Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Controllo parlamentare - Servizio Controllo parlamentare
Titolo: L'attività di controllo parlamentare n. 7/XVIII dicembre 2018
Serie: L'attività di controllo parlamentare   Numero: 7
Data: 17/12/2018
Organi della Camera: I Affari costituzionali

 

 

INDICE

 

 

AVVERTENZA.. 1

Sezione I. 3

NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI. 3

In evidenza a novembre 2018. 4

a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento) dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 nel mese di novembre 2018. 6

b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 scadute e non ancora rinnovate nel mese di novembre 2018 o previste in scadenza entro il 31 gennaio 2019. 14

c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978, rinnovate o in scadenza entro il 31 gennaio 2019. 17

Sezione II. 21

ATTI DI INDIRIZZO E CONTROLLO.. 21

In evidenza a novembre 2018. 22

Note annunciate al 30 novembre 2018 in attuazione di atti di indirizzo. 26

Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. 26

Ministero dell’interno. 40

Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate nel periodo 1° - 30 novembre 2018. 41

Sezione III. 43

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE   43

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento. 44

In evidenza a novembre 2018. 45

Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo 1°-30 novembre 2018. 50

Relazioni governative. 50

Relazioni non governative. 59

 

 


 

 


 

AVVERTENZA

 

Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di vari tipi di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, per offrire notizie, dati statistici ed altre informazioni utili per l’attività parlamentare.

A tal fine il notiziario è suddiviso in tre sezioni in modo da considerare analiticamente gli adempimenti governativi a fronte di obblighi derivanti da leggi ovvero da deliberazioni non legislative della Camera dei deputati, nonché relativi alla trasmissione degli atti per i quali è prevista l’espressione di un parere parlamentare.

La pubblicazione si apre con la Sezione I relativa alle nomine governative negli enti pubblici, monitorate principalmente ai sensi dalla legge n. 14 del 24 gennaio 1978, che disciplina le richieste di parere parlamentare e le comunicazioni al Parlamento di nomine effettuate dal Governo in enti pubblici.

Scendendo maggiormente nel dettaglio, la sezione I dà conto, nella sottosezione a), delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della suddetta legge n. 14 del 1978 nel periodo considerato dalla pubblicazione. Si tratta pertanto delle nomine conseguenti a proposte di nomina trasmesse per l’espressione del parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 14 del 1978), informando quindi sull’esito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari di entrambe le Camere in sede di nomina da parte governativa, o comunicate dal Governo (ai sensi dell’articolo 9 della richiamata legge n. 14). Vengono anche specificate le procedure di nomina previste dalle norme relative ai singoli enti e fornite notizie essenziali sull’attività degli stessi.

Nella sottosezione b) vengono elencate ed analizzate le principali cariche di nomina governativa, sempre ricomprese nell’ambito della legge n. 14 del 1978, scadute e non ancora rinnovate nel periodo considerato o che scadranno nei mesi successivi.

La sottosezione c) dà conto di nomine o di cariche in scadenza, sempre nel periodo preso in esame, in enti pubblici e autorità indipendenti che esulano dal campo di applicazione della legge n. 14 del 1978.

La Sezione I cerca quindi di fornire un quadro della situazione delle nomine governative in molti enti pubblici tramite l’utilizzo di una banca dati istituita negli ultimi mesi del 2002 dal Servizio per il controllo parlamentare per colmare una lacuna avvertita non solo a livello parlamentare, e che da allora è cresciuta anche estendendo il campo del proprio monitoraggio. Tale banca dati viene implementata dal Servizio stesso tramite la ricerca e l’esame di documenti di varia provenienza (prevalentemente parlamentare e governativa) nonché il contatto diretto con i Ministeri competenti per le nomine e con gli enti stessi. Lo scopo è appunto quello di fornire dati di non facile reperibilità, ordinati in modo cronologico e logicamente coerente, per far sì che l’utente possa meglio orientarsi in un campo vario e complesso. In tal modo è possibile disporre, tra l’altro, di uno scadenzario delle principali nomine che dovranno poi essere rinnovate ed avere notizia dell’esito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni.

Nella Sezione II viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri agli impegni contenuti in atti di indirizzo (ordini del giorno, mozioni o risoluzioni) approvati in Assemblea o in Commissione. Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare detti atti ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti). Gli atti così inviati alle Amministrazioni sono elencati nel paragrafo “Le nostre segnalazioni”.

Nella Sezione III si illustrano gli esiti del monitoraggio svolto dal Servizio sulle relazioni al Parlamento la cui trasmissione sia prevista da norme di legge, distinte tra “governative” e “non governative”. Si dà inoltre conto delle relazioni di nuova istituzione, stabilite cioè da nuove norme entrate in vigore nel periodo considerato.

Come per quelle contenute nella Sezione I, anche le informazioni riportate nelle sezioni II e III sono tratte dalle altre due banche dati sviluppate e gestite dal Servizio per il controllo parlamentare, e costantemente alimentate sulla base dei dati contenuti nelle Gazzette Ufficiali, degli atti parlamentari, nonché delle informazioni acquisite direttamente dai Ministeri.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sezione I

 

NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La sezione è ripartita in tre sottosezioni che danno conto: 1) delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della legge n. 14/1978 nel mese di novembre 2018 (e nella prima parte del mese di dicembre 2018), indicando i nominativi dei titolari, le cariche assunte, le modalità, le date di nomina e il tipo di controllo parlamentare previsto (espressione del parere da parte delle Commissioni competenti o comunicazione al Parlamento da parte dei Ministeri, evidenziando altresì i casi in cui non sia stata seguita nessuna delle due procedure); 2) delle nomine scadute e non ancora rinnovate negli enti medesimi nello stesso periodo e di quelle in scadenza fino al 31 gennaio 2019 con l’indicazione dei titolari e delle cariche in scadenza (o scadute), delle procedure di nomina e del tipo di controllo parlamentare previsto per il rinnovo delle suddette cariche; 3) delle principali nomine effettuate, e di quelle in scadenza entro il 31 gennaio 2019, in enti pubblici o autorità amministrative indipendenti non ricompresi nel campo di applicazione della citata legge n. 14/1978, con l’indicazione dei titolari, delle cariche, delle procedure di nomina, delle date di scadenza e dell’eventuale rinnovo se già avvenuto.


In evidenza a novembre 2018

 

La prima sezione della pubblicazione “L’attività di controllo parlamentare” dà conto delle nomine governative negli enti pubblici e dello stato del quadro normativo di riferimento, monitorando il mese di novembre 2018, con una proiezione previsionale delle cariche scadute e in scadenza fino alla fine di gennaio 2019. La sezione è composta da tre sottosezioni, che danno rispettivamente conto delle cariche rinnovate o in corso di rinnovo nel mese di novembre 2018, di quelle da rinnovare entro la fine del mese di gennaio 2019 nell’ambito degli enti pubblici, nonché di quelle rinnovate e da rinnovare, entro la medesima data, nell’ambito delle autorità amministrative indipendenti.

 

IN QUESTO NUMERO:

 

- Il 27 novembre 2018 è stato pubblicato in G.U. il decreto del Presidente della Repubblica 29 ottobre 2018 con il quale Giulio Rapetti Mogol è stato nominato, per un quadriennio, presidente del consiglio di gestione della Società italiana degli autori ed editori SIAE. Si ricorda che sulla proposta di nomina erano intervenuti i pareri favorevoli della 7ª Commissione (Istruzione) del Senato e della VII Commissione (Cultura) della Camera, rispettivamente nelle sedute del 10 e dell’11 ottobre 2018.

 

- Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare il 23 novembre 2018 ha nominato con proprio decreto, a decorrere dal 24 novembre 2018, Francesco Curcio quale commissario straordinario dell’Ente parco nazionale della Sila, per la durata massima di sei mesi e comunque non oltre la nomina del nuovo presidente dell’ente.

 

- La IV Commissione (Difesa) della Camera, nella seduta del 14 novembre 2018, e la 4ª Commissione (Difesa) del Senato, nella seduta del 7 novembre 2018, hanno espresso parere favorevole alla nomina di Agostino Biancafarina a presidente della Cassa di previdenza delle Forze armate. Il parere era stato richiesto dal Ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, con lettera del 29 ottobre 2018, annunciata alla Camera il 31 ottobre 2018 e al Senato il 5 novembre 2018.

 

- Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, con lettera del 13 novembre 2018, annunciata sia al Senato sia alla Camera nella medesima data, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 16, comma 1, del decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322, la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina del professor Gian Carlo Blangiardo a presidente dell'Istituto nazionale di statistica (ISTAT). La richiesta è stata assegnata alla 1ª Commissione permanente (Affari costituzionali) del Senato e alla I Commissione (Affari costituzionali) della Camera.

 

- Il Ministro della difesa, con decreto in data 22 ottobre 2018, ha confermato il commissario straordinario dell’Unione italiana tiro a segno UITS, Francesco Soro, fino alla nomina del presidente dell’ente e comunque per un periodo massimo di un anno.

 

- La 1ª Commissione (Affari costituzionali) del Senato e la VII Commissione (Cultura) della Camera, nelle rispettive sedute del 9 e dell’11 ottobre 2018, hanno espresso pareri favorevoli sulla proposta di nomina di Chiara Caucino a presidente della Fondazione Ordine Mauriziano FOM.

 

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- Nel mese di ottobre 2018 è scaduto il mandato del presidente dell’Ente nazionale per l’aviazione civile ENAC, Vito Riggio. È altresì cessato anticipatamente il mandato del presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato AGCM, Giovanni Pitruzzella.

- Nel mese di dicembre 2018 scadranno i mandati del presidente dell’Ente parco nazionale del Circeo, Gaetano Benedetto, e dei consiglieri dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni IVASS Alberto Corinti e Riccardo Cesari.

- Il 12 gennaio 2019 scadrà il mandato del Presidente dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro ANPAL Maurizio Ferruccio Del Conte, che è stato nominato con decreto del Presidente della Repubblica in data 12 gennaio 2016, per la durata di un triennio.

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Infine, si segnala a titolo informativo che il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, con proprio decreto del 14 novembre 2018, ha nominato il prof. Piero Benvenuti commissario straordinario dell'Agenzia spaziale italiana ASI. L’incarico durerà fino alla data di insediamento del nuovo presidente e del nuovo consiglio di amministrazione e comunque non potrà superare il termine di sei mesi dalla data di emanazione del decreto medesimo. Nell’espletamento dell’incarico il commissario straordinario è coadiuvato dal dott. Giovanni Cinque, con funzioni di sub-commissario. La nomina fa seguito al decreto del suddetto Ministro del 31 ottobre 2018 con il quale è stato revocato, con effetto immediato, il presidente Roberto Battiston, il cui incarico era stato confermato, per un ulteriore quadriennio, il 7 maggio 2018.

Per l'approfondimento sulle nomine e sulle scadenze nei singoli enti, si rinvia alle relative note.

a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento)
dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione
della L. n. 14/1978 nel mese di novembre 2018

 

 

In questa sottosezione si dà conto delle principali nomine soggette a controllo parlamentare effettuate dal Governo nel periodo considerato, delle procedure e del tipo di controllo parlamentare seguiti.

In particolare si specifica se per il rinnovo delle suddette cariche sia stata trasmessa dal Governo la richiesta di parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14 del 24/1/1978, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, definiti successivamente come: istituti e (...) enti pubblici anche economici, che riguarda generalmente i presidenti o comunque gli organi di vertice degli enti e in qualche caso anche i vicepresidenti o i componenti di consigli o commissioni), o la mera comunicazione al Parlamento (ai sensi dell’articolo 9 della suddetta L. n. 14/1978, che riguarda generalmente i componenti dei consigli degli enti o i commissari straordinari), o se in occasione dei precedenti rinnovi non siano state attivate queste procedure.

 

La citata L. 14/1978 stabilisce, tra l’altro, dall’art. 1 all’art. 8, che il Presidente del Consiglio dei ministri, il Consiglio dei ministri ed i singoli ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare (…). Il parere parlamentare è espresso dalle Commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. (…) L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni. (…) La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico. (…) Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.

 

Le richieste di parere parlamentare su proposte di nomina trasmesse dal Governo, sono poi assegnate alle Commissioni competenti per l’esame ai sensi del comma 4 dell’articolo 143 del Regolamento della Camera, che stabilisce che: nei casi in cui il Governo sia tenuto per legge a richiedere un parere parlamentare su atti che rientrano nella sua competenza, il Presidente della Camera assegna alla Commissione competente per materia la relativa richiesta, e ne dà notizia all'Assemblea nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. In periodo di aggiornamento dei lavori della Camera, il Presidente della Camera può differire l'assegnazione della richiesta di parere, tenuto conto del termine previsto dalla legge per l'adozione dell'atto da parte del Governo. (…) In ordine ad atti di nomina, proposta o designazione, la Commissione delibera il parere nel termine di venti giorni dall’assegnazione, prorogabile una sola volta, per non più di dieci giorni, dal Presidente della Camera. (…) Il parere è comunicato al Presidente della Camera, che lo trasmette al Governo.

 

Per quanto riguarda le nomine che il governo è tenuto a comunicare al Parlamento, sempre la legge 24 gennaio 1978, n. 14, all’articolo 9, stabilisce che le nomine, le proposte o designazioni degli altri amministratori degli istituti ed enti di cui al precedente articolo 1 effettuate dal Consiglio dei ministri o dai ministri, devono essere comunicate entro quindici giorni alle Camere. Tali comunicazioni devono contenere l’esposizione dei motivi che giustificano le nomine, le proposte o designazioni, le procedure seguite ed una biografia delle persone nominate o designate con l’indicazione degli altri incarichi che eventualmente abbiano ricoperto o ricoprano.


 

 

Qualora la legge istitutiva del singolo ente (o categoria di enti) o il relativo statuto, ove approvato con atto avente forza di legge, contengano specifiche norme relative al controllo parlamentare alternative o integrative rispetto a quelle generali contenute nella L. n. 14/1978, allora se ne dà conto, nell'ambito della successiva sottosezione "c", nella colonna relativa alla procedura di nomina.

 

Si ricorda per inciso, riguardo alla scadenza degli organi degli enti in questione, che il D.L. 16/5/1994, n. 293, convertito dalla L. 15/7/1994, n. 444, sulla disciplina della proroga degli organi amministrativi, stabilisce tra l’altro che: (…) gli organi amministrativi svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti. Gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di cui all'articolo precedente sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza del termine medesimo. Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili (…). Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti. (…) I provvedimenti di nomina dei componenti di organi scaduti adottati nel periodo di proroga sono immediatamente esecutivi. (…) Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 




Ente

Carica di riferimento e titolari

Controllo parlamentare previsto

Data nomina

Procedura di nomina

Società italiana degli autori

ed editori

SIAE

Presidente

del consiglio

di gestione:

 

Giulio Rapetti Mogol

 

 

Pareri favorevoli espressi dalla

7ª Commissione

del Senato

il 10/10/2018

e dalla

VII Commissione

della Camera

l’11/10/2018

 

27/11/2018

D.P.R.

su proposta

del Presidente del Consiglio dei ministri,

di concerto

con il Ministro per i beni e le attività culturali

e il Ministro dell’economia

e delle finanze

 

Il 27 novembre 2018 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 276 il decreto del Presidente della Repubblica 29 ottobre 2018, con il quale Giulio Rapetti Mogol è stato nominato, per un quadriennio, presidente del consiglio di gestione della Società italiana degli autori ed editori SIAE. Si ricorda che sulla proposta di nomina erano intervenuti i pareri favorevoli della 7ª Commissione (Istruzione) del Senato e della VII Commissione (Cultura) della Camera, rispettivamente nelle sedute del 10 e dell’11 ottobre 2018.

Precedentemente il Ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, con lettera del 3 ottobre 2018 annunciata alla Camera e al Senato in pari data, aveva richiesto il parere parlamentare su tale proposta di nomina. Ai sensi dell’art. 10 dello statuto della SIAE, approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri il 16 marzo 2018, sono organi della SIAE l'assemblea[1] (cui partecipano gli associati), il consiglio di sorveglianza (composto da non meno di 32 e non più di 42 membri eletti dall’assemblea), il consiglio di gestione (composto da 5 membri, compreso il presidente, eletti dal consiglio di sorveglianza) e il collegio dei revisori. Il consiglio di gestione determina l’indirizzo generale della gestione della SIAE e ad esso spetta, tra l’altro, la predisposizione dello schema del bilancio preventivo e del rendiconto consuntivo che devono essere approvati dal consiglio di sorveglianza.

Il presidente del consiglio di gestione, che ha la rappresentanza legale della SIAE, è designato tra i componenti di detto organo dal consiglio di sorveglianza ed è nominato con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali e il Ministro dell’economia e delle finanze. I componenti del consiglio di gestione, ivi incluso il presidente, restano in carica quattro anni e sono rieleggibili per una sola volta.

Il 26 luglio 2018 l’assemblea generale della SIAE ha eletto il nuovo consiglio di sorveglianza, che, nella seduta del 10 settembre 2018, ha designato quale presidente del consiglio di gestione Giulio Rapetti Mogol e ha eletto componenti del medesimo organo Salvatore Nastasi, Roberto Maria Razzini, Claudio Buia e Federico Monti Arduini.

