Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera |
Titolo: | Le città metropolitane in Francia, Germania e Spagna |
Serie: | Guida alla documentazione Numero: 20 |
Data: | 08/04/2014 |
Camera dei
deputati
XVII
Legislatura
BIBLIOTECA
– LEGISLAZIONE STRANIERA
Guida alla documentazione |
Le città
metropolitane
in Francia, Germania e
Spagna
(8 aprile 2014)
Documentazione comparata
Dossier di Legislazione straniera “Le città
capitali in Europa. Le esperienze di Parigi, Berlino, Londra e Madrid”, n.
21, 2010
Città a
confronto : le istituzioni metropolitane nei paesi occidentali / a cura di
Giuseppe Franco Ferrari e Pierciro Galeone. - Bologna
: Il Mulino, 2010. - 235 p. - ISBN 978-88-15-14687-8 (Colloc.
BCD: 772 04 41)
La città
metropolitana nell’Unione europea : programmazione comunitaria, esperienze
europee a confronto e nuove prospettive / Carmine Pacente
; prefazione di Gianni Pittella ; postfazione di Guido Podestà. - Milano :
EGEA, 2013. - 150 p. - ISBN 978-88-238-4380-6 (Colloc.
BCD: 814 06 48), in particolare pp. 37-69 e pp. 89-98
Città
metropolitane : la lunga attesa / Walter Tortorella, Massimo Allulli ; presentazione di Pierciro
Galeone. - Venezia : Marsilio, 2014. - 159 p. - ISBN 978-88-317-1830-1 (Colloc. BSR: 270. XIX. 2), in particolare pp. 97-105
Convegno internazionale “Milano cantiere della Città Metropolitana”, 22 marzo 2013, schede
consultabili a partire dal seguente link:
http://www.milanocittametropolitana.org/milano-cantiere-citta-metropolitana/
Francia
Normativa
In
Francia il territorio della Repubblica è suddiviso in collettività territoriali: comuni,
dipartimenti e regioni, alle quali si aggiungono le collettività a statuto particolare, alcune collettività d’oltre-mare e le altre
collettività territoriali create dalla legge al posto di una o più delle
collettività summenzionate (Costituzione, art.
72).
Nell’ambito
del decentramento territoriale, le collettività territoriali hanno personalità
giuridica, competenze proprie, autonomia amministrativa, personale, beni e
servizi propri; lo Stato può inoltre delegare ad esse alcune competenze proprie
e l’esercizio del relativo potere decisionale e di indirizzo.
Tuttavia,
anche se il “comune” è il livello politico e amministrativo di base il
legislatore francese ha progressivamente previsto molteplici forme di “raggruppamento di
comuni”, per far fronte alla “parcellizzazione” dei piccoli comuni
e assicurare la gestione collettiva di diversi servizi pubblici.
La
cooperazione locale è disciplinata
dal Code
des Collectivités territoriales (artt. L5111-1 e ss) che, in
particolare, definisce (art.
L5111-1) come raggruppamenti di comuni gli enti pubblici di cooperazione intercomunale (établissements publics de coopération intercomunale, EPCI), dei quali fanno parte
comunità di agglomerati urbani, comunità di comuni, comunità urbane e
metropoli, e i sindacati misti (syndicats mistes) di
comuni, che riuniscono comuni insieme ad altre collettività territoriali, quali
dipartimenti, regioni o anche EPCI a fiscalità propria e talvolta attori
semi-pubblici (ad es. camere di commercio e camere dell’agricoltura), oltre ai poli metropolitani, i poli di equilibrio territoriale e rurale,
le istituzioni o organismi
interdipartimentali e le intese
interregionali.
