PAGINA: 0001 PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI (Vedi RS) |
PAGINA: 0001 PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI |
PAGINA: 0001 Missioni. (Vedi RS) |
PAGINA: 0001 Missioni. |
PAGINA: 0001 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione sono centoquattro. |
PAGINA: 0001 PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Artini, Baretta, Bindi, Brambilla, Catania, Cicchitto, Damiano, De Menech, Epifani, Faraone, Gentiloni Silveri, Greco, Manciulli, Mazziotti Di Celso, Meta, Nicoletti, Piccoli Nardelli, Scanu e Vignali sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
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PAGINA: 0001 Svolgimento di interrogazioni. (Vedi RS) |
PAGINA: 0001 Svolgimento di interrogazioni. |
PAGINA: 0001 ANTONELLO GIACOMELLI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico (Vedi RS). Risponde all'interrogazione Luigi Gallo n. 3–01278 (Vedi All. A) concernente chiarimenti e iniziative in relazione all'attività della centrale termoelettrica di Napoli Levante della società Tirreno Power. |
PAGINA: 0002 ANTONELLO GIACOMELLI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Grazie, Presidente. In data 18 maggio 2005, con il provvedimento n. 55 del 2005, la società Tirreno Power è stata autorizzata dal Mise alla trasformazione dell'esistente centrale termoelettrica di Napoli Levante, allora alimentata a olio combustibile e gas naturale, in un impianto a ciclo combinato alimentato a gas naturale, con relative opere connesse ed infrastrutture indispensabili al funzionamento della centrale medesima.
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PAGINA: 0002 Replica il deputato LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0005 LUIGI GALLO. Grazie, Presidente. Non sono soddisfatto, perché il Governo, naturalmente, ha rigettato tutte le nostre @pagina=0006@osservazioni rispetto alla centrale Tirreno Power a Napoli est. Noi dobbiamo ricordare anche che, nonostante tutte le autorizzazioni, nonostante tutte le procedure burocratiche, oggi, a Savona, troviamo che la centrale a carbone di Vado Ligure, sempre della Tirreno Power, è sotto processo perché la Procura sospetta che 400 persone siano morte per ragioni legate alle emissioni inquinanti e altre migliaia colpite da gravi infezioni respiratorie. Eppure la Tirreno Power ha prodotto, con quella sola centrale, 1 miliardo di euro di profitti e assicurato la distribuzione effettiva di utili ai soci pari ad almeno 700 milioni di euro. A Napoli governava il centrosinistra quando è avvenuto questo scempio di riconversione, le lobby in quel caso erano quelle di Tirreno Power, ovvero la famiglia di De Benedetti, che è uscito solo nel marzo del 2015 dall'azionariato di Tirreno Power e dal 2007 al 2011 è stato addirittura socio maggioritario. Poi ci sono i francesi di Suez, più due municipalizzate rosse, tanto per cambiare. È quello stesso De Benedetti, presidente del gruppo editoriale L'Espresso, che vuole dettare la linea al PD per cambiare la legge elettorale. Di cosa ha paura De Benedetti ? Teme per le sue aziende ? La loro sorte la deciderà il mercato, non più il PD. Forse è il caso di ricordare che è grazie al PD che la multinazionale francese Suez controlla anche le nostre acque con ACEA, altro che acqua pubblica, e così la nostra sovranità è svenduta alle multinazionale francesi. Così grazie a queste illustri influenze, le lobby dettano le regole anche nel piano regolatore di Napoli e calpestano i soliti cittadini che sono inutili quando governano i partiti e utili solo una volta ogni cinque anni quando esprimono il loro voto. Infatti lì dove c’è la centrale termoelettrica, doveva nascere una struttura dedicata ai giovani e alla musica, ed invece inizia l'incubo. La Tirreno Power S.p.A. nel giugno del 2004 ha attivato la procedura per costruire la nuova centrale turbogas di Vigliena e chiedendo ed ottenendo la non assoggettabilità alla procedura VIA, essendo l'impianto effettivamente realizzato sostanzialmente diverso da quello precedente. A giudizio degli interroganti si doveva procedere all'adempimento della VIA. Che quella costruita sia una centrale ex novo lo si evince dalla numerosa documentazione prodotta e riferita in questa interrogazione, che è agli atti del Parlamento. Il punto in questione @pagina=0007@non è marginale, poiché la VIA potrebbe mettere in luce una sicura incompatibilità della struttura con il territorio ed è questo forse il motivo per cui il Ministero dell'ambiente non risponde. Inoltre, con questo giochetto che spaccerebbe la nuova centrale come riconversione della vecchia centrare, la Tirreno Power risparmia anche consistenti contributi ed oneri economici. In un contesto di particolare degrado dell'area dal punto di vista ambientale, in cui è stata disposta un'indagine epidemiologica, il lavoro delle lobby è riuscito anche a promuovere un nuovo terminal di levante attualmente in costruzione e che costituirà di fatto un unicum con l'area della centrale termoelettrica. Si tratta di un'infrastruttura invasiva che presenta molteplici fattori di criticità, come pure si evince dalla lettura del relativo decreto di VIA con mega porte container, che dovranno scaricare sui moli Vigliena le loro merci. Per effetto di questo progetto la centrale si ritroverà ad essere incastonata tra le banchine del porto, le stesse condotte atte a prelevare e ad immettere acqua nel mare indispensabili per il raffreddamento della centrale saranno collocate nel punto in cui dovranno essere ormeggiate le navi. Tutto questo considerando che è in zona rossa per la presenza del Vesuvio, tra i più famosi e studiati vulcani attivi al mondo. Per questo abbiamo chiesto il riesame del rilascio dell'autorizzazione integrale ambientale ma il Governo non vuole procedere in questa direzione, si prenderà tutte le responsabilità, anche quelle che emergono negli ultimi anni dove l'ARPA, in merito a campionamenti del mare della zona, ha evidenziato odori di idrocarburi presenti in notevoli quantità, un colore giallo chiaro con assenza di schiuma del campione, oltre a inquinamenti acustici che rendono impossibile la vita nelle abitazioni proprio messe a ridosso della centrale. |
PAGINA: 0002 GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. (Vedi RS) Risponde alle interrogazioni Taricco n. 3–02376 (Vedi All. A) e Parentela n. 3–02381 (Vedi All. A) entrambe concernenti elementi in ordine ai rischi fitosanitari derivanti dal parassita Popillia japonica e iniziative per contrastarne la diffusione. |
PAGINA: 0009 GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. Signora Presidente, onorevoli deputati, considerata l'analoga questione rappresentata nell'interrogazione, ho ritenuto opportuno rispondere congiuntamente, così come opportunamente ribadito dalla Presidenza. Stiamo affrontando con tutti gli strumenti a disposizione la questione relativa alla diffusione nel nostro territorio dell'organismo nocivo da quarantena Popillia japonica. Nel nostro Paese la presenza di Popillia japonica è stata segnalata nel luglio del 2014 nel Parco del Ticino, in un'area ricadente tra le regioni Lombardia e Piemonte. I competenti servizi fitosanitari regionali si sono prontamente attivati per condurre monitoraggi intensivi nelle aree colpite, sia sulle larve, sia sul terreno che sugli adulti, al fine di definire l'estensione dell'infestazione e definire le misure fitosanitarie prioritarie da attuare. Sulla base dei dati di cattura delle trappole posizionate in tutta l'area, i predetti servizi hanno istituito ufficialmente una zona delimitata, costituita da una zona infestata e una zona cuscinetto circostante e avviata un'attività di divulgazione. Considerato l'elevato rischio fitosanitario, la problematica è stata più volte discussa anche in ambito di Comitato fitosanitario nazionale, dove sono state identificate le misure fitosanitarie da adottare in via prioritaria per contrastare il diffondersi dell'insetto, e rappresentata in ambito europeo in particolare al Comitato fitosanitario permanente del 27 e 28 ottobre del 2014. Pertanto, per rendere uniforme la disciplina su tutto il territorio nazionale e predisporre un monitoraggio capillare in tutte le regioni, abbiamo predisposto uno specifico decreto ministeriale relativo alle misure fitosanitarie d'emergenza, condiviso nel Comitato fitosanitario nazionale, che ha espresso il parere favorevole nella seduta del 24 febbraio del 2016. Il decreto ministeriale è attualmente in corso di registrazione alla Corte dei conti. Nello specifico, per le attività vivaistiche che ricadono nelle aree infestate, sono state previste disposizioni @pagina=0010@fitosanitarie per lo spostamento dei vegetali e dei tappeti erbosi in modo da evitare il trasporto passivo di larve dell'insetto presenti nel terreno associato alle radici. Peraltro, per definire le modalità di intervento più idonee in relazione alle dimensioni della popolazione dell’ insetto nelle varie aree, è stato concordato con le regioni interessate l'istituzione di uno specifico gruppo di lavoro tecnico-scientifico a cui parteciperanno degli esperti oltre che del Ministero delle politiche agricole anche dei servizi fitosanitari regionali e anche del mondo universitario e quindi del mondo accademico. Con l'occasione faccio presente che allo stato attuale, per le misure di supporto finanziario relative al contenimento dell'organismo nocivo, è possibile intervenire attraverso i piani di sviluppo rurale da parte delle regioni interessate, mediante interventi conformi all'articolo 18 del Regolamento 1305 del 2013 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo agricolo per lo sviluppo rurale. In particolare, tra le tipologie di supporto che la misura può coprire, sono previsti tra l'altro gli investimenti per il ripristino del suolo agricolo e il potenziale produttivo di aree colpite da disastri naturali, condizioni climatiche avverse ed eventi catastrofici. Faccio presente inoltre che il citato Regolamento, all'articolo 21, comma 1, lettera c) e all'articolo 24, introduce anche misure di sostegno in campo forestale. Pertanto, considerando che le aree colpite da parassiti al rientro nell'ambito delle aree naturali protette annoverate nella rete Natura 2000, tali misure potrebbero essere applicate al caso che gli interroganti hanno posto stamattina in Aula. |
PAGINA: 0002 Replicano i deputati MINO TARICCO (PD) (Vedi RS) e PAOLO PARENTELA (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0010 MINO TARICCO. Signora Presidente, io ringrazio il sottosegretario per il lavoro che è stato portato avanti che credo vada nella direzione giusta, mi permetto di esprimere due considerazioni. La prima: credo sia fondamentale prestare veramente la massima attenzione a questo parassita per ciò che sta accadendo in altre aree del mondo. Voglio solo ricordare che negli Stati Uniti la presenza di questo parassita è catalogata come il terzo più pericoloso parassita esistente negli Stati Uniti e crea la necessità di investimenti da parte del @pagina=0011@bilancio federale di 460 milioni di euro all'anno per la cura, il contenimento, la ricerca e la lotta a questo parassita. Quindi, da questo punto di vista credo sia assolutamente necessario, come dire, sicuramente intervenire per tutte le misure di prevenzione. Credo che qui poi serva un grande investimento in ricerca, soprattutto finalizzato a capire se esistano, là dove proviene questo parassita, eventuali antagonisti naturali che possano limitare l'insediamento di questo parassita. La velocità con cui lo abbiamo visto insediarsi nelle aree del Ticino nell'arco di un anno credo debba far suscitare tutte le attenzioni di allarme.
PAGINA: 0012 PAOLO PARENTELA. Grazie, Presidente. Dovremmo un attimino abituarci a quello che sta accadendo, anche perché la previsione dell'IPCC dice chiaramente che l'Italia e l'area mediterranea saranno le più colpite dai cambiamenti climatici e, quindi, di questi tipi di fenomeni sicuramente nei prossimi anni ne avremo davvero tanti da risolvere. Inoltre, anche a causa della globalizzazione selvaggia dobbiamo innanzitutto intraprendere delle politiche, insieme all'Unione europea, per contrastare questi fenomeni, soprattutto con maggiori controlli alle frontiere.
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PAGINA: 0002 GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. (Vedi RS) Risponde all'interrogazione Simonetti n. 3–02377 (Vedi All. A) concernente iniziative finalizzate a prevedere l'obbligo di etichettatura in relazione all'origine del latte utilizzato come materia prima nei prodotti lattiero-caseari. |
PAGINA: 0014 GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, onorevoli deputati, la salvaguardia del reddito degli allevatori è una nostra priorità assoluta. Siamo impegnati da due anni nel contrasto di una crisi che è strutturale, ma è anche una crisi europea. Come Governo abbiamo messo in campo azioni di breve e medio periodo, con investimenti che superano i 130 milioni di euro. In questo contesto l'indicazione chiara ed @pagina=0015@evidente dell'origine della materia prima è un elemento cruciale per valorizzare il lavoro degli allevatori italiani, che rappresentano il cuore pulsante del settore lattiero-caseario. Proprio per questo abbiamo inviato a Bruxelles lo schema di decreto che introduce l'obbligatorietà dell'indicazione d'origine per i prodotti lattiero-caseari in Italia. Il consumatore potrà conoscere così con chiarezza la provenienza delle materie prime di molti prodotti come il latte, lo yogurt, il burro, la mozzarella, i formaggi e i latticini. Siamo in attesa del via libera della Commissione europea per l'approvazione definitiva.
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PAGINA: 0002 Replica il deputato ROBERTO SIMONETTI (LNA) (Vedi RS). |
PAGINA: 0017 ROBERTO SIMONETTI. Grazie, Presidente. Grazie, sottosegretario, per la mole di dati che ha elencato. Però, non ci ha detto se, in caso di bocciatura da parte della Commissione europea della proposta che il Governo ha fatto di etichettatura di provenienza del latte, il Governo vorrà poi, comunque, andare avanti, anche a costo di essere sottoposto a una procedura di infrazione da parte della Commissione europea. Infatti, questo è il punto. Il punto è quanto d'Italia conti in Europa. La Francia è già riuscita a ottenere questa possibilità di etichettare la provenienza delle tre fasi che lei ha elencato. In riferimento alla previsione normativa, alle tre fasi sono la mungitura, il confezionamento e la trasformazione o, altrimenti, se tutto viene effettuato sul territorio nazionale, si può comunque scrivere: «Origine del latte: Italia». Questo è noto a tutti, perché sta nel testo del decreto.
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PAGINA: 0002 GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. (Vedi RS) Risponde all'interrogazione Fanucci n. 3–02378 (Vedi All. A) concernente chiarimenti in merito al mancato trasferimento alla Cassa di assistenza e previdenza di fantini, allenatori e guidatori delle risorse relative alle sanzioni irrogate nell'ambito delle competizioni ippiche. |
PAGINA: 0019 GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. Presidente, onorevoli deputati, come evidenziato dall'interrogante, con decreto direttoriale n. 89364/2015 abbiamo provveduto ad impegnare la somma di 512.422,75 euro, pari all'80 per cento dell'importo delle multe inflitte sul campo negli anni 2010-2014. Detto importo è scaturito dalla ricognizione delle posizioni debitorie pregresse nei confronti della Cassa, relativamente alle multe irrogate negli anni 2010-2014. Ricordo, infatti, che un'ulteriore @pagina=0020@forma di finanziamento è rappresentata dalla devoluzione di una quota parte delle multe inflitte agli operatori ippici dagli organi di giustizia sportiva sul campo. Pertanto, allo scopo di definire le posizioni debitorie pregresse nei confronti della Cassa, abbiamo posto in essere un'attività di ricognizione delle multe erogate negli anni 2010 e 2014, che ha comportato un complesso lavoro di collazionamento dei relativi dati, non ricavabili dal sistema informatico. Si è resa, quindi, necessaria una verifica manuale delle sanzioni pecuniarie comminate sul campo ad ogni singolo operatore, per ciascun anno di riferimento.
