Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Controllo Parlamentare
Titolo: L'attività di controllo parlamentare n. 5/XVII OTTOBRE 2013
Serie: L'attività di controllo parlamentare    Numero: 5    Progressivo: 2013
Data: 16/10/2013
Descrittori:
ATTIVITA' PARLAMENTARE NON LEGISLATIVA   CONTROLLO SUL GOVERNO












Notiziario mensile

Numero 5/XVII

OTTOBRE 2013

L’attività di controllo parlamentare


MONITORAGGIO DI:

NOMINE GOVERNATIVE

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO

RELAZIONI AL PARLAMENTO ED ALTRI ADEMPIMENTI


a cura del Servizio per il Controllo parlamentare



INDICE

AVVERTENZA 1

Sezione I 3

NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI 3

In evidenza a settembre 2013 4

a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento) dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 nel mese di settembre 2013 7

b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 scadute e non ancora rinnovate nei mesi di settembre 2013 o previste in scadenza entro il 30 novembre 2013 21

c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978, rinnovate o in scadenza entro il 30 novembre 2013 25

Sezione II 33

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO 33

In evidenza a settembre 2013 34

Sezione III 41

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE 41

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento 42

In evidenza a settembre 2013 43

Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo 1° – 30 settembre 2013 46

Relazioni governative 46

Relazioni non governative 58


AVVERTENZA



Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di vari tipi di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, per offrire notizie, dati statistici ed altre informazioni utili per l’attività parlamentare.

A tal fine il notiziario è suddiviso in tre sezioni in modo da considerare analiticamente gli adempimenti governativi a fronte di obblighi derivanti da leggi ovvero da deliberazioni non legislative della Camera dei deputati, nonché relativi alla trasmissione degli atti per i quali è prevista l’espressione di un parere parlamentare.


La pubblicazione si apre con la Sezione I relativa alle nomine governative negli enti pubblici, monitorate principalmente ai sensi dalla legge n. 14 del 24 gennaio 1978, che disciplina le richieste di parere parlamentare e le comunicazioni al Parlamento di nomine effettuate dal Governo in enti pubblici.

Scendendo maggiormente nel dettaglio, la sezione I dà conto, nella sottosezione a), delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della suddetta legge n. 14 del 1978 nel periodo considerato dalla pubblicazione. Si tratta pertanto delle nomine conseguenti a proposte di nomina trasmesse per l’espressione del parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 14 del 1978), informando quindi sull’esito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari di entrambe le Camere in sede di nomina da parte governativa, o comunicate dal Governo (ai sensi dell’articolo 9 della richiamata legge n. 14). Vengono anche specificate le procedure di nomina previste dalle norme relative ai singoli enti e fornite notizie essenziali sull’attività degli stessi.

Nella sottosezione b) vengono elencate ed analizzate le principali cariche di nomina governativa, sempre ricomprese nell’ambito della legge n. 14 del 1978, scadute e non ancora rinnovate nel periodo considerato o che scadranno nei mesi successivi.

La sottosezione c) dà conto di nomine o di cariche in scadenza, sempre nel periodo preso in esame, in enti pubblici e autorità indipendenti che esulano dal campo di applicazione della legge n. 14 del 1978.

La Sezione I cerca quindi di fornire un quadro della situazione delle nomine governative in molti enti pubblici tramite l’utilizzo di una banca dati istituita negli ultimi mesi del 2002 dal Servizio per il controllo parlamentare per colmare una lacuna avvertita non solo a livello parlamentare, e che da allora è cresciuta anche estendendo il campo del proprio monitoraggio. Tale banca dati viene implementata dal Servizio stesso tramite la ricerca e l’esame di documenti di varia provenienza (prevalentemente parlamentare e governativa) nonché il contatto diretto con i Ministeri competenti per le nomine e con gli enti stessi. Lo scopo è appunto quello di fornire dati di non facile reperibilità, ordinati in modo cronologico e logicamente coerente, per far sì che l’utente possa meglio orientarsi in un campo vario e complesso. In tal modo è possibile disporre, tra l’altro, di uno scadenzario delle principali nomine che dovranno poi essere rinnovate ed avere notizia dell’esito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni.


Nella Sezione II viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri agli impegni contenuti in atti di indirizzo (ordini del giorno, mozioni o risoluzioni) approvati in Assemblea o in Commissione. Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare detti atti ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti). Gli atti così inviati alle Amministrazioni sono elencati nel paragrafo “Le nostre segnalazioni”.


Nella Sezione III si illustrano gli esiti del monitoraggio svolto dal Servizio sulle relazioni al Parlamento la cui trasmissione sia prevista da norme di legge, distinte tra “governative” e “non governative”. Si dà inoltre conto delle relazioni di nuova istituzione, stabilite cioè da nuove norme entrate in vigore nel periodo considerato.


Come per quelle contenute nella Sezione I, anche le informazioni riportate nelle sezioni II e III sono tratte dalle altre due banche dati sviluppate e gestite dal Servizio per il controllo parlamentare, e costantemente alimentate sulla base dei dati contenuti nelle Gazzette Ufficiali, degli atti parlamentari, nonché delle informazioni acquisite direttamente dai Ministeri.














Sezione I


NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI


























La sezione è ripartita in tre sottosezioni che danno conto: 1) delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della legge n. 14/1978 nel mese di settembre 2013 (e nella prima parte del mese di ottobre 2013), indicando i nominativi dei titolari, le cariche assunte, le modalità, le date di nomina e il tipo di controllo parlamentare previsto (espressione del parere da parte delle Commissioni competenti o comunicazione al Parlamento da parte dei Ministeri, evidenziando altresì i casi in cui non sia stata seguita nessuna delle due procedure); 2) delle nomine scadute e non ancora rinnovate negli enti medesimi nello stesso periodo e di quelle in scadenza fino al 30 novembre 2013 con l’indicazione dei titolari e delle cariche in scadenza (o scadute), delle procedure di nomina e del tipo di controllo parlamentare previsto per il rinnovo delle suddette cariche; 3) delle principali nomine effettuate, e di quelle in scadenza entro il 30 novembre 2013, in enti pubblici o autorità amministrative indipendenti non ricompresi nel campo di applicazione della citata legge n. 14/1978, con l’indicazione dei titolari, delle cariche, delle procedure di nomina, delle date di scadenza e dell’eventuale rinnovo se già avvenuto.

In evidenza a settembre 2013


La prima sezione della pubblicazione “L’attività di controllo parlamentare” dà conto delle nomine governative negli enti pubblici e dello stato del quadro normativo di riferimento, monitorando il mese di settembre nonché l'inizio di quello di ottobre, con una proiezione previsionale delle cariche in scadenza fino alla fine di novembre. La sezione è composta da tre sottosezioni, che danno rispettivamente conto delle cariche rinnovate nel mese di settembre, nonché di quelle da rinnovare entro la fine di novembre nei campi degli enti pubblici e delle autorità amministrative indipendenti.



IN QUESTO NUMERO:



- Il Ministro dello sviluppo economico, con proprio decreto, ha prorogato per un periodo di tre mesi il mandato del commissario straordinario dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile ENEA, Giovanni Lelli, e dei subcommissari Pietro Maria Putti e Piergiuseppe Maranesi.


- Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con propri decreti, ha nominato i commissari straordinari dell'Autorità portuale di Napoli, Luciano Dassatti, dell'Autorità portuale di Palermo, Vincenzo Cannatella, dell'Autorità portuale di Catania, Cosimo Aiello e dell'Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci, Fedele Sanciu.


- Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con propri decreti, ha confermato i commissari straordinari del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, Antonio Granara, e dell'Ente parco nazionale del Circeo, Gaetano Benedetto.


- Con decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sono stati nominati i componenti dei consigli di indirizzo e vigilanza dell'Istituto nazionale della previdenza sociale INPS e dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro INAIL.


- Si anticipa che l'8ª Commissione (Lavori pubblici) del Senato e la IX Commissione (Trasporti) della Camera hanno espresso parere favorevole sulla proposta di nomina di Vito Riggio a presidente dell'Ente nazionale per l'aviazione civile ENAC.


- Si anticipa che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha richiesto il parere parlamentare sulla proposta di nomina di Giovanni Lorenzo Forcieri a presidente dell'Autorità portuale di La Spezia, e di Riccardo Villari a presidente dell'Autorità portuale di Napoli.


- Si anticipa che la 7ª Commissione (Istruzione pubblica, beni culturali) del Senato ha espresso parere favorevole sulla proposta di nomina di Andrea Graziosi a componente del consiglio direttivo dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR.


- Si anticipa che il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha comunicato la nomina di Giovanni Biondi a presidente dell'Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa INDIRE, e di Paolo Sestito a presidente dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione INVALSI.


- Nel mese di ottobre 2013 scadono i mandati dei presidenti dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ISPRA, Bernardo De Bernardinis, dell'Autorità portuale di Augusta, Aldo Garozzo, e dell'Opera nazionale per i figli degli aviatori ONFA, Piergiorgio Crucioli.


- Nel mese di novembre 2013 scadranno infine i mandati dei componenti del consiglio di amministrazione dell'Opera nazionale per i figli degli aviatori ONFA, nonché dei commissari straordinari dell'Ente parco nazionale del Circeo, Gaetano Benedetto, dell'Autorità portuale di Ancona, Luciano Canepa, e dell'Ente nazionale per l'aviazione civile ENAC, Vito Riggio.


- È stato pubblicato sulla G.U. n. 214 del 12 settembre 2013 il decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, recante misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca. L'articolo 22 di tale decreto-legge introduce anzitutto delle modifiche nel procedimento che sovraintende alla nomina dei componenti dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR e degli enti di ricerca vigilati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. In particolare viene stabilita in un anno la validità dell'elenco di persone, definito da un comitato di selezione, entro le quali il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca possa scegliere i candidati da proporre per la nomina nel consiglio direttivo dell'ANVUR1. Analogamente, per quanto concerne gli enti di ricerca, viene stabilito che i nominativi proposti al suddetto Ministro dal comitato di selezione possano essere utilizzati entro un anno dalla formulazione della proposta2. L'articolo 22 precisa altresì che la durata del mandato dei componenti del consiglio direttivo dell'ANVUR, compresi quelli eventualmente nominati in sostituzione di componenti cessati dalla carica, è di quattro anni.


Per l'approfondimento sulle nomine e sulle scadenze nei singoli enti, si rinvia alle relative note.


a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento)
dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione
della L. n. 14/1978 nel mese di settembre 2013


In questa sottosezione si dà conto delle principali nomine soggette a controllo parlamentare effettuate dal Governo nel periodo considerato, delle procedure e del tipo di controllo parlamentare seguiti.

In particolare si specifica se per il rinnovo delle suddette cariche sia stata trasmessa dal Governo la richiesta di parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14 del 24/1/1978, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, definiti successivamente come: istituti e (...) enti pubblici anche economici, che riguarda generalmente i presidenti o comunque gli organi di vertice degli enti e in qualche caso anche i vicepresidenti o i componenti di consigli o commissioni), o la mera comunicazione al Parlamento (ai sensi dell’articolo 9 della suddetta L. n. 14/1978, che riguarda generalmente i componenti dei consigli degli enti o i commissari straordinari), o se in occasione dei precedenti rinnovi non siano state attivate queste procedure.


La citata L. 14/1978 stabilisce, tra l’altro, dall’art. 1 all’art. 8, che il Presidente del Consiglio dei ministri, il Consiglio dei ministri ed i singoli ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare (…). Il parere parlamentare è espresso dalle Commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. (…) L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni. (…) La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico. (…) Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.


Le richieste di parere parlamentare su proposte di nomina trasmesse dal Governo, sono poi assegnate alle Commissioni competenti per l’esame ai sensi del comma 4 dell’articolo 143 del Regolamento della Camera, che stabilisce che: nei casi in cui il Governo sia tenuto per legge a richiedere un parere parlamentare su atti che rientrano nella sua competenza, il Presidente della Camera assegna alla Commissione competente per materia la relativa richiesta, e ne dà notizia all'Assemblea nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. In periodo di aggiornamento dei lavori della Camera, il Presidente della Camera può differire l'assegnazione della richiesta di parere, tenuto conto del termine previsto dalla legge per l'adozione dell'atto da parte del Governo. (…) In ordine ad atti di nomina, proposta o designazione, la Commissione delibera il parere nel termine di venti giorni dall’assegnazione, prorogabile una sola volta, per non più di dieci giorni, dal Presidente della Camera. (…) Il parere è comunicato al Presidente della Camera, che lo trasmette al Governo.


Per quanto riguarda le nomine che il governo è tenuto a comunicare al Parlamento, sempre la legge 24 gennaio 1978, n. 14, all’articolo 9, stabilisce che le nomine, le proposte o designazioni degli altri amministratori degli istituti ed enti di cui al precedente articolo 1 effettuate dal Consiglio dei ministri o dai ministri, devono essere comunicate entro quindici giorni alle Camere. Tali comunicazioni devono contenere l’esposizione dei motivi che giustificano le nomine, le proposte o designazioni, le procedure seguite ed una biografia delle persone nominate o designate con l’indicazione degli altri incarichi che eventualmente abbiano ricoperto o ricoprano.


Qualora la legge istitutiva del singolo ente (o categoria di enti) o il relativo statuto, ove approvato con atto avente forza di legge, contengano specifiche norme relative al controllo parlamentare alternative o integrative rispetto a quelle generali contenute nella L. n. 14/1978, allora se ne dà conto, nell'ambito della successiva sottosezione "c", nella colonna relativa alla procedura di nomina.