Presidente del consiglio di gestione uscente è Filippo Nicola Sugar, che era stato nominato con decreto del Presidente della Repubblica del 12 ottobre 2015 in sostituzione di Gino Paoli, dimissionario.

Ente pubblico economico a base associativa, la SIAE svolge le funzioni attribuite dalla legge in materia di diritto d'autore ai sensi della L. n. 2/2008 e del D.Lgs. n. 35/2017. La SIAE quindi concede le autorizzazioni per l’utilizzazione economica delle opere protette, percepisce i proventi derivanti da dette autorizzazioni e li ripartisce tra gli aventi diritto. L'attività della SIAE è disciplinata dalle norme di diritto privato, ma l'Ente è sottoposto alla vigilanza del Ministro per i beni e le attività culturali, congiuntamente con il Presidente del Consiglio dei ministri e sentito il Ministro dell'economia e delle finanze per le materie di sua competenza.

 

 

 



Ente

Carica di riferimento e titolari

Controllo parlamentare previsto

Data nomina

Procedura di nomina

Ente parco nazionale

della Sila

Commissario straordinario:

 

Francesco Curcio

Nomina non ancora comunicata

alle Camere

ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978

23/11/2018 (decorrenza 24/11/2018)

Decreto del Ministro

dell'ambiente e della tutela del territorio

e del mare

 

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare il 23 novembre 2018 ha nominato con proprio decreto, a decorrere dal 24 novembre 2018, Francesco Curcio quale commissario straordinario dell’Ente parco nazionale della Sila, per la durata massima di sei mesi e comunque non oltre la nomina del nuovo presidente dell’ente. Si ricorda che nel mese di novembre 2018 scadeva il mandato del commissario straordinario dell’Ente parco nazionale della Sila, Sonia Ferrari, che era stato prorogato con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare l’11 maggio 2018, per la durata di sei mesi a decorrere dal 24 maggio 2018 e comunque non oltre la nomina del presidente.

Ferrari era stata nominata commissario straordinario con decreto ministeriale dell'8 ottobre 2014 e detto mandato era già stato prorogato con analoghi provvedimenti in data 2 aprile 2015, 8 ottobre 2015, 26 maggio 2016, 10 novembre 2016, 12 maggio 2017 e 9 novembre 2017. In precedenza Ferrari era stata nominata presidente dell'Ente parco calabrese per cinque anni con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 13 febbraio 2009. Dopo la scadenza di tale mandato presidenziale, la gestione dell'Ente parco era stata assicurata dal consiglio direttivo dello stesso sotto la guida del vicepresidente, fino al commissariamento dell’Ente parco con la ricordata nomina di Ferrari a commissario straordinario.

L'Ente parco nazionale, disciplinato dall'art. 9 della L. n. 394/1991, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è sottoposto alla vigilanza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne nomina il presidente con proprio decreto, d’intesa con le Regioni e le Province autonome interessate, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti. Altri organi dell'Ente parco sono il consiglio direttivo, la giunta esecutiva, il collegio dei revisori dei conti e la comunità del parco. I mandati sono tutti quinquennali.

 

 



Ente

Carica di riferimento e titolari

Controllo parlamentare previsto

Data nomina

Procedura di nomina

Cassa

di previdenza delle Forze armate

 

Presidente:

 

Agostino Biancafarina

 

 

 

Pareri favorevoli espressi dalla

4ª Commissione

del Senato

il 7/11/2018

e dalla IV Commissione

della Camera

il 14/11/2018

Procedura

di nomina

in corso

D.P.R.

su proposta

del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione

del Consiglio

dei ministri adottata

su proposta

del Ministro della difesa

 

La IV Commissione (Difesa) della Camera, nella seduta del 14 novembre 2018, e la 4ª Commissione (Difesa) del Senato, nella seduta del 7 novembre 2018, hanno espresso parere favorevole alla nomina di Agostino Biancafarina a presidente della Cassa di previdenza delle Forze armate. Il parere era stato richiesto dal Ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, con lettera del 29 ottobre 2018, annunciata alla Camera il 31 ottobre 2018 e al Senato il 5 novembre 2018.

Il Ministro della difesa, con proprio decreto in data 2 ottobre 2018, aveva nominato Biancafarina componente effettivo del consiglio di amministrazione della Cassa. Presidente uscente della Cassa è Massimiliano Del Casale, che era stato nominato con decreto del Presidente della Repubblica in data 7 aprile 2017 fino al 9 febbraio 2020, ossia fino alla scadenza del consiglio di amministrazione dell’Ente. Del Casale tuttavia è stato collocato nell’ausiliaria per raggiunti limiti d’età a decorrere dal 19 novembre 2018.

Il presidente della Cassa di previdenza delle Forze armate è scelto infatti tra i membri effettivi del relativo consiglio di amministrazione designati tra il personale militare in servizio attivo o tra gli ulteriori componenti previsti dall'art. 76, comma 2, lett. b) del D.P.R. n. 90/2010 ed è nominato su proposta del Ministro della difesa secondo le modalità dell'art. 3 della L. n. 400/1988. Per tale nomina è designato un ufficiale di grado non inferiore a generale di divisione o corrispondente, in base a un criterio di rotazione tra le Forze armate, sentito il Capo di Stato maggiore della difesa e previa intesa con gli organi di vertice delle Forze armate.

La Cassa di previdenza delle Forze armate è stata istituita dall'art. 2 del D.P.R. 4 dicembre 2009, n. 211, che ha disposto il riordino per accorpamento delle sei preesistenti Casse militari di Esercito, Marina militare, Aeronautica militare e Arma dei carabinieri ed ora regolata dagli articoli 73 e seguenti del decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n. 90. Sono organi della Cassa il consiglio di amministrazione, il presidente e il collegio dei revisori, che restano in carica per 3 anni e possono essere confermati per un ulteriore mandato non rinnovabile. La Cassa, dotata di personalità giuridica di diritto pubblico, è sottoposta alla vigilanza del Ministero della difesa. Essa gestisce i fondi previdenziali secondo principi di uniformità gestionale, fatti salvi il regime previdenziale e creditizio vigente per i singoli istituti, la salvaguardia dei diritti maturati dagli iscritti, nonché la separazione e l'autonomia patrimoniale e contabile di ciascun fondo.

 

 



Ente

Carica di riferimento e titolari

Controllo parlamentare previsto

Data nomina

Procedura di nomina

Unione italiana

tiro a segno

UITS

 

Commissario straordinario:

 

Francesco Soro

 

Nomina non ancora comunicata

alle Camere

ai sensi dell’art. 9

della L. n. 14/1978

22/10/2018

 

 

Decreto del Ministro

della difesa

 

Il Ministro della difesa, con proprio decreto in data 22 ottobre 2018 non ancora comunicato alle Camere ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978, ha confermato il commissario straordinario dell’Unione italiana tiro a segno UITS, Francesco Soro, fino alla nomina del presidente dell’ente e comunque per un periodo massimo di un anno. Il 2 ottobre 2018 era scaduto infatti il mandato dello stesso Soro, che era stato nominato con analogo decreto del Ministro della difesa in data 2 ottobre 2017 per un periodo massimo di un anno.

Il 31 dicembre 2016 era scaduto il mandato del presidente uscente dell'UITS, Ernfried Obrist, che era stato nominato con decreto del Presidente della Repubblica in data 18 febbraio 2013 per la durata del quadriennio olimpico 2013 – 2016.

Sono organi centrali dell'UITS l'assemblea nazionale (composta dai presidenti delle sezioni del tiro a segno nazionale[2], dai rappresentanti dei gruppi sportivi e dai rappresentanti eletti dalle sezioni e dai gruppi sportivi), il presidente nazionale (coadiuvato da un vicepresidente nazionale, nominato dal Ministro della difesa), il consiglio direttivo (composto dal presidente e da dodici consiglieri eletti dall'assemblea e nominati dal Ministro della difesa), il consiglio di presidenza (composto dal presidente, dal vicepresidente e da tre consiglieri nominati dal consiglio direttivo) e il collegio dei revisori dei conti (composto da tre membri). I componenti di tali organi restano in carica per un quadriennio olimpico e possono essere confermati una sola volta per un ulteriore mandato.

L'Unione italiana tiro a segno UITS è un ente pubblico a base associativa sottoposto alla vigilanza del Ministero della difesa. Finalità dell'ente sono l'istruzione e l'esercizio al tiro con arma da fuoco individuale o con arma ad aria compressa ed il rilascio della relativa certificazione. All'UITS sono altresì affidate la diffusione e la pratica sportiva del tiro a segno, in quanto federazione sportiva nazionale riconosciuta e vigilata dal Comitato olimpico nazionale italiano CONI. In particolare, sebbene ai sensi dell'art. 15, comma 2, del D.Lgs. n. 242/1999 le federazioni sportive nazionali abbiano natura di associazione con personalità giuridica di diritto privato, ai sensi dell'art. 18, comma 6, del medesimo decreto legislativo, l'UITS ha mantenuto la personalità giuridica di diritto pubblico.

 

 



Ente

Carica di riferimento e titolari

Controllo parlamentare previsto

Data nomina

Procedura di nomina

 

Fondazione

Ordine

Mauriziano

FOM

Presidente:

 

Chiara Caucino

 

Pareri favorevoli espressi dalla

7ª Commissione

del Senato

il 9/10/2018

e dalla

VII Commissione

della Camera

l’11/10/2018

Procedura

di nomina

in corso

Decreto del Presidente

del Consiglio

dei ministri

 

 

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, con lettera del 19 settembre 2018, annunciata alla Camera e al Senato il 25 settembre 2018, ha richiesto il parere parlamentare sulla proposta di nomina di Chiara Caucino a presidente della Fondazione Ordine Mauriziano FOM. Tale proposta è stata assegnata alla 1ª Commissione (Affari costituzionali) del Senato, che l’ha esaminata nella seduta del 9 ottobre 2018 esprimendo parere favorevole. La proposta è stata altresì assegnata alla VII Commissione (Cultura) della Camera, che ne ha avviato l’esame nella seduta del 4 ottobre 2018 ed ha espresso parere favorevole l’11 ottobre 2018.

Con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, in data 16 aprile 2018, è stato approvato il nuovo statuto della Fondazione, la quale, ai sensi dell’art. 1, comma 2, agisce quale persona giuridica di diritto pubblico[3], con piena autonomia statutaria e gestionale. Ai sensi dell’art. 6 sono organi della Fondazione il presidente, il consiglio di amministrazione, il consiglio di indirizzo scientifico e il collegio dei revisori dei conti. I mandati sono tutti quadriennali e rinnovabili. Ai sensi dell’art. 7 dello statuto, il presidente è nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri tra soggetti che abbiano maturato conoscenze in organi amministrativi e gestionali e siano in possesso di comprovata competenza ed esperienza negli ambiti della conservazione e valorizzazione degli istituti e dei luoghi della cultura.

La proposta di nomina in esame è dunque la prima a essere presentata in seguito all’adozione del nuovo statuto della Fondazione. Commissario straordinario uscente della FOM è Giovanni Zanetti che, insieme al vice-commissario straordinario Cristiana Maccagno, era stato nominato ai sensi dell'art. 13 del D.Lgs. n. 419/1999 (ossia nelle more della revisione statutaria dell’Ente), con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 1° luglio 2013 ed era stato prorogato con analoghi decreti in data 26 giugno 2014, 3 luglio 2015, 8 aprile 2016, 11 gennaio 2017 e 31 gennaio 2018.

In precedenza Zanetti e Maccagno erano già stati nominati commissario e vice commissario della Fondazione con D.P.C.M. dell'11 ottobre 2007 per due anni, a seguito dello scioglimento degli organi di amministrazione, controllo e vigilanza della FOM disposto, a causa del dissesto finanziario in cui versava l'Ente, dal Presidente del Consiglio dei ministri, sentiti i Ministri dell'interno e per i beni e le attività culturali, in attuazione dell'art. 30 del D.L. n. 159/2007, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 222/2007[4]. I mandati[5] sono stati prorogati con analoghi decreti in data 9 ottobre 2009, 10 ottobre 2011 e 8 ottobre 2012 fino al provvedimento di esdebitazione e alla chiusura della procedura concorsuale.

Si ricorda che l'Ordine Mauriziano è previsto dalla XIV disposizione finale della Costituzione, la quale dispone che esso “è conservato come ente ospedaliero e funziona nei modi stabiliti dalla legge”. Il relativo ordinamento era stato pertanto disposto dalla L. n. 1596/1962. L'art. 2 del D.L. n. 277/2004, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 4/2005, ha poi istituito la Fondazione Ordine Mauriziano, cui è stato trasferito il patrimonio immobiliare e mobiliare dell'Ente Ordine Mauriziano, ad eccezione dei presidi ospedalieri Umberto I di Torino e Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo (Torino), trasferiti all'Azienda ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino. La Fondazione era subentrata all’Ente in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, ad eccezione dei rapporti di lavoro e dei contratti concernenti l’esercizio delle attività sanitarie, come specificato dall'art. 1, commi 1349 e 1350, della L. n. 296/2006 (legge finanziaria per il 2007). Con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per i beni e le attività culturali, in data 13 ottobre 2006, era stato approvato lo statuto della Fondazione. In seguito, a causa del profondo dissesto finanziario, ne era stato disposto, come ricordato supra, il commissariamento ai sensi dell'art. 30 del D.L. n. 159/2007, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 222/2007.

Secondo l’art. 3 del nuovo statuto la FOM persegue, senza fini di lucro, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale mauriziano, sia nelle sue componenti immobiliari e mobiliari che nella preservazione della conoscenza e della memoria e nel perseguimento degli interessi delle comunità e dei territori interessati, comprese le inerenti funzioni di beneficienza, istruzione e culto. Sulla gestione del patrimonio immobiliare e mobiliare della Fondazione vigila un comitato di cinque membri nominati rispettivamente dal Presidente del Consiglio dei ministri, dal Ministro dell'interno, dal Ministro per i beni e le attività culturali, dal Presidente della regione Piemonte e dall'Ordinario diocesano di Torino.


b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978
scadute e non ancora rinnovate nel mese di novembre 2018
o previste in scadenza entro il 31 gennaio 2019

 

 

Ente

Carica di riferimento e titolari

Controllo parlamentare previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Ente nazionale per l'aviazione civile ENAC

 

Presidente:

Vito Riggio

 

Richiesta di parere parlamentare

ai sensi dell'art. 1 della L. n. 14/1978

 

21/10/2018

D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei ministri,

su proposta del Ministro delle infrastrutture

e dei trasporti

 

Il 21 ottobre 2018 è scaduto il mandato del presidente dell'Ente nazionale per l'aviazione civile ENAC, Vito Riggio, che era stato nominato per cinque anni con decreto del Presidente della Repubblica in data 21 ottobre 2013.

Prima di tale nomina presidenziale Riggio era stato nominato commissario straordinario dell’Ente con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti in data 16 novembre 2012, incarico prorogato con analogo provvedimento del 14 maggio 2013. In precedenza Riggio era già stato nominato presidente dell’ENAC con D.P.R. del 27 settembre 2007[6] e prima ancora con D.P.R. dell'11 agosto 2003[7].

Si ricorda che l’art. 2 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 188, modificando la disciplina prevista dal D.Lgs. 25 luglio 1997, n. 250 istitutivo dell'ENAC, ha portato da quattro a cinque anni la durata del mandato del presidente dell'Ente, prevedendo altresì la possibilità che detto mandato possa essere rinnovato per due mandati consecutivi dopo il primo (in precedenza era ammesso un solo rinnovo). Il presidente dell'ENAC è scelto tra soggetti aventi particolari capacità ed esperienza riferite al trasporto aereo e all’aviazione, ha la rappresentanza legale dell'Ente, presiede il consiglio di amministrazione (costituito da quattro ulteriori componenti) ed esercita le competenze stabilite dallo statuto.

L'ENAC costituisce l'Autorità di regolazione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo nel settore dell'aviazione civile in Italia. Tra i compiti dell'ENAC rientrano: il controllo della sicurezza; la garanzia della qualità dei servizi resi all'utente e la tutela dei diritti del passeggero; il compimento di valutazioni volte alla riduzione dell'inquinamento acustico ed atmosferico prodotto dagli aeromobili. L'ENAC rappresenta altresì l'Italia nelle maggiori organizzazioni internazionali dell'aviazione civile.

 

Ente

Carica di riferimento e titolari

Controllo parlamentare previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Ente parco nazionale

del Circeo

Presidente:

 

Gaetano Benedetto

Richiesta di parere parlamentare

ai sensi dell'art. 1 della L. n. 14/1978

 

13/12/2018

Decreto del Ministro

dell'ambiente e della tutela del territorio

e del mare

d’intesa

con il presidente

della regione interessata

 

Il 13 dicembre 2018 scadrà il mandato del presidente dell’Ente parco nazionale del Circeo, Gaetano Benedetto, che era stato nominato con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 13 dicembre 2013 per la durata di cinque anni.

Benedetto, già nominato per cinque anni presidente dell'Ente parco pontino con decreto ministeriale del 2 luglio 2007, alla scadenza di tale mandato ne era stato nominato commissario straordinario con decreto ministeriale del 7 agosto 2012. Tale incarico commissariale era stato in seguito confermato con successivi decreti ministeriali del 29 ottobre 2012, del 23 gennaio 2013, del 10 maggio 2013 e del 24 luglio 2013.

