Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento affari esteri | ||
Titolo: | Incontro con una delegazione della Dieta giapponese (19 settembre 2013) | ||
Serie: | Documentazione e ricerche Numero: 53 | ||
Data: | 18/09/2013 | ||
Descrittori: |
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Camera dei deputati |
XVII LEGISLATURA |
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Documentazione e ricerche |
Incontro con una delegazione della Dieta giapponese (19 settembre 2013) |
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n. 53 |
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18 settembre 2013 |
Servizi responsabilI: |
Servizio Studi – Dipartimento Affari esteri ( 066760-4939 / 066760-4172 – * st_affari_esteri@camera.it --------------------------- Hanno collaborato: Servizio Rapporti
internazionali ( 066760-3948 / 066760-9515 – * cdrin1i@camera.it Segreteria Generale – Ufficio Rapporti con l’Unione europea ( 066760-2145 – * cdrue@camera.it |
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INDICE
Composizione della Delegazione della Dieta
giapponese
Scheda-paese a cura del MAE
Scheda
politico-istituzionale del Giappone (a cura del Servizio Rapporti
Internazionali)
Rapporti parlamentari
con il Giappone (a cura del Servizio Rapporti Internazionali)
Relazioni tra Unione
europea e Giappone (a cura dell’Ufficio
Rapporti con l’Unione europea)
Profili biografici (a cura del
Servizio Rapporti Internazionali)
§
Mr. Koichi TAKEMASA
§
Mr. Hajime FUNADA
§
Mr. Gen NAKATANI
§
Mr. Nobuhisa ITO
§
Mr. Mitsunari HATANAKA
§
Mr. Akira KASAI
§
Mr. Katsumasa SUZUKI
Camera dei Rappresentanti
Capo Delegazione
Mr. Koichi TAKEMASA, Vice presidente della Commissione sulla Costituzione
Membri:
Mr. Hajime FUNADA , Direttore anziano della Commissione sulla Costituzione
Mr. Gen NAKATANI, Direttore della Commissione sulla Costituzione
Mr. Nobuhisa ITO, Membro della Commissione sulla Costituzione
Mr. Mitsunari
HATANAKA, Membro della Commissione sulla Costituzione
Mr. Akira KASAI, Membro della Commissione sulla Costituzione
Mr. Katsumasa SUZUKI, Membro della Commissione sulla Costituzione
Staff
Mr.
Yukinobu TACHIBANA(20/Nov/1957), Vice Direttore Generale dell’Ufficio Legislativo
della Camera dei Rappresentanti
Mr.
Tetsuya ABE(11/May/1965)Vice Direttore Generale dell’Ufficio Deliberativo
della Camera dei Rappresentanti
Mr.
Kimio KOBAYASHI(26/Aug/1965)Direttore della Sezione Costituzione dell’Ufficio
Ricerca e Consultazione legislatura della Libreria Nazionale della Dieta
Mr.
Osamu MASUDA(22/Jun/1976)Segretario della Camera dei Rappresentanti
Mr.
Tetsuya KUSADOKORO(5/Oct/1984)Segretario della Camera dei Rappresentanti
Mr.
Masayuki HARADA(3/Jun/1986)Segretario dell’Ufficio legislativo della Camera
dei Rappresentanti
Membri dell’Ambasciata
- Sig.ra Mitsuko
SHINO, Ministro
- Sig. Akihiro
NAKAMURA, Primo Segretario
- Sig.ra Teruyo
SHIMASAKI, Primo Segretario, Interprete
- Sig. Tsukasa AGARI, Primo Segretario
Giappone
Situazione Interna
Le
elezioni parlamentari del 16 dicembre 2012 hanno designato il Partito
Liberal-democratico quale formazione maggioritaria: 294 seggi della Camera
Bassa su 480. Grazie all’alleanza con il “Nuovo Komeito”, la maggioranza dei due terzi è del pari raggiunta. Le
elezioni dei Consiglieri della Camera Alta, svoltesi il 21 luglio 2013 (121
seggi oggetto di avvicendamento) hanno nuovamente premiato la coalizione di
Governo, la quale gode oramai di maggioranza assoluta in entrambe le Camere della
Dieta (non accadeva dal 2007).
Shinzo Abe, già
Primo Ministro nel 2006-07, è stato nominato a capo dell’Esecutivo il 26
dicembre 2012. Nipote di Nobusuke Kishi (tra i più celebri Primi Ministri degli
anni post-bellici) e figlio di Shintaro, Ministro degli Esteri nel 1982-86,
egli succede nel prestigioso incarico a Yoshihiko Noda, dimessosi dalla
Presidenza del Partito Democratico, che ha visto declinare sensibilmente il
proprio peso politico.
Il
profilo del nuovo Gabinetto (12 Ministri a capo di Dicastero e 7 senza
portafoglio) è invero dominato dalla componente economica. L’ex Primo Ministro
Aso, ora Vice Primo Ministro e Ministro delle Finanze, sarà segnatamente
chiamato a guidare la professata politica anti-deflazionistica. Al nevralgico
Ministero dell’Economia, dell’Industria e del Commercio (METI) è stato
collocato un esperto di servizi finanziari, Motegi. Il nuovo Ministro degli
Esteri Kishida proviene a sua volta dal settore bancario privato e fu Ministro
di Stato per Okinawa e i “Territori del Nord” nel 2007-08 (Governi Abe e
Fukuda).
Sin
dai primi giorni di insediamento sono apparsi prioritari gli obiettivi della
crescita, del miglioramento della competitività internazionale, nonché del
contrasto alla deflazione. Confermato l’impegno a favore della ricostruzione
delle aree del Tohoku, regione nordorientale flagellata dal drammatico
terremoto/maremoto dell’11 marzo 2011 (19mila i decessi, 6mila i feriti).
Il
pacchetto di misure di politica economica varato a poche settimane
dall’insediamento dell’Esecutivo, c.d. “Abenomics”,
si pone l’obiettivo di conseguire un incremento del PIL del 2,5 % nell’anno
fiscale 2013, facendo leva sulle “tre frecce”: politiche fiscali e monetarie
espansive accompagnate da riforme strutturali (in via di definizione).
Il 15
gennaio dell’anno corrente è stato all’uopo approvato un bilancio supplementare
con previsione di spesa pari a circa 130 miliardi di Euro. Il 29 gennaio, inoltre, in concomitanza con l’apertura della sessione ordinaria della Dieta, il
Governo ha presentato il
disegno di legge del bilancio 2013, che prevede uscite complessive pari a circa
800 miliardi di Euro, importo di spesa mai registrato prima in un bilancio di
inizio anno.
Il
Governatore della Banca Centrale giapponese Kuroda ha, al contempo, varato
misure tese a raddoppiare in due anni la base monetaria sì da raggiungere il
tasso di inflazione del 2%. Ne è conseguita una marcata svalutazione dello Yen
che, dai massimi di agosto 2012, ha perso oltre il 27% del suo valore rispetto
all’Euro.
Politica estera
Se l’alleanza con
gli Stati Uniti rimane la pietra
miliare e irrinunciabile della politica estera e di sicurezza giapponese
(Trattato di San Francisco del 1952, come rivisto a Washington nel 1961), è del
pari vero che la questione della presenza militare statunitense in loco (38mila
effettivi) resta altamente sensibile, se non altro per i ricorrenti malumori
della popolazione di Okinawa. Recentemente è intervenuta una rilevante intesa
tra Tokyo e Washington in base alla quale gli Stati Uniti, ottenendo la
conferma dell’impegno nipponico ad allocare in futuro la base di Futenma presso
il distretto di Henoko, prevedono il trasferimento di circa 9000 militari tra
Guam, Australia, Filippine e Hawaii.
In ambito
regionale, i rapporti sino-giapponesi
seguono un andamento altalenante.
Da un lato, le
relazioni economico-commerciali vivono una costante espansione (la Cina è
divenuta il maggiore partner del Giappone anche in termini di investimenti
diretti); dall’altro i rapporti politici appaiono minati da una sfiducia
reciproca, aggravata dalle cicatrici del passato (l’occupazione nipponica di
parte della Cina nel secolo scorso) e dalla disputa territoriale concernente
l’arcipelago vulcanico delle Pinnacle (Senkaku per i Giapponesi, Diaoyu
per i Cinesi). Giova nondimeno sottolineare l’importanza riposta da Tokyo nel
non sganciarsi dalla locomotiva cinese e, più in generale, dalla crescita del
continente asiatico. Verso la Cina viene diretto un quinto delle forniture
nipponiche, mentre la Cina resta di gran lunga il primo cliente e fornitore del
Giappone.
L’interscambio
commerciale nel 2012 ha raggiunto i 329 miliardi di dollari.
Risultano
parimenti complessi i rapporti tra il Giappone e la Federazione Russa, segnati dalla contesa sui Territori del
Nord/Isole Kurili e dalla mancanza di un autentico trattato di pace (la
Russia, infatti, non è firmataria del Trattato di San Francisco del 1951).
Ciononostante, Mosca e Tokyo continuano a dialogare, onde poter creare un
terreno di cooperazione che consenta, nel mutuo interesse, alla Russia di
attrarre gli investimenti giapponesi (in particolare nel suo Estremo Oriente) e
al Giappone di incrementare i rifornimenti energetici via Siberia.
L’interscambio bilaterale oscilla intorno ai 30 miliardi di dollari annui, mentre
gli investimenti nipponici in terra russa ammontano a 10 miliardi di dollari.
