PAGINA: 0001 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAURA BOLDRINI (Vedi RS) |
PAGINA: 0001 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAURA BOLDRINI |
PAGINA: 0001 La seduta comincia alle 11,05. |
|
PAGINA: 0001 Missioni. (Vedi RS) |
PAGINA: 0001 Missioni. |
PAGINA: 0001 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione sono novantotto. |
PAGINA: 0001 PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Alfreider, Amici, Baldelli, Baretta, Bellanova, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Boccia, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Capezzone, Casero, Castiglione, Catania, Causin, Cecconi, Cenni, Centemero, Cicchitto, Cirielli, Costa, D'Ambrosio, Dambruoso, De Girolamo, De Micheli, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Epifani, Fantinati, Fava, Ferranti, Ferrara, Fico, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Franceschini, Garavini, Gentiloni Silveri, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, Lorenzin, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Merlo, Meta, Naccarato, Nicoletti, Orlando, Pes, Gianluca Pini, Pisicchio, Pistelli, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Domenico Rossi, Rossomando, Rughetti, Sanga, Sani, Sarti, Scalfarotto, Schullian, Sereni, Sisto, Speranza, Tabacci, Taglialatela, Valeria Valente, Velo, Vignali, Villecco Calipari, Vito e Zanetti sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
|
PAGINA: 0001 Seguito della discussione del disegno di legge S. 1428: Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive (approvato dal Senato) (A.C. 2660-A). (Vedi RS) |
PAGINA: 0001 Seguito della discussione del disegno di legge: S. 1428 – Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro (Approvato dal Senato) (A.C. 2660-A) (ore 11,08). |
PAGINA: 0002 (Esame dell'articolo unico) (Vedi RS) |
PAGINA: 0002 (Esame dell'articolo unico – A.C. 2660-A) |
PAGINA: 0002 PRESIDENTE (Vedi RS). Dà conto delle proposte emendative dichiarate inammissibili.
|
PAGINA: 0002 PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 2660-A).
|
PAGINA: 0002 CESARE DAMIANO (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza. Esprime il parere sulle proposte emendative presentate. |
PAGINA: 0002 CESARE DAMIANO, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, come lei ha già detto, mi limiterò ad esprimere il parere sulle proposte emendative segnalate, cioè quelle da porre in votazione. |
PAGINA: 0003 EMANUELE PRATAVIERA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Chiede una breve sospensione della seduta al fine di poter esprimere il parere sulle proposte emendative presentate. |
PAGINA: 0003 EMANUELE PRATAVIERA, Relatore di minoranza. Presidente, visto che il fascicolo dei segnalati di fatto ci è stato dato solo pochi minuti fa, lei potrà ben comprendere che l'analisi e, poi, effettivamente la trascrizione per il parere necessitano di un lavoro di qualche minuto, d'accordo anche con gli altri relatori di minoranza. |
PAGINA: 0003 CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Si associa alla richiesta del deputato Prataviera. |
PAGINA: 0003 CLAUDIO COMINARDI, Relatore di minoranza. Presidente, solo per sostenere la richiesta di Prataviera, anche perché è vero che ce l'abbiamo da stamattina, ma non da stamattina presto, ed eravamo anche riuniti al Comitato dei nove. Quindi, per una legge delega così importante, darci almeno il tempo materiale per valutare. In @pagina=0004@altre parole, non stiamo chiedendo nulla di che. Capisco che avete tutta questa fretta, però, voglio dire, grazie. |
PAGINA: 0003 PRESIDENTE (Vedi RS). Accede alla richiesta e sospende la seduta. |
PAGINA: 0004 PRESIDENTE. Va bene, era per chiarire che comunque il fascicolo era stato dato stamattina, dopodiché se c’è bisogno di dieci minuti, io penso che non ci siano problemi. Quindi, sospendo la seduta per dieci minuti, fino alle ore 11,30. |
PAGINA: 0003 La seduta, sospesa alle 11,20, è ripresa alle 11,35. |
|
PAGINA: 0003 EMANUELE PRATAVIERA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere sulle proposte emendative presentate. |
PAGINA: 0004 EMANUELE PRATAVIERA, Relatore di minoranza. Presidente, esprimo parere favorevole sull'emendamento Tripiedi 1.1; mi rimetto all'Assemblea sull'emendamento Airaudo 1.3; esprimo parere favorevole sull'emendamento Prataviera 1.5; mentre mi rimetto all'Assemblea sull'emendamento Ciprini 1.9; esprimo parere favorevole sugli emendamenti Placido 1.10, Polverini 1.12 e Prataviera 1.14; mi rimetto all'Assemblea sull'emendamento Polverini 1.19; esprimo parere favorevole sull'emendamento Placido 1.20; mentre mi rimetto all'Assemblea sugli emendamenti Ciprini 1.22 e Polverini 1.23.
|
PAGINA: 0003 CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere sulle proposte emendative presentate. |
PAGINA: 0004 CLAUDIO COMINARDI, Relatore di minoranza. Presidente, esprimo parere favorevole sull'emendamento Tripiedi 1.1, a pagina 1; esprimo parere favorevole sull'emendamento Airaudo 1.3, a pagina 2; esprimo parere favorevole sull'emendamento Prataviera 1.5, a pagina 3.@pagina=0005@
|
PAGINA: 0003 ANTONIO PLACIDO (SEL) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere sulle proposte emendative presentate. |
PAGINA: 0005 ANTONIO PLACIDO, Relatore di minoranza. Presidente, sugli emendamenti Tripiedi 1.1, Airaudo 1.3, Prataviera 1.5, Ciprini 1.9, Placido 1.10 e Polverini 1.12 il parere è favorevole.
|
PAGINA: 0003 TERESA BELLANOVA, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. (Vedi RS) Concorda con il relatore per la maggioranza. |
PAGINA: 0006 TERESA BELLANOVA, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza. |
PAGINA: 0003 Intervengono sull'emendamento Tripiedi 1.1 i deputati DAVIDE TRIPIEDI (M5S) (Vedi RS), CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS), SIMONE BALDELLI (FI-PdL) (Vedi RS), WALTER RIZZETTO (M5S) (Vedi RS), GIORGIO AIRAUDO (SEL) (Vedi RS), EMANUELE PRATAVIERA (LNA) (Vedi RS) e DAVIDE BARUFFI (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0006 DAVIDE TRIPIEDI. Presidente, il primo emendamento è abrogativo: si cerca di cancellare una legge, una delega che non ha per niente aiutato i commissari ad essere propositivi, perché è uscito un testo dal Senato in una maniera vergognosa, con la fiducia. Mai successo nella storia ! Quindi, di fatto si escludono i parlamentari della stesura di questa legge, perché – ripeto – su 300 emendamenti proposti nel merito del MoVimento 5 Stelle, 2 sono stati accettati, ma erano semplicemente una correzione.
PAGINA: 0007 CLAUDIO COMINARDI. Grazie Presidente, per sostenere l'emendamento Tripiedi 1.1 che è l'emendamento più importante in assoluto perché cancella una legge delega incostituzionale, una auto-delega del Governo che non ha preso in considerazione minimamente le parti. Né le parti sociali inizialmente né i lavori di Commissione perché chi dice che si è lavorato in Commissione dice delle menzogne. Come il contenuto della delega, perché chi dice che serve meno rigidità nel mercato del lavoro mente poiché i dati OCSE, dal 2013, sanciscono, attraverso il rapporto, che abbiamo una protezione dei contratti a tempo indeterminato inferiore a quella di Belgio, Germania, Olanda e Francia. Studiate, allora ! Voi studiate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), visto che ce lo chiedete spesso; noi sì che studiamo. Allora, se avete una risposta, come ho chiesto in Commissione, supportatela con dei dati, come facciamo noi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0007 SIMONE BALDELLI. Grazie Presidente, giacché abbiamo la fortuna di poter stare qui, non in attesa del voto di fiducia di qui a un giorno, ma potendo votare gli emendamenti io credo che dovremmo approfittare anche per intervenire sugli emendamenti stessi. Questo è il primo emendamento che votiamo su questo testo; un emendamento importante perché è soppressivo dell'intero testo, essendo soppressivo dell'articolo 1, e arrivando questo testo dal Senato con un voto di fiducia è stato compattato in un unico articolo per ragioni ovviamente tecniche e procedurali. Però questo suona come una sorta di pregiudiziale o di voto finale; l'impatto e l'effetto dell'approvazione di un emendamento del genere sarebbe quello di respingere l'intero testo.
PAGINA: 0008 WALTER RIZZETTO. Grazie Presidente, sulla scorta di quanto appena detto dai colleghi, soltanto una precisazione nel merito rispetto all'unico articolo di questa legge delega, ovvero, Presidente, l'articolo 76 della Costituzione, che regola di fatto, fondamentalmente, l'istituto della legge delega. L'articolo 76 della Costituzione recita che, all'interno di una legge delega, Ministro, devono essere fissati degli oggetti definiti e dei principi e criteri direttivi dai quali non bisogna astenersi, oltre che evidentemente dalle norme procedurali presenti all'interno di questa legge delega, che andrà a delegare il Governo in un decreto che lei dice essere prossimo, visto che il «Jobs Act» e tutta la riforma del mercato del lavoro, a suo dire, partiranno dal 1o gennaio del prossimo anno, quindi evidentemente il decreto è già scritto. Ecco Presidente, io non vorrei che, come per la legge elettorale, un domani prossimo vi siano necessariamente dei ricorsi alla Consulta per incostituzionalità della legge delega. Io vorrei far fare all'Aula semplicemente questo ragionamento sulla base dell'articolo 76 della nostra Carta costituzionale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0008 GIORGIO AIRAUDO. Grazie Presidente, intanto apprezzo che, non avendo @pagina=0009@con noi stamattina il «Ministro della fiducia» Boschi, presumo che, per adesso, la scelta che hanno fatto le minoranze di concentrarsi sui temi fondamentali consenta a questo Paese, se vuole, di assistere ad una discussione in questa Camera. Questo mi sembra importante, è un merito che ci prendiamo tutto come opposizioni.
PAGINA: 0009 EMANUELE PRATAVIERA. Grazie Presidente, anche noi in Commissione avevamo presentato lo stesso identico emendamento soppressivo di tutto questo disegno di legge, che in realtà è tutto fuorché un disegno di legge delega, perché è stato fatto e scritto dal Governo stesso, è stato presentato in pompa magna, sia per contenuti che per obiettivi, dal Presidente del Consiglio. È un passaggio di parvenza di democrazia, che il Governo ha voluto dare al Parlamento, ma poi nei fatti non è stato così. Lo si è visto al Senato, dove c’è da ricordare che questo provvedimento ha dormito per cinque mesi per poi arrivare al voto di fiducia. Ad oggi è stata richiamata da più voci autorevoli dell'opposizione di questo Parlamento la possibilità concreta – che riteniamo anche noi – che si possa arrivare a un voto di fiducia anche su questo testo. Un testo che è stato vagliato da parte della Commissione Lavoro anche con il contributo del Presidente Damiano in tutte le sue parti, ma poi si è deciso di non entrare nel merito degli emendamenti, che erano stati presentati in particolare dalle opposizioni per migliorare questo testo. Erano tanti gli emendamenti. Abbiamo lavorato giorno e notte, domeniche comprese, per dare tutta la nostra disponibilità a migliorare questo testo, ma non ci è stata data la possibilità. Però concretamente, tra chi compone la maggioranza, nelle segrete stanze – non nella stanza della Commissione, dove c’è sempre stato un clima molto disteso, molto collaborativo e molto fattivo, nonostante l'intento fosse di non valutare i nostri emendamenti come opposizione –, sono stati presi degli altri accordi, che sono stati letti, addirittura anticipati sui media e che hanno visto come epilogo il nostro abbandono dei lavori in Commissione nel momento in cui è arrivata una riformulazione all'emendamento Gnecchi che era un accomodamento per tutte le forze che compongono la maggioranza ma che di fatto non aiuterà sicuramente i lavoratori.
PAGINA: 0010 DAVIDE BARUFFI. Grazie Presidente, onorevoli colleghi, delle pregiudiziali di costituzionalità quest'Aula si è già occupata e non ci torno. Circa il fatto che il Parlamento sia stato escluso, mi fa piacere che anche un collega di minoranza abbia riconosciuto come la Commissione ha lavorato per tanti giorni e tante ore, esaminando, uno ad uno, centinaia di emendamenti. Non si è fatto ricorso al contingentamento né degli emendamenti né dei tempi del dibattito; sono stati approvati trentasette emendamenti di maggioranza e di minoranza e due del Governo, quindi il testo è cambiato ed è cambiato in parti significative. Non c’è questione rilevante del dibattito generale, che affronteremo anche in questa discussione (lo abbiamo fatto in sede di discussione sulle linee generali in Aula ed in capo all'opinione pubblica), dalla disciplina dei licenziamenti individuali al disboscamento delle tipologie contrattuali, dagli ammortizzatori sociali all'integrazione delle politiche attive e passive, dalla conciliazione fino alla tutela delle lavoratrici, che non abbia trovato un intervento della Commissione, che ha modificato il testo. Non si può parlare di una delega in bianco perché i nostri interventi, al pari del lavoro svolto precedentemente dal Senato, sono stati tutti tesi a puntualizzare e a definire meglio il testo, circoscrivendo anche la portata della delega data al Governo. Nel contempo, non si può parlare nemmeno di un provvedimento campato per aria, perché la legge di stabilità, come è stato ricordato, presentata dal Governo e in questo momento discussa dalla Commissione bilancio, ha accompagnato e sostanziato gli impegni che il Governo ha assunto dentro questa delega. A noi compete andare avanti, comunque la si pensi; noi dobbiamo andare avanti e il Parlamento continuerà a fare la sua parte, anche dopo aver approvato questo disegno di legge delega, seguendo, passo passo, la predisposizione dei decreti che competono al Governo, sui quali saremo molto attenti e molto impegnati a dare pareri circostanziati e coerenti con la delega che stiamo dando in questo momento. |
PAGINA: 0004 Intervengono sull'emendamento Airaudo 1.3 i deputati GIORGIO AIRAUDO (SEL) (Vedi RS), DAVIDE TRIPIEDI (M5S) (Vedi RS) e CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0011 GIORGIO AIRAUDO. Grazie, Presidente. Non avendo voi voluto approfittare dell'opportunità del precedente emendamento, siamo qui a verificare la possibilità che voi facciate quello che dite, perché questo Governo ci sta abituando ad una differenza notevole tra gli annunci e i provvedimenti concreti, peraltro spesso contraddittori e zoppicanti.
PAGINA: 0011 DAVIDE TRIPIEDI. Grazie, Presidente. Questo è un emendamento che vuole estendere le garanzie di una persona che perde il posto di lavoro: almeno ha un reddito, nel senso che perde il posto di lavoro e ha un sussidio di disoccupazione. Siccome in questa legge delega si estende l'ASPI ai contratti a progetto, non vedo perché un Cococo, un Cocopro, una partita IVA o qualsiasi tipo di persona che perde un lavoro non abbia possibilità di accedere ad un ammortizzatore che gli possa garantire almeno la dignità.
PAGINA: 0011 CLAUDIO COMINARDI. Grazie. Vedo che questo Governo ha uno strano concetto di flessibilità: la flessibilità, secondo voi, è unidirezionale, è solo subita da una parte, perché, nel momento in cui si aumenta a sproposito la libertà di licenziamento e non si danno delle garanzie sociali, che esistono in tutta Europa, quello che state facendo è veramente una contraddizione in termini, e voglio cortesemente delle risposte da parte del Governo.@pagina=0012@
|
PAGINA: 0005 Intervengono sull'emendamento Prataviera 1.5 i deputati EMANUELE PRATAVIERA (LNA) (Vedi RS), DAVIDE TRIPIEDI (M5S) (Vedi RS), GIORGIO AIRAUDO (SEL) (Vedi RS), MASSIMILIANO FEDRIGA (LNA) (Vedi RS), CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS), ARTURO SCOTTO (SEL) (Vedi RS), CESARE DAMIANO (PD) (Vedi RS), relatore per la maggioranza, DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), GIANNI MELILLA (SEL) (Vedi RS), NICOLA FRATOIANNI (SEL) (Vedi RS) e MATTEO BRAGANTINI (LNA) (Vedi RS). |
PAGINA: 0012 EMANUELE PRATAVIERA. Signor Presidente, con questo emendamento proprio nell’incipit, di fatto, di tutto il disegno di legge delega, noi vorremmo porre una sicurezza, uno dei pochi «recinti», uno dei pochi capisaldi di certezza di questo provvedimento. Chiediamo, relativamente alle forme di integrazione salariale, quindi ai nuovi ammortizzatori, che vengano assicurati livelli non inferiori a quelli a legislazione vigente.
PAGINA: 0012 DAVIDE TRIPIEDI. Signor Presidente, questo è un emendamento che vuole garantire alle persone che perdono il lavoro di non prendere meno di quello che hanno preso nei precedenti anni. Perché ? L'anno @pagina=0013@scorso abbiamo speso 3 miliardi e mezzo per la cassa integrazione. Venerdì, legge di stabilità, è passato un emendamento per cui si spendono per la cassa integrazione 2,2 miliardi. C’è qualcosa che non torna. Mancano dei soldi e quindi noi rischiamo di lasciare i lavoratori in mezzo ad una strada, qualsiasi tipo di lavoratore. Questo emendamento vuole semplicemente chiarire e dire: mi raccomando, spendiamo almeno i soldi che abbiamo speso nell'anno precedente e non spendiamone di meno, quindi garantiamo alle persone che perdono un lavoro un reddito, che non sia inferiore a quello dell'anno precedente.
PAGINA: 0013 GIORGIO AIRAUDO. Grazie Presidente. Intervengo per sostenere questo emendamento, perché questo è un emendamento di cui voi siete responsabili. Infatti, avendo voi deciso di discutere il Jobs Act prima della legge di stabilità, voi state chiedendo a questo Parlamento di firmare una cambiale in bianco. Infatti, noi non sappiamo ancora quale sarà la copertura definitiva, non sappiamo ancora se quelle coperture consentiranno a tutti i lavoratori, nelle loro differenze, lo stesso tipo di erogazione o se si determineranno, tra lavoratori che hanno già la sfortuna o l'avventura di perdere il posto di lavoro, come già è capitato, erogazioni di sostegno diverse, non dignitose e non sufficienti a garantire uno stile di vita dignitoso a sé e alla propria famiglia, come recita la Costituzione.
PAGINA: 0013 MASSIMILIANO FEDRIGA. Grazie Presidente. Io veramente vorrei fare un appello ai colleghi delle forze politiche, in particolar modo quelli di maggioranza, e anche al Governo per sensibilizzarli su questo emendamento.
PAGINA: 0014 CLAUDIO COMINARDI. Nella delega si dice che l'ASPI va estesa ai Cococo, ma nel contempo si dice che i Cococo non esisteranno più come forma contrattuale. Poi si dice che si daranno maggiori tutele al reddito per tutti. Poi quando si chiede di votare un emendamento che vuole veramente un sostegno al reddito universale, quale il reddito di cittadinanza, si vota contro. In questo caso si chiede quanto meno di mantenere le medesime tutele e si dà parere contrario. Allora ci vogliamo prendere in giro ?
PAGINA: 0014 ARTURO SCOTTO. Grazie Presidente. Rapidamente, questo emendamento è importante perché è il cuore della battaglia che noi abbiamo fatto nei giorni scorsi per chiedere che non ci fosse la cosiddetta procedura speciale. Noi, invece, abbiamo visto un'accelerazione da parte della maggioranza e del Governo, che immaginava di dover portare il Jobs Act prima della legge di stabilità. E oggi ci troviamo a fare i conti con una scelta da parte della maggioranza di respingere questo emendamento, che in realtà è quello che pone il tema degli ammortizzatori sociali.
