Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera |
Titolo: | Il reato di negazionismo in alcuni paesi europei ed extraeuropei |
Serie: | Guida alla documentazione Numero: 23 |
Data: | 10/04/2015 |
Camera dei
deputati
BIBLIOTECA
– LEGISLAZIONE STRANIERA
Guida alla documentazione |
Il reato
di negazionismo in alcuni paesi europei ed extraeuropei
(10 aprile
2015)
Documentazione comparata
-
Germán M. Teruel Lozano, Il reato di negazionismo nella prospettiva europea:
tentativo di ricostruzione costituzionalmente orientata (in “Rivista
AIC”, 2014, n. 2)
- Fronza, Emanuela, Il reato di negazionismo e la protezione penale
della memoria (in “Ragion pratica”, Il Mulino, giugno 2008, n. 1)
-
Laws against Holocaust denial (voce
di Wikipedia)
(paesi
considerati: Austria, Belgio,
Bosnia-Erzegovina, Francia, Germania, Israele, Liechtenstein, Lussemburgo,
Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Spagna, Svizzera,
Ungheria)
-
Luther, Jörg, L’antinegazionismo nell’esperienza giuridica tedesca
e comparata, Il Mulino, 2008
(paesi considerati: Austria, Belgio, Cipro, Francia, Germania, Israele, Lussemburgo,
Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito (in questo paese sono state
presentate negli anni alcune proposte di legge, tuttavia mai approvate, e
pertanto il reato di negazionismo non è previsto dall’ordinamento britannico), Repubblica ceca, Spagna, Svizzera)
Austria
Normativa
Con la legge del
Canada
Normativa
L’art.
181 del Codice penale canadese (Criminal code) stabilisce il reato di diffusione di notizie false.
In particolare
l’articolo dispone che “è colpevole di un atto
criminoso e passibile di detenzione fino ad un periodo massimo di due anni,
chiunque, volontariamente, pubblica una dichiarazione, una storia o una notizia
che sa falsa e che causa o che potrebbe attentare o causare un danno ad un
interesse pubblico”.
Nel 1988 il cittadino canadese Ernst Zundel, fu condannato dalla Corte di Toronto per aver
pubblicato un pamphlet (“Did Six Million Really Die ?” di Richard Verrall,
con lo pseudonimo di Richard E. Harwood)
con cui si negava l’Olocausto.
L’atto di pubblicazione è stato giudicato criminoso ai sensi dell’ art.181 del
Codice penale.
La
sentenza del 1988 è stata poi impugnata davanti alla Corte Suprema canadese.
Nel
1992 tale organo giurisdizionale, nella sentenza “R. v. Zundel
[1992] 2 S.C.R.
NdR: Il sistema di giustizia costituzionale
canadese si presenta come un sistema
di tipo diffuso. In tale sistema ogni giudice ha il potere di verificare la
conformità alla Costituzione di una legge e qualora ne valuti
l’incostituzionalità disapplicarla. La disapplicazione comporta che la norma
giudicata incostituzionale venga considerata come “non esistente” ai fini della
decisione che il giudice deve assumere. Ma l'efficacia della disapplicazione è
limitata al processo in corso, sicché un diverso giudice, ove ritenesse la
stessa norma non contrastante con
Tuttavia, in base alla regola dello “stare decisis”,
secondo la quale le corti inferiori sono vincolate ai precedenti desumibili
dalle pronunce delle corti superiori, accade che, qualora
Documentazione
Scheda di
presentazione della sentenza “ R. versus Zundel”
[1992] della Corte Suprema Canadese:
https://en.wikipedia.org/wiki/R._v._Zundel
Francia
Normativa
L’art. 24-bis della Loi du 28 juillet 1881 sur la liberté de la presse, introdotto dall’art. 9 della Loi n. 90-615 du 13 juillet 1990 tendant à réprimer
tout acte raciste,
antisémite ou xénophobe (la cosiddetta “Loi Gayssot” dal nome del suo presentatore)
stabilisce il reato di negazione di uno
o più crimini contro l’umanità.
