SEDE REFERENTE
Martedì 2 luglio 2013. — Presidenza del presidente della VIII Commissione, Ermete REALACCI. — Intervengono il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Andrea Orlando, il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Claudio De Vincenti, e il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Marco Flavio Cirillo.
La seduta comincia alle 9.40.
DL 61/2013: Nuove disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro nell'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale.
C. 1139 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 27 giugno 2013.
Ermete REALACCI, presidente, avverte che sono stati presentati emendamenti e articoli aggiuntivi, alcuni dei quali presentano profili di criticità relativamente alla loro ammissibilità (vedi allegato 1). Avverte, inoltre, che i relatori hanno presentato ulteriori emendamenti (vedi allegato 2).
In ordine ai citati profili di criticità relativi all'ammissibilità di taluni emendamenti e articoli aggiuntivi presentati, ricorda che, ai sensi del comma 7 dell'articolo 96-bis del Regolamento, non possono ritenersi ammissibili le proposte emendative che non siano strettamente attinenti alle materie oggetto dei decreti-legge all'esame della Camera.
Tale criterio risulta più restrittivo di quello dettato, con riferimento agli ordinari progetti di legge, dall'articolo 89 del medesimo Regolamento, il quale attribuisce al Presidente la facoltà di dichiarare inammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che siano estranei all'oggetto Pag. 31del provvedimento. Ricorda, inoltre, che la lettera circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997 sull'istruttoria legislativa precisa che, ai fini del vaglio di ammissibilità delle proposte emendative, la materia deve essere valutata con riferimento «ai singoli oggetti e alla specifica problematica affrontata dall'intervento normativo».
La necessità di rispettare rigorosamente tali criteri ancor più si impone a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 22 del 2012 e della lettera del Presidente della Repubblica del 23 febbraio 2012.
Pertanto, alla luce di quanto testé detto, i presidenti non possono che applicare le suddette disposizioni regolamentari e quanto previsto dalla citata circolare del Presidente della Camera dei deputati del 1997. Con riferimento al provvedimento in esame, quindi, sono da considerarsi ammissibili solo gli emendamenti che intervengono sulle materie già oggetto del decreto-legge in esame o che siano strettamente connesse o consequenziali alle stesse.
Sono pertanto da considerarsi inammissibili le seguenti proposte emendative che non recano disposizioni strettamente connesse o consequenziali a quelle contenute nel testo del decreto-legge:
Alli 1.01 e analogo Bratti 2.02 che, al fine di assicurare il potenziamento delle attività di controllo ambientale, prevedono per le ARPA/APPA una serie di deroghe alle recenti normative finalizzate al controllo della spesa pubblica; Lavagno 1.02 che prevede l'esclusione dal patto di stabilità interno delle spese di regioni e enti locali dirette alla bonifica dei siti di interesse nazionale; Busto 1.04 e analogo Busto 1.05 che prevedono, rispettivamente, un impegno di spesa di 40 e di 35 milioni di euro per assunzioni, finalizzate al superamento delle emergenze ambientali del territorio di Taranto, da parte del comune e della provincia, provvedendo alle relative coperture; Pelillo 2.10 che aumenta, con una novella al decreto-legge n. 207 del 2012, le somme destinate al contrasto delle criticità sanitarie del territorio della provincia di Taranto, da 10 a 30 milioni di euro; Bratti 2. 01 che riconosce un'indennità annua lorda di 5.000 euro agli ispettori ambientali dell'ISPRA che effettuano gli accertamenti del rispetto dell'AIA; Pelillo 2.03 che reca una deroga al Patto di stabilità interna della regione Puglia per le spese finalizzate all'attuazione degli interventi del protocollo d'intesa del 26 luglio 2012; Matarrese 2.05 che reca una deroga al Patto di stabilità interno per le spese finalizzate alla risoluzione di criticità ambientali; gli analoghi Allasia 2.06, 2.07, 2.08, 2.09 e 2.010 che recano autorizzazioni di spesa per l'espletamento dell'attività di bonifica di specifici siti di interesse nazionale.
Alessandro BRATTI (PD) prende atto dei giudizi di inammissibilità pronunciati dalle presidenze. Esprime, tuttavia, il proprio rammarico perché, ancora una volta, a fronte di norme semplificatorie o derogatorie del quadro ordinamentale in materia ambientale, viene vanificato – nella circostanza, per ragioni procedurali – ogni tentativo di rafforzare il sistema dei controlli ambientali e di dotare gli organismi preposti (ISPRA e ARPA) delle indispensabili risorse e tutele.
Luigi LACQUANITI (SEL) esprime rammarico per la declaratoria di inammissibilità relativamente all'articolo aggiuntivo Lavagno 1.02 volto alla bonifica dei siti di interesse nazionale.
Michele PELILLO (PD) esprime disappunto per il fatto che le presidenze hanno dichiarato inammissibile il proprio articolo aggiuntivo 2.03 visto che una proposta emendativa avente identica portata normativa, sia pure riferita all'area industriale di Piombino, è stata approvata poche settimane fa durante l'esame al Senato del decreto-legge n. 43 del 2013. Allo stesso modo giudica incomprensibile il giudizio di inammissibilità pronunciato dalle presidenze sul proprio emendamento 2.10 dato che esso reca una modifica testuale al decreto-legge n. 207 del 2012 e che una delle finalità espressamente dichiarate Pag. 32del decreto-legge in esame è propria quella di modificare in più punti il citato decreto-legge n. 207 del 2012.
