SEDE REFERENTE
Mercoledì 8 febbraio 2017. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. — Intervengono il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Vito De Filippo, e la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali ed il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua.
La seduta comincia alle 13.40.
Iniziative per preservare la memoria di Giacomo Matteotti.
C. 3844, approvata dalla 7a Commissione permanente del Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 17 gennaio 2017.
Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori è Pag. 165garantita anche dal circuito chiuso. Ricorda che il termine per la presentazione di emendamenti è scaduto il 13 dicembre 2016 e che, come già comunicato nella seduta del 17 gennaio scorso, sono state presentate due proposte emendative, a firma Crivellari. Avverte, inoltre, che la relatrice ha oggi presentato alcuni propri emendamenti. Il relativo fascicolo è in distribuzione (vedi allegato 1). Chiede, pertanto, alla relatrice e al Governo l'espressione dei rispettivi pareri.
Diego CRIVELLARI (PD), nel ritirare l'emendamento 1.1, raccomanda viceversa l'approvazione dell'emendamento 1.2. Che la casa-museo Matteotti sia dichiarata museo nazionale – come di recente è stato per la casa-museo di Gramsci a Ghilarza – sarebbe un opportuno riconoscimento all'opera e alla memoria di un coraggioso antifascista, il cui ultimo discorso parlamentare, dopo le elezioni del 1924, comportò la sua condanna a morte.
Giulia NARDUOLO (PD), relatrice, tenuto conto che l'emendamento 1.1 è stato ritirato, esprime parere favorevole su tutti gli altri.
Il sottosegretario Vito DE FILIPPO esprime parere conforme.
La Commissione approva l'emendamento 1.3.
Simone VALENTE (M5S), intervenendo sull'emendamento 1.2, dichiara il voto contrario del suo Gruppo specificando che esso non significa contrarietà alla casa-museo. In assenza di una definizione di monumento nazionale nell'ordinamento giuridico italiano, ritiene che non sia opportuno accogliere un emendamento che costituisce il frutto di una scelta particolare disancorata da un criterio generale.
La Commissione approva, con distinte votazioni, gli emendamenti 1.2, 2.1, 2.2 e 2.3.
Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, si riserva di trasmettere il testo, come modificato dagli emendamenti approvati (vedi allegato 2), alle Commissioni competenti in sede consultiva. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 13.50.
ATTI DEL GOVERNO
Mercoledì 8 febbraio 2017. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. — Intervengono il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Vito De Filippo e la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali ed il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua.
La seduta comincia alle 14.
Schema di decreto ministeriale concernente definizione dei criteri di ripartizione della quota del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2016 destinata al finanziamento premiale di specifici programmi e progetti.
Atto n. 371.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizioni).
La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 7 febbraio 2017.
Luigi DALLAI (PD), relatore, formula e illustra una proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato 3).
Francesco D'UVA (M5S), intervenendo per dichiarazione di voto, fa presente di non essere d'accordo con la terza condizione contenuta nel parere, riferita alle modalità di calcolo della quota premiale per le prossime assegnazioni. La posizione del suo Gruppo in merito alla questione della quota premiale è nota, ma ritiene Pag. 166comunque necessario ribadire ancora una volta che tale quota deve essere aggiuntiva e non ricavata in percentuale dell'ammontare del FOE. Il Gruppo M5S non voterà contro, per ragioni di solidarietà con gli Enti di ricerca che hanno assoluta necessità di questi finanziamenti; pertanto, confidando in un prossimo intervento legislativo di modifica delle modalità di calcolo della quota premiale, preannuncia l'astensione del suo Gruppo.
Il sottosegretario Vito DE FILIPPO condivide il contenuto della proposta di parere.
Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, la mette ai voti.
La Commissione approva.
La seduta termina alle 14.10.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 8 febbraio 2017. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. — Intervengono il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Vito De Filippo, e la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali ed il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua.
La seduta comincia alle 14.10.
Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, concernente l'elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570, concernente l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali, nonché altre norme in materia elettorale.
