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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI (Vedi RS)

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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI

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  La seduta comincia alle 10,30.

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Missioni. (Vedi RS)

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Missioni.

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  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione sono novantasette.

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  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Artini, Baretta, Bindi, Catania, Cicchitto, Damiano, De Menech, Epifani, Faraone, Gentiloni Silveri, Mazziotti Di Celso, Meta, Piccoli Nardelli e Schullian sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente novantasette, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna).

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Svolgimento di interpellanze e di una interrogazione. (Vedi RS)

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Svolgimento di interpellanze e di una interrogazione.

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  UMBERTO DEL BASSO DE CARO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. (Vedi RS) Risponde all'interrogazione Latronico n. 3-02055 (Vedi All. A), sulle iniziative per la messa in sicurezza della strada statale 658 Potenza-Melfi e per il potenziamento della rete viaria lucana.

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  UMBERTO DEL BASSO DE CARO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Grazie, Presidente. In relazione a quanto segnalato dall'onorevole interrogante si rappresenta quanto comunicato da ANAS. La strada statale 658 Potenza-Melfi, costruita alla fine degli anni Ottanta, ha una larghezza media di circa 9,50 metri, con una corsia per ciascun senso di marcia della larghezza di metri 3,50 ed una banchina pavimentata di metri 1,25.
  L'andamento planoaltimetrico dell'arteria appare alquanto articolato, con pendenze in alcuni tratti elevate, curve di raggio modeste ed una scarsa visibilità, che non agevola le manovre di sorpasso. Tale situazione risulta ulteriormente aggravata dal continuo transito di mezzi pesanti, che comporta frequenti rallentamenti alla circolazione e contribuisce ad abbassare il livello di servizio dell'arteria.
  Le citate difficoltà di sorpasso ed i tempi di percorrenza elevati sono spesso causa di pericolose manovre di guida che hanno procurato numerosi incidenti, a volte anche mortali, con il risultato di @pagina=0002@rendere l'arteria in questione una delle strade meno sicure della regione Basilicata.
  L'intervento di messa in sicurezza del tracciato stradale, già previsto nel piano degli investimenti ANAS 2007-2011, risulta inserito nell'elenco delle opere, di cui alla delibera CIPE n. 62 del 3 agosto 2011 – il cosiddetto Piano per il Sud –, per l'importo complessivo di 200 milioni di euro. Nell'ambito di tale programmazione, è stato redatto un primo stralcio del progetto dei lavori di messa in sicurezza in tratti saltuari tra il chilometro 0,000 ed il chilometro 48,131 nei territori di Avigliano, Atella e Rionero, con un importo dei lavori, al netto del ribasso offerto, pari a 15,35 milioni di euro, completamente finanziati nell'ambito dell'Accordo di programma quadro (APQ) CB02 «Basilicata infrastrutture stradali» e prevede la costruzione di quattro corsie supplementari e la installazione di sistemi di controllo della velocità.
  È previsto, in particolare, che ogni corsia aggiuntiva sia preceduta da un tronco di manovra, con un'estensione tale da consentire ai veicoli l'uscita dalla corsia di marcia normale e da un tronco di raccordo che permetta il rientro degli stessi veicoli sulla corsia ordinaria, mentre, relativamente alla geometria stradale, si prevede che l'andamento planoaltimetrico delle corsie aggiuntive segua quello della strada esistente, poiché l'allargamento avviene in adiacenza all'attuale piattaforma stradale.
  L'intervento descritto è in fase di realizzazione da parte dell'ATI Tecnis-Sintec e l'ultimazione dei lavori è prevista nel termine di giorni 730 dalla data di consegna, che è avvenuta il 14 settembre 2015.
  Per quanto riguarda il secondo stralcio, di importo pari a 12,33 milioni di euro, è in fase di ultimazione la procedura di approvazione del progetto definitivo, con Conferenza dei servizi conclusasi il 23 febbraio scorso. Tale stralcio prevede la realizzazione di due corsi aggiuntive riservate ai veicoli lenti e/o pesanti da realizzare nei territori di Pietragalla, Avigliano e Filiano. Il finanziamento della relativa progettazione è previsto nell'ambito della riprogrammazione sulle economie APQ, per le quali ANAS è in attesa di approvazione CIPE.
  Nel piano degli investimenti ANAS 2015-2019, con appaltabilità al 2017, è previsto, inoltre, un terzo stralcio relativo alla realizzazione di ulteriori corsi aggiuntive riservate ai veicoli lenti e/o pesanti da realizzare nei territori di Potenza e Barile, per un importo pari a 33 milioni di euro, con previsione di finanziamento all'interno della nuova proposta di programmazione del Fondo di sviluppo e coesione della regione Basilicata.
  A completamento dell'intervento, è in via di definizione una convenzione con la Polizia stradale per regolamentare l'installazione di apparecchiature per il controllo della velocità – gli autovelox, appunto – nonché di sistemi cosiddetti sorpassometri in corrispondenza dei tratti in adeguamento, con la funzione di guida e di rilevamento delle manovre di sorpasso non consentite.
  Relativamente alle criticità presenti nei primi sette chilometri della statale, è stato inoltre programmato un intervento per il raddoppio a quattro corsie per un importo stimato di circa 155 milioni di euro, inserito nella proposta di intesa generale quadro sulle infrastrutture della regione Basilicata – decreto della giunta regionale n. 967 del 30 luglio 2014 –, mentre le attività progettuali relative allo studio di fattibilità per l'installazione di autovelox per i primi sette chilometri sono ricomprese nella già citata riprogrammazione delle economie APQ.
  Per quanto concerne, invece, la notizia riportata dall'onorevole interrogante riguardante la segnalazione del Codacons, ripresa anche sulla stampa, relativa ad un tratto stradale della strada statale 658 inserito tra le opere incompiute della regione Basilicata, ANAS evidenzia che i lavori di completamento del collegamento tra Forenza e la statale 658 Potenza-Melfi rientrano nelle competenze della provincia di Potenza.
  Infine, per completezza di informazione sugli interventi finanziati di manutenzione @pagina=0003@straordinaria per la statale 658 Potenza-Melfi e per la rete viaria lucana, mi permetto di lasciare agli atti due tabelle riepilogative aggiornate alla data del 29 aprile 2016.

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  Replica il deputato COSIMO LATRONICO (Misto-CR) (Vedi RS).

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  COSIMO LATRONICO. Grazie, signor Presidente. Ringrazio il signor sottosegretario per le informazioni che ci ha dato. Ovviamente, sono moderatamente soddisfatto, nel senso che apprezzo l'impegno, ma, nello stesso tempo, è mio dovere mettere in evidenza che stiamo parlando di un'arteria pericolosissima, che connette la Basilicata con il centro industriale di Melfi e che, negli anni, purtroppo, ha documentato numerosi episodi di incidenti, anche mortali, come veniva detto dal sottosegretario.
  Questa strada è negli annali della programmazione dello Stato da molto tempo, già prima delle delibere ultime citate dal sottosegretario: l'ultima che io ricordo è del CIPE del 2011, nel quale, appunto, tra le opere strategiche dalla Basilicata c'era la Potenza-Melfi; ora, viene riacceso questo impegno. Il sottosegretario converrà con me che gli impegni finanziari citati sfiorano 60-70 milioni, a fronte di una necessità di 150 milioni, che stanno dentro un'intesa istituzionale, per cui si sta ancora studiando attraverso progetti di fattibilità. Molto tempo passa, purtroppo – dobbiamo documentare questo –, dalle delibere del CIPE alla realizzazione. Se le delibere del CIPE, signor sottosegretario, avessero avuto un valore, quelle del 2011, oggi, avrebbero dovuto farci riscontrare una realizzazione: cosa che non è, siamo ancora agli studi.
  Pertanto, gradirei che il Governo possa valutare che, di fronte a situazioni di emergenza, come quelle documentate della pericolosità dell'arteria Potenza-Melfi, è necessario agire con tempestività, con risorse certe. Si mettano a lavorare gli organi tecnici, come l'ANAS, perché si arrivi a progetti definiti. Questa realtà non la si può risolvere con espedienti come il «sorpassometro», perché siamo in presenza di deficit strutturali, che si risolvono dando infrastrutture adeguate al carico di traffico, che, in questo caso, c’è.

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  DONATELLA DURANTI (SI-SEL) (Vedi RS). Illustra la sua interpellanza n. 2-01197 (Vedi All. A), concernente chiarimenti in merito alla mancata costituzione di una classe presso l'istituto di istruzione secondaria superiore «Bellisario-Sforza», sito a Palagianello (Taranto).

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  DONATELLA DURANTI. Sì, grazie Presidente. Brevemente, l'atto di sindacato ispettivo in oggetto riguarda una vicenda accaduta presso l'istituto «Bellisario-Sforza», che, voglio ricordare, è l'unica istituzione scolastica superiore presente sul territorio di Palagianello, un comune della provincia di Taranto, e si riferisce, in particolare, a quella che io definisco violazione al diritto allo studio, che ha riguardato alcuni alunni ed alcune alunne che, a giugno del 2015, hanno effettuato l'iscrizione alla classe prima, per l'anno scolastico in corso, e non sono stati ammessi nel plesso.
  Nel contempo, l'interpellanza riguarda anche il diritto all'accesso agli atti. Ricordo che i genitori di questi alunni hanno presentato richiesta formale di accesso agli atti per comprendere le motivazioni di quello che era accaduto già nel novembre 2015 e, alla data della presentazione del dell'interpellanza – quindi il 16 dicembre 2015 – non risultava risposta a tale @pagina=0004@istanza. Per cui, vorrei capire meglio se il Ministero è a conoscenza di quello che è accaduto e se nel frattempo si è attivato per garantire il diritto allo studio a questi ragazzi e a queste ragazze, e il diritto all'accesso agli atti ai loro genitori.

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  UMBERTO DEL BASSO DE CARO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. (Vedi RS) Risponde all'interpellanza.

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  UMBERTO DEL BASSO DE CARO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Grazie, Presidente. Sulla specifica situazione prospettata dagli onorevoli interpellanti, relativa alla mancata istituzione della prima classe presso la sede di Palagianello dell'istituto di istruzione secondaria di secondo grado «Bellisario Sforza», sono stati acquisiti dal competente ufficio scolastico regionale per la Puglia gli elementi informativi che, qui di seguito, illustro.
  In data 27 marzo 2015, il dirigente scolastico comunicava per tale sede la avvenuta iscrizione, per il corrente anno scolastico, di soli sei alunni, numero che non consentiva la formazione della classe in organico di diritto. Successivamente, in fase di adeguamento dell'organico alla situazione di fatto, con note del 31 agosto 2015 e del 14 settembre 2015, il dirigente scolastico sottoponeva nuovamente la questione all'ambito territoriale per la provincia di Taranto, avendo ricevuto, in epoca molto successiva al citato 27 marzo 2015, nuove richieste di iscrizione che portavano ad un totale di diciassette alunni e non di diciannove, così come riferito nell'interrogazione.
  Pur in presenza della nuova consistenza così determinatasi, non si è comunque potuta concedere la richiesta autorizzazione. Il competente Ufficio scolastico regionale ha, difatti, comunicato che l'istituto di Palagianello ha registrato nel corso degli ultimi anni scolastici una costante diminuzione delle iscrizioni alla prima classe. Tale circostanza si è ripercossa negativamente sulle classi successive, al punto che, nel corrente anno scolastico 2015-2016, funzionano nella citata scuola soltanto due classi quinte, rispettivamente con dieci alunni in una e soltanto sette nell'altra.
  Inoltre, la classe prima, che non è stato possibile autorizzare, sarebbe stata composta da cinque alunni con obbligo scolastico già raggiunto, cinque che lo avrebbero conseguito nel corso di questo anno scolastico e sette nuovi iscritti, questi ultimi con un'età di 15 e 16 anni. In considerazione della provenienza e dell'età degli iscritti, l'ufficio ha pertanto ritenuto che gli stessi potessero agevolmente frequentare le istituzioni scolastiche dei comuni limitrofi, ubicati a breve distanza da Palagianello.

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  Replica la deputata DONATELLA DURANTI (SI-SEL) (Vedi RS).

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  DONATELLA DURANTI. Grazie, signor Presidente. No, non sono soddisfatta, anche perché nulla mi è stato riferito in merito alla richiesta di accesso agli atti presentata dei genitori di quelle alunne e di quegli alunni. In più, il sottosegretario faceva riferimento ad un'epoca molto successiva alla data del 27 marzo, quando appunto il dirigente scolastico si era riferito in prima istanza alla struttura regionale; poi successivamente, viene ricordato, il dirigente scolastico si è rivolto alla struttura regionale il 14 settembre: l'epoca molto successiva alla quale lei fa riferimento è il giugno 2015, quindi insomma almeno tre mesi prima dell'intervento del dirigente scolastico.
  Né si è tenuto conto nella risposta, è evidente, delle richieste che venivano da quella comunità, un piccolo paese dove, appunto, come in tutto il territorio ionico, c’è una forte dispersione scolastica e l'istituzione di quella prima classe veniva richiesta – anche dai rappresentanti istituzionali, non solo dai genitori e dalle organizzazioni sindacali – come un presidio a disposizione di quei ragazzi e di quelle ragazze in età molto, molto giovane, un'età in cui c’è anche una certa difficoltà a spostarsi in maniera autonoma e indipendente.@pagina=0005@
  Comunque, continuerò a seguire questa vicenda, anche per capire come si sono orientati e come si sono organizzati questi ragazzi e queste ragazze, che non hanno potuto in questo anno scolastico vedere in qualche maniera soddisfatte le loro esigenze e il loro diritto allo studio nel comune in cui vivono.

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  CLAUDIA MANNINO (M5S) (Vedi RS). Illustra la sua interpellanza n. 2-00429 (Vedi All. A), sulle iniziative per la corretta interpretazione delle disposizioni relative alla destinazione dei proventi derivanti dal rilascio dei permessi di costruire e delle sanzioni previste dal decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380.

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  CLAUDIA MANNINO. Sì, grazie Presidente, brevissimamente: semplicemente, questa interpellanza chiede al Ministero di dare un'univoca interpretazione con riferimento ai proventi che i comuni incassano in termini di oneri di urbanizzazione. Questo perché, alla luce di almeno tre normative vigenti nel nostro Paese, questi oneri possono essere utilizzati in maniera differente e, nonostante abbiano delle destinazioni di utilizzo ben precise, però ci sono delle normative che si contraddicono o comunque che si sovrappongono, in particolare parlo dell'articolo 10 della legge n. 64 del 2013, dell'articolo 4 della legge n. 10 del 2013 e, infine, dell'articolo 2 della legge n. 244 del 2007. A queste tre normative si contrappongono anche delle attività da parte degli enti locali, che, in maniera autonoma, interpretano queste tre norme e utilizzano i proventi derivanti dagli oneri di urbanizzazione in maniera differente.
  Quindi, semplicemente chiedevamo al Ministero se valutasse necessaria la possibilità o, comunque, l'esigenza di dare un'univoca interpretazione all'utilizzo di questi fondi, al fine di non incorrere ad errori da parte degli enti locali.

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  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. (Vedi RS) Risponde all'interpellanza.

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  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Grazie, Presidente. Con riferimento all'interpellanza, faccio presente che la disposizione di cui al comma 3 dell'articolo 4 della legge n. 10 del 2013 – che stabiliva che le maggiori entrate derivanti dai contributi per il rilascio dei permessi di costruire e dalle sanzioni previste dal Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, sono destinate alla realizzazione di opere pubbliche di urbanizzazione, di recupero urbanistico e di manutenzione del patrimonio comunale, in misura non inferiore al 50 per cento del totale annuo – è stata abrogata, a decorrere dal 1o gennaio 2015, dall'articolo 77, comma 1, lettera g) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, aggiunto dall'articolo 1, comma 1, lettera aa) del decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126.
  Inoltre, il disegno di legge in materia di contenimento di consumo di suolo e riuso del suolo edificato (atto Camera 2039 ed abbinati), attualmente in discussione presso quest'Aula, prevede all'articolo 10, che «i proventi dei titoli abilitativi edilizi e delle sanzioni di cui all'articolo 7 della presente legge, nonché quelli delle sanzioni previste dal Testo unico di cui al Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, sono destinati esclusivamente e senza vincoli temporali alla realizzazione e alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, al risanamento di complessi @pagina=0006@edilizi compresi nei centri storici, ad interventi di riuso e di rigenerazione, a interventi di demolizione di costruzioni abusive, all'acquisizione e alla realizzazione di aree verdi destinate ad uso pubblico, ad interventi di tutela e riqualificazione dell'ambiente e del paesaggio, anche ai fini della messa in sicurezza delle aree esposte alla prevenzione e alla mitigazione del rischio idrogeologico e sismico e della tutela e riqualificazione del patrimonio rurale e pubblico, nonché ad interventi volti a favorire l'insediamento di attività in agricoltura in ambito urbano.
   Il comma 8 dell'articolo 2 della legge 24 dicembre 2007 n. 244 e successive modificazioni è abrogato. Sono comunque fatte salve le previsioni di spesa contenute nei bilanci annuali approvati sulla base della norma abrogata».
   Si segnala infine che il citato comma 8 dell'articolo 2 della legge n. 244 del 2007 ha cessato di essere efficace per ragioni di carattere temporale, in quanto prevedeva che, per gli anni dal 2008 al 2015, i proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni previste dal testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001 n. 380, possono essere utilizzati per una quota non superiore al 50 per cento per il finanziamento di spese correnti e per una quota non superiore ad un ulteriore 25 per cento esclusivamente per spese di manutenzione ordinaria del verde, delle strade, e del patrimonio comunale. Il Governo pertanto è dell'avviso che i citati provvedimenti vadano nel senso indicato dall'interpellanza, contribuendo a rendere più organica la disciplina del settore.

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  Replica la deputata CLAUDIA MANNINO (M5S) (Vedi RS).

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  CLAUDIA MANNINO. Grazie, Presidente. Sinceramente non so se è classificabile, ma mi ritengo parzialmente soddisfatta per il semplice motivo che il riferimento alla norma abrogata nel 2015 è dovuto al fatto che questa è una interpellanza depositata il 4 marzo 2014 e, quindi, questo si collega anche un po’ con i tempi con cui il Governo risponde agli atti parlamentari – ma questo ovviamente è legato anche al numero di atti parlamentari che tutti noi depositiamo – ma, a parte questo, non mi ritengo soddisfatta perché mi è parso di capire dalla risposta del Governo che si fa riferimento ad un provvedimento, l'atto Camera sul consumo di suolo, che è ancora in fase di discussione, un provvedimento che è ancora alla prima lettura alla Camera dei deputati da tre anni e che ancora deve superare tutto l'iter, deve essere avallato dall'Aula e va in discussione questa settimana e poi deve essere anche avallato ipoteticamente senza modifiche dal Senato. Quindi, la risposta non mi sembra soddisfacente perché nel frattempo credo le amministrazioni locali utilizzino secondo le proprie interpretazioni questi fondi, fermo restando appunto che un provvedimento del 2015 ha anche soppresso o comunque portato a scadenza quello che era previsto dalla legge n. 244 del 2007.

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Sull'ordine dei lavori. (Vedi RS)

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Sull'ordine dei lavori (ore 10,55).

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  Interviene sull'ordine dei lavori il deputato ELIO VITO (FI-PdL) (Vedi RS).

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  ELIO VITO. Grazie Presidente, colleghi, rappresentante del Governo, credo che sia giusto esprimere anche in quest'Aula la nostra soddisfazione per la decisione del tribunale internazionale dell'Aja, al quale ci siamo rivolti, con un po’ di ritardo da parte del Governo, per avere le nostre ragioni sulla vicenda dei due fucilieri di Marina, Latorre e Girone. Girone rientrerà in Italia, dopo quattro anni di ingiusta detenzione; naturalmente il nostro impegno e l'impegno di tutta la Camera continuerà finché non saranno affermate le ragioni dell'Italia, che chiede che sia riconosciuta @pagina=0007@la sua competenza sul caso e finché non sia riconosciuta l'innocenza dei due fucilieri di Marina. Io voglio ricordare, Presidente, e dare atto che c’è stato un grande impegno da parte di tutti i gruppi parlamentari. Abbiamo ospitato in quest'Aula proprio la moglie e la compagna dei fucilieri di Marina, Vania e Paola; abbiamo fatto una missione internazionale a Delhi di quattro Commissioni parlamentari, abbiamo votato ordini del giorno, fatto atti di sindacato ispettivo, abbiamo costantemente controllato e impegnato il Governo affinché si giungesse a questo risultato. È un risultato minimo, è un primo vero risultato importante quello di poter avere in Italia, come è giusto, entrambi i fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che saluto e che ricordo si sono comportati in questi quattro anni difficili e dolorosi con grande senso di responsabilità, con grande onore. Credo che anche per questo vada tributato loro un grande ringraziamento da parte di tutti noi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

PAGINA: 0004

  La seduta, sospesa alle 11, è ripresa alle 13.

PAGINA: 0004

  La seduta, sospesa alle 13, è ripresa alle 13,30.