Ermete REALACCI, presidente, nel ribadire le ragioni che hanno portato le presidenze alla formulazione dei sopra elencati giudizi di inammissibilità, precisa, con riferimento a quanto dichiarato dal deputato Pelillo in ordine all'inammissibilità del suo emendamento 2.10 che, nella formulazione del giudizio di ammissibilità delle proposte emendative non può adottarsi un criterio basato sulla finalità del provvedimento in esame (cosiddetto «criterio teleologico»), dovendosi ritenere ammissibili solamente gli emendamenti strettamente connessi alle materie oggetto del provvedimento stesso o che, pur riferendosi a istituti che non sono oggetto della proposta di legge, possono con questi trovare una connessione diretta.
Coglie, comunque, l'occasione per sottolineare la possibilità di procedere, anche in ragione della concorde volontà dei gruppi parlamentari, ad un eventuale riesame dei giudizi di inammissibilità pronunciati, in sede di esame da parte dell'Assemblea.
Stefano ALLASIA (LNA) lamenta che le proposte emendative presentate dal proprio gruppo o sono dichiarate generalmente inammissibili o sono costantemente respinte.
Raffaele FITTO (PdL), relatore per la X Commissione, intervenendo anche a nome del collega Borghi, illustra sinteticamente il contenuto degli emendamenti dei relatori.
Ermete REALACCI, presidente, propone di fissare alle 10.30 della giornata odierna il termine per la presentazione dei subemendamenti agli emendamenti presentati dai relatori.
Davide CRIPPA (M5S) chiede che il termine per la presentazione dei subemendamenti agli emendamenti dei relatori sia fissato alle 11.
Paolo GRIMOLDI (LNA) si associa alla richiesta del collega Crippa.
Ermete REALACCI, presidente, in accoglimento della richieste avanzate dal deputato Crippa, fissa alle 11 il termine per la presentazione dei subemendamenti agli emendamenti dei relatori.
La seduta, sospesa alle 10, è ripresa alle 11.35.
Ermete REALACCI, presidente, invita i relatori ad esprimere il parere sulle proposte emendative presentate.
Enrico BORGHI (PD), relatore per l'VIII Commissione, anche a nome del relatore Fitto, raccomanda l'approvazione degli emendamenti 1.126, 1.127, 1.128, 1.129, 1.130, 1.131, 1.132, 1.118 e 2.11 dei relatori, esprimendo parere contrario su tutti i subemendamenti ad essi presentati.
Esprime parere favorevole sugli emendamenti Latronico 1.21, Allasia 1.56, Latronico 1.58 e 1.59, Pastorelli 1.73 e 1.79, Busto 1.75 e 1.102, Vignali 1.114 e Lacquaniti 2.2.
Esprime parere contrario sugli emendamenti Allasia 1.17, Busto 1.1 e 1.2, Lacquaniti 1.20, Allasia 1.29, Busto 1.5, 1.6, 1.7, 1.8, 1.9,1.10, 1.4, 1.12, 1.34, 1.35, 1.36 e 1.38, Allasia 1.42, Busto 1.43, 1.46, 1.51, 1.52, 1.53, 1.54, e 1.55, Lacquaniti 1.57, Busto 1.62, 1.65, 1.72, 1.74, Lacquaniti 1.80, Duranti 1.81, Busto 1.84 e 1.85, Pastorelli 1.86, Busto 1.87, 1.88, 1.89, 1.100, 1.101, 1.103, 1.105, 1.106, Allasia 1.108, Busto 1.110, 1.112, 1.115, 1.116, 1.117, 1.119, Lacquaniti 1.120, sull'articolo aggiuntivo Busto 1.03, sugli emendamenti Busto 2.3, Lacquaniti 2.6, Busto 2.7 e sull'articolo aggiuntivo Lacquaniti 2.011.
Invita al ritiro delle restanti proposte emendative presentate, una parte delle quali peraltro sarebbero assorbite o precluse dall'eventuale approvazione degli emendamenti dei relatori.
Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI concorda con il parere espresso dai relatori.
Pag. 33Raffaello VIGNALI (PdL) ritira tutti gli emendamenti sui quali i relatori hanno formulato la proposta di invito al ritiro, ad eccezione dell'emendamento 1.61 soppressivo dell'ultimo periodo del comma 13 dell'articolo 1 volto a far gravare sull'impresa tutti gli oneri dei trattamenti economici per il compenso omnicomprensivo del commissario straordinario, del sub commissario e dei componenti del comitato.
I deputati Gianluca BENAMATI (PD), Cosimo LATRONICO (PdL), Salvatore MATARRESE (SCpI) e Mariastella BIANCHI ritirano tutti gli emendamenti sui quali i relatori hanno formulato la proposta di invito al ritiro. La deputata Elisa MARIANO (PD) ritira il proprio emendamento 1.99.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Lacquaniti 0.1.126.1, Mannino 0.1.126.2, 0.1.126.3, 0.1.126.4 e 0.1.126.5; approvano quindi l'emendamento 1.126 dei relatori.
Ermete REALACCI, presidente, avverte che gli emendamenti Allasia 1.15, Allasia 1.17 sono preclusi dall'approvazione dell'emendamento 1.126 dei relatori mentre l'emendamento Busto 1.1 risulta parzialmente assorbito.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Busto 1.2 e Lacquaniti 1.20, e approvano l'emendamento Latronico 1.21.