Con la Corea del Sud, fondamentale partner
economico-commerciale, permangono
dissidi diplomatici alimentati dalla pluriennale controversia territoriale in
merito alle isole Dokdo/Takeshima e dalla questione della denominazione
del Mare del Giappone/Mare dell’Est. Con la Corea del Nord rimangono sul tavolo la questione dei cittadini
giapponesi rapiti negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso e la minaccia
missilistico-nucleare di Pyongyang.
Il rafforzamento del partenariato con l’India viene oramai annoverato fra gli obiettivi strategici della
politica estera giapponese, come testimoniato, in particolare, dall’ingente
impegno di Tokyo in termini di assistenza allo sviluppo (Nuova Delhi è il
maggiore destinatario di crediti di aiuto a far data dal 2003: gli aiuti per lo
sviluppo all’India superano i 500 milioni di dollari annui).
Particolare
menzione spetta alla politica commerciale giapponese caratterizzata dalla recente
apertura allo strumento dell’accordo di
libero scambio. Attualmente vi sono 13 FTA vigenti con realtà per lo
più asiatiche e in via di sviluppo, siglati tra il 2002 e il 2011 (l’ultimo dei
quali con il Perù). Lo scorso 21 luglio Giappone e Turchia hanno concordato
l’avvio di uno studio congiunto volto alla conclusione di un FTA.
Noto è l’interesse
di Tokyo ad addivenire a un’intesa di libero scambio con gli Stati Uniti (nel
più ampio contesto del Trans-Pacific
Partnership) e recente è il lancio del negoziato per un accordo di libero
scambio con l’Unione Europea (marzo 2013).
Quadro macroeconomico
Nel 2010 la ripresa economica nipponica è
stata più rapida che negli Stati Uniti e in Europa (con una crescita del PIL
del 4,6%), ma già dagli ultimi mesi dello stesso anno ha manifestato i primi
segnali di moderazione, a seguito del graduale apprezzamento dello Yen e
dell’incertezza della ripresa globale, fattori sommatisi a problematiche
strutturali quali la persistente deflazione e l’elevato debito pubblico. Nel
corso del 2011 l’economia si è,
quindi, contratta dello 0,9%, per poi riprendere un andamento positivo nel 2012, raggiungendo un tasso di crescita
pari al 2%. Nel primo trimestre del 2013,
l’economia nipponica ha registrato un incremento pari al 4,1% del PIL reale, i
consumi delle famiglie sono aumentati del 4,4% rispetto al trimestre precedente
e la produzione industriale è cresciuta del 2,2% dopo nove mesi di segno
negativo, mentre per l’intero anno in corso il tasso di crescita del PIL reale
è stimato all’1,2%. Nei mesi estivi il PIL ha mantenuto il proprio trend
positivo, seppure in misura inferiore rispetto alle aspettative (0,6%),
accompagnato da un incremento degli investimenti pubblici (1,1%) e della
produzione industriale (0,6%). Gli ambienti economici hanno inoltre reagito
positivamente alla notizia dell’assegnazione
a Tokyo dei Giochi Olimpici del 2020 (+2,5% registrato dall’indice Nikkei),
per i quali, secondo stime del Governo Metropolitano di Tokyo, si prevedono
ricadute economiche pari a 3.000 miliardi di yen (23 miliardi di euro) nonché
la creazione di circa 150.000 nuovi posti di lavoro.
Nonostante la crescita reale del PIL, l’aumento dei
prezzi al consumo (+0,4% a giugno 2013) e la graduale ripresa delle
esportazioni sembrino premiare per il momento il corso di politica economica
adottato dall'esecutivo, permangono alcune incognite, specie in ragione del
fatto che l'indebolimento dello yen, aggravando il peso dell'import di materie
prime essenziali come l'energia e i beni alimentari, continua ad incidere sui
bilanci dei nuclei famigliari. L’attuale situazione è frutto di una serie di
fattori contingenti che si sono manifestati nel 2011 e che hanno condotto ad un
disavanzo commerciale (il primo dal
1980) pari a circa 25 miliardi di Euro, con le esportazioni in diminuzione del
2,8% rispetto al 2010 e le importazioni in forte aumento (+12%). Anche l’ultimo
esercizio finanziario (aprile 2012-marzo
2013) si è chiuso con un deficit della bilancia commerciale che ha superato
il record negativo di 4,42 trilioni di yen registrato nel corso dell’esercizio
precedente, raggiungendo gli 8,17 trilioni di yen. Nel 2013, sebbene le esportazioni registrino un incremento del 10,1%
(trainate dal deprezzamento della valuta nazionale), il deficit commerciale è
giunto, nel mese di maggio, a 996
miliardi di Yen (circa 7,8 miliardi di Euro): il più consistente registrato
negli ultimi dodici mesi solari.
Per quanto
concerne l’elevato debito pubblico,
finanziato in massima parte da investitori nazionali, il rapporto debito/PIL,
già pari al 192,7% nel 2010, dovrebbe giungere al 227% circa nell’anno in
corso, dopo aver toccato per il 205,5% nel 2011 e il 218,7% nel 2012. Al fine
di contenere il debito pubblico e di garantirne la sostenibilità nel lungo
periodo, sono attualmente allo studio modalità per incrementare
progressivamente l’IVA.
Certamente
distanti per quanto riguarda la riforma del Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite (il Giappone è membro del Gruppo G4, insieme a Brasile, Germania
e India, ed è favorevole all’istituzione di nuovi seggi permanenti), Italia e
Giappone hanno posizioni affini su un ampio ventaglio di questioni regionali e
globali. Sul piano politico, un
visibile salto di qualità nei rapporti bilaterali si è avuto con la visita di
Stato del Signor Presidente della Repubblica Napolitano nel settembre 2009.
L’allora Presidente del Consiglio, Sen. Mario Monti, si è recato in visita in
Giappone nel marzo 2012, incontrando il Premier Noda e il Ministro delle
Finanze Jun Azumi. Da menzionare altresì i Vertici G8 al cui margine si tengono
spesso bilaterali tra i Capi di Governo dei due Paesi (da ultimo i Premier
Letta e Abe hanno tenuto consultazioni bilaterali in occasione del Vertice di
Lough Erne, giugno 2013).
In ambito multilaterale,
in merito alla candidatura del nostro
Paese al Consiglio di Sicurezza per il biennio 2017-2018, alla richiesta di
sostegno presentata da parte italiana, il Giappone ha fornito una risposta
interlocutoria.
Per quanto
concerne la consistenza della comunità
italiana in Giappone, si contano 2.960 connazionali residenti (di cui 2.089
nella circoscrizione consolare di Tokyo e 871 in quella di Osaka).
L’elevato flusso
turistico giapponese verso il nostro Paese (2,5 milioni di pernottamenti per
anno), l’amore per il nostro patrimonio culturale, uno sviluppato gusto per il Made in Italy, sono invero sintomatici
dell’eccellente stato di salute delle relazioni
culturali bilaterali. La lingua italiana è insegnata in 86 università
nipponiche, 5 delle quali comprendono Dipartimenti specifici di Italianistica.
Le città di Tokyo e Osaka ospitano peraltro i Comitati Dante Alighieri. Dopo il
successo delle edizioni del 2009 (inaugurata dal Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano) e del 2011, l’Ambasciata italiana in collaborazione con
l’Istituto Italiano di Cultura e gli altri attori del Sistema Paese operanti a
Tokyo ha inoltre organizzato per il 2013
una nuova edizione della Rassegna “Italia
in Giappone”. L’iniziativa, in conformità con la precedente formula,
associa agli eventi culturali la promozione del Made in Italy, promuovendone le eccellenze industriali, turistiche
e tecnologiche. I sei eventi cardine della Rassegna si svolgeranno tra marzo e
dicembre 2013. La Rassegna di quest’anno si presenta come un importante momento
di consolidamento dei legami con il Giappone, utile anche in preparazione delle
celebrazioni del 150° anniversario dell’avvio di relazioni diplomatiche che si
celebrerà nel 2016.
Preme infine porre
in evidenza la viva gratitudine del Governo nipponico nei confronti
dell’Italia, la quale, nelle ore successive al sisma/maremoto del Tohoku (11 marzo 2011), ha saputo dimostrare la
propria amicizia mantenendo – a differenza di altri Paesi partner –
l’operatività ininterrotta dell’Ambasciata a Tokyo. Il Governo italiano ha
dichiarato il 2011 quale “Anno dell’Amicizia e Solidarietà verso il Giappone”.
Si è inoltre tenuto, il 5 aprile 2011 presso il Ministero degli Affari Esteri,
un evento di solidarietà, promosso
dall’allora Sottosegretario di Stato Craxi e dall’allora Ministro Frattini, cui
ha fatto seguito una raccolta di donazioni convogliate in un apposito conto
corrente creato dall’Ambasciata del Giappone a Roma. Nel loro insieme, le
donazioni provenienti da fonti italiane ammontano a oltre 6,4 milioni di Euro,
cifra che, di fatto, eguaglia il contributo solidale del Giappone in favore
delle popolazioni colpite dal terremoto abruzzese del 2009. All’evento
commemorativo dell’8 marzo 2012 ospitato presso la Residenza dell’Ambasciatore
nipponico ha solennemente partecipato, di persona, il Signor Presidente della
Repubblica.
