CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 22 gennaio 2015
374.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 246

COMITATO DEI NOVE

  Giovedì 22 gennaio 2015.

Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione.
Emendamenti C. 2613-8-14-21-32-33-34-148-177-178-179-180-243-247-284-329-355-357-379-398-399-466-568-579-580-581-582-757-758-839-861-939-1002-1259-1273-1319-1439-1543-1660-1706-1748-1925-1953-2051-2147-2221-2227-2293-2329-2338-2378-2402-2423-2441-2458-2462-2499-A.

  Il Comitato dei nove si è riunito dalle 8.40 alle 8.55 e dalle 19.40 alle 20.

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 22 gennaio 2015 — Presidenza del presidente Francesco Paolo SISTO — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Gianpiero Bocci.

  La seduta comincia alle 14.35.

Schema di decreto del Ministro dell'interno recante istituzione di una sezione specializzata del comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere presso la prefettura – ufficio territoriale del Governo di Napoli.
Atto n. 139.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Matteo RICHETTI (PD), relatore, illustra il contenuto del provvedimento in Pag. 247titolo, che è stato adottato in ottemperanza a quanto stabilito dall'articolo 2-bis del decreto-legge n. 136 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 6 del 2014, recante disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate, in cui tra le altre sono state previste norme volte a fronteggiare l'emergenza ambientale nel territorio compreso tra le province di Napoli e Caserta, interessato dal fenomeno dei roghi di rifiuti tossici, denominato «Terra dei fuochi».
  Ricorda, quindi, che l'articolo 2-bis, comma 1, del predetto decreto-legge n. 136 del 2013, ha previsto in capo al prefetto della provincia di Napoli, quale prefetto del capoluogo della regione Campania, il coordinamento e l'unità di indirizzo di tutte le attività finalizzate alla prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell'affidamento e nell'esecuzione di contratti pubblici aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture, nonché nelle erogazioni e nelle concessioni di provvidenze pubbliche, connessi alle attività di monitoraggio e di bonifica delle aree inquinate.
  Al fine di garantire lo svolgimento delle suddette attività, il comma 2 del citato articolo 2-bis dispone che il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, previsto dal codice dei contratti pubblici, operi a immediato e diretto supporto del prefetto di Napoli, attraverso una sezione specializzata presso la prefettura-ufficio territoriale del Governo, quale forma di raccordo operativo tra gli uffici già esistenti; essa non può configurarsi quale articolazione organizzativa di livello dirigenziale né quale ufficio di carattere stabile e permanente.
  Ai sensi del medesimo articolo 2-bis, comma 2, un decreto del Ministro dell'interno, di concerto con i Ministri della giustizia, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dell'economia e delle finanze, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge medesimo, vale a dire il 10 aprile 2014, definisce le funzioni, la composizione, le risorse umane e le dotazioni strumentali della sezione specializzata, da individuare comunque nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Ministero dell'interno disponibili a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, nonché le modalità attuative delle disposizioni volte a prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata nelle opere e negli interventi di monitoraggio e di bonifica delle aree inquinate. Lo schema del decreto, corredato di relazione tecnica che ne evidenzi la neutralità finanziaria, è trasmesso alle Camere per l'espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti.
  Il comma 3 dell'articolo 2-bis del decreto-legge n. 136 del 2013 prevede altresì l'istituzione, con il medesimo decreto interministeriale, del Gruppo interforze centrale per il monitoraggio e le bonifiche delle aree inquinate (GIMBAI), presso il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno, che costituisce una forma di raccordo operativo tra gli uffici già esistenti; anch'esso non può configurarsi quale articolazione organizzativa di livello dirigenziale né quale ufficio di carattere stabile e permanente. Con il medesimo decreto sono definite, nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Ministero dell'interno disponibili a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, le funzioni e la composizione del Gruppo, che opera in stretto raccordo con la sezione specializzata di cui sopra.
