Sulla pubblicità dei lavori:
Ferranti Donatella , Presidente ... 3
INDAGINE CONOSCITIVA IN MERITO ALL'ESAME DELLE PROPOSTE DI LEGGE C. 1203 DANIELE FARINA E C. 971 GOZI, RECANTI MODIFICHE AL TESTO UNICO DELLE LEGGI IN MATERIA DI DISCIPLINA DEGLI STUPEFACENTI E SOSTANZE PSICOTROPE, PREVENZIONE, CURA E RIABILITAZIONE DEI RELATIVI STATI DI TOSSICODIPENDENZA, DI CUI AL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 9 OTTOBRE 1990, N. 309, IN MATERIA DI COLTIVAZIONE E CESSIONE DELLA CANNABIS INDICA E DEI SUOI DERIVATI
Audizione del capo del dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri, Giovanni Serpelloni.
Ferranti Donatella , Presidente ... 3
Serpelloni Giovanni , Capo del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri ... 3
Ferranti Donatella , Presidente ... 7
Farina Daniele (SEL) ... 7
Amoddio Sofia (PD) ... 8
Bratti Alessandro (PD) ... 8
Biffoni Matteo (PD) ... 8
Ferranti Donatella , Presidente ... 8
Bernini Paolo (M5S) ... 8
Ferraresi Vittorio (M5S) ... 8
Ferranti Donatella , Presidente ... 8
Serpelloni Giovanni , Capo del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri ... 8
Bernini Paolo (M5S) ... 10
Serpelloni Giovanni , Capo del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri ... 10
Ferranti Donatella , Presidente ... 10
Serpelloni Giovanni , Capo del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri ... 10
Ferranti Donatella , Presidente ... 10
Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: PdL;
Scelta Civica per l'Italia: SCpI;
Sinistra Ecologia Libertà: SEL;
Lega Nord e Autonomie: LNA;
Fratelli d'Italia: FdI;
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all'estero-Alleanza per l'Italia: Misto-MAIE-ApI;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DONATELLA FERRANTI
La seduta comincia alle 14.45.
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Audizione del capo del dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri, Giovanni Serpelloni.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, nell'ambito dell'indagine conoscitiva in merito all'esame delle proposte di legge C. 1203 Daniele Farina e C. 971 Gozi, recanti Modifiche al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, in materia di coltivazione e cessione della cannabis indica e dei suoi derivati, del capo dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri, Giovanni Serpelloni.
Mi scuso con il professor Giovanni Serpelloni per il ritardo con cui iniziamo le audizioni, che però è stato determinato dai lavori dell'Aula.
Il professore, che ringrazio, ha consegnato uno scritto, che è stato già distribuito, più ampio, come mi anticipava, rispetto all'intervento orale, che lo prego di contenere nel tempo che abbiamo già concordato.
Do la parola al professor Serpelloni.
GIOVANNI SERPELLONI, Capo del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri. Ringrazio tutti gli intervenuti. Vorrei semplicemente ribadire che quella che illustrerò oggi è una posizione tecnico-scientifica, che chiaramente non può rappresentare le posizioni del Governo, che saranno altri a rappresentare.
Il documento che ho consegnato è diviso in tre parti. La prima riguarda l'analisi giuridica; la seconda le considerazioni generali tecnico-scientifiche sui danni alla salute della cannabis; la terza, come mi sembrava che la presidente avesse indicato, possibili soluzioni concrete per ridurre la presenza di tossicodipendenti in carcere, cosiddette «a isorisorse», quindi tentando chiaramente di non creare ulteriori spese.
Ciò premesso, spero di potervi fornire delle informazioni che possano esservi utili per valutare, prendere decisioni, tenendo conto che salterò una serie di considerazioni che già sono state svolte, in relazione alle quali rimando ai dati ufficiali, che posso consegnare, ma che credo potrebbero essere oggetto di un secondo intervento, relativi al numero di tossicodipendenti e di persone che usano sostanze in Italia e in carcere riportati nella relazione al Parlamento.