Secondo dati
ISTAT, l’interscambio commerciale italo-giapponese
per il 2011 ha totalizzato la quota
di circa 9 miliardi di Euro, di cui 4,7 miliardi di esportazioni e 4,2 miliardi
di importazioni. Nel 2012 le
esportazioni italiane hanno raggiunto la soglia dei 5,6 miliardi di Euro
(+19,1%), mentre le importazioni italiane dal Giappone quella dei 3,2 miliardi
circa (-24,3%). Secondo dati del Ministero delle Finanze giapponese, nel primo semestre del 2013, le
esportazioni italiane hanno raggiunto un valore complessivo pari a 3,6 miliardi
di euro, registrando un incremento del 28% rispetto ai primi sei mesi del 2012
e del 12% rispetto al secondo semestre dello stesso anno. I dati dimostrano
come il deprezzamento dello yen sull'euro non abbia prodotto effetti di rilievo
sulle esportazioni italiane. Queste ultime hanno registrato la migliore
performance in ambito UE, con un tasso di crescita doppio rispetto alla media
europea di entrambi i periodi, permettendo così di consolidare ulteriormente la
posizione dell'Italia quale terzo fornitore del Giappone in ambito UE dopo
Berlino e Parigi. In relazione ai settori merceologici, la prima voce del
commercio con il Giappone è ancora costituita dai prodotti farmaceutici (+59,1%
e +39,6% rispetto ai due semestri precedenti), ai quali si affiancano due
settori tradizionali delle nostre esportazioni, quello dei prodotti alimentari
e quello dei macchinari, nonché il comparto strategico della moda e del
tessile. In un’ottica di medio-lungo periodo, le maggiori incognite
sull'andamento dell'export italiano in Giappone continuano ad essere legate
all'impatto che avrà sull'economia reale la strategia di crescita perseguita
dall'esecutivo con il supporto della Bank of Japan.
Importanti possibilità di accrescimento
dell’interscambio bilaterale potranno emergere dal negoziato FTA in corso fra l’Unione Europea e il
Giappone. L’interesse italiano in relazione all’Accordo si indirizza
soprattutto verso l’eliminazione delle misure protezionistiche che interessano
il settore agroalimentare, calzaturiero, della pelletteria e del tessile.
Inoltre, con riferimento al “public
procurement”, fra i settori più dinamici per gli interessi italiani sono
stati individuati i prodotti e servizi legati alle soluzioni per la “aging society”, le energie rinnovabili,
la chimica-farmaceutica e l’aerospazio.
Un’ulteriore
occasione di approfondimento della partnership con il Giappone è costituita
dall’EXPO di Milano del 2015, alla
quale, a seguito della sottoscrizione del contratto di partecipazione con la
società EXPO 2015 S.p.A. in data 18 luglio u.s., il Paese parteciperà con uno
dei padiglioni di maggiori dimensioni. La realizzazione dell’Esposizione
Universale consentirà, quindi, di sviluppare la cooperazione in vari ambiti,
anche attraverso il coinvolgimento del settore privato giapponese.
Attualmente vi
sono circa 160 operatori economici
italiani attivi sul territorio giapponese e 330 aziende giapponesi in Italia
(sono incluse le partecipazioni in imprese industriali italiane), le quali
occupano circa 31.000 addetti, producendo un fatturato pari a circa 15 miliardi
di Euro. La presenza giapponese in
Italia appare prevalentemente concentrata nel commercio (63%), nella meccanica
(6%) e nella logistica (3%). Le imprese giapponesi, inoltre, sono presenti su
buona parte del territorio italiano, a eccezione di poche regioni (Valle
d’Aosta, Basilicata, Calabria e Sardegna); in Lombardia è presente la più alta
concentrazione di imprese nipponiche (58%); seguono Lazio, Piemonte, Emilia
Romagna e Veneto.
Nel periodo
2003-11 risultano essere stati attivati, da parte nipponica, 51 progetti di
investimento per un totale di circa 1,3 miliardi di euro investiti. Nel corso del 2011 si è registrato un livello
record di investimenti verso
l’Italia (un miliardo di dollari), che sottolinea l’interesse del sistema
produttivo nipponico per il nostro mercato. Dopo la flessione registrata nel
2012 (141 milioni di dollari), i dati del primo trimestre 2013 denotano un
ritrovato dinamismo (279 milioni di dollari) (Fonte: Japan External Trade
Organization).
Quanto agli investimenti esteri diretti (IDE), lo stock di IDE netti in
entrata ammonta a circa 2,9 miliardi di Euro al 2010. Quello degli investimenti
italiani in Giappone, per il medesimo lasso temporale, si attesta attorno ai
515 milioni.
A partire dal
1989, opera l’Italy Japan Business Group, organismo creato sulla
spinta delle comunità imprenditoriali con il patrocinio delle rispettive Autorità
il cui fine è quello di sviluppare le relazioni commerciali tra i due Paesi
attraverso riunioni periodiche dei principali gruppi industriali. L’ultima
sessione plenaria si è svolta a Catania (ottobre 2012). La XXV plenaria si
terrà a Tokyo il 24 ottobre 2013.
Italia-Giappone
Principali Accordi Intergovernativi
Vigenti
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Titolo: SCAMBIO DI NOTE PER LA RECIPROCA ASSISTENZA GIUDIZIARIA IN MATERIA CIVILE E PENALE |
Data Firma Accordo: 05/10/1937 |
|
Titolo: SCAMBIO DI NOTE PER IL RISTABILIMENTO DELLA PACE |
Data Firma Accordo: 27/09/1951 |
|
Titolo: ACCORDO CULTURALE, CON SCAMBIO DI NOTE |
Data Firma Accordo: 31/07/1954 |
|
Titolo: SCAMBIO DI NOTE PER L'ABOLIZIONE DEI VISTI SUI PASSAPORTI |
Data Firma Accordo: 11/01/1956 |
|
Titolo: ACCORDO SUI SERVIZI AEREI, CON PROCESSO VERBALE E RELATIVO ANNESSO |
Data Firma Accordo: 31/01/1962 |
|
Titolo: SCAMBIO DI NOTE PER L'ABOLIZIONE DEI VISTI SUI PASSAPORTI DIPLOMATICI E DI SERVIZIO |
Data Firma Accordo: 15/03/1963 |
|
Titolo: CONVENZIONE PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI IN MATERIA DI IMPOSTE SUL REDDITO |
Data Firma Accordo: 20/03/1969 |
|
Titolo: ACCORDO SULLA COOPERAZIONE NELLA SCIENZA E NELLA TECNOLOGIA, CON ALLEGATO PROCESSO VERBALE DEI NEGOZIATI |
Data Firma Accordo: 07/10/1988 |
|
Titolo: SCAMBIO DI NOTE PER LA CONVERSIONE RECIPROCA DELLE PATENTI DI GUIDA |
Data Firma Accordo: 29/09/2003 |
|
Titolo: ACCORDO DI MUTUA ASSISTENZA AMMINISTRATIVA E COOPERAZIONE IN MATERIA DOGANALE |
Data Firma Accordo: 15/12/2009 |
DATI GENERALI[1]
Superficie |
377.915 kmq,
poco più estesa dell’Italia |
Capitale |
TOKYO (con oltre
36 milioni di abitanti) |
Abitanti Tasso crescita pop. |
127.253.075
(stime luglio 2013) (di essi il 24,8% è
oltre i 65 anni; l’aspettativa di vita è di 84 anni) - 0,1% |
PIL pro capite, a parità di potere di acquisto stime 2012 |
36.900 miliardi di dollari USA |
Tasso crescita PIL stime 2012 |
2% |
Composizione per
settore stime 2012 |
agricoltura 1,1%; industria 26,3% servizi 72,5% |
Rapporto Debito
Pubblico/PIL stime 2012 |
214,3% |
Inflazione stime 2012 |
0% |
Tasso di
disoccupazione stime 2012 |
4,4% |
Composizione etnica |
Giapponese
98,5%, Coreani 0,5%, Cinese 0,4%, altri 0,6% |
Religioni praticate |
Scintoismo 83.9%, Buddismo 71.4%,
Cattolica 2%, altre 7.8% nota: il totale eccede il 100% poiché
molte persone professano sia la fede scintoista che buddista |
Le elezioni parlamentari del 16 dicembre 2012
hanno designato il Partito
Liberal-democratico quale formazione maggioritaria (294 seggi della Camera
Bassa su 480). Grazie all’alleanza con il “Nuovo Komeito”, la coalizione di governo ha la maggioranza qualificata
dei due terzi alla Camera bassa. Anche alla Camera Alta (le ultime elezioni
parziali si sono tenute il 21 luglio 2013) la coalizione del Premier ha
conquistato la maggioranza assoluta con 135 seggi sui complessivi 242 (per
approvare modifiche costituzionali, tuttavia, la maggioranza dei 2/3 è
necessaria anche alla Camera alta).