L'Ente parco nazionale, disciplinato dall'art. 9 della L. n. 394/1991, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è sottoposto alla vigilanza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne nomina il presidente con proprio decreto, d’intesa con le Regioni e le Province autonome interessate, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti. Altri organi dell'Ente parco sono il consiglio direttivo, la giunta esecutiva, il collegio dei revisori dei conti e la comunità del parco. I mandati sono tutti quinquennali.

 

 

Ente

Carica di riferimento e titolari

Controllo parlamentare previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro ANPAL

 

Presidente:

Maurizio Ferruccio Del Conte

Richiesta di parere parlamentare

ai sensi dell'art. 1 della L. n. 14/1978

 

12/1/2019

 

D.P.R.

previa deliberazione del Consiglio dei ministri,

su proposta del

Ministro del lavoro e

delle politiche sociali

Il 12 gennaio 2019 scadrà il mandato del Presidente dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro ANPAL Maurizio Ferruccio Del Conte, che era stato nominato con decreto del Presidente della Repubblica il 12 gennaio 2016, per la durata di un triennio.

Si ricorda che l'ANPAL è stata istituita il 1° gennaio 2016, dall'art. 4 del D.Lgs. n. 150/2015, recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, in attuazione della L. n. 183/2014.

Ai sensi dell'art. 6 del D.Lgs. n. 150/2015 sono organi dell'ANPAL il presidente, il consiglio di amministrazione, il consiglio di vigilanza e il collegio dei revisori. I mandati sono triennali e possono essere rinnovati una sola volta. Il presidente è nominato con decreto del Presidente della Repubblica previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali.

Il consiglio di amministrazione è composto dal presidente e da due membri, nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, uno su proposta della Conferenza delle regioni e delle province autonome, uno su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Il consiglio di vigilanza è composto da 10 membri, designati dalle associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori dipendenti, nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Il consiglio di vigilanza elegge al proprio interno il presidente.

L'ANPAL è dotata di personalità giuridica nonché di autonomia organizzativa, regolamentare, amministrativa, contabile e di bilancio. Ad essa si applica la disciplina delle agenzie di cui all'art. 8 del D.Lgs. n. 300/1999 per quanto non specificamente previsto. Vigilata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, essa coordina la rete dei servizi per le politiche del lavoro. Ai sensi dell'art. 4, comma 13, del D.Lgs. n. 150/2015, a far data dalla nomina del suo presidente, l'ANPAL è subentrata nella titolarità delle azioni di Italia Lavoro S.p.a. e il suo presidente ne è divenuto amministratore unico.


 

c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978,
rinnovate o in scadenza entro il 31 gennaio 2019

 

 


Ente

Carica di riferimento e titolari

Controllo parlamentare previsto

Data nomina

Procedura di nomina

Istituto nazionale

di statistica

ISTAT

 

Presidente:

 

Gian Carlo Blangiardo

Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell'art. 16,

comma 1,

del D.Lgs.

n. 322/1989,

annunciata al Senato e alla Camera il 13/11/2018

 

Proposta

di nomina

in corso

 

D.P.R.

su proposta del

Presidente del Consiglio

dei ministri,

previa deliberazione

del Consiglio dei ministri, previo parere favorevole espresso dalle Commissioni parlamentari a maggioranza

dei 2/3 dei componenti

 

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, con lettera del 13 novembre 2018, annunciata sia al Senato sia alla Camera nella medesima data, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 16, comma 1, del D.Lgs. n. 322/1989, la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina del professor Gian Carlo Blangiardo a presidente dell'Istituto nazionale di statistica ISTAT. La richiesta è stata assegnata alla 1ª Commissione permanente (Affari costituzionali) del Senato e alla I Commissione (Affari costituzionali) della Camera.

Si ricorda che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 agosto 2018 Maurizio Franzini, già componente del consiglio dell’Istituto nazionale di statistica ISTAT, è stato incaricato di svolgere le funzioni del presidente dell’Istituto, di cui all’art. 3 del D.P.C.M. 28 aprile 2011, nelle more del perfezionamento della nomina e fino alla data di insediamento del nuovo presidente dell’ISTAT.

Il 15 luglio 2018 era infatti scaduto il mandato del presidente dell’Istituto nazionale di statistica ISTAT, Giorgio Alleva, che era stato nominato per quattro anni con decreto del Presidente della Repubblica il 15 luglio 2014.

Il 27 luglio 2018 il Ministro per la pubblica amministrazione aveva diramato un avviso pubblico per la presentazione delle manifestazioni di interesse per la designazione del nuovo presidente dell’Istituto.

Si ricorda che Alleva era succeduto ad Antonio Golini, che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 13 giugno 2013 era stato incaricato di svolgere le funzioni attribuite al presidente dell'ISTAT in attesa della nomina dello stesso, a seguito delle dimissioni rassegnate il 28 aprile 2013 dal presidente uscente Enrico Giovannini nominato Ministro del lavoro e delle politiche sociali[8].

Ai sensi dell'art. 16, comma 1, del D.Lgs. n. 322/1989, modificato dall'art. 5, comma 1, della L. n. 196/2009 e dall'art. 8-bis, comma 1, lett. d) del D.L. n. 101/2013, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 125/2013, il presidente dell'ISTAT è scelto tra i professori ordinari in materie statistiche, economiche e affini, con esperienza internazionale, ed è nominato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri. La designazione effettuata dal Governo è sottoposta al previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, che possono procedere all'audizione della persona designata. La nomina è subordinata al parere favorevole espresso dalle Commissioni a maggioranza dei due terzi dei componenti. Il presidente dura in carica quattro anni e può essere confermato una sola volta[9].

Organi dell'Istituto, riordinato dal D.P.R. n. 166/2010, sono: il presidente, il consiglio (composto da 5 membri compreso il presidente), il comitato di indirizzo e coordinamento dell'informazione statistica (composto da 15 membri compreso il presidente) e il collegio dei revisori dei conti. I mandati hanno tutti durata quadriennale.

L'ISTAT, ente pubblico dotato di autonomia scientifica, organizzativa, finanziaria e contabile, svolge la propria attività secondo i principi di indipendenza scientifica, imparzialità, obiettività, affidabilità, qualità e riservatezza dell'informazione statistica, dettati a livello europeo e internazionale.

 

 


Ente

Carica di riferimento e titolari

Data nomina

Data scadenza

Procedura di nomina

Autorità garante della concorrenza

e del mercato AGCM

 

Presidente:

 

Giovanni Pitruzzella

18/11/2011

18/11/2018

 

(mandato cessato anticipatamente il 1°/10/2018)

Determinazione adottata d'intesa

dai Presidenti

del Senato

della Repubblica

e della Camera

dei Deputati

 

Il 1° ottobre 2018 è cessato anticipatamente l’incarico di presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato AGCM di Giovanni Pitruzzella, che ha assunto le funzioni di avvocato generale della Corte di giustizia dell'Unione europea. Pitruzzella era stato nominato per sette anni con determinazione adottata d'intesa dai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati in data 18 novembre 2011.

Il 14 settembre 2018 i Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati hanno diramato un avviso pubblico per la presentazione delle manifestazioni di interesse per la nomina a presidente dell’Autorità, il cui termine è scaduto il 14 ottobre 2018.

La composizione dell'AGCM è stata modificata dall'art. 23, comma 1, lett. d) del D.L. n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 214/2011 (cosiddetto "Salva Italia"), che ne ha ridotto la consistenza dai cinque componenti compreso il presidente inizialmente previsti, a tre componenti compreso sempre il presidente. Con la conclusione dei mandati di Antonio Pilati nel dicembre 2011 e di Carla Rabitti Bedogni nel novembre 2013, l'AGCM si era già allineata alla ridotta consistenza numerica prevista.

L'Autorità è dunque attualmente composta da Gabriella Muscolo (subentrata il 2 aprile 2014 a Piero Barucci) e da Michele Ainis (subentrato il 3 marzo 2016 a Salvatore Rebecchini). Ai sensi dell’art. 3, comma 2, del regolamento concernente l’organizzazione e il funzionamento dell’Autorità (delibera AGCM 24 maggio 2017, n.26614), “in caso di assenza o di impedimento del Presidente, le sue funzioni sono assunte temporaneamente dal componente con maggiore anzianità nell’ufficio o, in caso di pari anzianità, dal più anziano di età”.

I componenti dell'Autorità sono scelti tra persone di notoria indipendenza da individuarsi tra magistrati del Consiglio di Stato, della Corte dei conti o della Corte di cassazione, professori universitari ordinari di materie economiche o giuridiche, e personalità provenienti da settori economici dotate di alta e riconosciuta professionalità. Essi non possono esercitare, a pena di decadenza, alcuna attività professionale o di consulenza, né possono essere amministratori o dipendenti di enti pubblici o privati, né ricoprire altri uffici pubblici. I dipendenti statali sono collocati fuori ruolo per l'intera durata del mandato. Il mandato dei componenti dell'AGCM dura sette anni e non può essere rinnovato.

L'Autorità garante della concorrenza e del mercato AGCM (c.d. antitrust), istituita dall’art. 10 della L. n. 287/1990, vigila sugli abusi di posizione dominante, sulle operazioni di concentrazione e sulle intese o i cartelli che possano ledere la concorrenza. Come stabilito dalla L. n. 215/2004, valuta ed eventualmente sanziona i casi di conflitto d'interesse in cui incorrano i componenti del Governo. Spettano all’Autorità competenze in materia di pubblicità ingannevole e di pubblicità comparativa.


 



Ente

Carica di riferimento e titolari

Data nomina

Data scadenza

Procedura di nomina

Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni IVASS

 

Consiglieri:

 

Riccardo Cesari,

Alberto Corinti

24/12/2012

24/12/2018

 

 

 

D.P.R., previa delibera           del Consiglio   dei Ministri,      ad iniziativa

del Presidente

del Consiglio

dei Ministri,

su proposta

del Governatore della Banca d'Italia

e di concerto

con il Ministro dello sviluppo economico

 

 

Il 24 dicembre 2018 scadranno i mandati a consiglieri dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni IVASS di Riccardo Cesari e Alberto Corinti, che erano stati nominati per sei anni con decreto del Presidente della Repubblica in data 24 dicembre 2012

            L’IVASS era stato istituito dall'art. 13 del decreto-legge n. 95/2012, convertito con modificazioni dalla legge n. 135/2012. Ad esso sono state attribuite le funzioni già affidate al soppresso Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private di interesse collettivo ISVAP.

            Sono organi dell'IVASS il presidente, il consiglio ed il direttorio della Banca d'Italia in composizione integrata. Presidente dell'IVASS è il direttore generale della Banca d'Italia, Salvatore Rossi. Il consiglio, cui spetta l'amministrazione generale dell'Istituto, è composto dal presidente dell'IVASS e da due consiglieri, nella fattispecie i predetti Cesari e Corinti, scelti - come previsto dal comma 13 del suddetto articolo 13 - tra persone di indiscussa moralità ed indipendenza oltre che di elevata qualificazione professionale in campo assicurativo. I due consiglieri, che restano in carica per sei anni rinnovabili una sola volta, integrano altresì il direttorio della Banca d'Italia per il solo esercizio delle funzioni istituzionali attribuite all'IVASS in materia assicurativa e previdenziale.

            L'IVASS è stato istituito al fine di assicurare la piena integrazione dell'attività di vigilanza nel settore assicurativo, anche attraverso un più stretto collegamento con la vigilanza bancaria. L'Istituto opera in base a principi di autonomia organizzativa, finanziaria e contabile, oltre che di trasparenza ed economicità, mantenendo i contributi di vigilanza annuali previsti dal Codice delle assicurazioni private. L'IVASS ed i componenti dei suoi organi operano con piena autonomia ed indipendenza e non sono sottoposti alle direttive di altri soggetti.

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sezione II

 

ATTI DI INDIRIZZO E CONTROLLO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nella presente Sezione si dà conto degli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) segnalati dal Servizio per il controllo parlamentare ai Ministeri ai fini della loro attuazione, nonché delle note trasmesse dagli stessi Dicasteri a seguito delle segnalazioni ricevute.


In evidenza a novembre 2018

 


Nella Sezione II vengono indicati gli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni, ordini del giorno) accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni parlamentari nel periodo di riferimento (normalmente con cadenza mensile) che il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare alla Presidenza del Consiglio ed ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti).

Nella medesima Sezione vengono inoltre riportate le note ricevute dal Servizio con le quali i diversi Dicasteri forniscono informazioni al Parlamento in ordine a quanto effettivamente realizzato per dare concreta attuazione agli impegni accolti dai rappresentanti dell'esecutivo con gli atti di indirizzo oggetto di segnalazione nei termini sopradetti. Con riferimento, in particolare agli ordini del giorno riferiti ai diversi atti parlamentari esaminati, ciò consente, tra l'altro, di valutare, anche sotto il profilo quantitativo, la percentuale di attuazioni governative rispetto al complesso degli atti medesimi e dunque, in qualche misura, anche il maggiore o minore grado di efficienza a questo riguardo dei singoli Ministeri. In altri termini, l'attività di segnalazione dell'impegno contenuto nell'atto di indirizzo ed il recepimento dell'eventuale nota governativa consente di avere percezione del grado di “risposta” da parte del Governo in ordine agli impegni assunti in una determinata materia, pur se il dato deve essere valutato alla luce del fatto che non necessariamente tutte le azioni governative vengono illustrate in note informative trasmesse al Parlamento, non sussistendo al riguardo alcun obbligo formale. E' tuttavia indubbio che l'attività di sollecitazione avviata ormai da anni nei confronti dei Ministeri e che ha consentito, nel tempo, di strutturare con essi una fattiva collaborazione, ha portato ad un incremento delle note di attuazione ricevute e, in generale, ad una maggiore sensibilità nei confronti dell'esigenza per l'istituzione parlamentare di disporre di quante più informazioni possibile sull'operato del Governo in ordine alle deliberazioni ed alle iniziative parlamentari non legislative. L'ottenimento di informazioni sul seguito dato dal Governo agli indirizzi definiti in ambito parlamentare, e quindi in merito al grado di adempimento o meno da parte dell'esecutivo, può così rappresentare una premessa per valutare l'opportunità per ciascun deputato di attivare o meno gli strumenti regolamentari di controllo attualmente disponibili (ad esempio interrogazioni o interpellanze), che consentano, se del caso, di esprimere una censura politica nei confronti di quella che possa ritenersi una risposta inadeguata o insufficiente rispetto ad impegni accolti in merito ad un determinato indirizzo politico di cui, in ipotesi, una parte politica che si sia fatta portavoce e che, per diverse ragioni, non sia stato esplicitato attraverso un'iniziativa legislativa.

La pubblicazione del testo integrale della nota governativa, posta a confronto con l'impegno contenuto nell'atto di indirizzo cui la stessa si riferisce, offre agli interessati, in primo luogo ai sottoscrittori dell'atto di indirizzo in questione, anche la possibilità di maturare una valutazione di quanto rappresentato dal Governo autonoma e non “filtrata” in alcun modo.


 

Il Servizio per il controllo parlamentare si propone quindi di fornire un'attività documentale che offra un concreto supporto alle esigenze scaturenti dal progressivo spostamento, negli ultimi anni, del baricentro dell'attività parlamentare dalla funzione legislativa a quella “politica” di indirizzo e di controllo e il conseguente accrescimento dell'impegno degli organi parlamentari nelle attività ispettive, di indirizzo, informazione e monitoraggio, come è ampiamente dimostrato dalle statistiche parlamentari e non solo in Italia..


Le attuazioni governative:

Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione sono state trasmesse al Servizio per il controllo parlamentare da parte dei Ministeri competenti le note relative all’attuazione di 8 ordini del giorno.

Di tali note 7 sono state trasmesse dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e 1 dal Ministero dell’interno.

Premesso che nel prosieguo della presente Sezione si dà conto testualmente di quanto riferito dai Dicasteri in merito ai singoli atti di indirizzo, si evidenzia che delle 8 note di attuazione relative ad ordini del giorno trasmesse nel periodo considerato:

 

7 danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 1004, divenuto legge n. 98 del 2018, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 luglio 2018, n. 84, recante disposizioni urgenti per la cessione di unità navali italiane a supporto della Guardia costiera del Ministero della difesa e degli organi per la sicurezza costiera del Ministero dell’interno libici. Tali note di attuazione sono state trasmesse dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 1004, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 9, in ordine ai quali sono state finora trasmesse 7 note di attuazione.

 

1 attuazione dà seguito a un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 1117-A, divenuto legge n. 108 del 2018, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative. Tale nota di attuazione è stata trasmessa dal Ministero dell’interno.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 1117-A, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 44, in ordine ai quali sono state finora trasmesse 2 note di attuazione.