  In attuazione della predetta disciplina, è stato trasmesso lo schema di decreto in esame che passa ad esaminare nel dettaglio.
  L'articolo 1 dello schema di decreto prevede, al comma 1, l'istituzione, presso la Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Napoli, della Sezione Specializzata del Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere.
  Il comma 2 dispone che la predetta Sezione, coordinata dal Prefetto di Napoli, è composta da: un rappresentante della Prefettura di Napoli; un rappresentante Pag. 248della Prefettura di Caserta; due rappresentanti del Dipartimento della Pubblica Sicurezza; un rappresentante della Direzione Nazionale Antimafia; un rappresentante del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Servizio per l'alta sorveglianza delle grandi opere; un rappresentante dell'Autorità Nazionale anticorruzione; un rappresentante della Regione Campania; un rappresentante della Provincia di Napoli; un rappresentante del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche; due rappresentanti del Ministero delle politiche agricole e forestali, di cui uno appartenente al Corpo forestale dello Stato; un rappresentante del Ministero dell'ambiente.
  È previsto altresì, ai sensi dei commi 3 e 4, che alle riunioni della Sezione specializzata possono intervenire componenti del Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere. Possono inoltre essere chiamati ad intervenire i Prefetti delle province interessate, i rappresentanti delle Amministrazioni centrali e territoriali, nonché ogni altro soggetto pubblico o privato interessato alla realizzazione degli interventi.
  L'articolo 2, al comma 1, disciplina le funzioni della Sezione Specializzata, la quale opera a diretto supporto del Prefetto di Napoli, al fine di assicurare l'efficace espletamento delle attività di cui all'articolo 2-bis, comma 2, del decreto-legge n. 136 del 2013, in stretto raccordo con il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, nonché con il Gruppo interforze centrale per il monitoraggio e le bonifiche delle aree menzionate (GIMBAI).
  In particolare, la Sezione specializzata, ai sensi del comma 2, svolge attività di monitoraggio sulle attività connesse alla realizzazione delle opere e degli interventi, nell'ambito delle linee guida indicate dal Comitato di Coordinamento per l'Alta Sorveglianza delle Grandi Opere, ai fini dei controlli di cui all'articolo 2-bis, comma 2 e comma 5 del decreto-legge n. 136 del 2013. In proposito, segnala che con il Comunicato del 5 gennaio 2015 sono state emanate le linee guida volte a definire le procedure di monitoraggio e controllo antimafia relative agli interventi di riqualificazione ambientale sul territorio delle Regione Campania di cui all'articolo 2-bis, comma 5, del decreto-legge n. 136 del 2013. Inoltre la Sezione specializzata definisce le procedure finalizzate allo scambio di dati e informazioni rilevanti nell'ambito dell'attività dei soggetti pubblici e privati a qualunque titolo interessati alla realizzazione delle opere di cui al presente decreto; promuove l'analisi integrata dei dati e delle informazioni disponibili; procede all'esame congiunto delle segnalazioni relative ad anomalie riscontrate, al fine di individuare idonei strumenti di prevenzione e contrasto.
  I commi 3 e 4 prevedono altresì che la Sezione disciplina il proprio funzionamento, anche al fine di favorire la semplificazione e la speditezza delle procedure relative ai controlli di prevenzione e contrasto, nel rispetto delle disposizioni sul trattamento dei dati personali, si riunisce su convocazione del Prefetto di Napoli ovvero su richiesta motivata dei singoli componenti mentre, ai sensi del comma 5, la Sezione medesima riferisce periodicamente al Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere sull'attività svolta.
