Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Controllo Parlamentare
Titolo: L'attività di controllo parlamentare n. 21/XVII MARZO 2015
Serie: L'attività di controllo parlamentare    Numero: 21    Progressivo: 2015
Data: 16/03/2015
Descrittori:
ATTIVITA' PARLAMENTARE NON LEGISLATIVA   CONTROLLO SUL GOVERNO












Notiziario mensile

Numero 21/XVII

MARZO 2015

L’attività di controllo parlamentare


MONITORAGGIO DI:

NOMINE GOVERNATIVE

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO

RELAZIONI AL PARLAMENTO ED ALTRI ADEMPIMENTI


a cura del Servizio per il Controllo parlamentare



INDICE

AVVERTENZA 1

Sezione I 3

NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI 3

In evidenza a febbraio 2015 4

a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento) dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 nel mese di febbraio 2015 6

b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 scadute e non ancora rinnovate nel mese di febbraio 2015 o previste in scadenza entro il 30 aprile 2015 13

c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978, rinnovate o in scadenza entro il 30 aprile 2015 19

Sezione II 23

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO 23

In evidenza a febbraio 2015 24

Note annunciate al 28 febbraio 2015 in attuazione di atti di indirizzo 29

Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare 29

Ministero della salute 31

Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate al 28 febbraio 2015 40

Sezione III 41

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE 41

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento 42

In evidenza a febbraio 2015 43

Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo 1° – 28 febbraio 2015 49

Relazioni governative 49

Relazioni non governative 56


AVVERTENZA



Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di vari tipi di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, per offrire notizie, dati statistici ed altre informazioni utili per l’attività parlamentare.

A tal fine il notiziario è suddiviso in tre sezioni in modo da considerare analiticamente gli adempimenti governativi a fronte di obblighi derivanti da leggi ovvero da deliberazioni non legislative della Camera dei deputati, nonché relativi alla trasmissione degli atti per i quali è prevista l’espressione di un parere parlamentare.


La pubblicazione si apre con la Sezione I relativa alle nomine governative negli enti pubblici, monitorate principalmente ai sensi dalla legge n. 14 del 24 gennaio 1978, che disciplina le richieste di parere parlamentare e le comunicazioni al Parlamento di nomine effettuate dal Governo in enti pubblici.

Scendendo maggiormente nel dettaglio, la sezione I dà conto, nella sottosezione a), delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della suddetta legge n. 14 del 1978 nel periodo considerato dalla pubblicazione. Si tratta pertanto delle nomine conseguenti a proposte di nomina trasmesse per l’espressione del parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 14 del 1978), informando quindi sull’esito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari di entrambe le Camere in sede di nomina da parte governativa, o comunicate dal Governo (ai sensi dell’articolo 9 della richiamata legge n. 14). Vengono anche specificate le procedure di nomina previste dalle norme relative ai singoli enti e fornite notizie essenziali sull’attività degli stessi.

Nella sottosezione b) vengono elencate ed analizzate le principali cariche di nomina governativa, sempre ricomprese nell’ambito della legge n. 14 del 1978, scadute e non ancora rinnovate nel periodo considerato o che scadranno nei mesi successivi.

La sottosezione c) dà conto di nomine o di cariche in scadenza, sempre nel periodo preso in esame, in enti pubblici e autorità indipendenti che esulano dal campo di applicazione della legge n. 14 del 1978.

La Sezione I cerca quindi di fornire un quadro della situazione delle nomine governative in molti enti pubblici tramite l’utilizzo di una banca dati istituita negli ultimi mesi del 2002 dal Servizio per il controllo parlamentare per colmare una lacuna avvertita non solo a livello parlamentare, e che da allora è cresciuta anche estendendo il campo del proprio monitoraggio. Tale banca dati viene implementata dal Servizio stesso tramite la ricerca e l’esame di documenti di varia provenienza (prevalentemente parlamentare e governativa) nonché il contatto diretto con i Ministeri competenti per le nomine e con gli enti stessi. Lo scopo è appunto quello di fornire dati di non facile reperibilità, ordinati in modo cronologico e logicamente coerente, per far sì che l’utente possa meglio orientarsi in un campo vario e complesso. In tal modo è possibile disporre, tra l’altro, di uno scadenzario delle principali nomine che dovranno poi essere rinnovate ed avere notizia dell’esito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni.


Nella Sezione II viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri agli impegni contenuti in atti di indirizzo (ordini del giorno, mozioni o risoluzioni) approvati in Assemblea o in Commissione. Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare detti atti ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti). Gli atti così inviati alle Amministrazioni sono elencati nel paragrafo “Le nostre segnalazioni”.


Nella Sezione III si illustrano gli esiti del monitoraggio svolto dal Servizio sulle relazioni al Parlamento la cui trasmissione sia prevista da norme di legge, distinte tra “governative” e “non governative”. Si dà inoltre conto delle relazioni di nuova istituzione, stabilite cioè da nuove norme entrate in vigore nel periodo considerato.


Come per quelle contenute nella Sezione I, anche le informazioni riportate nelle sezioni II e III sono tratte dalle altre due banche dati sviluppate e gestite dal Servizio per il controllo parlamentare, e costantemente alimentate sulla base dei dati contenuti nelle Gazzette Ufficiali, degli atti parlamentari, nonché delle informazioni acquisite direttamente dai Ministeri.















Sezione I


NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI


























La sezione è ripartita in tre sottosezioni che danno conto: 1) delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della legge n. 14/1978 nel mese di febbraio 2015 (e nella prima parte del mese di marzo 2015), indicando i nominativi dei titolari, le cariche assunte, le modalità, le date di nomina e il tipo di controllo parlamentare previsto (espressione del parere da parte delle Commissioni competenti o comunicazione al Parlamento da parte dei Ministeri, evidenziando altresì i casi in cui non sia stata seguita nessuna delle due procedure); 2) delle nomine scadute e non ancora rinnovate negli enti medesimi nello stesso periodo e di quelle in scadenza fino al 30 aprile 2015 con l’indicazione dei titolari e delle cariche in scadenza (o scadute), delle procedure di nomina e del tipo di controllo parlamentare previsto per il rinnovo delle suddette cariche; 3) delle principali nomine effettuate, e di quelle in scadenza entro il 30 aprile 2015, in enti pubblici o autorità amministrative indipendenti non ricompresi nel campo di applicazione della citata legge n. 14/1978, con l’indicazione dei titolari, delle cariche, delle procedure di nomina, delle date di scadenza e dell’eventuale rinnovo se già avvenuto.

In evidenza a febbraio 2015


La prima sezione della pubblicazione “L’attività di controllo parlamentare” dà conto delle nomine governative negli enti pubblici e dello stato del quadro normativo di riferimento, monitorando il mese di febbraio nonché l'inizio di quello di marzo 2015, con una proiezione previsionale delle cariche in scadenza fino alla fine di aprile 2015. La sezione è composta da tre sottosezioni, che danno rispettivamente conto delle cariche rinnovate nel mese di febbraio 2015, nonché di quelle da rinnovare entro la fine di aprile 2015 nei campi degli enti pubblici e delle autorità amministrative indipendenti.



IN QUESTO NUMERO:


- Con decreto del Presidente della Repubblica in data 16 febbraio 2015, Tito Boeri è stato nominato per un quadriennio presidente dell'Istituto nazionale della previdenza sociale INPS. Tale nomina era stata deliberata dal Consiglio dei ministri del 10 febbraio 2015 a seguito dei pareri favorevoli espressi dalla XI Commissione (Lavoro) della Camera e dalla 11a Commissione (Lavoro) del Senato nelle rispettive sedute del 28 gennaio 2015 e del 2 febbraio 2015.


- Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto del 17 febbraio 2015, ha nominato Zeno D'Agostino commissario straordinario dell'Autorità portuale di Trieste fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 24 febbraio 2015.


- Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con proprio decreto del 18 febbraio 2015 comunicato e annunciato alla Camera - si anticipa - il 9 marzo 2015, ha prorogato il mandato del commissario straordinario dell'Ente parco nazionale del Vesuvio, Ugo Leone, per un periodo di sei mesi a decorrere dal 15 febbraio 2015 e comunque non oltre la nomina del presidente.


- L'art. 1, comma 11-bis, del decreto-legge n. 192/2014, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 11/2015, pubblicato nella G.U. n. 49 del 28 febbraio 2015, ha prorogato non oltre il 31 maggio 2015 la scadenza del mandato del presidente dell'Ente parco nazionale dello Stelvio, Ferruccio Tomasi.


- Si anticipa che il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera del 23 febbraio 2015, annunciata alla Camera e al Senato il 4 marzo 2015, ha richiesto il parere parlamentare sulla proposta di nomina di Eugenio Giani a presidente dell'Istituto per il credito sportivo ICS. Tale richiesta è stata assegnata alla VI Commissione (Finanze) della Camera ed alla 6a Commissione (Finanze) del Senato.

- Nel mese di febbraio 2015 sono scaduti i mandati del presidente dell'Ente nazionale risi ENR, Paolo Carrà, e dei membri del relativo consiglio di amministrazione, nonché il mandato del presidente dell'Ente parco nazionale della Val Grande, Pierleonardo Zaccheo. Sono inoltre scaduti i mandati di Stefano Fantoni, Sergio Benedetto, Andrea Bonaccorsi, Fiorella Kostoris, Luisa Ribolzi e Massimo Castagnaro rispettivamente a presidente e componenti del consiglio direttivo dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR.


- Nel mese di marzo 2015 scade invece il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci, Nunzio Martello.


- Nel mese di aprile 2015 scadranno infine i mandati del presidente dell'Autorità portuale di Livorno, Giuliano Gallanti, e dei commissari straordinari delle Autorità portuali di Catania, Cosimo Indaco, di Cagliari, Vincenzo Di Marco, di Napoli, Francesco Karrer, e di Piombino, Luciano Guerrieri. Nello stesso mese scadranno altresì i mandati dei commissari straordinari dell'Ente parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Amilcare Troiano, e dell'Ente parco nazionale della Sila, Sonia Ferrari.


Per l'approfondimento sulle nomine e sulle scadenze nei singoli enti, si rinvia alle relative note.


a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento)
dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione
della L. n. 14/1978 nel mese di febbraio 2015


In questa sottosezione si dà conto delle principali nomine soggette a controllo parlamentare effettuate dal Governo nel periodo considerato, delle procedure e del tipo di controllo parlamentare seguiti.

In particolare si specifica se per il rinnovo delle suddette cariche sia stata trasmessa dal Governo la richiesta di parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14 del 24/1/1978, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, definiti successivamente come: istituti e (...) enti pubblici anche economici, che riguarda generalmente i presidenti o comunque gli organi di vertice degli enti e in qualche caso anche i vicepresidenti o i componenti di consigli o commissioni), o la mera comunicazione al Parlamento (ai sensi dell’articolo 9 della suddetta L. n. 14/1978, che riguarda generalmente i componenti dei consigli degli enti o i commissari straordinari), o se in occasione dei precedenti rinnovi non siano state attivate queste procedure.


La citata L. 14/1978 stabilisce, tra l’altro, dall’art. 1 all’art. 8, che il Presidente del Consiglio dei ministri, il Consiglio dei ministri ed i singoli ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare (…). Il parere parlamentare è espresso dalle Commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. (…) L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni. (…) La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico. (…) Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.


Le richieste di parere parlamentare su proposte di nomina trasmesse dal Governo, sono poi assegnate alle Commissioni competenti per l’esame ai sensi del comma 4 dell’articolo 143 del Regolamento della Camera, che stabilisce che: nei casi in cui il Governo sia tenuto per legge a richiedere un parere parlamentare su atti che rientrano nella sua competenza, il Presidente della Camera assegna alla Commissione competente per materia la relativa richiesta, e ne dà notizia all'Assemblea nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. In periodo di aggiornamento dei lavori della Camera, il Presidente della Camera può differire l'assegnazione della richiesta di parere, tenuto conto del termine previsto dalla legge per l'adozione dell'atto da parte del Governo. (…) In ordine ad atti di nomina, proposta o designazione, la Commissione delibera il parere nel termine di venti giorni dall’assegnazione, prorogabile una sola volta, per non più di dieci giorni, dal Presidente della Camera. (…) Il parere è comunicato al Presidente della Camera, che lo trasmette al Governo.


Per quanto riguarda le nomine che il governo è tenuto a comunicare al Parlamento, sempre la legge 24 gennaio 1978, n. 14, all’articolo 9, stabilisce che le nomine, le proposte o designazioni degli altri amministratori degli istituti ed enti di cui al precedente articolo 1 effettuate dal Consiglio dei ministri o dai ministri, devono essere comunicate entro quindici giorni alle Camere. Tali comunicazioni devono contenere l’esposizione dei motivi che giustificano le nomine, le proposte o designazioni, le procedure seguite ed una biografia delle persone nominate o designate con l’indicazione degli altri incarichi che eventualmente abbiano ricoperto o ricoprano.


Qualora la legge istitutiva del singolo ente (o categoria di enti) o il relativo statuto, ove approvato con atto avente forza di legge, contengano specifiche norme relative al controllo parlamentare alternative o integrative rispetto a quelle generali contenute nella L. n. 14/1978, allora se ne dà conto, nell'ambito della successiva sottosezione "c", nella colonna relativa alla procedura di nomina.


Si ricorda per inciso, riguardo alla scadenza degli organi degli enti in questione, che il D.L. 16/5/1994, n. 293, convertito dalla L. 15/7/1994, n. 444, sulla disciplina della proroga degli organi amministrativi, stabilisce tra l’altro che: (…) gli organi amministrativi svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti. Gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di cui all'articolo precedente sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza del termine medesimo. Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili (…). Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti. (…) I provvedimenti di nomina dei componenti di organi scaduti adottati nel periodo di proroga sono immediatamente esecutivi. (…) Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.


































Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura

di nomina

Autorità portuale di Trieste

Commissario straordinario:


Zeno D'Agostino

Nomina non ancora comunicata

alle Camere

ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978


17/2/2015


(decorrenza:

24/2/2015)

Decreto del Ministro delle infrastrutture

e dei trasporti


Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto in data 17 febbraio 2015, non ancora comunicato alle Camere ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, ha nominato Zeno D'Agostino commissario straordinario dell'Autorità portuale di Trieste fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 24 febbraio 2015.

Come ricordato nel precedente Bollettino, il 20 gennaio 2015 era scaduto il mandato della presidente uscente dell'Autorità portuale giuliana, Marina Monassi, che era stata nominata per quattro anni con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti in data 20 gennaio 2011. Monassi era già stata nominata presidente del suddetto Ente con decreto ministeriale del 16 luglio 2004; dimessasi il 27 aprile 2006, con decreto ministeriale in pari data ne era stata nominata commissario straordinario.

Tale incarico commissariale veniva in seguito affidato a Paolo Castellani con analogo decreto del 9 giugno 2006. Con successivo decreto ministeriale del 1° dicembre 2006, notificato all'interessato il 5 dicembre 2006, veniva poi nominato presidente dell'Autorità portuale Claudio Boniciolli, e alla scadenza del relativo mandato aveva quindi fatto seguito la seconda nomina presidenziale di Monassi.