Si ricorda per inciso, riguardo alla scadenza degli organi degli enti in questione, che il D.L. 16/5/1994, n. 293, convertito dalla L. 15/7/1994, n. 444, sulla disciplina della proroga degli organi amministrativi, stabilisce tra l’altro che: (…) gli organi amministrativi svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti. Gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di cui all'articolo precedente sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza del termine medesimo. Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili (…). Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti. (…) I provvedimenti di nomina dei componenti di organi scaduti adottati nel periodo di proroga sono immediatamente esecutivi. (…) Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.






























Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare



Data nomina

Procedura

di nomina

Ente nazionale per l'aviazione civile ENAC

Presidente:


Vito Riggio


Pareri favorevoli espressi dalla

8ª Commissione

del Senato

il 1°/10/2013

e dalla

IX Commissione della Camera

il 9/10/2013


Procedura di nomina in corso

D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti



Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento dell'attività di Governo, con lettera in data 12 settembre 2013, annunciata alla Camera ed al Senato il 17 settembre 2013, ha trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Vito Riggio a presidente dell'Ente nazionale per l'aviazione civile ENAC. Tale richiesta è stata assegnata alla 8ª Commissione (Lavori pubblici) del Senato, che - si anticipa - ha espresso parere favorevole nella seduta del 1° ottobre 2013. La richiesta è stata altresì assegnata alla IX Commissione (Trasporti) della Camera che ha proceduto all'audizione informale3 di Riggio nella seduta del 1° ottobre 2013, ha esaminato la proposta nella seduta dell'8 ottobre 2013 ed ha espresso parere favorevole nella seduta del 9 ottobre 2013.

Il 30 agosto 2012 era scaduto il secondo mandato a presidente dell'ENAC dello stesso Riggio, che era stato stato confermato con D.P.R. del 27 settembre 2007. Tale mandato presidenziale era stato peraltro prolungato di un anno per effetto del riordino dell'Ente operato dal D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 188 che, modificando la disciplina prevista dal decreto legislativo 25 luglio 1997, n. 250 istitutivo dell'ENAC, aveva portato da quattro a cinque anni la durata del mandato del presidente dell'Ente, prevedendo altresì la possibilità che detto mandato possa essere rinnovato fino a due mandati consecutivi dopo il primo (in precedenza era ammesso un solo eventuale rinnovo).

Riggio era già stato nominato presidente dell'ENAC per un primo mandato quadriennale con D.P.R. dell'11 agosto 2003, dopo esserne già stato commissario straordinario dall'11 luglio 2003.

Come poi ricordato infra nella sottosezione "b", Riggio è commissario straordinario in carica dell'ENAC, essendo stato dapprima nominato nominato per sei mesi con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 16 novembre 2012, ed essendo stato successivamente prorogato per un ulteriore periodo massimo di sei mesi con analogo decreto ministeriale del 14 maggio 2013.

L'ENAC costituisce l'Autorità di regolazione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo nel settore dell'aviazione civile in Italia. Tra i compiti dell'Enac rientrano: il controllo della sicurezza (sia in quanto progettazione, costruzione, manutenzione ed esercizio degli aeromobili, nonché idoneità degli operatori aerei e del personale di volo, sia in quanto sicurezza a terra ed a bordo degli aeromobili per la prevenzione degli atti illeciti); la garanzia della qualità dei servizi resi all'utente e la tutela dei diritti del passeggero (seguendo le indicazioni dell'Unione europea, ha infatti redatto la Carta dei Diritti del Passeggero e la Carta dei Servizi Standard aeroportuali); il compimento di valutazioni volte alla riduzione dell'inquinamento acustico ed atmosferico prodotto dagli aeromobili. L'ENAC rappresenta altresì l'Italia nelle maggiori organizzazioni internazionali dell'aviazione civile.

Il presidente dell'ENAC, scelto tra soggetti aventi particolari capacità ed esperienza riferite al trasporto aereo ed all’aviazione, ha la rappresentanza legale dell'Ente, presiede il consiglio di amministrazione ed esercita le competenze stabilite dallo statuto. È nominato con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentite le commissioni parlamentari competenti per materia, ai sensi della legge 24 gennaio 1978, n. 14.

Per mera completezza di informazione si ricorda che il riordino dell'ENAC disposto dal citato D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 188 ha comportato altresì la riduzione del numero dei componenti del consiglio di amministrazione del'Ente, che è passato dalla consistenza iniziale di sette membri compreso il presidente, a quella attuale di cinque membri compreso il presidente. I componenti di tale organo sono scelti tra soggetti di comprovata cultura giuridica, tecnica ed economica nel settore aeronautico, e sono nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Il consiglio rimane in carica cinque anni e la nomina dei suoi componenti è rinnovabile per una sola volta.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare



Data nomina

Procedura

di nomina

Autorità portuale di La Spezia

Presidente:


Giovanni Lorenzo Forcieri



Richieste di parere parlamentare ai sensi dell'art. 1 della

L. n. 14/1978, annunciate alla Camera ed al Senato

l'8/10/2013


Procedura di nomina in corso

D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio


Autorità portuale

di Napoli

Presidente:


Riccardo Villari

Commissario straordinario:


Luciano Dassatti

Nomine non ancora comunicate

ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978




20/9/2013


(decorrenza:

23/9/2013)

D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti

Autorità portuale

di Palermo

Commissario straordinario:


Vincenzo Cannatella


20/9/2013



(decorrenza:

21/9/2013)

Autorità portuale

di Catania

Commissario straordinario:


Cosimo Aiello

13/9/2013


(decorrenza: 15/9/2013)

Autorità portuale

di Olbia e Golfo Aranci

Commissario straordinario:


Fedele Sanciu


5/9/2013


(decorrenza: 6/9/2013)


Si anticipa che il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettera del 1° ottobre 2013, annunciata alla Camera ed al Senato l'8 ottobre 2013, ha trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Giovanni Lorenzo Forcieri a presidente dell'Autorità portuale di La Spezia. Tale richiesta è stata assegnata alla IX Commissione (Trasporti) della Camera ed all'8ª Commissione (Lavori pubblici, comunicazioni) del Senato.

Commissario straordinario in carica, nominato con decreto ministeriale del 13 luglio 2013, Forcieri è anche presidente uscente dell'Autorità portuale spezzina: il relativo mandato quadriennale è scaduto infatti il 28 maggio 20134, essendo stato nominato con decreto ministeriale del 27 maggio 2009, notificato all'interessato il 28 maggio 2009. Forcieri era succeduto a Cirillo Orlandi, il cui mandato presidenziale alla guida dell'Ente si era concluso il 2 maggio 2009.

Si anticipa altresì che il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettera del 1° ottobre 2013, annunciata alla Camera ed al Senato l'8 ottobre 2013, ha trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Riccardo Villari a presidente dell'Autorità portuale di Napoli. Anche tale richiesta è stata assegnata alla IX Commissione della Camera e all'8ª Commissione del Senato.

In precedenza lo stesso Ministro, con proprio decreto del 20 settembre 2013, non ancora comunicato alle Camere ai sensi dell'art. 9 della legge n. 14/1978, aveva nominato Luciano Dassatti commissario straordinario della medesima Autorità portuale di Napoli, fino appunto alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 23 settembre 2013.

Il 22 settembre 2013 era scaduto infatti il mandato commissariale dello stesso Dassatti, che era stato nominato con decreto ministeriale del 15 marzo 2013 per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 22 marzo 2013. Dassatti è stato inoltre presidente dell'Autorità portuale partenopea fino al 4 febbraio 2013, essendo stato nominato con decreto ministeriale del 29 gennaio 2009, notificato all'interessato in data 4 febbraio 2009. In precedenza, Dassatti era già stato nominato commissario straordinario del medesimo Ente con decreto ministeriale del 9 dicembre 2008, notificato in data 10 dicembre 2008, a seguito delle dimissioni rassegnate dall'allora presidente Francesco Nerli.

Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con decreto in data 20 settembre 2013, anch'esso non ancora comunicato alle Camere, ha nominato Vincenzo Cannatella commissario straordinario dell'Autorità portuale di Palermo fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 21 settembre 2013.

Il 20 settembre 2013 è scaduto infatti il mandato del precedente commissario straordinario, Antonio Bevilacqua, che era stato nominato con decreto ministeriale del 15 marzo 2013 per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 20 marzo 2013. Il 2 febbraio 2013 era scaduto il secondo e ultimo mandato quadriennale alla presidenza della citata Autorità portuale dello stesso Bevilacqua, che era stato nominato con decreto ministeriale del 29 gennaio 2009, notificato il 2 febbraio 2009. La prima nomina presidenziale di Bevilacqua era avvenuta con decreto ministeriale del 29 settembre 2004, notificato il 7 ottobre 2004, cui fece seguito la nomina del medesimo a commissario straordinario dell'Ente, avvenuta con decreto ministeriale dell'11 dicembre 2008 e protrattasi fino alla seconda nomina a presidente.

Sempre il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto del 13 settembre 2013, parimenti non ancora comunicato alle Camere, ha nominato Cosimo Aiello commissario straordinario dell'Autorità portuale di Catania fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 15 settembre 2013.

Il 14 settembre 2013 è scaduto infatti il mandato commissariale dello stesso Aiello, che era stato nominato con decreto ministeriale del 14 agosto 2013 per il periodo massimo di un mese5. Aiello era stato nominato per la prima volta commissario straordinario dell'Autorità portuale etnea con decreto ministeriale del 10 agosto 2012, notificato all'interessato il 13 agosto 2012, alla scadenza del secondo mandato quadriennale del presidente uscente, Santo Castiglione. L'incarico commissariale di Aiello, inizialmente conferito per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 17 agosto 2012, era stato poi prorogato per un ulteriore semestre con decreto del ministeriale del 15 febbraio 2013.

Infine il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto del 5 settembre 2013, anch'esso non ancora comunicato alle Camere, ha nominato Fedele Sanciu commissario straordinario dell'Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 6 settembre 2013.

Il 22 luglio 2013 è infatti scaduto il mandato del presidente uscente della citata Autorità portuale, Paolo Silverio Piro, mandato definitivamente cessato il 5 settembre 2013 al termine del periodo di prorogatio della durata di 45 giorni previsto dall’articolo 3 del decreto-legge 16 maggio 1994, n. 293, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 1994, n. 444. Piro era stato infatti confermato alla presidenza dell'Autorità portuale sarda per quattro anni con decreto ministeriale del 9 luglio 2009, notificato all'interessato il 22 luglio 2009. La prima nomina presidenziale di Piro era avvenuta con decreto ministeriale del 12 maggio 2005, notificato il 18 maggio 2005, cui fece seguito la nomina del medesimo a commissario straordinario dell'Ente, avvenuta con decreto ministeriale del 2 luglio 2009 e protrattasi fino alla seconda nomina a presidente.

L'Autorità portuale, disciplinata dalla legge n. 84/1994, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia amministrativa, di bilancio e finanziaria. L'Autorità portuale ha tra l'altro compiti di indirizzo, controllo e programmazione delle operazioni portuali, di manutenzione delle parti comuni e di mantenimento dei fondali del porto, nonché di affidamento e controllo delle attività dirette alla fornitura di servizi di interesse generale agli utenti portuali.

L’art. 8, commi 1 e 1-bis, della legge n. 84/1994 stabilisce che il presidente dell’Autorità portuale è nominato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti previa intesa con la regione interessata, nell'ambito di una terna di esperti designati rispettivamente da provincia, comuni e camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura territorialmente competenti. La terna è comunicata al Ministro tre mesi prima della scadenza del mandato ed egli, con atto motivato, può richiedere, entro trenta giorni dalla richiesta, una seconda terna di candidati nell'ambito della quale effettuare la nomina. Qualora non pervenga nei termini alcuna designazione, il Ministro può procedere alla nomina previa intesa con la regione.

Esperite tali procedure, qualora entro trenta giorni non si raggiunga l'intesa con la regione interessata, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti indica il prescelto nell'ambito di una terna formulata a tale fine dal presidente della giunta regionale, tenendo conto anche delle indicazioni degli enti locali e delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura interessati. Ove il presidente della giunta regionale non provveda alla indicazione della terna entro trenta giorni dalla richiesta allo scopo indirizzatagli dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, questi chiede al Presidente del Consiglio dei ministri di sottoporre la questione al Consiglio dei ministri.

Infine, ai sensi, dell’art. 8, comma 2, della legge n. 84/1994, il presidente ha la rappresentanza dell'Autorità portuale, resta in carica quattro anni e può essere riconfermato una sola volta.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare



Data nomina

Procedura di nomina

Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile ENEA



Commissario straordinario:


Giovanni Lelli



Subcommissari:


Pietro Maria Putti e Piergiuseppe Maranesi


Nomina non ancora comunicata

ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978

27/9/2013


D.M. del Ministro

dello sviluppo economico


Il Ministro dello sviluppo economico, con proprio decreto del 27 settembre 2013, ha prorogato per un periodo di tre mesi il mandato del commissario straordinario dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile ENEA, Giovanni Lelli, e dei subcommissari Pietro Maria Putti e Piergiuseppe Maranesi.

Detti incarichi sarebbero infatti scaduti il 28 settembre 2013, essendo stati da ultimo prorogati con decreto ministeriale del 5 ottobre 2012, per un periodo massimo di dodici mesi a decorrere dal 28 settembre 2012. In precedenza il suddetto Ministro, con proprio decreto in data 11 settembre 2009, aveva nominato per un periodo di dodici mesi Lelli commissario dell'Agenzia, che veniva a sostituire il soppresso Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente ENEA. Il Ministro aveva inoltre nominato Pietro Maria Putti ed Enrico Elli in qualità di subcommissari, con il compito di coadiuvare il commissario svolgendo le attività dallo stesso delegate. Detti incarichi venivano successivamente prorogati, con analoghi decreti ministeriali, per ulteriori dodici mesi a decorrere dapprima dal 9 settembre 2010 e successivamente dal 23 settembre 2011. Tuttavia, a seguito delle dimissioni rassegnate da Enrico Elli dalla carica di subcommissario, il Ministro dello sviluppo economico, con proprio decreto del 27 settembre 2011, nominava in sua vece Piergiuseppe Maranesi.

