Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento Bilancio
Titolo: Le leggi - Legge di bilancio 2018 - Volume IV - Stati di previsione – Analisi del bilancio dello Stato
Riferimenti: AC N.4127/XVII AC N.4768/XVII AC N.4768/XVII AC N.4768/XVII AC N.4768/XVII
Serie: Progetti di legge   Numero: 642/7
Data: 13/02/2018
Organi della Camera: V Bilancio, Assemblea

 

LEGGE DI BILANCIO 2018

 

 

Legge 27 dicembre 2017, n. 205

 

 

VOLUME IV

Stati di previsione – Analisi del bilancio dello Stato

 

febbraio 2018

 


 

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Dossier n. 560/7 Volume IV

 

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Progetti di legge n. 642/7 Volume IV

 

Il presente dossier è articolato in quattro volumi:

§  Volume I - Articolo 1, commi 1 – 393;

§  Volume II - Articolo 1, commi 394 –792;

§  Volume III - Articolo 1, comma 793 – Articolo 19;

§  Volume IV – Stati di previsione.

 

 

La redazione del presente dossier è stata curata dal Servizio Studi della Camera dei deputati.

 

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INDICE

Premessa - La disciplina contabile della sezione II. 3

2. Il bilancio di previsione per gli anni 2018-2020. 15

§  2.1. Le previsioni di entrata e di spesa per il 2018 e per gli anni successivi, in termini di competenza. 16

§  2.3. Analisi delle spese per Missioni 34

§  2.4. Analisi delle spese per Ministeri 37

3. Gli stati di previsione dei Ministeri 39

§  Ministero dell’economia e delle finanze.. 40

§  Ministero dello sviluppo economico.. 51

§  Ministero del lavoro e delle politiche sociali 62

§  Ministero della Giustizia.. 69

§  Ministero degli Affari estri e della cooperazione internazionale   74

§  Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca   79

§  Ministero dell’Interno.. 83

§  Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare   89

§  Ministero delle infrastrutture e trasporti 91

§  Ministero della Difesa.. 96

§  Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali 102

§  Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo   107

Appendice -  Rapporto annuale sulle spese fiscali (2017). 111

 

 


§   

Premessa -
La disciplina contabile della sezione
II

 

Con la riforma operata dalla legge n.163 del 2016 sulla legge di contabilità e finanza pubblica n. 196 del 2009, i contenuti della legge di bilancio e della legge di stabilità sono stati ricompresi in un unico provvedimento, articolato in due sezioni. La riforma ha apportato significative innovazioni alla normativa che disciplina i contenuti della parte contabile della legge di bilancio, recata dalla Sezione II del provvedimento, contenente il bilancio a legislazione vigente e le variazioni non determinate da innovazioni normative.

In particolare - rispetto alla passata concezione del bilancio come legge meramente formale (o comunque funzionalmente limitata) che si limitava ad esporre i fattori legislativi di spesa senza poterli modificare[1] - la Sezione II è venuta ad assumere un contenuto sostanziale, potendo incidere direttamente - attraverso rimodulazioni ovvero rifinanziamenti, definanziamenti o riprogrammazioni - sugli stanziamenti previsti a legislazione vigente, ed integrando nelle sue poste contabili gli effetti delle disposizioni della prima sezione[2].

 

Il disegno di legge di bilancio è disciplinato, nel suo complesso, dall’articolo 21 della legge n. 196/2009.

Il comma 1-sexies dell’articolo 21 individua la Sezione II, stabilendo che le previsioni di entrata e di spesa in essa contenute:

1)     sono formate sulla base della legislazione vigente, tenuto conto:

-  dell'aggiornamento delle previsioni relative alle spese per oneri inderogabili e di fabbisogno;

-  delle rimodulazioni e variazioni che interessano anche i fattori legislativi[3];

2)     evidenziano, per ciascuna unità di voto, gli effetti delle variazioni derivanti dalle disposizioni contenute nella prima sezione. In tal modo, la Sezione II fornisce, per ciascuna unità di voto, previsioni c.d. “integrate” riguardo alle scelte allocative contenute nei programmi di spesa, che costituiscono l’unità di voto.

 

L’articolo 7 della legge di contabilità fissa la presentazione alle Camere del disegno di legge di bilancio entro il termine del 20 ottobre di ogni anno.

Nel caso in cui il bilancio non sia approvato entro il 31 dicembre, la Costituzione prevede la concessione al Governo dell’esercizio provvisorio. La normativa contabile conferma che l’esercizio provvisorio del bilancio può essere concesso soltanto per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi (articolo 32) [4].

1. Le unità di voto parlamentare

In base alla disciplina contabile, le unità di voto sono individuate:

a) per le entrate, con riferimento alla tipologia;

A titolo esemplificativo, le voci che costituiscono l’unità di voto sono rappresentate, per le entrate tributarie, dai tributi più importanti (Imposta sui redditi, IRES, IVA), ovvero da raggruppamenti di tributi con caratteristiche analoghe (ad es. imposte sostitutive, imposte sui generi di monopolio, ecc.); per i restanti titoli, è indicata la tipologia del provento per aggregati più o meno ampi (ad es. proventi speciali, redditi da capitale, ecc.).

b) per le spese, con riferimento ai programmi, intesi quali aggregati di spesa con finalità omogenea diretti al perseguimento di risultati, definiti in termini di beni e di servizi finali, allo scopo di conseguire gli obiettivi stabiliti nell'ambito delle missioni, che rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa.

La classificazione del bilancio per missioni e programmi consente una strutturazione in senso funzionale delle voci di bilancio, volta a mettere in evidenza la relazione tra risorse disponibili e finalità delle politiche pubbliche, anche al fine di rendere più agevole l’attività di misurazione e verifica dei risultati raggiunti con la spesa pubblica. La riforma ha reso più stringente il collegamento tra le risorse stanziate e le funzioni perseguite, stabilendo anche una piena corrispondenza tra le risorse e il livello amministrativo/responsabile con la previsione dell’affidamento di ciascun programma a un unico centro di responsabilità amministrativa.

Per quanto concerne i contenuti dell’unità di voto, ogni singola unità di voto parlamentare deve indicare:

§  l'ammontare presunto dei residui attivi o passivi alla chiusura dell'esercizio precedente a quello cui il bilancio si riferisce;

§  l'ammontare delle entrate che si prevede di accertare e delle spese che si prevede di impegnare (competenza) nonché l'ammontare delle entrate che si prevede di incassare e delle spese che si prevede di pagare (cassa), nell'anno cui il bilancio si riferisce;

§  le previsioni delle entrate e delle spese relative al secondo e terzo anno del bilancio triennale.

Costituiscono oggetto di approvazione parlamentare sia le previsioni di entrata e di spesa, di competenza e di cassa, relative all’anno cui il bilancio si riferisce, sia quelle relative al secondo e terzo anno del bilancio triennale.

Soltanto le previsioni del primo anno costituiscono, tuttavia, limite alle autorizzazioni di impegno e pagamento.

Le spese del bilancio dello Stato sono classificate – superata la precedente ripartizione in "rimodulabili" e "non rimodulabili" - a seconda della natura dell'autorizzazione di spesa sottostante cui si collega il grado di flessibilità e di manovrabilità della spesa stessa, e precisamente in:

§  oneri inderogabili, ossia spese vincolate a particolari meccanismi o parametri che ne regolano l'evoluzione, determinati sia da leggi sia da altri atti normativi, tra cui rientrano le cosiddette spese obbligatorie (vale a dire, le spese relative al pagamento di stipendi, assegni, pensioni, le spese per interessi passivi, quelle derivanti da obblighi comunitari e internazionali, le spese per ammortamento di mutui, nonché quelle così identificate per espressa disposizione normativa);

§  fattori legislativi, ossia spese autorizzate da espressa disposizione legislativa che ne determina l'importo, considerato quale limite massimo di spesa, e il periodo di iscrizione in bilancio;

§  spese di adeguamento al fabbisogno, ossia spese diverse dagli oneri inderogabili e dai fattori legislativi, quantificate tenendo conto delle esigenze delle amministrazioni.

La quota delle spese per oneri inderogabili, fattore legislativo e adeguamento al fabbisogno è indicata, per ciascun programma, in appositi allegati agli stati di previsione della spesa.

La distinzione della spesa nelle tre categorie consente di individuare, come detto, il livello di manovrabilità della spesa stessa, ai fini dell’applicazione della disciplina della flessibilità del bilancio.

2. La flessibilità degli stanziamenti di bilancio

La riforma ha ampliato la flessibilità di bilancio rispetto a quanto previsto in passato, con la possibilità di incidere sulle dotazioni finanziarie di spesa relative ai fattori legislativi anche in via non compensativa, purché all’interno di ciascuno stato di previsione per motivate esigenze e nel rispetto dei saldi di finanza pubblica, per consentire alle amministrazioni di poter modulare le risorse loro assegnate secondo le necessità connesse al raggiungimento degli obiettivi di spesa.

Il nuovo testo dell’articolo 23, comma 3, consente, con la Sezione II, in ciascuno stato di previsione:

a)  la rimodulazione in via compensativa:

-  delle dotazioni finanziarie relative a fattori legislativi anche tra missioni diverse (laddove il previgente testo dell’articolo 23, comma 3, limitava tale facoltà all’interno di un singolo programma o fra programmi della stessa missione di spesa), fermo restando la preclusione dell'utilizzo degli stanziamenti di conto capitale per finanziare spese correnti (c.d. rimodulazione verticale);

-  delle dotazioni finanziarie relative alle autorizzazioni di spesa per l’adeguamento delle dotazioni di competenza e di cassa a quanto previsto nel Cronoprogramma dei pagamenti (c.d. rimodulazione orizzontale): si tratta delle rimodulazioni che coinvolgono una singola autorizzazione di spesa (fattore legislativo o altra autorizzazione) e trovano compensazione nell’ambito del periodo pluriennale di riferimento;

b)  il rifinanziamento, definanziamento e riprogrammazione delle dotazioni finanziarie di spesa di parte corrente e in conto capitale previste a legislazione vigente relative ai fattori legislativi, per un periodo temporale anche pluriennale[5].

 

È prevista esplicita evidenza contabile delle variazioni relative ai fattori legislativi di spesa, in appositi allegati conoscitivi al disegno di legge di bilancio, per ciascun Ministero e per ciascun programma, con i corrispondenti importi, che vengono aggiornati all'atto del passaggio dell'esame del provvedimento tra i due rami del Parlamento.

Specifiche disposizioni di flessibilità - introdotte dall’articolo 2 del D.Lgs. n. 93/2016 (attuativo della delega in materia di potenziamento del bilancio di cassa), che ha innovato l’articolo 30 della legge di contabilità – interessano in modo specifico, a partire dall’esercizio finanziario 2018, le leggi pluriennali di spesa in conto capitale, permanenti e non permanenti, ai fini dell’adeguamento dei relativi stanziamenti al c.d. Cronoprogramma.

 

Il comma 1-ter dell’articolo 23 della legge di contabilità (introdotto dall’art. 1, comma 1, del D.Lgs. n. 93/2016, attuativo della delega in materia di potenziamento del bilancio di cassa), entrato in vigore dal 1° gennaio 2017, stabilisce che, ai fini della predisposizione delle proposte da parte dei responsabili della gestione dei programmi, le previsioni pluriennali di competenza e di cassa iscritte nel bilancio dello Stato sono formulate mediante la predisposizione di un apposito piano finanziario dei pagamenti (detto Cronoprogramma), recante dettagliate indicazioni sui pagamenti che si prevede di effettuare nel triennio, distinguendosi la quota della dotazione di cassa destinata al pagamento delle somme iscritte in conto residui da quella destinata al pagamento delle somme da iscrivere in conto competenza. È altresì stabilito che le dotazioni di competenza in ciascun anno si adeguino a tale piano, fermo restando l'ammontare complessivo degli stanziamenti autorizzati dalla normativa vigente. Ai sensi dell'articolo 23, comma 1-ter, con la legge di bilancio le quote annuali di competenza sono rimodulate in relazione a quanto previsto nel piano finanziario dei pagamenti.

Ciò al fine di rafforzare concretamente l’attendibilità degli stanziamenti di cassa e anche della previsione dei residui presunti, introducendo uno stretto vincolo tra quanto viene iscritto in bilancio in termini di cassa e residui e le risultanze del cronoprogramma dei pagamenti.

 

In relazione alle leggi pluriennali di spesa in conto capitale, il nuovo testo dell’articolo 30 consente, con la Sezione II del disegno di legge di bilancio:

§  la rimodulazione delle quote annuali in relazione a quanto previsto nel piano finanziario dei pagamenti, al fine di adeguare gli stanziamenti di competenza alla previsione degli effettivi pagamenti (stanziamenti di cassa) che si prevede di effettuare (art. 30, comma 1).

Si tratta di una rimodulazione “orizzontale” degli stanziamenti di competenza nei diversi anni, che può essere effettuata in sede di formulazione delle previsioni, nel rispetto del limite di spesa complessivo autorizzato dalla legge, sulla base del Cronoprogramma dei pagamenti. Sono esclusi dall’applicazione della facoltà in questione i fondi da ripartire.

Le autorizzazioni in ordine alle quali è esercitabile tale facoltà sono soltanto quelle individuate con riferimento alle autorizzazioni di spesa pluriennali in conto capitale oggetto di monitoraggio e di rendicontazione ai fini dell’allegato alla Nota di aggiornamento al DEF;

§  per le sole autorizzazioni pluriennali di spesa in conto capitale non permanenti, la reiscrizione, con la legge di bilancio, delle somme stanziate annualmente nel bilancio dello Stato non impegnate alla chiusura dell'esercizio nella competenza degli esercizi finanziari successivi, in relazione a quanto previsto nel piano finanziario dei pagamenti (art. 30, comma 2)[6].

La medesima facoltà di reiscrizione è esercitabile dall’Amministrazione anche per i residui di stanziamento provenienti dagli esercizi precedenti a quello consuntivato, così come previsto dall’art. 34-ter, comma 1, secondo periodo, della legge di contabilità.

Tale facoltà viene esercitata dalle amministrazioni per la prima volta con il disegno di legge di bilancio 2018-2020 in esame, a valere sulle risorse all’uopo identificate dalle amministrazioni stesse con il Rendiconto 2016.

In apposito allegato al ddl di bilancio viene data esplicita evidenza delle rimodulazioni orizzontali proposte delle leggi pluriennali di spesa in conto capitale e delle reiscrizioni nella competenza degli esercizi successivi delle somme stanziate e non impegnate risultanti dall’ultimo Rendiconto.

Le amministrazioni centrali dello Stato possono assumere impegni nei limiti dell'intera somma indicata dalle leggi pluriennali non permanenti.

In merito alla nuova disciplina contabile dei residui passivi, si ricorda altresì che l’art. 34-ter della legge n. 196/2009, prevede, ai commi 4-5, che, contestualmente all'accertamento dei residui, le Amministrazioni possono provvedere al riaccertamento della sussistenza delle ragioni che giustificano la permanenza nelle scritture contabili delle partite debitorie iscritte nel Conto del patrimonio quali residui passivi perenti.

Con il Rendiconto 2016, il riaccertamento ha determinato l’eliminazione dei residui passivi perenti non più dovuti, mediante apposite scritture nel Conto del patrimonio, per un importo di 5,3 miliardi di euro di cui 2,4 di parte corrente e 2,9 in conto capitale. Tali somme, con la legge di bilancio 2018-2020, potranno essere reiscritte, del tutto o in parte, su base pluriennale, in appositi fondi da ripartire da istituire negli stati di previsione delle Amministrazioni interessate, secondo i criteri e i vincoli disposti dal già richiamato articolo 34-ter, commi 4 e 5 della legge n. 196 del 2009.

3. La programmazione della spesa

Una delle novità più rilevanti della riforma della legge di contabilità è rappresentata dal rafforzamento del processo di programmazione economico-finanziaria delle risorse, attraverso l’integrazione del processo di revisione della spesa nel ciclo di bilancio.

In base al nuovo articolo 22-bis, comma 1, della legge n. 196/2009, entro il 31 maggio di ciascun anno, con D.P.C.M., su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze (previa deliberazione del CdM) sono definiti gli obiettivi di spesa di ciascun Dicastero riferiti al successivo triennio - definiti in termini di limiti di spesa e di risparmi da conseguire - in relazione ai quali i Ministri definiscono la propria programmazione finanziaria, indicando gli interventi da adottare con il disegno di legge di bilancio.

Dopo l'approvazione della legge di bilancio, entro il 1°marzo di ciascun anno, il Ministro dell'economia e ciascun Ministro di spesa stabiliscono in appositi accordi le modalità per il monitoraggio del conseguimento degli obiettivi di spesa. A tal fine, negli accordi sono indicati gli interventi che si intende porre in essere per la loro realizzazione e il relativo cronoprogramma.

Il Ministro dell'economia informa il Consiglio dei ministri sullo stato di attuazione degli accordi, sulla base di apposite schede trasmesse da ciascun Ministro entro il 15 luglio. Entro il 1° marzo dell’anno successivo, ciascun Ministro invia al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'economia una relazione – che verrà allegata al DEF - sul grado di raggiungimento dei risultati in riferimento agli accordi in essere nell'esercizio precedente.

Tale nuova disciplina, affiancata dalle numerose altre modifiche di ordine contabile adottate con la riforma, è volta a consentire una revisione sistematica e strutturale della spesa.

La nuova procedura in questione ha trovato attuazione per la prima volta nell’anno in corso, con riferimento al triennio di programmazione 2018-2020, nel corso del quale - in relazione alle misure di razionalizzazione della spesa previste nella legge di bilancio 2017 per un ammontare pari a complessivi 2,8 miliardi per il 2018 e 4,7 miliardi per il 2019 - l’obiettivo stabilito dal Documento di Economia e Finanza a carico delle Amministrazioni centrali dello Stato è stato determinato in 1 miliardo per ciascun anno. In relazione a tale obiettivo è intervenuto il D.P.C.M. 28 giugno 2017, che ha ripartito il suddetto importo tra i vari Ministeri.

Su tale base, i Ministri, tenuto conto delle istruzioni fornite annualmente con apposita circolare dal Ministero dell'economia[7], in sede di formulazione degli schemi degli stati di previsione della Sezione II indicano le risorse necessarie per il raggiungimento degli obiettivi, anche mediante proposte di rimodulazione delle risorse, nei margini della flessibilità di bilancio illustrati nel paragrafo precedente. Inoltre, l’obbligo per le Amministrazioni di predisporre, già in fase di formazione delle previsioni di spesa, il piano finanziario dei pagamenti, consente alle amministrazioni stesse – oltre ad una migliore allocazione e programmazione delle risorse – anche una maggiore tempestività nei pagamenti.

 

Si rammenta, inoltre, per completezza, che il D.Lgs. n. 90/2016 ha introdotto maggiori ambiti di flessibilità anche nella fase gestionale[8] del bilancio, con l'obiettivo di assicurare una maggiore tempestività nell'erogazione delle risorse e velocizzare i pagamenti in linea con i tempi previsti dalle norme vigenti.

Ai fini del raggiungimento degli obiettivi è stata prevista, altresì, la semplificazione delle procedure per i provvedimenti di variazione di bilancio in corso d’anno, tale da rendere più tempestiva la disponibilità delle risorse ai fini di una loro efficiente gestione.

4. Classificazione delle entrate e delle spese

Ai sensi dell’articolo 25 della legge di contabilità, la classificazione delle voci di entrata si articola su cinque livelli di aggregazione:

a)   titoli, a secondo della loro natura:

-  titolo I: entrate tributarie;

-  titolo II: entrate extra-tributarie;

-  titolo III: entrate derivanti da alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti;

-  titolo IV: entrate derivanti da accensione di prestiti.

I primi tre titoli rappresentano le entrate finali; il quarto titolo corrisponde in sostanza all’entità del ricorso al mercato finanziario;

b)  ricorrenti e non ricorrenti, a seconda che si riferiscano a proventi la cui acquisizione sia prevista a regime ovvero limitata soltanto ad alcuni esercizi;

c)   tipologia di entrata, ai fini dell’approvazione parlamentare e dell’accertamento dei cespiti;

d)  categorie, secondo la natura dei cespiti;

e)   unità elementari di bilancio, ai fini della gestione e della rendicontazione, che possono eventualmente essere suddivise in articoli.

 

La classificazione delle voci di spesa si articola su tre livelli:

a)   missioni, che rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici della spesa;

b)  programmi, ossia le unità di voto parlamentare, quali aggregati finalizzati al perseguimento degli obiettivi indicati nell’ambito delle missioni;

c)   unità elementari di bilancio, che rappresentano le unità di gestione e rendicontazione – attualmente i capitoli -, eventualmente ripartite in articoli (i quali, in analogia con quanto ora previsto per i capitoli, corrisponderebbero agli attuali piani di gestione).

Con il D.Lgs. n. 90/2016 - che ha completato la riforma della struttura del bilancio - sono state introdotte nel bilancio dello Stato le azioni, quali ulteriore articolazione dei programmi, volte a specificare ulteriormente la finalità della spesa.

Le azioni[9] - adottate a partire dall’esercizio finanziario 2017 in via sperimentale per valutarne l'efficacia e per consentire l'adeguamento dei sistemi informativi - sono destinate, in prospettiva, a costituire le unità elementari del bilancio dello Stato anche ai fini gestionali e di rendicontazione, in sostituzione degli attuali capitoli di bilancio[10].

Fino ad allora, le unità elementari di bilancio continueranno ad essere rappresentate dai capitoli, secondo l’oggetto della spesa; ed i programmi di spesa manterranno la suddivisione in macroaggregati per spese di funzionamento (interventi, trattamenti di quiescenza, oneri del debito pubblico, oneri comuni di parte corrente o in conto capitale).

Al momento, dunque, la ripartizione dei programmi in azioni riveste carattere meramente conoscitivo, ad integrazione di quella per capitoli.

Le spese del bilancio dello Stato sono inoltre esposte secondo le tradizionali classificazioni economica e funzionale.

La legge di contabilità prevede che tali classificazioni si conformino ai criteri adottati in contabilità nazionale per i conti del settore della pubblica amministrazione. E’ pertanto prevista la presentazione, in allegato allo stato di previsione del Ministero dell’economia, di un quadro contabile da cui risultino le categorie in cui viene classificata la spesa secondo l'analisi economica e le classi, fino al terzo livello della classificazione COFOG (comparti di attività in cui si articolano le aree di intervento delle politiche pubbliche), in cui viene ripartita la spesa secondo l'analisi funzionale. In appendice a tale quadro contabile sono previsti appositi prospetti illustrativi degli incroci tra i diversi criteri di classificazione.

È richiesto altresì, in apposito prospetto, il raccordo tra le classi COFOG e le missioni e i programmi di spesa, nonché tra il bilancio dello Stato e il sistema di contabilità nazionale.

Tutti i suddetti prospetti devono essere aggiornati dopo l’approvazione della legge di bilancio.

5. La struttura della Sezione II del bilancio di previsione

La Sezione II del disegno di legge di bilancio è costituita da:

§  lo stato di previsione dell’entrata;

§  gli stati di previsione della spesa relativi ai singoli Ministeri;

§  il quadro generale riassuntivo, con riferimento al triennio.

 

Ciascuno stato di previsione della spesa è corredato dei seguenti elementi informativi:

§  la nota integrativa, che contiene gli elementi informativi riferiti alle entrate e alle spese, il contenuto di ciascun programma di spesa con riferimento alle unità elementari di bilancio sottostanti, il piano degli obiettivi, intesi come risultati che le amministrazioni intendono conseguire, e i relativi indicatori di risultato in termini di livello dei servizi e di interventi;

§  l'elenco delle unità elementari di bilancio e dei relativi stanziamenti;

§  il riepilogo delle dotazioni di ogni programma;

§  il budget dei costi della relativa amministrazione, che riporta i costi previsti dai centri di costo dell’amministrazione e il prospetto di riconciliazione al fine di collegare le previsioni economiche a quelle finanziarie di bilancio.

Di tali elementi informativi è richiesto l’aggiornamento al momento dell’approvazione della legge di bilancio.

L’art. 5, comma 1, lett. c), della legge 163/2016 (che ha aggiunto il comma 4-octies nell'art. 33 della legge di contabilità) ha previsto l’aggiornamento del budget dei costi anche sulla base del disegno di legge di assestamento.

 

Allo stato di previsione dell'entrata è allegato un rapporto annuale sulle spese fiscali, che elenca qualunque forma di esenzione, esclusione, riduzione dell'imponibile o dell'imposta ovvero regime di favore, derivante da disposizioni normative vigenti.

 

L’articolo 21 dispone l'approvazione, con distinti articoli, dello stato di previsione dell'entrata, di ciascuno stato di previsione della spesa e dei totali generali della spesa nonché del quadro generale riassuntivo.

Nel ddl di bilancio per il 2018 in esame (A.S. 2960), l’articolo 103 definisce l’ammontare delle entrate previste per l'anno finanziario 2018, come risultante dall'annesso stato di previsione dell'entrata (Tabella n. 1). I successivi articoli da 104 a 116 recano l’autorizzazione all’impegno e al pagamento delle spese dei singoli Ministeri per l’esercizio finanziario 2018, in conformità agli annessi stati di previsione della spesa (Tabelle da 2 a 14). L’articolo 117 approva i totali generali della spesa dello Stato per il triennio 2017-2019. L’articolo 118 approva il quadro generale riassuntivo del bilancio dello Stato, e le relative tabelle ad esso allegate, che espongono la ripartizione, per Ministero, delle spese del bilancio dello Stato, in termini di competenza e di cassa, per divisioni (secondo la classificazione funzionale), nonché secondo la classificazione economica. L’articolo 119 reca infine una serie di disposizioni di carattere gestionale.

 

L’articolo 21 dispone inoltre:

§  la predisposizione della nota di variazioni in caso di variazioni apportate al disegno di legge di bilancio (I e II sezione) nel corso della discussione parlamentare;

§  l’approvazione, con apposite norme, dei fondi di riserva, iscritti nell’ambito del MEF: Fondo di riserva per le spese obbligatorie, Fondi speciali per la reiscrizione in bilancio di residui passivi perenti delle spese correnti e in conto capitale, Fondo di riserva per le spese impreviste e Fondo di riserva per le autorizzazioni di cassa;

§  la fissazione, con apposita norma, dell'importo massimo di emissione di titoli dello Stato, in Italia e all'estero, al netto di quelli da rimborsare, in relazione alla indicazione del fabbisogno del settore statale;

§  l’annessione agli stati di previsione della spesa dei singoli Ministeri, secondo le rispettive competenze, degli elenchi degli enti cui lo Stato contribuisce in via ordinaria.

Si ricorda, infine, che alla data di entrata in vigore della legge di bilancio, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, le unità di voto parlamentare sono ripartite in unità elementari di bilancio (capitoli) ai fini della gestione e della rendicontazione.

 

 

 


2. Il bilancio di previsione per gli anni 2018-2020

I prospetti deliberativi del bilancio 2018-2020 sono impostati secondo la struttura contabile per Missioni e Programmi, finalizzata a privilegiare il contenuto funzionale della spesa, con l’indicazione sotto ciascun Programma, a titolo meramente conoscitivo, delle azioni che lo compongono.

Per la prima volta con la legge di bilancio 2018-2020 le azioni sono anche rappresentate in un apposito prospetto dell’atto deliberativo, collocato dopo i quadri generali riassuntivi, che riporta, a scopo solo conoscitivo, il bilancio per Missione, Programma e Azione dell’intero bilancio dello Stato.

Nel complesso, il bilancio per il 2018 conferma la struttura dello scorso esercizio, con 34 missioni, che rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici, e 175 programmi di spesa, che costituiscono le unità di voto parlamentare, con l’affidamento di ciascun programma a un unico centro di responsabilità amministrativa[11].

La Relazione illustrativa al disegno di legge (A.S. 2960) precisava che le modifiche rispetto alla struttura della legge di bilancio 2017 riguardano la denominazione di alcuni programmi, la ricollocazione di alcune attività tra programmi, ovvero la soppressione, ricollocazione e istituzione di nuove azioni. In merito al contenuto dell’unità di voto, la Relazione illustra le modifiche derivanti dallo spostamento di capitoli di spesa dovuti o a una migliore rappresentazione o a cambiamenti di natura gestionale.

Pur non avendo subito cambiamenti rilevanti rispetto all’esercizio 2017, per consentire una maggiore confrontabilità dei dati, nelle tavole 6 e 7 della Relazione illustrativa, è stata effettuata una riclassificazione riconducendo le singole unità gestionali del bilancio (i capitoli/piani gestionali) degli esercizi finanziari 2016 e 2017 alla classificazione per missioni e programmi adottata nel disegno di Legge di bilancio 2018-2020.

 

Di seguito si fornisce un'analisi delle previsioni di entrata e di spesa del bilancio dello Stato, in termini di competenza, per il 2018 e per gli anni successivi (§ 2.1), distinguendo in dettaglio l'analisi delle entrate (§ 2.1.1) e delle spese (§ 2.1.2); viene poi fornita un'illustrazione delle spese finali per Missioni (§ 2.2) e per Ministeri (§ 2.3).

2.1. Le previsioni di entrata e di spesa per il 2018 e per gli anni successivi, in termini di competenza

Le previsioni di entrata e di spesa della legge di bilancio 2018-2020, costituite a partire dalla legislazione vigente – comprensiva, si rammenta, delle rimodulazioni proposte dalle Amministrazioni in sede di formazione del bilancio, sulla base della flessibilità concessa dalla normativa vigente di cui all’articolo 23, comma 3, lettera a), della legge di contabilità, relative ai fattori legislativi nonché per l’adeguamento al piano finanziario dei pagamenti (rimodulazioni verticali ed orizzontali) per finalità di efficientamento della spesa[12] - ricomprendono gli effetti finanziari della manovra disposta con la legge medesima per il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica, attuata con le innovazioni normative contenute nella Sezione I della legge e con le variazioni contabili (rifinanziamenti, definanziamenti e riprogrammazioni) disposte nella Sezione II.

Si ricorda inoltre che hanno concorso, inoltre, al conseguimento degli obiettivi finanziari e al finanziamento degli interventi disposti con la manovra le disposizioni del D.L. n. 148 del 2017 recante disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili, , i cui effetti sono stati contabilizzati nell’ambito della Sezione II del bilancio 2018-2020.

 

In coerenza con gli obiettivi programmatici di deficit – fissati dai provvedimenti di manovra ad un livello pari al -1,6 per cento del PIL nel 2018, al -0,9 per cento del PIL per il 2019 e a -0,2 per cento del PIL per il 2020 in termini di indebitamento netto - il saldo netto da finanziare programmatico del bilancio dello Stato è determinato nel limite massimo di -45,2 miliardi nel 2018, -25,3 miliardi nel 2019 e -13,3 miliardi nel 2020, in termini di competenza.

Rispetto alla legislazione vigente, in termini di competenza, i provvedimenti della manovra (legge di bilancio e D.L. n. 148/2017) hanno comportato un peggioramento del saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato di 14,8 miliardi nel 2018, di 16,2 miliardi nel 2019 e di 7,6 miliardi nel 2020.

L’impatto della manovra è esposto nella tavola che segue.

Tabella 1 – Effetti della manovra

(valori in milioni di euro)

 

2018

2019

2020

 

BLV

manovra

Legge di bilancio

BLV

manovra

Legge di bilancio

BLV

manovra

Legge di bilancio

Entrate finali

589.996

-10.534

579.462

602.393

-5.075

597.318

610.434

2.292

612.726

Spese finali

620.302

4.252

624.554

611.522

11.094

622.616

616.114

9.873

625.987

Saldo netto da finanziare

-30.306

-14.786

-45.092

-9.129

-16.168

-25.297

-5.680

-7.591

-13.271

Fonte: per i dati del BLV: ddl di bilancio 2018-2020 (A.S. 2960 – Tomo I, pag. 7); previsioni 2018-2020: legge n. 205/2017 (pag. 163 e segg., G.U. n. 302 del 29/12/2017).

Ciò è dovuto al fatto che, per effetto delle disposizioni adottate, è attesa una riduzione delle entrate finali rispetto alla legislazione vigente sia nel 2018 che nel 2019 (di circa 10,5 miliardi nel 2018 e di 5,1 miliardi nel 2019); un leggero incremento (di circa 2,3 miliardi) si attende nel 2020.

Le spese, invece, sono attese in aumento rispetto all’andamento tendenziale in tutto il triennio: oltre 4 miliardi nel 2018, più di 11 miliardi nel 2019 e 9,8 miliardi nel 2020.

Nella tabella seguente le previsioni di entrata e di spesa della legge di bilancio per il 2018-2020 sono poste a raffronto con le previsioni a legislazione vigente per il 2018, al fine di dar conto dell’entità della manovra attuata con la legge di bilancio e con il D.L. n. 148, nonché con le previsioni assestate del bilancio per il 2017. I dati sono esposti in termini di competenza.

