Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Controllo Parlamentare
Titolo: L'attività di controllo parlamentare n. 29/XVII DICEMBRE 2015
Serie: L'attività di controllo parlamentare    Numero: 29    Progressivo: 2015
Data: 16/12/2015
Descrittori:
ATTIVITA' PARLAMENTARE NON LEGISLATIVA   CONTROLLO SUL GOVERNO












Notiziario mensile

Numero 29/XVII

DICEMBRE 2015

L’attività di controllo parlamentare


MONITORAGGIO DI:

NOMINE GOVERNATIVE

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO

RELAZIONI AL PARLAMENTO ED ALTRI ADEMPIMENTI


a cura del Servizio per il Controllo parlamentare



INDICE

AVVERTENZA 1

Sezione I 3

NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI 3

In evidenza a novembre 2015 4

a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento) dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 nel mese di novembre 2015 7

b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 scadute e non ancora rinnovate nel mese di novembre 2015 o previste in scadenza entro il 31 gennaio 2016 18

c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978, rinnovate o in scadenza entro il 31 gennaio 2016 25

Sezione II 35

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO 35

In evidenza a novembre 2015 36

Note annunciate al 30 novembre 2015 in attuazione di atti di indirizzo 42

Presidenza del Consiglio dei ministri 42

Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale 48

Ministero del lavoro e delle politiche sociali 56

Ministero della salute 58

Sezione III 61

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE 61

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento 62

In evidenza a novembre 2015 63

Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo 1° – 30 novembre 2015 71

Relazioni governative 71

Relazioni non governative 76


AVVERTENZA



Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di vari tipi di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, per offrire notizie, dati statistici ed altre informazioni utili per l’attività parlamentare.

A tal fine il notiziario è suddiviso in tre sezioni in modo da considerare analiticamente gli adempimenti governativi a fronte di obblighi derivanti da leggi ovvero da deliberazioni non legislative della Camera dei deputati, nonché relativi alla trasmissione degli atti per i quali è prevista l’espressione di un parere parlamentare.


La pubblicazione si apre con la Sezione I relativa alle nomine governative negli enti pubblici, monitorate principalmente ai sensi dalla legge n. 14 del 24 gennaio 1978, che disciplina le richieste di parere parlamentare e le comunicazioni al Parlamento di nomine effettuate dal Governo in enti pubblici.

Scendendo maggiormente nel dettaglio, la sezione I dà conto, nella sottosezione a), delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della suddetta legge n. 14 del 1978 nel periodo considerato dalla pubblicazione. Si tratta pertanto delle nomine conseguenti a proposte di nomina trasmesse per l’espressione del parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 14 del 1978), informando quindi sull’esito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari di entrambe le Camere in sede di nomina da parte governativa, o comunicate dal Governo (ai sensi dell’articolo 9 della richiamata legge n. 14). Vengono anche specificate le procedure di nomina previste dalle norme relative ai singoli enti e fornite notizie essenziali sull’attività degli stessi.

Nella sottosezione b) vengono elencate ed analizzate le principali cariche di nomina governativa, sempre ricomprese nell’ambito della legge n. 14 del 1978, scadute e non ancora rinnovate nel periodo considerato o che scadranno nei mesi successivi.

La sottosezione c) dà conto di nomine o di cariche in scadenza, sempre nel periodo preso in esame, in enti pubblici e autorità indipendenti che esulano dal campo di applicazione della legge n. 14 del 1978.

La Sezione I cerca quindi di fornire un quadro della situazione delle nomine governative in molti enti pubblici tramite l’utilizzo di una banca dati istituita negli ultimi mesi del 2002 dal Servizio per il controllo parlamentare per colmare una lacuna avvertita non solo a livello parlamentare, e che da allora è cresciuta anche estendendo il campo del proprio monitoraggio. Tale banca dati viene implementata dal Servizio stesso tramite la ricerca e l’esame di documenti di varia provenienza (prevalentemente parlamentare e governativa) nonché il contatto diretto con i Ministeri competenti per le nomine e con gli enti stessi. Lo scopo è appunto quello di fornire dati di non facile reperibilità, ordinati in modo cronologico e logicamente coerente, per far sì che l’utente possa meglio orientarsi in un campo vario e complesso. In tal modo è possibile disporre, tra l’altro, di uno scadenzario delle principali nomine che dovranno poi essere rinnovate ed avere notizia dell’esito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni.


Nella Sezione II viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri agli impegni contenuti in atti di indirizzo (ordini del giorno, mozioni o risoluzioni) approvati in Assemblea o in Commissione. Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare detti atti ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti). Gli atti così inviati alle Amministrazioni sono elencati nel paragrafo “Le nostre segnalazioni”.


Nella Sezione III si illustrano gli esiti del monitoraggio svolto dal Servizio sulle relazioni al Parlamento la cui trasmissione sia prevista da norme di legge, distinte tra “governative” e “non governative”. Si dà inoltre conto delle relazioni di nuova istituzione, stabilite cioè da nuove norme entrate in vigore nel periodo considerato.


Come per quelle contenute nella Sezione I, anche le informazioni riportate nelle sezioni II e III sono tratte dalle altre due banche dati sviluppate e gestite dal Servizio per il controllo parlamentare, e costantemente alimentate sulla base dei dati contenuti nelle Gazzette Ufficiali, degli atti parlamentari, nonché delle informazioni acquisite direttamente dai Ministeri.















Sezione I


NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI


























La sezione è ripartita in tre sottosezioni che danno conto: 1) delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della legge n. 14/1978 nel mese di novembre 2015 (e nella prima parte del mese di dicembre 2015), indicando i nominativi dei titolari, le cariche assunte, le modalità, le date di nomina e il tipo di controllo parlamentare previsto (espressione del parere da parte delle Commissioni competenti o comunicazione al Parlamento da parte dei Ministeri, evidenziando altresì i casi in cui non sia stata seguita nessuna delle due procedure); 2) delle nomine scadute e non ancora rinnovate negli enti medesimi nello stesso periodo e di quelle in scadenza fino al 31 gennaio 2016 con l’indicazione dei titolari e delle cariche in scadenza (o scadute), delle procedure di nomina e del tipo di controllo parlamentare previsto per il rinnovo delle suddette cariche; 3) delle principali nomine effettuate, e di quelle in scadenza entro il 31 gennaio 2016, in enti pubblici o autorità amministrative indipendenti non ricompresi nel campo di applicazione della citata legge n. 14/1978, con l’indicazione dei titolari, delle cariche, delle procedure di nomina, delle date di scadenza e dell’eventuale rinnovo se già avvenuto.

In evidenza a novembre 2015


La prima sezione della pubblicazione “L’attività di controllo parlamentare” dà conto delle nomine governative negli enti pubblici e dello stato del quadro normativo di riferimento, monitorando il mese di novembre nonché l'inizio di quello di dicembre 2015, con una proiezione previsionale delle cariche in scadenza fino alla fine di gennaio 2016. La sezione è composta da tre sottosezioni, che danno rispettivamente conto delle cariche rinnovate nel mese di novembre 2015, nonché di quelle da rinnovare entro la fine di gennaio 2016 nei campi degli enti pubblici e delle autorità amministrative indipendenti.


IN QUESTO NUMERO:



- Il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, con lettera del 24 novembre 2015, annunciata alla Camera e al Senato il 26 novembre 2015, ha richiesto il parere parlamentare sulla proposta di nomina di Maurizio Ferruccio Del Conte a presidente dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro ANPAL. Tale richiesta è stata assegnata alla XI Commissione (Lavoro) della Camera ed alla 11a Commissione (Lavoro) del Senato.


- La 13a Commissione (Territorio) del Senato e l'VIII Commissione (Ambiente) della Camera, nelle rispettive sedute del 17 e del 24 novembre 2015, hanno espresso parere favorevole sulla proposta di nomina di Massimo Bocci a presidente dell'Ente parco nazionale della Val Grande. Si anticipa che il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con proprio decreto del 3 dicembre 2015, ha conseguentemente proceduto alla nomina di Bocci per la durata di cinque anni.


- Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con propri decreti in data 5, 6, 13 e 23 novembre 2015, ha nominato Giovanni Pettorino commissario straordinario dell'Autorità portuale di Genova, nonché Andrea Agostinelli commissario straordinario dell'Autorità portuale di Gioia Tauro con il commissario straordinario aggiunto Davide Barbagiovanni Minciullo. Il Ministro ha inoltre prorogato i mandati dei commissari straordinari delle Autorità portuali di Augusta, Alberto Cozzo, di Livorno, Giuliano Gallanti, e di Piombino, Luciano Guerrieri, fino alla nomina dei rispettivi presidenti e comunque per un periodo non superiore a sei mesi.


- Il Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca ha comunicato di aver nominato, con propri decreti del 17 e del 13 novembre 2015, alcuni membri dei consigli di amministrazione dell'Istituto italiano di studi germanici, del Consiglio nazionale delle ricerche CNR e dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia INGV. Lo stesso Ministro aveva già comunicato la nomina, effettuata con propri decreti in data 14 ottobre 2015, dei presidenti e dei componenti dei consigli di amministrazione di altri enti di ricerca, quali in particolare: l'Istituto nazionale di fisica nucleare INFN, il Museo storico della fisica e Centro di studi e ricerche “Enrico Fermi”, l'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale OGS, l'Istituto nazionale di astrofisica INAF, la Stazione zoologica “Anton Dohrn”, il già citato Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia INGV, l'Istituto nazionale di alta matematica “Francesco Severi” INDAM e il Consorzio per l'area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste.


- Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha comunicato di aver prorogato, con propri decreti in data 8 ottobre 2015, i mandati dei commissari straordinari degli Enti parco nazionali del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Amilcare Troiano, e della Sila, Sonia Ferrari, per un periodo massimo di sei mesi e comunque non oltre la nomina dei relativi presidenti. Si anticipa che lo stesso Ministro, con proprio decreto del 3 dicembre 2015, ha prorogato per un periodo massimo di tre mesi il mandato di Gian Luigi Pillola a commissario straordinario del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna.


- Il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento ha comunicato che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, in data 8 ottobre 2015, Sandro Biserna è stato nominato componente del consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro INAIL.


- Nel mese di novembre 2015 è scaduto il mandato del titolare dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, Vincenzo Spadafora, nonché quello di Roberto Della Marina a componente del consiglio di amministrazione del Consorzio per l'area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste.


- Nel mese di dicembre 2015 scadono quindi i mandati di Andrea Corte, Lucio d'Alessandro e Roberto Serrentino a membri del consiglio di amministrazione dell'Ente nazionale per l'aviazione civile ENAC, nonché quello del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci, Pietro Preziosi. Scade poi il mandato di Paolo Baratta a presidente della Fondazione La Biennale di Venezia.


- Nel mese di gennaio 2016 scadranno infine i mandati dei commissari straordinari delle Autorità portuali di Bari, Francesco Palmiro Mariani, di Taranto, Sergio Prete, di Brindisi, Mario Valente, e di Civitavecchia, Pasqualino Monti. Scadranno inoltre i mandati del commissario straordinario del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, Salvatore Parlato, con i sub-commissari Alessandra Gentile e Michele Pisante, e infine gli incarichi del commissario straordinario della Fondazione Ordine Mauriziano FOM, Giovanni Zanetti, e del vice-commissario straordinario Cristiana Maccagno.


Per l'approfondimento sulle nomine e sulle scadenze nei singoli enti, si rinvia alle relative note.


a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento)
dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione
della L. n. 14/1978 nel mese di novembre 2015


In questa sottosezione si dà conto delle principali nomine soggette a controllo parlamentare effettuate dal Governo nel periodo considerato, delle procedure e del tipo di controllo parlamentare seguiti.

In particolare si specifica se per il rinnovo delle suddette cariche sia stata trasmessa dal Governo la richiesta di parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14 del 24/1/1978, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, definiti successivamente come: istituti e (...) enti pubblici anche economici, che riguarda generalmente i presidenti o comunque gli organi di vertice degli enti e in qualche caso anche i vicepresidenti o i componenti di consigli o commissioni), o la mera comunicazione al Parlamento (ai sensi dell’articolo 9 della suddetta L. n. 14/1978, che riguarda generalmente i componenti dei consigli degli enti o i commissari straordinari), o se in occasione dei precedenti rinnovi non siano state attivate queste procedure.


La citata L. 14/1978 stabilisce, tra l’altro, dall’art. 1 all’art. 8, che il Presidente del Consiglio dei ministri, il Consiglio dei ministri ed i singoli ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare (…). Il parere parlamentare è espresso dalle Commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. (…) L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni. (…) La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico. (…) Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.


Le richieste di parere parlamentare su proposte di nomina trasmesse dal Governo, sono poi assegnate alle Commissioni competenti per l’esame ai sensi del comma 4 dell’articolo 143 del Regolamento della Camera, che stabilisce che: nei casi in cui il Governo sia tenuto per legge a richiedere un parere parlamentare su atti che rientrano nella sua competenza, il Presidente della Camera assegna alla Commissione competente per materia la relativa richiesta, e ne dà notizia all'Assemblea nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. In periodo di aggiornamento dei lavori della Camera, il Presidente della Camera può differire l'assegnazione della richiesta di parere, tenuto conto del termine previsto dalla legge per l'adozione dell'atto da parte del Governo. (…) In ordine ad atti di nomina, proposta o designazione, la Commissione delibera il parere nel termine di venti giorni dall’assegnazione, prorogabile una sola volta, per non più di dieci giorni, dal Presidente della Camera. (…) Il parere è comunicato al Presidente della Camera, che lo trasmette al Governo.


Per quanto riguarda le nomine che il governo è tenuto a comunicare al Parlamento, sempre la legge 24 gennaio 1978, n. 14, all’articolo 9, stabilisce che le nomine, le proposte o designazioni degli altri amministratori degli istituti ed enti di cui al precedente articolo 1 effettuate dal Consiglio dei ministri o dai ministri, devono essere comunicate entro quindici giorni alle Camere. Tali comunicazioni devono contenere l’esposizione dei motivi che giustificano le nomine, le proposte o designazioni, le procedure seguite ed una biografia delle persone nominate o designate con l’indicazione degli altri incarichi che eventualmente abbiano ricoperto o ricoprano.


Qualora la legge istitutiva del singolo ente (o categoria di enti) o il relativo statuto, ove approvato con atto avente forza di legge, contengano specifiche norme relative al controllo parlamentare alternative o integrative rispetto a quelle generali contenute nella L. n. 14/1978, allora se ne dà conto, nell'ambito della successiva sottosezione "c", nella colonna relativa alla procedura di nomina.


Si ricorda per inciso, riguardo alla scadenza degli organi degli enti in questione, che il D.L. 16/5/1994, n. 293, convertito dalla L. 15/7/1994, n. 444, sulla disciplina della proroga degli organi amministrativi, stabilisce tra l’altro che: (…) gli organi amministrativi svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti. Gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di cui all'articolo precedente sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza del termine medesimo. Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili (…). Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti. (…) I provvedimenti di nomina dei componenti di organi scaduti adottati nel periodo di proroga sono immediatamente esecutivi. (…) Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.
































Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura

di nomina

Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro

ANPAL


Presidente:


Maurizio Ferruccio Del Conte

Richiesta di parere parlamentare

ai sensi dell'art. 1

della L. n. 14/1978

annunciata

alla Camera

e al Senato

il 26/11/2015


Procedura

di nomina

in corso

D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei ministri,

su proposta

del Ministro

del lavoro

e delle

politiche sociali



Il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, con lettera del 24 novembre 2015 annunciata alla Camera e al Senato il 26 novembre 2015, ha richiesto il parere parlamentare sulla proposta di nomina di Maurizio Ferruccio Del Conte a presidente dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro ANPAL. Tale richiesta è stata assegnata alla XI Commissione (Lavoro) della Camera e alla 11a Commissione (Lavoro) del Senato che, si anticipa, ne ha avviato l'esame nella seduta del 2 dicembre 2015.

Come riferito nei precedenti Bollettini, l'ANPAL è stata istituita, a decorrere dal 1° gennaio 2016, dall'art. 4 del D.Lgs. n. 150/2015, recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, in attuazione della L. n. 183/2014.

Ai sensi dell'art. 6 del D.Lgs. n. 150/2015 sono organi dell'ANPAL il presidente, il consiglio di amministrazione, il consiglio di vigilanza e il collegio dei revisori. I mandati sono triennali e possono essere rinnovati una sola volta. Il presidente è nominato con decreto del Presidente della Repubblica previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Il consiglio di amministrazione è composto dal presidente e da due membri, nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, uno su proposta della Conferenza delle regioni e delle province autonome, uno su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Il consiglio di vigilanza è composto da 10 membri, designati dalle associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori dipendenti, nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Il consiglio di vigilanza elegge al proprio interno il presidente.

L'ANPAL è dotata di personalità giuridica nonché di autonomia organizzativa, regolamentare, amministrativa, contabile e di bilancio. Ad essa si applica la disciplina delle agenzie di cui all'art. 8 del D.Lgs. n. 300/1999 per quanto non specificamente previsto. Vigilata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, essa coordina la rete dei servizi per le politiche del lavoro. Ai sensi dell'art. 4, comma 13, del D.Lgs. n. 150/2015, a far data dalla nomina del suo presidente, l'ANPAL subentra nella titolarità delle azioni di Italia Lavoro S.p.a. e il suo presidente ne diviene amministratore unico.

Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura

di nomina

Autorità portuale di Genova



Commissario straordinario:


Giovanni Pettorino


Nomine non ancora comunicate

alle Camere

ai sensi dell'art. 9

della L. n. 14/1978


23/11/2015

Decreto del Ministro delle infrastrutture

e dei trasporti

Autorità portuale di Augusta


Commissario straordinario:


Alberto Cozzo


13/11/2015


(decorrenza:

16/11/2015)

Autorità portuale di Livorno

Commissario straordinario:


Giuliano Gallanti


13/11/2015


(decorrenza:

15/11/2015)

Autorità portuale di Piombino



Commissario straordinario:


Luciano Guerrieri


6/11/2015

Autorità portuale di Gioia Tauro



Commissario straordinario:


Andrea Agostinelli


con il

Commissario straordinario aggiunto


Davide Barbagiovanni Minciullo


5/11/2015




Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto in data 23 novembre 2015, non ancora comunicato alle Camere ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, ha nominato Giovanni Pettorino commissario straordinario dell'Autorità portuale di Genova fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo non superiore a sei mesi.

Il commissariamento dell'Autorità portuale genovese è conseguito alle dimissioni rassegnate, a decorrere dal 20 novembre 2015, dal presidente Luigi Merlo, che era stato nominato con decreto ministeriale in data 16 gennaio 2012 per quattro anni a decorrere dall'8 febbraio 2012. Per Merlo si è trattato del secondo e ultimo mandato alla presidenza dell'Ente, essendovi già stato nominato con decreto ministeriale del 6 febbraio 2008.

Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto in data 13 novembre 2015, anch'esso non ancora comunicato alle Camere, ha prorogato il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Augusta, Alberto Cozzo, fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo non superiore a sei mesi a decorrere dal 16 novembre 2015.

Il 15 novembre 2015 scadeva infatti il mandato commissariale dello stesso Cozzo, il quale, già prorogato per sei mesi con decreto ministeriale del 14 maggio 2015, era stato inizialmente nominato per sei mesi con decreto ministeriale del 13 novembre 2014. La sua nomina era seguita alle dimissioni rassegnate il 12 novembre 2014 dal precedente commissario straordinario, Enrico Maria Pujia, che, nominato per sei mesi con decreto ministeriale del 3 dicembre 2013, era stato poi prorogato con analogo decreto ministeriale del 4 giugno 2014. Il 6 ottobre 2013 era scaduto invece il mandato quadriennale del presidente uscente dell'Autorità portuale megarese, Aldo Garozzo.

Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con ulteriore decreto in data 13 novembre 2015, non ancora comunicato alle Camere, ha prorogato altresì il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Livorno, Giuliano Gallanti, fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo non superiore a sei mesi a decorrere dal 15 novembre 2015.

Il 14 novembre 2015 scadeva infatti il mandato commissariale dello stesso Gallanti, che era stato nominato con decreto ministeriale del 14 maggio 2015 per un periodo massimo di sei mesi. Il 13 aprile 2015 era scaduto inoltre il mandato a presidente dell'Autorità portuale livornese sempre del predetto Gallanti, che era stato nominato con decreto ministeriale dell'11 aprile 2011 per quattro anni a decorrere dal 13 aprile 2011. Gallanti inoltre era già stato nominato commissario straordinario dell'Ente dal 19 gennaio 2011 fino alla sua nomina a presidente, succedendo a Roberto Piccini, il cui quadriennio presidenziale era scaduto il 5 dicembre 2010.

Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto in data 6 novembre 2015, non ancora comunicato alle Camere, ha prorogato inoltre il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Piombino, Luciano Guerrieri, fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo non superiore a sei mesi.

