Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento affari esteri |
Titolo: | Incontro con il Vice Ministro degli Affari esteri ellenico, responsabile per gli Affari europei, Nikos Xydakis |
Serie: | Documentazione e ricerche Numero: 256 |
Data: | 04/10/2016 |
Organi della Camera: | III-Affari esteri e comunitari |
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Camera dei deputati |
XVII LEGISLATURA |
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Documentazione e ricerche |
Incontro con il
Vice Ministro degli Affari esteri ellenico, responsabile per gli Affari
europei, Nikos Xydakis |
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n. 256 |
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4 ottobre 2016 |
Servizio responsabile: |
Servizio Studi – Dipartimento Affari esteri ( 066760-4939– * st_affari_esteri@camera.it |
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La
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File:
es0535.docx |
INDICE
SCHEDA PAESE 3
RAPPORTI PARLAMENTARI ITALIA-GRECIA 46
PROFILO BIOGRAFICO DI NIKOS XYDAKIS 55
GRECIA
Aggiornamento: 3
ottobre 2016
INDICE
Dati di base ed indicatori sociali
Nome Ufficiale: |
Repubblica
Ellenica (Grecia) |
Capitale: |
Atene
(3 milioni aggl. urb.) |
Principali città: |
Salonicco
(400.000 ab.- 900.000 aggl. urb.) Pireo
(190.000 ab.) Patrasso
(155.000 ab.). |
Superficie: |
132.020
km2 |
Popolazione: |
11.040.000
|
Aspettativa di
vita: |
78,74 |
Gruppi nazionali: |
Greci
98%, altri 2% |
Lingue: |
Greco
moderno |
Religioni: |
Cristiani
Ortodossi 98% Musulmani
1,3% Cristiani
Cattolici 0,5% Ebrei
0,2% |
Sistema legale: |
Diritto
codificato |
Forma di governo: |
Repubblica
parlamentare |
Sistema
legislativo: |
Parlamento
unicamerale (300 seggi) |
Suffragio: |
Universale,
18 anni |
Capo dello Stato: |
Prokopis
Pavlopoulos |
Capo del Governo: |
Alexis
Tsipras |
Ministro degli
Esteri: Partiti politici in
Parlamento: |
Nikos
Kotzias SYRIZA
(35,46% - 145), Nea Dimokratia (28,10% - 75), Alba Dorata (6,99% - 18), PASOK
(6,28% - 17), Kke (5,55% - 15), To Potami (4,09% - 11), Anel-Greci
Indipendenti (3,69% - 10), Unione di Centro (3,43% - 9), Unità Popolare (2,86%
- 0). |
Partecipazione a organizzazioni internazionali: |
BSEC,
CERN, FAO, ICAO, IFAD, ILO, IMO, Interpol, IOC, IOM, ITU, MINURSO, NATO,
OSCE, UNCTAD, UNESCO, UNHCR, UNIDO, UPU, WHO. |
La
storia della Grecia moderna inizia nel 1821 con la Guerra d’Indipendenza dall’Impero
ottomano che si concluse nel 1830. Con le guerre balcaniche del 1912-13, la
Grecia conquistò l’Epiro meridionale, Salonicco e Creta.
Durante la Prima guerra mondiale, dopo un periodo di neutralità, il
filo-tedesco re Costantino fu deposto e il Paese si affiancò all’Intesa. I
Trattati di Neuilly (1919) e di Sèvres (1920) le assegnarono la Tracia
occidentale e una vasta area in Asia Minore. Respinta con le armi dalla nuova
Repubblica turca guidata da Mustafa Kemal detto Atatürk, nativo di
Salonicco, e perduto ogni diritto sull’Anatolia già bizantina (Trattato di
Losanna, 1923), la Grecia conobbe un periodo di crisi e la dittatura di Metaxas
(1936-41). Occupata nel 1941 da Tedeschi ed Italiani, dopo la seconda guerra
mondiale e fino al 1949 visse un periodo di guerra civile, conclusosi con la
sconfitta delle formazioni comuniste. Al governo conservatore di Karamanlis
succedette nel 1963 quello di G. Papandreu, avversato dal nuovo re Costantino
II. La crisi che si produsse sfociò nel 1967 nella “dittatura dei colonnelli”
la cui caduta, nel 1974, fu favorita dalla crisi di Cipro e dall’intervento
turco sull’Isola. Nel 1981 la Grecia, già membro della NATO, entrò nella CEE.
Lo stesso anno la vittoria elettorale socialista portò al governo A. Papandreu.
Travolto quest’ultimo da uno scandalo politico-finanziario (1988), si ebbero
governi di coalizione fino al ritorno al potere dei socialisti nel 1993. Il
leader socialista Simitis veniva riconfermato nelle legislative dell’aprile
2000; egli promuoveva una politica di consolidamento macro-economico e di
riforme strutturali, indispensabile per la partecipazione all’Unione Economica
e Monetaria, concretizzatasi nel 2001 con l’ingresso nell’Euro.
Gli
anni tra il 2007 e il 2015 sono stati caratterizzati dal dominio dei due grandi
partiti tradizionali Nea Democratia (centro-destra) e PASOK (socialista). Il
partito di centro-destra ha governato dal 2007 al 2009, con Karamanlis Primo
Ministro; il PASOK di George Papandreou dal 2009 al 2012.
Le
elezioni del 17 giugno 2012, se da una parte hanno sancito la vittoria di Neo Democratia, hanno
visto anche una netta affermazione della sinistra radicale di SYRIZA, il netto
indebolimento del PASOK e l’inquietante ingresso dei neonazisti di Alba Dorata.
Le
elezioni del 25 gennaio 2015 hanno segnato la vittoria di SYRIZA, con un
margine che le ha quasi consentito di ottenere la maggioranza assoluta dei
seggi in Parlamento. Un accordo con i Greci Indipendenti hanno consentito a
Tsipras di ottenere dall’allora Presidente Papoulias il mandato per formare il
governo. Il Primo Ministro si è dimesso il 20 agosto, dopo l’irreparabile
rottura con la componente di sinistra del proprio partito. Il 20 settembre
scorso si sono tenute le elezioni politiche anticipate, che hanno segnato la
riconferma di Tsipras.
La Grecia è una
Repubblica parlamentare unicamerale, basata sulla Costituzione del 1975 e sul
successivo emendamento del 1986.
Il Capo dello Stato viene designato con
mandato quinquennale dal Parlamento. Qualora il Parlamento non raggiunga la
maggioranza qualificata prevista sono indette nuove elezioni ed il Presidente
può essere eletto a maggioranza semplice dal nuovo Parlamento. Fra i poteri del
Presidente: designazione del Primo Ministro, rinvio di un provvedimento al
Parlamento per il riesame, scioglimento del Parlamento nel caso di due
successive dimissioni del Governo o di due successivi voti di sfiducia.
Il 18 febbraio 2015
è stato eletto come nuovo Presidente della Repubblica Prokopis Pavlopoulos,
appartenente al partito Nea Dimokratia e insediatosi il 13 marzo 2015. Pavlopoulos
succede a Karolos Papoulias (eletto per la prima volta nel 2005 e confermato nel mandato nel 2010).
Il Parlamento (Βoυλή -
“Voulì”) è composto da 300 membri, eletti per quattro anni. Dal 1993 è in
vigore un sistema proporzionale integrato da un consistente premio di
maggioranza, con una soglia di sbarramento del 3%.
Il Primo Ministro è designato dal
Presidente della Repubblica, che tuttavia non dispone di margini di
discrezionalità, dato che l’incarico deve essere affidato al leader del partito
di maggioranza. Eccezionalmente il Governo può chiedere l’indizione di nuove
elezioni, motivando la richiesta con la necessità di conseguire unità di
indirizzo su questioni nazionali di importanza prioritaria e di urgentissima
trattazione. In tal caso, il Presidente della Repubblica, accertata la
sussistenza delle condizioni, è tenuto a procedere allo scioglimento del
Parlamento.
SVILUPPI RECENTI
1.
Gli sviluppi politici degli ultimi anni in Grecia si sono strettamente
intrecciati con le conseguenze della disastrosa crisi economica che ha
investito il paese e con i rapporti con i creditori internazionali, UE e FMI in
primis. Nonostante gli indubbi successi nei negoziati e nella stabilizzazione
delle finanze pubbliche elleniche con la concessione di ingenti prestiti, i
timori per un nuovo peggioramento delle condizioni politiche ed economiche ad
Atene permangono.
2.
La storia recedente del Paese è stata segnata dalle elezioni del 25 gennaio
2015 che hanno consentito, per la prima volta nella storia repubblicana greca,
a un partito della sinistra radicale di vincere le elezioni. Un vantaggio di
oltre otto punti percentuali su Nea Demokratia ed un accordo con il partito dei
Greci Indipendenti hanno consentito ad Alexis Tsipras di ottenere il mandato
per il nuovo governo e il voto di fiducia del Parlamento il successivo 5
febbraio.
Tsipras ha mostrato piena consapevolezza
della difficoltà di dover far accettare
un eventuale accordo con i creditori internazionali all’ala più massimalista di
SYRIZA. In quest’ottica si spiega il referendum indetto il 5 luglio 2015
sulla proposta presentata dai creditori internazionali durante l’Eurogruppo
straordinario del 25 giugno 2015 (estensione per ulteriori cinque mesi del
programma di assistenza finanziaria in scadenza il 30 giugno), che ha visto la
vittoria con il 61,3%, del “no” appoggiato da Tsipras (affluenza alle urne del 62,5%). All’indomani del
referendum il Ministro delle Finanze Varoufakis si è dimesso, lasciando il suo
posto al Capo negoziatore con la “troika” Tsakalotos.
Il successivo 12
luglio a Bruxelles, nell’ambito di un drammatico Consiglio europeo, sono state
raggiunte delle intese approvate dal Parlamento greco a grande maggioranza il 16 luglio (interventi significativi IVA,
pressione fiscale, pre-pensionamenti anticipati e indipendenza dell’ente
nazionale di statistica).
Il
lungo e a tratti caotico dibattito parlamentare ha però sancito la crisi di SYRIZA,
con 39 parlamentari su 149 che hanno fatto mancare il proprio sostegno,
portando ad un rimpasto di governo. Un nuovo Governo Tsipras ha quindi giurato il 18 luglio escludendo i
dissidenti di SYRIZA. Il secondo
pacchetto di riforme sulla riforma del codice civile e il recepimento della
direttiva europea sulla risoluzione delle banche (cd. “bail-in”) è stato
approvato con i voti favorevoli di 123 deputati di SYRIZA, 13 Greci
Indipendenti e ND, PASOK e “To potami”.
3.
La convocazione di elezioni politiche
anticipate il 20 settembre 2015 è stata la diretta conseguenza della
decisione di Tsipras di rassegnare le dimissioni il 20 agosto. Obiettivo del
Premier quello di ottenere dalle urne un mandato forte per poter affrontare il
difficile compito di realizzare il programma di riforme. La scelta di Tsipras
si è rivelata vincente e il voto lo ha
riconfermato alla guida del Paese.
Il 17 ottobre 2015
il Parlamento ha approvato il maxi
decreto per introdurre la maggior parte delle 49 azioni necessarie per la
concessione della tranche di 2 miliardi del prestito alla Grecia da parte dei
creditori internazionali. Tra le misure più impopolari, il graduale aumento dell’età pensionabile a 67 anni entro il 2022, il
taglio del 10% delle pensioni di chi ne ha già usufruito prima di avere
raggiunto i 67 anni e la parificazione del settore pubblico a quello privato. Sono
stati introdotti aumenti della tassa sui
redditi da locazione di immobili e una forte stretta sulla legislazione in materia di evasione ed
elusione fiscale. Per quanto riguarda infine le liberalizzazioni, è stata sancita la liberalizzazione del mercato
del gas al di fuori delle regioni di Attica, Salonicco e Tessaglia, a cui è
seguita il 27 ottobre la legge per la regolamentazione della concessione delle licenze televisive in
digitale terrestre: tale riforma è tanto più significativa perché
contrasta l’oligarchia che ha pilotato finora l’informazione ed il trattamento
di favore riservato alle emittenti private da parte di banche ed istituzioni di
controllo.
Nuova tappa delle
riforme targate UE è stata l’approvazione della legge sulla ricapitalizzazione delle banche il 31
ottobre. In effetti, già a fine novembre le quattro banche sistemiche greche
hanno in gran parte completato la prima fase di ricapitalizzazione. Complessivamente i quattro istituti di
credito sono stati rafforzati con circa 13,7 miliardi di euro, di cui circa 8
sono stati raccolti dal settore privato.
4. Il 10 gennaio
2016 Kyriakos Mitsotakis è stato eletto
Presidente di Nea Demokratia superando al ballottaggio il Presidente
uscente Vanghelis Meimarakis.
Mitsotakis
rappresenta l’ala riformista e liberale di Nea Demokratia, oltre che essere
esponente di una delle famiglie che ha segnato la storia del partito. Già
Ministro della Riforma Amministrativa dal 2013 al 2014, si è distinto per l’efficacia
e la tenacia con cui ha affrontato uno dei capitoli più spinosi del piano di
riforme avviate da Samaras. Con la vittoria di Meimarakis è uscita sconfitta la
dirigenza storica di ND, compreso Costas Karamanlis, Primo Ministro dal 2004 al
2009, nipote del fondatore del partito, che si è speso molto a sostegno di
Meimarakis.
Il 28 febbraio il
Congresso Nazionale di To Potami ha
confermato, con l’80% dei voti a favore, il Segretario uscente Stavros Theodorakis. Il partito resterà
autonomo, ma contemporaneamente si aprirà al dialogo con altri partiti quali Pasok
e Nea Dimokratia. Tuttavia la crisi del movimento, che ha preso piede a seguito
del crollo di consensi delle ultime elezioni, ha creato diverse correnti
secessioniste all’interno del gruppo parlamentare.
5. La nuova legge sullo sviluppo, approvata il 16
giugno 2016, introduce un pacchetto di misure per uno stimolo dell’economia da
circa 80 miliardi. Saranno disponibili circa 3,6 miliardi di euro di nuovi
fondi, dei quali 2,6 saranno destinati al finanziamento dei programmi di
investimento approvati con leggi precedenti. Sono poi previsti investimenti
pubblici a valere sul National Strategic Reference Framework per circa 20
miliardi, mentre altri 20 miliardi proverranno da imprese private, prestiti
bancari e mezzi di finanziamento della BEI. Inoltre, il Governo ha facilitato
le procedure per avviare una nuova attività imprenditoriale ed ha incluso 42
progetti ritenuti maturi nel piano Juncker.