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PAGINA: 0002 Replica il deputato PAOLO BENI (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0020 PAOLO BENI. Grazie, Presidente. Io ringrazio il sottosegretario. La risposta è quella che ci aspettavamo parzialmente, nel senso che i 276 mila euro liquidati non sono ancora la cifra complessiva. Capisco ed è sicuramente esauriente la spiegazione rispetto ai ritardi. Si tratta di fare una ricognizione sull'intero periodo dei cinque anni di sanzioni erogate nelle competizioni. Ringraziando per il chiarimento, raccomando al Governo di completare questa verifica, in modo che, per gli anni a venire, non si debba ripetere questo problema, anche perché qui parliamo di un settore francamente non particolarmente ricco. Non sono tantissimi gli assistiti. La Cassa di assistenza e previdenza di fantini, allenatori, operatori dell'ippica mobilita risorse non enormi; stiamo parlando, appunto, di cifre nell'ordine delle centinaia di migliaia di euro, non certamente dei milioni. Pertanto, sarebbe opportuno @pagina=0021@riuscissimo, una volta risolti i problemi legati alla ricognizione del passato, a gestire, da parte del Ministero delle politiche agricole, questa partita con puntualità nel rispetto appunto delle esigenze delle persone assistite che non sono tantissime, ma comunque sono persone per noi importanti. |
PAGINA: 0003 GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. (Vedi RS) Risponde all'interrogazione Capozzolo n. 3-2379 concernente iniziative a sostegno della viticoltura irpina in relazione ai danni arrecati dall'ondata di maltempo verificatasi alla fine del mese di aprile 2016. |
PAGINA: 0021 GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. Grazie Presidente. Onorevoli deputati, con riguardo alla segnalata e anomala ondata di maltempo che il 25 e il 26 aprile scorso ha colpito alcuni territori della provincia di Avellino provocando danni significativi al settore agricolo, faccio presente che sono in corso verifiche da parte della regione Campania per l'eventuale attivazione del Fondo di solidarietà nazionale nei termini e con le modalità prescritte all'articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 102 del 2004. Qualora la richiesta dovesse pervenire, provvederemo rapidamente all'istruttoria di competenza per l'eventuale emissione del decreto di declaratoria. In tal senso, potranno essere attivate le misure compensative a favore dell'impresa agricola tra cui contributi in conto capitale fino all'80 per cento del danno della produzione lorda vendibile ordinaria; prestiti e ammortamenti quinquennali per maggiori esigenze di produzione aziendale nell'anno in cui si è verificato e in quello successivo; proroga delle rate di operazioni di crediti in scadenza nell'anno in cui si è verificato l'evento calamitoso; esonero parziale, fino al 50 per cento, dal pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali propri e dei propri dipendenti.@pagina=0022@
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PAGINA: 0003 Replica la deputata SABRINA CAPOZZOLO (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0022 SABRINA CAPOZZOLO. Grazie Presidente. Ovviamente, ringraziamo il sottosegretario. Sulla base dei dati che abbiamo raccolto dagli enti locali e dalle organizzazioni di categoria, i danni, particolarmente nel settore della viticoltura, vengono considerati ingenti e molto dannosi, soprattutto per l'economia di questo territorio. Quindi, ci auguriamo che la regione riconosca questo danno e comunque ringraziamo il sottosegretario e ci riteniamo parzialmente soddisfatti. Grazie. |
PAGINA: 0003 GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. (Vedi RS) Risponde all'interrogazione Beni n. 3–02380 (Vedi All. A) concernente chiarimenti e iniziative in ordine ai ritardi riscontrati nel rilascio dei visti per il ricongiungimento familiare da parte dell'ambasciata italiana a Nairobi. |
PAGINA: 0023 GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. Presidente, onorevoli colleghi, permettetemi di iniziare segnalando come la trattazione delle domande di visto per i cittadini somali sia generalmente molto complessa. Da una parte, infatti, il rischio di immigrazione irregolare e di infiltrazione terroristica nel nostro Paese impone di condurre controlli particolarmente approfonditi e scrupolosi sull'identità e sull'effettiva motivazione del viaggio da parte del richiedente di visto di nazionalità somala. Dall'altra, si registrano frequentemente casi di falso documentale e matrimoni fittizi contratti al solo fine di ottenere il ricongiungimento familiare. In particolare, la documentazione presentata dal richiedente risulta molto spesso incompleta, contraffatta e proveniente da autorità non riconosciute dall'Italia quali le autorità somale sub-nazionali. |
PAGINA: 0003 Replica il deputato PAOLO BENI (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0026 PAOLO BENI. Presidente, ringrazio molto il sottosegretario di questa risposta molto dettagliata e delle informazioni che ci fornisce; sicuramente mi dichiaro soddisfatto. Vede, il problema è che evidentemente l'interrogazione era stata avanzata alcuni mesi fa, già lei ci parlava, nella risposta della missione inviata dalla Farnesina, di una indubbia accelerazione della produttività delle pratiche smistate nell'ultimo periodo: a conferma del fatto che in quell'ambasciata alcuni problemi, anche legati ad alcune specifiche situazioni del contesto locale, c'erano; tant’è vero che apprezzo molto anche l'attenzione a procedure più attente sulle fissazioni degli appuntamenti, sull'attività del personale dell'ambasciata, sulla movimentazione economica relativa al rilascio dei visti, sui costi, eccetera. Bene, quindi, che ci sia da parte del nostro Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale un interessamento attento ed un controllo del funzionamento di queste pratiche, perché in quel contesto, con le difficoltà del caso, la particolarità delle pratiche dei cittadini somali, il contesto di Nairobi, possono sicuramente crearsi dei problemi.
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PAGINA: 0004 La seduta, sospesa alle 11, è ripresa alle 12. |
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PAGINA: 0004 La seduta, sospesa alle 12, è ripresa alle 12,20. |
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PAGINA: 0004 Discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 30 giugno 2016, n. 117, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative in materia di processo amministrativo telematico (A.C. 3954). (Vedi RS) |
PAGINA: 0028 Discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 30 giugno 2016, n. 117, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative in materia di processo amministrativo telematico (A.C. 3954) (Esame e votazione di una questione pregiudiziale). |
PAGINA: 0004 PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che è stata presentata la questione Molteni n. 1. |
PAGINA: 0028 PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della questione pregiudiziale Molteni ed altri n. 1 (Vedi l'allegato A – A.C. 3954), presentata al disegno di legge n. 3954: Conversione in legge del decreto-legge 30 giugno 2016, n. 117, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative in materia di processo amministrativo telematico.
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PAGINA: 0004 NICOLA MOLTENI (LNA) (Vedi RS). Illustra la sua questione pregiudiziale n. 1. |
PAGINA: 0028 NICOLA MOLTENI. Grazie, Presidente. Prendo la parola per illustrare la pregiudiziale di costituzionalità presentata dal gruppo della Lega su questo ennesimo decreto-legge, un @pagina=0029@decreto-legge relativo alla proroga dei termini per l'entrata in vigore del processo amministrativo telematico. Anticipo, Presidente, che noi presentiamo questa pregiudiziale di costituzionalità nella speranza – e guardo infatti il presidente della Commissione Affari costituzionali – nella speranza e nell'auspicio che le pregiudiziali di costituzionalità possano tornare ad essere nell'Aula di questo Parlamento una cosa seria, tanto da parte di chi le presenta, quanto anche da parte di chi dovrà valutarne l'impatto costituzionale rispetto al dettato costituzionale. E dico questo proprio perché ormai sembra la presentazione delle pregiudiziali di costituzionalità una prassi rispetto alla quale il Parlamento, senza nessuna valutazione oggettiva di merito e di legittimità sul merito medesimo delle pregiudiziali stesse, ormai respinge sistematicamente – ripeto senza nessuna valutazione di merito, ma esclusivamente con una motivazione di natura politica – le pregiudiziali stesse. Io credo che in questo caso, proprio riaffermando i principi costituzionali e la prassi costituzionale più volte menzionata anche all'interno di quest'Aula, vi siano tutti gli elementi per eccepire l'incostituzionalità di questo decreto. Cito tre motivazioni e sono i tre principi, le tre motivazioni che hanno portato il gruppo della Lega a presentare questa eccezione di costituzionalità. La prima: siamo di fronte all'ennesimo decreto-legge presentato dal Governo, con il tentativo da parte del Governo e da parte del potere esecutivo di sottrarre ruolo, funzione e competenza all'organo legittimato ad esercitare la funzione legislativa, che è ovviamente il Parlamento. Di più: la presentazione da parte del Governo di decreti-legge, senza che nemmeno sussistano i due requisiti previsti dall'articolo 77 della Costituzione affinché un decreto-legge possa essere emanato da parte del Governo e sottoposto per la conversione all'attenzione della Camera, ovvero il presupposto di necessità ed urgenza. Quindi, prima motivazione: l'abuso da parte del Governo, l'abuso da parte dell'organo esecutivo di uno strumento, la decretazione d'urgenza, che porta a svuotare di funzioni, di competenze e di ruolo l'organo legittimato alla potestà legislativa, ovvero il Parlamento. Seconda motivazione: stiamo parlando di un decreto-legge inerente alla proroga dei termini per l'entrata in vigore del processo amministrativo telematico. È la quarta proroga a cui, nell'arco di pochi anni, @pagina=0030@noi stiamo assistendo rispetto ad un tema, il tema della digitalizzazione, il tema dell'informatizzazione del funzionamento del sistema giustizia, tanto in ambito civile, quanto in ambito penale, quanto in ambito amministrativo che, per quanto riguarda l'ambito amministrativo, ha dimostrato nel corso di questi anni una serie di problematicità di natura operativa e di natura applicativa che non giustificano l'insistenza e la persistenza delle proroghe. Quindi, la seconda motivazione è che è inaccettabile che, semplicemente sulla proroga di un termine, perché il processo amministrativo telematico sarebbe dovuto entrare in vigore con l'obbligatorietà della sua efficacia il 1o luglio del 2016, verrà slittato al 1o gennaio 2017. Un decreto-legge sulla proroga di un termine, come più volte è stato già affermato dal dibattito all'interno di quest'Aula, è francamente inaccettabile.
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PAGINA: 0004 Intervengono sulla questione pregiudiziale presentata i deputati ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI) (Vedi RS), RAFFAELE CALABRÒ (AP) (Vedi RS), CARLO SARRO (FI-PdL) (Vedi RS), ALFREDO BAZOLI (PD) (Vedi RS) e ARCANGELO SANNICANDRO (SI-SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0031 ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Grazie Presidente. Ho l'opportunità di rispondere subito al collega della Lega Nord che mi ha chiamato in causa in quanto presidente della Commissione affari costituzionali. È verissimo che c’è un approccio routinario sulle questioni pregiudiziali di costituzionalità, nel senso che vengono presentate sempre anche quando non c’è nessun motivo per presentarle e questo è uno degli esempi. È uno degli esempi forse migliori, perché in altri @pagina=0032@casi di decretazione d'urgenza da parte del Governo delle perplessità ci sono, dei problemi ci sono, dei temi di omogeneità ci sono, non tali da giustificare di bloccare del tutto la conversione del decreto, ma si può discutere. Qui si parla di una proroga di un termine per l'entrata in vigore di un obbligo di una norma, ed è abbastanza stupefacente sentir dire che il decreto-legge non dovrebbe essere usato quando ci sono difficoltà tecniche, amministrative, per fare entrare in vigore una norma, per approvare una proroga. Lo facciamo tutti gli anni. Lo hanno fatto tutti i Governi degli ultimi anni facendo un decreto che si chiama «mille proroghe» e tutti i Governi, compresi quelli di cui è stata parte la Lega Nord, lo hanno sistematicamente fatto proprio perché uno dei casi classici nei quali si presenta il requisito dell'urgenza è quello in cui il Governo si accorge, e nel merito potremmo discuterne, del fatto che determinate norme non possono entrare in vigore subito. PAGINA: 0033 RAFFAELE CALABRÒ. Grazie Presidente. Il gruppo parlamentare di Area Popolare voterà contro la pregiudiziale @pagina=0034@presentata oggi al decreto-legge sulla proroga di termini previsti da disposizioni legislative sul processo amministrativo telematico. Credo che la necessità, l'urgenza, che impone l'articolo 77 della Costituzione siano insite ormai nelle norme che compongo il contenuto stesso di questo provvedimento. In particolare, è necessario intervenire attraverso un decreto-legge in quanto l'entrata in vigore del processo amministrativo telematico è prevista per il 1o luglio del 2016, cioè domani mattina, secondo il regolamento previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Ora l'operatività del DPCM impone l'adeguamento di alcune norme del codice del processo amministrativo e delle relative norme di attuazione, per evitare così gravi disservizi che ci sarebbero senz'altro sia per i cittadini, che per l'Avvocatura.
PAGINA: 0035 CARLO SARRO. Signor Presidente, quello che potrebbe apparire come un provvedimento di ordinaria amministrazione, perché siamo in presenza di un decreto-legge che proroga l'entrata in vigore del cosiddetto processo amministrativo telematico, è in realtà un provvedimento paradigmatico del modo di operare di questo Governo e della maggioranza naturalmente che lo sostiene rispetto ad una vicenda che è proprio sintomatica, a proposito di riforme, a proposito di modernizzazione del Paese e a proposito di innovazione. Da tempo è stata programmata la trasformazione del processo amministrativo integrale in processo telematico, trasformazione che in realtà è stata avviata anni addietro con il Governo Berlusconi, in particolare con l'entrata in vigore del codice del processo amministrativo, che fu voluto fortemente appunto dal Governo Berlusconi e che, voglio ricordare, è stato il primo codice che dopo oltre centocinquant'anni ha riordinato la materia del giudizio amministrativo e delle norme di rito a proposito di tutela giurisdizionale dinanzi appunto al giudice amministrativo. Quelle innovazioni hanno trovato ingresso nella prassi applicativa, per cui in larga misura già oggi @pagina=0036@adempimenti da parte degli avvocati e da parte degli stessi magistrati vengono condotti direttamente in via informatica e in via telematica e questo ha già comportato un'accelerazione e naturalmente anche degli indubbi vantaggi per l'utenza, per i cittadini che usufruiscono del servizio giustizia. Tuttavia, il tanto annunciato e accompagnato da tambureggiamenti mediatici straordinari come sempre accade quando il Governo annuncia le sue riforme, la tanto annunciata riforma del processo amministrativo ha poi fatto cilecca, tanto è vero che a poche ore dallo scattare del primo luglio, quindi la fatidica data indicata per la definitiva informatizzazione del sistema, il Governo è stato costretto a emanare il decreto-legge della cui conversioni oggi discutiamo, decreto-legge che in realtà è servito a coprire i ritardi, le inefficienze e le disfunzioni proprie del Governo perché non è vero che questa misura viene adottata per favorire e per agevolare la soluzione di problemi manifestati dall'Avvocatura o dagli stessi magistrati, ma questo provvedimento si è reso necessario perché gli adempimenti di competenza del Governo sono stati perfezionati in ritardo e soprattutto perché da parte del Governo non è stata assicurata quella vigilanza e quel sostegno, anche tecnico, indispensabili per consentire l'entrata a regime del sistema nel rispetto dei termini previsti. Dunque l'ennesima riforma farlocca come quella delle province, come le tante altre cui questo Governo ci ha abituato ed è significativo che questo dato venga poi contrabbandato come misura per agevolare e favorire gli utenti della categoria. La cosa che più colpisce e che sconcerta è che da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri sono stati forniti dei dati, anche qui dati che vengono proposti in maniera ambigua, a proposito della presunta riduzione del contenzioso e più specificamente dell'arretrato, che l'ingresso del processo telematico dovrebbe definitivamente eliminare. PAGINA: 0037 ALFREDO BAZOLI. Signora Presidente, effettivamente è un po’ una stanca liturgia questa che si presenta ogni volta che arriva in Aula un decreto-legge da convertire, ogni volta che questo capita viene presentata una pregiudiziale di costituzionalità. È una stanca liturgia che quasi quasi mi fa dire che forse più che di abuso di decretazione d'urgenza, c’è un abuso di queste questioni di pregiudizialità che ne stanno anche un po’ svuotando il valore e la funzione . Il fatto che di decreti-legge spesso si è abusato in passato e che è uno @pagina=0038@strumento che viene utilizzato a volte in maniera un po’ impropria e disinvolta da tutti gli Esecutivi che si sono succeduti alla guida del Paese, è un dato che non possiamo negare ed è forse anche per questo, o meglio, è sicuramente anche per questo che ricordo che nella riforma costituzionale che andrà al voto dei cittadini nel prossimo ottobre c’è una norma che punta esattamente a limitare, a rendere più rigido l'utilizzo della decretazione d'urgenza da parte dei Governi attraverso l'introduzione in Costituzione dei limiti che oggi sono posti e disciplinati dalla legge n. 400 del 1988, che sono sovente ignorati o non tenuti abbastanza in considerazione dai Governi e che invece verranno inseriti in Costituzione proprio per limitare l'utilizzo di questo strumento da parte degli Esecutivi. Però è paradossale – o forse non tanto – il fatto che, se anche oggi quei limiti che noi abbiamo introdotto in Costituzione fossero già vigenti, quei limiti ulteriori alla facoltà di utilizzo della decretazione d'urgenza, ebbene io credo che questo decreto-legge in particolare si sottrarrebbe a qualunque censura di incostituzionalità, perché in questo caso in particolare i requisiti che sono alla base della decretazione d'urgenza sono pacificamente sussistenti, cioè i requisiti di necessità e urgenza sono pacificamente sussistenti, il che rende ancora meno comprensibile in questo caso la presentazione della questione pregiudiziale. E non è un caso, io credo, che anche una parte delle opposizioni – segnatamente l'ultimo intervento dell'onorevole Sarro – sia entrata nel merito delle questioni affrontate dal decreto e abbia completamente ignorato e trascurato la questione pregiudiziale di costituzionalità, che evidentemente anche le opposizioni sono ben consapevoli non esistere. Io ricordo, quanto all'urgenza, che il decreto è stato emanato il 30 giugno per prorogare un termine che sarebbe entrato in vigore il 1o luglio. Quale presupposto di urgenza più evidente di questo ? Un decreto che proroga un termine destinato ad entrare in vigore il giorno successivo ! E quanto alle necessità, è stato chiarito, in maniera mi pare abbastanza lampante, limpida e ragionevole dal Governo, che il processo amministrativo telematico doveva entrare in vigore a luglio, senonché il decreto per l'attuazione del processo amministrativo – e, cioè, il regolamento recante le regole tecnico-operative – è entrato in vigore solamente nel febbraio @pagina=0039@di quest'anno e si è quindi ritenuto opportuno, per salvaguardare l'operatività degli uffici giudiziari, dei TAR e del Consiglio di Stato, prorogare il termine di prova, il termine per mettere alla prova il funzionamento del nuovo processo civile telematico. Una ragione di necessità a me pare assolutamente ragionevole, equilibrata, inappuntabile, che rende, a mio avviso, del tutto strumentale e infondata la questione presentata.
