Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento finanze | ||||
Titolo: | Rendiconto 2013 - Assestamento 2014 A.C. 2541, A.C. 2542 | ||||
Riferimenti: |
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Serie: | Progetti di legge Numero: 205 | ||||
Data: | 23/07/2014 | ||||
Descrittori: |
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Organi della Camera: | VI-Finanze |
Rendiconto 2013 - Assestamento 2014
21 luglio 2014
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Indice |
Rendiconto 2013|Assestamento 2014| |
Rendiconto 2013La legge di bilancio per il 2013 (legge n. 229 del 2012) recava entrate finali in competenza per 568,6 miliardi ed autorizzazioni di cassa per 495,7 miliardi. A seguito delle variazioni intervenute nel corso dell’esercizio gli stanziamenti sono stati determinati in 548,9 miliardi in competenza e in 495,9 miliardi quali autorizzazioni di cassa. Analizzando la gestione di competenza, rispetto alle previsioni definitive, vi sono stati accertamenti di entrate finali (accertamenti) maggiori per 5 miliardi, raggiungendo un valore pari a 554,0 miliardi. Rispetto al consuntivo 2012, le entrate finali hanno registrato nel 2013 un aumento di 8,2 miliardi. Più in dettaglio, tale aumento è dovuto, per 12,7 milioni, a maggiori entrate correnti, per la gran parte riferibile alle entrate extratributarie (+11,6 miliardi, pari al 15,6%). Tale incremento è dovuto alla contabilizzazione nel bilancio dello Stato delle entrate e delle spese del bilancio autonomo dell’Amministrazione autonoma dei monopoli dello Stato (AAMS), conseguente alla sua incorporazione nell’Agenzia delle dogane, ai sensi dell’articolo 23-quater del D.L. n. 95 del 2012. Gestione di competenza
Per una visione più analitica dei dati, si rinvia alle tabelle riportate nell’ultima pagina. I residui complessivi attivi al 1° gennaio 2013 provenienti dai precedenti esercizi ammontavano a 244,1 miliardi. Nel corso dell’esercizio 2013, l’entità dei residui si è andata modificando a seguito sia dell’attività di accertamento e gestione in conto residui sia per la gestione di competenza dell’esercizio 2013, che ha dato luogo alla formazione di nuovi residui. Infatti, rispetto allo stock di 244,1 miliardi di residui attivi provenienti dagli esercizi precedenti, al 31 dicembre 2013 sono stati accertati residui attivi pari a 190,8 miliardi, di cui solo 25,1 miliardi incassati e 165,6 miliardi ancora da versare o riscuotere. A tale importo di residui pregressi si sono aggiunti 95,5 miliardi di residui di nuova formazione, per un totale di residui attivi, al 31 dicembre 2013, pari a 261,1 miliardi. Nella tavola seguente viene riportata una serie storica della consistenza dei residui attivi distinti per titoli della entrata, al lordo delle regolazioni debitorie. Residui attivi al 31 dicembre (consistenza - valori in milioni di euro)
Dall’analisi della gestione di cassa, risultano incassi complessivi per 748.512 milioni (in aumento di circa il 5,2% rispetto agli incassi dell’esercizio precedente) e pagamenti per 731.701 milioni (in diminuzione del 1,7% rispetto al 2012). In entrambi i casi, i valori di consuntivo si registrano più bassi delle relative previsioni, sia iniziali che definitive. Gli incassi complessivi si riferiscono per 483.665 milioni ad operazioni finali e per 264.847 milioni ad operazioni di accensione prestiti. Per quanto concerne gli incassi finali nel 2013, va evidenziato come l’incremento rispetto all’esercizio precedente di 11.987 milioni sia la risultante dell’aumento di gettito sia delle entrate tributarie (meno cospicuo) che di quelle extratributarie, mentre diminuisce l’apporto delle entrate per alienazione ed ammortamento di beni patrimoniali e di riscossione di crediti. In particolare:
Si rileva che, rispetto alle previsioni definitive, sia le entrate tributarie che quelle extratributarie sono risultate, tuttavia, a consuntivo, inferiori rispetto alle attese. Gestione di cassa
Dati al lordo delle regolazioni contabili e debitorie.
