Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Controllo Parlamentare
Titolo: L'attività di controllo parlamentare n. 23/XVII MAGGIO 2015
Serie: L'attività di controllo parlamentare    Numero: 23    Progressivo: 2015
Data: 18/05/2015
Descrittori:
ATTIVITA' PARLAMENTARE NON LEGISLATIVA   CONTROLLO SUL GOVERNO












Notiziario mensile

Numero 23/XVII

MAGGIO 2015

L’attività di controllo parlamentare


MONITORAGGIO DI:

NOMINE GOVERNATIVE

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO

RELAZIONI AL PARLAMENTO ED ALTRI ADEMPIMENTI


a cura del Servizio per il Controllo parlamentare

INDICE

AVVERTENZA 1

Sezione I 3

NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI 3

In evidenza ad aprile 2015 4

a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento) dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 nel mese di aprile 2015 7

b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 scadute e non ancora rinnovate nel mese di aprile 2015 o previste in scadenza entro il 30 giugno 2015 19

c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978, rinnovate o in scadenza entro il 30 giugno 2015 27

Sezione II 29

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO 29

In evidenza ad aprile 2015 30

Note annunciate al 30 aprile 2015 in attuazione di atti di indirizzo 37

Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale 37

Ministero della difesa 40

Ministero della giustizia 46

Ministero dell'interno 49

Ministero del lavoro e delle politiche sociali 51

Ministero della salute 91

Ministero dello sviluppo economico 94

Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate al 30 aprile 2015 100

Sezione III 103

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE 103

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento 104

In evidenza ad aprile 2015 105

Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo 1° – 30 aprile 2015 108

Relazioni governative 108

Relazioni non governative 115

Nuove relazioni previste da fonti normative 116

Relazioni governative 116

AVVERTENZA



Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di vari tipi di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, per offrire notizie, dati statistici ed altre informazioni utili per l’attività parlamentare.

A tal fine il notiziario è suddiviso in tre sezioni in modo da considerare analiticamente gli adempimenti governativi a fronte di obblighi derivanti da leggi ovvero da deliberazioni non legislative della Camera dei deputati, nonché relativi alla trasmissione degli atti per i quali è prevista l’espressione di un parere parlamentare.


La pubblicazione si apre con la Sezione I relativa alle nomine governative negli enti pubblici, monitorate principalmente ai sensi dalla legge n. 14 del 24 gennaio 1978, che disciplina le richieste di parere parlamentare e le comunicazioni al Parlamento di nomine effettuate dal Governo in enti pubblici.

Scendendo maggiormente nel dettaglio, la sezione I dà conto, nella sottosezione a), delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della suddetta legge n. 14 del 1978 nel periodo considerato dalla pubblicazione. Si tratta pertanto delle nomine conseguenti a proposte di nomina trasmesse per l’espressione del parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 14 del 1978), informando quindi sull’esito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari di entrambe le Camere in sede di nomina da parte governativa, o comunicate dal Governo (ai sensi dell’articolo 9 della richiamata legge n. 14). Vengono anche specificate le procedure di nomina previste dalle norme relative ai singoli enti e fornite notizie essenziali sull’attività degli stessi.

Nella sottosezione b) vengono elencate ed analizzate le principali cariche di nomina governativa, sempre ricomprese nell’ambito della legge n. 14 del 1978, scadute e non ancora rinnovate nel periodo considerato o che scadranno nei mesi successivi.

La sottosezione c) dà conto di nomine o di cariche in scadenza, sempre nel periodo preso in esame, in enti pubblici e autorità indipendenti che esulano dal campo di applicazione della legge n. 14 del 1978.

La Sezione I cerca quindi di fornire un quadro della situazione delle nomine governative in molti enti pubblici tramite l’utilizzo di una banca dati istituita negli ultimi mesi del 2002 dal Servizio per il controllo parlamentare per colmare una lacuna avvertita non solo a livello parlamentare, e che da allora è cresciuta anche estendendo il campo del proprio monitoraggio. Tale banca dati viene implementata dal Servizio stesso tramite la ricerca e l’esame di documenti di varia provenienza (prevalentemente parlamentare e governativa) nonché il contatto diretto con i Ministeri competenti per le nomine e con gli enti stessi. Lo scopo è appunto quello di fornire dati di non facile reperibilità, ordinati in modo cronologico e logicamente coerente, per far sì che l’utente possa meglio orientarsi in un campo vario e complesso. In tal modo è possibile disporre, tra l’altro, di uno scadenzario delle principali nomine che dovranno poi essere rinnovate ed avere notizia dell’esito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni.


Nella Sezione II viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri agli impegni contenuti in atti di indirizzo (ordini del giorno, mozioni o risoluzioni) approvati in Assemblea o in Commissione. Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare detti atti ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti). Gli atti così inviati alle Amministrazioni sono elencati nel paragrafo “Le nostre segnalazioni”.


Nella Sezione III si illustrano gli esiti del monitoraggio svolto dal Servizio sulle relazioni al Parlamento la cui trasmissione sia prevista da norme di legge, distinte tra “governative” e “non governative”. Si dà inoltre conto delle relazioni di nuova istituzione, stabilite cioè da nuove norme entrate in vigore nel periodo considerato.


Come per quelle contenute nella Sezione I, anche le informazioni riportate nelle sezioni II e III sono tratte dalle altre due banche dati sviluppate e gestite dal Servizio per il controllo parlamentare, e costantemente alimentate sulla base dei dati contenuti nelle Gazzette Ufficiali, degli atti parlamentari, nonché delle informazioni acquisite direttamente dai Ministeri.















Sezione I


NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI


























La sezione è ripartita in tre sottosezioni che danno conto: 1) delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della legge n. 14/1978 nel mese di aprile 2015 (e nella prima parte del mese di maggio 2015), indicando i nominativi dei titolari, le cariche assunte, le modalità, le date di nomina e il tipo di controllo parlamentare previsto (espressione del parere da parte delle Commissioni competenti o comunicazione al Parlamento da parte dei Ministeri, evidenziando altresì i casi in cui non sia stata seguita nessuna delle due procedure); 2) delle nomine scadute e non ancora rinnovate negli enti medesimi nello stesso periodo e di quelle in scadenza fino al 30 giugno 2015 con l’indicazione dei titolari e delle cariche in scadenza (o scadute), delle procedure di nomina e del tipo di controllo parlamentare previsto per il rinnovo delle suddette cariche; 3) delle principali nomine effettuate, e di quelle in scadenza entro il 30 giugno 2015, in enti pubblici o autorità amministrative indipendenti non ricompresi nel campo di applicazione della citata legge n. 14/1978, con l’indicazione dei titolari, delle cariche, delle procedure di nomina, delle date di scadenza e dell’eventuale rinnovo se già avvenuto.

In evidenza ad aprile 2015


La prima sezione della pubblicazione “L’attività di controllo parlamentare” dà conto delle nomine governative negli enti pubblici e dello stato del quadro normativo di riferimento, monitorando il mese di aprile nonché l'inizio di quello di maggio 2015, con una proiezione previsionale delle cariche in scadenza fino alla fine di giugno 2015. La sezione è composta da tre sottosezioni, che danno rispettivamente conto delle cariche rinnovate nel mese di aprile 2015, nonché di quelle da rinnovare entro la fine di giugno 2015 nei campi degli enti pubblici e delle autorità amministrative indipendenti.



IN QUESTO NUMERO:



- Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con propri decreti, ha nominato Antonio Basile e – si anticipa - Davide G. Barbagiovanni Minciullo commissari straordinari delle Autorità portuali rispettivamente di Napoli e Gioia Tauro; lo stesso Ministro ha inoltre prorogato i mandati dei commissari straordinari delle Autorità portuali di Cagliari, Vincenzo Di Marco, di Catania, Cosimo Indaco e - si anticipa - di Piombino, Luciano Guerrieri. Tutti gli incarichi sono stati conferiti per un periodo di sei mesi e comunque non oltre la nomina dei rispettivi presidenti.


- La VI Commissione (Finanze) della Camera ha espresso, in data 14 aprile 2015, parere favorevole sulla proposta di nomina di Eugenio Giani a presidente dell'Istituto per il credito sportivo ICS.


- Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con propri decreti del 2 aprile 2015 comunicati e annunciati alla Camera e al Senato il 21 e il 23 aprile 2015, ha prorogato i mandati dei commissari straordinari dell'Ente parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Amilcare Troiano, e dell'Ente parco nazionale della Sila, Sonia Ferrari, per un periodo di sei mesi e comunque non oltre la nomina dei rispettivi presidenti.


- Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, con proprio decreto del 31 marzo 2015, ha nominato Alessandra Gentile e Michele Pisante sub-commissari del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria fino alla scadenza del commissario straordinario.


- Il Presidente del Consiglio dei ministri, con proprio decreto del 6 marzo 2015 registrato alla Corte dei conti il 2 aprile 2015, ha nominato i nuovi componenti del Comitato di indirizzo e coordinamento dell'informazione statistica dell'Istituto nazionale di statistica ISTAT per la durata di un quadriennio.

- Nel mese di aprile 2015 è scaduto il mandato del presidente dell'Autorità portuale di Livorno, Giuliano Gallanti.


- Nel mese di maggio 2015 scadono invece i mandati del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Augusta, Alberto Cozzo, del presidente del Conorzio del Ticino, Alessandro Folli, e del presidente dell'Ente parco nazionale delle Dolomiti bellunesi, Benedetto Fiori.


- Nel mese di giugno 2015 scadranno infine i mandati dei commissari straordinari del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, Gian Luigi Pillola, e dell'Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci, Nunzio Martello, nonché dei presidenti delle Autorità portuali di Civitavecchia, Pasqualino Monti, di Bari, Francesco Palmiro Mariani, di Taranto, Sergio Prete e di Brindisi, Hercules Haralambides. Nello stesso mese scadranno altresì gli incarichi del commissario straordinario della Fondazione Ordine Mauriziano FOM, Giovanni Zanetti, e del vice-commissario straordinario Cristiana Maccagno. Sempre entro tale mese dovrà essere rinnovato il consiglio di amministrazione di RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a.


- Si ricorda che l'art. 1, comma 11-bis, del D.L. n. 192/2014, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 11/2015, pubblicato nella G.U. n. 49 del 28 febbraio 2015, ha prorogato non oltre il 31 maggio 2015 la scadenza del mandato del presidente dell'Ente parco nazionale dello Stelvio, Ferruccio Tomasi, il cui mandato quinquennale era scaduto il 3 agosto 2014. Nominato con decreto ministeriale del 3 agosto 2009, Tomasi era già stato prorogato fino al 17 febbraio 2015 dall'art. 11, comma 8, del D.L. n. 91/2014, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 116/20141. La proroga del presidente dell'Ente parco nazionale dello Stelvio è stata disposta nelle more e fino alla sottoscrizione dell'intesa fra lo Stato, la regione Lombardia e le province autonome di Trento e Bolzano, relativa al trasferimento o alla delega delle funzioni statali e dei relativi oneri finanziari riferiti al predetto Parco, ai sensi dell'art. 1, comma 515, della L. n. 147/2013 (legge di stabilità 2014)2. Come riferito nel precedente Bollettino, tale intesa è stata siglata l'11 febbraio 2015 presso il Dipartimento per gli affari regionali, le autonomie e lo sport della Presidenza del Consiglio dei ministri, e avrà efficacia con l'emanazione della relativa normativa di attuazione, sancendo tra l'altro: la decadenza del presidente dell'Ente parco, la soppressione del Consorzio del Parco nazionale dello Stelvio e l'istituzione di un Comitato di coordinamento ed indirizzo, composto dalla regione e dalle province autonome interessate, cui sarà affidata la tutela e la gestione del Parco. Al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sarà invece riservato un parere vincolante sul piano del Parco, sul regolamento e sulle proposte di modifica3.


Per l'approfondimento sulle nomine e sulle scadenze nei singoli enti, si rinvia alle relative note.


a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento)
dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione
della L. n. 14/1978 nel mese di aprile 2015


In questa sottosezione si dà conto delle principali nomine soggette a controllo parlamentare effettuate dal Governo nel periodo considerato, delle procedure e del tipo di controllo parlamentare seguiti.

In particolare si specifica se per il rinnovo delle suddette cariche sia stata trasmessa dal Governo la richiesta di parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14 del 24/1/1978, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, definiti successivamente come: istituti e (...) enti pubblici anche economici, che riguarda generalmente i presidenti o comunque gli organi di vertice degli enti e in qualche caso anche i vicepresidenti o i componenti di consigli o commissioni), o la mera comunicazione al Parlamento (ai sensi dell’articolo 9 della suddetta L. n. 14/1978, che riguarda generalmente i componenti dei consigli degli enti o i commissari straordinari), o se in occasione dei precedenti rinnovi non siano state attivate queste procedure.


La citata L. 14/1978 stabilisce, tra l’altro, dall’art. 1 all’art. 8, che il Presidente del Consiglio dei ministri, il Consiglio dei ministri ed i singoli ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare (…). Il parere parlamentare è espresso dalle Commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. (…) L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni. (…) La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico. (…) Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.


Le richieste di parere parlamentare su proposte di nomina trasmesse dal Governo, sono poi assegnate alle Commissioni competenti per l’esame ai sensi del comma 4 dell’articolo 143 del Regolamento della Camera, che stabilisce che: nei casi in cui il Governo sia tenuto per legge a richiedere un parere parlamentare su atti che rientrano nella sua competenza, il Presidente della Camera assegna alla Commissione competente per materia la relativa richiesta, e ne dà notizia all'Assemblea nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. In periodo di aggiornamento dei lavori della Camera, il Presidente della Camera può differire l'assegnazione della richiesta di parere, tenuto conto del termine previsto dalla legge per l'adozione dell'atto da parte del Governo. (…) In ordine ad atti di nomina, proposta o designazione, la Commissione delibera il parere nel termine di venti giorni dall’assegnazione, prorogabile una sola volta, per non più di dieci giorni, dal Presidente della Camera. (…) Il parere è comunicato al Presidente della Camera, che lo trasmette al Governo.


Per quanto riguarda le nomine che il governo è tenuto a comunicare al Parlamento, sempre la legge 24 gennaio 1978, n. 14, all’articolo 9, stabilisce che le nomine, le proposte o designazioni degli altri amministratori degli istituti ed enti di cui al precedente articolo 1 effettuate dal Consiglio dei ministri o dai ministri, devono essere comunicate entro quindici giorni alle Camere. Tali comunicazioni devono contenere l’esposizione dei motivi che giustificano le nomine, le proposte o designazioni, le procedure seguite ed una biografia delle persone nominate o designate con l’indicazione degli altri incarichi che eventualmente abbiano ricoperto o ricoprano.


Qualora la legge istitutiva del singolo ente (o categoria di enti) o il relativo statuto, ove approvato con atto avente forza di legge, contengano specifiche norme relative al controllo parlamentare alternative o integrative rispetto a quelle generali contenute nella L. n. 14/1978, allora se ne dà conto, nell'ambito della successiva sottosezione "c", nella colonna relativa alla procedura di nomina.


Si ricorda per inciso, riguardo alla scadenza degli organi degli enti in questione, che il D.L. 16/5/1994, n. 293, convertito dalla L. 15/7/1994, n. 444, sulla disciplina della proroga degli organi amministrativi, stabilisce tra l’altro che: (…) gli organi amministrativi svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti. Gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di cui all'articolo precedente sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza del termine medesimo. Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili (…). Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti. (…) I provvedimenti di nomina dei componenti di organi scaduti adottati nel periodo di proroga sono immediatamente esecutivi. (…) Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.



































Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura

di nomina

Autorità portuale

di Napoli


Commissario straordinario:


Antonio Basile


Nomine non ancora comunicate

alle Camere

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978


30/4/2015


(decorrenza:

1°/5/2015)

Decreto del Ministro delle infrastrutture

e dei trasporti

Autorità portuale

di Cagliari


Commissario straordinario:


Vincenzo Di Marco


24/4/2015

Autorità portuale

di Catania

Commissario straordinario:


Cosimo Indaco


9/4/2015


(decorrenza:

10/4/2015)

Autorità portuale di Gioia Tauro


Commissario straordinario:


Davide G. Barbagiovanni Minciullo


4/5/2015


(decorrenza:

5/5/2015)

Autorità portuale di Piombino

Commissario straordinario:


Luciano Guerrieri


5/5/2015


(decorrenza: 6/5/2015)


Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto del 30 aprile 2015, notificato all'interessato il 1° maggio 2015 e non ancora comunicato alle Camere ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, ha nominato Antonio Basile commissario straordinario dell'Autorità portuale di Napoli, fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 1° maggio 2015.

Il 30 aprile 2015 è scaduto infatti il mandato del precedente commissario straordinario dell'Autorità portuale partenopea, Francesco Karrer, il quale, nominato con decreto ministeriale del 30 aprile 2014, era stato prorogato con analogo decreto del 30 ottobre 2014 per un periodo massimo di sei mesi. Karrer era stato nominato in seguito alle dimissioni rassegnate dal precedente commissario straordinario, Felicio Angrisano, che a sua volta era stato nominato con decreto ministeriale dell'11 dicembre 2013 ed era stato prorogato con analogo decreto del 13 marzo 2014. La nomina di Angrisano era seguita alle dimissioni di Luciano Dassatti, il quale, già presidente dell'Autorità portuale partenopea, ne era stato nominato commissario straordinario con decreto ministeriale del 15 marzo 2013 ed era stato successivamente confermato con analogo decreto del 20 settembre 20134.

Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto del 24 aprile 2015, notificato all'interessato in pari data e non ancora comunicato alle Camere, ha prorogato il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Cagliari, Vincenzo Di Marco, fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di sei mesi.