Il 6 novembre 2015 scadeva infatti il mandato commissariale dello stesso Guerrieri, che era stato prorogato da ultimo con decreto ministeriale del 5 maggio 2015 per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 6 maggio 2015. Già prorogato con analoghi decreti ministeriali del 30 ottobre 2014, del 29 luglio 2014 e del 27 gennaio 2014, Guerrieri era stato nominato commissario straordinario con decreto del 23 luglio 2013, dopo che il 9 giugno 2013 era scaduto il suo secondo e ultimo mandato alla presidenza dell'Autorità portuale toscana.

Infine il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto in data 5 novembre 2015, non ancora comunicato alle Camere, ha nominato Andrea Agostinelli commissario straordinario dell'Autorità portuale di Gioia Tauro, fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo non superiore a sei mesi. Con il medesimo decreto, anche in considerazione della grave crisi in cui versa l'area e in particolare il porto di Gioia Tauro, il Ministro ha altresì nominato Davide Barbagiovanni Minciullo commissario straordinario aggiunto della predetta Autorità portuale con il compito di coadiuvare il commissario straordinario per la durata del relativo mandato.

Il 5 novembre 2015 scadeva infatti il mandato a commissario straordinario dell'Autorità portuale gioiese del predetto Barbagiovanni Minciullo, che era stato nominato con decreto ministeriale del 4 maggio 2015 per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 5 maggio 2015. Precedente commissario straordinario era stato Giovanni Grimaldi, nominato con decreto ministeriale in data 30 aprile 2014 e prorogato con analogo decreto del 30 ottobre 2014, dopo che il 9 marzo 2014 era scaduto il suo secondo e ultimo mandato quadriennale alla presidenza dell'Ente.

L'Autorità portuale, disciplinata dalla L. n. 84/1994, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia amministrativa, di bilancio e finanziaria. L'Autorità portuale ha tra l'altro compiti di indirizzo, controllo e programmazione delle operazioni portuali, di manutenzione delle parti comuni e di mantenimento dei fondali del porto, nonché di affidamento e controllo delle attività dirette alla fornitura di servizi di interesse generale agli utenti portuali.

L’art. 8, commi 1 e 1-bis, della L. n. 84/1994 stabilisce che il presidente dell’Autorità portuale è nominato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti previa intesa con la regione interessata, nell'ambito di una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale, designati rispettivamente da provincia, comuni e camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura territorialmente competenti. La terna è comunicata al Ministro tre mesi prima della scadenza del mandato ed egli può richiedere, entro trenta giorni, una seconda terna di candidati nell'ambito della quale effettuare la nomina. Qualora non pervenga nei termini alcuna designazione, il Ministro può procedere alla nomina previa intesa con la regione.

Esperite tali procedure, qualora entro trenta giorni non si raggiunga l'intesa con la regione interessata, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti indica il prescelto nell'ambito di una terna formulata a tal fine dal presidente della giunta regionale, tenendo conto anche delle indicazioni degli enti locali e delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura interessati. Ove il presidente della giunta regionale non provveda alla indicazione della terna entro trenta giorni dalla richiesta allo scopo indirizzatagli dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, questi chiede al Presidente del Consiglio dei ministri di sottoporre la questione al Consiglio dei ministri.

Infine, ai sensi dell’art. 8, comma 2, della legge n. 84/1994, il presidente ha la rappresentanza dell'Autorità portuale, resta in carica quattro anni e può essere confermato una sola volta.



Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare



Data nomina

Procedura

di nomina

Ente parco nazionale

della

Val Grande

Presidente:


Massimo Bocci

Richiesta di parere parlamentare

ai sensi dell'art. 1

della L. n. 14/1978 annunciata

alla Camera

il 10/11/2015

e al Senato

il 16/11/2015.

Pareri favorevoli espressi dalla

13a Commissione

del Senato

il 17/11/2015 e dalla

VIII Commissione

della Camera

il 24/11/2015.


3/12/2015

Decreto

del Ministro

dell'ambiente

e della tutela

del territorio

e del mare,

d'intesa

con la regione

competente


Ente parco nazionale

del Cilento,

Vallo di Diano

e Alburni

Commissario straordinario:


Amilcare Troiano



Nomine comunicate

e annunciate

al Senato

il 3/11/2015

e alla Camera

il 4/11/2015

ai sensi dell'art. 9

della L. n. 14/1978

8/10/2015


(decorrenza: 11/10/2015)

Decreto

del Ministro

dell'ambiente

e della tutela

del territorio

e del mare

Ente parco nazionale

della Sila

Commissario straordinario:


Sonia Ferrari



8/10/2015


(decorrenza;

14/10/2015)

Si anticipa che con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 3 dicembre 2015, Massimo Bocci è stato nominato presidente dell'Ente parco nazionale della Val Grande per la durata di un quinquennio.

La richiesta di parere parlamentare sulla relativa proposta di nomina era stata trasmessa dal predetto Ministro, con lettera del 4 novembre 2015 annunciata alla Camera e al Senato il 10 e il 16 novembre 2015. Tale richiesta era stata assegnata alla 13a Commissione (Territorio) del Senato, che l'ha esaminata nella seduta del 17 novembre 2015 esprimendo parere favorevole, nonché alla VIII Commissione (Ambiente) della Camera, la quale, dopo averne iniziato l'esame nella seduta del 17 novembre 2015 e dopo aver proceduto all'audizione informale di Bocci nella seduta del 24 novembre 2015, ha espresso anch'essa parere favorevole nella stessa seduta del 24 novembre 2015.

Bocci succede dunque, nella presidenza dell'Ente parco piemontese, a Pierleonardo Zaccheo, che era stato nominato per cinque anni con decreto ministeriale del 16 febbraio 20101. Dopo la scadenza del relativo mandato, la gestione dell'Ente parco era stata assicurata dal consiglio direttivo sotto la guida del vicepresidente, Giuseppe Monti, eletto dal consiglio direttivo al suo interno.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera del 29 ottobre 2015 annunciata al Senato e alla Camera rispettivamente il 3 e il 4 novembre 2015, ha comunicato, ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, di aver prorogato, con proprio decreto in data 8 ottobre 2015, il mandato del commissario straordinario dell'Ente parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Amilcare Troiano, per la durata di sei mesi a decorrere dall'11 ottobre 2015, e comunque non oltre la nomina del presidente dell'Ente parco medesimo.

L'11 ottobre 2015 scadeva infatti il mandato commissariale dello stesso Troiano, che era stato da ultimo prorogato con analogo decreto ministeriale del 2 aprile 2015, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 21 e il 23 aprile 2015.

Già presidente dell'Ente parco campano per cinque anni dal 25 febbraio 2009, Troiano ne era stato nominato commissario straordinario con decreto ministeriale del 4 aprile 2014, annunciato alla Camera e al Senato il 12 e il 27 maggio 2014. Detto incarico era stato quindi prorogato con analogo decreto del 30 settembre 2014, annunciato alla Camera e al Senato il 10 e il 21 ottobre 2014.

Lo stesso Ministro, con lettera del 29 ottobre 2015 annunciata al Senato e alla Camera rispettivamente il 3 e il 4 novembre 2015, ha altresì comunicato, sempre ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, di aver parimenti prorogato, con proprio ulteriore decreto in data 8 ottobre 2015, il mandato del commissario straordinario dell'Ente parco nazionale della Sila, Sonia Ferrari, per la durata di sei mesi a decorrere dal 14 ottobre 2015, e comunque non oltre la nomina del presidente.

Il 14 ottobre 2015 scadeva infatti il mandato commissariale della stessa Ferrari, che era stato già prorogato con decreto ministeriale del 2 aprile 2015, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 21 e il 23 aprile 2015.

Nominata commissario straordinario con decreto ministeriale dell'8 ottobre 2014, annunciato alla Camera e al Senato il 22 ottobre 2014, Ferrari era già stata nominata per cinque anni presidente dell'Ente parco calabrese con decreto ministeriale del 13 febbraio 2009. Tale incarico era definitivamente cessato il 29 marzo 2014 allo scadere del periodo di prorogatio. Successivamente la gestione dell'Ente parco era stata assicurata dal consiglio direttivo dello stesso sotto la guida del vicepresidente, eletto dal consiglio direttivo al suo interno2.

L'Ente parco nazionale, disciplinato dall'art. 9 della L. n. 394/1991, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è sottoposto alla vigilanza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne nomina il presidente con proprio decreto, d’intesa con le regioni e le province autonome interessate, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti. Altri organi dell'Ente parco sono il consiglio direttivo, la giunta esecutiva, il collegio dei revisori dei conti e la comunità del parco. I mandati sono tutti quinquennali.


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare



Data nomina

Procedura

di nomina

Parco geominerario storico

e ambientale

della Sardegna

Commissario straordinario:


Gian Luigi Pillola

Nomina non ancora comunicata

alle Camere

ai sensi dell'art. 9

della L. n. 14/1978

3/12/2015


(decorrenza: 4/12/2015)




Decreto

del Ministro dell'ambiente

e della tutela

del territorio

e del mare


Si anticipa che il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con proprio decreto in data 3 dicembre 2015 non ancora comunicato alle Camere ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, ha prorogato il mandato del commissario straordinario del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, Gian Luigi Pillola, fino alla nomina degli organi del consorzio del Parco e comunque per un periodo massimo di tre mesi a decorrere dal 4 dicembre 2015.

Il 4 dicembre 2015 scadeva infatti il mandato commissariale di Pillola, che era stato da ultimo prorogato per sei mesi con decreto ministeriale dell'11 giugno 2015, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 23 giugno e il 1° luglio 2015. Pillola, inizialmente nominato con decreto ministeriale del 3 dicembre 2013, comunicato e annunciato al Senato e alla Camera il 19 e il 20 dicembre 2013, era già stato prorogato con decreto ministeriale del 10 giugno 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 23 e il 25 giugno 2014, nonché con analogo decreto del 2 dicembre 2014, comunicato e annunciato al Senato e alla Camera il 7 e il 9 gennaio 2015.

Il Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, commissariato dal 2 febbraio 2007, è il primo del genere riconosciuto dall’UNESCO nel 1998 e ne sono promotori la Regione autonoma della Sardegna e l’Ente minerario sardo EMSA. Il Parco è stato istituito dall'art. 1 del decreto in data 16 ottobre 2001 del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro delle attività produttive ed il Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca, d'intesa con la Regione autonoma della Sardegna. Il Parco è gestito da un consorzio con personalità giuridica di diritto pubblico, assimilato agli enti di ricerca, vigilato dai tre suddetti Ministeri insieme a quello dei beni e delle attività culturali e del turismo e dalla Regione autonoma della Sardegna.


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura

di nomina

Istituto nazionale per l'assicurazione contro

gli infortuni

sul lavoro

INAIL


Componente

del consiglio

di indirizzo

e vigilanza:


Sandro Biserna


Nomina comunicata

e annunciata

alla Camera

il 28/10/2015

e al Senato il 16/11/2015

ai sensi dell'art. 9

della L. n. 14/1978


8/10/2015

Decreto

del Presidente del Consiglio dei ministri,

su proposta

del Ministro

del lavoro

e delle

politiche sociali



Il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, con lettera del 28 ottobre 2015, annunciata alla Camera in pari data e al Senato il 16 novembre 2015 ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, ha comunicato che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, in data 8 ottobre 2015, Sandro Biserna è stato nominato componente del consiglio di indirizzo e vigilanza (c.d. CIV) dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro INAIL.

La nomina di Biserna è avvenuta su designazione dell'Unione italiana del lavoro UIL in rappresentanza dei lavoratori dipendenti e in sostituzione di Raffaella Sette, dimissionaria, la quale era stata nominata, sempre su designazione della UIL, con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'8 agosto 2013 che aveva disposto il rinnovo dell'organo di indirizzo e vigilanza dell'Ente. L'incarico di Biserna durerà quindi per il restante periodo di mandato del predetto organo, il quale dura in carica quattro anni a decorrere dal 1° ottobre 2013, data di effettivo insediamento del CIV.

Per effetto del riassetto degli enti pubblici di previdenza ed assistenza operato dall'art. 7 del D.L. n. 78/20103, che ha modificato l'art. 3 del D.Lgs. n. 479/1994, il consiglio di indirizzo e vigilanza costituisce l'unico organo collegiale di tali enti, essendo stato soppresso il relativo consiglio di amministrazione. Il CIV definisce dunque i programmi, individua le linee di indirizzo e approva in via definitiva il bilancio preventivo e il conto consuntivo dell'ente previdenziale. Sono altresì attribuite a tale organo competenze specifiche in relazione alla nomina del presidente dell'ente4.

D'altra parte, ai sensi del comma 9 del predetto art. 7 del D.L. n. 78/2010, che aveva previsto la riduzione in misura non inferiore al trenta per cento dei componenti di tale organo, la composizione del CIV dell'INAIL è stata ridotta a 17 componenti dai 25 originariamente previsti dal penultimo periodo del comma 4 dell'art. 3 del D. Lgs. n. 479/1994. Alla stregua di tale disposizione uno dei componenti del CIV è nominato in rappresentanza dell'Associazione nazionale mutilati ed invalidi del lavoro ANMIL, i restanti componenti sono nominati per metà in rappresentanza delle confederazioni sindacali dei lavoratori dipendenti maggiormente rappresentative sul piano nazionale, mentre la restante metà è ripartita tra le omologhe organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori autonomi, secondo criteri che tengano conto delle esigenze di rappresentatività.

I componenti del CIV dell'INAIL sono nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sulla base delle designazioni delle citate rappresentanze sociali.

Il CIV dura in carica quattro anni e può essere confermato una sola volta. I suoi componenti cessano dalle funzioni allo scadere del quadriennio, ancorché siano stati nominati nel corso di esso in sostituzione di altri dimissionari, decaduti o deceduti.

L’INAIL, com'è noto, persegue l'obiettivo di assicurare i lavoratori che svolgono attività a rischio e di garantire il reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati sul lavoro. Nell'ottica di contribuire alla riduzione del fenomeno infortunistico, l'Istituto adotta iniziative mirate al monitoraggio dell’occupazione e degli infortuni, alla formazione delle piccole e medie imprese in materia di prevenzione, al sostegno delle imprese che investono sulla sicurezza dei lavoratori.

Si ricorda inoltre che l'art. 7 del citato D.L. n. 78/2010, aveva altresì disposto la soppressione dell'Istituto di previdenza per il settore marittimo IPSEMA, nonchè dell'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro ISPESL, attribuendo le relative funzioni all'INAIL che è così subentrato ai citati enti in tutti i rapporti attivi e passivi.









b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978
scadute e non ancora rinnovate nel mese di novembre 2015
o previste in scadenza entro il 31 gennaio 2016







Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

Ente nazionale per l'aviazione civile

ENAC

Componenti

del consiglio

di amministrazione:


Andrea Corte, Lucio d'Alessandro e Roberto Serrentino


Comunicazione

alle Camere

ai sensi dell'art. 9

della L. n. 14/1978

9/12/2015







Decreto

del Presidente del Consiglio

dei ministri,

su proposta del Ministro delle infrastrutture

e dei trasporti


Il 9 dicembre 2015 scadono i mandati dei componenti del consiglio di amministrazione dell'Ente nazionale per l'aviazione civile ENAC, ossia Andrea Corte, Lucio d'Alessandro e Roberto Serrentino, i quali (insieme a Franco Pronzato che si è dimesso nel giugno 20115) erano stati nominati per un quinquennio con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, in data 9 dicembre 2010.

Il riordino dell'ENAC, disposto dal D.P.R. n. 188/2010 nell'ambito delle procedure previste dalla normativa c.d. taglia-enti (art. 26 del D.L. n. 112/2008, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 133/2008), ha comportato la riduzione del numero dei componenti del consiglio di amministrazione dell'Ente, che è passato dalla consistenza iniziale di sette membri compreso il presidente, a quella attuale di cinque membri compreso il presidente. Il consiglio di amministrazione rimane in carica cinque anni e la nomina dei suoi componenti è rinnovabile per una sola volta. Il predetto riordino ha altresì comportato il prolungamento da quattro a cinque anni del mandato del presidente dell'Ente, rinnovabile per due mandati consecutivi dopo il primo.

Attuale presidente dell'ENAC è Vito Riggio, che è stato nominato per un quinquennio con decreto del Presidente della Repubblica in data 21 ottobre 2013.

L'ENAC costituisce l'Autorità di regolazione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo nel settore dell'aviazione civile in Italia. Tra i compiti dell'Enac rientrano: il controllo della sicurezza (sia in quanto progettazione, costruzione, manutenzione ed esercizio degli aeromobili, nonché idoneità degli operatori aerei e del personale di volo, sia in quanto sicurezza a terra ed a bordo degli aeromobili per la prevenzione degli atti illeciti) nonché la garanzia della qualità dei servizi resi all'utente e la tutela dei diritti del passeggero (seguendo le indicazioni dell'Unione europea, l'Ente ha redatto infatti la Carta dei Diritti del Passeggero e la Carta dei Servizi Standard aeroportuali). L'ENAC rappresenta altresì l'Italia nelle maggiori organizzazioni internazionali dell'aviazione civile.


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

Autorità portuale

di Olbia

e Golfo Aranci

Commissario

straordinario:


Pietro Preziosi

Comunicazione

alle Camere

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

22/12/2015

Decreto del Ministro delle infrastrutture

e dei trasporti

Autorità portuale di Bari

Commissario

straordinario:


Francesco Palmiro Mariani


13/1/2016

Autorità portuale

di Taranto

Commissario

straordinario:


Sergio Prete

13/1/2016

Autorità portuale di Brindisi


Commissario

straordinario:


Mario Valente

13/1/2016

Autorità portuale di Civitavecchia

Commissario

straordinario:


Pasqualino Monti

23/1/2016

Il 22 dicembre 2015 scade il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci, Pietro Preziosi, che era stato nominato con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti in data 19 giugno 2015 fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 22 giugno 2015.

Preziosi è subentrato nel predetto incarico commissariale a Nunzio Martello che, nominato con decreto ministeriale del 6 marzo 2014, era stato prorogato con analoghi decreti ministeriali del 9 settembre 2014, del 9 dicembre 2014 e del 18 marzo 2015. Martello era a sua volta subentrato a Fedele Sanciu, che era stato nominato commissario straordinario dell'Autorità portuale sarda con decreto ministeriale in data 5 settembre 2013, dopo la scadenza del secondo e ultimo mandato quadriennale del presidente uscente Paolo Silverio Piro.

Il 13 gennaio 2016 scadrà invece il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Bari, Francesco Palmiro Mariani, che era stato nominato con decreto ministeriale del 10 luglio 2015 fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 13 luglio 2015.

Il 7 giugno 2015 era scaduto inoltre il mandato a presidente dell'Autorità portuale barese dello stesso Mariani, che era stato nominato per quattro anni con decreto ministeriale del 7 giugno 2011. Per Mariani si era trattato del secondo e ultimo quadriennio alla presidenza dell'Autorità portuale di Bari, essendovi già stato nominato con decreto ministeriale del 1° dicembre 2006. Mariani altresì era già stato nominato commissario straordinario del medesimo Ente con decreto ministeriale del 19 gennaio 2011 prima della sua conferma nell'incarico presidenziale.

Il 13 gennaio 2016 scadrà inoltre il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Taranto, Sergio Prete, che era stato nominato con separato decreto ministeriale del 10 luglio 2015 fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 13 luglio 2015.

Il 7 giugno 2015 era infatti scaduto il mandato a presidente dell'Autorità portuale tarantina dello stesso Prete, che era stato nominato per quattro anni con decreto ministeriale del 7 giugno 2011. Prete era succeduto al commissario straordinario Salvatore Giuffrè, che era stato a sua volta nominato con decreto ministeriale del 15 maggio 2008.

Il 13 gennaio 2016 scadrà poi il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Brindisi, Mario Valente, che era stato nominato con decreto ministeriale del 10 luglio 2015 fino alla nomina del presidente e comunque per massimo sei mesi a decorrere dal 13 luglio 2015.

L'8 giugno 2015 era scaduto infatti il mandato del presidente uscente di tale Autorità portuale, Hercules Haralambides, che era stato nominato per quattro anni con decreto ministeriale del 7 giugno 2011, notificato l'8 giugno 2011, e che era subentrato a Giuseppe Giurgola, nominato presidente con decreto ministeriale del 5 aprile 20076.

Infine il 23 gennaio 2016 scadrà il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Civitavecchia, Pasqualino Monti, che era stato nominato fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di sei mesi con decreto ministeriale del 22 luglio 2015.

Il 7 giugno 2015 era scaduto infatti il mandato a presidente dell'Autorità portuale laziale dello stesso Monti, che era stato nominato per quattro anni con decreto ministeriale del 7 giugno 2011. Monti era succeduto al commissario straordinario Fedele Nitrella, che era stato nominato con decreto ministeriale del 16 novembre 2010 e che era subentrato a Fabio Ciani, a sua volta nominato presidente dell'Autorità portuale laziale con decreto ministeriale del 18 luglio 2007.

Sulle Autorità portuali in generale, vedasi supra alla sottosezione “a”.