L'Autorità portuale, disciplinata dalla L. n. 84/1994, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia amministrativa, di bilancio e finanziaria. L'Autorità portuale ha tra l'altro compiti di indirizzo, controllo e programmazione delle operazioni portuali, di manutenzione delle parti comuni e di mantenimento dei fondali del porto, nonché di affidamento e controllo delle attività dirette alla fornitura di servizi di interesse generale agli utenti portuali.

L’art. 8, commi 1 e 1-bis, della L. n. 84/1994 stabilisce che il presidente dell’Autorità portuale è nominato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti previa intesa con la regione interessata, nell'ambito di una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale, designati rispettivamente da provincia, comuni e camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura territorialmente competenti. La terna è comunicata al Ministro tre mesi prima della scadenza del mandato ed egli può richiedere, entro trenta giorni, una seconda terna di candidati nell'ambito della quale effettuare la nomina. Qualora non pervenga nei termini alcuna designazione, il Ministro può procedere alla nomina previa intesa con la regione.

Esperite tali procedure, qualora entro trenta giorni non si raggiunga l'intesa con la regione interessata, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti indica il prescelto nell'ambito di una terna formulata a tal fine dal presidente della giunta regionale, tenendo conto anche delle indicazioni degli enti locali e delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura interessati. Ove il presidente della giunta regionale non provveda alla indicazione della terna entro trenta giorni dalla richiesta allo scopo indirizzatagli dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, questi chiede al Presidente del Consiglio dei ministri di sottoporre la questione al Consiglio dei ministri.

Infine, ai sensi dell’art. 8, comma 2, della legge n. 84/1994, il presidente ha la rappresentanza dell'Autorità portuale, resta in carica quattro anni e può essere confermato una sola volta.


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura

di nomina

Ente parco nazionale

del Vesuvio



Commissario straordinario:


Ugo Leone



Nomina comunicata

e annunciata

alla Camera

il 9/3/2015

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

18/2/2015


(decorrenza: 15/2/2015)

Decreto

del Ministro

dell'ambiente

e della tutela

del territorio

e del mare


Ente parco nazionale

dello Stelvio



Presidente:


Ferruccio Tomasi

Da intendersi assorbito in quanto

il differimento è stato disposto direttamente dalla legge


3/8/2009


scadenza differita

al 31/5/2015

dall'art. 1, comma 11-bis, del D.L.

n. 192/2014, convertito, con modificazioni, dalla

L. n. 11/2015


Decreto

del Ministro

dell'ambiente

e della tutela

del territorio

e del mare, d'intesa

con la regione

e le province autonome interessate


Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con proprio decreto in data 18 febbraio 2015 che - si anticipa - è stato comunicato e annunciato alla Camera il 9 marzo 2015 ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, ha prorogato il mandato del commissario straordinario dell'Ente parco nazionale del Vesuvio, Ugo Leone, per un periodo di sei mesi a decorrere dal 15 febbraio 2015 e comunque non oltre la nomina del presidente.

Il 15 febbraio 2015 sarebbe infatti scaduto il mandato commissariale di Leone, che era già stato prorogato per sei mesi a decorrere dal 15 agosto 2014 con decreto ministeriale del 29 luglio 2014, comunicato e annunciato al Senato e alla Camera il 3 e il 4 settembre 2014. Tale incarico era stato inizialmente conferito a Leone per sei mesi a decorrere dal 15 febbraio 2014 con analogo decreto ministeriale dell'11 febbraio 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 20 e il 24 febbraio 2014. In precedenza Leone era stato nominato presidente del suddetto Ente parco con decreto ministeriale del 15 gennaio 2008 e il relativo mandato quinquennale, prorogato al 31 dicembre 2013 dall'art. 1, comma 424, della L. n. 228/2012 (legge di stabilità 2013), era definitivamente cessato il 14 febbraio 2014, allo scadere della prorogatio di cui all'art. 3 del D.L. n. 293/1994 convertito, con modificazioni, dalla L. n. 444/1994. Leone era succeduto ad Amilcare Troiano che, presidente dell'Ente parco fino al 24 ottobre 2006, ne era stato poi nominato commissario straordinario.

L'art. 1, comma 11-bis, del decreto-legge n. 192/2014, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 11/2015, pubblicato nella G.U. n. 49 del 28 febbraio 2015, ha prorogato non oltre il 31 maggio 2015 la scadenza del mandato del presidente dell'Ente parco nazionale dello Stelvio, Ferruccio Tomasi. Come ricordato nei precedenti numeri del Bollettino, il mandato quinquennale di Tomasi, nominato con decreto ministeriale del 3 agosto 2009, era scaduto il 3 agosto 20141. Detto mandato era già stato prorogato fino al 17 febbraio 2015 dall'art. 11, comma 8, del D.L. n. 91/2014, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 116/2014.

La proroga del presidente dell'Ente parco nazionale dello Stelvio è stata disposta nelle more e fino alla sottoscrizione dell'intesa fra lo Stato, la regione Lombardia e le province autonome di Trento e Bolzano, relativa al trasferimento o alla delega delle funzioni statali e dei relativi oneri finanziari riferiti al predetto Parco, ai sensi dell'art. 1, comma 515, della L. n. 147/2013 (legge di stabilità 2014)2. Come riferito da un comunicato stampa del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, tale intesa è stata siglata l'11 febbraio 2015 presso il Dipartimento per gli affari regionali, le autonomie e lo sport della Presidenza del Consiglio dei ministri. Detta intesa avrà efficacia, sancendo tra l'altro la decadenza del presidente dell'Ente parco, con l'emanazione della normativa di attuazione da parte della regione e delle province autonome interessate3.

L'Ente parco nazionale, disciplinato dall'art. 9 della L. n. 394/1991, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è sottoposto alla vigilanza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne nomina il presidente con proprio decreto, d’intesa con le regioni e le province autonome interessate, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti. Altri organi dell'Ente parco sono il consiglio direttivo, la giunta esecutiva, il collegio dei revisori dei conti e la comunità del parco. I mandati sono tutti quinquennali.

Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura

di nomina

Istituto

per il credito sportivo

ICS


Presidente:


Eugenio Giani


Richiesta di parere parlamentare ai sensi

dell'art. 1

della L. n. 14/1978

annunciata

alla Camera

e al Senato

il 4/3/2015

Procedura

di nomina

in corso

Decreto

del Presidente del Consiglio dei ministri, d'intesa con

il Ministro per i beni e le attività culturali

e il turismo,

di concerto

con il Ministro dell'economia

e delle finanze


Si anticipa che il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera del 23 febbraio 2015, annunciata alla Camera e al Senato il 4 marzo 2015, ha richiesto, ai sensi dell'art. 1 della L. n. 14/1978, il parere parlamentare sulla proposta di nomina di Eugenio Giani a presidente dell'Istituto per il credito sportivo ICS. Tale richiesta è stata assegnata alla VI Commissione (Finanze) della Camera ed alla 6a Commissione (Finanze) del Senato.

L'Istituto per il credito sportivo, ente di diritto pubblico nonché banca pubblica ai sensi e per gli effetti dell'art. 151 del D.Lgs. n. 385/1993 (Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia), versa attualmente in amministrazione straordinaria ai sensi dell'art. 70 del predetto decreto legislativo. Tale procedura, da ultimo prorogata dalla Banca d'Italia con provvedimento del 16 dicembre 2014 per la durata di due mesi a decorrere dal 1° gennaio 20154, era stata inizialmente disposta con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze in data 28 dicembre 2011, con effetto dal 1° gennaio 2012. Il Ministro aveva infatti disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo dell'Istituto e la Banca d'Italia, con provvedimento del 28 dicembre 2011, aveva nominato Marcello Clarich e Paolo D'Alessio commissari straordinari, sempre con effetto dal 1° gennaio 20125. A seguito quindi delle dimissioni dall'incarico rassegnate da Clarich a far data dal 3 settembre 20146, attuale commissario dell'ICS è il solo Paolo D'Alessio.

Con l'apertura della procedura di amministrazione straordinaria il controllo sulle nomine nell'Istituto è dunque momentaneamente transitato dall'ambito parlamentare a quello della vigilanza bancaria, di competenza appunto della Banca d'Italia. In precedenza infatti le nomine degli organi dell'ICS erano avvenute in ottemperanza alle disposizioni della legge n. 14/1978. In particolare, Clarich e D'Alessio sono subentrati ad Andrea Cardinaletti, già nominato presidente dell'Istituto7 con decreto del Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive d'intesa con il Ministro per i beni e le attività culturali e di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze in data 3 maggio 2007, nominato poi commissario straordinario dello stesso Istituto con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri d'intesa con il Ministro per i beni e le attività culturali e il Ministro dell’economia e delle finanze in data 17 giugno 2011 (incarico quest'ultimo più volte prorogato sino al 30 dicembre 2011).

Inoltre il D.P.R. 27 ottobre 2011 n. 207 aveva provveduto al riordino dell'Istituto a norma dell'articolo 6, comma 5, del decreto-legge n. 78/2010, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 122/2010. In particolare tale regolamento aveva ridotto da nove8 a cinque membri (sempre compreso il presidente) la composizione del consiglio di amministrazione dell'Istituto, ed aveva modificato la procedura di nomina dei suoi componenti e del presidente. Tale disciplina è stata poi recepita nel nuovo statuto dell'ICS, approvato con decreto del Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze in data 24 gennaio 20149.

Il presidente dell'Istituto, che ne presiede il consiglio di amministrazione, è dunque nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (o del Sottosegretario di Stato con delega allo sport, ove nominato), d'intesa con il Ministro per i beni e le attività culturali e il turismo, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Il consiglio di amministrazione è altresì composto da: un membro designato dalla Cassa depositi e prestiti s.p.a sentito il Ministro dell’economia e delle finanze; un membro designato dalla Giunta nazionale del Comitato olimpico nazionale italiano CONI; da due membri designati da tutti i soggetti partecipanti al capitale sociale dell’ICS. I membri designati sono nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (o del Sottosegretario di Stato con delega allo sport, ove nominato) di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Il consiglio di amministrazione dura in carica quattro esercizi; i componenti sono confermabili una sola volta.

La proposta di nomina di Giani alla presidenza dell'ICS avvia dunque il primo rinnovo degli organi di gestione ordinaria dell'Istituto successivo al riordino dell'Ente.

L'Istituto per il credito sportivo, istituito dalla L. n. 1295/1957, ente di diritto pubblico con gestione autonoma, opera nel settore del credito per lo sport e per le attività culturali ai fini della costruzione, l'ampliamento, l'attrezzatura ed il miglioramento di impianti sportivi, compresa l’acquisizione delle relative aree, nonché dell'acquisto di immobili da destinare alle predette attività.


b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978
scadute e non ancora rinnovate nel mese di febbraio 2015
o previste in scadenza entro il 30 aprile 2015







Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

Ente nazionale risi

ENR



Presidente:


Paolo Carrà



Richiesta di parere parlamentare

ai sensi dell'art. 1

della L. n. 14/1978

3/2/2015

D.P.R. su proposta

del Presidente

del Consiglio

dei ministri,

previa delibera

del Consiglio

dei ministri

adottata

su proposta

del Ministro

delle politiche agricole alimentari

e forestali


Componenti

del consiglio

di amministrazione:


Mario Preve,

Mario Francese,

Gianmaria Melotti,

Massimo Camandona.


Comunicazione

alle Camere

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

7/2/2015

Decreto

del Ministro

delle politiche agricole alimentari

e forestali

Il 3 febbraio 2015 è scaduto il mandato del presidente dell'Ente nazionale risi ENR, Paolo Carrà, che era stato nominato per quattro anni con decreto del Presidente della Repubblica del 3 febbraio 2011. Il 7 febbraio 2015 sono altresì scaduti i mandati dei componenti del consiglio di amministrazione del medesimo Ente, ossia Mario Preve, Mario Francese, Gianmaria Melotti e Massimo Camandona, che erano stati nominati per quattro anni con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali del 7 febbraio 2011. Il consiglio di amministrazione si era effettivamente insediato il 3 marzo 2011.

Lo statuto dell'ENR, modificato da ultimo con decreto interministeriale in data 19 marzo 2010, prevede che il mandato quadriennale del presidente possa essere rinnovato al massimo due volte (in precedenza era ammesso un solo rinnovo), mentre il mandato quadriennale dei componenti del consiglio di amministrazione possa essere rinnovato una sola volta. L'art. 6 dello statuto prevede inoltre che il consiglio di amministrazione dell'Ente sia composto, oltre che dal presidente, da un membro in rappresentanza delle Regioni interessate alla risicoltura designato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, e da tre membri scelti tra una rosa di nominativi indicati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative della filiera risicola. La scelta di questi tre membri è effettuata in modo da assicurare una calibrata rappresentanza delle componenti della filiera.

L'ENR, ente pubblico economico sottoposto alla vigilanza del Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali, si occupa della tutela del settore risicolo, fornendo assistenza tecnica agli agricoltori, servizio di analisi e, in generale, conducendo azioni volte al miglioramento della produzione. L'Ente attua altresì il controllo di tutta la commercializzazione del riso italiano stilando annualmente bilanci preventivi e consuntivi di collocamento, e agevolando la filiera ad attuare azioni per orientare le scelte commerciali. L’Ente svolge anche l'attività di organismo pagatore degli aiuti e degli interventi per conto dell'Unione europea. L’attività dell’ENR è regolata dalle norme del codice civile e dalle altre leggi riguardanti le persone giuridiche private.



Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

Ente parco nazionale

della Val Grande



Presidente:


Pierleonardo Zaccheo

Richiesta di parere parlamentare

ai sensi dell'art. 1

della L. n. 14/1978

16/2/2015

Decreto

del Ministro

dell'ambiente

e della tutela

del territorio

e del mare

d'intesa

con la regione

competente


Ente parco nazionale

del Cilento,

Vallo di Diano

e Alburni


Commissario straordinario:


Amilcare Troiano

Comunicazione

alle Camere

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

11/4/2015

Decreto

del Ministro

dell'ambiente

e della tutela

del territorio

e del mare


Ente parco nazionale

della Sila


Commissario straordinario:


Sonia Ferrari


14/4/2015

Il 16 febbraio 2015 è scaduto il mandato del presidente dell'Ente parco nazionale della Val Grande, Pierleonardo Zaccheo, che era stato nominato per un quinquennio con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 16 febbraio 2010. In precedenza Zaccheo era stato nominato commissario straordinario dell’Ente parco piemontese con decreto ministeriale del 20 luglio 2009, alla scadenza del mandato presidenziale di Alberto Actis, ed era stato prorogato con analoghi decreti dell’8 ottobre 2009 e del 15 dicembre 2009. Tali provvedimenti di nomina erano stati tutti comunicati e annunciati alle Camere ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/197810.

L'11 aprile 2015, se non sarà stato nominato il presidente, scadrà invece il mandato del commissario straordinario dell'Ente parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Amilcare Troiano, che era stato prorogato dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con proprio decreto del 30 settembre 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato rispettivamente il 10 e il 21 ottobre 2014, per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dall'11 ottobre 2014.