Ermete REALACCI, presidente, avverte che l'emendamento Matarrese 1.23 risulta precluso mentre gli emendamenti Latronico 1.25, Carrescia 1.26 e Matarrese 1.27 sono assorbiti.
Chiede ai relatori la motivazione dell'invito al ritiro formulato sul proprio emendamento 1.3.
Il ministro Andrea ORLANDO sottolinea che, pur condividendo nel merito le finalità dell'emendamento Realacci 1.3, la relazione semestrale sullo stato dei controlli ambientali dovrebbe essere presentata alle competenti commissioni parlamentari e non genericamente al Parlamento.
Tino IANNUZZI (PD) concorda con il ministro Orlando.
Davide CRIPPA (M5S) ritiene opportuno un maggiore approfondimento sull'emendamento Realacci 1.3.
Enrico BORGHI (PD), relatore per l'VIII Commissione, propone di accantonare l'emendamento Realacci 1.3.
Le Commissioni concordano.
Le Commissioni respingono l'emendamento Allasia 1.29.
Claudia MANNINO (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Busto 1.5, di cui è cofirmataria, auspicandone l'approvazione.
Le Commissioni respingono l'emendamento Busto 1.5.
Claudia MANNINO (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Busto 1.6, di cui è cofirmataria, auspicandone l'approvazione.
Le Commissioni respingono l'emendamento Busto 1.6.
Davide CRIPPA (M5S) insiste per la votazione dell'emendamento Busto 1.7, di cui è cofirmatario.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Busto 1.7 e 1.8.
Claudia MANNINO (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Busto 1.9, di cui è cofirmataria, auspicandone l'approvazione.
Pag. 34Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Busto 1.9 e 1.10.
Davide CRIPPA (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Busto 1.4, di cui è cofirmatario, sottolineando la necessità che il Ministero della salute sia ampiamente coinvolto in tutte le attività inerenti il commissariamento straordinario richiamato dall'articolo 1.
Le Commissioni respingono l'emendamento Busto 1.4.
Alberto ZOLEZZI (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Busto 1.12.
Claudia MANNINO (M5S) sottolinea che il commissario deve essere individuato in un soggetto che non ha avuto precedenti rapporti con la gestione dell'impresa.
Le Commissioni respingono l'emendamento Busto 1.12.
Ermete REALACCI, presidente, avverte che l'emendamento Allasia 1.124 è assorbito.
Piergiorgio CARRESCIA (PD) chiede la motivazione dell'invito al ritiro del proprio emendamento 1.32.
Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI, rilevato che vi è un errore materiale nell'emendamento Carrescia 1.32, ne chiede l'accantonamento.
Ermete REALACCI, presidente, accantona l'emendamento Carrescia 1.32.
Le Commissioni respingono l'emendamento Busto 1.34.
Claudia MANNINO (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Busto 1.35, di cui è cofirmataria, volto a specificare le competenze del sub commissario.
Le Commissioni respingono l'emendamento Busto 1.35.
Massimo Felice DE ROSA (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Busto 1.36, volto ad escludere dalla carica di commissario soggetti che abbiano gestito nel passato l'impresa, chiedendo ai relatori di riconsiderare il parere contrario espresso.
Davide CRIPPA (M5S) si associa alle osservazioni del collega De Rosa.
Donatella DURANTI (SEL) dichiara voto favorevole sull'emendamento Busto 1.36.
Le Commissioni respingono l'emendamento Busto 1.36.
Piergiorgio CARRESCIA (PD) ritira il proprio emendamento 1.37.
Davide CRIPPA (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Busto 1.38, volto a prevedere il parere vincolante delle Commissioni parlamentari sulla proroga del commissariamento.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Busto 1.38, Allasia 1.42, Busto 1.43 e 1.47.
Salvatore MATARRESE (SCpI) ritira l'emendamento Causin 1.49, di cui è cofirmatario.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Busto 1.51 e 1.52.
Davide CRIPPA (M5S) richiama le finalità dell'emendamento Busto 1.53, di cui è cofirmatario, chiedendo le ragioni del parere contrario espresso.
Raffaele FITTO (PdL), relatore per la X Commissione, sottolinea che si tratta di competenze già attribuite al commissario.
Le Commissioni respingono l'emendamento Busto 1.53.
Pag. 35Claudia MANNINO (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Busto 1.54, di cui è cofirmataria, volto al coinvolgimento dell'assemblea nella gestione commissariale.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Busto 1.54 e 1.55.
Davide CRIPPA (M5S) chiede chiarimenti ai relatori in merito al parere favorevole espresso sull'emendamento Allasia 1.56.
Enrico BORGHI (PD), relatore per l'VIII Commissione, sottolinea che la normativa vigente già garantisce ai soci la possibilità di trasferire le partecipazioni detenute all'atto del commissariamento.
Davide CRIPPA (M5S) osserva quindi che il contenuto dell'emendamento Allasia 1.56 appare pleonastico, quindi come tale non occorrerebbe votarlo.
Filiberto ZARATTI (SEL) concorda con le osservazioni del deputato Crippa, sottolineando che non vi è ragione di introdurre nel testo del decreto-legge una disposizione già prevista nell'ordinamento vigente.
Ermete REALACCI, presidente, accantona l'emendamento Allasia 1.56.
