UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 4 giugno 2014.
L'Ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.30 alle 13.55.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Mercoledì 4 giugno 2014. — Presidenza del presidente Daniele Capezzone. – Interviene il sottosegretario per l'economia e le finanze Enrico ZANETTI.
La seduta comincia alle 13.55.
Daniele CAPEZZONE, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.
Il sottosegretario Enrico ZANETTI chiede di rinviare ulteriormente lo svolgimento dell'interrogazione n. 5-02886 Causi, al fine di definire una risposta più articolata all'atto di sindacato ispettivo, nonché di rinviare lo svolgimento dell'interrogazione n. 5-02923 Paglia, così da acquisire dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali gli elementi di informazione necessari per la risposta.
Marco CAUSI (PD) accede alla richiesta di ulteriore rinvio dello svolgimento della sua interrogazione n. 5-02886, ma ricorda che essa era già stata rinviata nella scorsa Pag. 172settimana, impedendo pertanto al PD di avere risposta a atti di sindacato ispettivo per due settimane. Chiede quindi di fare in modo che per la prossima settimana il gruppo del PD possa svolgere due interrogazioni.
Giovanni PAGLIA (SEL) accoglie la richiesta di rinvio della sua interrogazione 5-02923, ma chiede che il Governo si impegni a darvi risposta nella prossima settimana, sottolineando come l'atto di sindacato ispettivo richieda da parte dell'Esecutivo una valutazione di carattere più politico che tecnico. Chiede quindi che anche il suo gruppo possa svolgere due interrogazioni nella prossima settimana.
Daniele CAPEZZONE, presidente, in riferimento alle richieste avanzate dai deputati Causi e Paglia, ritiene che lo strumento procedurale per corrispondere all'esigenza segnalata sia trasformare le interrogazioni 5-02886 e 5-02923 in interrogazioni a risposta in Commissione, che potranno essere poste all'ordine del giorno della Commissione della prossima settimana, consentendo in tal modo ai gruppi del PD e di SEL di presentare per la medesima settimana una nuova interrogazione a risposta immediata ciascuno.
5-02921 Sottanelli: Abrogazione dell'obbligo per i produttori agricoli sottoposti al regime speciale IVA di comunicare le operazioni rilevanti ai fini della medesima imposta.
Giulio Cesare SOTTANELLI (SCpI) rinuncia a illustrare la propria interrogazione.
Il sottosegretario Enrico ZANETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Giulio Cesare SOTTANELLI (SCpI), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta e auspica che il Governo, come prospettato dal Sottosegretario, nell'ambito dei decreti legislativi attuativi della delega fiscale di prossima adozione, assuma idonee iniziative volte a eliminare l'obbligo di comunicazione ai fini IVA attualmente a carico dei produttori agricoli ai quali si applica il regime IVA semplificato.
5-02922 Pesco: Rafforzamento delle attività di controllo tributario sui grandi contribuenti.
Ferdinando ALBERTI (M5S) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmatario, evidenziando come dai dati messi a disposizione dall'Agenzia delle Entrate emerga che, in proporzione al numero di accertamenti eseguiti nei confronti di grandi contribuenti, le maggiori imposte accertate siano di molto superiori rispetto a quelle derivanti da accertamenti condotti sulle altre categorie di contribuenti, avendo condotto, a seguito di circa 3.000 controlli, all'accertamento di maggiori imposte per ben 5.000 milioni di euro. Ricorda che l'Agenzia delle entrate fissa annualmente un determinato obiettivo di budget delle entrate da riscuotere, al cui raggiungimento concorrono indistintamente tutte le entrate per le diverse categorie di contribuenti.
In tale contesto, segnala quindi come l'atto di sindacato ispettivo sia volto a conoscere quali iniziative il Governo voglia adottare per intensificare e migliorare le attività di controllo sui grandi contribuenti e se ritenga opportuno assumere iniziative al fine di prevedere obiettivi di produzione distinti per ciascuna categoria di contribuenti.
Il sottosegretario Enrico ZANETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Ferdinando ALBERTI (M5S) prende atto della risposta fornita dal sottosegretario.
Daniele CAPEZZONE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.05.
Pag. 173RISOLUZIONI
Mercoledì 4 giugno 2014. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE – Interviene il sottosegretario per l'economia e le finanze Enrico ZANETTI.
La seduta comincia alle 14.05.
7-00236 Pagano: Uniformazione dell'aliquota IVA sulle piante agricole aromatiche.
(Discussione e rinvio).
La Commissione inizia la discussione della risoluzione.
Alessandro PAGANO (NCD) illustra il proprio atto di indirizzo, che affronta una questione già oggetto della risoluzione dell'Agenzia delle entrate del 27 gennaio 2006, n. 19, con la quale, rispondendo a un quesito posto da un'azienda agricola con cui si chiedeva di sapere quali aliquote IVA dovessero applicarsi alle cessioni di origano immesso sul mercato, previa essiccazione, in buste sigillate a rametti o sgranato e alle cessioni di una miscela di erbe aromatiche composte da salvia, rosmarino, alloro e timo.
Evidenzia come, a tale proposito, l'Agenzia delle entrate abbia affermato che l'origano immesso sul mercato previa essiccazione può essere qualificato analogamente a basilico, rosmarino e salvia, prodotti freschi destinati all'alimentazione e assoggettato, pertanto, all'aliquota IVA «super ridotta» del 4 per cento, ai sensi del numero 12-bis) della Tabella A, parte II, allegata al decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, mentre per la miscela di erbe aromatiche, dovendosi far rientrare tale bene nella voce «spezie», si deve applicare l'aliquota IVA ridotta del 10 per cento, ai sensi del n. 25 della tabella A, parte III, allegata al predetto decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972.