PAGINA: 0039 ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, do atto al collega che mi ha preceduto di essere reo confesso. Ha ben dichiarato che da febbraio scorso il Governo era a conoscenza delle difficoltà o presunte difficoltà per realizzare completamente il processo telematico e lo stesso, d'altra parte, è scritto già nella relazione. Per cui, è evidente che le condizioni previste dalla Costituzione italiana, cioè i casi straordinari di necessità e di urgenza, non sussistono, perché già all'epoca il Governo poteva provvedere con un disegno di legge.
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PAGINA: 0004 PRESIDENTE (Vedi RS). Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta. |
PAGINA: 0041 PRESIDENTE. Sono così esauriti gli interventi sulla questione pregiudiziale.
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PAGINA: 0005 Sull'ordine dei lavori. (Vedi RS) |
PAGINA: 0042 Sull'ordine dei lavori (ore 12,55). |
PAGINA: 0005 Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati GERO GRASSI (PD) (Vedi RS), ANNALISA PANNARALE (SI-SEL) (Vedi RS), ROCCO PALESE (Misto-CR) (Vedi RS), ELVIRA SAVINO (FI-PdL) (Vedi RS), DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS), SALVATORE MATARRESE (SCpI) (Vedi RS), ANGELO CERA (AP) (Vedi RS), PINO PISICCHIO (Misto) (Vedi RS), MARCELLO TAGLIALATELA (FdI-AN) (Vedi RS), GIUSEPPINA CASTIELLO (LNA) (Vedi RS) ed infine la sottosegretaria di Stato alla presidenza del consiglio dei ministri SESA AMICI (Vedi RS). |
PAGINA: 0042 GERO GRASSI. Presidente, a nome del gruppo del Partito Democratico chiedo al Governo, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di venire quanto prima a riferire in Aula sul dramma che si è consumato questa mattina sulla tratta ferroviaria Barletta-Bari, in zona Ruvo. Notizie di agenzia parlano di 10 morti e di oltre 30 feriti. È anche difficile in questo momento esprimersi, perché non abbiamo certezza dei dati. Rivolgo un pensiero alle vittime e nuovamente la richiesta al Governo di conoscere le motivazioni dell'incidente su una linea ferroviaria che io ho percorso stamattina e che è eccellente, che congiunge Barletta a Bari passando per l'aeroporto di Palese. PAGINA: 0043 ANNALISA PANNARALE. Grazie, Presidente. Mi unisco alla richiesta del collega Grassi. Abbiamo avuto notizia dagli organi di stampa di questo incidente gravissimo avvenuto questa mattina. Si tratta di treni di pendolari – è quello che sappiamo – generalmente affollati di persone che devono andare a lavoro tutte le mattine. Sappiamo che il bilancio parziale è già molto grave, con dieci morti e molti feriti, e sappiamo che potrebbe – ahi noi ! – aggravarsi nelle prossime ore. Abbiamo necessità urgente di accertare le ragioni di questo incidente. Dunque, mentre il gruppo di Sinistra Italiana si stringe, con commozione, intorno alle famiglie delle vittime, chiediamo anche noi al Ministro Delrio di poter informare immediatamente il Parlamento sulle ragioni del gravissimo incidente di questa mattina. PAGINA: 0043 ROCCO PALESE. Grazie, signora Presidente, per avermi concesso la parola. Anche noi ci uniamo al cordoglio e anche alla sofferenza per le vittime, per i morti – ancora il numero non è neanche definitivamente accertato – e per i feriti. È una tragedia autentica, che non ha bisogno di commenti. Anche noi chiediamo che il Ministro dei trasporti venga in Aula a riferire. Esprimiamo vicinanza e cordoglio all'intera regione, alla Puglia, ma anche e soprattutto alle vittime, ai feriti e ai familiari. PAGINA: 0043 ELVIRA SAVINO. Grazie, Presidente. Anche noi, il gruppo di Forza Italia, nell'esprimere il più assoluto sgomento per questa tragedia immane, avvenuta questa mattina in Puglia – peraltro, in un territorio molto vicino al mio, quindi sono particolarmente addolorata –, chiediamo l'intervento repentino del Ministro Delrio per chiarire la dinamica di questa @pagina=0044@tragedia. Esprimo, a nome mio e del gruppo, il più sentito cordoglio e la vicinanza alle famiglie delle vittime, che speriamo non aumentino ancora nelle prossime ore. PAGINA: 0044 DIEGO DE LORENZIS. Grazie, Presidente. Anche noi rimaniamo assolutamente basiti da questo dramma e non possiamo fare altro, come gruppo parlamentare e come singoli, che esprimere la nostra vicinanza alle famiglie delle vittime e la speranza che questo bilancio non venga ulteriormente aggravato nelle prossime ore. Ovviamente anche noi facciamo richiesta al Ministro di venire al più presto, per quanto ovviamente possibile, a riferire sulle ragioni e sulle dinamiche di questo, che, però, mi sento, già da ora, di non poter definire un incidente, perché un incidente è qualcosa che capita quando non si ha assolutamente previsione di quello che può accadere. Troviamo un po’ sconcertante che, con tutte le tecnologie, con tutte le possibilità che oggigiorno ci sono questi eventi possano continuare ad accadere. Quindi, aspettiamo ovviamente le risposte che verranno dalla magistratura e dal Ministro ed esprimiamo, ancora una volta, il nostro cordoglio alle famiglie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0044 SALVATORE MATARRESE. Grazie, signora Presidente. Onorevoli colleghi, anche il gruppo di Scelta Civica si associa al cordoglio per le vittime e si associa alla richiesta di un chiarimento sull'episodio verificatosi, che sembrerebbe essere ascrivibile a un errore umano, ma comunque è un episodio che colpisce la comunità pugliese e non solo, in questo momento in cui è impegnata in rilevati investimenti di efficientamento di queste linee ferroviarie che collegano i centri urbani della cinta barese e che, quindi, sono sempre caratterizzate, ad oggi, per profili di eccellenza, tranne casi particolari e singolari. Quindi, davvero ci stringiamo al dolore che colpisce la regione @pagina=0045@Puglia, che colpisce la comunità pugliese e barese, in particolare (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia). PAGINA: 0045 ANGELO CERA. Il gruppo di Area Popolare esprime profondo cordoglio per le vittime dell'incidente di questa mattina e avanza la stessa richiesta che hanno avanzato gli altri gruppi di avere qui il Ministro Delrio per avere, da parte del Ministero, la propria opinione rispetto a questo drammatico e bruttissimo incidente. PAGINA: 0045 PINO PISICCHIO. Grazie, onorevole Presidente. Anch'io, a nome del gruppo Misto, vorrei aggiungere una parola di cordoglio nei confronti delle vittime e delle loro famiglie. Abbiamo notizie frammentarie che ci offrono comunque uno spaccato drammatico ed inquietante. Credo che non debbano essere spese altre parole al di là di questa espressione di cordoglio, tenendo conto del fatto e della necessità di avere informazioni precise dai responsabili del Governo per poter comprendere che cosa effettivamente sia avvenuto in quel tratto di ferrovia di una delle zone più belle e più popolose della Puglia, un tratto di ferrovia che viene sistematicamente vissuto da pendolari, da persone che vanno a lavorare. Quindi tutti, con animo molto triste, ci associamo alle parole di cordoglio che sono state già espresse. PAGINA: 0045 MARCELLO TAGLIALATELA. A nome del gruppo di Fratelli d'Italia esprimo il cordoglio e il dolore per le vittime. Per la perdita delle loro vite nulla potrà riportare alla tranquillità le famiglie. È ovvio che la presenza del Ministro sia necessaria. @pagina=0046@Immagino che lo sia ancora di più quando avrà avuto la possibilità di acquisire informazioni e notizie sulle dinamiche dell'incidente. Mi permetto qui di sottolineare come da tempo vi sia una polemica nei confronti delle Ferrovie dello Stato per quello che riguarda la percentuale di investimenti nelle regioni meridionali riguardo all'ammodernamento delle strutture ferroviarie. PAGINA: 0046 GIUSEPPINA CASTIELLO. Grazie, Presidente. Anche noi come gruppo della Lega vogliamo esprimere il nostro cordoglio per le vittime di questa assurda tragedia nonché la nostra vicinanza alle loro famiglie. Riteniamo che non si possa parlare di un banale incidente: stiamo parlando di una tratta molto conosciuta – anche personalmente – molto trafficata e non si può morire per andare al lavoro, cioè a compiere il proprio dovere. Purtroppo sono anni che sentiamo parlare di migliaia, milioni di fondi che vengono investiti per le tratte ferroviarie. Non possiamo credere che oggi dobbiamo in quest'Aula commemorare quasi – perché così è di fatto – la perdita di non sappiamo purtroppo ancora quante vittime. Chiediamo con forza che il Governo e il Ministro vengano in Aula a riferire e a farci comprendere che cosa sia accaduto perché, ripeto, è un fatto estremamente grave che, a mio avviso, deve coinvolgere l'intero Paese. PAGINA: 0046 SESA AMICI, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie, Presidente. Anche per il Governo questi sono momenti destinati al cordoglio per le vittime e siamo accertando in questo momento con molta più precisione quello che sta accadendo. Abbiamo già attivato la segreteria del Ministro Delrio per la richiesta che proviene dal Parlamento e, quindi, per quanto riuscirà immediatamente ad avere @pagina=0047@notizie più certe, c’è la disponibilità ovviamente a venire a riferire, concordando eventualmente con la Presidente della Camera. |
PAGINA: 0006 La seduta, sospesa alle 13,10, è ripresa alle 15,35. |
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PAGINA: 0006 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI (Vedi RS) |
PAGINA: 0048 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI |
PAGINA: 0006 Missioni. (Vedi RS) |
PAGINA: 0048 Missioni. |
PAGINA: 0006 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono centonove. |
PAGINA: 0048 PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Bindi, Boccia, Bratti, Capelli, Catania, Dellai, Epifani, Fico, Locatelli, Manciulli, Mariani, Mazziotti Di Celso, Miotto, Piccoli Nardelli, Ravetto, Realacci, Rosato, Rossomando, Rughetti, Sani, Scotto, Tabacci e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana seduta.
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PAGINA: 0006 Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 9 giugno 2016, n. 98, recante disposizioni urgenti per il completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali del Gruppo ILVA (A.C. 3886-A). (Vedi RS) |
PAGINA: 0048 Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 9 giugno 2016, n. 98, recante disposizioni urgenti per il completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali del Gruppo ILVA (A.C. 3886-A). |
PAGINA: 0006 PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che l'emendamento 1.212 Crippa, 1.221 Carrescia 1.222 Carrescia sono stati ritirati dai presentatori. Dà conto altresì delle proposte emendative dichiarate inammissibili dalla Presidenza. |
PAGINA: 0049 PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e degli emendamenti riferiti all'articolo del decreto legge (Vedi l'allegato A – A.C. 3886-A).
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PAGINA: 0007 PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principio o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo fermo restando l'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare. Il gruppo Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia e Libertà e la deputata Vincenza Labriola del gruppo Misto sono stati invitati a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione. |
PAGINA: 0050 PRESIDENTE. Allora, attenzione: qui ci sono gli identici emendamenti 1.6 Sisto e 1.8 Petraroli, gli altri non sono segnalati. |
PAGINA: 0007 (Esame dell'articolo unico) (Vedi RS) |
PAGINA: 0049 (Esame dell'articolo unico – A.C. 3886-A) |
PAGINA: 0007 ALESSANDRO BRATTI (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza per l'VIII Commissione. Esprime il parere di maggioranza di competenza sulle proposte emendative riferite agli articoli del decreto-legge. |
PAGINA: 0050 ALESSANDRO BRATTI, Relatore per la maggioranza per la VIII Commissione. Sugli identici emendamenti 1.6 Sisto e 1.8 Petraroli il parere è contrario. Sull'emendamento 1.12 Sisto il parere è contrario. Sull'emendamento 1.13 Sisto il parere è contrario. Sull'emendamento 1.16 Vallascas il parere è contrario. Sull'emendamento 1.17 Petraroli il parere è contrario. Sull'emendamento 1.19 Allasia il parere è contrario. Sull'emendamento 1.10 Sisto il parere è contrario. Sull'emendamento 1.11 Sisto il parere è contrario. Sull'emendamento 1.20 Allasia il parere è contrario. Sull'emendamento 1.21 Allasia il parere è contrario. Sull'emendamento 1.14 Ferrara il parere è contrario. Sull'emendamento 1.59 Duranti il parere è contrario. Sull'emendamento 1.210 Allasia il parere è contrario. Sull'emendamento 1.24 Da Villa il parere è contrario. Sull'emendamento 1.211 Crippa il parere è contrario. Sull'emendamento 1.36 Sisto il parere è contrario.Sull'emendamento 1.28 Duranti il parere è contrario. Sull'emendamento 1.40 Petraroli il parere è contrario. Sull'emendamento 1.48 Ricciatti il parere è contrario. Sull'emendamento 1.90 Allasia il parere è contrario. Sull'emendamento 1.29 Zaratti il parere è contrario. Sull'emendamento 1.30 Pellegrino il parere è contrario. Sull'emendamento 1.35 Sisto il parere è contrario. L'emendamento Crippa 1.212 è stato ritirato. Sull'emendamento 1.33 Ferrara il parere è contrario. Sull'emendamento 1.34 Zaratti il parere è contrario. Sull'emendamento 1.85 Labriola il parere è contrario. Sull'emendamento 1.47 Duranti il parere è contrario. Sull'emendamento 1.45 Ricciatti il parere è contrario. Sull'emendamento 1.31 Pellegrino il parere è contrario. Sull'emendamento 1.46 Zaratti il parere è contrario. Sull'emendamento 1.38 Sisto il parere è contrario. |
PAGINA: 0007 FILIBERTO ZARATTI (SI-SEL) (Vedi RS), Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Esprime il parere di minoranza di competenza sulle proposte emendative riferite agli articoli del decreto-legge. |
PAGINA: 0053 FILIBERTO ZARATTI. Relatore di minoranza per l'VIII Commissione.
