Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Controllo Parlamentare | ||
Titolo: | L'attività di controllo parlamentare n. 24/XVII GIUGNO 2015 | ||
Serie: | L'attività di controllo parlamentare Numero: 24 Progressivo: 2015 | ||
Data: | 15/06/2015 | ||
Descrittori: |
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Notiziario mensile Numero 24/XVII GIUGNO 2015 L’attività di controllo parlamentare
MONITORAGGIO DI: NOMINE GOVERNATIVE ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO RELAZIONI AL PARLAMENTO ED ALTRI ADEMPIMENTI
a cura del Servizio per il Controllo parlamentare |
INDICE
NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI 3
a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento) dal Governo in enti ricompresi nel
campo di applicazione della L. n. 14/1978 nel mese di maggio 2015 6
b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi nel campo di applicazione della
L. n. 14/1978 scadute e non ancora rinnovate nel mese di maggio 2015 o previste in scadenza entro
ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO 25
Note annunciate al 31 maggio 2015 in attuazione di atti di indirizzo 33
Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale 33
Ministero dello sviluppo economico 46
Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate al
RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE 49
L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento 50
Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo 1° – 31 maggio 2015 60
Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di vari tipi di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, per offrire notizie, dati statistici ed altre informazioni utili per l’attività parlamentare.
A tal fine il notiziario è suddiviso in tre sezioni in modo da considerare analiticamente gli adempimenti governativi a fronte di obblighi derivanti da leggi ovvero da deliberazioni non legislative della Camera dei deputati, nonché relativi alla trasmissione degli atti per i quali è prevista l’espressione di un parere parlamentare.
La pubblicazione si apre con la Sezione I relativa alle nomine governative negli enti pubblici, monitorate principalmente ai sensi dalla legge n. 14 del 24 gennaio 1978, che disciplina le richieste di parere parlamentare e le comunicazioni al Parlamento di nomine effettuate dal Governo in enti pubblici.
Scendendo maggiormente nel dettaglio, la sezione I dà conto, nella sottosezione a), delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della suddetta legge n. 14 del 1978 nel periodo considerato dalla pubblicazione. Si tratta pertanto delle nomine conseguenti a proposte di nomina trasmesse per l’espressione del parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 14 del 1978), informando quindi sull’esito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari di entrambe le Camere in sede di nomina da parte governativa, o comunicate dal Governo (ai sensi dell’articolo 9 della richiamata legge n. 14). Vengono anche specificate le procedure di nomina previste dalle norme relative ai singoli enti e fornite notizie essenziali sull’attività degli stessi.
Nella sottosezione b) vengono elencate ed analizzate le principali cariche di nomina governativa, sempre ricomprese nell’ambito della legge n. 14 del 1978, scadute e non ancora rinnovate nel periodo considerato o che scadranno nei mesi successivi.
La sottosezione c) dà conto di nomine o di cariche in scadenza, sempre nel periodo preso in esame, in enti pubblici e autorità indipendenti che esulano dal campo di applicazione della legge n. 14 del 1978.
La Sezione I cerca quindi di fornire un quadro della situazione delle nomine governative in molti enti pubblici tramite l’utilizzo di una banca dati istituita negli ultimi mesi del 2002 dal Servizio per il controllo parlamentare per colmare una lacuna avvertita non solo a livello parlamentare, e che da allora è cresciuta anche estendendo il campo del proprio monitoraggio. Tale banca dati viene implementata dal Servizio stesso tramite la ricerca e l’esame di documenti di varia provenienza (prevalentemente parlamentare e governativa) nonché il contatto diretto con i Ministeri competenti per le nomine e con gli enti stessi. Lo scopo è appunto quello di fornire dati di non facile reperibilità, ordinati in modo cronologico e logicamente coerente, per far sì che l’utente possa meglio orientarsi in un campo vario e complesso. In tal modo è possibile disporre, tra l’altro, di uno scadenzario delle principali nomine che dovranno poi essere rinnovate ed avere notizia dell’esito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni.
Nella Sezione II viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri agli impegni contenuti in atti di indirizzo (ordini del giorno, mozioni o risoluzioni) approvati in Assemblea o in Commissione. Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare detti atti ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti). Gli atti così inviati alle Amministrazioni sono elencati nel paragrafo “Le nostre segnalazioni”.
Nella Sezione III si illustrano gli esiti del monitoraggio svolto dal Servizio sulle relazioni al Parlamento la cui trasmissione sia prevista da norme di legge, distinte tra “governative” e “non governative”. Si dà inoltre conto delle relazioni di nuova istituzione, stabilite cioè da nuove norme entrate in vigore nel periodo considerato.
Come per quelle contenute nella Sezione I, anche le informazioni riportate nelle sezioni II e III sono tratte dalle altre due banche dati sviluppate e gestite dal Servizio per il controllo parlamentare, e costantemente alimentate sulla base dei dati contenuti nelle Gazzette Ufficiali, degli atti parlamentari, nonché delle informazioni acquisite direttamente dai Ministeri.
La sezione è ripartita in tre sottosezioni che danno conto: 1) delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della legge n. 14/1978 nel mese di maggio 2015 (e nella prima parte del mese di giugno 2015), indicando i nominativi dei titolari, le cariche assunte, le modalità, le date di nomina e il tipo di controllo parlamentare previsto (espressione del parere da parte delle Commissioni competenti o comunicazione al Parlamento da parte dei Ministeri, evidenziando altresì i casi in cui non sia stata seguita nessuna delle due procedure); 2) delle nomine scadute e non ancora rinnovate negli enti medesimi nello stesso periodo e di quelle in scadenza fino al 31 luglio 2015 con l’indicazione dei titolari e delle cariche in scadenza (o scadute), delle procedure di nomina e del tipo di controllo parlamentare previsto per il rinnovo delle suddette cariche; 3) delle principali nomine effettuate, e di quelle in scadenza entro il 31 luglio 2015, in enti pubblici o autorità amministrative indipendenti non ricompresi nel campo di applicazione della citata legge n. 14/1978, con l’indicazione dei titolari, delle cariche, delle procedure di nomina, delle date di scadenza e dell’eventuale rinnovo se già avvenuto.
La prima sezione della pubblicazione “L’attività di controllo parlamentare” dà conto delle nomine governative negli enti pubblici e dello stato del quadro normativo di riferimento, monitorando il mese di maggio nonché l'inizio di quello di giugno 2015, con una proiezione previsionale delle cariche in scadenza fino alla fine di luglio 2015. La sezione è composta da tre sottosezioni, che danno rispettivamente conto delle cariche rinnovate nel mese di maggio 2015, nonché di quelle da rinnovare entro la fine di luglio 2015 nei campi degli enti pubblici e delle autorità amministrative indipendenti.
IN QUESTO NUMERO:
- La IV Commissione (Difesa) della Camera e la 4a Commissione (Difesa) del Senato, nelle rispettive sedute del 20 e del 21 maggio 2015, hanno espresso parere favorevole sulla proposta di nomina di Massimiliano Del Casale a presidente della Cassa di previdenza delle Forze armate.
- Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con propri decreti, ha nominato Giuliano Gallanti e Davide Barbagiovanni Minciullo commissari straordinari delle Autorità portuali di Livorno e di Gioia Tauro; lo stesso Ministro ha inoltre prorogato i mandati dei commissari straordinari delle Autorità portuali di Augusta, Alberto Cozzo, e di Piombino, Luciano Guerrieri. Tutti gli incarichi sono stati conferiti per un periodo di sei mesi e comunque non oltre la nomina dei rispettivi presidenti.
- Nel mese di maggio 2015 sono scaduti i mandati dei presidenti del Consorzio del Ticino, Alessandro Folli, e dell'Ente parco nazionale delle Dolomiti bellunesi, Benedetto Fiori.
- Nel mese di giugno 2015 scadono invece i mandati dei commissari straordinari del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, Gian Luigi Pillola, e dell'Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci, Nunzio Martello, nonché dei presidenti delle Autorità portuali di Civitavecchia, Pasqualino Monti, di Bari, Francesco Palmiro Mariani, di Taranto, Sergio Prete e di Brindisi, Hercules Haralambides. Nello stesso mese scadono altresì gli incarichi del commissario straordinario della Fondazione Ordine Mauriziano FOM, Giovanni Zanetti, e del vice-commissario straordinario Cristiana Maccagno. Sempre entro tale mese dovrà essere rinnovato il consiglio di amministrazione di RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a.
- Nel mese di luglio 2015 scadranno infine i mandati del presidente dell'Ente parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, Arturo Diaconale, e del commissario dell'Istituto superiore di sanità ISS, Gualtiero Ricciardi.
- Si ricorda che l'art. 1, comma 11-bis, del D.L. n. 192/2014, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 11/2015, pubblicato nella G.U. n. 49 del 28 febbraio 2015, ha prorogato non oltre il 31 maggio 2015 la scadenza del mandato del presidente dell'Ente parco nazionale dello Stelvio, Ferruccio Tomasi, il cui mandato quinquennale era scaduto il 3 agosto 2014. Nominato con decreto ministeriale del 3 agosto 2009, Tomasi era già stato prorogato fino al 17 febbraio 2015 dall'art. 11, comma 8, del D.L. n. 91/2014, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 116/20141. La proroga del presidente dell'Ente parco nazionale dello Stelvio è stata disposta nelle more e fino alla sottoscrizione dell'intesa fra lo Stato, la regione Lombardia e le province autonome di Trento e Bolzano, relativa al trasferimento o alla delega delle funzioni statali e dei relativi oneri finanziari riferiti al predetto Parco, ai sensi dell'art. 1, comma 515, della L. n. 147/2013 (legge di stabilità 2014)2. Come riferito nei precedenti numeri del Bollettino, tale intesa è stata siglata l'11 febbraio 2015 presso il Dipartimento per gli affari regionali, le autonomie e lo sport della Presidenza del Consiglio dei ministri, e avrà efficacia con l'emanazione della relativa normativa di attuazione, sancendo tra l'altro: la decadenza del presidente dell'Ente parco, la soppressione del Consorzio del Parco nazionale dello Stelvio e l'istituzione di un Comitato di coordinamento e indirizzo, composto dalla regione e dalle province autonome interessate, cui sarà affidata la tutela e la gestione del Parco. Al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sarà invece riservato un parere vincolante sul piano del Parco, sul regolamento e sulle proposte di modifica3.
Per l'approfondimento sulle nomine e sulle scadenze nei singoli enti, si rinvia alle relative note.
a)
Principali nomine effettuate (o in corso di
perfezionamento)
dal Governo in enti ricompresi nel campo di
applicazione
della L. n. 14/1978 nel mese
di maggio 2015
In questa sottosezione si dà conto delle principali nomine soggette a controllo parlamentare effettuate dal Governo nel periodo considerato, delle procedure e del tipo di controllo parlamentare seguiti.
In particolare si specifica se per il rinnovo delle suddette cariche sia stata trasmessa dal Governo la richiesta di parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14 del 24/1/1978, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, definiti successivamente come: istituti e (...) enti pubblici anche economici, che riguarda generalmente i presidenti o comunque gli organi di vertice degli enti e in qualche caso anche i vicepresidenti o i componenti di consigli o commissioni), o la mera comunicazione al Parlamento (ai sensi dell’articolo 9 della suddetta L. n. 14/1978, che riguarda generalmente i componenti dei consigli degli enti o i commissari straordinari), o se in occasione dei precedenti rinnovi non siano state attivate queste procedure.
La citata L. 14/1978 stabilisce, tra l’altro, dall’art. 1 all’art. 8, che il Presidente del Consiglio dei ministri, il Consiglio dei ministri ed i singoli ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare (…). Il parere parlamentare è espresso dalle Commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. (…) L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni. (…) La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico. (…) Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.
Le richieste di parere parlamentare su proposte di nomina trasmesse dal Governo, sono poi assegnate alle Commissioni competenti per l’esame ai sensi del comma 4 dell’articolo 143 del Regolamento della Camera, che stabilisce che: nei casi in cui il Governo sia tenuto per legge a richiedere un parere parlamentare su atti che rientrano nella sua competenza, il Presidente della Camera assegna alla Commissione competente per materia la relativa richiesta, e ne dà notizia all'Assemblea nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. In periodo di aggiornamento dei lavori della Camera, il Presidente della Camera può differire l'assegnazione della richiesta di parere, tenuto conto del termine previsto dalla legge per l'adozione dell'atto da parte del Governo. (…) In ordine ad atti di nomina, proposta o designazione, la Commissione delibera il parere nel termine di venti giorni dall’assegnazione, prorogabile una sola volta, per non più di dieci giorni, dal Presidente della Camera. (…) Il parere è comunicato al Presidente della Camera, che lo trasmette al Governo.
Per quanto riguarda le nomine che il governo è tenuto a comunicare al Parlamento, sempre la legge 24 gennaio 1978, n. 14, all’articolo 9, stabilisce che le nomine, le proposte o designazioni degli altri amministratori degli istituti ed enti di cui al precedente articolo 1 effettuate dal Consiglio dei ministri o dai ministri, devono essere comunicate entro quindici giorni alle Camere. Tali comunicazioni devono contenere l’esposizione dei motivi che giustificano le nomine, le proposte o designazioni, le procedure seguite ed una biografia delle persone nominate o designate con l’indicazione degli altri incarichi che eventualmente abbiano ricoperto o ricoprano.
Qualora la legge istitutiva del singolo ente (o categoria di enti) o il relativo statuto, ove approvato con atto avente forza di legge, contengano specifiche norme relative al controllo parlamentare alternative o integrative rispetto a quelle generali contenute nella L. n. 14/1978, allora se ne dà conto, nell'ambito della successiva sottosezione "c", nella colonna relativa alla procedura di nomina.
Si ricorda per inciso, riguardo alla scadenza degli organi degli enti in questione, che il D.L. 16/5/1994, n. 293, convertito dalla L. 15/7/1994, n. 444, sulla disciplina della proroga degli organi amministrativi, stabilisce tra l’altro che: (…) gli organi amministrativi svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti. Gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di cui all'articolo precedente sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza del termine medesimo. Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili (…). Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti. (…) I provvedimenti di nomina dei componenti di organi scaduti adottati nel periodo di proroga sono immediatamente esecutivi. (…) Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Cassa di previdenza delle Forze armate
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Presidente:
Massimiliano Del Casale
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Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell'art. 1 della L. n. 14/1978 annunciata alla Camera e al Senato il 12/5/2015. Pareri favorevoli espressi dalla IV Commissione della Camera il 20/5/2015 e dalla 4a Commissione del Senato il 21/5/2015.
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Procedura di nomina in corso |
D.P.R. su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri adottata su proposta del Ministro della difesa
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Il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, con lettera del 12 maggio 2015, annunciata alla Camera e al Senato in pari data, ha richiesto, ai sensi dell'art. 1 della L. n. 14/1978, il parere parlamentare sulla proposta di nomina di Massimiliano Del Casale a presidente della Cassa di previdenza delle Forze armate. Tale richiesta è stata assegnata alla IV Commissione (Difesa) della Camera, che ne ha iniziato l'esame nella seduta del 19 maggio 2015 ed ha espresso parere favorevole nella seduta del 20 maggio 2015, ed alla 4a Commissione (Difesa) del Senato, che ha parimenti espresso parere favorevole nella seduta del 21 maggio 2015.
Presidente uscente dalla Cassa di previdenza delle Forze armate è Vincenzo Porrazzo, che era stato nominato per tre anni con decreto del Presidente della Repubblica in data 6 dicembre 2013. Porrazzo tuttavia ha maturato nel frattempo i requisiti per il collocamento in quiescenza e pertanto non può continuare a ricoprire la carica di presidente della Cassa né quella di componente del relativo consiglio di amministrazione4 ai sensi del combinato disposto degli artt. 76, comma 2, e 77, comma 1, del D.P.R. n. 90/2010. Si è reso pertanto necessario nominare in sua vece, con decreto del Ministro della difesa in data 5 maggio 2015 non ancora comunicato alle Camere ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, Massimiliano Del Casale quale componente del consiglio di amministrazione della Cassa e procedere conseguentemente alla nomina del nuovo presidente dell'Ente.
Il presidente della Cassa infatti è scelto tra i membri effettivi del consiglio di amministrazione designati tra il personale militare in servizio attivo o tra gli ulteriori componenti previsti dall'art. 76, comma 2, lett. b) del D.P.R. n. 90/2010 ed è nominato su proposta del Ministro della difesa secondo le modalità previste dall'art. 3 della L. n. 400/1988. Per la nomina a tale carica è designato un ufficiale di grado non inferiore a generale di divisione o corrispondente, in base a un criterio di rotazione tra le Forze armate, sentito il Capo di stato maggiore della difesa e previa intesa con gli organi di vertice delle Forze armate.
Il consiglio di amministrazione della Cassa è costituito da tredici membri titolari, nominati con decreto del Ministro della difesa. L'organo è composto anzitutto da personale militare in servizio attivo, rappresentante le singole categorie di personale di Forza armata, di cui due membri per l'Esercito, due per la Marina militare, due per l'Aeronautica militare e tre per l'Arma dei carabinieri5. Il consiglio di amministrazione della Cassa è altresì composto da: un magistrato contabile e un dirigente del Ministero dell'economia e delle finanze, designati dalle istituzioni di rispettiva appartenenza; un esperto del settore attuariale o previdenziale, scelto dal Ministro della difesa; un rappresentante degli ufficiali in quiescenza titolari dell'assegno speciale, scelto tra il personale in congedo su proposta delle associazioni di categoria. È altresì prevista la nomina di nove componenti supplenti (sempre in riferimento al personale militare in servizio attivo) che possono partecipare con diritto di voto ai lavori del consiglio di amministrazione in caso di assenza o impedimento dei componenti effettivi.
Il consiglio di amministrazione in carica è stato nominato con decreto del Ministro della difesa in data 24 ottobre 2013, per la durata di un triennio. La composizione dell'organo è stata integrata con la nomina di Gustavo Piga, quale esperto del settore attuariale o previdenziale di cui all'art. 76, comma 2, lett. b) del D.P.R. n. 90/2010, avvenuta con decreto del Ministro della difesa in data 16 gennaio 2015. Con analogo decreto ministeriale del 10 aprile 2015 era stato pure nominato Vincenzo Pasqualetto quale membro effettivo in sostituzione di Rocco La Padula6. Tali decreti non sono stati ancora comunicati alle Camere ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978.