Principali cariche dello Stato |
|
Capo di Stato |
Imperatore AKIHITO, dal 7 gennaio 1989 |
Capo del Governo |
Shinzo ABE, (Partito Liberal
Democratico) dal 26 dicembre 2012 |
Presidente della Camera dei Rappresentanti |
Bunmei IBUKI
(Partito Liberal Democratico*) dal 26 dicembre 2012 |
Presidente della Camera dei Consiglieri |
Kenji HIRATA (Partito Democratico-DPJ*) dal 14 novembre 2011
|
Ministro degli Esteri |
Fumio KISHIDA (Partito
Liberal Democratico)
dal 26 dicembre 2012
|
*Si segnala che i
Presidenti delle due Camere, per consuetudine, al momento dell’elezione,
rinunciano all’affiliazione al proprio partito
Scadenze elettorali
Camera dei
Rappresentanti |
le ultime elezioni si sono tenute a dicembre
2012; le prossime sono previste nel 2016 |
Camera dei
Consiglieri |
Il rinnovo della metà dei seggi è ogni 3 anni: l’ultimo rinnovo ha avuto
luogo a luglio 2013; il prossimo
si terrà a luglio 2016 |
Quadro
istituzionale |
In base alla
Costituzione del 1947, il Giappone è una monarchia
costituzionale ereditaria. L'Imperatore
è il Capo dello Stato. Le sue funzioni sono rappresentative. Secondo la
Costituzione, l’Imperatore, spogliato di ogni attributo divino, rappresenta lo
Stato e l’unità della nazione. Tutti gli atti dell’Imperatore devono essere
approvati dal Governo che ne assume quindi la responsabilità. Spetta all’Imperatore
nominare il Primo Ministro su designazione della Dieta (Parlamento) e nominare
altresì il Presidente della Corte Suprema designato dal Governo. Con il parere
e l’approvazione del Governo, l’Imperatore, tra l’altro, promulga le leggi,
convoca la Dieta, scioglie la Camera dei Rappresentanti, indice le elezioni
generali.
Parlamento |
Il potere
legislativo è esercitato da un Parlamento
bicamerale, la Dieta, suddivisa
nella Camera dei Rappresentanti, la
Camera bassa (Shugi-in) composta di
480 membri, e nella Camera dei
Consiglieri, la Camera alta (Sangi-in)
composta di 242 membri.
I membri della
Dieta sono eletti secondo un sistema misto maggioritario e proporzionale. Sono
attribuiti con il sistema proporzionale 180 seggi su 480 (38%) della Camera dei
Rappresentanti e 96 seggi su 242 (40%) della Camera dei Consiglieri.
La Legislatura
della Camera Bassa dura 4 anni, ma
può essere sciolta dal Primo Ministro prima dello scadere del termine, così
come spesso è avvenuto. La Legislatura della Camera dei Consiglieri dura 6 anni e viene rinnovata per la metà
dei seggi ogni 3 anni. Per dettato
costituzionale, la Camera Alta non può essere sciolta anticipatamente rispetto
alle scadenze costituzionali.
In virtù di un bicameralismo imperfetto, la Camera dei
Rappresentanti può superare il voto negativo della Camera alta su un progetto
di legge, approvandolo in seconda lettura a maggioranza dei due terzi dei
presenti. Il voto della Camera bassa
prevale, inoltre, sulla designazione del Primo Ministro, sull'approvazione
della legge di bilancio e dei trattati internazionali.
A differenza della
Camera dei Consiglieri, la Camera dei Rappresentanti può presentare mozioni di
fiducia o sfiducia al Governo. La Camera dei Consiglieri, tuttavia, può
esercitare le funzioni di quella dei Rappresentanti nel caso sia convocata
quando quest’ultima è sciolta. Se la Camera dei Rappresentanti adotta una
mozione di sfiducia o rigetta una mozione di fiducia, il Governo deve
rassegnare le dimissioni a meno che la Camera bassa non venga sciolta dal Primo
Ministro entro 10 giorni.
Le leggi di revisione della Costituzione,
una volta approvate dalla Dieta a maggioranza dei 2/3 in ciascuna Camera,
devono essere sottoposte a referendum (cfr. più avanti).
Dibattito sulla Riforma della Costituzione
Fin dagli anni
Settanta ferve il dibattito sul problema di una riforma costituzionale (la Costituzione è del 1946). All’interno di
ciascuna Camera opera dal 2000 una
Commissione di ricerca sulla Costituzione. Tra i temi più dibattuti vi è
quello relativo alla riforma
dell’articolo 9 della Costituzione (che vieta il mantenimento da parte del
Giappone di regolari forze armate). Tale articolo sancisce la rinuncia[2] del Giappone alla guerra come diritto sovrano
della nazione e alla minaccia o uso della forza come strumento di risoluzione
delle controversie internazionali. La
Costituzione, tuttavia, non esclude il diritto all’autodifesa. Si ricorda
che le truppe nipponiche sono chiamate “Forze di Autodifesa” e fino al gennaio
2007 facevano capo ad un’apposita Agenzia, la Japan Defence Agency. Il 9
gennaio 2007 l’Agenzia è divenuta un Ministero, alla cui guida vi è un Ministro
per la Difesa.
Il 15 maggio 2007 è stata
inoltre approvata la legge che disciplina la procedura per la revisione
della Costituzione. L’articolo 96 della Costituzione stabilisce che gli
emendamenti alla Costituzione devono essere presentati dal Parlamento,
sostenuti da una maggioranza di due terzi dei membri in ciascuna Camera, quindi
sottoposti alla ratifica da parte della popolazione tramite referendum
nazionale che ottenga il parere favorevole della maggioranza dei voti espressi.
Non esistevano però le procedure concrete per lo svolgimento del referendum
nazionale. I punti salienti della nuova legge sono: la sua applicazione
esclusivamente alla revisione costituzionale, il voto si esprimerà cerchiando
il sì o il no per ciascuna proposta di revisione, gli emendamenti sono
approvati se sostenuti dalla maggioranza dei voti validi, è proibito utilizzare
la status di funzionario civile e di insegnante per la campagna referendaria;
infine, la norma sarebbe entrata in vigore tre anni dopo la sua promulgazione. La
nuova normativa è entrata in vigore nel maggio 2010.
Governo |
Il Gabinetto, formato dal Primo Ministro e da un numero di Ministri variabile ma non superiore a
20, detiene il potere esecutivo ed è collegialmente responsabile nei confronti
della Dieta. Il Primo Ministro viene nominato dall’Imperatore su designazione
della Dieta di cui deve essere obbligatoriamente membro. La Costituzione richiede
che il Primo Ministro guidi la maggioranza parlamentare; in seguito alle
elezioni legislative il leader del partito di maggioranza o il leader della
coalizione di maggioranza alla Camera dei Rappresentanti viene usualmente
nominato Primo Ministro. Il Primo Ministro nomina e revoca i Ministri, che non
possono appartenere alle Forze Armate e che devono essere in maggioranza
parlamentari. Se la Camera dei Rappresentanti nega o rifiuta di votare la
fiducia, il Governo è costretto alle dimissioni, a meno che la Camera non venga
sciolta entro dieci giorni.
La burocrazia
La burocrazia
giapponese gode di un certo livello di influenza sulla politica. Malgrado le
riforme varate nel 2001, che mirano a rafforzare il ruolo dei politici nella
formulazione delle strategie, i burocrati rimangono i principali redattori dei
progetti di legge e delle iniziative politiche, così come hanno sempre fatto a
partire dalla fine della seconda guerra mondiale. L’influenza dei burocrati
sulla politica del governo dipende dallo stretto rapporto che esiste tra il
personale degli apparati pubblici e i partiti al potere. Questo legame è
rinforzato dal fatto che un numero elevato di burocrati inizia a fare politica
dopo il pensionamento e un numero altrettanto elevato è piazzato nei consigli
direttivi di compagnie private o semi-pubbliche.
Si segnala che in
Giappone è applicata la pena di morte. Nel 2012 sono riprese le esecuzioni.
Ambasciatore d’Italia a Tokyo: Domenico Giorgi (dal novembre 2012)
Ambasciatore del Giappone a Roma: Masaharu Kohno (dal giugno 2011)
********
Presidente della Camera dei Rappresentanti Bunmei IBUKI (Partito Liberal Democratico)
dal 26 dicembre 2012[3]
Presidente del Senato Kenji HIRATA (Partito Democratico) dal 14 novembre 2011
********
Quadro di sintesi
dei rapporti parlamentari nelle precedenti legislature (XIII, XIV, XV,_XVI)
La Camera dei
deputati intrattiene con il Parlamento giapponese rapporti costanti. Se sotto
il profilo multilaterale la sede privilegiata di dialogo è in ambito G8 (ovvero
gli incontri annuali a livello di Presidenti delle Camere basse dei Paesi del
G8), per quanto riguarda le relazioni bilaterali si registrano, nel corso degli
anni, oltre alle visite degli Speakers giapponesi, visite di Commissioni
parlamentari, in ambito UIP o di funzionari, e tali da conferire un carattere
continuativo al dialogo interparlamentare. Giova, infine, ricordare anche le
visite degli Ambasciatori giapponesi che si sono avvicendati negli anni e che
hanno contribuito a mantenere attivo il dialogo con la Camera dei deputati.
In particolare, si
ricorda che, a partire dalla XIII legislatura, vi sono state tre
visite ufficiali della Presidenza della Camera in Giappone. Nell’aprile
2000 il Presidente della Camera per la
XIII legislatura, onorevole Luciano Violante, ha compiuto una visita ufficiale
in Giappone e nel settembre 2003 (XIV legislatura) il Presidente della
Camera, onorevole Pier Ferdinando Casini, si è recato in missione a Tokio,
dove ha incontrato l’Imperatore del
Giappone, Akihito, l’allora Presidente della Camera dei rappresentanti,
Tamisuke Watanuki, che aveva già incontrato a Roma nel mese di gennaio 2003, e
l’allora Presidente della Camera dei Consiglieri, Hiroyuki Kurata. Tali visite
sono state contraccambiate con la visita a Roma del Presidente della Camera dei
Rappresentanti, Tamisuke Watanuki, nel 2003, e con quella del successivo
Presidente della Camera bassa, Yohei Kono, nel 2006. Nella XVI legislatura
il Presidente Gianfranco Fini si è recato in Giappone, a Hiroshima, nel
settembre 2008, per partecipare alla VII
Riunione dei Presidenti delle Camere basse ed ha introdotto il tema “Il
Processo decisionale nei Parlamenti bicamerali”). In precedenza, 9 luglio 2008,
aveva ricevuto la visita del Presidente della Camera dei Rappresentanti, Yohei
Kono..