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PAGINA: 0007 DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), Relatore di minoranza per la X Commissione. Esprime il parere di minoranza di competenza sulle proposte emendative riferite agli articoli del decreto-legge. |
PAGINA: 0053 DAVIDE CRIPPA. Relatore di minoranza per la X Commissione.
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PAGINA: 0007 TERESA BELLANOVA, Viceministra dello sviluppo economico. (Vedi RS) Concorda con il relatore per la maggioranza. |
PAGINA: 0071 TERESA BELLANOVA, Viceministra dello sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza. |
PAGINA: 0008 I deputati ANDREA VALLASCAS (M5S) (Vedi RS), DONATELLA DURANTI (SI-SEL) (Vedi RS), ALESSANDRO BRATTI (PD) (Vedi RS), DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS), ROCCO PALESE (Misto-CR) (Vedi RS) e STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS) intervengono sugli identici emendamenti 1.1 Ricciatti e 1.2 Vallascas, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0072 ANDREA VALLASCAS. Presidente, questo è l'ennesimo decreto vergogna, con cui il Governo insiste con pervicacia e arroganza nel dare il peggio di sé, gestendo una vicenda delicata con superficialità ed incapacità: una vicenda che è costata già 1,6 miliardi di euro, cifra esorbitante che non abbiamo ancora capito in che modo e quando sarà restituita allo Stato. A questo si aggiungono i danni sanitario, ambientale ed economico per la città di Taranto e per tutta la Puglia, che hanno pagato e pagano i costi maggiori. Questo decreto Ilva, emanato ad appena sei mesi di distanza dall'ultimo provvedimento, è la quintessenza di una situazione paradossale: dove c’è un Governo che si muove senza alcuna visione prospettica, vivendo alla giornata e tamponando le falle che incontra lungo il suo cammino; una situazione paradossale di un Governo che semplicemente non ha un piano, una strategia sul complesso sistema economico e industriale italiano. Il MoVimento 5 Stelle sta chiedendo da tempo quale sia il piano industriale di questo Governo, al di là della svendita del nostro capitale produttivo, delle nostre aziende e delle nostre competenze. Ricordo al Governo che molte aziende del made in Italy, che hanno varcato la frontiera, hanno portato con sé, oltre alle opportunità di lavoro e crescita economica, un grande patrimonio brevettuale, che rappresenta la ricchezza dell'ingegno italiano.
PAGINA: 0074 DONATELLA DURANTI. Presidente, anche noi abbiamo presentato un emendamento per la soppressione dell'articolo 1 di questo provvedimento: questo articolo è il cuore del provvedimento. È stato già detto, stiamo esaminando il decimo decreto sui complessi aziendali dell'Ilva: non solo sull'Ilva di Taranto, ma evidentemente in particolare sull'Ilva di Taranto. Siamo però di fronte ad una perdurante, gravissima emergenza di tipo sanitario, di tipo ambientale e di tipo industriale, e non riusciamo a vedere all'orizzonte alcuna soluzione che sia in grado di rispondere alle domande di salute e di sicurezza dei cittadini di Taranto e dei lavoratori di quella fabbrica. Anzi, il nostro giudizio su questo decreto è un giudizio nettamente negativo, perché pensiamo che sia addirittura peggiorativo rispetto a quelli precedenti: in una situazione in cui non solo i cittadini e le cittadine di Taranto continuano ad ammalarsi a causa dell'inquinamento che quella fabbrica @pagina=0075@produce, ma c’è una perdurante insicurezza anche dei lavoratori che in quella fabbrica si trovano, che in quella fabbrica entrano ogni giorno per lavorare.
PAGINA: 0076 ALESSANDRO BRATTI. Allora, permettetemi due parole del perché siamo al decimo decreto: si è scelta tempo fa una procedura, un percorso, che sicuramente è un percorso di natura straordinaria perché era ed è straordinaria la problematica che abbiamo di fronte, cioè un'eredità pesante da un punto di vista ambientale di uno stabilimento lasciato dai proprietari precedenti, problemi ambientali molto forti, problemi occupazionali che, in un momento di crisi, diventano ancora più cogenti, e il Governo, i Governi hanno scelto un percorso straordinario, che si è dipanato attraverso questi numerosi decreti.
PAGINA: 0079 DIEGO DE LORENZIS. Grazie, Presidente. Intervengo sempre su questo emendamento che vuole sopprimere l'articolo 1. L'articolo 1 è il cuore di questo decreto e, ovviamente, la nostra contrarietà a questo articolo 1 è dovuta al fatto che il piano ambientale, quindi il piano di risanamento, viene posticipato, prorogato al 2018, per il fatto che il debito accumulato anche durante la gestione commissariale con le risorse stanziate nei passati decreti – parlo dei 300 milioni – non è più in carico al soggetto che sta subentrando, ma di nuovo ricade in capo ai cittadini italiani, in capo allo Stato, e quindi, in qualche modo, di nuovo gli italiani si troveranno a pagare l'inefficienza di una gestione commissariale voluta da questo Partito Democratico e dal Governo Renzi. Ancora, Presidente, questo articolo 1, questo decreto è un obbrobrio giuridico: non si è mai assolutamente vista una possibilità di concedere a un soggetto privato – concludo, Presidente – l'immunità civile, penale e amministrativa su quello che può accadere nella realizzazione dell'autorizzazione integrata ambientale.
PAGINA: 0079 ROCCO PALESE. Grazie, Presidente. Siamo ad esaminare ancora una volta il decimo decreto, come è stato ricordato, signor Presidente, ma, considerate altre norme più o meno dello stesso tenore, finite in altro decreto sotto forma di articolato, se ne possono calcolare undici, su un problema complesso. Non c’è dubbio che si tratti di situazioni che nel tempo continuano a complicarsi, perché noi abbiamo, così come hanno ricordato diversi colleghi, il problema sulla situazione dell'aria, delle bonifiche, sull'attività strategica rispetto alla situazione dell'acciaio, il problema della tutela dei lavoratori all'interno stesso della fabbrica, il problema dello scudo, perché la Corte costituzionale stabilisce un periodo massimo di 36 mesi e ormai sono trascorsi. Quindi, noi continuiamo ad andare in deroga a quello che dice la Corte @pagina=0080@costituzionale, in un contesto in cui si ripropone questo decreto ma non si affronta, signor Presidente, un problema centrale, un problema che è fondamentale per la situazione di Taranto e della città di Taranto e dei cittadini che vivono lì a Taranto, che è il riferimento alla situazione dell'inquinamento. Noi non sappiamo ad oggi se c’è un inquinamento superiore, uguale o inferiore rispetto al tasso precedente con l'attività a regime e nel contesto di questi dati apprendiamo da più parti, dai protagonisti che stanno sul territorio, che rispetto per esempio all'attività del monitoraggio da parte dell'ARPA ancora non sono stati effettuati, con la cadenza con cui dovevano essere effettuati e nella quantità in cui dovevano essere effettuati, questi rilievi, tant’è che questo decreto tenta forse di cercare di sopperire a questo tipo di situazione con un incremento di attività. Detto questo, rimane il problema dei problemi che questo decreto ancora non affronta per niente e che è il tema centrale, i cittadini di Taranto chiedono una cosa pressante, tutti: allo stato attuale delle cose, rispetto al tasso di inquinamento provocato non solo da Ilva ma anche da tutto il resto dell'altro settore industriale che è presente a Taranto – Cementir, Centrale idroelettrica, Eni, Raffineria e quant'altro – se questo, cioè il tasso di inquinamento, è direttamente e quanto è direttamente collegato con il danno sanitario. Esiste una legge regionale in questo senso con una procedura, ma questo decreto non affronta il problema di creare una struttura dello Stato, signor Presidente. Non può essere il magistrato x o y che tira fuori di tanto in tanto la nomina di periti che valutano secondo legge quello che è l'aspetto principale tra inquinamento e danni alla salute, né tanto meno delle perizie di parte, cioè da parte delle aziende. Deve essere una struttura perenne dello Stato e solo dello Stato che deve insistere sul territorio alle dipendenze dell'ASL e non in via sperimentale come sta per chiudersi peraltro anche quel poco che era stato fatto a tempo determinato, sotto la direzione delle direttore del distretto di igiene e sanità pubblica, che è il dottor Conversano, che cercano di valutare con degli screening e a regime su tutta la popolazione, ma in particolare sulla popolazione giovane – quello che serve con queste professionalità – il tasso e la correlazione dell'inquinamento con il danno alla salute. È questo che chiedono e che @pagina=0081@è fondamentale far sapere ai cittadini di Taranto, questo decreto cioè non lo affronta ed è il motivo principale per cui ancora una volta noi siamo molto critici nei confronti di questo decreto, affronta tanti altri problemi o tenta di affrontarli, ma questo centrale che è un diritto far sapere ai cittadini di Taranto ogni giorno, cioè qual è il tasso di inquinamento e se questo tasso è correlato con un danno alla salute... PAGINA: 0081 STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, vorrei ringraziare innanzitutto il relatore Bratti, che ha voluto evidenziare il lavoro fin qui svolto sull'azione emendativa, dato che ha ripreso il lavoro alla Commissione che in modo analitico ha sistematicamente bocciato gli emendamenti in Commissione come quelli in Aula, con una percentuale molto alta: il 98 per cento circa, perché sono stati approvati 4 emendamenti in Commissione su oltre 200, qua parliamo di 90 emendamenti, è stato preso in considerazione – poi vedremo se sarà approvato dall'Aula – con parere favorevole uno solo. Noi riteniamo che questo undicesimo decreto debba avere un prosieguo – ahimè, mi dispiace – per i lavoratori, non sarà la fine della discussione perché riteniamo che questo decreto sia un po’ fatto come i dieci precedenti, dieci precedenti che dobbiamo ricordare fatti sempre ed esclusivamente da Governi di centro-sinistra, perché gli ultimi tre Governi hanno questa marcatura. |
PAGINA: 0008 I deputati DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS), CRISTINA BARGERO (PD) (Vedi RS), DONATELLA DURANTI (SI-SEL) (Vedi RS) e LUDOVICO VICO (PD) (Vedi RS) intervengono sull'emendamento 1.22 Crippa, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0083 DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, questo emendamento è un tentativo di far comprendere che sia necessario quanto meno far ripartire l'iter della gara. Noi avevamo già segnalato allora alcune necessità che il decreto, che era stato emanato il 6 giugno dall'allora Ministro Guidi, dovesse tenere in conto alcune considerazioni e alcuni paletti nella procedura di aggiudicazione. Quel decreto è stato emanato prima ancora che il Parlamento potesse esprimersi e, quindi, di fatto sanciva l'impossibilità di modificare i criteri con cui poteva essere emanato. Oggi ci troviamo, a differenza di quanto collega Bratti ha detto prima, nella miopia di un Governo che sei mesi fa non è stato in grado di pensare ad una corretta attribuzione e ad una corretta procedura di aggiudicazione, tant’è che a sei mesi di distanza ci ritroviamo a metterci mano. Questa, a mio avviso, non è una necessità di continuità, ma è incapacità e incapacità di previsione. Segnalo come oggi questa modifica sembra opportuna quando in una gara, che è già iniziata, o in una manifestazione di interesse, a cui sono seguite delle richieste di offerte da parte di soggetti, noi interveniamo, strada facendo, spostando in là innanzitutto la scadenza dell'offerta definitiva e, in più, cambiamo le carte del gioco, perché quello che all'inizio era a carico dell'acquirente – 300 milioni di euro nel precedente decreto – oggi è a carico dell'amministrazione straordinaria e, quindi, era possibile che ci fosse un soggetto, a gennaio o a febbraio, che aveva deciso di non partecipare, perché vedeva come ostacolo alla partecipazione oppure non considerava giusto che 300 milioni di euro, che erano stati dati meramente per una funzione amministrativa, per condurre l'Ilva alla cessione – così almeno ci era stato detto e giustificato nel decreto precedente – dovesse pagarli un acquirente.@pagina=0084@
PAGINA: 0085 DIEGO DE LORENZIS. Grazie, Presidente. Come ha già illustrato il collega Crippa, si tratta di cambiare letteralmente le carte in tavola in una procedura ormai già avviata e conclusa. Quale soggetto economico potrebbe reputare lo Stato italiano, il Governo e il Parlamento italiano credibili ? Nel momento in cui si presenta una manifestazione pubblica di interesse si dice che per subentrare nella gestione dell'Ilva bisogna sborsare 300 milioni e che bisogna attenersi a delle prescrizioni per l'autorizzazione integrata ambientale, ma poi, una volta che alcuni soggetti decidono di non partecipare, perché queste condizioni sono proibitive e vincolanti – e dunque si ricevano alcune buste di offerte – il Governo cosa fa ? Dice: «No, i 300 milioni che dovevano essere in carico, appunto, al soggetto subentrante non sono più in carico a chi dovrà gestire l'azienda, ma rimangono in capo allo Stato e allo stesso modo l'autorizzazione integrata ambientale potrà essere, da chi gestirà le sorti di quell'azienda, cambiata a proprio piacimento».
PAGINA: 0085 CRISTINA BARGERO, Relatrice per la maggioranza per la X Commissione. Presidente, io mi rivolgo a lei per chiarire ai @pagina=0086@colleghi quello che riguarda il prestito dei 300 milioni e a carico di chi deve essere l'erogazione. I 300 milioni erano stati stanziati per le inderogabili esigenze finanziarie del gruppo Ilva in amministrazione straordinaria. Erano stati stanziati all'amministrazione straordinaria dell'Ilva, soprattutto per il pagamento dei dipendenti. Questi 300 milioni – e ce lo chiede anche la comfort letter dell'Unione europea relativa alla procedura che si è aperta sull'Ilva – devono essere rimborsati da chi li ha ricevuti, ossia dall'amministrazione straordinaria, per segnare una discontinuità, che ci viene sempre chiesta dalla comfort letter dell'Unione europea, tra l'amministrazione straordinaria e chi subentrerà all'amministrazione straordinaria o attraverso un contratto di affitto o attraverso, invece, l'acquisizione del ramo d'azienda di Ilva. PAGINA: 0086 DONATELLA DURANTI. Grazie, Presidente. Intervengo su questo punto per specificare che i 300 milioni erano stati stanziati per far fronte alle indifferibili esigenze finanziarie dei complessi Ilva, dei complessi aziendali – come diceva il decreto precedente – allo scopo della cessione dei complessi aziendali, per cui era specificato che lo scopo era relativo, appunto, a consentire di far fronte alle esigenze finanziarie però al fine di privatizzare.
PAGINA: 0087 LUDOVICO VICO. Grazie Presidente. I 300 milioni, nello scorso decreto, vengono argomentati come prestito ai commissari Ilva, con restituzione da parte del subentrante.
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PAGINA: 0008 Il deputato ALBERTO ZOLEZZI (M5S) (Vedi RS) interviene sugli identici emendamenti 1.6 Sisto e 1.8 Petraroli, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0088 ALBERTO ZOLEZZI. Grazie Presidente. Questo provvedimento delinea una debolezza nel potere esecutivo, perché in un provvedimento che dovrebbe guidare un'attività produttiva definita strategica il ruolo del Governo dovrebbe rimanere strategico, non il ruolo di qualche imprenditore più o meno amico di qualcheduno.