I diversi raggruppamenti di collettività territoriali non hanno, di norma, lo statuto di collettività territoriale anche quando dispongono di fiscalità propria. Ad esempio gli EPCI, tra i quali rientrano le comunità urbane e le metropoli, non possono agire se non nell’ambito delle competenze ad essi delegate, l’enumerazione delle quali è determinata dalla legge. Gli organismi e le istituzioni (ad es. comuni) possono delegare alla comunità/metropoli anche altre competenze, nel qual caso non potranno più intervenire in quei settori di competenze.
Il
processo di sempre maggiore cooperazione
locale è tuttora in evoluzione.
La
legge c.d. “Metropoli” ha inoltre fissato per il 1° gennaio 2015 la
trasformazione, per decreto, in “metropoli” di diritto comune di 9 comunità urbane
(Bordeaux, Lille, Strasburgo, Tolosa, Bordeaux,
Nantes, Rennes, Rouen e Grenoble). Anche Brest e Montpellier potranno, su loro
richiesta, ottenere lo stesso statuto.
Un
esempio di città metropolitana in trasformazione verso la forma di
“metropoli”: Lione
Il governo della area
metropolitana di Lione ha competenza su diversi settori dell’azione pubblica
quali l’assetto del territorio, l’edilizia e gli alloggi, lo sviluppo
economico, la distribuzione dell’acqua, l’edilizia scolastica, i rifiuti
domestici, i cimiteri, i parcheggi, i trasporti, la lotta contro gli incendi, i
macelli ed i mercati.
Il Consiglio di comunità
elegge al suo interno il Presidente e l’Ufficio
di Presidenza (Bureau), ai quali
il Consiglio delega una parte delle sue prerogative.
Il Presidente del Consiglio di comunità è, per tradizione, il sindaco
di Lione.
L’Ufficio di presidenza è composto dal Presidente, da 40 vice
presidenti e dai cinque presidenti delle commissioni tematiche permanenti
(istanze che si occupano della preparazione dei consigli di comunità). Il
Presidente e i suoi vice-presidenti sono eletti con il sistema previsto per gli
assessori e il sindaco ed esercitano le funzioni corrispondenti ai relativi
organi nel Comune. Il Bureau prende
decisioni su delega del Consiglio.
Ciascun vice-presidente è
responsabile per un settore specifico delle competenze della Comunità
(mobilità, finanze, patrimonio, ecologia etc.).
Sono previste nuove
modalità di designazione per i membri del Consiglio
della Metropoli e dei suoi organi. Al prossimo rinnovo del Consiglio i
consiglieri metropolitani saranno infatti eletti a suffragio universale. Il
presidente del consiglio metropolitano sarà eletto a scrutinio segreto con la
maggioranza assoluta dei membri del consiglio della metropoli ai primi due
turni di votazioni e a maggioranza relativa al terzo turno. Il numero dei
vice-presidenti (attualmente 40) potrà essere determinato dal consiglio della
metropoli, ma non superare i 25 e, in ogni caso, la quota del 30% dei componenti
del Consiglio della metropoli.
Le elezioni con le nuove modalità elettorali tuttavia non avranno luogo prima del
La futura “Metropoli del Grand Paris”
La nuova metropoli, che conterà 6-7 milioni di abitanti, si
sostituirà alle 19 intercomunalità esistenti
attualmente nel perimetro territoriale della zona. La metropoli avrà
competenza, tra le altre, in materia di gestione del territorio, alloggi,
sviluppo urbano, economico e sociale, ambiente e habitat, mentre rimarranno
alla regione Ile de France le
competenze in materia di trasporti e di indirizzo dello sviluppo economico
della regione-capitale.
Il Grand Paris avrà la forma giuridica di un ente pubblico di cooperazione intercomunale
(EPCI) a fiscalità propria ed a statuto particolare che sarà creato
ufficialmente il 1° gennaio 2016. Il nuovo EPCI avrà competenza sul territorio
dei quattro dipartimenti interessati e sarà amministrato da un Consiglio della Metropoli del Grand Paris, composto da circa 200 membri
(ogni comune disporrà di almeno un seggio più un seggio supplente per ogni tranche di 30.000 abitanti della sua
popolazione, mentre il Consiglio comunale di Parigi designerà un quarto dei
membri del Consiglio metropolitano, arrotondato all’unità superiore, scelti tra
i suoi membri).