Il Giappone non
ha potuto, invece, partecipare all’VIII Riunione dei Presidenti delle
Camere Basse dei Paesi del G8, tenutasi a Roma, presso la Camera dei deputati,
il 12 e il 13 settembre 2009 non essendo stato ancora eletto il nuovo
Presidente della Camera dopo la consultazione elettorale del 30 agosto 2009.
Nella XV
legislatura l’evento più significativo è rappresentato dall’incontro tra il
Presidente della Commissione Affari costituzionali, Luciano Violante, il 21
luglio 2006, ed una delegazione della Commissione speciale per lo studio
sulla Costituzione della Camera dei Rappresentanti del Giappone; guidata dal presidente della Commissione,
Taro Nakayama. La visita della delegazione, dalla quale scaturì un intenso
scambio di informazioni, era finalizzata ad un approfondimento dell’esperienza
del nostro Paese sul tema delle riforme costituzionali, anche con riguardo al
referendum che svoltosi in Italia il 25 e 26 giugno 2006.
XVII
LEGISLATURA
Corrispondenza |
Il Presidente
della Camera dei Rappresentanti del Giappone, Bunmei Ibuki, ha inviato una
lettera di congratulazioni alla Presidente Boldrini per la sua elezione alla
presidenza della Camera. Alla lettera, la Presidente ha risposto il 12 aprile
2013.
INCONTRI
BILATERALI |
Il presidente della Camera, Laura Boldrini, ha
ricevuto il 27 maggio 2013 l'ambasciatore Masaharu Kohno. Temi del colloquio:
la violenza di genere, la riforma della legge sulla cittadinanza ed i fenomeni
dell'incitamento all'odio e della violenza sulla Rete, oltre al futuro del
nucleare in Giappone, la crisi tra le due Coree e la questione dei rapimenti di
decine di cittadini giapponesi da parte delle autorità nordcoreane, avvenuti in
territorio giapponese negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso.
L’Ambasciatore ha anche sollecitato la ratifica dell’accordo sulla doppia
imposizione.
COOPERAZIONE
MULTILATERALE |
Dimensione
parlamentare del G8
Il Giappone prende parte alla dimensione parlamentare
del G8[4] la cui ultima riunione è stata ospitata dal 6
all’8 settembre 2013 a Londra, presso la Camera dei Comuni. Alla riunione
ha preso parte, in rappresentanza della Presidente della Camera, l’on.
Federica Mogherini, Presidente della delegazione parlamentare presso
l'Assemblea parlamentare della NATO. L’incontro si è articolato in due
sessioni: “Parlamento e cittadini” e “Il
Popolo in Parlamento”. Era presente anche il Presidente della Camera dei
Rappresentanti Bunmei Ibuki.
Il Parlamento giapponese ha ospitato, nel settembre
2008, a Hiroshima, la VII Riunione dei Presidenti delle Camere basse a cui ha
partecipato il Presidente della Camera Gianfranco Fini (che ha introdotto il
tema “Il Processo decisionale nei
Parlamenti bicamerali”)
Il Giappone non ha potuto, invece, partecipare
all’VIII Riunione dei Presidenti delle Camere Basse dei Paesi del G8, tenutasi
a Roma, presso la Camera dei deputati, il 12 e il 13 settembre 2009 non
essendo stato ancora eletto il nuovo Presidente della Camera dopo la consultazione
elettorale del 30 agosto 2009.
Il Dialogo Eurasiatico
Il Giappone assieme ad altri Paesi asiatici
partecipa al dialogo euro-asiatico dell’ASEM (Asia Europe Meeting)[5] e, quindi, agli incontri dell’Asia-Europe
Parliamentary Partnership (ASEP) che definiscono la parte parlamentare della
cooperazione.
L’ASEP (Asia-Europe
Parliamentary Partnership) rappresenta il versante parlamentare
dell’ASEM[6]. Le riunioni hanno cadenza biennale. Al
termine della riunione si approva una dichiarazione finale, che è poi
presentata al Vertice governativo ASEM. L’ultima
riunione dell’ASEP, la settima, si è tenuta nel Laos dal 3 al 5 ottobre 2012.
La riunione è stata dedicata a: “Asia-Europe
Parliamentary Partnership for Sustainable Development”. La Camera non ha
partecipato.
Si segnala che il Parlamento italiano, che, secondo il regolamento,
avrebbe la priorità per ospitare la prossima riunione ASEP del 2014, ha
comunicato alla presidenza uscente di non poter assumere impegni in tal senso a
causa delle incipienti elezioni della primavera 2013.
Le precedenti riunioni ASEP si sono tenute:
la
sesta riunione (ASEP VI), a Bruxelles, dal 26 al 28 settembre 2010. La Camera
dei deputati è stata rappresentata dagli onorevoli Lino Duilio (PD) e Alberto
Torazzi (Lega Nord Padania).
la quinta (ASEP V) a Pechino dal 18 al 20 giugno
2008 (la Camera non ha partecipato);
la quarta (ASEP IV) a Helsinki (Finlandia) dal 4 al
6 maggio 2006 in occasione della quale è stato approvato il regolamento
dell’ASEP;
la terza (ASEP III) ad Hue City, in Vietnam, dal 25
al 27 marzo 2004;
la seconda (ASEP II) a Manila, nelle Filippine, dal
26 al 28 agosto 2002;
la prima (ASEP I) a Strasburgo, presso il
Parlamento europeo, nel 1996. In questo caso si trattava di un incontro
propedeutico e nell’incontro, peraltro, erano stati coinvolti solo i Parlamenti
dei 10 Paesi asiatici e il Parlamento europeo.
Collaborazione amministrativa |
Particolarmente significativa la cooperazione tra
l’Amministrazione della Camera dei deputati e quella del Parlamento giapponese;
nel corso degli anni sono state, infatti, ricevute alla Camera numerose
delegazioni di funzionari del Parlamento giapponese che hanno avuto colloqui a
vari livelli.
Il 16 e 17 dicembre 2010 una delegazione di
funzionari della Camera dei Consiglieri (Camera alta) del Parlamento del
Giappone ha svolto una missione di studio presso la Camera dei deputati. I tre
funzionari, Yasuharu Hashimoto, Kazuki
Saiki e Kazuhiro Yoshii, erano interessati a conoscere in particolare la
disciplina costituzionale e parlamentare che regola il sistema delle petizioni
e le procedure di votazione. Nel corso della visita la delegazione ha svolto
quindi incontri con i funzionari di merito e visitato i luoghi di interesse.
Il 2 marzo 2009 una delegazione di funzionari della
Camera dei Consiglieri giapponese composta da Yuichi Wakita e Shigeyasu Hiraide
dell’Ufficio ricerca della Commissione Affari giuridici, ha incontrato il dott.
Stefano Murgia, Consigliere Segretario della Commissione Affari costituzionali,
con il quale hanno parlato di organi di verifica e di attuazione delle
politiche migratorie.
Si ricorda, inoltre, che nel corso della XV
legislatura, il 13 novembre 2007, il Vice Segretario Generale della Camera,
dott. Alessandro Palanza ha ricevuto il Segretario della Camera dei
Rappresentanti del Giappone, Kataunori Mogi.
Anche nel corso della la XIV legislatura ci stati
numerosi incontri, a livello di funzionari, per approfondire lo scambio di
informazioni su tematiche di interesse comune:
·
il Capo Servizio Resoconti della Camera, dott.
Fabrizio Fabrizi, ha ricevuto la visita di due funzionari stenografi della
Camera dei Rappresentanti il 1° dicembre
2005.
·
Il Vice Segretario Generale della Camera, dott.
Alessandro Palanza, ha incontrato a Roma, il 25 marzo 2005, il dott. Yoshihiko Tanaka, funzionario del
Parlamento giapponese.
·
Il 18 marzo
2004 una delegazione della Camera dei Rappresentanti giapponese ha
incontrato alcuni funzionari alla Camera. L’incontro si è incentrato sui temi
della pubblicità dei lavori e dell’informatizzazione
della Camera dei Deputati.
·
Il 23
febbraio 2004 una delegazione di funzionari della Camera dei Rappresentanti
giapponese ha effettuato una visita alla Camera. L’obiettivo della vista era di
approfondire la normativa e le procedure
in materia di revisione della Costituzione previste dall’ordinamento italiano.
·
Il 16
febbraio 2004 un funzionario della Commissione agricoltura della Camera dei
Rappresentanti giapponese ha incontrato il suo omologo per uno scambio di
esperienze circa il funzionamento, le
procedure legislative e l’organizzazione dei lavori delle Commissioni
permanenti della Camera dei deputati.
·
Il 15
gennaio 2004 una delegazione di funzionari della Camera dei Consiglieri del
Giappone è stata in visita alla Camera. I colloqui che la delegazione ha avuto
con alcuni funzionari hanno riguardato i
procedimenti legislativi.
·
Una delegazione della Commissione sul Regolamento e
l'Amministrazione della Camera dei Rappresentanti giapponese, guidata dall'on.
