INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Mercoledì 28 giugno 2017. — Presidenza del presidente Luca SANI – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.
La seduta comincia alle 14.10
5-11675 Mucci: Transizione del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali alla modalità operativa digitale.
Luca SANI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.
Mara MUCCI (CI) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Mara MUCCI (CI), replicando, si dichiara non soddisfatta per la risposta ricevuta, evidenziando come il tema che ha posto si ripercuota sull'efficienza dei sistemi informativi del MIPAAF. L'interrogazione che ha presentato fa infatti seguito all'attività conoscitiva svolta dalla Commissione monocamerale d'inchiesta sulla digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni – alla quale appartiene – che ha fatto emergere l'assenza di competenze specifiche in campo informatico in AGEA, cosa che non consente l'ottimale utilizzo dell'attività del SIAN e che produce le conseguenze a tutti note in termini di inefficienza dell'operato dell'organismo.
5-11676 Benedetti: Riprogettazione delle opere irrigue e il restauro della rete consortile per affrontare i periodi di siccità.
Silvia BENEDETTI (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Silvia BENEDETTI (M5S), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta per la risposta ricevuta. Da tale risposta emerge infatti la notevole quantità di risorse stanziate dal Governo per gli interventi idrici. Resta però evidentemente da valutare e verificare quale sia il ritorno di tali destinazioni di risorse e cioè, concretamente, quali opere siano state eseguite o si intendano eseguire. Risulta altresì necessario monitorare quali siano le proposte avanzate dai Consorzi di bonifica e quale sia la situazione degli invasi, in relazione alla quale il suo gruppo ha da tempo posto l'esigenza che sia adottato un Piano nazionale.
5-11677 Zaccagnini: L'introduzione di programmi e clausole di salvaguardia e di blocco temporaneo delle importazioni a tutela della produzione agricola italiana.
Adriano ZACCAGNINI (MDP) illustra l'interrogazione in titolo.
Pag. 163Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Adriano ZACCAGNINI (MDP), replicando, si dichiara insoddisfatto per la risposta ricevuta, non risultandogli chiaro se il Governo abbia già formalmente depositato la richiesta di attivazione della clausola di salvaguardia o meno.
5-11678 Di Stefano: Emanazione dei bandi di accesso alle agevolazioni previste per i Contratti di filiera e i Contratti di distretto.
Fabrizio DI STEFANO (FI-PdL) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Fabrizio DI STEFANO (FI-PdL), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto per la risposta ricevuta, corredata di una dovizia di dati e di informazioni. Resta tuttavia, evidentemente, da verificare se il Governo sarà altrettanto solerte ed efficiente nel dare attuazione al complesso degli impegni assunti ed a rispettare la tempistica enunciata.
5-11679 Oliverio: Ritardi nell'erogazione, da parte di Agea, dei fondi 2007-2013, dei premi e dei finanziamenti per le assicurazioni agevolate.
Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).
Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), replicando, si dichiara solo parzialmente soddisfatto per la risposta ricevuta che giudica completa e dettagliata e indicativa dell'impegno che il Governo sta profondendo per risolvere la situazione che ha evidenziato nella sua interrogazione.
D'altro canto, pur comprendendo le difficoltà che Agea incontra nell'erogazione dei pagamenti, stante il numero cospicuo delle richieste – pari ad un milione e corrispondente alla somma di quelle avanzate in ciascuno degli altri grandi Paesi europei – non può sottacere il fatto che i ritardi nei pagamenti e nei finanziamenti per le assicurazioni agevolate producono un danno enorme ai nostri agricoltori e creano un grande malcontento: sulla base di un recente sondaggio, l'80 per cento degli agricoltori non risulta soddisfatto dell'operato di Agea. Senza considerare che ai ritardi nei pagamenti si somma un cattivo funzionamento del sistema informatico che ha costretto gli agricoltori italiani ad inviare le richieste di notte stanti i malfunzionamenti diurni del sistema.
Luca SANI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.45.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 28 giugno 2017. — Presidenza del presidente Luca SANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.
La seduta comincia alle 14.45.
Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2017.
C. 4505 Governo.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame e conclusione – Parere contrario sugli emendamenti).
La Commissione inizia l'esame degli emendamenti al disegno di legge in titolo.
Pag. 164 Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Ricorda quindi che, per prassi consolidata, gli emendamenti presentati direttamente alla XIV Commissione sono trasmessi alle Commissioni di settore competenti per materia, ai fini dell'espressione del parere, al quale si riconosce efficacia vincolante per la Commissione XIV.
