Sulla pubblicità dei lavori:
Piccoli Nardelli Flavia , Presidente ... 3
INDAGINE CONOSCITIVA SULLE BUONE PRATICHE DELLA DIFFUSIONE CULTURALE
Esame e approvazione del documento conclusivo.
Piccoli Nardelli Flavia , Presidente ... 3
Ascani Anna (PD) ... 4
Nicchi Marisa (MDP-LU) ... 5
Piccoli Nardelli Flavia , Presidente ... 6
Pannarale Annalisa (SI-SEL-POS-LU) ... 6
Piccoli Nardelli Flavia , Presidente ... 7
Gallo Luigi (M5S) ... 7
Palmieri Antonio (FI-PdL) ... 7
Rampi Roberto (PD) ... 7
Piccoli Nardelli Flavia , Presidente ... 8
ALLEGATO: Documento conclusivo ... 9
Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà- Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista-Liberi e Uguali: MDP-LU;
Alternativa Popolare-Centristi per l'Europa-NCD: AP-CpE-NCD;
Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: (LNA);
Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà-Possibile-Liberi e Uguali: SI-SEL-POS-LU;
Noi con l'Italia - Scelta Civica per l'Italia-MAIE: NcI-SCpI-MAIE;
Democrazia Solidale-Centro Democratico: (DeS-CD);
Fratelli d'Italia: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-Civici e Innovatori - Energie PER l'Italia: Misto-CI-EPI;
Misto-Direzione Italia: Misto-DI;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-UDC-IDEA: Misto-UDC-IDEA;
Misto-Alternativa Libera-Tutti Insieme per l'Italia: Misto-AL-TIpI;
Misto-FARE!-PRI-Liberali: Misto-FARE!PRIL;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI) - Indipendenti: Misto-PSI-PLI-I.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
FLAVIA PICCOLI NARDELLI
La seduta comincia alle 11.50.
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna è garantita anche dalla trasmissione in diretta sul canale web-tv della Camera dei deputati.
Esame e approvazione del documento conclusivo.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle buone pratiche della diffusione culturale, l'esame del documento conclusivo, frutto del lavoro che abbiamo fatto negli ultimi mesi dell'anno passato. Ricordo che esso, se approvato, verrebbe pubblicato nel resoconto della seduta odierna e anche in un separato documento parlamentare. In un successivo momento sarà pubblicato nella collana dei volumi della Camera dei deputati, insieme al cospicuo apparato di allegati. Come potete immaginare, si tratta di un grande lavoro di raccolta, costituito dai resoconti stenografici delle audizioni e dal materiale fornito nel corso dell'indagine.
Il documento vi è stato trasmesso per posta elettronica l'11 giugno 2018. Chiedo se avete potuto vederlo, se avete suggerimenti o interventi da fare. Mi limito ad aggiungere che, rispetto al testo trasmesso, a pagina 7 del documento conclusivo, è stata inserita una chiamata in nota per riferire del Salone dell'editoria indipendente, il Book Pride di Milano, che in effetti è nato prima di Tempo di libri e che raggruppa gli editori indipendenti medi e piccoli, diventando l'equivalente milanese di Più libri più liberi, che si è invece tenuto a Roma nel mese di dicembre. Mentre quello di Roma è organizzato dall'AIE, Book Pride è promosso da ODEI, quindi raggruppa piccoli e medi editori, ma che valgono quasi il 35 per cento del mercato editoriale; si svolge a Milano nei padiglioni dell’ex Ansaldo, dove si trova oggi anche il Mudec, il Museo delle Culture. Siccome questa Commissione è sempre stata attenta ai piccoli e medi editori, credo valga la pena che, almeno in nota, sottolineiamo questo lavoro che loro hanno fatto.
Come avete potuto constatare, emerge davvero una straordinaria ricchezza dell'offerta presente sui territori del nostro Paese. Nel nostro lavoro non siamo partiti da un esame rigoroso o da un'analisi metodologicamente irreprensibile, ma abbiamo cercato di dar conto, invece, della vitalità di quello che ci veniva narrato. Avete visto che forse le cose più interessanti sono quelle che stanno a cavallo fra un settore disciplinare e l'altro, quindi che non sono rigorosamente interne ai vari settori, e che ci sono esempi virtuosi di rapporto pubblico/privato, ma anche di privato soltanto o di pubblico soltanto.