Troiano era stato inizialmente nominato per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dall'11 aprile 2014 con analogo decreto ministeriale in data 4 aprile 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 12 e il 27 maggio 2014. Il 10 aprile 2014 era infatti definitivamente cessato, allo scadere del periodo di prorogatio11, il mandato alla presidenza del predetto Ente parco dello stesso Troiano, che era stato nominato per cinque anni con decreto ministeriale del 25 febbraio 2009.

Infine il 14 aprile 2015, sempre se non sarà stato nominato il presidente, scadrà il mandato del commissario straordinario dell'Ente parco nazionale della Sila, Sonia Ferrari, che era stata nominata con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 8 ottobre 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 22 ottobre 2014, per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 14 ottobre 2014.

Si ricorda che il 12 febbraio 2014 era scaduto il mandato quinquennale della stessa Ferrari alla presidenza dell'Ente parco calabrese: dopo la nomina, avvenuta con decreto ministeriale in data 13 febbraio 2009, l'incarico presidenziale era definitivamente cessato il 29 marzo 2014 allo scadere del periodo di prorogatio. Successivamente la gestione dell'Ente parco è stata assicurata dal consiglio direttivo dello stesso sotto la guida del vicepresidente che, eletto dal consiglio direttivo al suo interno, sostituisce il presidente in caso di assenza o impedimento. Nella fattispecie l'incarico di vicepresidente dell'Ente parco è stato ricoperto da Wanda Ferro, eletta dal consiglio direttivo il 19 gennaio 2012. In precedenza Ferro era stata nominata componente del consiglio direttivo con decreto ministeriale del 3 ottobre 2011 su designazione dalla comunità del parco, di cui faceva parte in quanto presidente della provincia di Catanzaro. Per effetto quindi del rinnovo del consiglio provinciale di Catanzaro, il 13 ottobre 2014 è cessato il predetto incarico di Ferro nell'Ente parco, rendendosi così necessario nominare un commissario straordinario nelle more della nomina del nuovo presidente.

Sull'Ente parco nazionale in generale, vedasi supra alla sottosezione a).


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

Autorità portuale

di Olbia

e Golfo Aranci

Commissario straordinario:


Nunzio Martello


Comunicazione

alle Camere

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

10/3/2015





Decreto del Ministro delle infrastrutture

e dei trasporti

Autorità portuale di Catania

Commissario straordinario:


Cosimo Indaco

3/4/2015

Autorità portuale di Livorno

Presidente:


Giuliano Gallanti


Richiesta di parere parlamentare

ai sensi dell'art. 1

della L. n. 14/1978

13/4/2015

Decreto del

Ministro delle infrastrutture

e dei trasporti d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta

da province, comuni e camere di commercio

Autorità portuale di Cagliari

Commissario straordinario:


Vincenzo Di Marco

Comunicazione

alle Camere

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

26/4/2015


Decreto del Ministro delle infrastrutture

e dei trasporti

Autorità portuale di Napoli

Commissario straordinario:


Francesco Karrer

30/4/2015

Autorità portuale di Piombino

Commissario straordinario:


Luciano Guerrieri

30/4/2015

Il 10 marzo 2015 scade il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci, Nunzio Martello, che era stato prorogato con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti in data 9 dicembre 2014 per la durata massima di tre mesi a decorrere dal 10 dicembre 2014. Martello era stato inizialmente nominato per sei mesi a decorrere dal 7 marzo 2014 con decreto ministeriale del 6 marzo 2014 ed era stato successivamente prorogato per ulteriori tre mesi con analogo decreto ministeriale del 9 settembre 2014. In precedenza, con decreto ministeriale del 5 settembre 2013, era stato nominato per sei mesi commissario straordinario dell'Autorità portuale Fedele Sanciu, a seguito della scadenza del secondo e ultimo mandato quadriennale del presidente uscente, Paolo Silverio Piro.

Il 3 aprile 2015 scadrà invece il mandato del commissario straordinario dell'Autortà portuale di Catania, Cosimo Indaco, che era stato nominato con decreto ministeriale del 22 settembre 2014, notificato il 3 ottobre 2014 per un periodo massimo di sei mesi. Precedenti commissari straordinari dell'Autorità portuale etnea sono stati Giuseppe Alati, nominato con decreto ministeriale del 18 marzo 2014, e dapprima Cosimo Aiello, nominato con decreto ministeriale del 10 agosto 2012 e prorogato con analoghi decreti ministeriali del 15 febbraio 2013, del 14 agosto 2013 e del 13 settembre 2013.

Il 13 aprile 2015 scadrà altresì il mandato del presidente dell'Autorità portuale di Livorno, Giuliano Gallanti, che era stato nominato per quattro anni con decreto ministeriale dell'11 aprile 2011, notificato il 13 aprile 2011. Gallanti, già nominato commissario straordinario dell'Autorità portuale livornese dal 19 gennaio 2011 fino alla sua nomina a presidente, era succeduto a Roberto Piccini, il cui quadriennio presidenziale era scaduto il 5 dicembre 2010.

Il 26 aprile 2015 scadrà quindi il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Cagliari, Vincenzo Di Marco, che, inizialmente nominato con decreto ministeriale del 29 gennaio 2014, è stato successivamente prorogato con analoghi decreti ministeriali del 7 agosto 2014, del 10 novembre 2014 e - da ultimo - del 23 gennaio 2015, notificato il 26 gennaio 2015, per un periodo massimo di tre mesi. Come ricordato nei precedenti numeri della presente puibblicazione, Di Marco è succeduto a Piergiorgio Massidda, che era stato a sua volta nominato commissario straordinario con decreto ministeriale del 26 novembre 2013, dopo che la sentenza n. 4768/2013 del Consiglio di Stato12 aveva annullato il decreto ministeriale con il quale lo stesso Massidda era stato nominato presidente dell'Autorità portuale di Cagliari il 23 settembre 2011. Il Giudice Amministrativo di appello13 aveva in particolare ritenuto Massidda privo del requisito della "massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale" prescritto dall'art. 8 della L. n. 84/1994. Avverso tale pronuncia il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti aveva presentato, oltre che ricorso avanti alla Corte di Cassazione per motivi attinenti la giurisdizione14, istanza di sospensione degli effetti, che è stata respinta con decreto monocratico n. 5100/2013 del 20 dicembre 2013 dal Presidente della IV Sezione del Consiglio di Stato, con rinvio all'udienza camerale del 28 gennaio 2014. Preso atto di tale pronuncia, il suddetto Ministro, con proprio decreto del 27 dicembre 2013, aveva preposto Massidda alla gestione dell'Autorità portuale fino alla decisione definitiva sull'istanza cautelare, con poteri limitati all'ordinaria amministrazione caratterizzati da indifferibilità ed urgenza. A seguito infine dell'ordinanza n. 364/2014 del 28 gennaio 2014 (depositata il 29 gennaio 2014), con cui il Consiglio di Stato, Sez. IV, ha respinto la ricordata istanza cautelare, il Ministro ha provveduto alla revoca del mandato di Massidda nominando in sua vece Di Marco.

Il 30 aprile 2015 scadrà inoltre il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Napoli, Francesco Karrer, che, nominato con decreto ministeriale del 30 aprile 2014, era stato prorogato con analogo decreto del 30 ottobre 2014 per un periodo massimo di sei mesi. Karrer era stato nominato in seguito alle dimissioni rassegnate dal precedente commissario straordinario, Felicio Angrisano, che a sua volta era stato nominato con decreto ministeriale dell'11 dicembre 2013 ed era stato prorogato con analogo decreto ministeriale del 13 marzo 2014. La nomina di Angrisano era seguita alle dimissioni di Luciano Dassatti, che, già presidente dell'Autorità portuale partenopea, ne era stato nominato commissario straordinario con decreto ministeriale del 15 marzo 2013 ed era stato confermato con analogo decreto del 20 settembre 201315.

Sempre il 30 aprile 2015 scadrà infine il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Piombino, Luciano Guerrieri, che era stato da ultimo prorogato con decreto ministeriale del 30 ottobre 2014 per un periodo massimo di sei mesi. Già prorogato con analoghi decreti ministeriali del 29 luglio 2014 e del 27 gennaio 2014, Guerrieri era stato nominato commissario straordinario della predetta Autorità portuale con decreto ministeriale del 23 luglio 2013, dopo che il 9 giugno 201316 era scaduto il suo secondo e ultimo mandato alla presidenza dell'Autorità portuale toscana, conferitogli con decreto ministeriale del 27 maggio 2009, notificato il 9 giugno 200917.

Sull'Autorità portuale in generale, vedasi supra alla sottosezione a).




c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978,
rinnovate o in scadenza
entro il 30 aprile 2015







Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare



Data nomina

Procedura

di nomina

Istituto nazionale della previdenza sociale

INPS


Presidente:


Tito Boeri

Richiesta di parere parlamentare ai sensi

dell'art. 3, comma 3,

del D.Lgs. n. 479/1994

e dell’art. 1

della L. n. 14/1978

annunciata alla Camera

e al Senato il 13/1/2014.

Pareri favorevoli espressi dalla

XI Commissione

della Camera

il 28/1/2015 e dalla

11a Commissione

del Senato il 2/2/2015.


16/2/2015


Nomina deliberata

dal Consiglio

dei ministri

del 10/2/2015

D.P.R.

su proposta

del Presidente del Consiglio

dei ministri, previa delibera del Consiglio

dei ministri,

adottata

su proposta

del Ministro

del lavoro e delle

politiche sociali di concerto

con il Ministro dell'economia

e delle finanze.


Con decreto del Presidente della Repubblica in data 16 febbraio 2015, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, Tito Boeri è stato nominato per un quadriennio presidente dell'Istituto nazionale della previdenza sociale INPS.

La nomina di Boeri era stata deliberata dal Consiglio dei ministri del 10 febbraio 2015 su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze a seguito dei pareri favorevoli espressi dalle Commissioni parlamentari competenti. Come ricordato infatti nel precedente Bollettino, la relativa richiesta di parere parlamentare era stata trasmessa dal Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento con lettera del 12 gennaio 2015, annunciata alla Camera e al Senato il 13 gennaio 2015, ai sensi dell'art. 1 della L. n. 14/1978 come richiamato dall'art. 3, comma 3, del D. Lgs. n. 479/1994. Tale richiesta era stata assegnata alla XI Commissione (Lavoro) della Camera, che ne aveva iniziato l'esame nella seduta del 20 gennaio 2015, lo aveva proseguito nella seduta del 27 gennaio 2015 procedendo anche all'audizione informale di Boeri, ed aveva espresso parere favorevole nella seduta del 28 gennaio 2015. La richiesta era stata altresì assegnata alla 11a Commissione (Lavoro) del Senato, che aveva parimenti espresso parere favorevole nella seduta del 2 febbraio 2015.

L'avvio della procedura per la nomina di Boeri era stato deliberato dal Consiglio dei ministri del 24 dicembre 2014 sempre su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Su tale proposta di nomina era stata altresì acquisita - ai sensi dell'art. 3, comma 3, del D. Lgs. n. 479/1994, come modificato dall'art. 7, comma 7, del D.L. n. 78/2010 convertito, con modificazioni, dalla L. n. 122/2010 - l'intesa con il consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS, formalizzata con la delibera n. 1 del 13 gennaio 2015 del predetto organo.

Con la nomina di Boeri alla presidenza dell'INPS è venuto automaticamente meno il mandato a commissario straordinario dell'Istituto di Tiziano Treu, che era stato nominato con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze in data 3 ottobre 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato rispettivamente il 10 e il 14 ottobre 2014 ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978. Treu era succeduto in tale incarico commissariale a Vittorio Conti, che era stato a sua volta nominato con analogo decreto del 12 febbraio 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato rispettivamente il 17 e il 20 febbraio 2014.

Il commissariamento dell'INPS era conseguito alle dimissioni rassegnate il 3 febbraio 2014 dal presidente in carica, Antonio Mastrapasqua, che era stato nominato per quattro anni con decreto del Presidente della Repubblica del 30 luglio 2008. La durata in carica di Mastrapasqua era stata tra l'altro differita fino al 31 dicembre 2014 ai sensi dell'art. 21 del D.L. n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 214/2011, che aveva attribuito all'INPS le funzioni dell'Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica INPDAP e dell'Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i lavoratori dello spettacolo ENPALS contestualmente soppressi.

Si ricorda che il riassetto degli enti pubblici di previdenza ed assistenza operato dall'art. 7 del D.L. n. 78/2010, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 122/2010, che ha modificato l'art. 3 del D.Lgs. n. 479/1994, ha comportato la soppressione del consiglio di amministrazione di tali enti e l'attribuzione al presidente delle relative funzioni. L'unico organo collegiale dell'INPS risulta dunque essere il consiglio di indirizzo e vigilanza (CIV), la cui composizione è stata parimenti ridotta all'atto del rinnovo, ai sensi del combinato disposto dell'art. 7, comma 9, del D.L. n. 78/2010, e dell'art. 21, comma 6, del D.L. n. 201/2011. Il CIV definisce i programmi, individua le linee di indirizzo e approva il bilancio preventivo e il conto consuntivo dell'ente previdenziale18.

La ricordata modifica dell'art. 3 del D. Lgs. n. 479/1994 ha altresì attribuito al CIV prerogative specifiche nell'ambito della procedura per la nomina del presidente dell'Istituto. Almeno trenta giorni prima della naturale scadenza, ovvero entro dieci giorni dall'anticipata cessazione del presidente, il CIV informa il Ministro del lavoro e delle politiche sociali affinché si proceda alla nomina del nuovo titolare. Il Ministro, contestualmente alla richiesta del parere parlamentare di cui alla legge n. 14/1978, provvede ad acquisire sulla proposta di nomina del presidente anche l'intesa con il CIV, che deve intervenire entro trenta giorni. In caso di mancato raggiungimento dell'intesa entro tale termine, il Consiglio dei ministri può comunque procedere alla nomina con provvedimento motivato.

L'INPS è il principale ente previdenziale pubblico che, per effetto delle misure disposte, nell'ambito della normatva c.d. “taglia-enti”, dal D.L. n. 78/2010 e dal D.L. n. 201/2011, ha progressivamente incorporato l'Istituto postelegrafonici IPOST ed i già citati ENPALS (che a sua volta aveva in precedenza assorbito l'Ente nazionale di assistenza e previdenza per pittori, scultori, musicisti, scrittori e autori drammatici ENAPPSMSAD) e INPDAP (che pure aveva precedentemente incorporato l'Ente nazionale di assistenza magistrale ENAM).


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto

Data scadenza

Procedura

di nomina

Agenzia nazionale di valutazione

del sistema universitario

e della ricerca

ANVUR


Componenti del consiglio direttivo:


Stefano Fantoni

(presidente),


Sergio Benedetto, Andrea Bonaccorsi,

Fiorella Kostoris, Luisa Ribolzi,

Massimo Castagnaro.


Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell'art. 8, comma 3, del D.P.R. n. 76/2010


22/2/2015

D.P.R.

su proposta

del Ministro dell'istruzione dell'università

e della ricerca, sentite

le Commissioni parlamentari competenti



Il 22 febbraio 2015 è scaduto il mandato del presidente dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR, Stefano Fantoni, e sono altresì scaduti i mandati di Sergio Benedetto, Andrea Bonaccorsi, Fiorella Kostoris, Luisa Ribolzi e Massimo Castagnaro a componenti del consiglio direttivo dell'Agenzia medesima.