La Cassa di previdenza delle Forze armate è stata istituita dall'art. 2 del D.P.R. 4 dicembre 2009, n. 211, che ha disposto il riordino per accorpamento delle sei preesistenti Casse militari di Esercito, Marina militare, Aeronautica militare e Arma dei carabinieri7.
Sono organi della Cassa il consiglio di amministrazione, il presidente e il collegio dei revisori, che restano in carica per 3 anni e possono essere confermati per un ulteriore mandato non rinnovabile.
La Cassa, dotata di personalità giuridica di diritto pubblico, è sottoposta alla vigilanza del Ministero della difesa. Essa gestisce i fondi previdenziali secondo principi di uniformità gestionale, fatti salvi il regime previdenziale e creditizio vigente per i singoli istituti, la salvaguardia dei diritti maturati dagli iscritti, nonché la separazione e l'autonomia patrimoniale e contabile di ciascun fondo.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Autorità portuale di Augusta
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Commissario straordinario:
Alberto Cozzo
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Nomine non ancora comunicate alle Camere ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978 |
14/5/2015
(decorrenza: 15/5/2015) |
Decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti |
Autorità portuale di Livorno
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Commissario straordinario:
Giuliano Gallanti
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14/5/2015 |
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Autorità portuale di Piombino
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Commissario straordinario:
Luciano Guerrieri
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5/5/2015
(decorrenza: 6/5/2015) |
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Autorità portuale di Gioia Tauro
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Commissario straordinario:
Davide Barbagiovanni Minciullo
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4/5/2015
(decorrenza: 5/5/2015) |
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto in data 14 maggio 2015, notificato all'interessato il 15 maggio 2015 e non ancora comunicato alle Camere ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, ha prorogato il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Augusta, Alberto Cozzo, fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 15 maggio 2015.
Il 14 maggio 2015 sarebbe infatti scaduto il mandato commissariale di Cozzo, che era stato nominato per sei mesi con decreto ministeriale del 13 novembre 2014, notificato il 14 novembre 2014. La nomina di Cozzo era seguita alle dimissioni rassegnate il 12 novembre 2014 dal precedente commissario straordinario, Enrico Maria Pujia, che, nominato per sei mesi con decreto ministeriale del 3 dicembre 2013, era stato poi prorogato con analogo decreto del 4 giugno 2014. Il 6 ottobre 2013 era scaduto il mandato quadriennale del presidente uscente dell'Autorità portuale megarese, Aldo Garozzo.
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con decreto del 14 maggio 2015, notificato in pari data e non ancora comunicato alle Camere, ha nominato Giuliano Gallanti commissario straordinario dell'Autorità portuale di Livorno fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di sei mesi.
Il 13 aprile 2015 era scaduto il mandato a presidente dell'Autorità portuale livornese dello stesso Gallanti, che era stato nominato per quattro anni con decreto ministeriale dell'11 aprile 2011, notificato il 13 aprile 2011. Gallanti era stato già nominato commissario straordinario dell'Autorità portuale di Livorno dal 19 gennaio 2011 fino alla sua nomina a presidente, succedendo a Roberto Piccini, il cui quadriennio presidenziale era scaduto il 5 dicembre 2010.
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con decreto del 5 maggio 2015, notificato il 6 maggio 2015 e non ancora comunicato alle Camere, ha prorogato il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Piombino, Luciano Guerrieri, fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 6 maggio 2015.
Il 30 aprile 2015 era scaduto infatti il mandato commissariale dello stesso Guerrieri, che era stato da ultimo prorogato con decreto ministeriale del 30 ottobre 2014 per un periodo massimo di sei mesi. Già prorogato con analoghi decreti del 29 luglio 2014 e del 27 gennaio 2014, Guerrieri era stato nominato commissario straordinario con decreto del 23 luglio 2013, dopo che il 9 giugno 2013 era scaduto il suo secondo e ultimo mandato alla presidenza dell'Autorità portuale toscana.
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con decreto del 4 maggio 2015, notificato il 5 maggio 2015 e non ancora comunicato alle Camere, ha nominato infine Davide Barbagiovanni Minciullo commissario straordinario dell'Autorità portuale di Gioia Tauro, fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 5 maggio 2015.
Il 4 maggio 2015 scadeva infatti il mandato del precedente commissario straordinario dell'Autorità portuale gioiese, Giovanni Grimaldi, che era stato prorogato per un periodo massimo di sei mesi con decreto ministeriale del 30 ottobre 2014 notificato il 4 novembre 2014. Grimaldi era stato nominato commissario straordinario con decreto ministeriale del 30 aprile 2014, dopo che il 9 marzo 2014 era scaduto il suo secondo e ultimo mandato alla presidenza dell'Ente.
L'Autorità portuale, disciplinata dalla L. n. 84/1994, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia amministrativa, di bilancio e finanziaria. L'Autorità portuale ha tra l'altro compiti di indirizzo, controllo e programmazione delle operazioni portuali, di manutenzione delle parti comuni e di mantenimento dei fondali del porto, nonché di affidamento e controllo delle attività dirette alla fornitura di servizi di interesse generale agli utenti portuali.
L’art. 8, commi 1 e 1-bis, della L. n. 84/1994 stabilisce che il presidente dell’Autorità portuale è nominato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti previa intesa con la regione interessata, nell'ambito di una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale, designati rispettivamente da provincia, comuni e camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura territorialmente competenti. La terna è comunicata al Ministro tre mesi prima della scadenza del mandato ed egli può richiedere, entro trenta giorni, una seconda terna di candidati nell'ambito della quale effettuare la nomina. Qualora non pervenga nei termini alcuna designazione, il Ministro può procedere alla nomina previa intesa con la regione.
Esperite tali procedure, qualora entro trenta giorni non si raggiunga l'intesa con la regione interessata, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti indica il prescelto nell'ambito di una terna formulata a tal fine dal presidente della giunta regionale, tenendo conto anche delle indicazioni degli enti locali e delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura interessati. Ove il presidente della giunta regionale non provveda alla indicazione della terna entro trenta giorni dalla richiesta allo scopo indirizzatagli dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, questi chiede al Presidente del Consiglio dei ministri di sottoporre la questione al Consiglio dei ministri.
Infine, ai sensi dell’art. 8, comma 2, della legge n. 84/1994, il presidente ha la rappresentanza dell'Autorità portuale, resta in carica quattro anni e può essere confermato una sola volta.
b)
Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi
nel
campo di applicazione della L. n. 14/1978
scadute e non
ancora rinnovate nel mese
di maggio 2015
o previste in scadenza entro il 31 luglio
2015
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto |
Data scadenza |
Procedura di nomina |
Consorzio del Ticino
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Presidente:
Alessandro Folli
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Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell'art. 1 della L. n. 14/1978
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12/5/2015 |
Decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
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Il 12 maggio 2015 è scaduto il mandato del presidente del Consorzio del Ticino, Alessandro Folli, che era stato nominato per quattro anni con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 12 maggio 20118.
Il Consorzio del Ticino, insieme agli omologhi Consorzio dell'Adda e Consorzio dell'Oglio, era stato soppresso dall'art. 21, comma 12, del D. L. n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 214/2011, che aveva contestualmente disposto l’affidamento delle loro funzioni, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, ad un unitario Consorzio nazionale per i grandi laghi prealpini, vigilato dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Tale disposizione tuttavia è stata soppressa, prima della costituzione del nuovo ente, dall'art. 27-bis del D.L. n. 216/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 14/2012. I citati Consorzi del Ticino, dell’Oglio e dell’Adda sono stati quindi ricostituiti e sono state riattribuite loro le funzioni esercitate in precedenza.
Tale ultima disposizione prevedeva d’altra parte che, con decreti di natura non regolamentare del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, venissero approvate le modifiche statutarie inerenti la composizione degli organi di amministrazione dei Consorzi ricostituiti. Il nuovo statuto del Consorzio del Ticino è stato approvato con decreto ministeriale del 12 maggio 2011 ed ha previsto la riduzione del numero dei componenti del consiglio di amministrazione9.
Organi del Consorzio sono dunque il presidente, il direttore, il consiglio di amministrazione, l'assemblea degli utenti, l'assemblea generale del Consorzio e il collegio dei revisori dei conti. Tuttavia solo il presidente del Consorzio è organo amministrativo di nomina governativa: il consiglio di amministrazione infatti, sebbene presieduto dal presidente del Consorzio, è altresì composto da quattro membri eletti dall'assemblea degli utenti, dei quali due in rappresentanza delle utenze industriali (uno di monte e uno di valle) e due in rappresentanza degli utenti (uno per la sponda lombarda ed uno per la sponda piemontese)10.
Il Consorzio del Ticino, costituito nel 1928 come erede del Consorzio interprovinciale, è stato dichiarato ente pubblico non economico ai sensi della L. n. 70/1975 e provvede alla costruzione, alla manutenzione e all'esercizio dell’opera regolatrice del Lago Maggiore, nonché a coordinare e disciplinare l'esercizio delle utilizzazioni dell'acqua disponibile nell'interesse generale. Il Consorzio, che ha sede a Milano, ha quindi competenze in ordine alla regolazione del deflusso delle acque del lago, in particolare a beneficio dei consorzi di irrigazione e degli impianti idroelettrici insistenti sui territori delle regioni Piemonte e Lombardia.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto
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Data scadenza |
Procedura di nomina |
Ente parco nazionale delle Dolomiti bellunesi |
Presidente:
Benedetto Fiori |
Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell'art. 1 della L. n. 14/1978 |
31/5/2015 |
Decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con la regione interessata
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Ente parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga
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Presidente: |
7/7/2015 |
Il 31 maggio 2015 è scaduto il mandato del presidente dell'Ente parco nazionale delle Dolomiti bellunesi, Benedetto Fiori, che era stato nominato per cinque anni con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 31 maggio 2010.
Fiori era succeduto al presidente Guido De Zordo venendo inizialmente nominato commissario straordinario dell'Ente parco veneto con decreto ministeriale del 25 gennaio 2010, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato rispettivamente il 3 febbraio 2010 ed il 2 marzo 2010, ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978. Detto mandato commissariale era stato quindi prorogato con analogo decreto ministeriale del 19 aprile 2010, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 27 aprile 2010, fino alla nomina presidenziale dello stesso Fiori.
Il 7 luglio 2015 scadrà invece il mandato del presidente dell'Ente parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, Arturo Diaconale, che era stato nominato per cinque anni con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 7 luglio 2010.
Già commissario straordinario dell'Ente parco abruzzese - inizialmente nominato con decreto ministeriale del 2 marzo 2009, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato l'11 e il 12 marzo 2009, e poi più volte prorogato con analoghi decreti comunicati e annunciati alle Camere – Diaconale era succeduto ai commissari straordinari Giandonato Morra (nominato con decreto ministeriale del 16 luglio 2008, comunicato e annunciato al Senato e alla Camera il 31 luglio 2008 e il 4 agosto 2008) e Stefano Allavena, quest'ultimo nominato (con decreto ministeriale del 2 marzo 2007, comunicato e annunciato alle Camere il 13 marzo 2007) alla scadenza del mandato presidenziale di Walter Mazziti.
L'Ente parco nazionale, disciplinato dall'art. 9 della L. n. 394/1991, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è sottoposto alla vigilanza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne nomina il presidente con proprio decreto, d’intesa con le regioni e le province autonome interessate, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti. Altri organi dell'Ente parco sono il consiglio direttivo, la giunta esecutiva, il collegio dei revisori dei conti e la comunità del parco. I mandati sono tutti quinquennali.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto
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Data scadenza |
Procedura di nomina |
Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna |
Commissario straordinario:
Gian Luigi Pillola |
Comunicazione alle Camere ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978
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4/6/2015
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Decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
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Il 4 giugno 2015 scade il mandato del commissario straordinario del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, Gian Luigi Pillola, che era stato prorogato con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 2 dicembre 2014 per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 4 dicembre 2014. Tale decreto era stato comunicato e annunciato al Senato e alla Camera il 7 e il 9 gennaio 2015 ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978.
Pillola era stato inizialmente nominato con decreto ministeriale del 3 dicembre 2013, comunicato e annunciato al Senato e alla Camera il 19 e il 20 dicembre 2013, succedendo ad Antonio Granara, il cui mandato commissariale era stato prorogato da ultimo con decreto ministeriale del 6 settembre 2013. L'incarico semestrale di Pillola era stato successivamente prorogato per ulteriori sei mesi a decorrere dal 4 giugno 2014 con analogo decreto ministeriale del 10 giugno 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 23 e il 25 giugno 2014.
Il Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, commissariato dal 2 febbraio 2007, è il primo del genere riconosciuto dall’UNESCO nel 1998 e ne sono promotori la Regione autonoma della Sardegna e l’Ente minerario sardo EMSA. Il Parco è stato istituito dall'art. 1 del decreto 16 ottobre 2001 del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro delle attività produttive ed il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, d'intesa con la Regione autonoma della Sardegna. Ai sensi dell'art. 4 del predetto decreto, la gestione del Parco è affidata ad un consorzio con personalità giuridica di diritto pubblico, assimilato agli enti di ricerca, vigilato dai tre suddetti Ministeri insieme a quello dei beni e delle attività culturali e del turismo e dalla Regione autonoma della Sardegna. Organi del consorzio sono il presidente, il consiglio direttivo, la comunità del Parco ed il collegio dei revisori dei conti.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto
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Data scadenza |
Procedura di nomina |
Autorità portuale di Civitavecchia |
Presidente:
Pasqualino Monti
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Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell'art. 1 della L. n. 14/1978 |
7/6/2015 |
Decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio |
Autorità portuale di Bari |
Presidente:
Francesco Palmiro Mariani
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7/6/2015 |
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Autorità portuale di Taranto |
Presidente:
Sergio Prete
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7/6/2015 |
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Autorità portuale di Brindisi |
Presidente:
Hercules Haralambides |
8/6/2015 |
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Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci |
Commissario straordinario:
Nunzio Martello
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Comunicazione alle Camere ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978 |
18/6/2015 |
Decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
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Il 7 giugno 2015 scade il mandato del presidente dell'Autorità portuale di Civitavecchia, Pasqualino Monti, che era stato nominato per quattro anni con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti in data 7 giugno 2011 notificato in pari data. Monti era succeduto al commissario straordinario Fedele Nitrella, che era stato nominato con decreto ministeriale del 16 novembre 2010 subentrando al precedente presidente dell'Autorità portuale laziale, Fabio Ciani, nominato con decreto ministeriale del 18 luglio 2007.
Sempre il 7 giugno 2015 scade poi il mandato del presidente dell'Autorità portuale di Bari, Francesco Palmiro Mariani, che era stato nominato per quattro anni con decreto ministeriale del 7 giugno 2011 notificato in pari data. Per Mariani si è trattato del secondo ed ultimo quadriennio alla presidenza dell'Autorità portuale barese, essendovi già stato nominato con decreto ministeriale del 1° dicembre 2006. Mariani era stato altresì nominato commissario straordinario del medesimo Ente con decreto ministeriale del 19 gennaio 2011 prima della sua conferma nell'incarico presidenziale.
Ancora il 7 giugno 2015 scade anche il mandato del presidente dell'Autorità portuale di Taranto, Sergio Prete, che era stato nominato per quattro anni con decreto ministeriale del 7 giugno 2011 notificato in pari data. Prete era succeduto al commissario straordinario Salvatore Giuffrè, che era stato nominato con decreto ministeriale del 15 maggio 2008.
L'8 giugno 2015 scade invece il mandato del presidente dell'Autorità portuale di Brindisi, Hercules Haralambides, che era stato nominato per quattro anni con decreto ministeriale del 7 giugno 2011 notificato l'8 giugno 2011, subentrando al presidente Giuseppe Giurgola nominato con decreto ministeriale del 5 aprile 2007. Si ricorda che il T.A.R. Puglia, Lecce - Sezione I, con sentenza depositata il 26 giugno 2012, aveva disposto l'annullamento della nomina di Haralambides in quanto privo della cittadinanza italiana, requisito ritenuto indispensabile per accedere alla suddetta carica11. Di conseguenza, con decreto ministeriale del 26 luglio 2012, Ferdinando Lolli era stato nominato commissario straordinario dell'Autorità portuale brindisina. Successivamente il Consiglio di Stato, Sez. IV, con ordinanza pronunciata l'8 gennaio 2013 e depositata il 9 gennaio 2013, ha sospeso l'esecutività della sentenza di primo grado sopra citata e ha disposto il reintegro di Haralambides alla presidenza dell'Autorità portuale. Successivamente la Corte di giustizia dell'Unione europea, II Sez., con sentenza del 10 settembre 2014, ha accertato che l'art. 45, par. 4, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea deve essere interpretato nel senso di non consentire ad uno Stato membro di riservare ai propri cittadini l'esercizio delle funzioni di presidente di una Autorità portuale. Di conseguenza il Consiglio di Stato, Sez. IV, con sentenza n. 1210 depositata il 10 marzo 2015, ha accolto in via definitiva l'appello proposto da Haralambides riformando la sentenza impugnata.
Il 18 giugno 2015 scade infine il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci, Nunzio Martello, che era stato prorogato per un periodo massimo di tre mesi con decreto ministeriale del 18 marzo 2015 notificato in pari data. Martello era stato nominato con decreto ministeriale del 6 marzo 2014 ed era stato successivamente prorogato con analoghi decreti del 9 settembre 2014 e del 9 dicembre 2014. In precedenza, con decreto ministeriale del 5 settembre 2013 era stato nominato commissario straordinario dell'Autorità portuale sarda Fedele Sanciu, dopo la scadenza del secondo e ultimo mandato del presidente uscente Paolo Silverio Piro.
Sull'Autorità portuale in generale, vedasi supra alla sottosezione a).