Abbiamo avuto anche esempi interessanti di buone prassi in alternanza scuola lavoro e degli strumenti che questa Commissione ha seguito nel corso di quest'anno, quali la defiscalizzazione applicata a biblioteche e realtà varie che hanno potuto giovarsi di Art Bonus con risultati interessanti, e anche il provvedimento di riconoscimento delle capitali culturali del nostro Paese, che ha portato alla valorizzazione dei patrimoni specifici delle diverse realtà italiane che stanno ancora andando avanti e riescono a mobilitare molte energie sui territori. Pag. 4
Credo quindi sia stata un'indagine particolarmente utile e che fornisca moltissimo materiale su cui si potrà lavorare, che segna un'istantanea situazione ad oggi.
Do la parola ai colleghi che desiderano intervenire.
ANNA ASCANI. Grazie, presidente. Intervengo soltanto per un commento rispetto al lavoro iniziato a fine legislatura e, dico, giustamente a fine legislatura perché è stato anche un modo per verificare a valle i risultati di alcune delle politiche messe in campo in questi cinque anni, per capire dagli operatori del settore quanto queste politiche effettivamente fossero state e capaci di intervenire sul loro lavoro quotidiano e che cosa invece andasse migliorato. Credo che le risposte a 360 gradi, che fossero di un'associazione culturale, di una Fondazione, di un teatro o di intellettuali intesi nel senso più alto della parola, siano state particolarmente positive non tanto per il lavoro solo della maggioranza che ha governato in questi cinque anni, ma per il lavoro di tutta questa Commissione.
Possiamo dire che in cinque anni abbiamo (lo diceva lei in apertura dei lavori) toccato tutti i temi che riguardano un ambito ampio come la cultura: ci siamo occupati di Sovrintendenze, di lettura, di libro; nell'ultima legge di bilancio (ovviamente ne sono particolarmente orgogliosa) siamo riusciti a toccare anche il tema delle imprese culturali e creative, emerso anche da questa indagine conoscitiva come particolarmente importante. Insomma, ci siamo occupati di temi che erano rimasti più alatere. Ci siamo occupati di spettacolo dal vivo e di cinema; spero che anche queste settimane siano utili per dare attuazione a quei provvedimenti che (anche qui lo dico con orgoglio) hanno visto il favore non soltanto della maggioranza di governo, ma di uno spettro più ampio di partiti politici rappresentati in Parlamento: questo non può che essere un buon segno.
Credo che l'indagine conoscitiva sia stata molto importante e che il lavoro di questa relazione sia un punto di partenza per chi dovrà poi raccogliere il testimone di quanto è stato fatto. Spero anche che l'intenzione di chi costituirà la prossima maggioranza di Governo, qualora dovesse essere diversa da quella che ha governato in questi cinque anni (io non me lo auguro, naturalmente), non sia quella di smontare i provvedimenti che abbiamo messo in campo. Sento dire da più parti che l'intenzione di molti è abolire quanto è stato fatto, ma spero che, in particolare nel settore della cultura, avendo prodotto una vera inversione di tendenza sulle risorse, sul personale, sull'attenzione e sulla centralità della cultura all'interno dell'orizzonte di Governo, l'intenzione sia diversa, che ci sia un accordo di tutti sul fatto che qui non si deve abolire, casomai si deve rafforzare quello che è stato fatto.
Spero quindi che, anche laddove non si riuscisse nelle ultime settimane di questa esperienza di Governo a dare attuazione a quello che ancora è rimasto in sospeso, chi prenderà il testimone del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo si impegni ad attuare prima di tutto quello che è stato fatto. In particolare, sugli ultimi temi che abbiamo trattato e che mi auguro saranno i primi ad essere ripresi, prima di tutto la Convenzione di Faro, perché il prossimo anno sarà l'Anno Europeo del patrimonio e noi ci siamo assunti un impegno come Commissione: alla Camera siamo stati più virtuosi in questo, al Senato la cosa si è un po’ arenata. Spero che chi arriverà in Parlamento nella prossima legislatura porterà a compimento quel tipo di lavoro e di attenzione nei confronti della tutela del patrimonio, e poi della lettura e delle imprese culturali. Le cito ora perché sono state le ultime cose e forse avrebbero meritato maggiore attenzione.
Chiudo con le parole di chi aveva aperto questa indagine conoscitiva: uno dei grandi problemi del nostro Paese è la scarsità di lettori, la scarsità di interesse nei confronti della lettura. Un lavoro in questo senso è iniziato, ma, chiaramente, non può bastare. Quindi spero che chi si sarà responsabile del Ministero e ad essere parte di questa Commissione nella prossima legislatura riparta da qua, da quella che tutti ci hanno detto essere l'emergenza: i consumi culturali a partire dalla lettura. Pag. 5
Direi che questa indagine conoscitiva è un buon punto di partenza per chiunque vorrà prendere le redini del Ministero e di questa Commissione. Grazie.