PAGINA: 0014 CESARE DAMIANO, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, sentivo gli interventi che mi hanno preceduto. L'onorevole Cominardi ha detto che nella delega c’è scritto, ed è vero, che i Cococo non esisteranno più. Mi pare una buona notizia per chi come me ha combattuto sempre il proliferare di contratti di carattere precario.
PAGINA: 0014 DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, sentendo il collega Damiano riferire che non era possibile quantificare, io ribadisco e tendo ad esternare all'Aula che questo Jobs Act è stato dichiarato collegato alla legge di stabilità. Essendo collegato alla legge di stabilità, qualcuno avrebbe dovuto inserire nella relazione tecnica una quantificazione economica. Visto che io lo dichiaro @pagina=0015@collegato alla legge di stabilità, dovevo darne una quantificazione economica per considerare quel nesso causale tra dichiararlo collegato o no (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Visto che questo nesso non c’è, perché poco fa l'ha annunciato anche il presidente Damiano che manca una quantificazione perché bisogna prima capire come e cosa scrivere in determinati punti, allora è evidente che questo non è un collegato alla legge di stabilità, ma lo volete dichiarare così per forza. Avete fatto degli artifici per riuscire a portarci qua a votare oggi su questo Jobs Act. Ma non dite che è un collegato alla legge di stabilità perché altrimenti avrebbe necessariamente una quantificazione economica che non ha (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0015 GIANNI MELILLA. Signora Presidente, il presidente Damiano ha detto giustamente che in Commissione bilancio si stanno approvando degli emendamenti per aumentare le risorse destinate agli ammortizzatori sociali. E l'emendamento approvato porta lo stanziamento da 2 miliardi di euro a 2 miliardi e 200 milioni di euro. Però lei sa benissimo che i sindacati, in primis la CGIL, parlano di una necessità finanziaria di 3 miliardi e 700 milioni di euro. Quindi c’è una distanza enorme, abissale, su cui dobbiamo riflettere (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà). PAGINA: 0015 NICOLA FRATOIANNI. Signor Presidente, soltanto in un minuto, forse anche meno. Il presidente Damiano ci ricorda che è compito della legge di stabilità, non della delega, individuare le risorse. Non c’è dubbio che abbia ragione e per questo noi, molti altri e molte delle opposizioni avevamo chiesto giustappunto che la discussione su questo provvedimento avvenisse dopo quella sulla legge di stabilità. Ciò non è avvenuto, non per un caso, non per un impedimento tecnico, ma per una scelta politica, perché c’è una verità che forse andrebbe detta a quest'Aula e anche al Paese – sarebbe l'ora di farlo – e, cioè, che questi soldi non ci sono e non ci saranno, che questa delega non estenderà, come ha dichiarato più volte, le tutele e gli ammortizzatori sociali, esattamente come non estende i diritti, ma li ritira. Dire la verità a volte aiuta anche chi si è sempre battuto contro i contratti precari e oggi, forse anche contro la sua volontà, si trova invece a fare esattamente il contrario (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà). PAGINA: 0015 MATTEO BRAGANTINI. Presidente, veramente non riesco a capire il presidente Damiano, che dice che si interverrà nel disegno di legge di stabilità stanziando le risorse ma non vuole approvare questo emendamento che va a far parte della delega. Dunque, è il provvedimento giusto per dire come devono essere utilizzati questi fondi nel quale si stabilisce che in ogni caso si dà la delega affinché non ci sia una riduzione in confronto all'esistente. Dunque, se veramente non volete che ci sia un ribasso per quanto riguarda gli ammortizzatori e via dicendo, dovete scriverlo nella delega. Se non lo volete fare è perché sapete che dopo non riuscirete a rispettare questo patto (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). |
PAGINA: 0005 Intervengono sull'emendamento Ciprini 1.9 i deputati TIZIANA CIPRINI (M5S) (Vedi RS) e CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0016 TIZIANA CIPRINI. Presidente, giusto per chiarire, durante i lavori in Commissione c’è stata una discussione in merito a questo punto, che nella delega era lasciato molto vago. Qui si vuole specificare che in caso di fallimento, nelle more di cessione a terzi, deve essere salvaguardata la necessità di tutelare la continuità produttiva e occupazionale. Quindi non si possono autorizzare le integrazioni salariali in caso di attività aziendale qualora ci siano ancora procedure concorsuali aperte quindi fallimenti concordati o liquidazione coatta amministrativa. Questo perché il Governo in Commissione aveva voluto intendere che si voleva porre un freno a quelle aziende ormai decotte e che avevano vissuto da anni con gli ammortizzatori sociali e ovviamente noi siamo d'accordo in sostanza ma va specificato che devono essere fatti salvi i casi di procedure concorsuali perché non si possono lasciare i lavoratori per strada con tutte queste crisi aziendali che ci sono.
PAGINA: 0016 CLAUDIO COMINARDI. Intervengo per sostenere l'emendamento Ciprini 1.9. Si tratta solo di una specifica. In parte, nel merito siamo d'accordo, perché non si può dare la cassa integrazione in deroga pagata da tutti i cittadini ad aziende quali la FIAT che, invece, ha fatto delle porcherie e poi sono sempre i soliti a pagare cioè i dipendenti, quando Marchionne fa la «bella vita».
|
PAGINA: 0005 Intervengono sull'emendamento Placido 1.10 i deputati GIORGIO AIRAUDO (SEL) (Vedi RS), CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS), DAVIDE TRIPIEDI (M5S) (Vedi RS), ANTONIO PLACIDO (SEL) (Vedi RS), ANTONELLA INCERTI (PD) (Vedi RS) e ARCANGELO SANNICANDRO (SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0017 GIORGIO AIRAUDO. Signor Presidente, lei e l'Aula dovete sapere che siamo su alcuni punti molto delicati e di grande attualità: stiamo intervenendo su strumenti che servivano ieri, non adesso o domani. Qui si parla, come anche nell'emendamento precedente, della possibilità che alle aziende che stanno per chiudere, che rischiano di cessare l'attività, sia garantita la prosecuzione di ammortizzatori, che consenta di trovare compratori che, insieme ai marchi e ai prodotti italiani, trasferiscano anche i lavoratori. Tutto ciò, in una fase di riorganizzazione, ristrutturazione, dentro la deindustrializzazione del Paese, è decisivo.
PAGINA: 0017 CLAUDIO COMINARDI. Presidente, vi è in corso un fenomeno di deindustrializzazione che, ormai, va avanti da anni, ma adesso siamo quasi alle fasi conclusive. I predoni stranieri sono sempre più presenti e questo tipo di emendamento va a cercare di mettere un tampone: bisogna considerare che ci sono delle realtà per cui anche i lavoratori, attraverso questa pratica, che viene definita workers buyout, darebbe la possibilità ai lavoratori stessi di mantenere viva un'azienda. Quindi, bisogna fare estremamente attenzione a come si adopera sugli ammortizzatori sociali. Un conto sono gli sprechi e chi fa il furbo con i soldi dei cittadini pubblici, un conto è utilizzarli in maniera strategica: questo è il senso dell'emendamento. PAGINA: 0017 DAVIDE TRIPIEDI. Presidente, se non volete che le aziende estere vengano qua in Italia a fare scatafascio delle nostre imprese, @pagina=0018@votate questo emendamento. È di buonsenso, è di garanzia: tuteliamo le nostre imprese dai predoni stranieri, perché da una parte noi siamo quelli che stanno svendendo il patrimonio pubblico, dall'altra vogliamo proprio dare campo libero alle multinazionali per fare scempio delle nostre migliori aziende (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Quindi, votate questo emendamento di garanzia e diamo una certezza a tutti quei lavoratori che ci rimettono le penne a causa dei predoni stranieri (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! PAGINA: 0018 ANTONIO PLACIDO. Signora Presidente, credo che si possa addivenire ad una qualche soluzione concertata tanto più che, come è stato ricordato, questo blocco di emendamenti è stato oggetto di una trattazione abbastanza lunga in Commissione che vedeva, peraltro, gran parte della Commissione concorde nell'individuazione degli obiettivi da perseguire. PAGINA: 0018 ANTONELLA INCERTI. Signora Presidente, voglia intervenire perché credo che non sia ancora chiaro come questo sia uno dei punti fondamentali che abbiamo ottenuto nel nostro lavoro e nella nostra battaglia all'interno della Commissione; uno dei punti qualificanti dei 37 emendamenti che sono stati approvati. Lo sottolineo perché non si tratta di un cambiamento di una virgola o formale, questo è un passaggio sostanziale. Voglio ricordare che il testo prevedeva, inizialmente, l'impossibilità di autorizzare l'integrazione salariale in caso di cessazione dell'attività aziendale. Noi abbiamo fatto un passo in più, molto importante, abbiamo – ed è una battaglia, quindi, comune – mantenuto la cassa integrazione per l'impresa cessata che sia ancora in grado di riprendere l'attività. Il termine «definitivo» sarà contenuto nei decreti attuativi che fisseranno le modalità con cui mantenere la protezione.
PAGINA: 0019 ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, confermo che in Commissione abbiamo aggiunto l'aggettivo «definitiva» alla chiusura; però è ovvio che non si capisce dal testo chi decide che la chiusura è definitiva, come si decide che la chiusura sia definitiva e soprattutto sottolineo che in una legge delega un'ambiguità non ci può essere, perché la legge delega deve vincolare in modo preciso il delegato a quello che deve fare (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà). |
PAGINA: 0005 Interviene sull'emendamento Polverini 1.12 il deputato RENATA POLVERINI (FI-PdL) (Vedi RS), che lo ritira. |
PAGINA: 0019 RENATA POLVERINI. Signor Presidente, questo è un emendamento importante, uno sui quali in Commissione lavoro si è aperto un forte dibattito, perché tutti i componenti, a cominciare dal presidente Damiano, che seguono con attenzione le dinamiche che investono il lavoro, ed in particolare i lavoratori e le imprese, sanno perfettamente che c’è un ritardo nell'erogazione della cassa integrazione anche dopo il riconoscimento, e quindi dopo aver espletato tutte le procedure amministrative; ritardo che in alcune regioni arriva addirittura a superare i sei-otto mesi. C’è una consapevolezza quindi che non solo i lavoratori entrano in un tunnel, perché come tutti sanno, perdere il posto di lavoro è un momento drammatico per la propria vita e per quella della propria famiglia, ma addirittura a questo si aggiunge, appunto, rimanere privi di reddito.
|
PAGINA: 0006 Interviene sull'emendamento Prataviera 1.14 il deputato EMANUELE PRATAVIERA (LNA) (Vedi RS). |
PAGINA: 0020 EMANUELE PRATAVIERA. Presidente, quando si dice tutto e il contrario di tutto pur di sostenere delle tesi, visto che se non sbaglio è stato il presidente della Commissione Damiano quando nel nostro precedente emendamento chiedevamo di avere delle garanzie, perché non è che proponevamo di stabilire una copertura, ma di avere una garanzia che il tetto non fosse quantomeno inferiore rispetto a quello che è già...
|
PAGINA: 0006 Interviene sull'emendamento Polverini 1.19 il deputato RENATA POLVERINI (FI-PdL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0021 RENATA POLVERINI. Signor Presidente, la proposta emendativa specifica che il requisito contributivo minimo per accedere all'ASPI, come rimodulata, è quello attualmente previsto per la mini ASPI. Perché dico questo ? Perché io credo che il rischio che si ha nella rimodulazione sia fortemente penalizzante e quindi propongo appunto questo emendamento. |
PAGINA: 0006 Intervengono sull'emendamento Placido 1.20 i deputati GIORGIO AIRAUDO (SEL) (Vedi RS), CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SEL) (Vedi RS), EMANUELE PRATAVIERA (LNA) (Vedi RS), relatore di minoranza, e DAVIDE BARUFFI (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0021 GIORGIO AIRAUDO. Grazie Presidente, noi non ci rassegniamo, ostinatamente continuiamo a prendervi sul serio. Ci dite che volete estendere gli ammortizzatori; noi pensiamo che ce ne sarebbe un grande bisogno, ce ne sarebbe da tempo, quindi è ora il momento, è ora l'occasione. Ripeto, tra gli annunci e ciò che si fa, bisogna ricomporre la forbice. C’è troppa distanza, perché poi sono gli italiani e le italiane che ne soffrono, allora noi proponiamo che si aggiungano i lavoratori subordinati e parasubordinati nell'estensione all'ASPI, perché anche questi sono lavoratori, anche questi hanno pagato la crisi e la pagano e anche questi stanno soffrendo in questo Paese. Noi non possiamo continuare a tagliare a fette il lavoro povero e voi continuate a tagliare a fette, ne tagliate una fettina più piccola e ne lasciate fuori molte altre. Con questo emendamento si è in grado, come si dice, di coprire anche questa tipologia di lavoratori. Visto che ci avete detto che siete fiduciosi, che le risorse ci saranno, anche se vengono dopo la legge di stabilità, le risorse le troviamo. Siamo disposti ad aiutarvi a trovarle. Votate questo emendamento e difendete anche quelle lavoratrici e quei lavoratori, non usate Marta solo per la propaganda, Marta può avere diritto ad un'assistenza. PAGINA: 0021 CLAUDIO COMINARDI. Grazie Presidente, come si fa a non accettare un emendamento di questo tipo ? Si vogliono estendere le tutele, l'ASPI, ai subordinati e parasubordinati. Io ho visto, a livello mediatico, un certo tipo di atteggiamento, vendere questo «Jobs Act» come un'estensione delle tutele in maniera quasi universale, quasi come se si parlasse di reddito di cittadinanza quando in realtà è tutt'altro. Cosa si fa invece con l'ASPI ? Qual è l'estensione ? Ai Cococo che verranno @pagina=0022@poi successivamente – è paradossale – abrogati, come forma contrattuale intendo. Quindi, è necessario che venga accolto questo emendamento, perché, altrimenti, tutto quello che si è detto a livello comunicativo viene smentito da quest'Aula; peccato che poi da qui non esca nulla. Quindi mi appello anche ai giornalisti. PAGINA: 0022 ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, in effetti lei stava guardando dall'altro lato, quindi mi rendo conto... PAGINA: 0022 EMANUELE PRATAVIERA. Signor Presidente, per preannunziare il cambio della nostra posizione da favorevole a astenuto. PAGINA: 0022 DAVIDE BARUFFI. Presidente, intervengo solo per precisare che il testo che viene emendato recita: lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, nella dizione della legge n. 92 del 2012, Cococo, Cocopro, false partite IVA. Lo dico perché stiamo parlando di niente, non per altro. |
PAGINA: 0007 Intervengono sull'emendamento Ciprini 1.22 i deputati TIZIANA CIPRINI (M5S) (Vedi RS) e ANTONIO BOCCUZZI (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0023 TIZIANA CIPRINI. Questo emendamento ha un senso estensivo delle garanzie e delle tutele per i lavoratori. In particolare, proponiamo di garantire il riconoscimento di forme di tutela anche sul piano previdenziale a coloro che perdono il lavoro a seguito di procedure di riduzione dei livelli occupazionali, estendendo l'applicazione dell'ASPI anche nei casi di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro conseguente ad accordi collettivi di riduzione dei livelli occupazionali. Ovviamente, siccome questa delega in bianco non indica mai qual è la direzione, estensiva o riduttiva, in questo caso abbiamo inteso emendare in senso estensivo, per estendere la tutela anche a questa particolare categoria di soggetti, che è molto ampia. PAGINA: 0023 ANTONIO BOCCUZZI. Grazie Presidente, devo dire che il testo di questo emendamento mi lascia un po’ perplesso. Se si voleva comprensibilmente concentrare l'azione emendativa, incentivando l'allargamento del riconoscimento dell'ASPI penso che la strada dovesse essere un'altra. Questo è un emendamento pleonastico anche perché oggi è già previsto al termine della procedura, in presenza di accordi collettivi, il riconoscimento della disoccupazione. Un emendamento che, come è scritto, vorrebbe entrare nel dettaglio, come l'emendamento in oggetto, rischia di creare confusione e, anziché allargare, come sono certo sia il fine dell'onorevole Ciprini, rischia, a mio avviso, di divenire interpretativo di una norma oggi già chiara e di ottenere di conseguenza l'effetto contrario (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). |
PAGINA: 0007 Interviene sull'emendamento Polverini 1.23 il deputato RENATA POLVERINI (FI-PdL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0023 RENATA POLVERINI. Grazie Presidente, questo è un emendamento molto importante sul quale in Commissione lavoro si è aperto un dibattito, in quanto il numero 4) prevede l'introduzione di massimali in relazione alla contribuzione figurativa che, come sanno tutti, al momento non è prevista. Questo significa che noi rischiamo di penalizzare fortemente tutti coloro che oggi usufruiscono, appunto, della contribuzione figurativa. Faccio alcuni esempi: oggi si utilizza questa contribuzione per casi di malattia o infortunio, assenze per donazione di sangue, @pagina=0024@congedo per maternità, congedi parentali, ex permessi per allattamento, assenze dal lavoro per malattia del bambino, congedi per gravi motivi familiari previsti dalla legge n. 104 del 1992 e dalla legge n. 388 del 2000. Voglio dire che il rischio che su queste gravi situazioni si intervenga in maniera negativa dal punto di vista della contribuzione è molto alto. Quindi, io mi auguro – cosa che non ha fatto in Commissione – che il Governo voglia rivedere la sua posizione. |
PAGINA: 0007 Intervengono sull'emendamento Prataviera 1.26 i deputati ANTONIO PLACIDO (SEL) (Vedi RS), relatore di minoranza, e EMANUELE PRATAVIERA (LNA) (Vedi RS). |
PAGINA: 0024 ANTONIO PLACIDO, Relatore di minoranza. Presidente, intervengo sul giudizio espresso: il nostro parere è contrario. Devo dire che in questo e in altri due o tre casi la sovrapposizione dei testi ha creato qualche difficoltà. PAGINA: 0024 EMANUELE PRATAVIERA. Presidente, con questo emendamento noi chiediamo di riconoscere un criterio di privilegio, o, meglio, di priorità, mi correggo, nell'accesso ai servizi socio-assistenziali ai cittadini italiani.
|
PAGINA: 0007 Intervengono sull'emendamento Ciprini 1.37 i deputati TIZIANA CIPRINI (M5S) (Vedi RS), CHIARA GRIBAUDO (PD) (Vedi RS) e CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0025 TIZIANA CIPRINI. Signor Presidente, questo emendamento voleva tendere a favorire l'assunzione delle persone portatrici di handicap, le categorie protette previste dalla legge n. 68 del 1999; lo voleva fare prevedendo uno sgravio del 50 per cento per i datori di lavoro per quanto riguarda il versamento dei contributi.
PAGINA: 0025 CHIARA GRIBAUDO. Grazie, Presidente. Capisco le buone intenzioni del MoVimento 5 stelle, che condivido in via di principio, però devo dargli una notizia: gli sgravi fiscali sono già previsti dalla legge n. 68 del 1999; semmai, quello che dobbiamo fare è lavorare per un inserimento reale dei disabili, non solo all'interno del mercato, ma, come abbiamo scritto proprio con un emendamento del PD, per un'inclusione sociale degli stessi, proprio perché hanno delle difficoltà in più, come ricordava la collega Ciprini.@pagina=0026@
PAGINA: 0026 CLAUDIO COMINARDI. Presidente, come molti già sanno, in Italia esiste per le aziende l'obbligo di assunzioni per quote di lavoratori disabili sopra un certo numero di dipendenti. Però questo, purtroppo, non è sufficiente, perché spesso i datori di lavoro preferiscono pagare delle multe piuttosto che assumere.
|
PAGINA: 0007 Intervengono sull'emendamento Chimienti 1.42 i deputati SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), GIORGIO AIRAUDO (SEL) (Vedi RS) e DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0026 SILVIA CHIMIENTI. Presidente, riteniamo che la delega in materia di sicurezza sul lavoro sia eccessivamente generica e possa prestarsi all'introduzione di qualunque contenuto nei successivi decreti delegati o, peggio ancora, ad una non normazione.
