Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Ufficio Rapporti con l'Unione Europea
Titolo: Lavorare insieme per i giovani d'Europa (COM(2013)447)
Serie: Documentazione per le Commissioni - Esame di atti e documenti dell'UE    Numero: 12
Data: 21/10/2013
Descrittori:
DISOCCUPAZIONE GIOVANILE   GIOVANI
UNIONE EUROPEA     

21 ottobre 2013

 

n. 12

Lavorare insieme per i giovani d’Europa (COM(2013)447)

 

Tipo di atto

Comunicazione

Data di adozione

19 giugno 2013

Settori di intervento

Disoccupazione giovanile

Assegnazione

21 giugno 2013 XI Commissione (Lavoro pubblico e privato)

 


Finalità/Motivazione

Nel giugno 2013, la Commissione europea ha voluto presentare in modo organico il ventaglio di misure che, nel corso dell’ultimo anno, sono state formalizzate dalle istituzioni europee per la lotta alla disoccupazione giovanile, mettendo in luce, nel contempo, la possibilità di giungere a risultati concreti mediante la loro tempestiva attuazione.

In tale quadro, gli ultimi dati forniti da Eurostat sulla disoccupazione giovanile (1° ottobre 2013) confermano il dato drammatico sul numero dei giovani europei senza lavoro. In particolare, confrontando i dati destagionalizzati di giugno 2013 rispetto allo stesso mese dell’anno scorso (gli ultimi che permettono un confronto completo), si evidenzia che più del 23 per cento dei giovani al di sotto dei 25 anni è disoccupato, con punte di oltre il 35 per cento in Paesi quali l’Italia e la Spagna, come risulta dalla tabella che segue:

 

Disoccupazione giovanile (dati destagionalizzati – giugno 2013)

 

%

valori assoluti (migliaia)

Giugno 2013

Giugno 2013

EU 17

23,8

3.500

EU28

23,4

5.574

Germania

7,8

352

Francia

25,7

717

Italia

39,1

743

Spagna

55,8

893

Portogallo

38,3

147

Fonte: Eurostat, ottobre 2013

 

Come risulta dall’Annuario statistico Istat 2013, per quanto riguarda l’Italia, il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 29 anni è passato, solo nell’arco dell’ultimo anno (2012), dal 20,5 al 25,2 per cento, con un incremento complessivo di dieci punti se si considerano gli ultimi quattro anni. Sono stati relativamente più colpiti i giovani con titolo di studio più basso, in modo particolare quanti hanno al massimo la licenza media (+5,2 punti nel 2012).

Con riferimento alle tipologie di contratto, sempre l’Istat rileva che nel 2012 è cresciuto il ricorso al part time a tempo indeterminato che, per i giovani tra i 15 e i 29 anni, nel 2012 è aumentato del 15,5 per cento rispetto all’anno precedente. Tale fenomeno in nove casi su dieci ha interessato il settore terziario (in particolare commercio, alberghi e ristoranti, servizi alle imprese, sanità e assistenza) ed ha riguardato impieghi non qualificati e professioni esecutive nel commercio e servizi.

In linea generale, nel 2012 è cresciuto il lavoro atipico (+3,3 per cento rispetto al 2011), all’interno del quale risulta preponderante il peso rappresentato dai giovani tra i 15 e i 29 anni (circa un terzo, rispetto al valore medio del 12,3 per cento).

Particolari dimensioni sta assumendo in Italia il fenomeno dei NEET, dei giovani tra i 15 e i 29 anni, cioè, non occupati che non cercano lavoro e non sono impegnati in corsi di formazione o di istruzione: nel 2012, il numero è ulteriormente aumentato di 95 mila unità (4,4 per cento); dal 2008 l’incremento è stato del 21,1 per cento (+391mila giovani). Sono ormai considerati NEET circa 2 milioni e 350mila giovani.