Si fanno infine più insistenti le voci relative all’allentamento, in
autunno, dei controlli sui movimenti di capitale in vigore dal giugno 2015,
misura che consentirebbe di dare ulteriore stimolo all’economia, normalizzando
le attività finanziarie elleniche
6. Si assiste negli
ultimi mesi ad un certo deterioramento
dell’immagine del Primo Ministro Tsipras (da un recente sondaggio è emerso
che solo un greco su cento ritiene il Governo capace di far uscire il paese
dalla crisi), mentre i sondaggi registrano un vantaggio di Nea Demokratia su
Syriza. Il 27 settembre scorso è stato
varato con 152 voti su 300 il maxi-decreto contenente le rimanenti “prior
actions” da adottare per la conclusione della prima review sull’applicazione
memorandum con i creditori. La misura più importante e discussa riguarda il
trasferimento delle rimanenti società pubbliche al nuovo Fondo per le
privatizzazioni: la Società delle Infrastrutture Immobiliari Demaniali KTIP
S.P.A.; la Hellenic Vehicle Industry (ELBO); Attiko Metro S.A. (metropolitana);
la Public Power Corporation (DEI) e le Società di gestione delle acque di Atene
e Salonicco (EYDAP e EYATH). Queste ultime sono state oggetto delle forti
frizioni nella compagine governativa, scongiurate poi dall’inserimento di un
emendamento che rimanda al rispetto delle norme costituzionali ed alla
giurisprudenza consolidata in materia di tutela dell’interesse pubblico e dei
beni pubblici, come l’acqua. Manifestazioni di piazza si sono tenute ad Atene a
questo proposito. Il maxi-decreto comprende anche altre misure nei settori
energetico, ferroviario, diritto del lavoro, sociale e previdenziale.
7. Il Governo Tsipras
si trova sotto una crescente pressione anche per la recente asta sulla
concessione delle frequenze TV, con accuse di corruzione al Governo, collegate all’affaire
Attika Bank (istituto di credito non sistemico, il cui azionariato
appartiene in maggioranza all’Unione degli Ingegneri Civili ellenici, considerata
vicina all’Esecutivo SYRIZA). Tale istituto, come emerge da un recente studio
della Banca di Grecia, avrebbe emesso negli ultimi anni prestiti a condizioni
non giustificate al costruttore Kalogritsas, anch’esso vicino al partito di
governo (in particolare, si dice, ai Ministri Pappas e Spirtzis). L’imprenditore,
recente vincitore di una delle quattro frequenze TV proprio con una lettera di
garanzia di tale banca, si è poi autonomamente ritirato dalla procedura non
liquidando entro la scadenza prevista la prima rata della cifra offerta. A
questo si somma il contrasto col Governatore della Banca di Grecia Stournaras
(ex Ministro delle Finanze) sullo stesso dossier, che aveva recentemente
bloccato le nomine governative nel “board of directors” della banca, congelando
anche l’emissione di nuovi prestiti e minacciando nelle more di indicare un
amministratore ad interim. I nuovi
dirigenti di espressione governativa, infatti, non avrebbero soddisfatto i
requisiti necessari recentemente resi più severi dalla BdG in accordo con il Single supervisory mechanism (SSM) e la
BCE.
8. il complesso
scenario descritto viene reso ancora più problematico dalla questione dei flussi migratori, con circa 856.000
migranti giunti nel 2015 dalla Turchia per poi riversarsi lungo la rotta
balcanica (contro i 153.000 giunti in Italia). Nei primi mesi del 2016 la
situazione è stata molto critica, con 74.700 arrivi dalla Turchia a metà
febbraio. Per velocizzare la risposta all’emergenza e contrastare le deficienze
imputatele dall’UE, la Grecia ha reagito affidando all’esercito la
realizzazione degli hotspot.
Atene ha inoltre
sostenuto “come un male necessario” le intese UE-Turchia per far fronte
all’emergenza migratoria, entrate in vigore dal 1° aprile scorso, che hanno
avuto come prima conseguenza una netta riduzione degli arrivi (secondo i dati
diffusi dal Governo ellenico, la media si starebbe attestando intorno ai 110
nuovi ingressi al giorno).
Le isole
maggiormente sotto pressione rimangono Lesbo, Chio, Samo e Coo (Lero, inserita
tra le c.d. “isole hotspot”, à stata
interessata da meno di 50 arrivi al mese). Per quanto concerne i rientri
volontari, ne sono stati effettuati 40 in agosto e 98 in settembre. Guardando
alle relocation (4.134 al 21.09.16
sul target di 66.400), permane la necessità di incrementare i numeri, sebbene
si possano segnalare anche alcuni segnali positivi, quali: la compressione dei
tempi di trattazione delle pratiche, l'aumento dei trasferimenti verso la
Germania e la disponibilità ad accogliere fornita da Svizzera, Liechtenstein e
Norvegia.
Con numeri simili a
quelli recentemente registrati, Atene considera la situazione gestibile, ma il
problema del sovraffollamento nelle isole si sta facendo sempre più pressante. Il
Ministero dell’Istruzione ellenico ha da parte sua annunciato una serie di misure
intraprese per garantire l’accesso all’educazione ai giovani rifugiati, che
costituiscono la componente maggioritaria sul totale della popolazione
registrata (nello specifico, tra i siriani la percentuale di bambini è del 47%,
tra gli afghani è del 46%, tra gli iracheni è del 52%).
Indicatori economici a confronto Italia – Grecia
|
ITALIA |
GRECIA |
||||||
2013 |
2014 |
2015 |
2016 (prev.) |
2013 |
2014 |
2015 |
2016 (prev.) |
|
PIL
|
1.609 |
1.616 |
1.635 |
1.675 |
180.4 |
177.6 |
176 |
175.1 |
Variazione
del PIL (%) |
-1,7 |
-
0,3 |
0,8 |
1,1 |
-3,2 |
0,7 |
-0,2 |
-0,3 |
PIL
pro capite (in €) |
26.531 |
26.581 |
26.847 |
27.418 |
16.450 |
16.301 |
16.211 |
16.122 |
Deficit/PIL
(%) |
-2,9 |
-3,0 |
- 2,6 |
-2,4 |
-13,0 |
-3,6 |
-7,2 |
-3,1 |
Debito
pubblico/PIL (%) |
128,8 |
132,5 |
132,7 |
132,7 |
177,7 |
180,1 |
176,9 |
182,8 |
Tasso
di disoccupazione (%) |
12,1 |
12,7 |
11,9 |
11,4 |
27,5 |
26,5 |
24,9 |
24,7 |
Tasso
di disoccupazione giovanile (%) |
40,0 |
42,7 |
40,3 |
36,7 |
57,4 |
50,6 |
49,0 |
50,4 (marzo) |
Tasso
di inflazione (%) |
1,3 |
0,2 |
0,1 |
0,2 |
-0,9 |
-1,4 |
-1,1 |
-0,3 |
Fonti:
Commissione Europea, Istat, El.Stat. (Istituto Nazionale di statistica
ellenico).
SITUAZIONE
ECONOMICA
1.
L’economia dall’inizio della crisi
1.
Le origini della “crisi greca” risalgono ad oltre un decennio fa. La rapida
crescita greca degli anni ‘90-2000 si è bruscamente interrotta nel 2009, quando
la crisi economica internazionale (insieme a problemi strutturali, una politica
di bilancio “dissennata” e una struttura produttiva scarsamente competitiva) ha
fatto entrare il sistema ellenico in una gravissima impasse
economico-finanziaria, che si è riflessa nel rialzo del tasso di interesse dei
titoli del debito sovrano e in una
crescente difficoltà per Atene a vendere titoli sulle piazze mondiali.
Nel
corso degli ultimi 6 anni, il prodotto interno lordo si è ridotto di più del
30%, il reddito disponibile delle famiglie è crollato del 27%, a causa
dell’impennarsi della disoccupazione, che si attesta stabilmente al di sopra
del 25%, dei tagli nei salari sia pubblici che privati e della riduzione del 22% delle pensioni. A
questi dati si aggiunge il crollo del 47% dei redditi da capitale. Tale quadro
influisce naturalmente sui consumi delle famiglie, anch’essi crollati del 22%
nello stesso periodo di riferimento.
Nel
2014, le persone considerate a rischio di esclusione sociale hanno raggiunto il
37.6% della popolazione. Tra queste, 26% sono considerate a rischio povertà. Se
non vengono considerati i redditi da pensione, tale cifra raggiunge il 52,2% .
Le
proporzioni della crisi sono state tra l’altro accentuate anche da fattori di
carattere finanziario. Il settore bancario nazionale è stato infatti
pesantemente colpito dall’effetto combinato prodotto sulla propria situazione
patrimoniale dall’haircut sui titoli del debito pubblico e dall’incremento
delle sofferenze. Ciò si è tradotto in una progressiva azione di
"deleveraging" che si è rivelata sinora di difficile contrasto e che
ha finito per amplificare ancor più le dimensioni della crisi. Le prospettive
per l’economia sono incerte e strettamente collegate agli esiti dei negoziati
in corso con i creditori internazionali.
2. L’intervento
dell’Europa
L’attuale
piano di salvataggio triennale varato il 19 agosto 2015 (2015-2018), per un
valore complessivo di 86 mld euro, segue quelli del maggio 2010 (73 mld) e del
marzo 2012 (154 mld). L’esborso delle diverse tranche di finanziamento è
subordinato alla realizzazione di un imponente pacchetto di misure di bonifica
del quadro macroeconomico greco, attraverso interventi di risanamento e
razionalizzazione in ambiti quali il sistema fiscale, la previdenza sociale, il
settore finanziario e bancario, nonché con la promozione di liberalizzazioni e
privatizzazioni.
Il
Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) - unico creditore per questo terzo piano
- ha concesso alla Grecia ad agosto 2015 una prima sub-tranche di 13 mld, che ha consentito ad Atene di far fronte ai
propri debiti in scadenza. Ulteriori 3 mld sono stati erogati nei mesi
successivi (2 mld a fine novembre e 1 mld a fine dicembre), dopo che l’Eurogruppo
ha valutato favorevolmente le azioni del governo ellenico nell’adozione dei due
set di misure prioritarie individuate nel piano. Preso atto anche del positivo
completamento del processo di ricapitalizzazione delle banche greche, nel
dicembre 2015 sono stati messi a disposizione del Fondo ellenico di stabilità
finanziaria (HFSF) 10 mld destinati a dare ulteriore respiro al settore
bancario (fondi peraltro da sbloccare “caso per caso”, a seconda delle
necessità dei diversi istituti di credito, e di cui risultano finora utilizzati
5,4 mld).
Conclusa
così l’erogazione della prima tranche di aiuti (in totale 26 mld), è iniziato
il riesame dell’attuazione del programma di riforme richiamato nel piano, il
cui esito sarà determinante per la concessione di altri finanziamenti da parte
del MES, nonché per avviare la discussione su possibili misure di
alleggerimento del debito e per valutare la possibilità di un nuovo intervento
di sostegno da parte del Fondo Monetario Internazionale.
Sotto
la lente delle Istituzioni sono settori molto sensibili per le autorità greche,
quali riforma delle pensioni e del fisco, ma la positiva conclusione dell’esercizio
e del successivo negoziato con i creditori è urgente e indispensabile a
guadagnare la liquidità necessaria a far fronte ai prossimi debiti in scadenza
(a partire dai 3,5 mld che la Grecia dovrà restituire alla BCE a luglio) e scongiurare
così nuovamente il rischio di default.
A
fronte di una spesa per le pensioni giudicata ancora troppo elevata, Tsipras ha
escluso l’ipotesi di ulteriori tagli dopo quelli dell’ottobre del 2015 (-10%
per i pensionati di età inferiore ai 67 anni). Quasi la metà delle famiglie
greche dipenderebbe, infatti, da una pensione quale unica fonte di reddito, per
cui ulteriori sforbiciate non potrebbero che ridurre il loro potere d’acquisto,
con evidenti effetti depressivi.
Sul
fronte del bilancio, la legge finanziaria 2016 ha previsto misure di politica
fiscale per circa 5,7 mld, che dovrebbero garantire, secondo le stime greche,
un avanzo primario pari allo 0,52% a fine 2016 (coerente co l’obiettivo fissato
dal MES). I creditori, però, mettono in discussione l’efficacia delle misure
proposte, giudicate inadeguate a colmare il "fiscal gap" greco,
stimato intorno al 3% del PIL.
Pesano
sul quadro generale anche il nodo dei “non performing loans”, che scoraggiano
le banche a finanziare l’economia reale, e i ritardi nel programma di
privatizzazioni: mentre non è ancora stato istituito il previsto “fondo
indipendente” di gestione, le operazioni sin qui concluse (tra cui quella sul
porto del Pireo) e quelle in itinere dovrebbero fruttare non più di 3 mld, cifra
ben lontana dagli obiettivi fissati dal piano di salvataggio del MES, che
prefigurava dismissioni per 50 mld.
L’esito
positivo della valutazione dei creditori sulla performance greca è quindi tutt’altro
che scontato, ed il negoziato per l’erogazione di altre tranche di
finanziamento (in prima battuta, 5 mld) si profila non facile. In tale cornice
torna ad inserirsi il noto contrasto tra la posizione tedesca e quella del FMI,
che hanno visioni molto distanti sulle iniziative di salvataggio della Grecia.
Mentre per Berlino non è ipotizzabile un taglio del debito greco (solo pochi
giorni or sono la Cancelliera Merkel è tornata a ribadire che tale misura “non
è legalmente possibile nell’Eurozona”), il Fondo - oggi non coinvolto nel
piano, fin qui interamente a carico del MES - sembra deciso a non entrare in
scena se non dopo una rimodulazione che renda il debito stesso realisticamente
sostenibile. D’altra parte proprio la Germania è tra i più convinti sostenitori
della necessità di un coinvolgimento del FMI anche in questo contesto, per la
“garanzia di neutralità contabile” dell’esercizio che l’istituzione
internazionale offre.
Nel
corso dell’Eurogruppo informale del 9 maggio 2016 sono state accolte con favore
le misure adottate dal Parlamento greco l’8 maggio, e per la prima volta si è
affrontato il problema della sostenibilità del debito greco, con l’analisi di proposte
sulla ristrutturazione del debito in tre fasi.
Il
successivo Eurogruppo del 24 maggio ha deliberato l’esborso di una nuova
tornata di aiuti da 10,3 miliardi, in due tranche da 7,5 (a giugno) e 2,8
miliardi (dopo l’estate), condizionata all’approvazione di alcuni emendamenti
alle leggi di riforma recentemente votate dal Parlamento ellenico. Quanto alla
questione del debito, è stata prefigurata una soluzione "diluita",
che prevede misure di alleggerimento nel breve periodo, nel medio (a metà del
2018) e nel lungo termine (dopo il 2018). Apparentemente gli obiettivi sull’avanzo
primario saranno rivisti nel 2018, dove sono previste anche ulteriori misure di
alleggerimento del debito.