Nuovo testo C. 3113 Nesci.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che la I Commissione ha trasmesso proprio oggi un nuovo testo, come modificato nel corso dell'esame in sede referente. Dà quindi la parola alla relatrice.
Maria COSCIA (PD), relatrice, rappresenta che il provvedimento, modificato a seguito dell'approvazione di emendamenti, introduce alcune misure, prevalentemente attraverso modifiche al procedimento elettorale preparatorio, per assicurare maggiore trasparenza alle operazioni di voto e impedire brogli. Vengono modificate: le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957 (Testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati); le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica n. 570 del 1960 (Testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle Amministrazioni comunali); le disposizioni della legge n. 95 del 1989 (Norme per l'istituzione dell'albo e per il sorteggio delle persone idonee all'ufficio di scrutatore di seggio elettorale e modifica all'articolo 53 del testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle amministrazioni comunali) e quelle del decreto del Presidente della Repubblica n. 223 del 1967 (disposizioni del Testo unico delle leggi per la disciplina dell'elettorato attivo e per la tenuta e la revisione delle liste elettorali).
Evidenzia che, all'articolo 1, per quel che concerne gli aspetti di interesse della Commissione, viene previsto che i Presidenti di seggio debbano aver conseguito il titolo di istruzione secondaria superiore. L'articolo 3 interviene sulla disciplina relativa agli scrutatori. Vengono indicati i requisiti minimi richiesti: godimento dei diritti civili e politici ed età compresa tra i 18 e i 65 anni. Inoltre, vengono apportate alcune modificazioni alla disciplina concernente la scelta degli scrutatori di ciascuna sezione elettorale, prevedendo che questa venga effettuata dalla Commissione elettorale comunale tramite sorteggio dei nominativi iscritti nell'albo degli scrutatori. Viene anticipato il termine (da due a Pag. 167dieci giorni) entro il quale deve essere preannunciata la data della pubblica adunanza in cui la Commissione procede al sorteggio degli scrutatori. Si introduce una riserva dei posti di scrutatore (pari alla metà arrotondata per difetto) a coloro che si trovano, da almeno 30 giorni dal momento del sorteggio in stato di disoccupazione. Inoltre, in analogia con quanto previsto per i presidenti di seggio, si pone il limite dei due mandati consecutivi e presso la medesima sezione elettorale. Infine, si prevede l'effettuazione di un'adeguata formazione on line e di un costante aggiornamento per i soggetti nominati componenti dei seggi elettorali sulle corrette procedure di spoglio, anche in relazione alla materia dello scambio elettorale. Le relative modalità attuative sono demandate ad un decreto del Ministro dell'interno. Segnala che sul testo originario la Ragioneria generale dello Stato aveva reso una verifica negativa poiché il provvedimento, nella parte inerente al corso di formazione, avrebbe avuto come destinatari potenziali circa 260.000 persone, ciò che avrebbe reso insostenibili gli oneri di attuazione. È per questo che nel prosieguo dell'esame la Commissione referente ha optato per il corso on line le cui modalità sono rimesse ad un successivo provvedimento amministrativo e comunque senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Si rimette comunque al dibattito, prima di formulare una proposta.
Giancarlo GIORDANO (SI-SEL) chiede chiarimenti in relazione alla riserva, nel numero dei nominativi per il sorteggio degli addetti ai seggi elettorali, in favore di coloro che si trovano in stato di disoccupazione.
Francesco D'UVA (M5S) rappresenta che, in assenza di una norma sul reddito di cittadinanza, tale riserva può costituire un espediente per coinvolgere e aiutare economicamente chi si trova in difficoltà.
Roberto RAMPI (PD) rileva che il seggio elettorale non può essere considerato un ufficio di collocamento. Tutti i cittadini devono poter essere chiamati a svolgere questo delicato incarico, a prescindere dalla loro condizione sociale ed economica. Al problema dell'assenza di lavoro si devono offrire soluzioni adeguate, utilizzando mezzi appropriati.
