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PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI (Vedi RS)

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PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

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  La seduta comincia alle 9,35.

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Missioni. (Vedi RS)

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Missioni.

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  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione sono novantacinque.

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  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Bonavitacola, Michele Bordo, D'Alia, Di Lello, Faraone, Ferrara, Guerra, Manciulli, Pes, Pisicchio, Portas, Rampelli, Ravetto, Sanga, Scotto, Speranza, Tofalo, Vignali, Villecco Calipari, Vitelli e Zanetti sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente novantacinque, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

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  La seduta, sospesa alle 9,40, è ripresa alle 10,10.

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Seguito della discussione del disegno di legge: Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti (A.C. 2994-A ed abbinate). (Vedi RS)

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Seguito della discussione del disegno di legge: Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti (A.C. 2994-A); e delle abbinate proposte di legge: Caparini ed altri; Antimo Cesaro ed altri; Cimbro ed altri; Vezzali ed altri; Carfagna; Coccia ed altri; Ascani ed altri; Centemero; Paglia ed altri; Iori ed altri; Di Benedetto ed altri; Chimienti ed altri (A.C. 416-1595-1835-2043-2045-2067-2291-2524-2630-2860-2875-2975).

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  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Propone di riprendere i lavori dall'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 12, accantonano l'esame dell'articolo 11.

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  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Grazie, Presidente. Allora, rimane accantonato l'emendamento 6.401 della Commissione, con i relativi subemendamenti perché ancora non abbiamo il parere della Commissione Bilancio. Poi rimangono accantonati gli emendamenti all'articolo 10, e cioè gli identici emendamenti Vezzali 10.209, Rampelli 10.210 e Coccia 10.208 e gli altri successivi al comma 5.
  Volevo preannunciare all'Assemblea che, proprio su questo tema che è stato sollevato ieri sera, su questi emendamenti accantonati, abbiamo convenuto in Commissione che presenterò tra poco un emendamento a richiesta; si pone l'esigenza di avere un emendamento della Commissione. Poi chiedo anche l'accantonamento dell'articolo 11 poiché connesso all'articolo 10 e quindi necessariamente dobbiamo accantonarlo, perché al comma 1, vi è un richiamo all'articolo 10.
  Quindi possiamo riprendere dall'articolo 12 su cui sono pronta ad esprimere i pareri che sono tutti inviti al ritiro, altrimenti il parere è contrario, ad eccezione di quelli, se ci sono, della Commissione Bilancio.

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  PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che si intende accantonato l'esame dell'articolo 11 e delle relative proposte emendative.

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  PRESIDENTE. Un momento, relatrice. Lei mi sta già dando i pareri sull'articolo 12. Aspetti.
  La relatrice di maggioranza ci dà conto del fatto che, avendo deciso di mantenere ancora l'accantonamento dell'articolo 10, dobbiamo accantonare anche l'articolo 11.

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(Esame dell'articolo 12) (Vedi RS)

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(Esame dell'articolo 12 – A.C. 2994-A)

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  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Esprime il parere di competenza sulle proposte emendative riferite all'articolo 12.

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  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Presidente, i pareri sono tutti inviti al ritiro altrimenti il parere è contrario su tutti gli emendamenti all'articolo 12, ad eccezione di quello sull'emendamento della Commissione bilancio 12.500, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

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  SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS) e STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS), Relatori di minoranza. Esprimono il parere di competenza sulle proposte emendative riferite all'articolo 12.

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  SILVIA CHIMIENTI, Relatrice di minoranza. Presidente, esprimo parere favorevole sugli emendamenti Rampelli 12.50 e Altieri 12.1. Esprimo parere contrario sull'emendamento Centemero 12.2. Il parere è favorevole sugli emendamenti Vacca 12.3 e 12.5, Luigi Gallo 12.6 e Chimienti 12.8.
  Esprimo parere contrario sugli emendamenti Simonetti 12.9 e 12.10 e sull'emendamento 12.500, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.
  Mi rimetto all'Aula sull'emendamento Simonetti 12.13, esprimo parere favorevole sugli emendamenti Pannarale 12.35 e 12.37, parere contrario sull'emendamento Centemero 12.14, mi rimetto all'Aula sugli emendamenti Santerini 12.16, Labriola 12.17, Simonetti 12.19 e Di Lello 12.24, parere contrario sull'emendamento Simonetti 12.25, parere favorevole sull'emendamento Luigi Gallo 12.28, mi rimetto all'Aula sugli emendamenti Centemero 12.31 e 12.33 e parere contrario sull'emendamento Simonetti 12.34.

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  ANNALISA PANNARALE, Relatrice di minoranza. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Rampelli 12.50, mi rimetto all'Aula sugli emendamenti Altieri 12.1 e Centemero 12.2, esprimo parere favorevole sugli emendamenti Vacca 12.3 e 12.5, Luigi Gallo 12.6, Chimienti 12.8 e Simonetti 12.9, contrario sull'emendamento Simonetti 12.10 e sull'emendamento 12.500, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, favorevole sugli emendamenti Simonetti 12.13 e Pannarale 12.35 e 12.37, contrario sull'emendamento Centemero 12.14, mi rimetto all'Aula sugli emendamenti Santerini 12.16 e Labriola 12.17, parere contrario sull'emendamento Simonetti 12.19, mi rimetto all'Aula sull'emendamento Di Lello 12.24, parere contrario sull'emendamento Simonetti 12.25, favorevole sugli emendamenti Luigi Gallo 12.28 e Centemero 12.31, mi rimetto all'Aula sull'emendamento Centemero 12.33 e parere contrario sull'emendamento Simonetti 12.34.

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  STEFANO BORGHESI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Rampelli 12.50, Altieri 12.1 e Centemero 12.2, contrario sull'emendamento Vacca 12.3, mi rimetto all'Aula sugli emendamenti Vacca 12.5 e Luigi Gallo 12.6, parere contrario sull'emendamento Chimienti 12.8, favorevole sugli emendamenti Simonetti 12.9 e Simonetti 12.10, contrario sull'emendamento 12.500, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, favorevole sull'emendamento Simonetti 12.13, contrario sugli emendamenti Pannarale 12.35 e 12.37, favorevole sull'emendamento Centemero 12.14, contrario sugli emendamenti Santerini 12.16 e Labriola 12.17, favorevole sull'emendamento Simonetti 12.19, mi rimetto all'Aula sull'emendamento Di Lello 12.24, parere favorevole sull'emendamento Simonetti 12.25 e contrario sull'emendamento Luigi Gallo 12.28.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Centemero 12.31 e 12.33, e Simonetti 12.34.

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  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Vedi RS). Concorda con il parere della relatrice per la maggioranza.

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  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Il Governo esprime parere contrario su tutti gli emendamenti, tranne sull'emendamento 12.500, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, quindi, conforme alla relatrice per la maggioranza.

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  Intervengono sull'emendamento Rampelli 12.50 i deputati FABIO RAMPELLI (FdI-AN) (Vedi RS) e SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS).

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  FABIO RAMPELLI. Scusi Presidente, però, dovrebbe gentilmente chiamare prima l'emendamento, così poi uno capisce se è interessato a prendere la parola o meno.

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  SILVIA CHIMIENTI. Sottoscriviamo questo emendamento.

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  Intervengono sull'emendamento Luigi Gallo 12.6 i deputati DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) e LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS).

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  DAVIDE CRIPPA. Annuncio il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.

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  LUIGI GALLO. Grazie Presidente, qui, con questo emendamento, il MoVimento 5 Stelle propone di ispirarsi a un modello che funziona, una delle migliori pratiche di scuola in Italia, che è il modello trentino. Nel modello trentino noi abbiamo insegnanti che sono anche retribuiti per la formazione obbligatoria e per la formazione opzionale. Quindi, noi chiediamo di sostituire la social card per i docenti con una retribuzione reale della formazione che permetterà ai docenti di essere sempre aggiornati, di poter scegliere tra un ventaglio di formazione adeguata, mentre in questo caso diventerà semplicemente una partita di giro dove ai docenti diamo 500 euro che, poi, andranno alle società di formazione che si prenderanno queste risorse. Quindi, proponiamo un sistema serio di valorizzazione e merito per gli insegnanti.

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  Interviene sull'emendamento Santerini 12.16 la deputata MILENA SANTERINI (PI-CD) (Vedi RS), che lo ritira.

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  MILENA SANTERINI. Presidente, con questo emendamento, che ritireremo, abbiamo inteso equilibrare il finanziamento sulle due forme di formazione dei docenti previsti dal disegno di legge.

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  Interviene sull'emendamento Labriola 12.17 la deputata VINCENZA LABRIOLA (Misto) (Vedi RS).

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  VINCENZA LABRIOLA. Signora Presidente, il parere espresso dal Comitato dei nove mi fa capire come, in realtà, non sia stata recepita la ratio di questo emendamento. Questo emendamento affronta il problema del disagio mentale dei docenti. In un tempo recente, sempre più spesso, la scuola viene descritta come una fabbrica del malessere, un malessere che può riguardare sia gli insegnanti che gli allievi. Numerosi sono i contrasti che il confronto intergenerazionale provoca quotidianamente, anche dentro le aule e che fanno gridare all'emergenza educativa. Purtroppo, si tratta di un fenomeno non conosciuto nel passato, ma che oggi ha assunto connotazioni preoccupanti. Si tratta di una sindrome nota con il nome di burnout, un fenomeno diffuso in molti Paesi del mondo e che individua il logoramento tipico legato all'esercizio della professione. Ho ritenuto di inserire questa modifica all'articolo 12, il quale prevede l'istituzione della carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente, e anche se il fenomeno è noto, c’è, a tal proposito, da parte del mondo della scuola, dirigenti scolastici e docenti stessi, la richiesta di maggiore informazione al riguardo e una diffusa domanda di informazione, per la prevenzione e la gestione di questa problematica.

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  Interviene sull'emendamento Di Lello 12.24 il deputato MARCO DI LELLO (Misto-PSI-PLI) (Vedi RS).

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  MARCO DI LELLO. Grazie, Presidente. Si tratta di una piccola modifica, che viene, però, incontro alle preoccupazioni espresse in queste settimane dal sindacato. La formazione dei docenti è sicuramente uno dei punti più qualificanti del provvedimento di cui stiamo discutendo. C’è la preoccupazione da parte del mondo sindacale che tutta questa attività possa essere sottratta alla contrattazione collettiva ed effettivamente dal testo si evince una lettura di questa natura. Quindi, noi chiariamo questo punto, ridando un ruolo ai sindacati nella costruzione del percorso formativo. Decida l'Assemblea se questo è giusto o meno.

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(Esame dell'articolo 13) (Vedi RS)

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(Esame dell'articolo 13 – A.C. 2994-A)

PAGINA: 0005

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Esprime il parere di competenza sulle proposte emendative riferite all'articolo 13.

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  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Presidente, il nostro parere è per tutti gli emendamenti quello dell'invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, mentre è favorevole sull'emendamento 13.500 della Commissione bilancio.

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  ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS), SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS) e STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS), Relatori di minoranza. Esprimono il parere di competenza sulle proposte emendative riferite all'articolo 13.

PAGINA: 0011

  ANNALISA PANNARALE, Relatrice di minoranza. Presidente, il parere è favorevole sugli emendamenti Baldassarre 13.1, Luigi Gallo 13.3 e 13.5, mentre sull'emendamento Marzana 13.6 mi rimetto all'Aula.
  Sull'emendamento Giancarlo Giordano 13.7 il parere è favorevole, sull'emendamento Marzana 13.9 mi rimetto all'Aula, mentre sull'emendamento Centemero 13.10 il parere è contrario.
  Inoltre, il parere è favorevole sugli emendamenti Luigi Gallo 13.11, Simonetti 13.14 e Giancarlo Giordano 13.15 e mi rimetto all'Aula sull'emendamento Ciracì 13.19. Sull'emendamento Bruno Bossio 13.20 il parere è favorevole, mentre è contrario sugli emendamenti Centemero 13.21, 13.500 della Commissione bilancio nonché sugli emendamenti Centemero 13.22 e 13.23. Sugli emendamenti Centemero 13.24 e 13.25 mi rimetto all'Aula, il parere è, invece, favorevole sull'emendamento Vacca 13.26, mentre sugli emendamenti Giovanna Sanna 13.27 e 13.28 mi rimetto all'Aula. Sull'emendamento Centemero 13.29 il parere è contrario, mentre sugli emendamenti Chimienti 13.30 e Giancarlo Giordano 13.31 il parere è favorevole. Sull'emendamento Centemero 13.32 mi rimetto all'Aula, mentre sugli emendamenti Centemero 13.33 e 13.34 il parere è contrario.
  Signora Presidente, mi rimetto all'Aula sull'articolo aggiuntivo Vacca 13.01.

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  SILVIA CHIMIENTI, Relatrice di minoranza. Signora Presidente, mi rimetto all'Aula sull'emendamento Baldassarre 13.1, mentre esprimo parere favorevole sugli emendamenti Luigi Gallo 13.3 e 13.5, Marzana 13.6, Giancarlo Giordano 13.7 e Marzana 13.9. Esprimo parere contrario sull'emendamento Centemero 13.10, mentre esprimo parere favorevole sugli emendamenti Luigi Gallo 13.11 e Simonetti 13.14. Mi rimetto all'Aula sugli emendamenti Giancarlo Giordano 13.15 e Ciracì 13.19, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Bruno Bossio 13.20. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Centemero 13.21, 13.500 della Commissione bilancio, Centemero 13.22, 13.23, 13.24 e 13.25, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Vacca 13.26. Mi rimetto all'Aula sugli emendamenti Giovanna Sanna 13.27 e 13.28, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Centemero 13.29. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Chimienti 13.30 e Giancarlo Giordano 13.31, mentre esprimo parere contrario sugli emendamenti Centemero 13.32, 13.33 e 13.34. Esprimo parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Vacca 13.01.

PAGINA: 0011

  STEFANO BORGHESI, Relatore di minoranza. Signora Presidente, esprimo parere contrario sugli emendamenti Baldassarre 13.1, Luigi Gallo 13.3 e 13.5 e Marzana 13.6, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Giancarlo Giordano 13.7. Esprimo parere contrario sull'emendamento Marzana 13.9, mentre esprimo parere favorevole sugli emendamenti @pagina=0012@Centemero 13.10, Luigi Gallo 13.11 e Simonetti 13.14. Esprimo parere contrario sull'emendamento Giancarlo Giordano 13.15, mentre esprimo parere favorevole sugli emendamenti Ciracì 13.19, Bruno Bossio 13.20 e Centemero 13.21. Esprimo parere contrario sull'emendamento 13.500 della Commissione bilancio, mentre esprimo parere favorevole sugli emendamenti Centemero 13.22, 13.23, 13.24 e 13.25. Esprimo parere contrario sull'emendamento Vacca 13.26.

PAGINA: 0005

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Vedi RS). Concorda con il parere della relatrice per la maggioranza.

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  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Signora Presidente, tutti pareri contrari tranne il 13.500. Quindi, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0005

  Interviene sull'emendamento Baldassarre 13.1 la deputata PAOLA BINETTI (AP) (Vedi RS).

PAGINA: 0012

  PAOLA BINETTI. Signora Presidente, intervengo sull'emendamento Baldassarre 13.1, ma in genere su questo articolo, sul tema della valutazione e valorizzazione del merito. Su questo voglio intervenire.

PAGINA: 0005

  Intervengono sull'emendamento Giancarlo Giordano 13.7 i deputati ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS), ANNA ASCANI (PD) (Vedi RS) e GIANCARLO GIORDANO (SEL) (Vedi RS).

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  ANNALISA PANNARALE. Grazie, Presidente. Proviamo a sopprimere con questo emendamento la parte che consideriamo sbagliata di questo articolo. Questo articolo prevede che, nel potenziamento dei poteri del dirigente scolastico, ci sia anche la prerogativa di premiare alcuni docenti, premiarli in seno ad un comitato di valutazione che, però, viene presieduto dallo stesso dirigente scolastico. Ancora una volta, diciamo così, la valorizzazione di una professionalità preziosa, ricchissima, come quella dei docenti, viene affidata ad un meccanismo tutto discrezionale e, peraltro, con una modalità che avrà come conseguenza quella di andare a dividere, quella di andare a frantumare ulteriormente una dimensione collegiale che voi avete già messo definitivamente in discussione con l'approvazione dell'articolo 9 di ieri sera.
  Provo soltanto ad introdurre qualche elemento nel merito, sperando di non distogliere troppo. Ci chiediamo se qualcuno ha provato a riflettere, ad esempio, sul fatto che premiare qualcuno, solo qualcuno, non aiuta quello che dovrebbe essere un lavoro di insieme, un lavoro di gruppo, la capacità di stare insieme e di collaborare reciprocamente. Ci chiediamo se vi siete posti il problema delle conseguenze dell'aver affidato al dirigente anche l'autorità salariale, perché di questo si tratta. E ci chiediamo anche quali siano le conseguenze di uno dei criteri che avete inserito, diciamo, nella valorizzazione dei docenti. Leggo: «Criterio delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale».
  Semplifico: il merito viene affidato ad una ulteriore disponibilità di tempo. La dico così, perché di questo si tratta. Se hai maggiore disponibilità di tempo, puoi accedere ad un'ulteriore valorizzazione nel merito. Forse questo rischia di andare a determinare un'ulteriore disparità di genere, in un Paese dove le donne ancora continuano a doversi occupare del lavoro fuori e del lavoro dentro casa ? Questa è un'ulteriore riflessione che proviamo ad affidarvi. Sappiamo che andrete avanti ulteriormente, ma siccome, invece, non ci fermeremo, nel tentativo di modificare questo provvedimento, è bene che rimangano registrati i punti assolutamente controversi, su cui bisognerà continuare a tenere alta l'attenzione.

PAGINA: 0014

  ANNA ASCANI. Grazie Presidente, intervengo soltanto per alcune precisazioni rispetto a quello che diceva l'onorevole Pannarale, perché comprendo le preoccupazioni, @pagina=0015@ma vorrei leggere un pezzo di un decreto legislativo del 2001, il n. 165, articolo 13, comma 1, che recita così: «Il dirigente scolastico assicura la gestione unitaria dell'istituzione, ne ha la legale rappresentanza, è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio. Nel rispetto delle competenze degli organi collegiali scolastici, spettano al dirigente scolastico autonomi poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane. In particolare, il dirigente scolastico organizza l'attività scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia formative ed è titolare delle relazioni sindacali». Ci tengo a dirlo perché questo provvedimento è appunto del 2001. In più, vorrei aggiungere che, grazie ad una modifica della Commissione, noi abbiamo introdotto il criterio per cui la premialità può essere assegnata non solo al singolo docente, ma anche al team di docenti, e questa, secondo me, è una modifica positiva, che è venuta fuori grazie al lavoro della Commissione, che è importante che quest'Aula conosca, appunto per avere un'opinione un po’ più ampia rispetto a quello che stiamo votando.

PAGINA: 0015

  GIANCARLO GIORDANO. Come si vede, nel ringraziarla Presidente, noi non ci siamo posti il problema di sopprimere un articolo sulla valutazione, perché è evidente che nemmeno il corpo docente si vuole sottrarre a questa modalità di lavoro. Ci siamo posti, però, il problema di sottolineare come si introducano, con questo articolo, elementi di competizione e di sperequazione tra le condizioni dei docenti, sottoponendo gli stessi ad un criterio di premialità che si diceva già discrezionale e che rischia di creare una scuola in cui tutto lo sforzo degli insegnanti sarà rivolto esclusivamente a ingraziarsi – mettiamola così – il dirigente scolastico. Noi riteniamo, invece, che sarebbe giusto assecondare i criteri oggettivi, come il sistema già prevede, e riteniamo che questo modello di valutazione, nell'accrescere i poteri del dirigente, sottragga autonomia al corpo docente.

PAGINA: 0006

  Intervengono sull'emendamento Centemero 13.21 la deputata ELENA CENTEMERO (FI-PdL) (Vedi RS) e per un richiamo al Regolamento il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), cui rende precisazioni la PRESIDENTE (Vedi RS).

PAGINA: 0017

  ELENA CENTEMERO. Grazie, Presidente. Rispetto all'articolo 13 faremo due interventi. In particolar modo, voglio intervenire su questo emendamento perché va a correggere in senso migliorativo il testo dell'articolo 13, perché non parla solo di comitato di valutazione dei docenti, ma parla di comitato di valutazione dell'intera istituzione scolastica, e, soprattutto, all'interno di questo emendamento, viene proposto un sistema di valutazione diverso da quello presentato dal Governo all'articolo 13.
  Perché è diverso ? Perché, innanzitutto, vengono inseriti nel comitato di valutazione, oltre ai due docenti e al rappresentante dei genitori, due soggetti esterni, sulla base, chiaramente, di criteri di esperienza e di competenza professionale e culturale. La valutazione dell'istituzione scolastica viene, inoltre, collegata anche alla lettura e al monitoraggio dei dati Invalsi. Questo perché da sempre Forza Italia, durante anche i Governi Berlusconi con l'ultimo Ministro Gelmini, ha portato avanti un sistema di valutazione a tre gambe: autovalutazione interna delle scuole, dati Invalsi e, poi, esperienza, o meglio, la valutazione di un esperto esterno appartenente agli ispettori tecnici.
  Quindi, questo emendamento vuole proprio recepire la nostra visione della valutazione, proprio perché, all'interno di questo articolo, l'articolo 13, se, da una parte, viene costituito un fondo per la valutazione – noi ricordiamo sempre che fu proprio nella legge finanziaria del 2008 che venne per la prima volta istituito dal Governo Berlusconi un fondo per la valutazione del merito, la cui consistenza venne, però, poi, pian piano prosciugata proprio per pagare gli scatti di anzianità dei docenti –, accanto a questo, l'articolo prevede che la valutazione avvenga solamente ad opera del dirigente, sulla base di criteri individuati dal comitato di valutazione.
  Noi, invece, riteniamo opportuno che vi sia un vero e proprio nucleo di valutazione interno alla scuola che valuti i docenti e l'istituzione scolastica, in collaborazione con una valutazione esterna e con l'Invalsi.

PAGINA: 0017

  DAVIDE CRIPPA. Presidente, non riesco a comprendere: adesso stiamo ponendo in votazione, se non ho capito male, l'emendamento Centemero 13.21, che, però, fa riferimento all'articolo 11, che abbiamo accantonato. Cosa stiamo ponendo in votazione ?

PAGINA: 0017

  PRESIDENTE. Un attimo, perché gli uffici avevano fatto già questo approfondimento. Allora, abbiamo verificato che l'articolo 11 a cui fa riferimento questo testo non è l'articolo 11 del disegno di legge che stiamo approvando, ma di un provvedimento precedente, e cioè il decreto @pagina=0018@legislativo 16 aprile 1994, n. 297, che con il comma 4 dell'attuale legge viene novellato. Quindi, siamo perfettamente a posto.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Centemero 13.21, con il parere contrario della Commissione, del Governo e delle relatrici di minoranza del gruppo Sinistra Ecologia Libertà e del gruppo MoVimento 5 Stelle e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo Lega Nord.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

PAGINA: 0006

  Interviene sull'emendamento Centemero 13.22 la deputata ELENA CENTEMERO (FI-PdL) (Vedi RS).

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  ELENA CENTEMERO. Grazie, Presidente. Questo ed altri emendamenti successivi, che poi ritirerò, vanno a modificare il comitato di valutazione, innanzitutto perché noi riteniamo che la valutazione che qui viene inserita, la valutazione degli insegnanti legata a questo fondo per l'attribuzione di una maggiore retribuzione, o fondo per il merito, come vogliamo chiamarlo, sia assolutamente insufficiente. Ci sono stati dei progetti, delle sperimentazioni in questi anni, noi non veniamo dal nulla, veniamo da delle sperimentazioni, che sono state il VSQ, Vales, Valorizza. Tutta una serie di sperimentazioni di cui io mi auguro che il Ministero e il Governo possano tenere conto. Di fatto, quello che vediamo di critico in questo comitato di valutazione è, innanzitutto, che lo scopo del comitato di valutazione sia solo quello di individuare dei criteri, manca sempre la terzietà, perché la composizione del comitato di valutazione, che è presieduto dal dirigente scolastico, che prevede la presenza sicuramente dei genitori, che appartengono però alla comunità scolastica, avrebbe bisogno, così come accade per la valutazione dei dirigenti, di una figura terza, di una figura che faccia riferimento al Ministero, di ispettori tecnici che si prendano il carico di andare all'interno delle scuole, non solo a valutare i 7.200 dirigenti scolastici che esistono in Italia, ma anche a valutare l'istituzione scolastica. Quindi, c’è bisogno di una figura terza.@pagina=0019@
  In realtà, vediamo anche che il corpo ispettivo è molto depotenziato nel nostro Paese, avremmo voluto che si investisse di più sul corpo ispettivo. Abbiamo visto in un articolo, nella seduta di ieri, che nella valutazione dei dirigenti viene sì prevista l'assunzione temporanea di una settantina circa di ispettori tecnici, ma come possiamo pensare di valutare i dirigenti scolastici con solo 140 ispettori ? Io credo che debba essere fatto proprio un investimento in questa direzione, perché l'autovalutazione interna delle scuole, come sta avvenendo quest'anno con il RAV, cioè il rapporto di autovalutazione, che è previsto nelle istituzioni scolastiche, non può essere sufficiente. Ci vuole una figura terza anche nella valutazione dei docenti. Quindi, io insisterò per la votazione di questo emendamento e ritiro gli altri miei emendamenti che sono simili ovvero il 13.23, il 13.24, il 13.25, il 13.29 e il 13.33.

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PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI (Vedi RS)

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PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI (ore 11,30).

PAGINA: 0006

  Intervengono sull'emendamento Chimienti 13.30 i deputati DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) e SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS).

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  DAVIDE CRIPPA. Annuncio il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.

PAGINA: 0019

  SILVIA CHIMIENTI. Grazie, Presidente. Vorrei dire: Ministro, non è che i docenti hanno paura di essere valutati o non vogliono essere valutati, in realtà non vogliono essere valutati in questo modo, che non garantirà assolutamente imparzialità e oggettività. Vogliono essere valutati da un ente terzo esterno. Per questo noi crediamo che il comitato di valutazione previsto in questo testo, che è presieduto dal dirigente e composto da docenti interni alla scuola e da genitori o da un genitore e uno studente, non possa assolutamente garantire terzietà e imparzialità. Noi avevamo previsto che fosse coadiuvato da commissioni esterne, formate da docenti di altre scuole, da psicologi e da ispettori ministeriali, per garantire l'imparzialità.
  Inoltre, vorrei dire che i criteri con cui verranno valutati i docenti vorremmo assolutamente evitare che fossero legati agli esiti degli standardizzati, nozionistici e dannosi test Invalsi. Per questo noi riscriviamo i criteri sulla base dei quali andrebbe effettuata la valutazione: disponibilità alla formazione e all'aggiornamento continui, capacità di propiziare relazioni educative significative, gestione corretta del processo di apprendimento e capacità di instaurare processi cooperativi e collaborativi. Vi chiederei di votare a favore di questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0007

(Esame dell'articolo 14) (Vedi RS)

PAGINA: 0022

(Esame dell'articolo 14 – A.C. 2994-A)

PAGINA: 0007

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 14.

PAGINA: 0022

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Grazie Presidente. La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, su tutti gli emendamenti all'articolo 14.

PAGINA: 0007

  ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS), STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS) e SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), Relatori di minoranza. Esprimono il parere di minoranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 14.

PAGINA: 0022

  ANNALISA PANNARALE, Relatrice di minoranza. Esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti Simonetti 14.3 e Giancarlo Giordano 14.4, sugli identici emendamenti Pannarale 14.5, Centemero 14.6, Marzana 14.7 e Baldassarre 14.8 e sull'emendamento Giancarlo Giordano 14.12.

PAGINA: 0022

  STEFANO BORGHESI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti Simonetti 14.3 e Giancarlo Giordano 14.4 e sugli identici emendamenti Pannarale 14.5, Centemero 14.6, Marzana 14.7 e Baldassarre 14.8, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Giancarlo Giordano 14.12.

PAGINA: 0022

  SILVIA CHIMIENTI, Relatrice di minoranza. Esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti Simonetti 14.3 e Giancarlo Giordano 14.4, sugli identici emendamenti Pannarale 14.5, Centemero 14.6, Marzana 14.7 e Baldassarre 14.8 e sull'emendamento Giancarlo Giordano 14.12.

PAGINA: 0007

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Vedi RS). Concorda con il parere espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0022

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Il Governo esprime parere contrario su tutti gli emendamenti presentati all'articolo 14.

PAGINA: 0007

  Intervengono sugli identici emendamenti Pannarale 14.5, Centemero 14.6, Marzana 14.7 e Baldassarre 14.8 i deputati DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) e MARIA MARZANA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0022

  DAVIDE CRIPPA. Presidente, annuncio il voto favorevole.

PAGINA: 0023

  MARIA MARZANA. Grazie, Presidente. Per commentare l'ingrata misura contenuta in questo articolo occorre fare delle premesse. Mancano 70 mila cattedre all'appello affinché sia costituito un vero organico aggiuntivo; in 13 anni è stato bandito un solo concorso per l'immissione in ruolo; c’è una discrepanza tra posti disponibili e profili dei docenti inseriti nelle GAE; è arrivata una condanna all'Italia da parte della Corte di giustizia europea a causa dell'abuso della contrattazione a termine; con questo piano di assunzioni si compie una discriminazione nell'ambito della stessa categoria per una mera contingenza storica, cioè la chiusura delle GAE, che ha escluso gli abilitati dopo il 2006, e questo Governo che cosa fa, come risponde ? Impedisce di lavorare ai docenti che hanno effettuato 36 mesi di servizio, creando una nuova categoria di esodati: giovani docenti sfruttati dal Ministero e buttati via con un'interpretazione distorta e sciagurata della sentenza della Corte di giustizia europea (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0007

  Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 14 la deputata MARIA GRAZIA ROCCHI (PD) (Vedi RS).

PAGINA: 0023

  MARIA GRAZIA ROCCHI. Grazie, Presidente. Vorrei dichiarare il voto favorevole del Partito Democratico sull'articolo. Premetto, la misura contenuta in questo articolo non incide minimamente sulla possibilità di concludere contratti a tempo determinato posti che non siano vacanti e disponibili, vale a dire quelli a copertura delle normali sostituzioni, anche se queste sostituzioni dovessero avvenire per l'intero anno scolastico, sia del personale docente che del personale ATA.
  La misura per come era inizialmente concepita poneva dei problemi e ce li ha posti subito. Per questo la Commissione è intervenuta durante l'iter attraverso emendamenti votati già in Commissione affinché non si ponesse alcun tipo di dubbio sulla possibilità di concludere contratti a tempo determinato anche su posti vacanti e disponibili. Perché sappiamo perfettamente che, nonostante l'importante piano assunzionale che verrà realizzato a settembre @pagina=0024@2015, per alcune classi di concorso ci potrà essere la necessità di ricorre a questi tipi di contratti. Non vogliamo mettere in pericolo la possibilità di accedere a questi contratti per nessuno, soprattutto per chi ha già lavorato e ha investito le proprie conoscenze e le proprie competenze nello svolgimento della professione docente.
  Da settembre 2016 un nuovo piano assunzionale dovrebbe consentire di poter superare anche il bisogno di ulteriori contratti a tempo determinato, per cui ci sentiamo tranquilli in ordine alla possibilità di poter continuare ad utilizzare le importanti professionalità che nella scuola sono maturate in questi anni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PAGINA: 0008

(Esame dell'articolo 15) (Vedi RS)

PAGINA: 0024

(Esame dell'articolo 15 – A.C. 2994-A)

PAGINA: 0008

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 15.

PAGINA: 0024

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Grazie, Presidente. Invito al ritiro o altrimenti parere contrario su tutti gli emendamenti presentati all'articolo 15 e su tutti gli articoli aggiuntivi. Al riguardo, Presidente, voglio però fare una precisazione. Mi duole esprimere parere contrario all'emendamento Santerini 15.5, ma solo perché la Commissione bilancio ha espresso parere contrario, quindi mi adeguo al parere della V Commissione.

PAGINA: 0008

  ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS), STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS) e SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), Relatori di minoranza. Esprimono il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 15.

PAGINA: 0024

  ANNALISA PANNARALE, Relatrice di minoranza. Grazie, Presidente. Sull'emendamento Marzana 15.2 mi rimetto all'Assemblea, mentre sugli emendamenti Centemero 15.3 e 15.4 il parere è contrario.
  Sull'articolo aggiuntivo Ciracì 15.01 mi rimetto all'Aula, sull'articolo aggiuntivo Centemero 15.02 il parere è contrario, mentre sugli articoli aggiuntivi Centemero 15.03 e Marzana 15.05 e 15.06 il parere è favorevole. Infine, il parere è contrario sull'articolo aggiuntivo Falcone 15.07, mentre è favorevole sull'articolo aggiuntivo Luigi Gallo 15.08.

PAGINA: 0024

  STEFANO BORGHESI, Relatore di minoranza. Sull'emendamento Marzana 15.2 il parere è contrario, mentre è favorevole sugli emendamenti Centemero 15.3 e 15.4, nonché sugli articoli aggiuntivi Ciracì 15.01 e Centemero 15.02 e 15.03.
  Inoltre, il parere è contrario sugli articoli aggiuntivi Marzana 15.05 e 15.06, mentre sull'articolo aggiuntivo Falcone 15.07 mi rimetto all'Aula e sull'articolo aggiuntivo Luigi Gallo 15.08 il parere è contrario.

PAGINA: 0025

  SILVIA CHIMIENTI, Relatrice di minoranza. Sull'emendamento Marzana 15.2 il parere è favorevole, mentre sugli emendamenti Centemero 15.3 e 15.4 mi rimetto all'Aula. Il parere è contrario sull'articolo aggiuntivo Ciracì 15.01, mentre è favorevole sugli articoli aggiuntivi Centemero 15.02 e 15.03, nonché Marzana 15.05 e 15.06. Infine, il parere è contrario sull'articolo aggiuntivo Falcone 15.07 e favorevole sull'articolo aggiuntivo Luigi Gallo 15.08.

PAGINA: 0008

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Vedi RS). Concorda con il parere espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0025

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Il parere del Governo è contrario su tutte le proposte emendative proposte.

PAGINA: 0008

  Intervengono sull'emendamento Marzana 15.2 i deputati DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) e MARIA MARZANA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0025

  DAVIDE CRIPPA. Preannuncio il voto favorevole.

PAGINA: 0025

  MARIA MARZANA. Signora Presidente, questo emendamento tratta dei revocati, un'altra categoria che abbiamo imparato a conoscere, che ha subito la norma del «decreto Madia», la quale ha abrogato la possibilità per il personale della pubblica amministrazione, compreso quindi quello della scuola, che abbia compiuto i 65 anni di età, di avvalersi di una proroga biennale del rapporto di lavoro. Di conseguenza, gli insegnanti che avevano già ottenuto una proroga biennale sono stati pensionati d'ufficio in maniera coatta. Questo personale scolastico non ha ancora raggiunto il gradone stipendiale a causa del blocco degli scatti d'anzianità, tra l'altro prorogato anche da questo Governo. Andando in pensione con il gradone stipendiale precedente, andrebbero quindi in pensione senza aver raggiunto i 35 anni di servizio e ciò farebbe perdere loro una bella quota di pensione. È chiaro che questa disposizione è una vera propria ingiustizia che incide sul futuro di queste persone e delle loro famiglie che avevano organizzato progetti di vita sulla base della possibilità di andare in pensione con un indennizzo decente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0008

  Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 15 la deputata MILENA SANTERINI (PI-CO) (Vedi RS).