PAGINA: 0027 GIORGIO AIRAUDO. Presidente, intervengo per sostenere quest'emendamento che propone qualcosa che noi, nelle Commissioni di questa Camera, abbiamo più volte registrato. Più volte nelle deleghe, più volte nelle emergenze delle razionalizzazioni si è sacrificata la legge a tutela dei diritti e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Abbiamo più volte registrato che nella fretta, senza precise direttive, si commettono errori di questo tipo.
PAGINA: 0027 DAVIDE CRIPPA. Grazie Presidente. Io credo che l'emendamento proposto dalla collega Chimienti vada a dare un ambito di intervento. Quando, in termini di sicurezza sul lavoro, dobbiamo commemorare incidenti credo che siamo tutti qui a cercare di sottolineare come determinati tipi di normative devono essere applicabili, quindi devono essere rese applicabili: dobbiamo avere chi le deve far rispettare, dobbiamo semplificarle. Infatti, io trovo assurdo che, ad esempio, in un cantiere temporaneo, magari di una settimana di tempo, ad agosto devo avere l'acqua calda per farmi una doccia. Qualche perplessità me la pongo. Quel tipo di approccio alla sicurezza diventa un approccio che poi va a far cadere quei principi di salvaguardia che i singoli lavoratori vorrebbero mettere in atto.
|
PAGINA: 0008 Intervengono sull'emendamento Polverini 1.46 i deputati RENATA POLVERINI (FI-PdL) (Vedi RS), ANTONIO BOCCUZZI (PD) (Vedi RS), DAVIDE TRIPIEDI (M5S) (Vedi RS), GIORGIO AIRAUDO (SEL) (Vedi RS) e CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0028 RENATA POLVERINI. Grazie Presidente. Questo è un emendamento molto importante, io lo considero il più importante tra tutti quelli che ho presentato, anche perché, come il precedente della collega Chimienti, interviene sulle regole in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.
PAGINA: 0028 ANTONIO BOCCUZZI. Grazie Presidente. Nel testo dell'emendamento è prevista l'esclusione di una rivisitazione delle sanzioni in materia di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro. Lo stesso esclude, peraltro, la possibilità di valorizzare in maniera seria e puntuale il sistema premiale, già oggi esistente, ma dall'esigibilità complessa, su cui, a mio avviso, è necessario, invece, intervenire.
PAGINA: 0028 DAVIDE TRIPIEDI. Presidente, io non mi sarei mai aspettato di sostenere un emendamento così di buonsenso, l'emendamento della Polverini. Non mi sarei mai aspettato nella mia vita di difendere un emendamento dell'onorevole Polverini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Io mi sarei aspettato che questo emendamento fosse stato presentato dal PD, senza nulla togliere all'onorevole Polverini. Infatti, la lettera f) del comma 6 dice: «revisione del regime delle sanzioni tenendo conto dell'eventuale natura formale della violazione in modo da favorire @pagina=0029@l'immediata eliminazione degli effetti della condotta illecita, nonché valorizzazione degli istituti di tipo premiale». Allora, cosa dice l'onorevole Polverini ? Dice di aggiungere le seguenti parole: «fatta eccezione per le violazioni in materia di sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro». Questo è un emendamento di buonsenso che vuole semplicemente andare a mettere un marchio indelebile perché non si può andare in deroga a delle regole. Bisogna incentivare la sicurezza sul lavoro, Presidente, invece qua sembra che si faccia il contrario. L'onorevole Boccuzzi ha fatto il suo intervento che condivido e non condivido perché basterebbe che il Governo votasse questo emendamento per avere una certa chiarezza. Siccome qua, nella legge delega, non c’è chiarezza, allora vogliamo semplicemente sostenere questo emendamento. Un po’ di chiarezza per la tutela e la sicurezza dei lavoratori all'interno delle aziende (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0029 GIORGIO AIRAUDO. Presidente, io invece non sono stupito dell'attenzione dell'onorevole Polverini ai temi della sicurezza nei luoghi di lavoro, come non sono stupito della sua splendida mise rossa di oggi con cui si fa notare in Aula. Io invece sono stupito di questo Governo e lo dico sinceramente. Qua stiamo chiedendo proprio il minimo. Abbiamo capito che è una delega, ma qualcosa volete dire ? Non potete continuare a dire a quest'Aula e al Paese: faremo nei decreti attuativi, ci impegneremo. Con quali rapporti di forza tra voi, Sacconi, gli interessi sociali di questo Paese, il lavoro autonomo, il lavoro dipendente, Confindustria e altre associazioni ? Dove farete queste discussioni ? Dove ? Almeno sulla sicurezza nei luoghi di lavoro prendiamo un impegno qui in Aula. Fatelo adesso, dopo è tardi ! Dopo non riguarda più gli italiani, conterete e conteremo solo le astensioni dopo (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà). PAGINA: 0029 CLAUDIO COMINARDI. Presidente, io mi chiedo: dopo la sentenza sul caso Eternit, ancora non abbiamo sufficiente sensibilità per dare attenzione a quel che avviene anche sui luoghi di lavoro ? Lo sappiamo quanta gente è morta rispetto all'incuria ? Io mi rendo conto che nella legge delega si parla di questioni di sanzioni di carattere formale, ma, come diceva giustamente l'onorevole Polverini, dietro questioni di violazioni di carattere formale si nascondono violazioni di carattere sostanziale.
|
PAGINA: 0008 Interviene sull'emendamento Brunetta 1.48 il deputato ANNAGRAZIA CALABRIA (FI-PdL) (Vedi RS), che lo ritira. Intervengono quindi sull'emendamento Nicchi 1.49 i deputati MARISA NICCHI (SEL) (Vedi RS), TITTI DI SALVO (PD) (Vedi RS) e ARTURO SCOTTO (SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0030 ANNAGRAZIA CALABRIA. Presidente, questo emendamento intende introdurre tra i criteri di delega finalizzati alla semplificazione delle dimissioni la procedura della convalida delle dimissioni stesse. Infatti questa norma che è contenuta all'interno della legge n. 92 del 2012, all'articolo 4, nei commi tra il 17 e il 23, prevede una sottoposizione della risoluzione del rapporto di lavoro a una condizione sospensiva legata alla convalida dell'atto stesso, ossia si richiede al lavoratore di esprimere per una seconda volta la volontà di dimissioni. Noi avremmo di gran lunga preferito di certo l'accoglimento di questo emendamento, tuttavia ci troviamo ad accogliere l'invito del relatore di maggioranza, l'onorevole presidente Damiano, a ritirare l'emendamento e a proporre, invece, un ordine del giorno al riguardo. PAGINA: 0030 MARISA NICCHI. Presidente, l'emendamento serve a vincolare il decreto attuativo alla soluzione che avevamo individuato per prevenire efficacemente la pratica delle dimissioni in bianco, una pratica illegale e ignobile. Avevamo individuato in modo unitario anche da parte di questo Parlamento una soluzione precisa: il modulo codificato a scadenza, scaricabile con un click. Mi rivolgo a tutte e tutti coloro che sono stati protagonisti di questa battaglia oltre la genericità del testo che noi abbiamo in discussione. Tale genericità, carissime e carissimi, è un lusso che non ci possiamo prendere, vista la storia conflittuale di questa vicenda, vista la versione di Sacconi, che proprio non è una scolorita controfigura di questa maggioranza. Abbiamo la possibilità, con un atto democratico, parlamentare, di mettere fine, un punto fermo a questa tribolatissima, decennale vicenda.
PAGINA: 0030 TITTI DI SALVO. Presidente, come veniva ricordato, non è certo la prima volta che parliamo di dimissioni in bianco in quest'Aula, né è la prima legislatura: già la XVI e la XV e, poi, ancora prima, nel 2001, la legge n. 51, hanno provato a trovare un modo per impedire l'abuso delle dimissioni in bianco. Parliamo di una cosa precisa e, cioè, di un abuso attraverso il quale viene fatta firmare una lettera di dimissioni volontarie, senza data, al momento dell'assunzione, in modo che quella lettera poi venga usata quando si decide @pagina=0031@compilando la data e rendendo, quindi, quelle immissioni perfettamente compiute.
PAGINA: 0031 ARTURO SCOTTO. Presidente, io non voglio aprire polemiche, ma noi siamo partiti con l'obiettivo di conseguire una legge e ci siamo accontentati di una procedura: questo non è possibile. Questo provvedimento delega troppo e non abbiamo la possibilità, allo stato, di conoscere il merito dei decreti e sappiamo, invece, che questo ramo del Parlamento ha approvato, in prima lettura, un provvedimento sulle dimissioni in bianco. Dovevamo andare avanti, invece, abbiamo atteso che ci sono problemi politici al Senato all'interno di questa maggioranza e questo, probabilmente, impedirà di avere una legge sulle dimissioni in bianco, come c’è in tutta Europa. Io preferisco una norma, piuttosto che un mero atto procedurale: credo che dovremmo volerlo tutti (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà). |
PAGINA: 0008 Interviene sull'emendamento Giorgia Meloni 1.53 il deputato FABIO RAMPELLI (FdI-AN) (Vedi RS). |
PAGINA: 0032 FABIO RAMPELLI. Presidente, noi abbiamo presentato diversi emendamenti di questa natura e, purtroppo, una buona parte sono stati valutati inammissibili, a nostro giudizio, in maniera impropria; per quanto riguarda l'origine e la vocazione di queste proposte, esse sono tutte tese a migliorare il livello di partecipazione dei lavoratori alla gestione dell'impresa e al miglioramento delle condizioni, in modo da rendere la comunità presso la quale si presta servizio una comunità di cui si sia parte integrante. Quindi, vi è un principio di responsabilizzazione, un principio di emancipazione dalla vecchia logica che aveva un senso nella rivoluzione industriale e nei decenni successivi, ma che oggi, in una visione moderna dello Stato, un modello di umanesimo del lavoro, che teoricamente un po’ tutti hanno recuperato, può aiutare a varare una stagione completamente diversa, con delle ricadute positive anche in termini occupazionali. Infatti la responsabilizzazione e la partecipazione alla gestione e anche agli utili di una azienda da parte di un lavoratore può rappresentare – come ha rappresentato in diverse parti del mondo occidentale – un valore aggiunto e un'evoluzione delle relazioni tra lavoratore e azienda. Quindi, chiediamo, ovviamente senza ritirare l'emendamento come ha richiesto il Governo, che questo emendamento venga votato e ci auguriamo che la Camera possa sostenerlo. |
PAGINA: 0008 Intervengono sull'emendamento Ciprini 1.55 i deputati TIZIANA CIPRINI (M5S) (Vedi RS), EMANUELE PRATAVIERA (LNA) (Vedi RS), RENATA POLVERINI (FI-PdL) (Vedi RS), CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS), SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), DAVIDE TRIPIEDI (M5S) (Vedi RS), FABIO RAMPELLI (FdI-AN) (Vedi RS) e GIORGIO AIRAUDO (SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0033 TIZIANA CIPRINI. Grazie Presidente, l'incipit del comma 7 dell'articolo 1 della delega prevede che il Governo adotti un testo organico semplificato delle discipline delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro. La previsione del cosiddetto codice semplificato del lavoro non viene introdotta ad esempio con la realizzazione di un testo unico, come sarebbe stato opportuno, ma viene introdotta con un non meglio specificato testo organico semplificato. È il cosiddetto codice Ichino, ovvero ridurre le norme, il diritto del lavoro a poche semplici norme, facilmente traducibili in inglese, così gli investitori stranieri capiscono meglio; ma in questa opera complessissima di revisione della disciplina dei rapporti di lavoro, il legislatore delegato si troverà a dover rispettare la regolazione dell'Unione europea e le convenzioni internazionali.
PAGINA: 0034 EMANUELE PRATAVIERA. Grazie Presidente, per preannunciare che la Lega Nord e Autonomie non parteciperà al voto di nessuno degli emendamenti che hanno a che fare con l'articolo 18. Questa è una presa di posizione seria nei confronti di un dibattito che, di fatto, è diventato sterile o a mero uso propagandistico attorno a un problema, va detto, ed a una volontà manifesta del Governo di cercare di risolvere i problemi della disoccupazione attraverso l'eliminazione delle tutele contenute appunto nell'articolo 18.
PAGINA: 0034 RENATA POLVERINI. Grazie Presidente, io intervengo solo adesso ma voterò tutti gli emendamenti che tentano di mantenere l'attuale impianto dell'articolo 18. Non ho presentato un mio emendamento perché ho una posizione assolutamente diversa dal gruppo a cui appartengo ma voterò appunto, e ci tengo a dirlo a questa Aula, tutti gli emendamenti che vanno nella direzione di mantenere intatto quel diritto. PAGINA: 0034 CLAUDIO COMINARDI. Mi scusi. Alla faccia di chi diceva che l'articolo 18 non c'entrava nulla con questa legge delega e la questione sarebbe stata affrontata con i decreti legislativi. Abbiamo visto con l'emendamento Gnecchi riformulato. Io adesso vorrei fare un appello alla minoranza del PD perché la sede naturale per discutere dell'articolo 18, e se ne è discusso ovunque, tramite stampa, tramite talk, ma la sede naturale del dibattito è qui; quindi, se dovete esprimere la vostra contrarietà attraverso una discussione che magari potrebbe, si spera, portare a qualcosa di costruttivo ma con questo Governo la vedo dura, bisogna farlo, ora, in questo momento, subito, adesso come dice Renzi, adesso (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0035 SILVIA CHIMIENTI. Signor Presidente, solo per ricordare all'Aula di cosa stiamo parlando, cioè non dell'articolo 18 così com'era ma della sua versione light già smembrata, depotenziata appena due anni fa.
PAGINA: 0035 DAVIDE TRIPIEDI. Ripeto, io rimango sconcertato: mi sento dire che la Polverini mi vota questo emendamento e il Partito Democratico, quel partito che tutela i lavoratori, quel partito che nelle piazze va a elogiare il mondo del lavoro mi vota contro un emendamento di buon senso. Si vuole tutelare il lavoratore (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), si vuole cercare di non renderlo schiavo; era la versione «light», così l'ha definita la mia collega. Quindi, sono le cose che avete votato voi nella riforma Fornero. Non si chiede altro che sostenere questo emendamento per garantire un po’ di dignità, quella poca che è rimasta ai lavoratori, che scioperano nelle piazze, frutto di conquiste, di lotta, di scioperi e di sangue.
PAGINA: 0035 FABIO RAMPELLI. Grazie Presidente, io penso che sia auspicabile prima del voto che qualcuno, in nome e per conto della maggioranza, se non del Governo, dopo avere assistito per mesi a discussioni legittime, ma collocate in una sede parzialmente propria, perché nella democrazia, nel gioco democratico c’è – e ciò è giusto – la necessità di aprire una dialettica interna, un confronto virtuoso all'interno dei partiti affinché le varie anime possano dire la propria... poi, quando si arriva comunque a comporre un quadro, c’è il Parlamento. Io so, l'abbiamo letto sui giornali, che a sinistra si è trovata una sorta di soluzione su questo articolo 18; il provvedimento è qui, è in Aula, il Partito Democratico deve battere un colpo, deve spiegarci qual è stato il punto di caduta di questa discussione, come si è costruito il mosaico tra le richieste della parte più radicale del sindacato con la parte meno radicale, con la parte del Partito Democratico più scettica, con la parte del Partito Democratico più filorenziana e, quindi, maggiormente esposta rispetto ai desideri di riformare l'articolo 18, perché altrimenti qui è una presa in giro.
PAGINA: 0036 GIORGIO AIRAUDO. Molto brevemente per dire che noi sosterremo questo emendamento, anche se la nostra convinzione è che i diritti si estendono, non si dividono. E quella versione light, come è stata definita dai proponenti, è una versione inadeguata. Lo ha dimostrato, perché non ha creato un solo posto di lavoro. Stiamo aspettando da quasi tre anni gli investitori stranieri di Monti ! Ve lo ricordate ? «Taglio l'articolo 18 perché così arriveranno gli investitori». E dopo tre anni voi dite la stessa cosa ! Vergogna ! Vergogna ! Non arrivano gli investitori togliendo i diritti ai lavoratori (Applausi dei deputati dei gruppi Sel e M5S) ! Non arrivano e non sono arrivati ! Non tenete neanche conto più della realtà !
|
PAGINA: 0009 PRESIDENTE (Vedi RS). Rinvia il seguito del dibattito al prosieguo della seduta. |
PAGINA: 0036 PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
|
PAGINA: 0009 Su un lutto della deputata Daniela Sbrollini. (Vedi RS) |
PAGINA: 0036 Su un lutto della deputata Sbrollini. |
PAGINA: 0009 PRESIDENTE (Vedi RS). Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore della deputata Daniela Sbrollini, colpita da un grave lutto: la perdita del padre. |
PAGINA: 0036 PRESIDENTE. Comunico che la collega Daniela Sbrollini è stata colpita da un grave lutto: la perdita del padre.