Luigi LACQUANITI (SEL) illustra le finalità del proprio emendamento 1.57, volto ad escludere la possibilità di nominare commissario straordinario un soggetto che abbia preso parte in precedenza alla gestione dell'impresa.
Davide CRIPPA (M5S) condivide le finalità dell'emendamento Lacquaniti 1.57.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Lacquaniti 1.57 e approvano gli emendamenti 1.127 dei relatori, Latronico 1.58 e 1.59.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono quindi il subemendamento Lacquaniti 0.1.128.1 e approvano l'emendamento 1.128 dei relatori.
Raffaello VIGNALI (PdL) chiede ai relatori di riconsiderare il parere espresso sul proprio emendamento 1.61.
Ermete REALACCI, presidente, accantona l'esame dell'emendamento Vignali 1.61.
Davide CRIPPA (M5S) illustra le finalità dell'emendamento Busto 1.62 do cui è cofirmatario.
Diego DE LORENZIS (M5S) chiede motivazione del parere contrario espresso sull'emendamento Busto 1.62, finalizzato a un maggiore coinvolgimento del ministro della salute nell'attuazione delle disposizioni del decreto-legge.
Gianluca BENAMATI (PD), rilevato che la richiesta di un maggiore coinvolgimento del ministro della salute è stata sollecitata da deputati di diversi gruppi, riterrebbe opportuno accantonare l'emendamento Busto 1.62.
Mariastella BIANCHI (PD) si associa alla richiesta del collega Benamati.
Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI osserva che il concerto o l'intesa tra diversi ministeri spesso non agevolano la speditezza degli interventi, rappresentando al contrario uno strumento di rallentamento delle decisioni.
Ermete REALACCI, presidente, accantona l'emendamento Busto 1.62, nonché gli emendamento Mariastella Bianchi 1.63 e Busto 1.64, di analogo contenuto.
Ermete REALACCI, presidente, ritira il proprio emendamento 1.67.
Mariastella BIANCHI (PD) ritira il proprio emendamento 1.70.
Pag. 36Gianluca BENAMATI (PD) ritira il proprio emendamento 1.71.
Diego DE LORENZIS (M5S) chiede la motivazione del parere contrario espresso sull'emendamento Busto 1.65, di cui è cofirmatario.
Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI precisa che le fattispecie di esperti richiamati dall'emendamento sono già previste dalle disposizioni vigenti.
Davide CRIPPA (M5S), rilevato che sarebbe stato preferibile che i relatori avessero formulato un invito al ritiro dell'emendamento Busto 1.65, lo ritira.
Le Commissioni respingono l'emendamento Busto 1.72.
Enrico BORGHI (PD), relatore per l'VIII Commissione, anche a nome del relatore Fitto, chiede l'accantonamento dell'emendamento Pastorelli 1.73.
Le Commissioni concordano.
Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l'emendamento Pastorelli 1.79, respingono l'emendamento Busto 1.74 e approvano l'emendamento Busto 1.75.
Ermete REALACCI, presidente, avverte che gli emendamenti Busto 1.77 e 1.76 sono assorbiti.
Luigi LACQUANITI (SEL) illustra le finalità del proprio emendamento 1.80 sottolineando che le prescrizioni dell'AIA non possono essere modificate in senso meno stringente.
Le Commissioni respingono l'emendamento Lacquaniti 1.80.
Donatella DURANTI (SEL) illustra le finalità del proprio emendamento 1.81.
Davide CRIPPA (M5S), rilevando che l'emendamento 1.81 ha finalità analoghe al suo 1.84, dichiara il voto favorevole del suo gruppo.
Le Commissioni respingono l'emendamento 1.81.
Cosimo LATRONICO (PdL), intervenendo sul suo emendamento 1.83, chiarisce che non ha proceduto al ritiro perché profondamente convinto dell'utilità della soppressione della figura del Garante per l'attuazione dell'AIA.
Claudia MANNINO (M5S), concorda con il collega Latronico, ritenendo il garante una spesa superflua a carico dello Stato.
Raffaele FITTO (PdL), relatore per la X Commissione, anche a nome del collega Borghi, chiede l'accantonamento dell'emendamento 1.83.
Le Commissioni respingono quindi l'emendamento Busto 1.84.
Claudia MANNINO (M5S), non accogliendo l'invito al ritiro dei relatori, insiste per la votazione dell'emendamento Busto 1.85, di cui è cofirmataria.
Nessuno chiedendo di intervenire, le Commissioni respingono l'emendamento Busto 1.85. Respingono quindi il subemendamento Lacquaniti 0.1.129.1 e approvano l'emendamento 1.129 dei relatori. Respingono quindi l'emendamento Pastorelli 1.86.
Davide CRIPPA (M5S) chiede ai relatori di chiarire le motivazioni alla base del parere contrario espresso sull'emendamento Busto 1.87, di cui è cofirmatario.
Enrico BORGHI (PD), relatore per la VIII Commissione, anche a nome del collega Fitto, fa presente che il parere contrario dei relatori nasce dall'esigenza di garantire la riservatezza ad un atto fondamentale per la gestione aziendale quale il piano industriale.
Pag. 37Nessun altro chiedendo di intervenire, le Commissioni respingono l'emendamento Busto 1.87.
