Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Controllo parlamentare - Servizio Controllo parlamentare
Titolo: L'attività di controllo parlamentare n. 51/XVII dicembre 2017
Serie: L'attività di controllo parlamentare   Numero: 51
Data: 21/12/2017

 

INDICE

 

AVVERTENZA.. 1

Sezione I. 3

NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI. 3

In evidenza a novembre 2017. 4

a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento) dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 nel mese di novembre 2017…    ………6

b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 scadute e non ancora rinnovate nel mese di novembre 2017 o previste in scadenza entro il 31 gennaio 2018  ……………………………………………………………16

c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978, rinnovate o in scadenza entro il 31 gennaio 2018  …………………………………..20

Sezione II. 25

ATTI DI INDIRIZZO E CONTROLLO.. 25

In evidenza a novembre 2017. 26

Note annunciate al 30 novembre 2017 in attuazione di atti di indirizzo. 33

Ministero dell’interno  ……………………………………………………………………………33

Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate al 30 novembre 2017. 39

Sezione III. 41

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE.. 41

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento. 42

In evidenza a novembre 2017. 43

Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo 1°-30 novembre 2017. 52

Relazioni governative.... …………………………………………………………………………52

Relazioni non governative. ………………………………………………………………………58

Nuove relazioni previste da fonti normative 59

Relazioni governative  ……………………………………………………………………………59

 


 

 


 

AVVERTENZA

 

Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di vari tipi di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, per offrire notizie, dati statistici ed altre informazioni utili per l’attività parlamentare.

A tal fine il notiziario è suddiviso in tre sezioni in modo da considerare analiticamente gli adempimenti governativi a fronte di obblighi derivanti da leggi ovvero da deliberazioni non legislative della Camera dei deputati, nonché relativi alla trasmissione degli atti per i quali è prevista l’espressione di un parere parlamentare.

La pubblicazione si apre con la Sezione I relativa alle nomine governative negli enti pubblici, monitorate principalmente ai sensi dalla legge n. 14 del 24 gennaio 1978, che disciplina le richieste di parere parlamentare e le comunicazioni al Parlamento di nomine effettuate dal Governo in enti pubblici.

Scendendo maggiormente nel dettaglio, la sezione I dà conto, nella sottosezione a), delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della suddetta legge n. 14 del 1978 nel periodo considerato dalla pubblicazione. Si tratta pertanto delle nomine conseguenti a proposte di nomina trasmesse per l’espressione del parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 14 del 1978), informando quindi sull’esito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari di entrambe le Camere in sede di nomina da parte governativa, o comunicate dal Governo (ai sensi dell’articolo 9 della richiamata legge n. 14). Vengono anche specificate le procedure di nomina previste dalle norme relative ai singoli enti e fornite notizie essenziali sull’attività degli stessi.

Nella sottosezione b) vengono elencate ed analizzate le principali cariche di nomina governativa, sempre ricomprese nell’ambito della legge n. 14 del 1978, scadute e non ancora rinnovate nel periodo considerato o che scadranno nei mesi successivi.

La sottosezione c) dà conto di nomine o di cariche in scadenza, sempre nel periodo preso in esame, in enti pubblici e autorità indipendenti che esulano dal campo di applicazione della legge n. 14 del 1978.

La Sezione I cerca quindi di fornire un quadro della situazione delle nomine governative in molti enti pubblici tramite l’utilizzo di una banca dati istituita negli ultimi mesi del 2002 dal Servizio per il controllo parlamentare per colmare una lacuna avvertita non solo a livello parlamentare, e che da allora è cresciuta anche estendendo il campo del proprio monitoraggio. Tale banca dati viene implementata dal Servizio stesso tramite la ricerca e l’esame di documenti di varia provenienza (prevalentemente parlamentare e governativa) nonché il contatto diretto con i Ministeri competenti per le nomine e con gli enti stessi. Lo scopo è appunto quello di fornire dati di non facile reperibilità, ordinati in modo cronologico e logicamente coerente, per far sì che l’utente possa meglio orientarsi in un campo vario e complesso. In tal modo è possibile disporre, tra l’altro, di uno scadenzario delle principali nomine che dovranno poi essere rinnovate ed avere notizia dell’esito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni.

Nella Sezione II viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri agli impegni contenuti in atti di indirizzo (ordini del giorno, mozioni o risoluzioni) approvati in Assemblea o in Commissione. Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare detti atti ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti). Gli atti così inviati alle Amministrazioni sono elencati nel paragrafo “Le nostre segnalazioni”.

Nella Sezione III si illustrano gli esiti del monitoraggio svolto dal Servizio sulle relazioni al Parlamento la cui trasmissione sia prevista da norme di legge, distinte tra “governative” e “non governative”. Si dà inoltre conto delle relazioni di nuova istituzione, stabilite cioè da nuove norme entrate in vigore nel periodo considerato.

Come per quelle contenute nella Sezione I, anche le informazioni riportate nelle sezioni II e III sono tratte dalle altre due banche dati sviluppate e gestite dal Servizio per il controllo parlamentare, e costantemente alimentate sulla base dei dati contenuti nelle Gazzette Ufficiali, degli atti parlamentari, nonché delle informazioni acquisite direttamente dai Ministeri.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sezione I

 

NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La sezione è ripartita in tre sottosezioni che danno conto: 1) delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della legge n. 14/1978 nel mese di novembre 2017 (e nella prima parte del mese di dicembre 2017), indicando i nominativi dei titolari, le cariche assunte, le modalità, le date di nomina e il tipo di controllo parlamentare previsto (espressione del parere da parte delle Commissioni competenti o comunicazione al Parlamento da parte dei Ministeri, evidenziando altresì i casi in cui non sia stata seguita nessuna delle due procedure); 2) delle nomine scadute e non ancora rinnovate negli enti medesimi nello stesso periodo e di quelle in scadenza fino al 31 gennaio 2018 con l’indicazione dei titolari e delle cariche in scadenza (o scadute), delle procedure di nomina e del tipo di controllo parlamentare previsto per il rinnovo delle suddette cariche; 3) delle principali nomine effettuate, e di quelle in scadenza entro il 31 gennaio 2018, in enti pubblici o autorità amministrative indipendenti non ricompresi nel campo di applicazione della citata legge n. 14/1978, con l’indicazione dei titolari, delle cariche, delle procedure di nomina, delle date di scadenza e dell’eventuale rinnovo se già avvenuto.


In evidenza a novembre 2017

 

La prima sezione della pubblicazione “L’attività di controllo parlamentare” dà conto delle nomine governative negli enti pubblici e dello stato del quadro normativo di riferimento, monitorando il mese di novembre 2017 nonché l'inizio di quello di dicembre 2017, con una proiezione previsionale delle cariche in scadenza fino alla fine di gennaio 2018. La sezione è composta da tre sottosezioni, che danno rispettivamente conto delle cariche rinnovate nel mese di novembre 2017, nonché di quelle da rinnovare entro la fine di gennaio 2018 nei campi degli enti pubblici e delle autorità amministrative indipendenti.

 

IN QUESTO NUMERO:

 

- La 13ª Commissione (Territorio) del Senato, nelle sedute del 30 e del 22 novembre 2017, ha espresso pareri favorevoli sulle proposte di nomina di Alessandro Luigi Ubiali a presidente del Consorzio del Ticino, di Giampiero Sammuri a presidente dell'Ente parco nazionale dell'Arcipelago toscano e di Domenico Pappaterra a presidente dell’Ente parco nazionale del Pollino. Si anticipa che l’VIII Commissione (Ambiente) della Camera, nella seduta del 6 dicembre 2017, ha espresso anch’essa pareri favorevoli sulle citate proposte di nomina.

 

- Il Ministro della difesa, con decreto in data 29 novembre 2017, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ha nominato Piero Fabrizi vicepresidente della Lega navale italiana LNI fino al 24 maggio 2020.

 

- Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, con proprio decreto del 9 novembre 2017, ha prorogato il mandato del commissario straordinario dell’Ente parco nazionale della Sila, Sonia Ferrari, per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 24 novembre 2017.

 

- Lo stesso Ministro ha altresì comunicato di aver nominato, con proprio decreto in data 13 giugno 2017, Renato Grimaldi commissario straordinario dell’Ente parco nazionale dell’Isola di Pantelleria, con i sub-commissari Silvio Vetrano e Maria Pia Bottino, fino al 31 dicembre 2017 e comunque non oltre la nomina del presidente.

 

- Il Ministro per lo sport, con decreto in data 16 ottobre 2017, registrato alla Corte dei conti il 15 novembre 2017, d'intesa con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, e di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, ha nominato Andrea Abodi presidente dell’Istituto per il credito sportivo ICS per un periodo di quattro esercizi.

 

- Si anticipa che il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, con proprio decreto in data 6 dicembre 2017, ha prorogato il mandato del commissario straordinario dell’Ente parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, Leonardo Deri, per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 7 dicembre 2017.

- Nel mese di novembre 2017 non si ravvisano mandati scaduti e non rinnovati.

- Nel mese di dicembre 2017 scadono i mandati del presidente della Stazione zoologica "Anton Dohrn", Roberto Danovaro, e del presidente della Commissione nazionale per le società e la borsa CONSOB, Giuseppe Vegas. Scadono altresì i mandati dei commissari straordinari dell’Autorità portuale di Salerno, Francesco Messineo, e dell’Ente parco nazionale dell’Isola di Pantelleria, Renato Grimaldi, nonché quelli dei componenti del comitato di gestione della Cassa Conguaglio GPL.

- Nel mese di gennaio 2018 scadranno infine il mandato di Andrea Graziosi a componente del consiglio direttivo dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR, i mandati di Aldo Godone e Livio Battezzati a componenti del consiglio di amministrazione dell’Istituto nazionale di ricerca metrologica INRIM, nonché il mandato di Tarcisio Agus a commissario straordinario del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna.

 

Per l'approfondimento sulle nomine e sulle scadenze nei singoli enti, si rinvia alle relative note.

a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento)
dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione
della L. n. 14/1978 nel mese di novembre 2017

 

In questa sottosezione si dà conto delle principali nomine soggette a controllo parlamentare effettuate dal Governo nel periodo considerato, delle procedure e del tipo di controllo parlamentare seguiti.

In particolare si specifica se per il rinnovo delle suddette cariche sia stata trasmessa dal Governo la richiesta di parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14 del 24/1/1978, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, definiti successivamente come: istituti e (...) enti pubblici anche economici, che riguarda generalmente i presidenti o comunque gli organi di vertice degli enti e in qualche caso anche i vicepresidenti o i componenti di consigli o commissioni), o la mera comunicazione al Parlamento (ai sensi dell’articolo 9 della suddetta L. n. 14/1978, che riguarda generalmente i componenti dei consigli degli enti o i commissari straordinari), o se in occasione dei precedenti rinnovi non siano state attivate queste procedure.

 

La citata L. 14/1978 stabilisce, tra l’altro, dall’art. 1 all’art. 8, che il Presidente del Consiglio dei ministri, il Consiglio dei ministri ed i singoli ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare (…). Il parere parlamentare è espresso dalle Commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. (…) L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni. (…) La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico. (…) Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.

 

Le richieste di parere parlamentare su proposte di nomina trasmesse dal Governo, sono poi assegnate alle Commissioni competenti per l’esame ai sensi del comma 4 dell’articolo 143 del Regolamento della Camera, che stabilisce che: nei casi in cui il Governo sia tenuto per legge a richiedere un parere parlamentare su atti che rientrano nella sua competenza, il Presidente della Camera assegna alla Commissione competente per materia la relativa richiesta, e ne dà notizia all'Assemblea nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. In periodo di aggiornamento dei lavori della Camera, il Presidente della Camera può differire l'assegnazione della richiesta di parere, tenuto conto del termine previsto dalla legge per l'adozione dell'atto da parte del Governo. (…) In ordine ad atti di nomina, proposta o designazione, la Commissione delibera il parere nel termine di venti giorni dall’assegnazione, prorogabile una sola volta, per non più di dieci giorni, dal Presidente della Camera. (…) Il parere è comunicato al Presidente della Camera, che lo trasmette al Governo.

 

Per quanto riguarda le nomine che il governo è tenuto a comunicare al Parlamento, sempre la legge 24 gennaio 1978, n. 14, all’articolo 9, stabilisce che le nomine, le proposte o designazioni degli altri amministratori degli istituti ed enti di cui al precedente articolo 1 effettuate dal Consiglio dei ministri o dai ministri, devono essere comunicate entro quindici giorni alle Camere. Tali comunicazioni devono contenere l’esposizione dei motivi che giustificano le nomine, le proposte o designazioni, le procedure seguite ed una biografia delle persone nominate o designate con l’indicazione degli altri incarichi che eventualmente abbiano ricoperto o ricoprano.

 

Qualora la legge istitutiva del singolo ente (o categoria di enti) o il relativo statuto, ove approvato con atto avente forza di legge, contengano specifiche norme relative al controllo parlamentare alternative o integrative rispetto a quelle generali contenute nella L. n. 14/1978, allora se ne dà conto, nell'ambito della successiva sottosezione "c", nella colonna relativa alla procedura di nomina.

 

Si ricorda per inciso, riguardo alla scadenza degli organi degli enti in questione, che il D.L. 16/5/1994, n. 293, convertito dalla L. 15/7/1994, n. 444, sulla disciplina della proroga degli organi amministrativi, stabilisce tra l’altro che: (…) gli organi amministrativi svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti. Gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di cui all'articolo precedente sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza del termine medesimo. Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili (…). Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti. (…) I provvedimenti di nomina dei componenti di organi scaduti adottati nel periodo di proroga sono immediatamente esecutivi. (…) Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.

 

 


 


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

 

Data nomina

Procedura

di nomina

Consorzio

del Ticino

 

Presidente:

 

Alessandro Luigi

Ubiali

 

Pareri favorevoli espressi dalla

13ª Commissione    del Senato

il 30/11/2017 e dalla

VIII Commissione

della Camera

il 6/12/2017

 

Procedura

di nomina

in corso

Decreto

del Ministro dell'ambiente

e della tutela

del territorio

e del mare

 

 

Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera annunciata alla Camera e al Senato il 10 e il 15 novembre 2017, ha richiesto il parere parlamentare sulla proposta di nomina di Alessandro Luigi Ubiali a presidente del Consorzio del Ticino. Tale proposta di nomina è stata assegnata alla 13ª Commissione (Territorio) del Senato, che l’ha esaminata nella seduta del 30 novembre 2017 esprimendo parere favorevole. La proposta di nomina è stata altresì assegnata alla VIII Commissione (Ambiente) della Camera che, dopo averne avviato l’esame nella seduta del 21 novembre 2017 e dopo aver proceduto all’audizione informale di Ubiali nella seduta del 28 novembre 2017, ha espresso – si anticipa – parere favorevole nella seduta del 6 dicembre 2017.

Attualmente Ubiali è presidente facente funzione del Consorzio ai sensi dell’art. 7 dello Statuto, in quanto componente più anziano di età del consiglio di amministrazione. Il 12 maggio 2015 era scaduto il mandato del presidente uscente, Alessandro Folli, che era stato nominato per quattro anni con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 12 maggio 2011.

Il Consorzio del Ticino, insieme agli omologhi Consorzio dell'Adda e Consorzio dell'Oglio, era stato soppresso dall'art. 21, comma 12, del D. L. n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 214/2011, che aveva contestualmente disposto l’affidamento delle loro funzioni, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, ad un unitario Consorzio nazionale per i grandi laghi prealpini, vigilato dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Tale disposizione tuttavia è stata soppressa, prima della costituzione del nuovo ente, dall'art. 27-bis del D.L. n. 216/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 14/2012. I citati Consorzi del Ticino, dell’Oglio e dell’Adda sono stati quindi ricostituiti e sono state riattribuite loro le funzioni esercitate in precedenza. 

Tale ultima disposizione prevedeva d’altra parte che, con decreti di natura non regolamentare del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, venissero approvate le modifiche statutarie inerenti la composizione degli organi di amministrazione dei Consorzi ricostituiti. Il nuovo statuto del Consorzio del Ticino è stato approvato con decreto ministeriale del 12 maggio 2011 ed ha previsto la riduzione del numero dei componenti del consiglio di amministrazione[1].

