SEDE REFERENTE
Mercoledì 22 aprile 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.
La seduta comincia alle 13.45.
Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all'estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all'esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno, con particolare attenzione agli effetti dell'utilizzo di proiettili all'uranio impoverito e della dispersione nell'ambiente di nano particelle di minerali pesanti prodotte dalle esposizioni di materiale bellico e a eventuali interazioni.
Doc. XXII, n. 9 Duranti e Doc. XXII, n. 39 Lorefice.
(Seguito dell'esame e conclusione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 24 marzo 2015.
Elio VITO, presidente, avverte che sono pervenuti tutti i prescritti pareri. In particolare, le Commissioni Affari costituzionali e Giustizia hanno espresso parere favorevole, mentre la Commissione Bilancio e la Commissione Affari sociali hanno espresso entrambe parere favorevole con un'osservazione.
Gennaro MIGLIORE (PD), relatore, presenta una proposta emendativa (vedi allegato 1), precisando che essa, recepisce l'osservazione espressa dalla Commissione Bilancio, nel presupposto che la Commissione d'inchiesta possa iniziare i suoi lavori a partire dalla seconda metà del 2015.
Quanto, invece, all'osservazione formulata dalla Commissione Affari sociali, rileva che essa estende l'oggetto dell'inchiesta fino a farlo praticamente coincidere con quello dell'omologa Commissione di inchiesta attivata al Senato nella scorsa legislatura. Al riguardo manifesta il timore che ciò possa rappresentare un aggravio per l'attività della Commissione, impedendo alla stessa di poter efficacemente concludere i propri lavori nei termini prefissati.
Alla luce di quanto evidenziato, ritiene che ogni decisione sulla presentazione di un eventuale emendamento in tale ambito possa essere più opportunamente presa in sede di esame in Assemblea, in modo da poter disporre di più tempo per svolgere i dovuti approfondimenti.
Michele PIRAS (SEL) ritiene che la richiesta di ampliamento dell'oggetto dell'inchiesta debba essere valutata con la giusta attenzione. Concorda, quindi, con il relatore sull'opportunità di riprendere una riflessione su tale punto durante l'esame in Assemblea.
La Commissione approva l'emendamento 6.100 del relatore.
Michele PIRAS (SEL) preannuncia il voto favorevole del gruppo di SEL sul conferimento del mandato al relatore.
Gian Piero SCANU (PD), nel preannunciare un voto favorevole da parte del gruppo del PD, ringrazia il relatore per l'impegno e la dedizione profusi nel realizzare un clima di diffusa partecipazione, che ha portato la Commissione su posizioni convergenti nell'ambito di un provvedimento di cui si avverte bisogno.
Manifesta, quindi, apprezzamento per l'iniziativa della collega Duranti, ricordando che quella per far luce sugli effetti dell'uranio impoverito e di altri possibili agenti patogeni è una battaglia che è stata portata avanti anche dal proprio gruppo e da quello del Movimento 5 Stelle.
Evidenzia, quindi, che la Commissione d'inchiesta potrà rendere al Paese, con il proprio lavoro, un servizio di altissimo valore, tanto più importante quanto più i colleghi che saranno chiamati a farne Pag. 49parte saranno consci del fatto che il loro impegno dovrà servire per fare luce fino in fondo su queste delicate questioni e avranno l'indipendenza necessaria a denunciare ciò che eventualmente si dovrà denunciare.
Marialucia LOREFICE (M5S) preannuncia che anche il gruppo del Movimento 5 Stelle voterà in senso favorevole sul conferimento del mandato al relatore, segnalando di essersi personalmente impegnata per far comprendere, ai cittadini che hanno manifestato preoccupazione riguardo agli esiti di tale iniziativa, che la nuova Commissione nasce con l'obiettivo di fare ulteriormente chiarezza e giustizia e non per contrastare i risultati conseguiti dalle precedenti Commissioni d'inchiesta.
Elio Massimo PALMIZIO (FI-PdL) preannuncia il voto favorevole del proprio gruppo.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire al relatore, deputato Migliore, il mandato di riferire all'Assemblea in senso favorevole sul testo unificato delle proposte di inchiesta parlamentare Doc. XXII, nn. 9 e 39, come modificato dagli emendamenti approvati nel corso dell'esame.
Elio VITO, presidente, avverte che la presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.
La seduta termina alle 14.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 22 aprile 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.
La seduta comincia alle 14.
Documento di economia e finanza 2015.