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

Consiglio

per la ricerca

in agricoltura

e l'analisi

dell'economia agraria

CREA


Commissario straordinario:


Salvatore Parlato



Sub-commissari:


Alessandra Gentile

Michele Pisante


Comunicazione

alle Camere

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978


2/1/2016




Decreto

del Ministro delle politiche agricole alimentari

e forestali



Il 2 gennaio 2016 scadranno i mandati del commissario straordinario del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria CREA, Salvatore Parlato, e dei sub-commissari Alessandra Gentile e Michele Pisante, che erano stati nominati dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali con propri decreti in data 2 gennaio e 31 marzo 20157. Il mandato commissariale di Parlato ha la durata di un anno, prorogabile una sola volta per motivate esigenze.

Le suddette nomine sono avvenute ai sensi dell'art. 1, commi 381 – 383, della L. n. 190/2014 (legge di stabilità 2015), che aveva disposto l'incorporazione dell'Istituto nazionale di economia agraria INEA nel Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura CRA, il quale ha nel contempo assunto la nuova denominazione sopra indicata, conservando la natura di ente nazionale di ricerca e sperimentazione. Tra i compiti del commissario straordinario rientrano, tra l'altro, la predisposizione dello statuto dell'Ente e di un piano triennale di rilancio delle attività di ricerca e sperimentazione in agricoltura, nonché la messa in opera di ulteriori interventi di riduzione e razionalizzazione delle strutture e delle attività8.

Il CREA è l'ente nazionale di ricerca e sperimentazione con competenza scientifica generale nel settore agricolo, ittico, forestale, nutrizionale e socioeconomico, ed è vigilato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Esso ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotato di autonomia scientifica, statutaria, organizzativa, amministrativa e finanziaria. All'interno del Consiglio operano numerose strutture scientifiche che, nell'ambito della riorganizzazione dell'Ente operata nel 2015, hanno dato vita a 12 centri di ricerca ampiamente distribuiti sul territorio nazionale.

Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

Fondazione Ordine Mauriziano

FOM

Commissario

straordinario:


Giovanni Zanetti


(con

il vice-commissario

straordinario

Cristiana Maccagno)


Comunicazione

alle Camere

ai sensi dell'art. 9

della L. n. 14/1978

31/1/2016

Decreto

del Presidente del Consiglio

dei ministri



Il 31 gennaio 2016, se non si saranno insediati prima gli organi di ordinaria amministrazione, scadranno gli incarichi del commissario straordinario della Fondazione Ordine Mauriziano FOM, Giovanni Zanetti, e del vice-commissario straordinario, Cristiana Maccagno, che erano stati da ultimo prorogati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 3 luglio 2015.

Zanetti e Maccagno erano stati nominati nei predetti incarichi con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1° luglio 2013, ai sensi dell'art. 13 del D.Lgs. n. 419/1999, ossia nelle more della revisione statutaria della Fondazione. Tali mandati erano stati poi prorogati con analogo decreto in data 26 giugno 2014 fino all'adozione del nuovo statuto della Fondazione e comunque per un periodo massimo di dodici mesi. Come infatti specificato nelle premesse del D.P.C.M. in data 1° luglio 2013, anche a seguito della chiusura della procedura concorsuale che aveva caratterizzato il precedente commissariamento dell'Ente, erano state riscontrate carenze funzionali nella Fondazione nonché lacune e inadeguatezze della relativa disciplina legislativa e statutaria, tali da comportare un nuovo e diverso9 commissariamento della FOM prima di procedere alla ricostituzione dei suoi organi ordinari10. In tal senso i successivi D.P.C.M. del 26 giugno 2014 e del 3 luglio 2015 danno atto della predisposizione da parte dell'organo commissariale di uno schema di nuovo statuto della Fondazione, attualmente sottoposto alle amministrazioni competenti e dunque in corso di perfezionamento.

In precedenza Zanetti e Maccagno erano stati nominati commissario e vice commissario della Fondazione con D.P.C.M. dell'11 ottobre 2007 per un periodo di due anni, a seguito dello scioglimento degli organi di amministrazione, controllo e vigilanza della FOM disposto, a causa del dissesto finanziario in cui versava l'Ente, dal Presidente del Consiglio dei ministri, sentiti i Ministri dell'interno e per i beni e le attività culturali, in attuazione dell'art. 30 del D.L. n. 159/2007, convertito con modificazioni dalla L. n. 222/2007. Più precisamente, con D.P.C.M. dell'11 ottobre 2007 venivano nominati, oltre a Zanetti e Maccagno, anche Alessandro Braja in qualità di vice-commissario, nonché un comitato di vigilanza11. I mandati di tutte le suddette cariche venivano prorogati per due anni con il successivo D.P.C.M. del 9 ottobre 2009. Con nota del 18 febbraio 2011, tuttavia, Braja rinunciava all'incarico di vice-commissario. Gli incarichi di Zanetti, Maccagno e del comitato di vigilanza sono stati quindi ulteriormente prorogati dal D.P.C.M. del 10 ottobre 2011 e dal D.P.C.M. dell'8 ottobre 2012 fino al 30 giugno 2013, procedendosi infine agli adempimenti conseguenti all'intervenuta approvazione del piano di soddisfazione e all'emanazione del provvedimento giudiziale di esdebitazione, fino alla chiusura della procedura concorsuale dichiarata dal comitato di vigilanza.

L'Ordine Mauriziano è previsto dalla XIV disposizione finale della Costituzione, la quale dispone che esso “è conservato come ente ospedaliero e funziona nei modi stabiliti dalla legge”. In attuazione di tale norma, è intervenuta la L. n. 1596/1962, recante appunto il nuovo ordinamento dell’Ordine. L'art. 2 del D.L. n. 277/2004, convertito con modificazioni dalla L. n. 4/2005, ha istituito la Fondazione Ordine Mauriziano, cui è stato trasferito il patrimonio immobiliare e mobiliare dell'Ente Ordine Mauriziano, ad eccezione dei presidi ospedalieri Umberto I di Torino e Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo (Torino), trasferiti invece all'Azienda ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino, istituita con legge della Regione Piemonte.

Scopo della FOM è la gestione del patrimonio e dei beni trasferiti, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di sua proprietà, e il risanamento del dissesto finanziario dell'Ente anche mediante la dismissione dei beni del patrimonio disponibile trasferito, nel rispetto delle disposizioni contenute nel Codice dei beni culturali e del paesaggio. Sulla gestione del patrimonio della Fondazione è previsto vigili un comitato di cinque membri nominati rispettivamente dal Presidente del Consiglio dei ministri, dal Ministro dell'interno, dal Ministro per i beni e le attività culturali, dalla regione Piemonte e dall'Ordinario diocesano di Torino.

La Fondazione è subentrata all’Ente in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, ad eccezione dei rapporti di lavoro e dei contratti concernenti l’esercizio delle attività sanitarie, come specificato dall'art. 1, commi 1349 e 1350, della L. n. 296/2006 (legge finanziaria per il 2007).

Con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per i beni e le attività culturali, in data 13 ottobre 2006, è stato approvato lo statuto della Fondazione Ordine Mauriziano. In seguito, a causa del profondo dissesto finanziario della FOM, il legislatore ne ha disposto – come ricordato supra - il commissariamento ai sensi dell'art. 30 del D.L. n. 159/2007, convertito con modificazioni dalla L. n. 222/200712.


c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978,
rinnovate o in scadenza
entro il 31 gennaio 2016



Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura

di nomina

Istituto italiano

di studi germanici


Componente

del consiglio di amministrazione:


Elda Morlicchio


Nomina comunicata

e annunciata

alla Camera

e al Senato

il 1°/12/2015

ai sensi

dell'art. 11, comma 5,

del D. Lgs. n. 213/2009

17/11/2015

Decreto

del Ministro dell'istruzione, dell'università

e della ricerca,

su designazione

del presidente

del Consiglio universitario nazionale


Componente

del consiglio di amministrazione:


Michele Cometa


Nomina comunicata

e annunciata

alla Camera

il 30/10/2015

e al Senato

il 3/11/2015

ai sensi

dell'art. 11, comma 5,

del D. Lgs. n. 213/2009


14/10/2015

Decreto

del Ministro dell'istruzione dell'università

e della ricerca su designazione dello stesso Ministro


Consiglio nazionale

delle ricerche

CNR


Componente

del consiglio di amministrazione:


Roberto Lagalla


Nomine comunicate

e annunciate

alla Camera

e al Senato

il 1°/12/2015

ai sensi

dell'art. 11, comma 5,

del D. Lgs. n. 213/2009

13/11/2015

Decreto

del Ministro dell'istruzione dell'università

e della ricerca,

su designazione della CRUI


Componente

del consiglio di amministrazione:


Vito Mocella


13/11/2015

Decreto

del Ministro dell'istruzione dell'università

e della ricerca su designazione

del personale dell'Ente


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura

di nomina

Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia

INGV

Componenti

del consiglio di amministrazione:


Alessandro Nicola

Pino e

Giulio Selvaggi


Nomine comunicate

e annunciate

alla Camera

e al Senato

il 24/11/2015

ai sensi

dell'art. 11, comma 5,

del D. Lgs. n. 213/2009


13/11/2015

Decreto

del Ministro dell'istruzione dell'università

e della ricerca su designazione della comunità scientifica


Componenti

del consiglio di amministrazione:


Claudio Faccenna

e Giancarlo Neri




Nomine comunicate

e annunciate

alla Camera

il 30/10/2015

e al Senato

il 3/11/2015

ai sensi

dell'art. 11, comma 5,

del D. Lgs. n. 213/2009


14/10/2015

Decreto

del Ministro dell'istruzione dell'università

e della ricerca su designazione dello stesso Ministro

Istituto nazionale di oceanografia

e di geofisica sperimentale

OGS

Presidente:


Maria Cristina Pedicchio


14/10/2015

Decreto

del Ministro dell'istruzione dell'università

e della ricerca su designazione dello stesso Ministro

Componente

del consiglio di amministrazione:


Giorgio Cassiani


14/10/2015

Componente

del consiglio di amministrazione:


Silvestro Greco

14/10/2015

Decreto

del Ministro dell'istruzione dell'università

e della ricerca

su designazione della comunità scientifica


Istituto nazionale di astrofisica

INAF


Presidente:


Nicolò D'Amico


23/9/2015

Decreto

del Ministro dell'istruzione dell'università

e della ricerca su designazione dello stesso Ministro

Componenti

del consiglio di amministrazione:


Eugenio Coccia

e Marco Tavani



Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare



Data nomina

Procedura

di nomina

Istituto nazionale di fisica nucleare INFN

Componenti

del consiglio direttivo:


Maurizio Biasini

e Fabio Zwirner


Nomine comunicate

e annunciate

alla Camera

il 30/10/2015

e al Senato

il 3/11/2015

ai sensi

dell'art. 11, comma 5,

del D. Lgs. n. 213/2009

14/10/2015

Decreto

del Ministro dell'istruzione dell'università

e della ricerca

su designazione dello stesso Ministro


Museo storico della fisica

e Centro di studi

e ricerche

Enrico Fermi”

Presidente:


Luisa Cifarelli


14/10/2015

Componente

del consiglio di amministrazione:


Giovanni Batignani


14/10/2015

Istituto nazionale di alta matematica

Francesco Severi”

INDAM

Presidente:


Giorgio Patrizio


14/10/2015

Componente

del consiglio di amministrazione:


Pierangelo Marcati


14/10/2015

Componente

del consiglio di amministrazione:


Gioconda Moscariello


14/10/2015

Decreto

del Ministro dell'istruzione dell'università

e della ricerca

su designazione della comunità scientifica


Consorzio

per l'area

di ricerca scientifica

e tecnologica

di Trieste


Componente

del consiglio di amministrazione:


Michele Morgante


14/10/2015

Decreto

del Ministro dell'istruzione dell'università

e della ricerca

su designazione dello stesso Ministro



Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura

di nomina

Stazione zoologica

Anton Dohrn”

Componente

del consiglio di amministrazione:


Mauro Magnani


Nomine comunicate

e annunciate

alla Camera

il 30/10/2015

e al Senato

il 3/11/2015

ai sensi

dell'art. 11, comma 5,

del D. Lgs. n. 213/2009

14/10/2015

Decreto

del Ministro dell'istruzione dell'università

e della ricerca

su designazione dello stesso Ministro


Componente

del consiglio di amministrazione:


Serena Fonda


14/10/2015


(decorrenza:

22/10/2015)

Decreto

del Ministro dell'istruzione dell'università

e della ricerca

su designazione della comunità scientifica


Il Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca, con lettera del 18 novembre 2015, annunciata - si anticipa - alla Camera e al Senato il 1° dicembre 2015, ha comunicato, ai sensi dell'art. 11, comma 5, del D.Lgs. n. 213/2009, di aver nominato, con proprio decreto del 17 novembre 2015, Elda Morlicchio membro del consiglio di amministrazione dell'Istituto italiano di studi germanici per la durata di un quadriennio. La nomina di Morlicchio è avvenuta su designazione del Consiglio universitario nazionale CUN. Lo stesso Ministro ha altresì comunicato, con lettera del 20 ottobre 2015, annunciata alla Camera il 30 ottobre 2015 e al Senato il 3 novembre 2015, la nomina, con proprio decreto del 14 ottobre 2015, del componente di designazione governativa del predetto organo di amministrazione, Michele Cometa, sempre per un quadriennio. Come riferito poi nei precedenti numeri del Bollettino, il Ministro aveva già nominato, con decreto del 7 agosto 2015 comunicato e annunciato al Senato e alla Camera l'8 e il 10 settembre 2015, Roberta Ascarelli presidente dell'Istituto, per la medesima durata. Il rinnovo del consiglio di amministrazione dell'Ente è stato dunque completato: il 10 agosto 2015 erano scaduti infatti i mandati di Sergio Belardinelli e Giorgio Manacorda, mentre il presidente Fabrizio Cambi si era dimesso dall'incarico il 2 ottobre 2013.

Il Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca, con lettera del 17 novembre 2015, annunciata - si anticipa inoltre - alla Camera e al Senato il 1° dicembre 2015, ha comunicato di aver nominato, con proprio decreto del 13 novembre 2015, Roberto Lagalla e Vito Mocella membri del consiglio di amministrazione del Consiglio nazionale delle ricerche CNR per la durata di quattro anni. In particolare, Lagalla e Mocella sono sono stati nominati rispettivamente su designazione della Conferenza dei rettori delle università italiane CRUI e su designazione del personale dell'Ente stesso. Come ricordato nei precedenti numeri del Bollettino, negli scorsi mesi di agosto, settembre ed ottobre 2015 sono scaduti i mandati dei membri del consiglio di amministrazione uscente del CNR: Maria Cristina Messa, Gloria Saccani, Vico Valassi e Gennaro Ferrara. Presidente in carica dell'Ente è Luigi Nicolais, nominato per quattro anni con decreto ministeriale del 20 febbraio 2012, su designazione del Ministro, a seguito delle dimissioni rassegnate il 30 gennaio 2012 da Francesco Profumo13. Con ulteriore decreto ministeriale dovranno quindi essere nominati altri due componenti del consiglio di amministrazione dell'Ente.

Il Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca, con lettera del 16 novembre 2015, annunciata alla Camera e al Senato il 24 novembre 2015, ha altresì comunicato di aver nominato, con proprio decreto del 13 novembre 2015, Alessandro Nicola Pino e Giulio Selvaggi componenti del consiglio di amministrazione dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia INGV. Pino14 e Selvaggi sono stati nominati su designazione della comunità scientifica di riferimento dell'Ente e il loro mandato dura fino alla scadenza dell'organo di amministrazione dell'Istituto, che era stato rinnovato per la durata di un quadriennio con decreto ministeriale del 14 ottobre 2015.

Come ricordato infatti nel precedente Bollettino, il predetto Ministro aveva già comunicato, con lettera del 20 ottobre 2015 annunciata alla Camera il 30 ottobre 2015 e al Senato il 3 novembre 2015, di aver nominato, con il decreto da ultimo citato, Claudio Faccenna e Giancarlo Neri membri di designazione governativa del consiglio di amministrazione dell'INGV. Tale organo è presieduto da Stefano Gresta, nominato per quattro anni con decreto ministeriale del 27 marzo 2012. Si ricorda che il 10 agosto 2015 erano scaduti i mandati dei componenti del consiglio di amministrazione uscente, ossia Antonio Meloni, Bernardino Chiaia e il già citato Alessandro Nicola Pino, che erano stati nominati con decreto ministeriale del 10 agosto 2011. In pari data era decaduto altresì Domenico Giardini, nominato per quattro anni con decreto ministeriale del 10 maggio 201215.

Il Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca, con lettera del 20 ottobre 2015 annunciata alla Camera il 30 ottobre 2015 e al Senato il 3 novembre 2015 al pari delle ulteriori nomine seguenti, ha inoltre comunicato di aver nominato, con proprio decreto del 14 ottobre 2015, Maria Cristina Pedicchio presidente dell'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale OGS, nonché Giorgio Cassiani e Silvestro Greco componenti del consiglio di amministrazione dell'Istituto per la durata di un quadriennio. In particolare Cassiani è stato nominato su designazione del predetto Ministro, mentre Greco è stato nominato su designazione della comunità scientifica di riferimento. Per Pedicchio si tratta del secondo ed ultimo mandato alla presidenza dell'Ente, essendovi già stata nominata con analogo decreto ministeriale del 10 agosto 2011. Il 10 agosto 2015 erano invece scaduti i mandati dei membri del consiglio di amministrazione uscente dell'Istituto, ossia Gianluca Valensise e Sergio Persoglia.

Il Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca ha comunicato quindi di aver nominato, con proprio decreto in data 23 settembre 2015, Nicolò D'Amico presidente dell'Istituto nazionale di astrofisica INAF, nonché Eugenio Coccia e Marco Tavani membri di designazione governativa del consiglio di amministrazione dell'Istituto, per la durata di un quadriennio. I mandati dei precedenti membri del consiglio di amministrazione dell'Ente, ossia Giovanni Fabrizio Bignami, presidente, Andrea Ferrara, Monica Tosi, Sergio Molinari e Massimo Capaccioli, erano scaduti tra il 10 agosto 2015 e il 15 settembre 2015. Con ulteriore decreto ministeriale dovranno dunque essere nominati altri due componenti del consiglio di amministrazione dell'Ente.

Sempre il predetto Ministro ha comunicato di aver nominato, con proprio decreto in data 14 ottobre 2015, Maurizio Biasini e Fabio Zwirner componenti del consiglio direttivo dell'Istituto nazionale di fisica nucleare INFN in rappresentanza del Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca, per la durata di un quadriennio. Fabio Zwirner è altresì componente della giunta esecutiva dell'INFN, come previsto dall'art. 14, comma 3, dello statuto dell'Ente. Il 10 agosto 2015 erano scaduti infatti i corrispondenti mandati di Angela Bracco e Paolo Bonifazi, che erano stati nominati per quattro anni con decreto ministeriale del 10 agosto 2011. Si ricorda che con decreto ministeriale del 30 settembre 2015, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 13 e il 14 ottobre 2015, Fernando Ferroni è stato confermato presidente dell'Ente per un quadriennio a decorrere dal 22 ottobre 2015. Per Ferroni si tratta del secondo e ultimo mandato alla guida dell'Istituto, essendovi già stato nominato per quattro anni con analogo decreto ministeriale del 21 ottobre 2011.

Il Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca ha altresì comunicato di aver nominato, con proprio decreto del 14 ottobre 2015, Luisa Cifarelli presidente del Museo storico della fisica e Centro di studi e ricerche “Enrico Fermi”, nonché Giovanni Batignani componente di designazione governativa del consiglio di amministrazione del medesimo Ente, per la durata di un quadriennio. Per Cifarelli si tratta del secondo e ultimo mandato alla guida dell'Ente, essendovi già stata nominata con analogo decreto ministeriale del 10 agosto 2011. Il 10 agosto 2015 era scaduto invece il mandato di Francesco Triscari Binoni a membro del consiglio di amministrazione di designazione governativa. Con ulteriore decreto ministeriale dovrà comunque essere nominato un ulteriore componente dell'organo di amministrazione dell'Ente, su designazione dell'Ente medesimo.

Ancora il Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca ha comunicato di aver rinnovato, con decreto del 14 ottobre 2015, il consiglio di amministrazione dell'Istituto nazionale di alta matematica “Francesco Severi” INDAM, nominando per un quadriennio Giorgio Patrizio presidente dell'Istituto, nonché Pierangelo Marcati e Gioconda Moscariello componenti dell'organo di amministrazione. In particolare Marcati è stato nominato su designazione dello stesso Ministro, mentre Moscariello è stata nominata in qualità di esperto eletto dalla comunità scientifica. Il 10 agosto 2015 erano scaduti i mandati dei componenti del consiglio di amministrazione uscente, ossia Vincenzo Ancona, presidente, nonché Vincenzo Vespri ed Elisabetta Strickland, che erano stati nominati per un quadriennio con decreto ministeriale del 10 agosto 2011.

