CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 21 luglio 2016
679.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 21 luglio 2016. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 13.15.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-09234 Piras: Sul riconoscimento di indennizzi ai pescatori dei comuni adiacenti il poligono di Capo Frasca.

  Michele PIRAS (SI-SEL) illustra l'interrogazione in titolo, che prende le mosse da una risoluzione approvata in Commissione il 27 ottobre 2015 (n. 8-00142).
  Ripercorre, quindi, la vicenda della palese discriminazione subita dalle cooperative di pescatori delle marinerie dei comuni limitrofi al poligono militare di Capo Frasca, che, nonostante l'impegno assunto dal Governo nella citata risoluzione e la firma di un nuovo protocollo d'intesa, ancora non hanno ricevuto gli indennizzi spettanti.
  Domanda, quindi, quali siano le ragioni che ancora impediscono di dare esecuzione agli accordi raggiunti, sottolineando quanto sia forte il risentimento contro le istituzioni pubbliche che sta maturando nelle comunità locali per un'attesa oramai non più sostenibile.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

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  Michele PIRAS (SI-SEL) si dichiara insoddisfatto della risposta, che non dà spiegazione del ritardo nell'applicazione dell'accordo sottoscritto a seguito della conclusione dei lavori del tavolo tecnico di concertazione istituito dalla presidenza della Regione Sardegna per risolvere la vicenda degli indennizzi per i pescatori delle marinerie interessate dal poligono di capo Frasca.
  Si domanda se il Governo abbia intenzione di riconoscere l'esito di quell'accordo completo e condiviso, e di darvi applicazione, o se lo consideri invece come privo di valore.
  Ribadisce l'alto livello di tensione che serpeggia nelle comunità locali e manifesta nuovamente la sua insoddisfazione per l'evasiva risposta del Governo.

5-09231 Zanin: Sull'eventuale partecipazione delle unità CIMIC alla formazione dei Corpi civili di pace.

  Giorgio ZANIN (PD) illustra l'interrogazione in titolo evidenziando le difficoltà incontrate dalle associazioni che svolgono attività di servizio civile nazionale a formare i volontari da impegnare nella sperimentazione dei Corpi civili di pace.
  Ricorda, quindi, che la NATO, per l'esecuzione delle attività di cooperazione civile militare, dispone di un reparto interforze e multinazionale a guida italiana (CIMIC) di altissimo profilo, le cui potenzialità, nell'ambito delle iniziative funzionali ad interventi di pacificazione, potrebbero essere utilmente sfruttate anche nella formazione dei volontari destinati alla nuova iniziativa introdotta dalla legge di stabilità 2014.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Giorgio ZANIN (PD), replicando, rileva che la risposta fornita dal rappresentante del Governo non è esaustiva. Sottolinea infatti che il CIMIC è in grado di svolgere attività di formazione anche per il personale civile e che, pur svolgendo principalmente un'attività strumentale e di supporto delle operazioni militari, può ben essere impiegato anche per la formazione dei volontari destinati a costituire i Corpi civili di pace. Auspica, dunque, che il Ministero della difesa prenda nella giusta considerazione questa possibilità.

5-09232 Basilio: Sulla sicurezza del contingente militare italiano impegnato in Turchia.

  Luca FRUSONE (M5S) illustra, in qualità di cofirmatario, l'interrogazione in titolo, che prende le mosse dalla situazione in Turchia, dove è dubbio che esista ancora lo stato di diritto e che si vogliano mantenere gli impegni assunti nelle sedi internazionali, a cominciare da quelli del Trattato del Nord Atlantico.
  Domanda, quindi, cosa stia facendo la Ministra della difesa per garantire la sicurezza degli oltre 130 militari italiani dispiegati in Turchia e per quali ragioni non abbia ancora avviato una discussione sull'opportunità di interrompere l'impegno militare italiano in quel Paese.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Luca FRUSONE (M5S), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo. Manca, infatti, una decisa presa di posizione da parte del Governo nella sua interezza e del Ministero della difesa in particolare su quello che sta accadendo in Turchia dopo il fallito tentativo di colpo di stato. Mentre altri Paesi hanno apertamente condannato Erdogan, l'Italia continua a mantenere una presenza militare in Turchia, mentre sarebbe opportuno che facesse sentire una vibrata voce di protesta di fronte all'ondata di arresti e di violazioni dei diritti umani e delle minoranze.

5-09233 Artini: Sull'esclusione del museo militare di Taranto dal piano di valorizzazione culturale e turistica.

  Vincenza LABRIOLA (Misto) illustra, in qualità di cofirmataria, l'interrogazione in Pag. 240titolo, esprimendo l'avviso che si stia negando alla città di Taranto la possibilità di risollevarsi dopo decenni di immobilismo e di degrado ambientale.
  Si domanda, infatti, quali siano le ragioni che hanno portato a non ricomprendere il museo situato all'interno dell'Arsenale militare marittimo di Taranto tra le strutture rientranti nel Piano per la valorizzazione e la promozione turistica del patrimonio museale militare italiano.
  Si tratta di una decisione non in linea con le dichiarazioni di intenti espresse dal Governo nelle varie sedi istituzionali, in merito alla volontà di valorizzare culturalmente e turisticamente l'Arsenale militare di Taranto, e che non fa altro che prolungare ulteriormente l'attesa della città per l'avvio di quel processo di delocalizzazione delle installazioni militari navali sul mar Piccolo, in vista del recupero e della valorizzazione delle relative aree dismesse che dura ormai da più di 24 anni.
  Ricorda anche la recente approvazione in Assemblea di una mozione sul Mezzogiorno, nella quale, tra l'altro, la Camera impegnava il Governo a valutare l'opportunità di favorire intese per mettere al servizio del territorio le strutture presenti e attualmente adibite a compiti istituzionali, al fine di promuovere il recupero e la riqualificazione sociale dei centri urbani, con particolare riferimento all'uso per tale scopo dell'Arsenale marittimo militare di Taranto.
  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Vincenza LABRIOLA (Misto) si dichiara insoddisfatta della risposta fornita dal rappresentante del Governo, che non reca alcuna novità. Si dice che il Governo è attento alla problematiche di Taranto, ma tutto rimane sospeso e bloccato, compreso il museo militare, che c’è già e che potrebbe essere utilizzato per promuovere una ripresa culturale ed economica del centro di Taranto.
  Ricorda che Taranto sta attraversando una situazione molto particolare, essendo una città divisa a metà tra la parte dove insiste l'Arsenale militare e quella confinante con il sito dell'industria privata e auspica che non occorra attendere ancora a lungo per poter vedere tradotte in fatti concreti le buone intenzioni più volte manifestate dal Governo.
  Conclude ribadendo la necessità di mettere a disposizione del comune di Taranto tutti gli spazi possibili, al fine di poter promuovere la ripresa economica, culturale e ambientale della città.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.40.

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