Yoshinori Ono, ha effettuato una visita presso la Camera dei deputati il 19 agosto 2003. Durante la visita ha
avuto un incontro con il Vice Segretario generale, dott. Carlo Goracci, e un
consigliere del Servizio Assemblea.
XVI
LEGISLATURA
Oltre alla partecipazione al G8[7], giova segnalare che il Presidente della Camera,
Gianfranco Fini, ha partecipato, l’8 marzo 2012, ad un anno dal terremoto e
maremoto che ha colpito il Giappone, all’evento commemorativo “La forza della
solidarietà” presso la residenza dell’Ambasciatore del Giappone in Italia.
Si segnala, peraltro, che in occasione del terremo
che ha colpito l’Abruzzo, l’allora Presidente della Camera dei Rappresentanti,
Yohei Kono ha inviato una lettera con cui esprimeva il cordoglio e la
partecipazione della Camera dei Rappresentanti giapponese[8]. A sua volta, il Presidente Fini ha inviato una
lettera di cordoglio al suo omologo giapponese a seguito del terremoto e
successivo tsunami dell’11 marzo 2011, che hanno devastato la regione del
Tohoku[9].
Incontri bilaterali
Si segnala, in particolare, l’incontro del
Presidente della Camera con una delegazione parlamentare giapponese guidata dal
Presidente della Camera dei Rappresentanti, Yohei Kono[10](9 luglio 2008). Nel corso dell'incontro, organizzato in vista della Conferenza dei
Presidenti dei Parlamenti membri del G8, in programma a Hiroshima il 1° e 2
settembre 2008, il Presidente Fini ha auspicato una sempre maggiore valorizzazione del ruolo delle Assemblee legislative nel
contesto dei Paesi del G8.
****
Il Presidente Fini
aveva assegnato all’on. Italo Bocchino, l’incarico di coordinare i rapporti
parlamentari con la Camera dei Rappresentanti del Giappone nella XVI
legislatura, a cui è seguita dal 29 maggio al 3 giugno 2009, una visita in
Giappone.
Commissioni
·
Missione di studio in Giappone (27 febbraio - 5
marzo 2011) del Presidente della Commissione Agricoltura Russo, e di Sandro
Brandolini. Temi dei colloqui: finalizzazione dell'accordo per il libero
scambio tra UE e Giappone; il problema della reciprocità di condizioni per i
prodotti agricoli (gli ostacoli alle esportazioni italiane non stanno tanto nei
prezzi o nei dazi, quanto nelle barriere fitosanitarie che ne impediscono
l'ingresso in Giappone). Da parte italiana è stato inoltre proposto di
riconoscere in Europa la certificazione giapponese, chiedendo loro,
reciprocamente che riconoscano quella italiana
·
Visita alla Camera di una delegazione della
Commissione Affari Interni e Comunicazioni della Camera dei Rappresentanti
giapponese (23 luglio 2008).
UIP – Unione
interparlamentare
In ambito UIP
operava la Sezione di amicizia Italia – Giappone, presieduta dall’on Laura
Molteni. Una delegazione ha effettuato una visita in Giappone dal 28 al 30
ottobre 2011 (dopo Tokyo la delegazione si è recata a Pyong-yang). La
delegazione è stata ricevuta, tra gli altri, dall’omologa sezione giapponese
guidata dall’ex Ministro dell’economia, Akira Amari e alla presenza dell’on.
Banri Kaieda, già presidente della sezione. Nel corso dell’incontro è stato
caldeggiato l’esito positivo del negoziato Free Trade Agreement con l’UE e la
pronta ratifica dell’Accordo bilaterale sulla sicurezza sociale del 2009 (già
ratificato da parte giapponese). L’on. Amari ha infine auspicato un
interessamento della delegazione italiana nei riguardi della leadership
nord-coreana sul tema dei rapiti giapponesi.
Attività
legislativa
E’ stata approvata
la legge n. 204/11 del 15 novembre 2011 concernente la Ratifica dell'Accordo tra l’Italia ed il Giappone di mutua assistenza
amministrativa e cooperazione in materia doganale.
Atti di indirizzo
e di controllo
Tra i temi degli
atti presentati si segnala la questione dell'Accordo sulla sicurezza sociale
firmato a Roma nel febbraio 2009 (nel luglio 2009 il Parlamento giapponese
aveva approvato l'accordo in via definitiva, mentre il Parlamento italiano
non ha ancora provveduto,) di cui si
invitava la pronta ratifica. Peraltro,
tale ratifica era stata sollecitata anche dall’Ambasciatore del Giappone Ando
nel suo incontro con il Presidente della Commissione affari esteri, Stefani (14
luglio 2010).
Numerosi gli atti
sull’incidente nucleare di Fukushima, in cui si chiedeva anche di dare conto
del sostegno da parte del Governo italiano. Anche la caccia alle balene è stato
un tema oggetto di mozioni (2 non concluse) e di interrogazioni scritte. Altro
tema l’incremento del numero di collegamenti aerei con il Giappone.
PRECEDENTI LEGISLATURE
I rapporti parlamentari tra la Camera dei Deputati
italiana e la Camera dei Rappresentanti giapponese si sono andati rafforzando
ed intensificando a partire dalla XIII Legislatura grazie alla visita
ufficiale in Giappone dell'allora Presidente della Camera nell'aprile 2000
durante la quale è stato avviato un dialogo interparlamentare sia con la Camera
dei Rappresentanti che con la Camera dei Consiglieri (i temi discussi sono
stati quelli, in particolare, della creazione di una dimensione parlamentare
del G8 e dei procedimenti legislativi in vista, soprattutto, di una riforma
della struttura parlamentare) e alla successiva riunione delle Assemblee
parlamentari dei Paesi del G8 che ha avuto luogo a Roma nel marzo 2001[11], alla quale ha partecipato il Presidente della
Camera dei Rappresentanti, Tamisuke Watanuki. Watanuki ha autorevolmente
sostenuto l'organizzazione dell'incontro di Roma, nel corso del quale ha ribadito
l'utilità di promuovere futuri incontri informali e flessibili tra le assemblee
parlamentari dei Paesi del G8. Si ricorda che anche il suo predecessore,
Soichiro Ito, si era attivamente impegnato a favore della costruzione di una
dimensione parlamentare del G8.
La cordialità dei rapporti si è ulteriormente
rafforzata nella XIV legislatura attraverso lo scambio di visite tra i
Presidenti delle due Camere. Infatti, il Presidente Casini ha effettuato una
visita ufficiale in Giappone dal 12 al 17 settembre 2003, nel corso della quale
ha incontrato l’Imperatore del Giappone, Akihito, l’allora Presidente della
Camera dei rappresentanti, Tamisuke Watanuki,
che aveva già incontrato a Roma nel mese di gennaio 2003, e l’allora
Presidente della Camera dei Consiglieri, Hiroyuki Kurata. Successivamente, l’11
gennaio 2006, il Presidente Casini ha ricevuto l’allora Presidente della Camera
del Giappone, Yohei Kono.
Nella XV legislatura l’evento più
significativo è rappresentato dall’incontro tra il Presidente della Commissione
Affari costituzionali, Luciano Violante, il 21 luglio 2006, ed una delegazione
della Commissione speciale per lo studio sulla Costituzione della Camera dei
Rappresentanti del Giappone; guidata
dal presidente della Commissione, Taro Nakayama. La visita della delegazione,
dalla quale scaturì un intenso scambio di informazioni, era finalizzata ad un
approfondimento dell’esperienza del nostro Paese sul tema delle riforme
costituzionali, anche con riguardo al referendum che svoltosi in Italia il 25 e
26 giugno 2006.
Si segnala, infine, che nell’aprile
2007 l’allora Ambasciatore Nakamura aveva scritto al Presidente Bertinotti per
richiamare l’attenzione sul problema dei sequestri di cittadini giapponesi da
parte della Corea del Nord. L’Ambasciatore denunciava la violazione dei diritti
dell’uomo in Corea del Nord ed auspicava
che a questo tema venisse data la necessaria divulgazione. Nella lettera si
faceva inoltre riferimento alla Risoluzione 61/174 dell’Assemblea delle Nazioni
Unite sulla situazione dei diritti umani in Corea del Nord. La lettera venne
stata trasmessa al Presidente della Commissione Affari esteri.
In qualità di democrazie avanzate e industrializzate, UE e Giappone hanno molti interessi comuni. Lo scopo delle relazioni reciproche – la cui cornice è tuttora rappresentata dalla dichiarazione congiunta sottoscritta all’Aja il 18 luglio 1991 - si è molto ampliato nel corso del tempo, sulla base dal piano d’azione concordato nel 2001:
· la dichiarazione congiunta del 1991 ha fissato principi comuni e obiettivi condivisi in materia di questioni politiche, cooperazione economica e cultura e ha concordato su vertici bilaterali annuali;
· il piano d’azione del 2001 ha istituito un partenariato forte orientato ai risultati, con i seguenti obiettivi: promozione della pace e della sicurezza; consolidamento del partenariato economico e commerciale; lotta contro le sfide globali; ravvicinamento fra i popoli e le culture.