La relazione della Corte dei conti sul Rendiconto 2013Com’è noto, i risultati del Rendiconto generale dello Stato danno conto di quanto avvenuto, per l’anno di riferimento, nelsolo perimetro dell’amministrazione statale, le cui risultanze, peraltro, si inseriscono nel più generale Conto economico delle amministrazioni pubbliche (del quale il bilancio dello stato costituisce una componente, benché la più rilevante). Va rammentato come tale Conto costituisca l’aggregato di riferimento per i parametri di finanza pubblica assunti dalle regole sulla governance economica dell’Unione europea, vale a dire per la determinazione dell’indebitamento netto e del debito pubblico. E’ pertanto utile richiamare sinteticamente i risultati 2013 del Conto delle amministrazioni pubbliche, che vengono di seguito esposti dal 2010 al fine di dare conto degli andamenti di finanza pubblica a decorrere dall’inizio del periodo di crisi economica. Per quanto concerne le entrate complessive, le stesse si posizionano al 48,2 per cento del Pil, confermando il dato del 2012. La tabella che segue è tratta da un apposito elaborato della Corte dei conti (su dati Istat), nella relazione annuale sul Rendiconto 2013. Conto economico consolidato delle amministrazioni pubbliche
Uno specifico capitolo della Relazione della Corte dei conti, nella parte riguardante le entrate, concerne l’analisi dell’attività di controllo e di contrasto dell’evasione fiscale, al cui riguardo può in questa sede sinteticamente – rinviando per il resto alle pagine 69 e seguenti della Relazione medesima, Vol. I – che:
Si ricorda che dal 2013 le entrate tributarie sono al netto di quelle relative agli utili delle lotterie nazionali, delle lotterie istantanee e del bingo, che a decorrere dal 1/1/2013 sono classificate tra le entrate extratributarie.
Come precedentemente esposto, le entrate extratributarie risultano incrementate del 15,6 per cento nel 2013 rispetto all’esercizio precedente (+11,6 miliardi) per effetto della contabilizzazione nel bilancio dello Stato delle entrate e delle spese del bilancio autonomo dell’Amministrazione autonoma dei monopoli dello Stato (AAMS), conseguente alla sua incorporazione nell’Agenzia delle dogane, ai sensi dell’articolo 23-quater del D.L. n. 95 del 2012. Non è tuttavia possibile effettuare una comparazione tra le due annualità, in quanto nel 2012 figuravano all’entrata del bilancio soltanto le somme da versare all’erario a valere sui proventi delle attività dei vari giochi, mentre nel bilancio 2013 sono contabilizzate tutte le entrate relative ai giochi, con l’iscrizione tra le entrate tributarie di quelle da versare all’erario relative ai proventi di alcuni giochi, e tra quelle extratributarie dei proventi delle lotterie nazionali, delle lotterie istantanee e del bingo (fino al 2012 contabilizzate tra le entrate tributarie), che prima figuravano sia in entrata che in spesa nel bilancio autonomo dell’A.A.M.S..
Si ricorda che il “Libro blu” dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli indica per il 2013 un calo nella raccolta (da 88,6 miliardi di euro nel 2012 a 84,7 miliardi nel 2013), a fronte di un aumento delle somme spettanti all’erario, che passano complessivamente da 8.037 milioni nel 2012 a 8.179 milioni nel 2013. |
Assestamento 2014Le entrateIl disegno di legge di assestamento propone, in termini di competenza e al lordo delle regolazioni, una diminuzione di 15 miliardi delle entrate complessive (entrate finali + accensione di prestiti). Tale variazione è determinata sostanzialmente da maggiori entrate per 2,1 miliardi derivanti da entrate extratributarie a fronte di una diminuzione delle entrate tributarie per 4,1 miliardi e di una riduzione dell'emissione di titoli di Stato (accensione di prestiti) per 13 miliardi. Analoga situazione di variazioni si rappresenta per le autorizzazioni di cassa, per le quali viene indicato una diminuzione delle entrate complessive di soli 10,7 miliardi, in quanto, a parità per le altre voci, sono contabilizzate minori entrate da emissione di titoli di Stato per 8,7 miliardi (in competenza sono indicati 13 miliardi). Analizzando le entrate finali assestate (quindi non considerando le entrate da accensione di prestiti pari a 13 miliardi) si osserva che le variazioni per atto amministrativo intervenute nel periodo gennaio-maggio 2014 indicano