Di Marco, inizialmente nominato con decreto ministeriale del 29 gennaio 2014, era già stato prorogato con analoghi decreti ministeriali del 7 agosto 2014, del 10 novembre 2014 e - da ultimo - del 23 gennaio 2015, notificato il 26 gennaio 2015, per un periodo massimo di tre mesi. Di Marco era succeduto a Piergiorgio Massidda, che era stato a sua volta nominato commissario straordinario con decreto ministeriale del 26 novembre 2013, dopo che la sentenza n. 4768/2013 del Consiglio di Stato5 aveva annullato il decreto ministeriale con il quale lo stesso Massidda era stato nominato presidente dell'Autorità portuale di Cagliari il 23 settembre 2011. Il Giudice Amministrativo di appello aveva in particolare ritenuto Massidda privo del requisito della "massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale" prescritto dall'art. 8 della L. n. 84/1994. Avverso tale pronuncia il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti aveva presentato, oltre che ricorso avanti alla Corte di Cassazione per motivi attinenti la giurisdizione6, istanza di sospensione degli effetti, che è stata respinta con decreto monocratico n. 5100/2013 del 20 dicembre 2013 dal Presidente della IV Sezione del Consiglio di Stato, con rinvio all'udienza camerale del 28 gennaio 2014. Preso atto di tale pronuncia, il suddetto Ministro, con proprio decreto del 27 dicembre 2013, aveva preposto Massidda alla gestione dell'Autorità portuale fino alla decisione definitiva sull'istanza cautelare, con poteri limitati all'ordinaria amministrazione caratterizzati da indifferibilità ed urgenza. A seguito infine dell'ordinanza n. 364/2014 del 28 gennaio 2014 (depositata il 29 gennaio 2014), con cui il Consiglio di Stato, Sez. IV, aveva respinto la ricordata istanza cautelare, il Ministro ha provveduto alla revoca del mandato di Massidda nominando in sua vece Di Marco.

Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto del 9 aprile 2015, notificato all'interessato il 10 aprile 2015 e non ancora comunicato alle Camere, ha prorogato il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Catania, Cosimo Indaco, fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 10 aprile 2015.

Il 3 aprile 2015 era infatti scaduto il mandato commissariale dello stesso Indaco, che era stato nominato per un periodo massimo di sei mesi con analogo decreto ministeriale del 22 settembre 2014, notificato il 3 ottobre 2014. Precedenti commissari straordinari dell'Autorità portuale etnea sono stati Giuseppe Alati, nominato con decreto ministeriale del 18 marzo 2014, e dapprima Cosimo Aiello, nominato con decreto ministeriale del 10 agosto 2012 e prorogato con analoghi decreti del 15 febbraio 2013, del 14 agosto 2013 e del 13 settembre 2013. Ultimo presidente dell'Autorità portuale siciliana era stato invece Santo Castiglione, il cui secondo mandato quadriennale era scaduto il 2 luglio 2012.

Si anticipa che il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto del 4 maggio 2015, notificato all'interessato il 5 maggio 2015 e non ancora comunicato alle Camere, ha nominato Davide G. Barbagiovanni Minciullo commissario straordinario dell'Autorità portuale di Gioia Tauro, fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 5 maggio 2015.

Il 4 maggio 2015 scadeva infatti il mandato del precedente commissario straordinario dell'Autorità portuale gioiese, Giovanni Grimaldi, che era stato prorogato per un periodo massimo di sei mesi con decreto ministeriale del 30 ottobre 2014 notificato il 4 novembre 2014. Grimaldi era stato nominato commissario straordinario con decreto ministeriale del 30 aprile 2014, dopo che il 9 marzo 2014 era scaduto7 il suo secondo e ultimo mandato alla presidenza dell'Ente.

Si anticipa infine che il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con decreto del 5 maggio 2015, notificato il 6 maggio 2015 e non ancora comunicato alle Camere, ha prorogato il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Piombino, Luciano Guerrieri, fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 6 maggio 2015.

Il 30 aprile 2015 era scaduto infatti il mandato commissariale dello stesso Guerrieri, che era stato da ultimo prorogato con decreto ministeriale del 30 ottobre 2014 per un periodo massimo di sei mesi. Già prorogato con analoghi decreti del 29 luglio 2014 e del 27 gennaio 2014, Guerrieri era stato nominato commissario straordinario con decreto del 23 luglio 2013, dopo che il 9 giugno 2013 era scaduto il suo secondo e ultimo mandato alla presidenza dell'Autorità portuale toscana8.

L'Autorità portuale, disciplinata dalla L. n. 84/1994, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia amministrativa, di bilancio e finanziaria. L'Autorità portuale ha tra l'altro compiti di indirizzo, controllo e programmazione delle operazioni portuali, di manutenzione delle parti comuni e di mantenimento dei fondali del porto, nonché di affidamento e controllo delle attività dirette alla fornitura di servizi di interesse generale agli utenti portuali.

L’art. 8, commi 1 e 1-bis, della L. n. 84/1994 stabilisce che il presidente dell’Autorità portuale è nominato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti previa intesa con la regione interessata, nell'ambito di una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale, designati rispettivamente da provincia, comuni e camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura territorialmente competenti. La terna è comunicata al Ministro tre mesi prima della scadenza del mandato ed egli può richiedere, entro trenta giorni, una seconda terna di candidati nell'ambito della quale effettuare la nomina. Qualora non pervenga nei termini alcuna designazione, il Ministro può procedere alla nomina previa intesa con la regione.

Esperite tali procedure, qualora entro trenta giorni non si raggiunga l'intesa con la regione interessata, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti indica il prescelto nell'ambito di una terna formulata a tal fine dal presidente della giunta regionale, tenendo conto anche delle indicazioni degli enti locali e delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura interessati. Ove il presidente della giunta regionale non provveda alla indicazione della terna entro trenta giorni dalla richiesta allo scopo indirizzatagli dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, questi chiede al Presidente del Consiglio dei ministri di sottoporre la questione al Consiglio dei ministri.

Infine, ai sensi dell’art. 8, comma 2, della legge n. 84/1994, il presidente ha la rappresentanza dell'Autorità portuale, resta in carica quattro anni e può essere confermato una sola volta.


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura

di nomina

Istituto

per il credito sportivo

ICS


Presidente:


Eugenio Giani


Pareri favorevoli espressi dalla

6a Commissione

del Senato

il 31/3/2015

e dalla

VI Commissione della Camera

il 14/4/2015.


Procedura

di nomina

in corso

Decreto

del Presidente del Consiglio dei ministri, d'intesa con

il Ministro per i beni e le attività culturali

e il turismo,

di concerto

con il Ministro dell'economia

e delle finanze



La VI Commissione (Finanze) della Camera, nella seduta del 14 aprile 2015, ha espresso parere favorevole sulla proposta di nomina di Eugenio Giani a presidente dell'Istituto per il credito sportivo ICS, dopo che ne aveva avviato l'esame nella seduta dell'8 aprile 2015 ed aveva proceduto all'audizione informale di Giani nella seduta del 9 aprile 2015. Come ricordato nel precedente Bollettino, la 6a Commissione (Finanze) del Senato aveva esaminato la suddetta proposta di nomina nella seduta del 31 marzo 2015, esprimendo anch'essa parere favorevole.

L'Istituto per il credito sportivo, ente di diritto pubblico nonché banca pubblica ai sensi e per gli effetti dell'art. 151 del D.Lgs. n. 385/1993 (Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia), versa attualmente in amministrazione straordinaria ai sensi dell'art. 70 del predetto decreto legislativo. Tale procedura9 era stata disposta con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze in data 28 dicembre 2011, con effetto dal 1° gennaio 2012. Il Ministro aveva infatti disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo dell'Istituto e la Banca d'Italia, con provvedimento del 28 dicembre 2011, aveva nominato Marcello Clarich e Paolo D'Alessio commissari straordinari, sempre con effetto dal 1° gennaio 201210. A seguito quindi delle dimissioni dall'incarico rassegnate da Clarich a far data dal 3 settembre 201411, attuale commissario dell'ICS è il solo Paolo D'Alessio.

Con l'apertura della procedura di amministrazione straordinaria il controllo sulle nomine nell'Istituto era dunque momentaneamente transitato dall'ambito parlamentare a quello della vigilanza bancaria, di competenza appunto della Banca d'Italia. In precedenza infatti le nomine degli organi dell'ICS erano avvenute in ottemperanza alle disposizioni della legge n. 14/1978. In particolare, Clarich e D'Alessio sono subentrati ad Andrea Cardinaletti, già nominato presidente dell'Istituto12 con decreto del Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive d'intesa con il Ministro per i beni e le attività culturali e di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze in data 3 maggio 2007, nominato poi commissario straordinario dello stesso Istituto con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri d'intesa con il Ministro per i beni e le attività culturali e il Ministro dell’economia e delle finanze in data 17 giugno 2011 (incarico quest'ultimo più volte prorogato sino al 30 dicembre 2011).

Inoltre il D.P.R. 27 ottobre 2011 n. 207 aveva provveduto al riordino dell'Istituto a norma dell'articolo 6, comma 5, del decreto-legge n. 78/2010, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 122/2010. In particolare tale regolamento aveva ridotto da nove13 a cinque membri (sempre compreso il presidente) la composizione del consiglio di amministrazione dell'Istituto, ed aveva modificato la procedura di nomina dei suoi componenti e del presidente. Tale disciplina è stata poi recepita nel nuovo statuto dell'ICS, approvato con decreto del Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze in data 24 gennaio 201414.

Il presidente dell'Istituto, che ne presiede il consiglio di amministrazione, è dunque nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (o del Sottosegretario di Stato con delega allo sport, ove nominato), d'intesa con il Ministro per i beni e le attività culturali e il turismo, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Il consiglio di amministrazione è altresì composto da: un membro designato dalla Cassa depositi e prestiti s.p.a sentito il Ministro dell’economia e delle finanze; un membro designato dalla Giunta nazionale del Comitato olimpico nazionale italiano CONI; da due membri designati da tutti i soggetti partecipanti al capitale sociale dell’ICS. I membri designati sono nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (o del Sottosegretario di Stato con delega allo sport, ove nominato) di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Il consiglio di amministrazione dura in carica quattro esercizi; i componenti sono confermabili una sola volta.

La proposta di nomina di Giani alla presidenza dell'ICS avvia dunque il primo rinnovo degli organi di gestione ordinaria dell'Istituto successivo al riordino dell'Ente.

L'Istituto per il credito sportivo, istituito dalla L. n. 1295/1957, ente di diritto pubblico con gestione autonoma, opera nel settore del credito per lo sport e per le attività culturali ai fini della costruzione, dell'ampliamento, dell'attrezzatura e del miglioramento degli impianti sportivi, compresa l’acquisizione delle relative aree, nonché dell'acquisto di immobili da destinare alle predette attività.


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura

di nomina

Ente parco nazionale

del Cilento,

Vallo di Diano

e Alburni


Commissario straordinario:


Amilcare Troiano

Nomine comunicate e annunciate

alla Camera

il 21/4/2015

e al Senato

il 23/4/2015

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978


2/4/2015


(decorrenza: 11/4/2015)

Decreto

del Ministro

dell'ambiente

e della tutela

del territorio

e del mare

Ente parco nazionale

della Sila


Commissario straordinario:


Sonia Ferrari



2/4/2015


(decorrenza: 14/4/2015)


Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera del 16 aprile 2015, annunciata alla Camera e al Senato il 21 e il 23 aprile 2015, ha comunicato, ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, di aver prorogato, con proprio decreto in data 2 aprile 2015, il mandato del commissario straordinario dell'Ente parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Amilcare Troiano, per un periodo di sei mesi a decorrere dall'11 aprile 2015 e comunque non oltre la nomina del presidente.

L'11 aprile 2015 sarebbe infatti scaduto il mandato commissariale dello stesso Troiano, che era stato prorogato per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dall'11 ottobre 2014 con analogo decreto ministeriale del 30 settembre 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato rispettivamente il 10 e il 21 ottobre 2014. Troiano era stato inizialmente nominato per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dall'11 aprile 2014 con decreto ministeriale del 4 aprile 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 12 e il 27 maggio 2014. Il 10 aprile 2014 era infatti definitivamente cessato, allo scadere del periodo di prorogatio15, il mandato alla presidenza del predetto Ente parco dello stesso Troiano, che era stato nominato per cinque anni con decreto ministeriale del 25 febbraio 2009.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera del 16 aprile 2015, annunciata alla Camera e al Senato il 21 e il 23 aprile 2015, ha comunicato, ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, di aver prorogato, con proprio ulteriore decreto in data 2 aprile 2015, il mandato del commissario straordinario dell'Ente parco nazionale della Sila, Sonia Ferrari, per un periodo di sei mesi a decorrere dal 14 aprile 2015 e comunque non oltre la nomina del presidente.

Il 14 aprile 2015 sarebbe infatti scaduto il mandato della stessa Ferrari, che era stata nominata per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 14 ottobre 2014 con analogo decreto ministeriale in data 8 ottobre 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 22 ottobre 2014.

Si ricorda che il 12 febbraio 2014 era scaduto il mandato quinquennale della stessa Ferrari alla presidenza dell'Ente parco calabrese: dopo la nomina, avvenuta con decreto ministeriale in data 13 febbraio 2009, l'incarico presidenziale era definitivamente cessato il 29 marzo 2014 allo scadere del periodo di prorogatio. Successivamente la gestione dell'Ente parco è stata assicurata dal consiglio direttivo dello stesso sotto la guida del vicepresidente che, eletto dal consiglio direttivo al suo interno, sostituisce il presidente in caso di assenza o impedimento. Nella fattispecie l'incarico di vicepresidente dell'Ente parco è stato ricoperto da Wanda Ferro, eletta dal consiglio direttivo il 19 gennaio 2012. In precedenza Ferro era stata nominata componente del consiglio direttivo con decreto ministeriale del 3 ottobre 2011 su designazione dalla comunità del parco, di cui faceva parte in quanto presidente della provincia di Catanzaro. Per effetto quindi del rinnovo del consiglio provinciale di Catanzaro, il 13 ottobre 2014 è cessato il predetto incarico di Ferro nell'Ente parco, rendendosi così necessario nominare un commissario straordinario nelle more della nomina del nuovo presidente.

L'Ente parco nazionale, disciplinato dall'art. 9 della L. n. 394/1991, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è sottoposto alla vigilanza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne nomina il presidente con proprio decreto, d’intesa con le regioni e le province autonome interessate, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti. Altri organi dell'Ente parco sono il consiglio direttivo, la giunta esecutiva, il collegio dei revisori dei conti e la comunità del parco. I mandati sono tutti quinquennali.

Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare



Data nomina

Procedura

di nomina

Consiglio

per la ricerca

in agricoltura

e l'analisi

dell'economia agraria


Sub-commissari:


Alessandra Gentile

Michele Pisante

Nomina non ancora comunicata

alle Camere

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978


31/3/2015




Decreto

del Ministro delle politiche agricole alimentari

e forestali


Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, con proprio decreto del 31 marzo 2015, non ancora comunicato alle Camere ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978, ha nominato Alessandra Gentile e Michele Pisante sub-commissari del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria fino alla scadenza del commissario straordinario del Consiglio.

Come riferito nei precedenti numeri della presente pubblicazione, il predetto Ministro, con proprio decreto del 2 gennaio 201516, aveva nominato Salvatore Parlato commissario straordinario del suddetto Ente per la durata di un anno, prorogabile una sola volta per motivate esigenze.

La nomina di Parlato era avvenuta ai sensi dell'art. 1, commi 381 – 383, della L. n. 190/2014 (legge di stabilità 2015), che aveva disposto l'incorporazione dell'Istituto nazionale di economia agraria INEA nel Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura CRA, il quale ha nel contempo assunto la nuova denominazione sopra indicata, conservando la natura di ente nazionale di ricerca e sperimentazione. Tra i compiti del commissario straordinario rientrano, tra l'altro, la predisposizione dello statuto dell'Ente e di un piano triennale di rilancio delle attività di ricerca e sperimentazione in agricoltura, nonché la messa in opera di ulteriori interventi di riduzione e razionalizzazione delle strutture e delle attività17.

La nomina di Gentile e Pisante è avvenuta quindi ai sensi dell'art. 1, comma 382, della citata L. n. 190/2014, che attribuiva al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali la facoltà di nominare due sub-commissari, esperti in materia di organizzazione della sperimentazione e della ricerca applicata al settore agricolo e agroalimentare, con il mandato di affiancare il commissario straordinario nell'esercizio delle proprie funzioni e svolgere i compiti dal medesimo affidati.

Già prima dell'incorporazione dell'INEA, che versava in regime commissariale, e di assumere la denominazione di Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, il CRA era un ente nazionale di ricerca e sperimentazione con competenza scientifica generale nel settore agricolo, agroindustriale, ittico e forestale, vigilato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Istituito con il D.Lgs. n. 454/1999, l'ex-CRA ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotato di autonomia scientifica, statutaria, organizzativa, amministrativa e finanziaria. All'interno del Consiglio operano gli istituti scientifici e le relative sezioni operative, con propria autonomia scientifica, amministrativa, contabile e finanziaria. Tali attività sono svolte anche nel quadro della collaborazione con le università e le loro strutture di ricerca, con gli istituti e i laboratori del Consiglio nazionale delle ricerche CNR e con altri enti pubblici di ricerca.