Attualmente – come concordato nel corso dell’ultimo Vertice bilaterale, tenutosi a Bruxelles il 28 maggio 2011 - UE e Giappone stanno negoziando:
· un accordo quadro, che copra non soltanto dialogo politico e cooperazione regionale ma anche cooperazione su sfide regionali e globali;
· un accordo di libero scambio (si veda infra)
I negoziati sono stati avviati ad aprile 2013; un successivo round si è tenuto a Tokjo tra il 24 giugno e il 3 luglio 2013. Per quanto riguarda l’accordo di libero scambio, l’obiettivo è concludere un accordo globale che preveda la progressiva e reciproca liberalizzazione degli scambi in beni, servizi e investimenti, eliminando le tariffe e le barriere non tariffarie, e copra altre questioni correlate, quali questioni regolamentari, concorrenza e sviluppo sostenibile. E’ prevista inoltre l’ulteriore apertura del mercato giapponese degli appalti pubblici ferroviari ed urbani. I negoziati si basano sul risultato positivo di un esercizio esplorativo completato da UE e Giappone nel maggio 2012.
Secondo le valutazioni della Commissione, un
accordo di libero scambio con il Giappone incrementerebbe il PIL europeo dello
0,6% e le esportazioni UE di un terzo e creerebbe 400.000 nuovi posti di
lavoro. La Commissione è consapevole delle preoccupazioni di alcuni Stati
membri, in particolare con riguardo agli ostacoli non tariffari all’accesso al
mercato giapponese. E’ per questo motivo che la Commissione ha concordato con
il Giappone – già prima dell’avvio dei negoziati - che l’Europa possa interrompere
i negoziati dopo un anno, se il paese non avrà dimostrato di rimuovere alcune
barriere non tariffarie. Per proteggere i settori sensibili europeo è prevista
inoltre una clausola di salvaguardia.
L’UE
e il Giappone cooperano inoltre in molteplici sedi. Vi sono forum permanenti
di discussione su tematiche quali le scienze e la tecnologia, la ricerca, le
telecomunicazioni, gli affari sociali, l’aiuto allo sviluppo, la tutela
dell’ambiente, le questioni finanziarie, i trasporti, il commercio elettronico.
Il
settore in cui negli anni recenti sono stati registrati i progressi più
concreti in termini di cooperazione bilaterale è quello della ricerca e dell’innovazione.
Il nuovo accordo sulla cooperazione in materia scientifica e tecnologica,
entrato in vigore nel marzo 2011, ha dato la possibilità di rafforzare la
collaborazione UE-Giappone non solo nelle attività di ricerca sull’energia
(cellule solari e fotovoltaiche) e sui materiali (superconduttività) ma anche
nella ricerca industriale, inclusa quella aereonautica, e nel settore delle
comunicazioni e società delle informazioni.
Relazioni commerciali
Il Giappone è uno dei maggiori partner dell’Unione europea (il settimo a
livello mondiale e il secondo in Asia, dopo la Cina); d’altra parte, l’UE è il terzo
maggior partner commerciale del Giappone, dopo Cina e Stati Uniti. Insieme UE e
Giappone coprono un terzo del prodotto nazionale lordo mondiale.
Nel 2012 le esportazioni UE in Giappone hanno raggiunto un valore di 55,5 miliardi di euro, principalmente nei settori dei macchinari e dispositivi per i trasporti, dei prodotti chimici e agricoli. Nello stesso anno le importazioni dal Giappone ammontavano a 63,8 miliardi di euro e riguardavano i medesimi settori Sempre nel 2012, le importazioni ed esportazioni UE di servizi commerciali da e per il Giappone erano rispettivamente di 15.5 e 24.1 miliardi di euro.
Il Giappone è inoltre uno dei maggiori investitori in UE: nel 2011 gli investimenti esteri diretti in UE hanno raggiunto i 144.2 miliardi di euro.
Contrariamente al
passato, quando le relazioni economiche con il Giappone erano dominate dalle
dispute commerciali, a partire dal 1994 è stato avviato il Regulatory Reform Dialogue, un processo di consultazione
volto a ridurre le restrizioni di natura regolamentare che ostacolano il
commercio e gli investimenti bilaterali e a sviluppare la cooperazione in
ambito economico superando le potenziali conflittualità. Fra i temi oggetto di
questo dialogo figurano l’accesso al mercato, la politica di concorrenza, la
legislazione commerciale, i diritti di proprietà intellettuale. Nel corso degli
anni sono state raggiunte soluzioni reciprocamente soddisfacenti in diversi
ambiti (servizi finanziari e legali, settore assicurativo, automobili,
telecomunicazioni, procedure di fusione).
A
partire dagli anni novanta, quando il paese ha conosciuto un rallentamento
della crescita economica, il Giappone è stato costretto ad aprire la sua
economia alla concorrenza internazionale e a mettere mano a riforme strutturali
per facilitare la comunità internazionale; tuttavia, per le caratteristiche
strutturali della società e dell’economia, il Giappone continua ad essere un
paese in cui è particolarmente difficile investire o fare affari. Vi è dunque
un enorme potenziale non sfruttato per le imprese europee in Giappone.
Tra
le altre iniziative assunte per favorire il miglioramento di tale situazione, l’UE
sostiene la Tavola rotonda sul dialogo
commerciale UE-Giappone, un’iniziativa nel settore privato, inaugurata nel
1999, al fine di rafforzare le relazioni fra le due parti nel settore degli
affari e di sottoporre ai rispettivi Governi raccomandazioni a tal fine.
Inoltre, a partire dal 1979 la Commissione europea ha incoraggiato le imprese europee a penetrare nel mercato giapponese attraverso diverse attività promozionali:
·
EU Gateway to Japan[12], volto a rafforzare le relazioni commerciali e di
investimento con il Giappone e ad aumentare la comprensione dei regolamenti e
delle prassi commerciali relativi a commercio e investimento utilizzati in
Giappone. Il programma intende incoraggiare e sostenere le piccole e medie
imprese dei settori considerati in crescita a penetrare nel mercato giapponese;
·
Executive
Training Programme, destinato a dipendenti di società europee.
Attraverso programmi di sviluppo delle risorse umane, l’iniziativa tende a
favorire la conoscenza e la comprensione del linguaggio, della cultura e
dell’organizzazione del lavoro giapponesi per facilitare l’inserimento;
·
il Centro UE-Giappone per la cooperazione
industriale, istituito a Tokyo nel 1987 e a Bruxelles nel 1996, che
organizza corsi di formazioni e missioni di istruzione per manager europei in
Giappone;
·
Ad Hoc
Activities, per finanziare le iniziative delle imprese europee
destinate al mercato giapponese.
A partire dal 1° gennaio 2007, tali attività sono finanziate nel quadro del nuovo strumento finanziario per i paesi industrializzati e ad alto reddito, istituito con il regolamento CE n. 1934/2006.
Si
segnala infine che i principali accordi commerciali in vigore tra UE e Giappone
sono:
·
l’Accordo in materia di atti
anticoncorrenziali, firmato il 10 luglio 2003 ed entrato in vigore il 9
agosto 2003, con l’obiettivo di consolidare la cooperazione tra le Parti in
materia di concorrenza, promuovere la cooperazione e il coordinamento tra le
rispettive autorità preposte alla concorrenza ed eliminare o ridurre la
possibilità di controversie tra le Parti nell’applicazione del diritto della
concorrenza;
· l’Accordo sul reciproco riconoscimento, firmato il 4 aprile 2001 ed entrato in vigore il 1° gennaio 2002, che consente di ridurre i costi della certificazione di conformità ai regolamenti tecnici delle due Parti in quattro settori: prodotti farmaceutici, chimici, apparecchi terminali di telecomunicazioni e materiale elettrico. L’Accordo riguarda un volume di scambi di circa 21,358 miliardi di euro annui e consente risparmi di circa 400 milioni di euro all’anno per le ditte esportatrici.