PAGINA: 0026

  MILENA SANTERINI. Signora Presidente, noi voteremo favorevolmente, però, volevo soltanto precisare un aspetto importante relativo al mio emendamento 15.5, che è stato dichiarato inammissibile, per sottolineare che esso aveva avuto, appunto, il parere favorevole della Commissione e, tra l'altro, di tutti i gruppi, perché riguarda gli insegnanti che fanno scuola fuori dalla scuola, quindi sul territorio, nelle comunità per tossicodipendenze, fra gli immigrati. Quindi, è l'occasione per dire che richiediamo espressamente al Governo un impegno per garantire continuità a questo tipo di lavoro degli insegnanti sul territorio.

PAGINA: 0008

  Intervengono sull'articolo aggiuntivo Marzana 15.05 i deputati DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), MARIA MARZANA (M5S) (Vedi RS), CRISTIAN IANNUZZI (Misto) (Vedi RS) e ROCCO PALESE (FI-PdL) (Vedi RS).

PAGINA: 0027

  DAVIDE CRIPPA. Presidente, preannunzio il voto favorevole.

PAGINA: 0027

  MARIA MARZANA. Grazie, Presidente. L'emendamento mira a mettere fine all'odissea del personale ex LSU, «lavoratori sottopagati e umiliati», e al fallimentare sistema degli appalti dei servizi di pulizia nelle scuole.
  Quella dei lavoratori ex LSU, come abbiamo avuto modo di denunciare anche poche settimane fa, assieme ai miei colleghi, al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, è una battaglia in difesa dei diritti violati dei lavoratori, a tutela della sicurezza e della salubrità degli ambienti scolastici, ma anche contro lo spreco dei soldi pubblici e l'esclusivo vantaggio economico delle ditte.@pagina=0028@
  Servono soluzioni immediate, come quella della nostra proposta di legge e quella che propone questo articolo aggiuntivo: cioè, stop alle esternalizzazioni e assunzione dei 12 mila lavoratori nei posti accantonati del personale ATA (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0028

  CRISTIAN IANNUZZI. Grazie, Presidente, solo per sottoscrivere l'articolo aggiuntivo della collega Marzana.

PAGINA: 0028

  ROCCO PALESE. Grazie, signora Presidente. Noi voteremo contro perché, di recente, in un contenzioso, il Consiglio di Stato ha sancito in via definitiva che bisogna fare le gare e non si possono fare le internalizzazioni e procedure in house.

PAGINA: 0009

  Intervengono sull'articolo aggiuntivo Falcone 15.07 i deputati DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) e MARIA MARZANA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0028

  DAVIDE CRIPPA. Sull'articolo aggiuntivo Falcone 15.07 voto contrario.

PAGINA: 0028

  MARIA MARZANA. Presidente, io approfitto di questo spazio per intervenire sull'articolo aggiuntivo precedente, considerato che lei non ha visto che avevamo alzato la mano per intervenire. L'articolo aggiuntivo precedente si riferiva...

PAGINA: 0010

(Esame dell'articolo 16) (Vedi RS)

PAGINA: 0029

(Esame dell'articolo 16 – A.C. 2994-A)

PAGINA: 0010

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 16.

PAGINA: 0029

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Grazie, Presidente. I pareri sono invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, su tutti gli emendamenti all'articolo @pagina=0030@16, ad eccezione di quello sull'emendamento Malpezzi 16.7, che è favorevole.

PAGINA: 0010

  ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS), STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS) e SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), Relatori di minoranza. Esprimono il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 16.

PAGINA: 0030

  ANNALISA PANNARALE, Relatrice di minoranza. Presidente, sull'emendamento Luigi Gallo 16.4 mi rimetto all'Assemblea. Sull'emendamento Luigi Gallo 16.5 il parere è favorevole, mentre sull'emendamento 16.400 della Commissione mi rimetto all'Assemblea. Sull'emendamento Malpezzi 16.7 il parere è contrario, così come sull'articolo aggiuntivo Falcone 16.02.

PAGINA: 0030

  STEFANO BORGHESI, Relatore di minoranza. Presidente, sull'emendamento Luigi Gallo 16.4 il parere è contrario. Sull'emendamento Luigi Gallo 16.5 mi rimetto all'Assemblea. Sull'emendamento 16.400 della Commissione il parere è contrario. Sull'emendamento Malpezzi 16.7 mi rimetto all'Assemblea. Sull'articolo aggiuntivo Falcone 16.02 mi rimetto all'Assemblea.

PAGINA: 0030

  SILVIA CHIMIENTI, Relatrice di minoranza. Presidente, sugli emendamenti Luigi Gallo 16.4 e 16.5 il parere è favorevole. Sull'emendamento 16.400 della Commissione mi rimetto all'Assemblea. Sull'emendamento Malpezzi 16.7 il parere è contrarissimo.

PAGINA: 0010

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Vedi RS). Concorda con il parere espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0030

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Signora Presidente, il parere è favorevole sull'emendamento Malpezzi 16.7 e sull'emendamento 16.400 della Commissione. Il parere è contrario su tutti le altre proposte emendative.

PAGINA: 0010

  Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 16 il deputato ANTONIO PALMIERI (FI-PdL) (Vedi RS).

PAGINA: 0031

  ANTONIO PALMIERI. Grazie signora Presidente, intervengo per preannunziare il voto favorevole di Forza Italia su questo articolo, che va nel solco di quello che abbiamo cominciato con i Governi Berlusconi nel 2001. Non a caso, si fa riferimento al codice dell'amministrazione digitale del Ministro Stanca del 2005, quindi con piacere votiamo favorevolmente questo articolo.

PAGINA: 0010

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Chiede di accantonare l'esame dell'articolo 17 e dei relativi emendamenti e di passare all'articolo 18.

PAGINA: 0032

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Signora Presidente, chiedo di accantonare questo articolo e di passare a quello successivo, all'articolo 18.

PAGINA: 0011

  Intervengono, sull'ordine dei lavori, il deputato GIANCARLO GIORDANO (SEL) (Vedi RS), la relatrice per la maggioranza MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS) per talune precisazioni, nuovamente il deputato GIANCARLO GIORDANO (SEL) (Vedi RS), i deputati DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) e ROCCO PALESE (FI-PdL) (Vedi RS). Interviene quindi per un richiamo al Regolamento il deputato ARTURO SCOTTO (SEL) (Vedi RS), che chiede una sospensione della seduta. Interviene altresì sull'ordine dei lavori il deputato ETTORE ROSATO (PD) (Vedi RS) e nuovamente il deputato ARTURO SCOTTO (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0032

  GIANCARLO GIORDANO. Signora Presidente, vorremmo sapere almeno il motivo di questo accantonamento, visto che si tratta di uno degli articoli più controversi del provvedimento e che non ci si spiega nemmeno il perché si sia arrivati a un punto di difficoltà quasi al termine dei nostri lavori.
  Se potessimo avere questa grazia, sarebbe gradita.

PAGINA: 0032

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Lo avevo già annunciato al Comitato dei nove, perché eravamo in attesa di comprendere dei temi con la Commissione bilancio.

PAGINA: 0033

  GIANCARLO GIORDANO. Signora Presidente, io insisto, al di là di questa un po’ confusa motivazione: noi non possiamo saltare articoli fondamentali e proseguire con i nostri lavori come se nulla fosse. Ne va della capacità di decisione dei gruppi e della qualità del provvedimento. Anche perché, se si stanno cercando coperture alternative, evidentemente qualche problema c’è ancora.
  Allora, ci facessero capire se questa è una misura che sta dentro o fuori dal provvedimento.

PAGINA: 0033

  DAVIDE CRIPPA. Signora Presidente, mi scusi, ma mi giunge nuova questa notizia, visto che in realtà la relatrice in sede di Comitato dei nove ha espresso i pareri fino all'articolo 20. Questa sua auspicabile capacità persuasiva nei riguardi della Commissione bilancio è qualcosa che esula dai rapporti parlamentari, nel senso che la Commissione bilancio si è già espressa, ha già chiarito alcuni punti ben precisi, tant’è che precludono la votazione di alcuni emendamenti, e pertanto noi vorremmo capire quale tipo di auspicio e di chiarimento ci sia da fare con la Commissione bilancio, che non sia in realtà una questione già scritta e già data, visto che la Commissione bilancio ha già espresso i propri pareri. O ci sono delle camere interne al Partito Democratico, diverse dai canali di comunicazione ufficiali della Camera, oppure, se la Commissione bilancio si esprime, quelli sono i pareri; se ci sono altre modalità con le quali la relatrice può andare a sindacare sui pareri espressi dalla Commissione bilancio, credo che forse lo dovesse fare magari prima, piuttosto che arrivare in Aula all'articolo giusto.
  Pertanto, vorremmo un po’ di serietà; abbiamo tempi contingentati e credo che la serietà debba essere data a quest'Assemblea, altrimenti stiamo giocando (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0033

  ROCCO PALESE. Signora Presidente, per sottolineare, ancora una volta, che la Commissione bilancio, che peraltro è anche convocata nuovamente alle ore 14, ha espresso tutti i pareri, sui testi, sugli emendamenti e sui subemendamenti.
  Anche per l'organizzazione funzionale dell'Aula e per poter mantenere gli impegni assunti per domani sulla diretta televisiva in Conferenza dei presidenti di gruppo, su sua proposta, ripetuta tantissime volte, che sono stati raggiunti con fatica, inviterei il Governo e la maggioranza a non tergiversare su alcune situazioni, perché abbiamo un accantonamento che riguarda l'articolo 6, anche se è limitato, e l'articolo 10, che ha comportato, conseguentemente, l'accantonamento dell'articolo 11.
  Se iniziamo, poi, con l'accantonamento dell'articolo 17, riteniamo di essere esenti da responsabilità rispetto al mantenimento degli accordi sui tempi e quant'altro ? Quindi, che il Comitato dei nove decidesse, una volta per tutte, quello che bisogna fare, ma nulla ha a che vedere la Commissione bilancio, che ha espresso già tutti i pareri che doveva esprimere e che, poi, se non ha espresso ancora il parere sull'emendamento che riguarda l'articolo 10, è solo perché il Governo ancora non è pronto e non ha espresso il parere.

PAGINA: 0033

  ARTURO SCOTTO. Grazie, signora Presidente. Voglio fare una considerazione @pagina=0034@brevissima: è evidente a tutti che siamo davanti a un punto cruciale del provvedimento e, siccome già abbiamo assistito a un duplice accantonamento e ora ci viene proposto questo, nonostante siano stati dati i pareri, noi chiediamo ufficialmente la sospensione dei lavori, perché non è possibile andare avanti in questo modo. Quindi, chiediamo un voto sulla sospensione dei lavori.

PAGINA: 0034

  ETTORE ROSATO. Grazie, Presidente. Credo che la relatrice abbia illustrato in maniera chiara quali sono i motivi dell'accantonamento; peraltro, visto che ho seguito i lavori del Comitato dei nove, lo aveva già anticipato nel Comitato dei nove e nessun gruppo parlamentare, peraltro tutti presenti, aveva sollevato obiezioni. L'accantonamento è motivato da una scelta precisa, che la relatrice ha fatto per venire incontro alle indicazioni che arrivavano da tutti i gruppi su questo articolo, che, come ha ricordato anche il collega Scotto, è un articolo problematico, nel senso che è discusso.
  Allora, di fronte alle problematicità che sono state dichiarate e sollevate da tutti i gruppi parlamentari, la relatrice si è assunta la responsabilità di verificare se con il Governo ci fosse la possibilità di una nuova e diversa copertura o di una nuova e diversa soluzione rispetto a quel testo che è stato presentato. A me sembra che questo vada nella linea e nella direzione che abbiamo fin qui utilizzato, cioè quella di trovare il massimo e il più largo consenso possibile all'interno del Parlamento sulle materie che sono state fin qui discusse.
  Peraltro, è un provvedimento dove abbiamo accantonato pochissimi articoli e solo alla luce di un dibattito che in quest'Aula si è verificato, e quindi non vedo perché non dare fiducia al Comitato dei nove, che ha lavorato in questa direzione, su questi punti così qualificanti, e voler trasformare questa discussione in un momento di scontro politico, che un momento di scontro politico non voleva essere.

PAGINA: 0034

  ARTURO SCOTTO. Fino a quando il Comitato dei nove non ha risolto il problema, perché per noi, siccome, come il collega Rosato sa e come tutti sanno...

PAGINA: 0011

  Dopo un intervento contrario del deputato FERDINANDO ADORNATO (AP) (Vedi RS) e uno a favore del deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), la Camera, con votazione elettronica senza registrazioni di nomi, respinge la proposta di sospensione della seduta.

PAGINA: 0034

  FERDINANDO ADORNATO. L'opposizione si oppone in ogni modo e la maggioranza si difende. Ma quando la maggioranza chiede l'accantonamento di un articolo, per cercare di risolvere un problema posto dall'opposizione, mi volete spiegare perché l'opposizione si oppone (Applausi dei deputati dei gruppi Area Popolare (NCD-UDC) e Partito Democratico) ? Tutti i gruppi in Commissione hanno chiesto alla relatrice e al Comitato dei nove di vedere se era possibile risolvere un punto che è uno dei più innovativi del provvedimento in un'altra maniera e per risolvere @pagina=0035@in un'altra miniera bisogna vedere le coperture. Questo l'ha chiesto anche SEL, di vedere di trovare diverse coperture, poi ci si potrà riuscire, ci si potrà non riuscire, l'articolo resta valido ugualmente. Però, se la relatrice vuole cercare di risolvere un problema posto dall'opposizione, mi parrebbe strano che l'opposizione si opponga (Applausi dei deputati dei gruppi Area Popolare (NCD-UDC) e Partito Democratico).

PAGINA: 0035

  DAVIDE CRIPPA. Sono a favore della sospensione.

PAGINA: 0011

  PRESIDENTE (Vedi RS). Prende atto che la relatrice per la maggioranza conferma la richiesta di accantonamento dell'articolo 17.

PAGINA: 0035

  PRESIDENTE. Appunto, faccia l'intervento a favore.

PAGINA: 0011

  Interviene sull'ordine dei lavori il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), che chiede di porre in votazione la richiesta di accantonare l'articolo 17, avanzata dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0035

  DAVIDE CRIPPA. Il problema è che lei magari se riesce a rispettare delle regole all'interno di quest'Aula sarebbe corretto. Eravamo già in fase di espressione delle dichiarazioni, ha fatto parlare il collega Adornato a latere, credo che sia una dichiarazione contro la sospensione dei lavori.

PAGINA: 0011

  Dopo un intervento contrario del deputato ARTURO SCOTTO (SEL) (Vedi RS), la Camera, con votazione elettronica senza registrazione di nomi, approva la proposta della relatrice di maggioranza di accantonare l'esame dell'articolo 17.

PAGINA: 0035

  ARTURO SCOTTO. Grazie, signora Presidente. Perché abbiamo chiesto di sospendere @pagina=0036@i lavori e perché ora siamo contrari all'accantonamento ? Perché qui fuori c’è qualcuno che ci ascolta e tutti dobbiamo assumerci, di fronte a questo Parlamento, la responsabilità delle scelte che operiamo.
  Io trovo insopportabile che a un gruppo, che ha già pochissimi minuti per poter esprimere la propria opinione, venga detto anche a che ora questo deve accadere. Pertanto, io penso che dobbiamo procedere. Altrimenti, ci troveremo, cara signora Presidente, di fronte a una lesione delle prerogative dei parlamentari (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico), saremmo dei parlamentari dimezzati, perché non avremmo la possibilità di intervenire su questioni cruciali del lavoro di questo Parlamento e di questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0012

(Esame dell'articolo 18) (Vedi RS)

PAGINA: 0036

(Esame dell'articolo 18 – A.C. 2994-A)

PAGINA: 0012

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 18.

PAGINA: 0036

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Grazie, signora Presidente. La Commissione formula un invito al ritiro su tutti gli emendamenti presentati all'articolo 18, ad esclusione, se ci sono, degli emendamenti della Commissione bilancio – ma mi sembra di no –, altrimenti il parere è contrario.

PAGINA: 0012

  ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS), STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS) e SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), Relatori di minoranza. Esprimono il parere di minoranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 18.

PAGINA: 0036

  ANNALISA PANNARALE, Relatrice di minoranza. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Vacca 18.1 e 18.3, Giancarlo Giordano 18.4, Luigi Gallo 18.7, Vacca 18.9, Luigi Gallo 18.15 e 18.16, Marzana 18.18 e Vacca 18.19.

PAGINA: 0036

  STEFANO BORGHESI, Relatore di minoranza. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Vacca 18.1 e 18.3 e Giancarlo Giordano 18.4. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Luigi Gallo 18.7. Mi rimetto all'Aula sull'emendamento 18.9. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Luigi Gallo 18.15 e 18.16. Mi rimetto all'Aula sugli emendamenti Marzana 18.18 e Vacca 18.19.

PAGINA: 0036

  SILVIA CHIMIENTI, Relatrice di minoranza. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Vacca 18.1 e 18.3, Giancarlo Giordano 18.4, Luigi Gallo 18.7, Vacca 18.9, Luigi Gallo 18.15 e 18.16, Marzana 18.18 e Vacca 18.19

PAGINA: 0012

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Vedi RS). Concorda con il parere espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0036

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Signor Presidente, il parere del Governo è contrario su tutti gli emendamenti.

PAGINA: 0012

  Intervengono sull'ordine dei lavori il deputato GIANCARLO GIORDANO (SEL) (Vedi RS), che chiede di accantonare gli articoli 18 e 19, e la relatrice per la maggioranza MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), che esprime un orientamento contrario all'accantonamento.

PAGINA: 0037

  GIANCARLO GIORDANO. Grazie Presidente, noi chiediamo l'accantonamento, sia dell'articolo 18, che dell'articolo 19, per coerenza di materia e per permettere ai gruppi, soprattutto di minoranza, che, come si è detto, hanno tempi molto ristretti per poter partecipare a questa discussione, di intervenire sapendo quando questa materia, che è materia che meriterà ampio dibattito, arriverà in discussione effettivamente.

PAGINA: 0037

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Il parere è contrario, io ho già dato i pareri sugli emendamenti riferiti all'articolo 18.

PAGINA: 0012

  Dopo un intervento favorevole del deputato LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS), la Camera, con votazione elettronica senza registrazione di nomi, respinge la richiesta di accantonare gli articoli 18 e 19.

PAGINA: 0037

  LUIGI GALLO. Grazie Presidente, questa richiesta non dovrebbe essere messa nemmeno ai voti perché, secondo l'articolo 8 del Regolamento, lei è responsabile del buon andamento dei lavori della Camera e questo andamento non viene garantito da quello che sta accadendo in questo momento. Infatti, noi trattiamo delle materie delicate e interveniamo su un emendamento, quello successivo no, quello dopo sì, creando un caos completo nella gestione dei lavori di quest'Aula. Gli articoli 17, 18 e 19 creano un sistema di scuola di serie A e scuola di serie B...

PAGINA: 0012

  Interviene sull'ordine dei lavori il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), cui rende precisazioni la PRESIDENTE (Vedi RS).

PAGINA: 0037

  DAVIDE CRIPPA. Signora Presidente, chiedo di porre in votazione l'accantonamento del solo articolo 18 dal momento che poc'anzi abbiamo votato l'accantonamento degli articoli 18 e 19.

PAGINA: 0038

  PRESIDENTE. L'Aula si è già pronunciata.

PAGINA: 0013

  Intervengono sull'emendamento Giancarlo Giordano 18.4 i deputati GIANCARLO GIORDANO (SEL) (Vedi RS), GIOVANNI PAGLIA (SEL) (Vedi RS), ROCCO BUTTIGLIONE (AP) (Vedi RS), STEFANO FASSINA (PD) (Vedi RS), UMBERTO D'OTTAVIO (PD) (Vedi RS), ARTURO SCOTTO (SEL) (Vedi RS), ANTONIO PALMIERI (FI-PdL) (Vedi RS), ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS), SIMONA FLAVIA MALPEZZI (PD) (Vedi RS), CELESTE COSTANTINO (SEL) (Vedi RS), LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS), ELENA CENTEMERO (FI-PdL) (Vedi RS), ALFREDO D'ATTORRE (PD) (Vedi RS), ADRIANO ZACCAGNINI (SEL) (Vedi RS), GIANNI MELILLA (SEL) (Vedi RS), DAVIDE TRIPIEDI (M5S) (Vedi RS), RICCARDO NUTI (M5S) (Vedi RS), FRANCO BORDO (SEL) (Vedi RS), ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS), MILENA SANTERINI (PI-CD) (Vedi RS), MARIO MARAZZITI (PI-CD) (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SEL) (Vedi RS) e CLAUDIA MANNINO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0039

  GIANCARLO GIORDANO. Presidente, intervengo per esprimere il voto favorevole di Sinistra Ecologia Libertà.

PAGINA: 0039

  GIOVANNI PAGLIA. Grazie, Presidente. Intervengo solo per provare per l'ennesima volta a chiarire a quest'Aula qual è l'enormità che si sta facendo con questo articolo, anche bocciando eventualmente l'emendamento che noi proponiamo. Lo school bonus altro non fa che restituire, a chi fa un'erogazione liberale, il 65 per cento di quell'erogazione, senza nemmeno mettere un limite all'erogazione che si può fare. È ovvio che, per come funzionano le detrazioni, nel momento in cui faccio una donazione di fatto attraggo sulla mia donazione risorse pubbliche, che altrimenti sarebbero rimaste a disposizione della fiscalità generale e quindi della collettività. Dato che voi avete permesso che questo avvenga anche per le scuole private in questo Paese, deve essere chiaro a tutti che da domani, se un istituto privato di questo Paese farà un investimento da 1 milione di euro attraverso una donazione, per 650 mila euro, quell'investimento verrà pagato dalla collettività generale con soldi sottratti alla scuola pubblica. Avviene esattamente questo: noi andiamo a pagare la ristrutturazione e i progetti formativi delle scuole private, oltre a tutti i finanziamenti che già diamo, con fondi pubblici sottratti al sistema nazionale di istruzione. Se è questo che volete, se questo è il vostro modello, raccontatelo al Paese.

PAGINA: 0039

  ROCCO BUTTIGLIONE. Presidente, intervengo solo per precisare che ogni alunno che frequenta una scuola paritaria costa allo Stato una frazione piccola, intorno al 10 per cento, di quello che costa un alunno che frequenta la scuola di Stato. Quindi, ogni alunno che frequenta una scuola paritaria provoca alle casse dello Stato un risparmio pari al 90 per cento di quello che costa creare le condizioni perché un giovane possa frequentare la scuola di Stato. In altre parole, l'argomento che sottraiamo risorse alla scuola di Stato è evidentemente falso, logicamente insostenibile.

PAGINA: 0039

  STEFANO FASSINA. Grazie, Presidente. Volevo esprimere il mio parere favorevole sull'emendamento, perché, come ha ricordato l'onorevole Paglia, si tratta di risorse che vengono sottratte al bilancio pubblico e quindi, direttamente o indirettamente, alla scuola pubblica. A proposito dell'intervento dell'onorevole Buttiglione, vorrei sottolineare che non è previsto alcun limite all'ammontare dell'investimento che riceve la detrazione del 65 e poi del 50 per cento, quindi credo che posto nei termini in cui oggi è scritto, l'articolo non funziona e arreca un danno, un aggravamento delle disparità fra scuole, l'esatto opposto di quello che si vorrebbe realizzare.

PAGINA: 0039

  UMBERTO D'OTTAVIO. Grazie, Presidente. Volevo solo dire e chiarire, innanzitutto a me ma anche a chi ascolta, che le scuole private non possono attuare questa deduzione. Qui parliamo delle scuole pubbliche e delle scuole paritarie. Faccio un esempio molto concreto. Nel mio comune c’è una scuola dell'infanzia di proprietà della parrocchia: quella scuola è sottoposta agli stessi vincoli del pubblico e potrà accedere alla detrazione; una scuola privata non può accedere. Chiariamolo @pagina=0040@una volta per tutte, perché altrimenti continuiamo a dire fuori cose che non sono vere ! Per favore ! Per favore ! Quella scuola, nel mio comune, è importantissima, perché altrimenti il pubblico non ce la fa ! Non ce la fa ! Questa detrazione è una cosa che in tutto il mondo esiste, e noi dovremmo spiegare che se i più ricchi restituiscono qualche cosa della loro ricchezza per mantenere le nostre scuole in ordine fanno solo bene. Ce ne siano tanti che restituiscono i soldi ! Ce ne siano tanti di mecenati che tengono alla scuola ! Per favore (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Area Popolare (NCD-UDC), Scelta Civica per l'Italia e Per l'Italia – Centro Democratico) !

PAGINA: 0040

  ARTURO SCOTTO. Grazie, Presidente. Come vede, la richiesta di sospensione che noi avevamo fatto non era un cruccio, non era un vezzo, non era un'operazione strumentale, ma era proprio perché volevamo discutere nel merito. Tuttavia, vorrei dire all'onorevole D'Ottavio che, come lui ben sa, nelle paritarie ci sono anche i privati. Non nascondiamolo questo fatto all'opinione pubblica, perché altrimenti stiamo parlando di un'altra cosa.

PAGINA: 0040

  ANTONIO PALMIERI. Presidente, noi voteremo convintamente contro questo emendamento e, nonostante l'appassionata difesa del collega D'Ottavio, giova ricordare a tutta l'Aula due fondamentali principi. Primo che la legge voluta dal ministro Berlinguer dice che il sistema scolastico italiano, tutto, è composto dalle scuole statali e dalle scuole paritarie.

PAGINA: 0040

  ANNALISA PANNARALE. Solo perché in genere dobbiamo confrontarci con il testo di legge, per dare ragione a quanto diceva poco fa l'onorevole Paglia e per smentire quanto diceva l'onorevole D'Ottavio, dovremmo semplicemente leggere il testo di legge, che come sa al comma 1 dice: «usufruiscono delle erogazioni liberali tutti gli istituti del sistema nazionale di istruzione». Si tratta di una modifica fatta in Commissione. È il testo della vostra legge che vi risponde e vi smentisce (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà) !

PAGINA: 0041

  SIMONA FLAVIA MALPEZZI. Scusate, perché non riesco a capire una cosa, il problema sarebbe il termine «tutti gli istituti del sistema nazionale di istruzione» ? Ma se il sistema di istruzione è nazionale perché noi avremmo dovuto togliere alcuni istituti che fanno già parte del sistema nazionale di istruzione ? Allora o decidete che si cambia la legge n. 62 e, quindi... (Proteste dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà)

PAGINA: 0041

  CELESTE COSTANTINO. Presidente, per suo tramite, onestamente lezioni anche sull'educazione da questa maggioranza non ce ne facciamo dare (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Perché in questo momento voi che avete il coltello dalla parte del manico e vi permette di fare «Buuu» nel momento in cui non ci viene data neanche la possibilità di poter esprimere un pensiero dentro questa Aula, vi dovreste solo vergognare (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà) ! Dopodiché la spiegazione l'ha data l'onorevole Malpezzi. Ha confessato, siamo in presenza di un articolo truffa, di questo stiamo parlando, nel momento in cui si utilizzano certi trucchi semantici semplicemente per non prendere una responsabilità.
  Cioè, dare direttamente i contributi pubblici alle scuole private e state utilizzando questo articolo semplicemente per confondere le idee. Dentro le paritarie ci sono anche le private e voi state dando questa opportunità (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0041

  LUIGI GALLO. Cari colleghi del Partito Democratico... (Commenti).

PAGINA: 0041

  ELENA CENTEMERO. Grazie Presidente, assisto abbastanza allibita al dibattito che sta avvenendo in questo momento in Aula, soprattutto perché, come è stato ricordato, dal 2000 abbiamo una legge – approvata non dal Parlamento che c’è adesso, ma dal Parlamento che era in @pagina=0042@carica – dove si prevede che il termine «scuola pubblica» si riferisca sia alla scuola statale che alla scuola paritaria. Ma assisto altrettanto allibita perché penso a tutto il percorso di raccomandazioni che ci è stato fatto dall'Unione europea, la prima delle quali risale al 1984, l'ultima al 2012, che invita l'Italia ad adeguare il proprio sistema di istruzione al sistema di istruzione e di formazione di tutti i Paesi europei, in cui la parità scolastica è un fatto e il finanziamento e il sostegno alle scuole paritarie è assolutamente un fatto.
  Credo che sia doveroso per un Paese come l'Italia riconoscere che il nostro sistema di istruzione è composto da scuole statali e paritarie, esattamente come in tutti i Paesi civilizzati del mondo e come in tutti i Paesi dell'Unione europea (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

PAGINA: 0042

  ALFREDO D'ATTORRE. Signora Presidente, avendo la collega Malpezzi, devo dire con onestà, offerto l'interpretazione autentica di questo testo e anche della modifica che è stata introdotta in Commissione con l'aggiunta di «tutti gli istituti», quindi tutti gli istituti del sistema paritario di formazione, compreso le scuole private accreditate, a differenza di quanto sostenuto dal collega D'Ottavio.
  Siccome questo punto mi pare assolutamente inequivoco e non in discussione, su questa base, in dissenso dal mio gruppo, esprimo il mio voto favorevole all'emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0042

  ADRIANO ZACCAGNINI. Signora Presidente, intervengo brevemente per chiedere alla collega Malpezzi, tramite lei, se nelle scuole paritarie ci sono anche quelle private, perché il punto è esattamente questo. Ci sono o no ? Ci risponda, magari, nel merito.

PAGINA: 0042

  GIANNI MELILLA. Signora Presidente, «la Repubblica detta le norme generali sull'istruzione e istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione senza oneri per lo Stato». Su questa linea la sinistra italiana si è sempre attenuta nel corso della storia repubblicana, fino a qualche anno fa, quando invece è scomparso, senza toglierlo però dalla Costituzione, il riferimento a «senza oneri per lo Stato», attraverso leggi anticostituzionali. E voi oggi state andando su questa linea, contro la Costituzione italiana (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà) !

PAGINA: 0042

  DAVIDE TRIPIEDI. Signora Presidente, la questione del finanziamento alle scuole private noi la possiamo anche capire, ma in assenza di una scuola pubblica. Quando si dice «tutte le scuole» allora si va anche a dare i soldi magari in un territorio dove la scuola pubblica esiste e, quindi, se io genitore decido di mandare mio figlio in una scuola privata, ho la facoltà di farlo, ma mi devo prendere anche gli oneri. Lo Stato deve garantire una scuola pubblica (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Sinistra Ecologia Libertà) e gli investimenti vanno fatti giusti, non come voi, al solito, per garantire ai vostri amici di CL i soldi dei cittadini italiani (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0043

  RICCARDO NUTI. Presidente, solo per informare chi ci sta seguendo da casa che abbiamo dei parlamentari bugiardi, non solo smentiti dalle altre forze politiche ma anche dai colleghi del loro stesso partito. In ogni caso ormai è chiaro, all'interno di quello che viene definito il sistema nazionale ci sono anche le scuole private. Gli stessi colleghi suoi, cara collega Malpezzi, l'hanno smentita, quindi è inutile che continua a far finta che questo non sia accaduto. Secondo noi non dovrebbe verificarsi la menzogna da parte di un parlamentare e invece continuiamo, nonostante il testo di legge è stato letto in Aula, ad assistere a questo teatrino (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0043

  FRANCO BORDO. Presidente, colleghi e le colleghe di Forza Italia ce l'hanno spiegato bene, sanno leggere il testo di legge come lo sa leggere bene Sinistra Ecologia Libertà. Dentro questa riforma, dentro questo testo, di fatto, togliamo soldi alla scuola pubblica, comunque al bilancio dello Stato e finanziamo le scuole private; questo è il dato di fatto. Ci è stato confermato appunto da altri colleghi che hanno letto bene quanto c’è scritto, non mistifichiamo, cari colleghi del Partito Democratico. La verità è che qui state andando oltre, dove non è arrivata la Gelmini state arrivando voi, finanziate direttamente le scuole private, questa è la verità e dobbiamo dirlo al popolo italiano con chiarezza. Assumetevene la responsabilità !

PAGINA: 0043

  ALFONSO BONAFEDE. Presidente, intervengo semplicemente perché magari chi sta assistendo ai lavori parlamentari da casa non sa che il Governo è presente. Ecco, il Governo è presente anche se sta in religioso silenzio. Assistiamo al paradosso in cui tutti qui intervengono e si confrontano su un provvedimento che è del Governo, tranne il Governo, che ogni tanto potrebbe avere quanto meno la decenza di intervenire ed esprimere la posizione su un proprio provvedimento. Io capisco che magari questo Parlamento per il Ministro e per il sottosegretario non ha l'autorevolezza di un talk show o di Porta a porta, ma magari una volta ogni quarantotto ore un intervento sarebbe gradito (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) perché poi cambiano i provvedimenti ma la situazione è sempre la stessa: un Ministro e un sottosegretario che assistono e che guardano come se tutto gli fosse estraneo.

PAGINA: 0043

  MILENA SANTERINI. Signora Presidente, trovo questo dibattito pretestuoso e molto ideologico. Noi abbiamo una legge, che è la legge n. 62 del 2000, che ci dice le norme per la parità scolastica e ci dice quali sono i soggetti che fanno parte del sistema nazionale di istruzione, e sono: le scuole statali, le scuole paritarie private...

PAGINA: 0044

  MARIO MARAZZITI. Grazie, Presidente. Siamo a un passaggio che rivela, purtroppo, sia un tema importante, il finanziamento alla scuola, nel suo complesso e in tutte le sue componenti, ma anche un passaggio che mostra delle debolezze culturali e ideologiche in questo Parlamento. Infatti, c’è un problema linguistico: scuola pubblica non è solo scuola statale.
  Stiamo parlando di un diritto riconosciuto dalla nostra Costituzione dal 1948 ma non applicato, e l'Italia rimane un Paese isolato in Europa perché non garantisce alla scuola paritaria, che svolge un servizio pubblico, quello che viene garantito, per esempio, nella laica, laicissima Francia e rimane isolata in Europa. Oggi noi stiamo in parte ovviando a questo problema.
  E, allora, voglio semplicemente ricordare che la libertà di scelta della scuola, garantita dalla Costituzione...

PAGINA: 0044

  ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, io non capisco perché vi affannate a negare l'evidenza, perché è proprio con quella legge che si è raggirato l'articolo 33 della Costituzione, innovando. Per cui, poiché quelle scuole, secondo voi, assolvono a un servizio pubblico, entrano nel servizio educativo nazionale. È una cosa alla quale ci siamo già abituati e sappiamo molto bene che, purtroppo, è una cosa che ha realizzato il centrosinistra dell'epoca, con D'Alema. La collega del centrodestra l'ha chiarito con molta tranquillità e così anche la collega che ha preso la parola poc'anzi. Questo è il problema.
  Ora, io personalmente non sono contrario a dare i soldi alle scuole private, ma dopo che avremo messo a posto le scuole pubbliche. Questo è il problema, senza fare questioni ideologiche. Se avanza una lira dal finanziamento alle scuole pubbliche, allora si può anche dare alle scuole private. Ma se le scuole pubbliche sono in quelle condizioni, mi pare che non sia, come dire, razionale finanziare la concorrenza.

PAGINA: 0044

  CLAUDIA MANNINO. Presidente, brevissimamente perché è già stato detto dai colleghi dei riferimenti all'incostituzionalità di questo emendamento che, appunto, di fatto toglie fondi alla scuola pubblica.