Entrando immediatamente nella parte tecnica sulla proposta di legge n. 1203 e nelle modifiche proposte all'articolo 1, comma 3-bis, al punto in cui è citata la Pag. 4coltivazione per uso personale di cannabis indica non riusciamo a comprendere, ma potrebbe essere un limite nostro, di quanti e quali tipi di piante si tratti e con quale livello di THC.
Quando si parla di coltivazione e uso di cannabis indica, va tenuto presente che esiste, come vi mostrerò, una quantità enorme di tipologie. Ne abbiamo censite oltre 100, le cui percentuali di THC possono andare dal 3 al 5 per cento fino al 45-50 per cento, quindi con caratteristiche tossicologiche completamente diverse.
Quanto alla cessione a terzi di piccoli quantitativi, bisognerebbe capire come questi sono definiti, quale criterio scientifico si vuole utilizzare, se, ad esempio, in base agli effetti tossicologici. Non voglio essere critico, ma solo offrire un contributo tecnico che spero vi sia utile per migliorare la proposta.
È necessario definire anche la destinazione al consumo immediato. In relazione al tempo, credo che potrebbe esserci qualche difficoltà nell'interpretazione. La modifica principale che, però, vi segnalo e dalla quale partirò con la mia relazione è quella relativa alle proposte riguardanti l'articolo 3, dove si parla di esclusione delle sostanze tabellate all'articolo 14, comma 1, lettera a), n. 6, ottenendo quindi la non segnalazione per l'articolo 75 delle persone che importano, esportano, acquistano, coltivano, ricevono o detengono questi prodotti.
Vi pregherei di porre attenzione a quest'aspetto: si parla di «cannabis indica e i prodotti da essa derivati [...] i tetraidrocannabinoidi e i loro analoghi [...] le sostanze ottenibili per sintesi o semisintesi che siano ad essi riconducibili per struttura chimica o per effetto farmacologico». In pratica, queste sostanze non rientrerebbero nelle sanzioni amministrative né in quelle penali.
Vi segnalo che in questo modo sarebbero escluse tutte le nuove sostanze psicoattive sintetiche, cosiddette NPS, oltre 500 molecole, soprattutto dei cannabinoidi sintetici, ma altre 500 sono state censite dalle Nazioni Unite, immesse sul mercato e in Internet e che sono anche 80 volte più tossiche della cannabis. Questa è una segnalazione tecnica che ritengo necessaria.
A proposito delle tipologie di cannabis, vi mostro un'immagine evocativa senza entrare nello specifico, ma vi lascerò la pubblicazione tecnico-scientifica: queste sono varietà di cannabis prodotte. Quella centrale è la cannabis classica, come la conosciamo, ma per variazioni genetiche, ibridizzazioni e coltivazioni intensive, ormai si riescono a produrre sostanze del genere, che possono essere sicuramente considerate innaturali. Il principio attivo della pianta, infatti, normalmente va dal 3 al 5 per cento, mentre per queste può arrivare al 50 per cento. Normalmente, la pianta ha un ciclo produttivo all'anno, queste ne hanno 6, quindi sono effettivamente estremamente particolari e pericolose.
Posso fornire pochissime notizie sulle nuove droghe in relazione alle indicazioni che abbiamo ricevuto sia dalle Nazioni Unite sia dall'Unione europea: esiste una quantità enorme, circa un migliaio quelle censite – questi sono i laboratori che le producono ed è ormai un problema planetario, globale – di sostanze messe in vendita su Internet. La maggior parte di queste sono cannabinoidi sintetici, quindi rientrerebbero nel discorso illustrato con la diapositiva precedente.
In Italia, abbiamo censito oltre 280 molecole intercettate tra il 2009 e il 2013 dal Sistema nazionale di allerta precoce. Qui troverete anche le diverse tipologie. Come vedete, i cannabinoidi sintetici sono quelli più rappresentati. Sono camuffati in quanto non sono venduti come droga, ma come fertilizzanti e prodotti chimici di ricerca, sali da bagno, incenso, profumatori d'ambienti. Una volta acquistati, però, sono utilizzati per uso umano.