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare



Data nomina

Procedura

di nomina

Istituto nazionale

di statistica

ISTAT

Componenti

del comitato

di indirizzo e coordinamento dell'informazione statistica:


Daniela Cocchi,

Emilia Mazzuca,

Fabio Bartolomeo,

Pier Paolo Italia,

Maria Cannata,

Paolo Pennesi,

Antonio Lentini,

Alberto Avetta,

Gaetano Palombelli,

Domenico Mauriello,

Luigi Cannari,

Cinzia Ferrara,

Patrizia Farina e

Tiziana Laureti


Nomina non ancora comunicata

alle Camere

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

6/3/2015


Decreto

del Presidente del Consiglio

dei ministri




Il Presidente del Consiglio dei ministri, con proprio decreto del 6 marzo 2015, registrato alla Corte dei conti in data 2 aprile 2015, ha nominato i nuovi componenti del comitato di indirizzo e coordinamento dell'informazione statistica dell'Istituto nazionale di statistica ISTAT per la durata di un quadriennio.

Il 22 dicembre 2014 era scaduto infatti il mandato quadriennale del precedente comitato, che era stato nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 22 dicembre 2010.

Si ricorda che il D.P.R. n. 166/2010, emanato nell'ambito della seconda procedura “taglia-enti” prevista dall'art. 26 del D.L. n. 112/2008, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 133/2008, aveva disposto il riordino dell'ISTAT prevedendo tra l'altro la riduzione della consistenza18 e la modifica della composizione degli organi collegiali dell'Istituto.

Il comitato di indirizzo e coordinamento dell’informazione statistica delibera, su proposta del presidente, il programma statistico nazionale ed esercita le funzioni direttive dell'ISTAT nei confronti degli uffici di informazione statistica19 costituiti ai sensi dell’art. 3 del D.Lgs. n. 322/1989. Il comitato è composto, oltre che dal presidente dell’Istituto20, che lo presiede: da due membri in rappresentanza del Ministero dell’economia e delle finanze21 e da quattro membri in rappresentanza di altre amministrazioni statali, individuate dal Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il presidente dell’ISTAT22; da tre rappresentanti delle regioni e degli enti locali, designati dalla Conferenza unificata23; da un rappresentante designato dal presidente di Unioncamere24; da due rappresentanti di enti pubblici tra quelli dotati dei più complessi sistemi d’informazione25; da due esperti scelti tra i professori ordinari di ruolo di prima fascia in materie statistiche, economiche e affini26. Il comitato dura in carica quattro anni; i suoi membri possono essere confermati per non più di due volte27.

Come specificato dall'art. 1 del ricordato D.P.R. n. 166/2010, l'ISTAT è ente pubblico dotato di autonomia scientifica, organizzativa, finanziaria e contabile, e svolge la propria attività secondo i principi di indipendenza scientifica, imparzialità, obiettività, affidabilità, qualità e riservatezza dell'informazione statistica, dettati a livello europeo ed internazionale.



b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978
scadute e non ancora rinnovate nel mese di aprile 2015
o previste in scadenza entro il 30 giugno 2015





Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

Autorità portuale di Livorno

Presidente:


Giuliano Gallanti


Richiesta di parere parlamentare

ai sensi dell'art. 1

della L. n. 14/1978

13/4/2015

Decreto del

Ministro delle infrastrutture

e dei trasporti d'intesa

con la regione nell'ambito

di una terna proposta

da province, comuni e camere di commercio


Autorità portuale di Augusta

Commissario straordinario:


Alberto Cozzo

Comunicazione

alle Camere

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978


14/5/2015

Decreto del Ministro delle infrastrutture

e dei trasporti

Autorità portuale di Civitavecchia

Presidente:


Pasqualino Monti


Richiesta di parere parlamentare

ai sensi dell'art. 1

della L. n. 14/1978

7/6/2015

Decreto del

Ministro delle infrastrutture

e dei trasporti d'intesa

con la regione nell'ambito

di una terna proposta

da province, comuni

e camere

di commercio

Autorità portuale di Bari

Presidente:


Francesco Palmiro Mariani


7/6/2015

Autorità portuale di Taranto

Presidente:


Sergio Prete


7/6/2015

Autorità portuale di Brindisi

Presidente:


Hercules Haralambides

8/6/2015

Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

Autorità portuale di Olbia

e Golfo Aranci

Commissario straordinario:


Nunzio Martello


Comunicazione

alle Camere

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

18/6/2015

Decreto del

Ministro delle infrastrutture

e dei trasporti



Il 13 aprile 2015 è scaduto il mandato del presidente dell'Autorità portuale di Livorno, Giuliano Gallanti, che era stato nominato per quattro anni con decreto ministeriale dell'11 aprile 2011, notificato il 13 aprile 2011. Gallanti, già nominato commissario straordinario dell'Autorità portuale livornese dal 19 gennaio 2011 fino alla sua nomina a presidente, era succeduto a Roberto Piccini, il cui quadriennio presidenziale era scaduto il 5 dicembre 2010.

Il 14 maggio 2015 scade il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Augusta, Alberto Cozzo, che era stato nominato per un periodo massimo di sei mesi con decreto ministeriale del 13 novembre 2014, notificato il 14 novembre 2014. La nomina di Cozzo era seguita alle dimissioni rassegnate il 12 novembre 2014 dal precedente commissario straordinario dell'Autorità portuale megarese, Enrico Maria Pujia, che, nominato per sei mesi con decreto ministeriale del 3 dicembre 2013, era stato poi prorogato con analogo decreto del 4 giugno 2014. Il 6 ottobre 2013 era scaduto il mandato quadriennale del presidente uscente dell'Autorità portuale, Aldo Garozzo.

Il 7 giugno 2015 scadrà il mandato del presidente dell'Autorità portuale di Civitavecchia, Pasqualino Monti, che era stato nominato per quattro anni con decreto ministeriale del 7 giugno 2011 notificato in pari data. Monti era succeduto al commissario straordinario Fedele Nitrella, che era stato nominato con decreto ministeriale del 16 novembre 2010 subentrando al precedente presidente dell'Autorità portuale laziale, Fabio Ciani, nominato con decreto ministeriale del 18 luglio 2007.

Sempre il 7 giugno 2015 scadrà poi il mandato del presidente dell'Autorità portuale di Bari, Francesco Palmiro Mariani, che era stato nominato per quattro anni con decreto ministeriale del 7 giugno 2011 notificato in pari data. Per Mariani si è trattato del secondo ed ultimo quadriennio alla presidenza dell'Autorità portuale barese, essendovi già stato nominato con decreto ministeriale del 1° dicembre 2006. Mariani era stato altresì nominato commissario straordinario del medesimo Ente con decreto ministeriale del 19 gennaio 2011 prima della sua conferma nell'incarico presidenziale.

Ancora il 7 giugno 2015 scadrà quindi il mandato del presidente dell'Autorità portuale di Taranto, Sergio Prete, che era stato nominato per quattro anni con decreto ministeriale del 7 giugno 2011 notificato in pari data. Prete era succeduto al commissario straordinario Salvatore Giuffrè, che era stato nominato con decreto ministeriale del 15 maggio 2008.

L'8 giugno 2015 scadrà invece il mandato del presidente dell'Autorità portuale di Brindisi, Hercules Haralambides, che era stato nominato per quattro anni con decreto ministeriale del 7 giugno 2011 notificato l'8 giugno 2011. Haralambides era subentrato al precedente presidente, Giuseppe Giurgola, nominato con decreto ministeriale del 5 aprile 2007. Si ricorda peraltro che il T.A.R. Puglia, Lecce - Sezione prima, con sentenza depositata il 26 giugno 2012, aveva disposto l'annullamento della nomina di Haralambides in quanto privo della cittadinanza italiana, requisito ritenuto invece indispensabile dal Giudice Amministrativo di primo grado per accedere alla carica in questione28. Di conseguenza, con decreto ministeriale del 26 luglio 2012, Ferdinando Lolli era stato nominato commissario straordinario dell'Autorità portuale brindisina. Successivamente il Consiglio di Stato, Sez. IV, con ordinanza pronunciata in data 8 gennaio 2013 e depositata il 9 gennaio 2013, ha sospeso l'esecutività della sentenza di primo grado sopra citata ed ha disposto il reintegro di Haralambides alla presidenza dell'Autorità portuale. Successivamente la Corte di giustizia dell'Unione europea, II Sez., con sentenza del 10 settembre 2014, ha accertato che l'art. 45, par. 4, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea deve essere interpretato nel senso di non consentire ad uno Stato membro di riservare ai propri cittadini l'esercizio delle funzioni di presidente di una autorità portuale. Conseguentemente il Consiglio di Stato, Sez. IV, con sentenza n. 1210 depositata il 10 marzo 2015, ha infine accolto in via definitiva l'appello proposto da Haralambides riformando la sentenza impugnata.

Il 18 giugno 2015 scadrà infine il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci, Nunzio Martello, che era stato prorogato per un periodo massimo di tre mesi con decreto ministeriale del 18 marzo 2015 notificato in pari data. Martello era stato nominato con decreto ministeriale del 6 marzo 2014 ed era stato successivamente prorogato con analoghi decreti del 9 settembre 2014 e del 9 dicembre 2014. In precedenza, con decreto ministeriale del 5 settembre 2013 era stato nominato commissario straordinario dell'Autorità portuale sarda Fedele Sanciu, dopo la scadenza del secondo e ultimo mandato del presidente uscente Paolo Silverio Piro.

Sull'Autorità portuale in generale, vedasi supra alla sottosezione a).


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto

Data scadenza

Procedura

di nomina

Consorzio

del Ticino


Presidente:


Alessandro Folli


Richiesta di parere parlamentare

ai sensi dell'art. 1

della L. n. 14/1978


12/5/2015

Decreto

del Ministro dell'ambiente

e della tutela

del territorio

e del mare



Il 12 maggio 2015 scade il mandato del presidente del Consorzio del Ticino, Alessandro Folli, che era stato nominato per quattro anni con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 12 maggio 201129.

Il Consorzio del Ticino, insieme agli omologhi Consorzio dell'Adda e Consorzio dell'Oglio, era stato soppresso dall'art. 21, comma 12, del D. L. n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 214/2011, che aveva contestualmente disposto l’affidamento delle loro funzioni, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, ad un unitario Consorzio nazionale per i grandi laghi prealpini, vigilato dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Tale disposizione tuttavia è stata soppressa, prima della costituzione del nuovo ente, dall'art. 27-bis del D.L. n. 216/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 14/2012. I citati Consorzi del Ticino, dell’Oglio e dell’Adda sono stati quindi ricostituiti e sono state riattribuite loro le funzioni esercitate in precedenza.

Tale ultima disposizione prevedeva d’altra parte che, con decreti di natura non regolamentare del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, venissero approvate le modifiche statutarie inerenti la composizione degli organi di amministrazione dei Consorzi ricostituiti. Il nuovo statuto del Consorzio del Ticino è stato approvato con decreto ministeriale del 12 maggio 2011 ed ha previsto la riduzione del numero dei componenti del consiglio di amministrazione30.

Organi del Consorzio sono dunque il presidente, il direttore, il consiglio di amministrazione, l'assemblea degli utenti, l'assemblea generale del Consorzio e il collegio dei revisori dei conti. Tuttavia solo il presidente del Consorzio è organo amministrativo di nomina governativa: il consiglio di amministrazione infatti, sebbene presieduto dal presidente del Consorzio, è altresì composto da quattro membri eletti dall'assemblea degli utenti, dei quali due in rappresentanza delle utenze industriali (uno di monte e uno di valle) e due in rappresentanza degli utenti (uno per la sponda lombarda ed uno per la sponda piemontese)31.

Il Consorzio del Ticino, costituito nel 1928 come erede del Consorzio interprovinciale, è stato dichiarato ente pubblico non economico ai sensi della L. n. 70/1975 e provvede alla costruzione, alla manutenzione e all'esercizio dell’opera regolatrice del Lago Maggiore, nonché a coordinare e disciplinare l'esercizio delle utilizzazioni dell'acqua disponibile nell'interesse generale. Il Consorzio, che ha sede a Milano, ha quindi competenze in ordine alla regolazione del deflusso delle acque del lago, in particolare a beneficio dei consorzi di irrigazione e degli impianti idroelettrici insistenti sui territori delle regioni Piemonte e Lombardia.


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

Ente parco nazionale

delle Dolomiti bellunesi

Presidente:


Benedetto Fiori

Richiesta di parere parlamentare

ai sensi dell'art. 1

della L. n. 14/1978

31/5/2015

Decreto

del Ministro

dell'ambiente

e della tutela

del territorio

e del mare, d'intesa

con la regione interessata


Il 31 maggio 2015 scadrà il mandato del presidente dell'Ente parco nazionale delle Dolomiti bellunesi, Benedetto Fiori, che era stato nominato per cinque anni con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 31 maggio 201032.

Fiori era succeduto al precedente presidente Guido De Zordo venendo inizialmente nominato commissario straordinario dell'Ente parco veneto con decreto ministeriale del 25 gennaio 2010, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato rispettivamente il 3 febbraio 2010 ed il 2 marzo 2010, ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978. Detto mandato commissariale era stato quindi prorogato con analogo decreto ministeriale del 19 aprile 2010, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 27 aprile 2010, fino alla nomina presidenziale dello stesso Fiori.

Sull'Ente parco nazionale in generale, vedasi supra alla sottosezione a).


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

Parco geominerario storico

e ambientale

della Sardegna

Commissario straordinario:


Gian Luigi Pillola

Comunicazione

alle Camere

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978


4/6/2015





Decreto

del Ministro dell'ambiente

e della tutela

del territorio

e del mare



Il 4 giugno 2015 scadrà il mandato del commissario straordinario del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, Gian Luigi Pillola, che era stato prorogato con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 2 dicembre 2014 per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 4 dicembre 2014 e comunque non oltre la ricostituzione degli organi del consorzio del Parco. Tale decreto era stato comunicato e annunciato al Senato e alla Camera il 7 e il 9 gennaio 2015 ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978.

Pillola era stato inizialmente nominato con decreto ministeriale del 3 dicembre 2013, comunicato e annunciato al Senato e alla Camera il 19 e il 20 dicembre 2013, succedendo ad Antonio Granara, il cui mandato commissariale era stato prorogato da ultimo con decreto ministeriale del 6 settembre 2013. L'incarico semestrale di Pillola era stato successivamentre prorogato per ulteriori sei mesi a decorrere dal 4 giugno 2014 con analogo decreto ministeriale del 10 giugno 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 23 e il 25 giugno 2014.

Il Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, commissariato dal 2 febbraio 2007, è il primo del genere riconosciuto dall’UNESCO nel 1998 e ne sono promotori la Regione autonoma della Sardegna e l’Ente minerario sardo EMSA. Il Parco è stato istituito dall'art. 1 del decreto 16 ottobre 2001 del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro delle attività produttive ed il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, d'intesa con la Regione autonoma della Sardegna. Ai sensi dell'art. 4 del predetto decreto, la gestione del Parco è affidata ad un consorzio con personalità giuridica di diritto pubblico, assimilato agli enti di ricerca, vigilato dai tre suddetti Ministeri insieme a quello dei beni e delle attività culturali e del turismo e dalla Regione autonoma della Sardegna. Organi del consorzio sono il presidente, il consiglio direttivo, la comunità del Parco ed il collegio dei revisori dei conti.


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

Fondazione Ordine Mauriziano

FOM

Commissario

straordinario:


Giovanni Zanetti


(con il

vice-commissario

straordinario

Cristiana Maccagno)


Comunicazione

alle Camere

ai sensi dell'art. 9

della L. n. 14/1978

26/6/2015

Decreto

del Presidente del Consiglio

dei ministri




Il 26 giugno 2015, se non sarà stato prima adottato il nuovo statuto della Fondazione Ordine Mauriziano FOM, scadranno gli incarichi del relativo commissario straordinario, Giovanni Zanetti, e del vice-commissario straordinario, Cristiana Maccagno, che erano stati prorogati per un periodo massimo di dodici mesi con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 26 giugno 2014.

Zanetti e Maccagno erano stati nominati nei predetti incarichi con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1° luglio 2013, per un periodo non superiore a dodici mesi, ai sensi dell'art. 13 del D.Lgs. n. 419/1999, ossia nelle more della revisione statutaria della Fondazione. Come infatti specificato nelle premesse del citato D.P.C.M. del 1° luglio 2013, anche a seguito della chiusura della procedura concorsuale che aveva caratterizzato il precedente commissariamento dell'Ente, erano state riscontrate carenze funzionali nella Fondazione nonché lacune e inadeguatezze della relativa disciplina legislativa e statutaria, tali da comportare un nuovo e diverso33 commissariamento della FOM prima di procedere alla ricostituzione dei suoi organi ordinari34. In tal senso il D.P.C.M. del 26 giugno 2014 sopra citato dà atto della predisposizione da parte dell'organo commissariale di uno schema di nuovo statuto della Fondazione, attualmente sottoposto alle amministrazioni competenti e dunque in corso di perfezionamento anche al fine del recepimento di eventuali osservazioni.