Doc. LVII, n. 3 e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).
La Commissione prosegue l'esame del documento, rinviato nella seduta del 15 aprile 2015.
Elio VITO, presidente, ricorda che il calendario dei lavori dell'Assemblea prevede che la discussione del DEF in Assemblea abbia luogo nella giornata di domani, giovedì 23 aprile, e che la Commissione Bilancio è convocata in questo stesso momento per la discussione finalizzata alla conclusione dell'esame del documento e attende pertanto l'espressione del parere delle Commissioni di settore.
Salvatore PICCOLO (PD), relatore, presenta e illustra una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 2).
Donatella DURANTI (SEL) osserva che, a giudizio del suo gruppo, il DEF 2015 è un provvedimento «di galleggiamento», che non contribuirà in alcun modo a fare uscire il Paese dalla crisi. Rileva che il presidente Renzi continua a rilasciare dichiarazioni ad effetto, utili a fini elettoralistici: ad esempio, non è ancora chiaro se il «tesoretto» di 1,6 miliardi di euro esista davvero o meno, ma intanto già si dice che dovrà servire per ridurre gli incapienti o per le opere pubbliche o per l'equilibrio dei conti pubblici. Insomma viene usato soprattutto per fare propaganda politica.
Sottolinea che l'unica cosa certa è la mancanza, nel DEF, dell'obiettivo della crescita: e questo nonostante il Governo benefici di una congiuntura internazionale favorevole, grazie al quantitative easing e al calo del prezzo dei carburanti fossili, e della pur piccola spinta che potrà arrivare da eventi come l'Expo di Milano e il Giubileo, e che possa usufruire delle opportunità offerte dalla nuova, seppur parziale, flessibilità europea sul versante della Pag. 50disciplina di bilancio, prevista dalla comunicazione sulla flessibilità della Commissione UE.
Rileva che il Governo continua a spargere ottimismo, dichiarando di attendersi una crescita dell'1 per cento del PIL nel 2015 e del 1,5 per cento nel 2016: crescita che, quand'anche ci fosse, sarebbe però la crescita strutturalmente più bassa della media europea di 1 punto percentuale. Inoltre, il Governo afferma che non ci saranno tagli per regioni ed enti locali, ma si riferisce ai soli tagli diretti, in quanto sono previsti tagli al trasporto pubblico, alla sanità e alle società partecipate. Resta peraltro il blocco del rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici.
Quanto alla riduzione della pressione fiscale, osserva che il DEF non dà certezze, limitandosi ad affermare che la riduzione delle aliquote fiscali ci sarà qualora ne ricorrano le condizioni.
Sottolinea, ancora, che il bonus degli 80 euro è stato pagato con le tasse locali e che vale meno di 9 miliardi l'anno, laddove i rincari dell'Irpef ne valevano da soli 14,3 miliardi nell'anno scorso; che l'occupazione non registra grandi miglioramenti; che non si prevede alcun piano per creare lavoro e che, come affermato dall'ISTAT, il lavoro che arriva dalle agevolazioni e dal Jobs Act è solo sostitutivo.
Dichiara che il giudizio negativo del suo gruppo si estende anche alle misure previste dal DEF nel settore della Difesa, nel quale ci sono solo affermazioni di principio. Per esempio si fa riferimento, tra gli interventi utili a realizzare uno strumento militare moderno e flessibile, a quelli per razionalizzare il parco infrastrutturale non residenziale. Si ripete, con riguardo alla legge n. 244 del 2012, che si procederà a utilizzare il minor numero di immobili per contenere le spese; a rendere disponibili risorse infrastrutturali per altre finalità, con l'obiettivo dichiarato di un processo di razionalizzazione del vasto e variegato patrimonio infrastrutturale della Difesa. Tutto questo è però in contraddizione con i ritardi e le incertezze accumulati nel frattempo, come nel caso dell'attuazione del Piano Brin per gli arsenali di Taranto e La Spezia. Lo stesso ritardo si registra sul fronte della politica degli alloggi per i militari, che viene per l'ennesima volta indicata come un obiettivo necessario da raggiungere.
Fa poi presente che si rimanda al cosiddetto Libro bianco la definizione di quella che dovrà essere l'evoluzione dello strumento militare nei prossimi quindici anni, senza che però il Parlamento sia stato ancora portato a conoscenza del contenuto di questo Libro bianco, del quale si sa solo che è stato presentato ieri al Presidente della Repubblica nell'ambito di una apposita riunione del Consiglio supremo di difesa. A questo riguardo, anticipa che il suo gruppo chiederà in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che la Commissione svolga una audizione del ministro della difesa sui contenuti del citato Libro bianco.