Irene MANZI (PD) si associa alle considerazioni dei colleghi Giordano e Rampi. Ritiene meritorio l'intento sottostante alla disposizione che, tuttavia, attenendo ai diritti di cittadinanza non può costituire una misura per sostenere il reddito. In questo senso la considera inopportuna.
Luigi GALLO (M5S) sottolinea che l'intento originario degli articoli 1 e 3 era di innalzare il livello di formazione per tutti i componenti del seggio, richiedendo il possesso del titolo di istruzione secondaria. In seguito a un confronto con la maggioranza, si è deciso di limitare tale requisito solo al presidente e al segretario, quali figure di garanzia che devono possedere una competenza adeguata alle funzioni che sono chiamati a svolgere. Il provvedimento è finalizzato anche a risolvere diversi aspetti problematici, in termini di trasparenza, emersi in più occasioni, come la conformazione delle cabine e i criteri di selezione degli scrutatori, per i quali è stato previsto il sorteggio. Quanto alla questione della riserva dei posti in favore dei disoccupati, precisa che si è voluto dar seguito a specifiche richieste in tal senso giunte da diversi gruppi di pressione e da comitati. Considerato peraltro l'alto numero di rinunce da parte degli scrutatori prescelti, che da sempre caratterizza l'aspetto organizzativo dei seggi, si è ritenuto che un tale incarico sarebbe stato più facilmente accettato da chi si trova senza lavoro.
Giancarlo GIORDANO (SI-SEL) specifica di aver voluto solo comprendere la ratio della disposizione e che non intende addentrarsi in una discussione accesa su questo tema, non essendo contrario in via di principio alla previsione normativa in questione.
Pag. 168Maria Grazia ROCCHI (PD) si associa al collega Giordano. Si tratta di ricoprire un ruolo che è espressione di cittadinanza e che deve prescindere da età, titoli e formazione. Esprime inoltre alcune perplessità sulla possibilità di tutti di effettuare corsi di preparazione on line proprio in un Paese in cui è ampio il digital divide. I compiti di scrutatore sono un servizio per la comunità e non costituiscono voci del curriculum vitae.
Giorgio LAINATI (SC-ALA CLP-MAIE), dopo aver premesso che le parole del collega Gallo gli hanno riportato alla mente le reiterate denunce di brogli elettorali di Silvio Berlusconi (con particolare riferimento alla memorabile tornata politica del 2006, in cui il centrosinistra prevalse per soli 25.000 voti), invita a riflettere sulla delicatezza dell'argomento che concerne profili di democrazia e di libertà. È d'accordo con quanto sostenuto dalla relatrice in merito all'opportunità di non restringere troppo le maglie di questo ruolo.
Liliana VENTRICELLI (PD) invita a non banalizzare la questione della riserva in favore dei disoccupati perché risponde ad una richiesta molto sentita in diverse aree del Paese. Ciò non significa concepire il seggio elettorale alla stregua di un ammortizzatore sociale, ma di favorire la partecipazione attiva a chi troppo spesso è tagliato fuori dalla vita sociale e politica. Andrebbero piuttosto riconsiderati i limiti di età che si propone di introdurre.
Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.45.
ATTI DELL'UNIONE EUROPEA
Mercoledì 8 febbraio 2017. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali ed il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua.
La seduta comincia alle 14.45.
Programma di lavoro della Commissione per il 2017 «Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende».
(COM(2016) 710 final).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017. (Doc. LXXXVII-bis, n. 5).
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).
La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.
Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori è garantita anche dal circuito chiuso.