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto
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Data scadenza |
Procedura di nomina |
Fondazione Ordine Mauriziano FOM |
Commissario straordinario:
Giovanni Zanetti
(con il vice-commissario straordinario Cristiana Maccagno)
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Comunicazione alle Camere ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978 |
26/6/2015 |
Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri
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Il 26 giugno 2015, se non sarà stato adottato prima il nuovo statuto della Fondazione Ordine Mauriziano FOM, scadranno gli incarichi del relativo commissario straordinario, Giovanni Zanetti, e del vice-commissario straordinario, Cristiana Maccagno, che erano stati prorogati per un periodo massimo di dodici mesi con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 26 giugno 2014.
Zanetti e Maccagno erano stati nominati nei predetti incarichi con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1° luglio 2013, per un periodo non superiore a dodici mesi, ai sensi dell'art. 13 del D.Lgs. n. 419/1999, ossia nelle more della revisione statutaria della Fondazione. Come infatti specificato nelle premesse del citato D.P.C.M. del 1° luglio 2013, anche a seguito della chiusura della procedura concorsuale che aveva caratterizzato il precedente commissariamento dell'Ente, erano state riscontrate carenze funzionali nella Fondazione nonché lacune e inadeguatezze della relativa disciplina legislativa e statutaria, tali da comportare un nuovo e diverso12 commissariamento della FOM prima di procedere alla ricostituzione dei suoi organi ordinari13. In tal senso il D.P.C.M. del 26 giugno 2014 sopra citato dà atto della predisposizione da parte dell'organo commissariale di uno schema di nuovo statuto della Fondazione, attualmente sottoposto alle amministrazioni competenti e dunque in corso di perfezionamento anche al fine del recepimento di eventuali osservazioni.
Si ricorda che in precedenza Zanetti e Maccagno erano stati nominati commissario e vice commissario della Fondazione con D.P.C.M. dell'11 ottobre 2007 per un periodo di due anni, a seguito dello scioglimento degli organi di amministrazione, controllo e vigilanza della FOM disposto, a causa del dissesto finanziario in cui versava l'Ente, dal Presidente del Consiglio dei ministri, sentiti i Ministri dell'interno e per i beni e le attività culturali, in attuazione dell'art. 30 del D.L. n. 159/2007, convertito con modificazioni dalla L. n. 222/2007. Più precisamente, con D.P.C.M. dell'11 ottobre 2007 venivano nominati, oltre a Zanetti e Maccagno, anche Alessandro Braja in qualità di vice-commissario, nonché un comitato di vigilanza14. I mandati di tutte le suddette cariche venivano prorogati per due anni con il successivo D.P.C.M. del 9 ottobre 2009. Con nota del 18 febbraio 2011, tuttavia, Braja rinunciava all'incarico di vice-commissario. Gli incarichi di Zanetti, Maccagno e del comitato di vigilanza sono stati quindi ulteriormente prorogati dal D.P.C.M. del 10 ottobre 2011 e dal D.P.C.M. dell'8 ottobre 2012 fino al 30 giugno 2013, procedendosi infine agli adempimenti conseguenti all'intervenuta approvazione del piano di soddisfazione e all'emanazione del provvedimento giudiziale di esdebitazione, fino alla chiusura della procedura concorsuale dichiarata dal comitato di vigilanza.
L'Ordine Mauriziano è previsto dalla XIV disposizione finale della Costituzione, la quale dispone che esso “è conservato come ente ospedaliero e funziona nei modi stabiliti dalla legge”. In attuazione di tale norma, è intervenuta la L. n. 1596/1962, recante appunto il nuovo ordinamento dell’Ordine. L'art. 2 del D.L. n. 277/2004, convertito con modificazioni dalla L. n. 4/2005, ha istituito la Fondazione Ordine Mauriziano, cui è stato trasferito il patrimonio immobiliare e mobiliare dell'Ente Ordine Mauriziano, ad eccezione dei presidi ospedalieri Umberto I di Torino e Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo (Torino), trasferiti invece all'Azienda ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino, istituita con legge della Regione Piemonte.
Scopo della FOM è la gestione del patrimonio e dei beni trasferiti, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di sua proprietà, e il risanamento del dissesto finanziario dell'Ente anche mediante la dismissione dei beni del patrimonio disponibile trasferito, nel rispetto delle disposizioni contenute nel Codice dei beni culturali e del paesaggio. Sulla gestione del patrimonio della Fondazione è previsto vigili un comitato di cinque membri nominati rispettivamente dal Presidente del Consiglio dei ministri, dal Ministro dell'interno, dal Ministro per i beni e le attività culturali, dalla regione Piemonte e dall'Ordinario diocesano di Torino.
La Fondazione è subentrata all’Ente in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, ad eccezione dei rapporti di lavoro e dei contratti concernenti l’esercizio delle attività sanitarie, come specificato dall'art. 1, commi 1349 e 1350, della L. n. 296/2006 (legge finanziaria per il 2007).
Con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per i beni e le attività culturali, in data 13 ottobre 2006, è stato approvato lo statuto della Fondazione Ordine Mauriziano.
In seguito, a causa del profondo dissesto finanziario della FOM, il legislatore ne ha disposto – come ricordato supra - il commissariamento ai sensi dell'art. 30 del D.L. n. 159/2007, convertito con modificazioni dalla L. n. 222/200715.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto
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Data scadenza |
Procedura di nomina |
Istituto superiore di sanità ISS
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Commissario:
Gualtiero Ricciardi |
Comunicazione alle Camere ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978 |
10/7/2015 |
Decreto del Ministro della salute di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze
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Il 10 luglio 2015 scadrà il mandato del commissario dell'Istituto superiore di sanità ISS, Gualtiero Ricciardi, che, inizialmente nominato per sei mesi con decreto del Ministro della salute di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze in data 10 luglio 2014, era stato prorogato per ulteriori sei mesi con analogo decreto interministeriale del 15 gennaio 2015. Tali decreti non sono stati comunicati alle Camere ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978.
Il commissariamento dell'ISS era stato disposto ai sensi dell'art. 1, comma 1-bis del D.L. n. 98/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 111/2011, essendo stata riscontrata dall'Autorità di vigilanza una situazione di disavanzo di competenza dell'Istituto per due esercizi consecutivi, relativi agli anni 2011 e 2012. La suddetta norma prevede in tal caso la decadenza degli organi dell'Ente ad eccezione del collegio dei revisori dei conti e la nomina di un commissario per l'espletamento dei compiti connessi al ripristino dell'equilibrio finanziario.
La nomina di Ricciardi aveva pertanto comportato la decadenza del presidente dell'ISS, Fabrizio Oleari, che era stato nominato per quattro anni con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 marzo 2013. Allo stesso modo sono decaduti i mandati di Francesca Basilico D'Amelio, Alessandro Cosimi, Paolo Di Loreto e Michele Pandolfelli a componenti del consiglio di amministrazione dell'Istituto, i quali erano stati nominati per quattro anni con decreto del Ministro della salute in data 28 marzo 2013. Il consiglio di amministrazione, presieduto dal presidente dell'Istituto, si era insediato il 2 maggio 201316.
Ai sensi dell'art. 1 del D.P.R. n. 70/2001, non abrogato dall'art. 8 del D. Lgs. n. 106/2012 che ne ha previsto il riordino, l'Istituto superiore di sanità ISS è ente di diritto pubblico, dotato di autonomia scientifica, organizzativa, amministrativa e contabile, vigilato dal Ministero della salute. Organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale, l'ISS svolge in particolare funzioni di ricerca, di sperimentazione, di controllo e di formazione per quanto concerne la salute pubblica.
c)
Principali cariche in enti e autorità non ricompresi
nel
campo di applicazione della L. n. 14/1978,
rinnovate o in
scadenza entro
il 31 luglio 2015
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto
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Data scadenza |
Procedura di nomina |
RAI Radiotelevisione italiana S.p.a. |
Componenti del consiglio di amministrazione:
Anna Maria Tarantola (presidente)
Marco Pinto
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Nominati dall'assemblea degli azionisti su designazione del Ministro dell'economia e delle finanze. Per la nomina del presidente è richiesto il parere favorevole della Commissione di vigilanza sulla RAI, a maggioranza dei 2/3 dei componenti, ai sensi dell'art. 20, comma 9, secondo periodo, della L. n. 112/2004.
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31/12/2014
organo da rinnovare entro 180 giorni (entro il 30/6/2015)
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7 componenti sono designati dalla Commissione di vigilanza sulla RAI ed eletti dall'assemblea degli azionisti; 2 componenti (tra cui il presidente) sono designati dall'azionista di maggioranza (Ministro dell'economia e delle finanze) ed eletti dall'assemblea degli azionisti. |
Componenti del consiglio di amministrazione:
Benedetta Tobagi, Rodolfo De Laurentiis, Antonio Verro, Guglielmo Rositani, Gherardo Colombo e Antonio Pilati |
Nominati dall'assemblea degli azionisti su designazione della Commissione di vigilanza sulla RAI, ai sensi dell'art. 20, comma 9, primo periodo, della L. n. 112/2004 |
Come ricordato nei precedenti numeri della presente pubblicazione, il mandato dei componenti del consiglio di amministrazione della RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a., nominati dall'assemblea degli azionisti il 5 luglio 2012, è scaduto il 31 dicembre 2014. Secondo lo statuto della RAI, gli amministratori restano in carica per la durata di tre esercizi sociali e scadono alla data dell’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio dell'esercizio sociale relativo all'ultimo anno di carica: nella fattispecie, entro 180 giorni dal 31 dicembre 2014. Il consiglio di amministrazione dovrà pertanto essere rinnovato entro il 30 giugno 2015.
Il consiglio di amministrazione dell’Azienda è composto da Benedetta Tobagi, Rodolfo De Laurentiis, Antonio Verro, Guglielmo Rositani, Gherardo Colombo ed Antonio Pilati, che erano stati designati (al pari di Luisa Todini, che ha rassegnato le sue dimissioni il 19 novembre 2014), dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi nella quinta votazione a scrutinio segreto svoltasi durante la seduta del 5 luglio 201217. Fanno altresì parte del consiglio di amministrazione della RAI Marco Pinto, indicato dal Ministero dell'economia e delle finanze quale proprio rappresentante, ed Anna Maria Tarantola, indicata dal medesimo Ministero come presidente della RAI. Il 10 luglio 2012 il consiglio di amministrazione dell'Azienda ha nominato Anna Maria Tarantola presidente della RAI, ma tale nomina è divenuta efficace il 12 luglio 2012, a seguito del parere favorevole espresso, a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.
La nomina dei componenti del consiglio di amministrazione e del presidente di RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a., concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo, è disciplinata dall'art. 20, comma 9, della L. n. 112/2004. È tuttavia in corso di esame in sede referente presso l'8a Commissione (Lavori pubblici, comunicazioni) del Senato il disegno di legge del Governo A.S. 1880 recante la riforma della RAI e del servizio pubblico radiotelevisivo, che prevede anzitutto la riduzione da 9 a 7 dei componenti del consiglio di amministrazione della società. L'elezione di tali componenti avviene sulla base di una lista composta da quattro membri eletti dal Parlamento (due eletti dalla Camera dei deputati e due dal Senato della Repubblica con voto limitato), due membri di nomina governativa designati dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, ed un membro designato dall’assemblea dei dipendenti18. Il presidente del consiglio di amministrazione è nominato dallo stesso organo nell’ambito dei suoi membri. L’amministratore delegato è anch'esso nominato dal consiglio di amministrazione, rimane in carica per tre anni e non può essere dipendente della RAI19. Restano ferme le funzioni di indirizzo generale e di vigilanza della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, alla quale il consiglio di amministrazione della RAI riferisce annualmente.
Nella presente Sezione si dà conto degli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) segnalati dal Servizio per il controllo parlamentare ai Ministeri ai fini della loro attuazione, nonché delle note trasmesse dagli stessi Dicasteri a seguito delle segnalazioni ricevute.
Nella Sezione II vengono indicati gli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni, ordini del giorno) accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni parlamentari nel periodo di riferimento (normalmente con cadenza mensile) che il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare alla Presidenza del Consiglio ed ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti).
Nella medesima Sezione vengono inoltre riportate le note ricevute dal Servizio con le quali i diversi Dicasteri forniscono informazioni al Parlamento in ordine a quanto effettivamente realizzato per dare concreta attuazione agli impegni accolti dai rappresentanti dell'esecutivo con gli atti di indirizzo oggetto di segnalazione nei termini sopraddetti. Con riferimento, in particolare agli ordini del giorno riferiti ai diversi atti parlamentari esaminati, ciò consente, tra l'altro, di valutare, anche sotto il profilo quantitativo, la percentuale di attuazioni governative rispetto al complesso degli atti medesimi e dunque, in qualche misura, anche il maggiore o minore grado di efficienza a questo riguardo dei singoli Ministeri. In altri termini, l'attività di segnalazione dell'impegno contenuto nell'atto di indirizzo ed il recepimento dell'eventuale nota governativa consente di avere percezione del grado di “risposta” da parte del Governo in ordine agli impegni assunti in una determinata materia, pur se il dato deve essere valutato alla luce del fatto che non necessariamente tutte le azioni governative vengono illustrate in note informative trasmesse al Parlamento, non sussistendo al riguardo alcun obbligo formale. E' tuttavia indubbio che l'attività di sollecitazione avviata ormai da anni nei confronti dei Ministeri e che ha consentito, nel tempo, di strutturare con essi una fattiva collaborazione, ha portato ad un incremento delle note di attuazione ricevute e, in generale, ad una maggiore sensibilità nei confronti dell'esigenza per l'istituzione parlamentare di disporre di quante più informazioni possibile sull'operato del Governo in ordine alle deliberazioni ed alle iniziative parlamentari non legislative. L'ottenimento di informazioni sul seguito dato dal Governo agli indirizzi definiti in ambito parlamentare, e quindi in merito al grado di adempimento o meno da parte dell'esecutivo, può così rappresentare una premessa per valutare l'opportunità per ciascun deputato di attivare o meno gli strumenti regolamentari di controllo attualmente disponibili (ad esempio interrogazioni o interpellanze), che consentano, se del caso, di esprimere una censura politica nei confronti di quella che possa ritenersi una risposta inadeguata o insufficiente rispetto ad impegni accolti in merito ad un determinato indirizzo politico di cui, in ipotesi, una parte politica che si sia fatta portavoce e che, per diverse ragioni, non sia stato esplicitato attraverso un'iniziativa legislativa.
La pubblicazione del testo integrale della nota governativa, posta a confronto con l'impegno contenuto nell'atto di indirizzo cui la stessa si riferisce, offre agli interessati, in primo luogo ai sottoscrittori dell'atto di indirizzo in questione, anche la possibilità di maturare una valutazione di quanto rappresentato dal Governo autonoma e non “filtrata” in alcuno modo.
Il Servizio per il controllo parlamentare si propone quindi di fornire un'attività documentale che offra un concreto supporto alle esigenze scaturenti dal progressivo spostamento, negli ultimi anni, del baricentro dell'attività parlamentare dalla funzione legislativa a quella “politica” di indirizzo e di controllo e il conseguente accrescimento dell'impegno degli organi parlamentari nelle attività ispettive, di indirizzo, informazione e monitoraggio, come è ampiamente dimostrato dalle statistiche parlamentari e non solo in Italia.
Le attuazioni governative:
Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione sono state trasmesse al Servizio per il controllo parlamentare da parte dei Ministeri competenti le note relative all’attuazione di 8 ordini del giorno e di 1 risoluzione.
Di tali attuazioni 3 sono state trasmesse dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, 3 dal Ministero della salute, 2 dal Ministero dell'interno, ed 1 dal Ministero dello sviluppo economico.
Premesso che nella Sezione II della presente pubblicazione si dà conto testualmente di quanto riferito dai Dicasteri in merito ai singoli atti di indirizzo, si evidenzia che delle 8 attuazioni riferite ad ordini del giorno trasmesse nel periodo considerato:
3 danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame degli Atti Camera 2679-bis-A e 2679-bis-B, divenuti legge n. 190 del 2014, concernente “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015)”. Tali note di attuazione sono state trasmesse dal Ministero della salute e dal Ministero dello sviluppo economico.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti agli Atti Camera 2679-bis-A e 2679-bis-B, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 393, di cui finora attuati 96;
1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'A.C. 2149, divenuto legge n. 28 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione”. Tale nota di attuazione è stata trasmessa dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2149, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 23, di cui finora attuati 14;
1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'A.C. 2598, divenuto legge n. 141 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° agosto 2014, n. 109, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché disposizioni per il rinnovo dei Comitati degli italiani all’estero”. Tale nota di attuazione è stata trasmessa dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2598, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 29, di cui finora attuati 12;
1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'A.C. 2616, divenuto legge n. 146 del 2014 di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 agosto 2014, n. 119, recante disposizioni urgenti in materia di contrasto a fenomeni di illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive, di riconoscimento della protezione internazionale, nonché per assicurare la funzionalità del Ministero dell’interno”. Tale nota di attuazione è stata trasmessa dal Ministero dell'interno.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2616, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 17, di cui finora attuato 1;
1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'A.C. 2629, divenuto legge n. 164 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, recante misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive”. Tale nota di attuazione è stata trasmessa dal Ministero della salute.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2629, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 131, di cui finora attuati 20;
1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'A.C. 2803, divenuto legge n. 11 del 2015, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative”. Tale nota di attuazione è stata inviata dal Ministero dell'interno.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2803, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 137, di cui finora attuati 4.
Le nostre segnalazioni:
Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare gli ordini del giorno, accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni, ai Ministeri individuati come competenti per la loro attuazione solo dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge cui essi si riferiscono.
In particolare, nel periodo 1° - 31 maggio 2015 sono stati segnalati 38 ordini del giorno*, dei quali:
34 riferiti alla legge n. 52 del 2015 concernente “Disposizioni in materia di elezione della Camera dei deputati” (Atti Camera 3-A e 3-bis-B).
23 sono stati inviati al Ministero dell'interno, 10 alla Presidenza del Consiglio dei ministri ed 1 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
3 riferiti alla legge n. 62 del 2015, concernente “Norme recanti regime fiscale speciale in relazione ai rapporti con il territorio di Taiwan” (A.C. 2753).