Il confronto europeo mette in luce come in Italia durante la crisi la quota di NEET sia cresciuta in misura maggiore e lungo tutto il triennio (2009-2011), mentre nei principali paesi europei è aumentata molto nella prima fase per poi stabilizzarsi. Nel 2011, ultimo anno disponibile, il nostro Paese registra la quota di NEET più elevata e quella di occupati più bassa in confronto ai grandi paesi dell’Unione, come risulta dalla tabella che segue:

NEET (15-29 anni) disoccupati e inattivi per tipologia in alcuni Paesi e nell’Unione europea – anno 2011 (valori percentuali

Fonte: Istat su dati Eurostat

 

Si segnala che il Consiglio dei ministri europei del lavoro, che si è tenuto lo scorso 15 ottobre, si è dedicato all’approfondimento delle iniziative messe in campo per combattere la disoccupazione giovanile, tra cui la Garanzia per i giovani e la YEI (Youth Employment Initiative). L’approfondimento dello stato di attuazione di tali misure figura anche tra i punti all’ordine del giorno del prossimo Consiglio europeo del 24-25 ottobre.

Infine, si ricorda che il Parlamento europeo ha approvato lo scorso 11 settembre 2013 una risoluzione sulla lotta alla disoccupazione giovanile. In essa, il Parlamento indica un ventaglio di soluzioni, da attuare in collaborazione con la Commissione e gli Stati membri, tra cui si ricordano l’invito agli Stati membri ad aggiornare le loro strategie di sviluppo regionale affinché tengano conto delle misure volte a promuovere l'occupazione, inclusa quella giovanile; l'estensione dell’applicazione della Garanzia per i giovani ai giovani di età inferiore ai 30 anni, compresi i laureati e coloro che abbandonano i sistemi di formazione senza aver ottenuto una qualifica; chiede investimenti adeguati nell'istruzione e nella formazione, infrastrutture e capacità dei servizi per l'impiego, disponibilità di posti per studenti e laureati, apprendistati e tirocini di qualità, nonché politiche generali finalizzate alla creazione di occupazione; l’invito alla Commissione e agli Stati Membri a incoraggiare l'avvicinamento tra il mondo del lavoro e dell'istruzione affinché si strutturino percorsi formativi di tipo duale che coniughino nozioni teoriche ed esperienza pratica.

Contenuti

La Comunicazione “Lavorare insieme per i giovani d’Europa – Invito ad agire contro la disoccupazione giovanile” (COM(2013)447) individua le azioni e le misure da adottare al più presto per permettere ai giovani di formarsi e lavorare.

Le misure indicate dalla Commissione sono:

·   l’attuazione della Garanzia per i giovani;

·   l’utilizzo del Fondo sociale europeo in favore dell’occupazione dei giovani;

·   la realizzazione dell’iniziativa per l’occupazione giovanile (YEI);

·   il sostegno della mobilità dei lavoratori all’interno del’UE mediante EURES;

·   la promozione di apprendistato e tirocini di alta qualità per agevolare il passaggio dalla scuola al lavoro;

·   accelerazione delle riforme del mercato del lavoro con effetti a lungo termine;

·   sostegno alla creazione di posti di lavoro a breve termine e incentivi all’assunzione dei giovani.

Alcune di tali misure, preannunciate dalla Comunicazione (presentata nel giugno 2013), risultano già essere state formalizzate.

Garanzia per i giovani

La proposta di raccomandazione (COM(2012)729) fa parte del pacchetto sulla disoccupazione giovanile presentato dalla Commissione nel dicembre 2012 (unitamente alla comunicazione sulla promozione dell’occupazione dei giovani -COM(2012)727 e alla comunicazione relativa all’avvio di una consultazione su un quadro di qualità per tirocini -COM(2012)728) ed è stata adottata formalmente dal Consiglio il 22 aprile 2013 (2013/C 120/01).

Essa propone l’introduzione di una “Garanzia per i giovani” che assicuri che tutti i giovani di età inferiore a 25 anni ricevano - entro 4 mesi dal termine di un ciclo d’istruzione formale o dall’inizio di un periodo di disoccupazione - un’offerta di lavoro, di prosecuzione dell’istruzione scolastica, di apprendistato o di tirocinio di qualità elevata.

La definizione del quadro istituzionale entro il quale dovrà essere istituita la Garanzia per i giovani è lasciato ai singoli Stati membri, nel rispetto dei rispettivi ordinamenti nazionali.

La Commissione ha raccomandato l’adozione dell’iniziativa in 19 Stati membri (tra cui l’Italia).

Alla data del 12 ottobre 2013, risulta che hanno deliberato sull’iniziativa i Parlamenti della Germania, della Polonia, la Camera dei Comuni del Regno Unito e il Senato della Repubblica Ceca.

