SEDE REFERENTE
Giovedì 9 aprile 2015. — Presidenza del presidente Pierpaolo VARGIU.
La seduta comincia alle 13.45.
Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie.
C. 2985, approvata, in un testo unificato, dalla 12a Commissione permanente del Senato, C. 143 Biondelli, C. 1167 Faraone e C. 2288 Argentin.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 1o aprile 2015.
Pag. 228Pierpaolo VARGIU, presidente, ricorda che la Commissione prosegue oggi l'esame, in sede referente, delle proposte di legge sulle Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie (C. 2985, approvata, in un testo unificato, dalla 12a Commissione permanente del Senato, C. 143 Biondelli, C. 1167 Faraone e C. 2288 Argentin. Fa presente che nella precedente seduta, la relatrice Paola Binetti ha svolto la relazione e che nella giornata odierna si inizierà il dibattito. Chiede, pertanto, chi dei colleghi vuole intervenire.
Raffaele CALABRÒ (AP) comunica di avere presentato una proposta di legge sullo stesso argomento che dovrebbe essere assegnata alla Commissione in tempi rapidi.
Pierpaolo VARGIU, presidente, rileva che la proposta del collega Calabrò sarà abbinata non appena assegnata alla Commissione.
Marisa NICCHI (SEL) dichiara che intende soffermarsi sul tema, delineato anche dalla relazione della collega Binetti, della presa in carico dei soggetti autistici in età adulta. Osserva che andrebbe approfondito, in primo luogo, lo studio di misure innovative, prendendo spunto dai progetti sperimentali in atto per assicurare forme di vita indipendente. Occorre, inoltre, prestare attenzione al tema dell'esistenza quotidiana dei soggetti autistici dopo il decesso dei loro genitori, assicurando se possibile la permanenza nel loro ambiente di riferimento. Auspica un'inversione di tendenza rispetto alla riduzione delle risorse destinate alle politiche sociali per poter fronteggiare con efficacia anche tutte le problematiche connesse all'autismo.
Maria AMATO (PD) rileva che il testo approvato dal Senato rappresenta una cornice che presenta alcuni aspetti interessanti ma che risente della previsione di invarianza finanziaria. Apprezza l'intendimento di rimettere al centro la persona nella sua globalità in luogo della malattia, valorizzando il tema dell'inserimento nei diversi ambiti della vita sociale e mirando a livelli omogenei sul territorio nazionale. Giudica, inoltre, positivamente la previsione di un aggiornamento delle Linee guida sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico da parte dell'Istituto superiore di sanità. Sottolinea che l'accordo in Conferenza stato-regioni del novembre 2012 ha avviato percorsi virtuosi anche se molte regioni risultano inadempienti, in particolare per quanto riguarda le misure relative ai soggetti in età adulta.
Ricorda che il tema della formazione di base degli operatori sanitari presenta un'estrema rilevanza, in particolare per la precocità delle diagnosi e per assicurare modalità appropriate nella cura delle patologie comuni che in molti casi si rivela problematica per i soggetti autistici. Ritiene che vi siano margini di miglioramento nella qualità dell'inserimento scolastico e ancor di più in quello lavorativo, anche utilizzando la capacità di molti soggetti autistici di concentrarsi su aspetti particolari. Evidenzia anche la centralità di forme idonee di comunicazione per stimolare una migliore accoglienza dei soggetti autistici e superare forme di prevenzione. In conclusione, ribadisce la necessità di individuare risorse adeguate, in particolare per quanto riguarda l'inserimento occupazionale.
Anna Margherita MIOTTO (PD), nel riconoscersi nell'intervento della collega Amato, osserva che si dovrà valutate politicamente se accogliere senza modifiche il testo approvato dal Senato o se apportarvi i miglioramenti che appaiono opportuni. Sottolinea, in proposito, che l'articolato presenta numerose incongruenze, in particolare rispetto all'attribuzione di responsabilità prevista dall'articolo 3 che appare assai complessa e per alcuni aspetti contraddittoria. Invita, pertanto, a riflettere sull'opportunità di approvare un testo che rischia di non fornire una risposta concreta ai problemi esistenti, evidenziando che il tema delle risorse appare Pag. 229particolarmente rilevante ai fini della predisposizione di politiche sociali e occupazionali adeguate.