Il Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca ha poi comunicato di aver nominato, con proprio decreto del 14 ottobre 2015, Michele Morgante componente di designazione governativa del consiglio di amministrazione del Consorzio per l'area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste per la durata di un quadriennio. Il 10 agosto 2015 era infatti scaduto il mandato di Paola Secchiero, che era stata nominata per quattro anni con decreto ministeriale del 10 agosto 2011. Per la scadenza dell'altro membro del consiglio di amministrazione, vedasi infra in questa sottosezione.

Infine il Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca ha comunicato la nomina, con proprio decreto del 14 ottobre 2015, di Mauro Magnani e Serena Fonda a componenti del consiglio di amministrazione della Stazione zoologica “Anton Dohrn” per la durata di un quadriennio. Per Magnani, componente di designazione governativa, si tratta del secondo e ultimo mandato, essendo già stato nominato membro dell'organo di amministrazione dell'Ente con decreto ministeriale del 10 agosto 2011. Fonda è stata invece nominata su designazione della comunità scientifica di riferimento a decorrere dal 22 ottobre 2015, alla scadenza cioè del mandato di Silvano Focardi, che era stato nominato con decreto ministeriale del 21 ottobre 2011. Presidente in carica dell'Ente è Roberto Danovaro, che era stato nominato per quattro anni con decreto ministeriale del 4 dicembre 2013.


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

Consorzio

per l'area

di ricerca scientifica

e tecnologica

di Trieste


Componente

del consiglio di amministrazione:


Roberto

Della Marina

Comunicazione

al Parlamento

ai sensi

dell'art. 11, comma 5

del D.Lgs. n. 213/2009

11/11/2015

Decreto

del Ministro dell'istruzione dell'università

e della ricerca

su designazione dello stesso Ministro



L'11 novembre 2015 è scaduto il mandato a componente del consiglio di amministrazione del Consorzio per l'area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste di Roberto Della Marina, che era stato nominato per quattro anni con decreto ministeriale dell'11 novembre 2011 su designazione della comunità scientifica e disciplinare di riferimento. Presidente in carica dell'Ente è Adriano De Maio, che era stato nominato per quattro anni con decreto ministeriale del 23 febbraio 2012, su designazione del Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca, a seguito delle dimissioni rassegnate da Corrado Clini16. Per la nomina del nuovo componente del consiglio di amministrazione di designazione governativa, vedasi supra in questa stessa sottosezione.

Gli enti di ricerca vigilati dal Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca sono stati riordinati con il D.Lgs. n. 213/2009, in attuazione dell'art. 1 della L. n. 165/2007. Ai fini del controllo parlamentare sulle nomine in tali enti, il D.Lgs. n. 213/2009 ha apportato, tra le altre, importanti innovazioni come la riduzione del numero dei componenti dei consigli di amministrazione, la revisione della loro composizione e la modifica delle relative modalità di nomina. Sono state altresì novellate le procedure di designazione e di nomina dei presidenti, sulle cui candidature non si esprimono più le Commissioni parlamentari competenti, restando prevista solo la comunicazione al Parlamento dei decreti di nomina emanati dal Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca.


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Data nomina


Data scadenza

Procedura

di nomina

Autorità garante

per l'infanzia

e l'adolescenza


Componente:


Vincenzo Spadafora

29/11/2011


29/11/2015


Determinazione adottata d'intesa dai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica


Il 29 novembre 2015 è scaduto il mandato del titolare dell’Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, Vincenzo Spadafora, che era stato nominato con Determinazione adottata d'intesa dal Presidente del Senato della Repubblica e dal Presidente della Camera dei deputati il 29 novembre 2011, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, serie generale, n. 279 del 30 novembre 2011.

L'Autorità è stata istituita dall'art. 1 della L. n. 112/2011, "al fine di assicurare la piena attuazione e la tutela dei diritti e degli interessi delle persone di minore età, in conformità a quanto previsto dalle convenzioni internazionali ... dal diritto dell'Unione europea e dalle norme costituzionali e legislative nazionali vigenti". L'Autorità "esercita le funzioni e i compiti ad essa assegnati ... con poteri autonomi di organizzazione, con indipendenza amministrativa e senza vincoli di subordinazione gerarchica".

Come precisato dall'art. 2 della L. n. 112/2011, l'Autorità garante è organo monocratico. Il mandato, della durata di quattro anni, è rinnovabile una sola volta. Il titolare dell'Autorità garante è scelto tra persone di notoria indipendenza, di indiscussa moralità e di specifiche e comprovate professionalità, competenza ed esperienza nel campo dei diritti delle persone di minore età nonché delle problematiche familiari ed educative di promozione e tutela delle persone di minore età.

Gli artt. 3 e 4 della citata L. n. 112/2011 attribuiscono all'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza funzioni consultive, di indirizzo e di segnalazione, anche nei confronti del Governo, nonché il compito di promuovere attività conoscitive e di indagine segnatamente in sinergia con: la Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, i garanti regionali dell'infanzia e dell'adolescenza, l'Osservatorio nazionale sulla famiglia, l'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, il Centro nazionale di documentazione e di analisi per l'infanzia e l'adolescenza e l'Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile. L'Autorità garante riferisce annualmente alle Camere sull'attività svolta.



Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

Fondazione

La Biennale

di Venezia

Presidente:


Paolo Baratta



Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell'art. 8, comma 1, del D.Lgs. n. 19/1998


21/12/2015

Decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentite le competenti Commissioni parlamentari



Il 21 dicembre 2015 scadrà il mandato a presidente della Fondazione La Biennale di Venezia di Paolo Baratta, che era stato nominato per quattro anni con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali in data 21 dicembre 2011, a seguito dei pareri favorevoli espressi, ai sensi dell'art. 8, comma 1, del D.Lgs. n. 19/1998 e successive modifiche, dalla VII Commissione (Cultura) della Camera e dalla 7ª Commissione (Istruzione) del Senato nelle rispettive sedute del 20 dicembre 2011. Per Baratta si tratta del secondo mandato consecutivo alla presidenza della Fondazione, essendovi già stato nominato per quattro anni con decreto ministeriale del 19 dicembre 2007 a seguito delle dimissioni rassegnate da Davide Croff.

Il 21 dicembre 2015 scadrà altresì il consiglio di amministrazione della Fondazione, che era stato parimenti nominato per quattro anni con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali il 21 dicembre 2011, e che risulta attualmente composto, oltre al presidente Baratta, da Luigi Brugnaro (sindaco di Venezia, vicepresidente), Luca Zaia (presidente della Regione Veneto), Cesare Castelli (commissario della Provincia di Venezia) e Adriano Rasi Caldogno, membro di nomina ministeriale17.

La Fondazione La Biennale di Venezia è subentrata all'ex Ente autonomo La Biennale di Venezia, che era stato trasformato dal citato D.Lgs. n. 19/1998 in Società di cultura, figura giuridica di diritto privato atipica, in seguito ulteriormente trasformata dal D.Lgs. n. 1/2004 in Fondazione di preminente interesse nazionale con personalità giuridica di diritto privato.

Sono organi della Fondazione il presidente, il consiglio di amministrazione e il collegio dei revisori dei conti. Tra gli organi di amministrazione della Fondazione, solo la nomina del presidente è soggetta a controllo parlamentare, essendo previsto per essa il previo parere delle Commissioni parlamentari competenti dall'art. 8, comma 1, del D.Lgs. n. 19/1998. Tale disposizione è dunque la fonte normativa speciale del controllo parlamentare su tale nomina, poiché la Fondazione, in quanto ente di diritto privato, non è ricompresa nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 che riguarda solo gli “istituti ed enti pubblici, anche economici”.

La Biennale di Venezia, le cui origini datano al 1895, organizza manifestazioni internazionali nelle arti contemporanee, come la Mostra internazionale d'arte cinematografica, l'Esposizione internazionale d'arte, la Mostra internazionale di architettura e il Festival della danza. Negli stessi ambiti, la Biennale promuove iniziative editoriali e, per mezzo dell'Archivio storico delle arti contemporanee, cura la conservazione della documentazione sulla sua storia.

















Sezione II

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO




























Nella presente Sezione si dà conto degli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) segnalati dal Servizio per il controllo parlamentare ai Ministeri ai fini della loro attuazione, nonché delle note trasmesse dagli stessi Dicasteri a seguito delle segnalazioni ricevute.

In evidenza a novembre 2015


Nella Sezione II vengono indicati gli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni, ordini del giorno) accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni parlamentari nel periodo di riferimento (normalmente con cadenza mensile) che il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare alla Presidenza del Consiglio ed ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti).

Nella medesima Sezione vengono inoltre riportate le note ricevute dal Servizio con le quali i diversi Dicasteri forniscono informazioni al Parlamento in ordine a quanto effettivamente realizzato per dare concreta attuazione agli impegni accolti dai rappresentanti dell'esecutivo con gli atti di indirizzo oggetto di segnalazione nei termini sopradetti. Con riferimento, in particolare agli ordini del giorno riferiti ai diversi atti parlamentari esaminati, ciò consente, tra l'altro, di valutare, anche sotto il profilo quantitativo, la percentuale di attuazioni governative rispetto al complesso degli atti medesimi e dunque, in qualche misura, anche il maggiore o minore grado di efficienza a questo riguardo dei singoli Ministeri. In altri termini, l'attività di segnalazione dell'impegno contenuto nell'atto di indirizzo ed il recepimento dell'eventuale nota governativa consente di avere percezione del grado di “risposta” da parte del Governo in ordine agli impegni assunti in una determinata materia, pur se il dato deve essere valutato alla luce del fatto che non necessariamente tutte le azioni governative vengono illustrate in note informative trasmesse al Parlamento, non sussistendo al riguardo alcun obbligo formale. E' tuttavia indubbio che l'attività di sollecitazione avviata ormai da anni nei confronti dei Ministeri e che ha consentito, nel tempo, di strutturare con essi una fattiva collaborazione, ha portato ad un incremento delle note di attuazione ricevute e, in generale, ad una maggiore sensibilità nei confronti dell'esigenza per l'istituzione parlamentare di disporre di quante più informazioni possibile sull'operato del Governo in ordine alle deliberazioni ed alle iniziative parlamentari non legislative. L'ottenimento di informazioni sul seguito dato dal Governo agli indirizzi definiti in ambito parlamentare, e quindi in merito al grado di adempimento o meno da parte dell'esecutivo, può così rappresentare una premessa per valutare l'opportunità per ciascun deputato di attivare o meno gli strumenti regolamentari di controllo attualmente disponibili (ad esempio interrogazioni o interpellanze), che consentano, se del caso, di esprimere una censura politica nei confronti di quella che possa ritenersi una risposta inadeguata o insufficiente rispetto ad impegni accolti in merito ad un determinato indirizzo politico di cui, in ipotesi, una parte politica che si sia fatta portavoce e che, per diverse ragioni, non sia stato esplicitato attraverso un'iniziativa legislativa.

La pubblicazione del testo integrale della nota governativa, posta a confronto con l'impegno contenuto nell'atto di indirizzo cui la stessa si riferisce, offre agli interessati, in primo luogo ai sottoscrittori dell'atto di indirizzo in questione, anche la possibilità di maturare una valutazione di quanto rappresentato dal Governo autonoma e non “filtrata” in alcuno modo.

Il Servizio per il controllo parlamentare si propone quindi di fornire un'attività documentale che offra un concreto supporto alle esigenze scaturenti dal progressivo spostamento, negli ultimi anni, del baricentro dell'attività parlamentare dalla funzione legislativa a quella “politica” di indirizzo e di controllo e il conseguente accrescimento dell'impegno degli organi parlamentari nelle attività ispettive, di indirizzo, informazione e monitoraggio, come è ampiamente dimostrato dalle statistiche parlamentari e non solo in Italia.



Le attuazioni governative:

Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione sono state trasmesse al Servizio per il controllo parlamentare da parte dei Ministeri competenti le note relative all’attuazione di 5 ordini del giorno e di 2 risoluzioni.

Di tali attuazioni 3 sono state trasmesse dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, 2 dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, 1 dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed 1 dal Ministero della salute.

Premesso che nella Sezione II della presente pubblicazione si dà conto testualmente di quanto riferito dai Dicasteri in merito ai singoli atti di indirizzo, si evidenzia che delle 5 attuazioni riferite ad ordini del giorno trasmesse nel periodo considerato:


2 danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame degli Atti Camera 2679-bis-A e 2679-bis-B, divenuti legge n. 190 del 2014, concernente “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015)”. Tali note di attuazione sono state trasmesse dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti agli Atti Camera 2679-bis-A e 2679-bis-B, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 393, di cui finora attuati 98;


2 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2985, divenuto legge n. 134 del 2015, concernente “Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie”. Tali note di attuazione sono state trasmesse dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dal Ministero della salute.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2985, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 24, di cui finora attuati 2;


1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3249, divenuto legge n. 117 del 2015, di “Conversione in legge del decreto-legge 8 luglio 2015, n. 99, recante disposizioni urgenti per la partecipazione di personale militare all’operazione militare dell’Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale denominata EUNAVFOR MED”. Tale nota di attuazione è stata trasmessa dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 3249, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 8, di cui finora attuato 1.

Le nostre segnalazioni:

Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare gli ordini del giorno, accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni, ai Ministeri individuati come competenti per la loro attuazione solo dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge cui essi si riferiscono.

In particolare, nel periodo 1° - 30 novembre 2015 sono stati segnalati 97 ordini del giorno* dei quali:


49 riferiti alla legge n. 187 del 2015 di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 settembre 2015, n. 153, recante misure urgenti per la finanza pubblica” (A.C. 3386).

48 sono stati inviati al Ministero dell'economia e delle finanze ed 1 al Ministero della giustizia;


45 riferiti alla legge n. 182 del 2015, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 settembre 2015, n. 146, recante misure urgenti per la fruizione del patrimonio storico e artistico della Nazione” (A.C. 3315).

42 sono stati inviati al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, 3 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed 1 al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;


3 riferiti alla legge n. 188 del 2015, concernente “Ratifica ed esecuzione dell’Accordo sul trasferimento e la messa in comune dei contributi al Fondo di risoluzione unico, con Allegati, fatto a Bruxelles il 21 maggio 2014, con processo verbale di ratifica, fatto a Bruxelles il 22 aprile 2015” (A.C. 3449), inviati al Ministero dell'economia e delle finanze.


Nel periodo considerato sono state inoltre segnalate dal Servizio per il controllo parlamentare 9 mozioni**:

- QUINTARELLI ed altri n. 1/01031 e CAPARINI ed altri n. 1/01052, concernenti iniziative per la promozione di una carta dei diritti in internet e per la governance della rete, al Ministero dello sviluppo economico;

- BERGAMINI ed altri n. 1/00979 (Nuova formulazione – Testo modificato nel corso della seduta), CATANIA ed altri n. 1/01056 (Testo modificato nel corso della seduta), ZACCAGNINI ed altri n. 1/01057 (Testo modificato nel corso della seduta), FALCONE ed altri n. 1/01058 (Nuova formulazione), PARENTELA ed altri n. 1/01059 (Testo modificato nel corso della seduta), SIMONETTI ed altri n. 1/01060 (Testo modificato nel corso della seduta) e Dorina BIANCHI ed altri n. 1/01061 (Testo modificato nel corso della seduta), concernenti iniziative, anche in sede europea, per la tutela del settore risicolo italiano, con particolare riferimento all'importazione del riso dalla Cambogia, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ed al Ministero dello sviluppo economico.


Sono state infine segnalate dal Servizio per il controllo parlamentare 22 risoluzioni:

- ROSATO, LUPI, MONCHIERO, DELLAI, PISICCHIO, PASTORELLI ed altri n. 6/00174, GRIMOLDI ed altri n. 6/00175 (Testo modificato nel corso della seduta), DE ROSA ed altri n. 6/00176 (Testo modificato nel corso della seduta come risultante dalla votazione per parti separate), ZARATTI ed altri n. 6/00178 (Testo modificato nel corso della seduta), PILI n. 6/00179, PRESTIGIACOMO e OCCHIUTO n. 6/00180 (Testo modificato nel corso della seduta), RAMPELLI ed altri n. 6/00181 (Testo modificato nel corso della seduta), sulle comunicazioni del Governo in vista della XXI Conferenza delle parti (Cop 21) della Convenzione quadro delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;

- BENAMATI ed altri n. 7/00819, concernente le problematiche connesse al costante aumento dei canoni commerciali di locazione, al Ministero dello sviluppo economico;

- DELLA VALLE n. 8/00144, ALLASIA ed altri n. 8/00145, POLIDORI n. 8/00146 e ABRIGNANI ed altri n. 8/00147, concernenti la revisione delle disposizioni del decreto legislativo n. 59 del 2010 in materia di commercio ambulante su aree pubbliche e TARANTO ed altri n. 7/00822, sui problemi organizzativi connessi alla piena operatività dell'intesa raggiunta in sede di Conferenza Unificata il 5 luglio 2012, con particolare riferimento alla materia dei posteggi su aree pubbliche, al Ministero dello sviluppo economico;

- RICCIATTI ed altri n. 8/00148, concernente iniziative normative volte alla tutela della figura professionale dell'agente di commercio, al Ministero dello sviluppo economico;

- RIZZETTO ed altri n. 8/00149, concernente iniziative per la ricollocazione di lavoratori già occupati presso la società Getek Information Communication Technology, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali;

- QUARTAPELLE PROCOPIO ed altri n. 8/00150, sui programmi multilaterali e bilaterali di protezione e di assistenza dei rifugiati in Libano, al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ed al Ministero dell'interno;

- SPADONI ed altri n. 8/00151, sul rispetto dei diritti umani nell'estrazione e commercializzazione di minerali e metalli provenienti da zone di conflitto e ad alto rischio, al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ed al Ministero dello sviluppo economico;

- GAROFALO ed altri n. 8/00152, concernente il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi di trasporto in Sicilia, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

- CANI ed altri n. 8/00153, concernente la definizione di un piano strategico di rilancio dell’industria dell’alluminio primario in Italia, al Ministero dello sviluppo economico;

- PELILLO ed altri n. 8/00154 e PAGLIA ed altri n. 8/00155, concernenti l’attuazione della disciplina in materia di anatocismo bancario, al Ministero dell'economia e delle finanze;

- ZANIN ed altri n. 8/00156, sulle misure di pianificazione agricola da intraprendere con riferimento ai cambiamenti climatici, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.


Note annunciate al 30 novembre 2015
in attuazione di atti di indirizzo


Presidenza del Consiglio dei ministri


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/94

Ordine del giorno

Molea

Assemblea

24/11/2015

XII

Ripartizione delle risorse del Fondo per i centri antiviolenza e le case rifugio di cui all’articolo

5-bis del decreto-legge n. 93 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 119 del 2013


L’ordine del giorno Molea ed altri n. 9/2679-bis-A/94, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l’esecutivo ad assumere iniziative per una migliore ripartizione delle risorse del Fondo per i centri antiviolenza e le case rifugio di cui all’articolo 5-bis del decreto legge n. 93 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 119 del 2013.

In merito a tale impegno la Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per le pari opportunità, ha trasmesso la seguente nota:

In primo luogo si fa presente che il decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province”, convertito, con modificazioni, nella legge n. 119/2013, prevede l'adozione da parte del Ministro delegato alle pari opportunità e previa intesa in sede di Conferenza Unificata - di un “Piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere” (articolo 5).

Tra le finalità del suddetto Piano vi rientra anche quella di “potenziare le forme di assistenza e di sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli attraverso modalità omogenee di rafforzamento della rete dei servizi territoriali, dei centri antiviolenza e dei servizi di assistenza alle donne vittime di violenza” (articolo 5, comma 2, lettera d)).

In attuazione di quanto previsto dal richiamato articolo 5, comma 2, lettera d), sono stati stanziati ed assegnati sul Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità 10 milioni di euro per l'anno 2013 e 7 milioni di euro per l'anno 2014 (articolo 5-bis, comma 1, decreto legge 93/2013).

Tali risorse, per un ammontare pari a 17 milioni di euro, secondo quanto previsto dall'articolo 5-bis, comma 2, del sopracitato provvedimento, devono essere annualmente ripartite tra le Regioni dal Ministro delegato per le pari opportunità “previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Province autonome di Trento e Bolzano, tenendo conto dei seguenti criteri: a) della programmazione regionale e degli interventi già operativi per contrastare la violenza nei confronti delle donne; b) del numero dei centri antiviolenza pubblici e privati già esistenti in ogni regione; c) del numero delle case-rifugio pubbliche e private già esistenti in ogni regione; d) della necessità di riequilibrare la presenza dei centri antiviolenza e delle case-rifugio in ogni regione, riservando un terzo dei fondi disponibili all'istituzione di nuovi centri e di nuove case-rifugio al fine di raggiungere l'obiettivo previsto dalla raccomandazione Expert Meeting sulla violenza contro le donne - Finlandia, 8-10 novembre 1999.”

Nel rispetto di quanto previsto dal citato articolo 5-bis, comma 2, del decreto legge n. 93/2013, con il DPCM 24 luglio 2014 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 1° settembre 2014, n. 202), sono state ripartite, in un'unica soluzione, le risorse stanziate per gli esercizi finanziari 2013 e 2014, pari a 16.449.385 curo.