L'Agenzia ENEA è ente di diritto pubblico vigilato dal Ministro dello sviluppo economico, finalizzato alla ricerca e all’innovazione tecnologica nonché alla prestazione di servizi avanzati nei settori dell’energia e dello sviluppo economico sostenibile. L’Agenzia opera in autonomia sulla base degli indirizzi definiti dal Ministro dello sviluppo economico, d’intesa con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

Come peraltro previsto dall'art. 37, comma 4, della legge n. 99/2009, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, con il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentite le Commissioni parlamentari competenti, sono determinati tra l'altro gli organi di controllo e di amministrazione dell'Agenzia, la sede, le modalità di costituzione e di funzionamento, e le procedure per l’erogazione delle risorse dell’Agenzia.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare



Data nomina

Procedura

di nomina

Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna

Commissario straordinario:


Antonio Granara

Nomina comunicata

ed annunciata

alla Camera

il 24/9/2013 ed al Senato l'8/10/2013

ai sensi dell'art. 9

della L. n. 14/1978


6/9/2013


(decorrenza: 4/9/2013)

D.M. del Ministro dell'ambiente

e della tutela

del territorio

e del mare



Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera del 16 settembre 2013, annunciata alla Camera il 24 settembre 2013 e - si anticipa - al Senato l'8 ottobre 2013, ha comunicato di aver confermato, con proprio decreto in data 6 settembre 2013, Antonio Granara nell'incarico di commissario straordinario del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna per la durata di tre mesi a decorrere dal 4 settembre 2013 e comunque non oltre la ricostituzione degli organi del Consorzio del Parco.

Il 4 settembre 2013 sarebbe infatti scaduto il mandato dello stesso Granara, che era stato confermato con decreto ministeriale del 6 giugno 2013 per la durata massima di tre mesi a decorrere dal 4 giugno 2013. Granara era già stato nominato nel suddetto incarico il 3 febbraio 2009 ed il suo mandato è stato più volte prorogato.

Il Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, commissariato dal 2 febbraio 2007, è il primo del genere riconosciuto dall’UNESCO nel 1998 e ne sono promotori la Regione autonoma della Sardegna e l’Ente minerario sardo EMSA. Il Parco è stato istituito dall'art. 1 del decreto 16 ottobre 2001 del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro delle attività produttive ed il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, d'intesa con la Regione autonoma della Sardegna.

Ai sensi dell'art. 4 del predetto decreto, la gestione del Parco è affidata ad un consorzio con personalità giuridica di diritto pubblico, assimilato agli enti di ricerca, vigilato dai tre suddetti Ministeri insieme a quello per i beni e le attività culturali e dalla Regione. Organi del consorzio sono il presidente, il consiglio direttivo, la comunità del Parco ed il collegio dei revisori dei conti.

Ai sensi dell'art. 3 del D.P.R. n. 73/2013, recante il riordino degli enti vigilati dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la composizione del consiglio direttivo del consorzio è stata ridotta da 16 a 8 membri oltre il presidente (dei quali: quattro in rappresentanza rispettivamente del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, del Ministero dello sviluppo economico, del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, e del Ministero per i beni e le attività culturali; due in rappresentanza della Regione autonoma della Sardegna; due in rappresentanza degli enti locali interessati, designati dalla comunità del parco).


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare



Data nomina

Procedura

di nomina

Ente parco nazionale

del Circeo

Commissario straordinario:


Gaetano Benedetto



Nomina comunicata ed annunciata alla Camera il 5/9/2013

ed al Senato il 17/9/2013

ai sensi dell'art. 9 della L. 14/1978


24/7/2013


(decorrenza:

7/8/2013)

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela

del territorio e del mare


Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera del 5 agosto 2013, annunciata alla Camera e al Senato il 5 e il 17 settembre 2013, ha comunicato di aver confermato, con proprio decreto in data 24 luglio 2013, Gaetano Benedetto nell'incarico di commissario straordinario dell'Ente parco nazionale del Circeo per la durata di tre mesi a decorrere dal 7 agosto 2013 e comunque non oltre la nomina del presidente.

Benedetto, già nominato per cinque anni presidente dell'Ente parco pontino con decreto ministeriale del 2 luglio 2007, alla scadenza di tale mandato ne era stato nominato commissario straordinario con decreto ministeriale del 7 agosto 2012, annunciato al Senato ed alla Camera il 6 ed il 10 settembre 2012, per un periodo massimo di tre mesi. Tale incarico commissariale era stato poi confermato con successivi decreti ministeriali del 29 ottobre 2012, del 23 gennaio 2013 e del 10 maggio 2013, tutti annunciati alla Camera ed al Senato.

Gli Enti parco nazionali, disciplinati dall'art. 9 della L. n. 394/1991, hanno personalità giuridica di diritto pubblico, sede legale e amministrativa nel territorio del parco e sono sottoposti alla vigilanza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne nomina il presidente con proprio decreto, d’intesa con le regioni e le province autonome interessate, e previo parere delle competenti Commissioni parlamentari. Altri organi dell'Ente parco sono il consiglio direttivo, la giunta esecutiva, il collegio dei revisori dei conti e la comunità del parco6. I mandati sono quinquennali.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura

di nomina

Istituto nazionale della previdenza sociale INPS

Componenti del consiglio di indirizzo e vigilanza:


Pietro Iocca

(presidente)


Fabio Pontrandolfi

(vicepresidente)


Enrico Amadei

Donatello Bertozzi

Carlo Borio

Marco V. Broccati

Mauro Bussoni

Sebastiano Callipo

Roberto Caponi

Tiziana Cavallaro

Sandro Del Fattore

Fabio Del Giudice

Giulia Dongiovanni

Fiorito Leo

Gian Paolo Patta

Anita Pisarro

Luigi Scardaone

Giuseppe Soricaro

Sabina Valentini

Jole Vernola

Pietro G. Zoroddu

Nomine non ancora comunicate

ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978

8/8/2013


(decorrenza:

1°/10/2013)






Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sulla base delle designazioni delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative



Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 8 agosto 2013, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sono stati nominati i componenti del consiglio di indirizzo e vigilanza (CIV) dell'Istituto nazionale della previdenza sociale INPS. La durata del mandato è di quattro anni a decorrere dal 1° ottobre 2013, data di effettivo insediamento dell'organo.

Nella prima seduta il CIV ha eletto, fra i propri componenti, Pietro Iocca quale presidente dell'organo, scelto tra i rappresentanti dei lavoratori dipendenti, nonché Fabio Pontrandolfi quale vicepresidente, scelto tra i rappresentanti dei datori di lavoro.

Come ricordato nel precedente Bollettino, il 30 settembre 2013 scadeva la proroga del mandato dei componenti del precedente CIV. Essi erano stati infatti nominati per quattro anni con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 2 gennaio 2009 e il loro mandato era stato prorogato dapprima dall'art. 1, comma 402, della L. n. 228/2012 (Legge di stabilità 2013), e successivamente dall'art. 36 del D.L. n. 69/2013, convertito con modificazioni dalla legge n. 98/20137.

Per effetto del riassetto degli enti pubblici di previdenza ed assistenza operato dall'art. 7 del D.L. n. 78/2010, che ha modificato l'art. 3 del D.Lgs. n. 479/1994, il consiglio di indirizzo e vigilanza costituisce l'unico organo collegiale di tali enti, essendo stato soppresso il relativo consiglio di amministrazione. Il CIV definisce dunque i programmi, individua le linee di indirizzo e approva in via definitiva il bilancio preventivo e il conto consuntivo dell'ente previdenziale. Sono altresì attribuite a tale organo competenze specifiche in relazione alla nomina del presidente dell'ente8.

La composizione originaria del consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS, come previsto dall'articolo 3, comma 4, del D.Lgs. n. 479/1994, era pari a 24 membri.

Tuttavia l'art. 7, comma 9 del citato D.L. n. 78/2010, aveva previsto la riduzione in misura non inferiore al trenta per cento dei componenti dei CIV con effetto dalla loro ricostituzione.

D'altra parte, a seguito dell'attribuzione all'INPS delle funzioni dei soppressi INPDAP ed ENPALS, l'art. 21, comma 6, del D.L. n. 201/2011 aveva specificamente previsto l'integrazione nel consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS di 6 componenti9. Per effetto di tale disposizione, l'organo uscente aveva raggiunto, prima della sua scadenza, la consistenza di 30 rappresentanti.

Per quanto dunque concerne il contemperamento dell'applicazione di tali norme, le premesse del decreto di nomina del nuovo consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS precisano che, anche al fine di salvaguardare le istanze di rappresentatività e di governabilità che il CIV dell'INPS è chiamato a soddisfare a seguito dell'incorporazione dei soppressi INPDAP ed ENPALS, la riduzione del trenta per cento è stata applicata alla composizione originaria dell'organo (pari - come ricordato sopra - a 24 componenti), aggiungendo al risultato di tale operazione i 6 componenti previsti dal D.L. n. 201/2011.

Di conseguenza la composizione del nuovo consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS è pari a 22 componenti. Si precisa inoltre che il D.P.C.M. 8 agosto 2013 ne ha nominati 21, con riserva di integrare la composizione dell'organo, con successivo provvedimento, non appena sarà pervenuta, da parte della Conferenza unificata di cui al D.Lgs. n. 281/1997, la designazione del nominativo in rappresentanza della parte datoriale pubblica.

Si ricorda inoltre che, ai sensi dell'art. 3, comma 4, del D. Lgs. n. 479/1994, metà dei membri del CIV dell'INPS sono nominati in rappresentanza delle confederazioni sindacali dei lavoratori dipendenti maggiormente rappresentative sul piano nazionale; la restante metà è ripartita tra le organizzazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale dei datori di lavoro e dei lavoratori autonomi, secondo criteri che tengano conto delle esigenze di rappresentatività.

Il CIV dura in carica quattro anni e può essere confermato una sola volta. I suoi componenti cessano dalle funzioni allo scadere del quadriennio, ancorché siano stati nominati nel corso di esso in sostituzione di altri dimissionari, decaduti o deceduti.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura

di nomina

Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro INAIL

Componenti del consiglio di indirizzo e vigilanza:


Francesco Rampi

(presidente)


Pierangelo Albini

Luciano Bertozzi

Franco Bettoni

G.Luigi De Gregorio

Giuseppe Errico

Riccardo Giovani

Fabiola Leuzzi

Romano Magrini

Achille Massenti

Salvatore Muscarella

Gaetana Pagano

Beatrice Sassi

Mario F. Scotti

Raffaella Sette

Giovanni Tosco

Giuseppe Turudda

Nomine non ancora comunicate

ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978

8/8/2013


(decorrenza:

1°/10/2013)






D.P.C.M., su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, su designazione delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e, per un componente, su designazione della Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro.

Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 8 agosto 2013, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sono stati nominati i componenti del consiglio di indirizzo e vigilanza (CIV) dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro INAIL. La durata del mandato è di quattro anni a decorrere dal 1° ottobre 2013, data di effettivo insediamento dell'organo.

Nella seduta di insediamento il CIV ha eletto, fra i propri componenti, Francesco Rampi quale presidente dell'organo, scelto tra i rappresentanti dei lavoratori dipendenti.

Parallelamente a quanto riferito supra riguardo all'omologo organo dell'INPS, il 30 settembre 2013 è scaduta la proroga del mandato dei componenti del precedente CIV dell'INAIL. Essi erano stati infatti nominati per quattro anni con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 2 gennaio 2009 ed il loro mandato era stato prorogato10 dapprima dall'art. 1, comma 402, della L. n. 228/2012 (Legge di stabilità 2013), e successivamente dall'art. 36 del D.L. n. 69/2013, convertito con modificazioni dalla legge n. 98/2013.

Per quanto concerne il riordino degli enti pubblici previdenziali ed il ruolo del CIV, si rinvia a quanto riferito nella nota precedente. Si osserva tuttavia che il penultimo periodo del comma 4 dell'art. 3 del D. Lgs. n. 479/1994 detta disposizioni specifiche circa la composizione del consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INAIL. Questo infatti era composto da venticinque membri, uno dei quali in rappresentanza dell'Associazione nazionale mutilati ed invalidi del lavoro. I restanti membri sono nominati in rappresentanza delle confederazioni sindacali dei lavoratori dipendenti e delle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori autonomi maggiormente rappresentative sul piano nazionale, nelle medesime proporzioni e secondo i medesimi criteri previsti per il corrispondente organo dell'INPS11.

Tuttavia l'art. 7, comma 9 del D.L. n. 78/2010, aveva previsto anche per il consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INAIL la riduzione in misura non inferiore al trenta per cento dei componenti dell'organo con effetto dalla sua ricostituzione.

Di conseguenza la composizione del nuovo consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INAIL, come previsto dal ricordato D.P.C.M. 8 agosto 2013, è pari a 17 componenti.