Tabella 2 - Previsioni delle entrate e delle spese – anni 2018-2020

 (dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

2017

2018

2019

2020

 

Bilancio

Assestato emendato

BLV

Manovra

Legge di bilancio

Diff.
Bil 2018/
Ass 2017

Legge di bilancio

Legge di bilancio

Tributarie

493.116

494.947

519.777

-11.465

508.312

13.365

528.281

543.090

Extratributarie

72.326

76.014

67.700

-1.063

66.637

-9.377

66.527

67.127

Alienaz. ammort. beni patrim.

2.511

2.536

2.519

-6

2.513

-23

2.511

2.508

Entrate finali

567.953

573.497

589.996

-10.534

579.462

5.965

597.318

612.726

Spese correnti

565.457

568.058

572.742

2.765

575.507

7.449

574.909

577.884

- Interessi

79.287

77.349

78.926

-435

78.491

1.142

77.533

80.214

- Spese correnti netto interessi

486.170

490.709

493.817

3.199

497.016

6.307

497.376

497.670

Spese conto capitale

41.095

61.436

47.560

1.487

49.047

-12.389

47.707

48.104

Spese finali

606.552

629.494

620.302

4.252

624.554

-4.940

622.616

625.987

Rimborso prestiti

254.496

249.522

227.816

-

227.816

28.294

240.436

232.826

Saldo netto da finanziare

-38.599

-55.997

-30.306

-14.786

-45.092

10.905

-25.297

-13.261

Risparmio pubblico

-15

2.903

14.735

-13.292

1.443

-1.460

19.898

32.334

Ricorso al mercato

-293.095

-305.519

-258.122

-14.786

-272.908

32.611

-265.734

-246.088

Fonte:   Assestamento 2017 e BLV 2018: ddl di bilancio 2018-2020 (A.S. 2960 – Tomo I, pag. 7 e pag. 29). Previsioni 2018- 2020: legge n. 205/2017 (pag. 163 e segg., G.U. n. 302 del 29/12/2017).

Per il 2018, come già accennato, i provvedimenti di manovra comportano un peggioramento del saldo netto da finanziare rispetto alla legislazione vigente di 14,8 miliardi, passando da -30,3 a -45,1 miliardi, in termini di competenza.

Tuttavia, analizzando l’andamento delle poste di bilancio nel triennio, in termini di competenza, si evidenzia un progressivo miglioramento nel triennio dei saldi.

Il miglioramento dei saldi beneficia, in particolare, di un progressivo incremento nel triennio delle entrate finali che, a seguito delle disposizioni della manovra, passano dai circa 568 miliardi del bilancio 2017 (573,5 miliardi secondo il dato assestato 2017) ai 579,5 miliardi del 2018, a 597,3 miliardi nel 2019, a 612,7 miliardi nel 2020. Va tuttavia segnalato che l’incremento delle previsioni di entrata per il 2018 è interamente riconducibile all’evoluzione tendenzialmente positiva a legislazione vigente, visto che la manovra ha determinato in realtà, nel 2018, una contrazione delle entrate, come spiegato nel § che segue. Un contributo positivo è peraltro riconducibile anche agli effetti della manovra a partire dal 2020.

Per quel che concerne le spese finali, esse si mantengono, nel triennio, ad un livello complessivamente inferiore rispetto al dato di assestato 2017, ridimensionandosi a 624,5 miliardi nel 2018, a 622,6 nel 2019, per tornare poi a crescere nell’ultimo anno del triennio (circa 626 miliardi nel 2020).

Nel complesso, nel triennio 2018-2020, oltre al miglioramento del saldo netto da finanziare, che scende dai -45,1 miliardi del 2018 a -25,3 miliardi nel 2019 e a 13,3 miliardi nel 2020, il bilancio evidenzia anche il progressivo miglioramento anche degli altri saldi, ed in particolare del risparmio pubblico (che aumenta da 1,4 a 32,3 miliardi a fine periodo) e dell’avanzo primario, per il quale i dati 2020 registrano un miglioramento rispetto al 2018 di circa 26,8 miliardi di euro.

2.1.1 Analisi delle entrate finali

Per quanto riguarda le entrate, la Nota integrativa allo Stato di previsione dell’entrata indica i criteri in base ai quali sono state elaborate le previsioni aggiornate per il triennio 2018-2020. Tali previsioni, con riferimento in particolare alle entrate tributarie, sono state rielaborate rispetto a quelle contenute nel DEF 2017 per tenere conto degli aggiornamenti delle variabili del quadro macroeconomico, dell’andamento delle entrate monitorate nel 2017 e degli effetti finanziari correlati a fattori legislativi intervenuti successivamente.

La tabella seguente espone il valore delle entrate finali per il triennio, disaggregate per titolo, a confronto con il dato a legislazione vigente. Vengono riportati, per ogni anno, gli effetti del D.L. n. 148/2017 e della legge di bilancio.

Tabella 3 - Entrate finali. Previsioni 2018-2020

(valori in milioni di euro)

 

2017

2018

2019

2020

Bilancio

BLV

DL 148

Sez. I-II

Legge bilancio

BLV

DL 148

Sez. I-II

Legge bilancio

BLV

DL 148

Sez. I-II

Legge bilancio

Tributarie

493.116

519.777

-233

-11.232

508.312

533.298

-211

-4.806

528.281

540.912

50

2.128

543.090

Extratributarie

72.326

67.700

1.498

-2.561

66.637

66.578

32

-83

66.527

67.013

-5

119

67.127

Alien. ammort. beni patrim.

2.511

2.519

0

-6

2.513

2.517

0

-6

2.511

2.509

0

-1

2.508

Entrate finali

567.953

589.996

1.266

-11.800

579.462

602.393

-180

-4.895

597.318

610.434

45

2.247

612.726

Fonte: per BLV e D.L. 148: ddl di bilancio 2018-2020 (A.S. 2960 - Tomo I, pag. 16); per Effetti Sez. I-II: Seconda nota di variazioni (A.C. 4768/1I); previsioni 2018- 2020: legge n. 205/2017 (pag. 163 e segg., G.U. n. 302 del 29/12/2017).

Nel bilancio a legislazione vigente, in termini di competenza, le previsioni relative alle entrate finali del bilancio dello Stato ammontavano a circa 590 miliardi nel 2018, a 602,4 miliardi nel 2019 e a 610,4 miliardi nell’ultimo anno del triennio di previsione.

Rispetto al bilancio a legislazione vigente, il D.L. n. 148/2017 e la manovra di bilancio hanno determinano una riduzione delle entrate finali per un importo pari a circa 11,5 miliardi nel 2018, di 5,1 miliardi nel 2019 e un incremento di circa 2,3 miliardi nel 2020.

Le previsioni di competenza delle entrate finali per il 2018 risultano, pertanto, pari a 579,5 miliardi, così ripartite: 508,3 miliardi per le entrate tributarie, 66,6 miliardi per le entrate extra-tributarie e 2,5 miliardi per le entrate da alienazione e ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti.

Incide, in particolare nel 2018, la sterilizzazione dell’aumento delle aliquote IVA (già parzialmente introdotti con il decreto-legge n. 148 del 2017) da cui deriva un beneficio in termini di riduzione della pressione fiscale - sottolinea la relazione illustrativa al ddl di bilancio iniziale (A.S. 2960) - pari a oltre 14,9 miliardi, nonché, per il 2019, la parziale sterilizzazione degli incrementi previsti per tale anno con effetti in termini di minori entrate IVA per complessivi 6,1 miliardi (art. 1, comma 2, della legge di bilancio in esame).

Con il D.L. n. 148/2017 si è altresì proceduto alla parziale sterilizzazione degli incrementi delle accise sulla benzina e sul gasolio usati come carburante per l’anno 2019, con minori entrate pari rispettivamente a 840 milioni nel 2018 e 340 milioni nel 2019.

A favore della competitività delle imprese, minori entrate sono da riconnettere alla proroga e al rafforzamento della disciplina di maggiorazione della deduzione degli ammortamenti, in particolare nei confronti di investimenti in nuovi beni strumentali ad alto contenuto tecnologico (con effetti in termini di minori entrate pari a 903 milioni nel 2019 e 1.712 milioni nel 2020) (art. 1, commi da 29-36), nonché alla proroga delle detrazioni fiscali per le spese di ristrutturazione edilizia, di riqualificazione energetica e per l’acquisto di mobili (con effetti di riduzione di gettito dal 2019) (art. 1, comma 3), nonché alla stabilizzazione della riduzione della cedolare secca al 10% per gli alloggi a canone calmierato per il 2018 e il 2019 (con effetti di minori entrate pari, rispettivamente, a 126,3 milioni e a 132,9 milioni) (art. 1, comma 16).

Di contro, maggiori entrate sono imputabili (per circa 1,8 miliardi) alle risorse derivanti dal differimento al 2019 della disciplina dell’IRI (Imposta sul Reddito di Impresa) (art. 1, comma 1063).

 

Incidono inoltre positivamente sulle entrate tributarie:

§  la riapertura dei termini per rideterminare il valore dei terreni a destinazione agricola ed edificatoria e delle partecipazioni in società non quotate posseduti dalle persone fisiche per operazioni estranee all’attività di impresa, società semplici, società ed enti ad esse equiparate, enti non commerciali per i beni che non rientrano nell’esercizio di impresa commerciale, da cui si stimano maggiori entrate pari a 333 milioni per il 2018 e 175 milioni per gli anni 2019 e 2020 (art. 1, commi 997-998 dellalege di bilancio);

§  l’estensione dell’imposta sostitutiva del 26% anche ai redditi derivanti da partecipazioni qualificate, nonché agli utili, ai proventi e alle plusvalenze derivanti da strumenti equiparabili alle partecipazioni societarie e, in particolare, ai titoli e agli strumenti finanziari assimilati alle azioni ai sensi dell’articolo 44, comma 2, lettera a), del TUIR, nonché ai contratti di associazione in partecipazione e cointeressenza con apporto diverso da quello di opere e servizi, con maggiori introiti pari a 253 milioni di euro per il 2018 (art. 1, commi 999-1006);

§  disposizioni per il contrasto all’evasione fiscale tra cui l’applicazione della fatturazione elettronica per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate tra soggetti residenti o stabiliti nel territorio dello Stato attraverso l’utilizzo del Sistema di Interscambio (art. 1, comma 909) (con un maggior gettito pari a 202 milioni per il 2018, 1.690 per il 2019 e 2.351 per il 2020); la subordinazione dell’estrazione dal deposito e l’immissione in consumo per taluni prodotti ad alto rischio di frode IVA al versamento dell’imposta da parte di colui che estrae il bene con modello F24 senza possibilità di compensazione (art. 1, commi 937-943) (con un maggior gettito stimato in oltre 300 milioni per il 2018, 562 milioni per il 2019 e 526 milioni per il 2020); la riduzione della soglia dei pagamenti da 10.000 a 5.000 euro, ai fini del controllo, da parte delle Pubbliche Amministrazioni della morosità del beneficiario (con un incremento di gettito per l’erario pari a 91,6 milioni nel 2018 e a 110 milioni a regime) (art. 1, commi 986-989);

§  l’estensione dell’ambito applicativo delle norme che consentono il cd. affrancamento fiscale dei maggiori valori delle partecipazioni di controllo, iscritti nel bilancio individuale in seguito ad operazioni straordinarie ed altre operazioni di acquisizione, riferibili ad avviamento, marchi ed altre attività (in sostanza, beni immateriali) anche alle operazioni su partecipate estere, ovvero alle operazioni riferite a partecipazioni di controllo in società residenti e non residenti, anche prive di stabile organizzazione in Italia, che determina maggiori entrate per 73 milioni di euro a decorrere dal 2018 (art. 1, commi 81-83).

 

Per quanto riguarda le entrate extratributarie, il bilancio evidenzia un incremento di circa 1 miliardo per il 2018 che è da riconnettersi agli interventi disposti con il D.L. n. 148/2017 (+1,5 miliardi), tra i quali, in particolare, l’estensione della definizione agevolata ai carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1 gennaio 2017 al 30 settembre 2017 (con una variazione positiva, per gli anni 2018 e 2019, pari rispettivamente a 385 milioni e 103 milioni, ed un decremento di 12 milioni per il 2020) nonché la riammissione dei soggetti esclusi dalla definizione agevolata a causa del mancato tempestivo pagamento delle rate del piano di dilazione (con positivi effetti di gettito pari a 328 milioni per il 2018). Si segnala, inoltre, l’estensione della procedura di scissione dei pagamenti (Split Payment), a tutte le società controllate della Pubblica Amministrazione (maggiori entrate per 58 milioni nel triennio 2018-2020) e la proroga della concessione in essere relativa alla raccolta, anche a distanza, delle lotterie nazionali ad estrazione istantanea, con un incremento di gettito pari a 750 milioni nel 2018.

Per le entrate extra-tributarie, gli interventi principali di Sezione I riguardano:

§  l’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze in banda 694-790 MHz e delle bande di spetto 3,6-3,8 GHz e 26,5-27,5 GHz agli operatori di comunicazione elettronica a banda ultra larga mobile, per la transizione alla tecnologia 5G, da cui sono attesi proventi in misura non inferiore a 1.250 milioni di euro nel 2018, 50 milioni di euro nel 2019 e 300 milioni di euro nel 2020 (art. 1, comma 1045);

§  la definizione nel 2018 della procedura di gara per l’attribuzione delle concessioni di raccolta del gioco del bingo e delle scommesse su eventi sportivi, anche ippici, e non sportivi, con la contestuale proroga, al 31 dicembre 2018, delle concessioni in essere e della titolarità dei punti di raccolta regolarizzati, con maggiori entrate complessivamente pari a 552 milioni di euro per il 2018 (art. 1, commi 1047-1049);

§  i minori versamenti in entrata, per 2,3 miliardi, a seguito della definizione delle modalità di realizzazione del concorso alla finanza pubblica da parte delle Regioni a statuto ordinario per il 2018 (art. 1, commi 775 e segg.);

§  i minori versamenti, per 300 milioni di euro per il 2018 e 200 milioni per ciascuno degli anni 2019 e 2020, derivanti dalla riduzione del concorso alla finanza pubblica delle regioni a statuto speciale, relativo al settore non sanitario (art. 1, co. 776);

§  l’istituzione del Fondo per il ristoro finanziario dei risparmiatori (articolo 1, commi 1106-1109), che determina di conseguenza il versamento all’entrata delle risorse del Fondo per le vittime di frodi finanziarie e delle risorse provenienti dalla Gestione Speciale del Fondo nazionale di garanzia per la tutela dei crediti nei confronti delle SIM degli altri soggetti autorizzati all’esercizio di attività di intermediazione mobiliare (entrate extra-tributarie di carattere straordinario, per 12 milioni nel 2018, e 25 milioni per il 2019 e per il 2020);

§  l’imposta sulle transazioni digitali relative a prestazioni di servizi effettuate tramite mezzi elettronici, con un'aliquota del 6 per cento (web tax). L’impatto di detta misura è stimato in +114 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020;

§  il versamento all’entrata del bilancio dello Stato nel 2018 di 100 milioni da parte della Società Armamenti e Aerospazio S.p.A. (art. 1, comma 1158);

§  il versamento all’entrata del bilancio dello Stato da parte del concessionario dell'infrastruttura autostradale A22 Brennero-Modena subentrante, entro il 15 novembre di ciascun anno, dell'importo di 160 milioni di euro per l’anno 2018 e di 70 milioni di euro annui dal 2019 al 2024 (art. 1, comma 1165).

 

Considerando le entrate per categorie economiche, la tabella che segue evidenzia come, con riferimento alle entrate tributarie, la variazione positiva delle entrate finali rispetto alle previsioni per l’esercizio 2017 sia dovuta in gran parte alle prospettive di aumento degli introiti connessi a tasse e imposte sugli affari (di oltre 13 miliardi rispetto alle previsioni 2017).

Nell’ambito delle entrate extra-tributarie, si evidenzia la riduzione rispetto al 2017 per le entrate rientranti nella categoria relativa ai recuperi, rimborsi e contributi, e dei servizi pubblici minori (di oltre 4 miliardi) principalmente per effetto della revisione delle stime per alcuni proventi, relativi, in particolare, a quelli di carattere straordinario, per il venir meno di una tantum previste limitatamente al 2017.

Tabella 4 - Entrate finali per categorie

(dati di competenza, valori in milioni di euro)

CATEGORIE

2017

2018

2019

2020

Assest.

BLV

Manovra

Legge Bilancio

Legge Bilancio

Legge Bilancio

I - Imposte sul patrimonio e sul reddito

264.936

261.697

2.648

264.345

265.816

270.225

II - Tasse e imposte sugli affari

170.815

197.939

-14.121

183.818

200.776

209.447

III - Imposte sulla produzione, consumi e dogane

34.642

35.075

0

35.075

36.200

37.499

IV - Monopoli

10.054

10.769

8

10.777

11.117

11.463

V - Lotto, lotterie ed altre attività di giuoco

14.500

14.297

0

14.297

14.372

14.456

Totale entrate tributarie

494.947

519.777

-11.465

508.312

528.281

543.090

VI - Proventi speciali

981

858

0

858

825

797

VII - Proventi dei servizi pubblici minori

31.809

24.846

2.863

27.709

25.583

26.315

VIII – Proventi dei beni dello Stato

313

264

0

264

263

263

IX - Prodotti netti di aziende autonome e utili di gestione

2.080

1.565

0

1.565

1.315

1.315

X - Interessi su anticipazioni e crediti vari del tesoro

4.945

4.934

54

4.988

5.102

5.092

XI - Recuperi, rimborsi e contributi

33.080

32.433

-1.981

30.452

30.538

30.343

XII - Partite che si compensano nella spesa

2.806

2.801

0

2.801

2.902

3.002

Totale entrate extratributarie

76.014

67.700

937

68.637

66.527

67.127

Totale alienazione ed ammortamento beni, ecc.

2.536

2.519

-6

2.513

2.511

2.508

ENTRATE FINALI

573.497

589.996

-10.534

579.462

597.318

612.726

Fonte: ddl di bilancio 2018-2020, A.S. 2960 (Tomo I, pag. 16 e Tomo II pag. 118 e 119) e legge n. 205/2017 (pag. 170, G.U. n. 302 del 29/12/2017).

Analizzando le principali imposte, nel bilancio 2018 il gettito IRPEF viene indicato in 196.044 milioni, il gettito IRES in 41.406 milioni, mentre quello IVA è indicato in 160.849 milioni.

Tabella 5 - Previsioni delle principali imposte

(dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

2017

2018

 

BIL.

BLV

Manovra

Legge Bilancio

Entrate tributarie, di cui:

488.795

 519.777

-11.465

508.312

Entrate ricorrenti:

449.556

 517.749

-8.870

508.879

1 – Imposta sui redditi

182.235

 191.848

4.196

196.044

2 – Imposta sul reddito delle società

36.898

 41.109

297

41.406

3 - Imposte sostitutive

15.463

 15.057

-122

14.935

4 - Altre imposte dirette

8.716

 1.115

9.160

10.275

5 – IVA

125.865

 175.543

-14.694

160.849

6 - Registro, bollo e sostitutive

11.924

 11.819

9

11.828

7 - Accisa e imposta erariale oli minerali

26.028

 27.307

0

27.307

8 - Accisa e imposta erariale su altri prodotti

7.937

 7.693

0

7.693

9 - Imposte sui generi di monopolio

10.804

 10.768

8

10.776

10 - Lotto

7.793

 7.547

0

7.547

11 - Imposte gravanti sui giochi

5.765

 6.377

0

6.377

12 - Lotterie ed altri giochi

312

 335

0

335

13 –Altre imposte indirette

9.816

 9.943

563

10.506

Fonte: ddl di bilancio 2018-2020, A.S. 2960 (Tomo III, Stato di previsione dell’entrata) e legge n. 205/2017 (pag. 217 e segg., G.U. n. 302 del 29/12/2017).


 

2.1.2 Analisi delle spese finali

Per quel che concerne le spese finali, esse si mantengono, nel triennio di riferimento, ad un livello complessivamente superiore rispetto al dato di bilancio 2017, assestandosi, rispetto ai 606,5 miliardi del 2017, a 624,5 miliardi nel 2018, a 622,6 nel 2019, per crescere nell’ultimo anno del triennio a circa 626 miliardi.

La manovra ha determinato un aumento del livello della spesa nel triennio 2018-2020 rispetto ai dati del bilancio a legislazione vigente, che ha riguardato sia le spese correnti che quelle in conto capitale.

La tabella che segue presenta l’andamento nel triennio 2018-2020 delle spese finali del bilancio a raffronto con il bilancio a legislazione vigente, evidenziando gli effetti della manovra operata con D.L. n. 148/2017 e con la legge di bilancio.

Tabella 6 - Spese finali. Previsioni 2018-2020

 (dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

2017

2018

2019

2020

Bil.

Assest.

BLV

Manovra

Legge bilancio

BLV

Manovra

Legge bilancio

BLV

Manovra

Legge bilancio

Spese correnti

565.457

568.058

572.742

2.767

575.509

568.992

5.917

574.909

572.559

5.325

577.884

Spese c/capitale

41.095

61.436

47.560

1.487

49.047

42.529

5.178

47.707

43.555

4.549

48.104

Spese finali

606.552

629.494

620.302

4.252

624.554

611.522

11.094

622.616

616.114

9.873

625.987

Fonte: ddl di bilancio 2018-2020, A.S. 2960 (Tomo I, pag. 16 e Tomo II pag. 118 e 119) e legge n. 205/2017

A legislazione vigente, le spese finali si attestavano a 620,3 miliardi nel 2018, con una riduzione complessiva di circa 9 miliardi rispetto alle previsioni assestate 2017. Il livello delle spese finali scendeva ancora nel 2019 (611,5 miliardi) per poi tornare a risalire leggermente nel 2020 (616,1 miliardi).

La manovra, come detto, ha determinato un incremento delle spese finali rispetto alla legislazione vigente per un importo pari a oltre 4,2 miliardi nel 2018, oltre 11 miliardi nel 2019 e circa 9,9 miliardi nel 2020.

Nel complesso, dunque, le previsioni di competenza delle spese finali aumentano nella legge di bilancio a 624,6 miliardi per il 2018, a 622,6 miliardi per il 2019 e a circa 626 miliardi per il 2020.

La manovra ha inciso sia sulle spese correnti che sulle spese in conto capitale, determinando nel triennio un incremento di entrambe le tipologie di spesa, di circa 2,8 miliardi nel 2018, 5,9 miliardi per il 2019 e di 5,3 miliardi per il 2020 per le spese correnti, e di 1,5 miliardi nel 2018, 5,2 miliardi per il 2019 e di 4,6 miliardi per il 2020 per quelle in conto capitale.

 

Per quel che concerne in particolare le spese correnti – che salgono a 575,6 miliardi di euro per l’anno 2018 (rispetto ai 568,1 miliardi del dato assestato 2017), a 574,9 miliardi per il 2019, fino a raggiungere 577,9 miliardi per il 2020 – tale andamento incrementale discende soprattutto dalle modifiche normative introdotte con la Sezione I della legge di bilancio.

Tra le misure che maggiormente impattano sulla spesa corrente vanno considerate, innanzitutto, quelle dirette a finanziare i miglioramenti economici del personale dipendente delle amministrazioni statali (art. 1, comma 679), che determinano un incremento delle spese per 1,65 miliardi a decorrere dal 2018.

In materia previdenziale, si segnalano le misure finalizzate ad incentivare l’occupazione giovanile attraverso il riconoscimento di sgravi contributivi in favore dei datori di lavoro, per circa 3 miliardi nel triennio (art. 1, commi 100 e segg.), l’ampliamento della platea dei beneficiari dell’APE sociale (art. 1, commi 162-167), per un impatto negativo sulla finanza pubblica pari a circa 80 milioni nel 2018, 93 milioni nel 2019 e a 80 milioni nel 2020, e la ”Rendita integrativa temporanea anticipata” (RITA) (comma 168). In relazione alle politiche per il lavoro, si segnala la misura relativa al personale dei centri per l’impiego, il cui trasferimento alle regioni comporta oneri pari a 235 milioni di euro a decorrere dal 2018 (commi 793-803 e 806-807).

In ambito sociale, viene rifinanziato il fondo per la lotta alla povertà per 300 milioni nel 2018, 700 nel 2019 e 900 nel 2020 (art. 1, comma 198).

Sono state rafforzate le politiche sociali e della famiglia, con la stabilizzazione dell’assegno di natalità (cd bonus bebè) (+185 milioni nel 2018 e 218 milioni nel 2019, commi 248-249), l’istituzione del Fondo per i familiari di disabili gravi (caregivers), con una dotazione di 20 milioni dal 2018 (commi 254-255).

È stato poi introdotto (art. 1, co 201-204) un contributo complessivo di 100 milioni di euro per ciascun anno fiscale del triennio 2018-2020, in favore delle fondazioni bancarie, sotto forma di credito di imposta pari al 65 per cento delle erogazioni effettuate dalle stesse in specifici ambiti dei servizi sanitari e socio assistenziali, che rientrino negli scopi statutari finalizzati alla promozione del welfare di comunità, purché in relazione ad attività non commerciali.

Per la ricerca, vengono stanziati 250 milioni nel 2019 (art. 1, comma 56) per il credito d'imposta per le spese di formazione del personale dipendente nel settore delle tecnologie previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0.

Sempre in materia di sanità, si ricorda l’istituzione di un Fondo per la riduzione della quota fissa di compartecipazione per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale (cosiddetto superticket), con una dotazione annua di 60 milioni di euro (art. 1, co 804-805).

Si segnala infine il potenziamento delle politiche per l’agricoltura, in relazione all’indennità per i lavoratori della pesca marittima (art. 1, commi 121, +11 milioni nel 2018), all’istituzione del fondo per l’emergenza avicola (+15 milioni nel 2018 e 5 milioni nel 2019, commi 508-510) e alla stabilizzazione del personale precario del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi economica agraria (comma 673, +10 milioni nel 2018, 15 nel 2019 e 20 nel 2020).

A sostegno delle imprese, si segnala il rifinanziamento della cd. Nuova Sabatini, misura di sostegno volta alla concessione alle micro, piccole e medie imprese di finanziamenti agevolati per investimenti in nuovi macchinari, impianti e attrezzature, compresi i cd. investimenti “Industria 4.0”. L’articolo 1, commi 40-42, della legge di bilancio ha stanziato per la misura in questione 33 milioni di euro per il 2018, 66 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019-2022 e di 33 milioni di euro per il 2023.

Con riferimento alle spese in conto capitale, esse evidenziano un incremento di 1,5 miliardi nel 2018 rispetto al BLV, passando da 47,6 a oltre 49 miliardi.

L’incremento determinato dai provvedimenti di manovra si fa più significativo per gli anni successivi, nell’ordine di 5,2 miliardi per il 2019 e di 4,6 miliardi per il 2020.

Nel complesso, la spesa in conto capitale nel triennio manifesta un trend lievemente discendente rispetto al livello del 2018 (dai 49 miliardi del 2018 ai 47,7 miliardi del 2019 ai 48,1 miliardi nel 2010).

Per quanto concerne le misure che impattano sulla spesa in conto capitale, si evidenzia il rifinanziamento del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese (art. 1, comma 1072), per complessivi 36 miliardi di euro nel periodo dal 2018 al 2033, di cui 800 milioni di euro per l’anno 2018, 1.615 milioni di euro per l’anno 2019, e 2.180 milioni di euro per il 2020.

Si segnalano anche l’incremento di 200 milioni per il 2018 e di 100 milioni per il 2019 delle risorse afferenti al credito d’imposta per il Sud (art. 1, comma 892), il contributo per i Comuni per interventi di messa in sicurezza degli edifici e del territorio (150 milioni nel 2018, 300 milioni nel 2019 e 400 milioni nel 2020), di cui all’art. 1, comma 853 e il finanziamento di 120 milioni di euro per il 2018 e di 300 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2023 per la realizzazione di interventi relativi a programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di province e città metropolitane (art. 1, comma 1076).

In relazione agli interventi sulle infrastrutture, è stato concesso ad ANAS SPA un contributo pari a 32 milioni di euro annui fino al 2022, per il completamento delle opere inerenti la società Quadrilatero Umbria Marche S.p.A. (comma 1164), ed è stato istituito un Fondo per la progettazione di opere destinate alla messa in sicurezza di edifici e strutture pubbliche (comma 1079, +30 milioni annui per il periodo 2018-2030).

 

Per quanto riguarda la manovra effettuata con la Sezione II della legge di bilancio[13], si evidenzia che sono stati effettuati rifinanziamenti delle dotazioni di bilancio per complessivi 1.766,9 milioni nel 2018, 1.946,6 milioni nel 2019 e per 1.523,3 milioni nel 2020 e definanziamenti per 3.014,6 milioni nel 2018, per 1.620,2 milioni nel 2019 e per 1.671,1 milioni nel 2020.

Tra le misure di riduzione della spesa disposte con la Sezione II sono ricomprese le misure di spending review, attuate per la prima volta con la nuova procedura di revisione della spesa[14] prevista dalla riforma della legge di contabilità, ai sensi dell’articolo 1, comma 691 della legge di bilancio in esame, che ha determinato minori spese per 1,4 miliardi nel 2018 e per 1,3 miliardi sia nel 2019 che nel 2020, in termini di stanziamenti di bilancio.

Considerando anche l’importo delle riprogrammazioni - che hanno interessato poche autorizzazioni legislative di spesa, e che hanno determinato, nel complesso, una anticipazione di risorse per 2.400 milioni dal 2021 al 2019 ed una riduzione di 50 milioni nel 2018 posticipati al 2020 - l’impatto delle variazioni apportate con la Sezione II determina minori spese per 1.297,7 milioni nel 2018, maggiori spese per 2.726,4 milioni nel 2019 e minori spese per 197,8 milioni nel 2020.\

Tra i rifinanziamenti disposti nella Sezione II della legge di bilancio si ricordano, principalmente:

§  il rifinanziamento del Fondo per le missioni internazionali (cap. 3006/MEF), per 900 milioni nel 2018;

§  il rifinanziamento del Fondo per la promozione del made in Italy (cap. 7482/MISE), per 130 milioni nel 2018 e 50 milioni per ciascuno degli anni 2019 e 2020;

§  il finanziamento del “Bonus cultura” per i diciottenni (cap. 1430/MIBACT), per 290 milioni sia nel 2018 che nel 2019;

§  il contributo per i forestali della Calabria (cap. 7499/MEF), di 130 milioni sia per il 2018 che per il 2019;

§  la riprogrammazione delle risorse del      (cap. 8000/MEF), che ha determinato un anticipo di risorse per il triennio 2018-2020 (+1.000 milioni per il 2018, +1.500 milioni per il 2019 e +1.200 milioni per il 2019), a valere sulle risorse del 2020 e anni successivi.

Per una analisi dettagliata dei rifinanziamenti e definanziamenti disposti con la sezione II si rinvia al successivo paragrafo.

 

La tavola che segue illustra le spese finali del bilancio dello Stato per il 2018, ripartite per categorie, secondo la classificazione economica, evidenziando il raffronto con il dato di bilancio 2017 e gli effetti della manovra rispetto al dato a legislazione vigente 2018.

Tabella 7 - Spese finali per categorie

 (dati di competenza, valori in milioni di euro)

CATEGORIE

2017

2018

Diff.
Bil 2018 -Bil. 2017

BIL.

BLV

Manovra

Legge bilancio

Redditi da lavoro dipendente

89.917

89.676

2.028

91.704

1.787

Imposte pagate sulla produzione

11.987

12.628

90

12.718

731

Consumi intermedi

4.791

4.837

11

4.848

57

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

259.976

262.419

763

263.182

3.206

Trasferimenti correnti a famiglie e ist. sociali private

14.369

16.259

874

17.133

2.764

Trasferimenti correnti a imprese

6.684

8.363

-6

8.357

1.673

Trasferimenti all'estero

1.601

1.408

34

1.442

-159

Risorse proprie UE

17.800

17.850

0

17.850

50

Interessi passivi e redditi da capitale

79.287

78.926

-435

78.491

-796

Poste correttive e compensative

69.621

71.813

-277

71.536

1.915

Ammortamenti

1.021

1.105

0

1.105

84

Altre uscite correnti

8.404

7.458

-316

7.142

-1.262

Totale Spese Correnti

565.457

572.742

2.765

575.507

10.050

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

5.889

5.126

-37

5.089

-800

Contributi investimenti ad amministrazioni pubbliche

17.513

20.381

1.150

21.531

4.018

Contributi agli investimenti ad imprese

9.382

13.687

-826

12.861

3.479

Contributi investimenti a famiglie e ist. sociali private

104

87

-3

84

-20

Contributi agli investimenti a estero

468

485

0

485

17

Altri trasferimenti in conto capitale

5.141

5.212

598

5.810

669

Acquisizioni di attività finanziarie

2.598

2.583

605

3.188

590

Totale spese Conto Capitale

41.095

47.560

1.488

49.048

7.953

Totale Spese Finali

606.552

620.302

4.252

624.554

18.002

Fonte: ddl di bilancio 2018-2020, A.S. 2960 (Tomo I, pag. 16 e Tomo II pag. 118 e 119) e legge n. 205/2017 (pag. 171-172, G.U. n. 302 del 29/12/2017).