PAGINA: 0013

  Interviene per un richiamo al Regolamento il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS).

PAGINA: 0045

  DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente, all'articolo 8. Questa è una sua scelta e volevo ricordare un precedente che c’è stato con la Presidenza del collega Giachetti, con il provvedimento di delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie, quando il gruppo Fratelli d'Italia aveva già esaurito i tempi aggiuntivi. In quell'occasione fu concesso un ulteriore tempo da destinare complessivamente. Quindi, sostanzialmente, tale precedente consente che i tempi a disposizione del gruppo Fratelli d'Italia siano ulteriormente ampliati complessivamente fino alla metà rispetto a quelli originariamente previsti; quindi oltre a un terzo, gli fu data questa possibilità.
  Credo che questo sia nelle sue facoltà e, pertanto, è solo una sua responsabilità se concedere ai gruppi questo ulteriore tempo aggiuntivo; adesso siamo noi, i primi, ma credo che anche gli altri gruppi arriveranno nella medesima condizione e, pertanto, io richiamo il precedente dell'atto Camera n. 331-927-A del 3 luglio 2013, nel quale fu fatto questo tipo di iniziativa. Questo è un precedente che, secondo me, vista la complessità e il tenore della materia, è da rispettare.

PAGINA: 0045

  PRESIDENTE. Come ho detto, qui abbiamo tutti preso l'impegno, in Conferenza dei presidenti di gruppo, di chiudere mercoledì; alle 11,30 ci sarà la diretta televisiva e i tempi sono esauriti. Io capisco la complessità e l'importanza del provvedimento, ma dico solamente che i tempi sono tali per cui non possiamo andare oltre quelli stabiliti nella Conferenza dei capigruppo, perché altrimenti non rispetteremmo quella scadenza. Come ho detto, però, sono disposta a consentire una breve dichiarazione di voto per ogni votazione e questa già è una mia decisione che avrei anche potuto non prendere.
  Quindi, la prego, onorevole Crippa, di capire che già questa è un'apertura che va nella direzione, da lei ricordata, della decisione presa dal Presidente di turno. Quindi, direi di continuare con questo accordo, per cui ci sarà la possibilità per il gruppo MoVimento 5 Stelle di fare una breve dichiarazione di voto per ogni votazione.

PAGINA: 0013

  Interviene altresì sull'emendamento Giancarlo Giordano 18.4 il deputato MARCO DI LELLO (Misto) (Vedi RS).

PAGINA: 0045

  MARCO DI LELLO. Grazie, Presidente, ne approfitto perché siamo già entrati nel vivo della discussione che ci accompagnerà anche sull'articolo 19. Da socialista dico subito che noi siamo assolutamente contrari all'articolo 18 e all'articolo 19. Ne abbiamo chiesto la soppressione, ma non @pagina=0046@perché abbiamo un approccio ideologico; siamo consapevoli che già in Europa ci sono tante esperienze in questa direzione. D'altra parte già nel 1950 Piero Calamandrei, che è un'icona della difesa della scuola pubblica, scriveva: «Quando la scuola pubblica è così forte e sicura, allora, ma allora soltanto, la scuola privata non è pericolosa. Allora, ma allora soltanto, la scuola privata può essere un bene. Può essere un bene che forze private, iniziative pedagogiche di classi, di gruppi religiosi, di gruppi politici, di filosofie e di correnti culturali cooperino con lo Stato ad allargare, a stimolare e a rinnovare con varietà di tentativi, la cultura».
  Dunque, non è questo che ci fa paura, ma la domanda da porci oggi, a distanza di 65 anni, è quanto forte e sicura è oggi la nostra scuola pubblica. Se abbiamo deciso di riformarla profondamente, è perché ne vediamo i limiti e le debolezze.
  Oggi, più di ieri, siamo tutti consapevoli della fatiscenza di tanti edifici scolastici pubblici, della vetustà delle attrezzature tecniche e informatiche della nostra scuola pubblica, della gran massa di precari che, pur essendo utilissimi nell'offerta formativa, non troveranno posto nel piano di reclutamento.
  Oggi, più di ieri, siamo coscienti di quanto e come occorra investire sulla nostra scuola pubblica. Iniziamo a farlo, e bene, con questo provvedimento, dopo oltre dieci anni di tagli – non dimentichiamolo mai – con quasi 3 miliardi di euro. Quasi, però, perché, di quei 3 miliardi, 140 milioni si andranno ad aggiungere ai circa 400 che già, ogni anno, il Ministero versa al sistema delle scuole paritarie. Risparmio ogni riferimento alla nostra Costituzione.
  Mi si dice: ma così lo Stato risparmia. Se ci incamminiamo sulla strada del risparmio, alla fine si arriva a smantellare la scuola pubblica, quindi io eviterei un approccio, come dire, mercatista al tema del sapere.
  Mi si dice: ma sono scuole di eccellenza. Ebbene, se vediamo la classifica dell'OCSE, quando nei test vengono verificate solo le scuole pubbliche, l'Italia è al ventitreesimo posto, se concorrono anche le scuole private, scendiamo al trentesimo; anzi, secondo lavoce.info nei test le scuole finanziate dallo Stato, cioè le paritarie, sono quelle i cui alunni hanno i risultati peggiori in assoluto. E che ci sia un fondamento in questa preoccupazione è tanto vero che la nostra relatrice ha proposto, e la Commissione ha approvato, una norma «antidiplomifici».
  Allora – e concludo –, mi si dice: ma è giusto andare incontro alle famiglie che sopportano una spesa importante per le scuole paritarie. Qualcuno mi spiega che senso ha regalare 80-100 euro di defiscalizzazione all'anno, perché di questo stiamo parlando, a famiglie che hanno un reddito sopra i 100 mila euro l'anno (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà) ? Noi facciamo come Robin Hood, al contrario: prendiamo i soldi dalle povere scuole pubbliche e li diamo alle private. Io sono certo che nessuno vuole questo e, dunque, forse è il caso di fermare il boccino, cancellare questo sistema e investire sulla scuola pubblica. Poi torneremo a parlare delle paritarie (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0014

  Intervengono sull'emendamento Vacca 18.9 i deputati LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS), ROCCO BUTTIGLIONE (AP) (Vedi RS), MICHELE PIRAS (SEL) (Vedi RS), ANNA ASCANI (PD) (Vedi RS) (la PRESIDENTE (Vedi RS) richiama all'ordine il deputato Melilla) e ROCCO PALESE (FI-PdL) (Vedi RS).

PAGINA: 0047

  LUIGI GALLO. Grazie, Presidente. Noi dobbiamo raccontare oggi cosa succede nella scuola statale. Nella scuola statale esiste quello che per legge viene chiamato «contributo volontario», ma che, in realtà, è diventato obbligatorio, che costa alle famiglie italiane 350 milioni di euro, per mandare i figli a una scuola statale. E voi che fate ? Date 500 milioni alle scuole private, quando dovrebbero essere senza oneri per lo Stato. Noi abbiamo segnalato queste cose al CSA, al Ministero, in seguito a tante segnalazioni di genitori, di studenti e di parlamentari. Ma il Ministero non si muove mai a fermare questo schifo dei contributi volontari, perché il diritto allo studio – bisogna dirlo – non è garantito Italia.

PAGINA: 0047

  ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie, signora Presidente. Solo per osservare che la Costituzione italiana dice che ogni cittadino ha il diritto di istituire le scuole. L'istituzione delle scuole non può comportare oneri per lo Stato (se io voglio fare una scuola, me la pago io), ma non dice che, quando una scuola già esiste e svolge un servizio pubblico, non può entrare nel sistema pubblico dell'istruzione e ricevere contributi per il servizio pubblico che offre. È una cosa non difficile da capire, ma, per chi è troppo ideologizzato, la fatica è grande.

PAGINA: 0047

  MICHELE PIRAS. Presidente, per dire che questa storia delle ideologie non è mai a senso unico; ci sono anche altre ideologie che vengono qui esposte sistematicamente. Noi capiamo benissimo la rilevanza pubblica del servizio che operano alcune scuole, anche quelle paritarie. Lo capiamo benissimo e sappiamo che in alcuni casi, ad esempio nelle scuole materne, sostituiscono carenze della parte pubblica. Ma è proprio questo il nodo della questione, che in questi anni in cui si è tagliato tantissimo @pagina=0048@alla scuola pubblica, non si è fatto nulla per garantire il diritto pubblico allo studio laddove non veniva garantito e voi in questo momento non fate altro che aggiungere e fotografare la situazione esistente. Questo è.

PAGINA: 0048

  ANNA ASCANI. Presidente, solo per chiarire una cosa: il sistema nazionale di istruzione di cui parlava prima la collega Santerini è stato definito da una legge, la n. 62 del 2000, che porta il nome di Luigi Berlinguer, ma che fu frutto del lavoro di una coalizione, all'interno della quale – mi dispiace dirlo – erano rappresentati Rifondazione Comunista, di cui in parte è erede il partito di Sinistra Ecologia Libertà, che oggi ci sta raccontando un'altra storia, e i Socialisti italiani, di cui evidentemente è erede il partito del mio collega Marco di Lello.
  Allora, noi possiamo fare una cosa: decidere che quella legge va abrogata e che non ci rappresenta più, oppure rispettarla. In questo Parlamento, non si sceglie quali leggi si rispettano e quali no. Noi rispettiamo una legge che è stata frutto del lavoro di un Governo di centrosinistra con una coalizione fatta insieme anche da Rifondazione comunista e dai socialisti italiani.

PAGINA: 0048

  PRESIDENTE. Deputato Melilla, la richiamo all'ordine !
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palese. Ne ha facoltà.

PAGINA: 0048

  ROCCO PALESE. Grazie, signora Presidente. Riprendo le riflessioni che volevo fare, seppur brevi, in una situazione ancora più grave. Per la precisione, quello che poco fa diceva la collega Ascani va anche ulteriormente specificato.
  Quando è stata fatta la legge a cui ella fa riferimento, il Presidente del Consiglio era Amato. Quindi, riprendo anche alcuni concetti, per cui, se noi facciamo una legge di riforma del servizio scolastico e formativo pubblico, è fin troppo evidente che sulla situazione pubblica bisogna per forza cercare di intenderci, nel senso che le prestazioni formative a disposizione di tutto il popolo italiano sono all'interno di un sistema che, per la grande maggioranza, per la quasi totalità, oltre il 95 per cento, è a gestione pubblica e per l'altro 5 per cento è a gestione privata, come avviene nella sanità, come avviene in tante altre parti. Quindi, nessuno scandalo, nessuna situazione, così come avviene per le università. Il problema è ideologico e basta, e noi non possiamo perdere ulteriormente tempo con chi è rimasto a 60 o 70 anni fa, al Medioevo. Cercate di aggiornarvi !

PAGINA: 0014

  Intervengono sull'emendamento Luigi Gallo 18.15 i deputati SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS) e ROCCO BUTTIGLIONE (AP) (Vedi RS).

PAGINA: 0049

  SILVIA CHIMIENTI. Grazie, Presidente. In riferimento alle scuole paritarie, vorrei dire che, nonostante la legge del 2000 imporrebbe, per avere la parità, di rispettare le stesse identiche regole delle scuole pubbliche statali, ad esempio in materia di contratti e di retribuzione del personale docente, purtroppo – purtroppo –, esistono scuole paritarie, diffuse su tutto il territorio nazionale, che sono dei veri e propri diplomifici, scuole in cui si pagano rette salatissime e si ottiene il diploma senza studiare e senza neanche presentarsi a scuola (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  In questi diplomifici, oltretutto, i docenti non vengono pagati o vengono pagati con salari da fame, da 2 o 3 euro l'ora, e, sotto il ricatto del punteggio che li fa salire in graduatoria, sono costretti a promuovere tutti. Questa è la vera piaga, questo è il vero scandalo, che tutti i Governi, fino adesso, hanno finto di non vedere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Noi del MoVimento 5 Stelle abbiamo presentato due proposte di legge, una per una commissione parlamentare di inchiesta e una per fare rigorosi controlli a tappeto.

PAGINA: 0049

  ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie, signora Presidente. Solo per dire che il ragionamento che ho appena ascoltato mi ricorda qualche discorso che si faceva nella Germania alla fine degli anni Trenta, quando qualcuno diceva: visto che alcuni zingari rubano e sono sporchi, mandiamo tutti gli zingari nelle camere a gas.
  Non era una soluzione logica allora, non è una soluzione logica adesso, dire che per il fatto che alcune scuole paritarie, forse, sono condotte male (Proteste dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Sinistra Ecologia Libertà)...

PAGINA: 0014

  Interviene sull'emendamento Luigi Gallo 18.16 il deputato DANILO TONINELLI (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0050

  DANILO TONINELLI. La ringrazio, Presidente. Sono due giornate, praticamente, consecutive che siamo in quest'Aula a dibattere di un provvedimento sulla scuola che arriva dal Governo ed ha, a dir poco, del vomitevole sentire rimbalzarsi responsabilità tra centrodestra e centrosinistra, o all'interno degli stessi partiti di coalizioni del centrosinistra, su provvedimenti e scelte sbagliate fatte negli anni precedenti o nei decenni precedenti sulla scuola. Ci sentiamo immensamente felici di essere completamente diversi da tutti voi e da questa politica che ha avuto la chiara volontà di non investire mai sul futuro dei nostri figli (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e sono i numeri che vi fanno vedere come siete fatti, perché se in Europa la media del PIL-investimento è del 5,4 per cento, in Italia siamo al 3,7. Sono decine di miliardi in meno che voi coscientemente avete deciso di non investire nella scuola, perché un popolo ignorante è un popolo che può ancora votarvi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0014

  Intervengono sull'emendamento Marzana 18.18 i deputati MARIA MARZANA (M5S) (Vedi RS) e ROCCO BUTTIGLIONE (AP) (Vedi RS).

PAGINA: 0050

  MARIA MARZANA. Grazie, Presidente, è inutile che in quest'Aula si ricordi la legge n. 62 del 2000, perché la Costituzione è una norma di rango superiore.
  Quindi, oltrepassa quella legge che ha legalizzato la truffa del finanziamento alle scuole private. Oltretutto, nel momento in cui ancora in quest'Aula si sente dire che c’è differenza tra l'istituzione di scuole private e la gestione delle scuole private, non si fa altro che compiere una gravissima interpretazione truffaldina. Infatti, in questo Stato di scuola pubblica ce n’è solo una e si chiama «statale» (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0051

  ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie, signora Presidente. Intervengo solo per ricordare che la legge Berlinguer esiste da una quindicina di anni e non è mai stata dichiarata incostituzionale dalla Corte costituzionale: l'unica istanza competente per dichiarare che una legge dello Stato italiano è incostituzionale, l'unica istanza competente a dichiarare che una legge dello Stato italiano è incostituzionale. Vorrei invitare i colleghi a non arrogare a sé prerogative che non hanno. Questa non è una prerogativa né del singolo deputato né di un partito e neanche di tutto il Parlamento. È una prerogativa della Corte costituzionale (Applausi dei deputati dei gruppi Area Popolare (NCD-UDC) e Partito Democratico).

PAGINA: 0015

  Interviene sull'ordine dei lavori il deputato GIANLUCA PINI (LNA) (Vedi RS), cui rende precisazioni la PRESIDENTE (Vedi RS).

PAGINA: 0051

  GIANLUCA PINI. Presidente, il mio intervento è sull'ordine dei lavori. Qui si continuano a richiamare costantemente accordi fatti in Conferenza dei capigruppo, poi aggiustati in corso d'opera, su quello che è l'andamento dei lavori. Si inizia la mattina, quando si dice che si finisce a una certa ora, si riprende ad un'altra. I gruppi danno certamente la precedenza ai lavori d'Aula, ma hanno anche altri impegni: riunioni fissate, Commissioni e tutto quanto gli compete.
  Se si pretende dai gruppi di opposizione il rispetto dei termini concordati in Conferenza dei capigruppo, si deve anche dare il rispetto dei tempi che poi la maggioranza dà. Infatti, non possono essere continuamente sovvertiti quelli che sono gli accordi della mattina. Ci era stato detto che si sarebbe chiuso alle 13, o comunque all'incirca, massimo alle 13,30. Questo ci è stato detto questa mattina dal rappresentante di maggioranza. Siamo alle 14. Noi per le 14 avevamo fissato delle riunioni interne al gruppo. Poi ci sono le Commissioni.
  Cortesemente, quello che chiediamo è di non riprendere immediatamente i lavori alle 15, perché ci sono dei tempi, anche fisiologici, se vogliamo, per dare continuità ai lavori, che non sono solo quelli d'Aula. Quindi, mi affido a lei perché almeno si riprenda non prima delle 15,30.

PAGINA: 0051

  PRESIDENTE. Deputato Pini, io non avevo detto in alcun modo che avremmo sospeso i lavori alle 13. Non so come le sia arrivata questa notizia, ma chi presiede decide anche questo.

PAGINA: 0015

  Interviene sull'emendamento Vacca 18.19 il deputato LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0052

  LUIGI GALLO. Grazie, Presidente. Io vorrei chiarire, visto che c’è un po’ di confusione in Aula – alcuni del Partito Democratico vogliono andare a mangiare –, che, con questo emendamento, in pratica, è vietata (Commenti dei deputati dei gruppo Partito Democratico)...

PAGINA: 0015

  Intervengono per dichiarazione di voto sull'articolo 18 i deputati GIANCARLO GIORDANO (SEL) (Vedi RS), ANTONIO PALMIERI (FI-PdL) (Vedi RS), LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS) e STEFANO FASSINA (PD) (Vedi RS).

PAGINA: 0052

  GIANCARLO GIORDANO. Grazie Presidente, io penso che questo articolo meriti una breve dichiarazione di voto, che comincerei così: povero quel Paese che giustifica con gli errori del passato le condizioni del presente. Abbiamo parlato della legge Berlinguer, di una sinistra che è progressivamente scivolata nel campo opposto fino a portarci ai giorni nostri, a quello che siete diventati. E in questo passaggio avevate l'occasione per dimostrare che non siete la stessa cosa della destra. L'avete sciupata, non avete corretto, anzi, probabilmente, nel combinato disposto degli articoli che poi discuteremo, il 19 e, se ci vorrà fare la grazia la relatrice per la maggioranza, il 17, capiremo quanto siete peggiorati e quanto una cultura, quella che ci ha rappresentato in maniera abbastanza chiara la collega Ascani, abbia ormai pervaso la sinistra di questo Paese. Spero che qualche coscienza dentro il Partito Democratico si smuova e prenda decisioni (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0052

  ANTONIO PALMIERI. Grazie signora Presidente, intervengo solo per esprimere il voto convintamente a favore di questo articolo da parte di Forza Italia. Siamo per la sussidiarietà fiscale; siamo per la pluralità del sistema educativo e, quindi, non possiamo che votare convintamente questo articolo che coinvolge la comunità – e chi può di più, darà di più, come abbiamo detto prima – a favore di tutte le scuole del nostro Paese (Applausi polemici dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0053

  LUIGI GALLO. Presidente, è vero che questo articolo, così com’è stato cambiato in Commissione, introduce in sostanza un finanziamento mascherato alle scuole private. Infatti, quando ci sarà un'erogazione di mille euro ad una scuola privata, in sostanza i cittadini che contribuiscono daranno 650 euro delle proprie tasche a questa scuola privata. Ma, detto questo, c’è anche un grande problema lì dove non ci sono tessuti produttivi che hanno una certa ricchezza sui territori. Noi creiamo territori che rimarranno indietro perché non c’è un tessuto produttivo ricco capace di sostenere la scuola. Infatti, è chiaro l'impianto di questo disegno di legge.
  È un impianto che sta sottraendo soldi pubblici all'istruzione e voi l'avete certificato nel vostro Documento di economia e finanza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0053

  STEFANO FASSINA. Grazie Presidente, contrariamente alla discussione che abbiamo svolto il problema fondamentale di questo articolo non è il finanziamento alle scuole paritarie di carattere privato. Là il punto è l'assenza del limite che rischia, a mio avviso, di contraddire l'articolo della Costituzione. Il punto fondamentale è che con questo articolo, come l'articolo 17 che andremo a discutere, si introducono meccanismi pesantemente regressivi sul piano economico e sociale nel finanziamento delle scuole ossia si divaricano le condizioni delle scuole. Quindi, in dissenso dal gruppo, voterò contro l'articolo 18.

PAGINA: 0016

  La seduta, sospesa alle 14, è ripresa alle 15,35.

PAGINA: 0016

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI (Vedi RS)

PAGINA: 0053

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI

PAGINA: 0016

Missioni. (Vedi RS)

PAGINA: 0053

Missioni.

PAGINA: 0016

  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono centouno.

PAGINA: 0053

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Gioacchino Alfano, Alfreider, Artini, Bindi, Boccia, Michele Bordo, Catania, Cicchitto, D'Alia, Di Gioia, Di Lello, Faraone, Fico, Gregorio Fontana, La Russa, Lupi, Mariani, Migliore, Misuraca, Pes, Pisicchio, Portas, Rampelli, Realacci, Sanga, Scotto, Speranza, Tabacci e Vignali sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente centouno, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

PAGINA: 0016

Si riprende la discussione. (Vedi RS)

PAGINA: 0053

Si riprende la discussione.

PAGINA: 0016

  PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che la Commissione ha ritirato gli emendamenti 6.401 e 20.400 ed ha presentato gli emendamenti 6.410, 10.420, 20.410, 21.400 e 26.400, in relazione ai quali il relativo termine per la presentazione dei subemendamenti è fissato alle 16. Dà quindi conto di proposte emendative ritirate dai presentatori.
  Informa infine l'Assemblea circa le determinazioni assunte dalla Presidenza relativamente alla concessione di tempi aggiuntivi per il prosieguo del dibattito.

PAGINA: 0053

  PRESIDENTE. Avverto che la Commissione ha ritirato gli emendamenti 6.401 e 20.400 e ha presentato gli emendamenti 6.410, 10.420, 20.410, 21.400 e 26.400, già inviati ai gruppi e con riferimento ai quali il termine per la presentazione dei subemendamenti è fissato per le ore 16 di oggi.@pagina=0054@
  Avverto che, fuori della seduta, gli articoli aggiuntivi Alfreider e 19.04 e Gebhard 24.01 sono stati ritirati dai presentatori.
  Avverto che la componente del gruppo Misto PSI-PLI ha esaurito il tempo previsto dal contingentamento per il seguito dell'esame. Essendone stata fatta richiesta e come da prassi costante, la Presidenza concederà un tempo aggiuntivo pari ad un terzo di quello originariamente previsto.
  Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta sono stati accantonati gli emendamenti riferiti agli articoli 11 e 17 ed è stato da ultimo approvato l'articolo 18.
  Invito la relatrice per la maggioranza ad indicare all'Assemblea da quale punto intenda riprendere i lavori. Prego.

PAGINA: 0016

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Ritiene opportuno procedere con l'esame dell'articolo 17.

PAGINA: 0054

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Signor Presidente, dall'articolo 17.

PAGINA: 0016

  Interviene per un richiamo al Regolamento il deputato LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS).

PAGINA: 0054

  LUIGI GALLO. Grazie, Presidente. È prassi che si dia il tempo di un'ora per subemendare i nuovi emendamenti presentati: ho visto che, nel suo speech iniziale, ha dato solo mezz'ora per subemendare cinque emendamenti nuovi della Commissione, quindi, chiediamo che ci sia tempo almeno fino alle 16,30.
  Inoltre, vorremmo capire se è cambiata la dinamica dei tempi assegnati ai gruppi, perché, sempre dallo speech, ho sentito che è stato dato un tempo aggiuntivo pari ad un terzo a tutti i gruppi e non più come prima che era previsto un minuto per ogni proposta emendativa. Vorrei avere dei chiarimenti su questo punto.

PAGINA: 0054

  PRESIDENTE. Onorevole Luigi Gallo, un terzo è stato dato non ai gruppi ma alla componente PSI-PLI del gruppo Misto che ha esaurito il tempo. Quindi, come da prassi, si è dato un terzo. Per quanto riguarda il termine per i subemendamenti, gli uffici hanno comunicato ai gruppi questo termine alle 14,50: quindi, è un termine che risulta, comunque, congruo.

PAGINA: 0017

(Esame dell'articolo 17) (Vedi RS)

PAGINA: 0054

(Esame dell'articolo 17 – A.C. 2994-A)

PAGINA: 0017

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 17.

PAGINA: 0054

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Sì, sull'articolo 17, con una premessa, però, Presidente, per spiegare...

PAGINA: 0017

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Vedi RS). Concorda.

PAGINA: 0056

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Grazie, signor Presidente, il Governo esprime un parere conforme a quello della relatrice. Mi permetto, molto brevemente, di aggiungere che condivido anche le riflessioni e il contenuto che hanno portato ad esprimere questo parere, avendo assistito direttamente, sia all'intenso dibattito in Commissione, sia all'approfondimento di queste ore per cercare di trovare una copertura che non venisse dallo stesso bacino che è quello delle risorse per la scuola. Mi permetto, altresì, di aggiungere che il Governo si impegna, comunque – ritenendo ancora validissima la bontà di questo articolo e del principio che introduce, cioè la possibilità anche per la scuola di partecipare al riparto del 5 per mille, una volta trovati fondi diversi e, quindi, non derivanti dallo stesso ambito dell'istruzione, immaginando anche il tema della perequazione che è comunque un tema che ci è caro e che è importante e sensibile da valutare in questo contesto – a rinviare tale questione, come dicevo, a un successivo provvedimento, che magari affronti temi di natura fiscale. Il Governo non intende certamente accantonare e abbandonare l'idea che questo tipo di articolo contenesse e continui a contenere un provvedimento molto innovativo e molto utile per il mondo della scuola.

PAGINA: 0017

  ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS), STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS) e SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), Relatori di minoranza. Esprimono il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 17.

PAGINA: 0056

  ANNALISA PANNARALE, Relatrice di minoranza. Presidente, il parere sugli identici emendamenti Brescia 17.1, Lenzi 17.2, Palmieri 17.3 e Giancarlo Giordano 17.4 è ovviamente favorevole.

PAGINA: 0056

  STEFANO BORGHESI, Relatore di minoranza. Presidente, il parere sugli identici emendamenti Brescia 17.1, Lenzi 17.2, Palmieri 17.3 e Giancarlo Giordano 17.4 è contrario.

PAGINA: 0056

  SILVIA CHIMIENTI, Relatrice di minoranza. Presidente, il nostro parere sugli identici emendamenti Brescia 17.1, Lenzi 17.2, Palmieri 17.3 e Giancarlo Giordano 17.4 è favorevole e vorrei anche spiegare le motivazioni. Noi siamo sempre stati, fin dall'inizio, contrari a questo articolo, a questa misura del 5 per mille destinata alle singole istituzioni scolastiche. Anche nella «buona scuola» c'era scritto che le risorse stanziate dallo Stato non bastano più per finanziare il nostro sistema di istruzione: noi non possiamo che opporci a questa logica. Quindi, siamo contenti che questo articolo venga soppresso tout court, perché i soldi per l'istruzione pubblica devono essere stanziati dallo Stato. Si trattava, peraltro, di una misura fortemente iniqua, in quanto il 5 per mille era destinato alle singole istituzioni scolastiche e quindi, chiaramente, si sarebbe andata ad allargare la forbice tra le scuole situate in territori avvantaggiati e le scuole invece situate in territori più difficili e svantaggiati. Sin dall'inizio avevamo cercato di sopprimere questo articolo oppure di emendarlo, nel senso che venisse creato un fondo cui destinare queste risorse che poi venissero ripartite in maniera equa fra tutte le istituzioni scolastiche, possibilmente destinando di più laddove i fondi servono di più. Neanche le modifiche che sono state fatte in Commissione, quindi di destinare l'80 per cento alle singole scuole e il 20 per cento a questo fondo perequativo che sarebbe poi stato distribuito nei @pagina=0057@territori più svantaggiati, erano sufficienti. Quindi, siamo contenti che questo articolo venga soppresso e la consideriamo anche una vittoria del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0018

  Intervengono sugli identici emendamenti Brescia 17.1, Lenzi 17.2, Palmieri 17.3 e Giancarlo Giordano 17.4, interamente soppressivi dell'articolo 17, i deputati ANTONIO PALMIERI (FI-PdL) (Vedi RS), SERGIO PIZZOLANTE (AP) (Vedi RS), GIANCARLO GIORDANO (SEL) (Vedi RS), FABIO RAMPELLI (FdI-AN) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS), ANNA ASCANI (PD) (Vedi RS), MILENA SANTERINI (PI-CD) (Vedi RS) e ROBERTO SIMONETTI (LNA) (Vedi RS).

PAGINA: 0057

  ANTONIO PALMIERI. Grazie, Presidente. Noi siamo contenti che la maggioranza e il Governo abbiano accolto le sollecitazioni che abbiamo fatto in Commissione, ponendo l'indice su queste tre criticità di questo articolo. Come ho detto in chiusura di mattinata, noi da sempre siamo storicamente a favore di tutti gli strumenti di sussidiarietà fiscale. Siamo quelli che hanno inventato il 5 per mille nella legge finanziaria del 2005. Quindi, da questo punto di vista, avevamo sottolineato fin da subito i pericoli che una norma fatta male come questa avrebbe portato contro gli enti del Terzo settore e contro l'istituto del 5 per mille, che è diventato una felice e positiva tradizione di sussidiarietà fiscale, di democrazia fiscale nel nostro Paese. Da questo punto di vista, ritengo che sia effettivamente un atteggiamento di buonsenso quello assunto dal Governo e dalla maggioranza. Abbiamo sentito la Ministra prendere un impegno, vedremo come sarà tradotto quest'impegno. Certamente, il tentativo, anche qui pasticciato, di usare una norma oramai familiare come quella del 5 per mille per tentare una manovra di comunicazione è evidentemente fallito. La cosa importante è che finalmente, dopo giorni e giorni di insistenza, si sia arrivati a questo punto. Quindi, confermo il voto favorevole di Forza Italia su questi emendamenti soppressivi dell'intero articolo e vediamo come proseguiremo poi i nostri lavori.

PAGINA: 0057

  SERGIO PIZZOLANTE. Grazie, Presidente. Riteniamo questo articolo sull'istituzione del 5 per mille a favore della scuola uno degli elementi più innovativi di questo provvedimento.
  È un'opportunità alla quale noi diamo grande significato e grande importanza, non soltanto perché questo permetterà di finanziare le scuole più disagiate, ma anche perché dal punto di vista culturale e strategico può essere lo strumento per creare un clima attivo e positivo nei confronti della scuola, per attivare strumenti di partecipazione, per creare l'effetto comunità intorno alla scuola e anche per creare un meccanismo di valutazione della scuola, dell'istituto e delle attività educative, scolastiche e formative dell'istituto. Capiamo, come ci è stato detto, che vi sono dei problemi tecnici per affrontare e risolvere il problema già dentro questo provvedimento, o meglio, in questa fase del provvedimento, qui oggi alla Camera, per le cose che ci sono state spiegate in quanto andrebbe ad attingere ai fondi del no-profit, che già sono fondi dimensionati verso il basso. E quindi noi non vogliamo che si vada ad attingere ai fondi del no-profit, noi vogliamo, così come avevamo scritto in un emendamento, che ci possa essere un fondo ad hoc per il 5 per mille per la scuola e, quindi, una migliore e più finalizzata organizzazione dello stesso fondo e dello stesso istituto. Noi accettiamo quindi la proposta dello stralcio, ma chiediamo che già nel passaggio al Senato – ci sono i tempi – venga rivista questa decisione per trovare le risorse e gli strumenti per poterlo già inserire all'interno della riforma della scuola e, al massimo, nella legge di stabilità fra qualche mese. Quindi siamo d'accordo, ma chiediamo al ministro che si pronunci in maniera ufficiale e determinata rispetto alla necessità comunque di dare vita a questa innovazione, ripeto, costruendo i meccanismi tecnici che consentano il buon funzionamento di questo istituto senza attingere ad altri fondi, già nel passaggio al Senato, se possibile, e noi al Senato saremo attivi e determinati per raggiungere questo obiettivo, o al massimo nella legge di stabilità. Chiediamo però che il ministro @pagina=0058@ci dica formalmente e ufficialmente che sono anche queste le intenzioni del Governo.

PAGINA: 0058

  GIANCARLO GIORDANO. Grazie, Presidente. A noi sfugge completamente il senso della parola che si sta usando rispetto ad una cosa che era sbagliata – e lo si vedeva lontano un miglio – e che sbagliata si è dimostrata. Lo avevamo detto con forza, oggi la maggioranza segna il passo, cade uno degli architravi non innovativi, ma iniqui, infilati in una riforma pasticciata, figlia di un riformismo «praticone». Onestamente, non lascia ben sperare quanto detto dalla signora ministra di prendere l'impegno di tornarci sopra, come se questo passaggio non contasse nulla, mentre state cancellando un intero articolo. Vi diamo un semplice suggerimento su come affrontarlo: risolvete prima i problemi e poi presentate le soluzioni. Ve lo abbiamo detto in Commissione, ve lo abbiamo ripetuto chiedendo uno stralcio per coerenza di materia dei tre articoli di fatto interessati (artt. 17, 18 e 19). Se, come dire, con un minimo di resipiscenza si potesse stralciare anche l'articolo 19, lo dico alla relatrice, non sarebbe male, sarebbe un bel segnale.

PAGINA: 0058

  FABIO RAMPELLI. Grazie, Presidente. Intanto faccio una comunicazione di servizio: non abbiamo ricevuto gli emendamenti, a cui ha fatto riferimento poco fa la Presidenza, e quindi non abbiamo potuto prenderne visione.
  Aspettiamo che la cosa accada in tempi ragionevoli: parlo agli uffici.
  Per quello che attiene alla soppressione dell'articolo 17, la riteniamo per metà una buona notizia e per metà una cattiva notizia. Vorrei ricordare a coloro che hanno la bontà di ascoltarmi che le famiglie italiane nel 2014 hanno contribuito, volontariamente, per beni e servizi sborsando 390 milioni di euro. Quindi, significa che questo fenomeno esiste nella misura in cui lo Stato italiano non riesce a fare fronte alle spese per poter mettere le scuole in una condizione di sicurezza, di agibilità, di decoro e per poterle fornire di tutte le attrezzature necessarie, laboratori e palestre scolastiche comprese, per offrire una formazione che sia dignitosa per le famiglie e gli studenti. Questo è il presupposto, il punto di partenza.
  Se il Governo aveva individuato la norma del 5 per mille, è come se fosse stata una sorta di formalizzazione per un contributo che già esiste. Quindi, in quanto tale non è un errore; l'errore è consentire alla famiglia di scaricare il 5 per mille sull'istituto frequentato dal figlio, perché questo crea – come già stato detto da più persone in quest'aula – delle evidenti disparità sociali e territoriali, perfettamente in contraddizione con le norme costituzionali.
  Quindi, si sarebbe dovuta correggere la norma del 5 per mille per mitigarla e consentire che il contributo dato alla scuola in qualche maniera potesse (in maniera più abbondante di quello che era previsto dal provvedimento) essere spalmato su tutte le scuole d'Italia, in modo tale che non ci fossero dei favori particolari per la scuola di qualche territorio ricco: per la scuola dei Parioli, come è stato detto qui da qualche collega, così come non ci fossero delle evidenti penalizzazioni per le scuole del quartiere Zen di Palermo, di Scampia a Napoli o di Tor Bella Monaca a Roma.
  La preoccupazione che vada a intaccarsi il tesoretto del 5 per mille per le associazioni no profit è legittima e anche noi siamo ed eravamo preoccupati per questo. Però io penso che una strada, anche veloce, per porre rimedio a queste due questioni si possa perseguire.
  Nel frattempo, comunque, siccome il meglio è nemico del bene, mi accontento di questa soppressione dell'articolo 17 e già ho chiesto al collega Palmieri di poter considerare la mia firma sul suo emendamento @pagina=0059@o eventualmente sull'emendamento che formalizza la soppressione dell'articolo 17.

