Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento Attività Produttive
Titolo: Programma di utilizzo, per l'anno 2019, dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3 della legge n. 140/1999 per studi e ricerche per la politica industriale
Riferimenti: SCH.DEC N.88/XVIII
Serie: Atti del Governo   Numero: 88
Data: 19/06/2019
Organi della Camera: X Attività produttive


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Programma di utilizzo, per l'anno 2019, dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3 della legge n. 140/1999 per studi e ricerche per la politica industriale

19 giugno 2019
Atti del Governo


Indice

Presupposti normativi|Contenuto|


Presupposti normativi

La richiesta di parere parlamentare sull'A.G. 481 - recante il Programma di utilizzo, per l'anno 2019, dell'autorizzazione di spesa per lo svolgimento di studi e ricerche per la politica industriale - è avanzata ai sensi dell'articolo 3 della legge 11 maggio 1999, n. 140.
 

L'articolo 3 della legge 11 maggio 1999, n. 140, recante Norme in materia di attività produttive (c.d. legge Bersani-bis), autorizza il Ministro dello sviluppo economico, sentite le Commissioni parlamentari competenti, ad avvalersi - per lo svolgimento di funzioni di elaborazione, di analisi e di studio nei settori delle attività produttive - della collaborazione di esperti o società specializzate mediante appositi contratti, nonché ad avvalersi di un Nucleo di esperti per la politica industriale, dotato della necessaria struttura di supporto e disciplinato con apposito decreto.
L'onere per far fronte alla predetta attività, comprensivo di quello relativo all'ulteriore attività  consentita d all'articolo 2, comma 3, lettera f) della medesima legge n. 140 (utilizzo di esperti di alta qualificazione per la realizzazione da parte di imprese italiane di progetti e programmi ad elevato contenuto tecnologico nei settori aeronautico e spaziale e nel settore dei prodotti elettronici ad alta tecnologia suscettibili di impiego duale), è stato inizialmente individuato dalla norma in  6 miliardi di lire annue (corrispondenti a 3.098.741,39 euro) a decorrere dal 1999.

Sull'autorizzazione di spesa in questione hanno successivamente inciso le norme sul contenimento della spesa per studi e incarichi di consulenza delle pubbliche amministrazioni e, in particolare, come ricorda anche la relazione illustrativa del provvedimento in esame, il D.L. n. 78/2010. Le risorse, relative all'autorizzazione di spesa qui oggetto di riparto sono iscritte, a legge di bilancio 2019 (legge n. 145/2018), sul capitolio 2234/MISE.

Con riferimento al conferimento, da parte di amministrazioni statali, di incarichi per studi e consulenze, operano i limiti previsti dall'articolo 6, comma 7, del D.L. n. 78/2010, recante Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica. Tale norma ha previsto che la spesa annua per studi e incarichi di consulenza delle PP.AA., incluse le autorità indipendenti, escluse le università, gli enti e le fondazioni di ricerca e gli organismi equiparati nonché gli incarichi di studio e consulenza connessi ai processi di privatizzazione e alla regolamentazione del settore finanziario, non possa essere superiore al 20 per cento di quella sostenuta nell'anno 2009.

Al riguardo, è utile rammentare, inoltre, che l'articolo 14, comma 1, del D.L. n. 66/2014 ha disposto che le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della P.A., ad eccezione delle Università, degli istituti di formazione, degli enti di ricerca e degli enti del Servizio sanitario nazionale, non possono conferire incarichi di consulenza, studio e ricerca quando la spesa complessiva sostenuta nell'anno per tali incarichi sia superiore rispetto alla spesa per il personale dell'amministrazione conferente l'incarico, come risultante dal conto annuale del 2012, al 4,2 per cento per le amministrazioni con spesa di personale pari o inferiore a 5 milioni di euro, e all'1,4 per cento per le amministrazioni con spesa di personale superiore a 5 milioni di euro.

Inoltre, per il conferimento degli incarichi di ricerca studio e consulenza rimane ferma la necessità della sussistenza dei numerosi presupposti richiesti dalla vigente normativa (si richiama, ad esempio, l'articolo 7, comma 6 del D.Lgs. n.165/2001, sui criteri per il conferimento di incarichi nella P.A.) e del rispetto dei vari adempimenti previsti (ad esempio gli obblighi della procedura selettiva e di pubblicazione). Si ricorda in proposito che, ai sensi dell'articolo 1, comma 146, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità 2013) le amministrazioni pubbliche individuate ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, nonché le autorità indipendenti, inclusa la Commissione nazionale per le società e la borsa (CONSOB), possono conferire incarichi di consulenza in materia informatica solo in casi eccezionali, adeguatamente motivati, in cui occorra provvedere alla soluzione di problemi specifici connessi al funzionamento dei sistemi informatici. La violazione della disposizione è valutabile ai fini della responsabilità amministrativa e disciplinare dei dirigenti. 