Sono tantissimi e procurano sintomi anche assolutamente poco conosciuti dai pronto soccorso. Abbiamo censito oltre 1.400 casi attraverso i centri antiveleni collegati ai pronto soccorso, dove non riescono a comprendere esattamente quale sia la sintomatologia e, soprattutto, gli Pag. 5antidoti. Per la maggior parte, infatti, queste sostanze non sono chimicamente conosciute.
Non ho la pretesa che leggiate, ma vorrei semplicemente impressionarvi con queste tre diapositive: questo è l'elenco delle sostanze che abbiamo identificato in Italia, tre pagine, quindi sono moltissime. Sono tutte disponibili su Internet, acquistabili con carta di credito. Arrivano a casa con normali corrieri con pacco anonimo e, addirittura, una proposta di franchising all'interno. Il tutto avviene tramite siti Internet che propongono anche contemporaneamente sostanze stupefacenti tradizionali. In rete, infatti, ormai si può acquistare eroina, cocaina, anfetamine, sementi di cannabis e qualsiasi tipo di sostanza psicoattiva particolarmente elaborata e ad alto contenuto di THC, ma anche farmaci non prescritti. Non entro nel dettaglio, per il quale vi lascerò la documentazione.
Ovviamente, non si immagini di trovare in rete siti che recano la scritta di vendita di droga, ma abbiamo monitorato anche siti normali che vendono prodotti di tutti i tipi, dai libri ai trattori, alle scarpe: questo è un sito del tutto legittimo, al cui interno una pagina relativa a prodotti per casa e giardino contiene ulteriori 30 pagine di offerte di sostanze di questi tipo. Naturalmente, questo sito, dopo essere stato individuato, è stato chiuso.
Il web monitoring che effettuiamo ha permesso di individuare a oggi 491 pagine web, segnalate alle forze dell'ordine, che sono in grado di chiudere questi siti. È una corsa in stile guardie e ladri. Ne chiudiamo uno e la settimana dopo ne apre un altro, ma per il momento siamo in testa noi.
Tengo, però, anche a spostarmi sul piano delle valutazioni a mio avviso necessarie per una legislazione che rende più disponibile una sostanza stupefacente o che almeno io, che ho nozioni di neuroscienze, considero tossica per il nostro cervello: quello dei danni che può provocare. Tenete anche conto del fatto che, quando parliamo in senso comune di cannabis, intendiamo prodotti che a oggi possono essere 50 volte più potenti, quindi non c’è ancora una definizione.
Troverete, comunque, tutto ciò che vi illustro coerente, ad esempio, con il manuale realizzato assieme alle Nazioni Unite, a disposizione e scaricabile anche in Internet. Queste sono le posizioni delle Nazioni Unite, dell'osservatorio europeo del più grande istituto di ricerca mondiale, americano, con cui abbiamo un accordo di collaborazione, il National Institute on Drug Abuse, e di altri, come ad esempio di un istituto a orientamento maggiormente psichiatrico. Per ciascuno di questi, si tratta di sostanze estremamente pericolose, che generano problemi di dipendenza.
Ho sentito dire che qualcuno non riconosce quest'aspetto, ma vi assicuro che già nelle pubblicazione di Lancet che vi ho portato ancora di qualche anno fa sono chiaramente descritti certi effetti. Esiste, inoltre, una serie di altri supporti.
Vi ho anche portato questo statement relativamente all'uso di queste sostanze e alla coltivazione domestica per scopi medici: 18 società scientifiche, qui rappresentate, hanno redatto un documento insieme con noi. In sintesi, non riteniamo che la coltivazione domestica di cannabis possa essere affidata a un malato per vari motivi. Il primo è che non si riesce a controllare il tipo di cannabis, se al 5 o al 50 per cento. Giustamente, l'uso deve essere di tipo medico. Inoltre, vi è la questione della cessione, se ci sarà o meno. Le maggiori società scientifiche d'Italia richiamano, dunque, l'attenzione sull'autocura, l'autoproduzione e addirittura e l'autosomministrazione, che non fanno parte del repertorio tecnico-scientifico e deontologico medico.