2 sono stati inviati al Ministero dell'economia e delle finanze ed 1 al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale;
1 riferito alla legge n. 59 del 2015, di “Conversione in legge del decreto-legge 17 marzo 2015, n. 27, recante disposizioni urgenti per lo svolgimento contemporaneo delle elezioni regionali ed amministrative” (A.C. 3059), inviato al Ministero dell'interno.
Nel periodo considerato sono state inoltre segnalate dal Servizio per il controllo parlamentare 26 mozioni**:
- MARCHI ed altri n. 1/00825 (Nuova formulazione) e MATARRESE ed altri n. 1/00847, concernenti iniziative volte a garantire agli enti locali adeguati trasferimenti di risorse, con particolare riferimento a quelli necessari per l’espletamento dei servizi sociali essenziali, anche in relazione alle disposizioni della l egge di stabilità per il 2015, al Ministero dell'economia e delle finanze;
- MUCCI ed altri n. 1/00795 (Testo modificato nel corso della seduta), DE GIROLAMO ed altri n. 1/00797 (Testo modificato nel corso della seduta), RAMPELLI ed altri n. 1/00811 (Testo risultante dalle votazioni per parti separate) e OLIVERIO ed altri n. 1/00817 (Nuova formulazione), concernenti iniziative in materia di esenzione dall’Imu per i terreni agricoli, al Ministero dell'economia e delle finanze ed al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;
- IORI, SBERNA, BINETTI, Daniele FARINA, LOCATELLI, PINNA ed altri n. 1/00785 (Nuova formulazione), Manlio DI STEFANO ed altri n. 1/00792 (Testo modificato nel corso della seduta), ARTINI ed altri n. 1/00840 e RAMPELLI ed altri n. 1/00846 (Testo modificato nel corso della seduta), concernenti iniziative in merito all’emergenza umanitaria relativa al campo profughi di Yarmouk, in Siria, con particolare riferimento alla situazione dei minori, al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ed al Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
- Franco BORDO ed altri n. 1/00818 (Testo modificato nel corso della seduta), TULLO ed altri n. 1/00819 (Testo modificato nel corso della seduta), GAROFALO ed altri n. 1/00820 (Testo modificato nel corso della seduta), PALESE ed altri n. 1/00823 (Testo modificato nel corso della seduta), CATALANO ed altri n. 1/00828 (Testo modificato nel corso della seduta), RIZZETTO ed altri n. 1/00829 (Testo modificato nel corso della seduta) e RAMPELLI ed altri n. 1/00848 (Testo modificato nel corso della seduta), concernenti iniziative di competenza in ordine alla razionalizzazione della rete degli uffici postali, al Ministero dello sviluppo economico;
- VEZZALI ed altri n. 1/00557 (Testo modificato nel corso della seduta), SEGONI ed altri n. 1/00834 (Testo modificato nel corso della seduta), Giancarlo GIORDANO ed altri n. 1/00835 (Testo modificato nel corso della seduta), GAGNARLI ed altri n. 1/00836 (Testo modificato nel corso della seduta), BINETTI ed altri n. 1/00837 (Testo modificato nel corso della seduta), MALPEZZI ed altri n. 1/00839, FAENZI ed altri n. 1/00841 (Testo modificato nel corso della seduta), RONDINI ed altri n. 1/00842 (Testo modificato nel corso della seduta) e GIGLI ed altri n. 1/00844 (Testo modificato nel corso della seduta), concernenti iniziative per la promozione dell’educazione alimentare nelle scuole, al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ed al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Sono state infine segnalate dal Servizio per il controllo parlamentare 8 risoluzioni:
- TRIPIEDI ed altri n. 8/00105, concernente un tavolo di confronto governativo sulla questione Alcatel-Lucent, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed al Ministero dello sviluppo economico;
- CICCHITTO ed altri n. 8/00106, sull’impegno dell’Italia in sede multilaterale a sostegno della Tunisia, al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale;
- Manlio DI STEFANO ed altri n. 8/00107, sull’arresto di Roberto Berardi in Guinea Equatoriale, al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale;
- CENNI ed altri n. 8/00108, sulla trasposizione in protocollo internazionale e in sede nazionale delle risultanze dell’Expo 2015, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;
- MONGIELLO ed altri n. 8/00109, concernente iniziative per il rilancio del piano olivicolo nazionale, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;
- COPPOLA ed altri n. 8/00110, concernente la realizzazione di reti a banda ultralarga e l’accesso tramite sistema pubblico di identità digitale, al Ministero dello sviluppo economico;
- DALLAI ed altri n. 8/00111, concernente iniziative per la bonifica dei siti inquinati dall’amianto, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ed al Ministero dell'economia e delle finanze;
- SANNA ed altri n. 8/00112, concernente interventi di bonifica della zona di mare antistante l’ex Arsenale militare della Maddalena, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/2598-AR/32 Ordine del giorno |
Rizzo |
Assemblea |
12/5/2015 |
III IV |
Preventiva comunicazione alle Camere delle eventuali ulteriori iniziative volte all'invio in Iraq di armi e di personale militare |
L'ordine del giorno Rizzo n. 9/2598-AR/32, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 settembre 2014, impegnava l'esecutivo a non assumere iniziative concernenti l'invio in Iraq di armi e militari ulteriori rispetto a quelle oggetto del decreto-legge n. 109 del 2014, divenuto legge n. 141 del 2014, senza darne preventiva comunicazione alle Camere o alle Commissioni competenti ai fini dell'adozione delle conseguenti deliberazioni.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“Con riferimento all'ordine del giorno 9/2598-AR/32 presentato dall'On. Rizzo, si forniscono di seguito gli elementi disponibili presso le competenti istanze del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale in merito alle iniziative fino ad ora effettuate.
1) All'indomani della sanguinosa offensiva condotta in Iraq da Daesh (l'organizzazione terroristica che ambisce a realizzare un sedicente "Stato islamico" a cavallo tra Siria ed Iraq), il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato all'unanimità le risoluzioni n. 2170 del 15 agosto 2014 e n. 2178 del 24 settembre 2014 ai sensi del Capitolo VII della Carta dell'ONU che autorizzano l'intervento della comunità internazionale. Di conseguenza, anche ad esito della Conferenza internazionale di Parigi sulla pace e sulla sicurezza in Iraq del 15 settembre 2014, si è attivata una coalizione internazionale di Stati finalizzata a realizzare una strategia di contrasto a DAESH sia sul piano politico-diplomatico che militare ed umanitario, di cui fanno parte 62 Paesi, tra cui l'Italia.
2) In concomitanza con la missione in Iraq del Presidente del Consiglio On. Renzi, l'adesione dell'Italia alla coalizione è stata poi comunicata il 20 agosto scorso alle Commissioni congiunte Esteri/Difesa di entrambe le Camere, in occasione dell'audizione dell'allora Ministro Mogherini e della Ministro della Difesa Pinotti, e successivamente formalizzata con la delibera del Consiglio dei Ministri del successivo 29 agosto.
Sin dal principio, il Governo italiano ha attivamente partecipato alle consultazioni con gli altri partner internazionali, a cominciare dalla Conferenza internazionale per il contrasto al finanziamento del terrorismo (Manama, 9 novembre), fino al Counter Violent Extremism Summit di Washington (14 novembre) e alla riunione del Gruppo sui Foreign Fighters in ambito GCTF (Global Counterterrorism Forum) tenutasi lo scorso 15 dicembre a Marrakesh.
In occasione della riunione della Coalizione al margine della Ministeriale NATO di Bruxelles del 3 dicembre scorso, cui ha preso parte il Ministro Gentiloni, e che ha visto anche la partecipazione del Premier del Governo di Baghdad Al Abadi, è stato elaborato un comunicato congiunto, alla cui stesura definitiva l'Italia ha dato un importante contributo, che riafferma l'articolazione dello sforzo collettivo su cinque principali linee di azione: quella prioritariamente militare, il contrasto al flusso dei "combattenti stranieri", la lotta alle forme di finanziamento di Daesh (contrabbando di petrolio, donazioni, pagamento riscatti, etc.), la crisi umanitaria e il confronto sul terreno della narrativa jihadista. La ministeriale di Londra del 22 gennaio 2015 ha poi sancito, su iniziativa americana, la creazione dello "Small Group", un formato ristretto della coalizione con compiti di supervisione politica della strategia collettiva (composto da 21 Paesi), sostenuto da cinque gruppi tecnici di lavoro ("Working Groups"), chiamati a strutturare l'impegno della coalizione lungo le prime quattro linee di azione individuate a Bruxelles (contributo militare, contrasto ai flussi di "foreign fighters", ai finanziamenti illeciti e alla propaganda jihadista), oltre che nel settore della stabilizzazione post-conflitto. Al nostro Paese è stato assegnato il ruolo di guida, insieme agli Stati Uniti e all'Arabia Saudita, del gruppo sul contrasto ai finanziamenti diretti a Daesh ("counter-finance"). Partecipiamo inoltre a tutti gli altri gruppi di lavoro.
3) Sul piano operativo, il contributo italiano si è manifestato attraverso una molteplicità di misure volte a sostenere il processo di stabilizzazione irachena. Il primo intervento di soccorso, portato a termine nel mese di agosto, ha visto la fornitura di aiuti umanitari ed alimentari alle popolazioni curde. Successivamente si è passati alla consegna di materiale militare alle forze armate della Regione autonoma irachena del Kurdistan iracheno, attraverso un'azione svolta di concerto fra i Ministeri degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale (Autorità nazionale - UAMA) e della Difesa (Stato Maggiore Difesa e COI) per la pianificazione del trasporto dei suddetti materiali ad Erbil, iniziata dallo scorso mese di settembre nel pieno rispetto del quadro normativo definito nelle Conclusioni del CAE straordinario del 15 agosto scorso. Per le diverse fasi di assistenza e supporto militare al Kurdistan iracheno, sono stati richiesti ed ottenuti i certificati di consegna e di presa in carico dei materiali da parte delle Autorità regionali curde, nonché definite le procedure per il rilascio dei documenti sull'utilizzo finale dei materiali, con il previo interessamento e notifica alle Autorità centrali irachene, pienamente coinvolte nel processo grazie al costante raccordo con la nostra Ambasciata a Baghdad.
Anche alla luce degli esiti dell'audizione alle Commissione riunite Esteri/ Difesa di Camera e Senato dello scorso 16 ottobre del Ministro della Difesa Pinotti e del Sottosegretario del MAECI Della Vedova, era stato definito un nuovo pacchetto di misure di assistenza, incluso l'invio di ulteriori dotazioni di armi e munizioni, di personale per l'addestramento e la formazione delle forze di sicurezza irachene e dei peshmerga curdi, e di altri assetti aeronautici basati in Kuwait. Trattasi del pacchetto di iniziative illustrato dal Ministro Pinotti in occasione dell'audizione del 17 dicembre scorso di fronte alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/2149/41 Ordine del giorno |
Scotto |
Assemblea |
20/5/2015 |
III
|
Eventuale organizzazione in Italia di un incontro internazionale della società civile siriana |
L'ordine del giorno Scotto n. 9/2149/41, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 13 marzo 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di promuovere lo svolgimento in Italia di un incontro internazionale della società civile siriana e dei gruppi pacifici di quel Paese, in coerenza con quanto previsto dal decreto-legge n. 2 del 2014 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 28 del 2014) in materia di diplomazia preventiva, nonché a dar seguito a questo incontro coordinando e coinvolgendo in future iniziative simili tutte le organizzazioni sociali italiane attive da anni sulla questione siriana.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:
“Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI) è fortemente impegnato a promuovere una prospettiva di soluzione pacifica del conflitto siriano, ritenendo del tutto illusorio il perseguimento di vie d'uscita militari. Dopo 4 anni dall'inizio della guerra e il tragico corollario di distruzioni materiali e le oltre 200.000 vittime, si deve perseguire, senza ulteriore ritardo, una riduzione strategica delle violenze tra le Parti, così come declinato dall'Inviato ONU de Mistura, allo scopo di creare condizioni più favorevoli per una ripresa di un processo politico realmente inclusivo ed autenticamente espressione di tutte le componenti della società siriana.
Nel perseguimento di tale obiettivo, oltre ad una costante azione diplomatica nei principali fori dedicati alla Siria, ivi incluso il gruppo “London 11”, il Governo italiano ha altresì promosso iniziative che hanno intercettato e coinvolto gruppi e individui appartenenti alla multiforme società civile siriana in campagne di sensibilizzazione, programmi di formazione ed esercizi di dialogo intra-siriano. Ciò nella consapevolezza che accanto alle immani distruzioni materiali e ai lutti, la guerra nel Paese abbia anche prodotto lacerazioni profonde nel tessuto sociale siriano, esasperando le divisioni settarie e confessionali e ponendo a rischio le prospettive di ricostituzione del quadro unitario del paese all'interno di un auspicato scenario di una transizione politica.
Anche attraverso l'utilizzo di fondi a valere sul decreto missioni, il MAECI ha dunque finanziato - oltre alle citate riunioni a Roma delle opposizioni siriane - attività di vario tipo, rivolte alla società civile siriana e realizzate attraverso ONG italiane, miranti specificamente a coinvolgere gruppi di rifugiati siriani in programmi di promozione dei diritti umani, con una particolare attenzione ai diritti delle donne e dei minori.
Tra le iniziative realizzate o in via di esecuzione, spiccano le seguenti: un programma di formazione nel settore sanitario nei campi profughi della Turchia, con la partecipazione della Protezione Civile italiana; un corso di formazione, realizzato dall'agenzia giornalistica AGI, rivolto a 25 operatori della comunicazione siriana; un corso di formazione realizzato dall'Ong COSV a beneficio di giornalisti siriani in Turchia; un progetto mirante al rafforzamento della società civile siriana in materia di contrasto alla violenza di genere, tramite “Non c'è Pace Senza Giustizia”; un progetto per il rafforzamento del ruolo sociale delle donne siriane rifugiate in Turchia, realizzato dalla Società Cooperativa Minerva; un programma, eseguito dall'Ong EPOS, mirante al rafforzamento della società civile siriana, anche con il coinvolgimento delle comunità ospitanti (nel Kurdistan iracheno e in Giordania); e un focus group di cittadini siriani, realizzato dall'Associazione “Ara Pacis”, imperniato sulla raccolta di testimonianze e la rielaborazione dei traumi legati al conflitto.
In piena coerenza con gli orientamenti di politica estera sopra delineati, il MAECI è disponibile a promuovere ed eventualmente sostenere ulteriori iniziative di raccordo con gruppi espressione della società civile siriana, incluse le comunità cristiane così gravemente minacciate dall'avanzata di Daesh e altri gruppi estremisti, volte a creare nuove occasioni di dialogo propedeutiche al rilancio di una soluzione politica inclusiva e realistica al conflitto”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
8/00089 Risoluzione conclusiva |
Cicchitto |
Commissione |
20/5/2015 |
III
|
Iniziative della comunità internazionale in merito alla crisi in Siria |
La risoluzione conclusiva Cicchitto ed altri n. 8/00089, accolta dal Governo ed approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 3 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo: a sostenere attivamente, nelle relazioni bilaterali, nella cornice di politica estera dell'Unione europea e in tutte le sedi internazionali, l'iniziativa per la Siria dell'inviato speciale dell'ONU Staffan de Mistura finalizzata a salvare Aleppo quale “Città aperta” e simbolo della convivenza tra culture e religioni, nonché ogni altro sforzo utile a favorire il successo di una soluzione politica volta a mettere fine al conflitto siriano e a contrastare la minaccia terroristica; a supportare in tutti i modi l'azione della coalizione internazionale, istituita ai sensi della risoluzione dell'ONU n. 2170 del 2014, e di tutti i soggetti impegnati nella lotta contro il terrorismo di Daesh e di altri gruppi armati e/o terroristici.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:
“1. II Governo italiano sostiene in tutti i fori multilaterali e nella fitta serie di interazioni bilaterali con gli stakeholders regionali e internazionali l'azione dell'Inviato Speciale dell'Onu Staffan De Mistura, mirante a favorire una tregua localizzata ad Aleppo (cosiddetto “freeze” del conflitto) e, più in generale, una de-escalation strategica del livello della violenza, affinché vi possano essere condizioni propizie per una ripresa del processo politico. A questo riguardo, il Governo italiano è intervenuto, tanto in sede ONU, quanto nei competenti fori di Bruxelles e nel gruppo informale “London 11”, affinché fosse conferito un elevato livello di priorità e urgenza al sostegno offerto dalla comunità internazionale a De Mistura, evidenziando le mutate condizioni sul terreno rispetto a un anno fa e la minaccia rappresentata dal Daesh alla stabilità dell'intera regione. Il risultato di tale azione diplomatica dell'Italia è riflesso, tra l'altro, nella parte della strategia regionale dell'Unione Europea, in cui il sostegno all'Inviato Speciale dell'ONU figura quale prima indicazione operativa nella sezione dedicata alla crisi siriana. Tale senso di priorità e tale urgenza si sono fatti ancora più pressanti dopo la recrudescenza delle violenze nelle ultime settimane, che ha investito tutte le parti della Siria (Idlib, Yarmouk, Aleppo, Deraa, Hasake), senza alcun effetto se non quello di aggravare le sofferenze della popolazione siriana.
2. Per quanto riguarda il rilancio del processo politico, il Governo italiano appoggia tutte le iniziative che riuniscono le diverse parti politiche siriane, quali le consultazioni al Cairo e a Parigi, che hanno riunito i due maggiori raggruppamenti dell'opposizione, il NCC e la SOC, permettendo l'adozione di una piattaforma politica comune, costituita da parametri e principi di fondo, in vista di un negoziato col regime di Damasco per propiziare una transizione politica, nonché i colloqui di Mosca, tra regime e le cosiddette “opposizioni interne”, che hanno rappresentato una prima occasione di confronto dopo il fallimento dei colloqui di Montreux a gennaio 2014. Pur conscia delle sue oggettive limitazioni, l'Italia guarda con favore a tali iniziative, sottolineando al tempo stesso come esse dovranno opportunamente confluire nell'alveo di un processo politico realmente inclusivo e con il più ampio sostegno internazionale possibile. Tale processo dovrà necessariamente svolgersi sotto gli auspici dell'ONU.
