Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Controllo Parlamentare | ||
Titolo: | L'attività di controllo parlamentare n. 17/XVII NOVEMBRE 2014 | ||
Serie: | L'attività di controllo parlamentare Numero: 17 Progressivo: 2014 | ||
Data: | 19/11/2014 | ||
Descrittori: |
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Notiziario mensile Numero 17/XVII NOVEMBRE 2014 L’attività di controllo parlamentare
MONITORAGGIO DI: NOMINE GOVERNATIVE ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO RELAZIONI AL PARLAMENTO ED ALTRI ADEMPIMENTI
a cura del Servizio per il Controllo parlamentare |
INDICE
NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI 3
ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO 31
Note annunciate al 31 ottobre 2014 in attuazione di atti di indirizzo 39
Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale 39
RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE 73
L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento 74
In evidenza ad ottobre 2014 75
Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo 1° – 31 ottobre 2014 83
Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di vari tipi di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, per offrire notizie, dati statistici ed altre informazioni utili per l’attività parlamentare.
A tal fine il notiziario è suddiviso in tre sezioni in modo da considerare analiticamente gli adempimenti governativi a fronte di obblighi derivanti da leggi ovvero da deliberazioni non legislative della Camera dei deputati, nonché relativi alla trasmissione degli atti per i quali è prevista l’espressione di un parere parlamentare.
La pubblicazione si apre con la Sezione I relativa alle nomine governative negli enti pubblici, monitorate principalmente ai sensi dalla legge n. 14 del 24 gennaio 1978, che disciplina le richieste di parere parlamentare e le comunicazioni al Parlamento di nomine effettuate dal Governo in enti pubblici.
Scendendo maggiormente nel dettaglio, la sezione I dà conto, nella sottosezione a), delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della suddetta legge n. 14 del 1978 nel periodo considerato dalla pubblicazione. Si tratta pertanto delle nomine conseguenti a proposte di nomina trasmesse per l’espressione del parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 14 del 1978), informando quindi sull’esito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari di entrambe le Camere in sede di nomina da parte governativa, o comunicate dal Governo (ai sensi dell’articolo 9 della richiamata legge n. 14). Vengono anche specificate le procedure di nomina previste dalle norme relative ai singoli enti e fornite notizie essenziali sull’attività degli stessi.
Nella sottosezione b) vengono elencate ed analizzate le principali cariche di nomina governativa, sempre ricomprese nell’ambito della legge n. 14 del 1978, scadute e non ancora rinnovate nel periodo considerato o che scadranno nei mesi successivi.
La sottosezione c) dà conto di nomine o di cariche in scadenza, sempre nel periodo preso in esame, in enti pubblici e autorità indipendenti che esulano dal campo di applicazione della legge n. 14 del 1978.
La Sezione I cerca quindi di fornire un quadro della situazione delle nomine governative in molti enti pubblici tramite l’utilizzo di una banca dati istituita negli ultimi mesi del 2002 dal Servizio per il controllo parlamentare per colmare una lacuna avvertita non solo a livello parlamentare, e che da allora è cresciuta anche estendendo il campo del proprio monitoraggio. Tale banca dati viene implementata dal Servizio stesso tramite la ricerca e l’esame di documenti di varia provenienza (prevalentemente parlamentare e governativa) nonché il contatto diretto con i Ministeri competenti per le nomine e con gli enti stessi. Lo scopo è appunto quello di fornire dati di non facile reperibilità, ordinati in modo cronologico e logicamente coerente, per far sì che l’utente possa meglio orientarsi in un campo vario e complesso. In tal modo è possibile disporre, tra l’altro, di uno scadenzario delle principali nomine che dovranno poi essere rinnovate ed avere notizia dell’esito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni.
Nella Sezione II viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri agli impegni contenuti in atti di indirizzo (ordini del giorno, mozioni o risoluzioni) approvati in Assemblea o in Commissione. Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare detti atti ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti). Gli atti così inviati alle Amministrazioni sono elencati nel paragrafo “Le nostre segnalazioni”.
Nella Sezione III si illustrano gli esiti del monitoraggio svolto dal Servizio sulle relazioni al Parlamento la cui trasmissione sia prevista da norme di legge, distinte tra “governative” e “non governative”. Si dà inoltre conto delle relazioni di nuova istituzione, stabilite cioè da nuove norme entrate in vigore nel periodo considerato.
Come per quelle contenute nella Sezione I, anche le informazioni riportate nelle sezioni II e III sono tratte dalle altre due banche dati sviluppate e gestite dal Servizio per il controllo parlamentare, e costantemente alimentate sulla base dei dati contenuti nelle Gazzette Ufficiali, degli atti parlamentari, nonché delle informazioni acquisite direttamente dai Ministeri.
La sezione è ripartita in tre sottosezioni che danno conto: 1) delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della legge n. 14/1978 nel mese di ottobre 2014 (e nella prima parte del mese di novembre 2014), indicando i nominativi dei titolari, le cariche assunte, le modalità, le date di nomina e il tipo di controllo parlamentare previsto (espressione del parere da parte delle Commissioni competenti o comunicazione al Parlamento da parte dei Ministeri, evidenziando altresì i casi in cui non sia stata seguita nessuna delle due procedure); 2) delle nomine scadute e non ancora rinnovate negli enti medesimi nello stesso periodo e di quelle in scadenza fino al 31 dicembre 2014 con l’indicazione dei titolari e delle cariche in scadenza (o scadute), delle procedure di nomina e del tipo di controllo parlamentare previsto per il rinnovo delle suddette cariche; 3) delle principali nomine effettuate, e di quelle in scadenza entro il 31 dicembre 2014, in enti pubblici o autorità amministrative indipendenti non ricompresi nel campo di applicazione della citata legge n. 14/1978, con l’indicazione dei titolari, delle cariche, delle procedure di nomina, delle date di scadenza e dell’eventuale rinnovo se già avvenuto.
La prima sezione della pubblicazione “L’attività di controllo parlamentare” dà conto delle nomine governative negli enti pubblici e dello stato del quadro normativo di riferimento, monitorando il mese di ottobre 2014 nonché l'inizio di quello di novembre 2014, con una proiezione previsionale delle cariche in scadenza fino alla fine di dicembre 2014. La sezione è composta da tre sottosezioni, che danno rispettivamente conto delle cariche rinnovate nel mese di ottobre 2014, nonché di quelle da rinnovare entro la fine di dicembre 2014 nei campi degli enti pubblici e delle autorità amministrative indipendenti.
IN QUESTO NUMERO:
- Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con propri decreti in data 30 ottobre 2014, ha prorogato i mandati dei commissari straordinari delle Autorità portuali di Napoli, Francesco Karrer, di Gioia Tauro, Giovanni Grimaldi, e di Piombino, Luciano Guerrieri, fino alla nomina dei rispettivi presidenti e comunque per un periodo non superiore a sei mesi.
- Con decreto del Presidente della Repubblica del 17 ottobre 2014, Ezio Castiglione è stato nominato presidente dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare ISMEA per un quadriennio.
- Il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento ha richiesto il parere parlamentare sulla proposta di nomina di Antonio Agostini a direttore dell'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione ISIN. Si anticipa che le Commissioni riunite 10ª (Industria) e 13ª (Territorio) del Senato nonché le Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività produttive) della Camera hanno espresso pareri favorevoli a maggioranza assoluta dei componenti nelle rispettive sedute del 5 e del 6 novembre 2014.
- Il Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca ha comunicato di aver nominato, con proprio decreto in data 8 ottobre 2014, Alessandro Aresu e Sergio Marchisio componenti del consiglio di amministrazione dell'Agenzia spaziale italiana ASI per il rimanente periodo di durata in carica dell'organo, costituito per un quadriennio con analogo decreto ministeriale del 21 luglio 2014.
- Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha comunicato di aver nominato, con proprio decreto in data 8 ottobre 2014, Sonia Ferrari commissario straordinario dell'Ente parco nazionale della Sila per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 14 ottobre 2014. Lo stesso Ministro ha altresì comunicato di aver prorogato, con proprio decreto del 30 settembre 2014, l'incarico del commissario straordinario dell'Ente parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Amilcare Troiano, per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dall'11 ottobre 2014.
- Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali ha comunicato di aver nominato, con decreto adottato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze in data 3 ottobre 2014, Tiziano Treu commissario straordinario dell'Istituto nazionale della previdenza sociale INPS fino alla nomina del nuovo presidente dell'Istituto e comunque fino al 30 giugno 2015. Si anticipa che il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, ha comunicato la nomina, avvenuta con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali in data 17 settembre 2014, di Elvira Massimiano a componente del consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS, in sostituzione di Mauro Bussoni, dimissionario.
- Il Ministro dello sviluppo economico ha comunicato di aver nominato, con proprio decreto del 2 ottobre 2014, Cristina Corazza e Tullio Fanelli sub commissari dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile ENEA fino al 6 agosto 2015 e comunque non oltre l'approvazione del decreto interministeriale di cui all'art. 37, comma 4, della L. n. 99/2009.
- Il Ministro dello sviluppo economico ha dato inoltre comunicazione della nomina, avvenuta con decreto del Presidente della Repubblica in data 11 agosto 2014, di Licia Mattioli a componente del consiglio di amministrazione dell'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane – ICE per la durata di quattro anni.
- Nel mese di ottobre 2014 è scaduto il mandato del presidente della Commissione di vigilanza sui fondi pensione COVIP, Rino Tarelli.
- Nel mese di novembre 2014 scadono invece i mandati dei commissari straordinari delle Autorità portuali di Cagliari, Vincenzo Di Marco, e di Ancona, Rodolfo Giampieri.
- A dicembre 2014 scadranno inoltre i mandati dei commissari straordinari del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, Gian Luigi Pillola, e dell'Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci, Nunzio Martello; scadranno infine i mandati dei componenti del consiglio e del comitato di indirizzo e coordinamento dell'informazione statistica dell'Istituto nazionale di statistica ISTAT.
Per l'approfondimento sulle nomine e sulle scadenze nei singoli enti, si rinvia alle relative note.
a)
Principali nomine effettuate (o in corso di
perfezionamento)
dal Governo in enti ricompresi nel campo
di applicazione
della L. n. 14/1978 nel mese
di ottobre 2014
In questa sottosezione si dà conto delle principali nomine soggette a controllo parlamentare effettuate dal Governo nel periodo considerato, delle procedure e del tipo di controllo parlamentare seguiti.
In particolare si specifica se per il rinnovo delle suddette cariche sia stata trasmessa dal Governo la richiesta di parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14 del 24/1/1978, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, definiti successivamente come: istituti e (...) enti pubblici anche economici, che riguarda generalmente i presidenti o comunque gli organi di vertice degli enti e in qualche caso anche i vicepresidenti o i componenti di consigli o commissioni), o la mera comunicazione al Parlamento (ai sensi dell’articolo 9 della suddetta L. n. 14/1978, che riguarda generalmente i componenti dei consigli degli enti o i commissari straordinari), o se in occasione dei precedenti rinnovi non siano state attivate queste procedure.
La citata L. 14/1978 stabilisce, tra l’altro, dall’art. 1 all’art. 8, che il Presidente del Consiglio dei ministri, il Consiglio dei ministri ed i singoli ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare (…). Il parere parlamentare è espresso dalle Commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. (…) L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni. (…) La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico. (…) Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.
Le richieste di parere parlamentare su proposte di nomina trasmesse dal Governo, sono poi assegnate alle Commissioni competenti per l’esame ai sensi del comma 4 dell’articolo 143 del Regolamento della Camera, che stabilisce che: nei casi in cui il Governo sia tenuto per legge a richiedere un parere parlamentare su atti che rientrano nella sua competenza, il Presidente della Camera assegna alla Commissione competente per materia la relativa richiesta, e ne dà notizia all'Assemblea nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. In periodo di aggiornamento dei lavori della Camera, il Presidente della Camera può differire l'assegnazione della richiesta di parere, tenuto conto del termine previsto dalla legge per l'adozione dell'atto da parte del Governo. (…) In ordine ad atti di nomina, proposta o designazione, la Commissione delibera il parere nel termine di venti giorni dall’assegnazione, prorogabile una sola volta, per non più di dieci giorni, dal Presidente della Camera. (…) Il parere è comunicato al Presidente della Camera, che lo trasmette al Governo.
Per quanto riguarda le nomine che il governo è tenuto a comunicare al Parlamento, sempre la legge 24 gennaio 1978, n. 14, all’articolo 9, stabilisce che le nomine, le proposte o designazioni degli altri amministratori degli istituti ed enti di cui al precedente articolo 1 effettuate dal Consiglio dei ministri o dai ministri, devono essere comunicate entro quindici giorni alle Camere. Tali comunicazioni devono contenere l’esposizione dei motivi che giustificano le nomine, le proposte o designazioni, le procedure seguite ed una biografia delle persone nominate o designate con l’indicazione degli altri incarichi che eventualmente abbiano ricoperto o ricoprano.
Qualora la legge istitutiva del singolo ente (o categoria di enti) o il relativo statuto, ove approvato con atto avente forza di legge, contengano specifiche norme relative al controllo parlamentare alternative o integrative rispetto a quelle generali contenute nella L. n. 14/1978, allora se ne dà conto, nell'ambito della successiva sottosezione "c", nella colonna relativa alla procedura di nomina.
Si ricorda per inciso, riguardo alla scadenza degli organi degli enti in questione, che il D.L. 16/5/1994, n. 293, convertito dalla L. 15/7/1994, n. 444, sulla disciplina della proroga degli organi amministrativi, stabilisce tra l’altro che: (…) gli organi amministrativi svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti. Gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di cui all'articolo precedente sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza del termine medesimo. Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili (…). Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti. (…) I provvedimenti di nomina dei componenti di organi scaduti adottati nel periodo di proroga sono immediatamente esecutivi. (…) Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Autorità portuale di Napoli |
Commissario straordinario:
Francesco Karrer
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Nomine non ancora comunicate alle Camere ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978
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30/10/2014
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Decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti |
Autorità portuale di Gioia Tauro |
Commissario straordinario:
Giovanni Grimaldi
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30/10/2014
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Autorità portuale di Piombino |
Commissario straordinario:
Luciano Guerrieri
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30/10/2014 |
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto del 30 ottobre 2014, notificato all'interessato in pari data, non ancora comunicato alle Camere ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, ha prorogato il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Napoli, Francesco Karrer, fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo non superiore a sei mesi.
Il 30 ottobre 2014 sarebbe infatti scaduto il mandato commissariale di Karrer, che era stato nominato per la durata massima di sei mesi con decreto ministeriale del 30 aprile 2014 in seguito alle dimissioni rassegnate dal precedente commissario straordinario, Felicio Angrisano. Questi, a sua volta, era stato nominato per tre mesi con analogo decreto dell'11 dicembre 2013, ed era stato prorogato per un periodo massimo di sei mesi con decreto ministeriale del 13 marzo 2014. La nomina di Angrisano era seguita alle dimissioni di Luciano Dassatti, che, già presidente dell'Autorità portuale partenopea, ne era stato nominato commissario straordinario con decreto ministeriale del 15 marzo 2013 ed era stato confermato con analogo decreto del 20 settembre 20131.
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto del 30 ottobre 2014, notificato all'interessato in pari data e non ancora comunicato alle Camere, ha parimenti prorogato il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Gioia Tauro, Giovanni Grimaldi, fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo non superiore a sei mesi.
Il 30 ottobre 2014 sarebbe infatti scaduto il mandato commissariale di Grimaldi, che era stato nominato per la durata massima di sei mesi con decreto ministeriale del 30 aprile 2014, dopo che il 9 marzo 2014 era scaduto2 il suo secondo e ultimo mandato alla presidenza dell'Autorità portuale calabrese, conferitogli con decreto ministeriale del 25 febbraio 2010, notificato il 9 marzo 20103.
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto del 30 ottobre 2014, notificato all'interessato in pari data e non ancora comunicato alle Camere, ha prorogato il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Piombino, Luciano Guerrieri, fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo non superiore a sei mesi.
Il 30 ottobre 2014 scadeva infatti il mandato commissariale di Guerrieri che, già prorogato con decreti ministeriali del 29 luglio 2014 e del 27 gennaio 2014, era stato nominato con analogo decreto del 23 luglio 2013, dopo che il 9 giugno 20134 era scaduto il suo secondo e ultimo mandato alla presidenza dell'Autorità portuale toscana, conferitogli con decreto ministeriale del 27 maggio 2009, notificato il 9 giugno 20095.
L'Autorità portuale, disciplinata dalla L. n. 84/1994, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia amministrativa, di bilancio e finanziaria. L'Autorità portuale ha tra l'altro compiti di indirizzo, controllo e programmazione delle operazioni portuali, di manutenzione delle parti comuni e di mantenimento dei fondali del porto.
L’art. 8, commi 1 e 1-bis, della L. n. 84/1994 stabilisce che il presidente dell’Autorità portuale è nominato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti previa intesa con la regione interessata, nell'ambito di una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale, designati rispettivamente da provincia, comuni e camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura territorialmente competenti. La terna è comunicata al Ministro tre mesi prima della scadenza del mandato ed egli può richiedere, entro trenta giorni, una seconda terna di candidati nell'ambito della quale effettuare la nomina. Qualora non pervenga nei termini alcuna designazione, il Ministro può procedere alla nomina previa intesa con la regione.
Esperite tali procedure, qualora entro trenta giorni non si raggiunga l'intesa con la regione interessata, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti indica il prescelto nell'ambito di una terna formulata a tal fine dal presidente della giunta regionale, tenendo conto anche delle indicazioni degli enti locali e delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura interessati. Ove il presidente della giunta regionale non provveda alla indicazione della terna entro trenta giorni dalla richiesta allo scopo indirizzatagli dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, questi chiede al Presidente del Consiglio dei ministri di sottoporre la questione al Consiglio dei ministri.
Infine, ai sensi dell’art. 8, comma 2, della legge n. 84/1994, il presidente ha la rappresentanza dell'Autorità portuale, resta in carica quattro anni e può essere confermato una sola volta.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare ISMEA
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Presidente:
Ezio Castiglione |
Pareri favorevoli espressi dalla XIII Commissione della Camera il 3/7/2014 e dalla 9ª Commissione del Senato il 9/7/2014.
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17/10/2014 |
D.P.R. su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali |
Con decreto del Presidente della Repubblica in data 17 ottobre 2014, Ezio Castiglione è stato nominato presidente dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare ISMEA per la durata di un quadriennio.
La nomina di Castiglione era stata deliberata dal Consiglio dei ministri del 23 luglio 2014, su proposta del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. La richiesta di parere parlamentare era stata trasmessa dal Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento con lettera dell'11 giugno 2014, annunciata in pari data alla Camera e al Senato. Tale richiesta era stata assegnata alla XIII Commissione (Agricoltura) della Camera, che, dopo averla esaminata nella seduta del 25 giugno 2014, aveva espresso parere favorevole nella seduta del 3 luglio 2014. La richiesta era stata altresì assegnata alla 9ª Commissione (Agricoltura) del Senato, che, dopo averla esaminata nella seduta del 25 giugno 2014, aveva espresso parere favorevole nella seduta del 9 luglio 2014.
Castiglione subentra quindi ad Arturo Semerari, il cui mandato presidenziale era scaduto il 22 febbraio 2014, essendo stato nominato con D.P.R. del 22 febbraio 2010. Per Semerari si è trattato del terzo mandato alla guida dell'Ente, essendo già stato nominato presidente dell'Istituto dapprima con D.P.R. del 26 febbraio 2002 e successivamente con D.P.R. del 22 dicembre 20056.
Si ricorda che il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, con proprio decreto del 19 settembre 2014, ha nominato Adolfo Orsini, Francesco Laratta e Gabriele Beni componenti del consiglio di amministrazione dell'ISMEA per quattro anni. Il 4 agosto 2014 erano infatti scaduti i mandati dei precedenti membri del consiglio di amministrazione dell'Istituto, ossia Carmine Canonico, Domenico Di Giorgio, Salvatore Grillo e lo stesso Adolfo Orsini7. La nomina del nuovo organo di amministrazione è avvenuta nelle more del perfezionamento della nomina del presidente dell'Istituto e della designazione del componente del consiglio di amministrazione di competenza della Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome8.
L’ISMEA, ente pubblico economico vigilato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, svolge funzioni riguardanti la rilevazione, l'elaborazione e la diffusione di dati concernenti i mercati agricoli, forestali, ittici e alimentari, anche ai fini dell'attuazione degli adempimenti e degli obblighi derivanti dalla normativa comunitaria e dal Sistema statistico nazionale SISTAN, di cui fa parte. L'Istituto, che partecipa anche del Sistema informativo agricolo nazionale SIAN, svolge altresì attività di ricerca, analisi e informazione per la commercializzazione, la valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli, ittici e alimentari.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Ente parco nazionale della Sila
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Commissario straordinario:
Sonia Ferrari
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Nomina comunicata e annunciata alla Camera e al Senato il 22/10/2014 ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978
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8/10/2014
(decorrenza: 14/10/2014) |
Decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
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Ente parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni
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Commissario straordinario:
Amilcare Troiano |
Nomina comunicata e annunciata alla Camera il 10/10/2014 e al Senato il 21/10/2014 ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978 |
30/9/2014
(decorrenza: 11/10/2014) |
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera del 20 ottobre 2014, annunciata alla Camera e al Senato il 22 ottobre 2014, ha comunicato, ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, di aver nominato, con proprio decreto in data 8 ottobre 2014, Sonia Ferrari commissario straordinario dell'Ente parco nazionale della Sila per la durata di sei mesi a decorrere dal 14 ottobre 2014 e comunque non oltre la nomina del presidente.
Si ricorda che il 12 febbraio 2014 era scaduto il mandato quinquennale della stessa Ferrari alla presidenza dell'Ente parco calabrese: dopo la nomina, avvenuta con decreto ministeriale in data 13 febbraio 2009, l'incarico presidenziale era definitivamente cessato il 29 marzo 2014 allo scadere del periodo di prorogatio della durata di 45 giorni previsto dall’art. 3 del D.L. n. 293/1994 convertito, con modificazioni, dalla L. n. 444/1994.
Successivamente la gestione dell'Ente parco è stata assicurata dal consiglio direttivo dello stesso sotto la guida del vicepresidente che, eletto dal consiglio direttivo al suo interno, sostituisce il presidente in caso di assenza o impedimento. Nella fattispecie l'incarico di vicepresidente dell'Ente parco è stato ricoperto da Wanda Ferro, eletta dal consiglio direttivo il 19 gennaio 2012. In precedenza Ferro era stata nominata componente del consiglio direttivo con decreto ministeriale del 3 ottobre 2011 su designazione dalla comunità del parco, di cui faceva parte in quanto presidente della provincia di Catanzaro. Per effetto quindi del previsto rinnovo del consiglio provinciale di Catanzaro, il 13 ottobre 2014 è cessato il predetto incarico di Ferro nell'Ente parco, rendendosi così necessario nominare un commissario straordinario nelle more della nomina del nuovo presidente.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera in data 7 ottobre 2014, annunciata alla Camera e al Senato rispettivamente il 10 e il 21 ottobre 2014, ha comunicato, ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, di aver prorogato, con proprio decreto del 30 settembre 2014, l'incarico del commissario straordinario dell'Ente parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Amilcare Troiano, per la durata di sei mesi a decorrere dall'11 ottobre 2014 e comunque non oltre la nomina del presidente.
Troiano infatti era stato nominato per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dall'11 aprile 2014 con analogo decreto ministeriale in data 4 aprile 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 12 e il 27 maggio 2014. Il 10 aprile 2014 era inoltre definitivamente cessato, allo scadere del periodo di prorogatio, il mandato alla presidenza del predetto Ente parco dello stesso Troiano, che era stato nominato per cinque anni con decreto ministeriale del 25 febbraio 2009.
L'Ente parco nazionale, disciplinato dall'art. 9 della L. n. 394/1991, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è sottoposto alla vigilanza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne nomina il presidente con proprio decreto, d’intesa con le regioni e le province autonome interessate, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti. Altri organi dell'Ente parco sono: il consiglio direttivo (composto, oltre al presidente, da quattro membri designati dalla comunità del parco, da un membro designato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, da un membro designato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, da un membro designato dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ISPRA e da un membro designato dalle associazioni di protezione ambientale), la giunta esecutiva (composta da tre membri oltre il presidente), il collegio dei revisori dei conti e la comunità del parco (composta dai presidenti delle regioni e delle province, dai sindaci dei comuni e dai presidenti delle comunità montane nei cui territori sono ricomprese le aree del parco). I mandati sono tutti quinquennali.
Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con lettera in data 8 ottobre 2014, annunciata alla Camera e al Senato rispettivamente il 10 e il 14 ottobre 2014, ha comunicato, ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, di aver nominato, con decreto adottato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze in data 3 ottobre 2014, Tiziano Treu commissario straordinario dell'Istituto nazionale della previdenza sociale INPS fino alla nomina del nuovo presidente dell'Istituto e comunque fino al 30 giugno 2015. Al commissario straordinario sono attribuiti i poteri del presidente dell'Istituto.
Il 30 settembre 2014 era scaduto infatti il mandato del precedente commissario straordinario, Vittorio Conti, che era stato nominato con analogo decreto del 12 febbraio 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato rispettivamente il 17 e il 20 febbraio 2014.
La nomina di Conti era conseguita alle dimissioni rassegnate il 3 febbraio 2014 dal presidente dell'INPS, Antonio Mastrapasqua, che era stato nominato per quattro anni con decreto del Presidente della Repubblica del 30 luglio 2008. La durata in carica di Mastrapasqua era stata successivamente differita fino al 31 dicembre 2014 ai sensi dell'art. 21 del D.L. n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 214/2011, che aveva attribuito all'INPS le funzioni dell'Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica INPDAP e dell'Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i lavoratori dello spettacolo ENPALS contestualmente soppressi.
Si anticipa che il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, con lettera del 3 novembre 2014 annunciata alla Camera e al Senato rispettivamente il 4 e il 5 novembre 2014, ha altresì comunicato, ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, la nomina, avvenuta con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali in data 17 settembre 2014, di Elvira Massimiano a componente del consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS, su designazione della Confederazione italiana esercenti attività commerciali turistiche e dei servizi (Confesercenti), in rappresentanza dei datori di lavoro del settore privato, in sostituzione di Mauro Bussoni dimissionario. Il mandato di Elvira Massimiano dura fino alla naturale scadenza del mandato in corso dell'organo.
Il consiglio di indirizzo e vigilanza (CIV) dell'INPS era stato rinnovato, per la durata di quattro anni a decorrere dal 1° ottobre 2013, data di effettivo insediamento dell'organo, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali in data 8 agosto 2013, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 5 e il 18 novembre 20139. La composizione dell'organo era stata quindi completata con la nomina, avvenuta con analogo decreto in data 5 dicembre 2013, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 16 e il 21 gennaio 2014, di Alessandro Cosimi, su designazione della Conferenza Unificata, quale componente di parte datoriale pubblica rappresentante delle regioni e delle autonomie locali.
Si ricorda che il riassetto degli enti pubblici di previdenza ed assistenza operato dall'art. 7 del D.L. n. 78/2010, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 122/2010, che ha modificato l'art. 3 del D.Lgs. n. 479/1994, ha comportato la soppressione del consiglio di amministrazione di tali enti e l'attribuzione al presidente delle relative funzioni. L'unico organo collegiale dell'INPS risulta dunque essere il consiglio di indirizzo e vigilanza (CIV)10, la cui composizione è stata parimenti ridotta all'atto del rinnovo, ai sensi del combinato disposto dell'art. 7, comma 9, del D.L. n. 78/2010, e dell'art. 21, comma 6, del D.L. n. 201/2011. Il CIV definisce i programmi, individua le linee di indirizzo e approva il bilancio preventivo e il conto consuntivo dell'ente previdenziale. Sono altresì attribuite al CIV prerogative specifiche nell'ambito della procedura per la nomina del presidente dell'Istituto11.
L'INPS è il principale ente previdenziale pubblico che, per effetto delle misure disposte, nell'ambito della normatva c.d. “taglia-enti”, dal D.L. n. 78/2010 e dal D.L. n. 201/2011, ha progressivamente incorporato l'Istituto postelegrafonici IPOST ed i già citati ENPALS (che a sua volta aveva in precedenza assorbito l'Ente nazionale di assistenza e previdenza per pittori, scultori, musicisti, scrittori e autori drammatici ENAPPSMSAD) e INPDAP (che pure aveva precedentemente incorporato l'Ente nazionale di assistenza magistrale ENAM).