Osserva, ancora, che il DEF prevede la rimodulazione delle spese per la Difesa, vale a dire misure dirette a produrre i seguenti effetti: riduzione a 150 mila dell'organico dei militari e a 20 mila di quello dei civili; riequilibrio della spesa tra personale, investimenti ed esercizio, da ricondurre rispettivamente al 50, al 25 e al 25 per cento. Tuttavia l'unica certezza riguarda il taglio al personale. Per il resto, il DEF non specifica alcunché, e tra l'altro non fa alcun cenno al dimezzamento della spesa per gli aerei F35.
Ricorda, a questo riguardo, che il 30 novembre 2014 è stato approvato un ordine del giorno del suo gruppo, che impegnava il Governo a presentare nel DEF 2015 il piano di attuazione della mozione approvata a settembre 2014 per il dimezzamento della predetta spesa, che implica un risparmio pari a 6 miliardi di euro.
In conclusione, per le ragioni testé dette, dichiara che il voto del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore sarà contrario.
Elio VITO, presidente, premesso che personalmente concorda sull'opportunità di svolgere un'audizione del ministro della difesa sui contenuti del Libro bianco, rinvia Pag. 51la discussione su questo punto alla sede dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
Luca FRUSONE (M5S) presenta e illustra una proposta di parere alternativa del gruppo del Movimento 5 Stelle (vedi allegato 3), esprimendo delusione per il fatto che nel DEF 2015 non si parli di riduzione della pressione fiscale e che non si indichi come il bilancio della Difesa debba essere ridotto, mentre si continua a focalizzare l'attenzione sulla ripartizione del bilancio stesso, tra spese di investimento, per il personale e di esercizio, nonostante la legge di riforma dello strumento sia stata approvata già da tempo.
Rileva, ancora, che non si affronta la questione della riduzione degli armamenti e manifesta preoccupazione per la dismissione del patrimonio immobiliare della Difesa in un momento di crisi di tale mercato, che potrebbe portare ad una svendita delle unità abitative.
Pertanto preannuncia che il proprio gruppo voterà contrariamente alla proposta di parere del relatore, segnalando la necessità di invertire la rotta e di non investire nei sistemi d'arma, ma bensì su personale qualificato e adeguatamente attrezzato per intervenire.
Gian Piero SCANU (PD) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, sottolineando che la stessa affronta molte delle questioni sollevate negli interventi, e non da ultimo ribadisce ancora una volta l'esigenza – cui ha fatto cenno anche la deputata Duranti – che la spesa per la Difesa sia ripartita nelle proporzioni del 50 per cento per il personale, 25 per cento per l'esercizio e 25 per cento per gli investimenti. Quanto al Libro bianco della difesa, dichiara fin d'ora che anche il suo gruppo ritiene essenziale audire quanto prima il ministro della difesa, affinché il Parlamento sia messo a conoscenza in modo ufficiale dei suoi contenuti.
Elio Massimo PALMIZIO (FI-PdL) preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, nonché, ove posta in votazione, il voto favorevole sulla proposta di parere alternativa del gruppo del Movimento 5 Stelle.
Rosanna SCOPELLITI (AP) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.
Elio VITO, presidente, ricorda che la proposta di parere alternativa del gruppo del Movimento 5 Stelle sarà posta in votazione solo qualora sia respinta la proposta di parere del relatore.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.
Disposizioni in materia di elezioni della Camera dei deputati.
Testo unificato C. 3-bis-B e abb., approvato dalla Camera e modificata dal Senato.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Gian Piero SCANU (PD), relatore, introducendo l'esame del provvedimento, ricorda che in prima lettura il provvedimento non era assegnato alla Commissione difesa e che nel corso dell'esame al Senato sono state tra l'altro introdotte nell'articolo 2 le disposizioni di cui ai commi 37 e 38, i quali modificano la disciplina del voto degli italiani all'estero, di cui alla legge n. 459 del 2001, con due finalità: la prima è quella di consentire il voto per corrispondenza dall'estero anche ai cittadini che non siano residenti all'estero, ma che vi si trovino temporaneamente (attualmente questa possibilità è infatti prevista per i soli cittadini residenti all'estero); la seconda è quella di escludere la possibilità di voto dall'estero per corrispondenza per i cittadini che si trovano Pag. 52in Paesi nei quali non è tutelata la libertà e la segretezza del voto, prevedendo l'abolizione dell'obbligo di stipulare intese con i Governi dei Paesi in questione.