|
PAGINA: 0010 La seduta, sospesa alle 14,10, è ripresa alle 15,15. |
|
PAGINA: 0010 Missioni. (Vedi RS) |
PAGINA: 0037 Missioni. |
PAGINA: 0010 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono cento. |
PAGINA: 0037 PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Gioacchino Alfano, Bratti, Brunetta, Caparini, De Girolamo, Di Lello, Epifani, Fico, Fioroni, Gregorio Fontana, Garavini, La Russa, Manciulli, Rampelli, Realacci, Rossomando, Sanga, Sani, Santerini, Scalfarotto, Scotto, Speranza, Tabacci, Valeria Valente e Vignali sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
|
PAGINA: 0010 Si riprende la discussione. (Vedi RS) |
PAGINA: 0037 Si riprende la discussione. |
PAGINA: 0010 Interviene sull'emendamento Brunetta 1.56 il deputato ANNAGRAZIA CALABRIA (FI-PdL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0037 ANNAGRAZIA CALABRIA. Grazie Presidente, questo inciso tende ovviamente a mettere in salvezza le tipologie contrattuali introdotte dalla legge Biagi, legge Biagi che – ricordiamolo – ha portato alla creazione di oltre un milione e mezzo di posti di lavoro e all'abbassamento di oltre due punti percentuali del tasso di disoccupazione in Italia. |
PAGINA: 0010 Intervengono sull'emendamento Rizzetto 1.58 i deputati WALTER RIZZETTO (M5S) (Vedi RS), CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS), MARA MUCCI (M5S) (Vedi RS), MARISA NICCHI (SEL) (Vedi RS), TITTI DI SALVO (PD) (Vedi RS) e MARIA EDERA SPADONI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0037 WALTER RIZZETTO. Presidente, per quanto riguarda il MoVimento 5 Stelle, su questo specifico tema – il sottosegretario Bellanova se lo ricorderà – in Commissione abbiamo presentato due emendamenti. Questo è un emendamento piuttosto semplice e di sicuro buonsenso, come si suol dire, ovvero è teso a prevedere fondamentalmente una determinazione sui contrasti di retribuzione tra uomo e donna per prestazioni di eguale valore. Mi pare @pagina=0038@che quest'Aula, Presidente, si sia espressa più volte rispetto a questo tipo di parificazione, che è del tutto legittima. Tra l'altro, ricordo che, di fatto, nelle quarantasei forme contrattuali ad oggi in essere, per quanto riguarda l'applicazione dei contratti di lavoro, non esiste a monte nessun tipo di differenziazione. E questa è una cosa saggia, una cosa sicuramente giusta. Però, chi tra di noi – e spero molti –, prima di questa esperienza parlamentare lavorava, lavorava nelle aziende e aveva un suo ambito lavorativo, non può negare che tra uomo e donna, molto spesso, ci siano delle differenze, anche economiche, rapportate alle loro prestazioni lavorative di eguale valore, appunto. La deputata e collega Gnecchi, in Commissione lavoro, durante la discussione degli emendamenti, mi ha giustamente ricordato – è sempre molto attenta, devo dire – che c’è una legge vigente, la n. 125 del 1991, che dice testualmente che le aziende sono tenute a redigere un rapporto, almeno ogni due anni, rispetto ai fenomeni di assunzione – quindi tra uomo e donna, sempre di assunzione –, di mobilità, di cassa integrazione, di pensionamenti, di prepensionamenti e di retribuzione effettivamente corrisposta. Il problema, Presidente, sottosegretario e Ministro, è che questa legge va a cercare di normare in questo senso, ovvero i rapporti che, ogni due anni, devono essere redatti e portati a conoscenza di tutti soltanto per aziende sopra i cento dipendenti. Quindi, di fatto, in questo caso, il Governo non riesce a dare una sorta di feedback per aziende sotto i cento dipendenti, e qui mi ricollego anche a degli emendamenti già presentati. Ad esempio, io ho portato in Commissione questa motivazione: la CGIA di Mestre, Presidente, circa un mese fa, ha redatto un documento in cui si dice che il 2,4 per cento delle aziende italiane sono soggette all'articolo 18, ad esempio. Io non voglio ritornare sull'articolo 18 ma voglio semplicemente fare un mero calcolo aritmetico. Quindi, se il 2,4 per cento delle aziende italiane sono sopra i quindici dipendenti, poiché tutelate dall'articolo 18, vuol dire che il 97 per cento circa delle aziende italiane sono sotto i quindici dipendenti. È sillogismo ! Sono sotto i cento dipendenti. Per cui, il Governo, in questo caso, non può redigere nessun tipo di documento in questo senso, poiché il 97 per cento delle aziende non soltanto sono sotto i quindici dipendenti ma sono sotto i cento dipendenti. Ed in questo caso, Presidente, ci sembra cosa buona e giusta sia la proposizione sia la votazione di questo emendamento. Due ne erano stati presentati. È altrettanto chiaro che, con tutta l'onestà di cui sono capace, il sottosegretario Bellanova, per l'emendamento seguente, che andava un po’ a parare su questi termini, mi ha consigliato il ritiro e la presentazione di un ordine del giorno. Però, sottosegretario, Ministro e Presidente, io ed il MoVimento 5 Stelle non possiamo esimerci dal presentare una proposta emendativa – emendativa ! – di sicuro buonsenso e una proposta emendativa su cui – rinnovo – l'Aula, molto molto spesso ha cercato di legiferare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0038 CLAUDIO COMINARDI. Grazie Presidente, intervengo per sostenere questo emendamento che chiama per forza in causa tutte le sensibilità qui presenti, perché spesso si parla di parità di genere. Ecco, con questo emendamento si vuole sancire quello che è un principio universale. Quindi, non ha nemmeno senso discuterne, già all'interno della stessa delega si va incontro a quelle che sono le esigenze della genitorialità; quindi, in un certo senso, si riconosce il principio che, se l'uomo e la donna ne hanno la necessità, debbano avere dei diritti per stare vicino ai propri cari; qui, nella fattispecie si parla di retribuzione. Tuttavia, tale principio è di una semplicità che inserirlo, specificarlo proprio come principio, penso sia doveroso. PAGINA: 0039 MARA MUCCI. Grazie Presidente, questa precisazione sancisce un principio che, onestamente, in quest'Aula si è ribadito più volte con mozioni, con interventi, in tutti i modi, ed è stato appoggiato da tutte le forze politiche. Semplicemente, sancisce che, anche per le aziende sotto i cento dipendenti, si vada a fare un controllo relativamente ai rapporti di entità lavorative in merito alle retribuzioni delle occupazioni maschili e femminili, per eliminare il cosiddetto gender gap. Presidente, è inutile che ce lo raccontiamo, ma vi sono situazioni in cui l'occupazione è prettamente femminile, in cui, caso strano, i redditi sono sempre al di sotto di una certa soglia o comunque troppo bassi. Ora, non vogliamo puntarla su una questione di vittimismo però è indubbio che, quando l'occupazione in un certo settore è prettamente femminile, ci sono delle situazioni alquanto strane: orari di lavoro eccessivi, piuttosto che, spesso, lavoro in nero ed è per questo che almeno puntiamo un faro con dei rapporti e con un intervento serio da parte del Governo che sancisca questo principio e che ci appoggi in questo principio che è sacrosanto ed è nell'ottica di limitare quello che è il gender gap che in questo Paese è sottostimato. PAGINA: 0039 MARISA NICCHI. Grazie Presidente, intervengo per sottoscrivere l'emendamento, proprio per la sua importanza, perché affronta un tema importantissimo che è quello di combattere e contrastare la disparità di trattamento economico, estendendo i diritti alle aziende che oggi ne sono escluse. Quindi, lo sottoscriviamo. PAGINA: 0039 TITTI DI SALVO. Grazie Presidente, io leggo l'emendamento dell'onorevole Rizzetto che dice due cose: la prima è che i contratti collettivi non devono contenere norme che definiscano differenze salariali tra uomini e donne, ed è cosa sancita dalla legge, come ricordava lui stesso, ma in realtà queste disparità non sono sanzionate direttamente; non c’è scritto che una donna prende di più e un uomo prende di meno o viceversa, la discriminazione è totalmente indiretta. Se, per esempio, il premio aziendale viene legato alla presenza, le donne prenderanno sicuramente di meno, perché sono loro che usufruiscono dei congedi parentali o delle assenze per assistere i figli o i genitori e sono loro che usufruiscono dell'aspettativa per maternità obbligatoria e facoltativa. Tant’è vero che sia alle Poste che alla FIAT è stato definito un contratto collettivo che sanciva, addirittura, l'equivalenza tra assenza per maternità obbligatoria e assenza, quindi, dando luogo ad una discriminazione.
PAGINA: 0040 MARIA EDERA SPADONI. Grazie. Vorrei sostenere, come già sostenuto da altre colleghe e altri colleghi, questo emendamento, proprio per cercare di colmare quel gender gap di cui si parlava precedentemente. Credo sia assolutamente un emendamento di buonsenso, quindi non vedo proprio per quale motivo non potrebbe essere approvato.
|
PAGINA: 0010 Intervengono sull'emendamento Placido 1.59 i deputati ARCANGELO SANNICANDRO (SEL) (Vedi RS) e CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0040 ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, con questo emendamento intendiamo delegare il Governo a modificare il contratto di lavoro a tempo determinato così come disciplinato dal decreto-legge n. 34 del 2014, quello che viene ritenuto il «decreto Poletti», rendendolo coerente con la direttiva 1999/70/CE. Cosa dice questa direttiva ? Essa stabilisce che gli Stati membri devono modificare le loro legislazioni in materia di contrattualistica del lavoro qualora fosse prevista la possibilità di apporre un termine in modo acausale, ed è questo l'esito a cui siamo arrivati in Italia con il «decreto Poletti».
PAGINA: 0041 CLAUDIO COMINARDI. Grazie Presidente, intervengo per aggiungere alle argomentazioni dell'onorevole Sannicandro che, se non mi inganna la memoria, nel 2001, con il decreto legislativo n. 368, recepimmo la direttiva europea 1999/70/CE, introducendo quello che è l'istituto della causalità. Questa è venuta meno. È vero che non in tutta Europa esiste la causalità, ma esiste tutta una legislazione che norma e che impone delle motivazioni per cui si assume con contratto a termine. Questo non c’è, siamo nella giungla più assoluta. Oltre ai giuristi democratici – mi pare abbiano portato la denuncia alla Commissione europea – anche molti membri della Commissione lavoro hanno fatto la stessa cosa, perché secondo noi bisognerà procedere contro lo Stato italiano per una procedura di infrazione e per violazione della direttiva. Ma a questo punto la multa dovreste pagarla voi, non i cittadini italiani, perché voi dovete pagare i vostri errori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! |
PAGINA: 0010 Intervengono sull'emendamento Airaudo 1.61 i deputati GIORGIO AIRAUDO (SEL) (Vedi RS) e DAVIDE TRIPIEDI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0042 GIORGIO AIRAUDO. Grazie Presidente. Prima abbiamo sostenuto un emendamento che si proponeva di ripristinare la versione light, quella che non ha mantenuto le promesse sugli investimenti e sull'occupazione del Governo Monti.
PAGINA: 0042 DAVIDE TRIPIEDI. In questo caso si vuole fare il procedimento inverso rispetto a quello che fa il Partito Democratico. Il Partito Democratico toglie i diritti, invece SEL ha detto: facciamo una cosa, ampliamo il diritto a tutti, cerchiamo di avere la reintegrazione per le persone che vengono licenziate ingiustamente in qualunque campo di azienda.
|
PAGINA: 0011 Intervengono sull'emendamento Cominardi 1.63 i deputati CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS), DAVIDE TRIPIEDI (M5S) (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SEL) (Vedi RS), TIZIANA CIPRINI (M5S) (Vedi RS), DAVIDE BARUFFI (PD) (Vedi RS), MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS), SERGIO PIZZOLANTE (NCD) (Vedi RS), MARA MUCCI (M5S) (Vedi RS), SIMONE BALDELLI (FI-PdL) (Vedi RS), MAURIZIO BIANCONI (FI-PdL) (Vedi RS), ARTURO SCOTTO (SEL) (Vedi RS), GIORGIO AIRAUDO (SEL) (Vedi RS), ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI) (Vedi RS), SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS) e STEFANO FASSINA (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0042 CLAUDIO COMINARDI. Con questo emendamento si vuole semplicemente sopprimere la lettera c) del comma 7, ovvero il contratto a tutele crescenti, quello che è stato spacciato per mesi come un'innovazione del mercato del lavoro.
PAGINA: 0044 DAVIDE TRIPIEDI. Grazie Presidente, ma cosa vuol dire contratto a tutele crescenti ? È proprio il senso che è sbagliato. Un lavoratore da quando inizia deve avere una tutela e non man mano. Si vuole licenziare così e si sta facendo strada alle multinazionali per venire qua e fregarci tutto il nostro know-how, l'innovazione tecnologica. È questo che volete fare voi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Io, ministro Poletti, ne ho viste di tutti i colori, dal decreto Giovannini al suo decreto-legge n. 34 del 2014 che modifica i contratti a termine. Stiamo vedendo anche questo che delega il Governo a fare i nuovi contratti.
PAGINA: 0044 ARCANGELO SANNICANDRO. Quello che chiamiamo Statuto dei diritti dei lavoratori effettivamente si chiama in altro modo: norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività sindacale e norme sul collocamento. Questo è il titolo vero e vorrei ricordarvi che nel maggio 1970 fu votata questa legge perché prima l'avevano già scritta i lavoratori con il sangue: il 2 dicembre 1968 due braccianti ad Avola persero la vita per mano della polizia perché manifestavano per avere l'abolizione del mercato di piazza e quarantotto furono i feriti gravi.
PAGINA: 0045 TIZIANA CIPRINI. Giusto per ricordare che in Commissione abbiamo chiesto più volte al Governo in cosa consistesse questo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, se ci dava qualche elemento in più dato che dovrebbe essere una delega, dovrebbe contenere cioè dei requisiti stringenti e, invece, niente: non si è ancora capito questo tipo di contratto che fu inventato da Boeri-Garibaldi, copiato poi da Ichino e tutti quanti, a loro volta, avevano scopiazzato dalla Gran Bretagna. Quindi, non si capisce. Tra l'altro, va in contrasto – lo ricordiamo – con il contratto a tempo determinato di tre anni senza causale del decreto-legge Poletti n. 34 del 2014. Non si capisce se l'uno mangerà l'altro o viceversa. Che cos’è, un nuovo contratto che si aggiunge ai 46 già esistenti ?
PAGINA: 0045 DAVIDE BARUFFI. Grazie Presidente. Per stare nel merito di questa discussione: il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, perché di questo si occupa la lettera che si vorrebbe sopprimere, non è uno strumento nato per combattere la disoccupazione. Non diciamo sciocchezze. È il tentativo, uno strumento che si mette in campo per provare a combattere la precarietà e, se funzionerà, sarà davvero una grande innovazione. Noi lo monitoreremo naturalmente, non abbiamo la verità in tasca.
PAGINA: 0046 MASSIMO FELICE DE ROSA. Signor Presidente, io vorrei far presente ai colleghi che tanti di questi ragazzi siamo noi e, certamente, non abbiamo mai chiesto di avere un contratto a tutele crescenti, anzi, i piccoli imprenditori che ci hanno dato lavoro prima che arrivassimo in quest'Aula non si sognavano assolutamente di andare a guardare i tipi di contratti: volevano il lavoro, volevano semplificazioni sul lavoro, non volevano assolutamente licenziare persone. Il mio titolare non dormiva la notte se gli veniva in mente che doveva licenziare qualcuno. Quindi, qui si sta parlando di un argomento che non conosce nessuno di quelli che sono seduti qui a fianco a noi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PAGINA: 0046 SERGIO PIZZOLANTE. Signor Presidente, visto che qui si fanno, con una certa faciloneria, riferimenti storici, io ricordo che, prima del 1970, nel 1966, ci fu una legge che tutelava contro i licenziamenti discriminatori di Pietro Nenni: nel primo centrosinistra, quindi, non stiamo parlando dei tempi del Fascismo o degli anni Venti; e, in questo provvedimento di Nenni, non c'era la fattispecie dei licenziamenti disciplinari. Poi, nel 1970, nella versione scritta da Giugni e Brodoloni, non c'erano i licenziamenti disciplinari e il limite oltre il quale applicare l'articolo 18 era per le aziende sopra i trentacinque dipendenti.
PAGINA: 0047 MARA MUCCI. Signor Presidente, posto che gli imprenditori non hanno nessuna esigenza di licenziare le persone meritevoli, io questo l'ho detto in Aula più volte e lo ribadisco. Posto che l'Unione europea dice con direttiva 99/70 che i contratti di natura subordinata devono andare nell'ottica del tempo indeterminato, io posso comprendere che con questa iniziativa, con le tutele crescenti si voglia andare in questa direzione ma io con un emendamento ho proposto, e mi auguro che ci possa essere un impegno da parte del Governo, perché è inserito anche nel parere favorevole della Commissione attività produttive, che si prevedano misure di carattere sanzionatorio adeguate a scoraggiare comportamenti scorretti come licenziamenti di lavoratori al termine dei periodi di decontribuzione relativi al rapporto di lavoro. PAGINA: 0047 SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, siamo al punto centrale, dal punto di vista politico almeno, di questo provvedimento, il punto in cui si è trovato un accordo all'interno della maggioranza che ha visto la riscrittura della lettera c) del comma 7 attraverso una riformulazione che è stata richiesta in Commissione dal relatore e anche dal Governo all'onorevole Gnecchi. Io non amo il dibattito con un retaggio pregiudiziale o ideologico, men che meno quello che da vent'anni in questo Paese si celebra sul tema dell'articolo 18.
PAGINA: 0048 MAURIZIO BIANCONI. Signor Presidente, mi pare che questo dibattito soffra di un vizio di origine che io propongo come pensiero per tutti. Guardate che è un vecchio vizio della «scolastica» del lavoro italiana della sinistra, ma non solo della sinistra, ritenere che il lavoro si trovi per legge. Il lavoro si trova quando l'economia funziona, più tira l'economia e più lavoro c’è, più lavoro c’è e più il lavoro si può tutelare. Quindi noi oggi siamo alla ricerca di tutele per un lavoro che non c’è più perché l'economia non tira e nessuno si occupa di questo problema, che è l'unico vero, reale problema per il lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente). Tutti pensano di liberarsene facendo una buona legge, con una buona legge – diceva bene prima il collega che mi ha preceduto – chi non ha mai lavorato si può accontentare di una buona legge, chi ha lavorato tutta la vita sa bene cosa è il lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente). PAGINA: 0048 ARTURO SCOTTO. Signor Presidente, il dibattito è molto appassionante e abbiamo ascoltato anche parole che meritano qualche sottolineatura, qualche precisazione e forse anche qualche spiegazione. L'onorevole Pizzolante attribuisce alla nostra battaglia l'esclusiva funzione di custodire la memoria del PC. Le nostre spalle sono troppo piccole, tuttavia vorrei ricordare le parole del Ministro Brodolini, che era socialista e che fu colui che sottoscrisse lo Statuto dei lavoratori, quelle che lo portavano a definirsi «Ministro dei lavoratori» e non Ministro del lavoro. Quel giorno, il 15 maggio del 1970, quando lo Statuto dei lavoratori fu varato, l’Avanti !, giornale del Partito Socialista, titolò «La Costituzione entra in fabbrica». Noi ci battiamo per mantenere nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro la Costituzione (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà). PAGINA: 0048 GIORGIO AIRAUDO. Signor Presidente, l'onorevole Pizzolante, che ha una sua coerenza – a differenza di altri – su questa battaglia ci ricorda di un Parlamento in cui la mediazione politica di una maggioranza non fermava la possibilità del Parlamento di cambiare quelle norme, proprio quel ricordo che fa lei, onorevole Pizzolante.
PAGINA: 0049 ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Grazie Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghi, il dibattito di oggi è viziato da tutta una serie di approcci totalmente pregiudiziali a questo problema. Si è sentito parlare di lavoratori delle piccole imprese che non c'entrano niente con il reintegro, si è sentito parlare di effetti di carattere sociale per la situazione attuale, quando le nuove norme valgono per le nuove assunzioni e non per i contratti in essere. Si sono sentite una serie di cose che non stanno né in cielo, né in terra; si è anche parlato soltanto dell'articolo 18 e l'onorevole Baldelli prima ha fatto riferimento a un tassello: la cosa importante di questa riforma è che si vuole sostituire la legislazione del lavoro italiana con un codice semplificato e questo sicuramente non farà arrivare frotte di investitori perché è giustissimo quello che diceva prima il collega Bianconi: gli investitori arrivano se tutto il sistema funziona e il lavoro si tutela solo se c’è la crescita economica perché si crea lavoro in quelle condizioni, però questo non è un tassello: questa è una riforma complessiva. Si sta cercando di semplificare il nostro diritto del lavoro, di renderlo normale perché è indubbio che la reputazione che ha il nostro diritto del lavoro non è quella che ho sentito descrivere qui dentro, ma è quella di essere una congerie di norme complicate, arcaiche, in parte più avanzate magari, ma che sicuramente hanno avuto anche l'effetto di atterrire i famosi investitori. E quando si parla con gli imprenditori, ovviamente non dicono che assumeranno perché cambia l'articolo 18. Gli imprenditori assumono quando hanno bisogno di dipendenti. Semmai, il problema è: vi può succedere di non assumere qualcuno a tempo indeterminato perché l'articolo 18 è come è oggi ? La risposta è sempre e sistematicamente «sì» ed è quello che ha portato al precariato che abbiamo oggi.