Analisi delle variazioni apportate con la Sezione II

Nelle successive tavole sono riportate le voci di spesa oggetto di rifinanziamento, definanziamento o riprogrammazione, suddivise per Ministero, considerate nella Sezione II del disegno di legge. I definanziamenti effettuati per il conseguimento degli obiettivi di spending review sono esposti sotto un’unica voce complessiva.

Per quelle voci di rifinanziamento che sono state al contempo incise dalle riduzioni per spending review, in nota viene riportato l’importo differenziale effettivo della variazione di bilancio, come esposto nell’allegato conoscitivo di ciascuno stato di previsione.

Nei definanziamenti, sono altresì contabilizzati, si sottolinea, alcuni definanziamenti posti a copertura di alcune disposizioni dell’articolato; di tali definanziamenti, solo i principali (ad es. quelli a valere sul Fondo occupazione) sono riportati in tabella.

Tabella 8 - Rifinanziamenti, definanziamenti, riprogrammazioni

(dati di competenza, valori in milioni di euro)


RIFINANZIAMENTI

2018

2019

2020

2021 e ss

ECONOMIA E FINANZE

 

 

 

 

Forestali Calabria (cap. 7499/MEF)

130,0

130,0

0

0

Fondo missioni internazionali (cap. 3006/MEF)

900,0

900,0

0

0

Ricostruzione pubblica sisma 2016 (cap. 8006/MEF)

0

0

0

1.000,0

Edilizia sanitaria pubblica (cap. 7464/MEF)[15]

0

0

1.000,0

2.000,0

Riqualificazione aree urbane (cap. 2099/MEF)

60,0

100,0

150,0

240,0

Garante infanzia e adolescenza (cap. 2118/MEF)

0,9

1,0

1,0

1,0

Fondo per le pari opportunità (cap. 2108/MEF)[16]

5,0

5,0

5,0

5,0

Lotta alla pedofilia (cap. 2108/MEF)

2,5

2,5

2,5

2,5

Anziani e disabili (cap. 2108/MEF)

3,0

3,0

3,0

3,0

Violenza sulle donne (cap. 2108/MEF)

20,0

20,0

20,0

20,0

Fondo adozioni (cap. 2134/MEF)

10,0

10,0

10,0

10,0

Piano anti-tratta esseri umani (cap. 2108/MEF)[17]

15,0

15,0

15,0

15,0

Fondo politiche giovanili (cap. 2106/MEF)[18]

3,0

3,0

3,0

3,0

Fondo per lo sviluppo e la coesione (cap. 8000/MEF)

0

0

0

5.000,0

Autorità nazionale anticorruzione-ANAC (cap. 2116/MEF)

1,0

0

0

0

Fondo interventi strutturali di politica economica – FISPE (cap. 3075/MEF)

0

50,0

50,0

50,0

Assunzione personale a tempo indeterminato per le Amministrazioni dello Stato (cap. 3056/MEF)

15,0

80,0

100,0

100,0

SVILUPPO ECONOMICO

 

 

 

 

Vigilanza sulle società cooperative e loro consorzi (2159/MISE)

2,0

4,0

4,0

4,0

Fondo per la promozione del made in Italy (cap. 7482/MISE)

130,0

50,0

50,0

0

LAVORO

 

 

 

 

Contributo al Centro nazionale del libro parlato (cap. 3524/Lavoro)

2,5

2,5

2,5

2,5

Fondo di solidarietà per la riconversione e riqualificazione del personale del credito (cap. 2405/Lavoro)

0

39,0

21,0

0

GIUSTIZIA

 

 

 

 

Fondo lavoro detenuti (legge Smuraglia) (cap. 1765/Giustizia)

5,0

5,0

5,0

5,0

Sicurezza istituti penitenziari (cap. 1687/Giustizia)

5,0

10,0

20,0

20,0

AFFARI ESTERI

 

 

 

 

Fondo Africa per le rotte migratorie (cap. 3109/MAECI)

30,0

50,0

0

0

Istituto Italo-latino americano (IILA) (cap. 3751/MAECI)

0,5

0

0

0

Promozione integrata all’estero per valorizzare l’immagine dell’Italia - dotazioni finanziarie per le rappresentanze diplomatiche ed uffici consolari di prima categoria (cap. 1613/MAECI)

5,0

0

0

0

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

 

 

 

 

Rifinanziamento INGV per attività di sorveglianza sismica e vulcanica (cap. 7736/MIUR)

0

0

5,0

5,0

INTERNO

 

 

 

 

Fondo usura (cap. 2341/interno)

7,4

7,4

7,4

7,4

Fondo lotta immigrazione in Puglia (cap. 2351/Interno)

50,0

100,0

0

0

Struttura antimafia di supporto al Commissario per il sisma (risorse trasferite da Commissario straordinario) (cap. vari/Interno)

2,0

0

0

0

AMBIENTE

 

 

 

 

Fondo qualità dell’aria (cap. 8405/MATTM)

10,0

10,0

0

0

DIFESA

 

 

 

 

Mantenimento in esercizio mezzi della Difesa (capitoli vari/Difesa)

25,0

25,0

25,0

50,0

Finanziamento forze di intervento rapido (VJTF e ORF btg) (cap. vari/Difesa)

13,0

13,0

0

0

POLITICHE AGRICOLE

 

 

 

 

Interventi nel settore agricolo L. 499 (cap.- 7810/MIPAAF)

15,0

0

0

0

Fondo solidarietà incentivi assicurativi (2827/MIPAAF)

5,0

20,0

20,0

20,0

BENI E ATTIVITÀ CULTURALI E TURISMO

 

 

 

 

Bonus cultura diciottenni (cap. 1430/MIBACT)

290,0

290,0

0

0

Museo Nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah (cap. 5170/MIBACT)(

0,3

0,5

0,5

0,5

Finanziamento della scuola del patrimonio del Mibact - somme da destinare alle politiche di sviluppo e competitività del turismo (Cap. 6823/MIBACT)

-

-

2,0

2,0

Contributo al teatro Eliseo per le spese ordinarie e straordinarie in occasione del centenario (cap. 6630/MIBACT)

4,0

0

0

0

SALUTE

 

 

 

 

Prevenzione della cecità e riabilitazione visiva (cap. 4400/salute)

0,5

0,5

0,5

0,5

 


 


DEFINANZIAMENTI

2018

2019

2020

2021 e ss

ECONOMIA E FINANZE

 

 

 

 

Contributo in conto impianti a Ferrovie dello Stato Spa (cap. 7122/MEF)

-420,0

0

0

0

Fondo esigenze indifferibili (cap. 3076/MEF)

-600,0

0

0

0

SVILUPPO ECONOMICO

 

 

 

 

Compensazione oneri I Sezione su Fondo riaccertamento straordinario residui passivi ex D.L. n. 66/2014  (cap. 1751/MISE)

-11,9

0

0

0

LAVORO

 

 

 

 

Fondo di solidarietà per la riconversione e riqualificazione del personale del credito (cap. 2405/Lavoro)

-49,0

0

0

0

Fondo occupazione per copertura APE e RITA (sez. I) (cap. 2230/Lavoro)

-75,5

-53,7

87,6

17,8

Fondo occupazione per coperture varie oneri I Sezione (cap. 2230/Lavoro)

-262,1

-135,0

-93,3

-2,0

Fondo politiche attive del lavoro (per finanziamento Erasmus art. 27) (cap. 1230/Lavoro)

-2,0

-2,0

-2,0

-6,0

AFFARI ESTERI

 

 

 

 

Funzionamento sedi estere (cap. 1613/MAECI)

-2,0

0

0

0

INTERNO

 

 

 

 

Commissario straordinario per il sisma (struttura di supporto)

-2,0

0

0

0

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

 

 

 

 

Fondo per il concorso dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale (cap. 1315/Infrastrutture)

0

-58,0

-58,0

-58,0

POLITICHE AGRICOLE

 

 

 

 

Fondo solidarietà incentivi assicurativi (7439/MIPAAF)

-2,0

-5,0

-4,0

0

BENI E ATTIVITÀ CULTURALI E TURISMO

 

 

 

 

Compensazione oneri I Sezione

-2,3

-2,5

-4,8

0

VOCI GLOBALI

 

 

 

 

Tagli Ministeri per Spending review

-1.443,8

-1.289,9

-1.304,9

-1.304,9

SVILUPPO ECONOMICO + ISTRUZIONE

 

 

 

 

Manovra compensativa oneri I Sezione

-135,0

-65,0

-80,0

-270,0

 



RIPROGRAMMAZIONI

2018

2019

2020

2021 e ss

ECONOMIA E FINANZE

 

 

 

 

Ricostruzione pubblica sisma 2016 (cap. 8006/MEF)

-50,0

-50,0

0

100,0

Contributo in conto impianti a Ferrovie dello Stato Spa (cap. 7122/MEF)

-1.000,0

950,0

-1.150,0

1.200,0

Fondo per lo sviluppo e la coesione (cap. 8000/MEF)

1.000,0

1.500,0

1.200,0

-3.700,0

Guardia di finanza per interventi di manutenzione straordinaria (cap. 7852/MEF)

12,0

21,0

5,0

-38,0

Agenzia del Demanio per interventi connessi agli investimenti e allo sviluppo infrastrutturale. (cap. 7759/MEF)

-12,0

-21,0

-5,0

+38,0

Fonte:   Rielaborazione su dati ddl di bilancio 2018-2020 (A.S. 2960 –Tomo I, Allegato conoscitivo, pag. 315 e seg.) e Note di variazione.

2.3. Analisi delle spese per Missioni

La legge di bilancio 2018-2020 conferma l’articolazione in 34 missioni della struttura contabile (invariata dal 2008) e in 175 programmi che si ricorda costituiscono le unità di voto parlamentare.

La tabella che segue mostra l’ammontare complessivo delle risorse finanziarie delle missioni iscritte nel bilancio per il 2018, sia a legislazione vigente (BLV) che a legge di bilancio, a raffronto con gli stanziamenti previsti nella legge di bilancio per il 2017 nonché nel bilancio assestato 2017, come riclassificato per consentire una corretta confrontabilità tra le previsioni del nuovo triennio e quelle del 2017. La tabella evidenzia altresì gli effetti della manovra per singola missione, effettuata con la legge di bilancio.

Tabella 9 - Spese complessive del bilancio dello Stato per Missioni

 (dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

2017

2018

 

 

 

Bilancio

Assestato. riclassificato*

BLV**

Manovra

BILANCIO

Diff.
Bil 2018/-Bil. 2017

%
su tot. spesa

1 - Organi costituzionali

2.371

2.543

2.244

-6

2.238

-133

0,3

2 – Amm.ne gen.le territorio

571

592

570

3

573

2

0,1

3 – Relazioni autonomie territoriali

116.948

116.719

117.368

713

118.081

1.133

13,9

4 - L'Italia in Europa e nel mondo

26.083

25.488

25.857

3.021

28.878

2.795

3,4

5 - Difesa e sicurezza del territorio

19.825

20.639

19.401

1.045

20.446

621

2,4

6 – Giustizia

8.207

8.396

8.470

-3

8.467

260

1,0

7 - Ordine pubblico e sicurezza

10.253

10.766

10.762

-4

10.758

505

1,3

8 – Soccorso civile

4.838

5.098

5.837

-39

5.798

960

0,7

9 - Agricoltura e pesca

843

879

742

63

805

-38

0,1

10 – Energia e fonti energetiche

226

227

200

0

200

-26

0,0

11 - Competitività e sviluppo imprese

19.982

20.093

23.393

1.213

24.606

4.624

2,9

12 – Regolazione dei mercati

16

17

15

1

16

0

0,0

13 – Diritto alla mobilità

11.249

11.299

14.825

-1.503

13.322

2.073

1,6

14 – Infrastrutture pubbliche e logistica

5.106

5.203

5.787

144

5.931

825

0,7

15 - Comunicazioni

741

747

611

-52

559

-182

0,1

16 - Commercio internazionale

272

272

121

134

255

-17

0

17 - Ricerca ed innovazione

2.761

2.832

2.964

14

2.978

217

0,3

18 - Sviluppo sostenibile

1.215

1.349

1.179

26

1.205

-10

0,1

19 - Casa e assetto urbanistico

256

300

323

0

323

67

0,0

20 - Tutela della salute

2.029

2.036

2.073

37

2.110

81

0,2

21 - Tutela beni culturali

1.968

1.986

1.979

299

2.278

310

0,3

22 - Istruzione scolastica

45.906

46.557

46.001

312

46.313

407

5,4

23 – Istruzione universitaria

7.936

7.954

8.220

11

8.231

295

1,0

24 - Diritti sociali e famiglia

32.371

32.377

33.403

577

33.980

1.609

4,0

25 – Politiche previdenziali

93.786

92.896

93.361

193

93.554

-232

11

26 – Politiche per il lavoro

9.939

11.264

10.833

-96

10.737

798

1,3

27 – Immigrazione

3.184

3.802

3.598

60

3.658

474

0,4

28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale

3.489

3.441

4.161

742

4.903

1.414

0,6

29 – Politiche econ.fin. e di bilancio

86.632

106.247

89.837

-716

89.121

2.489

10,5

30 - Giovani e sport

787

837

787

15

802

15

0,1

31 – Turismo

46

46

46

1

47

1

0,0

32 – Servizi generali amministrativi

2.543

2.830

3.390

-186

3.204

661

0,4

33 - Fondi da ripartire

12.247

12.977

10.021

1.288

11.309

-938

1,3

34- Debito pubblico

326.420

320.307

299.742

-55

299.687

-26.733

35,2

SPESE COMPLESSIVE

861.047

879.017

848.118

4.252

852.370

-8.677

100

Totale spese al netto della missione debito pubblico

534.627

558.710

548.376

 

552.683

 

 

*    Riclassificato in base alla struttura del disegno di bilancio 2018-2020.

**  Le previsioni a legislazione vigente (A.S. 2960) comprendono le rimodulazioni compensative delle dotazioni finanziarie relative ai fattori legislativi nonché all'adeguamento al piano finanziario dei pagamenti delle dotazioni di competenza e cassa, di cui all'articolo 23, comma 3, lettera a), della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

Fonte: ddl di bilancio 2018-2020 (A.S. 2960 – Tomo I, pag. 18) e Note di variazioni.

In termini di composizione del bilancio si evidenzia come la sola missione “Debito pubblico” assorba oltre un terzo della spesa statale.

Al netto di tale missione, la parte restante della spesa complessiva dello Stato (534.627 milioni di euro) risulta principalmente allocata su 6 missioni principali: le Missioni “3 – Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali", "25 – Politiche previdenziali", "29 – Politiche economico-finanziarie e di bilancio", "22 - Istruzione scolastica", "24 - Diritti sociali e famiglia" e "4 - L'Italia in Europa e nel mondo". Le altre missioni hanno un’incidenza percentuale sulla spesa complessiva inferiore al 3 per cento.

 

Il grafico che segue mostra l’incidenza percentuale degli stanziamenti per missione rispetto alle spese complessive del bilancio dello Stato.

Figura 1 - Incidenza percentuale degli stanziamenti per Missione – Bilancio 2018

Nella voce “Altre missioni” sono raggruppate le Missioni che presentano un’incidenza percentuale rispetto al totale della spesa inferiore all’1.5%., rispetto alla spesa complessiva

Tra le missioni che rilevano una significativa variazione percentuale degli stanziamenti di competenza nel bilancio 2018 rispetto alle previsioni a legislazione vigente si segnalano:

§  missione 4 “L’Italia nell’Europa e nel mondo”, con un incremento percentuale che raggiunge quasi il 12 per cento (+3.021 milioni);

§  missione 5 “Difesa e sicurezza del territorio”, che vede incrementati i propri stanziamenti del 5 per cento rispetto alla legislazione vigente (+1 miliardo). Tale andamento deriva principalmente dal meccanismo di finanziamento del fondo per le missioni internazionali il cui stanziamento complessivo non è colto dalla legislazione vigente in quanto determinato annualmente in sede di legge di bilancio (la Sezione II del bilancio dispone il rifinanziamento del Fondo missioni internazionali);

§  missione 9 “Agricoltura e pesca” (+63 milioni, che rappresentano un aumento percentuale di oltre l’8 per cento);

§  missione 11 “Competitività e sviluppo delle imprese”, con stanziamenti incrementati del 5 per cento rispetto alla legislazione vigente (+1,2 miliardi), in riferimento a varie disposizioni, tra cui il rifinanziamento della legge Sabatini e del credito di imposta per investimenti nel Mezzogiorno;

§  missione 13 “Diritto alla mobilità” (-1,5 miliardi), con un decremento del 10 per cento rispetto alla legislazione vigente che riguarda sostanzialmente il contributo in conto impianti alle Ferrovie dello Stato a seguito di una rimodulazione per 1 miliardo dal 2018 alle annualità successive e di un definanziamento di 420 miliardi;

§  missione 15 “Comunicazioni” (-182 milioni), i cui stanziamenti diminuiscono dell’8,5 per cento rispetto al bilancio a legislazione vigente;

§  missione 16 “Commercio internazionale”, che vede più che raddoppiate le risorse rispetto al BLV (+134 milioni);

§  missione 21 “Tutela dei beni culturali”, con un incremento del 15 per cento (+299 milioni);

§  missione 28 “Sviluppo e riequilibrio territoriale” (+742 milioni), con un incremento che raggiunge quasi il 18 per cento.

2.4. Analisi delle spese per Ministeri

Nella tabella seguente è illustrato l’impatto complessivo della manovra per il 2018 sugli stati di previsione dei Ministeri.

Tabella 10 - Analisi delle spese finali per Ministero

 (dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

2017

2018

% su spese finali Stato

bilancio

BLV

Manovra

bilancio

Economia e finanze

351.488

357.623

909

358.532

57,4

Sviluppo economico

4.279

4.376

846

5.222

0,8

Lavoro e politiche sociali

123.437

125.097

612

125.709

20,1

Giustizia

7.932

8.241

17

8.258

1,3

Affari esteri

2.612

2.583

26

2.609

0,4

Istruzione, università e ricerca

56.180

56.931

317

57.248

9,2

Interno

21.034

23.534

858

24.392

3,9

Ambiente

640

846

24

870

0,1

Infrastrutture e trasporti

13.409

14.970

89

15.059

2,4

Difesa

20.269

20.833

136

20.969

3,4

Politiche agricole

865

787

63

850

0,1

Beni e attività culturali e Turismo

2.074

2.095

300

2.395

0,4

Salute

2.332

2.386

55

2.441

0,4

SPESE FINALI

606.551

620.302

4.252

624.554

100,0

 

Per il 2018, l’incremento delle spese finali determinato dalla manovra è stato complessivamente di circa 4,5 miliardi per il 2108.

 

Rispetto alle previsioni di spesa a legislazione vigente, per il 2018 le spese finali aumentano per quasi tutti i Ministeri.

La gran parte delle variazioni sono riconducibili agli effetti derivanti dalle disposizioni introdotte con l’articolato della legge di bilancio 2018. Molte variazioni sono tuttavia dovute a modifiche della legislazione vigente effettuate direttamente negli stati di previsione dei Ministri, tramite rifinanziamenti, definanziamenti e riprogrammazioni di autorizzazioni legislative di spesa preesistenti nella Sezione II.

 

Per una analisi delle spese dei Ministeri, si rinvia alle successive schede di lettura contenute al §. 3, relative a ciascuno stato di previsione.

 

 


3. Gli stati di previsione dei Ministeri

L’articolo 21, comma 14, della legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196/2009) dispone l'approvazione - con distinti articoli della legge di bilancio - dello stato di previsione dell'entrata, di ciascuno stato di previsione della spesa e dei totali generali della spesa nonché del quadro generale riassuntivo, con riferimento sia alle dotazioni di competenza sia a quelle di cassa.

Nella legge di bilancio per il 2018 (legge n. 205/2017), l’articolo 2 definisce l’ammontare delle entrate previste per l'anno finanziario 2018, relative a imposte, tasse, contributi di ogni specie e ogni altro provento, accertate, riscosse e versate nelle casse dello Stato, come risultante dall'annesso stato di previsione dell'entrata (Tabella n. 1). L’analisi delle entrate è contenuta nel precedente capitolo 2 (cfr. in particolare il § 2.1.1).

I successivi articoli da 3 a 15 recano l’autorizzazione all’impegno e la pagamento delle spese dei singoli Ministeri per l’esercizio finanziario 2018, in conformità agli annessi stati di previsione della spesa (Tabelle da 2 a 14).

Sebbene costituiscano oggetto di approvazione parlamentare le previsioni di entrata e di spesa relative al bilancio triennale, va ricordato che, secondo quanto disposto dalla legge di contabilità, soltanto le previsioni del primo anno costituiscono, per le spese, limite alle autorizzazioni di impegno e pagamento.

 

Di seguito si fornisce un quadro sintetico delle previsioni di spesa per l’esercizio 2018 e per gli anni successivi relative a ciascun Ministero, con riferimento ai soli dati di competenza.

 

 


Ministero dell’economia e delle finanze

(Tabella n. 2)

 

L’articolo 3 della legge di bilancio 2018 autorizza l'impegno e il pagamento delle spese del Ministero dell’economia e delle finanze, per l'anno finanziario 2018, in conformità all'annesso stato di previsione (Tabella n. 2).

Le spese del Ministero autorizzate per gli anni 2018-2020

La legge di bilancio 2018-2020 autorizza spese finali, per lo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, in termini di competenza, pari a 358.532 milioni, come si evince dalla tabella che segue:

 

 (dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

Bilancio 2017

legge di bilancio

2018

Diff.
bil 2018/
BIL 2017

2019

2020

Spese correnti

327.198

330.456

 3.258

331.548

333.526

Spese in c/capitale

24.290

28.077

 3.787

28.648

30.451

SPESE FINALI

351.488

358.532

 7.044

360.196

363.977

Spese MINISTERO in % spese finali STATO

57,9

57,4

 

57,9

58,1

Rimborso passività finanziarie

254.131

227.343

-26.788

240.053

232.502

SPESE COMPLESSIVE

605.619

585.876

-19.743

600.249

596.479

 

In termini di cassa, le spese finali del Ministero dell’economia e delle finanze per il 2018 ammontano a 368.887 milioni, di cui 339.935 milioni di parte corrente e 28.952 milioni in conto capitale.

 

La legge di bilancio 2018-2020 espone un andamento crescente della spesa finale del Ministero nel triennio di riferimento. L’aumento di quasi 7 miliardi di euro tra il 2017 e il 2018, è seguito da un ulteriore incremento la di oltre 10 miliardi di euro dal 2018 al 2020.

Con riferimento specifico alle previsioni di spesa per il 2018, l’incremento della spesa finale rispetto al 2017 (7.044 milioni di euro, pari al 2,0 per cento), deriva per 3.258 milioni delle spese correnti e di 3.787 delle spese in conto capitale.

Gli stanziamenti di spesa finale del Ministero dell’economia autorizzati per il 2018 dalla legge di bilancio rappresentano, in termini di competenza, più della metà (il 57,4% nel 2018) della spesa finale del bilancio statale.

 

Considerando la spesa complessiva del Ministero, si evidenzia, invece, una riduzione rispetto al 2017 di oltre 20 miliardi, essenzialmente dovuta al forte ridimensionamento della spesa per il rimborso delle passività finanziarie nel 2018, di 26,8 miliardi di euro.

 

Analizzando la previsione della spesa finale per il 2018 rispetto alla legislazione vigente, si evidenzia come la manovra finanziaria determini complessivamente un incremento delle spese finali di 909 milioni, dovuta ad un aumento di 611 milioni della spesa corrente e di 299 milioni di quella in conto capitale:

(dati di competenza, valori in milioni)

 

 

2018

 

 

BLV

Manovra

Legge di bilancio

Spese correnti

329.845

611

330.456

Spese in c/capitale

27.778

299

28.077

SPESE FINALI

357.623

909

358.532

Analisi per Missione/Programmi

La tabella seguente espone le previsioni di bilancio per il 2018 per ciascuna missione/Programma di spesa del Ministero a raffronto con i dati dell’esercizio 2017.

La tabella evidenzia altresì, nella colonna manovra, le modifiche che la legge di bilancio ha apportato alla legislazione vigente 2018, ai fini della determinazione delle previsioni di spesa complessive relative a ciascuna missione/programma.


 

(dati di competenza, valori in milioni)

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 

Spese complessive

2017

2018

Differenza Bil.2018 /Bil. 2017

 

Missione

Legge di bilancio

BLV

Manovra

Legge di bilancio

1

Politiche economiche-finanziarie e di bilancio e tutela della finanza pubblica (29)

86.632

89.837

-716

89.121

2.489

2

Relazione finanziarie con le autonomie territoriali (3)

108.078

107.526

-589

106.937

-1.141

3

L’Italia in Europa e nel mondo (4)

23.529

23.360

0

23.360

-169

4

Difesa e sicurezza del territorio (5)

997

96

900

996

-1

5

Ordine pubblico e sicurezza (7)

2.120

2.238

0

2.238

118

6

Soccorso civile (8)

2.906

3.707

-41

3.666

760

7

Competitività e sviluppo delle imprese (11)

16.078

19.294

356

19.650

3.572

8

Diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di trasporto (13)

3.747

6.381

-1.420

4.961

1.214

9

Infrastrutture pubbliche e logistica (14)

250

1.140

-834

306

56

10

Comunicazioni (15)

676

545

-68

477

-199

11

Ricerca e innovazione (17)

109

214

0

214

105

12

Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente (18)

176

1

0

1

-175

13

Casa e assetto urbanistico (19)

0

0

60

60

60

14

Diritti sociali, politiche sociali e famiglia (24)

1.180

1.091

61

1.152

-28

15

Politiche previdenziali (25)

11.535

11.464

0

11.464

-71

16

Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti (27)

1.088

1.088

0

1.088

0

17

Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei ministri (1)

2.371

2.244

-6

2.238

-133

18

Giovani e sport (30)

787

787

15

802

15

19

Giustizia (6)

400

412

-24

388

-12

20

Sviluppo e riequilibrio territoriale (28)

3.489

4.161

742

4.903

1.414

21

Debito pubblico (34)

326.420

299.741

-54

299.687

-26.733

22

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32)

801

860

-2

858

57

23

Fondi da ripartire (33)

12.247

10.021

1.288

11.309

-938

 

SPESE COMPLESSIVE MINISTERO

605.619

586.208

-332

585.876

-19.720

N.B. Tra parentesi la numerazione generale della Missione.

 

Nei paragrafi seguenti si forniscono alcuni elementi riguardanti le missioni di spesa del Ministero, soffermandosi in particolare su quelle che hanno presentato le variazioni più rilevanti in sede di manovra.


 

Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali

 (valori in milioni di euro)

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 

Spese complessive

2017

2018

Differenza Bil.2018 /Bil. 2017

 

Missione

Legge di bilancio

BLV

Manovra

Legge di bilancio

2

Relazione finanziarie con le autonomie territoriali (3)

108.078

107.526

-589

106.937

-1.141

2.1

Erogazione a enti territoriali per interventi di settore (3.1)

2.792

2.268

0

2.268

-524

2.2

Federalismo amministrativo (3.4)

428

428

-80

348

-80

2.3

Compartecipazione e regol. contabili ed altri trasferimenti alle autonomie speciali (3.5)

28.318

29.358

16

29.374

1.056

2.4

Concorso dello Stato al finanziamento della spesa sanitaria (3.6)

74.672

73.943

-654

73.289

-1.383

2.5

Rapporti finanziari con Enti territoriali (3.7)

1.867

1.528

130

1.658

-209

 

Nella Missione 2 l’intervento di manovra più consistente riguarda la riduzione di 500 milioni nel Programma 2.4 relativo al “Concorso dello Stato al finanziamento della spesa sanitaria”.

In particolare, sul cap. 2701 relativo al finanziamento del FSN in relazione alle minori entrate dell’IRAP e della addizionale regionale all’IRPEF viene disposta una rimodulazione di 500 milioni  che slittano dal 2018 al 2019.

Sempre nel programma 2.4, per effetto dell’articolato viene altresì ridotto di 150,6 milioni nel 2018 l’ammontare delle somme da erogare alle RSO a titolo di compartecipazione all’IVA (cap. 2862).

Nel programma “Rapporti finanziari con Enti territoriali” viene disposto un rifinanziamento di 130 milioni sia per il 2018 che per il 2019 del contributo alla Calabria per il personale forestale (cap. 7499).

L’Italia in Europa e nel mondo

Si segnala che le risorse relative alla Missione 3 “L’Italia in Europa e nel mondo” non subiscono alcuna variazione rispetto alla legislazione vigente.

In particolare viene confermato l’ammontare degli stanziamenti relativi al programma “Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE, concernenti il Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie (c.d. fondo IGRUE), previsto dall’art. 5, della legge n. 183 del 1987, pari a 4.520 milioni per il 2018, a 2.600 milioni per il 2019 e a 6.950 milioni per il 2020.

Si segnala che l’articolo 1, comma 895, della legge di bilancio incrementa di 30 milioni per ciascuno degli anni 2019 e 2020 e di 31,18 milioni per il 2021 l'autorizzazione di spesa relativa agli interventi a favore della Strategia per lo sviluppo delle aree interne (SNAI), ponendo la copertura dell’onere a valere delle risorse del Fondo IGRUE, come già avvenuto per i precedenti finanziamenti della Strategia. 

Difesa e sicurezza del territorio

Nella Missione 4, l’incremento di 900 milioni  rispetto alla legislazione vigente è interamente riconducibile al rifinanziamento del Fondo missioni internazionali di 900 milioni per il 2017 (cap. 3006) nell’ambito dell’unico Programma 4.1 “Missioni internazionali”.

(valori in milioni di euro)

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 

Spese complessive

2017

2018

Differenza Bil.2018 /Bil. 2017

 

Missione

Legge di bilancio

BLV

Manovra

Legge di bilancio

4

Difesa e sicurezza del territorio (5)

997,2

95,7

900

995,7

-1,5

4.1

Missioni internazionali (5.8)

997,2

95,7

900

995,7

-1,5

Soccorso civile

La Missione 6 presenta, rispetto ai dati della legge di bilancio 2017, un consistente incremento (poco più di 900 milioni, pari quasi al 28%), imputabile al Programma 6.1. “Interventi per pubbliche calamità”; il programma 6.2 “Protezione civile” registra, invece, una diminuzione.

 (valori in milioni di euro)

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 

Spese complessive

2017

2018

Differenza Bil.2018 /Bil. 2017

 

Missione

Legge di bilancio

BLV

Manovra

Legge di bilancio

6

Soccorso civile (8)

2.906,2

3.706,6

-40,4

3.666,2

760,0

6.1

Interventi per pubbliche calamità (8.4)

1.900,1

2.843,6

-40,3

2.803,3

903,2

6.2

Protezione civile (8.5)

1.006,0

862,9

0,0

862,9

-143,1

Competitività e sviluppo delle imprese

 (valori in milioni di euro)

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 

Spese complessive

2017

2018

Differenza Bil.2018 /Bil. 2017

 

Missione

Legge di bilancio

BLV

Manovra

Legge di bilancio

7

Competitività e sviluppo delle imprese (11)

16.078

19.294

356,0

19.650

3.572,0

7.1

Incentivi alle imprese per interventi di sostegno

1.659

1.974

-20,0

1.954

295,0

7.2

Interventi di sostegno tramite il sistema della fiscalità

14.419

17.320

376,0

17.696

3.277,0

Le variazioni concernenti la Missione 7 “Competitività e sviluppo delle imprese riguardano il programma “Interventi di sostegno tramite il sistema della fiscalità”, cioè attraverso lo strumento del credito d’imposta. In particolare:

§  viene disposto un rifinanziamento di 62,5 milioni per il solo 2018 dei crediti di imposta fruiti dalle imprese e dai lavoratori autonomi per gli investimenti pubblicitari incrementali sulla stampa quotidiana e periodica (anche online) e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali (cap. 7811);

§  viene definanziato di 100 milioni (e sostanzialmente azzerato) il fondo per far fronte alle esigenze derivanti dal differimento di riscossione a seguito di eventi calamitosi (cap. 2146);

§  per effetto dell’articolo 1, comma articolo 892, vengono incrementati di 200 milioni per il 2018 e di 100 milioni per il 2019 le somme destinate al credito di imposta per investimenti nel Mezzogiorno (cap. 7800), la cui copertura dell’onere è posta a valere sulle risorse del Fondo sviluppo e coesione;

§  vengono stanziati 250 milioni per il 2019 per i crediti di imposta fruiti dalle imprese che effettuano spese in attività di formazione connesse al "piano nazionale impresa 4.0" del personale dipendente. (cap. 3841);

§  vengono stanziati 20 milioni per il 2019 e 30 per il 2020 per i crediti di imposta fruiti dalle piccole e medie imprese (PMI) per i costi di consulenza sostenuti per l'ammissione alla quotazione in un mercato regolamentare (cap. 3842);

§  in attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 1, comma 132, della legge di bilancio (Incremento soglie reddituali per “Bonus 80 euro”) sono stanziati ulteriori 210,8 milioni per le compensazioni fruite dai datori di lavoro sulle ritenute IRPEF per effetto del riconoscimento ai lavoratori dipendenti e assimilati del credito a titolo di riduzione del cuneo fiscale (cap. 3888).

Diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di trasporto

 (valori in milioni di euro)

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 

Spese complessive

2017

2018

Differenza Bil.2018 /Bil. 2017

 

Missione

Legge di bilancio

BLV

Manovra

Legge di bilancio

8

Diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di trasporto (13)

3.747,1

6.380,8

-1.420,7

4.960,1

1.213,0

8.1

Sostegno allo sviluppo del trasporto (13.8)

3.747,1

6.380,8

-1.420,7

4.960,1

1.213,0

 

La Missione 8 “Diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di trasporto” (13), per la parte iscritta nello stato di previsione del MEF (si ricorda che una parte è invece afferente al Ministero delle infrastrutture e trasporti), reca uno stanziamento complessivo per il 2018 a legislazione vigente di 6.380,8 milioni in aumento rispetto alla legge di bilancio 2017 (3.747,1 milioni).

L’aumento degli stanziamenti nel bilancio a legislazione vigente sconta gli effetti del trasferimento di risorse in attuazione DPCM 21/7/2017, con cui è stato ripartito il Fondo investimenti per lo sviluppo infrastrutturale del Paese, istituito dall’art. 1, comma 140, della legge di bilancio 2017, che è stata imputata, per la parte della missione 13.8 sul cap. 7122/MEF.

La legge di bilancio opera una riprogrammazione delle risorse del cap. 7122 (Contributo in conto impianti da corrispondere a Ferrovie dello Stato Spa) determinando una riduzione di 1.000 milioni nel 2018, un aumento di 950 milioni nel 2019, una riduzione di 1.150 milioni nel 2020 e un aumento di 1.200 milioni nel 2021. A tali variazioni si associa un definanziamento di 420 milioni per il solo 2018.

Vanno inoltre considerati gli effetti del cap. 1541/MEF relativo al contratto di servizio per il quale viene disposta un definanziamento di 100 milioni sia nel 2019 che nel 2020.

Infrastrutture pubbliche e logistica

Nell’ambito della Missione 9 “Infrastrutture pubbliche e logistica” si segnala la riduzione dell’unico capitolo (che compone l’unico programma 9.1 Opere pubbliche e infrastrutture), il cap. 7464, relativo al sostegno alle Regioni per la realizzazione di opere per l'edilizia sanitaria pubblica.

 (valori in milioni di euro)

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 

Spese complessive

2017

2018

Differenza Bil.2018 /Bil. 2017

 

Missione

Legge di bilancio

BLV

Manovra

Legge di bilancio

9

Infrastrutture pubbliche e logistica (14)

250,0

1.140,0

-834,1

305,9

55,9

9.1

Opere pubbliche e infrastrutture (14.8)

250,0

1.140,0

-834,1

305,9

55,9

 

La dotazione a legislazione vigente (sensibilmente superiore al dato del 2017) viene però sensibilmente ridotta da una rimodulazione compensativa in Sezione II, che incide per 740 milioni nel 2018 e per 350,2 milioni nel 2019 (con relativo trasferimento al 2020) e da un definanziamento di 25 milioni per il 2019 a fronte di un rifinanziamento di 975 milioni nel 2020 e di 1.950 milioni nel 2021. Ad essi si aggiungono gli effetti della sezione I, che determina una ulteriore riduzione di 94,1 milioni, sostanzialmente riconducibile all’articolo 1, comma 776, quale modifica delle modalità di concorso alla finanza pubblica da parte delle Regioni.

Sviluppo sostenibile

Si segnala che nella Missione 12 “Sviluppo sostenibile”, il programma 12.2 “Sostegno allo sviluppo sostenibile”, che nel bilancio 2017 aveva una dotazione di oltre 170 milioni, vede azzerarsi lo stanziamento di competenza, a causa della soppressione del capitolo 3025 “Fondo da ripartire per interventi di carattere economico, sociale e ambientale nei territori della terra dei fuochi”, in quanto veniva finanziato dall’art. 1, comma 475, della legge di stabilità 2016 per i soli anni 2016-2017.

Casa e assetto urbanistico

 (valori in milioni di euro)

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 

Spese complessive

2017

2018

Differenza Bil.2018 /Bil. 2017

 

Missione

Legge di bilancio

BLV

Manovra

Legge di bilancio

13

Casa e assetto urbanistico (19)

21

0

60

60

39

13.1

Edilizia abitativa e politiche territoriali (19.1)

21

0

60

60

39

 

Nella Missione 13 “Casa e assetto urbanistico”, il Programma “Edilizia abitativa e politiche territoriali” evidenzia il rifinanziamento del capitolo 2099 “Somme da trasferire alla Presidenza del Consiglio dei ministri per la costituzione del fondo per l'attuazione del piano nazionale per la riqualificazione e rigenerazione delle aree urbane degradate” per 60 milioni nel 2018, 100 milioni nel 2019 e 150 milioni nel 2020. E’ altresì rifinanziato di 70 milioni per il solo 2019 il Fondo di garanzia per la prima casa per la concessione di garanzie, a prima richiesta su mutui ipotecari o su portafogli di mutui ipotecari (cap. 7077).

Giovani e sport

(valori in milioni di euro)

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 

Spese complessive

2017

2018

Differenza Bil.2018 /Bil. 2017

 

Missione

Legge di bilancio

BLV

Manovra

Legge di bilancio

18

Giovani e sport (30)

787

787

15,0

802

15,0

18.1

Attività ricreative e sport (30.1)

669

590

23,0

613

-56,0

18.2

Incentivazione e sostegno alla gioventù (30.29

118

197

-8,0

189

71,0

Nell’ambito della Missione 18 “Giovani e sport”, il Programma 18.1 Attività ricreative e sport, rispetto alla dotazione a legislazione vigente, evidenzia, in particolare:

§  l’incremento di 10 milioni derivante dall’art. 1, co. 362, che attribuisce natura strutturale al Fondo sport e periferie, autorizzando la spesa di 10 milioni annui dal 2018 per l’alimentazione dello stesso (cap. 7457);

§  l’incremento di 12 milioni derivante dall’art. 1, co. 369, che istituisce presso l'Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri il Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano (cap. 2154), con una dotazione di 12 milioni per il 2018, 7 milioni per il 2019, 8,2 milioni per il 2020 e 10,5 milioni a decorrere dal 2021;

§  l’incremento di 1,2 milioni derivante dall’art. 1, co. 371, che autorizza la spesa di 1,2 milioni per il 2018 e di 850.000 euro a decorrere dal 2019, al fine di corrispondere il contributo italiano all’Agenzia mondiale antidoping (World Anti-doping Agency - WADA) (cap. 2155).

Sviluppo e riequilibrio territoriale

Nella Missione 20 “Sviluppo e riequilibrio territoriale” le risorse sono pressoché interamente iscritte sul Fondo per lo sviluppo e la coesione (cap. 8000).

(valori in milioni di euro)

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 

Spese complessive

2017

2018

Differenza Bil.2018 /Bil. 2017

 

Missione

Legge di bilancio

BLV

Manovra

Legge di bilancio

20

Sviluppo e riequilibrio territoriale (28)

3.489

4.161

741,6

4.902,6

1.413,6

20.1

Sostegno alle politiche nazionali e comunitarie rivolte a promuovere la crescita e il superamento degli squilibri socio-economici territoriali

3.489

4.161

741,6

4.902,6

1.413,6

 

La legge di bilancio dispone nella Sezione II una riprogrammazione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) autorizzate per gli interventi nel ciclo di programmazione 2014-2020 (piano di gestione 8), attraverso una anticipazione di 1 miliardo al 2018, di 1,5 miliardi al 2019 e di 1,2 miliardi al 2020, con conseguente riduzione delle risorse previste per il 2021 e annualità seguenti.

Si prevede altresì un rifinanziamento di 5 miliardi per il 2021 e annualità seguenti.

Sulla dotazione del Fondo sviluppo e coesione interviene inoltre il comma 892 dell’art. 1 della legge di bilancio 2018, che prevede una riduzione di 200 milioni per il 2018 e di 100 milioni per il 2019 delle risorse del Fondo 2014-2020 per il rifinanziamento del credito di imposta per l’acquisto di nuovi beni strumentali destinati a strutture produttive nelle regioni del Mezzogiorno, istituito dalla legge di stabilità 2016 (art. 1, commi 98-108, legge n. 208/2015) per il periodo dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2019.

Inoltre, il comma 725 riduce le risorse del FSC di 58 milioni per il 2018 - incrementandole al contempo di 50 milioni per il 2021 e di 8 milioni per il 2022 - a copertura degli oneri derivanti dal disposto del comma 725 medesimo che, modificando l’autorizzazione pluriennale di spesa disposta dall’articolo 16-bis del D.L. n. 91/2017 in favore della società concessionaria Strada dei Parchi S.p.A per gli interventi di ripristino e messa in sicurezza sulla tratta autostradale A24 e A25 in conseguenza degli eventi sismici del 2009, del 2016 e del 2017 che hanno colpito l’Abruzzo e il Lazio (50 milioni per ciascuno degli anni dal 2021 al 2025), anticipa l’utilizzo di 58 milioni di euro per il 2018, con corrispondente riduzione di 50 milioni per il 2021 e di 8 milioni per il 2022.

 

Il cap. 8000 nel suo complesso espone le seguenti dotazioni di bilancio in termini di competenza:

(in milioni di euro)

FONDO SVILUPPO E COESIONE (cap. 8000)

2018

2019

2020

2021

Bilancio a legislazione vigente

4.137,0

4.327,8

4.849,8

29.908,6

Riduzione / Rifinanziamento

0

0

0

5.000,0

Riprogrammazione

1.000,0

1.500,0

1.200,0

-3.700,0

Autostrada dei Parchi A24 e A25 (art. 1, co. 725)

-58,0

0

0

+58

Rifinanziamento credito di imposta per investimenti nel Mezzogiorno (art. 1, co. 892)

-200,0

-100,0

0

0

Legge di bilancio 2018

4.879,0

5.727,8

6.049,8

31.266,6

Fondi da ripartire

(valori in milioni di euro)

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 

Spese complessive

2017

2018

Differenza Bil.2018 /Bil. 2017

 

Missione

Legge di bilancio

BLV

Manovra

Legge di bilancio

23

Fondi da ripartire (33)

12.247

10.021

1.287,0

11.308

-939,0

23.1

Fondi da assegnare (33.1)

7.031

4.619

1.484,0

6.103

-928,0

23.2

Fondi di riserva e speciali

5.216

5.401

-195,0

5.206

-10,0

 

La Missione 23 “Fondi da ripartire” presenta un incremento delle risorse conseguenti alle disposizioni dell’articolato, che riguardano in particolare:

§  per 100 milioni nel 2018 il Fondo da ripartire per la destinazione dell’extra-gettito sui canoni di abbonamento alla televisione (cap. 2829);

§  per 800 milioni nel 2018, 1.615 milioni nel 2019 e 2.180 milioni nel 2020 il Fondo da ripartire per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese (cap. 7555);

§  per 1.737 milioni nel 2018, 1.791 milioni nel 2019 e 1.896 milioni nel 2020 il Fondo per i contratti del personale delle amministrazioni statali (cap. 3027).


 

Ministero dello sviluppo economico

(Tabella n. 3)

 

L’articolo 4 della legge di bilancio autorizza, al comma 1, l'impegno e il pagamento delle spese del Ministero dello sviluppo economico, per l'anno finanziario 2018, in conformità all'annesso stato di previsione (Tab. n. 3).

L’articolo dispone, al comma 2, che le somme impegnate in relazione agli interventi di sostegno nelle aree di crisi siderurgica di cui all’articolo 1 del D.L. 410/1993, resesi disponibili a seguito dei provvedimenti di revoca, siano versate all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate, con decreti del Ministero dell’economia e finanze, allo stato di previsione del MISE ai fini di cui al medesimo articolo 1 del D.L n. 410/1993.

Le spese del Ministero autorizzate per gli anni 2018-2020

La legge di bilancio 2018-2020 autorizza, per lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico (MISE), spese finali, in termini di competenza, per 5.222,2 milioni di euro nel 2018, per 4.124,3 milioni di euro per il 2019 e 3.959,2 milioni di euro per il 2020, come si evince dalla tabella che segue.

(dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

Bilancio 2017

bilancio 2018

Diff.
bil 2018/
bil 2017

bilancio 2019

bilancio 2020

Spese correnti

458,5

663,1

204,6

594

426,6

Spese in c/capitale

3.820,6

4.559,0

738,4

3.530,3

3.532,6

SPESE FINALI

4.279,1

5.222,2

943,1

4.124,3

3.959,2

Spese MINISTERO in % spese finali STATO

0,7

0,8

 

0,7

0,6

Rimborso passività finanziarie

269,8

379,5

109,7

294,1

238,2

SPESE COMPLESSIVE

4.548,9

5.601,7

1.052,8

4.418,3

4.197,4

Gli stanziamenti di spesa del Ministero dello sviluppo economico autorizzati dalla legge di bilancio si attestano, in termini di competenza, nell’anno 2018 in misura pari allo 0,8 % della spesa finale del bilancio statale.

In termini di cassa, le spese finali del Ministero sono pari a 6.308,3 milioni di euro nel 2018, a 4.154,7 milioni di euro nel 2019 e 3.884,7 milioni di euro nel 2020.

Rispetto alla legge di bilancio per il 2017, la legge di bilancio 2018-2020 espone dunque per il MISE, nel 2018 un andamento crescente della spesa e per il successivo biennio 2019-2020, un andamento progressivamente decrescente.

Le previsioni di spesa per il 2018

Con riferimento alle previsioni di spesa per il 2018, il bilancio espone spese finali, in conto competenza, in aumento del 22 % rispetto alle previsioni di bilancio 2017 (in termini assoluti, l’aumento è di 943,1 milioni di euro).

 

(dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

2018

BLV *

Manovra

Legge di bilancio

Spese correnti

646,5

16,6

663,1

Spese in c/capitale

3.275,0

1.284

4.559,0

SPESE FINALI

3.921,5

1.300,7

5.222,2

* La colonna BLV è tratta dal Ddl di bilancio originario.

La tabella evidenzia le modifiche che la legge di bilancio ha apportato alla legislazione vigente 2018 ai fini della determinazione delle previsioni di spesa.

Rispetto ai 3.921,5 milioni della legislazione vigente, le spese finali si attestano a 5.222,2 milioni nel 2018.

Gli effetti finanziari determinati dalla legge di bilancio ammontano complessivamente a circa 1.300,7 milioni aggiuntivi rispetto agli stanziamenti di competenza a legislazione vigente.

In particolare, la legge di bilancio ha inciso sulle spese correnti, con un aumento di circa 16,6 milioni nel 2018, e soprattutto sulle spese in conto capitale, con un incremento di 1.284 milioni.

Si osservi comunque al riguardo che non si tratta solo di rimodulazioni e rifinanziamenti operati dalla legge in esame (+ 500,7 milioni di euro), ma anche e in prevalenza - come meglio sarà esposto nel successivo paragrafo – della contabilizzazione degli effetti finanziari già determinati dal D.L. n. 148/2017, collegato alla manovra (+ 800 milioni di euro).

 

Dunque, come esposto nella Tabella precedente, la legge di bilancio 2018 conferma il trend di netta prevalenza all’interno dello stato di previsione del MISE delle spese in conto capitale, che assorbono l’87,3% delle spese finali del Ministero (rispetto all’ all’83,5 % del BLV 2018 e all’89,3 della legge di bilancio 2017).

Le spese di conto capitale, pari come detto a circa 4.559,0 milioni di euro per il 2018, sono essenzialmente spese per investimenti (+4.232,7 milioni di euro), in buona parte allocate (3.113 milioni di euro) nel programma 11.5 della Missione 11 Competitività e sviluppo delle imprese e prevalentemente destinate alle imprese del settore aereonautico e allo sviluppo di programmi della difesa, sostanzialmente gestiti dal Ministero della difesa (2.777,7 milioni di euro circa sono infatti destinati all’Azione “Interventi per l’innovazione del sistema produttivo dell’aerospazio, della sicurezza e della difesa”, cfr., meglio, infra).

La Tabella seguente indica le previsioni di bilancio per il 2018 per ciascuna missione e per ciascun programma di spesa del Ministero dello sviluppo economico, a raffronto con i dati della legge di bilancio 2017.

La tabella evidenzia altresì, nella colonna manovra, le modifiche che la legge di bilancio ha apportato alla legislazione vigente 2018 (prima dell’intervento della legge di bilancio qui in esame) ai fini della determinazione delle previsioni di spesa relative a ciascuna missione/programma.

 

Si evidenzia che la manovra sconta  – oltre ai già citati effetti finanziari del decreto-legge collegato alla manovra n. 148/2017 – anche gli effetti derivanti dall’applicazione del D.P.C.M. 28 giugno 2017 per la definizione degli obiettivi di spesa 2018-2020 per ciascun Ministero nell’ambito della spending review all’interno del ciclo di bilancio (ex articolo 22-bis della legge di contabilità nazionale). Al conseguimento di tali obiettivi, come previsto dall’articolo 1, comma 691 della legge in esame, concorrono sia riduzioni di spesa dei Ministeri iscritte in Sez. II che riduzioni iscritte in Sezione I della legge qui in commento[19].


 

(dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 

MISSIONE/PROGRAMMA

CDR

2017

2018

 

 

 

legge di bilancio

blv

manovra

legge di bilancio

1.

Competitività e sviluppo delle imprese (11)

1.1

Promozione e attuazione di politiche di sviluppo, competitività e innovazione, di responsabilità sociale d'impresa e movimento cooperativo (11.5)
di cui

Direzione generale per la politica industriale, la competitività e le piccole e medie imprese

3.391,1

3.094,2*

455,0

3.549,2

 

- rimborso passività finanziarie

 

269,8

379,5

0

379,5

 

Spesa finale Programma (11.5) In % su spesa totale MISE

 

72,9

 

- 12,2

60,7

1.2

Vigilanza sugli enti, sul sistema cooperativo e sulle gestioni commissariali (11.6)

Direzione generale per la vigilanza sugli enti, il sistema cooperativo e le gestioni commissariali

216,3

16,7

313,2

329,9

1.3

Incentivazione del sistema produttivo (11.7)

Direzione generale per gli incentivi alle imprese

246,0

482,4

543,0

1.025,4

1.4

Lotta alla contraffazione e tutela della proprietà industriale (11.10)

Direzione generale lotta alla contraffazione ufficio italiano brevetti e marchi

50,5

50,2

0

50,2

1.5

Coordinamento azione amministrativa, attuazione di indirizzi e programmi per favorire competitività e sviluppo delle imprese, dei servizi di comunicazione e del settore energetico (11.11)

Segretariato generale

0,6

1,2

0

1,2

 

SPESA COMPLESSIVA MISSIONE 1

 

3.904,5

3.644,7

1.311,2

4.955,9

 

SPESA FINALE MISSIONE 1

 

3.634,6

3.265,2

1.311,2

4.576,4

 

In % su spesa finale MISE

 

84,9

83,3

4,3

87,6

2

Regolazione dei mercati (12)

2.1

Vigilanza sui mercati e sui prodotti, promozione della concorrenza e tutela dei consumatori (12.4)

Direzione generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica

15,6

15,2

1,0

16,2

 

SPESA MISSIONE 2

 

15,6

15,2

1,0

16,2

 

In % su spesa finale MISE

 

0,4

0,4

-0,1

0,3

3

Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo (16)

3.1

Politica commerciale in ambito internazionale (16.4)

Direzione generale per la politica commerciale internazionale

6,4

5,8

0

5,8

3.2

Sostegno all’internazionalizz­azione delle imprese e promo­zione del Made in Italy (16.5)

Direzione generale politi­che di internazionalizza­zione e la promozione degli scambi

265,2

115,3

133,5

248,8

 

SPESA MISSIONE 3

 

271,6

121,1

133,5

254,6

 

In % su spesa finale MISE

 

6,3

3,1

1,8

4,9

4

Energia e diversificazione delle fonti energetiche (10)

4.1

Sicurezza approvvigionamento, infrastrutture gas e petrolio e relativi mercati, relazioni comunitarie ed internazionali nel settore energetico (10.6)

Direzione generale per la sicurezza dell'approvvigionamento e per le infrastrutture energetiche

48,6

25,7

0

25,7

4.2

Regolamentazione del settore elettrico, nucleare, delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica, ricerca per lo sviluppo sostenibile (10.7)

Direzione generale per il mercato elettrico, le rinnovabili e l'efficienza energetica, il nucleare

163,1

161,9

0

161,9

4.3

Innovazione, regolamentazione tecnica, gestione e controllo delle risorse del sottosuolo (10.8)

Direzione generale sicurez­za, anche ambientale, delle attività minerarie ed ener­getiche –Ufficio nazionale minerario per idrocarburi e risorse energetiche

14,5

12,7

0

12,7

 

SPESA MISSIONE 4

 

226,2

200,3

0

200,3

 

In % su spesa finale MISE

 

5,3

5,1

-1,3

3,8

5

Comunicazioni (15)

5.1

Pianificazione, regolamentazio-ne, vigilanza e controllo delle comunicazioni elettroniche e ra-diodiffusione, riduzione inquina-mento elettromagnetico (15.5)

Direzione generale per la pianificazione e la gestione dello spettro radioelettrico

11,8

10,7

-0,0

10,7

5.2

Servizi di Comunicazione Elettronica, di Radiodiffusio-ne e Postali (15.8)

Direzione generale per i servizi di comunicazione elettronica, di radio-diffusione e postali

12,9

12,4

16,0

28,4

5.3

Attività territoriali in materia di comunicazioni e di vigilanza sui mercati e sui prodotti (15.9)

Direzione generale per le attività territoriali

40,0

42,4

0

42,4

 

SPESA MISSIONE 5

 

64,7

65,6

16,0

81,6

 

In % su spesa finaleMISE

 

1,5

1,7

-0,1

1,6

6

Ricerca e innovazione (17)

6.1

Ricerca, innovazione, tecnologie e servizi per lo sviluppo delle comunicazioni e della società dell'informazione (17.18)

Istituto superiore delle comunicazioni e delle tecnologie dell'informazione

8,5

8,5

0

8,5

 

SPESA MISSIONE 6

 

8,5

8,5

0

8,5

 

In % su spesa finale MISE

 

0,2

0,2

0

0,2

7

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32)

7.1

Indirizzo politico (32.2)

Gabinetto e uffici di diretta collaborazione all'opera del Ministro

18,7

173,2

-135

38,2

7.2

Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza (32.3)

Direzione generale per le risorse, l'organizzazione e il bilancio

39,0

72,3

-26

46,3

 

SPESA MISSIONE 7

 

57,7

245,5

-160,9

84,6

 

In % su spesa finale MISE

 

1,4

6,3

-4,7

1,6

SPESA COMPLESSIVA MISE

4.548,8

4.300,9

1.300,8

5.601,7

SPESA FINALE MISE

4.279,1

3.921,5*

1.300,7

5.222,2

* Tale importo non sconta la rimodulazione orizzontale, effettuata tra esercizi finanziari diversi, che ha rimodulato i contributi del programma FREMM e per il settore aeronautico, iscritti sul Programma 1.1., con un incremento di risorse per il 2018 di 455 milioni di euro, come illustrata di seguito.

La spesa complessiva del Ministero è allocata su 7 missioni, la più consistente delle quali è la Missione “Competitività e sviluppo delle imprese” (n. 11), condivisa con il Ministero dell'economia e finanze. Tale Missione recava a BLV 2018 spese complessive pari a 3.644,7 milioni di euro. In termini di spese finali (spese complessive meno il rimborso di passività finanziarie del Ministero, pari a 379,5 milioni, interamente iscritte sulla missione in questione) le spese finali ammontavano a BLV 3.265,2 milioni di euro (l’83,3 % delle spese finali del Ministero).

In termini assoluti, considerando gli effetti della manovra, le spese finali della Missione (11) sono pari a legge di bilancio a 4.576,4 milioni di euro per il 2018, l’87,6% delle spese del Ministero.

Dunque, tale Missione registra un incremento di 1.311,2 milioni di euro, che riguarda i programmi di seguito esposti (ad essa sottostanti).

Il Programma (11.5) “Promozione e attuazione di politiche di sviluppo, competitività e innovazione, di responsabilità sociale d'impresa e movimento cooperativo” – recava a BLV 2018 spese complessive per 3.094,2[20]. Sull’importo di tale Programma va peraltro contabilizzata una rimodulazione orizzontale, effettuata ai sensi dell’articolo 23, comma 3, lett. a) della legge di contabilità pubblica, che ha determinato un incremento complessivo di 455 milioni di euro nel 2018, che ha riguardato:

§  gli stanziamenti pluriennali concernenti gli interventi agevolativi per il settore aeronautico, di cui all’articolo 2, comma 180 della legge finanziaria per il 2008 (legge n. 244/2007), con un’anticipazione delle relative risorse per 195 milioni all’anno 2018, di 235 milioni al 2019 e di 175 milioni al 2020 ed una conseguente riduzione di 605 milioni degli stanziamenti iscritti per il 2021 e successivi (cap. 7421/pg.20);

§  gli stanziamenti pluriennali per il proseguimento del programma di sviluppo e acquisizione delle unità navali FREMM, con un’anticipazione delle relative risorse per 260 milioni all’anno 2018, per 330 milioni all’anno 2019 e per 240 milioni all’anno 2020 ed una conseguente riduzione di 830 milioni degli stanziamenti iscritti per il 2021 e successivi (cap. 7485/pg.4).

 

Sul Programma 11.5 è interamente iscritto il rimborso delle passività finanziarie del Ministero, per cui – al netto di tale rimborso (pari a 379,5 milioni per il 2018) le spese finali a BLV 2018 del Programma erano pari a 2.714,7 milioni di euro.

 

Il Programma (11.6) “Vigilanza sugli enti, sul sistema cooperativo e sulle gestioni commissariali” - che a BLV 2018 recava uno stanziamento di 16,7 milioni di euro - subisce un incremento di 313,2 milioni di euro per il 2018, per la quasi totalità dovuto ad interventi iscritti in Sezione II della legge in esame (ai sensi dell’articolo 23, comma 3, lett. b) della legge di contabilità).

In particolare la legge qui in esame opera:

§  in Sezione II, un rifinanziamento di 2 milioni di euro per il 2018 (di 4 milioni per ciascun anno del biennio 2019-2020 e di 40 milioni per il periodo 2021 e successivi) dell’autorizzazione di spesa concernente misure per l’accelerazione della procedura di liquidazione coatta amministrativa degli enti cooperativi di cui alla legge n. 400/1975 (cap.2159/pg.33).

§  in Sezione II, un definanziamento di 0,9 milioni di euro per il 2018 e successivi dello stanziamento concernente gli interventi a favore dell’Ente nazionale per il microcredito (cap. 2302/pg.1) (viene richiamato in particolare l’articolo 7, co. 31 del D.L. 78/2010 norma questa che ha disposto il trasferimento della vigilanza sul Comitato nazionale permanente per il microcredito – ora Ente nazionale per il microcredito - al Ministero per lo sviluppo economico).

 

La Sezione I della legge, articolo 1, comma 214, assegna contemporaneamente un contributo annuo di 600.000 euro a decorrere dal 2018 all’Ente Nazionale per il Microcredito al fine di promuovere la creazione di nuova autoimprendotorialità e di lavoro autonomo mediante l’accesso agli strumenti di microfinanza.

La Sezione II contabilizza gli effetti del D.L. n. 148/2017, collegato alla manovra, il quale, all’articolo 12, comma 2 ha disposto un contributo di 300 milioni di euro per il 2018 a favore di Alitalia S.p.A. in amministrazione straordinaria per assicurare la continuità del servizio da essa svolto (cap. 7500/pg.1).

 

Ai sensi dell’articolo 1, comma 1167 della Sezione I della legge di bilancio, risulta poi rifinanziato per 11,5 milioni per l’anno 2018 lo stanziamento relativo alle somme da trasferire al Commissario straordinario ILVA per l’integrazione del trattamento economico dei dipendenti impiegati presso gli stabilimenti del Gruppo ILVA per i quali è avviata o prorogata la cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) anche ai fini della formazione professionale per la gestione delle bonifiche (cap. 2170).

 

Dunque, la legge in esame– al netto della contabilizzazione degli effetti del D.L. n. 148/2017 - opera un incremento effettivo di 13,2 milioni di euro.

Il Programma (11.7) “Incentivazione del sistema produttivo” – che a BLV 2018 recava uno stanziamento di 482,4 milioni di euro - registra un incremento di 500 milioni di euro iscritti in Sezione II e di 43 milioni di euro dovuti ad interventi di Sezione I.

Si tratta in particolare, per la Sezione II, della contabilizzazione degli effetti del D.L. n. 148/2017, collegato alla manovra, il quale:

§  all’articolo 9, comma 1, ha disposto un rifinanziamento del Fondo di garanzia per le PMI pari, per il 2018, a 200 milioni di euro[21] (cap. 7345/pg.1) e

§  all’articolo 11, comma 2, ha disposto un rifinanziamento del Fondo crescita sostenibile di 300 milioni per il 2018 per la costituzione di una Sezione apposita a sostegno delle grandi imprese in crisi (cap. 7483/pg.6).

§   all’articolo 2, commi 6-sexies e ss. inseriti dalla legge di conversione del D.L. (legge n. 172/2017), ha disposto un rifinanziamento dei contributi per la ripresa delle attività produttive ubicate nei comuni dell’Isola di Ischia danneggiate dagli eventi sismici del 21 agosto 2017 (iscritti sul capitolo 7492), per 5 milioni per ciascuno degli anni 2018 e 2019.

Per la Sezione I, l’incremento delle risorse del Programma (11.7) è ascrivibile alle seguenti misure:

§  un incremento, ai sensi dell’articolo 1, commi 719-721, di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019 per la proroga fino al 31 dicembre 2018 delle agevolazioni per la zona franca urbana nei comuni della Lombardia colpiti dagli eventi sismici del 20 e del 29 maggio 2012 disposte dalla legge di stabilità 2016 (capitolo 7350/MISE). La relazione illustrativa del provvedimento in esame evidenzia che tali incrementi si riferiscono alle agevolazioni contributive per le imprese situate nella zona franca urbana istituita a seguito degli eventi sismici a partire dal 24 agosto 2016 (articolo 46 del D.L. 24 aprile 2017, n. 50);

§  il rifinanziamento della cd. Nuova Sabatini, misura di sostegno volta alla concessione alle micro, piccole e medie imprese di finanziamenti agevolati per investimenti in nuovi macchinari, impianti e attrezzature, compresi i cd. investimenti “Industria 4.0” (le cui risorse sono iscritte sul capitolo 7489/MISE). L’articolo 1, commi 40-42, della legge ha, in particolare, stanziato per la misura in questione 33 milioni di euro per il 2018, 66 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019-2022 e di 33 milioni di euro per il 2023.

Dunque, la legge in esame – al netto della contabilizzazione degli effetti del D.L. n. 148/2017 che pure vengono scontati in Sezione II – opera per il Programma 11.7 qui in commento un incremento effettivo di 38 milioni di euro per il 2018.

La Missione Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo (16), recava a legislazione vigente 2018 uno stanziamento di 121,1 milioni di euro. La manovra in esame determina un incremento degli stanziamenti della Missione pari a 133,5 milioni di euro. Tale incremento riguarda esclusivamente il Programma “Sostegno all’internazionalizzazione delle imprese e promozione del Made in Italy” (16.5).

In particolare, la Sezione II del disegno di legge, dispone, ai sensi dell’art. 23, co. 3, lett. b):

§  un rifinanziamento per il 2018 del Piano straordinario per il Made in Italy, di cui all’art. 30 del D.L. n. 133/2014, come integrato dall’articolo 1, co. 202, punto b) della legge di stabilità 2015, in misura pari a 130 milioni e per ciascun anno del biennio 2019-2020 di 50 milioni (cap. 7482/pg.1).

§  un definanziamento di 0,5 milioni di euro a decorrere dall’anno 2018 degli stanziamenti per contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni e altri organismi (cap. 2501/pg.1). Si osserva che gli stanziamenti iscritti sul capitolo 2501, sono destinati, a riparto, a finanziare, tra l’altro le Camere di commercio all’estero, ai sensi dell’articolo 42, comma 2 del D.L. n. 83/2012.