Si ricorda che in precedenza Zanetti e Maccagno erano stati nominati commissario e vice commissario della Fondazione con D.P.C.M. dell'11 ottobre 2007 per un periodo di due anni, a seguito dello scioglimento degli organi di amministrazione, controllo e vigilanza della FOM disposto, a causa del dissesto finanziario in cui versava l'Ente, dal Presidente del Consiglio dei ministri, sentiti i Ministri dell'interno e per i beni e le attività culturali, in attuazione dell'art. 30 del D.L. n. 159/2007, convertito con modificazioni dalla L. n. 222/2007. Più precisamente, con D.P.C.M. dell'11 ottobre 2007 venivano nominati, oltre a Zanetti e Maccagno, anche Alessandro Braja in qualità di vice-commissario, nonché un comitato di vigilanza35. I mandati di tutte le suddette cariche venivano prorogati per due anni con il successivo D.P.C.M. del 9 ottobre 2009. Con nota del 18 febbraio 2011, tuttavia, Braja rinunciava all'incarico di vice-commissario. Gli incarichi di Zanetti, Maccagno e del comitato di vigilanza sono stati quindi ulteriormente prorogati dal D.P.C.M. del 10 ottobre 2011 e dal D.P.C.M. dell'8 ottobre 2012 fino al 30 giugno 2013, procedendosi infine agli adempimenti conseguenti all'intervenuta approvazione del piano di soddisfazione e all'emanazione del provvedimento giudiziale di esdebitazione, fino alla chiusura della procedura concorsuale dichiarata dal comitato di vigilanza.

L'Ordine Mauriziano è previsto dalla XIV disposizione finale della Costituzione, la quale dispone che esso “è conservato come ente ospedaliero e funziona nei modi stabiliti dalla legge”. In attuazione di tale norma, è intervenuta la L. n. 1596/1962, recante appunto il nuovo ordinamento dell’Ordine. L'art. 2 del D.L. n. 277/2004, convertito con modificazioni dalla L. n. 4/2005, ha istituito la Fondazione Ordine Mauriziano, cui è stato trasferito il patrimonio immobiliare e mobiliare dell'Ente Ordine Mauriziano, ad eccezione dei presidi ospedalieri Umberto I di Torino e Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo (Torino), trasferiti invece all'Azienda ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino, istituita con legge della Regione Piemonte.

Scopo della FOM è la gestione del patrimonio e dei beni trasferiti, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di sua proprietà, e il risanamento del dissesto finanziario dell'Ente anche mediante la dismissione dei beni del patrimonio disponibile trasferito, nel rispetto delle disposizioni contenute nel Codice dei beni culturali e del paesaggio. Sulla gestione del patrimonio della Fondazione è previsto vigili un comitato di cinque membri nominati rispettivamente dal Presidente del Consiglio dei ministri, dal Ministro dell'interno, dal Ministro per i beni e le attività culturali, dalla regione Piemonte e dall'Ordinario diocesano di Torino.

La Fondazione è subentrata all’Ente in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, ad eccezione dei rapporti di lavoro e dei contratti concernenti l’esercizio delle attività sanitarie, come specificato dall'art. 1, commi 1349 e 1350, della L. n. 296/2006 (legge finanziaria per il 2007).

Con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per i beni e le attività culturali, in data 13 ottobre 2006, è stato approvato lo statuto della Fondazione Ordine Mauriziano.

In seguito, a causa del profondo dissesto finanziario della FOM, il legislatore ne ha disposto – come ricordato supra - il commissariamento ai sensi dell'art. 30 del D.L. n. 159/2007, convertito con modificazioni dalla L. n. 222/200736.






c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978,
rinnovate o in scadenza
entro il 30 giugno 2015



Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

RAI

Radiotelevisione italiana S.p.a.

Componenti

del consiglio

di amministrazione:


Anna Maria Tarantola (presidente)

Marco Pinto





Nominati dall'assemblea

degli azionisti

su designazione

del Ministro

dell'economia

e delle finanze.

Per la nomina

del presidente

è richiesto

il parere favorevole della Commissione

di vigilanza

sulla RAI,

a maggioranza dei 2/3 dei componenti

ai sensi dell'art. 20,

comma 9, secondo periodo, della

L. n. 112/2004.


31/12/2014



organo

da rinnovare

entro

180 giorni

(entro

il 30/6/2015)



7 componenti

sono designati dalla Commissione

di vigilanza

sulla RAI

ed eletti dall'assemblea degli azionisti;

2 componenti

(tra cui il presidente)

sono designati dall'azionista

di maggioranza (Ministro dell'economia

e delle finanze)

ed eletti dall'assemblea degli azionisti.

Componenti

del consiglio di amministrazione:


Benedetta Tobagi,

Rodolfo

De Laurentiis,

Antonio Verro,

Guglielmo Rositani,

Gherardo Colombo e Antonio Pilati

Nominati dall'assemblea

degli azionisti

su designazione

della Commissione

di vigilanza

sulla RAI, ai sensi

dell'art. 20, comma 9,

primo periodo, della L. n. 112/2004

Come ricordato nei precedenti numeri della presente pubblicazione, il mandato dei componenti del consiglio di amministrazione della RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a., nominati dall'assemblea degli azionisti il 5 luglio 2012, è scaduto il 31 dicembre 2014. Secondo lo statuto della RAI, gli amministratori restano in carica per la durata di tre esercizi sociali e scadono alla data dell’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio dell'esercizio sociale relativo all'ultimo anno di carica: nella fattispecie, entro 180 giorni dal 31 dicembre 2014. Il consiglio di amministrazione dovrà pertanto essere rinnovato entro il 30 giugno 2015.

Il consiglio di amministrazione dell’Azienda è composto da Benedetta Tobagi, Rodolfo De Laurentiis, Antonio Verro, Guglielmo Rositani, Gherardo Colombo ed Antonio Pilati, che erano stati designati (al pari di Luisa Todini, che ha rassegnato le sue dimissioni il 19 novembre 2014), dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi nella quinta votazione a scrutinio segreto svoltasi durante la seduta del 5 luglio 201237. Fanno altresì parte del consiglio di amministrazione della RAI Marco Pinto, indicato dal Ministero dell'economia e delle finanze quale proprio rappresentante, ed Anna Maria Tarantola, indicata dal medesimo Ministero come presidente della RAI. Il 10 luglio 2012 il consiglio di amministrazione dell'Azienda ha nominato Anna Maria Tarantola presidente della RAI, ma tale nomina è divenuta efficace il 12 luglio 2012, a seguito del parere favorevole espresso, a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.

La nomina dei componenti del consiglio di amministrazione e del presidente di RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a., concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo, è disciplinata dall'art. 20, comma 9, della L. n. 112/2004. È tuttavia in corso di esame in sede referente presso l'8a Commissione (Lavori pubblici, comunicazioni) del Senato il disegno di legge del Governo A.S. 1880 recante la riforma della RAI e del servizio pubblico radiotelevisivo, che prevede anzitutto la riduzione da 9 a 7 dei componenti del consiglio di amministrazione della società. L'elezione di tali componenti avviene sulla base di una lista composta da quattro membri eletti dal Parlamento (due eletti dalla Camera dei deputati e due dal Senato della Repubblica con voto limitato), due membri di nomina governativa designati dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, ed un membro designato dall’assemblea dei dipendenti38. Il presidente del consiglio di amministrazione è nominato dallo stesso organo nell’ambito dei suoi membri. L’amministratore delegato è anch'esso nominato dal consiglio di amministrazione, rimane in carica per tre anni e non può essere dipendente della RAI39. Restano ferme le funzioni di indirizzo generale e di vigilanza della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, alla quale il consiglio di amministrazione della RAI riferisce annualmente.

















Sezione II

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO




























Nella presente Sezione si dà conto degli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) segnalati dal Servizio per il controllo parlamentare ai Ministeri ai fini della loro attuazione, nonché delle note trasmesse dagli stessi Dicasteri a seguito delle segnalazioni ricevute.

In evidenza ad aprile 2015


Nella Sezione II vengono indicati gli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni, ordini del giorno) accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni parlamentari nel periodo di riferimento (normalmente con cadenza mensile) che il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare alla Presidenza del Consiglio ed ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti).

Nella medesima Sezione vengono inoltre riportate le note ricevute dal Servizio con le quali i diversi Dicasteri forniscono informazioni al Parlamento in ordine a quanto effettivamente realizzato per dare concreta attuazione agli impegni accolti dai rappresentanti dell'esecutivo con gli atti di indirizzo oggetto di segnalazione nei termini sopradetti. Con riferimento, in particolare agli ordini del giorno riferiti ai diversi atti parlamentari esaminati, ciò consente, tra l'altro, di valutare, anche sotto il profilo quantitativo, la percentuale di attuazioni governative rispetto al complesso degli atti medesimi e dunque, in qualche misura, anche il maggiore o minore grado di efficienza a questo riguardo dei singoli Ministeri. In altri termini, l'attività di segnalazione dell'impegno contenuto nell'atto di indirizzo ed il recepimento dell'eventuale nota governativa consente di avere percezione del grado di “risposta” da parte del Governo in ordine agli impegni assunti in una determinata materia, pur se il dato deve essere valutato alla luce del fatto che non necessariamente tutte le azioni governative vengono illustrate in note informative trasmesse al Parlamento, non sussistendo al riguardo alcun obbligo formale. E' tuttavia indubbio che l'attività di sollecitazione avviata ormai da anni nei confronti dei Ministeri e che ha consentito, nel tempo, di strutturare con essi una fattiva collaborazione, ha portato ad un incremento delle note di attuazione ricevute e, in generale, ad una maggiore sensibilità nei confronti dell'esigenza per l'istituzione parlamentare di disporre di quante più informazioni possibile sull'operato del Governo in ordine alle deliberazioni ed alle iniziative parlamentari non legislative. L'ottenimento di informazioni sul seguito dato dal Governo agli indirizzi definiti in ambito parlamentare, e quindi in merito al grado di adempimento o meno da parte dell'esecutivo, può così rappresentare una premessa per valutare l'opportunità per ciascun deputato di attivare o meno gli strumenti regolamentari di controllo attualmente disponibili (ad esempio interrogazioni o interpellanze), che consentano, se del caso, di esprimere una censura politica nei confronti di quella che possa ritenersi una risposta inadeguata o insufficiente rispetto ad impegni accolti in merito ad un determinato indirizzo politico di cui, in ipotesi, una parte politica che si sia fatta portavoce e che, per diverse ragioni, non sia stato esplicitato attraverso un'iniziativa legislativa.

La pubblicazione del testo integrale della nota governativa, posta a confronto con l'impegno contenuto nell'atto di indirizzo cui la stessa si riferisce, offre agli interessati, in primo luogo ai sottoscrittori dell'atto di indirizzo in questione, anche la possibilità di maturare una valutazione di quanto rappresentato dal Governo autonoma e non “filtrata” in alcuno modo.

Il Servizio per il controllo parlamentare si propone quindi di fornire un'attività documentale che offra un concreto supporto alle esigenze scaturenti dal progressivo spostamento, negli ultimi anni, del baricentro dell'attività parlamentare dalla funzione legislativa a quella “politica” di indirizzo e di controllo e il conseguente accrescimento dell'impegno degli organi parlamentari nelle attività ispettive, di indirizzo, informazione e monitoraggio, come è ampiamente dimostrato dalle statistiche parlamentari e non solo in Italia.



Le attuazioni governative:

Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione sono state trasmesse al Servizio per il controllo parlamentare da parte dei Ministeri competenti le note relative all’attuazione di 71 ordini del giorno, di 2 mozioni e di 2 risoluzioni.

Di tali attuazioni 56 sono state trasmesse dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 8 dal Ministero dello sviluppo economico, 3 dal Ministero dell'interno, 3 dal Ministero della salute, 2 dal Ministero della difesa, 2 dal Ministero della giustizia ed 1 dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

Premesso che nella Sezione II della presente pubblicazione si dà conto testualmente di quanto riferito dai Dicasteri in merito ai singoli atti di indirizzo, si evidenzia che delle 71 attuazioni riferite ad ordini del giorno trasmesse nel periodo considerato:


66 danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame degli Atti Camera 2679-bis-A e 2679-bis-B, divenuti legge n. 190 del 2014, concernente “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015)”. Tali note di attuazione sono state trasmesse dal Ministero della difesa, dal Ministero dell'interno, dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dal Ministero della salute e dal Ministero dello sviluppo economico.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti agli Atti Camera 2679-bis-A e 2679-bis-B, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 393, di cui finora attuati 93;


3 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'A.C. 2803, divenuto legge n. 11 del 2015, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative”. Tali note di attuazione sono state inviate dal Ministero della giustizia e dal Ministero dell'interno.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2803, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 137, di cui finora attuati 3;


1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'A.C. 2433, divenuto legge n. 89 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, recante misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale. Deleghe al Governo per il completamento della revisione della struttura del bilancio dello Stato, per il riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa, nonché per l’adozione di un testo unico in materia di contabilità di Stato e di tesoreria”. Tale nota di attuazione è stata trasmessa dal Ministero dell'interno.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2433, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 73, di cui finora attuati 5;


1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'A.C. 2629, divenuto legge n. 164 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, recante misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive. Tale nota di attuazione è stata trasmessa dal Ministero dello sviluppo economico.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2629, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 131, di cui finora attuati 19.



Le nostre segnalazioni:

Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare gli ordini del giorno, accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni, ai Ministeri individuati come competenti per la loro attuazione solo dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge cui essi si riferiscono.

In particolare, nel periodo 1° - 30 aprile 2015 sono stati segnalati 119 ordini del giorno*, dei quali:

75 riferiti alla legge n. 34 del 2015 di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 4, recante misure urgenti in materia di esenzione IMU. Proroga di termini concernenti l’esercizio della delega in materia di revisione del sistema fiscale” (A.C. 2915).

64 sono stati inviati al Ministero dell'economia e delle finanze, 12 al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, 5 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 1 al Ministero dell'interno e 1 al Ministro per gli affari regionali e le autonomie;


15 riferiti alla legge n. 43 del 2015, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 febbraio 2015, n. 7, recante misure urgenti per il contrasto del terrorismo, anche di matrice internazionale, nonché proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione” (A.C. 2893).

7 sono stati inviati al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, 4 al Ministero della difesa, 4 al Ministero dell'interno, 3 al Ministero della giustizia, 1 al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, 1 al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e 1 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali;


26 riferiti alla legge n. 33 del 2015, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 3, recante misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti” (A.C. 2844).

20 sono stati inviati al Ministero dello sviluppo economico, 8 al Ministero dell'economia e delle finanze, 1 al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e 1 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali;


2 riferiti alla legge n. 47 del 2015, concernente “Modifiche al codice di procedura penale in materia di misure cautelari personali. Modifiche alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di visita a persone affette da handicap in situazione di gravità” (Atti Camera 631-A e 631-C), inviati al Ministero della giustizia;


1 riferito alla legge n. 44 del 2015, concernente “Modifica all’articolo 11-quaterdecies del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248, in materia di disciplina del prestito vitalizio ipotecario” (A.C. 1752), inviato al Ministero della giustizia.

Nel periodo considerato sono state inoltre segnalate dal Servizio per il controllo parlamentare 29 mozioni**:

Sono state infine segnalate dal Servizio per il controllo parlamentare 5 risoluzioni:

Note annunciate al 30 aprile 2015
in attuazione di atti di indirizzo


Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

8/00090

Risoluzione conclusiva

Scagliusi

Commissione

14/4/2015

III

Iniziative della comunità internazionale in merito alla crisi in Siria


La risoluzione conclusiva Scagliusi ed altri n. 8/00090, approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 3 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a prevedere un piano di aiuti umanitari, di mezzi di soccorso e di attrezzature mediche, da concordare con le organizzazioni umanitarie internazionali e con le organizzazioni non governative italiane ed europee, da inviare in Iraq e in Siria, nelle zone interessate dal conflitto in corso o che ospitino campi di accoglienza dei profughi e degli sfollati dalle città teatro della guerra, senza distinzioni tra minoranze religiose, nonché ad assumere in tutti i fori multilaterali iniziative per il cessate il fuoco in Siria.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“1. La Cooperazione italiana è da sempre impegnata nei contesti siriano e iracheno, due crisi di livello tre, il più alto secondo la classificazione delle Nazioni Unite. Nello specifico, nel corso del 2014 abbiamo stanziato più di 38 milioni di euro in risposta alle crescenti necessità della popolazione siriana sfollata sul territorio o rifugiata nei Paesi limitrofi (Giordania, Libano, Iraq, Turchia) per attuare - sia attraverso il canale bilaterale, sia su quello multilaterale - progetti a forte impatto sociale.

In relazione alla crisi irachena, a partire dall'agosto scorso, abbiamo previsto un ampio pacchetto di interventi, per un totale di circa 5,5 milioni di euro nel 2014, realizzati sia da nostre ONG che per il tramite di agenzie umanitarie delle Nazioni Unite per recare sollievo alle sofferenze della popolazione sfollata nella regione autonoma del Kurdistan a seguito dell'avanzata dell'ISIS. Ulteriori iniziative, fino a 9 milioni di euro, potranno essere attuate a valere sulle risorse rese disponibili dal Parlamento per il 2015.

2. In linea con la priorità conferita a questo tema durante il nostro Semestre di Presidenza europea, abbiamo in particolare privilegiato interventi di assistenza e sostegno psico-sociale per le donne vittime di violenza sia in Iraq che in Siria. Nello specifico, è stato deliberato nel 2015 un contributo ad UNICEF pari a 500.000 euro volto a sostenere interventi di protezione e di assistenza attraverso un sostegno psicologico, cure mediche di emergenza per le donne (soprattutto minori e appartenenti alla minoranza yazida) che sono state liberate dall'ISIS o che sono riuscite a fuggire dopo essere state vittime di rapimenti e di violenza, al fine di consentire la loro reintegrazione nelle comunità di appartenenza.

Per quanto concerne la crisi siriana, sono stati già avviati due progetti per un totale superiore a 1 milione di euro realizzati da UN-WOMEN e UNICEF, miranti a sostenere gli interventi di promozione della partecipazione femminile e di prevenzione delle violenze di genere nei campi profughi rispettivamente in Giordania e Libano. Nuovi interventi in Siria e nei Paesi limitrofi verranno realizzati nell'anno in corso. Il loro ammontare complessivo - pari a 18 milioni di euro — è stato annunciato dall'Italia in occasione della III^ Conferenza dei donatori sulla Siria tenutasi a Kuwait City il 31 marzo scorso. Tale importo non esaurisce peraltro l'impegno umanitario dell'Italia per la crisi siriana. Risorse aggiuntive potrebbero infatti essere rese disponibili entro la fine dell'anno.