Riferisce, quindi, che interessano la competenza della Commissione Difesa le disposizioni che l'articolo 2, comma 37, lettera a), capoverso articolo 4-bis, comma 5, del testo in esame introducono nella citata legge n. 459 del 2001, in materia di esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero. Tali disposizioni dettano una disciplina speciale per l'esercizio del diritto di voto all'estero da parte degli appartenenti alle Forze armate e alle Forze di Polizia che si trovano temporaneamente all'estero nell'ambito della partecipazione dell'Italia a missioni internazionali.
Prima di soffermarsi sulla disciplina speciale prevista per gli appartenenti alle Forze armate e di Polizia, riepiloga brevemente la disciplina generale per il voto all'estero.
Osserva, al riguardo, che la possibilità di votare all'estero è prevista in generale per i cittadini che risiedono all'estero. Per quanto riguarda invece coloro che si trovano all'estero senza essere residenti, la possibilità di votare è stata prevista in passato solo per specifiche tornate elettorali e per determinate categorie di elettori, compresi i militari in missione. La proposta di legge in esame mette a regime tale previsione, rendendola valida per tutte le elezioni politiche e per i referendum futuri, consentendo di votare dall'estero anche agli italiani che si trovino all'estero solo temporaneamente, purché siano assenti dall'Italia per motivi di lavoro, di studio o per cure mediche e per almeno tre mesi. Il diritto di voto è esteso anche ai familiari conviventi.
Ricorda, quindi, che il voto all'estero viene espresso per corrispondenza, che gli elettori votano per i candidati della circoscrizione Estero e che le procedure elettorali sono analoghe a quelle vigenti per i cittadini residenti all'estero, con alcuni specifici adattamenti.
Infatti, i cittadini temporaneamente all'estero che intendono votare dall'estero devono farne richiesta al comune di iscrizione elettorale. Il Ministero dell'intero forma l'elenco degli elettori richiedenti e lo comunica al Ministero degli affari esteri, che trasmette i nominativi agli uffici consolari competenti, i quali li inseriscono in elenchi speciali. Dopo di che il procedimento per il voto dei cittadini temporaneamente all'estero confluisce in quello ordinario per i cittadini residenti all'estero, salvo alcuni adattamenti. Gli uffici consolari inviano agli elettori all'estero un plico contenente il certificato elettorale, la scheda elettorale e la relativa busta e una busta affrancata recante l'indirizzo dell'ufficio consolare competente. Il plico contiene anche un foglio con le indicazioni delle modalità per l'espressione del voto e le liste dei candidati nella ripartizione di appartenenza. Una volta espresso il voto, l'elettore spedisce la scheda in busta sigillata all'ufficio consolare non oltre il decimo giorno precedente la data delle votazioni. Gli uffici consolari trasmettono i plichi in Italia all'Ufficio centrale elettorale appositamente istituito per la circoscrizione Estero, insieme agli elenchi degli elettori ammessi al voto per corrispondenza. Le operazioni di scrutinio devono avvenire contestualmente a quelle dei voti espressi in Italia.
Rileva, quindi, che oltre ad estendere il diritto di voto per corrispondenza ai cittadini temporaneamente all'estero, la proposta di legge interviene sulle misure per garantire la libertà e la segretezza del voto. In sostanza, viene abolito l'attuale sistema basato sulle intese semplificate stipulate tra l'Italia e i Governi dei Paesi dove risiedono i cittadini italiani e viene quindi esclusa la possibilità di votare per corrispondenza sia per i cittadini residenti all'estero, sia per i cittadini temporaneamente all'estero, quando manchino le condizioni per la libertà e segretezza del voto. Più in particolare, quando manchino le relazioni diplomatiche tra l'Italia e lo Stato estero, ovvero la situazione politica o sociale dello Stato estero non garantisca neanche temporaneamente lo svolgimento dell'esercizio del diritto di voto in condizioni di eguaglianza, di libertà e di segretezza Pag. 53o non garantisca che nessun pregiudizio possa derivare per il posto di lavoro e per i diritti individuali degli elettori e dei cittadini italiani a causa dell'esercizio del diritto di voto.