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PAGINA: 0008 I deputati DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), LUDOVICO VICO (PD) (Vedi RS), MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS), DONATELLA DURANTI (SI-SEL) (Vedi RS) e ROCCO PALESE (Misto-CR) (Vedi RS) intervengono sull'emendamento 1.12 Sisto, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0091 DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Approfitto per motivare l'astensione su questo emendamento, perché a nostro avviso qua si rischia di fare quasi peggio che lasciare così com’è la situazione.
PAGINA: 0093 LUDOVICO VICO. Grazie, Presidente. Si possono avere opinioni diverse su tutto, c’è una questione però che è obiettivamente lineare come fatto storico, ed è questa: il decreto in corso che stiamo esaminando chiaramente, per effetto dell'obbligo della nuova AIA, trasla l'ingresso del subentrante privato a non prima del 2017. Questa cosa si può condividere o no, non ha importanza, però il decreto muove in questo senso. I 300 milioni del decreto precedente erano iscritti alla restituzione per essere svincolati da ogni tipo di infrazione al subentrante che nel precedente decreto si stimava subentrasse nell'anno del Signore 2016. Queste sono le dinamiche. Motivo per cui quei 300 milioni per non rimanere appesi, ma dovendo essere iscritti in uscita dallo Stato e in una posizione del bilancio dello Stato, non possono che essere rimessi nella condizione dei commissari. PAGINA: 0093 MASSIMO FELICE DE ROSA. Posto che a tutt'oggi non sappiamo come sono stati spesi questi 300 milioni, se sono stati spesi effettivamente per fare qualcosa a livello ambientale, ma ormai ci interessa ben poco. Questa è la premessa, ma la risposta è proprio in quello che ha detto il mio collega prima, ovvero che è stato fatto tutto di fretta, con decreti, con proposte, senza avere una visione generale. Allora, mi domando se noi avevamo una visione di come uscirne da questo dramma dell'Ilva, perché ormai è diventata quasi una commedia, non è più neanche una tragedia, la tragedia è rimasta solo per i cittadini, ma a livello politico sta diventando una commedia, perché ormai ci derideranno per come la stiamo risolvendo. PAGINA: 0094 DONATELLA DURANTI. Grazie, Presidente. Intervengo per aggiungere che è evidente, almeno questo ci sia consentito, che ognuno poi ha la sua opinione rispetto al decreto, rispetto alle singole norme che sono state inserite in questo decreto. La cosa che è davvero preoccupante, e come si dice se non fosse tragica ci sarebbe da ridere, è che è stato dichiarato pubblicamente che questo decreto è una sorta di perfezionamento di quello precedente. Si era fatto in precedenza un decreto e non si erano considerate le diverse ricadute, non si erano verificate pienamente e compiutamente le ricadute delle norme inserite e quello che poi poteva succedere nel caso in cui appunto la cessione non fosse avvenuta entro il 30 giugno del 2016 ,come poi è stato, e quindi è stato necessario fare una sorta di decreto di perfezionamento, come quando si dice «la procedura sarà perfezionata».
PAGINA: 0095 ROCCO PALESE. L'argomento sulla situazione dei 300 milioni anche nell'altro decreto è stato approfondito. Risulta sostanzialmente, anche dagli interventi fatti poco fa dai diversi colleghi, signor Presidente, che per evitare l'infrazione di aiuti di Stato da parte dell'Unione europea si dice «i 300 milioni saranno stanziati e poi utilizzati da commissari o non commissari – poco c'entra da questo punto di vista – per l'attività delle bonifiche». Ma, in effetti, questo poi nei fatti, da quello che è stato dichiarato sia nella precedente discussione e confermato oggi, non avviene perché si tratta di pagamenti e non di interventi sulle bonifiche, ma di pagamenti rispetto ai creditori e rispetto agli stipendi. Davanti a una situazione del genere, il decreto, al di là delle complicazioni, pone una reiscrizione e basta, fermo restando però che con una reiscrizione non è possibile che si continui rispetto a questi raggiri. Quindi, sono condivisibili le proposizioni e le proposte che vengono fatte da parte dei colleghi che chiedono con gli emendamenti chiarezza. Per questo motivo noi li voteremo. |
PAGINA: 0009 Il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) interviene sull'emendamento 1.16 Vallascas, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0096 DAVIDE CRIPPA. Questo è uno degli ultimi tentativi per riuscire a far pagare le somme all'aggiudicatario ed è uno degli ultimi tentativi per riuscire a non cambiare la procedura di gara e, quindi, evitare ricorsi ma soprattutto evitare di non @pagina=0097@andare a gravare sulle piccole e medie imprese che sono creditrici nei riguardi dell'Ilva. Infatti, come abbiamo già spiegato prima, anticipare un credito in questo caso dello Stato come creditore vuole dire sostanzialmente posticipare o allungare o escludere il pagamento degli altri debiti, visto che presumibilmente un'azienda che perde 2 milioni e mezzo di euro al giorno non ha proprio la solidità per riuscire ad andare a pagare proprio tutti e presumibilmente anche l'offerta d'acquisto lascerà qualche buco aperto. Spostando e inserendo i 300 milioni sicuramente lasceremo aperti i buchi delle piccole e medie imprese e questo vuol dire mettere in difficoltà un tessuto produttivo che per noi è estremamente importante e vorremmo veramente evitare che a pagare la crisi e a pagare le scelte politiche sbagliate di questo Governo siano le piccole e medie imprese, i lavoratori e mai i politici che non hanno saputo gestire la questione dopo undici decreti. Lo ricordo sono undici e non dieci: di cui dieci sono stati convertiti e uno è stato assorbito e spacchettato in altri provvedimenti. Questo per dirvi che di fatto in tre anni avete fatto sostanzialmente undici decreti, in media tre all'anno. Questo per farvi comprendere come la visione politica scricchiola un attimino: non c’è continuità. Non ne faccio una colpa al Viceministro Bellanova, perché è appena arrivata, non ne faccio una questione di continuità a livello delle persone che ho qui davanti ma del Governo centrale sì. Non si possono cambiare, sottosegretario, persone di riferimento che gestiscono un provvedimento così importante su cui addirittura ci troviamo ad avere undici decreti e avere figure governative sempre diverse davanti. Questo vuol dire che di fatto sono più importanti i giochi di potere e i giochi di Palazzo per cambiare i sottosegretari, avendo in questo modo davanti persone di riferimento che ogni volta devono interfacciarsi con la problematica in maniera ex novo. Ricordo che nell'ultimo decreto avevamo il sottosegretario Vicari. |
PAGINA: 0009 Il deputato COSIMO PETRAROLI (M5S) (Vedi RS) interviene sull'emendamento 1.17 Petraroli, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0099 COSIMO PETRAROLI. Presidente, la questione Ilva di Taranto è diventata praticamente della terra di nessuno, luogo dove tutto è possibile, tutto e il contrario di tutto, dove ogni cosa, ogni principio è derogabile, ogni legge può essere cambiata ad uso e consumo di un azionista, ogni legge può essere cambiata a uso e consumo di una banca, di un creditore. Avete di fatto trasformato i tarantini in vere e proprie cavie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle): topi da laboratorio da vivisezionare. Vediamo, come ci si comporta se gli stacchiamo un rene, come ci si comporta se gli stacchiamo un fegato ? Così fate con i cittadini di Taranto. Come si comporta una popolazione di una provincia se in tredici anni gli ammazzate quattrocento persone per inquinamento ? Come si comportano le famiglie quando muoiono tre familiari all'anno per infortuni sul lavoro ? Come reagisce l'opinione pubblica se imponiamo la continuità produttiva per legge dopo che un ragazzo è morto sciolto nella ghisa ? Ebbene, state di fatto sperimentando nuovi e fantasiosi quadri normativi al limite della dignità umana. Avete derogato il testo unico ambientale, state derogando l'autorizzazione integrata ambientale, state derogando continuamente il piano ambientale, state derogando la normativa europea sugli aiuti di Stato e state derogando anche la legge fallimentare in materia di risarcimenti, dando priorità a soggetti che non ne hanno diritto rispetto ad altri che notoriamente sono più deboli e che, invece, il diritto evidentemente lo avrebbero. Con questo emendamento stiamo chiedendo esattamente questo: la stessa priorità di trattamento a tutti coloro che vantano crediti nei riguardi del gruppo Ilva, compresi ovviamente i lavoratori e tutti i soggetti considerati deboli. Non possiamo pensare di anteporre la risoluzione dei 300 milioni nello Stato lasciando in coda quei creditori formati da una costellazione di piccoli imprenditori come le piccole imprese dell'indotto, la cui vita dipende proprio dalla priorità di ricevere quei crediti e che molto spesso saranno costretti a chiudere a causa del mancato @pagina=0100@pagamento. Voglio aggiungere che l'ampiezza del ceto creditorio dell'Ilva è di fatto immenso. Parliamo del procedimento fallimentare più grande mai celebrato in Italia per numero di creditori: in tutto ci sono state 17.462 domande di insinuazione al passivo, di cui 11.300 ritenute ammissibili. Parliamo, di fatto, di un numero di richieste superiori persino a quelle pervenute nel famoso crack Parmalat. Ed è questo il punto: con la scusa di difendere i livelli occupazionali, avete partorito 11 decreti-legge, avete stanziato centinaia di milioni di euro pubblici, rischiamo di andare in infrazione con l'Europa e, poi, non siete neanche in grado di salvare delle imprese che ruotano attorno a quell'indotto, intorno all'Ilva. Quindi, Presidente, considerato l'elevato numero dei creditori, chiediamo al Governo di rispettare quello che è il principio della par condicio creditorum, evitando di anteporre creditori privilegiati (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). |
PAGINA: 0009 Il deputato STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS) e il relatore di minoranza per la X Commissione DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) intervengono sull'emendamento 1.19 Allasia, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0101 STEFANO ALLASIA. Grazie, Presidente. Questo è uno di quegli emendamenti della Lega in cui si è discusso in Commissione, in cui vi è stata una parte sicuramente interessante, in modo analitico i relatori hanno cercato di trovare una soluzione e un'intesa; un'intesa che è stata riformulata abusando del loro privilegio di relatori, facendo una proposta che non trova, però, soluzione al problema di questo emendamento, dove cerchiamo di creare le condizioni per garantire il pagamento dei creditori dell'Ilva, intravedendo il rischio che, anteponendo il debito statale, restino irrisolti gli altri debiti della società. Perciò chiediamo il voto dell'Aula, in modo tale che ognuno si assuma la responsabilità, essendo la legge ben chiara, in cui non c’è chiarezza e certezza sul pagamento e sul pagamento dei lavoratori. PAGINA: 0101 DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Mi scusi, solo per cambiare il parere, Presidente, perché, se non erro, le avevo dato un parere di... |
PAGINA: 0009 Il relatore di minoranza per la X Commissione, DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), interviene sull'emendamento 1.11 Sisto, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0101 DAVIDE CRIPPA, Relatore di minoranza per la X Commissione. Esprimiamo un parere favorevole. |
PAGINA: 0009 I deputati STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS) e ALBERTO ZOLEZZI (M5S) (Vedi RS) intervengono sull'emendamento 1.20 Allasia, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0104 ALBERTO ZOLEZZI. Questo emendamento, in qualche modo, richiama l'attenzione su uno dei misteri dell'Ilva di Taranto. Uno dei misteri è a che cosa stia servendo in questi anni, dove lo Stato ha pagato miliardi di euro senza riuscire @pagina=0105@a realizzare un'ambientalizzazione o, per lo meno, senza che nessuno ne abbia contezza, e riguarda, appunto, il fatto che sicuramente c’è un forte turismo dovuto a questo stabilimento, turismo di materiali, ma, soprattutto, di rifiuti. Ora, è chiaro che è giusto che chi ha svolto delle commesse per lo stabilimento dovrà essere ripagato, però di sicuro va posta attenzione sul trasporto e sul traffico dei rifiuti.
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PAGINA: 0010 I deputati FRANCESCO detto CICCIO FERRARA (SI-SEL) (Vedi RS), DONATELLA DURANTI (SI-SEL) (Vedi RS) e DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), intervengono sull'emendamento 1.59 Duranti, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0108 FRANCESCO detto CICCIO FERRARA. Presidente, come abbiamo già detto in discussione generale la nostra preoccupazione è che questo decreto allunghi ulteriormente i tempi della cessione dell'Ilva. A questo punto è lecito chiedersi come l'azienda affronterà i prossimi mesi senza considerare che i privati hanno avanzato una proposta sulla base di ciò che l'Ilva è oggi, con una produzione stimata per questo anno in 6 milioni di tonnellate di acciaio, ma se il mercato dovesse peggiorare o l'Ilva si dovesse collocare al di sotto di quella produzione c’è la possibilità che i privati vogliano rivedere al ribasso la loro offerta che era valida in un contesto diverso, ma che nel frattempo potrebbe essersi deteriorato e modificato in peggio. Per questa ragione l'emendamento che qui presentiamo è volto a tutelare i lavoratori dei complessi aziendali di tutto il gruppo Ilva sotto il profilo occupazionale, della protezione sociale e delle garanzie contrattuali a seguito della prevista cessione dell'azienda. Intendiamo inserire una clausola sociale, insomma, che tuteli tutti i lavoratori da eventuali piani di ridimensionamento. Sono, ormai, migliaia i lavoratori falciati e quelli che rischiano l'esclusione dal mondo del lavoro a causa degli ammortizzatori sociali ormai in scadenza e, vista la drammaticità in cui versano le aziende del territorio, non ci possiamo permettere, tra un anno, una nuova emergenza occupazionale a Taranto.
PAGINA: 0109 DONATELLA DURANTI. Grazie, Presidente. Ha già detto tutto il collega Ferrara, ha letto un pezzo della piattaforma che hanno presentato FIOM, FIM e UILM al Parlamento; aggiungo un'altra affermazione che hanno fatto: il nostro giudizio è negativo; introdotti elementi che non condividiamo. Questa è la posizione dei sindacati, posizione che ci hanno ribadito questa mattina. E voglio dire al collega Bratti, tramite lei, Presidente, che le parole contano, pesano. Utilizzare il termine «acredine» nei confronti dell'atteggiamento dei lavoratori mi sembra veramente poco, poco rispettoso. L'acredine è livore, velenosa ostilità, acidità, no, loro sono venuti qui a esprimerci le loro preoccupazioni, la loro contrarietà e hanno provato anche a interloquire con il Parlamento, ma evidentemente ci sono riusciti poco, pochissimo, se anche a questo emendamento avete dato parere negativo (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà). PAGINA: 0109 DAVIDE CRIPPA. Presidente, questo emendamento pone un'attenzione particolare su una tematica che durante, quanto meno, il ciclo di audizioni, non sul decreto, perché ahimè abbiamo sentito quattro soggetti, ma su un'indagine che abbiamo svolto sull'acciaio, rappresenta un elemento di preoccupazione che era già sorto. Non avendo mai condiviso nulla con il rappresentante di Federacciai, nemmeno in termini di opinioni espresse, lui venne a riportare in Commissione un dato molto importante e cioè il dato che l'Ilva di Taranto potrebbe eventualmente tornare – secondo il ragionamento del Partito Democratico, noi abbiamo tutt'altro avviso – o continuare ad avere un livello di produttività solo se chi investe, investe due miliardi e mezzo, per riammodernare o rifare, meglio, l'altoforno 5 e, quindi, andare su una portata consistente di aumento delle tonnellate. Questo in termini di possibilità. Quella volta lì ci fu anche detto che, se a livello europeo non viene delineata una linea precisa sul fatto che in Cina c’è praticamente il doppio del consumo, della possibilità @pagina=0110@di produzione dell'acciaio, cioè della disponibilità di produzione, di sovracapacità produttiva che c’è all'interno di tutta la nostra Europa, questo vuol dire che, da un punto di vista di mercato, il prodotto cinese non ancora nessuna difficoltà a entrare in termini di disponibilità del prodotto.