Organi del Consorzio sono dunque il presidente, il direttore, il consiglio di amministrazione, l'assemblea degli utenti, l'assemblea generale del Consorzio e il collegio dei revisori dei conti. Tuttavia solo il presidente del Consorzio è organo amministrativo di nomina governativa: il consiglio di amministrazione infatti, sebbene presieduto dal presidente del Consorzio, è altresì composto da quattro membri eletti dall'assemblea degli utenti, dei quali due in rappresentanza delle utenze industriali (uno di monte e uno di valle) e due in rappresentanza degli utenti (uno per la sponda lombarda ed uno per la sponda piemontese)[2].

Il Consorzio del Ticino, costituito nel 1928 come erede del Consorzio interprovinciale, è stato dichiarato ente pubblico non economico ai sensi della L. n. 70/1975 e provvede alla costruzione, alla manutenzione e all'esercizio dell’opera regolatrice del Lago Maggiore, nonché a coordinare e disciplinare l'esercizio delle utilizzazioni dell'acqua disponibile nell'interesse generale. Il Consorzio, che ha sede a Milano, ha quindi competenze in ordine alla regolazione del deflusso delle acque del lago, in particolare a beneficio dei consorzi di irrigazione e degli impianti idroelettrici insistenti sui territori delle regioni Piemonte e Lombardia.

 


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

 

Data nomina

Procedura

di nomina

Lega

navale

italiana

LNI

 

Vicepresidente:

 

Piero Fabrizi

Pareri favorevoli espressi dalla

4ª Commissione

del Senato

l’11/10/2017

e dalla

IV Commissione

della Camera

il 18/10/2017

 

 

29/11/2017

Decreto

del Ministro

della difesa

di concerto con

il Ministro delle infrastrutture

e dei trasporti, sentito il Capo

di Stato maggiore della Marina

 

Il Ministro della difesa, con decreto del 29 novembre 2017, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ha nominato Piero Fabrizi vicepresidente della Lega navale italiana LNI.

Come riferito nel precedente numero della presente pubblicazione, il Ministro della difesa aveva richiesto il parere parlamentare sulla proposta di nomina di Fabrizi con lettera del 4 ottobre 2017, annunciata alla Camera e al Senato il 6 e il 10 ottobre 2017. Al riguardo la 4ª Commissione (Difesa) del Senato e la IV Commissione (Difesa) della Camera avevano espresso pareri favorevoli nelle rispettive sedute dell’11 e del 18 ottobre 2017.

Come precisato dal decreto di nomina, il mandato di Fabrizi scadrà il 24 maggio 2020, ossia nella stessa data in cui scadrà il mandato del presidente della LNI, Maurizio Gemignani, che era stato nominato per un triennio con decreto del Presidente della Repubblica in data 25 maggio 2017.

Si ricorda che il 30 aprile 2017, era scaduto il mandato a commissario straordinario della Lega navale italiana di Romano Sauro. Inizialmente nominato per un anno con decreto del Ministro della difesa di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 1° luglio 2015, Sauro era stato confermato con analoghi decreti del 30 giugno 2016 e dell’8 novembre 2016[3]. Il commissariamento dell’Ente era conseguito alla mancata nomina del presidente e del vicepresidente della LNI in seguito alle rinunce di Giuseppe Lertora e Pietro Vatteroni alle rispettive candidature. Il 30 marzo 2014 erano infatti scaduti i mandati del presidente e del vicepresidente uscenti, rispettivamente Franco Paoli e lo stesso Pietro Vatteroni, che erano stati nominati per tre anni a decorrere dal 30 marzo 2011.

Ai sensi dell'art. 69 del D.P.R. n. 90/2010, che ha recepito le disposizioni del D.P.R. n. 205/2009 di riordino dell'Ente, il presidente nazionale della Lega navale italiana è coadiuvato dal vicepresidente nazionale, nominato con decreto del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Capo di Stato maggiore della Marina militare, previo parere delle Commissioni parlamentari[4].

Altri organi della LNI sono l'assemblea generale dei soci, il consiglio direttivo nazionale (la cui composizione, a seguito del riordino, era stata ridotta da 13 a 10 membri compresi il presidente e il vicepresidente), il collegio dei revisori dei conti e il collegio dei probiviri. Tutti gli incarichi hanno durata triennale e possono essere confermati una sola volta.

La Lega navale italiana è un ente di diritto pubblico non economico, a base associativa e senza finalità di lucro, avente lo scopo di diffondere nella popolazione, quella giovanile in particolare, lo spirito marinaro, la conoscenza dei problemi marittimi, l'amore per il mare e l'impegno per la tutela dell'ambiente marino e delle acque interne. È sottoposta alla vigilanza del Ministero della difesa e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per i profili di rispettiva competenza.


 



Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

 

Data nomina

Procedura

di nomina

Ente parco nazionale dell’Arcipelago toscano

 

Presidente:

 

Giampiero Sammuri

Pareri favorevoli espressi dalla

13ª Commissione    del Senato

il 22/11/2017 e dalla

VIII Commissione

della Camera

il 6/12/2017

Procedure

di nomina

in corso

Decreto

del Ministro

dell'ambiente

e della tutela

del territorio

e del mare, d'intesa

con le regioni  interessate

Ente parco nazionale

del Pollino

 

Presidente:

 

Domenico Pappaterra

 

 

Ente parco nazionale

della Sila

Commissario straordinario:

 

Sonia Ferrari

 

Nomina non ancora comunicata

alle Camere

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

 

9/11/2017

 

(decorrenza: 24/11/2017)

Decreto

del Ministro

dell'ambiente

e della tutela

del territorio

e del mare

 

Ente parco nazionale

dell’Isola

di Pantelleria

 

Commissario straordinario:

 

Renato Grimaldi

 

con i sub-commissari:

 

Silvio Vetrano

e Maria Pia Bottino

 

Nomine comunicate

e annunciate

alla Camera

e al Senato

il 15/11/2017

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

 

13/6/2017

Ente parco nazionale

dell’Arcipelago

di La Maddalena

Commissario straordinario:

Leonardo Deri

 

Nomina non ancora comunicata

alle Camere

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

 

6/12/2017

 

(decorrenza: 7/12/2017)

 

Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera dell’8 novembre 2017, annunciata alla Camera e al Senato il 15 novembre 2017, ha richiesto il parere parlamentare sulla proposta di nomina di Giampiero Sammuri a presidente dell'Ente parco nazionale dell'Arcipelago toscano. Tale proposta di nomina è stata assegnata alla 13ª Commissione (Territorio) del Senato, che l’ha esaminata nella seduta del 22 novembre 2017 esprimendo parere favorevole. La proposta di nomina è stata altresì assegnata alla VIII Commissione (Ambiente) della Camera che, dopo averne avviato l’esame nella seduta del 21 novembre 2017 e dopo aver proceduto all’audizione informale di Sammuri nella seduta del 28 novembre 2017, ha espresso parere favorevole nella seduta del 6 dicembre 2017.

Il 16 luglio 2017 era scaduto il mandato alla presidenza dell’Ente parco toscano dello stesso Sammuri, che era stato nominato con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 11 luglio 2012 per cinque anni a decorrere dal 16 luglio 2012. In precedenza Massimo Avancini era stato nominato commissario straordinario con decreto ministeriale del 12 aprile 2012, dopo la scadenza del mandato presidenziale di Mario Tozzi, che era stato a sua volta nominato per cinque anni con decreto ministeriale del 20 novembre 2006.

Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera del 9 novembre 2017, annunciata alla Camera e al Senato il 15 novembre 2017, ha richiesto il parere parlamentare sulla proposta di nomina di Domenico Pappaterra a presidente dell'Ente parco nazionale del Pollino. Tale proposta di nomina è stata assegnata alla 13ª Commissione del Senato, che l’ha esaminata nella seduta del 22 novembre 2017 esprimendo parere favorevole. La proposta di nomina è stata altresì assegnata alla VIII Commissione della Camera che, dopo averne avviato l’esame nella seduta del 21 novembre 2017 e dopo aver proceduto all’audizione informale di Pappaterra nella seduta del 28 novembre 2017, ha espresso parere favorevole nella seduta del 6 dicembre 2017.

Il 15 ottobre 2017 era infatti scaduto il mandato alla presidenza del suddetto Ente parco dello stesso Pappaterra, che era stato nominato con decreto ministeriale del 12 ottobre 2012 per cinque anni a decorrere dal 15 ottobre 2012. Per Pappaterra si è trattato del secondo mandato alla presidenza del predetto Ente parco, essendovi già stato nominato per cinque anni con decreto ministeriale del 31 agosto 2007. In precedenza Pappaterra era stato nominato commissario straordinario con decreto ministeriale del 7 maggio 2007 fino alla sua prima nomina a presidente.

Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, con proprio decreto in data 9 novembre 2017, non ancora comunicato alle Camere ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978, ha prorogato il mandato del commissario straordinario dell’Ente parco nazionale della Sila, Sonia Ferrari, per la durata di sei mesi a decorrere dal 24 novembre 2017 e comunque non oltre la nomina del presidente.

Il 24 novembre 2017 scadeva infatti il mandato commissariale della stessa Ferrari, che era stata da ultimo prorogata con decreto ministeriale del 12 maggio 2017 per sei mesi a decorrere dal 24 maggio 2017. Ferrari era stata inizialmente nominata commissario straordinario con decreto ministeriale dell'8 ottobre 2014 e detto mandato era già stato prorogato con analoghi provvedimenti in data 2 aprile 2015, 8 ottobre 2015, 26 maggio 2016 e 10 novembre 2016. In precedenza Ferrari era stata nominata presidente dell'Ente parco della Sila per cinque anni con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 13 febbraio 2009. Successivamente la gestione dell'Ente parco era stata assicurata dal consiglio direttivo dello stesso sotto la guida del vicepresidente, fino al commissariamento dell’Ente parco e la ricordata nomina di Ferrari a commissario straordinario.

Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera del 9 novembre 2017, annunciata alla Camera e al Senato il 15 novembre 2017, ha comunicato, ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978, di aver nominato, con proprio decreto in data 13 giugno 2017, Renato Grimaldi commissario straordinario dell’Ente parco nazionale dell’Isola di Pantelleria fino alla data del 31 dicembre 2017 e comunque non oltre la nomina del presidente. Con lo stesso provvedimento il Ministro ha altresì nominato Silvio Vetrano e Maria Pia Bottino sub-commissari del predetto Ente parco, anch’essi fino alla data del 31 dicembre 2017 e comunque non oltre la nomina del presidente.

Come ricordato nel precedente numero della presente pubblicazione, l’Ente parco nazionale dell’Isola di Pantelleria è stato recentemente istituito con decreto del Presidente della Repubblica in data 28 luglio 2016, pubblicato nella G.U. n. 235 del 7 ottobre 2016. Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera in data 24 maggio 2017 annunciata alla Camera e al Senato il 31 maggio 2017, aveva richiesto il parere parlamentare sulla proposta di nomina di Antonino Caleca a presidente del predetto Ente parco, la quale non aveva avuto alcun seguito per effetto della rinuncia dello stesso Caleca alla propria candidatura. Tale proposta di nomina si riferiva alla prima costituzione dell’organo amministrativo di vertice di tale Ente parco.

Si anticipa infine che il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, con proprio decreto in data 6 dicembre 2017, non ancora comunicato alle Camere ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978, ha prorogato il mandato del commissario straordinario dell’Ente parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, Leonardo Deri, per la durata di sei mesi a decorrere dal 7 dicembre 2017 e comunque non oltre la nomina del presidente.

Il 7 dicembre 2017 scadeva infatti il mandato commissariale dello stesso Deri, che, inizialmente nominato con decreto ministeriale del 7 dicembre 2016, era stato prorogato con analogo provvedimento del 12 giugno 2017 per sei mesi a decorrere dal 7 giugno 2017. Il commissaria­mento dell’Ente parco era seguito alla revoca del presidente e allo scioglimento del consiglio direttivo a causa di rilevate criticità programmatorie e gestionali. Presidente uscente dell’Ente parco sardo è Giuseppe Bonanno, che era stato nominato per cinque anni con decreto ministeriale del 22 ottobre 2012. Per Bonanno si trattava del secondo mandato alla presidenza del predetto Ente parco essendovi già stato nominato con analogo decreto ministeriale del 31 maggio 2007.

L'Ente parco nazionale, disciplinato dall'art. 9 della L. n. 394/1991, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è sottoposto alla vigilanza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne nomina il presidente con proprio decreto, d’intesa con le regioni e le province autonome interessate, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti. Altri organi dell'Ente parco sono il consiglio direttivo, la giunta esecutiva, il collegio dei revisori dei conti e la comunità del parco. I mandati sono tutti quinquennali.


 

 


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

 

Data nomina

Procedura

di nomina

Istituto

per il credito sportivo

ICS

 

Presidente:

 

Andrea Abodi

Pareri favorevoli

espressi dalla

VI Commissione

della Camera

e dalla

6ª Commissione

del Senato

il 28/6/2017.

 

16/10/2017

Decreto

del Ministro

per lo sport, d'intesa

con il Ministro per i beni e le attività culturali

e il turismo,

di concerto

con il Ministro dell'economia

e delle finanze

 

 

Il Ministro per lo sport, con proprio decreto in data 16 ottobre 2017, d'intesa con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, e di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, ha nominato Andrea Abodi presidente dell’Istituto per il credito sportivo ICS per un periodo di quattro esercizi. Il decreto è stato registrato alla Corte dei conti in data 15 novembre 2017.

Il predetto Ministro aveva richiesto il parere parlamentare sulla proposta di nomina di Abodi con lettera del 5 giugno 2017, annunciata alla Camera e al Senato l’8 e il 13 giugno 2017. Al riguardo la VI Commissione (Finanze) della Camera e la 6ª Commissione (Finanze) del Senato avevano espresso pareri favorevoli nelle rispettive sedute del 28 giugno 2017.

L'Istituto per il credito sportivo, ente di diritto pubblico nonché banca pubblica ai sensi e per gli effetti dell'art. 151 del D.Lgs. n. 385/1993 (Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia), era stato posto in amministrazione straordinaria ai sensi dell'art. 70 del predetto decreto legislativo con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze in data 28 dicembre 2011, a decorrere dal 1° gennaio 2012. Il Ministro aveva infatti disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo dell'Istituto e la Banca d'Italia, con provvedimento del 28 dicembre 2011, aveva nominato Marcello Clarich e Paolo D'Alessio commissari straordinari, sempre con effetto dal 1° gennaio 2012[5]. A seguito poi delle dimissioni rassegnate da Clarich a far data dal 3 settembre 2014, commissario dell'ICS è rimasto il solo D'Alessio.

Con l'apertura della procedura di amministrazione straordinaria il controllo sulle nomine nell'Istituto era dunque momentaneamente transitato dall'ambito parlamentare a quello della vigilanza bancaria, di competenza appunto della Banca d'Italia. In precedenza infatti le nomine degli organi di amministrazione dell'ICS erano avvenute in ottemperanza alle disposizioni della legge n. 14/1978[6]. Successivamente la Banca d’Italia, con provvedimento del 15 aprile 2014, ha dato il nulla osta all’avvio della procedura di nomina degli organi di gestione ordinaria dell’Istituto. Dopo la nomina di Abodi a presidente dell’ICS[7] dovrà quindi seguire la nomina degli altri componenti del consiglio di amministrazione dell’Istituto. Nel frattempo la procedura di amministrazione straordinaria è stata reiteratamente prorogata, da ultimo con provvedimento della Banca d’Italia in data 24 ottobre 2017 per la durata di due mesi a decorrere dal 1° novembre 2017.

Si ricorda inoltre che il D.P.R. 27 ottobre 2011 n. 207 aveva provveduto al riordino dell'Istituto a norma dell'art. 6, comma 5, del decreto-legge n. 78/2010, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 122/2010. Detto regolamento aveva ridotto da nove a cinque membri (sempre compreso il presidente) la composizione del consiglio di amministrazione dell'Istituto, e aveva modificato la procedura di nomina dei componenti e del presidente. Tale disciplina è stata poi recepita nel nuovo statuto dell'ICS, approvato con decreto del Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze in data 24 gennaio 2014.