3. L'avvio di un processo politico in Siria, a quattro anni dall'inizio del conflitto, non è più procrastinabile, vista la necessità di arginare l'espansione del Daesh verso le principali città siriane (Aleppo e Damasco) e sul resto del Levante. A questo riguardo, si ripropone con forza la centralità dell'azione diplomatica dell'Inviato Speciale delle Nazioni Unite de Mistura, alla quale il Governo italiano ha accordato un sostegno pieno e costante, oltre che un adeguato margine di manovra. Lo scorso 18 febbraio, de Mistura ha fatto il punto della situazione di fronte al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ricevendo unanimi espressioni di apprezzamento per il suo operato. L'Inviato delle Nazioni Unite ha reiterato la necessità di abbassare il livello della violenza, tramite un congelamento dei combattimenti ad Aleppo. In tale occasione de Mistura ha evidenziato la disponibilità del regime a sospendere i bombardamenti aerei e i tiri di artiglieria su Aleppo per un periodo di sei settimane. Nell'ottica dell'Inviato ONU il piano per Aleppo dovrebbe avere un'attuazione incrementale a partire dal quartiere di Salah ad Din.

L'Inviato Speciale ha inoltre espresso profondo apprezzamento per le recenti iniziative miranti a far riavvicinare alcune componenti del panorama politico siriano: le consultazioni al Cairo tra la SOC e la NCC (la cosiddetta "opposizione interna") avviate lo scorso dicembre, oltre alla mediazione di Mosca, che ha riunito a fine gennaio il regime e alcuni rappresentanti della cosiddetta "opposizione interna". A ciò si aggiungono i buoni uffici di Riad, che ha da ultimo annunciato di voler riunire le opposizioni siriane, e la riunione di Parigi del 22-24 febbraio, che ha propiziato un riavvicinamento tra SOC e NCC per l'elaborazione di una piattaforma politica comune. Sebbene scarsamente collegate tra loro, tali iniziative rappresentano i primi tentativi di dialogo intra-siriano dopo il fallimento di Ginevra 2 (gennaio 2014) e potrebbero, nei cauti auspici di de Mistura, preparare il terreno per un nuovo round di colloqui sotto egida ONU, nell'estate 2015.

Il Governo italiano ritiene che l'unica via d'uscita al conflitto siriano sia una soluzione politica inclusiva, nel quadro di un'intesa regionale per la stabilizzazione di Siria e Iraq. Tale convinzione è resa ancora più forte e pressante dall'espansione in Siria di gruppi terroristici, quali il Daesh e Jabhat an Nusra, contro i quali il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato diverse risoluzioni. In tutti gli incontri incoraggiamo un consenso il più ampio possibile per una tregua ad Aleppo, anche per il carattere simbolico che la città riveste nell'opinione pubblica. Il congelamento sarebbe il primo passo di un processo politico inclusivo e dal basso, che affronti subito — con la fine dei combattimenti in alcune aree — le sofferenze della popolazione siriana, ormai allo stremo.

4. La questione dell'embargo delle Nazioni Unite nei confronti di tutte le parti belligeranti in Siria rimane un nodo di difficile soluzione, a causa dei veti incrociati, che hanno ripetutamente determinato una paralisi del Consiglio di Sicurezza sul dossier siriano.

Per quanto riguarda il formato "London 11", la partecipazione dell'Italia è funzionale alla forte e convinta azione diplomatica italiana (condotta a tutto campo, in tutti i fori multilaterali in cui si discute di Siria), al fine di propiziare un cessate il fuoco, favorire una ripresa del dialogo tra le parti belligeranti e restituire una concreta prospettiva di pace e speranza al popolo siriano. La nostra presenza nel gruppo ha permesso all'Italia di propiziare una posizione di netto sostegno all'Inviato Speciale delle Nazioni Unite, il quale necessita di adeguati spazi di manovra per poter formulare una "road map" realistica e sostenibile.

5. L'Italia partecipa attivamente a tutti i fori decisori e consultivi sulle misure di contrasto al finanziamento del terrorismo, in particolare a livello di Nazioni Unite e Unione Europea. Tale ambito di attività ricomprende le attività di ricerca per la tracciabilità di tutte le fonti monetarie che finanziano un vasto numero di entità terroristiche operanti in Siria e in Iraq.

Il nostro Paese, attraverso l'azione coordinata delle Amministrazioni competenti (tra cui MAECI, MEF e Guardia di Finanza, Banca d'Italia e Unità d'Informazione Finanziaria), svolge inoltre un ruolo incisivo in ambito FATF/GAFI (Financial Action Task Force/Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale), organismo che elabora raccomandazioni in materia di lotta al riciclaggio di denaro sporco, lotta alla corruzione e finanziamento del terrorismo. Nel corso dell'ultima Riunione Plenaria del GAFI di Parigi dell'ottobre 2014, la delegazione italiana ha fornito un contributo rilevante per l'elaborazione e adozione di un documento che incorpora le principali risoluzioni delle Nazioni Unite e le raccomandazioni del GAFI per la lotta al finanziamento del terrorismo.

Fin dall'iniziale riunione del gruppo internazionale sulle sanzioni contro il Daesh/ISIL, svoltasi a Washington nell'ottobre 2014, nel quadro dei primi sforzi per individuare e contrastare le fonti di finanziamento del Daesh, l'Italia ha assunto un ruolo di primo piano ed è tuttora fortemente impegnata in questo specifico ambito, insieme ai partner della coalizione anti-ISIL.

Nel settore della cooperazione internazionale per il contrasto al finanziamento al terrorismo, l'Italia ha assunto dunque un profilo autorevole, propositivo ed apprezzato dai partner internazionali, anche grazie ad un meccanismo di coordinamento consolidato tra le diverse autorità/amministrazioni nazionali competenti in materia, finalizzato sia al corretto recepimento delle disposizioni internazionali, sia all'elaborazione di proposte e posizioni nazionali per la partecipazione ai principali fori multilaterali”.


Ministero della difesa


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/7

Ordine del giorno

Cirielli

Assemblea

14/4/2015

IV

Adozione di provvedimenti volti a garantire lo scorrimento delle graduatorie del concorso per l'ammissione al 40° corso triennale di 247 allievi marescialli del ruolo ispettori dell'Arma dei Carabinieri


L'ordine del giorno Cirielli n. 9/2679-bis-A/7, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo ad adottare opportuni provvedimenti volti a garantire lo scorrimento delle graduatorie del concorso per l'ammissione al 40° corso triennale di 247 allievi marescialli del ruolo ispettori dell'Arma dei Carabinieri.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:

“Alla tematica dello scorrimento delle graduatorie il Governo, e la Difesa per gli aspetti di propria competenza, annette da sempre una particolare attenzione. Ciò in quanto le procedure utilizzate per il reclutamento costituiscono uno degli elementi indispensabili per garantire l'efficienza dello strumento militare. Ma non solo. Quello del reclutamento, in particolare, è uno degli ambiti in cui trova esplicitazione ed applicazione il principio di specificità delle Forze armate e, conseguentemente, della disciplina dell'ordinamento militare.

Proprio in relazione a tale caratterizzazione, l'istituto dello scorrimento delle graduatorie, pacificamente applicabile ad ogni altra categoria di lavoratore del pubblico impiego, non opera rispetto al reclutamento nelle Forze armate come noto disciplinato dalla lex specialis costituita dal Codice dell'ordinamento militare di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010 - se non nei casi tassativamente contemplati dal medesimo Codice.

È in ragione di tale differente e propria disciplina che l'estensione del periodo di validità delle graduatorie dei pubblici concorsi, disposta talvolta di anno in anno dagli ordinari strumenti legislativi (o dai provvedimenti c.d. "proroga termini", o, altre volte, dalle leggi di stabilità) non ha mai trovato applicazione sistemica per i concorsi militari.

Tale principio, peraltro, è asseverato anche dalla disciplina di carattere generale risultante dal combinato disposto degli articoli 3 e 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante il Testo unico del pubblico impiego, che esclude l'applicabilità ai militari degli istituti che regolano il rapporto di lavoro dei pubblici dipendenti.

Nonostante tale consolidata situazione, in punto di fatto e di diritto, la Difesa - in relazione all'OdG accolto come raccomandazione - si è nuovamente misurata con la tematica.

Ne è emerso che la posizione assunta e mantenuta nel tempo è giustificata innanzitutto, dalla necessità di immettere costantemente un certo numero di nuove, giovani unità per assicurare l'efficienza dello strumento militare. Proprio per questa ragione, anche in periodi di spending review e di contrazione del turn over, che determinano invecchiamento generale del personale, le procedure di arruolamento nelle Forze Armate vengono svolte con regolare periodicità.

In secondo luogo il reclutamento nelle Forze armate richiede particolari requisiti psico-fisici, morali e di condotta, il cui possesso deve necessariamente essere verificato in prossimità dell'accesso nell'Amministrazione militare.

In termini concreti, laddove si dovesse procedere al prolungamento del periodo di validità delle graduatorie, tale verifica si tradurrebbe, fra l'altro, nella necessità di riconvocare tutti gli idonei non vincitori del concorso precedente per sottoporli nuovamente agli accertamenti medico-diagnostici, ai colloqui psico-attitudinali ed alle prove di efficienza fisica, con evidente aggravio dei relativi oneri finanziari.

Il ricorso allo scorrimento delle graduatorie potrebbe quindi portare a due possibili situazioni:

- se il numero di idonei non vincitori è inferiore alle unità da arruolare, bisognerà indire un nuovo concorso con posti ridotti. L'Amministrazione sarà quindi costretta a sostenere sia i costi della nuova procedura sia quelli per la verifica del mantenimento dei requisiti dei "ripescati". La soluzione dovrebbe confrontarsi anche con il principio di buon andamento della P.A. perché potrebbero essere reclutate persone che, pur utilmente collocate nella graduatoria precedente, abbiano ottenuto un punteggio inferiore ai non vincitori della nuova selezione.

A questa considerazione se ne può aggiungere un'altra: i concorsi per il reclutamento nelle Forze Armate, anche quando non espressamente previsto dal Codice per l'ordinamento militare, avvengono di fatto con cadenza periodica fissa, solitamente annuale.

Applicare il principio dello scorrimento delle graduatorie e non bandire nuovi concorsi, o bandirne con numeri di posti ridotti, vorrebbe dire da un lato privare i nuovi giovani diplomati della possibilità di accedere come allievi Ufficiali o allievi marescialli nelle Forze Armate, favorendo, invece, altre persone che, nel momento in cui hanno potuto concorrere, sono risultate meno dotate di altre; dall'altro lato lo scorrimento delle graduatorie ridimensionerebbe grandemente le possibilità dei volontari che terminano la ferma di un anno di accedere nelle Forze di Polizia o essere ammessi alla rafferma quadriennale, determinando, oltre ad una possibile disparità di trattamento, anche una probabile perdita di "appeal" dell'istituto del VFP1 .

In quest'ottica, a seguito di pronunciamenti del giudice amministrativo non sempre omogenei, la Difesa sta valutando la possibilità di promuovere — all'interno dei provvedimenti correttivi dei decreti legislativi n. 7 e 8 del 2014, attuativi della revisione dello strumento militare nazionale introdotta con la legge n. 244 del 2010 — un intervento normativo volto a sancire esplicitamente l'inapplicabilità dell'istituto dello scorrimento delle graduatorie dei concorsi per il reclutamento nelle Forze annate, limitandone così l'operatività alle sole ipotesi caratterizzate e già disciplinate dall'ordinamento militare.

Di queste ultime l'Amministrazione si è infatti avvalsa allorquando lo scorrimento delle graduatorie si è reso funzionale a conseguire in via eccezionale un prioritario interesse pubblico, identificato nel tempestivo reclutamento di personale ritenuto necessario a garantire esigenze indifferibili. Tale, ad esempio, è il caso della graduatoria del concorso per il reclutamento, per l'anno 2013, di 340 Allievi Marescialli del ruolo Ispettori dell'Arma dei Carabinieri, prorogata — per le ragioni sopra esposte - di diciotto mesi”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

7/00456

Risoluzione

Cicchitto

Commissione

17/4/2015

III

IV

Contributo dell'Italia alle iniziative internazionali per la crisi del nord dell'Iraq


La risoluzione Cicchitto ed altri n. 7/00456, accolta dal Governo ed approvata dalle Commissioni riunite III (Affari esteri) e IV (Difesa) nella seduta del 20 agosto 2014, impegnava l'esecutivo a dare attuazione agli indirizzi formulati dal Consiglio straordinario dei ministri degli esteri dell'Unione europea del 15 agosto 2014, rispondendo, d'intesa con i partner europei e transatlantici, alle richieste di aiuto umanitario e di supporto militare delle autorità regionali curde, con il consenso delle autorità nazionali irachene.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo, il Ministero della difesa e quello per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale per gli aspetti di rispettiva specifica competenza, hanno sempre posto una particolare attenzione al quadro geopolitico mediorientale ed alla drammatica situazione dell'Iraq in particolare, come testimoniano le diverse iniziative diplomatiche dei recenti mesi quali, ad esempio, l'incontro, nello scorso mese di giugno, del Ministro pro-tempore degli affari esteri e della cooperazione internazionale, On. Mogherini, con il Presidente del Kurdistan Barzani, a Roma; nonché la dichiarazione scaturita dal vertice tra Unione europea e la Lega araba, di cui l'Italia si è fatta promotrice affinché comprendesse, su nostra proposta, un riferimento esplicito alla situazione in Iraq.

È in tale quadro che si inserisce il viaggio dello scorso 20 agosto a Baghdad del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso del quale ha incontrato il presidente Fuad Masum, il premier uscente Nouri al-Maliki e il premier incaricato Haider al-Abadi, nonché il colloquio avuto nella sua successiva visita ad Ebril, con il presidente del governo regionale del Kurdistan iracheno, Mas'ud Barzani, e con il primo ministro, Nechervan Barzani.

Il Governo, pertanto, assolutamente consapevole che l'evolversi della situazione irachena rappresenta un importante fattore di rischio per la stabilità, peraltro già molto compromessa, di una regione a noi molto vicina e dunque strategica per il nostro Paese, si è mosso in piena aderenza alle conclusioni del Consiglio straordinario dei Ministri degli affari esteri dell'Unione europea del 15 agosto scorso, le quali sottolineano la necessità di intraprendere azioni urgenti di aiuto umanitario.

In tale contesto, e preliminarmente agli impegni accolti dal Governo con la risoluzione parlamentare in argomento, il Governo, ed il Ministero della difesa in particolare, ha predisposto - tramite la nostra Aeronautica Militare - l'effettuazione di ben sei voli umanitari, che hanno avuto luogo dal 16 al 20 agosto 2014, per il trasporto e la distribuzione di derrate alimentari, 200 tende e 400 sacchi a pelo, messi a disposizione dalla Cooperazione Italiana in collaborazione con la Base delle Nazioni Unite di Brindisi.

Il Governo inoltre, proprio in attuazione dell'impegno derivante dalla mozione in argomento, ed in linea con gli esiti del Consiglio straordinario dei Ministri degli affari esteri dell'UE del 15 agosto 2014 - in particolar modo del passaggio in cui il Consiglio accoglie con favore la decisione dei singoli Stati membri di rispondere positivamente alla richiesta del Governo regionale curdo di ricevere urgentemente anche materiali militari, sulla base delle capacità e delle leggi nazionali degli Stati membri e con il consenso delle autorità nazionali irachene - ha predisposto ed approvato, nel corso della seduta del Consiglio dei Ministri del 29 agosto 2014, una delibera recante specifiche linee di indirizzo e di azione circa il contributo dell'Italia alle iniziative internazionali per la crisi nel Nord dell'Iraq.

Tale deliberazione, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n. 207 del 6 settembre 2014, prevede, infatti, che, nel rispetto della disciplina legislativa nazionale di riferimento, individuata dalla legge 9 luglio 1990, n. 185 e successive modificazioni (c.d. legge Giacché), dal Codice dell'ordinamento militare e dal collegato Testo unico regolamentare, si proceda all'invio, in Iraq, a cura del Ministero della difesa, di materiali d'armamento leggero ed alla loro consegna alle autorità irachene al fine di incrementare le capacità di autodifesa dei curdi.

Prevede, inoltre, che - ove richiesto dai partners internazionali - si proceda - sempre a cura del Ministero della difesa - al trasporto in Iraq di materiale d'armamento eventualmente reso disponibile da Paesi terzi.

A tale scopo è stato inizialmente individuato - da parte del Ministero della difesa - il seguente materiale di armamento e munizionamento dichiarato in esubero e non più rispondente alle esigenze della Difesa: n. 100 mitragliatrici Browning M2, cal. 12,7 mm; n. 250.000 munizioni per mitragliatrice Browning M2, calibro 12,7 mm; n. 100 mitragliatrici MG/42/59, calibro 7,62 mm; n. 100 treppiedi; n. 250.000 munizioni per mitragliatrice MG/42/59, calibro 7,62 mm.

Tale materiale, la cui cessione è stata peraltro formalizzata anche attraverso un intervento normativo ad hoc, inserito in sede di conversione del decreto legge n. 109 del 2014 recante proroga delle missioni internazionali (articolo 4, comma 4-bis), è stato integrato da quota parte del materiale sequestrato, nel 1994, a bordo della motonave “Jadran Express”, ed attualmente conservato presso l'arsenale militare di Guardia del Moro.