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Seguito della discussione del disegno di legge: Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato (A.C. 2039-A); e delle abbinate proposte di legge: Franco Bordo e Palazzotto; Catania ed altri; Faenzi ed altri; De Rosa ed altri (A.C. 902-948-1176-1909). (Vedi RS)

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Seguito della discussione del disegno di legge: Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato (A.C. 2039-A); e delle abbinate proposte di legge: Franco Bordo e Palazzotto; Catania ed altri; Faenzi ed altri; De Rosa ed altri (A.C. 902-948-1176-1909).

PAGINA: 0004

  PRESIDENTE (Vedi RS). Ricorda che è stata presentata la questione pregiudiziale di costituzionalità Brunetta n. 1.

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  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2039-A: Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato; e delle abbinate proposte di legge: Franco Bordo e Palazzotto; Catania ed altri; Faenzi ed altri; De Rosa ed altri nn. 902-948-1176-1909.
  Ricordo che nella seduta del 26 aprile si è conclusa la discussione sulle linee generali e il relatore e il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.
  Ricordo altresì che è stata presentata la questione pregiudiziale di costituzionalità Brunetta ed altri n. 1.

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  CARLO SARRO (FI-PdL) (Vedi RS). Illustra la pregiudiziale di costituzionalità Brunetta n. 1.

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  CARLO SARRO. Grazie, Presidente. Presidente, onorevoli colleghi, il provvedimento che l'Aula si accinge ad esaminare delinea un quadro normativo profondamente innovativo rispetto a quello che è il regime urbanistico e la disciplina edilizia dei suoli, introducendo di fatto una sostanziale riqualificazione ope legis di tutte le aree libere, vale a dire le aree che non hanno subito interventi definiti dalla norma di permeabilizzazione. Quindi, anche aree che sono state semplicemente interessate da movimenti di terra o da interventi parziali vengono, nella loro totalità e nella loro generalità, riqualificate con una nuova attribuzione in termini di destinazione urbanistica e diventano, come appunto dicevo prima, ope legis aree agricole.
  Dal punto di vista generale, se senz'altro condivisibile è l'obiettivo dichiarato di rendere sostanzialmente più limitati gli interventi edilizi su tutto il territorio nazionale e favorire le operazioni urbanistiche tese al recupero del patrimonio edilizio esistente ad una migliore utilizzazione ovvero alla riconversione di aree dismesse, non altrettanto condivisibile è viceversa la forzata riqualificazione urbanistica delle aree che, di fatto, avrà contraccolpi serissimi non solo dal punto di vista economico ma anche e soprattutto dal punto di vista sociale e della gestione del destino delle comunità da parte dei comuni che, ricordiamo, assieme alle regioni condividono la titolarità della potestà regolamentare e della potestà edificatoria e, più in generale, della potestà di regolazione dei suoli.
  Ma indipendentemente da quelle che sono le critiche anche di valore politico che noi possiamo muovere a questo intervento legislativo, sicuramente i profili di costituzionalità della norma di contrasto con il dettato della Carta costituzionale sono quelli che più ci allarmano e sono quelli che maggiormente ci preoccupano, se consideriamo che l'effetto principale che noi avremo, in conseguenza dell'approvazione di questo provvedimento, sarà quello di determinare in concreto una sorta di esproprio generalizzato delle aree. Secondo quanto la Corte Costituzionale ha più volte affermato nel corso degli anni, perché si abbia una misura ablatoria, cioè una misura espropriativa, non è necessario modificare la titolarità del bene, vale a dire che il bene non appartiene più al soggetto «A» ma è acquisito al patrimonio di un soggetto pubblico, ma anche quando le facoltà dominicali, che sono proprie del diritto di proprietà, vengono compresse e svuotate di contenuto o deprezzate da un punto di vista economico in misura tale e per una durata di tempo così lunga da svuotare di fatto di ogni contenuto il diritto di proprietà.
  E se è vero che l'articolo 42 della Costituzione consente le espropriazioni, altrettanto vero è che la norma costituzionale si è preoccupata di bilanciare l'esercizio della potestà ablatoria delle pubbliche amministrazioni attraverso la previsione dell'indennizzo, dunque una forma di ristoro che va riconosciuta ai proprietari. Tutto questo è completamente assente nel testo che stiamo esaminando, salvo l'effetto espropriativo di cui prima si parlava, determinando una situazione difficilmente giustificabile sotto il profilo costituzionale, a partire dalla storica sentenza della Corte costituzionale, la n. 6 del 20 gennaio 1966, con la quale la Consulta ha comunicato circa l'atto che, pur non disponendo una traslazione totale o parziale di diritti, imponga limitazioni tali da svuotare di contenuto il diritto di proprietà incidendo sul godimento del bene tanto profondamente da renderlo inutilizzabile in rapporto alla destinazione inerente alla natura del bene stesso o determinando il venir meno o una profonda incisione del suo valore di scambio. Ed è quanto esattamente accade una volta che questo disegno di legge sarà tradotto in norma positiva del nostro ordinamento. E, del resto, questi principi la Corte costituzionale li ha ribaditi nel tempo, a partire dalla citata sentenza n. 6; ad esempio con la n. 290 del 1987, dove ha ulteriormente @pagina=0009@precisato che, ai sensi dell'articolo 42, terzo comma, rientra nell'ambito della tutela della proprietà, accanto alla fattispecie dell'espropriazione formale, anche il complesso delle situazioni le quali, pur non concretando un trasferimento totale o parziale di tale diritto, ne svuotino il contenuto. E così a seguire numerose altre pronunce fino a quelle intervenute in tempi recentissimi.
  E, dunque, noi avremo che a cittadini italiani, ai quali all'esito di procedimenti completamente regolari e legittimi di approvazione degli strumenti urbanistici è stato ingenerato l'affidamento rispetto ad una destinazione urbanistica, non necessariamente residenziale, ma anche di tipo terziario, commerciale e produttivo, ope legis noi cancelliamo questa previsione e assegniamo indistintamente ed indifferenziatamente una previsione di tipo agricolo. Dunque, una patente violazione dell'articolo 42 della Costituzione perché la perdita di questa facoltà, l'affievolimento e la scomparsa definitiva di questo diritto, avviene senza che vi sia in cambio la previsione di nessuna forma di indennizzo o di ristoro, anche semplicemente da un punto di vista compensativo, fiscale o misure comunque che abbiano, appunto, una minima funzione ristoratrice. Ma i profili di critica si estendono anche ad aspetti ulteriormente formali, come la previsione di incidere su quella che è la facoltà tipica dei comuni, la potestà pianificatoria, esercitata in contitolarità con le regioni; di incidere, dicevo, profondamente sull'esercizio di questo potere attraverso i meccanismi sostitutivi che sono previsti dalla norma, che sono demandati interamente all'autorità statale; meccanismi sostitutivi che prevedono interventi genericamente qualificati sotto forma di decreto. Ora, da anni il Consiglio di Stato, a partire dall'adunanza plenaria n. 9 del 2012, ha censurato il comportamento, quel fenomeno che è stato definito di fuga dal regolamento, per cui attraverso atti normativi che si autodefiniscono non regolamentari vengono disciplinate materie e settori della vita e, quindi, dei diritti e dei beni e dei valori che a queste situazioni sono connesse. Ciò avviene, quindi, attraverso atti che non seguono lo schema del regolamento, il quale schema, disciplinato dalla legge n. 400 del 1988, assicura garanzie e protezioni e soprattutto una linearità nel procedimento non altrimenti rinvenibile in altro tipo di atto normativo, libero nella forma e altrettanto libero nei contenuti. Ma c’è un'incidenza, come dicevo, significativa anche rispetto al diritto degli enti locali, quindi delle comunità locali, degli enti esponenziali di queste comunità, di regolare la pianificazione del territorio, il governo del territorio, perché lo Stato entra a gamba tesa sull'esercizio di questa facoltà predeterminando contenuti di scelte urbanistiche che devono appartenere all'autonomia delle comunità locali e soprattutto definendo preventivamente limiti e tempi di durata del regime vincolistico che di fatto eliminano questo spazio.
  E, in replica, a nulla serve invocare l'orientamento della Corte costituzionale rispetto alla possibilità di imporre vincoli urbanistici perché questa possibilità è prevista dalla Corte unicamente, sì per categorie di beni, ma non per la generalità dei territori, come avviene in questo caso, senza alcuna ragionevolezza e soprattutto senza alcuna predeterminazione temporale.
  Per questa ragione, chiediamo il non passaggio del provvedimento e, ovviamente, una sua revisione alla luce degli enunciati principi costituzionali (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

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  Intervengono sulla questione pregiudiziale i deputati STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS), VINCENZO GAROFALO (AP) (Vedi RS) e TINO IANNUZZI (PD) (Vedi RS).

PAGINA: 0009

  STEFANO ALLASIA. Presidente, colleghi, la Lega Nord nei propri programmi politici di governo, sia delle amministrazioni locali e regionali, sia di Governo nazionale, ha da sempre sostenuto la necessità di recuperare il patrimonio edilizio esistente e di ridurre al minimo l'espansione delle aree urbanizzate, trattando il territorio agricolo come un patrimonio @pagina=0010@unico da preservare. Sono già vent'anni che il nostro gruppo insiste sulla necessità di incentivare il recupero edilizio e indirizzare la pianificazione edificatoria su obiettivi di perequazione urbanistica e di controllo dell'espansione edilizia, tenendo conto della diminuzione del tasso di crescita demografica che si registra negli ultimi anni. Pertanto, il nostro gruppo condivide i buoni propositi del contenimento del consumo del suolo, che rappresentano l'obiettivo primario del presente provvedimento. Ormai abbiamo preso coscienza che il suolo è una risorsa esauribile e non rinnovabile e che la perdita irreversibile di risorse ecosistemiche e l'edificazione selvaggia influenzano negativamente l'equilibrio del territorio: creano dissesto, erosione, contaminazione, desertificazione e disastri ambientali, acuiti dai cambiamenti climatici. Ma, nonostante ciò, il nostro Paese ha un livello di consumo di suolo tra i più alti in Europa, collocandosi al quinto posto nella classifica europea. Soprattutto intorno alle grandi città è evidente un'urbanizzazione diffusa e dispersa, che realizza centri urbani di dimensioni medio-piccole e di scarsa qualità architettonica, che creano frammentazioni del paesaggio e mancanza di identità culturale, difficoltà in termini di accessibilità ai servizi e dispendio dei consumi energetici. Al contrario, specialmente nelle aree metropolitane, si assiste ultimamente a un crescente abbandono di interi capannoni ed aree ex industriali, diventati magari non più funzionali all'evoluzione dei rapporti commerciali, che creano degrado urbanistico e sociale e occupano abusivamente il sistema e il territorio e creano problemi alla sicurezza urbana. Ben venga, quindi, la linea politica indirizzata al riutilizzo dei siti dismessi, piuttosto che allo sviluppo di nuovi siti industriali in aree verdi e suolo agricolo, che è in linea con quanto inserito nei nostri programmi di Governo da sempre e in linea con le politiche comunitarie e con gli obiettivi richiamati nel 2011 con la tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse, che propone il traguardo di un incremento dell'occupazione netta di terreno pari a zero da raggiungere in Europa entro il 2050. Riuso, rigenerazione e riqualificazione delle aree degradate, previo risanamento ambientale delle aree da bonificare, compensazione e perequazione urbanistica per eliminare la rigidità dei piani di governo del territorio sono concetti che noi condividiamo. Non riteniamo, pertanto, corretta un'interpretazione dei vincoli per il contenimento del consumo del suolo come una limitazione del diritto di proprietà di contenuto espropriativo. Ormai è finita l'epoca dell'urbanistica dell'espansione, ma viviamo nell'epoca dell'urbanistica della riqualificazione del tessuto insediativo esistente, della qualità e della flessibilità urbanistica, per accompagnare le mutevoli esigenze umane. Riteniamo, pertanto, che il provvedimento per il contenimento del consumo del suolo e il riuso del suolo edificato debba continuare l'esame in Aula ed esprimo il voto di astensione alla presente pregiudiziale (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

PAGINA: 0010

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Grazie, Presidente. Volevamo esprimere i nostri dubbi sulla costituzionalità di questa legge, ma per problematiche completamente opposte a quelle proposte da Forza Italia. Quindi, per noi non c’è una violazione della proprietà privata e dello ius aedificandi, anche perché il diritto a costruire, secondo noi, viene dopo il diritto del pubblico di gestire il territorio. Quindi, volevamo sottolineare, più che altro, alcuni passaggi che riteniamo illogici e incostituzionali, nonostante non abbiamo presentato una pregiudiziale, perché pensiamo che, comunque, questa legge sia una legge importante e da discutere in Aula. Quindi, si tratta di una legge da non fermare in questo momento, ma da fermare in un secondo momento, quando sarà sancito il volere della maggioranza di distruggere il territorio invece che tutelarlo.
  Allora, vediamo, per esempio, che, all'articolo 3, la definizione di area urbanizzata @pagina=0011@risulta illogica anche per la Costituzione – perché si considerano area edificata anche i parchi urbani, i lotti, gli spazi inedificati interclusi – ed è in contrasto con il contenimento del consumo di suolo che si esprime nel testo della legge. Si introduce il contesto di compensazione ambientale, che è un miracoloso meccanismo che consente il consumo di suolo agricolo se, nello stesso tempo, si deimpermeabilizza il suolo già impermeabilizzato, però prevedendo per legge qualcosa che non è possibile in natura e, quindi, anche andando contro dei principi di senso logico che la Costituzione vorrebbe.
  Anche negli articoli 5 e 6 ravvediamo dei problemi di costituzionalità. Infatti, si dà al Governo l'autorizzazione a emanare deroghe a norme urbanistiche per le aree urbanizzate degradate e si riesce a violare contemporaneamente tre articoli della Costituzione; innanzitutto l'articolo 76, perché la norma ha un carattere generico e inconsistente rispetto ai principi e criteri direttivi. Poi, sono violate anche le competenze regionali – su questo forse ci troviamo in accordo – sulla pianificazione e sul governo del territorio. Infatti, con gli articoli 5 e 6 si dà massima libertà al Governo di legiferare relativamente a queste aree e, quindi, di violare le norme che, invece, si vorrebbero mantenere per la gestione corretta e la pianificazione corretta del territorio. Basta deroghe, applichiamo le norme che già abbiamo e forse potremo andare avanti a gestire un territorio in modo consapevole. Infine, l'articolo 6, attraverso l'invenzione dei compendi agricoli neorurali, rende più semplice la trasformazione in aree edificate per i terreni agricoli. Questo obiettivo è da ritenersi illogico perché è in contrasto proprio con il principio del razionale sfruttamento del suolo, sancito dall'articolo 44 della Costituzione, principio che implica la bonifica delle terre e non la loro trasformazione in edifici.
  Concludo dicendo che, per motivazioni completamente opposte, sosteniamo che la legge abbia dei profili di incostituzionalità, ma ci sentiamo di ribadire che non condividiamo le motivazioni portate da Forza Italia.

PAGINA: 0011

  VINCENZO GAROFALO. Grazie, signor Presidente. Onorevoli colleghi, il gruppo di Area Popolare voterà contro la pregiudiziale di costituzionalità, pur ritenendo problematici taluni contenuti nel testo unificato in esame. Discuteremo in sede di emendamenti di questi aspetti critici, ma è necessario osservare che richiami a profili di incostituzionalità di questo testo appaiono non pertinenti. Come è noto a chiunque, esistono innumerevoli norme del nostro ordinamento che pongono degli oggettivi limiti, giustificati da vari interessi di carattere generale, riconosciuti esplicitamente dall'ordinamento costituzionale non solo alla proprietà privata, ma anche al diritto di impresa.
  Occorre, infatti, tener presente che l'articolo 42 della Costituzione, contrariamente a quel che afferma la pregiudiziale in esame, prevede, al comma 2, la possibilità di apporre dei limiti alla proprietà privata con lo scopo di assicurarne la funzione sociale e, nel comma 3, prevede certamente un indennizzo ma solo in caso di esproprio e non per i casi, come quello previsto dal provvedimento in esame, di limitazione dell'uso. Giova anche ricordare che la limitazione di cui stiamo discutendo non è assoluta, ma è soggetta a diverse possibilità di essere superata mediante procedure più o meno complesse o a titolo oneroso, quali ad esempio maggiori oneri di urbanizzazione o le sanzioni per gli enti non virtuosi.
  In modo più specifico, si ricorda che il Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004, citato nell'articolo 6 del testo unificato in esame, pone vincoli ancora più stringenti in materia di edificabilità, vincoli di destinazione d'uso e di immodificabilità degli edifici. Per quel che riguarda le argomentazioni proposte dall'atto in esame sulla violazione delle norme e sui poteri sostitutivi @pagina=0012@del Governo nei confronti delle regioni, di cui all'articolo 120 della Costituzione, o sulla violazione del riparto delle competenze tra Stato e regioni, ex articolo 117, è bene ricordare che numerose sono le norme approvate, anche nel corso di questa legislatura, nelle quali sono contenuti interventi sostitutivi in caso di inerzia degli enti territoriali e ancor di più sono le norme in cui è posta la clausola: «le regioni adeguano le proprie disposizioni alle finalità della presente legge». Anche nell'ambito dell'articolo 117 della Costituzione è sempre fermo il diritto dello Stato a dettare norme generali.
  Se quanto appena detto è valido in termini generali, lo è ancor di più nel settore dell'ambiente, ambito nel quale l'evoluzione della giurisprudenza costituzionale si è indirizzata verso una progressiva centralizzazione delle regolamentazioni. Le altre argomentazioni esposte nella pregiudiziale, quali lo ius aedificandi o la «fuga dal regolamento», non hanno valenza costituzionale, quindi costituiscono elemento sicuramente improprio all'interno della pregiudiziale medesima.
  È necessario, comunque, fare alcune precisazioni in ordine alla pregiudiziale presentata. In primo luogo, occorre ricordare che il provvedimento in esame risponde agli articoli 9, 44 e 117. In particolare, nella pregiudiziale di costituzionalità presentata si lamenta una compressione del diritto di proprietà. Al contrario, il provvedimento stabilisce disposizioni coerenti con l'articolo 44 della Costituzione e stabilisce che, al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata e fissa limiti alla sua estensione, secondo le regioni e le zone agrarie. In virtù di tale norma costituzionale, proprio dell'articolo 44, il legislatore può intervenire prevedendo vincoli alla proprietà privata qualora sia necessario conseguire un razionale sfruttamento del suolo. Alla luce di tale principio, occorre sottolineare come il provvedimento in discussione preveda che il consumo del suolo sia consentito esclusivamente nei casi in cui non esistono alternative consistenti nel riuso delle aree già urbanizzate e nella rigenerazione delle stesse. In questo caso, pertanto, si evidenzia l'affermazione di un interesse concernente la collettività, ovvero si interviene con misure dirette a valorizzare e a tutelare le aree già urbanizzate e la rigenerazione delle stesse, in modo da conseguire il razionale sfruttamento del suolo, come previsto dal citato articolo 44.
  Concludo, perché ho visto che il tempo è già trascorso. Ribadiamo, quindi, il voto contrario di Area Popolare alla pregiudiziale al nostro esame e chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna di considerazioni integrative del mio intervento (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti).