§  un definanziamento di 0,5 milioni per ciascuno degli anni 2018-2020 e di 5 milioni per il 2021 e ss. dei trasferimenti di risorse - già destinate all’ICE Agenzia – in un Fondo per la promozione degli scambi e l’internazionalizzazione delle imprese (cap. 2535/pg.1).

La Sezione I, invece:

§  all’articolo 1, comma 276, lett. g), autorizza 1 milione di euro per il 2018 da destinare alle Camere di commercio all’estero;

§  all’articolo 1, comma 501 rifinanzia di 2 milioni di euro per ciascun anno del biennio 2018-2019 e di 3 milioni per il 2020 la quota delle risorse stanziate per l'ICE da destinare all'Associazione delle camere di commercio italiane all'estero nell’ambito delle azioni relative al Piano straordinario made in Italy;

§  all’articolo 1, comma 1087, assegna un contributo di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020 in favore dell’Istituto italiano per l'Asia e il Mediterraneo (IsiameD), per la promozione di un modello digitale italiano nei settori del turismo, dell’agroalimentare, dello sport e delle smart city(entrambi gli interventi sono stati contabilizzati sul capitolo 2501/MISE).

La Missione Comunicazioni (15) recava a BLV 2018 uno stanziamento di 65,6 milioni di euro, che viene incrementato dalla manovra per circa 16 milioni. Diviene pertanto pari a – a legge di bilancio 2018– a 81,6 milioni di euro. L’incremento riguarda in particolare il sottostante Programma “Servizi di Comunicazione Elettronica, di Radiodiffusione e Postali” (15.8).

 

Con riferimento alla Missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32), che recava stanziamenti a BLV 2018 pari a 245,5 milioni di euro, questa subisce riduzioni pari a 160,9 milioni di euro. Le riduzioni di spesa operate dalla manovra, hanno interessato nel Programma Indirizzo politico, il Fondo di conto capitale da ripartire alimentato dalle risorse finanziarie provenienti dal riaccertamento dei residui passivi perenti a seguito della verifica delle partite debitorie ex art. 34-ter della legge di contabilità nazionale, Legge n. 196/2009 (cap. 7041/pg.1)[22]. Nel programma “Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza (32.3)”, le riduzioni hanno interessato le somme destinante al finanziamento di nuovi programmi di spesa, di programmi già esistenti e per il ripiano dei debiti fuori bilancio, già provenienti dall’attività di riaccertamento dei residui passivi perenti operata ai sensi del D.L. n. 66/2014 (articolo 49, comma 2) (cap. 7034/pg.1 e 1751).

 


 

Ministero del lavoro e delle politiche sociali

(Tabella n. 4)

 

L’articolo 5 della legge di bilancio autorizza l'impegno e il pagamento delle spese del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per l'anno finanziario 2018, in conformità all'annesso stato di previsione (Tabella n. 4).

Il comma 2 autorizza il Ministro dell'economia e delle finanze ad apportare, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per l'anno finanziario 2018, variazioni compensative in termini di residui, di competenza e di cassa tra i capitoli dello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, anche tra missioni e programmi diversi, connesse con l’attuazione dei decreti legislativi 149/2015 (recante disposizioni per la semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro) e 150/2015 (recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive).

Le spese del Ministero autorizzate per gli anni 2018-2020

La legge di bilancio 2018-2020 autorizza spese finali, per lo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in termini di competenza, pari (dopo le modifiche attuate) a 125.709,4 milioni di euro per il 2018, 125.580,6 milioni di euro per il 2019 e 128.352,4 milioni di euro per il 2020, come si evince dalla tabella che segue:

 

(valori in milioni di euro)

 

Legge di Bilancio 2017

Previsioni (dati di competenza)

Legge di bilancio 2018

Diff.
bil 2018/
BIL 2017

Legge di bilancio 2019

Legge di bilancio 2020

Spese correnti

123.407,1

125.653,6

2.246,5

125.526,9

128.295,7

Spese in c/capitale

29,6

55,6

26

53,7

56,7

SPESE FINALI

123.436,6

125.709,4

2.272,8

125.580,6

128.352,4

Spese MINISTERO in % spese finali STATO

20%

 

 

 

 

 

In termini di cassa, le spese finali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (dopo le modifiche apportate) a 126.983,1 milioni di euro per il 2018, 126.863,0 milioni di euro per il 2019 e 128.448,9 milioni di euro per il 2020, come si evince dalla tabella che segue:

 

(valori in milioni di euro)

 

Legge di Bilancio 2017

Previsioni (dati di cassa)

Legge di bilancio 2018

Diff.
bil 2018/
BIL 2017

LEgge  di bilancio 2019

Legge di bilancio 2020

Spese correnti

126.860,7

125.653,6

-1.207,1

126.528,4

128.245,2

Spese in c/capitale

29,6

55,8

26,2

53,7

56,7

SPESE FINALI

126.890,2

126.983,1

92.9

126.863,0

128.448,9

 

 

Rispetto alla legge di bilancio per il 2017, la legge di bilancio 2018-2020 espone per il Ministero del lavoro e delle politiche sociali nel triennio di riferimento un incremento, in termini di cassa, di circa 92,9 milioni di euro per il 2018, un decremento di 27,0 milioni di euro per il 2019 e un incremento di 1.558,7 milioni di euro per il 2020.

 

Gli stanziamenti di spesa del Ministero del lavoro e delle politiche sociali autorizzati per il 2018 dalla legge di bilancio rappresentano, in termini di competenza, il 20% della spesa finale del bilancio statale, mantenendosi in percentuale simile anche per la restante parte del triennio di programmazione.

Le previsioni di spesa per il 2018

Lo stato di previsione della spesa del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Tabella 4 del DDL), espone, a legislazione vigente (BLV), una dotazione complessiva di competenza per l'anno 2018 di 125.044,1 milioni di euro.

Rispetto alla legislazione vigente, la manovra finanziaria per il 2018 attuata con le Sezioni I e II del ddl di bilancio determina complessivamente un aumento delle spese finali di 612,5 milioni di euro (609,5 milioni di euro derivanti da aumenti di spesa corrente e 3 milioni di euro derivanti da aumenti di spesa in conto capitale), come evidenziato nella tabella che segue:

(dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

2018

BLV

Manovra

Legge di bilancio

2018

Spese correnti

125.044,1

+609,5

125.653,6

Spese in c/capitale

52,8

      +3,0

55,8

SPESE FINALI

125.096,9

+612,5

125.709,4

 

Analisi per Missione/Programmi

La tabella seguente espone le previsioni di bilancio integrate per il 2018 per ciascuna Missione e Programma di spesa del Ministero a raffronto con i dati dell’esercizio 2017.

La tabella evidenzia altresì le modifiche che il ddl di bilancio apporta alla legislazione vigente 2018, con interventi di Sezione II, ai fini della determinazione delle previsioni di spesa relative a ciascuna missione e programma. Con riferimento alle modifiche della seconda sezione, si segnala che gli importi relativi ai rifinanziamenti, ai definanziamenti e alle riprogrammazioni delle dotazioni finanziarie previste a legislazione vigente (colonna “Variazioni a. 23 c. 3, lett b)) includono anche gli effetti del D.L. n. 148/2017, nonché gli effetti del D.P.C.M. 28 giugno 2017, che ha definito gli obiettivi di spending review 2018-2020 per ciascun ministero (ai sensi dell’articolo 22-bis della legge di contabilità n. 196/2009). Per alcuni ministeri, tali obiettivi di riduzione della spesa sono stati attuati anche con modifiche di prima sezione (si veda la scheda dell’articolo 59, comma 1, vol. I, del presente dossier).

 

(dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

 

2017

2018

Legge di Bilancio.

BLV

DDL Bilancio e Ia nota di variazioni integrato

IIa nota di variaz.

Sezione II Previsioni dopo IIa nota variazioni

Dlb integrato sez I+Sez II dopo IIa nota variaz.

1

Politiche per il lavoro (26)

9.939,4

10.832,7

10.757,2

==

10.507,0

10.737,2

1.1

Politiche passive del lavoro e incentivi all'occupazione (26.6)

9.203,6

10.183,2

9.924,8-

==

9.934,2

9.904,8

1.2

integrazione delle politiche del lavoro e delle politiche sociali, innovazione e coordinamento amministrativo (26.7)

92,9

141,2

81.751,2-

==

81.151,2-

81.751,2

1.3

Politiche di regolamentazione in materia di rapporti di lavoro (26.8)

12,4

47,5

47,5-

==

47,5-

47,5

1.4

Contrasto al lavoro nero e irregolare, prevenzione e osservanza delle norme di legislazione sociale e del lavoro (26.9)

303,3

314,9

314,9

==

314,9

314,9

1.5

Politiche attive del lavoro, rete dei servizi per il lavoro e la formazione (26.10)

315,2

125,1

367,3

==

108,3

367,3

1.6

Sistemi informativi per il monitoraggio e lo sviluppo delle politiche sociali e del lavoro e servizi di comunicazione istituzionale (26.12)

12,0

20,9

20,9

==

20,9

20,9

2

Politiche previdenziali (25)

82.250,9

81.897,3

82.079,0

-3.8

81.695,1

82.090,0

2.1

Previdenza obbligatoria e complementare, assicurazioni sociali (25.3)

82.250,9

81.897,3

81.670,0

-26,4

80.354,2

81.674,5

3

Diritti sociali, politiche sociali e famiglia (24)

31.191,1

32.312,5

32.805,0

1,5

32.301,5

32.827,8

3.1

Terzo settore (associazionismo, volontariato, Onlus e formazioni sociali) e responsabilità sociale delle imprese e delle organizzazioni (24.2)

27,2

94,0

96,5

1,5

98,0

98,3

3.2

Trasferimenti assistenziali a enti previdenziali, finanziamento nazionale spesa sociale, programmazione, monitoraggio e valutazione politiche sociali e di inclusione attiva (24.12)

31.163,9

32.218,5

32.708,5

==

32.203,5

32.729,5

4

Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti (27)

1,7

1,9

1,9

==

1,9

1,9

4.1

Flussi migratori per motivi di lavoro e politiche di integrazione sociale delle persone immigrate (27.6)

1,7

1,9

1,9

==

1,9

1,9

5

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32)

53,5

52,5

52,5

==

52,5

52,5

5.1

Indirizzo politico (32.2)

9,9

16,3

16,3

==

16,3

16,3

5.2

Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza (32.3)

43,6

36,2

36,2

==

36,2

36,2

 

SPESE FINALI MINISTERO

117.836,4

118.190,4

125.695,5

-2,3

124.557,8

125.709,4

- tra parentesi la numerazione generale della Missione/programma.

 

La spesa complessiva del Ministero del lavoro e delle politiche sociali è allocata su 5 missioni, di cui quelle di maggior rilievo per il lavoro sono la Missione 1 (Politiche per il lavoro) e la Missione 2 (Politiche previdenziali) che rappresentano (in seguito alle modifiche apportate), rispettivamente, circa l’8,54% e il 65,3% del valore della spesa finale complessiva del ministero medesimo.

Rispetto alla dotazione a legislazione vigente (10.832,7 milioni) la Missione 1 registra un decremento di 95,5 milioni di euro, determinato:

§  da un aumento riguardante i Programmi “Politiche passive del lavoro e incentivi all'occupazione” e “Politiche attive del lavoro, rete dei servizi per il lavoro e la formazione”, incrementati, per interventi di Sezione I, rispettivamente di 5,6 milioni di euro (a favore del Fondo sociale per occupazione e formazione, cap. 2230) e circa 244 milioni di euro (per la maggior parte, circa 236 milioni, a favore delle regioni per le spese relative ai centri per l’impiego, cap. 1232, come previsto dall’art. 20, c. 18-19, della Sezione I);

§  da una diminuzione in Sezione II riguardante i Programmi “Politiche passive del lavoro e incentivi all'occupazione” (-249 milioni di euro, di cui 200 a valere sul Fondo sociale per occupazione e formazione, cap. 2230, e 49 a valere sul contributo a carico del datore di lavoro destinato al fondo di solidarietà, cap. 2405), “Integrazione delle politiche del lavoro e delle politiche sociali, innovazione e coordinamento amministrativo” (-60 milioni di euro, a valere sul Fondo per le politiche attive, cap. 1250) e “Politiche attive del lavoro, rete dei servizi per il lavoro e la formazione” (-17 milioni di euro a valere sulle somme da trasferire all’ANPAL, cap. 1230).

 

Rispetto alla dotazione a legislazione vigente (81.897,3 milioni) la Missione 2 registra un decremento in Sezione II di 192,7 milioni di euro (di cui -137,6 milioni a valere sulle somme a tutela dei lavoratori salvaguardati, cap. 4236).

In seguito all’approvazione della IIa nota di variazioni nel corso dell’esame alla Camera dei deputati, il richiamato Programma presenta un decremento di 3,8 milioni di euro per il 2018 (-26,4 milioni di euro per il 2019 e un incremento di 7,4 milioni di euro per il 2020), dalla quale risulta una previsione nella Sezione II di 81.695,1 milioni di euro per il 2018 (80.354,2 milioni di euro per il 2019 e 82.183,2 milioni di euro per il 2020).

Il decremento è da ascrivere ai seguenti capitoli:

§  2539, “somme da trasferire all’INPS (ex INPDAP) a titolo di anticipazioni di bilancio sul fabbisogno finanziario delle gestioni previdenziali nel loro complesso” (-99 milioni di euro per il 2018 e -25 milioni di euro per il 2019);

§  4339, “somme da trasferire all’INPS a titolo di anticipazioni di bilancio sul fabbisogno finanziario delle gestioni previdenziali nel loro complesso” (+95,1 milioni di euro per il 2018, -1,6 milioni di euro per il 2019 e +7,1 milioni di euro per il 2020).

 

Per le politiche sociali, la Missione di maggior rilievo è la Missione 3 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia) che rappresenta quasi il 26% della spesa finale complessiva del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Rispetto alla dotazione a legislazione vigente (32.312,5 milioni) la Missione 3 registra un incremento di 515,3 milioni di euro determinato:

§  da un aumento del Programma “Terzo settore (associazionismo, volontariato, ONLUS e formazioni sociali) e responsabilità sociale delle imprese e delle organizzazioni”, pari a 2,5 milioni di euro in Sezione II a favore delle istituzioni pro-ciechi (cap. 3524). Si rileva che, rispetto al 2017, il Programma è notevolmente cresciuto (da 27,2 a 96,5 milioni) in conseguenza degli impegni di spesa  discendenti dell’approvazione dei decreti attuativi (primo fra tutti il D. Lgs. 117/2017 recante Codice del Terzo settore) della legge delega 106/2016 di riforma del Terzo settore e del Servizio civile. In seguito all’approvazione della IIa nota di variazioni nel corso dell’esame alla Camera dei deputati, è presente un incremento di 1,5 milioni di euro per il 2018 (ascrivibile totalmente al capitolo 3526 “Spese per lo sviluppo, la promozione ed il monitoraggio e controllo delle organizzazioni del terzo settore” variazione derivante da un emendamento alla tabella 4 per il riconoscimento di un contributo alla LAD ONLUS), con una previsione quindi pari a 32.301,5 milioni di euro;

§  da un aumento, pari a 300 milioni di euro, del Programma “Trasferimenti assistenziali a enti previdenziali, finanziamento nazionale spesa sociale, programmazione, monitoraggio e valutazione politiche sociali e di inclusione attiva”. Tale incremento è l’effetto finanziario di quanto disposto dall’articolo 25 della Sezione I relativamente all’aumento della dotazione del Fondo Povertà (cap. 3550);

§  da un definanziamento in Sezione II riguardante il Programma “Trasferimenti assistenziali a enti previdenziali, finanziamento nazionale spesa sociale, programmazione, monitoraggio e valutazione politiche sociali e di inclusione attiva”, pari a 15 milioni di euro, di cui 10 milioni a valere sul Fondo nazionale politiche sociale (cap. 3671) e 5 milioni a valere sul  Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità'' grave prive del sostegno familiare (Fondo Dopo di noi, cap. 3553).

 

 


 

MEF

 

Analisi per Missione/Programmi

La Missione 23 (Fondi da ripartire) evidenzia, rispetto alla dotazione a legislazione vigente, un incremento (in conto competenza) pari a 1.288,3 milioni di euro.

All’interno della Missione 23, si segnala il Programma 23.1 “Fondi da assegnare”, che registra un incremento di 1.483,7 milioni di euro, come evidenziato nella tabella che segue.

(valori in milioni di euro)

 

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE


 

Missione/Programma

2017

2018

Legge di Bilancio.

BLV

MANOVRA

Dlb integrato sez I+Sez II dopo IIa nota variaz.

23

Fondi da ripartire (33)

12.247,1

10.020,5

1.288,3

11.308,8

23.1

Fondi da assegnare (33.1)

7.031,3

4.619,1

1.483,7

6.102,8

 


 

Ministero della Giustizia

(Tabella n. 5)

 

L’articolo 6 della legge di bilancio autorizza l'impegno e il pagamento delle spese del Ministero della giustizia per l'anno finanziario 2018, in conformità all’annesso stato di previsione di cui alla tabella 5 (comma 1).

Il comma 2 autorizza il Ministro dell'economia e delle finanze a provvedere, con propri decreti, alla riassegnazione, in termini di competenza e di cassa, delle somme versate dal CONI, dalle regioni, dalle province, dai comuni e da altri enti pubblici e privati all'entrata del bilancio dello Stato, con riguardo alle spese:

§  per il mantenimento, per l'assistenza e per la rieducazione dei detenuti e internati;

§  per gli interventi e gli investimenti finalizzati al miglioramento delle condizioni detentive e delle attività trattamentali;

§  per le attività sportive del personale del Corpo di polizia penitenziaria e dei detenuti e internati.

Si tratta delle spese comprese nel programma «amministrazione penitenziaria» e nel programma «giustizia minorile e di comunità», afferenti alla missione «giustizia» dello stato di previsione del Ministero della giustizia per il 2018.

Le spese del Ministero autorizzate per gli anni 2018-2020

La legge di bilancio 2018-2020, per lo stato di previsione del Ministero della giustizia, autorizza spese finali in termini di competenza pari a 8.257,8 mln di euro per il 2018, 8.428,4 milioni per il 2019 e 8.380,1 milioni per il 2020, come si evince dalla seguente tabella:

 

(dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

Legge di Bilancio 2017

Previsioni legge di bilancio

2018

Diff.
bil 2018/
BIL 2017

2019

2020

Spese correnti

7.812,8

7.931,7

+118,9

8.024,4

7.943,0

Spese in c/capitale

119,4

326,1

+206,7

404,0

437,1

SPESE FINALI

7.932,2

8.257,8

+325,6

8.428,4

8.380,1

Spese MINISTERO in % spese finali STATO

1,3%

1,3%

-

1,3%

1,3%

 

In termini di cassa, le spese finali del Ministero della giustizia sono pari a 8.569,0 mln per il 2018.

Rispetto alla legge di bilancio per il 2017, la legge di bilancio 2018-2020 espone per il Ministero della giustizia nel triennio di riferimento un andamento crescente.

 

Gli stanziamenti di spesa del Ministero della giustizia autorizzati per il 2018 rappresentano, in termini di competenza l’1,3% della spesa finale del bilancio statale, dato costante da anni, che si mantiene nella medesima percentuale anche per la restante parte del triennio di programmazione.

 

 

I dati 2003-2016 sono tratti dai rendiconti; il dato 2017 dalla legge di assestamento; i dati 2018-2020 dalla legge di bilancio 2018 (legge n. 205 del 2017)

Le previsioni di spesa per il 2018

Con riferimento specifico alle previsioni di spesa per il 2018, la legge di bilancio espone spese finali in aumento (+325,6 milioni di euro) rispetto al 2017 (+4,1%). Tale aumento deriva dagli effetti congiunti di un aumento di 118,9 mln di spese correnti e di un aumento di 206,7 mln delle spese in conto capitale.

 

Rispetto alla legislazione vigente, la manovra finanziaria per il 2018 attuata con le Sezioni I e II della legge di bilancio determina complessivamente un aumento delle spese finali di 17,2 milioni di euro, tutti imputabili a spese correnti, come evidenziato nella tabella che segue:

 

 

(dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

2017

2018

Legge di Bilancio

BLV

Manovra

Legge di bilancio

Spese correnti

7.812,8

7.914,5

17,2

7.931,7

Spese in c/capitale

119,4

326,1

-

326,1

SPESE FINALI

7.932,2

8.240,6

17,2

8.257,8

Analisi per Missione/Programmi

La tabella seguente espone le previsioni di bilancio integrate per il 2018 per ciascuna missione e per ciascun programma di spesa del Ministero, a raffronto con i dati del bilancio 2017.

La tabella evidenzia altresì, nella colonna “manovra”, le modifiche che la legge di bilancio ha apportato alla legislazione vigente 2018, con interventi sia di Sezione I che di Sezione II, ai fini della determinazione delle previsioni di spesa relative a ciascuna missione/programma.

Con riferimento alla valutazione degli effetti della manovra, occorre ricordare che nel disegno di legge di bilancio 2018-2020, gli importi relativi ai rifinanziamenti, ai definanziamenti e alle riprogrammazioni delle dotazioni finanziarie previste a legislazione vigente (colonna “Variazioni a. 23 c. 3 lett b)”) hanno incluso anche gli effetti del D.L. n. 148/2017, come convertito dalla legge n. 172/2017 (c.d. decreto fiscale), nonché gli effetti del D.P.C.M. 28 giugno 2017, che ha definito gli obiettivi di spending review 2018-2020 per ciascun Ministero (ai sensi dell’articolo 22-bis della legge di contabilità n. 196/2009).

 (dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA


 

Missione/Programma

2017

2018

Legge di Bilancio.

BLV

Manovra

Legge di bilancio

Differenza
 LB 2017/LB 2018

1

Giustizia (6)

7.806,1

8.057,2

+22,2

8.079,4

+273,3

1.1

Amministrazione penitenziaria (6.1)

2.665,1

2.781,3

+16,2

2.797,5

+132,4

1.2

Giustizia civile e penale (6.2)

3.861,1

3.929,2

+10,8

3.940,0

+78,9

1.3

Giustizia minorile e di comunità (6.3)

236,4

251,0

+1,8

252,8

+16,4

1.4

Servizi di gestione amministrativa per l’attività giudiziaria (6.6)

1.043,4

1.095,6

-6,6

1.089,0

+45,6

2

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32)

126,1

183,4

-5,0

178,4

+52,3

2.1

Indirizzo politico (32.2)

31,8

46,6

-

46,6

+14,8

2.2

Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza (32.3)

94,3

136,8

-5

131,8

+37,5

 

SPESE FINALI MINISTERO

7.932,2

8.240,6

+17,2

8.257,8

+325,6

- tra parentesi la numerazione generale della Missione/programma.

La spesa complessiva del Ministero della giustizia è allocata su 2 missioni, di cui la principale è “Giustizia”, che rappresenta circa il 98% del valore della spesa finale complessiva del Ministero.

 

La missione “Giustizia”, a partire dal 2017, non è più di integrale pertinenza del Ministero della Giustizia. Dei 7 programmi che la compongono, infatti, solo 4 sono attribuiti ai centri di responsabilità del Ministero e sono esposti in tabella n. 5; i restanti 3 (Giustizia tributaria, Giustizia amministrativa, Autogoverno della magistratura) sono di pertinenza del Ministero dell’economia e sono esposti in tabella n. 2. Di seguito, la rappresentazione grafica della ripartizione della Missione “Giustizia” tra il Ministero della giustizia e quello dell’economia e delle finanze.

Rispetto alla dotazione a legislazione vigente (8.057,2 milioni), nello stato di previsione del Ministero della Giustizia la missione “Giustizia” registra con la legge di bilancio 2018 un incremento di 22,2 milioni di euro, che riguarda principalmente i Programmi Amministrazione penitenziaria e Giustizia civile e penale.

In particolare, per quanto riguarda l’amministrazione penitenziaria, nella manovra spiccano i 5 milioni di rifinanziamento delle agevolazioni per le imprese che assumono detenuti e i 5 milioni per la manutenzione ordinaria degli immobili. Quanto agli effetti prodotti dalla prima sezione, si ricorda l’istituzione del fondo per l’attuazione della legge n. 103 del 2017, che deve intendersi completamente dedicato alla prevista riforma dell’ordinamento penitenziario. Il fondo è finanziato con 10 milioni di euro.

 

La missione “Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche”, rispetto alla quale il Ministero della Giustizia gestisce 178,4 milioni di euro, registra rispetto alla legislazione vigente un decremento con la manovra di 5 milioni di euro. Il decremento è imputato al programma Servizi e affari generali, interamente gestito dal DOG e riguarda in particolare la soppressione dello stanziamento per la realizzazione di nuovi immobili per carceri o uffici giudiziari nelle sedi centrali di Corte d’appello (art. 1, comma 696, legge n. 205 del 2017).


 

Ministero degli Affari estri e
della cooperazione internazionale

(Tabella n. 6)

 

L’articolo 7 della legge di bilancio 2018 autorizza l’impegno e il pagamento delle spese del Ministero degli  affari  esteri  e  della cooperazione internazionale, per l’anno finanziario 2018, in conformità all’annesso stato di previsione (Tabella n. 6).

Le spese del MAECI autorizzate per gli anni 2018-2020

La legge di bilancio 2018-2020 autorizza, per lo stato di previsione del MAECI, in termini di competenza, spese finali pari a 2.608,97 milioni di euro nel 2018, 2.624,01 milioni per il 2019 e 2.581,93 milioni per il 2020, come si evince dalla tabella che segue:

 

 (dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

Legge di bilancio 2017

Previsioni legge di bilancio

2018

Diff.
bil 2018/
bil 2017

2019

2020

Spese correnti

2.603,06

2.580,74

-22,32

2.594,57

2.547,52

Spese in c/capitale

9,35

28,22

18,87

29,43

34,41

SPESE FINALI

2.612,42

2.608,97

-3,45

2.624,01

2.581,93

Spese MINISTERO in % spese finali STATO

0,4

0,4

 

0,4

0,4

 

In termini di cassa, le spese finali del MAECI sono pari a 2.668,59 milioni di euro per il 2018, 2.624,12 mln per il 2019 e 2.581,93 per il 2020.

 

Rispetto alle previsioni della legge di bilancio per il 2017, la legge di bilancio 2018-2020 espone per il MAECI nel triennio di riferimento un andamento appena decrescente nel 2018 (-3,45 milioni di euro), crescente nel 2019, grazie ad un incremento della spesa in conto capitale che neutralizza il decremento della parte corrente, e nuovamente decrescente nel 2020, dove la diminuzione delle spesa corrente è solo marginalmente compensata dall’aumento della spesa in conto capitale.

 

Gli stanziamenti di spesa del MAECI autorizzati dalla legge di bilancio rappresentano, in termini di competenza, lo 0,4% della spesa finale del bilancio statale.

Le previsioni di spesa per il 2018

Con riferimento specifico alle previsioni di spesa per il 2018, la legge di bilancio espone spese finali in lieve diminuzione rispetto alle previsioni del bilancio 2017, diminuzione che, in termini assoluti, è pari a complessivi - 3,45 milioni di euro (-0,13% per cento). Tale decremento deriva dagli effetti congiunti determinati dalla diminuzione della spesa corrente (-22,32 mln di euro) non pienamente compensata dall’aumento della spesa in conto capitale (+ 18,87 mln di euro).

La tabella che segue evidenzia le modifiche che la legge di bilancio ha apportato alla legislazione vigente 2018 ai fini della determinazione delle previsioni di spesa.

 

 (dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

2017

2018

Bilancio

BLV*

Manovra

Legge di bilancio

Spese correnti

2.603,06

2.559,54

21,2

2.580,74

Spese in c/capitale

9,35

23,22

5

28,22

SPESE FINALI

2.612,42

2.582,77

26,2

2.608,97

Spese Ministero in % spese finali STATO

0,4

0,4

 

0,4

* La colonna BLV è tratta dal ddl di bilancio originario.

 

Rispetto alla legislazione vigente (2.582,77 milioni) la manovra finanziaria per il 2018 determina complessivamente un incremento delle spese finali di 26,2 milioni di euro (pari all’1,01 %). La legge di bilancio ha inciso sia sulle spese correnti, per un importo aggiuntivo di 21,2 milioni nel 2018 sia sulle spese in conto capitale, con un incremento di 5 milioni.

 

Analisi per Missione/Programmi

La tabella seguente indica le previsioni di bilancio integrate per il 2018 per ciascuna missione e per ciascun programma di spesa del MAECI, a raffronto con i dati del bilancio 2017.

La tabella evidenzia altresì, nella colonna manovra, le modifiche che la legge di bilancio ha apportato alla legislazione vigente 2018 ai fini della determinazione delle previsioni di spesa relative a ciascuna missione/programma.

 

Con riferimento alla valutazione degli effetti della manovra, occorre ricordare che nel disegno di legge di bilancio 2018-2020, gli importi relativi ai rifinanziamenti, ai definanziamenti e alle riprogrammazioni delle dotazioni finanziarie previste a legislazione vigente (colonna “Variazioni a. 23 c. 3 lett b)) hanno incluso anche gli effetti del D.L. n. 148/2017, come convertito dalla L. n. 172/2017 (cd. decreto fiscale), nonché gli effetti del D.P.C.M. 28 giugno 2017, che ha definito gli obiettivi di spending review 2018-2020 per ciascun ministero (ai sensi dell’articolo 22-bis della legge di contabilità n. 196/2009).

 

 (dati di competenza, valori in milioni di euro)

MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

 

 

 

2017

2018

Differenza    LB 2017/

LB 2018

 

Missione/Programma

Legge di Bilancio

BLV

Manovra

Legge di bilancio

1

L’Italia in Europa e nel mondo (4)

2.554,52

2.496,79

21,25

2.518,04

-36,48

1.1

Protocollo internazionale (4.1)

7,11

7,02

0

7,02

-0,09

1.2

Cooperazione allo sviluppo (4.2)

949,99

1.070,96

-21,64

1.049,32

99,33

1.3

Cooperazione economica e relazioni internazionali (4.4)

41,01

34,97

0,42

35,39

-5,62

1.4

Promozione della pace e sicurezza internazionale (4.6)

456,12

462,60

3,41

466,01

9,89

1.5

Integrazione europea (4.7)

19,15

23,99

-0,28

23,71

4,56

1.6

Italiani nel mondo e politiche migratorie (4.8)

241,21

31,57

31,74

63,31

-177,9

1.7

Promozione del sistema Paese (4.9)

165,3

184,54

4,21

188,75

23,45

1.8

Presenza dello Stato all’estero tramite le strutture diplomatico-consolari (4.12)

76,18

73,35

-0,49

72,86

-3,32

1.9

Rappresentanza all’estero e servizi ai cittadini e alle imprese (4.13)

574,79

582,13

3,98

586,11

11,32

1.10

Coordinamento dell’Amministrazione in ambito internazionale (4.14)

16,51

18,08

-0,08

18

1,49

1.11

Comunicazione in ambito internazionale (4.15)

3,69

3,77

0

3,77

0,08

1.12

Sicurezza delle strutture in Italia e all’estero e controlli ispettivi (4.17)

3,41

3,74

0

3,74

0,33

2

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32)

57,89

85,98

4,94

90,92

33,03

2.1

Indirizzo politico (32.2)

10,2

21,44

0

21,44

11,24

2.2

Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza (32.3)

47,69

64,53

4,94

69,47

21,78

 

SPESE FINALI MINISTERO

2612,42

2.582,77

26,20

2.608,97

-3,45

(*) Nella prima colonna è riportata la numerazione che la Missione/programma di spesa assume nello stato di previsione del Ministero in cui è iscritto. Tra parentesi, invece, la numerazione generale.

 

La spesa complessiva del MAECI è allocata su due missioni. La missione, L’Italia in Europa e nel mondo (4), che si articola in 12 programmi, assorbe la quasi totalità, 96,5%, delle risorse allocate nello stato di previsione del MAECI; la missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32) si compone di 2 programmi ed è dotata del restante 3,5% delle risorse.

Sebbene le principali previsioni di spesa di competenza della Commissione Affari esteri si rinvengano, in via prevalente, nello stato di previsione del MAECI (Tabella 6), si rammenta che poste di bilancio di rilevanza per la materia internazionale compaiono anche nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (Tabella 2).

 

Con riferimento alla missione L’Italia in Europa e nel mondo (4), il grafico seguente evidenzia la quota percentuale delle risorse assegnate  dalla legge di bilancio ai programmi nei quali la missione si articola.

 

 

Come evidenziato dalla tabella 3 e dal grafico, nell’ambito della Missione 4 la parte più consistente dei finanziamenti è ascrivibile al programma 4.2 (Cooperazione allo sviluppo) per un importo pari a 1.049,32 milioni di euro (41,7% dell’intera Missione 4) nel 2018. Rispetto alla legislazione vigente l’autorizzazione di spesa del programma risulta diminuita, per un importo di 21,64 milioni di euro, nel disegno di legge originario presentato al Senato (AS 2960), per effetto di una modifica di II sezione.