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile ENEA |
Sub commissari:
Cristina Corazza e Tullio Fanelli
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Nomine comunicate e annunciate alla Camera il 13/10/2014 e al Senato il 14/10/2014 ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978 |
2/10/2014 |
Decreto del Ministro dello sviluppo economico |
Il Ministro dello sviluppo economico, con lettera in data 9 ottobre 2014, annunciata alla Camera e al Senato il 13 e il 14 ottobre 2014, ha comunicato, ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, di aver nominato, con proprio decreto del 2 ottobre 2014, Cristina Corazza e Tullio Fanelli sub commissari dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile ENEA, con il compito di coadiuvare il commissario dell'Ente nello svolgimento delle sue attribuzioni compiendo le attività dallo stesso delegate. Gli incarichi dei sub commissari hanno la medesima durata del mandato conferito al commissario, ossia dodici mesi a decorrere dal 6 agosto 2014, e comunque non oltre la data di approvazione del decreto interministeriale di cui all'art. 37, comma 4, della L. n. 99/2009.
Come riferito nel precedente Bollettino, il predetto Ministro, con proprio decreto in data 6 agosto 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 9 settembre 2014, aveva nominato Federico Testa commissario dell'Agenzia. Le nomine dei sub commissari sono state effettuate su proposta del commissario.
Si ricorda che il 27 giugno 2014 era scaduto il mandato del commissario uscente dell'Agenzia, Giovanni Lelli, insieme a quello dei sub commissari Pietro Maria Putti e Piergiuseppe Maranesi. Detti mandati erano stati da ultimo prorogati per sei mesi con decreto del Ministro dello sviluppo economico in data 27 dicembre 2013, comunicato e annunciato al Senato e alla Camera il 6 e il 7 febbraio 2014. Tali incarichi, già prorogati per dodici mesi a decorrere dal 28 settembre 2012 con decreto ministeriale del 5 ottobre 2012, erano stati ulteriormente prorogati per tre mesi con analogo decreto ministeriale in data 27 settembre 2013.
In precedenza il suddetto Ministro, in attuazione dell'art. 37, comma 5 della L. n. 99/2009, aveva nominato, con decreto dell'11 settembre 2009, Giovanni Lelli commissario dell'Agenzia nonchè Pietro Maria Putti ed Enrico Elli in qualità di sub commissari, per la durata di dodici mesi. Detti incarichi sono stati in seguito prorogati, con analoghi decreti ministeriali, per ulteriori dodici mesi a decorrere dapprima dal 9 settembre 2010 e quindi dal 23 settembre 2011. A seguito poi delle dimissioni di Enrico Elli, il Ministro ha nominato in sua vece Piergiuseppe Maranesi con decreto del 27 settembre 2011.
L'Agenzia ENEA, che ha sostituito il soppresso Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente ENEA, è ente di diritto pubblico vigilato dal Ministero dello sviluppo economico, indirizzato alla ricerca e all’innovazione tecnologica nonché alla prestazione di servizi avanzati nei settori dell’energia e dello sviluppo economico sostenibile. L’Agenzia opera in autonomia sulla base degli indirizzi definiti dal Ministro dello sviluppo economico, d’intesa con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e con il Ministro dell’istruzione dell’università e della ricerca.
Come peraltro previsto dall'art. 37, comma 4, della L. n. 99/2009, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, con il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, con il Ministro dell’istruzione dell’università e della ricerca e con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentite le Commissioni parlamentari competenti, sono determinati tra l'altro gli organi di controllo e di amministrazione dell'Agenzia, la sede, le modalità di costituzione e di funzionamento, e le procedure per l’erogazione delle risorse dell’Agenzia.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizza-zione delle imprese italiane - ICE
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Componente del consiglio di amministrazione:
Licia Mattioli |
Nomina comunicata e annunciata alla Camera il 14/10/2014 e al Senato il 21/10/2014 ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978
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11/8/2014 |
D.P.R. su proposta del Ministro dello sviluppo economico previa delibera del Consiglio dei ministri
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Il Ministro dello sviluppo economico, con lettera in data 10 ottobre 2014, annunciata alla Camera e al Senato rispettivamente il 14 e il 21 ottobre 2014, ha dato comunicazione, ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, della nomina, avvenuta con decreto del Presidente della Repubblica in data 11 agosto 2014, di Licia Mattioli a componente del consiglio di amministrazione dell'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane – ICE per quattro anni.
La nomina di Mattioli ha fatto seguito alle dimissioni rassegnate da Paolo Zegna a decorrere dal 5 giugno 2014. L'organo collegiale di amministrazione dell'ICE-Agenzia risulta pertanto composto, oltre che dalla citata Licia Mattioli, da Riccardo Maria Monti, presidente, da Giuseppe Mazzarella, Maurizio Melani e Luigi Pio Scordamaglia, che erano stati nominati (al pari del dimissionario Paolo Zegna) per quattro anni con decreto del Presidente della Repubblica in data 18 aprile 2012. Il 30 aprile 2012 lo stesso consiglio di amministrazione ha nominato, al suo interno, Riccardo Maria Monti presidente dell'ICE-Agenzia.
Il predetto Ente, dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, è succeduto, insieme al Ministero dello sviluppo economico, all'Istituto nazionale per il commercio con l'estero ICE, che era stato soppresso dall'art. 14, commi 17 e ss., del D.L. n. 98/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 111/201112.
Sono organi dell'ICE-Agenzia il presidente, il consiglio di amministrazione ed il collegio dei revisori dei conti. Il presidente è nominato dal consiglio di amministrazione al proprio interno. I membri del consiglio di amministrazione sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, previa deliberazione del Consiglio dei ministri. Uno dei cinque membri è designato dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. I membri del consiglio di amministrazione durano in carica quattro anni e possono essere confermati una sola volta.
Per quanto specificamente attiene al controllo parlamentare sulle nomine, si precisa che mentre
per il soppresso ICE erano state attivate le procedure previste dalla L. n. 14/1978 sia in riferimento al previo parere delle Commissioni parlamentari per la nomina del presidente, sia in riferimento alla comunicazione della nomina dei componenti del consiglio di amministrazione, viceversa per l'ICE-Agenzia è possibile procedere solo a quest'ultima comunicazione prevista dall'art. 9 della L. n. 14/1978: la disciplina dell'Ente, prevedendo che il presidente sia nominato dal consiglio di amministrazione al suo interno, e non sia più autonomamente designato dal Ministro vigilante, rende di fatto inapplicabile la procedura del previo parere parlamentare di cui all'art. 1 della L. n. 14/1978.
L'ICE-Agenzia ha il compito di agevolare, sviluppare e promuovere i rapporti economici e commerciali italiani con l'estero - con particolare attenzione alle esigenze delle piccole e medie imprese, dei loro consorzi e raggruppamenti - e opera al fine di sviluppare l'internazionalizzazione delle imprese italiane nonché la commercializzazione dei beni e dei servizi italiani nei mercati internazionali. Nello svolgimento delle proprie attività, l'ICE - Agenzia opera in stretto raccordo con le regioni, le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, le organizzazioni imprenditoriali e gli altri soggetti pubblici e privati interessati, secondo le linee guida e di indirizzo strategico in materia di promozione ed internazionalizzazione delle imprese assunte dalla cabina di regia istituzionale13.
b)
Principali cariche di nomina governativa in enti
ricompresi
nel campo di applicazione della L. n.
14/1978
scadute e non ancora rinnovate
nel mese di ottobre 2014
o previste in scadenza entro il 31
dicembre 2014
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto
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Data scadenza |
Procedura di nomina |
Autorità portuale di Cagliari
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Commissario straordinario:
Vincenzo Di Marco
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Comunicazione alle Camere ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978 |
8/11/2014 |
Decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti |
Autorità portuale di Ancona |
Commissario straordinario:
Rodolfo Giampieri |
12/11/2014 |
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Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci |
Commissario straordinario:
Nunzio Martello |
9/12/2014 |
L'8 novembre 2014 è scaduto il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Cagliari, Vincenzo Di Marco, il cui mandato era stato prorogato per tre mesi con decreto ministeriale del 7 agosto 2014, notificato l'8 agosto 2014.
Di Marco era stato nominato per un periodo massimo di sei mesi con decreto ministeriale del 29 gennaio 2014 succedendo a Piergiorgio Massidda, che era stato a sua volta nominato commissario straordinario con decreto ministeriale del 26 novembre 2013, dopo che la sentenza n. 4768/2013 del Consiglio di Stato14 aveva annullato il decreto ministeriale con il quale lo stesso Massidda era stato nominato presidente dell'Autorità portuale di Cagliari il 23 settembre 2011. Il Giudice Amministrativo di appello15 aveva in particolare ritenuto Massidda privo del requisito della "massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale" prescritto dall'art. 8 della L. n. 84/1994. Avverso tale pronuncia il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti aveva presentato, oltre che ricorso avanti alla Corte di Cassazione per motivi attinenti la giurisdizione, istanza di sospensione degli effetti, che è stata respinta con decreto monocratico n. 5100/2013 del 20 dicembre 2013 dal Presidente della IV Sezione del Consiglio di Stato, con rinvio all'udienza camerale del 28 gennaio 2014. Preso atto di tale pronuncia, il suddetto Ministro, con proprio decreto del 27 dicembre 2013, aveva preposto Massidda alla gestione dell'Autorità portuale fino alla decisione definitiva sull'istanza cautelare, con poteri limitati all'ordinaria amministrazione caratterizzati da indifferibilità ed urgenza. A seguito infine dell'ordinanza n. 364/2014 del 28 gennaio 2014 (depositata il 29 gennaio 2014), con cui il Consiglio di Stato, Sez. IV, ha respinto la ricordata istanza cautelare, il Ministro ha provveduto alla revoca del mandato di Massidda nominando in sua vece Di Marco16.
Il 12 novembre 2014 scade invece il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Ancona, Rodolfo Giampieri, che era stato prorogato per sei mesi con decreto ministeriale del 9 maggio 2014, notificato all'interessato il 12 maggio 2014. Giampieri era stato inizialmente nominato per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 9 novembre 2013 con analogo decreto ministeriale del 7 novembre 201317.
Si ricorda che il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettera del 15 novembre 2013, annunciata alla Camera e al Senato rispettivamente il 20 e il 22 novembre 2013, aveva trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina dello stesso Giampieri a presidente dell'Autorità portuale marchigiana. Su tale richiesta hanno espresso parere favorevole la IX Commissione (Trasporti) della Camera e l'8ª Commissione (Lavori pubblici) del Senato nelle rispettive sedute del 4 dicembre 2013.
Tuttavia, come specificato nelle premesse del citato decreto ministeriale del 9 maggio 2014, non è risultato possibile assumere le determinazioni definitive in ordine alla nomina di Giampieri alla presidenza del predetto Ente, alla luce della ricordata sentenza del Consiglio di Stato n. 4768/2013, che ha interpretato la nomativa in materia enucleando criteri di scelta e requisiti di idoneità per i soggetti chiamati all'incarico di presidente di Autorità portuale, tra cui il possesso di un pertinente titolo di laurea. Ritenendosi pertanto necessario assumere le determinazioni definitive in materia solo all'esito della pronuncia della Corte di cassazione (avanti la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha presentato ricorso avverso la citata sentenza) e all'esito dell'acquisizione del parere dell'Avvocatura generale dello Stato (in ordine agli effetti dell'impugnata pronuncia rispetto alle vicende estranee a quelle dedotte nel relativo giudizio), il nuovo mandato commissariale di Giampieri è stato conferito per il tempo strettamente occorrente all'acquisizione di elementi di giudizio definitivi sulla corretta applicazione del quadro normativo di riferimento e, comunque, per un periodo di tempo non superiore a sei mesi18.
Infine il 9 dicembre 2014 scadrà il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci, Nunzio Martello, che era stato prorogato fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di tre mesi con decreto ministeriale del 9 settembre 2014, notificato all'interessato in pari data.
Martello era stato inizialmente nominato per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 7 marzo 2014 con analogo decreto ministeriale del 6 marzo 2014. Il 6 marzo 2014 era infatti scaduto il mandato del precedente commissario straordinario dell'Autorità portuale sarda, Fedele Sanciu, che era stato a sua volta nominato con decreto ministeriale del 5 settembre 2013 per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 6 settembre 2013. In precedenza, il secondo e ultimo mandato del presidente uscente, Paolo Silverio Piro, era scaduto il 22 luglio 2013.
Sull'Autorità portuale in generale, vedasi supra alla sottosezione “a”.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto
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Data scadenza |
Procedura di nomina |
Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna |
Commissario straordinario:
Gian Luigi Pillola |
Comunicazione alle Camere ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978
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4/12/2014
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Decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
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Il 4 dicembre 2014 scadrà il mandato del commissario straordinario del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, Gian Luigi Pillola, che era stato prorogato, per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 4 giugno 2014, con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 10 giugno 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 23 e il 25 giugno 2014, ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978.
Pillola era stato nominato per sei mesi a decorrere dal 4 dicembre 2013 con analogo decreto ministeriale del 3 dicembre 2013, comunicato e annunciato al Senato e alla Camera rispettivamente il 19 e il 20 dicembre 2013. Pillola è succeduto ad Antonio Granara, il cui mandato commissariale era stato prorogato da ultimo con decreto ministeriale del 6 settembre 201319.
Il Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, commissariato dal 2 febbraio 2007, è il primo del genere riconosciuto dall’UNESCO nel 1998 e ne sono promotori la Regione autonoma della Sardegna e l’Ente minerario sardo EMSA. Il Parco è stato istituito dall'art. 1 del decreto 16 ottobre 2001 del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro delle attività produttive ed il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, d'intesa con la Regione autonoma della Sardegna.
Ai sensi dell'art. 4 del predetto decreto, la gestione del Parco è affidata ad un consorzio con personalità giuridica di diritto pubblico, assimilato agli enti di ricerca, vigilato dai tre suddetti Ministeri insieme a quello per i beni e le attività culturali e dalla Regione. Organi del consorzio sono il presidente, il consiglio direttivo, la comunità del Parco ed il collegio dei revisori dei conti.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto |
Data scadenza |
Procedura di nomina |
Istituto nazionale di statistica ISTAT |
Componenti del comitato di indirizzo e coordinamento dell'informazione statistica:
Alessandra Del Boca, Emilia Mazzuca, Fabio Bartolomeo, Biagio Mazzotta, Maria Cannata, Luigi Fabbris, Adriano Bellone, Leonardo Martinello, Gaetano Palombelli, Claudio Gagliardi, Luigi Cannari, Antonietta Mundo, Patrizia Farina e Guglielmo Weber
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Comunicazione alle Camere ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978 |
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del Presidente del Consiglio dei ministri
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Componenti del consiglio: Luigi Paganetto, Pasquale Lucio Scandizzo, Emilia Mazzuca e Biagio Mazzotta
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Il 22 ed il 23 dicembre 2014 scadranno i mandati dei componenti del comitato di indirizzo e coordinamento dell'informazione statistica e del consiglio dell'Istituto nazionale di statistica ISTAT. I due organi collegiali, entrambi presieduti dal presidente dell'Istituto, erano stati rinnovati per un quadriennio con decreti del Presidente del Consiglio dei ministri rispettivamente in data 22 e 23 dicembre 2010 e con analoghi decreti ne era stata modificata la composizione20. L'attuale21 presidente dell'ISTAT, Giorgio Alleva, è stato nominato per un quadriennio con D.P.R. del 15 luglio 2014, conformemente ai pareri favorevoli espressi, con maggioranza superiore ai due terzi dei componenti, dalla 1ª Commissione (Affari costituzionali) del Senato e dalla I Commissione (Affari costituzionali) della Camera nelle rispettive sedute del 19 giugno e del 2 luglio 2014, ai sensi dell'art. 16, comma 1, del D.Lgs. n. 322/1989.
Si ricorda che il D.P.R. n. 166/2010, emanato nell'ambito della seconda procedura “taglia-enti” prevista dall'art. 26 del D.L. n. 112/2008, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 133/2008 aveva disposto il riordino dell'ISTAT, prevedendo tra l'altro la riduzione della consistenza22 e la modifica della composizione dei due organi collegiali summenzionati.
In particolare, il consiglio dell'ISTAT, cui spetta la programmazione, l'indirizzo e il controllo dell'attività dell'Istituto, è composto, oltre che dal presidente del medesimo, da due membri nominati dal Presidente del Consiglio dei Ministri scelti tra professori ordinari oppure direttori di istituti di statistica o di ricerca statistica, e da ulteriori due membri designati, tra i propri componenti, dal comitato di indirizzo e coordinamento dell’informazione statistica23. I membri del consiglio diversi dal presidente durano in carica quattro anni.
Il comitato di indirizzo e coordinamento dell’informazione statistica delibera, su proposta del presidente, il programma statistico nazionale ed esercita le funzioni direttive dell'ISTAT nei confronti degli uffici di informazione statistica24 costituiti ai sensi dell’art. 3 del D.Lgs. n. 322/1989. Il comitato è composto, oltre che dal presidente dell’Istituto, che lo presiede: da due membri in rappresentanza del Ministero dell’economia e delle finanze e da quattro membri in rappresentanza di altre amministrazioni statali, individuate dal Presidente del Consiglio dei Ministri, sentito il presidente dell’ISTAT; da tre rappresentanti delle regioni e degli enti locali, designati dalla Conferenza unificata; da un rappresentante designato dal presidente di Unioncamere; da due rappresentanti di enti pubblici tra quelli dotati dei più complessi sistemi d’informazione; da due esperti scelti tra i professori ordinari di ruolo di prima fascia in materie statistiche, economiche e affini25. Il comitato dura in carica quattro anni; i suoi membri possono essere confermati per non più di due volte.
Come specificato dall'art. 1 del ricordato D.P.R. n. 166/2010, l'ISTAT è ente pubblico dotato di autonomia scientifica, organizzativa, finanziaria e contabile, e svolge la propria attività secondo i principi di indipendenza scientifica, imparzialità, obiettività, affidabilità, qualità e riservatezza dell'informazione statistica dettati a livello europeo ed internazionale.
c)
Principali cariche in enti e autorità non
ricompresi
nel campo di
applicazione della L. n. 14/1978,
rinnovate o in scadenza
entro
il 31 dicembre 2014
Ente |
Carica di riferimento e titolari
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Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione ISIN
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Direttore:
Antonio Agostini |
Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell'art. 6, comma 4, del D.Lgs. n. 45/2014, annunciata alla Camera e al Senato il 9/10/2014. Pareri favorevoli a maggioranza assoluta dei componenti espressi dalle Commissioni 10ª e 13ª riunite del Senato il 5/11/2014, e dalle Commissioni VIII e X riunite della Camera il 6/11/2014.
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Procedura di nomina in corso |
D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, previo parere favorevole delle Commissioni parlamentari espresso a maggioranza assoluta dei componenti
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Il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 8 ottobre 2014, annunciata alla Camera e al Senato il 9 ottobre 2014, ha trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Antonio Agostini a direttore dell'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione ISIN. La richiesta, inoltrata ai sensi dell'art. 6, comma 4, del D.Lgs. n. 45/2014, è stata assegnata alle Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività produttive) della Camera che, dopo aver avviato l'esame nella seduta del 28 ottobre 2014, hanno proceduto – si anticipa - all'audizione di Agostini nella seduta del 4 novembre 2014, hanno esaminato ancora la richiesta nella seduta del 5 novembre 2014 ed hanno espresso parere favorevole a maggioranza assoluta dei componenti nella seduta del 6 novembre 2014. La richiesta è stata altresì assegnata alle Commissioni riunite 10ª (Industria) e 13ª (Territorio) del Senato che, si anticipa, dopo aver proceduto anch'esse all'audizione di Agostini nella seduta del 4 novembre 2014, hanno parimenti espresso parere favorevole a maggioranza assoluta dei componenti nella seduta del 5 novembre 2014.
L'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione è stato istituito dall'art. 6 del D.Lgs. n. 45/2014, recante attuazione della direttiva 2011/70/EURATOM che istituisce un quadro comunitario per la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi. L'ISIN ha sostanzialmente assunto le funzioni e i compiti già propri della soppressa Agenzia per la sicurezza nucleare26, che erano stati attribuiti all'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ISPRA in via transitoria e fino appunto all'adozione di un assetto organizzativo rispettoso delle garanzie di indipendenza previste dall'Unione europea.
Sono organi dell'ISIN il direttore e la consulta, composta da tre esperti di cui uno con funzioni di coordinamento organizzativo interno. I mandati durano sette anni e non sono rinnovabili.
Il direttore dell'ISIN (nonché i componenti della consulta) sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri da adottarsi su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, acquisiti i pareri favorevoli delle Commissioni parlamentari competenti. In nessun caso la nomina potrà essere effettuata in mancanza del predetto parere espresso, a maggioranza assoluta dei componenti, dalle predette Commissioni, entro trenta giorni dalla richiesta. L'art. 6, comma 10, del D.Lgs. n. 45/2014, prevede inoltre che il direttore e i componenti della consulta decadano dall'incarico al venir meno di determinati requisiti27, accertato anch'esso con D.P.R. acquisiti i pareri favorevoli delle Commissioni parlamentari competenti.
Per quanto propriamente attiene alla sua natura giuridica, l'ISIN presenta numerosi aspetti che tendono ad assimilarlo alle Autorità amministrative indipendenti, quali in particolare: l'autonomia regolamentare, gestionale, amministrativa28 e la mancata sottoposizione all'attività di vigilanza di un Ministero29; lo svolgimento di compiti e funzioni proprie di una Autorità prevista dall'ordinamento comunitario30; la previsione di una particolare forma di controllo parlamentare sulla nomina dei componenti31; la durata settennale e non rinnovabile del mandato degli stessi32; i requisiti soggettivi loro richiesti33. Sul piano contabile, viceversa34, il bilancio preventivo e il conto consuntivo dell'ISIN costituiscono conti separati allegati ai corrispondenti documenti contabili dell'ISPRA35.
L'ISIN svolge le funzioni e i compiti di autorità nazionale per la regolamentazione tecnica espletando le istruttorie connesse ai processi autorizzativi, le valutazioni tecniche, nonché il controllo e la vigilanza (tra l'altro): delle installazioni nucleari non più in esercizio e in disattivazione; degli impianti e delle attività connesse alla gestione dei rifiuti radioattivi e delle materie nucleari in genere; delle attività di trasporto delle materie radioattive, emanando altresì le prescritte certificazioni. L'ISIN fornisce supporto tecnico alle autorità di protezione civile ed emana guide tecniche ai Ministeri competenti nell'elaborazione di atti di rango legislativo nelle materie di competenza. L'ISIN assicura inoltre gli adempimenti dello Stato italiano agli obblighi derivanti dagli accordi internazionali sulle salvaguardie; assicura altresì la rappresentanza dello Stato italiano nell'ambito delle attività svolte dalle organizzazioni internazionali e dall'Unione europea nelle materie di competenza, nonché la partecipazione ai processi internazionali e comunitari di valutazione della sicurezza nucleare.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Agenzia spaziale italiana ASI
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Componenti del consiglio di amministrazione:
Alessandro Aresu, Sergio Marchisio.
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Nomine comunicate e annunciate alla Camera il 30/10/2014 ai sensi dell’art. 11, comma 5, del D.Lgs. n. 213/2009
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8/10/2014
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Decreto del Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca
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Il Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca, con lettera del 23 ottobre 2014, annunciata alla Camera il 30 ottobre 2014, ha comunicato, ai sensi dell’art. 11, comma 5, del D.Lgs. n. 213/2009, di aver nominato, con proprio decreto in data 8 ottobre 2014, Alessandro Aresu e Sergio Marchisio componenti del consiglio di amministrazione dell'Agenzia spaziale italiana ASI per il rimanente periodo di durata in carica dell'organo.
Come ricordato nei precedenti numeri della presente pubblicazione, il suddetto Ministro aveva già nominato Roberto Battiston presidente dell'ASI, per la durata di un quadriennio, con proprio decreto in data 16 maggio 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato l'11 giugno 2014. Il Ministro aveva inoltre nominato, con proprio decreto del 21 luglio 2014, comunicato e annunciato al Senato e alla Camera il 3 e il 4 settembre 2014, Enrico Costa e Alberto Rosso membri del consiglio di amministrazione dell'Agenzia per la durata di un quadriennio. Costa e Rosso erano stati designati rispettivamente dal Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca e dal Ministro della difesa.
Con le nomine di Aresu e Marchisio, a loro volta designati rispettivamente dal Ministro dell'economia e delle finanze e dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, si sono dunque completati la ricostituzione del consiglio di amministrazione dell'Agenzia nonché il pieno ripristino della gestione ordinaria dell'ASI.
Il 12 maggio 2014 era scaduto infatti il mandato del commissario straordinario dell'Ente, Aldo Sandulli, che era stato nominato per un periodo massimo di tre mesi con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 febbraio 2014, su proposta del Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca. Il commissariamento dell'Agenzia si era reso necessario a seguito delle dimissioni rassegnate dal presidente dell'ASI, Enrico Saggese, e da due componenti del consiglio di amministrazione, Vito Pertosa e Marco Airaghi. Gli organi in carica dell’ASI erano stati dunque sciolti, a eccezione del collegio dei revisori dei conti36.
Si ricorda che il presidente e il consiglio di amministrazione dell'ASI sono nominati con decreto del Ministro dell’istruzione dell’università e della ricerca, secondo la procedura speciale di cui all’art. 11 del D.Lgs. n. 213/2009, ai sensi della quale le Commissioni parlamentari non sono più chiamate a esprimere il proprio parere sulla proposta di nomina dei presidenti degli enti di ricerca vigilati dal Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca. Per tali enti rimane prevista solo la comunicazione alle Camere delle nomine dei presidenti e dei consigli di amministrazione.
Istituita nel 1988, l’ASI ha la responsabilità, nell’ambito delle competenze del Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca e in coordinamento con i Ministeri della difesa, dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, dello sviluppo economico e con la Presidenza del Consiglio dei ministri, di promuovere, coordinare e condurre le attività spaziali nazionali e di predisporre ed attuare il Piano spaziale nazionale. Strumento operativo principale della politica di intervento pubblico nel settore spaziale, l’ASI opera sul fronte della scienza e della tecnologia nella sperimentazione e promozione dei servizi avanzati nelle telecomunicazioni, nella protezione civile, nella difesa, nel monitoraggio ambientale e nella gestione delle risorse naturali.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto |
Data scadenza |
Procedura di nomina |
Commissione di vigilanza sui fondi pensione COVIP
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Presidente:
Rino Tarelli
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Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell'art. 18, comma 3, del D.Lgs. n. 252/2005 e dell'art. 1 della L. n. 14/1978
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21/10/2014 |
D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze
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Il 21 ottobre 2014 è scaduto il mandato del presidente della Commissione di vigilanza sui fondi pensione COVIP, Rino Tarelli, che era stato nominato fino a tale data con decreto del Presidente della Repubblica dell'11 febbraio 2014.
Si ricorda che con separato decreto del Presidente della Repubblica sempre in data 11 febbraio 2014 sono stati nominati per un quadriennio componenti della Commissione Antonella Valeriani e Francesco Massicci. Prima di tali nomine, poiché nei mesi di dicembre 2012 e febbraio 2013 erano scaduti i mandati del presidente Antonio Finocchiaro e del commissario Giuseppe Stanghini, la COVIP risultava composta e presieduta dal solo Rino Tarelli, che era stato precedentemente nominato componente della Commissione con D.P.R. del 22 ottobre 201037.
La composizione della COVIP è stata modificata dall'art. 23, comma 1, lett. g) del D.L. n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 214/2011 (cosiddetto "Salva Italia"), che ne ha ridotto la consistenza dai cinque componenti compreso il presidente inizialmente previsti, a tre componenti compreso sempre il presidente. Il relativo mandato dura quattro anni ma, per effetto del divieto generale di conferma alla cessazione della carica previsto dall'art. 23, comma 3, dello stesso D.L. n. 201/2011, i componenti della COVIP non possono più essere confermati nell'incarico come inizialmente previsto dalla legge istitutiva. Per effetto di tale modificazione, scaduti nei mesi di febbraio ed agosto 2012 i mandati dei commissari Eligio Boni e Giancarlo Morcaldo, non sono stati nominati nuovi commissari in loro vece, consentendo con ciò alla COVIP di raggiungere la ridotta consistenza numerica prevista nel ricordato D.L. n. 201/2011.