I suddetti, insieme a Giuseppe Novelli, erano stati nominati per quattro anni con D.P.R. del 22 febbraio 2011, su proposta del Ministro dell’istruzione dell’università e della ricerca, a seguito della deliberazione del Consiglio dei ministri del 18 febbraio 2011 e conformemente ai pareri favorevoli espressi dalla VII Commissione (Cultura) della Camera e dalla 7a Commissione (Istruzione pubblica) del Senato nelle rispettive sedute del 9 e del 16 febbraio 2011. Il consiglio direttivo, nella riunione del 3 maggio 2011, aveva quindi eletto nel proprio ambito Stefano Fantoni presidente dell'Agenzia19. In seguito poi alle dimissioni rassegnate da Giuseppe Novelli l'11 giugno 2013, con decorrenza 31 maggio 2013, Andrea Graziosi è stato nominato in sua vece componente del consiglio direttivo dell'Agenzia con D.P.R. del 4 novembre 2013 per la durata di quattro anni20.

Secondo quanto previsto dal D.P.R. n. 76/2010, il consiglio direttivo dell'ANVUR è costituito da sette componenti scelti tra personalità, anche straniere, di alta e riconosciuta qualificazione ed esperienza nel campo dell'istruzione superiore e della ricerca, nonché della valutazione di tali attività. Nel consiglio direttivo devono comunque essere presenti almeno due uomini e almeno due donne. I componenti sono nominati, per quattro anni non rinnovabili, con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca, sentite le competenti Commissioni parlamentari. Ai fini della proposta, il Ministro sceglie i componenti in un elenco composto da non meno di dieci e non più di quindici persone definito da un comitato di selezione appositamente costituito con decreto del Ministro21.

L'ANVUR sovraintende al sistema pubblico nazionale di valutazione della qualità delle università e degli enti di ricerca pubblici e privati destinatari di finanziamenti pubblici. In particolare l'ANVUR indirizza le attività demandate ai nuclei di valutazione interna degli atenei e degli enti di ricerca; valuta l'efficienza e l'efficacia dei programmi pubblici di finanziamento e di incentivazione alle attività di ricerca e di innovazione; svolge le funzioni di agenzia nazionale sull'assicurazione della qualità, così come previste dagli accordi europei in materia, nell'ambito della realizzazione degli spazi europei dell'istruzione superiore e della ricerca. L'ANVUR ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile, pur essendo sottoposta alla vigilanza del Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca.

















Sezione II

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO




























Nella presente Sezione si dà conto degli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) segnalati dal Servizio per il controllo parlamentare ai Ministeri ai fini della loro attuazione, nonché delle note trasmesse dagli stessi Dicasteri a seguito delle segnalazioni ricevute.

In evidenza a febbraio 2015


Nella Sezione II vengono indicati gli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni, ordini del giorno) accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni parlamentari nel periodo di riferimento (normalmente con cadenza mensile) che il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare alla Presidenza del Consiglio ed ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti).

Nella medesima Sezione vengono inoltre riportate le note ricevute dal Servizio con le quali i diversi Dicasteri forniscono informazioni al Parlamento in ordine a quanto effettivamente realizzato per dare concreta attuazione agli impegni accolti dai rappresentanti dell'esecutivo con gli atti di indirizzo oggetto di segnalazione nei termini sopradetti. Con riferimento, in particolare agli ordini del giorno riferiti ai diversi atti parlamentari esaminati, ciò consente, tra l'altro, di valutare, anche sotto il profilo quantitativo, la percentuale di attuazioni governative rispetto al complesso degli atti medesimi e dunque, in qualche misura, anche il maggiore o minore grado di efficienza a questo riguardo dei singoli Ministeri. In altri termini, l'attività di segnalazione dell'impegno contenuto nell'atto di indirizzo ed il recepimento dell'eventuale nota governativa consente di avere percezione del grado di “risposta” da parte del Governo in ordine agli impegni assunti in una determinata materia, pur se il dato deve essere valutato alla luce del fatto che non necessariamente tutte le azioni governative vengono illustrate in note informative trasmesse al Parlamento, non sussistendo al riguardo alcun obbligo formale. E' tuttavia indubbio che l'attività di sollecitazione avviata ormai da anni nei confronti dei Ministeri e che ha consentito, nel tempo, di strutturare con essi una fattiva collaborazione, ha portato ad un incremento delle note di attuazione ricevute e, in generale, ad una maggiore sensibilità nei confronti dell'esigenza per l'istituzione parlamentare di disporre di quante più informazioni possibile sull'operato del Governo in ordine alle deliberazioni ed alle iniziative parlamentari non legislative. L'ottenimento di informazioni sul seguito dato dal Governo agli indirizzi definiti in ambito parlamentare, e quindi in merito al grado di adempimento o meno da parte dell'esecutivo, può così rappresentare una premessa per valutare l'opportunità per ciascun deputato di attivare o meno gli strumenti regolamentari di controllo attualmente disponibili (ad esempio interrogazioni o interpellanze), che consentano, se del caso, di esprimere una censura politica nei confronti di quella che possa ritenersi una risposta inadeguata o insufficiente rispetto ad impegni accolti in merito ad un determinato indirizzo politico di cui, in ipotesi, una parte politica che si sia fatta portavoce e che, per diverse ragioni, non sia stato esplicitato attraverso un'iniziativa legislativa.

La pubblicazione del testo integrale della nota governativa, posta a confronto con l'impegno contenuto nell'atto di indirizzo cui la stessa si riferisce, offre agli interessati, in primo luogo ai sottoscrittori dell'atto di indirizzo in questione, anche la possibilità di maturare una valutazione di quanto rappresentato dal Governo autonoma e non “filtrata” in alcuno modo.

Il Servizio per il controllo parlamentare si propone quindi di fornire un'attività documentale che offra un concreto supporto alle esigenze scaturenti dal progressivo spostamento, negli ultimi anni, del baricentro dell'attività parlamentare dalla funzione legislativa a quella “politica” di indirizzo e di controllo e il conseguente accrescimento dell'impegno degli organi parlamentari nelle attività ispettive, di indirizzo, informazione e monitoraggio, come è ampiamente dimostrato dalle statistiche parlamentari e non solo in Italia.



Le attuazioni governative:

Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione sono state trasmesse al Servizio per il controllo parlamentare da parte dei Ministeri competenti le note relative all’attuazione di 3 ordini del giorno e di 1 risoluzione.

Di tali attuazioni 3 sono state trasmesse dal Ministero della salute ed 1 dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

Premesso che nella Sezione II della presente pubblicazione si dà conto testualmente di quanto riferito dai Dicasteri in merito ai singoli atti di indirizzo, si evidenzia che delle 3 attuazioni riferite ad ordini del giorno trasmesse nel periodo considerato:


1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2568, divenuto legge n. 116 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, recante disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l’efficientamento energetico dell’edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea”. Tale nota di attuazione è stata trasmessa dal Ministero della salute.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2568, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 121, di cui finora attuati 2;


1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame degli Atti Camera 2486-AR e 2486-B, divenuti legge n. 114 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, recante misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari. Tale nota di attuazione è stata trasmessa dal Ministero della salute.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti agli Atti Camera 2486-AR e 2486-B, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 138, di cui finora attuati 2;

1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'A.C. 2629, divenuto legge n. 164 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, recante misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive”. Tale nota di attuazione è stata trasmessa dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2629, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 131, di cui finora attuato 1.









Le nostre segnalazioni:

Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare gli ordini del giorno, accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni, ai Ministeri individuati come competenti per la loro attuazione solo dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge cui essi si riferiscono.

In particolare, nel periodo 1° - 28 febbraio 2015 sono stati segnalati 2 ordini del giorno, riferiti alla legge n. 2 del 2015, concernente “Modifica all’articolo 635 del codice dell’ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, e altre disposizioni in materia di parametri fisici per l’ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle Forze armate, nelle Forze di polizia e nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco” (A.C. 2295).

2 sono stati inviati al Ministero della difesa,1 dei quali anche al Ministero dell'interno*.


Nel periodo considerato sono state inoltre segnalate dal Servizio per il controllo parlamentare 4 risoluzioni**:


Note annunciate al 28 febbraio 2015
in attuazione di atti di indirizzo


Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2629-AR/221

Ordine del giorno

Bratti

Assemblea

11/2/2015

VIII

Realizzazione delle opere necessarie alla riduzione del rischio e del dissesto idrogeologico, con particolare riferimento all’attuazione delle disposizioni contenute nell’articolo 7 del decreto-legge n. 133 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 164 del 2014


L'ordine del giorno Bratti ed altri n. 9/2629-AR/221, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 29 ottobre 2014, impegnava l'esecutivo ad attuare le disposizioni contenute nell’articolo 7 del decreto-legge n. 133 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 164 del 2014, in particolare quelle finalizzate alla realizzazione delle opere necessarie alla riduzione del rischio e del dissesto idrogeologico.

In merito a tale impegno il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha trasmesso la seguente nota:

Per quanto attiene il riordino del servizio idrico integrato e l'impegno del Governo a intervenire attraverso l'esercizio dei poteri sostitutivi laddove si protragga l'inerzia delle Regioni o degli enti locali nell'avvio o riordino della riforma del servizio idrico, si informa che, in data 23 dicembre 2014, il Ministero dell'ambiente ha avviato un'indagine conoscitiva finalizzata ad accertare che tutte le Regioni abbiano provveduto ad individuare gli enti di governo dell'ambito entro il termine perentorio del 31 dicembre 2014, previsto ai sensi dell'art. 147 comma 1 del D.Igs. 152/2006. Nelle note trasmesse a tutte le Regioni, il Ministero dell'ambiente ha rappresentato che, in caso di inottemperanza, verrà avviata la procedura di intervento sostitutivo disciplinata dall'art. 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131.

Ad oggi hanno risposto esclusivamente le seguenti regioni: Campania, Toscana, Valle d’Aosta, Piemonte e Puglia.

La Direzione competente sta provvedendo alla raccolta delle informazioni e dei dati relativi all'individuazione degli enti di governo d'ambito, ne verificherà la correttezza e, nei casi d'inottemperanza al disposto di cui all'art. 147 del D.Igs. 152/2006, procederà a darne comunicazione al Ministro per l'avvio dell'iter di esercizio del potere sostitutivo.

Per quanto attiene allo stato delle procedure di realizzazione degli interventi necessari per il superamento delle procedure di infrazione o di condanna della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, finanziati con la delibera CIPE n. 60/2012, e in relazione a quanto previsto dall'articolo 7, comma 7, del decreto-legge n. 133/2014, convertito in legge 11 novembre 2014, n. 164, nel mese di novembre il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha incontrato i rappresentanti delle regioni Sicilia, Sardegna, Puglia, Calabria, Basilicata e Campania.

Le maggiori criticità sono state riscontrate per i seguenti interventi:

1. Regione Siciliana:

1.1. Impianto di depurazione consortile e reti di Acireale (133.699.570,00 Euro) cod. 33390;

1.2. Impianto di depurazione consortile e reti di Misterbianco (204.967.660,00 Euro) cod. 33395;

1.3. 12 interventi di fognatura e depurazione nei comuni di Augusta, Monte Tauro e Agnone della provincia di Siracusa, (37.377.047,89 Euro), cod. 33490, 33491, 33532, 33533, 33534, 33535, 33536, 33537, 33538, 33539, 33540 e 33344;

2. Regione Campania: gli interventi sul sistema depurativo sull'isola di Ischia in particolare la realizzazione degli impianti di depurazione da realizzare a Forio - Serrara Fontana e nel comune di Lacco Ameno e Casamicciola.

Per gli interventi suindicati il Ministero dell'ambiente ha avviato le procedure previste dall'articolo 7, comma 7, del decreto-legge n. 133/2014, convertito in legge 11 novembre 2014, n. 164, valutando anche la nomina di appositi commissari straordinari”.





Ministero della salute


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/33

Ordine del giorno

Rondini

Assemblea

5/2/2015

XII

Aggiornamento dell’elenco delle malattie rare per le quali è prevista l’esenzione dal costo delle prestazioni sanitarie


L'ordine del giorno Rondini ed altri n. 9/2486-AR/33, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di aggiornare, attraverso apposito decreto, l'elenco delle malattie rare per le quali è prevista l'esenzione dal costo delle prestazioni sanitarie, stante che tale elenco risale al 2001, anno in cui fu approvato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che definiva i livelli essenziali di assistenza,

In merito a tale impegno il Ministero della salute ha trasmesso la seguente nota:

“Riguardo all'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza, si segnala che,
nell'ambito della definizione del patto per la salute, Ministero e Regioni hanno convenuto
sulla necessità di aggiornare i Livelli essenziali di assistenza, nei limiti delle risorse
finanziarie disponibili. Tale aggiornamento comprende la revisione dell'elenco delle
malattie rare che danno diritto all'esenzione, da effettuarsi, secondo quanto già previsto
dal decreto ministeriale n. 279/2001, “con riferimento all'evoluzione delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, ai dati epidemiologici relativi alle malattie rare e allo sviluppo di percorsi diagnostici e terapeutici”.

Si precisa ancora che l'aggiornamento periodico dell'elenco delle malattie rare che danno diritto all'esenzione non è una semplice procedura amministrativa, ma fa parte della complessiva revisione dei Livelli essenziali di assistenza. La natura dello strumento giuridico per l'aggiornamento dei L.E.A. (un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni e di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze che si esprime circa la sua compatibilità economico-finanziaria) non consente, pertanto, di disporre una cadenza dell'aggiornamento dell'elenco delle malattie rare in modo autonomo dall'intero provvedimento.

Si forniscono, comunque, rassicurazioni che, nel rispetto delle intervenute disposizioni di cui al patto per la salute 2014/2016, in tempi ravvicinati potrà essere adottato il nuovo provvedimento di aggiornamento dei L.E.A., con il conseguente aggiornamento dell'elenco delle malattie rare”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2568-AR/93

Ordine del giorno

Dieni

Assemblea

5/2/2015

XII

Estensione del progetto di ricerca epidemiologica SENTIERI


L'ordine del giorno Dieni ed altri n. 9/2568-AR/93, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 6 agosto 2014, impegnava l'esecutivo a garantire l'estensione del progetto di ricerca epidemiologica SENTIERI anche ai siti contaminati di interesse nazionale (SIN) non rientrati nel primo rapporto.

In merito a tale impegno il Ministero della salute ha trasmesso la seguente nota:

“In riferimento all'Ordine del giorno in esame ed alla conseguente richiesta di impegni per il Governo, il Ministero della salute risponde sulla base delle nozioni acquisite dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS).

Con riguardo alla necessità di un sistema permanente di sorveglianza epidemiologica nei siti contaminati italiani riconosciuti come Siti di Interesse Nazionale (SIN), l'Istituto fa notare di perseguire da tempo tale obiettivo.