Vi fornirò un altro dato importante. Nel momento in cui proponiamo una depenalizzazione o, in qualche modo, un'attenuazione delle pene collegate all'uso di queste sostanze, si crea anche un'altra variabile di cui è giusto si tenga conto: la disapprovazione sociale. Soprattutto per gli adolescenti, dati scientifici di studi trentennali, non di 3 anni, dimostrano che, Pag. 6se la disapprovazione sociale – questo studio è durato dal 1976 al 2007, quindi del tutto autorevole – su circa un milione di adolescenti, percepita è del 90 per cento, l'uso è del 17; se il livello di disapprovazione scende al 47 per cento, l'uso arriva al 49. Credo che in questo grafico sia facilmente osservabile che quando la disapprovazione sociale sale l'uso diminuisce.
Vorrei anche mostrarvi i dati relativi alla percezione del rischio. Questo dato è stato prodotto dai pediatri con un'osservazione dal 1976 fino al 2002: più aumenta la percezione del rischio, più diminuisce l'uso regolare di questa sostanza.
Abbiamo anche sentito che vi interessa e credo che questo sia interessante sapere se queste sostanze danno o meno segno di sé, per esempio, negli ospedali. Credo che non abbiate mai visto questi dati e sono contento di mostrarveli. Il primo viene dalla casistica più grande che esista al mondo e che mostra che dal 1986 al 2010, all'aumentare della percentuale di THC, che è esattamente quella che sta facendo il mercato illegale – stanno proponendo sostanze sempre più attive – c’è un aumento delle richieste di trattamento. Questo sarebbe nulla, però, al confronto col dato dei ricoveri ospedalieri.
Da dati ospedalieri, infatti, fonte SDO, le schede di dimissione ospedaliera del Ministero della salute del 2011, potete vedere che il 16 per cento dei ricoveri – parliamo di popolazione adulta ricoverata, quindi non semplicemente di un passaggio in ospedale – è motivato dall'uso di cannabis. Se estrapoliamo il dato sui minori, quindi sotto i 17 anni, vediamo che esso arriva al 44 per cento. Si tratta di una casistica ufficiale dal 2006 al 2012, per quelli ricoverati per sostanze.
Il dato, in ogni caso, non ci sorprende. Da questo schema si può capire ancora meglio e in Europa più o meno la casistica è uguale: il 22 per cento e i ricoveri sono in aumento. Mentre sono in diminuzione, per esempio, quelli che vedete sopra, degli oppiacei, della curva verde, sono in aumento invece quelli per cannabis. Sono i dati ufficiali europei.
I dati su cannabis e servizi di emergenza in Spagna, che credo presenti anche una similitudine culturale con l'Italia, mostrano con la curva verde l'andamento degli accessi in pronto soccorso fino al 2007; la curva sotto è quella per ecstasy e anfetamine. In quanto maggiormente usata, la cannabis produce un numero maggiore di accessi ai pronto soccorso.
Vorrei spendere poche parole – credo di essere ancora nei tempi, in caso la presidente mi richiamerà – sull'evoluzione cerebrale. Non avrete sicuramente mai visto queste diapositive: da 0 a 21 anni il cervello matura e durante questa maturazione si crea una serie di connessioni che, se interferite da sostanze psicoattive, indipendentemente che siano alcol, forse la problematica più alta, tabacco, cannabis o altre droghe, deviano il percorso fisiologico. Su quest'aspetto esistono ormai migliaia di prove.
Abbiamo accelerato vent'anni di vita del cervello e di maturazione. Quello che diventa blu è la maturazione della corteccia cerebrale, che prima matura sulle aree motorie, cioè quelle centrali, e poi sulle aree davanti al cervello: se vi inseriamo delle sostanze, durante questo ciclo non si avranno i risultati che si potrebbero avere. Disponiamo anche di dati ulteriori.