aumenti per circa 1,5 miliardi, di cui 646 milioni di entrate tributarie, 840 milioni di entrate extratributarie e circa un milione da alienazioni ed ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti. A tale aumento per atto amministrativo, il disegno di legge di assestamento reca, invece, una proposta di riduzione delle entrate finali per complessivi -2 miliardi di euro, risultante dalla diminuzione delle entrate del comparto tributario (-4.152 milioni), a fronte di un aumento delle entrate extra tributarie (+2.112 milioni), nonché alienazioni ed ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti (+30 milioni). In particolare, nell’ambito delle entrate tributarie assumono un particolare rilievo le variazioni in diminuzione relative all’IRES (-3.600 milioni), all’IVA (-3.020 milioni), alle imposte sui generi di monopolio (-430 milioni), a quelle gravanti sui giochi (-241 milioni) e sulle lotterie (-128 milioni). Per quanto riguarda le variazioni in aumento, si segnalano soprattutto quelle relative alle imposte sostitutive (complessivamente, +2.697 milioni), all’IRPEF (+1.263 milioni), alle altre imposte dirette (+275 milioni) e all’accisa sui prodotti energetici (+280 milioni). L’aumento delle entrate extra-tributarie è dovuto, in gran parte (1.596 milioni), alla partecipazione agli utili dell’istituto di emissione. Nelle successive tavole sono posti a raffronto i dati di competenza sulle entrate finali, sia al netto che al lordo dei rimborsi IVA, come definite dalla legge di bilancio per il 2014 (legge n. 148/2013) ed il dato assestato, determinato dalle modifiche proposte dal disegno di legge di assestamento e dalle variazioni per atto amministrativo intervenute al 31 maggio 2014 (dati in milioni di euro).
Dati al netto dei rimborsi IVA (27,1 mld)
Dati al lordo dei rimborsi IVA (27,1 mld)
La relazione illustrativa al disegno di legge di assestamento evidenzia che le variazioni proposte dal provvedimento per le entrate tributarie scontano l’adeguamento al quadro macro-economico per l’anno corrente, assunto a base nell’elaborazione delle stime contenute nel Documento di Economia e Finanza 2014, nonché l’andamento del gettito. Su tale punto, la Relazione aggiunge che, per una puntuale quantificazione del gettito dell’esercizio finanziario 2014, non sono al momento conosciuti i dati definitivi concernenti l'autoliquidazione delle imposte sui redditi, considerato che i versamenti a saldo ed in acconto (I rata) relativi alle dichiarazioni dei redditi possono essere effettuati fino al 16 giugno 2014, senza maggiorazione, e successivamente a tale data, entro il 16 luglio 2014, con una maggiorazione dello 0,40 per cento, a titolo di interesse corrispettivo. Per i contribuenti le cui attività sono interessate da studi di settore, tali termini sono differiti, rispettivamente, al 7 luglio 2014 e al 20 agosto 2014. Nella successiva tavola sono posti a raffronto i dati sulle entrate tributarie come indicate dalla legge di bilancio per il 2014 (legge n. 148/2013) ed il dato assestato, determinato dalle modifiche proposte dal disegno di legge di assestamento sopra descritte, cui si aggiungono le variazioni per atto amministrativo intervenute nel periodo gennaio-maggio 2014. Dati in milioni di euro)
Dati al lordo dei rimborsi IVA (27,1 mld)
L’andamento delle entrate nel periodo 1° gennaio – 31 maggio 2014Nella seguente tabella si riportano i principali tributi erariali, tratte dal Bollettino delle entrate tributarie predisposto mensilmente dal Dipartimento delle finanze (luglio 2013), evidenziando, nell’ultimo colonna, le variazioni di gettito tra il periodo gennaio-maggio 2014 e il corrispondente periodo del 2013. Entrate tributarie erariali - (milioni di euro)
Lo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (settori di competenza della Commissione Finanze)La VI Commissione Finanze è competente, relativamente allo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, sulle spese gestite dai centri di responsabilità “Dipartimento delle finanze” e “Guardia di finanza”. Nella esposizione del bilancio dello Stato articolata per missioni e programmi le variazioni proposte dal disegno di legge di assestamento riguardano, in particolare, i programmi:
Al riguardo si segnala che nel d.d.l. di assestamento non sono presenti variazioni significative che interessano tali programmi |