MARISA NICCHI. Intanto voglio cogliere l'occasione per augurare buon anno a tutta la Commissione, a cui mi sono aggiunta solo sul finire della legislatura, dopo essere stata membro della XII Commissione. Questo è un dispiacere perché in questo anno (forse nemmeno un anno intero) ho appreso tante cose, essendo stati affrontati tanti temi che ritengo fondamentali per la politica.
Voglio fare un ringraziamento particolare alla nostra presidente, perché con questa indagine voluta molto pervicacemente e guidata con forza dalla presidenza, c'è stata una grande apertura e una pratica pluralista che ho apprezzato molto e che emerge dalla lettura dell'ottimo lavoro della relazione. Ringrazio anche gli uffici e il dottor Cerase, perché in questa relazione è stata ben raccolta la ricchezza del lavoro, e leggendola ho potuto ripercorrere i passaggi dell'indagine e riflettere su alcuni aspetti che nel nostro lavoro concitato erano stati in parte dispersi.
Si tratta quindi di un ottimo lavoro, non facile perché abbiamo sentito tante cose molto importanti, sono emersi tanti punti di vista; ho imparato molto da tante esperienze che non conoscevo, alcune direttamente, altre che ho sollecitato e sono state raccolte; quindi anche questo aspetto mi rende molto positiva per questo finale di indagine. Si tratta di un lascito importante, sia per chi verrà dopo di noi in Parlamento, sia per chi lo voglia approfondire e farlo proprio per scelte di Governo.
Tuttavia avrei evitato alcuni aspetti un poco celebrativi di questa relazione, quali alcune note che rimandano a leggi che abbiamo ampiamente discusso e su cui non ci siamo trovati sempre all'unisono. Penso alla legge cosiddetta «Ascani», di cui abbiamo condiviso le intenzioni, poi in parte tradite nello sviluppo, a partire dal sostegno finanziario, avendo ottenuto ben poco con la legge di bilancio.
Avrei anche evitato una celebrazione dell'alternanza scuola lavoro, perché conoscete bene le nostre posizioni molto critiche sull'obbligatorietà di questo strumento. Forse sarebbe stato meglio valorizzare una serie di aspetti critici che sono emersi nella discussione, così come quelli relativi alla pratica dell’Art Bonus, che pure è uno strumento importante, ma che, però, rischia di produrre diseguaglianze.
Naturalmente questo fa parte del fatto che, mentre noi come Gruppo aderiamo davvero a questo sforzo, a questo impegno corale che c'è stato, certamente non condividiamo poi le scelte che il Governo e la maggioranza hanno fatto sulle politiche culturali. Quindi auspichiamo che nel lavoro futuro gli aspetti critici emersi nell'indagine vengano ripresi per apportare correzioni.
Ne voglio sottolineare tre. Il primo è il tema, riportato anche nella relazione, che la nostra missione è quella di far sì che la cultura non diventi mai un privilegio di pochi, perché esiste ancora questa grandissima diseguaglianza nel rapporto tra un diritto di cittadinanza formale e la sua sostanza. Il secondo è la critica puntuale all'idea che il nostro patrimonio culturale sia il petrolio del nostro Paese, perché il petrolio è una risorsa che dovremmo evitare di rinnovare, come è citato. Penso, soprattutto, che questa metafora oramai desueta sia insopportabile, anche perché dà l'idea di una risorsa che finirà, invece la cultura è rigenerazione, è vita, è vitalità. L'altro tema è il rapporto tra valorizzazione e tutela, che, collega Ascani, è il punto critico del lascito di questo Governo. Forse il Governo ha fatto molto per la valorizzazione – pensiamo alle file dei grandi musei e dei grandi luoghi di eccellenza che vanno avanti a prescindere dalle scelte del Governo, grazie a un'eccellenza affermata nel mondo – mentre, sulla diffusione della fruizione di tutto il patrimonio, costituito anche da ciò che non è catalogato come eccellenza e sul rapporto tra la valorizzazione e la tutela, secondo noi le scelte politiche non sono state sufficienti.
Si poteva fare di più anche sul tema della lettura, che pure questa Commissione ha affrontato in modo molto forte. Il rapporto tra il lavoro fatto sulla lettura da Pag. 6questa Commissione e le politiche reali è un rapporto di disparità: non sono stati ripresi tutta la tensione, le proposte e gli impegni finanziari su questo tema, visto che il problema della lettura, come emerge anche da questa relazione, è gravissimo nel nostro Paese, dove soltanto 6 cittadini su 10 leggono un libro in un anno, che mi pare uno dei parametri più drammatici. Chiunque si trovi di fronte a questa situazione dovrebbe pensare a come modificarla.