Si tratta di munizionamento per mitragliatrice pesante, nonché di munizioni per sistemi controcarro dei tipi in uso da parte delle forze curde, di fabbricazione ex sovietica (400.000 munizioni per mitragliatrice DSHL, calibro 14,5 e di 1000 razzi per sistemi SPG-9).

Al fine di procedere alla cessione del materiale per ultimo sopra citato, proveniente da confisca, i Ministri della giustizia, della difesa e dell'economia e delle finanze hanno provveduto, con decreto interministeriale 4 settembre 2014, ad assegnarlo per finalità istituzionali, al Ministero della difesa che ne ha curato, successivamente, le fasi di trasporto e consegna alle autorità irachene.

Per il trasporto verso la città di Erbil, nel Kurdistan iracheno, sono stati utilizzati vettori aerei militari.

Occorre precisare, inoltre, come peraltro ricordato dal Ministro della difesa, Sen. Roberta PINOTTI, nel corso della sua audizione alle commissioni riunite esteri e difesa di Camera e Senato dello scorso 16 ottobre, che il decreto legge n. 109 del 2014, di proroga delle missioni internazionali per il secondo semestre 2014, già convertito nella legge n. 141 del 2014, stabilisce e rende disponibili sia le risorse finanziarie destinate a garantire le spese di trasporto di tale materiale, nonché 24 veicoli da combattimento Centauro, al Regno hashemita di Giordania, Paese direttamente minacciato dallo Stato islamico e per questo schierato in prima linea per il suo contrasto.

Inoltre, in piena aderenza con quanto evidenziato nella richiamata audizione del 16 ottobre e in considerazione del perdurare della minaccia hanno preso avvio lo studio e la pianificazione di ulteriori contributi da parte del nostro Paese, da mettere in campo per inibire le capacità offensive del dispositivo IS e stabilizzare la regione.

Il Ministero della difesa, in particolare, in stretto coordinamento con il Ministero degli affari esteri e per la cooperazione internazionale, ha esaminato e favorevolmente esitato la prospettiva di un ulteriore stock di materiale d'armamento da porre a disposizione dell'Iraq, in parte proveniente da quello del citato sequestro del 1994. Anche in questo caso si è trattato di forniture militare espressamente richieste dai curdi, in ragione della loro familiarità con tale tipologia di armamento.

Ed anche in questo caso, una volta esperiti tutti gli accertamenti tecnici relativi alle condizioni dei materiali e alla loro idoneità al trasporto, è stato adottato uno specifico decreto interministeriale autorizzativo 19 novembre 2014, che ha consentito la cessione di 237.480 munizioni calibro 14,5 mm e di ulteriori 314.750 munizioni calibro 12,7 mm.

È stato poi realizzato, nelle settimane successive all'adozione del citato decreto, l'invio di un velivolo KC-767A dell'Aeronautica militare per il rifornimento in volo degli assetti aerei della coalizione e di sistemi a pilotaggio remoto tipo Predator per la sorveglianza della regione; successivamente, e segnatamente dal 28 novembre 2014, tale dispositivo è stato implementato con 4 velivoli aerotattici di tipo “Tornado” in configurazione da ricognizione e sorveglianza, dislocati nella base di Al Jaber, in Kuwait.

In funzione di addestramento e formazione (“Advice & Assist Team”), invece, è attiva, altresì, un'aliquota di personale, che sarà progressivamente articolata su una presenza media di 280 nostri militari, dispiegati fra la regione curda e i comandi delle forze armate irachene.

Sempre in stretto coordinamento con la Farnesina e con le autorità diplomatiche irachene il Ministero della difesa, con un terzo - ed al momento ultimo - decreto interministeriale in data 23 gennaio 2015 ha reso disponibile ulteriore materiale proveniente dalla confisca effettuata a suo tempo a bordo della motonave Jadran Express e, segnatamente, 1.168 razzi campali da 122 mm completi delle relative spolette; 915.200 munizioni calibro 7,62/54 mm; 1.395.777 munizioni calibro 12,7x108 mm; 2.934 razzi per sistemi SPG-9.

Di tale ultima tranche di materiale - il cui packaging è stato da tempo avviato e curato dall'Aeronautica militare - sarà completata la consegna secondo tempi, percorsi e modalità concordate con le corrispondenti autorità irachene, entro il corrente mese di aprile”.




Ministero della giustizia


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2803-A/157

Ordine del giorno

Farina Daniele

Assemblea

27/4/2015

II

Ripristino

degli uffici dei giudici

di pace soppressi


L'ordine del giorno Daniele Farina ed altri n. 9/2803-A/157, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 20 febbraio 2015, impegnava l'esecutivo a valutare, anche anteriormente al previsto termine del 28 febbraio 2016, le richieste pervenute da parte degli enti locali interessati a riconsiderare la il ripristino di uffici del giudice di pace la cui soppressione rischia di compromettere il diritto di accesso alla giustizia da parte dei cittadini.

In merito a tale impegno il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:

“Per quanto di competenza e relativamente all'ordine del giorno 9/2803-A/157 Daniele Farina – Sannicandro, si rassicura primariamente l'impegno delle competenti articolazioni ministeriali alla tempestiva disanima delle istanze che gli enti locali interessati, le unioni di comuni o le comunità montane intenderanno proporre per il ripristino degli uffici del giudice di pace soppressi.

In particolare, pur presentando la nuova procedura di cui alla legge 27 febbraio 2015, n. 11 di conversione del decreto legge 31 dicembre 2014, n. 192, caratteri di maggiore complessità ed una tempistica ridotta a questa Amministrazione per l'espletamento della procedura e l'adozione delle opportune determinazioni rispetto a quella precedente prevista con il decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 156, si rinnova l'assicurazione di un assiduo impegno da parte delle articolazioni dipartimentali coinvolte nella procedura, finalizzato non solo alla solerte emanazione del provvedimento da adottare entro il 28 febbraio 2016 ma alla tempestiva riapertura sul territorio dei presidi del giudice di pace soppressi”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2803-A/171

Ordine del giorno

Incerti

Assemblea

27/4/2015

II

Possibilità di stipulare contratti a tempo determinato per i tirocinanti presso il Ministero della giustizia

L'ordine del giorno Incerti ed altri n. 9/2803-A/171, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 20 febbraio 2015, impegnava l'esecutivo a valutare la possibilità di stipulare contratti a tempo determinato part time, a partire dal 1° gennaio 2015, ai sensi dell'articolo 35 del decreto legislativo n. 165 del 2001, per coloro che abbiano svolto il perfezionamento del tirocinio formativo con il Ministero della giustizia, ai sensi dell'articolo 1, comma 344, della legge n. 147 del 2013.

In merito a tale impegno il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:

“Si rappresenta che con l'atto in questione la Camera dei deputati, ai fini del mantenimento della funzionalità degli uffici giudiziari, ha ritenuto essenziale che i soggetti già impegnatisi positivamente nell'attività di formazione possano essere mantenuti anche per tutto l'anno 2015, in tal senso impegnando il Governo “a valutare la possibilità di stipulare contratti a tempo determinato part time a partire dal 1° gennaio 2015, ai sensi dell'articolo 35 del decreto legislativo n. 165 del 2001, da effettuarsi per coloro che abbiano svolto il perfezionamento del tirocinio formativo con il Ministero della Giustizia, ai sensi dell'articolo 1, comma 344 della legge n. 147 del 2013”.

Detto impegno è stato accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 20 febbraio 2015.

Orbene, deve premettersi, effettivamente, che la suddetta norma di cui all'art. 73 cit. si inquadra nella cornice di cui all'art. 16-octies – Ufficio per il processo – del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 (conv. L. 17 dicembre 2012, n. 221, integrato con L. 11 agosto 2014, n. 114 – Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese) che, appunto, nell'ottica di garantire la ragionevole durata del processo, attraverso l'innovazione dei modelli organizzativi ed assicurando un più efficiente impiego delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione costituisce, presso le corti di appello e i tribunali ordinari, strutture organizzative denominate “ufficio per il processo”, di cui oltre al personale di cancelleria, fanno parte i tirocinanti in esame di cui all'art. 73 citato, nonché i soggetti in fase di formazione professionale a norma dell'articolo 37, comma 5, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111 ed inoltre, presso le corti di appello, i giudici ausiliari di cui agli articoli 62 e seguenti del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98 e, presso i tribunali, i giudici onorari di tribunale di cui agli articoli 42-ter e seguenti del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12.

Nello stesso modo, deve parimenti evidenziarsi come il citato art. 37 del d.l. n. 98 del 2011 risulta contenuto nell'ambito delle “Disposizioni per l'efficienza del sistema Giudiziario e la celere definizione delle controversie” mentre lo stesso art. 73 del d.l. 21 giugno 2013 n. 69 è stato inserito all'interno delle “Misure per l'efficienza del sistema giudiziario e la definizione del contenzioso civile”.

Il tutto quindi si colloca nell'ambito dell'efficienza dell'attività giudiziaria per la riduzione della durata dei procedimenti e lo smaltimento dell'arretrato.

In tale ottica complessiva appare senz'altro da valutarsi positivamente la finalità del mantenimento della funzionalità degli uffici giudiziari a cui si ispira l'impegno richiesto dalla Camera dei Deputati, accolto come raccomandazione dal Governo.

Cionondimeno, non può non sottolinearsi come il “contingente” dei tirocinanti non pare destinato ad essere perso con la conclusione dei percorsi formativi atteso che lo stesso, sia pure in un'ovvia mutazione soggettiva, risulterà verosimilmente mantenuto nella sua oggettiva entità mediante l'inizio del percorso medesimo da parte dei nuovi tirocinanti.

Non v'è dubbio che l'utilizzo in una cornice di squisito rapporto lavorativo – e quindi nell'ambito dell'esclusivo e diretto interesse dell'amministrazione al di fuori di concorrenti prospettive di formazione proprie del tirocinio in senso stretto – dei soggetti che il tirocinio abbiano completato possa apportare senz'altro benefici all'amministrazione anche in virtù dell'esperienza acquisita dai medesimi nel corso dell'espletato periodo di formazione.

Sotto altro profilo l'instaurazione di rapporti lavorativi part time a tempo determinato ai sensi dell'art. 35 del decreto legislativo n. 165 del 2001 appaiono presumere un impegno di spesa che dovrà evidentemente essere oggetto di valutazione da parte dell'Esecutivo e del Parlamento nell'ambito delle risorse disponibili.

Si rimane a disposizione per ogni eventuale integrazione o chiarimento”.


Ministero dell'interno


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2433/68

Ordine del giorno

D'Ambrosio

Assemblea

14/4/2015

I

V

Contabilità speciali istituite nelle nuove province di Barletta-Andria-Trani,

Fermo e Monza-Brianza


L'ordine del giorno D'Ambrosio n. 9/2433/68, accolto dal Governo ed approvato dall'Assemblea nella seduta del 17 giugno 2014, impegnava l'esecutivo a presentare al Parlamento, entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge n. 89 del 2014, di conversione del decreto-legge n. 66 del 2014, una relazione sulla gestione e l'effettivo utilizzo delle somme accreditate e giacenti sulle contabilità speciali delle province di Monza-Brianza, Fermo e Barletta-Andria-Trani, nonché sull'entità dei lavori eseguiti.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“Si comunica che, con lettera del Sig. Ministro, in data 30 marzo u.s., è stata inviata ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati la relazione che dà attuazione all'ordine del giorno n. 9/2433/068 del 17 giugno 2014, presentato dall'On. Giuseppe D'Ambrosio, concernente le contabilità speciali istituite nelle nuove province di Barletta-Andria-Trani, Fermo e Monza- Brianza”*.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2803-A/95

Ordine del giorno

D'Ambrosio

Assemblea

22/4/2015

I

V

Illustrazione alle competenti Commissioni parlamentari della gestione delle contabilità speciali istituite nelle nuove province di Barletta-Andria-Trani, Fermo e Monza-Brianza


L'ordine del giorno D'Ambrosio n. 9/2803-A/95, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 20 febbraio 2015, impegnava l'esecutivo ad illustrare alle competenti Commissioni parlamentari la gestione delle contabilità speciali intestate ai prefetti delle nuove province di Barletta-Andria-Trani, Fermo e Monza-Brianza, e dei relativi fondi in particolare per quanto riguarda il loro utilizzo ed i pagamenti ai quali, con essi, si è adempiuto.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“Si rappresenta che l'impegno si può ritenere assolto con la relazione che dà attuazione al precedente ordine del giorno n. 9/2433/68 del 17 giugno 2014, presentato dallo stesso On. D'Ambrosio, di cui si è data comunicazione a questo Ufficio con nota in data 2 aprile u.s.”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/174

Ordine del giorno

Zaratti

Assemblea

22/4/2015

I

Adozione di iniziative amministrative e legislative di contrasto alla corruzione


L'ordine del giorno Zaratti ed altri n. 9/2679-bis-B/174, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a prendere le opportune iniziative amministrative e legislative per contrastare in maniera efficace la corruzione e destinare le risorse recuperate per favorire la crescita e l'occupazione, nonché per programmare un piano di investimenti per il Paese.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“In attuazione della normativa in materia di prevenzione amministrativa della corruzione e in base alle previsioni del Piano nazionale anticorruzione è stato predisposto, a cura del Responsabile della prevenzione, della corruzione e della trasparenza, il Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione del Ministero dell'Interno.

Sono state altresì definite, con il coinvolgimento delle Prefetture-Uffici Territoriali del Governo, le procedure di mappatura relative all'individuazione e valutazione delle attività amministrative a più elevato rischio di corruzione ed individuati i relativi presidi anticorruzione.

Infine, a seguito dell'adozione del D.P.R. n. 62 del 16 aprile 2013 "Regolamento sul codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165", è stato predisposto uno schema di Codice di comportamento rivolto a tutto il personale, che verrà inoltrato al Responsabile della prevenzione e corruzione nonché della trasparenza per i successivi adempimenti di legge”.


Ministero del lavoro e delle politiche sociali


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/12

Ordine del giorno

Di Gioia

Assemblea

27/4/2015

XI

Salvaguardia della disciplina vigente in merito all’utilizzo delle risorse ordinarie dell’INAIL per investimenti immobiliari


L'ordine del giorno Di Gioia n. 9/2679-bis-A/12, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, premesso che l'articolo 2, comma 69, dell' A.C. 2679-bis-A, (successivamente articolo 1, comma 317, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 – legge di stabilità 2015) aveva previsto che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri fossero individuate le iniziative di elevata utilità sociale valutabili nell'ambito dei piani triennali di investimento dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) da finanziare, a valere sulle risorse autorizzate nei predetti piani triennali, con l'impiego di quota parte delle somme detenute dal medesimo Istituto presso la tesoreria centrale dello Stato, impegnava l'esecutivo a precisare il contenuto di tale norma, nel senso di confermare l'intangibilità delle risorse autorizzate o autorizzabili ai sensi dell'articolo 8, comma 15, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Premesso che già l'articolo 27 del decreto-legge 12 settembre 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164 (cd. sblocca Italia), fa salvi gli investimenti immobiliari già programmati dall'INAIL ai fini dell'utilizzo delle risorse autorizzate in sede di piano triennale degli investimenti immobiliari 2014-2016, nulla osta, per quanto di competenza, all'adozione di una specifica previsione normativa che rafforzerebbe la disciplina già vigente in materia di risorse finanziarie dell'INAIL (articolo 8, comma 15, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, non comportando nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/18

Ordine del giorno

Costantino

Assemblea

27/4/2015

XII

Estensione del cosiddetto “bonus bebè”


L'ordine del giorno Costantino ed altri n. 9/2679-bis-A/18, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a prevedere che il beneficio del cosiddetto “bonus bebè” fosse riconosciuto, oltre che ai lungosoggiornanti, a tutti gli stranieri residenti in Italia titolari del cosiddetto “permesso unico lavoro” di cui al decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 40, recante attuazione della direttiva 2011/98/UE, e agli altri stranieri regolarmente soggiornanti in Italia.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Il comma 125 della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), prevede l'estensione del bonus bebè a tutti gli stranieri residenti in Italia che siano titolari del "permesso unico lavoro" di cui al decreto legislativo n. 40/2014 di recepimento della Direttiva 2011/98/UE. Il decreto attuativo delle disposizioni di cui al suddetto comma è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 83 del 10 aprile 2015 (decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2015 "Disposizioni necessarie per l'attuazione dell'articolo 1, comma 125, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, recante: «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015)», che prevede un assegno al fine di incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/22

Ordine del giorno

Ferrara

Assemblea


27/4/2015


XII


Incremento

delle risorse destinate

al Fondo nazionale

per il servizio civile

e promozione

di un Piano nazionale

per la gioventù

e lo sviluppo del Paese

9/2679-bis-A/234

Ordine del giorno

Lavagno

9/2679-bis-A/244

Ordine del giorno

Beni

9/2679-bis-A/260

Ordine del giorno

Bonomo


L'ordine del giorno Ferrara ed altri n. 9/2679-bis-A/22, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), concernenti lo stanziamento di risorse per il Fondo nazionale per il Servizio civile, al fine di adottare ulteriori iniziative normative volte a prevedere un sensibile incremento delle risorse medesime, garantendo in tal modo una dotazione di almeno 200 milioni di euro per l'anno 2015 che consenta di bandire tutti i progetti Italia ed Estero depositati il 31 luglio 2014.