 

Sulla base delle nuove norme di contabilità (articolo 23, comma 3, lett. b) della legge n. 196/2009), infatti, le previsioni di spesa della seconda sezione, formulate sulla base della legislazione vigente, possono essere modificate attraverso rimodulazioni, rifinanziamenti, definanziamenti e riprogrammazioni disposte dalla seconda sezione; a questo dato si aggiungono poi gli effetti finanziari derivanti dalle disposizioni contenute nella prima sezione, pervenendosi, in tal modo, per ciascuna unità di voto ad un dato di bilancio integrato.

 

Quanto agli altri principali effetti della manovra sui programmi della Missione 4 si segnala:

§  l’incremento delle autorizzazioni di spesa riferite al programma Italiani nel mondo e politiche migratorie (4.8), passate da 31,57 milioni a 63,31 milioni, (+31,74 milioni di euro) determinato sia da modifiche di II Sezione già previste nel ddl originario, sia da talune disposizioni dell’art. 1, comma 276 della legge di bilancio che ha autorizzato interventi di spesa a favore degli italiani nel mondo e per rafforzare gli interessi italiani all’estero;

§  l’incremento a favore del programma Promozione del sistema Paese (4.9) per il quale la manovra ha aumentato di 4,21 milioni, lo stanziamento per il 2018. Lo stanziamento consegue, in parte, ad una disposizione del già citato comma 276 dell’articolo 1 (2 milioni annui a sostegno degli enti gestori di corsi di lingua e cultura italiana all’estero) e dal comma 268, il quale istituisce un fondo finalizzato alla concessione di contributi a parziale compensazione delle perdite subite dai cittadini italiani e dagli enti e società italiane già operanti in Venezuela e Libia;

§  gli incrementi riguardanti il programma Rappresentanza all’estero e servizi ai cittadini e alle imprese (4.13) (il cui stanziamento è aumentato di 3,98 milioni) e il programma Promozione della pace e sicurezza internazionale (4.6) (+3,41 milioni).


 

Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca

(Tabella n. 7)

 

Le spese del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca autorizzate per gli anni 2018-2020

La legge di bilancio 2018-2020 autorizza, per lo stato di previsione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, spese finali – escluse, dunque, le spese relative alle operazioni di rimborso di passività finanziarie –, in termini di competenza, pari a € 57.248,5 mln nel 2018, a € 56.956,5 mln per il 2019 e a € 56.048,6 mln per il 2020, come si evince dalla tabella che segue:

 

(dati di COMPETENZA, valori in milioni di euro)

 

Legge di Bilancio 2017

Legge di bilancio 2018
(L. 205/2017)

Differenza con legge di bilancio 2017

2018

2019

2020

bil 2018/
bil.2017

bil 2019/
bil.2017

bil 2020/
bil.2017

Spese correnti

53.759,8

54.139,5

53.690,0

53.039,5

379,7

-69,8

-720,3

Spese in c/capitale

2.419,6

3.109,0

3.266,5

3.009,1

689,4

846,9

589,5

SPESE FINALI

56.179,4

57.248,5

56.956,5

56.048,6

1.069,1

777,1

-130,8

Rimborso passività finanziarie

23,1

17,6

18,0

18,3

-5,4

-5,1

-4,8

TOTALE MIUR

56.202,5

57.266,1

56.974,5

56.066,9

1.063,6

772,0

-135,6

 

Rispetto alla legge di bilancio per il 2017, la legge di bilancio 2018-2020 espone spese finali nel triennio di riferimento in aumento di € 1.069,1 mln per il 2018 e di € 777,1 mln per il 2019, e in diminuzione di – € 130,8 mln per il 2020.

 

Gli stanziamenti per spese finali del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per il 2018 rappresentano, in termini di competenza, il 9,2% della spesa finale del bilancio statale, a fronte del 9,3% della legge di bilancio 2017.

 

In termini di cassa, le spese finali del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca sono pari a € 57.537,5 mln nel 2018, a € 56.956,5 mln per il 2019 e a € 56.048,6 mln per il 2020, come si evince dalla tabella che segue:

 

(dati di CASSA, valori in milioni di euro)

 

Legge di Bilancio 2017

Legge di bilancio 2018
(L. 205/2017)

Differenza con legge di bilancio 2017

2018

2019

2020

bil 2018/
bil.2017

bil 2018/
bil.2017

bil 2018/
bil.2017

Spese correnti

53.932,2

54.209,5

53.690,0

53.039,5

277,3

-242,2

-892,7

Spese in c/capitale

2.519,6

3.328,0

3.266,5

3.009,1

808,4

746,9

489,5

SPESE FINALI

56.451,8

57.537,5

56.956,5

56.048,6

1.085,7

504,7

-403,2

Rimborso passività finanziarie

25,2

17,6

18,0

18,3

-7,6

-7,3

-6,9

TOTALE MIUR

56.477,1

57.555,1

56.974,5

56.066,9

1.078,1

497,4

-410,1

 

Le previsioni di spesa per il 2018

Con riferimento specifico alle previsioni di spesa per il 2018, la legge di bilancio espone spese finali in aumento dell’1,9% rispetto alla legge di bilancio 2017.

In termini assoluti, l’aumento è di € 1.069,1 mln, di cui € 379,7 mln per spese correnti e € 689,4 mln per spese in conto capitale.

Nella tabella seguente sono evidenziate, in particolare, le modifiche che la legge di bilancio ha apportato alla legislazione (pre)vigente ai fini della determinazione delle previsioni di spesa.

 

(dati di COMPETENZA, valori in milioni di euro)

 

Legge di Bilancio 2017

2018

BLV *

Manovra

Legge di bilancio

Spese correnti

53.759,8

53.816,9

322,5

54.139,5

Spese in c/capitale

2.419,6

3.114,0

-5,0

3.109,0

SPESE FINALI

56.179,4

56.930,9

317,5

57.248,5

Rimborso passività finanziarie

23,1

17,6

--

17,6

TOTALE MIUR

56.202,5

56.948,6

317,5

57.266,1

* La colonna BLV è tratta dal ddl di bilancio originario.

 

Rispetto alla legislazione vigente prima della manovra, le spese finali per il 2018 registrano aumento complessivo di € 317,5 mln.

La legge di bilancio ha inciso sia sulle spese correnti, per un importo aggiuntivo di € 322,5 mln nel 2018, che sulle spese in conto capitale, con un decremento di – € 5,0 mln.

La tabella seguente – che include anche le spese relative alle operazioni di rimborso di passività finanziarie – indica le previsioni di bilancio per il 2018 per ciascuna delle 4 missioni e per ciascuno dei 14 programmi di spesa del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, a raffronto con i dati della legge di bilancio 2017.

La tabella evidenzia altresì, nella colonna “Manovra”, le modifiche che la legge di bilancio ha apportato alla legislazione (pre)vigente ai fini della determinazione delle previsioni di spesa relative a ciascuna missione/programma.

 

(dati di COMPETENZA, valori in milioni di euro)

 

MIUR


 

Missione/Programma

Legge di bilancio 2017

2018

BLV

Manovra

Legge di bilancio

1

Istruzione scolastica (22*)

45.906,5

46.000,9

311,6

46.312,6

1.1

Programmazione e coordinamento dell’istruzione scolastica (22.1)

715,6

1.035,4

49,0

1.084,4

1.2

Iniziative per lo sviluppo del sistema istruzione scolastica e per il diritto allo studio (22.8)

253,5

297,1

-0,8

296,3

1.3

Istituzioni scolastiche non statali (22.9)

575,9

517,3

0,0

517,3

1.4

Istruzione post-secondaria, degli adulti e livelli essenziali per l’istruzione e formazione professionale (22.15)

13,6

14,2

10,0

24,2

1.5

Realizzazione degli indirizzi e delle politiche in ambito territoriale in materia di istruzione (22.16)

137,8

131,3

0,0

131,3

1.6

Istruzione del primo ciclo (22.17)

28.889,5

28.709,2

107,1

28.816,4

1.7

Istruzione del secondo ciclo (22.18)

14.894,1

14.861,9

150,4

15.012,3

1.8

Reclutamento e aggiornamento dei dirigenti scolastici e del personale scolastico per l’istruzione (22.19)

426,5

434,5

-4,0

430,5

2

Istruzione universitaria e formazione post-universitaria (23)

7.936,1

8.220,3

10,7

8.231,0

2.1

Diritto allo studio nell’istruzione universitaria (23.1)

295,0

287,2

12,0

299,2

2.2

Istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (23.2)

439,5

449,3

5,4

454,7

2.3

Sistema universitario e formazione post-universitaria (23.3)

7.201,7

7.483,8

-6,7

7.477,1

3

Ricerca e innovazione (17)

2.277,5

2.368,4

-4,8

2.363,6

3.1

Ricerca scientifica e tecnologica di base e applicata (17.22)

2.277,5

2.368,4

-4,8

2.363,6

4

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32)

82,5

359,0

0,0

359,0

4.1

Indirizzo politico (32.2)

11,9

11,7

0,0

11,7

4.2

Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza (32.3)

70,6

347,3

0,0

347,3

 

TOTALE MINISTERO

56.202,5

56.948,6

317,5

57.266,1

 

Gli stanziamenti del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca registrano un aumento di € 317,5 mln rispetto alla legislazione (pre)vigente, dovuto, fra l’altro all’autorizzazione di spesa recata dall’art. 1, co. 70, pari per il 2018 a € 75 mln, finalizzata all’esercizio delle funzioni relative all'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali e ai servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per i medesimi alunni o per quelli in situazione di svantaggio, allo stanziamento di ulteriori € 50 mln nel 2018 disposto dall’art. 1, co. 613, finalizzato al fondo per incrementare l’organico docente dell’autonomia, e agli interventi disposti dall’art. 1, co. 687, che, per il 2018, ha stanziato € 192 mln al fine di prorogare, nelle regioni ove sia stata risolta la Convenzione-quadro Consip, nonché in quelle dove la stessa convenzione non sia stata mai attivata, o dove scadano o siano scaduti i relativi contratti attuativi, il termine ultimo per la prosecuzione dell’acquisto dei servizi di pulizia e degli altri servizi ausiliari, nonché degli interventi di mantenimento del decoro e della funzionalità degli immobili, dai soggetti già destinatari degli atti contrattuali e degli ordinativi di fornitura.


 

Ministero dell’Interno

(Tabella n. 8)

 

L’articolo 9 della legge di bilancio 2018 autorizza l’impegno e il pagamento delle spese del Ministero dell’interno, per l’anno finanziario 2018, in conformità all’annesso stato di previsione (Tabella n. 8).

Le spese del Ministero autorizzate per gli anni 2018-2020

La legge di bilancio 2018-2020 autorizza, per lo stato di previsione del Ministero dell’interno, in termini di competenza, al netto del rimborso per le passività finanziarie, spese finali pari a 24.392 milioni di euro nel 2018, 23.711 milioni per il 2019 e 23.600 milioni per il 2020, come si evince dalla tabella che segue:

 

(dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

Legge di bilancio 2017

Previsioni legge di bilancio

2018

Diff.
bil 2018/
bil 2017

2019

2020

Spese correnti

20.487,4

23.455,9

2.968,5

22.594,3

22.360,5

Spese in c/capitale

546,6

936,1

389,5

1.116,5

1.239,7

SPESE FINALI

21.034

24.392

3.358

23.710,8

23.600,2

Spese MINISTERO in % spese finali STATO

3,5

3,9

0,4

3,8

3,8

 

In termini di cassa, le spese finali del Ministero dell’interno sono pari a 26.116,6 milioni di euro per il 2018, 23.830 mln per il 2019 e 23.565,8 per il 2020.

 

Rispetto alle previsioni della legge di bilancio per il 2017, la legge di bilancio 2018-2020 espone per il Ministero nel triennio di riferimento un andamento crescente, con un incremento per il 2018 sia della spesa di parte corrente che in conto capitale. Per il 2019 e il 2020 si conferma l’andamento positivo, seppure con una lieve flessione annuale rispetto al 2018. La spesa complessiva per il 2019 scende, infatti, a 23.711 milioni di euro e quella del 2020 a 23.600, in riduzione di 792 milioni di euro rispetto alle previsioni 2018.

 

Gli stanziamenti di spesa del Ministero dell’interno autorizzati dalla legge di bilancio rappresentano, in termini di competenza il 3,9% della spesa finale del bilancio statale.

Le previsioni di spesa per il 2018

Con riferimento specifico alle previsioni di spesa per il 2018, la legge di bilancio espone spese finali in aumento rispetto alle previsioni del bilancio 2017 che, in termini assoluti, è pari a complessivi 3.358 milioni di euro (+16%). Tale aumento deriva dagli effetti congiunti di aumento di 2,9 miliardi di spese correnti e di circa 390 milioni delle spese in conto capitale.

La tabella che segue evidenzia le modifiche che la legge di bilancio ha apportato alla legislazione vigente 2018 ai fini della determinazione delle previsioni di spesa.

 

(dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

2017

2018

Bilancio

BLV*

Manovra

Legge di bilancio

Spese correnti

20.487,4

22.774,1

671,8

23.455,9

Spese in c/capitale

546,6

760,1

176

936,1

SPESE FINALI

21.034

23.534,2

857,8

24.392

Spese Ministero in % spese finali STATO

3,5

 

--

3,9

Rimborso debito pubblico

15,6

16,4

--

16,4

SPESE complessive

21.049,6

23.550,6

 

24.408,5

* La colonna BLV è tratta dal ddl di bilancio originario.

 

Rispetto alla legislazione vigente (23.534 milioni) la manovra finanziaria per il 2018 determina complessivamente un incremento delle spese finali di 858 milioni di euro (+ 3,6%). La legge di bilancio ha inciso sia sulle spese correnti, per un importo aggiuntivo di 672 milioni nel 2018 che sulle spese in conto capitale, con un incremento di 176 milioni.

 

Analisi per Missione/Programmi

La tabella seguente indica le previsioni di bilancio integrate per il 2018 per ciascuna missione e per ciascun programma di spesa del Ministero dell’interno, a raffronto con i dati del bilancio 2017.

La tabella evidenzia altresì, nella colonna manovra, le modifiche che la legge di bilancio ha apportato alla legislazione vigente 2018 ai fini della determinazione delle previsioni di spesa relative a ciascuna missione/programma.

 

Con riferimento alla valutazione degli effetti della manovra, occorre ricordare che nel disegno di legge di bilancio 2018-2020, gli importi relativi ai rifinanziamenti, ai definanziamenti e alle riprogrammazioni delle dotazioni finanziarie previste a legislazione vigente (colonna “Variazioni a. 23 c. 3 lett b)) hanno incluso anche gli effetti del D.L. n. 148/2017, come convertito dalla L. n. 172/2017 (cd. decreto fiscale), nonché gli effetti del D.P.C.M. 28 giugno 2017, che ha definito gli obiettivi di spending review 2018-2020 per ciascun ministero (ai sensi dell’articolo 22-bis della legge di contabilità n. 196/2009).

 

 

(dati di competenza, valori in milioni di euro)

ministero dell’interno

 

Spese complessive

2017

2018

Differenza LB 2017/LB 2018

 

Missione/programma

Legge di Bilancio

BLV

Manovra

Legge di bilancio

1

Amministrazione generale e supporto alla rappresentanza generale di governo e di Stato sul territorio (2)

570,8

569,8

3

572,8

2

1.2

Attuazione da parte delle Prefetture-UTG delle missioni del Ministero (2.2)

570,8

569,8

3

572,8

2

2

Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali (3)

8.870,5

10.341,9

801,6

11.143,5

2.273

2.1

Gestione dell’albo dei segretari comunali e provinciali (3.8)

34,5

34,4

-

34,4

-0,1

2.2

Interventi e cooperazione istituzionale nei confronti delle autonomie locali (3.9)

65,1

89,9

2,8

92,7

27,7

2.3

Elaborazione, quantificazione e assegnazione delle risorse finanziarie da attribuire agli enti locali (3.10)

8.770,9

10.217,7

798,6

11.016,3

2.245

3

Ordine pubblico e sicurezza (7)

7.408,5

7.792,1

-0,5

7.791,6

383,1

3.1

Contrasto al crimine, tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica (7.8)

6.367,8

6.740,2

-1,1

6.739,1

371,3

3.2

Servizio permanente dell’Arma dei Carabinieri per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica (7.9)

429,4

437,9

0,4

438,3

9

3.3

Pianificazione e coordinamento Forze di polizia (7.10)

611,4

613,9

0,4

614,3

2,9

4

Soccorso civile (8)

1.931,4

2.130,5

0,9

2.131,4

200

4.1

Gestione del sistema nazionale di difesa civile (8.2)

5,2

4,9

-

4,9

-0,3

4.2

Prevenzione del rischio e soccorso pubblico (8.3)

1.926,2

2.125,6

0,9

2.126,5

200,3

5

Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti (27)

2.093,9

2.507,4

60,8

2.568,2

474,2

5.1

Flussi migratori, interventi per lo sviluppo della coesione sociale, garanzia dei diritti, rapporti con le confessioni religiose (27.2)

2.093,9

2.507,4

60,8

2.568,2

474,2

6

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32)

174,4

208,9

-7,9

201

26,6

6.1

Indirizzo politico (32.2)

27.9

39,4

-7,2

32,2

4,2

6.2

Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza (32.3)

146,4

169,4

-0,6

168,8

22,4

 

SPESE COMPLESSIVE

21.049,5

23.550,7

857,8

24.408,4

3.358,8

 

Rimborso passività finanziarie

-15,6

-16,4

 

-16,4

-0,8

 

SPESE FINALI MINISTERO

21.033,9

23.534,2

857,8

24.392

3.358

(*) Nella prima colonna è riportata la numerazione che la Missione/programma di spesa assume nello stato di previsione del Ministero in cui è iscritto. Tra parentesi, invece, la numerazione generale.

 

Nel 2018 la spesa complessiva del Ministero dell’interno resta allocata su 6 missioni e 12 programmi, come riorganizzati a seguito della ristrutturazione del bilancio effettuata ai sensi dell’art. 21 della legge di contabilità e finanza pubblica (L. 196/2009), riformata dal recente D.Lgs. n. 90/2016.

Come negli anni precedenti, la maggior entità del risorse stanziate nello stato di previsione del Ministero continua ad essere assorbita dalla Missione Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali, che, insieme con la missione Ordine pubblico e sicurezza rappresentano, rispettivamente, circa il 46% e il 32% del valore della spesa finale complessiva del ministero medesimo. Si conferma, inoltre, la crescita – già riscontrata negli ultimi due esercizi finanziari – delle risorse a disposizione della missione Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti, che all’interno dello stato di previsione del Ministero pesa nel 2018 per circa il 10,5% degli stanziamenti complessivi.

Il grafico che segue evidenzia la quota percentuale, sul totale della spesa, degli stanziamenti relativi a ciascuna missione.

 

Complessivamente, con la manovra finanziaria attuata con la L. 205/2017, il Ministero dell’interno registra un incremento delle spese finali pari al 3,6 per cento (in valore assoluto, pari a 858 milioni di euro), rispetto alla legislazione vigente, da collegare principalmente agli effetti positivi determinati dalla misure legislative introdotte dall’articolato della sezione I della legge.

Di seguito si forniscono alcuni elementi riguardanti le missioni di spesa del Ministero, soffermandosi in particolare su quelle che hanno presentato le variazioni più rilevanti in sede di manovra.

 

In particolare, si segnala che la missione 2 Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali presenta il maggior incremento rispetto alla legislazione vigente (circa 802 milioni, pari quasi all’8%), imputabile sostanzialmente al programma 2.3. “Elaborazione, quantificazione e assegnazione delle risorse finanziarie da attribuire agli enti locali”.

 

Tra gli interventi principali della manovra che incidono positivamente sul programma si segnalano, in particolare:

§  un contributo, nella misura di 300 milioni nel 2018, da destinare ai comuni a ristoro del minor gettito ad essi derivante in conseguenza della sostituzione dell’IMU sull’abitazione principale con la TASI su tutti gli immobili (art. 1, comma 870);

§  il rifinanziamento di 428 milioni di euro per il 2018 del contributo destinato alle province (317 milioni) e alle città metropolitane (111 milioni) delle regioni ordinarie per l’esercizio delle funzioni fondamentali, nonché un ulteriore contributo a favore delle province di 110 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2019 e 2020 e di 180 milioni di euro annui a decorrere dal 2021 (art. 1, comma 838). A favore delle province che risultano in dissesto è assegnato un contributo di 30 milioni per ciascuno degli anni 2018-2020 (art. 1, comma 843);

§  la destinazione di somme, pari a 150 milioni per l’anno 2018, 300 milioni di euro per l’anno 2019 e 400 milioni di euro per l’anno 2020, ai comuni per investimenti in opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio degli enti locali (art. 1, comma 853). Sono previsti ulteriori interventi in favore dei comuni dai commi 862 (10 milioni ad incremento del Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli comuni) e 869 (10 milioni ad incremento dei contributi per le fusioni di comuni).

 

La manovra non opera interventi di particolare rilievo sulle missioni 3 Ordine pubblico e sicurezza e 4 Soccorso civile, i cui stanziamenti di competenza per il 2018, per la parte iscritta nello stato di previsione del Ministero dell’interno, sono piuttosto stabili rispetto alla legislazione vigente e comunque in aumento rispetto alle previsioni di bilancio 2017 (+5% per la missione 3 e +10% per la missione 4).

Per quanto concerne le relative politiche di ordine pubblico e sicurezza, si segnala che la legge di bilancio (art. 1, co. 287, 293, 295, 299, 300) istituisce un nuovo Fondo nello stato di previsione del MEF, destinato a finanziare l’assunzione straordinaria di un contingente massimo fino a 7.394 unità nelle Forze di polizia e nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Il fondo è allocato nel capitolo di nuova istituzione, 3057, che reca stanziamenti pari a 1,7 milioni di euro per il 2018, 16,2 milioni di euro per il 2019 e 50,6 milioni di euro per il 2020.

 

La legge di bilancio determina infine un incremento delle risorse destinate alla missione 5 Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti, pari a 60,8 milioni di euro (+2,4%).

L’effetto positivo è determinato principalmente da un rifinanziamento delle risorse del capitolo 2351/2 (spese per l’attivazione, la locazione e la gestione dei centri di trattenimento e di accoglienza per stranieri), pari a 50 milioni di euro nel 2018 e di 100 milioni nel 2019.

Lo stanziamento finale della missione risulta dunque pari a 2.568 milioni di euro nel 2018, in considerevole aumento rispetto alle previsioni della legge di bilancio 2017 (+23%).

 


 

Ministero dell’ambiente e della tutela
del territorio e del mare

(Tabella n. 9)

Le spese del Ministero autorizzate per gli anni 2018-2020

La legge di bilancio 2018-2020 autorizza, per lo stato di previsione del Ministero dell’ambiente, spese finali, in termini di competenza, per 869,7 milioni di euro nel 2018, 828,8 milioni per il 2019 e 785,9 milioni per il 2020, come si evince dalla tabella che segue:

 (dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

bilancio 2017

legge di bilancio 2018

Diff.
bil 2017/
bil 2018

legge di bilancio 2019

legge di bilancio 2020

Spese correnti

331,4

355,5

+24,1

351,6

348,2

Spese in c/capitale

309,1

514,2

+205,1

477,2

437,7

SPESE FINALI

640,5

869,7

+229,2

828,8

785,9

Spese Ministero in %
su spese finali STATO

0,11%

0,14%

-

0,13%

0,13%

 

La tabella evidenzia rispetto al dato del bilancio 2017 un sostanziale aumento delle spese finali per il 2018; in particolare, si registra una crescita pari a 229,2 milioni di euro (circa il 35,8% in più rispetto al 2017). Tale andamento di crescita dello stanziamento, previsto dalla legge di bilancio per il 2018, viene altresì confermato anche per il biennio 2019-2020.

L’analisi dei dati del Ministero evidenzia, confrontando le spese finali del 2018 con quelle del 2017, un notevole aumento delle spese in conto capitale (+205,1 milioni di euro, pari ad un aumento del 66,4%) e una lieve crescita anche per le spese in conto corrente (+24,1 milioni di euro, pari ad un aumento del 7,3%).

Il rapporto tra le spese finali del MATTM e le spese finali complessive del bilancio dello Stato passa dallo 0,11% del 2017 allo 0,14% del 2018.

In termini di cassa, le spese finali del MATTM risultano pari a 1.265,6 milioni di euro nel 2018, 889,1 milioni per il 2019 e 805,2 milioni per il 2020.

Le previsioni di spesa per il 2018

Con riferimento specifico alle previsioni di spesa per il 2018, la tabella seguente mostra che le variazioni apportate dalla manovra ammontano a 23,7 milioni di euro: uno scostamento, a livello di spese finali, tra il dato a legislazione vigente e quello risultante dalla legge di bilancio per il 2018, pari al 2,8%.

(dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

2018

BLV *

Manovra

Legge di bilancio

Spese correnti

347,4

  +8,1

355,5

Spese in c/capitale

498,6

      +15,6

514,2

SPESE FINALI

846,0

+23,7

869,7

* La colonna BLV è tratta dal ddl di bilancio originario.

La tabella seguente riporta, per ciascuna missione e per ciascun programma di spesa del Ministero dell’ambiente, le previsioni di bilancio a legislazione vigente per il 2018 e le modifiche che la legge di bilancio per il 2018 ha apportato alla legislazione vigente 2018, ai fini della determinazione delle previsioni di spesa relative a ciascuna missione/programma per il 2018.

(dati di competenza, valori in milioni di euro)

MINISTERO DELL’AMBIENTE

 

Missione/Programma

2018

(*)

 

BLV

Manovra

Legge di bilancio

1

Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente (18)

730,3

+23,7

754,1

1.1

Valutazioni e autorizz.ni ambientali (18.3)

15,0

-

15,0

1.2

Sviluppo sostenibile, att. internazionali (18.5)

90,4

-3,5

86,9

1.3

Vigilanza in ambito ambientale (18.8)

20,3

-

20,3

1.4

Coordinamento, informazione e com. (18.11)

15,3

-

15,3

1.5

Risorse idriche, territorio e bonifiche (18.12)

377,1

+19,4

396,5

1.6

Biodiversità ed ecosistema marino (18.13)

151,9

-2,5

149,4

1.7

Gestione dei rifiuti (18.15)

52,1

+10,3

62,4

1.8

Cambiam. climatici, en. rinnovabili (18.16)

8,4

-

8,4

2

Ricerca e innovazione (17)

90,3

-

90,3

2.1

Ricerca in materia ambientale (17.3)

90,3

-

90,3

3

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32)

36,5

-

36,5

3.1

Indirizzo politico (32.2)

19,8

-

19,8

3.2

Servizi e affari generali (32.3)

16,7

-

16,7

 

TOTALE MINISTERO (**)

857,1

+23,7

880,9

(*) Nella prima colonna è riportata la numerazione che la Missione/programma di spesa assume nello stato di previsione del MATTM in cui è iscritto. Tra parentesi, invece, la numerazione generale.

(**) Totale dello stanziamento di competenza del Ministero. Si ricorda che lo stanziamento di competenza è pari alla somma delle spese finali (ottenute sommando spese correnti e spese in conto capitale) e degli oneri per il rimborso delle passività finanziarie.


 

Ministero delle infrastrutture e trasporti

(Tabella n. 10)

Le spese del Ministero autorizzate per gli anni 2018-2020

La legge di bilancio 2018-2020 autorizza, per lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e trasporti, spese finali, in termini di competenza, per 15.059,00 milioni di euro nel 2018, in aumento di circa 1.649,89 milioni di euro rispetto alle spese finali 2017, con un incremento sia della spesa di parte corrente (sebbene più contenuto) che in conto capitale, come illustrato nella tabella che segue:

 

(dati di competenza, valori in milioni di euro)

MIT

Bilancio 2017

Legge di bilancio 2018

Diff.
bil 2018/
bil 2017

Legge di bilancio 2019

Legge di bilancio 2020

Spese correnti

6.844,90

7.119,90

275,00

6.909,68

6.870,72

Spese in c/capitale

6.564,20

7.939,10

1.374,90

6.583,90

5.493,21

SPESE FINALI

13.409,11

15.059,00

1.649,89

13.493,58

12.363,94

Spese MIT in % spese finali STATO

 

2,4 %

 

2,2 %

2,0 %

 

Nel triennio di riferimento, la previsione pluriennale delle spese finali del MIT vede nel 2019 e nel 2020 una decisa contrazione della spesa che scende annualmente di oltre un miliardo di euro rispetto all’esercizio precedente. Le spese finali nel 2020 risultano così diminuite di circa 2,7 miliardi di euro rispetto alla previsione relativa al 2018.

In termini di cassa, le spese finali del Ministero delle infrastrutture e trasporti sono pari, nel 2018, a 15.680,2 milioni di euro.

Gli stanziamenti di spesa del Ministero delle infrastrutture e trasporti autorizzati dalla legge di bilancio si mantengono, in termini di competenza, poco sopra al 2% circa della spesa finale del bilancio statale.

Le previsioni di spesa per il 2018

Con riferimento specifico alle previsioni di spesa per il 2018, dal bilancio integrato risulta un incremento delle spese finali del 12,3% rispetto alle previsioni del bilancio 2017 (in termini assoluti, l’aumento è di circa 1,6 miliardi di euro).

Con riferimento specifico alla composizione della spesa finale per il 2018, si evidenzia che le spese correnti ammontano nel bilancio integrato 2018 a 7.119,9 milioni di euro, mentre la spesa in conto capitale è pari a 7.939,1 milioni di euro e si evidenziano le seguenti variazioni:

 

                                                                  (dati di competenza, valori in milioni di euro)

MIT

2017

2018

bilancio

BLV *

Manovra

Legge di bilancio

Spese correnti

6.844,9

7.152,3

-32,4

7.119,9

Spese in c/capitale

6.564,2

7.818,5

120,6

7.939,1

SPESE FINALI

13.409,1

14.970,8

88,2

15.059,0

*La colonna BLV è tratta dal ddl di bilancio originario;

 

La tabella evidenzia le modifiche che la legge di bilancio ha apportato alla legislazione vigente 2018, ai fini della determinazione delle previsioni di spesa.

Rispetto alla legislazione vigente, le spese finali fanno segnare un lievissimo incremento (solo 88,2 milioni, pari allo 0,6%).

Tale incremento è la risultante di due differenti andamenti: una riduzione delle spese correnti (che per effetto della manovra diminuiscono di 32,4 milioni di euro) che viene più che compensata da un aumento delle spese in conto capitale (che per effetto della manovra si incrementano di 120,6 milioni di euro).

La tabella seguente indica le previsioni di bilancio per il 2018 per ciascuna missione e per ciascun programma di spesa del Ministero delle infrastrutture e trasporti, a raffronto anche con i dati del bilancio 2017.

La tabella evidenzia altresì, nella colonna manovra, le modifiche che la legge di bilancio ha apportato alla legislazione vigente 2018 ai fini della determinazione delle previsioni di spesa relative a ciascuna missione/programma.

 

(dati di competenza, valori in milioni di euro)

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E TRASPORTI


 

Missione/Programma

2017

2018

bilancio

BLV

manovra

Legge di bilancio

1

Infrastrutture pubbliche e logistica  (14)

4.856,2

5.387,3

237,7

5.625,0

1.1

Sistemi stradali, autostradali ed intermodali  (14.11)

2.834,3

3.419,8

138,1

3.557,9

1.2

Sistemi idrici, idraulici ed elettrici  (14.5)

58,6

109,0

50,0

159,0

1.3

Sicurezza, vigilanza e regolam. in materia di opere pubbliche e delle costruzioni  (14.9)

5,5

5,9

0,2

6,1

1.4

Opere strategiche, edilizia statale ed interventi speciali e per pubbliche calamità (14.10)

1.957,8

1.852,6

49,3

1.901,9

2

Diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di trasporto  (13)

7.502,0

8.443,7

-83,0

8.360,7

2.1

Sviluppo e sicurezza della mobilità stradale  (13.1)

280,4

273,0

0,8

273,8

2.2

Sviluppo e sicurezza del trasporto aereo (13.4)

73,4

169,8

-11,3

158,5

2.3

Autotrasporto ed intermodalità (13.2)

280,3

428,8

-9,4

419,4

2.4

Sistemi ferroviari, sviluppo e sicurezza del trasporto ferroviario (13.5)

545,6

1.083,1

-1,0

1.082,1

2.5

Sviluppo e sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo e per vie d'acqua interne (13.9)

686,5

703,3

-114,9

588,4

2.6

Sviluppo e sicurezza della mobilità locale (13.6)

5.635,8

5.785,7

53,0

5.838,7

3

Casa e assetto urbanistico (19)

255,9

322,6

-60,0

262,6

3.1

Politiche abitative, urbane e territoriali  (19.2)

255,9

322,6

-60,0

262,6

4

Ordine pubblico e sicurezza (7)

724,0

732,1

-4,1

728,0

4.1

Sicurezza e controllo nei mari, nei porti e sulle coste  (7.7)

724,0

732,1

-4,1

728,0

5

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32)

71,0

85,1

-2,5

82,6

5.1

Indirizzo politico (32.2)

11,8

16,1

0,0

16,1

5.2

Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza (32.3)

59,2

69,0

-2,5

66,5

 

SPESE FINALI MINISTERO

13.409,1

14.970,8

88,2

15.059,0

Nella prima colonna è riportata la numerazione che la Missione/programma di spesa assume nello stato di previsione del MIT in cui è iscritto. Tra parentesi, invece, è riportata la numerazione generale.

