SEDE CONSULTIVA
Lunedì 3 febbraio 2014. — Presidenza del vicepresidente Barbara SALTAMARTINI.
La seduta comincia alle 14.55.
DL 146/2013: Misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria.
C. 1921-A Governo.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e rinvio).
Sull'ordine dei lavori.
Barbara SALTAMARTINI, presidente, in considerazione della proposta di rinvio in Commissione di merito del provvedimento, informalmente preannunciata, sulla quale l'Assemblea sarà chiamata a breve a pronunciarsi, segnala l'opportunità di aggiornare i lavori al termine del riesame presso la Commissione di merito, in modo da consentire alla Commissione di esprimere il parere direttamente sul testo del provvedimento quale risultante dalle eventuali modifiche che potranno essere apportate all'esito del riesame.
La Commissione concorda.
Barbara SALTAMARTINI, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta che si terrà nella giornata odierna, al termine dei lavori, in sede referente, della Commissione giustizia.
La seduta termina alle 15.
SEDE CONSULTIVA
Lunedì 3 febbraio 2014. — Presidenza del vicepresidente Barbara SALTAMARTINI. — Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Sesa Amici.
La seduta comincia alle 19.25.
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DL 146/2013: Misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria.
C. 1921-A/R Governo.
(Parere all'Assemblea).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole – Parere su emendamenti).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto e delle proposte emendative ad esso riferite.
Federico FAUTTILLI (PI), relatore, segnala che la Commissione giustizia, in seguito al rinvio in Commissione deciso dall'Assemblea nella seduta odierna, ha apportato alcune modifiche al testo del provvedimento all'esame dell'Assemblea che già conteneva alcune modificazioni rispetto al testo sul quale la Commissione bilancio aveva espresso parere favorevole nella seduta del 28 gennaio scorso. In proposito, ritiene che le modifiche complessivamente apportate al testo del provvedimento non presentino profili problematici dal punto di vista finanziario. Reputa, tuttavia, opportuno acquisire l'avviso del Governo in merito all'articolo 3, comma 1-bis, che riproduce una parte del contenuto dell'emendamento Ferranti 3.800, contenuto nel fascicolo n. 1 degli emendamenti riferiti all'originario testo all'esame dell'Assemblea. In particolare, il suddetto comma prevede che, in attesa dell'espletamento dei relativi concorsi, le funzioni di dirigente dell'esecuzione penale esterna possano essere svolte dai funzionari inseriti nel ruolo dei dirigenti di istituto penitenziario. Al riguardo, pur considerando che il personale a cui vengono attribuite le funzioni in esame è iscritto nel ruolo di dirigenti, giudica opportuno che il Governo confermi che la clausola d'invarianza, prevista dall'articolo 9, sia idonea a garantire che l'attuazione dell'articolo 3, comma 1-bis, non determinerà effetti negativi per la finanza pubblica.
Il sottosegretario Sesa AMICI, in relazione alle specifiche osservazioni del relatore, conferma che la clausola di invarianza è idonea a garantire che l'attuazione dell'articolo 3, comma 1-bis, non determinerà effetti negativi per la finanza pubblica.
Federico FAUTTILLI (PI), preso atto dei chiarimenti forniti dal rappresentante del Governo, propone quindi di esprimere parere favorevole sul testo del provvedimento.