Con tutte queste osservazioni critiche che lasceremo ai posteri, credo che il lavoro fatto sia stato interessante e importante; voteremo pertanto a favore della relazione, considerando che questo nostro voto favorevole è rivolto alla relazione, all'indagine e all'impegno di tutti, non alle politiche che il Governo e la maggioranza hanno portato avanti in questi cinque anni, che gradiremmo molto modificare e che saranno oggetto di proposte politiche in campagna elettorale.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Nicchi. Prima di mettere al voto il parere sull'indagine conoscitiva devo darvi due informazioni, che vi faranno sicuramente piacere.
La prima informazione è che abbiamo avuto qualche giorno fa i dati finali del primo anno del Bonus Cultura 18app; un dato interessante perché sono confermati i dati che avevamo avuto a metà anno sullo SPID: il 61 per cento ha fatto lo SPID e, dei 290 milioni disponibili per i ragazzi che avrebbero compiuto diciotto anni nel 2016, ne sono stati spesi 175.
Quello che mi pare molto interessante per questa Commissione è che, di questi 175 milioni, 138 sono stati spesi in libri – un risultato significativo se a questo aggiungiamo anche i 38 milioni che nel 2016 sono stati spesi in libri dagli insegnanti con il buono di 500 euro dato loro per l'aggiornamento culturale.
Mettendo insieme quello dell’«App diciottenni», quello degli insegnanti, le risorse della legge di bilancio sulle librerie, la defiscalizzazione per le librerie indipendenti e per quelle di catena, più il Fondo per il libro, arriviamo ad una cifra abbastanza significativa, che pareggia il FUS: infatti, sul FUS ci sono 200 milioni e altrettanto è il contributo dato al mondo del libro per il 2016.
Lo dico perché so quanto impegno c'è stato da parte di tutti per portare avanti una politica sul libro e sulla lettura che favorisca questo comparto, e tutti noi eravamo in sofferenza per non riuscire a portare a compimento una legge organica. Però siamo riusciti, attraverso una serie di interventi diversi, ad aiutare un settore importante come questo.
La seconda informazione è che, come sapete, abbiamo svolto quattro indagini conoscitive: la prima, quella sulla dispersione scolastica, è stata pubblicata ed è a disposizione; anche l'indagine conoscitiva sul Secondary ticketing è pubblicata ed è da oggi in distribuzione; il 10 febbraio sarà disponibile quella sull'edilizia scolastica. Questa indagine conoscitiva sarà pronta con tempi tecnici più lunghi, ma verrà pubblicata.
Prego, onorevole Pannarale.
ANNALISA PANNARALE. Grazie, presidente. Soltanto per dire due cose: noi voteremo a favore del documento conclusivo di questa indagine conoscitiva come testimonianza di un impegno, di uno sforzo, di un lavoro importante svolto da questa Commissione sin dall'inizio. Siamo giunti alla fine di questo percorso e credo che sia giusto concludere con un voto che segnali questo impegno, ma che, tuttavia, mantiene tutta la nostra criticità nei confronti delle politiche culturali di questo Governo.
Mi auguro che la nuova legislatura si apra con una riflessione reale sui bisogni enormi della cultura in questo Paese, sulla necessità che possa diventare davvero strumento di lotta reale alla disuguaglianza. Mi auguro anche che si riapra una riflessione serissima su come in questo settore il lavoro gratuito a cui sono costretti tanti giovani formati stia raggiungendo livelli veramente insopportabili.
Al netto di questo (non è la giornata giusta per tornare nuovamente su quanto continua a non funzionare in questo settore e su quanto non ha fatto e avrebbe potuto fare questo Governo) mi preme soltanto segnalare il grande impegno di questa Commissione e dire che è stato un lavoro Pag. 7piacevole quello che ho avuto la possibilità di svolgere qui.
Ringrazio quindi la presidente, ringrazio Marco Cerase, ringrazio tutta la segreteria per la disponibilità costante, per la possibilità, in una dinamica a volte anche conflittuale, di rappresentare tutti i punti di vista, e mi auguro che questa capacità possa essere mantenuta nella nuova esperienza legislativa che si aprirà.