Milena SANTERINI (DeS-CD), relatrice, premette che la Commissione cultura è chiamata ad esaminare, per le parti di competenza, i documenti programmatici costituiti dal Programma di lavoro della Commissione europea per l'anno in corso e dalla Relazione predisposta dal Governo italiano in relazione alla partecipazione del Paese all'Unione europea per il medesimo anno. Evidenzia che, come ha sottolineato la XIV Commissione, si tratta di un'occasione importante per svolgere considerazioni di carattere generale sulle strategie politiche dell'Unione Europea e sulle priorità dell'Italia al riguardo, nonché per contribuire a fornire al Governo utili indicazioni affinché, nelle sedi negoziali europee, gli interessi primari del Paese possano trovare adeguato spazio. Il Programma di lavoro della Commissione, il terzo del suo mandato, si pone in linea di continuità rispetto ai programmi degli anni precedenti, ribadendo l'impegno a favore delle dieci priorità indicate negli orientamenti politici presentati dal presidente Juncker nel luglio 2014. In tale quadro la Commissione europea sottolinea l'esigenza di dare risposte prioritarie ai cittadini europei sui alcuni temi specifici: la disoccupazione, con particolare attenzione al lavoro giovanile, nell'ambito di una ripresa economica ancora in fase iniziale; la gestione dei flussi migratori, Pag. 169che hanno messo a dura prova le frontiere esterne dell'Unione; la difesa dalla minaccia terroristica, anche affrontando la situazione di instabilità nel vicinato orientale e meridionale; l'avvio e la conduzione dei negoziati per la Brexit.
Il Programma di lavoro si suddivide in 10 capitoli, corrispondenti ad altrettante priorità politiche, e reca 5 allegati, il primo dei quali raccoglie le 17 nuove iniziative legislative che saranno proposte dalla Commissione europea nell'arco del 2017. Il secondo allegato contiene ulteriori 18 iniziative legislative che la Commissione ha intenzione di intraprendere, volte esclusivamente a riesaminare e rivedere ambiti fondamentali della legislazione vigente, nell'ottica della semplificazione della normativa settoriale e di semplificazione normativa e burocratica delle diverse politiche dell'Unione (programma «REFIT»). L'allegato III individua 35 proposte legislative già presentate, ritenute prioritarie e quindi meritevoli di essere adottate in tempi brevi. L'allegato IV indica le proposte legislative pendenti che la Commissione intende ritirare nell'arco di sei mesi (entro aprile 2017), in quanto non più coerenti con le priorità politiche del Programma. L'allegato V reca infine un elenco di atti normativi in vigore da abrogare in quanto obsoleti.
Ricorda che la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea è predisposta ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2012, che prevede che il Governo espliciti, entro il 31 dicembre di ogni anno, obiettivi, priorità e orientamenti che intende perseguire a livello europeo nell'anno successivo. A questa fa seguito una relazione consuntiva, da presentare entro il 28 febbraio, delle attività effettivamente svolte dal Governo a livello europeo nell'anno precedente. La Relazione programmatica del Governo per il 2017 è strutturata in cinque parti, nelle quali i capitoli seguono, in generale, il Programma di lavoro della Commissione europea. La prima parte, che riguarda lo sviluppo del processo di integrazione europea e le questioni istituzionali, riporta l'azione che il Governo intende assumere per un rilancio dell'integrazione politica europea e un rilancio dei rapporti con le istituzioni dell'Unione europea. La seconda parte è dedicata alle priorità da adottare nel quadro di politiche orizzontali, come le politiche per il mercato unico dell'Unione, e settoriali quali le strategie in materia di migrazione, politiche per l'impresa, politiche per il rafforzamento di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia. La terza parte illustra gli orientamenti del Governo in materia di politica estera e di sicurezza comune, politica di allargamento, vicinato e di collaborazione con Paesi terzi. La quarta parte è dedicata alle strategie di comunicazione e di formazione del Governo in merito all'attività dell'Unione europea e alla partecipazione italiana all'Unione europea con particolare riguardo alle celebrazione del 60o anniversario dei Trattati di Roma. Infine la quinta parte completa il quadro con una sezione dedicata al ruolo di coordinamento delle politiche europee, svolto dal Comitato Interministeriale per gli Affari europei e al tema dell'adeguamento del diritto interno al diritto dell'Unione europea, con la consueta finestra sulle attività di prevenzione e soluzione delle procedure di infrazione.