PAGINA: 0059

  PRESIDENTE. Intanto, onorevole Rampelli, la Presidenza ha verificato e sono stati comunicati gli emendamenti a tutti i gruppi. Tuttavia, poiché lei mi sottopone un'esigenza, che peraltro anche altri gruppi mi hanno posto e questa cosa non incide sull'andamento concreto dei nostri lavori, spostiamo il termine alle 16,20, in modo da dare la possibilità a tutti i gruppi che intendano subemendare, anche quelli che non ne abbiano avuto modo finora, di poterlo fare.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ascani. Ne ha facoltà.

PAGINA: 0059

  ANNA ASCANI. Signor Presidente, intervengo soltanto per ricordare un lavoro che è stato fatto dalla VII Commissione e, devo dire in questo caso, da tutta la VII Commissione ed in particolar modo dal gruppo del Partito Democratico nella Commissione. Infatti, chi c'era in quei giorni che abbiamo passato al lavoro su questo testo ricorda benissimo che era stato preso un impegno chiaro. Non solo era stato individuato un fondo ad hoc sul 5 per mille, ma ci si era ripromessi che, qualora non si fosse trovata una situazione adeguata in fretta per distinguere i fondi alle scuole dai fondi al terzo settore, si sarebbe proceduto in questo senso, in altre parole di escludere questa parte dal testo.
  Devo dire che oggi rispettare un impegno che ci eravamo presi in Commissione – eravamo in tanti, anche colleghi che non sono membri della VII Commissione erano lì e sicuramente se lo ricorderanno – è sicuramente un risultato del Partito Democratico, che ha fatto un lavoro collegiale su questo punto e che quindi assolutamente può rivendicare questo fatto e, in particolare, grazie al lavoro che ha fatto la relatrice, insieme sicuramente al Governo, e grazie al lavoro di squadra che si è fatto con i colleghi delle altre Commissioni.
  Per cui è importante riconoscere che non solo il lavoro di Commissione è stato utile sul resto del testo, ma anche in questo senso di nuovo si conferma un lavoro fondamentale per far uscire da qui un testo che sia il migliore possibile.
  Per questo motivo ovviamente il Partito Democratico esprime parere favorevole, voterà a favore dell'emendamento e naturalmente ringrazia il lavoro che si è fatto, ringrazia i colleghi, la relatrice e il Governo per avere aperto a questa che era una richiesta di tutto il Partito Democratico.

PAGINA: 0059

  MILENA SANTERINI. Signor Presidente, il gruppo Per l'Italia-Centro Democratico non aveva chiesto di sopprimere la norma sul 5 per mille alle scuole, perché la ritiene comunque una norma che stabilisce un contributo indiretto da parte dei cittadini e quindi utile, non diretto ma indiretto. Aveva però chiesto e ottenuto delle norme di perequazione, per evitare proprio la differenza fra le scuole che avrebbero avuto grandi benefici e quelle meno. Ma soprattutto avevamo chiesto due garanzie, la prima è che ci fossero risorse aggiuntive e la seconda che appunto non fosse sottratto al terzo settore e alla ricerca, perché abbiamo appena stabilizzato il 5 per mille in legge di stabilità, sono fondi necessari all'attività sociale, non dovevamo metterli in concorrenza. Se queste due garanzie, che anche noi avevamo chiesto, non possono essere soddisfatte, meglio saggiamente stralciare la norma e ringrazio il Ministro di aver preso un chiaro impegno in questo senso.

PAGINA: 0059

  ROBERTO SIMONETTI. Signor Presidente, vede, qui siamo non dico alla farsa, ma quasi, perché ci si nasconde dietro a quanto detto per esempio dall'onorevole Ascani, che dice che già in Commissione si pensava di voler sopprimere l'articolo del @pagina=0060@5 per mille, quando tutti i deputati e le deputate che qui difendono il provvedimento sono andati per settimane sul territorio a sbandierare il 5 per mille come una delle soluzioni dei problemi economici (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini), delle ristrutturazioni e delle costruzioni delle nuove strutture scolastiche.
  Ora capisco benissimo che ci sia la minoranza PD mischiata con qualche altro parlamentare che abbia imposto una linea, abbia chiesto qualcosa; gli date lo scalpo su una cosa che praticamente non considerate così prioritaria e lo scalpo sulla buona scuola per la minoranza del PD è il 5 per mille. Non capisco poi il resto del centrodestra perché stia al gioco interno di questa conferenza permanente che si svolge non nelle sedi opportune, ma all'interno dell'Aula parlamentare e delle sedi istituzionali del Partito Democratico. Quindi, devo dire che siamo forse l'unica forza politica che crede effettivamente che il privato possa aiutare il pubblico, perché il discorso che è stato fatto oggi, il dibattito oggi era stantio, neanche più in Russia, neanche più in Cina si fa il dibattito che è stato fatto oggi (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini) legato al finanziamento privato della scuola pubblica. Ma dovete vivete ? Dove state vivendo ? Ma vedete in che situazione è lo Stato italiano ? Se non interviene il privato, il pubblico quasi non riesce a fare più niente.
  Allora, dico, se l'onorevole Ascani già sapeva in Commissione che avrebbe abolito il testo dell'articolo 17, perché non ha presentato l'emendamento e va a votare l'emendamento PD che era strumentale per rompere le scatole alla maggioranza ? Scusate, ma io credo proprio che questa sia un'ennesima farsa che il Parlamento deve subire perché il PD al suo interno non riesce a trovare una sintesi (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini).

PAGINA: 0018

(Esame dell'articolo 19) (Vedi RS)

PAGINA: 0060

(Esame dell'articolo 19 – A.C. 2994-A)

PAGINA: 0018

  Interviene sul complesso delle proposte emendative riferite all'articolo 19 il deputato FERDINANDO ADORNATO (AP) (Vedi RS).

PAGINA: 0060

  FERDINANDO ADORNATO. Presidente, in realtà già sull'articolo 18 abbiamo cominciato una discussione che a molti è sembrata un po’ antiquata. Pur tuttavia, evidentemente, fa parte delle sensibilità di alcuni colleghi presenti nell'Aula e, quindi, va presa molto sul serio.
  Come è noto, tra la parola «sinistra» e la parola «privato» c’è una guerra secolare, che, a giudicare da alcuni interventi, non è ancora conclusa. Per la verità, la sinistra moderna, da Schröder a Blair e, direi anche, a Matteo Renzi, quando ha voluto governare le società occidentali, ha dovuto dichiarare una tregua o, addirittura, uscire da questa guerra; capire che l'attività privata, imprenditoriale o sociale, può essere un arricchimento, può essere @pagina=0061@usata ai fini della trasformazione della società e, quindi, può essere un momento progressivo della società.
  Ma, al di là di questo, io capirei se questa guerra, tra la sinistra e la parola «privato», permanesse in un ambito preciso, cioè il privato del profitto. Lo capirei. Anche noi non abbiamo in simpatia il privato che punta solo sul profitto, anche se sappiamo che, puntando su quello, poi favorisce lo sviluppo della società. E, quindi, non abbiamo in simpatia il privato che pensa solo a sé e non al bene comune. Questo è un ritornello che possiamo ancora ascoltare e, in fondo, accettare.
  Ma credo che anche i colleghi di SEL, cui va la mia stima – loro lo sanno – personale, avranno sentito parlare del concetto di «privato sociale». Se proprio non vogliamo metterci d'accordo sul fatto che la parola «pubblico» non coincide con la parola «statale», cosa evidente in tutto il mondo occidentale, sia pure. Non vogliamo metterci d'accordo su questo ? Va bene. Ma l'espressione «privato sociale» i colleghi di SEL, che sono tra quelli che leggono di più, che sanno cosa sono i libri, l'avranno incrociata, intercettata. Il privato sociale è il privato che nell'ecologia, nell'arte, nella cultura e, per parlare di noi, nella scuola si pone e si fa carico del bene comune e gestisce anche situazioni pubbliche per aiutare il bene comune. E questo che cosa è ? È un arricchimento.
  Siamo davvero così sicuri, dunque, di potere fare a meno delle scuole cosiddette «private», se vogliamo chiamarle così (ma sono paritarie, con concetto più preciso) ? Siamo sicuri che possiamo farne a meno ? Siamo sicuri che non sia un arricchimento ? Non credo che chi si mette ad aprire una scuola privata o paritaria lo faccia per lucro o per profitto. Spesso sono persone che vanno in deficit, anche personalmente. Lo fanno per inseguire un progetto educativo, che può essere contestato ovviamente, ma lo fanno per quello e non lo fanno per arricchirsi. I genitori che mandano i figli in queste scuole pagano due volte: pagano la fiscalità generale dello Stato, e quindi pagano la scuola statale, e pagano la retta per i propri figli. Quindi, se si offrono detrazioni, come avviene nell'articolo 19, è chiaro che non si sta facendo un regalo: si sta tenendo conto che le scuole paritarie fanno pienamente parte, da Luigi Berlinguer in poi, del sistema nazionale dell'istruzione.
  Noi abbiamo un emendamento su quest'articolo, signor Presidente, che propone di aumentare queste detrazioni da 400 a 800 euro. Qualcuno dice: ma 400 euro sono pochi soldi. Non è per questo che noi lo facciamo, perché non ci interessa l'entità dei soldi che sono indicati. Ci interessa che questo provvedimento stabilisca il principio, e finalmente questa riforma lo stabilisce, che le scuole paritarie sono pienamente da considerare nell'arco del sistema nazionale dell'istruzione.
  Bene ha fatto la relatrice a proporre l'emendamento sui «diplomifici», perché, mentre per la scuola materna e per la scuola dell'infanzia non credo che ci siano obiezioni possibili da fare, con riguardo alle paritarie, forse nel campo dei licei, cui si estende il criterio della detrazione, c’è invece un monitoraggio da fare, perché qualcuno può pensare, pagando la retta, di assicurare il diploma, appunto sicuro, a suo figlio.
  Quindi va monitorato, ma, affinché questo rischio non possa esserci, noi dobbiamo capire che il principio va sancito. Noi ritireremo quell'emendamento, ma l'abbiamo voluto presentare in Aula per far capire il senso di questa sfida, che di più dobbiamo fare, che oltre dobbiamo arrivare, superando tutte le difficoltà ideologiche e anche pragmatiche che possono esserci, per arrivare a questo obiettivo, ad un sistema pienamente nazionale di istruzione.
  Per noi – guardate, voglio essere molto sincero – il fatto che la gran parte di queste scuole paritarie siano scuole cattoliche è un'anomalia, è un'anomalia da superare, perché in Australia, negli Stati Uniti, in tutto il mondo occidentale, il concetto che è importante è che i genitori, i cittadini, le comunità possono fare scuola della società civile e non necessariamente @pagina=0062@solo il mondo cattolico. Ma perché dobbiamo essere così retrogradi, quando guardando Australia e Stati Uniti vediamo che fioriscono. E mi viene da dire, con una frase che gli amici di SEL ricorderanno: che cento fiori fioriscano ! Che cento fiori fioriscano in una rivoluzione che vede una gara per il sapere gestita dallo Stato e gestita dal privato sociale.
  Questo è il nostro obiettivo. Un obiettivo liberista ? Ho cercato di spiegare, poi se vogliamo litigare per forza, litighiamo, ma non è un obiettivo liberista, è un obiettivo di arricchimento della zona pubblica attraverso la partecipazione della società civile. E vorrei dedicare agli amici e ai colleghi che non condividono questa posizione, infine, non un pensiero di Milton Friedman e neanche di Don Sturzo e neanche di Don Milani. Voglio rammentarvi una posizione assunta nel 1918 su Il Grido del Popolo da un piccolo intellettuale sardo con gli occhiali, Antonio Gramsci: «Noi socialisti dobbiamo essere propugnatori della scuola libera, della scuola lasciata all'iniziativa privata e ai comuni; la libertà nella scuola è possibile solo se la scuola è indipendente dal controllo dello Stato». Un errore di gioventù ? No.
  Voi sapete quanto Gramsci fosse sensibile ai temi della società civile, ai temi di una formazione culturale di una nazione e voi sapete, allora, che non è neanche più un motivo ideologico che può dividerci. Facciamo cadere questo muro, come questa riforma sta facendo, facciamo cadere questo muro e guardiamo avanti a un sistema unico nazionale dell'istruzione pubblico, fatto da scuole statali e scuole del privato sociale. E l'obiettivo in palio è una gara, è la gara del sapere, è la gara della trasformazione dei saperi, è la gara nella quale non si può rinunciare a niente, perché è la gara del futuro (Applausi dei deputati dei gruppi Area Popolare (NCD-UDC) e Scelta Civica per l'Italia e di deputati dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

PAGINA: 0018

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 19.

PAGINA: 0062

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Signor Presidente, questa volta sarò rapidissima: invito al ritiro su tutti gli emendamenti, altrimenti il parere è contrario. Ho recuperato i minuti che ho preso prima.

PAGINA: 0018

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Vedi RS). Concorda.

PAGINA: 0062

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice.

PAGINA: 0018

  ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS), STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS) e SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), Relatori di minoranza. Esprimono il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 19.

PAGINA: 0062

  ANNALISA PANNARALE, Relatrice di minoranza. Signor Presidente, esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti Di Lello 19.1 e Pannarale 19.2, sugli emendamenti Luigi Gallo 19.3 e Vacca 19.5 e 19.6. Sugli emendamenti Vacca 19.8, 19.9 e 19.10 mi rimetto all'Assemblea. Esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti Giorgis 19.12 e Vacca 19.13, sugli emendamenti Pannarale 19.15, Brescia 19.20 e Pannarale 19.21, mentre sull'articolo aggiuntivo Centemero 19.07 mi rimetto all'Assemblea. Esprimo parere contrario sugli articoli aggiuntivi Centemero 19.01 e 19.02 e Falcone 19.08. Esprimo parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Pannarale 19.05, mentre sull'articolo aggiuntivo Rubinato 19.06 mi rimetto all'Assemblea.

PAGINA: 0063

  STEFANO BORGHESI, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

PAGINA: 0063

  SILVIA CHIMIENTI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

PAGINA: 0018

  Intervengono sugli identici emendamenti Di Lello 19.1 e Pannarale 19.2 i deputati PAOLA BINETTI (AP) (Vedi RS) e MARCO DI LELLO (Misto-PSI-PLI) (Vedi RS).

PAGINA: 0064

  PAOLA BINETTI. Fra le tante cose che sono state dette in mattinata, volendo valorizzare quello che è il contributo specifico delle scuole paritarie, a me sembra che vi siano tre osservazioni che non mi risulta siano emerse con la sufficiente chiarezza. La prima è questa: le scuole paritarie non sono scuole per ricchi, o, perlomeno, non sono solo scuole per ricchi. Chi fa questa affermazione dimentica quanto importante sia l'impegno che in molti ambiti – mi dispiace per il collega Adornato – in Italia, vicini all'esperienza del mondo cattolico, si sta mettendo.
  Penso, per esempio, a tutte le scuole che nascono nella cultura salesiana, penso alle scuole che nascono in diversi ordini, che hanno scelto, come mission specifica, quella di farsi carico di ragazzi che provengono da classi sociali più disagiate. Penso a quelle che si fanno carico di ragazzi con specifiche disabilità. Penso a tutta l'Opera Don Calabria, penso al lavoro che fanno, per esempio, al Centro ELIS. Penso a mille altre situazioni che ci sono in Italia, che ci portano a dire che le scuole paritarie non sono solo scuole per ricchi; al contrario, sono scuole che contribuiscono potentemente a ridurre quel gap che ci può essere nella nostra società.
  Non a caso, molte volte è stato citato Don Milani e la scuola di Barbiana: considerare la scuola di Barbiana una scuola per ricchi credo che sia una di quelle, potremmo dire, manipolazioni fraudolente rispetto alla realtà. Una seconda osservazione, che mi sembra interessante mettere in evidenza, è che, molto spesso, nelle scuole paritarie, proprio per le dimensioni più piccole, si sono fatte le sperimentazioni più brillanti, quelle sperimentazioni più efficaci, che, poi, sono passate dal prototipo al modello più generale della scuola statale, intesa come scuola molto più numerosa, e quindi aperta anche a una complessità di tematiche più varie.
  Penso, per esempio, alla digitalizzazione delle scuole, che è stata sperimentata in molte scuole paritarie. Penso, per @pagina=0065@esempio, all'apprendimento della lingua inglese, penso al bilinguismo come formula caratteristica di molte di queste scuole.
  Penso, per esempio, all'importanza e all'enfasi che si dà all'educazione sportiva, oggetto di uno di quegli emendamenti parcheggiati in attesa di nuova valutazione. Penso a mille altre situazioni in cui le scuole paritarie offrono il modello che poi diventa generalista. In questo senso, possiamo considerare anche tutto il lavoro che si fa nel campo dell'orientamento, penso, per esempio, a tutto il lavoro della tutorship, tipica delle scuole FAES, in cui la formazione personalizzata diventa modello e prototipo di formazione per ogni studente, perché di ognuno si possano valorizzare le capacità.
  È assolutamente vero che ci possano essere dei problemi, perché nessuna realtà è mai perfetta e colgo senz'altro le osservazioni di alcuni colleghi di questa mattina rispetto alla sperequazione, invece, che ci può essere, a volte, nei confronti del personale e del fatto che possa risultare sottopagato. Benissimo, che venga lì severità, rigore ed esigenza, perché se gli insegnanti nelle scuole paritarie lavorano di più, con più zelo, con più fantasia e con più creatività, non solo meritano di essere pagati ugualmente, ma semmai meritano di essere pagati di più.
  È per questo, ovviamente, che noi ci opporremo all'emendamento presentato dai colleghi di SEL che in questo momento è discussione. Ci opponiamo perché impoverirebbe radicalmente il tessuto, la sperimentazione e la libertà intellettuale. Si convertirebbe per i giovani in una di quelle flagranti contraddizioni anche a quegli articoli 2 e 3 della nostra Costituzione, che vogliono che nessuno sia fatto oggetto di discriminazioni (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC)).

PAGINA: 0065

  MARCO DI LELLO. Grazie, Presidente. Come vede c’è anche il mio emendamento. Per me è un'occasione anche per ricordare alla collega Ascani come il primo nucleo di maestri di strada nel nostro Paese, quelli che andavano a cercare per istruirli gli analfabeti nelle case, erano socialisti. All'inizio del Novecento, nel 1919, fece grande scalpore lo sciopero dei maestri socialisti di Milano, perché non avevano mai scioperato, perché consideravano quella una sorta di missione, un sacerdozio laico. In contemporanea, in Inghilterra, alla fine dell'Ottocento, era nata la Società Fabiana. Negli anni Cinquanta e Sessanta è alla passione di un grande socialista come Tristano Codignola che si deve la scuola media unica del nostro Paese, che supera il classismo post fascista.
  Il filo rosso che lega la scuola e il socialismo si tiene, dunque, insieme da almeno centocinquanta anni, lungo un percorso di assoluta e straordinaria coerenza. E lungo quel percorso noi socialisti continuiamo ancora oggi ad essere fedeli all'idea che a tutti occorra dare un'opportunità e che per offrirla serva una scuola pubblica di qualità. Perciò, lo ripeto ancora alla collega Ascani, i socialisti hanno da sempre votato, anche nel Duemila, contro il finanziamento alla scuola pubblica.

PAGINA: 0019

  Interviene per un richiamo al Regolamento il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS).

PAGINA: 0066

  DAVIDE CRIPPA. Presidente, richiamo al Regolamento, articolo 8. Il tempo che adesso perdiamo nel fare un richiamo al Regolamento, non lo avremmo perso se lei avesse revocato la votazione. Pertanto, nel momento in cui lei legge l'emendamento e chiede se qualcuno è iscritto a parlare se, anziché guardare il foglio, guarda verso i proponenti, presumibilmente poteva vedere il collega Luigi Gallo...

PAGINA: 0066

  PRESIDENTE. La ringrazio. La Presidenza è aiutata anche dagli assistenti, che sono tra l'altro molto bravi e molto attenti, se quando arrivano gli emendamenti i colleghi chiedono la parola. Ora l'onorevole e collega ha chiesto la parola e io avevo già aperta la votazione.
  Passiamo all'emendamento Vacca 19.5.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Vacca 19.5, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

PAGINA: 0019

  Interviene sull'emendamento Vacca 19.6 il deputato LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0067

  LUIGI GALLO. Presidente, non può andare con questa velocità e senza dare il tempo di intervenire sugli emendamenti.

PAGINA: 0019

  Intervengono sull'emendamento Vacca 19.8 i deputati LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS) e MARIO MARAZZITI (PI-CD) (Vedi RS).

PAGINA: 0067

  LUIGI GALLO. Allora ci consideri iscritti su tutti gli emendamenti...

PAGINA: 0068

  MARIO MARAZZITI. Presidente, grazie. Volevo solidarizzare, perché non si può trattare così il Presidente della Camera dei deputati. Volevo ringraziare anche, attraverso di lei, l'onorevole Gallo perché con i suoi interventi è la dimostrazione che non è vero che i migliori cervelli italiani vanno all'estero.

PAGINA: 0019

  Interviene sull'emendamento Vacca 19.9 il deputato LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0068

  LUIGI GALLO. In Commissione, il lavoro migliorativo che avete fatto è quello di allargare questa misura anche ai diplomifici. Non bastava che questa misura andasse a dare detrazioni per le rette scolastiche per la scuola dell'infanzia o la scuola primaria, l'avete allargata anche alle scuole superiori. Noi pensiamo che, invece, vada ristretta alla scuola dell'infanzia. @pagina=0069@Abbiamo fatto restrizioni di varia gradazione: prima la scuola dell'infanzia statale o quanto meno la scuola dell'infanzia. Infatti, in alcuni territori riconosciamo che non esiste una valida alternativa statale per la scuola dell'infanzia. Naturalmente questo dovrebbe spingervi a costruirla quella valida alternativa statale e non a continuare a dirottare fondi dallo Stato verso i privati (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0020

  Intervengono sull'emendamento Vacca 19.10 i deputati SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), SIMONETTA RUBINATO (PD) (Vedi RS) e GIOVANNI PAGLIA (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0069

  SILVIA CHIMIENTI. Grazie Presidente, non c’è nessuna ideologia dietro l'opposizione del MoVimento 5 Stelle a questo articolo che consente la detraibilità delle rette scolastiche per chi iscrive i figli alle scuole paritarie. Come sapete, siamo oltre le ideologie e ne andiamo anche molto fieri. Noi non saremmo contrari a questa misura se il sistema pubblico statale di istruzione fosse perfettamente funzionante, adeguatamente finanziato e fornisse a tutti gli studenti le stesse identiche opportunità su tutto il territorio italiano, così come prescrive la nostra Costituzione. Purtroppo, l'emergenza oggi è la scuola pubblica statale ed è solo per questo motivo che è iniquo sottrarre risorse che servirebbero al sistema pubblico statale per garantire che gli allievi, che non possono permettersi di pagare le rette, e che non potranno farlo neanche dopo questa misura, non si vedano cadere i soffitti in testa e non debbano patire il freddo d'inverno nelle loro scuole. Si tratta di priorità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0069

  SIMONETTA RUBINATO. Presidente, io vorrei sfatare questo luogo comune per cui in questo Paese, negli ultimi anni, a partire dal 2000 in particolare, si siano tolte risorse alla scuola pubblica per passarle alle scuole private. Lascio perdere la questione terminologica che non tutto ciò che è pubblico è per forza statale e il fatto che dovremmo preoccuparci dei monopoli non solo in materia economica, ma anche all'interno del sistema educativo, che dovrebbe essere pluralista, e lasciare, come ci chiedono le risoluzioni europee, la possibilità di scelta alle famiglie. Lasciamo perdere questo: qui si dice che si tolgono risorse alla scuola statale mentre pubblico oggi è lo statale e il paritario (paritario comunale e paritario privato). Ma vogliamo dire quali sono i numeri ? Cito Berlinguer in un recente convegno: cinquant'anni fa le scuole paritarie coprivano il 27 per cento dell'offerta educativa in questo Paese. Oggi è il 12 per cento dell'offerta educativa che viene coperto da queste scuole e, in particolare, nella scuola primaria è solo il 7 per cento e nelle scuole secondarie passiamo dal 4 al 6 per cento. È solo la copertura della scuola dell'infanzia che, su base nazionale, è il 38 per 100 che porta la media complessiva al 12 per cento. In Francia, dove il finanziamento è pubblico, con sistemi di valutazione e controllo giustamente dei risultati dello Stato, il sistema dell'offerta cosiddetta paritaria è al 20 per cento.@pagina=0070@
  Quindi, sfatiamo questa cosa: in Italia non c’è il rischio di privatizzare la scuola pubblica, ma di statalizzarla e questo, come ribadisco, è un problema di monopolio che, anche in tema educativo, non fa bene. E raccolgo la provocazione dei colleghi del MoVimento 5 Stelle, giusta e sacrosanta, e anche di Sinistra Ecologia Libertà: io voglio un Paese in cui le famiglie meno abbienti possano scegliere. E, quindi, avete ragione che questa detrazione è estremamente contenuta perché non sono 400 euro di detrazione, ma sono solo 76 euro. E siccome in una scuola dell'infanzia – e sto solo a questa – del mio comune il 60 per cento dei bambini non trova la scuola statale gratis, senza retta, i genitori che trovano solo la scuola paritaria – quindi, non si tratta di una scelta – e che pagano una retta di 1.500 euro (150 al mese) potranno portare in detrazione meno di 100 euro. Di cosa stiamo parlando ? Gli vogliamo anche mettere un limite alla detrazione ai fini ISEE ? Questi sono cittadini che pagano le imposte esattamente come tutti gli altri e proprio perché non sono ricchi non sfuggono all'imposizione fiscale. Quindi, secondo me, dovremmo impostare un ragionamento più ambizioso. E questo è solo un inizio di attuazione di un principio. Guardate Briatore di tutto ha bisogno meno che di avere 100 euro di detrazione fiscale sulle spese scolastiche. Gli costa di più il commercialista che il vantaggio di portarseli in detrazione. Il tema vero è dare strumenti alle famiglie meno abbienti. E vorrei ricordare che queste scuole sono nate negli anni Venti e Trenta, quando l'offerta statale non c'era e le comunità, perché queste sono scuole di comunità, si sono costruite le scuole perché volevano dare una possibilità e un'opportunità ai bambini delle famiglie meno abbienti. Non ne avevano bisogno i ricchi in quanto avevano il precettore.
  Quindi usciamo da questa logica ideologica che pure falsifica la realtà perché, ripeto, in Italia il rischio non è la privatizzazione e per i dati che vi ho dato, siamo molto lontani ormai anche dalla Francia, non parliamo dell'Olanda dove i risultati degli studenti mediamente sono i migliori in Europa e la scuola è al 70 per cento privata-paritaria, controllata dallo Stato e finanziata dallo Stato. Siamo fuori da questo contesto europeo. Ci deve interessare la valutazione e il risultato, anche chiudendo scuole paritarie che, come dite voi, non fanno il loro dovere, che non accolgono tutti. Da sindaco ho toccato con mano scuole paritarie che hanno accolto bambini che non potevano pagare la retta, extracomunitari, e non sono venuti a chiedere la retta al comune, semplicemente fanno le feste di beneficenza, si autotassano, fanno di tutto per accogliere tutti. Queste sono le paritarie che ci piacciono e dovremmo difenderle molto di più (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

PAGINA: 0070

  GIOVANNI PAGLIA. Grazie Presidente, noi in realtà non abbiamo assolutamente nulla contro le scuole private. Semplicemente crediamo che ci sia un punto di equilibrio e che tale punto di equilibrio – guardate un po’ che strano – fosse stato scritto nella Costituzione italiana: da un lato, cioè, la libertà di istituirle liberamente e di frequentarle, dall'altro di farlo senza oneri per lo Stato. Ora giova ricordare anche all'interno di questo dibattito che lo Stato italiano, euro più euro meno, eroga anche quest'anno circa mezzo miliardo di euro direttamente alle scuole paritarie. A questo si aggiungono le risorse che alcune regioni mettono ulteriormente a disposizione e a questo si aggiungono le risorse che molti comuni mettono ulteriormente a disposizione. Ora quello che voi fate qui è di introdurre anche la detrazione alle famiglie. Se tutti quei 500 milioni di euro venissero messi a disposizione delle famiglie per detrazioni in libertà, saremmo favorevoli ma a quelli, che vengono dati con altri criteri, opachi e non trasparenti, si aggiunge questo. Non sono @pagina=0071@solo le paritarie, le materne, ad esempio: l'avete allargato con un emendamento peggiorativo in Commissione anche agli istituti superiori. Ora mi dovreste spiegare tutti i ragionamenti che ho sentito qui dentro sulla libertà di accesso, sul fatto che non ci sono solo i servizi pubblici, cosa c'entrano con le superiori. E qui si introduce un elemento assolutamente ideologico perché, quando ci sono istituti che prendono rette elevate dai cittadini, hanno abbondanti finanziamenti dal pubblico, volete dare ad essi anche il contentino dei 76 euro, esattamente 76 euro: 76 euro è la mancia ideologica data in aggiunta anche all'istituzione secondaria, a chi sceglie liberamente – non voglio dire nulla su questo – di rivolgersi ad un'istituzione privata anziché a quella garantita come da Costituzione dallo Stato. Parliamo di questo e rimaniamo nei termini reali della questione (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0020

  Intervengono sugli identici emendamenti Giorgis 19.12 e Vacca 19.13 i deputati LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS), ANDREA GIORGIS (PD) (Vedi RS), ROCCO BUTTIGLIONE (AP) (Vedi RS), ROCCO PALESE (FI-PdL) (Vedi RS), GIAN LUIGI GIGLI (PI-CD) (Vedi RS) e GIANNI MELILLA (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0071

  LUIGI GALLO. Dopo il suo intervento la collega del PD dovrebbe naturalmente votare a favore di questo emendamento che esclude la possibilità di ricevere delle detrazioni per le famiglie che iscrivono i figli alle scuole superiori ma lo slogan di Renzi è: PD: l'incoerenza è il mio mestiere. Quindi in realtà non ci aspettiamo alcun voto a favore da parte del deputato del PD. Dobbiamo dire che, quando si cita il modello francese, il modello tedesco, aggiungiamo anche che la media europea di investimento in istruzione supera quella italiana di soli 40 miliardi. Ce li vogliamo mettere questi 40 miliardi al settore per poi pareggiare i conti con gli altri Stati a cui facciamo riferimento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?

PAGINA: 0071

  ANDREA GIORGIS. Presidente, onorevoli colleghi, intervengo, utilizzando i tempi a disposizione del gruppo, ma a titolo personale e in dissenso dalle indicazioni del gruppo medesimo per illustrare le ragioni di questi identici emendamenti, che si riferiscono – vorrei sottolinearlo – alle scuole secondarie di secondo grado non statali.
  Per illustrare le ragioni, credo che possa essere d'aiuto muovere dalla nostra Carta costituzionale. Essa si occupa, infatti, di scuola e di istruzione e se ne occupa sia in maniera indiretta attraverso il riconoscimento del carattere democratico e pluralista dell'ordinamento, sia in maniera diretta attraverso le previsioni di cui agli articoli 33 e 44.
  L'articolo 33, dopo aver conosciuto la libertà dell'arte, della scienza e dell'insegnamento, prescrive allo Stato di disciplinare e di istituire scuole per tutti gli ordini e gradi. La ragione e l'obiettivo di questa disposizione sono chiari: da un lato, garantire @pagina=0072@quel pluralismo culturale e quella libertà di ricerca che il Fascismo, come tutte le forme di Stato totalitarie e organicistiche, aveva negato; dall'altro, promuovere quella diffusione del sapere che è indispensabile per consentire a ciascuno di sviluppare una coscienza critica e di partecipare all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. La scuola è, infatti, considerata dalla nostra Costituzione, per riprendere una felice espressione di Calamandrei, come un organo centrale della democrazia, che è completamento necessario del suffragio universale.
  Poiché a tutti è riconosciuto il diritto di votare, di essere eletti e di prendere parte alla vita politica, economica e sociale e poiché un esercizio libero e consapevole dei diritti di partecipazione presuppone un certo grado di istruzione, di sapere o, comunque, la disponibilità di strumenti culturali, tutti devono poter essere messi nella condizione di acquisire detti strumenti culturali. Tutti debbono, cioè, poter acquisire quel livello di istruzione che consente libertà di giudizio e pieno sviluppo della persona.
  Anziché limitare il voto alle persone istruite e più ricche, come avveniva nello Stato liberale, la nostra Costituzione prescrive allo Stato di assicurare a tutti un livello adeguato di istruzione. Del resto, una società nella quale non vi è un'adeguata diffusione della cultura rischia di compromettere le ragioni stesse del vivere democratico, il quale si fonda sulla capacità e sulla responsabilità dei singoli e dei gruppi di comprendere e valutare criticamente i problemi del proprio tempo.
  L'articolo 33, mentre impone allo Stato di predisporre un'organizzazione capace di accogliere tutta la popolazione in età scolare, riconosce ad enti e privati il diritto di istituire scuole e istituti di educazione senza oneri per lo Stato. Quest'ultimo inciso «senza oneri per lo Stato» è tuttora oggetto di molteplici dispute interpretative. Secondo l'interpretazione più risalente e al momento prevalente, l'inciso varrebbe ad escludere qualsiasi tipo di finanziamento pubblico, diretto o indiretto, alla scuola dell'obbligo e superiore non statale. Numerose e diffuse sono, però, anche le interpretazioni che tendono a ridurre l'assolutezza del divieto: tra queste, la più ricorrente è quella che fa leva sulla necessità di garantire il pluralismo scolastico e di rendere effettiva la libertà di scelta delle famiglie attraverso il sostegno economico di quelle che non intendono servirsi della scuola pubblica e si trovano in condizioni economiche disagiate.
  Al di là delle considerazioni di carattere strettamente giuridico e letterale che possono essere avanzate per criticare questo secondo tipo di argomentazione, ciò su cui merita riflettere sono le caratteristiche di fondo, i presupposti, le esigenze di un ordinamento e di un contesto sociale e pluralistico. Un ordinamento costituzionale aperto che riconosca e intenda preservare il pluralismo sociale e culturale ha bisogno di luoghi e di momenti di integrazione. Un ordinamento pluralista ha, cioè, bisogno di luoghi e di momenti nei quali promuovere quell'educazione alla convivenza tra diversi e quella comunanza culturale di base, senza le quali la stessa sopravvivenza della comunità sarebbe messa a rischio.