Sulla base del citato DPCM sono stati, pertanto, adottati i relativi ordini di pagamento alle Regioni e le relative risorse finanziarie sono state accreditate nel settembre 2014.

Al fine di una maggiore chiarezza sui criteri di riparto delle risorse finanziarie previsti dal decreto de quo, si rappresenta che è stato necessario rispettare la norma primaria (articolo 5-bis, d.l. 93/2013), la quale prevede che solamente “un terzo dei fondi”, cioè il 33% delle risorse stanziate per gli anni 2013 e 2014 (articolo 5-bis, comma 2, lett. d) del D.L. 93/2013) — pari a 5.428.297,05 euro - siano destinati all'istituzione di nuovi centri antiviolenza.

La rimanente somma pari a 11.021.087,95 euro è stata destinata, nella misura dell'80% al finanziamento degli interventi regionali già operativi volti ad attuare forme di assistenza e di sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli, previsti dalla programmazione regionale; nella misura del 10% a centri antiviolenza pubblici e privati già esistenti nelle regioni e nella rimanente misura del 10% alle case rifugio pubbliche e private già esistenti in ogni regione.

Si fa presente, inoltre, che, sulla base di quanto stabilito dall'articolo 3, comma 4, del citato DPCM 24 luglio 2014, il 27 novembre 2014 è stata sancita - in sede di Conferenza Unificata - l'Intesa tra il Governo, le Regioni, le Province Autonome di Trento e Bolzano e le Autonomie locali, volta a stabilire i requisiti minimi necessari che i Centri antivíolenza e le Case rifugio devono possedere per poter accedere al riparto delle risorse finanziarie assegnate al Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità.

In particolare l'Intesa, nel definire i requisiti strutturali e organizzativi, nonché i servizi minimi che i Centri antiviolenza e le Case rifugio devono possedere per poter accedere al riparto delle risorse finanziarie di cui alla legge 119/2013 (articoli 2 e 4), stabilisce (articolo 14) l'obbligo in capo alle Regioni e alle Provincie autonome di trasmettere al Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, entro il 1° febbraio di ogni anno, i dati aggiornati sul numero dei Centri antiviolenza e delle case rifugio operanti sul territorio in possesso dei prescritti requisiti previsti dalla sopra citata Intesa.

Al riguardo si fa presente che tutte le Regioni hanno provveduto ad adempiere all'obbligo previsto dal citato articolo 14 e, sulla base della documentazione trasmessa il Dipartimento per le pari opportunità sta effettuando il necessario monitoraggio delle informazioni pervenute per poi provvedere alla ripartizione delle risorse finanziarie di cui all'articolo 5-bis del decreto-legge n. 93/2013.

Si segnala, inoltre, che - a seguito dell'adozione con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 7 luglio u.s. (registrato alla Corte dei Conti il 25 agosto u.s.) del già menzionato “Piano d'azione contro la violenza sessuale e di genere” -, ulteriori risorse finanziarie saranno destinate alla realizzazione di progetti per sviluppare la rete di sostegno alle donne e ai loro figli attraverso il rafforzamento dei servizi territoriali, dei centri antiviolenza e dei servizi di assistenza, prevenzione e contrasto che, a diverso titolo, entrano in relazione con le donne vittime di violenza”.

La Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per i Rapporti con il Parlamento, ha altresì trasmesso la seguente nota con la quale il Direttore dell'Ufficio di Segreteria della Conferenza per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano fornisce, per quanto riguarda i profili di propria competenza, elementi circa l'attuazione dell'ordine del giorno:

In proposito, in via preliminare si osserva che l'iniziativa in ordine agli eventuali atti, conseguenti alla valutazione delle circostanze rappresentate, è di competenza delle Amministrazioni centrali, svolgendo questa Segreteria mera funzione di raccordo tra le Amministrazioni interessate.

Nel caso di specie, la competenza è attribuita dalla normativa vigente al Ministro delegato alle pari opportunità.

Infatti, l'articolo 5 del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, recante "Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province" prevede l'adozione, da parte del Ministro delegato alle pari opportunità, di un “Piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere”. Tra le finalità del suddetto Piano, rientra anche quella di “potenziare le forme di assistenza e di sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli attraverso modalità omogenee di rafforzamento della rete dei servizi territoriali, dei centri antiviolenza e dei servizi di assistenza alle donne vittime di violenza” (comma 2, lettera d, del suddetto articolo 5).

L'articolo 5-bis, comma 2 del medesimo decreto-legge n. 93/2013 prevede che il Ministro delegato per le pari opportunità provvede annualmente a ripartire tra le Regioni le risorse di cui al Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità tenendo conto:

- della programmazione regionale e degli interventi già operativi per contrastare la violenza nei confronti delle donne;

- del numero dei centri antiviolenza pubblici e privati già esistenti in ogni regione;

- del numero delle case-rifugio pubbliche e private già esistenti in ogni regione;

- della necessità di riequilibrare la presenza dei centri antiviolenza e delle case-rifugio in ogni

regione, riservando un terzo dei fondi disponibili all'istituzione di nuovi centri e di nuove case-rifugio, al fine di raggiungere l'obiettivo previsto dalla raccomandazione Expert Meeting sulla violenza contro le donne - Finlandia, 8-10 novembre 1999.

In attuazione di quanto sopra indicato, con nota del 18 giugno 2014, il Dipartimento per le Pari Opportunità ha inviato la proposta di Intesa sul D.P.C.M. di riparto delle risorse finanziarie del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità per gli anni 2013 e 2014 da destinare alla prevenzione e al contrasto della violenza contro le donne contenente lo stanziamento e l'assegnazione sul Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità delle seguenti somme:

10 milioni di euro per l'anno 2013 e 7 milioni di euro per l'anno 2014, così ripartite:

- Il 33% dell'importo complessivo di 17 milioni di euro, pari a euro 5.670 mila, è destinato all'istituzione di nuovi centri antiviolenza e di nuove case rifugio;

- La rimanente somma, pari a 11.330 mila euro, è destinata:

a. nella misura dell'80% per il finanziamento aggiuntivo degli interventi regionali già operativi volti ad attuare forme di assistenza e di sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli, previsti dalla programmazione regionale;

b. nella misura del 10% a centri antiviolenza pubblici e privati già esistenti nelle regioni e nella rimanente misura del 10% alle case rifugio pubbliche e private già esistenti in ogni regione. Il riparto di tali risorse finanziarie si basa sui dati rappresentati da ciascuna regione.

Per quanto riguarda le annualità relative al triennio 2015-2017, agli atti d'Ufficio non risulta alcun provvedimento trasmesso dal Ministro delegato per le pari opportunità al fine di provvedere alla ripartizione annuale delle risorse del Fondo per i centri antiviolenza e le case rifugio prevista dall'articolo 5-bis del decreto legge n. 93 del 2013, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 2013, successivamente a quello suddetto, perfezionato con atto d'intesa n.86/CSR del 10 luglio 2014”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/118

Ordine del giorno

Sorial

Assemblea

24/11/2015

XII

Assunzione di iniziative volte a superare le problematiche relative a situazioni di abbandono, disagio o violazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza


L’ordine del giorno Sorial n. 9/2679-bis-A/118, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l’esecutivo ad assumere iniziative volte a superare le problematiche relative a situazioni di abbandono, disagio o violazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

In merito a tale impegno la Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per le pari opportunità, ha trasmesso la seguente nota:

Il Dipartimento per le pari opportunità è costantemente impegnato nella predisposizione di azioni volte a tutelare i minori e gli adolescenti, con particolare riguardo al rischio di abuso o sfruttamento sessuale di cui gli stessi possono essere vittime.

Per il raggiungimento di tale obiettivo il Dipartimento per le Pari Opportunità si avvale dell'attività dell' “Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile”, organismo strategico di studio e monitoraggio del fenomeno, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri con legge n. 269 del 1998, così come modificata dalla legge n. 38 del 2006 recante “Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografìa anche a mezzo Internet”, ed operante presso questo Dipartimento.

In particolare, rientra nell'ambito dei compiti attribuiti al citato organismo, la realizzazione di una banca dati destinata a raccogliere, con l'apporto delle Amministrazioni centrali, tutte le informazioni utili per il monitoraggio del fenomeno di cui trattasi.

Tale banca dati, attiva dall'ottobre 2013, è finalizzata, pertanto, ad organizzare e integrare in modo sistematico il patrimonio informativo e informatizzato proveniente dalle diverse Amministrazioni competenti in materia, permettendo una visione d'insieme ed una conoscenza più approfondita del fenomeno di interesse, con un focus specifico sui minori vittima di crimini sessuali.

Nello specifico, si segnala che la banca dati raccoglie prioritariamente i numeri relativi:

- al reato, con dati sui crimini sessuali perpetrati a danno di minori suddivisi per anno, tipologia, regione, provincia;

- agli autori del reato;

- alle vittime, con dati socio-demografici (età, sesso, provenienza);

- ai procedimenti giudiziari, con dati sulla durata e sull'esito degli stessi.

Le fonti informative che alimentano la banca dati sono, attualmente, il sistema di indagine (SDI), ovvero il Sistema Informativo Interforze del Ministero dell'Interno; i sistemi informativi del Ministero della Giustizia e l'ISTAT.

Per quanto concerne le specifiche azioni poste in essere dal Dipartimento per le pari opportunità al fine di prevenire e contrastare gli episodi di violenza posti in essere in danno dei minori, si segnala quanto posto in essere dal Dipartimento attraverso l'Avviso pubblico per il sostegno a progetti pilota per il trattamento di minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale intra- familiare o extra-familiare, pubblicato nel 2011, il cui scopo è stato quello di promuovere interventi a favore di minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale.

L'obiettivo strategico dell'Avviso - che ha consentito il finanziamento di 27 progetti, per un ammontare di risorse pari a 2.800.000,00 euro - è stato quello di promuovere interventi a favore dei minori vittima di abuso e sfruttamento sessuale caratterizzati da una forte propensione al raccordo operativo tra tutte le risorse -istituzionali e non - impegnate in materia nell'ambito del sistema locale.

Appare opportuno evidenziare, inoltre, che il Dipartimento per le pari opportunità a partire dal 2009, finanzia il servizio Emergenza Infanzia - 114, una linea telefonica gratuita accessibile da tutto il territorio nazionale, ventiquattro ore al giorno, a disposizione di chiunque intenda segnalare situazioni di pericolo e disagio che vedono coinvolti minori.

A supporto dell'azione di prevenzione e contrasto dell'abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori, il Dipartimento per le pari opportunità ha promosso la realizzazione di un nuovo portale web dell'Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile (www.osservatoriopedofilia.gov.it.). Il portale, fruibile in lingua italiana ed inglese, intende proporsi come un canale di comunicazione diretto, rivolto a ragazzi, adulti, genitori, mondo accademico, associazionismo, privati e professionisti che lavorano a contatto con bambini ed adolescenti, sulle molteplici tematiche connesse alle violazioni dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, con particolare riferimento, appunto, a quelle che coinvolgono la sfera sessuale.

Si evidenzia, altresì, che è attualmente in fase di predisposizione il “Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell'abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori 2014-2016” che, in linea con quanto stabilito dalla Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale (Convenzione di Lanzarote) e dalla legge n. 172 del 1° ottobre 2012, recante ratifica della citata Convenzione, individua quattro aree strategiche di intervento (Prevenzione; Protezione delle vittime; Contrasto dei crimini; Monitoraggio del fenomeno) all'interno delle quali saranno sviluppate azioni coordinate da parte delle diverse Amministrazioni competenti in materia.

Si segnala, infine, per quanto concerne l'ambito internazionale, che il Dipartimento per le pari opportunità oltre a rappresentare il Governo italiano all'interno del Comitato degli Stati parte della Convenzione di Lanzarote, organismo di implementazione e monitoraggio dell'attuazione della Convenzione stessa, ha aderito alla nuova Strategia del Consiglio d'Europa sui diritti del bambino per gli anni 2012-2015, presentata a Monaco nel novembre 2011 ed adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 15 febbraio 2012”.


Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3249/5

Ordine del giorno

Del Grosso

Assemblea

10/11/2015

III

Revisione dell'Accordo di Dublino III


L'ordine del giorno Del Grosso ed altri n. 9/3249/5, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 luglio 2015, impegnava l'esecutivo ad adoperarsi affinché l'accresciuta presenza dell'Unione europea nel Mediterraneo, tramite le operazioni Triton e Poseidon di FRONTEX e la nuova missione EUNAVFOR MED, sia seguita dalla revisione dell'accordo Dublino III sull'accoglienza e dall'equa ripartizione tra tutti i Paesi membri dell'Unione europea dei richiedenti asilo.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

Equa ripartizione dei richiedenti asilo.

Con due successive decisioni prese in occasione dei Consiglio Giustizia e Affari interni del 14 e del 22 settembre, l'UE ha avviato un piano temporaneo e di emergenza per la ricollocazione di 160.000 richiedenti asilo in chiaro bisogno di protezione internazionale da Italia e Grecia.

L'iniziale decisione del 14 settembre, per la ricollocazione di 40.000 richiedenti asilo, era stata adottata dal Consiglio GAI per consenso ed essa ha fornito l'architettura legislativa entro la quale i singoli Stati membri hanno definito su base volontaria la propria disponibilità all'accoglienza.

La successiva decisione del 22 settembre segna una svolta politica cruciale verso una gestione compiutamente europea del fenomeno migratorio. Facendo leva sulle possibilità offerte dal Trattato di Lisbona, che ha portato alla piena “comunitarizzazione” (vale a dire, al superamento del meccanismo obbligatorio dell'unanimità) per le materie attinenti allo "Spazio di Libertà, Sicurezza e Giustizia" (in cui rientrano i temi migratori), il Consiglio ha adottato con voto a maggioranza qualificata la proposta di decisione per la ricollocazione da Italia e Grecia (rispettivamente 15.600 e 50.400 persone, con una riserva di altre 54.000 persone di cui potranno eventualmente beneficiare altri Stati membri) verso tutti gli altri Stati membri UE di 120.000 richiedenti asilo in chiaro bisogno di protezione internazionale. Nell'occasione, solo Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania e Ungheria hanno votato in senso contrario alla proposta mentre la Finlandia si è astenuta.

L'attuazione del programma di ricollocazione è inscindibilmente legata all'adozione del cosiddetto “hotspot approach”, attraverso il quale ufficiali di Stati membri coordinati dalle Agenzie europee Frontex, Easo ed Europol offrono il proprio sostegno alle autorità italiane per l'identificazione, la registrazione e la presa delle impronte digitali di coloro giunti irregolarmente sul territorio dell'UE, rendendo così più agevole la differenziazione tra coloro titolari di protezione internazionale e migranti irregolari.

Revisione del Regolamento di Dublino III.

La Commissione Europea ha presentato lo scorso 9 settembre una prima proposta di emendamento al Regolamento di Dublino. La proposta, facendo leva sull'articolo 78.2 lettera e) del Trattato sul Funzionamento dell'UE (che prevede la definizione da parte del legislatore europeo di criteri e meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l'esame di una domanda d'asilo o di protezione sussidiaria), introduce un meccanismo permanente di ricollocazione in casi di emergenza tra Stati membri, basato su una chiave di distribuzione chiaramente specificata nell'allegato alla proposta. Tale chiave di distribuzione contemplerà la popolazione dello Stato membro ricevente (40%), il suo PIL (40%), il numero medio di domande di asilo nei 5 anni precedenti per milione di abitanti (10%) e il tasso di disoccupazione (10%). In base alla proposta, la ricollocazione permanente riguarderà quei richiedenti che risultino prima facie in evidente bisogno di protezione internazionale e per i quali lo Stato membro in situazione critica sarebbe stato altrimenti competente in applicazione dei criteri enunciati dal Regolamento di Dublino. Secondo la definizione data dalla proposta, i richiedenti in questione sono quelli appartenenti a nazionalità per le quali, in base agli ultimi dati medi trimestrali Eurostat aggiornati disponibili per tutta l'UE, la percentuale di riconoscimento è pari o superiore al 75%. Per attivare il meccanismo di ricollocazione di crisi la Commissione deve stabilire sulla base di informazioni comprovate, in particolare informazioni ottenute dall'EASO e da Frontex, che uno Stato membro si trova ad affrontare una situazione di crisi che ostacola l'applicazione del regolamento (UE) n. 604/2013 a causa dell'estrema pressione esercitata da un afflusso massiccio e sproporzionato di cittadini di paesi terzi o apolidi, che ne sottopone il sistema di asilo a considerevoli sollecitazioni. La situazione di crisi dev'essere di entità tale da sottoporre a un'estrema pressione anche un sistema di asilo ben preparato e funzionante, tenendo conto delle dimensioni dello Stato membro in questione. La proposta prevede chiari indicatori di cui la Commissione deve tenere conto, fra l'altro, nel procedere alla valutazione: il numero totale di richiedenti protezione internazionale e di ingressi irregolari di cittadini di paesi terzi e apolidi nei sei mesi precedenti l'adozione dell'atto delegato; l'aumento di tale numero rispetto allo stesso periodo nell'anno precedente; il numero di domande pro capite presentate nello Stato membro beneficiario della ricollocazione nei 18 mesi precedenti rispetto alla media dell'Unione.

In base alla direttrice politica adottata dal Governo italiano, la revisione del Regolamento di Dublino dovrà altresì passare per la progressiva introduzione del principio del mutuo riconoscimento delle decisioni di asilo. Allo stato attuale, un beneficiario di protezione internazionale è sostanzialmente impedito nella sua libertà di circolazione sul territorio UE e deve restare nel territorio dello Stato membro che gli ha riconosciuto l'asilo. Diversamente, un diniego di protezione internazionale impedisce al richiedente asilo di presentare domanda di asilo in altri Stati membri UE. L'obiettivo cui punta il Governo italiano consiste nel pieno riconoscimento tra Stati membri UE delle decisioni di asilo, anche alla luce dell'inesorabile e inevitabile processo di integrazione europea cui stiamo assistendo in materia di asilo.

Sull'ormai consolidata posizione del Governo italiano circa la necessità di rivedere il sistema di Dublino si sono ormai schierati la stessa Commissione europea e diversi nostri partner. Già l'Agenda Europea sulla Migrazione, adottata dalla Commissione il 13 maggio scorso, anticipava per il 2016 un esercizio di valutazione del sistema di Dublino volta ad una sua eventuale revisione. I fatti degli ultimi mesi, tuttavia, hanno convinto la Commissione ad abbreviare i tempi e di proporre direttamente, entro marzo 2016, una proposta di revisione del Regolamento. Sull'urgenza di un tale provvedimento si sono espressi anche i nostri partner principali, in primis Francia e Germania, che hanno sollevato il punto in occasione di un passaggio congiunto del Presidente Hollande e della Cancelliera Merkel di fronte alla plenaria del Parlamento Europeo, lo scorso 7 ottobre”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

8/00130

Risoluzione conclusiva

Amendola

Commissione

10/11/2015

III

VII

Tutela internazionale del patrimonio artistico e culturale minacciato dal Daesh


La risoluzione conclusiva Amendola ed altri n. 8/00130, accolta dal Governo ed approvata dalle Commissioni riunite III (Affari esteri) e VII (Cultura) nella seduta del 5 agosto 2015, impegnava l'esecutivo a promuovere un'efficace attuazione della convenzione dell'Aja sulla tutela dei beni culturali in caso di conflitto armato anche non internazionale; a verificare con rigore l'attuazione dei protocolli internazionali e della normativa vigente in materia di traffico illecito transnazionale di beni culturali; ad attuare ed intensificare l'utilizzo di sistemi satellitari civili per il monitoraggio e l'analisi dello stato dei siti di interesse archeologico-artistico nelle aree di conflitto armato; a farsi promotore, pertanto, di ogni sforzo teso a preservare dalle operazioni militari i siti di particolare interesse archeologico e artistico e a sottoporre alla giurisdizione della Corte penale internazionale dell'Aja i reati di distruzione e danneggiamento su larga scala del patrimonio culturale dell'umanità; a recepire la Risoluzione – approvata nel corso della 196ª Sessione dell’Executive Board dell'UNESCO svoltasi a Parigi in aprile – “Culture in conflict areas: a humanitarian concern and a safety issue. UNESCO's role and responsibilities” (196 EX/29; 196 EX/DG.INF Rev.; 196 EX/40 Rev.) approvata dalla riunione dei Ministri del 10 agosto a Milano/EXPO.

In merito a tali impegni il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“Sin dai primi violenti attacchi ad opera di gruppi terroristi contro il patrimonio culturale, la Farnesina, in stretto raccordo con il MIBACT, ha intrapreso numerose iniziative, specialmente in ambito multilaterale, per sostenere gli sforzi internazionali per la protezione del patrimonio culturale in pericolo.