PAGINA: 0049 SILVIA CHIMIENTI. Grazie Presidente, io vorrei raccontare a quest'Aula la storia di un ragazzo di Torino, della mia città. Federico Altieri, ingiustamente licenziato dal museo del cinema per essersi ribellato, insieme ad altri tre lavoratori, indossando semplicemente una maglietta, a un'iniqua decurtazione dello stipendio. Questo ragazzo aveva un contratto che prevedeva una paga base oraria di 5,40 euro ed è stato licenziato perché si è opposto, insieme ad altri lavoratori, a una nuova decurtazione di stipendio voluta dalla sua cooperativa, la Rear, di Mauro Laus, presidente del consiglio regionale del Piemonte. Sapete qual è il partito di Mauro Laus, che paga con stipendi da fame i soci della sua cooperativa ? Il PD.
PAGINA: 0050 STEFANO FASSINA. Grazie Presidente, non entro nel merito del punto – ne abbiamo discusso e avremo altri momenti per discutere – volevo solo ricordare alcuni dati all'onorevole Di Celso, perché dovremmo almeno essere d'accordo sui dati, poi ciascuno di noi fa le valutazioni che crede, ma sui dati dovremmo poter condividere, altrimenti davvero rischiamo di non capirci. Ha fatto riferimento all'articolo 18 come impedimento per le assunzioni nelle imprese sopra i quindici dipendenti. Gli vorrei ricordare che la massima concentrazione di contratti di lavoro atipici si trova nelle imprese sotto i quindici dipendenti, in particolare nelle imprese che hanno tra uno e nove dipendenti. Sono in percentuale doppia rispetto alla percentuale nelle imprese sopra i quindici dipendenti. La ragione fondamentale – e concludo – per la quale le imprese non assumono con contratti a tempo indeterminato è perché costano molto di più dei contratti precari. Questa è la vera ragione, quindi la ragione per la quale si dovrebbe intervenire sul costo dei contratti atipici è quella di favorire appunto assunzioni che altrimenti non ci sono. |
PAGINA: 0012 Intervengono sull'emendamento Tripiedi 1.64 i deputati DAVIDE TRIPIEDI (M5S) (Vedi RS), DAVIDE BARUFFI (PD) (Vedi RS), TIZIANA CIPRINI (M5S) (Vedi RS), CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS), NICOLA FRATOIANNI (SEL) (Vedi RS), ANTONIO PLACIDO (SEL) (Vedi RS) e SIMONE BALDELLI (FI-PdL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0050 DAVIDE TRIPIEDI. Grazie Presidente, cosa prevediamo noi con questo emendamento ? La reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro per tutte le ipotesi di licenziamento di cui all'articolo 18 della legge 20 maggio n. 300 del 1970. Io ricordo che nel 2007 ci fu una grande manifestazione di piazza. In quella manifestazione c'ero anch'io, ma non c'ero solo io, penso che ci sia stato anche l'onorevole Damiano, penso che ci siano stati gli onorevoli Epifani, Fassina, Bersani e tutte quelle persone che credono che, togliendo i diritti, non si crea occupazione. Qua si può far rinascere la storia di quel diritto votando favorevolmente a questo emendamento. Quella legge è nata qua. L'opposizione, che era il Partito Comunista, ha contribuito e collaborato per la stesura di queste norme. Faccio mie anche le parole di Brodolini, quando disse che con lo statuto dei lavoratori entra la Costituzione all'interno delle fabbriche (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). È @pagina=0051@vero, oggi qua possiamo rifarlo, possiamo dare la possibilità ai lavoratori di essere protetti come è giusto che sia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PAGINA: 0051 DAVIDE BARUFFI. Presidente, intervengo per tornare sul concetto ed entrare nel merito. Noi abbiamo inserito un dispositivo che, lontano dalla versione originale dell'articolo 18 della legge n. 300 del 1970, muove invece dalla disciplina così come riformulata due anni fa dalla legge n. 92. Provo a entrare nel merito delle diverse fattispecie, diverse tipologie, tipizzazioni di licenziamenti che sono possibili e riconosciuti come illegittimi: licenziamenti economici, cioè senza giustificato motivo oggettivo; licenziamenti disciplinari, quando un motivo è soggettivo per giusta causa; licenziamenti discriminatori; licenziamenti nulli. Queste sono le fattispecie tipizzate che ormai nel dibattito sono entrate come patrimonio della discussione generale. Noi abbiamo fatto questa valutazione rispetto al punto di partenza cui prima facevo riferimento, cioè che fosse possibile risolvere alcune contraddizioni che si sono registrate nella disciplina generale in questi due anni – dirò qualcosa dopo – e provare in ogni caso a dare giusta e corretta tutela a licenziamenti che legittimi non sono, che erano e rimangono non legittimi, non possibili, rimangono da sanzionarsi, con garanzie da riconoscere al lavoratore.
PAGINA: 0052 TIZIANA CIPRINI. Presidente, è un fatto realmente accaduto alla Nestlé Perugina: una dipendente sindacalista e disabile ha rischiato di perdere il posto di lavoro per un post su Facebook. Allora, mi domando, i post su Facebook rientreranno in questa fattispecie di licenziamenti disciplinari ? Poi, i deputati locali del PD sono corsi subito a indignarsi sui giornali, come l'onorevole Giulietti che ha detto che quello del lavoro è un diritto su cui non possiamo abbassare la guardia; bene, allora, cari onorevoli del PD, ma lo sapete che state per votare la fine del diritto del lavoro in Italia ? Ma lo sapete che state per togliere la reintegra per i licenziamenti economici ? Perché con tutte questi ristrutturazioni, crisi aziendali, vere o presunte, tutto sarà di carattere economico dal momento che nessuna azienda dirà mai che ha licenziato qualcuno per motivi discriminatori. PAGINA: 0052 CLAUDIO COMINARDI. Grazie Presidente, entrando nuovamente nel merito vi cito altri dati OCSE che sono quelli che prendono in riferimento i contratti a tempo indeterminato e i contratti a tempo determinato e precari. Siccome si parla spesso di dualità, c’è qualcuno per il quale dualità significa protetti e meno protetti, non è assolutamente vero che in Italia c’è una assoluta disparità, perché la dualità nel mercato del lavoro – e io preferisco definirlo mondo del lavoro – è perfettamente in linea con la media europea e quello che è l'intervento del Governo accentua ciò ancor di più, ma non è che va a migliorare le situazioni del contesto lavorativo, va a peggiorarle, perché leva i diritti.
PAGINA: 0053 NICOLA FRATOIANNI. Signora Presidente, la ringrazio, ho ascoltato l'onorevole Baruffi spiegarci che chi sostiene che si vada incontro alla libertà di licenziamento dice una gigantesca sciocchezza. Adesso, sarà forse che noi trinariciuti gufi siamo così attaccati al passato o a una vecchia logica, ma siccome abbiamo ascoltato dalle parole del vostro Presidente del Consiglio, nonché del vostro segretario, in importanti trasmissioni televisive, nonché in importanti interviste, una tra queste a The Washington Post, non proprio un giornaletto di pericolosi estremisti, dichiarare che l'obiettivo di questa straordinaria riforma era garantire agli imprenditori il diritto di licenziare, geniale idea in un Paese in cui il problema principale è che il lavoro non c’è, noi siamo rimasti francamente dell'idea che per gli imprenditori dovesse essere garantito il diritto a intraprendere, non proprio a licenziare.
PAGINA: 0053 ANTONIO PLACIDO. Presidente, io immaginavo rapidamente di intervenire sulle stesse questioni, ma provo ad essere rapidissimo. Primo, rispetto alla disciplina della Fornero, non esiste più la possibilità di reintegra sui licenziamenti manifestamente infondati che siano economici, e questo, per la verità, il collega Baruffi lo ha appena detto. Secondo, sui licenziamenti disciplinari occorre, perché scatti la condizione della reintegra, che non siano nulli o discriminatori, ma che siano nulli e discriminatori.
PAGINA: 0053 SIMONE BALDELLI. Grazie, Presidente. A me dispiace che in quest'Aula si scomodino nomi come quello di Gino Giugni o di Brodolini per una discussione del genere. Mi sembra che le parole del collega Baruffi abbiano riportato alla dimensione reale il dato di cui stiamo parlando: stiamo parlando di un terzo della metà di 20 mila casi, ed è di tutta evidenza che questo smonta, da un lato, chi accusa questa norma di essere un attentato ai diritti dei lavoratori, ma smonta anche @pagina=0054@quanti sostengono che questa norma risolverà il problema dell'occupazione in Italia.
|
PAGINA: 0012 Intervengono sull'emendamento Airaudo 1.68 i deputati GIORGIO AIRAUDO (SEL) (Vedi RS), VALENTINA PARIS (PD) (Vedi RS), CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS), SIMONE BALDELLI (FI-PdL) (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SEL) (Vedi RS), MICHELE DELL'ORCO (M5S) (Vedi RS) e WALTER RIZZETTO (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0054 GIORGIO AIRAUDO. Signor Presidente, stiamo assistendo ad un dibattito assai curioso, sembra quasi che sia colpa delle opposizioni se si discute dell'articolo 18, opposizioni che tenacemente stanno cercando di imporre nuovamente qualcosa che è stato sottratto da molto tempo. In verità questo dibattito ce lo ha proposto il Renzi settembrino, perché il Renzi d'agosto diceva che il problema non era l'articolo 18, invece a settembre ha cambiato idea. Evidentemente il Premier è anche meteropatico.
PAGINA: 0055 VALENTINA PARIS. Signor Presidente, approfitto, attraverso questo intervento, per ringraziare tutti i miei colleghi della Commissione lavoro, per il tentativo di accettare la sfida della modifica di un testo, per poi portarlo in Aula anche con la voglia di confrontarsi del Governo, che è presente e che, almeno a detta di tutti i pregiudizi, prima di oggi avrebbe imposto la fiducia e non avrebbe consentito nemmeno in questo luogo nessun tipo di discussione. Credo invece che questa sia la parte di bicchiere mezzo pieno di questo dibattito che deve rimanere agli atti.
PAGINA: 0056 CLAUDIO COMINARDI. Io non ho in tasca una tessera dei sindacati e non l'ho mai avuta e non ho in tasca una tessera di un partito di sinistra e non l'ho mai avuta.
PAGINA: 0057 SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, per tornare a richiedere un chiarimento, o dal Governo o dal relatore per la maggioranza, sul testo del comma 7, lettera c), nel senso che noi diciamo che escludiamo, per i licenziamenti economici, la possibilità della reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro prevedendo un indennizzo, eccetera, eccetera. Anche perché, poi, le interpretazioni si danno anche in relazione a ciò che si afferma durante i lavori parlamentari su questa norma. Il Governo non ritiene opportuno inserire dopo «economici» la parola «ingiustificati», così come, al termine dello stesso comma, si parla di licenziamento disciplinare ingiustificato ? O ritiene che il testo vada bene così ? Perché se va bene così, forse va chiarito il senso, altrimenti va cambiata la norma e va inserito «ingiustificato». Infatti, a me sembra che, altrimenti, si dà adito alla possibilità di pensare che debba essere introdotto un risarcimento economico anche ai licenziamenti economici che non vengano considerati ingiustificati.
PAGINA: 0058 ARCANGELO SANNICANDRO. Pur condividendo quanto ha detto il collega precedentemente a proposito dell'appropriatezza di linguaggio, vado oltre. In breve il comma 7, lettera c) dice questo: i nuovi assunti non potranno godere della tutela contro i licenziamenti e si inventa un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Chiederei il favore, per poter andare a dormire tranquillo, che qualcuno mi spiegasse che cosa significa. Mi spiegasse, in particolare modo, da quali tutele si parte, se si parte da assunzioni tutelate e dove si dovrebbe arrivare e quali fossero eventualmente gli step (si dice così in inglese ?), i gradini di questi tutele. Noi ci stiamo provando con i nostri emendamenti proprio perché la norma è generica. Ora gradirei che qualcuno si cimentasse, soprattutto da parte della maggioranza, per dirci che cosa significa. PAGINA: 0058 MICHELE DELL'ORCO. Signor Presidente, leggevo degli articoli di giornale degli scorsi mesi dove il Ministro Poletti, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, rilasciava delle dichiarazioni. Questi parlava e interveniva sull'articolo 18 e diceva: contratto a tutele crescenti ma l'articolo 18 non si tocca. Questo lo diceva a giugno. Poi, dopo due mesi, si è un attimo accorto di averla sparata troppo grossa e diceva: sì, l'articolo 18 non serve abolirlo, non è una priorità modificarlo, ci sono altre priorità. Poi, arriviamo invece a novembre 2014 e con questa legge delega andiamo a depotenziare l'articolo 18, a ridurre ulteriormente le tutele del lavoratori, togliamo il reintegro e lasciamo solo l'indennizzo: alla faccia della coerenza ! Naturalmente io me lo aspettavo dal Ministro Poletti del quale ricordiamo anche il curriculum: dal 1992 alla direzione, presidente di Legacoop Emilia Romagna e poi da lì in poi, poco prima di diventare Ministro, è stato alla presidenza di Legacoop nazionale. Cosa ci si può aspettare da qualcuno che sostanzialmente era alla presidenza di imprese di grande distribuzione, di cooperative rosse, che tuteli i lavoratori ? Con questa legge delega la sinistra è morta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0058 WALTER RIZZETTO. Grazie Presidente, per suo tramite rispondo io al deputato Sannicandro. In questo tipo di contratto a tutele crescenti, di tutele non ne vede l'ombra. Uno può essere più o meno d'accordo ma per spiegare all'Aula e sicuramente ai colleghi che lo sanno e in primis a me stesso, per contratto a tutele crescenti si intende come tutela crescente soltanto il maggiore indennizzo rispetto all'anzianità di servizio del lavoratore. Quindi, di fatto non c’è alcun contratto a tutele crescenti ma c’è un indennizzo crescente.
|
PAGINA: 0012 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI (Vedi RS) |
PAGINA: 0059 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI (ore 17) |
PAGINA: 0012 Intervengono sull'emendamento Chimienti 1.73 i deputati SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS) e ALESSIA ROTTA (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0059 SILVIA CHIMIENTI. Signor Presidente, le cosiddette tutele crescenti del nuovo contratto a tempo indeterminato, di cui si parla al comma 7, sono veramente una locuzione che, così com’è, risulta poco chiara; e lo è ancora meno se il Governo pretende di potere intervenire con dei decreti attuativi per riempire di contenuti il vuoto di questa locuzione.
PAGINA: 0060 ALESSIA ROTTA. Signor Presidente, appare del tutto evidente la natura pleonastica di questo emendamento rispetto non solo alla legge delega ma alla normativa vigente. Qui, infatti, si chiamano in causa i licenziamenti nulli e discriminatori; ricordiamo che la legge impone al datore di lavoro di comunicare il licenziamento per iscritto e che l'orale in ogni caso è inefficace, come qui ricordato, e quindi la legge delega non interviene per nulla su questo. La salvaguardia della reintegra è garantita anche per i licenziamenti discriminatori ed è in contrasto con le norme imperative, in particolare l'articolo 4 della legge n. 604 del 1966 e l'articolo 3 della n. 108 del 1990.
|
PAGINA: 0013 Intervengono sull'emendamento Chimienti 1.74 i deputati SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS), TIZIANA CIPRINI (M5S) (Vedi RS) e CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0060 SILVIA CHIMIENTI. Grazie Presidente, io vorrei dire che quello dell'articolo 18 è o, meglio, dovrebbe essere un falso problema perché oggi, è bene ricordarlo per l'ennesima volta, non si sta più parlando dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, ma della sua versione – come ho detto stamattina – light, svuotata di senso appena due anni fa. Di fronte a quell'azione che faceva parte del pacchetto Fornero, avallato in modo bipartisan da PD e Pdl senza colpo ferire, noi credevamo di poter restare tranquilli per diverso tempo.
PAGINA: 0061 DIEGO DE LORENZIS. Signor Presidente, io vorrei rivolgermi esplicitamente al Governo, vorrei chiedere all'onorevole Teresa Bellanova – che nelle passate legislature e anche in questa legislatura più volte ha chiesto con delle interrogazioni al Governo di dare risposta a tutti quei lavoratori che venivano maltrattati, che faceva degli interventi a fine seduta per parlare delle tabacchine e per parlare di tutti quei lavoratori che sono stati in qualche modo osteggiati, messi a soffrire da un sistema – se oggi che lei è al Governo, è un rappresentante istituzionale, non senta l'obbligo di dare delle risposte proprio a quei cittadini che ricordava invece in altri interventi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0061 TIZIANA CIPRINI. Signor Presidente, intervengo per ricordare le parole del Ministro Padoan, che ha detto che la battaglia sull'articolo 18 è del tutto paradossale perché i numeri interessati sono veramente pochissime migliaia. Infatti ha ragione, è una battaglia del tutto sproporzionata, considerato che ormai tutti lavorano con contratti atipici e che siamo di fronte a un tasso di disoccupazione come @pagina=0062@mai nella storia dell'Italia. Probabilmente quanto alla polarizzazione sull'articolo 18, ce lo spiega lo stesso Squinzi perché lo si vuole abolire, quel poco che è rimasto: perché rappresenta uno dei freni maggiori che impedisce investimenti di capitale straniero anche in Italia.
PAGINA: 0062 CLAUDIO COMINARDI. Signor Presidente, vorrei arricchire con un'ulteriore argomentazione. Lo sappiamo che l'indice di produttività dei lavoratori italiani è inferiore alla media europea, questo è vero; ma lo sapete che ci sono degli studi internazionali che dimostrano che vi è una correlazione rispetto alle ore lavorate ? Perché noi lavoriamo in media di più rispetto al lavoratore classico europeo.
|
PAGINA: 0013 Interviene sull'emendamento Giorgia Meloni 1.75 il deputato EMANUELE PRATAVIERA (LNA) (Vedi RS), relatore di minoranza. |
PAGINA: 0062 EMANUELE PRATAVIERA, Relatore di minoranza. Signor Presidente, per dare nuovamente il nostro parere, per errata corrige: parere favorevole. |
PAGINA: 0013 Intervengono sull'emendamento Baldassarre 1.76 i deputati WALTER RIZZETTO (M5S) (Vedi RS), MARCO MICCOLI (PD) (Vedi RS) e GESSICA ROSTELLATO (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0063 WALTER RIZZETTO. Buongiorno, Presidente... PAGINA: 0063 MARCO MICCOLI. Signor Presidente, questo emendamento descrive bene un po’ la visione parziale con cui si è affrontata questa discussione complessiva rispetto a questo provvedimento; evidenzia questa parzialità che non coglie lo spirito complessivo con cui una serie di provvedimenti si legano tra loro. Legare in questa maniera il tempo determinato alle tutele crescenti, ne indica appunto questa parzialità di comprensione.