Il presidente dell'Istituto, che ne presiede il consiglio di amministrazione, è dunque nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (o dell’Autorità di Governo con delega allo sport, ove nominata), d'intesa con il Ministro per i beni e le attività culturali e il turismo, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Il consiglio di amministrazione dura in carica quattro esercizi; i componenti possono essere confermati una sola volta.

L'Istituto per il credito sportivo ICS, istituito dalla L. n. 1295/1957, ente di diritto pubblico con gestione autonoma, opera nel settore del credito per lo sport e per le attività culturali ai fini della costruzione, dell'ampliamento, dell'attrezzatura e del miglioramento degli impianti sportivi, compresa l’acquisizione delle relative aree, nonché dell'acquisto di immobili da destinare alle predette attività.


 

b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978
scadute e non ancora rinnovate nel mese di novembre 2017
o previste in scadenza entro il 31 gennaio 2018

 

 


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto

 

Data scadenza

Procedura

di nomina

Autorità portuale

di Salerno

 

 

Commissario straordinario:

 

Francesco Messineo

 

Comunicazione

alle Camere

ai sensi dell’art. 9

della L. n. 14/1978

 

31/12/2017

Decreto

del Ministro delle infrastrutture

e dei trasporti

 

 

Il 31 dicembre 2017 scade il mandato a commissario straordinario dell’Autorità portuale di Salerno di Francesco Messineo, che era stato nominato con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti in data 13 giugno 2017. L’Autorità portuale di Salerno, come disposto dall’art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 11 gennaio 2017 (pubblicato nella G.U. n. 75 del 30 marzo 2017), mantiene infatti fino a tale data la propria autonomia finanziaria e amministrativa.

Ai sensi dell’art. 22, comma 2, del D.Lgs. n. 169/2016, può essere infatti disposto con D.P.C.M., su richiesta motivata del presidente della Regione interessata e su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il mantenimento, per un periodo non superiore a 36 mesi, dell’autonomia finanziaria e amministrativa di Autorità portuali già costituite e in via di soppressione. Nella fattispecie tale richiesta, motivata con la necessità di assicurare il completamento degli interventi infrastrutturali avviati nel porto di Salerno, era stata accolta esclusivamente per un breve periodo transitorio e comunque fino appunto al 31 dicembre 2017. Si ricorda che ai sensi del citato D.Lgs. n. 169/2016 all’Autorità portuale di Salerno dovrà subentrare l’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centrale, già subentrata all'Autorità portuale di Napoli, della quale è stato nominato presidente Pietro Spirito per la durata di un quadriennio con decreto ministeriale del 5 dicembre 2016.

Le Autorità di sistema portuale, disciplinate dal D.Lgs. n. 169/2016, sono enti pubblici non economici di rilevanza nazionale a ordinamento speciale e sono dotate di autonomia amministrativa, organizzativa, regolamentare, di bilancio e finanziaria. Istituite in numero di 15, subentrano alle Autorità portuali già previste dalla L. n. 84/1994 e sono parimenti sottoposte ai poteri di indirizzo e di vigilanza del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Sono organi delle Autorità di sistema portuale il presidente, il comitato di gestione e il collegio dei revisori dei conti. Il presidente, scelto tra cittadini di Paesi membri dell'Unione europea aventi comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale, è nominato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti d’intesa con il presidente della regione interessata, sentite le Commissioni parlamentari, e dura in carica quattro anni rinnovabili una sola volta.

 


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto

 

Data scadenza

Procedura

di nomina

Ente parco nazionale

dell’Isola

di Pantelleria

 

Commissario straordinario:

 

Renato Grimaldi

 

con i sub-commissari:

 

Silvio Vetrano

e Maria Pia Bottino

 

Comunicazione

alle Camere

ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978

31/12/2017

Decreto

del Ministro

dell'ambiente

e della tutela

del territorio

e del mare

 

 

Il 31 dicembre 2017 scadono i mandati del commissario straordinario dell’Ente parco nazionale dell’Isola di Pantelleria, Renato Grimaldi, e dei sub-commissari Silvio Vetrano e Maria Pia Bottino, che erano stati nominati con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 13 giugno 2017 fino appunto al 31 dicembre 2017 e comunque non oltre la nomina del presidente.

            Su tale nomina e sull’Ente parco nazionale in generale, vedasi supra alla sottosezione a).

 


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto

 

Data scadenza

Procedura

di nomina

Cassa Conguaglio GPL

 

Componenti

del comitato

di gestione:

 

Franco Terlizzese (presidente),

Donatella Castrini,

Valentina Di Bona,

Stefano Bisogno,

Lino Pietrobono

(segretario)

 

Comunicazione

alle Camere

ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978

31/12/2017

Decreto

del Ministro dello sviluppo economico

 

Il 31 dicembre 2017 scade il comitato di gestione della Cassa Conguaglio GPL, che era stato prorogato dal Ministro dello sviluppo economico con proprio decreto in data 6 dicembre 2016, fino alla conclusione del procedimento di riordino dell’Ente e comunque non oltre la predetta data.

I componenti del comitato di gestione della Cassa, inizialmente nominati con analogo decreto ministeriale del 16 aprile 2014 per il triennio 2014 – 2016, sono Franco Terlizzese, in qualità di presidente; Donatella Castrini, Valentina Di Bona, Stefano Bisogno, in qualità di componenti; Lino Pietrobono, in qualità di segretario. Essi sono funzionari o personale di ruolo della pubblica amministrazione, designati rispettivamente in rappresentanza del Ministero dello sviluppo economico (il presidente Terlizzese e la componente Castrini) e del Ministero dell'economia e delle finanze (i componenti Di Bona e Bisogno e il segretario Pietrobono).

La Cassa conguaglio GPL è stata istituita con il provvedimento n. 44/1977 del Comitato interministeriale prezzi CIP, ai sensi del D.Lgs. n. 98/1948, ed è stata confermata quale ente pubblico non economico con il decreto interministeriale in data 19 novembre 2008, nell'ambito delle procedure  previste dalla normativa “taglia-enti” di cui all'art. 26 del D.L. n. 112/2008, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 133/2008. Presso la Cassa è stato costituito, ai sensi dell'art. 6 del D.Lgs. n. 32/1998, il Fondo per la razionalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti. Alla Cassa sono state altresì attribuite le funzioni già proprie del Fondo bombole metano e dell'Agenzia nazionale delle scorte di riserva, soppressi dall'art. 27 della L. n. 99/2009.

Si segnala che l'art. 1, comma 106, della L. n. 124/2017 (Legge annuale per il mercato e la concorrenza), ha previsto la soppressione della Cassa conguaglio GPL a decorrere dal 1° gennaio 2018 e il conferimento delle relative funzioni all'Acquirente unico S.p.A., per il tramite dell'Organismo centrale di stoccaggio italiano (OCSIT). La norma ha altresì disposto, con la medesima decorrenza, il trasferimento all’OCSIT della titolarità del Fondo per la razionalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti e del Fondo scorte di riserva, mentre le funzioni relative al Fondo bombole metano verranno direttamente esercitate dal Comitato di gestione di tale fondo operante presso il Ministero dello sviluppo economico.

 

Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto

 

Data scadenza

Procedura

di nomina

Parco geominerario storico

e ambientale

della Sardegna

 

Commissario straordinario:

 

Tarcisio Agus

Comunicazione

alle Camere

ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978

28/1/2018

 

 

Decreto

del Ministro dell'ambiente

e della tutela

del territorio

e del mare

 

 

Il 28 gennaio 2018 scadrà il mandato del commissario straordinario del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, Tarcisio Agus, che era stato prorogato con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 26 ottobre 2017 per la durata di tre mesi a decorrere dal 28 ottobre 2017 e comunque non oltre la costituzione degli organi del consorzio del Parco, in particolare del presidente e del consiglio direttivo.

Inizialmente nominato con analogo decreto ministeriale in data 27 giugno 2017, Agus era succeduto nell’incarico di commissario straordinario del Parco a Giovanni Pilia, che, dapprima nominato con decreto ministeriale del 28 ottobre 2016, era stato prorogato con analogo provvedimento in data 27 febbraio 2017. Pilia era a sua volta succeduto a Francesco Mascia, il quale era stato nominato commissario straordinario con decreto ministeriale dell’11 marzo 2016.

            Il Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, commissariato dal 2 febbraio 2007, è il primo del genere riconosciuto dall’UNESCO nel 1998 e ne sono promotori la Regione autonoma della Sardegna e l’Ente minerario sardo EMSA. Il Parco è stato istituito dall'art. 1 del decreto in data 16 ottobre 2001 del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro delle attività produttive ed il Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca, d'intesa con la Regione autonoma della Sardegna. Il Parco è gestito da un consorzio con personalità giuridica di diritto pubblico, assimilato agli enti di ricerca, vigilato dai tre suddetti Ministeri insieme a quello dei beni e delle attività culturali e del turismo e dalla Regione autonoma della Sardegna.

 

 

 


 

 

c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978,
rinnovate o in scadenza entro il 31 gennaio 2018

 

 

Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto

 

Data scadenza

Procedura

di nomina

Stazione zoologica “Anton Dohrn”

 

Presidente:

 

Roberto Danovaro

 

 

Comunicazione

al Parlamento

ai sensi dell'art. 11, comma 5,

del D.lgs. n. 213/2009

 

4/12/2017

Decreto

del Ministro dell'istruzione, dell'università

e della ricerca

 

Istituto nazionale di ricerca metrologica INRIM

 

Componenti

del consiglio

di amministrazione:

 

Livio Battezzati

e Aldo Godone

 

14/1/2018

 

            Il 4 dicembre 2017 è scaduto il mandato del presidente della Stazione zoologica “Anton Dohrn”, Roberto Danovaro, che era stato nominato con decreto del Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca in data 4 dicembre 2013 per la durata di un quadriennio.

Danovaro era subentrato nella presidenza dell’Ente a Enrico Alleva, che era stato nominato con analogo decreto ministeriale del 10 agosto 2011 e che il 29 gennaio 2013 aveva rassegnato le proprie dimissioni, accettate dal predetto Ministro il 5 febbraio 2013.

            Il consiglio di amministrazione dell’Ente è altresì composto da Mauro Magnani e Serena Fonda, rispettivamente membro di designazione governativa e componente designata dalla comunità scientifica di riferimento, che sono stati nominati con decreto ministeriale del 14 ottobre 2015 sempre per la durata di un quadriennio.

Il 14 gennaio 2018 scadranno invece i mandati dei componenti del consiglio di amministrazione dell’Istituto nazionale di ricerca metrologica INRIM, Aldo Godone e Livio Battezzati, che erano stati nominati con decreti del Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca rispettivamente in data 14 gennaio 2014 e 20 febbraio 2014, per la durata di un quadriennio a decorrere dal 14 gennaio 2014. In particolare Godone era stato designato dalla comunità scientifica o disciplinare di riferimento, mentre Battezzati era stato nominato su designazione del Ministro stesso.

            Il consiglio di amministrazione dell’Istituto è presieduto da Diederik Sybolt Wiersma, che è stato nominato con analogo decreto ministeriale in data 18 maggio 2016 sempre per la durata di un quadriennio.    

 

Gli enti di ricerca vigilati dal Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca sono stati riordinati con il D.Lgs. n. 213/2009, in attuazione dell'art. 1 della L. n. 165/2007. Ai fini del controllo parlamentare sulle nomine in tali enti, il D.Lgs. n. 213/2009 ha apportato, tra le altre, importanti innovazioni come la riduzione del numero dei componenti dei consigli di amministrazione, la revisione della loro composizione e la modifica delle relative modalità di nomina. In particolare sono state novellate le procedure di designazione e di nomina dei presidenti, sulle cui candidature non si esprimono più previamente le Commissioni parlamentari competenti, restando prevista solo la comunicazione al Parlamento dei decreti di nomina emanati dal Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca.

 

Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto

 

Data scadenza

Procedura

di nomina

Commissione nazionale

per le società

e la borsa

CONSOB

 

Presidente:

 

Giuseppe Vegas

Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell'art. 1, co. 3

del D.L. n. 95/1974, convertito,

con modificazioni, dalla L. n. 216/1974

e dell'art. 1

della L. n. 14/1978

 

15/12/2017

D.P.R.

su proposta

del Presidente del Consiglio

dei ministri previa deliberazione

del Consiglio

dei ministri,

previo parere delle Commissioni

parlamentari

competenti

 

 

Il 15 dicembre 2017 scade il mandato del presidente della Commissione nazionale per le società e la borsa CONSOB, Giuseppe Vegas, che era stato nominato per sette anni con D.P.R. del 15 dicembre 2010.

La composizione della CONSOB era stata modificata dall'art. 23, comma 1, lett. e) del D.L. n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 214/2011 (c.d. "Salva Italia"), che ne aveva ridotto la consistenza dai cinque componenti compreso il presidente inizialmente previsti, a tre componenti compreso sempre il presidente. Sulla base di siffatto quadro normativo, a seguito delle dimissioni rassegnate da Luca Enriques dal 16 giugno 2012 e della scadenza del mandato di Vittorio Conti avvenuta il 21 luglio 2013, non era seguita la nomina di un nuovo componente della CONSOB, che si era così allineata alla ridotta consistenza numerica prevista. A seguito poi della scadenza del mandato di Michele Pezzinga, avvenuta il 15 dicembre 2013, con decreto del Presidente della Repubblica del 15 luglio 2014 era stata nominata componente della Commissione Anna Genovese. 

            Successivamente tuttavia l'art. 22, comma 13, del D.L. n. 90/2014, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 114/2014, ha abrogato il citato art. 23, comma 1, lett. e) del D.L. n. 201/2011, comportando così il ripristino della antevigente composizione della CONSOB. Di conseguenza con decreto del Presidente della Repubblica in data 4 febbraio 2016 sono stati nominati componenti della Commissione Giuseppe Maria Berruti e Carmine Di Noia.

            Da ultimo, il 3 novembre 2016 il componente Paolo Troiano ha rassegnato le proprie dimissioni. La CONSOB pertanto risulta attualmente composta da Giuseppe Vegas, presidente, Anna Genovese, Giuseppe Maria Berruti e Carmine Di Noia.

            La CONSOB, istituita dall'art. 1 del D.L. n. 95/1974, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 216/1974, e poi modificato dall'art. 1 della L. n. 281/1985, è un'autorità amministrativa indipendente, dotata di personalità giuridica e piena autonomia, la cui attività è rivolta alla tutela degli investitori e all'efficienza, alla trasparenza e allo sviluppo del mercato mobiliare italiano. Le funzioni della CONSOB, estese a tutti gli aspetti rilevanti per l'efficiente tutela del risparmio, riguardano i prodotti oggetto degli investimenti e i relativi emittenti, gli intermediari e i mercati. La CONSOB è tra l'altro dotata di poteri regolamentari, autorizzatori e sanzionatori.

 

Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto

 

Data scadenza

Procedura

di nomina

Agenzia nazionale di valutazione

del sistema universitario

e della ricerca ANVUR

Componente del consiglio direttivo:

 

Andrea Graziosi

Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell'art. 8, comma 3, del D.P.R. n. 76/2010

 

8/1/2018

D.P.R.

su proposta

del Ministro dell'istruzione, dell'università

e della ricerca, sentite

le competenti Commissioni parlamentari

 

 

L’8 gennaio 2018 scadrà il mandato a componente del consiglio direttivo dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR di Andrea Graziosi, che era stato nominato per quattro anni con decreto del Presidente della Repubblica in data 4 novembre 2013.

Graziosi, che si era effettivamente insediato nel predetto incarico l’8 gennaio 2014, era succeduto a Giuseppe Novelli, che aveva rassegnato le proprie dimissioni l'11 giugno 2013 con decorrenza 31 maggio 2013. Graziosi inoltre è stato eletto all’unanimità presidente dell’ANVUR dallo stesso consiglio direttivo dell’Agenzia nella seduta del 28 aprile 2016, succedendo in tale carica a Stefano Fantoni il cui mandato veniva a scadenza il 2 maggio 2016.