In
vista della creazione della nuova metropoli una “Missione di prefigurazione”,
presieduta dal Rappresentante dello Stato nella regione dell’Ile-de-France e
dal Presidente del syndicat mixte d'études Paris Métropole[2],
e composta da un collegio di eletti locali, avrà il compito di preparare le
condizioni giuridiche e finanziarie per la creazione del nuovo EPCI e di curare
l’analisi generale, sociale, economica e ambientale del territorio rientrante
nel perimetro del progetto per
Documentazione
Vie-publique.fr, Collectivités territoriales http://www.vie-publique.fr/th/acces-thematique/collectivites-territoriales.html
Vie-publique.fr, Les collectivités
territoriales. Quelles formes
prennent la coopération
locale et l’intercommunalité ? (dossier online) http://www.vie-publique.fr/decouverte-institutions/institutions/collectivites-territoriales/intercommunalite-cooperation-locale/
Vie-publique, Comment définir l’intercommunalité ?
(5-11-2013) http://www.vie-publique.fr/th/acces-thematique/collectivites-territoriales.html
INSEE - Division Statistiques
régionales, locales et urbaines, Un maillage du territoire français.
12 aires métropolitaines,
29 grandes aires urbaines http://www.insee.fr/fr/themes/document.asp?ref_id=ip1333#inter1
Métropole Nice Côte d’azur
http://www.nicecotedazur.org/
Libération, Les futures métropoles françaises conformes à la constitution (23
gennaio 2014) http://www.liberation.fr/politiques/2014/01/23/les-futures-metropoles-francaises-conformes-a-la-constitution_975105
Libération,
Le Conseil constitutionnel valide la création
de la métropole de Lyon (23 gennaio 2014) http://www.liberation.fr/politiques/2014/01/23/le-conseil-constitutionnel-valide-la-creation-de-la-metropole-de-lyon_975112
Vie-publique,fr, Paris, collectivité territoriale spécifique
(4-11-2013) http://www.vie-publique.fr/decouverte-institutions/institutions/approfondissements/paris-collectivite-territoriale-specifique.html
Germania
I
Länder, ad
eccezione delle tre città-Stato, sono divisi in circondari rurali (Landkreis o Kreis). Vi sono
inoltre le città extracircondariali (Kreisfreie Stadt)[3], che
non appartengono a un circondario rurale, ma sono enti che svolgono sia le
funzioni comunali sia le funzioni del circondario rurale. I circondari rurali
hanno organi eletti direttamente.
In
alcuni Stati esistono, a livello intermedio fra i circondari rurali ed i
comuni, delle unioni o confederazioni di comuni con competenze e forme diverse,
la cui definizione non è univoca, variando a seconda dell’ordinamento giuridico
del Land.
I
comuni (Gemeinde)
costituiscono l’unità territoriale e amministrativa minima[4]. Essi
hanno degli organi eletti direttamente. A seconda dell’ordinamento in materia
del singolo Land, esistono diverse
categorie di comuni, la più importante delle quali è costituita dalla “città” (Stadt)[5]. Al di
sotto del livello comunale vi possono poi essere organi di decentramento
costituiti dalle frazioni (Ortschaft, Ortsteil), dai quartieri (Stadtteil) o dalle circoscrizioni
urbane (Stadtbezirk).
Un’esperienza
tedesca molto simile alla città metropolitana è costituita dalla città di
Stoccarda, capitale del Baden-Württemberg[6]. Nel
1994 è stata istituita, con apposita legge del Land, l’unione regionale di Stoccarda (Verband Region Stuttgart). Di questa ampia area metropolitana
fanno parte Stoccarda e altri 178 comuni[7],
per una popolazione di circa 2.700.000 abitanti e 3.654 kmq di estensione[8].