In questa diapositiva – non vi trasformerò sicuramente in neuroscienziati, ma è leggibile anche da chi non ha nozione di neuroimaging – vedete il cervello su cui è scritto «no use» di diciassettenni che non hanno mai usato cannabis; il cervello nella parte inferiore del quadrato, invece, mostra una striscia blu, e cioè di persone, una quindicina di adolescenti, che facevano uso di cannabis, non da lungo tempo, che hanno perso 4 millimetri di corteccia cerebrale.
Adesso possiamo vedere questi fenomeni perché disponiamo di certe tecnologie, ma prima non era possibile. Ormai, però, siamo entrati all'interno del cervello per vedere le connessioni tra i due lobi e le caratteristiche della sostanza bianca che riempie il cervello: i puntini rossi rappresentano la perdita di sostanza bianca.Pag. 7
Vorrei anche mostrarvi ulteriori dati acquisiti con tecniche ancora più avanzate e che stiamo elaborando, le quali indagano le connessioni tra lobi. Le aree rosse rappresentano la perdita di queste connessioni – lascerò diapositive e riferimenti bibliografici – ma questa è forse l'immagine più suggestiva: la superficie normale del cervello alla SPECT, single-photon emission computed tomography, un'emissione di positroni, di un ragazzo di 18 anni, uno di 16, uno di 38 e uno di 28, mostra le caratteristiche che vedete: per 3 anni di storia di utilizzo di sostanze, è possibile vedere le diminuzioni delle attività che si possono produrre attraverso l'utilizzo di questa sostanza.
In che modo questo fenomeno strutturale si riversa sulla funzionalità intellettiva del soggetto ? Questo è lo studio più duraturo condotto sul quoziente intellettivo. Sono stati monitorati migliaia di soggetti in età tra i 15 e i 20 anni per tutti gli anni fino all'età di 50-55 anni. I soggetti sono stati divisi in due gruppi: quello che non ha assunto cannabis in adolescenza e quello che lo ha fatto. Il risultato eclatante è che ci saranno almeno 8 punti di quoziente intellettivo in meno nel gruppo che ha assunto cannabis in adolescenza quando avrà 50-55 anni. Naturalmente, si tratta di uno studio validato e pubblicato.
Non aggiungo ulteriori informazioni. Mi fermerei qui, ma resto a disposizione, dopo eventuali domande su questa prima parte, per i dati sulle tossicodipendenza in carcere.
PRESIDENTE. Do la parola agli onorevoli colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni, a partire dal relatore, onorevole Farina.
DANIELE FARINA. Apprezziamo moltissimo lo sforzo che lei e il Dipartimento compite per consegnarci un ulteriore serie di dati. Come avrà visto, stiamo cercando di sentire le diverse opinioni sulla materia, le diverse professionalità. Pur tuttavia, dobbiamo chiarire, ma credo che le abbia esaminate con attenzione, che le proposte di legge in discussione hanno un carattere limitato e di natura essenzialmente penalistica. Nascono, cioè, da una considerazione dello stato di fatto di alcune emergenze, ma anche dalla domanda se in questo momento in Italia lo Statuto legale delle sostanze sia congruo rispetto alla loro pericolosità. La risposta, sostanzialmente, è negativa.
Abbiamo un regime sostanziale di libera vendita, con sanzioni penali sostanzialmente inesistenti o, anzi, inesistenti pur in presenza di alcuni dei danni che descriveva seppure in maniera diversa, piuttosto accentuati. Mi riferisco, ad esempio, all'alcol. Abbiamo, però, poi sostanze che presentano una pericolosità forse maggiore o forse minore – le opinioni son differenti anche dal punto di vista gli studi – cui però è riservato un trattamento, dal punto di vista penalistico, straordinariamente importante.
Non si tratta di proposte che vanno nel senso della totale depenalizzazione, ma in quello di una parziale depenalizzazione, di una riduzione della penalità, tant’è vero che a ogni modifica normativa corrisponde una penalità.