Giulia GRILLO (M5S), riallacciandosi alle considerazioni svolte dalle colleghe Amato e Miotto, esprime il proprio imbarazzo per il testo approvato dal Senato sia per lo scarso valore aggiunto che fornisce sia per la mancata previsione di risorse aggiuntive. Osserva che sarebbe preferibile un approccio globale al tema della salute, richiamando anche le considerazioni svolte dalla collega Amato sull'importanza della formazione di base, a cominciare da quella dei pediatri, e della diagnosi precoce, per le quali sarebbero necessari adeguati investimenti. Manifesta, inoltre, perplessità per alcuni aspetti puntuali del testo approvato dal Senato, a cominciare da una potenziale invasione delle competenze regionali, giudicando molto più interessante il contenuto di alcune delle proposte abbinate.
Pierpaolo VARGIU, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Nuove disposizioni in materia di indennizzo a favore delle persone affette da sindrome da talidomide.
Nuovo testo unificato C. 263 Fucci, C. 843 Piazzoni e C. 858 Miotto.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 1o aprile 2015.
Pierpaolo VARGIU, presidente, ricorda che all'ordine del giorno della seduta odierna, è previsto il seguito dell'esame del testo unificato delle proposte di legge «Nuove disposizioni in materia di indennizzo a favore delle persone affette da sindrome da talidomide».
Ricorda, altresì, che sul nuovo testo unificato sono pervenuti il parere favorevole della I Commissione e il nulla osta della IV Commissione, mentre la V Commissione, in data 12 marzo 2015, ha richiesto al Governo la predisposizione, entro il termine di 10 giorni, della relazione tecnica sul nuovo testo unificato. Segnala che nella seduta di ieri della Commissione bilancio la sottosegretaria Paola De Micheli ha comunicato che la Ragioneria generale dello Stato sta ancora procedendo a verifiche e riscontri sulla relazione tecnica predisposta dal Ministero della salute, ritenendo in ogni caso di poter presentare in tempi brevi tale relazione.
Pierpaolo VARGIU, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.20.
ATTI DEL GOVERNO
Giovedì 9 aprile 2015. — Presidenza del presidente Pierpaolo VARGIU.
La seduta comincia alle 14.20.
Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2013/31/UE che modifica la direttiva 92/65/CEE per quanto riguarda le norme sanitarie che disciplinano gli scambi e le importazioni nell'Unione di cani, gatti e furetti.
Atto n. 145.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo, nella seduta del 26 marzo 2015.
Pierpaolo VARGIU, presidente, ricorda che il 24 marzo scorso è scaduto il termine per l'espressione del parere al Governo sul suddetto schema di decreto legislativo. Tuttavia, non essendo ancora pervenuto il prescritto parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e tenuto presente che la Presidente Pag. 230della Camera richiama la Commissione a non pronunciarsi definitivamente sullo schema di decreto legislativo, prima che il Governo abbia provveduto a integrare la suddetta richiesta di parere, rileva che non si può procedere all'espressione del parere. Fa altresì presente che anche la V Commissione (Bilancio) non ha espresso il proprio parere sulle conseguenze di carattere finanziario, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del Regolamento. Rinvia pertanto il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.25.
SEDE CONSULTIVA
Giovedì 9 aprile 2015. — Presidenza del presidente Pierpaolo VARGIU.
La seduta comincia alle 14.25.
Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2014.
C. 2977 Governo.
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2013.
Doc. LXXXVII, n. 2.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).
La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.
Pierpaolo VARGIU, presidente, ricorda che la Commissione è convocata, ai sensi dell'articolo 126-ter del regolamento, per l'esame in sede consultiva del disegno di legge «Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2014» (C. 2977 Governo) e della «Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2013» (Doc. LXXXVII, n. 2), il cui esame preliminare avverrà congiuntamente. Successivamente, i provvedimenti proseguiranno in forma disgiunta, avranno cioè un iter autonomo.