Per quanto concerne l'estensione della sorveglianza epidemiologica anche ai siti di interesse regionale, già inclusi nell'elenco dei 'siti di interesse nazionale' (SIN), l'Istituto concorda in quanto tale passaggio di competenza ha esclusivamente carattere amministrativo e non attiene a valutazioni di ordine sanitario. L'ISS fa presente, peraltro, che, anche qualora il processo di bonifica fosse completato in un determinato sito, la sorveglianza epidemiologica dovrebbe comunque proseguire nel tempo per monitorare l'andamento delle patologie caratterizzate da tempi di latenza dell'ordine di decenni.

Naturalmente, la sorveglianza epidemiologica produce risultati informativi nella misura in cui le popolazioni oggetto di studio siano di dimensioni adeguate per valutare l'incidenza di patologie anche relativamente rare.

Per un numero circoscritto di siti, un sistema di sorveglianza epidemiologica fondato sull'analisi di dati di mortalità, incidenza oncologica e ricoveri ospedalieri a livello comunale (la metodologia utilizzata per il Progetto SENTIERI), può tuttavia non risultare appropriato per motivazioni tecniche quali, ad esempio, la numerosità limitata della popolazione interessata o la distanza fra il sito contaminato e le aree abitate dei comuni in esame. In questi casi il sito non va incluso nel Progetto SENTIERI, anche se altre tipologie di sorveglianza epidemiologica possono essere considerate.

L'allegata Tabella riassume lo status dei siti menzionati nell'Ordine del giorno in esame (se di interesse nazionale regionale, se inclusi nel Progetto SENTIERI) e la datazione della legge istitutiva”.




Nome siti selezionati



Regione

SIN

SIR

Inclusione nel
Progetto
SENTIERI

Legge Istitutiva
prima 2007

Legge Istitutiva
dopo 2007

AREE LITORALE VESUVIANO

Campania

ex

si

si

x


BACINO IDR. FIUME SACCO (Roma-Frosinone)

Lazio

ex

si

si

x


BASSO BACINO FIUME CHIENTI (Macerata-Ascoli Piceno)

Marche

ex

si

si

x


BOLZANO

Bolzano

ex

si

si

x


BRESCIA CAFFARO

Lombardia

si


si

x


CERRO AL LAMBRO (Milano)

Lombardia

ex

si

si

x


GELA (Caltanissetta)

Sicilia

si


si

x


LAGHI DI MANTOVA E POLO CHIMICO

Lombardia

si


si

x


LITORALE DOMIZIO FLEGREO (Caserta-Napoli)

Campania

ex

si

si

x


MILAZZO (Messina)

Sicilia

si


si

x


PITELLI (La Spezia)

Liguria

ex

si

si

x


PRIOLO (Siracusa)

Sicilia

si


si

x


SASSUOLO (Modena) - SCANDIANO (Reggio Emilia)

Emilia Romagna

ex

si

si

x


TARANTO

Puglia

si


si

x


Fiume Saline e Alento

Abruzzo

ex

si

no

x


Frosinone

Lazio

ex

si

no

x


Milano Bovisa

Lombardia

ex

si

no

x


Campobasso Guqlionesi II

Molise

ex

si

no

x


Basse di Stura

Piemonte

ex

si

no

x


Mardimago Ceregnano

Veneto

ex

si

no

x


Bacino Idrografico del Fiume Samo

Campania

ex

si

no

x


Le Strillaie

Toscana

ex

si

no

x


Pianura

Campania

ex

si

no


x

Maddalena

Sardegna

ex

si

no


x



ex: SIN diventati poi SIR SIN: Sito di Interesse Nazionale

SIR: Sito di Interesse Regionale



Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

7/00166

Risoluzione

D'Incecco

Commissione

11/2/2015

XII

Iniziative per tutelare la salute delle persone affette da diabete e garantire cure appropriate


La risoluzione D'Incecco ed altri n. 7/00166, accolta dal Governo ed approvata dalla XII Commissione (Affari sociali) nella seduta del 10 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a garantire cure sempre più appropriate alle persone affette da diabete; ad assumere ogni iniziativa per tutelare la salute dei pazienti diabetici nei diversi contesti regionali; ad avviare ogni azione possibile affinché si abbattano i pregiudizi discriminatori sul lavoro verso le persone affette da patologia diabetica.

In merito a tale impegno il Ministero della salute ha trasmesso la seguente nota:

“Si ritiene opportuno trasmettere la dettagliata nota tecnica redatta dalla Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria di questo Ministero.

In risposta alla risoluzione dell'On. D'Incecco che impegna il Governo

• ad attuare ogni iniziativa per garantire cure sempre più appropriate alle persone affette da diabete,

• ad assumere ogni iniziativa per tutelare la salute dei pazienti diabetici nei diversi contesti regionali.

• ad avviare ogni azione possibile affinché si abbattano i pregiudizi discriminatori sul lavoro verso le persone affette da patologia diabetica,

per quanto riguarda le attività della scrivente Direzione Generale e rimandando agli opportuni approfondimenti da parte della competente Direzione Generale delle Programmazione, si sottolinea quanto segue.

Il diabete mellito, con le sue complicanze, rappresenta un problema sanitario per le persone di tutte le età e di tutte le razze, con un più grave coinvolgimento delle classi economicamente e socialmente svantaggiate.

La lotta alla patologia diabetica deve essere indirizzata, da un lato, verso un rinnovato impegno nella prevenzione delle malattie croniche in generale, attraverso un'azione mirata a modificare gli stili di vita della popolazione, dall'altro, verso una riorganizzazione dell'assistenza al fine di prevenire o ritardare il più possibile l'insorgenza delle complicanze.

Il Ministero della Salute, già con il Piano Sanitario Nazionale 2003-2005, ha previsto un forte impegno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) nei confronti del diabete e, più in generale, delle malattie croniche, confermandolo, peraltro, in tutti i successivi PSN. Il Ministero, quindi, in considerazione della complessità della materia, si è mosso secondo varie linee di attività:

a. istituzione, presso la Direzione Generale della Programmazione Sanitaria e con la collaborazione della Direzione Generale della Prevenzione, della Commissione Nazionale sulla Malattia Diabetica, incaricata, tra l'altro, di redigere il Piano sulla Malattia Diabetica;

b. attuazione dei Piani Nazionali della Prevenzione (PNP) 2005-2007 (Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005), prorogato poi fino al 2009, 2010-2012 (Intesa Stato-Regioni 29 aprile 2010), prorogato al 2013 e il neonato 2014-2018 (Intesa Stato-Regioni 13 novembre 2014);

c. sviluppo e coordinamento del programma Guadagnare Salute - rendere facili le scelte salutari (DPCM 4 maggio 2007) che, attraverso l'attivazione di dinamiche intersettoriali e la partecipazione dei diversi portatori di interessi (Ministeri, Regioni, Enti Locali, produttori, distributori, ecc.), mira a promuovere e favorire l'assunzione di abitudini salutari da parte della popolazione nell'ottica della prevenzione delle principali patologie croniche;

d. finanziamento (da parte del CCM) e attuazione (da parte dell'ISS/CNESPS) del progetto IGEA (Integrazione, Gestione e Assistenza per la malattia diabetica) che ha previsto il coordinamento e il supporto ai progetti regionali dei PNP finalizzati, nel caso del diabete, a prevenirne le complicanze tramite l'adozione di programmi di Gestione Integrata della patologia; il CCM ha, inoltre, finanziato vari altri progetti regionali dedicati alla prevenzione e gestione del diabete.

Il Piano sulla malattia diabetica

Il 6 dicembre 2012 è stato approvato in Conferenza Stato-Regioni il Piano sulla malattia diabetica, che mira a definire alcuni obiettivi strategici per migliorare le attività di prevenzione, cura e riabilitazione del diabete e favorire percorsi che garantiscano al paziente uniformità di risposte e continuità di tutela.

Il Piano è stato elaborato nell'ambito della “Commissione nazionale sul diabete”, che sin dal 2003 ha operato, con il coinvolgimento della Direzione generale della prevenzione, presso la Direzione generale della programmazione, dando vita ad una forte alleanza strategica fra Ministero, Regioni, associazioni dei pazienti e società scientifiche, con l'obiettivo di proporre misure per il miglioramento della qualità dell'assistenza.

Il Piano si connota come un documento quadro e si propone di dare omogeneità ai provvedimenti e alle attività regionali e locali, fornendo indicazioni per il miglioramento della qualità dell'assistenza che tengano conto dell'evoluzione registrata in ambito scientifico e tecnologico e dei nuovi modelli organizzativi diffusi in vaste aree del territorio.

Il documento afferma la necessità di una progressiva transizione verso un nuovo modello di sistema integrato, mirato a valorizzare sia la rete specialistica diabetologia sia tutti gli attori della assistenza primaria, con l'obiettivo di prevenire e curare la malattia e le sue complicanze, garantire la qualità di vita, ottimizzare l'uso delle risorse disponibili, assicurare collegamenti con disegni di prevenzione primaria e diagnosi precoce.

Il Piano potrà contribuire al miglioramento della tutela assistenziale della persona con diabete o a rischio di diabete, a ridurre il peso della malattia sulla singola persona e sul contesto sociale, a rendere più efficaci ed efficienti i servizi sanitari in termini di prevenzione e assistenza, assicurando equità di accesso e riducendo le disuguaglianze sociali.

Per quel che riguarda gli obiettivi del Piano relativi alle attività di prevenzione, questi fanno riferimento alle linee di attività di seguito esposte, per quel che riguarda sia la prevenzione primaria (Guadagnare Salute e politiche intersettoriali) sia la prevenzione dell'evoluzione e delle complicanze (diagnosi precoce e Gestione Integrata).

La prevenzione primaria del diabete: prevenire sovrappeso e obesità

La prevenzione primaria del diabete si identifica con la prevenzione dell'eccesso ponderale e, più in generale, con l'adozione di corretti stili di vita. Come previsto dal Programma Guadagnare Salute, è necessario sviluppare sempre più politiche di prevenzione che vedano il coinvolgimento non solo del sistema sanitario ma anche di tutti i settori della società che influiscono, direttamente o indirettamente, sull'acquisizione e il mantenimento di stili di vita salutari (corretta nutrizione e attività fisica in particolare) da parte della popolazione.

Tali azioni devono prevedere il coinvolgimento attivo di settori della società esterni al Sistema sanitario. Si tratta, infatti, di un problema di Sanità pubblica la cui soluzione non può essere demandata esclusivamente al Sistema Sanitario, ma che necessita di interventi che siano il più possibile trasversali e intersettoriali, con il coinvolgimento di molti altri soggetti istituzionali e della società civile (Ministeri, Comuni, Province, Associazioni Professionali e di categoria, Associazioni dei consumatori, produttori di alimenti, pubblicitari, mass media, ecc.) così come raccomandato dall'Unione Europea (UE) e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Allo scopo di contrastare l'epidemia di obesità è, dunque, necessario investire nella prevenzione, soprattutto attraverso un approccio innovativo alla “salute”, che non può più essere responsabilità solo del sistema sanitario, ma deve diventare obiettivo prioritario per tutti i settori del Paese. Le “politiche intersettoriali” per la prevenzione dell'obesità devono avere 2 obiettivi:

1. creare le condizioni per favorire scelte alimentari nutrizionalmente corrette;

2. orientare le politiche per uno sviluppo dell'ambiente urbano che incoraggi l'attività fisica.

- Piano Nazionale della Prevenzione

Con l'Intesa tra Stato, Regioni e Province autonome del 23 marzo 2005 è stato varato il Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007, prorogato fino al 2009, che ha individuato l'obesità e il diabete tra i problemi di salute prioritari per il Paese.

Sulla base di linee programmatiche elaborate dal Ministero della salute/CCM - Centro per la prevenzione ed il controllo delle malattie, tutte le Regioni hanno definito ed attivato specifici progetti all'interno di aree di intervento condivise e ritenute prioritarie (dall'allattamento al seno, alla ristorazione collettiva, alla promozione dell'attività fisica, alla pubblicità). La progettazione Regionale ha proposto l'approccio intersettoriale, con azioni intraprese a diversi livelli (a scuola, nei luoghi di lavoro, nei luoghi del tempo libero, ecc.) e privilegiando gli interventi di provata efficacia.

Il PNP 2010-2012 (Intesa Stato-Regioni del 29 aprile 2010), prorogato al 2013, ha rinnovato e rilanciato gli obiettivi del vecchio Piano, promuovendo la prevenzione dell'obesità anche nell'ottica più generale della prevenzione dei rischi per la salute correlati a stili di vita non corretti (dieta scorretta, inattività fisica, tabagismo, abuso di alcol). Tutte le Regioni hanno presentato i propri programmi sugli stili di vita della popolazione, per un totale di circa 150 progetti.

- Programma nazionale “Guadagnare Salute: rendere facili le scelte salutari”

Obesità e sovrappeso sono un problema di sanità pubblica la cui soluzione necessita di interventi che, come raccomandato dall'Unione Europea e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, siano il più possibile trasversali e multisettoriali, con il coinvolgimento di molti altri soggetti istituzionali e della società civile (Ministeri, Comuni, Province, Associazioni Professionali e di categoria. Associazioni dei consumatori, produttori di alimenti, pubblicitari, mass media, ecc.).

La prevenzione dell'obesità, infatti, è un obiettivo di salute da perseguire attraverso l'adozione di politiche intersettoriali: l'esigenza di creare condizioni per la riduzione degli introiti calorici e per una vita attiva, dovrebbe orientare le principali politiche, da quelle che consentono di creare un ambiente urbano che incoraggi l'attività fisica a quelle che favoriscono i consumi di frutta e verdura, a livello nazionale, regionale e locale.

Proprio nell'ottica delle politiche intersettoriali sono state prodotte dall'OMS, con un forte sostegno da parte dell'Italia, la strategia di contrasto alle malattie non trasmissibili (Gaining Health, Copenhagen - 12 settembre 2006) e la strategia di contrasto all'obesità (European Charter on counteracting obesity, Istanbul - 15 novembre 2006), che impegnano fortemente il nostro Paese.

Seguendo le indicazioni dell'OMS e nella scia di quanto già proposto dal PNP 2005-2007, è stato approvato il Programma nazionale “Guadagnare Salute: rendere facili le scelte salutari”, una strategia globale per contrastare i quattro principali fattori di rischio delle malattie croniche non trasmissibili (fumo, abuso di alcol, dieta scorretta e inattività fisica) attraverso una serie di alleanze con il mondo della scuola, dell'agricoltura, dei trasporti, dell'urbanizzazione e dello sport, al fine di migliorare la salute dei cittadini. In quest'ottica, il Ministero è attivamente impegnato con azioni efficaci per la promozione di stili di vita salutari e la prevenzione delle malattie non trasmissibili.

A livello di governo, centrale e periferico, l'obiettivo è, quindi, adottare una strategia volta a facilitare scelte e comportamenti adeguati attraverso l'informazione e un'idonea impostazione delle azioni regolatorie, senza condizionare direttamente le scelte individuali, ma adottando politiche di comunità.

La prevenzione secondaria e terziaria del diabete: prevenire evoluzione e complicanze

La prevenzione secondaria e quella terziaria del diabete si identificano con la diagnosi precoce e con l'adeguata gestione della patologia da parte del paziente, del Medico di Medicina Generale e del team diabetologico. I risultati di vari studi hanno evidenziato, peraltro, come un efficace controllo del diabete non possa ottenersi senza il coinvolgimento attivo del paziente. L'educazione all'autogestione del diabete e l'adozione di comportamenti e stili di vita sani rappresentano aspetti centrali di qualsiasi strategia terapeutica.