3. L'Italia ha svolto sin dall'inizio un ruolo di livello nell'ambito della Coalizione internazionale per il contrasto a Daesh. Durante l'incontro di Parigi del settembre 2014 ha fermamente sostenuto l'impegno volto a debellare la minaccia che Daesh presenta nella regione. In seguito all'incontro in formato ristretto di gennaio 2015, il nostro Paese fa parte del cd. Small Group, composto dai Paesi più attivi nel contrasto a Daesh. L'impegno dello Small Group si è rivolto su cinque linee d'azione, segnatamente il contrasto al fenomeno dei foreign fighters, alle fonti di finanziamento del gruppo terrorista, alla distorta narrativa che cerca di autorappresentarsi come sedicente Stato islamico e infine alla stabilizzazione delle aree liberate dal controllo di Daesh (che ha perso ormai circa il 25% del territorio una volta controllato nella cornice siro-irachena). Queste linee di azione vanno in parallelo con il contrasto militare svolto dalle forze irachene, coadiuvate dall'impegno dalle forze aeree della Coalizione. L'impegno italiano si è concentrato in particolar modo nel contrasto alle fonti di finanziamento di Daesh, elemento dove l'Italia detiene la co-presidenza nel gruppo di lavoro creato precipuamente. In tale contesto, presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI), d'intesa con il Ministero dell'Economia, si è tenuta di recente una riunione composta da 25 delegazioni di Stati membri della Coalizione, conclusasi con l'adozione di un rilevante documento che delinea le forme di finanziamento di Daesh e parimenti le modalità di contrasto.
4. Tale azione si pone dunque in linea con le risoluzioni onusiane, segnatamente le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza n. 2170 (2014), n. 2178 (2014) e la più recente n. 2199 (2015). L'Italia continua a dimostrare la più profonda collaborazione con le autorità onusiane e con le decisioni ivi adottate. Sempre nell'alveo del contrasto ai flussi dei foreign fighters, materia in oggetto della risol. 2170 (2014), è altresì importante ricordare che il Governo ha recentemente licenziato il D.L. n. 7/2015, che prevede la punibilità di chi si “auto-addestra” alle tecniche terroristiche ed introduce una nuova figura di reato per sanzionare chi organizza, finanzia e propaganda viaggi per commettere condotte terroristiche. Sul piano degli strumenti di prevenzione, inoltre, è ora prevista la misura di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza nei confronti dei potenziali foreign fighters, nonché il ritiro del passaporto ai soggetti indiziati di terrorismo. Infine, il D.L. n. 7/2015 prevede misure contro l'utilizzo dei social media come strumenti di propaganda, reclutamento e radicalizzazione, l'inasprimento delle pene per i delitti di apologia e di istigazione al terrorismo e la possibilità per l'autorità giudiziaria di ordinare agli internet provider di inibire l'accesso ai siti utilizzati per commettere reati con finalità di terrorismo”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/2616-A/75 Ordine del giorno |
Rostellato |
Assemblea |
20/5/2015 |
I |
Comunicazione al Parlamento, nell'ambito della relazione annuale di cui all'articolo 113 della legge n. 121 del 1981, di un'analisi statistica dettagliata del fenomeno della violenza in occasione di manifestazioni sportive |
L'ordine del giorno Rostellato n. 9/2616-A/75, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 7 ottobre 2014, impegnava l'esecutivo a fornire al Parlamento, nell'ambito della relazione annuale di cui all'articolo 113 della legge n. 121 del 1981, un'analisi statistica dettagliata del fenomeno della violenza in occasione di manifestazioni sportive.
In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:
“Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha comunicato che i dati relativi agli incontri di calcio, monitorati dal 1° agosto al 31 dicembre 2014, faranno parte integrante della relazione annuale al Parlamento, relativa all'anno 2014, di cui all'art. 113 della legge n. 121 del 1981”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/2803-A/27 Ordine del giorno |
Sorial |
Assemblea |
22/5/2015 |
I |
Conferimento della priorità alle piccole e medie imprese delle province di Monza, Fermo e Barletta-Andria-Trani per quanto attiene ai pagamenti a valere sulle contabilità speciali intestate ai prefetti |
L'ordine del giorno Sorial n. 9/2803-A/27, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 20 febbraio 2015, premesso che il comma 3 dell'articolo 4 del decreto-legge n. 192 del 2014 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 11 del 2015) proroga al 31 dicembre 2015 l'autorizzazione al mantenimento delle risorse già disponibili sulle contabilità speciali intestate ai prefetti per l'istituzione degli uffici periferici dello Stato nelle province di Monza, Fermo e Barletta-Andria-Trani, impegnava l'esecutivo a valutare la necessità di dare la precedenza, nei pagamenti, alle piccole e medie imprese.
In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:
“Il Dipartimento per le politiche del personale dell'amministrazione civile e per le risorse strumentali e finanziarie di questo Ministero ha richiamato l'attenzione dei Prefetti delle province di Barletta-Andria-Trani, Fermo e Monza e della Brianza su quanto indicato nell'ordine del giorno in questione.
In particolare ai Prefetti è stato chiesto di dare la precedenza ai pagamenti a favore delle piccole e medie imprese aggiudicatarie degli appalti relativi agli interventi per il completamento degli uffici periferici delle rispettive province”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/2629-AR/100 Ordine del giorno |
Nastri |
Assemblea |
12/5/2015 |
XII |
Accelerazione delle procedure per la definizione del nuovo accordo di programma presentato dalla regione Piemonte, con particolare riferimento alla Città della salute di Torino e alla Città della salute e della scienza di Novara |
L'ordine del giorno Nastri n. 9/2629-AR/100, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 29 ottobre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di intervenire per quanto di competenza, al fine di accelerare le procedure del concerto tecnico finanziario per la definizione del nuovo accordo di programma presentato dalla regione Piemonte, con particolare riferimento alla Città della salute di Torino e alla Città della salute e della scienza di Novara.
In merito a tale impegno il Ministero della salute ha trasmesso la seguente nota:
“Nel richiamare la legge n. 164 del 2014 sulle misure urgenti per l'apertura dei cantieri e la semplificazione burocratica per la ripresa delle attività produttive, si pongono in evidenza le proposte di accordi di programma che la Regione Piemonte ha presentato nel corso degli ultimi anni: sono stati, infatti, acquisiti i documenti programmatici relativi a proposte di definizione di accordi di programma sia per la Città della Salute di Torino che per la Città della Salute e della Scienza di Novara.
In data 10 febbraio 2014 la Regione ha trasmesso un nuovo documento contenente la proposta di Accordo di Programma per la sola Città della Salute e della Scienza di Novara, rielaborata sulla base delle osservazioni e delle argomentazioni formulate nella precedente versione dal Nucleo di valutazione nel 2012.
L'Accordo di programma è stato successivamente aggiornato in molteplici versioni. Il Ministero della salute ha esaminato l'ultimo documento pervenuto, al fine di verificarne la congruenza con la metodologia MeXa, di cui all'Accordo di programma 28 febbraio 2008, ed ha provveduto successivamente ad informare gli uffici dell'Assessorato alla Sanità del Piemonte a poter procedere alla trasmissione formale della proposta di Accordo di programma per la realizzazione della Città della Salute e della Scienza di Novara.
Una volta acquisito il previsto parere sul nuovo Documento di programma da parte del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici e verificata la compatibilità con gli impegni assunti nel Piano di rientro, la proposta di accordo sarà trasmessa al Ministero dell'economia e delle finanze per il reperimento delle risorse necessarie per il suo finanziamento nell'ambito del bilancio dello Stato.
Il Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, di cui all'articolo 1, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144 è attualmente in fase di ricostituzione.
Per quanto riguarda la Città della Salute e della Scienza di Torino, gli uffici regionali stanno valutando la possibilità di aggiornare il programma e di individuare risorse non ancora utilizzate, a valere su programmi già finanziati ma non ancora utilizzati”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/2679-bis-A/169 Ordine del giorno |
Giordano Silvia |
Assemblea |
12/5/2015 |
XII |
Piena rimborsabilità dei medicinali innovativi, in particolare di quelli destinati alla cura dell’epatite C |
9/2679-bis-A/241 Ordine del giorno |
Miotto |
L'ordine del giorno Silvia Giordano ed altri n. 9/2679-bis-A/169, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a garantire che l'AIFA disponga la piena rimborsabilità in tutte le regioni italiane dei medicinali innovativi o di eccezionale rilevanza terapeutica, in particolare di quelli destinati alla cura dell'epatite C, per i quali sia stato già raggiunto un accordo, sulla base dell'impiego efficiente e costo-efficace delle risorse disponibili, con le case farmaceutiche, al fine di curare il maggior numero di pazienti affetti da tale patologia.
L'ordine del giorno Miotto ed altri n. 9/2679-bis-A/241, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a disporre con la legge di stabilità per il 2015 apposito finanziamento per consentire l'accesso ai farmaci innovativi per la cura dell'epatite C ai malati che ne abbiano necessità.
In merito a tali impegni il Ministero della salute ha trasmesso la seguente nota:
“In riferimento agli ordini del giorno in oggetto ed ai relativi impegni per il Governo, si rappresenta quanto segue, sulla base delle comunicazioni all'uopo fornite dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).
Il Piano Nazionale contro l'epatite C, predisposto ed in corso di perfezionamento da parte del Ministero della Salute, ha l'obiettivo di raggiungere la progressiva eliminazione nella popolazione dell'infezione, attraverso la nuova classe di farmaci denominati DAA (Directly Acting Antivirals), cui anche il sofosbuvir appartiene.
L'introduzione nel nostro mercato del medicinale a base del principio attivo "sofosbuvir" rappresenta quindi l'inizio di una transizione verso terapie che nel prossimo futuro non richiederanno più un ricorso generalizzato all'uso dell'interferone. In tale prospettiva, definire criteri di accesso al trattamento dell'infezione da virus dell'epatite C (HCV) attraverso cui ottenere il massimo beneficio, garantendo al contempo la sostenibilità del sistema e l'equità/omogeneità dell'accesso stesso, è stata senza dubbio un'esigenza prioritaria che l'Agenzia ha perseguito con determinazione ed impegno massimi, condividendone le priorità anche con le associazioni dei pazienti a cui la cura è destinata.
In tale prospettiva, è stato dunque necessario procedere alla elaborazione di regole che stabiliscano una modulazione nell'accesso alle terapie, in modo da assicurare progressivamente il trattamento a tutti i soggetti affetti. La definizione del numero dei pazienti da trattare è strettamente connessa alla corretta selezione dei pazienti stessi.
Conseguentemente, potranno essere valutati appieno gli impatti di tipo economico nell'immediato.
La determina di commercializzazione di Sovaldi, adottata in data 12.11.2014, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 283 del 5.12.2014 a seguito della predisposizione dell'apposito Registro di monitoraggio, cui è subordinata la dispensazione del farmaco a carico del SSN, proprio allo scopo di permettere la corretta valutazione dell'efficacia, della sicurezza, nonché l'appropriatezza prescrittiva.
Inoltre, il Registro di monitoraggio rientra tra le condizioni previste nell'accordo negoziale con la società titolare del medicinale come strumento di controllo sul numero dei pazienti trattati e sulla relativa spesa.
Si evidenzia che, nella seduta della Commissione Tecnico-Scientifica presso l'AIFA tenutasi lo scorso mese di ottobre 2014, ha avuto luogo l'audizione dei rappresentanti degli specialisti e dei pazienti con l'obiettivo di condividere i criteri di eleggibilità già definiti dalla Commissione, che si è conclusa con esito positivo.
In considerazione del costo elevato della terapia e dell'ingente numero dei pazienti affetti da epatite C presenti in Italia, si è ritenuto di individuare le seguenti priorità nell'offerta di accesso alla cura:
1. Pazienti con cirrosi in classe di Child A o B e/o con HCC con risposta completa a terapie resettive chirurgiche o loco-regionali non candidabili a trapianto epatico, nei quali la malattia epatica sia determinante per la prognosi (1 EPAC) (2 AISF);
2. Recidiva di epatite dopo trapianto di fegato con fibrosi METAVIR k2 (o corrispondente Ishack) o fibrosante colestatica (2 EPAC) (1 AISF);
3. Epatite cronica con gravi manifestazioni extra-epatiche HCV correlate (sindrome crioglobulinemica con danno d'organo, sindromi linfoproliferative a cellule B) (4 EPAC) (3 AISF);
4. Epatite cronica con fibrosi METAVIR ?.3 (o corrispondente Ishack) (5 EPAC) (4 AISF);
5. Pazienti in lista per trapianto di fegato con cirrosi MELD <25 e/o con HCC all'interno dei criteri di Milano con la possibilità di una attesa in lista di almeno 2 mesi (3 EPAC) (5 AISF);
6. Epatite cronica dopo trapianto di organo solido (non fegato) o di midollo con fibrosi METAVIR k2 (o corrispondente Ishack) (6 EPAC) (6 AISF).
Al fine di trattare il maggior numero possibile di pazienti, il Governo ha messo a punto le strategie, anche economiche, che l'introduzione di questo medicinale e dei nuovi in arrivo stanno comportando, onde individuare un uso ottimale delle risorse economiche disponibili.
La revisione del Prontuario farmaceutico da parte di AIFA ed i risparmi da esso derivanti, uniti ad altre risorse messe a disposizione dal Ministero dell'Economia, ha permesso la costituzione di un fondo ad hoc, per complessivi un miliardo di euro per gli anni 2015-2016, finalizzato al finanziamento delle Regioni per l'acquisto dei farmaci innovativi nella cura dell'Epatite C già autorizzati dall'AIFA.
E' il caso di sottolineare che l'Italia resta comunque uno dei primi paesi europei ad aver avviato il procedimento di negoziazione del prezzo del sofosbuvir, con l'obiettivo di individuare le migliori condizioni per la rimborsabilità dello stesso a carico del SSN.
Nella fase di contrattazione, l'AIFA ha stimolato l'attivazione di percorsi di accesso alle cure compassionevoli a carico dell'azienda farmaceutica per i pazienti più gravi, in attesa del completamento della procedura di rilascio dell'autorizzazione all'immissione in commercio del farmaco in questione e di altri sempre finalizzati alla cura della medesima patologia.
Tali scelte non sono state adottate da altri Paesi, in cui il sofosbuvir è stato immesso sul mercato a prezzo libero.
In particolare, la Germania e l'Austria hanno reso disponibile il medicinale al prezzo di realizzo industria, pari a quarantanovemila euro per 12 settimane di trattamento, e la Francia a cinquantaseimila euro.
Tenuto conto dei diversi sistemi di contrattazione del prezzo di rimborso dei farmaci vigenti nei diversi paesi dell'UE, allo stato appare impensabile pervenire alla contrattazione centralizzata del prezzo a livello europeo, considerando la mancanza di una indispensabile base legale e le difficoltà in cui si potrebbero trovare i paesi con PIL più basso, che verrebbero penalizzati da una tale parametrazione dei prezzi.
L'Italia stessa, che ha consolidato ottimi risultati nella negoziazione dei prezzi dei farmaci rimborsabili, rischierebbe verosimilmente di dover rimborsare medicinali di prioritaria importanza a prezzi più alti di quanto avrebbe autonomamente negoziato.
A livello comunitario, attualmente, non si parla ancora di prezzo unico europeo, ma si è iniziato a discutere la possibilità di condividere un sistema di contrattazione basato sul prezzo differenziale, parametrato al volume del PIL dei diversi Paesi, con due-tre scaglioni di riferimento.
Si segnala poi che nel novembre 2014 è stato completato l'iter negoziale di un ulteriore medicinale annoverato tra le terapie ad azione antivirale diretta (DAA) per il trattamento dell'epatite C cronica. E' stato, infatti, raggiunto l'accordo con la ditta Jansen Cilag sul costo della terapia e le modalità di ammissione alla rimborsabilità della specialità medicinale Olysio® (simeprevir).
Tale farmaco, un inibitore delle proteasi di seconda generazione (NS3/4A) andrà ad ampliare l'armamentario terapeutico per il trattamento dell'epatite da HCV in Italia.
I regimi terapeutici autorizzati dall'EMA prevedono un utilizzo di simeprevir in combinazione con altri farmaci antivirali, quali peg-interferone e ribavirina, oppure sofosbuvir con o senza ribavirina, dipendentemente dal genotipo, dallo stadio di malattia o da precedenti trattamenti.
Al fine di garantire la sostenibilità per il SSN, l'accordo negoziale è stato fondato su una misura di de-listing, ovvero sulla riclassificazione in classe C del medicinale Incivo® (telaprevir), autorizzato per la medesima indicazione terapeutica e il cui titolare di AIC è la medesima azienda, e per il quale era stato negoziato un tetto di fatturato a 24 mesi che ad oggi non è stato raggiunto.
La specialità medicinale Incivo® viene, quindi, contestualmente riclassificata in fascia C garantendo, comunque, la continuità terapeutica per i pazienti già in trattamento con telaprevir, mentre le relative risorse residue saranno utilizzate a copertura dei trattamenti a base di simeprevir.
Questa misura, quindi, non solo permetterà di trattare i pazienti con un farmaco che ha mostrato un incremento di efficacia e una migliore tollerabilità rispetto a telaprevir, ma consentirà al SSN di rimborsare il trattamento con rapporto costo-beneficio migliore, favorendo al contempo la copertura economica della nuova terapia e una più efficiente allocazione delle risorse.
Nell'ambito del processo di valutazione, la CTS ha, inoltre, riconosciuto al simeprevir l'attributo dell'innovatività, con rinuncia da parte dell'azienda titolare ai relativi benefici economici, ovvero la non applicazione delle riduzioni di prezzo del 5%+5% e l'accesso al Fondo per i farmaci innovativi.
Il riconoscimento dell'innovatività permetterà, altresì, di ottenere un rapido ed omogeneo accesso al farmaco su tutto il territorio nazionale.