 

Le nostre segnalazioni:

            Nel periodo considerato sono state segnalate dal Servizio per il controllo parlamentare 6 mozioni[10]

- MURONI, BAZOLI ed altri n. 1/00057 (Nuova formulazione) (Testo modificato nel corso della seduta) ZOLEZZI, LUCCHINI ed altri n. 1/00073 (Testo modificato nel corso della seduta) e GELMINI ed altri 1/00077 (Testo modificato nel corso della seduta), concernenti iniziative di competenza in relazione alle criticità connesse al conferimento in discarica dei rifiuti speciali in provincia di Brescia, al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare;

- ANNIBALI, BOLDRINI, GEBHARD ed altri n. 1/00070 (Testo modificato nel corso della seduta), D’ARRANDO, PANIZZUT ed altri n. 1/00074 (Nuova formulazione) (Testo modificato nel corso della seduta), CARFAGNA ed altri n. 1/00075 (Testo modificato nel corso della seduta), concernenti iniziative volte a prevenire e contrastare la violenza contro le donne, alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

 

            Nel periodo considerato sono state inoltre segnalate dal Servizio per il controllo parlamentare 6 risoluzioni:

- SCERRA, GIGLIO VIGNA, Andrea CRIPPA n. 6/00033 (Testo modificato nel corso della seduta), sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea (Anno 2017) (Doc. LXXXVII, n. 1), al Ministro per gli affari europei,

- RIZZETTO ed altri n. 8/00004, concernente iniziative normative per tutelare il diritto di accesso al pensionamento dei lavoratori esclusi dal mercato del lavoro e dal sistema previdenziale, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali;

- COSTANZO ed altri n. 8/00005, concernente iniziative volte a garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali presso l'azienda Comdata S.p.a., al Ministero del lavoro e delle politiche sociali;

- Luigi GALLO ed altri n. 8/00006, sulla valorizzazione dell’area culturale circostante il sito di Pompei, al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministero per i beni e le attività culturali e al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

- GRANDE ed altri n. 8/00007, sull'impegno internazionale a sostegno della cittadina pachistana di religione cattolica Aasiyah Naur?n Bibi, al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale;

- Ilaria FONTANA ed altri n. 7/00107, concernente la gestione delle risorse idriche della Val d’Enza, al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.

Note annunciate al 30 novembre 2018
in attuazione di atti di indirizzo

 

Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale

 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Commissione competente

Oggetto

9/1004/2

Ordine del giorno

Cappellacci

Assemblea

27/11/2018

III

Stipula di un accordo bilaterale con l’Algeria finalizzato a contenere all’origine i flussi migratori, con particolare riguardo alla rotta Algeria-Mediterraneo centrale, e fermarne la destinazione verso la Sardegna

 

L’ordine del giorno Cappellacci ed altri n. 9/1004/2, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 6 agosto 2018, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di: adottare le opportune e urgenti iniziative negoziali volte a stipulare un accordo bilaterale con l'Algeria al fine di bloccare le partenze verso la Sardegna e proteggere le frontiere dello Stato italiano; valutare la possibilità di attivarsi presso le competenti sedi europee al fine di indirizzare e impegnare le risorse necessarie, nell'ambito del Trust Fund europeo per l'Africa, atte a contenere all'origine i flussi migratori con particolare riguardo alla rotta Algeria-Mediterraneo centrale e fermarne la destinazione verso la Sardegna; porre in essere tutte le iniziative di competenza volte a rendere effettivi i rimpatri degli stranieri sbarcati sulla rotta Algeria-Sardegna, non titolari del diritto d'asilo; potenziare le risorse umane e materiali in favore delle Forze dell'ordine, per fronteggiare il carico di lavoro aggiuntivo generato dal fenomeno degli sbarchi clandestini sull’isola.

In merito a tale impegno il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso, per quanto attiene ai profili di propria competenza, la seguente nota:

“Negli ultimi anni l'Algeria si è dovuta confrontare con un considerevole incremento dei flussi migratori cominciando a trasformarsi da Paese di origine e di transito a meta di destinazione degli stessi. La crescente pressione migratoria inizia ad avere anche una rilevanza dal punto di vista interno ed è passibile di saldarsi con le frustrazioni sociali e con la difficile congiuntura economica nel Paese. Algeri sottolinea in ogni occasione di essere chiamata ad affrontare le medesime sfide dei Paesi europei, rifuggendo qualsiasi tentativo di assimilazione ai Paesi oli transito.

Secondo le Autorità algerine, i migranti irregolari presenti nel Paese sarebbero tra 300.000 e 500.000, provenienti soprattutto da Mali, Niger e Ciad, attraverso due rotte principali di accesso: dal Mali via Adrar e dal Niger attraverso Tamanrasset. Nel marzo scorso, le stesse Autorità hanno dichiarato che il numero totale dei migranti sub-sahariani espulsi dal Paese e rimpatriati a partire dal 2016 ammonta a 27.000.

Algeri individua nella destabilizzazione interna di diversi Paesi africani la principale e la più immediata tra le cause dei flussi migratori in corso dall'Africa sub-sahariana verso l'Europa, e ribadisce in ogni occasione l'importanza di adottare una prospettiva di medio-lungo termine per risolvere le cause profonde delle migrazioni. L'Algeria evidenzia da un lato, la necessità di risolvere pacificamente e con approccio inclusivo le crisi che interessano diversi Paesi africani; dall'altro, sottolinea l'importanza di adottare iniziative orientate allo sviluppo socio-economico nei Paesi di origine dei migranti.

Sul piano interno, la tematica del contrasto alle migrazioni illegali rappresenta in Algeria un tema di estrema sensibilità sia in riferimento ai migranti irregolari provenienti dall'Africa subsahariana, che a migranti di nazionalità algerina diretti verso l'Europa. L'Algeria guarda al fenomeno migratorio attraverso un prisma securitario. Tale approccio si è tradotto nella previsione del reato di emigrazione illegale e in un rafforzamento del controllo delle frontiere, marittime e terrestri, come dimostrato dai 3.109 tentativi di emigrazione irregolare bloccati dalla Guardia Costiera algerina nel 2017. A tal proposito. si registra un aumento delle presenze irregolari di algerini lungo la rotta balcanica, in Macedonia e Albania via Turchia.

Secondo i dati forniti dal Ministero dell'Interno, dal 1° gennaio al 5 ottobre 2018 sono sbarcati sulle coste italiane 786 migranti provenienti dall'Algeria; il dato corrisponde al numero di sbarchi sulle coste sarde nel medesimo periodo (circa il 3,7% del totale degli sbarchi in Italia, paria 21.119). Si tratta di numeri non trascurabili, ma in calo rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. quando il numero di arrivi dall'Algeria era di 1.531 e il numero di persone sbarcate in Sardegna era di 5.083 (in quest'ultimo caso, la riduzione supera l'84%).

Sul piano bilaterale, il principale foro di discussione è il Dialogo strategico sulle questioni politiche e di sicurezza, che si riunisce una volta l'anno a livello politico e coinvolge di volta in volta tutte le articolazioni dello Stato interessate. Algeri rappresenta un interlocutore privilegiato con cui affrontare da un punto di vista operativo le grandi crisi del nostro tempo, dalle migrazioni al contrasto al terrorismo, e con il quale si intende rafforzare ulteriormente la collaborazione in essere. Tale approccio e stato ribadito in occasione della visita ad Algeri lo scorso 5 novembre del Presidente del Consiglio Conte il quale nell'esprimere soddisfazione per il ruolo delle autorità locali nel controllo delle migrazioni irregolari, ha sottolineato la necessità di progredire ulteriormente sul tema dei rimpatri nel contesto degli accordi già esistenti. Con riferimento specifico alla materia migratoria, tra l'Algeria e la Repubblica italiana vige infatti un accordo sulla circolazione delle persone, firmato a Roma il 24 febbraio 2000 ed entrato in vigore il 18 ottobre 2006. In tale accordo è contenuto l'impegno delle parti a riammettere nel proprio territorio, senza formalità, i cittadini che soggiornano irregolarmente sul territorio dell'altra parte, anche nel caso in cui questi non siano in possesso di passaporto o carta d'identità validi. Nel caso di mancata intesa circa il rimpatrio, l’accordo istituisce un comitato di vigilanza incaricato di monitorare l’applicazione dello stesso, che si riunisce ogniqualvolta una parte ne faccia richiesta.

Da ultimo, si osserva che Algeri ha chiesto di aderire al Processo di Rabat, foro di dialogo e cooperazione sui temi migratori tra l'Unione Europea e i Paesi del Maghreb e dell'Africa Centro-occidentale, in cui siede attualmente come osservatore”.

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Commissione competente

Oggetto

9/1004/4

Ordine del giorno

Quartapelle Procopio

Assemblea

27/11/2018

III

Iniziative finalizzate all’attuazione del Memorandum d’intesa

tra lo Stato di Libia e la Repubblica italiana,

firmato a Roma il 2 febbraio 2017

 

L’ordine del giorno Quartapelle Procopio n. 9/1004/4, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 6 agosto 2018, impegnava l'esecutivo ad adottare le opportune iniziative volte a dare piena attuazione al Memorandum d’intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all'immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra lo Stato di Libia e la Repubblica italiana, firmato a Roma il 2 febbraio 2017.

In merito a tale impegno il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“La cooperazione italo-libica in materia migratoria si fonda sul Memorandum d'intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all'immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere, firmato il 2 febbraio 2017.

Il Governo italiano è al fianco delle Autorità libiche nella complessa sfida migratoria, secondo un approccio integrato che combina sicurezza, solidarietà e rispetto dei diritti umani. Nel corso delle due recenti missioni svolte in Libia, il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Moavero Milanesi ha raccolto dalle più alte cariche istituzionali libiche la massima disponibilità a continuare a lavorare insieme per affrontare tale sfida comune.

I flussi migratori lungo la rotta del Mediterraneo centrale continuano a destare grave preoccupazione. Per contenere i flussi, salvaguardare vite umane e sottrarre i migranti alle reti dei trafficanti, assicurando la protezione internazionale a chi ne ha diritto, è necessario in primo luogo un cambio di passo da parte dell'Unione Europea e dei suoi Stati Membri, assicurando anzitutto un adegualo rifinanziamento del Fondo Fiduciario d'Emergenza dell'Unione Europea per la stabilità e la lotta contro le cause profonde della migrazione irregolare e del fenomeno degli sfollati in Africa (c.d. Fondo Fiduciario dell’UE per l'Africa). In linea con le conclusioni del Consiglio Europeo del-28 e 29 giugno 2018, è stata condivisa a livello comunitario l'esigenza di un impegno comune per lo sviluppo economico dei Paesi di origine e transito dei flussi migratori, nonché la volontà di assicurare sostegno materiale e finanziario ai Paesi extra-europei che ne facciano richiesta, anche per la creazione, in via transitoria, di luoghi di raccolta dei migranti nei Paesi di transito, per identificare chi ha diritto ad ottenere asilo il più vicino possibile ai luoghi di origine e aiutare gli altri migranti a fare ritorno a casa in condizioni di dignità.

E’ fondamentale, inoltre, rinnovare e ampliare le attività a sostegno delle capacità libiche, sia nell'azione in mare nella propria zona di Search and Rescue, sia, in prospettiva, nel controllo dei confini terrestri. Abbiamo dapprima rimesso in pristino e riconsegnato 4 motovedette classe “Bigliani” alla Guardia Costiera libica; altre 3 imbarcazioni sono state riconsegnate ad inizio anno e altre sono in via di restituzione, a completamento dei cicli di formazione degli equipaggi. Ie disposizioni per la fornitura di 12 ulteriori unità navali a entrambe le componenti della Guardia Costiera libica - previste dalla legge 9 agosto 2018, n. 98, di conversione del decreto-legge 10 luglio 2018, mirano a fornire ulteriore sostegno concreto.

Anche grazie agli interventi di capacity building sostenuti dall'Italia, la capacità di ricerca e soccorso della Guardia Costiera libica è migliorata significativamente. Nel 2017 assetti navali libici hanno effettualo 20.335 salvataggi. Nell'anno in corso sarebbero oltre 13.000 i migranti intercettati e soccorsi dalla Guardia Costiera libica.

Anche la dimensione europea del nostro impegno è molto importante. Sono stati infatti raggiunti dei risultati grazie all'azione della missione EUNAVFORMED Sophia, che ha condotto programmi di formazione che hanno portato fino a oggi all'addestramento di oltre 200 ufficiali e marinai della Guardia Costiera libica. L'addestramento della Guardia Costiera e della Marina libiche, partito come “compito accessorio” ma evolutosi in un'attività ormai cruciale dell'Operazione, ha permesso alla controparte libica di svolgere con sempre maggiore efficacia azioni di ricerca e salvataggio in mare, dimostrando una crescente capacità operativa.

In parallelo, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha avviato una serie di iniziative per promuovere lo sviluppo economico delle comunità più colpite dal fenomeno migratorio e attività generatrici di reddito, allo scopo di favorire l'emergere di un modello economico alternativo a quello fondato sui traffici e sullo sfruttamento dei flussi migratori. Su iniziativa italiana, inoltre, lo scorso marzo la Commissione Europea ha varato, a valere sul Fondo Fiduciario dell’UE per l’Africa, un programma da 50 milioni di euro a Favore di 24 municipalità libiche, situate in prevalenza le rotte migratorie che attraversano il Paese. La componente del programma affidata alla Cooperazione Italiana (22 milioni di euro) è stata firmata lo scorso 14 settembre a Bruxelles, alla presenza del Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Del Re.

In riferimento al tema della protezione umanitaria e delle condizioni dei rifugiati, l'Italia sta intensificando nel 2018 il proprio impegno, da ultimo con l'approvazione di un contributo di 2 milioni di euro a valere sul Fondo per l'Africa, al Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF). Si tratta di un progetto di protezione dei minori migranti e rifugiati finalizzato, tra gli altri obiettivi, al sostegno, al rimpatrio c al ricongiungimento familiare ove strumentale al perseguimento del superiore interesse del minore. Tale intervento si aggiunge ai precedenti stanziamenti per l’assistenza ai migranti e i rimpatri volontari assistiti a favore dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) per 18 milioni di euro e agli interventi a sostegno dei rifugiati attraverso l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) che ha beneficiato di una somma di 10 milioni di euro.

In riferimento al problema dei confini terrestri meridionali della Libia, il progetto per l'implementazione di un sistema di controllo proseguirà attraverso l’iniziativa Support to Integrated Border and Migration Management, a valere sul Fondo Fiduciario dell’U.E. per l'Africa. per un ammontare di 46,3 milioni di euro per il biennio 2017/2018, di cui 2,23 milioni di euro cofinanziati dal Ministero dell'Interno. E’ in avanzato stato di discussione il finanziamento da parte del Fondo Fiduciario dell’U.E. per l'Africa nel 2019 della seconda fase delle attività del progetto per un valore di 35 milioni di euro”.

 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Commissione competente

Oggetto

9/1004/5

Ordine del giorno

Fassino

Assemblea

27/11/2018

III

Sostegno alle iniziative dello Stato della Libia a favore della tutela dei diritti umani e della creazione di istituzioni democratiche

 

L’ordine del giorno Fassino ed altri n. 9/1004/5, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 6 agosto 2018, impegnava l'esecutivo a promuovere, nelle opportune sedi diplomatiche, l’attivazione da parte dello Stato della Libia di politiche a favore della tutela dei diritti umani e della creazione di istituzioni democratiche.

In merito a tale impegno il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“La stabilizzazione della Libia e il consolidamento delle sue legittime istituzioni rappresentano obiettivi prioritari per l'Italia. Per questo, continuiamo a lavorare con determinazione per favorire e consolidare il consenso della Comunità internazionale intorno all'azione del Rappresentante Speciale ONU per la Libia Salamè e al suo Piano d'Azione, al fine di creare le condizioni politiche, tecniche, legislative e dl sicurezza per consentire al più presto lo svolgimento dì elezioni trasparenti e democratiche.

In tale percorso l'Italia è sempre stata al franco della Libia, rafforzando l'impegno umanitario di emergenza per essere reattivi di fronte alle richieste più immediate, ma guardando anche in prospettiva, attraverso la programmazione di iniziative di capacity building e formazione per le Istituzioni centrali e per le municipalità libiche, cui si accompagna il forte impegno a sostenere la ripresa del sistema economico del Paese.

Nel concordare con le Autorità libiche tali iniziative di sostegno, dedichiamo una specifica attenzione alla tutela dei diritti umani. Nell'ambito del contrasto all’immigrazione illegale e al traffico dì esseri umani, ad esempio, il Memorandum d'Intesa del 2 febbraio 2017 richiama espressamente gli obblighi derivanti dal diritto internazionale consuetudinario e dagli accordi che vincolano le Parti, tra cui l'adesione dell'Italia all'Unione Europea. In questo senso, il rispetto degli obblighi internazionali resta un punto fermo per l'Italia. Stiamo lavorando con grande impegno per rafforzare le già efficaci sinergie tra le Autorità libiche e le Organizzazioni internazionali, tra cui l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), per affrontare la sfida comune in un modo multidimensionale, cercando di migliorare anche le condizioni di vita dei migranti all'interno delle strutture libiche e assicurare il pieno rispetto dei diritti umani. Solo attraverso una forte partnership con la I.ibia, lavorando insieme sugli aspetti umanitari e dì sicurezza e rafforzando le comunità locali, sarà infatti possibile dare una risposta concreta ed efficace al fenomeno migratorio. Nel novembre 2017 è stato raggiunto, grazie alla mediazione italiana, un accordo che ha consentito a UNHCR di costruire un Ufficio di “raccolta e partenza” ubicato presso il centro per migranti di Tarek al Sika. La costruzione del centro risulta completata ma UNHCR rimane in attesa delle autorizzazioni a operare da parte delle Autorità libiche, sollecitate da parte nostra. Una vola pienamente operativo, nel centro saranno accolti migranti e rifugiati particolarmente vulnerabili in attesa di essere trasferiti prima in Niger e poi in Europa. Essi avranno anche la possibilità di uscire dal Centro per ragioni umanitarie su base individuale. Attraverso l’Emergency Transit Mechanism di UNHCR, al 23 ottobre 2018 circa 1.670 persone sono state evacuate dalla Libia versa il Niger in vista del successivo reinsediamento in Europa e 312 rifugiati sono stati evacuati dalle Autorità italiane - in collaborazione con UNHCR - direttamente verso l’Italia”.