Nel
luglio 2016 il Commissario Europeo per gli Affari Economici e Finanziari,
Moscovici, si è recato in missione in Grecia e ha osservato che il Paese ha
fatto molta strada negli ultimi anni per uscire dalla crisi economica e
riconquistare la fiducia dei mercati. Oggi non si parla più di Grexit, ma dei
successi del governo greco e del popolo greco, nell’attuazione delle riforme,
che hanno generato importanti risultati nell’economia reale. Per quanto
riguarda la richiesta ellenica di revisione dell’obiettivo di avanzo primario
dopo il 2019, attualmente fissato al 3,5 per cento del PIL, Moscovici ha detto
che l’argomento sarà affrontato compiutamente durante il negoziato che si
svolgerà in autunno. Il Commissario Europeo ha rivolto particolare attenzione
al processo di privatizzazioni e liberalizzazione del mercato del lavoro
dichiarando che tutti i Paesi che hanno aperto i loro mercati ne hanno tratto
evidenti benefici economici.
3. Ultimi sviluppi
A
fronte dei tagli a stipendi pubblici e pensioni, necessari a centrare gli
obiettivi di risanamento imposti dal piano di salvataggio europeo, le aliquote
fiscali sono aumentate, con misure anti-evasione più severe, mentre, nonostante
il buon andamento del turismo, l’economia greca continua a contrarsi, la
disoccupazione a crescere e le entrate delle famiglie a ridursi, con effetti
depressivi sulla domanda interna.
In
questo contesto, l’Eurogruppo del 9 settembre 2016 ha esaminato lo stato di
attuazione del programma di aggiustamento, giungendo alla conclusione che sono
necessari ulteriori sforzi da parte del Governo di Atene quale presupposto per
l’esborso dei 2,8 mld di euro che concludono la seconda tranche di
finanziamenti (degli 86 mld complessivi del piano, la Grecia ha sin qui
ricevuto una prima tranche di 13 mld ad agosto 2015 e si è vista accordare una
seconda tranche di 10,3 mld a giugno 2016, di cui ha però sin qui
effettivamente ricevuto solo 7,5 mld). In particolare, l’Eurogruppo ritiene che
passi avanti siano ancora necessari in materia di privatizzazioni,
liberalizzazioni del settore energetico, riforme delle pensioni e del mercato
del lavoro, onde chiudere definitivamente la prima missione revisione e avviare
la seconda, all’esito della quale dovrebbe essere erogata una nuova tranche di
aiuti per 6,1 mld.
Il
Fondo Monetario Internazionale ha sempre ritenuto troppo ottimistiche le
analisi economiche alla base del piano e, di conseguenza, troppo ambiziosi gli
obiettivi di rigore fiscale imposti alla Grecia. Il dato più critico resta
quello dell’avanzo primario, che dovrebbe raggiungere il 3,5% del PIL nel 2018
e che Atene vorrebbe abbassare almeno al 2%.
A
novembre 2016 è prevista la valutazione sulla sostenibilità del debito greco
annunciata durante la riunione dell’Eurogruppo del 29 maggio, a seguito della
quale il Consiglio Esecutivo sarà chiamato ad assumere la decisione circa l’adesione
al programma di salvataggio, decisione su cui rischiano di gravare la fragilità
del quadro macroeconomico greco e l’assenza di prospettive di haircut del debito da parte dei
creditori europei.
4. Lo stato delle
finanze ellenico
Anche dopo l’approvazione
del terzo piano di salvataggio, la situazione in cui versa l’economia greca
continua a gettare grosse ombre sulle prospettive future del Paese. Secondo le
stime della Commissione Europea, il debito pubblico dovrebbe passare dal 182,8%
della fine del 2016 al 178,8% del 2017, prima che si ponga su una lenta
traiettoria di discesa (nel 2019 è stimato ancora sopra il 180%).
Le prospettive di
crescita restano molto modeste (con un ritorno al segno positivo solo nel
2017), ma allo stesso tempo vengono imposti fin da subito ad Atene ambiziosi
target di avanzo primario, che dovrà raggiungere con una serie di misure di
alto impatto da adottare con urgenza (riforma dell’IVA e del sistema
pensionistico, lotta all’evasione fiscale e riforma dell’amministrazione delle
finanze pubbliche). Già ad ottobre 2016 la Grecia dovrà predisporre misure
strutturali credibili da attuare entro il 2017 che rendano lo 0,75% del PIL.
Resta infine tutta da verificare la fattibilità dell’ingente piano di
privatizzazioni, anch’esso atteso per l’autunno, che dovrebbe vedere operativo
entro la fine dell’anno un fondo capace di raccogliere i 50 miliardi di asset
richiesti.
La Finanziaria 2016 ha previsto interventi
complessivi per 6,4 miliardi di euro per il 2015 e il 2016. La disoccupazione è
data in aumento al 25,8% per il 2016. Il debito si prevede che raggiunga il
187,8% del PIL nel 2016, rispetto al 180,2% del 2015. Nella Legge, le misure
derivanti da tagli della spesa ed aumento dell’imposizione ammontano a circa
5,7 miliardi di euro, di cui 1,5 andrà raccolto entro la fine dell’anno. Gli
introiti attesi dalle privatizzazioni, in diminuzione, ammontano a circa 3
miliardi di euro (a fronte dei 50 miliardi immaginati a Bruxelles). Le
previsioni formulate dicono che il 2015 verrà chiuso con un deficit primario
pari allo 0,24% del PIL, mentre per il 2016 è previsto un avanzo primario dello
0,52% del PIL. L’economia calerà dello 0,7% nel prossimo anno, dopo una
crescita zero nel 2015 (risultato decisamente migliore rispetto alle stime di
-2,5%, dovute all’introduzione dei controlli sui capitali lo scorso giugno).
5. Programma di privatizzazioni
Aeroporti regionali. Il 14 dicembre 2015 il Fondo per le privatizzazioni
ellenico (HRADF) ha firmato con la Fraport, società del Consorzio tedesco Slentel, in partnership con il gruppo greco
Copelouzos, un contratto di concessione per l’ammodernamento, la manutenzione e
la gestione di 14 aeroporti regionali. L’operazione si è conclusa sulla base di
un esborso anticipato di 1,23 miliardi di euro da parte della società tedesca
ed un pagamento annuale di 22,9 milioni come contropartita della concessione
quarantennale.
Porto del Pireo. Il Gruppo cinese
Cosco si è aggiudicato la gara per il controllo e la gestione del porto per
368,5 milioni, impegnandosi a realizzare sostanziosi investimenti in nuovi
impianti e a pagare un canone annuo allo Stato. La privatizzazione costituisce
un pilastro del programma di dismissioni elaborato con i creditori nell’ambito
del terzo piano di salvataggio. Al fine di superare la persistente opposizione
delle frange di estrema sinistra di Syriza, tra cui i sindaci di Pireo e dei
comuni circostanti, l’operazione verrà divisa in due parti: Cosco acquisirà il
51 per cento della OLP alla firma del contratto ed il restante 15,7 per cento
nel mese di gennaio 2021, a condizione di aver completato il programma di
investimenti concordato, che impegna la compagnia cinese ad un esborso di
almeno 350 milioni nel corso dei prossimi 10 anni per interventi migliorativi
al porto ed alle infrastrutture collegate. I progetti già concordati
comprendono la costruzione di un terminal per navi da crociera e lo sviluppo di
impianti di rimessaggio e riparazione.
TRAIN - OSE (compagnia ferroviaria pubblica greca). Il Consiglio d’Amministrazione dell’HRADF, riunitosi
il 20 gennaio scorso, ha deciso di annullare la precedente gara e bandirne una
nuova per la vendita del 100% della TRAIN - OSE. L’obiettivo è di attirare un
maggiore interesse dagli investitori per la compagnia ferroviaria ellenica, che
finora opera come unico fornitore di servizi ferroviari in Grecia. I principali
soggetti che avevano espresso interesse nel corso del 2015, senza però
presentare offerte vincolanti per l’acquisizione - sono stati le Ferrovie
Francesi SNCF, un consorzio privato romeno-statunitense ed, anche in questo
caso, le ferrovie russe (RZD) - le quali tuttavia, già verso la fine dello
scorso anno, avevano manifestato l’intenzione di volersi ritirare dalla gara.
Recenti dichiarazioni del Vice Ministro degli Esteri Mardas sembrano
prefigurare un ritrovato interesse da parte russa, a seguito di quanto
concordato nel corso dell’incontro tenutosi a Sochi nel Novembre 2015.
ADMIE (società di trasmissione di energia elettrica). Sempre nel mese di dicembre, il governo ha raggiunto
un accordo con i creditori per la privatizzazione di ADMIE. La prima fase
prevede la scissione dalla Public Power Corporation (PPC). Lo Stato
conserverebbe una quota di maggioranza del 51%, mentre il 29% sarebbe messo sul
mercato ed il restante 20% sarebbe riservato ad un investitore strategico. Nell’ambito
di questo scenario, sono in corso contatti tra Terna e le competenti Autorità
greche per approfondire i termini dell’operazione.
Complesso alberghiero ASTIR Vouliagmenis. Il HRADF ha annunciato la firma, nel dicembre 2015, di
un accordo con il Fondo immobiliare Jermyn Street Real Estate (che
rappresenterebbe investitori provenienti dalla Turchia, Abu Dhabi, Dubai,
Kuwait ed altri Emirati) che si sarebbe impegnato a presentare un nuovo piano di
investimento pari a 400 milioni di euro (di cui solo 100 saranno a proprio
carico, mentre i restanti saranno investiti dalla National Bank of Greece, che possiede circa l’85% del resort),
assicurando che sarà conforme al parere espresso dal Consiglio di Stato
ellenico. L’intero processo di privatizzazione dovrebbe essere completato nel
primo semestre del 2016.
Settore televisivo. Nel mese di settembre 2016 si è conclusa la gara per l’acquisizione
delle 4 licenze TV private messe a disposizione dal Governo, per la quale erano
state presentate 11 offerte, di cui 8 ammesse. Si sono aggiudicati le frequenze
disponibili due canali già esistenti, Skai e Ant1 (Antenna TV) e due nuovi
gruppi di proprietà di noti uomini d’affari greci: Yiannis Kalogritsas
(costruttore, vicino a Syriza) e Vangelis Marinakis (armatore, molto discusso
proprietario dell’Olympiacos di calcio, sotto inchiesta per frode sportiva). I
vincitori verranno sottoposti nel corso delle prossime settimane alla verifica
del possesso di tutti i requisiti previsti per l’aggiudicazione e la procedura
si dovrebbe concludere in circa 30 giorni. Sono invece rimasti esclusi alcuni famosi
gruppi televisivi ellenici, come Mega TV (che non aveva raggiunto i
prerequisiti per essere ammessa alla gara, a causa del forte indebitamento),
Alpha e Star.
La regolamentazione
del settore - che dall’emergere delle TV private (verso la fine degli anni ‘80)
ad oggi non era mai stato oggetto di nessuna asta per le licenze - è un segnale
incoraggiante verso il miglioramento del clima economico in Grecia. Si tratta
di un passo importante dal punto di vista sia dell’allineamento alla normativa
UE, sia della produzione e diffusione dei contenuti informativi con criteri di
trasparenza e controllo.
6. Investimenti Diretti Esteri
Il
mercato ellenico a partire dagli anni ‘90 si era proposto come tramite verso le
economie emergenti delle regioni limitrofe (dai Balcani al Caucaso) ed ha
attirato l’attenzione di capitali europei, americani e giapponesi.
Con la crisi, si è
assistito ad una drastica riduzione dei capitali stranieri, che hanno conosciuto
il valore minimo nel 2012, con un importo pari a 1.740 milioni di dollari. Secondo
i dati EIU e Unctad, gli investimenti esteri sono ammontati a 2.818 milioni di
dollari nel 2013, e 2.172 nel 2014; per il 2015 si stimano 1.092 milioni di
dollari di investimenti in entrata. Più ottimistici i dati della Banca di Grecia,
che indica in 2,6 miliardi di euro l’ammontare degli investimenti esteri
nel 2014.
Può essere
interessante considerare i seguenti grafici, ripresi dal sito di Enterprise
Greece e basati su dati forniti dalla Banca di Grecia, relativi all’ammontare e
alla provenienza degli investimenti esteri in Grecia nel periodo pre-crisi e in
quello successivo.
Ammontare
IDE in Grecia dal 2004 al 2014 in
milioni di euro
Provenienza investimenti - Periodo 2003-2008 (totale
28.405,7 milioni di euro)
Provenienza investimenti - Periodo 2009- 2014 (17.393,8 milioni di euro)
Alla
voce altri sono ricompresi Russia, Paesi arabi e asiatici, a partire dalla
Cina, particolarmente
interessati
ai settori di energia, telecomunicazione, turismo, trasporto e logistica.
7. Turismo
La
crisi economica esplica effetti sempre più negativi anche sul settore turistico della Grecia, settore
che contribuisce al 15% del PIL ed impiega un quinto della forza lavoro. Il
turismo ha tradizionalmente rappresentato un “cuscinetto” contro la
disoccupazione, generando, soprattutto nel periodo estivo, un consistente
numero di posti di lavoro, tendenza positiva arrestatasi negli ultimi due anni,
nel corso dei quali il tasso di disoccupazione si è costantemente incrementato.
L’instabilità
politica, l’immagine negativa della Grecia rappresentata sugli organi di stampa
internazionali, nonché la concorrenza di altre destinazioni nel Mediterraneo,
hanno influito negli anni 2011-2012. A partire dal 2013 si è assistito ad un
rimbalzo del settore.
Secondo i dati dalla Banca di Grecia, nel
2015 il numero di viaggiatori greci all’estero è incrementato ulteriormente,
trend che prosegue dall’anno precedente. Nell’anno in esame i viaggi all’estero
di cittadini greci sono stati infatti 6.291.000, in crescita del 8% rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente (5.802.000). Rispetto al 2014 un buon
numero di destinazioni ha subito un calo (sempre in base al numero dei viaggi)
mentre l’Italia ha registrato nel 2015 un incremento di quasi il 2% (297.200
turisti, circa 5000 in più) rispetto all’anno precedente (292.000). Nonostante
ciò, anche nel 2015 l’Italia continua a collocarsi al quarto posto della
classifica dei Paesi più visitati dopo Bulgaria, Turchia e Germania.
Tali dati si aggiungono a quelli forniti
dall’ISTAT (arrivi e presenze negli esercizi ricettivi per paese di residenza
dei clienti stranieri) secondo cui nel 2014 (ultimi dati disponibili) sono
arrivati in Italia 307.126 cittadini greci, in crescita del 2,6% rispetto all’anno
precedente (299.289).
8. Energia
Il
progetto del gasdotto TAP riveste
un’importanza strategica per il Governo di Atene, che si aspetta che il
progetto agisca da moltiplicatore economico diretto ed indiretto per le comunità
delle aree attraversate. Il Governo ellenico, dopo una fase di iniziale
freddezza, si è dunque dimostrato molto deciso alla realizzazione di un’infrastruttura
ereditata dai precedenti governi, ma alla quale è riuscito a conferire un
valore aggiunto in termini di ritorno per la Grecia.