PAGINA: 0012

  TINO IANNUZZI. Grazie, Presidente. La pregiudiziale di costituzionalità rispetto al testo al nostro esame sostiene che il provvedimento violerebbe la disciplina costituzionale per più profili. Con genericità vengono evocate le possibili lesioni di alcuni articoli della Costituzione: dell'articolo 42 della Costituzione, per il riverbero delle limitazioni sul diritto di proprietà; dell'articolo 117, in relazione al riparto di competenze legislative tra lo Stato e le regioni; dell'articolo 120, per quanto concerne l'esercizio del potere sostitutivo da parte dello Stato nei confronti di regioni o enti locali rivelatesi inadempienti. Questa tesi non può essere condivisa. Innanzitutto, vengono prospettate, per il primo aspetto, questioni espropriative che colpirebbero il diritto di proprietà, che sono invece completamente avulse dal provvedimento in esame, che quindi sono al di fuori della discussione su questo testo e che, quindi, ci portano su direzioni assolutamente non condivisibili ed estranee al provvedimento. Invece, noi dobbiamo tener conto di quello che la Corte @pagina=0013@costituzionale ci ha insegnato il legislatore non può non considerare il principio di ragionevolezza, che deve sempre guidare l'attività legislativa, ed, in particolare, il contemperamento tra i diversi interessi privati e pubblici, tutti meritevoli di tutela, che sono coinvolti nelle singole fattispecie. Ed in questa vicenda il legislatore deve tener conto della evoluzione dell'ordinamento e dei contesti territoriali, economici, sociali e culturali e deve tener conto della rilevanza centrale sempre più forte che ha assunto il tema della tutela e della difesa del paesaggio che trova riconoscimento costituzionale pregnante nell'articolo 9, nel quadro dei principi fondamentali della Carta. La stessa tutela del paesaggio sempre più ha acquisito un ruolo centrale nella dinamica dei valori costituzionali, nella coscienza sociale del Paese e della comunità internazionale e nello stesso mutamento della disciplina giuridica. Per questo il legislatore si muove con il provvedimento in esame, con una serie di principi fondamentali in tema di valorizzazione e di tutela del suolo, anche per promuovere e preservare le attività agricole, l'ambiente ed il paesaggio. Il provvedimento investe la materia «governo del territorio», che nel suo ambito presenta una pluralità di aspetti che sono certamente quelli attinenti all'edilizia e all'urbanistica ma che più in generale si riconducono alla disciplina dell'uso del suolo. Sulla materia «governo del territorio» è intervenuta spesso la Corte costituzionale sia per l'ampiezza della materia sia per la difficoltà di definire e tratteggiare con precisione i suoi confini, che inevitabilmente finiscono per impattare e intrecciarsi con altri ambiti di competenza che investono altre materie, a cominciare dalla tutela dell'ambiente. Non è senza significato il fatto che questo provvedimento, all'articolo 1, comma 1, richiami il principio fondamentale della difesa del paesaggio di cui all'articolo 9 della Costituzione, che investe la competenza legislativa esclusiva dello Stato. Vi sono altre norme come quelle in tema di mitigazione o di compensazione ambientale che investono il principio della tutela dell'ambiente che, ai sensi dell'articolo 117, comma secondo, lettera s), della nostra Carta costituzionale richiama la competenza esclusiva legislativa dello Stato. Per tale ragione nel provvedimento abbiamo anche una serie di norme che spingono nella direzione di riconoscere funzioni amministrative allo Stato, disegnando un apposito procedimento per la definizione e la ripartizione territoriale dei limiti al consumo di suolo, anche attraverso atti normativi di rango secondario che prevedono il pieno coinvolgimento delle regioni. Su questo non possiamo non considerare la giurisprudenza della Corte costituzionale, che ha evocato il principio della cosiddetta attrazione in sussidiarietà che implica il riconoscimento e l'allocazione a livello statale di competenze amministrative che vanno al di là e sono diverse da quelle che discenderebbero dal mero tenore letterale dell'articolo 117 della Costituzione. Il fondamento di questo principio, la ratio di questo principio è l'esigenza di garantire l'esercizio unitario delle funzioni pubbliche. Per tutelare l'interesse pubblico generale unitario dell'intero Paese, occorre tener conto di questo principio che investe e finisce per estendersi anche all'ambito regionale. Per questo motivo nel testo, accogliendo le condizioni della Commissione Bilancio, le ipotesi di parere delle regioni sono state trasformate in intesa in Conferenza Stato-regioni e sono stati previsti meccanismi adeguati per l'esercizio del potere sostitutivo...

PAGINA: 0005

  La seduta, sospesa alle 14, è ripresa alle 15.

PAGINA: 0005

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI (Vedi RS)

PAGINA: 0014

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

PAGINA: 0005

Missioni. (Vedi RS)

PAGINA: 0014

Missioni.

PAGINA: 0005

  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono centoquattro.

PAGINA: 0014

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Boccia, Bratti, Bueno, Capelli, Catania, Dambruoso, Di Gioia, Epifani, Ferranti, Ferrara, Lorenzo Guerini, Locatelli, Manciulli, Mazziotti Di Celso, Pes, Piccoli Nardelli, Realacci, Sanga, Sani, Scanu, Speranza, Tabacci, Tofalo, Velo e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente centoquattro, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

PAGINA: 0005

Si riprende la discussione. (Vedi RS)

PAGINA: 0014

Si riprende la discussione.

PAGINA: 0005

  PRESIDENTE (Vedi RS). Dà conto di emendamenti ritirati dai presentatori. Avverte quindi che le Commissioni hanno presentato gli emendamenti 2.300, 2.301, 3.300, 3.301, 4.300, 6.300, 6.301, 6.302, 8.300, 10.300 ed il subemendamento 0.8.8.1.
  Ricorda infine che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principio o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo fermo restando l'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare. I gruppi Forza Italia, Sinistra italiana-Sinistra ecologia Libertà e le componenti del gruppo Misto Conservatori e Riformisti, Alternativa Libera-Possibile e Minoranze Linguistiche sono stati invitati a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.

PAGINA: 0014

  PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 2039-A: Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato.
  Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta è stata respinta la questione pregiudiziale di costituzionalità presentata.

PAGINA: 0006

(Esame dell'articolo 1) (Vedi RS)

PAGINA: 0014

(Esame degli articoli – A.C. 2039-A)

PAGINA: 0006

  CHIARA BRAGA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 1.

PAGINA: 0015

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Grazie, Presidente. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Ciracì 1.1. La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Ciracì 1.2, Segoni 1.3, De Rosa 1.4, Matarrese 1.9 e 1.11, Russo 1.15.

PAGINA: 0006

  MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS), Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 1.

PAGINA: 0016

  MASSIMO FELICE DE ROSA, Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Ciracì 1.1 e 1.2, Segoni 1.3 e De Rosa 1.4. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Matarrese 1.9 e 1.11. Esprimo parere favorevole sull'emendamento De Rosa 1.13, mentre esprimo parere contrario sugli emendamenti Russo 1.15, Mariani 1.17, Sarro 1.18, Matarrese 1.19 e Schullian 1.20. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Ciracì 1.21. Esprimo parere contrario sull'emendamento Sarro 1.22, mentre mi rimetto all'Aula sull'emendamento Ciracì 1.29. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 1.30, come riformulato, e Segoni 1.31.

PAGINA: 0006

  FILIBERTO ZARATTI (SI-SEL) (Vedi RS), Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 1.

PAGINA: 0016

  FILIBERTO ZARATTI, Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Ciracì 1.1 e 1.2, Segoni 1.3 e De Rosa 1.4. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Matarrese 1.9 e 1.11. Esprimo parere favorevole sull'emendamento De Rosa 1.13, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Russo 1.15. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Mariani 1.17. Il parere è contrario sugli emendamenti Sarro 1.18, Matarrese 1.19 e Schullian 1.20. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Ciracì 1.21. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Sarro 1.22 e Ciracì 1.29.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 1.30 e Segoni 1.31.
  Il parere è contrario sull'emendamento Russo 1.32. Mi rimetto all'Aula sull'emendamento Russo 1.33 ed esprimo parere contrario sull'emendamento Russo 1.34.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento Ciracì 1.35 e parere contrario sull'emendamento Matarrese 1.36.

PAGINA: 0006

  SAMUELE SEGONI (Misto-AL-P) (Vedi RS), Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 1.

PAGINA: 0016

  SAMUELE SEGONI, Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Presidente, esprimo parere favorevole sugli emendamenti Ciracì 1.1 e 1.2, sul mio emendamento 1.3 e sull'emendamento De Rosa 1.4.
  Il parere è contrario sugli emendamenti Matarrese 1.9 e 1.11.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento De Rosa 1.13.
  Il parere è contrario sull'emendamento Russo 1.15.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento Mariani 1.17.
  Il parere è contrario sugli emendamenti Sarro 1.18, Matarrese 1.19 e Schullian 1.20.
  Il parere è favorevole sull'emendamento Ciracì 1.21.
  Il parere è contrario sull'emendamento Sarro 1.22 e mi rimetto all'Aula sull'emendamento Ciracì 1.29.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento De Rosa 1.30 e accetto la riformulazione del mio emendamento 1.31.
  Il parere è contrario sugli emendamenti Russo 1.32, 1.33 e 1.34.
  Infine, il parere è favorevole sull'emendamento Ciracì 1.35 e contrario sull'emendamento Matarrese 1.36.

PAGINA: 0006

  SILVIA VELO, Sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare (Vedi RS). Concorda con il parere espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0016

  SILVIA VELO, Sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice per la maggioranza Braga.

PAGINA: 0006

  Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati ADRIANO ZACCAGNINI (SI-SEL) (Vedi RS), cui rende precisazioni la PRESIDENTE (Vedi RS), e MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS), che chiede il rinvio in Commissione del provvedimento, nonché il presidente della XIII Commissione LUCA SANI (PD) (Vedi RS) e la PRESIDENTE (Vedi RS) per ulteriori precisazioni.

PAGINA: 0017

  ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. La questione che voglio sottoporle è il metodo con cui è andato avanti questo provvedimento. Sostanzialmente è una procedura non corretta e io ritengo che debba essere incaricata la Presidente della Camera, tramite lei e tramite gli uffici, di valutare se effettivamente noi dobbiamo proseguire l'iter emendativo e di votazione. Le spiego subito il motivo.
  Il disegno di legge sul consumo di suolo è stato incardinato nelle Commissioni agricoltura e ambiente, ma principalmente nella Commissione agricoltura, perché trattava di aree agricole, mentre la parte di ambiente trattava soltanto le opere pubbliche e le infrastrutture. Nel corso dell'iter sono stati aggiunti l'articolo 5 e l'articolo 6, che entrano specificatamente nella materia urbanistica (cambi di destinazione d'uso, compendi neorurali) e non si tratta più soltanto di agricoltura, ma si tratta di ambiente e, quindi, di urbanistica.
  Ci sono ben tre proposte di legge – la «Realacci», la «De Rosa» e quella del sottoscritto – che non sono state abbinate nell'iter legislativo. Non sono state fatte le audizioni su quelle proposte di legge, che sono, appunto, di rigenerazione urbana, censimento degli immobili, sviluppo delle aree urbane, che sono tutte questioni che noi avevamo il diritto e il dovere di affrontare in Commissione nel corso dei due anni in cui l'iter si è fermato e, appunto, ci sono state aggiunte da parte del Governo.
  Ora la nostra richiesta è quella che la Presidenza valuti se non ritenga opportuno accorpare le tre proposte di legge e come intenda motivare il proseguimento dell'iter attualmente, dato che non è stata assolutamente vagliata la parte urbanistica in maniera adeguata, ma semplicemente è stata mutuata la parte agricola su quella urbanistica senza fare, appunto, il dovuto procedimento.
  Quindi, sia per una questione di contenuti, sia per una questione di metodo, io intervengo prima dell'inizio delle votazioni in merito a questo aspetto e le chiedo, Presidente, di consultarsi con la Presidente Boldrini affinché possa venire ad esprimere una motivazione adeguata. Mi chiedo per quale motivo noi dobbiamo proseguire senza avere la facoltà di accorpare tre proposte di legge che vertono esattamente su questi temi.

PAGINA: 0017

  PRESIDENTE. Onorevole Zaccagnini, la Presidenza, però, deve farle presente che la proposta di legge che stiamo discutendo è stata assegnata ad entrambe le Commissioni (agricoltura e ambiente e infrastrutture).
  Inoltre, è facoltà delle Commissioni – quindi decidono le Commissioni – stabilire quali accorpamenti fare o quali limitazione dell'oggetto fare. Quindi, non è compito di questa Presidenza decidere se si debba o meno accorpare diversamente questo provvedimento con altri. C’è qui la presidenza della Commissione che avrà valutato, diciamo, al momento dell'avvio dei lavori questa questione.

PAGINA: 0017

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, ci associamo alla richiesta, ma più che altro per spiegare meglio la situazione. Riteniamo che i presidenti delle Commissioni non abbiano svolto quel ruolo di garanzia sul contenuto della proposta perché c'erano già incardinate in Commissione ambiente delle proposte di legge sulla questione urbanistica e, quindi, sulla revisione urbanistica legata allo stop al consumo di suolo. Queste proposte non sono state portate avanti perché si è sempre detto, da parte dei presidenti di Commissione, che affrontando la discussione dal punto di vista dell'agricoltura si riusciva a ottenere qualcosa di più e il provvedimento sarebbe potuto andare avanti. Questo salvo poi inserire, da parte della maggioranza e dei relatori stessi, delle proposte che vanno a incidere direttamente sull'urbanistica.@pagina=0018@
  Tuttavia, visto che all'interno delle Commissioni rileviamo che non c’è stato questo comportamento corretto sul come gestire la proposta di legge e su come gestire l'iter, rileviamo che c’è stata una mancanza e chiediamo alla Presidenza di intervenire. Riteniamo sia utile che ci sia un'espressione da parte della Presidente Boldrini riguardo a questo fatto, perché altrimenti possiamo affossare qualunque proposta di legge e inserire qualunque testo all'interno delle varie Commissioni a discrezione di chi gestisce la Commissione in quel momento. Questo non può accadere.
  In questo momento ci sono stati, tra l'altro, degli sviluppi. Dunque, perché si arriva a questo punto ? Perché ci sono stati degli sviluppi con degli emendamenti approvati nel Comitato dei nove che portano ulteriori cambiamenti a livello di urbanistica. Questo non è accettabile e a questo punto chiediamo di tornare in Commissione e affrontare come si deve l'argomento.

PAGINA: 0018

  LUCA SANI, Presidente della XIII Commissione. Grazie, Presidente. Intervengo solo per chiarire un po’ rispetto allo svolgimento dell'iter sul provvedimento che è oggi all'esame dell'Aula. Evidentemente l'assegnazione del testo è arrivata alle due Commissioni in sede congiunta, perché questo testo aveva elementi che riguardavano la competenza di entrambe le Commissioni. Fin dall'inizio dell'esame delle proposte di legge che ci sono state assegnate per quanto attiene alle competenze della Commissione che presiedo abbiamo fatto sempre presente, appunto, che noi eravamo coinvolti su questa materia, in quanto si trattava di affrontare il tema del consumo e dell'uso del suolo agricolo. Una discussione che avesse previsto esclusivamente materie diverse da quelle da noi trattate ci avrebbe escluso di fatto dall'esame del testo.
  Per cui se l'intendimento della Presidenza è quello di trattare in maniera specifica la materia urbanistica è chiaro che molto probabilmente – però questo sta alla Presidenza della Camera – andrebbe rivalutato il coinvolgimento della Commissione agricoltura.

PAGINA: 0018

  PRESIDENTE. Allora, ripeto per essere chiarissima: la determinazione dell'ampiezza dell'oggetto del provvedimento era ed è in capo alle Commissioni competenti per merito. Le Commissioni competenti per merito, a cui era stata assegnata in maniera congiunta il provvedimento in questione, hanno ritenuto di non ampliare ulteriormente l'oggetto della discussione e la Presidenza in questo senso non ha alcuna competenza.
  Se il collega De Rosa – che ha concluso dicendo: «chiediamo che venga rinviato in Commissione» – e se il gruppo MoVimento 5 Stelle o altri vogliono formalizzare una richiesta di rinvio in Commissione, che è cosa diversa, allora – onorevole De Rosa, però lei mi dovrebbe ascoltare, perché poi ho bisogno di una risposta da lei – a quel punto darò la parola per un intervento a favore e per uno contro e poi ci sarà un voto.
  Prendo atto, dunque, che c’è una richiesta formale di rinvio in Commissione.
  Ha chiesto di parlare a favore l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

PAGINA: 0006

  Dopo un intervento a favore del deputato ADRIANO ZACCAGNINI (SI-SEL) (Vedi RS) ed uno contrario del deputato ENRICO BORGHI (PD) (Vedi RS), La Camera, con votazione elettronica senza registrazione di nomi, respinge la richiesta di rinvio in Commissione del provvedimento.

PAGINA: 0018

  ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie Presidente. Ci tengo a sottolineare che è corretto che i presidenti delle Commissioni abbiano sempre fatto presente che la materia era di entrambe, ma fino all'introduzione degli articoli 5 e 6; lì sono cambiate le carte in tavola ed è stata inserita appunto una parte d'iniziativa governativa molto chiara che è prettamente della materia urbanistica. Il rimando nelle Commissioni è necessario dal nostro punto di vista perché l'ampliamento, Presidente, c’è stato. C’è stato un ampliamento di fatto che, però, non è stato conseguente negli @pagina=0019@approfondimenti nelle Commissioni. In più, è evidente a tutti dal resoconto come il presidente Realacci abbia sottolineato varie volte nelle Commissioni che, parlandosi fuori dai denti, questa legge doveva andare avanti in questo modo, altrimenti non sarebbe andata avanti. Quindi, sostanzialmente c'era una velata minaccia nei confronti delle opposizioni di accettare questo iter monco di tutta la parte urbanistica per raggiungere un risultato. Questo risultato, più si è andati avanti, più è stato storpiato dall'introduzione senza approfondimenti di questa parte. Io credo che i presidenti delle Commissioni, se rinviassero il provvedimento nelle Commissioni, non farebbero un soldo di danno, ma lo farebbero nell'interesse dei cittadini proprio perché andremmo a migliorare il provvedimento di quelle parti che sono necessarie di un approfondimento, in particolare lo sviluppo delle aree urbane, la rigenerazione urbana, il censimento e tanti altri elementi connessi alla materia urbanistica.

PAGINA: 0019

  ENRICO BORGHI. Grazie, signora Presidente. Questo è un testo che da due anni è oggetto di lavoro, di confronto e di dibattito ed è anche un po’ singolare il fatto che le opposizioni, che nelle Commissioni ci hanno spesso accusato di non voler accelerare l'iter della discussione, oggi portino all'attenzione dell'Aula l'esigenza di bloccare ulteriormente il percorso legislativo. Noi siamo dell'opinione che il lavoro emendativo che è stato fatto e che l'Aula nella sua sovranità potrà continuare vada nella direzione di migliorare i contenuti e soprattutto dell'esigenza di continuare nella prosecuzione dell'iter e dell'approvazione, tenuto conto del fatto che su questa legge ci sono anche delle aspettative forti nel Paese che, quindi, non possono essere sotto questo profilo deluse da atteggiamenti e da argomentazioni piuttosto capziosi.

PAGINA: 0007

  Interviene sull'emendamento Segoni 1.3 il deputato SAMUELE SEGONI (Misto-AL-P) (Vedi RS).

PAGINA: 0020

  SAMUELE SEGONI. Grazie. Devo essere velocissimo perché ho soltanto sei minuti. In questo emendamento sostanzialmente la maggioranza getta subito la maschera. Si proponeva di inserire al punto b) di far evolvere il settore dell'edilizia oltre questa crisi verso un'edilizia di qualità orientata al recupero e alla rigenerazione. Viene bocciata questa modifica e si certifica che ci si vuole sostanzialmente incarognire con questo disegno di legge zoppo su un modello di edilizia che non funziona più. Continuerete sotto mentite spoglie a costruire e ci saranno edifici che rimarranno sfitti.

PAGINA: 0007

  Intervengono sull'emendamento Matarrese 1.11 i deputati SALVATORE MATARRESE (SCpI) (Vedi RS), MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS) e FILIBERTO ZARATTI (SI-SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0021

  SALVATORE MATARRESE. Grazie, Presidente. Signor Ministro, onorevoli colleghi, credo sia necessario stabilire che l'alternativa all'edificazione debba avere almeno dei criteri per individuarsi tale e, quindi, io propongo che sia individuata una sostenibilità dal punto di vista ambientale e dal punto, vista economico. Infatti, stabilire un'alternativa così, sic et simpliciter significa stabilire nulla e, quindi, diventa ancor più indeterminata una legge che è già abbastanza complicata, che ha diverse indeterminatezze, anche come definizioni, di contrasto con le norme urbanistiche. Stabilire un'alternativa senza andare a definire in che termini deve essere valutata l'alternativa credo che sia un grave pregiudizio per ogni iniziativa che vada a realizzarsi sul territorio.

PAGINA: 0021

  MASSIMO FELICE DE ROSA. In questo caso, visto il ragionamento, è l'inizio della fine di questa legge. Questo ragionamento è stato recepito comunque da parte della maggioranza, quindi non preoccupatevi se anche questo sarà bocciato in questo momento perché dopo, comunque, ha vinto la linea Matarrese. È impossibile mettersi di fronte alle questioni economiche se stiamo parlando di ambiente. Allora, o c’è una prevalenza di principi su questioni che non possono essere monetizzate, come la tutela del nostro territorio, oppure guardiamo sempre la questione economica; a quel punto i palazzinari vinceranno sempre.

PAGINA: 0021

  FILIBERTO ZARATTI. Grazie, signora Presidente. Anche noi esprimiamo un parere contrario su questo emendamento del collega Matarrese. È del tutto evidente che la sostenibilità di carattere ambientale è un interesse generale e, invece, la sostenibilità economica è un interesse particolare dell'imprenditore che sta facendo o che ha intenzione di fare quell'intervento. Quindi, equiparare le due cose sarebbe un errore clamoroso. Tra l'altro, chiedo anche al collega Matarrese di riflettere maggiormente su questo punto. Sono evidenti le ragioni per cui noi esprimiamo un netto parere contrario a questo emendamento.

PAGINA: 0008

  Intervengono sull'emendamento De Rosa 1.13 i deputati MASSIMO FELICE DE ROSA (Vedi RS), (M5S) FILIBERTO ZARATTI (SI-SEL) (Vedi RS) e CLAUDIA MANNINO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0022

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Con questo emendamento noi contestiamo il fatto che, nel momento in cui stiamo analizzando le finalità e l'ambito della legge, la maggioranza tiene a specificare sempre tutte quelle deroghe, quelle esclusioni che la legge prevede, perché, nella loro visione, comunque dobbiamo far salvo tutto quanto si è già previsto di edificare in Italia. Riteniamo che queste deroghe siano già specificate anche più volte nel resto della legge, perché la paura di fare torto a qualche palazzinaro vi faceva troppo timore. All'inizio, quando parliamo di finalità e ambiti, è inutile iniziare a porre già delle deroghe o comunque delle esclusioni. Stiamo parlando di principi generali, almeno in questa parte rimaniamo nel contenuto dei principi generali.
  È solamente in questo senso che abbiamo presentato l'emendamento.