È in corso una discussione – ho molto piacere che l'abbia rilevato – sulla questione che riguarda la coltivazione per uso personale della cosiddetta cannabis indica. Sotto quel profilo, esistono molte sollecitazioni per introdurre dei limiti quantitativi. In tutta la normativa riguardo i maggiorenni è esplicitamente introdotto un elemento di tutela dei minori, quindi nasce sostanzialmente da questa riflessione e dall'idea che le politiche poste in atto fino a oggi, in particolare riguardo ai cannabinoidi, non hanno avuto particolare efficacia, ma il contrario, né dal punto di vista della limitazione del consumo né da quello della limitazione dei danni e del rischio.
La nostra riflessione, quindi, o almeno la proposta – ma la Commissione farà la sua discussione, che credo sarà importante – va in questa direzione, per cui credo sia molto limitata e tenga conto delle varie opinioni che si sono incrociate e anche del fatto che le considerazioni che andiamo svolgendo hanno un carattere globalizzato.Pag. 8
Stiamo, infatti, anche riflettendo sulla ragione per cui in alcuni Stati, soprattutto del Nord America e, ancora più accentuatamente, nel Sudamerica, si siano varate legislazioni sostanzialmente diverse da quelle che abbiamo oggi in Italia e in buona parte dell'Europa. Direi, dunque, che la nostra riflessione è molto laica. Torno a ringraziarla per il suo contributo e quello del Dipartimento a questa riflessione.
SOFIA AMODDIO. Ringrazio il professor Serpelloni per i tantissimi spunti offerti nella relazione, anche diversi da quelli sentiti finora e che sono stati utili in ogni caso.
Nel legiferare, dobbiamo anche stare attenti all'uso applicativo della legge e, in effetti, oggi il dottor Serpelloni ci fa notare che al 3-bis non è stabilita la quantità per l'uso personale, né cosa si intenda per consumo immediato. Chiedo concretamente, nell'ambito della sua esperienza come capo del dipartimento politiche antidroga, se, leggendo questa proposta di legge, vi siete confrontati e avete una proposta. Lei ha, infatti, precisato che la sua posizione non è quella del Governo. Ha uno spunto di riflessione ulteriore su questi punti della proposta di legge ?
ALESSANDRO BRATTI. A proposito delle diverse piante di cannabis con concentrazioni diverse di principio attivo, nella relazione si parla di piante innaturali: significa che sono OGM ? Il commercio delle sementi è regolamentato dalle leggi che sottostanno agli organismi geneticamente modificati ? Altrimenti, cosa significa innaturale ?
Da quanto illustrava, infatti, sembra si tratti di incroci non naturali di selezione genetica tradizionale. Vorrei conoscere la regolamentazione a questo proposito.
MATTEO BIFFONI. La mia è una domanda di mero carattere professionale. Nella sua esposizione, ha citato la famosa questione dei semi e del loro commercio con tutto quello che concerne l'apertura di smart shop nelle varie città, di cui credo che chi è avvocato di professione si sia occupato negli ultimi anni. Tutta la questione davanti ai tribunali verteva sul principio attivo dei semi o della sua mancata presenza.
A un certo punto, ha accennato alla messa in commercio su Internet di semi con princìpi o prodotti non so bene di che tipo che conterrebbero princìpi attivi: vorrei capire meglio questo passaggio perché è una questione che di tanto in tanto ci ritroviamo a trattare nelle aule di tribunale.
PRESIDENTE. Vorrei porre anch'io una domanda. C’è un tentativo da parte della Commissione di verificare la possibilità di rendere autonoma una fattispecie di reato sulla questione del piccolo spaccio, ma ho visto una sua perplessità, se ho capito bene, proprio con riferimento alla possibilità di individuazione con parametri certi o comunque di riferimento obiettivo circa la lieve entità. Vorrei capire meglio la sua perplessità.
PAOLO BERNINI. Quali sono i dati finali sulla quantificazione dell'uso di cannabis da parte dei giovani ?