La
fase di costruzione dovrebbe concludersi verso il 2020. La strategia del
Governo greco è quella di trasformare la Grecia in un hub per l’energia, sfruttando il vantaggio competitivo di cui
dispone in termini geografici e geopolitici. In questo quadro va letto il
perdurante interesse di Atene verso il Turkish
stream, i cui negoziati sono stati sospesi in ragione della recente crisi
russo-turca, la creazione di infrastrutture per il GNL nel nord del Paese, la
realizzazione dell’interconnettore con la Bulgaria (IGB), nonché i contatti più
recenti con gli israeliani.
POLITICA ESTERA
1. NATO
L’appartenenza alla
Nato rappresenta uno dei pilastri della politica estera greca. Atene ritiene di
aver assicurato massima disponibilità nell’uso della base di Souda (Creta),
rispetto all’atteggiamento della Turchia, che avrebbe rifiutato l’uso delle sue
basi militari per eventuali operazioni in Medio Oriente.
2. FYROM
Atene NON riconosce
il nome di “Repubblica di Macedonia” ed accetta solo la dizione di FYROM
(“Former Yugoslav Republic of Macedonia”). La questione del nome ha di fatto
bloccato l’integrazione di Skopje nelle strutture europee ed euro-atlantiche;
il negoziato mediato dall’ONU tra Skopje e Atene sulla questione non registra
sostanziali sviluppi nell’individuare un nome accettato sia internazionalmente,
sia nel Paese balcanico.
Il Ministro degli
Affari Esteri della FYROM, Nikola Poposki, si è recato in visita ad Atene il 17
dicembre 2015: era da oltre dieci anni che una delegazione macedone di alto
livello non si recava in Grecia. Il Ministro è stato ricevuto dal Presidente
Pavlopoulos, in Parlamento ed ha incontrato il Viceministro per la Protezione
del Cittadino Toskas. Il Ministro degli Esteri macedone ha posto l’accento sui
compromessi accettati dal suo Paese circa il nome Macedonia, tra i quali le
modifiche alla Costituzione ed alla bandiera, l’accettazione della
denominazione FYROM in ambito ONU.
All’ordine del
giorno è stata posta anche la crisi migratoria ma senza risvolti pratici. Nel
corso del 2015 la frontiera tra i due Paesi è stata infatti attraversata da
centinaia di migliaia di rifugiati. La barriera al confine non è una soluzione
di lungo periodo per Poposki, ma l’elemento dirimente resta quello della
registrazione: fino a che Skopje non avrà garanzie adeguate sulla correttezza
delle procedure di registrazione in territorio ellenico, non sarà possibile
aprire la frontiera. È stata poi ribadita l’importanza dell’interscambio
bilaterale, sia a livello economico (Atene è il primo investitore nella FYROM)
che di conoscenze tecniche. Il riavvicinamento tra i due Paesi è una delle
priorità per SYRIZA. Il 24 giugno scorso Kotzias si era infatti recato a
Skopje, dove mancava un Ministro degli Esteri greco da più di un decennio.
3. Cipro
La visita del
Ministro degli Esteri Kotzias a Cipro il 5 novembre 2015 è stata caratterizzata
da un approfondimento congiunto del capitolo negoziale inter-cipriota relativo
a sicurezza/garanzie, con l’obiettivo di individuare una formula che consenta
il ritiro delle truppe turche dall’isola. Confermate convergenze in tema di
opposizione a deroghe permanenti ad acquis UE, risposte a crisi migratoria,
esercizi regionali di cooperazione nel settore energia. Secondo un protocollo
ormai rituale, oltre ai colloqui con il suo omologo Kasoulides, Kotzias ha
avuto incontri con il Presidente Anastasiades, l’Arcivescovo Chrysostomos II,
il Presidente del Parlamento Omirou ed i leader di tutti i partiti politici,
intervallati da visite ai luoghi-simbolo dell’ellenismo greco-cipriota: il
memoriale agli eroi della lotta di liberazione dal dominio britannico, il campo
della ELDIYK, la forza militare greca di stanza nell’isola, e il cimitero ove è
stato di recente dissotterrato, con i resti dei soldati che erano a bordo, l’aereo
greco abbattuto dal fuoco amico dei ciprioti nelle convulse giornate
dell’invasione turca del luglio 1974.
4. Turchia
Le relazioni con la
Turchia sono da sempre complicate, pur appartenendo entrambi i paesi alla NATO.
Le principali questioni di discussione rimangono le stesse: Cipro e la
delimitazione dei confini marittimi. Su Cipro, la Grecia ritiene che la
soluzione deve anche tener conto delle tre minoranze presenti sull’isola
(armena, latina e araba maronita), mentre per quanto riguarda i confini
marittimi con la Turchia, i greci lamentano continue violazioni delle acque
territoriali greche da parte di navi turche.
Qualcosa sembra
però essersi mosso nel corso della recente visita del premier Tsipras in
Turchia (18 novembre 2015): il Primo Ministro greco ha auspicato la costruzione
di una nuova “narrativa” tra i due Paesi, fondata su fiducia e cooperazione
reciproche, e resa ancora più urgente dall’attuale congiuntura, che dovrebbe
trovare applicazione pratica nei molti dossier aperti ad Atene come ad Ankara,
ovvero sicurezza dell’Egeo, questione cipriota, gestione dell’emergenza rifugiati
e sviluppo delle relazioni economiche.
Il Ministro degli
Esteri turco Cavusoglu si è quindi recato il 4 marzo 2016 in visita ad Atene
dove ha incontrato il suo omologo Kotzias, il Primo Ministro Tsipras ed il
Presidente Pavlopoulos. All’ordine del giorno la crisi migratoria, Cipro ed il
quarto Consiglio di Cooperazione Greco-Turco che si è tenuto l’8 marzo a
Smirne. In particolare, Cavusoglu ha citato le recenti modifiche nell’ordinamento
turco riguardo gli accordi di riammissione che hanno consentito di approvare il
99% delle 800 richieste di riammissione avanzate dalle Autorità greche. Il
Ministro Kotzias, dal canto suo, non ha nascosto le difficoltà nelle relazioni
tra i due paesi, ma ha riaffermato la ferma convinzione sua e del Governo sulla
necessità di andare avanti sulla base dei principi di buon vicinato e dell’applicazione
del diritto internazionale.
Gli incontri di
Atene sono stati positivi ed hanno consentito ad entrambe le parti di mantenere
un clima propizio tra i due Paesi. La Turchia, tuttavia, crea quotidianamente
problemi nell’Egeo, dove si registrano una media di 2000 violazioni dello
spazio sia aereo che marittimo greco ogni anno, anche al di là delle 6 miglia
marine, limite riconosciuto persino dalla Turchia. Tali violazioni assumono un
carattere provocatorio, agli occhi di Atene poiché, anziché assumere la forma
di passaggi inoffensivi, seguendo una linea retta tra il luogo di partenza e di
arrivo, si traducono in rotte artatamente modificate con il solo apparente
scopo di passare a ridosso di isole greche che si trovano anche al centro dell’Egeo.
Gli stessi interlocutori greci sono rimasti stupiti dall’assertività di
Cavusoglu, più dura del solito, il quale al problema sollevato da Kotzias
avrebbe risposto che in fondo si tratta di confini artificiosi, ereditati da
lontano, citando il Dodecaneso.
5. Russia
La visita del
Presidente Putin in Grecia del 27-28 maggio 2016 ha segnato l’apice del
rafforzamento delle relazioni tra due Paesi fortemente legati da millenari
rapporti religiosi, culturali e di tradizioni comuni. In gennaio, il Presidente
Pavlopoulos si era recato in Russia e Tsipras vi ha fatto visita due volte nel
2014; il Ministro Kotzias non ha mai fatto mistero della propria politica
filorussa; un Comitato Interministeriale congiunto per la cooperazione
economica, industriale, scientifica e tecnologia si è già riunito nel 2013 e
nel 2015 e si riunirà ancora il prossimo settembre; il 2016 è l’anno della
Russia in Grecia e della Grecia in Russia. Il Presidente Putin era accompagnato
da Lavrov, Alexander Novak (Ministro dell’Energia), Maksim Sokolov (Ministro
dei Trasporti), Alexey Ulyukaev (Ministro dello Sviluppo Economico), Alexander
Tkachyov (Ministro dell’Agricoltura), Vladimir Medinsky (Ministro della
Cultura) e da un’importante delegazione di imprenditori. Putin ha sottolineato
l’interesse della Russia nell’ambito della privatizzazione di Trainose, la
società greca di trasporto ferroviario – operazione che interessa anche a
Ferrovie dello Stato – e della società di gestione del porto di Salonicco, il
secondo per importanza dopo il Pireo.
In campo
energetico, la società russa Rosneft ha firmato un accordo con Hellenic
Petroleum (Helpe) per la vendita di petrolio greggio e l’acquisto di prodotti
raffinati, ma anche per stabilire la struttura entro cui si svilupperanno le
discussioni finalizzate ad esaminare ulteriori margini di collaborazione e per
determinare le condizioni per futuri accordi e contratti. Lo stesso Putin ha
ricordato il MoU firmato a Roma nel febbraio scorso tra Gazprom, Edison e Depa
per la fornitura di gas naturale russo a Italia e Grecia, attraverso il
progetto IGI Poseidon, concorrente diretto del TAP. Putin ha fatto inoltre
riferimento all’intenzione della Grecia di fare del proprio paese un hub dell’energia
per i Balcani, per ricordare che la Russia ha sempre incluso la Repubblica
Ellenica nei propri progetti per incrementare l’offerta di idrocarburi nell’Europa
centrale e occidentale. La presenza del CEO di Gazprom Miller e di quello delle
Ferrovie russe Belozerov testimoniano il concreto interesse russo verso l’economia
greca.
Nel corso della
conferenza stampa congiunta, Tsipras ha sottolineato che il rafforzamento delle
relazioni bilaterali con la Russia rientrano in un quadro strategico e sono frutto
di una convinta scelta di politica estera della Grecia. Il carattere nazionale
di una convinta scelta di politica estera è stato ribadito anche nel corso dell’incontro
tra Putin e Mitzotakis, Presidente di Nea Demokratia, il quale ha informato il
Presidente russo che il rafforzamento delle relazioni bilaterali è frutto di un
accordo bipartisan tra i principali partiti in Grecia. Tsipras ha ricordato che
gli investimenti russi in Grecia ammontano già a 700 milioni di Euro e ha
aggiunto che “l’Europa non può andare avanti se rimane prigioniera di un
circolo vizioso fatto di sanzioni, militarizzazione e retorica da guerra
fredda”.
La visita si è
conclusa sul Monte Athos, dove Putin si è recato in compagnia del Patriarca
Kirill, del Presidente Pavlopoulos, del Ministro Kotzias e di una numerosa
delegazione di monaci russi, per prendere parte alle celebrazioni per i 1000
anni di presenza russa e per marcare così il carattere eccezionale del rapporto
tra i due Paesi.
6. Albania
Il 21 marzo 2016 il
Ministro degli Esteri albanese Ditmir Bushati si è recato in visita ad Atene
dove ha incontrato il Presidente della Repubblica, il Presidente del Parlamento
e il Ministro degli Esteri. La visita si è svolta in un clima molto cordiale e
positivo, in ossequio alla linea politica aperta e inclusiva del Ministro
Kotzias, e quale seguito alla visita di quest’ultimo a Tirana dello scorso
anno.
L’intensificarsi
degli incontri testimonia la volontà di entrambi i paesi di trovare una
soluzione alle numerose questioni ancora aperte sul piano bilaterale, in
un’ottica di stabilizzazione dell’area balcanica e di rilancio delle relazioni
economiche tra i due paesi, anche nel quadro delle opportunità offerte dalla
Macro Regione Adriatico-Ionica.
Le questioni ancora
aperte non sono poche. Tra le altre, la definizione dell’area economica
esclusiva e della piattaforma continentale, il rispetto dei diritti delle
minoranze nei rispettivi paesi, fino all’abolizione della legge che il
Parlamento greco ha approvato nel lontano 1940 e che stabilisce lo stato di
guerra tra i due paesi.
7. Francia
Il 24 ottobre 2015
il Presidente Hollande si è recato in Grecia accompagnato da diversi ministri e
da una delegazione di 70 imprenditori (tra gli altri Total, Edf, Veolia, Suez,
Vinci e SNFC). Il Presidente francese ha pronunciato un discorso di fronte al
Parlamento in cui ha ribadito sia la membership insostituibile della Grecia
nell’Unione Europea sia il fatto che la Francia è stata al fianco della Grecia
durante il negoziato e continuerà a farlo attraverso il proprio know how in
materia di modernizzazione della pubblica amministrazione, riforma del sistema
fiscale, della sanità e del sistema previdenziale. Obiettivo della visita di
Hollande ad Atene è stato il rafforzamento della dimensione economica dello
stretto rapporto franco-ellenico. La Francia è già il 4° investitore in Grecia
con 120 imprese e 12.000 lavoratori impiegati. Molto di più deve essere ancora
fatto, soprattutto in materia di infrastrutture, sanità, energia e nuove
tecnologie. Tuttavia, il Presidente non ha tralasciato la collaborazione
culturale con la Grecia, che deve maggiormente svilupparsi nel settore
archeologico, museale e di sostegno alla francofonia. La Francia, ha
sottolineato Hollande, deve diventare il primo paese per numero di studenti
universitari greci. Il Presidente francese non ha omesso infine di affrontare
il tema dell’emergenza migratoria, riconoscendo il ruolo svolto dalla Grecia
nella prima linea del flusso di migranti senza precedenti. Hollande era
accompagnato da una folta ed importante delegazione, con il principale
obiettivo di riscuotere il credito del sostegno francese di questi ultimi mesi,
traducendolo in concrete opportunità anche in vista delle privatizzazioni in
questo Paese.
8. Israele
Il Primo Ministro
Tsipras ha effettuato la sua prima visita ufficiale in Israele il 25 e 26
novembre 2015. Al centro dei colloqui, definiti da Netanyahu “profondi,
produttivi e di ampio respiro”, il rafforzamento della cooperazione regionale
nel settore energetico, in vista della creazione di un hub nel Mediterraneo orientale.
Già nel 2013 Cipro,
Grecia e Israele avevano come siglato un MoU per rafforzare la cooperazione e
creare una piattaforma con l’obiettivo di esportare gas naturale verso l’Unione
Europea. Dal dicembre 2014, Tsipras ha considerato prioritaria questa
cooperazione e ha promosso l’invio di una proposta da parte dei tre Ministri
dell’Energia al Vice Presidente della Commissione Europea per costruire un
gasdotto (1.530 km) che colleghi Cipro con la Grecia e che potrà servire al
trasporto del gas estratto al largo delle coste israeliane. I due capi di
governo avrebbero inoltre concordato di allargare la cooperazione bilaterale in
campo economico, tecnologico, scientifico e, in particolare, sul turismo.