L'espressione di un parere favorevole da parte della Commissione, anche con condizioni o osservazioni, sarà assimilabile alla diretta approvazione di cui all'articolo 126-ter, comma 5, del regolamento. Tali emendamenti potranno quindi essere respinti dalla XIV Commissione solo qualora siano considerati dalla stessa Commissione contrastanti con la normativa europea o per esigenze di coordinamento generale. Viceversa, un parere contrario della Commissione su tali emendamenti avrà l'effetto di precludere l'ulteriore esame degli stessi presso la XIV Commissione.
Avverte che sono state trasmesse dalla XIV Commissione quattro proposte emendative. Si tratta degli emendamenti 9.3 Gianluca Pini e 9.4, 9.5 e 9.6 Zaccagnini.
Paolo COVA (PD), relatore, illustra una proposta di parere contrario su tutte le proposte emendative trasmesse dalla XIV Commissione. In proposito, fa in particolare presente che l'emendamento 9.3 Gianluca Pini modifica i contenuti necessari dei documenti di accompagnamento dei prodotti composti a base di caseinati espungendo dalla bolla di accompagnamento riferimenti essenziali – quali l'indicazione del Paese terzo d'origine – ai fini della tracciabilità dei prodotti. Gli emendamenti 9.4, 9.5 Zaccagnini riproducono invece nella sostanza i contenuti di due emendamenti già approvati dalla Commissione, mentre l'emendamento 9.6, intervenendo sul sistema sanzionatorio al fine di ridurre le sanzioni stabilite all'articolo 9 non appare a suo avviso condivisibile.
La Commissione approva la proposta di parere contrario del relatore sulle proposte emendative 9.3 Gianluca Pini e 9.4, 9.5 e 9.6 Zaccagnini.
La seduta termina alle 14.55.
ATTI DEL GOVERNO
Mercoledì 28 giugno 2017. — Presidenza del presidente Luca SANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per
La seduta comincia alle 14.55.
Sulla pubblicità dei lavori.
Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione dell'impianto.
Schema di decreto legislativo recante disposizioni concernenti il mercato interno del riso.
Atto n. 425.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).
La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto.
Giovanni FALCONE (PD), relatore, fa presente che lo schema di decreto legislativo in esame, sottoposto a parere parlamentare, è stato predisposto in base alla delega contenuta nell'articolo 31 della legge n. 154 del 2016, ed è composto da 16 articoli e 5 allegati.
Ricorda in proposito che l'articolo 31 delega il Governo ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della citata legge, uno o più decreti legislativi per il sostegno del prodotto ottenuto dal riso greggio, confezionato o venduto, o posto in vendita o comunque immesso al Pag. 165consumo sul territorio nazionale per il quale deve essere utilizzata la denominazione «riso».
Ricorda altresì che la normativa attualmente vigente nel settore del riso è piuttosto risalente e che, in particolare, la legge 18 marzo 1958, n. 325, recante disciplina del commercio interno del riso, che si intende abrogare con il presente provvedimento, prevede che le diverse varietà di riso greggio coltivato possano essere vendute, una volta effettuata la trasformazione in riso commestibile, secondo la denominazione prevista ogni anno con un apposito decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministro dello sviluppo economico (ai sensi dell'articolo 2 della predetta legge).
L'ultimo decreto cosiddetto «mercato interno» che risulta emanato ai sensi dell'articolo 2 della citata legge del 1958, è il decreto ministeriale 30 settembre 2016 recante «Denominazione delle varietà di risone e delle corrispondenti varietà di riso per l'annata agraria 2016/2017» (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 24 novembre 2016)
L'attuale normativa, pertanto subordina ogni anno la commercializzazione, da parte delle imprese risicole, delle nuove varietà entrate in produzione, all'emanazione del decreto citato, condizione che costituisce un vero e proprio ostacolo, per i produttori, all'introduzione sul mercato delle nuove varietà frutto delle ricerche agronomiche più avanzate.
La normativa risalente, inoltre, consente l'utilizzo della parola «riso» nell'etichettatura dei prodotti innovativi a base di riso, con la conseguenza di un intollerabile affievolimento della tutela del consumatore, destinatario di informazioni poco chiare e che facilmente rischiano di indurre in errore. Per questo motivo, si è reso quanto mai urgente introdurre nell'ordinamento, norme relative alla vendita fondate su criteri di classificazione chiari ed oggettivi non più legate alla pubblicazione di un decreto annuale.
