PAGINA: 0001 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO (Vedi RS) |
PAGINA: 0001 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO |
PAGINA: 0001 La seduta comincia alle 9,05. |
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PAGINA: 0001 CLAUDIA MANNINO (M5S) (Vedi RS), Segretario. Legge il processo verbale della seduta di ieri. |
PAGINA: 0001 CLAUDIA MANNINO, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri. |
PAGINA: 0001 Sul processo verbale. (Vedi RS) |
PAGINA: 0001 Sul processo verbale (ore 9,10). |
PAGINA: 0001 Dopo interventi dei deputati DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), PAOLA CARINELLI (M5S) (Vedi RS), NICOLA BIANCHI (M5S) (Vedi RS), DANILO TONINELLI (M5S) (Vedi RS), CHIARA GAGNARLI (M5S) (Vedi RS), PAOLO PARENTELA (M5S) (Vedi RS), LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS), FERDINANDO ALBERTI (M5S) (Vedi RS), DANIELE PESCO (M5S) (Vedi RS), GIANLUCA VACCA (M5S) (Vedi RS), RICCARDO FRACCARO (M5S) (Vedi RS), EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS), ANDREA VALLASCAS (M5S) (Vedi RS), ALBERTO ZOLEZZI (M5S) (Vedi RS), CARLO SIBILIA (M5S) (Vedi RS), GIUSEPPE BRESCIA (M5S) (Vedi RS), COSIMO PETRAROLI (M5S) (Vedi RS), MICHELE DELL'ORCO (M5S) (Vedi RS), MASSIMILIANO BERNINI (M5S) (Vedi RS), VINCENZO CASO (M5S) (Vedi RS), FEDERICO D'INCÀ (M5S) (Vedi RS), GIUSEPPE L'ABBATE (M5S) (Vedi RS), FILIPPO GALLINELLA (M5S) (Vedi RS) e MARCO BRUGNEROTTO (M5S) (Vedi RS), il processo verbale è approvato. |
PAGINA: 0001 DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente, volevo precisare alcuni degli interventi che ieri ho svolto in Aula. Parto dall'ultimo, perché a mio avviso è quello più rilevante. Nel dibattito che c’è stato con il Presidente di turno Giachetti volevo segnalare che le nostre richieste di chiarimenti sul fatto che venisse messo in votazione un articolo aggiuntivo e venisse soltanto dichiarata la votazione per parti separate al momento conclusivo, cioè appena prima dell'espressione del voto da parte dell'Aula, segnalavano un problema per i deputati che in qualche modo volessero esprimere il loro dissenso o la loro diversità sulle due singole parti.
PAGINA: 0002 PAOLA CARINELLI. Signor Presidente, vorrei intervenire in base all'articolo 32 del Regolamento per chiarire il mio pensiero sul processo verbale. Infatti, ieri sono intervenuta quando si stava parlando della riduzione del numero dei parlamentari, perché mi chiedevo se, viste le tante assenze dei parlamentari – sono andata a vedere sul sito del Parlamento – e viste le presenze, non fosse già in atto una riduzione di fatto del numero dei parlamentari e dicevo che ci sono molti parlamentari che hanno presenze bassissime. Volevo che rimanesse a verbale (e poi sono andata a controllare sul sito del Parlamento) che ci sono molti parlamentari che hanno delle presenze che sono al di sotto del 5 per cento e, quindi, delle assenze che superano il 95 per cento. Mi chiedo se in un posto di lavoro normale questo sia possibile o no, altrove uno sarebbe stato licenziato immediatamente. PAGINA: 0002 NICOLA BIANCHI. Signor Presidente, anch'io intervengo per ratificare e concludere meglio il ragionamento iniziato ieri. Ad un certo punto, quando parlavo dell'abolizione del Senato, che la forza di maggioranza vuole attuare, dico che in realtà prende in giro i cittadini perché, alla fin fine, sappiamo benissimo che sarà un salvacondotto per i vostri consiglieri regionali che andate a candidare.
PAGINA: 0002 DANILO TONINELLI. Signor Presidente, anch'io mi trovo costretto a rettificare @pagina=0003@e spiegare il mio pensiero quando ieri sono intervenuto ad indicare il significato della mia e della nostra contestazione sulle pluricandidature nell'emendamento che era in discussione. Quando feci l'esempio della signora Maria, quando affermavo che la signora Maria si recava alle urne intendevo ovviamente in senso generico, perché ho ricevuto alcuni contatti che volevano delle specifiche – anche sua madre, sì – e di conseguenza era un esempio per specificare come qualsiasi persona, anche anziana, non esperta di politica che si reca alle urne – anche la signora Giulia, ad esempio – che va a votare un determinato partito, perché all'interno di quel partito c'era come capolista quel determinato candidato, poi quel pluricandidato in altre circoscrizioni non sceglieva quella, ma ne sceglieva un'altra e là si pigliava il seggio. Quindi, la signora Giulia, Maria, Silvia e quant'altro buttavano via il voto... PAGINA: 0003 CHIARA GAGNARLI. Signor Presidente, anch'io intervengo per chiarire meglio il pensiero espresso ieri durante il mio intervento sull'emendamento riguardante la riduzione del numero dei parlamentari.
PAGINA: 0003 PAOLO PARENTELA. Signor Presidente, intervengo anch'io sul processo verbale. Ieri ho fatto un intervento volevo appunto rettificare e scusarmi per i termini forti che ho utilizzato.
PAGINA: 0003 LUIGI GALLO. Grazie, Presidente, siccome ieri, al termine del mio minuto, sono stato interrotto dal Presidente Giachetti, volevo chiarire il mio pensiero. Quando dico «capetto Renzi», in realtà, non sto dando un'investitura da leader a Matteo Renzi, perché per noi è semplicemente un passacarte di poteri economici e finanziari internazionali... PAGINA: 0004 FERDINANDO ALBERTI. Grazie, Presidente, intervengo anch'io per chiarire la mia posizione nel mio intervento di ieri. In merito al mio intervento sull'articolo aggiuntivo Toninelli 1.0204, ho premesso motivando e giustificando con la giustezza e la bontà di questo articolo aggiuntivo, ma, poi, ho aggiunto che, secondo me, mancava di una parte, cioè di quello che dovrebbe essere il cosiddetto vincolo di mandato temporale. Volevo precisare che parlavo a titolo personale e non a nome del gruppo. PAGINA: 0004 DANIELE PESCO. Grazie, Presidente, anch'io sono costretto a dover intervenire per rettificare e spiegare meglio ciò che ho inteso esporre ieri e mi riferisco ad una delle scuse della maggioranza e del Governo riferita a questa riforma costituzionale: la scusa è quella del risparmio. Sì, perché i deputati di maggioranza ci hanno brevemente spiegato che questa riforma è dovuta anche ad un risparmio economico per il fatto che, al posto di due Camere, ce ne sarà solo una a dover decidere per i cittadini e per conto dei cittadini. Secondo noi, invece, l'unico risparmio che c’è è un risparmio di democrazia: sì, perché, in questo momento, la democrazia sta venendo tagliata e questo non è assolutamente giusto nei confronti dei cittadini, che sempre hanno potuto esporre e scegliere i rappresentanti per due Camere. PAGINA: 0004 GIANLUCA VACCA. Grazie, Presidente, io volevo rettificare un intervento di ieri, quando ho dichiarato che intervenivo in dissenso dal gruppo. È ovvio, io stavo intervenendo per esprimere la mia posizione contraria rispetto ad una parte di un emendamento che andavamo a votare, cioè quella che riguardava l'elettorato passivo alla Camera, portando la soglia a 21 anni, sulla quale io non ero d'accordo. Però, poi, avendo votato favorevolmente su quell'emendamento, qualcuno mi ha chiesto: come è possibile ? Hai fatto un intervento in dissenso e, poi, hai votato favorevolmente ? Sì, perché sul complesso dell'emendamento io ero ovviamente favorevole, sul totale dell'emendamento: quindi, a parte quell'elemento, che è l'elettorato passivo, sul quale io dissentivo, sul resto ero sostanzialmente d'accordo e, quindi, ho votato insieme al mio gruppo favorevolmente sull'emendamento. Volevo chiarire solo questa posizione. PAGINA: 0005 RICCARDO FRACCARO. Grazie, Presidente, intervengo per specificare alcune mie osservazioni nella seduta di ieri; alla ripresa della seduta pomeridiana è intervenuto un deputato del PD per cinque minuti su un emendamento, per quale motivo ? Perché l'Aula era quasi vuota e ha cercato, in qualche modo, di perdere tempo per fare entrare i suoi deputati e non far mancare il numero legale. PAGINA: 0005 EMANUELE COZZOLINO. Signor Presidente, intervengo per chiarire il mio intervento a pagina 106 in cui dicevo che fa piacere quanto meno che gli altri gruppi che fanno parte del Parlamento facciano dichiarazioni di voto sull'articolo 1. Poi chiudevo il periodo: abbiamo impiegato una settimana e mezzo per concludere l'articolo 1 – e non ci siamo ancora riusciti –, ma gli interventi della maggioranza sono stati pochissimi.
PAGINA: 0005 ANDREA VALLASCAS. Signor Presidente, intervengo in quanto ieri non sono riuscito a terminare il mio intervento e, quindi, potrei non avere espresso in modo chiaro il mio concetto. Lo esplicito ora e qui ne approfitto.
PAGINA: 0005 ALBERTO ZOLEZZI. Signor Presidente, ieri non penso di essere stato chiaro, nel senso che ho spiegato che i cittadini stanno partecipando alla vita politica malgrado l'azione di questo Governo che, davvero, sta dando una svolta autoritaria alla politica italiana. Quindi, questo aumento del 1000 per cento degli accessi alla Web TV della Camera è un dato davvero importante; malgrado queste azioni assolutamente fuori luogo, queste @pagina=0006@riforme costituzionali fuori luogo, i cittadini si avvicinano e partecipano. Così come il nostro blog è passato da 10 mila a 100 mila accessi certificati e questo è un aumento del 1000 per cento e la nostra legge elettorale è stata giudicata da oltre 200 mila persone. Questa è una politica che comunque andrà avanti, nonostante, appunto, il piccolo uomo che abbiamo al Governo. PAGINA: 0006 CARLO SIBILIA. Grazie, Presidente, vorrei intervenire su una questione regolamentare che è stata posta ieri in merito alla designazione di un relatore di maggioranza proveniente da un gruppo di minoranza e quindi è una questione che abbiamo sollevato anche ai banchi della Presidenza e che però è stata chiarita. Quindi, volevo semplicemente annotare la questione del chiarimento; ringrazio gli uffici della Camera, che dimostrano sempre una grande disponibilità e spesso, anche, chiariscono le diatribe, che poi finiscono per far perdere del tempo anche all'Aula.
PAGINA: 0006 GIUSEPPE BRESCIA. Presidente, ieri, nel mio intervento, facevo riferimento a delle riforme incostituzionali e ad una deriva antidemocratica che ne deriverebbe. Voglio chiarire meglio il mio pensiero, portando ad esempio un paragone tra il sistema elettorale che questi partiti vogliono instaurare e ciò che avviene in un altro Paese del mondo. L'Italicum darebbe, come sappiamo, il 55 per cento dei seggi ad un partito che, per esempio, potrebbe aver conquistato soltanto il 20 o il 15 per cento delle preferenze degli italiani; in Birmania, dall'altra parte del mondo, dove c’è un regime militare da un bel po’ di tempo, dagli anni Cinquanta, questo violento regime militare detiene per sé soltanto il 25 per cento dei seggi. Quindi, portando a confronto questi due sistemi, capiamo qual è la gravissima direzione che stiamo prendendo con queste riforme. PAGINA: 0006 COSIMO PETRAROLI. Presidente, intervengo per specificare, per precisare un mio pensiero, perché ieri ho ricordato che, in virtù sempre delle pluricandidature, anche un illustre personaggio, come la Presidente Boldrini, è stata candidata sia nelle Marche sia nei collegi «Sicilia 1» e «Sicilia 2», e ho anche ribadito che magari alle prossime elezioni si sarebbe candidata anche in Tunisia. Però, non volevo dirlo in modo denigratorio. Sono molto convinto che l'abbia fatto per puro spirito solidale, esattamente come la Finocchiaro, che si è candidata a Taranto non per avere la certezza dell'elezione ma per puro spirito solidale verso i bambini di Taranto. PAGINA: 0006 MICHELE DELL'ORCO. Presidente, ieri sono intervenuto – spero di non sbagliarmi – sull'articolo aggiuntivo 1.05, di cui sono anche firmatario, che riguarda la riduzione del numero dei parlamentari, e ho fatto riferimento a delle dichiarazioni @pagina=0007@del nostro Presidente del Consiglio fatte a Palermo nel 2012, che, a grandi linee, affermava che per contrastare il MoVimento 5 Stelle ci vuole fin da subito un dimagrimento della politica. Almeno questa è stata una mia valutazione personale, non so dire con certezza se Renzi si riferiva al dimezzamento anche delle indennità dei parlamentari. Ieri ho fatto riferimento al fatto che tutte le persone, anche quelle che stanno arrivando adesso, non si sono tolte un euro di stipendio; ho citato un euro perché comunque è l'unità di misura... PAGINA: 0007 MASSIMILIANO BERNINI. Presidente, anch'io intervengo per una rettifica in merito al mio intervento. Ieri, rivolgendomi all'Aula, chiedevo di votare l'emendamento in quanto lo ritenevo di assoluto buon senso. Tra gli aspetti di buonsenso, le ricordo brevemente, c'era: la riduzione del numero dei deputati, l'eleggibilità da parte dei diciottenni, il fatto che non ci si potesse candidare in più circoscrizioni; e affermavo che questi principi erano largamente condivisi dalla stragrande maggioranza delle forze politiche all'interno di quest'Aula. In questo consiste la mia rettifica: in realtà, questi principi non sono affatto largamente condivisi, il voto contrario all'emendamento lo ha dimostrato. Questi principi sono largamente condivisi dalla stragrande maggioranza dei cittadini ma non dalla maggioranza delle forze politiche all'interno di questo Parlamento. PAGINA: 0007 VINCENZO CASO. Presidente, volevo chiarire un attimo il mio intervento di ieri, in cui ho parlato di questa deriva autoritaria che sta prendendo piede grazie a queste modifiche costituzionali e ho detto che, in realtà, è una cosa che viene già dal passato, una cosa che da tempo sta avvenendo. Volevo chiarire questa mia posizione, in quanto mi riferivo non solo al Porcellum, che, guarda caso, è stato appunto dichiarato incostituzionale e che aveva già tolto la possibilità agli elettori di esprimere il proprio voto per le persone che dovevano ricoprire il ruolo di parlamentari.
PAGINA: 0007 FEDERICO D'INCÀ. Grazie Presidente, volevo anch'io intervenire sul processo verbale andando a sottolineare forse una parte che non è bene espressa all'interno del testo e riguarda il fatto che i 315 possibili deputati che sarebbero rimasti alla Camera dopo, appunto, quella che era la nostra volontà espressa nell'emendamento sul quale sono intervenuto dava l'importanza delle risorse che si sarebbero generate, che erano praticamente uguali, se non di più, rispetto all'eliminazione del Senato come vuole avvenire in questa riforma incostituzionale.
PAGINA: 0008 GIUSEPPE L'ABBATE. Grazie Presidente, ieri nel mio intervento ho parlato di coerenza nel PD ma purtroppo sono un inguaribile ottimista, quindi credo sempre che si possa riuscire ad ottenere qualcosa di buono. In effetti, non avevo pensato al fatto che l'attuale Premier ha colpito alle spalle il suo compagno di partito, ah no, il suo collega di partito – quindi correggo anche «compagno» – con un tweet. Quindi, effettivamente credo che in questo partito antidemocratico non c’è nessuna speranza di avere un briciolo di coerenza. PAGINA: 0008 FILIPPO GALLINELLA. Grazie Presidente, mi è stato chiesto un chiarimento. Io sono intervenuto più volte, ma insomma mi riferisco all'emendamento Dadone 1.116. Volevo ribadire il fatto che in questo emendamento si voleva che il Senato promuovesse la partecipazione dei cittadini per quanto riguarda le politiche dell'Unione europea riferendosi al fatto che si poteva trovare questo spazio appoggiandosi agli spazi previsti nel Regolamento del Senato. Mi è stata criticata questa parte, allora io sono andato a vedere per controllare e, proprio al capo VII, dagli articoli 52 a 63, si parla proprio dei lavori del Senato sui quali si può benissimo organizzare anche un tema che è la partecipazione. Tutto qui, era solo per questo chiarimento. PAGINA: 0008 MARCO BRUGNEROTTO. Signor Presidente, semplicemente per definire meglio un concetto che ho espresso ieri, come risulta dal resoconto stenografico, a pagina 124. Io ho detto che, secondo me, il concetto di pluricandidatura in diversi seggi e di listini bloccati era sinonimo di paura, di un timore che il PD, che è il partito di maggioranza, potesse avere. In realtà, poi, ripensandoci, non è paura, perché penso che proprio il Partito Democratico non abbia paura, ma ho rigirato completamente il mio pensiero: è coraggio questo, è il coraggio che dimostra il Partito Democratico ad affrontare una riforma costituzionale così importante in queste condizioni, senza un Presidente della Repubblica che possa fare da garante, addomesticato e addestrato da due persone che non fanno parte di questo Parlamento e che sono invece fuori e che comandano a bacchetta ciò che accade qua dentro e con una serie di situazioni... |
PAGINA: 0002 Missioni. (Vedi RS) |
PAGINA: 0008 Missioni. |
PAGINA: 0002 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione sono novantanove. |
PAGINA: 0008 PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Gioacchino Alfano, Alfreider, Amici, Boccia, Cominelli, Dambruoso, De Girolamo, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Fedriga, Ferranti, Ferrara, Fico, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Antonio Martino, Palma, Ravetto, Realacci, Scalfarotto, Schullian, Scotto, Sisto, Tabacci, Tofalo, Valeria Valente, Vargiu, Vignaroli, Villecco Calipari, Vitelli e Zolezzi sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
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PAGINA: 0002 Seguito della discussione del disegno di legge costituzionale S. 1429: Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione (approvato, in prima deliberazione, dal Senato) (A.C. 2613-A ed abbinati progetti di legge costituzionale). (Vedi RS) |
PAGINA: 0009 Seguito della discussione del disegno di legge costituzionale: S. 1429 – Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione (Approvato, in prima deliberazione, dal Senato) (A.C. 2613-A); e degli abbinati progetti di legge costituzionale: D'iniziativa popolare; D'iniziativa popolare; Vignali; Cirielli; Cirielli; Cirielli; Causi; Pisicchio; Pisicchio; Pisicchio; Pisicchio; Giachetti; Scotto; Francesco Sanna; Peluffo ed altri; Lenzi; Lauricella ed altri; Bressa e De Menech; Caparini ed altri; Caparini ed altri; Vaccaro; Laffranco e Bianconi; Palmizio; Palmizio; Palmizio; Palmizio; Giancarlo Giorgetti ed altri; Giancarlo Giorgetti ed altri; La Russa ed altri; Abrignani ed altri; Toninelli ed altri; Gianluca Pini; Laffranco e Bianconi; Ginefra ed altri; Giorgia Meloni ed altri; Migliore ed altri; D'iniziativa del Governo; Bonafede e Villarosa; Pierdomenico Martino; Brambilla; Giancarlo Giorgetti ed altri; Cirielli e Giorgia Meloni; Valiante; Quaranta ed altri; Lacquaniti ed altri; Civati ed altri; Bossi; Lauricella e Simoni; Dadone ed altri; Giorgis ed altri; La Russa ed altri; Rubinato ed altri; D'iniziativa del consiglio regionale dell'Emilia-Romagna; Matteo Bragantini ed altri; Civati; Francesco Sanna ed altri (A.C. 8, 14, 21, 32, 33, 34, 148, 177, 178, 179, 180, 243, 247, 284, 329, 355, 357, 379, 398, 399, 466, 568, 579, 580, 581, 582, 757, 758, 839, 861, 939, 1002, 1259, 1273, 1319, 1439, 1543, 1660, 1706, 1748, 1925, 1953, 2051, 2147, 2221, 2227, 2293, 2329, 2338, 2378, 2402, 2423, 2441, 2458, 2462, 2499). |
PAGINA: 0002 (Ripresa esame delle proposte emendative riferite all'articolo 1) (Vedi RS) |
PAGINA: 0009 (Ripresa esame articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 1 – A.C. 2613-A) |
PAGINA: 0002 PRESIDENTE (Vedi RS). Sospende la seduta. |
PAGINA: 0009 PRESIDENTE. Riprendiamo dunque l'esame degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 1 (Vedi l'allegato A – A.C. 2613-A).
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PAGINA: 0003 La seduta, sospesa alle 9,40, è ripresa alle 10. |
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PAGINA: 0003 Interviene sull'articolo aggiuntivo Civati 1.0200 il deputato GIUSEPPE CIVATI (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0010 GIUSEPPE CIVATI. Signor Presidente, questo articolo aggiuntivo si ispira alla mia proposta di legge di riforma costituzionale presentata più di un anno fa e mira a riequilibrare la riduzione dei parlamentari, quindi portando contestualmente a una riduzione anche dei rappresentanti del popolo alla Camera dei deputati. Evidentemente per me si tratta di affermare il carattere elettivo anche del Senato. È una questione che è spesso tornata in queste ore all'attenzione dell'Aula, come nel successivo articolo aggiuntivo Civati 1.0201; il numero individuato si riferisce, per intenderci, al numero dei collegi del «Mattarellum», quindi è una proporzione con cui ci sembra di mantenere un equilibrio e una rappresentanza che, altrimenti, vedremmo messa in discussione da questa riforma. Evidentemente si tratta... È un po’ complicato parlare in queste condizioni, ma ci provo lo stesso. Si tratta di una proposta... |
PAGINA: 0003 Intervengono quindi sull'ordine dei lavori i deputati MATTEO BRAGANTINI (LNA) (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SEL) (Vedi RS), che chiede di sospendere l'esame del provvedimento, e MARIO MARAZZITI (PI-CD) (Vedi RS), ai quali rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS). |
PAGINA: 0010 MATTEO BRAGANTINI. Signor Presidente, chiedo di valutare l'opportunità di fare una sospensione, in quanto alle 10,30 si riuniscono i due padri costituenti di questa riforma e, dunque, se alla fine dobbiamo ratificare le loro decisioni, vorremmo prima conoscere le loro decisioni (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie e Sinistra Ecologia Libertà). Dunque, aspetteremmo che facciano questa riunione al di fuori del Parlamento e ci dicano cosa dobbiamo fare. Pertanto, chiederei una sospensione fino alla fine di questa riunione. PAGINA: 0011 ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, noi formalmente chiediamo che si vada al pomeriggio e che qualcuno, soprattutto il Presidente Renzi, venga in quest'Aula e ci dica che cosa hanno deciso (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Ecologia Libertà e Lega Nord e Autonomie). È indegno che noi dobbiamo stare qui a far finta di deliberare quando potrebbe accadere che dall'incontro venga fuori una decisione, per esempio, contraria, per assurdo. È chiaro ? E noi stiamo facendo i balocchi e non mi sembra dignitoso. Tutti i giornalisti stanno davanti all'ingresso di palazzo Chigi ad aspettare che questo incontro si faccia. Allora, il buonsenso vuole, visto che siamo eterodiretti, e non lo possiamo negare, che è inutile che ci prendiamo in giro; rispettiamo almeno il ruolo di burattini (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Ecologia Libertà e Lega Nord e Autonomie). PAGINA: 0011 MARIO MARAZZITI. Signor Presidente, intervengo solo per dire che non vedo alcun motivo di non lavorare come siamo impegnati a dover fare dal senso civile (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). PAGINA: 0011 PRESIDENTE. Siccome mi è stata formalizzata una richiesta e per Regolamento bisogna concedere la parola ad un oratore a favore e ad uno contro, sulla richiesta formalizzata dal deputato Sannicandro chi intende parlare a favore ? Prego, deputato Guidesi. |
PAGINA: 0003 Dopo un intervento a favore del deputato GUIDO GUIDESI (LNA) (Vedi RS) ed uno contrario del deputato ROCCO BUTTIGLIONE (AP) (Vedi RS), la Camera, con votazione elettronica senza registrazione di nomi, respinge la proposta del deputato Sannicandro. |
PAGINA: 0011 GUIDO GUIDESI. Grazie Presidente, a me, a differenza del collega Marazziti, sembra una richiesta assolutamente legittima. Questa riforma, collega, è stata scritta da un'altra parte, non dal Parlamento e siccome coloro i quali l'hanno scritta, stamattina pare che si ritrovino, credo che sia giusto aspettare l'esito, abituati come siamo ad aspettare l'esito di questi incontri, e vedere se cambia qualcosa, se c’è qualche indicazione. Noi voteremo a favore (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). PAGINA: 0011 ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie Signor Presidente, la proposta è chiaramente provocatoria (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie)... |
PAGINA: 0003 Interviene inoltre sull'ordine dei lavori il deputato ROBERTA LOMBARDI (M5S) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS). |
PAGINA: 0012 ROBERTA LOMBARDI. Presidente, apprendiamo da notizie di stampa che questa notte c’è stata una esplosione di una palazzina a Roma e si segue la pista dolosa, in proposito legata all'emergenza abitativa. Nel biglietto che è stato rinvenuto si parla della disperazione di una persona che non può più godere della casa e che quindi per ritorsione avrebbe provocato l'esplosione. Anche vista l'audizione di ieri relativamente al provvedimento «milleproroghe» del prefetto di Roma, Pecoraro, che ha rappresentato a tutte le Commissioni riunite la drammatica situazione dell'emergenza abitativa, soprattutto nelle grandi città, Roma in primis (forse è stato triste profeta in patria, visto quello che è successo questa notte), chiediamo alla Presidenza di chiamare il Ministro Alfano per un'informativa urgente relativamente alla situazione dell'emergenza abitativa nel nostro Paese. La prego di farsi latore della presente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) PAGINA: 0012 PRESIDENTE. La sua richiesta sarà trasmessa al Ministro Alfano.
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PAGINA: 0003 Intervengono infine sull'articolo aggiuntivo Civati 1.0200 i deputati GIANNI MELILLA (SEL) (Vedi RS) e ARCANGELO SANNICANDRO (SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0012 GIANNI MELILLA. Grazie Presidente, intervengo per dire che non solo siamo d'accordo con questa proposta emendativa del collega Civati, ma vorremmo consigliare ai parlamentari la lettura, oggi, sul Il Sole 24 ore, di un articolo di Roberto D'Alimonte, che illustra il meccanismo dei candidati bloccati, il modo in cui si calcoleranno praticamente i deputati bloccati e quelli invece eletti con le preferenze. Lui simula varie situazioni, in particolare 3: nella prima ipotesi, quella più favorevole alla sovranità popolare, c’è un 61 per cento dei deputati eletti in modo bloccato ed il 39 in modo libero; poi c’è un'altra ipotesi, ancora peggiore, del 70 per cento e del 30 per cento e lui invece si augura, attraverso i meccanismi delle opzioni dei @pagina=0013@capilista, un 50 per cento ed un 50 per cento.
PAGINA: 0013 ARCANGELO SANNICANDRO. Sì, per rispondere al collega Buttiglione che nel regno di Sardegna le cose non andavano proprio come lui dice, perché nel regno di Sardegna i senatori erano nominati dal re ed il Presidente del Senato ed il vicepresidente del Senato erano anch'essi nominati da re, quindi il Senato era eterodiretto.
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PAGINA: 0003 Intervengono, sull'articolo aggiuntivo Cozzolino 1.010, il deputato EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS) e, sull'ordine dei lavori, i deputati FRANCO BORDO (SEL) (Vedi RS) e STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), ai quali rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS). |
PAGINA: 0013 EMANUELE COZZOLINO. Riprendo: visto che questa riforma costituzionale, almeno a parole, elimina l'attuale sistema di bicameralismo paritario ed elimina politicamente, elettivamente e legislativamente il Senato, ma allo stesso tempo lo lascia vivo e vegeto per quanto riguarda struttura, apparati e relativi costi, con questo emendamento proponiamo una riduzione cospicua del numero dei deputati di cui si compone la Camera.@pagina=0014@
PAGINA: 0014 FRANCO BORDO. Si grazie Presidente, sull'ordine dei lavori. Il Gruppo Sinistra Ecologia Libertà, associandosi alla richiesta fatta dalla collega Lombardi, per l'informativa del Ministro Alfano sull'emergenza abitativa, chiede alla Presidenza che il Ministro possa riferire anche in merito ai gravissimi fatti accaduti domenica sera nella città di Cremona, dove una furiosa violenza politica a mano di un gruppo fascista, rifacentesi alla sede locale di Casa Pound, sostenuto probabilmente anche da gruppi esterni, ha proceduto ad un'aggressione fisica nei confronti di appartenenti ad un gruppo sociale autorizzato dal Comune di Cremona. Vittima oggi di questa aggressione, purtroppo in condizioni gravissime, pare che stia versando in condizioni di fine di vita, un appartenente dei centri sociali, che è stato sprangato alla testa. Noi pensiamo che sia un fatto gravissimo, che non si ripeteva da anni nel @pagina=0015@nostro Paese, la città è sconvolta, c’è un clima forte di tensione ed è annunciato un corteo di protesta antifascista per sabato.
PAGINA: 0015 STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, sì, intervengo sullo stesso tema. Questa notte, per l'ennesima volta purtroppo, i centri sociali, autorizzati dal sindaco Fassino, sostenuto da SEL e PD, hanno perpetrato danneggiamenti, in questo caso molto violenti, contro la sede della Lega Nord di Torino. Un atto veramente spiacevole al quale, purtroppo, nella nostra città siamo quasi abituati. Alla violenza non bisognerebbe mai abituarsi, ma bisognerebbe contrastarla. Spero che tutti prendano le distanze, dal sindaco Fassino in avanti. E chiedo l'intervento del Ministro dell'interno Alfano, che venga a relazionare su questi episodi, come tanti altri che sono avvenuti in questi ultimi mesi contro esponenti della Lega, contro militanti ai banchetti e contro le sedi che abbiamo sul nostro territorio.
PAGINA: 0015 PRESIDENTE. Grazie, colleghi. In ogni caso, adesso direi di andare avanti, anche perché di interventi sull'ordine dei lavori ne ho concesso uno per ogni gruppo che me l'ha richiesto. Adesso io andrei avanti. Passiamo ai voti.
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PAGINA: 0004 Intervengono per richiami al Regolamento i deputati ARCANGELO SANNICANDRO (SEL) (Vedi RS) e DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), ai quali rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS). |
PAGINA: 0015 ARCANGELO SANNICANDRO. Allora, alle ore 10,11 di questa mattina mi è stato fornito il riparto dei tempi. Vedo, nel totale, che, a differenza di ieri, alla maggioranza è attribuita una giornata, due ore e 50 minuti e all'opposizione una giornata, tre ore e 54 minuti. È giusto ? Ci troviamo ? PAGINA: 0017 DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, credo che la questione nuovamente posta dal collega Sannicandro necessiti una presa di posizione almeno della Presidenza di trasferire una richiesta alla Giunta per il Regolamento, perché, ahimè, anche secondo noi nel gruppo Misto ci sono delle compagini che da sempre nelle dichiarazioni di voto di fiducia danno il loro voto favorevole al Governo. Questa situazione deve far riflettere e soprattutto deve essere affrontata all'interno della Giunta per il Regolamento, perché, ahimè, mi corregga se sbaglio ma mi sembra di aver capito dalla discussione di ieri che il gruppo Misto esuli da questo tipo di ripartizione maggioranza-minoranza.
PAGINA: 0017 PRESIDENTE. Trasmetterò la sua richiesta alla Presidenza. Mi permetto solo di dire che il Regolamento considera il gruppo Misto non di questa legislatura, ma il gruppo Misto come concezione di «misto» e, quindi, per sua natura, variegato, al di là delle situazioni di fatto in un momento della legislatura.
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PAGINA: 0004 Intervengono sull'articolo aggiuntivo Nuti 1.016 i deputati RICCARDO FRACCARO (M5S) (Vedi RS) e CELESTE COSTANTINO (SEL) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS). |
PAGINA: 0018 RICCARDO FRACCARO. Signor Presidente, l'articolo aggiuntivo a prima firma Nuti si propone di sostituire l'articolo 56, modificando il numero dei deputati, il requisito dell'elettorato passivo ed eliminando la circoscrizione elettorale Estero, mentre le altre disposizioni sono fatte salve. Nello specifico, il numero dei deputati viene ridotto da complessivi 630 a 500; l'età minima per essere eletti viene ridotta da 25 a 18, mentre la circoscrizione elettorale Estero viene soppressa.
PAGINA: 0019 CELESTE COSTANTINO. Grazie Presidente, intervengo per farle una richiesta di voto per parti separate di questo articolo aggiuntivo, perché noi siamo favorevoli alla prima parte dell'articolo aggiuntivo, ma non siamo d'accordo, invece, proprio sull'ultima parte che illustrava l'onorevole Fraccaro, cioè sulla soppressione della circoscrizione elettorale Estero. Quindi, chiediamo che venga fatto un voto per parti separate... PAGINA: 0019 PRESIDENTE. Chiedo scusa, collega, mi dicevano dagli uffici, visto che c'erano altri Presidenti durante le altre votazioni, che queste due parti noi le abbiamo intese collegate, perché la ripartizione delle circoscrizioni estero è collegata al numero dei deputati, che è di 500. Quindi, non sarebbero divisibili queste due parti, proprio per le precedenti votazioni simili che abbiamo fatto. Quindi, non è possibile quello che lei richiede, secondo anche la prassi di queste votazioni.