La regione metropolitana è poi divisa in 23 circoscrizioni, ad ognuna delle
quali corrisponde un’agenzia eletta congiuntamente ai consigli comunali, con
funzioni di collegamento e partecipazione.
La funzione principale
dell’ente è la pianificazione di strategie di livello metropolitano in materia
di sviluppo economico, trasporti, infrastrutture e servizi pubblici, a cui si
possono aggiungere altre competenze, su base volontaria. I comuni conservano
comunque le loro competenze in materia.
Il principale organo è un’assemblea regionale (Regionalversammlung),
composta da 93 membri eletti ogni cinque anni con un sistema elettorale
proporzionale; 22 seggi dell’assemblea sono assegnati alla città di Stoccarda,
il resto agli altri enti.
L’assemblea elegge a sua
volta un Presidente e un Direttore. Il primo resta in carica cinque anni ed è
il rappresentante dell’ente, oltre ad avere funzioni esecutive, il secondo, che
resta in carica per otto anni, ha funzioni gestionali.
Per un approfondimento,
oltre alla citata documentazione comparata in italiano, si veda anche il sito
internet della regione di Stoccarda: http://www.region-stuttgart.org/,
con pagine anche in inglese e in francese.
Spagna
Normativa
Lo Stato spagnolo è “organizzato
territorialmente in Comuni, Province e Comunità autonome. Tutti questi enti godono di autonomia nella
gestione dei propri interessi” (art. 137 della Costituzione spagnola del 1978).
L’art. 141 riconosce comunque la possibilità di “creare raggruppamenti di
Comuni diversi dalla Provincia”.
Le Comunità autonome[9]
hanno un ampio margine di autonomia, che consente a ciascuna di esse di
adottare le competenze ritenute necessarie in determinate materie (art. 148
della Costituzione). Tra queste materie rientrano l’organizzazione delle
istituzioni di autogoverno, le variazioni dei confini municipali compresi nel
loro territorio e, in generale, le funzioni che spettano allo Stato nei
confronti degli enti locali e il cui trasferimento sia autorizzato dalla
legislazione sugli enti locali.
Alcune Comunità
autonome hanno adottato una legislazione in materia di disciplina dell’area
metropolitana delle grandi città[10].
Uno dei casi più significativi appare
quello dell’area metropolitana di Barcellona, capitale della Catalogna.
L’Area metropolitana di Barcellona è
l’ente locale di carattere territoriale formato dai comuni della conurbazione
di Barcellona indicati dalla legge stessa, tra i quali esistono vincoli
economici e sociali che rendono necessaria la pianificazione di politiche
pubbliche e l’attuazione di servizi in forma congiunta; l’Area metropolitana ha
personalità giuridica propria e piena capacità e autonomia per conseguire i
suoi scopi (art. 1).
Essa è composta
dal comune di Barcellona e da altri 35 comuni, individuati direttamente dalla
legge istitutiva (art. 2). È possibile comunque modificare l’estensione
territoriale dell’Area con una legge del Parlamento catalano su iniziativa o
sentiti i comuni interessati, che devono comunque avere continuità territoriale
con uno dei comuni già facente parte dell’Area.
Gli organi di
governo e di amministrazione dell’Area metropolitana di Barcellona (art. 4) sono
i seguenti:
a) il Consiglio
metropolitano (Consejo Metropolitano), che è composto da tutti
i sindaci di ciascun comune dell’Area metropolitana e dai consiglieri eletti
dai comuni;
b) il
Presidente o Presidentessa (presidente o presidenta);
c)
d)
Esiste inoltre
un Consiglio dei sindaci (Consejo de Alcaldes),
formato dai sindaci dei comuni dell’Area metropolitana, che può presentare al
Consiglio metropolitano proposte di interventi che siano di interesse
dell’Area.