I membri della COVIP sono nominati, nel rispetto della disciplina di cui alla L. n. 14/1978, con decreto del Presidente della Repubblica emanato su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri adottata su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.
La COVIP, istituita con il D.Lgs. n. 124/1993, è regolata dall'art. 18 del D.Lgs. n. 252/2005 con lo scopo di perseguire la trasparenza e la correttezza dei comportamenti e la sana e prudente gestione delle forme pensionistiche complementari, avendo riguardo alla tutela degli iscritti e dei beneficiari e al buon funzionamento del sistema di previdenza complementare. Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali vigila sulla COVIP, che ha personalità giuridica di diritto pubblico, ed esercita l'attività di alta vigilanza sul settore della previdenza complementare, adottando direttive generali rivolte alla Commissione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.
Nella presente Sezione si dà conto degli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) segnalati dal Servizio per il controllo parlamentare ai Ministeri ai fini della loro attuazione, nonché delle note trasmesse dagli stessi Dicasteri a seguito delle segnalazioni ricevute.
Nella Sezione II vengono indicati gli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni, ordini del giorno) accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni parlamentari nel periodo di riferimento (normalmente con cadenza mensile) che il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare alla Presidenza del Consiglio ed ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti).
Nella medesima Sezione vengono inoltre riportate le note ricevute dal Servizio con le quali i diversi Dicasteri forniscono informazioni al Parlamento in ordine a quanto effettivamente realizzato per dare concreta attuazione agli impegni accolti dai rappresentanti dell'esecutivo con gli atti di indirizzo oggetto di segnalazione nei termini sopradetti. Con riferimento, in particolare agli ordini del giorno riferiti ai diversi atti parlamentari esaminati, ciò consente, tra l'altro, di valutare, anche sotto il profilo quantitativo, la percentuale di attuazioni governative rispetto al complesso degli atti medesimi e dunque, in qualche misura, anche il maggiore o minore grado di efficienza a questo riguardo dei singoli Ministeri. In altri termini, l'attività di segnalazione dell'impegno contenuto nell'atto di indirizzo ed il recepimento dell'eventuale nota governativa consente di avere percezione del grado di “risposta” da parte del Governo in ordine agli impegni assunti in una determinata materia, pur se il dato deve essere valutato alla luce del fatto che non necessariamente tutte le azioni governative vengono illustrate in note informative trasmesse al Parlamento, non sussistendo al riguardo alcun obbligo formale. E' tuttavia indubbio che l'attività di sollecitazione avviata ormai da anni nei confronti dei Ministeri e che ha consentito, nel tempo, di strutturare con essi una fattiva collaborazione, ha portato ad un incremento delle note di attuazione ricevute e, in generale, ad una maggiore sensibilità nei confronti dell'esigenza per l'istituzione parlamentare di disporre di quante più informazioni possibile sull'operato del Governo in ordine alle deliberazioni ed alle iniziative parlamentari non legislative. L'ottenimento di informazioni sul seguito dato dal Governo agli indirizzi definiti in ambito parlamentare, e quindi in merito al grado di adempimento o meno da parte dell'esecutivo, può così rappresentare una premessa per valutare l'opportunità per ciascun deputato di attivare o meno gli strumenti regolamentari di controllo attualmente disponibili (ad esempio interrogazioni o interpellanze), che consentano, se del caso, di esprimere una censura politica nei confronti di quella che possa ritenersi una risposta inadeguata o insufficiente rispetto ad impegni accolti in merito ad un determinato indirizzo politico di cui, in ipotesi, una parte politica che si sia fatta portavoce e che, per diverse ragioni, non sia stato esplicitato attraverso un'iniziativa legislativa.
La pubblicazione del testo integrale della nota governativa, posta a confronto con l'impegno contenuto nell'atto di indirizzo cui la stessa si riferisce, offre agli interessati, in primo luogo ai sottoscrittori dell'atto di indirizzo in questione, anche la possibilità di maturare una valutazione di quanto rappresentato dal Governo autonoma e non “filtrata” in alcuno modo.
Il Servizio per il controllo parlamentare si propone quindi di fornire un'attività documentale che offra un concreto supporto alle esigenze scaturenti dal progressivo spostamento, negli ultimi anni, del baricentro dell'attività parlamentare dalla funzione legislativa a quella “politica” di indirizzo e di controllo e il conseguente accrescimento dell'impegno degli organi parlamentari nelle attività ispettive, di indirizzo, informazione e monitoraggio, come è ampiamente dimostrato dalle statistiche parlamentari e non solo in Italia.
Le attuazioni governative:
Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione sono state trasmesse al Servizio per il controllo parlamentare da parte dei Ministeri competenti le note relative all’attuazione di 23 ordini del giorno, di 6 risoluzioni e di 2 mozioni.
Di tali attuazioni 16 sono state trasmesse dal Ministero della salute, 12 dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, 2 dal Ministero dell'interno ed 1 dal Ministero della difesa.
Premesso che nella Sezione II della presente pubblicazione si dà conto testualmente di quanto riferito dai Dicasteri in merito ai singoli atti di indirizzo, si evidenzia che delle 23 attuazioni riferite ad ordini del giorno trasmesse nel periodo considerato:
15 danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2325, divenuto legge n. 81 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 marzo 2014, n. 52, recante disposizioni urgenti in materia di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari”. Tali note di attuazione sono state trasmesse dal Ministero della salute.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2325, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 33, di cui finora attuati 15;
4 danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2433 divenuto legge n. 89 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, recante misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale. Deleghe al Governo per il completamento della revisione della struttura del bilancio dello Stato, per il riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa, nonché per l’adozione di un testo unico in materia di contabilità di Stato e di tesoreria”. Tali note di attuazione sono state trasmesse dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2433, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 73, di cui finora attuati 4;
1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2149, divenuto legge n. 28 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione”. Tale nota di attuazione è stata trasmessa dal Ministero della difesa.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2149, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 23, di cui finora attuati 8;
1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame degli Atti Camera 331-A e 331-B, divenuti legge n. 67 del 2014, concernente “Deleghe al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio. Disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili”. Tale nota di attuazione è stata trasmessa dal Ministero dell'interno.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti agli Atti Camera 331-A e 331-B, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 43, di cui finora attuato 1.
1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2215, divenuto legge n. 79 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 marzo 2014, n. 36, recante disposizioni urgenti in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, nonché di impiego di medicinali meno onerosi da parte del Servizio sanitario nazionale”. Tale nota di attuazione è stata trasmessa dal Ministero della salute.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2215, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 24, di cui finora attuati 7;
1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2373, divenuto legge n. 80 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, recante misure urgenti per l’emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015”. Tale nota di attuazione è stata trasmessa dal Ministero dell'interno.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2373, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 82, di cui finora attuato 1.
Le nostre segnalazioni:
Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare gli ordini del giorno, accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni, ai Ministeri individuati come competenti per la loro attuazione solo dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge cui essi si riferiscono.
In particolare, nel periodo 1° - 31 ottobre 2014 sono stati segnalati 199 ordini del giorno*, dei quali:
121 riferiti alla legge n. 116 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, recante disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l’efficientamento energetico dell’edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea” (A.C. 2568).
36 sono stati inviati al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, 36 al Ministero dell'economia e delle finanze, 24 al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, 23 al Ministero dello sviluppo economico, 5 al Ministero della salute, 4 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 3 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 1 al Ministero dell'interno, 1 al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e 1 al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione;
29 riferiti alla legge n. 141 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° agosto 2014, n. 109, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché disposizioni per il rinnovo dei Comitati degli italiani all’estero” (A.C. 2598).
16 sono stati inviati al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, 13 al Ministero della difesa, 1 alla Presidenza del Consiglio dei ministri ed 1 al Ministero dell'economia e delle finanze;
18 riferiti alla legge n. 147 del 2014, concernente “Modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe riguardanti l’accesso al trattamento pensionistico” (A.C. 224), inviati al Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
17 riferiti alla legge n. 146 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 agosto 2014, n. 119, recante disposizioni urgenti in materia di contrasto a fenomeni di illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive, di riconoscimento della protezione internazionale, nonché per assicurare la funzionalità del Ministero dell’interno” (A.C. 2616).
10 sono stati inviati al Ministero dell'interno, 4 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, 1 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 1 al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, 1 al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ed 1 al Ministero dello sviluppo economico;
13 riferiti alla legge n. 154 del 2014, concernente “Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea - Legge di delegazione europea 2013 - secondo semestre” (A.C. 1836).
8 sono stati inviati al Ministero dell'interno, 2 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, 2 al Ministero dell'economia e delle finanze ed 1 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
1 riferito alla legge n. 144 del 2014, concernente “Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2013” (A.C. 2541), inviato al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Nel periodo considerato sono state inoltre segnalate dal Servizio per il controllo parlamentare 10 risoluzioni**:
- L’ABBATE ed altri n. 7/00148, ZACCAGNINI n. 7/00210 e MONGIELLO ed altri n. 7/00461, concernenti interventi per la salvaguardia degli uliveti colpiti dal batterio Xylella fastidiosa, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;
- FUCCI ed altri n. 8/00080, concernente il monitoraggio sull'applicazione dei criteri per la formazione e l'esercizio della professione nella specialità medica della ginecologia oncologica, al Ministero della salute;
- CARIELLO ed altri n. 8/00081, sull’utilizzo delle somme dell’otto per mille a gestione statale, al Ministero dell'economia e delle finanze,
- BERLINGHIERI ed altri n. 8/00082, sulla strategia dell’Unione europea per la regione alpina (EUSALP), alla Presidenza del Consiglio dei ministri ed al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale;
- SPADONI ed altri n. 8/00083, sul rispetto dei diritti dell’infanzia e delle donne in Iraq in riferimento alla questione delle spose bambine, al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale;
- Franco BORDO ed altri n. 8/00084, sul semestre di Presidenza italiana dell’Unione europea, con riferimento alle produzioni agroalimentari, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;
- CENNI ed altri n. 8/00085, concernente interventi in materia di danni all’agricoltura provocati dalla fauna selvatica, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;
- TRIPIEDI ed altri n. 8/00086, concernente i benefici previdenziali a favore di soggetti impegnati in attività lavorative usuranti, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
1/00423 Mozione |
Binetti |
Assemblea |
7/10/2014 |
III |
Iniziative volte alla tutela della libertà religiosa, con particolare riferimento ai cristiani e alle minoranze perseguitate |
1/00518 Mozione |
Fratoianni |
Le mozioni Binetti ed altri n. 1/00423 e Fratoianni ed altri n. 1/00518, accolte dal Governo ed approvate dall'Assemblea nella seduta del 2 luglio 2014, impegnavano l'esecutivo ad adottare iniziative in sede europea ed internazionale volte alla tutela della libertà religiosa, con particolare riferimento ai cristiani e alle minoranze perseguitate.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:
“Il dispositivo delle mozioni in oggetto, come riformulate e accolte dal Governo, impegna quest'ultimo a porre in essere una serie di azioni che hanno carattere strategico e i cui seguiti possono estrinsecarsi pertanto, più propriamente, nel medio-lungo periodo.
La questione della promozione della libertà di religione e della tutela delle minoranze religiose continua ad essere oggetto degli incontri bilaterali condotti dalle Autorità italiane nel corso di visite o incontri istituzionali, in Italia e all'estero.
Merita inoltre segnalare il prossimo esercizio UPR - Revisione periodica universale, il quale si svolgerà in ambito Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite a partire dal prossimo 27 ottobre. Si tratta di un esame (di cui si svolgono 3 sessioni all'anno) nel corso del quale tutti gli Stati Membri delle Nazioni Unite sono sottoposti a scrutinio, a rotazione, in merito allo stato di attuazione dei diritti umani all'interno dei propri confini.
Come da tradizione, l'Italia (che sarà tra l'altro scrutinata proprio nella prossima sessione di ottobre) partecipa molto attivamente all'esercizio, proponendo raccomandazioni e quesiti agli Stati sotto esame, dando vita ad un dibattito interattivo volto ad evidenziare criticità, ma anche a proporre soluzioni e valorizzare buone prassi, relativamente alle singole questioni tematiche evidenziate di volta in volta. In quest'ambito, un'attenzione particolare è da sempre rivolta dall'Italia, per l'appunto, alle modalità con cui i singoli Stati si impegnano a promuovere e tutelare la libertà di religione. Il nostro Paese non mancherà, anche nel corso della prossima sessione, di sollevare la questione, ove pertinente.
L'impegno in favore della libertà di religione figura altresì tra le priorità identificate dall'Italia per il proprio semestre di Presidenza del Consiglio dell'Unione Europea. Anche in ossequio a tale impegno, stiamo svolgendo ancora una volta un ruolo propositivo nell'ambito dei negoziati sulle risoluzioni dell'Assemblea Generale ONU in materia di libertà di religione, che dovrebbero essere presentate anche nel corso dell'incipiente 69ma sessione. L'Italia sarà impegnata affinché anche quest'anno i testi proposti siano adottati per consenso. Inoltre, vigileremo affinché si continui a dedicare ampio spazio alla necessità di salvaguardare i diritti dei gruppi religiosi minoritari.
Per quanto concerne l'azione esterna dell'Unione Europea, l'Italia segue da vicino l'attuazione delle linee guida UE sulla libertà di religione, adottate dal Consiglio Affari Esteri il 24 giugno 2013. Il nostro Paese ha svolto un ruolo particolarmente attivo nel processo di redazione di questo documento, partecipando anche alle riunioni - a livello funzionari - del gruppo di lavoro ristretto incaricato di preparare le prime bozze di linee guida; l'Italia assicura ora il proprio sostegno all'UE affinché attraverso le linee guida l'Unione possa esplicare un'azione più incisiva ed efficace per la promozione della libertà di religione nei rapporti con i Paesi terzi e più in generale nell'ambito delle relazioni internazionali.
Sempre in ambito UE, per quanto riguarda le politiche di cooperazione allo sviluppo, merita segnalare i diversi strumenti finanziari a disposizione dell'Unione per facilitare il realizzarsi di quelle condizioni ambientali nelle quali la libertà di religione possa più compiutamente dispiegarsi. Il più mirato di tali strumenti è lo European Instrument for Democracy and Human Rights (EIDHR), tra le cui priorità figurano la promozione della libertà di religione o credo; la protezione delle persone appartenenti a minoranze e la lotta contro le discriminazioni. L'Italia condivide pienamente l'attenzione che l'EIDHR ha inteso attribuire, in particolare per il periodo 2014-2020, ai citati temi.
Infine, per quanto concerne il dialogo interreligioso, si ricorda la cerimonia di rottura del digiuno recentemente organizzata dalla Farnesina durante il periodo del Ramadan, nel corso di un pranzo serale (“Iftar”), a cui vengono invitati gli Ambasciatori dei Paesi membri dell'Organizzazione della Cooperazione Islamica (OIC). Si tratta di una tradizionale occasione nel corso della quale il Ministro degli Affari Esteri, nel sottolineare l'attenzione e il rispetto con cui l'Italia guarda ai Paesi di religione musulmana e alle loro organizzazioni regionali, ribadisce l'importanza del dialogo interculturale e interreligioso quale precondizione necessaria per la pace, la stabilità e il pieno sviluppo di tutti i Paesi in cui sono presenti minoranze religiose. Quest'anno un particolare accento è stato posto sulla necessità di preservare la presenza cristiana nell'area mediorientale, in quanto elemento fondamentale del variegato tessuto etnico e culturale che ha arricchito quella regione nel corso dei secoli”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
8/00062 Risoluzione conclusiva |
Porta |
Commissione |
7/10/2014 |
III |
Situazione socio-politica in Venezuela |
La risoluzione conclusiva Porta ed altri n. 8/00062, accolta dal Governo ed approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta dell'11 giugno 2014, premesso che dal mese di febbraio 2014 il Venezuela è scosso da proteste popolari e studentesche e scontri con le forze dell'ordine che hanno causato decine di morti e feriti e centinaia di arresti e detenzioni, impegnava l'esecutivo a sostenere attivamente le iniziative volte a garantire il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, il rafforzamento dei processi e delle istituzioni democratiche e gli sforzi volti a promuovere una politica di riconciliazione e dialogo tra maggioranza e opposizione, che possa aiutare il Paese a uscire dalla grave crisi economica, politica e sociale in atto.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:
“Il Sottosegretario agli Affari Esteri Giro è andato in Venezuela a nome del Governo per quattro volte negli ultimi 18 mesi, per dare un tangibile contributo al consolidamento dei rapporti di profonda e storica amicizia esistenti tra i due Paesi, in un momento di estrema difficoltà per il Venezuela. Le visite hanno anche testimoniato la solidarietà e la vicinanza del nostro Governo alla comunità italiana, particolarmente colpita dalla gravissima crisi politica ed economica attualmente in corso. Si è caldeggiata una soluzione positiva a breve per i casi di connazionali detenuti, particolarmente delicati dal punto di vista politico. Il Sottosegretario Giro continua a mantenere stretti contatti sia con i rappresentanti governativi che con quelli dell'opposizione, in Italia e in Venezuela, nonché con il Nunzio Apostolico Giordano, che come noto affianca i Ministri degli Esteri di Colombia, Ecuador e Brasile, nel loro ruolo di facilitatori del dialogo in ambito UNASUR (Unión de Naciones Suramericanas). Anche attraverso tali contatti, oltre che nelle sedi multilaterali, prosegue la discreta ma costante opera di sostegno ed esortazione alla ripresa del dialogo governo/opposizione - cui si aggiunge la sensibilizzazione umanitaria mirata, circa le condizioni dei detenuti politici - da parte dell'Italia.
Ciò avviene nei limiti dettati dalla immutata refrattarietà delle autorità venezuelane rispetto a ogni tentativo di mediazione esterna - fatto salvo il ruolo peraltro limitato dei facilitatori UNASUR e del Vaticano - e della perdurante fase di stallo del dialogo. Realisticamente, non si prevede la possibilità di riaprirlo a breve. Al contrario, si sta assistendo a un inasprimento della repressione governativa e ad una riacutizzazione della polarizzazione politica in generale, laddove sia il Governo che l'opposizione appaiono divisi internamente tra ali oltranziste ed ali moderate, più inclini al dialogo.
In tale difficile contesto, il contributo costruttivo dell'Italia continua a essere apprezzato sia dal Governo che dall'opposizione, così come è apprezzata la volontà italiana a proseguire la collaborazione bilaterale a più ampio spettro, in seno al Consiglio di Cooperazione Italo-Venezuelano, il principale foro di dialogo politico e di cooperazione bilaterale. Lo stesso Venezuela ha espresso la chiara volontà di rafforzare ed elevare il livello della cooperazione economica bilaterale, attribuendole un carattere strategico e una visione di medio-lungo periodo.
A tale fine si è deciso di tenere nei prossimi mesi a Caracas, dopo quattro anni, il Consiglio di Cooperazione Italo-Venezuelano. Tale foro offrirà l'opportunità di rappresentare le esigenze di tutela della collettività italiana in generale e l'incoraggiamento del governo italiano per una ripresa del dialogo governo/opposizione.
A seguito degli sforzi del Governo è stato possibile riaprire il collegamento aereo Roma - Caracas ad opera di Alitalia, che aveva sospeso i voli in maggio scorso. Alitalia ha deciso di ripristinare il collegamento con due voli settimanali. Si può indubbiamente affermare che il ritorno di Alitalia sia stato un successo, anche agli occhi del Governo venezuelano che di questo è grato all'opera del Governo italiano”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
7/00389 Risoluzione |
Quartapelle Procopio |
Commissione |
7/10/2014 |
III |
Recenti sviluppi della situazione in Myanmar |
La risoluzione Quartapelle Procopio ed altri n. 7/00389, accolta dal Governo ed approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 18 giugno 2014, impegnava l'esecutivo ad intervenire, con costante determinazione, in ogni sede, europea ed internazionale, per assicurare, in rapporto diretto con il Governo e con il Parlamento del Myanmar, l'ulteriore positiva evoluzione del processo democratico del Paese asiatico, anche nella prospettiva delle elezioni politiche del 2015; a sostenere il diritto del popolo birmano a decidere con libertà il proprio destino scegliendo i propri rappresentanti, a cominciare dalla Presidenza dell'Unione, senza alcuna discriminazione e limitazione.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:
“La Risoluzione, presentata in occasione del compleanno del capo dell'opposizione e Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, ribadisce il tradizionale approccio costruttivo posto in essere dal Governo italiano nei confronti del Myanmar, e lo impegna a continuare a sostenere il processo di riconciliazione nazionale e di transizione verso la democrazia in atto in detto Paese. La Risoluzione, richiamando una precedente Risoluzione, impegna altresì il Governo italiano, in vista delle elezioni politiche in Myanmar nel 2015, a sostenere il diritto del popolo birmano di decidere liberamente il proprio destino scegliendo i propri rappresentanti, a cominciare dalla Presidenza dell'Unione, senza alcuna discriminazione e limitazione.
Alla luce di quanto sopra, il Governo italiano, nel solco del proprio tradizionale approccio costruttivo nei confronti della transizione democratica in atto in Myanmar, non ha mancato, in ogni occasione, a livello europeo nonché internazionale, di sensibilizzare il Governo del Myanmar affinché garantisca la pari partecipazione di tutti i partiti politici e di tutti i cittadini, senza alcuna esclusione, alla vita democratica ed istituzionale del paese, nonché lo svolgimento di elezioni libere e democratiche nel 2015.
Al riguardo va segnalata la riunione a livello di Ministri degli Affari Esteri tra UE ed ASEAN, che occorre a cadenza biennale, tenutasi a Bruxelles il 23 luglio scorso - peraltro nell'ambito della Presidenza italiana della UE e di quella birmana dell'ASEAN - ed a cui hanno preso parte, per l'Italia, il Ministro degli Affari Esteri Mogherini e, per il Myanmar, il suo omologo birmano Lwin. In tale occasione, da parte italiana è stato reiterato l'auspicio di un'ulteriore evoluzione in senso democratico della Costituzione birmana, anche allo scopo di consentire a ciascun cittadino di candidarsi alle prossime elezioni per la presidenza della Repubblica del 2015.
Analoghi auspici potranno emergere ed essere rappresentati anche in occasione del Vertice dei Capi di Stato e di Governo dell'Asia Europe Meeting (ASEM), il principale foro internazionale euro-asiatico che avrà luogo a Milano il 16 ottobre prossimo. A tale evento, che si terrà anch'esso nell'ambito della Presidenza italiana della UE e di quella birmana dell'ASEAN, oltre al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, prenderà infatti parte anche il Presidente dell'Unione del Myanmar, Thein Sein”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
8/00066 Risoluzione conclusiva |
Artini |
Commissione |
7/10/2014 |
III IV |
Attuazione delle decisioni del Consiglio relative all'avvio di un'operazione militare dell'Unione europea nella Repubblica Centro Africa (EUFOR RCA) |
La risoluzione conclusiva Artini ed altri n. 8/00066, accolta dal Governo ed approvata dalle Commissioni riunite III (Affari esteri) e IV (Difesa) nella seduta del 25 giugno 2014, impegnava l'esecutivo a proseguire con le opportune iniziative sul piano politico-diplomatico in tutte le sedi internazionali e multilaterali, anche indirettamente mediante il rilancio dell'iniziativa “Italia-Africa”, al fine di scongiurare ogni ulteriore deterioramento del conflitto nella Repubblica Centro Africana e di promuovere lo State building, a partire dalla facilitazione del processo politico finalizzato alla indizione delle elezioni entro febbraio 2015, come auspicato dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU n. 2149; ad adottare ogni iniziativa utile ad assicurare la protezione della popolazione civile sul piano umanitario e la piena tutela degli interessi del popolo centroafricano alla titolarità sul proprio territorio, anche per quanto riguarda lo sfruttamento delle risorse naturali; ad operare perché le Nazioni Unite abbiano un ruolo centrale nel comando delle operazioni umanitarie e di protezione della popolazione civile; a sostenere le iniziative delle associazioni e delle organizzazioni non governative italiane ed europee presenti nella Repubblica Centro Africana; a fornire, compatibilmente con le esigenze di sicurezza, ulteriori elementi di conoscenza alle Commissioni parlamentari competenti, qualora ci si discostasse dalla informativa resa dai Ministri degli affari esteri e della difesa in data 30 aprile 2014 e in vista dell'esame del decreto-legge per il finanziamento delle missioni, in ordine: a) alle finalità d'impiego richieste al contingente militare italiano impegnato nell'ambito del piano operativo e delle regole d'ingaggio approvate dal Consiglio dell'Unione europea il 17 marzo 2014; b) allo status del personale con riferimento alla decisione 2014/183/PESC del Consiglio, punto 2), e agli accordi raggiunti tra Unione europea, Governo della Repubblica Centro Africana ed eventuali Stati terzi; c) alla prevista durata della missione.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“Nel corso della sua recente missione in Repubblica del Congo il 20 luglio 2014 il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha manifestato forte sostegno all'attività di mediazione nella crisi in Repubblica Centrafricana (RCA) del Presidente della Repubblica del Congo Sassou-Nguesso. Proprio a Brazzaville, in concomitanza con la missione del Presidente del Consiglio, si è aperto la sera del 20 luglio un forum di tutte le parti in causa in RCA per la negoziazione di un cessate il fuoco, sotto l'egida del presidente congolese Sassou-Nguesso, con la partecipazione della Presidente di transizione centrafricano Samba-Panza e dei rappresentanti dei principali Paesi della regione.
1) Con riguardo alle finalità di impiego richieste al contingente militare italiano impiegato in EUFOR CAR nell'ambito del piano operativo e delle regole d'ingaggio approvate dal Consiglio dell'Unione Europea il 17 marzo 2014, non risulta che regole di ingaggio e finalità di impiego siano modificate. Sul punto, si rimanda peraltro alle informazioni fornite dal competente Ministero della Difesa.
Con riguardo allo status del personale con riferimento alla decisione 2014/183/PESC del Consiglio, punto 2), e agli accordi raggiunti tra Unione Europea, Governo della Repubblica Centro Africana ed eventuali Stati terzi, si precisa che:
- il piano operativo della Missione (OPlan) prevede che un accordo sullo status delle forze (SOFA) sia concluso con il Paese e, se necessario, siano finalizzati accordi di transito con il Ciad, il Camerun, il Gabon, la Repubblica Democratica del Congo e il Congo. Prima della conclusione del SOFA, il personale della Missione EUFOR CAR in teatro è protetto da una dichiarazione unilaterale del Presidente della Repubblica Centrafricana, ai sensi della quale tutte le previsioni del SOFA del 2008 relativo alla Missione EUFOR CHAD/CAR si applicano al personale di EUFOR CAR;
- per connessione d'argomento, si ricorda che è stato approvato lo scorso 3 luglio in esito a procedura scritta un accordo tra UE e Repubblica Centrafricana sul trasferimento alle competenti Autorità centrafricane di persone fermate dalla Missione e sospettate di aver commesso gravi reati o delitti ai sensi del codice penale della Repubblica Centroafricana, posto che EUFOR CAR non può esercitare poteri giudiziari.
Il citato accordo delinea i diritti delle persone fermate, in particolare: diritto di informazione, diritto ad esprimere eventuali timori in merito al trasferimento alle Autorità centrafricane, rispetto delle garanzie offerte dal diritto internazionale - comprese quelle contenute nelle Convenzioni internazionali contro la tortura, la tutela dei diritti civili e politici, le Convenzioni di Ginevra sulla protezione delle vittime dei conflitti armati non internazionali, Convenzione sui diritti del fanciullo, ecc.-, divieto di comminare la pena di morte, diritto di ispezione della UE nelle strutture carcerarie centroafricane, coinvolgimento della Croce Rossa Internazionale per assicurare degne condizioni di detenzione.