Lo schema di decreto legislativo in esame è volto pertanto, a dotare la filiera risicola di strumenti giuridici basati su criteri oggettivi e trasparenti e determinati per poter «classificare», dal punto di vista della vendita, l'inestimabile patrimonio varietale italiano. Infatti, le varietà di riso iscritte nel registro nazionale sono attualmente 200 e tale numero è di per sé sufficiente a porre in evidenza le dimensioni e l'importanza della realtà produttiva.
E difatti l'intervento proposto risponde proprio allo scopo di consolidare in vere e proprie denominazioni di vendita le denominazioni varietali oggi più note e maggiormente utilizzate, che sono un patrimonio della filiera risicola italiana, come previsto dai principi e criteri direttivi per l'esercizio della delega.
Ricorda ancora, che lo schema di provvedimento è stato discusso nell'ambito del Tavolo di filiera del riso, costituito con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali del 4 agosto 2011, n. 3651, composto dai rappresentanti designati dagli organismi maggiormente rappresentativi a livello nazionale nei settori della produzione, della trasformazione, del commercio e della distribuzione dei prodotti agricoli e agroalimentari, dai rappresentanti delle Regioni e delle province autonome nonché degli Enti vigilati e dalle Società partecipate dal Ministero, tra i quali l'Ente Nazionale Risi.
In merito al tavolo in questione, sono emerse le istanze relative all'adeguamento della normativa nazionale alle norme dell'Unione europea e all'esigenza di evitare l'aggravio degli oneri a carico delle imprese italiane risicole.
A tal fine, desidera evidenziare che il tavolo di filiera del riso, ha rappresentato l'occasione per mettere al centro dell'attenzione, le diverse esigenze provenienti dai territori nazionali ad alta vocazione risicola, primo fra tutti il Piemonte, i cui produttori da tempo sollecitavano la riscrittura della «legge di mercato» del riso, in attesa di riforma dagli anni ’50.
Pertanto, il testo del provvedimento all'esame richiama quello già noto e discusso dalla filiera e poi definito a luglio Pag. 1662015 e possiamo dire che non si discosta nei principi generali dalla versione di due anni fa.
Oltre ad alcune modifiche formali, sono degne di rilievo i ritocchi apportati in merito all'articolo 3 comma 7 concernente la disciplina delle cosiddette «miscele dei risi colorati».
Conclude evidenziando come questo schema di decreto legislativo, rientri all'interno delle numerose deleghe che chiameranno il Governo ad esercitare scelte politiche in moltissimi campi, a testimonianza della grandissima attenzione che l'Esecutivo ed in particolare il Ministro Martina, hanno dato all'agricoltura italiana in questa legislatura, vero motore trainante dell'economia nazionale.
Al riguardo, si limita a citare il riassetto della legislazione agricola, dell'organizzazione economica sino alle tematiche più squisitamente settoriali come appunto esempio la riscrittura della «legge di mercato» del riso o la ridefinizione della legislazione sulla riproduzione animale per una corretta gestione del patrimonio genetico delle razze di interesse zootecnico.
Luca SANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Schema di decreto ministeriale recante approvazione del piano di ricerca straordinario per lo sviluppo di un sistema informatico integrato di trasferimento tecnologico, analisi e monitoraggio delle produzioni agricole attraverso strumenti di sensoristica, diagnostica, meccanica di precisione, biotecnologie e bioinformatica, predisposto dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA).
Atto n. 427.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).
La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto.
Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), relatore, fa presente che lo schema di decreto in esame – assegnato alla Commissione Agricoltura ai fini dell'espressione del parere di competenza, da rendere entro il 21 luglio p.v. – contiene il Piano di ricerca straordinario per lo sviluppo di un sistema informatico integrato di trasferimento tecnologico, analisi e monitoraggio di produzioni agricole attraverso strumenti di sensoristica, diagnostica, meccanica di precisione, biotecnologie e bioinformatica.
Il Piano di ricerca straordinario, di durata triennale, si articola in due grandi progetti (o aree tematiche) denominate, rispettivamente, «Biotecnologie sostenibili per l'agricoltura italiana» e «AgriDigit – Agricoltura digitale». Esso prevede anche una terza parte (Investimenti) relativa alla realizzazione di strutture ed all'acquisto di attrezzature.
Il presupposto normativo dell'atto all'esame è rappresentato, come noto, dalla legge 28 dicembre 2015, n. 208, (legge di stabilità per il 2016).
Lo schema di decreto ministeriale in oggetto è corredato della relazione illustrativa, del Piano del CREA allegato e del parere favorevole espresso dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome in data 25 maggio 2015.