Il CIV dura in carica quattro anni e può essere confermato una sola volta. I suoi componenti cessano dalle funzioni allo scadere del quadriennio, ancorché siano stati nominati nel corso di esso in sostituzione di altri dimissionari, decaduti o deceduti.




b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978
scadute e non ancora rinnovate nei mesi di settembre 2013
o previste in scadenza entro il 30 novembre 2013



Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

Autorità portuale di Augusta

Presidente:


Aldo Garozzo

Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell'art. 1 della

L. n. 14/1978

6/10/2013

D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio


Autorità portuale

di Ancona

Commissario straordinario:


Luciano Canepa

Comunicazione

al Parlamento

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

8/11/2013

D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti


Il 6 ottobre 2013 scade il mandato quadriennale del presidente dell'Autorità portuale di Augusta, Aldo Garozzo, che era stato nominato con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 24 settembre 2009, notificato all'interessato il 6 ottobre 2009. La nomina di Garozzo aveva comportato la decadenza del commissario straordinario Pietro Bernardo, che era stato nominato con decreto ministeriale del 23 novembre 2007, notificato all'interessato il 3 novembre 2007. A Bernardo era stato altresì affiancato il commissario aggiunto Giovanni Tesoriere, nominato con decreto ministeriale del 19 febbraio 2008, notificato il 29 febbraio 2008.

L'8 novembre 2013 scadrà invece il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Ancona, Luciano Canepa, che era stato nominato con decreto ministeriale del 7 maggio 2013 per un periodo non superiore a sei mesi a decorrere dall'8 maggio 2013. Il 23 marzo 2013 era altresì scaduto il mandato quadriennale a presidente della citata Autorità portuale dello stesso Canepa, che era stato nominato con decreto ministeriale del 20 marzo 2009, notificato il 23 marzo 2009.

Sull'Autorità portuale in generale, vedasi supra alla sottosezione "a".

Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Opera nazionale per i figli

degli aviatori

ONFA

Presidente:


Piergiorgio Crucioli

Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell'art. 1 della

L. n. 14/1978

26/10/2013


D.P.R. emanato su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri adottata su proposta del Ministro della difesa, sentito il Capo di stato maggiore dell'Aeronautica


Componenti del consiglio di amministrazione:


Nicola Lanza

De Cristoforis, Claudio Salerno, Maria Laura Morì e Attilio Salutari


Comunicazione

al Parlamento

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

9/11/2013


D.M. del Ministro

della difesa


Il 26 ottobre 2013 scade il mandato triennale del presidente dell'Opera nazionale per i figli degli aviatori ONFA, Piergiorgio Crucioli, che era stato nominato con D.P.R. del 26 ottobre 2010. Per Crucioli si tratta del secondo mandato alla guida del suddetto Ente, essendone già stato nominato presidente per tre anni con D.P.R. dell'8 giugno 2007.

Il 9 novembre 2013 scadranno altresì i mandati triennali dei componenti del consiglio di amministrazione dell'ONFA, Nicola Lanza De Cristoforis, Claudio Salerno, Maria Laura Morì e Attilio Salutari, che erano stati nominati con decreto del Ministro della difesa del 9 novembre 2010.

Istituito dal R.D. 21 agosto 1937, n.1585, l'ONFA è un ente di diritto pubblico, dotato di autonomia amministrativa e contabile, vigilato dal Ministero della difesa, che provvede all’assistenza degli orfani del personale militare dell’Aeronautica militare. L'organizzazione dell'ONFA è stata modificata in un primo momento con l'emanazione del D.P.R. 23 dicembre 2009 n. 215, di riordino dell'Ente, e successivamente con l'adozione del nuovo statuto che, approvato con decreto del Ministro della difesa del 13 gennaio 2011, recepiva anche il disposto dell'articolo 6, comma 5 del D.L. n. 78, del 31 maggio 2010, convertito dalla legge n. 122 del 20 luglio 2010.

Sono dunque organi dell'ONFA il presidente ed il consiglio di amministrazione, composto dallo stesso presidente e da ulteriori quattro membri. Tale composizione degli organi dell'ONFA è stata da ultimo recepita, a livello di legislazione primaria, dal D.P.R. 26 settembre 2012, n. 191 che ha modificato in tal senso l'articolo 55 del D.P.R. 15 marzo 2010, n. 90 (Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, per la riorganizzazione del Ministero della difesa, degli uffici di diretta collaborazione del Ministro e degli enti vigilati).


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

Ente parco nazionale

del Circeo

Commissario straordinario:


Gaetano Benedetto



Comunicazione

al Parlamento

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978


7/11/2013



D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela

del territorio e del mare


Il 7 novembre 2013, se non interverrà previamente la nomina del presidente, scadrà il mandato del commissario straordinario dell'Ente parco nazionale del Circeo, Gaetano Benedetto che, con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 24 luglio 2013, era stato confermato per un periodo massimo di tre mesi a decorrere dal 7 agosto 2013.

Come già ricordato nella sottosezione "a", Benedetto è il presidente uscente dell'Ente parco pontino, essendo stato nominato per cinque anni con decreto ministeriale del 2 luglio 2007. In seguito è stato nominato commissario straordinario dello stesso Ente parco con decreto ministeriale del 7 agosto 2012 ed il suo mandato commissariale è stato più volte prorogato.

Sugli Enti parco nazionale in generale, vedasi supra alla sottosezione "a".


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura di nomina

Ente nazionale per l'aviazione civile ENAC

Commissario straordinario:


Vito Riggio

Comunicazione

al Parlamento

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978


16/11/2013

D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti



Il 16 novembre 2013 è prevista la scadenza del mandato del commissiario straordinario dell'Ente nazionale per l’aviazione civile ENAC, Vito Riggio.

Presidente uscente dell'ENAC, Riggio era stato nominato commissario straordinario per sei mesi, nelle more della nomina del presidente, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 16 novembre 2012. Detto mandato commissariale era stato successivamente prorogato fino ad un massimo di sei mesi con analogo decreto ministeriale in data 14 maggio 2013.

Come d'altra parte ricordato nella sottosezione "a", cui più approfonditamente si rinvia, il Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento dell'attività di Governo, con lettera in data 12 settembre 2013, annunciata alla Camera ed al Senato il 17 settembre 2013, ha richiesto il parere parlamentare sulla proposta di nomina dello stesso Riggio a presidente dell'ENAC. Su tale proposta hanno altresì espresso parere favorevole la 8ª Commissione (Lavori pubblici) del Senato e la IX Commissione (Trasporti) della Camera.








c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978,
rinnovate o in scadenza
entro il 30 novembre 2013


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura

di nomina

Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR


Componente del consiglio direttivo:


Andrea Graziosi

Richiesta di parere parlamentare trasmessa ai sensi dell'art. 8, comma 3, del D.P.R. n. 76/2010, annunciata alla Camera ed al Senato il 24/9/2013.

Parere favorevole espresso dalla

7ª Commissione del Senato l'8/10/2013.

Parere non ancora espresso dalla

VII Commissione della Camera.


Procedura di nomina in corso

D.P.R. su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentite le competenti Commissioni parlamentari



Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento dell'attività di Governo, con lettera del 24 settembre 2013 annunciata alla Camera ed al Senato in pari data, ha trasmesso, ai sensi dell'art. 8, comma 3, del D.P.R. n. 76/2010, la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Andrea Graziosi a componente del consiglio direttivo dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR. Tale proposta è stata assegnata alla VII Commissione (Cultura) della Camera ed alla 7ª Commissione (Istruzione pubblica, beni culturali) del Senato che, si anticipa, ha espresso parere favorevole nella seduta dell'8 ottobre 2013.

Come ricordato nel precedente numero della presente pubblicazione, lo stesso Ministro aveva già trasmesso, con lettera del 10 luglio 2013 annunciata alla Camera ed al Senato in pari data, la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Nazzareno Mandolesi a componente del consiglio direttivo dell'ANVUR. Tale proposta non ha tuttavia avuto seguito, a seguto della decisione di Mandolesi di non accettare tale designazione che è incompatibile con il suo mandato di componente del consiglio di amministrazione dell'Agenzia Spaziale Italiana ASI12.

Il consiglio direttivo dell'ANVUR è costituito da sette componenti scelti tra personalità, anche straniere, di alta e riconosciuta qualificazione ed esperienza nel campo dell'istruzione superiore e della ricerca, nonché della valutazione di tali attività. Nel consiglio direttivo devono comunque essere presenti almeno due uomini e almeno due donne. I componenti sono nominati, per quattro anni non rinnovabili13, con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentite le competenti Commissioni parlamentari. Ai fini della proposta, il Ministro sceglie i componenti in un elenco composto da non meno di dieci e non più di quindici persone definito da un comitato di selezione appositamente costituito con decreto del Ministro14. Come specificato dall'art. 8, comma 4, del D.P.R. n. 76/2010, qualora un componente del consiglio direttivo cessa dalla carica prima della scadenza del proprio mandato, il Ministro designa il nuovo componente con le medesime modalità fino all'esaurimento del predetto elenco. Nello stesso senso, l'art. 22, comma 2, del D.L. n. 104/2013, il cui disegno di legge di conversione è all'esame della VII Commissione della Camera in prima lettura, prevede che fino alla nomina del nuovo comitato di selezione è utilizzato l'elenco di persone esistente alla data di entrata in vigore dello stesso decreto15.

La proposta di nomina di Graziosi si è resa necessaria a seguito delle dimissioni rassegnate l'11 giugno 2013 da Giuseppe Novelli, con decorrenza 31 maggio 2013. Pertanto il consiglio direttivo dell'ANVUR risulta attualmente composto da Stefano Fantoni, presidente16 dell'Agenzia, Luisa Ribolzi, Sergio Benedetto, Andrea Bonaccorsi, Massimo Castagnaro e Fiorella Kostoris. Essi sono stati nominati con D.P.R. del 22 febbraio 2011, dopo che sulla rispettiva proposta di nomina avevano espresso parere favorevole la VII Commissione della Camera e la 7ª Commissione del Senato nelle rispettive sedute del 9 e del 16 febbraio 2011.

L'ANVUR sovraintende al sistema pubblico nazionale di valutazione della qualità delle università e degli enti di ricerca pubblici e privati destinatari di finanziamenti pubblici. In particolare l'ANVUR indirizza le attività demandate ai nuclei di valutazione interna degli atenei e degli enti di ricerca; valuta l'efficienza e l'efficacia dei programmi pubblici di finanziamento e di incentivazione alle attività di ricerca e di innovazione; svolge le funzioni di agenzia nazionale sull'assicurazione della qualità, così come previste dagli accordi europei in materia, nell'ambito della realizzazione degli spazi europei dell'istruzione superiore e della ricerca. L'ANVUR ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare



Data nomina

Procedura

di nomina

Istituto

nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa

INDIRE


Presidente:


Giovanni Biondi


Nomine comunicate ed annunciate

alla Camera l'8/10/2013

ai sensi dell'art. 11, comma 5, del

D.Lgs. n. 213/2009


23/4/2013


(decorrenza: 15/5/2013)


D.M del Ministro dell'istruzione, dell'università

e della ricerca




Si anticipa che il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con lettera del 3 ottobre 2013, annunciata alla Camera l'8 ottobre 2013, ha comunicato di aver nominato, con proprio decreto in data 23 aprile 2013, Giovanni Biondi presidente dell'Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa INDIRE, per la durata di un quadriennnio a decorrere dal 15 maggio 2013.

La nomina di Biondi è avvenuta secondo le procedure previste dal D. Lgs. n. 213/2009, recante il riordino degli enti di ricerca vigilati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Per quanto concerne il controllo parlamentare sulle nomine governative nei suddetti enti, tale decreto ha stabilito tra l'altro che sulle candidature dei presidenti non si esprimano più in via preventiva le Commissioni parlamentari competenti, rimanendo prevista (ai sensi dell'articolo 11, comma 5) solo la comunicazione al Parlamento delle nomine sia dei presidenti che dei componenti dei consigli di amministrazione, effettuate dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

Si ricorda altresì che lo stesso Ministro, con separato decreto del 23 aprile 2013 non ancora comunicato alle Camere, ha altresì nominato Giovanni Di Fede e Claudia Rebesani componenti del consiglio di amministrazione dell'INDIRE per un quadriennnio a decorrere dal 15 maggio 2013.

Con la nomina e l'insediamento degli organi di gestione ordinaria dell'INDIRE, è dunque venuta meno la gestione commissariale dell'Istituto, che era stata disposta con la nomina a commissario straordinario del già citato Giovanni Biondi, avvenuta con il D.P.C.M. in data 3 agosto 2012 a decorrere dal 1° settembre 2012. Il commissariamento era stato altresì prorogato con D.P.C.M. del 27 marzo 2013 a decorrere dal 28 febbraio 2013.

Si ricorda che l'INDIRE, già soppresso dall'articolo 1, comma 611, della L. n. 296/2006 (legge finanziaria 2007) e le cui funzioni erano state rilevate dall'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica ANSAS, era stato ripristinato a far data dal 1° settembre 2012 per effetto dell'art. 19, comma 1, del D.L. n. 98/2011, convertito con modificazioni dalla L. n. 111/2011. Quest'ultima norma, abrogando la disposizione sopra citata, aveva contestualmente disposto la soppressione dell'ANSAS ed aveva confermato la soppressione degli Istituti regionali di ricerca educativa IRRE.

Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca in data 21 dicembre 2012 è stato approvato lo statuto dell'INDIRE, adottato dal commissario straordinario dell'Istituto con delibera dell'11 dicembre 2012. Ai sensi dell'art. 9, il presidente dell'Istituto e gli altri due componenti del consiglio di amministrazione (nominati nel rispetto del principio di pari opportunità) sono selezionati con le procedure previste dall'art. 11 del D. Lgs. n. 213/2009 per gli enti di ricerca vigilati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Essi sono nominati con decreto ministeriale, durano in carica quattro anni e possono essere riconfermati una sola volta. Alla loro sostituzione, si procede nei limiti temporali della scadenza del mandato del titolare sostituito.