Alla luce dell'ampiezza e complessità dei documenti in esame, ai quali rinvia per ogni approfondimento, si sofferma in particolare sulle competenze della Commissione cultura, che riguardano – per quanto attiene al Programma della Commissione – profili inerenti alle priorità, che verranno illustrate. Nella Relazione del Governo, le parti di diretto interesse sono contenute nei paragrafi 2.1.5 (migrazione e istruzione), 5.1 (ricerca e sviluppo tecnologico), 5.2 (politiche italiane nel settore aerospaziale), nonché nei capitoli 14 (istruzione, gioventù e sport) e 15 (cultura e turismo).
Rispetto alla prima priorità del Programma della Commissione, mirante a dare un nuovo impulso all'occupazione, alla crescita e agli investimenti, vengono promosse diverse iniziative per i giovani, tra le quali rientrano misure prioritarie per attuare gli aspetti dell'agenda per le Pag. 170competenze riguardanti i giovani. Si tratterà di: iniziative legislative relative a un quadro di qualità per i tirocini e che introdurranno formule di mobilità per gli apprendisti; un'iniziativa non legislativa sulla modernizzazione dell'istruzione scolastica e superiore (secondo trimestre 2017). La Comunicazione «Migliorare e modernizzare l'istruzione» (COM(2016) 941, dicembre 2016) preannuncia un'agenda, rinnovata ed aggiornata, in tema di istruzione superiore, assieme ad un pacchetto di iniziative specifiche. Queste dovrebbero, tra l'altro, rafforzare i legami tra università, imprese ed altre organizzazioni e migliorare l'interazione tra la ricerca e l'insegnamento; una proposta per migliorare la rilevazione dei risultati per i laureati e per i giovani che hanno frequentato corsi di istruzione e formazione professionale. Un'iniziativa di carattere non legislativo è attesa per il secondo trimestre 2017. Nella relazione programmatica il Governo concorda sul fatto che la carenza di competenze e i relativi squilibri tra domanda e offerta costituiscono pesanti fattori critici, sui quali è necessario accrescere gli sforzi e rafforzare gli impegni. Per tale motivo intende promuovere specifiche azioni di sistema. Del resto, il Governo individua tra le proprie aree prioritarie di intervento nel 2017 proprio il rafforzamento del ruolo dell'educazione e della formazione. In quest'ottica il programma «Erasmus +» e il programma operativo nazionale «Per la scuola – competenze e ambienti per l'apprendimento» saranno considerati strumenti operativi strategici. Oltre all'aggiornamento di indicatori, benchmark e dati si preannunciano azioni specifiche volte a: innalzare i livelli di istruzione e formazione degli adulti e integrare gli immigrati; realizzare alternanza scuola-lavoro, tirocinio e didattica interlaboratoriale; progettare nuovi istituti di formazione professionale in stretto raccordo con il mondo del lavoro e le filiere produttive del territorio; sostenere la formazione professionale e terziaria; far confluire nei percorsi di formazione e lavoro i destinatari di provvedimenti penali; rafforzare le competenze civiche e sociali; potenziare i servizi telematici offerti alle istituzioni scolastiche. Con specifico riferimento alla formazione superiore, si intende favorire il job-placement (co-finanziamento di tirocini in imprese ed istituti di ricerca in tutta Europa), la mobilità ad ogni livello (che coinvolga studenti ma anche docenti) e la piena riforma del sistema di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM). L'assetto regolamentare del comparto AFAM è – assieme al finanziamento delle istituzioni universitarie, la progettazione dell'offerta formativa ed il reclutamento della docenza universitaria – una delle modalità attraverso cui si auspica di attuare l'autonomia responsabile delle istituzioni della formazione superiore. Si conta di introdurre una maggiore flessibilità nella progettazione dei corsi di studio e nei processi di accreditamento e di assicurare a tutti gli atenei un minimo di turn-over in modo da favorire, tra l'altro, l'ingresso dei giovani.