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PAGINA: 0005 Intervengono sull'articolo aggiuntivo Colletti 1.0208 i deputati ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SEL) (Vedi RS), DANILO TONINELLI (M5S) (Vedi RS), ADRIANO ZACCAGNINI (SEL) (Vedi RS) e FRANCO BRUNO (Misto-MAIE-ApI) (Vedi RS). |
PAGINA: 0020 ANDREA COLLETTI. Presidente, in molte Costituzioni è presente un principio cardine, che poi va svolto nella conseguente legge elettorale. Proprio alla luce di ciò, abbiamo proposto questo articolo aggiuntivo, con cui andiamo a stabilire un futuro principio costituzionale per coloro che purtroppo adesso stanno votando la legge elettorale in Senato. Questo principio costituzionale è il sistema proporzionale, ovvero la proporzionalità, che è il vero principio collegato alla rappresentanza, ovvero alla rappresentanza popolare.
PAGINA: 0020 ARCANGELO SANNICANDRO. Con questo articolo aggiuntivo si cerca di costituzionalizzare un principio elettorale. Ora è ben noto che lo stesso principio si pensò di introdurlo nella Costituzione, ma poi per pochi voti non passò. Però, adesso diventa attuale la questione, perché ? Perché non stiamo parlando di bicameralismo, né stiamo strutturando la Costituzione in maniera armonica e proporzionata con l'equilibrio dei poteri.
PAGINA: 0021 DANILO TONINELLI. Grazie, Presidente, intervengo per sottolineare, nel minuto che ho a disposizione, l'importanza di questo articolo aggiuntivo.
PAGINA: 0021 ADRIANO ZACCAGNINI. Presidente, la questione io credo valga anche per il Senato di cui stiamo affrontando le fasi finali emendative e, in particolare, c’è uno spezzettarsi in categorie di interessi nella riduzione dei componenti e portavoce di istanze disparate difficilmente componibili in un disegno unitario, contraddicendo lo stesso titolo «Senato delle autonomie», che si vuole attribuire. Chi dà infatti voce e chi compone in sistema unitario il discorso delle autonomie ? Senza questo elemento, diventa un luogo di negoziazione e di rivendicazione e non si comprende perché non si intervenga in maniera più seria senza costituzionalizzazione sulla Conferenza Stato-regioni.
PAGINA: 0021 FRANCO BRUNO. Signor Presidente, intervengo per dire che si può benissimo pensare che ci sia un sistema elettorale che distribuisca i seggi in maniera proporzionale, bastano due candidati a collegio che le circoscrizioni elettorali diventano plurinominali, cioè il sistema maggioritario è tale per cui chi prende un voto in più viene eletto e l'altro non prende niente. Purtroppo, i sistemi elettorali che stiamo discutendo in questo periodo non sono così, ma sono sistemi elettorali in base ai quali i voti raccolti circoscrizione per circoscrizione, sommandosi sul collegio unico nazionale, fanno quorum.
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PAGINA: 0005 PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che l'articolo aggiuntivo Lattuca 1.01 è stato ritirato. |
PAGINA: 0021 PRESIDENTE. Avverto che l'articolo aggiuntivo Lattuca 1.01 è stato ritirato dal @pagina=0022@presentatore prima dell'inizio della seduta; avevo omesso io di annunciarlo, saltando un pezzo dello speech.
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PAGINA: 0005 Intervengono, sull'articolo aggiuntivo Matteo Bragantini 1.08, il deputato CRISTIAN INVERNIZZI (LNA) (Vedi RS) e, per un richiamo al Regolamento, il deputato ARCANGELO SANNICANDRO (SEL) (Vedi RS), al quale rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS). |
PAGINA: 0022 CRISTIAN INVERNIZZI. Signor Presidente, è un articolo aggiuntivo in linea con altri che abbiamo appena discusso e che tende ovviamente anche in questo caso alla riduzione del numero dei deputati, anche perché guardi, Presidente, facendo un rapido confronto con le democrazie parlamentari a noi vicine, per esempio la Francia, in cui per 66 milioni di abitanti, quindi più o meno come l'Italia, vi sono 577 deputati presso l'Assemblea nazionale, oppure la Germania, dove nel Bundestag, che è quindi la Camera dei deputati, vi sono 630 rappresentanti, esattamente come in Italia, ma con una differenza sostanziale, cioè che in Germana gli abitanti superano di 20 milioni quelli in Italia, quindi vi sono più di 80 milioni rispetto ai 60 milioni qua in Italia, pare evidente come l'individuazione di 630 rappresentanti per la Camera dei deputati sia chiaramente sovradimensionata rispetto al numero dei cittadini e degli elettori.
PAGINA: 0023 ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, presumo che il tempo impiegato poco fa da me nell'intervento sia stato attribuito al mio gruppo. Io ritengo, invece, che debba essere attribuito a me come persona, anche se non l'ho detto, sempre ai sensi dell'articolo 24 del nostro Regolamento.
PAGINA: 0024 PRESIDENTE. La ringrazio deputato Sannicandro, la sua è una richiesta alla quale ha risposto la Presidente lo scorso 13 gennaio, dicendo, come lei ricordava, che il primo intervento del gruppo è la posizione del gruppo e, quindi, viene attribuito al gruppo. Come lei ricordava, c’è una differenza tra il complesso degli emendamenti e la discussione del singolo emendamento e, comunque, rientra nella facoltà del gruppo parlamentare intervenire.
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PAGINA: 0005 Intervengono altresì sull'articolo aggiuntivo Matteo Bragantini 1.08 i deputati FILIPPO BUSIN (LNA) (Vedi RS) e STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS). |
PAGINA: 0024 FILIPPO BUSIN. Presidente, noi abbiamo già rilevato che questa è una riforma del Titolo V regressiva per quanto riguarda il percorso che si è intrapreso per la realizzazione di un federalismo nel nostro Paese, e, con questa sproporzione numerica che esiste fra i 100 componenti del Senato e i 630 della Camera, non si ottiene neanche una compensazione a questo intervento regressivo.
PAGINA: 0025 STEFANO BORGHESI. Presidente, per sottolineare come questo articolo aggiuntivo sia non solo di buon senso, ma vada coerentemente nella direzione che da sempre la Lega ha auspicato. Ricordo, infatti, che la riforma, bocciata, purtroppo, della devolution già prevedeva una riduzione del numero dei parlamentari, e quindi quello che andiamo a votare adesso è un articolo aggiuntivo che prevede la riduzione dei deputati da 630 a 500, coerentemente con quanto noi da sempre abbiamo sostenuto.
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PAGINA: 0005 Interviene sull'articolo aggiuntivo D'Attorre 1.02 il deputato ALFREDO D'ATTORRE (PD) (Vedi RS), che lo ritira. Interviene quindi sul medesimo articolo aggiuntivo, fatto proprio dal gruppo MoVimento 5 Stelle, il deputato DANILO TONINELLI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0025 ALFREDO D'ATTORRE. Grazie, Presidente. Vorrei brevemente illustrare le ragioni di questo articolo aggiuntivo, pur prendendo atto del parere espresso dai relatori per la maggioranza e dal Governo, e quindi accedendo, su questo punto, all'invito al ritiro.
PAGINA: 0026 DANILO TONINELLI. La ringrazio, Presidente, intervengo per chiederle la possibilità di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo D'Attorre 1.02, appena ritirato, e se mi dà la possibilità anche di parlare per dichiarazione di voto. |
PAGINA: 0006 Intervengono sull'articolo aggiuntivo Lombardi 1.011 i deputati ROBERTA LOMBARDI (M5S) (Vedi RS), MATTEO BRAGANTINI (LNA) (Vedi RS), ROBERTO SIMONETTI (LNA) (Vedi RS), EMANUELE PRATAVIERA (LNA) (Vedi RS), GUGLIELMO PICCHI (FI-PdL) (Vedi RS) e CRISTIAN INVERNIZZI (LNA) (Vedi RS). |
PAGINA: 0027 ROBERTA LOMBARDI. Signor Presidente, questo articolo aggiuntivo elimina dalla Costituzione la disposizione che fissa il numero dei seggi attribuiti alla circoscrizione estero per l'elezione dei rappresentanti alla Camera dei deputati.
PAGINA: 0027 MATTEO BRAGANTINI. Signor Presidente, intervengo per comunicare il voto favorevole del gruppo della Lega Nord. PAGINA: 0027 ROBERTO SIMONETTI. Signor Presidente, è chiaro che noi sosteniamo questo articolo aggiuntivo, che prevede sostanzialmente l'eliminazione degli eletti cittadini italiani residenti all'estero. Questo ha anche, a mio avviso, una finalità etica, nel senso che i Parlamenti nazionali determinano – finché potranno, finché l'Unione europea glielo concederà – la redazione e la votazione dei bilanci, che prevedono ovviamente l'imposizione fiscale nel Paese.
PAGINA: 0028 EMANUELE PRATAVIERA. Grazie, Presidente, per condividere l'orientamento del collega Simonetti, il parere positivo espresso dal mio gruppo, e avvalorarlo di un'ulteriore considerazione. Non esiste al momento per un'ampia fascia di nostri concittadini all'estero, la possibilità di votare. Mi riferisco in particolare alla generazione Erasmus, su cui vi è anche una convergenza di idee e di interessi tra diversi partiti, ed in modo trasversale, in particolare, di noi parlamentari giovani. Non capiamo perché, nel momento in cui viene negato a qualcuno, che è residente all'estero, di votare, qualcuno possa essere addirittura votato e determinare in alcuni casi, come si è verificato nel recente passato, determinare o no, la maggioranza e la fiducia data al Governo. Per cui, per questi motivi, che sono estremamente pragmatici, io sono assolutamente convinto dell'emendamento che vieta la possibilità di essere eletti all'estero e di rappresentare così, in questo modo, una maggioranza in questo Parlamento. PAGINA: 0028 GUGLIELMO PICCHI. Grazie Presidente, giusto per lasciare agli atti qualche precisazione sulla circoscrizione estero. Intanto, ricordo che in questo Parlamento, gli unici ad essere eletti con preferenze sono i deputati eletti all'estero. Quindi, che un Parlamento di nominati, venga a fare la morale a chi, invece, si è conquistato, voto su voto, qualcuno di noi ha preso anche qualche decina di migliaia di preferenze, insomma, credo che sia estremamente ipocrita.
PAGINA: 0029 CRISTIAN INVERNIZZI. Grazie Presidente, io, innanzitutto, inviterei i colleghi a non prenderla sul personale. Qui non stiamo discutendo dei deputati, delle persone e di quello che fanno, ma stiamo parlando di un sistema della Costituzione italiana che stiamo riformando. Non vedo il motivo per offendersi. Tra parentesi, perché resti agli atti, vorrei ricordare al collega che l'articolo aggiuntivo non l'ha presentato la Lega, ma l'ha presentato il MoVimento 5 Stelle e noi semplicemente lo appoggiamo. Ma, comunque, guardi, stiamo discutendo di una riforma costituzionale e per me non fa testo dire che siccome la Lega ha presentato propri candidati all'estero, adesso non può dire che sarebbe una circoscrizione da eliminare. Infatti, io vorrei ricordare che il Presidente del Consiglio attuale ha iniziato la sua carriera da presidente della provincia e uno dei primi atti che il suo partito, una volta diventato partito di maggioranza relativa in questa legislatura, ha fatto è stato proprio quello di abolire l'elezione popolare delle province. |
PAGINA: 0006 Interviene sull'articolo aggiuntivo Giorgia Meloni 1.0203 il relatore di minoranza MATTEO BRAGANTINI (LNA) (Vedi RS). |
PAGINA: 0029 MATTEO BRAGANTINI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, intervengo come relatore di minoranza semplicemente per cambiare il parere in favorevole. |
PAGINA: 0006 Intervengono sull'articolo aggiuntivo Nuti 1.019 i deputati COSIMO PETRAROLI (M5S) (Vedi RS), STEFANO QUARANTA (SEL) (Vedi RS), GIAN LUIGI GIGLI (PI-CD) (Vedi RS), MICHELE PIRAS (SEL) (Vedi RS), DANILO TONINELLI (M5S) (Vedi RS), GAETANO PIEPOLI (PI-CD) (Vedi RS), MANLIO DI STEFANO (M5S) (Vedi RS), CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS), ALESSANDRO DI BATTISTA (M5S) (Vedi RS), FILIBERTO ZARATTI (SEL) (Vedi RS), EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS), MARIA EDERA SPADONI (M5S) (Vedi RS), CARLO SIBILIA (M5S) (Vedi RS), MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS), MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS), GIANLUCA VACCA (M5S) (Vedi RS) e GIUSEPPE L'ABBATE (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0030 COSIMO PETRAROLI. Signor Presidente, l'articolo aggiuntivo interviene sull'articolo 56 della Costituzione relativo alla composizione e all'elettorato attivo e passivo della Camera dei deputati. In particolare, dopo il terzo comma, si aggiunge un nuovo comma che introduce i motivi di incandidabilità alla carica di deputato della Repubblica. Nello specifico si prevede che sono incandidabili tutti coloro che sono già stati membri del Parlamento, senza distinzione tra Camera e Senato, per due volte e quindi anche senza soluzione di continuità. Questa proposta emendativa vuole porre fine all'usanza tutta italiana di fare politica di professione arricchendosi sulle spalle dei contribuenti. Gli esempi di chi ha occupato questi scranni per decenni sono sicuramente innumerevoli. Un esempio su tutti è costituito da Giulio Andreotti il quale, complice anche la nomina di senatore a vita nel 1991, è stato ininterrottamente membro del Parlamento dalla I alla XVII Legislatura, ma anche i fautori di destra e di sinistra di questa riforma costituzionale rientrano a pieno titolo in questa categoria. Anna Finocchiaro è stata prima deputata ed ora senatrice ininterrottamente dalla X alla XVII Legislatura. Denis Verdini è stato anch'egli prima deputato ed oggi senatore ininterrottamente dalla XIV alla XVII Legislatura. Silvio Berlusconi, deputato, senatore ed oggi ex-senatore, è stato membro del Parlamento ininterrottamente dalla XII alla XVII Legislatura. Luigi Zanda, senatore ininterrottamente dalla XIV Legislatura fino ad oggi. Ugualmente i principali esponenti di partiti italiani da Bersani a Vendola, da Bossi a Maroni alla Mussolini, a Ignazio La Russa, Alfano, Rosy Bindi, eccetera.
PAGINA: 0031 STEFANO QUARANTA. Grazie Presidente, io intervengo per motivare il nostro voto contrario a questo articolo aggiuntivo, però dicendo una cosa in premessa. Io penso che questo articolo aggiuntivo ponga una questione giusta, che è la questione del rinnovamento della politica e dei gruppi dirigenti che non possono essere sempre gli stessi, perché abbiamo visto che, laddove il potere si consolida, spesso, anziché essere poi reso a favore dei cittadini, diventa autopromozione di se stessi.
PAGINA: 0032 GIAN LUIGI GIGLI. Signor Presidente, premetto che intervengo a titolo puramente personale su questo tema, come avevo fatto anche in Commissione. Resto profondamente convinto che, in qualunque organo o consesso, fosse pure la bocciofila, ma anche, certamente, il Parlamento, il termine di due mandati possa essere più che sufficiente per dare il proprio contributo di servizio al Paese. Il di più serve solo a trasformare la politica in una professione e, spesso, a fare in modo che rimangano, poi, anche incrostazioni di altro genere.
PAGINA: 0032 MICHELE PIRAS. Grazie Presidente, io non credo che l'attitudine delle persone al rispetto della legge e alla moralità dipenda dal numero di mandati e dal vincolo del numero dei mandati che si possono svolgere qui alla Camera dei deputati. Non credo neanche che il tema del rinnovamento, che poneva correttamente il collega Quaranta, possa essere riferibile totalmente al numero dei mandati.
PAGINA: 0032 DANILO TONINELLI. Grazie Presidente, io penso che questo articolo aggiuntivo possa rappresentare uno dei principi fondanti, uno dei basamenti, una delle fondamenta per il ri-inizio di una nuova Repubblica, di una nuova, vera terza Repubblica. Io, Presidente, dopo due anni di Parlamento, ho chiara in mente una cosa: l'unico modo che può permettere a questo Paese di rinascere – e può rinascere evidentemente partendo dalla classe dirigente politica – è eliminando la possibilità che la politica possa essere una professione a vita. Due mandati sono una proposta, possono rappresentare dieci anni, in dieci anni noi riteniamo che una persona possa dare tutte le proprie competenze, tutto il proprio sé per il miglioramento del Paese, pensando al bene comune e non pensando al rinnovamento della poltrona, perché vedere la politica come una professione la fa vedere come un lavoro e un mantenimento di un posto, e non per la realizzazione del sogno e del bene comune (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0032 GAETANO PIEPOLI. Grazie Presidente, aderisco anch'io all'indicazione, seppure a titolo personale, del collega Gigli, dicendo semplicemente che noi siamo in una fase che è il punto di arrivo di una parabola. @pagina=0033@Nei partiti ideologici si viveva per la politica, la fase attuale per molti versi è vivere di politica, questo articolo aggiuntivo vuole testimoniare che si può e si deve vivere la politica come un'esperienza. È chiaro che è una scorciatoia, ma è anche l'indicazione di un vuoto, non di un pieno, se pensiamo in fondo che con la stessa legge che noi abbiamo approvato sulla eliminazione dei rimborsi elettorali, abbiamo aperto un'enorme prateria rispetto a temi seri e talvolta drammatici che richiamano anche un accesso alla politica in mano a Paperon de’ Paperoni o, nel caso, molto spesso del sud, alla criminalità organizzata. È vero, questo è una proposta emendativa che è frutto piuttosto di una disperazione dell'emergenza, ma credo che ponga un problema che non possiamo eludere. PAGINA: 0033 MANLIO DI STEFANO. Grazie Presidente, questo è un po’ un articolo aggiuntivo che rappresenta una logica politica del MoVimento 5 Stelle che ci contraddistingue e che ci rende liberi di poter agire senza secondi fini. Quando si parla di mafia capitale, quando si parla di tutte le contraddizioni della politica e del mondo che lega la politica al malaffare, si arriva anche a questi concetti. Perché un deputato, un parlamentare che sa di dover campare di politica per tutta la vita sa di doversi creare delle amicizie, queste amicizie gli garantiranno poi, infatti, un pacchetto di voti, non per l'elezione con voto di preferenza, perché non ce la concedete, ma per avere un peso all'interno del suo partito.
PAGINA: 0033 CLAUDIO COMINARDI. Grazie Presidente, io so che per quanto riguarda il Partito Democratico all'interno del loro statuto c’è una regola nella quale si autoimpongono una limitazione dei mandati per la candidatura nel partito, cosa che comunque è sempre stata disattesa per qualcuno, come in passato è successo nei confronti di D'Alema, di Fassino, della moglie di Fassino, mi pare anche di Violante, della Bindi e così via.
PAGINA: 0033 ALESSANDRO DI BATTISTA. Presidente, il corridoio che sta dietro di lei, chiamato Transatlantico, qualcuno lo chiama il corridoio delle anime perdute. Si dice che chi cammini lì perda l'anima: qualcuno qui l'anima la persa o qualcun altro l'anima se l’è venduta. Ecco, noi reputiamo che stare in questo palazzo un tempo limitato consenta di impedire una contaminazione che molti politici hanno @pagina=0034@avuto proprio perché entrano in questo palazzo staccato dalla realtà, dove ci si sente onorevoli della Repubblica: vuole il filetto al pepe verde ? Vuole il prosecchino ? Siamo onorevoli della Repubblica ! E ci si dimentica delle necessità e dei bisogni dei cittadini, cose che vengono dichiarate in campagna elettorale. È per questo che noi siamo fieri di questa nostra regola e chiediamo che un politico debba essere un dipendente del popolo italiano pro tempore, con un contratto a progetto, cocopro, magari anche con le tutele crescenti: se sei bravo continui a starci, altrimenti te ne vai a casa, perché devi fare gli interessi del popolo italiano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! PAGINA: 0034 FILIBERTO ZARATTI. Presidente, volevo soltanto aggiungere qualcosa a quello che ha detto il mio collega Piras. Vorrei far presente che questo dibattito esiste soltanto nel nostro Paese. Negli altri Paesi del mondo, in Europa, non è così, perché non mi risulta che la Merkel faccia la commercialista; non mi risulta che Obama abbia uno studio d'avvocato; non risulta che i grandi leader e i politici d'oltralpe abbiano un'altra professione. Ci sono persone che dedicano la loro vita alla politica. Io ricordo una citazione di De Gasperi che dice: ho sognato per tutta la mia vita di servire il mio Paese e ho lavorato e studiato per fare questo. Penso che dovremmo prendere esempio dall'Europa su molte cose, anche sul fatto di uscire da questo provincialismo. Poi, penso che sia anche giusto che non si possa surrettiziamente mettere in Costituzione quello che i partiti al loro interno non riescono a fare. Che i partiti possano disciplinare con un mandato o due mandati il fatto di poter essere eletti è giusto e nell'ordine ormai delle cose, ma non possiamo imporre il fatto che tutte le volte questo Paese dovrebbe cambiare una classe dirigente ad ogni lustro. Credo che sia sbagliato. PAGINA: 0034 EMANUELE COZZOLINO. Presidente, colleghi, il fatto di inserire due mandati magari può sembrare estremista. Qualche partito nel suo statuto inserisce tre mandati derogabili; la legge elettorale che stanno approvando in Veneto prevede dal 2025, quindi non subito, la possibilità di non ricandidarsi per i consiglieri. Il MoVimento 5 Stelle è l'unico partito, o meglio movimento, visto che partito non è, non ha una struttura, prevede massimo due mandati e poi a casa. Perché ? Perché se sto dieci o quindici anni nello stesso posto sono riconoscibile e possono venire da me a chiedermi favori. Quindi, se poi voglio modificare, migliorare, cambiare politica di un Paese, di un comune o di una regione, se sono sempre le stesse persone, quando mai potremo avere qualcosa di nuovo ? Quindi, un ricambio generazionale è necessario, e se non sono in grado i partiti lo scriviamo in Costituzione. PAGINA: 0034 MARIA EDERA SPADONI. Presidente, rispondo al mio collega di SEL, che diceva che non gli risulta che altrove vi fosse il limite dei due mandati. Bene, negli altri Paesi europei non credo che risulti che ci siano indagati per dissipazione post-fallimentare, per finanziamento illecito ai partiti, per associazione a delinquere, per truffa e falso, per abuso d'ufficio.
PAGINA: 0035 CARLO SIBILIA. Grazie Presidente, io intervengo per dare un po’ di forza anche a questa battaglia che è del MoVimento 5 Stelle, per dire dei deputati che non hanno un limite di mandati e che noi abbiamo posto a due, ma si può discutere se qualcuno magari ha delle altre proposte all'interno del PD. Noi abbiamo posto questo limite perché naturalmente più dei due mandati favoriscono il consociativismo e il consociativismo è il nemico della democrazia, come dice chiaramente Ferdinando Imposimato, che è una delle persone che sicuramente difendono meglio la Costituzione di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PAGINA: 0035 MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie Presidente, siamo in un momento storico molto chiaro, e io non credo che a seconda delle convenienze possiamo ruotarci per vedere se qualcuno può difendere le nostre o le vostre, in questo caso, poltrone perché siamo in un momento storico in cui l'ANAC, l'ente anticorruzione, prevede dei dirigenti di prima e di seconda fascia la rotazione degli incarichi al fine che questi non restino più di cinque anni, più di tot anni nello stesso incarico. Però non prevediamo che a livello parlamentare questo conflittualismo – non questo provincialismo, e qui mi rivolgo a SEL – venga normato ad alto livello.
PAGINA: 0035 MASSIMO FELICE DE ROSA. Grazie Presidente, io credo che due mandati siano più che sufficienti, anche perché se in due mandati non si riesce a combinare niente forse veramente è meglio andarsene a casa e vergognarsi. Noi come MoVimento 5 Stelle, molti di noi, hanno iniziato da carriere che erano completamente diverse dall'attività politica, eppure in due anni abbiamo della produttività, la creazione di testi di legge e di proposte, molto più alta di politici di professione che sono qui da anni e non combinano assolutamente niente. Allora, forse bisognerebbe svegliarsi e fare entrare forze nuove in questo Parlamento, forze che possono portare la volontà dei cittadini e non gli interessi di pochi. PAGINA: 0035 GIANLUCA VACCA. Grazie Presidente, essendo questi interventi in dissenso dal gruppo, anch'io vorrei esprimere il mio dissenso da questo emendamento, perché vede qui, con questo emendamento, noi non mettiamo in discussione la logica dei partiti e della politica come professione e come carriera, qui parliamo di un limite soltanto per il mandato parlamentare. Questo vuol dire che i partiti potranno continuare a far candidare i propri rampolli prima in comune, poi alla Regione, fargli fare due-tre mandati al comune, due-tre mandati alla regione, due mandati @pagina=0036@in Parlamento e poi magari spedirli o al CSM o al Parlamento europeo. Questo garantirebbe comunque a chi è in un partito di passare tutta la propria vita sulle spalle dei cittadini. Quindi, io invito i colleghi dei partiti a rivedere, non stiamo parlando di due mandati in assoluto, come facciamo noi del MoVimento 5 Stelle, ma soltanto di due mandati del mandato parlamentare. PAGINA: 0036 GIUSEPPE L'ABBATE. Grazie Presidente, voglio ricordare a me stesso e a questa Aula che nel 2007 ci fu una proposta di legge di iniziativa popolare che fu firmata da ben 350 mila cittadini che chiedeva tre cose semplicissime: via i condannati dal Parlamento, voto di preferenza e massimo due mandati per i parlamentari.
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PAGINA: 0007 Interviene sull'ordine dei lavori il deputato MASSIMILIANO FEDRIGA (LNA) (Vedi RS), che chiede la sospensione dell'esame del provvedimento, cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS). Intervengono altresì sull'ordine dei lavori il relatore per la maggioranza FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS) ed i deputati DANIELE CAPEZZONE (FI-PdL) (Vedi RS), ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS), ARTURO SCOTTO (SEL) (Vedi RS), GIORGIA MELONI (FdI-AN) (Vedi RS) e nuovamente il deputato MASSIMILIANO FEDRIGA (LNA) (Vedi RS). |
PAGINA: 0036 MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, oggi e in questi giorni la Camera sta votando una norma che uccide la democrazia, purtroppo ci giunge notizia dalle agenzie di stampa che è stato inferto dalla Corte costituzionale, con un atto gravissimo, la fine per la gente, per il popolo e per gli elettori, di esprimersi sul referendum, quello sull'abrogazione della riforma Fornero, una decisione fuori da ogni precedente. La Lega ovviamente ritiene questo atto gravissimo per la democrazia di questo Paese, state modificando la Costituzione con una Camera dove la maggioranza è... PAGINA: 0036 PRESIDENTE. Lei sa benissimo che le decisioni della Corte costituzionale non sono sindacabili e allo stesso tempo, le chiedo scusa, lei mi ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori e credevo che riguardasse i lavori che stiamo portando avanti, cioè questo emendamento. Quindi, io la invito a concludere, però senza continuare, perché per questo abbiamo gli interventi di fine seduta, ci sono per questo. PAGINA: 0037 FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, se il parere che viene richiesto è di caratura tecnica, come afferenza al provvedimento che stiamo discutendo, a me sembra che non ci sia alcun tipo di collegamento.
PAGINA: 0038 DANIELE CAPEZZONE. Signor Presidente, parlo a titolo personale, ma mi sia consentito, anche a nome della mia piccola storia referendaria e radicale, su questo tema posto dall'onorevole Fedriga, per segnalarle che, a mio avviso, c’è un'attinenza rispetto al tema della nostra discussione. Signor Presidente, vedrà, sarò molto rapido.
PAGINA: 0038 ALFONSO BONAFEDE. Signor Presidente, su questa richiesta avremmo voglia di dire la nostra e vorremmo sollevare qualche riflessione. La prima: ovviamente è una richiesta che ci deve ricordare i nostri obblighi istituzionali, rispetto ai quali siamo inadempienti. Noi ricordiamo che manca ancora un giudice della Corte costituzionale, perché il patto del Nazareno su quel punto è andato in tilt (Applausi @pagina=0039@dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), il che, su decisioni così importanti, implicherebbe una riflessione che noi abbiamo completamente archiviato, anzi le altre forze politiche lo hanno fatto, non il MoVimento 5 Stelle.
PAGINA: 0039 ARTURO SCOTTO. Signor Presidente, io non farò considerazioni di merito, né entrerò nel merito della sentenza, faccio mia però la richiesta di una pausa di riflessione da parte della Lega. Credo che sia giusto e opportuno, anche alla luce delle parole che lei ha utilizzato e delle questioni che lei ha sollevato in merito al provvedimento. Pertanto, penso che sia giusta una sospensione. PAGINA: 0039 GIORGIA MELONI. Signor Presidente, volevamo anche noi unirci alla richiesta del capogruppo Fedriga. Riteniamo che la questione non sia secondaria e ricordiamo che stiamo votando le modifiche alla Costituzione in un momento nel quale la vacatio del Presidente della Repubblica rende non presente la figura che garantisce la nostra Costituzione. Quindi, già diciamo che la prassi che noi stiamo utilizzando non è esattamente la migliore. Penso che anche questa vicenda che investe la Corte costituzionale meriti una riflessione e ci sarebbe molto da dire nel merito delle sentenze della Corte costituzionale, che continuano a colpirci, da quella che difende le pensioni d'oro di una Corte costituzionale composta da pensionati d'oro in poi, ma non entrerò neanche io nel merito della decisione. Voglio solamente sostenere la proposta di sospensione, perché penso che la questione meriti una riflessione. PAGINA: 0040 MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, io ho formalizzato già prima la richiesta di pausa addirittura alle 14, se lei ritiene opportuno di metterla ai voti, ovviamente da Regolamento bisognerebbe fare così.
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PAGINA: 0007 Interviene quindi sull'articolo aggiuntivo Nuti 1.019 il deputato MATTIA FANTINATI (M5S) (Vedi RS) (Vive reiterate proteste di deputati del gruppo Lega Nord Autonomie). Il PRESIDENTE (Vedi RS) fornisce quindi alcuni chiarimenti. Interviene sull'ordine dei lavori il deputato MASSIMILIANO FEDRIGA (LNA) (Vedi RS), che precisa ulteriormente la sua richiesta di sospensione dei lavori. |
PAGINA: 0040 MATTIA FANTINATI. Grazie, Presidente. Ritorno un po’ sull'articolo aggiuntivo. Trovo intellettualmente scorretto che si parli di una professione vita natural durante di un politico. Posso capire che faccia gola, che molti privilegi facciano gola, ma si tratta proprio di (Proteste dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie)... PAGINA: 0040 PRESIDENTE. Collega Giorgetti, per favore, per favore. Per favore, collega Fedriga ! Colleghi (Proteste dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) ! Posso rispondervi, visto che state urlando ? Se vi fermate un attimo (Proteste dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie)... Va bene, se volete solo urlare, non ne usciamo. Se posso, voi mi avete formalizzato una richiesta di sospensione agganciata al parere del relatore. PAGINA: 0041 MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, forse non sono stato chiaro: ho detto più volte che potrebbe anche convincere i relatori a presentare... Ma è ovvio che la richiesta è formalizzata per tutti i parlamentari, compreso il gruppo della Lega Nord, che ritiene fondamentale fare una riflessione, perché penso che una riforma – e lo ribadisco – della Costituzione non possa... |
PAGINA: 0007 Dopo un intervento a favore del deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) ed uno contrario del deputato CATERINA BINI (PD) (Vedi RS) (nel corso del cui intervento il PRESIDENTE (Vedi RS) richiama all'ordine i deputati Fedriga, Allasia, per due volte, e Giancarlo Giorgetti), la Camera, con votazione elettronica senza registrazione di nomi, respinge la richiesta del deputato Fedriga. |
PAGINA: 0041 DAVIDE CRIPPA. Presidente, sicuramente è una necessità che appoggiamo, perché da più parti spesso vengono richiesti degli approfondimenti da parte di alcuni gruppi parlamentari. Quindi, nel rispetto degli altri gruppi parlamentari, in questo caso i colleghi della Lega Nord chiedono di poter fare una riunione, visto che le notizie riferite a quello che ha sancito la Corte rispetto al referendum sulla «legge Fornero» sono sicuramente un tema non di poca rilevanza.
PAGINA: 0041 CATERINA BINI. Grazie, Presidente. Noi troviamo francamente inaccettabile che ogni dieci minuti in quest'Aula si debba chiedere una sospensione (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). Non è più possibile ! Pensiamo che sia diventata una presa in giro (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie)... PAGINA: 0041 PRESIDENTE. Aspetti, è inutile. Colleghi, per favore.
