SEDE CONSULTIVA
Martedì 12 maggio 2015. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Mario Giro.
La seduta comincia alle 13.05.
Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.
C. 2994 Governo, e abb. C. 416 Caparini, C. 1595 Antimo Cesaro, C. 1835 Cimbro, C. 2043 Vezzali, C. 2045 Carfagna, C. 2067 Coccia, C. 2291 Ascani, C. 2524 Centemero, C. 2630 Paglia, C. 2860 Iori, C. 2875 Di Benedetto, C. 2975 Chimienti.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con una condizione ed una osservazione).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.
Eleonora CIMBRO (PD), relatrice, ricorda che la III Commissione è chiamata a esprimere il parere alla VII Commissione (Cultura) sul disegno di legge C. 2994, recante la riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti. A tal proposito segnala che il provvedimento, che è collegato alla manovra di finanza pubblica, è stato significativamente modificato nel corso dell'esame in sede referente dalla Commissione di merito, che ne ha trasmesso il testo alle Commissioni competenti ai fini dell'espressione dei pareri appunto in vista dell'avvio dell'esame presso l'Aula a partire da giovedì 14 maggio prossimo. Il parere dovrà, pertanto, essere reso in questa seduta in considerazione della prevista conclusione dell'esame del provvedimento in Commissione cultura nella giornata di domani mercoledì 13 maggio.
Nel fare presente di essere presentatrice di una delle proposte di legge abbinate al provvedimento di iniziativa governativa, Pag. 89che affrontava il tema delle cosiddette «classi pollaio», rileva, in via preliminare, che il provvedimento promuove un'ampia riforma della scuola, puntando in particolare a valorizzare l'autonomia delle istituzioni scolastiche, dotandole delle necessarie risorse umane, strumentali e finanziarie. La relazione illustrativa indica, infatti, che le disposizioni sono volte a «garantire la massima flessibilità, diversificazione, efficienza ed efficacia del sistema scolastico attraverso un uso ottimale delle risorse e delle strutture e l'introduzione di tecnologie innovative in raccordo con le esigenze del territorio».
Prima di procedere all'approfondimento delle norme di competenza, segnala che la fase di esame in sede referente ha contribuito ad arricchire il testo governativo di nuove rilevanti disposizioni che, a partire dall'articolo 1, relativo ad oggetto e finalità del provvedimento, conferiscono maggiore respiro e caratura alla riforma. Si riferisce, ad esempio, all'esplicitazione dell'obiettivo di contrastare diseguaglianze socio-culturali e territoriali, all'affermazione del ruolo della scuola nella società della conoscenza, come luogo dove si attua il diritto allo studio e si educano gli individui alla cittadinanza attiva. E pensa anche alle nuove disposizioni che rivelano una sensibilità cosmopolita, attenta alla dimensione globale del sapere e che attuano il diritto allo studio anche nei confronti degli stranieri in Italia così come oltre i confini nazionali, anche al fine di promuovere la nostra lingua e cultura all'estero in chiave di internazionalizzazione del nostro sistema-Paese.
Questa sensibilità emerge all'articolo 2, comma 3, in tema di autonomia scolastica e offerta formativa, laddove ai fini della individuazione del fabbisogno di posti dell'organico, si menzionano tra gli obiettivi formativi: la valorizzazione delle competenze linguistiche, oltre all'inglese (lett. a)); il potenziamento delle competenze con attenzione ai temi della tutela del patrimonio artistico, culturale e ambientale in Italia e nella dimensione internazionale (lett. c)); la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace per il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture (lett. d)); l'alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano per alunni e studenti di lingua o di cittadinanza non italiana (lett. q)), in un contesto attento anche a favorire la conoscenza della lingua italiana da parte degli stranieri adulti come parte di un fondamentale percorso di integrazione socio-economica che passa attraverso i valori della cultura e dell'educazione civica (articolo 3, comma 14-quater). Una simile attenzione emerge anche in tema di riparto della dotazione organica tra le regioni (articolo 6, comma 2-ter) quando si indica come criterio la rilevanza di aree a forte processo immigratorio.
Quanto all'apprendimento di lingue comunitarie, oltre all'inglese, il testo giunge a prevedere che i percorsi di alternanza scuola-lavoro si possano realizzare anche all'estero per favorire l'acquisizione di tali competenze (articolo 4, comma 3).