L'INDIRE, ente di ricerca dotato di autonomia scientifica, finanziaria, patrimoniale, amministrativa e regolamentare, costituisce articolazione del Sistema nazionale di valutazione delle istituzioni scolastiche e di istruzione e formazione professionale. L'Istituto cura la formazione in servizio del personale scolastico, in stretto raccordo con i processi di innovazione tecnologica, attraverso attività di accompagnamento e riqualificazione professionale. L'Ente gestisce le attività di documentazione a sostegno dell'innovazione digitale della didattica e dell'autonomia scolastica, in collaborazione con le Università. All'INDIRE spetta inoltre la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio bibliografico, iconografico e degli archivi storici interni, essendo l'Istituto succeduto alla Biblioteca di documentazione pedagogica di cui all'art. 292 del D. Lgs. n. 297/1994.



Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura

di nomina

Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione

INVALSI


Presidente:


Paolo Sestito



Nomina comunicata ed annunciata

alla Camera l'8/10/2013

ai sensi dell'art. 11, comma 5, del

D.Lgs. n. 213/2009


29/7/2013


(decorrenza: 1°/8/2013)


D.M. del Ministro dell'istruzione, dell'università

e della ricerca


Si anticipa che il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con lettera del 3 ottobre 2013, annunciata alla Camera l'8 ottobre 2013, ha comunicato di aver nominato, con proprio decreto in data 29 luglio 2013, Paolo Sestito presidente dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione INVALSI, per la durata di un quadriennio a decorrere dal 1° agosto 2013.

La nomina di Sestito è avvenuta secondo le procedure previste dal D.Lgs. n. 213/2009, recante il riordino degli enti di ricerca vigilati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Per quanto concerne il controllo parlamentare sulle nomine governative nei suddetti enti, tale decreto ha stabilito tra l'altro che sulle candidature dei presidenti non si esprimano più in via preventiva le Commissioni parlamentari competenti, rimanendo prevista (ai sensi dell'articolo 11, comma 5) solo la comunicazione al Parlamento delle nomine sia dei presidenti che dei componenti dei consigli di amministrazione, effettuate per l'appunto dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

Si ricorda altresì che lo stesso Ministro, con separato decreto del 29 luglio 2013 non ancora comunicato alle Camere, ha altresì nominato Cinzia Angelini ed Arduino Salatin membri del consiglio di amministrazione dell'INVALSI per la durata di un quadriennio a decorrere dal 1° agosto 2013.

Con l'avvenuta nomina degli organi di amministrazione ordinaria, è automaticamente cessato il commissariamento dell'INVALSI, che era stato disposto con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 5 maggio 2011, in seguito alle dimissioni del presidente dell'INVALSI, Piero Cipollone, e del comitato di indirizzo dell'Istituto. Era stato dunque nominato commissario straordinario Giuseppe Cosentino, il cui mandato era stato prorogato con D.P.C.M. del 9 novembre 2011. Nel frattempo, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca adottava in via sostitutiva, con decreto direttoriale del 2 settembre 2011, il nuovo statuto dell'INVALSI17. A seguito poi delle dimissioni rassegnate da Cosentino il 23 dicembre 2011, il mandato commissariale è stato conferito per un semestre al predetto Paolo Sestito con D.P.C.M. del 29 febbraio 2012; detto mandato è stato in seguito prorogato con D.P.C.M. del 3 agosto 2012 e, da ultimo, con D.P.C.M. del 27 marzo 2013.

L’INVALSI è un ente di ricerca dotato di personalità giuridica di diritto pubblico che ha raccolto l’eredità del Centro europeo dell’educazione CEDE. L’istituto effettua verifiche sistematiche sulle conoscenze degli studenti e sulla qualità complessiva dell'offerta formativa delle istituzioni di istruzione e formazione professionale. L’INVALSI predispone i testi della nuova prova scritta, a carattere nazionale, nell’esame di Stato al terzo anno della scuola secondaria di primo grado.

Sono organi dell'Istituto il presidente, il consiglio di amministrazione, il collegio dei revisori dei conti ed il consiglio tecnico-scientifico. I componenti del consiglio di amministrazione, compreso il presidente, sono nominati con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, durano in carica quattro anni e possono essere riconfermati una sola volta. In particolare, il consiglio di amministrazione è composto dal presidente e da due membri di alto profilo professionale e culturale nel panorama nazionale ed internazionale, dei quali almeno uno deve provenire dal mondo della scuola o dell’amministrazione scolastica.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale

ISPRA


Presidente:


Bernardo

De Bernardinis


Richiesta di parere

ai sensi

dell'art. 5, comma 1,

del D.M. n. 123/2010

5/10/2013


D.P.C.M, su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, previo parere delle competenti commissioni parlamentari



Il 5 ottobre 2013 scade il mandato del presidente dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ISPRA, Bernardo De Bernardinis, che era stato nominato per tre anni con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 5 ottobre 2010.

Ai sensi dell'articolo 5, comma 1, del D.M. 21 maggio 2010, n. 123, il presidente dell'ISPRA è nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, tra persone di alta qualificazione scientifica o istituzionale nelle materie di competenza dell'Istituto, previo parere motivato delle competenti Commissioni parlamentari permanenti competenti per materia. Decorsi venti giorni dalla trasmissione alle Commissioni, ove il parere non sia stato reso, si procede comunque alla nomina.

Sono organi dell'ISPRA il presidente, il consiglio di amministrazione, il consiglio scientifico ed il collegio dei revisori dei conti. Tutti gli incarichi hanno durata triennale e possono essere confermati una sola volta.

L'ISPRA è stato istituito dall’art. 28 del D.L. n. 112/2008, convertito con modificazioni dalla L. n. 133/2008, che ha attribuito all'Istituto le funzioni già proprie dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici APAT, dell'Istituto nazionale per la fauna selvatica INFS e dell'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare ICRAM, conseguentemente soppressi.

Sottoposto alla vigilanza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, l'ISPRA è ente pubblico di ricerca dotato di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia tecnico-scientifica, organizzativa, finanziaria, gestionale, patrimoniale e contabile. L'Istituto svolge attività di ricerca, consulenza strategica, assistenza tecnico-scientifica, di monitoraggio e valutazione, nonché di informazione e formazione in materia ambientale (con riferimento alla tutela delle acque, alla difesa dell'ambiente atmosferico, del suolo, del sottosuolo, della biodiversità marina e terrestre e delle rispettive colture, nonché alla tutela della natura e della fauna omeoterma).

L'art. 1 del D.P.R. n. 73/2013, recante il riordino degli enti vigilati dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha attribuito all'ISPRA la designazione di uno dei componenti del consiglio direttivo degli Enti parco nazionali, modificando l'art. 9, comma 4, della L. n. 394/1991.


















Sezione II

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO




























Nella presente Sezione si dà conto degli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) segnalati dal Servizio per il controllo parlamentare ai Ministeri ai fini della loro attuazione, nonché delle note trasmesse dagli stessi Dicasteri a seguito delle segnalazioni ricevute.

In evidenza a settembre 2013


Nella Sezione II vengono indicati gli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni, ordini del giorno) accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni parlamentari nel periodo di riferimento (normalmente con cadenza mensile) che il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare alla Presidenza del Consiglio ed ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti).

Nella medesima Sezione vengono inoltre riportate le note ricevute dal Servizio con le quali i diversi Dicasteri forniscono informazioni al Parlamento in ordine a quanto effettivamente realizzato per dare concreta attuazione agli impegni accolti dai rappresentanti dell'esecutivo con gli atti di indirizzo oggetto di segnalazione nei termini sopradetti. Con riferimento, in particolare agli ordini del giorno riferiti ai diversi atti parlamentari esaminati, ciò consente, tra l'altro, di valutare, anche sotto il profilo quantitativo, la percentuale di attuazioni governative rispetto al complesso degli atti medesimi e dunque, in qualche misura, anche il maggiore o minore grado di efficienza a questo riguardo dei singoli Ministeri. In altri termini, l'attività di segnalazione dell'impegno contenuto nell'atto di indirizzo ed il recepimento dell'eventuale nota governativa consente di avere percezione del grado di “risposta” da parte del Governo in ordine agli impegni assunti in una determinata materia, pur se il dato deve essere valutato alla luce del fatto che non necessariamente tutte le azioni governative vengono illustrate in note informative trasmesse al Parlamento, non sussistendo al riguardo alcun obbligo formale. E' tuttavia indubbio che l'attività di sollecitazione avviata ormai da anni nei confronti dei Ministeri e che ha consentito, nel tempo, di strutturare con essi una fattiva collaborazione, ha portato ad un incremento delle note di attuazione ricevute e, in generale, ad una maggiore sensibilità nei confronti dell'esigenza per l'istituzione parlamentare di disporre di quante più informazioni possibile sull'operato del Governo in ordine alle deliberazioni ed alle iniziative parlamentari non legislative. L'ottenimento di informazioni sul seguito dato dal Governo agli indirizzi definiti in ambito parlamentare, e quindi in merito al grado di adempimento o meno da parte dell'esecutivo, può così rappresentare una premessa per valutare l'opportunità per ciascun deputato di attivare o meno gli strumenti regolamentari di controllo attualmente disponibili (ad esempio interrogazioni o interpellanze), che consentano, se del caso, di esprimere una censura politica nei confronti di quella che possa ritenersi una risposta inadeguata o insufficiente rispetto ad impegni accolti in merito ad un determinato indirizzo politico di cui, in ipotesi, una parte politica che si sia fatta portavoce e che, per diverse ragioni, non sia stato esplicitato attraverso un'iniziativa legislativa.

La pubblicazione del testo integrale della nota governativa, posta a confronto con l'impegno contenuto nell'atto di indirizzo cui la stessa si riferisce, offre agli interessati, in primo luogo ai sottoscrittori dell'atto di indirizzo in questione, anche la possibilità di maturare una valutazione di quanto rappresentato dal Governo autonoma e non “filtrata” in alcuno modo.

Il Servizio per il controllo parlamentare si propone quindi di fornire un'attività documentale che offra un concreto supporto alle esigenze scaturenti dal progressivo spostamento, negli ultimi anni, del baricentro dell'attività parlamentare dalla funzione legislativa a quella “politica” di indirizzo e di controllo e il conseguente accrescimento dell'impegno degli organi parlamentari nelle attività ispettive, di indirizzo, informazione e monitoraggio, come è ampiamente dimostrato dalle statistiche parlamentari e non solo in Italia.



Le nostre segnalazioni:

Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare gli ordini del giorno, accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni, ai Ministeri individuati come competenti per la loro attuazione solo dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge cui essi si riferiscono.


In particolare, nel periodo 1° - 30 settembre 2013 sono stati segnalati 422 ordini del giorno*, dei quali:


199 riferiti alla legge n. 98 del 2013, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (Atti Camera 1248-AR e 1248-B).

39 sono stati inviati al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 34 al Ministero dell'economia e delle finanze, 33 al Ministero dello sviluppo economico, 20 al Ministero della giustizia, 18 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 14 al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, 11 al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, 9 al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, 8 al Ministero della salute, 6 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, 6 al Ministero degli affari esteri, 4 al Ministro per la coesione territoriale, 3 al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, 3 al Ministero dell'interno, 3 al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, 3 al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, 2 al Ministero della difesa ed 1 al Ministro per l'integrazione;


102 riferiti alla legge n. 99 del 2013, di Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 giugno 2013, n. 76, recante primi interventi urgenti per la promozione dell’occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonché in materia di imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti” (A.C. 1458).

50 sono stati inviati al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 22 al Ministero dell'economia e delle finanze, 10 al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, 7 al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, 4 al Ministero dello sviluppo economico, 3 al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, 3 al Ministero dell'interno, 3 al Ministero della salute, 2 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, 2 al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, 1 al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, 1 al Ministero della giustizia ed 1 al Ministro per l'integrazione;


38 riferiti alla legge n. 90 del 2013, di Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, recante disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell’edilizia per la definizione delle procedure d’infrazione avviate dalla Commissione europea, nonché altre disposizioni in materia di coesione sociale” (A.C. 1310).

25 sono stati inviati al Ministero dell'economia e delle finanze, 7 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 6 al Ministero dello sviluppo economico, 1 al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ed 1 al Ministero della giustizia;


38 riferiti alla legge n. 97 del 2013, concernente “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea - Legge europea 2013” (A.C. 1327).

12 sono stati inviati al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, 7 al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, 4 al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, 3 al Ministero dell'economia e delle finanze, 3 al Ministero della giustizia, 3 al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, 3 al Ministero dello sviluppo economico, 1 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, 1 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 1 al Ministero dell'interno ed 1 al Ministero della salute;


30 riferiti alla legge n. 96 del 2013, concernente “Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea - Legge di delegazione europea 2013” (A.C. 1326).

12 sono stati inviati al Ministero della salute, 5 al Ministero dello sviluppo economico, 4 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, 4 al Ministero dell'economia e delle finanze, 4 al Ministero dell'interno, 1 al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, 1 al Ministero della giustizia, 1 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed 1 al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;


13 riferiti alla legge n. 89 del 2013, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 61, recante nuove disposizioni urgenti a tutela dell’ambiente, della salute e del lavoro nell’esercizio di imprese di interesse strategico nazionale” (A.C. 1139).

6 sono stati inviati al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, 3 al Ministero dello sviluppo economico, 2 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, 1 al Ministero dell'economia e delle finanze ed 1 al Ministero della salute;


2 riferiti alla legge n. 94 del 2013, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° luglio 2013, n. 78, recante disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena” (A.C. 1417), inviati al Ministero della giustizia.