L'enfasi va dunque posta sulla continuità assistenziale ottenibile attraverso il ricorso a nuovi modelli assistenziali, come il disease management, il case management e il chronic care model, che, con un termine molto generale, si possono definire di Gestione Integrata. Questi approcci sono accomunati dal fatto di essere sistemi organizzati, integrati, proattivi. orientati alla popolazione, che pongono al centro dell'intero sistema un paziente informato e educato a giocare un ruolo attivo nella gestione della patologia da cui è affetto.

Allo sviluppo di tale modello ha concorso l'attuazione del Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007/9, che prevedeva, nel caso del diabete, la realizzazione di progetti regionali finalizzati a prevenirne le complicanze tramite l'adozione di programmi di Gestione Integrata della patologia, proprio sull'esempio del disease management e/o del chronic care model.

Al fine di sostenere e coordinare i progetti regionali afferenti al PNP, inoltre, nel 2006 il progetto IGEA (Integrazione Gestione E Assistenza) del CCM, gestito dall'ISS/CNESPS, si è assunto il compito di sviluppare gli strumenti utili all'implementazione della Gestione Integrata del diabete, realizzando iniziative e interventi orientati a favorire il miglioramento dell'assistenza alle persone con diabete e la prevenzione delle complicanze della patologia. In particolare, il Progetto IGEA ha realizzato:

• un’attività di sostegno e coordinamento dei progetti regionali sulla gestione integrata del diabete;

• uno spazio web dedicato al progetto (www.epicentro.iss.it/igea);

• un documento di indirizzo sui requisiti clinico-organizzativi per la gestione integrata del diabete mellito di tipo 2 nell'adulto, di cui è attualmente in corso l'aggiornamento;

• un piano nazionale di formazione sulla gestione integrata del diabete di tipo 2;

• vari interventi di formazione di formatori per le varie Regioni italiane;

• un documento di indirizzo sui requisiti di un sistema informativo per la Gestione Integrata all'interno del quale gli attori coinvolti possano scambiare e condividere le informazioni essenziali alla realizzazione del programma.

Nella prospettiva di raggiungere una più omogenea attuazione del programma ed una valorizzazione delle peculiarità regionali, il progetto IGEA 2009-2012 ha mirato a valorizzare le migliori esperienze in corso nelle Regioni italiane ed a sostenere l'implementazione della Gestione Integrata su tutto il territorio nazionale, ponendosi alcuni obiettivi fondamentali:

• la corretta implementazione di sistemi informativi per la gestione integrata del diabete;

• la promozione delle competenze delle persone con diabete e dei loro caregiver nell'autogestione della malattia;

• la definizione di un set di indicatori per la valutazione dei costi relativi all'assistenza ai pazienti diabetici.

Infine, il PNP 2010-2012/3 ha rinnovato gli obiettivi proposti dal precedente Piano in modo da consentirne il raggiungimento con il supporto delle azioni proposte dal progetto IGEA.

L'applicazione dei principi della Gestione Integrata alla patologia diabetica, nel medio-lungo periodo, potrà portare a:

• migliorare la gestione della patologia diabetica;

• ridurre le complicanze a lungo termine;

• ottenere una maggiore appropriatezza nell'utilizzo dei farmaci e dei presidi diagnostico- terapeutici;

• razionalizzare la spesa sanitaria.

La Gestione Integrata del diabete mellito, inoltre, potrà rappresentare un valido modello per lo sviluppo successivo di programmi di Gestione Integrata della cronicità.

Il PNP 2014-2018

Il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018, approvato con Intesa Stato-Regioni il 13 novembre 2014, affronta la problematica diabete nell'ambito più generale della prevenzione delle Malattie Croniche Non Trasmissibili, così come indicato anche dall'OMS nel recente Global Action Plan for the Prevention and Control Of Noncommunicable Diseases 2013-2020. La prevenzione delle MCNT, in continuità con i precedenti PNP, sarà incentrata sia sulla promozione della salute e dei corretti stili di vita della popolazione sia sulla diagnosi precoce delle patologie, mirata ad anticipare l'adeguata presa in carico dei pazienti e a prevenire o ritardare l'insorgenza delle complicanze più gravi”.


Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate
al 28 febbraio 2015



Primo firmatario

Tipo di Atto

Numero

Pag.

On.

Bratti

Ordine del giorno

9/2629-AR/221

29

On.

D'Incecco

Risoluzione

7/00166

34

On.

Dieni

Ordine del giorno

9/2568-AR/93

32

On.

Rondini

Ordine del giorno

9/2486-AR/33

31



















Sezione III

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE

























La sezione tratta della trasmissione al Parlamento da parte del Governo e di altri soggetti (regioni, autorità amministrative indipendenti, ecc.) delle relazioni previste dalle norme vigenti che sono pervenute nel periodo in esame. Conclude la sezione l’indicazione delle nuove relazioni ove introdotte da disposizioni pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale nel periodo considerato.

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento


Nell'ambito della propria competenza per la verifica dell'adempimento da parte del Governo degli obblighi di legge nei confronti del Parlamento, il Servizio per il controllo parlamentare effettua il monitoraggio delle relazioni che la Presidenza del Consiglio dei ministri e i diversi Dicasteri devono trasmettere periodicamente al Parlamento in conformità di quanto stabilito dalle vigenti disposizioni legislative; nella prassi, tale verifica è stata estesa anche ad altri soggetti non governativi.

A tale fine, il Servizio cura una banca dati che viene aggiornata sia attraverso la registrazione delle relazioni di volta in volta trasmesse ed annunciate nel corso delle sedute dell’Assemblea, riscontrabili nell’Allegato A al resoconto della relativa seduta, sia mediante l’individuazione degli obblighi previsti da norme di nuova introduzione, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. L’aggiornamento si completa con l’accertamento delle relazioni per le quali l’obbligo di trasmissione sia venuto meno a seguito dell’abrogazione della norma istitutiva, ovvero sia da ritenersi - per le più diverse ragioni - superato o, comunque, non più attuale o rilevante alla luce della situazione di fatto (ad esempio, una relazione che abbia ad oggetto programmi o interventi ormai completati o esauriti senza che la norma che prevede la relazione stessa sia stata esplicitamente abrogata). Ciò nell’ottica di contribuire, da una parte ad una focalizzazione degli obblighi residui e, dall'altra ad un superamento di tutto il superfluo, per favorire il processo di semplificazione normativa.

Nella presente Sezione si dà dunque conto delle risultanze dell’attività di monitoraggio circoscritta alla sola indicazione delle relazioni trasmesse nel periodo considerato dalla pubblicazione, nonché degli eventuali obblighi di nuova introduzione.

Al fine di definire un quadro complessivo degli adempimenti vigenti quanto più corretto ed esaustivo, il Servizio per il controllo parlamentare intrattiene costanti contatti con i competenti uffici interni alle amministrazioni (governative e non) anche attraverso la predisposizione e l’invio di schede informative contenenti l’elenco delle relazioni a carico di ciascun presentatore. Per ogni relazione, vengono indicati la norma istitutiva dell’obbligo, l’argomento, la frequenza della trasmissione (con la data entro la quale si aspetta il prossimo invio), nonché le informazioni sull’ultima relazione inviata. In una distinta sezione di ogni scheda vengono, inoltre, elencate le relazioni la cui trasmissione risulti in ritardo rispetto alla scadenza prevista e di cui pertanto si sollecita la trasmissione al Parlamento.

Tali schede vengono contestualmente inviate anche alle Commissioni parlamentari competenti per materia, con l’intento di fornire uno strumento di agevole consultazione che consenta da un lato ad ogni Ministero di essere al corrente dell’esito delle verifiche effettuate dal Servizio per il controllo parlamentare e, dall’altro, di informare i parlamentari dello stato di adempimento degli obblighi.

In evidenza a febbraio 2015


Nell'ambito delle relazioni pervenute alle Camere nel periodo considerato dalla presente pubblicazione, si segnalano, in primo luogo, i documenti il cui invio sana un ritardo rispetto al previsto termine di trasmissione. Sotto questo profilo si richiama l'attenzione sulla relazione del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, riferita all'anno 2013 (Doc. LXXXII, n. 2), che ottempera l'obbligo di cui all'articolo 2, comma 11-bis, del decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n. 4522: la disposizione richiamata prevede che il Ministro degli affari esteri riferisca alle Commissioni parlamentari competenti sulla situazione, i risultati e le prospettive degli interventi a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione entro il 31 dicembre di ogni anno, mentre la precedente relazione (Doc. LXXXII n. 1)23 era stata trasmessa nel mese di ottobre 2013.

Il Doc. LXXXII, n. 2, sottolinea in premessa come il contributo italiano alla tutela della pace e della sicurezza internazionale si ponga all'avanguardia quanto a sinergie e complementarietà tra la dimensione civile e quella militare e sia caratterizzato dalla messa a disposizione delle capacità nazionali per affiancare il mantenimento ed il ripristino di condizioni di autogoverno locali. La relazione illustra quindi il contributo dell'Italia tra le varie egide multilaterali (ONU, NATO, UE, OSCE) e nelle sue articolazioni geografiche: in Asia (Afghanistan, Pakistan, Myanmar), nei Balcani, in Caucaso, nel Mediterraneo e Medioriente, nell'Africa sub-sahariana.

Interrompe un ritardo nella trasmissione anche la relazione inviata dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali ai sensi dell'articolo 19, comma 1, della legge 30 marzo 2001, n. 15224, sulla costituzione e sul riconoscimento degli istituti di patronato e di assistenza sociale, nonché sulle strutture, sulle attività e sull'andamento economico degli istituti stessi, riferita all'anno 2011 (Doc. CXCIII, n. 1). L'articolo 19 prevede che la relazione sia presentata al Parlamento entro il mese di dicembre di ogni anno, mentre il precedente invio, avente ad oggetto dati relativi agli anni 2009 e 2010 (Doc. CXCIII n. 3) risale al mese di novembre 2012.

Nella relazione si ricorda che la vigilanza sugli istituti di patronato è stata conferita al Ministero del lavoro e delle politiche sociali dall'articolo 15 della legge n. 152 del 2001 in considerazione del ruolo sociale da essi assunto. Tale vigilanza viene svolta, come stabilito all'articolo 10 del decreto ministeriale n. 193 del 2008, recante “Regolamento per il finanziamento degli istituti di patronato”: dalle Direzioni territoriali del lavoro che, in quanto preposte all'esercizio delle funzioni istituzionali operative del Ministero, accertano, tra l'altro, annualmente l'organizzazione e l'attività svolta dalle sedi periferiche degli istituti di patronato presenti nel territorio di competenza; dal Nucleo Ispettivo Patronati (NIP)25 istituito presso la Direzione generale per le politiche previdenziali e assicurative, al fine di potenziare l'azione di vigilanza sull'attività dei patronati, con particolare attenzione ai profili attinenti alla qualità, all'efficienza ed all'efficacia dell'azione svolta da parte della sede centrale nei confronti delle sedi periferiche.

All'estero, come previsto dal comma 2, dell'articolo 10 del richiamato ministeriale n. 193 del 2008, le stesse verifiche sono svolte “da personale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in possesso di specifica competenza nella materia”.

Nella relazione si ricorda inoltre che “Le ispezioni delle sedi periferiche dei patronati sono, in particolare finalizzate alla rilevazione dei punteggi organizzazione e delle attività utili per la ripartizione del finanziamento pubblico che, così come stabilito dall'articolo 13 della legge n. 152 del 2001, è corrisposto tramite un fondo specifico, alimentato da una ritenuta dello 0,226 per cento sul gettito dei contributi previdenziali incassati annualmente da tutte le gestioni amministrative dall'INPS e dall'INAIL”.

Il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 31, primo comma, della legge 27 aprile 1982, n. 186, recante “Ordinamento della giurisdizione amministrativa e del personale di segreteria ed ausiliario del Consiglio di Stato e dei tribunali amministrativi regionali”, la relazione sullo stato della giustizia amministrativa e sugli incarichi conferiti a norma dell'articolo 29, terzo comma26, della medesima legge n. 186 del 1982, riferita all'anno 2013 (Doc. LXI, n. 1). Si fa presente che i dati precedenti, relativi al 2009 (Doc. LX,I n. 3)27, erano stati trasmessi nel mese di novembre 2010, benché la disposizione che ha introdotto l'obbligo stabilisca che il Presidente del Consiglio dei ministri, il quale esercita l'alta sorveglianza su tutti gli uffici e su tutti i magistrati, riferisce al Parlamento sullo stato della giustizia amministrativa e sugli incarichi conferiti fuori ruolo con cadenza annuale.

La relazione pervenuta, predisposta sulla base degli elementi forniti dal Segretariato generale della giustizia amministrativa per l'anno 2013, è articolata in tre parti, concernenti rispettivamente: l'organizzazione ed il personale (sia di magistratura che di segreteria) in servizio presso il Consiglio di Stato ed il Consiglio di giustizia amministrativa per la regione Siciliana, nonché presso i tribunali amministrativi regionali, le sezioni staccate degli stessi, il tribunale regionale di giustizia amministrativa di Trento e la sezione autonoma di Bolzano e presso gli uffici centrali della giustizia amministrativa28; l'attività giurisdizionale svolta dagli organi della giustizia amministrativa; l'attività consultiva demandata al Consiglio di Stato e al Consiglio di giustizia amministrativa per la regione Siciliana.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 17, comma 1, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 19529, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26, le relazioni annuali, riferite all'anno 2013, nonché le relazioni di fine mandato dei Commissari straordinari delegati per l'attuazione degli accordi di programma finalizzati alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico30 (Doc. XXVII, n. 19). La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che ciascun Commissario, nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentiti il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e il Dipartimento della protezione civile per i profili di competenza, ed i presidenti delle regioni o delle province autonome interessate, presenti al Parlamento, annualmente e al termine dell'incarico31, una relazione sulla propria attività: le relazioni riferite all'anno 2012 (Doc. XXVII, n. 2) erano pervenute alle Camere nel mese di giugno 2013.

Come premesso, il Ministro, oltre alle relazioni con i dati riferiti al 2013, ha inviato alle Camere le relazioni di fine mandato dei Commissari straordinari - con le quali si conclude quindi l'obbligo introdotto dall'articolo 17, comma 1, del decreto-legge n. 195 del 2009 – i cui incarichi sono scaduti nel corso dell'anno 2014 e nelle cui funzioni sono subentrati, relativamente al territorio di competenza, i Presidenti delle regioni, in conformità di quanto previsto dall'articolo 10, comma 132, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116.

Il Garante del contribuente per il Molise ha trasmesso la relazione sullo stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale, riferita all'anno 2014, predisposta ai sensi dell'articolo 13, comma 13-bis, della legge 27 luglio 2000, n. 212, recante “Disposizioni in materia di statuto dei diritti del contribuente”. Si ricorda che il comma 1 dell'articolo 13 prevede l'istituzione, presso ogni direzione regionale delle entrate e direzione delle entrate delle province autonome, del Garante del contribuente quale organo monocratico scelto e nominato dal presidente della commissione tributaria regionale o sua sezione distaccata nella cui circoscrizione33 è compresa la direzione regionale dell'Agenzia delle entrate ed opera in piena autonomia. Il comma 13-bis stabilisce che il Garante fornisca al Governo ed al Parlamento dati e notizie sullo stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale con relazione annuale, mentre la precedente relazione, che illustrava dati relativi al 201134, era stata trasmessa dal Garante del contribuente per la regione Molise nel mese di marzo 2012.