La seconda priorità del Programma della Commissione concerne il mercato unico digitale. Questo ambito costituisce il punto centrale della sfida europea di questi anni. Esso risponde alla precisa domanda di senso che i popoli dell'Unione europea pongono alle Istituzioni comunitarie: a che serve progredire nell'Unione ? I processi tecnologici che rendono molti aspetti della vita più facili e più rapidi sono però mal distribuiti nel territorio europeo e comunque espongono il tessuto sociale anche a rischi di deindustrializzazione e di mancata valorizzazione del lavoro. Se ne ricava che anche la rivoluzione digitale deve essere guidata e canalizzata a beneficio di tutti.
Per quel che concerne specificamente la Commissione cultura, pendono alcune importanti proposte sulle quali, nel 2017, si prevede di accelerare l’iter negoziale e assicurarne una rapida adozione. Tra esse rientrano le proposte legislative in materia di abbonamenti a contenuti audiovisivi on line, di diritto d'autore nel mercato unico digitale e di audiovisivi. Per quanto concerne gli abbonamenti ai contenuti audiovisivi on line, il 9 dicembre 2015 la Commissione Pag. 171europea ha presentato la proposta di regolamento COM(2015)627, in materia di portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti online nel mercato interno. In particolare, la proposta intende garantire che gli abbonati a servizi di contenuti online nell'Unione, quando siano temporaneamente presenti in uno Stato membro diverso da quello di residenza, abbiano accesso a tali servizi e possano fruirne. Sul Diritto d'autore nel mercato unico digitale la Commissione europea ha presentato un pacchetto di iniziative legislative (COM(2016)593, COM(2016)594, COM(2016)595, COM(2016)596) con un triplice obiettivo: a) garantire un più ampio accesso online ai contenuti in tutta l'UE, con la graduale rimozione degli ostacoli all'accesso transfrontaliero; b) adattare alcune eccezioni, che consentono per fini specifici l'uso di opere protette senza l'autorizzazione dei titolari dei diritti, all'ambiente digitale e transfrontaliero; c) promuovere il corretto ed equo funzionamento del mercato del diritto d'autore. Parallelamente, si dà attuazione al Trattato di Marrakech, adottato il 27 giugno 2013, che prevede che le parti introducano misure a sostegno delle persone con disabilità visiva, affinché possano accedere a libri e ad altro materiale a stampa in formati idonei. Per gli Audiovisivi la Commissione ha presentato una proposta di direttiva recante modifica della direttiva 2010/13/UE, relativa al coordinamento delle disposizioni degli Stati membri concernenti la fornitura di servizi di media audiovisivi, in considerazione dell'evoluzione delle realtà del mercato COM(2016)287. La proposta aggiorna la direttiva sui servizi di media audiovisivi (direttiva SMA), considerando anche i servizi di video a richiesta (ad esempio Netflix) e le piattaforme per la condivisione di video (ad esempio Youtube). In particolare, la proposta è volta a rafforzare la tutela dei minori e la promozione della diversità culturale europea, ad assicurare l'indipendenza delle autorità di regolamentazione del settore audiovisivo e ad offrire maggiore flessibilità alle emittenti riguardo alla pubblicità. L'impegno del legislatore europeo come nazionale, nelle sue varie articolazioni, è quello di coinvolgere attivamente e di responsabilizzare le piattaforme che organizzano e classificano grandi quantità di video nella tutela dei minori da contenuti nocivi (come la violenza e la pornografia) e di tutti i cittadini dall'incitamento all'odio, attraverso misure dettagliate e strumenti che consentano agli utenti di segnalare contenuti illeciti, sistemi di verifica dell'età e sistemi di controllo genitoriale. In questo senso un passo importante ha rappresentato l'emanazione da parte della Commissione europea del Codice europeo di condotta contro l'odio online, a cui hanno lavorato anche Facebook, Twitter, YouTube e Microsoft, che hanno deciso di migliorare i propri canali di diffusione per garantire che gli stessi non permettano più di sostenere il dilagante fenomeno. La presa di coscienza da parte degli operatori informatici è dovuta anche al fatto che l'incitazione all'odio ha un effetto dannoso non solo sui gruppi e sui singoli direttamente interessati, ma anche su coloro che vedono in Internet un mezzo con cui esprimersi liberamente.