In merito alla durata della Missione EUFOR CAR, le Conclusioni sulla Repubblica Centrafricana adottate dal Consiglio Affari Esteri del 20 gennaio 2014 contenevano la previsione che la Missione fornisse supporto temporaneo, per un periodo sino a sei mesi, per ottenere condizioni di sicurezza nell'area della capitale Bangui, con l'ottica di passare le consegne all'Unione Africana. Il Consiglio Affari Esteri del 14 aprile 2014, nel confermare il termine semestrale e l'area di operazioni, ha quindi ulteriormente precisato l'obiettivo di passare le consegne all'operazione dell'Unione Africana MISCA o ad una Missione di Peacekeeping ONU. Ad oggi, tale previsione non ha subìto modifiche formali: la data di previsto termine della Missione EUFOR Car si colloca quindi a dicembre 2014, nel rispetto del termine semestrale dal raggiungimento, lo scorso 15 giugno, della piena operatività della Missione. Previsioni di ritardo nell'assunzione della piena capacità da parte della missione MINUSCA stanno però offrendo lo spunto per una riflessione, a Bruxelles e su impulso francese, su una proroga trimestrale del mandato di EUFOR CAR. Al riguardo, per il momento, il nostro Paese non ha in programma di estendere la propria partecipazione attiva (fino a 5 unità tra i Quartier Generali di Larissa e Bangui ed un plotone del genio, composto da 48 genieri, in teatro dall'ultima decade di agosto).
2) Per quanto concerne il lato ONU, sono tre le Risoluzioni pertinenti del Consiglio di Sicurezza (n. 2127 del dicembre 2013, autorizzante per dodici mesi il dispiegamento dell’“African-led International Support Mission to the Central African Republic” MISCA; n. 2134 del gennaio 2014, autorizzante l'Unione Europea a dispiegare per sei mesi la Missione concordata al CAE del 20 gennaio; n. 2149 di aprile 2014 istituente MINUSCA, composta da un massimo di 10.000 unità militari, 1.800 di Polizia, 20 ufficiali penitenziari e Personale civile ed operativa dal 15 settembre prossimo). Dal 15 settembre 2014, MISCA ha trasferito le proprie competenze a MINUSCA. Tra i suoi compiti MINUSCA deve fornire protezione ai civili, assistere le Autorità Transitorie nell'attuazione del processo di transizione e di riconciliazione nazionale nell'organizzazione delle elezioni entro febbraio 2015, assumere la leadership degli sforzi internazionali volti ad assistere la RCA, facilitare l'assistenza umanitaria, monitorare, indagare e riferire sulle violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario, sostenendo la Commissione Internazionale d'Inchiesta, cooperare con le Autorità locali al fine di arrestare e assicurare alla giustizia i responsabili di crimini di guerra e contro l'umanità, aiutare a ricostruire il sistema giudiziario del Paese.
In base alla Ris. 2149 le Forze francesi dell'Operazione “Sangaris” sono autorizzate a fornire sostegno operativo a MINUSCA fino alla conclusione del mandato, a richiesta del Segretario Generale dell'ONU. Dal 18 luglio scorso, su nomina dello stesso Segretario Generale, Babacar Gaye (Senegal) ha assunto l'incarico di Rappresentante Speciale e Capo di MINUSCA (di cui era già reggente).
3) In merito alle iniziative di emergenza e attività finalizzate alla protezione della popolazione civile, nella Repubblica Centrafricana la violenta crisi politica iniziata a fine 2013 sta provocando un'emergenza umanitaria che coinvolge oltre 2,5 milioni di persone, di cui 1,9 milioni considerati particolarmente vulnerabili. Gli scontri tra le due fazioni in lotta e le atroci violenze contro i civili hanno finora causato circa 500.000 sfollati interni (di cui oltre 65.000 nella sola Bangui) e oltre 416.000 rifugiati fuggiti nei Paesi limitrofi. Ciò ha indotto l'ONU a classificare a livello 3 - il più alto - la crisi umanitaria in atto (al pari della crisi in Siria). Le pessime condizioni di sicurezza nella capitale Bangui ed in altre aree del Paese rappresentano un serio ostacolo alla distribuzione degli aiuti umanitari e pongono una minaccia all'incolumità degli operatori umanitari.
La Cooperazione Italiana è intervenuta tempestivamente nel Paese con uno stanziamento iniziale nel 2013 pari a 500.000 curo per finanziare un intervento della FAO nel settore agro-alimentare, al fine di migliorare la sicurezza alimentare e nutrizionale della popolazione rurale vulnerabile, soprattutto femminile. Alcuni kit sanitari sono stati inoltre messi a disposizione per il tramite del Deposito delle Nazioni Unite di Brindisi e sono giunti a Bangui lo scorso dicembre.
In occasione della riunione dei donatori tenutasi il 20 gennaio scorso a Bruxelles, l'Italia - accogliendo l'appello delle Nazioni Unite e della Commissione Europea - ha annunciato la realizzazione di nuovi interventi umanitari nel corso del 2014 per un valore complessivo di 2 milioni di curo. Si tratta nello specifico di un progetto nel settore della protezione dell'infanzia del valore di 1 milione di euro, la cui realizzazione è affidata ad UNICEF. La prima tranche - per 400.000 euro - è stata erogata lo scorso 13 febbraio per la realizzazione di interventi di prevenzione della violenza di genere (GVB) e per attività di assistenza psicosociale ai minori, oltre che per attività di formazione agli addetti ai servizi e di prevenzione del reclutamento di bambini soldato. La quota restante, pari a 600.000 euro, è stata deliberata nel mese di luglio ed è in via di erogazione.
Un'ulteriore iniziativa del valore di 1 milione di euro è focalizzata nei settori della salute e della sicurezza alimentare e verrà realizzata nei prossimi mesi, qualora le condizioni di sicurezza lo permettano, in collaborazione con le ONG italiane attualmente presenti nel paese (COOPI, INTERSOS ed EMERGENCY).
Si segnala inoltre che lo scorso 10 febbraio è giunto a Bangui un aereo cargo di oltre 27 tonnellate di aiuti di emergenza, contenente teli di plastica, taniche, sistemi di potabilizzazione dell'acqua, zanzariere, kit igienici e forniture sanitarie. L'operazione umanitaria, del valore complessivo di circa 135.000 euro e realizzata in collaborazione con l'ONG INTERSOS, assiste oltre 85.000 persone sfollate che vivono in condizioni disperate in 26 campi, senza alcun accesso ai servizi sanitari, riducendo così il rischio di diffusione della malaria e malattie connesse alle precarie condizioni igieniche. Lo scorso 9 aprile è inoltre giunto a Bangui un altro volo umanitario contenente medicine, alimenti ed attrezzature medicali (per un valore complessivo dei beni di quasi 300.000 curo) raccolti dalle Associazioni “Maniverso” e “Amici per il Centrafrica” e dalla Caritas Diocesana di Treviso destinate all'ospedale di “S. Pietro Celestino V” a Bimbo. Il costo per le spese di trasporto, a carico della Cooperazione Italiana, è stato pari a circa 100.000 curo.
Si segnala infine che nel luglio scorso, in occasione della riunione informale dei Ministri della Cooperazione allo Sviluppo (per l'Italia era presente il Vice Ministro Pistelli) organizzata durante il semestre italiano di Presidenza dell'Unione Europea, è stato firmato a Firenze l'accordo per l'istituzione del primo Fondo fiduciario multi-donatori dell'Unione Europea a favore della Repubblica Centrafricana. Tale strumento consentirà ai Paesi membri di finanziare progetti focalizzati anche sugli aspetti di ricostruzione e di sviluppo, in un'ottica di complementarietà con iniziative puramente umanitarie condotte a livello multilaterale, oltre a quelle sul canale bilaterale dei singoli Stati membri”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/2433/7 Ordine del giorno |
Bueno |
Assemblea |
22/10/2014 |
III |
Utilizzo delle risorse provenienti dalla trattazione di pratiche di cittadinanza presentate presso gli uffici consolari e possibile ricorso a personale locale a contratto per lo smaltimento dell’arretrato |
9/2433/20 Ordine del giorno |
Porta |
||||
9/2433/24 Ordine del giorno |
Fitzgerald Nissoli |
Gli ordini del giorno Bueno n. 9/2433/7 e Fitzgerald Nissoli ed altri n. 9/2433/24, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 giugno 2014, impegnavano l'esecutivo ad utilizzare parte delle nuove risorse provenienti dalla trattazione delle pratiche di riconoscimento della cittadinanza al finanziamento ed al potenziamento delle sedi diplomatico-consolari, alla promozione dell'immagine e della cultura dell'Italia all'estero, nonché al sostegno delle nostre comunità.
L'ordine del giorno Porta ed altri n. 9/2433/20, anch'esso accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 giugno 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di adottare un provvedimento per il ricorso, presso le rappresentanze diplomatiche e gli uffici consolari, a procedure volte alla contrattazione con personale locale con la finalità di smaltire l'arretrato di pratiche di cittadinanza presentate presso gli uffici consolari.
In merito a tali impegni il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:
“L'articolo 5 bis del decreto legge n. 66/2014, introdotto da un emendamento parlamentare alla legge di conversione n. 89/2014, ha previsto il pagamento di un corrispettivo per la trattazione delle pratiche di riconoscimento della cittadinanza da parte degli uffici consolari all'estero, il cui importo è stato fissato in 300 euro. L'introito dovrebbe incrementare di circa 20 milioni di euro l'ammontare complessivo delle entrate riscosse annualmente dagli uffici all'estero del Ministero degli Affari Esteri, presupponendo che il volume delle richieste di riconoscimento di cittadinanza italiana resti invariato nei prossimi anni (circa 70.000 nuove richieste ogni anno).
In precedenza, la tariffa consolare allegata al decreto legislativo n. 71/2011 aveva mantenuto nell'area della totale gratuità alcuni atti consolari la cui emissione richiedeva, invece, adempimenti gravosi per gli uffici consolari all'estero, che si ripercuotono in spese considerevoli per risorse umane e strumentali. Si tratta, in particolare, degli atti di riconoscimento della cittadinanza italiana, i quali, in virtù del fatto che essa si estende di generazione in generazione senza limiti temporali, riguardano spesso, soprattutto nelle Americhe, ricostruzioni estremamente lunghe e complesse, che risalgono molto indietro nel tempo.
Considerato, inoltre, che l'ordinamento di stato civile (art. 15 del DPR n. 396/2000) impone la tempestiva dichiarazione all'autorità consolare delle nascite di cittadini italiani avvenute all'estero e che, nonostante ciò, gli uffici consolari si trovano a dover trattare quotidianamente pratiche in cui tale dichiarazione avviene anche a distanza di oltre un secolo, si è ritenuto di superare la gratuità della trattazione della pratica amministrativa, tenuto conto anche delle tariffe che sono applicate sugli altri atti consolari.
A fronte dei maggiori diritti riscossi, per effetto dell'applicazione di norme già vigenti, sarà possibile richiedere la riassegnazione almeno parziale del differenziale positivo delle entrate che verrà così a determinarsi, ai sensi dell'articolo 1, comma 568 della legge 296/2006, come integrato dall'articolo 2, comma 58, della legge 244/2007. Esso stabilisce, infatti, che una quota delle maggiori entrate riscosse annualmente dagli uffici consolari all'estero possa essere riassegnata sul bilancio del MAE, per essere destinata al funzionamento delle sedi. La riassegnazione è disposta con decreto del Ministro dell'Economia e Finanze, a favore del capitolo destinato al funzionamento della rete estera, sul quale sono erogate le dotazioni finanziarie degli uffici all'estero che confluiscono nel bilancio di sede.
Non va dimenticato, infatti, che le risorse finanziarie da destinarsi al funzionamento delle strutture sono essenziali per poter garantire servizi consolari efficienti, i quali, in assenza di idonee attrezzature, non possono essere erogati efficacemente.
A questo proposito si richiama l'attenzione dell'On. interrogante sul fatto che in più occasioni la Farnesina si è resa promotrice di proposte volte a trattenere direttamente presso gli uffici all'estero almeno una parte delle entrate consolari da essi riscosse.
Nonostante gli emendamenti presentati non abbiano trovato accoglimento, è da valutare, comunque, positivamente l'opportunità, riconosciuta in sede parlamentare, di utilizzare, mediante riassegnazione, una quota delle risorse che deriveranno dal nuovo tariffario, al fine di migliorare l'efficienza degli uffici che si trovino ad affrontare il maggior carico di lavoro.
Le sedi estere, pertanto, potranno beneficiare dei maggiori fondi disponibili per migliorare l'organizzazione delle proprie strutture destinate ai servizi consolari.
Resta ferma l'intenzione dell'Amministrazione di riproporre, nella prossima occasione utile, l'adozione di disposizioni normative che vadano nella direzione di lasciare direttamente nelle disponibilità delle sedi gli introiti riscossi per effetto dell'applicazione della tariffa consolare, affinché essi possano essere reinvestiti nelle attività svolte dagli stessi uffici, nonché nella manutenzione delle strutture che necessitano di interventi di ripristino”.
Con riferimento all'ordine del giorno Fitzgerald Nissoli ed altri n. 9/2433/24, nella nota trasmessa dal Ministero si fa presente che “Le sedi estere, pertanto, potranno beneficiare dei maggiori fondi disponibili sia per migliorare l'organizzazione delle proprie strutture destinate sia ai servizi consolari, sia per promuovere l'immagine e la cultura del nostro Paese all'estero. Infatti, le maggiori risorse finanziarie che affluiranno ai bilanci delle sedi all'estero, in virtù dei principi di autonomia gestionale fissati dal DPR 54/2010, potranno essere destinati, su iniziativa dei titolari degli uffici, anche ad attività di promozione della cultura del nostro Paese all'estero.
Per quanto concerne, infine, l'incremento del costo del passaporto si precisa che esso è riferito unicamente al corrispettivo dovuto all'atto dell'emissione, mentre per l'uso al di fuori dell'Unione Europea non è più dovuta la tassa annuale. In analogia con i nostri maggiori partner internazionali, pertanto, sono stati unificati tutti i tributi attualmente previsti in un'unica tassa pagata al momento dell'emissione, il cui importo viene leggermente aumentato per compensare il minore introito derivante dalle tasse annuali non più dovute.
Si ricorda che gli effetti per l'Erario, in questo caso, sono nulli, in quanto il maggior importo dovuto all'atto dell'emissione è compensato dalla diminuzione delle entrate corrispondenti alla tassa annuale, che viene abolita”.
In merito all'ordine del giorno Porta ed altri n. 9/2433/20, nella nota trasmessa dal Ministero si fa presente che “Le sedi estere, pertanto, potranno beneficiare dei maggiori fondi disponibili sia per migliorare l'organizzazione delle proprie strutture destinate ai servizi consolari, sia per il potenziamento dell'organico addetto al settore, nonché per promuovere la cultura del nostro Paese all'estero.
Il contingente degli impiegati a contratto, recentemente aumentato per effetto della L. n. 89/2014, servirà senz'altro anche a sostenere il lavoro degli Uffici consolari di “prima linea”, tra cui quelli dell'America latina”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/2433/71 Ordine del giorno |
Scagliusi |
Assemblea |
22/10/2014 |
III |
Invio al Parlamento di una relazione sulle modalità di ripartizione del Fondo istituito ai sensi dell’articolo 53-bis del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, introdotto dall’articolo 16-bis del decreto-legge n. 66 del 2014, nonché sui criteri adottati per la valutazione degli oneri relativi all’incremento del personale a contratto impiegato presso le sedi diplomatico-consolari |
L'ordine del giorno Scagliusi ed altri n. 9/2433/71, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 giugno 2014, impegnava l'esecutivo a fornire una dettagliata relazione al Parlamento sulle modalità di ripartizione del Fondo istituito ai sensi dell’articolo 53-bis del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, introdotto dall’articolo 16-bis del decreto-legge n. 66 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 89 del 2014, nonché sui criteri adottati per la valutazione degli oneri relativi all’incremento del personale a contratto impiegato presso le sedi diplomatico-consolari.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:
“La nuova normativa sulle “attività di promozione dell'Italia”, introdotta con la conversione in legge del D.L. 66/2014 (legge 23 giugno 2014, n. 89) rappresenta un primo significativo tassello di una complessiva azione di revisione del trattamento economico del personale in servizio all'estero del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
In un'ottica di maggiore trasparenza nell'utilizzo delle risorse, la nuova normativa recide ogni legame tra le spese per le attività di promozione dell'Italia e le indennità di servizio all'estero erogate al personale. Infatti, la legge riconduce a tutti gli effetti le spese per le attività di promozione dell'Italia tra le attività e le spese istituzionali degli Uffici all'Estero. Le relative risorse confluiranno - in una logica di piena integrazione - nella struttura del bilancio di sede, in cui sarà istituito un apposito conto. Nei limiti delle risorse disponibili (complessivamente ammontanti a 15 milioni di Euro per il 2015 e a 13 milioni di euro a decorrere dal 2016, con un risparmio di spesa per l'Erario di 1,5 milioni di Euro nel 2015 e di 3,5 milioni a partire dal 2016), le dotazioni verranno ripartite annualmente secondo le procedure di assegnazione delle risorse previste dal bilancio di sede (bilancio di previsione), sulla base delle esigenze di ciascun Ufficio in relazione alle specifiche finalità elencate dalla norma.
In particolare, per il 2015, l'ammontare attribuito alle singole Sedi corrisponderà alle esigenze già individuate sulla base delle dotazioni attribuite nel 2013 per le attività di rappresentanza, al netto dei risparmi che devono essere realizzati per legge. Esse potranno essere ulteriormente adattate alle priorità dei singoli Uffici in relazione agli specifici obiettivi di promozione dell'Italia, in particolare: stabilire ed intrattenere relazioni con le Autorità, il corpo diplomatico e gli ambienti locali, sviluppare iniziative e contatti di natura politica, economico-commerciale e culturale nell'interesse del sistema Paese, accedere a fonti di informazione e tutelare le collettività italiane all'estero. La promozione e valorizzazione del “made in Italy” costituirà, in tale quadro, un obiettivo particolarmente rilevante connaturato all'operatività dello strumento.
La massima trasparenza nell'utilizzo delle risorse sarà infine assicurata dalle rigorose procedure amministrativo-contabili di rendicontazione previste dalla disciplina del bilancio di sede, nonché dal connesso controllo di gestione effettuato dall'Amministrazione Centrale che avrà come obiettivo la verifica del corretto impiego dei fondi e la rispondenza delle attività realizzate rispetto ai risultati programmati. Dall'esito del controllo di gestione dipenderà anche l'assegnazione delle risorse finanziarie e strumentali agli Uffici all'estero per gli esercizi successivi.
In merito alla seconda parte dell'Ordine del Giorno, si segnala che il comma 3 dell'articolo 16-bis prevede un aumento del contingente degli impiegati a contratto a legge locale ex articolo 152 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n.18 dalle attuali 2.532 unità a 2600 unità nel 2015, 2.650 unità nel 2016 e 2.700 unità a decorrere dal 2017 .
I dati finanziari riportati nell'ordine del giorno rappresentano la stima dell'ammontare progressivo degli oneri sul bilancio del MAE derivanti dall'assunzione di 68 unità nel 2015, 50 unità nel 2016 e 50 nel 2017.
I criteri adottati per stimare tali oneri sono illustrati dettagliatamente nella relazione tecnica che correda il provvedimento normativo, a cui pertanto si rimanda.
In estrema sintesi:
1. il costo unitario delle nuove assunzioni è stato quantificato a partire dal costo medio storico del personale a contratto a legge locale (dati esercizio finanziario 2013), accertato in euro 32.000 pro capite (lordo amministrazione);
2. a tale importo unitario di circa 32.000 euro per il 2015 è stato applicato per ogni anno un tasso medio di aumento pari al 2% (coerente con la serie storica dei dati accertati negli scorsi anni);
3. il costo unitario (lordo Amministrazione) di un impiegato è stato valutato in 32.640 euro per il 2016 e, a regime, in euro 36.048 (derivante dall'applicazione sul decennio 2014-2023 dell'aumento annuale del 2%, conformemente a quanto previsto all'articolo 17, comma 7, della legge di contabilità e finanza pubblica n. 196/del 2009)”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
8/00063 Risoluzione conclusiva |
Di Battista |
Commissione |
22/10/2014 |
III |
Relazioni con l'Alianza Bolivariana para América Latina y el Caribe (ALBA) |
La risoluzione conclusiva Di Battista ed altri n. 8/00063, accolta dal Governo ed approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta dell'11 giugno 2014, impegnava l'esecutivo a intensificare e rafforzare, anche nelle diverse sedi europee e sovranazionali, i rapporti politici, culturali, diplomatici ed economici con i Paesi dell'America Latina e dei Caraibi, in particolare con i Paesi appartenenti all'Alianza Bolivariana para América Latina y el Caribe (ALBA).
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:
“Il Governo italiano è fortemente impegnato nel sostegno al processo di consolidamento delle democrazie latinoamericane sia sul piano dei rapporti bilaterali sia nel quadro delle relazioni Unione Europea - Comunità di Stati latinoamericani (CELAC). Inoltre l'Italia - come noto — è Paese promotore e organizzatore delle Conferenze Italia-America Latina e Caraibi, che riuniscono, a cadenza biennale a partire dal 2003, Autorità italiane, latinoamericane e caraibiche ad alto livello politico. La prossima Conferenza si svolgerà a Milano nel giugno 2015. I risultati della VI Conferenza (12 e 13 dicembre 2013) sono stati eccellenti: molto è dipeso dalla decisione di coinvolgere ad un livello paritario i partner latinoamericani, anche attraverso l'impegno profuso dall'Istituto Italo-Latino Americano (IILA) nell'organizzazione dell'evento e nella scelta dei temi. L'IILA rappresenta un ente intergovernativo, con sede a Roma, dove siedono i delegati dell'Italia (tra cui il Sottosegretario agli Affari Esteri competente per l'America Latina) e di tutti i Paesi latinoamericani (inclusi tutti quelli dell'ALBA), con competenze di promozione e scambio nel campo sociale, economico, tecnico e culturale.
A livello bilaterale l'Italia continua a intrattenere con i Paesi dell'America Latina, e con quelli dell'ALBA in particolare, eccellenti rapporti ad ogni livello, attraverso l'organizzazione di numerose visite. Con Cuba si sono svolte due sessioni (la prima il 16 ottobre 2013 nell'Isola e la seconda 1'11 aprile scorso a Roma) del meccanismo di dialogo politico bilaterale, entrambe co-presiedute dal Sottosegretario agli Affari Esteri Giro e dal Vice Ministro degli Esteri cubano Sierra. Nel giugno 2014 ha quindi avuto luogo la visita in Italia del Vice Ministro del Commercio Ileana Nùñez Mordoche, la quale ha presentato, sia a Roma che a Milano, la nuova legge sugli investimenti stranieri, effettuando incontri con il Sottosegretario Giro e con il Vice Ministro per lo Sviluppo economico Calenda. A settembre 2014 si è quindi recato in visita a L'Avana il Vice Ministro dell'Interno, Bubbico. In occasione della visita è stato firmato un Accordo bilaterale di collaborazione tra Forze di Polizia.
Rilevanti sono stati i contatti con El Salvador come dimostrano, più di recente, una visita (aprile 2014) dell'allora Presidente Eletto, Salvador Sánchez Cerén, e la partecipazione del Sottosegretario Giro alla cerimonia di insediamento di quest'ultimo nella capitale salvadoregna (1° giugno 2014).
Per quanto riguarda il Nicaragua, molto frequenti sono state le occasioni di contatto a livello governativo: il Ministro degli Esteri Santos è stato diverse volte in visita in Italia negli ultimi due anni, incontrando l'allora Ministro Terzi (febbraio 2012), l'allora Presidente del Consiglio Monti (aprile 2013), l'allora Ministro degli Esteri Bonino (dicembre 2013, a margine della VI Conferenza Italia-America Latina e Caraibi) e, da ultimo, il Sottosegretario Giro (agosto 2014). Si segnala anche la visita a Roma, nel giugno 2014, del Ministro e Segretario Particolare per le Politiche Nazionali del Presidente del Nicaragua Ortega, Paul Oquist, ricevuto dal Sottosegretario Giro.
In merito al Venezuela, il Sottosegretario Giro si è recato nel Paese in tre occasioni, per garantire un tangibile contributo al consolidamento dei rapporti di profonda e storica amicizia esistenti tra i due Paesi, in un momento di estrema difficoltà per il Venezuela. Le visite hanno anche testimoniato la solidarietà e la vicinanza del nostro Governo alla comunità italiana, particolarmente colpita dalla gravissima crisi politica ed economica attualmente in corso. Lo stesso Venezuela ha espresso la chiara volontà di rafforzare ed elevare il livello della cooperazione economica bilaterale, attribuendole un carattere strategico e una visione di medio-lungo periodo. A tale fine è prevista l'organizzazione a Caracas, dopo quattro anni, del Consiglio di Cooperazione Italo-Venezuelano.
Con la Bolivia e l'Ecuador si registrano rapporti ottimali ad ogni livello, anche a seguito delle iniziative in corso nel settore della cooperazione allo sviluppo.
In particolare, il Presidente boliviano ha incontrato il 6 settembre 2013 il Signor Presidente della Repubblica, mentre il Ministro degli Esteri Choquehuanca ha guidato la delegazione boliviana alla passata Conferenza Italia-America latina. Sul volet cooperazione, nel Paese finanziamo 20 progetti per un totale di circa 81 milioni di euro.
In Ecuador, dove il Sottosegretario Giro si è recato in occasione dell'insediamento del Presidente Correa, l'Italia contribuisce con 25 milioni di euro allo svolgimento di attività di cooperazione e figura tra i principali partner commerciali UE dell'Ecuador.
Tale quadro rappresenta un'ulteriore conferma dell'eccellente stato delle relazioni tra l'Italia e l'America Latina, inclusi i Paesi dell'ALBA, in un'azione di costante e forte attenzione verso l'intera area in numerosi settori di intervento, tra cui i nostri connazionali; un impegno teso ad intensificare i rapporti politici, economici e culturali con un'area caratterizzata da forti potenzialità di crescita”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
7/00456 Risoluzione |
Cicchitto |
Commissione |
31/10/2014 |
III IV |
Contributo dell’Italia alle iniziative internazionali per la crisi nel Nord dell’Iraq |
La risoluzione Cicchitto, Vito ed altri n. 7/00456, accolta dal Governo ed approvata dalle Commissioni riunite III (Affari esteri) e IV (Difesa) nella seduta del 20 agosto 2014, impegnava l'esecutivo a dare attuazione agli indirizzi formulati dal Consiglio straordinario dei ministri degli esteri dell'Unione europea del 15 agosto 2014, rispondendo, d'intesa con i partners europei e transatlantici, alle richieste di aiuto umanitario e di supporto militare delle autorità regionali curde, con il consenso delle autorità nazionali irachene.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“Già da inizio agosto l'Italia ha preso parte agli sforzi della comunità internazionale per contenere l'avanzata dell'ISIS in Iraq, come testimoniato dalla visita del Presidente del Consiglio Renzi il 20 agosto preceduta da quella del Vice Ministro Pistelli a Baghdad ed Erbil il 6 agosto, e dall'invio di voli umanitari e dal successivo inoltro di forniture militari alle autorità curde di Erbil. L'Italia ha manifestato l'intenzione di rafforzare il proprio contributo alle Autorità irachene soprattutto in materia di addestramento e sostegno logistico.
La mobilitazione per contrastare l'ISIL e le formazioni del terrorismo jihadista (meeting a margine del Vertice NATO del 4-5 settembre; riunione ministeriale dei partner regionali a Gedda 1'11 settembre; Conferenza di Parigi del 15 settembre; sessione aperta del CdS del 19 settembre), ha fatto emergere un ampio sostegno (soprattutto tra i Paesi occidentali e quelli arabi) verso un approccio dinamico. Gli oltre 60 Paesi (ivi inclusa l'Italia) impegnatisi a contribuire alle operazioni, sono chiamati a “fare la propria parte” sulla base delle rispettive disponibilità e capacità, anche in ambiti non strettamente militari.
Per quanto concerne le iniziative umanitarie, la Cooperazione italiana è intervenuta tempestivamente in risposta alla crisi umanitaria provocata in Iraq dall'afflusso di rifugiati siriani e, più recentemente, dall'offensiva dell'ISIS. Secondo le ultime stime delle Nazioni Unite, vi sono oltre 1.8 milioni di sfollati in Iraq. Più di 850.000 persone hanno trovato rifugio nelle provincie di Ninive, Diyala, Anbar e quella di Dohuk, nel Kurdistan iracheno.