PAGINA: 0022

  FILIBERTO ZARATTI. È evidente, signora Presidente, che, nel momento nel quale si fa una nuova norma, una legge, se noi abbiamo l'intenzione di fare una norma che fa salvo non soltanto ciò che è stato realizzato, come è ovvio che sia, ma addirittura fa salvo anche tutto quello che si dovrà realizzare – questo è un tema sul quale torneremo, credo, più volte nel corso di questa discussione –, questo procedimento rende inutile la norma. È evidente che la norma che fa salvo tutto quello che accadrà non serve a nulla.
  Per questo, io penso che, nella parte generale, nei principi generali, vanno messi i principi generali e poi va normato piano piano tutto il provvedimento. Ora, se anche nella parte generale noi inseriamo la possibilità non soltanto dei salvare quello che è stato fatto, ma tutto quello che succederà nei prossimi anni, è evidente che la legge già all'inizio non serve a nulla.

PAGINA: 0022

  CLAUDIA MANNINO. Grazie, Presidente. Proprio nell'ambito dell'emendamento, ci terrei a entrare nello specifico, perché l'emendamento chiede semplicemente di sopprimere una parte del secondo periodo, che voglio condividere con l'Aula, perché non tutti ovviamente facciamo parte della Commissione ambiente, e che riguarda l'ambito delle procedure di valutazione ambientale strategica e di verifica di assoggettabilità delle opere pubbliche e di pubblica utilità. L'emendamento chiede di sopprimere quello che riporta il testo, ossia l'eccezione per le infrastrutture, per gli insediamenti produttivi strategici e di preminente interesse nazionale. Quindi, crediamo che sia un controsenso, anche perché, nell'ottica di una valutazione di impatto ambientale e di una valutazione ambientale strategica, le infrastrutture devono tenere conto del consumo di suolo che esse generano.

PAGINA: 0008

  Interviene sull'emendamento Mariani 1.17 il deputato MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0023

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Ancora si deroga, sempre nello stesso punto di cui stavamo discutendo prima, per tutte le infrastrutture prioritarie di cui alla parte quinta del decreto legislativo n. 50 del 2016. Quindi, passiamo da una definizione che già non ci piaceva, perché si parlava degli insediamenti produttivi strategici e di preminente interesse nazionale, che quindi erano già limitati e conteggiati in modo abbastanza preciso, agli insediamenti prioritari in base al nuovo codice degli appalti, se non sbaglio.
  Io credo che sia un'ulteriore apertura a dire che tutte queste infrastrutture, tutte queste opere – perché dobbiamo spiegarlo fuori e farlo capire ai colleghi che, magari, non hanno seguito il procedimento – non hanno l'obbligo della priorità del riuso e della rigenerazione urbana. Quindi, semplicemente, già chiedevamo solamente non di non farle, ma, nell'analisi per fare queste opere, di dare una priorità al riutilizzo di aree già edificate e comunque alla rigenerazione urbana. E non c’è una valutazione delle alternative di localizzazione che non determinino consumo di suolo.
  Quindi, sostanzialmente, in una legge dove volete fermare il consumo di suolo, già solo nelle finalità iniziali voi dite e sancite che per tutte le opere che ritenete prioritarie all'interno del codice degli appalti, per tutte queste opere non c’è la necessità neanche di valutare, perché qui non c’è l'obbligo, cioè anche solo il principio della necessità di valutare se c’è una localizzazione più idonea per non consumare suolo.
  Questo la dice lunga su come andremo avanti nel processo della legge, nell'analizzare la legge, perché, se già nelle finalità iniziali voi cancellate completamente il senso della proposta di legge, capite bene che non possiamo avere fiducia nella conclusione dell'iter in modo adeguato e che corrisponda veramente alla richiesta dei cittadini, cioè lo stop al consumo di suolo.

PAGINA: 0008

  Interviene sull'emendamento Sarro 1.18 il deputato CARLO SARRO (FI-PdL) (Vedi RS).

PAGINA: 0024

  CARLO SARRO. Grazie, Presidente. Con questo emendamento noi intendiamo tutelare soprattutto la posizione dei piccoli comuni che hanno in itinere l'approvazione di interventi di opere pubbliche o di opere di urbanizzazione primaria o che, rispetto a queste stesse opere, già perfezionate per quanto riguarda i procedimenti di approvazione, siano in corso di definizione, invece, i procedimenti relativi al reperimento delle provviste e delle risorse finanziarie necessarie per la loro realizzazione. Quindi, non considerare soltanto, come la norma nell'attuale stesura e così come modificata con l'emendamento testé approvato, le grandi opere di preminente interesse nazionale e strategico, ma anche quelle dei piccoli comuni rispetto alle quali vi sia già un avanzato grado di definizione dei procedimenti di approvazione o di finanziamento.

PAGINA: 0008

  Intervengono sull'emendamento Russo 1.34 i deputati MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS) FILIBERTO ZARATTI (SI-SEL) (Vedi RS) CARLO SARRO (FI-PdL) (Vedi RS) e CLAUDIA MANNINO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0026

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Signora Presidente, qui si dice, praticamente, che le politiche di sviluppo territoriale nazionali e regionali... L'articolo iniziale diceva che favoriscono la destinazione agricola e l'esercizio di pratiche agricole anche negli spazi liberi delle aree urbanizzate: si cancella questa parte, e quindi si toglie «anche negli spazi liberi delle aree urbanizzate»; in sostanza qui si tutela l'urbanizzazione, mentre non si tutela l'agricoltura. Se abbiamo una legge che deve incentivare l'agricoltura e tutelare il suolo agricolo, mi deve anche portare possibilmente in alcune sue parti il suolo agricolo in città; in questo caso viene assolutamente tolta questa parte. Capite bene che andiamo in senso opposto alla proposta di legge ! Quindi non capisco come i relatori possano dare parere favorevole, come la Commissione abbia potuto dare parere favorevole a questo emendamento, che va nella direzione opposta rispetto alla proposta di legge.

PAGINA: 0026

  FILIBERTO ZARATTI. Signora Presidente, è evidente che questo è un punto importante, non soltanto di merito, anche di principio. Io vorrei ricordare che il comma 5 di questo articolo dice testualmente che «le politiche di sviluppo territoriale nazionali e regionali favoriscono la destinazione agricola e l'esercizio di pratiche agricole anche negli spazi liberi delle aree urbanizzate». È evidente che cassare gli spazi liberi delle aree urbanizzate ha un significato importante dal punto di vista tecnico specifico, ma un'importanza ancora più significativa dal punto di vista di principio, perché è evidente che se non si favorisce l'utilizzo agricolo del suolo in una legge che dovrebbe garantirne la tutela, lo spirito con cui si sta legiferando è un altro.

PAGINA: 0026

  CARLO SARRO. Presidente, il parere favorevole reso su questo emendamento è un dato sicuramente positivo, che noi registriamo con favore, anche in considerazione del fatto che per effetto dell'emendamento la norma recupera la sua funzione effettiva e primaria: prevedere in senso generale l'obiettivo perseguito, quello di favorire la destinazione agricola e l'esercizio di pratiche agricole. Essendo appunto contemplato in termini generali, esso riguarderà anche eventualmente gli spazi interni alle aree urbanizzate, ma non contenendo questa previsione specifica, che avrebbe rappresentato per assurdo una limitazione che si muoveva in senso opposto alle finalità perseguite dalla norma.

PAGINA: 0027

  CLAUDIA MANNINO. Presidente, il mio intervento è decisamente in contrapposizione con chi mi ha preceduto, perché la destinazione a suolo agricolo di spazi inutilizzati è già oggi prevista dalle normative degli standard urbanistici. Sinceramente non capiamo quindi perché si voglia assumere una decisione così netta, quando ci sono tante normative che parlano di percentuali di verde e di suolo agricolo che devono essere garantite all'interno dell'area urbanizzata.

PAGINA: 0009

  Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati CLAUDIA MANNINO (M5S) (Vedi RS) ed EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS), nonché per un richiamo al Regolamento il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), ai quali rende precisazioni la PRESIDENTE (Vedi RS). Interviene quindi nuovamente il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0027

  CLAUDIA MANNINO. Signora Presidente, sull'emendamento Ciracì 1.35.

PAGINA: 0027

  EMANUELE COZZOLINO. Presidente, è un emendamento aggiuntivo, quindi se vengono a mancare quelle parole lì si attacca alla frase prima: eventualmente lo potete riformulare.

PAGINA: 0027

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, intervengo per un richiamo al Regolamento, @pagina=0028@perché su questo tema, sul fatto che con la votazione di un emendamento precedente se ne precluda uno successivo, qualche tempo fa c’è stata anche una accesa diatriba con i colleghi della nostra Commissione giustizia, e si era usciti da quell’impasse con la promessa che in qualche modo venisse anticipato, almeno informalmente, quali emendamenti sarebbero preclusi dall'approvazione di emendamenti su cui il Governo ha espresso un parere favorevole. E visto che in questo caso c’è stato un emendamento approvato, e che di fatto ha portato alla preclusione di un emendamento a nostra firma, chiediamo se è possibile comunicarci in anticipo quali preclusioni porterebbe l'approvazione di un determinato emendamento.

PAGINA: 0028

  PRESIDENTE. Sì, avrebbe ragione se non fosse per il fatto che questo emendamento è dell'onorevole Ciracì; quindi, in ogni caso, non è un emendamento a vostra firma. Nel merito il tema si è chiarito, perché in questo caso non c’è un altro motivo o un altro punto in cui «attaccare» in quell'articolo questo emendamento; era abbastanza ovvio che ci fosse una preclusione, perché erano proprio sullo stesso identico punto del comma. In ogni caso, noi non abbiamo ritenuto di dover avvisare tutti i gruppi perché questo emendamento è dell'onorevole Ciracì.

PAGINA: 0028

  DAVIDE CRIPPA. Che cosa c'entra ? Non abbiamo il diritto di poter sapere ?

PAGINA: 0009

  Intervengono per dichiarazione di voto sull'articolo 1 i deputati ADRIANO ZACCAGNINI (SI-SEL) (Vedi RS) e MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0028

  ADRIANO ZACCAGNINI. Mi scusi, Presidente, le ho chiesto la parola all'ultimo momento, ma c’è stata un po’ di confusione: io intendevo intervenire appunto sull'emendamento Ciracì, ma non mi è stato possibile. Quindi, sostanzialmente intervengo sull'articolo 1, ma mi riferisco agli ultimi emendamenti approvati e in particolare a quello con cui si certifica che l'agricoltura in città non ci serve. Sostanzialmente si dice, addirittura nelle finalità della legge, che non ci interessa avere, negli spazi liberi ancora non urbanizzati, nelle aree non urbanizzate, l'agricoltura in città. Quindi, l'agricoltura urbana, di cui ci facciamo tanto promotori durante le campagne elettorali, che tanto si lega ai discorsi sul clima, sull'agricoltura sociale, su come far compenetrare campagna e città, tutte queste cose belle di cui ci riempiamo la bocca non abbiamo il coraggio di mantenerle neanche nelle finalità del provvedimento @pagina=0029@– che poi ovviamente valgono come un ordine del giorno, sostanzialmente nulla –, quando veniamo qui, perché si trattava di mantenerle.
  No, si cede alle volontà di Forza Italia, rinomata forza ambientalista ed ecologista, favorevole all'agricoltura in città ovviamente, e il centrosinistra avalla sostanzialmente una pianificazione delle città dove l'agricoltura deve scomparire. La città, all'interno delle sua mura, deve diventare tutta urbanizzata, così come i cunei verdi che arrivano in città, come ad esempio nel caso di Roma. Io capisco che molti deputati non sono di Roma, ma passate una parte della vostra settimana in una città molto particolare e molto speciale, perché sono poche le città in Europa, le grandi metropoli, che hanno cunei verdi che si inseriscono fino al centro della città, e di tutto questo noi facciamo carta straccia, non ci interessa valorizzarlo, ci interessa sottoscrivere la linea del centrodestra, di Forza Italia, una linea che ha come cardine, alla base di tutto, il principio economico, che non si interessa dell'ecologia e dell'ambiente, sostanzialmente sembra un «Nazareno» in salsa urbanistica.
  Quindi, veramente rimango basito di fronte all'indirizzo che sta prendendo questo provvedimento e che avalla la maggioranza di centrosinistra in questo momento. Soprattutto, sono basito riguardo a quello che si continuerà a dire fuori da quest'Aula riguardo all'agricoltura urbana (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0029

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, dichiaro il nostro voto favorevole all'articolo 1 nel suo complesso, semplicemente perché finalmente il suolo viene considerato bene comune, un bene finito, limitato, che dobbiamo tutelare, e perché si iniziano a presupporre delle spinte verso la rigenerazione degli edifici già esistenti. Peccato che viene fatto con le solite mancanze, con confusione, mezzucci e accordi tra PD e Forza Italia.

PAGINA: 0010

(Esame dell'articolo 2) (Vedi RS)

PAGINA: 0029

(Esame dell'articolo 2 – A.C. 2039-A)

PAGINA: 0010

  CHIARA BRAGA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 2.

PAGINA: 0029

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Presidente, sugli emendamenti Russo 2.1, De Rosa 2.5, Pellegrino 2.8, De Rosa 2.10, 2.12 e 2.13, Russo 2.14, sugli identici emendamenti De Rosa 2.16 e Fauttilli 2.17, sugli emendamenti De Rosa 2.18, Matarrese 2.19, De Rosa 2.20 e 2.21, Russo 2.22, De Rosa 2.23, Russo 2.25 e 2.28, Matarrese 2.29, Franco Bordo 2.30, De Rosa 2.31, 2.32 e 2.33 e Zaratti 2.35 il parere è @pagina=0030@contrario. Sull'emendamento Mariani 2.36 il parere è favorevole. Sull'emendamento Grimoldi 2.37 il parere è contrario.

PAGINA: 0010

  MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS), Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 2.

PAGINA: 0030

  MASSIMO FELICE DE ROSA, Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Va bene Presidente. Parere contrario sull'emendamento Russo 2.1, mentre il parere è favorevole sugli emendamenti: De Rosa 2.5, Pellegrino 2.8, De Rosa 2.10, De Rosa 2.12, De Rosa 2.13. Parere contrario invece sull'emendamento Russo 2.14. Parere favorevole sugli identici emendamenti De Rosa 2.16 e Fauttilli 2.17. Parere favorevole anche sull'emendamento De Rosa 2.18, mentre il parere è contrario sull'emendamento Matarrese 2.19. Parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 2.20 e De Rosa 2.21. Parere contrario sull'emendamento Russo 2.22. Parere favorevole sull'emendamento De Rosa 2.23. Parere contrario invece sugli emendamenti Russo 2.25 e 2.28. Parere contrario anche sull'emendamento Matarrese 2.29, mentre il parere è favorevole sugli emendamenti: Franco Bordo 2.30, De Rosa 2.31, De Rosa 2.32, De Rosa 2.33 e Zaratti 2.35.
  Parere contrario sugli emendamenti Mariani, 2.36 e Grimoldi 2.37 e anche sugli @pagina=0031@identici emendamenti Grimoldi 2.38, Russo 2.39, Senaldi 2.40, Vignali. 2.41 e Fauttilli.2.42.
  Parere contrario inoltre sugli emendamenti Ciracì 2.43, Russo 2.46, Sarro 2.47, Russo 2.48 e Borghi 2.49 nella nuova formulazione.
  Sull'emendamento Segoni 2.50 mi rimetto all'Aula.
  Sull'emendamento Matarrese 2.52 parere contrario, così come sull'emendamento Grimoldi 2.53.
  Parere contrario sugli emendamenti Russo 2.54 e 2.55 e Garofalo 2.57, mentre sull'emendamento Cristian Iannuzzi 2.62 mi rimetto all'Aula.
  Parere favorevole sugli emendamenti Pellegrino 2.65 e De Rosa 2.66. Parere contrario sull'emendamento Matarrese 2.68, parere favorevole sugli emendamenti Zaccagnini 2.70, De Rosa 2.74 e Pellegrino 2.75.
  Parere contrario sull'emendamento Sarro 2.78, mentre il parere è favorevole sull'emendamento Pellegrino 2.79.
  Parere contrario sull'emendamento Matarrese 2.85, mentre il parere è favorevole sull'emendamento Zaccagnini 2.88.
  Sull'emendamento 2.300 delle Commissioni mi rimetto all'Aula, mentre sull'emendamento Sarro 2.89 il parere è contrario.
  Parere favorevole sull'emendamento De Rosa 2.90. Parere favorevole anche sugli emendamenti: 2.301 delle Commissioni e De Rosa 2.91.
  Parere contrario sull'emendamento Sarro 2.93, mentre il parere è favorevole sull'emendamento Zaratti 2.95. Parere contrario sull'emendamento Sarro 2.96, mentre il parere è favorevole sugli emendamenti Zaratti 2.97, De Rosa 2.99 e 2.100.

PAGINA: 0010

  SAMUELE SEGONI (Misto-AL-P) (Vedi RS), Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 2.

PAGINA: 0031

  SAMUELE SEGONI, Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Parere contrario sull'emendamento Russo 2.1, mentre il parere è favorevole sugli emendamenti: De Rosa 2.5, Pellegrino 2.8, De Rosa 2.10, 2.12 e 2.13. Parere contrario invece sull'emendamento Russo 2.14. Parere favorevole sugli identici emendamenti De Rosa 2.16 e Fauttilli 2.17. Parere favorevole anche sull'emendamento De Rosa 2.18, mentre il parere è contrario sull'emendamento Matarrese 2.19. Parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 2.20 e 2.21. Parere contrario sull'emendamento Russo 2.22. Parere favorevole sull'emendamento De Rosa 2.23. Parere contrario invece sugli emendamenti Russo 2.25 e 2.28. Parere contrario anche sull'emendamento Matarrese 2.29, mentre il parere è favorevole sui seguenti emendamenti: Franco Bordo 2.30, De Rosa 2.31, 2.32 e 2.33, Zaratti 2.35 e Mariani 2.36.
  Parere contrario sull'emendamento Grimoldi 2.37 e anche sugli identici emendamenti Grimoldi 2.38, Russo 2.39, Senaldi 2.40, Vignali. 2.41 e Fauttilli 2.42.
  Parere contrario inoltre sugli emendamenti: Ciracì 2.43, Russo 2.46, Sarro 2.47, Russo 2.48 e Borghi 2.49 nella nuova formulazione. Sull'emendamento Segoni 2.50 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Matarrese 2.52 il parere è contrario, così come sugli emendamenti: Grimoldi 2.53, Russo 2.54 e 2.55 e Garofalo 2.57. Parere favorevole sugli emendamenti Cristian Iannuzzi 2.62 e Pellegrino 2.65.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento De Rosa 2.66, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Matarrese 2.68. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Zaccagnini 2.70, De Rosa 2.74 e Pellegrino 2.75, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Sarro 2.78. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Pellegrino 2.79, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Matarrese 2.85. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Zaccagnini 2.88 e 2.300 delle Commissioni, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Sarro 2.89.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 2. 90, 2.301 delle Commissioni e De Rosa 2.91, mentre mi rimetto all'Aula sull'emendamento Sarro 2.93.@pagina=0032@
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento Zaratti 2.95, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Sarro 2.96.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Zaratti 2. 97, De Rosa 2.99 e 2.100.

PAGINA: 0010

  FILIBERTO ZARATTI (SI-SEL) (Vedi RS), Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 2.

PAGINA: 0032

  FILIBERTO ZARATTI. Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Esprimo parere contrario sull'emendamento Russo 2.1, mentre esprimo parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 2.5, Pellegrino 2.8, De Rosa 2.10, 2.12 e 2.13. Esprimo parere contrario sull'emendamento Russo 2.14, mentre esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti De Rosa 2.16 e Fauttilli. 2.17.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento De Rosa 2.18, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Matarrese 2.19.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 2.20 e 2.21, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Russo 2.22. Esprimo parere favorevole sull'emendamento De Rosa 2.23, mentre esprimo parere contrario sugli emendamenti Russo 2.25 e 2.28 e Matarrese 2.29. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Franco Bordo 2.30, De Rosa 2. 31, 2.32 e 2.33 e Zaratti 2.35, mentre mi rimetto all'Aula sull'emendamento Mariani 2.36. Esprimo parere contrario sull'emendamento Grimoldi 2.37, sugli identici Grimoldi 2.38, Russo 2.39 e Fauttilli 2.42, e sugli emendamenti Ciracì 2.43, Russo 2.46, Sarro 2.47, Russo 2.48 e Borghi 2.49.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento Segoni 2.50, mentre esprimo parere contrario sugli emendamenti Matarrese 2.52, Grimoldi 2.53, Russo, 2.54 e 2.55, Garofalo 2.57. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Cristian Iannuzzi 2.62, Pellegrino 2.65 e De Rosa 2.66, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Matarrese 2.68. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Zaccagnini 2.70, De Rosa, 2.74 e Pellegrino 2.75, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Sarro 2.78. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Pellegrino 2.79, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Matarrese 2.85. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Zaccagnini 2.88 e 2.300 delle Commissioni, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Sarro 2. 89.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 2.90, 2.301 delle Commissioni e De Rosa 2.91, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Sarro 2.93.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento Zaratti 2.95, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Sarro 2.96.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Zaratti 2.97, De Rosa 2.99 e 2.100.