Il consiglio direttivo dell'ANVUR è costituito da sette componenti scelti tra personalità, anche straniere, di alta e riconosciuta qualificazione ed esperienza nel campo dell'istruzione superiore e della ricerca, nonché della valutazione di tali attività. Nel consiglio direttivo devono comunque essere presenti almeno due uomini e almeno due donne. I componenti sono nominati, per quattro anni non rinnovabili, con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca, sentite le competenti Commissioni parlamentari.

Il presidente dell'ANVUR è eletto dal consiglio direttivo nel proprio ambito a maggioranza di due terzi degli aventi diritto. Ha la rappresentanza legale dell'Agenzia, convoca e presiede le sedute del consiglio direttivo e nomina, sempre tra i componenti del consiglio direttivo, un vicepresidente che lo sostituisce nei casi di assenza o impedimento.

Il consiglio direttivo dell'ANVUR risulta attualmente composto da Andrea Graziosi, presidente, e da Daniele Checchi, Paolo Miccoli, Raffaella Rumiati, Susanna Terracini, Fabio Beltram e Maria Luisa Meneghetti.

            L'ANVUR sovraintende al sistema pubblico nazionale di valutazione della qualità delle università e degli enti di ricerca pubblici e privati destinatari di finanziamenti pubblici. In particolare l'ANVUR indirizza le attività demandate ai nuclei di valutazione interna degli atenei e degli enti di ricerca; valuta l'efficienza e l'efficacia dei programmi pubblici di finanziamento e di incentivazione alle attività di ricerca e di innovazione; svolge le funzioni di agenzia nazionale sull'assicurazione della qualità, così come previste dagli accordi europei in materia, nell'ambito della realizzazione degli spazi europei dell'istruzione superiore e della ricerca. L'ANVUR ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile.

 

 

 

 

 

 



 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sezione II

 

ATTI DI INDIRIZZO E CONTROLLO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nella presente Sezione si dà conto degli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) segnalati dal Servizio per il controllo parlamentare ai Ministeri ai fini della loro attuazione, nonché delle note trasmesse dagli stessi Dicasteri a seguito delle segnalazioni ricevute.


In evidenza a novembre 2017

 

Nella Sezione II vengono indicati gli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni, ordini del giorno) accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni parlamentari nel periodo di riferimento (normalmente con cadenza mensile) che il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare alla Presidenza del Consiglio ed ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti).

Nella medesima Sezione vengono inoltre riportate le note ricevute dal Servizio con le quali i diversi Dicasteri forniscono informazioni al Parlamento in ordine a quanto effettivamente realizzato per dare concreta attuazione agli impegni accolti dai rappresentanti dell'esecutivo con gli atti di indirizzo oggetto di segnalazione nei termini sopradetti. Con riferimento, in particolare agli ordini del giorno riferiti ai diversi atti parlamentari esaminati, ciò consente, tra l'altro, di valutare, anche sotto il profilo quantitativo, la percentuale di attuazioni governative rispetto al complesso degli atti medesimi e dunque, in qualche misura, anche il maggiore o minore grado di efficienza a questo riguardo dei singoli Ministeri. In altri termini, l'attività di segnalazione dell'impegno contenuto nell'atto di indirizzo ed il recepimento dell'eventuale nota governativa consente di avere percezione del grado di “risposta” da parte del Governo in ordine agli impegni assunti in una determinata materia, pur se il dato deve essere valutato alla luce del fatto che non necessariamente tutte le azioni governative vengono illustrate in note informative trasmesse al Parlamento, non sussistendo al riguardo alcun obbligo formale. E' tuttavia indubbio che l'attività di sollecitazione avviata ormai da anni nei confronti dei Ministeri e che ha consentito, nel tempo, di strutturare con essi una fattiva collaborazione, ha portato ad un incremento delle note di attuazione ricevute e, in generale, ad una maggiore sensibilità nei confronti dell'esigenza per l'istituzione parlamentare di disporre di quante più informazioni possibile sull'operato del Governo in ordine alle deliberazioni ed alle iniziative parlamentari non legislative. L'ottenimento di informazioni sul seguito dato dal Governo agli indirizzi definiti in ambito parlamentare, e quindi in merito al grado di adempimento o meno da parte dell'esecutivo, può così rappresentare una premessa per valutare l'opportunità per ciascun deputato di attivare o meno gli strumenti regolamentari di controllo attualmente disponibili (ad esempio interrogazioni o interpellanze), che consentano, se del caso, di esprimere una censura politica nei confronti di quella che possa ritenersi una risposta inadeguata o insufficiente rispetto ad impegni accolti in merito ad un determinato indirizzo politico di cui, in ipotesi, una parte politica che si sia fatta portavoce e che, per diverse ragioni, non sia stato esplicitato attraverso un'iniziativa legislativa.

La pubblicazione del testo integrale della nota governativa, posta a confronto con l'impegno contenuto nell'atto di indirizzo cui la stessa si riferisce, offre agli interessati, in primo luogo ai sottoscrittori dell'atto di indirizzo in questione, anche la possibilità di maturare una valutazione di quanto rappresentato dal Governo autonoma e non “filtrata” in alcun modo.

Il Servizio per il controllo parlamentare si propone quindi di fornire un'attività documentale che offra un concreto supporto alle esigenze scaturenti dal progressivo spostamento, negli ultimi anni, del baricentro dell'attività parlamentare dalla funzione legislativa a quella “politica” di indirizzo e di controllo e il conseguente accrescimento dell'impegno degli organi parlamentari nelle attività ispettive, di indirizzo, informazione e monitoraggio, come è ampiamente dimostrato dalle statistiche parlamentari e non solo in Italia.


Le attuazioni governative:

Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione è stata trasmessa al Servizio per il controllo parlamentare da parte del Ministero dell’interno una nota relativa all’attuazione di 10 ordini del giorno.

 

Premesso che nella Sezione II della presente pubblicazione si dà conto testualmente di quanto riferito dal Dicastero in merito ai singoli atti di indirizzo, si evidenzia che le 10 attuazioni pervenute danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame degli Atti Camera 3139-A e 3139-B, divenuti legge n. 71 del 2017, concernente “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo. In totale, gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti agli Atti Camera 3139-A e 3139-B, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono 43.

 


 

Le nostre segnalazioni:

Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare gli ordini del giorno, accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni, ai Ministeri individuati come competenti per la loro attuazione dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge cui essi si riferiscono.

 

In particolare, nel periodo 1° - 30 novembre 2017 sono stati segnalati 99 ordini del giorno[8] dei quali:

 

32 riferiti alla legge n. 158 del 2017, concernente “Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni” (A.C. 65-A).

8 sono stati inviati al Ministero dell’economia e delle finanze, 5 al Ministero dello sviluppo economico, 4 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 4 al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, 4 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 4 al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, 3 al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, 3 al Ministero dell’interno, 1 al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, 1 al Ministero della giustizia, 1 al Ministero della salute;

 

19 riferiti alla legge n. 155 del 2017, concernente “Delega al Governo per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell’insolvenza” (Atti Camera 3671-bis-A e 3671-ter-A).

10 sono stati inviati al Ministero della giustizia, 8 al Ministero dello sviluppo economico, 4 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 1 al Ministero dell’economia e delle finanze;

 

19 riferiti alla legge n. 161 del 2017, concernente “Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, al codice penale e alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale e altre disposizioni. Delega al Governo per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate” (Atti Camera 1039-A e 1039-B)

9 sono stati inviati al Ministero dell’interno, 6 al Ministero della giustizia, 3 al Ministero dell’economia e delle finanze, 2 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 1 al Ministero dello sviluppo economico;


 

12 riferiti alla legge n. 163 del 2017, concernente “Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea - Legge di delegazione europea 2016-2017” (A.C. 4620).

5 sono stati inviati alla Presidenza del Consiglio dei ministri, 3 al Ministero dello sviluppo economico, 2 al Ministero dell’economia e delle finanze, 1 al Ministero della salute, 1 al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione;

 

11 riferiti alla legge n. 157 del 2017, concernente “Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l’anno finanziario 2017” (A.C. 4639).

4 sono stati inviati al Ministero della salute, 3 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 2 al Ministero dell’economia e delle finanze, 1 al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare,1 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

 

3 riferiti alla legge n. 160 del 2017, concernente “Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Costa Rica sullo scambio di informazioni in materia fiscale, con Allegato, fatto a Roma il 27 maggio 2016” (A.C. 4254), inviati al Ministero dell’economia e delle finanze;

 

2 riferiti alla legge n. 159 del 2017, concernente “Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Croazia sulla cooperazione transfrontaliera di polizia, fatto a Zagabria il 5 luglio 2011” (A.C. 4224), inviati al Ministero dell’interno;

 

1 riferito alla legge n. 164 del 2017, concernente “Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo di cooperazione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Emirati Arabi Uniti, nell’ambito della cultura, arte e patrimonio, fatto a Dubai il 20 novembre 2012; b) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Malta in materia di cooperazione culturale e di istruzione, fatto a Roma il 19 dicembre 2007; c) Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Montenegro, fatto a Podgorica il 26 settembre 2013; d) Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnica tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Senegal, fatto a Roma il 17 febbraio 2015; e) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica slovacca sulla cooperazione in materia di cultura, istruzione, scienza e tecnologia, fatto a Bratislava il 3 luglio 2015; f) Accordo di collaborazione nei settori della cultura e dell’istruzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Slovenia, fatto a Roma l’8 marzo 2000” (A.C. 3980), inviato al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

            Nel periodo considerato sono state inoltre segnalate dal Servizio per il controllo parlamentare 17 mozioni[9]

- COLONNESE ed altri n. 1/01683 (Testo modificato nel corso della seduta), FOSSATI ed altri n. 1/01750 (Testo modificato nel corso della seduta), LENZI, MARAZZITI ed altri n. 1/01751 (Testo modificato nel corso della seduta), SCOPELLITI e BOSCO n. 1/01752, PALESE ed altri n. 1/01753 (Testo modificato nel corso della seduta), VARGIU ed altri n. 1/01754 (Testo modificato nel corso della seduta), RONDINI ed altri n. 1/01755 (Testo modificato nel corso della seduta), concernenti iniziative volte a superare le criticità della normativa in materia di prevenzione vaccinale, al Ministero della salute;

- BINETTI ed altri n.1/01732 (Testo modificato nel corso della seduta), VEZZALI ed altri n.1/01735 (Testo modificato nel corso della seduta), BECHIS ed altri n. 1/01740 (Testo modificato nel corso della seduta), SANTERINI ed altri n. 1/01745 (Testo modificato nel corso della seduta), concernenti iniziative per prevenire e contrastare la violenza contro le donne, alla Presidenza del Consiglio dei ministri;

- MARTELLI ed altri n.1/01716 (Testo modificato nel corso della seduta), BRIGNONE ed altri n.1/01734 (Nuova formulazione - Testo modificato nel corso della seduta), GALGANO ed altri n. 1/01736 (Nuova formulazione - Testo modificato nel corso della seduta), SPADONI ed altri n. 1/01737 (Testo modificato nel corso della seduta), RIZZETTO ed altri n. 1/01739 (Testo modificato nel corso della seduta), DI SALVO ed altri n. 1/01742 (Testo modificato nel corso della seduta), concernenti iniziative per prevenire e contrastare la violenza contro le donne, alla Presidenza del Consiglio dei ministri ed al Ministero della giustizia.

 

Sono state inoltre segnalate dal Servizio per il controllo parlamentare 16 risoluzioni:

- LOCATELLI ed altri n. 6/00367 (Testo modificato nel corso della seduta), DI VITA e NUTI n. 6/00368, concernenti iniziative per prevenire e contrastare la violenza contro le donne, alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al Ministero della giustizia;

- CIPRINI ed altri n. 7/01337, DAMIANO ed altri n. 7/01371 e RIZZETTO n. 7/01379, concernenti iniziative in materia di proroga dell’efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici e di assunzione dei vincitori e degli idonei collocati nelle graduatorie vigenti, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione;

- GIACOMONI ed altri n. 8/00266, concernente il rafforzamento delle misure agevolative in favore di investimenti qualificati e piani di risparmio a lungo termine (PIR), e FREGOLENT ed altri n. 7/01385, riguardante iniziative per rafforzare la disciplina agevolativa in favore dei piani di risparmio a lungo termine (PIR), al Ministero dell’economia e delle finanze ;

- BORGHI ed altri n. 8/00267, sull'adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante modifiche alla rete autostradale e stradale di interesse nazionale, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

- MARAZZITI ed altri n. 8/00268, sulla prevenzione e diagnosi dell’ictus cerebrale, al Ministero della salute;

- SPADONI ed altri n. 8/00269, sui profili attuativi della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale;

- MANTERO ed altri n. 8/00270, concernente il riconoscimento e la cura della fibromialgia e il suo inserimento tra le malattie invalidanti, al Ministero della salute;

- BRAGA ed altri n. 8/00271, sull’attuazione dei contratti di fiume, al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare;

- CRIPPA ed altri n. 8/00272 e RICCIATTI ed altri n. 7/01372, sulle misure per garantire una maggiore durata di vita dei prodotti di consumo, al Ministero dello sviluppo economico;

- FREGOLENT ed altri n. 8/00273, concernente interventi in materia fiscale, assicurativa e finanziaria sulle tematiche ambientali, al Ministero dell’economia e delle finanze;

- TINAGLI ed altri n. 8/00274, concernente interventi in materia di servizi per l’impiego e politiche attive del lavoro, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

 

 

 

 


 

Note annunciate al 30 novembre 2017
in attuazione di atti di indirizzo

 

Ministero dell’interno

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3139-A/6

Ordine del giorno

 

Vargiu

Assemblea

28/11/2017

I

Implementazione di misure di contrasto al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo

9/3139-A/16

Ordine del giorno

Palmieri

9/3139-A/26

Ordine del giorno

Mucci

9/3139-A/27

Ordine del giorno

Rampelli

9/3139-A/28

Ordine del giorno

Taglialatela

9/3139-B/3

Ordine del giorno

Nesi

9/3139-B/12

Ordine del giorno

Vargiu

9/3139-B/16

Ordine del giorno

Baldassarre

9/3139-B/18

Ordine del giorno

Ventricelli

9/3139-B/21

Ordine del giorno

Tinagli

 

Gli ordini del giorno Vargiu ed altri n. 9/3139-A/6, Palmieri ed altri n. 9/3139-A/16, Mucci ed altri n. 9/3139-A/26, accolti dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 20 settembre 2016; Rampelli ed altri n. 9/3139-A/27 e Taglialatela ed altri n. 9/3139-A/28, accolti dal Governo come raccomandazione nella medesima seduta; Nesi n. 9/3139-B/3, Baldassarre ed altri n. 9/3139-B/16, Ventricelli ed altri n. 9/3139-B/18 e Tinagli ed altri n. 9/3139-B/21, accolti dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 17 maggio 2017 e Vargiu ed altri n. 9/3139-B/12 accolto dal Governo come raccomandazione nella medesima seduta, impegnavano l'esecutivo ad assumere una pluralità di iniziative volte ad implementare le misure di contrasto al bullismo e al cyberbullismo.


 

In merito a tale impegno il Ministero dell’interno ha trasmesso la seguente nota:

“In via preliminare, per quanto attiene alle iniziative della Polizia di Stato in tema di attività di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo in generale, si rappresenta innanzitutto un impegno costante e quotidiano del Dipartimento della Pubblica Sicurezza per la tutela dei minorenni e la prevenzione dei fenomeni delittuosi che li vedono protagonisti, condotto ormai da diversi anni, attraverso una serie d'iniziative che hanno riguardato, in primo luogo, l'assetto ordinamentale degli Uffici di polizia, sia a livello centrale che periferico.

Nel 1996, nell'ambito di uno specifico Progetto denominato “Arcobaleno”, sono stati costituiti, presso le Questure, gli Uffici Minori (nell'ambito delle Divisioni Anticrimine), con il fine di occuparsi della tutela dei bambini e di tutto il nucleo familiare in difficoltà, svolgendo, in tale ambito, funzioni di raccordo con gli altri Enti ed Istituzioni operanti sul territorio.