Come ha da ultimo comunicato il Sottosegretario Della Vedova nell'Informativa svoltasi lo scorso 16 ottobre, assieme al Ministro della Difesa, a Commissioni congiunte Esteri e Difesa di Camera e Senato, sono stati erogati 500.000 Euro all'OMS, 250.000 euro al PAM, 230.000 euro all'UNICEF. In aggiunta, parte del programma del valore di 1 milione di euro già avviato in Iraq in favore dei rifugiati siriani presenti nelle aree del Kurdistan iracheno è stato riconvertito per attività in favore dei nuovi sfollati interni presenti nel Paese, con attività in ambito sanitario e formativo.
Il Comitato Direzionale del 7 ottobre 2014 ha approvato l'iniziativa “Supporto al sistema sanitario del Governatorato di Duhok”, affidato all'Università degli Studi di Sassari, al fine di sostenere - con attività formative sul campo - il personale medico ed infermieristico del Direttorato, consentendo di affrontare in maniera più efficiente la gestione dei pazienti che si rivolgono ad esso per cure di pronto soccorso e medicina d'urgenza con un contributo della DGCS pari a 595.000 euro.
E' stato predisposto l'invio in breve missione di un team di cinque esperti nel settore sanitario nel Distretto del Governatorato di Duhok, al fine di sostenere gli sforzi compiuti dal servizio sanitario locale nell'affrontare le emergenze derivanti dall'afflusso dei profughi provenienti dalla Provincia di Mosul.
In collaborazione con la nostra Aeronautica Militare sono stati inoltre effettuati sei voli umanitari dal 16 al 20 agosto per il trasporto e la distribuzione di 50 tonnellate di acqua e biscotti proteici, 200 tende e 400 sacchi a pelo, messi a disposizione dalla Cooperazione Italiana, in collaborazione con la Base delle Nazioni Unite di Brindisi, per un valore complessivo pari a circa 125.000 dollari. Nuovi interventi umanitari potranno essere realizzati nella seconda metà dell'anno a valere sulle ulteriori risorse pari complessivamente a 2 milioni di euro - equamente ripartiti fra canale bilaterale e multilaterale - stanziati con il Decreto Missioni relativo al secondo semestre del 2014.
In merito alle azioni intraprese per garantire l'opportuno sostegno militare alle Autorità regionali curde, si segnala che, a seguito della definizione del quadro normativo internazionale (punto 3 delle Conclusioni del CAE straordinario del 15 agosto; Risoluzione del Consiglio di Sicurezza ONU n. 2170) e nazionale (delibera del Consiglio dei Ministri del 29 agosto) si è provveduto all'avvio dell'iter di autorizzazione dell'operazione, con la preliminare acquisizione dallo Stato Maggiore Difesa dell'elenco dei materiali individuati quali oggetto della cessione, segnatamente materiali di fabbricazione statunitense e tedesca, nonché materiali sottoposti a regime di confisca e nella disponibilità degli arsenali della Difesa.
A seguito dei nulla osta dei Paesi di produzione dei materiali in questione (USA e Germania), si è proceduto, in coordinamento con la nostra Ambasciata a Baghdad e il Ministero della Difesa, a definire le procedure amministrative nel rispetto della normativa nazionale ed internazionale. In tale contesto, vanno inquadrate le procedure di notifica della nostra Ambasciata a Baghdad delle attività italiane verso il Kurdistan iracheno, la notifica delle forniture militari, la definizione dei certificati di consegna e di presa in carico delle Autorità iracheno/curde, il rilascio dell'End User Certificate acquisito in data 28 agosto 2014 per il tramite della nostra Ambasciata a Baghdad e previo interessamento e notifica alle Autorità centrali irachene”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
7/00446 Risoluzione |
Marazziti |
Commissione |
31/10/2014 |
III
|
Accettazione della giurisdizione obbligatoria della Corte internazionale di giustizia |
La risoluzione Marazziti ed altri n. 7/00446, accolta dal Governo ed approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 2 settembre 2014, impegnava l'esecutivo a dichiarare l'accettazione della giurisdizione obbligatoria della Corte internazionale di giustizia (CIG), organo giurisdizionale delle Nazioni Unite con competenza sulle controversie internazionali tra Stati, con effetto dalla data di deposito presso il segretario generale delle Nazioni Unite.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:
“A seguito della risoluzione in oggetto, è stata immediatamente avviata la procedura operativa per il deposito della dichiarazione di accettazione della giurisdizione obbligatoria della Corte Internazionale di Giustizia presso il Segretariato Generale della Nazioni Unite a New York, in quanto Depositario dello Statuto della Corte.
Attualmente è in corso di finalizzazione alle Nazioni Unite la procedura per il deposito della dichiarazione, già firmata dalla Ministro Mogherini”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/2149/36 Ordine del giorno |
Rizzo |
Assemblea |
28/10/2014 |
IV |
Sostituzione della flotta Breguet BR Atlantic con i nuovi aerei ATR-72, per lo svolgimento di attività di pattugliamento marittimo di lungo raggio |
L'ordine del giorno Rizzo ed altri n. 9/2149/36, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 13 marzo 2014, impegnava l'esecutivo a provvedere al più presto alla sostituzione dei Breguet BR Atlantic con i nuovi aerei ATR-72, utilizzati per lo svolgimento di attività di pattugliamento marittimo di lungo raggio.
In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:
“Il Governo, e per esso il Ministero della difesa per gli aspetti di stretta competenza, ha sempre attribuito notevole rilievo all'attività di pattugliamento aereo del territorio nazionale, soprattutto per la funzione che esso svolge per le attività di contrasto ai flussi migratori clandestini, ma anche di soccorso ai richiedenti asilo, sempre più spesso vittime di illeciti e drammatici traffici.
In tale quadro, la funzione di pattugliamento marittimo di lungo raggio svolta dalla flotta composta dai Breguet BR1150 Atlantic, non potrà più essere assicurata, a medio termine, mediante tali velivoli a causa della imminente conclusione della vita operativa dell'aeromobile in questione.
Poiché la capacità di sorveglianza e ricognizione aerea a lungo raggio rappresenta una delle capacità primarie da assicurare nel contesto dello strumento militare, si è configurata, nel medio termine, la necessità di continuare ad assicurarla.
A tale scopo è stato avviato, sin dal 2008, il programma pluriennale A/R n. SMD 07/2008 relativo alla “Acquisizione di velivoli per il pattugliamento marittimo e relativo supporto tecnico logistico” che, coerentemente alla politica di contenimento della spesa pubblica e conseguentemente ai volumi finanziari da rispettare ha subìto, rispetto alle previsioni inizialmente elaborate, un'importante revisione del perimetro capacitivo (i.e., perdita della capacità ANTISOM). Si tratta di velivoli che potranno operare efficacemente sul mare e in vicinanza della costa, a varie latitudini, con fattori climatici anche considerevolmente differenti, indipendentemente dalle condizioni di luce ed in condizioni metereologiche avverse. Essi, inoltre, saranno impiegati, in ambito nazionale e internazionale, nell'ambito del Sea Control e della Homeland Defence, per operazioni di:
- sorveglianza, ricognizione e pattugliamento marittimo, indipendentemente e/o in supporto alle forze aeronavali, nell'ambito del contrasto alle minacce di superficie;
- concorso alla ricerca e soccorso per la salvaguardia della vita umana in mare;
- concorso con altre Istituzioni dello Stato, in particolare ai fini della Homeland Security.
Il programma prevede, in particolare, la consegna a marzo 2016, di 4 velivoli ATR72-600 comprensivi del relativo supporto logistico e del complementare Ground Support System (GSS), ovvero del c.d. “segmento di terra”. Nelle more dell'acquisizione di tali velivoli il pattugliamento sarà comunque garantito e, laddove l'estensione della vita operativa dei velivoli BR1150 non fosse perseguibili o di non conveniente rapporto costo/efficacia, potrà essere eventualmente valutato anche il concorso operativo di altre piattaforme (manned/unmanned)”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/331-A/31 Ordine del giorno |
Caparini |
Assemblea |
14/10/2014 |
I |
Riduzione degli operatori delle Forze di polizia impegnati nel “servizio scorte” al fine di rafforzare il presidio del territorio |
L'ordine del giorno Caparini ed altri n. 9/331-A/31, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 4 luglio 2013, impegnava l'esecutivo ad adottare le opportune iniziative per ridurre considerevolmente il “servizio scorte”, così da incrementare le unità di personale da destinare ai controlli volti all'osservanza da parte di detenuti delle misure degli arresti domiciliari.
In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:
“L'impiego degli operatori delle Forze di polizia nei servizi di protezione viene effettuato sulla base dei criteri per la tutela delle persone esposte a rischio, secondo quando disciplinato dall'articolo 4 del Decreto Ministeriale del 28 maggio 2003. Tale articolo prevede che le relative misure vengano adottate a seguito di un'approfondita valutazione della situazione di rischio in relazione a pericoli e minacce potenziali od attuali.
Detto accurato esame si svolge ad un duplice livello: in sede periferica, presso le Prefetture sulla base delle risultanze della riunione tecnica di coordinamento delle Forze di polizia ed, in sede centrale, presso l'Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza Personale (UCIS) di questo Ministero per le definitive determinazioni.
In particolare, l'UCIS ha il compito di raccogliere ed analizzare le informazioni sulle situazioni a rischio comunicate dai Prefetti territorialmente competenti, nonché quelle direttamente fornite dagli organismi di informazione e sicurezza e dagli Uffici e Reparti delle Forze di Polizia. Completata l'attività istruttoria e valutativa, il Direttore dell'UCIS, sussistendone i presupposti sulla base del livello di rischio accertato, adotta in via esclusiva ed in forma coordinata le misure di protezione e vigilanza, ovvero modifica o revoca quelle già adottate.
Tali approfondite valutazioni consentono di riscontrare l'attualità, o meno, dell'esposizione al pericolo ed, in ogni caso, viene effettuata una periodica e sistematica verifica del grado di personale esposizione al rischio, elemento che costituisce un'ulteriore garanzia dell'effettiva necessità dei servizi di scorta.
La materia è stata oggetto di alcuni correttivi volti a consentire un più razionale impiego delle risorse umane e finanziarie nello specifico settore, anche alla luce delle note esigenze di contenimento della spesa pubblica (“Spending review”).
In tal senso, si richiama il decreto del Ministro dell'Interno del 23 novembre 2011, che ha diversamente disciplinato le modalità di attuazione delle misure di protezione personale di cui all'articolo 8 del citato Decreto Ministeriale del 28 maggio 2003 prevedendo, per i dispositivi di 3° e 4° livello, che l'autovettura ed il conducente debbano essere posti a disposizione dal destinatario della misura o dalle amministrazioni/enti di appartenenza del medesimo, ad eccezione di casi in cui si riscontrano comprovati impedimenti.
Completa il quadro fin qui esposto, la Direttiva del Ministero dell'Interno del 3 dicembre 2012, concernente “Misure per la razionalizzazione e il miglioramento del funzionamento del sistema delle misure di sicurezza personale, di cui al decreto-legge 6 maggio 2002, n. 83”, che ha operato una rivisitazione delle modalità di attuazione della vigente disciplina.
In particolare, oltre alla previsione di criteri più stringenti ai fini dell'attivazione del dispositivo tutorio, tra le innovazioni introdotte si evidenzia quella relativa alle modalità di svolgimento di tali servizi nei confronti delle alte Personalità istituzionali che siano cessate dalla carica, ad eccezione dei Presidenti Emeriti della Repubblica e degli ex Presidenti del Consiglio dei Ministri, per i quali sono riconfermati i regimi speciali di cui alle vigenti normative di riferimento.
E' stato, infatti, previsto che il dispositivo venga proseguito, dopo la cessazione dall'incarico, per un periodo di tre mesi e non più, come precedentemente stabilito, per un anno e che tale prosecuzione sia, comunque, condizionata alla sussistenza di accertati elementi di rischio.
Anche i dispositivi tutori, automaticamente proseguiti, riguardanti i Ministri dell'Interno, della Giustizia e della Difesa cessati dall'incarico, permangono per un periodo di tre mesi e non più di un anno, rapportati alla effettiva esposizione a rischio e non più all'assetto preesistente.
Le risorse così recuperate sono destinate, oltre che al rafforzamento delle attività investigative per il contrasto ad ogni forma di illegalità sul territorio nazionale, anche per il potenziamento dei servizi di prevenzione generale e per la pianificazione dei controlli volti all'osservanza da parte di detenuti delle misure degli arresti domiciliari”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/2373/90 Ordine del giorno |
Dieni |
Assemblea |
22/10/2014 |
I |
Estensione, nell’ambito delle opere legate all’Expo 2015, dei controlli previsti per le aziende italiane anche agli enti subappaltanti impegnati nella realizzazione dei padiglioni stranieri |
L'ordine del giorno Dieni n. 9/2373/90, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 20 maggio 2014, impegnava l'esecutivo, nell’ambito delle opere legate all’Expo 2015, ad estendere anche agli enti subappaltanti impegnati nella realizzazione dei padiglioni stranieri i controlli previsti per le aziende italiane.
In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:
“Il contrasto ai tentativi di infiltrazione delle organizzazioni criminali negli appalti pubblici rappresenta uno dei capisaldi delle misure adottate con la legge n. 136 del 13 agosto 2010, recante disposizioni in materia di “Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia”.
Alla luce della delega espressamente prevista dall'articolo 1 della citata legge, con il decreto legislativo n. 159 del 6 settembre 2011 è stato approvato il “Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché di nuove disposizioni in materia di documentazioni antimafia”.
Nel citato quadro normativo, la Direzione Investigativa Antimafia del Ministero dell'Interno (D.I.A.) - quale struttura investigativa interforze che assicura, da un lato, lo svolgimento, in forma coordinata, delle attività di investigazione preventiva attinenti la criminalità organizzata e, dall'altro, l'effettuazione di indagini di polizia giudiziaria relative a delitti di associazione mafiosa - svolge un costante monitoraggio mediante il proprio Osservatorio centrale sugli appalti e le dipendenti articolazioni territoriali per prevenire e contrastare i tentativi delle organizzazioni mafiose di inserirsi nella gestione degli appalti pubblici.
Tale attività si sviluppa attraverso approfondite verifiche sugli aspetti gestionali delle ditte interessate agli appalti, nonché nell'ambito dei Gruppi interforze che operano a livello provinciale presso gli Uffici Territoriali del Governo, attraverso lo strumento ispettivo dell'accesso ai cantieri che consente di acquisire informazioni e documentazioni in loco delle ditte sospette.
In considerazione dei lavori connessi all'evento dell'esposizione universale che avrà luogo a Milano nel 2015, il sistema dei controlli sulle attività contrattuali delle pubbliche amministrazioni interessate è stato potenziato attraverso l'istituzione di appositi Organismi, di cui fanno parte elementi della Direzione Investigativa Antimafia proprio in considerazione dell'indiscussa funzione dell'Organismo nello specifico settore.
Infatti, personale della D.I.A. partecipa sia alla Sezione specializzata del Comitato di coordinamento per l'Alta sorveglianza delle Grandi Opere (C.C.A.S.G.O.), istituita presso la Prefettura di Milano, sia del Gruppo Interforze Centrale per l'Expo Milano 2015 (G.I.C.EX) istituito presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale di questa Amministrazione.
Il G.I.C.EX. svolge, sotto l'aspetto prettamente amministrativo, le attività connesse alla prevenzione dei tentativi di infiltrazione mafiosa, previsti dall'articolo 84 del Codice antimafia, a supporto dell'attività del Prefetto di Milano.
I contesti monitorati ed analizzati riguardano le imprese coinvolte nella realizzazione di opere per l'EXPO 2015, sia nell'ambito del sito ove si svolgerà la manifestazione che per le infrastrutture connesse all'evento (stradali e di trasporto urbano).
A tal fine, il G.I.C.EX. opera anche in ottemperanza alle cosiddette “Linee Guida EXPO 2015”, nelle quali sono indicate speciali procedure emanate dal Comitato per l'Alta sorveglianza delle Grandi Opere per lo svolgimento dei controlli antimafia, anche in deroga alla relativa normativa.
I controlli in argomento sono, quindi, di natura amministrativa e svolti al fine di verificare se risultino elementi ostativi al rilascio della certificazione antimafia da parte del Prefetto e si concentrano, in particolare, nei confronti delle ditte impegnate nelle cosiddette “attività a rischio di infiltrazione mafiosa”, quali le imprese di costruzioni, il movimento terra, lo smaltimento rifiuti, la bonifica ambientale, il nolo a caldo e a freddo, ecc.
L'attività informativa attribuita alla Prefettura di Milano, competente anche sulle società/imprese aventi sede legale su tutto il territorio nazionale, si conclude, qualora dagli accertamenti svolti non risultino elementi ostativi previsti dal codice antimafia, con il provvedimento di “liberatoria provvisoria”.
L'opera svolta dal Gruppo Interforze sull'Accesso ai cantieri di Milano e dagli altri Gruppi Interforze presso le Prefetture competenti per territorio, è inoltre preziosa per l'approfondimento di situazioni di criticità emerse, sempre al fine di individuare possibili tentativi di infiltrazione mafiosa, di rilievo nonché dal medesimo G.I.C.EX., nella sua funzione di supporto al momento decisionale del Prefetto.
Nel mese di ottobre 2013, sono state emanate, da parte del Ministro dell'Interno, specifiche direttive in materia di controlli antimafia e della relativa certificazione da rilasciare per la realizzazione delle opere connesse all’“Expo 2015”, al fine di rendere più spedita l'attività di verifica da parte del Prefetto di Milano, assicurando, al contempo, rigorose forme di prevenzione dal rischio di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. A tal scopo, alla Direzione Investigativa Antimafia è stato attribuito un ruolo centrale per l'attuazione di una mirata procedura volta a conseguire gli obiettivi sopra richiamati.
Il 13 gennaio 2014, il Ministro dell'Interno, il Presidente della Regione Lombardia, il Sindaco di Milano e il Commissario Unico delegato dal Governo per l'Expo hanno sottoscritto il “Piano d'azione Expo 2015 Mafia free”, attraverso il quale si è rafforzato l'impegno a dotarsi di opportuni strumenti di contrasto alla criminalità organizzata per tutti gli interventi connessi alla realizzazione delle opere per l'Expo, secondo tre obiettivi: implementazione delle forme di collaborazione tra Enti e istituzioni interessate, maggiore efficacia dell'attività preventiva, con contestuale contenimento dei tempi, nonché tutela della trasparenza e della libera concorrenza.
Lo stesso Ministro, nel comunicare le linee programmatiche del suo Dicastero, in I Commissione Permanente del Senato, l'8 aprile u.s., ha dichiarato che, al fine di assicurare un Expo “mafia free”, tutte le possibili azioni e tutte le possibili informazioni della DIA saranno messe a fattor comune affinché essa diventi il pivot strategico per lo smistamento alle prefetture e agli organi interessati delle informazioni relative alla certificazione antimafia, senza che vi sia una dispersione dei flussi informativi ma un'accelerazione nella possibilità di risposta dello Stato alla domanda proveniente dalle aziende o dagli organismi pubblici sulle questioni inerenti alle certificazioni antimafia.
Il Ministro ha aggiunto che, nell'azione di prevenzione antimafia, più di trenta aziende sono state interdette ed è stato loro precluso l'accesso alle gare; l'“accesso” ha interessato oltre sessanta cantieri e sono state sottoposte all'esame della Prefettura migliaia e migliaia di pratiche con l'obiettivo della creazione delle white list.
Per quanto concerne poi i contratti stipulati con i partecipanti stranieri, si comunica quanto segue.
La Sezione Specializzata del CCASGO istituita presso la Prefettura di Milano, con il contributo del delegato della società Expo Milano 2015 S.p.A. per i rapporti con i Paesi esteri e con il BIE (Bureau of International Expositions, organizzazione intergovernativa che gestisce le esposizioni universali e internazionali), ha sviluppato un percorso, elaborato in base ai contenuti previsti dalle nuove Linee Guida, che, integrato dalla società Expo 2015 S.p.A., è confluita nel documento “Comunicazione molto importante per i partecipanti ufficiali che costruiranno il loro padiglione”, con allegata la c.d. “Procedura Semplificata”.
Al riguardo, la società Expo 2015 S.p.A. ha recentemente fatto conoscere alla Prefettura di Milano, per le vie brevi, l'avvenuto invio del suddetto documento, siglato dal Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, ai Commissari Generali dei 53 Paesi che hanno sottoscritto i “Contratti di Partecipazione” ad Expo Milano 2015, e che procederanno alla realizzazione dei Padiglioni c.d. “self-built”.
La suddetta società ha, altresì, reso noto che sono in corso di acquisizione le formali adesioni dei vari Paesi alla c.d. “Procedura Semplificata” di controllo antimafia.
Si segnala, come ulteriore incisivo apporto nel settore dei controlli antimafia, che il Comitato di Coordinamento per l'Alta Sorveglianza Grandi Opere del Ministero dell'Interno ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno predisposto l’“Atto aggiuntivo alla Terza Edizione delle Linee-Guida per i controlli antimafia di cui all'articolo 3-quinquies del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, convertito dalla legge 20 novembre 2009, n. 166, inerente la realizzazione delle opere e degli interventi connessi allo svolgimento dell'Expo Milano 2015” pubblicato sulla G.U. del 16 agosto 2014, n. 189.
Nell'atto di indirizzo si definiscono ulteriormente gli ambiti di applicazione dei controlli antimafia, si forniscono incisive indicazioni per l'aggiornamento dei protocolli di legalità stipulati in relazione allo svolgimento dell'EXPO, per l'utilizzazione delle White List e per la collaborazione con le stazioni appaltanti.
In sintesi, l'atto aggiuntivo è articolato sui seguenti punti:
• Rafforzamento misure antimafia. E' stato chiarito che gli strumenti di maggior rigore previsti dalle Linee Guida si applicano a tutti i contratti e concessioni stipulate da EXPO, ma anche dalle altre stazioni appaltanti, ivi compresi gli Enti fieristici. Inoltre, è stato confermato che il sistema dei controlli antimafia si applica oltre che allo sponsor principale anche a tutti gli operatori economici della filiera.
•White List. Con il decreto-legge n. 90/2014 è stato previsto - per alcune categorie di prestazioni più a rischio - l'obbligo delle stazioni appaltanti di avvalersi di imprese iscritte nelle White List. L'art. 29 del citato decreto-legge contiene, tra l'altro, una disposizione transitoria che consente alle stazioni appaltanti di avvalersi - sia pure per un periodo non superiore a 12 mesi dalla data di entrata in vigore del decreto stesso - anche di imprese che abbiano presentato solo la domanda di iscrizione, ma per le quali ancora non sia intervenuto lo screening antimafia. Poiché tale meccanismo transitorio, qualora applicato ad EXPO, si porrebbe in controtendenza con le misure di maggior rigore previste con le Linee Guida, creando un vulnus nella strumentazione di prevenzione antimafia, con l'atto di indirizzo si precisa come il predetto sistema transitorio non sia compatibile con le citate Linee Guida e che pertanto le stazioni appaltanti operanti su EXPO potranno avvalersi o di imprese già iscritte nelle White List ovvero di imprese che abbiano presentato la domanda di iscrizione ma solo successivamente all'espletamento delle relative verifiche antimafia”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/2325/1 Ordine del giorno |
Nicchi |
Assemblea |
22/10/14 |
XII |
Superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari |
9/2325/4 Ordine del Giorno |
Binetti |
||||
9/2325/5 Ordine del giorno |
Villecco Calipari |
||||
9/2325/6 Ordine del giorno |
Miotto |
||||
9/2325/8 Ordine del giorno |
Morani |
||||
9/2325/10 Ordine del giorno |
Borghesi |
||||
9/2325/11 Ordine del giorno |
Bragantini |
||||
9/2325/22 Ordine del giorno |
Giordano Silvia |
||||
9/2325/24 Ordine del giorno |
Cecconi |
||||
9/2325/25 Ordine del giorno |
Grillo |
||||
9/2325/26 Ordine del giorno |
Sarti |
||||
9/2325/27 Ordine del giorno |
Turco |
||||
9/2325/36 Ordine del giorno |
Cancelleri |
||||
9/2325/38 Ordine del giorno |
Daga |
||||
9/2325/39 Ordine del giorno |
Prodani |
Gli ordini del giorno sopraindicati impegnavano l'esecutivo: NICCHI ed altri n. 9/2325/1, a potenziare i dipartimenti di salute mentale; BINETTI ed altri n. 9/2325/4, a mettere in atto misure volte alla formazione di personale efficace e competente, capace di affiancare le figure professionali già operanti nel lavoro di cura e reinserimento dell'internato; VILLECCO CALIPARI ed altri n. 9/2325/5, a valutare l'opportunità di considerare l'intera Azienda Sanitaria Locale, attraverso i propri dipartimenti, responsabile del processo di valutazione e riassegnazione di coloro attualmente presenti all'interno degli ospedali psichiatrici giudiziari; MIOTTO n. 9/2325/6, a formulare, d'intesa con le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, linee guida volte a far sì che i percorsi terapeutico-riabilitativi individuali di dimissione siano predisposti dalle strutture delle aziende sanitarie ed in particolare dai Dipartimenti per la salute mentale, in collaborazione con i servizi socio assistenziali territoriali; MORANI ed altri n. 9/2325/8, ad attivare politiche di intervento per la tutela della salute nelle carceri; BORGHESI n. 9/2325/10, a riferire alla Camera sull'attuazione dei programmi regionali per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari; Matteo BRAGANTINI n. 9/2325/11, a prevedere un termine finale più lungo ai fini dell'applicazione delle disposizioni tese al superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, coerente con le criticità evidenziate dalle regioni; Silvia GIORDANO n. 9/2325/22, a provvedere al commissariamento della regione che dalla comunicazione inviata ai sensi dell'articolo 1, comma 2, del decreto-legge n. 52 del 2014 non garantisca il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, senza attendere la scadenza del termine previsto; CECCONI n. 9/2325/24, ad attivarsi affinché l'uscita dagli ospedali psichiatrici giudiziari debba inizialmente essere esercitata tramite invio a una comunità terapeutica riabilitativa di tipo residenziale per pazienti psichiatrici; GRILLO n. 9/2325/25, a valutare che la realizzazione delle nuove strutture sanitarie per l'esecuzione delle misure di sicurezza (REMS) si attui partendo prioritariamente dalla riconversione delle strutture sanitarie pubbliche già esistenti; SARTI n. 9/2325/26, a trasmettere alle competenti Commissioni parlamentari la comunicazione inviata dalle regioni relativa allo stato di realizzazione e riconversione delle strutture di cui all'articolo 3-ter della legge n. 9 del 2012, nonché alle iniziative assunte per garantire il completamento del processo di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari; TURCO n. 9/2325/27, a prevedere la partecipazione al tavolo istituito per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, con funzioni di monitoraggio e coordinamento, anche delle associazioni dei familiari degli infermi o semi infermi di mente presenti negli ospedali psichiatrici giudiziari; CANCELLERI n. 9/2325/36, a valutare la possibilità di destinare ulteriori risorse delle regioni a corsi di formazione finalizzati alla progettazione e alla organizzazione di percorsi terapeutico-riabilitativi, nonché alle esigenze di mediazione culturale finalizzati al completo superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari; DAGA n. 9/2325/38, a verificare che le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano provvedano al potenziamento anche delle strutture intermedie di secondo livello volte ad ospitare i casi meno gravi; PRODANI n. 9/2325/39, a prevedere la partecipazione al tavolo istituito per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, con funzioni di monitoraggio e coordinamento, anche delle associazioni di volontariato operanti in quell'ambito.
Tutti gli ordini del giorno sopracitati sono stati accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 maggio 2014, ad eccezione degli ordini del giorno Matteo Bragantini n. 9/2325/11 e Silvia Giordano n. 9/2325/22, accolti come raccomandazione nella medesima seduta. In merito a tali impegni il Ministero della salute ha trasmesso la seguente nota:
“In riferimento all'attuazione degli impegni contenuti in alcuni degli Ordini del giorno relativi
all'Atto Camera n. 2325, in materia di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 marzo 2014, n. 52, recante disposizioni urgenti in materia di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari”, divenuto legge n. 81 del 2014, si fa presente quanto segue.
- On. Nicchi, n. 9/2325/1 sul potenziamento dei DSM: giù previsto nella Legge e presente nei piani regionali.