PAGINA: 0073

  ROCCO BUTTIGLIONE. Presidente, lungi da me lo sminuire il dotto intervento del collega, però mi si consenta di osservare che la Costituzione dice che i privati hanno il diritto di istituire scuole senza oneri per lo Stato. Se guardate nel dizionario la parola «istituire» significa: «creare», «fare in modo che esistano». Vi faccio un esempio, in altri Paesi europei ognuno può creare una scuola; la scuola la crea a spese sue, per i primi cinque anni non riceve una lira. Io stesso ho fondato una Internationale Akademie für Philosophie im Fürstentum Liechtenstein e, per cinque anni, abbiamo fatto lavorare l'accademia senza vedere un soldo dell'autorità pubblica. Una volta che è istituita, una volta che presta un servizio pubblico, una volta che ha degli elementi che possono utilmente essere integrati nel servizio pubblico di quel Paese, la Costituzione non dice che lo Stato non può integrarla e non può fare in modo, come peraltro fa già la legge Berlinguer, pur senza darle il sostegno economico necessario, che sia integrata nel servizio pubblico quando svolge un servizio pubblico. Lo Stato ha il dovere di mettere il bene istruzione a disposizione di tutti i cittadini, ma non ha il dovere di produrlo lui direttamente per tutti i cittadini. Quando ritiene sia opportuno, quando la situazione glielo consente, quando sembra più favorevole, può fare in modo che questo bene venga fornito da privati e questo, badate, non riguarda solo la scuola; questa è la via della riforma dello Stato sociale adottata dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna, dalla Francia, da tutti gli Stati moderni.
  Il modo di produrre beni pubblici a costi contenuti e con maggiore soddisfazione dell'utente è quello della collaborazione tra pubblico o privato. Capisco che, a chi ha ancora come modello quello dell'Unione sovietica – scusate se faccio un po’ il verso a Berlusconi, però, qualche volta, anche lui ne diceva di non sbagliate – dia fastidio l'idea che ci sia un servizio pubblico, un bene pubblico che è prodotto da privati, perché lo producono meglio, di qualità migliore, con maggiore soddisfazione dell'utente e a costi minori e l'idea che la famiglia scelga la scuola che vuole. Come dà fastidio anche l'autonomia, perché gli stessi sono quelli che si sono opposti, nella discussione, sull'autonomia e cioè che ogni scuola abbia un'identità propria e che le famiglie possano scegliere dentro la scuola di Stato, lo ripeto, dentro la scuola di Stato, tra scuole che hanno fisionomie culturali diverse, secondo le proprie esigenze, anche questo vi dà fastidio.
  Infine, lasciate che vi dica un'ultima cosa su questa storia stantia delle scuole per ricchi e della scuole per poveri. A Catania, alla barriera di Sant'Agata, la scuola dei poveri è l'istituto salesiano. I salesiani hanno fatto per l'istruzione professionale in Italia più di chiunque altro e l'istruzione professionale non andava ai ricchi, andava ai poveri, a quelli che non andavano all'università, a quelli che cercavano un mestiere. Lo hanno fatto e lo fanno ancora, perché gran parte del meglio dell'istruzione professionale in Italia la fanno i salesiani. Mentre, le scuole dei ricchi, a Torino, la scuola dove va la buona borghesia torinese, per esempio la famiglia Agnelli, è il Massimo D'Azeglio che è una scuola pubblica. È anche la mia scuola, sono orgoglioso di essere un allievo di questa scuola, ma è una scuola pubblica. Ci vanno gli Agnelli, ci vanno i ricchi, la classe dirigente, i potenti della città di Torino. E a Milano dove vanno ? Vanno al Berchet o vanno al Beccaria. Per favore, risparmiateci questa litania sulla scuola dei ricchi e la scuola dei poveri; è l'espressione di un pregiudizio ideologico che ha chiuso gli occhi davanti alla realtà di questo Paese. Ci sono scuole dei ricchi che sono pubbliche e scuole dei ricchi che sono private o paritarie. Ci sono scuole dei poveri che sono paritarie e scuole dei poveri che sono pubbliche. Cerchiamo di togliere i paraocchi dell'ideologia per fare davvero il bene comune del popolo italiano (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC)).

PAGINA: 0074

  ROCCO PALESE. Grazie Presidente, io intervengo grosso modo sull'ordine dei lavori per un motivo molto semplice: già nella mattinata, durante la discussione, abbiamo discusso a lungo e, per carità, possiamo discutere, sospendere il provvedimento e discutere anche mesi interi, così com’è successo.
  Ci sono delle posizioni cristallizzate, ideologiche, ma all'interno della maggioranza, che continua a discutere e a riportarci qui. Dico che questo legittimamente può essere fatto, ci mancherebbe, ma nessuno venga ad imputare all'opposizione che non si rispettano più i tempi. Pazienza ne abbiamo abbastanza, ma vogliamo sapere se il provvedimento deve essere approvato o deve essere fatta una discussione, una resa dei conti, all'interno della maggioranza, su un'idea della scuola che è addirittura pre-brezneviana e su un'idea moderna. Ce lo dicano, così ci mettiamo l'anima in pace, sospendiamo domani i lavori e poi approveremo la riforma dopo, sì e no quando finiranno il dibattito o anche dopo le elezioni regionali. Basta ! Ci sono ancora 130 votazioni da fare: non abbiamo veramente la possibilità di portare a termine l'impegno assunto con la Presidenza in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo. Che la maggioranza e il Governo si rendessero conto e si dessero una regolata, una volta per tutte ! Non prendiamoci in giro: qui c’è una divergenza enorme ! Noi siamo contro anche questa nuova impostazione, ma abbiamo le nostre idee e le portiamo avanti. Legittime anche le loro, ma nessuno dica più che l'opposizione non rispetta i tempi previsti per l'approvazione, perché è solo una loro responsabilità.

PAGINA: 0074

  GIAN LUIGI GIGLI. Grazie, Presidente. Ho molta stima per l'intelligenza e l'onestà intellettuale dell'onorevole Giorgis e apprezzo anche il fatto che abbia riconosciuto che, in sede di dibattito costituente, vi siano state interpretazioni diverse dell'articolo della costituzione che lui ha richiamato. Peraltro, lo stesso Epicarmo Corbino, che è il padre di quell'articolo, volle poi precisare quali fossero i contenuti, che non erano certamente quelli di bloccare ogni finanziamento verso le famiglie degli alunni che accedevano alle scuole paritarie. Però, mi consenta di divergere da lui sull'interpretazione che ha dato. Divergo da un punto di vista storico, quello che è stato il ruolo della scuola pubblica in questo Paese. La scuola pubblica in questo Paese, intesa come scuola statale e non come oggi noi la intendiamo, non è stata certamente il veicolo dell'integrazione, né tanto meno, se non nella fase repubblicana, dell'alfabetizzazione di massa o dell'istruzione di massa. La scuola statale è stata in questo Paese, per tanto tempo, così come l'Esercito, il luogo della massificazione ideologica. Questo è avvenuto già a partire dall'Unità d'Italia, si è consolidato in epoca fascista e ha continuato ancora successivamente, nonostante alcune mitigazioni. Questa scuola oggi, nonostante tutto, fa resistenza al fatto che debba rompersi un principio, il principio per il quale è lo Stato l'erogatore di tutti i servizi e di tutti i beni. È il principio della sussidiarietà che deve rompere, un principio che vale già in altri ambiti. Infatti, nessuno di noi, quando si ricovera – e qui dentro sicuramente ce n’è qualcuno – va a chiedere all'ospedale che esercita un servizio pubblico se quell'ospedale è di proprietà della regione piuttosto che l'ospedale israelitico piuttosto che di una congregazione religiosa, però andiamo tutti quanti a sindacare quando questo avviene per la scuola, e guarda caso lo facciamo soprattutto proprio per i licei, perché finché la favoletta, magari quella religiosa, viene raccontata ai bambini, va tutto bene, ma nel momento in arriviamo al liceo allora non bisogna più raccontare favolette, vale solo la verità ufficiale. Allora dico che, in un Paese nel quale trovano spazio ospedali delle più diverse @pagina=0075@categorie, c’è la possibilità di finanziarie o comunque di aiutare, da un punto di vista fiscale, le cooperative, c’è la possibilità adesso immaginata, con una legge sul Terzo settore, di ripensare anche il ruolo dell'impresa sociale, non c’è posto per la scuola paritaria.
  A questa scuola paritaria, che è alla canna del gas e sta morendo letteralmente, come ricordato prima dall'onorevole Rubinato, noi oggi diamo semplicemente una nocciolina. Tuttavia, con questa nocciolina noi introduciamo un principio fondamentale ed il merito e il coraggio di questa riforma è stato quello di aver parlato di autonomia scolastica, di possibilità di pluralismo delle scuole e di meritocrazia. Ora, contro questo noi possiamo sbatterci la testa, possiamo ridicolizzare la portata dell'intervento, ma certamente tutto questo costituisce qualcosa di estremamente positivo ed innovativo che per la prima volta tenta di attualizzare nei fatti, oltre che nelle parole, principi che sono riconosciuti, a mio parere, dalla Costituzione stessa e dalla riforma della scuola portata avanti da Berlinguer.

PAGINA: 0075

  GIANNI MELILLA. Signor Presidente, consiglierei l'onorevole Buttiglione di lasciar perdere, innanzitutto, l'Unione Sovietica visto che non c’è più da un quarto di secolo. Ognuno seppellisce i propri morti e poi se ritiene di portare i fiori al cimitero ci va, ma penso che non esista nessuna relazione tra il dibattito che stiamo facendo e l'Unione Sovietica.
  Onorevole Buttiglione – e chi parla è un cattolico, una persona che ritiene di essere un cattolico, con i tutti i suoi peccati –, la Costituzione parla chiaro. Lei può interpretarla come meglio crede, però parla di libertà di istituzione di scuole non statali ma senza oneri a carico dello Stato. Le scuole private non sono solo quelle a cui magari sta pensando lei ed altri colleghi che svolgono funzioni meritorie, perché ci sono tante scuole private che non svolgono queste funzioni meritorie.
  Poi, caro onorevole Gigli, mi dispiace molto che lei ritenga che la scuola italiana ha solo massificato. La scuola italiana ha consentito di educare milioni e milioni di cittadini italiani, di ragazzi che sono diventati cittadini italiani e tanti figli di operai, di contadini, di povera gente hanno potuto conseguire le lauree e la scuola ha funzionato da grande ascensore sociale. È veramente miserabile che oggi si metta in discussione il ruolo che la scuola ha svolto dall'unità d'Italia in poi e soprattutto con la Repubblica italiana.
  Penso ai tanti insegnanti, che hanno sacrificato spesso i loro affetti e le loro famiglie per seguire tanti ragazzi, come si sentono dopo discorsi come il suo fatto qui, magari in buona fede, alla Camera, nella massima istituzione (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0020

  Interviene sull'emendamento Pannarale 19.15 la deputata SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0076

  SILVIA CHIMIENTI. Signor Presidente, volevo soltanto rispondere alla collega del Partito Democratico che noi siamo perfettamente consapevoli che esistono scuole in molti territori italiani. Le scuole dell'infanzia paritarie comunali sono le uniche che si trovano a disposizione delle famiglie.
  Quindi noi abbiamo anche presentato emendamenti in cui cercavamo di mettere intanto un tetto al reddito delle famiglie che potranno beneficiare di queste agevolazioni e poi chiaramente escludevamo anche le scuole per l'infanzia, perché siamo consapevoli che laddove c’è il fabbisogno è giusto che lo Stato intervenga.

PAGINA: 0020

  Interviene sull'emendamento Brescia 19.20 il deputato LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0076

  LUIGI GALLO. Signor Presidente, in questo emendamento siamo stati ancora più precisi. Qui diciamo che la detrazione può andare alle scuole private quando non esiste un'istituzione di scuola statale che insiste su quel territorio e produce quel servizio, perché anche la favoletta che voi state raccontando in giro – qui in questo Parlamento ma anche sui mass media – che in sostanza noi diamo la libertà e con questo permettiamo a tutte le famiglie di permettersi anche una scuola privata e quindi diamo la libertà di poter accedere alla scuola privata come a quella statale, è falsa perché in sostanza noi non è che prevediamo questi contributi per chi ha un reddito basso e quindi non può iscriversi alla scuola privata, qui prevediamo dei contributi per tutti, anche chi ha redditi milionari. Quindi la misura non ha alcun senso.

PAGINA: 0020

  Intervengono per dichiarazione di voto sull'articolo 19 i deputati ANTONIO PALMIERI (FI-PdL) (Vedi RS), GIANCARLO GIORDANO (SEL) (Vedi RS), FRANCESCO SANNA (PD) (Vedi RS), GIAN LUIGI GIGLI (PI-CD) (Vedi RS), EUGENIA ROCCELLA (AP) (Vedi RS) e DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0077

  ANTONIO PALMIERI. Signor Presidente, per annunciare il voto favorevole di Forza Italia, convintamente favorevole, perché vorrei ricordare a quest'Aula che nella finanziaria del 2003 l'allora Ministro Moratti istituì un fondo di ben 30 milioni di euro per detrazioni per le famiglie che iscrivevano i loro figli alle scuole paritarie. Questa somma fu poi tolta perché alcune regioni rosse fecero ricorso alla Corte costituzionale, che dichiarò il provvedimento non accettabile. Allora, da questo punto di vista è evidente che questo è solo un primo timido inizio, ma come dice il proverbio, piuttosto che niente è meglio piuttosto.
  Quindi, noi confermiamo il nostro voto favorevole ricordando, da ultimo, che nel 2004 erano 535 i milioni che lo Stato dava alle scuole paritarie, in base alla «legge Berlinguer», e che nel 2015 da 535 questi milioni sono diventati 472.

PAGINA: 0077

  GIANCARLO GIORDANO. Presidente, anche per noi, per Sinistra Ecologia Libertà, è utile rappresentare un voto convinto e convintamente contrario, ovviamente. È utile perché in questo dibattito ci è toccato ascoltare che, per richiamare esempi di leader della sinistra moderna, non si è ricordato, nel farlo, che governano con la destra. Ovviamente, lo ha fatto il collega Adornato, che è un collega che io stimo, che, però, non può dimenticare questo dettaglio. Cioè, per voi la sinistra moderna è quella che vi si concede e vi si concede nei fatti.
  Questo è un fatto tipicamente di destra e non è una questione ideologica, è una questione di buonsenso, categoria dei moderati, per la verità – parlo ovviamente di filosofia –, e il buonsenso dice che, se non funziona la scuola pubblica statale, perché non ha risorse e i cittadini quotidianamente sborsano soldi per mantenerla aperta, uno Stato, uno Stato serio e, conseguentemente, un Governo serio, pensa prima a quella, dandosi una scaletta di priorità intelligenti.
  Invece, no. Confusione su confusione, regalate un po’ di soldi ai privati, che in questo Paese, vi assicuro, non sono tutti dei santi, pur essendo molto cattolici (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0077

  FRANCESCO SANNA. Grazie, Presidente. Io credo che il dibattito di oggi parta dalla scuola italiana che conosciamo, che abbiamo frequentato tutti in epoca repubblicana. Coloro, che hanno la mia età, ma anche quelli più piccoli e quelli più grandi, hanno conosciuto la scuola dell'obbligo dopo la riforma del centrosinistra, del 1962. Difficilmente ci si può ritrovare in un'idea di scuola diversa da quella che ha segnato molti di noi, persone che non avevano genitori con la laurea e che hanno potuto laurearsi partendo dalla scuola dell'obbligo della Repubblica, che ha potuto frequentare le scuole superiori della Repubblica, che non erano solamente le scuole superiori dello Stato, ma erano anche le scuole paritarie, quelle che oggi chiamiamo paritarie: erano scuole gestite da un sistema di privato sociale caratterizzato, in termini culturali, secondo il pluralismo che la nostra Costituzione vuole garantito.
  E, allora, penso che, più di accreditare nel nostro dibattito un modello conflittuale, vale la pena di dire che il modello @pagina=0078@che la nostra Costituzione vuole è un modello integrato, in cui il pluralismo delle culture, i luoghi di confronto, che partono dalla formazione ma poi si riverberano e si riversano nella società, sono forme di arricchimento della società italiana, non forme di apartheid, non forme di contrasto e di conflitto.
  Questo articolo, che stiamo per votare e che il Partito Democratico voterà convintamente, rappresenta un'evoluzione positiva, ma non una rivoluzione, perché la nostra scuola è questa che viene raccontata qui. Siamo nel pieno di un'idea di una scuola pubblica che non è solamente una scuola dello Stato. Non c’è la statolatria negli articoli 33 e 34 della Costituzione, cari colleghi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  E devo anche dire che quando noi siamo andati a rileggere, per capire cosa stiamo facendo, quella che è l'interpretazione – mi consenta il collega Giorgis – più risalente, che non può essere più risalente rispetto a quella dei costituenti, chiedendoci cosa hanno voluto dire e cosa hanno voluto scrivere nella nostra Carta costituzionale, abbiamo trovato le parole di Corbino e di coloro che hanno scritto l'articolo 33, che ci hanno detto, molto chiaramente, che cosa vuol dire «senza oneri per lo Stato». Dicevano: «Noi non diciamo che lo Stato non potrà mai intervenire a favore degli istituti privati; diciamo solo che nessun istituto privato potrà sorgere con il diritto di avere aiuti da parte dello Stato.
  È una cosa diversa. Si tratta della facoltà di dare e non dare». Questa è la corretta lettura costituzionale, che vale anche oggi. Non c’è nessuno che può presentarsi senza le qualità proprie di una scuola di alta qualità, sia come scuola di infanzia sia come scuola dell'obbligo o scuola superiore, e pretendere qualcosa dallo Stato. Anzi, lo Stato dice a costoro: per cortesia, non avvicinatevi alla scuola, all'insegnamento della cultura. Ma chi ha il merito, la qualità e le caratteristiche per inserirsi nella scuola italiana fa pienamente parte, ha pienamente titolo per stare in questa concezione di scuola plurale, di questa cultura della libertà, che la nostra Costituzione e – io credo – anche questo Parlamento riafferma con il voto che stiamo per dare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PAGINA: 0078

  GIAN LUIGI GIGLI. Signor Presidente, mi consenta di ringraziare sentitamente l'onorevole Sanna per le parole che ha appena pronunciato e che mi evitano di dirne altre, perché in esse e nello spirito che le anima totalmente mi riconosco. È per questo che mi dispiace che sia stata distorta in qualche maniera l'affermazione che avevo fatto precedentemente.
  Io non ho negato, anche perché sono figlio di una insegnante elementare e ho fatto tutte le mie scuole, dalle elementari alla laurea, nelle istituzioni dello Stato, e so benissimo, onorevole Melilla, cosa vuol dire l'ascensore sociale, lo so benissimo sulla mia pelle, se mi consente. So benissimo anche cosa vuol dire in termini di integrazione, ma ho detto anche – e questo lei non me lo può negare – che, al pari dell'esercito, la scuola italiana, e potrei aggiungere anche la televisione, se vuole, ha assolto anche, purtroppo, un altro tipo di compito: ha assolto il compito della massificazione. E questo non va bene. Non va bene perché, invece, noi abbiamo bisogno di più pluralismo, abbiamo bisogno di più dibattito, abbiamo bisogno di più spirito critico.
  Allora, io credo che, se è vero, come ho detto prima, che un'esperienza di pluralismo, peraltro assolutamente minoritaria, in questo Paese è ormai all'asfissia e sta morendo, almeno per quanto riguarda la nostra parte politica, noi abbiamo il dovere di approvare convintamente questo articolo, perché, con tutti i suoi limiti, esso instilla una scintilla di libertà, una scintilla di pluralismo, una scintilla di diversificazione, una scintilla di competitività, una scintilla di innovazione.
  Su queste cose noi vorremmo che la scuola, anche la scuola statale, diventasse @pagina=0079@capace di misurarsi negli anni futuri sempre di più, per migliorare, per permettere ai nostri giovani di competere anche all'estero. E allora io credo che tutto questo, che poi ha a che fare con la libertà e con la sussidiarietà, sia esattamente il contrario di quello che diceva l'onorevole Gallo, cioè di una scuola paritaria ridotta alla funzione di supplenza. Non ci interessa la funzione di supplenza, a noi interessa l'espressione della libertà (Applausi dei deputati del gruppo Per l'Italia-Centro Democratico).

PAGINA: 0079

  EUGENIA ROCCELLA. Signor Presidente, noi abbiamo espresso molto chiaramente la nostra posizione e ribadisco qui il voto favorevole di Area Popolare a questo articolo. Abbiamo, quindi, sviscerato, con un dibattito molto ampio, il problema. Mi dispiace, però, che le posizioni siano rimaste così lontane e rigidamente ideologizzate, almeno da una parte.
  Il collega Adornato ha ricordato Gramsci; io voglio ricordare la nascita delle scuole private, delle scuole per i contadini, delle scuole per gli operai, personaggi come Sibilla Aleramo o Giovanni Cena, oltre ai tanti cattolici che sono stati ricordati, quindi socialisti, persone impegnate nei primi del Novecento a fornire gli strumenti alle persone più disagiate, alle persone che non erano in grado di accedere all'istruzione. Quindi, non c’è un peccato originale nella scuola privata, anzi. E se giudicassimo con gli stessi parametri, per esempio, il terzo settore, se ci fosse davvero un conflitto tra lo Stato e il privato, se quello che viene dato al privato viene tolto allo Stato, allora dovremmo giudicare diversamente anche tutta la nostra politica nei confronti del terzo settore, tutta la nostra politica e le nostre scelte nei confronti del privato sociale.
  L'onorevole Rubinato ha fornito dei dati anche sulla scuola secondaria, sulla scuola superiore. Quindi, noi, a partire da questi dati, dovremmo ragionare, a partire dalla verità dei fatti e dalla possibilità per le famiglie di scegliere, e non da una posizione ideologica. Quando si parla di risorse, si parla, in realtà, di soldi che le famiglie possono risparmiare; quindi, non parliamo di fondi dati, ma di risorse che le famiglie possono risparmiare, e quindi di detrazioni per le famiglie.
  Mi sembra che avremmo potuto svolgere un dibattito meno ideologico e mi sembra che questo sia, invece, un articolo che segna una vera differenza di principio, un'importante differenza di principio nel modo in cui viene trattata la scuola, nella politica che viene fatta nei confronti della scuola da parecchi anni a questa parte (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC)).

PAGINA: 0079

  DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Nel minuto che ho a disposizione, vorrei ricordare all'Aula che il voto favorevole di Forza Italia rappresenta, di fatto, la continuità rispetto alle idee politiche di Berlusconi, oggi, nelle idee politiche di Renzi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quindi, quelle che erano, teoricamente, delle ideologie sono state ampiamente superate, visto che, di fatto, andiamo verso la continuità del pensiero della Moratti, oggi, mentre ai tempi lo avevate criticato.
  Vi lascio solo questa riflessione, perché, da padre, mi preoccupo quando la scuola di mia figlia mi chiede, fondamentalmente, magari anche banalizzando, carta igienica o pennarelli per la funzionalità della scuola stessa. Ecco, non riesco a capire, cari colleghi, come facciamo a dare soldi alle scuole paritarie, quando la scuola statale non è neanche in grado di funzionare e di fornire un servizio degno a questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0021

  Interviene sull'articolo aggiuntivo Pannarale 19.05 il deputato ADRIANO ZACCAGNINI (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0080

  ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. Tramite lei, vorrei chiedere all'onorevole Buttiglione e ad altri di farla finita di dare etichette, se loro, per primi, non vogliono che vengano affibbiate loro etichette di alcun genere.
  Per me qui, nel luogo da cui parlo, c’è una continuità culturale con il socialismo dal volto umano, non con il comunismo, anche perché la mia famiglia ha combattuto, nella Repubblica Ceca, prima il nazismo e poi il comunismo, pagandolo a caro prezzo. Io credo che siamo qui per porre una questione, un punto di vista, che è quello della valorizzazione della scuola pubblica prima di quella privata. La facoltà che avete è legittima, quella di promuovere anche l'iniziativa privata, ma dal mio punto di vista e per noi, come SEL, si deve porre al centro la questione della centralità della scuola pubblica. Nella mia visione socialista della scuola c’è prima la cura e la messa in sicurezza della scuola pubblica e poi il sostegno a quella privata. Equipararle in questo contesto non è quello che serve a rimettere in sesto il sistema scolastico (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0021

  Interviene sull'articolo aggiuntivo Rubinato 19.06 la deputata SIMONETTA RUBINATO (PD) (Vedi RS), che lo ritira. Intervengono quindi i deputati ROCCO PALESE (FI-PdL) (Vedi RS), che fa proprio a nome del gruppo Forza Italia l'articolo aggiuntivo Rubinato 19.06, DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS), e GIANCARLO GIORDANO (SEL) (Vedi RS). Interviene altresì sull'ordine dei lavori il deputato GIANLUCA PINI (LNA) (Vedi RS), che il PRESIDENTE (Vedi RS) richiama all'ordine.

PAGINA: 0081

  SIMONETTA RUBINATO. Grazie, Presidente. Io aderisco all'invito al ritiro, però ci tenevo, comunque, a spiegare il senso di questo emendamento, confidando anche nella possibilità che possa essere accolto un eventuale ordine del giorno da parte del Governo. Questo emendamento mi è stato ispirato dalla considerazione di alcune situazioni di fatto di cui sono venuta a conoscenza, ma che molti di noi sicuramente, a loro volta, hanno toccato con mano, in cui, anche al di fuori del cambio di residenza della famiglia, il collocamento di un alunno all'interno di un istituto del sistema nazionale pubblico dell'istruzione può, comunque, essere problematico, per una serie di motivi per il contesto, per il rapporto con gli insegnanti, per il rapporto con gli altri alunni, per la situazione insomma che si verifica, alcuni ragazzi e alcune ragazze, si trovano in un effettivo stato di disagio psicofisico, di non benessere – vorrei definirlo così – in quel contesto scolastico, per cui molte famiglie, anche con grande dolore, anche con grande sacrificio economico, sono costrette a iscrivere il loro figlio ad un altro istituto del sistema nazionale.
  In questi casi, non vi è un'applicazione di un principio, come accade anche in altri ordinamenti europei, per cui la quota capitaria destinata a quell'alunno viene revocata e riassegnata all'istituto di destinazione.
  La mia proposta emendativa andava nella direzione di introdurre questo principio di revoca e riassegnazione della quota capitaria in caso di trasferimento per disagio psico-fisico all'interno del sistema nazionale di istruzione, con la conferma dell'assegnazione delle risorse anche per gli anni successivi a seguito di una verifica del Ministero, che attesti l'effettivo superamento di quel disagio e del contributo educativo formativo e motivazionale dell'alunno. Si tratta di un principio, in sostanza, che cerca di agire all'interno di quello che è il pluralismo e l'autonomia del sistema, garantendo la massima flessibilità, ma anche favorendo l'innovazione e l'efficacia delle metodologie didattiche, permettendo alle famiglie, in questo senso, di potere procedere in questa direzione. Ritiro il mio articolo aggiuntivo, ma confido che un eventuale ordine del giorno possa essere preso in considerazione da Governo positivamente.

PAGINA: 0081

  ROCCO PALESE. Grazie Presidente, la collega Rubinato mi ha così convinto, che sottoscrivo l'articolo aggiuntivo Rubinato 19.06.

PAGINA: 0082

  DAVIDE CRIPPA. Presidente, mi scusi, ma in occasioni analoghe, quando viene ritirato un emendamento dal proponente, solitamente si danno spiegazioni brevi sul perché si ritira, ma non è che si spiega invece la ragione e il motivo per cui si è presentato l'emendamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Pertanto, se questo fa un precedente, a noi va benissimo, però altre volte, lei, proprio lei, ci ha evitato di potere spiegare di fatto il contenuto dell'emendamento stesso. Pertanto, la invito a mantenere un minimo di regolarità.

PAGINA: 0082

  PRESIDENTE. Onorevole Crippa, il presentatore della proposta emendativa, ancorché intenzionato a ritirarla, può motivare per un tempo di cinque minuti. Io ho scampanellato perché ovviamente è questione, per così dire, di buonsenso cercare di motivare questa cosa con più sintesi possibile, a maggior ragione poi in forza del fatto che ci sono gruppi che possono farlo proprio e, quindi, la proposta emendativa, di fatto, è sì ritirata dal presentatore, ma resta all'attenzione dell'Assemblea e viene posta in votazione.

PAGINA: 0082

  GIANCARLO GIORDANO. Grazie Presidente. Intervengo molto brevemente per restituire un po’ di verità e di dignità anche a provvedimenti che sono stati qui richiamati. Mi riferisco alla riforma Berlinguer, per esempio. Approfitto di quest'ultima proposta emendativa all'articolo 19 per ristabilire alcuni brevi fatti.
  Berlinguer fissava dei principi e dei requisiti per l'accesso delle paritarie al sistema pubblico statale e, quindi, per la conseguente certificazione di questi istituti. Nel farlo distingueva bene, dopo avere stabilito la griglia delle regole di accesso al sistema pubblico, anche le scuole che potevano avere contributi da quelle che non potevano avere contributi. Quelle che li potevano avere erano le scuole che avevano la caratteristica di essere no profit. Quelle che non potevano averli, erano invece quelle a fine di lucro, in buona sostanza.

PAGINA: 0082

  GIANLUCA PINI. Grazie Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori, anche seguendo quello che diceva il collega Crippa prima. Infatti, rinnovo l'invito a comprendere come dobbiamo comportarci anche noi in termini di opposizione, relativamente a quelli che sono gli accordi che la maggioranza, che governa quest'Aula oltre che questo Paese, con la complicità della Presidente Boldrini, sempre prona ad assecondare (Proteste di deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà)...

PAGINA: 0082

  PRESIDENTE. Onorevole Gianluca Pini, abbia pazienza, ma non posso permetterle di dire questo. Vada avanti.

PAGINA: 0021

  PRESIDENTE (Vedi RS). Dà conto di talune proposte emendative ritirate dai presentatori.
  Avverte altresì che è necessario procedere all'accantonamento dell'esame dell'articolo 20, atteso che la V Commissione non ha ancora espresso il parere sull'emendamento 20.410 della Commissione, che sostituisce l'intero comma 1 di tale articolo.

PAGINA: 0083

  Comunico il ritiro di alcuni emendamenti da parte dei presentatori: Malpezzi 23.162, Ghizzoni 23.158, Rubinato 23.10, 23.11, 23.2, 23.7, 23.8 e 23.9, Rubinato 24.11.
  Avverto che sono stati ritirati dai presentatori appartenenti al gruppo di Forza Italia i seguenti emendamenti: 20.5, 20.9, 20.11, 20.12, 20.22, 20.24, 20.26, 20.28, 20.30, 21.2, 21.4, 21.11, 21.13, 21.19, 21.21 e 21.2.
  Dovremmo ora passare all'esame dell'articolo 20, che si compone di due commi, di cui il secondo è accessorio al primo. Poiché il comma 1 di tale articolo è interamente sostituito dall'emendamento 20.410 della Commissione, su cui la Commissione bilancio deve ancora esprimere il parere, dobbiamo accantonare tale articolo e passare a quello successivo.

PAGINA: 0022

(Esame dell'articolo 21) (Vedi RS)

PAGINA: 0083

(Esame dell'articolo 21 – A.C. 2994-A)

PAGINA: 0022

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 21.

PAGINA: 0083

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Presidente, se non ho capito male c’è lo stesso problema.

PAGINA: 0022

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Vedi RS). Concorda.

PAGINA: 0083

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Il @pagina=0084@parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0022

  ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS), STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS) e SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), Relatori di minoranza. Esprimono il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 21.

PAGINA: 0084

  ANNALISA PANNARALE, Relatrice di minoranza. Favorevole.

PAGINA: 0084

  STEFANO BORGHESI, Relatore di minoranza. Contrario.

PAGINA: 0084

  SILVIA CHIMIENTI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

PAGINA: 0023

  Interviene sull'emendamento De Rosa 21.15 il deputato ALBERTO ZOLEZZI (M5S) (Vedi RS), che il PRESIDENTE (Vedi RS) richiama ad un linguaggio più consono.

PAGINA: 0086

  ALBERTO ZOLEZZI. Grazie Presidente. Credo sia scandaloso che in un disegno di legge sulla scuola manchi la parola «amianto». Abbiamo detto tutti di aver parlato con le associazioni affermando che le duemila scuole infarcite di amianto in Italia verranno sanate. Adesso mettiamo semplicemente una parolina in cui chiediamo di destinare le stesse risorse sull'edilizia scolastica anche alla rimozione e alla messa in sicurezza dell'amianto che sappiamo che per i bambini è un rischio ancora maggiore. Non c'era scritto nel testo base e vi abbiamo fatto l'emendamento per farlo inserire. Avete visto l'emendamento e avete espresso parere contrario. Allora credo che con la schifezza che fa questo disegno di legge, il Ministro deve fare una cosa, se davvero è Ministro, si dimetta perché altrimenti non è un ministro: è una ratto della cloaca che sta diventando questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti dei deputati dei gruppo Partito Democratico).

PAGINA: 0086

  PRESIDENTE. Onorevole Zolezzi, per favore, lei si deve rivolgere con rispetto, siamo in un'Aula del Parlamento.
  Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, @pagina=0087@sull'emendamento De Rosa 21.15, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione – Commenti) Basta !

PAGINA: 0023

  PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che, poiché non è ancora pervenuto il parere della V Commissione, occorre accantonare l'esame dell'emendamento 21.400 della Commissione e conseguentemente la votazione dell'articolo 21.

PAGINA: 0087

  Dovremmo ora passare all'emendamento 21.400 della Commissione, ma non c’è il parere della V Commissione (Bilancio). Quindi, andiamo avanti e proseguiamo con le altre proposte emendative.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 21.501, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

PAGINA: 0023

(Esame dell'articolo 22) (Vedi RS)

PAGINA: 0088

(Esame degli articoli aggiuntivi all'articolo 22 – A.C. 2994-A)

PAGINA: 0023

  PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che, poiché gli interventi previsti da tale articolo sono finanziati a valere sulle risorse di cui all'articolo 21, la cui votazione è stata accantonata, occorre accantonare anche tale articolo.

PAGINA: 0088

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 22, a pagina 278 del fascicolo (Vedi l'allegato A – A.C. 2994-A), sui quali invito la relatrice per la maggioranza ad esprimere i pareri.

PAGINA: 0024

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sugli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 22.

PAGINA: 0088

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, su tutti gli articoli aggiuntivi.

PAGINA: 0024

  GABRIELE TOCCAFONDI, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. (Vedi RS) Concorda.

PAGINA: 0088

  GABRIELE TOCCAFONDI, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0024

  ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS), STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS) e SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), Relatori di minoranza. Esprimono il parere di minoranza sugli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 22.

PAGINA: 0088

  ANNALISA PANNARALE, Relatrice di minoranza. Mi rimetto all'Assemblea.

PAGINA: 0088

  STEFANO BORGHESI, Relatore di minoranza. Il parere è contrario.

PAGINA: 0089

  SILVIA CHIMIENTI, Relatrice di minoranza. Il parere è favorevole.

PAGINA: 0024

(Esame dell'articolo 23) (Vedi RS)

PAGINA: 0090

(Esame dell'articolo 23 – A.C. 2994-A)

PAGINA: 0024

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 23.

PAGINA: 0090

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Grazie, Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, di tutti gli emendamenti presentati all'articolo 23, ad eccezione degli emendamenti Nicoletti 23.151, Rocchi 23.155...

PAGINA: 0024

  DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. (Vedi RS) Concorda.

PAGINA: 0090

  DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0024

  ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS), STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS) e SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), Relatori di minoranza. Esprimono il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 23.

PAGINA: 0090

  ANNALISA PANNARALE, Relatrice di minoranza. Non conosco i segnalati, Presidente. Non ci sono stati comunicati.

PAGINA: 0090

  STEFANO BORGHESI, Relatore di minoranza. Il parere è favorevole.

PAGINA: 0090

  SILVIA CHIMIENTI, Relatrice di minoranza. Il parere è favorevole.