Ricorda, inoltre, che le Commissioni in sede consultiva esaminano le parti di competenza e deliberano una relazione sul disegno di legge sulla Legge europea 2014, nominando altresì un relatore, che può partecipare alle sedute della Commissione Politiche dell'Unione europea. La relazione potrà essere accompagnata da eventuali emendamenti approvati. Sulla relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea le Commissioni dovranno invece esprimere un parere. La relazione ed il parere approvati sono trasmessi alla XIV Commissione. Per quanto riguarda la fase emendativa, ricordo che la facoltà per le Commissioni di settore di esaminare e votare emendamenti è sottoposta alla disciplina di seguito indicata. In primo luogo, infatti, possono ritenersi ricevibili solo gli emendamenti il cui contenuto è riconducibile alle materie di competenza specifica di ciascuna Commissione di settore. Nel caso in cui membri della Commissione intendano proporre emendamenti che interessano gli ambiti di competenza di altre Commissioni, tali emendamenti dovranno essere presentati presso la Commissione specificamente competente. In secondo luogo, per quanto riguarda l'ammissibilità, saranno sottoposti allo specifico vaglio da parte del Presidente della Commissione.
In ogni caso, i deputati hanno facoltà di presentare emendamenti direttamente presso la XIV Commissione, entro i termini dalla stessa stabiliti.
Gli emendamenti approvati dalle Commissioni di settore e trasmessi alla XIV Commissione potranno essere da questa respinti solo per motivi di compatibilità con la normativa europea o per esigenze di coordinamento generale. Gli emendamenti respinti dalle Commissioni di settore non potranno essere presentati presso la XIV Commissione, che li considererà irricevibili, ma potranno, peraltro, essere ripresentati in Assemblea.
Per prassi consolidata, gli emendamenti presentati direttamente alla XIV Commissione Pag. 231sono trasmessi alle Commissioni di settore competenti per materia, ai fini dell'espressione del parere, che assume una peculiare valenza procedurale.
Ricorda che la Commissione dovrà trasmettere alla XIV Commissione la relazione sul disegno di legge sulla legge europea 2014 e il parere sulla relazione annuale entro giovedì 7 maggio.
Da, quindi, la parola alla relatrice Mariano per lo svolgimento della sua relazione.
Elisa MARIANO (PD), relatrice, ricorda che la legge n. 234 del 2012 ha previsto una riforma organica delle norme che regolano la partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa europea, anche in ragione delle modifiche intervenute nell'assetto dell'Unione europea a seguito dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona. Con tale provvedimento si è, tra l'altro, riorganizzato il processo di recepimento della normativa europea, prevedendo, in particolare, lo sdoppiamento della legge comunitaria in due distinti provvedimenti: la legge di delegazione europea, il cui contenuto è limitato alle disposizioni di delega necessarie per il recepimento delle direttive comunitarie e la legge europea che, più in generale, contiene disposizioni volte a garantire l'adeguamento dell'ordinamento interno all'ordinamento europeo, con particolare riguardo ai casi di non corretto recepimento della normativa europea.
Il disegno di legge in esame, Legge europea 2014, è stato presentato alla Camera dei deputati il 19 marzo 2015 e si compone di 21 articoli suddivisi in 10 capi, ciascuno riferito a una specifica materia. Il Capo I (articolo 1) reca disposizioni in materia di libera circolazione delle merci; il Capo II (articoli da 2 a 7) interviene in materia di libera circolazione delle persone, dei servizi e dei capitali; il Capo III (articolo 8) tratta disposizioni in materia di giustizia e sicurezza; il Capo IV (articoli da 9 a 10) contiene norme in materia trasporti; il Capo V (articoli da 11 a 13) tratta di fiscalità, dogane e aiuti di stato; il Capo VI (articoli 14 e 15) interviene in materia di lavoro e di politica sociale; il Capo VII (articolo 16) tratta la materia di salute pubblica e sicurezza alimentare; il Capo VIII (articoli da 17 a 19) interviene in materia ambientale; il Capo IX (articolo 20) reca disposizioni in materia di protezione civile; il Capo X (articolo 21) reca le disposizioni finali.
Per quanto di competenza della Commissione rileva che l'articolo 16 traspone nell'ordinamento nazionale la direttiva 2014/64/UE di modifica della direttiva 64/432/CEE relativa a problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina, recepita, in forma aggiornata, con decreto legislativo n. 196 del 1999.
