Gli esiti del Consiglio dell'UE Occupazione, Politica Sociale, Sanità e Affari dei Consumatori (EPSCO) - Bruxelles, 8 luglio 2019 16 luglio 2019 |
Dibattito orientativo sull'economia del benessere
Il Consiglio ha tenuto un
dibattito pubblico di orientamento sull'
economia del benessere, basandosi su una
nota di indirizzo della presidenza finlandese. Il dibattito è stato avviato da Angel Gurría, segretario generale dell'OCSE, che ha presentato i risultati dell'
OCSE sul tema, come illustrato in una nota informativa commissionata dalla medesima presidenza finlandese (
L'economia del benessere - Documento di inquadramento dell'OCSE). In particolare, i Ministri sono stati invitati ad esprimere la propria opinione sugli
orientamenti degli Stati membri per rafforzare l'economia del benessere e su come elaborare le politiche e il processo decisionale dell'UE per
rafforzare il nesso tra politica economica e politiche in materia di benessere. Tra l'altro, i Ministri hanno concordato sul fatto
che il concetto di economia del benessere dovrebbe essere integrato nelle future politiche dell'UE e sul
l'importanza di tenere conto della connessione tra l'economia del benessere e la crescita economica nella strategia europea post-2020.
L'
economia del benessere dovrebbe costituire un tema generale del settore sanitario e sociale durante la
Presidenza finlandese del Consiglio dell'UE (secondo semestre 2019). Nel suo
programma, infatti, la Presidenza finlandese afferma che uno degli
obiettivi centrali dell'UE è promuovere il benessere dei suoi cittadini e che "dovremmo lavorare per raggiungere un'economia del benessere, un nuovo approccio olistico che aumenterà la nostra comprensione del modo in cui il benessere delle persone promuove la produttività, genera crescita economica e migliora la sostenibilità di bilancio".
Secondo l'
OCSE, inoltre, l'
economia del benessere può essere
definita come un'economia che: amplia le opportunità di mobilità sociale verso l'alto a disposizione dei cittadini e le occasioni per migliorare le condizioni di vita nell'ambito delle dimensioni che più contano per loro; fa in modo che tali opportunità si traducano in risultati di benessere per tutti i segmenti della popolazione, compresi coloro che si trovano in fondo alla distribuzione; riduce le disparità; garantisce la sostenibilità ambientale e sociale.
Per ulteriori approfondimenti, lo studio "
Wellbeing in 2030
" (Il benessere nel 2030) del settembre 2011 (elaborato su richiesta della Direzione generale per l'occupazione della Commissione europea) e il
sito
dell'OCSE.
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Adozione degli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione e approvazione delle raccomandazioni specifiche per Paese 2019 in materia di occupazione e politiche sociali |
Orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione
Il Consiglio ha adottato una
decisione sugli
orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione che era stata presentata dalla Commissione europea il 27 febbraio 2019.
Gli
orientamenti in materia di occupazione presentano priorità e finalità comuni per le politiche nazionali a favore dell'occupazione e forniscono la base giuridica delle raccomandazioni specifiche per Paese in questo settore.
Secondo quanto stabilito dal Consiglio, gli Stati membri dovrebbero tenere conto, nell'elaborazione delle loro politiche a favore dell'occupazione e nei loro programmi di riforma, dei seguenti
orientamenti:
Inoltre, è stato confermato l'allineamento degli orientamenti in materia di occupazione con i 20 principi del Pilastro europeo dei diritti sociali, che è stato integrato nel Semestre europeo dal 2018 ed ha l'obiettivo di sostenere mercati del lavoro e sistemi di protezione sociale equi e ben funzionanti e servire da bussola per un nuovo processo di convergenza verso migliori condizioni di vita e di lavoro in Europa. |
Raccomandazioni specifiche per Paese 2019 in materia di occupazione e politiche sociali
Il Consiglio ha
approvato le
raccomandazioni specifiche per Paese (presentate dalla Commissione europea il 5 giugno 2019 contestualmente a una
comunicazione "orizzontale" che fornisce anche una panoramica della situazione socio-occupazionale dell'UE) per le parti di competenza,
adottate definitivamente il 9 luglio 2019 dal
Consiglio ECOFIN
.
Nell'ambito del ciclo annuale di coordinamento delle politiche economiche e di bilancio dell'UE, il cosiddetto Semestre europeo, le
raccomandazioni specifiche per Paese forniscono un'
analisi della situazione economica di ciascuno Stato membro e
raccomandano misure che ogni Paese dovrebbe adottare nei successivi dodici-diciotto mesi. Le raccomandazioni sono
redatte dalla Commissione europea una volta terminata la valutazione dei Programmi di riforma e dei Programmi di stabilità o di convergenza degli Stati membri; in seguito sono preliminarmente
approvate dal Consiglio europeo di giugno e
adottate, infine, dal
Consiglio dell'UE (consiglio ECOFIN e, per la parte che gli compete, Consiglio EPSCO) in luglio. Gli Stati membri sono poi chiamati a
integrarle nelle rispettive politiche nazionali.