 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Commissione competente

Oggetto

9/1004/6

Ordine del giorno

Ceccanti

Assemblea

27/11/2018

III

Sostegno al Governo libico nell’adozione di iniziative volte a garantire la protezione dei migranti

e dei rifugiati

 

L’ordine del giorno Ceccanti ed altri n. 9/1004/6, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 6 agosto 2018, impegnava l'esecutivo a sostenere il Governo libico nell’adozione di iniziative volte a garantire la protezione dei migranti e dei rifugiati e a promuoverne, nelle opportune sedi diplomatiche, l’adesione alla convenzione di Ginevra.

In merito a tale impegno il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“Al fine di garantire la protezione dei migranti in Libia, l’Italia ha sostenuto prima il rientro e poi il rafforzamento delle attività delle Organizzazioni internazionali e delle Organizzazioni della società civile in Libia.

Anche grazie all'azione di sensibilizzazione svolta dal nostro paese presso le Autorità libiche, sia l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) sia l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) sono pienamente operativi nel Paese.

Attualmente UNHCR è operativo in tredici punti di sbarco, in sei dei quali si aggiunge la presenza dell'OIM, per fornire prima assistenza ai migranti salvati in mare dalla Guardia Costiera libica ed effettuare le procedure di registrazione dei migranti al fine di individuare i soggetti più vulnerabili e bisognosi di protezione internazionale. Ai migranti condotti in I.ibia è inoltre garantito un controllo medico da parte dell’International Medical Corps, organizzazione anch'essa presente nei punti dì sbarco.

Nel novembre 2017 è stata raggiunta, grazie alla mediazione italiana, un'intesa che ha consentito a UNHCR di costruire un Ufficio di “raccolta e partenza”, ubicato presso il centro per migranti di Tarek al Sika. La costruzione del centro risulta completata ma UNHCR rimane in attesa delle autorizzazioni ad operare da parte delle Autorità libiche sollecitate da parte nostra. Una volta pienamente operativo, nel centro saranno accolti rifugiati particolarmente vulnerabili in attesa di essere trasferiti prima in Niger e poi in Europa. Essi avranno anche la possibilità di uscire dal centro per ragioni umanitarie e su base individuale. Attraverso l’Emergency Transit Mechanism di UNHCR, al 23 ottobre 2018 circa 1.670 rifugiati sono stata evacuati dalla Libia vero il Niger in vista del successivo reinsediamento in Europa e altri 312 sono stati evacuati dal Ministero dell'Interno italiano - in collaborazione con UNHCR - direttamente verso l'Italia.

All'interno di alcuni centri, prevalentemente nell'area di Tripoli (Tarek al Sika, Tarek al Matar e Tajoura). operano delle ONG italiane con interventi umanitari di emergenza nei settori della sanità, della protezione e della sicurezza alimentare a favore delle categorie più vulnerabili della popolazione libica, di migranti e richiedenti protezione internazionale provenienti da altre regioni dell’Africa.

Nei centri migranti e richiedenti asilo/rifugiati di Sabratha, Khoms, Janzour, Tarek al Sika, Tajoura e Bouslirn, nonché di Tarek al Matar, Salaheldine e Ain Zara (questi ultimi temporaneamente chiusi per motivi di sicurezza) le ONG italiane svolgono iniziative di distribuzione beni di prima necessità e attività volte a rafforzare i servizi sanitari e di protezione, anche delle comunità libiche ospitanti.

La Cooperazione italiana ha stanziato con delibera n. 39 del 15 ottobre 2018 ulteriori 8 milioni di euro per iniziative e progetti mirati al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione nei centri migranti e rifugiati e di quella delle comunità ospitanti. Verranno realizzate attività quali la distribuzione di generi alimentari e di kit igienici, la costruzione di latrine, pozzi d'acqua e dormitori. Saranno inoltre assicurati servizi di consulenza psicologica per donne e minori e di consulenza ginecologica. Si prevedono altresì attività educative e ludico-ricreative per i minori. Ulteriore beneficiario dell’iniziativa sarà, infine, il personale sanitario impiegato nei cenni di salute primaria situati nelle comunità ospitanti.

A complemento degli interventi finanziati sul canale bilaterale, e anche per assicurare assistenza umanitaria nelle diverse aree del Paese, è stato disposto con delibera n. 38 dello scorso 11 ottobre un contributo della Cooperazione Italiana al Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) del valore di 500.000 euro per le attività di assistenza e protezione della popolazione civile, in particolare di quella che necessità di essere sottoposta a cure e terapie mediche. L'iniziativa prevede la distribuzione di cibo, di generi di prima necessità, nonché la realizzazione di progetti volti a ripristinare l'accesso all'acqua potabile. Verranno inoltre riabilitati o migliorati i centri di cura primari e specialistici sostenuti dal CICR, e forniti medicinali e attrezzature mediche a circa 12 centri di assistenza sanitaria di base. Le zone in cui si concentreranno gli interventi saranno quelle di Bengasi, Misurata, Sebha e Tripoli.

Con un contributo della Cooperazione Italiana all'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) del valore di 500.000 euro (delibera n. 37 dello scorso 11 ottobre). sono previste iniziative volte al miglioramento dell'accesso ai servizi sanitari di base mediante la fornitura di farmaci e materiali sanitari Le attività sono indirizzate a beneficio di aree di difficile accesso (Al-Jufra, Wadi Ashshati e Murzuq), che l'OMS ha selezionato in quanto scarsamente coinvolte in altri programmi di aiuto umanitario. A tale contributo, se n’è aggiunto uno di 400.000 euro, sempre all'OMS, per far fronte all'emergenza sanitaria (kit sanitari strutture sanitarie mobili e team di personale medico) dopo gli scontri nell'area di Tripoli registrati nei primi giorni del settembre scorso.

E’ infine stato approvato con la delibera n. 40 del 31 ottobre scorso un contributo, sempre della Cooperazione Italiana, di 2 milioni di euro al Programma Alirnentare Mondiale (PAM). con cui verranno realizzate attività volte al miglioramento dell'accesso al cibo e ai mezzi di sostentamento per le fasce più vulnerabili della popolazione. Al contempo verrebbero gettate le basi per un rafforzamento futuro dell’economia locale, attraverso la promozione di attività in grado di far generare reddito alle popolazioni beneficiarie, soprattutto in modalità Cash Based Transfer (attraverso la quale i contanti, o i voucher per beni e servizi, vengono corrisposti direttamente ai beneficiari). L'intervento si concentrerà soprattutto nell'area nord occidentale della Libia, al confine con la Turchia (in particolare a Zuwarah e a Abu-Kammash)”.

 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Commissione competente

Oggetto

9/1004/8

Ordine del giorno

Rosato

Assemblea

27/11/2018

III

Rafforzamento della collaborazione con la Tunisia per il controllo di ogni rotta di migrazione illegale e per dare piena attuazione agli accordi bilaterali siglati nel 2011

 

L’ordine del giorno Rosato ed altri n. 9/1004/8, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 6 agosto 2018, impegnava l'esecutivo a porre in essere iniziative volte a rafforzare gli accordi di collaborazione con la Tunisia per ottenere il massimo controllo di ogni rotta di migrazione illegale e a dare piene attuazione agli accordi bilaterali siglati nel 2011.

In merito a tale impegno il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso, per quanto attiene ai profili di propria competenza, la seguente nota:

“La Tunisia negli anni si è dovuta confrontare con un considerevole incremento dei flussi migratori, che hanno portato a un aumento nel 2018 degli sbarchi in Italia. Infatti, dal 1° gennaio al 5 ottobre 2018 sono sbarcati in Italia 21.119 migranti irregolari, di cui 4.927 provenienti dalla Tunisia (fra i quali 4.568 di nazionalità tunisina). Le Autorità tunisine hanno tuttavia intensificato nel corso degli ultimi mesi i propri sforzi nella lotta all’emigrazione irregolare, come testimoniato dall'incremento nel 2018 del numero di persone bloccate nel tentativo di lasciare illegalmente il Paese, con 9.500 interventi registrati nel corso di quest'anno contro i 7.000 di tutto il 2017. Con riferimento alla cooperazione bilaterale in materia di rimpatri, nel 2017 sono stati rimpatriati 2.277 tunisini, pari al 34% del totale (il dato parziale nel 2018 è di 1.300 rimpatri).

La Tunisia rappresenta un partner strategico per l’Italia. anche nel settore della lotta al traffico di esseri umani. L'eccellenza dei rapporti tra i due Paesi è testimoniata da ultimo dalla visita del Presidente del Consiglio del 2 novembre u.s.

In tale occasione le autorità tunisine, nelle more della futura sottoscrizione di un nuovo accordo quadro sulle migrazioni attualmente in fase di negoziazione, hanno ribadito la volontà di assicurare una piena implementazione dell'intesa migratoria del 2011 tuttora in vigore. Si tratta essenzialmente dell'impegno a farsi carico non solo del controllo delle proprie frontiere, ma anche dei rimpatri dei tunisini giunti irregolarmente in Italia.

L'intensità del rapporto bilaterale è ulteriormente testimoniata dalla riunione che il Ministro Moavero ha avuto lo scorso 20 giugno a Roma con il Ministro degli Affari Esteri tunisino Jhinaoui, dalla missione della Ministra della Difesa Trenta a Tunisi nel luglio 2018 nonché da quella del Vice Presidente del Consiglio e Ministro dell'Interno Salvini il 27 settembre scorso. Da questi colloqui a livello ministeriale, cosi come dai più recenti tra i due Capi di Governo, è emersa la comune volontà di continuare a rafforzare la cooperazione bilaterale in tema di controllo delle frontiere e lotta all’immigrazione irregolare.

Su espressa richiesta delle Autorità tunisine, è in corso di attuazione un vasto piano di assistenza tecnica e sviluppo delle capacità tunisine di gestione del fenomeno immigratorio e sorveglianza delle frontiere finanziato dal MAECI con 12 milioni di euro. Il programma sarà completato da corsi di formazione per operatori delle locali Agenzie di polizia, doganali, di frontiera, dell’immigrazione e della sicurezza portuale e aeroportuale a cura della Guardia di Finanza e da programmi di cooperazione allo sviluppo destinati a offrire opportunità economiche alternative alla migrazione nelle località più disagiate del Paese.

Il Ministro Jhinaoui ha inoltre chiesto all'Italia alcuni equipaggiamenti per il personale impegnato nel controllo delle frontiere e sostegno al settore dell'intelligence. Il Governo italiano sta valutando tali richieste.

La Tunisia sarà infine beneficiaria, insieme al Marocco, di un programma del valore complessivo di 55 milioni di euro, finanziato dalla Finestra Nord Africa del Fondo Fiduciario dell'UE per l'Africa. Il programma implementato, tra gli altri, dal Governo italiano, ha l'obiettivo di rafforzare le capacità delle competenti Autorità tunisine nel campo della sorveglianza marittima e della gestione delle migrazioni, incluse le attività di contrasto ai traffici e di ricerca e soccorso”.


 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Commissione competente

Oggetto

9/1004/9

Ordine del giorno

Suriano

Assemblea

27/11/2018

III

Adozione di iniziative finalizzate a promuovere l’adozione da parte dello Stato libico di misure a tutela dei corridoi umanitari per gli aventi diritto, per il contrasto al traffico di esseri umani e la programmazione di attività di informazione e persuasione sui rischi connessi alla migrazione illegale

 

L’ordine del giorno Suriano ed altri n. 9/1004/9, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 6 agosto 2018, impegnava l'esecutivo a valutare l’adozione di ogni utile iniziativa affinché lo Stato libico si impegni fattivamente al rispetto della dignità e dei diritti fondamentali dei migranti e dei richiedenti asilo, attraverso il rafforzamento delle vie d’accesso legali per gli aventi diritto, la lotta al traffico di esseri umani e la programmazione di attività di informazione e persuasione sui rischi connessi alla migrazione illegale.

In merito a tale impegno il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“A partire dalla firma, il 2 febbraio 2017, del Memorandum d'intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo. del contrasto all’immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere, l'Italia ha instaurato una collaborazione progressivamente sempre più intensa con le Autorità libiche.

Il Memorandum delinea in maniera accurata i termini su cui si articola l'azione del Governo italiano nel rapporto con le Autorità libiche nel contrasto al fenomeno del traffico illegale di esseri umani. Il nostro è un approccio olistico, che mira a combinare virtuosamente sicurezza e sviluppo economico, senza alcun cedimento in tema di rispetto dei diritti umani.

In tale contesto, l’Italia ha anche favorito la sempre maggiore presenza delle Organizzazioni internazionali nel Paese, soprattutto dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), in modo da migliorare la protezione umanitaria dei migranti e garantire il pieno rispetto dei diritti umani nei campi di accoglienza. Solo attraverso un impegno diretto sul campo delle Organizzazioni internazionali è infatti possibile monitorare la situazione e intervenire nei modi più appropriati, in favore dei diritti della popolazione civile e dei migranti.

Attualmente UNHCR è operativo in tredici punti di sbarco, in sei dei quali si aggiunge la presenza dell’OIM, per fornire prima assistenza ai migranti salvati in mare dalla Guardia Costiera libica ed effettuare le procedure di registrazione dei migranti al fine di individuare i soggetti più vulnerabili e bisognosi di protezione internazionale. Ai migranti condotti in Libia è inoltre garantito un controllo medico da parte dell'International Medical Corps, organizzazione anch’essa presente nei punti di sbarco.

Nel perseguimento degli obiettivi descritti abbiamo in primo luogo fornito un contributo di 10 milioni di euro a valere sul Fondo per l’Africa a beneficio di UNHCR per assistere le Autorità libiche nell’identificazione dei rifugiati all'interno dei flussi migratori misti e nel rafforzamento del proprio sistema nazionale di asilo al fine di garantire un'accoglienza adeguata e predisporre un percorso sicuro nella tutela dei diritti dei migranti. Allo stesso modo, abbiamo sostenuto l’OIM con 18 milioni di euro sempre a valere sul Fondo per l'Africa, per attività di orientamento e informazione dei migranti. rimpatri volontari assistiti e sostegno alle comunità locali in Libia. I primi risultati si vedono. L’OIM ha infatti giù realizzato oltre 30.000 rimpatri volontari assistiti. Per il 2018. è stato altresì approvato, attraverso un'intesa tecnica conclusa il 24 settembre scorso, un contributo di 2 milioni di euro al Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF) per un progetto di protezione dei minori migranti e rifugiati finalizzato, tra gli altri obiettivi, al sostegno sociale attraverso la realizzazione di centri di supporto, assistenza e informazione per i minori e le loro famiglie lungo le rotte migratorie, al rimpatrio e al ricongiungimento familiare, ove strumentale al perseguimento del superiore interesse del minore.

Grazie al contributo italiano, inoltre, l'Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC) ha avviato un ampio programma di rafforzamento della cooperazione giudiziaria transnazionale tra Paesi africani nell'ottica di intensificare la lotta contro la tratta di esseri umani e il traffico di migranti.

Sono in corso di valutazione, nei prossimi mesi, eventuali operazioni per trasferire migranti vulnerabili, in relazione alle disponibilità di accoglienza che potranno essere offerte, in primis, da Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e Caritas.

Il Ministero degli Affari Esteri c della Cooperazione Internazionale promuove, anche attraverso il Fondo per l'Africa e l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, la comunicazione di un'informazione corretta e obiettiva sulle reali difficoltà e i reali pericoli relativi al percorso migratorio irregolare nei Paesi di origine e di transito africani, quale utile strumento per combattere la disinformazione e contrastare l'azione dei trafficanti. A tal fine sono state condotte nel 2017 e 2018 alcune campagne informative in diversi Paesi africani. Tra queste si evidenziano i seguenti programmi, attualmente in corso:

1) “Redemption Song sviluppo della consapevolezza comunitaria sui rischi delle migrazioni irregolari in Africa occidentale” (Burkina Faso, Guinea Niger, Senegal). Con Un contributo all'OIM pari a 873.285 euro, a valere sul Fondo per l'Africa, tale programma prevede la realizzazione di eventi pubblici in ogni Paese d'intervento, nel corso dei quali si provvede a sensibilizzare la popolazione locale sui rischi della migrazione irregolare. La campagna di sensibilizzazione si basa su “Redemption Song”, documentario prodotto da Solaria Film, Movimento Film e Lago Film, con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.