La modifica introdotta dalla direttiva 2014/64/UE è circoscritta al sistema di identificazione degli animali della specie bovina per i quali è previsto, con l'introduzione degli identificatori elettronici, l'ampliamento dell'ambito dei mezzi di identificazione attualmente previsti.
In particolare, la direttiva 64/432/CEE, all'articolo 14, stabilisce che l'autorità competente di uno Stato membro può istituire un sistema di reti di sorveglianza con una base di dati informatizzata che deve contenere, quale requisito minimo, le informazioni stabilite dalla stessa direttiva 64/432/CEE, compreso il codice di identificazione di ciascun animale. La modifica introdotta dalla direttiva 2014/64/UE, il cui termine di recepimento è previsto per il 18 gennaio 2016, riguarda, in particolare, la tipologia delle informazioni minime da inserire nella Banca dati nazionale dell'anagrafe zootecnica e precisamente nell'Anagrafe bovina.
L'intervento legislativo è attuato sostituendo il comma 2 dell'articolo 12 del decreto legislativo n. 196 del 1999, che elenca i dati identificativi di ciascun animale della specie bovina che devono essere inseriti nell'Anagrafe bovina. Il nuovo comma 2, recato dall'articolo 16 in esame, amplia l'ambito dei mezzi di identificazione previsti dal regolamento (CE) 1760/2000 e consente l'uso di identificatori elettronici come mezzi ufficiali di identificazione. Pag. 232
Poiché l'introduzione degli identificatori elettronici comporterà, per alcuni Stati europei, investimenti finalizzati, è stato previsto un periodo di transizione di cinque anni. Allo stesso modo si dovrà provvedere affinché siano istituiti appositi percorsi formativi per gli operatori del settore che saranno chiamati ad applicare le nuove procedure. Pertanto, fino al 18 luglio 2019 i marchi auricolari attualmente in uso continueranno a rappresentare l'unico sistema consentito di identificazione dei bovini. Per quanto riguarda l'Italia, la relazione tecnica al provvedimento specifica che la norma non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, poiché la norma riguarda l'inserimento di nuovi dati all'interno di banche dati e formulari già esistenti.
Segnala all'attenzione dei colleghi della Commissione anche l'articolo 14, che, al fine di dare piena attuazione alla direttiva 92/57/UEE, estende il campo di applicazione delle disposizioni poste a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, previste dal decreto legislativo n. 81 del 2008, anche ai lavori edili o di ingegneria civile che si svolgono all'interno di cantieri temporanei o mobili. Con riferimento all'attuazione della direttiva 89/391/UEE e della direttiva 92/57/UEE, la Commissione europea, ha avviato la procedura pre-contenziosa EU Pilot 6155/14/EMPL nel marzo 2014, al fine di verificare se le deroghe in esame siano, di fatto, estese anche ai casi di cantieri temporanei o mobili, come sembrerebbe sulla base dell'articolo 88, comma 2, lettera g-bis, del decreto legislativo n. 81 del 2008. In risposta alla richiesta di chiarimenti della Commissione, le autorità italiane, al fine di fugare ogni dubbio interpretativo, hanno preannunciato la presentazione di una modifica del testo dell'articolo medesimo, recata appunto dall'articolo 14 del provvedimento in esame.
Osserva, infine, che in merito alla relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2013 ritiene non sia necessario un esame particolare da parte della Commissione.
Pierpaolo VARGIU, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all'estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all'esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno, con particolare attenzione agli effetti dell'utilizzo di proiettili all'uranio impoverito e della dispersione nell'ambiente di nano particelle di minerali pesanti prodotte dalle esposizioni di materiale bellico e a eventuali interazioni.
Testo unificato Doc. XXII, n. 9 Duranti e abb.
(Parere alla IV Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.
Pierpaolo VARGIU, presidente e relatore, ricorda che il documento in esame prevede l'istituzione, a norma dell'articolo 82 della Costituzione, di una Commissione parlamentare di inchiesta sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato nelle missioni militari all'estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all'esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno, con particolare attenzione agli effetti dell'utilizzo di proiettili all'uranio impoverito e della dispersione nell'ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico e a eventuali interazioni.