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PAGINA: 0010 I deputati STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS), FILIBERTO ZARATTI (SI-SEL) (Vedi RS), GIANLUCA BENAMATI (PD) (Vedi RS), DONATELLA DURANTI (SI-SEL) (Vedi RS) e DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) intervengono sull'emendamento 1.210 Allasia, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0112 STEFANO ALLASIA. Grazie, Presidente. Come i precedenti colleghi hanno discusso e relazionato sui precedenti emendamenti, anche noi abbiamo timore sulla tutela dell'occupazione. Infatti, questo emendamento, l'1.210, è in merito esclusivamente al mantenimento dei livelli occupazionali. Attualmente – cita la legge e modifica l'emendamento – si applica al comma 4-quater dell'articolo 4 del decreto-legge n. 347 del 2003, come modificato dal DL n. 191 del 2005, che prevede in linea generale, per tutti gli stabilimenti dichiarati strategici sul territorio nazionale e commissariati, la garanzia di adeguati livelli occupazionali. Per il caso del gruppo ILVA e per l'importanza che rivestono i complessi aziendali ai fini del mantenimento dell'industria siderurgica del Paese, si intende chiarire meglio la disposizione in ordine al mantenimento dei livelli occupazionali e delle professionalità presenti in tutte le impresa del gruppo ILVA. Perciò, detto questo, l'emendamento è da mettere in discussione all'Aula e porre in votazione per valutare esclusivamente la fattibilità della modifica del decreto stesso, dato che, con le lacune che si porta dietro, avremo sicuramente a vedere nei mesi prossimi il dodicesimo decreto (Applausi Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini). PAGINA: 0112 DIEGO DE LORENZIS. Grazie, Presidente. Anch'io intervengo su questo emendamento, che in realtà chiede qualcosa di buonsenso, assoluto buonsenso, e cioè che i soggetti che presentano le offerte per subentrare nella gestione o nella proprietà degli stabilimenti ILVA, non solo quelli di Taranto, abbiano in realtà un Piano industriale che preveda quanto meno la salvaguardia occupazionale. Noi siamo stati sempre molto critici nella gestione ovviamente commissariale e abbiamo @pagina=0113@detto che con questi livelli di produzione quello stabilimento è incompatibile con la salute e con l'ambiente, come d'altronde sta stabilendo la magistratura. Il problema, però, è che, a fronte di quella emergenza ambientale e sanitaria, il Governo ha fatto soltanto il compito di traghettatore da una famiglia di privati ad un altro soggetto privato. Ora ci chiediamo se per voi, per il Governo, per questa maggioranza, per il PD, non sia importante né tutelare la salute, né tutelare l'ambiente. Almeno ci sembra doveroso mettere dei paletti, affinché i soggetti giuridici che entreranno nella gestione dell'azienda rispettino almeno un patto occupazionale. Noi, come abbiamo detto con riferimento ad altri decreti, siamo convinti che la tutela dei posti di lavoro si possa garantire anche mediante una riconversione delle attività economiche e non soltanto dell'ILVA, ma di tutto il comprensorio dell'aria tarantina e dell'area ionica. Però, nel momento in cui il Governo ha una visione, se ce l'ha, ma comunque ha una prospettiva quanto meno diversa da dalla nostra, chiediamo che questa prospettiva sia completa, e dato che appunto già mancano dei pezzi come la tutela ambientale e sanitaria, chiediamo che ci sia almeno attenzione per salvaguardare il reddito di quei lavoratori che sono costretti a vivere a Taranto, che quindi si ammalano o si ammaleranno, o si ammaleranno i loro familiari, ma almeno che abbiano una certezza del reddito e dell'occupazione nello stabilimento. Purtroppo, il Governo e il Partito Democratico non riescono a garantire neanche questo e non riescono, soprattutto, a chiedere che questo venga garantito dai soggetti che subentreranno nella gestione dell'azienda. Questo ci sembra quantomeno scandaloso, tenuto conto che abbiamo qui in Aula il Viceministro dello sviluppo economico, Bellanova, e quindi anche su questo, magari, ci potrebbe dare delle delucidazioni sul perché il Governo ha espresso parere contrario sulla tutela occupazionale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0113 FILIBERTO ZARATTI. Grazie, Presidente. Voteremo favorevolmente a questo emendamento, che è assai simile a quello @pagina=0114@che abbiamo presentato poc'anzi, a prima firma Ferrara, e che è stato, secondo noi, inopinatamente bocciato dall'Aula.
PAGINA: 0115 GIANLUCA BENAMATI. Sì Presidente, ci alziamo su questo argomento, vorrei essere chiaro, perché è un argomento che non è nuovo in questo decreto: è lo stesso argomento che abbiamo toccato nei decreti scorsi.
PAGINA: 0116 DONATELLA DURANTI. Grazie, Presidente, per suo tramite vorrei rivolgermi al collega Benamati: è vero, abbiamo già discusso dei livelli occupazionali e ci ha ricordato che abbiamo discusso, nel precedente decreto, di adeguati livelli occupazionali.
PAGINA: 0116 DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Allora, questo emendamento è simile a quello precedente, ma il dibattito in Aula merita un approfondimento; sicuramente la collega Duranti ha @pagina=0117@posto un punto molto importante: adeguati per chi ? Lo avevamo già detto all'epoca: adeguati per chi vuole fare uno spezzatino di un'impresa, adeguato per un profilo aziendale o adeguato per un profilo di occupazione complessiva ?
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PAGINA: 0010 Il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) interviene sull'emendamento 1.211 Crippa, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0118 DAVIDE CRIPPA. Presidente, pur ammettendo che questo emendamento poteva essere scritto in maniera un po’ più semplice nella parte finale, anziché con le parole «che non possono essere di acquisto parziale dello stabilimento», con le parole «del complesso del gruppo Ilva» – quindi coglierei positivamente una riformulazione del relatore in questo senso se ce ne fosse la volontà – quello che noi chiediamo è che non venga consentito uno spezzatino. Non venga consentito quello che il sottosegretario Vicari aveva dichiarato più volte sia in Aula, che in Commissione, che non sarebbe stato possibile fare lo spezzatino delle aziende all'interno delle offerte di vendita. A noi questo oggi non è chiaro, anzi oggi sembra che sia possibile per una cordata di acquirenti decidere di prendere solo una parte oppure decidere di creare più società nella gestione, e quindi differenziare quelle che sono i reparti produttivi in difficoltà dai reparti produttivi che in difficoltà non lo sono, perché hanno linee magari più avanzate, tecnologicamente più avanzate, sulle quali ci sono stati degli investimenti anche diversi dallo stesso gruppo Ilva nel corso @pagina=0119@degli anni. Noi vorremmo evitare che ci si porti via quella che è la parte più produttiva e più sana dal punto di vista ambientale, della tutela dei lavoratori, quindi quella più attrezzata, e si lasci a un'altra società, oppure non venga trasferito nemmeno e quindi rimanga in mano i commissari, la parte più difficoltosa, quella su cui ci vogliono più investimenti.
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PAGINA: 0010 I deputati DONATELLA DURANTI (SI-SEL) (Vedi RS) e DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS) intervengono sull'emendamento 1.28 Duranti, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0120 DONATELLA DURANTI. Grazie, Presidente. Con questo emendamento chiediamo che l'eventuale, molto probabile, revisione del Piano ambientale proposta dal futuro acquirente, o affittuario, debba comunque essere coerente con la valutazione del danno sanitario redatta ai sensi della legge regionale della Puglia n. 21 del 2012. Voglio ricordare che la valutazione del danno sanitario ai sensi della legge regionale ha uno scopo preciso che è quello di prevenire ed evitare un pericolo grave, immediato o differito per la salute degli esseri viventi e per il territorio regionale. Stabilisce cioè che sia prioritaria la definizione dell'impatto sanitario delle attività produttive altamente inquinanti, come appunto quelle dei complessi aziendali dell'Ilva, sia a breve termine che a medio e lungo termine, evidentemente tenendo conto appunto delle ricadute sulla salute dei cittadini e delle cittadine, oltre che ovviamente dei lavoratori dell'Ilva. PAGINA: 0121 DIEGO DE LORENZIS. Grazie, Presidente. Intervengo su questa richiesta di modifica che viene dal gruppo di Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà perché qualcuno potrebbe pensare che le modifiche e le integrazioni che proporranno i privati che subentreranno nella gestione siano in qualche modo automaticamente conformi ai migliori standard di valutazione del danno sanitario. Io ricordo che questo Governo, questa stessa maggioranza, in un passato decreto, proprio per dimostrare la loro incoerenza, invece di valutare le modifiche di questo piano sottoponendole alle norme più restrittive, a quelle più vincolanti, a quelle che maggiormente tutelano la salute e l'ambiente, ha deciso di non operare in @pagina=0122@questa direzione e quindi di non usare le norme della legge regionale pugliese, ma di usare le norme nazionali che sono meno stringenti. In qualche modo, con questo emendamento, si cerca di recuperare quella mostruosità che è stata fatta in qualche decreto precedente riguardante sempre il salvataggio dell'Ilva e di provare a ripristinare un po’ l'obiettivo per cui abbiamo commissariato quell'azienda e cioè quello di garantire la tutela sanitaria. Ovviamente la legge regionale, come è stato già illustrato, prevederebbe una modifica della produzione proprio in relazione a quelli che sono i danni che vengono evidenziati in una relazione riguardante i danni sanitari sulla popolazione. Questa correlazione, questi studi, dovrebbero essere promossi da un Governo che si dice che voglia tutelare i lavoratori e i cittadini.
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PAGINA: 0011 I deputati COSIMO PETRAROLI (M5S) (Vedi RS), MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS), ALBERTO ZOLEZZI (M5S) (Vedi RS), ALESSANDRO BRATTI (PD) (Vedi RS) e DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS) intervengono sull'emendamento 1.40 Petraroli, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0123 COSIMO PETRAROLI. Con questo emendamento chiediamo che la valutazione delle modifiche al Piano ambientale venga effettuata secondo quanto previsto dal testo unico ambientale e non da questo fantomatico comitato di esperti di cui non c’è dato sapere neanche i criteri con i quali sono stati scelti. Con questo provvedimento avete previsto una procedura per la modifica del Piano ambientale stravolgendo completamente la disciplina prevista dal decreto-legge n. 191 del 2015 che prevedeva che le modifiche e le integrazioni del Piano fossero di fatto autorizzate da un DPCM con il parere degli enti e Ministeri coinvolti. Invece, con le modifiche presenti in questo decreto-legge, si lascia carta bianca agli offerenti di presentare un piano ambientale che si addice loro in base al loro investimento, un piano al quale potrà o meno essere richiesta un'integrazione documentale. Ebbene è come se io volessi aprire un ristorante e, considerati gli elevati costi di gestione, chiedessi ai carabinieri del NAS o all'ASL una delega per poter cucinare cibo avariato e con molta tranquillità le autorità competenti rispondessero di portare loro la documentazione e che magari ci possiamo mettere d'accordo e vediamo cosa possiamo fare. Questa è la situazione reale che ci proponete. Ebbene questa procedura non tiene conto nemmeno del parere obbligatorio del Ministro della salute. Di fatto in una città dove i dati epidemiologici sono quelli che sono, sembra una cosa a dir poco offensiva per la salute e la dignità dei cittadini sia di Taranto che distante. Per questi @pagina=0124@motivi con questo emendamento avanziamo la seguente semplicissima richiesta: la valutazione delle modifiche e integrazioni dei piani presentati non venga eseguita dal comitato ma eseguita semplicemente secondo le disposizioni del testo unico ambientale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0124 MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, vale la pena appunto ricordare prima di tutto che chi acquista l'Ilva può chiedere modifiche al Piano ambientale e già questo è assurdo perché, per fare una svendita, consentiamo sostanzialmente di modificare la legge e ciò vale per questa azienda e non vale per altre aziende. Allora chi acquista questa azienda può chiedere delle modifiche e gli altri no: gli altri sono più sfortunati, non ne hanno diritto assolutamente ? Oppure forse dobbiamo iniziare a pensare che, se sono state date prescrizioni dal Governo, dagli enti preposti, dai Ministeri, forse vanno rispettate anche perché, se ricordate bene, queste prescrizioni servivano a tutelare i cittadini. E noi a questo punto abbiamo posto la premessa che i cittadini non vanno tutelati perché l'importante è consentire a qualcuno di acquistare l'azienda. PAGINA: 0124 ALBERTO ZOLEZZI. Questa volontà di mettere tre esperti probabilmente sarà la prossima riforma che proporrà il Capo del Governo: invece che mettere delle Camere, mettiamo tre esperti seduti, non eletti da nessuno. PAGINA: 0125 ALESSANDRO BRATTI. Presidente, attorno alle questioni in discussione volevo dire alcune cose che poi spero siano utili anche nella discussione degli emendamenti successivi. Ora, come ho detto sin dall'inizio, è evidente che qui si è scelta una procedura che non è una procedura ordinaria e quindi l'emendamento 1.40 Petraroli non è accettabile perché fa parte invece di un ragionamento che riguarderebbe ciò che è ordinario che, per l'amor di dio, è lecito pensare che sarebbe necessario, sarebbe più utile proporre un percorso di carattere ordinario ma visto che – l'abbiamo già detto, stradetto e ridetto – siamo in una fase di straordinarietà, è evidente che questo non è possibile. Però, in questa fase di straordinarietà, non è che si rinuncia né al tema delle tutele sanitarie né tanto più a quelle ambientali. Il testo deve essere letto attentamente e chiedo ai colleghi davvero di leggere in dettaglio la procedura. Tra l'altro il testo è il risultato di un lavoro vorrei dire fatto anche – spero – in maniera condivisa in Commissione su questi aspetti. Primo, abbiamo introdotto che questo comitato di esperti si avvale del sistema delle agenzie ambientali. In tale sistema ci sono almeno cinque agenzie che hanno la strutturazione di un servizio epidemiologico molto importante, che deve essere utilizzato dal comitato degli esperti per fare le valutazioni di carattere complessivo e credo che questo sia stato un emendamento assolutamente importante. Dopodiché abbiamo spiegato la questione del Ministero della salute stabilendo che, attraverso un impegno diretto e @pagina=0126@formale del Governo, in tutti gli atti che verranno compiuti dal Ministero dell'ambiente ci sarà un coinvolgimento diretto del Ministero della salute. Questo insomma per dare le necessarie garanzie che questa procedura, per quanto straordinaria e per quanto complessa, terrà assolutamente conto di quelli che sono sia gli aspetti di natura ambientale e di carattere sanitario. Poi è chiaro che se uno continua a sostenere che ci vuole un procedimento ordinario è un parere assolutamente legittimo ma a questo punto non saremmo qui a discutere dell'attuale decreto-legge. PAGINA: 0126 DIEGO DE LORENZIS. Grazie, Presidente. Finalmente con le parole dell'onorevole Bratti il PD getta la maschera. È ovvio – ripeto: è ovvio – che si assicura un trattamento assolutamente privilegiato ai nuovi industriali. Onorevole Bratti, capisco che questo la può far sorridere ma veramente qui stiamo ridendo di una tragedia. Non è pensabile che domani un qualunque altro gruppo industriale, qualunque altra attività economica che si trovi in una situazione di emergenza chieda lo stesso trattamento. Si tratta di una volontà politica, Presidente, di voler derogare alle norme, al codice dell'ambiente, a qualcosa che è stato previsto dal legislatore proprio per ricomprendere tutte le possibilità. Quindi non si venga a dire che questo decreto-legge necessariamente deve anche prevedere quella strada perché una decretazione di urgenza si può evidentemente spiegare per altre motivazioni, per altri aspetti che pure magari potevano non essere contemplati dalla legislazione vigente, quindi tenuto conto del caso particolare e straordinario. Ma quando – concludo, Presidente – si sceglie deliberatamente di seguire per una sola azienda una procedura fuori dal binario che, dal punto di vista legale, è stata già stabilita per tutte le altre, è evidente che si attribuisce un vantaggio del quale non si riesce a capire quale sia la ragione per cui si concede tale privilegio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). |
PAGINA: 0011 I deputati DAVIDE CAPARINI (LNA) (Vedi RS) e MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS) interviene sull'emendamento 1.90 Allasia, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0128 DAVIDE CAPARINI. Grazie, Presidente. Qui stiamo assistendo all'ennesimo tentativo di porre rimedio agli errori precedenti, facendo dei provvedimenti straordinari. Non che la materia non li richieda, anzi, noi stiamo parlando di un asse strategico per il Paese; semmai, la colpa che noi abbiamo imputato al Governo è quella di non aver, a tempo debito, preso le decisioni, anche straordinarie, necessarie per tutelare un comparto fondamentale per l'economia del Paese. Quindi, il punto fondamentale è non quanto straordinaria debba essere la misura da adottare, ma se la misura che adottiamo è efficace e corrisponde alle necessità.