Per quanto riguarda
l'Italia, si
raccomanda in particolare, con riferimento al
mercato del lavoro e alle
politiche sociali, di adottare, nel 2019 e nel 2020, misure finalizzate a:
Inoltre, il Consiglio ha approvato i pareri del Comitato per l'occupazione (EMCO) e del Comitato per la protezione sociale (CPS) che analizzano le sfide in materia di occupazione e protezione sociale nei programmi nazionali di riforma 2019 ed esaminano l'attuazione delle raccomandazioni specifiche per Paese 2018. |
Dibattito sugli aspetti occupazionali di un'economia climaticamente neutra
Il Consiglio ha tenuto un
dibattito pubblico sugli
aspetti legati all'
occupazione e alle
politiche sociali della recente
comunicazione della Commissione europea "Un pianeta pulito per tutti - Visione strategica europea a lungo termine per un'economia prospera, moderna, competitiva e climaticamente neutra" nella quale, tra l'altro, si analizzano le possibili ripercussioni occupazionali dovute alla
transizione verso un'economia climaticamente neutra.
Tra l'altro, la Commissione europea sostiene che "i
posti di lavoro verdi sono già 4 milioni nell'UE e ulteriori investimenti nella modernizzazione industriale, nella trasformazione dell'energia, nell'economia circolare, nella mobilità pulita, nelle infrastrutture verdi e blu [nel caso degli ecosistemi acquatici] e nella bioeconomia creeranno
nuove opportunità occupazionali di qualità a livello locale".
Tuttavia, la Commissione europea segnala anche che "alcuni posti di lavoro esistenti dovranno essere trasformati e adattati in funzione della nuova economia" e che "per gestire questo cambiamento occorre tener conto della probabile contrazione e invecchiamento della forza lavoro nell'Unione e del numero in aumento di mansioni sostituite a causa dei cambiamenti tecnologici (che comprendono digitalizzazione e automazione)".
Il dibattito ha avuto come base su una
nota di indirizzo della presidenza finlandese. In particolare, i Ministri sono stati invitati a esprimere la propria
opinione su come dovrebbero essere concepite le
politiche occupazionali e sociali a livello dell'UE e degli Stati membri per
sostenere nel modo migliore la
transizione verso un'economia competitiva, rispettosa dell'ambiente e climaticamente neutra e su quali sono le
azioni più urgenti per
mitigare gli
effetti negativi della transizione verso un'economia climaticamente neutra, in particolare per i lavoratori poco qualificati interessati da tale transizione.
Tra l'altro, i Ministri si sono trovati d'accordo sull'obiettivo principale di realizzare un'economia climaticamente neutra entro il 2050 e sugli elementi chiave del processo: una
transizione equa,
benefici per tutti (persone, Paesi, regioni, settori economici) e che
nessuno sia lasciato indietro.
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Sviluppi internazionali in materia di occupazione e affari sociali
Il Consiglio è stato
informato dalla Commissione europea sugli
sviluppi internazionali in materia di occupazione e affari sociali. In particolare, la Commissione europea ha riferito sui seguenti
temi:
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Conclusioni per sostenere gli obiettivi di sviluppo sostenibile nel mondoIl Consiglio ha adottato conclusioni che accolgono con favore la pubblicazione della prima relazione di sintesi congiunta dell'UE e dei suoi Stati membri "Sostenere gli obiettivi di sviluppo sostenibile in tutto il mondo", quale importante contributo nella comunicazione dell'UE al Forum politico di alto livello sullo sviluppo sostenibile per il 2019.
In particolare, il Consiglio ha: accolto con favore il
contributo collettivo apportato dall'UE e dagli Stati membri all'
attuazione di tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile
(SDG) nel mondo, mobilitando tutti i mezzi di attuazione, a sostegno dell'Agenda 2030; rilevato che l'UE e gli Stati membri hanno sostenuto costantemente e con fermezza i valori e i principi dell'UE e apprezzato soprattutto gli
sforzi più intensi profusi per raggiungere le persone che versano in condizioni di estrema povertà e per combattere tutte le forme di disuguaglianza, in linea con il principio di non lasciare indietro nessuno e cercare di raggiungere per prime le persone più svantaggiate; sottolineato che l'UE e gli Stati membri hanno promosso
la pace, la sicurezza e la stabilità e sono stati tra i più strenui sostenitori della democrazia, dei diritti umani, del buon governo e dello Stato di diritto; rimarcato che l'UE e gli Stati membri hanno sostenuto con forza lo
sviluppo sociale e umano, dando priorità tra l'altro alla protezione sociale, al lavoro dignitoso, alla copertura sanitaria universale e all'accesso all'istruzione nella loro cooperazione allo sviluppo, ed evidenziato, in particolare, i risultati conseguiti in relazione alla
parità di genere, all'emancipazione di donne e ragazze nonché alla lotta contro la violenza nei confronti delle stesse; evidenziato i progressi compiuti dall'UE e dagli Stati membri a sostegno della mitigazione dei
cambiamenti climatici e dell'adattamento ai medesimi, della protezione dell'ambiente nonché della gestione e dell'uso sostenibili delle risorse naturali.
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