CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 febbraio 2017
763.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 131

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 8 febbraio 2017. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Programma di lavoro della Commissione per il 2017 – Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende.
(COM(2016)710 final e relativi allegati).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017.
(Doc. LXXXVII-bis, n. 5).

(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame degli atti in titolo.

  Antonino MOSCATT (PD), relatore, introduce l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo – con riguardo alle parti di competenza della Commissione difesa – osservando in primo luogo che questo si svolge in base alla legge 24 dicembre 2012, n. 234 e rappresenta una vera e propria sessione europea di fase ascendente, interamente dedicata alla valutazione e al confronto tra le priorità delle Istituzioni europee e quelle del Governo per l'anno in corso, in esito alla quale la Camera può definire indirizzi generali per l'azione dell'Italia a livello europeo.
  Quanto al programma di lavoro della Commissione europea per il 2017, segnala, in via generale, che nelle premesse della comunicazione la Commissione evidenzia un quadro difficile e in evoluzione, contraddistinto da una ripresa economica ancora in fase iniziale, che «deve ancora portare vantaggi a tutti nelle nostre società, in particolare per quanto riguarda la creazione di posti di lavoro per i giovani e la riduzione delle disparità». Inoltre, restano da affrontare importanti sfide Pag. 132connesse ai flussi migratori, che hanno messo a dura prova le frontiere esterne dell'Unione, alla persistente minaccia terroristica, all'instabilità del vicinato orientale e meridionale e all'incertezza che ha fatto seguito al referendum sull'uscita del Regno Unito dall'Unione.
  La Commissione europea è pertanto consapevole di dover produrre un impegno ulteriore e significativo, lavorando nell'ambito delle dieci priorità indicate negli orientamenti politici presentati all'inizio del proprio mandato. In tal modo sarà anche possibile contribuire al processo di rinnovamento in vista del sessantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma, nel marzo 2017, che culminerà nella pubblicazione di un Libro bianco sul futuro dell'Europa.
  Come accennato, una sfida particolarmente importante è quella di come gestire i flussi migratori, garantendo nel contempo che coloro che cercano protezione possano sempre trovare un rifugio sicuro. La determinazione dell'Unione europea nell'affrontare l'impatto della crisi ha determinato un impegno quotidiano sul terreno senza precedenti. Sono state adottate misure per riportare alla normalità lo spazio Schengen ed è essenziale che siano adottate rapidamente proposte chiave quali la riforma delle regole di Dublino per il sistema europeo comune di asilo, la trasformazione dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo in una vera e propria agenzia UE per l'asilo, il rafforzamento dell'Eurodac, il nuovo quadro per il reinserimento e misure per una corretta gestione della migrazione regolare. Al riguardo, il programma di lavoro sottolinea come nell'anno appena trascorso i paesi di origine e di transito abbiano cominciato a impegnarsi in una più stretta cooperazione.
  Passando alle priorità individuate nell'ambito del settore della difesa, osserva che sono evidenziate innanzitutto alcune proposte che la Commissione intende presentare entro la fine dell'anno. Particolare attenzione viene posta al Piano d'azione europeo in materia di difesa di cui alla comunicazione COM(2016)950, che la nostra Commissione sta esaminando a parte. Il Piano individua diverse misure per fare in modo che le politiche e gli strumenti dell'Unione possano garantire alle industrie e alle competenze dell'Europa di poter realizzare la capacità di difesa comune. In tale contesto si colloca l'obiettivo di creare un Fondo europeo di difesa per promuovere la ricerca e l'innovazione e contribuire al rafforzamento della base industriale e tecnologica di difesa europea, nonché quello di proporre altre misure nel settore degli appalti pubblici per la difesa.
  Inoltre, la Commissione europea intende utilizzare – alla luce della nuova Strategia globale approvata dal Consiglio europeo del giugno 2016, la politica di vicinato riveduta e la politica di allargamento – tutti gli strumenti a sua disposizione per sostenere i suoi partner lungo il percorso della stabilizzazione politica ed economica, delle riforme e dello sviluppo della resilienza. Al riguardo viene auspicata la rapida adozione, da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, della proposta che modifica lo strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace, con l'intento di colmare le lacune nella capacità dell'Unione di sostenere i paesi partner nel prevenire e nel gestire da soli le crisi.