PAGINA: 0010

  SILVIA VELO, Sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare (Vedi RS). Concorda con il parere espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0032

  SILVIA VELO, Sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Esprimo parere conforme alla relatrice Braga e al relatore Fiorio.

PAGINA: 0010

  Interviene sull'emendamento De Rosa 2.5 il deputato MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0033

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, qua siamo di fronte al fatto che il politico vuole fare delle definizioni basate sulla sua mentalità di fare politica, quindi fare chiacchiere senza combinare granché, quello che succede adesso con il nostro graditissimo Premier.
  Sostanzialmente, se noi parliamo di una definizione di consumo di suolo, questa definizione deve essere impeccabile. È la base sulla quale si appoggia questa legge, se questa definizione non è fatta più che bene non potremo calcolare qual è il consumo di suolo e, quindi, giustificare poi quello che applicheremo sui territori in base a questa definizione. Qui nel consumo di suolo avete inserito la parola «annuale» e la parola «netto». Il consumo di suolo è il consumo di suolo, non è annuale. Io definisco cos’è il consumo di suolo, poi posso parametrarlo all'anno oppure posso parametralo al mese, al decennio, al quinquennio. Non devo metterlo all'interno di una definizione «annuale» e anche «netto», perché se poi specifico che il calcolo del consumo di suolo netto si intende tra il bilancio di suolo consumato rispetto al suolo reso di nuovo disponibile, e quindi non più impermeabilizzato, anche qui o faccio un lavoro scientifico, fatto come si deve, altrimenti non serve a nulla, creiamo solamente degli éscamotage, dei trucchetti per poi aggirare la norma.
  Se il suolo che deimpermeabilizzo, e quindi che rendo di nuovo disponibile all'agricoltura, non è un suolo che ha le funzioni tali da poter poi svolgere pratiche agricole, allora ho semplicemente fatto un esercizio di stile. Quindi, se io calcolo che il consumo di suolo è dato dal consumo di suolo che ho fatto effettivamente, quindi le costruzioni che ho fatto, l'impermeabilizzazione che ho fatto sul territorio, meno le parti che ho deimpermeabilizzato, ma queste parti non le specifico con la dovuta attenzione, semplicemente faccio un esercizio di stile e preparo il terreno per aggirare la norma da parte dei soliti speculatori che sul territorio sanno benissimo come muoversi.
  Quindi, attenzione perché questa definizione la tratteremo con vari emendamenti, ma se non la sistemiamo, crea veramente già un problema alla base, mina le fondamenta di questa proposta di legge (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0010

  Interviene sull'emendamento Pellegrino 2.8 la deputata SERENA PELLEGRINO (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0033

  SERENA PELLEGRINO. Grazie, Presidente. Proprio a proposito delle definizioni, noi riteniamo che le definizioni siano importanti, perché non ci devono essere equivoci nei confronti di chi, poi, affronta questa legge.
  Dal nostro punto di vista, così come è stata formulata, la definizione di consumo @pagina=0034@di suolo ci sembra molto farraginosa e può lasciare adito a delle false interpretazioni. Noi abbiamo provato a riscrivere questa definizione solo che, purtroppo, abbiamo visto che non è piaciuta alla maggioranza. Ma la vorrei leggere, perché credo che qualsiasi cittadino debba essere in grado di capire una definizione e che questa non debba essere lasciata soltanto all'interpretazione di tecnici o di uffici tecnici. Noi abbiamo detto che la definizione di consumo di suolo deve essere fatta così: «la superficie annualmente oggetto di impermeabilizzazione del suolo, nonché di interventi di copertura artificiale, scavo o rimozione del suolo non connessi all'attività agricola». A me sembra veramente elementare, tutti sarebbero in grado di comprenderla, non lascerebbe equivoci, così, a qualcuno che, forse, magari, può interpretare che questo è o non è consumo di suolo.
  Ci dispiace davvero che il Governo non abbia accettato la nostra definizione; mi auguro che, nel passaggio al Senato, qualcuno possa rivedere questa riproposizione (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0011

  Intervengono sull'emendamento De Rosa 2.10 i deputati MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS), CLAUDIA MANNINO (M5S) (Vedi RS) e FILIBERTO ZARATTI (SI-SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0034

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Credo che questo sarà più o meno il mantra della discussione in Aula su questa legge: io che parlerò al vuoto e voi che non ascolterete nemmeno (Commenti); come al solito, ve lo ripeto per la seconda volta, l'ha capito persino Forza Italia, sono stupito; almeno il PD potrebbe cercare di sforzarsi di capire che una definizione più è semplice, più è chiara, più dopo si può applicare in modo corretto sui territori.
  Allora, chiediamo di togliere questa definizione di «netto» dal consumo di suolo; non può essere l'incremento annuale netto, togliamo il «netto» e iniziamo a ragionare sul suolo effettivamente consumato, perché fare un calcolo sul consumo di suolo, ricomprendendo anche il suolo deimpermeabilizzato, senza poi averlo definito in modo corretto, creerà solamente problemi.
  Se poi la vostra proposta di legge è, come stiamo dicendo da mesi, una proposta di legge per cementificare e aprire alla cementificazione anche nei terreni agricoli, ditelo semplicemente, ma non prendiamoci in giro con questa farsa di legge !
  Allora, proponete qualcosa di alternativo se proprio non potete accettare la nostra proposta emendativa e dovete intestarvi un emendamento che abbia un senso qualunque su questa proposta di legge, ma rivedete la definizione di consumo di suolo, perché, così com’è, non è accettabile.

PAGINA: 0034

  CLAUDIA MANNINO. Grazie, Presidente. Questo emendamento va nell'ottica di un ragionamento un po’ più ampio che abbiamo fatto in questi tre anni in Commissione. In particolare, mi riferisco ad una risoluzione che abbiamo approvato in @pagina=0035@Commissione ambiente che chiedeva al Governo, che allora aveva il semestre di Presidenza europea, di ricominciare la discussione sulla direttiva europea di salvaguardia del suolo che è oggetto di interesse dell'Unione europea. Allora, in tal senso, dare una chiara definizione di cosa intendiamo per «suolo», nell'ottica anche europea di quello che si sta discutendo – e ricordo che a breve terminerà il semestre olandese di Presidenza che si concluderà proprio con l'agenda urbana europea – può mettere il nostro Paese all'avanguardia rispetto a quella che è la nomina che abbiamo in termini di salvaguardia dei beni ambientali e in particolare dei beni comuni.

PAGINA: 0035

  FILIBERTO ZARATTI. Grazie, Presidente. Io credo che la definizione di consumo di suolo sia fondamentale in una legge che tratta proprio questo argomento. Approfitto anche dell'occasione per dire una cosa: quando in quest'Aula si fa ostruzionismo non risponde nessuno al dibattito, nessuno parla, naturalmente della maggioranza, perché c’è una pratica ostruzionistica, ma quando anche di fronte a un argomento come questo, così importante per il destino del nostro Paese – dove non c’è stata mai nessuna pratica ostruzionistica, né nelle Commissioni né, tanto meno, come si sta dimostrando, in Aula, – e la discussione non viene mai portata avanti, non c’è mai un'argomentazione per difendere quel testo che viene qui contestato da alcuni emendamenti di merito, allora io penso che anche l'Aula venga svuotata della sua funzione. Per questo credo che gli amici e i colleghi del Partito Democratico o della maggioranza abbiano, non il diritto, ma io penso anche il dovere di argomentare per quale ragione, così massicciamente, bocciano questi emendamenti, senza neanche spendere una parola per convincere l'Aula della giustezza della loro posizione. Ritengo che sia una pratica istituzionale pessima, sbagliata e da censurare.

PAGINA: 0011

  Intervengono sull'emendamento De Rosa 2.12 i deputati MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS), SAMUELE SEGONI (Misto-AL-P) (Vedi RS) e ADRIANO ZACCAGNINI (SI-SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0035

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, errare è umano, perseverare è diabolico. Siamo alla terza alternativa che vi diamo, avete la possibilità di darci una risposta, di spiegarci perché preferite una definizione che anche da ISPRA stessa è stata valutata come negativa e difficile come applicazione per poi calcolare il consumo di suolo effettivo. Devo dire che chi di solito monitora il consumo di suolo e, quindi, ISPRA, in questo caso, ha già più volte espresso delle perplessità fortissime su tutta la parte delle definizioni. Avete per la terza volta l'opportunità di sistemare questa parte, fare una proposta alternativa, riformulare, darci una risposta anche solo nel merito, nel contenuto, sempre che la conosciate. Siamo qui ad attendere.

PAGINA: 0036

  SAMUELE SEGONI. Grazie, Presidente. Intervengo visto che ho un emendamento a mia prima firma e non ho potuto segnalare, poc'anzi, che ha un contenuto molto simile a questo. Vi è una definizione, in questa legge, in cui si adotta un artificio prettamente semantico in cui a norma di legge si va a cambiare nome a una cosa fisica ben definita.
  Il consumo di suolo è una cosa ben definita. Qui si introduce un concetto secondo cui io posso consumare suolo realmente, ma, ai fini della legge, posso dire di non averlo consumato. Poi avremo in futuro la politica che farà i conti con la realtà fisica, che non può, ovviamente, andare a plasmare, e avremo meno terreni che ci produrranno cibo da mangiare, dovremo importare cibo dall'estero e avremo edifici che finiranno sott'acqua, perché siamo andati ad impermeabilizzare tutto il suolo, che non potrà più fare da spugna.

PAGINA: 0036

  ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. Sì, la definizione, quando è errata o superficiale, è il modo migliore per successivamente taroccare i dati o desumere dati non corretti, e quindi funzionali allo scopo e al vero interesse che si ha, che, appunto, non è quello di perseguire le finalità di questa legge, che sta iniziando male e, probabilmente, finirà peggio. Vorrei, però, sottolineare a tutti i colleghi dell'Aula che, effettivamente, le parole del collega Zaratti sono assolutamente di buonsenso.
  Quando si fa ostruzionismo pesante, si viene criticati perché si vuole bloccare l'Aula o i lavori parlamentari, e, quando si entra nel merito, invece, c’è il vuoto, questo famoso vuoto-silenzio parlamentare, che, forse, dovremmo andare a descrivere e fare un po’ di storytelling al riguardo, in qualche maniera definirlo, descriverlo, rendergli una dignità, perché è quello che ci ha accompagnato principalmente nel corso di questi tre anni.
  Quando si entra nel merito, non si ha risposta o motivazione da parte della relatrice o da parte del Governo. Ora, questa è una questione cardine, la definizione del consumo di suolo: l'ISPRA è stata chiara riguardo alla definizione che si deve adottare. Il minimo per chi siede in quest'Aula è esprimersi e motivare le proprie posizioni, tanto più se è la maggioranza a farlo e se queste cose, queste parole, diventeranno legge.

PAGINA: 0011

  Intervengono sull'emendamento De Rosa 2.18 i deputati MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS), CHIARA BRAGA (PD) (Vedi RS) e CLAUDIA MANNINO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0037

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Sì, allora, qui diciamo che, tenendo l'impianto proposto dalla maggioranza, chiediamo almeno che sulla deimpermeabilizzazione si inserisca che il suolo ripristinato abbia caratteristiche che lo rendano idoneo alla coltivazione. L'esempio è questo: se voi mi considerate suolo recuperato un suolo che era sotto a una gettata d'asfalto, viene tolto l'asfalto e quello non è suolo, quello che troviamo sotto non è suolo. Non è suolo che ancora ha quelle funzioni ecosistemiche per cui possiamo considerarlo suolo, e quindi terreno utilizzabile anche per l'agricoltura, ma è un terreno sterile, in quel momento.
  Allora, inserire il fatto che si riacquistino le funzioni biologiche ed ecologiche del suolo è fondamentale all'interno di questa definizione. In questo senso, chiedo veramente ai relatori di valutare anche una riformulazione dell'emendamento, ma credo che sia molto banale. Abbiamo inserito semplicemente questa dicitura per rendere più efficace la proposta, per rendere più efficace la definizione, altrimenti rimaniamo in un limbo per cui sarà considerato suolo recuperato per l'agricoltura del suolo che effettivamente non sarà utilizzabile.
  Questo credo che sia semplice per tutti comprenderlo e non riesco a capire perché ci siano dei blocchi completi su questa questione. Forse perché renderlo di nuovo disponibile all'utilizzo agricolo avrebbe un costo per i costruttori, che poi, andando a fare le varie compensazioni, per recuperare del terreno agricolo dovrebbero pagare e spendere dei soldi per renderlo veramente agricolo, e quindi renderlo veramente utilizzabile per le funzioni che intendiamo relative al suolo ?

PAGINA: 0038

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per la VIII Commissione. Grazie, Presidente. Provo a dare risposta non solo a queste ultime osservazioni del collega De Rosa, ma anche ad altre sollecitazioni degli emendamenti che abbiamo già esaminato e anche ad alcuni, immagino, che voteremo successivamente.
  Proprio perché stiamo parlando di definizioni, i colleghi delle Commissioni ambiente e agricoltura sanno che su questa parte del testo ci siamo a lungo concentrati, anche in un confronto, naturalmente, con i ministeri competenti, per arrivare a delle definizioni che fossero il più possibile pertinenti e in grado di garantire l'applicabilità.
  Il tema della impermeabilizzazione, che noi abbiamo definito alla successiva lettera c), ci serve per capire come la definizione di consumo di suolo, che diamo nella lettera a) e che ci sentiamo di confermare in questa formulazione, faccia riferimento ad una trasformazione del suolo sia in chiave di impermeabilizzazione sia, letta in negativo, di restituzione delle funzioni di permeabilità, che determina e rappresenta, ai fini di questa legge, il discrimine tra quello che consideriamo come consumo di suolo e quello che, invece, non è considerato consumo di suolo.
  Naturalmente, se leggiamo ogni singola lettera, ogni singola definizione a sé stante, il rischio reale è quello di avere una lettura parziale rispetto a cui mancano dei pezzi. Lo sforzo che abbiamo fatto nei lunghi mesi del lavoro in Commissione, che proverei anche a sollecitare nella discussione in Aula, è invece tenere presente che la concatenazione delle varie definizioni che diamo nell'articolo 2 restituisce, a nostro avviso, un quadro coerente, quindi applicabile, della legge.
  Proprio per questo motivo, anche ulteriori emendamenti, che vanno a precisare degli aspetti, abbiamo ritenuto di non accoglierli per non appesantire un testo che, dal nostro punto di vista, invece, già risponde agli obiettivi che ci siamo dati con questo articolo, che riguarda appunto la parte definitoria della legge.

PAGINA: 0038

  CLAUDIA MANNINO. Presidente, ci terrei a condividere con voi quello che la proposta di direttiva sul suolo definiva «suolo» in ambito europeo, affermando che il suolo subisce una serie di processi di degradazione e di minacce, quali l'erosione, la diminuzione di materia organica, la contaminazione locale o diffusa, l'impermeabilizzazione, la compattazione, il calo di biodiversità, la salinizzazione, le alluvioni e gli smottamenti; combinati, tutti questi rischi possono alla fine determinare condizioni climatiche aride e sub-aride, che possono portare alla desertificazione. Quindi in un'ottica e in un Paese, soprattutto, quale l'Italia, che è soggetta sia a processi di desertificazione sia a processi di smottamento dei terreni e di rischio idrogeologico, penso che dare una definizione più dettagliata di quello che noi intendiamo come suolo naturale sia una responsabilità di questo Parlamento.

PAGINA: 0011

  Interviene sull'emendamento De Rosa 2.21 il deputato MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0039

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Signora Presidente, il contenuto dell'emendamento è come quello precedente e quello precedente ancora, cioè il suolo, se lo dobbiamo considerare deimpermeabilizzato, deve avere le funzioni e la possibilità di essere idoneo alla coltivazione.
  Il fatto che ci sia stato dibattito e dialogo in Commissione, viene confuso con lo «sfogatoio»: nel senso che con questa maggioranza purtroppo il dialogo si riduce a «parlate per i tempi che avete a disposizione, tanto non vi ascoltiamo e poi portiamo avanti solamente quello che ci interessa». Se dobbiamo discutere nel merito (e mi sembra che stiamo discutendo nel merito e veramente non stiamo andando a fare ostruzionismo, come diceva il collega Zaratti prima), qui stiamo discutendo e vi stiamo dando una soluzione a una definizione sbagliata; ma visto che vi collegavate anche alle altre definizioni, avremo anche dopo definizioni errate sulla impermeabilizzazione, che possono portare a grossi problemi, e che collegate con questa definizione di consumo di suolo, creeranno dei buchi normativi enormi, dei problemi enormi nell'applicazione di questa legge.
  Allora; capiamoci: stiamo cercando di risolvere un problema, su una legge che non ci piace, che porta a minare le basi stesse di tale legge. Se non definiamo come si deve cosa sia il consumo di suolo... Vi invito veramente ad approfittare anche del prossimo emendamento per rivedere la vostra posizione e inserire questo fatto, cioè che il suolo sia idoneo alla coltivazione; altrimenti non ha senso andare avanti a discutere, conoscendo anche le proposte emendative che avete avanzato per il prosieguo della legge.
  Vi chiedo veramente di andare a rivedere questa definizione, perché, se sbagliamo le definizioni, non possiamo andare a risolvere nient'altro, nel resto della legge.

PAGINA: 0011

  Interviene sull'emendamento Franco Bordo 2.30 il deputato FRANCO BORDO (SI-SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0040

  FRANCO BORDO. Presidente, anche qui giochiamo con i termini, ma giochiamo pesantemente. Noi vorremmo appunto definire @pagina=0041@la superficie agricola con un concetto molto semplice, che vi leggo: per superficie agricola naturale e seminaturale si intendono i terreni qualificati come agricoli dagli strumenti urbanistici, nonché le superfici, anche in area urbanizzata, allo stato di fatto non impermeabilizzate, dove lo strato superficiale del suolo non sia stato coperto, artificialmente scavato o rimosso.
  Verrebbe da dire che è elementare come concetto, molto elementare, invece, nella definizione di superficie agricola si introducono di fatto delle deroghe all'applicazione della legge stessa.
  Forse non avete avuto il coraggio di allungare l'articolo relativo alle deroghe, per cui con lo strumento delle definizioni si va appunto, sostanzialmente, ad indicare delle deroghe, che sono deroghe pesanti; perché ? Una, in modo specifico, in stile molto renziano, è quella che riguarda le infrastrutture e gli insediamenti cosiddetti strategici, ad esempio un inceneritore o le autostrade, guarda caso, per cui scompare la superficie agricola; se devo fare un'autostrada, non taglio più una superficie agricola, non la definisco neanche più con questo termine.
  E poi, anche in modo molto furbesco, indicate questi interventi di riuso e di rigenerazione di lotti interclusi e di spazi inedificati, ma non specificando lotti interclusi volti, ad esempio, a favorire l'insediamento di attività agricola urbana quali orti urbani, orti didattici, orti sociali, orti condivisi; potrebbe anche essere questo, ma contemporaneamente, come è contenuto nella definizione di rigenerazione urbana, possono essere anche semplicemente interventi edilizi.
  Di conseguenza, in moltissimi lotti che oggi sono attualmente a verde, a prato e ad area agricola, per il semplice fatto di essere determinati come interclusi, voi prevedete la possibilità appunto di andare ad edificare nuovamente. Questa è una contraddizione e direi anche uno sfregio alla stessa definizione di superficie agricola naturale e seminaturale (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0012

  Interviene sull'emendamento De Rosa 2.31 il deputato MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0041

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, anche qui contestiamo il metodo, non il contenuto. Il contenuto si potrebbe risolvere in altre parti del provvedimento, dove avete messo comunque tutte le esclusioni, però, quando definiamo la superficie agricola naturale e seminaturale, non possiamo mettere all'interno già tutte le eccezioni; non possiamo mettere tutte le deroghe all'interno di una definizione. Io definisco superficie agricola naturale e seminaturale i terreni qualificati come agricoli dagli strumenti urbanistici nonché le altre superfici non impermeabilizzate; questa è una definizione chiara, ci fermiamo qui, e poi, in altre parti del provvedimento, politicamente fate una scelta di dire: sì, ma tutte le superfici che sono destinate a autostrade, infrastrutture o opere di amici degli amici, anche se sono superfici agricole, le facciamo salve e non devono sottostare alla legge.
  Questo ha senso; quindi, non sto contestando la vostra scelta di continuare a consumare suolo in modo indiscriminato @pagina=0042@– che non approvo ma che potete tranquillamente portare avanti, poi ne risponderete davanti agli italiani –, vi sto dicendo che in una definizione, scientificamente, non potete mettere le deroghe. La definizione è che cos’è la superficie agricola, dopodiché le deroghe e tutto quello che volete inserire per superare questa definizione lo inserite dopo, in una seconda parte della legge. Così non ha senso, ma proprio normativamente e scientificamente.