PAGINA: 0128 MASSIMO FELICE DE ROSA. Torno sulla questione, Presidente, del comitato di esperti. Noi diciamo che questa deroga @pagina=0129@è importante, appunto, perché il caso è eccezionale, ma non riesco a capire perché non utilizziamo un'infrastruttura che abbiamo già: la commissione AIA c’è già, la commissione AIA ha già lavorato sulle prescrizioni a cui sottoporre il gruppo Ilva, e ci chiediamo perché adesso bisogna fare un comitato di esperti. Non è questo un motivo di rallentamento, la costruzione di un'altra infrastruttura che deve giudicare ? Uscire dalle linee solo per, probabilmente, agevolare chi acquisterà questa azienda, sempre che qualcuno sia disposto ad acquistarla ? |
PAGINA: 0011 I deputati FILIBERTO ZARATTI (SI-SEL) (Vedi RS), DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS), intervengono sull'emendamento 1.29 Zaratti, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0130 FILIBERTO ZARATTI. Grazie, Presidente. Questo emendamento è relativo al fatto che è previsto che, in caso di cessione degli impianti e vi siano modifiche e integrazioni del piano ambientale e sanitario, questi progetti di modifica siano valutati dal comitato degli esperti, il che, naturalmente, è una cosa positiva, perché una valutazione di queste modifiche ci deve essere, premesso, insomma, che avremmo preferito che @pagina=0131@non ci fossero modifiche al piano ambientale e sanitario, perché è del tutto evidente che questi interventi erano stati ritenuti necessari, erano state fatte delle prescrizioni e non vi è alcun motivo, secondo il nostro punto di vista, affinché queste prescrizioni siano modificate. Ma arriviamo al punto: se, eventualmente, ci fossero queste modifiche e proposte, devono essere valutate dal comitato degli esperti.
PAGINA: 0131 DAVIDE CRIPPA. Presidente, come già annunciato, voteremo favorevolmente sia a questo che all'emendamento successivo. Per noi rimane abbastanza incomprensibile, perché la giustificazione che ci è stata data dal Governo e dai relatori della scelta di questa procedura nuova, di questa procedura in variante, possiamo dirlo, è quella di velocizzare. Allora, credo che, se l'intento fosse realmente quello di velocizzare la procedura, potremmo mettere che gli organi dello Stato @pagina=0132@debbano esprimersi entro un certo periodo di tempo e, quindi, gravare sull'ISPRA e sull'ARPA nel momento in cui non portino avanti i compiti loro attribuiti dal decreto. E invece no, qui, per renderci conto, magari, della farraginosità di alcuni meccanismi decisionali e dei percorsi di rilascio delle autorizzazioni, creiamo una macchina ex novo, parallela, che però ha facoltà di decidere indipendentemente dalla macchina centrale pubblica. Questo, ovviamente, a nostro avviso, è allucinante, perché denota anche la modalità con cui il Governo tende a mettere mano a delle procedure che sicuramente sono farraginose, molto lunghe, burocraticamente complicate, creando una struttura parallela nominata dal Governo stesso. Questo, a nostro avviso, è il fallimento della struttura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, perché, di fatto, vuol dire non essere in grado di rispondere a delle esigenze come queste. Allora, si poteva creare, all'interno di una procedura del Ministero dell'ambiente, una tempistica riservata, con dei compiti ben delineati, non una deroga complessiva a un comitato di esperti come il Governo e i relatori hanno approvato. PAGINA: 0132 MASSIMO FELICE DE ROSA. Grazie, Presidente. Qui facciamo proprio il contrario di quello che abbiamo fatto con la legge sulle Agenzie ambientali; noi con la legge sulle Agenzie ambientali, finalmente, all'unanimità, abbiamo dato un ruolo alla rete delle Agenzie, abbiamo detto che sono un punto di riferimento, però, adesso stiamo dicendo che non entrano in alcune decisioni, perché in deroga è meglio darle in mano a un insieme di esperti... no, è una scelta, non sono inserite, e questo emendamento lo condivido, perché in scelte di questo tipo dobbiamo assolutamente dare quel ruolo che abbiamo riconosciuto al sistema delle Agenzie, con la legge appunto che l'ha istituito. Se poi all'atto di applicare una legge che è passata e che è passata all'unanimità dopo il vaglio di Camera e Senato, diciamo che queste Agenzie non entrano nella possibilità di dire la loro, allora siamo sicuramente sulla strada sbagliata. |
PAGINA: 0012 I deputati DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS), DONATELLA DURANTI (SI-SEL) (Vedi RS) e TERESA BELLANOVA (Vedi RS), Viceministra dello sviluppo economico intervengono sull'emendamento 1.85 Labriola, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0135 DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. In questo caso, intervengo su questo, ma ce n'era uno già in precedenza, del collega Zaratti, che segnalava la necessità del coinvolgimento del Ministero della salute. Lo avevamo proposto anche noi e ci piacerebbe che il viceministro Bellanova, almeno, ripetesse quelle parole affermate all'interno delle due Commissioni Attività produttive e Ambiente. In quella sede il viceministro si era espresso con la volontà di non dar seguito all'approvazione di questi emendamenti inerenti il coinvolgimento del Ministero della salute, ma specificando che ci sarebbe stata un'intesa parallela non formalizzata da un punto di vista normativo; ovvero, aveva assicurato un coinvolgimento, comunque, del Ministero della salute, non obbligato da una normativa. Noi, ovviamente, c'eravamo posti una domanda su @pagina=0136@questa situazione, visto il cambio con cui i viceministri e i sottosegretari passano dal Ministero dello sviluppo economico, e avevamo lamentato un po’ la difficoltà nel credere in una promessa quanto meno posta all'interno di una Commissione. Pertanto, chiediamo, se è possibile almeno, che intervenga il Governo per ripetere quel tentativo di accordo ventilato con il Ministero della salute e noi segnaliamo come, a nostro avviso, rimane imprescindibile il fatto che questo debba essere scritto nero su bianco. Quindi, non possiamo lasciare all'interno di un ipotetico coinvolgimento del Ministero della salute una scelta che secondo noi è veramente vincolante; il Ministero della salute si deve esprimere sulle valutazioni che verranno fatte, perché nei decreti, nei primi decreti c'era una questione ambientale e di tutela della salute. Quindi, a nostro avviso, se è vero, come ci sembra che ci ricordino sempre i deputati del Partito Democratico, che quello è il loro principio ispiratore, allora noi comprendiamo che, oggi, sembra quasi obbligatorio coinvolgere il Ministro della salute, altrimenti credo che venga meno il loro principio ispiratore. PAGINA: 0136 DIEGO DE LORENZIS. Grazie, Presidente. Occorre ribadire in quest'Aula quanto già abbiamo detto in Commissione a @pagina=0137@proposito di questo coinvolgimento del Ministero della salute. Il Partito Democratico, il Governo e le altre forze di maggioranza dicono che hanno intenzione che questo coinvolgimento avvenga. Ora, delle due l'una: o è semplicemente una scusa quella che è stata appena detta in Aula dal Viceministro, e cioè che c’è un allungamento dei tempi e basterebbe un ordine del giorno, oppure, come noi riteniamo, la scusa non regge, non c’è, ed è soltanto un modo per mettere la solita pezza a colore, è il solito palliativo per dire che gli impegni si possono anche scrivere non in una legge, ma in ordini del giorno che, come sappiamo tutti in quest'Aula, sono impegni assolutamente non rispettati dal Governo. Se questo Governo che ha scritto dieci decreti il cui contenuto non è stato rispettato in ampie parti e sono decreti-legge, io vorrei capire come è possibile continuare a fidarsi e ritenere coerenti questo Governo e queste forze di maggioranza, auspicando che un ordine del giorno in qualche modo risolva il problema.
PAGINA: 0138 DONATELLA DURANTI. Grazie, Presidente. Sul coinvolgimento del Ministero della salute c'era anche un nostro emendamento. Intervengo adesso perché, appunto, la Viceministra ha dato, diciamo così, una risposta. Io voglio dire, tramite lei, che se abbiamo forti perplessità e non ci fidiamo è per una ragione: questo decreto arriva a firma del Presidente del Consiglio dei ministri, del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Quella che manca è esattamente la firma del Ministro della salute, come a dire, a significare, appunto, che, nonostante l'impatto sanitario e, quindi, le ricadute sulla salute che avrà la revisione del Piano di tutela ambientale e sanitario, effettuata e proposta, dei futuri acquirenti o affittuari, però, non c’è una competenza del Ministro della salute. |
PAGINA: 0012 I deputati FILIBERTO ZARATTI (SI-SEL) (Vedi RS), ALBERTO ZOLEZZI (M5S) (Vedi RS), interviene sull'emendamento 1.31 Pellegrino, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0140 FILIBERTO ZARATTI. Questo emendamento prevede che un'eventuale modifica del Piano ambientale, che noi non auspichiamo ma che assai probabilmente ci sarà, equivalendo @pagina=0141@di fatto a una modifica dell'AIA, deve vedere necessariamente coinvolta l'ARPA Puglia e la Commissione per l'IPPC, che svolge l'attività di supporto scientifico per il Ministero dell'ambiente, proprio con lo specifico riguardo alla procedura AIA.
PAGINA: 0141 ALBERTO ZOLEZZI. Appunto riuscire ad integrare ambiente e salute non è sempre facile, ma dovrebbe essere proprio il compito di un Governo.@pagina=0142@
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PAGINA: 0012 I deputati COSIMO PETRAROLI (M5S) (Vedi RS), DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS), FEDERICO MASSA (PD) (Vedi RS) e DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) intervengono sull'emendamento 1.41 Petraroli, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0144 COSIMO PETRAROLI. Grazie, Presidente. L'esperto che dovrà redigere la relazione finalizzata a valutare la compatibilità dell'offerte vincolanti dovrà presentare una relazione di stima con un contenuto relativamente alle informazioni disponibili e quelle utilizzate, i metodi seguiti, le scelte compiute, con adeguate motivazioni e calcoli condotti e quindi le conclusioni quantitative.
PAGINA: 0145 DIEGO DE LORENZIS. Grazie, Presidente. Questo emendamento è qualcosa, come ha detto il mio collega, di assoluto buonsenso: si tratta di garantire, almeno in questo decreto, almeno per una parte del provvedimento, l'assenza di conflitti di interessi e non è che li abbiamo messi tutti, chiediamo soltanto almeno di escluderne alcuni, cioè che le persone che si troveranno a fare una valutazione tecnico-finanziaria delle offerte che arriveranno e che verranno quindi vagliate, non siano in qualche modo riconducibili proprio a quei soggetti che quelle offerte le stanno facendo.
PAGINA: 0145 FEDERICO MASSA. Telegraficamente, perché questo non mi pare un emendamento di assoluto buonsenso, in questa @pagina=0146@prospettiva: non è possibile, ogni volta che si fa una qualsiasi legge, che riscriviamo l'intero codice.
PAGINA: 0146 DAVIDE CRIPPA. Presidente, vorrei dire, per il suo tramite, al collega Massa che ogni volta che c’è un decreto riscrivete il codice penale, perché ogni volta fate una deroga a tutti i comportamenti degli amministratori straordinari prima e oggi anche degli acquirenti e degli affittuari, quindi lo state già facendo. Di fatto, ogni volta che portiamo in Aula la legge sul conflitto di interessi voi non avete idea di quello che possono essere secondo noi dei criteri saldi sui conflitti di interessi. Ad esempio, se io sono un esperto conclamato in siderurgia, e ho da anni rapporti con determinate acciaierie, mi viene difficile pensare che possa essere nei confronti di chi mi ha pagato fino all'altro ieri, da domani, totalmente indipendente, e che il lavoro che ho fatto fino a ieri grazie a quei soggetti che mi hanno pagato e magari continueranno a pagarmi con la prospettiva di consulenze anche successive, non possa in qualche modo inficiare il mio giudizio. Allora è questo che vi stiamo chiedendo, quindi non delle deroghe alle condizioni @pagina=0147@normative, ma principi di buon senso che sono questi. Il principio di indipendenza vuole dire anche questo: evitare di avere rapporti pregressi e futuri, e la normativa oggi non è chiara su quel punto. |
PAGINA: 0012 I deputati COSIMO PETRAROLI (M5S) (Vedi RS), MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS), DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS) intervengono sull'emendamento 1.200 Petraroli, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0149 COSIMO PETRAROLI. Grazie, Presidente. Ai sensi del DL n. 152 del 2006, qualsiasi persona fisica o giuridica, in forma singola o associata, può presentare delle osservazioni sui piani e programmi sottoposti a valutazione ambientale strategica e sui progetti sottoposti a valutazione di impatto ambientale, anche fornendo nuovi e ulteriori elementi conoscitivi e valutativi.