  L'Unione europea continuerà altresì ad adoperarsi per risolvere i conflitti e le crisi in atto nel suo vicinato e oltre, e per contribuire alle iniziative in tal senso intraprese dalle Nazioni Unite e da altri attori internazionali.
  Infine, altra proposta rilevante è quella dell'adozione, unitamente all'Alto Rappresentante, di una strategia dell'Unione per la Siria, che dovrebbe definire le modalità con cui l'Europa potrà continuare a fornire assistenza umanitaria e contribuire alla transizione politica, alla stabilizzazione e alla ricostruzione di questo Paese.
  Passa quindi a esporre i contenuti della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017, che è strutturata in cinque parti, nelle quali i capitoli seguono, in generale, il programma di lavoro della Commissione europea per il 2017.Pag. 133
  Prima di soffermarsi più diffusamente sulla parte terza della relazione – che illustra gli orientamenti del Governo in materia di politica di sicurezza e difesa comune (PSDC) – richiama brevemente i contenuti della parte prima, che riguarda lo sviluppo del processo di integrazione europea e riporta l'azione che il Governo intende assumere per un rilancio dell'integrazione politica europea.
  In essa si sottolinea il fatto che il 2017 segnerà il «giro di boa» del ciclo politico e istituzionale apertosi con le elezioni al Parlamento europeo del 2014. L'anno appena iniziato sarà dunque il momento di fare bilanci di metà percorso, ma anche il tempo di mettere a punto nuove politiche non solo per completare quanto intrapreso negli ultimi anni, ma anche per affrontare con più forza le diverse crisi europee.
  Il rilancio del processo di integrazione politica rappresenta dunque una priorità indifferibile, tanto più nel quadro di incertezza apertosi dopo la Brexit e il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma (25 marzo 2017) rappresenterà l'occasione per una serie di eventi e celebrazioni «il cui approdo finale, d'intesa con la presidenza maltese di turno del Consiglio UE, sarà un Vertice in cui i 27 Paesi membri si riuniranno a Roma per il rilancio del processo di integrazione europea».
  Nella parte terza, invece, la relazione sottolinea che il Governo, nel rispetto del Trattato di Lisbona, proseguirà la propria azione a sostegno delle iniziative intraprese dall'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza in un momento storico particolarmente delicato per l'Unione, dato dall'avvio dei negoziati per l'uscita del Regno Unito in esito al referendum del giugno 2016.
   Particolare attenzione sarà prestata, nel quadro dell'attuazione della Strategia globale dell'Unione europea, all'opportunità di rafforzare l'approccio integrato alla gestione delle crisi internazionali, di elaborare e attuare più efficaci politiche migratorie e di sviluppare la capacità dei Paesi vicini di gestire in proprio i fenomeni che impattano sulla sicurezza dell'Europa. Inoltre, saranno sostenute le iniziative volte al rafforzamento della difesa europea, in complementarità con la NATO.
  La relazione, inoltre, afferma che il Governo continuerà a sostenere, anche per il 2017, una posizione UE coesa volta a sostenere le iniziative delle Nazioni unite per porre fine alle violenze del conflitto siriano e ad assistere la popolazione civile, duramente colpita dagli scontri.
  Il Governo intende altresì proseguire ad adoperarsi affinché l'Unione europea svolga un ruolo centrale nell'indispensabile azione di assistenza dispiegata dalla Comunità internazionale per il consolidamento delle istituzioni libiche ed il riavvio dell'economia nazionale. Le missioni EUBAM Libia ed EUNAVFOR MED Sophia, in particolare nel suo task aggiuntivo di addestramento alla Guardia Costiera, continueranno a rappresentare due strumenti di Politica di Sicurezza e Difesa Comune (PSDC) di primario rilievo per l'assistenza alle controparti libiche e dalla rilevante visibilità per il nostro Paese, che vi esercita il comando.