VITTORIO FERRARESI. Vorrei sapere se il Dipartimento ha in progetto un'idea per superare il problema dei controlli stradali in relazione alla rilevazione di cannabis nel sangue per l'uso passato. Spesso, infatti, non implica uno stato di alterazione psico-fisica tale da determinare delle sanzioni. Avete in progetto degli strumenti per modificare questa normativa che risulta altamente ingiusta ?
PRESIDENTE. Do la parola al professor Serpelloni per la replica.
GIOVANNI SERPELLONI, Capo del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri. Tenterei di rispondere sinteticamente, per spot.
Relativamente ai consumi – rispondo così a due questioni – ho anche le diapositive, ma posso garantirvi che già nella Pag. 9relazione al Parlamento si evidenzia che i consumi di sostanze e di stupefacenti in Italia sono calati da 3 anni. Non è una novità perché è avvenuto in tutta Europa, particolarmente per quanto riguarda la cannabis. Non voglio mandare le diapositive per non rubare tempo, ma i consumi sono calati, grosso modo, del 25 per cento.
Non effettuiamo i dosaggi solo all'interno delle scuole con dei questionari, ma dosiamo i metaboliti nelle acque reflue, delle fogne. Con riferimento a eroina, metanfetamine, cannabis, abbiamo rilevato un calo, salvo che per una fascia che ci preoccupa dai 15 ai 18 anni nella quale si rileva, invece, negli ultimi due anni un aumento dell'uso di cannabis. Questo è l'unico aumento effettivamente significativo, con variazioni comunque importanti nel calo.
Nella città di Milano, per citare un altro esempio, dosiamo la cocaina nelle acque reflue e dall'anno scorso a questo abbiamo rilevato un calo del 45 per cento dei metaboliti di cocaina, che sicuramente non mentono perché non sono rilevati come un questionario.
Sulla legalizzazione si citavano vari Paesi. Ho redatto anche un prospetto. Sembra che molti Paesi abbiano legalizzato, ma non è così. Dai dati delle Nazioni Unite, 194 Paesi non si sono mai espressi in tal senso e l'Europa ancora ha ricordato che la legalizzazione non è nell'agenda dell'Unione europea, credo con testuali parole del vicepresidente.
In merito alla coltivazione domestica, abbiamo formulato anche un'interrogazione diretta a Bruxelles, alla commissione olandese, il Paese più aperto su questi temi e neanche lì si può coltivare, è un illecito amministrativo fino a 5 piante, che comunque vengono sequestrate e distrutte, e penale dopo le 5.
È legale in Spagna. È reato, però, penale in Germania, Francia, Irlanda, Regno Unito, Grecia, Finlandia, Portogallo e Belgio. Nei Paesi Bassi, si configura il reato amministrativo per una pianta femmina considerata per uso personale. Fondamentalmente, la posizione è questa, indipendentemente dalla percezione più o meno errata che si può ricevere dall'approccio mediatico e dalla comunicazione, per i quali invece sembra che tutti vogliano legalizzare, ma nessuno dei Paesi delle Nazioni Unite, dove votano e dicono come stanno le cose, lo ha fatto.
Le piante sono definite innaturali perché, ad esempio, alterate attraverso una coltivazione intensiva. Alcune foto faranno capire molto bene cosa vuol dire: le mettono in certe botti in cui sono irraggiate con infrarossi e mosse in modo da aumentare i livelli di THC. In alternativa, possono essere frutto di innesti o di alterazioni genetiche, ibridi, come vi ho mostrato, non naturali. Normalmente, la pianta di cannabis non arriva oltre il 5 il 6 per cento del principio attivo; per farla arrivare a certe percentuali, ci sono tecniche agronomiche, ma risponderò tecnicamente su questo.
I semi sono illegali, nel senso che esiste una normativa europea, la cosiddetta Legge sementiera, che il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali conosce molto bene, secondo la quale tutte le sementi, per essere utilizzate, devono essere certificate. Tutte le sementi attualmente utilizzate illegalmente in Italia, ma anche in Europa, non sono certificate perché non sono controllate nelle loro garanzie di sicurezza e non solo di efficacia.