In ambito UNESCO, si segnala innanzitutto come sia stata recentemente approvata dal Consiglio Esecutivo, con il convinto sostegno di tutte le delegazioni presenti, la risoluzione italiana (definita in stretto raccordo fra MAECI, MIBACT e Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio) che propone di istituire un meccanismo di coordinamento per interventi urgenti a tutela dei beni culturali nelle aree di crisi. Come ha dichiarato il Ministro Gentiloni, l'accoglimento della proposta italiana conferma il ruolo guida del nostro Paese nella difesa del patrimonio culturale a rischio di distruzione in aree belliche.

La risoluzione fa seguito alla proposta avanzata lo scorso luglio dal Ministro Gentiloni alla Direttrice Generale dell'UNESCO Bokova e invita gli Stati membri a identificare meccanismi nazionali che consentano di mobilitare in tempi brevi dei team di esperti che possano cooperare con l'UNESCO nell'attuazione delle Convenzioni già esistenti in materia culturale e di contrasto al traffico illecito. Team nazionali sono già stati avviati o in fase di creazione da parte di alcuni Paesi, come nel caso dell'Italia e della Task Force “Unite4heritage”', di cui è stata determinata l'istituzione il 17 ottobre scorso. Quando saranno state definitivamente create, le diverse expertise convergerebbero in una task force internazionale, che l'Unesco attiverebbe all'occorrenza, secondo modalità istituzionali ed operative da definire. Un nucleo di “caschi blu della cultura” di cui l'Organizzazione può avvalersi non solo per l'attività condotta ai sensi delle Convenzioni in materia culturale, ma anche per organizzare e mettere a disposizione di eventuali missioni di pace personale altamente specializzato in interventi di urgenza sul patrimonio culturale.

In secondo luogo, la risoluzione chiede alla Direttrice Generale di collaborare con gli uffici competenti delle Nazioni Unite per identificare le modalità di attivazione di tale modulo e la possibile interazione tra il “nucleo internazionale di esperti” sopra citato e le regole di ingaggio di questo personale all'interno delle missioni di mantenimento della pace. Si solleciterebbe in tal modo il Consiglio di Sicurezza a includere nelle missioni di mantenimento della pace una componente culturale, secondo il modello della missione MINUSMA in Mali (nel 2013) che prevede espressamente un modulo culturale integrato.

In entrambi i percorsi sopra individuati, l'Italia può svolgere un ruolo di primissimo piano grazie alle sue avanzatissime e riconosciute capacità scientifiche e tecnologiche in materia di protezione, restauro e ripristino di beni artistici e culturali, nonché per l'apporto investigativo ed operativo del Comando dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. Analoga eccellenza il nostro Paese può vantare nel settore della formazione, con particolare riguardo alla preparazione di gruppi di “istruttori” con esperienza specifica nei diversi settori di intervento.

In novembre, la Conferenza Generale UNESCO prenderà nuovamente in esame la questione e adotterà definitivamente le decisioni del Consiglio anche in vista delle successive azioni da attivare in sede ONU.

In ambito ONU, la nostra Rappresentanza Permanente ha promosso lo scorso 27 settembre l'iniziativa “Protecting Cultural Heritage: An Imperative for Humanity”, co-presieduto dal Ministro Gentiloni, in cui sono stati lanciati dei forti messaggi sul tema della protezione dei beni culturali e del contrasto ai loro traffici illeciti, che costituiscono la base per future iniziative.

L'Italia è inoltre fortemente impegnata nell'ambito della cooperazione internazionale nella lotta al contrabbando di beni culturali ed archeologici. All'interno della coalizione internazionale contro il Daesh, il nostro Paese ha ottenuto la presidenza di un sotto-gruppo ad hoc che dovrà identificare le principali rotte del contrabbando e provvedere alla catalogazione dei reperti e al rafforzamento della capacity building dei Paesi della regione anche attraverso corsi di formazione del personale locale. L'obiettivo è quello di rafforzare il database INTERPOL sulle opere d'arte rubate, istituito nel 2012 nell'ambito del progetto PSYCHE (Protection System for Cultural Heritage). Quest'ultimo mira alla creazione di un sistema informatico che consenta alle polizie di tutto il mondo di catalogare i patrimoni artistici dei rispettivi Paesi e a rendere la banca dati dell'INTERPOL interoperabile con il sistema italiano “Leonardo”, che attualmente costituisce il maggiore patrimonio informativo in materia di opere d'arte rubate a livello mondiale.

Nell'ambito infine degli interventi posti in essere dalla Cooperazione allo Sviluppo, si segnala il progetto di assistenza tecnica per la riabilitazione e la gestione del patrimonio culturale — del valore di 2.158.420 Euro che è stato riorientato al fine di consentire la georeferenziazione di 80 siti nel distretto di Mosul e della provincia di Ninive, attraverso la realizzazione di un database sui siti colpiti o minacciati da ISIL. Sul piano metodologico, si tratta di attività di georeferenziazione dei siti, di raccolta di informazioni, principalmente attraverso l'uso di riprese satellitari e di predisposizione di documentazioni sintetiche, che possano essere già usate dal Governo iracheno e dagli attori internazionali per il monitoraggio a distanza, la prevenzione/repressione del traffico illecito dei reperti e la condivisione delle informazioni nell'ambito delle attività di coalizione anti-Daesh. Per la stessa finalità è stato approvato nel 2015 un nuovo finanziamento di 300.000 euro all'UNESCO”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

8/00106

Risoluzione conclusiva

Cicchitto

Commissione

26/11/2015


III


Impegno dell'Italia in sede multilaterale a sostegno della Tunisia.


La risoluzione conclusiva Cicchitto ed altri n. 8/00106, approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 5 maggio 2015, impegnava l'esecutivo a promuovere: di concerto con gli altri Paesi europei, una conferenza internazionale per gli investimenti in Tunisia, con l'obiettivo di rafforzare l'impegno nella lotta contro il terrorismo e per il consolidamento delle istituzioni e dell'economia tunisine; l'attribuzione alla Tunisia dello “status avanzato” nel quadro della nuova Politica europea di vicinato, e dello status di Paese partner per la democrazia in sede di Consiglio d'Europa.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“L'azione di supporto da parte italiana alla Tunisia resta massima e si sviluppa sia in ambito bilaterale che mediante il coinvolgimento dell'Unione Europea e dei principali partner internazionali.

Per quanto riguarda, in primo luogo, la promozione di una conferenza internazionale per gli investimenti in Tunisia, appare opportuno ricordare come l'iniziativa sia stata proposta proprio da parte italiana, nella lettera che dopo l'attentato del Bardo il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Gentiloni, e l'omologo francese, Fabius, hanno indirizzato all'AR/VP Mogherini per sollecitare nuovo slancio e concretezza all'azione internazionale di sostegno alla Tunisia. Nella lettera veniva rappresentata l'urgenza di avviare una serie di iniziative concrete, tra cui l'organizzazione della conferenza in questione, per rilanciare lo sviluppo del Paese con un approccio strategico da declinare su due assi principali: da un lato l'incentivo alla crescita per le regioni più sfavorite e penalizzate, per colmare gli squilibri nel Paese, dall'altro il rilancio di grandi progetti infrastrutturali. Si è d'altra parte consapevoli che il flusso degli investimenti verso il Paese risente profondamente della difficile situazione della sicurezza e del clima di incertezza che ne consegue. Per stimolare un salto di qualità nell'afflusso di investimenti esteri, al di là di singole iniziative, per quanto altamente meritorie, non si potrà prescindere da un tangibile miglioramento delle condizioni di sicurezza, condizione necessaria per una crescita sostenibile e duratura.

Al riguardo va ricordato l'avvio, anche su impulso italiano, di un importante processo in ambito G7 mirante a sostenere lo sviluppo delle capacità del Paese in materia di sicurezza. A seguito della partecipazione del Presidente tunisino Essebsi alla sessione allargata del Vertice G7 di Elmau (7 - 8 giugno 2015), si è infatti sviluppato un esercizio che ha prodotto concreti meccanismi di follow-up come l'istituzione del Comitato di coordinamento locale sulla sicurezza (in un formato G7+3, comprendente l'UE, la Spagna e il Belgio), e quattro gruppi di lavoro sulle grandi tematiche: tutela dei siti turistici e sensibili, lotta contro il terrorismo, sicurezza delle frontiere, sicurezza dei porti aerei e marittimi.

Alla luce dell'evidente collegamento esistente tra sicurezza e crescita economica, si sta ora approfondendo la possibilità di estendere tale collaborazione in ambito G7, attraverso la creazione di un meccanismo simile a quello messo in piedi per la sicurezza, anche al campo dell'economia e del sostegno alle riforme.

La suddetta lettera del Ministro Gentiloni e del Ministro Fabius all'AR/VP Mogherini ha contribuito ad approfondire il coinvolgimento dell'UE a sostegno della Tunisia, di fatto avviando la discussione che è sfociata nelle Conclusioni adottate dal Consiglio Affari Esteri del 20 luglio u.s. I primi seguiti operativi in ambito europeo di questa azione vanno individuati nello sblocco dei fondi previsti dallo strumento finanziario per il vicinato, nel rafforzamento delle capacità dei servizi di sicurezza, nell'avvio tempestivo del negoziato per l'adesione della Tunisia a Horizon 2020 (programma quadro europeo per la ricerca e l'innovazione) e dei negoziati per il DCFTA (Deep and Comprehensive Trade Agreement), lanciati ufficialmente lo scorso 13 ottobre in occasione della visita del Commissario UE al Commercio, Cecilia Malmstróm, a Tunisi.

L'esigenza di sostenere la Tunisia in questa delicata fase, con un impegno diretto dell'UE, è inoltre alla base della proposta legislativa avanzata dalla Commissione il 17 settembre scorso, concernente l'aumento (da concedere temporaneamente, a partire dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017) della quota di olio di oliva che il Paese può esportare sul mercato dell'Unione: il progetto rientra nel quadro delle misure commerciali autonome (Autonomous Trade Measures/ATM), strumento che l'UE ha adottato anche di recente per venire incontro alle criticità economico-finanziarie dei Paesi Partner; nel caso specifico della Tunisia, la misura proposta rappresenterebbe un fattore importante dell'assistenza europea al Paese nordafricano, sulla quale peraltro le Autorità tunisine fanno affidamento. Si ricorda inoltre che, nel quadro della Politica Europea di Vicinato, la Tunisia è già beneficiaria, dal novembre 2012, di un Piano d'Azione a “statuto avanzato” (che nel caso specifico ha assunto - su richiesta tunisina - la denominazione di partenariato privilegiato), il quale implica, inter alia, un rafforzamento del dialogo politico, la volontà di concludere un Accordo di libero scambio completo e approfondito, cooperazioni settoriali più approfondite, nonché la possibilità per il Paese di partecipare a politiche e programmi UE.

Sul piano bilaterale, nel quadro di un evidente intensificarsi degli scambi, si segnala come nel corso della visita del Presidente della Repubblica, Mattarella, a Tunisi, il 18 maggio scorso, è stato firmato il Memorandum di Cooperazione italo-tunisino 2014-2016 per la programmazione delle attività della Cooperazione italiana.

Il Memorandum prevede un pacchetto di iniziative a dono per 11,6 milioni di euro ed un intervento a credito di aiuto del valore di 50 milioni di euro nell'ambito del Programma di aiuto alla bilancia dei pagamenti, oltre che l'attivazione di una operazione di conversione del debito di un ammontare pari a 25 milioni di euro. Si tratta di un insieme di iniziative sostanzioso ed incisivo, che sarà incrementato nel corso del 2016, quando verranno definite le linee di intervento per la successiva programmazione triennale (2017-2019).

Recentemente la Tunisia ha chiesto il sostegno dell'Italia per una moratoria sulle condizioni stabilite dall'“Arrangement on officially supported export credits”, in ambito OCSE, per l'accesso ai finanziamenti concessionali. Il 26 luglio 2012 la Tunisia è stata infatti inclusa tra gli “upper middle income countries”, perdendo l'accesso ai tied aids (finanziamenti vincolati all'esecuzione da parte di imprese del Paese OCSE erogatore).

Pur nel rispetto delle regole OCSE, l'Italia ha mantenuto un ruolo profilato nel sostegno finanziario al Governo di Tunisi. Ha poi assicurato il proprio impegno affinché, in coordinamento con i partner europei e del G7, venga individuata in ambito OCSE una soluzione tecnica che aumenti l'accesso della Tunisia ai crediti d'aiuto “legati”.

Si segnala infine che, in vista del rafforzamento dei rapporti tra la Tunisia e il Consiglio di Europa (CdE), si è operato affinché fosse rafforzata la cooperazione con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, anche attraverso il lancio di una serie di programmi di “seconda generazione” nei settori di competenza del CdE e l'avvio di un dialogo politico strutturato al più alto livello. Tale risultato è stato raggiunto con l'approvazione a inizio 2015 dei nuovi programmi di Partenariato con i Paesi del Vicinato per il periodo 2015-2017: Tunisia, Giordania, Marocco”.



Ministero del lavoro e delle politiche sociali


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2985-A/16

Ordine del giorno

Nicchi

Assemblea

26/11/2015


XII


Iniziative volte a favorire la vita indipendente, percorsi di deistituzionalizzazione e di supporto alla domiciliarità delle persone con disturbi dello spettro autistico


L'ordine del giorno Governo Nicchi ed altri n. 9/2985-A/16, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 7 luglio 2015, impegnava l'esecutivo ad implementare e dare priorità, di concerto con le regioni, ad interventi volti a favorire la vita indipendente, percorsi di deistituzionalizzazione e di supporto alla domiciliarità,delle persone con disturbi dello spettro autistico; a favorire, anche con la previsione di un mirato sostegno economico, la permanenza della persona maggiorenne nel suo ambiente di vita, anche nell'eventualità della scomparsa del suo nucleo familiare.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è attualmente impegnato nella assegnazione di risorse alle Regioni ed alle Province Autonome volte a finanziare iniziative in materia di vita indipendente delle persone con disabilità. Il tema della vita indipendente è stato, infatti, considerato una delle priorità del Programma d'Azione biennale, adottato con DPR 4 ottobre 2013 (G.U. 28.12.13). In particolare la linea di intervento 3 fa riferimento alle “politiche, servizi e modelli organizzativi per la vita indipendente” al fine di definire linee comuni per l'applicazione dell'art. 19 della Convenzione Onu fissando criteri su contributi, programmazione e progetti.

A tal proposito nel 2013 sono state avviate e finanziate, in collaborazione con le Regioni e l'Osservatorio Nazionale sulle persone con disabilità, una serie di iniziative sperimentali per l'adozione di un modello di intervento uniforme su tutto il territorio nazionale. La somma allocata per il 2013 è di 3.200.000 euro destinati a 41 ambiti territoriali, mentre per il 2014 l'impiego è stato di ulteriori 10 milioni di euro a favore di 125 ambiti territoriali. Per il 2015 sono in corso le attività relative alla valutazione dei progetti presentati attraverso il sito internet del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali relativamente a 125 ambiti territoriali.

Si informa, inoltre, che l'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità (istituito dalla legge n. 18/2009), ricostituito a luglio 2014, ha inteso focalizzare l'attenzione su alcuni importanti temi, fra i quali il diritto a una vita indipendente delle persone con disabilità, dando mandato al Comitato tecnico-scientifico (approvato nella sessione plenaria del 4 novembre 2015) di elaborare un piano articolato di lavori per il triennio 2014-2016.

I principali obiettivi da raggiungere entro il mese di dicembre 2015 sono la:

1) definizione di linee comuni per l'applicazione dell'art. 19 della Convenzione Onu (vita indipendente ed inclusione);

2) modifica delle disposizioni delle norme relative alla protezione giuridica delle persone con disabilità e loro autodeterminazione”.


Ministero della salute


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2985-A/9

Ordine del giorno

Dall'Osso

Assemblea

26/11/2015


XII


Iniziative volte ad attuare integralmente gli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione, la Convenzione internazionale sui diritti delle persone con disabilità e la Carta europea dei diritti delle persone con autismo


L'ordine del giorno Dall'Osso ed altri n. 9/2985-A/9, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 7 luglio 2015, impegnava l'esecutivo ad adottare ogni iniziativa necessaria ad attuare integralmente gli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione, la Convenzione internazionale sui diritti delle persone con disabilità e la Carta europea dei diritti delle persone con autismo.

In merito a tale impegno il Ministero della salute ha trasmesso la seguente nota:

“In merito all'impegno di “adottare ogni iniziativa necessaria, volta ad attuare gli art. 2, 3, e 32 della Costituzione, alla Convenzione internazionale sui diritti delle persone con disabilità e la carta europea dei diritti delle persone con autismo” Il Ministero della Salute ha elaborato, in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità ed in raccordo con le Regioni, una linea di indirizzo che si configura come un vero e proprio Piano di Azioni per l'Autismo dal titolo “Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo, con particolare riferimento ai disturbi dello spettro autistico”, approvato come Accordo nella seduta della Conferenza Unificata del 22 novembre 2012 ed oramai pienamente operativo.

Lo scopo del Piano è quello di riesaminare le priorità, confrontarsi sull'offerta dei servizi, rivedere e attualizzare le risposte implementando un'offerta basata su evidenze scientifiche e prove di efficacia, anche assicurando il necessario monitoraggio e la valutazione degli interventi messi in atto. La maggior parte delle Regioni ha recepito le suddette Linee di Indirizzo e le ha rese operative inserendone le attività nelle proprie programmazioni regionali.

Il Piano fornisce indicazioni omogenee per la programmazione, attuazione e verifica dell'attività per i minori e adulti affetti da autismo, al fine di consolidare la rete dei servizi per migliorarne le prestazioni, favorendo il raccordo e coordinamento tra tutte le aree operative coinvolte. L'attuazione capillare, nei diversi territori regionali, di quanto previsto consentirà di declinare al meglio le risposte ai bisogni specifici dei diversi territori, fermi restando i livelli essenziali e standardizzati delle prestazioni e dei percorsi assistenziali raccomandati.

Il Piano prevede, altresì, il collegamento ed il coordinamento dei diversi interventi e dei diversi servizi, per garantire adeguata continuità per l'intero ciclo di vita della persona, nonché la formazione e la supervisione unificata su tutti gli operatori coinvolti nel progetto terapeutico e abilitativo.

Inoltre il Ministero della Salute, il 2 aprile 2015, ha inoltre siglato un Protocollo d'intesa con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, finalizzato a rafforzare la collaborazione inter-istituzionale al fine di definire strategie comuni tra salute e scuola da realizzare attraverso specifici programmi d'intervento nel processo di tutela e promozione della salute e del benessere psicofisico di bambini, alunni e studenti, nonché di inclusione scolastica nei casi di disabilità e disturbi evolutivi specifici. Tra le aree di intervento prioritariamente individuate vi è la promozione ed il sostegno di iniziative volte a promuovere e sostenere iniziative mirate a favorire l'individuazione precoce di disturbi specifici dello sviluppo”.

Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate
al 30 novembre 2015



Primo firmatario

Tipo di Atto

Numero

Pag.

On.

Amendola

Risoluzione conclusiva

8/00130

50

On.

Cicchitto

Risoluzione conclusiva

8/00106

53

On.

Dall'Osso

Ordine del giorno

9/2985-A/9

58

On.

Del Grosso

Ordine del giorno

9/3249/5

48

On.

Molea

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/94

42

On.

Nicchi

Ordine del giorno

9/2985-A/16

56

On.

Sorial

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/118

45



















Sezione III

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE

























La sezione tratta della trasmissione al Parlamento da parte del Governo e di altri soggetti (regioni, autorità amministrative indipendenti, ecc.) delle relazioni previste dalle norme vigenti che sono pervenute nel periodo in esame. Conclude la sezione l’indicazione delle nuove relazioni ove introdotte da disposizioni pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale nel periodo considerato.

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento


Nell'ambito della propria competenza per la verifica dell'adempimento da parte del Governo degli obblighi di legge nei confronti del Parlamento, il Servizio per il controllo parlamentare effettua il monitoraggio delle relazioni che la Presidenza del Consiglio dei ministri e i diversi Dicasteri devono trasmettere periodicamente al Parlamento in conformità di quanto stabilito dalle vigenti disposizioni legislative; nella prassi, tale verifica è stata estesa anche ad altri soggetti non governativi.

A tale fine, il Servizio cura una banca dati che viene aggiornata sia attraverso la registrazione delle relazioni di volta in volta trasmesse ed annunciate nel corso delle sedute dell’Assemblea, riscontrabili nell’Allegato A al resoconto della relativa seduta, sia mediante l’individuazione degli obblighi previsti da norme di nuova introduzione, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. L’aggiornamento si completa con l’accertamento delle relazioni per le quali l’obbligo di trasmissione sia venuto meno a seguito dell’abrogazione della norma istitutiva, ovvero sia da ritenersi - per le più diverse ragioni - superato o, comunque, non più attuale o rilevante alla luce della situazione di fatto (ad esempio, una relazione che abbia ad oggetto programmi o interventi ormai completati o esauriti senza che la norma che prevede la relazione stessa sia stata esplicitamente abrogata). Ciò nell’ottica di contribuire, da una parte ad una focalizzazione degli obblighi residui e, dall'altra ad un superamento di tutto il superfluo, per favorire il processo di semplificazione normativa.

