SEDE CONSULTIVA
Martedì 24 marzo 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.
La seduta comincia alle 16.40.
Variazioni nella composizione della Commissione.
Elio VITO, presidente, comunica che sono entrati a fare parte della Commissione i deputati Mariano Rabino, componente del gruppo di Scelta civica per l'Italia, e Sergio Boccadutri, componente del gruppo del Partito democratico, e che il deputato Gennaro Migliore, componente del gruppo del Partito democratico, ha cessato di farne parte.
Nuove disposizioni in materia di indennizzo a favore delle persone affette da sindrome da talidomide.
Nuovo testo unificato C. 263 Fucci e abbinate.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione – Nulla osta).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.
Daniele MARANTELLI (PD), relatore, introducendo l'esame del provvedimento, fa presente che questo tocca una tematica delicata che riporta molto indietro nel tempo, ma che rappresenta ancora una realtà dolorosa per numerosi cittadini italiani affetti dalla sindrome da talidomide. Pag. 20
Rammenta che la Talidomide è un farmaco che negli anni tra il 1956 e il 1958 fu messo in commercio in Germania e in Gran Bretagna come sedativo, antinausea e ipnotico, destinato in particolare alle donne in gravidanza, senza che però fosse mai stato sperimentato su animali in stato di gravidanza prima che venisse approvato il suo impiego sulle donne incinte. Con le stesse indicazioni approdò nel 1959 sul mercato italiano dove venne prodotto da diverse aziende farmaceutiche e a partire dal 1961, a distanza cioè di pochi anni dall'immissione in commercio, si ebbe a notare, nelle diverse nazioni, un incremento di anormalità fetali che per lo più i sanitari correlarono all'uso, anche occasionale, di tale sostanza in donne gravide. La Talidomide venne quindi ritirata dal commercio alla fine del 1961, dopo essere stata diffusa in 50 Paesi, in seguito alla scoperta della teratogenicità di uno dei suoi elementi.
Segnala che oggi, in Italia, sono circa 400 le persone nate con le deformazioni causate da quel principio attivo.
Entrando nel merito del provvedimento in esame, osserva che questo è volto ad estendere le categorie di soggetti beneficiari di indennizzo per i danni da sindrome da talidomide. Le nuove disposizioni, infatti, vogliono riconoscere l'indennizzo ai soggetti affetti da sindrome da talidomide nati nella fascia temporale compresa tra il 1958 e il 1966, invece che tra il 1959 e il 1965, come previsto dalla normativa vigente. Inoltre, viene previsto che entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge il ministro della salute apporti con proprio regolamento le necessarie modifiche al decreto ministeriale n. 163 del 2009, che ha disciplinato le modalità di corresponsione dell'indennizzo, stabilendo che questo consista in un assegno mensile vitalizio e che l'importo sia corrisposto mensilmente e posticipatamente per metà al soggetto danneggiato e per l'altra metà ai congiunti che prestano o abbiano prestato allo stesso assistenza continuativa.
Osserva, infine, che il testo trasmesso per il parere non contiene più alcuna disposizione di interesse della Commissione difesa, non essendo stata inserita la disposizione della proposta di legge C. 843 Piazzoni che, nel riconoscere l'indennizzo anche ai soggetti nati prima del 1958 o dopo il 1966, stabilisce che a tal fine i soggetti interessati potessero richiedere di essere sottoposti a visita presso la competente Commissione medica militare.
In conclusione, non presentando il provvedimento profili di interesse della Commissione difesa, propone di esprimere un nulla osta.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di nulla osta del relatore.
La seduta termina alle 16.45.
SEDE REFERENTE
Martedì 24 marzo 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Domenico Rossi.
La seduta comincia alle 16.45.
Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all'estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all'esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno, con particolare attenzione agli effetti dell'utilizzo di proiettili all'uranio impoverito e della dispersione nell'ambiente di nano particelle di minerali pesanti prodotte dalle esposizioni di materiale bellico e a eventuali interazioni.
Doc. XXII, n. 9 Duranti e Doc. XXII, n. 39 Lorefice.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 4 marzo 2015.
Pag. 21 Elio VITO, presidente, ricorda che nell'ultima seduta la Commissione ha adottato come testo base per il seguito dell'esame un testo unificato dei due atti in titolo predisposto dal relatore, deputato Migliore, fissando quindi un termine per la presentazione di emendamenti.