Nel periodo considerato sono state inoltre segnalate dal Servizio per il controllo parlamentare 12 risoluzioni**:

- MARCHI, PALESE ed altri n. 6/00027, sulla Relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell'articolo 10-bis, comma 6, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 (Doc. LVII-bis, n. 2), al Ministero dell'economia e delle finanze;

- FAENZI ed altri n. 7/00079, per l’accelerazione dei pagamenti in favore degli operatori del settore ippico, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;

- QUARTAPELLE PROCOPIO ed altri n. 7/00092, sugli obiettivi di sviluppo del Millennio, con particolare riferimento all’Expo 2015, al Ministero degli affari esteri;

- VIGNALI ed altri n. 8/00008, sulla Relazione concernente la liberalizzazione delle attività economiche e la riduzione degli oneri amministrativi sulle imprese (Doc. XXVII, n. 1), al Ministero dello sviluppo economico;

- VACCA ed altri n. 8/00009, sul transito di talune categorie di personale docente nei ruoli del personale non docente e del personale ATA, al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;

- COVA ed altri n. 8/00010, concernente iniziative in materia di definizione del prezzo del latte bovino praticato ai produttori, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;

- OLIVERIO ed altri n. 8/00011, concernente misure in favore della filiera avicola a seguito dei recenti casi di influenza aviaria, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;

- ZARATTI ed altri n. 8/00012, sull'istituzione di una Commissione tecnico-scientifica presso il Ministero dell'ambiente per valutare i rischi ambientali connessi all'attività di esplorazione per gli idrocarburi attraverso la tecnica di fratturazione idraulica o fracking, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;

- SANI n. 8/00013, sulla politica di sviluppo rurale in relazione all'Accordo di partenariato sulla programmazione dei fondi europei per il periodo 2014-2020, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;

- REALACCI ed altri n. 8/00014, concernente misure in materia di agevolazioni tributarie per la riqualificazione energetica e il consolidamento antisismico degli edifici, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ed al Ministero dell'economia e delle finanze;

- PASTORELLI ed altri n. 8/00015 e ZOLEZZI ed altri n. 7/00107, sullo smaltimento di materiale agricolo o forestale non pericoloso, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

E' stata infine segnalata dal Servizio per il controllo parlamentare 1 mozione:




















Sezione III

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE

























La sezione tratta della trasmissione al Parlamento da parte del Governo e di altri soggetti (regioni, autorità amministrative indipendenti, ecc.) delle relazioni previste dalle norme vigenti che sono pervenute nel periodo in esame. Conclude la sezione l’indicazione delle nuove relazioni ove previste da disposizioni pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale nel periodo considerato.

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento


Nell'ambito della propria competenza per la verifica dell'adempimento da parte del Governo degli obblighi di legge nei confronti del Parlamento, il Servizio per il controllo parlamentare effettua il monitoraggio delle relazioni che la Presidenza del Consiglio dei ministri e i diversi Dicasteri devono trasmettere periodicamente al Parlamento in conformità di quanto stabilito dalle vigenti disposizioni legislative; nella prassi, tale verifica è stata estesa anche ad altri soggetti non governativi.

A tale fine, il Servizio cura una banca dati che viene aggiornata sia attraverso la registrazione delle relazioni di volta in volta trasmesse ed annunciate nel corso delle sedute dell’Assemblea, riscontrabili nell’Allegato A al resoconto della relativa seduta, sia mediante l’individuazione degli obblighi previsti da norme di nuova introduzione, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. L’aggiornamento si completa con l’accertamento delle relazioni per le quali l’obbligo di trasmissione sia venuto meno a seguito dell’abrogazione della norma istitutiva, ovvero sia da ritenersi - per le più diverse ragioni - superato o, comunque, non più attuale o rilevante alla luce della situazione di fatto (ad esempio, una relazione che abbia ad oggetto programmi o interventi ormai completati o esauriti senza che la norma che prevede la relazione stessa sia stata esplicitamente abrogata). Ciò nell’ottica di contribuire, da una parte ad una focalizzazione degli obblighi residui e, dall'altra ad un superamento di tutto il superfluo, per favorire il processo di semplificazione normativa.

Nella presente Sezione si dà dunque conto delle risultanze dell’attività di monitoraggio circoscritta alla sola indicazione delle relazioni trasmesse nel periodo considerato dalla pubblicazione, nonché degli eventuali obblighi di nuova introduzione.

Al fine di definire un quadro complessivo degli adempimenti vigenti quanto più corretto ed esaustivo, il Servizio per il controllo parlamentare intrattiene costanti contatti con i competenti uffici interni alle amministrazioni (governative e non) anche attraverso la predisposizione e l’invio di schede informative contenenti l’elenco delle relazioni a carico di ciascun presentatore. Per ogni relazione, vengono indicati la norma istitutiva dell’obbligo, l’argomento, la frequenza della trasmissione (con la data entro la quale si aspetta il prossimo invio), nonché le informazioni sull’ultima relazione inviata. In una distinta sezione di ogni scheda vengono, inoltre, elencate le relazioni la cui trasmissione risulti in ritardo rispetto alla scadenza prevista e di cui pertanto si sollecita la trasmissione al Parlamento.

Tali schede vengono contestualmente inviate anche alle Commissioni parlamentari competenti per materia, con l’intento di fornire uno strumento di agevole consultazione che consenta da un lato ad ogni Ministero di essere al corrente dell’esito delle verifiche effettuate dal Servizio per il controllo parlamentare e, dall’altro, di informare i parlamentari dello stato di adempimento degli obblighi.

In evidenza a settembre 2013


Nell'ambito delle relazioni annunciate nel periodo preso in considerazione dalla presente pubblicazione, si segnala la trasmissione, da parte del Ministro dell'economia e delle finanze del primo rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto dell'evasione fiscale (Allegato II alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013, Doc. LVII n. 1-bis), in ottemperanza di quanto previsto dall'articolo 2, comma 36.1, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148. Il comma 36.1 è stato introdotto dall'articolo 1, comma 299, lettera b), della legge 24 dicembre 2012, n. 228, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2013), e dispone che il Ministro dell'economia e delle finanze presenti annualmente, in allegato alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (da trasmettere alle Camere entro il 20 settembre), un rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto dell'evasione fiscale. Il rapporto deve altresì indicare le strategie per il suddetto contrasto, aggiornarle e confrontare i risultati con gli obiettivi, evidenziando, ove possibile, il recupero di gettito fiscale attribuibile alla maggiore propensione all'adempimento da parte dei contribuenti. Si ricorda che il comma 300 dell'articolo 1 della legge n. 228 del 2012 ha contestualmente abrogato, a decorrere dal 1° gennaio 2013, un obbligo preesistente, di contenuto sostanzialmente analogo, già previsto dall'articolo 1, comma 5, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), ai sensi del quale, entro il 30 settembre di ogni anno, il Ministro dell'economia e delle finanze era tenuto a presentare al Parlamento una relazione che definisse i risultati derivanti dalla lotta all'evasione, quantificando le maggiori entrate permanenti da destinare a riduzioni della pressione fiscale.

Si segnala inoltre, in quanto conclusiva dell'obbligo, la relazione, trasmessa dal Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento dell'attività di Governo, sull'attività svolta dall'ex Agenzia per lo sviluppo del settore ippico (ASSI) e sull'andamento delle attività sportive e di incremento ippico (Doc. XXVII, n. 3). La relazione in questione è prevista dall'articolo 8, comma 19, del decreto-legge 24 giugno 2003, n. 147, recante “Proroga di termini e disposizioni urgenti ordinamentali”, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 200: il comma 19 stabilisce che il Governo trasmetta al Parlamento, entro il 31 marzo di ciascun anno, una relazione dettagliata sull'attività svolta dall'UNIRE e sull'andamento delle attività sportive e di incremento ippico. L'articolo 14, comma 28, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, recante disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, aveva già disposto la trasformazione dell'UNIRE in Agenzia per lo sviluppo del settore ippico – ASSI. L'articolo 23-quater, comma 9, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, ha poi previsto la soppressione dell'ASSI a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione dello stesso decreto-legge n. 95 (15 agosto 2012). Pertanto, con la relazione trasmessa, riferita all'anno 2012, l'obbligo di cui trattasi può ritenersi concluso.

Si ricorda che le funzioni attribuite all'ASSI dalla normativa vigente, nonché le relative risorse umane, finanziarie e strumentali, compresi i rapporti giuridici attivi e passivi, sono state ripartite tra il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e l'Agenzia delle dogane e dei monopoli18.

Si segnala inoltre, in quanto interviene a sanare un ritardo nella trasmissione, la relazione, inviata alle Camere dal Ministro della giustizia, sull'attività del laboratorio centrale per la banca dati nazionale del DNA, con dati relativi agli anni 2011 e 2012 (Doc. CLXI, n. 1), ai sensi dell'articolo 19, comma 1, della legge 30 giugno 2009, n. 85, concernente l'adesione dell'Italia al trattato di Prum e l'istituzione della banca dati nazionale del DNA e del laboratorio centrale per la stessa banca dati. La disposizione richiamata prevede che i Ministri dell’interno e della giustizia19 informino il Parlamento, in ordine alle attività svolte, nel periodo di riferimento, rispettivamente dalla banca dati nazionale del DNA e dal laboratorio centrale per la medesima banca dati, nonché, per le parti di rispettiva competenza, in ordine all'istituzione degli stessi banca dati e laboratorio, con cadenza annuale: la precedenze relazione del Ministro della giustizia, con dati relativi al 2010 (Doc. CCXXXV, n. 2) risale invece al mese di agosto 2011.

Si richiama infine l'attenzione, per l'evidente rilevanza del contenuto, sulla relazione, trasmessa dal Presidente del Consiglio dei ministri e dal Ministro dell'economia e delle finanze,(Doc. LVII-bis, n. 2), con cui l'esecutivo ha inteso informare il Parlamento, in vista della presentazione della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013, in merito agli effetti sulla finanza pubblica e sull'economia delle misure contenute nel decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, recante disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici.

La relazione in questione è stata predisposta in ottemperanza di quanto previsto dall'articolo 10-bis20, comma 6, della legge 31 dicembre 2009, n. 196. Tale disposizione prevede che il Governo, ferma restando la presentazione entro il 20 settembre di ogni anno della Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (DEF), qualora per finalità analoghe a quelle previste per la Nota, ovvero per il verificarsi di eventi eccezionali, intenda aggiornare gli obiettivi programmatici, ovvero effettuare interventi correttivi in presenza di scostamenti rilevanti degli andamenti di finanza pubblica, trasmetta al Parlamento una relazione nella quale indica le ragioni dell'aggiornamento ovvero degli scostamenti, nonché gli interventi correttivi che si prevede di adottare. Pertanto, a differenza del DEF e della relativa Nota di aggiornamento, che costituiscono gli ordinari documenti di programmazione economico-finanziaria, la relazione in questione costituisce uno strumento di natura non ordinaria, attivabile nelle circostanze previste dall’articolo 10-bis della legge di contabilità21. Si ricorda che nella XVII legislatura la relazione trova un precedente nel Doc. LVII-bis n. 1, presentato alle Camere nel mese di marzo 2013, avente ad oggetto le nuove prospettive di crescita dell’economia e l'andamento dei conti pubblici per gli anni 2013 e 201422.


Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo
1° – 30 settembre 2013


Relazioni governative



Presidenza del Consiglio dei ministri

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 246/2005,

art. 14, co. 10

Stato di applicazione dell'analisi di impatto della regolamentazione (AIR)

(Dati relativi al 2012,

Doc. LXXXIII, n. 1)

I Affari costituzionali

5/9/2013

D.Lgs. 66/1999,

art. 12, co. 1*

Relazioni d'inchiesta concernenti gli incidenti ad aeromobili occorsi, rispettivamente, all'aeroporto di Guidonia (Roma) l'11 gennaio 2011 e in località Cairo Montenotte Superiore (Savona) il 23 giugno 2011

(Trasmesse dal Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento dell'attività di Governo)

IX Trasporti

25/9/2013

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che per ciascuna inchiesta relativa ad un incidente l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo e modifiche al codice della navigazione - ANSV -, rediga una relazione. Tale relazione è trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l'invio alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica entro dodici mesi dalla data dell'incidente, salva l'ipotesi in cui l'inchiesta, per la sua complessità, si protragga oltre tale termine.



Ministero degli affari esteri

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 180/1992,

art. 1, co. 3

Attività svolte nell'ambito della partecipazione dell'Italia alle iniziative di pace ed umanitarie in sede internazionale

(Dati relativi al 2012,

Doc. LXXXI, n. 1)

III Affari esteri

5/9/2013

L. 948/1982,

art. 3, co. quarto

Attività svolta dagli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri

(Dati relativi al 2012,

Doc. CLXXII, n. 1)

III Affari esteri

18/9/2013





Ministro per gli affari regionali e le autonomie

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 70/1975,

art. 30, co. quinto

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI)*

(Dati relativi al 2012 con i relativi allegati)

VII Cultura

5/9/2013

*La vigilanza sul CONI, da cui consegue l'obbligo di trasmissione della relazione, è stata delegata al Ministro per gli affari regionali e le autonomie con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 luglio 2013.



Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 70/1975,

art. 30, co. quinto,

Tab. VII

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell'organico dell’Accademia nazionale dei Lincei

(Dati relativi all’attività svolta nel 2012 corredati dal bilancio di previsione, dalla pianta organica e dal conto consuntivo relativo alla medesima annualità)

VII Cultura

6/9/2013


Ministro per la coesione territoriale

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 144/1999,

art. 7, co. 11

Attività svolta e risultati conseguiti dall'Unità tecnica finanza di progetto

(Approvata dal CIPE nella riunione del 2 agosto 2013)

(Dati relativi al 2012,

Doc. CLXXV, n. 1)

V Bilancio

27/9/2013

*Le funzioni di supervisione e coordinamento delle attività della Presidenza del Consiglio dei Ministri in materia di investimenti pubblici e affari economici di competenza del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) sono state delegate al Ministro per la coesione territoriale con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 maggio 2013.