Claudia MANNINO (M5S) illustra l'emendamento Busto 1.88, di cui è cofirmataria, che traduce in norme una specifica richiesta, avanzata in sede di audizione anche dall'ARPA della regione Puglia, di procedere ad una riduzione della produzione di acciaio dello stabilimento dell'Ilva di Taranto, ritenuta condizione indispensabile, insieme alla riduzione delle emissioni nocive, per eliminare o quantomeno per mitigare in modo significativo i fenomeni di inquinamento derivanti dallo svolgimento delle attività produttive.
Diego DE LORENZIS (M5S) si associa a quanto detto dalla collega Mannino, raccomandando l'approvazione dell'emendamento Busto 1.88.
Alberto ZOLEZZI (M5S), nell'esprimere condivisione per quanto testé affermato dai colleghi Mannino e De Lorenzis, aggiunge che, ormai, in nessun Paese dell'Unione europea esistono stabilimenti siderurgici che producono più di 5 milioni di tonnellate annue di acciaio.
Davide CRIPPA (M5S) stigmatizza il fatto che le Commissioni non prestano la dovuta attenzione alle proposte e alle richieste provenienti dall'ARPA, cioè dall'organismo deputato a individuare ed eliminare le cause del rischio sanitario allo scopo di tutelare in concreto la salute dei cittadini.
Michele PELILLO (PD), pur comprendendo le ragioni che sono alla base delle osservazioni svolte dai colleghi testé intervenuti, fa presente che l'AIA emanata nell'ottobre 2012 dal Ministero dell'ambiente prevede già una riduzione della produzione di acciaio da 9 a 8 milioni di tonnellate e che un'ulteriore riduzione dei volumi di produzione dovrebbe eventualmente essere deliberata non in sede legislativa, ma attraverso una modifica della stessa AIA.
Nessun altro chiedendo di intervenire, le Commissioni respingono l'emendamento Busto 1.88.
Claudia MANNINO (M5S) illustra il subemendamento a sua prima firma 0.1.130.2, raccomandandone l'approvazione.
Nessuno chiedendo di intervenire, le Commissioni respingono, con distinte votazioni, i subemendamenti Mannino 0.1.130.2 e Lacquaniti 0.1.130.1.
Davide CRIPPA (M5S) invita i colleghi a valutare con la massima attenzione il contenuto del subemendamento Mannino 0.1.130.3, di cui raccomanda l'approvazione. Ritiene, infatti, che ove non si procedesse alla soppressione dell'ultimo periodo del comma 7 dell'articolo 1, come risultante dall'eventuale approvazione dell'emendamento 1.130 dei relatori, da un lato, si precostituirebbero le condizioni legali per non procedere all'attuazione integrale di tutte le prescrizioni contenute nell'AIA dell'ottobre 2012 e, dall'altro, si fornirebbe un formidabile argomento giuridico alla proprietà dello stabilimento per ricorrere contro l'istituto del commissariamento che il Governo dice di avere dovuto adottare proprio per far fronte al mancato rispetto nei tempi prescritti delle citate prescrizioni dell'AIA.
Gianluca BENAMATI (PD) dissente da quanto appena detto dal collega Crippa, dato che l'emendamento 1.130 dei relatori tende a contenere entro limiti ben più ristretti di quelli originariamente previsti i margini d'intervento degli organi commissariali relativamente alla modifica della citata AIA dell'ottobre 2012. In questo senso, ritiene che l'emendamento 1.130 dei relatori rappresenti un opportuno rafforzamento delle tutele ambientali, considerato che l'AIA potrà essere modificata a seguito dell'approvazione del piano di cui all'articolo 1, comma 5, del decreto-legge, Pag. 38solo per quanto riguarda la modulazione dei tempi di attuazione delle relative prescrizioni e non già per quanto riguarda il loro contenuto.
Il Sottosegretario di Stato Claudio DE VINCENTI, nel condividere quanto appena detto dal deputato Benamati, aggiunge che l'eventuale riconsiderazione, con il piano di cui al comma 5 dell'articolo 1, della tempistica relativa all'attuazione delle prescrizioni contenute nell'AIA dell'ottobre del 2012 non potrebbe essere posta dalla proprietà dell'azienda alla base di un eventuale ricorso in sede giurisdizionale contro il provvedimento di commissariamento, dal momento che l'eventualità di una riconsiderazione dei tempi di attuazione dell'AIA troverebbe il suo fondamento nelle accertate violazioni e inadempienze commesse dalla proprietà stessa.
Nessun altro chiedendo di intervenire, le Commissioni respingono il subemendamento Mannino 0.1.130.3.
Donatella DURANTI (SEL) preannuncia il voto contrario dei deputati del suo gruppo sull'emendamento 1.130 dei relatori.
Nessun altro chiedendo di intervenire, le Commissioni approvano l'emendamento 1.130 dei relatori.
Donatella DURANTI (SEL), non accogliendo l'invito al ritiro dei relatori, insiste per la votazione dell'emendamento a sua prima firma 1.90.
Raffaele FITTO (PdL), relatore per la X Commissione, anche a nome del relatore per la VIII Commissione, ritiene opportuno chiedere l'accantonamento dell'emendamento Duranti 1.90, avendo le Commissioni accantonato gli emendamenti Busto 1.62 e gli identici Maria Stella Bianchi 1.63 e Busto 1.64 vertenti anch'essi sulla questione del concerto del Ministro dell'ambiente con altri Ministri.
Ermete REALACCI presidente, propone quindi di accantonare, come richiesto dai relatori, l'emendamento Duranti 1.90.
Le Commissioni consentono.
Ermete REALACCI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento De Caro 1.91: s'intende che vi abbia rinunciato.