Ancora in riferimento all'attenzione per la dimensione internazionale, l'articolo 2 è stato integrato da un comma 3-ter che prevede la possibilità per le scuole con lingua di insegnamento sloveno e/o bilingue del Friuli Venezia Giulia la possibilità di scrivere convenzioni con i centri musicali di lingua slovena di cui alla legge n. 38 del 2001, recante «Norme a tutela della minoranza linguistica slovena della regione Friuli-Venezia Giulia». Analogo riferimento è presente nel testo emendato al nuovo comma 6 dell'articolo 6, in tema di organico dell'autonomia per l'attuazione dei piani triennali dell'offerta formativa, laddove si prevede che nella ripartizione dell'organico si tiene conto delle esigenze delle scuole con lingua di insegnamento sloveno e/o con insegnamento bilingue sloveno-italiano del Friuli Venezia Giulia. Per tali scuole il numero di posti è determinato a livello regionale e comunque in modo separato dall'organico regionale complessivo.
Per quanto attiene alle materie di competenza della Commissione, nell'economia del provvedimento assume centralità il Capo VII che si compone del solo articolo 23, recante una ampia delega al Governo in materia di Sistema nazionale di istruzione Pag. 90e formazione. Tale articolo delega il Governo ad adottare, entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, decreti legislativi finalizzati alla riforma di differenti aspetti del sistema scolastico tra i quali, al comma 2, si segnalano – quanto ai nostri profili di competenza – i principi e criteri direttivi, di cui innanzitutto alla lettera h), concernenti revisione, riordino e adeguamento della normativa in materia di istituzioni e iniziative scolastiche italiane all'estero attraverso: 1) la definizione dei criteri e delle modalità di selezione, destinazione e permanenza in sede del personale docente e amministrativo; 2) la revisione del trattamento economico del personale docente e amministrativo; 3) la previsione della disciplina delle sezioni italiane all'interno di scuole straniere o internazionali; 4) la revisione della disciplina dell'insegnamento di materie obbligatorie secondo la legislazione locale o l'ordinamento scolastico italiano da affidare a insegnanti a contratto locale.
Secondo quanto si legge nella relazione illustrativa, l'intervento normativo di revisione, riordino e adeguamento della normativa in materia di istituzioni e iniziative scolastiche italiane all'estero, prevista ad oggi dal testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994, è reso necessario dall'esigenza di avere un contingente di personale scolastico all'estero che permetta un'efficace promozione della lingua e della cultura italiane. La normativa vigente appare oggi inadeguata a rispondere alle sfide e alle opportunità attuali. Inoltre, la forte riduzione degli organici a seguito del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012 e il decremento delle risorse rendono necessario un adeguamento delle disposizioni normative, finalizzato a rispondere alle esigenze complessive di efficacia ed efficienza dell'intervento pubblico, assicurando la sostenibilità della rete scolastica all'estero. Occorre, pertanto, procedere ad una ridefinizione dei criteri e delle modalità di selezione, di destinazione e di permanenza all'estero del personale docente e amministrativo; alla revisione del trattamento economico; alla disciplina delle sezioni italiane all'interno di scuole straniere o internazionali; alla revisione della disciplina dell'insegnamento di materie obbligatorie secondo la legislazione locale o l'ordinamento scolastico italiano da affidare a insegnanti a contratto locale.
Al riguardo, appare opportuno ampliare tali principi e criteri direttivi valorizzando in modo più esplicito la lingua e la cultura italiane quali veicolo di promozione del Sistema Paese nel mondo, tenendo conto delle nuove aree emergenti, nonché del rilancio della nostra presenza culturale nelle aree geografiche più tradizionali. Menziona in proposito un emendamento dell'onorevole Garavini, che spera possa essere recepito nel corso della discussione in Aula e che viene riportato come condizione nella proposta di parere.
Valutato che la cifra specifica dell'Italia è rappresentata da un patrimonio culturale straordinario sia in termini economici sia ai fini del rafforzamento dell'influenza e del ruolo politico dell'Italia nel contesto europeo ed internazionale, sarebbe opportuno prevedere tra i criteri e principi direttivi: 1) il coordinamento e la razionalizzazione degli interventi pubblici, anche attraverso un nuovo modello di governance del sistema; 2) l'integrazione dei programmi di promozione culturale con l'offerta di apprendimento linguistico nei rispettivi Paesi esteri, in un quadro di formazione interculturale e plurilinguistico; 3) la programmazione pluriennale degli interventi; 4) la valorizzazione delle espressioni storico-culturali delle comunità italiane nel mondo e delle professionalità in esse maturate, anche ai fini della promozione culturale e linguistica; 5) l'integrazione delle iniziative nei sistemi formativi locali e la promozione di esperienze multi linguistiche; 6) la responsabilizzazione dei terminali locali del sistema con l'obiettivo di favorire la raccolta e l'impiego di risorse da destinare al sostegno di progetti di promozione linguistica e culturale e l'estensione dei bonus fiscali a tali iniziative; 7) la definizione dei criteri e Pag. 91delle modalità di selezione, destinazione e permanenza in sede del personale docente e amministrativo.