  L'articolo 3 disciplina, al fine della prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata negli interventi per l'emergenza ambientale nell'affidamento e nell'esecuzione di contratti pubblici aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture, nonché nelle erogazioni e nelle concessioni di provvidenze pubbliche della Regione Campania, l'attività di monitoraggio della Sezione Specializzata, in relazione ai dati e alle informazioni concernenti: le aree territoriali ricomprese nelle mappature dei terreni e nei relativi aggiornamenti previsti dall'articolo 1 del decreto-legge n. 136 del 2013; la tipologia degli interventi e la qualificazione delle imprese esecutrici e di quelle comunque interessate alla bonifica delle aree inquinate; le procedure di affidamento e sub-affidamento delle opere; gli assetti societari relativi ai soggetti a qualunque titolo interessati alla progettazione Pag. 249e all'esecuzione delle opere; le rilevazioni effettuate presso i cantieri, in particolare sulle imprese, sul personale e sui mezzi impiegati, anche in esito agli accessi effettuati dal Gruppo interforze di cui all'articolo 5 del decreto del Ministro dell'Interno del 14 marzo 2003; ogni altro dato o informazione ritenuto rilevante, anche su espressa richiesta del Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere.
  L'articolo 4 stabilisce che il supporto tecnico amministrativo per l'attività della Sezione Specializzata è assicurato nell'ambito delle risorse umane strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, e che la partecipazione alle riunioni della Sezione Specializzata e del Gruppo Interforze non prevede alcuna remunerazione specifica aggiuntiva. Gli eventuali rimborsi per spese di missione sono a carico delle amministrazioni di appartenenza. Nella relazione tecnica si evidenzia la possibile quantificazione degli oneri derivanti dall'invio in missione a Napoli una volta al mese di 8 unità al costo medio forfettario di rimborso spese pari a 100 euro ciascuno per un totale di 800 euro, a carico delle amministrazioni di appartenenza. La medesima relazione tecnica sottolinea altresì che, per l'esiguità dei rimborsi stimati, gli stessi potranno essere fronteggiati nell'ambito degli stanziamenti di bilancio a legislazione vigente.
  L'articolo 5, al comma 1, prevede l'istituzione, presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, del Gruppo interforze centrale per il monitoraggio e le bonifiche delle aree inquinate (GIMBAI), operante in stretto raccordo con la Sezione specializzata del Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, nonché con lo stesso Comitato di Coordinamento.
   Il comma 2 definisce i compiti del GIMBAI che riguardano il monitoraggio e l'analisi delle informazioni concernenti: le verifiche antimafia e i risultati dei controlli effettuati presso i luoghi interessati alla emergenza ambientale, effettuati dal gruppo interforze istituito presso le Prefetture della Campania ai sensi dell'articolo 5, comma 3, del citato decreto del Ministro dell'Interno 14 marzo 2003; le attività legate alla bonifica delle aree territoriali ricomprese nella mappatura dei terreni; le attività di stoccaggio, trasporto e smaltimento dei materiali provenienti dalle aree inquinate da bonificare; i trasferimenti di proprietà di immobili e beni aziendali, al fine di verificare eventuali attività di riciclaggio ovvero concentrazioni o controlli da parte di organizzazioni criminali.
  Il comma 4 prevede che il Gruppo provvede, altresì, direttamente alla raccolta ed alla verifica delle informazioni provenienti da altre province relative alle attività delle associazioni criminali di tipo mafioso sul territorio interessato dalle bonifiche ambientali. Il GIMBAI, ai sensi del medesimo comma 4, è coordinato da un appartenente ai ruoli dirigenziali delle Forze di polizia, in servizio presso il Dipartimento della pubblica sicurezza, designato dal Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, ed è composto da appartenenti ai ruoli direttivi o corrispondenti, nonché da appartenenti ai ruoli non dirigenti e non direttivi o corrispondenti della Direzione Centrale della Polizia Criminale, della Direzione Investigativa Antimafia, della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale dello Stato, nonché da esperti in materia di contrasto alle infiltrazioni mafiose nelle opere pubbliche, designati dai rispettivi organi di vertice.
  Rileva, infine, che il comma 5 stabilisce che il Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, è incaricato dell'attuazione del presente articolo nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.40.