Sulle norme di contenimento della spesa adottate nel corso dei vari anni, si rinvia anche alla Circolare n. 31/2018 della Ragioneria generale dello Stato, volta a fornire indicazioni alle amministrazioni pubbliche al fine dell'adeguamento del bilancio di previsione alle nuove norme introdotte in materia di spending review e a tutte quelle stratificate negli anni in materia di contenimento della finanza pubblica. La circolare contiene un dettagliato quadro sinottico delle norme di revisione della spesa applicabili.

Con riferimento al Nucleo di esperti per la politica industriale, esso è stato istituito con decreto del Ministro dell'industria (ora dello Sviluppo economico) 18 settembre 2000 e successivi provvedimenti normativi ( D.P.R. 14 maggio 2007, n. 78) ne hanno variato composizione (da 10 a 7 componenti) e disciplinato le funzioni (D.M. 7 maggio 2009 ). L'articolo 4, comma 3, del D.P.C.M. 158/2013 (Regolamento di organizzazione del MISE) pone il Nucleo degli esperti di politica industriale alle dirette dipendenze della Direzione generale per la politica industriale, la competitività e le piccole e medie imprese.

Come nelle precedenti occasioni, la richiesta di parere parlamentare non ha per oggetto uno schema di provvedimento, bensì una Relazione in cui il Ministro sottopone al parere delle competenti Commissioni parlamentari le linee essenziali di un programma relativo all'utilizzazione delle risorse stanziate dall'articolo 3.


Contenuto

Per l'anno 2019, l'entità delle risorse riconducibili alle finalità di cui al citato articolo 3 della L. n. 140/1999 è stabilita in 105.994 euro, iscritti, a legge di bilancio 2019 (L. n. 145/2018), nello stato di previsione del MISE e assegnati al centro di responsabilità "Direzione generale per la politica industriale e la competitività e le piccole e medie imprese" – Missione 11 "Competitività e sviluppo delle imprese" – Programma 11.5 – "Promozione e attuazione di politiche di sviluppo, competitività e innovazione, di responsabilità sociale e movimento cooperativo" - Azione "Politica industriale e politiche per la competitività del sistema produttivo nazionale" (capitolo 2234).

Da informazioni ricevute dalla Ragioneria generale dello Stato, alla data del 17 giugno 2019 risultano disponibili circa 102.000 euro.

La relazione segnala che si tratta di spesa corrente da sostenere entro l'anno di competenza, in quanto gli interventi da realizzare sono stati limitati ad attività di studio, analisi e ricerche, che non comportano impegni pluriennali.

Nel rispetto dei vincoli di spesa introdotti dall'art. 6 del  D.L. 78/2010 - che dispongono, tra l'altro, la gratuità della partecipazione ad organismi collegiali - il programma ipotizza di destinare le risorse all'attuazione di alcune linee programmatiche del Ministero, enunciate nell'atto di indirizzo del 27 settembre 2018, che individua tra le priorità per il 2019, nell'ambito dell' "Incentivazione e sostegno del mondo produttivo", le seguenti Azioni: "Focus su PMI e innovazione" e "Incremento degli investimenti".

La relazione specifica, quindi, che, al fine di dare attuazione alle citate priorità politiche, sono state programmate le seguenti attività:

Piano nazionale Industria 4.0

La Relazione si sofferma su alcuni degli obiettivi delineati nel Piano nazionale Industria 4.0 (ora Impresa 4.0) e, in primo luogo, sulla finalità del sostegno del sistema produttivo italiano attraverso un insieme di misure organiche e complementari a supporto degli investimenti per l'innovazione e per la competitività, anche alla luce dei cambiamenti tecnologici in atto in un contesto economico globalizzato e interconnesso: si evidenzia, quindi, il contributo offerto dal Piano in termini di supporto agli investimenti, alla digitalizzazione dei processi produttivi, alla valorizzazione della produttività dei lavoratori, alla formazione di competenze adeguate e allo sviluppo di nuovi prodotti e processi.