Nella presente Sezione si dà dunque conto delle risultanze dell’attività di monitoraggio circoscritta alla sola indicazione delle relazioni trasmesse nel periodo considerato dalla pubblicazione, nonché degli eventuali obblighi di nuova introduzione.

Al fine di definire un quadro complessivo degli adempimenti vigenti quanto più corretto ed esaustivo, il Servizio per il controllo parlamentare intrattiene costanti contatti con i competenti uffici interni alle amministrazioni (governative e non) anche attraverso la predisposizione e l’invio di schede informative contenenti l’elenco delle relazioni a carico di ciascun presentatore. Per ogni relazione, vengono indicati la norma istitutiva dell’obbligo, l’argomento, la frequenza della trasmissione (con la data entro la quale si aspetta il prossimo invio), nonché le informazioni sull’ultima relazione inviata. In una distinta sezione di ogni scheda vengono, inoltre, elencate le relazioni la cui trasmissione risulti in ritardo rispetto alla scadenza prevista e di cui pertanto si sollecita la trasmissione al Parlamento.

Tali schede vengono contestualmente inviate anche alle Commissioni parlamentari competenti per materia, con l’intento di fornire uno strumento di agevole consultazione che consenta da un lato ad ogni Ministero di essere al corrente dell’esito delle verifiche effettuate dal Servizio per il controllo parlamentare e, dall’altro, di informare i parlamentari dello stato di adempimento degli obblighi.

In evidenza a novembre 2015

Nell'ambito delle relazioni annunciate nel periodo preso in considerazione dalla presente pubblicazione, si segnala, in quanto determina la conclusione dell'obbligo, la trasmissione, da parte del Ministro dello sviluppo economico, della relazione sulle linee guida relative al piano straordinario per la promozione del Made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia, ai sensi dell'articolo 1, comma 202, secondo periodo, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015) (Doc. XXVII, n. 23). Il comma citato, al primo periodo, incrementa per gli anni 2015-2017 le risorse assegnate all'ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane18 per la realizzazione delle azioni relative al piano straordinario per la promozione del Made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia, di cui all'articolo 30, comma 1, del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164. Il medesimo comma 202, al secondo periodo, dispone che le linee guida relative al piano straordinario siano comunicate, con apposito rapporto del Ministero dello sviluppo economico, alle competenti Commissioni parlamentari entro il 30 giugno 201519. Trattandosi di un adempimento una tantum, come premesso, la trasmissione della relazione esaurisce l'obbligo.

Si ricorda che ai sensi del citato articolo 30, comma 1, del decreto-legge n. 133 del 2014, il Piano, da adottarsi con decreto del Ministro dello sviluppo economico, d'intesa con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali per il profili di competenza20, è finalizzato ad ampliare il numero delle imprese, in particolare piccole e medie, che operano nel mercato globale, espandere le quote italiane del commercio internazionale, valorizzare l'immagine del Made in Italy nel mondo, sostenere le iniziative di attrazione degli investimenti esteri in Italia21.

Il comma 2 prevede, in particolare, le seguenti azioni: a) iniziative straordinarie di formazione e informazione sulle opportunità offerte dai mercati esteri alle imprese, in particolare piccole e medie; b) supporto alle più rilevanti manifestazioni fieristiche italiane di livello internazionale; c) valorizzazione delle produzioni di eccellenza, in particolare agricole e agroalimentari, e tutela all'estero dei marchi e delle certificazioni di qualità e di origine delle imprese e dei prodotti; d) sostegno alla penetrazione dei prodotti italiani nei diversi mercati, anche attraverso appositi accordi con le reti di distribuzione; e) realizzazione di un segno distintivo unico, per le iniziative di promozione all'estero e durante l'Esposizione universale 2015, delle produzioni agricole e agroalimentari che siano rappresentative della qualità e del patrimonio enogastronomico italiano; f) realizzazione di campagne di promozione strategica nei mercati più rilevanti e di contrasto al fenomeno dell'Italian sounding; g) sostegno all'utilizzo degli strumenti di e-commerce da parte delle piccole e medie imprese; h) realizzazione di tipologie promozionali innovative per l'acquisizione e la fidelizzazione della domanda dei mercati esteri; i) rafforzamento organizzativo delle start up nonché delle micro, piccole e medie imprese, in particolare attraverso l'erogazione di contributi a fondo perduto in forma di voucher; l) sostegno ad iniziative di promozione delle opportunità di investimento in Italia, nonché di accompagnamento e assistenza degli investitori esteri in Italia.

Il successivo comma 3, come già ricordato, demanda all'ICE-Agenzia l'attuazione del Piano.

La relazione sulle linee guida relative al Piano si apre con un paragrafo intitolato “Quadro Generale”, che evidenzia come il decreto cosiddetto “sblocca Italia”22, riconoscendo il valore strategico per il sistema produttivo dell'attività pubblica in favore dell'internazionalizzazione, abbia stabilito la realizzazione di un Piano triennale straordinario per la promozione del Made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia, a cui la legge di stabilità ha attribuito risorse pari a 232 milioni di euro nel triennio 2015-2017. Sono quindi illustrate le linee guida che il Ministro dello sviluppo economico ha adottato ai fini della strutturazione dei predetti fondi, sottolineando preliminarmente che “l'export ha rappresentato in questi ultimi anni la più solida voce positiva dell'economia italiana, pesando sul Pil per oltre il 30%, grazie al dinamismo delle nostre aziende, dell'eccellenza del nostro manifatturiero, di un 'saper fare' diffuso. E' tuttavia certo che dall'internazionalizzazione può arrivare un contributo ancora superiore”23. Secondo la relazione “la domanda estera rimane dunque decisiva per il sostegno al sistema economico e all'occupazione. La perdurante crisi dei consumi interni, per ora solo in leggerissima ripresa, impone di mantenere un elevato grado di apertura internazionale del sistema economico, per cui è anche fondamentale stimolare le imprese ad introdurre innovazioni tecnologiche e organizzative per migliorare la competitività rispetto ai principali competitor24.

L'illustrazione del quadro generale si conclude affermando che “in sintesi, il Piano di interventi, straordinario per ammontare delle risorse impiegate e per portata delle misure programmate, si pone l'obiettivo di rilanciare il Made in Italy sui mercati internazionali puntando su incremento dell'export e attrazione degli investimenti esteri, facendo leva sulle potenzialità presenti nel nostro sistema produttivo e sulle opportunità offerte dall'evoluzione dello scenario internazionale”.

La relazione passa quindi a illustrare gli obiettivi del Piano.

In primo luogo il Piano si prefigge di incrementare i flussi di export di beni e servizi di circa 50 miliardi di euro entro il triennio, espandendo la presenza internazionale, in particolare nei Paesi in cui il potenziale è maggiore.

Viene quindi dichiarato l'obiettivo di “aumentare il numero complessivo delle imprese esportatrici, trasformando le aziende potenzialmente esportatrici in esportatrici abituali25”.

Il Piano è finalizzato inoltre a cogliere le opportunità legate alla crescita della domanda globale e all'incremento della classe media nei mercati emergenti, alla promozione del Made in Italy e alla realizzazione di tipologie promozionali innovative e di campagne strategiche nei mercati più rilevanti. Inoltre viene posto l'obiettivo di accrescere la capacità di intercettare investimenti esteri, puntando ad ottenere 20 miliardi di dollari di flussi aggiuntivi.

Il Piano di interventi mira anche a sostenere la specificità della produzione italiana attraverso campagne rivolte alla promozione dell'immagine e della qualità dei prodotti nazionali e alla tutela all'estero delle indicazioni geografiche dei marchi e dei prodotti biologici certificati, oltre a favorire l'impiego di nuove strategie di penetrazione commerciale, dall'e-commerce ad appositi accordi con le reti della distribuzione organizzata estera.

La relazione sottolinea inoltre l'importante opportunità rappresentata per il sistema economico nazionale nel suo complesso dall'Expo Milano 2015, svoltasi dal 1° maggio al 31 ottobre 2015, quale “palcoscenico per promuovere le eccellenze del nostro Paese in tutti gli ambiti produttivi”.

La relazione conclude la parte dedicata agli obiettivi sottolineando l'esigenza - sul versante dell'attrazione degli investimenti - di “sfruttare il rinnovato clima di interesse che si riscontra da parte degli investitori internazionali nei confronti dell'Italia: per la prima volta dopo otto anni, infatti, nel 2014 il nostro Paese è rientrato nel 'Foreign Direct Confidence Index', vale a dire la classifica dei primi venticinque mercati oggetto dell'attenzione degli investitori internazionali”. Secondo la relazione “Il momento risulta quindi propizio anche per attuare una complessiva riorganizzazione della governance relativa all'attrazione degli investimenti esteri in Italia con l'obiettivo di un migliore coordinamento delle politiche per sovraintendere con successo l'intero ciclo del processo di attrazione e favorire la sinergia tra le diverse amministrazioni centrali e locali”.

La relazione illustra quindi le attività in attuazione delle azioni previste dalle lettere da a) a i) del comma 2 dell'articolo 30 del decreto-legge n. 133 del 2014.

Al punto a) si segnala l'intenzione di proseguire, per pubblicizzare gli strumenti a sostegno dell'internazionalizzazione delle imprese, il progetto “Road Show 'Italia per le imprese' già avviato e testato con successo nel 2014, prevedendo almeno 15 tappe a richiesta dei partner del progetto, in considerazione del gradimento riscontrato sul territorio. Ciascuna tappa prevede una sessione plenaria tecnica con la partecipazione di tutte le istituzioni dedite al sostegno dell'internazionalizzazione, una sessione di incontri individuali e check-up aziendali.

Si prevede di ampliare ed articolare il progetto includendovi un percorso formativo ad hoc denominato “Export now”, volto a fornire primissimi strumenti per preparare le imprese ad affacciarsi sui mercati esteri. Per ciascuna tappa del Road Show sarà organizzato un seminario tecnico-formativo sul marketing internazionale, al quale si aggiungerà, per un gruppo più ristretto di aziende partecipanti, la possibilità di accedere ad una consulenza personalizzata per l'export.

Attesa l'esigenza di incrementare il numero di export manager disponibili sul mercato per soddisfare la domanda delle PMI, il Piano intende formare fino a 400 manager in grado di servire fino a 2.000 imprese (mediante affiancamenti temporanei) attraverso la realizzazione di 5 interventi formativi a carattere pluriregionale26.

Per gli interventi di cui al punto a) sono previsti, per l'anno 2015, finanziamenti pari a 6 milioni di euro27.

Il punto b) prevede azioni di supporto alle più rilevanti manifestazioni fieristiche italiane di livello internazionale. Al riguardo, la relazione illustra il progetto “Expo is now”, gestito in collaborazione con il Padiglione Italia, e incentrato sull'organizzazione di “incoming” di oltre 150 top manager, noti giornalisti e imprenditori stranieri provenienti prevalentemente da Brasile, Cina, Russia, Paesi del Golfo, Giappone ed Usa presso l'EXPO di Milano e presso le aziende di loro interesse localizzate nel territorio italiano.

Le linee guida illustrano poi l'intenzione di individuare alcuni eventi fieristici, di rilievo internazionale, da sostenere attraverso specifici interventi consistenti in un “massiccio piano di comunicazione sui media nazionali e internazionali”, l'organizzazione di “piani di ospitalità per selezionati buyers in incoming” e tramite “inviti a giornalisti di prestigiose testate specializzate e non”.

Per gli interventi di cui al punto b) sono previsti, per l'anno 2015, finanziamenti pari a 27 milioni di euro.

Il punto c) è rivolto alla valorizzazione delle produzioni di eccellenza, in particolare agricole e agroalimentari, e alla tutela all'estero dei marchi e delle certificazioni di qualità e di origine delle imprese e dei prodotti, mediante lo sviluppo di un'incisiva attività promozionale nei mercati canadese e statunitense e, eventualmente, in altri Paesi del centro e sud America28.

La relazione riferisce poi che “saranno inoltre adeguatamente supportate iniziative di temporary shop promosse da consorzi di tutela ed associazioni relative alle produzioni agroalimentari e vitivinicole DOP IGP nelle più importanti città del mondo per esporre i propri prodotti in centro, non in fiera”29.

Sono previsti infine, in relazione alla presenza di numerosi stakeholders di settore in rappresentanza di 140 Paesi aderenti ad Expo, seminari periodici di approfondimento sul sistema DOP IGP, al fine di promuovere una corretta conoscenza delle certificazioni e dei prodotti agroalimentari certificati durante il periodo della manifestazione.

Per gli interventi di cui al punto c) sono previsti, per l'anno 2015, finanziamenti pari a 9 milioni di euro.

Il punto d) prevede la stipula di Accordi di Partenership commerciale con alcune catene operanti in Paesi terzi, in particolare di recente apertura, al fine di inserire a scaffale i marchi Made in Italy, soprattutto quelli appartenenti ad aziende non presenti all'estero e di medio-piccole dimensioni, attraverso campagne promozionali “in store”.

L'individuazione di nuovi fornitori sarà facilitata da ICE-Agenzia. L'iniziativa sarà realizzata in Cina, Stati Uniti, Canada, Messico, Giappone ed Australia. Sono in corso contatti per quanto riguarda Francia e Singapore30.

Per gli interventi di cui al punto d) sono previsti, per l'anno 2015, finanziamenti pari a 22 milioni di euro.

Il punto e) prevede la realizzazione di un segno distintivo unico, per le iniziative di promozione all'estero e durante l'esposizione universale 2015, delle produzioni agricole e agroalimentari che siano rappresentative della qualità e del patrimonio tradizionale enogastronomico italiano. Sono previste campagne informative tese a valorizzare e pubblicizzare nel mondo il contesto di cultura e di valori che rappresenta la forza delle filiere nazionali.

Per gli interventi di cui al punto e) sono previsti, per l'anno 2015, finanziamenti pari a 4 milioni di euro.

Il punto f) prevede la realizzazione di una “campagna di promozione strategica” nei mercati più rilevanti e di contrasto al fenomeno dell'italian sounding, mediante la valorizzazione dell'immagine e della qualità del prodotto italiano attraverso i media tradizionali, i social network e i blog, al fine di valorizzare le produzioni originali e di qualità, evidenziando le differenze di carattere qualitativo dei prodotti italiani e insistendo, per le produzioni agroalimentari, sugli aspetti nutrizionali e salutistici.

I mercati obiettivo saranno USA e Canada, con possibilità di estensione in centro e sud America, in particolare Messico e Brasile.

Per gli interventi di cui al punto f) sono previsti, per l'anno 2015, finanziamenti pari a 12 milioni di euro.

Il punto g) è volto al potenziamento degli strumenti a disposizione della digitalizzazione delle PMI per favorire l'accesso alle piattaforme digitali e promuovere l'e-commerce, attraverso “attività di web marketing nei principali paesi europei (Regno Unito, Germania, Francia, Paesi Scandinavi e Paesi Bassi) ed in quelli extra europei (in particolare Russia e Cina), della piattaforma “Italydock”, messa a punto da Poste Italiane in collaborazione con ICE-Agenzia, nell'ambito delle attività del gruppo di lavoro per la micro, piccola e media impresa nonché di altre piattaforme di eccellenza”.

E' inoltre in programma un'attività, rivolta alle piccole e medie imprese italiane, di formazione e sensibilizzazione per l'utilizzo degli strumenti digitali finalizzati alla promozione all'estero di prodotti e servizi.

Per gli interventi di cui al punto g) sono previsti, per l'anno 2015, finanziamenti pari a 1 milione di euro.

Il punto h) riguarda iniziative volte a “rafforzare l'azione di promozione dei prodotti italiani all'estero attraverso interventi mirati in base alle caratteristiche dei mercati obiettivo - dinamica della domanda, posizionamento italiano - in particolare riorientando la presenza italiana verso i mercati a maggiore potenzialità di crescita31”.

Per gli interventi di cui al punto h) sono previsti, per l'anno 2015, finanziamenti pari a 13 milioni di euro.

Il punto i) prevede che siano assegnati, con requisiti e modalità individuate dal Ministero, appositi voucher che diano titolo all'inserimento temporaneo nelle aziende di figure esterne specializzate in dinamiche internazionali in materia di export, che offriranno una consulenza mirata per la definizione e l'attuazione di strategie commerciali e la formazione in materia al personale aziendale direttamente coinvolto nella gestione delle attività internazionali.

Per gli interventi di cui al punto i) sono previsti, per l'anno 2015, finanziamenti pari a 19 milioni di euro.

Il punto l) è volto al sostegno di iniziative di promozione degli investimento in Italia, nonché di accompagnamento e assistenza agli investitori esteri, favorendo l'attrazione di capitali esteri attraverso una serie di misure finalizzate alla promozione delle opportunità paese, all'assistenza tecnica all'operatore estero e al suo radicamento nel territorio. Esso prevede molteplici interventi, quali la creazione di un sistema di Customer Relationship Management per gli investitori esteri, la realizzazione di una piattaforma di condivisione delle informazioni sulle opportunità di investimento in Italia e di strumenti a supporto dell'attività di assistenza di primo livello, la creazione di un database degli investitori internazionali, la formazione del personale e la costituzione dei “desk” investimenti attraverso l'assegnazione, presso le dieci piazze finanziarie più importanti al mondo, di risorse umane specializzate nel settore dell'attrazione degli investimenti esteri.

La relazione prevede l'organizzazione, in raccordo con le Ambasciate d'Italia, del primo Roadshow globale “Invest in Italy” che tocchi le prime 20 piazze finanziarie mondiali32.

Gli eventi si svolgeranno secondo un format unico.

La relazione prevede poi la partecipazione alle principali fiere degli investimenti e dei settori focus di interesse per gli investitori globali, tra cui manifatturiero/meccanica, real estate, energie tradizionali e rinnovabili, logistica, telecomunicazioni, venture capital/ start up (ad es. COIFAIR, MIPIM, Baviera Expo Real, DomExpo, BioTech USA, etc). E' altresi prevista la partecipazione di selezionati investitori esteri ad alcune delle principali fiere italiane ed estere (ad es. selezione e accompagnamento presso EIRE EXPO Italia Real Estate).

Per gli interventi di cui al punto h) sono previsti, per l'anno 2015, finanziamenti pari a 4 milioni e mezzo di euro.

Alla Relazione sono allegati tre documenti. Il primo è intitolato “Linee guida della Cabina di regia per l'Italia internazionale” e riferisce gli esiti della quarta riunione della Cabina di Regia per l'Italia internazionale, svoltasi presso il Ministero dello sviluppo economico il 26 febbraio 2015. Detto documento prefigura il contenuto del decreto ministeriale 14 marzo 2015, emanato dal Ministro dello sviluppo economico d'intesa con Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e con il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, con cui è stato adottato il Piano straordinario 2015-2017; detto decreto costituisce il secondo allegato.

Il terzo e ultimo allegato consiste nel decreto ministeriale 7 aprile 2015, emanato dal Ministro dello sviluppo economico, d'intesa con Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, con cui sono state ripartite le risorse 2015.


Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo
1° – 30
novembre 2015


Relazioni governative


Presidenza del Consiglio dei ministri

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs. 66/2010,

art. 10, co. 2

Stato della disciplina militare e dell'organizzazione delle Forze armate

(Trasmessa dal Ministro per le riforme costituzionali e per i rapporti con il Parlamento)

(Dati relativi al 2014,

Doc. XXXVI, n. 3)

IV Difesa

23/11/2015








Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 80/1999,

art. 1, co. 2

Attività svolta dal Comitato interministeriale dei diritti dell’uomo, tutela e rispetto dei diritti umani in Italia

(Dati relativi al 2014,

Doc. CXXI, n. 3)

III Affari esteri

9/11/2015

L. 948/1982,

art. 3, co. quarto

Attività svolta dagli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri

(Dati relativi al 2014,

Doc. CLXXII, n. 3)

III Affari esteri

19/11/2015



Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 234/2012,

art. 15, co. 2*

Relazione concernente la procedura d'infrazione n. 2015/2163, avviata, ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

per violazione del diritto dell'Unione in riferimento alla mancata designazione delle Zone speciali di conservazione (ZSC) e alla mancata adozione delle misure di conservazione – violazione degli articoli 4(4) e 6(1) della direttiva 92/43/CEE (Eu Pilot 4999/13/ENV);



Relazione concernente la procedura d'infrazione n. 2015/2165, avviata, ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

per violazione del diritto dell'Unione in riferimento ai piani di gestione dei rifiuti – violazione degli articoli 28(1), 30(1) e 33(1) della direttiva 2008/98/CE (Eu Pilot 7043/14/ENVI)


XIV Politiche dell'Unione europea

VIII Ambiente

XIII Agricoltura








XIV Politiche dell'Unione europea

VIII Ambiente

23/11/15

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che entro venti giorni dalla comunicazione alle Camere, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro per gli affari europei, delle decisioni assunte dalla Commissione europea concernenti l'avvio di una procedura d'infrazione di cui agli articoli 258 e 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il Ministro con competenza prevalente sia tenuto a trasmettere alle Camere una relazione che illustri le ragioni che hanno determinato l'inadempimento o la violazione contestati con la procedura d'infrazione di cui trattasi, indicando altresì le attività svolte e le azioni che si intende assumere ai fini della positiva soluzione della procedura stessa.