Claudia MANNINO (M5S) chiede l'accantonamento dell'emendamento Busto 1.92, di cui è cofirmataria, che attiene al medesimo tema delle forme e degli strumenti di coinvolgimento del Ministero della salute che è già stato oggetto di precedenti accantonamenti disposti dalle Commissioni.
Raffaele FITTO (PdL), relatore per la X Commissione, ritiene accoglibile la richiesta della collega Mannino.
Ermete REALACCI presidente, propone quindi di accantonare, come richiesto dai relatori, l'emendamento Busto 1.92.
Le Commissioni consentono.
Michele PELILLO (PD), accogliendo l'invito dei relatori, ritira l'emendamento a sua prima firma 1.93.
Ermete REALACCI presidente, avverte che l'emendamento Busto 1.89 risulta precluso dall'approvazione dell'emendamento dei relatori 1.130.
Ermete REALACCI presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento dei relatori 1.130, l'emendamento Pastorelli 1.96 risulta precluso e l'emendamento Carrescia 1.97 risulta assorbito.
Claudia MANNINO (M5S) chiede se l'emendamento Busto 1.100 debba ritenersi assorbito dall'emendamento 1.130 dei relatori, approvato dalle Commissioni.
Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI rileva che, a suo avviso, l'emendamento Pag. 39Busto 1.100 può considerarsi assorbito dall'approvazione dell'emendamento 1.130 dei relatori solo per quanto riguarda la pubblicità del piano ambientale.
Ermete REALACCI, presidente, dichiara, come testé evidenziato dal rappresentante del Governo, che l'emendamento Busto 1.100 è parzialmente assorbito dall'emendamento 1.130 dei relatori.
Davide CRIPPA (M5S), alla luce di quanto detto dal rappresentante del Governo e dal presidente, insiste per la votazione dell'emendamento Busto 1.100, di cui è cofirmatario.
Nessuno chiedendo di intervenire, le Commissioni respingono l'emendamento Busto 1.100.
Claudia MANNINO (M5S), accogliendo l'invito dei relatori, ritira l'emendamento Busto 1.101, di cui è cofirmataria.
Nessuno chiedendo di intervenire, le Commissioni approvano l'emendamento Busto 1.102; respingono, quindi, l'emendamento Busto 1.103.
Claudia MANNINO (M5S) illustra il subemendamento a sua firma 0.1.131.1 diretto a specificare meglio ed a circoscrivere gli ambiti di responsabilità delle diverse figure commissariali in ragione dei compiti a ciascuno attribuiti.
Enrico BORGHI (PD), anche a nome del relatore per la X Commissione, conferma il parere contrario sul subemendamento Mannino 0.1.131.1.
Il Sottosegretario Claudio DE VINCENTI, nel confermare il parere del Governo conforme a quello dei relatori, specifica che dalla lettura dell'emendamento 1.131 dei relatori, al quale il subemendamento Mannino si riferisce, appare evidente che il regime di responsabilità del commissario, del subcommissario e degli esperti del comitato sono da intendersi necessariamente graduati in ragione dei compiti e delle responsabilità a ciascuno assegnati.
Nessuno chiedendo di intervenire, le Commissioni respingono il subemendamento Mannino 0.1.131.1 e approvano l'emendamento 1.131 dei relatori. Respingono, infine, con distinte votazioni,gli emendamenti Busto 1.105 e 1.106.
Luigi LACQUANITI (SEL), ritira il subemendamento a sua prima firma 0.1.132.1.
Nessuno chiedendo di intervenire, le Commissioni approvano l'emendamento 1.132 dei relatori. Respingono, quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Allasia 1.108, Busto 1.110 e 1.112. Approvano, quindi, l'emendamento Vignali 1.114. Respingono, infine, l'emendamento Busto 1.115.
Claudia MANNINO (M5S), accogliendo l'invito dei relatori, ritira l'emendamento Busto 1.116, di cui è cofirmataria.
Nessuno chiedendo di intervenire, le Commissioni respingono l'emendamento Busto 1.117. Approvano, quindi, l'emendamento 1.118 dei relatori. Respingono, poi, con distinte votazioni, gli emendamenti Busto 1.119, Lacquaniti 1.120, nonché l'articolo aggiuntivo Busto 1.03. Approvano infine l'emendamento Lacquaniti 2.2 e respingono l'emendamento Busto 2.3.
Alessandro BRATTI (PD), accogliendo l'invito dei relatori, ritira l'emendamento a sua prima firma 2.4.
Claudia MANNINO (M5S) chiede l'accantonamento del subemendamento a sua firma 0.2.11.1.
Raffaele FITTO (PdL), relatore per la X Commissione, anche a nome del relatore per la VIII Commissione, ritiene che la richiesta della collega Mannino sia accoglibile e che, pertanto, sia opportuno chiedere Pag. 40insieme l'accantonamento del subemendamento Mannino 0.2.11.1 e dell'emendamento 2.11 dei relatori.
Ermete REALACCI presidente, propone quindi di accantonare, come richiesto dai relatori, l'emendamento 2.11 dei relatori e il relativo subemendamento.
Le Commissioni consentono.
Nessuno chiedendo di intervenire, le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Lacquaniti 2.6, nonché Busto 2.7 e 2.8.
Luigi LACQUANITI (SEL) chiede che i relatori specifichino le ragioni che li hanno portati ad esprimere un parere contrario sull'emendamento a sua prima firma 2.9.