La Relazione pone altresì l'accento:

- sulle principali linee guida del Piano (tecnologica; azioni orizzontali e misure fiscali accessibili a tutte le imprese, indipendentemente da localizzazione geografica, settore, forma giuridica e dimensione; sostegno ai fattori abilitanti: investimenti, infrastrutture, competenze);

- sui principali strumenti di agevolazione fiscale delineati nel Piano: iperammortamento; credito d'imposta ricerca e sviluppo; credito d'imposta in formazione 4.0. Con riferimento al credito di imposta per ricerca e sviluppo e all'iperammortamento, nella Relazione si evidenzia che, sebbene si tratti di agevolazioni fiscali di natura "automatica", ad oggi oltre 2000 imprese hanno richiesto l'acquisizione di un parere tecnico del MISE, esercitando una facoltà prevista per la risoluzione di quesiti sull'ambito oggettivo di applicazione dell'agevolazione e in relazione ad ambiti estremamente tecnici. 

La Relazione pone l'quindi accento sulla necessità che si è riscontrata di integrare le risorse della Direzione generale per la politica industriale, la competitività e le piccole e medie imprese con professionalità tecniche di elevata specializzazione e, in particolare, con ingegneri esperti con competenze specifiche in materia di trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi in chiave Industria 4.0. A tale fine, si segnala che è stata innanzitutto portata a termine una procedura di selezione comparativa avviata nel corso del 2017, che ha portato alla stipula di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa per l'importo di complessivi 18.000 euro.  Successivamente, in ragione della quantità, della complessità e specificità delle attività richieste, è stato necessario consolidare e integrare il personale assegnato alla gestione delle misure attuative del Piano Industria 4.0, mediante l'attivazione di contratti con esperti esterni, per l'importo di circa 40.000 euro.

Aree di crisi industriale

Nell'ambito della priorità politica "Imprese" individuata nel Piano della Performance 2019-2021, nella Relazione si evidenzia che la sopra citata Direzione generale del MISE intende avviare un'attività di monitoraggio per l'identificazione di situazioni di crisi d'impresa, da attuarsi mediante l'elaborazione di indicatori originali che integrino le classiche rilevazioni macroeconomiche con elementi cicroeconomici desumibili dai bilanci delle imprese.

A tal fine, il MISE si avvarrà della collaborazione della Società Cerved, mediante la stipula di un contratto di fornitura di servizi per l'importo di circa 40.000 euro.

Nel prospetto seguente si dà quindi sintetica indicazione degli obiettivi di impiego delle risorse per il 2019 illustrate dalla Relazione in esame.

                                                                                                                                                                                                                                                                                        Dati in euro

Attivazione, a partire dal 23 marzo 2018, di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa della durata di 12 mesi

18.277,15 

 Integrazione e consolidamento del personale assegnato alla gestione delle misure attuative del Piano Industria 4.0, mediante l'attivazione di contratti con esperti esterni

 40.000*

 Stipula di un contratto di fornitura di servizi con la Società Cerved

 40.000*

 TOTALE

 98.277,15

 *La Relazione dà conto che le risorse ammontano a "circa" 40.000 euro.

Rendicontazione relativa all'utilizzo dei fondi di competenza negli anni 2017-2018.

Al Programma di utilizzo per l'anno 2019 è allegata, ai sensi dell'art. 3 della L. 140/1999, la rendicontazione relativa all'utilizzo dei fondi di competenza negli anni 2017 e 2018, nella quale sono indicati i singoli impegni assunti per il capitolo 2234.

Più in dettaglio, nella rendicontazione relativa all'utilizzo dei fondi di competenza nell'anno 2017 si segnala che, nell'ambito delle attività di monitoraggio e valutazione del Piano nazionale Industria 4.0 (ora Impresa 4.0), il Ministero ha ritenuto necessario effettuare una rilevazione campionaria delle imprese italiane, finalizzata ad acquisire un quadro dettagliato delle dimensioni e delle strategie aziendali sui quali il Piano stesso può incidere. È stata pertanto effettuata una trattativa diretta tramite il portale Acquisti in Rete della Pubblica Amministrazione (procedura MEPA) con la società MET, per lo svolgimento, per un ammontare di 43.920 euro, di un'indagine finalizzata ad acquisire informazioni in merito alle strategie di innovazione attuate dalle imprese italiane, al ricorso alle misure previste dal Piano nazionale Industria 4.0 e ai fabbisogni di competenze e formazione. L'indagine ha evidenziato il principale impatto del Piano per le imprese, consistente nell'immediato rinnovamento del parco macchine, a testimonianza del forte interesse nelle strategie di innovazione, nonché nel ricorso a misure di sostegno agli investimenti (superammortamento, iperammortamento, Nuova Sabatini e Credito d'Imposta per ricerca e sviluppo) in tutte le classi dimensionali di impresa.