Gli Uffici Minori hanno funzioni di “pronto soccorso”, ma anche di studio e monitoraggio delle fenomenologie connesse alle problematiche minorili. Tali Uffici collaborano con le diverse Istituzioni dedicate, presenti sul territorio: il Tribunale per i Minorenni, i Servizi Sociali, le Scuole, le Associazioni di volontariato, i Centri per la Giustizia Minorile, gli Enti locali, talvolta anche mediante la formalizzazione di specifici accordi e protocolli d'intesa.

Pertanto gli Uffici Minori si occupano delle attività attinenti alla prevenzione, mentre sul piano della repressione, le attività sono di pertinenza delle Squadre Mobili delle Questure, organizzate in “sezioni”, con competenze specifiche; in particolare una delle sezioni in cui si articolano le Squadre Mobili ha un'attività circoscritta proprio ai “Reati contro la persona, in pregiudizio di minori e reati sessuali”.

A livello centrale, l'azione di prevenzione e contrasto alle forme di sfruttamento ed abuso in pregiudizio di minori attuata dal citato Dipartimento vede impegnati, in particolare, gli Uffici della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato e gli Uffici della Direzione Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato che svolge, tra l'altro, attività in tema di cyberbullismo.

Un modello di intervento efficace e in grado di adeguarsi ai rapidi cambiamenti dei fenomeni sociali sottesi ai fatti delittuosi, quale il bullismo, è quello di valorizzare le attività di collaborazione conventi e istituzioni “esterne” attraverso anche lo sviluppo di un rapporto più diretto con le nuove generazioni anche al fine di poter comprendere meglio i cambiamenti generazionali e le nuove sfide sottese e soprattutto per proteggere i ragazzi dalla devianza minorile. In tal senso sono avviate varie iniziative come quella di “educazione alla legalità” che da anni la Polizia di Stato realizza con personale esperto delle Questure e delle Specialità, in collaborazione con le scuole, sensibilizzando i giovani su diversi temi compreso il bullismo e l'uso sicuro della rete internet.

Al riguardo, la predetta Direzione Centrale Anticrimine ha avviato un'attività di sensibilizzazione tra le competenti Divisioni Anticrimine delle Questure, per promuovere opportuni contatti con strutture scolastiche al fine di organizzare momenti di incontro con gli studenti per la prevenzione di comportamenti devianti.

Recentemente nell'ambito di questa prospettiva, è stata avviata, con una circolare del 25 settembre u.s., avente per oggetto il “Progetto Blue Box.”, rivolta alle Questure, una campagna di sensibilizzazione e di informazione sul tema del disagio giovanile, con riferimento, in particolare, ai recenti casi di suicidio e di fenomeni di autolesionismo determinati a seguito di atti di bullismo, giochi di ruolo (vedasi ad esempio il c.d. fenomeno “Blue Whale”, oppure nei casi di abbandono e di malessere riconducibili a contesti familiari problematici.

La finalità della predetta circolare è quella di una specifica campagna di informazione, in tutte le province, con l'utilizzo di postazioni mobili o di altri mezzi idonei della Polizia di  Stato che stazioneranno presso gli istituti scolastici secondari, di primo e secondo grado, e in prossimità di luoghi di incontro e di aggregazione giovanile.

In tale ambito, verranno collocate “cassette” di colore blu, le “blue box”, per raccogliere eventuali segnalazioni, anche in forma anonima che verranno trattate, ratione materiae, dalle articolazioni competenti ad affrontare il pericolo/disagio rappresentato.

Al riguardo si segnala che il sopra citato progetto si inserisce nel solco di altre consolidate iniziative di prevenzione svolte dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza a tutela delle c.d. vittime vulnerabili, e, da ultimo, con il progetto “Questo non è amore ...” - campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere, di cui la circolare del 25 settembre 2017” Progetto Camper (il camper della Polizia di Stato contro la violenza di genere, rivolta ai Questori delle quattordici città metropolitane del territorio nazionale (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia).

In linea con la campagna “Questo non è amore...”, a bordo delle citate postazioni saranno presenti équipe multidisciplinari della Polizia di Stato (composte da personale delle sezioni specializzate delle Squadre Mobili, degli Uffici Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, degli Uffici Minori delle Divisioni Anticrimine ed in alcune province anche da personale della Polizia Postale, nonché da psicologi della Polizia di Stato) con l'eventuale presenza di rappresentanti dei Servizi Sociali.

L'obiettivo di questo progetto è quello di stabilire un contatto di fiducia con le potenziali vittime, per fornire strumenti idonei a comprendere l'estrema pericolosità di sfide estreme e di giochi di ruolo come il citato Blue whale che, facendo leva su manifestazioni di disagio e marginalità, possono innescare preoccupanti fenomeni di emulazione.

Un ulteriore obiettivo è quello di sensibilizzare i familiari e gli insegnanti a riconoscere gli eventuali segnali di malessere giovanile e di fornire indicazioni utili per un corretto utilizzo del web.

Per quanto riguarda, nello specifico, gli ordini del giorno indicati in oggetto, inerenti alla prevenzione del cyber bullismo, si rammenta, in merito, la legge del 29 giugno 2017, n. 71, recante “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”. All'art. 4, la legge prevede espressamente l'interessamento della Specialità della Polizia Postale e delle Comunicazioni del Dipartimento della Pubblica Sicurezza per la redazione e l'aggiornamento delle “linee di orientamento”, soprattutto volta ad una attività “formativa” per il personale scolastico, principale attore per un'efficace e tempestiva prevenzione del fenomeno in esame.

Il coinvolgimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni nelle iniziative di prevenzione e repressione del cyberbullismo, si è concretizzato, altresì, in passato, con altre diverse iniziative istituzionali (ad es. Una vita da Social) e progetti specifici ( ad es. Progetto Generazioni Connesse).

Ordine del giorno n. 9/3139-B/16 presentato dall'On. BALDASSARRE Marco

L'On. Baldassarre rileva che la legge n. 71/2017, sopra citata, non prende “in considerazione il fenomeno di uguale allarme sociale del bullismo”, per cui chiede 1'impegno del Governo ad implementare le misure di contrasto a tale fenomeno.

In effetti, la citata novella è incentrata sulla prevenzione ed il contrasto del solo cyberbullismo, in quanto fenomeno emergente che, in alcune condizioni, può anche rilevarsi come “prosecuzione” di atti di mero bullismo.

Pertanto, in merito all'ordine del giorno de quo si rappresenta quanto riferito in premessa, circa l'attività di sensibilizzazione e di educazione per contrastare il fenomeno del bullismo da parte delle Forze di polizia e delle molte Istituzioni citate.

In proposito, si rammenta che il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Scientifica dal 2015 ha emanato le “Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo” e, nell'anno scolastico 2016/2017, ha predisposto un “Piano Nazionale per la Prevenzione del bullismo e del cyberbullismo a scuola”, coinvolgendo molte Istituzioni ed Enti, tra cui la Polizia Postale il servizio “Telefono Azzurro”, e ha istituito la “Prima Giornata nazionale contro il bullismo a scuola”, che si è celebrata il 7 febbraio del corrente anno.

Per completezza di informazione, si riferisce che la Segreteria del Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha in corso la promozione, in via sperimentale, di una app dedicata al bullismo e allo spaccio di sostanze stupefacenti presso i plessi scolastici.

Ordine del giorno n. 9/3139-A/6 presentato dall'On. VARGIU Pierpaolo

L'On. Vargiu chiede l'impegno del Governo a valutare l'opportunità di adottare misure opportune affinché presso le scuole sia diffusa una adeguata consapevolezza sulla fattispecie del cyberbullismo.

In merito, si rinvia al riscontro fornito per l'ODG dell'On. Baldassarre.

Ordine del giorno n. 9/3139-B/3 presentato dall'On. NESI Edoardo

Con riferimento all'ODG dell'On. Nesi di “realizzare un monitoraggio costante e annuale dell'evoluzione del fenomeno del cyberbullismo, anche approntando un sistema di raccolta dati finalizzato ad approntare nuove strategie di contrasto”, si evidenzia che la predetta legge n. 71/2017 già dispone in tal senso.

Infatti, l'articolo 3, comma 2, individua, tra i compiti assegnati al Tavolo Tecnico di cui al comma 1, “la realizzazione di un sistema di raccolta di dati finalizzato al monitoraggio dell'evoluzione dei fenomeni e, anche avvalendosi della collaborazione con la Polizia Postale e delle Comunicazioni e con le altre Forze di polizia, al controllo dei contenuti per la tutela dei minori". Altresì, il successivo articolo 6, comma 1, prevede che: “La Polizia Postale e delle Comunicazioni relaziona con cadenza annuale al Tavolo Tecnico di cui all'articolo 3, comma 1, sugli esiti delle misure di contrasto al fenomeno del cyberbullismo”.

Ordine del giorno n. 9/3139-A/26 presentato dall'On. MUCCI Mara

L'ODG de quo richiama quello dell'On. Nesi, per cui si rinvia a quel riscontro.

Ordine del giorno n. 9/3139-B/21 dell'On. TINAGLI Irene.

L'On. Tinagli sostiene che la citata legge del 2017 n.71 non prevede esplicitamente che parte delle attività di monitoraggio e raccolta dati, di cui all'articolo 3, “sia dedicata a quelle attività di cyberbullismo a sfondo sessuale a danno di minori e ad attività pedopornografiche che possano nascondersi tra le pieghe del cyberbullismo".

Al riguardo, si evidenzia che la Legge 6 febbraio 2006, n. 38, recante “Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet”, ha istituito, presso il predetto Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni, il “Centro Nazionale per il contrasto della Pedopornografia sulla rete Internet”, che ha quale obiettivo primario, quello di difendere i giovani frequentatori della Rete, attraverso servizi di monitoraggio per la ricerca di spazi virtuali clandestini ove si offrono immagini e filmati di minori abusati.

Più in generale, l'attività continua di monitoraggio focalizza l'attenzione sull'individuazione di siti che possono rappresentare fonte di pericolo per i giovani. Il predetto Centro provvede a definire l'elenco dei siti pedopornografici della Rete, la c.d. “black list”, che viene fornita agli “Internet Service Provider” per l'inibizione dalla navigazione.

E' stato, inoltre; ricostituito con Decreto Ministeriale del 30 agosto 2016, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le pari opportunità, l'“Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile”, già istituito con la legge n. 269 del 1998, con il compito di acquisire e monitorare i dati e le informazioni relative alle attività, svolte da tutte le pubbliche amministrazioni, per la prevenzione e la repressione della pedofilia.

Ordine del giorno n. 9/3139-A/27 presentato dall'On. RAMPELLI.

Con riguardo all'ODG dell'On. Rampelli di “agevolare la partecipazione, tra i rappresentanti del Ministero dell'Interno, di esponenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni, ai lavori del Tavolo Tecnico”, occorre evidenziare che la legge 71/2017, pur non specificando nel dettaglio i partecipanti al citato Tavolo, appare attribuire alla Specialità della Polizia di Stato più volte menzionata, un ruolo rilevante, come si evince dal testo degli articoli 3, comma 2, e 6, comma 1 (vedasi, tra l'altro, il riscontro per l'On. Nesi), nonché da quello dell'articolo 4, comma 1(vedasi la premessa).

La composizione del Tavolo Tecnico è demandata ad un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che non è stato ancora emanato.


 

Ordine del giorno n. 9/3139-A/28 presentato dall'On. TAGLIALATELA.

L'ODG dell'On. Taglialatela consiste nel “valutare l'opportunità di adottare le iniziative per garantire maggiori e più efficaci controlli sulle modalità per l'accesso dei minori ai social media e ai loro contenuti”.

In merito, si rinvia a quanto detto in premessa e al riscontro fornito per l'ODG dell'On. Tinagli.

Ordine del giorno n. 9/3139-B/12 presentato dall'On. VARGIU.

L'On. Vargiu chiede l'impegno del Governo affinché si predisponga una graduazione degli adempimenti di tutela nei confronti dei gestori di siti internet che abbiano una differente mole di utenza.

Si rappresenta, in merito, che la maggior parte dei siti in questione sono assoggettati a normative straniere, ragion per cui non è possibile, tra l'altro, prevedere neanche una responsabilità diretta dei gestori di tali siti sui quali avvengono condotte illecite.

Ordine del giorno n. 9/3139-A/16 presentato dall'On. PALMIERI

Per l'impegno che chiede l'On. Palmieri “a valutare l'opportunità di concordare con i gestori delle grandi piattaforme di social network l'adesione a politiche di contrasto al cyberbullismo”, si rinvia al riscontro fornito per l'ODG dell'On. Vargiu.

Ordine del giorno n. 9/3139-B/18 presentato dall'On. VENTRICELLI

Per l'ODG Ventricelli che propone iniziative per la prevenzione di comportamenti che incitano all'odio sessuale, anche attraverso le scuole ed in sinergia con i gestori delle piattaforme dei social network, si rinvia a quanto rappresentato in premessa e al riscontro fornito per l'ODG dell'On. Vargiu”.


 

 

Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate al

30 novembre 2017

 

 

 

Primo firmatario

Tipo di Atto

Numero

Pag.

on. Baldassarre

Ordine del giorno

9/3139-B/16

33

on. Mucci

Ordine del giorno

9/3139-A/26

33

on. Nesi

Ordine del giorno

9/3139-B/3

33

on. Palmieri

Ordine del giorno

9/3139-A/16

33

on. Rampelli

Ordine del giorno

9/3139-A/27

33

on. Taglialatela

Ordine del giorno

9/3139-A/28

33

on. Tinagli

Ordine del giorno

9/3139-B/21

33

on. Vargiu

Ordine del giorno

9/3139-A/6

33

on. Vargiu

Ordine del giorno

9/3139-B/12

33

on. Ventricelli

Ordine del giorno

9/3139-B/18

33

 

 

 

 

 

 



 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sezione III

 

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La sezione tratta della trasmissione al Parlamento da parte del Governo e di altri soggetti (regioni, autorità amministrative indipendenti, ecc.) delle relazioni previste dalle norme vigenti che sono pervenute nel periodo in esame. Conclude la sezione l’indicazione delle nuove relazioni ove previste da disposizioni pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale nel periodo considerato.


 

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento

 

Nell'ambito della propria competenza per la verifica dell'adempimento da parte del Governo degli obblighi di legge nei confronti del Parlamento, il Servizio per il controllo parlamentare effettua il monitoraggio delle relazioni che la Presidenza del Consiglio dei ministri e i diversi Dicasteri devono trasmettere periodicamente al Parlamento in conformità di quanto stabilito dalle vigenti disposizioni legislative; nella prassi, tale verifica è stata estesa anche ad altri soggetti non governativi.

A tale fine, il Servizio cura una banca dati che viene aggiornata sia attraverso la registrazione delle relazioni di volta in volta trasmesse ed annunciate nel corso delle sedute dell’Assemblea, riscontrabili nell’Allegato A al resoconto della relativa seduta, sia mediante l’individuazione degli obblighi previsti da norme di nuova introduzione, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. L’aggiornamento si completa con l’accertamento delle relazioni per le quali l’obbligo di trasmissione sia venuto meno a seguito dell’abrogazione della norma istitutiva, ovvero sia da ritenersi - per le più diverse ragioni - superato o, comunque, non più attuale o rilevante alla luce della situazione di fatto (ad esempio, una relazione che abbia ad oggetto programmi o interventi ormai completati o esauriti senza che la norma che prevede la relazione stessa sia stata esplicitamente abrogata). Ciò nell’ottica di contribuire, da una parte ad una focalizzazione degli obblighi residui e, dall'altra ad un superamento di tutto il superfluo, per favorire il processo di semplificazione normativa.

Nella presente Sezione si dà dunque conto delle risultanze dell’attività di monitoraggio circoscritta alla sola indicazione delle relazioni trasmesse nel periodo considerato dalla pubblicazione, nonché degli eventuali obblighi di nuova introduzione.

Al fine di definire un quadro complessivo degli adempimenti vigenti quanto più corretto ed esaustivo, il Servizio per il controllo parlamentare intrattiene costanti contatti con i competenti uffici interni alle amministrazioni (governative e non) anche attraverso la predisposizione e l’invio di schede informative contenenti l’elenco delle relazioni a carico di ciascun presentatore. Per ogni relazione, vengono indicati la norma istitutiva dell’obbligo, l’argomento, la frequenza della trasmissione (con la data entro la quale si aspetta il prossimo invio), nonché le informazioni sull’ultima relazione inviata. In una distinta sezione di ogni scheda vengono, inoltre, elencate le relazioni la cui trasmissione risulti in ritardo rispetto alla scadenza prevista e di cui pertanto si sollecita la trasmissione al Parlamento.