In particolare, la Commissione dovrebbe indagare, oltre ai casi di morte e di gravi malattie sopra richiamati, sui Pag. 233seguenti aspetti: sulle specifiche condizioni ambientali dei diversi contesti operativi al fine di valutare le misure adottate per la selezione delle migliori forme di sistemazione logistica e dei più appropriati equipaggiamenti di protezione individuali per le truppe impiegate; sull'adeguatezza della raccolta e dell'analisi epidemiologiche dei dati sanitari relativi al personale militare e civile, sia di quello operante nei poligoni di tiro e nelle basi militari nel territorio nazionale, sia di quello inviato nelle missioni all'estero; sulle componenti dei vaccini somministrati al personale militare, indipendentemente dal successivo impiego del medesimo personale; sulle modalità della somministrazione dei vaccini al personale militare, nonché sul monitoraggio delle condizioni immunitarie dei soggetti osservati, tenendo conto in particolare dei risultati del progetto SIGNUM (Studio sull'impatto genotossico nelle unità militari); sui rischi associati alla presenza di gas radon e di materiali contenenti amianto negli ambienti in cui il personale militare è chiamato a prestare servizio; sull'adeguatezza degli istituti di indennizzo, di natura previdenziale o di sostegno al reddito, previsti dall'ordinamento in favore dei soggetti colpiti da patologie correlate alle situazioni di possibile rischio.
Segnala che il tema dei rischi per la salute connessi all'impiego di materiale d'armamento è stato oggetto di inchieste anche nelle passate legislature che hanno portato ad importanti risultati. Sottolinea, che per la Commissione affari sociali riveste particolare importanza la questione delle vaccinazioni che appare delicata anche per l'impatto psicologico sull'opinione pubblica, richiamando in proposito il preoccupante calo delle vaccinazioni antiinfluenzali verificatosi nei mesi scorsi.
Nel preannunciare la predisposizione di un parere favorevole sul documento in esame, ritiene che la Commissione possa valutare se inserire in tale parere la richiesta di esaminare adeguatamente il tema dell'inquinamento delle aree contigue alle strutture militari dove vengono impiegati armamenti pericolosi.
Marialucia LOREFICE (M5S), nel ricordare di avere partecipato ai lavori della Commissione difesa in qualità di prima firmataria di una delle proposte per istituire una Commissione parlamentare di inchiesta, sottolinea che il lavoro da svolgere in questa legislatura deve tenere conto di quanto acquisito in quelle passate e fare luce su quegli aspetti che risultano ancora poco chiari. Condivide l'intenzione del presidente di esprimere un parere favorevole, richiamando il lavoro corale svolto nella Commissione di merito, e manifesta apprezzamento anche per l'inclusione del tema dell'inquinamento delle aree contigue alle installazioni militari.
Daniela SBROLLINI (PD), nel condividere le considerazioni svolte dai colleghi Vargiu e Lorefice e segnalando la propria partecipazione ai lavori della Commissione difesa, sottolinea il dovere etico di dare una risposta ai militari che hanno contratto gravi patologie e ai familiari di coloro che hanno perso la vita in conseguenza dell'esposizione a sostanze nocive. In relazione al tema della vaccinazioni, condivide la necessità di scongiurare allarmismi nell'opinione esigendo però il rispetto anche in ambito militare delle stesse precauzioni adottate per il complesso della popolazione.
Massimo Enrico BARONI (M5S) sottolinea che dovrebbe essere esaminata anche la presa in carico dello Stato dei soggetti coinvolti per valutare eventuali inadempienze. In relazione al tema delle vaccinazioni, osserva che anche in età pediatrica sono somministrati vaccini, come l'esavalente, che potrebbero presentare rischi analoghi a quelli connessi ai vaccini utilizzati dai militari. Invita, pertanto, ad un attenta vigilanza anche per scongiurare in materia pratiche scorrette.
Pag. 234Pierpaolo VARGIU, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.55.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.55 alle 15.25.
AVVERTENZA
Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:
COMITATO RISTRETTO
Disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario.
C. 259 Fucci, C. 262 Fucci, C. 1324 Calabrò, C. 1312 Grillo, C. 1581 Vargiu, C. 1902 Monchiero, C. 1769 Miotto e C. 2155 Formisano.