2) "Programma Itinerante di Educazione, Informazione e Sensibilizzazione sulle Tematiche Migratorie in sei Paesi Africani CinemArena”. Prevede un contributo del valore di 1.999.790 euro. di cui 1.464.830 euro in favore dell'OIM e 534.960 euro a gestione diretta. Si tratta di un'iniziativa di comunicazione e sensibilizzazione nei confronti delle popolazioni di sei Paesi africani - Costa d'Avorio. Gambia, Guinea, Nigeria, Senegal, Sudan - selezionati congiuntamente dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, dal Ministero dell'Interno e dall'OIM, tra quelli dai quali proviene il maggior numero di migranti.

3) “PEMS - Sviluppo delle potenzialità economiche locali e promozione di una migrazione sostenibile in Gambia. Guinea Bissau e Guinea Conakry”. Attraverso un Contributo all’OIM di 3.000.000 di euro, il progetto mira a riunire i principali stakeholders sul tema della migrazione, in particolare i giovani che vivono in aree con alti tassi di migrazione irregolare, le comunità della diaspora in Italia e le Autorità nazionali e locali, per promuovere l’occupazione e affrontare la tematica della migrazione irregolare nelle comunità di origine in Gambia, Guinea Conakry e Guinea Bissau.

4) “Ratforzare la consapevolezza sui rischi legati alla migrazione attraverso i media e la comunicazione”. Con un contributo a UNESCO di 3.000.000 di euro a valere sul Fondo per l'Africa, il progetto ha lo scopo di rafforzare l'accesso alle fonti di informazione, per promuovere la consapevolezza dei rischi legati alla migrazione e una più approfondita comprensione del fenomeno nella regione interessata, ovvero l'Africa Occidentale. In particolare verranno sostenuti i mezzi di informazione in Camerun, Costa d'Avorio, Ghana, Guinea Conakry. Mali, Niger, Nigeria e Senegal, che sono tra i principali Paesi dell'Africa Occidentale interessati da fenomeni di migrazione irregolare verso il nostro Paese e il Sud dell'Europa”.

 

 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Commissione competente

Oggetto

9/1004/10

Ordine del giorno

Di Lauro

Assemblea

27/11/2018

III

Promozione, nell’ambito degli accordi di collaborazione con lo Stato di Libia, del pieno rispetto degli obblighi derivanti dalle Convenzioni internazionali, come richiamate dal Memorandum d’intesa del 2017, ed in conformità con i principi umanitari del diritto internazionale

 

L’ordine del giorno Di Lauro n. 9/1004/10, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 6 agosto 2018, impegnava l'esecutivo a promuovere, nell’ambito degli accordi di collaborazione con lo Stato di Libia, il pieno rispetto degli obblighi derivanti dalle Convenzioni internazionali, richiamate dal Memorandum d’intesa firmato a Roma il 2 febbraio 2017, ed in conformità con i principi umanitari del diritto internazionale.

In merito a tale impegno il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“A partire dalla firma. il 2 febbraio 2017, del Memorandum d'intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo. del contrasto all’immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere, l'Italia ha ulteriormente rafforzato la sua collaborazione con le Autorità libiche.

Stiamo lavorando con grande impegno per rafforzare le già efficaci sinergie tra le Autorità libiche e le Organizzazioni internazionali, tra cui l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), e per cercare di migliorare le condizioni di vita dei migranti all'interno delle strutture libiche, assicurando il pieno rispetto dei diritti umani. Sono attualmente presenti in Libia 19 centri ufficiali per migranti gestiti dal Dipartimento per il controllo dell’immigrazione illegale. Secondo UNHCR, che riferisce di aver accesso a tutti i centri ufficiali, nella prima metà 2018 sono state condotte in tali centri più di 660 visite di monitoraggio. Secondo le stesse fonti internazionali, i migranti in Libia provengono da quasi 40 Paesi, prevalentemente africani: le prime quattro nazionalità sono egiziana, nigerina ciadiana e sudanese. I rifugiati richiedenti asilo registrati in Libia da UNHCR sono 52.700 (dato di marzo 2018).

Attualmente UNHCR è operativo in 13 punti di sbarco, in 6 dei quali si aggiunge la presenza dell'OIM, per fornire prima assistenza ai migranti salvati in mare dalla Guardia Costiera libica ed effettuare le procedure di registrazione dei migranti al fine di individuare i soggetti più vulnerabili e bisognosi di protezione internazionale. Ai migranti condotti in Libia è inoltre garantito un controllo medico da parte dell'International Medical Corps, organizzazione anch’essa presente nei punti di sbarco.

Nel perseguimento dei summenzionati obiettivi, abbiamo in primo luogo fornito un contributo di 10 milioni di euro a valere sul fondo per l'Africa a beneficio di UNHCR per assistere le Autorità libiche nell'identificazione dei rifugiati all'interno dei flussi migratori misti e nel rafforzamento del proprio sistema nazionale di asilo, al fine di garantire un'accoglienza adeguata e predisporre un percorso sicuro nella tutela dei diritti dei migranti. Allo stesso modo, abbiamo sostenuto l'OIM con 18 milioni di euro, sempre a valere sul Fondo per l'Africa, per attività di orientamento e informazione dei migranti, rimpatri volontari assistiti e sostegno alle comunità locali in Libia. I primi risultati si vedono. L'OIM ha infatti già realizzato oltre 30.000 rimpatri volontari assistiti. Per il 2018, è stato altresì approvato, attraverso un'intesa tecnica conclusa il 24 settembre scorso, un contributo di 2 milioni di euro al Fondo della Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF) per un progetta di protezione dei minori migranti e rifugiati finalizzato, tra gli altri obiettivi, al sostegno sociale attraverso la realizzazione di centri di supporto. assistenza e informazione per i minori e le loro famiglie lungo le rotte migratorie, al rimpatrio e al ricongiungimento familiare, ove strumentale al perseguimento del superiore interesse del minore.

Grazie al contributo italiano, inoltre, l'Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC) ha avviato un ampio programma di rafforzamento della cooperazione giudiziaria transnazionale tra Paesi africani nell’ottica di intensificare la lotta contro la tratta di esseri umani e il traffico di migranti”.

 

 


 

Ministero dell’interno

 

Tipo atto e numero

Primo firmatario

Sede esame

Data annuncio

Commissione competente

Oggetto

9/1117-A/81

Ordine del giorno

Cardinale

Assemblea

27/11/2018

I

Proroga della graduatoria del concorso pubblico per titoli ed esami per l'accesso al ruolo iniziale di vigile del fuoco, bandito con decreto del Ministero dell'interno

n. 5140 del 6 novembre 2008.

 

L’ordine del giorno Cardinale n. 9/1117-A/81, accolto dal Governo e approvato dall’Assemblea nella seduta del 14 settembre 2018, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di prorogare la graduatoria del concorso pubblico per titoli ed esami per l'accesso al ruolo iniziale di vigile del fuoco per 814 posti bandito con decreto del Ministero dell'interno n. 5140 del 6 novembre 2008.

In merito a tale impegno il Ministero dell’interno ha trasmesso la seguente nota:

“L’articolo 31 del disegno di legge di bilancio 2019, attualmente all’esame della Camera dei deputati, reca un’apposita norma finalizzata ad incrementare la dotazione organica nel ruolo iniziale di vigile del fuoco, attraverso l’assunzione straordinaria di 1.500 unità nella qualifica di vigile del fuoco da realizzarsi nel biennio 2019-2020.

Quale bacino da cui attingere per effettuare le 1.500 nuove assunzioni, viene individuata, prioritariamente, la graduatoria, fino ad esaurimento della stessa, relativa al concorso pubblico a 814 posti di vigile del fuoco indetto con decreto del Ministero dell’interno n. 5140 del 6 novembre 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – 4° serie speciale – n. 90 del 18 novembre 2008.

Poiché la validità di tale graduatoria, che presenterà ancora una disponibilità di circa 1.160 unità al 1° gennaio 2019, cessa al 31 dicembre 2018, la norma ne proroga l’efficacia fino al 31 dicembre 2019”.


 

 

Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate nel periodo
1° - 30 novembre 2018

 

 

 

Primo firmatario

Tipo di Atto

Numero

Pag.

on. Cappellacci

Ordine del giorno

9/1004/2

26

on. Cardinale

Ordine del giorno

9/1117-A/81

40

on. Ceccanti

Ordine del giorno

9/1004/6

31

on. Di Lauro

Ordine del giorno

9/1004/10

37

on. Fassino

Ordine del giorno

9/1004/5

30

on. Quartapelle Procopio

Ordine del giorno

9/1004/4

28

on. Rosato

Ordine del giorno

9/1004/8

33

on. Suriano

Ordine del giorno

9/1004/9

35

 



 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sezione III

 

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La sezione tratta della trasmissione al Parlamento da parte del Governo e di altri soggetti (regioni, autorità amministrative indipendenti, ecc.) delle relazioni previste dalle norme vigenti che sono pervenute nel periodo in esame. Conclude la sezione l’indicazione delle nuove relazioni ove previste da disposizioni pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale nel periodo considerato.


 

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento

 

Nell'ambito della propria competenza per la verifica dell'adempimento da parte del Governo degli obblighi di legge nei confronti del Parlamento, il Servizio per il controllo parlamentare effettua il monitoraggio delle relazioni che la Presidenza del Consiglio dei ministri e i diversi Dicasteri devono trasmettere periodicamente al Parlamento in conformità di quanto stabilito dalle vigenti disposizioni legislative; nella prassi, tale verifica è stata estesa anche ad altri soggetti non governativi.

A tale fine, il Servizio cura una banca dati che viene aggiornata sia attraverso la registrazione delle relazioni di volta in volta trasmesse ed annunciate nel corso delle sedute dell’Assemblea, riscontrabili nell’Allegato A al resoconto della relativa seduta, sia mediante l’individuazione degli obblighi previsti da norme di nuova introduzione, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. L’aggiornamento si completa con l’accertamento delle relazioni per le quali l’obbligo di trasmissione sia venuto meno a seguito dell’abrogazione della norma istitutiva, ovvero sia da ritenersi - per le più diverse ragioni - superato o, comunque, non più attuale o rilevante alla luce della situazione di fatto (ad esempio, una relazione che abbia ad oggetto programmi o interventi ormai completati o esauriti senza che la norma che prevede la relazione stessa sia stata esplicitamente abrogata). Ciò nell’ottica di contribuire, da una parte ad una focalizzazione degli obblighi residui e, dall'altra ad un superamento di tutto il superfluo, per favorire il processo di semplificazione normativa.

Al fine di definire un quadro complessivo degli obblighi di relazione vigenti quanto più corretto ed esaustivo, il Servizio per il controllo parlamentare affianca alla propria attività di monitoraggio la predisposizione di schede riepilogative degli adempimenti a carico di ciascun Ministero[11]. Tali schede sono periodicamente trasmesse ai competenti uffici dei diversi Dicasteri, per acquisire da questi ultimi ogni informazione utile in merito all’attuazione dell’obbligo, nonché per sollecitare l’invio alle Camere delle relazioni che risultino in ritardo rispetto alla data prevista o deducibile dalla norma introduttiva.

Le stesse schede, oltre a costituire lo strumento di confronto con i Dicasteri, vengono contestualmente inviate anche alle Commissioni parlamentari competenti per materia, affinché ciascun parlamentare possa trarne le informazioni sullo stato di adempimento degli obblighi a riferire alle Camere che ritenga utili allo svolgimento del proprio mandato.

Nella presente Sezione si dà dunque conto delle risultanze dell’attività di monitoraggio illustrata circoscritta all’indicazione delle relazioni trasmesse e annunciate in Assemblea nel periodo considerato dalla pubblicazione, nonché delle eventuali modifiche o abrogazioni di obblighi già vigenti.

 


In evidenza a novembre 2018

 

Nell’ambito delle relazioni annunciate nel mese di novembre si segnalano quei documenti il cui invio costituisce il primo adempimento delle disposizioni che ne prescrivono la trasmissione alle Camere. Sotto questo profilo si evidenzia la relazione, trasmessa dal Ministro per i beni e le attività culturali, sullo Stato di attuazione degli interventi previsti dalla legge 14 novembre 2016, n. 220, recante “Disciplina del cinema e dell'audiovisivo”, riferita all'anno 2017 (Doc. CCXXXVIII, n. 1). Si ricorda che la legge n. 220 del 2016 detta i principi fondamentali dell’intervento pubblico a sostegno del cinema e dell'audiovisivo[12] quali fondamentali mezzi di espressione artistica, di formazione culturale e di comunicazione sociale e ne disciplina le modalità. Tra gli interventi previsti, la legge n. 220 istituisce nello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali, a decorrere dal 2017, il Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e l’audiovisivo. A valere su tale Fondo si introducono, inoltre, un sistema di contributi automatici per le opere di nazionalità italiana e contributi selettivi destinati alle opere prime e seconde, alle opere realizzate da giovani autori e a quelle di particolare qualità artistica; apposite sezioni del Fondo vengono destinate al finanziamento del Piano straordinario per il potenziamento del circuito delle sale cinematografiche e polifunzionali e del Piano straordinario per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo. Sono inoltre previsti incentivi fiscali per il settore audiovisivo e cinematografico, in particolare attraverso il rafforzamento della disciplina del tax credit, ossia l’insieme dei crediti d’imposta in favore delle imprese che operano o investono nel settore cinematografico e audiovisivo, e si costituisce una sezione speciale del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese destinata a garantire operazioni finanziarie per la realizzazione di prodotti audiovisivi e cinematografici[13].

In sostituzione della sezione cinema della Consulta dello spettacolo, la legge n. 220 istituisce il Consiglio superiore del cinema e dell'audiovisivo, cui si attribuiscono compiti di consulenza e di supporto nell’elaborazione e attuazione delle politiche di settore e nella predisposizione di indirizzi e criteri generali relativi alla destinazione delle risorse pubbliche nello stesso ambito; il provvedimento delega inoltre il Governo alla riforma, al riassetto e alla razionalizzazione della normativa in materia di tutela dei minori nel settore cinematografico[14], di promozione delle opere europee da parte dei fornitori di servizi di media audiovisivi, nonché di rapporti di lavoro nel settore.

Nello specifico, la relazione trasmessa alle Camere (Doc. CCXXXVIII, n. 1), predisposta dalla Direzione generale cinema, dà attuazione a quanto previsto dal comma 6 dell’articolo 12 della legge n. 220: tale articolo, oltre a riepilogare gli obiettivi e le tipologie di intervento indicati dalla legge medesima, stabilisce che le disposizioni tecniche applicative degli incentivi e dei contributi previsti contengano ulteriori specificazioni idonee a definire, per ciascuna tipologia di intervento e in conformità alle disposizioni dell'Unione europea, i limiti minimi di spesa sul territorio italiano e subordinino il riconoscimento degli incentivi e dei contributi al rispetto di ulteriori condizioni[15]; le disposizioni tecniche applicative devono altresì prevedere, in considerazione anche delle risorse disponibili, l'esclusione, ovvero una diversa intensità d'aiuto nei confronti delle imprese non indipendenti ovvero non europee. Il comma 6 dell’articolo 12 prescrive che il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (attualmente per i beni e le attività culturali) predisponga e trasmetta alle Camere, entro il 30 settembre di ciascun anno[16], una relazione sullo stato di attuazione degli interventi recati dalla legge n. 220, con particolare riferimento all'impatto economico, industriale e occupazionale e all'efficacia delle agevolazioni tributarie ivi previste, comprensiva di una valutazione delle politiche di sostegno del settore cinematografico e audiovisivo mediante incentivi tributari.

Sempre in quanto si tratta della prima attuazione dell’obbligo, si segnala la relazione, trasmessa dal presidente dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA)[17], riferita all’anno 2017 (Doc. CCXXXVII, n. 1), sull’attività svolta dal Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente, in ottemperanza di quanto previsto dal comma 3 dell'articolo 10 della legge 28 giugno 2016, n. 132, recante “Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente e disciplina dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale”. Detto comma dispone che entro il secondo trimestre di ciascun anno il presidente dell'ISPRA, previo parere del Consiglio del Sistema nazionale (di cui all'articolo 13), trasmetta al Presidente del Consiglio dei ministri, alle Camere e alla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano un rapporto sull'attività svolta nell'anno precedente dal Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente.

Si ricorda che il Sistema nazionale, composto dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e dalle agenzie regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano per la protezione dell'ambiente[18] è stato istituito dall’articolo 1 della legge 28 giugno 2016, n. 132, al fine di assicurare omogeneità ed efficacia all'esercizio dell'azione conoscitiva e di controllo pubblico della qualità dell'ambiente, a supporto delle politiche di sostenibilità ambientale e di prevenzione sanitaria a tutela della salute pubblica. Il Sistema concorre al perseguimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile, della riduzione del consumo di suolo, della salvaguardia e della promozione della qualità dell'ambiente e della tutela delle risorse naturali e della piena realizzazione del principio “chi inquina paga”, anche in relazione agli obiettivi nazionali e regionali di promozione della salute umana, mediante lo svolgimento delle attività tecnico-scientifiche di cui alla stessa legge n. 132. Ai sensi dell'articolo 2 il Sistema, i cui compiti sono elencati all'articolo 3[19], opera quale rete demandata ad attuare i livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali (LEPTA)[20], nel rispetto della legge n. 132 e delle leggi regionali e delle province autonome vigenti in materia[21].