La relazione inviata illustra l'attività svolta nel 2014, formula osservazioni sulla più recente legislazione tributaria e descrive taluni profili di criticità specificamente inerenti l'organo del Garante.

Il Ministro dell'interno ha trasmesso la relazione sull'attività delle Forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata, riferita all'anno 2013 (Doc. XXXVIII, n. 2). Tale documento, come di consueto, compendia in un unico testo più rapporti che ottemperano all'obbligo di riferire al Parlamento: sull'attività delle Forze di polizia e sullo stato della sicurezza pubblica nel territorio nazionale (ai sensi dell'articolo 113 della legge 1° aprile 1981, n. 12135); sul fenomeno della criminalità organizzata (ex articolo 109, comma 1, del codice di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 15936); sui risultati raggiunti in materia di immigrazione e controllo delle frontiere (in conformità dell'articolo 3, comma 1, del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 28637).

La relazione per il 2013 si segnala in quanto, rispetto alle edizioni precedenti38, comprende per la prima volta un'analisi criminologica della violenza di genere, che ne costituisce un'autonoma sezione, in attuazione di quanto previsto dall'articolo 3, comma 3, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 11939.

L'analisi trasmessa, nel descrivere gli strumenti normativi presenti nel sistema giuridico italiano per contrastare tutte le forme di violenza fisica e psicologica, evidenzia come il decreto-legge 23 febbraio 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 aprile 2009, n. 38, recante “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori”, la cosiddetta legge anti-stalking, costituisca uno “spartiacque” nel far emergere i comportamenti persecutori reiterati. Altra tappa storica nella lotta alla violenza di genere viene identificata nella ratifica40 della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Istanbul, 11 maggio 2011), che ha stabilito un piano di azioni coordinate, nazionali ed internazionali, nel contrasto al fenomeno e nella presa in carico delle vittime. Si ricorda quindi il decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93 convertito dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, che ha rafforzato gli interventi sanzionatori precedenti ed introdotto importanti novità, rendendo più incisivi gli strumenti della repressione penale dei fenomeni di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e di atti persecutori.

L'analisi illustra quindi i dati statistici sul femminicidio come omicidio di genere, evidenziando l'incidenza del fattore costituito dalla nazionalità delle vittime, nonché l'andamento degli omicidi volontari consumati e del numero di donne uccise, anche con riferimento all'ambito familiare affettivo. Il rapporto si sofferma infine sull'esame dei dati relativi al periodo successivo alla promulgazione della già ricordata legge n. 119 del 2013, rilevando come dal raffronto tra il periodo di vigenza della legge sul “femminicidio” e l’analogo periodo dell’anno precedente, emerga un sensibile aumento percentuale dei fatti portati a conoscenza delle Forze di Polizia dai cittadini, per quanto attiene sia i maltrattamenti in famiglia, sia i casi di stalking.


Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo
1° – 28 febbraio 2015


Relazioni governative




Presidenza del Consiglio dei ministri

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 186/1982,

art. 31,

primo co.


Stato della giustizia amministrativa e incarichi conferiti a norma dell'articolo 29, terzo comma, della legge n. 186 del 1982

(Trasmessa dal Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento)

(Dati relativi al 2013,

Doc. LXI, n. 1)

II Giustizia

11/2/2015

L. 124/2007,

art. 38, co. 1

Politica dell'informazione per la sicurezza

(Dati relativi al 2014,

con allegato il Documento di sicurezza nazionale,

Doc. XXXIII, n. 2)*

I Affari costituzionali

27/2/2015

*L'articolo 38, comma 1-bis, della legge 3 agosto 2007, n. 124, introdotto dall'articolo 9 della legge 7 agosto 2012, n. 133, prevede che alla relazione di cui al comma 1 sia allegato il documento di sicurezza nazionale, concernente le attività relative alla protezione delle infrastrutture critiche materiali e immateriali nonché alla protezione cibernetica e alla sicurezza informatica.



Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 8/2008,

art. 2, co. 11-bis

Situazione, risultati raggiunti e prospettive degli interventi a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione previsti dall’articolo 2 del decreto-legge n. 8 del 2008

(Dati relativi al 2013,

Doc. LXXXII, n. 2)

III Affari esteri

IV Difesa

5/2/2015

L. 374/1997,

art. 9, co. 2

Stato di attuazione della legge recante “Norme per la messa al bando delle mine antipersona”

(Trasmessa dal Ministro degli affari esteri per la parte di propria competenza)*

(Dati relativi al primo semestre 2014,

Doc. CLXXXII, n. 5)

III Affari esteri

IV Difesa

X Attività produttive

24/2/2015

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione sia presentata congiuntamente dai Ministri degli affari esteri, della difesa e dell'industria (ora sviluppo economico). In data 30 novembre 2010 il Ministero dello sviluppo economico ha comunicato, essendo cessate le attività di studio, sviluppo, nonché di produzione delle mine antipersona, di non avere più competenza sulla materia e pertanto di non avere alcun contributo da formulare per la predisposizione della relazione di cui all'articolo 9, comma 2, della legge n. 374 del 1997. A seguito di un'analoga comunicazione del Ministero della difesa del 28 marzo 2012, l'obbligo risulta superato per entrambe le richiamate amministrazioni, mentre continua ad essere adempiuto dal solo Ministero degli affari esteri per quanto attiene ai profili di competenza di quest'ultimo.

L'ultima relazione predisposta da tutti e tre i Dicasteri interessati, relativa al 2008 (Doc. CLXXXII, n. 2), è stata annunciata nella seduta dell'Assemblea del 18 febbraio 2010.


Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 195/2009

art. 17, co. 1*


Relazioni dei Commissari straordinari delegati per l'attuazione degli accordi di programma finalizzati alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico

(Relazioni riferite all'anno 2013 e di fine mandato,

Doc. XXVII, n. 19)

VIII Ambiente

11/2/2015

*L'articolo 17, comma 1, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26, dispone che ciascun Commissario, nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentiti il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e il Dipartimento della protezione civile per i profili di competenza, ed i presidenti delle regioni o delle province autonome interessate, presenti al Parlamento, annualmente e al termine dell'incarico, una relazione sulla propria attività. Ai sensi dei DD.P.C.M. di nomina dei Commissari, le relazioni sono trasmesse dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

L'articolo 10, comma 1, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116, ha disposto che nelle funzioni dei Commissari, il cui incarico è scaduto nel 2014, subentrino, relativamente al territorio di competenza, i Presidenti delle regioni. L'obbligo introdotto dall'articolo 17, comma 1, del decreto-legge n. 195 del 2009 è pertanto concluso.





Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 91/2013,

art. 1, co. 1,

lett. f-bis)*

Stato di avanzamento dei lavori e eventuali aggiornamenti del crono-programma del Grande Progetto Pompei

(Predisposta dal direttore generale del Grande Progetto Pompei)

(Dati aggiornati al 31 dicembre 2014,

Doc. CCXX, n. 2)

VII Cultura

10/2/2015

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che il direttore generale del Grande Progetto Pompei informi il Parlamento, con cadenza semestrale, sullo stato di avanzamento dei lavori e su eventuali aggiornamenti del cronoprogramma. La nomina del direttore e del vicedirettore generale vicario è avvenuta con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 dicembre 2013.



Ministero della difesa

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs. 66/2010,

art. 12, co. 2*

Stato di avanzamento dei provvedimenti di ristrutturazione delle Forze armate

(Dati relativi all'anno 2014,

Doc. XXXVI-bis, n. 2)

IV Difesa

11/2/2015

*Con decreto del Presidente della Repubblica 6 agosto 2013, n. 115, è stato emanato il regolamento recante disposizioni per il riordino delle scuole militari e degli istituti militari di formazione: l'articolo 4, comma 1, di detto regolamento ha disposto che nell’ambito della relazione di cui all’articolo 12, comma 2, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, a decorrere dall’anno 2014 e fino al completamento del processo di riordino, il Ministro della difesa informi il Parlamento sui risparmi di spesa derivanti dalle disposizioni di cui al medesimo regolamento e circa il processo di reimpiego del personale.

Il decreto legislativo 28 gennaio 2014, n. 7, all'articolo 11, comma 1, ha introdotto nel decreto legislativo n. 66 l'articolo 2188-quinquies. Quest'ultimo, al comma 4, dispone che nell'ambito della relazione annuale al Parlamento prevista dall'articolo 12, comma 2, del medesimo decreto, il Ministro della difesa dia evidenza, a consuntivo, tenuti presente anche i provvedimenti ordinativi adottati negli anni precedenti, degli effettivi risultati conseguiti sul piano delle riduzioni della spesa, fermo restando quanto previsto dall'articolo 4, comma 1, della legge 31 dicembre 2012, n. 244.




Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 194/1998,

art. 1, co. 4

Andamento del processo di liberalizzazione e di privatizzazione del trasporto aereo

(Dati relativi al I semestre 2014,

Doc. LXXI, n. 4)

IX Trasporti

27/2/2015


Ministero dell'interno

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 121/1981,

art. 113, co. unico;

D.Lgs. 286/1998,

art. 3, co. 1;

D.Lgs 159/2011,

art. 109, co. 1,

secondo periodo;

D.L. 93/2013,

art. 3, co. 3*

Relazione sull'attività delle Forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata

(Dati relativi al 2013,

Doc. XXXVIII, n. 2)

I Affari costituzionali

II Giustizia

27/2/2015

*Il Doc. XXXVIII, n. 2, come di prassi, compendia in un unico testo più rapporti redatti in ottemperanza delle disposizioni di legge che pongono a carico del Ministero dell'interno l'obbligo di riferire al Parlamento: sull'attività delle Forze di polizia e sullo stato della sicurezza pubblica nel territorio nazionale (art. 113 della legge n. 121 del 1981); sul fenomeno della criminalità organizzata (art. 109, co. 1, del decreto legislativo n. 159 del 2011); sui risultati raggiunti in materia di immigrazione e controllo delle frontiere (art. 3, co. 1, del decreto legislativo n. 286 del 1998).

Rispetto alle edizioni precedenti, la relazione comprende inoltre un'analisi criminologica della violenza di genere, ai sensi dell'art. 3, co. 3, del decreto-legge n. 93 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 119 del 2013, che ne costituisce un'autonoma sezione.





Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 152/2001,

art. 19, co. 1


Costituzione e riconoscimento degli istituti di patronato e assistenza sociale, nonché strutture, attività ed andamento economico degli istituti stessi

(Dati relativi al 2011,

Doc. CXCIII, n. 1)

XI Lavoro

5/2/2015

L. 144/1999,

art. 66, co. 3

Formazione continua in Italia

(Dati riferiti all'annualità 2013-2014,

Doc. XLII, n. 2)

XI Lavoro

20/2/2015


Ministero della salute

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 123/2005,

art. 6, co. 1

Stato delle conoscenze e delle nuove acquisizioni scientifiche in tema di malattia celiaca, con particolare riferimento ai problemi concernenti la diagnosi precoce e il monitoraggio delle complicanze

(Dati relativi al 2013,

Doc. LXII, n. 2)

XII Affari sociali

5/2/2015

L. 135/1990,

art. 8, co. 3

Stato di attuazione delle strategie attivate per fronteggiare l’infezione da HIV

(Dati relativi al 2013,

Doc. XCVII, n. 3)

XII Affari sociali

10/2/2015

L. 519/1973,

art. 25*

Risultati dell’attività svolta dall'Istituto superiore di sanità

(Dati relativi all'anno 2013,

Doc. XXIX, n. 2)

XII Affari sociali

19/2/2015

*La legge 7 agosto 1973, n. 519, è stata abrogata dall'articolo 8, comma 1, lett. a), del decreto legislativo 28 giugno 2012, n. 106, recante riorganizzazione degli enti vigilati dal Ministero della salute, a decorrere dalla data di entrata in vigore del nuovo statuto dell'Istituto e dei regolamenti di cui all'articolo 3 dello stesso D.Lgs. 106/2012. Lo statuto dell'ISS è stato approvato con decreto interministeriale 24 aprile 2014: l'abrogazione della legge n. 519 del 1973, pertanto, si perfezionerà con l'entrata in vigore dei regolamenti di cui all'articolo 3 del D.Lgs. 106/2012, non ancora emanati.

D.L. 52/2014

art. 1, co. 2-bis

Stato di attuazione delle iniziative per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari

(Trasmessa congiuntamente al Ministro della giustizia)

(Dati aggiornati al 31 dicembre 2014,

Doc. CCXVII, n. 2)

II Giustizia

XII Affari sociali

19/2/2015



L. 234/2012,

art. 15, co. 2*

Relazione concernente la procedura d'infrazione n. 2015/0065, avviata, ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, per mancato recepimento della direttiva 2013/31/UE che modifica la direttiva 92/65/CEE per quanto riguarda le norme sanitarie che disciplinano gli scambi e le importazioni nell'Unione di cani, gatti e furetti

XII Affari sociali

XIV Politiche dell'Unione europea

24/2/2015

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che entro venti giorni dalla comunicazione alle Camere, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro per gli affari europei, delle decisioni assunte dalla Commissione europea concernenti l'avvio di una procedura d'infrazione di cui agli articoli 258 e 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il Ministro con competenza prevalente sia tenuto a trasmettere alle Camere una relazione che illustri le ragioni che hanno determinato l'inadempimento o la violazione contestati con la procedura d'infrazione di cui trattasi, indicando altresì le attività svolte e le azioni che si intende assumere ai fini della positiva soluzione della procedura stessa.






Ministero dello sviluppo economico

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 73/2014

art. 2, co. 2

Attività svolte, entità dei lavori ancora da eseguire e rendicontazione contabile delle spese sostenute in relazione all'incarico ricevuto*

(Trasmessa dal Commissario di cui all'articolo 86 della legge 27 dicembre 2002, n. 289)

(Dati aggiornati al 31 dicembre 2014, Doc. CCXIX-bis, n. 1)

VIII Ambiente

5/2/2015

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che il Commissario “ad acta” di cui all'articolo 86 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, nominato con decreto del Ministro delle attività produttive 21 febbraio 2003, per la realizzazione degli interventi di ricostruzione nei comuni di Campania, Basilicata, Puglia e Calabria colpiti dagli eventi sismici del 1980-1981, invii al Parlamento, all'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (ora soppressa) e al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con periodicità semestrale e al termine dell'incarico commissariale, un rapporto contenente la relazione sulle attività svolte e sull'entità dei lavori ancora da eseguire, nonché la rendicontazione contabile delle spese sostenute in relazione all'incarico ricevuto.