Ministero dell'economia e delle finanze

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 196/2009,

art. 10-bis, co. 6*

Effetti sulla finanza pubblica e sull'economia delle misure contenute nel decreto legge 31 agosto 2013, n. 102, recante disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici

(Trasmessa dal Presidente del Consiglio dei ministri e dal Ministro dell'economia e delle finanze)

(Doc. LVII-bis, n. 2)

V Bilancio

5/9/2013

*L'articolo 10-bis della legge 31 dicembre 2009, n. 196, è stato introdotto dall'articolo 2, comma 3, della legge 7 aprile 2011, n. 39 e prevede che qualora il Governo intenda aggiornare gli obiettivi programmatici individuati nel Documento di economia e finanza, ovvero in caso di scostamenti rilevanti degli andamenti di finanza pubblica rispetto ai medesimi obiettivi che rendano necessari interventi correttivi, debba trasmettere al Parlamento una relazione nella quale siano indicate le ragioni dell'aggiornamento ovvero degli scostamenti, nonché gli interventi correttivi che si prevede di adottare.



D.Lgs. 231/2007,

art. 5, co. 1*

Attività di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo

(Dati relativi al 2012,

Doc. CLX, n. 1)

II Giustizia

VI Finanze

18/9/2013

*L'articolo 2, comma 1, lett. a) e l'articolo 3, comma 1, lett. b) del decreto legislativo n. 151 del 2009 hanno previsto che alla relazione debba essere allegato il rapporto della UIF (Unità di informazione finanziaria per l'Italia) di cui all'articolo 6, comma 5, del decreto legislativo n. 231 del 2007 unitamente a una relazione della Banca d'Italia in merito ai mezzi finanziari e alle risorse attribuite alla UIF.

L. 196/2009,

art. 10-bis,

co. 3, 4 e 5*

Relazioni sulle spese di investimento e sulle relative leggi pluriennali

(Allegato I, vol. I e II, alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013

Doc. LVII, n. 1-bis)

V Bilancio

23/9/2013

*L'articolo 10-bis della legge 31 dicembre 2009, n. 196, è stato introdotto dall'articolo 2, comma 3, della legge 7 aprile 2011, n. 39. Il comma 3 dell'articolo 10-bis prevede che le relazioni siano trasmesse con la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, da presentarsi entro il 20 settembre di ogni anno.

D.L. 138/2011,

art. 2, co. 36.1*

Risultati conseguiti in materia di misure di contrasto dell'evasione fiscale

(Allegato II alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013

Doc. LVII n. 1-bis)

(PRIMA RELAZIONE)

V Bilancio

23/9/2013

*Il comma 36.1 è stato introdotto dall'articolo 1, comma 299, lettera b), della legge 24 dicembre 2012, n. 228, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2013). Tale disposizione prevede che il rapporto venga presentato annualmente, in allegato alla Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza, ossia entro il 20 settembre di ogni anno, indichi le strategie per il contrasto dell'evasione fiscale, le aggiorni e confronti i risultati con gli obiettivi, evidenziando, ove possibile, il recupero di gettito fiscale attribuibile alla maggiore propensione all'adempimento da parte dei contribuenti.









Ministero della giustizia

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 85/2009,

art. 19, co. 1

Attività del laboratorio centrale per la banca dati nazionale del DNA

(Dati relativi agli anni 2011 e 2012,

Doc. CLXI, n. 1)

I Affari costituzionali

II Giustizia

5/9/2013

D.P.R. 115/2002,

art. 294, co. 1*

Applicazione della normativa in materia di patrocinio a spese dello Stato nei procedimenti civili

(Dati relativi agli anni 2011 e 2012,

Doc. XCVI, n. 2)

II Giustizia

5/9/2013

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione venga inviata al Parlamento ogni due anni: la precedente, con dati relativi al periodo 1° gennaio 2009-31 dicembre 2010 (Doc. XCVI n. 4) è stata trasmessa il 15 luglio 2011.

L. 70/1975,

art. 30, co. quinto

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico dell’Ente di assistenza per il personale dell'Amministrazione penitenziaria – EAP

(Dati relativi all'attività svolta nel 2012, corredati dal bilancio preventivo, dal conto consuntivo e dalla pianta organica riferiti alla medesima annualità)

XI Lavoro

19/9/2013

L. 70/1975,

art. 30, co. quinto

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico della Cassa delle ammende

(Dati relativi all'attività svolta nel 2012, corredati dal conto consuntivo, dallo stato di previsione e dalla pianta organica riferiti alla medesima annualità)

II Giustizia

19/9/2013


Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 234/2012,

art. 15, co. 2*

Ragioni che hanno determinato l'inadempimento o la violazione contestati con una procedura di infrazione da parte dell'Unione europea

(Relazione concernente la procedura d'infrazione n. 2013/4115, del 26 giugno 2013, avviata, ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, per cattiva applicazione della direttiva 2009/12/CE concernente i diritti aeroportuali - Tasse d'imbarco in vigore presso gli aeroporti di Roma Fiumicino e Venezia Marco Polo;

Relazione concernente la procedura d'infrazione n. 2013/4122, del 26 giugno 2013, avviata, ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, per cattiva applicazione del regolamento (CE) n. 261/2004 che istituisce regole comuni in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolungato - Mancate risposte dell'ENAC alle denunce dei passeggeri


Relazione concernente la procedura d'infrazione n. 2013/2074, del 26 giugno 2013, avviata, ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, per cattiva applicazione del regolamento (CE) n.1371/2007 relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario)




















IX Trasporti

XIV Politiche dell'Unione europea

5/9/2013




























6/9/2013

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione sia trasmessa dal Ministro con competenza prevalente in ordine alle ragioni che hanno determinato l'inadempimento o la violazione contestati con procedura di infrazione avviata dall'Unione europea.



D.L. 35/2013

art. 5 co. 6*

Cause della mancata copertura finanziaria di una parte dei debiti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per obbligazioni relative a somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali maturati alla data del 31 dicembre 2012

V Bilancio

VIII Ambiente

IX Trasporti

X Attività produttive

6/9/2013

*L'articolo 5 prevede (comma 4) che per la eventuale quota dei debiti dei Ministeri per obbligazioni giuridicamente perfezionate relative a somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali, maturati alla data del 31 dicembre 2012, non soddisfatta con il Fondo di cui all'articolo 1, comma 50, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, ed al fine di prevenire il formarsi di nuove situazioni debitorie, i Ministeri interessati, entro il 15 giugno 2013, definiscano con apposito decreto del Ministro competente, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da comunicare alle competenti Commissioni parlamentari e alla Corte dei conti, un piano di rientro volto al conseguimento di risparmi attraverso misure di razionalizzazione e riorganizzazione della spesa. Il comma 6 dell'articolo 5 stabilisce quindi che, in caso di mancata adozione del suddetto piano entro i termini previsti, il Ministro competente, entro il 15 luglio 2013, invii apposita relazione sulle cause dell'inadempienza alle competenti Commissioni parlamentari e alla Corte dei conti.

D.Lgs. 264/2006,

art. 15, co. 4

Stato di attuazione degli interventi relativi all'adeguamento delle gallerie stradali della rete transeuropea

(Dati relativi agli interventi realizzati nel 2012 e previsti per l'anno 2013,

Doc. XCIII, n. 1)

VIII Ambiente

IX Trasporti

XIV Politiche dell'Unione europea

18/9/2013

L. 270/1997,

art. 2, co. 14

Stato di attuazione degli interventi di interesse nazionale relativi a percorsi giubilari e a pellegrinaggi in località al di fuori del Lazio

(Dati aggiornati al II trimestre del 2013, Doc. CIX, n. 3)

VIII Ambiente

24/9/2013

L. 289/2002,

art. 71, co. 6*

Stato di attuazione degli interventi di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443, e successive modificazioni, concernente il programma di realizzazione delle infrastrutture di preminente interesse nazionale

(Programma delle infrastrutture strategiche, aggiornato al mese di settembre 2013,

Allegato III alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013, Doc. LVII, n. 1-bis)**

V Bilancio

e tutte le Commissioni permanenti

30/9/2013

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che il Governo proceda annualmente ad una verifica, e riferisca alle competenti Commissioni parlamentari, sullo stato di attuazione degli interventi di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443, e successive modificazioni, con l'obiettivo di consentire al Parlamento di valutare l'efficacia della strumentazione adottata, in funzione della realizzazione tempestiva, a perfetta regola d'arte e nel rispetto delle vigenti disposizioni nazionali e comunitarie, degli interventi di infrastrutturazione strategica di preminente interesse nazionale. A partire dal 2005 l'obbligo di riferire al Parlamento è stato assolto, in via di prassi, con la trasmissione del cd. Allegato infrastrutture al DPEF, predisposto ai sensi dell'articolo 1 della legge 21 dicembre 2001, n. 443, in quanto in tale Allegato si dà conto anche dello stato di attuazione delle infrastrutture strategiche. Pertanto, la relazione di cui al comma 6 dell'articolo 71 della legge n. 289 del 2002 non è stata più trasmessa come documento autonomo.

L'articolo 10, comma 8, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, come sostituito dall'articolo 2, comma 2, della legge 7 aprile 2011, n. 39, ha ora espressamente previsto che il programma predisposto ai sensi della legge n. 443 del 2001, nonché lo stato di avanzamento del medesimo programma relativo all'anno precedente, predisposto dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sia trasmesso in allegato al Documento di economia e finanza, da presentarsi alle Camere entro il 10 aprile di ogni anno.

**Si ricorda che le Linee guida del programma delle infrastrutture strategiche sono state trasmesse il 19 aprile 2013 come Allegato V al Documento di economia e finanza 2013 (Doc. LVII, n. 1).



Ministro per l'integrazione

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 230/1998,

art. 20, co. 1*

Organizzazione, gestione e svolgimento del servizio civile

(Trasmessa dal Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento dell'attività di Governo)

(Dati relativi al 2012,

Doc. CLVI, n. 1)

I Affari costituzionali

20/9/2013

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che il Presidente del Consiglio dei ministri presenti ogni anno al Parlamento, entro il 30 giugno, una relazione sull'organizzazione, sulla gestione e sullo svolgimento del servizio civile. Le funzioni in materia di servizio civile nazionale sono state delegate al Ministro per l'integrazione con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 luglio 2013 (articolo 2).

Ministero dell'interno

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 234/2012,

art. 15, co. 2*

Ragioni che hanno determinato l'inadempimento o la violazione contestati con una procedura di infrazione da parte dell'Unione europea

(Dati relativi la procedura d'infrazione n. 2013/0276, del 25 luglio 2013, avviata, ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, per mancato recepimento della direttiva 2011/51/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 maggio 2011, che modifica la direttiva 2003/109/CE del Consiglio per estenderne l'ambito di applicazione ai beneficiari di protezione internazionale)

I Affari costituzionali

XIV Politiche dell'Unione europea

5/9/2013

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione sia trasmessa dal Ministro con competenza prevalente in ordine alle ragioni che hanno determinato l'inadempimento o la violazione contestati con procedura di infrazione avviata dall'Unione europea.

D.L. 35/2013

art. 5 co. 6*

Cause della mancata adozione, entro il previsto termine del 15 giugno 2013, del decreto ministeriale recante il piano di rientro per l'estinzione dei debiti del Ministero dell'interno per obbligazioni relative a somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali

I Affari costituzionali

V Bilancio

X Attività produttive

5/9/2013

*L'articolo 5 prevede (comma 4) che per la eventuale quota dei debiti dei Ministeri per obbligazioni giuridicamente perfezionate relative a somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali, maturati alla data del 31 dicembre 2012, non soddisfatta con il Fondo di cui all'articolo 1, comma 50, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, ed al fine di prevenire il formarsi di nuove situazioni debitorie, i Ministeri interessati, entro il 15 giugno 2013, definiscano con apposito decreto del Ministro competente, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da comunicare alle competenti Commissioni parlamentari e alla Corte dei conti, un piano di rientro volto al conseguimento di risparmi attraverso misure di razionalizzazione e riorganizzazione della spesa. Il comma 6 dell'articolo 5 stabilisce quindi che, in caso di mancata adozione del suddetto piano entro i termini previsti, il Ministro competente, entro il 15 luglio 2013, invii apposita relazione sulle cause dell'inadempienza alle competenti Commissioni parlamentari e alla Corte dei conti.



Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 244/2007,

art. 3, co. 68


D.L. 185/2008,

art. 9, co. 1-ter*

Stato della spesa, efficacia nell’allocazione delle risorse e grado di efficienza dell’azione amministrativa svolta

(Dati relativi al 2012,

Doc. CLXIV, n. 11)

I Affari costituzionali

V Bilancio

XI Lavoro

XII Affari sociali

5/9/2013

*Il comma 1-ter dell'articolo 9 del decreto-legge 29 novembre 2008 n. 185, convertito, con modificazioni dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, dispone che allo scopo di ottimizzare l’utilizzo delle risorse ed evitare la formazione di nuove situazioni debitorie, i Ministeri avviino, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, nell’ambito delle attività di cui all’articolo 3, comma 67, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, un’attività di analisi e revisione delle procedure di spesa e dell’allocazione delle relative risorse in bilancio e che i risultati di tali analisi siano illustrati in appositi rapporti dei Ministri competenti, che costituiscono parte integrante delle relazioni sullo stato della spesa di cui all’articolo 3, comma 68, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e successive modificazioni.