PAGINA: 0025

  Intervengono sugli identici emendamenti Ciracì 23.19, Vacca 23.20 e Pannarale 23.22 le deputate SIMONA FLAVIA MALPEZZI (PD) (Vedi RS), ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS) e SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0098

  SIMONA FLAVIA MALPEZZI. Signor Presidente, qui ci troviamo di fronte al primo dei testi che andranno in legge delega che hanno già subito una serie di modifiche. Questo provvedimento veniva accusato di avere una serie anche eccessiva di deleghe affidate al Governo e in realtà la Commissione ha fatto un lavoro di razionalizzazione anche di questa parte importantissima del provvedimento che parte con una delega importante e che è giusto che il Governo affronti perché riguarda la redazione del cosiddetto testo delle disposizioni in materia di istruzione. Ricordiamo che queste sono già contenute in un testo precedente che però è chiaramente datato: è del 1994. Da allora in poi, come spesso abbiamo sentito dire anche nelle audizioni di coloro che lavorano nel mondo della scuola, si sono stratificate una serie di norme che hanno creato un testo che non è assolutamente semplice, spesso con norme che sono in contrasto tra loro e che non avvantaggiano di sicuro l'agilità che la scuola dovrebbe avere, in modo particolare la scuola dell'autonomia.
  Questa testimonianza ci viene dall'ascolto dell'Associazione dei dirigenti scolastici, ma anche di quei docenti che si sono trovati a fare i loro conti, malgrado, con un sistema davvero eccessivamente normato ma normato in maniera anche un po’ da una sorta di ginepraio. Fra le altre cose diventa importante la delega per quanto riguarda l'articolazione e la rubricazione delle disposizioni di legge incluse in quella che si chiama la codificazione per materie omogenee, quindi sostanzialmente una sorta di riordino che aiuterà anche in questo caso a semplificare il lavoro che viene chiesto. Importante è, all'interno di questo testo unico, il fatto che finalmente ci sia un adeguamento alle norme europee, passaggio che l'Italia ancora non aveva fatto e non aveva attuato in maniera complessiva e questo aspetto ci consentirà davvero di portare quella che lo ricordiamo è stata per anni una scuola @pagina=0099@all'avanguardia. Io penso fino a vent'anni fa, il nostro sistema scolastico prima di subire dei tagli pesanti e dannosi, veniva considerato in Europa come tra i sistemi migliori, soprattutto per l'istruzione professionale che è stata poi la vittima di tutta una serie di passaggi. Ebbene oggi noi abbiamo una possibilità ulteriore che è quella finalmente di adeguare la normativa inclusa nella codificazione a quella che è la giurisprudenza costituzionale e anche dell'Unione europea, per cui è un'opportunità, chiaramente è un'opportunità che richiede dei tempi certi ed è...

PAGINA: 0099

  ANNALISA PANNARALE. Signor Presidente, avete ridotto qualche delega in questo articolo, però le deleghe rimangono sempre troppe e soprattutto è sbagliata l'idea di poter delegare la funzione legislativa sulla scuola su qualunque ambito della scuola pubblica. Quello che avete stralciato di questo articolo in realtà lo avete normato con la forza dei numeri nel resto del disegno di legge, a cominciare come sappiamo dalla revisione degli organi collegiali che avete completamente stravolto, visto che il Governo della scuola ormai ha un profilo autoritario che prima non aveva. Sinistra Ecologia Libertà aveva chiesto subito lo stralcio dell'articolo 21, non solo Sinistra Ecologia Libertà ma tutto il mondo della scuola ve l'aveva chiesto. Anche in questo caso state andando in direzione contraria dimostrando totale incapacità di ascolto.

PAGINA: 0099

  SILVIA CHIMIENTI. Signor Presidente, anche noi chiediamo con forza fin dall'inizio della discussione di questo provvedimento che vengano stralciate le deleghe perché siamo convinti che su materie così cruciali, delicate e importanti per tutta la società non si possa e non si debba delegare al Governo. Anche se sono state tolte alcune delle deleghe che erano presenti prima, ne sono comunque rimaste ben otto su materie delicatissime, e in particolare questa che andiamo a discutere adesso, che è la riforma del testo unico in pratica darà potere al Governo di fare ciò che vuole su qualunque materia, andando quindi anche a vanificare il lavoro che questo Parlamento sta facendo in questo momento.
  Per questo motivo noi crediamo che sarebbe veramente necessario approvare questo emendamento e sopprimere completamente l'articolo riguardante le deleghe.

PAGINA: 0025

  Interviene sull'emendamento Chimienti 23.26 il deputatoLUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0100

  LUIGI GALLO. Presidente, è importante ricordare all'Aula quali sono le deleghe che si prende questo Governo. Si prende le deleghe sul Testo unico sulla scuola, le deleghe sull'autonomia, le deleghe sui convitti, le deleghe sulla formazione e sul reclutamento dei docenti, le deleghe sul riordino delle classi, le deleghe sulla disabilità, le deleghe sugli istituti professionali.
  Noi non possiamo non avere paura di un Governo che ha prodotto questa schifezza di DDL, «DDL distruzione», come l'abbiamo battezzato noi, nel momento in cui si prende le deleghe di tutti questi provvedimenti. Ricordiamo anche la delega della riforma del settore 06 dell'istruzione.
  Allora, se avessimo un Governo normale su alcuni punti potremmo anche delegarlo, ma abbiamo un Governo abusivo, per cui Marino dovrebbe intervenire subito a eliminare il primo abusivo di tutti a Palazzo Chigi.

PAGINA: 0025

  La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Chimienti 23.26.
Interviene sull'emendamento Vacca 23.30 il deputato LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0100

  LUIGI GALLO. Signor Presidente, io vorrei chiedere una cortesia al Governo in Aula, visto che per tre giorni non si è degnato di rispondere a nessuna nostra sollecitazione o di dare chiarimenti all'Aula parlamentare, quindi dimostrando veramente poco rispetto per il lavoro che stiamo svolgendo qui. Vorrei chiedere almeno di chiarire un punto: nel momento in cui si prende la delega sul testo unico, il Governo ha intenzione di incidere anche sul monte ore complessivo di lavoro del personale della scuola ? Perché questa preoccupazione serpeggia molto, visto che in tante dichiarazioni, poi smentite, poi riconfermate, si è spesso chiarita l'intenzione del Governo di intervenire anche sull'aumento delle ore dei professionisti della scuola. Allora, cerchiamo di esprimere @pagina=0101@un concetto chiaro e veritiero ultimo su questa vicenda. Il sottosegretario Faraone può intervenire e chiarire i dubbi e il malcontento che serpeggiano su questo settore e sulla delega al Governo al testo unico del mondo della scuola (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0025

  Interviene sull'emendamento Vacca 23.33 il deputato LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0101

  LUIGI GALLO. Signor Presidente, questa è una delle deleghe che più impaurisce, perché voi fate riferimento alla normativa europea, vi volete raccordare con la normativa europea, e sappiamo che, quando lo fate, fate dei pasticci. Proprio adesso sulla legge europea abbiamo assistito ad una votazione dove si è detto che bisognava votare a favore per fede, quindi noi non andiamo a vedere le carte, ma in pratica votiamo a favore per fede, e poi anche per l'indirizzo che abbiamo sentito in questi giorni dalla troika e dalla Commissione europea, l'indirizzo di privatizzare ogni settore pubblico. Quindi, voi avete iniziato ampiamente con questo disegno di legge, ma credo che non vi fermerete qui. Prendete la delega al Governo, cercate di dare disposizione che, a nostro avviso, probabilmente potrebbero creare altri colpi mortale alla scuola statale pubblica.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Vacca 23.33, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

PAGINA: 0026

  Intervengono sull'emendamento Chimienti 23.36 le deputate SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS) e MANUELA GHIZZONI (PD) (Vedi RS).

PAGINA: 0102

  SILVIA CHIMIENTI. Grazie, Presidente. È vergognoso delegare al Governo la riforma del sistema di formazione iniziale e il reclutamento dei docenti, perché si tratta di una materia delicatissima, su cui sono stati fatti errori grossolani, che hanno portato situazioni disastrose; per cui, sarebbe necessario un ampio e sereno confronto parlamentare.
  Quindi, noi chiediamo, in prima istanza, di eliminare e stralciare questa delega, anche perché, rispetto a com'era scritta prima, quindi alla previsione delle lauree abilitanti, è stata ampiamente peggiorata: si introduce, qui, un concorso aperto a tutti i laureati, che, se superato, dà accesso a ben tre – tre, non uno – anni di apprendistato nelle scuole, alla fine dei quali i docenti potranno benissimo essere lasciati a casa.
  Quindi, questa misura è il Jobs Act applicato alla scuola: tre anni sottopagati a 300 euro al mese, con l'apprendistato, e poi, eventualmente, se non piaci al dirigente, si resta a casa. Quindi, con questa misura si ottiene un unico scopo: le supplenze a costo zero per tre anni, e noi siamo contrarissimi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0102

  MANUELA GHIZZONI. Mi scusi, Presidente: credo che si possano non condividere alcune opinioni, ma non si possa travisare completamente la realtà. Quello che si tenta di fare, per la prima volta nella storia repubblicana, è di legare la formazione iniziale al reclutamento, proprio per evitare quei guasti che stiamo tentando faticosamente anche di riparare con alcuni provvedimenti, vale a dire l'enorme precariato, l'enorme precariato.
  Non può dire che noi introduciamo il Jobs Act: noi stiamo dicendo che li selezioniamo e li paghiamo mentre facciamo formazione, e, alla fine del triennio, potremo dire «quello è un bravo docente, può entrare senza ulteriori concorsi». Evidentemente, voi preferite venti anni di precariato: è bene che lo sappiano fuori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) !

PAGINA: 0026

  Intervengono sull'emendamento Chimienti 23.37 i deputati SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS) e ARTURO SCOTTO (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0103

  SILVIA CHIMIENTI. Presidente, rispondo, tramite lei, anche all'onorevole Ghizzoni. A cosa servono tre anni in cui la persona è precaria, in cui viene sottopagata, perché avrà un contratto di apprendistato, e alla fine dei quali non saprà se verrà immessa in ruolo o meno ? A cosa servono tre anni ? Non ne basta uno ? E su questo vorrei una risposta.
  Noi abbiamo studiato molto il tema della formazione iniziale e del reclutamento, e anche noi abbiamo l'idea di legarli in qualche modo, però, nel nostro sistema, dopo il concorso aperto a tutti i laureati – e c'era nella nostra proposta di legge abbinata al disegno di legge – si accede a un anno di corso-concorso, eventualmente incentrato sul tirocinio retribuito, e, infine, superata la prova finale di quell'unico anno, si viene immessi in ruolo entro tre anni, con la previsione di una multa per lo Stato e un risarcimento per il docente qualora questo non avvenga entro i tre anni, perché ce lo chiede l'Europa, questo sì, espressamente. Quindi, vorrei capire perché la previsione di tre anni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0103

  ARTURO SCOTTO. Grazie, signor Presidente. La preoccupazione che ci attraversa è molto semplice, questo disegno di legge prevede, oltre alle cose che abbiamo contestato in quest'Aula, un numero esorbitante di deleghe. Siccome ci siamo già passati, forse qui è calzante il paragone con il Jobs act, e ci siamo passati rispetto ad accordi o intese che non sono state mantenute nel momento in cui poi quelle deleghe venivano attuate all'interno delle Commissioni, non ci fidiamo. Per questo pensiamo che sia sbagliato procedere così.

PAGINA: 0026

  PRESIDENTE (Vedi RS). Dà conto di emendamenti ritirati.

PAGINA: 0103

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chimienti 23.37, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

PAGINA: 0026

  Interviene sull'emendamento Centemero 23.39 il deputato ELENA CENTEMERO (FI-PdL) (Vedi RS), che preannuncia altresì il ritiro dei suoi emendamenti 23.41 e 23.150.

PAGINA: 0103

  ELENA CENTEMERO. Grazie, Presidente. Anche noi vogliamo sottolineare l'eccesso di deleghe che è contenuto all'interno di questo provvedimento, nell'articolo 23, motivo per cui abbiamo presentato un emendamento per la soppressione @pagina=0104@dell'intero articolo e una serie di emendamenti che sopprimono le singole lettere. Però qui, in particolare, si fa riferimento, nella lettera b), ad una delega che riguarda la formazione iniziale. Io interverrò solo sull'emendamento 23.39 e ritirerò il 23.41 e il 23.150. Interverrò, indicando tre punti di riflessione. Innanzitutto, quando si dice nella delega dell'anno iniziale, dei tre di formazione, nel quale i neoinsegnanti, o chi desidera diventare insegnante, farà un periodo di formazione in raccordo con l'Università e gli enti di alta formazione, vorrei che venisse recepita l'esperienza anche nell'alternanza tra momenti di formazione in aula, nel tirocinio in classe, nelle scuole, nel tirocinio formativo attivo, che è stato un percorso fortemente selettivo e fortemente formativo.
  La seconda cosa che vorrei sottolineare è che si sta dando una delega al Governo per la riforma del sistema iniziale di reclutamento, prima che il nuovo sistema di reclutamento verrà predisposto, dovrà passare – mi immagino – del tempo, quindi ritengo necessario che venga bandito – qui mi rivolgo al Governo – il nuovo ciclo del tirocinio formativo attivo, proprio per abilitare nuovi docenti.
  In terzo luogo, vorrei che il Governo si soffermasse e facesse una riflessione sul comma 8 della delega in cui si dice che i docenti che devono essere assunti nelle scuole paritarie dovranno compiere la stessa formazione, il percorso, previsti dal comma 3.1. Peccato che il comma 3.1 si riferisca all'intero triennio, quindi io credo che debba essere oggetto della riflessione del Governo e che il Governo debba specificare esattamente qual è il tipo di formazione di abilitazione che è richiesto per insegnare nelle scuole paritarie, senza far riferimento ai due anni successivi di apprendistato all'interno delle scuole, come ricorda il comma 3.1.

PAGINA: 0026

  Interviene sull'emendamento Vacca 23.152 il deputato LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0105

  LUIGI GALLO. Grazie Presidente. Oggi un insegnante entra nella scuola senza avere uno sbarramento, cioè fa il suo primo anno di insegnamento nella scuola senza avere uno sbarramento, ma semplicemente dando la sua disponibilità all'istituto. Questa è una cosa sbagliata, perché non seleziona dall'inizio le persone che entrano nel mondo della scuola, ma non si può arrivare all'esatto opposto, in cui si fa un concorso pubblico e per tre anni si rende quel soggetto schiavo. Infatti lavorerà sulla cattedra in forma di apprendistato, svolgendo la stessa mansione di un docente che oggi va a fare la supplenza e poi, dopo tre anni, gli si dice: ciao, ritorna, ricomincia daccapo, rifai il concorso pubblico e ti diamo altri tre anni di apprendistato. Questa è una delega folle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0027

  Interviene sull'emendamento Pannarale 23.44 il deputato LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0105

  LUIGI GALLO. Grazie Presidente. Questo naturalmente, riferendosi sempre alla delega di formazione e reclutamento, è l'ennesimo taglio mascherato di questa riforma. Continuiamo a dirlo: i 3 miliardi che voi mettete – che, forse, mettete – in legge di stabilità, in realtà, prevedono tagli. Lo dicono i bilanci previsionali e lo dice anche il documento di economia e finanzia. I tagli mascherati sono qui. Sono sulla rete di scuole, dove voi volete tagliare il personale amministrativo e tecnico facendo una riorganizzazione per ambiti territoriali. E sono qui, quando permetterete per tre anni di insegnare su cattedra ad un giovane che ha superato un concorso pubblico e, però, lo pagherete poi sotto forma di apprendistato, senza dargli una paga piena da docente. Questi sono i tagli mascherati per coprire la vostra schifezza di riforma.

PAGINA: 0027

  Interviene sull'emendamento D'Uva 23.46 il deputato FRANCESCO D'UVA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0105

  FRANCESCO D'UVA. Grazie, Presidente. Con questo emendamento chiediamo di far insegnare la chimica solo dai chimici, non solo negli istituti tecnici e professionali, ma anche nei licei. Infatti, se è vero che per trasferire allo studente una @pagina=0106@passione serve che anche l'insegnante abbia la stessa passione, forse questo è il metodo migliore.
  Tra l'altro in Italia noi dobbiamo investire molto di più nelle aree scientifiche. È un Paese dove ci scandalizziamo se si sbaglia un congiuntivo e nessuno si scandalizza se una persona non sa le tabelline. Non sto dicendo che il chimico insegna le tabelline ovviamente. Ma è proprio questo il settore in cui dobbiamo investire di più. Per farlo bisogna partire proprio dalla scuola. Quindi, chiedo cortesemente di votare favorevolmente questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0027

  Interviene sull'ordine dei lavori la deputata ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0107

  ANNALISA PANNARALE. Presidente, corre troppo, non si riesce a leggere nemmeno l'emendamento. Volevo intervenire.

PAGINA: 0027

  Interviene sull'emendamento 23.5 la deputata SIMONETTA RUBINATO (PD) (Vedi RS) che lo ritira insieme al suo emendamento 23.6.

PAGINA: 0109

  SIMONETTA RUBINATO. In realtà gli emendamenti 23.5 e 23.6 a mia prima firma non erano ancora stati ritirati. Intervengo rapidamente soltanto per sottolineare, nell'atto del ritiro, la preoccupazione che esprimo al Governo che la richiesta stringente nella delega della qualifica universitaria non vada a pregiudicare specifiche tipologie di servizio educativo e di cure domiciliari per la prima infanzia, come i nidi-famiglia, che in alcune regioni funzionano bene e che quindi nell'attuazione della delega si tenga conto di questo.

PAGINA: 0028

  Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS) e ROCCO PALESE (FI-PdL) (Vedi RS), ai quali rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS) .

PAGINA: 0110

  LUIGI GALLO. Signor Presidente, capisco che non tutti i Presidenti possano avere la stessa enfasi nell'affrontare le varie tematiche che ci sono nel provvedimento, però non è proprio un mero esercizio burocratico quello che stiamo svolgendo. Se lei, prima di aprire la votazione, cercasse di esprimere tutti i pareri darebbe anche tempo alla platea di capire: non penso che tutti abbiano coscienza contemporaneamente degli emendamenti che stiamo votando, se procede a questa velocità. Se, invece, oltre a leggere l'emendamento e il primo firmatario, dà tutti i pareri e poi apre la votazione, secondo me procediamo in maniera più lineare e senza confusione per l'Aula (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0110

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, io ritengo, invece, che lei stia conducendo questa seduta in maniera egregia (Applausi), come sempre è stato fatto, e tutte queste situazioni pretestuose non le ho mica capite. Lei, anzi, si è adeguato subito a quello che ha detto l'onorevole Pannarale in riferimento anche a esplicitare tutte queste cose. Sta di fatto che qui il problema è che c’è chi vuole le deleghe, il Governo, e chi non le vuole. Tutti questi @pagina=0111@emendamenti sono pure superflui. Bisognerebbe fare una votazione sola per chi le vuole e chi non le vuole.

PAGINA: 0111

  PRESIDENTE. Il suo intervento, ovviamente, onorevole Palese, contiene considerazioni politiche sulle quali io non entro. È costume di questa legislatura avere uno o più relatori di minoranza su ogni provvedimento, cosa che nelle legislature precedenti non avveniva; quindi, in questo senso abbiamo un'innovazione. Però, questo non aiuta la velocità dei lavori. Fermo restando questo, la Presidenza, ovviamente, non ha nessuna difficoltà a leggere i pareri, se fa piacere a voi.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Centemero 23.109, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della relatrice di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle e con il parere favorevole dei relatori di minoranza dei gruppi Sinistra Ecologia Libertà e Lega Nord e Autonomie.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

PAGINA: 0028

  Interviene sull'emendamento Marzana 23.113 la deputata MARIA MARZANA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0112

  MARIA MARZANA. Grazie, Presidente. Questa è una delega aggiuntiva, l'unica che per il MoVimento 5 Stelle il Governo è legittimato a ricevere.
  Oggi c’è una grande disparità nell'erogazione delle risorse, da parte del Governo, agli enti locali per i servizi di asilo nido, i servizi di istruzione, come quello di refezione, assistenza specialistica e trasporto. All'origine del problema c’è il fatto che il Governo è venuto meno ad un preciso impegno previsto dalla Costituzione, cioè la definizione dei livelli essenziali di prestazioni. In pratica, avrebbe dovuto determinare su tutto il territorio nazionale la quota di asili nido rispetto al numero di bambini definita come minimo da garantire in tutta Italia, e altrettanto avrebbe dovuto fare per gli altri servizi di istruzione.
  Questo ritardo aumenta il divario della distribuzione di risorse e di conseguenza dei servizi sociali e di istruzione, già molto differenziata sul territorio.
  Con questo emendamento, Presidente, si chiede di determinare il livello essenziale di prestazioni, in maniera da garantire la quantificazione del fabbisogno effettivo di ciascuna regione, superando il parametro della spesa storica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0028

  Interviene sull'emendamento Simone Valente 23.115 il deputato LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0112

  LUIGI GALLO. Presidente, abbiamo dibattuto in quest'Aula sulla presenza o meno dello Stato in diverse regioni per garantire nidi per l'infanzia e asili nido. In ogni regione la presenza minima non è garantita, perché nessuna regione italiana @pagina=0113@riesce a raggiungere un fabbisogno standard minimo che in pratica è considerato del 12 per cento della popolazione, cioè un servizio per il 12 per cento della popolazione di quella regione.
  È stato anche stimato qual è la cifra necessaria per fare questi investimenti, quindi per garantire i fabbisogni standard minimi per i livelli essenziali da 0 a 6 anni, quindi parliamo di asili nido: la cifra è di 370 milioni di euro. Tra l'altro, il Ministro Delrio aveva promesso di stanziare questa cifra, ma non abbiamo ancora visto un intervento serio per creare asili nido in Italia e garantire quel minimo vitale ad ogni regione.
  Questa potrebbe essere l'occasione, perché diamo una delega specifica per intervenire, con la definizione dei livelli essenziali di prestazione per ogni regione su tutti i temi dell'istruzione.

PAGINA: 0028

  Interviene sull'emendamento Pannarale 23.160 la deputata ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0113

  ANNALISA PANNARALE. Presidente, avete avocato a voi anche il diritto allo studio, perché in questa delega non esistono misure effettive di esercizio del diritto all'istruzione, così come forme reali di sostegno, diretto o indiretto, al reddito degli studenti; li avevamo proposti con questo emendamento. Quando vi siete opposti allo stralcio di questo eccesso di deleghe, avevate anche garantito – lo dico, ad esempio, alla relatrice per la maggioranza – un ascolto reale di quelli che potevano essere i contributi da parte delle opposizioni.
  Gli emendamenti ve li fate e ve li votate. Gli altri, quelli che potrebbero arricchire e rendere effettivi i diritti, neanche li considerate. Ora dovete dire agli studenti, in maniera chiara, che il diritto allo studio in questo Paese non esiste.

PAGINA: 0029

  Interviene sull'emendamento Fitzgerald Nissoli 23.17 la deputata FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (PI-CD) (Vedi RS), che lo ritira.

PAGINA: 0115

  FUCSIA FITZGERALD NISSOLI. Signor Presidente, ritiro il mio emendamento e presenterò un ordine del giorno.

PAGINA: 0029

  Interviene sull'emendamento Chimienti 23.140 la deputata MARIA EDERA SPADONI (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0116

  MARIA EDERA SPADONI. Signor Presidente, con questo emendamento chiediamo che vengano inseriti nei programmi di scuola secondaria di secondo grado programmi di educazione all'affettività e alla sessualità consapevole finalizzata ad informare e a suscitare la riflessione degli studenti sulla problematica dell'omofobia e della transfobia. C’è stata recentemente la giornata contro l'omofobia e crediamo che questo possa andare incontro ai dettami sia della ratifica della Convenzione di Istanbul e che quelli che il Consiglio d'Europa ha portato avanti in questi ultimi mesi.
  Quindi, chiedo che vi sia un ripensamento e che questo emendamento venga approvato dall'aula.

PAGINA: 0029

  Interviene sull'emendamento D'Uva 23.142 il deputato FRANCESCO D'UVA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0117

  FRANCESCO D'UVA. Signor Presidente, con questo emendamento chiediamo di migliorare i programmi sulla conoscenza e il funzionamento dei principali organi istituzionali, iniziando dal Parlamento e dalla Costituzione italiana. Non solo, chiediamo anche di iniziare a insegnare ai ragazzi che cos’è la mafia, il fenomeno mafioso, e anche la storia della mafia e dell'antimafia, perché questo Paese, di fatto, è fondato sulla lotta alla mafia ed è importante che le nuove generazioni crescano con questa consapevolezza.

PAGINA: 0029

  PRESIDENTE (Vedi RS). Informa l'Assemblea che è necessario accantonare l'esame dell'articolo 24 in attesa dell'espressione dei prescritti pareri sull'articolo 10, ad esso collegato. Sospende quindi la seduta fino alle 21.

PAGINA: 0117

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Uva 23.142, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza del gruppo Lega Nord e Autonomie e con il parere favorevole delle relatrici di minoranza dei gruppi Sinistra Ecologia Libertà e MoVimento 5 Stelle.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

PAGINA: 0030

  La seduta, sospesa alle 19,30, è ripresa alle 21,05.

PAGINA: 0030

Missioni. (Vedi RS)

PAGINA: 0118

Missioni.

PAGINA: 0030

  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione alla ripresa notturna della seduta sono novantanove.

PAGINA: 0118

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Gioacchino Alfano, Alfreider, Artini, Bindi, Boccia, Michele Bordo, Bratti, Damiano, Dellai, Di Lello, Faraone, Gregorio Fontana, Lupi, Pes, Pisicchio, Portas, Rampelli, Ravetto, Rossomando, Sanga, Schullian, Scotto, Speranza, Tabacci e Vignali sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente novantanove, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

PAGINA: 0030

Si riprende la discussione. (Vedi RS)

PAGINA: 0118

Si riprende la discussione.

PAGINA: 0030

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Chiede una sospensione della seduta per consentire al Comitato dei nove di completare l'esame del provvedimento.

PAGINA: 0118

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Signor Presidente, chiederei all'Aula, se possibile, di avere un quarto d'ora di sospensione, perché è in corso la riunione della Commissione bilancio, e poi dobbiamo riunire il Comitato dei nove.

PAGINA: 0030

  PRESIDENTE (Vedi RS). Sospende la seduta fino alle 21,20.

PAGINA: 0118

  PRESIDENTE. Sta bene. Allora, a questo punto...(Commenti del deputato Crippa). Onorevole Crippa, credo che questa sia la posizione del Comitato dei nove nella sua interezza. Quindi, a questo punto, poiché è in corso la riunione della Commissione bilancio, sospendiamo la seduta, che riprenderà alle 21,20. La seduta è sospesa.

PAGINA: 0030

  La seduta, sospesa alle 21,10, è ripresa alle 21,30.

PAGINA: 0030

  PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che la Commissione ha ritirato l'emendamento 26.400 e ha presentato l'emendamento 26.410; ricorda altresì che sono stati presentati i subemendamenti 0.6.410.10 e 0.10.420.10, volti ha recepire condizioni poste dalla V Commissione. Dà quindi conto di proposte emendative ritenute inammissibili.

PAGINA: 0118

  PRESIDENTE. Avverto che la Commissione ha ritirato l'emendamento 26.400 e ha presentato l'emendamento 26.410, che @pagina=0119@è in distribuzione e in relazione al quale risulta alla Presidenza che i rappresentanti di tutti i gruppi abbiano rinunciato alla fissazione del termine per la presentazione di subemendamenti.
  Avverto che la Commissione bilancio ha espresso il parere (Vedi l'allegato A – A.C. 2994-A), che è in distribuzione. Sulla base di tale parere, la Presidenza non ritiene ammissibili, a norma dell'articolo 123-bis del Regolamento, in quanto recano nuovi o maggiori oneri finanziari privi di idonea quantificazione e copertura, i seguenti subemendamenti: Borghesi 0.6.410.1; identici Pannarale 0.10.420.2 e Borghesi 0.10.420.5.
  Il parere della Commissione bilancio reca, altresì, due condizioni volte a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione, per recepire le quali la Commissione ha presentato i subemendamenti 0.6.410.10 e 0.10.420.10, che sono in distribuzione.
  Ricordo che risultano accantonati: con riferimento all'articolo 6, l'emendamento 6.410 della Commissione, i relativi subemendamenti e la votazione dell'articolo; con riferimento all'articolo 10, l'emendamento 10.420 della Commissione, i relativi subemendamenti, gli emendamenti riferiti al comma 5 e la votazione dell'articolo 10; con riferimento all'articolo 11, tutti gli emendamenti, la votazione dell'articolo e gli articoli aggiuntivi; con riferimento all'articolo 20, tutti gli emendamenti, compreso l'emendamento 20.410 della Commissione e il relativo subemendamento, nonché la votazione dell'articolo; con riferimento all'articolo 21, l'emendamento 21.400 della Commissione e la votazione dell'articolo; con riferimento all'articolo 22, l'emendamento Giancarlo Giordano 22.3 e la votazione dell'articolo.
  Ricordo, inoltre, che, prima della sospensione della seduta, è stato da ultimo approvato l'articolo 23.
  Invito la relatrice per la maggioranza, se viene lasciata anche nelle condizioni di poterlo fare, ad indicare all'Assemblea da quale articolo si intenda riprendere l'esame del provvedimento.

PAGINA: 0030

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Ritiene opportuno procedere con l'esame dell'articolo 6, precedentemente accantonato.

PAGINA: 0119

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Presidente, direi che possiamo ripartire dall'articolo 6.

PAGINA: 0030

  Interviene per un richiamo al Regolamento il deputato FABIO RAMPELLI (FdI-AN) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS).

PAGINA: 0119

  FABIO RAMPELLI. Signor Presidente, se non ho capito male, i gruppi politici sarebbero stati interpellati, con risposta affermativa secondo la sua ricostruzione, se avessero rinunziato o meno ai tempi per subemendare l'emendamento.

PAGINA: 0119

  PRESIDENTE. Nel Comitato dei nove, onorevole Rampelli, all'interno del Comitato dei nove.

PAGINA: 0031

(Ripresa esame dell'articolo 6) (Vedi RS)

PAGINA: 0120

(Ripresa esame dell'articolo 6 – A.C. 2994-A)

PAGINA: 0031

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Esprime il parere di competenza sulle proposte emendative riferite all'articolo 6, precedentemente accantonate.

PAGINA: 0120

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Presidente, in realtà, sull'articolo 6, essendoci questo parere della Commissione bilancio, mi sembrano superati i subemendamenti Borghesi 0.6.410.1, sul quale, comunque, vi era un invito al ritiro, altrimenti parere contrario...

PAGINA: 0031

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Vedi RS). Concorda.

PAGINA: 0120

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Conforme alla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0031

  ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS), STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS) e SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), Relatori di minoranza. Esprimono il parere di competenza sulle proposte emendative riferite all'articolo 6, precedentemente accantonate.

PAGINA: 0120

  ANNALISA PANNARALE, Relatrice di minoranza. Il parere è favorevole.

PAGINA: 0120

  STEFANO BORGHESI, Relatore di minoranza. Il parere è contrario.

PAGINA: 0120

  SILVIA CHIMIENTI, Relatrice di minoranza. Mi rimetto all'Aula.

PAGINA: 0031

(Ripresa esame dell'articolo 10) (Vedi RS)

PAGINA: 0121

(Ripresa esame dell'articolo 10 – A.C. 2994-A)

PAGINA: 0031

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Esprime il parere di competenza sulle proposte emendative riferite all'articolo 10, precedentemente accantonate.

PAGINA: 0121

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sugli identici subemendamenti Centemero 0.10.420.1 e Carocci 0.10.420.4.@pagina=0122@
  La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sui subemendamenti Chimienti 0.10.420.6 e Pannarale 0.10.420.3.
  La Commissione raccomanda l'approvazione del suo subemendamento 0.10.420.10 e del suo emendamento 10.420.

PAGINA: 0031

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Vedi RS). Concorda.

PAGINA: 0122

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0032

  ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS), STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS) e SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), Relatori di minoranza. Esprimono il parere di competenza sulle proposte emendative riferite all'articolo 10, precedentemente accantonate.

PAGINA: 0122

  ANNALISA PANNARALE, Relatrice di minoranza. Presidente, mi rimetto all'Aula.

PAGINA: 0122

  STEFANO BORGHESI, Relatore di minoranza. Presidente, parere favorevole sugli identici subemendamenti Centemero 0.10.420.1 e Carocci 0.10.420.4.

PAGINA: 0122

  SILVIA CHIMIENTI, Relatrice di minoranza. Presidente, parere favorevole sugli identici subemendamenti Centemero 0.10.420.1 e Carocci 0.10.420.4.

PAGINA: 0032

  Interviene sul subemendamento 0.10.420.10 della Commissione la deputata MARIA VALENTINA VEZZALI (SCpI) (Vedi RS).

PAGINA: 0124

  MARIA VALENTINA VEZZALI. Il Governo, con questa riformulazione, riconosce un'istanza ormai improrogabile sulla necessità dei bambini di avere una formazione motoria adeguata alle loro esigenze, ponendola in linea con tutti gli Stati europei. Tuttavia, auspico che l'anno scolastico in corso si configuri come anno ponte in attesa dell'attivazione, da parte del MIUR, di un impegno formale per la stabilizzazione delle classi di concorso specialiste per il prossimo anno scolastico 2016/2017.
  Utilizzando i docenti GAE per le classi concorso di educazione fisica, musica e inglese si riconosce una specifica formazione e il criterio necessario per l'insegnamento di queste discipline in un'età così importante per la formazione degli studenti. Con la riformulazione proposta vi è certamente, da parte del Governo, una sensibilizzazione e un ulteriore passo avanti verso la stabilizzazione di quella categoria di docenti fino ad oggi non considerati alla stessa stregua degli insegnanti di altre materie.
  Ma – ribadisco – occorre dare certezza in tempi brevi agli studenti e agli stessi docenti che, per effetto della formulazione, dovranno optare in primis sui posti resi disponibili per il sostegno, vincolandoli ai prossimi cinque anni. Pertanto, si deve procedere al più presto – concludo – a definire i criteri per l'assunzione sulle classi concorso specialiste, altrimenti il risultato sarebbe quello di avere scuole con copertura dell'organico sufficiente ed altre prive di docenti preposti all'insegnamento delle materie specialistiche.
  Informo, inoltre, che sarà presentato un ordine del giorno al fine di impegnare il Governo a predisporre in tempi brevi un'apposita classe di concorso specifica con l'obiettivo dell'inserimento di almeno un docente specialista per plesso di scuola primaria.