PAGINA: 0012

  Interviene sull'emendamento De Rosa 2.33 il deputato MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0042

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, chiedo scusa, ma non ci eravamo capiti sull'intervento. Semplicemente, siamo ancora sullo stesso punto di prima: una definizione deve essere una definizione, non deve essere una serie di eccezioni. Il fatto che non rispondete nel merito, non di quello che avete scritto ma di come si fa una definizione, perché avete scelto quella strada, dimostra che la paura di bloccare qualche lavoro, qualche opera che consumi suolo e che distrugga il nostro territorio è più forte di quella di tutelare il nostro territorio. Questo è sancito dal fatto che c’è un silenzio assordante da parte del relatore.

PAGINA: 0012

  Interviene sull'emendamento Sarro 2.47 il deputato CARLO SARRO (FI-PdL) (Vedi RS).

PAGINA: 0043

  CARLO SARRO. Grazie Presidente. Intervengo solo per segnalare all'Aula che la previsione della lettera b), come oggi formulata, rende, di fatto, altamente difficile la realizzazione di interventi di insediamenti produttivi strategici e di preminente @pagina=0044@interesse nazionale se noi affermiamo che, con un intervento di entità equivalente, quindi anche dal punto di vista economico, debba procedersi poi ad interventi di compensazione ambientale. Per cui se sì è d'accordo – sicuramente – sulla esigenza di garantire anche una compensazione ambientale, fissare per legge una equivalenza in termini di entità può tradursi in un appesantimento, soprattutto dal punto di vista economico-finanziario, ma anche dal punto di vista della elaborazione progettuale, di interventi dei quali il Paese ha particolarmente bisogno.

PAGINA: 0012

  Intervengono sull'emendamento Borghi 2.49 i deputati MASSIMO FELICE DE ROSA (Vedi RS), (M5S) ADRIANO ZACCAGNINI (SI-SEL) (Vedi RS), SAMUELE SEGONI (Misto-AL-P) (Vedi RS) e CLAUDIA MANNINO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0044

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Grazie, Presidente. Qui, ancora, andiamo ad allargare la platea delle eccezioni. Vi era almeno una clausola di salvaguardia che doveva comunque prevedere interventi di compensazione ambientale di entità equivalente all'intervento che si faceva.
  Naturalmente il collega Borghi mi toglie la parte di entità equivalente, perché era troppo protettiva verso il territorio e poco protettiva verso i palazzinari e, quindi, prevede, invece, l'ampliamento di attività produttive esistenti, che non devono più sottostare alla legge sul consumo di suolo e, quindi, vengono escluse dalla superficie agricola insieme ai lotti interclusi e le aree ricadenti nelle zone di completamento.
  Quindi, sostanzialmente, un'altra apertura alle eccezioni alla definizione di superficie agricola e una chiusura verso le compensazioni, che non amo, ma che almeno siano equivalenti agli interventi che si fanno, se stiamo parlando ancora di stop al consumo di suolo e tutela del nostro territorio, sarebbe il minimo indispensabile come ragionamento da attuare all'interno di questa legge.

PAGINA: 0044

  ADRIANO ZACCAGNINI. Concordo assolutamente con le parole del collega De @pagina=0045@Rosa, perché questo è un ulteriore peggioramento della legge. Queste modifiche le aspettavamo qui in Aula, stanno arrivando a pioggia e, purtroppo, non solo il meccanismo delle deroghe va a disarticolare l'impianto della legge, ma, appunto, piove sul bagnato – in questo caso su suolo impermeabile, si potrebbe dire – perché non vediamo come il testo possa raggiungere una sua efficacia e, ovviamente, ci aspettiamo ulteriori peggioramenti, perché abbiamo visto purtroppo gli emendamenti presentati.
  Quello che mi preme sottolineare – e chiudo Presidente – è, appunto, con quale ragionamento il collega Borghi va a togliere l'entità equivalente, cioè la corrispondenza quantomeno della compensazione, e con quale ragionamento, invece, introduce una differente formulazione.

PAGINA: 0045

  SAMUELE SEGONI. Vi spiego una cosa. Questo termine «entità equivalente» aveva destato molto scalpore e aveva richiamato l'attenzione anche dell'ANCI, che ci aveva chiesto di modificare questa espressione, che, in effetti, è un po’ vaga. Penso che anche i colleghi di Forza Italia si siano spaventati, pensando ad un'entità equivalente in termini economici.
  Io cerco di risolvere il problema nell'emendamento successivo, in cui vado a dire che devono essere equivalenti da un punto di vista qualitativo, in termini di caratteristiche idrauliche ed ecosistemiche, e da un punto di vista quantitativo in termini di estensione areale, così almeno gli interventi sono veramente compensatori.

PAGINA: 0045

  CLAUDIA MANNINO. Grazie Presidente. Il problema di questo emendamento, così come anche alcuni aspetti poco chiari nelle definizioni di tutto il provvedimento è principalmente il dubbio riguardo a chi destiniamo queste forme di compensazione.
  Se le forme di compensazione, così come proposte, ricadono nelle aree che sono dell'impianto stesso, ovviamente andiamo contro quel principio di «consumo zero» a cui la norma mira, ma soprattutto non escludono quella prassi che oggi è molto spesso utilizzata di effettuare le compensazioni solo dal punto di vista economico e non invece della qualità ambientale.

PAGINA: 0012

  Interviene sull'emendamento Pellegrino 2.65 la deputata SERENA PELLEGRINO (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0046

  SERENA PELLEGRINO. Grazie Presidente. Sempre per una questione di definizione, noi stiamo parlando di definire un suolo impermeabilizzato, allora in quello che è scritto qui nella definizione alla lettera c), e invito davvero i colleghi a leggerlo, si dice che per impermeabilizzazione si intende il cambiamento della natura o della copertura del suolo mediante interventi di copertura artificiale, scavo e rimozione del suolo; e fin qua siamo tutti d'accordo. Però quello che noi non condividiamo è la parte relativa all'agricoltura perché si dice: non connessi all'attività agricola, nonché mediante altri interventi comunque non connessi all'attività agricola. Allora per noi invece l'attività agricola impatta, e purtroppo impatta in maniera anche importante, sul terreno e sul suolo. Ci sono delle esperienze già visibili ed evidenti, soprattutto in Francia, che si stanno evidenziando e stanno dichiarando delle criticità molto forti nel senso che ci sono dei lotti e dei terreni su cui l'impatto dell'agricoltura è molto forte tanto addirittura da considerarli impermeabilizzati, ovvero l'acqua cade e il suolo non la recepisce nella stessa maniera come dovrebbe un suolo non impermeabilizzato.
  Ecco, noi crediamo che sia indispensabile scollegare le due cose e quindi togliere la potenzialità data all'impatto sull'agricoltura, perché purtroppo un terreno agricolo non necessariamente è anche permeabile.

PAGINA: 0013

  Interviene sull'emendamento De Rosa 2.66 il deputato MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0046

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, anche qui la definizione non può essere sbagliata in partenza, altrimenti non andiamo da nessuna parte. Per esempio, fanno un bel centro commerciale e non sarà considerato suolo impermeabilizzato, dove prima c'erano campi, un bel parcheggio in autobloccanti a verde, perché non rende completamente impermeabilizzato il suolo, ma lascia filtrare l'acqua. Quindi, voi non lo considererete come area impermeabilizzata e non sarà considerato consumo di suolo, non sarà considerato suolo consumato.
  Allora, fatta la legge, suggerite già il trucchetto per aggirarla. Non si può andare avanti così a legiferare solamente per @pagina=0047@gli amici e non per il Paese. Questa proposta o è completamente fatta da persone che non conoscono la materia e non sanno cosa hanno scritto all'interno delle proposte riguardo alle definizioni, altrimenti è fatta consci di dare un modo per aggirare la norma, una volta che verrà applicata sul territorio.
  Non si può considerare l'impermeabilizzazione solo se è totale, ma anche se c’è una diminuzione di impermeabilizzazione, altrimenti veramente stiamo parlando di aria fritta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0013

  Intervengono sull'emendamento Zaccagnini 2.70 i deputati ADRIANO ZACCAGNINI (SI-SEL) (Vedi RS) e MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0047

  ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. Qui il tema è sempre lo stesso, quello dell'impermeabilizzazione del suolo e della definizione corretta.
  Ora, è evidente come non solo un suolo impermeabilizzato è quello ricoperto, cementificato, ma è anche quello dove avviene il transito dei mezzi agricoli o dove i mezzi agricoli stazionano. Per questo proponiamo in questo emendamento di considerare questo fattore; in più, sottolineo come, durante le alluvioni autunnali e primaverili che affliggono varie zone del nostro Paese, le strade sterrate diventano dei veri e propri fiumi. Ora, queste strade non fanno altro che portare l'acqua in maniera diretta e abbastanza violenta lì dove, appunto, l'acqua scende a valle.
  Se non consideriamo che queste strade e queste porzioni di territorio sono effettivamente impermeabilizzate e, quindi, non sono utili ai fini del computo del suolo consumato, facciamo un errore elementare, un errore a livello proprio di definizione e, come già sottolineato da altri colleghi, se formuliamo definizioni inadeguate e inappropriate, ci ritroveremo ad avere una legge con misure inefficaci.

PAGINA: 0047

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, l'impermeabilizzazione e l'invarianza idraulica sono due temi fondamentali, se poi noi vogliamo andare a parlare di tutela del territorio e non vogliamo andare a piangere i primi morti quando esondano i fiumi, quando abbiamo troppa acqua che va nei nostri fiumi, ma perché ? Perché le città impermeabilizzate fanno da imbuto e fanno confluire tutte le acque meteoriche all'interno dei piccoli corsi, che non sono abituati a gestirle. Bene, è di questo che stiamo parlando; è quando facciamo definizioni di questo genere che dobbiamo preoccuparci, poi, delle conseguenze; se non vi preoccupate delle conseguenze, poi non venite a parlarci dei fondi per il dissesto idrogeologico, che fate continuamente sparire e che ricollocate qua e là a seconda dei vostri interessi e della pubblicità che dovete farvi in giro per il territorio, perché è con queste altre definizioni e facendo leggi coerenti e corrette @pagina=0048@che, poi, si evitano i danni e i morti sul territorio. Questa è una cosa che agli italiani dobbiamo dire e ribadire.
  Le leggi sbagliate, fatte per fare favori a qualcuno o perché non si è in grado di legiferare su alcuni argomenti, sono quelle che poi portano danni ai cittadini e ai territori.

PAGINA: 0013

  Interviene sull'emendamento Sarro 2.78 il deputato CARLO SARRO (FI-PdL) (Vedi RS).

PAGINA: 0048

  CARLO SARRO. Grazie, Presidente. Solo per segnalare che, ancora una volta, la Commissione, con un provvedimento che dichiara come propria finalità quella di tutelare i suoli, le aree agricole e, comunque, la protezione ambientale, con norme di più stretta caratterizzazione urbanistica può provocare qualche corto circuito e, allora, noi qui abbiamo nella definizione, alla lettera d), di quelle che sono le aree urbanizzate l'inclusione anche della nozione di parchi urbani, che urbanisticamente sono sicuramente opere di urbanizzazione – chiedo scusa per il bisticcio di parole – ma che da un punto di vista, viceversa, della tutela del suolo e della valorizzazione delle aree inedificate non dovrebbero appartenere a questa classificazione.
  Quindi, per questa ragione chiederemo la correzione, attraverso l'emendamento, di un'inclusione che ci appare impropria.

PAGINA: 0013

  Interviene sull'emendamento Pellegrino 2.79 la deputata SERENA PELLEGRINO (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0049

  SERENA PELLEGRINO. Grazie, Presidente. Qua si torna di nuovo a inserire il concetto degli spazi inedificati interclusi dotati di opere di urbanizzazione primaria.
  Ecco, a me questo sa tanto, veramente, di un piccolo accordo tra imprenditori, impresari e proprietari di terreni edificabili all'interno delle aree urbanizzate, perché, di fatto, un cubo in un'area urbanizzata vale molto, molto di più che un cubo in area agricola e, quindi, noi non possiamo non inserire tra le aree urbanizzate i lotti interclusi. Pertanto, noi chiediamo, veramente, che questa porzione venga espunta e, invece, venga inserito che cosa, nelle aree urbanizzate ? I nuclei isolati, le cave, le discariche, i cantieri, i sedimi e le pertinenze infrastrutturali, perché questa è una cosa di cui non si parla, che non si dice, non viene detta. Ma, di fatto, il grosso del terreno agricolo viene occupato dalle infrastrutture; soprattutto negli ultimi decenni, ne abbiamo viste tantissime. Per cui, per noi è fondamentale togliere questa porzione.

PAGINA: 0013

  Intervengono sull'emendamento Matarrese 2.85 i deputati SALVATORE MATARRESE (SCpI) (Vedi RS), FILIBERTO ZARATTI (SI-SEL) (Vedi RS), Relatore di minoranza per l'VIII Commissione e CHIARA BRAGA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione.

PAGINA: 0049

  SALVATORE MATARRESE. Grazie, signora Presidente, onorevoli colleghi, in quest'articolo ho sostanzialmente riportato la definizione di riqualificazione urbana contenuta nella legge della regione Puglia, che è una legge specifica sulla materia e che compiutamente definisce cosa debba intendersi per rigenerazione urbana. Infatti, in questo articolo noi stiamo imponendo e stiamo definendo alcune cose che hanno un forte contrasto con le leggi @pagina=0050@urbanistiche vigenti, con le leggi regionali vigenti, e quindi questo articolato che propongo dà proprio contezza di come andiamo a comparare 18 righe di un coacervo di parole e di principi con una dettagliata definizione di cosa debba intendersi per rigenerazione urbana.
  Questo principio si può applicare a tutte le definizioni che stiamo dettando e stiamo approvando in quest'Aula riferite alla materia prettamente urbanistica, che è di competenza esclusiva delle regioni. Quindi, questa definizione articolata e puntuale, che porta anche in evidenza interventi di carattere sociale, di interesse pubblico, di risanamento dell'ambiente urbano, degli spazi verdi, dei servizi, di tutto ciò che è utile ai cittadini, che è stato frutto di una concertazione molto articolata e molto prolungata tra le parti sociali, il governo regionale e il consiglio regionale, è la migliore riprova di come noi stiamo definendo cose che complicheranno tutto ciò che riguarderà l'urbanistica e la gestione di leggi sane, come quella della regione Puglia sulla rigenerazione urbana, che verranno ad essere confuse da questa definizione che stiamo dando di rigenerazione, che invito a leggere attentamente, perché in 18 righe non si può definire la rigenerazione urbana.
  La rigenerazione urbana merita una legge articolata, precisa, puntuale, che deve essere il vero strumento per cambiare e contenere il consumo di suolo nella nostra nazione. Quindi, la legge di rigenerazione urbana è una legge che doveva precedere questa legge e che doveva essere fatta con tutti i criteri, come altre regioni hanno fatto; e noi, con questa definizione, andiamo a inficiare quello che di buono le regioni hanno fatto e che stanno facendo sui territori proprio per ridurre il consumo di suolo e favorire il riutilizzo dei beni esistenti, delle aree esistenti e delle aree degradate esistenti, perché ci deve essere anche un'attenzione sulle aree degradate, non solo sul patrimonio edilizio, che non è a servizio dei cittadini, al momento (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

PAGINA: 0050

  FILIBERTO ZARATTI, Relatore di minoranza per la VIII Commissione. Cambio il parere contrario e mi rimetto all'Aula.

PAGINA: 0050

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per la VIII Commissione. Presidente, molto brevemente, noi abbiamo espresso una richiesta di invito al ritiro su questo emendamento per due ragioni.
  La prima perché la parte relativa agli interventi di rigenerazione e di riqualificazione, come vedremo, è trattata in maniera più compiuta nell'articolo 4 di questa legge, dove diamo tutta una serie di indicazioni, compreso un riferimento, all'articolo 5, per una delega al Governo proprio per il tema del recupero e della rigenerazione delle aree urbanizzate degradate.
  La seconda è perché, proprio in ragione del fatto che qui stiamo definendo una legge di princìpi, che quindi rappresenta un riferimento per le regioni che poi saranno chiamate a legiferare in maniera più dettagliata in materia, riteniamo opportuno mantenere una definizione più ampia e, se vogliamo, anche più generica, che è quella contenuta attualmente alla lettera e) di questo articolo, e quindi di non recepire questa definizione così dettagliata, sulla quale, naturalmente, non esprimiamo un giudizio di merito o di valore, che ci viene proposta dal collega Matarrese.

PAGINA: 0014

  Intervengono sull'emendamento Zaccagnini 2.88 i deputati FILIBERTO ZARATTI (SI-SEL) (Vedi RS), CHIARA BRAGA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione e ADRIANO ZACCAGNINI (SI-SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0051

  FILIBERTO ZARATTI. È veramente bizzarro, signora Presidente, il fatto che un emendamento che dica che bisogna aggiungere le parole: «nel rispetto delle finalità di riduzione del consumo del suolo» abbia un parere contrario. Ne deduco che, evidentemente, la maggioranza vuole fare delle norme che non siano nel rispetto delle finalità di riduzione del suolo (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0051

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Grazie, Presidente. Solo per rendere conto del lavoro serio che abbiamo fatto in Commissione su questi temi. Ricordo ai colleghi che il principio del contenimento del consumo di suolo è già esplicitato alla quintultima riga della lettera e) di questa definizione.

PAGINA: 0051

  ADRIANO ZACCAGNINI. È evidente come sia assolutamente in conformità alle finalità della legge introdurlo. La relatrice dice che è già presente, ma mi pare che, in realtà, se così fosse, si potrebbe semplicemente confermare. Se lei ritiene che sia ultroneo e non abbiamo bisogno di ridondanze, bene, vorrei dare anche fiducia alla relatrice, però, ovviamente, lo mantengo e lo metto in votazione.

PAGINA: 0014

  Intervengono sull'emendamento De Rosa 2.90 i deputati MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS), ALBERTO ZOLEZZI (M5S) (Vedi RS), CLAUDIA MANNINO (M5S) (Vedi RS) e PATRIZIA TERZONI (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0052

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, qui ci troviamo di fronte alla prima volta in cui si normano la compensazione ambientale e la mitigazione. Siamo spaventati: non tanto per come poi le abbiamo definite, che può essere comunque un qualcosa di limitante rispetto a come sono state applicate fino a questo momento, ma perché esse vengono sancite finalmente in una legge, e gli esempi che abbiamo avuto nel passato sull'utilizzo di compensazione, mitigazione, perequazione, capite bene che non sono molto piacevoli.
  Per esempio, qui su Roma abbiamo avuto il caso di Tor Marancia, in cui su 200 ettari si dovevano costruire circa 1.800.000 metri cubi. Sotto Rutelli parte tutto l'iter, viene vincolata l'area dove si doveva costruire, e dopo si è arrivati a un accordo con i privati, avallato tranquillamente dall'amministrazione Veltroni e dal collega del PD Morassut, che ha portato gli 1.800.000 metri cubi a 5,2 milioni di metri cubi di compensazione per il danno ai privati, perché ai privati è stato riconosciuto che avevano il diritto a costruire, anche se l'area era diventata vincolata.
  Abbiamo l'altro esempio del Castellaccio dell'EUR, dove sono piovute volumetrie compensative di altri territori; e quando si opera una compensazione e si fanno piovere volumetrie in eccesso su un territorio, saltano tutti i piani di gestione di quel territorio, e saltano tutte le densità urbane, i servizi, la possibilità di avere una qualità di vita buona in quel territorio, e soprattutto del pubblico di poter gestire un territorio, perché si pensa solo all'interesse del privato.
  Questo è successo anche a Milano con la zona vicino a Porta Garibaldi, dove ci sono questi fantastici grattacieli moderni in mano a chissà chi, e dove le trattative derogatorie con i privati hanno appunto portato ad un mostruoso aumento delle volumetrie. Sancire allora in una legge, che andrebbe per lo stop al consumo di suolo e la tutela dei suoli agricoli, le norme sulla mitigazione e la compensazione, ci spaventa alquanto. Chiediamo quindi di stralciare, di togliere questo riferimento, e di pensare allo stop al consumo di suolo, e non ai regali da fare ai privati.

PAGINA: 0052

  ALBERTO ZOLEZZI. Presidente, un altro esempio è Mantova: è recentissima la sentenza che ha dichiarato che a Mantova, in provincia di Mantova, agisce una cosca di ’ndrangheta, ed uno degli interessi era la lottizzazione Lagocastello. Magari è interesse della criminalità organizzata: se passa questo testo, in pratica si rischia di dare un appoggio anche a lottizzazioni scellerate in zone di grande interesse paesaggistico e storico come la zona del Castello di Palazzo Ducale di Mantova. Quindi attenzione, di esempi così ce ne sono dappertutto: non è solo spreco di suolo che viene avanti con questa legge, ma anche un appoggio alla criminalità organizzata.