Tali schede vengono contestualmente inviate anche alle Commissioni parlamentari competenti per materia, con l’intento di fornire uno strumento di agevole consultazione che consenta da un lato ad ogni Ministero di essere al corrente dell’esito delle verifiche effettuate dal Servizio per il controllo parlamentare e, dall’altro, di informare i parlamentari dello stato di adempimento degli obblighi.

 


In evidenza a novembre 2017

 

Con riferimento al periodo considerato dalla presente pubblicazione si segnala innanzitutto, in quanto si tratta della prima attuazione della disposizione che ne prescrive l’invio alle Camere, la relazione trasmessa dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali sullo stato di attuazione della legge 22 giugno 2016, n. 112, recante disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare e sull’utilizzo delle relative risorse, con dati riferiti agli anni 2016 e 2017 (Doc. CCLVII, n. 1), in conformità di quanto previsto dall’articolo 8, comma 1, della medesima legge n. 112.

Tale provvedimento, che si compone di dieci articoli, è volto a favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l'autonomia delle persone con disabilità, in attuazione dei principi costituzionali, della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità[10]. Più specificamente i soggetti destinatari delle previste misure di assistenza, cura e protezione sono le persone con disabilità grave, non determinata dal naturale invecchiamento o da patologie connesse alla senilità, prive di sostegno familiare (in quanto mancanti di entrambi i genitori o perché gli stessi non sono in grado di fornire l'adeguato sostegno genitoriale), nonché in vista del venir meno del sostegno familiare, attraverso la progressiva presa in carico della persona disabile già durante l'esistenza in vita dei genitori. Le misure di cui trattasi sono definite con il coinvolgimento dei soggetti interessati e nel rispetto della volontà delle persone con disabilità grave, ove possibile, dei loro genitori o di chi ne tutela gli interessi. Restano comunque salvi i livelli essenziali di assistenza e gli altri benefici previsti dalla legislazione vigente in favore delle persone disabili. La legge è altresì volta ad agevolare le erogazioni di soggetti privati e la costituzione di trust, di vincoli di destinazione di beni immobili e mobili registrati, nonché di fondi speciali in favore dei disabili.

L'articolo 8 della legge n. 112 dispone che il Ministro del lavoro e delle politiche sociali trasmetta alle Camere, entro il 30 giugno di ogni anno, una relazione sullo stato di attuazione delle disposizioni della legge medesima e sull'utilizzo delle risorse di cui all'articolo 9. La relazione deve altresì illustrare l'effettivo andamento delle minori entrate derivanti dalle medesime disposizioni, anche al fine di evidenziare gli eventuali scostamenti rispetto alle previsioni.

In estrema sintesi si ricorda che l'articolo 1 enuncia le finalità del provvedimento mentre l'articolo 2 disciplina la definizione delle prestazioni assistenziali da garantire su tutto il territorio nazionale. L'articolo 3 istituisce nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali il Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, con una dotazione di 90 milioni di euro per il 2016, di 38,3 milioni per il 2017 e di 56,1 milioni annui a decorrere dal 2018 (comma 1). Gli interventi finanziati a valere sulle risorse del Fondo sono individuati dall'articolo 4. L'articolo 5 eleva il limite di detrazione dall'imposta IRPEF da 530 a 750 euro per le polizze assicurative aventi per oggetto il rischio di morte, qualora queste ultime siano destinate alla tutela delle persone con disabilità grave. L'articolo 6[11] disciplina le esenzioni ed agevolazioni tributarie per i seguenti negozi giuridici, destinati in favore di disabili gravi (come definiti dall'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate): costituzione di trust; costituzione di vincoli di destinazione di beni immobili o di beni mobili iscritti in pubblici registri, mediante atto in forma pubblica, ai sensi dell'articolo 2645-ter del codice civile (con conseguente limitazione dell'impiego dei beni conferiti e dei loro frutti per il solo scopo sottostante il vincolo); costituzione di fondi speciali, composti da beni sottoposti a vincolo di destinazione e disciplinati con contratto di affidamento fiduciario.

L'articolo 7 prevede l'avvio di campagne informative a cura della Presidenza del Consiglio dei ministri per diffondere la conoscenza delle disposizioni di cui alla legge n. 112 e delle altre forme di sostegno pubblico previste per le persone con disabilità grave.

In merito all'articolo 8 (rubricato “Relazione alle Camere”) si è detto preliminarmente, in quanto attiene specificatamente agli obblighi informativi nei confronti del Parlamento.

L'articolo 9 (Disposizioni finanziarie) quantifica gli oneri derivanti dall'articolo 3, comma 1, e le minori entrate derivanti dagli articoli 5 e 6[12], e provvede alla relativa copertura finanziaria; da ultimo, l'articolo 10 fissa l'entrata in vigore del provvedimento il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.

Il Doc. CCLVII n. 1 consta di sei paragrafi, il primo dei quali è costituito da un’introduzione nella quale si chiarisce preliminarmente l’oggetto d’analisi, stante il breve lasso di tempo trascorso dall’approvazione della normativa in esame. Si osserva, infatti, che il percorso attuativo di una legge che introduce nell’ordinamento misure particolarmente innovative per quanto attiene alle politiche sociali deve tenere conto delle competenze costituzionali dei diversi livelli di Governo, trattandosi di materia che dal punto di vista legislativo e della programmazione degli interventi è di competenza esclusiva regionale, fatta salva la definizione dei livelli essenziali che rimane in capo allo Stato, mentre la gestione è affidata ai Comuni, eventualmente in forma associata a livello di ambiti territoriali. Ciò premesso, si fa presente che la relazione sul primo anno di attività non può che limitarsi alla descrizione della definizione dell’impianto istituzionale e programmatorio, attesa la necessità di stabilire prima a livello nazionale gli indirizzi attuativi, nell’ottica della futura definizione di livelli essenziali delle prestazioni e poi a livello delle Regioni la programmazione degli interventi a cui finalizzare le risorse trasferite. Si preannuncia pertanto che gli interventi concretamente realizzati a livello territoriale saranno oggetto della successiva relazione.

Stante quanto enunciato nella premessa, nel paragrafo successivo della relazione è brevemente descritta la legge n. 112 del 2016, mentre nel paragrafo 3 sono illustrati i decreti che hanno dato attuazione alla disciplina, regolando l’utilizzo delle risorse finanziarie per gli anni 2016 e 2017 stanziate nel Fondo istituito all’articolo 3 della legge. Nel paragrafo 4 si forniscono le prime informazioni relative al monitoraggio delle minori entrate derivanti dalle previsioni contenute negli articoli 5 e 6 della legge stessa. Infine, nel paragrafo 5 si presenta un quadro sintetico della programmazione degli interventi da parte delle Regioni sulla base delle risorse assegnate, seguito nel paragrafo 6 dalla presentazione analitica delle singole programmazioni regionali.

Tra le relazioni pervenute alle Camere nel mese di novembre in adempimento di obblighi di legge si segnalano quei documenti il cui invio sana un ritardo rispetto al previsto termine di trasmissione. Sotto questo profilo si evidenzia, in primo luogo, la relazione sullo stato delle conoscenze e delle nuove acquisizioni scientifiche in tema di diabete mellito, con particolare riferimento ai problemi concernenti la prevenzione, con dati aggiornati al 31 dicembre 2016 (Doc. LXIII, n. 3), trasmessa dalla Ministra della salute in attuazione di quanto previsto dal comma 3 dell’articolo 2 della legge 16 marzo 1987, n. 115, recante “Disposizioni per la prevenzione e la cura del diabete mellito”. Il comma citato dispone che il Ministro della sanità (ora della salute), sentito l'Istituto superiore di sanità, presenti annualmente al Parlamento una relazione di aggiornamento sullo stato delle conoscenze e delle nuove acquisizioni scientifiche in tema di diabete mellito e di diabete insipido, con particolare riferimento ai problemi concernenti la prevenzione. La precedente relazione ai sensi di tale previsione, con dati aggiornati al 31 dicembre 2014 (Doc. LXIII n. 2), era stata trasmessa alle Camere nel mese di agosto 2015.

            Il Doc. LXIII, n. 3 è introdotto da una breve presentazione del fenomeno del diabete mellito quale patologia cronica la cui diffusione, già larghissima in tutto il mondo, è destinata ad aumentare nel prossimo futuro con il progressivo invecchiamento della popolazione e la sempre maggiore occorrenza delle condizioni di rischio che ne precedono l’insorgenza. Tale patologia, rilevante soprattutto per le numerose complicanze micro e macrovascolari cui sono soggetti i malati, costituisce inoltre un esempio paradigmatico, in quanto chiama in causa fattori legati al contesto politico e socioeconomico, alle condizioni di vita e di lavoro, a fattori psicosociali, come evidenziato dalla sua maggiore incidenza tra i gruppi socialmente sfavoriti.

Il documento fornisce quindi dati relativi alla diffusione del diabete in ambito internazionale, la cui continua crescita fa della lotta a tale patologia una delle tre emergenze sanitarie identificate come tali, insieme alla malaria e alla tubercolosi, dall’Organizzazione delle Nazioni Unite e dall’Organizzazione Mondiale della sanità. Vengono quindi presentati i dati nazionali elaborati dall’ISTAT, in base ai quali, dopo un decennio di crescita costante, correlata a sovrappeso e obesità, nel 2016 si registra un trend in leggero calo, con una maggiore incidenza tra le persone di età pari o superiore a 75 anni; la relazione segnala inoltre una percentuale mediamente inferiore nelle regioni del Nord rispetto a quelle del Centro, del Sud e delle isole.

Viene poi descritto il sistema PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), programma continuo di sorveglianza della popolazione italiana di età compresa tra i 18 ei 69 anni basato sulla correlazione tra diabete, stili di vita e diseguaglianze sociali, affidato dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) del Ministero della salute al Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (CNESPS) dell’Istituto superiore di sanità.

Nella relazione sono altresì illustrati il sistema di indagini “Okkio alla salute”, attivato dal Ministero per disporre di un quadro aggiornato del fenomeno obesità e sovrappeso tra i giovani italiani, e lo studio HBSC – Health behaviours in School-aged Children, finalizzato alla rilevazione dei comportamenti e degli stili di vita degli adolescenti. Uno specifico paragrafo è dedicato ai dati PASSI 2013-2016 e alle risultanze del Rapporto 2016 dell’Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) relativi al trattamento farmacologico delle persone con diabete e all’andamento dei consumi dei relativi farmaci.

            La relazione si sofferma quindi sull’azione di prevenzione del diabete, incentrata sul presupposto che tale azione s’identifica in particolare con la prevenzione dell’eccesso ponderale, quale obiettivo che richiede il coinvolgimento attivo di molti soggetti istituzionali esterni al sistema sanitario (Ministeri, comuni, province, associazioni professionali e di categoria, associazioni dei consumatori, produttori di alimenti, pubblicitari, mass media, ecc.), così come raccomandato dall’Unione Europea e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Si descrive quindi il Piano nazionale della prevenzione, più volte prorogato, e il programma “Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari”, la strategia globale per contrastare i quattro principali fattori di rischio delle malattie croniche non trasmissibili (fumo, abuso di alcol, dieta scorretta e inattività fisica) attraverso una serie di alleanze con il mondo della scuola, dell’agricoltura, dei trasporti, dell’urbanizzazione e dello sport, al fine di migliorare la salute dei cittadini.

            La relazione illustra infine le nuove modalità di gestione integrata del diabete e di prevenzione delle complicanze, nonché il “Piano sulla malattia diabetica”. Quest’ultimo, approvato il 6 dicembre 2012 in Conferenza Stato-Regioni, mira a definire alcuni obiettivi strategici per migliorare le attività di prevenzione, cura e riabilitazione del diabete e a favorire percorsi che garantiscano al paziente uniformità di risposte e continuità di tutela.

Il documento si conclude con la descrizione dell’operato dell’Italia quale partner di diverse Azioni comuni (Joint Action – JA) promosse negli ultimi anni, tra cui in particolare l’Azione comune per la lotta alle malattie croniche e la promozione dell'invecchiamento sano per tutto il ciclo di vita (JA-CHRODIS, Addressing Chronic Diseases and Promoting Healthy Ageing Across the Life Cycle), che si è conclusa a febbraio 2017 e che, con 63 partner, è stata la più grande azione comune cofinanziata nell'ambito del Programma salute pubblica dell’UE fino ad oggi. La JA-CHRODIS, divisa in sette Work package (WP), è stata governata da un Comitato esecutivo composto da tutti i leader dei WP e sostenuta, inoltre, da un Forum di rappresentanti dei Ministeri della salute degli Stati membri UE e da un Comitato consultivo di esperti. L’Italia ha partecipato alla JA con il Ministero della Salute, l’Istituto superiore di Sanità (ISS) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). In particolare, l’AIFA è stata leader del WP6 (Multi-morbosità) mentre l’ISS del WP7 (Diabete).

Sempre in quanto trasmesse in ritardo si evidenziano le relazioni, anch’esse inviate dalla Ministra della salute, sull’attività svolta dall'Agenzia italiana del farmaco (AIFA), con dati riferiti, rispettivamente, agli anni 2015 e 2016, corredati dalle piante organiche e dai bilanci di esercizio per le medesime annualità nonché dai bilanci di previsione per gli anni 2016 e 2017, in conformità di quanto previsto dall’articolo 30, comma quinto, della legge 20 marzo 1975, n. 70. Si ricorda che la disposizione richiamata prevede che entro il 31 luglio di ogni anno, ciascun Ministero trasmetta al Parlamento una relazione sull'attività svolta, sui bilanci di previsione e sulla consistenza degli organici degli enti pubblici non economici sottoposti alla propria vigilanza, con allegati i bilanci di previsione stessi e le relative piante organiche e i conti consuntivi dell'esercizio precedente. La penultima relazione in attuazione dell’obbligo richiamato, trasmessa nel mese di agosto 2015, forniva dati sull'attività svolta dall’AIFA nell'anno 2014, corredati dalla pianta organica e dal bilancio di esercizio per il medesimo anno, nonché dal bilancio di previsione per l'anno 2015.

Le relazioni inviate nel mese di novembre 2017 illustrano per la rispettiva annualità di riferimento l’attività svolta e i risultati raggiunti dalla 5 aree tecnico-scientifiche che rappresentano il core business dell’Agenzia[13].

In particolare, per quanto attiene all’anno 2016[14], in merito all’Area 1 (Pre autorizzazione), viene descritta l’attività di promozione della ricerca scientifica di carattere pubblico sui settori strategici del farmaco, anche in aree di scarso interesse per la ricerca profit. In particolare, si precisa che tale obiettivo si persegue mediante il finanziamento di studi clinici no profit, indirizzati in particolare a confronti tra medicinali volti a dimostrare il valore terapeutico aggiuntivo, su farmaci orfani e malattie rare, sull’appropriatezza prescrittiva e volti a ottimizzare strategie terapeutiche, sul profilo di sicurezza dei farmaci e sull’informazione.

Ricordato che il programma di ricerca indipendente AIFA è rivolto a tutti i ricercatori italiani di istituzioni pubbliche e no profit ed è finanziato da una quota del contributo pari al 5 per cento delle spese promozionali sostenute annualmente dalle Aziende farmaceutiche, si segnala che i protocolli finanziati sono stati ventiquattro, per un valore che supera i 12 milioni di euro[15]. In totale sono state ammesse alla seconda fase di valutazione 101 lettere d’intenti e nella fase finale sono stati valutati 85 protocolli, mediante un sistema di revisione indipendente utilizzato grazie ad una Convenzione con la Direzione generale ricerca e innovazione del Ministero della salute. Nel dettaglio, i progetti finanziati riguardano 19 studi interventistici (9 di fase IV, 8 di fase III, 2 di fase II), uno studio non interventistico e quattro revisioni sistematiche/metanalisi.