PAGINA: 0032

  Intervengono sull'emendamento 10.420 della Commissione i deputati LAURA COCCIA (PD) (Vedi RS), BRUNO MOLEA (SCpI) (Vedi RS) e ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0124

  LAURA COCCIA. Grazie, Presidente. Io credo di poter dire finalmente che questo @pagina=0125@è un momento che il nostro Paese stava aspettando da più di quarant'anni. Da più di quarant'anni, infatti, si chiede l'introduzione di figure specializzate. Quarant'anni fa si parlava dei diplomati ISEF, oggi si parla di laureati in scienze motorie nella scuola primaria. È scritto in maniera chiara, semplice, inequivocabile: i laureati in scienze motorie, a partire da settembre 2015, saranno all'interno delle scuole primarie con lo stesso diritto di tutti gli altri insegnanti.
  Saranno esattamente come gli insegnanti di matematica o di lettere. Quindi, niente più compresenze, niente più progetti. Saranno insegnanti, come abbiamo sempre chiesto. Non solo, ma con l'emendamento della relatrice per la maggioranza si fa un ulteriore passo in avanti, di cui sinceramente mi sento di ringraziare di cuore, perché noi avremo anche degli insegnanti di sostegno che sceglieranno di essere insegnanti di sostegno. Quindi, si rafforza ancora di più il principio che è stato messo e che abbiamo appena votato nella delega dell'articolo 23 secondo il quale un insegnante di sostegno, specializzato sul sostegno, e che, quindi, ha scelto in piena autonomia un percorso, può iniziare e completare quel percorso stesso dando continuità didattica alla sua comunità, dunque alla sua classe, per un intero ciclo di studi. Ecco, io credo che in un solo emendamento siamo riusciti a fare un piccolo capolavoro e io di questo voglio ringraziare la relatrice per la maggioranza e tutti coloro che voteranno a favore di questo emendamento. Grazie, veramente grazie di cuore (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Area Popolare (NCD-UDC)).

PAGINA: 0125

  BRUNO MOLEA. Grazie Presidente, anch'io voglio unirmi agli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto. Questa battaglia sugli insegnanti di educazione fisica è una battaglia che viene da lontano, come diceva la collega; è una battaglia che ci ha visti uniti in questa legislatura per cercare finalmente di dare una risposta sensata a un'evidenza che ormai non era più procrastinabile. Da troppo tempo si dice quanto sia alto il valore dell'educazione fisica e dell'insegnamento dell'educazione motoria nelle scuole e, poi, comunque, mentre si professava questa importanza, dall'altra parte non si davano risposte adeguate con figure adeguate che fossero in grado di fare questo. Ecco, io credo che questa sera veramente, con questo emendamento, abbiamo chiuso finalmente una falla nel sistema della formazione scolastica, visto anche che l'educazione motoria e l'educazione fisica all'interno di questo provvedimento hanno una rilevanza così importante.

PAGINA: 0125

  ANNALISA PANNARALE. Presidente, l'emendamento 10.420 della Commissione è una riscrittura del comma 5 dell'articolo 10. Noi ci asteniamo su questo emendamento e spiego perché: siamo contenti del fatto che abbiate accolto un nostro emendamento precedente che chiedeva di non rendere obbligatoria la scelta sul sostegno per quei docenti che hanno la specializzazione sul sostegno, ma che molto probabilmente da anni stanno insegnando nelle loro materie. Il testo originario andava contro gli studenti, ma anche contro la motivazione dei docenti. Questo comma, però, ha un ulteriore problema: in caso di indisponibilità sui posti per gli ambiti territoriali indicati non si procede all'assunzione. Allora, la nostra domanda è: cosa succede di questi docenti delle GAE ? Infatti, se non ci sono i posti nelle GAE, probabilmente non ci saranno neanche nei concorsi che costringerete a fare. Qual è la prospettiva di questi docenti che rischiano di non avere più un futuro ? Questo è il tema dell'emendamento 10.420 della Commissione.

PAGINA: 0033

  Intervengono per dichiarazione di voto sull'articolo 10 i deputati FABIO RAMPELLI (FdI-AN) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS), SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), GIANCARLO GIORDANO (SEL) (Vedi RS), MARIASTELLA GELMINI (FI-PdL) (Vedi RS), MANUELA GHIZZONI (PD) (Vedi RS) e MARCO DI LELLO (Misto-PSI-PLI) (Vedi RS).

PAGINA: 0126

  FABIO RAMPELLI. La ringrazio ma intervengo solo per salutarla perché non le avevo chiesto la parola, Presidente.

PAGINA: 0126

  PRESIDENTE. Onorevole Rampelli, la Presidenza ricambia il saluto con grande gioia ma lei è venuto qui a chiederci di fare la dichiarazione di voto sull'articolo 10. Se poi ha rinunciato, non le do la parola.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Chimienti... Onorevole Rampelli, ci ha ripensato ? C’è un ravvedimento operoso. Onorevole Rampelli, prego, ci renda edotti.

PAGINA: 0128

  SILVIA CHIMIENTI. Grazie Presidente, in questo momento state approvando l'articolo 10 del disegno di legge, il più disastroso, quello che prevede un piano assunzionale iniquo, che esclude gli abilitati della seconda fascia. Un piano assunzionale che mette i docenti delle graduatorie ad esaurimento negli ambiti territoriali alla mercé dei presidi a fare gli eterni supplenti e i tappa buchi. Noi abbiamo presentato più di 300 emendamenti a questo solo articolo, abbiamo abbinato la nostra proposta di legge in Commissione, proposta di legge che prevedeva l'inclusione di tutti gli abilitati della seconda fascia in un piano pluriennale, già a partire dal prossimo anno scolastico, in base al fabbisogno reale delle scuole. Abbiamo trovato vergognoso il silenzio assordante del Governo su questo articolo più che su tutti gli altri; non avete degnato quest'Aula di una sola parola.
  Allora, abbiamo apprezzato gli emendamenti di Fassina, Cuperlo, Bruno Bossio che tentavano di includere gli abilitati di seconda fascia nel piano di assunzioni, ma è evidente che tre o quattro voti su 300 che sono i deputati del PD non hanno potuto nulla. Voi, da domani, dovrete rendere conto alle 130 mila persone che state condannando alla disoccupazione certa.

PAGINA: 0128

  GIANCARLO GIORDANO. Grazie Presidente, noi avevamo chiesto lo stralcio di questo articolo. Lo stralcio per non tenere insieme materie disomogenee, a doppia velocità e per togliere dal gioco del ricatto il Parlamento, il ricatto delle assunzioni, il ricatto della fretta, la cifra di questa riforma.
  Ci asteniamo. E ci asteniamo come un'attesa, come l'attesa dei tanti che, ingiustamente, non trovano risposta in questo provvedimento; un'attesa che sta diventando una disperazione per un posto che si pratica quotidianamente da parte di tanti docenti precari che non troveranno risposta. Ma ci asteniamo perché in tanti – non altrettanti, ma comunque in tanti – una risposta qui la trovano, e quindi, in qualche modo, un passo in avanti si fa per lottare contro il precariato, solo che, per lottare contro il precariato, state dimenticando i tanti precari a cui non date una risposta, e questo è inaccettabile (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0128

  MARIASTELLA GELMINI. Grazie, Presidente. Intervengono per preannunziare il voto contrario di Forza Italia su questo articolo. Ciò per diverse ragioni e non solo perché la nostra visione della scuola non ci consente di equiparare una riforma semplicemente all'aumento dell'organico. @pagina=0129@Difendiamo una politica di razionalizzazione, quindi non abbiamo cambiato idea rispetto ad una politica che, per noi, vede la scuola come un luogo non solo dove si fa occupazione ma dove soprattutto bisogna investire nella qualità, ma premessa la scelta – che lasciamo al Governo – di questo piano di assunzioni, riteniamo che sia un'occasione mancata quella di creare una parità di trattamento tra gli abilitati SSIS, gli abilitati TFA e gli abilitati PAS. Ci saremmo aspettati dal Governo una parola su questo punto, perché riteniamo che, purtroppo, a valle di questo articolo – che immagino purtroppo avrà l'approvazione di quest'Aula –, ci sarà una marea di ricorsi, ci saranno contenziosi infiniti e ancora una volta sarà un tribunale, un magistrato e, non la politica, a dare ragione di aspettative acquisite, di diritti acquisiti da parte di chi ha speso risorse e si è impegnato. Si tratta, tra l'altro, di precari giovani e preparati. Non mi si venga a dire che gli abilitati TFA sono fuori da questa graduatoria perché il Governo Berlusconi non ha previsto il concorso. Il concorso non c'era neanche per le SSIS e il Governo Berlusconi ha aperto le graduatorie e ha inserito gli abilitati SSIS. L'abilitazione TFA è diversa perché è a numero chiuso, ma, dal punto di vista giuridico, ha la stessa valenza. Quindi, la politica, se vuole, è nelle condizioni di risolvere questo problema (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

PAGINA: 0129

  MANUELA GHIZZONI. Grazie, signor Presidente. Vorrei ricordare innanzitutto un elemento: con questo articolo, che è un tassello importante del provvedimento, noi, dopo oltre quindici anni, diamo vita all'organico funzionale dell'autonomia. È una cosa che aspettiamo da tempo, è una cosa per dare gambe realmente all'autonomia della scuola, e lo facciamo con un ampliamento dell'organico – finalmente, dopo i tagli ! – di 50 mila posti. Non è un'operazione di carattere sociale. So bene il refrain che ho sentito negli anni passati in questa'Aula: «voi – si diceva a noi – volete usare la scuola come ammortizzatore sociale». No, noi vogliamo dare opportunità a chi lavora nella scuola e a chi nella scuola studia, perché, con l'organico funzionale, possiamo fare progettazione, possiamo fare sperimentazione, possiamo dare gambe all'autonomia, al talento dei nostri giovani. C’è un altro punto. Non voglio tornare su una questione che ho tentato di affrontare ieri sera con toni accesi, perché riguarda la vita futura di migliaia di persone, e sento tutta la responsabilità, anche quella che non porto io ma portano scelte sbagliate precedenti a noi. È vero che i TFA hanno certamente sostenuto prove onerosissime (il corso è stato oneroso anche da un punto di vista assolutamente economico), ma il problema – ed è ciò che noi contestiamo – non è che non sia seguito al TFA un concorso: è che il legislatore di allora – lo dico così – si è dimenticato di dare valore concorsuale a quel percorso, cosa che invece Berlinguer fece per le SSIS. Questa è la differenza sostanziale a legislazione vigente: coloro i quali hanno frequentato le SSIS sono finiti nelle GAE non per diritto divino ma perché c’è stato il legislatore che ha pensato a loro e ha voluto tenere insieme formazione e reclutamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  Questa è la verità e lo dico anche ai tanti giovani che sono stati illusi – illusi ! – dal TFA, pensando che le loro fatiche, tante, sarebbero state ripagate, conquistando un titolo: così non è. Mi sono arrivati molti messaggi da ieri sera dai ragazzi dei TFA e capisco i loro toni che sono crudi; me ne rendo conto, perché a loro stiamo dicendo: non possiamo assumervi direttamente perché voi avete fatto un percorso diverso, ma noi vi vogliamo, è la scuola che vi vuole e quindi diamo un'altra opportunità concreta, certa, con un concorso importante di 60 mila posti, in cui abbiamo scritto noi, che abbiamo lavorato tanto in Commissione in questi giorni, che vorremmo andare a valorizzare @pagina=0130@molto in termini di punteggio quel percorso, soprattutto perché hanno fatto una prova selettiva molto importante e hanno conseguito un titolo molto qualificante. Allo stesso modo, vogliamo gratificare quelli che nella scuola hanno lavorato e hanno fatto un lavoro duro in condizioni di precariato.
  Naturalmente, lo dico, guardando il Governo, signor Presidente, credo che il prossimo concorso non dovrà essere un concorso burocratico: qui ci giochiamo la nostra credibilità. Dovrà essere un concorso in cui non andiamo nuovamente a verificare le competenze di carattere disciplinare: è gente laureata, è gente che si è specializzata. Noi dovremmo andarli a misurare con metodologie nuove sulle loro capacità didattiche, perché abbiamo bisogno di buoni insegnanti. Ieri sera Cuperlo ci ha chiesto quale è la risposta alla lealtà di questi docenti precari, che hanno servito, con lealtà, lo Stato e la scuola. Credo che, dopo tanto ipocrisia, dopo tanta leggerezza e tante promesse mancate, la risposta è esattamente questa: lealtà di impegni perché di loro abbiamo bisogno e ne ha bisogno la scuola italiana (Applausi dei deputati del gruppo del Partito Democratico).

PAGINA: 0130

  MARCO DI LELLO. Signor Presidente, credo che questo dibattito in quest'ora tarda ci aiuti a fare chiarezza tra quelli che, fra di noi, hanno fatto – uso un termine della marineria borbonica – ammuina, con centinaia di emendamenti e nessun risultato portato a casa, chi ha illuso decine di migliaia di laureati, facendogli fare un percorso formativo che, ricordo, fino a 18 mesi fa, non dava neanche un punteggio nelle graduatorie: illuso decine di migliaia di giovani e chi, invece, si è fatto carico di rendere più equo questo straordinario sforzo, perché non dobbiamo mai dimenticare che stiamo votando una norma che consente l'assunzione di 100.701 docenti dalle GAE: non ce lo dimentichiamo mai. A questi abbiamo aggiunto 4.000 idonei – resta un errore che dovremmo risolvere sui riservisti – e altri 60 mila posti vanno a concorso. Restano, per quanto mi riguarda è insoddisfacente la risposta che abbiamo dato, quelle decine di migliaia di precari delle seconde fasce delle graduatorie di istituto.
  Questi sono i fatti. Agli altri lasciamo le chiacchiere e perciò i socialisti, rivendicando anche per sé e la propria azione, un ruolo, voteranno convintamente a favore di questo articolo con l'obiettivo comunque di continuare a migliorarlo al Senato.

PAGINA: 0033

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI (Vedi RS)

PAGINA: 0130

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI (ore 22,15).

PAGINA: 0033

(Esame dell'articolo 11) (Vedi RS)

PAGINA: 0130

(Esame dell'articolo 11 – A.C. 2994-A)

PAGINA: 0033

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Esprime il parere di competenza sulle proposte emendative riferite all'articolo 11.

PAGINA: 0131

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Signora Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, di tutte le proposte emendative presentate all'articolo 11.

PAGINA: 0033

  ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS), STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS) e SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), Relatori di minoranza. Esprimono il parere di competenza sulle proposte emendative riferite all'articolo 11.

PAGINA: 0131

  ANNALISA PANNARALE, Relatrice di minoranza. Signora Presidente, esprimo parere favorevole sugli emendamenti Vacca 11.1 e 11.2 e Giancarlo Giordano 11.3, mentre mi rimetto all'Aula sull'emendamento Centemero 11.4. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Marzana 11.6 e Simonetti 11.10, mentre mi rimetto all'Aula sugli emendamenti Chimienti 11.11 e Luigi Gallo 11.15. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Vacca 11.20, mentre mi rimetto all'Aula sull'emendamento Luigi Gallo 11.21. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Giancarlo Giordano 11.22, mentre mi rimetto all'Aula sull'emendamento Chimienti 11.25. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Rampelli 11.26 e Simonetti 11.27, mentre mi rimetto all'Aula sull'articolo aggiuntivo Centemero 11.01 ed esprimo parere contrario sull'articolo aggiuntivo Centemero 11.02.

PAGINA: 0131

  STEFANO BORGHESI, Relatore di minoranza. Signora Presidente, esprimo parere favorevole sull'emendamento Vacca 11.1, mentre esprimo parere contrario sugli emendamenti Vacca 11.2 e Giancarlo Giordano 11.3. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Centemero 11.4, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Marzana 11.6. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Simonetti 11.10, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Chimienti 11.11. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Luigi Gallo 11.15, mentre esprimo parere contrario sugli emendamenti Vacca 11.20, Luigi Gallo 11.21, Giancarlo Giordano 11.22, Chimienti 11.25 e Rampelli 11.26. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Simonetti 11.27, mentre esprimo parere contrario sugli articoli aggiuntivi Centemero 11.01 e 11.02.

PAGINA: 0131

  SILVIA CHIMIENTI, Relatrice di minoranza. Signora Presidente, esprimo parere favorevole sugli emendamenti Vacca 11.1 e 11.2 e Giancarlo Giordano 11.3, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Centemero 11.4. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Marzana 11.6, Simonetti 11.10, Chimienti 11.11, Luigi Gallo 11.15, Vacca 11.20, Luigi Gallo 11.21, Giancarlo Giordano 11.22, Chimienti 11.25, Rampelli 11.26 e Simonetti 11.27, mentre esprimo parere contrario sugli articoli aggiuntivi Centemero 11.01 e 11.02.

PAGINA: 0033

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Vedi RS). Concorda con il parere della relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0131

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Signora Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0033

  Interviene sull'emendamento Centemero 11.4 la deputata ELENA CENTEMERO (FI-PdL) (Vedi RS) che lo ritira unitamente ai suoi articoli aggiuntivi 11.01 e 11.02.

PAGINA: 0132

  ELENA CENTEMERO. Grazie, Presidente. Intervengo per ritirare il mio emendamento 11.4, nonché i miei articoli aggiuntivi 11.01 e 11.02. Intervengo, inoltre, per dire che così come è scritto il periodo di formazione e di prova del personale docente-educativo non va a cambiare, in sostanza, quanto succede già adesso nelle scuole, quanto succede già adesso per il periodo formativo. Non basta indicare che, con un successivo regolamento del Ministero, si indicheranno quali sono i criteri per la valutazione o come avverrà la valutazione al termine del primo anno di prova. Ci vuole qualcosa di più concreto, ci vuole un periodo formativo interno alle scuole, un periodo di prova formativo all'interno delle scuole che sia vero e reale.
  Non sono intervenuta prima perché non c'era tempo, ma permettetemi di dire una cosa. Prima l'onorevole Ghizzoni ha sottolineato il fatto che i percorsi formativi legati all'abilitazione sono stati dei percorsi formativi che, nel corso del tempo, hanno illuso le persone. Allora, io voglio dire una cosa: nel corso di questi anni noi abbiamo assistito costantemente ad un cambio dei percorsi formativi iniziali dei @pagina=0133@docenti. Siamo passati dalle SSIS ad un percorso formativo, adesso, che è altamente selezionante e formante, come quello del TFA; poi abbiamo dovuto inventare i PAS e adesso inventeremo ancora un altro sistema di formazione iniziale e di reclutamento.
  Io credo che la serietà stia nel fatto di non continuare a cambiare i sistemi di formazione iniziale. Io credo che un percorso formativo, come quello del TFA, debba essere, come ho già detto prima, valorizzato e debba essere recepito nel nuovo sistema di formazione iniziale che questo disegno di legge prevede in delega, come sempre, all'articolo 23.

PAGINA: 0034

  Interviene sull'emendamento Marzana 11.6 la deputata MARIA MARZANA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0133

  MARIA MARZANA. Con questo emendamento chiediamo che sia ripristinato l'organo di rappresentanza della scuola, il consiglio superiore dell'istruzione, il quale si pronuncia sui provvedimenti che si adottano nel mondo dell'istruzione. Di fatto, l'elezione, avvenuta il 28 aprile, non consente, comunque, a quest'organo di essere pienamente operativo dopo la soppressione, avvenuta con il Governo Monti nel 2013.
  È inaccettabile, quindi, che, da allora, si sia varata una quantità di provvedimenti riguardanti la scuola senza che la scuola stessa potesse pronunciarsi su questi provvedimenti e continua ad essere inaccettabile che si mettano in cantiere altri provvedimenti, come questo scellerato disegno di legge che stiamo esaminando, senza, appunto, il parere vincolante del Consiglio superiore dell'istruzione.
  Addirittura, l'articolo 24 prevede espressamente che i provvedimenti, che deriveranno da questo disegno di legge, non necessiteranno del parere di questo organo...

PAGINA: 0035

(Esame dell'articolo 20) (Vedi RS)

PAGINA: 0136

(Esame dell'articolo 20 – A.C. 2994-A)

PAGINA: 0035

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Esprime il parere di competenza sulle proposte emendative riferite all'articolo 20.

PAGINA: 0136

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, di tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 20, eccetto l'emendamento 20.410 della Commissione, su cui il parere è favorevole.

PAGINA: 0035

  ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS), STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS) e SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), Relatori di minoranza. Esprimono il parere di competenza sulle proposte emendative riferite all'articolo 20.

PAGINA: 0136

  ANNALISA PANNARALE, Relatrice di minoranza. Mi rimetto all'Aula sull'emendamento Vacca 20.1, esprimo parere favorevole sull'emendamento Vacca 20.2 e sul subemendamento Businarolo 0.20.410.1, mi rimetto all'Aula sull'emendamento 20.410 della Commissione, esprimo parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 20.20 e Di Benedetto 20.21, contrario sull'emendamento Centemero 20.26 e mi rimetto all'Aula sull'emendamento Centemero 20.28.

PAGINA: 0136

  STEFANO BORGHESI, Relatore di minoranza. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Vacca 20.1 e 20.2 e sul subemendamento Businarolo 0.20.410.1.
  Esprimo parere contrario sugli emendamenti 20.410 della Commissione, De Rosa 20.20, Di Benedetto 20.21 e Centemero 20.26, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Centemero 20.28.

PAGINA: 0136

  SILVIA CHIMIENTI, Relatrice di minoranza. Esprimo parere favorevole sulle proposte emendative Vacca 20.1 e 20.2, Businarolo 0.20.410.1, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento 20.410 della Commissione.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 20.20 e Di Benedetto 20.21, mentre mi rimetto all'Aula sugli emendamenti Centemero 20.26 e 20.28.

PAGINA: 0035

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Vedi RS). Concorda con il parere della relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0136

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca. I pareri sono conformi a quelli espressi dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0035

  Interviene sull'emendamento Centemero 20.26 la deputata ELENA CENTEMERO (FI-PdL) (Vedi RS), che lo ritira unitamente al suo emendamento 20.28.

PAGINA: 0138

  ELENA CENTEMERO. Presidente, ritiriamo quest'emendamento e anche l'emendamento Centemero 20.28.

PAGINA: 0035

  Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 20 il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0138

  DAVIDE CRIPPA. Grazie Presidente. Intervengo brevemente perché, al di là del concetto di scuola innovativa, io reputo difficile cercare di realizzare quello che avete immaginato, senza porre dei paletti e senza nemmeno interagire con quello che è il codice degli appalti.
  Credo che di base vi sia un problema abbastanza evidente, perché l'avviso pubblico è rivolto ai professionisti. Io vorrei anche capire questi tipi di avviso per la migliore scuola, più innovativa, più bella, più di design. Alla fine è un concorso di idee aperto dove nessuno poi paga il vincitore e, di fatto, c’è una prestazione professionale gratuita che vi immaginate che venga regalata alla collettività ? Perché di fatto oggi i concorsi di idee, già a livello di progettazione all'interno dei comuni, seguono questo tipo di iter. Vi state ponendo questo come obiettivo ? Cioè che i professionisti vi regalino ? Perché altrimenti vorremmo capire in che modo poi verranno finanziate queste migliori soluzioni progettuali. E vorremo capire, se concorrono ad un massimo ribasso anche qua, se poi quindi la qualità dell'opera e della progettazione ne risentiranno.

PAGINA: 0036

(Ripresa esame dell'articolo 21) (Vedi RS)

PAGINA: 0139

(Ripresa esame dell'articolo 21 – A.C. 2994-A)

PAGINA: 0036

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Esprime il parere di competenza sull'emendamento 21.400 della Commissione, precedentemente accantonato.

PAGINA: 0139

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 21.400.

PAGINA: 0036

  ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS), STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS) e SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), Relatori di minoranza. Esprimono il parere di competenza sull'emendamento 21.400 della Commissione, precedentemente accantonato.

PAGINA: 0139

  ANNALISA PANNARALE, Relatrice di minoranza. Parere contrario sull'emendamento 21.400 della Commissione.

PAGINA: 0139

  STEFANO BORGHESI, Relatore di minoranza. Parere contrario sull'emendamento 21.400 della Commissione.

PAGINA: 0139

  SILVIA CHIMIENTI, Relatrice di minoranza. Parere contrario sull'emendamento 21.400 della Commissione.

PAGINA: 0036

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Vedi RS). Concorda con il parere della relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0139

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Parere favorevole.

PAGINA: 0036

  Intervengono per dichiarazione di voto sull'articolo 21 i deputati UMBERTO D'OTTAVIO (PD) (Vedi RS), ROCCO PALESE (FI-PdL) (Vedi RS), DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) e ROBERTO SIMONETTI (LNA) (Vedi RS).

PAGINA: 0139

  UMBERTO D'OTTAVIO. Chiedo scusa all'Aula, ma questo articolo, che è composto da 16 commi, è uno degli articoli più importanti, secondo me, perché consente allo Stato di tornare a occuparsi finalmente di edilizia scolastica. Molto rapidamente, è importante sapere che rilanciamo l'osservatorio sull'edilizia scolastica e soprattutto questo osservatorio lo apriamo alla presenza di associazioni civiche, per esempio potranno partecipare Legambiente, Cittadinanzattiva. Guardate che la loro partecipazione consentirà di stare un po’ più attenti alle cose che si faranno.
  Io dico che l'anagrafe dell'edilizia scolastica è un impegno che il Governo aveva preso. Portiamolo a termine. Così come finalmente arriviamo ad avere un piano nazionale per l'edilizia scolastica che ogni anno verrà aggiornato. Ci sono le risorse. È una delle scommesse più importanti che fa il Governo con questo provvedimento. @pagina=0140@Io penso che appunto sarà una delle cose su cui chi ha votato questo provvedimento ci verificherà (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PAGINA: 0140

  ROCCO PALESE. Grazie, Presidente. Intervengo per ricordare, per il suo tramite, signora Presidente, che probabilmente loro pensano che tutta l'Aula sia disattenta a quello che accade. Il Governo è preoccupato per tutto ciò, quel poco, che è stato già stanziato per l'edilizia scolastica e che non è stato per niente speso. Quindi, di che cosa parliamo ? Di osservatori ? Di chiacchiere, di nuovo.
  Sono altre le misure e le norme di snellimento che bisognerebbe adottare per poter procedere veramente alla spesa e alla realizzazione degli interventi. Altrimenti anche questi saranno inesistenti. Altro che l'osservatorio ! Ma non c'era la cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio ? L'altro osservatorio istituito dal Governo Letta ? E poi l'altro ancora ? Ora ne istituiscono un altro, un altro e un altro. Ma poi alla fine i fatti sono che le scuole crollano, che i lavori non si fanno, che c’è una burocrazia asfissiante e che non si realizza mai niente.
  Quindi, è inutile che si sta qui a dire all'intera Aula che è l'intervento più importante. Anche questo rimarrà, purtroppo – io dico purtroppo –, sulla carta. Altre sono le riforme che bisogna fare per cercare di attivare immediatamente i lavori (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

PAGINA: 0140

  DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Speravo che i colleghi del PD...

PAGINA: 0140

  ROBERTO SIMONETTI. Grazie Presidente, vedo che c’è desiderio, alle ore 22,55, di intervenire e anche la Lega ha piacere di intervenire, così almeno capiamo che molto probabilmente a mezzanotte saremo ancora qui a dibattere su cose che a Torino e nel nostro Piemonte purtroppo abbiamo dovuto subire in tema proprio di edilizia scolastica. Vi ricordo solo un nome, «Darwin», poi mi fermo qui per non andare oltre. Quindi, noi la morale non la accettiamo da chi, per esempio, anche nella scorsa legislatura ha frenato un piano straordinario di interventi sull'edilizia scolastica tanto che i provvedimenti non sono mai andati avanti. Io sono in Commissione bilancio e mi ricordo che si fece una risoluzione che è ancora in itinere; non si è ancora potuto @pagina=0141@spendere quei soldi. Le famose risoluzioni – vedo Marchi che mi guarda e sa di cosa stiamo parlando – che erano ancora inserite nel piano Letta, con 300 milioni di euro voluti ancora, per esempio, dalla presidente all'epoca della provincia di Asti, Armosino, che fece inserire dei soldi per fare un piano di ristrutturazione e di interventi di edilizia scolastica. Fermo al Ministero perché non si è mai voluto intervenire. Anche Toccafondi c'era all'epoca e sa di cosa stiamo parlando. Si fece intervenire il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per fare un inventario delle scuole che ancora oggi io credo non sia stato eseguito ed è forse quello di cui parlava prima D'Ottavio. A forza di burocrazia purtroppo le scuole non sono sicure in alcune parti del Paese; in alcune altre parti, invece, gli enti locali hanno contribuito, hanno voluto spendere i propri soldi e molto probabilmente hanno anche aumentato le imposte dei loro territori per i loro concittadini e hanno reso delle scuole sicure. Posso parlare della provincia che ho guidato per tre anni che era, tra l'altro, appunto negli elenchi ministeriali fra le prime nel Paese come sicurezza. Però non voglio andare oltre su questo capitolo e volevo soltanto dire che è inutile alle ore 22,55 prodigarsi a elogiarsi su un articolato che è in netto ritardo rispetto alla storia di questo Paese. Paese che, come ricordo, è di fatto ripiegato su se stesso e che credo abbia la necessità di interventi urgenti e la necessità anche di interventi privati. Oggi abbiamo assistito a una tre ore inedita di dibattito se il privato ha la necessità o il potere e il dovere di intervenire a dare una mano alla compagine pubblica. Abbiamo dedicato tre ore a questo dibattito russo-cinese e alcuni hanno anche detto coreano del nord. E va bene, mettiamoci anche la Corea del Nord. Tre ore dedicate che ci hanno portato alle ore 22,55 a non chiudere ancora il provvedimento. Vede, Rosato, se andiamo avanti così non lo chiudiamo neanche alle ore 2 di questa notte il provvedimento e glielo dico perché adesso su tutti gli emendamenti parlerò anche a vanvera, ma dieci minuti ve li prendo ogni emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

PAGINA: 0036

(Ripresa esame dell'articolo 22) (Vedi RS)

PAGINA: 0141

(Esame dell'articolo 22 – A.C. 2994-A)

PAGINA: 0036

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Esprime il parere di competenza sull'emendamento Giancarlo Giordano 22.3, precedentemente accantonato.

PAGINA: 0141

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

PAGINA: 0037

  ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS), STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS) e SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), Relatori di minoranza. Esprimono il parere di competenza sull'emendamento Giancarlo Giordano 22.3, precedentemente accantonato.

PAGINA: 0142

  ANNALISA PANNARALE, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

PAGINA: 0142

  STEFANO BORGHESI, Relatore di minoranza. Parere contrario.

PAGINA: 0142

  SILVIA CHIMIENTI, Relatrice di minoranza. Parere favorevole.

PAGINA: 0037

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Vedi RS). Concorda con il parere della relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0142

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Presidente, il parere del Governo è contrario.

PAGINA: 0037

  Interviene sull'emendamento Giancarlo Giordano 22.3 il deputato ROBERTO SIMONETTI (LNA) (Vedi RS).

PAGINA: 0142

  ROBERTO SIMONETTI. Grazie Presidente. Siamo all'articolo 22 che è quello relativo alle indagini diagnostiche sugli edifici scolastici e siamo al dibattito che abbiamo prima evidenziato. Qui nel testo del provvedimento vengono inseriti sostanzialmente solo 40 milioni di euro per l'anno 2015 legati ad interventi relativi a solai e controsoffitti: abbiamo ampia memoria dei danni che essi possono causare. È chiaro che una delle grandi problematiche che questo Paese e soprattutto anche il mondo legato all'edilizia pubblica presenta è quello dei bandi al massimo ribasso. Si è intervenuti con alcuni emendamenti al testo che sostanzialmente non sono stati recepiti in base ai quali le amministrazioni pubbliche, gli enti locali e quindi i proprietari delle strutture scolastiche devono appaltare i lavori con il massimo ribasso. Tale massimo ribasso molte volte significa squisitamente due cose: minore sicurezza sui posti di lavoro e certamente qualità scarsa dell'opera finita. Noi andiamo quindi a cercare di ripristinare situazioni che sono state create per lucrare sulle spalle dei lavoratori e dell'impresa per avere il massimo ribasso, vogliamo mettere solo 40 milioni per fare indagini diagnostiche su edifici scolastici perché non ci si fida dei lavori e delle strutture che sono state realizzate. Credo che questo possa essere una soluzione ma ovviamente è un controsenso in termini. Quindi bisogna partire a priori a capire perché si privilegia per fare un risparmio a questa tipologia di appalto. Chiaramente questo non è il provvedimento, ma è il momento adatto per iniziarne a discutere e quindi invito tutto il Parlamento a dibattere su questo argomento che ho evidenziato.

PAGINA: 0037

(Esame dell'articolo 24) (Vedi RS)

PAGINA: 0143

(Esame dell'articolo 24 – A.C. 2994-A)

PAGINA: 0037

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Esprime il parere di competenza sulle proposte emendative riferite all'articolo 24.

PAGINA: 0143

  MARIA COSCIA, Relatrice per la maggioranza. Grazie Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, su tutti gli emendamenti presentati all'articolo 24.

PAGINA: 0037

  SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS) e ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS), Relatori di minoranza. Esprimono il parere di competenza sulle proposte emendative riferite all'articolo 24.

PAGINA: 0143

  SILVIA CHIMIENTI, Relatrice di minoranza. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Caruso 24.2, Vacca 24.6, Pannarale 24.7.
  Sull'emendamento Vacca 24.8 il parere è favorevole. Sull'emendamento Rubinato 24.10 mi rimetto all'Assemblea. Sugli emendamenti Marzana 24.12, Vacca 24.14, Pannarale 24.16 e Vacca 24.17 il parere è favorevole.

PAGINA: 0143

  STEFANO BORGHESI, Relatore di minoranza. Sull'emendamento Caruso 24.2 il parere è favorevole. Sugli emendamenti Vacca 24.6 e Pannarale 24.7 il parere è contrario. Sull'emendamento Vacca 24.8 il parere è favorevole, mentre il parere è contrario sull'emendamento Rubinato 24.10.
  Sull'emendamento Marzana 24.12 il parere è favorevole, mentre sugli emendamenti Vacca 24.14, Pannarale 24.16 e Vacca 24.17 il parere è contrario.

PAGINA: 0143

  ANNALISA PANNARALE, Relatrice di minoranza. Sugli emendamenti Caruso 24.2, Vacca 24.6, Pannarale 24.7 e Vacca 24.8 il parere è favorevole. Sull'emendamento Rubinato 24.10 il parere è contrario. Sugli emendamenti Marzana 24.12, Vacca 24.14, Pannarale 24.16 e Vacca 24.17 il parere è favorevole.

PAGINA: 0037

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Vedi RS). Concorda con il parere della relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0143

  STEFANIA GIANNINI, Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Tutti i pareri sono contrari.

PAGINA: 0038

  Intervengono sull'emendamento Caruso 24.2 i deputati ROBERTO SIMONETTI (LNA) (Vedi RS) e RICCARDO NUTI (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0143

  ROBERTO SIMONETTI. Presidente, siamo all'emendamento Caruso 24.2 che sopprime il comma 1. Qui si parla delle deroghe. Già il nome parte male, perché se uno fa una legge, poi parte già subito con le deroghe e, quindi, parte già in salita, ma la deroga a che cosa (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini) ? Si parte a derogare che per l'adozione dei regolamenti non è richiesto il parere dell'organo collegiale consultivo nazionale della scuola. Una cosa simile c'era già in un'altra parte dell'articolato che se non ricordo male poi è stata cancellata. Non siamo arrivati in tempo in Commissione, ma possiamo farlo ora, in Aula, a richiedere il parere dell'organo collegiale consultivo della scuola, perché questo comma è figlio della mentalità di Renzi di non concertare mai nulla con ciò che è democratico, in modo tale da poter attuare le politiche che lui desidera che vengano attuate, a prescindere da ciò @pagina=0144@che tutto il resto del mondo vuole fare. Di fatto, anche il dibattito qui oggi è stantio, nel senso che, sì, il Parlamento si sta esprimendo, ma il Governo, a parte l'asettico parere contrario, non dà nessun tipo di commento al parere contrario che ci espone.
  Questa deroga è figlia, come dicevo io, della volontà del Governo di accentrare a sé qualsiasi tipo di decisione, qualsiasi tipo di iniziativa, così com'era, prima della modifica in Commissione, il potere del dirigente scolastico che era, di fatto, ad immagine e somiglianza del Ministero, che dipendeva sostanzialmente dalle valutazioni del Ministero e che poteva fregarsene liberamente delle esigenze del territorio, perché la modifica di collegamento fra la redazione e la votazione del piano dell'offerta formativa che, appunto, passa dal consiglio di istituto che prevede la concertazione, diciamo così, fra il dirigente scolastico e le parti territoriali e gli enti locali, è venuta fuori dopo il dibattito in Commissione, ma non era prevista nel testo licenziato dal Governo.
  Non era previsto nulla. Anzi, addirittura abbiamo una delega, un'ampia delega al Governo. Quindi, il Governo presenta un disegno di legge all'interno del quale c’è una delega che è imposta al Parlamento di votare, in modo tale che poi il Governo, autonomamente, senza un ulteriore passaggio coercitivo delle Camere, potrà attuare quelle modifiche anche su parti del testo che sono nell'articolato votato dal Parlamento. Quindi, al comma 1 c’è la sintesi della volontà renziana di ammazzare la democrazia parlamentare. È per questo che invito tutti a sostenere l'emendamento e a votare a favore della soppressione del comma 1.