PAGINA: 0053

  CLAUDIA MANNINO. Presidente, più in generale questo emendamento sostanzialmente cosa vuole ottenere ? Vuole semplicemente indirizzare le amministrazioni ad effettuare il controllo e la gestione del proprio territorio.
  Noi oggi siamo in una situazione in cui una bassissima percentuale di comuni ha effettivamente i piani regolatori vigenti e adottati, ci sono ancora comuni che hanno i piani di fabbricazione; e, quindi, nel momento in cui con un emendamento noi stabiliamo che le forme di compensazione devono essere sostanzialmente inserite nella programmazione della gestione del territorio, semplicemente chiediamo alle amministrazioni di non fare più la fotografia dello stato attuale del consumo del suolo e della gestione urbana dei loro territori, bensì di effettuare la programmazione.
  Questa cosa ad esempio non succede puntualmente con le lottizzazioni e con le varianti di piano regolatore, che addirittura spessissimo non sono neanche sottoposte a valutazione ambientale strategica, nonostante di fatto siano una modifica sostanziale dei piani regolatori urbani.

PAGINA: 0053

  PATRIZIA TERZONI. Presidente, vorrei sottolineare quanto detto dalla mia collega Claudia Mannino, perché noi da sempre, da quando siamo dentro questa istituzione, insistiamo nell'effettuare delle mappature: mappature del nostro territorio per capire lo stato attuale, e da lì poi proseguire con questi piani regolatori che sono fondamentali per poter andare avanti; mentre invece continuare sempre ad offrire delle compensazioni, quindi costruire, ma nel frattempo sistemare un altro territorio, va contro questo, senza avere poi una mappatura e piani regolatori. Inoltre vorrei sottolineare che, andando a costruire su del terreno fertile, ripristinare un terreno che ormai non è più fertile non è poi così semplice come si vuol far passare. Bisogna quindi ragionare molto bene su queste cose, perché questa doveva essere una legge per lo stop al consumo di suolo: invece sta diventando una legge per il consumo di suolo, e questo non va affatto bene. Magari allora cambiatele pure il titolo, a questa legge, come fatto già per l'acqua (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

PAGINA: 0014

  Interviene sull'emendamento De Rosa 2.91 il deputato MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0054

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Signora Presidente, con questo emendamento chiediamo che la compensazione ambientale sia preventiva e non contestuale, perché spesso abbiamo visto sul territorio farsi le opere, ma non le opere compensative. Allora, se questo è quanto vediamo tutti i giorni, sarebbe certamente auspicabile inserire nella legge che il privato o il pubblico prima fanno quello che è nell'interesse di tutti, cioè recuperare del suolo impermeabilizzato come suolo agricolo, e poi, solamente in una fase successiva, effettuano il loro investimento, la loro speculazione sul territorio. È una cautela nell'interesse dei cittadini, perché contestualmente è già un passo avanti rispetto alla prima stesura della legge, però non è qualcosa che ci dà la certezza di avere poi le opere costruite, perché come al solito poi sappiamo che le opere compensative, che siano ambientali o meno, vengono lasciate a metà, e il cittadino è l'unico a soffrirne.

PAGINA: 0015

  Interviene sull'emendamento Sarro 2.93 il deputato CARLO SARRO (FI-PdL) (Vedi RS).

PAGINA: 0054

  CARLO SARRO. Presidente, come precedentemente, per gli interventi di interesse strategico, anche in questo caso, nella definizione del concetto della nozione di compensazione ambientale, riteniamo che in maniera equilibrata debba essere stabilito un criterio di proporzionalità dell'entità dell'intervento stesso. Quindi, certamente, contestualmente all'intervento, deve essere assicurata un'attività di recupero, di ripristino e di miglioramento delle funzioni del suolo, purché naturalmente proporzionale all'intervento promosso, sì da rendere effettivamente realizzabili gli interventi in termini di compensazione ambientale.

PAGINA: 0015

  Interviene sull'emendamento De Rosa 2.99 il deputato MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0055

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, pongo una domanda alla maggioranza: abbiamo definito all'inizio il suolo come bene comune e un bene finito, non capisco la difficoltà a inserirlo all'interno del Testo unico ambientale, dove c’è anche la definizione di suolo; mi sembra logico che, se crediamo veramente in questa definizione di suolo bene comune, inserirlo all'interno del Testo unico ambientale sia un passaggio automatico. Quindi, chiedo ai relatori qual è il problema ad inserirlo, perché non vedo nessun problema ostativo reale.

PAGINA: 0015

  Interviene sull'emendamento De Rosa 2.100 il deputato MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0056

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, ringraziando sempre i relatori per la loquacità, chiediamo semplicemente di inserire, alla fine della definizione di suolo, all'interno del Testo unico ambientale, anche le parole sede di servizi ecosistemici, come nella definizione europea.

PAGINA: 0016

  La seduta, sospesa alle 18,15, è ripresa alle 18.20.

PAGINA: 0016

(Esame dell'articolo 3) (Vedi RS)

PAGINA: 0056

(Esame dell'articolo 3 – A.C. 2039-A)

PAGINA: 0016

  Interviene il deputato CARLO SARRO (FI-PdL) (Vedi RS) che ritira l'emendamento Russo 3.1.

PAGINA: 0056

  CARLO SARRO. Grazie, Presidente. Volevo solo segnalare che ritiravamo l'emendamento Russo 3.1.

PAGINA: 0016

  CHIARA BRAGA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 3.

PAGINA: 0056

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Parere contrario sull'emendamento Furnari 3.2. Sull'emendamento Dellai 3.4 esprimo un invito al ritiro, perché i contenuti sono già ripresi all'articolo 11, comma 2. Parere contrario sugli identici emendamenti Zaratti 3.6 e De Rosa 3.7, mentre sull'emendamento Mariani 3.20 il parere è favorevole. Sul subemendamento De Rosa @pagina=0057@0.3.300.1 parere favorevole, così come sull'emendamento 3.300 delle Commissioni. Parere contrario sugli emendamenti: Russo 3.10, Civati 3.12, Sarro 3.14. Parere contrario anche sul subemendamento Segoni 0.3.301.1. Parere favorevole invece sull'emendamento 3.301 delle Commissioni. Parere contrario sugli emendamenti: Russo 3.15, Russo 3.17 e Segoni 3.19. Parere contrario anche sull'articolo aggiuntivo 3.01 Zaccagnini.

PAGINA: 0016

  MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS), Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 3.

PAGINA: 0057

  MASSIMO FELICE DE ROSA, Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Parere favorevole sull'emendamento Furnari 3.2. Sull'emendamento Dellai 3.4 parere contrario. Parere favorevole sugli identici emendamenti Zaratti 3.6 e De Rosa 3.7, mentre sull'emendamento Mariani 3.20 il parere è contrario. Sul subemendamento De Rosa 0.3.300.1 parere favorevole, così come sull'emendamento 3.300 delle Commissioni. Parere contrario sull'emendamento Russo 3.10, mentre sull'emendamento Civati 3.12 il parere è favorevole. Parere contrario sull'emendamento Sarro 3.14. Parere favorevole anche sul subemendamento Segoni 0.3.301.1. Invece sull'emendamento 3.301 delle Commissioni mi rimetto all'Aula. Parere contrario sugli emendamenti: Russo 3.15, Russo 3.17. Parere favorevole sull'emendamento Segoni 3.19.
  Parere favorevole anche sull'articolo aggiuntivo 3.01 Zaccagnini.

PAGINA: 0016

  SAMUELE SEGONI (Misto-AL-P) (Vedi RS), Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 3.

PAGINA: 0057

  SAMUELE SEGONI, Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Parere favorevole sull'emendamento Furnari 3.2. Sull'emendamento Dellai 3.4 parere contrario.
  Parere favorevole sugli identici emendamenti Zaratti 3.6 e De Rosa 3.7, mentre sull'emendamento Mariani 3.20 mi rimetto all'Aula. Sul subemendamento De Rosa 0.3.300.1 parere favorevole, così come sull'emendamento 3.300 delle Commissioni. Parere contrario sull'emendamento Russo 3.10, mentre sull'emendamento Civati 3.12 il parere è favorevole. Parere contrario sull'emendamento Sarro 3.14. Parere favorevole sul subemendamento Segoni 0.3.301.1. Invece sull'emendamento 3.301 delle Commissioni mi rimetto all'Aula. Parere contrario sugli emendamenti: Russo 3.15 e Russo 3.17. Parere favorevole sull'emendamento Segoni 3.19. Parere favorevole anche sull'articolo aggiuntivo 3.01 Zaccagnini.

PAGINA: 0016

  FILIBERTO ZARATTI (SI-SEL) (Vedi RS), Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 3.

PAGINA: 0057

  FILIBERTO ZARATTI, Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Parere favorevole sull'emendamento Furnari 3.2. Sull'emendamento Dellai 3.4 parere contrario. Parere favorevole sugli identici emendamenti Zaratti 3.6 e De Rosa 3.7, mentre sull'emendamento Mariani 3.20 mi rimetto all'Aula. Sul subemendamento De Rosa 0.3.300.1 parere favorevole. Esprimo parere favorevole sull'emendamento 3.300 delle Commissioni, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Russo 3.10. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Civati 3.12, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Sarro 3.14. Esprimo parere favorevole sul subemendamento Segoni 0.3.301.1, mentre mi rimetto all'Aula sull'emendamento 3.301 delle Commissioni. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Russo 3. 15 e 3. 17, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Segoni 3.19 e sull'articolo aggiuntivo Zaccagnini 3. 01.

PAGINA: 0016

  SILVIA VELO, Sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare (Vedi RS). Concorda con il parere espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0057

  SILVIA VELO, Sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Parere conforme ai relatori di maggioranza.

PAGINA: 0017

  Interviene sull'emendamento Civati 3.12 i deputati ANDREA MAESTRI (Misto-AL-P) (Vedi RS), SAMUELE SEGONI (Misto-AL-P) (Vedi RS).

PAGINA: 0059

  ANDREA MAESTRI. Grazie, Presidente. Solo per esprimere il voto favorevole di Alternativa Libera-Possibile a questo emendamento.

PAGINA: 0059

  SAMUELE SEGONI. Grazie, Presidente. Intervengo per riportare il dibattito un po’ nel suo alveo originario. Infatti, questo provvedimento riguarda il consumo del suolo agricolo ed è curioso come, fino ad ora, la discussione abbia interessato soprattutto aspetti di urbanistica, di edilizia, a rimarcare che il suolo, anche il suolo agricolo viene visto in primis come fonte di guadagno se si va ad urbanizzarlo, a cementificarlo, a costruirlo o ad asfaltarlo. Quindi, in questo emendamento andiamo a proporre una cosa un po’ originale che non ne ho visto di simili in altri emendamenti; proponiamo di fare anche un bilancio di tipo alimentare, ovvero di stimare i prodotti agricoli coltivabili nei terreni a disposizione dei comuni. Questo a ribadire che la prima entità per cui @pagina=0060@dobbiamo andare a concepire il suolo è quella di coltivarlo per produrre beni alimentari.

PAGINA: 0017

  Interviene sull'emendamento Sarro 3.14 il deputato CARLO SARRO (FI-PdL) (Vedi RS).

PAGINA: 0060

  CARLO SARRO. Grazie, Presidente. Brevemente, solo per, francamente, esprimere la sorpresa rispetto al parere negativo espresso su questo emendamento che aveva la finalità di rendere effettiva l'attività di monitoraggio e di censimento per quanto riguarda il consumo del suolo, giacché nella formulazione proposta l'attività – che peraltro ricordo è un'attività estremamente importante, perché in relazione a questi dati viene poi tarata, calibrata tutta l'attività di pianificazione successiva – sostanzialmente dispone che il monitoraggio venga condotto ad invarianza di spesa, quindi con le difficoltà e con i limiti che normalmente si registrano quando viene indicata questa clausola. Avevamo proposto di utilizzare quota parte degli oneri di compensazione ambientale, giacché si tratta di uno strumento che è prodromico proprio a garantire il mantenimento e la salvaguardia ambientale, oltretutto, lo ripeto, dati non precisi o dati non correttamente aggiornati finiranno poi per rendere anche altrettanto precarie le previsioni degli strumenti urbanistici e dei contenziosi che inevitabilmente ci saranno.

PAGINA: 0017

  Intervengono sull'emendamento Segoni 3.19 i deputati ANDREA MAESTRI (Misto-AL-P) (Vedi RS) e SAMUELE SEGONI (Misto-AL-P) (Vedi RS).

PAGINA: 0061

  ANDREA MAESTRI. Grazie, Presidente; solo per annunciare il voto favorevole di Alternativa Libera-Possibile a questo emendamento.

PAGINA: 0061

  SAMUELE SEGONI. Grazie, Presidente. In questo provvedimento abbiamo visto che c’è stato un po’ un braccio di ferro, soprattutto ad opera di chi pensa che un provvedimento di questo tipo possa affossare definitivamente il settore dell'edilizi. Non è così; per quanto ci riguarda, questo è anzi un trampolino di lancio per permette all'edilizia di riconvertirsi, cambiare e superare la crisi trasformandosi. Quindi, andiamo a chiedere, sì, è vero, di costruire meno per salvaguardare il suolo agricolo, ma di costruire meglio, cioè di investire in qualità delle costruzioni e qualità della mano d'opera che va a fare i lavori; questo emendamento va proprio in questo senso, chiedendo di andare a costruire soltanto nelle classi energetiche massime.

PAGINA: 0017

  Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 3 il deputato MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0062

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, la discussione sull'articolo 3 è stata intensa, a livello di Commissione, e come al solito non è stato recepito granché delle proposte fatte dalle opposizioni.
  Devo rilevare che si mette in piedi un meccanismo a cascata, con, varie volte, l'intervento possibile del potere sostitutivo di regioni e Stato. Un meccanismo per cui, solo dalla scheda d'Aula, si parla di più di due anni per fare tutti i vari passaggi, ma, verosimilmente, con l'applicazione del potere sostitutivo, perché in alcuni casi agli stessi enti non converrà applicare le norme che gli vengono richieste, si può arrivare a 3-4 anni. Bene, dopo tutto questo passaggio, se anche funzionasse tutto, arriviamo a (Il deputato Palese batte le mani polemicamente)...

PAGINA: 0017

  Intervengono sull'articolo aggiuntivo Zaccagnini 3.01 i deputati CHIARA BRAGA (PD) (Vedi RS). e ADRIANO ZACCAGNINI (SI-SEL) (Vedi RS), che lo ritira.

PAGINA: 0063

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per la VIII Commissione. Molto velocemente, forse nel dare il parere ho dimenticato: volevo chiedere al collega di ritirare l'emendamento e presentare un ordine del giorno. Il tema esiste, in parte è già stato regolamentato e credo che possa essere utile, anche alla luce di buone pratiche già adottate da diversi comuni su questo tema, rafforzarlo con un ordine del giorno.

PAGINA: 0063

  ADRIANO ZACCAGNINI. Sì, grazie Presidente. Accolgo la proposta con favore e sottolineo l'importanza dell'agricoltura urbana.

PAGINA: 0018

(Esame dell'articolo 4) (Vedi RS)

PAGINA: 0063

(Esame dell'articolo 4 – A.C. 2039-A)

PAGINA: 0018

  CHIARA BRAGA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 4.

PAGINA: 0063

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per la VIII Commissione. Presidente, le Commissioni esprimono parere contrario sugli emendamenti De Rosa 4.2 e 4.3, favorevole sull'emendamento Grimoldi 4.4, contrario sull'emendamento Segoni 4.6 e sugli identici emendamenti De Rosa 4.7 e Franco Bordo 4.8, formulano un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sull'emendamento Matarrese 4.11, parere favorevole sull'emendamento 4.300 delle Commissioni, contrario sull'emendamento Pellegrino 4.13 e sugli identici emendamenti Pagano 4.14, Busin 4.15, Gelmini 4.16 e Capezzone 4.17, formulano un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sugli identici emendamenti Taricco 4.18, De Rosa 4.19, Fauttilli 4.20 e Pellegrino 4.21, favorevole sull'emendamento Realacci 4.22...

PAGINA: 0018

  MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS), Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 4.

PAGINA: 0063

  MASSIMO FELICE DE ROSA, Relatore di minoranza per la VIII Commissione. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 4.2 e 4.3, Grimoldi 4.4, Segoni 4.6, sugli identici emendamenti De Rosa 4.7 e Franco Bordo 4.8, contrario sull'emendamento Matarrese 4.11, favorevole @pagina=0064@sugli emendamenti 4.300 delle Commissioni e Pellegrino 4.13, contrario sugli identici emendamenti Pagano 4.14, Busin 4.15, Gelmini 4.16 e Capezzone 4.17.

PAGINA: 0018

  SAMUELE SEGONI (Misto-AL-P) (Vedi RS), Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 4.

PAGINA: 0064

  SAMUELE SEGONI, Relatore di minoranza per la VIII Commissione. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 4.2 e 4.3, Grimoldi 4.4, Segoni 4.6, sugli identici emendamenti De Rosa 4.7 e Franco Bordo 4.8, contrario sull'emendamento Matarrese 4.11, favorevole sugli emendamenti 4.300 delle Commissioni e Pellegrino 4.13, contrario sugli identici emendamenti Pagano 4.14, Busin 4.15, Gelmini 4.16 e Capezzone 4.17. Esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti De Rosa 4.19, Fauttilli 4.20 e Pellegrino 4.21, e Realacci 4.22, De Rosa 4.26, Mannino 4.29, Zaratti 4.30, mentre mi rimetto all'Aula sul Ciracì 4.31. Emendamento Pellegrino 4.32, parere favorevole. Emendamento Sarro 4.33, parere contrario. Emendamento De Rosa 4.34, parere favorevole. Emendamento Sarro 4.36, parere contrario. Emendamento De Rosa 4.38, parere favorevole. Emendamento Segoni 4.50 (Nuova formulazione), parere favorevole. Articolo aggiuntivo Russo 4.01, parere contrario. Articolo aggiuntivo De Rosa 4.02, parere favorevole. Articolo aggiuntivo Civati 4.03, parere favorevole.

PAGINA: 0018

  FILIBERTO ZARATTI (SI-SEL) (Vedi RS), Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 4.

PAGINA: 0064

  FILIBERTO ZARATTI, Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Signora Presidente, emendamento De Rosa 4.2, parere favorevole. Emendamento De Rosa 4.3, parere favorevole. Emendamento Grimoldi 4.4, parere contrario. Emendamento Segoni 4.6, parere favorevole. Identici emendamenti De Rosa 4.7 e Franco Bordo 4.8, parere favorevole. Emendamento Matarrese 4.11, parere contrario. Emendamento 4.300 delle Commissioni, parere favorevole. Emendamento Pellegrino 4.13, parere favorevole. Identici emendamenti Pagano 4.14, Busin 4.15, Gelmini 4.16 e Capezzone 4.17, parere contrario. Identici emendamenti De Rosa 4.19, Fauttilli 4.20, Pellegrino 4.21, parere favorevole. Emendamento Realacci 4.22, parere favorevole. Emendamento De Rosa 4.26, parere favorevole. Emendamento Mannino 4.29, parere favorevole. Emendamento Zaratti 4.30, parere favorevole. Emendamento Ciracì 4.31, parere contrario. Emendamento Pellegrino 4.32, parere favorevole. Emendamento @pagina=0065@Sarro 4.33, parere contrario. Emendamento De Rosa 4.34, parere favorevole. Emendamento Sarro 4.36, parere contrario. Emendamento De Rosa 4.38, parere favorevole. Emendamento Segoni 4.50 (Nuova formulazione), parere favorevole. Articolo aggiuntivo Russo 4.01, parere contrario. Articolo aggiuntivo De Rosa 4.02, parere favorevole. Articolo aggiuntivo Civati 4.03, parere favorevole.

PAGINA: 0018

  Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati MINO TARICCO (PD) (Vedi RS), che annuncia il ritiro dei suoi emendamenti riferiti all'articolo 4 e SERENA PELLEGRINO (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0065

  MINO TARICCO. Signora Presidente, è ritirato, ma sono ritirati tutti quelli soltanto a mia firma. Pensavo di averlo esplicitato, ma...

PAGINA: 0065

  SERENA PELLEGRINO. Signora Presidente, quello che ha detto l'onorevole Braga mi lascia stupita: io mi immaginavo che lei ci proponesse di accettare una riformulazione dei nostri emendamenti, e renderli di fatto omologhi a quello dell'onorevole Realacci, perché sono assolutamente non dico identici, però, insomma, vanno nella stessa direzione. Mi sembrerebbe onesto che, nei confronti di tutti i gruppi parlamentari che vogliono andare nella direzione di un censimento, si desse l'opportunità a tutti loro di avere questo emendamento approvato a larga maggioranza, anche perché è come voluto da parecchie associazioni che hanno chiesto a tutti i parlamentari di poter inserire il censimento. Mi sembra una cosa assolutamente ragionevole chiedere alla relatrice di avere la possibilità di riformulare questi emendamenti, così come noi li abbiamo proposti: in tal caso, per quello che riguarda me, avrei accettato la riformulazione, e così si darebbe la possibilità che tutti i gruppi parlamentari abbiano l'emendamento approvato in questa direzione; e ci sarebbe anche la forza del Parlamento che rappresenta i cittadini che stanno fuori, in maniera tale da dire: noi abbiamo ricevuto la vostra segnalazione e ci siamo fatti portatori, perché ci crediamo.