L’art. 24 bis della Loi sur la liberté de la presse, successivamente modificato dall’art.
247 della Loi n. 92-1336 du
16 décembre 1992,e dall’art. 5 della Loi n. 2014-1353 du
13 novembre 2014, recita
nello specifico:
“Saranno puniti con 1 anno di reclusione e 45.000 euro di
ammenda coloro che avranno contestato attraverso uno dei mezzi enunciati
all’articolo 23 [ad es. discorsi espressi in luoghi pubblici, scritti, mezzi di
comunicazione al pubblico per via elettronica], l’esistenza di uno o più
crimini contro l’umanità, definiti dall’articolo 6 dello statuto del tribunale
militare internazionale allegato all’accordo di Londra dell’
Il tribunale potrà inoltre
ordinare:
1°
l’affissione o la diffusione della decisione pronunciata nelle condizioni
previste dall’articolo 131-35 del codice penale”.
Si segnala inoltre che il
legislatore, con
Nell’ottobre 2011 era stata
presentata all’Assemblea nazionale francese una proposta di legge recante trasposizione del diritto comunitario in
merito alla lotta contro il razzismo e che prevedeva la repressione della contestazione dell’esistenza del genocidio armeno (Proposition
de loi portant transposition du droit communautaire sur la lutte contre
le racisme et réprimant la contestation de l'existence du génocide arménien, nel testo approvato dal Senato
il 23 gennaio 2012). Tale proposta, tuttavia, è stata dichiarata
incostituzionale con decisione del Conseil constitutionnel (Decision n. 2012-647 DC du 18 février 2012) per violazione della libertà di
espressione.
Documentazione
Scheda di
presentazione della Loi n. 90-615 (“Loi Gayssot”) :
http://fr.wikipedia.org/wiki/Loi_Gayssot
Germania
Normativa
Il § 130, comma 3, del Codice
penale tedesco punisce con pena detentiva fino a cinque anni o con pena pecuniaria “chiunque apprezza, nega o banalizza in un
modo idoneo a turbare la pace pubblica, in pubblico o in una riunione, fatti di
cui al § 220a, comma 1, del Codice penale (genocidio) commessi sotto il regime
nazionalsocialista”. Si puniscono
pertanto non solo la negazione, ma anche l’approvazione, espressa o tacita, e
la minimizzazione.
Nel diritto penale tedesco,
la perseguibilità d’ufficio dei reati di apologia e negazione dei genocidi
nazionalsocialisti è contenuta nel § 194, comma 2, secondo periodo, del Codice penale tedesco, in
base al quale, se il fatto è commesso con la diffusione o la messa a
disposizione del pubblico di uno scritto, in una riunione o tramite una
rappresentazione radiofonica, la querela non è richiesta quando il defunto ha
perso la vita come vittima della tirannia o del dispotismo nazionalsocialista o
di altri ed il vilipendio sia connesso a ciò.
Spagna
Normativa
L’art. 607, comma 2, del codice penale spagnolo del 1995, stabilisce che la diffusione con qualunque mezzo di idee o
dottrine che [neghino o]
giustifichino i delitti di genocidio (previsti dal medesimo articolo, al
comma 1) o pretendano la riabilitazione
di regimi o istituzioni che proteggano pratiche generatrici dei medesimi
delitti, è punita con la reclusione da uno a due anni.
Tuttavia la sentenza 235/2007, del
Stati Uniti
Normativa
Il primo emendamento della Costituzione
americana proibisce
l’approvazione di leggi che, tra l’altro, “limitino la libertà di parola, o di
stampa” (“abridging the freedom of speech, or of the press”).
Ciò impedisce che possa essere pertanto approvata una legge in materia di
negazionismo.