I semi si possono acquistare su Internet e stiamo studiando un sistema proprio perché uno dei nostri problemi più grossi è la diffusione. Le piante utilizzate ibridizzano le altre, per cui chi nell'industria produce fibre per tessuti, materiale per l'edilizia o anche prodotti alimentari ne è penalizzato. Stiamo lavorando, quindi, anche a quest'aspetto.
Quanto all'uso di cannabis nei giovani, esistono delle specifiche indagini che effettuiamo tutti gli anni nelle scuole su un campione di 38.000 soggetti, quindi non un campione di poco conto ma significativo della realtà nazionale: alla domanda se si siano assunte almeno una volta nell'ultimo anno, nell'arco di 12 mesi, sostanze stupefacenti, la risposta è positiva in circa il Pag. 1020 per cento dei casi. L'80 per cento di questi giovani, dunque, non ricorre a sostanze.
Ribadisco che quello utilizzato è un campione scientificamente validato di 38.000 soggetti su tutto il nord, il centro e il sud, di cui si trovano i dati anche nella relazione al Parlamento.
PAOLO BERNINI. Mi riferivo al campione che avete utilizzato nel grafico e che serviva a testimoniare la perdita di certe capacità.
GIOVANNI SERPELLONI, Capo del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri. Quello non è nostro, ma uno studio svedese e americano. Credo si tratti di circa un migliaio di persone monitorate. In ogni caso, posso fornirle la pubblicazione. Lo studio è durato 25 anni, quindi è fortemente controllato.
Quanto ai controlli stradali, non ho portato le diapositive, ma disponiamo di immagini assolutamente evocative. Vorrei raccomandare anche a voi, visto che avete assolutamente competenza su questo, di tener presente che non è dimostrando la presenza o l'assenza di sostanze stupefacenti nel sangue in quel momento che dimostriamo che vi è un'alterazione psicofisica tale da non poter guidare.
Dalle immagini della PET in relazione all'uso della cocaina, si evidenzia come le alterazioni psicofisiche rimangano anche 100 giorni dopo che è stato sospeso l'uso di sostanze. Questo è ancora più vero con la cannabis, che infatti ha un modo di fissarsi nei nostri tessuti, sul tessuto grasso, in quanto liposolubile, tale da restare molto più a lungo. Ecco perché, se la troviamo con le indagini sulla strada, la troviamo anche dopo 20-40 giorni nelle urine. Si può non trovarla nel sangue, ma vi assicuro che è dimostrabile dalla risonanza magnetica funzionale e da tante altre indagini che gli effetti permangono anche dopo.
L'LSD, che forse conosciamo ancora meglio, può dare dei flash back anche dopo una settimana o 10 giorni e non si rinviene nel sangue. Spero di essere stato esauriente e resto comunque sempre a disposizione per ulteriori chiarimenti.
PRESIDENTE. Credo che le domande siano state tutte soddisfatte.
GIOVANNI SERPELLONI, Capo del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri. Non vorrei aver dimenticato la questione più importante posta dal relatore.
Nel documento che lascio, è scritto anche con molta chiarezza che, con specifico riguardo al tema della cosiddetta coltivazione domestica, può apparire certamente ragionevole, anche alla luce dei più recenti orientamenti della giurisprudenza, l'introduzione di un criterio di minor rigore nella valutazione della condotta della coltivazione. Siamo d'accordo su questa equiparazione. La invito a leggerlo, ma la posizione espressa sarebbe questa.
PRESIDENTE. Ringraziamo il nostro ospite, al quale avevamo chiesto proprio, in occasione della convocazione, notizie specifiche sugli aspetti connessi al carcere, al sovraffollamento e a misure alternative, che occupano in effetti uno specifico paragrafo della sua relazione. Ringrazio ancora il nostro ospite per le risposte, i documenti e le slide.
Dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 15.25.