- On. Binetti, n. 9/2325/4 sulla formazione del personale: l'impegno in tal senso è già presente nei piani regionali relativi ai fondi parte corrente.
- On. Calipari, n. 9/2325/5 sul coinvolgimento di tutta la ASL e non solo del DSM: la legge lo prevede chiaramente e i piani terapeutico-riabilitativi coinvolgono attori diversi, se e quando necessari.
- On. Miotto, n. 9/2325/6 sulla formulazione di percorsi di cura: il Ministero della salute e i coordinamenti inter-regionali GISPE e GISM sono giù impegnati a collaborare in tal senso.
- On. Morani, n. 9/2325/8 per incentivare la ricerca sulla promozione di salute in carcere: il Ministero della salute lo sta già facendo con una serie di progetti finanziati con fondi del Centro Controllo Malattie (CCM).
- On. Borghesi, n. 9/2325/10 con richiesta di riferire alla Camera sulle attuazioni dei programmi: gli adempimenti e le scadenze sono già previste nelle leggi vigenti.
- On. Bragantini, n. 9/2325/11 sull'allungamento dei termini di scadenza: pur apprezzando le finalità, il Governo osserva che sono già avviate le iniziative necessarie e, pertanto, non dovrebbe intervenire il commissariamento.
- On. Giordano, n. 9/2325/22 sull'anticipo dei tempi di commissariamento: si coglie positivamente l'intento da cui muove l'ordine del giorno e, nel merito, si osserva che l'anticipo dei tempi del commissariamento potrebbe pregiudicare le iniziative avviate in materia da parte delle Regioni.
- On. Cecconi, n. 9/2325/24 per l'invio in comunità: tale iniziativa è già prevista nei percorsi di cura.
- On. Grillo, n. 9/2325/25 sulla riconversione prioritaria di strutture esistenti: i piani regionali sono già tutti approvati e pubblicati in G.U. da mesi, e si basano spesso sui contenuti di questo approccio.
- On. Sarti, n. 9/2325/26 con la richiesta di trasmettere le relazioni regionali alle Commissioni parlamentari: la legge già prevede una relazione trimestrale al Parlamento da parte del Ministro della salute e del Ministro della giustizia sull'intero processo di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. Le singole relazioni regionali vengono vagliate dal Ministero della salute all'interno di un complesso processo di valutazione, e costituiscono gli elementi della Relazione al Parlamento.
- On. Turco, n. 9/2325/27 sulla partecipazione delle associazioni dei familiari all'organismo di coordinamento: il decreto istitutivo è già stato elaborato nel rispetto della legge.
- On. Cancelleri, n. 9/2325/36 su ulteriori risorse per la formazione: l'impegno in tal senso è presente nei piani regionali relativi ai fondi parte corrente.
- On. Daga, n. 9/2325/38 sul potenziamento delle strutture intermedie: il DSM non è una singola struttura ma fa parte di una rete di servizi che comprende anche le “strutture intermedie”, che quindi sono già coinvolte.
- On. Prodani, n. 9/2325/39 sulla partecipazione delle associazioni dei familiari all'organismo di coordinamento: il decreto istitutivo è già stato elaborato nel rispetto della legge”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/2215-AR/31 Ordine del giorno |
Miotto |
Assemblea |
28/10/2014 |
XII |
Affidamento delle sperimentazioni cliniche di medicinali per impieghi non compresi nell'autorizzazione all'immissione in commercio esclusivamente mediante bandi di gara ad evidenza pubblica |
L'ordine del giorno Miotto ed altri n. 9/2215-AR/31, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 aprile 2014, impegnava l'esecutivo ad affidare le sperimentazioni cliniche di medicinali per impieghi non compresi nell'autorizzazione all'immissione in commercio esclusivamente mediante bandi di gara ad evidenza pubblica.
In merito a tale impegno il Ministero della salute ha trasmesso la seguente nota:
“Con riferimento all'ordine del giorno in oggetto e allo stato di attuazione del relativo impegno, si trasmette l'allegata nota pervenuta dall'Agenzia Italiana del Farmaco:
Ai sensi dell'art. 48, comma 19, lettera b), n. 3 della Legge n. 326/2003 la scrivente Agenzia, per il tramite dell'Ufficio Ricerca e Sperimentazione Clinica (RSC), promuove la “realizzazione di ricerche sull'uso dei farmaci ed in particolare di sperimentazioni cliniche comparative tra farmaci, tese a dimostrare il valore terapeutico aggiunto (...) anche attraverso bandi rivolti agli IRCCS, alle Università e alle Regioni”. I bandi per la ricerca indipendente sui farmaci costituiscono procedure ad evidenza pubblica, in quanto la determinazione dell'Agenzia a contrarre viene perfezionata all'esito di un confronto aperto finalizzato all'assegnazione di finanziamenti per progetti di ricerca. Fermo restando il rispetto dei princìpi di imparzialità, pubblicità e trasparenza (princìpi generali dell'attività amministrativa, art. 1 Legge n. 241/1990), nell'ambito dei bandi AIFA non trova integralmente applicazione la normativa di cui al D.Lgs. n. 163/2006 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”. Tale esclusione risulta motivata dal fatto che i bandi in discorso non attribuiscono all'amministrazione alcun diritto di proprietà o altro diritto di utilizzo o sfruttamento commerciale, relativamente ai risultati conseguiti al termine dei progetti di ricerca. I contratti di finanziamento per la ricerca indipendente, infatti, ricadono nell'ambito dei cd. “contratti di servizi esclusi” ai sensi dell'art. 19, comma 1, lettera f) del D.Lgs. n. 163/2006, che dispone quanto segue: Art. 19, rubricato Contratti di servizi esclusi, “Il presente codice non si applica ai contratti pubblici: f) concernenti servizi di ricerca e sviluppo diversi da quelli i cui risultati appartengono esclusivamente alla stazione appaltante, perché li usi nell'esercizio della sua attività, a condizione che la prestazione del servizio sia interamente retribuita da tale amministrazione”. Inoltre, il successivo Art. 27, rubricato Principi relativi ai contratti esclusi, dispone: “L'affidamento dei contratti pubblici aventi ad oggetto lavori, servizi forniture, esclusi, in tutto o in parte, dall'ambito di applicazione oggettiva del presente codice, avviene nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità (…).
Invero, i bandi in esame sono rivolti, esclusivamente, a soggetti pubblici e privati che operano nel campo dell'assistenza sanitaria e della ricerca scientifica e non hanno finalità di lucro, essendo precluso lo sfruttamento commerciale dei risultati conseguiti. Inoltre, non pongono quale servizio a base di gara uno specifico progetto di ricerca elaborato dalla “stazione appaltante”, in relazione al quale i partecipanti sono tenuti a formulare un'offerta, individuando invero le aree tematiche, di carattere generale, e le categorie terapeutiche all'interno delle quali devono collocarsi i protocolli di studio proposti dai ricercatori. Del resto, i suddetti bandi non prevedono un'aggiudicazione in base ai criteri del “prezzo più basso” ovvero “dell'offerta economicamente più vantaggiosa”, in quanto tutti i protocolli ritenuti meritevoli all'esito delle procedure di valutazione, vengono ammessi al finanziamento, fino alla concorrenza dei fondi stanziati dalla scrivente Agenzia.
I bandi per il finanziamento della ricerca indipendente sui farmaci vengono gestiti come segue: su indicazione del Consiglio di Amministrazione (CdA), l'Ufficio RSC predispone la bozza del bando di ricerca con i dettagli delle tematiche, degli adempimenti formali e delle relative tempistiche per la partecipazione al bando. All'esito dell'approvazione del CdA, avviene la pubblicazione del bando sul sito dell'AIFA (www.agenziafarmaco.gov.it.) e sulla Gazzetta Ufficiale. Il Bando di concorso prevede, in effetti, una doppia fase dl valutazione: una prima fase dedicata alla valutazione delle Lettere di Intenti ed una seconda fase che si compendia, più specificamente, nella valutazione dei protocolli di studio. La suddetta prima fase è di competenza del Gruppo di Lavoro Ricerca & Sviluppo interno all'AIFA (GdL-RS), chiamato ad esprimere “in remoto”, entro un termine definito, il proprio parere (da formularsi in punteggio e motivazione scritta) in merito alle singole Lettere di intenti (Ldl) pervenute. Successivamente, l'Ufficio RSC verifica che per ogni Ldl siano stati espressi almeno tre pareri e procede ad organizzare la seduta plenaria del GdL-RS. Compito del Gdl-RS, in seduta plenaria, è quello di verificare, secondo i criteri stabiliti dal bando, la rispondenza tra le Lettere di Intenti e le tematiche individuate all'interno di ogni singola Area. Il GdL-RS effettua la valutazione delle Lettere di Intenti pervenute, alla luce dei seguenti criteri: validità scientifica, rilevanza per il Servizio Sanitario Nazionale, precedente esperienza nonché capacità organizzativa del proponente, congruità economica. Sulla base delle valutazioni svolte “in remoto”, i componenti presenti nella seduta plenaria votano esprimendo il proprio parere favorevole o contrario sull'ammissione della Ldl alla successiva fase di valutazione. I risultati della prima fase di valutazione effettuata dal GdL-RS vengono inviati al Direttore Generale che li trasmette al CdA per l'approvazione finale.
In seguito all'approvazione da parte del CdA, l'Ufficio RSC provvede a comunicare al proponente l'esito della prima fase di valutazione, trasmettendo al contempo i risultati all'Ufficio Stampa e al Portale affinché siano pubblicati sul sito web dell'AIFA (in forma anonima, e con il solo titolo del progetto). L'Ufficio RSC predispone, quindi, la bozza delle linee guida (LG) per la compilazione dei protocolli da parte dei proponenti i cui progetti sono stati ammessi alla seconda fase e sottoposte alla valutazione del CdA. Una volta approvate, le LG vengono inviate dall'Ufficio RSC ai proponenti affinché provvedano alla stesura dei protocolli. In seguito all'invio delle LG, entro la data indicata nelle stesse, l'Ufficio RSC acquisisce i protocolli e li predispone per la successiva valutazione da parte degli esperti, nominati dalla Direzione Generale, riuniti nella Study Session (StS). La StS è una riunione plenaria cui partecipano esperti nazionali ed internazionali nel campo della ricerca clinica, finalizzata alla formulazione di un giudizio collegiale autorevole in merito ai protocolli ricevuti. L'Ufficio RSC assegna i protocolli da valutare ai componenti della StS sulla base delle loro expertise, i quali sono tenuti ad esprimere “in remoto”, entro un termine stabilito, il loro parere (punteggio e valutazione scritta) in merito ai singoli protocolli assegnati. L'Ufficio RSC verifica che, per ciascuno protocollo, siano stati espressi almeno tre pareri e procede ad organizzare la seduta plenaria della StS. La valutazione finale sui protocolli viene effettuata dagli esperti nel corso della StS, cui partecipa l'Ufficio RSC. Nel corso della seduta, vengono analizzati tutti i protocolli inviati dai proponenti e formulati i relativi giudizi (scritti) di merito da parte degli esperti per ogni protocollo. Al termine della riunione, viene prodotta una graduatoria di merito, secondo il punteggio attribuito ad ogni protocollo, e a conclusione della sessione viene prodotto apposito verbale. L'Ufficio RSC invia al Direttore Generale i risultati della seconda fase di valutazione svolta a cura dei membri della StS, che li trasmette al CdA per l'approvazione finale. In seguito all'approvazione da parte del CdA, l'Ufficio RSC provvede a comunicare al proponente l'esito della seconda fase di valutazione ed invia all'Ufficio Stampa e al Portale i risultati per la pubblicazione sul sito web dell'AIFA, in forma anonima e con il solo titolo del progetto. Successivamente, la scrivente Agenzia procede alla stipula dei contratti per la ricerca indipendente sui farmaci (contratti di finanziamento) con gli istituti aggiudicatari. Invero, le sperimentazioni previste dal nuovo testo della norma sulla Legge 23 dicembre 1996, n. 648 “Conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 1996, n. 536, recante misure per il contenimento della spesa farmaceutica e la rideterminazione del tetto di spesa per l'anno 1996” novellato dall'art. 3, comma 1, del decreto legge n. 36/2014, convertito con modificazioni dalla legge n. 79/2014 si ritiene che seguirà lo stesso iter concorrenziale illustrato”.
Elenco dei deputati primi
firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione
annunciate
|
Primo firmatario |
Tipo di Atto |
Numero |
Pag. |
|
On. |
Artini |
Risoluzione |
8/00066 |
43 |
On. |
Binetti |
Mozione |
1/00423 |
39 |
On. |
Binetti |
Ordine del Giorno |
9/2325/4 |
65 |
On. |
Borghesi |
Ordine del giorno |
9/2325/10 |
65 |
On. |
Bragantini |
Ordine del giorno |
9/2325/11 |
65 |
On. |
Bueno |
Ordine del giorno |
9/2433/7 |
47 |
On. |
Cancelleri |
Ordine del giorno |
9/2325/36 |
65 |
On. |
Caparini |
Ordine del giorno |
9/331-A/31 |
59 |
On. |
Cecconi |
Ordine del giorno |
9/2325/24 |
65 |
On. |
Cicchitto |
Risoluzione |
7/00456 |
54 |
On. |
Daga |
Ordine del giorno |
9/2325/38 |
65 |
On. |
Di Battista |
Risoluzione conclusiva |
8/00063 |
52 |
On. |
Dieni |
Ordine del giorno |
9/2373/90 |
60 |
On. |
Fitzgerald Nissoli |
Ordine del giorno |
9/2433/24 |
47 |
On. |
Fratoianni |
Mozione |
1/00518 |
39 |
On. |
Giordano Silvia |
Ordine del giorno |
9/2325/22 |
65 |
On. |
Grillo |
Ordine del giorno |
9/2325/25 |
65 |
On. |
Marazziti |
Risoluzione |
7/00446 |
56 |
On. |
Miotto |
Ordine del giorno |
9/2325/6 |
65 |
On. |
Miotto |
Ordine del giorno |
9/2215-AR/31 |
68 |
On. |
Morani |
Ordine del giorno |
9/2325/8 |
65 |
On. |
Nicchi |
Ordine del giorno |
9/2325/1 |
65 |
On. |
Porta |
Risoluzione conclusiva |
8/00062 |
41 |
On. |
Porta |
Ordine del giorno |
9/2433/20 |
47 |
On. |
Prodani |
Ordine del giorno |
9/2325/39 |
65 |
On. |
Quartapelle Procopio |
Risoluzione |
7/00389 |
42 |
On. |
Rizzo |
Ordine del giorno |
9/2149/36 |
57 |
On. |
Sarti |
Ordine del giorno |
9/2325/26 |
65 |
On. |
Scagliusi |
Ordine del giorno |
9/2433/71 |
50 |
On. |
Turco |
Ordine del giorno |
9/2325/27 |
65 |
On. |
Villecco Calipari |
Ordine del giorno |
9/2325/5 |
65 |
La sezione tratta della trasmissione al Parlamento da parte del Governo e di altri soggetti (regioni, autorità amministrative indipendenti, ecc.) delle relazioni previste dalle norme vigenti che sono pervenute nel periodo in esame. Conclude la sezione l’indicazione delle nuove relazioni ove introdotte da disposizioni pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale nel periodo considerato.
Nell'ambito della propria competenza per la verifica dell'adempimento da parte del Governo degli obblighi di legge nei confronti del Parlamento, il Servizio per il controllo parlamentare effettua il monitoraggio delle relazioni che la Presidenza del Consiglio dei ministri e i diversi Dicasteri devono trasmettere periodicamente al Parlamento in conformità di quanto stabilito dalle vigenti disposizioni legislative; nella prassi, tale verifica è stata estesa anche ad altri soggetti non governativi.
A tale fine, il Servizio cura una banca dati che viene aggiornata sia attraverso la registrazione delle relazioni di volta in volta trasmesse ed annunciate nel corso delle sedute dell’Assemblea, riscontrabili nell’Allegato A al resoconto della relativa seduta, sia mediante l’individuazione degli obblighi previsti da norme di nuova introduzione, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. L’aggiornamento si completa con l’accertamento delle relazioni per le quali l’obbligo di trasmissione sia venuto meno a seguito dell’abrogazione della norma istitutiva, ovvero sia da ritenersi - per le più diverse ragioni - superato o, comunque, non più attuale o rilevante alla luce della situazione di fatto (ad esempio, una relazione che abbia ad oggetto programmi o interventi ormai completati o esauriti senza che la norma che prevede la relazione stessa sia stata esplicitamente abrogata). Ciò nell’ottica di contribuire, da una parte ad una focalizzazione degli obblighi residui e, dall'altra ad un superamento di tutto il superfluo, per favorire il processo di semplificazione normativa.
Nella presente Sezione si dà dunque conto delle risultanze dell’attività di monitoraggio circoscritta alla sola indicazione delle relazioni trasmesse nel periodo considerato dalla pubblicazione, nonché degli eventuali obblighi di nuova introduzione.
Al fine di definire un quadro complessivo degli adempimenti vigenti quanto più corretto ed esaustivo, il Servizio per il controllo parlamentare intrattiene costanti contatti con i competenti uffici interni alle amministrazioni (governative e non) anche attraverso la predisposizione e l’invio di schede informative contenenti l’elenco delle relazioni a carico di ciascun presentatore. Per ogni relazione, vengono indicati la norma istitutiva dell’obbligo, l’argomento, la frequenza della trasmissione (con la data entro la quale si aspetta il prossimo invio), nonché le informazioni sull’ultima relazione inviata. In una distinta sezione di ogni scheda vengono, inoltre, elencate le relazioni la cui trasmissione risulti in ritardo rispetto alla scadenza prevista e di cui pertanto si sollecita la trasmissione al Parlamento.
Tali schede vengono contestualmente inviate anche alle Commissioni parlamentari competenti per materia, con l’intento di fornire uno strumento di agevole consultazione che consenta da un lato ad ogni Ministero di essere al corrente dell’esito delle verifiche effettuate dal Servizio per il controllo parlamentare e, dall’altro, di informare i parlamentari dello stato di adempimento degli obblighi.
Nell'ambito delle relazioni trasmesse alle Camere nel periodo considerato dalla presente pubblicazione si segnalano, innanzitutto, quelle che costituiscono il primo adempimento delle disposizioni che ne prevedono l'invio. Sotto questo profilo, si evidenzia la relazione trasmessa dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche e gli affari europei, ai sensi dell'articolo 54, comma 1, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, recante “Norme generali sulla partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea”, sull'attività svolta dal Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell'Unione europea, riferita all'anno 2013 (Doc. CCXVIII, n. 1). Il Comitato per la lotta contro le frodi comunitarie, istituito dall'articolo 76, comma 2, della legge 19 febbraio 1992, n. 142, è stato riorganizzato con decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007, n. 91, che ne ha modificato i compiti e la composizione. L'articolo 54, comma 1, della legge n. 234 del 2012 lo ha confermato in via definitiva, modificandone la denominazione in “Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell'Unione europea”, ed ha contestualmente previsto che presenti annualmente una relazione al Parlamento sul proprio operato.
Ancora in quanto si tratta della prima attuazione dell'obbligo, si evidenzia l'invio, da parte dei Ministri della salute e della giustizia, della relazione sullo stato di attuazione delle iniziative per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, con dati aggiornati al 30 settembre 2014 (Doc. CCXVII, n. 1), in ottemperanza dell'articolo 1, comma 2-bis, del decreto-legge 31 marzo 2014, n. 52, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 maggio 2014, n. 81, recante “Disposizioni urgenti in materia di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari”. Il comma 2-bis dispone che entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge n. 52 (quindi dal 1° luglio 2014) sia attivato presso il Ministero della salute un organismo di coordinamento per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari38, composto da rappresentanti del Ministero della salute, del Ministero della giustizia, delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, al fine di esercitare funzioni di monitoraggio e di coordinamento delle iniziative assunte per garantire il completamento del processo di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari39. L'ultimo periodo del comma 2-bis prevede che ogni tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge n. 5240 il Ministro della salute e il Ministro della giustizia trasmettano alle Camere una relazione sullo stato di attuazione delle suddette iniziative.
Per completezza si ricorda che l'articolo 1 del decreto-legge n. 52, come convertito, al comma 1, lettera a), ha modificato l'articolo 3-ter del decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 21141, tra l'altro differendo dal 1° aprile 2014 al 31 marzo 2015 la soppressione definitiva degli ospedali psichiatrici giudiziari e la loro sostituzione con le nuove strutture sanitarie per l'esecuzione delle misure di sicurezza. Si ricorda inoltre che l'articolo 3-ter del citato decreto-legge n. 211 del 2011, al comma 8-bis42, aveva previsto che il Ministro della salute e il Ministro della giustizia comunicassero alle competenti Commissioni parlamentari, entro il 30 novembre 2013, lo stato di attuazione dei programmi regionali, di cui al comma 6 dello stesso articolo 3-ter, relativi al superamento degli ospedali psichiatrici e in particolare sul grado di effettiva presa in carico dei malati da parte dei dipartimenti di salute mentale e del conseguente avvio dei programmi di cura e di reinserimento sociale: in ottemperanza di tale previsione, nel mese di dicembre 2013, i Ministri della giustizia e della salute hanno trasmesso alle Camere il Doc. XXVII, n. 7.
Ancora in tema di prime attuazioni di obbligo, si segnala che il Commissario “ad acta” di cui all'articolo 86 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, nominato con decreto del Ministro delle attività produttive 21 febbraio 200343 per la realizzazione degli interventi di ricostruzione nei comuni di Campania, Basilicata, Puglia e Calabria colpiti dagli eventi sismici del 1980-1981, ha trasmesso la prima relazione sulle attività svolte e sull'entità dei lavori ancora da eseguire, nonché la relativa rendicontazione contabile, aggiornata al 30 settembre 2014 (Doc. CCXIX, n. 1), ai sensi dell'articolo 2, comma 2, del decreto-legge 12 maggio 2014, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 luglio 2014, n. 97 (Misure urgenti di proroga di Commissari per il completamento di opere pubbliche). Tale disposizione prevede che il Commissario invii al Parlamento, all'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture44 e al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con periodicità semestrale e al termine dell'incarico commissariale, un rapporto contenente la relazione sulle attività svolte e sull'entità dei lavori ancora da eseguire, nonché la rendicontazione contabile delle spese sostenute in relazione all'incarico ricevuto45.
Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo ha trasmesso la prima relazione sullo stato di avanzamento dei lavori e su eventuali aggiornamenti del crono-programma del Grande Progetto Pompei, predisposta dal direttore generale del medesimo Grande Progetto, aggiornata al 30 giugno 2014 (Doc. CCXX, n. 1). La relazione adempie le previsioni di cui all'articolo 1, comma 1, lettera f-bis), del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, recante “Disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo”. L'articolo 1, avente ad oggetto le misure per accelerare la realizzazione del Grande Progetto Pompei e per la rigenerazione urbana, la riqualificazione ambientale e la valorizzazione delle aree interessate dall'itinerario turistico-culturale dell'area pompeiana e stabiese, nonché per la valorizzazione di Pompei, della Reggia di Caserta, del Polo Museale di Napoli e per la promozione del percorso turistico-culturale delle residenze borboniche, al comma 1, lettera f-bis), prevede che il direttore generale del progetto46 informi il Parlamento, con cadenza semestrale, sullo stato di avanzamento dei lavori e su eventuali aggiornamenti del crono-programma.
Tra le relazioni ricevute dalle Camere nel mese di ottobre 2014 si evidenziano inoltre quelle la cui trasmissione ha determinato la conclusione del relativo obbligo. Sotto questo profilo si segnala l'invio, da parte del Ministro dell'economia e delle finanze, del rapporto sulla realizzazione delle strategie di contrasto all'evasione fiscale e sui risultati conseguiti nel 2013 e nell'anno in corso (Doc. XXVII, n. 13), ai sensi dell'articolo 6, comma 1, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, recante “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”. La disposizione che ha introdotto l'obbligo prevede che, nelle more dell'attuazione degli obiettivi di stima e monitoraggio dell'evasione fiscale e di rafforzamento dell'attività conoscitiva e di controllo di cui agli articoli 3 e 9 della legge 11 marzo 2014, n. 23, il Governo, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore del decreto-legge n. 66 (ossia entro il 23 giugno 2014) presenti alle Camere un rapporto sulla realizzazione delle strategie di contrasto all'evasione fiscale, sui risultati conseguiti nel 2013, specificati per ciascuna regione, e nell'anno in corso, nonché su quelli attesi, con riferimento sia al recupero di gettito derivante da accertamento di evasione che a quello attribuibile alla maggiore propensione all'adempimento da parte dei contribuenti, come effetto delle misure e degli interventi definiti. Trattandosi di un adempimento a carattere una tantum, l'effettiva trasmissione della relazione, come anticipato, ha determinato la conclusione dell'obbligo.
Si ricorda che il comma 1 dell'articolo 6 del decreto-legge n. 66 del 2014, come convertito, oltre a prevedere il rapporto del cui invio si è testé dato conto, ha anche conseguentemente disposto che relativamente all'anno 2013 non si applichi il comma 36.1 dell'articolo 2 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148: si ricorda che detto comma dispone, infatti, a sua volta che il Ministro dell'economia e delle finanze presenti un rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto dell'evasione fiscale, da allegare annualmente alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza47.
Ancora per quanto attiene agli obblighi conclusi, si evidenzia che le Camere hanno ricevuto la relazione sull'attività svolta dall'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture nell'anno 2013, trasmessa ai sensi dell'articolo 6, comma 7, lettera h), del codice dei contratti pubblici di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (Doc. XLIII, n. 2). La disposizione richiamata stabilisce che la citata Autorità predisponga e invii al Governo e al Parlamento una relazione annuale nella quale siano evidenziate le disfunzioni riscontrate nel settore dei contratti pubblici48. L'obbligo si ritiene concluso in quanto l'articolo 19 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, recante "Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari", convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, ai commi 1 e 2, ha disposto la soppressione dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (AVCP) e trasferito i compiti e le funzioni da essa svolti all'Autorità nazionale anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza (ANAC), di cui all'articolo 13 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, che viene ridenominata “Autorità nazionale anticorruzione”. Proprio per effetto di quanto stabilito dall'articolo 19 sopracitato il Doc. XLIII, n. 2 è stato trasmesso dal Presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione. Si evidenzia peraltro che l’articolo 19 del decreto-legge n. 90 del 2014, coerentemente con le modifiche introdotte, ha ampliato il contenuto della relazione prevista dall'articolo 1, comma 2, lettera g), della legge 6 novembre 2012, n. 190, con la quale l'Autorità nazionale anticorruzione deve riferire entro il 31 dicembre di ogni anno sull'azione di contrasto della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione e sull'efficacia delle disposizioni vigenti in materia49: il comma 5-ter dell'articolo 19 ha infatti disposto che la medesima Autorità anticorruzione dia altresì conto dell'attività svolta ai sensi dei commi 2, 3, 4 e 5 dello stesso articolo 19, inerenti l'assunzione dei compiti già spettanti all'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ed alla conseguente riorganizzazione, indicando le possibili criticità del quadro amministrativo e normativo che rendono il sistema dell'affidamento dei lavori pubblici vulnerabile a fenomeni di corruzione.
Un'ulteriore conclusione di obbligo si segnala a seguito della trasmissione, da parte del Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, della relazione ai sensi dell'articolo 52, comma 3-bis, del decreto-legge 21 giugno 2013 n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 89, recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia”, sugli effetti delle misure introdotte dal medesimo articolo in favore dei contribuenti in situazione di difficoltà economica (Doc. XXVII, n. 14): il comma richiamato dispone che, entro nove mesi dalla data di entrata in vigore (21 agosto 2013) della legge di conversione del decreto medesimo, dunque una tantum, il Governo riferisca alle Camere, con apposita relazione, sugli effetti di ognuna delle misure in materia di riscossione delle imposte di cui al medesimo articolo 52, ai fini di una puntuale valutazione della loro efficacia.