Laura CASTELLI (M5S) manifesta perplessità in ordine alla asserita assenza di profili problematici, dal punto di vista finanziario, del provvedimento in esame. In particolare, segnala le disposizioni di cui all'articolo 3 in materia di reclamo giurisdizionale, contenute nel testo originario del provvedimento e successivamente soppresse, che prevedevano, in caso di accoglimento della richiesta formulata dal detenuto e di successiva inottemperanza nell'esecuzione del relativo provvedimento giurisdizionale da parte dell'amministrazione, la sanzione pecuniaria fino a 100 euro per ogni giorno di ritardo, a carico della stessa amministrazione inadempiente. In proposito, fa presente che la norma, cui la relazione tecnica non fa alcun riferimento, sarebbe stata suscettibile di determinare un significativo aggravio per le casse dello Stato, dal momento che la platea dei detenuti nelle carceri italiane ammonta attualmente ad oltre 66 mila unità. Segnala inoltre la necessità di acquisire dal rappresentante del Governo dettagliati elementi informativi in ordine ai contenuti del contratto stipulato tra il Ministero dell'interno e Telecom Italia spa, relativo, tra l'altro, alla fornitura e alla manutenzione dei cosiddetti braccialetti elettronici. Chiede in particolare, anche alla luce dei rilevanti oneri derivanti dall'attuazione del predetto contratto, se la clausola di neutralità finanziaria prevista dal provvedimento in esame sia effettivamente idonea a far fronte ai relativi costi, ritenendo essenziale conoscere in dettaglio la quota di risorse destinate alla fornitura degli apparecchi elettronici per il controllo dei soggetti sottoposti a detenzione domiciliare.
Pag. 61Barbara SALTAMARTINI, presidente, nel confermare, come già precisato dal rappresentante del Governo, la neutralità finanziaria del provvedimento in esame, ricorda come la sanzione pecuniaria richiamata dall'onorevole Castelli, presente nel testo originario del decreto-legge, fosse comunque contenuta entro il limite massimo di 100 euro.
Il sottosegretario Sesa AMICI, nel confermare ulteriormente che il provvedimento in esame non è suscettibile di determinare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, ritiene che quelle poste dall'onorevole Castelli siano questioni di merito, attinenti la concreta attuabilità delle disposizioni alla luce dei vigenti stanziamenti di bilancio, rispetto ai quali soltanto il Ministero della giustizia potrebbe fornire i necessari elementi informativi.
Laura CASTELLI (M5S), nel ribadire quanto già dichiarato in precedenza, ricorda altresì che la Corte dei conti ha rilevato forti criticità sul piano finanziario in ordine al contratto intercorrente tra il Ministero dell'interno e Telecom Italia spa. Manifesta pertanto perplessità circa l'idoneità della clausola di neutralità finanziaria di cui all'articolo 9 del provvedimento in esame.
Guido GUIDESI (LNA), nel condividere le valutazioni della collega Castelli, richiama l'attenzione sulla inadeguatezza della clausola di invarianza finanziaria, atteso che il numero dei detenuti che potranno beneficiare delle misure a diverso titolo previste dal provvedimento, quali quelle concernenti la detenzione domiciliare e la liberazione anticipata, è pari a circa 16 mila unità. Analogamente ritiene che difficilmente potrà farsi fronte, nell'ambito delle risorse umane e finanziarie disponibili a legislazione vigente, all'introduzione dell'espulsione come sanzione sostitutiva o alternativa alla detenzione, che richiede ulteriori adempimenti a carico del Ministero dell'interno.
Laura CASTELLI (M5S) ribadisce che il MoVimento 5 Stelle è stufo dell'andamento dei lavori in Commissione bilancio, in cui il Governo persevera nel dare risposte evasive e poco esaurienti alle problematiche poste. Nel sottolineare come la Commissione bilancio dovrebbe invece occuparsi in maniera seria e puntuale di verificare il corretto utilizzo delle risorse pubbliche e la congruità delle coperture finanziarie, rileva come ciò sia avvenuto assai di rado, anche rispetto agli ultimi provvedimenti esaminati. Ricorda, per esempio, il decreto-legge sulla «Terra dei fuochi», su cui la Commissione bilancio ha dato un parere favorevole ignorando e non approfondendo enormi problemi di copertura finanziaria delle relative norme. Per il provvedimento in esame, peraltro, non è ravvisabile, come giustificazione della fretta e del mancato approfondimento, la ristrettezza dei tempi a disposizione, poiché il decreto-legge non ha una scadenza ravvicinata.