Enrico BORGHI (PD), relatore per la VIII Commissione, anche a nome del relatore per la X Commissione, alla luce del supplemento di istruttoria effettuato anche con il rappresentante del Governo, conferma il parere contrario sull'emendamento Lacquaniti 2.9.
Filiberto ZARATTI (SEL) stigmatizza il fatto che i relatori in questo caso si siano sottratti al dovere di correttezza di esplicitare in modo chiaro le ragioni del loro parere contrario sull'emendamento in questione.
Davide CRIPPA (M5S), nell'associarsi ai rilievi del collega Zaratti, dichiara di considerare inaccettabile il comportamento dei relatori dinanzi alla richiesta di motivazione dei pareri resi.
Il Sottosegretario Claudio DE VINCENTI precisa che il parere contrario del Governo sull'emendamento Lacquaniti 2.9, si fonda unicamente sulla considerazione che esso incide su una materia coperta da riserva di legge.
Nessun altro chiedendo di intervenire, le Commissioni respingono l'emendamento Lacquaniti 2.9.
Alessandro BRATTI (PD) illustra l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 2.04, sottolineando che esso non è di matrice ambientalista, giacché proviene dagli organismi rappresentativi di quella imprenditoria innovativa e attenta alle tematiche della responsabilità sociale delle imprese da cui può venire un contributo fondamentale per superare il profondo gap di informazione e di coinvolgimento delle popolazioni e dei rappresentanti delle comunità locali nelle decisioni a grande impatto ambientale, che spesso sono tra le cause vere delle opposizioni e delle contestazioni dei cittadini e dei cosiddetti atteggiamenti «Nimby», che tanto pesano sulla capacità effettiva di realizzare interventi e opere a volte essenziali per il futuro dei territori. Conclude, quindi, esortando i relatori e il rappresentante del Governo a rivedere il giudizio precedentemente formulato sul proprio articolo aggiuntivo.
Il Sottosegretario Claudio DE VINCENTI, alla luce delle argomentazioni esposte dal deputato Bratti, ritiene sia opportuno chiedere l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Bratti 2.04, al fine di approfondirne i contenuti in relazione alla definizione di una più precisa posizione in ordine agli strumenti più idonei per rafforzare gli strumenti di coinvolgimento delle popolazioni e dei rappresentanti degli enti territoriali nelle scelte in questione.
Gianluca BENAMATI (PD) esprime, a nome dei deputati del Partito Democratico, soddisfazione per la disponibilità manifestata dal rappresentante del Governo a effettuare un supplemento d'istruttoria sull'articolo aggiuntivo presentato dal collega Bratti che, a suo avviso, è meritevole della massima attenzione e considerazione.
Donatella DURANTI (SEL), a nome del suo gruppo, si associa a quanto appena detto dal collega Benamati.
Pag. 41Raffaele FITTO (PdL), relatore per la X Commissione, anche a nome del relatore per la VIII Commissione, concorda con quanto appena detto dal rappresentante del Governo in ordine all'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Bratti 2.04.
Ermete REALACCI presidente, propone quindi di accantonare, come richiesto dal Governo, l'articolo aggiuntivo Bratti 2.04.
Le Commissioni concordano.
Luigi LACQUANITI (SEL) illustra l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 2.011 diretto a garantire che, ove le risorse della società proprietaria dello stabilimento Ilva di Taranto non fossero sufficienti a realizzare gli indispensabili interventi di risanamento ambientale, sia possibile accedere ai fondi della Cassa depositi e prestiti per la loro realizzazione, salvo rivalersi sulla medesima società proprietaria dello stabilimento.
Nessun altro chiedendo di intervenire, le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Lacquaniti 2.011.
Ermete REALACCI, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame.
La seduta termina alle 14.05.
SEDE REFERENTE
Martedì 2 luglio 2013. — Presidenza del vicepresidente della X Commissione, Ignazio ABRIGNANI. — Intervengono il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Claudio De Vincenti, e il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Marco Flavio Cirillo.
La seduta comincia alle 20.10.
DL 61/2013: Nuove disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro nell'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale.
C. 1139 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta di questa mattina.
Ignazio ABRIGNANI, presidente, ricorda che, nel corso della seduta antimeridiana sono stati accantonati una serie di emendamenti, per l'esattezza Realacci 1.3, Carrescia 1.32, Allasia 1.56, Vignali 1.61, Busto 1.62, Mariastella Bianchi 1.63, Busto 1.64, Pastorelli 1.73, Latronico 1.83, Duranti 1.90, Busto 1.92, il subemendamento Mannino 0. 2.11.1 e il relativo emendamento dei relatori 2.11 e l'articolo aggiuntivo Bratti 2.0.4.
Comunica inoltre che l'emendamento Latronico 1.59, approvato nella seduta antimeridiana, a fini di coordinamento del testo deve essere correttamente riformulato come segue: Al comma 4, secondo periodo, sostituire le parole «i componenti degli organi di controllo, i quali» con le seguenti «fino a due terzi dei componenti degli organi di controllo; il restante terzo è nominato dagli azionisti di minoranza. Tutti i componenti».
Dà quindi la parola ai relatori per le indicazioni relative alle proposte emendative accantonate.