Nella relazione - predisposta da Equitalia con la collaborazione dell'Agenzia delle entrate - si illustrano nel dettaglio le misure previste dall'articolo 52 e si forniscono i relativi dati. Dette misure, richiamate nella premessa al documento trasmesso50, riguardano, in primo luogo, la prevista possibilità, in tema di dilazione del pagamento, di rateizzare il debito fino a dieci anni, per il debitore che “si trovi in una comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica”, accedendo a piani di rateazione straordinari che prevedono fino ad un massimo di 120 rate mensili; viene inoltre innalzato ad otto il numero delle rate non pagate, anche non consecutive, che determina la decadenza dal beneficio della rateazione, laddove la normativa previgente la prevedeva in caso di mancato pagamento di due rate consecutive. L'articolo 52 ha inoltre introdotto modifiche per quanto attiene al pignoramento di beni e stipendi ed alla vendita di beni pignorati, nonché in tema di iscrizioni ipotecarie e di fermo amministrativo.
Per quanto attiene ai documenti il cui invio alle Camere sana un ritardo rispetto al previsto termine di trasmissione, si segnalano in primo luogo le relazioni sull'attività svolta dall'Ombudsman delle Marche – Autorità di garanzia per il rispetto dei diritti di adulti e bambini, in qualità di Difensore civico della regione, ai sensi dell'articolo 16, comma 2, della legge 15 maggio 1997, n. 127, riferite, rispettivamente, all'anno 2009 (Doc. CXXVIII, n. 24), all'anno 2010 (Doc. CXXVIII, n. 25), all'anno 2011 (Doc. CXXVIII, n. 26), all'anno 2012 (Doc. CXXVIII, n. 27) e all'anno 2013 (Doc. CXXVIII, n. 28). L'ultima relazione ufficialmente pervenuta alle Camere in attuazione dell'obbligo richiamato, con dati relativi all'anno 2008, risaliva al mese di novembre 200951.
Si ricorda che il comma 1 del citato articolo 16 stabilisce che i difensori civici delle regioni e delle province autonome, su sollecitazione di cittadini singoli o associati, esercitino, sino all'istituzione del difensore civico nazionale, anche nei confronti delle amministrazioni periferiche dello Stato, limitatamente agli ambiti territoriali di rispettiva competenza, con esclusione di quelle che operano nei settori della difesa, della sicurezza pubblica e della giustizia, le medesime funzioni di richiesta, di proposta, di sollecitazione e di informazione che i rispettivi ordinamenti attribuiscono agli stessi nei confronti delle strutture regionali e provinciali52. Il comma 2 del medesimo articolo 16 dispone che i difensori civici inviino ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, entro il 31 marzo, una relazione sull'attività svolta nell'anno precedente ai sensi del comma 1.
Ancora sotto il profilo dell'interruzione di un ritardo nell'invio alle Camere si segnala la trasmissione, da parte del Ministro dello sviluppo economico, in ottemperanza dell'articolo 1, comma 854, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, della relazione sull'operatività delle misure di sostegno all'innovazione industriale, previste dai commi da 841 a 853 del predetto articolo 1, con dati relativi agli anni 2012, 2013 e al primo semestre del 2014 (Doc. CXCV, n. 1): la precedente relazione era stata inviata alle Camere nel mese di febbraio 2013 e riguardava gli anni 2009, 2010 e 2011 (Doc. CCXXIV, n. 2).
Per completezza, si ricorda che sempre l'articolo 1, ma al comma 845, stabilisce che il Ministro dello sviluppo economico riferisca annualmente al Parlamento e alla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano anche sui criteri utilizzati per l'individuazione dei progetti di innovazione industriale (PII) di cui ai commi da 842 a 84653, sullo stato degli interventi finanziati e sul grado di raggiungimento degli obiettivi, allegando il prospetto inerente le spese sostenute per la gestione: in adempimento di tale previsione, la relazione sullo stato di attuazione dei progetti di innovazione industriale, con dati aggiornati al 30 giugno 2014 (Doc. XXXIX, n. 1), è stata inviata alle Camere dal Ministro dello sviluppo economico nel mese di settembre 201454.
Per quanto attiene ai nuovi obblighi55, si segnalano, in primo luogo, le previsioni introdotte dall'articolo 6 del decreto-legge 22 agosto 2014, n. 119, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 ottobre 2014, n. 146, recante “Disposizioni urgenti in materia di contrasto a fenomeni di illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive, di riconoscimento della protezione internazionale, nonché per assicurare la funzionalità del Ministero dell'interno”56.
L'articolo 6, che introduce misure di finanziamento del sistema di accoglienza dei richiedenti la protezione internazionale e dei minori stranieri non accompagnati, al comma 2, prevede che, entro il 30 giugno 201557, il Ministro dell'interno invii alle competenti Commissioni parlamentari una relazione in cui si dà conto dell'utilizzo del Fondo istituito dal medesimo comma 2 al fine di fronteggiare le esigenze straordinarie connesse all'eccezionale flusso di stranieri sul territorio nazionale e dei risultati conseguiti58 59.
Ancora l'articolo 6, al comma 2-bis, dispone che entro il 30 giugno di ogni anno, sempre il Ministro dell'interno, coordinandosi con il Ministero dell'economia e delle finanze, presenti alle Camere una relazione in merito al funzionamento del sistema di accoglienza, di cui al comma 2, predisposto per dare risposta all'eccezionale afflusso di stranieri sul territorio nazionale ed alle esigenze che ne conseguono. La relazione deve contenere dati relativi al numero delle strutture interessate, alla loro ubicazione e alle caratteristiche di ciascuna, nonché alle modalità di autorizzazione, all'entità e all'utilizzo effettivo delle risorse finanziarie erogate e alle modalità di ricezione degli stessi. Il secondo periodo del comma 2-bis specifica che la prima relazione deve riferirsi al periodo intercorrente tra il novembre 2013 e il dicembre 2014.
Un ulteriore nuovo obbligo di relazione è stato previsto dalla legge 10 ottobre 2014, n. 147, recante “Modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe riguardanti l'accesso al trattamento pensionistico”60, che interviene ad ampliare la portata delle deroghe definite con la riforma previdenziale di cui all'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214. L'articolo 2, comma 4, della legge n. 147 stabilisce che l’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) provveda al monitoraggio delle domande di pensionamento inoltrate dalle categorie di lavoratori individuate dai commi 1 e 2 dello stesso articolo 2 che intendono avvalersi dei requisiti di accesso al trattamento pensionistico e del regime delle decorrenze vigenti prima della data di entrata in vigore del citato decreto-legge n. 201 del 2011, sulla base della data di cessazione del rapporto di lavoro61. Il comma 5 dell'articolo 2 dispone quindi che, sulla base dei dati del suddetto monitoraggio, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, trasmetta alle Camere, entro il 30 giugno di ogni anno, una relazione in ordine all'attuazione delle disposizioni di salvaguardia, con particolare riferimento al numero di lavoratori salvaguardati e alle risorse finanziarie utilizzate.
Sempre per quanto attiene ai nuovi obblighi, da ultimo si segnala che la legge 3 ottobre 2014, n. 155, recante “Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Sud Africa in materia di cooperazione di polizia, fatto a Cape Town il 17 aprile 2012”62, all'articolo 3, comma 1, quantifica gli oneri derivanti dalla legge medesima: il comma 3 dello stesso articolo dispone che nel caso in cui si verifichino, o siano in procinto di verificarsi, scostamenti rispetto alle previsioni di spesa individuate, il Ministro dell'economia e delle finanze, riferisca senza ritardo alle Camere, con apposita relazione, in merito alle cause degli scostamenti e alle misure assunte.
Presidenza del Consiglio dei ministri |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 234/2012, art. 54, co. 1 |
Attività svolta dal Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell’Unione europea (Trasmessa dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche e gli affari europei) (Dati relativi al 2013, Doc. CCXVIII, n. 1) (PRIMA RELAZIONE) |
V Bilancio VI Finanze XIII Agricoltura XIV Politiche dell'Unione europea |
7/10/2014 |
L. 144/1999, art. 7, co. 11 |
Attività svolta e risultati conseguiti dall'Unità tecnica finanza di progetto (Approvata dal CIPE nella riunione del 1° agosto 2014) (Dati relativi al 2013, Doc. CLXXV, n. 2) |
V Bilancio |
8/10/2014 |
L. 234/2012, art. 14, co. 1 |
Elenco delle procedure giurisdizionali e di precontenzioso con l'Unione europea (Trasmessa dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche e gli affari europei) (Dati riferiti al terzo trimestre 2014, Doc. LXXIII-bis, n. 7) |
Tutte le Commissioni permanenti e Commissione per le questioni regionali |
14/10/2014 |
Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 58/2001, art. 6, co. 1 |
Stato di attuazione della legge n. 58 del 2001 concernente l’istituzione del Fondo per lo sminamento umanitario (Dati relativi al 2013, Doc. CLXXIII, n. 2) |
III Affari esteri |
10/10/2014 |
L. 49/1987, art. 2, co. 2 |
Relazione previsionale e programmatica sull'attività di cooperazione allo sviluppo (Dati relativi alla previsione per il 2015, allegata al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017, stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Tab. 6, A.C. 2680) |
III Affari esteri V Bilancio |
27/10/2014 |
L. 180/1992, art. 1, co. 3 |
Attività svolte nell'ambito della partecipazione dell'Italia alle iniziative di pace ed umanitarie in sede internazionale (Dati relativi al 2013, Doc. LXXXI, n. 2) |
III Affari esteri |
29/10/2014 |
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
D.L. 91/2013, art. 1, co. 1, lett. f-bis)* |
Stato di avanzamento dei lavori ed eventuali aggiornamenti del crono-programma del Grande Progetto Pompei (Predisposta dal direttore generale del Grande Progetto) (Dati aggiornati al 30 giugno 2014, Doc. CCXX, n. 1) (PRIMA RELAZIONE) |
VII Cultura |
16/10/2014 |
*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che il direttore generale del Grande Progetto Pompei informi il Parlamento sullo stato di avanzamento dei lavori e su eventuali aggiornamenti del crono-programma con cadenza semestrale. |
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D.Lgs. 42/2004, art. 84, co. 2*
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Attuazione delle norme sulla circolazione dei beni culturali ed attuazione in Italia e all'estero degli atti comunitari indicati dalla legge riguardante la circolazione dei beni culturali appartenenti agli Stati membri e la restituzione dei beni illecitamente usciti da uno Stato dell'Unione europea (Dati relativi all'anno 2013, allegata al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017, stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Tab. 13, A.C. 2680) |
VII Cultura |
23/10/2014** |
*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione sia inviata in allegato al disegno di legge di bilancio, stato di previsione della spesa del Ministero, da presentarsi entro il 15 ottobre di ogni anno. **La data riportata è quella dell'annuncio alla Camera della trasmissione del disegno di legge “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017” (A.C. 2680). |
Ministero della difesa |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
D.Lgs. 66/2010, art. 548, co. 1, lett. a) |
Spesa complessiva per il personale militare, con indicazione degli oneri riferiti al personale in servizio permanente e a quello in servizio non permanente (Dati relativi alla previsione per il 2015; allegata al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017, stato di previsione del Ministero della difesa, Tab. 11, A.C. 2680) |
IV Difesa |
23/10/2014* |
*La data riportata è quella dell'annuncio della trasmissione alla Camera del disegno di legge “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017” (A.C. 2680). |
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D.Lgs. 66/2010, art. 548, co. 1 lett. b) |
Stato di attuazione dei programmi di ammodernamento e rinnovamento di mezzi, impianti e sistemi (Dati aggiornati al 2013; allegata al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017, stato di previsione del Ministero della difesa, Tab. 11, A.C. 2680) |
IV Difesa |
23/10/2014 |
D.Lgs. 66/2010, art. 548, co. 1 lett. c) |
Attività contrattuale concernente la manutenzione straordinaria e il reintegro dei sistemi d'arma, opere, mezzi e beni destinati direttamente alla difesa nazionale (Dati relativi al 2013; allegata al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017, stato di previsione del Ministero della difesa, Tab. 11, A.C. 2680) |
IV Difesa |
23/10/2014 |
D.Lgs. 66/2010, art. 548, co. 1, lett. d) |
Stato di attuazione dei programmi di potenziamento ed ammodernamento delle infrastrutture (Dati aggiornati al 31 dicembre 2013; allegata al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017, stato di previsione del Ministero della difesa, Tab.11, A.C. 2680) |
IV Difesa |
23/10/2014 |
Ministero dell'economia e delle finanze |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 243/2012 art. 6, co. 3
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Aggiornamento degli obiettivi programmatici di finanza pubblica al fine di fronteggiare eventi eccezionali (Trasmessa dal Presidente del Consiglio dei ministri e dal Ministro dell'economia e delle finanze) (Dati relativi all'aggiornamento del piano di rientro verso l'obiettivo di medio periodo (MTO) contenuto nel Documento di economia e finanza 2014, Allegato II alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014, Doc. LVII, n. 2-bis) |
V Bilancio e per il parere tutte le Commissioni permanenti e Commissione per le questioni regionali |
2/10/2014 |
L. 196/2009, art. 10-bis, co. 3, 4 e 5* |
Relazioni sulle spese di investimento e sulle relative leggi pluriennali (Trasmessa dal Presidente del Consiglio dei ministri e dal Ministro dell'economia e delle finanze) (Allegato I alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014, Doc. LVII, n. 2-bis) |
V Bilancio e per il parere tutte le Commissioni permanenti e Commissione per le questioni regionali |
2/10/2014 |
*Il comma 3 dell'articolo 10-bis della legge 31 dicembre 2009, n. 196, introdotto dall'articolo 2, comma 3, della legge 7 aprile 2011, n. 39, dispone che la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza sia corredata delle relazioni programmatiche sulle spese di investimento per ciascuna missione di spesa del bilancio dello Stato e delle relazioni sullo stato di attuazione delle relative legge pluriennali. Ai sensi del comma 4, il Ministro dell'economia e delle finanze allega alle relazioni di cui al comma 3 un quadro riassuntivo di tutte le leggi di spesa a carattere pluriennale; il comma 5 stabilisce inoltre che in apposita sezione del quadro riassuntivo di cui al comma 4 sia esposta, in allegato, la ricognizione dei contributi pluriennali iscritti nel bilancio dello Stato, con specifica indicazione di quelli attivati e delle eventuali ulteriori risorse, anche non statali, che concorrono al finanziamento dell'opera nonché dell'ammontare utilizzato. |
D.L. 66/2014, art. 6, co. 1* |
Rapporto sulla realizzazione delle strategie di contrasto all'evasione fiscale e sui risultati conseguiti nel 2013 e nell'anno in corso (Doc. XXVII, n. 13) (UNA TANTUM) |
V Bilancio VI Finanze |
7/10/2014 |
*Il comma 1 dell'articolo 6 prevede che il Governo, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del decreto-legge n. 66, ossia entro il 23 giugno 2014, presenti alle Camere un rapporto sulla realizzazione delle strategie di contrasto all’evasione fiscale, sui risultati conseguiti nel 2013, specificati per ciascuna regione, e nell’anno in corso, nonché su quelli attesi, con riferimento sia al recupero di gettito derivante da accertamento di evasione che a quello attribuibile alla maggiore propensione all’adempimento da parte dei contribuenti, come effetto delle misure e degli interventi definiti. |
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L. 212/2000, art. 13, co. 13 |
Attività svolta dai Garanti del contribuente (Dati relativi al 2013, Doc. LII, n. 2) |
VI Finanze |
8/10/2014 |
D.L. 69/2013, art. 52, co. 3-bis*
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Effetti delle misure previste dall'articolo 52 del decreto-legge n. 69 del 2013 in favore dei contribuenti in situazione di difficoltà economica (Trasmessa dal Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento) (Doc. XXVII, n. 14) (UNA TANTUM) |
VI Finanze |
14/10/2014 |
*L'articolo 52, comma 3-bis, del decreto-legge n. 69 del 2013 dispone che, entro nove mesi dalla data di entrata in vigore (21 agosto 2013) della legge di conversione del decreto medesimo, il Governo riferisca alle Camere, con apposita relazione, sugli effetti di ognuna delle misure di cui all'articolo 52. |
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L. 882/1977, art. 1, co. terzo*
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Andamento dei rapporti tra l'Italia e il Fondo monetario internazionale (Dati relativi al periodo 1° maggio 2013 – 30 aprile 2014; allegata al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017, stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, Tab. 2, A.C. 2680) |
V Bilancio |
23/10/2014** |
*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che in merito all'andamento dei rapporti tra l'Italia e il Fondo monetario internazionale il Ministro per il tesoro (ora Ministro dell'economia e delle finanze) riferisca annualmente in sede di nota preliminare allo stato di previsione della spesa del Ministero. **La data riportata è quella dell'annuncio alla Camera della trasmissione del disegno di legge “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017” (A.C .2680). |
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D.Lgs. 143/1998, art. 18, co. 1 |
Attività svolta dalla SIMEST S.p.a. quale gestore dei Fondi per il sostegno finanziario all'esportazione e all'internazionalizzazione del sistema produttivo italiano (Dati relativi al 2013, Doc. XXXV-bis, n. 2) |
X Attività produttive |
28/10/2014 |
L. 209/2000, art. 6, co. 1 |
Stato di attuazione della legge n. 209 del 2000, recante misure per la riduzione del debito estero dei Paesi a più basso reddito e maggiormente indebitati (Dati aggiornati al 30 giugno 2014, Doc. CLXXXIII, n. 2) |
III Affari esteri |
28/10/2014 |
L. 196/2009, art. 10-bis |
Relazione recante variazione alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014* (Trasmessa dal Presidente del Consiglio dei ministri e dal Ministro dell'economia e delle finanze) |
V Bilancio |
29/10/2014 |
*L'esame della relazione in Assemblea si è svolto a norma dell'articolo 118-bis, comma 4, del Regolamento nella seduta dell'Assemblea del 30 ottobre 2014 e si è concluso con l'approvazione della risoluzione Speranza, De Girolamo, Mazziotti Di Celso, Dellai, Pisicchio, Formisano, Alfreider, Di Lello, Di Salvo n. 6-00094, accolta dal Governo. |
Ministero della giustizia |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 354/1975, art. 20, ultimo co. |
Attuazione delle disposizioni di legge relative al lavoro dei detenuti (Dati relativi al 2013, Doc. CXVIII, n. 2) |
II Giustizia |
29/10/2014 |
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 289/2002, art. 71, co. 6* |
Stato di attuazione degli interventi di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443, e successive modificazioni, concernente il programma di realizzazione delle infrastrutture di preminente interesse nazionale (Programma delle infrastrutture strategiche aggiornato al mese di settembre 2014, Allegato III alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014, Doc. LVII, n. 2-bis)** |
V Bilancio e per il parere tutte le Commissioni permanenti e Commissione per le questioni regionali |
6/10/2014 |
*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che il Governo proceda annualmente ad una verifica, e riferisca alle competenti Commissioni parlamentari, sullo stato di attuazione degli interventi di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443, e successive modificazioni, con l'obiettivo di consentire al Parlamento di valutare l'efficacia della strumentazione adottata, in funzione della realizzazione tempestiva, a perfetta regola d'arte e nel rispetto delle vigenti disposizioni nazionali e comunitarie, degli interventi di infrastrutturazione strategica di preminente interesse nazionale. A partire dal 2005 l'obbligo di riferire al Parlamento è stato assolto, in via di prassi, con la trasmissione del cd. Allegato infrastrutture al DPEF, predisposto ai sensi dell'articolo 1 della legge 21 dicembre 2001, n. 443, in quanto in tale Allegato si dà conto anche dello stato di attuazione delle infrastrutture strategiche. Pertanto, la relazione di cui al comma 6 dell'articolo 71 della legge n. 289 del 2002 non è stata più trasmessa come documento autonomo. L'articolo 10, comma 8, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, come sostituito dall'articolo 2, comma 2, della legge 7 aprile 2011, n. 39, ha ora espressamente previsto che il programma predisposto dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ai sensi della legge n. 443 del 2001 - nonché lo stato di avanzamento del medesimo programma relativo all'anno precedente - sia trasmesso in allegato al Documento di economia e finanza, da presentarsi alle Camere entro il 10 aprile di ogni anno. **Il Programma delle infrastrutture strategiche è stato annunciato nella seduta del 10 aprile 2014 come Allegato V al Documento di economia e finanza 2014 (Doc. LVII, n. 2). |
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L. 99/2009, art. 50, co. 1
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Andamento del processo di liberalizzazione dei servizi a terra negli aeroporti civili (Dati relativi al II semestre 2013, Doc. LXXI-bis, n. 2) |
IX Trasporti |
22/10/2014 |
L. 238/1993, art. 1, co. 3 |
Stato di attuazione dei contratti di programma tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Rete ferroviaria italiana Spa (Riferita al contratto di programma 2007-2011, Dati aggiornati al 31 dicembre 2013, Doc. CXCIX, n. 2) |
IX Trasporti |
24/10/2014 |
Ministero dell'interno |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 244/2007, art. 3, co. 68
D.L. 185/2008, art. 9, co. 1-ter* |
Stato della spesa, efficacia nell'allocazione delle risorse e grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta (Corredata dal rapporto sull'attività di analisi e revisione delle procedure di spesa e dell'allocazione delle relative risorse in bilancio, Dati relativi al 2013, Doc. CLXIV, n. 23) |
I Affari costituzionali V Bilancio |
2/10/2014 |
*Il comma 1-ter dell'articolo 9 del decreto-legge 29 novembre 2008 n. 185, convertito, con modificazioni dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, dispone che allo scopo di ottimizzare l’utilizzo delle risorse ed evitare la formazione di nuove situazioni debitorie, i Ministeri avviino, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, nell’ambito delle attività di cui all’articolo 3, comma 67, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, un’attività di analisi e revisione delle procedure di spesa e dell’allocazione delle relative risorse in bilancio e che i risultati di tali analisi siano illustrati in appositi rapporti dei Ministri competenti, che costituiscono parte integrante delle relazioni sullo stato della spesa di cui all’articolo 3, comma 68, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e successive modificazioni. |
Ministero del lavoro e delle politiche sociali |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 230/1998, art. 20, co. 1 |
Organizzazione, gestione e svolgimento del servizio civile (Dati relativi al 2013, Doc. CLVI, n. 2) |
I Affari costituzionali |
17/10/2014 |
Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 157/1992, art. 33, co. 2
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Rapporti informativi delle regioni in merito a vigilanza e repressione degli illeciti in materia venatoria (Dati relativi al 2012, trasmessi dalla provincia autonoma di Trento e dalle regioni Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Lazio, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Molise e Marche, Doc. CLXXVII, n. 1) |
XIII Agricoltura |
16/10/2014 |
Ministero della salute |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 284/1997, art. 2, co. 7 |
Stato di attuazione delle politiche concernenti la prevenzione della cecità e l’educazione e la riabilitazione visiva (Dati relativi al 2013, Doc. CXXXIII, n. 2) |
XII Affari sociali |
1°/10/2014 |
D.L. 52/2014 art. 1, co. 2-bis |
Stato di attuazione delle iniziative per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari (Trasmessa congiuntamente al Ministro della giustizia) (Dati aggiornati al 30 settembre 2014, Doc. CCXVII, n. 1) (PRIMA RELAZIONE) |
II Giustizia XII Affari sociali |
7/10/2014 |
D.Lgs. 178/2012 art. 8, co. 5* |
Stato di attuazione del decreto legislativo n. 178 del 2012, recante riorganizzazione dell'Associazione italiana della Croce Rossa (CRI) (Dati aggiornati al 30 giugno 2014, Doc. CCVI, n. 3) |
XII Affari sociali |
9/10/2014 |
*Il decreto legislativo 28 settembre 2012, n. 178, come modificato dal decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, ha previsto una graduale privatizzazione dell'Ente Croce Rossa Italiana: a decorrere dal 1° gennaio 2015, si procederà alla costituzione di una nuova associazione privata di interesse pubblico, denominata "Associazione della Croce rossa italiana", mentre contestualmente la CRI, che mantiene la personalità giuridica di diritto pubblico, assumerà la denominazione di “Ente strumentale alla Croce Rossa italiana”. Con decorrenza dal 1° gennaio 2017, l'Ente sarà soppresso e messo in liquidazione e tutte le funzioni da esso esercitate saranno trasferite all'Associazione. |
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L. 194/1978, art. 16, co. primo |
Stato di attuazione della legge n. 194 del 1978, recante “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza” (Dati preliminari 2013 e definitivi 2012, Doc. XXXVII, n. 2) |
XII Affari sociali |
16/10/2014 |
Ministero dello sviluppo economico |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 296/2006, art. 1, co. 854 |
Operatività delle misure di sostegno alle imprese previste dai commi da 841 a 853 dell'articolo 1 della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007) (Dati relativi agli anni 2012, 2013 e al primo semestre del 2014, Doc. CXCV, n. 1) |
X Attività produttive |
3/10/2014 |
D.L. 73/2014 art. 2, co. 2 |
Attività svolte, entità dei lavori ancora da eseguire e rendicontazione contabile delle spese sostenute in relazione all'incarico ricevuto* (Trasmessa dal Commissario di cui all'articolo 86 della legge 27 dicembre 2002, n. 289) (Dati aggiornati al 30 settembre 2014, Doc. CCXIX, n. 1) (PRIMA RELAZIONE) |
VIII Ambiente |
8/10/2014 |
*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che il Commissario “ad acta” di cui all'articolo 86 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, nominato con decreto del Ministro delle attività produttive 21 febbraio 2003, per la realizzazione degli interventi di ricostruzione nei comuni di Campania, Basilicata, Puglia e Calabria colpiti dagli eventi sismici del 1980-1981, invii al Parlamento, all'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (ora soppressa) e al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con periodicità semestrale e al termine dell'incarico commissariale, un rapporto contenente la relazione sulle attività svolte e sull'entità dei lavori ancora da eseguire, nonché la rendicontazione contabile delle spese sostenute in relazione all'incarico ricevuto. |
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L. 100/1990, art. 2, co. 3 |
Stato di attuazione della legge recante norme sulla promozione della partecipazione a società ed imprese miste all’estero (Trasmessa dal Viceministro dello sviluppo economico) (Dati relativi al 2013, Doc. LXXXV, n. 2) |
X Attività produttive |
13/10/2014 |
D.P.R. 160/2010 art. 11, co. 1* |
Risultati del monitoraggio sull'attività e sul funzionamento dello sportello unico per le attività produttive (SUAP) (Trasmessa dal Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento) (Dati aggiornati al 30 settembre 2013, Doc. XXVII, n. 15) |
X Attività produttive |
14/10/2014 |
*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che i Ministri dello sviluppo economico, per la semplificazione normativa e per la pubblica amministrazione e l'innovazione, in collaborazione con la Conferenza delle Regioni, l'ANCI e Unioncamere, assicurando il coinvolgimento delle organizzazioni di rappresentanza delle imprese, predispongano forme di monitoraggio sull'attività e sul funzionamento del SUAP, anche con riguardo all'articolazione sul territorio delle attività imprenditoriali e degli insediamenti produttivi, alle condizioni di efficienza del mercato e alla rispondenza dei servizi pubblici alle esigenze di cittadini ed imprese, prevedendo altresì la possibilità, per le imprese ed altri soggetti pubblici e privati, di effettuare segnalazioni e rilevare criticità. |
Fonte istitutiva |
Presentatore |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 127/1997 art. 16, co. 2 |
Difensore civico regione Marche |
Attività svolta (Dati relativi al 2009, Doc. CXXVIII n. 24; Dati relativi al 2010, Doc. CXXVIII n. 25; Dati relativi al 2011, Doc. CXXVIII n. 26; Dati relativi al 2012, Doc. CXXVIII n. 27; Dati relativi al 2013, Doc. CXXVIII n. 28) |
I Affari costituzionali |
1°/10/2014 |
D.Lgs. 163/2006, art. 6, co. 7, lett. h) |
Autorità nazionale anticorruzione* |
Attività svolta dall'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (Dati relativi al 2013, Doc. XLIII, n. 2) |
VIII Ambiente |
3/10/2014 |
*Il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, recante "Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari", convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, all'articolo 19, commi 1 e 2, ha disposto la soppressione dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture e ha trasferito i compiti e le funzioni da essa svolti all'Autorità nazionale anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza (ANAC), di cui all'articolo 13 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, che viene pertanto ridenominata "Autorità nazionale anticorruzione". Per effetto di quanto disposto dal richiamato articolo 19 del DL 90/2014, la relazione è stata trasmessa dal Presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione. |
Nuove relazioni previste da fonti normative (*)
Fonte |
Presentatore |
Oggetto |
DL 119/2014, art. 6, co. 2* |
Ministero dell'interno |
Utilizzo del Fondo istituito dall'articolo 6 del decreto-legge n. 119 del 2014 e risultati conseguiti nel fronteggiare l'eccezionale afflusso di stranieri sul territorio nazionale |
*Il testo del decreto-legge 22 agosto 2014, n. 119, coordinato con la legge di conversione 17 ottobre 2014, n. 146, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 21 ottobre 2014, n. 245. Il comma 2 dispone che la relazione sia inviata alle competenti Commissioni parlamentari entro il 30 giugno 2015; l'obbligo ha quindi carattere una tantum. |
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DL 119/2014, art. 6, co. 2-bis |
Ministero dell'interno |
Funzionamento del sistema di accoglienza predisposto al fine di fronteggiare le esigenze straordinarie connesse all'eccezionale afflusso di stranieri sul territorio nazionale* |
*Il comma 2-bis dispone che la relazione sia presentata entro il 30 giugno di ogni anno, e contenga dati relativi al numero delle strutture di accoglienza, alla loro ubicazione e alle caratteristiche di ciascuna, nonché alle modalità di autorizzazione, all'entità e all'utilizzo effettivo delle risorse finanziarie erogate e alle modalità di ricezione. La prima relazione deve riferirsi al periodo intercorrente tra il novembre 2013 e il dicembre 2014. |
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L. 147/2014 art. 2, co. 5* |
Ministero del lavoro e delle politiche sociali |
Attuazione delle disposizioni, introdotte dalla legge n. 147 del 2014, in materia di salvaguardia dei requisiti di accesso al trattamento pensionistico e del regime delle decorrenze vigenti prima della data di entrata in vigore del decreto-legge n. 201 del 2011 |
*La legge 10 ottobre 2014, n. 147, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 22 ottobre 2014, n. 246. Il comma 5 dell'articolo 2 dispone che il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, trasmetta alle Camere, entro il 30 giugno di ogni anno, una relazione in ordine agli esiti delle disposizioni di salvaguardia destinate alle categorie di lavoratori di cui ai commi 1 e 2 dell'articolo 2, con particolare riferimento al numero di lavoratori salvaguardati e alle risorse finanziarie utilizzate, sulla base dei dati del monitoraggio attuato dall'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) ai sensi del comma 4. |
(*) Si tratta di relazioni previste da nuove disposizioni pubblicate nella Gazzetta Ufficiale nel periodo preso in considerazione dal presente Bollettino.