In tale ultima sede, è stato concordato che, successivamente all'approvazione del Piano, in fase di predisposizione delle singole schede di progetto, dovranno essere meglio demarcate, al fine di evitare sovrapposizioni di attività e finanziamenti, le attività e i progetti che fanno capo a questo Piano straordinario rispetto alle restanti attività svolte dal CREA, da valutare insieme alla Rete dei referenti regionali per la ricerca. Relativamente alla voce Investimenti (attrezzature e strutture), in fase di predisposizione delle schede di progetto, si è altresì convenuto che sia fornita una più precisa descrizione degli investimenti previsti con un chiaro collegamento degli stessi sia con i singoli sottoprogetti sia con le attività individuate nei Work-package.
Al riguardo, la relazione illustrativa del Governo fa puntualmente presente che, Pag. 167nelle successive fasi operative, le singole linee di attività individuate dovranno essere opportunamente integrate da specifiche schede di ricerca al fine di consentire una efficace valutazione sia dei costi dei singoli sotto-progetti sia una definizione concreta dei tempi di attuazione.
Venendo ai contenuti dell'atto all'esame, fa presente che il primo progetto dedicato alle «Biotecnologie sostenibili per l'agricoltura italiana» ha l'obiettivo di rilanciare il settore delle biotecnologie applicate al miglioramento genetico, per costituire nuovi genotipi vegetali con migliori proprietà nutrizionali, adatti alle nuove esigenze colturali e con maggiore resistenza alle avversità biotiche e abiotiche, anche attraverso la valorizzazione di varietà tradizionali, con benefici per gli agricoltori, i consumatori e l'ambiente.
L'urgenza di tale sperimentazione è legata ai cambiamenti che l'agricoltura italiana è chiamata ad affrontare nei prossimi anni in relazione all'esigenza di un incremento delle produzioni, dell'adattamento delle piante ai cambiamenti climatici e dell'adozione di pratiche agricole rispettose dell'ambiente. Nel piano viene sottolineato come l'Italia, pur possedendo una grande ricchezza di germoplasma di molte specie agrarie, dipenda in maniera significativa dall'estero per i materiali di moltiplicazione.
Il progetto prevede un finanziamento complessivo di euro 8.567.000, di cui euro 6.080.000,00 per attività di ricerca da realizzare in 10 sotto-progetti ed euro 2.487.000,00 per attrezzature ed investimenti.
Il piano intende investire sulle nuove tecnologie di miglioramento genetico: la cisgenesi e il genome editing, analoghe alle tecniche convenzionali di miglioramento genetico e, rispettivamente, all'incrocio e alla mutagenesi e diverse dalle tecniche legate alla mutazione genetica degli organismi.
Le ricerche saranno organizzate in modo da raggiungere per le singole specie gli obiettivi ritenuti necessari, differenziati a seconda se hanno riguardo ai caratteri agronomici (per es. incremento della produttività), ai caratteri qualitativi (per es. la qualità nutrizionale o la qualità e stabilità delle produzioni) e alla resistenza a malattie e stress.
Tali obiettivi sono quindi associati a seconda delle specificità delle piante da frutto (agrumi, fragola e kiwi, albicocco, ciliegio, pesco, melo e pero), delle specie orticole (pomodoro, melanzana, carciofo e basilico), delle grandi culture (frumento e riso), della vite, dell'olivo e del pioppo.
Sono, poi, previsti, sottoprogetti trasversali, relativi alla valutazione di resistenza alle malattie, all'incremento di produttività in frumento duro (pathway ormonali) e all'impatto socio economico e nei mercati.
Il progetto AgriDigit – Agricoltura digitale ha, invece, come obiettivo generale, la realizzazione di un sistema «tecnologie-dati-servizi-conoscenza», a supporto dei processi decisionali di vario livello nel settore agricolo italiano, dall'assistenza operativa di pieno campo, alle analisi di livello strategico di soggetti pubblici e collettivi.
In proposito, nel progetto, si precisa che «Lo sviluppo prorompente delle innovazioni impiegabili nel campo dell'agricoltura digitale, pur nella attuale caoticità delle singole proposte, ha evidenziato la possibilità di un cambiamento di paradigma nella impostazione produttiva dell'azienda agraria e dei territori, raccordando la fase produttiva con la trasformazione sino a raggiungere il consumatore. Siamo molto probabilmente all'alba di una rivoluzione delle scienze agrarie che segnerà una fondamentale evoluzione dell'agricoltura moderna, indotta dalla necessità di un incremento di efficienza, da una ritrovata consapevolezza della complessità delle tematiche e da un accresciuto rispetto per l'uomo, il cibo, l'ambiente ed il clima.