L'ordine del giorno Lavagno n. 9/2679-bis-A/234, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di promuovere, attraverso futuri provvedimenti, un Piano nazionale per la gioventù e lo sviluppo del Paese che programmi interventi a favore della popolazione giovanile, applicando il metodo del dialogo strutturato - come definito dall'Unione Europea - con i giovani, le loro rappresentanze e le organizzazioni attive sul piano nazionale.

L'ordine del giorno Beni ed altri n. 9/2679-bis-A/244, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo ad individuare le risorse economiche necessarie a consentire una reale programmazione dei progetti che possono essere sviluppati nell'ambito del Servizio civile nazionale.

L'ordine del giorno Bonomo ed altri n. 9/2679-bis-A/260, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo: a ripristinare i fondi già assegnati al Servizio civile nazionale per l'anno 2015; a destinare prioritariamente al Servizio civile universale le risorse previste dal disegno di legge A.C. 2617, recante delega al Governo per la riforma del terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale, attualmente all'esame del Senato; a garantire, gradualmente fino all'anno 2017, le risorse finanziarie per assicurare un contingente di 100.000 giovani al Servizio civile universale.

In merito a tali impegni il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Sulla base delle risorse rese disponibili con la legge di stabilità 2014 e con quella del 2015, è stato determinato in 24.073 unità il contingente numerico complessivo relativo ai giovani da avviare al Servizio civile nazionale così ripartiti:

- 22.955 volontari da impegnare in progetti nazionali;

- 650 volontari da impegnare in progetti all'estero;

- 762 volontari (di cui 468 del biennio 2014/2015 e 294 da ascrivere all'annualità 2013) da destinare al bando speciale per l'accompagnamento dei grandi invalidi e dei non vedenti, in applicazione della riserva di posti prevista dalla normativa vigente per tali categorie.

La programmazione è stata approvata con decreto dirigenziale n. 119/2014 previa acquisizione dei pareri favorevoli espressi dalla Consulta nazionale per il Servizio civile e dalla Conferenza Stato- Regioni.

Per le finalità del Servizio civile sono state successivamente assegnate ulteriori risorse per 12 milioni di euro in via amministrativa e 50 milioni di euro con la legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015). In fase di predisposizione del disegno di legge di stabilità 2015, infatti, la dotazione del servizio civile risultava pari a euro 65.730.527, incrementata di 50 milioni di euro nel corso dell'esame del testo del ddl stabilità 2015 al Senato, per un totale di euro 115.730.000.

Sono stati inoltre acquisiti ulteriori 10 milioni di euro nell'ambito del bilancio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, grazie ad un decreto firmato dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Graziano Delrio.

Le descritte risorse aggiuntive incidono esclusivamente sui contingenti 2015 che registrano pertanto, a legislazione vigente, i seguenti incrementi:

- contingente dei volontari per i progetti da realizzarsi in Italia: da 22.955 a 34.206 unità;

- contingente dei volontari per i progetti da realizzarsi all'estero: da 650 a 684 unità, con esaurimento delle graduatorie dei progetti approvati;

- riserva di posti da destinare ai progetti per l'accompagnamento dei grandi invalidi e non vedenti: da 468 a 697 unità (biennio 2014/2015). A questo contingente si aggiungono 294 giovani volontari ( annualità 2013) per un totale di 991 unità.

Il totale contingente è di 35.881 unità.

I bandi ordinari per la selezione di 29.976 unità che costituiscono il contingente nazionale, sono stati emanati il 16 marzo 2015, con scadenza il 16 aprile 2015. Poiché si sono rese successivamente disponibili ulteriori risorse utili all'avvio di 1.046 volontari per l'attuazione di altri 92 progetti di Servizio

Civile Nazionale da realizzarsi in Italia, il termine per la partecipazione alle selezioni è stato prorogato al 23 aprile c.a. e il numero totale dei posti a bando è stato rideterminato in 31.018, così ripartiti:

- 30.334 posti per i progetti da realizzarsi in Italia

- 680 posti per í progetti estero

- 4 posti per il progetto proposto dal Ministero dell'interno - Fondo edifici di culto (autofinanziamento).

E' inoltre previsto un nuovo Avviso agli enti per la presentazione di progetti di utilità sociale, entro maggio 2015, per il recupero dei circa 3.500 posti del contingente nazionale da porre a bando.

Si segnala che sono state intraprese nuove iniziative che consentiranno l'avvio di:

- 2.522 unità nell'ambito di accordi di programma stipulati dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, congiuntamente al Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale, con altre Amministrazioni centrali dello Stato (Ministero dell'interno, Ministero dei beni e attività culturali e turismo, Ministero dell'ambiente) e con l'ANAC - Autorità Nazionale Anticorruzione, per l'attuazione di progetti tematici ricorrendo per il 50% a risorse delle citate amministrazioni, e per il 50% a risorse del FSE (Fondo sociale europeo) nel quadro del programma "Garanzia Giovani";

- 140 unità nell'ambito dell'accordo di programma con Expo SpA (bando autofinanziato);

- 1.304 unità per bandi finanziati per intero dalle Regioni Campania, Lombardia, Puglia.

Si segnala, per completezza di informazione, che il disegno di legge delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale è attualmente all'esame del Senato (A.S. 1870, da assegnare)”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/30

Ordine del giorno

Nicchi

Assemblea

27/4/2015

XI

Estensione del regime sperimentale “opzione donna” per l’accesso

al trattamento pensionistico


L'ordine del giorno Nicchi ed altri n. 9/2679-bis-A/30, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo ad estendere oltre l'anno 2015 il regime sperimentale cosiddetto “Opzione donna”, che consente alle donne di conseguire il diritto all'accesso anticipato al trattamento pensionistico, al fine di consentire alle donne ingiustamente penalizzate dai criteri restrittivi applicati dall'Inps di accedervi, e ad adottare iniziative volte ad evitare il ricorso arbitrario da parte dello stesso Inps allo strumento della “finestra mobile” per la decorrenza del trattamento pensionistico di cui all'articolo 1, comma 9, della legge 23 agosto 2004, n. 243.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo è impegnato a valutare la praticabilità di quanto richiesto con l'ordine del giorno nel contesto più ampio diretto alla tutela dei soggetti privi di occupazione e non ancora in possesso dei requisiti di accesso alla pensione, tenuto conto del quadro economico complessivo e delle compatibilità con le esigenze di finanza pubblica”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/38

Ordine del giorno

Fratoianni

Assemblea

27/4/2015

XI

Restituzione dell’indennità una tantum destinata

ai collaboratori coordinati

e continuativi iscritti

in via esclusiva

alla gestione separata

presso l’Inps


L'ordine del giorno Fratoianni ed altri n. 9/2679-bis-A/38, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a sanare la posizione dei collaboratori coordinati e continuativi, o assimilati tali, operanti nella pubblica amministrazione, nella scuola, nelle università, negli enti pubblici di ricerca, i quali, dopo aver percepito negli scorsi anni da parte dell'Inps l'indennità una tantum prevista dall'articolo 61, comma 1, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, a causa di difficoltà sorte nell'interpretazione della normativa hanno in seguito ricevuto dallo stesso Istituto la richiesta della restituzione delle somme erogate.

A copertura di tale iniziativa l'ordine del giorno fa riferimento alle somme giacenti di cui al comma 1 dell'articolo 19 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e successive modificazioni.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“L'indennità "una tantum" è fissata dalla normativa succedutasi nel tempo a favore dei collaboratori a progetto, modalità contrattuale quest'ultima non prevista per la P.A. e, quindi, per la scuola. Al riguardo, nel rilevare che attraverso i decreti attuativi del Jobs Act (legge-delega n. 183 del 2014) si andrà a superare il contratto di cui trattasi, l'introduzione di una norma di interpretazione autentica per i periodi pregressi potrebbe ovviare al problema dei docenti della scuola cui viene richiesta indietro l'indennità in questione già fruita, ritenendo le somme in discussione debitamente percepite.

In riferimento alla raccomandazione accolta dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, si segnala che la medesima impegna il Governo a sanare la posizione dei collaboratori coordinati e continuativi avvalendosi delle somme giacenti di cui al comma 1 dell'articolo 19 del decreto¬legge n. 185/2008 e s.m.i., destinate al finanziamento delle indennità una tantum per i co.co.co.

Riguardo al periodo 2009-2014, il limite fissato dall'autorizzazione di spesa citata al capoverso precedente, gravante sul Fondo sociale per occupazione e formazione, è pari complessivamente a € 621.000.000,00. Di questi, sulla base dell'andamento della spesa sostenuta dall'Inps, sono stati impegnati € 238.000.000,00 e trasferiti all'Istituto € 112.183.854,00.

Pertanto, a copertura dell'iniziativa suddetta, vi sono risorse residue pari a € 125.816.146,00”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/40

Ordine del giorno

Sannicandro

Assemblea


27/4/2015


XI


Finanziamento

degli ammortizzatori

in deroga e realizzazione di un sistema universalistico di ammortizzatori sociali

9/2679-bis-A/49

Ordine del giorno

Prataviera


L'ordine del giorno Sannicandro ed altri n. 9/2679-bis-A/40, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo ad assumere gli opportuni provvedimenti al fine di stanziare somme adeguate per finanziare gli ammortizzatori in deroga e a realizzare un sistema universalistico di ammortizzatori sociali.

L'ordine del giorno Prataviera ed altri n. 9/2679-bis-A/49, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo, nelle more dell'attuazione della revisione degli ammortizzatori sociali e dell'ingresso del nuovo ammortizzatore unico, a garantire ai lavoratori beneficiari di trattamenti di sostegno al reddito la continuità nella corresponsione delle prestazioni, assicurando altresì che gli importi del nuovo ammortizzatore unico siano pari o comunque non inferiori a quelli erogati a legislazione vigente.

In merito a tali impegni il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 54 del 6 marzo 2015, il decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22, recante "Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183".

A decorrere dal 1° maggio 2015 è istituita presso la Gestione prestazioni temporanee ai lavoratori dipendenti, di cui all'articolo 24 della legge 9 marzo 1989, n. 88, e nell'ambito dell'Assicurazione sociale per l'impiego (ASpI) di cui all'articolo 2 della legge 28 giugno 2012, n. 92, una indennità mensile di disoccupazione, denominata: «Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego (NASpI)», avente la funzione di fornire una tutela di sostegno al reddito ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione. La NASpI sostituisce le prestazioni di ASpI e mini-ASpI introdotte dall'articolo 2 della legge n. 92 del 2012, con riferimento agli eventi di disoccupazione verificatisi dal l° maggio 2015.

Ai lavoratori già beneficiari delle tutele previste dalla normativa vigente per le ipotesi di sospensione dell'attività lavorativa, ovvero di mobilità, è assicurata la continuazione del sostegno al reddito di cui agli ammortizzatori sociali, sia a regime, sia in deroga.

Si precisa, inoltre, che l'importo medio mensile dell'assegno di sostegno al reddito è composto non solo dall'indennità, ma anche dal contributo figurativo e dall'assegno al nucleo familiare, ed ogni anno è aggiornato sulla base dei dati ISTAT relativi ai conti nazionali”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/42

Ordine del giorno

Melilla

Assemblea


27/4/2015


XI


Ammontare dell’aliquota contributiva applicata

ai lavoratori iscritti

alla gestione separata INPS

9/2679-bis-A/206

Ordine del giorno

Misiani

9/2679-bis-A/211

Ordine del giorno

Damiano

9/2679-bis-A/302

Ordine del giorno

Saltamartini

9/2679-bis-B/133

Ordine del giorno

Gribaudo

9/2679-bis-B/168

Ordine del giorno

Nicchi


L'ordine del giorno Melilla ed altri n. 9/2679-bis-A/42, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni del disegno di legge C. 2679-bis-A (successivamente legge 23 dicembre 2014, n. 190 – legge di stabilità 2015) concernenti il regime fiscale agevolato per i lavoratori autonomi, onde assumere ulteriori iniziative, anche legislative, finalizzate al ripristino dell'aliquota agevolata al 5 per cento per i giovani professionisti e a ridurre l'aliquota dei contributi previdenziali per gli iscritti alla gestione separata dell'Inps.

L'ordine del giorno Misiani ed altri n. 9/2679-bis-A/206, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a prorogare per un anno l'aliquota contributiva al 27 per cento di cui all'articolo 1, comma 744, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014), applicata ai lavoratori iscritti alla gestione separata Inps non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie.

L'ordine del giorno Damiano ed altri n. 9/2679-bis-A/211, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di intervenire al fine di scongiurare l'aumento, previsto dall'articolo 2, comma 57, della legge 28 giugno 2012, n. 92, dell'aliquota contributiva pensionistica e della relativa aliquota contributiva per il computo delle prestazioni pensionistiche relativa ai lavoratori con partita IVA, iscritti alla gestione separata di cui all'articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, non inseriti in alcun albo professionale e privi di cassa previdenziale.

L'ordine del giorno Saltamartini ed altri n. 9/2679-bis-A/302, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di prorogare gli effetti delle disposizioni del disegno di legge C. 2679-bis-A (successivamente legge 23 dicembre 2014, n. 190 – legge di stabilità 2015) concernenti il regime fiscale agevolato per i lavoratori autonomi, al fine di adottare, già nel seguito dell'esame del predetto disegno di legge, ulteriori iniziative volte a prorogare il blocco dell'aumento dei contributi previdenziali per i lavoratori autonomi.

L'ordine del giorno Gribaudo ed altri n. 9/2679-bis-B/133, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a prorogare per un anno l'applicazione dell'aliquota contributiva al 27 per cento prevista dall'articolo 1, comma 744, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014) per i lavoratori iscritti alla gestione separata Inps non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie.

L'ordine del giorno Nicchi n. 9/2679-bis-B/168, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a prorogare per tutto il 2015 la sospensione del progressivo aumento, previsto dall'articolo 1, comma 79, della legge 24 dicembre 2007, n. 247, dell'aliquota contributiva per i titolari di partita IVA individuale che versano alla gestione separata Inps, mantenendo la stessa al 27 per cento, e ad emanare un'organica normativa di sostegno sociale e fiscale in favore dei suddetti titolari.

In merito a tali impegni il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“L'articolo 10, comma 12-undecies, del decreto milleproroghe (decreto-legge n. 192/2014, convertito nella legge 11/2015) riapre i termini per aderire al vecchio regime dei minimi con imposta sostituiva al 5% da parte dei soggetti (imprenditori giovani) che avviano un'attività nel 2015. Si deroga, pertanto, a quanto previsto nella legge n. 190/2014, articolo 1, comma 85, lettere b) e c), prorogando per il 2015 la possibilità di esercitare l'opzione per il vecchio regime rispetto al nuovo regime caratterizzato da un'imposta sostituiva al 15% e da una deduzione forfettaria dei costi. Con l'articolo 10-bis del decreto in questione si mantiene, inoltre, per il 2015, l'aliquota contributiva del 27% relativamente agli iscritti in via esclusiva alla gestione separata”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/43

Ordine del giorno

Carrescia

Assemblea

27/4/2015

XI

Proroga dei contratti

in essere con i soggetti

in servizio presso i centri per l’impiego e i servizi

per il lavoro e la formazione professionale


L'ordine del giorno Carrescia ed altri n. 9/2679-bis-A/43, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a prevedere:

1) l'utilizzo, mediante assunzione con contratto a tempo determinato o con altra forma contrattuale, dei lavoratori che nel corso dell'anno 2014 hanno svolto il perfezionamento del tirocinio di cui all'articolo 1, comma 344, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014); il riconoscimento di adeguato punteggio per la professionalità acquisita nelle future procedure concorsuali; nelle more di tali procedure, la prosecuzione del tirocinio formativo;

    2) in attesa dell'istituzione dell'Agenzia nazionale per l'occupazione, al fine di garantire le esigenze di continuità dei servizi, la facoltà per le province di prorogare i contratti in essere con i soggetti in servizio presso i Centri per l'impiego ed i servizi per il lavoro e la formazione professionale.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Il comma 429 dell'articolo 1 della legge n. 190/2014 ha previsto che “Allo scopo di consentire il regolare funzionamento dei servizi per l'impiego, nonché la conduzione del Piano per l'attuazione della raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea del 22 aprile 2013 sull'istituzione di una «Garanzia per i giovani», le città metropolitane e le province che, a seguito o in attesa del riordino delle funzioni di cui all'articolo 1, commi 85 e seguenti, della legge 7 aprile 2014, n. 56, continuino ad esercitare le funzioni ed i compiti in materia di servizi per l'impiego e politiche attive del lavoro, fermo restando il rispetto della vigente normativa in materia di contenimento della spesa complessiva di personale, hanno facoltà di finanziare i rapporti di lavoro a tempo indeterminato nonché di prorogare i contratti di lavoro a tempo determinato e i contratti di collaborazione coordinata e continuativa strettamente indispensabili per la realizzazione di attività di gestione dei fondi strutturali e di interventi da essi finanziati, a valere su piani e programmi nell'ambito dei fondi strutturali. Allo scopo di consentire il temporaneo finanziamento dei rapporti di lavoro di cui al primo periodo del presente comma, in attesa della successiva imputazione ai programmi operativi regionali, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è autorizzato, nei limiti di 60 milioni di euro a valere sul Fondo di rotazione per la formazione professionale e l'accesso al fondo sociale europeo di cui all'articolo 25 della legge 21 dicembre 1978, n. 845, a concedere anticipazioni delle quote europee e di cofinanziamento nazionale dei programmi a titolarità delle regioni cofinanziati dall'Unione europea con i fondi strutturali. Per la parte nazionale, le anticipazioni sono reintegrate al Fondo a valere sulle quote di cofinanziamento nazionale riconosciute per lo stesso programma a seguito delle relative rendicontazioni di spesa”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/48

Ordine del giorno

Marcolin

Assemblea

27/4/2015

XI

Soluzione definitiva

della problematica

inerente i cosiddetti esodati


L'ordine del giorno Marcolin ed altri n. 9/2679-bis-A/48, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a definire in maniera esauriente e conclusiva la problematica dei cosiddetti lavoratori esodati, ivi inclusi i soggetti in mobilità, i cassintegrati ed i contributori volontari, entro tre mesi dall'entrata in vigore della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015).