Il Presidente
ha funzioni di rappresentanza massima dell’Area metropolitana ed è responsabile
della gestione politica dinanzi al Consiglio metropolitano. Esso è eletto dal
Consiglio metropolitano tra i suoi componenti che rivestono la carica di
sindaco. La candidatura alla carica di Presidente deve avere il sostegno del
Consiglio dei sindaci e il voto favorevole dei sindaci dei comuni che
rappresentino i due terzi della popolazione dell’Area metropolitana (art. 11).
Il Consiglio
metropolitano (art. 6) è formato dai sindaci dei comuni dell’Area e da un
numero di consiglieri dei comuni così distribuiti:
a)
comune di Barcellona: 25 membri;
b)
comuni con più di 100.000 abitanti: 4 membri;
c)
comuni con popolazione compresa tra 75.000 e 100.000
abitanti: 3 membri;
d)
comuni con popolazione compresa tra 20.000 e 75.000
abitanti: 2 membri;
e)
comuni con popolazione fino a 20.000 abitanti: 1
membro.
Le competenze
dell’Area metropolitana sono determinate dalla legge (artt. 13-14), tuttavia
altre competenze possono essere attribuite con legge o con delega da parte dei
comuni o da altre amministrazioni.
I principali
settori interessati sono:
a) urbanistica;
b) trasporto e
mobilità;
c) acque;
d) rifiuti;
e) altre
competenze in materia ambientale;
f)
infrastrutture di interesse metropolitano;
g) sviluppo
economico e sociale;
h) coesione
sociale e territoriale.
Si ricorda
altresì che anche
Anche in questo
caso la delimitazione dell’Area e dei comuni che ne fanno parte è determinata
dalla legge. Gli organi di governo sono organi di secondo grado, il Presidente
è eletto dall’Assemblea metropolitana e i consiglieri metropolitani sono i
sindaci nonché i membri designati dai consigli comunali.
Documentazione
Sito
dell’Área Metropolitana de Barcelona:
http://www.amb.cat/s/home.html
Scheda Area metropolitana di Barcellona, Convegno
internazionale “Milano cantiere della
Città Metropolitana”, 22 marzo 2013
a partire dal seguente link:
http://www.milanocittametropolitana.org/milano-cantiere-citta-metropolitana/
[1] Nei giorni 23 e 30 marzo
[2] Paris-Métropole è un sindacato misto di studio, creato nel
2009 e costituito da un centinaio di collettività locali presenti sul territorio
parigino (comuni, intercomunalità, dipartimenti e la
regione Ile de France). L’attività di studio di Paris-Métropole ruota intorno ad alcuni
assi prioritari : sviluppo e solidarietà, politica dell’alloggio e
progetti metropolitani.
[3] Nel
Baden-Württemberg vi sono invece i circondari urbani
(Stadtkreis).
[4] In Germania vi sono 11.197 comuni.
[5] Vi
sono anche dei territori extracomunali (Geimeindefreies Gebiet), che non appartengono a nessun comune e che di
solito sono zone disabitate.
[6] Il Baden-Württemberg
ha una superficie di 35.751 kmq, con una popolazione di circa 10.625.000
abitanti. Costituisce il terzo Land
tedesco, sia per estensione sia per quanto concerne la popolazione.
[7] In totale il Baden-Württemberg
conta 1.101 comuni.
[8] Secondo i dati riportati nel sito web
della regione di Stoccarda, l’area interessata rappresenta il 10% del
territorio del Land, coinvolgendo il
25% della popolazione e il 16% dei comuni.
[9] In Spagna vi sono 17
Comunità autonome: Andalusia, Aragona, Asturie, Isole Baleari, Canarie, Cantabria, Castiglia-La Mancia, Castiglia e León,
Catalogna, Comunità Valenciana, Estremadura,
Galizia,
[10] Sullo status di Madrid si rinvia al
citato dossier di Legislazione straniera.