Il nuovo paradigma scaturisce così dalle innumerevoli innovazioni disponibili che permettono di aumentare in tempo reale le conoscenze e conseguentemente le proprie capacità professionali.
Sotto il nome di Agricoltura 4.0 si può identificare quel complesso di ausili tecnologici Pag. 168e formativi che inducono una conoscenza ed una intelligenza aumentata, di cui devono poter disporre tutti, in qualsiasi luogo e per qualsiasi segmento produttivo.
Sono componenti del sistema Agricoltura 4.0 gli «ambienti social» alimentati dall'evoluzione delle tecnologie ICT, le innovazioni tecnologiche nel campo della sensoristica, dell'ottica e della robotica, gli avanzamenti realizzati dalla conoscenza e dalla ricerca all'interno delle produzioni primarie e della trasformazione agroalimentare.»
La realizzazione del progetto AgriDigit si articola in 5 sub-progetti che affrontano quattro linee di attività principali oltre ad una azione trasversale per lo sviluppo di una infrastruttura informatica. Ogni singolo sottoprogetto è, a sua volta, organizzato in Work-package e task.
Nel dettaglio, i sub-progetti riguardano, le AgroFiliere, gli AgroModelli, la Selvicoltura, la Zootecnia, la Viticoltura e AgriInfo.
Il costo complessivamente previsto nel progetto AgriDigit ammonta ad euro 12.433.000,00 di cui euro 7.965.000,00 per attività imputabili ai sotto-progetti ed euro 4.468.000,00 per attrezzature ed investimenti.
Infine, relativamente alla voce Investimenti, è prevista una spesa totale di euro 6.955.000,00, di cui euro 2.487.000,00 per il progetto «AgriDigit – Agricoltura digitale».
Come già anticipato, ricorda che, in relazione a questa voce, in sede di Conferenza Stato-regioni, si è convenuto che, in fase di predisposizione delle schede di progetto, sia fornita una più precisa descrizione degli investimenti previsti con un chiaro collegamento degli stessi sia con i singoli sottoprogetti sia con le attività individuate nei Work-package.
Conclusivamente, fa presente che i contenuti del Piano, che ha testé illustrato sinteticamente, rappresentano la base del confronto parlamentare, che spera sia ricco e proficuo, e si dichiara sin da subito pronto a valutare il contributo di ciascuno ed a prendere in considerazione l'opportunità di svolgere alcune audizioni che possano chiarire gli aspetti più problematici del Piano all'esame.
Loredana LUPO (M5S), prendendo atto della portata del Piano all'esame – fondamentale per lo sviluppo della ricerca in agricoltura – e del cospicuo stanziamento per esso previsto, osserva però come la sua reale portata sia da valutare in stretta connessione con il processo di così detta razionalizzazione e di riorganizzazione dell'ente e di riordino delle sedi di ricerca che, in molte regioni si sta dimostrando difficoltoso e foriero di disfunzioni e di inefficienze. L'esame del Piano non può neanche a suo avviso prescindere dalla debita considerazione dello stato in cui versano i ricercatori del CREA, lavoratori precari da molti anni, ma senza i quali i progetti previsti dal Piano non potrebbero essere attuati.
Colomba MONGIELLO (PD) ricorda come sul tema della condizione di precarietà nella quale versano i ricercatori del CREA il suo Gruppo si sia più volte speso richiedendo misure adeguate al fine di porre rimedio a questa situazione di precarietà che – nei fatti – si sta stabilizzando.
Luca SANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.10.
COMITATO RISTRETTO
Mercoledì 28 giugno 2017.
Disposizioni in materia di agricoltura contadina.
C. 2025 Zaccagnini, C. 2143 Parentela, C. 2935 Cenni e C. 3361 Schullian.
Il Comitato si è riunito dalle 15.10 alle 15.20.
Pag. 169UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 28 giugno 2017.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.20 alle 15.30.
AUDIZIONI INFORMALI
Mercoledì 28 giugno 2017.
Audizione dei rappresentanti delle organizzazioni agricole Agrinsieme (Confagricoltura, CI, Copagri, Alleanza delle cooperative italiane-agroalimentare), Coldiretti, UeCoop, Unci agroalimentare, nonché di rappresentanti di OI Pomodoro da industria Nord Italia e dell'Associazione nazionale industriali conserve alimentari e vegetali (ANICAV), nell'ambito della discussione congiunta delle risoluzioni n. 7-01255 Romanini, 7-01259 Mongiello, 7-01270 Gallinella e 7-01274 Zaccagnini, su iniziative a sostegno della filiera del pomodoro.
L'audizione informale è stata svolta dalle 15.30 alle 16.30.
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