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PAGINA: 0008 Interviene nuovamente sull'articolo aggiuntivo Nuti 1.019 il deputato MATTIA FANTINATI (M5S) (Vedi RS), nonché i deputati FRANCO BRUNO (Misto-MAIE-ApI) (Vedi RS), SIMONE BALDELLI (FI-PdL) (Vedi RS),ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS), GIUSEPPE BRESCIA (M5S) (Vedi RS), GIANCARLO GIORDANO (SEL) (Vedi RS), FILIPPO GALLINELLA (M5S) (Vedi RS), ENZO LATTUCA (PD) (Vedi RS), DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS), SILVIA GIORDANO (M5S) (Vedi RS), FERDINANDO ALBERTI (M5S) (Vedi RS), RICCARDO FRACCARO (M5S) (Vedi RS), MARCO MELONI (PD) (Vedi RS), ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS), LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS), PAOLO PARENTELA (M5S) (Vedi RS), FEDERICO D'INCÀ (M5S) (Vedi RS), GUGLIELMO PICCHI (FI-PdL) (Vedi RS), MATTEO MANTERO (M5S) (Vedi RS), MIRELLA LIUZZI (M5S) (Vedi RS), LUISA BOSSA (PD) (Vedi RS), TIZIANA CIPRINI (M5S) (Vedi RS) e ARCANGELO SANNICANDRO (SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0042 MATTIA FANTINATI. Io trovo che sia intellettualmente scorretto parlare di professione politica vita natural durante; capisco che a molti di noi qualche privilegio possa fare anche gola, ma quello che non capisco è perché ministri definiscano i nostri giovani choosy, che cambiano da un lavoro all'altro oppure che un ex Presidente del Consiglio... Scusi, Presidente, io non riesco a continuare... PAGINA: 0043 FRANCO BRUNO. Signor Presidente, intervengo per lasciare agli atti la mia contrarietà all'articolo aggiuntivo. Il limite di mandato ha un senso quando si tratta di cariche monocratiche, là rientra il gioco degli equilibri dei poteri e porre una limitazione a cariche monocratiche ha un senso; non ha senso all'interno di Assemblee di questo tipo, in particolare nel Parlamento, dove anzi il limite di mandato, introdotto così, non dico nemmeno in Costituzione, ma per legge, non farebbe altro che favorire, in un delicato gioco di equilibri tra poteri che esiste nelle società moderne, altri poteri. Far passare una norma del genere non sarebbe altro che fare un favore agli altri poteri, i cosiddetti poteri forti, che non hanno limite di mandato, guardate. PAGINA: 0043 SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, io sono contrario al testo di questo articolo aggiuntivo, che vuole inserire nella Costituzione il limite dei due mandati e credo che ci siano sfere anche del dibattito politico, giacché il numero dei mandati è diventato uno degli elementi di cui si discute nel dibattito quotidiano, che attengono più alla vita interna dei partiti che non alle regole di una Carta costituzionale. E trovo che sia un atteggiamento piuttosto integralista quello di voler imporre, neanche per legge, ma addirittura nella Costituzione, la convinzione propria o del proprio movimento o del proprio gruppo parlamentare.
PAGINA: 0043 ALFONSO BONAFEDE. Signor Presidente, ovviamente il collega Baldelli è oggettivo: avendo lui 42 anni ed essendo già alla terza legislatura, non sta parlando perché è per sua storia personale contrario a questo emendamento.@pagina=0044@
PAGINA: 0044 GIUSEPPE BRESCIA. Signor Presidente, intervengo semplicemente per dire che io posso anche accettare un altro punto di vista come quello espresso dal collega Baldelli, nel senso che loro, i partiti, ritengono estremo il nostro tentativo di inserire nella Carta costituzionale i due mandati.
PAGINA: 0044 GIANCARLO GIORDANO. Solo per esprimere la mia contrarietà a quest'idea di moralità a scadenza, per cui se si sta dieci anni, si può essere corrotto, se si sta cinque mesi, no. Questo ha a che fare con la qualità delle persone che si eleggono.
PAGINA: 0044 FILIPPO GALLINELLA. Grazie Presidente. Ora noi siamo venuti qui con un mandato elettorale, con un programma e stiamo facendo una battaglia compatibilmente con il nostro programma, diversamente da altri partiti, per i quali il mandato forse è un documento che mettono lì e poi chi si è visto si è visto.
PAGINA: 0045 ENZO LATTUCA. Presidente, intervengo su questo articolo aggiuntivo, cercando di attenermi al merito, che non è mai troppo di moda nella discussione di questi giorni. Io ritengo che inserire in Costituzione un limite tassativo di due mandati alla durata del percorso parlamentare dei cittadini sia una limitazione del diritto di elettorato passivo – che, oltre a non essere presente in nessun'altra democrazia occidentale, se non in qualche altro Paese che ogni tanto il collega Fraccaro ci ricorda, non può essere preso ad esempio nel nostro Paese –, e sia anche una limitazione del diritto di scelta da parte dei cittadini dei propri rappresentanti.
PAGINA: 0045 DIEGO DE LORENZIS. Grazie Presidente, il fatto che alcuni colleghi in questa Camera si ostinino a mentire è confermato da quello che hanno fatto in questi anni. Infatti, il problema non è soltanto delle liste bloccate nella legge elettorale, ma è la nuova riforma del Senato che avete previsto, dove dei nominati vengono mandati a ricoprire una poltrona e dove la riforma delle province prevede ancora che dei nominati da parte delle segreterie dei partiti ricoprano altri incarichi, per cui non è detto che questo processo sia meritocratico e sia frutto di un consenso elettorale. E qualora queste persone non riescano a ricoprire una carica per consenso elettorale, i cosiddetti trombati della politica, o perché perdono la poltrona, o perché non riescono ad arrivarci alla poltrona, li mettete come assessori, li mettete nei consigli di amministrazione delle municipalizzate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0045 SILVIA GIORDANO. Grazie Presidente, giusto per capire un attimo e fare il punto @pagina=0046@della situazione. Ho sentito prima il collega Baldelli. Invece di giustificare o almeno di contraddire quello che noi dicevamo sul fatto dei due mandati o del perché fossero fondamentali due mandati, visto che noi abbiamo detto che dopo due mandati questo posto rende corrotti perché si ha un distacco con la realtà, il collega Baldelli, cosa dice ? Che non è vero. E mica ci dà delle prove per dire che non è vero, che non è così, ma no, dice che visto che questo posto è corrotto, dovremmo essere noi ad abbandonare il nostro posto di lavoro e cercare di rendere meno corrotto e pulito questo posto. E mentre pensavo che avessi sentito l'impossibile oramai, sento un deputato del PD che dice che non è vero, che non è possibile, che limita la libertà di scelta dei cittadini limitare a due mandati, quando lo stesso PD ha bocciato il diritto alle preferenze e ha dato così origine ai listini bloccati. Veramente complimenti, siamo arrivati al limite del surreale. Il distacco dalla realtà è palese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0046 FERDINANDO ALBERTI. Grazie Presidente, vorrei fare una proposta allora alla maggioranza. Va bene, non facciamo il limite dei due mandati, ma introduciamo una bella cosa: facciamo un bel contratto a tutele crescenti per i parlamentari, facciamo recall, facciamo che ogni tre mesi rimettiamo il nostro mandato nelle mani degli elettori, ci facciamo valutare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e vediamo se abbiamo rispettato il nostro mandato, il nostro vincolo di mandato. Infatti, noi abbiamo un vincolo, siamo stati eletti grazie a un programma, grazie a delle votazioni, alla volontà dei cittadini. Vediamo se abbiamo rispettato il nostro patto con gli elettori, non quello del Nazareno, ma con gli elettori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e se abbiamo fatto le cose fatte bene, fatte giuste, potremo continuare a fare la nostra carriera politica ed essere ancora eletti. Accettate almeno questa cosa. Ma voi questa cosa non la volete fare perché siete attaccati alle poltrone (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0046 RICCARDO FRACCARO. Grazie Presidente, la ratio di questo articolo aggiuntivo è semplice: se il tuo obiettivo è quello di garantirti la poltrona anche per la legislatura successiva, cercherai di adoperarti per creare la cosa più semplice, una cricca, una lobby che ti garantisca un pacchetto di voti. E questa è la base della distorsione della democrazia. Ora, Presidente, io sono abbastanza turbato da quello che è successo poco fa perché, quando si percepisce questa distanza abissale, quando la richiesta dei cittadini di esprimersi in un dato argomento viene così affossata, anche se è una richiesta che proviene da un'altra forza politica, io sinceramente sento che si è inferto un altro colpo mortale alla democrazia di questo Paese. E questo articolo aggiuntivo cerca di recuperare uno slancio democratico e una visione futura per questo Paese. PAGINA: 0046 MARCO MELONI. Grazie Presidente, io intervengo contro questo articolo aggiuntivo. Noi forse abbiamo dimenticato che dovremmo cercare di essere sempre di più eletti dal popolo. Il Parlamento è eletto dal popolo e dobbiamo capire quale modello cerchiamo. Se cerchiamo un modello in cui Esecutivo e Parlamento siano deboli, può anche andar bene quello che viene proposto. Ma noi dobbiamo avere un Esecutivo che decide e un Parlamento forte. E dove gli Esecutivi sono forti, i parlamentari sono eletti dal popolo e sono talvolta @pagina=0047@anche molto esperti e stanno anche decenni in carica quando se lo meritano e i cittadini li eleggono.
PAGINA: 0047 ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, in realtà vi è un errore concettuale nell'intervento di prima perché si è intervenuti dicendo che si vuole un Governo, un Parlamento debole. In realtà nella dottrina della scienza politica se si ha un Parlamento forte si ha un Governo debole, giustamente, perché il Parlamento deve legiferare e il Governo non è che deve decidere. Il Governo deve attuare le decisioni legittime del Parlamento. C’è proprio una differenziazione totale nel concetto di legalità costituzionale che noi portiamo avanti rispetto a quello che portate avanti voi, perché nella vostra ottica un Governo che decide significa che un Parlamento può essere anche abolito, come già state facendo con l'attuale Senato. PAGINA: 0047 LUIGI GALLO. Signor Presidente, qui in quest'Aula sembra che voi dimentichiate che fuori ci sono 51 milioni di italiani che vanno alle urne, decidono e votano. Allora, a me sembra strano che la sinistra, che tanto si riempie la bocca di partecipazione all'interno della democrazia, sia contraria ad una misura concreta che propone il MoVimento 5 Stelle per la partecipazione, cioè i cittadini che si fanno istituzione, che a rotazione, a staffetta costruiscono la democrazia del Paese a tutti i livelli. E, invece, c’è la solita ipocrisia dove la sinistra propone la partecipazione però poi dice: «no, pochi eletti, pochi notabili devono stare all'interno delle istituzioni per proteggere i cittadini che sono plebe e sono solo sudditi che devono obbedire». PAGINA: 0047 PAOLO PARENTELA. Signor Presidente, per noi qui si capisce anche la differenza tra il MoVimento 5 Stelle e tutti gli altri partiti. Per noi il limite dei due mandati è fondamentale perché garantisce proprio il cambio generazionale all'interno delle istituzioni. Inoltre, praticamente intendiamo la politica non come un lavoro di mestiere ma come un servizio civile a tempo determinato. È questa la differenza.
PAGINA: 0048 FEDERICO D'INCÀ. Signor Presidente, per sottolineare il fatto che le uniche parole di ipocrisia che ho sentito durante questi interventi sono del collega Baldelli. Un esempio di ipocrisia collegata alla politica sono le modifiche alla legge regionale del Veneto in materia elettorale nel senso che, all'interno, vi sono delle modifiche che comportano i due mandati ma, in pratica, valgono soltanto da oggi in poi, in pratica dalle prossime elezioni del 17 maggio. Quindi, le persone che vengono elette in Veneto – vi sono alcuni consiglieri che hanno già quattro mandati – potranno fare ulteriori due mandati. La cosa divertente è che quindi entrerà in vigore dal 2025, ma è simpatica la cosa perché un candidato consigliere potrà fare due mandati come consigliere, due mandati come assessore, due mandati come presidente della regione Veneto. In tutto vuol dire fare trent'anni anche in regione Veneto, anche con le modifiche alla norma elettorale votate anche da Forza Italia di cui il collega Baldelli fa parte (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0048 GUGLIELMO PICCHI. Signor Presidente, brevissimamente, sono orgoglioso di essere una cozza in cravatta finché i miei elettori continueranno a votarmi.
PAGINA: 0048 MATTEO MANTERO. Grazie, Presidente, io, a differenza dei miei colleghi, sono un po’ preoccupato rispetto a questo articolo aggiuntivo, perché non vorrei che il limite dei due mandati fosse pericoloso. Se io, infatti, decido di farmi rieleggere, devo iniziare a coltivare le mie clientele sul territorio. In Liguria, noi abbiamo un sacco dei costruttori che, per lo più, sono in mano alla ’ndrangheta, però, comunque, quanti voti possono procurare ? Adesso, stiamo iniziando a prendere i primi contatti con le lobby del farmaco, con le lobby del gioco d'azzardo, con quelle del tabacco, che potranno dare soldi da utilizzare per la campagna elettorale e alle quali, in cambio, potrò fare emendamenti. PAGINA: 0048 MIRELLA LIUZZI. Grazie, Presidente, chissà se mettere un limite di due mandati equivale anche a rottamare, come piace dire a Renzi. Infatti, nel 2012, ecco cosa diceva: «Gli americani non hanno rottamato Obama, ma c’è un sistema, quello americano, che prevede l'autorottamazione: il Presidente degli Stati Uniti può svolgere il suo incarico solo per due mandati. Mi piacerebbe che l'Italia si adeguasse a quel tipo di esperienza, che, poi, è quella stessa dei sindaci, per dare un limite all'esperienza politica». Lo ha detto Matteo Renzi. «Tra quattro anni» – aggiunge Renzi – «Obama avrà 55 anni» – questo detto nel 2012, ovviamente – «potrà dedicarsi ad altro nella sua vita, avrà finito il suo impegno politico». PAGINA: 0049 LUISA BOSSA. Grazie, Presidente, non è il tempo, credo, la discriminante in politica: un anno di impegno e sei onesto, due anni o tre e sei corrotto. Vorrei dire che io sono stata sindaco dieci anni della mia città e, come tanti altri qui, non ho mai – dico mai – rubato nulla. E, dunque, ne abbiamo sentito tante in questi giorni: che siamo mafiosi, omertosi, omissivi, oggi si parla perfino di moralità a un tanto al chilo. Non è il silenzio, cari giovani del MoVimento 5 Stelle, la morte delle parole: la morte delle parole sono le parole superficiali, mistificatorie, dette per dire. Altro che le parole sono pietre: mi pare che qui le parole somiglino tanto ad un gelato che si scioglie (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). PAGINA: 0049 TIZIANA CIPRINI. Signor Presidente, ai fan della politica a vita, quindi, dei mandati illimitati, dico che gli italiani si sono stufati di vedere sempre le solite facce nei talk show televisivi. Quindi, noi siamo per i due mandati e, poi, a casa, tutti a casa, e si cambia volto.
PAGINA: 0049 ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, vorrei soltanto dire che sarebbe ora di lasciare in pace i nostri elettori. Da un lato, li si vuole privare del diritto di esercitare la preferenza, dall'altro lato, si dice che, qualora potessero esercitare questa preferenza, la debbano limitare a due mandati nei confronti del loro eletto. Io rivendico il diritto degli elettori di eleggersi chi gli pare e piace. |
PAGINA: 0008 Interviene sull'articolo aggiuntivo Scotto 1.0202 il deputato ARTURO SCOTTO (SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0050 ARTURO SCOTTO. Signor Presidente, questo articolo aggiuntivo – mi rivolgo ai colleghi della maggioranza, a coloro che hanno sostenuto con forza questa riforma – dal nostro punto di vista è importante, ed è una proposta emendativa che prova a risolvere un nodo che ha attraversato la politica italiana nel corso degli ultimi vent'anni e che introduce, a mio avviso, una correzione positiva all'interno di una riforma che rischia di lasciare inevasi alcuni interrogativi che pendono sulla stessa riforma e soprattutto su coloro che l'hanno promossa e l'hanno sostenuta. |
PAGINA: 0008 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI (Vedi RS) |
PAGINA: 0050 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI (ore 12,55) |
PAGINA: 0008 Intervengono sull'articolo aggiuntivo Scotto 1.0202 i deputati STEFANO QUARANTA (SEL) (Vedi RS) e CELESTE COSTANTINO (SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0050 STEFANO QUARANTA. Signor presidente mi scusi, volevo insistere su questo punto perché credo che l'articolo aggiuntivo dell'onorevole Scotto sia molto importante. Qui stiamo cambiando 40 articoli della Costituzione, ma non troviamo il tempo per inserire un principio fondamentale che attiene alla cultura delle regole nel nostro Paese e cioè la questione del conflitto di interessi.
PAGINA: 0051 CELESTE COSTANTINO. Presidente, ci siamo attardati a segnalare la necessità di intervenire su questo articolo aggiuntivo perché onestamente speravo, vista la quantità di interventi che sono arrivati dalla maggioranza sull'articolo aggiuntivo precedente, che ci fosse la voglia – ed è un invito che faccio al Governo e alla maggioranza – di spiegare il perché di un voto contrario a questo articolo aggiuntivo. Infatti, il conflitto di interessi è un tema che ci portiamo da tanti e tanti anni. |
PAGINA: 0008 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO (Vedi RS) |
PAGINA: 0051 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO (ore 13) |
PAGINA: 0009 Intervengono altresì sull'articolo aggiuntivo Scotto 1.0202 i deputati GIOVANNI PAGLIA (SEL) (Vedi RS), DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), NICOLA FRATOIANNI (SEL) (Vedi RS), FRANCO BRUNO (Misto-MAIE-ApI) (Vedi RS), RICCARDO FRACCARO (M5S) (Vedi RS), FERDINANDO ALBERTI (M5S) (Vedi RS), LAURA CASTELLI (M5S) (Vedi RS), DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS), MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS), FRANCESCO SANNA (PD) (Vedi RS), FRANCO BORDO (SEL) (Vedi RS), MARISA NICCHI (SEL) (Vedi RS), GIANCARLO GIORDANO (SEL) (Vedi RS), EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS), MANLIO DI STEFANO (M5S) (Vedi RS), che il PRESIDENTE (Vedi RS) richiama ad un linguaggio più rispettoso, GIANNI MELILLA (SEL) (Vedi RS), FILIBERTO ZARATTI (SEL) (Vedi RS), DONATELLA DURANTI (SEL) (Vedi RS), GIULIA SARTI (M5S) (Vedi RS), MIRELLA LIUZZI (M5S) (Vedi RS), FILIPPO GALLINELLA (M5S) (Vedi RS), MARIA EDERA SPADONI (M5S) (Vedi RS), ALESSIO MATTIA VILLAROSA (M5S) (Vedi RS), LUCA FRUSONE (M5S) (Vedi RS), CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS), che il PRESIDENTE (Vedi RS) richiama ad un linguaggio più consono, ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS), GIUSEPPE L'ABBATE (M5S) (Vedi RS) e MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0051 GIOVANNI PAGLIA. Presidente, è stato detto, nel corso del dibattito sull'articolo aggiuntivo precedente, che è sbagliato e impossibile inserire delle limitazioni a quello che è l'elettorato passivo in un Paese: non è così. Già nella nostra Costituzione distinguiamo età diverse per l'elettorato attivo e l'elettorato passivo. Si distingue. In Costituzione è normale che si stabilisca quali sono i criteri attraverso cui un Paese vuole dare rappresentanza a se stesso. Noi qui proviamo ad imporne uno molto semplice: che questa Camera, ed anche il Senato, fino a quando ci sarà, debbano non essere la casa del conflitto di interessi, cioè non il luogo in cui portatori di interessi privati possano venire a usare le istituzioni repubblicane per comporre quegli interessi, ma debba essere piuttosto il luogo in cui gli interessi privati non entrano, in cui piuttosto vengono negati e vengono ricomposti attraverso l'interesse generale di cui noi tutti siamo portatori. Per cui, dovrebbe essere interesse e volontà comune di tutti noi restituire alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica quella che è la funzione che la Costituzione ha disegnato per loro. PAGINA: 0051 DAVIDE CRIPPA. Presidente, ringrazio i colleghi di SEL per aver proposto questo tipo di articolo aggiuntivo, perché da membro della Giunta per le elezioni lo ritengo di fondamentale importanza e necessità. Qui parliamo di incandidabilità di coloro che detengano, anche indirettamente o congiuntamente con altri, una partecipazione che comporti il controllo ovvero l'esercizio di un'influenza dominante su una società vincolata con lo Stato. Durante l'esame in Giunta per le elezioni, ovviamente poi sottoposto a un voto di vaglio della maggioranza, le considerazioni @pagina=0052@espresse dai colleghi di minoranza sono state ampiamente bocciate. Avevamo segnalato la necessità che per alcune aziende non si parlasse soltanto di essere presidenti del consiglio di amministrazione, ma che la titolarità e la proprietà pari al 100 per cento dell'azienda stessa, in qualche modo, desse un chiaro indirizzo di quale interesse economico avesse il deputato, essendo proprietario della medesima azienda ma non facendo parte del consiglio di amministrazione. Ovviamente il Partito Democratico si è guardato bene dal dare seguito a questo tipo di necessità ed interpretazione.
PAGINA: 0053 NICOLA FRATOIANNI. Grazie Presidente, ci saremmo aspettati, per la verità, che dai banchi della maggioranza, del Partito Democratico, del Governo arrivasse almeno una qualche interlocuzione, una proposta di modifica, una interlocuzione nel merito, non il silenzio assordante a cui stiamo assistendo perché il tema del conflitto di interessi – è stato ricordato in questa Aula e negli interventi che mi hanno preceduto – ha attraversato la politica italiana degli ultimi vent'anni. Qualcuno potrebbe obiettare che vi è, nei cassetti delle Camere, una legge specifica sul conflitto di interessi.
PAGINA: 0053 FRANCO BRUNO. Signor Presidente, ho difficoltà a discutere sul concetto di incandidabilità rispetto al conflitto di interesse per come mi viene presentato, nel senso che io capisco la ratio, ossia che uno non può fare il deputato perché da quella funzione può in qualche modo trarre un vantaggio per altri tipi di attività, ma perché incandidabile ? Ineleggibile, incompatibile, tutto ciò che viene previsto in un articolo successivo, nell'articolo 65. Perché è incandidabile una persona per bene e seria, che fa l'imprenditore ? Se estendiamo questo concetto, vale per i professionisti, per i giornalisti, per i sindacalisti, vale per tutti coloro i quali nella vita hanno fatto altro rispetto alla politica. Quindi, da questo punto di vista, secondo me, è proprio il concetto di incandidabilità che, rispetto al conflitto di interessi, legittimo, del quale possiamo anche discutere o meno, ha una sua debolezza intrinseca. PAGINA: 0053 RICCARDO FRACCARO. Signor Presidente, vede, io ho come l'impressione, che è maturata in questi mesi o anni ormai di attività parlamentare, che il Partito Democratico non voglia una legge sul conflitto di interesse. Lo dico perché, al di là delle legislature precedenti, quando Renzi perse le primarie contro Bersani accusò il Partito Democratico che non aveva fatto il conflitto di interessi e gli diede dei falliti, gli disse: avete fallito, in quella occasione. Quindi, mi aspettavo quanto meno che mantenesse la sua prima promessa elettorale una volta diventato Presidente del Consiglio, che incardinasse nei lavori parlamentari il tema del conflitto di interessi. Non lo fece. Ora, noi, con questo emendamento, mettiamo all'angolo, di fronte ai cittadini il Partito Democratico, può votare contro le sue promesse elettorali o può votare come ha sempre votato in questi anni, come un partito berlusconiano qualsiasi. Io temo, Presidente, scommetterei, Presidente, che la strada sia sempre la stessa e che non abbiano ancora cambiato verso. PAGINA: 0054 FERDINANDO ALBERTI. Signor Presidente, io trovo veramente troppo facile e troppo comodo alzarsi in piedi, prendere in mano il microfono e dire: io ho fatto dieci anni, trent'anni, cinquant'anni di sindaco e non ho mai rubato e quindi sono onesto, perché l'onestà purtroppo non si valuta solo su queste dichiarazioni, l'onestà noi la valutiamo quando si vanno a votare questi emendamenti. Se siete onesti, votate favorevolmente ad emendamenti come questo, in cui si introduce il conflitto di interessi in Costituzione, votate favorevoli su questi emendamenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), allora sì che crederemo alla vostra onestà. Se votate contrari, per noi non siete onesti, punto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0054 LAURA CASTELLI. Signor Presidente, giusto per avvalorare la tesi del mio collega, perché c’è un altro punto, che di fatto è la complicità: uno può ritenere di non aver mai rubato, ma essere complice di un sistema che ruba, essere complice di un partito che fa accordi con un condannato è comunque una colpa e la complicità è comunque un aspetto da valutare. Quindi, io vorrei non sentire più certi discorsi in quest'Aula sulla propria pulizia dell'anima, perché forse i conti dovrebbe farli guardandosi allo specchio e cercando di vedere che cosa il suo partito ha sostenuto per anni. PAGINA: 0054 DIEGO DE LORENZIS. Grazie, Presidente. Anch'io intervengo per rafforzare questo concetto, perché, non soltanto questo discorso relativo all'onestà intellettuale ed alla coerenza va fatto all'interno del medesimo partito, ma va fatto anche... PAGINA: 0054 MASSIMO ENRICO BARONI. Signor Presidente, una delle ragioni per le quali è opportuno alzare il tiro e inserire questo tipo di norme direttamente in Costituzione è data dal fatto che noi abbiamo una legge di 55 anni fa, anzi del 1953, la n. 60, che dispone che: «I membri del Parlamento non possono ricoprire cariche né esercitare funzioni di amministratore, presidente, liquidatore, sindaco, revisore, direttore generale o centrale, consulente legale o amministrativo con prestazioni di carattere permanente in associazioni o enti che gestiscano servizi di qualunque genere per conto dello Stato o della pubblica amministrazione, ai quali lo Stato contribuisca in via ordinaria, direttamente o indirettamente». Sa chi è competente per giudicare questo tipo di incompatibilità, signor Presidente ? Sono le Giunte per le elezioni. E sa quanti precedenti di incompatibilità sono stati valutati ? Zero, signor Presidente, zero, zero (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0055 FRANCESCO SANNA. Grazie, Presidente. Nel dibattito che abbiamo avviato e anche concluso nell'ambito della discussione sulle linee generali sulle diverse proposte di legge sul conflitto di interessi – vorrei ricordare a tutti i colleghi che ce ne sono due del Partito Democratico – abbiamo precisato – e non sarebbe altrimenti possibile se non vi fosse già sufficiente copertura costituzionale – che il luogo della disciplina di una regola del rapporto tra le attività economiche e la possibilità di fare il rappresentante politico nelle istituzioni è la legge ordinaria, e non la Costituzione. Questo ce lo hanno detto anche i costituzionalisti che sono venuti in audizione nella Commissione affari costituzionali ed è una posizione assolutamente minoritaria quella che ritiene che noi dobbiamo mettere il tema del conflitto di interessi in Costituzione. Perché nella Costituzione c’è già questo tema quando, per esempio, si tratta di chi deve prestare giuramento di fedeltà alla Repubblica; c’è quando costui deve adempiere al proprio esercizio di mandato essendo fedele alla Costituzione, ma soprattutto essendo fedele alla Costituzione quando ci richiama a svolgere il nostro mandato politico con dignità e onore; c’è quando la nostra Costituzione dice che la pubblica amministrazione – e, latamente, tutti i poteri dello Stato e della Repubblica – devono potersi esercitare con la trasparenza, l'efficienza e l'efficacia dello Stato quale principio generale del suo comportamento; c’è quando la libertà di impresa è garantita, da una parte, ma è garantita anche la sua utilità sociale come limite di esercizio della libertà di impresa; e c’è quando il diritto di elettorato è un diritto fondamentale del cittadino. Fondere insieme le tutele di tutti questi interessi costituzionalmente previsti è compito della legge, importantissima, che noi ci apprestiamo, dopo questa tornata, a riprendere a discutere e ad approvare. Ma essa è una legge ordinaria.
PAGINA: 0056 FRANCO BORDO. Signor Presidente, il tema del conflitto di interessi è uno dei temi più sentiti dal popolo italiano, la necessità appunto di adeguare il nostro sistema giuridico, il nostro sistema democratico, introducendo questo elemento, ma continuamente viene rinviato, c’è sempre un dopo. Il Presidente del Consiglio appena nominato ha detto: in cento giorni farò il conflitto di interessi. L'autunno scorso, a novembre, l'avete rinviato sine die, oggi con altre motivazioni, che non sono fra l'altro suffragate da niente di concreto, sostenete che non possa entrare in Costituzione. Se infatti avete fatto entrare in Costituzione il pareggio di bilancio, che è una aberrazione, possibile che non possa essere detto chiaramente in Costituzione come si può andare a essere rappresentanti del popolo italiano senza avere conflitti di interessi con le proprie attività, seppur legittime, che vanno a cozzare contro gli interessi di rappresentanza del popolo italiano ? Negate anche in questa occasione. Cari amici del Partito Democratico... PAGINA: 0056 MARISA NICCHI. Signor Presidente, ancora una volta si rimanda un tema che tutti consideriamo fondamentale e che ha una sua novità, si presenta in forme inedite in questa nostra epoca, visto che noi dobbiamo regolamentare in modo definitivo la separazione tra la politica e le lobby economiche e soprattutto – questo è il tema – tra la politica e le posizioni dominanti nel sistema di comunicazione di massa. Questa infatti è la grande questione democratica che attraversa il nostro Paese da decenni, ma naturalmente di questo tema si parla con le promesse delle campagne elettorali, mai quando ci sono i concitati cronoprogrammi del Governo né tanto meno quando si deve discutere nuove leggi, perché mai la maggioranza è pronta, mai per la maggioranza è il momento di affrontare questo nodo democratico. PAGINA: 0056 GIANCARLO GIORDANO. Nel ringraziarla, Presidente, vorrei prendere per buona l'indicazione data dall'onorevole Sanna. Vorrei però una data certa, perché qui si lavora per date certe ormai, no ? Sulla riforma costituzionale lavoreremo ininterrottamente, perché si deve arrivare prima dell'elezione del Presidente della Repubblica.
PAGINA: 0056 EMANUELE COZZOLINO. Grazie, Presidente. Mi ricollego all'osservazione del collega di SEL: alla fine dell'anno scorso noi eravamo qui in Aula a discutere sul conflitto di interessi. Non si sa chi ha messo la manina, ma è stato rinviato in Commissione. Chiediamo una data certa ? @pagina=0057@Visto che c’è il Governo, considerato che ormai i lavori di quest'Aula li decide il Governo e non l'Aula, chiederei se ci può dare una data certa, visto che Renzi più volte ha promesso di affrontare questo tema, visto che è stato il vostro tema di campagna elettorale, che sarebbe stata fatta una legge sul conflitto di interessi, visto che vari istituti internazionali, che vigilano sulla nostra corruzione, la ritengono una riforma, anche questa, necessaria.
PAGINA: 0057 MANLIO DI STEFANO. Grazie, Presidente. Il conflitto di interessi, negli ultimi trent'anni, è stato «il» problema di questo Paese, e il PD, complice, non ha voluto mai risolverlo. Perché dico complice ? Perché era già il 2003 quando il vostro Violante dichiarò che gli interessi di Berlusconi non sarebbero stati toccati ed erano stati garantiti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). È sempre Silvio Berlusconi quello che, ad esempio, per capire quanto influisca il conflitto di interessi, garantì al fratello la vendita dei decoder per il digitale terrestre. È sempre Silvio Berlusconi che ha avuto una tassazione sulle sue aziende ridotta rispetto ai normali cittadini.
PAGINA: 0057 PRESIDENTE. Collega Di Stefano, la invito a rivolgersi con rispetto ai suoi colleghi, per favore.
PAGINA: 0057 GIANNI MELILLA. Grazie, Presidente. Vi è una cosa che non ho mai sopportato: è quando una persona pone una questione e l'interlocutore, in modo presuntuoso, gli dice: no, il problema è un altro. Se permetti, il problema l'ho posto io e uno o entra nel merito del problema che io ho posto o, altrimenti, dovrebbe evitare di dire «no, il problema è un altro» e porre un'altra questione.
PAGINA: 0058 FILIBERTO ZARATTI. Grazie Presidente, è diventato stucchevole da parte dei colleghi del Partito Democratico il fatto di dirci ogni volta che viene in discussione il problema del conflitto di interessi, che questo non è il momento e che questo non è il provvedimento; non è mai il momento e non è mai il provvedimento !
PAGINA: 0058 DONATELLA DURANTI. Grazie signor Presidente, voglio ricordare ai colleghi e alle colleghe del Partito Democratico che il conflitto di interessi è vissuto, da larghi strati dell'elettorato, come una vera e propria ferita alla democrazia ed è per questo che insistiamo e vi chiediamo di affrontare e risolvere il tema al più presto, abbiamo troppo aspettato.
PAGINA: 0058 GIULIA SARTI. Grazie Presidente, io vorrei ribadire una cosa, qui non c’è solo la questione di avere date certe, c’è anche la questione più importante del contenuto, cioè di come verrà scritta quella legge. Convengo pienamente con quanto detto dal mio collega Crippa, poco fa. Guardate, in questi due anni, in questa legislatura, nella Giunta delle elezioni, ci siamo ritrovati di fronte a tantissimi potenziali casi di incompatibilità e di ineleggibilità che, purtroppo, non possono essere definiti tali soltanto perché stiamo continuando ad applicare una legge degli anni Cinquanta, quando nemmeno le regioni c'erano. Quindi non è, come dicevo, solo una questione di avere date certe per discuterla, ma anche di contenuto... PAGINA: 0059 MIRELLA LIUZZI. Presidente, è incredibile come in quest'Aula si dicano delle cose contrarie a ciò che si è detto meno di un mese fa. Infatti, un mese fa, l'11 dicembre 2014, eravamo qui a parlare della proposta di legge sul conflitto di interessi e lo stesso collega, il collega Sanna – che ora è intervenuto dicendo che questo articolo aggiuntivo non va inserito in Costituzione, ma bisogna parlare di una proposta di legge più corposa – l'11 dicembre 2014 ha detto: a malincuore c’è la necessità del rinvio in Commissione del provvedimento sul conflitto di interessi. Ma di che cosa stiamo parlando ? C'era la possibilità e lo stesso deputato che è intervenuto ha chiesto la possibilità di rimandarlo in Commissione. Io trovo veramente assurdo questo dibattito (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0059 FILIPPO GALLINELLA. Grazie Presidente, è chiaro che, al di là dell'innovazione che questo articolo aggiuntivo porta all'interno della Carta, c’è un contenuto politico importante che è quello che tutti noi dovremmo, in qualche modo, appoggiare, perché è chiaro che se uno ha un conflitto di interessi importante che farà qui dentro ? Farà delle leggi per i propri interessi.
