Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
| |||
---|---|---|---|
Autore: | Servizio Studi - Dipartimento istituzioni | ||
Titolo: | Riconoscimento dell'inno di Mameli "Fratelli d'Italia" quale inno ufficiale della Repubblica - A.C. 1793, A.C. 3951 - Schede di lettura | ||
Riferimenti: |
| ||
Serie: | Progetti di legge Numero: 535 | ||
Data: | 15/02/2017 | ||
Descrittori: |
| ||
Organi della Camera: | I-Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni |
Riconoscimento dell'inno di Mameli "Fratelli d'Italia" quale inno ufficiale della Repubblica
15 febbraio 2017
|
Indice |
Contenuto|Relazioni allegate o richieste|Necessità dell'intervento con legge|Rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite| |
ContenutoLe proposte di legge in esame (A.C. 1793 Nastri e A.C. 3951 D'ottavio ed altri), entrambe di un solo articolo, sono volte al riconoscimento dell'inno di Mameli quale inno ufficiale della Repubblica italiana. Entrambe le proposte, di natura ordinaria, al comma 1 stabiliscono che la Repubblica riconosce l'inno di Mameli, «Fratelli d'Italia», quale inno ufficiale della Repubblica. La sola pdl A.C. 3951 (comma 2) prevede, inoltre, che con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, siano riconosciuti il testo integrale e lo spartito musicale originale dell'inno della Repubblica italiana «Fratelli d'Italia» e i relativi adattamenti musicali e stabilisca, altresì, le modalità di esecuzione dell'inno nelle cerimonie ufficiali. In relazione alla forma di tale atto di attuazione, la disposizione richiama l'art. 1, comma 1, lett. ii) della legge 13/1991, dove si prevede che gli atti per i quali è intervenuta la deliberazione del Consiglio dei Ministri sono inclusi tra quelli per i quali è prescritta l'emanazione da parte del Presidente della Repubblica con proprio decreto. Goffredo Mameli scrisse l'inno il 10 settembre 1847, intitolandolo "Il canto degli Italiani". Il testo fu musicato da Michele Novaro il 24 novembre dello stesso anno. Cantato per la prima volta a Genova durante una festa popolare, fu subito proibito dalla polizia, ma dopo i moti del 1848 fu suonato e cantato dalle bande musicali e dai soldati partenti per la guerra di Lombardia. In breve, divenne il canto più amato del Risorgimento italiano e degli anni successivi all'unificazione. Il Consiglio dei ministri del 12 ottobre 1946, presieduto da Alcide De Gasperi, acconsentì all'uso dell'inno di Mameli come inno nazionale della Repubblica Italiana. Questo il testo del comunicato stampa che annunciava il provvedimento: "(…) Su proposta del Ministro della Guerra si è stabilito che il giuramento delle Forze Armate alla Repubblica e al suo Capo si effettui il 4 novembre p.v. e che, provvisoriamente, si adotti come inno nazionale l'inno di Mameli" (fonte: Presidenza del Consiglio dei ministri, Ufficio del cerimoniale). Successivamente non è stato adottato alcun provvedimento ufficiale di adozione del Canto quale inno nazionale, anche se sono state presentate nel tempo diverse proposte di legge in tal senso.
Nella XIV legislatura sono stati presentati al Senato due progetti di legge in materia: il primo, di natura costituzionale (A.S. 1967), volto a modificare l'articolo 12 della Costituzione stabilendo che "Fratelli d'Italia" è l'inno nazionale; il secondo, di natura ordinaria (A.S. 1968), prevede che con decreto del Presidente della Repubblica sia emanato un disciplinare che riporti il testo integrale e lo spartito musicale originale dell'inno e i relativi adattamenti musicali e stabilisca, altresì, le modalità di esecuzione dell'inno nelle cerimonie ufficiali. Entrambi i progetti di legge hanno iniziato l'esame parlamentare senza tuttavia essere approvati definitivamente. La 1ª Commissione (Affari Costituzionali) del Senato ha iniziato l'esame dell'A.S. 1967 nella seduta del 26 luglio 2005, nel corso della quale sono emersi dubbi e perplessità, non ritenendosi opportuna una integrazione della Costituzione. La pdl A.S. 1968 è stata invece approvata dalla 1ª Commissione il 16 novembre 2005; il 30 novembre 2005 la Commissione ha richiesto l'assegnazione in sede deliberante, ma l'iter non è proseguito oltre.
Anche nella XV legislatura è stato avviato, sempre al Senato, l'esame di alcuni progetti di legge in materia, senza giungere alla loro approvazione: si tratta di tre proposte di legge ordinaria, A.S. 688, 820 e 1660 e della petizione popolare n. 227 (1ª Commissione, sedute del 1 agosto 2007, 12 settembre 2007 e 5 dicembre 2007). In quest'ultima seduta è stato congiunto anche un progetto di legge costituzionale (A.S. 821) che riproduceva il contenuto dell'A.S. 1967 della XIV legislatura.
Nella XVI legislatura sono stati presentati, sia alla Camera, sia al Senato diversi progetti di legge in materia, tuttavia per nessuno di questi è stato avviato l'esame. Peraltro, nella medesima legislatura, l'inno di Mameli è stato implicitamente riconosciuto con l'approvazione della legge 23 novembre 2012, n. 222 recante norme sull'acquisizione di conoscenze e competenze in materia di «Cittadinanza e Costituzione» e sull'insegnamento dell'inno di Mameli nelle scuole. L'articolo 1, comma 2 della legge prescrive l'insegnamento nelle scuole dell'inno di Mameli nell'ambito di "percorsi didattici, iniziative e incontri celebrativi finalizzati ad informare e a suscitare la riflessione sugli eventi e sul significato del Risorgimento nonché sulle vicende che hanno condotto all'Unità nazionale, alla scelta dell'inno di Mameli e della bandiera nazionale e all'approvazione della Costituzione anche alla luce dell'evoluzione della storia europea" (art. 1, comma 1). Inoltre, la stessa legge ha riconosciuto il giorno 17 marzo, data della proclamazione a Torino, nel 1861, dell'Unità d'Italia, quale «Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera» (art. 1, comma 3). |
Relazioni allegate o richiesteLe proposte di legge, di natura ordinaria, sono corredate della relazione illustrativa. |
Necessità dell'intervento con leggeCome accennato sopra, l'inno di Mameli è stato adottato provvisoriamente - con una decisione del Consiglio dei ministri del 12 ottobre 1946 - quale inno da utilzzare nella cermonia del giuramento delle Forze armate che si è svolta il 4 novembre successivo. |
Rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definiteIl riconoscimento dell'inno di Mameli quale inno ufficiale della Repubblica, previsto dalle proposte di legge in esame, rientra nella competenza legislativa esclusiva dello Stato in quanto afferente alla materia "ordinamento dello Stato" (art. 117, 2° comma, lett. g) Cost.). |