Relazioni non governative



Fonte istitutiva

Soggetto

competente

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 215/2004,

art. 8, co. 1

Autorità garante della concorrenza e del mercato

Stato delle attività di controllo e vigilanza in materia di conflitti di interesse

(Dati aggiornati al mese di dicembre 2014,

Doc. CLIII, n. 4)

I Affari costituzionali

5/2/2015

L. 212/2000,

art. 13,

co. 13-bis

Garante del contribuente della regione Piemonte

Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale

(Dati relativi al 2014)

VI Finanze

10/2/2015

L. 212/2000,

art. 13,

co. 13-bis

Garante del contribuente della regione Puglia

Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale

(Dati relativi al 2014)

VI Finanze

11/2/2015

L. 212/2000,

art. 13,

co. 13-bis

Garante del contribuente della regione Veneto

Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale

(Dati relativi al 2014)

VI Finanze

11/2/2015

L. 212/2000,

art. 13,

co. 13-bis


Garante del contribuente della regione Molise

Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale

(Dati relativi al 2014)

VI Finanze

20/2/2015




1Tomasi era già stato nominato presidente dell'Ente parco con analogo decreto ministeriale del 15 luglio 2004.

2L'art. 1 comma 515, della L. n. 147/2013, specifica che con apposite norme di attuazione si provvederà al completamento del trasferimento o della delega delle funzioni statali oggetto dell’intesa. Con tali accordi, lo Stato, la regione e le province autonome interessate devono individuare gli standard minimi di servizio e di attività che lo Stato, per ciascuna delle funzioni trasferite o delegate, si impegna a garantire sul territorio provinciale o regionale con riferimento alle funzioni i cui oneri sono sostenuti dalle province o dalla regione, nonché i parametri e le modalità per la quantificazione e l’assunzione degli oneri.

3Sempre secondo il comunicato stampa riferito nel testo, l'intesa comporterà la soppressione del Consorzio del Parco nazionale dello Stelvio e l'istituzione di un Comitato di coordinamento ed indirizzo, composto dalla regione e dalle province autonome interessate, cui sarà affidata la tutela e la gestione del Parco. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare si riserverà invece un parere vincolante sul piano del Parco, sul regolamento e sulle proposte di modifica.

4Banca d'Italia, Bollettino di vigilanza n.12, dicembre 2014, sez. XII, 1.

5La Banca d'Italia ha altresì nominato Matteo Rescigno, Alessandro Carretta e Marco D'Alberti componenti del comitato di sorveglianza. Nella riunione del 3 gennaio 2012 D'Alberti è stato nominato presidente del comitato. I riferiti provvedimenti sono stati comunicati per estratto nella G.U. n. 24 del 30 gennaio 2012.

6Banca d'Italia, Bollettino di vigilanza n. 9, settembre 2014, sez. XII, 1.

7Sulla relativa proposta di nomina avevano espresso parere favorevole la 6a Commissione (Finanze) del Senato il 19 aprile 2007 e la VI Commissione (Finanze) della Camera il 3 maggio 2007.

8Composizione prevista dall'art. 1, comma 1297, della L. n. 296/2006 (Legge finanziaria per il 2007), come modificato dall’art. 11-sexies del D.L. n. 8/2007 convertito, con modificazioni, dalla L. n. 41/2007.

9Con provvedimento del 14 aprile 2014 la Banca d'Italia ha rilasciato il nulla osta all'avvio della procedura di nomina degli organi della gestione ordinaria dell'Istituto.

10In particolare, il decreto ministeriale del 20 luglio 2009 è stato comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 27 e il 31 luglio 2009; il decreto ministeriale dell'8 ottobre 2009 è stato comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 18 e il 24 novembre 2009; il decreto ministeriale del 15 dicembre 2009 è stato comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 4 e il 27 gennaio 2010.

11Pari a 45 giorni, previsto dall’art. 3 del D.L. n. 293/1994 convertito, con modificazioni, dalla L. n. 444/1994.

12Consiglio di Stato, Sez. IV, 25 giugno 2013 (depositata il 26 settembre 2013).

13Il ricorso contro il citato decreto di nomina, inizialmente respinto dal TAR Sardegna - Cagliari, Sez. I, con sentenza n. 520/2012, era stato proposto da Massimo Deiana, il cui nominativo era stato incluso, insieme a quello di Massidda, nella lista dei candidati sottoposta al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

14I ricorsi proposti avanti alla Corte di Cassazione da Massidda, dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dalla Provincia di Cagliari sono stati respinti dalle Sezioni Unite Civili della predetta Corte, con sentenza 17 giugno – 23 dicembre 2014, n. 27341.

15Si ricorda che il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettera del 1° ottobre 2013, annunciata alla Camera ed al Senato l'8 ottobre 2013, aveva trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Riccardo Villari a presidente dell'Autorità portuale di Napoli. Su tale richiesta aveva espresso parere favorevole l'8ª Commissione (Lavori pubblici) del Senato nella seduta del 22 ottobre 2013, mentre la IX Commissione (Trasporti) della Camera aveva espresso parere contrario nella seduta del 23 ottobre 2013.

16Detto incarico è definitivamente cessato il 24 luglio 2013 al termine del periodo di prorogatio della durata di 45 giorni previsto dall’art. 3 del D.L. n. 293/1994, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 444/1994.

17Guerrieri era stato nominato per la prima volta presidente dell'Autorità portuale di Piombino con decreto ministeriale del 7 giugno 2005, notificato il 10 giugno 2005.

18La composizione del consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS è stata ridotta del trenta per cento all'atto del rinnovo dell'organo, avvenuto il 1° ottobre 2013, secondo quanto previsto dall'art. 7, comma 9, del D.L. n. 78/2010, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 122/2010. D'altra parte, a seguito dell'attribuzione all'INPS delle funzioni dei soppressi INPDAP ed ENPALS, l'art. 21, comma 6, del D.L. n. 201/2011 aveva specificamente previsto l'integrazione nel CIV dell'INPS di sei ulteriori componenti, quattro dei quali da riferirsi alle rappresentanze del CIV del soppresso INPDAP, e altri due da riferirsi invece alle rappresentanze del CIV del soppresso ENPALS, secondo quanto successivamente specificato dall'art. 1 del decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 2 aprile 2012. Per effetto delle riferite modifiche, la composizione del consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS è scesa dai 24 membri originariamente previsti dall'art. 3, comma 4, del D.Lgs. n. 479/1994, ai 22 componenti attualmente in carica.

19L'art. 7 del D.P.R. n. 76/2010 prevede tra l'altro che il presidente dell'ANVUR, eletto nel proprio ambito dal consiglio direttivo a maggioranza di due terzi degli aventi diritto, ha la rappresentanza legale dell'Agenzia, convoca e presiede le sedute del consiglio direttivo e nomina, sempre tra i componenti del consiglio direttivo, un vicepresidente che lo sostituisce nei casi di assenza o impedimento.

20La nomina di Graziosi era stata deliberata dal Consiglio dei ministri del 29 ottobre 2013, dopo che la 7ª Commissione del Senato e la VII Commissione della Camera avevano espresso, nelle rispettive sedute dell'8 e del 14 ottobre 2013, parere favorevole sulla relativa proposta di nomina.

21L'art. 8, comma 3, del D.P.R. n. 76/2010 prevede tra l'altro che "Il comitato di selezione è composto da cinque membri di alta qualificazione, designati, uno ciascuno, dal Ministro, dal Segretario generale dell'OCSE e dai Presidenti dell'Accademia dei Lincei, dell'European research council e del Consiglio nazionale degli studenti. Il comitato di selezione valuta anche le indicazioni di nominativi, con relativi curricula, fornite, sulla base di bandi ad evidenza pubblica in Italia e all'estero, dagli interessati, da istituzioni, accademie, società scientifiche, da esperti, nonché da istituzioni ed organizzazioni degli studenti e delle parti sociali. (...)".

*Si fa presente che il medesimo atto può investire la competenza di più amministrazioni e quindi essere segnalato, ai fini dell'attuazione, a più di un Ministero.

**Le risoluzioni e le mozioni vengono segnalate ai fini dell'attuazione subito dopo la loro approvazione da parte dell'Assemblea o delle Commissioni.

22Il decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 2008, n. 45, reca “Disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali”.

23Il Doc. LXXXII, n. 1 illustra dati relativi all'anno 2012.

24La legge 30 marzo 2001, n. 152 reca “Nuova disciplina per gli istituti di patronato e di assistenza sociale”.

25Il NIP, istituito il 4 aprile 2007, coordinato dal Direttore generale per le politiche previdenziali e assicurative, è composto dai funzionari in servizio presso la predetta Direzione generale in possesso della qualifica di ispettore del lavoro.

26L'articolo 29, che disciplina il collocamento fuori ruolo dei magistrati, recita: “Il collocamento fuori ruolo può essere disposto soltanto per i magistrati che abbiano svolto funzioni di istituto per almeno quattro anni.

Fermo restando il disposto di cui al quinto comma dell'articolo 2 della legge 21 dicembre 1950, n. 1018, la permanenza fuori ruolo non può avere durata superiore a tre anni consecutivi e non è consentito, dopo il triennio, un nuovo collocamento fuori ruolo se non dopo due anni di effettivo esercizio delle funzioni di istituto.

È consentito il collocamento fuori ruolo solo per lo svolgimento di funzioni giuridico-amministrative presso le amministrazioni dello Stato, ovvero enti od organismi internazionali ai sensi della legge 27 luglio 1962. n. 1114 .

In nessun caso è consentito il collocamento fuori ruolo dei magistrati oltre le 20 unità.”

27Non risultano pertanto trasmessi i dati riferiti agli anni 2010, 2011 e 2012.

28Il paragrafo 3 della parte I fornisce dati in merito ai magistrati collocati fuori ruolo.

29Il decreto-legge n. 195 reca “Disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania, per l'avvio della fase post emergenziale nel territorio della regione Abruzzo ed altre disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed alla protezione civile”.

30Le relazioni riferite all'anno 2013 riguardano le attività dei Commissari straordinari per gli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto.

Le relazioni di fine mandato sono relative ai Commissari delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto.

31I rispettivi DD.P.C.M. di nomina dei commissari prevedono che le relazioni siano presentate per il tramite del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

32Il comma 9 dell'articolo 10, secondo periodo, dispone che i Presidenti delle regioni provvedono, con cadenza almeno trimestrale, ad aggiornare i dati relativi allo stato di avanzamento degli interventi secondo modalità di inserimento in un sistema on line specificate dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

33Il Garante è scelto tra le seguenti categorie: magistrati, professori universitari di materie giuridiche ed economiche, notai, sia a riposo sia in attività di servizio; avvocati, dottori commercialisti e ragionieri collegiati, pensionati, scelti in una terna formata, per ciascuna direzione regionale delle entrate, dai rispettivi ordini di appartenenza. L'incarico ha durata quadriennale ed è rinnovabile tenendo presenti professionalità, produttività ed attività già svolta. Ai sensi del comma 6 dell'articolo 13 “Il Garante del contribuente, anche sulla base di segnalazioni inoltrate per iscritto dal contribuente o da qualsiasi altro soggetto interessato che lamenti disfunzioni, irregolarità, scorrettezze, prassi amministrative anomale o irragionevoli o qualunque altro comportamento suscettibile di incrinare il rapporto di fiducia tra cittadini e amministrazione finanziaria, rivolge richieste di documenti o chiarimenti agli uffici competenti, i quali rispondono entro trenta giorni, e attiva le procedure di autotutela nei confronti di atti amministrativi di accertamento o di riscossione notificati al contribuente. Il Garante del contribuente comunica l'esito dell'attività svolta alla direzione regionale o compartimentale o al comando di zona della Guardia di finanza competente nonché agli organi di controllo, informandone l'autore della segnalazione”.

34Non risultano trasmessi i dati relativi agli anni 2012 e 2013.

35L'articolo 113 della legge 1° aprile 1981, n. 121 (Nuovo ordinamento dell'Amministrazione della pubblica sicurezza), stabilisce: “Il Ministro dell'interno presenta annualmente al Parlamento una relazione sull'attività delle forze di polizia e sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica nel territorio nazionale”. L'articolo 17, comma 5, della legge 26 marzo 2001, n. 128, dispone che la relazione di cui all'articolo 113 della legge n. 121 del 1981 comprenda anche tutti i dati, suddivisi su base provinciale, relativi alle iniziative di cui allo stesso articolo 17, concernente la realizzazione, a livello provinciale e nei maggiori centri urbani, di piani coordinati di controllo del territorio.

36L'articolo 109 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 13 agosto 2010, n. 136), recita: “Il Ministro dell'interno riferisce, ogni sei mesi, al Parlamento sull'attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione investigativa antimafia e presenta, unitamente con la relazione di cui all'articolo 113 della legge 1° aprile 1981, n. 121, un rapporto annuale sul fenomeno della criminalità organizzata”. In attuazione dell'obbligo semestrale di cui alla prima parte dell'articolo 109, il Ministro dell'interno ha trasmesso la relazione sull'attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia (DIA) nel primo semestre 2014 (Doc LXXIV, n. 4), annunciata nella seduta dell'Assemblea del 19 gennaio 2015.

37Il decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero), all'articolo 3, comma 1, prevede che il Ministro dell'interno presenti annualmente al Parlamento una relazione sui risultati raggiunti attraverso i provvedimenti attuativi del documento programmatico, relativo alla politica dell'immigrazione e degli stranieri nel territorio dello Stato, che il medesimo comma 1 dell'articolo 3 prevede sia approvato dal Governo e trasmesso al Parlamento.

38La relazione con i dati relativi al 2012 (Doc. XXXVIII, n. 1) è stata annunciata nella seduta dell'Assemblea dell'8 gennaio 2014.

39Per completezza si ricorda che il decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province”, oltre a prevedere, al comma 3 dell'articolo 3, la predisposizione dell'analisi criminologica della violenza di genere di cui si è dato conto, introduce ulteriori obblighi. In particolare, l'articolo 5, come sostituito dalla legge di conversione, stabilisce al comma 1 che il Ministro delegato per le pari opportunità (nell'ambito del Governo Renzi la materia delle pari opportunità non è stata oggetto di delega), anche avvalendosi del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, di cui all'articolo 19, comma 3, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, elabori (con il contributo delle amministrazioni interessate, delle associazioni di donne impegnate nella lotta contro la violenza e dei centri antiviolenza), e adotti (previa intesa in sede di Conferenza unificata ai sensi del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281) un “Piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere” da predisporsi in sinergia con la nuova programmazione dell'Unione europea per il periodo 2014-2020. Il comma 3 dell'articolo 5 prevede inoltre che il Ministro delegato per le pari opportunità trasmetta annualmente alle Camere una relazione sull'attuazione del Piano.

Il comma 7 dell'articolo 5-bis del decreto-legge n. 93 del 2013 dispone infine che il Ministro delegato per le pari opportunità, sulla base delle informazioni fornite dalle regioni, presenti alle Camere, entro il 30 giugno di ogni anno, una relazione sullo stato di utilizzo delle risorse stanziate ai sensi del comma 1 dell'articolo 5-bis destinate ad azioni per i centri antiviolenza e le case rifugio, che il Ministro medesimo provvede annualmente a ripartire tra le regioni, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. In ottemperanza degli obblighi richiamati non risultano trasmesse relazioni.

40La Convenzione è stata ratificata con la legge 27 giugno 2013, n. 77.