Venendo ora alla parte di specifica competenza della Commissione Difesa, vale a dire la disciplina del voto per corrispondenza da parte degli elettori appartenenti alle Forze armate e alle Forze di Polizia che si trovino temporaneamente all'estero nell'ambito della partecipazione dell'Italia a missioni internazionali, segnala che la proposta in esame prevede che, in considerazione delle particolari situazioni locali, le modalità tecnico-organizzative di formazione dei plichi contenenti le schede, del recapito degli stessi agli elettori e della successiva raccolta dei plichi stessi – a cura del Ministero della difesa – siano definite d'intesa tra il Ministero della difesa stesso e i Ministeri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dell'interno.
È previsto inoltre che tali intese debbano regolare l'esercizio del diritto di voto anche nel caso che gli elettori si trovino nei Paesi della «lista nera», ossia in quei Paesi che non assicurano la segretezza e libertà del voto e nei quali è pertanto escluso per i cittadini italiani il diritto di voto per corrispondenza. In altre parole, per gli appartenenti alle Forze armate e di Polizia che partecipa a missioni internazionali – come pure per il personale diplomatico – non vale la disposizione generale che sostanzialmente esclude il voto per corrispondenza quando ci si trovi in Paese non sicuri.
Alla luce di quanto evidenziato, presenta una proposta di parere favorevole con una osservazione, che illustra (vedi allegato 4).
Luca FRUSONE (M5S) manifesta perplessità sulla circostanza che il diritto di voto degli elettori appartenenti alle Forze armate e alle Forze di Polizia che si trovino temporaneamente all'estero possa esercitarsi solo con riguardo alla circoscrizione Estero.
Osserva, poi, che la maggior parte del personale militare all'estero esercita il diritto di voto in Paesi in cui la sicurezza non è garantita ed esprime quindi il timore che le nuove disposizioni previste dal provvedimento in esame su questo punto finiscano per costituire una limitazione di fatto del diritto di voto dei militari. Ritiene quindi che occorra specificare meglio le condizioni per l'esercizio di tale diritto, in modo da assicurare l'effettivo esercizio del diritto di voto ai militari in missione. Rileva che tale aspetto potrebbe essere proficuamente affrontato nell'ambito della legge quadro sulle missioni internazionali.
Il sottosegretario Gioacchino ALFANO assicura che l'esigenza di garantire il diritto di voto dei militari all'estero impegnati nelle missioni internazionali è condivisa dal Governo e che in passato è stato sempre reso possibile l'esercizio di tale diritto. Condivide, infine, la considerazione che la legge quadro sulle missioni internazionali sia la sede più opportuna per disciplinare la materia.
Donatella DURANTI (SEL) ribadisce il giudizio negativo del gruppo di SEL sulla riforma elettorale che sta per giungere in Assemblea. Con riguardo, invece, alla proposta di parere del relatore, rileva che questa opportunamente amplia le possibilità che il militare impegnato nelle missioni internazionali possa esercitare il proprio diritto di voto e, per tale ragione, preannuncia un voto favorevole.
Elio Massimo PALMIZIO (FI-PdL), premesso che ritiene sia una stravaganza garantire ai militari che partecipano alle missioni internazionali il diritto di voto solo per la circoscrizione Ester, preannuncia il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore, in quanto ritiene che l'importante sia innanzitutto assicurare il diritto di voto ai militari in missione.
Massimo ARTINI (Misto-AL), premesso di condividere le considerazione svolte Pag. 54dalla deputata Duranti, preannuncia un voto favorevole.
Rosanna SCOPELLITI (AP) preannuncia, a sua volta, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.
Delega al Governo per la riforma del codice della nautica da diporto.
C. 2722 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla IX Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione inizia l'esame del disegno di legge in titolo.
Elio VITO, presidente, ricorda che la Commissione di merito ha sollecitato l'espressione del parere entro la corrente settimana.
Daniele MARANTELLI (PD), relatore, introducendo l'esame del provvedimento, osserva che la Commissione Difesa è chiamata ad esprimere un parere, relativamente alle parti di propria competenza, sul disegno di legge C. 2722 – già approvato in prima lettura dal Senato nella seduta dell'11 novembre 2014 – che conferisce una delega al Governo per la riforma del codice della nautica da diporto.
Fa presente, quindi, che quello della nautica da diporto è un settore particolarmente rilevante per l'economia italiana, che ha vissuto una crisi drammatica negli anni 2011-2012, anche in conseguenza della crisi economica generale, ed è attualmente oggetto di interesse da parte dell'Unione europea nell'ambito della strategia europea per una maggiore crescita e occupazione nel turismo costiero e marittimo.