Comunica che sono stati presentati sette emendamenti (vedi allegato), dei quali sono da considerarsi inammissibili gli emendamenti Rizzo 2.1, volto a disciplinare una materia riservata alla competenza dell'Ufficio di Presidenza della Camera, e Lorefice 3.2, che, prevedendo una norma penale, incide su una materia riservata alla legge; riguardo a tale ultimo emendamento, fa presente, per inciso, che l'articolo 2, comma 7, del testo base prevede che per il segreto d'ufficio, oltre che per quello professionale e bancario, si applichino le norme vigenti.
Michele PIRAS (SEL) ritira il proprio emendamento 1.3, precisando che da un confronto avuto con il relatore, deputato Migliore, è emerso che la materia oggetto dell'inchiesta già comprende in parte quella che l'emendamento stesso vorrebbe introdurre.
Elio VITO, presidente, considerato che a causa di un contrattempo il relatore non è al momento presente, invita il deputato Scanu, in quanto rappresentante in Commissione del gruppo di appartenenza del relatore, a svolgere per la seduta di oggi le funzioni di relatore.
Il sottosegretario Domenico ROSSI auspica il ritiro degli emendamenti Piras 1.1 e Duranti 1.2 e rappresenta l'opportunità di riformulare l'emendamento al titolo Tit. 1 nel senso di aggiungere le parole «e da somministrazione di vaccini» non dopo la parola «radiologici», bensì dopo le parole «effetto patogeno». Si rimette invece alla Commissione sulle restanti proposte emendative.
Gian Piero SCANU (PD), in sostituzione del relatore, invita al ritiro degli emendamenti Piras 1.1 e Duranti 1.2; esprime parere contrario sull'emendamento Rizzo 3.1 e parere favorevole sull'emendamento Tit. 1, a condizione che sia riformulato nei termini indicati dal Governo.
Michele PIRAS (SEL) domanda al rappresentante del Governo chiarimenti sulle motivazione del parere contrario al proprio emendamento 1.1.
Il sottosegretario Domenico ROSSI chiarisce che l'emendamento risulta superfluo, in quanto il termine «modalità» può intendersi secondo un'accezione generale che comprende già la tempistica.
Michele PIRAS (SEL), non ritenendo convincenti le ragioni del rappresentante del Governo, insiste per la votazione del suo emendamento.
La Commissione respinge l'emendamento Piras 1.1.
Donatella DURANTI (SEL) chiede al sottosegretario Rossi di esplicitare meglio le ragioni del parere contrario al proprio emendamento 1.2.
Il sottosegretario Domenico ROSSI fa presente che, all'articolo 1, nell'elenco delle materie oggetto dell'indagine è già presente un riferimento alle vaccinazioni. In particolare, si riferisce alla lettera d), del comma 1.
Donatella DURANTI (SEL), non essendo convinta dalla precisazione fornita dal rappresentante del Governo, insiste per la votazione del proprio emendamento 1.2.
La Commissione respinge l'emendamento Duranti 1.2.
Elio VITO, presidente, dopo aver ricordato che l'emendamento Piras 1.3 è stato ritirato e che l'emendamento Rizzo 2.1 è inammissibile, rileva che l'invito al ritiro dell'emendamento Rizzo 3.1 appare condivisibile in quanto la sua approvazione determinerebbe una possibile incoerenza del testo. Infatti l'emendamento prevede Pag. 22che i verbali della Commissione di inchiesta, nonché gli atti e i documenti acquisiti dalla stessa siano pubblicati nel rispetto del regime di segretezza degli atti, salva diversa decisione della Commissione. Al riguardo, fa presente che la pubblicità dei «verbali» è già prevista dall'articolo 5, comma 3, del testo base, in base al quale le sedute della Commissione sono pubbliche, fermo restando che la Commissione può decidere di riunirsi in seduta segreta. Quanto invece agli atti e ai documenti acquisiti dalla Commissione, valgono le previsioni di cui all'articolo 3, commi 5 e 6, del testo base. In sostanza, tali commi prevedono che i documenti acquisiti dalla Commissione abbiano il grado di riservatezza che viene ad essi attribuito dal soggetto che li produce. Quelli non soggetti a restrizioni possono essere divulgati dalla Commissione, fermo restando che la Commissione può decidere di non renderli noti, anche in considerazione di esigenze attinenti ad altre istruttorie o inchieste in corso.
Marialucia LOREFICE (M5S), prendendo atto delle considerazioni del presidente Vito, ritira il proprio emendamento 3.1. Dichiara, inoltra, di accettare la riformulazione proposta per il proprio emendamento Tit. 1.
La Commissione approva l'emendamento Lorefice Tit. 1 (nuova formulazione) (vedi allegato).
Elio VITO, presidente, avverte che il testo risultante dall'emendamento approvato sarà trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva ai fini dell'acquisizione del relativo parere. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 16.50.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.50 alle 17.
Pag. 23