Da ultimo, si segnala che nel corso dell'ultima riunione del CPR (Comitato Prezzi e Rimborso), l'Agenzia Italiana del Farmaco e Gilead Sciences hanno raggiunto l'accordo per la rimborsabilità del farmaco Harvoni® (ledipasvir 90mg/sofosbuvir 400mg), il primo regime terapeutico orale a singola compressa per il trattamento dei pazienti affetti da epatite cronica C.
Harvoni utilizzerà lo stesso modello di accordo negoziale e lo stesso fondo già concordato per Sovaldi® (sofosbuvir) senza alcun ulteriore impatto di spesa per il SSN.
La discrezionalità del regime terapeutico da scegliere tra Sovaldi® o Harvoni® resterà nella piena responsabilità degli specialisti prescriventi.
L'Italia si attesta così tra i primi Paesi, in Europa, a concludere anche il processo di negoziazione per la rimborsabilità di Harvoni®, che sarà disponibile sul mercato italiano tra qualche mese, non appena completati i necessari collaudi delle relative piattaforme informative.
La possibilità di prescrivere e la rimborsabilità di Harvoni® saranno infatti soggette a scheda-registro AIFA”.
Ministero dello sviluppo economico
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/2679-bis-A/160 Ordine del giorno |
Rizzetto |
Assemblea |
6/5/2015 |
X |
Restituzione da parte delle aziende che delocalizzano la propria produzione all’estero dei contributi pubblici ottenuti |
L'ordine del giorno Rizzetto n. 9/2679-bis-A/160, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a disporre la restituzione dei contributi pubblici ottenuti, sotto qualsiasi forma, negli ultimi quindici anni, dalle aziende che intendano delocalizzare la propria produzione all'estero.
In merito a tale impegno il Ministero dello sviluppo economico ha trasmesso la seguente nota:
“Al riguardo, si premette che il Governo è, da sempre, sensibile alla problematica della restituzione dei contributi pubblici ottenuti da aziende che delocalizzano la propria produzione all'estero.
Infatti, già nel 2005, con il D.L. n.35, convertito dalla legge n.80 del 14 maggio 2005, furono introdotte specifiche tutele. L'art. l, comma 12, infatti, prevede che specifici benefici ed agevolazioni non si applicano ai progetti delle imprese che, investendo all'estero, non prevedano il mantenimento sul territorio nazionale delle attività di ricerca, sviluppo, direzione commerciale, nonché di una parte sostanziale delle attività produttive.
Inoltre, la legge n. 147 del 27 dicembre 2013 (legge di Stabilità 2014), all'art. 1, comma 60, ha disposto la restituzione dei contributi pubblici in conto capitale ricevuti da imprese che, entro 3 anni dalla concessione, delocalizzino la produzione al di fuori dell'Unione europea”.
Elenco dei deputati primi
firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione
annunciate
|
Primo firmatario |
Tipo di Atto |
Numero |
Pag. |
|
On. |
Cicchitto |
Risoluzione conclusiva |
8/00089 |
36 |
On. |
Giordano Silvia |
Ordine del giorno |
9/2679-bis-A/169 |
42 |
On. |
Miotto |
Ordine del giorno |
9/2679-bis-A/241 |
42 |
On. |
Nastri |
Ordine del giorno |
9/2629-AR/100 |
41 |
On. |
Rizzetto |
Ordine del giorno |
9/2679-bis-A/160 |
46 |
On. |
Rizzo |
Ordine del giorno |
9/2598-AR/32 |
33 |
On. |
Rostellato |
Ordine del giorno |
9/2616-A/75 |
39 |
On. |
Scotto |
Ordine del giorno |
9/2149/41 |
35 |
On. |
Sorial |
Ordine del giorno |
9/2803-A/27 |
39 |
La sezione tratta della trasmissione al Parlamento da parte del Governo e di altri soggetti (regioni, autorità amministrative indipendenti, ecc.) delle relazioni previste dalle norme vigenti che sono pervenute nel periodo in esame. Conclude la sezione l’indicazione delle nuove relazioni ove introdotte da disposizioni pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale nel periodo considerato.
Nell'ambito della propria competenza per la verifica dell'adempimento da parte del Governo degli obblighi di legge nei confronti del Parlamento, il Servizio per il controllo parlamentare effettua il monitoraggio delle relazioni che la Presidenza del Consiglio dei ministri e i diversi Dicasteri devono trasmettere periodicamente al Parlamento in conformità di quanto stabilito dalle vigenti disposizioni legislative; nella prassi, tale verifica è stata estesa anche ad altri soggetti non governativi.
A tale fine, il Servizio cura una banca dati che viene aggiornata sia attraverso la registrazione delle relazioni di volta in volta trasmesse ed annunciate nel corso delle sedute dell’Assemblea, riscontrabili nell’Allegato A al resoconto della relativa seduta, sia mediante l’individuazione degli obblighi previsti da norme di nuova introduzione, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. L’aggiornamento si completa con l’accertamento delle relazioni per le quali l’obbligo di trasmissione sia venuto meno a seguito dell’abrogazione della norma istitutiva, ovvero sia da ritenersi - per le più diverse ragioni - superato o, comunque, non più attuale o rilevante alla luce della situazione di fatto (ad esempio, una relazione che abbia ad oggetto programmi o interventi ormai completati o esauriti senza che la norma che prevede la relazione stessa sia stata esplicitamente abrogata). Ciò nell’ottica di contribuire, da una parte ad una focalizzazione degli obblighi residui e, dall'altra ad un superamento di tutto il superfluo, per favorire il processo di semplificazione normativa.
Nella presente Sezione si dà dunque conto delle risultanze dell’attività di monitoraggio circoscritta alla sola indicazione delle relazioni trasmesse nel periodo considerato dalla pubblicazione, nonché degli eventuali obblighi di nuova introduzione.
Al fine di definire un quadro complessivo degli adempimenti vigenti quanto più corretto ed esaustivo, il Servizio per il controllo parlamentare intrattiene costanti contatti con i competenti uffici interni alle amministrazioni (governative e non) anche attraverso la predisposizione e l’invio di schede informative contenenti l’elenco delle relazioni a carico di ciascun presentatore. Per ogni relazione, vengono indicati la norma istitutiva dell’obbligo, l’argomento, la frequenza della trasmissione (con la data entro la quale si aspetta il prossimo invio), nonché le informazioni sull’ultima relazione inviata. In una distinta sezione di ogni scheda vengono, inoltre, elencate le relazioni la cui trasmissione risulti in ritardo rispetto alla scadenza prevista e di cui pertanto si sollecita la trasmissione al Parlamento.
Tali schede vengono contestualmente inviate anche alle Commissioni parlamentari competenti per materia, con l’intento di fornire uno strumento di agevole consultazione che consenta da un lato ad ogni Ministero di essere al corrente dell’esito delle verifiche effettuate dal Servizio per il controllo parlamentare e, dall’altro, di informare i parlamentari dello stato di adempimento degli obblighi.
Nell'ambito delle relazioni annunciate nel periodo preso in considerazione dalla presente pubblicazione si segnalano, in primo luogo, quei documenti la cui trasmissione alle Camere interviene a sanare un ritardo rispetto al termine atteso per l'adempimento dell'obbligo.
Sotto questo profilo si richiama l'attenzione sulla relazione, trasmessa dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali sullo stato di attuazione delle disposizioni sullo sviluppo dell'agricoltura biologica e di qualità, riferita agli anni 2012, 2013 e 2014 (Doc. CLXXVI, n. 1), in adempimento della previsione recata dal comma 5 dell'articolo 59 della legge 23 dicembre 1999, n. 488 (Legge finanziaria 2000). La disposizione richiamata stabilisce che, a partire dal 1° gennaio 2001, il Ministro delle politiche agricole e forestali trasmetta al Parlamento, entro il 30 aprile “di ciascun anno”, una relazione sullo stato di attuazione delle disposizioni del medesimo articolo 59: si fa presente che i penultimi dati pervenuti alle Camere ai sensi del comma 5, aggiornati al 31 dicembre 2010 (Doc. CLXXVI n. 2), erano stati trasmessi nel mese di ottobre 2011.
Si ricorda che, al fine di promuovere lo sviluppo di una produzione agricola di qualità ed ecocompatibile e di perseguire l'obiettivo prioritario di riduzione dei rischi per la salute degli uomini e degli animali e per l'ambiente, l'articolo 59 sopracitato, al comma 1, ha introdotto un contributo annuale per la sicurezza alimentare nella misura del 2 per cento del fatturato dell'anno precedente relativo alla vendita di prodotti fitosanitari, fertilizzanti e presidi sanitari20, contestualmente istituendo (comma 2) il Fondo per la ricerca nel settore dell'agricoltura biologica e di qualità, alimentato dalle entrate derivanti dai contributi di cui al comma 1.
Sempre l'articolo 59 della legge n. 488 del 1999, al comma 2-bis, istituisce il Fondo per lo sviluppo dell'agricoltura biologica e di qualità, finanziato da un contributo statale, finalizzato: al sostegno allo sviluppo della produzione agricola biologica mediante incentivi agli agricoltori e agli allevatori che attuano la riconversione del metodo di produzione, nonché mediante adeguate misure di assistenza tecnica e codici di buona pratica agricola per un corretto uso dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti; all'informazione dei consumatori sugli alimenti ottenuti con metodi di produzione biologica, sugli alimenti tipici e tradizionali, nonché su quelli a denominazione di origine protetta.
Il Doc. CLXXVI, n. 1, annunciato nella seduta dell'Assemblea del 5 maggio, evidenzia che da diversi anni, ed anche nel triennio 2012-2014, il Fondo per lo sviluppo dell'agricoltura biologica e di qualità non è stato finanziato, mentre il Fondo per la ricerca in agricoltura biologica e di qualità è stato oggetto dal 2008 di una progressiva riduzione finanziaria determinata anche dalle disposizioni dell'articolo 2, commi 615-617 della legge 27 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008). Nella relazione si rileva che l'intervento richiesto (con nota del 24 settembre 2012) dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali al Ministro dell'economia e finanze ha consentito di aumentare la disponibilità finanziaria del capitolo di spesa del Fondo per la ricerca, portandola a circa 2 milioni di euro per il 2013 ed a 3 milioni annui per il triennio 2014-2016. Con decreto del Ministro del 17 maggio 2013, n. 5424, sono state rideterminate le modalità di funzionamento del Fondo per la ricerca nel settore dell'agricoltura biologica e di qualità con l'indicazione della tipologia dei soggetti, dei progetti e delle spese finanziabili. Nella relazione inviata si riferisce pertanto in merito ai progetti di ricerca finanziati, rispettivamente, negli anni 2012, 2013 e 2014.
Sempre il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 18, commi 7 e 8, della legge 23 luglio 2009, n. 99 “Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia”, la prima relazione concernente le iniziative assunte a tutela della qualità delle produzioni agroalimentari, della pesca e dell'acquacoltura, riferita agli anni dal 2010 al 2014 (Doc. CCXXVII, n. 1). L'articolo 18, al comma 1, dispone che, al fine di rafforzare le azioni volte a tutelare la qualità delle produzioni agroalimentari, della pesca e dell’acquacoltura e a contrastare le frodi in campo agroalimentare e nella filiera ittica, nonché la commercializzazione di specie ittiche protette ovvero prive delle informazioni obbligatorie a tutela del consumatore, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali promuova le iniziative necessarie per assicurare la qualità delle produzioni e dei prodotti immessi al consumo nel territorio nazionale: ciò operando, limitatamente alle attività di controllo, con il coordinamento dell’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari, attraverso il Comando carabinieri politiche agricole e alimentari, il Corpo forestale dello Stato e il Corpo delle capitanerie di porto-guardia costiera, nell’ambito delle rispettive competenze.
Il comma 7 dell'articolo 18 prevede che, entro il 30 aprile di ogni anno, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali trasmetta alle Camere una relazione in cui si illustrano, con riferimento all’anno precedente, le iniziative assunte a tutela della qualità delle produzioni agroalimentari, della pesca e dell’acquacoltura, con specifico riguardo: alle iniziative di formazione e di informazione; alle attività di controllo effettuate, distinguendo quelle rivolte alle produzioni di qualità regolamentata e quelle effettuate nei singoli settori produttivi; agli illeciti riscontrati nelle attività di controllo, indicando le contestazioni amministrative sollevate, i sequestri effettuati e le notizie di reato inviate. Ai sensi del comma 8 dell'articolo 18 nella relazione il Ministero deve fornire un quadro complessivo delle tendenze del settore agroalimentare italiano nel contesto internazionale, prospettando le modifiche alla normativa vigente che ritenga necessarie per garantire la qualità delle produzioni e dei prodotti.
Nella relazione trasmessa alle Camere nel mese di maggio 2015 che, si ricorda, costituisce il primo adempimento dell'obbligo, si analizzano, a partire dall'anno 2010 fino all'annualità del 2014, le attività di controllo effettuate dal personale del Corpo delle Capitanerie di porto nei propri ambiti operativi, specificando per ogni annualità i dati complessivi, le attività svolte nel contesto JDP (Joint deployment plan) sotto il coordinamento dell'Agenzia europea per il controllo della pesca, le operazioni finalizzate al contrasto delle reti da posta derivanti21 e le specifiche operazioni complesse su tutto il territorio nazionale, coordinate direttamente dal Comando generale in qualità di Centro di controllo nazionale della pesca. Al fine di fornire un primo quadro complessivo, il documento riepiloga in premessa i principali stanziamenti ricevuti dal Corpo delle Capitanerie di Porto nel periodo 2010-2014 per la manutenzione e l'esercizio dei mezzi operativi e per le spese per attrezzature tecniche destinate alla vigilanza pesca (a valere sul capitolo 2179 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dal quale dipende funzionalmente il Comando generale); per l'inserimento dei dati cartacei del log-book e l'esecuzione di missioni in ambito internazionale (capitolo 1414 del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali).
Il documento sottolinea, in conclusione, come l'entrata in vigore della nuova disciplina sulla pesca marittima e le recenti disposizioni sulla tracciabilità dei prodotti ittici abbiano caratterizzato il quinquennio preso in esame come periodo di transizione e consolidamento della politica comune della pesca, che si è concretizzato con la pubblicazione dei Regolamenti (UE) 1379 e 1380 del 2013, ricordando l'azione di sensibilizzazione ed informazione posta in atto, in questo mutato scenario, dal Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera nei confronti del ceto peschereccio, le associazioni di categoria e gli operatori del settore interessati dalle riforme introdotte. Nella relazione si riferisce che alle fasi di supporto e prevenzione si sono affiancate le attività di verifica e controllo, incrementate in occasione di alcuni periodi maggiormente critici, per scongiurare e reprimere i fenomeni di illegalità che colpiscono i soggetti più deboli della filiera e di cui si dà conto con riferimento alle singole annualità prese in considerazione.
Il Ministro dello sviluppo economico ha trasmesso, in conformità di quanto previsto dall'articolo 2 della legge 24 dicembre 1985, n. 808 (Interventi per lo sviluppo e l'accrescimento di competitività delle industrie operanti nel settore aeronautico), la relazione sullo stato dell'industria aeronautica, riferita agli anni dal 2009 al 2013 (Doc. CCXXVI, n. 1).
L'articolo 2, che al comma primo istituisce il Comitato per lo sviluppo dell'industria aeronautica22 prevede, al comma sesto, che il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato (ora dello sviluppo economico) rediga annualmente una relazione sullo stato dell'industria aeronautica ed in particolare sull'attuazione dei programmi più significativi per gli aspetti tecnologici, economici ed occupazionali nonché sui finanziamenti e contributi erogati ai sensi della stessa legge n. 808 e sull'attività svolta dal Comitato, con particolare riferimento ai pareri resi. La relazione deve essere redatta sulla base di singoli rapporti che, entro il 30 giugno di ciascun anno, le imprese che abbiano ottenuto i benefici di cui all'articolo 323 della legge n. 808 devono presentare al Ministero in ordine all'impiego dei benefici stessi ed è trasmessa dal Ministro, entro il 31 luglio di ciascun anno, al Comitato interministeriale per il coordinamento della politica industriale per la trasmissione al Parlamento. Si evidenzia che la precedente relazione al Parlamento in adempimento dell'obbligo di cui all'articolo 2 della legge n. 808 del 1985, con dati relativi al 2008 (Doc. XIII n. 2-quinquies), risaliva al mese di luglio 2010.
Nella relazione da ultimo trasmessa si sottolinea, in particolare, il ruolo propulsivo svolto dall'industria aerospaziale mondiale, che attraversa una fase di crescita alimentata da innovazioni tecnologiche mirate all'aumento della sicurezza e dell'eco-efficienza, nel quadro di un mercato che presenta attualmente due dinamiche distinte e divergenti, che rispondono alle differenti esigenze del settore civile e di quello militare e caratterizzano le attività industriali e le sue prospettive: da una parte una crescita sostenuta nell'aeronautica civile, spinta da una domanda nel trasporto aereo trainata dai paesi asiatici, dalla profittabilità delle aerolinee e dal basso costo del carburante, conseguentemente da livelli record di commesse; dall'altra il rallentamento del ciclo di crescita della domanda per la difesa e sicurezza che si è assestata, pur con dinamiche interne differenziate.
La relazione descrive quindi la situazione dell'industria aerospaziale e difesa italiana, evidenziandone la capacità di mantenere una posizione sostanzialmente stabile quanto a ricavi, occupazione e posizionamento competitivo, pur in un contesto operativo difficile in cui il Paese è stato caratterizzato da austerità, squilibri economico-finanziari e concorrenza, che ha fatto registrare negli ultimi anni un tendenziale aumento del fatturato, in linea con il trend europeo. Tale risultato è stato conseguito grazie a un insieme di fattori quali il bilanciamento tra attività civili e militari, che ha permesso di mantenere un volume di carichi di lavoro, compensando i differenti cicli economici dei due comparti.