Si segnala che il 17 e 18 ottobre scorsi si è svolto a La Hulpe in Belgio un apposito incontro tecnico al fine di fare il punto sullo stato di attuazione della Garanzia ed, eventualmente, offrire agli Stati interessati il supporto tecnico della Commissione.

L’Italia, che presenta un tasso di disoccupazione giovanile tra i più alti nella zona EU27, si è attivata per attuare la Garanzia per i giovani con l’articolo 5 del decreto-legge n. 76/2013. In particolare, è stata disposta l’istituzione presso il Ministero del lavoro di un'apposita struttura di missione con compiti propositivi e istruttori. La struttura opera in via sperimentale, in attesa della definizione del processo di riordino sul territorio nazionale dei servizi per l'impiego (finora concentrati più sulla formazione e sull’orientamento e non sull’inserimento nel mercato del lavoro) e cesserà comunque al 31 dicembre 2015.

Utilizzo del Fondo sociale europeo

La Commissione auspica la destinazione, nell’ambito Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) per il periodo 2014-2020, di almeno il 25 per cento dei fondi della politica di coesione per il Fondo sociale europeo ad investimenti in capitale umano europeo. Tale percentuale garantirebbe risorse per almeno 80 miliardi di euro, quanti sono stati erogati, nel periodo 2007-2013, dal Fondo sociale europeo (FSE) a sostegno delle attività volte a integrare i giovani nel mercato del lavoro e a sviluppare il capitale umano.

Dal canto loro, agli Stati membri la Commissione richiede di intensificare la collaborazione sugli accordi di partenariato e sui programmi operativi per i fondi a finalità strutturale (ESIF), continuando ad incentrare le loro politiche sull’occupazione giovanile, gli investimenti in risorse umane e l’adeguamento dei sistemi di istruzione e formazione alla realtà contingente del mercato del lavoro.

La proposta di regolamento COM(2011)615 recante regole comuni relative ai fondi strutturali – in attesa del voto finale della plenaria del Parlamento europeo – stabilisce che essi perseguendo obiettivi strategici complementari siano inseriti in un unico quadro di programmazione. La Commissione europea, pertanto, propone un elenco di obiettivi tematici comuni basato sulla strategia Europa 2020, sui quali adotterà un Quadro Strategico Comune relativo a tutti i fondi. Ciascuno Stato membro predisporrà una bozza di contratto  di partenariato da sottoporre alla Commissione europea.

Il governo italiano sta predisponendo una bozza di accordo di partenariato, nella quale si sottolinea l’esigenza di concentrare le risorse su pochi obiettivi, tra i quali la promozione dell’occupazione, cui destinare il 14% delle risorse, con un incremento rispetto al ciclo di programmazione 2007-2013 del 4,1%.

Avvio di una iniziativa per l’occupazione giovanile (YEI)

Con riferimento all’iniziativa del Consiglio europeo, adottata nel febbraio 2013, per l’occupazione giovanile (YEI), che prevede di destinare 6 miliardi di euro provenienti dal bilancio dell’UE ai giovani di età tra i 15 e i 24 anni che non sono occupati né stanno seguendo corsi di istruzione o formazione (NEET) e integra il sostegno fornito dall’FSE per l’attuazione della “Garanzia per i giovani”, la Commissione ha proposto in un’apposita Comunicazione (COM(2013)144):

·   la concentrazione del sostegno della YEI nelle regioni con un tasso di disoccupazione superiore al 25% e, in particolare, sui giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni che non sono occupati né stanno seguendo corsi di istruzione o formazione (NEET);

·   l’utilizzo delle risorse messe a disposizioni dalla YEI soprattutto per il finanziamento della Garanzia per i giovani, utilizzando altri canali, soprattutto il FSE, per il sostegno di altre categorie di beneficiari;

·   l’immediata disponibilità, negli anni 2014-2015 del prossimo QFP, dell’intero importo di 6 miliardi di euro;

·   la tempestiva presentazione da parte degli Stati membri dei programmi operativi per l’attuazione immediata della YEI.

Nel quadro delle iniziativa per il rilancio dell’occupazione giovanile, la Commissione intende rilanciare i gruppi di intervento, operativi dal 2012, ampliandone il raggio di azione, al fine di collaborare con gli Stati membri ammissibili al sostegno finanziario nell’ambito dell’iniziativa per l’occupazione giovanile.