L'ottava proposta riguarda una nuova politica della migrazione. La Commissione dichiara che per il 2017 intende assicurare un sostegno diretto ai rifugiati e favorirne l'integrazione nelle comunità di accoglienza in Europa e nei Paesi terzi; migliorare la gestione della migrazione nelle zone di confine più esposte; lottare contro la tratta e il traffico dei migranti, in particolare dei minori non accompagnati; rimpatriare i migranti irregolari. Nella Relazione programmatica, il Governo italiano da parte sua annuncia di voler proseguire la propria azione volta a mantenere al centro dell'Agenda europea la necessità di una maggiore condivisione degli oneri nella gestione del fenomeno migratorio, sia per quanto riguarda i profili interni (gestione delle frontiere, riforma del sistema europeo di asilo, ricollocazione e reinsediamento) che per quelli esterni (partenariati con i Paesi terzi). In materia di integrazione sociale ed economica dei migranti, il Governo italiano Pag. 172afferma nella Relazione che «le ipotesi in valutazione sono orientate ad assicurare una migliore risposta del sistema di accoglienza ed integrazione sia per i nuovi flussi che rispetto allo stock di migranti già presente sul territorio nazionale, intervenendo con misure di inclusione e misure infrastrutturali per la prima e la seconda accoglienza». Sottolinea inoltre che costituirà un'ulteriore priorità il supporto a un migliore riconoscimento accademico, all'apprendimento della lingua italiana e a metodi flessibili di accesso all'istruzione superiore, in linea con quanto stabilito nell'ambito del protocollo d'intesa tra il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR) e la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI). Il sistema di insegnamento della lingua italiana a chi giunge nel nostro paese mostra ancora importanti carenze. I corsi gratuiti, infatti, sono affidati all'iniziativa volontaria che, in quanto tale, non può avere carattere di stabilità e di regolarità. Peraltro, la conoscenza dell'italiano a livello A2 è necessaria per ottenere il rilascio del permesso di soggiorno di lunga permanenza. Una politica di vera accoglienza non può prescindere dal fornire gli strumenti di base per favorire l'integrazione e la conoscenza della lingua costituisce senz'altro il primo passo verso la realizzazione di una reale inclusione.
La relazione programmatica 2017 dà conto delle attività e degli impegni del Governo in ambito europeo indipendentemente dalle 10 priorità della Commissione. Vi sono, quindi, affrontati argomenti che non trovano riscontro nel programma della Commissione. In particolare, in materia di Cultura e turismo il Governo si impegna: a contribuire a dare seguito alle iniziative legislative e non legislative presentate dalla Commissione europea nell'ambito della Strategia per il mercato unico digitale per il biennio 2016-2017. Il Governo intende seguire con particolare attenzione i lavori collegati al pacchetto di proposte presentato dalla Commissione europea il 14 settembre del 2016 e relative al diritto d'autore ed alla sua applicazione nell'ambiente on line e nella dimensione transfrontaliera. Il Governo intende impegnarsi affinché il potenziamento delle tecniche e delle procedure per la conservazione dei documenti nati digitali siano inserite tra le finalità prioritarie del Programma quadro di ricerca Horizon 2020. Il Governo intende promuovere la creazione di un'area unica di IVA per le industrie culturali e creative e per la compravendita di opere di arte contemporanea. Infine, il Governo promuoverà l'inserimento nella programmazione europea di una specifica attenzione al sistema museale europeo e un piano per la mobilità internazionale dei giovani artisti; a proseguire nella Strategia per la crescita digitale 2014-2020 e ad attuare una modernizzazione del settore del cinema e dell'audiovisivo. Il Governo considera prioritario l’iter della proposta di modifica della direttiva 2010/13 relativa alla fornitura di servizi di media audiovisivi, presentata dalla Commissione europea il 25 marzo 2016 (COM(2016)287) Le questioni chiave indicate dal Governo sono le seguenti: l'allineamento delle disposizioni per i servizi di media audiovisivi