PAGINA: 0059 MARIA EDERA SPADONI. Su vent'anni, la sinistra ne ha governati otto. Il Partito Democratico, nel 1994, ha dichiarato eleggibile Silvio Berlusconi e proprio la Giunta per le elezioni lo ha dichiarato eleggibile. Allora, io mi chiedo: come possono questo Parlamento e la maggioranza pensare di fare una seria legge sul conflitto di interessi, quando voi siete responsabili di aver permesso l'eleggibilità di una persona che era titolare del gruppo Mediaset e aveva proprietà nel settore assicurativo, sportivo ed editoriale ed il cui fondatore del suo partito al momento è al «gabbio», a Parma, per associazione mafiosa (sto parlando di Marcello Dell'Utri) ? Come potete pensare di poter fare un conflitto di interessi ? Voi siete esattamente responsabili, siete responsabili attivamente. PAGINA: 0060 ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Grazie Presidente, non volevo intervenire, ma sinceramente rimango stupito: non capisco cosa non si possa votare all'interno di questo articolo aggiuntivo. Noi siamo in un Paese in cui il conflitto di interessi è palese e ricorrente.
PAGINA: 0060 LUCA FRUSONE. Grazie Presidente, di fronte alla necessità – nemmeno alla bontà: alla necessità – di un articolo aggiuntivo del genere, io rimango veramente basito, perché ritengo che chi ora andrà a votare contro questo articolo aggiuntivo potrà presentarne un altro, di natura diversa, che andrà a modificare magari l'articolo 1 della Costituzione, dicendo appunto che l'Italia è una Repubblica democratica – potremmo cambiare anche questo, lo lasciamo solo per motivi affettivi, perché sappiamo che non siamo in democrazia – non più fondata sul lavoro, ma sul conflitto di interessi.
PAGINA: 0060 CLAUDIO COMINARDI. Grazie Presidente, leggo il codice etico del PD: «Gli uomini e le donne del PD si impegnano in particolare a: rinunciare o astenersi dall'assumere incarichi o decisioni che abbiano una diretta incidenza specifica o preferenziale sul patrimonio personale, del proprio nucleo familiare o dei conviventi, ovvero dei parenti o affini; rinunciare o astenersi dall'assumere incarichi esecutivi nel partito qualora, a causa del ruolo ricoperto in imprese, associazioni, enti o fondazioni aventi scopo di lucro o titolarità prevalente di interessi economico-finanziari, possa configurarsi un conflitto di interessi tale da condizionare i propri comportamenti».
PAGINA: 0061 PRESIDENTE. Usi un linguaggio consono, Cominardi.
PAGINA: 0061 ALFONSO BONAFEDE. Grazie Presidente. Entro nel merito della valutazione su cosa può entrare nella Costituzione e cosa no. E su questo punto voglio dire che, ogni Costituzione non è semplicemente un atto normativo di base, non va valutato soltanto come una conquista giuridica, ma come una conquista sociale. Tutte le Costituzioni risentono delle battaglie che sono state fatte in quel Paese e dei problemi che quel Paese ha avuto. È evidente che tutto l'assetto della nostra Costituzione è imperniato sulla necessità di non ripetere più un periodo come quello fascista.
PAGINA: 0061 GIUSEPPE L'ABBATE. Grazie, Presidente. Io voglio ricordare sempre le parole del Premier Renzi, quando si scontrava in TV, l'11 marzo 2014, con l'altro candidato alla Presidenza del PD Bersani, e incalzava Bersani dicendo che il conflitto di interessi non era stato fatto dai Governi di centrosinistra per colpa dei Premier precedenti e che andava fatto entro cento giorni.
PAGINA: 0061 MASSIMO FELICE DE ROSA. Si, grazie Presidente. Oggi ci avete detto che non possiamo sospendere la seduta, aspettando di sapere cosa Renzi e Berlusconi decidano di fare di questo Paese, aspettando che si sviluppi meglio questo colpo di Stato, dolce, naturalmente, come diceva Grillo tempo fa, forse in modo profetico, che si sta avverando sotto i nostri occhi.
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PAGINA: 0009 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAURA BOLDRINI (Vedi RS) |
PAGINA: 0061 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAURA BOLDRINI (ore 13.40) |
PAGINA: 0010 Nell'ottantesimo anniversario della nascita del giudice Antonio Scopelliti. (Vedi RS) |
PAGINA: 0062 Nell'ottantesimo anniversario della nascita del giudice Antonio Scopelliti (ore 13,42). |
PAGINA: 0010 PRESIDENTE (Vedi RS). (Si leva in piedi e, con lei, l'intera Assemblea ed i membri del Governo). Ricorda, nell'ottantesimo anniversario della nascita, la figura del giudice Antonio Scopelliti, ucciso in un agguato mafioso nel 1991, alla cui figlia, oggi parlamentare, esprime, anche a nome dell'Assemblea, sentimenti di sincera vicinanza. |
PAGINA: 0062 PRESIDENTE. Care colleghe e cari colleghi, vorrei un attimo di attenzione (Si leva in piedi e, con lei, l'intera Assemblea ed i membri del Governo). Colleghe e colleghi, ricorre oggi, 20 gennaio, l'ottantesimo anniversario della nascita del giudice Antonio Scopelliti, ucciso per mano della mafia il 9 agosto 1991.
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PAGINA: 0011 La seduta, sospesa alle 13,45, è ripresa alle 15,05. |
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PAGINA: 0011 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI (Vedi RS) |
PAGINA: 0062 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI |
PAGINA: 0011 Missioni. (Vedi RS) |
PAGINA: 0062 Missioni. |
PAGINA: 0011 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono centouno. |
PAGINA: 0062 PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Alfreider, Amici, Bindi, Bonifazi, Michele Bordo, Brambilla, Brunetta, Capezzone, Catania, Dambruoso, Dellai, Di Lello, Ferranti, Gregorio Fontana, Fontanelli, Losacco, Mannino, Merlo, Pisicchio, Portas, Ravetto, Sanga, Sani, Scalfarotto, Scotto, Sisto, Speranza, Tabacci, Valeria Valente, Vargiu e Zolezzi sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
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PAGINA: 0011 Modifica nella composizione della Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro. (Vedi RS) |
PAGINA: 0062 Modifica nella composizione della Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro. |
PAGINA: 0011 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che il Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro il deputato Fabio Lavagno, in sostituzione del deputato Nazzareno Pilozzi, dimissionario. |
PAGINA: 0062 PRESIDENTE. Comunico che la Presidente della Camera dei deputati ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro il deputato Fabio Lavagno in sostituzione del deputato Nazzareno Pilozzi, dimissionario. |
PAGINA: 0011 Si riprende la discussione. (Vedi RS) |
PAGINA: 0062 Si riprende la discussione del disegno di legge costituzionale n. 2613-A. |
PAGINA: 0011 Intervengono sull'articolo aggiuntivo Nuti 1.018 i deputati EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS), DANIELE FARINA (SEL) (Vedi RS), ALAN FERRARI (PD) (Vedi RS), ARTURO SCOTTO (SEL) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS), e MARIA EDERA SPADONI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0063 EMANUELE COZZOLINO. Signor Presidente, così do modo di rientrare in aula. L'articolo aggiuntivo interviene sull'articolo 56 della Costituzione relativo alla composizione e all'elettorato attivo e passivo della Camera dei deputati. In particolare, si aggiunge, infine, un nuovo comma che introduce motivi di incandidabilità alla carica di deputato. Nello specifico non possono candidarsi e non possono comunque ricoprire la carica di deputato tutti quei soggetti condannati in via definitiva per delitti non colposi ovvero per reati colposi con pene detentive superiori a 10 mesi e 20 giorni di reclusione.
PAGINA: 0063 DANIELE FARINA. Signor Presidente, racconterò brevemente una storia e una realtà delle tante. Questa storia si svolge il 10 marzo 1950. È la storia di un figlio che descrive la storia del padre. Questa storia ha come sfondo le lotte contadine di quel periodo e di quelle terre. Un gruppo di carabinieri si avvicinò alla testa del corteo e tentò di strappare le bandiere dalle mani delle donne.
PAGINA: 0064 ALAN FERRARI. Grazie, Presidente, chiudiamo con questo articolo aggiuntivo l'articolo 1-bis – in realtà, la discussione è ruotata attorno all'articolo 1, che ha occupato già molte ore di questo nostro dibattito – e lo facciamo ancora una volta, e mi esprimo a nome del Partito Democratico, respingendo questa diversa formulazione dell'articolo stesso, queste aggiunte, che includono elementi che abbiamo ritenuto eccentrici; noi che abbiamo pensato ad un articolo 1 che, come abbiamo ricordato tante volte, era conseguente all'idea che occorresse fare questa riforma e occorresse con questa riforma superare il bicameralismo perfetto.
PAGINA: 0065 ARTURO SCOTTO. Signor Presidente, vorrei intervenire per chiedere, questa è una preoccupazione che io ho, una valutazione di tutta l'Aula rispetto al fatto che un gruppo parlamentare non sta partecipando ai lavori. È una scelta soggettiva che è stata presa all'indomani di un voto che quest'Aula ha fatto rispetto a una richiesta di sospensione, ma noi la riteniamo un fatto estremamente preoccupante, perché pensiamo che un provvedimento così importante non possa essere affrontato senza nessun parlamentare e, soprattutto, senza un gruppo parlamentare. Per cui, chiediamo una riflessione ulteriore. PAGINA: 0065 PRESIDENTE. Onorevole Scotto, condivido la sua preoccupazione, se le interessa la mia risposta; condivido la sua preoccupazione, ma, ovviamente, il Presidente non può obbligare nessuno a partecipare. Non c’è dubbio che la valutazione politica che spetta ai gruppi riguarda, dal punto di vista della sensibilità istituzionale, anche il Presidente. Però, ovviamente, io non posso, purtroppo, farci nulla, se non auspicare che i colleghi della Lega rientrino in Aula e continuino a partecipare al dibattito e al voto sul provvedimento sulle riforme costituzionali.
PAGINA: 0065 MARIA EDERA SPADONI. Grazie Presidente, vorrei veramente, senza nessun tipo di polemica, sentire il parere della maggioranza, cioè vorrei sentire un qualche deputato del Partito Democratico su questo articolo aggiuntivo. Questa, lo sappiamo tutti, è una lotta che il MoVimento 5 Stelle sta portando avanti da anni e il MoVimento 5 Stelle è nato anche per questo. Poiché si vedono colleghi al momento, deputati, parlamentari, senatori che sono stati condannati in via definitiva e anche per delle colpe atroci – perché essere condannati per peculato, essere condannati per concorso esterno in associazione mafiosa, essere condannati per determinati reati è un qualcosa veramente di atroce – chiedo che cosa pensino i colleghi della maggioranza, del Partito Democratico in particolare, su questo articolo aggiuntivo e la motivazione per cui questo articolo aggiuntivo non può essere votato. |
PAGINA: 0011 (Esame dell'articolo 2) (Vedi RS) |
PAGINA: 0066 (Esame dell'articolo 2 – A.C. 2613-A) |
PAGINA: 0012 Intervengono sul complesso delle proposte emendative riferite all'articolo 2 i deputati TAMARA BLAZINA (PD) (Vedi RS), MARCO BRUGNEROTTO (M5S) (Vedi RS), ANDREA GIORGIS (PD) (Vedi RS), BARBARA POLLASTRINI (PD) (Vedi RS), ROSY BINDI (PD) (Vedi RS), ENRICO BORGHI (PD) (Vedi RS), FRANCESCO SANNA (PD) (Vedi RS), GIAN LUIGI GIGLI (PI-CD) (Vedi RS), PIETRO LAFFRANCO (FI-PdL) (Vedi RS) e GIUSEPPE DE MITA (AP) (Vedi RS). |
PAGINA: 0066 TAMARA BLAZINA. Presidente, sull'articolo 2 della riforma, che riguarda la composizione del Senato, è in corso un vivace dibattito e anche gli emendamenti presentati lo dimostrano.
PAGINA: 0066 MARCO BRUGNEROTTO. Signor Presidente, articolo 2, sull'elettività e composizione @pagina=0067@del Senato, del nuovo Senato. L'articolo 2 di questo disegno di legge costituzionale modifica in maniera incisiva l'articolo 57 della Costituzione, stravolgendo la natura stessa del Senato e il sistema parlamentare per come lo abbiamo conosciuto noi fino ad oggi. Il Senato non sarà più composto da 315 senatori eletti democraticamente dai cittadini, ma da 100 senatori nominati... PAGINA: 0068 ANDREA GIORGIS. Signor Presidente, onorevoli colleghi, rappresentanti del Governo, intervengo in sede di discussione generale sul complesso degli emendamenti per esprimere alcune considerazioni di merito sull'articolo 2 e alcune considerazioni politiche più generali, nonché per anticipare il mio voto in dissenso dalle indicazioni del relatore su alcuni emendamenti e al tempo stesso per dichiarare il ritiro degli emendamenti 2.111 e 2.112 a mia prima firma.
PAGINA: 0069 BARBARA POLLASTRINI. Grazie, Presidente. Ho chiesto la parola sul complesso degli emendamenti all'articolo 2 perché, dal mio punto di vista, la futura composizione del Senato è una delle architravi della riforma. Io credo nell'urgenza di innovazioni anche radicali, dopo anni di fallimenti. Non è questo in discussione. Riconosco l'impulso del Governo, che si propone, anche in questo modo, di dare approdo a quella lunga, lunghissima transizione che oggi si intreccia con una crisi economica e morale, alimentando una sfiducia profonda nella democrazia.
PAGINA: 0070 ROSY BINDI. Signor Presidente, sottosegretari, colleghi, io penso che in Commissione abbiamo fatto un buon lavoro. Grazie alla determinazione di alcuni di noi e alla disponibilità dei relatori e del Governo, io penso che abbiamo migliorato il testo che ci è pervenuto dal Senato. Credo che possiamo ancora lavorare insieme e, attraverso quel metodo della parlamentarizzazione, che veniva invocato dal collega Giorgis, migliorare anche questo articolo 2, che è sicuramente un articolo centrale in questo progetto di riforma. Ribadisco ancora una volta che io ritengo una scelta giusta, doverosa, opportuna e necessaria quella di superare il bicameralismo paritario, così come ritengo che, dopo anni di applicazione del Titolo V, il nostro Paese necessiti della seconda Camera come espressione del sistema delle autonomie e delle regioni. È alla luce di questo che io credo che dobbiamo esaminare la composizione del Senato, composizione del Senato che – non dobbiamo nasconderci – @pagina=0071@è frutto di un compromesso avvenuto al Senato, in un clima di dibattito che forse non era il migliore, perché alcuni nostri colleghi, dei quali io ho apprezzato molto la battaglia per lo spirito costituzionale con il quale l'hanno condotta, si muovevano nell'ottica di un Senato delle garanzie e hanno fino in fondo lottato per un Senato elettivo, che avesse di fatto delle competenze politiche di portata nazionale.
PAGINA: 0072 ENRICO BORGHI. Grazie Signor Presidente, noi siamo ad un passaggio molto importante, per alcuni versi, come hanno dimostrato anche gli interventi, delicati. Vorrei, innanzitutto, approfondire un tema, perché pare che questa trasformazione sia il frutto di una improvvisa invenzione. In realtà, non è così. La fine dell'idea della rappresentanza a livello complessivo, dallo Stato unitario allo Stato pluralista, era già dentro il dibattito della Costituente del 1946 che, non a caso, introdusse all'articolo 5 i presupposti e i principi fondamentali del decentramento e dell'autonomia, ed è stato ulteriormente rafforzato dal meccanismo di trasformazione del 2001, che ha introdotto nella nostra Carta costituzionale l'altrettanto fondamentale principio della sussidiarietà.
PAGINA: 0073 FRANCESCO SANNA. Grazie Presidente. Colleghi, rappresentanti del Governo, mi sembra che sia questo un dibattito, sull'articolo 2, molto dentro il Partito Democratico. Questo per noi non è un problema, ma credo la rivelazione di che cosa voglia dire essere un partito grande, grande nel pluralismo delle opinioni, grande nella rappresentanza dei territori e grande anche, se consentite, nelle esperienze e nelle storie che fanno di ciascuno di noi parlamentari, deputati in questa Camera e colleghi del Senato della Repubblica, dei portatori di una cultura, cultura dello Stato e cultura di Governo, e di una visione storica.
PAGINA: 0075 GIAN LUIGI GIGLI. Grazie Presidente, intervenendo a nome del mio gruppo sull'articolo 1 avevo già avuto modo di chiarire come, per quanto riguarda il gruppo Per l'Italia-Centro Democratico, ci fosse una sostanziale adesione al superamento del bicameralismo paritario, ci fosse, altresì, una sostanziale adesione ad un modello costituzionale che prevedeva la specializzazione della seconda Camera per farne, appunto, la Camera delle autonomie regionali e territoriali e ci fosse pure l'accettazione, anche se non obbligatoria, ma l'accettazione sostanziale di un meccanismo elettivo di secondo livello. Ecco, fatte queste premesse, riteniamo, però, ora la discussione attorno all'articolo 2 il punto nodale, vero, di tutto il dibattito affinché sia possibile davvero che questo Senato corrisponda nei fatti a ciò che nelle intenzioni vorrebbe essere, cioè la Camera delle autonomie territoriali.
PAGINA: 0077 PIETRO LAFFRANCO. Grazie Presidente, il complesso degli emendamenti all'articolo 2 mi offre l'occasione, utilizzando qualche secondo in più del solito cortesemente concessomi dal gruppo, per fare qualche veloce riflessione di carattere politico sul momento che stiamo vivendo in questo complicato percorso che dovrebbe condurre questo Parlamento a varare la riforma della Costituzione. Io reputo che oggi sia molto chiaro e si veda plasticamente come il percorso sia inciampato in alcuni errori particolarmente importanti. Il primo errore – l'ho segnalato in uno dei miei interventi – è il tentativo da parte del Presidente del Consiglio ed evidentemente della maggioranza del suo partito di voler condurre in porto una riforma della Costituzione purché sia cioè qualunque riforma è meglio che nessuna riforma. Mentre io lo ritengo un errore perché quando si riforma la Costituzione non si sta facendo una legge ordinaria sulle patate rosse di Colfiorito con rispetto per le patate rosse di Colfiorito.
PAGINA: 0079 GIUSEPPE DE MITA. Signor Presidente, a questo punto della discussione credo che si possano grosso modo individuare alcune questioni che si sono sottratte all'animosità di questo dibattito parlamentare, alcune questioni, per così dire, trasversali che sono state poste un po’ da tutti i gruppi e direi che sarebbe molto utile se noi, nello svolgimento di questo dibattito, concentrassimo l'attenzione su queste questioni in maniera tale da aiutare l'individuazione di una soluzione più coerente, più razionale, una soluzione che, per certi versi, non mi pare ci sia ancora. Sarebbe utile questo sforzo senza manicheismi, senza distinzioni tra chi pone dubbi e viene imputato della responsabilità di non voler fare le riforme e chi cancella il dubbio e affida un po’ a una soluzione che resta ancora incerta l'organizzazione del nostro sistema istituzionale. Perché la questione di fondo, e quando dico questo penso ad alcune posizioni espresse da parlamentari del Partito Democratico, non è la legittimità o l'illegittimità di quello che stiamo facendo, ma la razionalità di quello che stiamo organizzando.
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PAGINA: 0012 PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che l'emendamento Dorina Bianchi 2.53 è stato ritirato. |
PAGINA: 0080 PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di parlare sull'articolo 2 e sulle proposte emendative ad esso presentate, invito i relatori ed il rappresentante del Governo ad esprimere i pareri, non prima di aver avvertito che l'emendamento Dorina Bianchi 2.53 è stato ritirato dalla presentatrice.
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PAGINA: 0012 EMANUELE FIANO (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 2, fino all'emendamento Cozzolino 2.113. |
PAGINA: 0080 EMANUELE FIANO, Relatore per la maggioranza. Presidente, per comodità dei colleghi, gli emendamenti riferiti all'articolo 2 cominciano nel fascicolo a pagina 90. Sull'emendamento Nuti 2.1 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Articolo aggiuntivo Toninelli 2.0201: vi è un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario. Emendamento Lombardi 2.500: vi è un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario. Se lei crede, Presidente, ovviamente, a sua insindacabile... |
PAGINA: 0012 Interviene sull'ordine dei lavori il deputato FILIBERTO ZARATTI (SEL) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS). |
PAGINA: 0081 FILIBERTO ZARATTI. Signor Presidente, noi vorremmo i pareri, emendamento per emendamento: questo parere collettivo, da pagina 100 a pagina 150... Vorremmo che i relatori per la maggioranza e quelli di minoranza esprimessero il parere emendamento per emendamento. PAGINA: 0081 PRESIDENTE. Onorevole Zaratti, certe volte i desideri sono delle cose straordinarie, però poi la realtà cozza contro i desideri. Se vuole, le posso citare un milione e mezzo di precedenti nei quali i relatori, anche di minoranza, hanno dato i pareri su tutti gli emendamenti, dicendo che erano contrari tranne uno. Adesso non si preoccupi, ci sono tre relatori di minoranza che, uno per uno, daranno i pareri sugli emendamenti. Però, il relatore per la maggioranza ha diritto di esprimere i pareri come ritiene. Quando lei sarà relatore per la maggioranza, sicuramente potrà fare in modo diverso.
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PAGINA: 0012 DANILO TONINELLI (M5S) (Vedi RS), MATTEO BRAGANTINI (LNA) e STEFANO QUARANTA (SEL), Relatori di minoranza. Esprimono il parere di competenza sulle proposte emendative presentate. |
PAGINA: 0081 DANILO TONINELLI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, Nuti 2.1, parere favorevole. Toninelli 2.0201, parere favorevole; Lombardi 2.500, favorevole; Toninelli 2.4, favorevole; Lombardi 2.3, favorevole; Bianconi 2.5, 2.9, 2.7, 2.6, favorevole; Civati 2.203, favorevole; Bianconi 2.8, favorevole; Toninelli 2.10 e 2.11, favorevole; Bianconi 2.12, favorevole; Toninelli 2.19 e 2.15, favorevole; Bianconi 2.13, favorevole; Toninelli 2.16, favorevole; Giorgis 2.501, favorevole; Civati 2.200 e 2.201, favorevole; Borghi 2.800, contrario; Matteo Bragantini 2.2, contrario; Invernizzi 2.20, favorevole; Dieni 2.22, favorevole; Lombardi 2.25, 2.23 e 2.24, favorevole; Toninelli 2.26 e 2.27, favorevole; Sannicandro 2.28, favorevole; Bianconi 2.30, contrario; identici emendamenti Bianconi 2.29 e Toninelli 2.206, favorevole; identici emendamenti Bindi 2.35 e Toninelli 2.204, favorevole; Invernizzi 2.33, favorevole; identici emendamenti Bindi 2.36 e Toninelli 2.205, favorevole; Bindi 2.34, favorevole; Toninelli 2.37, favorevole; De Mita 2.42, favorevole; Toninelli 2.41, favorevole; Giorgis 2.111 e Giorgis 2.112, favorevole; Russo 2.31, contrario. |
PAGINA: 0012 IVAN SCALFAROTTO, Sottosegretario di stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. (Vedi RS) Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza. |
PAGINA: 0084 IVAN SCALFAROTTO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. @pagina=0085@Il parere del Governo è conforme a quello espresso dai relatori per la maggioranza. |
PAGINA: 0013 Interviene sull'ordine dei lavori il deputato MASSIMILIANO FEDRIGA (LNA) (Vedi RS) (I deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie espongono cartelli che gli assistenti parlamentari, su invito del Presidente, rimuovono – Il PRESIDENTE (Vedi RS) richiama all'ordine i deputati Caon e Gianluca Pini). |
PAGINA: 0085 MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, oggi stiamo, e anche i colleghi hanno appena dato i pareri, su una riforma costituzionale. Riteniamo che oggi la democrazia sia morta; sia morta (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico – Proteste dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie)... PAGINA: 0085 PRESIDENTE. Colleghi, per favore ! Colleghi, per favore ! Prego, onorevole Fedriga, vada avanti. Lei sta intervenendo sull'ordine dei lavori, presumo. |
PAGINA: 0013 Dopo precisazioni del PRESIDENTE (Vedi RS), intervengono sull'emendamento Nuti 2.1 i deputati MATTEO BRAGANTINI (LNA) (Vedi RS), ELENA CENTEMERO (FI-PdL) (Vedi RS), STEFANO QUARANTA (SEL) (Vedi RS), FEDERICA DIENI (M5S) (Vedi RS), MARCO MARCOLIN (LNA) (Vedi RS), MAURIZIO BIANCONI (FI-PdL) (Vedi RS), DAVIDE CAPARINI (LNA) (Vedi RS), DANIELE CAPEZZONE (FI-PdL) (Vedi RS), EMANUELE PRATAVIERA (LNA) (Vedi RS), ROBERTO SIMONETTI (LNA) (Vedi RS), GUIDO GUIDESI (LNA) (Vedi RS), FILIPPO BUSIN (LNA) (Vedi RS), STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS), NICOLA MOLTENI (LNA) (Vedi RS), CRISTIAN INVERNIZZI (LNA) (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SEL) (Vedi RS), FILIBERTO ZARATTI (SEL) (Vedi RS), MICHELE PIRAS (SEL) (Vedi RS), PIETRO LAFFRANCO (FI-PdL) (Vedi RS), GIUSEPPE D'AMBROSIO (M5S) (Vedi RS), ROCCO BUTTIGLIONE (AP) (Vedi RS), FRANCESCO D'UVA (M5S) (Vedi RS) e GENNARO MIGLIORE (PD) (Vedi RS) (Il PRESIDENTE (Vedi RS) richiama all'ordine il deputato Prataviera). |
PAGINA: 0085 PRESIDENTE. ...sia morta perché, con una sentenza politica, la Consulta, dopo pressioni politiche verso la stessa, che ricordo formata da quello stesso Amato che qualcuno vorrebbe Presidente della Repubblica, ha impedito ai cittadini di questo Paese di esprimere liberamente la propria volontà. Tale fatto è stato aggravato dal voto, anche questa mattina, di una maggioranza assolutamente insensibile, non alle esigenze della Lega, ma alle esigenze di un Paese che voleva e doveva esprimersi, per la stessa Costituzione che oggi state «stuprando».
PAGINA: 0086 MATTEO BRAGANTINI. Signor Presidente, intervengo per comunicare il voto favorevole della Lega Nord. PAGINA: 0086 ELENA CENTEMERO. Grazie Presidente, intervengo per dichiarare il voto contrario di Forza Italia rispetto a questo emendamento. Questo emendamento è un emendamento che sopprime completamente l'articolo 2, nel quale è contenuta – sappiamo tutti – la composizione del Senato delle autonomie e insieme a questo le modalità, sostanzialmente i criteri, con il quale dovrà avvenire l'elezione del Senato delle autonomie. Siamo contrari proprio perché l'articolo 2, che noi sosteniamo, è una diretta conseguenza dell'articolo 1 di questa riforma, in cui noi abbiamo delineato un monocameralismo paritario. Forza Italia sostiene questa riforma a partire da quello che è stato il suo iter del percorso di riforme, iniziato e portato avanti con la riforma del 2005 e poi con la riforma del 2012. Lo sosteniamo con dignità e responsabilità. Questo articolo va a delineare conseguentemente la distinzione dei ruoli, delle funzioni, quella che è la composizione del Senato, così come indicato nell'articolo 1, secondo il monocameralismo paritario. Un Senato che fa riferimento agli organi locali e territoriali, quindi alle regioni e ai comuni, di conseguenza votiamo contro l'emendamento del MoVimento 5 Stelle. PAGINA: 0086 STEFANO QUARANTA. Grazie Presidente, io ho ascoltato delle parole, durante la discussione sul complesso degli emendamenti, che condivido nello spirito. Io credo però che, dopo l'espressione dei pareri dei relatori, venga a cadere qualsiasi alibi in quest'Aula. Vede Presidente, a fronte di interventi che ponevano questioni di merito molto serie, come quelle degli onorevoli Giorgis, Gigli, Pollastrini Bindi e così via, si è risposto dando parere contrario a tutti gli emendamenti e dando parere favorevole ad un unico emendamento, quello dell'onorevole Rosato, che va ripristinare l'unica modifica che liberamente aveva approntato la Commissione nel suo lavoro, cioè quella che eliminava @pagina=0087@l'assurdità dei cinque senatori di nomina presidenziale nel Senato delle autonomie, quello dei sindaci e dei consiglieri regionali. Ora questo è molto indicativo del clima dell'Aula, molto indicativo della volontà di dialogo e molto indicativo del fatto che sul merito delle questioni, mi pare, ci sia scarsissimo interesse.
PAGINA: 0088 FEDERICA DIENI. Signor Presidente, con questo emendamento noi chiediamo la soppressione dell'articolo 2. La soppressione richiesta è frutto della nostra ostilità all'intero provvedimento, che deforma il nostro ordinamento vigente. Siamo ostili soprattutto all'elezione diretta dei senatori per meglio dire alla nomina dei senatori interna ai consigli regionali, in sostanza l'applicazione allargata alla Costituzione della legge Delrio per la composizione delle province.
PAGINA: 0089 MARCO MARCOLIN. Signor Presidente, certo che qui stiamo dando l'esempio un po’ su tutto. Stiamo dando l'esempio sui tagli magari agli stipendi dei commessi. Stiamo dando l'esempio su come si deve fare la politica. Stiamo dando l'esempio privando il popolo, ancora una volta, di potersi esprimere su un referendum.
PAGINA: 0089 MAURIZIO BIANCONI. Signor Presidente, la collega poco fa, parlando a nome del gruppo, ha ricordato opportunamente che l'articolo 2 è una diretta conseguenza dell'articolo 1. Io, per completezza di ragionamento, vorrei dire che l'articolo 2 viene dopo l'articolo 1, cioè è successivo, cioè consegue direttamente. E siccome io ho votato contro l'articolo 1, voterò anche contro l'articolo 2 e consegue a questo ragionamento che voterò a favore dell'emendamento soppressivo all'articolo 2. Scusate, era un po’ complicato, ma era per chiarezza. PAGINA: 0089 DAVIDE CAPARINI. Signor Presidente, voi siete convinti che la lingua in bocca con Silvio Berlusconi vi consenta di calpestare sistematicamente i diritti dei cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie – Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Scelta Civica per l'Italia) ? Questa maggioranza è la stessa identica maggioranza... PAGINA: 0090 DANIELE CAPEZZONE. Signor Presidente, voterò a favore dell'emendamento per le ragioni illustrate poco fa dal collega Bianconi. Ma desidero in cinquanta secondi esprimere la mia solidarietà personale e politica al presidente Fedriga e ai colleghi (Commenti del deputato Rabino)... PAGINA: 0090 EMANUELE PRATAVIERA. Grazie Presidente, è una giornata paradossale, vergognosa anche per certi versi. Manca il Presidente della Repubblica, si rincontrano il capo dell'opposizione e il capo della maggioranza, la Consulta boccia un referendum che ha raccolto legittimamente le firme di centinaia di migliaia di @pagina=0091@persone su una materia che le riguarda direttamente, cioè quella delle pensioni, e il PD, che è ignavo, non ha nemmeno la forza di commentare negativamente una scelta della Consulta che deve essere criticata e che deve essere condannata perché va contro gli interessi di un popolo che loro a parole hanno sempre cercato di difendere, il popolo dei lavoratori, il popolo delle persone oneste, il popolo delle persone che mettono tutta la loro vita all'interno delle fabbriche. E questo popolo viene sistematicamente tradito da dei parlamentari che non hanno nemmeno il coraggio di esporsi per condannare le persone che in campagna elettorale hanno letteralmente preso in giro. È una giornata vergognosa ! Una giornata vergognosa che noi ricorderemo giorno dopo giorno da oggi a tutti i nostri concittadini per condannarvi. Siete dei «fregatori» e dei ladri (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) ! PAGINA: 0091 ROBERTO SIMONETTI. Grazie Presidente, l'emendamento è da votare proprio perché va nella direzione giusta che è quella di dire che questa è una riforma contro il popolo, contro le persone, contro gli elettori.
PAGINA: 0091 GUIDO GUIDESI. Presidente, è difficile oggi confrontarsi sulla riforma costituzionale, perché dovremmo confrontarci sulla democrazia, ma dovremmo anche confrontarci su un'interpretazione della democrazia che qualcuno, in maggioranza...perché vede, per il Partito Democratico è democratico mandare i propri tesserati alla presidenza della provincia senza farli votare; per il Partito Democratico è democratico arrivare alla Presidenza del Consiglio senza votare; per il Partito Democratico è democratico fare le primarie incassando i soldi da qualche elettore e versandoli a qualcun altro per far votare chi vogliono loro (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).