9. Egitto
Il Presidente
egiziano Al-Sisi è giunto ad Atene l’8 dicembre 2015 per condurre colloqui
bilaterali e partecipare alle consultazioni trilaterali Grecia-Egitto-Cipro. Tsipras
ed il suo ospite hanno partecipato alla Greek-Egyptian
Business Conference insieme ad imprenditori e rappresentanti istituzionali
di entrambi i Paesi per rafforzare le relazioni economiche, in particolare in
relazione alle prospettive create dall’apertura del nuovo canale di Suez. A
margine della conferenza sono stati firmati un Accordo in materia di trasporto
aereo, un MoU tra le autorità portuali di Kavala e di Alessandria ed un
protocollo di collaborazione tra i porti di Alexandroupolis e di Damietta.
Nel corso dell’incontro
tra il Presidente egiziano ed il Ministro della Difesa, Panos Kammenos, sono
state passate in rassegna le attività di controllo congiunto dei confini
marittimi tra Grecia ed Egitto a contrasto sia del contrabbando (di petrolio e
di armi) che del traffico di esseri umani. Contestuale il lancio di “Medusa
2015”, un’esercitazione congiunta nell’Egeo meridionale (nella zona di Creta),
concentrandosi su attività di search and rescue e di intercettazione. Esercitazioni
comuni saranno estese anche ad altri Paesi come Cipro o “altri Paesi moderati
del Medio Oriente”.
Trilaterale
Grecia-Egitto-Cipro
I tre paesi si sono
impegnati a intensificare la collaborazione in campo energetico e sulle questioni
di sicurezza regionale: è stato istituito un Comitato congiunto per la
Cooperazione, coordinato dai Ministeri degli Esteri dei rispettivi Paesi, con
il compito di progettare, sviluppare e promuovere progetti concreti di
interesse comune, nel settore turistico ed energetico, stimolando gli
investimenti reciproci. Ma i tre leader hanno anche espresso la volontà di
sviluppare la collaborazione nei settori della marina mercantile, portuale, del
turismo e dell’itticoltura, attraverso l’istituzione di una Commissione
speciale per la Blue Economy, nonché dell’istruzione e dei beni culturali, con
la partecipazione sia del settore pubblico che di quello privato. Il prossimo
anno l’Egitto ospiterà il nuovo vertice che dovrebbe poter valutare le proposte
del suddetto comitato. Le questioni energetiche assumono un ruolo centrale
nella tripartita grazie, da ultimo, alla scoperta in Egitto del giacimento supergiant “Zohr”. Nell’ottica dei tre
paesi, le riserve di gas agiranno da catalizzatore della cooperazione nella
regione e la rete per la distribuzione del gas individuato nel Mediterraneo
orientale costituirà il tessuto connettivo di un’area di stabilità, pace e
prosperità. In quest’ottica, i tre leader hanno stabilito di accelerare i
negoziati sulle questioni in sospeso relative alla delimitazione delle
rispettive zone economiche esclusive, come presupposto per lo sviluppo dello
sfruttamento energetico dell’area.
10. Iran
Il Primo ministro
Tsipras si è recato a Isfahan e Teheran il 7-8 febbraio 2016, secondo capo di
governo occidentale dopo Orbán, accompagnato dai ministri degli Esteri Kotzias,
Ambiente-Energia Skourletis e Sviluppo economico Stathakis. Tsipras ha avuto
colloqui con la Guida Suprema Khamenei, il Presidente Rohani, il Primo Vice
Presidente Jahangiri, il Vice Presidente per la scienza e la tecnologia Sattari
e il Segretario del Consiglio Supremo di Difesa Shamkhani. Il Premier greco ha
enfatizzato il desiderio di Atene di sviluppare “legami strategici”. Khamenei
ha ricordato che Grecia e Iran discendono da gloriose civiltà e oggi hanno
posizioni comuni su molte problematiche, riconoscendo che Tsipras è il leader
europeo “più indipendente dagli USA” (seppure la Grecia sia un Paese membro
della NATO). Sattari ha notato che l’eliminazione delle sanzioni ha creato i
presupposti per lo sviluppo di specifiche collaborazioni con Atene nei settori
dell’energia, del turismo e navale, e si è soffermato sull’e-commerce, in cui
possono profilarsi margini di guadagno importanti (grazie ad una popolazione
giovanile di 30 milioni), in quanto esso ha un potenziale di 60 miliardi di
dollari.
11. Stati Uniti
Il Segretario di
Stato americano, John Kerry, si è recato in visita ad Atene il 4 dicembre 2015.
La missione si è articolata in incontri con il Primo Ministro Tsipras e con il
Ministro degli Esteri Kotzias.
La visita di Kerry,
dal punto di vista dei risvolti pratici, non sembra tuttavia essere andata
oltre alla riaffermazione dell’ottimo stato delle relazioni bilaterali. Quattro
gli argomenti affrontati:
Emergenza migratoria. Il Segretario di Stato ha esaltato
il ruolo svolto dalla Grecia nella gestione di una crisi che ha carattere
“globale”.
Sicurezza regionale e Turchia. Kotzias ha
evidenziato l’importanza del ruolo giocato dalla Grecia quale Paese sicuro al “centro
di un triangolo di instabilità avente Libia e Siria alla base e l’Ucraina al
vertice”. Atene intende svolgere un’attività di mediazione, grazie anche alla
comprensione del contesto regionale e ad una certa conoscenza degli attori in
campo. Kerry ha espresso fiducia nelle capacità di Atene e di Ankara di poter
risolvere la questione degli sconfinamenti.
Energia ed investimenti. Su TAP e IGB
(Interconnettore Grecia-Bulgaria) Kerry ha espresso soddisfazione per i passi
avanti compiuti dal Governo greco garantendo, a fronte di un miglioramento del
clima degli investimenti, anche l’interesse delle aziende d’oltreoceano (progetto
di costruzione di un terminal per il GNL nel nord del Paese a Alexandroupoli che
potrebbe permettere, in futuro, la distribuzione in Europa di gas naturale
liquefatto proveniente dagli USA.
Questione cipriota. Kotzias e Kerry hanno condiviso
l’impressione sulla positività del “momentum” tra le parti in causa.
12. Santa Sede
Il 16 aprile 2016,
con un gesto di grande significato, il Santo Padre, il Patriarca Ecumenico di
Costantinopoli e l’Arcivescovo di Atene si sono recati a Lesbo per uno storico
ed elevato momento ecumenico volto a sensibilizzare l’opinione pubblica europea
e mondiale sulla tragedia che si sta consumando nel Mar Egeo e sulla “più
grande catastrofe umanitaria dopo la Seconda Guerra Mondiale”, come ha avuto
modo di esprimersi il Pontefice.
Nella Dichiarazione
Congiunta dei massimi esponenti della Cristianità si richiama l’attenzione dell’opinione
pubblica mondiale e dei rispettivi governi; inoltre si sollecitano tutti i
paesi ad estendere l’asilo temporaneo, a garantire lo status di rifugiato a chi
presenta i requisiti, di incrementare lo sforzo per garantire i soccorsi e
facilitare la fine dei conflitti in corso. Infine, si sollecita la comunità
internazionale a considerare una priorità sia la protezione della vita umana
che l’avvio di politiche inclusive che si estendano a tutte le comunità
religiose.
Per quanto riguarda
infine gli aspetti più strettamente legati alla Grecia, Tsipras ha accolto Papa
Francesco al suo arrivo in aeroporto e ha sottolineato l’importanza di tale
visita per tre ragioni principali: l’aver sottolineato la dimensione globale
della crisi migratoria; il fatto che la visita abbia avuto luogo in Grecia, il
che rappresenta un messaggio importante per il Paese, che nonostante le sue
difficoltà ha fatto ogni sforzo per una gestione umana della crisi dei
rifugiati; infine, il gesto del Papa di accogliere 12 profughi tra coloro che
sono giunti in Grecia prima dell’accordo del 20 marzo à un messaggio che
ricorda a tutta l’Europa e il mondo che la Grecia non deve essere lasciata sola
e l’Europa deve rimanere aperta a chi necessita di protezione.
13. Cina
Si è assistito negli
ultimi anni ad un’intensificazione delle relazioni bilaterali con Pechino, con cui Atene vorrebbe
incrementare l’interscambio commerciale a proprio favore, dato l’importante
squilibrio della bilancia commerciale.
Nella Capitale, il Premier ellenico, alla sua prima missione ufficiale in Cina, coincidente con il decimo anniversario del partenariato strategico tra i due paesi, ha incontrato anche l’omologo Li Keqiang, il Presidente della Conferenza Consultiva politica Zhang Dejiang, e visitato le sedi di Huawei e Wanda Group. Gli incontri orientati all’attrazione di investimenti sono proseguiti a Shanghai, dove Tsipras, accompagnato da una nutrita delegazione imprenditoriale, si è intrattenuto con i Presidenti/CEO di Alibaba, Jack Ma; COSCO, Xu Lirong; ZTEsoft, Jane Chen e FOSUN, Guo Guangchang. A Shanghai, Tsipras ha anche incontrato il Sindaco, Yang Xiong.
14. Emirati Arabi Uniti
Il Presidente Pavlopoulos
ed il Primo Ministro Tsipras hanno ricevuto il 7 luglio 2016 il Ministro degli
Esteri degli Emirati Arabi Uniti Al Nahyan. Gli Emirati rappresentano un
importante partner di Atene nei settori del turismo e delle infrastrutture. Non
solo hanno investito molto negli ultimi anni in Grecia, ma desiderano
sviluppare ulteriormente i loro legami nei comparti dei trasporti e dell’aviazione
con quella che considerano una “potenza marittima”, via d’ingresso principale
al bacino del Mediterraneo. Più di 100 aziende elleniche operano negli EAU; nel
2015 il commercio bilaterale ha raggiunto i 272 milioni di euro.
RAPPORTI
BILATERALI
Le
ottime relazioni tra Italia e Grecia sono favorite dalla vicinanza geografica e
culturale e dalla comune appartenenza all’Unione Europea, alla NATO ed agli
altri principali fori regionali ed internazionali. Con la Repubblica ellenica
si condividono interessi strategici (lotta all’immigrazione clandestina,
sicurezza energetica) e posizioni sulle principali questioni internazionali
(integrazione europea, stabilizzazione dei Balcani, soluzione della questione
cipriota, cooperazione nella regione attraverso il rilancio dell’Iniziativa
Adriatico-Ionica e la strategia per la relativa Macroregione in ambito UE).
Il
26 novembre 2015 il Presidente della Repubblica Pavlopoulos ha compiuto una
visita ufficiale in Italia, incontrando il Presidente Mattarella e la Presidente
della Camera. La presidente Boldrini si è recata in visita in Grecia dall’11 al
14 febbraio scorso.
Lo scorso 18
febbraio l’On. Ministro Gentiloni si è recato in visita ad Atene. L’11 aprile 2016 si
è svolta la missione ad Atene del Ministro per i Beni e le Attività Culturali
Franceschini.
La Grecia ha
partecipato a Expo Milano con un modulo espositivo individuale di 125 metri
quadri nello spazio collettivo tematico “Cluster Bio-Mediterraneo, costruito
attorno al tema “Greek food - Sharing the flavors of health”.
2. Rapporti
economici e commerciali
Sulla base del
rapporto ELSTAT pubblicato ad agosto 2016, nel 2015 l’Italia è stata il secondo
paese fornitore della Grecia, con una percentuale dell’8,3%, dopo la Germania
(10,8%), e prima di Russa (7,8%), e Cina (5,9%); per quanto riguarda le
importazioni dalla Grecia, l’Italia, sempre nel 2015, è stata il primo paese
acquirente, con una percentuale dell’11,4%, seguita dalla Germania (7,3%),
Turchia (6,6%), e Cipro (6,0%).
Alla luce degli ultimi
dati Istat, nei primi cinque mesi del
2016 le nostre esportazioni verso la Grecia sono ammontate a 1.594 milioni
di euro, + 0,4% rispetto all’analogo periodo del 2015, mentre le nostre
importazioni sono state pari a 1.046 milioni di euro, in calo del 3,9% sempre
rispetto agli stessi mesi dello scorso anno. Si conferma positiva la bilancia
commerciale italiana, che ha quindi registrato nel periodo considerato un
valore di 548 milioni di euro.
Le esportazioni greche
dirette al nostro Paese riguardano principalmente i settori dell’agricoltura
(olio di oliva, frumento, tabacco), della pesca, dell’acciaio, dei laminati,
del cemento e dell’alluminio. I comparti in cui maggiore è il flusso
proveniente dall’Italia sono invece quelli dell’abbigliamento e accessori, dei
mobili, dei mezzi di trasporto, delle attrezzature industriali, delle macchine
utensili a cui si aggiungono i settori agro-alimentare, dei materiali da
costruzione, delle telecomunicazioni, del tessile, dei prodotti chimici e dei
prodotti di largo consumo.
Interscambio
commerciale Italia-Grecia
(dati Istat in milioni
di Euro)
|
2012 |
2013 |
2014 |
2015 |
2015 (genn-mag) |
2016 (genn-mag) |
Esportazioni
italiane |
4.207 |
3.771 |
3.851 |
3.765 |
1.588 |
1.594 |
Variazione
% annua |
- 12,02 |
-10,4 |
+2,12 |
-2,23 |
|
+0,4 |
Importazioni
italiane |
2.095 |
2.278 |
2.325 |
2.538 |
1.089 |
1.046 |
Variazione
% annua |
- 0,75 |
+8,7 |
+2,06 |
+9,2 |
|
-3,9 |
Totale |
6.302 |
6.049 |
6.176 |
6.303 |
2.677 |
2.640 |
Saldo
per l’Italia |
2.112 |
1.493 |
1.526 |
1.227 |
499 |
548 |
Investimenti
La crisi economica ha radicalmente cambiato il
quadro di riferimento. Si è assistito a una drastica riduzione dei capitali
stranieri in Grecia, che hanno conosciuto il valore minimo nel 2012. L’Italia,
nel periodo pre-crisi (2003-2008) era il sesto Paese investitore (dopo
Germania, Regno Unito, Francia, Belgio e Olanda). A partire dalla crisi gli
investimenti italiani si sono vistosamente ridotti: nel periodo 2009-2014 l’Italia
e diventata l’ottavo Paese investitore dopo Germania, Francia, Regno Unito,
Cipro, USA, Spagna e Belgio. Nel 2014 gli investimenti italiani sono ammontati,
secondo i dati della Banca Centrale di Grecia, a 835 milioni di euro.
Imprese italiane Il radicamento
delle imprese italiane sul territorio greco è piuttosto limitato. La recessione
economica ha inevitabilmente scoraggiato la prosecuzione di una tendenza
virtuosa che aveva visto, a partire dagli anni ‘90, un incremento di nostre aziende
nel Paese.
A
livello commerciale, si tratta soprattutto di piccole-medie imprese che gestiscono, tramite rivenditori ed agenti
locali, una rete capillare di diffusione di beni di consumo e di prodotti
italiani (abbigliamento, mobili, articoli per la casa, prodotti alimentari).
Tra
le grandi aziende italiane sono invece
attualmente operative filiali di Fiat (che nel 2013 si è collocata al quinto
posto per numero di immatricolazioni, con una quota di mercato pari a circa il
6%, e che ora punta a ritagliarsi ulteriori spazi per passare
dal quinto al quarto posto), Presidente, Alenia, Generali, Pirelli,
Ferrero, Luxottica, Telecom Italia (che ha investito nella realizzazione di data center) e quattro società
farmaceutiche (Chiesi, Italfarmaco, Menarini e Angelici).