PAGINA: 0064 GESSICA ROSTELLATO. Signor Presidente, vorrei che il Governo, in particolare il ministro, riprendesse in considerazione questa proposta o che almeno ne tenesse conto quando andrà a fare i decreti legislativi che attueranno questa legge delega. Lo dico perché noi abbiamo compreso la motivazione per cui è stato adottato il decreto-legge n. 78 del 2014, quando è stata tolta la causalità dai contratti. Praticamente, è stato detto atto che attualmente i contratti a tempo determinato vengono utilizzati per fare una prova più lunga. Ora applichiamo in questa legge-delega e, quindi, con i futuri decreti legislativi un nuovo contratto che è quello a tutele crescenti, ma queste due cose non possono convivere perché se abbiamo un nuovo contratto a tutele crescenti non possiamo applicarlo a chi è già stato a tempo determinato per tre anni, perché lo prenderemmo in giro (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Sinistra Ecologia Libertà). Se già è stato a tempo determinato per tre anni, questa persona deve passare a un tempo indeterminato con tutte le tutele previste.
|
PAGINA: 0013 Intervengono sull'emendamento Cominardi 1.78 i deputati CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS), GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS), TIZIANA CIPRINI (M5S) (Vedi RS), DAVIDE TRIPIEDI (M5S) (Vedi RS), GIORGIO AIRAUDO (SEL) (Vedi RS), MARCO MICCOLI (PD) (Vedi RS), DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS), DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS) e ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0065 CLAUDIO COMINARDI. Signor Presidente, con questo emendamento si vuole sopprimere, al comma 7, la lettera e) e la parte in cui si mette mano al principio del demansionamento, se così si può definire. Adesso voglio raccontarvi una storia interessante, nel senso che, durante l'esame del decreto-legge n. 34 del 2014, ho avuto modo di conoscere un professore giuslavorista che da quarantuno anni fa oltre che il professore di diritto del lavoro anche l'avvocato del lavoro, professore che è in CGIL da decenni. Questa persona io non l'avevo mai conosciuta prima, tra l'altro, se non erro, al tempo del decreto-legge n. 34 fu invitato dal PD – chiedo correzioni se mi sbaglio – di sicuro non li invitammo noi del MoVimento 5 Stelle che neanche lo conoscevamo, ma Fassina mi risulta che lo abbia invitato, adesso sentiamo se mi sbaglio o meno. E allora, interessati e affascinati anche dalla sua profonda conoscenza della materia, indipendentemente dal fatto di avere un'appartenenza al sindacato o meno, cosa abbiamo fatto noi per quanto riguarda la legge delega ? Abbiamo pensato di invitarlo e sentire un po’ cosa ne pensava, visto che aveva un'esperienza quarantennale della materia, no ? Magari non vi fidate di quel che dico io e non mi ritenete all'altezza rispetto anche alle argomentazioni che sto portando quest'oggi e che ho portato nei mesi precedenti. Allora uso le sue parole per definire cos’è questa forma di demansionamento. Dal suo punto di vista, tecnico più che politico, dice che il demansionamento è la fattispecie di ogni causa di mobbing, cioè lui ha difeso centinaia e centinaia di lavoratori in casi di mobbing e per il 99,9 per cento si trattava di demansionamento, e ogni volta la parte sotto accusa si giustificava con ragioni di carattere organizzativo, produttivo, esigenze aziendali in sostanza. Qui, con questa lettera e), si va a legalizzare il mobbing, perché si prevede: revisione della disciplina delle mansioni in caso di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale, individuati sulla base di parametri oggettivi. Ma chi è che deve poi veramente verificare questi parametri ? Così si crea un precedente veramente pericoloso. Quindi, io chiedo in questo caso non solo l'intervento del Governo, ma anche di tutta l'Aula, perché non possiamo continuare a dirci che stiamo discutendo quando ogni volta che portiamo delle argomentazioni non abbiamo dall'altra parte delle risposte nel merito, perché se parlo del 99,9 per cento di fattispecie di mobbing – lo dice il giuslavorista Alleva, non lo dico io – voglio sentire un po’ come la vedete (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0066 GIULIA GRILLO. Signor Presidente, il collega Cominardi ha ragione. Perlomeno, se prendiamo il disegno di legge che viene distribuito oggi in Aula, la lettera e) praticamente corrisponde alla lettera d) della versione del disegno di legge prima di essere modificato in Commissione. Quindi, verificate un attimo, a pagina 30. PAGINA: 0066 TIZIANA CIPRINI. Signor Presidente, non si capisce nulla. Stiamo parlando del demansionamento ? PAGINA: 0067 DAVIDE TRIPIEDI. Signor Presidente, io dico: demansionare il lavoratore può creare occupazione ? Perché il succo è: andando a demansionare il lavoratore, si crea occupazione ? A cosa è volto questo demansionamento ? A cosa serve ? Per chi è ? Diceva il mio collega Cominardi, prima, che il demansionamento è il fulcro di ogni mobbing legalizzato, quindi qui state legalizzando il mobbing con il demansionamento. È una roba allucinante !
PAGINA: 0067 GIORGIO AIRAUDO. Signor Presidente, guardi, questo tema del demansionamento, che è finito nel Jobs Act, è un tema assai delicato per il momento che stanno vivendo le nostre imprese e i nostri lavoratori. Abbiamo già avuto molte volte in questo dibattito occasione di dire che siamo in una fase di riorganizzazione, siamo in una fase di deindustrializzazione, in molte aree nel nostro Paese e il tema del demansionamento è un tema di forte pressione rispetto ai diritti e alle condizioni dei lavoratori. Non è sufficiente stabilire la parità di salario, per quanto necessaria, perché in questi processi si può arrivare a vere e proprie svalutazioni del lavoro, a vere e proprie perdite di professionalità, a maggior ragione se inserite in un contesto come quello che stiamo vivendo. Allora la domanda è: che necessità c'era di intervenire sul demansionamento in una fase come questa, se non per assoggettare i lavoratori dipendenti ad una condizione di maggior ricattabilità ? Io non vedo altra necessità. Si determina direttamente o indirettamente una pressione che sarà tutta sul singolo lavoratore, legata allo stato di crisi. Per queste ragioni noi voteremo a favore di questo emendamento, come sosterremo il nostro che fra poco arriverà. PAGINA: 0067 MARCO MICCOLI. Signor Presidente, anche qui io intervengo per ricordare un po’ il percorso e le conclusioni a cui stiamo arrivando; intanto c’è da dire che già al Senato, con l'emendamento della Commissione lavoro, fu cambiato il testo e fu introdotta la tutela relativa al mantenimento della retribuzione. Quindi il demansionamento è anche accompagnato, però, dalla tutela della retribuzione, e poi io vorrei che tutti leggessero il testo, almeno, del provvedimento: contemperando l'interesse dell'impresa all'utile impiego del personale con l'interesse dei lavoratori alla tutela del posto di lavoro. Qui parliamo di un possibile demansionamento relativo alla possibilità del licenziamento e quindi dell'evitare il licenziamento di quel lavoratore che, appunto, se non cambia mansione rischia il posto di lavoro. PAGINA: 0068 DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, colgo anche l'opportunità di replicare al collega Miccoli, perché se magari guardassimo la realtà, questo oggi è già palesemente un problema di tutti i giorni. C’è un'azienda, ad esempio, faccio il nome, è la MEMC, rinominata SunEdison, che oggi sta chiedendo ai propri lavoratori una decurtazione dello stipendio variabile tra il 10 e il 15 per cento, già oggi. Immaginiamoci nel momento in cui con il ricatto di fare investimenti solo se si accetta quel tipo di riduzione, immaginiamo nel momento in cui viene data l'autorizzazione a demansionare, che cosa dovranno chiedere a questo punto, il 25, 30 per cento in meno dello stipendio, perché a quel punto non avranno più gli incarichi che avevano prima della contrattazione. Allora, vi rendete conto a che cosa state mandando incontro i lavoratori, o no ? Secondo me fate finta di non vederlo. PAGINA: 0068 MASSIMO FELICE DE ROSA. Signor Presidente, mi chiedevo anch'io, appunto, se il titolare ci dirà: puoi essere licenziato oppure ti demansiono e ti abbasso lo stipendio. Io volevo chiedere al Governo, al Ministro se effettivamente c'era scritto da qualche parte che non c’è la diminuzione di retribuzione, che ci sia almeno questo vincolo, c’è scritto da qualche parte o lo stiamo supponendo ? Perché sulle supposizioni dobbiamo basare la vita dei lavoratori ? Allora a me sembra veramente assurdo che stiano sostenendo questa linea, ricordo sempre che siete un governo che si dichiara di centro-sinistra, ma qui la sinistra l'avete proprio persa, state andando a sbattere contro un muro, il muro dei lavoratori che poi troverete in piazza.
PAGINA: 0068 DIEGO DE LORENZIS. Signor Presidente, ancora un intervento per sollecitare il Governo, perché questo provvedimento è veramente strano, non soltanto perché delega il Governo – a quello, ormai, ci stiamo quasi abituando –, ma perché, paradossalmente, in merito a questo provvedimento, abbiamo in Aula quattro rappresentanti del Governo. Dato che il Governo deve essere rappresentato, giustamente, da Regolamento, basterebbe, in realtà, un solo rappresentante, visto che nessuno dei quattro rappresentanti del Governo ha intenzione di dare risposte all'Aula, quindi venendo meno anche all'obbligo formale di essere qui per un'interlocuzione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0068 ALFONSO BONAFEDE. Signor Presidente, è evidente che stiamo mandando i lavoratori in una sorta di ricatto perenne; è evidente, ma non lo può sapere chi sconosce completamente il mercato del lavoro, che il demansionamento è l'arma più grave con cui vengono lesi i diritti dei lavoratori. L'unica cosa di cui non vorrei sentir parlare, anche per rispetto nei confronti @pagina=0069@di quei diritti, è ancora di minoranza PD, di scissione, che sono tutte farse che vengono date in pasto alle TV e ai talk show. Qui non vi è alcuna minoranza ed alcuna divisione, perché poi qui sono tutti uniti. Altro che sganciarsi dall'ideologia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Qui siamo in presenza di un partito che ha venduto ormai l'anima al diavolo, ma da tempo, e adesso si sta svelando per quello che è. |
PAGINA: 0014 Intervengono sull'emendamento Placido 1.79 i deputati ARCANGELO SANNICANDRO (SEL) (Vedi RS) e TIZIANA CIPRINI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0069 ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, il Governo ci chiede di delegarlo a ridurre e, addirittura, annullare le tutele contenute in tre articoli dello Statuto dei lavoratori, meglio noto come «norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori». Quali sono questi tre articoli ? Dell'articolo 18 abbiamo già abbondantemente parlato, cioè quello che prevedeva la reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo. Non mi soffermo su questo.
PAGINA: 0070 TIZIANA CIPRINI. Signor Presidente, intervengo sempre in materia di demansionamento, giusto per ricordare a quest'Aula che il pubblico impiego ha fatto da apripista su questa nuova fattispecie, istituita per legge, del demansionamento, che prima – lo ricordo – era vietata.
|
PAGINA: 0014 Intervengono sull'emendamento Cominardi 1.80 i deputati CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS), TIZIANA CIPRINI (M5S) (Vedi RS) e GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS) (Il Presidente richiama all'ordine il deputato Manlio Di Stefano). |
PAGINA: 0070 CLAUDIO COMINARDI. Grazie Presidente. Con il mio emendamento 1.80 si vuole sopprimere la lettera f), relativa alla revisione della disciplina dei controlli a distanza... PAGINA: 0071 TIZIANA CIPRINI. Intervengo giusto per rendere partecipe tutta l'Aula di un esperimento a cui abbiamo sottoposto i commissari della Commissione lavoro. Li abbiamo sottoposti a un test di videosorveglianza e li abbiamo ripresi in diretta streaming mentre lavoravano in Commissione. Loro si sono molto arrabbiati, hanno sospeso i lavori e ci hanno addirittura insultato.
PAGINA: 0072 GIULIA GRILLO. Presidente, però la telecamera riprende lei, mica riprende i colleghi. |
PAGINA: 0014 PRESIDENTE (Vedi RS). Richiama le ragioni per le quali la Presidenza non accede alla richiesta di scrutinio segreto relativamente all'emendamento Placido 1.81. |
PAGINA: 0072 PRESIDENTE. No, riprende anche voi, guardi. E quando riprenderà lei, l'immagine sarà sicuramente migliore di quando riprendono me. Quindi, se lei inizia a parlare la riprendono. Prego, onorevole Grillo. |
PAGINA: 0014 Intervengono per richiami al Regolamento i deputati ARTURO SCOTTO (SEL) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS), e RICCARDO FRACCARO (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0074 ARTURO SCOTTO. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento. PAGINA: 0074 PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PAGINA: 0074 RICCARDO FRACCARO. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento. |
PAGINA: 0014 Intervengono sull'emendamento Placido 1.81 i deputati GIORGIO AIRAUDO (SEL) (Vedi RS), MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS), MONICA GREGORI (PD) (Vedi RS), TIZIANA CIPRINI (M5S) (Vedi RS), GIOVANNI PAGLIA (SEL) (Vedi RS), CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS), ANTONIO PLACIDO (SEL) (Vedi RS), GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS), GIANCARLO GIORDANO (SEL) (Vedi RS), RICCARDO FRACCARO (M5S) (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SEL) (Vedi RS), GIANNI MELILLA (SEL) (Vedi RS) e CESARE DAMIANO (PD) (Vedi RS), relatore per la maggioranza (Il Presidente esclude dall'Aula i deputati Dell'Orco e Della Valle e richiama all'ordine il deputato Schirò). |
PAGINA: 0074 GIORGIO AIRAUDO. Se la Presidenza, come mi pare di capire, non intende rivedere le sue decisioni, illustrerei l'emendamento. Noi pensiamo che questo elemento inserito nel jobs act determini davvero una preoccupante involuzione rispetto all'uso che si può fare del controllo a distanza. L'averlo definito sugli impianti non è di nessuna tutela se si esce dal perimetro dello Statuto dei lavoratori e se si esce dalle sanzioni che in esso erano previste. Noi sappiamo quanto è pervasiva oggi la tecnologia. Ne abbiamo dimostrazioni. Si può discutere sulle iniziative dimostrative ma non si può negare che esiste una contraddizione.
PAGINA: 0075 MASSIMO ENRICO BARONI. Signor Presidente, io non so se lei ricorda le parole della Presidente Boldrini che ha dato una chiara direzione a quest'Aula a inizio legislatura in merito al fatto che quest'Aula dovesse diventare una casa di vetro. Questo significa trasparenza, Presidente. E voleva che quest'Aula, con tutti i deputati, diventasse, forse, un esempio per chi, magari, è costretto a fare dei lavori di cui non è contento, ma che comunque... PAGINA: 0076 MONICA GREGORI. Signor Presidente, come già è stato detto da alcuni colleghi, io parto sempre dall'inizio. Allora, all'inizio, la delega, in realtà, non specificava le parole: «sugli impianti e strumenti di lavoro» e quindi si lasciava intendere che si potesse attuare un controllo anche sui lavoratori. Allora, anche in Commissione questo tema è stato molto dibattuto e, sostanzialmente, con riferimento agli emendamenti presentati, il gruppo Sel non presentò l'emendamento per aggiungere le parole: «sugli impianti» ma presentò, ovviamente e giustamente, le parole che riguardavano il controllo che doveva essere eseguito, aggiungendo: in conformità a quanto previsto dai contratti collettivi stipulati con le organizzazioni sindacali.
PAGINA: 0076 TIZIANA CIPRINI. Anche io ancora non capisco che c'entra questa norma sul controllo a distanza dei lavoratori con la volontà di creare più posti di lavoro con questa delega, proprio non c'azzecca niente. Quindi questo è spionaggio autorizzato. Allora, ricordo che avete dichiarato inammissibile un nostro emendamento che prevedeva la videosorveglianza negli spazi antistanti le Commissioni, quelli che pullulano di lobbisti che con voi fanno affari (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle ). Ce l'avete dichiarato inammissibile. Poi ricordo anche che il MoVimento 5 Stelle è stato l'antesignano delle webcam e del controllo nei consigli comunali, ad esempio: entravamo con le nostre webcam per le operazioni «fiato sul collo» e succedeva il finimondo, chiamavano addirittura i carabinieri. Dunque, noi siamo per la videosorveglianza ma non di tutti i soggetti, di alcuni soggetti, dei politici, quindi questo volevamo sottolinearlo. PAGINA: 0076 GIOVANNI PAGLIA. Signor Presidente, io capisco che, nell'affrontare un dibattito che vuole riportare i diritti dei lavoratori agli anni Cinquanta, questa Aula, anche quando si parla di tecnologia, si immedesima nell'ambiente e continua a parlarne come se fossimo indietro di cinquant'anni, per cui quando parliamo di telecontrollo, ci immaginiamo la telecamera: la telecamera fissa sul lavoratore, che lo riprende, ne determina i tempi e consente di verificarne il lavoro così pensiamo di salvarci l'anima, pensando alla telecamera puntata sugli impianti e sulle attrezzature che libera il lavoratore.
PAGINA: 0076 CLAUDIO COMINARDI. Signor Presidente, sono allibito, io non so sinceramente come si faccia a dire che abbiamo discusso ampiamente in Commissione di questo punto quando le opposizioni hanno lasciato la Commissione. L'avevano lasciata, @pagina=0077@non l'hanno discusso quel punto, allora l'hanno discusso il PD e il NCD, che cavolo di discussione è ? Numero uno.
PAGINA: 0077 ANTONIO PLACIDO. Signor Presidente, a titolo personale, io credo che sia abbastanza chiaro, anche dal modo in cui sta venendo avanti la discussione dai banchi della maggioranza, che questa è veramente una buccia di banana. La modalità con cui il testo arrivato dal Senato è stato corretto è poco più che una foglia di fico.
PAGINA: 0077 GIULIA GRILLO. Signor Presidente, io sono veramente stordita da quello che sto sentendo; cioè, dire che controlliamo con le telecamere gli impianti e gli strumenti di lavoro, inserendolo in una legge delega, significa che non controlliamo il lavoratore ? Ma, dico, dove vivono queste persone ? Se così non fosse, perché l'avrebbero inserito in questa legge delega ? Oppure devo sentir parlare del controllo del computer ? Ma, dico, veramente come sono arrivate queste persone qua ? Sono sconvolta. Poi c’è o no un precetto che dice che la libertà personale è inviolabile ? C’è o no ?
PAGINA: 0077 GIANCARLO GIORDANO. Signor Presidente, io vorrei un po’ sottolineare... PAGINA: 0078 RICCARDO FRACCARO. Signor Presidente, volevo anch'io rispondere al collega Paglia sul tema del videocontrollo. È chiaro che non si limita solamente a una telecamera. La nostra è stata – lo volevo spiegare all'Aula – un'azione dimostrativa e credo che abbia avuto anche un certo successo.
PAGINA: 0078 ARCANGELO SANNICANDRO. Io credo che stia nascendo un po’ di confusione. La norma che ci propongono va letta alla luce della norma che già c’è nell'articolo 4 dello Statuto dei lavoratori. Non è stato mai vietato di porre sotto controllo gli impianti per motivi organizzativi, produttivi e di sicurezza. La specificità dello Statuto dei lavoratori è che, qualora queste macchine ledessero la privacy del lavoratore, anche indirettamente – dice l'articolo 4 –, si deve chiedere il permesso ai lavoratori attraverso l'organizzazione sindacale. Chiaro ?
PAGINA: 0078 GIANNI MELILLA. Signor Presidente, nel Titolo I dello Statuto dei diritti dei lavoratori si disciplina la libertà e la dignità del lavoratore. Non è un caso che in questo Titolo, prima dell'articolo 4, che disciplina gli impianti audiovisivi, ce ne sono due: uno è l'articolo 2, che disciplina la presenza delle guardie giurate sui posti di lavoro, le quali sono adibite solo ed esclusivamente alla tutela del patrimonio @pagina=0079@aziendale e non al controllo delle attività lavorative, e l'altro è l'articolo 3 che parla del personale di vigilanza, il quale addirittura deve essere comunicato ai lavoratori.