PAGINA: 0144

  RICCARDO NUTI. Grazie, Presidente. Chiediamo quanto meno un chiarimento dal Governo o dalla maggioranza, perché leggiamo all'articolo 24, comma 5: «Le norme della presente legge sono inderogabili e le norme e le procedure contenute nei contratti collettivi, contrastanti con quanto previsto dalla presente legge, sono inefficaci». Scusatemi, cosa vuol dire questo ? Con queste poche righe stiamo rendendo inefficaci tutte le norme previste dai contratti collettivi ? Se magari, vista l'ora, non abbiamo ben compreso, quanto meno un minimo di chiarimento, perché mi sembra abbastanza grave quanto scritto al comma 5 (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0038

  Interviene sull'emendamento Vacca 24.6 il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0144

  DAVIDE CRIPPA. La ringrazio, Presidente, e la ringrazio sempre della stima ai colleghi. Volevo far presente anch'io – visto il poco tempo che ci rimane cerchiamo di sensibilizzarvi un po’ prima rispetto a quando arriveremo al comma 5 – che, francamente, quanto scrivete all'interno dell'articolo 24, comma 5, è qualcosa di assurdo. Credo che non sia neanche @pagina=0145@pensabile poter scrivere in due righe che quanto scritto in questa norma, se in contrasto con contratti collettivi nazionali di lavoro, possa di per sé rappresentare qualcosa che ne determini automaticamente l'inefficacia, quindi tale da far cadere la contrattualistica privata tra un soggetto dipendente e un'amministrazione pubblica, perché state dicendo che sono inefficaci gli eventuali contratti in contrasto. Ci sono questi contratti oggi già in essere e voi avete questo tipo di atteggiamento verso chi ha sottoscritto questi contratti, che è un dipendente dello Stato: ci state ragionando (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?

PAGINA: 0038

  Interviene sull'emendamento Marzana 24.12 la deputata MARIA MARZANA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0145

  MARIA MARZANA. Signora Presidente, del comma 5 hanno ampiamente parlato i miei colleghi, quindi mi soffermerò poco. Vorrei riportare l'attenzione sul comma 1 a cui facevo riferimento nell'emendamento precedente. In pratica, quello che sta per sancire questo disegno di legge è la fine della democrazia anche nella scuola e soprattutto del famoso dialogo democratico tanto caro a questo Governo, perché una volta che i rappresentanti della scuola @pagina=0146@non si possono pronunciare sui provvedimenti del Governo e del Parlamento in merito alla scuola e mi riferisco quindi a materie quali la valutazione e il reclutamento e oltre tutto della contrattazione sindacale si fa carta straccia, mi chiedo come si può fare un ragionamento ancora democratico in questo paese.
  Quindi, dopo che è stata abolita la democrazia nella nostra società, perché sono state sovvertite le strutture democratiche del Parlamento ...

PAGINA: 0038

  Interviene sull'emendamento Vacca 24.14 il deputato LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0146

  LUIGI GALLO. Signor Presidente, un Governo Cinque stelle avrebbe scritto che «le norme della presente legge sono inderogabili. Le norme e le procedure contenute nei contratti collettivi contrastanti con quanto previsto dalla presente legge, saranno oggetto di revisione e di adeguamento nel successivo rinnovo del contratto nazionale. In mancanza di revisione resta ferma la competenza del contratto sulle norme riguardanti il salario, l'organizzazione del lavoro, la formazione e l'orario».
  Invece, voi che volete fare ? Volete cambiare l'orario, il monte ore a tutti i lavoratori della scuola, volete cambiare l'organizzazione del lavoro a tutti i lavoratori della scuola e il salario senza intervenire con una contrattazione, semplicemente a norma di legge. Naturalmente, questo significa che quanto avete in mente per il mondo della scuola non è assolutamente una cosa che potrà essere accettata in maniera pacifica come non viene accettata in questo momento...

PAGINA: 0038

  Interviene sull'emendamento Pannarale 24.16 la deputata ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0147

  ANNALISA PANNARALE. Signor Presidente, a quest'ora tutto diventa oggetto di scherno, me ne rendo conto, e diventa oggetto di scherno anche quello che certifica questo articolo sulle deroghe, cioè la privatizzazione del rapporto di lavoro, quello a cui avete scelto di sottoporre i docenti. Avevamo già assistito con il Jobs act all'indebolimento del potere contrattuale dei neoassunti, in questo caso è ancora più grave perché avete deciso di attaccare e umiliare definitivamente quella che dovrebbe essere la professionalità più alta per un Paese, quella dei docenti. Avete scelto di tagliare le gambe al futuro di questo Paese. Stasera ci sentiamo sconfitti, lo devo ammettere, da domani riprende la lotta però e penso che pagherete le conseguenze di questa scelta.

PAGINA: 0039

  Interviene sull'emendamento Vacca 24.17 il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0147

  DAVIDE CRIPPA. Signora Presidente, cerchiamo di venire incontro al vostro ragionamento assurdo nelle deroghe; almeno lasciate a questo comma 5 soltanto le parole: «le norme della presente legge sono inderogabili», poi sappiamo benissimo che siete ormai maestri dei «milleproroghe» e delle «millederoghe» e di fatto vorrebbe dire che, nel prossimo provvedimento, basterà inserire un emendamento che sopprima il comma 5 e di fatto tutto quello che voi, in maniera ipocrita, avete scritto all'interno di questo testo, ma soprattutto anche cercando di pubblicizzare questo punto, dove dite che le norme sono inderogabili e quindi sono impegni presenti, chiari e netti; ma chi volete prendere in giro, caro Governo ? Voi prendete impegni di fare decreti a 60 giorni, a 90 giorni, e passa più di un anno e non avete ancora fatto niente. Cerchiamo di non prendere in giro gli italiani perché non ce la fanno più e credo che veramente dobbiamo cercare di avere l'umiltà di comprendere quello che succede là fuori. Non vi arroccate nel vostro mondo incantato.

PAGINA: 0039

  Intervengono per dichiarazione di voto sull'articolo 24 i deputati ROBERTO SIMONETTI (LNA) (Vedi RS) e DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0148

  ROBERTO SIMONETTI. Cinque minuti, va bene. Come ho già cercato di illustrare all'Aula precedentemente, noi crediamo che non sia buona prassi partire con delle deroghe. Prima non sono intervenuto benché avessimo presentato degli emendamenti simili sulla soppressione del comma 5, perché avrei voluto intervenire appunto adesso in dichiarazione di voto. Quando si parla appunto di derogare alle norme contenute sui contratti collettivi contrastanti con quanto previsto dalla presente legge, si intendono inefficaci.
  È chiaro che sarebbe stato meglio se vi fosse stata maggiore volontà di dialogo e maggiore tempo a disposizione del Parlamento per poter lavorare, anche in accordo con il Governo, su delle proposte che si potevano ritenere condivisibili. Tra l'altro, abbiamo votato, come Lega Nord e Autonomie, favorevolmente su alcuni articoli, come quello legato alle scuole paritarie e quello sull'edilizia scolastica.
  Quindi, c'era la possibilità di addivenire anche a una modifica dei contratti collettivi se contrastanti, appunto, con le norme previste da questo testo legislativo, perché noi pensiamo che una riforma della scuola non debba essere succube di un tempo contingentato. Ci sono gruppi che non hanno più la possibilità di parlare, non hanno più la possibilità di esprimere le proprie posizioni su temi che sono fondamentali. Se c'era la necessità di correre per le assunzioni potevate scegliere la strada della decretazione sull'articolo relativo al piano delle assunzioni e tutta la parte legata, appunto, al ridisegno del mondo della scuola si poteva svolgere in un clima di maggiore collaborazione e di maggiore tranquillità.
  È chiaro, poi, che quando si parla di contratti collettivi si può, all'interno del ragionamento che voi dite che sta alla base di questo provvedimento, che è quello dell'autonomia scolastica, arrivare a ragionare in funzione di ciò che la Lega Nord e Autonomie propone da sempre, che è la contrattazione aziendale. Se ci sono delle realtà differenti in funzione della storia, delle usanze, delle caratteristiche socio-economiche, che portano ad avere differenti piani dell'offerta formativa e che portano ad avere differenti situazioni di rapporto fra mondo della scuola e società, è chiaro che può anche variare la tipologia di approccio lavorativo e professionale che i professori e gli insegnanti hanno.
  Quindi, all'interno del ragionamento relativo al contratto collettivo nazionale molto probabilmente vi era la possibilità di spacchettare tutte queste esigenze, piuttosto che renderle inderogabili, rendendole così molto più vicine alle singole realtà. Questa è una delle storiche battaglie che la Lega Nord svolge in considerazione, appunto, della rivendicazione che i territori non sono tutti uguali, che le autonomie sono, appunto, differenti. Quindi, dalla valorizzazione delle singole identità c’è la possibilità di dare il meglio in tutte le situazioni.
  Quindi, si chiede una deroga e, tra l'altro, si chiede una deroga in base al principio che le norme che sono presenti in questo testo sono inderogabili. Io non credo che ci siano norme inderogabili finché c’è un'altra legge che ha la possibilità di derogare a ciò che è scritto in questo testo, perché dire che le norme di questo provvedimento sono inderogabili secondo me significa che c’è qualcosa, forse, anche di non costituzionale. Nulla è inderogabile, perché ovviamente non si tratterà di misure retroattive, ma la legge è derogabile e si può derogare a ciò che è stato legiferato nel passato.
  Quindi, ritorno all'inizio del dibattito. Qui non c’è stata la volontà, da parte del Governo, del confronto. Questo articolo certifica, in piccola parte, comunque il desiderio del Governo. Pertanto, la Lega @pagina=0149@Nord, con questo mio intervento, preannunzia all'Aula, alle 23,37, che esprimerà voto contrario su questo articolo.

PAGINA: 0149

  DAVIDE CRIPPA. Presidente, vorremmo, per l'ultima volta, provare a cercare di fare ragionare perché i contenuti dell'articolo 24 sono veramente fantasiosi, soprattutto quando, al comma 5, cercate di sostenere e insistete sul fatto che queste norme sono inderogabili. Questo di per sé non vuol dire nulla, come già spiegato in precedenza anche da altri colleghi. In ordine all'inderogabilità di una norma, infatti, è sufficiente che una norma successiva sopprima il contenuto di questo comma e, pertanto, questo principio, che voi pensate di avere trascritto in maniera totalmente ipocrita, non ha nessun valore dal punto di vista legale.
  Nessuna norma è inderogabile, perché credo che, altrimenti, non saremmo in uno Stato di diritto. Io vi segnalo la necessità di smetterla di prendere in giro i lavoratori della scuola (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0039

  Interviene sull'ordine dei lavori il deputato FILIPPO GALLINELLA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0149

  FILIPPO GALLINELLA. Presidente, stavo arrivando e per un secondo non ho fatto in tempo a votare.

PAGINA: 0040

(Votazione dell'articolo 25) (Vedi RS)

PAGINA: 0040

  Intervengono per dichiarazione di voto sull'articolo 25 i deputati GIROLAMO PISANO (M5S) (Vedi RS) e ROBERTO SIMONETTI (LNA) (Vedi RS).

PAGINA: 0040

(Esame dell'articolo 26) (Vedi RS)

PAGINA: 0151

(Esame dell'articolo 26 – A.C. 2994-A)

PAGINA: 0040

  MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza. Esprime il parere di competenza sulle proposte emendative riferite all'articolo 26.

PAGINA: 0151

  MARIA COSCIA, Relatrice. La Commissione esprime parere favorevole su entrambi.

PAGINA: 0040

  ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS), STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS) e SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), Relatori di minoranza. Esprimono il parere di competenza sulle proposte emendative riferite all'articolo 26.

PAGINA: 0151

  ANNALISA PANNARALE, Relatrice di minoranza. Esprimo parere contrario su entrambi.

PAGINA: 0151

  STEFANO BORGHESI, Relatore di minoranza. Mi può dire i numeri degli emendamenti ?

PAGINA: 0151

  SILVIA CHIMIENTI, Relatrice di minoranza. Presidente, effettivamente, l'emendamento @pagina=0152@26.410 della Commissione non era presente nel fascicolo che avevamo noi.

PAGINA: 0040

  Interviene sull'emendamento 26.500 (ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento)
il deputato ROBERTO SIMONETTI (LNA) (Vedi RS).

PAGINA: 0152

  ROBERTO SIMONETTI. È di Invernizzi. I pareri della bilancio sono interessanti, io ho fatto parte della Commissione bilancio e chiaramente l'articolo 81 della Costituzione impone determinate prerogative di quadratura dei saldi. Però, è altrettanto vero che se la Commissione bilancio mette come condizioni almeno una trentina di modifiche «salvo nuovi o maggiori oneri», significa che di fatto smonta a livello economico e, quindi, a livello pratico, tutta la riforma, perché o la Commissione di merito trova le coperture per tutto quello che ha previsto come indicazione politica, e se lo fa approvare dalla Commissione bilancio (la maggioranza in Commissione bilancio, piuttosto che scrivere «salvo maggiori oneri» trova delle coperture per le finalità che la Commissione di merito ha indicato come priorità politiche di intervento legislativo della riforma della scuola) o altrimenti la Commissione di merito ha fatto un lavoro che, nella realtà, non si potrà realizzare; o l'una o l'altra. Quindi, è per quello che noi abbiamo votato contro alle condizioni previste negli emendamenti della Commissione bilancio, proprio per significare il fatto, non che siamo contro al pareggio di bilancio, quanto previsto dall'articolo 81 della Costituzione, ma proprio per dare un segnale politico che se qualcuno vuole fare una riforma la deve anche «coprire», perché se non la copre è una finta riforma. Noi siamo, appunto, in questa situazione. Sarà il ventesimo emendamento della Commissione bilancio a cui il nostro relatore, anche in questo primo emendamento all'articolo, ha espresso parere contrario, e ciò va nel solco del ragionamento che io ho fin qui portato.
  Poi, tra l'altro, ci sono state anche a una serie di riunioni del Comitato dei nove che hanno portato alla redazione di questi bilanci, perché si è partiti a togliere dei fondi nell'articolo legato al 5 per mille (torneremo a parlare nell'altro emendamento del 5 per mille) che però andava a stornare delle somme per quanto riguardava l'INVALSI, quindi ci sono stati tre, quattro riunioni del Comitati dei nove, perché purtroppo la maggioranza non ha avuto chiaro anche che i termini del lavoro, la logistica, le tempistiche, la velocità, le situazioni e gli orari, hanno portato a fare degli errori che sono poi stati corretti con una serie infinita di emendamenti e subemendamenti, sempre delle relatrice che andava correggere se stessa nel momento cui non si era ricordata che c'erano da coprire anche articoli accantonati precedentemente.
  Veniamo, quindi, nuovamente alla riforma. Se effettivamente questi fondi erano necessari piuttosto che metterli all'articolo 26, sarebbe stato meglio utilizzare questi 80 milioni di euro, se non @pagina=0153@sbaglio, che sono stati risparmiati dalla cancellazione dall'articolo sul 5 per mille, per spalmarli, sparmigianarli, come si dice in termine popolare, su tutte quelle condizioni che la bilancio ha previsto «salvo maggiori oneri». Vedo l'onorevole Malpezzi che mi ascolta con attenzione, sa bene cosa sto dicendo, quindi poteva anche lei indicarci in maniera puntuale e precisa dove andare ad allocare quelle risorse e non metterle in un capitolo molto ampio, molto vasto, indefinito che è quello delle coperture dell'articolo 27. Potevamo centrare su obiettivi anche condivisibili, obiettivi che potevano trovare consenso il della minoranza. Presidente, mi fermo qui, dicendo che molto probabilmente Allasia vuole intervenire, così se ne accorge e non iniziamo a fare la votazione.

PAGINA: 0040

  Interviene sull'ordine dei lavori il deputato GIANLUCA PINI (LNA) (Vedi RS) cui rende precisazioni la PRESIDENTE (Vedi RS).

PAGINA: 0153

  GIANLUCA PINI. Certamente, Presidente, perché, in primo luogo, non abbiamo ancora ottenuto – facciamo formale richiesta adesso – quel prolungamento di tempo, così come spettante a tutti gli altri gruppi...

PAGINA: 0153

  PRESIDENTE. Onorevole Gianluca Pini, questa situazione si è presentata molte volte, non è la prima volta che si presenta. La Presidenza ha già risposto a quest'obiezione. Abbiamo scelto una strada, che è stata già spiegata anche @pagina=0154@questa mattina dalla Presidente Boldrini. È concesso ai gruppi che hanno esaurito anche il tempo aggiuntivo di un terzo di parlare per un minuto per ciascuna votazione, mentre, per quanto riguarda i gruppi che hanno ancora del tempo, oggi abbiamo negato la parola ad un collega del Partito Democratico – non ricordo chi – che voleva parlare a titolo personale, dopo che il gruppo aveva già utilizzato il suo tempo. Non lo abbiamo concesso. Quindi, tanto più che lo abbiamo già sperimentato durante la seduta di oggi, la soluzione non può che essere che proseguire come abbiamo sempre fatto.

PAGINA: 0040

  Interviene per un richiamo al Regolamento il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS).

PAGINA: 0154

  DAVIDE CRIPPA. Grazie Presidente. Per richiamo al Regolamento, all'articolo 8, perché credo che vi siano delle prassi che in qualche modo vengono richiamate quando fa comodo. Poi, di fatto, in genere, quando vengono esauriti i tempi per gli interventi a titolo personale, se il gruppo ha a disposizione dei minuti, è successo in passato che questi minuti venissero attribuiti anche ad interventi a titolo personale. Così come quando succede per i relatori di minoranza: quando esauriscono i loro tempi, in alcuni casi, i minuti vanno ad essere sottratti dai tempi dei gruppi. Io credo che, se è stata questa la scelta della Presidenza, sia in contrasto rispetto a quanto è stato fatto già altre volte.

PAGINA: 0154

  PRESIDENTE. Onorevole Crippa, la Presidenza oggi ha deciso in questo modo. Abbiamo già utilizzato questo criterio. Siccome è a discrezionalità della Presidenza concedere un tempo aggiuntivo di un terzo e concedere, come stiamo facendo con il suo gruppo e con il gruppo di Sinistra Ecologia Libertà, un minuto per ogni dichiarazione, anche quando avete esaurito il tempo aggiuntivo, oggi abbiamo scelto questa strada e la Presidenza – la Presidenza di turno in questo caso – prosegue lungo la linea che ci siamo già dati.

PAGINA: 0040

  Interviene quindi sull'emendamento 26.500 (ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento) il deputato GIRGIS GIORGIO SORIAL (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0154

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Grazie Presidente, ho ascoltato finora proprio quest'articolo che parla delle disposizioni finanziarie e senza entrare nel merito per parlare proprio di quello che più riguarda la Commissione bilancio e come sono state lavorate la copertura e le disposizioni finanziarie di questo provvedimento.
  Stiamo parlando di un pasticcio dei pasticci. Noi oggi ci ritroviamo con un articolo 17, che era quello che garantiva le coperture del vostro disegno di legge, che viene completamente abrogato in favore di un articolo 26, che viene invece modificato rispetto a quelle che erano le disposizioni finanziarie iniziali. Lo possiamo vedere anche attraverso l'emendamento che state mettendo in votazione, l'emendamento 26.500 della Commissione bilancio, che naturalmente aggiunge un altro comma che cambia completamente le disposizioni finanziarie.
  Nella fattispecie l'emendamento 26.500 si ricollega all'emendamento 26.410, che è andato a modificare completamente le disposizioni finanziarie, mostrando che la Commissione di merito non è riuscita a trovare le giuste coperture, obbligando, ancora una volta, in questo Parlamento, la Commissione bilancio a fare, in realtà, un lavoro che non le è permesso fare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0041

  Intervengono sull'emendamento 26.410 della Commissione i relatori di minoranza STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS) e SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), nonché i deputati ROBERTO SIMONETTI (LNA) (Vedi RS), GIRGIS GIORGIO SORIAL (M5S) (Vedi RS), ROCCO PALESE (FI-PdL) (Vedi RS) e GIANCARLO GIORDANO (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0155

  STEFANO BORGHESI, Relatore di minoranza. Ho avuto modo di leggere l'emendamento, quindi vorrei esprimere il parere. Però, siccome qui il foglio che mi è stato consegnato...

PAGINA: 0155

  SILVIA CHIMIENTI, Relatrice di minoranza. In effetti è un po’ pasticciato, comunque mi rimetto all'Aula.

PAGINA: 0155

  ROBERTO SIMONETTI. Grazie, Presidente. Non è che il relatore di minoranza Borghesi volesse frenare i lavori d'Aula, però, effettivamente, se lei ha l'emendamento sottomano mi può giustificare il fatto che la prima parte, che è più o meno cancellata, non si capisce se fa parte o non fa parte dell'emendamento. Infatti, se la stessa parte facesse riferimento, quindi, all'emendamento ci sono degli errori, perché gli 87 milioni di euro si trasformano nei 79 mila euro e i 48 milioni di euro si trasformano in 40 mila euro. Quindi, io non so se questa parte cancellata fa parte o meno dell'emendamento. Mi piacerebbe che la relatrice ci dicesse qualcosa, altrimenti c’è anche un errore formale di compilazione dell'emendamento stesso.

PAGINA: 0156

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Grazie Presidente, io mi trovo a dover parlare di una cosa così importante, come le dicevo prima, ossia dell'articolo 26, concernente le disposizioni finanziarie, in un momento abbastanza sfortunato della serata, però cercherò di essere molto chiaro e diretto in quello che voglio dire. La questione fondamentale è che l'emendamento 26.410 della Commissione interviene, come noi sappiamo, sulle disposizioni finanziarie di un collegato al DEF, quindi su coperture che in qualche modo erano già state dichiarate collegate al DEF. Con la modifica che viene fatta dall'emendamento 26.410 della Commissione, si va a modificare la strutturalità delle nostre coperture e delle nostre disposizioni finanziarie. Quindi, chiunque prenda in mano l'emendamento e prenda in mano l'articolo 26, è logico che poi si chieda effettivamente come varia in maniera strutturale la copertura del disegno di legge e dove eventualmente vengano prese o vadano a finire eventuali risorse. Infatti, rimane un punto indefinito. A questo punto uno si può anche chiedere se allora eventuali altre modifiche che potrebbero essere apportate al Senato, possono avere la possibilità di utilizzare delle coperture che sono state dichiarate ammissibili qua in questa sede e che sono state inserite all'interno dell'ex articolo 17, ora articolo 26 concernente le disposizioni finanziarie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0156

  ROCCO PALESE. Grazie signora Presidente, ho chiesto la parola su questo emendamento sulla copertura finanziaria perché, come è fin troppo ovvio, qualsiasi norma che riguarda l'attuazione di provvedimenti ha la necessità di risorse e di coperture finanziarie, a maggior ragione una riforma abbastanza importante, così come l'hanno definita il Governo e la maggioranza. Io ho visto questo emendamento, che è un emendamento che ha coperture 2018, 2019 e addirittura 2023. Perché dico queste e perché voteremo contro ? Perché è bene che l'Aula venga anche a conoscenza di quelle che sono @pagina=0157@state le proposte fatte da me e dal mio gruppo all'interno della Commissione di merito.
  Nel senso che avevamo presentato emendamenti che potevano dare la possibilità di grossi finanziamenti per l'attuazione di questa riforma, utilizzando i fondi europei e i fondi CIPE sul piano 2014-2020, partendo dal presupposto di fare chiaramente l'intesa con le regioni, perché le regioni, soprattutto quelle dell'Obiettivo 1, hanno una parte rilevante di risorse – per ogni regione dell'obiettivo 1 sono circa 200 milioni di euro l'anno dal 2014 al 2020 – per poter poi determinare degli accordi in riferimento a quello che poteva essere il potenziamento del digitale sulla riforma e sulle scuole e soprattutto in riferimento alla innovazione tecnologica ed agli istituti tecnici. Su questi emendamenti riguardanti il piano di coesione 2014-2020, che era stato proposto senza avere nessuna obbligatorietà, ma previo parere delle regioni, in maniera immotivata, il Governo ha dato parere negativo.
  Il Governo si è impegnato con uno sforzo titanico sul piano che ancora attualmente deve essere esaurito sul 2007-2013, guarda caso, per poter spendere risorse e non perderle, lo sforzo del Governo esattamente propone quello di cercare di spendere risorse sul digitale e anche sulle infrastrutture delle scuole sul piano di coesione dei fondi strutturali 2007-2013. Il contesto è preoccupante perché è stato detto un «no» senza se e senza ma, un «no» politico non dal punto di vista tecnico e della gravità della situazione è che sul 2014 e 2020 noi siamo dal 1o gennaio 2014 ad oggi su questo piano senza avere impegnato nessuna regione. Dico non è impegnato neanche un euro, non speso. Dopo 15 mesi non si è impegnato niente.
  Una delle sei raccomandazioni che l'Unione europea ha fatto di recente è quella che il Governo si deve far carico di cercare di utilizzare queste risorse, quindi questi sono i motivi che hanno indotto noi chiaramente anche rispetto a questo emendamento che è stato presentato a dare una valutazione fortemente negativa e la contingenza ha fatto sì anche in seguito alle dimostrazioni che sono dovute anche da parte degli interventi della maggioranza che reclamano e dicono che questo è l'intervento più importante del mondo.
  Me lo ricorderò per un bel po’ di tempo: il ripristino dell'osservatorio è la cosa più importante di questa riforma. Bene, avete definito voi stessi che la riforma praticamente non serve a niente. Quindi, tutto lo sforzo di tutte le Giovanna D'Arco che si sono interessate all'interno della Commissione per poter risolvere questo problema e per fare questa riforma non vale niente, perché la cosa più importante, l'avete detto voi stessi, è il ripristino dell'osservatorio (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente, MoVimento 5 Stelle e Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0157

  GIANCARLO GIORDANO. Intervengo per ringraziare il collega Palese di questa dotta esposizione ed annunciare il voto contrario di Sinistra Ecologia Libertà a questo articolo...

PAGINA: 0041

  PRESIDENTE (Vedi RS). Rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani.

PAGINA: 0157

  PRESIDENTE. Onorevole, stiamo votando l'emendamento 26.410 della Commissione.

PAGINA: 0042

Sull'ordine dei lavori. (Vedi RS)

PAGINA: 0158

Sull'ordine dei lavori (ore 00,05).

PAGINA: 0042

  Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati CHIARA BRAGA (PD) (Vedi RS), LUDOVICO VICO (PD) (Vedi RS), MARIA EDERA SPADONI (M5S) (Vedi RS), ALBERTO ZOLEZZI (M5S) (Vedi RS), ROBERTO FICO (M5S) (Vedi RS) e DALILA NESCI (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0158

  CHIARA BRAGA. Grazie Presidente, voglio occupare solo un minuto dell'attenzione di quest'Aula, che oggi ha lavorato intensamente su questo provvedimento, ma credo che sia giusto condividere con tutti i colleghi deputati la soddisfazione per l'approvazione definitiva, che oggi è avvenuta al Senato, del disegno di legge sui reati ambientali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Ci eravamo assunti un impegno importante nella discussione alla Camera, qualche settimana fa, e credo che grazie all'apporto del nostro gruppo e di quanti hanno condiviso questo provvedimento abbiamo oggi raggiunto un passo in avanti importante per la civiltà del nostro Paese e per la tutela dell'ambiente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PAGINA: 0158

  LUDOVICO VICO. Signora Presidente, mi rivolgo a lei per sollecitare al Ministero dello sviluppo economico la convocazione urgente della vertenza Marcegaglia Builtech, stabilimento di Taranto. Il gruppo Marcegaglia decise nell'ottobre del 2013 la dismissione dello stabilimento che produceva lamine fotovoltaiche, con il relativo trasferimento dell'impiantistica nei siti del nord, determinando fin d'allora l'allocazione in cassa integrazione di circa 140 lavoratori.
  Il gruppo Marcegaglia assunse allora l'impegno di ricercare altri investitori industriali per rilevare lo stabilimento e per assicurare la salvaguardia dell'occupazione. Nel dicembre del 2014 il MiSE informò i sindacati metalmeccanici della manifestazione di interesse da parte del gruppo industriale piemontese Otlec che avrebbe presentato, entro il novembre di quest'anno, un progetto industriale comprensivo del mantenimento dei livelli occupazionali. Nei giorni scorsi la Otlec ha comunicato sia ai sindacati che al Ministero il disimpegno dell'investimento e del conseguente progetto industriale, a cui si somma, nei prossimi mesi, la fine degli ammortizzatori sociali.
  Signora Presidente, certa del suo intervento, le rinnovo la richiesta di sollecitazione nei confronti del Ministero dello sviluppo economico.

PAGINA: 0158

  MARIA EDERA SPADONI. Grazie Presidente, Andrea Giuliano, attivista gay ligure di 33 anni, dopo la sua partecipazione al Budapest Pride nel 2014, diventa vittima di persecuzione di una campagna d'odio da parte dei membri o affini del partito di estrema destra conosciuto come i Motociclisti dal sentimento nazionale. Come riportano diversi quotidiani, tra cui La Stampa, il ragazzo ha subito diverse minacce, tra cui si parla anche di una taglia sulla sua vita da 10 mila dollari. Sulle pagine Facebook di organizzazioni @pagina=0159@neonaziste come quella dei Motociclisti dal sentimento nazionale, continuano ad arrivare migliaia di messaggi di insulti contro il ligure di 33 anni. Tra di essi: zingaro italiano, puoi correre, ma non ti puoi nascondere; alate riflessioni tipo: mica sarà un caso che abiti nel quartiere ebraico ? Ma anche le prime minacce di morte: vedrete che presto passerà a miglior vita. E c’è persino chi suggerisce cose come: ti inchioderemo il pene alla porta di casa.
  Secondo l'ultimo report del 2015, l'Ungheria ha ricevuto dei richiami nel dicembre 2014 da parte della Commissione dei diritti umani del Consiglio d'Europa, in cui è stata espressa preoccupazione per il clima di ostilità nei confronti della comunità LGBTI ungherese. Chiediamo che la Farnesina assicuri l'incolumità del cittadino italiano in territorio ungherese, chiediamo che il Governo italiano manifesti la propria preoccupazione per l'incolumità di Andrea Giuliano. C’è una ferma condanna da parte del gruppo parlamentare 5 Stelle, Camera e Senato, per quanto sta avvenendo in un Paese europeo che non sta fornendo le dovute garanzie nel rispetto dei diritti LGBTI e, quindi, dei diritti umani.
  Finisco dicendo che, in quanto membro del Consiglio dell'Europa, porteremo il caso nell'Aula del Consiglio d'Europa nella prossima sessione, perché questi fatti non possono e non devono più avvenire (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0159

  ALBERTO ZOLEZZI. Presidente, il MoVimento 5 Stelle, con Salvatore Micillo, è il firmatario della proposta di legge sui reati ambientali, che è stata la prima presentata. Oggi è appunto un'importante giornata, dopo la vergogna del passaggio alla Camera, dove, per motivi legati alle lobby dei fossili, che condizionano così tanto questo Governo, non si era riusciti all'approvazione definitiva. Oggi l'Italia, dopo vent'anni, ha una legge contro i reati ambientali. È una base di partenza: la legge andrà poi migliorata e sarà la giurisprudenza a migliorarla. Contro le lobby delle energie fossili sicuramente continueremo a lottare in tutte le forme possibili, però oggi le oltre 60 mila vittime all'anno dei reati ambientali e gli oltre 15 miliardi di euro del business delle ecomafie iniziano a vacillare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0159

  ROBERTO FICO. Presidente, anche a nome di tutto il MoVimento 5 Stelle, voglio affermare la grande felicità che abbiamo avuto nell'approvare la legge sui reati ambientali. La voglio dedicare a tutte le persone che sui territori in questi anni hanno lottato senza perdere mai la speranza; a tutte le persone che si sono associate in comitati, che hanno lottato, che ci hanno creduto, a tutte le persone che hanno lottato contro lo sversamento dei rifiuti tossici in Campania e nelle altre regioni, a coloro che si sono messi davanti ai camion per non fare entrare i rifiuti all'interno delle discariche che erano positive. Questa legge segna oggi un passo di svolta, un passo di svolta enorme per tutti quei cittadini che hanno sofferto, che si sono ammalati, che sono morti di tumore ingiustamente per una politica che si è voltata sempre dall'altro lato.
  La grande soddisfazione, la grande dedica che questa sera voglio fare e che vogliamo tutti fare è veramente a quelle persone che non hanno mai smesso di crederci un attimo in tutti i territori d'Italia. Io sono campano, e so quanto la mia regione abbia sofferto e quanto, insieme alla mia regione, abbiamo sofferto tutti. La soddisfazione che provo è che, dopo vent'anni che non si approvava questa legge, con due anni solo di MoVimento 5 Stelle all'interno delle istituzioni ce l'abbiamo @pagina=0160@fatta. Quindi, grazie a tutti. Questa vittoria è dedicata a tutti voi dal MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0160

  DALILA NESCI. Signor Presidente, in Calabria ancora si muore. Ieri alle 8,30 presso l'ospedale di Polistena è morta una donna, Vincenza Raso, di 34 anni. Era stata portata con urgenza in condizioni gravissime dalla clinica Villa Elisa di Cinquefrondi dove era stata ricoverata da quattro giorni perché era negli ultimi giorni di gravidanza, quindi vicina al parto. La procura di Palmi ha già aperto un fascicolo di inchiesta, pare. Urge fare chiarezza su questo ennesimo episodio, visto che sono stati già svariati i casi di decessi di neonati e di madri partorienti in alcune strutture ospedaliere calabresi. In particolare, nella sola Villa Elisa è il terzo decesso nel giro di pochi giorni.
  È evidente che in queste condizioni il diritto alla salute in Calabria non è tutelato. Chiedo per una volta al ministro Lorenzin di occuparsi della Calabria fuori dalla campagna elettorale e poiché ho già depositato un atto di sindacato ispettivo di inviare subito un'ispezione ministeriale per verificare la sicurezza dei parti, dei neonati e delle madri e ovviamente verificare anche se sussistono i livelli essenziali di assistenza del comprensorio della Calabria.

PAGINA: 0042

Ordine del giorno della seduta di domani. (Vedi RS)

PAGINA: 0160

Ordine del giorno della seduta di domani.

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  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

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  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

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  La seduta termina alle 0,15 del 20 maggio 2015.