Oltre ad analizzare le caratteristiche peculiari del settore aeronautico nazionale e le sue prospettive, la relazione si sofferma conclusivamente sugli effetti prodotti dalla legge n. 808 del 1985, definita lo strumento fondamentale di politica industriale per il settore, che ha consentito di promuovere e sviluppare numerosi ed importanti programmi tecnologici, alcuni dei quali tuttora in corso di realizzazione e di finanziamento, ma la cui funzionalità trova ostacolo nel carattere non continuativo dei finanziamenti ad essa destinati24. Il Doc. CCXXVI, n. 1 fornisce quindi elementi di valutazione in merito ad alcuni correttivi da introdurre nei meccanismi di funzionamento della legge stessa.
Ancora in quanto interrompe un ritardo nell'adempimento dell'obbligo, si segnala la trasmissione, da parte del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, della relazione, concernente il monitoraggio dei livelli dell'ozono stratosferico e della radiazione ultravioletta al suolo e dell'allegato rapporto sullo stato di attuazione della legge 28 dicembre 1993, n. 549, recante “Misure a tutela dell'ozono stratosferico e dell'ambiente”, (Doc. XXVII, n. 21), aggiornati al 31 dicembre 2014, in ottemperanza, rispettivamente dell'articolo 13, comma 1, e dell'articolo 15, comma 1, della citata legge n. 549.
Si ricorda che l'articolo 13, al comma 1, dispone che il Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro della sanità e con il Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, predisponga il monitoraggio dei livelli dell'ozono stratosferico e della radiazione ultravioletta al suolo e trasmetta al Parlamento, entro il 30 giugno di ciascun anno, una relazione sulle relative risultanze.
L'articolo 15, al comma 1, prevede che il Ministro dell'ambiente riferisca al Parlamento sullo stato di attuazione della legge n. 549 e sulle relative attività di controllo nell'ambito della relazione sullo stato dell'ambiente di cui all'articolo 1, comma 6, della legge 8 luglio 1986, n. 349 (Istituzione del Ministero dell'ambiente e norme in materia di danno ambientale), da presentarsi al Parlamento ogni due anni.
Gli obblighi introdotti dalla legge sulla tutela dell'ozono stratosferico erano stati da ultimo assolti con l'invio alle Camere, nel mese di luglio 2010, della relazione sullo stato dell'ambiente con dati aggiornati al 2009 (Doc. LX n. 1)25, in cui si riferiva anche sullo stato di attuazione della legge n. 549 del 1993 e sulle relative attività di controllo.
Quanto alla relazione ex articolo 13 della legge n. 549, trasmessa nel mese di maggio 2015 sul monitoraggio dei livelli dell'ozono stratosferico e della radiazione ultravioletta al suolo, con tale documento si illustrano le iniziative assunte dall'Italia in conformità di quanto stabilito nel 1987 dal Protocollo di Montreal, attuativo della Convenzione di Vienna per la riduzione della produzione e del consumo delle sostanze pericolose per la fascia di ozono stratosferico al fine della loro completa eliminazione. Si ricorda che detto Protocollo stabilisce i termini di scadenza entro cui le parti si impegnano a contenere i livelli di produzione e di consumo delle sostanze dannose e disciplina gli scambi commerciali, gli obblighi di rendicontazione, l'attività di ricerca, lo scambio di informazioni e l'assistenza tecnica.
Nella relazione si ripercorre la legislazione italiana sull'ozono e lo stato di attuazione della stessa con riferimento all'eliminazione della produzione e del consumo delle sostanze lesive, nonché al loro recupero, riciclo e smaltimento. Si riferisce inoltre in merito all'attività divulgativa della tematica ozono e dei suoi risvolti ambientali, nonché sulle attività di controllo espletate dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nell'ambito delle quali particolare rilievo è stato conferito al problema rappresentato dal traffico illegale delle sostanze dannose per l'ozono.
Come già ricordato, alla relazione di cui articolo 13, comma 1, della legge n. 549 del 1993 è allegato il rapporto previsto dall'articolo 15, comma 1, della medesima legge n. 549, contenente una rendicontazione tecnico-scientifica dettagliata sulla distribuzione verticale e sulla quantità totale di ozono, misurato con tecniche di radiosondaggio.
Sempre il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha trasmesso la relazione sullo stato di attuazione dei programmi pilota per la riduzione delle emissioni e l'impiego di piantagioni forestali per l'assorbimento del carbonio, aggiornata al 31 dicembre 2014 (Doc. XXVII, n. 22), ai sensi dell'articolo 2, comma 4, della legge 1° giugno 2002, n. 120, di ratifica ed esecuzione del Protocollo di Kyoto alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, fatto a Kyoto l'11 dicembre 1997. Il comma 3 dell'articolo 2 prevede che il Ministro dell'ambiente, entro il 30 marzo di ogni anno, individui con proprio decreto, di concerto con i Ministri interessati e sentita la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, i programmi pilota da attuare a livello nazionale e internazionale per la riduzione delle emissioni e l'impiego di piantagioni forestali per l'assorbimento del carbonio, aventi l'obiettivo di definire i modelli di intervento più efficaci dal punto di vista dei costi, sia a livello interno che nell'ambito delle iniziative congiunte previste dai meccanismi istituiti dal Protocollo di Kyoto. Il successivo comma 4 stabilisce che sullo stato di attuazione dei programmi pilota il Ministro trasmetta una relazione al Parlamento entro il 30 novembre di ogni anno.
La relazione annunciata nel mese di maggio 2015 rappresenta la prima attuazione dell'obbligo, rimasto finora inadempiuto. Nel documento si ricorda che l’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto ha impegnato l'Italia a ridurre le emissioni di gas serra, nel periodo 2008-2012, del 6,5 per cento rispetto ai livelli del 1990 e che al fine di dare seguito agli impegni quantificati assunti con la ratifica del Protocollo, l'articolo 2, comma 3, della legge n. 120 del 2002 ha autorizzato il finanziamento di programmi pilota, da attuare a livello nazionale ed internazionale, stanziando a tal fine, nel successivo comma 5, la somma annua di 25 milioni di euro, nel triennio 2002-200426.
Nella relazione pervenuta si riepilogano quindi sinteticamente le iniziative intraprese dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di cui ai decreti interministeriali n. 1673 del 3 novembre 2004, n. 102 del 2 febbraio 2005 e n. 215 dell'11 febbraio 200527, e si fornisce una descrizione del Fondo rotativo, istituito ai sensi dell'articolo 1, comma 1110, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), per il finanziamento delle misure finalizzate all'attuazione del protocollo di Kyoto.
Tra i documenti in ritardo si segnala, da ultimo, la relazione, trasmessa dal Garante del contribuente per l'Abruzzo, sullo stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale, riferita all'anno 2014, predisposta ai sensi dell'articolo 13, comma 13-bis, della legge 27 luglio 2000, n. 212, recante “Disposizioni in materia di statuto dei diritti del contribuente”. Si ricorda che il comma 1 dell'articolo 13 prevede l'istituzione, presso ogni direzione regionale delle entrate e direzione delle entrate delle province autonome, del Garante del contribuente quale organo monocratico, operante in piena autonomia, scelto e nominato dal presidente della commissione tributaria regionale o sua sezione distaccata nella cui circoscrizione28 è compresa la direzione regionale dell'Agenzia delle entrate. Il comma 13-bis stabilisce che il Garante fornisca al Governo ed al Parlamento dati e notizie sullo stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale con relazione annuale, mentre la precedente relazione, che illustrava dati relativi al 201229, era stata trasmessa dal Garante del contribuente per la regione Abruzzo nel mese di ottobre 2013.
La relazione inviata illustra l'attività svolta nel 2014 e descrive taluni profili di criticità inerenti la posizione istituzionale del Garante e la sua funzione, suggerendo interventi legislativi mirati30.
Per quanto attiene all'individuazione di nuovi obblighi31, si segnala che la legge 6 maggio 2015, n. 52, recante “Disposizioni in materia di elezione della Camera dei deputati”32, all'articolo 4, comma 1, delega il Governo ad adottare, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento33 (ai sensi dell’articolo 14 della legge 23 agosto 1988, n. 400) un decreto legislativo per la determinazione dei collegi plurinominali nell'ambito di ciascuna circoscrizione di cui alla tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957, come sostituita dalla stessa legge n. 52, sulla base dei princìpi e criteri direttivi indicati al medesimo comma 1, lettere da a) a g). Il comma 334 dell'articolo 4 dispone che lo schema del decreto legislativo di cui al comma 1 sia trasmesso alle Camere entro quarantacinque giorni dalla data di entrata in vigore della legge n. 52 (ossia entro il 7 luglio 2015), ai fini dell'espressione del parere da parte delle Commissioni permanenti competenti per materia entro venticinque giorni dalla ricezione dello schema. Qualora il Governo ritenga di non conformarsi al parere parlamentare, deve inviare al Parlamento, contemporaneamente alla pubblicazione del decreto, una relazione contenente adeguata motivazione.
Infine, si rappresenta che la legge 28 aprile 2015, n. 50, recante “Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di collaborazione strategica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Montenegro, fatto a Roma il 6 febbraio 2010”35, all'articolo 3, comma 1, quantifica gli oneri derivanti dall'attuazione della legge stessa: il comma 3 stabilisce che nel caso si verifichino, o siano in procinto di verificarsi, scostamenti rispetto alle previsioni di cui al comma 1, il Ministro dell'economia e delle finanze riferisca senza ritardo alle Camere, con apposita relazione, in merito alle cause degli scostamenti e alle misure adottate a copertura finanziaria del maggior onere determinatosi. Obblighi di analogo tenore sono stati introdotti, rispettivamente, dall'articolo 3, comma 3, della legge 29 aprile 2015, n. 57, concernente “Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico, fatta alla Valletta il 16 gennaio 1992”36, dall'articolo 3, comma 5, della legge 6 maggio 2015, n. 63, di “Ratifica ed esecuzione dell’Accordo bilaterale tra Italia e Montenegro aggiuntivo alla Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957, finalizzato ad agevolarne l’applicazione, fatto a Podgorica il 25 luglio 2013 e dell’Accordo bilaterale tra Italia e Montenegro aggiuntivo alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959, inteso a facilitarne l’applicazione, fatto a Podgorica il 25 luglio 2013”37, nonché dall'articolo 3, comma 3, della legge 29 aprile 2015, n. 64, concernente “Ratifica ed esecuzione del Trattato tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica popolare cinese, in materia di reciproca assistenza giudiziaria penale, fatto a Roma il 7 ottobre 2010”38.
Presidenza del Consiglio dei ministri |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
D.L. 78/2010 art. 14, co. 13-quater |
Rendicontazione delle attività svolte dalla gestione commissariale per il piano di rientro del debito pregresso di Roma Capitale (Trasmessa dal Commissario straordinario del Governo per il piano di rientro del debito pregresso di Roma Capitale) (Dati relativi all'anno 2014, Doc. CC, n. 3) |
I Affari costituzionali V Bilancio |
11/5/2015 |
L. 234/2012, art. 13, co. 2 |
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea (Trasmessa dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche e gli affari europei) (Dati relativi all'anno 2014, Doc. LXXXVII, n. 3) |
Tutte le Commissioni permanenti e Commissione per le questioni regionali |
12/5/2015 |
Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 344/1991, art. 9, co. unico |
Stato di attuazione della legge 26 dicembre 1981, n. 763, recante provvedimenti in favore dei profughi italiani (Dati relativi al 2014, Doc. CVI, n. 3) |
III Affari esteri |
5/5/2015 |
L. 496/1995, art. 9, co. 2, lett. c) |
Stato di esecuzione della convenzione sulle armi chimiche e sugli adempimenti effettuati dall’Italia (Dati relativi al 2014, Doc. CXXXI, n. 3) |
III Affari esteri |
5/5/2015 |
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 549/1993, art. 13, co. 1 art. 15, co. 1 |
Monitoraggio dei livelli dell'ozono stratosferico e della radiazione ultravioletta al suolo e rapporto sullo stato di attuazione della legge n. 549 del 1993, recante misure a tutela dell'ozono stratosferico e dell'ambiente (Dati aggiornati al 31 dicembre 2014, Doc. XXVII, n. 21) |
VIII Ambiente |
22/5/2015 |
L. 120/2002, art. 2, co. 4
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Stato di attuazione dei programmi pilota per la riduzione delle emissioni e l'impiego di piantagioni forestali per l'assorbimento del carbonio (Dati aggiornati al 31 dicembre 2014, Doc. XXVII, n. 22) |
VIII Ambiente |
22/5/2015 |
*Ai sensi dell'articolo 2, comma 3, della L. 120/2002, i programmi pilota sono individuati dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con proprio decreto. In attuazione di tale disposizione sono stati emanati i decreti ministeriali 3 novembre 2004, 2 febbraio 2005 e 11 febbraio 2005. |
Ministero della difesa |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
D.Lgs. 66/2010, art. 536, co. 1* |
Documento programmatico pluriennale per la Difesa (Dati relativi al triennio 2015-2017) |
IV Difesa V Bilancio |
20/5/2015 |
*L'articolo 536 è stato sostituito dall’articolo 4, comma 2, lett. a), della legge 31 dicembre 2012, n. 244. L'articolo 1, comma 39, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (Legge di stabilità 2014) ha previsto che in sede di presentazione del Documento il Ministro della difesa riferisca riguardo allo sviluppo bilanciato di tutte le componenti dello strumento militare. |
Ministero dell'economia e delle finanze |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 234/2012, art. 14, co. 2 |
Impatto finanziario derivante dagli atti e dalle procedure giurisdizionali e di precontenzioso con l'Unione europea (Dati riferiti al primo semestre 2014, Doc. LXXIII, n. 5) |
Tutte le Commissioni permanenti |
5/5/2015 |
L. 234/2012, art. 15, co. 2* |
Relazione concernente la procedura d'infrazione n. 2014/0144, avviata, ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, per mancato recepimento della direttiva 2008/8/CE che modifica la direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda il luogo delle prestazioni di servizi |
VI Finanze XIV Politiche dell'Unione europea |
8/5/2015 |
*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che entro venti giorni dalla comunicazione alle Camere, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro per gli affari europei, delle decisioni assunte dalla Commissione europea concernenti l'avvio di una procedura d'infrazione di cui agli articoli 258 e 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il Ministro con competenza prevalente sia tenuto a trasmettere alle Camere una relazione che illustri le ragioni che hanno determinato l'inadempimento o la violazione contestati con la procedura d'infrazione di cui trattasi, indicando altresì le attività svolte e le azioni che si intende assumere ai fini della positiva soluzione della procedura stessa. |
Ministero della giustizia |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
D.Lgs. 159/2011, art. 49, co. 1 |
Consistenza, destinazione e utilizzo dei beni sequestrati o confiscati e stato dei procedimenti di sequestro e confisca (Dati aggiornati al mese di settembre 2014, Doc. CLIV, n. 4; Dati aggiornati al mese di febbraio 2015, Doc. CLIV, n. 5) (Trasmesse dal Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento) |
II Giustizia |
14/5/2015 |
L. 404/1977, art. 10, co. unico |
Stato di attuazione del programma di edilizia penitenziaria (Dati relativi al 2014, Doc. CXVI, n. 3) |
II Giustizia |
18/5/2015 |
Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 488/1999, art. 59, co. 5
|
Stato di attuazione delle disposizioni sullo sviluppo dell'agricoltura biologica e di qualità (Dati riferiti al 2012, 2013 e 2014, Doc. CLXXVI, n. 1) |
XIII Agricoltura |
5/5/2015 |
L. 99/2009, art. 18, co. 7 e 8
|
Iniziative assunte a tutela della qualità delle produzioni agroalimentari, della pesca e dell'acquacoltura (Dati riferiti agli anni dal 2010 al 2014, Doc. CCXXVII, n. 1) (PRIMA RELAZIONE) |
XIII Agricoltura |
8/5/2015 |
Ministero della salute |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 38/2010, art. 11, co. 1 |
Stato di attuazione della legge n. 38 del 2010 recante "Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore" (Dati relativi all'anno 2014, Doc. CLXVI, n. 3) |
XII Affari sociali |
6/5/2015 |
Ministero dello sviluppo economico |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 808/1985, art. 2, co. sesto
|
Stato dell'industria aeronautica (Dati riferiti agli anni dal 2009 al 2013, Doc. CCXXVI, n. 1) |
X Attività produttive |
8/5/2015 |
L. 234/2012, art. 15, co. 2* |
Relazioni concernenti le procedure d'infrazione n. 2015/0145 e n. 2015/4014, avviate, ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, rispettivamente, per mancato recepimento della direttiva 2014/68/UE concernente l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di attrezzature a pressione (Rifusione) e per violazione del diritto dell'Unione europea in relazione all'attuazione nell'ordinamento italiano della direttiva 2009/119/CE che stabilisce l'obbligo per gli Stati membri di mantenere un livello minimo di scorte di petrolio greggio e/o di prodotti petroliferi |
X Attività produttive XIV Politiche dell'Unione europea |
8/5/2015 |
*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che entro venti giorni dalla comunicazione alle Camere, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro per gli affari europei, delle decisioni assunte dalla Commissione europea concernenti l'avvio di una procedura d'infrazione di cui agli articoli 258 e 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il Ministro con competenza prevalente sia tenuto a trasmettere alle Camere una relazione che illustri le ragioni che hanno determinato l'inadempimento o la violazione contestati con la procedura d'infrazione di cui trattasi, indicando altresì le attività svolte e le azioni che si intende assumere ai fini della positiva soluzione della procedura stessa. |
Fonte istitutiva |
Soggetto competente |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 127/1997, art. 16, co. 2 |
Difensore civico della regione Toscana |
Attività svolta (Dati relativi al 2014, Doc. CXXVIII n. 35) |
I Affari costituzionali |
12/5/2015 |
L. 127/1997, art. 16, co. 2 |
Difensore civico della regione Veneto |
Attività svolta (Dati relativi al 2014 e al primo trimestre 2015, Doc. CXXVIII n. 36) |
I Affari costituzionali |
15/5/2015 |
L. 212/2000, art. 13, co. 13-bis
|
Garante del contribuente della regione Abruzzo |
Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale (Dati relativi al 2014) |
VI Finanze |
21/5/2015 |
Fonte |
Presentatore |
Oggetto |
L. 50/2015, art. 3, co. 3* |
Ministro dell'economia e delle finanze |
Cause degli scostamenti verificatisi rispetto alle previsioni di spesa di cui all'articolo 3, comma 1, della legge n. 50 del 2015, recante “Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di collaborazione strategica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Montenegro, fatto a Roma il 6 febbraio 2010” e misure adottate per la copertura finanziaria del maggior onere |
*La legge 28 aprile 2015, n. 50, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 5 maggio 2015, n. 102. L'articolo 3, al comma 1, quantifica gli oneri derivanti dall'attuazione della legge n. 50: il comma 3 stabilisce che nel caso si verifichino, o siano in procinto di verificarsi, scostamenti rispetto alle previsioni, il Ministro dell'economia e delle finanze riferisca senza ritardo alle Camere, con apposita relazione, in merito alle cause degli scostamenti e alle misure adottate per la copertura finanziaria del maggior onere. |
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L. 52/2015 art. 4, co. 3* |
Il Governo |
Ragioni della mancata conformità al parere parlamentare del decreto legislativo per la determinazione dei collegi plurinominali per l'elezione della Camera dei deputati |
*La legge 6 maggio 2015, n. 52, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 8 maggio 2015, n. 105. Il comma 3 dell'articolo 4 dispone che lo schema del decreto legislativo che il Governo è delegato ad adottare ai sensi del comma 1 sia trasmesso alle Camere entro quarantacinque giorni dalla data di entrata in vigore (23 maggio 2015) della legge n. 52, ai fini dell'espressione del parere da parte delle Commissioni permanenti competenti per materia entro venticinque giorni dalla ricezione dello schema. Qualora il Governo ritenga di non conformarsi al parere parlamentare, deve inviare al Parlamento, contemporaneamente alla pubblicazione del decreto, una relazione contenente adeguata motivazione. |
(*) Si tratta di relazioni previste da nuove disposizioni pubblicate nella Gazzetta Ufficiale nel periodo preso in considerazione dal presente Bollettino.