L. 155/2014 art. 3, co. 3* |
Ministro dell'economia e delle finanze |
Cause degli scostamenti verificatisi rispetto alle previsioni di spesa indicate all'articolo 3, comma 1, della legge n. 155 del 2014, recante “Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Sud Africa in materia di cooperazione di polizia, fatto a Cape Town il 17 aprile 2012”, e misure adottate per la copertura finanziaria del maggior onere |
*La legge 3 ottobre 2014, n. 155, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 29 ottobre 2014, n. 252. Il comma 3 dell'articolo 3 dispone che nel caso in cui si verifichino, o siano in procinto di verificarsi, scostamenti rispetto alle previsioni di spesa individuate dal comma 1, il Ministro dell'economia e delle finanze riferisca senza ritardo alle Camere, con apposita relazione, in merito alle cause degli scostamenti e alle misure assunte. |
1Si ricorda che il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettera del 1° ottobre 2013, annunciata alla Camera ed al Senato l'8 ottobre 2013, aveva trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Riccardo Villari a presidente dell'Autorità portuale di Napoli. Su tale richiesta aveva espresso parere favorevole l'8ª Commissione (Lavori pubblici) del Senato nella seduta del 22 ottobre 2013, mentre la IX Commissione (Trasporti) della Camera aveva espresso parere contrario nella seduta del 23 ottobre 2013.
2Detto incarico è definitivamente cessato il 23 aprile 2014 al termine del periodo di prorogatio della durata di 45 giorni previsto dall’art. 3 del D.L. n. 293/1994, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 444/1994.
3Grimaldi era stato nominato per la prima volta presidente dell'Autorità portuale gioiese con decreto ministeriale del 20 febbraio 2006, notificato all'interessato il 22 febbraio 2006.
4Detto incarico è definitivamente cessato il 24 luglio 2013 al termine del periodo di prorogatio della durata di 45 giorni previsto dall’art. 3 del D.L. n. 293/1994, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 444/1994.
5Guerrieri era stato nominato per la prima volta presidente dell'Autorità portuale di Piombino con decreto ministeriale del 7 giugno 2005, notificato il 10 giugno 2005.
6La procedura per il secondo rinnovo dell’incarico di Semerari era stata avviata dal Consiglio dei ministri del 28 ottobre 2009 nelle more del riordino degli enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, ed era stata consentita dal comma 1-bis dell’art. 3 del D.L. n. 207/2008, convertito dalla L. n. 14/2009, che aveva esteso anche agli enti predetti il dettato dell’art. 6, secondo comma, della L. n. 14/1978, secondo il quale sono rinnovabili fino a due volte gli incarichi degli organi di governo degli enti pubblici.
7I mandati sono definitivamente cessati il 19 settembre 2014 al termine del periodo di prorogatio della durata di 45 giorni previsto dall’art. 3 del D.L. n. 293/1994, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 444/1994.
8Il consiglio di amministrazione dell'ISMEA è infatti composto, oltre che dal presidente, da quattro membri scelti fra esperti di amministrazione o dei settori di attività dell'Istituto, nominati dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di cui uno su designazione della Conferenza suddetta. Tale composizione è prevista dal nuovo testo dell'art. 4 dello statuto dell'ISMEA, approvato con D.M. del 3 dicembre 2009, in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 4-sexiesdecies del D.L. n. 171/2008, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 205/2008, che ha provveduto al riordino degli enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. I mandati sono quadriennali e rinnovabili una sola volta.
9Nello specifico l'organo risultava composto da: Pietro Iocca (presidente) Fabio Pontrandolfi (vicepresidente), Enrico Amadei, Donatello Bertozzi, Carlo Borio, Marco V. Broccati, Mauro Bussoni, Sebastiano Callipo, Roberto Caponi, Tiziana Cavallaro, Sandro Del Fattore, Fabio Del Giudice, Giulia Dongiovanni, Fiorito Leo, Gian Paolo Patta, Anita Pisarro, Luigi Scardaone, Giuseppe Soricaro, Sabina Valentini, Jole Vernola, Pietro G. Zoroddu. Nella prima seduta il CIV ha eletto, fra i propri componenti, Pietro Iocca quale presidente dell'organo, scelto tra i rappresentanti dei lavoratori dipendenti, nonché Fabio Pontrandolfi quale vicepresidente, scelto tra i rappresentanti dei datori di lavoro.
10La composizione del consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS è stata ridotta del trenta per cento all'atto del rinnovo dell'organo, avvenuto il 1° ottobre 2013, secondo quanto previsto dall'art. 7, comma 9, del D.L. n. 78/2010, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 122/2010. D'altra parte, a seguito dell'attribuzione all'INPS delle funzioni dei soppressi INPDAP ed ENPALS, l'art. 21, comma 6, del D.L. n. 201/2011 aveva specificamente previsto l'integrazione nel CIV dell'INPS di sei ulteriori componenti, quattro dei quali da riferirsi alle rappresentanze del CIV del soppresso INPDAP, e altri due da riferirsi invece alle rappresentanze del CIV del soppresso ENPALS, secondo quanto successivamente specificato dall'art. 1 del decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 2 aprile 2012. Per effetto delle riferite modifiche, la composizione consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS è scesa dai 24 membri originariamente previsti dall'art. 3, comma 4, del D.Lgs. n. 479/1994, ai 22 componenti attualmente in carica.
11Almeno trenta giorni prima della naturale scadenza, ovvero entro dieci giorni dall'anticipata cessazione del presidente, il CIV informa il Ministro del lavoro e delle politiche sociali affinché si proceda alla nomina del nuovo titolare. Il Ministro, contestualmente alla richiesta del parere parlamentare di cui alla legge n. 14/1978, provvede ad acquisire sulla proposta di nomina del presidente anche l'intesa con il CIV, che deve intervenire entro trenta giorni. In caso di mancato raggiungimento dell'intesa entro tale termine, il Consiglio dei ministri può comunque procedere alla nomina con provvedimento motivato.
12In un primo momento, per effetto dell'entrata in vigore del D.L. n. 98/2011, era stato previsto che le funzioni e le risorse umane, strumentali e finanziarie del soppresso ICE venissero trasferite al Ministero dello sviluppo economico ed al Ministero degli affari esteri per le parti di rispettiva competenza. Successivamente, l'art. 22, comma 6 del D.L. n. 201/2011 (cosiddetto "Salva Italia"), convertito in legge, con modificazioni, dalla L. n. 214/2011, ha modificato i commi 18 e seguenti del citato art. 14 del D.L. n. 98/2011, prevedendo appunto l'istituzione della nuova ICE - Agenzia, sottoposta ai poteri di indirizzo e vigilanza del Ministero dello sviluppo economico, che li esercita, per le materie di rispettiva competenza, d'intesa con il Ministero degli affari esteri e sentito il Ministero dell'economia e delle finanze.
13La cabina di regia è copresieduta dal Ministro degli affari esteri, dal Ministro dello sviluppo economico e, per le materie di propria competenza, dal Ministro con delega al turismo, ed è composta dal Ministro dell'economia e delle finanze, o da persona dallo stesso designata, dal Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, o da persona dallo stesso designata, dal presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e dai presidenti, rispettivamente, dell'Unione italiana delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, della Confederazione generale dell'industria italiana, di R.E.TE. Imprese Italia, dell'Alleanza delle Cooperative italiane e dell'Associazione bancaria italiana.
14Consiglio di Stato, Sez. IV, 25 giugno 2013 (depositata il 26 settembre 2013).
15Il ricorso contro il citato decreto di nomina, inizialmente respinto dal TAR Sardegna - Cagliari, Sez. I, con sentenza n. 520/2012, era stato proposto da Massimo Deiana, il cui nominativo era stato incluso, insieme a quello di Massidda, nella lista dei candidati sottoposta al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
16Il decreto ministeriale del 7 agosto 2014 citato nel testo precisa infatti che il commissario straordinario Di Marco è preposto all'incarico fino all'esito dei rimedi giurisdizionali richiamati (in particolare del ricorso avanti la Corte di Cassazione), ovvero per il periodo strettamente necessario al completamento del procedimento di rinnovo della presidenza dell'Autorità portuale di Cagliari, già avviato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti il 27 novembre 2013, e comunque per un periodo non superiore a tre mesi.
17L'8 novembre 2013 era scaduto il mandato del precedente commissario straordinario dell'Autorità portuale di Ancona, Luciano Canepa, che era stato nominato con decreto ministeriale del 7 maggio 2013 per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dall'8 maggio 2013. Il 23 marzo 2013 era altresì scaduto il mandato quadriennale a presidente dell'Autorità portuale dello stesso Canepa, che era stato nominato con decreto ministeriale del 20 marzo 2009, notificato il 23 marzo 2009.
18Vedasi in tal senso anche la risposta fornita dal sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti all'interrogazione 5-02054 Agostinelli nella seduta della Commissione IX (Trasporti) della Camera in data 27 maggio 2014, pubblicata in allegato al resoconto della seduta medesima.
19Il Ministero dell'economia e delle finanze aveva sottolineato, con propria nota del 29 ottobre 2013, come l'Ente in questione registrasse per il secondo esercizio consecutivo un disavanzo finanziario di competenza, e come pertanto si rendesse necessaria la nomina di un nuovo commissario straordinario ai sensi dell'art. 1, comma 1-bis, del D.L. n. 98/2011, convertito con modificazioni dalla L. n. 111/2011.
20Per quanto concerne il consiglio dell'Istat, Emilia Mazzuca è stata nominata con D.P.C.M. del 6 giugno 2012. Per quanto concerne invece il comitato di indirizzo e coordinamento dell'informazione statistica, Luigi Cannari è stato nominato con D.P.C.M. del 5 agosto 2011, Emilia Mazzuca con D.P.C.M. del 5 ottobre 2011, Maria Cannata con D.P.C.M. del 13 settembre 2012 e Patrizia Farina con D.P.C.M. del 31 gennaio 2013.
21Alla data di costituzione dei due organi, presidente dell'Istat era Enrico Giovannini, nominato con D.P.R. del 3 agosto 2009.
22In particolare la composizione del consiglio è stata ridotta a 5 membri compreso il presidente, dai 10 membri compreso il presidente precedentemente previsti; la composizione del comitato di indirizzo e coordinamento dell'informazione statistica è stata parimenti ridotta a 15 membri compreso il presidente, dai 22 compreso il presidente precedentemente previsti.
23Nell'attuale consiglio Biagio Mazzotta ed Emilia Mazzuca sono stati per l'appunto nominati su designazione del comitato di indirizzo e coordinamento dell’informazione statistica di cui erano già componenti.
24Il comitato emana direttive vincolanti nei confronti degli uffici di statistica, nonché atti di indirizzo nei confronti degli altri uffici facenti parte del Sistema statistico nazionale.
25Il comitato può essere integrato, su proposta del presidente, da rappresentanti di altre amministrazioni statali competenti per specifici oggetti di deliberazione.
26L'Agenzia per la sicurezza nucleare, istituita dall'art. 29 della L. n. 99/2009 e costituita con D.P.R. dell'11 febbraio 2011, è stata soppressa prima ancora di diventare operativa dall'art. 21, commi 13 - 21, del D.L. n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 214/2011.
27Non può essere nominato direttore, né componente della consulta né può far parte dell'ISIN colui che esercita, direttamente o indirettamente, attività professionale o di consulenza, è amministratore o dipendente di soggetti privati operanti nel settore, ricopre incarichi elettivi o di rappresentanza nei partiti politici, ha interessi diretti o indiretti nelle imprese operanti nel settore, o ricadenti nei casi di incompatibilità e inconferibilità degli incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico ai sensi del D.Lgs. n. 39/2013. Tale previsione può essere riconducibile al dettato dell'art. 2, comma 8, della L. n. 481/1995.
28Si osserva che nell'art. 6 del D.Lgs. n. 45/2014 non viene utilizzata la locuzione "opera in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e di valutazione", che ricorre invece nell'art. 2, comma 5, della L. n. 481/1995 istitutiva delle Autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità nonché, sempre a titolo di esempio, nell'art. 1, comma 1, della L. n. 249/1997, istitutiva dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni AGCOM e nell'art. 10, comma 2, della L. n. 287/1990, istitutiva dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato AGCM. Occorre tuttavia sottolineare come l'attività svolta dall'ISIN consista in valutazioni di ordine prettamente tecnico e risulti vincolata al rispetto dei relativi parametri.
29Lo schema di decreto legislativo trasmesso alle Camere (atto n. 58) prevedeva originariamente (art. 6, comma 11) la vigilanza sull'ISIN del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Tale previsione è venuta meno anche alla luce dei pareri favorevoli con condizioni espressi dalle Commissioni riunite VIII e X della Camera nella seduta dell'11 febbraio 2014 e dalle Commissioni riunite 10ª e 13ª del Senato nella seduta del 12 febbraio 2014.
30Anche l'Autorità di regolazione dei trasporti, ad esempio, svolge le funzioni di Autorità nazionale di vigilanza in materia di diritti aeroportuali in attuazione dell'art. 11 della direttiva 2009/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 marzo 2009. Allo stesso modo l'Autorità nazionale anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche ANAC (ridenominata Autorità nazionale anticorruzione dall'art. 19 del D.L. n. 90/2014, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 114/2014) opera ai sensi dell'art. 1 della L. n. 190/2012 e in attuazione dell'art. 6 della Convenzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione, adottata dalla Assemblea generale dell'ONU il 31 ottobre 2003 e ratificata ai sensi della L. n. 116/2009, e degli artt. 20 e 21 della Convenzione penale sulla corruzione, fatta a Strasburgo il 27 gennaio 1999 e ratificata ai sensi della L. n. 110/2012.
31Il previo parere vincolante delle Commissioni parlamentari competenti, espresso a maggioranza qualificata (più precisamente con la maggioranza dei due terzi dei componenti) è previsto per la nomina del presidente dell'AGCOM, nonché per le nomine del presidente e dei componenti dell'Autorità nazionale anticorruzione, dell'Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico AEEGSI, e dell'Autorità di regolazione dei trasporti.
32Analoga durata presentano i mandati dei componenti di AGCM, AGCOM, AEEGSI nonché dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali, della Commissione nazionale per le società e la borsa CONSOB e dell'Autorità di regolazione dei trasporti.
33Sia il direttore che i componenti della consulta sono scelti tra persone di indiscussa moralità e indipendenza, di comprovata e documentata esperienza e professionalità ed elevata qualificazione e competenza nei settori di competenza dell'ISIN. Inoltre, per almeno dodici mesi dalla cessazione dell'incarico, il direttore dell'Ispettorato non può intrattenere, direttamente o indirettamente, rapporti di collaborazione, di consulenza o di impiego con le imprese operanti nel settore di competenza, né con le relative associazioni, pena l'irrogazione di sanzioni amministrative. Tale previsione è riconducibile al dettato dell'art. 2, comma 9, della L. n. 481/1995.
34L'art. 2, comma 27, della L. n. 481/1995 prevede che il bilancio preventivo e il rendiconto della gestione di ciascuna Autorità per la regolazione dei servizi di pubblica utilità sia soggetto al controllo della Corte dei Conti.
35Come specificato dal comma 16 dell'art. 6 citato nel testo, il collegio dei revisori dei conti dell'ISPRA svolge sull'ISIN i compiti previsti dall'art. 20 del D.Lgs. n. 123/2011.
36Il consiglio di amministrazione uscente dell’ASI risultava composto, oltre che dal presidente Enrico Saggese e dai predetti Vito Pertosa (designato, al pari di Saggese, dal Ministro dell’istruzione dell’università e della ricerca) e Marco Airaghi (designato dal Ministro della difesa), anche da Ezio Bussoletti (designato dal Ministro degli affari esteri) e Nazzareno Mandolesi (designato dal Ministro dell’economia e delle finanze).
37In particolare l'art. 10, comma 1, del D.L. n. 76/2013, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 99/2013, aveva disposto che sino alla nomina degli altri componenti della COVIP, il componente in carica continuasse ad assicurare lo svolgimento delle funzioni demandate alla Commissione da norme di legge e di regolamento.
*Si fa presente che il medesimo atto può investire la competenza di più amministrazioni e quindi essere segnalato, ai fini dell'attuazione, a più di un Ministero.
**Le risoluzioni e le mozioni vengono segnalate ai fini dell'attuazione subito dopo la loro approvazione da parte dell'Assemblea o delle Commissioni.
38L'organismo è stato istituito, con decreto del Ministro della salute, in data 26 giugno 2014.
39Il secondo periodo del comma 2-bis prevede che l'organismo di coordinamento si raccordi con il comitato paritetico interistituzionale di cui all'articolo 5, comma 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° aprile 2008, recante “Modalità e criteri per il trasferimento al Servizio sanitario nazionale delle funzioni sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle attrezzature e beni strumentali in materia di sanità penitenziaria”, istituito presso la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano per l'attuazione delle linee guida di cui all'allegato C al medesimo DPCM.
40La legge 30 maggio 2014, n. 81, è entrata in vigore il 1° giugno 2014.
41Il decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 211, recante “Interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri”, è stato convertito, con modificazioni, dalla legge 17 febbraio 2012, n. 9.
42Il comma 8-bis è stato introdotto dall'articolo 1, comma 1, lettera d)-bis, del decreto-legge 25 marzo 2013, n. 24, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 2013, n. 57.
43L'articolo 49, comma 1, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, aveva fissato la cessazione dell'incarico del Commissario al 31 dicembre 2013; l'articolo 2, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2013, n. 150, aveva previsto che il termine di operatività del Commissario fosse prorogato al 31 dicembre 2014: tale previsione è stata tuttavia soppressa alla Camera dei deputati durante l'iter di conversione in legge del decreto e, quindi, il Commissario è cessato ufficialmente dal suo incarico il 28 febbraio 2014. Infine, il comma 1 dell'articolo 2 del decreto-legge n. 73 del 2014, come convertito, ne ha disposto la proroga al 31 dicembre 2016. Nella relazione trasmessa si precisa che “Di fatto quindi l'operatività piena del Commissario in base alla successione delle norme citate va comunque ricondotta alla data del 28.2.2014 non avendo perso efficacia nessuno degli atti prodotti e dei provvedimenti assunti in vigenza del D.L. 150/13”.
44Per la soppressione dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ed il conferimento delle funzione da essa svolte all'Autorità nazionale anticorruzione v. infra.
45Il secondo periodo del comma 2 prevede che il Commissario riferisca altresì alle competenti Commissioni parlamentari, periodicamente e almeno ogni sei mesi, sullo stato di avanzamento degli interventi nonché, in maniera dettagliata, sull'utilizzo delle risorse a tal fine stanziate.
46L'articolo 1 del decreto-legge n. 91 dispone che il direttore sia nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge n. 91 del 2013 (8 dicembre 2013), previo parere delle Commissioni parlamentari competenti. La nomina del direttore e del vicedirettore generale vicario è avvenuta con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 dicembre 2013.
47Il primo rapporto ai sensi dell'articolo 2, comma 36.1, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, è stato trasmesso alle Camere come Allegato II alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013 (Doc. LVII n. 1-bis).
48Ai sensi della lettera h) la relazione deve fare particolare riferimento alla frequenza del ricorso a procedure non concorsuali; alla inadeguatezza della pubblicità degli atti; allo scostamento dai costi standardizzati di cui all'articolo 7; alla frequenza del ricorso a sospensioni dell'esecuzione o a varianti in corso di esecuzione; al mancato o tardivo adempimento degli obblighi nei confronti dei concessionari e degli appaltatori; allo sviluppo anomalo del contenzioso.
49La relazione ai sensi dell'articolo 1, comma 2, lettera g), della legge 6 novembre 2012, n. 190, non risulta ancora mai trasmessa. L'Autorità nazionale anticorruzione ha tuttavia ritenuto opportuno analizzare lo “stato dell'arte” delle politiche di contrasto della corruzione quale momento preliminare rispetto all’attuazione della previsione di cui all’articolo l, comma 2, lett. g) della legge n. 190: a tal fine ha trasmesso alle Camere il “Rapporto sul primo anno di attuazione della legge 6 novembre 2012, n. 190, recante disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione” (Doc. XXVII, n. 8), annunciato nella seduta dell’Assemblea del 13 gennaio 2014, da non confondersi pertanto con la relazione annuale di cui alla lett. g), come espressamente specificato nel Rapporto medesimo.
50V. Doc. XXVII, n. 14 pag. 3-4.
51Si precisa che le relazioni concernenti gli anni dal 2009 al 2013 erano consultabili sul sito internet dell'Ombudsman, ma non erano mai state trasmesse al Parlamento.
52Attualmente quasi tutti gli ordinamenti regionali e quelli delle province autonome di Trento e di Bolzano hanno istituito la figura del difensore civico. Fanno eccezione la Regione siciliana che non ha mai legiferato in materia e la Regione Friuli-Venezia Giulia, dove la legge regionale n. 20 del 1981, che aveva introdotto l'ufficio del difensore civico (per la relazione presentata da quest'ultimo v. Doc. CXXVIII, n. 1/8, annunciato nella seduta dell'Assemblea del 12 aprile 2007) è stata abrogata dalla legge regionale 14 agosto 2008, n. 9, entrata in vigore il giorno successivo. In Molise il difensore civico è stato abolito con legge regionale 20 dicembre 2013, n. 25, a decorrere dal 1° gennaio 2014. Le Regioni Calabria e Puglia prevedono tale figura, ma non hanno ancora provveduto all'istituzione del relativo ufficio.
53Si ricorda che i progetti di innovazione industriale di cui ai commi da 842 a 846 dell'articolo 1 della legge n. 296 del 2006 sono diretti a realizzare interventi nelle aree tecnologiche, considerate strategiche, dell'efficienza energetica, della mobilità sostenibile, del made in Italy, delle tecnologie della vita e dei beni e delle attività culturali e turistiche e sono finanziati a valere sul Fondo per la competitività e lo sviluppo, istituito dall'articolo 1, comma 841 della citata legge n. 296, presso il Ministero dello sviluppo economico.
54Il Doc. XXXIX, n. 1 riferisce in merito allo stato di attuazione dei tre progetti di innovazione industriale finora adottati, relativi: all'efficienza energetica, finalizzato allo sviluppo di prodotti e/o servizi innovativi in aree tecnologiche ad alto potenziale innovativo e applicativo, mediante l'utilizzo anche di fonti rinnovabili, nell'ottica del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale; alla mobilità sostenibile, mirante a favorire lo sviluppo di prodotti con aumentato livello di eco compatibilità e sicurezza nel trasporto di persone e merci, oltreché ad integrare le diverse soluzioni innovative in tematiche quali la mobilità urbana e le reti logistiche dei trasporti; al “made in Italy”, volto a favorire le iniziative dirette al miglioramento della capacità di gestire in modo evoluto i processi di innovazione dei prodotti, alla cooperazione tra imprese nella gestione dei cicli produttivi e ad iniziative di distribuzione innovative, oltre che di conoscenza del cliente finale.
55Si ricorda che si dà conto degli obblighi di relazione al Parlamento introdotti da disposizioni pubblicate nella Gazzetta Ufficiale nel periodo considerato dalla presente pubblicazione.
56Il testo del decreto-legge 22 agosto 2014, n. 119, coordinato con la legge di conversione 17 ottobre 2014, n. 146, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 21 ottobre 2014, n. 245.
57La relazione prevista ha quindi carattere una tantum.
58Il Fondo ha una dotazione finanziaria per l'anno 2014 di 62.700.000 euro, la cui ripartizione si prevede venga effettuata entro il 31 dicembre 2014, con decreto del Ministro dell'interno, previa intesa con il Ministro dell'economia e delle finanze, anche tenendo conto delle finalità connesse al rimpatrio degli stranieri verso i Paesi di origine ovvero di provenienza, previste dall'articolo 14-bis del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286.
59Si ricorda che una previsione analoga è stata introdotta dal decreto-legge 15 ottobre 2013, n. 120 (Misure urgenti di riequilibrio della finanza pubblica, nonché in materia di immigrazione), convertito, con modificazioni, dalla legge 13 dicembre 2013, n. 137: l'articolo 1, al comma 2, stabilisce che al fine di fronteggiare le esigenze straordinarie connesse all'eccezionale afflusso di stranieri sul territorio nazionale è istituito per le esigenze del Ministero dell'interno nel relativo stato di previsione un Fondo, con la dotazione finanziaria di euro 190 milioni per l'anno 2013, la cui ripartizione è effettuata con decreto del Ministro dell'interno, previa intesa con il Ministro dell'economia e delle finanze, anche tenendo conto delle esigenze connesse all'accoglienza sul territorio nazionale di donne straniere in stato di gravidanza, nonché di quelle concernenti i comuni maggiormente esposti all'afflusso di stranieri, con particolare riguardo al comune di Lampedusa e Linosa. Il comma 2-bis del medesimo articolo 1 dispone che, al fine di assicurare la trasparenza nell'uso delle risorse pubbliche, entro il 31 marzo 2014 il Ministro dell'interno presenti una relazione alle Camere (anche in questo caso si tratta di relazione una tantum) per illustrare lo stato di utilizzo e gli effettivi impieghi sia delle risorse assegnate ai sensi del comma 2 del presente articolo, sia di quelle assegnate ai sensi dell'articolo 6, comma 5, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119. La relazione di cui trattasi non risulta pervenuta.
60La legge 10 ottobre 2014, n. 147, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 22 ottobre 2014, n. 246.
61L'INPS provvede a pubblicare nel proprio sito internet, in forma aggregata al fine di rispettare le vigenti disposizioni in materia di tutela dei dati personali, i dati raccolti a seguito dell’attività di monitoraggio, avendo cura di evidenziare le domande accolte, quelle respinte e le relative motivazioni. Qualora dal monitoraggio risulti il raggiungimento del limite numerico delle domande di pensione determinato ai sensi dei commi 1 e 6 dell'articolo 2, l’INPS non prende in esame ulteriori domande di pensionamento finalizzate ad usufruire dei benefici previsti dall'articolo 2.
62La legge 3 ottobre 2014, n. 155, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 29 ottobre 2014, n. 252.