D.Lgs. 215/2003,

art. 7, co. 2,

lett. f)*

Effettiva applicazione del principio di parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica ed efficacia dei meccanismi di tutela

(Redatta dall'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali)

(Dati relativi al 2012,

Doc. CXXX, n. 1)

I Affari costituzionali

5/9/2013

*La disposizione istitutiva dell'obbligo ha previsto che la relazione sia redatta dall'ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull'origine etnica, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le pari opportunità, ai sensi dell'articolo 7, comma 1, del decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215.

Si ricorda che, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 luglio 2013, le funzioni in materia di pari opportunità sono state delegate al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il quale le esercita per il tramite del Viceministro Guerra.


Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 574/1996,

art. 9, co. 2*

Stato di applicazione delle norme in materia di utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e di scarichi dei frantoi oleari

(Dati relativi al triennio 2009-2011,

Doc. CXXIV, n. 1)

XIII Agricoltura

23/9/2013

D.L. 147/2003,

art. 8, co. 19*

Attività svolta dall'ex Agenzia per lo sviluppo del settore ippico- ASSI e sull'andamento delle attività sportive e di incremento ippico

(Trasmessa dal Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento dell'attività di Governo)

(Dati relativi al 2012,

Doc. XXVII, n. 3)

XIII Agricoltura

27/9/2013

*L'articolo 23-quater, comma 9, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 ha previsto la soppressione dell'ASSI a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione dello stesso decreto-legge n. 95 (15 agosto 2012).

Le funzioni attribuite all'ASSI dalla normativa vigente, nonché le relative risorse umane, finanziarie e strumentali, compresi i relativi rapporti giuridici attivi e passivi, sono state ripartite tra il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e l'Agenzia delle dogane e dei monopoli.





Ministero della salute

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 194/1978,

art. 16, co. primo

Stato di attuazione della legge n. 194 del 1978, recante “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”

(Dati preliminari 2012 e definitivi 2011, Doc. XXXVII, n. 1)

XII Affari sociali

17/9/2013



Ministero dello sviluppo economico

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 244/2007,

art. 3, co. 68


D.L. 185/2008,

art. 9, co. 1-ter*

Stato della spesa, efficacia nell'allocazione delle risorse e grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta

(Corredata dal rapporto sull'attività di analisi e revisione delle procedure di spesa e dell'allocazione delle relative risorse in bilancio -

Dati relativi al 2012,

Doc. CLXIV, n. 10)

I Affari costituzionali

V Bilancio

IX Trasporti

X Attività produttive

5/9/2013

*Il comma 1-ter dell'articolo 9 del decreto-legge 29 novembre 2008 n. 185, convertito, con modificazioni dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, dispone che allo scopo di ottimizzare l’utilizzo delle risorse ed evitare la formazione di nuove situazioni debitorie, i Ministeri avviino, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, nell’ambito delle attività di cui all’articolo 3, comma 67, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, un’attività di analisi e revisione delle procedure di spesa e dell’allocazione delle relative risorse in bilancio e che i risultati di tali analisi siano illustrati in appositi rapporti dei Ministri competenti, che costituiscono parte integrante delle relazioni sullo stato della spesa di cui all’articolo 3, comma 68, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e successive modificazioni.

L. 234/2012,

art. 15, co. 2*

Ragioni che hanno determinato l'inadempimento o la violazione contestati con una procedura di infrazione da parte dell'Unione europea

(Dati relativi la procedura d'infrazione n. 2013/4163, del 30 maggio 2013, avviata, ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, per violazione del diritto dell'Unione europea in materia di prestazione transfrontaliera in Italia di servizi dei consulenti in materia di brevetti direttiva “servizi” 2006/123/CE e direttiva 2005/36/CE)

X Attività produttive

XIV Politiche dell'Unione europea

5/9/2013

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione sia trasmessa dal Ministro con competenza prevalente in ordine alle ragioni che hanno determinato l'inadempimento o la violazione contestati con procedura di infrazione avviata dall'Unione europea.



Relazioni non governative



Fonte istitutiva

Soggetto

competente

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs 165/2001,

art. 46, co. 3

Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN)

Rapporto sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti

(Dati aggiornati al 30 giugno 2013)

V Bilancio

XI Lavoro

5/9/2013

L. 127/1997,

art. 16, co. 2

Difensore civico della Regione Veneto

Attività svolta

(Dati relativi all'anno 2012 ed al primo trimestre 2013,

Doc. CXXVIII, n. 11)

I Affari costituzionali

12/9/2013





1L'articolo 22 prevede altresì che, in via di prima applicazione, per la nomina dei componenti dell'organo direttivo dell'ANVUR, fino alla nomina del nuovo comitato di selezione è utilizzato l'elenco di persone esistente alla data di entrata in vigore del medesimo decreto-legge n. 104/2013.

2L'articolo 22 prevede inoltre che, in via di prima applicazione, per le nomine di cui all'articolo 11 del decreto legislativo 31 dicembre 2009, n. 213, successive alla data di entrata in vigore del decreto-legge n. 104/2013, la procedura ivi prevista viene seguita con la nomina di un nuovo comitato di selezione.

3Si ricorda che la Giunta per il Regolamento della Camera dei deputati, con parere approvato all'unanimità nella seduta del 26 giugno 2013 ha deliberato, in via sperimentale ed in attesa di eventuali modifiche regolamentari in materia, di consentire alle Commissioni, nell'ambito della procedura prevista per l'espressione del parere parlamentare su nomine governative, di dar corso all'audizione informale dei soggetti designati, finalizzata esclusivamente all'accertamento dei requisiti posseduti e senza possibilità di incidere sugli indirizzi gestionali degli enti e degli organismi interessati. Sulla base di tale pronuncia della Giunta, il 3 luglio 2013 l'VIII Commissione (Ambiente) aveva proceduto all'audizione informale di Oliviero Olivieri, designato alla presidenza dell'Ente parco nazionale dei Monti Sibillini.

4Il mandato presidenziale di Forcieri è cessato definitivamente il 12 luglio 2013 al termine del periodo di prorogatio della durata di 45 giorni previsto dall’articolo 3 del decreto-legge 16 maggio 1994, n. 293, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 1994, n. 444.

5In precedenza, con decreto ministeriale del 9 agosto 2013, pure non comunicato alle Camere, il mandato di Aiello era stato prorogato per un periodo massimo di sei mesi. Tale decreto era stato però sostituito dal riferito decreto ministeriale del 14 agosto 2013 che, alla luce dell'emergenza determinatasi per l'incremento dell'afflusso di migranti verso le coste italiane, riduceva a un mese il periodo di commissariamento dell'Ente.

6Ai sensi dell'art. 1 del D.P.R. n. 73/2013, recante il riordino degli enti vigilati dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la consistenza del consiglio direttivo degli Enti parco è stata ridotta da 12 a 8 componenti oltre il presidente, e quella della giunta esecutiva da 5 a 3 membri compreso il presidente.

7Dette proroghe ex lege erano state disposte, nelle more del completamento del riordino conseguente alle disposizioni introdotte dal D.L. n. 78/2010 e dal D.L. n. 201/2011, per garantire la continuità dell'azione amministrativa e gestionale, ed il rispetto degli adempimenti di natura contabile, economica e finanziaria.

8Almeno trenta giorni prima della naturale scadenza, ovvero entro dieci giorni dall'anticipata cessazione del presidente, il CIV informa il Ministro del lavoro e delle politiche sociali affinché si proceda alla nomina del nuovo titolare. Il Ministro, contestualmente alla richiesta del parere parlamentare di cui alla legge n. 14/1978, provvede ad acquisire sulla proposta di nomina del presidente anche l'intesa con il CIV, che deve intervenire entro trenta giorni. In caso di mancato raggiungimento dell'intesa entro tale termine, il Consiglio dei ministri può comunque procedere alla nomina con provvedimento motivato.

9In base all'art. 1 del decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 2 aprile 2012, quattro dei suddetti componenti integrativi devono riferirsi alle rappresentanze del CIV del soppresso INPDAP; gli altri due devono riferirsi invece alle rappresentanze del CIV del soppresso ENPALS.

10Dette proroghe ex lege erano state disposte, nelle more del completamento del riordino conseguente alle disposizioni introdotte dal D.L. n. 78/2010 e dal D.L. n. 201/2011, per garantire la continuità dell'azione amministrativa e gestionale, ed il rispetto degli adempimenti di natura contabile, economica e finanziaria.

11La loro nomina avviene parimenti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sulla base delle designazioni delle citate rappresentanze sociali.

12Incarico nel quale Mandolesi è stato nominato con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, su designazione del Ministro dell'economia e delle finanze, in data 15 settembre 2011.

13L'articolo 22 del D.L. n. 104/2013, recante misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca, in corso di conversione in legge, precisa che la durata del mandato dei componenti del consiglio direttivo dell'ANVUR, compresi quelli nominati eventualmente nominati in sostituzione di componenti cessati dalla carica, è di quattro anni.

14L'art. 8, comma 3, del D.P.R. n. 76/2010 prevede tra l'altro che "Il comitato di selezione è composto da cinque membri di alta qualificazione, designati, uno ciascuno, dal Ministro, dal Segretario generale dell'OCSE e dai Presidenti dell'Accademia dei Lincei, dell'European research council e del Consiglio nazionale degli studenti. Il comitato di selezione valuta anche le indicazioni di nominativi, con relativi curricula, fornite, sulla base di bandi ad evidenza pubblica in Italia e all'estero, dagli interessati, da istituzioni, accademie, società scientifiche, da esperti, nonché da istituzioni ed organizzazioni degli studenti e delle parti sociali. (...)".

15Come specificato dal rappresentante del Governo nella seduta della 7 ª Commissione del Senato dell'8 ottobre 2013, il nominativo di Graziosi è stato scelto fra i candidati residui della rosa a suo tempo individuata dal comitato di selezione.

16L'art. 7 del D.P.R. n. 76/2010 prevede tra l'altro che il presidente dell'ANVUR, eletto nel proprio ambito dal consiglio direttivo a maggioranza di due terzi degli aventi diritto, ha la rappresentanza legale dell'Agenzia, convoca e presiede le sedute del consiglio direttivo e nomina, sempre tra i componenti del consiglio direttivo, un vicepresidente che lo sostituisce nei casi di assenza o impedimento.

17Pubblicato sulla G.U. n. 229 del 1° ottobre 2011.

*Si fa presente che il medesimo atto può investire la competenza di più amministrazioni e quindi essere segnalato, ai fini dell'attuazione, a più di un Ministero.

**Le risoluzioni e le mozioni vengono segnalate ai fini dell'attuazione subito dopo la loro approvazione da parte dell'Assemblea o delle Commissioni.

18Il decreto di trasferimento delle risorse umane, finanziarie e strumentali è stato emanato dal Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, in data 31 gennaio 2013. Con tale decreto le funzioni già riconosciute all'ex ASSI vengono attribuite al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, ad eccezione delle competenze relative alla certificazione delle scommesse sulle corse dei cavalli ai fini del pagamento delle vincite dovute agli scommettitori che vengono affidate all'Agenzia delle dogane e dei monopoli.

19La prima relazione del Ministro dell'interno in ottemperanza dell'obbligo di cui all'articolo 19, comma 1, della legge n. 85 del 2009, per la parte di sua competenza, con dati relativi agli anni 2010 e 2011 (Doc. CCXXXV-bis n. 1), è stata trasmessa alle Camere il 13 luglio 2012.

20L'articolo 10-bis è stato inserito dall'articolo 2, comma 3, della legge 7 aprile 2011, n. 39, a decorrere dal 13 aprile 2011, ai sensi di quanto disposto dall'articolo 8, comma 1, della medesima legge n. 39 del 2011.

21Si veda il Dossier di finanza pubblica - n. DV 2, a cura del Servizio bilancio dello stato e del Servizio studi-Dipartimento bilancio.

22All'esame del Doc. LVII-bis, n. 2 da parte dell'Assemblea, svoltosi nella seduta dell'11 settembre 2013, si è applicata la procedura di cui all'articolo 118-bis, commi 2 e 4, del Regolamento della Camera.

Come ricordato dal relatore Fabio Melilli nell'illustrare il documento nel corso dell'esame in Assemblea, la prima relazione in ottemperanza dell'articolo 10-bis, comma 6, della legge n. 196 del 2009, è stata presentata dal Governo Monti in data 4 dicembre 2011, e preannunciava – tenuto conto degli andamenti tendenziali di finanza pubblica – la necessità di una manovra correttiva per il triennio 2012-2014 finalizzata a mantenere gli impegni assunti in sede europea per il conseguimento del pareggio di bilancio entro il 2013; la manovra poi è stata operata con il decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201.

  La seconda relazione ai sensi dell'articolo 10-bis, comma 6, è stata trasmessa dal medesimo esecutivo in data 21 marzo 2013, ed esaminata dalla Commissione speciale per l'esame di atti del Governo costituita all'inizio della XVII legislatura: tale documento ha presentato un aggiornamento delle stime di crescita per l'anno in corso e per l'anno successivo rispetto alle previsioni formulate nella Nota di Aggiornamento del DEF del settembre 2012 ed ha esposto le ragioni per le quali occorreva procedere ad uno specifico intervento di sostegno all'economia, individuato nello sblocco dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni verso i propri fornitori; intervento poi effettuato con il decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, provvedendosi ad aggiornare i saldi di finanza pubblica.

Lo stesso relatore ha peraltro sottolineato che “l'aggiornamento degli obiettivi di finanza pubblica di cui all'articolo 10-bis, comma 6, della legge n. 196 del 2009, come previsto naturalmente dalla stessa disposizione, deve essere limitato a casi del tutto eccezionali”.

L'esame del Doc. LVII-bis, n. 2 si è concluso con l'approvazione della risoluzione Marchi, Palese ed altri n. 6-00027, accettata dal Governo.