PAGINA: 0092 FILIPPO BUSIN. Grazie Presidente, vede, oggi la Consulta non ha solo umiliato una forza politica che ha l'unico torto di essere antisistema e per questo dà fastidio; ha umiliato un intero popolo, un popolo fatto di lavoratori, di pensionati, che ha solo l'unico torto di fidarsi di una forza politica «sedicente» rappresentante dei lavoratori, ma che questi lavoratori ha costantemente tradito: ha tradito la loro fiducia, ha tradito il loro voto e si serve dei suoi strumenti, come la Consulta, per fare politica e per tradire la loro fiducia e la loro libertà di esprimersi (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). PAGINA: 0092 STEFANO BORGHESI. Grazie Presidente, questo è un giorno triste, è un giorno grave per la democrazia di questo Paese. Quello che è successo con questa sentenza è assolutamente vergognoso e qui si cerca di minimizzare o addirittura di far finta di nulla. Ma la Lega non ci sta, la Lega coerentemente si schiera dalla parte degli esodati, la Lega coerentemente si schiera dalla parte di chi ingiustamente ha perso un lavoro, di chi ha visto violati i propri diritti.
PAGINA: 0092 NICOLA MOLTENI. Presidente, oggi viene scritta una delle pagine più tristi ed oscure della storia della democrazia di questo Paese. Oggi è stata tolta al popolo la possibilità di poter decidere. Oggi è stato messo un bavaglio al popolo ed al cittadino e grida vendetta l'indifferenza ed il silenzio compiacente e complice di una parte di questo Parlamento.
PAGINA: 0092 CRISTIAN INVERNIZZI. Signor Presidente, pensavo che persone che anche in tempi recenti hanno vantato di appartenere ad uno dei più grandi partiti comunisti dell'Europa occidentale, il più grande partito comunista dell'Europa occidentale, hanno rivendicato con orgoglio questa storia che proviene, a detta loro dall'antifascismo, una storia che proviene da un partito fatto di donne e uomini che si erano sempre battuti per i diritti dei più deboli, per i diritti dei lavoratori, ecco queste persone oggi, anziché baloccarsi con una legge elettorale che non risolverà nulla e con una riforma costituzionale che nulla farà, oggi magari avrebbero dovuto indignarsi nel vedere milioni di cittadini esodati e poi pensionati che, a causa di un'interpretazione folle, si vedranno ancora gettati sul lastrico. Invece oggi sempre queste persone se ne fregano e sono contente che il loro leader abbia avuto – @pagina=0093@concludo – un bell'accordo con Berlusconi. Sono usciti e hanno detto: «Abbiamo trovato l'accordo sulla legge elettorale. Esodati, pigliatevela in quel posto perché tanto noi pensiamo alla legge elettorale !» Viva i comunisti (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) ! PAGINA: 0093 ARCANGELO SANNICANDRO. Pur condividendo l'amarezza della Lega su cui tornerò in un prossimo minutaggio, torno all'argomento più importante per il momento ed è sui «ceffoni» che alcuni deputati del PD hanno preso dai relatori di maggioranza. Questo è il punto vero. C’è stata un'apertura indubbiamente da parte di alcuni colleghi del PD che hanno detto: «Noi ritiriamo alcuni emendamenti, però miglioriamo il testo». Si sono mossi nel solco preciso fissato dalla maggioranza e hanno soltanto disperatamente inteso migliorare quel testo che indubbiamente è un testo da migliorare. Il risultato qual è ? Il risultato è: me ne frego ! È bene che ne prendiate coscienza, colleghi. Questo signore che ci governa dall'esterno in un accordo segreto sul quale non volete mai intervenire, questo va all'insegna del «me ne frego» di mussoliniana memoria. Come ve lo deve dire ? Allora... PAGINA: 0093 FILIBERTO ZARATTI. Signor Presidente, mi pare palese l'insufficienza di questo testo. Non c'era fretta di fare la riforma costituzionale. Avremmo avuto bisogno di tempo per riformarla come si vede. Invece c’è fretta che il Parlamento affronti immediatamente l'abrogazione della legge Fornero: quella legge che ha prodotto gli esodati, «quota 96», che non dà diritti ai pensionati. Questa sì che era un'emergenza e questo Parlamento la doveva affrontare da ora, subito e non fare una riforma costituzionale che si fa in cinque minuti con i pasticci che abbiamo detto e che ha esposto benissimo il collega Quaranta dove non si sa chi farà il senatore e quali competenza avrà. Si fa il senatore a diciotto anni quando non si può fare il deputato a quell'età. Ma vi rendete conto di quello che state combinando ? I diritti delle persone non contano, i diritti dei lavoratori e dei pensionati non contano e, invece, il pasticcio che state formulando ha la priorità su tutto (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Ecologia Libertà e Lega Nord e Autonomie). PAGINA: 0093 MICHELE PIRAS. Signor Presidente, ho seri dubbi a definire questo un Senato delle autonomie. Credo che sia un grande pasticcio quello che si sta facendo. In questi ultimi vent'anni tra tagli enormi ai bilanci dei comuni noi abbiamo ridotto i sindaci, quelli particolarmente dei piccoli comuni che stanno su una linea di frontiera e che si confrontano quotidianamente con la rabbia, con la disperazione sociale. Li abbiamo ridotti ad esercitare una sorta di «vocazione» di fronte alla frustrazione delle persone e di fronte a quello che succede nella società. Non credo che, prevedendo ventuno sindaci, che sono già oberati di governare le province, che si occupano delle unioni di comuni, che stanno nell'ANCI e che stanno un po’ dappertutto e hanno mille e una funzione, non credo che mettendone ventuno in un Senato senza competenze si risolva qualcosa.
PAGINA: 0094 PIETRO LAFFRANCO. Grazie, Presidente, intervengo per dire che anch'io voterò a favore di questo emendamento per le ragioni mirabilmente espresse dal collega Bianconi e anch'io per esprimere, cogliendo l'occasione, la solidarietà non soltanto agli amici della Lega, ma anche alle centinaia di migliaia di italiani che volevano usufruire di questo strumento di democrazia partecipativa, che è il referendum, e alle migliaia di esodati in cerca di giustizia sociale. La Corte si è confermata un organo politico e assai difficilmente voterò per qualche suo membro che ne fa parte come Presidente della Repubblica (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). PAGINA: 0094 GIUSEPPE D'AMBROSIO. Grazie, Presidente, siccome tutte le discussioni che ci sono in quest'Aula restano agli atti e sono atti parlamentari, atti importanti, io, all'inizio, sono rimasto un po’ confuso, però vorrei specificare, a nome del MoVimento 5 Stelle, quanto segue. I colleghi della Lega, il collega nello specifico diceva che oggi si sono incontrati il capo della maggioranza e il capo dell'opposizione: innanzitutto, prendiamo atto che la Lega, essendo all'opposizione, ha un capo, che è Berlusconi, e di questo ne siamo felici e ne prendiamo atto; poi, volevo specificare che il MoVimento 5 Stelle è all'opposizione, a questo punto, sia dell'opposizione che della maggioranza. Giusto per specificarlo ulteriormente: il MoVimento 5 Stelle sta a Berlusconi quanto Berlusconi all'onestà (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0094 ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, Area Popolare voterà contro questo emendamento per la banale ragione che, se passa questo emendamento, crolla l'intera riforma: noi crediamo che, invece, la riforma vada fatta. Ma ho visto che il dibattito non è tanto su questo emendamento, quanto sulle decisioni della Corte costituzionale. Devo dire che mi sembra un po’ irrituale che il Parlamento discuta in questo modo le decisioni della Corte costituzionale, però non vorrei che passasse agli atti che nessuna voce si è alzata in quest'Assemblea per difendere le ragioni della Corte costituzionale.
PAGINA: 0095 FRANCESCO D'UVA. Signor Presidente, semplicemente con questo emendamento noi chiediamo la soppressione dell'articolo e questo è abbastanza chiaro, perché non è possibile che noi stiamo facendo una riforma della Costituzione che non sta abolendo, in realtà, nulla: o manteniamo il sistema così com’è oppure andiamo veramente ad abolirlo questo Senato. A cosa serve fare questa pseudoriforma ? Soltanto per riempirci la bocca con i giornali e per accentrare tutto il potere in mano a pochi. E dov’è la democrazia, Presidente ? Io questo chiedo. Pertanto, chiedo cortesemente ai colleghi della maggioranza di pensarci e di votare favorevolmente su questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0095 GENNARO MIGLIORE. Grazie, signor Presidente, colleghe e colleghi, ho ascoltato con grande attenzione gli interventi che si sono ripetuti, anche piuttosto veementi, che si sono rivolti all'indirizzo della Corte costituzionale; interventi, per lo più, che hanno teso a minare un istituto fondamentale della nostra Costituzione e della nostra democrazia, ossia l'assoluta indipendenza dell'autorità costituita dalla Consulta, dalla Corte costituzionale.
PAGINA: 0095 PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza, onorevole Migliore, si rivolga alla Presidenza, per favore.
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PAGINA: 0014 Dopo precisazioni del PRESIDENTE (Vedi RS), intervengono sull'emendamento Nuti 2.1 i deputati ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS), MARIA MARZANA (M5S) (Vedi RS), GIANNI MELILLA (SEL) (Vedi RS), GIORGIO AIRAUDO (SEL) (Vedi RS), WALTER RIZZETTO (M5S) (Vedi RS), LARA RICCIATTI (SEL) (Vedi RS), BARBARA SALTAMARTINI (AP) (Vedi RS), ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI) (Vedi RS) (Il Presidente richiama all'ordine il deputato Invernizzi), GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS), GIOVANNI PAGLIA (SEL) (Vedi RS), TRIFONE ALTIERI (FI-PDL) (Vedi RS), GIANCARLO GIORDANO (SEL) (Vedi RS), FRANCO BORDO (SEL) (Vedi RS) e FRANCO BRUNO (Misto-MAIE) (Vedi RS). |
PAGINA: 0095 PRESIDENTE. Onorevole Prataviera, onorevole Prataviera ! È la terza volta che la richiamo. Onorevole Prataviera la richiamo formalmente all'ordine ! Onorevole Invernizzi, colleghi della Lega, non mi costringete per favore... PAGINA: 0096 ALFONSO BONAFEDE. Grazie Presidente, per evitare che vengano dette inesattezze, forse il collega Migliore è ancora in fase di transito da un gruppo all'altro e magari è un attimino spiazzato, però a noi risulta che le leggi ad personam esistano ancora oggi, solo che prima c'era Berlusconi che le faceva per se stesso, ora pensa a tutto il PD, la notte di Natale va con la manina e gli fa la legge ad personam a Berlusconi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), il che mi sembra un dato oggettivo, tra l'altro rivendicato da Renzi che non ha bloccato il provvedimento, ma ha detto che chissà per quale motivo verrà fatto dopo, forse per tenere «sotto scacco» ancora Berlusconi. Quindi, in questo marasma io non rivendicherei situazioni di legittimità e di pulizia legislativa. PAGINA: 0096 MARIA MARZANA. Grazie Presidente, volevo riprendere l'intervento del collega Buttiglione e ricordargli di guardare piuttosto che all'operato della Corte costituzionale, ancora di più a quello del Parlamento, visto che numerosi sono gli atti presentati per superare la riforma Fornero. Mi riferisco, per esempio, ai numerosi emendamenti, nonché anche ad una proposta di legge, non solo per abrogare la riforma Fornero, del MoVimento 5 Stelle, ma anche per correggere i numerosi errori contenuti in questa riforma. Quindi, vorrei dire che anche in questo caso è mancata la volontà politica, in particolare della maggioranza, nel rimediare a questa obbrobriosa riforma e a questi errori diabolici nei confronti dei cittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0096 GIANNI MELILLA. Signor Presidente, forse questo è l'articolo più importante del disegno di legge costituzionale che stiamo discutendo.
PAGINA: 0097 GIORGIO AIRAUDO. Presidente, la discussione che noi stiamo facendo su questo emendamento appare importante solamente a chi è distratto e troppo chiuso qui dentro, distante da come si può e si deve commentare anche una sentenza della Corte costituzionale come quella sul referendum promosso dalla Lega. E c’è una relazione, perché c’è una distanza enorme tra la discussione per dare a questo Paese un'efficacia nei suoi strumenti, nelle sue sedi parlamentari, e la realtà. Non ci si nasconde dietro la Corte costituzionale. Non si tratta né di offenderla né di difenderla. La realtà è che noi non abbiamo cambiato quell'orrenda riforma delle pensioni Fornero ! Neanche gli errori che avete riconosciuto avete consentito a questa Camera di approvare e modificare (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Ecologia Libertà e Lega Nord e Autonomie) ! Ed è per questo che ha ragione l'onorevole Giorgis: attenzione a non commettere errori irreparabili ! PAGINA: 0097 WALTER RIZZETTO. Presidente, la ringrazio. Mi trovo costretto ad intervenire perché ho sentito delle vere e proprie oscenità. Ricordo, Presidente, che addirittura non dovrebbe esserci la proposizione di un referendum per abrogare la schifosa manovra Fornero, dovrebbe farlo un Parlamento quantomeno intelligente. Le ricordo, per il suo tramite, Presidente, che i compagni del Partito Democratico è circa un anno e mezzo che riconoscono gli errori di una legge da loro votata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Tra l'altro, ricordo, sempre per il suo tramite, all'onorevole Buttiglione che le pensioni tecnicamente non sono un vantaggio economico ma sono un diritto dei lavoratori, diritto che voi avete stralciato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Ricordo, altresì, sempre per il suo tramite, all'onorevole Migliore, candidato, se non ricordo male, senza primarie, in Campania, che lui può andare a dire quello che vuole ai suoi elettori, ma non può andare a fare un distinguo sulla sostanza della Costituzione. Andasse a dirlo a tutte le migliaia di esodati e di esuberati che questa schifosa manovra ha creato anche in regione Campania (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! PAGINA: 0097 LARA RICCIATTI. Presidente, noi chiediamo di sopprimere l'articolo 2, che va ad affrontare il tema della composizione di questo nuovo Senato. Lo facciamo senza avere ancora ben chiaro in testa, però, quali saranno le competenze del nuovo Senato, considerati tutti gli emendamenti respinti all'articolo 1. Abbiamo capito che i sindaci dovranno farsi anche carico, quindi, di seguire i lavori d'Aula e delle Commissione di questo nuovo Senato. Io penso che siamo tutti concordi nel sostenere che i sindaci e le loro figure siano coloro che oggi affrontano anche in solitudine, soprattutto in una sorta di cortina di ferro, gli effetti di questa crisi che è straziante, perché è a loro che i cittadini si rivolgono per sopperire all'assenza di servizi. Io mi domando come farà un sindaco o una sindaca a svolgere bene il proprio lavoro nel doversi dividere facendo la spola fra il proprio territorio, Roma e l'Aula del Senato e delle Commissioni. PAGINA: 0098 BARBARA SALTAMARTINI. Presidente, intervengo a titolo personale perché voglio esprimere anch'io la solidarietà al gruppo della Lega Nord (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). Soprattutto, posto ancora che non si conoscono le motivazioni con cui la Corte si è espressa in senso negativo rispetto al referendum, voglio ricordare che io non ho votato la legge Fornero neanche la scorsa volta. Non l'ho votata e quindi non mi sento responsabile dei danni prodotti dalla riforma Fornero.
PAGINA: 0098 ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Signor Presidente, noi voteremo contro l'emendamento, perché sosteniamo questa riforma e l'abbiamo condivisa. Per quello che è l'oggetto del dibattito di questi ultimi minuti, io ricordo che... Partecipo alla perdita di tempo che stiamo avendo, discutendo di questo argomento...Che c’è un partito, che è la Lega Nord, che ha fatto...che parla oggi (Commenti del gruppo Lega Nord e Autonomie)... PAGINA: 0099 GIULIA GRILLO. Signor Presidente, poiché stiamo discutendo di una riforma che concentrerà il potere legislativo in una sola Camera, eletta con un premio di maggioranza abnorme a liste bloccate, quindi controllate, vorrei richiamare cosa disse Alexis de Tocqueville: Il Presidente Franklin (Commenti)... Presidente... Presidente... PAGINA: 0099 GIOVANNI PAGLIA. Signor Presidente, la riforma Fornero evidentemente è la prima legge dello Stato italiano ad essere diventata tale senza che nessuno l'abbia votata e a rimanere tale nonostante qui dentro tutti vogliano abrogarla (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà). Perché c’è un'universale disapprovazione per una norma che ha creato gli esodati, che ha creato «opzione donna», che ha lasciato i lavoratori, lascerebbe i lavoratori fino a 67 anni inchiodati in una catena di montaggio: tutti la vogliono abolire, nessuno lo fa. Noi vogliamo abolirla, di questo siamo certi.
PAGINA: 0099 TRIFONE ALTIERI. Grazie signor Presidente, io voterò a favore di questo emendamento perché stiamo discutendo un disegno di legge costituzionale che recita, nel titolo, disposizioni per il superamento del bicameralismo e, invece, l'articolo 2 parla, appunto, di come eleggere, di come si deve comporre il Senato. Allora, negli slogan che la maggioranza usa, si parla spesso di coraggio, di osare. Io penso che, oggi, ci @pagina=0100@voglia il coraggio, e bisogna osare, di superare il bicameralismo, se davvero è questo quello che si vuole. L'Italia non ha bisogno di mezze riforme, non ha bisogno di altri bluff e, forse, oggi avrebbe bisogno di parlare del superamento della legge Fornero e non di un bicameralismo che poi nei fatti non si supera. PAGINA: 0100 GIANCARLO GIORDANO. Giusto per sottolineare che di questa discussione resterà un punto centrale, al di là del giudizio politico sulla perdita di tempo che c’è stata o meno in merito. Resterà il punto che c’è una confusione di priorità nella maggioranza e nel Governo. Perché è evidente che, se tra il lavorare al superamento della legge Fornero e lavorare con questa fretta al superamento del bicameralismo, avete scelto la seconda, qualche confusione di priorità di Governo ce l'avete. Perciò vi stiamo dicendo con insistenza: fermatevi, le priorità del Paese sono altre e il fatto che voi non le vediate non è solo sospetto ma è anche molto preoccupante. Fermatevi. PAGINA: 0100 FRANCO BORDO. È di oggi la pubblicazione del sondaggio sul Corriere della sera: il 67 per cento degli italiani attribuisce alla crisi economica la minaccia più grave per l'Italia. Non si parla di Senato, non si parla di Costituzione, non si parla di legge elettorale. Di crisi economica e dentro la crisi economica ovviamente ci sta anche la legge Fornero perché è uno dei motivi che ha messo in crisi il popolo italiano e tanti lavoratori italiani perché andare al lavoro fino a 65 anni non permette ai giovani di entrare nel mondo del lavoro, perché le donne le state condannando sulle catene di montaggio e non è giusto. Bisogna intervenire su questo, altro che su altre questioni che vi state inventando. Un Senato addomesticato serve soltanto a non portare le questioni sociali dentro il Parlamento. PAGINA: 0100 FRANCO BRUNO. Signor Presidente, io ho molte perplessità su questo articolo e, quindi, voterò a favore della soppressione. Anche la discussione che c’è stata prima sul complesso degli emendamenti all'articolo, tutto interno alla cosiddetta maggioranza che sostiene questa riforma, ha dimostrato che, anche all'interno di quella maggioranza, le perplessità sono enormi. Non capisco come usciranno fuori dai consigli regionali queste elezioni; ci sono consigli regionali che hanno la soglia di sbarramento, altri che prevedono la parità di genere. Insomma, mi sembra una confusione eccessiva, anche la proposta di fare entrare i capi dell'esecutivo a legiferare; per quanto ne capisco, la ratio secondo me aggiunge confusione su confusione per cui credo che voterò per la soppressione.
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PAGINA: 0015 Interviene sul testo alternativo del relatore di minoranza, Toninelli il deputato CRISTIAN INVERNIZZI (LNA) (Vedi RS). Dopo un intervento sull'ordine dei lavori del deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), intervengono sul testo alternativo del relatore di minoranza Toninelli, i deputati DANILO TONINELLI (M5S) (Vedi RS), ELENA CENTEMERO (FI-PdL) (Vedi RS) e PAOLO GRIMOLDI (LNA) (Vedi RS) (I deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie espongono cartelli che gli assistenti parlamentari, su invito del Presidente, rimuovono). |
PAGINA: 0101 CRISTIAN INVERNIZZI. Grazie, Presidente. Preannunzio il voto favorevole della Lega Nord. PAGINA: 0101 DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Io voglio ricordare a quest'Aula, visto che in precedenza ci sono stati numerosi riferimenti ad una sentenza della Corte costituzionale, che noi siamo in attesa di procedere all'elezione del quindicesimo giudice della Corte e, ahimè, è un'attesa che, da settembre, trova la sua lacuna nella Presidente Boldrini, nel senso che, nel momento in cui lei deve predisporre un calendario di votazioni, per il mese di gennaio, ci si è dimenticati di inserire la votazione per l'elezione del giudice della Corte costituzionale.
PAGINA: 0102 DANILO TONINELLI. Signor Presidente, stiamo parlando del testo alternativo che presenta il MoVimento 5 Stelle, in particolare all'articolo 2. La nostra posizione politica, Presidente, non è inserita all'interno di questo testo alternativo, ma era espressa nell'emendamento precedente, che diceva semplicemente di sopprimerlo. La posizione politica del MoVimento 5 Stelle è per la soppressione, come lo era per l'articolo 1, anche per l'articolo 2. Noi riteniamo totalmente sbagliata la scelta, e la contestiamo ovviamente, della non elettività, dell'elezione indiretta dei nuovi senatori. Contestiamo e riteniamo completamente sbagliato il criterio di scelta dei cento nuovi senatori e contestiamo anche il numero stesso dei senatori. Siccome siamo qui ed abbiamo deciso – e non è stata semplice come decisione – di partecipare ugualmente a questo iter di riforme della Costituzione, abbiamo deciso di cercare di rettificare – ripeto rettificare – e non di migliorare questa riforma, perché non può essere migliorata, ma solo rettificata ed emendata in qualche suo punto, e cerchiamo di farlo in questo articolo alternativo. In primo luogo, ristabiliamo l'elezione diretta dei senatori, un'elezione a suffragio diretto su base regionale; ovviamente qui è il nostro passo avanti, anche se riteniamo che oggi non sia necessaria questa modifica del bicameralismo paritario, quindi un'elezione su base regionale a suffragio universale e diretto: i cittadini scelgono, con un listino all'interno delle elezioni dei consiglieri regionali, quelli che poi devono essere i nuovi senatori. Riteniamo che il numero di senatori pari a cento sia tecnicamente sbagliato, perché vi è una differenza eccessiva rispetto al numero dei deputati, che assumerebbero un ruolo preminente e preponderante nell'ambito del potere legislativo e del potere politico nei confronti di un Senato che sarebbe totalmente inutile. Riteniamo che questa scelta politica della maggioranza debba essere giustificata in alcuni punti che andremo a trattare dopo. Questo probabilmente è l'articolo su cui maggiori sono le contraddizioni da parte della maggioranza: un Senato evidentemente non eletto, abbiamo detto, un Senato che addirittura non contiene al proprio interno i presidenti delle regioni, che l'articolo 121 della Costituzione dice che rappresentano le regioni stesse. Quindi, se voi affermate che il Senato rappresenta le istituzioni territoriali e, quindi, le regioni e non inserite coloro che, a livello costituzionale, le rappresentano politicamente, create un problema enorme, ma di questo potremo parlare anche successivamente. Limitatamente al dibattito precedente, invece, mi permetto di fare un inciso relativo alla riforma Fornero. La riforma Fornero è evidentemente una delle riforme più inique che siano mai state approvate con il consenso della sinistra e con il consenso della destra in questo Parlamento. Io non mi scaglierei nei confronti della Corte costituzionale, ma mi scaglierei nei confronti della politica che, giustificandosi e nascondendosi dietro quello che era un ricatto, ricatto che arrivava dall'Europa, ricatto dello spread, ricatto delle pensioni che non potevano più essere pagate, che cosa ha fatto ? Ha fatto pagare i debiti privati che arrivano dai fallimenti delle banche ai cittadini. Ha salvato le banche, prendendo i soldi dalle tasche dei cittadini. E chi erano i cittadini in questo caso ? Erano i pensionati, perché li hanno mandati in pensione anni dopo. Ma mi permetto di dire un'altra cosa, signor Presidente: noi sapevamo, trattandosi di una @pagina=0103@materia di natura economica, che la Corte non avrebbe accettato il quesito, come sappiamo, con ogni probabilità, che non avrebbe accettato il quesito sul referendum per l'uscita dall'euro del MoVimento 5 Stelle. Ed è per questo che abbiamo deciso, a mio parere intelligentemente, di seguire un'altra strada: una legge costituzionale che viene portata in Parlamento attraverso una legge di iniziativa popolare. Questo è un percorso che noi faremo e che sicuramente, a differenza della scelta della Lega, andrà a buon fine. PAGINA: 0103 ELENA CENTEMERO. Signor Presidente, il mio intervento è volto a dichiarare il voto contrario di Forza Italia su questo Testo alternativo del relatore di minoranza Toninelli. Come ho già anticipato nell'intervento precedente, l'articolo 2 riguarda la composizione del Senato ed è legato strettamente a quello che abbiamo stabilito nell'articolo 1, cioè le funzioni e il ruolo di un Senato legato sostanzialmente alla rappresentanza territoriale, di un Senato sostanzialmente delle autonomie, che non ha una funzione politica e non ha un rapporto fiduciario rispetto al Governo.
PAGINA: 0103 PAOLO GRIMOLDI. Innanzitutto, Presidente, tramite lei, volevo portare un messaggio all'onorevole Buttiglione: nonostante nell'ultima settimana abbia fatto più interventi che dall'inizio della legislatura, leggendo i giornali, egli non risulta ancora tra i papabili alla candidatura alla Presidenza della Repubblica.
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PAGINA: 0015 Intervengono altresì sul testo alternativo del relatore di minoranza, Toninelli i deputati MARCO RONDINI (LNA) (Vedi RS), ROBERTO CAON (LNA) (Vedi RS), STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS) (Il Presidente richiama all'ordine il deputato Allasia e gli toglie la parola), CELESTE COSTANTINO (SEL) (Vedi RS), DANIELE CAPEZZONE (FI-PdL) (Vedi RS), GIANLUCA PINI (LNA) (Vedi RS) (Il Presidente richiama all'ordine il deputato Gianluca Pini e gli toglie la parola), GUIDO GUIDESI (LNA) (Vedi RS) e STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS). Interviene sull'ordine dei lavori sull'ordine dei lavori il deputato ROSY BINDI (PD) (Vedi RS). Dopo precisazioni del Presidente, intervengono altresì sul testo alternativo del relatore di minoranza, Toninelli i deputati NICOLA MOLTENI (LNA) (Vedi RS), GIANNI MELILLA (SEL) (Vedi RS), AZZURRA PIA MARIA CANCELLERI (M5S) (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SEL) (Vedi RS), MAURIZIO BIANCONI (FI-PdL) (Vedi RS) e MASSIMILIANO FEDRIGA (LNA) (Vedi RS). |
PAGINA: 0104 MARCO RONDINI. Grazie, Presidente. Noi abbiamo dovuto anche ascoltare l'intervento di chi ritiene che la nostra sia un'inutile perdita di tempo, quella di soffermarsi intorno all'inaudita sentenza della Corte costituzionale. D'altro canto, le parole pronunciate dal collega eletto nelle file di Scelta Civica non potevano che andare in quella direzione: è merito del signor Monti se egli oggi è qui in Aula con noi.
PAGINA: 0104 ROBERTO CAON. Grazie, Presidente. Io non so come facciano in quest'Aula questi deputati che sono qui a farsi la barba o a lavarsi il viso al mattino; queste persone che si guardano allo specchio e che vanno in cerca di voti dicendo: «noi riformeremo la legge Fornero, noi rifaremo questo, noi siamo la vera sinistra».
PAGINA: 0104 STEFANO ALLASIA. Grazie Presidente, noi non accettiamo le parole «state facendo una sceneggiata populista», perché i populisti siete voi sul territorio con i vostri parlamentari del PD che vanno ad ogni convegno, ad ogni incontro, in piazza, a dire che vogliono riformare la legge Fornero e non lo fanno. Fanno anche – ci assumiamo la responsabilità – pressione perché la Corte dia una sentenza totalmente contraria al buon esito dell'iniziativa di chi ha raccolto le firme, ovvero la Lega Nord. Noi non prendiamo le distanze dai problemi del Paese come fate voi. Voi continuate a prendere per il culo la gente italiana... PAGINA: 0105 CELESTE COSTANTINO. Grazie Presidente, io ritorno all'articolo 2, perché, come è stato detto da più colleghi, questo è un articolo centrale ed è talmente importante che, nella discussione sul complesso degli emendamenti a questo articolo, abbiamo ascoltato come anche tra le file del Partito Democratico siano emerse posizioni differenti. Chiaramente io questo lo sottolineo con grande rispetto nei confronti del dibattito interno del Partito Democratico e, quindi, non mi scandalizza, non credo affatto che bisogna urlare allo scandalo rispetto ad un partito grande che si confronta al proprio interno e che si esprime anche con posizioni diverse. Quello che trovo però inaccettabile è che nel momento in cui si prova a dare una risposta a quelle sollecitazioni si risponda come se si fosse dentro la sala della riunione della direzione del Partito Democratico. Mi riferisco alla risposta che ha dato l'onorevole Sanna, perché davanti a delle interrogazioni ben precise, a delle domande ben precise, per esempio sulla necessità di avere all'interno di questo Senato i presidenti delle regioni, la risposta non può essere quella che è stata data, cioè che il Governo aveva un altro impianto in cui addirittura erano presenti i presidenti delle regioni e che per equilibri che non ci vengono spiegati, ma il cui sottotitolo è «Forza Italia non ha voluto», si pensa di poter rispondere, ed esaurire queste domande, riportando tutto a questo benedetto patto del Nazareno. Non penso che si possa continuare una discussione su questo crinale. Se va bene questa risposta ai componenti del Partito Democratico che hanno sollevato questi problemi, sicuramente non può stare bene a Sinistra Ecologia Libertà. Noi chiediamo che davanti a delle domande legittime che questa opposizione sta facendo, che sono quelle di entrare nel merito del provvedimento, di entrare nel merito dell'impianto della riforma che voi ci state proponendo, la risposta debba essere un'assunzione di responsabilità fino in fondo, perché quando si fanno i patti, onorevole Sanna, quando si decide di arrivare a compromessi con delle forze politiche, significa che si sussume quel patto, che lo si fa proprio e che non si fa a «scaricabarile». Quindi, voi oggi avete deciso di portarci questa riforma qui e su questa riforma voi dovete dare delle risposte, a noi non ci sta bene dire che la colpa è di Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà). PAGINA: 0105 DANIELE CAPEZZONE. Signor Presidente, voterò contro quest'emendamento e colgo l'occasione per completare il pensiero di prima sulla questione referendaria. Io non sono un firmatario del referendum, ma qui non si tratta di essere a favore o contro questo quesito oppure a favore o contro la legge Fornero. Qui c’è un punto di metodo. Io mi rivolgo ai colleghi che già sono certi dell'ineccepibilità della Corte. Io non so, e desidero leggere.
PAGINA: 0106 GIANLUCA PINI. Ma, al netto di qualche secondo di battuta, la questione è assolutamente seria e va posta in questi termini. Una Consulta, non eletta dal popolo e non eletta da nessuno dei cittadini italiani, oggi boccia un referendum voluto dal popolo. Per abrogare un referendum che chiedeva cosa ? Di abrogare una legge voluta da una persona non eletta dal popolo !
PAGINA: 0106 GUIDO GUIDESI. Signor Presidente, utilizzo questo minuto solo ed esclusivamente per chiedere a lei se il collega Migliore, che ha parlato prima, è lo stesso che, qualche tempo fa, sbraitava per gli operai e per i pensionati (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). Se è lo stesso che non trovava nessuna giustificazione quando si andava contro dei diritti acquisiti. Vorrei capire se è lo stesso o se è un omonimo, Presidente. PAGINA: 0106 STEFANO BORGHESI. Signor Presidente, intervengo per ribadire che questo è un giorno assolutamente funesto per la democrazia di questo Paese, in quanto la pronuncia della Corte costituzionale ha negato un diritto sacrosanto al popolo, di potersi esprimere per abrogare una legge, che dire vergognosa è dire poco. Noi non possiamo stare in silenzio, come vedo qui tanti nostri colleghi che sono colpevoli nella passata legislatura di avere approvato una riforma vergognosa, come la riforma Fornero, che ha creato dal nulla decine e decine di migliaia di esodati, che stanno ancora aspettando oggi una risposta. Non possiamo rimanere qui impassibili, non possiamo stare zitti di fronte a quello che è uno scempio per la nostra democrazia. PAGINA: 0106 ROSY BINDI. Signor Presidente, ho chiesto la parola perché giunge notizia che questo pomeriggio due ragazzi in motorino hanno sparato, per fortuna mancandolo, al capogruppo del Partito Democratico del comune di Barletta.@pagina=0107@
PAGINA: 0107 NICOLA MOLTENI. Presidente, a volte la forma è sostanza e io credo che su un dibattito così importante, come quello relativo alla bocciatura della riforma Fornero, a volte i toni, che sono i toni che rappresentano la pancia e il sentimento più vero del popolo, legittimano la possibilità di utilizzare linguaggi molto forti.