PAGINA: 0079 CESARE DAMIANO, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, intervengo come relatore. |
PAGINA: 0015 Intervengono per richiami al Regolamento i deputati DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) e ETTORE ROSATO (PD) (Vedi RS), ai quali rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS), e CARLO SIBILIA (M5S) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS). |
PAGINA: 0081 DAVIDE CRIPPA. Presidente, ai sensi dell'articolo 60 e dell'articolo 8 del Regolamento, lei ha espulso due deputati del MoVimento 5 Stelle senza averli richiamati all'ordine in nessuna maniera nei minuti precedenti. Quindi, vorrei capire quale sia stata, secondo lei, la grave imputazione @pagina=0082@per cui è stato necessario espellere subito, senza alcun richiamo, i deputati in questione. A mio avviso, infatti, basta alzare un telefonino e poi si può schiacciare play o rec a seconda delle necessità, oppure non schiacciarli, quindi in quel caso cosa fa: espelle su un'intenzione ? Qual è l'intenzione ? È quella di dimostrare il contenuto di questo emendamento ? PAGINA: 0082 ETTORE ROSATO. Signor Presidente, invece qui tutti i parlamentari hanno gli stessi doveri e gli stessi diritti, anche se il MoVimento 5 Stelle pensa di avere meno doveri e più diritti. E invece così non è. Lei ha richiamato giustamente, come prevede il Regolamento, tutto il gruppo del MoVimento 5 Stelle più volte prima quando facevano provocatoriamente delle fotografie con uno scopo evidente: avendo esaurito tutti gli argomenti, hanno pensato che la soluzione migliore per chiudere questo provvedimento fosse fare interrompere la seduta.
PAGINA: 0082 PRESIDENTE. Colleghi, per favore. Ci sono altri colleghi, degli altri gruppi, che su questo argomento, cioè il richiamo all'articolo 60, intendono parlare ? Per gli altri gruppi, perché per il MoVimento 5 Stelle ha già parlato l'onorevole Crippa. Se non ce ne sono altri, il Presidente darà una risposta. Onorevole Crippa, provo a rispondere.
PAGINA: 0083 CARLO SIBILIA. Presidente, innanzitutto io penso che sia il caso di fare una piccola visita oculistica, per rivedere un attimo quelle che sono le diottrie, perché, onestamente, non vedere un deputato che ci sta riprendendo, considerato che ha visto perfettamente i nostri del MoVimento 5 Stelle, fa pensare male. Fa pensare male ! PAGINA: 0083 PRESIDENTE. Cercherò di farlo, onorevole Sibilia. |
PAGINA: 0015 Intervengono sull'emendamento Placido 1.81 i deputati DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS), MATTEO DALL'OSSO (M5S) (Vedi RS), DAVIDE TRIPIEDI (M5S) (Vedi RS), ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS), NICOLA FRATOIANNI (SEL) (Vedi RS), MATTEO MANTERO (M5S) (Vedi RS), MARA MUCCI (M5S) (Vedi RS), RENATA POLVERINI (FI-PdL) (Vedi RS), ANGELO TOFALO (M5S) (Vedi RS), EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS), FILIBERTO ZARATTI (SEL) (Vedi RS), GIULIO MARCON (SEL) (Vedi RS), DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS) e LAURA CASTELLI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0084 DAVIDE CRIPPA. Allora, l'emendamento riprende quello che voi tutti fate finta di non vedere. Io sono rimasto stupefatto dal collega Baruffi prima e dalla collega del PD dopo quando hanno detto che prima era una cosa inaccettabile quello che era arrivato al Senato, ma l'avete scritto voi, finitela di giocare a questo teatrino assurdo dove c’è la maggioranza, il PD in Senato, dentro la Camera e il Governo questa entità astratta. No, siete la stessa cosa, siete parte di quell'Esecutivo, di quel Governo.
PAGINA: 0084 SILVIA CHIMIENTI. Grazie, Presidente, io vorrei rileggere la norma dell'articolo 4, comma 1 dello Statuto dei lavoratori, dove si dice che è vietato l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori. Questo comma, in omaggio ai valori di cui è portatrice la persona del prestatore di lavoro, dispone per le aziende il divieto assoluto di installazione per effettivo uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature destinate allo scopo precipuo e diretto del controllo a distanza dell'attività dei lavoratori, controllo odioso e riprovevole in quanto a distanza, cioè al di fuori della percezione o cognizione diretta del controllato.
PAGINA: 0085 ALFONSO BONAFEDE. Sì, grazie Presidente. Ma qui siamo di fronte all'apoteosi assoluta dell'arroganza, mi consenta Presidente, quella stessa arroganza con cui lei si permette di dire ad una forza politica che siamo bambini degli asili nido. Noi siamo qui e lei può prendere tutte le decisioni che vuole, però non è giusto che un Presidente etichetti in questo modo dispregiativo anche un'attività di protesta e provocatoria come quella che noi stavamo portando avanti in difesa dei cittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E l'arroganza si ha quando la peggiore classe politica della storia, quella che ha messo in ginocchio questo Paese, quella che ha rubato il futuro di questo Paese e delle generazioni che verranno, si permette addirittura, dopo che ha fatto tutto alle spalle dei cittadini, di mettere le telecamere per sorvegliare i lavoratori. Siamo davvero all'apoteosi dell'arroganza che finisce poi con il portare la società al conflitto sociale di cui in questi giorni vediamo scene che dovrebbero far preoccupare chiunque, non solo voi. Invece, paradossalmente, si preoccupano tutti tranne voi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0085 MATTEO DALL'OSSO. Grazie Presidente, vorrei rivolgermi ai miei colleghi a Bologna, ingegneri, periti, operai e, in particolare, vorrei dire loro che se verrà approvato questo emendamento sarà la fine del mondo e vi spiego perché. Voi sarete videosorvegliati alle vostre spalle; mentre voi davanti avete la vostra tastiera: Stefano, Piera Isa, Giangaspero, tutti sarete controllati.
PAGINA: 0085 DAVIDE TRIPIEDI. Grazie. Ricordiamo a tutti che oggi è già possibile videocontrollare, come dite voi, i lavoratori. Basta che vi sia un accordo stipulato con le parti sindacali e si fa il videocontrollo, finalizzato alla sicurezza: questo dice lo Statuto dei lavoratori. Non si capisce come mai volete inserire come norma il videocontrollo sul lavoratore o sulle macchine, come dite voi.
PAGINA: 0086 ANDREA COLLETTI. Presidente Giachetti, non posso convenire con lei sui bambini degli asili nido, però la capisco, perché, mentre noi preferiamo, magari, gli asili nido, visti i suoi compari di partito, lei preferisce il carcere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), da ultimo la vicenda del deputato del Partito Democratico indagato per corruzione.
PAGINA: 0086 NICOLA FRATOIANNI. Signor Presidente, vorrei dire davvero, seriamente, anche per suo tramite, ai colleghi del MoVimento 5 Stelle, con cui stiamo condividendo, punto per punto, una battaglia di merito, che credo sia sbagliato impedire a chiunque di dire la sua in quest'Aula; lo dico davvero, a maggior ragione quando chi parla, come nel caso dell'onorevole Damiano, mette in evidenza tutta la difficoltà di una posizione.
PAGINA: 0086 MATTEO MANTERO. Signor Presidente, le voglio raccontare una storia: mio padre faceva il capo reparto in una fabbrica di profilati plastici. Si è permesso di scioperare per i suoi diritti ed è stato demansionato, lo hanno messo a lavorare ad una macchina profilatrice. Era sorvegliato tutti i giorni, ogni ora, a vista. In quella macchina profilatrice ci ha lasciato una mano, la sinistra, a 19 anni.
PAGINA: 0087 MARA MUCCI. Signor Presidente, ricapitolando, la mia collega precedentemente ha giustamente detto che nello Statuto dei lavoratori si citava il fatto che non possono essere effettuate le video-sorveglianze a distanza di controllo. Il mio collega ha ribadito che, però, per accordi sindacali questo è consentito. Ora rileggo per tutti: «revisione della disciplina dei controlli a distanza sugli impianti e sugli strumenti di lavoro, tenendo conto dell'evoluzione tecnologica e contemperando le esigenze produttive ed organizzative dell'impresa con la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore».
PAGINA: 0087 RENATA POLVERINI. Signor Presidente, vorrei ripartire dall'intervento molto esplicativo dell'onorevole Sannicandro, che ha centrato ancora una volta il problema. Noi non stiamo parlando della possibilità di video-sorvegliare gli impianti, perché quella è una possibilità che c’è sempre stata. Noi stiamo parlando della possibilità di video-sorvegliare gli impianti senza un accordo con le organizzazioni sindacali.
PAGINA: 0087 ANGELO TOFALO. Signor Presidente, quest'emendamento, su questo argomento, mi ha fatto venire in mente un episodio della mia precedente vita lavorativa, che mi riprometto di trasformare in interrogazione parlamentare.
PAGINA: 0088 EMANUELE COZZOLINO. Signor Presidente, da parte dei colleghi del Partito Democratico prima si è puntualizzato in ordine alla frase «sugli impianti e sugli strumenti di lavoro», che è stata aggiunta qui alla Camera.
PAGINA: 0088 FILIBERTO ZARATTI. Signor Presidente, io penso che i motivi per cui viene posta questa norma all'interno di questo provvedimento sono quelli oggettivi di spostare sempre di più la lancetta del potere all'interno dei posti di lavoro a favore dei datori di lavoro.
PAGINA: 0088 GIULIO MARCON. Signor Presidente, vorrei rivolgermi, suo tramite, al presidente Cesare Damiano, che l'8 settembre scorso ha rilasciato una dichiarazione, che ho trovato sul sito della collega Ileana Argentin, in cui diceva: «Mentre la destra, quando parla di delega sul lavoro, continua ad insistere sull'inutile e pericolosa litania della cancellazione dell'articolo 18 e della revisione totale dello Statuto dei lavoratori, noi vorremmo ricordare che in quel testo si dovranno decidere questioni importanti come gli ammortizzatori sociali». Poi continuava, Cesare Damiano: «Se si vuole intervenire sullo Statuto dei lavoratori, come è già stato fatto nel passato, occorre individuare le specifiche materie. La destra» – sottolineo, la destra – «insiste sui temi del controllo a distanza e delle mansioni dei lavoratori. Noi siamo contro il demansionamento» eccetera eccetera.
PAGINA: 0089 DIEGO DE LORENZIS. Signor Presidente, nel decreto-legge «sblocca Italia» c’è stato un impegno per istituire le free oil zone. Ora io mi chiedo se il Governo, nei decreti legislativi, piuttosto che la maggioranza o il relatore, magari con un proprio emendamento, vogliano proporre, per questo provvedimento, anche delle zone senza telecontrollo piuttosto che aziende, invece, senza demansionamento. Così, per prendere ancora in giro gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0089 LAURA CASTELLI. Io ho un dubbio e vorrei che Poletti rispondesse, visto che non capisco l'utilità della sua presenza in Aula oggi, dato che ancora non si è permesso di dire una parola. Vorrei sapere se questo provvedimento, rispetto alle telecamere, coinvolgerà anche quei questori che ordinano le cariche durante le manifestazioni, perché se così fosse allora comincia a piacermi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). |
PAGINA: 0015 Intervengono sull'emendamento Cominardi 1.89 i deputati CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS) e TIZIANA CIPRINI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0090 CLAUDIO COMINARDI. Signor Presidente, mi può alzare un attimino il volume del microfono che mi sembra un po’ basso ? PAGINA: 0091 TIZIANA CIPRINI. La proposta del MoVimento 5 Stelle l'abbiamo ribadita più e più volte nel corso di questo anno e mezzo. Secondo noi i contratti precari devono costare di più in termini di costo del lavoro e quelli a tempo indeterminato devono gravare di meno: è necessario abbattere il costo del lavoro per il contratto a tempo indeterminato che, guarda caso, è la stessa proposta che ha fatto poc'anzi Fassina. |
PAGINA: 0015 Interviene sull'emendamento Prataviera 1.90 il deputato EMANUELE PRATAVIERA (LNA) (Vedi RS). |
PAGINA: 0091 EMANUELE PRATAVIERA. Signor Presidente, questo emendamento mira di fatto a razionalizzare il ruolo degli ispettori, cercando di operare in una logica di economie di scala e dando anche la competenza all'INPS di vigilare perché è un ente già organizzato. Quindi ci appelliamo all'Aula affinché valuti positivamente questo emendamento, che va appunto in una logica di razionalizzazione della spesa pubblica. |
PAGINA: 0015 Interviene sull'ordine dei lavori il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS). |
PAGINA: 0091 DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, sulla regolarità della votazione precedente. Avevo segnalato prima ai segretari e ai commessi di controllare, nella terza fila dell'ultimo spicchio alla mia sinistra, due persone e tre votazioni all'ultimo secondo, prima che lei dicesse «la votazione è chiusa». Può chiedere conferma e credo che debba prendere provvedimenti altrimenti @pagina=0092@sta infrangendo il Regolamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0092 PRESIDENTE. Ho capito onorevole Crippa, però se a me non lo comunica nessuno... Lei me lo deve comunicare, segretario, perché non è che lo posso apprendere dopo. Adesso dal prossimo voto controlleremo. Onorevole Crippa, il Presidente deve essere informato, lei lo capisce da sé.
|
PAGINA: 0016 Intervengono sull'emendamento Cominardi 1.91 i deputati CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS) e CARLO SIBILIA (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0092 CLAUDIO COMINARDI. Con questo emendamento si vuole modificare al comma 7, lettera l), tutta la parte relativa alla cosiddetta agenzia unica di controllo e vigilanza. Si vuole sostituire le parole da: «ovvero attraverso» fino alla fine della lettera con le seguenti: «e al fine di assicurare il migliore e più razionale impiego del personale ispettivo di tutti gli organi di vigilanza sul territorio e altresì al fine di evitare duplicazioni di interventi da parte degli organi preposti all'attività di vigilanza in materia di lavoro, previdenza e assistenza sociale, prevedendo l'istituzione e attivando, entro e non oltre sei mesi dall'entrata in vigore del presente provvedimento, la banca dati telematica di cui all'articolo 10, comma 1, del decreto legislativo 23 aprile 2004, n. 124, e il sistema informativo nazionale per la prevenzione (SINP) di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.
PAGINA: 0092 CARLO SIBILIA. Signor Presidente, abbiamo praticamente visto in flagranza di reato il fatto che ci fosse un deputato che votava per un altro, quindi, sostanzialmente, il classico gioco dei «pianisti» che ancora non riusciamo ad eliminare. Siccome in questo provvedimento, nel Jobs Act, c’è la possibilità di mettere una videocamera di sorveglianza, perché non mettiamo una videocamera di sorveglianza sopra al posto del deputato per capire se ci sono i «pianisti» che votano per gli altri, o no ? Possiamo adottare questo tipo di soluzione ? Cosa ne pensa il relatore Damiano ? Solo per i lavoratori, oppure anche per gli onorevoli deputati della Repubblica, che rubano quei quattro, cinque spicci che gli servono per votare al posto degli altri (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ? Cosa ne pensate ? Relatore, può dire qualcosa ? Grazie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). |
PAGINA: 0016 Interviene per un richiamo al Regolamento il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0093 DAVIDE CRIPPA. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento. |
PAGINA: 0016 Intervengono sull'emendamento Rizzetto 1.93 i deputati WALTER RIZZETTO (M5S) (Vedi RS), GIORGIO AIRAUDO (SEL) (Vedi RS), MARA MUCCI (M5S) (Vedi RS) e CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0093 WALTER RIZZETTO. Signor Presidente, dunque questo, sicuramente non per merito mio, è un argomento piuttosto interessante, spesso provocatorio. Ovvero questo emendamento serve ad estendere la disciplina di cui all'articolo 18, quindi torniamo a parlare di articolo 18, nei confronti di datori di lavoro eccetera, ma anche nei confronti di imprenditori che svolgono senza fini di lucro attività di natura politica, sindacale e culturale. Bene, Presidente, questo emendamento c’è venuto in mente quando – era un sabato mi pare – fu proclamato lo sciopero generale e qui a Roma manifestarono i sindacati, giustamente, con i lavoratori.
PAGINA: 0094 GIORGIO AIRAUDO. Signor Presidente, trovo che l'onorevole Rizzetto, con cui mi è capitato più spesso di condividere che dissentire, usi un tono esageratamente alto, anche perché è noto che la CGIL ha già detto che pensa di estendere l'applicazione dell'articolo 18.
PAGINA: 0095 MARA MUCCI. Signor Presidente, intanto mi spiace che l'onorevole Sannicandro non ci abbia spiegato il motivo del suo dissenso, anche perché qui siamo in Parlamento e discutere è sempre cosa buona e giusta.
PAGINA: 0095 CLAUDIO COMINARDI. Signor Presidente, sì, siamo di fronte a un paradosso: i sindacati scendono in piazza per difendere l'articolo 18 ma loro stessi non lo applicano. Quindi, quello che dice l'onorevole collega cittadino Rizzetto cos’è ? È una cosa veramente di buonsenso, di coerenza soprattutto e quando dice che la nostra Commissione è sindacalizzata è proprio così, perché Damiano, quando in discussione generale ha svolto la relazione di maggioranza, ha detto: chi altro ci dovrebbe essere in una Commissione lavoro se non i sindacalisti ? Ebbene, Damiano, sa chi ci dovrebbe essere ? Lavoratori, piccoli imprenditori e psicologi, come ce li abbiamo noi nel nostro gruppo del MoVimento 5 Stelle ! Questo, i cittadini, non i sindacati, i cittadini (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico) ! |
PAGINA: 0016 Intervengono sull'emendamento Cominardi 1.94 i deputati CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS) e EMANUELE PRATAVIERA (LNA) (Vedi RS), relatore di minoranza. |
PAGINA: 0095 CLAUDIO COMINARDI. Signor Presidente, la direttiva europea n. 70 del 1999, più volte citata quest'oggi, prevede che i contratti che non sono a tempo indeterminato, che dovrebbero essere la forma più utilizzata, devono considerarsi residuali. Oggi avviene il contrario, il maggior numero delle assunzioni sono contratti precari, a scadenza, a termine.@pagina=0096@
PAGINA: 0096 EMANUELE PRATAVIERA, Relatore di minoranza. Signor Presidente, modifico il parere su questo emendamento e mi rimetto all'Assemblea. |
PAGINA: 0017 Intervengono sull'emendamento Chimienti 1.96 i deputati SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS), CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS) e EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0096 SILVIA CHIMIENTI. Presidente, credo che l'emendamento 1.96 sia a mia firma. Giusto ? PAGINA: 0097 CLAUDIO COMINARDI. Signor Presidente, questo emendamento è da sostenere assolutamente perché serve anche a mettere un limite al fenomeno della costrizione, diciamo anzi dell'incentivazione del lavoro gratuito, come vediamo nell'EXPO dove vi è proprio un arruolamento su base volontaria di giovani e studenti, facendola passare come un'iniziativa che possa arricchire un curriculum, quando questi a tutti gli effetti lavorano, ma non vengono retribuiti: ed è questa l'assurdità. Per questa ragione, l'emendamento Chimienti sicuramente potrebbe portare un elemento di giustizia e di correttezza verso questi giovani. PAGINA: 0097 EMANUELE COZZOLINO. Signor Presidente, quello a cui assistiamo in questi mesi, in questi anni, da quando ho iniziato a lavorare – fine anni Novanta, primi Duemila – è la degenerazione dei contratti. L'altro giorno ho letto sulla rassegna di quanto accade nella Regione Veneto, dove vengono aperti continuamente centri commerciali (a Mestre se ne contano decine nel raggio di pochi chilometri) in cui le commesse vengono pagate 250 euro di base e poi con una percentuale sul «venduto», come gli agenti di commercio.