 

La spesa complessiva del Ministero delle infrastrutture e trasporti è allocata su 5 missioni (e 14 programmi), suddivise tra le competenze della IX Commissione (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni) e dell’VIII Commissione (Ambiente).

Le missioni del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di interesse della VIII Commissione (Ambiente) sono:

§  la missione 14 “Infrastrutture pubbliche e logistica”;

§  la missione 19 “Casa e assetto urbanistico”.

Le missioni di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di esclusivo interesse della IX Commissione (Trasporti), sono:

§  la missione 13 "Diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di trasporto" affidata al Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale;

§  la missione 7 "Ordine pubblico e sicurezza", per il programma 7.7 "Sicurezza e controllo nei mari, nei porti e sulle coste" affidato alle Capitanerie di porto;

Nell’ambito della Missione 14 Infrastrutture e logistica, di interesse della VIII Commissione, sono stati da quest’anno trasferiti nell’ambito del programma 14.11 (Sistemi stradali, autostradali ed intermodali), gli stanziamenti relativi agli interventi per la realizzazione di itinerari turistici ciclo pedonali: si tratta del Fondo per la realizzazione di ciclovie turistiche e di interventi per la sicurezza della ciclabilità, nonché del Fondocammini”. per la realizzazione degli itinerari turistici a piedi. Gli stanziamenti previsti per il 2018 ammontano complessivamente a 73 mln €, di cui 72 mln € sul capitolo di nuova istituzione 7582 (Fondo ciclovie turistiche e sicurezza della ciclabilità cittadina) ed 1 mln e sul cap. 7583 (Fondo “cammini”).

In precedenza tali interventi erano gestiti dal Dipartimento per i trasporti dello stesso MIT e risultavano inseriti nella Missione13.6 Diritto alla mobilità. Lo stanziamento del capitolo 7582 comprende le risorse allocate sul piano gestionale n. 2 istituito  ai sensi del dpcm di riparto del fondo investimenti di cui all'articolo 1, comma 140, della legge n. 232 del 2016. La legge di bilancio per il 2017 (art. 1, comma 144) ha incrementato le risorse assegnate alla realizzazione del sistema nazionale di ciclovie turistiche, autorizzando l'ulteriore spesa di 13 milioni di euro per l'anno 2017, di 30 milioni di euro per l'anno 2018 e di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2024. Per gli anni 2019 e 2020 la spesa complessiva prevista è di 45 mln € annui.

 

Circa la composizione della spesa di competenza di interesse della IX Commissione, la quasi totalità della spesa è ascrivibile alla Missione 13 "Diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di trasporto ", articolata per la parte di competenza del MIT in 6 Programmi di spesa, che hanno uno stanziamento complessivo per il 2018 di 8.360,7 milioni di euro, in diminuzione di 859 milioni € circa (- 11,4%) rispetto al Bilancio 2017 (7.501,98 mln €).

Si ricorda peraltro che la Missione 13 "Diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di trasporto", non è interamente di competenza del Ministero delle infrastrutture e trasporti. Infatti, una quota rilevante dei suoi stanziamenti sono contenuti nel programma 13.8 "Sostegno allo sviluppo del trasporto" contenuto nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), cui si rinvia. Nel programma 13.8 la quasi totalità della spesa è rappresentata dall'erogazione di somme a favore di Ferrovie dello Stato S.p.A. per il contratto di programma e di servizio per il trasporto ferroviario, ed è pari a circa 4.960,8 mln € per il 2018, a 5.370,24 mln € per il 2019 e a 6.180,25 mln per il 2020.

 

Complessivamente, la Missione 13 (sia la parte MIT che la parte MEF) vede pertanto stanziamenti per il 2018 pari a circa 13.321,6 mln €, come evidenziato nella tabella:

 

(dati di competenza, valori in milioni di euro)


 

Missione (Programma)

Legge di bilancio 2018

MIT

Diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di trasporto (Programmi 13.1; 13.2; 13.4; 13.5; 13.6; 13.9) 

8.360,7

MEF

Diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di trasporto (Programma 13.8)

4.960,8

 

TOTALE MISSIONE 13

13.321,6

 


 

Ministero della Difesa

(Tabella n. 11)

 

L’articolo 12 della legge di bilancio reca disposizioni concernenti l’approvazione dello stato di previsione del Ministero della Difesa. Ulteriori disposizioni che interessano il bilancio del Ministero della Difesa sono contenute nell’articolo 18 recante “Disposizioni diverse”.

Nello specifico il comma 1 dell’articolo 12 autorizza l'impegno ed il pagamento delle spese del Ministero della difesa per l'anno finanziario 2018, in conformità a quanto specificato nello stato di previsione (Tabella n. 11).

L'articolo reca inoltre disposizioni di natura meramente contabile, volte a regolare modalità di gestione ovvero determinazioni quantitative che le leggi vigenti rinviano alla legge di bilancio annuale.

In particolare, i commi da 2 a 5, stabiliscono, rispettivamente, per l’anno 2018: il numero massimo degli ufficiali ausiliari da mantenere in servizio come forza media per l'anno 2018; la consistenza organica degli allievi ufficiali delle Forze amate, compresa l'Arma dei carabinieri, degli allievi delle scuole sottoufficiali delle Forze armate, esclusa l'Arma dei carabinieri, e, infine, degli allievi delle scuole militari.

Il comma 6, invece, estende le disposizioni sulla conservabilità dei fondi previste dalla legge di contabilità generale dello Stato per le spese in conto capitale anche alle spese per accordi internazionali afferenti alle infrastrutture multinazionali della NATO e a quelle per l'ammodernamento e il rinnovamento, mentre il comma 7 consente di applicare alle spese per infrastrutture multinazionali della NATO le procedure NATO di esecuzione delle gare internazionali emanate dal Consiglio atlantico.

Il comma 8 approva l'elenco dei capitoli di spesa per i quali è possibile effettuare prelevamenti dai fondi a disposizione delle Forze armate e dell'Arma dei carabinieri.

Il comma 9 prevede la riassegnazione ai pertinenti programmi dello stato di previsione del Ministero della difesa delle somme versate all'entrata del bilancio dello Stato dal CONI e destinate alle attività sportive del personale militare e civile della difesa.

Da ultimo, il comma 10 autorizza il Ministro dell'economia e delle finanze a provvedere alla riassegnazione ai pertinenti capitoli del programma «Approntamento e impiego Carabinieri per la difesa e sicurezza» delle somme versate all'entrata del bilancio dello Stato dalla Banca d'Italia per i servizi di vigilanza e custodia resi dal personale dell'Arma stessa.

A sua volta l’articolo 18 della legge di bilancio riporta disposizioni diverse tese a confermare alcune forme di flessibilità nella gestione degli stanziamenti di bilancio.

Al riguardo, per quanto concerne il comparto della difesa,  – oltre al comma 6, che prevede la possibilità di utilizzare come residui nell'esercizio successivo le risorse finanziarie non utilizzate alla chiusura dell'esercizio 2017 relative ai fondi destinati all'incentivazione del personale dello Stato, tra cui quello delle Forze armate, nonché a quelli destinati alla corresponsione del trattamento economico accessorio del personale dirigenziale – rileva il comma  27 che autorizza il Ministero dell’economia e delle finanze a riassegnare al lo stato di previsione del Ministero della Difesa, per l’anno 2018,  le somme versate in entrata concernenti le competenze fisse ed accessorie del personale dell’arma dei carabinieri in posizione extraorganica presso le altre amministrazioni.

Da ultimo, il comma 30, autorizza il Ministero dell’economia e delle finanze ad apportare, con propri decreti, per l’anno 2018, le opportune variazioni compensative di bilancio tra i diversi ministeri interessati dall’attuazione delle  disposizioni di cui al decreto legislativo n. 177 del 2016 che ha disposto l’assorbimento del Corpo forestale dello Stato nell’Arma dei carabinieri e, in misura minore, in altre forze di polizia e presso il Ministero dell’agricoltura.

Le spese del Ministero della difesa autorizzate per gli anni 2018-2020

La legge di bilancio 2018-2020 autorizza, per lo stato di previsione del Ministero della difesa, spese finali, in termini di competenza, per 20.968,9 milioni di euro nel 2018, 21.017,0  per il 2019 e 20.646,1per il 2020, come si evince dalla tabella che segue:

 (dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

Bilancio 2017

Legge di bilancio 2018

Diff.
bil 2018/
bil 2017

Legge di bilancio 2019

Legge di bilancio 2020

Spese correnti

18.025,2

18.484,6

459,4

18.442,0

18.217,8

Spese in c/capitale

2.243,9

2.484,3

240,4

2.575,0

2.428,3

SPESE FINALI

20.269,1

20.968,9

699,8

21.017,0

20.646,1

Spese MINISTERO in % spese finali STATO

3,34%

3,35%

 

3,37%

3,29

 

Rispetto al bilancio per il 2017, la legge di bilancio 2018-2020 espone per il Ministero della difesa nel triennio di riferimento un andamento prima lievemente crescente e poi decrescente. Gli stanziamenti di spesa del Ministero della difesa autorizzati dalla legge di bilancio si mantengono, in termini di competenza, pari al 3,35% della spesa finale del bilancio statale (2018). Con riferimento specifico alle previsioni di spesa per il 2018, il bilancio espone spese finali in aumento dello 3,3 % rispetto al bilancio 2017 (in termini assoluti, l’aumento è di circa 699,8 milioni di euro).

Le previsioni di spesa per il 2018

La tabella evidenzia le modifiche che la legge di bilancio 2018-2020 ha apportato alla legislazione vigente 2018 ai fini della determinazione delle previsioni di spesa. Rispetto alla legislazione vigente, le spese finali si attestano a 20.968,9 milioni nel 2018, con un aumento complessivo di circa 134 milioni. La legge di bilancio ha inciso sia sulle spese correnti, per un importo aggiuntivo di circa 134 milioni che sulle spese in conto capitale, con un incremento di circa 0,8 milioni.

 

(dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

2017

2018

Legge di bilancio

BLV *

Manovra

Legge di bilancio

Spese correnti

18.025,2

18.349,5

134,0

18.484,6

Spese in c/capitale

2.243,9

2.483,4

0,8

2.484,3

SPESE FINALI

20.269,1

20.832,9

134,8

20.968,9

Spese Ministero in % spese finali STATO

3,34%

 

 

3,35%

* La colonna BLV è tratta dal ddl di bilancio originario.

- eventuali discrepanze derivano dagli arrotondamenti

 

La tabella seguente indica le previsioni di bilancio per il 2018 per ciascuna missione e per ciascun programma di spesa del Ministero della difesa, a raffronto con i dati del bilancio 2017. La tabella evidenzia altresì, per ciascuna missione/programma le differenze tra la legge di bilancio 2018 e quella per il 2017.

(dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

Ministero della difesa

 

Missioni/programmi

Legge di bilancio

2017

BLV

Diff.
bil 2018/
bil 2017

bilancio

2018

1

Difesa e sicurezza del territorio

(5)

18.827,5

19.305,0

623,10

19.450.6

1.1

Approntamento e impiego Carabinieri per la difesa e la sicurezza (5.1)

6.025,7

6.167,7

140,7

6.166.4

1.2

Approntamento e impiego delle forze terrestri (5.2)

4.689.3

4886,0

299,5

4.988.8

1.3

Approntamento e impiego delle forze navali (5.3)

1.926,9

2.009,1

90,3

2.017.2

1.4

Approntamento e impiego delle forze aeree (5.4)

2.457,8

2.573,8

122,8

2.580.6

1.5

Pianificazione generale delle Forze Armate e approvvigionamenti militari (5.6)

 

3.727,6

3.668,2

-30,3

3.697.3

2

Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente (18)

491,9

447,7

-41,8

450.1

2.1

Approntamento e impiego Carabinieri per la tutela forestale, ambientale e

agroalimentare (18.17)

491,9

447,7

-41,8

450.1

3

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche

(32)

949,6

1.080,2

118,6

1068,2

3.1

Indirizzo politico (32.2)

23,8

48,0

24,2

48.0

3.2

Servizi e affari generali per le

amministrazioni di

competenza (32.3)

481,8

586,7

92,9

574.7

3.3

Interventi non direttamente connessi con l’operatività dello Strumento Militare (32.6)

444,0

445,4

1

446,4

 

SPESE FINALI MINISTERO

20.269,1

19.305

699,9

20.968,90

 

- eventuali discrepanze derivano dagli arrotondamenti.

- tra parentesi la numerazione generale della Missione/programma.

 

La spesa complessiva del Ministero della difesa è allocata su 3 missioni, di cui la principale è la missione 5 “Difesa e sicurezza del territorio”, che rappresenta, per il 2018, circa il 96% del valore della spesa finale complessiva del ministero medesimo.

Rispetto alla dotazione prevista per il bilancio 2017, tale Missione registra un incremento, di 623,1 milioni di euro, che riguarda principalmente il Programma 5.2 Approntamento e impiego delle forze terrestri (299,5 milioni di euro). Anche la missione “Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche” registra un aumento pari a 118,6 milioni di euro. Infine, in decremento di 41,8 milioni di euro,  la missione “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente.

 

Nello specifico la missione 5: Difesa e sicurezza del territorio, è articolata nei seguenti Programmi:

§  Programma 1: approntamento e impiego Carabinieri per la difesa e la sicurezza;

§  Programma 2: approntamento e impiego delle Forze terrestri;

§  Programma 3: approntamento e impiego delle Forze navali;

§  Programma 4: approntamento ed impiego delle Forze aeree;

§  Programma 6: pianificazione generale delle Forze Armate e approvvigionamenti militari.

I primi quattro programmi comprendono il complesso delle attività di addestramento, mantenimento in efficienza operativa, e impiego operativo delle rispettive forze militari.

Mentre il programma 5.6 ricomprende le attività dello Stato Maggiore Difesa e degli organismi dell'area di vertice per la definizione, in coerenza con gli indirizzi di politica governativa e con le deliberazioni del Parlamento, della pianificazione generale dello strumento militare e del suo impiego operativo; attuazione delle direttive impartite dal Ministro in materia di alta amministrazione, funzionamento dell'area tecnico-amministrativa della Difesa, promozione e coordinamento della ricerca tecnologica collegata ai materiali d'armamento, approvvigionamento dei mezzi, materiali e sistemi d'arma per le Forze Armate e supporto all'industria italiana della difesa; Sostegno agli organismi internazionali in materia di politica militare.

 

Relativamente alla missione 18 “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente”, composta dal solo Programma 17 “Approntamento e impiego Carabinieri per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare. tale Missione registra un decremento di 41,8 milioni di euro.

A sua volta la missione 32 “Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche”, registra un aumento di circa 118 milioni di euro.

La missione 32 è composta da tre programmi.

Il programma 32.2 attiene alla programmazione e al coordinamento generale dell'attività dell'Amministrazione, produzione e diffusione di informazioni generali, predisposizione della legislazione sulle politiche di settore su cui ha competenza il Ministero (attività di diretta collaborazione all'opera del Ministro). Valutazione e controllo strategico ed emanazione degli atti di indirizzo.

Il programma 32.3 attiene allo svolgimento di attività strumentali a supporto delle Amministrazioni per garantirne il funzionamento generale (gestione del personale, affari generali, gestione della contabilità, attività di informazione e di comunicazione...).

Infine il programma 32.6 tratta di attività esterne, regolate da leggi o decreti non direttamente collegate con i compiti di difesa militare e inerenti ad esigenze orientate a servizi di pubblica utilità quali, ad esempio: rifornimento idrico delle isole minori, attività a favore dell'Aviazione civile, meteorologia, trasporto aereo civile di Stato e per il soccorso di malati e traumatizzati gravi, erogazione pensioni di invalidità civile e gestione dei relativi aspetti amministrativi, spese per le pensioni provvisorie riguardanti la corresponsione del trattamento provvisorio di quiescenza al personale militare nella posizione di ausiliaria, erogazione di sussidi ai familiari di militari deceduti in servizio e gestione dei relativi aspetti amministrativi, contributi ad enti ed associazioni, spese per la magistratura militare, onorificenze, onoranze ai caduti, Ordinariato militare e Ufficio Centrale per le Ispezioni Amministrative (ISPEDIFE).

Si ricorda che cambiamenti significativi nell'articolazione e nel contenuto delle unità di voto rispetto alla legge di bilancio precedente sono avvenuti per effetto del riordino del Corpo forestale dello Stato assorbito nell'Arma dei Carabinieri, di una diversa posizione delle missioni militari internazionali e per altri minori modifiche. In particolare la missione 5 "Difesa e sicurezza del territorio" presenta modifiche nell'articolazione dei programmi (con la soppressione di due unità di voto) che derivano da una diversa ripartizione di alcune voci al suo interno, dall'allocazione delle risorse dei Fondi da assegnare dal cessato programma 33.1

 

 

Altri stanziamenti che interessano la difesa sono presenti negli stati di previsione dei seguenti ministeri:

§  Economia e delle finanze: rifinanziamento del Fondo per le missioni internazionali, ex articolo 4, comma 1 della legge n. 145 del 2016 (programma 5.8 cap. 3006/1)- sul quale sono appostati per il 2018 fondi pari a 995 milioni di euro;

§  Sviluppo economico: recante i contributi relativi ad interventi nel settore navale, aereonautico, aerospaziale ed all’acquisizione delle navi fregata FREMM (missione 11, programma 5, Cap. 7419, 7420,7421,7485).

 

Per un’analisi degli stanziamenti presenti negli stati di previsione dei citati ministeri, si rinvia alle relative schede di lettura.


 

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

(Tabella n. 12)

 

L’articolo 13 della legge di bilancio 2018 approva lo stato di previsione della spesa del MIPAAF (Tabella n. 12) e prevede altre norme formali aventi carattere gestionale, riprodotte annualmente.

 

Il comma 1 autorizza l'impegno e il pagamento delle spese del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per l'anno 2018.

Il comma 2 detta disposizioni per la modifica della ripartizione delle risorse tra i vari settori d'intervento del Programma nazionale della pesca e dell'acquacoltura.

Il comma 3 prevede norme per la ripartizione delle somme iscritte nel capitolo 2827 del MIPAAF per le seguenti finalità: a) il funzionamento del comitato tecnico faunistico - venatorio nazionale; b) la partecipazione italiana al Consiglio internazionale della caccia e della conservazione della selvaggina; c) la dotazione delle associazioni venatorie nazionali riconosciute.

Il comma 4 reca disposizioni sulle variazioni compensative di bilancio, in termini di competenza e di cassa, in ordine alla soppressione e riorganizzazione di taluni enti vigilati dal MIPAAF.

Il comma 5 prevede la ripartizione, tra i pertinenti programmi dello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, delle somme iscritte, in termini di residui, di competenza e di cassa, nel capitolo 7810, denominato “Somme da ripartire per assicurare la continuità degli interventi pubblici nel settore agricolo e forestale”.

Il comma 6, infine, autorizza la riassegnazione, ai pertinenti programmi dello stato di previsione del MIPAAF, delle somme versate all'entrata del bilancio dello Stato da amministrazioni ed enti pubblici in virtù di accordi di programma, convenzioni ed intese per il raggiungimento di finalità comuni in materia di telelavoro.

Le spese del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali autorizzate per gli anni 2018-2020

La legge di bilancio 2018-2020 (legge 27 dicembre 2017, n. 205) autorizza, per lo stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, spese finali, in termini di competenza, per 849,5 milioni di euro nel 2018, 815,8 milioni di euro per il 2018 e 779,9 milioni di euro per il 2020, come si evince dalla tabella che segue:


 

(dati di competenza, valori in milioni di euro)

     

Bilancio 2017

Legge di bilancio 2018

Diff.
bil 2018/
bil 2017

Legge di bilancio 2019

Legge di bilancio 2020

Spese correnti

582,4

607,4

+ 25

597,6

586,1

Spese in c/capitale

282,7

242,1

- 40,6

218,2

193,8

SPESE FINALI

865,1

849,5

- 15,6

815,8

779,9

Spese MINISTERO in % spese finali STATO

0,14

0,13

 

0,13

0,12

In termini di cassa, le spese finali del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali sono circa 976,9 milioni di euro per il 2018, 821,5 milioni di euro per il 2019 e 781,3 milioni di euro per il 2020. 

Rispetto al bilancio per il 2017, la legge di bilancio 2018-2020 espone per il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, nel triennio di riferimento, un andamento decrescente. 

Gli stanziamenti di spesa del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali autorizzati dalla legge di bilancio passano quindi, in termini di competenza, da circa lo 0,14 per cento del 2017 allo 0,13 per cento del 2018 e del 2019 e allo 0,12 per cento del 2020, rispetto alla spesa finale del bilancio statale.

Le previsioni di spesa per il 2018

Con riferimento specifico alle previsioni di spesa per il 2018, il bilancio integrato espone spese finali, in conto competenza, in riduzione dell'1,8% rispetto al bilancio 2017 (in termini assoluti, la riduzione è di 15,6 milioni di euro).

(dati di competenza, valori in milioni di euro)

 

2017

2018

     

Bilancio

BLV *

Manovra

Legge di bilancio

Spese correnti

582,4

586,9

20,5

607,4

Spese in c/capitale

282,7

200,1

42

242,1

SPESE FINALI

865,1

787

62,5

849,5

Spese MINISTERO in % spese finali STATO

0,14

 

 

0,13

*La colonna BLV è tratta dal ddl di bilancio originario.

 

La tabella evidenzia le modifiche che la legge di bilancio ha apportato alla legislazione vigente 2018 ai fini della determinazione delle previsioni di spesa.

Rispetto alla legislazione vigente, le spese finali del MIPAAF si attestano a 849,5 milioni di euro nel 2018, con un aumento complessivo di circa 62,5 milioni di euro determinati dalla legge di bilancio, di cui 50,5 milioni derivanti dagli effetti della sezione I della legge e 12 milioni determinati con la sezione II della medesima legge di bilancio. 

La legge di bilancio ha inciso sia sulle spese correnti, per un importo aggiuntivo di circa 20,5 milioni di euro nel 2018 che sulle spese in conto capitale, con un incremento di circa 42 milioni nel medesimo anno.

La tabella seguente indica le previsioni di bilancio a legislazione vigente per ciascuna missione e per ciascun programma di spesa del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, per il 2018, a raffronto con i dati del bilancio dell'esercizio 2017.

La tabella evidenzia altresì le modifiche che la legge di bilancio ha apportato alla legislazione vigente 2018 ai fini della determinazione delle previsioni di spesa relative a ciascuna missione/programma.

 

(dati di competenza, valori in milioni di euro, arrotondati)

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 

 

2017

2018

 

 

Legge di bilancio

BLV

Manovra

Legge di bilancio

1

Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca (9)

842,5

741,8

62,7

804,5

1.1

Politiche europee ed internazionali e dello sviluppo rurale (9.2)

353,7

294

31

325

1.2

Vigilanza, prevenzione e repressione delle frodi nel settore agricolo, agroalimentare, agroindustriale e forestale (9.5)

39,8

39,5

-

39,5

1.3

Politiche competitive, della qualità agroalimentare, della pesca, dell'ippica e mezzi tecnici di produzione (9.6)

449

408,3

31,7

440

2

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32)

22,6

45,2

-0,2

45

2.1

Indirizzo politico (32.2)

7

19,6

-0,2

19,4

2.2

Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza (32.3)

15,6

25,6

-

25,6

 

SPESE FINALI MINISTERO

865,1

787

62,5

849,5

    Si riporta, nella colonna di sinistra, la numerazione che la Missione/Programma assume nello stato di previsione del MIPAAF e, tra parentesi, la numerazione generale dei medesimi aggregati.

La spesa complessiva del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali è, dal 2017 - come noto, in seguito all'assorbimento del Corpo forestale dello Stato da parte dell'Arma dei Carabinieri - allocata su 2 missioni:

1 )Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca (9), suddivisa in 3 programmi ("Politiche europee ed internazionali e dello sviluppo rurale", "Vigilanza, prevenzione e repressione delle frodi nel settore agricolo, agroalimentare, agroindustriale e forestale" e "Politiche competitive, della qualità agroalimentare, della pesca, dell'ippica e mezzi tecnici di produzione");

2) Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32), ripartita in 2 programmi ("Indirizzo politico" e "Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza").

Rispetto a quanto già evidenziato nel dossier relativo ai profili di interesse della XIII Commissione del disegno di legge di bilancio 2018, così come approvato in prima lettura dal Senato (AC 4768), alla cui lettura si rimanda, con un incremento - dopo tale esame - di 14 milioni di euro determinati da interventi sulla sezione I e di 41 milioni di euro determinati dalla sezione II (per complessivi 55 milioni di euro), le modifiche apportate in seconda lettura dalla Camera dei deputati allo stato di previsione del MIPAAF (e confermate definitivamente dal Senato) hanno ulteriormente incrementato gli stanziamenti appostati in tale stato di previsione per il 2018 - relativamente alla sola Missione Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca  - per altri 9,5 milioni di euro a seguito di interventi sulla sezione I, mentre vi è stata una riduzione di 2 milioni di euro con una norma di copertura finanziaria che ha inciso sulla sezione II (con un incremento complessivo delle risorse allocate nello stato di previsione del MIPAAF per il 2018, determinato dalla legge di bilancio, di circa 62,5 milioni di euro, come anticipato).

Per quanto concerne la sezione I, a seguito dell'esame in seconda lettura presso la Camera dei deputati:

§  è stato istituito il Fondo per favorire la qualità e la competitività delle imprese agrumicole e dell'intero comparto agrumicolo, con una dotazione di 2 milioni di euro per il 2018 (oltre che di 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020), le cui risorse sono allocate nel capitolo 7051 (art. 1, comma 131 della legge di bilancio 2018);

§  è stato incrementato di 4 milioni di euro per il 2018 (oltre che di 5 milioni di euro per il 2019 e di 6 milioni di euro per il 2020) il Fondo per la razionalizzazione e la riconversione della produzione bieticolo-saccarifera, di cui all'art. 1, comma 1063, della legge n. 296 del 2006, le cui risorse sono allocate nel capitolo 7370 (art. 1, comma 1178 della medesima legge di bilancio);

§  sono stati assegnati 500.000 euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020 al Milan center for food law and policy, al fine di potenziare le attività volte alla realizzazione degli obiettivi che l'Italia si è impegnata a raggiungere nell'ambito dello sviluppo sostenibile e degli obiettivi indicati nel documento dell'Organizzazione delle Nazioni Unite « Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile », nonché per la realizzazione di eventi e iniziative ad essi collegati, le cui risorse sono state allocate nel capitolo 1426 (art. 1, comma 500);

§  è stato istituito - presso lo stato di previsione del MIPAAF - un Fondo per la manutenzione straordinaria e la protezione dal fenomeno della subsidenza, in particolare nei territori del delta del Po, compresi nelle province di Ferrara, Ravenna e Rovigo, con una dotazione di 2 milioni di euro per il 2018 (e di 4 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2019 al 2024), le cui risorse sono allocate nel capitolo 7471 (art. 1, comma 129);

§  è stato previsto - con un emendamento approvato dalla Camera dei deputati - un milione di euro per il 2018 per finanziare i contratti di distretto per i territori danneggiati dal batterio Xylella fastidiosa, dopo che il Senato aveva già introdotto nella legge di bilancio uno stanziamento, al medesimo fine, nella misura di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020, le cui risorse sono allocate nel capitolo 7050 (art. 1, comma 126).

Per quanto concerne la sezione II, vi è stata una riduzione di 2 milioni di euro per il 2018 a copertura della citata istituzione del Fondo per la qualità del comparto agrumicolo (ai sensi dell'art. 1, comma 131), a carico del Fondo di solidarietà nazionale-incentivi assicurativi, previsto nello stato di previsione del MIPAAF, al programma 1.1 "Politiche europee ed internazionali e dello sviluppo rurale" (cap. 7439).

Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo

(Tabella n. 13)

 

Le spese del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo autorizzate per gli anni 2018-2020

La legge di bilancio 2018-2020 autorizza, per lo stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, spese finali – escluse, dunque, le spese relative alle operazioni di rimborso di passività finanziarie –, in termini di competenza, pari a 2.394,6 mln nel 2018, a € 2.359,9 mln per il 2019 e a € 2.022,5 mln per il 2020, come si evince dalla tabella che segue:

 

(dati di COMPETENZA, valori in milioni di euro)

 

Legge di Bilancio 2017

Legge di bilancio 2018
(L. 205/2017)

Differenza con legge di bilancio 2017

2018

2019

2020

bil 2018/
bil.2017

bil 2019/
bil.2017

bil 2020/
bil.2017

Spese correnti

1.627,6

1.679,7

1.619,3

1.287,4

52,0

-8,3

-340,3

Spese in c/capitale

446,4

714,9

740,6

735,1

268,6

294,2

288,7

SPESE FINALI

2.074,0

2.394,6

2.359,9

2.022,5

320,6

285,9

-51,5

Rimborso passività finanziarie

45,6

47,5

41,8

43,6

2,0

-3,7

-2,0

TOTALE MIBACT

2.119,6

2.442,1

2.401,8

2.066,0

322,5

282,2

-53,5

 

Rispetto alla legge di bilancio per il 2017, la legge di bilancio 2018-2020 espone spese finali nel triennio di riferimento in aumento di € 320,6 mln per il 2018 e di € 285,9 mln per il 2019, e in diminuzione di – € 51,5 mln per il 2020.

 

Gli stanziamenti per spese finali del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per il 2018 rappresentano, in termini di competenza, lo 0,4% della spesa finale del bilancio statale, a fronte dello 0,3% della legge di bilancio 2017.

 

In termini di cassa, le spese finali del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo sono pari a € 2.711,5 mln nel 2018, a € 2.358,6 mln per il 2019 e a € 2.020,9 mln per il 2020, come si evince dalla tabella che segue:

 

(dati di CASSA, valori in milioni di euro)

 

Legge di Bilancio 2017

Legge di bilancio 2018
(L. 205/2017)

Differenza con legge di bilancio 2017

2018

2019

2020

bil 2018/
bil.2017

bil 2019/
bil.2017

bil 2020/
bil.2017

Spese correnti

1.913,3

1.932,5

1.618,3

1.286,1

19,2

-295,0

-627,2

Spese in c/capitale

488,9

779,0

740,3

734,8

290,1

251,4

245,9

SPESE FINALI

2.402,2

2.711,5

2.358,6

2.020,9

309,2

-43,6

-381,3

Rimborso passività finanziarie

45,6

47,5

41,8

43,6

2,0

-3,7

-2,0

TOTALE MIUR

2.447,8

2.759,0

2.400,5

2.064,5

311,2

-47,3

-383,3

 

Le previsioni di spesa per il 2018

Con riferimento specifico alle previsioni di spesa per il 2018, la legge di bilancio espone spese finali in aumento del 15,5% rispetto alla legge di bilancio 2017.

In termini assoluti, l’incremento è di € 320,6 mln, di cui € 52,0 mln per spese correnti e € 268,6 mln per spese in conto capitale.

Nella tabella seguente sono evidenziate, in particolare, le modifiche che la legge di bilancio ha apportato alla legislazione (pre)vigente ai fini della determinazione delle previsioni di spesa.

 

(dati di COMPETENZA, valori in milioni di euro)

 

Legge di Bilancio 2017

2018

BLV *

Manovra

Legge di bilancio

Spese correnti

1.627,6

1.379,8

299,9

1.679,7

Spese in c/capitale

446,4

714,9

--

714,9

SPESE FINALI

2.074,0

2.094,7

299,9

2.394,6

Rimborso passività finanziarie

45,6

47,5

--

47,5

TOTALE MIBACT

2.119,6

2.142,2

299,9

2.442,1

* La colonna BLV è tratta dal ddl di bilancio originario.

 

Rispetto alla legislazione vigente prima della manovra, le spese finali per il 2018 registrano un aumento complessivo di € 299,9 mln, interamente imputabile alle spese correnti.

La tabella seguente – che include anche le spese relative alle operazioni di rimborso di passività finanziarie – indica le previsioni di bilancio per il 2018 per ciascuna delle 4 missioni e per ciascuno dei 15 programmi di spesa del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, a raffronto con i dati della legge di bilancio 2017.

La tabella evidenzia altresì, nella colonna “Manovra”, le modifiche che la legge di bilancio ha apportato alla legislazione (pre)vigente ai fini della determinazione delle previsioni di spesa relative a ciascuna missione/programma.