Nel
settore della siderurgia e materie
plastiche sono presenti Acciaierie RIVA, KERAKOLL e ITALCEMENTI (sin dagli anni ‘90 Italcementi
opera con un impianto nei pressi di Atene che attualmente produce circa un
milione di tonnellate di cemento all’anno). Nel settore delle grandi opere e infrastrutture spicca IMPREGILO
(in consorzio con Ansaldo, Seli, Rocksoil, Metropolitana Milanese e la società
greca di costruzioni Aegek si è aggiudicata l’appalto per la realizzazione
della metropolitana di Salonicco; ad Atene Impregilo sta realizzando il Centro
Culturale della Fondazione Stavros Niarchos, progettato da Renzo Piano) e
Ansaldo STS. Nell’agro-alimentare la
presenza italiana è cresciuta rapidamente con BARILLA, COOPERLAT, EURICOM,
CAMPARI, FERRERO e AUTOGRILL, attiva nella ristorazione lungo le grandi arterie
autostradali. Nei servizi la
partecipazione italiana è in espansione (ASSICURAZIONI GENERALI), con l’unica
eccezione dei servizi bancari, in cui si è registrata una tendenza di segno
negativo.
In
campo energetico, sono presenti ENEL,
ITALGAS e EDISON.
Con una capacità
istallata di 820 MW e circa 35000 clienti, Edison
è – attraverso la Joint Venture ElpEdison ‐ il primo investitore
straniero nell’industria elettrica greca con circa 110 impiegati. Negli
ultimi anni, il Gruppo ha inoltre iniziato a sviluppare delle attività addizionali nel settore delle
infrastrutture di trasporto di gas e
nel settore dell’esplorazione e
produzione di idrocarburi.
Edison ha supportato il settore anche durante la crisi che ha toccato la
Grecia, rifinanziando (direttamente
e con garanzie) ElpEdison per un valore
di 100 milioni di euro. Nel contesto attuale, nel 20015, ElpEdison ha
subito significative perdite in un contesto di vuoto regolatorio e che continua
ad essere caratterizzato da una
posizione di dominanza dell’operatore storico PPC, sia nella generazione sia
nella vendita di energia elettrica, posizione difesa attraverso pratiche
monopoliste nel mercato e nell’accesso a fonti di generazione a basso costo,
come la lignite e l’idroelettrico. In questo contesto, Edison auspica una
rapida adozione di meccanismi di
remunerazione della capacità e della flessibilità degli impianti di produzione.
Nel settore delle infrastrutture, Edison, tramite la società IGI Poseidon SA,
partecipata pariteticamente con la società Depa, è attiva nello sviluppo di
alcuni progetti di gasdotto tra cui il progetto IGB. L’interesse di Edison si è
recentemente esteso anche al settore degli idrocarburi in Grecia. A seguito di
un gara internazionale promossa dal Governo Greco nel 2012 sono state
attribuite al consortium di Edison con Hellenic Petroleum (operatore) la
concessione di West Patraikos, nel Golfo di Patrasso. Più recentemente,
a seguito dell’ultimo round di gare internazionali conclusosi a luglio
2015, Edison ha presentato un’offerta in consortium con Total e Hellenic
Petroleum per delle nuove aree esplorative. L’esito di questa gara si conoscerà
nelle prossime settimane.
ENI è presente nel Paese dal 2000, quando ha creato una JV con DEPA per la
distribuzione di gas, e con cui si era garantita per 30 anni l’esclusiva della
gestione della rete e della vendita al dettaglio per utenti domestici
(investimento totale di € 270 mln nella rete di distribuzione). Nel 2014, con
la liberalizzazione del settore, questa esclusività è venuta meno. Il Gruppo
sta comunque cercando di sviluppare per il Governo locale una proposta di
privatizzazione meno traumatica. Rimane comunque l’interesse per il Paese, la
cui domanda di gas e di reti dovrebbe crescere.
Enel Green Power Hellas (EGPH), fondata nel dicembre 2008, è uno dei principali operatori in Grecia
nel campo della produzione di elettricità da fonti rinnovabili con una
capacità installata pari a 308 MW nel settore eolico, idroelettrico e solare.
Il Gruppo vanta inoltre un portafoglio di progetti in sviluppo nel paese, in
particolare nel settore eolico e della geotermia.
Nel settore energetico il progetto di maggiore
rilievo è rappresentato dal TAP, Trans Adriatic Pipeline (Grecia,
Albania e Italia) che porterà il gas azero del Mar Caspio sulle coste della
Regione Puglia. L’Accordo Intergovernativo concernente il progetto Trans
Adriatic Pipeline (TAP), firmato ad Atene il 13 febbraio 2013, è stato
ratificato dall’Italia il 7 febbraio 2014. Con la notifica alle controparti
della nostra ratifica l’Accordo è entrato in vigore e il 17 Maggio a Salonicco si è tenuta la
cerimonia dell’avvio dei lavori di costruzione del TAP.
Contenzioso finanziario di Alitalia con la Grecia
La vertenza della
nostra compagnia con il fisco greco risale al 2011, quando venne notificata
ad Alitalia un’ingiunzione al pagamento di un’ “imposta straordinaria” di quasi
1,3 milioni di Euro, ai sensi di una legge greca del 2010.
Alitalia non ha versato tale imposta invocando il Trattato bilaterale
italo-greco per evitare le doppie imposizioni, e ha a suo tempo presentato
un ricorso amministrativo. L’accordo prevede infatti per i servizi aerei
un regime speciale in base al quale ciascun vettore di una delle due Parti
contraenti assolve i propri obblighi fiscali solo nel Paese di origine.
Sin dal 2012 il Ministero dell’Economia e Finanze ha richiesto al Ministero
greco delle Finanze di avviare la procedura di accordo amichevole prevista dal
Trattato, incontrando il rifiuto greco (marzo 2014) in quanto il contributo straordinario richiesto ad
Alitalia non rientrerebbe nel campo applicativo della accordo bilaterale contro
le doppie imposizioni.
Nell’ottobre 2014 la Corte Amministrativa d’Appello del Pireo,
pronunciandosi sul ricorso di primo grado presentato da Alitalia, ha emesso una sentenza favorevole alla
compagnia, riconoscendo che l’azienda - pagando solo in Italia le imposte sui redditi
conseguiti dalla filiale in Grecia in virtù del Trattato bilaterale per evitare
le doppie imposizioni - non deve versare
l’imposta straordinaria che le era stata richiesta. Il
Ministero delle Finanze greco ha impugnato, in data 3 febbraio 2015 dinnanzi
alla Corte Suprema Amministrativa, la sentenza della Corte di Appello del
Pireo.
3. Relazioni
culturali, scientifiche e tecnologiche
Ad Atene è presente un Istituto Italiano di Cultura.
Lo studio della lingua italiana in Grecia è consolidato
e molto diffuso. Un lettore di ruolo è attivo presso l’Università della
Macedonia di Salonicco. Corsi di italiano a livello universitario sono attivi
anche presso gli atenei “Capodistriaca” di Atene e “Aristotele” di Salonicco.
Un notevole successo riguarda la reintroduzione
dell’italiano come lingua d’insegnamento nelle scuole medie statali greche a
partire dall’A.S. 2016/2017. La lingua italiana è insegnata come seconda lingua
a scelta (insieme al francese e al tedesco) in 31 istituti di istruzione
secondaria, nei quali sono stati reintegrati in servizio altrettanti
insegnanti, precedentemente assegnati a mansioni amministrative. I 31 istituti
sono distribuiti su tutto il territorio ellenico, con una particolare
concentrazione nell'Attica (7) e nella zona di Salonicco (8).
Ad Atene è presente una delle 8 scuole statali italiane
all’estero, che ricomprende i livelli di scuola primaria, secondaria di I° e
II° grado (liceo scientifico). Sino all’anno scolastico 2014/2015 era presente
anche una sezione greca di scuola secondaria di II grado (curricolo greco con
insegnamento dell’italiano), che è stata chiusa per motivi di bilancio. E’
annessa all’istituto una scuola dell’infanzia paritaria. Nell’anno scolastico
2015/2016 la popolazione scolastica complessiva consta di 230 alunni.
La Grecia è uno dei Paesi dove maggiore è l’investimento
del MAECI nel settore archeologico: operano in Grecia ben 11 missioni
archeologiche, che coinvolgono gli Atenei di Bologna, Catania, Macerata,
Palermo, Milano, Padova, Roma “La Sapienza”, Salerno, Siena e Udine in
importanti progetti di collaborazione per lo studio e la valorizzazione di un
ricco e variegato patrimonio archeologico (dalle evidenze delle civiltà micenea
e minoica fino all’epoca bizantina). Le missioni hanno ricevuto dal MAECI oltre
40.000 Euro di contributo nel 2015. È attiva ad Atene una Scuola archeologica
italiana organismo pubblico autonomo sottoposto alla vigilanza del MiBACT e del
MIUR, che cura l’organizzazione di missioni archeologiche italiane in
Grecia.
Intensa è anche la cooperazione in ambito
interuniversitario: sono in vigore tra Atenei greci ed italiani 109 accordi
bilaterali e 36 multilaterali. Nel 2014 / 15 il sistema universitario italiano
ha attratto dalla Grecia 1802 studenti.
I cittadini greci concorrono all’attribuzione di borse
di studio che il MAECI ogni anno riserva a studenti e ricercatori nell’ambito
di un gruppo di Paesi europei (c.d. Pool Europa). Per l’A.A. 2015/16 sono state
selezionate due borsiste greche per compiere studi post lauream presso La Sapienza di Roma (Dottorato in Energia ed
Ambiente e Dottorato in Pianificazione, Design e Tecnologia dell’Architettura).
Nel settembre 2016 è stata pubblicata nella Gazzetta
Ufficiale la reintegrazione nella programmazione scolastica dell’insegnamento
dell’italiano a seguito di richieste già pervenute da parte di alcune scuole,
di numerosi studenti ed in conseguenza delle azioni di sensibilizzazione
condotte negli ultimi anni sia da questa Ambasciata che del locale Istituto di
Cultura. Sicuramente, la visita del Ministro Giannini (luglio 2016), ed i
colloqui intercorsi con il suo omologo Filis e con l’Alternate Minister
Anagnostopoulou (nel corso dei quali era stato affrontato il tema dell’apprendimento
delle rispettive lingue in Italia ed in Grecia), insieme all’introduzione di
alcuni corsi di greco moderno presso tre scuole della regione Veneto, hanno
facilitato il raggiungimento di questo importante risultato.
La lingua italiana verrà dunque insegnata come seconda
lingua a scelta (insieme al francese e al tedesco) in 31 istituti di istruzione
secondaria, nei quali sono stati reintegrati in servizio altrettanti
insegnanti, precedentemente assegnati a mansioni amministrative.
Ciò rappresenta un ulteriore segnale di consolidamento
dei rapporti bilaterali tra Italia e Grecia in un settore tanto importante
quale quello dell’istruzione.
4. Proprietà immobiliari italiane a Salonicco
A Salonicco
esistono due edifici demaniali: un ospedale e Villa Olga; l’Ex Manifattura
Tabacchi-Istituto Italiano di Cultura, apparterrebbe ora alla società Fintecna.
Sono in corso con le Autorità locali discussioni per un progetto di
collaborazione che possa consentire la più efficiente valorizzazione di tali proprietà.
5. Comunità italiana in Grecia
La comunità
italiana residente e iscritta all’AIRE è composta da 12.230 (alla data del 31/03/2016)
connazionali. Il numero degli italiani presenti in Grecia in via temporanea o
occasionale è di circa 1500 persone, ma il totale potrebbe essere superiore per
la presenza di connazionali non residenti; la maggior parte nella regione
dell’Attica ed in Macedonia e Tracia, ma vi sono comunità di una certa
consistenza anche a Patrasso, Rodi, Corfù e Creta.
Si tratta di una comunità ben integrata, composta da famiglie formatesi di recente, principalmente a seguito di matrimoni fra cittadine italiane e cittadini greci che hanno frequentato in massa le Università italiane negli anni passati. Vi è poi una componente più transitoria di uomini d’affari e dipendenti di aziende italiane operanti in Grecia. Numerosi altresì i connazionali che si trasferiscono nei mesi estivi in Grecia, non contabilizzati nell’AIRE.
Oggi, sono molti i professionisti italiani affermati in Grecia (insegnanti, ricercatori, medici, psicologi, architetti, ingegneri, imprenditori) che danno contributi importanti alla crescita generale del Paese.
L’organo che istituzionalmente rappresenta gli Italiani in Grecia, il COMITES, è stato rinnovato a seguito delle consultazioni avvenute il 17 aprile 2015. Tutti i 12 seggi sono stati assegnati all’unica lista in lizza, presentatasi con il contrassegno di “Rappresentanza attiva”.
Diffuso è il fenomeno dell’associazionismo, che ha visto nascere nel Paese diverse aggregazioni “italo-greche” o di “amici d’Italia”. Le associazioni hanno fra le finalità statutarie quella di mantenere solidi legami con il nostro Paese attraverso manifestazioni socio-ricreative a beneficio di soci e simpatizzanti. Nel quadro dell’associazionismo a scopi assistenziali, si sottolinea la presenza del COASIT (Comitato Assistenza agli Italiani) di Atene che coadiuva il Consolato in modo continuativo nell’assistenza dei connazionali che versano in stato di indigenza.
L’insieme dei servizi consolari viene erogato dalla Cancelleria consolare dell’Ambasciata di Atene – a seguito delle chiusure del Consolato Generale di Salonicco (2001) e del Consolato di Atene (2007) – sostenuta da una rete consolare onoraria dipendente, composta da: 5 Consolati Onorari (Pireo, Salonicco, Corfù, Rodi – attualmente vacante – e Patrasso), 3 Vice Consolati Onorari (Iraklion, Volos e Kavala) e 10 Agenzie Consolari Onorarie (Chania, Cefalonia, Chios, Corinto, Paros, Mykonos- attualmente vacante, Kalamata, Igoumenitsa, Santorini e Syros), oltre a 7 Corrispondenti Consolari (Folegandros, Ios, Itaca, Nafplio, Paxi, Skiathos e Zante) per un totale di 25 uffici.
L’ampiezza di questa rete onoraria è motivata:
- dalla notevole frammentarietà del territorio (isole);
- della necessità di assistere i numerosi turisti in difficoltà nel periodo estivo (le presenze superano il milione l’anno);
- dalle aspettative della collettività qui residente;
- dalle crescenti situazioni di rilevanza consolare derivanti dalla posizione geografica del paese, ubicato al confine sud-est dell’Unione Europea (immigrazione illegale, controllo degli scambi commerciali e così via).
Principali incontri bilaterali
2014
6 febbraio Incontro
ad Atene della Vice Ministro Dassù con il Vice Ministro dell’Energia e il Vice
Ministro degli Esteri greci.