Vengono quindi analizzati in specifici paragrafi le risultanze della sperimentazione clinica e delle sperimentazioni di Good Clinical Practices (GCP) e di Good Pharmacovigilance practices (GVP) sui sistemi di farmacovigilanza.

Per quanto riguarda l’Area 2 (Registrazione), si descrive l’attività svolta da AIFA nell’ambito della gestione delle richieste di autorizzazione presentate dalle Aziende farmaceutiche, sia per le nuove immissioni in commercio che per le variazioni di quelle già esistenti, di fondamentale importanza nei rapporti tra AIFA e i suoi stakeholders. In questo ambito si evidenzia l’attenzione prestata alla Banca Dati Farmaci (BDF), attiva sul portale AIFA da novembre 2013, ossia la banca dati ufficiale predisposta da AIFA per la consultazione online, anche da parte di utenti esterni, dei dati relativi ai medicinali autorizzati/sospesi o revocati a livello nazionale. La relazione dà conto anche dell’attività di valutazione e autorizzazione esercitata nel 2016 per quanto concerne i medicinali omeopatici e biologici, nonché delle attività relative al plasma e agli emoderivati.

Sempre nell’ambito dell’Area 2 la relazione 2016 descrive brevemente lo sviluppo dell’attività internazionale dell’AIFA.

Con riferimento all’Area 3 (Vigilanza post marketing), si illustra l’attività di farmacovigilanza finalizzata ad aumentare l'efficienza della rete di segnalazione spontanea di sospette reazioni avverse: in proposito si segnala che in continuazione con il lavoro svolto nel 2015 (consistente nel collaudo e nel rilascio della versione finale della Rete Nazionale di Farmacovigilanza con relativa fase pilota indirizzata solo ad alcune Regioni) tutte le regioni sono state coinvolte e formate per l’utilizzo della piattaforma Vigifarmaco e il sistema è ora regolarmente in uso in tutto il territorio nazionale. Si evidenzia inoltre il ruolo che l’AIFA esplica nella valutazione del rapporto rischio/beneficio di medicinali o classi di medicinali e l’attività di farmacovigilanza in ambito europeo.

L’analisi delle attività riconducibili all’Area 3 comprende il contrasto alla produzione/distribuzione di farmaci illegali e/o falsificati ed il monitoraggio dell’informazione medico scientifica privata sui farmaci (IMS) rivolta agli operatori sanitari.

Per quanto attiene all’Area 4 (Strategie e politiche del farmaco), la relazione informa in merito a quanto attuato dall’AIFA nel 2016 al fine di garantire la verifica del rispetto dei tetti programmati della spesa farmaceutica, sull’attività dell’Osservatorio medico scientifico (OsMed) e sulla gestione dei registri telematici per il monitoraggio e la verifica dell’appropriatezza prescrittiva dei farmaci sottoposti a monitoraggio, per la gestione e applicazione degli accordi di rimborso condizionato correlati.

In merito alle attività che rientrano nell’Area 5 (Ispezioni e certificazioni), nel documento si riferisce sulle risultanze delle procedure di rilascio delle autorizzazioni o modifiche richieste per le officine di produzione di specialità medicinali, anche per quanto attiene alla collaborazione ai programmi internazionali di ispezione in Paesi UE ed extra-UE. Si dà inoltre conto degli esiti delle ispezioni di officine di produzione/importazione di sostanze attive; ulteriori profili rappresentati riguardano la descrizione delle attività ispettive GMP (Good Manufactoring Practises).

La relazione, oltre ai risultati raggiunti nell’ambito delle attività “core” dell’Agenzia, descrive quanto conseguito nell’anno di riferimento sul piano dei nuovi sistemi informativi, delle iniziative della comunicazioni istituzionale e dell’adeguamento strutturale ed organizzativo, quest’ultimo realizzato anche con l’adozione, con delibera del Consiglio di amministrazione dell’AIFA dell’8 aprile 2016, del nuovo Regolamento di organizzazione, del funzionamento e dell'ordinamento del personale dell’AIFA.

Ulteriori tematiche affrontate dalla relazione sull’attività 2016 riguardano i servizi che l’Agenzia può rendere, dietro corrispettivo, nei confronti di terzi (attività nazionali di consulenza scientifica; attività di formazione continua agli operatori del settore; analisi di ricerche e studi di settore; attività editoriali), la programmazione volta ad assicurare un adeguato livello di trasparenza e di integrità all’azione amministrativa dell’Agenzia, l’aggiornamento del sistema di gestione della qualità al fine di sostenere sempre più il management nell’impegno di creare e mantenere una struttura votata al raggiungimento dei più alti standard per la protezione della salute pubblica. Un ultimo paragrafo del documento è dedicato all’impegno profuso nel 2016 nell’implementazione del Piano triennale (2016-2018) di prevenzione della corruzione.

Si ricorda che la relazione sull’attività svolta dall’AIFA nel 2016 è corredata dal bilancio d’esercizio e dalla pianta organica per la medesima annualità, nonché dal bilancio di previsione 2017[16].

Per quanto attiene all’introduzione di nuovi obblighi di relazione[17] si segnalano, in primo luogo, le disposizioni recate dalla legge 17 ottobre 2017, n. 161[18]. Tale provvedimento, che consta di 38 articoli suddivisi in sette Capi[19], riforma in più punti la disciplina di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 (il cosiddetto Codice antimafia), e annovera tra gli aspetti maggiormente qualificanti: l'ampliamento dei destinatari delle misure di prevenzione personali e patrimoniali agli indiziati del reato di assistenza agli associati e di associazione a delinquere finalizzata a numerosi reati contro la pubblica amministrazione; la trattazione prioritaria del procedimento di prevenzione patrimoniale; il passaggio della competenza per l'adozione delle misure di prevenzione dal tribunale del capoluogo della provincia al tribunale del distretto; l'istituzione, in sede distrettuale, di sezioni o collegi giudicanti specializzati per le misure di prevenzione; l'introduzione di limiti di eccepibilità dell'incompetenza territoriale e della competenza dell'organo proponente la misura; le modifiche procedimentali alla disciplina delle misure di prevenzione; la revisione della disciplina dell'amministrazione giudiziaria; la dettagliata disciplina del controllo giudiziario dell'azienda; le norme sulla trasparenza nella scelta degli amministratori giudiziari; le disposizioni in tema di sgombero e liberazione di immobili sequestrati; le forme di sostegno volte a consentire la ripresa delle aziende sequestrate, la loro continuità produttiva e le misure a tutela dei lavoratori; la revisione della disciplina sulla tutela dei terzi di buona fede; la riorganizzazione e il potenziamento dell'Agenzia nazionale per i beni confiscati, con competenza nell'amministrazione e destinazione dei beni solo dalla confisca di secondo grado; l'estensione della cosiddetta confisca allargata e la sua assimilazione alla disciplina della confisca di prevenzione antimafia.

Con riferimento specificatamente agli obblighi di relazione al Parlamento, si segnala che l’articolo 35 della legge n. 161, che introduce disposizioni di attuazione relative alle modifiche apportate al decreto legislativo n. 159 del 2011, al comma 3, stabilisce che entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della medesima legge n. 161 (ossia entro il 19 marzo 2018), il Presidente del Consiglio dei ministri presenti alle Camere una relazione sulla sua attuazione.

La legge 3 novembre 2017, n. 165, recante “Modifiche al sistema di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali uninominali e plurinominali”[20], all’articolo 3, comma 1, delega il Governo ad adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge medesima (ossia entro il 12 dicembre 2017)[21], ai sensi dell'articolo 14 della legge 23 agosto 1988, n. 400, un decreto legislativo per la determinazione, nell'ambito di ciascuna circoscrizione di cui alla tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957, come sostituita dalla stessa legge n. 165[22], dei collegi uninominali e dei collegi plurinominali per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica sulla base dei princìpi e criteri direttivi di cui alle lettere da a) a e) dei commi 1 e 2. Il comma 4 dell’articolo 3 prevede che lo schema del decreto legislativo di cui ai commi 1 e 2 sia trasmesso alle Camere per l'espressione dei pareri delle Commissioni parlamentari competenti per materia, che si pronunciano nel termine di quindici giorni dalla data di trasmissione[23]. Qualora il decreto legislativo non sia conforme al parere parlamentare, il Governo, contemporaneamente alla pubblicazione del decreto, deve inviare alle Camere una relazione contenente adeguata motivazione[24].


 

 

Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo
1°-30 novembre 2017

 

Relazioni governative

 

Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs.152/2006,

art. 180,

co. 1-bis*

Aggiornamento del programma nazionale di prevenzione dei rifiuti

(Dati aggiornati al 31 dicembre 2016,

Doc. CCXXIV, n. 3)

VIII Ambiente

6/11/2017

*Il comma 1-bis dell'articolo 180 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante “Norme in materia ambientale”, dispone che entro il 31 dicembre di ogni anno, a decorrere dal 2013, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare presenti alle Camere una relazione recante l'aggiornamento del programma nazionale di prevenzione dei rifiuti, adottato ai sensi del medesimo comma 180, contenente anche l'indicazione dei risultati raggiunti e delle eventuali criticità registrate nel perseguimento degli obiettivi di prevenzione dei rifiuti.

 

 

Ministero della difesa

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs. 66/2010,

art. 548, co. 1,

lett. a)

Spesa complessiva per il personale militare, con indicazione degli oneri riferiti al personale in servizio permanente e a quello in servizio non permanente

(Dati relativi alla previsione per il 2018,

Doc. CCXLIV, n. 2)

IV Difesa

V Bilancio

6/11/2017

D.Lgs. 66/2010,

art. 548, co. 1

lett. b)

Stato di attuazione dei programmi di ammodernamento e rinnovamento di mezzi, impianti e sistemi

(Dati riferiti all’anno 2016,

Doc. CCXLV, n. 2)

IV Difesa

V Bilancio

6/11/2017

D.Lgs. 66/2010,

art. 548, co. 1,

lett. c)

Attività contrattuale concernente la manutenzione straordinaria e il reintegro dei sistemi d'arma, opere, mezzi e beni direttamente destinati alla difesa nazionale

(Dati riferiti all’anno 2016,

Doc. CCXLVI, n. 2)

IV Difesa

V Bilancio

6/11/2017

D.Lgs. 66/2010,

art. 548, co. 1,

lett. d)

Stato di attuazione dei programmi di potenziamento ed ammodernamento delle infrastrutture

(Dati riferiti all’anno 2016,

Doc. CCXLVII, n. 2)

IV Difesa

V Bilancio

6/11/2017

 

 

Ministero dell'economia e delle finanze

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 882/1977,

art. 1, co. terzo

Andamento dei rapporti tra l'Italia e il Fondo monetario internazionale

(Dati relativi al periodo

1° maggio 2016 – 30 aprile 2017,

Doc. CCXLIII, n. 2)

III Affari esteri

V Bilancio

6/11/2017

L. 196/2009,

art. 38-septies,

co. 3-bis*

Sperimentazione dell’adozione di un bilancio di genere

(Doc XXVII, n. 31)

V Bilancio

10/11/2017

*L'articolo 38-septies della legge 31 dicembre 2009, n. 196 (Legge di contabilità e finanza pubblica), introdotto dall'articolo 9, comma 1, del decreto legislativo 12 maggio 2016, n. 90, al comma 1, ha previsto che il Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato avvii una sperimentazione dell'adozione di un bilancio di genere, volta a valutare il diverso impatto della politica di bilancio sulle donne e sugli uomini, in termini di denaro, servizi, tempo e lavoro non retribuito. Il comma 2 dell’articolo 38-septies dispone che la metodologia generale del bilancio di genere ai fini della rendicontazione venga definita, anche tenendo conto delle esperienze già maturate nei bilanci degli enti territoriali con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Il comma 3-bis dell'articolo 38-septies, introdotto dall'articolo 2, comma 7, lettera b) della legge 4 agosto 2016, n. 163, dispone che il Ministro dell'economia e delle finanze trasmetta alle Camere una relazione sulla sperimentazione e successivamente sui risultati dell'adozione definitiva del bilancio di genere.

Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 16 giugno 2017, recante “Metodologia generale del bilancio di genere ai fini della rendicontazione, tenuto conto anche delle esperienze già maturate nei bilanci degli Enti territoriali”, all’articolo 7, comma 1, ha disposto, che il Ministro dell’economia e delle finanze trasmetta alle Camere una relazione sulle risultanze della sperimentazione del bilancio di genere e sulle modalità per la sua realizzazione a regime entro il 30 settembre 2017.

 


 

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 70/1975,

art. 30,

co. quinto

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell'organico dell’Aero Club d'Italia (AeCI)

(Dati relativi all’attività svolta nel 2016, corredati dal bilancio consuntivo per la medesima annualità e dal bilancio di previsione 2017)

VII Cultura

IX Trasporti

22/11/2017

 

 

 

Ministero dell'interno

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 67/1997,

art. 3, co. 1

Relazioni sui programmi di lavoro e sulle opere pubbliche finanziati con i contributi erariali di cui all'articolo 3, comma 1, del decreto-legge n. 67 del 1997, relativi a lavori socialmente utili nelle aree napoletana e palermitana*

(Dati relativi al 2016)**

I Affari costituzionali

V Bilancio

VII Cultura

VIII Ambiente

XI Lavoro

14/11/2017

*Le relazioni sono state predisposte dal comune e dalla città metropolitana di Napoli e dal comune di Palermo e trasmesse dal Ministero, in conformità di quanto previsto dal comma 1 dell'articolo 3.

**La disposizione istitutiva dell'obbligo non indica il termine di trasmissione; in ogni caso la predisposizione dei programmi di lavoro e delle opere pubbliche è subordinata all'erogazione ed alla ripartizione dei contributi erariali.

Il riparto per l'anno 2016 del Fondo per le esigenze indifferibili di cui all'articolo 1, comma 199, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), è stato effettuato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 aprile 2016.

 


 

Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 208/2015,

art. 1, co. 281*

Regime sperimentale di accesso alla pensione anticipata di anzianità per le lavoratrici

(Dati aggiornati al 31 agosto 2017,

Doc. CCXLVIII, n. 2)**

XI Lavoro

14/11/2017

*Il comma 281 dell'articolo unico della legge 28 dicembre 2015, n. 208, estende la sperimentazione relativa alla facoltà di accesso anticipato al trattamento pensionistico, prevista per le lavoratrici che abbiano maturato determinati requisiti di anzianità anagrafica e contributiva, di cui all'articolo 1, comma 9, della legge 23 agosto 2004, n. 243, anche alle lavoratrici che abbiamo maturato tali requisiti entro il 31 dicembre 2015 ancorché la decorrenza del trattamento pensionistico sia successiva a tale data. Il medesimo comma 281 stabilisce quindi che il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sulla base dei dati di consuntivo e del monitoraggio effettuato dall'INPS, trasmetta alle Camere, entro il 30 settembre di ogni anno, una relazione sull'attuazione della sperimentazione, come disciplinata anche ai sensi dello stesso comma 281, con particolare riferimento al numero delle lavoratrici interessate e agli oneri previdenziali conseguenti.

**Sulla relazione è stato acquisito il concerto del Ministro dell’economia e delle finanze.

L. 147/2014

art. 2, co. 5

 

 

L. 208/2015,

art. 1, co. 269*

Attuazione delle disposizioni di salvaguardia, con particolare riferimento al numero dei lavoratori salvaguardati e alle risorse finanziarie utilizzate

(Dati aggiornati al 31 ottobre 2017,

Doc. CCXXX, n. 3)**

XI Lavoro

14/11/2017

*Il comma 5 dell'articolo 2 della legge 10 ottobre 2014, n. 147, disponeva originariamente che il Ministro del lavoro e delle politiche sociali trasmettesse alle Camere, entro il 30 giugno di ogni anno, una relazione in ordine agli esiti delle disposizioni di salvaguardia destinate alle categorie di lavoratori di cui ai commi 1 e 2 dell'articolo 2, con particolare riferimento al numero di lavoratori salvaguardati e alle risorse finanziarie utilizzate, sulla base dei dati del monitoraggio attuato dall'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) ai sensi del comma 4. Il comma 269 dell'articolo unico della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016) ha ora previsto che la relazione sia redatta di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, differendo altresì il termine di trasmissione dal 30 giugno al 30 settembre di ogni anno.