Si segnala infine, in quanto conclusiva dell’obbligo, la relazione finale dei Commissari della società Alitalia – Società Aerea Italiana S.p.A. (Doc. XXVII, n. 4), trasmessa in attuazione di quanto disposto dal comma 1-ter dell’articolo 1 del decreto-legge 27 aprile 2018, n. 38, recante “Misure urgenti per assicurare il completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali facenti capo ad Alitalia S.p.A.”, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2018, n. 77.

Si ricorda che il decreto-legge n. 38 del 2018 ha modificato le norme del decreto-legge n. 148 del 2017[22] relative alla durata della procedura di cessione della società Alitalia - Società Aerea Italiana S.p.A. e del prestito a essa erogato ai sensi del decreto-legge n. 50 del 2017[23] e del citato decreto-legge n. 148 del 2017. Il comma 1-bis dell’articolo 1 dispone che i commissari della società Alitalia - Società Aerea Italiana - S.p.A. in amministrazione straordinaria[24] trasmettano alle Camere una relazione concernente la situazione economica e finanziaria dell'impresa nell'ambito della procedura di cessione. Il comma 1-ter dell’articolo 1 stabilisce che la relazione di cui al comma 1-bis sia trasmessa entro il 1° agosto 2018 e che nella medesima relazione i commissari diano conto anche delle attività compiute nel periodo intercorrente tra la data di entrata in vigore del decreto-legge n. 38 del 2018 (27 aprile 2018) e quella di entrata in vigore della relativa legge di conversione (27 giugno 2018) [25]; il medesimo comma 1-ter dispone inoltre che i commissari inviino alle Camere una relazione conclusiva entro il 31 ottobre 2018.

 

 

 


 

Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo
1°-30 novembre 2018

 

Relazioni governative

 

Presidenza del Consiglio dei ministri

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 225/1992,

art. 5,

co. 4-quinquies*

 

Attività di protezione civile

(Trasmessa dal Ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta)

(Dati riferiti all’anno 2016,

Doc. CXII, n. 1)

VIII Ambiente

5/11/2018

*Il comma 4-quinquies dell'articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, prevede che il Governo “riferisca annualmente al Parlamento sulle attività di protezione civile riguardanti le attività di previsione, di prevenzione, di mitigazione del rischio e di pianificazione dell’emergenza, nonché sull’utilizzo del Fondo per la protezione civile e del Fondo per le emergenze nazionali”. Il comma 4-quinquies dell’articolo 5 della legge 24 febbraio1992, n. 225, recante “Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile”, prevede che il Governo “riferisca annualmente al Parlamento sulle attività di protezione civile riguardanti le attività di previsione, di prevenzione, di mitigazione del rischio e di pianificazione dell’emergenza, nonché sull’utilizzo del Fondo per la protezione civile e del Fondo per le emergenze nazionali”. La legge n. 225 del 1992 è stata abrogata dall’articolo 48, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, recante “Codice della protezione civile”, a decorrere dall’entrata in vigore del decreto medesimo (ossia dal 6 febbraio 2018). L'articolo 5, comma 3, del decreto legislativo n. 1 del 2018 stabilisce che il Governo riferisca annualmente al Parlamento sulle attività di protezione civile nonché sull'utilizzo del Fondo nazionale per la protezione civile, del Fondo regionale di protezione civile e del Fondo per le emergenze nazionali regolati dal Capo VI del suddetto codice, così riproducendo nella sostanza quanto disposto dall'articolo 5, comma 4-quinquies, della legge n. 225 del 1992.

Il Doc. CXII, n. 1, riferito all’anno 2016, è stato predisposto ai sensi dell'articolo 5, comma 4-quinquies, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, vigente nel periodo di riferimento.

 


 

D.Lgs. 66/1999,

art. 12, co. 1*

Relazioni concernenti:

l'incidente occorso a un aeromobile in località Col Ferret, nel comune di Courmayeur (Aosta), in data 12 agosto 2015;

l'incidente occorso a un aeromobile nel comune di Dovera (Cremona), in data 14 aprile 2017

(Trasmesse dal Ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta)

IX Trasporti

28/11/2018

*Il comma 1 dell’articolo 12 del decreto legislativo 25 febbraio 1999, n. 66, prevede che per ciascuna inchiesta relativa ad un incidente aereo l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV), rediga una relazione contenente anche elementi utili ai fini della prevenzione, nonché eventuali raccomandazioni di sicurezza. La relazione è trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l'invio alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, all'Ente nazionale per l'aviazione civile (ENAV), alla Commissione europea ed all'Organizzazione dell'aviazione civile internazionale (ICAO).

 

 

 

 

 

Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 80/1999,

art. 1, co. 2

Attività svolta dal Comitato interministeriale per i diritti umani

(Dati relativi all’anno 2017,

Doc. CXXI, n. 1)

III Affari esteri

26/11/2018

 


 

Ministero per i beni e le attività culturali

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 220/2016,

art. 12, co. 6*

Stato di attuazione degli interventi previsti dalla legge n. 220 del 2016, recante “Disciplina del cinema e dell'audiovisivo”

(Dati riferiti all’anno 2017,

Doc. CCXXXVIII, n. 1)**

(PRIMA RELAZIONE)

VII Cultura

20/11/2018

*L'articolo 12 della legge 14 novembre 2016, n. 220, al comma 6, prevede che il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (ora per i beni e le attività culturali) predisponga e trasmetta alle Camere, entro il 30 settembre di ciascun anno, una relazione sullo stato di attuazione degli interventi previsti dalla legge medesima. Detta relazione deve considerare l’impatto economico, industriale e occupazionale e l’efficacia delle agevolazioni tributarie previste e contenere una valutazione delle politiche di sostegno del settore cinematografico e audiovisivo mediante incentivi tributari.

D.L. 91/2013,

art. 5-bis, co. 4*

 

Relazione a chiusura dell'attività svolta negli anni 2016, 2017 e 2018 dal

Centro di studi per la ricerca letteraria, linguistica e filologica Pio Rajna, corredata dalla rendicontazione per capitoli di spesa

(Predisposta dal predetto Centro)

(Doc. CCXII, n. 1)

VII Cultura

28/11/2018

*L'articolo 5-bis del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, recante “Disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo”, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, al comma 1, autorizza la spesa di 500.000 euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015 per il finanziamento del Centro di studi per la ricerca letteraria, linguistica e filologica Pio Rajna. Il comma 3 del medesimo articolo 5-bis, dispone che il Centro Pio Rajna, entro il 31 gennaio di ciascun anno, trasmetta ai Ministri dei beni e delle attività culturali e del turismo, dell’istruzione, dell’università e della ricerca e degli affari esteri (ora degli affari esteri e della cooperazione internazionale), una relazione sull’attività svolta nell’anno precedente, nonché sull’utilizzo dei contributi pubblici ricevuti, con specifico riferimento ai contributi statali e al perseguimento delle finalità di cui al comma 2, inerenti lo sviluppo della ricerca su Dante e sulla sua opera, nonché all’informatizzazione della Bibliografia generale della lingua e della letteratura italiana (BiGLI). Il comma 4 dell’articolo 5-bis prevede che i Ministeri richiamati trasmettano la relazione alle Camere entro il 15 febbraio.

 


 

Ministero della difesa

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs. 66/2010,

art. 548, co. 1,

lett. a)

Spesa complessiva per il personale militare, con indicazione degli oneri riferiti al personale in servizio permanente e a quello in servizio non permanente

(Dati relativi alla previsione per il 2019,

Doc. CCVIII, n. 1)

IV Difesa

V Bilancio

6/11/2018

D.Lgs. 66/2010,

art. 548, co. 1

lett. b)

Stato di attuazione dei programmi di ammodernamento e rinnovamento di mezzi, impianti e sistemi

(Dati riferiti all’anno 2017,

Doc. CCIX, n. 1)

IV Difesa

V Bilancio

6/11/2018

D.Lgs. 66/2010,

art. 548, co. 1,

lett. c)

Attività contrattuale concernente la manutenzione straordinaria e il reintegro dei sistemi d'arma, opere, mezzi e beni direttamente destinati alla difesa nazionale

(Dati riferiti all’anno 2017,

Doc. CCX, n. 1)

IV Difesa

V Bilancio

6/11/2018

D.Lgs. 66/2010,

art. 548, co. 1,

lett. d)

Stato di attuazione dei programmi di potenziamento ed ammodernamento delle infrastrutture

(Dati riferiti all’anno 2017,

Doc. CCXI, n. 1)

IV Difesa

V Bilancio

6/11/2018

 

 

 

 

Ministero dell'economia e delle finanze

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 882/1977,

art. 1, co. terzo

Andamento dei rapporti tra l'Italia e il Fondo monetario internazionale

(Dati relativi al periodo

1° maggio 2017 – 30 aprile 2018,

Doc. LXVIII, n. 1)

III Affari esteri

V Bilancio

5/11/2018

D.L. 269/2003,

art. 5, co. 16

Attività svolta e risultati conseguiti dalla Cassa depositi e prestiti Spa

(Dati riferiti all’anno 2017,

Doc. LIV, n. 1)

V Bilancio

VI Finanze

21/11/2018


Ministero dell'interno

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 67/1997,

art. 3, co. 1*

Relazioni sui programmi di lavoro e sulle opere pubbliche finanziati con i contributi erariali di cui all'articolo 3, comma 1, del decreto-legge n. 67 del 1997, relativi a lavori socialmente utili nelle aree napoletana e palermitana

(Dati riferiti all’anno 2017)

I Affari costituzionali

V Bilancio

VII Cultura

VIII Ambiente

XI Lavoro

21/11/2018

*Il comma 1 dell’articolo 3 del decreto-legge 25 marzo 1997, n. 67, recante “Disposizioni urgenti per favorire l'occupazione”, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 1997, n. 135, stabilisce che il Ministro dell'interno provveda con proprio decreto all'erogazione del contributo a favore del comune e della provincia di Napoli e a favore del comune di Palermo per la prosecuzione degli interventi statali di cui all'articolo 4, comma 8, del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236, previa approvazione di una relazione presentata da parte degli enti locali al Ministero dell'interno recante gli specifici programmi di lavoro e le opere pubbliche che saranno intrapresi; il medesimo comma 1 dispone altresì che il Ministero dell'interno trasmetta copia di dette relazioni alle Commissioni parlamentari competenti.

Il finanziamento degli interventi di carattere sociale volti alla stipulazione di convenzioni con i Comuni interessati alla stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili con oneri a carico del bilancio comunale, nonché alla prosecuzione del finanziamento di progetti per servizi socialmente utili è demandato al fondo per il finanziamento di esigenze indifferibili istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze dall'articolo 1, comma 199, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), da ripartire, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Il riparto del fondo per l'anno 2017 è stato effettuato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 giugno 2017.

 


 

Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 234/2012,

art. 15, co. 2*

Relazione concernente la procedura d'infrazione n. 2018/0264, avviata, ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, per il mancato recepimento della direttiva (UE) 2017/164 della Commissione, del 31 gennaio 2017, che definisce un quarto elenco di valori indicativi di esposizione professionale in attuazione della direttiva 98/24/CE del Consiglio e che modifica le direttive 91/322/CEE, 2000/39/CE e 2009/161/UE della Commissione

XI Lavoro

XII Affari sociali

XIV Politiche dell’Unione europea

5/11/2018

 

*L’articolo 15 della legge 24 dicembre 2012, n. 234 (Norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea), al comma 2, prevede che entro venti giorni dalla comunicazione alle Camere, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro per gli affari europei, delle decisioni assunte dalla Commissione europea concernenti l'avvio di una procedura d'infrazione di cui agli articoli 258 e 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il Ministro con competenza prevalente sia tenuto a trasmettere alle Camere una relazione che illustri le ragioni che hanno determinato l'inadempimento o la violazione contestati con la procedura d'infrazione di cui trattasi, indicando altresì le attività svolte e le azioni che si intende assumere ai fini della positiva soluzione della procedura stessa.

L. 208/2015,

art. 1, co. 281*

Attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 1, comma 9, della legge n. 243 del 2004, concernente un regime sperimentale di accesso alla pensione anticipata di anzianità per le lavoratrici

(Presentata di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze)

(Dati aggiornati al 1° agosto 2018,

Doc. CLXXXV, n. 1)

XI Lavoro

16/11/2018

*Il comma 281 dell'articolo unico della legge 28 dicembre 2015, n. 208, estende la sperimentazione relativa alla facoltà di accesso anticipato al trattamento pensionistico, prevista per le lavoratrici che abbiano maturato determinati requisiti di anzianità anagrafica e contributiva, di cui all'articolo 1, comma 9, della legge 23 agosto 2004, n. 243, anche alle lavoratrici che abbiamo maturato tali requisiti entro il 31 dicembre 2015 ancorché la decorrenza del trattamento pensionistico sia successiva a tale data. Il medesimo comma 281 stabilisce quindi che il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sulla base dei dati di consuntivo e del monitoraggio effettuato dall'INPS, trasmetta alle Camere, entro il 30 settembre di ogni anno, una relazione sull'attuazione della sperimentazione, come disciplinata anche ai sensi dello stesso comma 281, con particolare riferimento al numero delle lavoratrici interessate e agli oneri previdenziali conseguenti.

 

 

 

 

Ministero dello sviluppo economico

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 266/1997,

art. 1, co. 1*

Interventi di sostegno alle attività economiche e produttive

(Dati aggiornati al 30 settembre 2018,

Doc. LVIII, n. 1)

X Attività produttive

14/11/2018

 

*La legge 29 luglio 2015, n. 115 (Legge europea 2014), all'articolo 14, comma 2, ha disposto che, a decorrere dal 2015, la relazione di cui all'articolo 1 della legge 7 agosto 1997, n. 266, sia predisposta dal Ministro delle sviluppo economico e trasmessa alle Camere entro il 30 settembre di ciascun anno, anche utilizzando le informazioni contenute nel Registro nazionale degli aiuti di Stato, di cui all'articolo 52 della legge 24 dicembre 2012, n. 234.

D.L. 133/2014,

art. 30, co 3-bis

 

L. 190/2014,

art. 1, co. 202,

terzo periodo*

Stato di avanzamento degli interventi e delle azioni previsti dal Piano straordinario per la promozione del Made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia

(Presentata dall’Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE)**

(Dati aggiornati al 1° settembre 2018,

Doc. CXLIII, n. 1)

X Attività produttive

XIII Agricoltura

14/11/2018

 

*L'articolo 30 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, al comma 1, prevede che al fine di ampliare il numero delle imprese, in particolare piccole e medie, che operano nel mercato globale, espandere le quote italiane del commercio internazionale, valorizzare l'immagine del Made in Italy nel mondo, sostenere le iniziative di attrazione degli investimenti esteri in Italia, il Ministro dello sviluppo economico adotti con proprio decreto, d'intesa con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali per il profili di competenza, un Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia. Il Piano è stato adottato con decreto emanato il 14 marzo 2015 dal Ministro dello sviluppo economico d'intesa con Ministro degli affari esteri e cooperazione internazionale e con Ministro delle politiche agricole e forestali. Il comma 3-bis dell'articolo 30 del decreto-legge n. 133 stabilisce che l'ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane invii ogni anno alle competenti Commissioni parlamentari una relazione sugli interventi svolti e, in particolare, sulle azioni realizzate, attraverso la rete estera, a sostegno della promozione del Made in Italy e dell'attrazione degli investimenti all'estero.

**La legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), all’articolo 1, comma 202, terzo periodo, ha poi disposto che con apposito rapporto, redatto annualmente dall'ICE-Agenzia e trasmesso alle competenti Commissioni parlamentari entro il 30 settembre di ciascun anno, siano evidenziati nel dettaglio “i settori di intervento, lo stato di avanzamento degli interventi, le risorse impegnate e i risultati conseguiti in relazione ai singoli interventi”.

 

 

 

 


 

Commissario “ad acta”

di cui all'articolo 86 della legge 27 dicembre 2002, n. 289

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 73/2014

art. 2, co. 2,

primo periodo*

Attività svolta dal Commissario di cui all'articolo 86 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, entità dei lavori ancora da eseguire e rendicontazione contabile delle spese sostenute in relazione all'incarico ricevuto (Dati aggiornati al 30 settembre 2018,

Doc. CCXIX, n. 2)**

VIII Ambiente

 

5/11/2018

 

*L’articolo 2 del decreto-legge 12 maggio 2014, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 luglio 2014, n. 97, al comma 2, prevede che il Commissario “ad acta” di cui all'articolo 86 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, nominato con decreto del Ministro delle attività produttive 21 febbraio 2003, per la realizzazione degli interventi di ricostruzione nei comuni di Campania, Basilicata, Puglia e Calabria colpiti dagli eventi sismici del 1980-1981, invii al Parlamento, all'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (le cui funzioni, a seguito della soppressione disposta dall'articolo 19, comma 1, del decreto-legge n. 90 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 114 del 2014, sono state trasferite all'Autorità nazionale anticorruzione) e al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con periodicità semestrale e al termine dell'incarico commissariale, un rapporto contenente la relazione sulle attività svolte e sull'entità dei lavori ancora da eseguire, nonché la rendicontazione contabile delle spese sostenute in relazione all'incarico ricevuto.