|
PAGINA: 0017 Interviene sull'emendamento Cominardi 1.103 il deputato CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0098 CLAUDIO COMINARDI. Signor Presidente, questo emendamento l'ho ribattezzato «emendamento Stiglitz» e lo cito nuovamente perché qualche settimana fa ho visto nell'Auletta dei gruppi molte, ma molte persone qui presenti spellarsi letteralmente le mani applaudendo ai ragionamenti fatti dallo Stiglitz, tra i quali vi era quello per cui la precarietà deve essere retribuita maggiormente. Ecco perché... |
PAGINA: 0017 Interviene sull'emendamento Brunetta 1.105 il deputato ANNAGRAZIA CALABRIA (FI-PdL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0098 ANNAGRAZIA CALABRIA. Signor Presidente, questo emendamento al comma 8 intende specificare che la delega in materia di maternità, finalizzata a garantire adeguato sostegno alla genitorialità, sia attuata anche attraverso misure volte a implementare i congedi parentali. Ecco, questo è un emendamento che vuole andare @pagina=0099@a tutelare la famiglia e per questo il gruppo Forza Italia intende invitare tutti i partiti politici, non solo di opposizione, ma soprattutto anche quelli che in questo momento sono seduti al Governo, soprattutto quei partiti politici che si spendono in iniziative a favore della famiglia, a votare in favore di questo emendamento, perché altrimenti non si spiega come si possano rispettare certi principi quando a parole si professa una cosa e nei fatti si fa esattamente il contrario. |
PAGINA: 0017 Interviene sull'emendamento Brunetta 1.106 il deputato ANNAGRAZIA CALABRIA (FI-PdL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0099 ANNAGRAZIA CALABRIA. Signor Presidente, è un altro emendamento che va verso la tutela della famiglia, perché rimodula uno dei principi di delega in materia di maternità, prevedendo che la ricognizione delle categorie delle lavoratrici beneficiarie non avvenga gradualmente, bensì da subito. |
PAGINA: 0017 Interviene sull'emendamento Prataviera 1.110 il deputato EMANUELE PRATAVIERA (LNA) (Vedi RS). |
PAGINA: 0100 EMANUELE PRATAVIERA. Signor Presidente, approfittiamo della presenza di fatto quotidiana del Ministro Poletti per cercare di invitarlo a contribuire ai lavori di questo Parlamento: batta un colpo per verificare se stiamo sbagliando con il nostro emendamento – che va ovviamente nell'ottica di migliorare questo provvedimento – quando affermiamo che è molto chiaro l'intento contenuto in questo disegno di legge delega di abolire la detrazione per il coniuge a carico. Ovviamente non è dato sapere il quantum, cioè la quantificazione, perché verrà stabilita dai decreti successivi, però è certo che l'abolizione della detrazione significa, o meglio potrà significare, un taglio addirittura di 1.000 euro fino ai redditi di 25 mila euro annui. Questa sarebbe, di fatto, una batosta per tutte le famiglie, anche per le famiglie dei pensionati monoreddito. Questo ovviamente è il contrario che di quello che il Governo va dicendo, in particolare per quanto riguarda le politiche a favore delle famiglie e in particolare di quelle disagiate, quindi ci auguriamo che questo nostro emendamento colpisca nel segno e metta in luce le ambiguità di questo disegno di legge delega, che non ha confini precisi. È molto fumoso ma ha degli intenti ben chiari, che appunto vanno a colpire le famiglie svantaggiate in questo momento. |
PAGINA: 0017 Intervengono sull'emendamento Brunetta 1.116 i deputati ANNAGRAZIA CALABRIA (FI-PdL) (Vedi RS) e ANTONIO PLACIDO (SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0100 ANNAGRAZIA CALABRIA. Grazie Presidente, io penso che questo sia un emendamento di buon senso anche laddove la delega del Governo al comma 9 sembrerebbe prevedere un intento positivo. Questo emendamento però mira a specificare che la possibilità per un lavoratore dipendente @pagina=0101@di donare ad un proprio collega ore o giorni di riposo o congedo ordinario da utilizzare per assistere, per esempio, il figlio malato, non possa pregiudicare l'attività dell'impresa, o comunque ci debba essere per forza l'assenso del datore di lavoro. Pensiamo che questo sia assolutamente un emendamento di buon senso. PAGINA: 0101 ANTONIO PLACIDO, Relatore di minoranza. Su questo emendamento esprimiamo parere contrario, credo ci sia stato un equivoco... |
PAGINA: 0018 Intervengono sull'emendamento Prataviera 1.118 i deputati EMANUELE PRATAVIERA (LNA) (Vedi RS), ANNAGRAZIA CALABRIA (FI-PdL) (Vedi RS), CESARE DAMIANO (PD) (Vedi RS), relatore per la maggioranza, nuovamente il deputato EMANUELE PRATAVIERA (LNA) (Vedi RS) e MASSIMILIANO FEDRIGA (LNA) (Vedi RS). |
PAGINA: 0101 EMANUELE PRATAVIERA. L'onorevole Calabria annuncia la condivisione di questo emendamento perché è un emendamento di buon senso. Infatti, mentre si parla di creare nuovi posti di lavoro, non c’è di fatto una tutela per i posti di lavoro che già ci sono. L'ultimo caso emblematico che questo emendamento mira a denunciare è quello evidenziato pochi giorni fa, il 21 novembre, a mezzo stampa e relativo ad una donna di 52 anni – impiegata da ben 25 anni in un'azienda di Terni, la Basell Poliolefine Italia s.r.l., una multinazionale americana – che, di fatto, è rientrata al lavoro dopo aver lottato per 3 anni contro un cancro al seno. Purtroppo però, il 17 novembre scorso, è arrivata la lettera di licenziamento solo per lei senza preavviso. L'azienda ha precisato che si tratta di un semplice processo di riorganizzazione, ma la motivazione suscita per noi una perplessità trattandosi dell'unico esubero su circa 130 unità. L'emendamento che propongo, di fatto estende delle @pagina=0102@garanzie anche alle lavoratrici ed ai lavoratori autonomi affetti da malattie oncologiche, ovvero che hanno dei genitori o figli minori affetti da malattie oncologiche.
PAGINA: 0102 ANNAGRAZIA CALABRIA. Signor Presidente, per annunciare il voto favorevole del gruppo di Forza Italia a questo emendamento. PAGINA: 0102 CESARE DAMIANO, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, su questo punto, se l'onorevole Prataviera fosse d'accordo a ritirare l'emendamento, il relatore e il Governo sarebbero d'accordo per un ordine del giorno. PAGINA: 0102 EMANUELE PRATAVIERA. Proponiamo l'accantonamento e, se non fosse possibile, chiediamo di metterlo in votazione. PAGINA: 0102 MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, è, ovviamente, immagino, una richiesta, ed è una richiesta avanzata dal presentatore dell'emendamento, nonché membro del Comitato dei nove, Prataviera, chiedere se il Governo e il relatore, Presidente, fossero disponibili a fare una riflessione più approfondita, accantonare l'emendamento perlomeno fino alla fine degli altri emendamenti, così da poter approfondire il tema.
|
PAGINA: 0018 Interviene sull'emendamento Brunetta 1.120 il deputato ANNAGRAZIA CALABRIA (FI-PdL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0103 ANNAGRAZIA CALABRIA. Signor Presidente, al comma 9, lettera f), la delega prevede un'integrazione dell'offerta di servizi per l'infanzia forniti dalle aziende e dai fondi o enti bilaterali nel sistema pubblico-privato dei servizi alla persona.
|
PAGINA: 0018 Interviene sull'emendamento Tripiedi 1.122 il deputato DAVIDE TRIPIEDI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0104 DAVIDE TRIPIEDI. Signor Presidente, in questo emendamento si chiede, dopo le parole «e della paternità», di aggiungere le seguenti: «introducendo il congedo di paternità obbligatorio, da concordare con l'azienda, che preveda l'astensione dal lavoro per un periodo fino a 30 giorni fruibili in modo continuativo o frazionato, durante il periodo del congedo di maternità».
|
PAGINA: 0018 Interviene sull'emendamento Rostellato 1.131 il deputato MARA MUCCI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0105 MARA MUCCI. Signor Presidente, intanto vorrei apporre la mia firma a questo emendamento. C’è un errore, io avevo depositato un emendamento simile, anzi forse uguale. Comunque, questo emendamento mira alla revisione della disciplina che prevede per la lavoratrice autonoma un periodo di fermo di cinque mesi in maternità come condizione per poter usufruire della relativa indennità.
|
PAGINA: 0018 Intervengono sull'emendamento Ciprini 1.132 i deputati TIZIANA CIPRINI (M5S) (Vedi RS), CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS) e MARA MUCCI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0105 TIZIANA CIPRINI. Qui inizia una serie di tre emendamenti che riguardano la flessibilità dell'orario di lavoro. Se di flessibilità dobbiamo parlare nel mondo del lavoro, che non si parli di flessibilità del lavoratore, cioè di flessibilità in uscita, ossia di licenziamenti più facili. Ma vorremmo che quando si parla di flessibilità si parlasse di flessibilità sul lavoro, quindi @pagina=0106@anche sull'orario di lavoro. Ovvero vorremmo introdurre, anche in via sperimentale, tutta una serie di strumenti per rendere più flessibile l'orario di lavoro e per renderlo più elastico. Questo per stimolare l'efficienza e la produttività del lavoro, a vantaggio delle aziende, ma anche con una maggiore soddisfazione per i lavoratori.
PAGINA: 0106 CLAUDIO COMINARDI. Signor Presidente, con questo emendamento e con i successivi cerchiamo di dare, con l'intento di fare qualcosa di propositivo, una visione diversa del mondo del lavoro. Io vi faccio degli esempi che sono già realtà. Richard Branson, che è il numero uno della Virgin, in alcune delle sue realtà produttive ed aziendali, ha abolito l'orario di lavoro e le ferie, dando la possibilità al lavoratore di gestirsi tutta quella che è la propria attività, però senza far venir meno gli obiettivi. Stessa cosa fa Larry Page, numero uno della Google. Questa forma di flessibilità vera, che dà modo di istituire all'interno del contesto lavorativo una sorta di comunità, per cui ci si scambia le ore in base alle esigenze, è un qualcosa di rivoluzionario. Quindi, cercando anche di ricordare un grande industriale qual è Olivetti, che parlava di fabbrica della comunità, io credo che questo emendamento vada proprio in quel senso (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0106 MARA MUCCI. Signor Presidente, solo per confermare che questa condizione di flessibilità del lavoro, che consente anche alle donne di conciliare meglio il lavoro con la famiglia, è stata pure introdotta nella mozione che di recente è stata votata in quest'Aula e che parla proprio della parità di genere e della parità all'interno delle situazioni lavorative. Quindi, andiamo nella direzione di un qualcosa su cui il Governo ha già votato a favore. |
PAGINA: 0019 La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Ciprini 1.132.@pagina=0020@
|
PAGINA: 0106 TIZIANA CIPRINI. Signor Presidente, anche con questo emendamento si chiede @pagina=0107@al Governo di prevedere in via sperimentale interventi normativi volti a introdurre la possibilità in capo al lavoratore di mettere a disposizione del datore di lavoro un monte ore, la cosiddetta banca ore, per svolgere l'attività lavorativa, da utilizzare in modo variabile, a seconda delle esigenze produttive, nell'ambito di archi temporali predefiniti, ferma restando la retribuzione del lavoratore, anche per periodi di non lavoro, da utilizzare per esigenze personali. Si prevede anche un conguaglio delle ore del periodo di non lavoro in caso di successiva cessazione dell'attività dell'azienda. Anche questo emendamento, appunto, mira a introdurre degli aspetti innovativi, quindi di visione del lavoro, che riguardano la flessibilità dell'orario di lavoro, che nulla ha a che fare con la flessibilità nel licenziare. Questo è volto anche a umanizzare il lavoro e a favorire l'aspetto creativo sul lavoro.
PAGINA: 0107 CLAUDIO COMINARDI. La collega Ciprini ha menzionato il caso della Foxconn. Quest'ultima è una multinazionale cinese che produce componenti elettroniche che troviamo negli smartphone, nei tablet e quant'altro. Vi racconto una cosa assurda ma è vera, la potete trovare. La comunità internazionale, a seguito dei suicidi e tentati suicidi, ha richiamato la multinazionale per frenare questo fenomeno e la risposta della dirigenza della multinazionale Foxconn è stata: non preoccupatevi metteremo delle reti di protezione attorno ai palazzi della Foxconn. Non sono barzellette, perché si gettavano dai palazzi della multinazionale e dagli stabilimenti. Questa è verità storica assurda. Cerchiamo di non arrivarci e di non cinesizzare l'Italia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). |
PAGINA: 0020 Intervengono sull'emendamento Ciprini 1.134 i deputati TIZIANA CIPRINI (M5S) (Vedi RS) e EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0108 TIZIANA CIPRINI. Questo è il terzo ed ultimo nostro emendamento sulla flessibilità dell'orario di lavoro, ma vedo che quest'Aula non gradisce e ce li respinge a raffica. Evidentemente vi piace di più la concezione del lavoratore tritato dalla catena di montaggio. Quindi un lavoratore che non lavora, che non esprime la propria creatività, che non integra l'ambiente di lavoro con il proprio ambiente vitale, realizzando la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. Ma preferite un lavoratore che sia addestrato al lavoro.
PAGINA: 0108 EMANUELE COZZOLINO. Signor Presidente, questo è un altro emendamento-proposta, lo ha illustrato bene la mia collega Ciprini: va nel senso della modernità della società, perché non si chiede flessibilità solo in uscita. Noi proponiamo flessibilità sul lavoro e questo è un esempio di flessibilità buona, perché le persone sono in grado di organizzare i propri tempi, i tempi familiari, conciliando famiglia e lavoro.
|
PAGINA: 0020 Interviene sull'emendamento Cominardi 1.135 il deputato CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0109 CLAUDIO COMINARDI. Signor Presidente, quello che sto per illustrarvi è un emendamento di visione, proiettato nel futuro, che vuole considerare quello che è il processo di trasformazione epocale a cui si sta trovando di fronte la nostra società. A cosa mi riferisco ? Mi riferisco al progresso tecnologico. C’è uno studio molto autorevole dell'organizzazione dell'Oxford Institute, che prevede che, nei prossimi vent'anni, scomparirà il 44 per cento delle professioni e i nuovi mercati non saranno in grado di compensare quelli che sono i lavori che poi andranno a venir meno. Questo cosa comporterà ? Comporterà un sempre maggior numero di persone che rimarranno senza lavoro, che non saranno in grado di ricollocarsi nel mercato del lavoro e, nel contempo, creerà dei problemi di carattere macroeconomico.
|
PAGINA: 0020 PRESIDENTE (Vedi RS). Rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani ed avverte che, non essendovi obiezioni, il termine per la presentazione degli ordini del giorno è fissato per domani alle ore 9.
|
PAGINA: 0110 PRESIDENTE. Onorevole Calabria mi è parso di avvertire il suo interesse ad intervenire su questo emendamento ? No, bene. Vi sono altri che intendono intervenire ?
|
PAGINA: 0020 Interviene sull'ordine dei lavori il deputato ROCCO PALESE (FI-PdL) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS), il quale svolge alcune considerazioni in risposta ad una questione precedentemente sollevata dal deputato Sibilia. |
PAGINA: 0111 ROCCO PALESE. Signor Presidente, lei con lo spostamento della possibilità di presentare ordini del giorno fino a domani mattina alle 9, mi manda a nozze, perché vista la fine che fanno e il valore che dà il Governo a tutti gli ordini del giorno, noi non siamo d'accordo e proponiamo invece di chiudere la possibilità di presentare ordini del giorno nella serata, alle 22, perché è solo una perdita di tempo per l'Aula e per tutto, ed è un insulto continuo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente). PAGINA: 0111 PRESIDENTE. Onorevole Palese, le chiedo scusa, proviamo a intenderci: tecnicamente è impossibile impedire che ci sia la presentazione fino alle ore 9 perché è rimasto un emendamento e, come lei sa, gli ordini del giorno si possono presentare fino a che non è approvato l'ultimo emendamento, ed era questo il ragionamento che era stato fatto. Quindi, l'invito che rivolgevo ai gruppi era di individuare nelle 9, magari poi c’è la possibilità per gli uffici di allestire i fascicoli, come è necessario, e anche per tutti i colleghi che lo ritengono di prendere visione, oltre che al Governo che deve esprimere i pareri, dei testi che sono stati eventualmente presentati. Quindi, tecnicamente non è possibile impedire che fino alle 9 non vi sia la possibilità di presentare ordini del giorno.
|
PAGINA: 0021 Modifica nella composizione della Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro. (Vedi RS) |
PAGINA: 0111 Modifica nella composizione della Commissione parlamentare d'inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro. |
PAGINA: 0021 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che il Presidente del Senato ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro la senatrice Erika Stefani in sostituzione del senatore Jonny Crosio, dimissionario, e la senatrice Linda Lanzillotta in sostituzione del senatore Gianluca Susta, dimissionario. |
PAGINA: 0111 PRESIDENTE. Comunico che in data 21 novembre 2014 il Presidente del Senato ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro la senatrice Erika Stefani in sostituzione del senatore Jonny Crosio, dimissionario, e la senatrice Linda Lanzillotta in sostituzione del senatore Gianluca Susta, dimissionario. |
PAGINA: 0021 Sull'ordine dei lavori. (Vedi RS) |
PAGINA: 0111 Sull'ordine dei lavori (ore 20,25). |
PAGINA: 0021 Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati SAMUELE SEGONI (M5S) (Vedi RS) e GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0111 SAMUELE SEGONI. Signor Presidente, vorrei portare a conoscenza dell'Aula un buco normativo, relativamente alla caratterizzazione delle acque potabili. Praticamente, un buco nell'acqua.
PAGINA: 0112 GIULIA GRILLO. Signor Presidente, faccio un intervento di fine seduta perché ho letto poco fa un articolo sul quotidiano Sanità che parla di un megatavolo di lavoro che dovranno fare per la sostenibilità dei servizi sanitari. Allora, guardi Presidente, io dico semplicemente che non se ne può più, cioè non se ne può più di questi continui attacchi al concetto di sanità pubblica. Il tavolo sarà organizzato con uno stakeholder e dicono sia importante che vi sia un'azienda farmaceutica; ad ogni modo, gli stakeholder della sanità sono i cittadini, non sono le aziende farmaceutiche. Una, due; delle tre direttrici di cui parlano, la prima è la prevenzione, ma mi scusi, venite a parlare di prevenzione in un Paese dove abbiamo un Presidente del Consiglio che fa inceneritori e trivellazioni ? Ancora non ha capito che le diossine provocano il cancro ? Allora, un concetto semplicissimo: per il MoVimento 5 Stelle la sanità è sostenibile ed è pubblica, «pubblica» e se la devono scolpire nel cervello questa parola. La sanità pubblica è incompatibile con la sanità privata: non c’è compatibilità, il concetto è chiaro e il tavolo il signor Ricciardi, che è anche il commissario dell'Istituto superiore di sanità, non lo può fare mentre fa il commissario dell'Istituto superiore di sanità, perché due cose contemporaneamente – mi insegnava mia madre – bene non vengono: se ne fa una e la si fa bene. |
PAGINA: 0021 Ordine del giorno della seduta di domani. (Vedi RS) |
PAGINA: 0112 Ordine del giorno della seduta di domani. |
PAGINA: 0021 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani: |
PAGINA: 0112 PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani. |
PAGINA: 0021 La seduta termina alle 20,30. |