PAGINA: 0107 GIANNI MELILLA. Signor Presidente, un collega, che stimo molto per le sue doti di equilibrio e anche per i contributi che ha sempre dato al dibattito parlamentare, prima ha parlato di perdita di tempo. Io penso che la perdita di tempo non è assolutamente quella di un partito che concorre alla politica nazionale, secondo quanto ci dice la Costituzione, raccogliendo le firme per un referendum.
PAGINA: 0108 AZZURRA PIA MARIA CANCELLERI. Grazie Presidente. Su questo disegno di legge è stato detto tanto, sono stati messi in luce gli aspetti inquietanti dell'assetto istituzionale che viene così disegnato. Ne sono stati illustrati le incoerenze e i risvolti incontrollabili, i tanti aspetti paradossali che incredibilmente si vorrebbero introdurre nel testo costituzionale. Ciononostante, con grande senso di responsabilità abbiamo ritenuto doveroso presentare alcune proposte emendative come questa, che punta a sanare delle contraddizioni che contiene questa riforma e che, tra l'altro, mira a ripristinare un livello di democrazia, prevedendo l'elezione a suffragio universale e diretto dei senatori.
PAGINA: 0108 ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, io non vorrei che il Presidente del Consiglio andasse cercando l'incidente. Sta esasperando la situazione. E alcuni deputati della maggioranza pare che abbiano introiettato questo spirito guerriero. Quando si dice che si tratta di un progetto del Governo e praticamente si dice «no» ai propri colleghi di partito di discutere, di tentare almeno qualche modifica migliorativa, vuol dire che qua qualcuno cerca l'incidente. Infatti, non so fino a quando la pazienza dei deputati reggerà e non ci sarà un'insurrezione, come è giusto che ci sia, morale di fronte a questo atteggiamento ricattatorio. PAGINA: 0108 MAURIZIO BIANCONI. Grazie Presidente. Nel votare contro, egualmente a quanto dichiarato dalla nostra rappresentante di gruppo, volevo peraltro precisare che il Senato ha una funzione politica, e non è che non ha una funzione politica perché è un'istituzione di natura politica, perché la Costituzione lo prevede come istituzione politica, perché è formato da uomini politici, che hanno un mandato politico e quello svolgono. Non è che vengono in Senato per svolgere corsi di enogastronomia, né di pubbliche relazioni. Fanno politica. È una politica diversa da quella della fiducia al Governo.
PAGINA: 0108 MASSIMILIANO FEDRIGA. Grazie Presidente. Prendo atto che colleghi in quest'Aula che non sono intervenuti durante il dibattito, hanno preferito fare dei comunicati stampa vergognosi. Oltre al collega Taddei, responsabile economico del PD, che quindi rappresenta tutto quel partito che è seduto in quell'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie), che si è dichiarato soddisfatto che il popolo non possa votare sul referendum, @pagina=0109@anche l'onorevole Rosato ha fatto lo stesso discorso. Perlomeno, riconosco il coraggio dell'onorevole Migliore, che ha parlato in quest'Aula. Il coraggio del traditore, che non ha tradito soltanto il suo partito e non è seduto più là, ma ha tradito anche tutta quella gente che votava SEL (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) e adesso si trova schiavo di Renzi per garantirsi una poltrona, esattamente come Mazziotti Di Celso, rappresentante di un partito... |
PAGINA: 0016 Intervengono sulla vicenda precedentemente evocata dal deputato Bindi i deputati GIUSEPPE D'AMBROSIO (M5S) (Vedi RS), ANDREA VECCHIO (SCpI) (Vedi RS), ROCCO PALESE (FI-PdL) (Vedi RS), ARTURO SCOTTO (SEL) (Vedi RS), ROSANNA SCOPELLITI (AP) (Vedi RS), GAETANO PIEPOLI (PI-CD) (Vedi RS) e NICOLA MOLTENI (LNA) (Vedi RS). |
PAGINA: 0109 GIUSEPPE D'AMBROSIO. Grazie Presidente. Il MoVimento 5 Stelle – lo sottolineo – che condanna senza se e senza ma... PAGINA: 0110 ANDREA VECCHIO. Signor Presidente, ogni azione di violenza, di prevaricazione della volontà dell'individuo è un'azione da condannare. Esprimiamo la solidarietà per le vittime delle quali parlava l'onorevole Bindi ma anche noi qua dentro non stiamo dando un esempio di democrazia compiuta. La violenza verbale che ci scambiamo tra di noi, le accuse, le invettive, il vocabolario osceno che alcuni di noi utilizzano non è un buon esempio per il Paese perché queste cose poi escono fuori e questa Camera, che dovrebbe essere la summa della qualità del popolo italiano, invece non oso dire che rappresenta il peggio ma lo rasenta. La solidarietà per le vittime è incontrastabile, assoluta ma riflettiamo qua dentro sui nostri comportamenti (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia). PAGINA: 0110 ROCCO PALESE. Signor Presidente, anch'io e il gruppo di Forza Italia ci associamo ad esprimere ferma condanna per quello che è accaduto a Barletta e grande solidarietà e vicinanza alla città, a Barletta, al sindaco perché rappresenta tutti gli abitanti di quella città. Ma è fin troppo evidente che l’escalation che noi riscontriamo in Puglia, probabilmente anche in altre parti del Paese, degli atti criminosi nei confronti di amministratori comunali che in particolare sono veramente numerosissimi e penso che la presidente Bindi abbia perfettamente ragione nel cercare di richiamare all'attenzione questo problema molto grave della penetrazione della criminalità organizzata delle cosche e delle associazioni mafiose all'interno delle amministrazioni comunali in particolare e comunque della politica. Ritengo che non possa sfuggire a nessuno che negli ultimi dieci anni in particolare c’è stato un mutamento culturale molto brutto, pesantissimo all'interno del nostro Paese: nell'opinione pubblica diffusa si è @pagina=0111@innestata una cultura perversa per la quale in politica non si entra perché uno decide di dare l'impegno di alcuni anni della propria vita rispetto all'incarico politico oppure per passione già dimostrata in quelle che sono state le esperienze anche precedenti di anni passati ma si entra in politica come se si entrasse in una Spa o in una società commerciale. Tale cultura è responsabile di questo sfascio e di questo schifo delle formazioni politiche che ci sono anche all'interno di questo Parlamento per non parlare dello spettacolo degradante. Ma qualcuno riflette un attimo su quello che è lo spettacolo di questi giorni ? Ma qualcuno pensa o consulta gli atti parlamentari della Costituente, di quando è stata fatta la Costituzione ? Si rende conto che se un giorno ci sarà la comparazione tra quello che erano quegli atti dell'Assemblea costituente e lo spettacolo di degrado che c’è all'interno oggi dell'aula in riferimento alle varie posizioni che sono assunte... PAGINA: 0111 ARTURO SCOTTO. Signor Presidente, abbiamo ascoltato con grande attenzione le parole della presidente Bindi. Ci uniamo alla solidarietà nei confronti di Pasquale Ventura e del sindaco di Tropea, Giuseppe Rodolico. C’è una politica sana che non fa compromessi con le mafie, che non scende a patti con le imprese che provano a corrompere, che non si rassegna al fatto che una questione morale non esista e che non vada combattuta in tutte le sue forme.
PAGINA: 0111 ROSANNA SCOPELLITI. Signor Presidente, io intervengo molto brevemente per esprimere la solidarietà del mio gruppo alle vittime di questi gravissimi e pesantissimi atti intimidatori. Siamo tutti compatti nel condannarli e nello schierarci ancora una volta con forza e con coraggio al fianco di questi amministratori che vengono pesantemente minacciati. Essere accanto agli amministratori significa essere accanto ai cittadini che hanno fatto sì che loro occupino quelle posizioni e, quindi, è un modo per far sentire anche a loro la nostra vicinanza, la vicinanza che va espressa senza se e senza ma, con forza e con convinzione, dalle istituzioni e da ognuno di noi chiamati a rappresentarle in Parlamento.
PAGINA: 0112 GAETANO PIEPOLI. Signor Presidente, a nome del gruppo Per l'Italia – Centro Democratico portiamo la nostra solidarietà a coloro che sono stati colpiti. Nello stesso tempo, al di là della retorica, credo che questi fatti sottolineino la necessità di battersi contro la rassegnazione ad una esperienza precisa, che ci sia una strutturale diversità del Mezzogiorno che, al posto del primato della legge, accetta di essere sottoposto, invece, al primato di spinte individuali e collettive, talvolta criminali o molto spesso criminali, capaci di inquinare la vita politica, economica ed amministrativa del Mezzogiorno. Questo è un dato che si accompagna ai dati gravissimi che il rapporto della Svimez ci ha già, nel mese di luglio, qui, indicato e che noi abbiamo già dimenticato. Quindi il problema serio è di non rimuovere questa condizione che poi per la politica significa prendere atto della morte dei partiti nel Mezzogiorno e della sostituzione dei medesimi con i comitati elettorali. Questo è un impegno che sta davanti a noi e non alle nostre spalle e in questo senso saremo misurati, non sulla solidarietà del momento, ma su una prassi che sia capace di invertire questa tendenza e questa rassegnazione. PAGINA: 0112 NICOLA MOLTENI. Presidente, io credo che la lotta alla mafia, il contrasto alla mafia, anzi alle mafie, non abbia colore politico, e questo è il motivo per cui anche la Lega si associa alle manifestazioni di solidarietà al Partito Democratico e agli amministratori locali, in modo particolare al sindaco di Tropea e al capogruppo del Partito Democratico a Barletta, per i fatti gravi che si sono verificati. Credo, però, che va associata anche una parola di solidarietà rispetto agli atti vandalici e criminali che costantemente, come ad esempio oggi, si sono verificati a Torino ai danni di una sede della Lega. La lotta e il contrasto alla criminalità organizzata va fatta attraverso una sana politica e attraverso una sana cultura dell'onestà, attraverso una normativa e una legislazione antimafia idonea ed opportuna, attraverso la fiducia senza se e senza ma nei confronti di quella magistratura in prima linea, con serietà ed impegno, nel contrasto alla criminalità organizzata in tutto il Paese, da nord a sud, ma anche attraverso la possibilità di dare alle nostre forze dell'ordine, a cui rivolgiamo ovviamente un ringraziamento per il lavoro e per l'impegno, di tutti gli strumenti idonei per poter garantire, tra mille difficoltà, la sicurezza ai nostri cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). Quindi, rinnovo la solidarietà al Partito Democratico da parte del gruppo della Lega Nord (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). |
PAGINA: 0016 Intervengono sull'emendamento Lombardi 2.500 i deputati ROBERTA LOMBARDI (M5S) (Vedi RS), ELENA CENTEMERO (FI-PdL) (Vedi RS), MATTEO BRAGANTINI (LNA) (Vedi RS), DAVIDE CAPARINI (LNA) (Vedi RS), EMANUELE PRATAVIERA (LNA) (Vedi RS), FILIPPO BUSIN (LNA) (Vedi RS), DONATELLA DURANTI (SEL) (Vedi RS), MARCO RONDINI (LNA) (Vedi RS), CRISTIAN INVERNIZZI (LNA) (Vedi RS), ROBERTO CAON (LNA) (Vedi RS), PAOLO GRIMOLDI (LNA) (Vedi RS), STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS) e MARIALUCIA LOREFICE (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0112 ROBERTA LOMBARDI. Presidente, tornando al provvedimento in esame, l'emendamento su cui intervengo è il numero 2.500, a mia prima firma, con il quale chiediamo di sostituire l'articolo 2 con il seguente: L'articolo 58 della Costituzione è sostituito dal seguente: «Art. 58. @pagina=0113@– I senatori sono eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori con le modalità stabilite dalla legge. Non possono essere candidati e non possono comunque ricoprire la carica di senatore coloro che hanno già ricoperto per due volte l'ufficio di sindaco, consigliere regionale, comunale, assessore comunale, presidente della giunta regionale o della provincia autonoma, consigliere regionale o assessore regionale».
PAGINA: 0114 ELENA CENTEMERO. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto contrario di Forza Italia a questo emendamento. PAGINA: 0114 MATTEO BRAGANTINI. Signor Presidente, annuncio il voto contrario della Lega Nord. PAGINA: 0114 DAVIDE CAPARINI. Signor Presidente, sia chiaro che quello che è stato impedito al popolo italiano, ovvero il legittimo esercizio democratico in merito ad un referendum di abolizione della legge Fornero, non è un appannaggio esclusivo della Lega Nord, tutt'altro ! La Lega Nord è stata tra i promotori, di uno strumento attraverso il quale i militanti del Partito Democratico, i militanti della sinistra come quelli di Fratelli d'Italia o di 5 Stelle, tutti coloro che hanno individuato nello strumento referendario l'unica possibilità di ripristinare un minimo di equità e di equilibrio all'interno del sistema pensionistico italiano, hanno scelto di appoggiarlo. Allora, arrivati a questo punto, io chiedo che ci sia da parte dei colleghi un minimo di ravvedimento, di onestà intellettuale, di rispetto di quelli che sono i rapporti tra eletto ed elettore... PAGINA: 0114 EMANUELE PRATAVIERA. Signor Presidente, sono costretto nuovamente ad intervenire, perché non credo che quello che è successo oggi e che sta succedendo in questi momenti possa passare inosservato, che si possano continuare i nostri lavori d'Aula così, come se nulla fosse.
PAGINA: 0114 FILIPPO BUSIN. Grazie Presidente, quando sento certi interventi come quello che abbiamo ascoltato prima del Professor Buttiglione, mi rendo conto di quanto sia siderale, enorme la distanza fra il Palazzo e il cosiddetto mondo reale. Io vorrei che certe difese accademiche quasi aprioristiche, di maniera, della Consulta, il professore le riportasse e cercasse di spiegarle a quelle centinaia di migliaia di insegnanti della quota 96 che, dopo aver maturato il pieno diritto alla pensione, si sono visti allungare di quattro, cinque anni e hanno dovuto ricominciare un ciclo scolastico dalla prima elementare o dalla prima superiore. Vorrei che lo spiegasse a quelle persone che, oltre ad essere state ingannate @pagina=0115@ed essere state defraudate di un loro diritto, non hanno neanche più riconosciuto il diritto di esprimersi attraverso un legittimo referendum. PAGINA: 0115 DONATELLA DURANTI. Grazie Presidente, soltanto per preannunziare il voto contrario di Sinistra Ecologia Libertà su questo emendamento. PAGINA: 0115 MARCO RONDINI. Grazie Presidente, abbiamo letto dalle agenzie le dichiarazioni di noti esponenti del PD che si esprimono a favore della pronuncia della Corte costituzionale. Ci sarebbe però piaciuto anche sentire la voce di chi, sedendo nelle file del PD, magari arrivando da una esperienza maturata all'interno del Partito Radicale, dello strumento e dell'istituto del referendum aveva fatto uno strumento di rispetto della democrazia diretta. Noi, signor Presidente, non abbiamo letto ad esempio le sue dichiarazioni intorno alla sentenza della Corte costituzionale. Ci sarebbe piaciuto sentire le sue parole, visto che sappiamo che arriva da quel tipo di esperienza e che il Partito Radicale si è sempre battuto per la difesa di un istituto democratico quale è l'istituto del referendum. Un referendum che oggi impedite di far svolgere, impedendo e chiudendo e tappando la bocca a tutti coloro i quali si sono visti consegnati a questa sorta di macelleria sociale che porta il nome della riforma Fornero. PAGINA: 0115 CRISTIAN INVERNIZZI. Signor Presidente, io dico: sa qual è l'assurdità ? Che non so quanti componenti può contare questa maggioranza; l'unica che se ne è uscita oggi, dicendo «sì, effettivamente, la legge Fornero va modificata», è l'onorevole Saltamartini dell'NCD; nessuno del Partito Democratico ha intenzione di prendere un impegno, tanto meno di fronte a quei cittadini che voi dite di voler tutelare, dicendo: «va bene, è stata bocciata dalla Consulta la possibilità di un referendum, tranquilli ci pensiamo noi che siamo in maggioranza».
PAGINA: 0115 ROBERTO CAON. Grazie Presidente, noi sentiamo sempre che l'Italia ha bisogno di riforme: riforme vuol dire andare ad agganciarsi a quei Paesi europei che oggi ci insegnano delle grandi democrazie. Invece, ogni qual volta si chiede qualcosa alla Consulta o a questo Governo, torniamo indietro al tempo del re, al tempo del dittatore. Le spiego: io vengo da una regione che è il Veneto e abbiamo chiesto un referendum per riconoscere il nostro popolo e puntualmente ci è stato impugnato.
PAGINA: 0116 PAOLO GRIMOLDI. Presidente, io voglio fare notare che, quando prima un collega ha detto che parlare di esodati è una perdita di tempo, buona parte degli esponenti del Partito Democratico ha applaudito. Ha applaudito ! Non mi riferisco a quelli più lungimiranti, politicamente capaci e, aggiungo, intelligenti. Certo, qualche scappato di casa c’è in ogni gruppo parlamentare... PAGINA: 0116 STEFANO BORGHESI. Presidente, intervengo per ribadire il concetto già ampiamente espresso da alcuni miei colleghi, in quanto ciò che è avvenuto nella giornata di oggi è qualcosa di assolutamente grave e quello che continua ad avvenire, in questi minuti e in queste ore all'interno di quest'Aula, è altrettanto grave e non è che la precisa e chiara dimostrazione che il Partito Democratico non ha assolutamente a cuore quello che è il problema degli esodati.
PAGINA: 0116 MARIALUCIA LOREFICE. Grazie, Presidente. Con questo emendamento, a prima firma Lombardi, noi chiediamo che i senatori siano eletti a suffragio universale e diretto e che non possano essere candidati a ricoprire la carica di senatore coloro che hanno già ricoperto, per ben due volte, l'incarico o di sindaco o di consigliere regionale o comunale o assessore comunale o presidente della giunta regionale o della provincia autonoma, consigliere regionale o assessore regionale.
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PAGINA: 0016 Dopo un intervento sull'ordine dei lavori del deputato GIANLUCA PINI (LNA) (Vedi RS), interviene sull'emendamento Lombardi 2.500 il deputato NICOLA MOLTENI (LNA) (Vedi RS). |
PAGINA: 0117 GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente. Siccome abbiamo, nella concitazione degli interventi precedenti, perso il conto, vorremmo capire se ci può dare il tabellino dei «cartellini gialli» che il gruppo... PAGINA: 0117 NICOLA MOLTENI. Presidente, tra i giudici della Corte costituzionale, che oggi hanno bocciato il referendum sulla «legge Fornero», vi è un ex Presidente del Consiglio, noto per essere stato... |
PAGINA: 0017 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAURA BOLDRINI (Vedi RS) |
PAGINA: 0117 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAURA BOLDRINI (ore 19,07) |
PAGINA: 0017 Intervengono altresì sull'emendamento Lombardi 2.500 i deputati ROCCO BUTTIGLIONE (AP) (Vedi RS), CHIARA GAGNARLI (M5S) (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SEL) (Vedi RS), GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS), EMANUELE SCAGLIUSI (M5S) (Vedi RS), MASSIMILIANO BERNINI (M5S) (Vedi RS), GIOVANNI PAGLIA (SEL) (Vedi RS), FILIBERTO ZARATTI (SEL) (Vedi RS), FRANCESCA BUSINAROLO (M5S) (Vedi RS), PAOLO BERNINI (M5S) (Vedi RS), SIMONE VALENTE (M5S) (Vedi RS), PAOLA CARINELLI (M5S) (Vedi RS), GIANCARLO GIORDANO (SEL) (Vedi RS), ARIANNA SPESSOTTO (M5S) (Vedi RS), CHIARA DI BENEDETTO (M5S) (Vedi RS), DONATELLA AGOSTINELLI (M5S) (Vedi RS), DANIELE PESCO (M5S) (Vedi RS), VINCENZO CASO (M5S) (Vedi RS), PATRIZIA TERZONI (M5S) (Vedi RS), MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS), MICHELE PIRAS (SEL) (Vedi RS) e, nuovamente, il deputato FILIBERTO ZARATTI (SEL) (Vedi RS), che chiede la votazione per parti separate dell'emendamento Lombardi 2.500. |
PAGINA: 0118 ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie Presidente, il gruppo di Area Popolare non voterà questo emendamento perché, evidentemente, se questo emendamento passasse, crollerebbe tutta la riforma e noi le riforme le vogliamo fare, mentre, se crolla questa riforma, noi le riforme non le faremo mai più. Ma, visto che il dibattito si è concentrato sulla recente decisione della Corte costituzionale e che qualcuno mi ha chiesto di spiegarla agli esodati, io la spiegherò agli esodati, perché ce ne sono tanti tra i miei elettori e anche nella mia famiglia, e io dirò loro che la Corte costituzionale non ha competenza per trattare questo argomento. La Corte costituzionale non può ammettere un referendum, il quale contiene delle norme come quelle che vogliono essere portate avanti con questo referendum. L'articolo 75 della Costituzione lo vieta. Non possiamo lodare sempre la Costituzione, viva la Costituzione, la Costituzione più bella del mondo, poi leggiamo quelle parti che ci piacciono e le altre ce le dimentichiamo. E perché lo vieta ? Perché, se noi chiediamo agli elettori di esprimersi su di una legge che dà loro dei soldi, è probabile che gli elettori votino a favore di quella legge a prescindere, mentre una classe politica responsabile, nel momento in cui dice: a questi vanno dati dei soldi, dice anche: a questi vanno tolti dei soldi, perché viviamo in un mondo di risorse scarse. Se qualcuno non vuole la legge Fornero, deve dire dove si prendono i soldi che sono stati presi attraverso la legge Fornero. Io, a suo tempo, feci un tentativo. Quelli di voi che hanno letto – spero ce ne sia qualcuno – il mio libro sulla crisi sanno che io proposi (Commenti dei deputati dei gruppi Lega Nord e Autonomie) una tassa sul capitale. PAGINA: 0118 CHIARA GAGNARLI. Grazie, Presidente. Questo emendamento interviene sull'elezione del Senato e, mentre il Governo e la maggioranza cercano di trasformare il Senato in un dopolavoro per i loro consiglieri regionali, noi cerchiamo di modificare e, per quanto possibile, migliorare questo articolo, ribadendo che il Senato deve essere eletto a base regionale, e quindi a suffragio universale e diretto, con sistema proporzionale. Vogliamo che sia l'espressione diretta della volontà dei cittadini.
PAGINA: 0119 ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, non sono affatto intervenuto su questa questione della Corte costituzionale. Lo farò ora, limitandomi semplicemente a leggere l'articolo 75 della Costituzione. Lo leggo esattamente all'onorevole Buttiglione: non è ammesso il referendum solo per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.
PAGINA: 0119 GIULIA GRILLO. Presidente, mi permetto di osservare che oggi sono stati eletti la gran parte dei 58 rappresentanti delle regioni. Su cinque regioni in cui noi siamo presenti, abbiamo solo un deputato del MoVimento 5 Stelle. Mi permetto di far notare che queste sono le prove generali di questa elezione indiretta, e quindi della formazione di questo nuovo Senato, che, di fatto, non rappresenterà nulla, perché, da una parte, non rappresenterà la volontà popolare dei cittadini, visto che siamo solamente la seconda forza politica e avremo un solo elettore, fra i 58 deputati regionali, del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), ma non rappresenterà neanche le istituzioni territoriali, perché saranno frutto di inciuci, come è successo in Piemonte, dove un grande elettore di Forza Italia è stato eletto con i voti del PD.
PAGINA: 0119 EMANUELE SCAGLIUSI. Grazie, Presidente. Intervengo a sostegno di questo emendamento, poiché inserisce il limite massimo dei due mandati anche per i senatori, mutuando questo limite massimo dai principi del MoVimento 5 Stelle. Infatti, noi per primi abbiamo inserito questa nuova figura in politica: il cittadino che fa politica volontariamente, e non per arricchirsi, non per fare carriera. A noi piacerebbe che questo principio fosse inserito anche nel Senato. PAGINA: 0120 MASSIMILIANO BERNINI. Grazie, signora Presidente. «Non possono essere candidati e non possono comunque ricoprire la carica di senatore coloro che hanno già ricoperto per due volte l'ufficio di sindaco, consigliere regionale, comunale, assessore comunale, presidente della giunta regionale o della provincia autonoma, consigliere regionale o assessore regionale». Ora, non comprendo cosa vi sia di così esecrabile in questo emendamento. Spiegateci i motivi della vostra contrarietà.
PAGINA: 0120 GIOVANNI PAGLIA. Grazie Presidente, l'onorevole Buttiglione ci ha giustamente fatto notare che rispetto alla possibilità di reperire risorse per abrogare finalmente la legge Fornero, una legge che andrà abrogata prima o poi, perché è, semplicemente, socialmente insostenibile, lui avrebbe già alcune idee. Anche noi avremmo alcune idee e sono convinto che molti altri gruppi avrebbero altre idee, sarebbe interessante confrontarle. Il problema è appunto quello che si diceva prima, che questa maggioranza, nonostante ci sia un tale fulgore di idee su come si possa abrogare quella norma, è qui a farci discutere di riforma costituzionale, in cui invece le idee sono poche e male indirizzate, come si vede anche dal dibattito che stiamo facendo sulla riforma del Senato che anziché riformarlo, introduce una Camera assurda. L'unica motivazione che mi pare l'onorevole Buttiglione abbia tirato fuori, ma sarebbe curioso, è che, mi pare di capire, la ragione dell'incostituzionalità del referendum starebbe nel pareggio di bilancio, ovvero in quella norma infame che è stata inserita in Costituzione, sempre in quella legislatura, in agosto, come i ladri di notte. PAGINA: 0120 FILIBERTO ZARATTI. Presidente, stiamo discutendo di Costituzione e credo che la questione dell'istituto del referendum sia una delle questioni fondamentali che riguardano la Costituzione di un Paese. Vorrei ricordare al collega Buttiglione, tramite lei, Presidente, che la Corte in questo Paese si è espressa anche per altri referendum. Faccio l'esempio del referendum sulla scala mobile che incideva direttamente sulle buste paga dei lavoratori e in quel caso addirittura i cittadini votarono contro i loro stessi interessi economici strettamente intesi, secondo me sbagliando, ma quindi mettendo, in primo luogo, una visione d'insieme del Paese. Ora non si comprende per quale ragione il referendum sulla nefasta legge Fornero non dovrebbe essere celebrato, perché i cittadini non devono avere la possibilità di esprimere il loro giudizio per cercare di ovviare a quelle nefandezze che anche i colleghi del PD, coloro che hanno votato quella riforma, hanno più volte ho evidenziato, quota 96, gli esodati, tanto per fare due esempi. PAGINA: 0120 FRANCESCA BUSINAROLO. Grazie Presidente, con questa riforma della Costituzione voi avete voluto inserire in Costituzione un principio che, secondo me, dal vostro punto di vista è importante, cioè che una persona può tenere il sedere su due poltrone. Sostanzialmente con questo Senato una persona potrà essere consigliere in regione, ma anche senatore. Per @pagina=0121@noi questo inaccettabile, è assolutamente inaccettabile e perciò, per contropartita, chiediamo che venga inserito un altro principio, che per noi invece è fondamentale: che una persona non faccia della politica la propria professione. Di fatto, un consigliere regionale, un presidente della giunta regionale, che hanno già compiuto due mandati nella propria regione, non possono e non devono essere anche senatori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0121 PAOLO BERNINI. Grazie Presidente, vi siete mai domandati come mai il Governo sta portando avanti, a tutti i costi, questa riforma ? Il motivo è semplice, sta seguendo le indicazioni del documento di 16 pagine, sullo stato delle cose per quanto riguarda gli aggiustamenti dell'area euro, redatto dalla JP Morgan il 28 maggio 2013. Questa banca d'affari, che è una delle autrici della crisi economica, che vuole distruggere le Costituzioni dei Paesi del sud Europa, quando il PD, l'anno scorso, vinse le europee si espresse in questi termini sull'esito del voto, in un report dal titolo It's all about Italy: il PD e Renzi hanno significativamente superato le attese, il risultato elettorale apre all'Italia la possibilità di avere un ruolo più forte nella direzione generale della politica dell'eurozona. I risultati confermano la visione costruttiva sulla politica italiana che noi abbiamo sempre avuto dalla fine dello scorso anno. Fatevi delle domande, grazie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0121 SIMONE VALENTE. Presidente, vorrei fare notare che in questo Parlamento siedono persone da diversi anni, venti o trent'anni. Li definiamo i cosiddetti dinosauri della politica – mi passi il termine, Presidente –, persone che hanno instaurato molti rapporti ed una rete fitta di contatti in questi anni, spesso clientelari, che hanno accumulato privilegi e vitalizi ed hanno creato nuovi partiti solo per ripulirsi la faccia. Ebbene, queste persone continuano a essere qua. Nel 2007, 350 mila cittadini hanno sottoscritto la proposta di legge «Parlamento pulito» per inserire al massimo due mandati. Questo è un principio cardine che il MoVimento 5 Stelle porta avanti da sempre e vuole inserire anche in questa riforma costituzionale. Infatti pensiamo che la politica sia un servizio civile e non debba diventare una professione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0121 PAOLA CARINELLI. Presidente, intervengo brevemente soltanto per dire che sottoscrivo, parola per parola, l'intervento fatto poco fa dal mio collega Simone Valente. Vorrei che rimanesse agli atti, grazie. PAGINA: 0121 GIANCARLO GIORDANO. Presidente, io intervengo, invece, per contrastare quest'idea, un'idea che è addirittura persecutoria, per cui avere esercitato funzioni di rappresentanza a livelli inferiori a quello del Parlamento possa essere una macchia, o interpretata come tale. Ho cercato di dirlo prima e lo ripeto adesso: il discrimine in democrazia è il consenso, non è la durata delle cariche nella loro qualità. Il tema che si propone e che, però, giustamente tenta di proporre per questa via il MoVimento 5 Stelle, è un tema che deve interrogare i partiti ed il sistema politico se siano in grado di auto-regolarsi e di auto-riformarsi. Questo è un tema interessante. @pagina=0122@Ma proporre il semplice esercizio di una carica elettiva per più di due anni, a qualsiasi livello, come elemento impeditivo per l'accesso successivo alla rappresentanza più alta mi sembra una cosa che non si tiene con la logica. PAGINA: 0122 ARIANNA SPESSOTTO. Presidente, con l'emendamento Lombardi 2.500 sosteniamo che i senatori siano eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori con le modalità stabilite dalla legge. Non possono essere candidati e non possono comunque ricoprire la carica di senatore coloro che hanno già ricoperto per due volte l'ufficio di sindaco, consigliere regionale, comunale, assessore comunale, presidente della giunta regionale o della provincia autonoma, consigliere regionale o assessore regionale.
PAGINA: 0122 CHIARA DI BENEDETTO. Presidente, vorrei soffermarmi ancora sullo scenario che ci si sta presentando davanti, perché chi si collega in questo momento a seguire i lavori dell'Aula trova esattamente e vede in maniere palese qual è la differenza tra l'idea della politica che ha il MoVimento 5 Stelle e quella che invece ha la maggioranza di questo Parlamento ed i partiti in generale.
PAGINA: 0122 DONATELLA AGOSTINELLI. Presidente, vorrei ricordare all'Aula, impegnata quasi distrattamente in questo dibattito che invece riguarda il futuro della nazione e della democrazia, le parole di un grande giurista, Gustavo Zagrebelsky.
PAGINA: 0122 DANIELE PESCO. Grazie Presidente. Con questo emendamento in pratica chiediamo solo che i senatori siano eletti come lo sono adesso, a suffragio universale, non @pagina=0123@come questa riforma vuol fare, ovvero attraverso una elezione di secondo livello, diciamo, cioè grazie ai consigli regionali.
PAGINA: 0123 VINCENZO CASO. Grazie Presidente. L'articolo 2 di questa riforma è la parte centrale. Infatti, è qui che si definiscono i ruoli del Senato. Siccome nella discussione sul complesso degli emendamenti abbiamo sentito gli interventi della Bindi, anche di altri esponenti del PD, anche di Scelta Civica e anche di De Mita, dietro di me, che dicevano che questo Senato non gli andava bene così come è stato scritto all'interno di questa riforma.
PAGINA: 0123 PATRIZIA TERZONI. Grazie per il Terzani, visto che è una grandissima persona. Volevo intervenire su questo emendamento perché dice – cito la prima frase testualmente –: «I senatori sono eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori con le modalità stabilite dalla legge». Questo è un punto fondamentale, che è stato tanto discusso in questi giorni all'interno di quest'Aula. E vorrei ricordare che qui chiunque, nessuno escluso, ha sempre detto che i propri elettori devono poter scegliere chi mandare qua su a rappresentarli.
PAGINA: 0123 MASSIMO FELICE DE ROSA. Grazie Presidente. La Guardia di finanza questa mattina ha visitato sia il comune di Rozzano che la regione Lombardia e il consigliere regionale Massimo D'Avolio, ex sindaco del comune di Rozzano, in quota PD, è indagato per abuso di ufficio.