28 febbraio Incontro
a Roma del Ministro Mogherini con l’omologo Venizelos.
28 marzo Visita
a Roma del Presidente della Repubblica Papoulias e incontro con il Capo dello
Stato Napolitano.
2015
3 febbraio Incontri a Roma del
Primo Ministro Tsipras con il Presidente del Consiglio Renzi e la Presidente
della Camera Boldrini.
3 febbraio Incontro a Roma tra i
Ministri delle Finanze Padoan e Varoufakis.
28 ottobre Incontri
ad Atene del Sottosegretario Gozi con il Vice Primo Ministro Dragassakis, il
Vice Ministro degli Esteri Xydakis e il Ministro di Stato Pappas.
26 novembre Visita a Roma del Presidente
Pavlopoulos, che incontra il Presidente della Repubblica Mattarella e la
Presidente della Camera dei Deputati Boldrini.
3 dicembre Incontro
a Roma del Sottosegretario Gozi col Ministro di Stato Pappas.
2016
12-13 febbraio Visita ad Atene e
all’isola di Lesbo della Presidente della Camera On. Boldrini.
18 febbraio Visita ad Atene
dell’On. Ministro Gentiloni ed incontri con l’omologo Kotzias, il Presidente della
Repubblica Pavlopoulos e i Ministri dello Sviluppo economico Stathakis e dell’Ambiente
ed Energia Skourletis.
8-9 aprile Partecipazione del
Sottosegretario Gozi alla missione congiunta di 6 Ministri UE (Olanda, Francia,
Slovacchia, Malta, Portogallo) ad Atene per colloqui con le Autorità greche in
tema di emergenza migratoria,
11 aprile Visita ad Atene del
Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Franceschini
17 maggio Partecipazione del
Ministro per lo Sviluppo Economico Calenda alla cerimonia di avvio dei lavori
del TAP
19 maggio Incontro dell’On.
Ministro con l’omologo Kotzias a margine Ministeriale NATO
31 maggio Incontro
a Roma tra la Vice Ministro Bellanova e la Vice Ministro dell’Economia,
Sviluppo e Turismo della Grecia Tzakri.
14 luglio Visita ad Atene del
Ministro dell’Istruzione Giannini e incontri con l’omologo Filis, i VM per
lstruzione e Ricerca e i Rettori delle maggiori Università greche.
8 settembre Partecipazione
dell’On. Ministro alla Conferenza sulla sicurezza e la stabiltà nel bacino
mediterraneo a Rodi.
9 settembre Partecipazione del
PdC Renzi all’incontro dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi mediterranei
membri dell’UE
COMPOSIZIONE DEL II
GOVERNO TSIPRAS
(14 Ministri, 2
Ministri senza portafoglio, 16 Vice Ministri e 12 Sottosegretari)
Primo
Ministro Alexis
Tsipras
Vice
Presidente del Governo Giannis
Dragassakis
Ministro
degli Interni e della Ricostruzione Amministrativa Panos Kouroumblis
Sottosegretario Giannis Balafas
Vice Ministro Riforma Amministrativa
Christoforos Vernardakis
Vice Ministro Protezione del Cittadino
Nikos Toskas
Vice Ministro Politica dell’Immigrazione
Giannis Mouzalas
Sottosegretario Macedonia e Tracia Maria
Kollia-Tsarouchá (Greci Indipendenti)
Ministro
dell’Economia, Sviluppo e Turismo Giorgos
Stathakis
Vice Ministro Turismo Elena Kountourà
(Greci Indipendenti)
Sottosegretario Quadro Strategico Nazionale
Alexis Charitsis
Sottosegretario Industria Theodora Tzagkri
(Greci Indipendenti)
Ministro
della Difesa Nazionale (Greci Indipendenti) Panos
Kammenos
Vice Ministro Dimitris Vitsas
Ministro
dell’Istruzione, della Ricerca e dei Culti Nikos Filis
Vice Ministro Sia Anagnostopoulou
Vice Ministro Ricerca e Innovazione Kostas
Fotakis
Sottosegretario Theodosis Pelegrinis
Ministro
degli Esteri Nikos Kotzias
Vice Ministro Affari Europei Nikos Xydakis
Sottosegretario Dimitris Mardas
Sottosegretario Giannis Amanatidis
Ministro
della Giustizia, Trasparenza e Diritti Umani Nikos
Paraskevopoulos
Vice Ministro per la lotta contro la
corruzione Dimitris Papangelopoulos
Ministro
del Lavoro, Previdenza e Solidarietà Sociale Giorgos Katroungalos
Vice Ministro della Solidarietà Sociale
Theanó Fotiou
Vice Ministro della lotta alla
disoccupazione Rania Antonopoulou
Sottosegretario per la Previdenza Sociale
Anastasios Petropoulos
Ministro
della Salute Andreas Xanthos
Vice Ministro Salute Pavlos Polakis
Ministro
della Cultura e dello Sport Aristidis
Baltas
Sottosegretario per lo Sport Stavros
Kontonis
Ministro
delle Finanze Efklidis
Tsakalotos
Vice Ministro Tryfon Alexiadis
Vice Ministro Giorgos Chouliarakis
Ministro
per l’Ambiente e l’Energia Panos
Skourletis
Vice Ministro Ambiente Giannis Tsironis (Ecologisti
verdi)
Ministro
delle Infrastrutture, dei Trasporti e delle Reti Christos
Spirtzis
Sottosegretario Dimitris Kamenos (Greci
Indipendenti)
Ministro
della Marina Mercantile e della Politica insulare Thodoris Dritsas
Ministro
dello Sviluppo Agricolo e degli Alimenti Vaghelis Apostolou
Vice Ministro Markos Bolaris
Ministro
di Stato Nikos
Pappas
Ministro
di Stato per il coordinamento dell’Opera Governativa Alekos
Flambouraris
Sottosegretario di Stato Terence Quick
(Greci Indipendenti)
Sottosegretario di Stato presso il Primo
Ministro e
Portavoce del Governo Olga Gerovassili
RAPPORTI PARLAMENTARI
|
Rappresentanze diplomatiche |
|
Ambasciatore
della Repubblica italiana ad Atene |
S.E. Efisio Luigi MARRAS dal 3 luglio
2015 |
Ambasciatore
della Repubblica ellenica a Roma |
S.E. Themistoklis DEMIRIS dal 29 maggio 2013 |
XVII LEGISLATURA
Incontri bilaterali |
Il
12 e 13 febbraio 2016 la Presidente Boldrini ha svolto una visita ufficiale
in Grecia.
Ad
Atene la Presidente ha incontrato il Primo Ministro, Alexis Tsipras,
il Presidente della Repubblica, Prokopis Pavlopoulos, il Presidente
del Parlamento ellenico, Nikolaos Voutsis. Nel corso dell'incontro
presso il Parlamento ellenico il Presidente Voutsis ha firmato la
dichiarazione "Più
integrazione europea: la strada da percorrere". La visita è stata
anche l’occasione per il rilancio del Protocollo di collaborazione fra la
Camera dei deputati italiana e il Parlamento ellenico (siglato nel 1999) al
fine di rafforzare le relazioni fra le due Assemblee sia sul piano politico che
su quello della cooperazione amministrativa.
La
Presidente ha svolto anche una visita all'incubatore di start-up "The Cube"[1]
incontrando un gruppo di giovani imprenditori impegnati in progetti
innovativi. La Presidente ha infine incontrato i rappresentanti ad Atene dell’ONG
"Angalià" e del progetto
"Odyssea" impegnati negli
interventi a favore dei migranti a Lesbo.
Il
13 febbraio la Presidente si è quindi recata nell'isola di Lesbo insieme
al Vice Presidente del Parlamento ellenico, Anastasios Kourakis, al
Viceministro dell'Interno con delega alla Politiche migratorie, Giannis
Mouzalas, e al Comandante Generale della Guardia costiera italiana, Ammiraglio
Ispettor Vincenzo Melone.
Nel
corso della visita all'isola, la Presidente ha incontrato, nella citta di
Mitilene, il sindaco di Lesbo, Syors Galinos, e ha quindi visitato il porto
della città insieme all'Ammiraglio Fotios Pravitsas, comandante della Guardia
costiera ellenica per il Nord Egeo. Qui la Presidente ha incontrato il
personale della Guardia costiera italiana impegnato nelle operazioni di
soccorso ai migranti nell'Egeo. Si è quindi svolto un breve incontro con i
rappresentanti delle Organizzazioni "Medici
senza frontiere" e "Rainbow
for Africa".
La Presidente si è poi recata nel centro di
Skala Sykamiàs, dove ha incontrato i rappresentanti della comunità locale che
ha prestato soccorso ai rifugiati durante i primi momenti della crisi. Si è
svolto in particolare un incontro con la signora Emilia Kamvysi e il signor
Stratis Valamiòs, candidati al Premio Nobel per la pace.
Il 26 novembre 2015 la Presidente Boldrini ha
ricevuto il Presidente della Repubblica ellenica, Prokopis Pavlopoulos.
Nel corso dell’incontro la Presidente
Boldrini ha ribadito il sostegno italiano e, in particolare, della
Camera dei deputati, alla Grecia e al popolo greco per gli enormi
sacrifici sostenuti per poter rimanere in Europa, sottolineando che in questa
fase alle politiche di austerità deve essere associata una spinta forte in
favore di una crescita reale e sostenibile.
I due Presidenti hanno poi convenuto sulla
necessità di considerare il momento attuale, così difficile per
l'Europa, come un'opportunità per dare ulteriore impulso al processo
d'integrazione europea e di agire insieme per fare fronte a sfide globali
come il cambiamento climatico, il terrorismo e i movimenti di milioni di
rifugiati in fuga da guerre e violenze, facendo tutto il possibile per
accoglierli. Con particolare riferimento al contrasto al terrorismo,
è stata sottolineata la necessità di avviare negoziati con tutti gli
attori non solo europei, ma anche mediterranei (Unione africana, Lega araba,
Arabia, Iran, Turchia) per trovare una soluzione politica in alternativa
al ricorso alle armi.
Il 3 marzo 2015 la Presidente Boldrini ha
incontrato il Primo Ministro della Repubblica Ellenica, Alexis
Tsipras.
Nel corso dell’incontro Tsipras ha illustrato
la situazione in cui versa la Grecia sul piano politico, economico e sociale, con
particolare riferimento alle riforme necessarie per fare uscire il Paese dalla
crisi e alla necessità di cooperare con le istituzioni europee chiedendo, in
alternativa alle politiche di austerità, misure più flessibili che tengano
conto della situazione del Paese.
Il 27 marzo 2014 la Presidente Boldrini ha
incontrato l’allora Presidente della Repubblica ellenica, Karolos Papoulias,
in visita a Roma per partecipare al concerto offerto dal Presidente della
Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, in occasione del semestre
di Presidenza greca del Consiglio dell'Unione Europea e in vista del semestre
di Presidenza italiana.
Oggetto dei colloqui: i risultati positivi
registrati negli ultimi tempi in Grecia sul fronte economico anche grazie agli
enormi sacrifici del popolo greco; l’importanza della collaborazione tra Italia
e Grecia, in particolar modo nell’avvicendamento alla Presidenza del Consiglio
dell’Unione europea, al fine di affrontare problemi comuni quali il fenomeno
delle migrazioni nel Mediterraneo, chiedendo a tal fine una maggiore
solidarietà di tutta l’Europa; la forte affermazione del partito di estrema
destra Alba Dorata in Grecia e la crescita un po’ dappertutto in Europa di
movimenti antieuropeisti e populisti e contro l’euro; la necessità di rivedere
i Trattati UE per adeguarli ai nuovi sviluppi; i crimini efferati compiuti dai
nazisti in Grecia.
In quell’occasione la Presidente Boldrini ha manifestato il proprio compiacimento per l’ottima collaborazione avuta dal Parlamento greco e dal suo Presidente Meimarakis ai fini dell’organizzazione da parte della Camera dei deputati della Conferenza parlamentare “Il Valore dell’Europa” (si veda infra).
Il 13 marzo 2014 la Presidente Boldrini ha incontrato il suo omologo greco Meimarakis, in occasione della Conferenza parlamentare “Il Valore dell’Europa”.
La Presidente
Boldrini ha svolto una visita
ufficiale ad Atene dal 7 all’8 novembre 2013, su invito dell’allora
Presidente del Parlamento ellenico, Meimarakis.
Oltre al Presidente della Repubblica Ellenica,
Karolos Papoulias, al Presidente del Parlamento Ellenico, Evanghelos Meimarakis, al Vice
Primo Ministro e Ministro degli Esteri, Evanghelos Venizelos, e al Presidente
del partito SYRIZA, Alexis Tsipras, la Presidente Boldrini ha
incontrato il Capo dell’Ufficio UNHCR di Atene, Giorgos Tsarbopoulos, e rappresentanti di Medici nel Mondo e dell’ONG “il Sorriso del bambino”.
Il 25 ottobre 2013 la Presidente Boldrini ha incontrato l’Ambasciatore greco in Italia, Themistoklis Demiris.
Nel corso dell’incontro si è parlato della
difficile situazione economica e finanziaria della Grecia, con le sue pesanti
ripercussioni a livello sociale, nonché della situazione politica interna con
particolare riferimento all’affermazione del partito di estrema destra Alba
Dorata, e della necessità di collaborare, anche a livello parlamentare, in
vista delle Presidenze greca e italiana dell’Unione europea, rispettivamente
nel primo e nel secondo semestre del 2014.
Incontri delle Commissioni |
Il
16 e 17 maggio 2016 una delegazione della Commissione
Attività produttive ha preso parte alla Conferenza
interparlamentare sul turismo ospitata ad Atene dal parlamento ellenico.
Della delegazione facevano parte gli onorevoli Ignazio ABRIGNANI, Vice
Presidente della Commissione, Lara RICCIATTI e Vanessa CAMANI.
Il
24 febbraio 2016 si è svolto un incontro informale tra le Commissioni riunite esteri e difesa della Camera dei deputati e il Presidente della Commissione Difesa ed esteri
del Parlamento greco, Costas Douzinas.
Protocollo di
collaborazione |
Il
quadro della cooperazione tra la Camera dei deputati e il Parlamento Ellenico è
rappresentato dal Protocollo di
cooperazione bilaterale sottoscritto il 28 novembre 1999 dal Presidente
della Camera, Luciano
Violante, e dal suo omologo greco, Apostolos Kaklamanis, con l’obiettivo di stimolare l’attività di
collaborazione prevedendo incontri regolari tra Commissioni, Gruppi di Amicizia
nell’ambito dell’Unione Interparlamentare, Gruppi di Giovani parlamentari,
visite di lavoro di funzionari, iniziative di studio e scambi di visite per
studenti, nonché la realizzazione di specifiche giornate parlamentari legate
alla disamina di tematiche inerenti all’ambito euromediterraneo.