Si ricorda che, alla data del 12 ottobre 2013, nessun Parlamento nazionale ha completato l’esame dell’iniziativa.

Promozione della mobilità

Dal momento che il mercato unico offre un ampio ventaglio di opportunità di lavoro, tirocinio e apprendistato per i giovani europei, la Commissione si propone di incentivare la mobilità dei giovani in cerca di formazione o di lavoro attraverso diversi interventi. In primo luogo è stata avviata una profonda ristrutturazione di EURES, il portale dell’Unione europea che permette l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Contestualmente, la Commissione sta elaborando una nuova legislazione per potenziare i servizi EURES sia per i datori di lavoro che per gli aspiranti lavoratori.

Inoltre, nel 2013 sarà esteso il progetto pilota “Il tuo primo lavoro EURES” che fornisce ai giovani che si spostano all’interno dell’UE sostegno finanziario per corsi di lingua e altre necessità di formazione, spese di viaggio e programmi di integrazione in caso di assunzione da parte di una PMI.

La Commissione anticipa che, nell’ambito del prossimo QFP, il programma europeo per il cambiamento e l’innovazione sociale fornirà un ulteriore finanziamento diretto di circa 5 milioni di euro annui per sostenere questo tipo specifico di sistema di mobilità, da integrare con l’intervento finanziario degli Stati membri e dei datori di lavoro. L’FSE, a partire dal 2014, erogherà un sostegno finanziario per la formazione linguistica e l’orientamento alla carriera, le spese di viaggio e l’integrazione nel paese ospite.

Transizione dallo studio al lavoro

La Commissione raccomanda agli Stati membri di procedere alla riforma di istruzione e della formazione professionale (IFP) e di accelerare la riforma dell’apprendistato. A tale scopo, gli Stati membri possono servirsi dei finanziamenti messi a disposizione dall’FSE, dalla YEI e dal programma “Erasmus +”.

Nell’ambito del pacchetto presentato dalla Commissione europea nel dicembre 2012, il 2 luglio 2013, è stata avviata l’alleanza europea per l’apprendistato, che ha lo scopo di migliorare l’offerta e la qualità dell’apprendistato attraverso la collaborazione di tutti gli attori (gli Stati membri, le parti sociali, le imprese, la Commissione e altre parti).

Inoltre, nell’intenzione della Commissione, l’iniziativa europea per un quadro europeo di qualità per i tirocini (che sarà presentata a fine 2013) dovrà permettere il superamento delle distorsioni ravvisate nel campo dei tirocini che ne hanno determinato l’attuale depotenziamento (in primo luogo, la scarsa qualità, le condizioni di lavoro non adeguate e il mascheramento di posti di lavoro precario).

Erasmus+

La Commissione ha proposto, nell’ambito del prossimo QFP, l’aumento del sostegno alla mobilità nel quadro del programma Erasmuis+ per aiutare circa 5 milioni di giovani in totale, tra l’altro con 700 000 tirocini IPF.

Tale programma si affianca ad altri già operativi che incentivano la mobilità degli studenti dell’istruzione superiore che e si basano sulla collaborazione tra datori di lavoro ed insegnanti (per esempio, il programma “Apprendimento permanente” e, in particolare, il sottoprogramma “Leonardo Da Vinci” per la IFP).

Per intensificare l’impatto di tali programmi, ad avviso della Commissione, saranno necessari ulteriori finanziamenti, nazionali e dell’UE (in particolare mediante l’FSE), al fine di offrire possibilità a un numero maggiore di giovani.

Promozione delle competenze

Per fronteggiare il problema della carenza di competenza e dello squilibrio tra le competenze disponibili e quelle richieste (a fronte di una domanda di competenze sempre più elevate, i giovani non sono in possesso della preparazione richiesta per le carenze del sistema di istruzione), la Commissione si è attivata, soprattutto nei settori in cui tale squilibrio appare più significativo e dove, pertanto, maggiori sarebbero le opportunità di impiego, cioè le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), il settore sanitario e l’economia “verde”.

Fondamentale è anche fornire ai giovani, attraverso esperienze pratiche ancora durante il corso di istruzione, le competenze imprenditoriali per potere accedere al lavoro in forma autonoma.