PAGINA: 0124 MICHELE PIRAS. Presidente, questo emendamento, come altri che sono stati presentati, ipotizza che il rigore morale di una persona abbia una data di scadenza come uno yogurt. In altre parole, dopo dieci anni si diventa corruttibili e, pertanto, non bisogna più tornare in questo luogo di contaminazione. Io credo che questa sia una visione abbastanza singolare delle caratteristiche di una persona perché io sono fra quelli che pensano che se uno ha un rigore morale particolare, se uno ci tiene alla moralità, a quello che fa, se uno è mosso da passione, da intenti veri, non venga corrotto neanche dopo un'intera vita di esercizio della funzione politica. E questo emendamento ipotizza uno scenario nel quale un muratore che abbia svolto per dieci anni bene il suo lavoro non possa poi fare il capocantiere. Io, invece, sono fra quelli che pensano che chi ha avuto un'esperienza amministrativa di qualche anno in un comune, è stato un sindaco, è stato un amministratore, è stato un assessore regionale, sia un valore aggiunto in questo Parlamento e, perciò, sono profondamente in disaccordo con la sua seconda parte (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà). PAGINA: 0124 FILIBERTO ZARATTI. È l'emendamento che dice: «I senatori sono eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori con le modalità stabilite dalla legge». Chiediamo il voto su questo e, poi, sulla parte seguente, perché siamo d'accordo sulla prima parte dell'emendamento e non siamo d'accordo sulla seconda. |
PAGINA: 0017 PRESIDENTE (Vedi RS). Per consentire di valutare la richiesta di votazione per parti separate, sospende brevemente la seduta. |
PAGINA: 0124 PRESIDENTE. Guardi, penso che ci sia un errore, perché noi siamo sul testo dell'emendamento Lombardi 2.500. Lei si riferisce ad un altro testo, forse al Testo alternativo del relatore di minoranza Toninelli. |
PAGINA: 0018 La seduta, sospesa alle 19,40, è ripresa alle 19,50. |
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PAGINA: 0018 PRESIDENTE (Vedi RS). Ritiene di poter accedere alla proposta di votazione per parti separate avanzata dal deputato Zaratti. |
PAGINA: 0124 PRESIDENTE. È a questo, quindi, che si riferisce ? Lei chiede la votazione per parti separate ? Ecco, dovrebbe indicarci come vuole separare questo emendamento. |
PAGINA: 0018 Interviene sull'emendamento Lombardi 2.500 il deputato MATTEO BRAGANTINI (LNA) (Vedi RS), relatore di minoranza. Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati FILIPPO GALLINELLA (M5S) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS), DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) e ROBERTO GIACHETTI (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0125 MATTEO BRAGANTINI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, come relatore semplicemente per cambiare il parere ed esprimere parere favorevole sul primo comma e parere contrario sul secondo. PAGINA: 0125 FILIPPO GALLINELLA. Signor Presidente, immagino che si faranno due dichiarazioni di voto, quindi anche per la seconda parte perché prima non ero intervenuto. Volevo intervenire, ed ho sentito che l'emendamento sarà votato in due parti ed ho quindi farò due dichiarazioni di voto. Era solo per chiarimento. PAGINA: 0125 PRESIDENTE. Per chiarire questo punto con riferimento alla questione dello svolgimento delle dichiarazioni di voto in caso di votazione di un emendamento per parti separate, premesso che i precedenti non sono univoci e, quindi, lasciano un ampio margine di discrezionalità all'apprezzamento della Presidenza, tuttavia dobbiamo anche darci una regola. Quindi avverto – d'altra parte il presidente Giachetti questo lo aveva già anticipato – che, anche al fine di dare ordine ai nostri lavori, sarà consentito lo svolgimento di interventi su ogni singola parte qualora la richiesta di votazione per parti separate sia avanzata e ammessa al momento di passare alla discussione dell'emendamento. Infatti è chiaro che se in quel momento si fa la richiesta dunque si può concedere. Diversamente, vale a dire nel caso in cui la relativa richiesta sia formulata dopo l'avvio delle dichiarazioni di voto, come in questo caso, si manterrà @pagina=0126@l'unitarietà della fase senza consentire lo svolgimento di dichiarazioni di voto separate sulle singole parti oggetto di votazione. Qui la richiesta è stata fatta successivamente e ci sono già state le dichiarazioni di voto, quindi a questo punto non si consentono dichiarazioni di voto per parti separate. PAGINA: 0126 DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, mi scusi, ma riguardo a quanto da lei adesso annunciato, visto che ha fatto riferimento al precedente di ieri del collega Giachetti, ci terrei a precisarle che ieri il collega Giachetti ha sollevato questa perplessità, poi però ha concesso di intervenire ai deputati che non erano intervenuti in precedenza. È accaduta la stessa cosa: prima si è fatta una discussione sull'emendamento nel suo complesso poi è stata chiesta e annunciata la votazione per parti separate e, a quel punto, è stata data la possibilità ai deputati che non erano intervenuti in precedenza sull'emendamento nel suo insieme di poter parlare sulle due parti, tant’è che ieri – cito un esempio – il collega Parentela si è espresso prima su una parte e poi sulla seconda parte. Quindi, credo che lei debba dare la possibilità a chi non si è già espresso sull'emendamento nella sua interezza, come è successo ieri, di potere esprimere il proprio parere sulle due parti dell'emendamento separatamente. PAGINA: 0126 ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, in realtà ieri la questione è stata generata da un mio errore, nel senso che in quell'occasione è stata chiesta precedentemente la votazione per parti separate. |
PAGINA: 0018 Intervengono sull'emendamento Lombardi 2.500 i deputati FILIPPO GALLINELLA (M5S) (Vedi RS), CELESTE COSTANTINO (SEL) (Vedi RS), ADRIANO ZACCAGNINI (SEL) (Vedi RS), EMANUELA CORDA (M5S) (Vedi RS), NICOLA BIANCHI (M5S) (Vedi RS) e TATIANA BASILIO (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0126 FILIPPO GALLINELLA. Grazie Presidente, in precedenza volevo solo sapere se dovevo fare una dichiarazione di voto o ne potevo fare due e quindi ora ne farò una sola come lei ha appena evidenziato.
PAGINA: 0127 CELESTE COSTANTINO. Signora Presidente, in realtà sono stata anticipata dall'intervento dell'onorevole Giachetti. Era per dire che noi abbiamo fatto una richiesta tardiva di votazione per parti separate di questo emendamento, però a questo punto approfitto per fare la mia dichiarazione di voto e per dire che noi voteremo a favore della prima parte dell'emendamento che abbiamo chiesto di votare separatamente che è quella relativa all'elezione a suffragio universale dei senatori, e, invece, voteremo contro alla seconda parte per i motivi che sono stati già argomentati dal mio gruppo. PAGINA: 0127 ADRIANO ZACCAGNINI. Signora Presidente, mi scusi se ho alzato la mano solo all'ultimo, ma sempre per tornare sul tema del Senato delle autonomie, sulla sua composizione e sulla riduzione dei componenti a portavoce di istanze disparate difficilmente componibili in un disegno unitario – contraddicendo il titolo di Senato delle autonomie, come detto prima – ci poniamo il quesito di come si componga in un sistema unitario il discorso delle autonomie nonché di chi gli dia voce. Perché così diventa un luogo di negoziazione, sostanzialmente, di particolarismi, e quindi forse l'opzione di un Senato eletto direttamente dai cittadini, come questa prima parte dell'emendamento propone, sarebbe più appropriata e più conforme a quella che è la necessità del Paese, con una differenziazione funzionale costituzionalmente determinata, ovvero, appunto, un Senato eletto con il proporzionale e con funzioni specifiche differenti. PAGINA: 0127 EMANUELA CORDA. Grazie Presidente. Vorrei intervenire su questo emendamento anche perché il collega Piras ha criticato il discorso del limite dei due mandati che noi, invece, riteniamo fondamentale, perché questo permanere nelle istituzioni decenni e decenni ha fatto sì che si formasse una vera e propria gramigna, in certi casi, senza offendere nessuno, però purtroppo è vero. Quindi, non è un cattivo trattamento della persona, il collega lo paragonava addirittura allo yogurt che ha la sua scadenza, ma è semplicemente un principio, un principio che consentirebbe di mantenere le istituzioni più pulite.
PAGINA: 0128 NICOLA BIANCHI. Signora Presidente, anch'io ci tenevo particolarmente ad intervenire su questo emendamento, anche per precisare perché siamo favorevoli alle due legislature. In primo luogo, per non rendere il politico schiavo dei consensi; questo consente al politico di svolgere veramente i suoi compiti senza scendere proprio a nessun tipo di compromessi. In secondo luogo, perché la politica, secondo noi, riguarda tutti i cittadini. Tutti i cittadini possono occuparsi di politica e quindi fare politica, ma fare politica per due legislature dopodiché ritornare al proprio lavoro. Concludo ricordando che, comunque, questa riforma costituzionale vede la rivisitazione di un Senato in maniera davvero vergognosa, perché rimangono intatti tutti i costi di manutenzione e di gestione dell'istituzione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0128 TATIANA BASILIO. Presidente, anch'io intervengo su questo emendamento, che verrà votato per parti separate, in quanto, secondo noi, comunque è un emendamento di buon senso, e mi appello alla maggioranza affinché voti entrambe le parti, in quanto i senatori devono assolutamente essere eletti a suffragio universale e assolutamente dal popolo, in quanto è impensabile che ci siano delle cariche istituzionali così importanti non elette direttamente dai cittadini italiani. Inoltre, per quanto riguarda la seconda parte, cioè la carica di senatori per coloro che hanno già ricoperto per due volte l'ufficio di sindaco, consigliere regionale o comunale, assessore comunale, presidente della giunta regionale o della provincia autonoma, voglio sempre ricordare che questo non deve diventare un mestiere o un lavoro ma dovrebbe essere semplicemente una missione, un senso civico. Quindi, qualsiasi persona ricopra questa carica deve riportare il senso civico del dovere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). |
PAGINA: 0018 Intervengono sull'emendamento Toninelli 2.4 i deputati ELENA CENTEMERO (FI-PdL) (Vedi RS), ROBERTO CAON (LNA) (Vedi RS), MARCO RONDINI (LNA) (Vedi RS), STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), MATTEO BRAGANTINI (Vedi RS), CRISTIAN INVERNIZZI (LNA) (Vedi RS), PAOLO GRIMOLDI (LNA) (Vedi RS), DAVIDE CAPARINI (LNA) (Vedi RS), ROBERTO SIMONETTI (LNA) (Vedi RS), MARCO DA VILLA (M5S) (Vedi RS), SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), MARTA GRANDE (M5S) (Vedi RS), DAVIDE TRIPIEDI (M5S) (Vedi RS), GIANLUCA RIZZO (M5S) (Vedi RS), ANDREA VALLASCAS (M5S) (Vedi RS), FEDERICA DAGA (M5S) (Vedi RS), GIANCARLO GIORDANO (SEL) (Vedi RS), MATTIA FANTINATI (M5S) (Vedi RS), ANNALISA PANNARALE (SEL) (Vedi RS) e SAMUELE SEGONI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0129 ELENA CENTEMERO. Grazie Presidente, per preannunciare il voto contrario del gruppo di Forza Italia su questo emendamento. In questo emendamento, oltre ad indicare che il Senato è eletto su base regionale, si interviene sul numero di senatori eletti nelle regioni in base alla popolazione, però indicando un numero fisso da tre a cinque fino a tredici. Voglio ricordare che, al Senato, questo articolo è già stato modificato così come era stato presentato nella versione originale da parte del Governo ed è stato proprio modificato nella parte che riguarda la composizione. In modo particolare, voglio ricordare che si tratta di una elezione di secondo grado e che, nella prima versione, erano previsti un minimo di due senatori per regione di diritto.
PAGINA: 0129 ROBERTO CAON. Solo per preannunciare che il gruppo Lega Nord e Autonomie voterà a favore di questo emendamento. PAGINA: 0129 MARCO RONDINI. Grazie Presidente, è stato presentato questo emendamento per cercare di raddrizzare una riforma, che è una riforma che non ci convince assolutamente e, nonostante tutto, noi continuiamo a ritenere che proseguire il dibattito intorno ad una riforma costituzionale in un momento particolare come questo, in un momento in cui abbiamo appreso del pronunciamento della Corte costituzionale intorno alla possibilità di far svolgere un legittimo referendum su un obbrobrio di legge, come quella Fornero, noi riteniamo, al contrario di quanto sostenuto da qualche collega, che questa sia una vera e propria perdita di tempo. Noi riteniamo che sia importante invece magari prendersi del tempo e provare a ragionare intorno a questa iniqua decisione della Corte costituzionale. PAGINA: 0130 STEFANO ALLASIA. Grazie Presidente, indubbiamente, non è che ho da scusarmi sul precedente intervento in cui mi è stata tolta la parola perché ho utilizzato frasi poco piacevoli per l'Aula ma, indubbiamente, come ribadisco, sono nato e cresciuto in periferia a Torino e certi linguaggi sono di uso e costume, anche in ambiti lavorativi che ho sempre frequentato. Indubbiamente sarebbe piacevole per voi schiaffeggiarmi o sculacciarmi.
PAGINA: 0130 MATTEO BRAGANTINI. Presidente, anche a noi non piace questo metodo di parlare delle riforme costituzionali, ma è colpa vostra, della maggioranza, del PD e di Forza Italia, che non ha voluto ascoltare le legittime richieste della minoranza, quelle di potere fare una riforma costituzionale con i contenuti, discutendone e non in assenza del Capo dello Stato. Oggi, quando vi abbiamo chiesto due ore di tempo, perché c'era una sentenza della Corte costituzionale su un referendum molto importante, che va ad incidere sulla nostra discussione, perché in questa riforma costituzionale si andrà a parlare anche del referendum, voi ci avete bocciato anche questa possibilità.
PAGINA: 0130 CRISTIAN INVERNIZZI. Grazie, Presidente. Visto che, con questa riforma costituzionale, stiamo dando vita a una patetica imitazione del Bundesrat e, soprattutto, visto che i proponenti di queste riforme sono, da una parte, una patetica imitazione di un partito di sinistra che dovrebbe interessarsi di esodati e di lavoratori e invece non lo fa (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) e, dall'altro, la patetica imitazione di un partito di opposizione che, invece, è sempre prono a inchinarsi ai voleri dello statista di Firenze – e mi riferisco, ovviamente, a Forza Italia –, con questo emendamento almeno rendiamo meno patetica, appunto, l'imitazione del Bundesrat, perché legare comunque il numero dei senatori all'effettiva popolazione delle regioni, nei quali questi vengono eletti o nominati, mi sembra quanto meno un'operazione di onestà intellettuale che non inficia, in generale, la riforma, purtroppo, ma che comunque, come ho detto, si avvicina almeno a un'immagine di un Senato effettivamente federale e delle autonomie. PAGINA: 0130 PAOLO GRIMOLDI. Presidente, ho sentito tanti che dicevamo, sulla questione del referendum sulla «legge Fornero», che si tratta di materia fiscale. Io vorrei solo ricordare una cosa, cioè che, prima di liquidare la questione, dicendo che è materia fiscale, dobbiamo ricordarci che parliamo di persone che hanno lavorato magari per quarant'anni e che hanno versato dei contributi; prima di liquidarla, dicendo che si tratta di materia fiscale, ricordiamo @pagina=0131@che noi, in quest'Aula, che rappresentiamo comunque la massima istituzione di questo Paese, viviamo in un Paese e in uno Stato, dove non vengono più pagati i contributi dei dipendenti pubblici. Noi, oggi, non stiamo pagando i contributi dei dipendenti pubblici e creiamo una guerra tra poveri, intesa tra dipendenti, a causa della «riforma Fornero», sbagliata, che ha creato questa situazione.
PAGINA: 0131 DAVIDE CAPARINI. Grazie, Presidente. Ho cambiato posto ma il problema rimane sempre lo stesso, ovvero un'Aula e, soprattutto, una parte dell'Assemblea assolutamente insensibile, che, di fronte a ciò che è accaduto, oggi non dà segni di vita. È un'ignominia il fatto che nessuno qui si alzi e faccia il proprio dovere, svolga il proprio compito, rispetti il mandato che ha stretto solennemente con i propri elettori, perché qui sono in tanti che sono stati votati anche per cambiare la «legge Fornero» e anche per rendere più equo il rapporto tra cittadino contribuente e Stato.
PAGINA: 0131 ROBERTO SIMONETTI. Grazie Presidente, qui stiamo parlando della seconda parte della Costituzione, ma di fatto l'articolo, che è stato veramente modificato nei fatti dall'azione politica del Partito Democratico e di questa maggioranza, è l'articolo 1, quando afferma che l'Italia è una Repubblica democratica. Qui siamo in una Repubblica dittatoriale, perché, con la legge elettorale nuova, un solo partito, con un premio di maggioranza, potrà governare. E soprattutto avete modificato il secondo comma, in cui si afferma che la sovranità appartiene al popolo. Ma quale popolo ? Abbiamo avuto tre Presidenti del Consiglio non eletti che determinano la vita delle persone e oggi una sentenza vergognosa della Consulta ha tolto la possibilità al popolo di esprimersi, dopo aver raccolto più di 500 mila firme sottoscritte e autenticate nei vari gazebo da parte dei militanti. Quindi, questa è la vera vergognosa riforma del Partito Democratico, assieme a Forza Italia, che supinamente si inchina al Presidente Renzi per un esclusivo motivo: per avere un Presidente della Repubblica che possa dare la grazia a Berlusconi, perché non ha più il passaporto. PAGINA: 0131 MARCO DA VILLA. Grazie Presidente, questo è uno dei numerosi emendamenti che cercano di riportare delle attività all'interno del Senato in questa riforma che potremmo dire è una riforma della restaurazione. Dopo una rivoluzione, che è avvenuta nel febbraio 2013, anche con l'elezione del MoVimento 5 Stelle all'interno del Parlamento e con delle scelte che hanno anche portato il Partito Democratico a fare le primarie dei singoli candidati nelle liste, che, quindi, rispondevano ad una maggiore richiesta di democrazia da parte dei cittadini italiani, ecco che ci troviamo invece di fronte a una controriforma, @pagina=0132@oserei dire, ad una restaurazione, in cui si toglie il potere ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti all'interno di un'istituzione così importante come quella del Senato. Quindi, è importante cercare di ribadire che il Senato deve rimanere elettivo, che i membri della Camera alta non possono essere dei nominati dei partiti, non possono essere delle persone che fanno un secondo lavoro, che sono sindaci, consiglieri regionali. È quindi veramente importante che tutta la Camera possa votare questo emendamento, che afferma che il Senato della Repubblica deve essere eletto a base regionale, con una ripartizione in base al numero di abitanti di ciascuna regione. PAGINA: 0132 SILVIA CHIMIENTI. Grazie Presidente, la cosa che mi sconcerta di più in questa discussione è la fretta con cui il Governo sta obbligando il Parlamento ad approvare queste riforme costituzionali (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Personalmente, trovo anche gravissimo il fatto che il calendario di domani non preveda lo svolgimento del question time in Aula. Visto che comunque domani è prevista l'interruzione dei lavori alle 16, credo si potesse prevedere l'interruzione alle 15 e garantire il regolare svolgimento del question time, che penso sia un diritto di tutti i parlamentari, ma soprattutto di quelli dell'opposizione. Ma, d'altra parte, siamo in una situazione del tutto anomala, in cui tutto è lecito, in cui si discute lo stravolgimento della Costituzione in mancanza del Presidente della Repubblica, che dovrebbe esserne il massimo garante. Quindi, facendo un bilancio, questo Governo, che da quando è insediato ha approvato decreti solo a suon di continue fiducie, ora sottrae ai cittadini la possibilità di eleggere il Senato e lo fa, commissariando il Parlamento e assoggettandolo ad un patto fatto in segreto con il signor Silvio Berlusconi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0132 MARTA GRANDE. Grazie, Presidente. Vorrei porre all'attenzione dell'Aula la modifica sostanziale che questo emendamento porta al testo di cui stiamo trattando. Mentre nel testo originario si parla del fatto che nessuna regione possa avere un numero di senatori inferiore a due, il nostro emendamento apporta una modifica sostanziale, in quanto vi è una ripartizione su base regionale, e quindi sul numero degli abitanti: tre senatori nelle regioni sino a un milione, quattro nelle regioni con più di un milione di abitanti e fino a due milioni, cinque senatori nelle regioni con più di due milioni di abitanti e fino a tre milioni, dieci senatori nelle regioni con più di tre milioni e fino a quattro milioni e 500 mila abitanti, 13 senatori nelle regioni con più di quattro milioni e 500 mila abitanti e fino a sei milioni, 22 senatori, addirittura, nelle regioni con più di sei milioni di abitanti, mentre la Valle d'Aosta e il Molise eleggono un senatore. Quindi, una modifica sostanziale del testo, che noi abbiamo portato perché crediamo che questo testo che stiamo affrontando vada totalmente rivisto. PAGINA: 0132 DAVIDE TRIPIEDI. Grazie, Presidente. Come membro della Commissione lavoro, non posso esitare dal dare un giudizio anche io alla vergognosa sentenza che oggi si è espressa alla Corte costituzionale (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). Quasi tutti abbiamo ricordato i gravi danni che ha creato a milioni di futuri pensionati questa manovra vergognosa che è stata votata da quasi tutto il Parlamento, ma ci siamo dimenticati di un'altra cosa gravissima, che è la disoccupazione giovanile, che è causa di questa vergognosa manovra che porta, a pieno regime, in pensione un uomo a settant'anni.@pagina=0133@
PAGINA: 0133 GIANLUCA RIZZO. Grazie, Presidente. Questo emendamento parla di elezione dei senatori. Nello specifico, fa delle precisazioni sul numero degli eletti e della ripartizione in virtù della densità di abitanti per singole regioni in base all'ultimo censimento generale. Ma, Presidente, vi è, in effetti, la grande volontà di lasciare l'attuale metodo elettivo del Senato.
PAGINA: 0133 ANDREA VALLASCAS. Grazie, Presidente. Quello che sta accadendo in quest'Aula è lo spettacolo indegno, anzi, è la farsa di un Governo e di una maggioranza che stanno riversando i mal di pancia dei rispettivi partiti sulla Carta costituzionale. Si stanno stravolgendo le regole democratiche, i principi fondamentali di questo Paese, grazie a un accordo sottoscritto con un signore che non si trova neanche nelle condizioni di entrare da cittadino libero in un'Aula del Parlamento.
PAGINA: 0133 FEDERICA DAGA. La ringrazio Presidente, talvolta capita di cadere nella trappola della ruota del criceto, perdendo di vista la causa della situazione nella quale ci si va a trovare. Ora la democrazia rappresentativa ha fallito il suo mandato, perché rappresenta unicamente le lobby nazionali e internazionali, e non più le necessità della popolazione. Questo dato di fatto però, non può essere risolto modificando la Costituzione, perché si tratterebbe solo di avallare il non rispetto della stessa che si protrae ormai da anni. Piuttosto, è utile ricominciare a fare buona politica, tornando ad essere strumento delle istanze cittadine. Questa classe politica è bravissima a non far funzionare ciò @pagina=0134@che di buono abbiamo, anche se perfettibile sul fronte dei diritti, per poterne poi giustificare la finta necessaria modifica. Immagino che si voglia arrivare alla creazione di uno Stato mondiale, lo dimostra il fatto che si siglano continuamente trattati che superano le leggi nazionali e la Costituzione, e mi chiedo: a quando un po’ di buona democrazia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ? PAGINA: 0134 GIANCARLO GIORDANO. Grazie Presidente, intervengo solo per dichiarare il voto favorevole di Sinistra Ecologia Libertà. PAGINA: 0134 MATTIA FANTINATI. Presidente, colleghi, mi immagino questo Senato a regime, non eletto da nessuno, ovvero molti componenti del quale eletti per fare altre cose, come il governatore della regione, come il consigliere, che non eletti vanno ad eleggere il Presidente della Repubblica. Tutti questi che abitano magari fuori verranno tutti a Roma, aspettiamoci pure una rimborsopoli due. Soprattutto aspettiamoci anche che il Senato durerà cinque anni, ma poi questi continueranno a cambiare con un tourbillon di gente che va e viene da questo Senato.
PAGINA: 0134 ANNALISA PANNARALE. Grazie Presidente, siamo chiusi in quest'Aula da un po’ di giorni a discutere di riforme costituzionali. Se diamo uno sguardo veloce ai siti dei principali giornali on-line di questo Paese, non c’è traccia di questo dibattito che stanno provando, peraltro, a reggere, solo le opposizioni, in quest'Aula. Ci avevate raccontato che questa fosse la priorità del Paese e che fosse, addirittura, necessario farla in maniera rapida e frettolosa, ma nessuno sa cosa sta accadendo in questi giorni in quest'Aula. Nessuno sa che si sta modificando, cambiando radicalmente, nella maniera più invasiva, la Carta che raccontava del bene comune più alto di questo Paese, quel bene che, in realtà, ha consentito al Paese di uscire dagli anni più bui del fascismo. Allora, forse siamo ancora in tempo per provare a dimostrare che una riforma costituzionale si possa fare soltanto guardando all'interesse generale e non, invece, per contarsi e dimostrare, nella maniera più bieca, la propria obbedienza al Presidente del Consiglio (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà). PAGINA: 0134 SAMUELE SEGONI. Grazie Presidente, volevo richiamare l'attenzione sulla modalità con cui si sta conducendo questa riforma costituzionale che dovrebbe essere prioritaria, svolta nel massimo della tranquillità e della serenità, mentre invece viene utilizzata un po’ come un campo di battaglia, un terreno di scontro, come una prova di forza muscolare tra degli schieramenti politici che fanno il gioco delle parti, mentre la vera posta in gioco, magari, è il Presidente della Repubblica.
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PAGINA: 0019 Interviene sull'ordine dei lavori il deputato ARTURO SCOTTO (SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0135 ARTURO SCOTTO. Signora Presidente, mentre stiamo qui a discutere della riforma di 40 articoli della Costituzione, la vita istituzionale e politica va avanti e accadono fatti che possono contribuire a cambiare persino il giudizio sulle cose che stiamo votando. Penso al voto del Senato, che in queste ore si sta consumando, dove probabilmente da stasera la maggioranza cambierà, con Renzi che imbarca definitivamente Forza Italia come attore organico del Governo e scarica una parte del suo partito.
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PAGINA: 0019 Intervengono sull'emendamento Lombardi 2.3 i deputati STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS), NICOLA MOLTENI (LNA) (Vedi RS), EMANUELE PRATAVIERA (LNA) (Vedi RS), MATTEO BRAGANTINI (LNA) (Vedi RS), STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), MARCO RONDINI (LNA) (Vedi RS), FILIPPO BUSIN (LNA) (Vedi RS), ROBERTO CAON (LNA) (Vedi RS), CRISTIAN INVERNIZZI (LNA) (Vedi RS), PIERO LONGO (FI-PdL) (Vedi RS), MAURIZIO BIANCONI (FI-PdL) (Vedi RS), GIULIO MARCON (SEL) (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SEL) (Vedi RS), ROBERTA LOMBARDI (M5S) (Vedi RS), GIANNI MELILLA (SEL) (Vedi RS), FILIBERTO ZARATTI (SEL) (Vedi RS) e ADRIANO ZACCAGNINI (SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0135 STEFANO BORGHESI. Presidente, intervengo solo per annunciare il voto favorevole della Lega Nord. PAGINA: 0135 NICOLA MOLTENI. Presidente, in tutta la giornata odierna i parlamentari della Lega Nord sono intervenuti per denunciare la sentenza della Corte costituzionale, che ha bocciato il referendum sulla legge Fornero. Un voto, quello della Corte costituzionale, che rappresenta un vulnus gravissimo per la democrazia e per la possibilità dei cittadini di potere esprimere, con un libero voto, la possibilità di potere tutelare i propri diritti e, in modo particolare, quelli dei lavoratori e dei pensionati.
PAGINA: 0136 EMANUELE PRATAVIERA. Mi associo a quanto ha appena dichiarato il collega Molteni, anche perché, dovendo leggere le posizioni di molti esponenti del Partito Democratico via comunicati stampa, volevo registrare che alcuni parlamentari, tra cui l'ex Ministro Damiano, hanno sollecitato il Governo a prendere in seria considerazione con qualche forma di priorità la revisione della riforma Fornero.
PAGINA: 0136 MATTEO BRAGANTINI. Grazie Presidente. Questo emendamento va a inserirsi nella modifica della composizione del Senato su base regionale, dando dei numeri e cambiando un po’ in confronto al testo che ci è pervenuto, soprattutto prevedendo che i senatori siano elettivi. Questo è importante perché noi crediamo nella democrazia.
PAGINA: 0136 STEFANO ALLASIA. Grazie Presidente. Io voglio riprendere esclusivamente gli interventi che sono avvenuti qualche tempo fa, qualche intervento fa, di colleghi, di esponenti altolocati, baroni, che in quest'Aula hanno dichiarato che la Lega Nord ha imbrogliato i militanti che hanno raccolto le firme, perché tutti sapevano benissimo che il referendum sarebbe stato dichiarato inammissibile. Io vorrei capire come uno poteva sapere.
PAGINA: 0137 MARCO RONDINI. Grazie Presidente. Intervengo semplicemente per riprendere quello che hanno segnalato anche i miei colleghi, che giustamente continuano a ricordare a un'Aula che in buona parte ha applaudito al pronunciamento della Consulta che il loro applauso suona come uno schiaffo a quelle centinaia di migliaia di esodati e a quei milioni di persone che si aspettavano di poter andare in pensione. Uno schiaffo a persone che avevano l'unico torto di volersi esprimere intorno a una legge che è, come abbiamo già avuto modo di dire più volte, frutto di una vera e propria intenzione di macelleria sociale. PAGINA: 0137 FILIPPO BUSIN. Grazie Presidente, noi siamo qui da giorni a celebrare quella che potrei definire la notte della Repubblica, visto che stiamo cambiando una Costituzione che è stata messa sul piatto di uno scambio di bassissimo lignaggio da parte di due persone che non fanno parte di quest'Aula, Aula che è stata per giorni e giorni umiliata da una riforma scritta male, con nessun effetto positivo. Un testo che non è stato adeguato a quelle che sono le esigenze di una società che cambia. Abbiamo perso una grande occasione. E a suggellare questo momento c’è stata anche questa contestabilissima decisione della Consulta di rendere incostituzionale un referendum legittimo che ci è costato sacrifici, tempo e denari che abbiamo raccolto perché ci siamo appellati all'ultimo strumento a nostra disposizione, che è quello di coinvolgere il popolo, di cui noi non abbiamo paura, e, quindi, la democrazia, di cui noi non abbiamo mai paura (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). PAGINA: 0137 ROBERTO CAON. Grazie Presidente, io dico che oggi il Partito Democratico deve pensare a cambiare nome perché stona con quello che è successo: non difendete il vostro ex elettorato, l'elettorato che avevate. Infatti, di democratico oggi non c’è più nulla, perciò cominciate a pensare a un altro nome perché in qualsiasi piazza, in qualsiasi televisione, in qualsiasi posto dove io posso andare, io dirò che voi non meritate la parola «democratico» nel vostro partito (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie – Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico). PAGINA: 0137 CRISTIAN INVERNIZZI. Grazie Presidente, gli esponenti del Partito Democratico addirittura urlano perché dà fastidio ricordare che mentre voi vi preoccupate delle banche e magari oggi festeggiate perché Monte dei Paschi di Siena è stata (Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico)... è inutile continuare. PAGINA: 0138 PIERO LONGO. Signora Presidente, io potrei aggiungermi all'urlata indignazione dei colleghi che stanno alla mia destra fisica sulla sentenza della Corte costituzionale, ma, ahimè, non conoscendone la motivazione, rinvio tutto a quel giorno, a meno che i colleghi non abbiano qualche cosa in più di conoscenza: la motivazione, non credo. PAGINA: 0138 MAURIZIO BIANCONI. Grazie Presidente, in questo dibattito un po’ schizofrenico io ero rimasto indietro di una puntualizzazione. Io sono un firmatario del referendum della Lega (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) e l'avevo firmato perché, a prescindere da tutto ed essendo le pensioni una forma di retribuzione differita, pensavo che il diritto al lavoro fosse prevalente su ogni motivo ostativo.
PAGINA: 0138 GIULIO MARCON. Grazie signora Presidente, annuncio il voto favorevole di Sinistra Ecologia Libertà a questo emendamento. PAGINA: 0138 ARCANGELO SANNICANDRO. Come al solito in un minuto non potremo esprimere un ragionamento.
PAGINA: 0139 ROBERTA LOMBARDI. Grazie, volevo illustrare l'emendamento. È partita la discussione in velocità, prima che ne avessi modo.
PAGINA: 0140 GIANNI MELILLA. Grazie Presidente, il legislatore ha cercato di blindare la revisione della Costituzione con l'articolo 138 ma a nessuno è venuto in mente di insistere più di tanto nel vedere anche a livello regolamentare come introdurre un meccanismo diverso rispetto alle leggi ordinarie quando si affrontavano le leggi di revisione costituzionale. Perché questo ? Perché nella Prima Repubblica – noi abbiamo ereditato un Regolamento che viene in gran parte da quell'impostazione – nessuno poteva avere un dubbio sul fatto che l'arco costituzionale cioè i partiti che si riconoscevano nella Costituzione potessero cambiare la Costituzione attraverso addirittura il contingentamento dei tempi come se in questo momento stessimo approvando la conversione in legge di un decreto-legge. Ma ci rendiamo conto di quale aberrazione: stiamo dando vita veramente ad una proposta di revisione costituzionale che è una bestemmia rispetto a quello che la Prima Repubblica ci ha trasmesso in modo lungimirante. PAGINA: 0140 FILIBERTO ZARATTI. Signor Presidente, nella Repubblica italiana ante Renzi si usava che, quando cambiava la maggioranza, il Governo doveva tornare alle Camere per ottenere nuovamente la fiducia. Ora mi rendo conto che questo possa essere considerata, come diceva il presidente Giachetti, una prassi politica e che quindi non fa precedente. Non credo che questa cosa passi neanche per l'anticamera del cervello di Renzi. Di fronte ad una cosa come questa noi avremmo potuto appellarci al Presidente della Repubblica se al Quirinale ci fosse qualcuno. Questo per dire che le preoccupazioni che le opposizioni avevano nel chiedere di non andare avanti con questa discussione sulla Costituzione e sulle riforme elettorali in assenza del Presidente della Repubblica, quelle preoccupazioni erano fondate. Nella fattispecie che si sta realizzando abbiamo un'anomalia enorme cioè con un Governo che cambia maggioranza e che non ottiene la fiducia nuovamente delle Camere. PAGINA: 0140 ADRIANO ZACCAGNINI. I rilievi di metodo e le contraddizioni nel proseguire questa discussione sono evidenti. Mi soffermerò ancora una volta su questa configurazione del Parlamento, sulla traduzione in termini normativi di accordi politici mirati alla garanzia di interessi dei contraenti del patto che vanno, al di là, dell'esigenza di governabilità. Ebbene credo che sia importante sottolineare ed evidenziare come la composizione del Senato sia in stretta correlazione con la nomina e l'elezione di figure di garanzia. Tali figure di garanzia rischiano di diventare e di essere compresse in una logica maggioritaria e non affidate ad una logica pienamente rappresentativa.