Sempre nella rendicontazione relativa all'utilizzo dei fondi di competenza nell'anno 2017 si evidenzia che il servizio nazionale di assistenza tecnica, di cui all'art.124 del Regolamento REACH, ha registrato anche nel 2017 un costante aumento del livello di attività rispetto agli anni precedenti.

In proposito si ricorda che l'art. 124 del citato Regolamento (CE) n. 1907/2006 (c.d. Regolamento REACH), concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche, prevede l'istituzione, da parte degli Stati membri, di servizi nazionali di assistenza tecnica per comunicare ai fabbricanti, agli importatori, agli utilizzatori a valle ed a qualsiasi altra parte interessata informazioni sugli obblighi e sulle responsabilità rispettivi che competono loro in forza del presente regolamento, in particolare in relazione alla registrazione di sostanze.

Si evidenzia, in particolare, oltre all'implementazione ulteriore del servizio di assisenza alle imprese, il rafforzamento dell'attività di comunicazione pubblica finalizzata a sensibilizzare le imprese e i consumatori sui benefici del Regolamento REACH per la protezione della salute umana e dell'ambiente.

A riguardo, si evidenzia che è stata implementata la campagna di comunicazione "Carta di identità delle sostanze chimiche: 2018 ultima scadenza". Inoltre, alla luce degli indirizzi di policy comunitari in tema di economia circolare, promozione di un ambiente non tossico, riduzione dei rifiuti, convergenti sull'obiettivo della sostituzione delle sostanze pericolose, nonché del crescente fabbisogno di assistenza da parte delle imprese, l'helpdesk REACH ha promosso la realizzazione di azioni di comunicazione volte a sensibilizzare il tessuto produttivo sulle opportunità di investire in prodotti e processi innovativi più sicuri per l'uomo e per l'ambiente. Sono state altresì realizzate iniziative di alta formazione per lo sviluppo di competenze specialistiche necessarie ad analizzare preventivamente gli impatti sugli aspetti socio-economici legati alle decisioni di autorizzare e restringere la produzione, importazione e uso delle sostanze chimiche. In considerazione del carattere fortemente tecnico-specialistico di tali attività, il 10 maggio 2017 è stato emanato un bando per il conferimento, tramite procedura di selezione comparativa, di un incarico individuale di collaborazione tecnico-scientifica, da svolgersi con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, a un esperto di particolare e comprovata specializzazione, della durata di 12 mesi e per un corrispettivo di 14.000 euro complessivi, oltre agli oneri previdenziali ed assistenziali a carico dell'Amministrazione. All'esito dell'approvazione e della pubblicazione dellagraduatoria, in data 24 ottobre si è proceduto alla stipula del contratto in questione.

Nella rendicontazione relativa all'utilizzo dei fondi di competenza nell'anno 2018, si evidenzia che l'utilizzazione delle risorse del 2018 ha riguardato il perfezionamento di due procedure selettive ad evidenza pubblica mediante la sottoscrizione di due contratti di collaborazione coordinata e continuativa a esperti di elevata specializzazione nel campo della trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi in chiave Industria 4.0.

Si evidenzia che anche per il 2018 il servizio nazionale di assistenza tecnica, di cui al citato art.124 del Regolamento REACH, ha registrato un incremento di attività rispetto agli anni precedenti, in ragione dell'aumento delle interrogazioni da parte delle imprese volte ad ottenere chiarimenti sugli adempimenti necessari alla registrazione presso l'Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA) di tutte le sostanze chimiche prodotte o importate in quantitativi a partire da una tonnellata per anno, da effettuarsi entro il 31 maggio 2018. Inoltre, si segnala che nel 2018 è proseguito il servizio di incontro face-to-face con le imprese (cd. "open day"). A integrazione dell'assistenza diretta alle imprese, l'helpdesk ha approfondito la tematica della sostituzione delle sostanze pericolose, attraverso una serie di attività finalizzate a promuovere il networking, lo scambio di conoscenze e la comunicazione tra gli stakeholders interessati.