Il comma 217 della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di bilancio 2017), prevede che ai fini della predisposizione della relazione siano utilizzati i dati rilevati nell'ambito del monitoraggio svolto dall'INPS, ai sensi del comma 216, sulle domande di pensione presentate in conformità dei commi da 214 a 218 (ottavo intervento di salvaguardia in relazione ai nuovi requisiti introdotti dalla riforma pensionistica di cui all'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214 - c.d. Riforma Fornero).

**Sulla relazione è stato acquisito il concerto del Ministro dell’economia e delle finanze.

 

 

L. 112/2016,

art. 8, co. 1*

Stato di attuazione della legge n. 112 del 2016, recante disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare e utilizzo delle relative risorse

(Dati riferiti agli anni 2016 e 2017,

Doc. CCLVII, n. 1)

(PRIMA RELAZIONE)

XII Affari sociali

30/11/2017

*L'articolo 8 della legge 22 giugno 2016, n. 112, recante “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare”, dispone che il Ministro del lavoro e delle politiche sociali trasmetta alle Camere, entro il 30 giugno di ogni anno, una relazione sullo stato di attuazione delle disposizioni della legge stessa e sull'utilizzo delle risorse previste a copertura degli oneri che ne conseguono, di cui all'articolo 9. La relazione deve illustrare altresì l'effettivo andamento delle minori entrate derivanti dagli articoli 5 e 6, anche al fine di evidenziare gli eventuali scostamenti rispetto alle previsioni.

 

 

 

Ministero della salute

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs. 502/1992,

art. 15-quaterdecies*, co. 1

 

L. 120/2007,

art. 1, co. 4,

lett. g)

Esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria

(Dati aggiornati all’anno 2015,

Doc. CLXVIII, n. 5)

 

XII Affari sociali

6/11/2017

*Il comma 4 dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 120, prevede che il Ministro della salute presenti annualmente al Parlamento una relazione sull'esercizio della libera professione medica intramuraria, ai sensi dell'articolo 15-quaterdecies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, con particolare riferimento alle implicazioni sulle liste di attesa e alle disparità nell'accesso ai servizi sanitari pubblici. Il comma 4-bis dell'articolo 1, introdotto dall'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, come modificato dalla legge di conversione n. 189 del 2012, ha previsto che con la relazione di cui all'articolo 15-quaterdecies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, venga data informazione al Parlamento sugli esiti delle verifiche regionali del programma sperimentale per lo svolgimento dell'attività libero professionale intramuraria, presso gli studi professionali collegati in rete, da concludere entro il 28 febbraio 2015.

L. 115/1987,

art. 2, co. 3

Stato delle conoscenze e delle nuove acquisizioni scientifiche in tema di diabete mellito, con particolare riferimento ai problemi concernenti la prevenzione

(Dati aggiornati al 31 dicembre 2016,

Doc. LXIII, n. 3)

XII Affari sociali

22/11/2017

L. 70/1975,

art. 30, co. quinto

 

 

 

 

 

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico dell'Agenzia italiana del farmaco (AIFA)

(Dati riferiti all’attività svolta negli anni 2015 e 2016, corredati dalle piante organiche e dai bilanci di esercizio per le medesime annualità nonché dai bilanci di previsione per gli anni 2016 e 2017)

XII Affari sociali

27/11/2017

 

 

 

Ministero dello sviluppo economico

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 133/2014,

art. 30, co 3-bis

 

 

 

L. 190/2014,

art. 1, co. 202,

terzo periodo*

Stato di avanzamento degli interventi e delle azioni previsti dal Piano straordinario per la promozione del made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia

(Presentata dall’Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane – ICE)

(Dati aggiornati al 1° settembre 2017,

Doc. CCXXXI, n. 3)

X Attività produttive

XIII Agricoltura

15/11/2017

 

*L'articolo 30 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, al comma 1, prevede che al fine di ampliare il numero delle imprese, in particolare piccole e medie, che operano nel mercato globale, espandere le quote italiane del commercio internazionale, valorizzare l'immagine del Made in Italy nel mondo, sostenere le iniziative di attrazione degli investimenti esteri in Italia, il Ministro dello sviluppo economico adotti con proprio decreto, d'intesa con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali per il profili di competenza, un Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia. Il Piano è stato adottato con decreto emanato il 14 marzo 2015 dal Ministro dello sviluppo economico d'intesa con Ministro degli affari esteri e cooperazione internazionale e con Ministro delle politiche agricole e forestali.

Il comma 3-bis dell'articolo 30 del decreto-legge n. 133 stabilisce che l'ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane trasmetta ogni anno alle competenti Commissioni parlamentari una relazione sugli interventi svolti e, in particolare, sulle azioni realizzate, attraverso la rete estera, a sostegno della promozione del Made in Italy e dell'attrazione degli investimenti all'estero.

La legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), all’articolo 1, comma 202, terzo periodo, ha poi disposto che con apposito rapporto, redatto annualmente dall'ICE-Agenzia e trasmesso alle competenti Commissioni parlamentari entro il 30 settembre di ciascun anno, siano evidenziati nel dettaglio “i settori di intervento, lo stato di avanzamento degli interventi, le risorse impegnate e i risultati conseguiti in relazione ai singoli interventi”.

L. 808/1985,

art. 2, co. sesto

Stato dell'industria aeronautica

(Dati riferiti al 2016,

Doc. CCXXVI n. 3)

X Attività produttive

 

27/11/2017

 

 


Relazioni non governative

 

 

 

Fonte istitutiva

Presentatore

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs. 165/2001,

art. 46, co. 3

 

Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni

Rapporto sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti

(Dati aggiornati al 31 dicembre 2016)

V Bilancio

XI Lavoro

6/11/2017

D.L. 35/2005,

art. 7, co. 2

 

Fondazione Ugo Bordoni

Attività svolta

(Dati relativi al 2016,

Doc. CCVIII, n. 5)

IX Trasporti

28/11/2017

L. 212/2000,

art. 13, co. 13-bis

Garante del contribuente della regione

Basilicata

Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale

(Dati relativi al 2016)

VI Finanze

29/11/2017

 


 

Nuove relazioni previste da fonti normative[25]

 

Relazioni governative

Fonte

Presentatore

Oggetto

L. 161/2017,

art. 35, co. 3*

Il Presidente del Consiglio dei ministri

 

Attuazione della legge 17 ottobre 2017, n. 161

*La legge 17 ottobre 2017, n. 161, recante “Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, al codice penale e alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale e altre disposizioni. Delega al Governo per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate”, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 4 novembre 2017, n. 258.

Il comma 3 dell’articolo 35 della legge n. 161 del 2017 stabilisce che entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge medesima (ossia entro il 19 marzo 2018), il Presidente del Consiglio dei ministri presenti alle Camere una relazione sulla sua attuazione.

L. 165/2017,

art. 3, co. 4*

 

Il Governo

 

Ragioni della mancata conformità ai pareri parlamentari espressi sullo schema di decreto legislativo, di cui all’articolo 3 della legge n. 165 del 2017, recante la determinazione dei collegi uninominali e dei collegi plurinominali per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica

*La legge 3 novembre 2017, n. 165, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 11 novembre 2017, n. 264.

L’articolo 3, comma 1, della legge n. 165 del 2017 delega il Governo ad adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge medesima (ossia entro il 12 dicembre 2017), ai sensi dell'articolo 14 della legge 23 agosto 1988, n. 400, un decreto legislativo per la determinazione, nell'ambito di ciascuna circoscrizione di cui alla tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957, come sostituita dalla stessa legge n. 165, dei collegi uninominali e dei collegi plurinominali per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, sulla base dei princìpi e criteri direttivi di cui alle lettere da a) a e) dei commi 1 e 2.

Il comma 4 dell’articolo 3 prevede che lo schema del decreto legislativo sia trasmesso alle Camere per l'espressione dei pareri delle Commissioni parlamentari competenti per materia, che si pronunciano nel termine di quindici giorni dalla data di trasmissione. Qualora il decreto legislativo non sia conforme al parere parlamentare, il Governo, contemporaneamente alla pubblicazione del decreto, deve inviare alle Camere una relazione contenente adeguata motivazione.

Sullo schema di decreto legislativo (Atto del Governo n. 480) le Commissioni Affari Costituzionali della Camera e del Senato hanno espresso parere favorevole con osservazioni in data 7 dicembre 2017.

 



[1] In precedenza la più ampia composizione di tale organo comprendeva anche rappresentanti delle province interessate e dei Ministeri dell’ambiente e della tutela del territorio, delle politiche agricole e dell’economia e delle finanze. In particolare sono 4 i componenti di nomina ministeriale del consiglio di amministrazione del Consorzio del Ticino venuti meno per effetto della intervenuta modifica statutaria.

[2] Gli utenti e le utenze sono individuati ai sensi dell'art. 2 dello statuto del Consorzio.

[3] Il Ministro della difesa, con lettera del 20 aprile 2017, annunciata alla Camera e al Senato il 3 maggio 2017, aveva richiesto il parere parlamentare sulla proposta di nomina di Romano Sauro a vicepresidente della LNI. Tuttavia tale proposta di nomina non ha avuto seguito, malgrado il parere favorevole espresso dalla IV Commissione della Camera nella seduta del 17 maggio 2017; la 4ª Commissione del Senato, al riguardo, non aveva espresso alcun parere.

[4] Ai sensi dell'art. 1 della L. n. 14/1978 il parere parlamentare deve essere richiesto anche sulla proposta di nomina dei vicepresidenti degli enti pubblici.

[5] La Banca d'Italia aveva altresì nominato il comitato di sorveglianza, con provvedimento comunicato per estratto nella G.U. n. 24 del 30 gennaio 2012.

[6]  In particolare Clarich e D'Alessio erano subentrati ad Andrea Cardinaletti, già nominato presidente dell'Istituto con decreto del Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive d'intesa con il Ministro per i beni e le attività culturali e di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze in data 3 maggio 2007. Cardinaletti era stato poi nominato commissario straordinario dello stesso Istituto con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri d'intesa con il Ministro per i beni e le attività culturali e il Ministro dell’economia e delle finanze del 17 giugno 2011, incarico quest'ultimo più volte prorogato sino al 30 dicembre 2011.

[7] Prima della nomina di Abodi si ricorda che la proposta di nomina di Eugenio Giani alla presidenza dell’Istituto, annunciata alla Camera e al Senato il 4 marzo 2015, non aveva avuto alcun seguito malgrado i pareri favorevoli espressi dalla 6ª Commissione del Senato e dalla VI Commissione della Camera nelle rispettive sedute del 31 marzo e del 14 aprile 2015.

[8] Si fa presente che il medesimo atto può investire la competenza di più amministrazioni e quindi essere segnalato, ai fini dell’attuazione, a più di un Ministero.

[9] Le risoluzioni e le mozioni vengono segnalate ai fini dell'attuazione subito dopo la loro approvazione da parte dell'Assemblea o delle Commissioni.

[10] La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con Protocollo opzionale, fatta a New York il 13 dicembre 2006, è stata ratificata dall’Italia con la legge 3 marzo 2009, n. 18.

 

[11] A seguito delle modifiche introdotte dall’articolo 89, comma 10, del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, il comma 9 dell’articolo 6 della legge n. 112 del 2016, che interviene in materia di erogazioni liberali, donazioni e agli altri atti a titolo gratuito effettuati dai privati nei confronti di trust ovvero dei fondi speciali di cui al comma 3 dell'articolo 1, prevede che a tali atti si applichino le agevolazioni previste per le organizzazioni di volontariato ai sensi dell'articolo 83, commi 1 e 2, del codice del Terzo settore di cui all'articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016, n. 106.

[12] L’articolo 9, al comma 1, quantifica gli oneri derivanti dall'articolo 3, comma 1, in 90 milioni di euro per l'anno 2016, 38,3 milioni di euro per l'anno 2017 e 56,1 milioni di euro annui a decorrere dal 2018, e valuta le minori entrate conseguenti alle misure indicate dagli articoli 5 e 6, complessivamente, in 51,958 milioni di euro per l'anno 2017 e in 34,050 milioni di euro annui a decorrere dal 2018, e indica la relativa copertura.

[13] Nella relazione sull’attività 2016 si precisa (v. pag. 3, nota n. 1) che “Nel corso del 2016 il contesto organizzativo dell’Agenzia è mutato in funzione del necessario adeguamento strutturale al Regolamento di organizzazione, del funzionamento e dell’ordinamento del personale adottato in data 8 aprile 2016 e pubblicato in G.U. n. 140 del 17 giugno 2016. Per consentire il necessario raccordo con le informazioni contenute nel Piano della Performance approvato a gennaio 2016 quando ancora la riorganizzazione non era stata attuata, i risultati verranno di seguito esposti seguendo l’impostazione organizzativa pre vigente”.

[14] Si è ritenuto di richiamare sinteticamente i contenuti della relazione che reca i dati più aggiornati.

[15]  Diciassette sono studi di “confronto fra farmaci e fra strategie terapeutiche per patologie e condizioni cliniche ad elevato impatto per la salute pubblica e per il SSN (Area A); sette sonostudi di farmacoepidemiologia sul profilo beneficio?rischio dei trattamenti e studi sull’impatto di strategie di miglioramento dell’appropriatezza delle cure” (Area B). Quasi la metà degli studi finanziati riguardano il trattamento delle malattie neoplastiche, con particolare riguardo ai tumori rari, i restanti studi sono relativi ad indagini sulle malattie infiammatorie croniche, immunomediate e delle riattivazioni di agenti patogeni, in età pediatrica e adulta.

[16] La relazione sull’attività 2015 è corredata dal bilancio d’esercizio e dalla pianta organica per la medesima annualità e dal bilancio di previsione 2016.

[17] Si dà conto degli obblighi di relazione al Parlamento introdotti da disposizioni pubblicate nella Gazzetta Ufficiale nel periodo considerato dal presente Bollettino.

[18] La legge 17 ottobre 2017, n. 161 (Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, al codice penale e alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale e altre disposizioni. Delega al Governo per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate), è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 4 novembre 2017, n. 258.

[19] Capo I, Misure di prevenzione personali; Capo II, Misure di prevenzione patrimoniali; Capo III, Amministrazione, gestione e destinazione di beni sequestrati e confiscati; Capo IV, Tutela dei terzi e rapporti con le procedure concorsuali; Capo V, Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata; Capo VI, Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e alla legislazione complementare. Deleghe al governo per la disciplina del regime di incompatibilità relativo agli uffici di amministratore giudiziario e di curatore fallimentare e per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate; Capo VII, Disposizioni di attuazione e transitorie.

[20] La legge 3 novembre 2017, n. 165, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 11 novembre 2017, n. 264.

[21] Lo schema di decreto legislativo recante determinazione dei collegi elettorali della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica (Atto del Governo n. 480) è stato approvato dal Consiglio dei Ministri nella riunione del 23 novembre 2017.

[22] A seguito di quanto disposto dall’articolo 1, comma 5, della legge n. 165 del 2017, per il Senato le circoscrizioni sono 20, coincidenti senza eccezioni con il territorio delle Regioni. Per la Camera dei deputati, le circoscrizioni sono 28, in quanto per le regioni più popolose sono previste più circoscrizioni: 4 per la Lombardia; 2 per il Piemonte, per il Veneto, per il Lazio, per la Campania e per la Sicilia.

[23] Il comma 3 dell’articolo 3 della legge n. 165 del 2017 prevede che ai fini della predisposizione dello schema del decreto legislativo di cui ai commi 1 e 2, il Governo si avvale di una commissione composta dal presidente dell'Istituto nazionale di statistica, che la presiede, e da dieci esperti in materia attinente ai compiti che la commissione è chiamata a svolgere, senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato.

[24] Sullo schema di decreto legislativo recante determinazione dei collegi elettorali della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica (Atto del Governo n. 480) le Commissioni Affari Costituzionali della Camera e del Senato hanno espresso parere favorevole con osservazioni in data 7 dicembre 2017.

[25] Si tratta di relazioni previste da nuove disposizioni pubblicate nella Gazzetta Ufficiale nel periodo preso in considerazione dal presente Bollettino.