Passando ai contenuti di merito, segnala che gli ambiti materiali di intervento della delega, che ha una durata di 24 mesi, sono indicati all'articolo 1, comma 1, e sono riconducibili all'introduzione nel codice della nautica da diporto di misure di semplificazione della normativa – con particolare riferimento al regime amministrativo e alla navigazione delle unità da di porto, nonché all'attività di controllo in materia di sicurezza della navigazione da diporto e di prevenzione degli incidenti – ma anche dell'apparato sanzionatorio. Una specifica attenzione è dedicata poi all'aggiornamento dei requisiti per il conseguimento della patente nautica, nonché al potenziamento dei dispositivi di sicurezza.
I principi e i criteri direttivi della delega sono, invece, indicati al comma 2. In particolare, evidenzia la lettera o) – introdotta durante l'esame al Senato – che stabilisce che i decreti legislativi delegati debbano prevedere criteri di razionalizzazione ed economia delle risorse istituzionali destinate alle attività di controllo in materia di sicurezza della navigazione e, in tale ottica, individua il Corpo delle capitanerie di porto Guardia costiera come autorità competente in via esclusiva per la pianificazione e il coordinamento dei controlli.
Richiama, inoltre, la lettera t) – anch'essa introdotta durante l'esame presso l'altro ramo del Parlamento – che dispone l'istituzione della figura professionale dell'istruttore di vela, nonché di un apposito elenco nazionale degli istruttori professionali consultabile sul sito istituzionale della Federazione italiana vela (FIV) e della Lega navale italiana (LNA), prevedendo altresì che gli istruttori professionali debbano essere in possesso di un apposito brevetto della Federazione italiana vela, della Marina militare o della Lega navale italiana.
In conclusione, alla luce di quanto esposto, ritiene ci siano gli estremi affinché la Commissione proceda all'espressione di un parere favorevole che illustra (vedi allegato 5).
Il sottosegretario Gioacchino ALFANO prospetta la possibilità di prevedere che tra i vari dicasteri chiamati ad esprimere Pag. 55il concerto sui decreti delegati vi sia anche quello della Difesa.
Daniele MARANTELLI (PD), relatore, osserva che la delega ha come obiettivo la semplificazione del settore della nautica da diporto e che già è prevista l'acquisizione del concerto di un numero considerevole di ministri.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.
La seduta termina alle 14.35.
ATTI DELL'UNIONE EUROPEA
Mercoledì 22 aprile 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.
La seduta comincia alle 14.35.
Programma di lavoro della Commissione per il 2015 – Un nuovo inizio.
(COM(2014)910 final) e relativi allegati.
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2015.
(Doc. LXXXVII-bis, n. 3).
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio 2014-31 dicembre 2015).
(10948/1/14 REV 1).
(Rinvio del seguito dell'esame congiunto).
La Commissione prosegue l'esame congiunto degli atti in titolo, rinviato nella seduta del 14 aprile 2015.
Elio VITO, presidente, ricorda che nell'ultima seduta il relatore, deputato Moscatt, ha illustrato i contenuti dei provvedimenti in esame, riservandosi di presentare nella seduta di oggi una proposta di parere.
Antonino MOSCATT (PD), relatore, chiede il rinvio dell'esame, per avere il tempo di definire più compiutamente la sua proposta di parere.
Elio VITO, presidente, preso atto che non vi sono obiezioni sulla richiesta del relatore, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.40.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 22 aprile 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Gioacchino Alfano.
La seduta comincia alle 14.40.
Disposizioni concernenti i militari italiani ai quali è stata irrogata la pena capitale durante la prima Guerra mondiale.
C. 2741 Scanu.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 14 aprile 2015.
Elio VITO, presidente, comunica che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha concordato, anche alla luce di quanto emerso nel corso della precedente seduta, di svolgere alcune audizioni informali per l'approfondimento delle questioni connesse alla proposta di Pag. 56legge in titolo. Avverte poi che la proposta di legge preannunciata dal gruppo del Movimento 5 Stelle non è stata ancora assegnata.
Giorgio ZANIN (PD), relatore, conferma che il suo gruppo ritiene importante svolgere – possibilmente entro la prossima settimana, per non ritardare l’iter del provvedimento – alcune audizioni, limitate nel numero, in modo da consentire alla Commissione di approfondire adeguatamente la materia affrontata dal provvedimento.
Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.45.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 15.
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