È, infine, doveroso citare il richiamo operato dalla nuova lettera l-bis del medesimo comma 2 dell'articolo 21, che indica la sinergia e l'unitarietà degli obiettivi nell'attività dei soggetti preposti alla promozione della cultura italiana all'estero quale strumento per promuovere e diffondere la cultura del nostro Paese.
Segnala, infine che, ai sensi del successivo comma 3 dell'articolo 23, i decreti legislativi sono adottati, su proposta del ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione e con il ministro dell'economia e delle finanze nonché con gli altri ministri competenti, dunque anche il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Gli schemi di decreto saranno trasmessi alle Camere per l'espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti per materia. Dai decreti legislativi non potranno derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e dunque le amministrazioni competenti dovranno provvedere con una diversa allocazione delle ordinarie risorse umane, finanziarie e strumentali allo stato in loro dotazione. Diversamente sarà necessario provvedere con strumenti legislativi ad hoc, ivi compresa la legge di stabilità. In generale, nei due anni successivi all'entrata in vigore dei decreti legislativi, il Governo potrà adottare disposizioni integrative e correttive, secondo quanto dispongono i successivi commi 4, 5 e 6.
Alla luce di quanto sopra esposto presenta una proposta di parere favorevole, con una condizione ed una osservazione, che potrà recepire gli elementi che emergeranno anche da questa seduta (vedi allegato).
Il sottosegretario Mario GIRO concorda con le considerazioni svolte dalla relatrice.
Laura GARAVINI (PD) esprime apprezzamento per quanto affermato dalla relatrice, ribadendo il sostegno al provvedimento nel suo complesso, in quanto esso pone la scuola come priorità del Paese. Per quanto attiene i profili di competenza della Commissione, rileva come nel parere si tenga conto della proposta emendativa da lei già presentata presso la VII Commissione (Cultura), riguardante le linee di indirizzo da impartire al Governo quanto alla delega per la riforma della normativa in materia di istituzioni e iniziative formative italiane all'estero. Definire i contorni della delega si rende necessario perché i tagli operati al settore nel corso degli ultimi anni, pari a circa il 75 per cento, hanno creato rilevanti difficoltà: derivanti sia dalla riduzione del numero di insegnanti inviati all'estero, sia dalle minori risorse riservate agli enti gestori, anche nelle realtà estere; ed è dunque indispensabile porre mano ad un progetto condiviso di riforma che tuteli e promuova la diffusione dell'italiano, che risulta essere tra la quarta e la quinta lingua straniera più studiata al mondo. Ciò risponderebbe tra l'altro non solo all'obiettivo di venire incontro alle esigenze delle nostre comunità all'estero, ma anche di valorizzare e promuovere l'immagine del nostro Paese nel mondo.
Michele NICOLETTI (PD) esprime apprezzamento per il provvedimento nel suo complesso, che pone il nostro sistema scolastico in un quadro europeo, in particolare per quanto riguarda la formazione ed il reclutamento degli insegnanti – argomento a proposito del quale ci eravamo in passato attirati numerose critiche dagli organismi internazionali. A proposito di tale ambito, a cui ritiene legati i risultati talora deludenti ottenuti dagli studenti italiani nel corso delle prove OCSE-PISA, richiama un emendamento approvato nel corso dei lavori della Commissione di merito. Ancora a proposito dei contenuti del provvedimento, auspica che possa essere valorizzata fra i suoi contenuti anche l'educazione alla cittadinanza, anche a livello europeo, a proposito della quale Pag. 92sarebbe opportuno presentare un emendamento in Aula.
Per quanto riguarda i profili di competenza della Commissione, è molto favorevole agli interventi effettuati sulle scuole italiane all'estero, specie per quanto riguarda la maggiore flessibilità nei contratti di lavoro con il personale locale.