A tale scopo, la Commissione fornirà orientamenti strategici dedicati all’imprenditoria nell’istruzione. In tale quadro rientrerà anche un’azione in collaborazione con l’OCSE su quadri guida per la formazione imprenditoriale a livello di scuole, IFP e Università per incoraggiare l’insegnamento e l’apprendimento in materia imprenditoriale. Infine, la Commissione sta lavorando, in cooperazione con gli Stati membri e con le altre parti interessate, alla creazione di uno spazio europeo delle abilità e delle qualifiche.

Oltre a tali azioni, mirate specificamente ai giovani, la Commissione ha proposto una serie di misure per rendere più efficiente mercato del lavoro più in generale, tra cui si ricordano quelle in materia di direttiva sulle qualifiche professionali (approvata dal Parlamento europeo lo scorso 9 ottobre 2013 e in attesa di approvazione da parte del Consiglio), la direttiva in materia di portabilità dei diritti a pensione complementare (COM(2005)507, discusso, da ultimo, dal Consiglio nel giugno 2013 nel testo modificato proposto dal Parlamento europeo) e la direttiva per l’attuazione dei diritti dei lavoratori mobili (COM(2013)236). La Commissione sta inoltre lavorando sul coordinamento della previdenza sociale in materia di indennità di disoccupazione e sta esaminando la possibilità di autorizzare il versamento di tali sussidi per un periodo superiore agli attuali tre mesi per i lavoratori in cerca di un impiego in un altro Stato membro.

Grande importanza è, inoltre, annessa dalla Commissione alla proposta di decisione sulla cooperazione rafforzata tra i servizi pubblici per l’impiego (COM(2013)430) finalizzata, tra l’altro, alla creazione di una rete di servizi pubblici dell’occupazione.

Infine, allo scopo di incentivare l’assunzione dei giovani ed offrire loro posti di lavoro stabili, la Commissione invita la Banca Europea degli Investimenti (BEI) a intensificare il supporto alle PMI e ad accelerare la cooperazione con la Commissione ai fini della creazione di nuovi meccanismi di sostegno alle PMI.

Tali meccanismi si affiancano agli altri strumenti dell’UE già attivi e, in particolare, al Fondo Europeo per lo sviluppo regionale.

Raccomandazioni all’Italia

Nella Comunicazione sono riportate in estratto le raccomandazioni indirizzate dalla Commissione ai Paesi membri, con riferimento alle politiche da adottare per fare fronte all’emergenza della disoccupazione giovanile. Per quanto riguarda l’Italia, la Commissione raccomanda di potenziare l’istruzione e la formazione professionale, rendere più efficienti i servizi pubblici per l’impiego e migliorare i servizi di consulenza per gli studenti del ciclo terziario; intensificare gli sforzi per scongiurare l’abbandono scolastico e migliorare la qualità e i risultati della scuola, anche tramite una riforma dello sviluppo professionale e della carriera degli insegnanti.

Le misure adottate dall’Italia

Con il recente decreto-legge n. 76/2013, l’Italia ha adottato una serie di misure volte al contrasto della disoccupazione ed al miglioramento del funzionamento del mercato del lavoro. Con lo specifico obiettivo di contrastare la disoccupazione giovanile, il decreto legge reca: la decontribuzione per assunzioni a tempo indeterminato di giovani tra i 18 e i 29 anni (articolo 1); incentivi per tirocini che consentano l’alternanza studi/lavoro degli universitari (articolo 2); incentivi per tirocini formativi nel Mezzogiorno (articolo 3); avvio dell’attività per la messa in pratica della Garanzia per i giovani (articolo 5, cfr. supra).

Si segnala che, nel documento conclusivo dell’indagine conoscitiva approvato il 16 ottobre 2013, la XI Commissione della Camera ha, da ultimo, paventato la possibilità che l’attuazione nel nostro ordinamento della Garanzia per i giovani sia messa a rischio dal mancato ammodernamento delle strutture amministrative di intermediazione, in primo luogo i centri per l’impiego. Per scongiurare tale eventualità, la XI Commissione auspica una concentrazione di risorse umane su tali strutture, operando una decisa razionalizzazione dell’esistente e facendo leva sulla collaborazione con le strutture private attualmente operanti sul territorio nazionale.

 


XVII legislatura – Documentazione per le Commissioni – Esame di atti e documenti dell’ UE, n. 12, 21 ottobre 2013

Il bollettino è stato curato dall’Ufficio Rapporti con l’Unione europea (' 06 6760.2145 - * cdrue@camera.it)