lineari e non lineari; la possibilità dei singoli Stati membri di introdurre un contributo fiscale per i servizi a richiesta che prendono di mira i consumatori del Paese di destinazione; creare condizioni di parità fra tutti gli attori della catena di valore; il sostegno e la promozione delle opere europee; il funzionamento delle attuali disposizioni in materia pubblicità; un elevato livello di protezione dei minori nei servizi di media audiovisivi; codici di condotta di co-regolamentazione e di autoregolamentazione. Il Governo intende, inoltre, rafforzare il dialogo con le autorità pubbliche e il settore privato sulla politica cinematografica e audiovisiva in Europa e sulla definizione di alcuni obiettivi condivisi: maggiore accessibilità del pubblico alla diversità dei film europei anche tramite una maggiore valorizzazione degli archivi; rafforzare i programmi di digitalizzazione e promozione del film; maggiore competitività e una più elevata redditività del settore cinematografico; rafforzamento delle politiche di sostegno pubblico; dare attuazione Pag. 173al Piano Strategico per lo Sviluppo del Turismo (PST) 2017-2022 nell'ambito del rilancio dell'occupazione, della crescita e degli investimenti, nell'ottica di mantenere la posizione dell'Europa quale destinazione leader nel mondo. Il Governo indica che il PST, in coerenza con quanto previsto dall'Agenda europea per la cultura, il programma quadriennale dell'UE per il 2015-2018, è focalizzato su 4 obiettivi: diversificare l'offerta turistica, accrescere la competitività, innovare il marketing e migliorare la governance del settore.
In materia di gioventù e sport, la relazione programmatica ricorda preliminarmente gli strumenti dai quali emergono le priorità nel settore della gioventù: 1) relazione congiunta del Consiglio e della Commissione sull'attuazione di un quadro rinnovato di cooperazione europea in materia di gioventù per il 2015 (2010-2018); 2) piano di lavoro europeo della gioventù (2016-2018); 3) risoluzione sull'incoraggiamento della partecipazione politica dei giovani alla vita democratica dell'Europa. Vengono poi illustrate nel dettaglio le priorità individuate per il 2017: maggiore inclusione sociale; maggiore partecipazione alla vita democratica e civile; contributo ad affrontare sfide ed opportunità dell'era digitale; passaggio più agevole dall'adolescenza all'età adulta. In un'ottica più concreta, si annuncia l'organizzazione di momenti di confronto e scambio tra attori delle politiche ed organizzazioni giovanili sulle priorità generali della cooperazione europea e la valutazione intermedia del programma «Erasmus +». Ove venga rinnovato il finanziamento a livello europeo, si anticipa l'intenzione di proseguire nell'attuazione del servizio civile nazionale, strumento ritenuto significativo per combattere l'inattività dei giovani e riportare nel circuito formazione – lavoro i «NEET» («Giovani non impegnati in attività di lavoro, istruzione o formazione»). Si cita quindi il progetto «International volunteering opportunities for all», di imminente avvio, realizzato da Francia, Italia, Lituania, Lussemburgo e Regno Unito. Lo scopo perseguito è quello di sviluppare l'internazionalizzazione dei sistemi nazionali di volontariato, individuando misure per garantire parità di accesso a tutti i giovani con minori opportunità. Per quanto concerne lo sport, il Governo preannuncia l'adesione alle attività presentate dalle Presidenze di turno, con particolare attenzione alle priorità fissate dalla Presidenza maltese. Queste ultime rientrano nell'ottica dello sport quale «piattaforma per l'inclusione sociale, in particolare attraverso gli sport di base e gli aspetti del volontariato», con particolare riferimento ai più vulnerabili. Oltre alla realizzazione dell'edizione 2017 della settimana europea dello sport, il Governo conta di accentuare il contrasto al fenomeno della manipolazione dei risultati sportivi. In ambito prettamente scolastico, si favorirà la pratica sportiva in orario pomeridiano con l'apertura extracurriculare delle scuole, anche per prevenire la dispersione scolastica.
Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.
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