Sono stata per poco tempo in un'altra Commissione prima di arrivare qui, ho sentito i racconti di tanti colleghi e credo che si possa dire che nella VII Commissione, in questa legislatura, si sia lavorato molto bene e che il merito vada riconosciuto alla presidente e a tutti gli uffici che consentono a deputate e deputati di fare il loro lavoro con grande rigore, con grande serietà, con tanti strumenti preziosissimi a disposizione.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Pannarale, grazie davvero a tutti voi perché il lavoro in questa Commissione è stato davvero entusiasmante, difficile in certi momenti, ma entusiasmante in altri. Ringrazio anch'io naturalmente la Commissione e i suoi uffici.
LUIGI GALLO. Noi voteremo a favore di questo documento che racconta quello che abbiamo vissuto nel corso di quest'indagine conoscitiva e che resta anche molto aperto nelle conclusioni, che condividiamo, ovvero che abbiamo necessità di un Paese che sia più istruito e più critico, abbia la capacità di sviluppare in tutti i cittadini un pensiero critico per affrontare la cittadinanza in maniera piena.
Credo quindi che l'appello della collega Ascani non possa essere accolto, perché altrimenti vivremmo in un Paese con un pensiero unico, dove si crede che le uniche ricette positive in campo culturale siano venute da questa maggioranza, da questo Governo, e non ci sia altro. Sapete benissimo che in questi giorni una lettera di esperti attacca la riforma Franceschini: si tratta di esperti che in questo momento non sono coinvolti all'interno delle Sovrintendenze, ma lo sono stati.
Il dibattito ci deve essere, bisogna essere capaci di individuare gli errori nelle proprie scelte e di correggerli attraverso il confronto, l'analisi e l'accoglimento di idee diverse per poi indirizzare le cose nel modo giusto. Con questo auspicio, votiamo favorevolmente.
ANTONIO PALMIERI. Volevo tacere, ma come si fa? Anch'io ringrazio la presidenza e gli uffici e annuncio il voto favorevole. Devo dire, essendo ad occhio il più antico deputato in questa Commissione, che abbiamo riprodotto il clima che aveva caratterizzato le altre legislature, anche quelle nelle quali il bipolarismo era ancora più acceso. Questo è un merito di tutti, perché altrimenti non sarebbe stato possibile, pur essendo evidente che la guida ha sempre una sua responsabilità e, in questo caso, ha avuto una grande capacità.
ROBERTO RAMPI. Nell'esprimere il voto favorevole del Gruppo del Partito Democratico vorrei sottolineare un aspetto in particolare. Credo che il senso di questa indagine, di cui dobbiamo ringraziare la presidente e gli uffici per il lavoro importante che è stato svolto, oltre a tutti gli ospiti che abbiamo avuto, non sia di ritenere di aver fatto tutto giusto e di avere un unico pensiero per la cultura. Credo, invece, che ci siamo messi in discussione e ora siamo consapevoli di quanto, come ha ricordato in un bel post ieri la collega Narduolo, abbiamo aumentato significativamente le risorse in questo settore: le abbiamo quasi raddoppiate (tra il primo e l'ultimo bilancio votato in questa legislatura c'è 1 miliardo di euro in più, quasi un raddoppio per il settore). Questo è uno di quei dati che, pur essendo un anti-oggettivista, vedo difficile relativizzare. È sufficiente? No. È sufficiente in termini di risorse? No, non sono solo le risorse che fanno le politiche culturali.
Il senso di questa indagine conoscitiva è cercare di proporre a tutta la politica l'idea di ragionare su come fare cose diverse e come farle in maniera diversa, anche con le stesse risorse. Credo che il voto positivo di tutte le forze politiche possa avere questo Pag. 8significato: indipendentemente da chi governerà questo Paese e da quali orientamenti e quali politiche culturali vorrà attuare, non si intende tornare indietro, non si intende cancellare in questo settore quanto fatto, ma si intende andare avanti, facendolo crescere, magari mettendo maggiori risorse.
Forse abbiamo acquisito in questa legislatura che quello che si fa in questo settore è un investimento e quindi si costruisce mattone su mattone, ovviamente anche costruendo case diverse. Io sono un appassionato di Lego e, con gli stessi mattoncini, ognuno con il suo gusto e con la sua caratteristica si possono costruire tante cose differenti, con mille modi diversi di costruirle.
PRESIDENTE. Se non vi sono ulteriori interventi e in mancanza di obiezioni, credo che potremmo intendere questo documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulle buone pratiche della diffusione culturale adottato all'unanimità.
(La Commissione concorda).
Dichiaro conclusa la seduta.
La seduta termina alle 12.25.
Pag. 9ALLEGATO
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