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PAGINA: 0020 Intervengono sull'emendamento Bianconi 2.5 i deputati ELENA CENTEMERO (FI-PdL) (Vedi RS), DAVIDE CAPARINI (LNA) (Vedi RS), STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), MARCO RONDINI (LNA) (Vedi RS), GUIDO GUIDESI (LNA) (Vedi RS), MATTEO BRAGANTINI (LNA) (Vedi RS), ROBERTO SIMONETTI (LNA) (Vedi RS), ROBERTO CAON (LNA) (Vedi RS), NICOLA MOLTENI (LNA) (Vedi RS), PAOLO GRIMOLDI (LNA) (Vedi RS), CRISTIAN INVERNIZZI (LNA) (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SEL) (Vedi RS), FILIBERTO ZARATTI (SEL) (Vedi RS), ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI) (Vedi RS), FILIPPO GALLINELLA (M5S) (Vedi RS),GIULIO MARCON (SEL) (Vedi RS), GIANNI MELILLA (SEL) (Vedi RS), CELESTE COSTANTINO (SEL) (Vedi RS), FRANCO BORDO (SEL) (Vedi RS), GIANCARLO GIORDANO (SEL) (Vedi RS) e DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0141 ELENA CENTEMERO. Grazie Presidente, intervengo per annunciare il voto contrario del gruppo di Forza Italia a questo emendamento. PAGINA: 0141 DAVIDE CAPARINI. Grazie Presidente, annuncio il voto favorevole della Lega Nord. PAGINA: 0141 STEFANO ALLASIA. Grazie Presidente, a differenza di tanti altri miei colleghi del gruppo della Lega, voglio entrare nel merito di questo emendamento, perché bisogna riconoscere che state «stuprando» la democrazia con questa riforma costituzionale, con la Consulta, con la Corte costituzionale che oggi ha dato un parere assolutamente negativo a una riforma necessaria che i cittadini italiani richiedevano e che voi, sul vostro territorio, nel territorio del PD e di Forza Italia, costantemente ogni giorno ribadite che deve essere riformata. Abbiamo sentito, non solo per mezzo della stampa, ma anche in quest'Aula, tanti di voi rivendicare che la legge Fornero, la legge di «Elsa la Belva» come viene definita a Torino, doveva essere cancellata. Oggi, purtroppo, chiudiamo una pagina spiacevole di questa storia della Repubblica con un esito negativo, ma abbiamo ancora aspettative che quelli che hanno volontà di emergere con la propria volontà politica e sociale pongano le condizioni per legiferare e cancellare questa porcata. PAGINA: 0141 MARCO RONDINI. Grazie Presidente, torniamo con i nostri interventi a fare quello che qualche nostro collega ha definito una perdita di tempo e cioè ci soffermiamo, ancora, intorno a quell'iniqua sentenza che impedirà ai cittadini italiani di esprimersi democraticamente su una legge fiore all'occhiello del Governo Monti, votata dai parlamentari dei partiti che sostenevano quel Governo che obbediva agli ordini degli euroburocrati. I parlamentari che hanno votato quell'incredibile, allucinante riforma portano la responsabilità morale di esodati e di incazzati, perché è difficile definire altrimenti chi si è visto sottrarre un diritto che aveva maturato in tanti anni di lavoro.
PAGINA: 0142 GUIDO GUIDESI. Presidente, la giornata di oggi è una giornata strana; alquanto a lutto per la democrazia, la definirei. E in quest'Aula c’è qualche deputato che parla di imbroglio da parte della Lega nei confronti dei propri cittadini. Il deputato Mazziotti Di Celso ha citato erroneamente i militanti della Lega Nord. Dico erroneamente perché innanzitutto bisognerebbe sapere, collega, cosa vuol dire militare in un partito; e noi lo sappiamo bene. Sappiamo di avere gente seria e onesta, che è stata ai banchetti alla domenica mattina, al freddo, per raccogliere le firme per i lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). Per i lavoratori, ai quali voi avete dato uno schiaffo con il vostro Governo, che con quella legge ha distrutto comunità intere. PAGINA: 0142 MATTEO BRAGANTINI. Presidente, questo è un emendamento, come gli altri, che va a prevedere l'elezione diretta del Senato. Veramente in un giorno come questo c’è stato uno schiaffo alla democrazia, ai cittadini, ai pensionati, a quelle persone che avevano lavorato 35-36 anni con un patto, un patto sociale che diceva che se avessero versato i contributi, ad una certa età finalmente avrebbero potuto ritirarsi dal lavoro attivo, diventare dei pensionati e magari poter dare una mano ai propri figli, fare i nonni, tenere i figli durante la giornata. Voi avete voluto, con il vostro riso, andare contro i lavoratori, la gente che ha lavorato per tutta la vita, per salvare i soliti burocrati e boiardi di Stato, che magari, per troppi anni, anche grazie a Monti, hanno preso degli stipendi spropositati. PAGINA: 0142 ROBERTO SIMONETTI. Presidente, i temi sono importanti quando si parla di Costituzione, e già parlarne in vacanza di Presidenza è un'anomalia tipica di questo Paese. Ma le anomalie qui sono all'ordine del giorno, così come ci sono dei deputati che all'ordine del giorno dicono che parlare di lavoro, parlare di esodati, parlare di legge Fornero è una grandissima perdita di tempo. Sono gli stessi deputati che poi dicono che chi vuole cercare di modificare una legge vergogna, fatta da un Parlamento e da un Presidente non eletto, è anch'essa una presa in giro. Io credo che sia questa la grande presa in giro, quella di un Parlamento che non all'unisono vuole modificare delle norme senza avere il consenso dei cittadini, perché, guardi Presidente, le firme che sono state raccolte erano tutte firme vere, tutte firme di persone che volevano sostanzialmente poter dire la loro. E nessuno ha voluto prendere in giro nessuno se non cercare di avere quel diritto che, invece, dei Presidenti del Consiglio non eletti hanno tolto loro. PAGINA: 0142 ROBERTO CAON. Presidente, in merito al discorso che sentivo prima, che i militanti non hanno fatto il loro lavoro, oppure che in qualche maniera li abbiamo presi in giro, forse tanti di voi deputati non sa cosa vuol dire essere militanti della Lega Nord, prima di tutto. Questo è importante. Voi siete solo dei chiacchieroni che aspettate solo che qualcuno vi porti qui. Militare nella Lega Nord è ben diverso e sicuramente quelle firme sono state tirate su con tanto cuore. C'erano tante persone che avevano votato per voi, sotto a quei banchetti che ci portavano le firme. Tantissime. E io sono convinto che queste persone non vi voteranno più. PAGINA: 0143 NICOLA MOLTENI. Presidente, purtroppo, come è già stato più volte ribadito, la giornata di oggi è una giornata storica in negativo perché la sentenza della Corte costituzionale, che non smetteremo mai di condannare e di censurare nel merito, ha rappresentato l'impossibilità per il popolo di poter decidere in merito alla tutela dei propri diritti. Io credo sia superficiale e banalizzare questa giornata è un insulto nei confronti dei tanti lavoratori che da questo referendum attendevano delle risposte certe. Quindi, credo sia un segno di rispetto nei confronti dei lavoratori, dei pensionati e degli esodati che, da parte del Partito Democratico, qualcuno, in questo momento, anziché bollare la giornata di oggi con commenti o risi, anche abbastanza ironici e ipocriti, prenda la parola e giustifichi il proprio pensiero rispetto a queste categorie di lavoratori che riponevano grande fiducia e grandi speranze in questa riforma. PAGINA: 0143 PAOLO GRIMOLDI. Grazie Presidente, il dato di oggi è che noi vediamo un PD che sa far politica, che ha le idee chiare, che dice le proprie opinioni e noi le riconosciamo tra mille difficoltà di carattere economico, mi riferisco al presidente della Commissione lavoro Damiano, che purtroppo però è in minoranza. E vedo buona parte invece del PD, che è anche maggioranza, che, come minimo, ha qualche problema di connessione con la realtà perché si mette ad applaudire quando qualcuno dice che parlare di esodati è perdita di tempo, perché si mette a ridacchiare perché il popolo non andrà a votare sulla schifezza Fornero, perché si mette ad applaudire perché la Consulta boccia un referendum democratico e fa chiacchiericcio e scherno del voto del popolo. Un PD, che purtroppo oggi è maggioranza e che ha dimenticato le sue radici, al quale oggi dire comunista sarebbe fare un complimento. PAGINA: 0143 CRISTIAN INVERNIZZI. Grazie Presidente, stavo pensando che obiettivamente forse noi abbiamo preso in giro i nostri militanti, chiedendogli di raccogliere firme che fossero valide, che corrispondessero effettivamente al volere dei cittadini. Avremmo dovuto fare probabilmente come in Liguria recentemente, dovevamo raccogliere firme false e mandare magari sotto gazebo cinesi, zingari e persone prezzolate. A quel punto magari il Partito Democratico avrebbe considerato la nostra raccolta firme, degna di essere presa in considerazione e non irrisa.
PAGINA: 0143 ARCANGELO SANNICANDRO. Voteremo a favore dell'emendamento Bianconi 2.5 perché vuole salvare il principio del suffragio universale. Noi l'abbiamo conquistato appena nel 1946, ultimi in Europa, e oggi siamo i primi in Europa ad eliminarlo. Sia chiaro questo, io vorrei che i deputati contemporanei si ricordino quanto è costato arrivare nel 1946 a conquistare il suffragio universale senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione e di condizioni personali e sociali. Ci sono stati i morti, è stata una battaglia secolare di uomini e donne. Nel 1912, appena fu concesso il suffragio agli @pagina=0144@uomini e le donne restarono escluse, d'altra parte così come gli uomini nel periodo fascista, fino al 1946 ci sono stati anni di carcere che i nostri padri hanno subito, hanno sopportato e non si sono piegati, non di fronte a Renzi, di fronte a Mussolini.
PAGINA: 0144 FILIBERTO ZARATTI. Grazie, Presidente. Dopo l'intervento così appassionato e nei contenuti condivisibili del collega Sannicandro, io vorrei sottolineare un altro aspetto, cioè il fatto che, ancora una volta, in questo Parlamento, si consuma una pagina brutta, la pagina di un inciucio che una volta era vissuto clandestinamente e adesso è assurto a Patto del Nazareno e che determina il fatto che in questo Parlamento cambia una nuova maggioranza.
PAGINA: 0145 ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Grazie, Presidente. Scelta Civica per l'Italia voterà contro questo emendamento. Vorrei rispondere rapidissimamente ai colleghi della Lega Nord. Io non ho affatto insultato né detto che hanno imbrogliato i militanti della Lega Nord. Io penso che ai militanti della Lega Nord nessuno abbia detto che la Corte costituzionale dice, da vent'anni, che i referendum sulle pensioni non si possono fare.
PAGINA: 0145 FILIPPO GALLINELLA. Grazie Presidente, vorrei intervenire ovviamente a favore dell'emendamento Bianconi 2.5, però, tramite lei, vorrei rispondere al collega Mazziotti Di Celso, perché sicuramente è colpa del Governo, dei Governi; è per colpa dell'euro che si è creata tutta questa situazione della riforma Fornero, come altre diaboliche strette sulla testa dei cittadini italiani. Comunque, noi appoggeremo l'emendamento Bianconi, perché parla di Senato a suffragio universale e ne indica anche una riduzione nel numero. Potevamo essere anche più incisivi: noi eravamo anche d'accordo per fare una riforma che prevedesse di chiuderlo del tutto, non questa banderuola che è stata paventata dal Premier. E poi faccio notare che si prevede anche una riduzione dei senatori per alcune regioni. Per esempio, io provengo dall'Umbria e, con la legge precedente, sono stati eletti sette senatori, con questa proposta se ne prevedono due di senatori, quindi credo che sia la direzione giusta da seguire. Io credo che, per chi ha coerenza con le parole che sono state dette durante la campagna elettorale da molti colleghi – faremo questo, faremo quell'altro –, sarebbe opportuno quanto meno essere un po’ credibili, anche per riprendere un po’ di credito rispetto ai propri elettori. Quindi, io vi invito a ragionare un attimo con la testa, a non tremare davanti a delle imposizioni del gruppo, di qualche caporale, perché secondo me la libertà è una qualità che noi dobbiamo difendere a prescindere. PAGINA: 0145 GIULIO MARCON. Grazie Presidente, io sostengo questo emendamento e penso @pagina=0146@che il valore del suffragio universale debba essere difeso sempre. Questa riforma elettorale di fatto svuota il valore del suffragio universale: due terzi dei componenti della Camera saranno nominati di fatto dai segretari di partito, perché capilista con la nuova legge elettorale, e i membri del Senato non saranno eletti. Quindi, noi ci troveremo in una situazione paradossale per cui, su 730 membri del Parlamento, in realtà solamente circa 200 potranno essere eletti direttamente dal popolo. Quindi, noi crediamo che il valore del suffragio universale vada difeso. Ecco perché questo emendamento è un emendamento che va votato e crediamo che questo sia, come dire, il principio fondamentale di una sana democrazia. In questi anni c’è stato uno svuotamento della rappresentanza, che purtroppo ha agito su tanti livelli delle istituzioni nazionali, europee ed internazionali. Noi dobbiamo difendere il principio della rappresentanza e della democrazia e, quindi, il suffragio universale è fondamentale per difendere questo principio e per sostenerlo in ogni sede (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà). PAGINA: 0146 GIANNI MELILLA. Grazie Presidente, il presidente Sisto ha sostenuto nella sua relazione che noi siamo in presenza di un monocameralismo partecipativo. Io penso che, invece, siamo in presenza di un bicameralismo imperfetto e molto attenuato. E per questo motivo il Senato non può non essere eletto direttamente dai cittadini, perché ha ancora molte competenze importanti. Il fatto che, come ci ricordava adesso il collega Marcon, state per approvare al Senato una legge che blocca i cento capilista – oggi c’è un articolo di D'Alimonte, che ha simulato che il 70 per cento dei deputati saranno praticamente presi da questi cento capilista –, se anche il Senato non sarà eletto dai cittadini, ma sarà un affare di 800 consiglieri regionali, vorrà dire che alcune centinaia di persone si riuniranno in un pomeriggio e, tra di loro, si eleggeranno senatori. Ma ci rendiamo conto di cosa stiamo facendo ? PAGINA: 0146 CELESTE COSTANTINO. Grazie Presidente, mi permetta di rivolgere un ringraziamento, non solo a nome del mio gruppo, ma anche personale, all'onorevole Sannicandro, che in tutto questo provvedimento è stato una guida, una goccia che ci ha sempre riportato al percorso e all'importanza di questo provvedimento (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Ecologia Libertà, MoVimento 5 Stelle e Lega Nord e Autonomie). Lo voglio fare perché, se prima è scappata a tutti una risata – non è per polemizzare, perché ho riso anch'io davanti all'appellativo «compagni» detto in questo contesto, non perché penso che qualcuno non debba essere appellato così – io penso però che non dobbiamo risolvere tutto con una risata.
PAGINA: 0146 FRANCO BORDO. Grazie, Presidente. Ha ragione la collega Costantino: vi è poco @pagina=0147@da ridere, vi è molto da piangere. Stiamo costruendo, state costruendo una democrazia asserragliata, chiusa dentro un fortino, senza più vedere la gente in faccia, i suoi problemi, i suoi bisogni. Vi è bisogno di ben altro da portare qui dentro.
PAGINA: 0147 GIANCARLO GIORDANO. Grazie, signora Presidente. Penso che sia arrivato il momento di uscire anche noi da questa ingenuità, dal chiedere, dal lanciare appelli. La verità è che state procedendo – lo dico in particolar modo agli amici del PD – con serena incoscienza alla manomissione definitiva della Costituzione, completando il lavoro iniziato dalla destra in questi ultimi vent'anni. Ora, l'incoscienza ve la concedo, perché può essere l'alibi dell'intelligenza, però, se uno vi avverte, quell'alibi poi cade, e allora l'incoscienza non c’è più; quindi, io non vi credo più (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà). PAGINA: 0147 DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Innanzitutto, mi spiace che non ci sia il collega Bianconi che possa esprimersi su questo emendamento, perché, in qualche modo, è stata forse un'unica voce piacevole alla nostra sinistra, che esprimeva del dissenso verso questa scellerata riforma della Costituzione. Ci terrei a sottolineare che alla fine il suo emendamento sottolinea la necessità di un Senato eletto a suffragio universale e con una riduzione del numero di senatori.
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PAGINA: 0020 Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati MASSIMILIANO FEDRIGA (LNA) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS), FILIBERTO ZARATTI (SEL) (Vedi RS), ROCCO PALESE (FI-PdL) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS), DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS), e GIULIO MARCON (SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0147 MASSIMILIANO FEDRIGA. Presidente, mi risulta che coloro che hanno chiesto di parlare sul prossimo emendamento, calcolando @pagina=0148@i tempi, facciano palesemente sforare il calendario rigido, immodificabile, deciso dal Partito Democratico. Sforando quel tempo è palese che, come in moltissimi precedenti attuati dalla Presidenza, per esempio sulle dichiarazioni di voto in seduta notturna che permettevano di far calcolare un tempo entro il quale non si poteva votare, allo stesso modo, ovviamente, questo calcolo sia fatto nella seduta odierna e, quindi, sospendere immediatamente la seduta, in quanto non si potrebbero rispettare i tempi concordati nel calendario. PAGINA: 0148 PRESIDENTE. Come è già stato chiarito nella seduta di ieri, dalla presentazione di un numero elevato di iscrizioni, non discende l'obbligo della Presidenza di sospendere o di non rispettare il calendario, anche perché molti di questi interventi sono a titolo personale e possono durare al massimo per un minuto, ma magari anche trenta secondi, come lei sa dalla sua esperienza parlamentare. Poiché ancora mancano 35, quasi 40 minuti, direi che sarebbe prematuro adesso anticipare la conclusione dei lavori. Però, invito anche i presidenti dei gruppi a collaborare, per potere portare avanti un andamento ordinato dei lavori. PAGINA: 0148 FILIBERTO ZARATTI. Grazie Presidente, visto quello che è accaduto anche nelle serate precedenti, ieri sera con il Presidente Giachetti, e anche l'altro ieri sera con la Presidente Sereni, penso che sarebbe opportuno forse utilizzare lo stesso metodo. Il metodo che è stato utilizzato era quello di mettere immediatamente al voto l'emendamento in questione, che poi era il cosiddetto «lodo Palese», e poi chiudere la seduta. PAGINA: 0148 ROCCO PALESE. Grazie Presidente, il collega ha sostanzialmente già anticipato che se lei consente di mettere al voto l'emendamento successivo, Bianconi 2.9, e se c’è l'accordo politico in questo senso, potremmo anche finire subito a seguito di votazione, invece che finire alle 22,10, alle 22,20, ottenendo lo stesso risultato. PAGINA: 0148 PRESIDENTE. La ringrazio, deputato Palese, ma non c’è l'accordo di tutti i gruppi su questo. Il Partito Democratico ha già fatto segno che non è d'accordo. PAGINA: 0149 DAVIDE CRIPPA. Presidente, anzitutto anche noi aderiamo a quello che è stato il «lodo Palese», meglio specificato anche come «lodo Sereni», visto che poi è stata lei l'artefice di chi ha fatto una mediazione, come l'ha definita, politica, essendo in quel caso il Presidente della Camera facente funzioni.
PAGINA: 0149 PRESIDENTE. Deputato Crippa, non mancano dieci minuti. Se mancassero dieci minuti, magari lei avrebbe ragione, ma poiché mancano 35 minuti, lei capisce che non si può chiudere a piacere, quando qualcuno ha deciso di chiudere. Andiamo avanti così, magari riusciamo a portarci anche avanti con il tempo. PAGINA: 0149 GIULIO MARCON. Signora Presidente, io penso che il buon senso dovrebbe guidarci. Noi voteremo ancora un emendamento. Dobbiamo semplicemente scegliere se votarlo alle 21,30 o se votarlo alle 22,30. Siccome è stata una giornata lunga ed abbiamo cominciato alle 9 questa mattina, dobbiamo scegliere con un po’ di razionalità se questo emendamento che voteremo – perché ne voteremo uno – lo voteremo tra cinque minuti o lo voteremo tra un'ora. Io penso che sia ragionevole votarlo tra cinque minuti e lasciarci riposare per riprendere domani un'altra giornata. |
PAGINA: 0021 Intervengono sull'emendamento Bianconi 2.9 i deputati GIANCARLO GIORGETTI (LNA) (Vedi RS), ARTURO SCOTTO (SEL) (Vedi RS), GIRGIS GIORGIO SORIAL (M5S) (Vedi RS) ed ETTORE ROSATO (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0149 GIANCARLO GIORGETTI. Presidente, ho chiesto di intervenire al termine di questa giornata che io ora ritengo triste, triste per la democrazia, per una serie di ragioni, che vorrei riepilogare in modo sobrio, richiedendo l'attenzione – capisco al termine di questa giornata – anche dei colleghi.
PAGINA: 0150 ARTURO SCOTTO. Grazie Presidente. Io farò soltanto una dichiarazione di voto a favore di questo emendamento, ma voglio fare anche una riflessione al termine di questa lunga giornata.
PAGINA: 0151 GIRGIS GIORGIO SORIAL. Questa Camera sembra diventare sempre di più una specie di mondo parallelo, un mondo completamente lontano dal mondo reale, perché mentre noi siamo qui continuiamo a sentire le urla delle persone che da fuori non ce la fanno più, di quelle persone che non hanno più un lavoro, di quelle persone che prendono una pensione minima, di quelle persone che sono costrette da voi a continuare a lavorare pur non essendo in condizioni di farlo perché continuate ad allontanare la fine dell'età lavorativa e, quindi, l'età pensionabile.
PAGINA: 0152 ETTORE ROSATO. Grazie Presidente. Io ho chiesto la parola dopo gli interventi del collega Giancarlo Giorgetti e del collega Scotto perché ritengo utile dare alcune risposte. Poi la pubblicità progresso che ha fatto il nostro collega Sorial sulla loro manifestazione lascia noi un po’ interdetti, perché continuano le offese da parte del MoVimento 5 Stelle, veramente gratuite in questa giornata. Noi le abbiamo ascoltate con grande pazienza, numerosissime. E io mi sento, Presidente, di ringraziare tutti i colleghi del mio gruppo che pazientemente hanno ascoltato per giornate intere delle offese che venivano gratuite da parte del MoVimento 5 Stelle, peraltro anche per tenere questo clima di collaborazione che noi abbiamo provato a tenere in tutto questo tempo. Riconosco che molti deputati di opposizione hanno contribuito a costruirlo, ma per il resto credo che sia veramente ingeneroso. Presidente, quindi, la pregherei in tal senso di tener conto anche della tenuta, della pazienza di tanti colleghi che si sentono attribuire il termine di disonesto. È un limite di pazienza che poi anche per noi non è un limite sempre raggiungibile (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Nel merito, però, io volevo dare una risposta... |
PAGINA: 0021 Dopo un richiamo al Regolamento del deputato MASSIMILIANO FEDRIGA (LNA) (Vedi RS), intervengono sull'emendamento Bianconi 2.9 i deputati ROCCO PALESE (FI-PdL) (Vedi RS), nel corso del cui intervento deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie espongono cartelli che gli assistenti parlamentari, su invito del Presidente, rimuovono, ROCCO BUTTIGLIONE (AP) (Vedi RS), GIANCARLO GIORDANO (SEL) (Vedi RS), DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), MANLIO DI STEFANO (M5S) (Vedi RS) e ARCANGELO SANNICANDRO (SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0153 MASSIMILIANO FEDRIGA. Presidente, articolo 58. Noi non accettiamo che non venga richiamato il deputato Rosato, quando dice che la Lega ha estorto delle firme, da parte della Presidenza (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie – Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PAGINA: 0153 ROCCO PALESE. Signora Presidente, io sono d'accordo con quello che poco fa il collega Rosato ha affermato, cioè che noi dobbiamo cercare di lavorare in Parlamento per far stare meglio il Paese. Quello che vorrei premettere è che, al di là delle posizioni che sono emerse anche all'interno del mio gruppo, sono fortemente... (I deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie mostrano cartelli recanti le scritte: «LA GUARDIA MUORE MA NON SI ARRENDE. MERDE !», «LADRI DI DEMOCRAZIA», «ELIMINATO IL DIRITTO DI VOTO», «LAVORATORI FREGATI DAL PD»). PAGINA: 0155 ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, se lei vuole dichiarare decaduto l'emendamento e chiudere la seduta io rinuncio al mio intervento, altrimenti parlo. PAGINA: 0156 GIANCARLO GIORDANO. Signora Presidente, intervengo giusto per non far passare sotto silenzio e nella distrazione generale l'acume e l'intelligenza con cui il Partito Democratico e il collega Rosato hanno inteso forzare o costringerci ad andare avanti nei nostri lavori legittimamente e anche per sottolineare insieme a questo, rivolgendomi a lui con molta educazione e garbo, alcune delle parole che ha usato anche verso SEL. Noi proposte di collaborazione mica ne abbiamo ascoltate tante in questi giorni; debbo dire che, ed è una differenza, un solco che si scava sempre più, è utile precisare che Sinistra Ecologia Libertà con Berlusconi e con la destra ha ancora qualche difficoltà politica di rapporto, a differenza del PD che si sta dimostrando un partito di bocca buona, mettiamola così (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà). PAGINA: 0156 DAVIDE CRIPPA. Grazie Presidente, le volevo far notare, visto che adesso ho da fare un intervento a titolo personale, che sono le 10 meno tre minuti e che è consentito ai gruppi di fare al massimo un secondo intervento, perché poi sono, di fatto, le 10 ed è l'orario che era stato prestabilito per la chiusura. Vorrei anche far notare che i gruppi di maggioranza e la finta opposizione che sostiene le riforme, di fatto, hanno parlato in tre e pertanto ci sono tre di maggioranza e tre di opposizione.
PAGINA: 0156 MANLIO DI STEFANO. Presidente, tornando al merito, con questo emendamento si chiede una cosa di democratica normalità, ovvero che ci sia suffragio, quindi che si possano votare questi senatori e che li si dimezzi. Ma in questa situazione surreale, in cui sinceramente non capisco più qui dentro chi crede che questa riforma sia giusta e chi sbagliata, perché tra di voi vi state contraddicendo in continuazione, mi chiedo: davvero siete così intenzionati e ostinati a portare avanti una riforma nella quale non credete neanche voi ? Davvero quella poltrona e quel Renzi che avete eletto a padre-padrone del PD vale più dei vostri ideali e dei vostri valori ? Perché oggi mi sembra che li stiate svendendo completamente. Intanto vi comunico che, al Senato, ventinove persone più coraggiose di voi hanno già abbandonato Renzi e la sua dittatura con Berlusconi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). PAGINA: 0156 ARCANGELO SANNICANDRO. Scelgo Buttiglione, per dirgli che la Corte costituzionale tantissime volte ha emesso sentenze che hanno arricchito – se così si può dire – i lavoratori, indipendentemente dalle questioni di bilancio. Faccio un esempio unico: era ministro Mastella, la @pagina=0157@Corte costituzionale fece una serie di sentenze con cui disse che i pensionati al minimo avevano diritto ad avere l'integrazione al trattamento minimo anche quando sono plurititolari, ossia hanno, per esempio, oltre la pensione propria anche quella ai superstiti. Sapete quanti miliardi dovette sborsare lo Stato in quell'occasione ? Addirittura lo Stato pagò gli arretrati ai pensionati in sei rate annuali ! Quindi, la Corte non fece questioni di bilancio, perché se l'interpretazione fosse quella che dice lei, come giustamente è stato ricordato da un collega della Lega, non ci sarebbe legge che possa arrivare alla Corte costituzionale quando è sostenuta da una spesa di bilancio (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Ecologia Libertà e Lega Nord e Autonomie). |
PAGINA: 0021 PRESIDENTE (Vedi RS). Rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani. |
PAGINA: 0157 PRESIDENTE. Colleghi, gli altri interventi sull'emendamento sono stati ritirati, dunque passiamo ai voti.
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PAGINA: 0022 Sull'ordine dei lavori e per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo. (Vedi RS) |
PAGINA: 0157 Sull'ordine dei lavori e per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo (ore 22). |
PAGINA: 0022 Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati SIMONA FLAVIA MALPEZZI (PD) (Vedi RS), MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS) e DAVIDE CAPARINI (LNA) (Vedi RS), il quale chiede l'istituzione, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento, di una Commissione che accerti la fondatezza delle accuse formulate dal deputato Rosato; dopo precisazioni del PRESIDENTE (Vedi RS), interviene per sollecitare la risposta a suoi atti di sindacato ispettivo il deputato VITTORIO FERRARESI (M5S) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS). Interviene quindi sull'ordine dei lavori il deputato MANLIO DI STEFANO (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0157 SIMONA FLAVIA MALPEZZI. Presidente, oggi ricorre il primo anno dalla scomparsa del maestro Abbado. Nei primi giorni immediatamente successivi alla morte del maestro, anche in quest'Aula sono stati molti gli attestati di stima e tanti i propositi affinché il suo messaggio morale e artistico potesse spingere ad un impegno a favore dell'arte e della bellezza, anche in quest'Aula e anche in questo Governo.
PAGINA: 0158 MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie Presidente, mi permetto molto umilmente di farle presente che oggi abbiamo celebrato la nascita del magistrato Scopelliti. Ebbene, il 19 gennaio 1940 nacque Paolo Borsellino, un nome che nessuno italiano dovrà mai scordarsi, un nome che è il senso della parola coraggio. Un nome che, ora come ora, deve riecheggiare in tutta Italia, per non scordarsi che si può fare la differenza, anche riguardo a mostri giganteschi come la mafia. Il 24 sono sicuro sarà con noi ad urlare fuori la mafia dallo Stato, non dimenticheremo mai, e non staremo mai in silenzio. PAGINA: 0158 DAVIDE CAPARINI. Grazie Presidente, arriviamo al termine di una seduta evidentemente molto tesa, convulsa; in gioco ci sono tante cose, valori in cui tanti di noi credono e per cui tanti di noi hanno iniziato a fare politica e continuano a fare politica con convinzione e determinazione. Capisco che alcuni colleghi della sinistra, in particolar modo il collega Rosato, abbiano una evidente difficoltà a gestire una giornata così complicata, anche a giustificare, di fronte al suo elettorato, delle posizioni che poco hanno a che fare con il suo partito e con la sua storia politica.
PAGINA: 0159 PRESIDENTE. Onorevole Caparini, io mi riservo di valutare, anche sulla base, dei parametri che sono previsti dal Regolamento, la possibilità di istituire un Giurì. Quindi, su questo punto ci dovremo riaggiornare. PAGINA: 0159 VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente. Io vorrei che lei si facesse carico, Presidente, e glielo chiedo veramente con la più ampia volontà e cortesia, di fare in modo che i Ministri possano iniziare a rispondere più frequentemente alle interrogazioni a risposta scritta che i deputati depositano, perché è ovvio che è una prerogativa dei deputati; è un impegno importante che gli stessi deputati rivolgano atti ispettivi, soprattutto quei deputati di minoranza che hanno poteri minori rispetto alla maggioranza, quello quindi di proporre atti ispettivi nei confronti dei Ministri competenti e, quindi, di ottenere risposta.
PAGINA: 0159 PRESIDENTE. Deputato Ferraresi, io me ne farò carico come è successo già, su richiesta, che io me ne sia fatta carico. Questo non significa che poi ci sia, come dire, una rispondenza rispetto alla richiesta che io vado a fare.
PAGINA: 0159 MANLIO DI STEFANO. Grazie, Presidente. Prendo la parola semplicemente per dire che il MoVimento 5 Stelle si rallegra della sentenza della Corte suprema indiana che oggi ha annullato l'ergastolo per Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni, due ragazzi che, appunto, erano stati messi in prigione con l'accusa di omicidio. Siamo certi che la Corte abbia fatto il suo corso e mai vorremmo che un Paese interferisse nella giustizia di un altro Paese.
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PAGINA: 0022 Ordine del giorno della seduta di domani. (Vedi RS) |
PAGINA: 0160 Ordine del giorno della seduta di domani. |
PAGINA: 0022 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani: |
PAGINA: 0160 PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani. |
PAGINA: 0022 La seduta termina alle 22,15.
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