Ministero dell'economia e delle finanze

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 209/2000,

art. 6, co. 1

Stato di attuazione della legge n. 209 del 2000, recante misure per la riduzione del debito estero dei Paesi a più basso reddito e maggiormente indebitati

(Dati aggiornati al 30 giugno 2015,

Doc. CLXXXIII, n. 3)

III Affari esteri

3/11/2015

L. 196/2009,

art. 14, co. 4

Conto consolidato di cassa delle amministrazioni pubbliche

(Dati aggiornati al 30 giugno 2015, comprensivi del raffronto con i risultati del precedente biennio,

Doc. XXV, n. 8)

V Bilancio

10/11/2015

L. 234/2012,

art. 14, co. 2*

Impatto finanziario derivante dagli atti e dalle procedure giurisdizionali e di precontenzioso con l'Unione europea

(Dati riferiti al secondo semestre 2014,

Doc. LXXIII, n. 6)

Tutte le Commissioni permanenti

10/11/2015

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione sia trasmessa ogni sei mesi alle Camere dal Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro per gli affari europei. Nell'ambito del Governo Renzi la delega in materia di affari europei è stata conferita al sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Gozi.





Ministero della giustizia

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 553/1996,

art. 6-ter,

co. 1

Stato di attuazione del programma di costruzione e adattamento di stabilimenti di sicurezza destinati a consentire il trattamento differenziato dei detenuti e disponibilità del personale necessario all'utilizzazione di tali stabilimenti

(Trasmessa dal Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento)

(Dati relativi al I semestre 2015)

II Giustizia

23/11/2015





Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 285/1997,

art. 10, co. 1

Stato di attuazione della legge n. 285 del 1997, recante disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza

(Dati relativi al 2013,

Doc. CLXIII, n. 3)

XII Affari sociali

12/11/2015


Ministero della salute

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 70/1975,

art. 30, co. quinto

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico della Lega italiana per la lotta contro i tumori (LILT)

(Dati relativi al 2014, corredati dal bilancio consuntivo e dal bilancio consolidato nonché dalla pianta organica per il medesimo anno)

XII Affari sociali

23/11/2015


Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs. 322/1989,

art. 24, co. 1*


Attività dell'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) sulla raccolta, trattamento e diffusione dei dati statistici della pubblica amministrazione, nonché stato di attuazione del programma statistico nazionale

(Dati relativi al 2014, Doc. LXIX, n. 3)

I Affari costituzionali

4/11/2015

*Il comma 2 dell'articolo 24 del decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322, prevede che alla relazione sia allegato il rapporto annuale di cui all'articolo 12, comma 1, lett. d) del decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322, da redigersi da parte della Commissione per la garanzia della qualità dell'informazione statistica. Si ricorda che quest'ultima avrebbe dovuto essere soppressa alla sua scadenza in ottemperanza dell'articolo 12, comma 20, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135. La Commissione è stata reistituita dall'articolo 12, comma 1, del decreto legislativo n. 322, come sostituito dall'articolo 3, comma 6, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, e si è costituita con decreto del Presidente della Repubblica 6 novembre 2013.



Ministero dello sviluppo economico

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 190/2014,

art. 1, co. 202,

secondo periodo*

Linee guida relative al piano per la promozione straordinaria del made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia

(Doc. XXVII, n. 23)

(UNA TANTUM)

X Attività produttive

4/11/2015

*La legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), all'articolo 1, comma 202, secondo periodo, prevede che il Ministero dello sviluppo economico comunichi con apposito rapporto alle competenti Commissioni parlamentari, entro il 30 giugno 2015, le linee guida relative al piano straordinario per la promozione del made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia, di cui all'articolo 30, comma 1, del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164.

L. 70/1975,

art. 30,

co. quinto

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell'organico dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile – ENEA*

(Dati riferiti al 2014,

corredati dal bilancio di previsione e dal conto consuntivo per il medesimo anno)

X Attività produttive

4/11/2015

*L'Agenzia è stata istituita quale ente di diritto pubblico non economico, vigilato dal Ministero dello sviluppo economico, ai sensi dell’articolo 37, commi 1 e 2, della legge 23 luglio 2009, n. 99, che al comma 3 ha contestualmente previsto la soppressione del preesistente Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente (ENEA), di cui al decreto legislativo 3 settembre 2003, n. 257, a decorrere dalla data di insediamento del commissario e dei due subcommissari nominati con decreto del Ministro dello sviluppo economico per garantire l'ordinaria amministrazione (ex comma 5 dell'articolo 37), effettivamente emanato in data 15 settembre 2009.

Il processo di definizione e di organizzazione dell’Agenzia si concluderà, in conformità a quanto disposto dal comma 4 dell'articolo 37, con un apposito decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze, per la pubblica amministrazione e l’innovazione, dell’istruzione, dell’università e della ricerca, dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, e sentite le Commissioni parlamentari competenti. Nelle more dell’emanazione del richiamato decreto è stata definita una struttura organizzativa transitoria per assicurare la funzionalità dell'Agenzia e lo svolgimento delle attività di ricerca, innovazione tecnologica e la prestazione di servizi avanzati nei settori dell’energia e dello sviluppo economico sostenibile.

Il Ministro dello sviluppo economico, con proprio decreto del 21 luglio 2015, ha disposto la proroga del commissariamento dell'Agenzia fino al 6 agosto 2016.



L. 70/1975,

art. 30, co. quinto

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico dell'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE)*

(Dati riferiti all'anno 2014,

corredati dal bilancio di previsione, dal conto consuntivo per il medesimo anno e dalla pianta organica)

X Attività produttive

4/11/2015

*L'Agenzia è stata istituita quale ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, sottoposta ai poteri di indirizzo e vigilanza del Ministero dello sviluppo economico, che li esercita, per le materie di rispettiva competenza, d’intesa con il Ministero degli affari esteri e sentito il Ministero dell’economia e delle finanze, ai sensi dell'articolo 14, comma 18, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, come sostituito dall'articolo 22, comma 6, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214.

All'Agenzia, oltre che al Ministero dello sviluppo economico, sono state trasferite le funzioni originariamente attribuite all'Istituto nazionale per il commercio estero (ICE), soppresso dal comma 17 dell'articolo 14 del decreto-legge n. 98 del 2011.

D.L. 179/2012

art. 32, co. 7*

Stato di attuazione delle misure per la nascita e lo sviluppo di imprese start-up innovative

(Dati aggiornati al 31 agosto 2015,

Doc. CCXIII, n. 2)

X Attività produttive

18/11/2015

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione indichi, in particolare, l'impatto sulla crescita e l'occupazione, formulando una valutazione comparata dei benefici per il sistema economico nazionale in relazione agli oneri derivanti dalle stesse disposizioni, anche ai fini di eventuali modifiche normative.

Il decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2015, n. 33, all'articolo 4, comma 11-septies, ha modificato il comma 7 dell'articolo 32, del decreto-legge n. 179 del 2012, come convertito, sostituendo il termine del 1° marzo, entro il quale doveva essere annualmente trasmessa la relazione in base alla formulazione originaria dell'obbligo, con quello del 1° settembre.




Relazioni non governative



Fonte istitutiva

Soggetto

competente

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs. 196/2003,

art. 154, co. 1,

lett. m)

Garante per la protezione dei dati personali


Attività svolta e stato di attuazione del codice in materia di protezione dei dati personali

(Dati relativi all'anno 2014, Doc. CXXXVI, n. 3)

II Giustizia

4/11/2015





1In precedenza Zaccheo era stato nominato commissario straordinario dell’Ente parco piemontese con decreto ministeriale del 20 luglio 2009, alla scadenza del mandato presidenziale di Alberto Actis, ed era stato prorogato con analoghi decreti dell’8 ottobre 2009 e del 15 dicembre 2009.

2Nella fattispecie l'incarico di vicepresidente dell'Ente parco è stato ricoperto da Wanda Ferro, eletta dal consiglio direttivo il 19 gennaio 2012. In precedenza Ferro era stata nominata componente del consiglio direttivo con decreto ministeriale del 3 ottobre 2011 su designazione della comunità del parco, di cui faceva parte in quanto presidente della provincia di Catanzaro. Per effetto quindi del rinnovo del consiglio provinciale di Catanzaro, il 13 ottobre 2014 è cessato il predetto incarico di Ferro nell'Ente parco, rendendosi così necessario nominare un commissario straordinario nelle more della nomina del nuovo presidente.

3Convertito, con modificazioni, dalla L. n. 122/2010.

4Almeno trenta giorni prima della naturale scadenza, ovvero entro dieci giorni dall'anticipata cessazione del presidente, il CIV informa il Ministro del lavoro e delle politiche sociali affinché si proceda alla nomina del nuovo titolare. Il Ministro, contestualmente alla richiesta del parere parlamentare di cui alla legge n. 14/1978, provvede ad acquisire sulla proposta di nomina del presidente anche l'intesa con il CIV, che deve intervenire entro trenta giorni. In caso di mancato raggiungimento dell'intesa entro tale termine, il Consiglio dei ministri può comunque procedere alla nomina con provvedimento motivato.

5Il consiglio di amministrazione dell'ENAC ha quindi continuato ad operare con tre soli consiglieri.

6Si ricorda che il T.A.R. Puglia, Lecce - Sezione I, con sentenza depositata il 26 giugno 2012, aveva annullato la nomina di Haralambides in quanto privo della cittadinanza italiana, requisito ritenuto indispensabile per accedere alla suddetta carica. Di conseguenza, con decreto ministeriale del 26 luglio 2012, Ferdinando Lolli era stato nominato commissario straordinario dell'Autorità portuale brindisina. In seguito il Consiglio di Stato, Sez. IV, con ordinanza pronunciata l'8 gennaio 2013 e depositata il 9 gennaio 2013, aveva sospeso l'esecutività della sentenza di primo grado sopra citata ed aveva disposto il reintegro di Haralambides alla presidenza dell'Autorità portuale. Infine la Corte di giustizia dell'Unione europea, II Sez., con sentenza del 10 settembre 2014, ha accertato che l'art. 45, par. 4, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea deve essere interpretato nel senso di non consentire ad uno Stato membro di riservare ai propri cittadini l'esercizio delle funzioni di presidente di una Autorità portuale. Il Consiglio di Stato, Sez. IV, con sentenza n. 1210 depositata il 10 marzo 2015, ha quindi accolto in via definitiva l'appello di Haralambides.

7Il decreto ministeriale del 2 gennaio 2015, concernente la nomina di Parlato, è stato ritirato in sede di autotutela per approfondimenti istruttori. Tale nomina è stata quindi nuovamente disposta, sempre per la durata di un anno prorogabile una sola volta per motivate esigenze, con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali del 2 marzo 2015, che ha sostituito il precedente decreto con pari decorrenza.

8Il commissario straordinario si è sostituito agli organi statutari di amministrazione del CRA, ossia al presidente Giuseppe Alonzo, che era stato nominato per quattro anni con D.P.R. del 13 marzo 2012, e al consiglio di amministrazione, presieduto dal presidente dell'Ente, e composto altresì da Salvatore Tudisca, Francesco Adornato, Rita Clementi, nominati anch'essi per quattro anni con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali in data 11 luglio 2012, e Gianni Salvadori, da ultimo nominato con analogo decreto ministeriale in data 13 novembre 2014, su designazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

9In effetti con il D.P.C.M. 1° luglio 2013 Zanetti e Maccagno sono rispettivamente nominati “commissario straordinario” e “vice-commissario straordinario”, mentre con i precedenti provvedimenti (cfr. infra nel testo) erano stati nominati “commissario” e “vice-commissario” in funzione del commissariamento della FOM disposto ai sensi dell'art. 30 del D.L. n. 159/2007, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 222/2007.

10Ai sensi infatti dell'art. 1, comma 4, del D.P.C.M. 1° luglio 2013, il commissario straordinario provvede: a redigere uno schema di statuto della Fondazione che ne definisca l'organizzazione alla luce del superamento della situazione emergenziale di dissesto; alla ricognizione delle risultanze economiche e patrimoniali ed all'attivazione dei rimedi idonei ad assicurare il recupero del loro equilibrio; a proporre progetti di valorizzazione del patrimonio culturale mauriziano da sottoporre all'approvazione della Presidenza del Consiglio dei ministri.

11Composto da un presidente, nominato dal Presidente del Consiglio dei ministri sentiti i Ministri dell'interno e per i beni e le attività culturali; da un componente nominato dalla Regione Piemonte e da tre creditori dell'Ente, individuati dal presidente del comitato.

12Si segnala che benché la Fondazione Ordine Mauriziano appaia un ente pubblico (in tal senso depongono le pronunce rese dalla Corte dei Conti, Sez. Giur. reg. Piemonte, 1° settembre 2005, n. 223, nonché dal Consiglio di Stato, Sez. VI, 3 giugno 2010, n. 3511) ricompreso nel campo di applicazione della legge n. 14/1978, non risultano precedenti di trasmissione al Parlamento da parte del Governo di proposte o comunicazioni di nomina nell'Ente stesso.

13Profumo era stato nominato presidente del CNR con decreto ministeriale del 10 agosto 2011, contestualmente alla nomina di Messa e Saccani.

14Per Pino si tratta del secondo e ultimo mandato, essendo già stato nominato componente del consiglio di amministrazione dell'INGV con decreto ministeriale del 10 agosto 2011 (cfr. infra nel testo).

15Originariamente, con decreto ministeriale del 10 agosto 2011, Giardini e Gresta erano stati nominati rispettivamente presidente dell'Istituto e componente del consiglio di amministrazione. Giardini si era tuttavia dimesso dall'incarico il 19 dicembre 2011.

16Clini era stato nominato presidente dell'Ente con decreto ministeriale del 10 agosto 2011, contestualmente alla nomina di Paola Secchiero.

17Ai sensi dell'art. 9 del D.Lgs. n. 19/1988, come modificato dal D.Lgs. n. 1/2004, il consiglio di amministrazione della Fondazione è nominato con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali ed è composto, oltre che dal presidente della Fondazione, dal sindaco di Venezia (che assume la vicepresidenza della Fondazione), dal presidente della Regione Veneto (o un suo delegato), dal presidente della Provincia di Venezia (o un suo delegato) e da componenti designati, in numero da uno a tre, dai soggetti ed enti che conferiscono una percentuale definita del patrimonio della Fondazione e che assicurano un determinato apporto annuo ordinario per la gestione dell'attività della Fondazione medesima; tuttavia, qualora non vi siano soggetti conferenti o la loro partecipazione non raggiunga le percentuali prescritte, in loro vece è il Ministro per i beni e le attività culturali a designare un componente del consiglio di amministrazione. Con decreto ministeriale del 21 dicembre 2011 era stato nominato quale componente di designazione ministeriale Emmanuele Francesco Maria Emanuele, a seguito delle cui dimissioni, con decreto ministeriale dell'11 dicembre 2012, è stato nominato in sua vece Adriano Rasi Caldogno.

*Si fa presente che il medesimo atto può investire la competenza di più amministrazioni e quindi essere segnalato, ai fini dell'attuazione, a più di un Ministero.

**Le risoluzioni e le mozioni vengono segnalate ai fini dell'attuazione subito dopo la loro approvazione da parte dell'Assemblea o delle Commissioni.

18L'ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane è stata istituita dall'articolo 14, comma 18, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, come sostituito dall'articolo 22, comma 6, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, quale ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, sottoposto ai poteri di indirizzo e vigilanza del Ministero dello sviluppo economico, che li esercita, per le materie di rispettiva competenza, d’intesa con il Ministero degli affari esteri (ora affari esteri e cooperazione internazionale) e sentito il Ministero dell’economia e delle finanze. I membri del CDA dell'Agenzia sono stati nominati con decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 2012. L'ICE-Agenzia, cui sono state trasferite le funzioni originariamente attribuite all'Istituto nazionale per il commercio estero (ICE), soppresso dal comma 17 del sopracitato articolo 14, ha il compito di agevolare, sviluppare e promuovere i rapporti economici e commerciali italiani con l'estero e di sviluppare l'internazionalizzazione delle imprese italiane nonché la commercializzazione dei beni e servizi italiani nei mercati internazionali.

19Il comma 202 stabilisce inoltre che i settori di intervento, lo stato di avanzamento degli interventi, le risorse impegnate e i risultati conseguiti in relazione ai singoli interventi siano evidenziati nel dettaglio con apposito rapporto redatto dall'ICE-Agenzia e trasmesso alle competenti Commissioni parlamentari entro il 30 settembre di ciascun anno.

20La disposizione fa riferimento alle azioni di cui al successivo comma 2 dell'articolo 30, lettere c), d), e), ed f), rivolte alle imprese agricole e agroalimentari, nonché alle iniziative da adottare per la realizzazione delle suddette azioni.

21Il Piano è stato adottato con decreto emanato il 14 marzo 2015 dal Ministro dello sviluppo economico, d'intesa con Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.

22Si tratta del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni dalla legge 11 novembre 2014, n. 164.

23In proposito la relazione osserva che “le previsioni degli analisti confermano, inoltre, che le attese di crescita del commercio internazionale sono superiori a quelle relative al Pil mondiale ”.

24V. Doc. XXVII, n. 23 pag. 4.

25Al riguardo la relazione evidenzia che negli ultimi anni il numero medio di imprese che operano con l'estero si è aggirato intorno a 200.000. Secondo la relazione, all'esito delle iniziative illustrate, tale numero, potrebbe crescere di circa 20.000 unità, su una platea di circa 70.000 imprese potenzialmente esportatrici.

26Al riguardo la relazione sottolinea che il ruolo di coordinamento generale e progettazione è svolto da ICE-Agenzia e che l'intervento sarà realizzato in collaborazione con le Regioni, le associazioni imprenditoriali, il sistema camerale e quello universitario.

27Per le quantificazioni finanziarie dei vari interventi v. Doc. XXVII, n. 23 pagine 24 e 25.

28La relazione precisa che “in prima battuta s'intende focalizzare l'attenzione nelle aree di maggior concentrazione delle opportunità commerciali (es. costa est e New York per gli USA, Quebec e Ontario per il Canada). Il programma sarà esteso anche ad altre aree dei due mercati, sia come azione di scouting di nuove opportunità sia come presenza in aree di potenziale sviluppo meno toccate in passato dall'azione promozionale”.

29V. Doc. XXVII, n. 23 pag.13.

30“Ogni accordo vedrà la partecipazione attiva della controparte straniera che si impegna ad investire nella campagna promozionale fino al 60 per cento del budget complessivo. Si stima che ciascuna campagna sia in grado di generare almeno 50 nuovi fornitori italiani, con particolare riferimento a quei marchi di qualità appartenenti ad aziende di piccole dimensioni, mentre complessivamente oltre 4.000 aziende italiane saranno coinvolte dalle azioni promozionali presso la GDO, con particolare riferimento ai settori food e non food. Tale attività avrà un impatto diretto sulle vendite di prodotti nei mercati individuati, capace di generare incrementi delle esportazioni italiane che si stima potranno essere superiori al 20% ”. V. Doc. XXVII, n. 23 pag.16.

31Nel dettaglio la relazione recita: “Per consentire alle aziende italiane di sfruttare le opportunità che si presentano in alcune aree 'strategiche' in virtù delle elevate dinamiche di crescita e dei margini di ampliamento della presenza italiana, nonché per effetto dei recenti sviluppi negli accordi di libero scambio a livello bilaterale e regionale (ad esempio gli USA per l'Accordo TTIP con l'Unione Europea), occorre prevedere un piano di interventi speciale che preveda sia il potenziamento della promozione commerciale (accordi con i principali canali distributivi, rafforzamento della presenza di nostre aziende in loco attraverso l'organizzazione di incontri B2B e la presenza in occasione dei principali eventi espositivi, missioni incoming) che l'organizzazione di missioni imprenditoriali a guida politica. L'attivazione di tale misura, vista anche alla luce dell'evolversi degli scenari in alcune aree di crisi (in particolare nei paesi Mediorientali ed in Est Europa) riguarderà principalmente, oltre agli USA - primario mercato d'intervento sia in ragione del miglioramento dei fondamentali dell'economia che per le ricadute attese dalla conclusione dell'Accordo TTIP -, quei paesi per lo più emergenti, verso i quali sono già state attivate iniziative di particolare valenza quali, a titolo esemplificativo: Cina, Paesi Asean, Paesi dell'Alleanza del Pacifico (Messico, Colombia, Perù e Cile), Mozambico e altri paesi dell'Africa Subsahariana, Golfo, Giappone, Turchia”.

32Si ipotizza di svolgere queste azioni, in particolare, a New York, Londra, Dubai, Singapore, Shanghai, Mosca, Istanbul, Hong Kong, San Paolo, Tokyo.