Profili
biografici
(a cura del Servizio Rapporti Internazionali)
|
Nato
il 23 Marzo 1961, nella prefettura di Shizuoka |
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Membro
della Camera dei Rappresentanti |
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Eletto
5 volte a Kitakanto, nella rappresentanza proporzionale |
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Partito
di appartenenza: Partito Democratico del Giappone e Club degli Indipendenti
(DPJ) |
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Formazione:
Facoltà di legge della Università di Keio |
Incarichi attuali:
Camera
:
|
Membro
della Commissione permanente degli Affari Finanziari |
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Membro
della Commissione Speciale sull’Infanzia e i Giovani |
Incarichi
precedenti:
Governo:
|
Segretario
di Stato per gli Affari esteri |
Altri
incarichi:
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Membro dell’Assemblea della prefettura di
Saitama |
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Nato
il 22 Novembre 1953, nella prefettura di Tochigi |
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Membro
della Camera dei Rappresentanti |
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Eletto
10 volte nel primo distretto di Tochigi |
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Partito
di appartenenza: Partito Liberal Democratico (LDP) |
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Formazione:
Scuola di specializzazione in Relazioni Umane, all’Università di Keio |
Incarichi attuali:
Camera
:
|
Direttore[13] del Consiglio deliberativo sulla Costituzione |
|
Membro della Commissione permanente sul
Bilancio |
Incarichi
precedenti:
Camera
:
2004 |
Presidente
della Commissione speciale sulla Prevenzione del Terrorismo internazionale e
della Cooperazione e del sostegno del Giappone; Assistenza umanitaria per la
ricostruzione in Iraq |
1990 |
Presidente
della Commissione permanente sull’Educazione |
Governo:
1992 |
Direttore
Generale dell’Agenzia della pianificazione economica |
1987 |
Vice
Ministro dell’Educazione |
1985 |
Vice
Ministro dell’Agenzia dell’amministrazione e dell’Agenzia di coordinamento |
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Nato
il 14 Ottobre 1957 nella prefettura di Kochi |
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Membro
della Camera dei Rappresentanti |
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Eletto
8 volte nel seconto distretto di Kochi |
|
Partito
di appartenenza: Partito Liberal Democratico (LDP) |
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Formazione:
Accademia Nazionale della Difesa |
Incarichi attuali:
Camera:
|
Direttore
del Consiglio deliberativo sulla Costituzione |
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Membro
della Commissione permanente sugli Affari Interni e la Comunicazione. |
|
Membro
della Commissione Speciale sulle misure contro la Pirateria, della
Prevenzione del Terrorismo Internazionale, e della Cooperazione e del
sostegno del Giappone |
Incarichi
precedenti:
Partito:
|
Vice
Segretario Generale del Partito Liberal Democratico |
|
Vice
Presidente della Commissione sugli Affari della Dieta, Partito Liberal
Democratico |
2012 |
Vice
Segretario Generale del Partito Liberal Democratico |
Governo:
2001 |
Ministro
della Difesa |
2000 |
Vice
Ministro degli Affari interni |
1997 |
Vice
Ministro delle Poste e Telecomunicazioni |
1995 |
Vice
Ministro dell’Agenzia del territorio nazionale |
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Nato
il 4 Gennaio 1964 nella prefettura di Osaka |
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Membro
della Camera dei Rappresentanti |
|
Eletto
una volta nell’undicesimo distretto di Osaka |
|
Partito
di appartenenza: Japan Restoration Party (JRP) |
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Formazione:
Scuola di Medicina, dell’Università di Kobe University |
Incarichi attuali:
Camera:
|
Membro
della Commissione permanente sulla Salute, il Lavoro e il Welfare |
|
Membro
della Commissione sulla Costituzione |
|
Direttore
della Commissione speciale sulla promozione della Scienza, la Tecnologia e
l’innovazione |
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Nato
il 30 Giugno 1972 nella prefettura di Hyogo |
|
Membro
della Camera dei Rappresentanti |
|
Eletto
una volta per la rappresentanza proporzionale di Kinki |
|
Partito
di appartenenza: Your Party (YP) |
|
Formazione:
Studente universitario della Scuola of Legge e Politica all’Università di
Kwansei Gakuin |
Incarichi attuali:
Camera:
|
Membro
della Commissione permanente sulla
Sicurezza |
|
Membro
della Commissione Speciale sull’Infanzia e i Giovani |
|
Membro
del Consiglio deliberativo sulla Costituzione |
|
Nato
il 15 Ottobre 1952 nella prefettura di Osaka |
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Membro
della Camera dei Rappresentanti |
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Eletto
3 volte per la rappresentanza proporzionale di Tokyo |
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Partito
di appartenenza: Partito Comunista Giapponese (JCP) |
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Formazione:
Facoltà di Economia, dell’Università di Tokyo |
Incarichi attuali:
Camera:
|
Membro
della Commissione permanente degli Affari esteri |
|
Membro
della Commissione Speciale sui
rapimenti in Corea del Nord e altre temi |
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Membro
della Commissione Speciale per l’Inchiesta sui temi dell’energia nucleare |
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Membro
della Consiglio deliberativo sulla Costituzione |
Incarichi
precedenti:
|
Membro
della Camera dei Consiglieri per un mandato |
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Nato
il 14 Novembre 1943 nella prefettura di Aichi |
|
Membro
della Camera dei Rappresentanti |
|
Eletto
quattro volte per la rappresentanza proporzionale di Tokai del
quattordicesimo Distretto |
|
Partito
di appartenenza: Partito della vita del Popolo (PLP) |
|
Formazione:
Scuola di specializzazione di Economia dell’Università di Nihon |
Incarichi attuali:
Camera:
|
Direttore
del Consiglio deliberativo sulla
Costituzione |
|
Membro
della Commissione permanente sugli Affari Finanziari |
Incarichi precedenti:
Camera:
2009 |
Direttore
del Consiglio deliberativo sull’Etica Politica |
2007 |
Direttore
del Consiglio deliberativo sull’Etica
Politica |
Direttore
del Commissione di ricerca sulla Costituzione |
Governo:
|
Vice
Ministro anziano degli Affari Interni e la Comunicazione |
Altri:
|
Sindaco di Gamagori, della prefettura di
Aichi |
|
Membro dell’Assemblea della Prefettura di
Aichi |
[1] CIA World Factbook 2013.
[2] RENUNCIATION OF WAR. Article 9. Aspiring
sincerely to an international peace based on justice and order, the Japanese
people forever renounce war as a sovereign right of the nation and the threat
or use of force as means of settling international disputes. In order to
accomplish the aim of the preceding paragraph, land, sea, and air forces, as
well as other war potential, will never be maintained. The right of
belligerency of the state will not be recognized.
[3] Il
16 dicembre 2012 si sono tenute le elezioni anticipate per la Camera bassa. Si
segnala che i Presidenti delle due Camere, per consuetudine, al momento
dell’elezione, rinunciano all’affiliazione al proprio partito
[4] Ogni anno, a partire dal 2002, viene
organizzata una conferenza dei Presidenti delle Camere basse dei paesi membri
del G8; tale riunione è ospitata dal paese che detiene la presidenza annuale
del G8. Dopo un incontro preparatorio a Roma nel 2001, su iniziativa
dell’allora Presidente della Camera dei deputati italiana, nel 2002 a Ottawa ha
avuto luogo la prima riunione.
[5] Il processo intergovernativo ASEM (Asia
Europe Meeting), è stato avviato nel 1996 tra i 15 Paesi membri dell'Unione
europea e 10 Paesi dell'area asiatica (Brunei, Cina, Corea del Sud,
Filippine, Giappone, Indonesia, Malesia, Singapore, Thailandia e Vietnam).
In occasione del Vertice di Hanoi dell’ottobre 2004 sono entrati a far
parte dell’organismo di cooperazione eurasiatico altri 13 paesi: Cambogia,
Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Laos, Lettonia, Lituania, Malta,
Myanmar/Birmania, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. Al vertice ASEM di
Helsinki del 2006 era stato deciso di allargare la cooperazione a:
Bulgaria, Romania, India, Pakistan, Mongolia e al Segretariato ASEAN (Association
of South East Asian Nations). Tale allargamento è stato formalizzato in
occasione del vertice ASEM di Pechino del 24 e 25 ottobre 2008 a cui tali paesi
hanno partecipato per la prima volta. Nel corso del Vertice ASEM del 2010 Australia, Nuova Zelanda e Federazione
Russa, hanno partecipato per la prima volta all’esercizio e ne sono
divenuti pertanto membri. In occasione del Vertice
di Vientiane (5-6 novembre 2012) anche Bangladesh,
Svizzera e Norvegia hanno aderito all’ASEM, il primo nel gruppo asiatico,
mentre per quanto attiene a Svizzera e Norvegia è stata concordata la
costituzione di un “sottogruppo non-UE” all’interno del gruppo europeo, portando
il numero totale a 51.
[6] Si segnala che il Parlamento del Myanmar/Birmania
nel 2012, ha preso parte per la
prima volta alla riunione dell’ASEP; in occasione della riunione di Helsinki
del maggio 2006 si erano infatti opposti alla sua partecipazione i
rappresentanti dei Parlamenti UE.
[7]
L’onorevole Italo Bocchino, faceva parte della delegazione ed ha
incontrato, il 1° settembre 2008, il Presidente della sezione di amicizia
Giappone-Italia, Kenji Kosaka.
[8] Si
ricorda che il Presidente del Gruppo parlamentare di amicizia Giappone-Italia,
on. Kosaka ha consegnato nella mani dell’Ambasciatore Petrone 500mila yen
offerte dai 109 membri della Dieta iscritti al Gruppo, in segno di solidarietà
per l’Abruzzo.
[9] Nel
loro insieme, le donazioni provenienti da fonti italiane ammontano a oltre 6,4 milioni di Euro, cifra che di
fatto eguaglia il contributo solidale del Giappone in favore delle popolazioni
colpite dal terremoto abruzzese del 2009 (nel 2011 è stato inaugurato il nuovo
auditorium de l’Aquila, costruito interamente con fondi giapponesi).
[10] Si
ricorda nella XIV legislatura vi era
stato lo scambio di visite tra i
Presidenti delle due Camere. L’allora Presidente Casini ha effettuato una visita ufficiale in Giappone dal 12 al 17 settembre 2003, nel corso
della quale ha incontrato l’Imperatore del Giappone, Akihito, l’allora
Presidente della Camera dei rappresentanti, Tamisuke Watanuki, che aveva già incontrato a Roma nel mese
di gennaio 2003, e l’allora Presidente della Camera dei Consiglieri,
Hiroyuki Kurata. Successivamente, l’11 gennaio
2006, il Presidente Casini ha ricevuto a Roma il Presidente della Camera del Giappone, Yohei Kono.
[11] Ogni anno, a partire dal 2002, viene organizzata una conferenza dei Presidenti delle Camere basse dei paesi membri del G8; tale riunione è ospitata dal paese che detiene la presidenza annuale del G8. Dopo un incontro preparatorio a Roma nel 2001, su iniziativa dell’allora Presidente della Camera dei deputati italiana, nel 2002 a Ottawa ha avuto luogo la prima riunione.
[12] Regolamento
CE/1999/1035 dell’11 maggio 1999 relativo all’attuazione da parte della
Commissione di un programma di misure e azioni specifiche destinate a
migliorare l’accesso dei prodotti e dei servizi transfrontalieri dell’Unione
europea al mercato giapponese.
[13] Il titolo di Direttore corrisponde a quello di membro autorevole della Commissione parlamentare.