L. 57/2015, art. 3, co. 3* |
Ministro dell'economia e delle finanze
|
Cause degli scostamenti verificatisi rispetto alle previsioni di spesa di cui all'articolo 3, comma 1, della legge n. 57 del 2015, recante “Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico, fatta alla Valletta il 16 gennaio 1992” e misure adottate per la copertura finanziaria del maggior onere |
*La legge 29 aprile 2015, n. 57, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 12 maggio 2015, n. 108. L'articolo 3, al comma 1, quantifica gli oneri derivanti dall'attuazione della legge n. 57: il comma 3 stabilisce che nel caso si verifichino, o siano in procinto di verificarsi, scostamenti rispetto alle previsioni, il Ministro dell'economia e delle finanze riferisca senza ritardo alle Camere, con apposita relazione, in merito alle cause degli scostamenti e alle misure adottate per la copertura finanziaria del maggior onere. |
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L. 63/2015, art. 3, co. 5* |
Ministro dell'economia e delle finanze |
Cause degli scostamenti verificatisi rispetto alle previsioni di spesa di cui all'articolo 3, comma 1, della legge n. 63 del 2015, recante “Ratifica ed esecuzione dell’Accordo bilaterale tra Italia e Montenegro aggiuntivo alla Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957, finalizzato ad agevolarne l’applicazione, fatto a Podgorica il 25 luglio 2013 e dell’Accordo bilaterale tra Italia e Montenegro aggiuntivo alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959, inteso a facilitarne l’applicazione, fatto a Podgorica il 25 luglio 2013” e misure adottate per la copertura finanziaria del maggior onere |
*La legge 6 maggio 2015, n. 63, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 18 maggio 2015, n. 113. L'articolo 3, al comma 1, quantifica gli oneri derivanti dall'attuazione della legge n. 63: il comma 5 stabilisce che nel caso si verifichino, o siano in procinto di verificarsi, scostamenti rispetto alle previsioni, il Ministro dell'economia e delle finanze riferisca senza ritardo alle Camere, con apposita relazione, in merito alle cause degli scostamenti e alle misure adottate per la copertura finanziaria del maggior onere. |
L. 64/2015, art. 3, co. 3* |
Ministro dell'economia e delle finanze
|
Cause degli scostamenti verificatisi rispetto alle previsioni di spesa di cui all'articolo 3, comma 1, della legge n. 64 del 2015, recante “Ratifica ed esecuzione del Trattato tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica popolare cinese, in materia di reciproca assistenza giudiziaria penale, fatto a Roma il 7 ottobre 2010” e misure adottate per la copertura finanziaria del maggior onere |
*La legge 29 aprile 2015, n. 64, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 19 maggio 2015, n. 114. L'articolo 3, al comma 1, quantifica gli oneri derivanti dall'attuazione della legge n. 64: il comma 3 stabilisce che nel caso si verifichino, o siano in procinto di verificarsi, scostamenti rispetto alle previsioni, il Ministro dell'economia e delle finanze riferisca senza ritardo alle Camere, con apposita relazione, in merito alle cause degli scostamenti e alle misure adottate per la copertura finanziaria del maggior onere. |
1Tomasi inoltre era già stato nominato presidente dell'Ente parco con decreto ministeriale del 15 luglio 2004.
2L'art. 1 comma 515, della L. n. 147/2013, specifica che con apposite norme di attuazione si provvederà al completamento del trasferimento o della delega delle funzioni statali oggetto dell’intesa. Con tali accordi, lo Stato, la regione e le province autonome interessate devono individuare gli standard minimi di servizio e di attività che lo Stato, per ciascuna delle funzioni trasferite o delegate, si impegna a garantire sul territorio provinciale o regionale con riferimento alle funzioni i cui oneri sono sostenuti dalle province o dalla regione, nonché i parametri e le modalità per la quantificazione e l’assunzione degli oneri.
3Al riguardo si segnala anche l'avvenuto svolgimento, nel corso della seduta dell'Assemblea della Camera dei deputati del 14 aprile 2015, delle interpellanze Kronbichler ed altri n. 2-00424 e Plangger ed altri n. 2-00492, nonché dell'interrogazione Rostellato ed altri n. 3-01431, concernenti per l'appunto problematiche riguardanti la pianificazione della gestione del Parco nazionale dello Stelvio.
4Porrazzo infatti era stato nominato in quanto rappresentante del personale militare in servizio attivo.
5Essi sono proposti rispettivamente dai Capi di stato maggiore di Forza armata e dal Comandante generale dell'Arma dei carabinieri, nell'ambito di una terna di candidati segnalata per ciascun membro dal Capo di stato maggiore della difesa al Ministro della difesa. Con le stesse modalità dalle predette terne di candidati sono nominati anche i componenti supplenti.
6I componenti effettivi dell'organo risultano pertanto essere attualmente: Del Casale, Imperscrutabile, Mottola, Cuciniello, Luisi, De Pretris, Ferrigno, Pasqualetto, Beniamini, Trulli, Martino, Ciampa e Piga.
7La disciplina della Cassa di previdenza delle Forze armate è stata successivamente trasfusa negli artt.73 e ss. del D.P.R. n. 90/2010, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, a norma dell'articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246.
8Sulla relativa proposta di nomina, presentata alla Camera e al Senato il 12 gennaio 2011, avevano espresso parere favorevole l'VIII Commissione (Ambiente) della Camera nella seduta del 26 gennaio 2011 e la 13a Commissione (Territorio) del Senato, nella seduta del 2 febbraio 2011.
9In precedenza la più ampia composizione di tale organo comprendeva anche rappresentanti delle province interessate e dei Ministeri dell’ambiente e della tutela del territorio, delle politiche agricole e dell’economia e delle finanze. In particolare sono 4 i componenti di nomina ministeriale del consiglio di amministrazione del Consorzio del Ticino venuti meno per effetto della intervenuta modifica statutaria.
10Gli utenti e le utenze sono individuati ai sensi dell'art. 2 dello statuto del Consorzio.
11Il ricorso era stato proposto da Calogero Casilli, il cui nominativo era stato incluso nella terna di candidati sottoposta dalla Provincia di Brindisi al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
12In effetti con il D.P.C.M. 1° luglio 2013 Zanetti e Maccagno sono rispettivamente nominati “commissario straordinario” e “vice-commissario straordinario”, mentre con i precedenti provvedimenti (cfr. infra nel testo) erano stati nominati “commissario” e “vice-commissario” in funzione del commissariamento della FOM disposto ai sensi dell'art. 30 del D.L. n. 159/2007, convertito con modificazioni dalla L. n. 222/2007.
13Ai sensi infatti dell'art. 1, comma 4, del D.P.C.M. 1° luglio 2013 il commissario straordinario provvede: a redigere uno schema di statuto della Fondazione che ne definisca l'organizzazione alla luce del superamento della situazione emergenziale di dissesto; alla ricognizione delle risultanze economiche e patrimoniali ed all'attivazione dei rimedi idonei ad assicurare il recupero del loro equilibrio; a proporre progetti di valorizzazione del patrimonio culturale mauriziano da sottoporre all'approvazione della Presidenza del Consiglio dei ministri.
14Composto da un presidente, nominato dal Presidente del Consiglio dei ministri sentiti i Ministri dell'interno e per i beni e le attività culturali; da un componente nominato dalla Regione Piemonte e da tre creditori dell'Ente, individuati dal presidente del comitato.
15Si segnala che benché la Fondazione Ordine Mauriziano appaia un ente pubblico (in tal senso depongono le pronunce rese dalla Corte dei Conti, Sez. Giur. reg. Piemonte, 1° settembre 2005, n. 223, nonché dal Consiglio di Stato, Sez. VI, 3 giugno 2010, n. 3511) ricompreso nel campo di applicazione della legge n. 14/1978, non risultano precedenti di trasmissione al Parlamento da parte del Governo di proposte o comunicazioni di nomina nell'Ente stesso.
16Il decreto interministeriale, citato nel testo, che ha disposto il commissariamento dell'ISS, ha disposto anche la decadenza del Comitato scientifico dell'Istituto.
17Avevano infatti avuto luogo quattro votazioni nelle sedute del 26 giugno, del 3 e del 4 luglio 2012, che non avevano comunque consentito di procedere alla designazione dei componenti di indicazione parlamentare della lista da sottoporre all'assemblea degli azionisti della Rai.
18Il consiglio di amministrazione, oltre ai compiti attribuiti dallo statuto e dalla legge, approva il piano industriale, il piano editoriale, il preventivo di spesa annuale e gli investimenti superiori a 10 milioni di euro.
19L'amministratore delegato risponde della gestione aziendale, assicura coerenza nella programmazione con la linea editoriale, firma atti e contratti, propone all’approvazione del consiglio di amministrazione i piani annuali, attua il piano investimenti, il piano finanziario, i piani del personale, i piani di ristrutturazione e i progetti specifici approvati dal consiglio di amministrazione. L’amministratore delegato definisce altresì criteri e modalità di reclutamento del personale nel rispetto della disciplina relativa alle società a totale partecipazione pubblica.
*Si fa presente che il medesimo atto può investire la competenza di più amministrazioni e quindi essere segnalato, ai fini dell'attuazione, a più di un Ministero.
**Le risoluzioni e le mozioni vengono segnalate ai fini dell'attuazione subito dopo la loro approvazione da parte dell'Assemblea o delle Commissioni.
20Il comma 1-bis stabilisce che sono tenuti al versamento del contributo di cui al comma 1 i titolari delle autorizzazioni all'immissione in commercio dei prodotti di cui al medesimo comma 1, in base al relativo fatturato di vendita.
21La rete da posta derivante è un tipo di rete da pesca che viene lasciata alla deriva sulla superficie del mare per catturare specie che nuotano a poca profondità, il cui utilizzo comporta il rischio di cattura accidentale di specie protette come tartarughe di mare o alcuni tipi di uccelli o mammiferi marini.
22Ai sensi dell'articolo 2, comma primo, della legge n. 808 del 1985 il Comitato per lo sviluppo dell'industria aeronautica è presieduto dal Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato o da un Sottosegretario da lui delegato e composto da un rappresentante per ciascuno dei Ministeri degli affari esteri, della difesa, dell'industria, del commercio e dell'artigianato, del commercio con l'estero e delle partecipazioni statali, un rappresentante dell'ufficio del Ministro per il coordinamento delle iniziative per la ricerca scientifica e tecnologica e un rappresentante dell'ufficio del Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno nonché da tre esperti, scelti tra persone di qualificata esperienza nel settore e non legate da rapporti di dipendenza o di partecipazione a consigli di amministrazione di aziende del settore. Per ogni componente effettivo è nominato un supplente. I componenti effettivi e supplenti del comitato sono nominati per un triennio con decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato.
Il Comitato per lo sviluppo dell’industria aeronautica, che ha il compito di valutare i programmi di innovazione e ricerca presentati dalle imprese del settore, è stato ricostituito per il triennio 2014-2016 con decreto del Ministro dello sviluppo economico 16 maggio 2014.
23L'articolo 3 della legge n. 808 del 1985 dispone finanziamenti e contributi per la partecipazione di imprese nazionali a programmi industriali aeronautici in collaborazione internazionale.
24Cfr. Doc. CCXXVI, n. 1 pag. 20
25Il Doc. LX n. 1 è stato annunciato nella seduta dell'Assemblea del 13 luglio 2010.
26Nella relazione si segnala che, allo stato attuale, a fronte di quanto successivamente stabilito con il decreto-legge 12 luglio 2004, n. 168, recante “Interventi urgenti per il contenimento della spesa pubblica”, la disponibilità complessiva è pari a 62.5 milioni di euro.
27Il decreto interministeriale n. 1673 del 3 novembre 2004 ha previsto la realizzazione di progetti pilota a rapida cantierabilità finalizzati alla promozione della cogenerazione distribuita ad alto rendimento, alimentata a gas naturale/biomasse, da realizzarsi in settori ritenuti prioritari (sanitario, sportivo, grande distribuzione, edifici pubblici).
Il decreto interministeriale n. 102 del 2 febbraio 2005 concerne l’aggiornamento dell'inventario forestale nazionale e degli altri serbatoi di carbonio; l'istituzione del Registro nazionale dei serbatoi di carbonio agro-forestali; la realizzazione di progetti pilota per interventi nazionali di afforestazione e riforestazione.
Il decreto interministeriale n. 215 dell'11 febbraio 2005 ha finanziato il fondo bilaterale denominato “Italian Carbon Fund”, istituito presso la Banca Mondiale e finalizzato all'acquisizione da parte dell'Italia di crediti di emissione generati attraverso la realizzazione di progetti di Clean Development Mechanism e Joint Implementation, prevalentemente nel settore energetico.
28Il Garante è scelto tra le seguenti categorie: magistrati, professori universitari di materie giuridiche ed economiche, notai, sia a riposo sia in attività di servizio; avvocati, dottori commercialisti e ragionieri collegiati, pensionati, scelti in una terna formata, per ciascuna direzione regionale delle entrate, dai rispettivi ordini di appartenenza. L'incarico ha durata quadriennale ed è rinnovabile tenendo presenti professionalità, produttività ed attività già svolta. Ai sensi del comma 6 dell'articolo 13 “Il Garante del contribuente, anche sulla base di segnalazioni inoltrate per iscritto dal contribuente o da qualsiasi altro soggetto interessato che lamenti disfunzioni, irregolarità, scorrettezze, prassi amministrative anomale o irragionevoli o qualunque altro comportamento suscettibile di incrinare il rapporto di fiducia tra cittadini e amministrazione finanziaria, rivolge richieste di documenti o chiarimenti agli uffici competenti, i quali rispondono entro trenta giorni, e attiva le procedure di autotutela nei confronti di atti amministrativi di accertamento o di riscossione notificati al contribuente. Il Garante del contribuente comunica l'esito dell'attività svolta alla direzione regionale o compartimentale o al comando di zona della Guardia di finanza competente nonché agli organi di controllo, informandone l'autore della segnalazione”.
29Non risultano pertanto trasmessi i dati relativi al 2013.
30In particolare, nella relazione si evidenzia l'opportunità che al Garante sia attribuito: il ruolo di mediatore per la composizione delle controversie tributarie mediante unificazione e modifica delle vigenti disposizioni del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28, nonché dell'articolo 17-bis del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546; una funzione di intervento nell'attività istruttoria e di indagine e di correzione di determinati comportamenti ed atti non conformi alla legge; il potere di concludere il procedimento di autotutela con conseguente annullamento dell'atto illegittimo; l'esercizio del potere di autotutela nei confronti di tutti gli atti e provvedimenti di competenza dell'amministrazione finanziaria, con facoltà di avvalersi della collaborazione dei relativi uffici; il potere di sospendere per il tempo necessario alla conclusione del procedimento di autotutela l'efficacia ovvero l'esecuzione degli atti e dei provvedimenti tributari che ne sono oggetto; il potere di avvio del procedimento disciplinare in caso di violazione delle disposizioni tributarie, di grave inadempimento, di ritardo, ovvero di comportamenti scorretti e pregiudizievoli per i contribuenti.
31Si ricorda che si dà conto degli obblighi di relazione al Parlamento introdotti da disposizioni pubblicate nella Gazzetta Ufficiale nel periodo considerato dal presente Bollettino.
32La legge 6 maggio 2015, n. 52, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 8 maggio 2015, n. 105.
33Si ricorda che la legge n. 52 del 2015 entra in vigore il 23 maggio 2015 e che le disposizioni per l'elezione della Camera dei Deputati decorrono dal 1° luglio 2016.
34Il comma 2 prevede che, ai fini della predisposizione dello schema di decreto, il Governo si avvalga di una commissione composta dal Presidente dell’ISTAT, che la presiede, e da dieci esperti in materia attinente ai compiti che la commissione è chiamata a svolgere, senza oneri aggiuntivi.
35La legge 28 aprile 2015, n. 50, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 5 maggio 2015, n. 102.
36La legge 29 aprile 2015, n. 57, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 12 maggio 2015, n. 108.
37La legge 6 maggio 2015, n. 63, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 18 maggio 2015, n. 113.
38La legge 29 aprile 2015, n. 64, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 19 maggio 2015, n. 114.