La
collaborazione per la realizzazione di attività culturali e artistiche si è
concretizzata, nel quadro del Dialogo tra le antiche civiltà sul piano
bilaterale, nello svolgimento di un concerto per valorizzare le espressioni
musicali dei due paesi, tenutosi nel luglio 2000 nell’ambito del festival di
Simi.
Tra
le iniziative previste dal Protocollo vi è anche l’organizzazione di
manifestazioni quali “Il Parlamento dei
ragazzi”, al fine di contribuire alla migliore reciproca conoscenza dei due
Paesi. L’iniziativa è stata realizzata dal Parlamento greco al di fuori del
quadro del Protocollo. La XVI sessione di “Youth Parliament” si è svolta ad
Atene dal 4 al 7 settembre 2009 e vi ha preso parte anche uno studente
italiano.
In
seguito all’impegno, concordato con il suo omologo greco Meimarakis in
occasione della visita ufficiale ad Atene nel novembre 2013, di dare vita ad
una cooperazione rafforzata tra il
Parlamento greco e la Camera dei deputati in vista dei concomitanti turni
di presidenza dell’Unione europea e dello svolgimento della Conferenza “Il
valore dell’Europa” volta a rilanciare il progetto europeo, la Presidente Boldrini aveva conferito al
deputato Sandro Gozi (ora Sottosegretario agli Affari europei) l’incarico di
Coordinatore dei rapporti bilaterali Italia-Grecia, nel quadro del
Protocollo di cooperazione e in vista della predetta Conferenza.
Il
7 marzo 2016 la Presidente Boldrini ha designato il Presidente della Delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare
del Consiglio d’Europa, Michele Nicoletti,
quale nuovo Coordinatore dei
rapporti Italia-Grecia al fine di rilanciare la cooperazione tra le due
assemblee parlamentari. Da parte greca
tale incarico è stato conferito al deputato Ioannis Gkiolas, già Presidente
del gruppo parlamentare di amicizia fra la Grecia e l’Italia nell’ambito
dell’Unione interparlamentare (si veda infra).
I due coordinatori si sono incontrati ad Atene il 30 maggio 2016.
Al centro dei colloqui il rilancio del protocollo di cooperazione e le
questioni più urgenti sulle quali concentrare la collaborazione tra la Camera e
il Parlamento ellenico, quali disoccupazione, crisi economica e migrazioni.
Conferenza “Il Valore
dell’Europa” |
Il 13 e 14 marzo
2014 la Camera dei deputati ha ospitato la Conferenza internazionale “'Il valore dell'Europa. Crescita,
occupazione e diritti: l'Unione europea alla prova”, promossa di
concerto con il Parlamento ellenico, nell’ambito del semestre di
Presidenza greca dell’Unione europea.
La Presidente
Boldrini ha aperto i lavori della Conferenza con un proprio intervento. Nella cerimonia inaugurale, cui ha
presenziato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,
sono altresì intervenuti il Presidente del Parlamento ellenico, Evanghelos Meimarakis - che ha copresieduto la Conferenza
- il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi,
e il Presidente del Senato, Pietro Grasso.
La
Conferenza si è articolata in due sessioni.
La
prima, dal titolo “Superare la crisi: una crescita solida e sostenibile
basata sulla buona occupazione”, è stata moderata dal Vice Presidente
del Parlamento ellenico, Ioannis Dragasakis, e introdotta da
relazioni di Romano Prodi, Yves Leterme, Vice Segretario generale dell’OCSE,
Mariana Mazzucato, docente di economia dell’innovazione presso l’Università del
Sussex, e Carlo Petrini, Presidente di Slow-food.
La
seconda sessione, dal titolo “Garantire l’effettività dei diritti
fondamentali nei paesi dell’Unione”, è stata moderata da Sandro Gozi,
Presidente della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare del
Consiglio d’Europa e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e
introdotta da relazioni di Nils Muižnieks, Commissario per i Diritti umani del
Consiglio d’Europa, Morten Kjærum, Direttore dell’Agenzia dell’Unione europea
per i Diritti fondamentali, e Armin Von Bogdandy, Direttore del Max Planck
Institute for Comparative Public Law and International Law.
La
delegazione greca che ha preso parte alla Conferenza era guidata dal
Presidente del Parlamento Meimarakis e composta dal Consigliere
diplomatico del Presidente, Athanasios Dendoulis, dal Capo della Direzione
generale Affari internazionali e comunicazione, Sig.ra Panagiota Miliou, dal
Capo Ufficio Stampa del Presidente, Panagiotis Kampras, dall’Ambasciatore greco
in Italia, Themistoklis Demiris, e dal Consigliere d’Ambasciata, Ioannis
Maloukos.
Gruppo MED |
Il 16 e 17 maggio 2016 si è svolta ad Atene la prima riunione del gruppo dei Parlamenti
del Mediterraneo (gruppo MED) alla
quale ha partecipato il deputato Paolo Alli, componente della Commissione
Affari esteri.
La riunione di Atene fa seguito all’incontro informale svoltosi presso la Camera, il 24 febbraio 2016,
tra le Commissioni Affari esteri e Difesa e il Presidente della Commissione
Difesa ed Esteri del Parlamento ellenico, Konstantinos Douzinas, in cui è
emersa una sensibilità condivisa sui
temi del Mediterraneo.
Successivamente, con
lettera congiunta dei Presidenti delle Commissioni Affari esteri e Difesa della
Camera, Cicchitto e Garofani, e del Presidente Douzinas, è stata convocata all’Aja,
per il 6 aprile 2016, una riunione dei
Parlamenti del sud, alla quale hanno partecipato, oltre alla delegazione del Parlamento italiano, le
delegazioni di Grecia, Cipro, Spagna
(Senato) e Albania. La riunione si è svolta a margine della Conferenza interparlamentare sulla politica
estera e di sicurezza comune (PESC)
e sulla politica di sicurezza e difesa
comune (PSDC), organizzata dal Parlamento dei Paesi Bassi, Stato membro che
esercita la Presidenza di turno del Consiglio dell’UE.
La delegazione del Parlamento
italiano era composta, oltre che dal Presidente Garofani, anche da Erasmo
Palazzotto, Vicepresidente della Commissione Affari esteri della Camera, dalla
deputata, Marietta Tidei, membro della medesima Commissione e dalla senatrice
Ornella Bertorotta appartenente all’omologa Commissione del Senato.
Nel corso della riunione il
Presidente Douzinas ha presentato un progetto di dichiarazione comune volta
all’istituzione di un gruppo dei
Parlamenti del Mediterraneo (Parliamentary
“Group Med”) per la discussione di tematiche comuni nell’ambito della
PESC/PSDC.
Il gruppo si dovrebbe riunire sia
prima di ogni conferenza PESC/PSDC, sia
quando ritenuto necessario dalla maggioranza delle delegazioni. Le riunioni
del Gruppo dovrebbero essere convocate dal Parlamento che, sulla base di una
rotazione alfabetica, organizza e presiede la riunione. Eventuali decisioni o
conclusioni dovrebbero essere adottate per consenso.
Nel corso della riunione, considerato il numero esiguo delle delegazioni
presenti, è stato concordato di trasmettere
il progetto di dichiarazione agli altri Parlamenti, rinviando la sua adozione
ad una successiva riunione dei Parlamenti del sud, poi convocata ad Atene
per il 16 e 17 maggio.
In
vista della riunione di Atene, i
Presidenti Cicchitto e Garofani hanno inviato al Presidente Douzinas una
lettera in cui evidenziano la necessità che la nascita del gruppo MED avvenga
con l’adesione di un numero adeguato di
Paesi, evitando uno schema di organizzazione troppo rigido, considerato che
l’esigenza di confronto tra i paesi del Gruppo potrà essere soddisfatta mediante
la convocazione di apposite riunioni sia nell’ambito della Conferenza PESC-PSDC
che al di fuori della stessa.
Cooperazione
multilaterale |
Il Parlamento greco invia proprie delegazioni alle Assemblee parlamentari del Consiglio
d'Europa, dell’UEO, della NATO e dell'OSCE.
*******
La
Grecia prende parte alla cooperazione
parlamentare nell'ambito dell'Unione Europea.
Il 20 e 21 aprile 2015 la
Camera dei deputati ha ospitato la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee
parlamentari dei Paesi membri dell'Unione Europea, organizzata insieme al
Senato. Alla Conferenza hanno partecipato 41 Assemblee parlamentari, in
rappresentanza dei Paesi membri e dei Paesi candidati dell'UE, nonché il
Parlamento europeo. Il Parlamento greco
ha preso parte ai lavori con una delegazione guidata dall’allora Presidente,
Zoe Konstantopoulou.
La Conferenza, che ha chiuso l'attività svolta nel corso del Semestre
parlamentare di Presidenza italiana dell'UE, si è concentrata sugli argomenti
che avevano caratterizzato il Semestre, in particolare le misure per consentire
all'Europa di ritrovare la strada della crescita e la salvaguardia dei diritti
fondamentali - anche attraverso un puntuale monitoraggio all'interno degli
Stati membri dell'UE - rafforzando ulteriormente la lotta al razzismo, alle
discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e nei confronti delle
minoranze. Nelle conclusioni adottate in quella sede si evidenzia l'esigenza di
una maggiore solidarietà e condivisione delle responsabilità tra tutti gli
Stati membri nella gestione del flussi migratori nonché il ruolo centrale che i
Parlamenti devono svolgere nella discussione dei Trattati internazionali che
incidono direttamente sui diritti dei cittadini e sulle economie dei Paesi
membri.
Il
26 e 27 gennaio 2013 il Presidente della
Commissione Politiche dell’Unione europea, Michele Bordo, ha partecipato alla COSAC
dei Parlamenti UE che si è svolta ad Atene.
*******
La
Grecia prende parte altresì alla
cooperazione parlamentare nell’ambito del Partenariato Euromediterraneo. Ha
esercitato la Presidenza di turno dell'Assemblea
Parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo (AP-UpM) per il periodo marzo
2007-marzo 2008.
La Grecia partecipa altresì all’Assemblea Parlamentare per il Mediterraneo
(PAM).
*******
La Grecia
aderisce - insieme ad Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Italia, Montenegro,
Serbia e Slovenia - all'Iniziativa
Adriatico-Ionica (IAI), di cui esercita
la presidenza di turno da giugno 2016 al maggio 2017.
La
IAI ha anche una dimensione parlamentare,
nata con la I Riunione dei Presidenti delle Assemblee parlamentari dei Paesi
membri, nell’aprile 2001, allo scopo di promuovere
l’armonizzazione delle legislazioni nazionali nelle materie di cooperazione,
nonché l'adeguamento delle medesime legislazioni all'acquis comunitario, favorendo il
Processo di Stabilizzazione e Associazione. L’Iniziativa prevede una riunione
annuale dei Presidenti dei Parlamenti coinvolti, presso il paese che detiene la
presidenza di turno.
La Grecia ha esercitato la Presidenza della
IAI dal 1° giugno 2008 al 31 maggio 2009.
*******
La Grecia partecipa altresì all'Assemblea parlamentare della Cooperazione
economica del Mar Nero (PABSEC), che costituisce la dimensione parlamentare
della Cooperazione economica del Mar Nero (Black
Sea Economic Cooperation - BSEC).
Unione
Interparlamentare |
Nella XVII legislatura la sezione italiana del gruppo di amicizia Italia-Grecia
nell’ambito dell’Unione Interparlamentare (UIP) è presieduta dal deputato Daniele Del Grosso (M5S) e costituita dai
deputati Gianni Farina (PD) e Maurizio Lupi (Area popolare/NCD-UDC) e dai
senatori Jonny Crosio (LN-Aut) e Aldo Di Biagio (Area popolare/NCD-UDC).
Il
10 dicembre 2015 l’Ambasciata greca a
Roma ha comunicato l’avvenuta
costituzione, presso il Parlamento ellenico, del nuovo gruppo parlamentare di amicizia fra la Grecia e l’Italia. Il
Gruppo, presieduto dal deputato Ioannis
Gkiolas (Syriza), è composto complessivamente da 22 deputati.
Attività legislativa |
Legge 19 dicembre 2013, n. 153. Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica di
Albania, la Repubblica greca e la Repubblica italiana sul progetto
"Trans Adriatic Pipeline",
fatto ad Atene il 13 febbraio 2013.
La realizzazione del gasdotto Trans Adriatic Pipeline
(TAP) consentirà all’Italia di rafforzare la sicurezza energetica mediante la diversificazione delle fonti e dei
fornitori di energia. Il gasdotto TAP è destinato a trasportare gas
naturale dai giacimenti dell'area del Caspio, in particolare da quello azero di
Shah Deniz, verso l'Europa passando
attraverso la Grecia, l'Albania e l'Italia. Il gasdotto sarà lungo 800 km
circa, di cui 105 km offshore nel mar Adriatico, e trasporterà circa 10
miliardi di metri cubi all'anno.
Legge 23
giugno 2014, n. 96. Ratifica ed esecuzione
dell'Accordo sulla creazione del
blocco funzionale dello spazio aereo Blue Med tra la Repubblica italiana, la Repubblica di Cipro, la Repubblica ellenica e la Repubblica
di Malta, fatto a Limassol il 12 ottobre 2012.
Vice Ministro degli Affari
Esteri della Repubblica Ellenica,
Responsabile per gli Affari
Europei
Nikos
Xydakis è nato nel 1958.
Si è
laureato in odontoiatria all’Università di Atene (1984) e ha poi proseguito gli
studi post-universitari in storia dell’arte, presso la Facoltà di filosofia di
Atene (1999-2004).
Nel
1987 ha iniziato a lavorare come giornalista. Ha collaborato con numerosi
giornali e settimanali in qualità di autore,
critico letterario e d’arte, redattore capo e editore. Dal 1992 al 2014, ha
lavorato al quotidiano « Kathimerini ». Nel 1999, è divenuto capo della rubrica
Cultura dell’edizione domenicale e, in seguito, dal 2003 redattore capo.
Ha
anche pubblicato saggi e romanzi. Nel 2009, la Fondazione Botsis lo ha scelto
per il premio del Parlamento ellenico quale migliore cronista politico
dell’anno.
Alle
elezioni municipali del 1998, è stato candidato del Movimento dei Cittadini
dell’isola di Mykonos. Alle politiche del 2000, è stato uno dei candidati del
partito Coalizione della Sinistra per la circoscrizione delle Cicladi e alle
europee del 2014 è stato un candidato di SYRIZA.
Il
25 gennaio 2015, è stato eletto deputato per SYRIZA, nella seconda
circoscrizione di Atene e quindi nominato vice ministro dell’istruzione con
delega alla cultura, da gennaio ad agosto 2015. Il 20 settembre 2015, è stato rieletto
deputato per SYRIZA.
[1] A seguito dell’incontro la Presidente Boldrini ha scritto all’allora Ministra per lo Sviluppo economico, Federica Guidi, esprimendo l’auspicio che nell’ambito degli interventi adottati dal nostro Paese per favorire le start-up possano essere adottate iniziative per mettere in comune esperienze e progetti tra giovani innovatori italiani e greci.