Barbara SALTAMARTINI, presidente, pur ritenendo legittime le critiche del M5S, tiene a ribadire che, nei limiti delle esigenze poste dalla organizzazione dei lavori dell'Assemblea, la Commissione ha sempre assicurato il più ampio dibattito anche a garanzia dei diritti delle opposizioni.
Maino MARCHI (PD), considerando infondate e dilatorie le richieste di un ulteriore approfondimento, anche perché sul testo originario del provvedimento la Commissione si è già espressa dopo un ampio approfondimento, ritiene che vi siano le condizioni per procedere all'espressione del parere nella seduta odierna.
Federico FAUTTILLI (PI), relatore, precisa che i rilievi critici dei deputati Guidesi e Castelli sarebbero dovuti essere sollevati nelle precedenti sedute, al fine di sollecitare il Governo ad un eventuale approfondimento, mentre nella seduta del 28 gennaio già si è proceduto ad esprimere un parere favorevole sul testo del provvedimento sui punti in questione.
Pag. 62Guido GUIDESI (LNA), ribadito il parere contrario del suo gruppo sul provvedimento in esame, chiede un'audizione del Ministro della giustizia per approfondire i numerosi profili critici che il decreto-legge presenta, non solo sul piano finanziario – poiché ritiene che il provvedimento difetti di adeguate coperture finanziarie – ma anche per la tutela della sicurezza dei cittadini.
Barbara SALTAMARTINI, presidente, dopo aver ricordato che la competenza della Commissione attiene solamente agli aspetti economico-finanziari, invita a riproporre la richiesta di audizione nella sede più propria, cioè nell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
Federico FAUTTILLI
(PI), relatore, formula quindi la seguente proposta di parere:
«La V Commissione,
esaminato il disegno di legge C. 1921-A/R Governo, di conversione del decreto-legge n. 146 del 2013, recante misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria;
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo,
esprime
sul testo del provvedimento in oggetto:
parere favorevole».
La Commissione approva la proposta di parere del relatore.
Federico FAUTTILLI
(PI), relatore, ricorda che l'Assemblea ha trasmesso in data odierna il fascicolo n. 1 degli emendamenti.
Quanto alle proposte emendative la cui quantificazione o copertura appare carente o inidonea, segnala gli emendamenti Micillo 7.30, Molteni 7.59, e Sarti 7.4, che, nel sopprimere il comma 3, eliminano la clausola che prevede che ai componenti del garante non siano corrisposti indennità o emolumenti; l'emendamento Sarti 7.1, che prevede un esplicito tetto di spesa per le spese del garante di cui all'articolo 7, istituendo al contempo uno specifico fondo nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, senza tuttavia, prevedere una esplicita clausola di copertura finanziaria, nonché gli identici emendamenti Micillo 9.1, Cirielli 9.2 e Molteni 9.3, volti a sopprimere la clausola di neutralità finanziaria di cui all'articolo 9.