PAGINA: 0018

  SILVIA VELO, Sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare (Vedi RS). Concorda con il parere espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0065

  SILVIA VELO, Sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Signora Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dai relatori per la maggioranza.

PAGINA: 0018

  Intervengono sull'emendamento Segoni 4.6 i deputati ANDREA MAESTRI (Misto-AL-P) (Vedi RS) e SAMUELE SEGONI (Misto-AL-P) (Vedi RS).

PAGINA: 0066

  ANDREA MAESTRI. Presidente, intervengo solo per annunciare il voto favorevole a questo emendamento di Alternativa Libera-Possibile.

PAGINA: 0066

  SAMUELE SEGONI. Signora Presidente, il parere negativo ovviamente non mi sorprende, vista la linea che sta prendendo questo provvedimento, linea che prevede sostanzialmente di andare ad edificare ogni fazzoletto di suolo ancora disponibile all'interno dei tessuti urbani, invece bisognerebbe fare proprio il contrario: le città hanno bisogno di spazi verdi al proprio interno, le città, attraverso il terreno vergine, attraverso la vegetazione respirano, abbassano la proprio temperatura. Sembra strano, ma andare @pagina=0067@ad edificare, cementificare un centro urbano comporta un innalzamento della temperatura in estate di diversi gradi: è un fenomeno che si chiama «isole di calore». Stiamo trasformando le nostre città in bombe di calore ! Poi, d'estate ce ne accorgiamo molto spesso. Con questo emendamento andiamo sostanzialmente ad invertire la rotta, e chiediamo di inserire polmoni verdi, ma soprattutto delle valvole di sfogo che possano rinfrescare le città d'estate.

PAGINA: 0019

  Interviene sugli gli identici emendamenti De Rosa 4.7 e Franco Bordo 4.8 il deputato MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0067

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, parlando di priorità del riuso ed incentivazione alla rigenerazione urbana, qui testualmente chiediamo di togliere la frase che dice: a tal fine è promossa l'applicazione di strumenti di perequazione, compensazione e incentivazione urbanistica, purché non determinino consumi di suolo che siano attuati esclusivamente in ambiti definiti e pianificati di aree urbanizzate. Però, ricadiamo nell'esempio che vi facevo prima di Tor Marancia, della zona dell'Eur, di Milano: questi sono meccanismi urbani di perequazione, compensazione, mitigazione e quant'altro che ci portano solamente a «far piovere» delle volumetrie per riconoscere degli interessi privati senza interessarsi della pianificazione fatta dal pubblico.
  Come avevo già detto in sede di discussione sulle linee generali, il pubblico deve gestire il territorio, il privato deve limitarsi a fare il privato, cioè gli investimenti sulle aree che il pubblico gli lascia libere; ma non si può ogni volta derogare il Testo unico sull'edilizia e qualunque pianificazione perché bisogna riconoscere a un privato dei diritti edificatori o delle cubature premiali perché gli è stato spostato il permesso di edificare da A a B ! Non possiamo, perché poi, quando ci troviamo un'area che è sovra-abitata e le dimissioni degli edifici non rientrano nella pianificazione normale, quest'area sarà carente di servizi, sarà carente di collegamenti, sarà carente di scuole e, quindi, tutto il costo sociale dei problemi che si avranno su quest'area lo pagherà il cittadino, quindi il privato avrà solo guadagnato e il cittadino ci andrà a perdere.
  Il comune cosa fa ? Intanto si intasca quattro soldi, ma poi, alla fine, si trova comunque con dei problemi da dover gestire, con il bilancio povero che hanno i comuni in questo momento, e che non è in grado di gestire. Quindi, le cose dobbiamo pensarle prima, non dopo, quindi adesso dovete agire e togliere questa parte all'interno del provvedimento, altrimenti andate incontro alla distruzione totale della pianificazione territoriale. D'altra parte, ci state andando incontro allegramente da vent'anni almeno.

PAGINA: 0019

  Interviene sull'emendamento Pellegrino 4.13 la deputata SERENA PELLEGRINO (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0068

  SERENA PELLEGRINO. Presidente, questo è un emendamento che noi abbiamo proposto proprio per salvaguardare tutti quei manufatti rurali che la legge urbanistica, dal 1942 in poi, non ha mai salvaguardato. Vorremmo davvero che questi manufatti, come le cascine della Lombardia e le masserie del Salento, fossero salvaguardati dalla norma, dalla legge, quindi chiederei davvero ai miei colleghi di votare a favore di questi manufatti e per la ricostruzione di questi manufatti esattamente come erano all'origine.

PAGINA: 0019

  Interviene sugli emendamenti De Rosa 4.19, Fauttilli 4.20 e Pellegrino 4.21 la relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione CHIARA BRAGA (PD) (Vedi RS) che propone una riformulazione.

PAGINA: 0069

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Presidente, alla luce della discussione che abbiamo fatto, chiedo ai primi firmatari degli identici emendamenti De Rosa 4.19, Fauttilli 4.20 e Pellegrino 4.21 se accettano una riformulazione ai sensi della formulazione dell'emendamento Realacci 4.22. In questo caso, il parere sarebbe favorevole.

PAGINA: 0019

  Interviene sull'emendamento Mannino 4.29 la deputata CLAUDIA MANNINO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0069

  CLAUDIA MANNINO. Presidente, siccome mi sono assentata un attimo, le chiederei il parere del Governo o comunque del relatore su questo emendamento.

PAGINA: 0020

  Interviene sull'emendamento De Rosa 4.38 il deputato MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0071

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Per una maggiore tutela e per cercare di rendere applicabile la legge, quindi mettere un po’ di fretta agli enti affinché facciano ciò che gli viene richiesto, si stabilisce semplicemente che il divieto inserito in questo articolo si applica sino all'entrata in vigore dei provvedimenti attuativi, di cui all'articolo 3, e, quindi, quel meccanismo a cascata, in cui si richiedevano anche dei passaggi ai comuni.
  In questo caso si dice: caro comune, se non adempi ai tuoi doveri, comunque hai un blocco dell'edificazione. A questo punto, questo può fare da deterrente e può spingere i comuni a velocizzare questo meccanismo, un meccanismo contorto, come abbiamo già detto, che senza uno stimolo dato da divieti o obblighi cogenti precisi può diventare un'attesa infinita.

PAGINA: 0020

  PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che l'eventuale approvazione dell'emendamento Segoni 4.50 comporterà la preclusione degli emendamenti Zaratti 5.1 e De Rosa 5.2.

PAGINA: 0071

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 4.38, parere contrario delle Commissioni e del Governo, parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

PAGINA: 0020

  Intervengono sull'emendamento Segoni 4.50 i deputati ANDREA MAESTRI (Misto-AL-P) (Vedi RS) e SAMUELE SEGONI (Misto-AL-P) (Vedi RS), MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS), e per un richiamo al Regolamento il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), cui rende precisazioni la PRESIDENTE (Vedi RS).

PAGINA: 0072

  ANDREA MAESTRI. Grazie Presidente. Intervengo per annunciare il voto favorevole di Alternativa Libera-Possibile.

PAGINA: 0072

  SAMUELE SEGONI. Grazie Presidente. Con questo emendamento che – mi sembra giusto anche tributare i meriti a chi di dovere – è stato scritto a più mani, insieme a dei membri del Consiglio nazionale dei geologi, si va a cercare di ricompattare delle tematiche che di solito vengono trattate in maniera distinta dalla politica.
  Quando si parla di consumo di suolo, non si può prescindere dall'assetto del territorio e quindi dai rischi idrogeomorfologici. Quindi, bisogna stare attenti anche a questi equilibri idrogeomorfologici e successivamente fare in modo che gli interventi di rigenerazione urbana, se proprio devono essere fatti, almeno non vengano fatti nelle aree a rischio, altrimenti sarebbe assurdo andare ad investire i denari in zone che poi vanno a finire sott'acqua.

PAGINA: 0072

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, una domanda tecnica: diceva che praticamente vengono «bloccati» gli identici emendamenti Zaratti 5.1 e De Rosa 5.2, ma sono soppressivi totali, quindi anche se si cambia una frase all'interno...

PAGINA: 0072

  DAVIDE CRIPPA. Mi scusi, ma sempre su queste questioni regolamentari rischiamo di arenarci. Il problema è il seguente: se c’è un emendamento che va a modificare un articolo successivo, in qualche modo bisogna cercare di evitare che questo possa andare a precludere i soppressivi di un intero articolo, perché se un gruppo politico, per scelta, decide di porre in votazione la soppressione di un articolo, non è che allora se cambio una virgola all'interno di quell'articolo, l'articolo non può essere più soppresso (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle).
  Io credo che dobbiamo ragionare sul fatto che sia stato forse fatto un errore a porre in votazione complessivamente quella parte lì, perché doveva essere posto in votazione almeno per parti separate. Il problema è: un gruppo politico può avere la possibilità di decidere di presentare un soppressivo di un intero articolo che poi rimanga in piedi anche soltanto con una semplice modifica ? Io, come maggioranza, cambio una parola e precludo alla minoranza la possibilità di votare un articolo ? A me sembra veramente una follia, anche perché solitamente i soppressivi vengono votati per primi, quindi nel momento in cui si vota prima il soppressivo e poi le @pagina=0073@modifiche, non può esistere che ci siano degli emendamenti complessivi che si rifanno anche ad articoli successivi che precludono i soppressivi di quegli articoli che saranno ancora da votare. La regola vuole che, all'interno di questa Aula, prima si voti il soppressivo e, poi, dopo, gli altri emendamenti. Se negli articoli precedenti ce n’è uno che andava a modificare questo articolo, io credo che doveva essere eventualmente in quel caso – Presidente, però se mi ascolta... – spostata, accantonata, quel tipo di votazione, a dopo che fosse posta in votazione la soppressione dell'articolo stesso, perché ogni volta altrimenti noi ci troviamo nell'impossibilità di porre in votazione la soppressione di un articolo. Prima doveva essere posta la questione di accantonare quell'emendamento e di porre in votazione la soppressione e poi, dopo, a questo punto, si poteva votare quello (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0073

  PRESIDENTE. Onorevole Crippa, la comunicazione della Presidenza era stata fatta esattamente. Senza polemica, anche perché stiamo parlando di un emendamento presentato e riformulato, l'emendamento in origine era già così, questa parte toccava gli articoli 4 e 5. Allora, la Presidenza ha formulato questa comunicazione sulla eventualità della preclusione, per poter consentire a lei di fare eventualmente questa proposta e cioè di ulteriormente dividere questo emendamento, votando adesso – quindi lei dovrebbe chiedere la votazione per parti separate – la parte che incide sull'articolo 4 e votando domani quando proseguiremo – presumo che sarà domani – con l'articolo 5.
  Però, noi non potevamo dividere l'emendamento, perché l'emendamento dell'onorevole Segoni, in origine, conteneva già entrambe queste parti e quindi non spettava alla Presidenza dividere in due parti diverse e distinte. Se lei fa la proposta, la Presidenza l'accoglie. Bene.
  Allora, a questo punto, dell'emendamento Segoni 4.50 votiamo solo la parte principale riferita all'articolo 4 e non la parte consequenziale che, invece, sposteremo ulteriormente quando arriveremo all'articolo 5.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Segoni 4.50, ad esclusione della parte consequenziale, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo, e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

PAGINA: 0020

  PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che sarà posta in votazione solo la parte principale dell'emendamento Segoni 4.50.

PAGINA: 0073

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

PAGINA: 0020

  Intervengono sull'articolo aggiuntivo De Rosa 4.02 i deputati MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS), CLAUDIA MANNINO (M5S) (Vedi RS), FLORIAN KRONBICHLER (SI-SEL) (Vedi RS), ADRIANO ZACCAGNINI (SI-SEL) (Vedi RS) e FILIBERTO ZARATTI (SI-SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0074

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Per la felicità del collega Palese... volevo appunto introdurre i diritti edificatori. Era importante, all'interno di questa legge, parlare di diritti edificatori, perché questa legge è diventata una legge che tocca molto l'urbanistica e, quindi, definire cosa sono i diritti edificatori sarebbe un punto, una volta per tutte, da cui partire, per decidere chi gestisce il territorio. Allora, noi chiediamo che il diritto edificatorio sussista solo quando è previsto da un titolo abilitativo non decaduto né annullato, ma soprattutto che le previsioni di espansione urbana contenute negli strumenti urbanistici comunali costituiscano indicazioni meramente programmatiche che sulla base di provvedimenti motivati e imparziali possono subire modifiche o cancellazioni attraverso la normale attività pianificatoria della pubblica amministrazione competente. Qui, stiamo parlando della supremazia del pubblico nella gestione del territorio rispetto al privato; il contrario di quello che sostenete voi. Sostenere questa cosa in una legge sarebbe fondamentale per far capire a chi specula sul nostro territorio che sono più importanti l'interesse del cittadino, la pianificazione, la tutela del territorio, del paesaggio, dell'agricoltura e in via indiretta anche del turismo rispetto alle speculazioni di pochi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Su questo vi invitiamo a riflettere, perché è un punto fondamentale che potrebbe svoltare la vostra carriera politica fino a questo momento, finalmente fareste qualcosa per il popolo italiano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0074

  CLAUDIA MANNINO. Grazie, Presidente. Sinceramente non capiamo le motivazioni e ci piacerebbe che la relatrice o il Governo intervenissero in tal senso, perché abbiamo folte sentenze della Corte costituzionale che annullano il concetto di diritto edificatorio nel momento in cui questo non viene utilizzato, però ogni qual volta parliamo di diritto edificatorio intervengono sempre gli interessati di turno che dicono che si tratta comunque di un'economia che non dobbiamo ostacolare. Credo che questo sia un emendamento di buonsenso, perché, appunto, non ostacoliamo nessuno nel momento in cui vi è un titolo edificatorio valido e, comunque, lasciamo sempre in mano alla pubblica amministrazione, in particolare ai comuni, lo strumento urbanistico. Non possiamo pensare che una concessione edilizia possa vincolare la gestione del territorio, noi immaginiamo che la pubblica amministrazione possa ripensare, integrare e modificare l'utilizzo dei suoi territori in funzione di una prospettiva e, invece, ormai, siamo abituati, soprattutto all'interno di queste Aule parlamentari, a fotografare lo stato attuale, a fotografare le richieste dei soliti noti all'interno di speculazione edilizie dei nostri territori.

PAGINA: 0074

  FLORIAN KRONBICHLER. Grazie, Presidente. Solo per annunciare il voto a favore di Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà.

PAGINA: 0075

  ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. Non ci dobbiamo nascondere dietro motivazioni false o arrampicate sugli specchi, perché qua siamo di fronte a una delle questioni più importanti e più dirimenti del meccanismo di come funzionano, oggi, l'urbanistica e la pianificazione urbanistica dei nostri territori. I titoli esistono e i progetti devono andare fino in fondo, ma non ci nascondiamo dietro al fatto che esista un diritto inviolabile come quello edificatorio. È chiaro che bisogna andare a regolamentare l'attuale, ma bisogna farlo, soprattutto, prevedendo la possibilità di garantire e tutelare il bene comune, di tutta la comunità.

PAGINA: 0075

  FILIBERTO ZARATTI. Grazie, Presidente. Il punto è: le previsioni di piano regolatore generale costituiscono titolo edificatorio ? A mio parere: no, non costituiscono alcun diritto edificatorio, perché altrimenti questo inficerebbe un diritto riconosciuto dalla legge che è quello dei comuni a pianificare e se quella pianificazione costituisse diritto è evidente che, a questo punto, il diritto dei comuni di cambiare quella pianificazione verrebbe inficiato.
  Ora io penso che questo sia un emendamento assolutamente di buonsenso che dovrebbe essere approvato, perché fa chiarezza su un punto che costituisce elemento di contenzioso ormai da decenni nel nostro Paese. Per identificare cioè il diritto edificatorio si ricorre alla giustizia. Io penso che sarebbe opportuno che il legislatore in questo caso facesse un punto di chiarezza e io penso che questo emendamento dica quello che noi dovremmo fare, cioè che il diritto edificatorio esiste soltanto quando esiste un titolo abilitativo.

PAGINA: 0021

  PRESIDENTE (Vedi RS). Rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani.

PAGINA: 0075

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo De Rosa 4.02, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

PAGINA: 0021

Sull'ordine dei lavori e per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo. (Vedi RS)

PAGINA: 0076

Sull'ordine dei lavori e per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo (ore 19,45).

PAGINA: 0021

  Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati VANNA IORI (PD) (Vedi RS), RICCARDO FRACCARO (M5S) (Vedi RS) e PATRIZIA MAESTRI (PD) (Vedi RS) e per sollecitare la risposta a propri atti di sindacato ispettivo i deputati GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE (PD) (Vedi RS) e MASSIMILIANO BERNINI (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0076

  VANNA IORI. Grazie, Presidente. L'episodio della piccola Fortuna, abusata e uccisa a Caivano, ha riportato in questi giorni l'attenzione sulla violenza sessuale minorile, un dramma orribile e silenzioso che continua a essere diffuso e sommerso, perché l'abuso avviene nel 90 per cento dei casi in famiglia. È un fenomeno abituale e non occasionale ed è trasversale alle classi sociali, all'età e alla cultura.

PAGINA: 0076

  RICCARDO FRACCARO. Presidente, intervengo in merito alla documentazione pubblicata da Greenpeace Olanda: 240 pagine di documenti, finora tenuti segreti, relativi al TTIP, questo immenso Accordo transatlantico sul commercio e gli investimenti. Dalla documentazione che è stata pubblicata il quadro che emerge è inquietante: una volta approvato questo Trattato, saranno calpestati i diritti dei cittadini sull'altare dei profitti delle grandi lobby internazionali, nei confronti delle quali questo Governo, che appoggia il Trattato, evidentemente è schiavo.
  Ora, Presidente, la cosa più grave non sono solamente i contenuti di questo Trattato, ma bensì il fatto che il Governo finora si sia rifiutato di far leggere ai parlamentari della Repubblica italiana questi documenti e questi atti, mentre altri parlamentari di altre nazioni hanno potuto leggerli, come i tedeschi, che, evidentemente, hanno più rispetto della sovranità popolare e del Parlamento che li rappresenta @pagina=0077@(Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ora, Presidente, chiediamo che, alla luce di questi fatti, il Premier, il nominato Premier, venga a riferire in quest'Aula, e sosteniamo la manifestazione che si terrà sabato 7 maggio, qui, nelle piazze italiane, qui a Roma, contro il TTIP e contro questo Governo, che tratta le lobby come padroni e gli italiani e i cittadini come schiavi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0078

  PATRIZIA MAESTRI. Grazie, Presidente. Intervengo per esprimere una grande preoccupazione per quello che sta accadendo nel settore dei call center. Infatti, abbiamo il rischio di avere circa 8 mila esuberi da oggi a fine anno, a fronte di una occupazione complessiva di 80 mila persone. Grandi aziende come Almaviva, Gepin e Uptime hanno già avviato procedure di licenziamento. Allora, per eliminare le cause di questa situazione, noi chiediamo al Governo alcuni interventi. Intanto, che faccia rispettare l'articolo 24-bis della legge n. 83 del 2012, a cominciare dall'obbligo per l'operatore di comunicare in apertura di telefonata da quale Stato parte la conversazione, anche in Italia, consentendo in ogni caso al cittadino il diritto di farsi gestire la chiamata da un operatore collocato sul territorio nazionale, come previsto dalla legge, anche per salvaguardare la privacy.
  Inoltre, applicare la clausola di salvaguardia occupazionale per le aziende che vincono gli appalti. Il Governo deve intervenire nei confronti delle aziende pubbliche quotate in borsa per evitare forme di massimo ribasso mascherato, che provocano disoccupazione e un peggioramento dei servizi. Considerare, inoltre, i call center, che occupano migliaia di lavoratori e lavoratrici, per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, alla stregua delle grandi industrie. Bisogna estendere al settore la cassa integrazione straordinaria, così come previsto nel comparto industria e nel settore della logistica e della grande distribuzione.
  Inoltre, infine, lavorare per un unico contratto di settore, cancellare i contratti pirata, che sono tanti, e migliorare le strategie di sviluppo per consolidare il settore e permettere l'avvio di investimenti in innovazione e ricerca (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PAGINA: 0021

Ordine del giorno della seduta di domani. (Vedi RS)

PAGINA: 0078

Ordine del giorno della seduta di domani.

PAGINA: 0021

  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

PAGINA: 0078

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

PAGINA: 0021

  La seduta termina alle 20.