  In considerazione del ruolo ancora più incisivo che l'UE sarà chiamata a svolgere in materia di contrasto al terrorismo ed all'estremismo violento, soprattutto per quanto concerne la minaccia rappresentata da ISIL/Daesh e la sicurezza del Mediterraneo e del Medio Oriente, il Governo sosterrà la rinnovata determinazione dell'UE per elevare il profilo del proprio impegno in questo ambito, anche nell'ottica della cooperazione con i Paesi terzi, assicurando massimo rilievo all'attuazione della strategia e delle iniziative UE.
  Sarà inoltre necessario lavorare per migliorare la gestione dei perduranti flussi migratori in atto, in particolare attraverso il Mediterraneo, nell'ambito del «Migration compact».
  Anche per quanto riguarda le missioni civili della PSDC, il Governo si propone per il 2017 di continuare gli sforzi per aumentarne efficacia, flessibilità e rapidità d'impiego, mantenendo il tradizionale approccio «concentrico» che attribuisce Pag. 134priorità alle crisi nei Paesi del primo vicinato dell'Unione europea (Balcani occidentali, Europa orientale, Medio oriente, Africa settentrionale), senza trascurare l'importanza di aree come il Sahel e il Corno d'Africa, in particolare per quanto riguarda la gestione dei fenomeni migratori.
  La relazione pone l'accento anche sulla necessità di mantenere il tradizionale sostegno alla politica di allargamento, ai negoziati di adesione in corso e al sostegno nella fase di pre-adesione, in quanto strumenti essenziali per garantire stabilità, sicurezza e prosperità nella regione dei Balcani occidentali e del Mediterraneo orientale. Più nel dettaglio, il Governo ricorda come l'Italia potrà svolgere un ruolo rafforzato anche grazie alla Presidenza del Vertice dei Balcani occidentali/Processo di Berlino, e ribadisce il pieno sostegno al dialogo con la Turchia (con massima attenzione al rispetto dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali), sia in chiave strategica, sia in considerazione del rilevante impegno sostenuto dal Paese in favore dei rifugiati siriani.
  In particolare, il Governo intende sostenere l'Unione europea nell'impegno a mettere in campo tutti gli strumenti di azione esterna di cui dispone, onde rafforzare la resilienza dei partner a fronte di minacce vecchie e nuove, migliorando il coordinamento tra le attività di politica europea di vicinato (PEV) e quelle di PESC/PSDC, pur nella consapevolezza che la PEV è una politica di medio-lungo termine, che si inserisce in un contesto di promozione dei valori e degli interessi europei quali diritti umani e stato di diritto.
  Da ultimo, fa presente che la relazione rileva come il rafforzamento della sicurezza e difesa europea dovrà andare di pari passo con il consolidamento del partenariato strategico tra Unione europea e NATO, avviato con la Dichiarazione dei tre Presidenti firmata in occasione del Vertice di Varsavia. A tal fine, nel 2017, il Governo si impegnerà per assicurare una concreta attuazione, sia sul versante europeo che su quello atlantico, degli impegni derivanti in tutti i settori previsti da tale dichiarazione, dal contrasto alle minacce ibride alla sicurezza marittima, dalla capacità di anticipazione strategica alla difesa da attacchi informatici.

  Massimo ARTINI (Misto-AL-P) evidenzia come la Germania e la Francia influenzino in modo assai rilevante le decisioni prese dall'Unione europea nell'ambito della politica di sicurezza e difesa comune e si stiano di fatto proponendo come Paesi guida del processo di costruzione di una difesa europea. Esprimendo quindi il timore che l'Italia non sia tra gli Stati trainanti di questo processo, domanda al relatore se non ritenga opportuno, nella proposta di parere che presenterà, fare menzione dell'esigenza che il Governo italiano rafforzi il proprio impegno a livello europeo in tale settore, proponendo, ad esempio, che le decisioni più rilevanti siano assunte in appositi tavoli tecnici.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.15 alle 15.25.