Quanto alle proposte emendative per le quali appare opportuno acquisire l'avviso del Governo, si sofferma in primo luogo sugli emendamenti Farina 6.14 e 6.17 volti, tra l'altro, a prevedere che il questore del luogo in cui si trova l'istituto penitenziario è tenuto a reperire i documenti e i vettori necessari per il viaggio dello straniero espulso e a svolgere una serie di adempimenti necessari a eseguire il provvedimento amministrativo o giudiziario di espulsione, con effettivo accompagnamento immediato alla frontiera al momento della dimissione dall'istituto penitenziario. Al riguardo ritiene opportuno che il Governo chiarisca se all'attuazione della proposta emendativa possa farsi luogo nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
In merito alla proposta Molteni 6.31, volta a prevedere, per le finalità di cui all'articolo 6, comma 1, un incremento, per gli anni 2014, 2015 e 2016, pari 500 milioni di euro annui, per l'esecuzione delle espulsioni e per le attività connesse e consequenziali e al cui onere si provvede mediante corrispondente riduzione delle dotazioni finanziarie iscritte a legislazione vigente nell'ambito delle spese rimodulabili delle missioni di spesa di ciascun Ministero, reputa opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine alla congruità della quantificazione e alla idoneità della copertura ivi specificamente prevista. Pag. 63
In ordine alla proposta Daniele Farina 7.802, la quale, nell'aumentare il numero degli componenti del Garante nazionale di cui all'articolo 7, prevede che i medesimi, se dipendenti da pubblica amministrazione, siano collocati in aspettativa fuori ruolo, ferma rimanendo la clausola di neutralità finanziaria prevista dall'articolo 9, giudica opportuno che il Governo confermi se dall'attuazione della proposta emendativa possano derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Quanto alle proposte Sarti 7.5 e Micillo 7.17, che aumentano il numero degli componenti del Garante nazionale di cui all'articolo 7, ferma rimanendo la clausola di neutralità finanziaria prevista dall'articolo 9, ritiene opportuno che il Governo confermi se dall'incremento del numero dei componenti possano derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Per quel che attiene all'emendamento Scalfarotto 7.801, che prevede che i dipendenti del Garante non siano messi a disposizione dal Ministero della giustizia, ma più in generale dalle amministrazioni pubbliche, e agli identici emendamenti Micillo 7.48 e Molteni 7.60, che prevedono la soppressione del comma 4, che disciplina il personale del Garante nazionale di cui all'articolo 7, ferma rimanendo la clausola di neutralità finanziaria prevista dall'articolo 9, appare opportuno che il Governo confermi se dall'attuazione delle suddette proposte emendative possano derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Ritiene che le restanti proposte emendative trasmesse non sembrano presentare profili problematici dal punto di vista finanziario. In particolare, segnala che sono state considerate non problematiche dal punto di vista degli effetti finanziari le proposte emendative che escludono o attenuano l'effetto di minore permanenza in carcere dei detenuti, derivante dalle disposizioni del provvedimento, posto che il provvedimento medesimo non ascrive a tale minore permanenza risparmi di spesa computati nei saldi di finanza pubblica.
Il sottosegretario Sesa AMICI esprime parere contrario sugli emendamenti Micillo 7.30, Molteni 7.59 e Sarti 7.4, sull'emendamento Sarti 7.1, sugli identici emendamenti Micillo 9.1, Cirielli 9.2 e Molteni 9.3, sugli emendamenti Daniele Farina 6.14 e 6.17, Molteni 6.31, Daniele Farina 7.802 e sugli identici emendamenti Micillo 7.48 e Molteni 7.60, mentre ritiene che i restanti emendamenti non presentino profili problematici sul piano finanziario.
Laura CASTELLI (M5S), anche alla luce del parere contrario del rappresentante del Governo sugli emendamenti volti a sopprimere la clausola di neutralità finanziaria di cui all'articolo 9, ribadisce l'opportunità dell'inserimento di una clausola di salvaguardia finanziaria, ritenendo che tale clausola darebbe maggiori garanzie ai fini del rispetto dei saldi di finanza pubblica.
Barbara SALTAMARTINI, presidente, precisa che il parere contrario del Governo sugli emendamenti che sopprimono la clausola di invarianza finanziaria di cui all'articolo 9 tende ad evitare che le disposizioni del provvedimento comportino oneri ulteriori rispetto alle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente. Pertanto, essendo esclusa la possibilità che si manifestino ulteriori effetti finanziari rispetto ai vigenti stanziamenti di bilancio, appare inutile l'inserimento di una clausola di salvaguardia finanziaria.
Federico FAUTTILLI (PI), relatore, formula quindi parere contrario sugli emendamenti 6.14, 6.17, 6.31, 7.1, 7.4, 7.30, 7.48, 7.60, 7.59, 7.802, 9.1, 9.2, 9.3, in quanto suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura, e nulla osta sulle restanti proposte emendative contenute nel fascicolo n. 1.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore.
La seduta termina alle 19.55.