L’articolo 1, comma 1139, lett. a), della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020), ha modificato l'articolo 49, comma 1, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, prorogando al 31 dicembre 2018 l'incarico del Commissario “ad acta”.

**In base a quanto dichiarato nella prima relazione alle Camere, annunciata l'8 ottobre 2014, le scadenze per l’adempimento dell’obbligo sono da intendersi al 31 marzo e al 30 settembre.

 


 

Commissari dell’Alitalia - Società Aerea Italiana S.p.A.

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 38/2018

art. 1, co. 1-ter *

 

Relazione conclusiva sulla situazione economica e finanziaria della società Alitalia - Società Aerea Italiana - S.p.A. nell'ambito della procedura di cessione

(Doc. XXVII, n. 4)

IX Trasporti

 

8/11/2018

*Il decreto-legge 27 aprile 2018, n. 38, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2018, n. 77, all’articolo 1, comma 1-bis, dispone che i commissari della società Alitalia - Società Aerea Italiana - S.p.A. in amministrazione straordinaria trasmettano alle Camere una relazione concernente la situazione economica e finanziaria dell'impresa nell'ambito della procedura di cessione.

Il comma 1-ter del medesimo articolo 1 dispone che i commissari trasmettano alle Camere una relazione conclusiva entro il 31 ottobre 2018.

Si ricorda che la Società Alitalia – Società Aerea Italiana S.p.A. è stata ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria ai sensi dell’articolo 2, comma 2, del decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 febbraio 2004, n. 39, con decreto del Ministro dello sviluppo economico 2 maggio 2017. Con lo stesso decreto ministeriale sono stati nominati i commissari straordinari Gubitosi, Laghi e Paleari.

 

 


Relazioni non governative

 

 

Fonte istitutiva

Presentatore

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 132/2016,

art. 10, co. 3*

Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA)**

Attività svolta dal Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente

(Dati riferiti all’anno 2017

Doc. CCXXXVII, n. 1)

(PRIMA RELAZIONE)

VIII Ambiente

9/11/2018

*Il comma 3 dell'articolo 10 della legge 28 giugno 2016, n. 132, dispone che il presidente dell'ISPRA, previo parere del Consiglio del Sistema nazionale, entro il secondo trimestre di ciascun anno, trasmetta al Presidente del Consiglio dei ministri, alle Camere e alla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano un rapporto sull'attività svolta nell'anno precedente dal Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente, istituito dall'articolo 1 della legge n. 132.

**L'ISPRA è stato istituito dall'articolo 28 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, che ha contestualmente soppresso l'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT), l'Istituto nazionale per la fauna selvatica (INFS) e l'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (ICRAM), trasferendone le funzioni al nuovo Istituto. La legge 28 giugno 2016, n. 132, all'articolo 4, qualifica l'ISPRA quale persona giuridica di diritto pubblico e ne disciplina i profili di autonomia, nell'ambito del Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente, istituito dalla medesima legge n. 132.

 

 



[1] Ai sensi dell’art. 12, comma 9, dello statuto, l’assemblea generale degli associati può, in determinate fattispecie, delegare determinate funzioni ad una assemblea dei delegati appositamente nominata.

[2] Ai sensi dell'art. 251 del D.Lgs. n. 66/2010 “Codice dell'ordinamento militare”, “Coloro che prestano servizio armato presso enti pubblici o privati sono obbligati ad iscriversi ad una sezione di tiro a segno nazionale e devono superare ogni anno un corso di lezioni regolamentari di tiro a segno. L'iscrizione e la frequenza ad una sezione di tiro a segno nazionale sono obbligatorie, ai fini della richiesta del permesso di porto d'armi per la caccia o per uso personale, per coloro che non hanno prestato o non prestano servizio presso le Forze Armate dello Stato”.

[3] Al riguardo vedasi anche il parere reso dal Consiglio di Stato, Sez. I, adunanza del 7 ottobre 2015.

[4] Si precisa che mentre con il D.P.C.M. dell'11 ottobre 2007 Zanetti e Maccagno erano stati rispettivamente nominati “commissario” e “vice-commissario” proprio in funzione del commissariamento della FOM disposto ai sensi dell'art. 30 del D.L. n. 159/2007, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 222/2007, invece con il D.P.C.M. 1° luglio 2013 citato supra nel testo Zanetti e Maccagno erano nominati “commissario straordinario” e “vice-commissario straordinario” ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. n. 419/1999.

[5] Più precisamente, con D.P.C.M. dell'11 ottobre 2007 erano stati nominati, oltre a Zanetti e Maccagno, anche Alessandro Braja in qualità di vice-commissario, nonché un comitato di vigilanza. Con nota del 18 febbraio 2011 Braja ha poi rinunciato all'incarico di vice-commissario.

[6] Tale mandato presidenziale, inizialmente di durata quadriennale, era stato prolungato di un anno per effetto del riordino dell'Ente operato dal D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 188.

[7] In precedenza Riggio era stato nominato commissario straordinario dell’ENAC con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti in data 10 luglio 2003.

[8] Si ricorda che il Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento dell'attività di Governo, con lettera del 17 gennaio 2014, annunciata alla Camera e al Senato il 20 e il 21 gennaio 2014, aveva richiesto il parere parlamentare sulla proposta di nomina di Pietro Carlo Padoan a presidente dell'Istituto. Su tale proposta la 1ª Commissione (Affari costituzionali) del Senato e la I Commissione (Affari costituzionali) della Camera avevano espresso pareri favorevoli con maggioranza superiore ai due terzi dei componenti nelle rispettive sedute del 22 gennaio 2014 e del 14 febbraio 2014. Tale procedura non ha più avuto seguito in conseguenza della successiva nomina di Padoan a Ministro dell'economia e delle finanze.

Si ricorda altresì che il Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento dell'attività di Governo aveva già richiesto il parere parlamentare sulla medesima proposta di nomina con lettera in data 30 dicembre 2013, annunciata alla Camera e al Senato l'8 gennaio 2014. Al riguardo la 1ª Commissione del Senato aveva espresso parere favorevole nella seduta del 15 gennaio 2014 senza però raggiungere la prescritta maggioranza dei due terzi dei componenti. La richiesta di parere parlamentare è stata quindi reiterata come riferito sopra nella presente nota.

[9] Si fa presente che l’art. 5-bis, comma 4, del Regolamento n. 223/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, introdotto dal Regolamento n. 2015/759, prevede tra l’altro che le procedure di selezione e nomina dell’organo di vertice degli Istituti nazionali di statistica siano trasparenti, basate solo su criteri professionali e garantiscano il rispetto del principio delle pari opportunità, in particolare per quanto riguarda il genere.

[10] Le risoluzioni e le mozioni vengono segnalate ai fini dell'attuazione subito dopo la loro approvazione da parte dell'Assemblea o delle Commissioni.

 

[11] Nelle schede vengono indicati, per ogni relazione, la norma istitutiva dell’obbligo, l’oggetto su cui si chiede di riferire, la frequenza della trasmissione (con la data entro la quale si aspetta il prossimo invio), nonché i dati inerenti l’ultima relazione pervenuta. In ogni scheda vengono segnalati, separatamente, i nuovi obblighi rilevati, quelli conclusi a seguito dell’abrogazione della disposizione che li prevede ovvero superati in via di fatto, nonché le relazioni la cui trasmissione risulti in ritardo rispetto alla scadenza prevista.

[12] L’articolo 3 della legge n. 220 del 2016 (rubricato “Principi”) stabilisce che l'intervento pubblico a sostegno del cinema e dell'audiovisivo: a) garantisce il pluralismo dell'offerta cinematografica e audiovisiva; b) favorisce il consolidarsi dell'industria cinematografica nazionale nei suoi diversi settori anche tramite strumenti di sostegno finanziario; c) promuove le coproduzioni internazionali e la circolazione e la distribuzione della produzione cinematografica e audiovisiva, italiana ed europea, in Italia e all'estero; d) assicura la conservazione e il restauro del patrimonio filmico e audiovisivo nazionale; e) cura la formazione professionale, favorendo il riconoscimento dei percorsi formativi seguiti e delle professionalità acquisite, e promuove studi e ricerche nel settore cinematografico; f) dispone e sostiene l'educazione all'immagine nelle scuole e favorisce tutte le iniziative idonee alla formazione del pubblico; g) promuove e favorisce la più ampia fruizione del cinema e dell'audiovisivo, tenendo altresì conto delle specifiche esigenze delle persone con disabilità, secondo i principi stabiliti dalle convenzioni internazionali sottoscritte dall'Italia in materia; h) riserva particolare attenzione alla scrittura, progettazione, preparazione, produzione, post-produzione, promozione, distribuzione e programmazione dei prodotti cinematografici e audiovisivi italiani e alla valorizzazione del ruolo delle sale cinematografiche e dei festival cinematografici quali momenti di fruizione sociale collettiva del prodotto cinematografico.

[13] La sezione speciale del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese destinata a garantire operazioni finanziarie per la realizzazione di prodotti audiovisivi e cinematografici è stata istituita con decreto del Ministro dello sviluppo economico 23 marzo 2018.

[14]  In attuazione delle deleghe di cui agli articoli 33, 34 e 35 della legge n. 220 del 2016 sono stati emanati: il decreto legislativo 7 dicembre 2017, n. 203 “Riforma delle disposizioni legislative in materia di tutela dei minori nel settore cinematografico e audiovisivo”; il decreto legislativo 7 dicembre 2017, n. 204 “Riforma delle disposizioni legislative in materia di promozione delle opere europee e italiane da parte dei fornitori di servizi di media audiovisivi”; il decreto legislativo 7 dicembre 2017, n. 202 “Disposizioni in materia di lavoro nel settore cinematografico e audiovisivo”.

[15] Con riferimento ai soggetti richiedenti e ai rapporti negoziali inerenti l'ideazione, la scrittura, lo sviluppo, la produzione, la distribuzione, la diffusione, la promozione e la valorizzazione economica delle opere ammesse ovvero da ammettere a incentivi e a contributi, nonché alle specifiche esigenze delle persone con disabilità, con particolare riferimento all'uso di sottotitoli e audiodescrizione.

[16] Il comma 6 dell’articolo 12 della legge n. 220 del 2016 stabilisce che l'obbligo di relazione decorra dalla data di entrata in vigore dei decreti ministeriali e del Presidente del Consiglio dei ministri, previsti dal comma 3, volti a dare attuazione alle disposizioni tecniche applicative degli incentivi e dei contributi previsti nel Capo III della legge n. 220 del 2016, rubricato “Finanziamento e Fiscalità”, che comprende gli articoli da 12 a 27.

[17] L'ISPRA è stato istituito dall'articolo 28 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, che ha contestualmente soppresso l'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT), l'Istituto nazionale per la fauna selvatica (INFS) e l'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (ICRAM), trasferendone le funzioni al nuovo Istituto. La legge 28 giugno 2016, n. 132, all'articolo 4, qualifica l'ISPRA quale persona giuridica di diritto pubblico e ne disciplina i profili di autonomia, nell'ambito del Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente, istituito dalla medesima legge n. 132.

[18] Le agenzie per la protezione dell'ambiente regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano sono state istituite in attuazione dell'articolo 03 del decreto-legge 4 dicembre 1993, n. 496, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 gennaio 1994, n. 61.

[19] Nel rispetto delle competenze delle regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, il Sistema nazionale svolge le seguenti funzioni:

    a) monitoraggio dello stato dell'ambiente e delle sue evoluzioni;

    b) controllo delle fonti e dei fattori di inquinamento delle matrici ambientali e delle pressioni sull'ambiente derivanti da processi territoriali e da fenomeni di origine antropica o naturale;

    c) attività di ricerca e di diffusione dei dati tecnico-scientifici e delle conoscenze ufficiali sullo stato dell'ambiente e sulla sua evoluzione, sulle fonti e sui fattori di inquinamento, sulle pressioni ambientali, sui relativi impatti e sui rischi naturali e ambientali, nonché trasmissione sistematica degli stessi ai diversi livelli istituzionali preposti al governo delle materie ambientali;

    d) attività di supporto alle attività statali e regionali nei procedimenti e nei giudizi civili, penali e amministrativi;

    e) supporto tecnico-scientifico alle amministrazioni competenti per l'esercizio di funzioni amministrative in materia ambientale espressamente previste dalla normativa vigente;

    f) supporto tecnico alle amministrazioni e agli enti competenti, con particolare riferimento alla caratterizzazione dei fattori ambientali causa di danni alla salute pubblica, anche ai fini di cui all'articolo 7-quinquies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502;

    g) collaborazione con istituzioni scolastiche e universitarie per la predisposizione e per l'attuazione di programmi di divulgazione e di educazione ambientale, nonché di formazione e di aggiornamento del personale di amministrazioni e di enti pubblici operanti nella materia ambientale;

    h) partecipazione, anche attraverso azioni di integrazione dei sistemi conoscitivi e di erogazione di servizi specifici, ai sistemi nazionali e regionali preposti agli interventi di protezione civile, sanitaria e ambientale, nonché collaborazione con gli organismi aventi compiti di vigilanza e ispezione;

    i) attività istruttoria per il rilascio di autorizzazioni e per l'irrogazione di sanzioni, nel rispetto delle competenze di altri enti previste dalla normativa vigente;

    l) attività di monitoraggio degli effetti sull'ambiente derivanti dalla realizzazione di opere infrastrutturali di interesse nazionale e locale, anche attraverso la collaborazione con gli osservatori ambientali eventualmente costituiti;

    m) funzioni di supporto tecnico allo sviluppo e all'applicazione di procedure di certificazione della qualità ecologica dei prodotti e dei sistemi di produzione;

    n) funzioni di valutazione comparativa di modelli e strutture organizzative, di funzioni e servizi erogati, di sistemi di misurazione e valutazione delle prestazioni, quale attività di confronto finalizzato al raggiungimento di migliori livelli prestazionali mediante la definizione di idonei indicatori e il loro periodico aggiornamento, ivi inclusa la redazione di un rapporto annuale di valutazione comparativa dell'intero Sistema nazionale.

[20] Ossia il livello qualitativo e quantitativo di attività che deve essere garantito in modo omogeneo sul piano nazionale, ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione, costituendo i LEPTA l'applicazione dei livelli essenziali di prestazioni in materia di ambiente.

[21] La determinazione dei LEPTA, quali livello minimo omogeneo in tutto il territorio nazionale delle funzioni che il Sistema nazionale è tenuto a garantire, anche ai fini del perseguimento degli obiettivi di prevenzione in materia di livelli essenziali dell'assistenza sanitaria, è disciplinato dall'articolo 9 della legge n. 132 del 2016. Il comma 2 di tale articolo chiarisce che i LEPTA costituiscono i parametri funzionali, operativi, strutturali, quantitativi e qualitativi delle prestazioni. I relativi aspetti organizzativi, gestionali e finanziari, riferibili a costi standard per tipologia di prestazione, sono definiti tramite l'adozione di un Catalogo nazionale dei servizi. Ai sensi del comma 3 dell'articolo 9 i LEPTA e i criteri di finanziamento per il loro raggiungimento, nonché il Catalogo nazionale dei servizi sono stabiliti, entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge n. 132 (14 gennaio 2017), con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dell'ambiente, che si avvale del Consiglio del Sistema nazionale, di cui all'articolo 13 della legge n. 132 del 2016, di concerto con il Ministro della salute e previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni. Al fine di elevare costantemente verso i massimi standard internazionali i livelli tecnico-scientifici, i LEPTA ed il Catalogo nazionale dei servizi sono oggetto di aggiornamento in funzione delle emergenze e delle esigenze specifiche del territorio nazionale e comunque non oltre i cinque anni. Nella pianificazione delle proprie attività il conseguimento dei LEPTA è adottato dal Sistema nazionale come obiettivo prioritario.

    L'articolo 10 della legge n. 132 prevede una specifica procedura di programmazione delle attività attraverso la definizione, da parte dell'ISPRA, previo parere vincolante del Consiglio del Sistema nazionale, delle principali linee di intervento finalizzate ad assicurare il raggiungimento dei LEPTA sull'intero territorio nazionale, con un programma triennale da approvarsi con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, previo parere della Conferenza Stato-Regioni, che costituisce il documento di riferimento per la definizione dei piani delle attività delle agenzie.

[22] Il decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148 (Disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili), è stato convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2017, n. 172.

[23] Il decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50 (Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo), è stato convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96.

[24] Si ricorda che la Società Alitalia – Società Aerea Italiana S.p.A. è stata ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria ai sensi dell’articolo 2, comma 2, del decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 febbraio 2004, n. 39, con decreto del Ministro dello sviluppo economico 2 maggio 2017. Con lo stesso decreto ministeriale sono stati nominati i commissari straordinari Gubitosi, Laghi e Paleari.

[25] La relazione ai sensi del comma 1-bis dell’articolo 1 del decreto-legge 2018, n. 38 del 2018, come convertito, concernente la situazione economica e finanziaria dell'impresa nell'ambito della procedura di cessione, con allegate le relazioni sulla gestione del Gruppo Alitalia relative, rispettivamente, al periodo 2 maggio 2017 - 31 dicembre 2017 e al primo trimestre 2018, Doc. XXVII, n. 1, è stata trasmessa il 1° agosto 2018.