Enrico BORGHI (PD), relatore per l'VIII Commissione, anche a nome del collega Fitto, propone di riformulare l'emendamento Realacci 1.3 trasformandolo in un comma aggiuntivo all'articolo 1, e sostituendo le parole «al primo periodo» con «ai commi 1 e 1-bis», nonché sostituendo le parole da «dello stato di potenziamento delle strutture interne» fino alla fine con «dell'adeguatezza delle attività svolte dall'ISPRA e dalle ARPA».
Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI concorda con la riformulazione proposta.
Pag. 42Ermete REALACCI (PD), accetta la riformulazione proposta.
Massimo Felice DE ROSA (M5S), giudica negativamente la riformulazione ritenendola non sufficiente per la finalità del potenziamento delle strutture preposte ai controlli.
Donatella DURANTI (SEL), ritiene che la riformulazione non abbia alcun contenuto innovativo.
Ermete REALACCI (PD), ritiene che, seppure la riformulazione è senz'altro più debole dell'iniziale proposta, il vincolo della relazione semestrale costituirà uno stimolo al Governo nella direzione del potenziamento delle strutture.
Davide CRIPPA (M5S), ritiene che la formulazione proposta non possa conseguire altro risultato che confermare l'inadeguatezza delle strutture già lamentata sia dall'ISPRA che dall'ARPA.
Filiberto ZARATTI (SEL), concordando con il collega Crippa, ritiene comunque che la formulazione costituisca un minimo segnale positivo; aggiunge che sarà senz'altro compito della Commissione Ambiente adottare le misure normative necessarie per il rafforzamento delle strutture preposte ai controlli ambientali.
Alessandro BRATTI (PD) ritiene che la riformulazione consente comunque di avere un quadro conoscitivo adeguato. Denuncia tuttavia la grave situazione delle ARPA che, ove assoggettate alla disciplina della spending review, rischiano un imminente blocco di tutte le attività istituzionali.
Le Commissioni approvano l'emendamento Realacci 1.3 nella nuova formulazione.
Enrico BORGHI (PD), relatore per l'VIII Commissione, propone una riformulazione dell'emendamento Carrescia 1.32 nel senso di aggiungere in fine le seguenti parole: «qualora siano compiuti gli adempimenti previsti dal comma 9 del presente articolo».
Piergiorgio CARRESCIA (PD) concorda sulla nuova riformulazione.
Le Commissioni approvano l'emendamento Carrescia 1.32, come riformulato.
Enrico BORGHI (PD), relatore per l'VIII Commissione, invita al ritiro dell'emendamento Allasia 1.56 il cui contenuto giudica ultroneo rispetto all'ordinamento vigente.
Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI concorda con il parere espresso dal relatore.
Stefano ALLASIA (LNA) insiste per la votazione del proprio emendamento 1.56.
Le Commissioni respingono l'emendamento Allasia 1.56.
Enrico BORGHI (PD), relatore per l'VIII Commissione, invita al ritiro dell'emendamento Vignali 1.61.
Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI concorda con il parere espresso dal relatore.
Raffaello VIGNALI (PdL) ritira il proprio emendamento 1.61.
Enrico BORGHI (PD), relatore per l'VIII Commissione, esprime parere favorevole sugli emendamenti Busto 1.62, Mariastella Bianchi 1.63 e Busto 1.64, di analogo contenuto, purché siano riformulati nel senso di aggiungere al comma 5, primo periodo, dopo le parole: «il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare», le seguenti parole: «sentiti i Ministri della salute e dello sviluppo economico».
Mirko BUSTO (M5S) accetta la riformulazione proposta ai propri emendamenti 1.62 e 1.64.
Pag. 43Mariastella BIANCHI (PD) accetta la riformulazione proposta al proprio emendamento 1.63.
Le Commissioni approvano l'identica riformulazione degli emendamenti Busto 1.62, Mariastella Bianchi 1.63 e Busto 1.64.
Enrico BORGHI (PD), relatore per l'VIII Commissione, anche a nome del collega Fitto, illustra un emendamento predisposto dai relatori che intende riformulare e sintetizzare una serie di proposte emendative accantonate, dirette a disciplinare ovvero sopprimere la figura del Garante ovvero a rinforzare le procedure di informazione e coinvolgimento del territorio. In particolare, sarebbero assorbiti dall'emendamento 2.0.100 dei relatori gli emendamenti Pastorelli 1.73, Latronico 1.83, Duranti 1.90, il subemendamento Mannino 0.2.11.1, l'emendamento 2.11 dei relatori e ovviamente l'articolo aggiuntivo Bratti 2.04. La riformulazione degli identici Busto 1.62, Mariastella Bianchi 1.63 e Busto 1.64 assorbe infine l'emendamento Busto 1.92.
Oreste PASTORELLI (Misto-PSI-PLI), concordando con la riformulazione ritira il suo emendamento 1.73.
Cosimo LATRONICO (PdL) concordando con la riformulazione ritira il suo emendamento 1.83.
Donatella DURANTI (SEL), ritiene che la sua proposta emendativa non sia assorbita dalla riformulazione e ne chiede quindi la votazione.
Le Commissioni respingono l'emendamento Durante 1.90.
Alessandro BRATTI (PD), accetta la riformulazione proposta.
Le Commissioni approvano quindi l'articolo aggiuntivo dei relatori 2.0.100.
Ignazio ABRIGNANI, presidente, avverte che risultano quindi preclusi il subemendamento Mannino 0.2.11.1 e l'emendamento dei relatori 2.11. Il testo emendato sarà ora trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 20.40.
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