PAGINA: 0149 MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. L'emendamento è stato spiegato in maniera chiarissima ed è anche un emendamento molto semplice, a costo zero, che però diciamo tradisce una cultura da parte di chi si oppone alla sua @pagina=0150@accettazione. Tradisce una cultura di funzionamento anche molto antica, ventennale, forse quarantennale, ovvero che il cittadino deve essere tenuto lontano dal legislatore, deve essere tenuto lontano dalle questioni di Stato, lontano dai processi decisionali. Vi è tutta questa politica respingente nei confronti dei cittadini che vogliono partecipare, che vogliono esprimere delle opinioni, che vogliono esprimere eventuali osservazioni attraverso una forma associativa, come quella del comitato, a cui viene lasciato proprio un tempo Cenerentola per poterlo fare, mentre ai Ministeri, questi praticamente mastodonti di burocrazia in cui praticamente Kafka c'ha perso la vita, lasciamo ovviamente i famosi e cosiddetti 120 giorni. Per cui, al cittadino nulla, neanche un'opinione, mentre il Ministero può fare qualsiasi cosa sempre con questi decreti delegati. PAGINA: 0150 DIEGO DE LORENZIS. Grazie, Presidente. Io vorrei che l'onorevole Bratti in questa Aula ripetesse quanto ha detto in Commissione e cioè che alla fine queste relazioni, queste valutazioni, questi piani, i cittadini in fondo all'esterno di quest'Aula neanche li guardano, a chi vuoi che importi quello che facciamo in queste Aule, in queste stanze. Ecco volevo dare una notizia al Partito Democratico, i cittadini fuori di qui hanno un'estrema voglia di partecipare, di contribuire alle idee, di capire quello che succede sulle loro vite e sulle decisioni che noi prendiamo e che influenzano ogni giorno tutta la loro vita. Allora noi chiediamo semplicemente un'altra questione di buonsenso, cioè dare la possibilità proprio a chi è fuori da queste Aule, e quindi non ha la dimestichezza con gli strumenti che con cui noi ci misuriamo ogni giorno, di avere il tempo di comprendere quello che noi scriviamo, per poter partecipare e contribuire a migliorare quello che facciamo in queste Aule (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). |
PAGINA: 0013 Il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) interviene sull'emendamento 1.72 Crippa, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0153 DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Abbiamo sentito prima le parole in Aula del Viceministro Bellanova sulla questione legata al parere che si è impegnata a chiedere al Ministero della salute. Tengo solo a precisare due questioni. Una che il Viceministro ha parlato di assunzione formale in Aula e, a mio avviso, si si vuole fare qualcosa di formale bisogna scriverlo all'interno di un provvedimento. Per quanto attiene, invece, alle parole dette in Aula possono sembrare un impegno. |
PAGINA: 0013 I deputati FRANCESCO detto CICCIO FERRARA (SI-SEL) (Vedi RS), FEDERICO MASSA (PD) (Vedi RS) intervengono sull'emendamento 1.74 Ricciatti, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0156 FRANCESCO detto CICCIO FERRARA. Grazie, Presidente. In questo caso la norma prevede che gli eventuali acquirenti o affittuari, in qualità di gestore dello stabilimento, possono presentare domanda di autorizzazione dei nuovi interventi e di modifica del Piano ambientale e sanitario o di altro titolo autorizzativo necessario per l'esercizio dell'impianto sulla base dello schema di piano accluso alla proprio offerta vincolante definitiva. La domanda completa dei relativi allegati è quindi sottoposta ad una fase di consultazione pubblica sul sito del Ministero dell'ambiente per un periodo di 30 giorni ai fini dell'acquisizione di eventuali osservazioni. L'istruttoria sugli esiti della consultazione è svolta dal comitato di esperti, garantendo il pieno rispetto dei valori limite di emissione stabiliti dalla normativa dell'Unione europea. La modifica del piano ambientale e sanitario o di altro titolo autorizzativo necessario per l'esercizio dell'impianto è quindi disposta con un apposito DPCM, adottato su proposta dei Ministri dell'ambiente e dello sviluppo economico. Ecco, il nostro emendamento chiede che il suddetto DPCM di modifica del piano ambientale e sanitario venga adottato su proposta anche del Ministero della salute, viste le inevitabili ripercussioni che una modifica del piano ambientale e sanitario ha anche sulla salute e la vita dei cittadini. PAGINA: 0156 FEDERICO MASSA. Presidente, telegraficamente, perché mi sembra che la sollecitazione che viene dal collega che mi ha preceduto sia assolutamente sensata. Vorrei dire, però, che, se si legge con attenzione la nuova formulazione del comma 8.1 sul piano definitivo che viene presentato dall'offerente prescelto, non solo si sconta un'articolata istruttoria, che passa attraverso due fasi e una consultazione pubblica, ma vi è l'assunzione di responsabilità, prima del DPCM che approva definitivamente il piano industriale e il piano ambientale di colui il quale dovrà subentrare alla gestione commissariale, da parte del Consiglio dei ministri. Quindi, qui non è che stiamo @pagina=0157@giocando a nascondere alcuni ministri, togliamo quello dalla sanità, mettiamo quello dell'ambiente, come se stessimo facendo le permute sul mercato dei calciatori.
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PAGINA: 0013 Il deputato FILIBERTO ZARATTI (SI-SEL) (Vedi RS) interviene sull'emendamento 1.76 Pellegrino, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0159 FILIBERTO ZARATTI. Grazie, Presidente, mi scuso per il ritardo con cui mi sono prenotato per l'intervento. Questo emendamento, sostanzialmente, chiede che venga reso necessario che, quando viene emanato il DPCM di approvazione delle modifiche e integrazioni al piano ambientale e sanitario che ha il valore di AIA e conclude tutti i procedimenti in corso al Ministero dell'ambiente, esso deve comunque rispettare le valutazioni di impatto ambientale. Questo è un punto, secondo noi, non derogabile, perché il fatto che si rispetti la valutazione di impatto ambientale è una garanzia, diciamo così, di compatibilità con l'ambiente e di compatibilità con il tipo di intervento che si intende realizzare. Penso che questo sia un elemento di buonsenso, che migliorerebbe, secondo me, significativamente il decreto, e migliorerebbe anche la possibilità di avere una maggiore sicurezza sull'efficacia delle norme che vengono emanate. |
PAGINA: 0013 Il deputato DONATELLA DURANTI (SI-SEL) (Vedi RS) interviene sull'emendamento 1.161 Ricciatti, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0164 DONATELLA DURANTI. Presidente, con questo emendamento, chiediamo che si specifichi che gli esperti che hanno il compito di valutare i piani ambientali e la revisione del Piano ambientale e sanitario debbano essere in una condizione di assenza di conflitto di interessi. Vedete, io voglio ricordare le affermazioni del collega Massa; per un precedente emendamento dei colleghi dei 5 Stelle, se non vado errata, che ponevano il tema dell'assenza di conflitto di interessi per l'esperto che deve valutare la compatibilità delle offerte dei privati, il collega Massa ha evidenziato che era in qualche maniera ridondante che si specificasse, appunto, che tale @pagina=0165@esperto non debba essere in condizione di conflitto di interesse, perché è specificato nella norma che si tratta di esperto indipendente. Ebbene, noi abbiamo votato a favore di quel precedente emendamento perché le motivazioni del collega Massa non ci avevano convinti, tuttavia se è vero quello, non può valere la stessa cosa per il comitato dei tre esperti scelti, appunto, per valutare le modifiche al piano di tutela ambientale e sanitario, perché nella norma si dice che si nomina un comitato di esperti composto da tre componenti scelti fra soggetti di comprovata esperienza in materia di tutela dell'ambiente e di impianti siderurgici, e non si fa riferimento alla loro indipendenza. |
PAGINA: 0014 Il deputato COSIMO PETRAROLI (M5S) (Vedi RS) interviene sull'emendamento 1.202 Petraroli, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0167 COSIMO PETRAROLI. Grazie, Presidente. In Commissione ho presentato un emendamento che è stato poi riformulato dal Governo. L'emendamento era costituito da due punti, uno di bassa importanza e l'altro punto con una valenza un tantino più elevata. Le richieste erano molto semplici; primo: diffondere i curricula dei componenti del comitato di esperti e strateghi del siderurgico attraverso i siti istituzionali, questa era una prima richiesta ed era la richiesta più blanda. Poi c'era quella più importante, cioè pubblicare i criteri adottati dal Ministero per la scelta dei tre componenti dello stesso comitato. Ebbene, il Governo ha riformulato l'emendamento, eliminando proprio la parte principale, cioè quella relativa ai criteri di scelta del comitato e ha lasciato, di fatto, la parte più @pagina=0168@blanda dell'emendamento, cioè la pubblicazione dei curricula attraverso i siti istituzionali. Ebbene, io vorrei suggerire un trucchetto al Governo, perché generalmente basta andare su «Gogol» e scrivere il nome di una qualsiasi persona (Commenti) e affiancare, tipo a Mario Rossi la dicitura «curriculum» e scopriamo che è possibile trovare la maggior parte dei curricula di tutti... Neanche vi ricordate «Gogol» di Silvio Berlusconi, ovviamente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). .. E scoprite che in rete ci sono tutti i curriculum della maggior parte dei cittadini italiani. Quello che noi chiedevamo erano i criteri di scelta, perché avete scelto Tizio anziché Caio, come quantificare l'esperienza universitaria, l'esperienza di ricerca, come quantificare l'esperienza manageriale o magari cantieristica. O magari potevate semplicemente scrivere che è stato scelto perché era il compagno di qualche Ministro, che ne so, per noi andava benissimo lo stesso. Con questo emendamento noi chiediamo semplicemente di ripristinare le parole originarie di quello che è stato tolto, tra cui i criteri utilizzati per la nomina (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). |
PAGINA: 0014 I deputati FILIBERTO ZARATTI (SI-SEL) (Vedi RS), ROCCO PALESE (Misto-CR) (Vedi RS), DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), DONATELLA DURANTI (SI-SEL) (Vedi RS), LUDOVICO VICO (PD) (Vedi RS) e DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS) intervengono sull'emendamento 1.100 Duranti, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0174 FILIBERTO ZARATTI. Grazie, Presidente. Con questo emendamento noi chiediamo che venga consentito alla ASL di Taranto di effettuare quelle assunzioni indispensabili alla sua attività di sorveglianza sanitaria, e cerchiamo di stanziare anche delle risorse per proseguire il piano di sorveglianza della salute della popolazione residente nei comuni di Taranto e Statte.
PAGINA: 0175 ROCCO PALESE. Grazie, Presidente, per sottoscrivere questo emendamento, ma per invitare il Governo e la maggioranza a rivederne il proprio parere perché, ad onor del vero, i cittadini di Taranto, l'unico e solo intervento che richiedono, va in linea con questo emendamento. I cittadini di Taranto sono interessati in primis rispetto alla situazione della salute, ad avere la certezza che l'attuale tasso di inquinamento, indipendentemente se sia aumentato, uguale o diminuito rispetto al passato, ha una diretta connessione, un diretto collegamento con l'eventuale danno sanitario. Io l'ho detto già nel precedente intervento, non può essere la perizia estemporanea su ordine di un magistrato, né tantomeno una perizia di parte delle varie aziende. Deve essere lo Stato, ma io sono estremamente preoccupato e meravigliato per questo parere negativo, non solo perché non si procede effettivamente al potenziamento di questo servizio di igiene e sanità pubblica così come si è fatto per l'ARPA, in questo provvedimento. Forse a maggior ragione andava perseguita quest'altra strada. Ma sono preoccupato perché in uno dei tanti decreti che sono stati fatti per l'ILVA e per la città di Taranto, se non mi sbaglio in quello dell'inizio della legislatura – c'era il Governo Letta – fu stabilita una certa cifra in deroga al piano di rientro della regione Puglia in riferimento alla gestione delle ASL e in particolare al personale, l'assunzione temporanea per un progetto specifico per screening e quant'altro alle dipendenze del Dipartimento di igiene e sanità pubblica della ASL di Taranto. Quel progetto di 24 mesi con quella dotazione finanziaria sta per scadere. Sta per scadere ! E quindi a novembre le 36 persone che operano nel dipartimento di @pagina=0176@prevenzione, io avevo sollecitato peraltro nell'audizione che c'era stata e a cui ho partecipato non solo di mantenere la dotazione finanziaria, non solo la circostanza che forse occorreva potenziarlo per far sì che questa struttura pubblica dello Stato tirasse fuori i dati veramente sulla diretta connessione con il danno sanitario, ma addirittura prevedendo, lì si, la tutela delle professionalità che sono state acquisite in questo periodo e quindi l'eventuale possibilità della stabilizzazione di quelle persone che già ci sono, che sono 36 operatori, perché solo in quella maniera si tenta di salvaguardare la possibilità del monitoraggio della salute delle persone. In assenza di questi provvedimenti, questo è un decreto addirittura, dal punto di vista della salvaguardia della salute delle persone a Taranto, dannoso. PAGINA: 0177 DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente, era per cambiare il parere, se non erro avevo detto: mi rimetto all'Aula, invece votiamo favorevolmente questo emendamento, poiché a nostro avviso all'interno di questo emendamento si ripercorre un po’ anche, credo, l'idea iniziale con cui si è cercato di migliorare il decreto nella parte che prevede la possibilità di andare in deroga all'ARPA Puglia nell'assunzione del personale.
PAGINA: 0177 DONATELLA DURANTI. Grazie, Presidente solo per ricordare le parole che appunto, come è stato detto, ha messo nero su bianco l'ASL di Taranto in audizione: mancanza di personale a tempo indeterminato dedicato alle attività di acquisizione dei flussi informativi, raccolta e registrazione dei dati di incidenza, elaborazione ed analisi dei risultati. Attualmente il personale presente, assunto numero ridotto, è composto da Cococo e personale a tempo determinato, con contratti non più rinnovabili con scadenza ottobre 2016. Tra l'altro, questo personale ha partecipato a corsi di formazione e master per garantire la qualità necessaria già riconosciuta dal Registro tumori di Taranto, attraverso l'accreditamento. A questo proposito – conclude l'ASL – occorre prevedere misure straordinarie per procedere ai concorsi a tempo indeterminato per le figure professionali necessarie a rendere stabile l'intero complesso di attività del Registro tumori ASL di Taranto. Questo è quello che l'ASL ci chiede e questo è quello che chiede il nostro emendamento. PAGINA: 0178 LUDOVICO VICO. Grazie, Presidente. Le questioni poste dai colleghi dei gruppi sono vere, tuttavia noi abbiamo rinunciato a presentare un emendamento, perché osserviamo che le questioni che sono poste sul versante sanitario fanno il paio, in questa fase, con il Piano di riordino ospedaliero e, di conseguenza, dopo aver interrogato il Governo solo tre settimane fa in materia, con la eventualità, che noi auspicheremmo, di deroga al DM n. 70.
PAGINA: 0178 DIEGO DE LORENZIS. Grazie, Presidente. C’è da rimanere basiti dalle spiegazioni che ha dato adesso l'onorevole Vico. Sta dicendo formalmente che il Partito Democratico non approverà questi emendamenti e non ne ha presentati di simili perché banalmente preferisce seguire il Piano ospedaliero regionale. Ora mi sembra strano che, quando conviene al Partito Democratico, l'onorevole Bratti si alza e dice che questa è una situazione emergenziale assolutamente straordinaria e che quindi bisogna prevedere dei percorsi fuori dalle norme. Quando, invece, il problema è sanitario e ambientale, bisogna semplicemente attendere e aspettare che, come dire, la regione, l'ASL e il Governo si mettano d'accordo. Delle due l'una, perché, se questa emergenza sanitaria c’è adesso e c’è stata prima, come è ovvio, allora ci dovete spiegare perché quel piano di monitoraggio, quelle assunzioni fino adesso sono state fatte e sono state portate avanti, mentre adesso si dice quelle assunzioni non sono più necessarie. Cos’è cambiato ? Ci spiegate ? Grazie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). |
PAGINA: 0014 I deputati COSIMO PETRAROLI (M5S) (Vedi RS), LUDOVICO VICO (PD) (Vedi RS) intervengono sull'emendamento 1.108 Petraroli, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0179 COSIMO PETRAROLI. Grazie, Presidente. L'articolo 14 della direttiva n. 2004/35/CE sancisce che gli Stati membri adottino misure per incoraggiare lo sviluppo da parte di operatori economici e finanziari appropriati, di strumenti e mercati di garanzia finanziaria, compresi meccanismi finanziari in caso di insolvenza, per consentire agli operatori di usare garanzie finanziarie per assolvere alle eventuali responsabilità incombenti ai sensi della presente direttiva. Questa formula delle garanzie finanziarie è di carattere ovviamente palesemente programmatico, è il punto di equilibrio raggiunto da tutti i soggetti coinvolti, autorità pubbliche, associazioni ambientaliste, industriali, settore assicurativo, e rappresenta l'approdo necessario per realizzare l'effettiva applicazione del principio di «chi inquina paga».
PAGINA: 0181 LUDOVICO VICO. Grazie, Presidente. Perché resti agli atti e anche per la interpretazione del collega De Lorenzis: nel 2012 l'intervento sulla ASL di Taranto, emendamento Vico, fu per agire sulla legge di stabilità e trasferire alla ASL di Taranto 30 milioni di euro per il 2013, 2014 e 2015.
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PAGINA: 0015 I deputati DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS), ALBERTO ZOLEZZI (M5S) (Vedi RS), ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS), DONATELLA DURANTI (SI-SEL) (Vedi RS), FEDERICO MASSA (PD) (Vedi RS) e MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS) intervengono sull'emendamento 1.109 Petraroli, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
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PAGINA: 0015 Sull'ordine dei lavori e per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo. (Vedi RS) |
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PAGINA: 0015 Interviene per sollecitare la risposta ad un suo atto di sindacato ispettivo il deputato DAVIDE MATTIELLO (PD) (Vedi RS), intervengono inoltre sull'ordine dei lavori i deputati EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS) e GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE (PD) (Vedi RS). |
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PAGINA: 0015 Annunzio di un'informativa urgente del Governo. (Vedi RS) |
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PAGINA: 0015 PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che nella seduta di domani alle 13 avrà luogo una informativa urgente del Governo sul tragico incidente ferroviario avvenuto in Puglia. |
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PAGINA: 0015 Ordine del giorno della seduta di domani. (Vedi RS) |
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PAGINA: 0015 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani: |
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PAGINA: 0015 La seduta termina alle 20,15.
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