In tale contesto ricorda che, successivamente, la stessa Agenzia delle entrate, nuovamente interpellata sulla questione, con risoluzione del 27 gennaio 2006 n. 19/E, ha rivisto la sua precedente posizione, affermando che, ai fini dell'applicazione dell'aliquota IVA ridotta del 4 per cento, il numero 12-bis) della Tabella A, parte II, allegata al decreto del Presidente della Repubblica n. 633, debba intendersi nel senso che solo alle cessioni di «basilico, rosmarino e salvia, freschi destinati all'alimentazione sia applicabile l'aliquota IVA del 4 per cento».
Sul punto l'Agenzia, pur convenendo che «da un punto di vista tecnico-merceologico, appartiene alla stessa voce doganale del basilico, rosmarino e salvia», ha sostenuto che, non essendo l'origano letteralmente menzionato dal legislatore al citato numero 12-bis) della Tabella A, alle cessioni di origano, immesso sul mercato in buste sigillate a rametti o sgranato, si deve applicare l'aliquota IVA ordinaria.
Rammenta altresì che la questione è stata oggetto della sua interrogazione a risposta immediata in Commissione n. 5-01863, svolta il 22 gennaio 2014 presso la Commissione finanze, in risposta alla quale il rappresentante del Governo si è sostanzialmente rimesso alle valutazioni dell'Agenzia delle entrate, la quale ha assunto una posizione fortemente restrittiva sulla questione.
Al riguardo sottolinea come, sebbene tale interpretazione sarebbe giustificata, ad avviso dell'Agenzia delle entrate, dalla tassatività dei beni indicati nella predetta Tabella A del decreto del Presidente della Repubblica n. 633, nonché dal fatto che le norme agevolative in materia di IVA dovrebbero essere interpretate in senso restrittivo, la suddetta posizione dell'Agenzia appaia fondata su considerazioni quantomeno controvertibili, le quali non tengono affatto conto delle conseguenze paradossali che essa determina.
Ritiene infatti che, più correttamente, all'origano, quale pianta agricola aromatica, dovrebbe essere applicata la stessa aliquota IVA del 4 per cento applicabile a basilico, salvia e rosmarino, ai sensi del numero 12-bis della Tabella A, Parte II, del decreto del Presidente della Repubblica Pag. 174n. 633 del 1972, evidenziando come la diversa tassazione di piante aromatiche merceologicamente appartenenti alla stessa categoria rischi di costituire un'ingiustificata incongruenza nel trattamento tributario di uno degli alimenti aromatici più apprezzati ed importanti, anche in termini produttivi, soprattutto nel Meridione d'Italia.
In tale contesto, segnala pertanto l'esigenza che il Parlamento assuma una posizione politica chiara su tale questione, al fine di restringere gli ambiti di discrezionalità lasciati all'amministrazione e di compiere un passo utile al superamento di uno degli elementi di confusione e contraddittorietà che affliggono l'ordinamento tributario, superando l'interpretazione restrittiva assunta dagli uffici dell'amministrazione finanziaria.
Tale esigenza risulta confermata dalla stessa parte finale della risposta al sopra richiamato atto di sindacato ispettivo, nella quale il rappresentante del Governo, riconoscendo che da un punto di vista tecnico-merceologico l'origano appartiene alla stessa voce doganale del basilico, rosmarino e salvia, ha segnalato come l'Esecutivo stia valutando l'opportunità, compatibilmente con le disposizioni comunitarie, di applicare un'unica aliquota IVA per le piante agricole aromatiche;
Auspica pertanto che la risoluzione in discussione possa costituire un elemento di stimolo, in un'ottica di proficua collaborazione tra Parlamento e Governo, nell'interesse dei cittadini, chiedendo quindi al Governo un impegno ad adottare tutte le iniziative, anche di carattere normativo, volte a assicurare l'applicazione di un'aliquota IVA uniforme per tutte le tipologie di piante agricole aromatiche, con particolare riguardo all'origano, sia fresco, sia essiccato, in rametti o sgranato, sia miscelato con altre erbe aromatiche.
Più in generale, la problematica affrontata dall'atto di indirizzo segnala l'esigenza che il Governo e il Parlamento si assumano le loro responsabilità politiche e si riapproprino delle decisioni di politica tributaria, senza rinviare tale decisioni alle valutazioni tecniche, invero spesso controvertibili, degli uffici ministeriali o delle Agenzie fiscali, eliminando, nel caso di specie, le evidenti discrasie sussistenti nella normativa IVA vigente su tali prodotti e nelle relative aliquote. Sottolinea infatti come la confusione che caratterizza sotto tale profilo l'ordinamento tributario, oltre a portare al paradosso secondo cui prodotti merceologicamente analoghi sono assoggettati ad aliquote IVA diverse, o che lo stesso prodotto è sottoposto all'aliquota del 4 per cento, se commercializzato sfuso, ovvero del 10 per cento, se commercializzato in bustine, costituisca un grave elemento di ostacolo per l'operatività delle imprese italiane operanti nel settore.
Daniele CAPEZZONE, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.15.
Pag. 175