Maria Edera SPADONI (M5S) svolge un intervento attinente all'ordine dei lavori, auspicando che in futuro sia possibile disporre dei contenuti della proposta di parere del relatore con congruo anticipo sul momento della deliberazione in Commissione, in modo da poterli esaminare con maggiore cura. Ricorda la valutazione assolutamente negativa del Movimento 5 Stelle sul provvedimento, di cui sono da rigettarsi le previsioni relative ai presidi-dirigenti e alle sponsorizzazioni della scuole da parte delle imprese. Per quanto riguarda infine il parere della relatrice, chiede chiarimenti sul significato della norma contenuta nel punto 7) della condizione, preannunziando il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere della relatrice.
Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) manifesta l'appoggio dei socialisti al provvedimento in esame, anche concordando con quanto affermato dall'onorevole Nicoletti sul fatto che esso organizza la scuola con modalità più affini a quelle complessive europee. Nel richiamare il sostegno assicurato dalla sua forza politica alla riforma Moratti ricorda, peraltro, come i socialisti siano da sempre contrari al finanziamento pubblico delle scuole paritarie, perché esso contraddice il dettato della Costituzione. Esprime, infine, apprezzamento sul parere della relatrice, e in particolare sul sostegno dell'insegnamento della lingua italiana all'estero, che il Governo dovrà valorizzare nella propria delega.
Mario MARAZZITI (PI-CD) esprime approvazione per la proposta di parere della relatrice, anche con riferimento alla rilevanza dell'insegnamento della lingua italiana all'estero, sia per venire incontro alle esigenze delle nostre comunità che per promuovere l'immagine internazionale dell'Italia attraverso la cultura. Per quanto riguarda la condizione contenuta nel parere, propone di aggiungere, al termine del punto 2), la seguente espressione: «anche in sinergia con l'offerta del servizio pubblico radiotelevisivo»: ciò allo scopo di allargare la platea dei destinatari della promozione della lingua italiana. Esprime infine apprezzamento per le procedure più agili di reclutamento del personale in loco.
Quanto al provvedimento nel suo complesso, ricorda come il suo gruppo sia favorevole alla riforma della scuola operata dal Governo. In particolare l'articolo 9, avente ad oggetto le materie di dirigenza ed autonomia, ne è un punto chiave; occorre solo evitare che esso produca delle fatture a livello nazionale, perché non tutti i dirigenti hanno ricevuto la formazione adeguata a svolgere le nuove funzioni loro assegnate.
Eleonora CIMBRO (PD), relatrice, risponde alla richiesta di chiarimento avanzata dall'onorevole Spadoni, affermando che la previsione normativa di cui alla condizione serve a specificare una norma che sarebbe altrimenti rimasta generica. Il punto 7), in particolare, introduce un sistema dotato di maggiore trasparenza e pubblicità nella selezione e gestione del personale. Accetta la riformulazione del punto 2) suggerita dall'onorevole Marazziti. Quanto all'osservazione, essa vuole regolare per legge una materia molto delicata ad oggi affidata esclusivamente alla discrezionalità degli organi dirigenziali, e avanza la previsione che essa verrà tradotta in Aula nella presentazione di un ordine del giorno.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con una condizione ed una osservazione della relatrice, come riformulato.
La seduta termina alle 13.35.
Pag. 93RELAZIONI AL PARLAMENTO
Martedì 13 maggio 2015. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Mario Giro.
La seduta comincia alle 13.35.
Libro bianco per la sicurezza internazionale e la difesa.
Doc. XXVII, n. 20.
(Rinvio dell'esame, ai sensi dell'articolo 124 del Regolamento).
Andrea MANCIULLI (PD), relatore, in vista dell'audizione della Ministra della difesa, Roberta Pinotti, sul Libro bianco prevista per il giorno 14 maggio davanti alle Commissioni riunite esteri e difesa di Camera e Senato, propone di rinviare l'esame del provvedimento in titolo al fine di potere acquisire previamente dal Governo il quadro completo sul tema in titolo.
Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) si associa alla richiesta del relatore, anche per un gesto di riguardo nei confronti della Ministra.
Maria Edera SPADONI (M5S) esprime il proprio assenso alla proposta del relatore.
Vincenzo AMENDOLA (PD) manifesta il proprio apprezzamento rispetto a quanto suggerito dal relatore.
Massimo ARTINI (Misto-AL) dichiarando di essere presente alla seduta della Commissione esteri, pur non facendone parte, per acquisire gli spunti che possono emergere dalla discussione che si sta tenendo, considera giustificato quanto affermato dal relatore.
Fabrizio CICCHITTO, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 13.45.
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