 

(dati di COMPETENZA, valori in milioni di euro)

 

MIBACT


 

Missione/Programma

Legge di Bilancio 2017

2018

BLV

Manovra

Legge di bilancio

1

Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici (21)

1.968,4

1.978,7

299,5

2.278,2

1.1

Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo dal vivo (21.2)

374,1

371,9

9,6

381,4

1.2

Vigilanza, prevenzione e repressione in materia di patrimonio culturale (21.5)

6,4

7,2

0,0

7,2

1.3

Tutela dei beni archeologici (21.6)

98,0

79,0

0,8

79,7

1.4

Tutela e valorizzazione dei beni archivistici (21.9)

136,5

147,8

-4,2

143,6

1.5

Tutela e valorizzazione dei beni librari, promozione e sostegno del libro e dell’editoria (21.10)

141,4

141,3

2,6

143,9

1.6

Tutela delle belle arti e tutela e valorizzazione del paesaggio (21.12)

129,0

127,4

1,6

129,0

1.7

Valorizzazione del patrimonio culturale e coordinamento del sistema museale (21.13)

298,6

340,4

-1,4

339,0

1.8

Coordinamento ed indirizzo per la salvaguardia del patrimonio culturale (21.14)

12,3

14,5

1,0

15,5

1.9

Tutela del patrimonio culturale (21.15)

629,2

483,6

286,6

770,2

1.10

Tutela e promozione dell’arte e dell’architettura contemporanea e delle periferie urbane (21.16)

14,4

15,1

2,9

18,0

1.11

Sostegno, valorizzazione e tutela del settore cinema e audiovisivo (21.18)

128,6

250,7

-0,1

250,6

2

Ricerca e innovazione (17)

24,3

24,3

0,1

24,4

2.1

Ricerca educazione e formazione in materia di beni e attività culturali (17.4)

24,3

24,3

0,1

24,4

3

Turismo (31)

46,3

46,3

0,5

46,8

3.1

Sviluppo e competitività del turismo (31.1)

46,3

46,3

0,5

46,8

4

Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32)

80,7

92,9

-0,1

92,8

4.1

Indirizzo politico (32.2)

8,5

14,9

-0,1

14,8

4.2

Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza (32.3)

72,2

78,1

0,0

78,0

 

TOTALE

2.119,6

2.142,2

299,9

2.442,1

 

Gli stanziamenti del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo rilevano un aumento di € 299,9 mln rispetto alla legislazione (pre)vigente, per la gran parte dovuto al rifinanziamento, per € 290 mln, operato direttamente in Sezione II, della c.d. “card cultura[23]” ai giovani, residenti in Italia, che compiono 18 anni nel 2018 (cap. 1430).

 

 


Appendice -
Rapporto annuale sulle spese fiscali
(2017)

Nello stato di previsione delle entrate (Tabella 1) è contenuto, tra gli allegati, il secondo Rapporto annuale sulle spese fiscali (c.d. tax expenditures)[24] redatto dalla apposita Commissione istituita con decreto del MEF il 28 aprile 2016[25].

Il precedente rapporto è stato sottoposto nell’ottobre 2016.

In particolare l’art. 21, comma 11?bis della Legge 31 dicembre 2009, n. 196 (Legge di contabilità e finanza pubblica), come modificato dal decreto legislativo 24 settembre 2015, n. 160 prevede che allo stato di previsione dell'entrata sia allegato un rapporto annuale sulle spese fiscali, che elenca qualunque forma di esenzione, esclusione, riduzione dell'imponibile o dell'imposta ovvero regime di favore, derivante da disposizioni normative vigenti, con separata indicazione di quelle introdotte nell'anno precedente e nei primi sei mesi dell'anno in corso. Ciascuna misura è accompagnata dalla sua descrizione e dall'individuazione della tipologia dei beneficiari e, ove possibile, dalla quantificazione degli effetti finanziari e del numero dei beneficiari. Le misure sono raggruppate in categorie omogenee, contrassegnate da un codice che ne caratterizza la natura e le finalità. Il rapporto individua le spese fiscali e ne valuta gli effetti finanziari prendendo a riferimento modelli economici standard di tassazione, rispetto ai quali considera anche le spese fiscali negative. Ove possibile e, comunque, per le spese fiscali per le quali sono trascorsi cinque anni dalla entrata in vigore, il rapporto effettua confronti tra le spese fiscali e i programmi di spesa destinati alle medesime finalità e analizza gli effetti microeconomici delle singole spese fiscali, comprese le ricadute sul contesto sociale”.

Il rapporto annuale sulle spese fiscali sostituisce l’elenco informativo sulle spese fiscali contenuto in precedenza nella nota integrativa allo stato di previsione dell’entrata, previsto dall’articolo 21, comma 11, lett. a), della legge n. 196 del 2009. L’articolo 1 del D.Lgs. n.160 del 2015 ha infatti abrogato la citata norma che prevedeva che la nota integrativa al bilancio di previsione indicasse gli effetti connessi alle disposizioni normative vigenti, con separata indicazione di quelle introdotte nell'esercizio, recanti esenzioni o riduzioni del prelievo obbligatorio, con l'indicazione della natura delle agevolazioni, dei soggetti e delle categorie dei beneficiari e degli obiettivi perseguiti. In ottemperanza a tale disposizione a decorrere dal bilancio per il 2011 è stato predisposto un elenco delle “esenzioni o riduzioni del prelievo obbligatorio”.

Il modello di riferimento del rapporto in esame è la relazione finale presentata il 22 novembre 2011 del gruppo di lavoro sull'erosione fiscale, con la quale è stato delineato un campo di indagine a partire dalla nozione di spesa fiscale quale ricognizione di tutti gli scostamenti previsti dalla normativa (inclusi i regimi sostitutivi di favore) rispetto al principio generale dell'imposizione fiscale.

 

Il D.Lgs. n. 160/2015, comma 1, prevede altresì che la Nota di aggiornamento al DEF sia corredata da “un rapporto programmatico nel quale sono indicati gli interventi volti a ridurre, eliminare o riformare le spese fiscali in tutto o in parte ingiustificate o superate alla luce delle mutate esigenze sociali o economiche ovvero che si sovrappongono a programmi di spesa aventi le stesse finalità, che il Governo intende attuare con la manovra di finanza pubblica". Per la prima volta (alla precedente Nota di aggiornamento al DEF non fu allegato) alla NADEF 2017 è stato allegato il predetto rapporto programmatico sulle spese fiscali.

La procedura di monitoraggio delle spese fiscali disegnata dal D.Lgs. 160/2015 prevede dunque due strumenti con caratteristiche ben distinte. Da una parte il rapporto programmatico, da allegare alla Nota di aggiornamento al DEF, che è redatto dal Governo. Dall’altra, il rapporto annuale di ricognizione delle spese fiscali, affidato alla predetta Commissione.

 

Pertanto, il rapporto programmatico può fare riferimento solo al rapporto annuale relativo all’esercizio precedente. A tale proposito la Commissione ritiene che tale secondo rapporto annuale possa costituire la base informativa per la redazione del primo, quello di natura programmatica. La Commissione pertanto suggerisce un intervento normativo che meglio definisca la relazione logico-temporale tra i due strumenti costitutivi del procedimento di monitoraggio delle spese fiscali.

 

Con riferimento alla definizione di spese fiscali adottata dalla Commissione, quest'ultima rammenta come nel paragrafo 2 del precedente Rapporto erano state affrontate e discusse le possibili opzioni e le ragioni teoriche e di metodo che hanno portato la Commissione a scegliere all’unanimità l’approccio del benchmark legale[26].

In termini operativi viene stabilito se una disposizione di natura agevolativa rappresenti una caratteristica strutturale del tributo, oppure rappresenti una deviazione dalla norma, in quest'ultimo caso la disposizione viene ritenuta una spesa fiscale.

La Commissione sottolinea in proposito alcune delle principali implicazioni di questa scelta metodologica per i tre maggiori tributi considerati.

Nel campo dell’Irpef non sono state qualificate come spese fiscali: le detrazioni per spese di produzione del reddito (reddito da lavoro dipendente, pensioni e redditi assimilati) né quelle per familiari a carico, in linea peraltro con le pratiche di alcuni altri paesi; le imposte sostitutive sui redditi da capitale; il regime di tassazione separata per le fattispecie reddituali indicate dall’art. 17 del TUIR. Nel campo dell’Ires non si sono considerate spese fiscali le disposizioni sull’ACE né, tantomeno, quelle sulla participation exemption, che rappresentano chiaramente una scelta di carattere strutturale e sistemico. Nel campo dell’Iva non si sono considerate spese fiscali le aliquote ridotte, anche esse riconducibili ad una scelta di natura strutturale. Nel campo previdenziale, si è deciso di non considerare spesa fiscale la deduzione dei contributi obbligatori, per la loro natura strutturale. 75

I criteri di classificazione usati nella tavola principale che elenca le spese fiscali allegata (tavola 1) sono i seguenti:

A Lista voci (colonne)

a.      Numero progressivo

b.      Norma di riferimento

c.      Descrizione misura

d.      Tipo di tributo (Irpef, Ires, Iva, Irap, ecc.)

e.      Termine vigenza: (a regime o meno; strutturale o meno, anno di vigenza,...)

f.       Natura della misura di agevolazione:

§  esenzione;

§  deduzione dal reddito;

§  riduzione di imposta;

§  rimborso di imposta;

§  riduzioni di aliquota;

§  differimento di imposta.

g.      effetti finanziari sul gettito (negli anni 2018, 2019 e 2020)

h.      numero beneficiari (frequenze)

i.        importo pro capite

j.        soggetti e categorie beneficiari (persone fisiche, giuridiche, enti non commerciali, ecc.)

k.      spese fiscali in vigore da più di 5 anni (se la colonna riporta il codice x).

 

8Per quanto concerne la lista delle voci (righe), la disposizione legislativa prevede che le spese fiscali siano “raggruppate in categorie omogenee, contrassegnate da un codice che ne caratterizza la natura e le finalità”. La Commissione ha pertanto deciso di fare riferimento alle missioni di spesa considerate nel bilancio dello stato. È sembrata questa la scelta più coerente per classificare le spese fiscali, che sono considerate tali proprio perché assimilate a misure di spesa. Questa scelta contabile agevola peraltro “i confronti tra le spese fiscali e i programmi di spesa destinati alle medesime finalità”, previsto dalla norma, che la Commissione sta sviluppando per i successivi rapporti.

Delle 34 missioni del bilancio dello stato si sono escluse le voci considerate non rilevanti. L’elenco utilizzato è risultato composto di 19 voci, riportate di seguito, che possono essere confrontate anche con la classificazione delle spese COFOG in sede Ue.

Numero spese fiscali per missione

Missione 9

Agricoltura politiche agroalimentari e pesca

22

Missione 10

Energia e diversificazione delle fonti energetiche

29

Missione 11

Competitività e sviluppo delle imprese

59

Missione 13

Diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di trasporto

7

Missione 16

Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo

0

Missione 17

Ricerca e innovazione

4

Missione 18

Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente

2

Missione 19

Casa e assetto urbanistico

35

Missione 20

Tutela della salute

12

Missione 21

Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici

33

Missione 22-23

Istruzione scolastica, universitaria e formazione post universitaria

17

Missione 24

Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

58

Missione 25

Politiche previdenziali

7

Missione 26

Politiche per il lavoro

40

Missione 27

Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti

0

Missione 28

Sviluppo e riequilibrio territoriale

14

Missione 29

Politiche economico-finanziarie e di bilancio e tutela della finanza pubblica

115

Missione 30

Giovani e sport

11

Missione 31

Turismo

1

Totale

466

 

Per quanto riguarda invece “le finalità”, cui fa riferimento la disposizione normativa, la Commissione ha valutato diverse ipotesi di classificazione, ispirandosi anche alle esperienze degli altri paesi. Si è riscontrato che, nella generalità dei casi, il contenuto informativo aggiuntivo rispetto alla classificazione per missioni fosse del tutto trascurabile e che, anzi, in diversi casi si generavano duplicazioni e sovrapposizioni. Per cui anche in questo Rapporto 2017 si è preferito non operare alcuna distinzione al riguardo.

A differenza del primo, in questo secondo rapporto non si è ritenuto opportuno di escludere dall’elenco, per riportarle separatamente alla fine della tavola 1, le spese fiscali in scadenza nel 2017 – esse sono state infatti mantenute all’interno dell’elenco della tavola 1 e nella colonna “termine di vigenza” si è indicato l’anno di scadenza. Le spese fiscali entrate in vigore nel 2016 e quelle entrate in vigore nei primi 6 mesi dell’anno in corso (2017) sono state riportate, oltre che nella tavola principale (tavola 1), anche in due tavole distinte, rispettivamente la tavola 2 e la tavola 3. Infine, la tavola 4 riporta le 170 spese fiscali locali, ovvero quelle riferite agli enti territoriali di governo distinte per i vari tipi di tributo.

Per quanto riguarda, infine, la previsione normativa secondo la quale il rapporto annuale sulle spese fiscali “analizza gli effetti microeconomici delle singole spese fiscali, comprese le ricadute sul contesto sociale”, la Commissione ha valutato con il modello di microsimulazione del Dipartimento delle Finanze, gli effetti microeconomici e gli effetti distributivi di alcune misure di spesa fiscale più rilevanti e significative e i risultati verranno pubblicati appena completati.

 

Il Rapporto, dopo aver chiarito la metodologia utilizzata per individuare le spese fiscali da monitorare, elenca pertanto un totale di 466 spese fiscali rispetto alle 444 del rapporto 2016, suddivise in 19 missioni di spesa considerate nel bilancio dello Stato.

La missione 29 “politiche economico-finanziarie e di bilancio e tutela della finanza pubblica” è quella che presenta il numero più elevato di spese fiscali (115), seguita dalla missione 11 “competitività e sviluppo delle imprese” (59), dalla missione 24 “diritti sociali, politiche sociali e famiglia” (58) e dalla missione 26 “politiche per il lavoro” (40).

 

Come già argomentato nel rapporto 2016, il rapporto 2017 non indica il valore complessivo degli effetti delle spese fiscali in termini di gettito. La Commissione ha ritenuto, infatti, in accordo con la dottrina internazionale, che la quantificazione delle spese fiscali in termini finanziari sia oggetto di un certo margine di arbitrio nelle scelte metodologiche. Tra i motivi a supporto si ricorda che la somma degli effetti finanziari delle singole misure non corrisponde all’effetto combinato delle stesse a causa dell’influenza reciproca (esternalità) tra i vari interventi. Inoltre talora la stima degli effetti in termini di gettito delle singole misure non è quantificabile per ragioni tecniche oppure per la loro trascurabile entità.

Per rendere più leggibili i dati, la Commissione ha deciso in questo secondo rapporto di includere alcune tavole di sintesi delle spese fiscali – dalla tavola 5 alla tavola 9 – dove si sono riportate le varie spese fiscali per classi di costo in termini di gettito (tavola 5), per tipo di tributo (tavola 6), per costo e tipo di tributo a doppia entrata (tavola 7), per natura della misura (spesa fiscale) (tavola 8) e per soggetti e categorie di beneficiari (tavola 9).



[1]     Compito spettante alla legge di stabilità, che poi si ripercuoteva sul bilancio attraverso la Nota di variazioni.

[2]     Nella nuova articolazione della legge di bilancio, la modifica dei parametri sottostanti l’andamento delle entrate e delle spese, ed in particolare della spesa obbligatoria, è riservata alla sezione normativa, cioè la prima sezione, mentre tutta la restante funzione di rideterminazione degli stanziamenti a legislazione vigente è affidata alle possibilità di intervento nella seconda sezione.

[3]     Non sono considerate aggiornamenti della legislazione vigente eventuali proposte relative a rifinanziamenti, definanziamenti e riprogrammazioni di spese previste da norme vigenti che siano non compensate; queste ultime facoltà, infatti, insieme alle innovazioni legislative introdotte con la Sezione I compongono il complesso della manovra di finanza pubblica.

[4]     Durante l'esercizio provvisorio, la gestione del bilancio, riferita sia alle autorizzazioni di impegno sia a quelle di pagamento, è consentita per tanti dodicesimi della spesa quanti sono i mesi dell'esercizio provvisorio, ovvero nei limiti della maggiore spesa necessaria, qualora si tratti di spesa obbligatoria e non suscettibile di impegni o di pagamenti frazionati in dodicesimi.

[5]     In sostanza, le variazioni di autorizzazioni legislative di spesa, sia di parte corrente che a carattere pluriennale in conto capitale, prima effettuate con le tabelle C, D ed E della legge di stabilità, ai sensi dell’ex articolo 11, comma 3, lettere d), e) ed f) della legge n. 196, possono ora essere effettuate nell’ambito della seconda sezione del disegno di legge di bilancio. Tali variazioni, insieme alle innovazioni legislative introdotte con la Sezione I, compongono il complesso della manovra di finanza pubblica.

[6]     Per gli stanziamenti derivanti da autorizzazioni di spese pluriennali non impegnati alla chiusura dell'esercizio, il comma 3 del nuovo art. 34-bis della legge n. 196/2009 dispone che le amministrazioni possono conservarli quali residui di stanziamento o, in alternativa, previa dichiarazione di cancellazione da presentare in allegato ai decreti di accertamento residui, come risorse che si propone di reiscrivere con il disegno di legge di bilancio nella competenza degli esercizi successivi a quello del giudizio di parificazione della Corte dei conti, in relazione a quanto riportato nel piano finanziario dei pagamenti, esercitando la facoltà prevista dal terzo periodo del nuovo comma 2 dell’articolo 30 della legge 196.

Analogamente, per i residui di stanziamento provenienti da esercizi precedenti a quello di consuntivazione, la nuova disciplina (art. 34–ter, comma 1) prevede la facoltà per le amministrazioni, da esercitarsi in sede di predisposizione del decreto di accertamento dei residui, di provvedere alla loro eliminazione dal conto dei residui di stanziamento e successivamente iscriverle, dopo il giudizio di parificazione della Corte dei conti, nella competenza dei bilanci futuri in relazione a quanto previsto nel piano finanziario dei pagamenti. Tali somme sono elencate in apposito allegato al Rendiconto generale dello Stato.

[7]     Cfr. la Circolare 16 giugno 2017, n. 23, che, con i suoi allegati, fornisce indirizzi per la predisposizione del bilancio a legislazione vigente per il 2018 e per il triennio 2018-2020.

[8]     La flessibilità di tipo gestionale, pur rimanendo limitata tra le dotazioni finanziarie interne a ciascun programma, con esclusione dei fattori legislativi, è ora affidata direttamente al Ministro competente (in luogo del Ministro dell'economia), con proprio decreto da comunicare alla Corte dei conti, richiedendosi soltanto una verifica preventiva da parte del Ministero dell'economia e delle finanze, ed è concessa anche con riferimento all'ulteriore livello di dettaglio dei programmi di spesa, rappresentato dalle azioni. Al Ministro competente sono altresì riservate le proposte di variazioni compensative di sola cassa tra unità elementari di bilancio, da comunicare al Parlamento ed alla Corte dei conti, al fine di preordinare nei tempi stabiliti le disponibilità di cassa occorrenti per disporre i pagamenti e rendere effettive le previsioni indicate nei piani finanziari dei pagamenti, fatta eccezione per i pagamenti effettuati mediante l'emissione di ruoli di spesa fissa. Al Ministro dell’economia, su proposta del Ministro competente, è invece riservata la facoltà di disporre variazioni di bilancio inerenti gli stanziamenti di spesa iscritti nelle categorie dei consumi intermedi e degli investimenti fissi lordi.

[9]     Le azioni del bilancio dello Stato, aventi allo stato attuale carattere conoscitivo, sono state individuate tramite Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 ottobre 2016.

[10]    Il definitivo passaggio all'adozione delle azioni - che presuppone un periodo di sperimentazione che ha preso avvio nell’esercizio 2017 - sarà valutato in base agli esiti di una Relazione sull'efficacia delle azioni, predisposta annualmente dalla Ragioneria generale dello Stato, sentita la Corte dei Conti, che sarà presentata per la prima volta al Parlamento in sede di rendiconto 2017 (giugno 2018). Con successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sarà individuato l'esercizio finanziario a partire dal quale le azioni costituiranno le unità elementari del bilancio.

[11]    I centri di responsabilità amministrativa corrispondono a unità organizzative di primo livello dei Ministeri, ai sensi dell'articolo 3 del D.Lgs. 30 luglio 1999, n. 300. Secondo quanto stabilito all’articolo 21 della legge n. 196/2009, i programmi del bilancio costituiscono un criterio di riferimento per i processi di riorganizzazione dei Ministeri. Ciò al fine di garantire una migliore e più efficace gestone delle politiche e di prevenire duplicazioni.

[12]    Si rileva che la flessibilità in formazione è stata esercitata in misura contenuta e soltanto da alcuni Ministeri (Ministeri dell’economia e delle finanze, dello sviluppo economico, dell’istruzione, dell’università e della ricerca, dell’ambiente e della tutela del mare e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Ministero della salute) con variazioni concentrate su pochi capitoli di bilancio. Le rimodulazioni di tipo “verticale”, ovvero tra spese predeterminate da leggi vigenti (fattori legislativi) effettuate in uno specifico anno, hanno modificato la legislazione vigente soprattutto nel 2018, con una riallocazione complessiva della spesa che ha interessato principalmente il Ministero dell’economia, pari a 424 milioni di euro (98% delle variazioni di bilancio), connesse ad una rimodulazione degli stanziamenti previsti nell’ambito del potenziamento delle infrastrutture ferroviarie. Le rimodulazioni in senso “orizzontale”, ovvero tra esercizi finanziari diversi, sono state adottate anch’esse in casi molto limitati, unicamente sugli stanziamenti in conto capitale, determinando una revisione pluriennale degli stanziamenti che ha riallocato la spesa dal 2018 (-145 milioni) ad altri esercizi finanziari, ed in particolare al 2019 (+196 milioni) e al 2020 (1.380 milioni). Soltanto due Ministeri si sono avvalsi di tale forma di flessibilità: il Ministero dell’economia ha rimodulato le spese per l’edilizia sanitaria e il Ministero dello sviluppo economico ha rimodulato i contributi del programma FREMM e per il settore aeronautico. Le rimodulazioni compensative tra anni diversi, connesse ad un adeguamento del piano finanziario dei pagamenti, sono state effettuate unicamente dal Ministero dell’economia, per effetto di una revisione delle previsioni relative al finanziamento del fondo sanitario nazionale in relazione alle minori entrate dell’IRAP e dell'addizionale regionale all'IRPEF e delle somme quantificate in esito al riaccertamento straordinario dei residui passivi destinate al ripiano dei debiti, nei confronti delle regioni, iscritti nel conto del patrimonio. Tali rimodulazioni hanno portato ad una revisione pluriennale degli stanziamenti che ha riallocato la spesa dal 2018 (-640 milioni) al 2019 (+519 milioni) e al 2020 (+121 milioni).

      Per la prima volta, inoltre, con il ddl di bilancio per il 2018-2020, le amministrazioni centrali hanno potuto esercitare la facoltà, con riferimento alle autorizzazioni pluriennali di spesa in conto capitale non permanenti, di reiscrizione delle somme stanziate annualmente nel bilancio dello Stato, non impegnate alla chiusura dell'esercizio, nella competenza degli esercizi finanziari successivi, in relazione a quanto previsto nel piano finanziario dei pagamenti. Medesima facoltà è concessa per i residui di stanziamento. L’esercizio di questa facoltà, esercitata soltanto da tre Ministeri (Ministeri dello sviluppo economico, delle infrastrutture e trasporti e delle politiche agricole) ha prodotto 17,4 milioni di euro di stanziamenti non impegnati in conto competenza 2016 e 17 milioni di residui di stanziamento che sono stati reiscritti per la maggior parte nella competenza dell’esercizio 2018.

[13]    Come previsto dell’articolo 23, comma 3, lettera b), della legge di contabilità, con la Sezione II del disegno di legge di bilancio possono essere effettuate variazioni quantitative della legislazione vigente, tramite rifinanziamenti, definanziamenti e riprogrammazioni di spese disposte da norme preesistenti, che costituiscono parte della manovra di finanza pubblica. Si tratta della parte della manovra che non necessita di innovazioni legislative, relativamente a:

-  rifinanziamenti, definanziamenti e riprogrammazioni degli stanziamenti di bilancio, per un periodo temporale anche pluriennale, relativi ad autorizzazioni di spesa (inglobando, di fatto, i contenuti delle preesistenti tabelle C, D, E della legge di stabilità);

-  risorse per soddisfare eventuali esigenze indifferibili.

Alle autorizzazioni legislative di spesa che vengono modificate con la Sezione II è data evidenza contabile in appositi allegati conoscitivi al disegno di legge di bilancio, per ciascun Ministero e per ciascun programma, con i corrispondenti importi.

[14]    In base alla nuova procedura, con il D.P.C.M 28 giugno 2017 sono stati richiesti risparmi alle amministrazioni centrali dello Stato e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per 1 miliardo di euro annui in termini di indebitamento netto. Per il raggiungimento di tali obiettivi di spending review, le amministrazioni, in sede di formulazione del disegno di legge di bilancio, hanno avanzato proposte di riduzione degli stanziamenti di bilancio per 1.443 milioni di euro nel 2018, 1.325 milioni nel 2019 e 1.340 milioni a partire al 2020 (in termini di saldo netto da finanziare), la gran parte dei quali realizzati attraverso definanziamenti di spesa di Sezione II

[15]    A seguito della spending review, la variazione effettiva di bilancio è pari a 975 mln per il 2018 e a 1.950 milioni per il 2021.

[16]    A seguito della spending review, la variazione effettiva di bilancio è pari a 4,2 mln per il 2018 e a 4,6 milioni per il triennio 2019-2021.

[17]    A seguito della spending review, la variazione effettiva di bilancio per il 2018 è pari a 14,7 mln.

[18]    A seguito della spending review, la variazione effettiva di bilancio è pari a 2,5 mln per il 2018 e a 2,8 milioni per il triennio 2019-2021.

[19]    A tale proposito, si segnala che, sulla base del prospetto allegato al provvedimento di bilancio per il 2018, il contributo del MISE al raggiungimento degli obiettivi di spending review è pari, in termini di saldo netto, a 24 milioni di euro per il 2018, a 20 milioni di euro per il 2019 e a 16 milioni per il 2020, di cui riduzioni di spesa da Sezione II per 11 milioni di euro per ciascun anno del biennio 2018-2019 e 7 milioni di euro per il 2020.

[20]    Si consideri che la reiscrizione in conto competenza per l’anno 2018 - in relazione a quanto previsto nel piano finanziario dei pagamenti, ex art. 30, comma 2 della legge di contabilità nazionale, L. n. 196/2009 – di somme non impegnate a chiusura dell’esercizio 2016 non è stata scontata nella colonna manovra, in quanto già assorbita nello stanziamento a BLV 2018 del Programma 11.5). Si tratta di somme relative alle seguenti autorizzazioni di spesa pluriennali:

§  Legge n. 808/1985, art. 3, co. 1, p. a) Interventi per lo sviluppo e l’accrescimento della competitività delle industrie aeronautiche (cap. 7423/pg.10): lo stanziamento a BLV del capitolo 7423, pari a 325,5 milioni per il 2018, a 351,7 milioni per il 2019 e a 361,7 milioni per il 2020, comprende dunque risorse dichiarate non impegnate nel rendiconto 2016, per 18,8 milioni nell'anno 2018.

§  Legge n. 266/2005, art. 1, co. 95, p. 3 Contributo per il proseguimento del programma di sviluppo e acquisizione delle unità navali FREMM (cap. 7485/pg.8). lo stanziamento a BLV del capitolo 7485, pari a 328,4 milioni per il 2018, a 182,6 milioni per il 2019 e a 133,3 milioni per il 2020, comprende le risorse dichiarate non impegnate nel rendiconto 2016, per 1 milione nell'anno 2018.

[21]    La citata norma ha altresì incrementato il Fondo di 300 milioni di euro per l'anno 2017.

[22]    A tale proposito, si ricorda che la disciplina contabile sopra richiamata (articolo 34-ter, commi 4 e 5 della legge n. 196/2009, come da ultimo novellato dal D.Lgs. n. 93/2016), prevede l’attività di riaccertamento annuale della sussistenza delle partite debitorie iscritte nel conto del patrimonio dello Stato (residui passivi perenti). In apposito allegato al Rendiconto generale dello Stato 2016, è infatti quantificato per ciascun Ministero l'ammontare dei residui passivi perenti eliminati e, successivamente al giudizio di parifica della Corte dei conti, con la legge di bilancio, le risorse corrispondenti al valore dei residui perenti eliminati possono essere in tutto o in parte iscritte in bilancio, su base pluriennale, su appositi Fondi da istituire, con la medesima legge di bilancio, negli stati di previsione delle amministrazioni interessate, compatibilmente con gli obiettivi programmati di finanza pubblica e tenendo conto della natura delle partite debitorie cancellate. Dallo Stato patrimoniale del Rendiconto generale 2016, le economie patrimoniali relative al riaccertamento di cui all’articolo 34-ter, comma 4 della legge di contabilità nazionale, sono state pari a 2,36 miliardi di euro, somme quasi interamente di conto capitale. A BLV 2018, dunque, il capitolo 7041 esponeva stanziamenti pari a 150 milioni per ciascun anno del biennio 2018-2019, a 195 milioni per il 2020, a 1.555 milioni per il periodo 2021 e successivi, ridotti di 135 milioni di euro per l’anno 2018, di 65 milioni per l’anno 2019 e 85 milioni per il 2020 e ss.

[23]    Istituita dall’art. 1, co,. 979, della L. 208/2015 (legge di stabilità 2016) per i giovani che avrebbero compiuto 18 anni nel 2016 e nuovamente prevista dall’art. 1, co. 626, della L. 232/2016 (legge di bilancio 2017) per i giovani che compiono 18 anni nel 2017.

[24]    L’OCSE definisce tax expenditures quelle misure che riducono o pospongono il gettito per uno specifico gruppo di contribuenti o un’attività economica rispetto a una regola di riferimento che rappresenta il benchmark, come di seguito meglio puntualizzato: “A tax expenditure can be seen as a public expenditure implemented through the tax system by way of a special tax concession that results in reduced tax liability for certain subsets of taxpayers. In practice, tax expenditures are defined as deviations from a tax norm or a benchmark that result in a reduced tax liability for the beneficiaries, who are generally a particular group of taxpayers or an economic activity. The main challenge in any analysis of tax expenditures is to identify this reference point or benchmark tax system against which to establish the nature and extent of any tax concession. In general, the benchmark tax system is set as the regular tax arrangements that apply to similar classes of taxpayers or types of activity. A definition of the benchmark involves taking a view about the tax base, the rate structure and the tax unit. This may involve an element of judgment on what the regular tax arrangements are. Consequently, benchmarks may vary across countries and also within countries over time” OECD, Choosing a Broad Base - Low Rate Approach to Taxation, OECD Tax Policy Studies, No. 19, Paris.

[25]    Per la redazione del Rapporto programmatico il Governo si avvale di una Commissione istituita con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, composta da quindici esperti nelle materie economiche, statistiche, fiscali o giuridico-finanziarie, di cui due rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri, cinque rappresentanti del MEF, un rappresentante dell'ISTAT, un rappresentante del MISE, un rappresentante dell'ANCI, un rappresentante della Conferenza delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, un rappresentante della Banca d'Italia e tre professori universitari (articolo 1, comma 4, del D.Lgs. 260 del 2016).

[26]    Tra i metodi più ampiamente utilizzati e discussi nella letteratura economica, due definiscono il benchmark con riferimento alla struttura del tributo: ovvero a) il benchmark teorico (normativo), che identifica il sistema tributario di riferimento con un modello teorico e ideale di tassazione; b) oppure il benchmark legale che identifica il riferimento con il sistema tributario vigente. Con un terzo sistema la regola è individuata dal lato della spesa: c) il benchmark della spesa equivalente, in base al quale si considerano spese fiscali soltanto quelle che possono essere sostituite con un’equivalente misura di spesa (sussidio). Con il metodo del benchmark legale il sistema tributario di riferimento è identificato con quello vigente (current tax law). Si tratta di stabilire, volta per volta, se una disposizione di natura agevolativa, rappresenti una caratteristica strutturale del tributo, inerisca cioè al suo assetto “normale”, oppure rappresenti una deviazione dalla norma. Solo in questo secondo caso la disposizione sarà ritenuta spesa fiscale. È questa una pratica ormai diffusa in diversi paesi OCSE Tra i metodi più ampiamente utilizzati e discussi nella letteratura economica, due definiscono il benchmark con riferimento alla struttura del tributo: ovvero a) il benchmark teorico (normativo), che identifica il sistema tributario di riferimento con un modello teorico e ideale di tassazione; b) oppure il benchmark legale che identifica il riferimento con il sistema tributario vigente. Con un terzo sistema la regola è individuata dal lato della spesa: c) il benchmark della spesa equivalente, in base al quale si considerano spese fiscali soltanto quelle che possono essere sostituite con un’equivalente misura di spesa (sussidio)