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Per quanto concerne le informazioni relative al numero di certificazioni rilasciate ed al numero di pensioni liquidate a favore dei soggetti aventi diritto al beneficio, l'INPS, cui la legge ha affidato il compito di svolgere il monitoraggio delle operazioni di salvaguardia, ha fornito i seguenti dati aggiornati: 1^ salvaguardia: certificate 64.374 posizioni e liquidate 44.770 pensioni; 2^ salvaguardia: certificazioni 17.352 e 10.104 prestazioni pensionistiche liquidate; 3^ salvaguardia: 7.344 certificazioni e 6.211 pensioni liquidate; 4^ salvaguardia: 5.870 certificazioni e liquidate 2.573 prestazioni pensionistiche; 5^ salvaguardia: 3.413 certificazioni e liquidate 3.218 prestazioni pensionistiche; 6^ salvaguardia: 12.192 certificazioni e liquidate 817 prestazioni pensionistiche.

Per quanto concerne la possibilità di un intervento che ponga fine alla questione dei cd. lavoratori esodati, si sottolinea quanto già espresso nella direttiva annuale del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il quale ha ribadito l'impegno a pervenire a soluzioni di carattere strutturale che consentano il superamento della questione”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/71

Ordine del giorno

Caruso

Assemblea

27/4/2015

XI

Reintegrazione dei fondi

destinati ai patronati


L'ordine del giorno Caruso n. 9/2679-bis-A/71, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a considerare l'opportunità di reintegrare in tempi rapidi i fondi destinati ai patronati, la cui funzione risulta fondamentale soprattutto per le comunità italiane all'estero, le quali si rivolgono a tali strutture per la soluzione di problematiche attinenti alla sfera assistenziale, previdenziale, del lavoro, sanitaria e fiscale.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo è impegnato a valutare la praticabilità di quanto richiesto con l'ordine del giorno, tenuto conto del quadro economico complessivo e delle compatibilità con le esigenze di finanza pubblica”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/73

Ordine del giorno

Sberna

Assemblea

27/4/2015

XI

Attribuzione alle lavoratrici di contributi figurativi per ogni figlio generato o adottato


L'ordine del giorno Sberna n. 9/2679-bis-A/73, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo, alla luce dell'azzeramento del tasso di natalità nel nostro Paese e in linea con quanto disposto al riguardo in diversi ordinamenti europei, a valutare l'opportunità di prevedere ulteriori iniziative volte a superare, anche attraverso l'attribuzione di contributi figurativi per ogni figlio generato o adottato, la situazione discriminatoria determinatasi per le lavoratrici madri con l'avvenuta riforma del sistema pensionistico.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Con riferimento alla richiesta di ulteriori iniziative, anche normative, che riconoscano l'altissimo valore sociale della maternità in particolare attraverso l'attribuzione di contributi figurativi per ogni figlio generato o adottato, si osserva che attualmente, nel caso in cui alla lavoratrice, per il periodo di accredito figurativo, non sia stata erogata alcuna retribuzione o sia stata erogata una retribuzione ridotta, viene attribuita una corrispondente retribuzione calcolata sulla base della retribuzione intera che sarebbe comunque spettata alla lavoratrice durante l'anno in cui si è verificato l'evento o, nell'ipotesi che in tale anno non abbia percepito alcuna retribuzione intera, a quella percepita nell'anno precedente l'evento. Inoltre, per quanto riguarda la maternità al di fuori del rapporto di lavoro, si rappresenta che possono essere accreditati, a domanda, i contributi figurativi, per la durata corrispondente a quella dell'astensione obbligatoria (congedo di maternità), indipendentemente dal periodo in cui si è verificato l'evento e dalla circostanza che lo stesso si sia verificato prima o dopo un rapporto di lavoro”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/74

Ordine del giorno

Marazziti

Assemblea

27/4/2015

XII

Ripristino di un regime

di tassazione incentivante

a favore dei soggetti

che contribuiscono

alla fornitura di derrate alimentari destinate

agli indigenti


L'ordine del giorno Marazziti ed altri n. 9/2679-bis-A/74, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo: ad adottare, compatibilmente con i vincoli di bilancio, ulteriori iniziative anche di tipo normativo, volte a reperire risorse aggiuntive da destinare al finanziamento del programma di cui all'articolo 60 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, e alle connesse misure di accompagnamento definite dall'articolo 1, comma 216, ultimo periodo, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014); a valutare, sempre compatibilmente con i vincoli di bilancio, l'opportunità di ripristinare il regime di tassazione antecedente alla modifica intervenuta con la legge di stabilità 2015, relativo alla quota imponibile dei dividendi percepiti dagli enti non commerciali e dalle fondazioni bancarie, al fine di non pregiudicare l'aiuto che questi enti forniscono al volontariato e al privato sociale, nonché di prevedere risorse aggiuntive da destinare al fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Accanto al Fondo - di cui all'articolo 58 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116 - istituito presso l'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA), che finanzia i programmi nazionali di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti nel territorio della Repubblica Italiana, con una dotazione finanziaria prevista dalle leggi di stabilità per il 2014 ed il 2015 rispettivamente pari a 10 e 12 milioni di euro - opera il nuovo Fondo per sostenere le persone indigenti (FEAD) all'interno dell'Unione Europea, istituito con Regolamento (UE) N. 223/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 marzo 2014, nell'ambito delle politiche europee di inclusione sociale. Il Programma operativo italiano per la fornitura di prodotti alimentari e/o assistenza materiale di base (FEAD), a titolarità del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, è stato adottato con la Decisione di esecuzione della Commissione Europea C (2014) 9679 final dell'11 dicembre 2014. Le attività relative alla deprivazione materiale riconducibili al FEAD sono attuate in coordinamento con il predetto "Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti". Attraverso il FEAD verranno garantiti, peraltro, elementi di continuità con il Programma di aiuti alimentari ai meno abbienti (PEAD), originariamente legato all'utilizzo delle eccedenze agricole alimentari nell'ambito della Politica agricola comune, cogliendo al tempo stesso le opportunità offerte dal Regolamento FEAD per ampliare il campo di intervento.

Il regolamento assegna al nostro paese una dotazione di 595 milioni (85 milioni l'anno) con la previsione di un co-finanziamento del 15% del programma nazionale a carico dello Stato membro. Complessivamente, saranno dedicati al Programma FEAD 700 milioni (a prezzi 2011), corrispondenti a circa 790 milioni a prezzi correnti.

Le linee di indirizzo per la definizione del Programma operativo FEAD sono state stabilite attraverso l'attuazione di un tavolo di confronto con il partenariato istituzionale, e con quello economico, e sociale. Il confronto partenariale ha visto la partecipazione di tutti gli attori coinvolti: amministrazioni pubbliche, sindacati maggiormente rappresentativi, Forum del Terzo settore, rappresentanti della cooperazione sociale e delle fondazioni bancarie e organizzazioni a vario titolo attive nel contrasto alla marginalità estrema.

Con il consenso unanime del tavolo sono state stabilite, tra l'altro, le seguenti linee di intervento rivolte a garantire la disponibilità di cibo alle persone maggiormente indigenti:

• interventi volti a mitigare la povertà alimentare attraverso la distribuzione di beni alimentari (servizi di mensa; distribuzione di pacchi alimentari; empori sociali; distribuzione tramite unità di strada);

• servizi di refezione scolastica nei contesti maggiormente deprivati economicamente e socialmente. L'intervento è rivolto, prioritariamente, ai minori che vivono in aree territoriali socialmente ed economicamente degradate, con il duplice fine di consentire l'apertura pomeridiana delle scuole per attività socio-educative (finanziate con altri fondi) e di contrastare la povertà alimentare dei bambini;

• interventi rivolti a persone o famiglie gravemente deprivate che presentano bisogni particolari; ad esempio, nei casi in cui la povertà alimentare si manifesta nel ricorso a cibi altamente energetici ma di scarsa qualità nutritiva (obesità infantile), potranno essere realizzati interventi di promozione della corretta alimentazione, abbinando la distribuzione di beni di prima necessità con misure di accompagnamento quali l'educativa domiciliare.

Si rappresenta altresì che l'articolo 1, comma 130, della legge 23 dicembre 2015 (legge di stabilità 2015), ha previsto il voucher per la concessione di buoni per l'acquisto di beni e servizi per l'infanzia. Al riguardo si rappresenta che è in fase di definizione il decreto con il quale si stabiliscono l'ammontare massimo complessivo del beneficio per nucleo familiare e le relative disposizioni attuative”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/75

Ordine del giorno

Gigli

Assemblea

27/4/2015

XI

Ricongiunzione tra periodi contributivi maturati in diverse forme assicurative


L'ordine del giorno Gigli ed altri n. 9/2679-bis-A/75, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare la possibilità: di adottare entro un anno iniziative utili a modificare la normativa sulla ricongiunzione dei periodi contributivi, escludendo per le sole pensioni di vecchiaia l'onerosità dell'operazione di ricongiungimento della posizione contributiva esistente in diverse gestioni previdenziali, anche avendo già maturato i requisiti per il diritto autonomo a pensione in una forma assicurativa; di prevedere, nel corso di una prossima iniziativa normativa di riordino generale del sistema previdenziale, la correzione delle distorsioni che si sono accumulate negli anni e che realizzano condizioni di non equità tra lavoratori nell'accesso al regime pensionistico, valutando in particolare la possibilità di una estensione delle disposizioni contenute nell'articolo 1, comma 239, della legge 18 dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità 2013), includendovi anche i lavoratori interessati dai trattamenti pensionistici di anzianità e anzianità anticipata.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“La progressiva tendenza alla diversificazione delle attività lavorative nel corso della vita attiva ha reso più pressante la necessità di intervenire con strumenti legislativi per poter consentire un adeguato riconoscimento previdenziale delle attività prestate nel circuito lavorativo. L'intervento previdenziale introdotto con la legge n. 122/2010 ha inciso, peraltro, sulle aspettative previdenziali di quei soggetti che, attraverso la ricongiunzione gratuita dei periodi assicurativi verso l'assicurazione generale obbligatoria (AGO), prevista dalla legge n. 29/1979, potevano agevolmente accedere al trattamento pensionistico. La necessaria rivisitazione di tale intervento, che ha reso onerosa, per ogni fattispecie, la ricongiunzione, ha condotto all'approvazione dell'articolo 1, comma 239, della legge 228/2012, che ha ripristinato il cumulo gratuito dei periodi assicurativi (con un sistema di valorizzazione della contribuzione più favorevole rispetto alla totalizzazione), ma solo ai fini dell'accesso alle pensioni di vecchiaia, inabilità e superstiti e non anche per il pensionamento di anzianità, e solo nell'ipotesi in cui il soggetto interessato non sia già in possesso dei requisiti per il diritto al trattamento pensionistico. I costi particolarmente elevati dell'ampliamento della platea interessata al ripristino completo della ricongiunzione gratuita hanno impedito la messa in atto di un intervento legislativo più incisivo in tal senso. Premesso che sono già state effettuate diverse valutazioni finanziarie sull'ampliamento della platea interessata a tali modifiche normative, il Governo è impegnato a valutare la possibilità di introdurre misure volte a favorire la ricongiunzione o il cumulo di diversi periodi assicurativi con modalità agevolate nel contesto più ampio degli interventi finalizzati a valorizzare le posizioni previdenziali complessive tenuto conto delle compatibilità con le esigenze di finanza pubblica”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/77

Ordine del giorno

Totaro

Assemblea

27/4/2015

XII

Reintegro del Fondo destinato ad interventi

a favore della famiglia


L'ordine del giorno Totaro n. 9/2679-bis-A/77, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, premesso che l'articolo 1, comma 119, dell'A.C. 2679-bis-A (ora legge n. 190 del 2014 – legge di stabilità 2015) prevedeva l'incremento della dotazione del Fondo per le non autosufficienze, reperendo la necessaria copertura finanziaria attraverso una diminuzione di pari importo del Fondo destinato ad interventi a favore della famiglia, impegnava l'esecutivo ad individuare le risorse necessarie a reintegrare quest'ultimo.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Il Fondo per le non autosufficienze ha la finalità di assicurare, d'intesa con le regioni e le province autonome, omogeneità agli interventi realizzati sui territori in favore delle persone in condizioni di limitata autonomia, attraverso la progressiva costruzione di un sistema di assistenza che assicuri la piena integrazione delle prestazioni sociali con quelle sanitarie. Dal 2007 al 2014 il FNA ha complessivamente erogato quasi 2 miliardi di euro.

Per il 2015, l'articolo 17, comma 8, della legge n. 190/2014, ha previsto che "lo stanziamento del Fondo per le non autosufficienze, di cui all'articolo 1, comma 1264, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, anche ai fini del finanziamento degli interventi a sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica, è incrementato di 400 milioni di euro per l'anno 2015 e di 250 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2016". Il FNA, dunque è stato reso stabile dal 2015 in poi.

E' in corso di perfezionamento il decreto di riparto delle risorse finanziarie per l'anno in corso”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/85

Ordine del giorno

Tinagli

Assemblea

27/4/2015

XI

Superamento delle figure dei lavoratori

socialmente utili


L'ordine del giorno Tinagli ed altri n. 9/2679-bis-A/85, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo: a valutare l'opportunità di assumere ulteriori iniziative per il superamento delle figure dei lavoratori socialmente utili; in alternativa, ad assumere iniziative, laddove si proceda ad una stabilizzazione di tali lavoratori, affinché essa avvenga mediante regolare concorso pubblico, previa verifica delle condizioni esplicitate nell'articolo 4 del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“La normativa in materia (cfr. articolo 78, comma 2 e 3, della legge n. 388/2000) è finalizzata al progressivo "svuotamento" della platea storica dei lavoratori socialmente utili (c.d. bacino LSU) e al "definitivo superamento delle situazioni di precarietà nell'utilizzazione di tale tipologia di lavoratori" (articolo 1, comma 209, della legge n. 147/2013).

In aderenza al dettato normativo, si è attuata negli anni una sensibile riduzione del numero dei lavori socialmente utili (ex articolo 2, comma 1, del d. lgs. n. 81/2000) a carico del Fondo Sociale per Occupazione e Formazione (già Fondo per l'Occupazione) e, quindi, della pertinente spesa, passando da n. 39.088 LSU del 1° gennaio 2001 con un costo per gli assegni ASU/ANF di circa 398 milioni di curo, a poco più di 10.000 LSU del l° gennaio 2015 con un preventivo, per l'annualità 2015, di circa 74 milioni di euro.

Detti risultati sono stati ottenuti soprattutto incentivando forme di impiego stabile dei lavoratori socialmente utili tra le quali, ad esempio, l'assunzione presso pubbliche amministrazioni.

Quanto a quest'ultimo profilo, si rappresenta che le competenze sono del Dipartimento della funzione pubblica in collaborazione con il quale sono state disciplinate le procedure di stabilizzazione di LSU presso le pubbliche amministrazioni, incentivate con risorse del FSOF.

Tali procedure hanno consentito assunzioni a tempo indeterminato limitatamente alle qualifiche cui si accede con il solo titolo di studio della scuola dell'obbligo e, comunque, sulla base di una selezione dei candidati”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/87

Ordine del giorno

Librandi

Assemblea

27/4/2015

XI

Facoltà per i datori

di lavoro di presentare richiesta di finanziamento presso un istituto bancario nazionale avvalendosi

del Fondo di garanzia Inps quale strumento di garanzia di solvibilità


L'ordine del giorno Librandi n. 9/2679-bis-A/87, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, stante la possibilità, prevista dal disegno di legge A.C. 2679-bis-A (divenuto legge 23 dicembre 2014, n. 190 – legge di stabilità 2015), per i lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi i lavoratori domestici e i lavoratori del settore agricolo) i quali abbiano un rapporto di lavoro in essere da almeno sei mesi presso il medesimo datore di lavoro, di percepire la quota maturanda del trattamento di fine rapporto (TFR), compresa quella eventualmente destinata ad una forma pensionistica complementare, tramite liquidazione diretta mensile, impegnava l'esecutivo ad inserire, in sede di emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri previsto dal medesimo atto Camera, la facoltà per i datori di lavoro di presentare richiesta di finanziamento presso un istituto bancario nazionale avvalendosi del Fondo di garanzia Inps quale strumento di garanzia di solvibilità.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Con il dPCM 20 febbraio 2015, n. 29 è stata data attuazione all'articolo 1, commi 26-34, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015). Tali disposizioni prevedono, in via sperimentale e in relazione ai periodi di paga dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018, la possibilità, per i lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi i lavoratori domestici e i lavoratori del settore agricolo) che abbiano un rapporto di lavoro in essere da almeno sei mesi presso il medesimo datore di lavoro, di percepire la quota maturanda del trattamento di fine rapporto (TFR), compresa quella eventualmente destinata ad una forma pensionistica complementare, tramite liquidazione diretta mensile. La predetta quota integrativa della retribuzione (Qu.I.R.) è assoggettata a tassazione ordinaria, non rileva ai fini dell'applicazione delle disposizioni contenute nell'articolo 19 del testo unico delle imposte sui redditi e non è imponibile ai fini previdenziali. La suddetta manifestazione di volontà del lavoratore, una volta esercitata, è irrevocabile fino al 30 giugno 2018. I datori di lavoro con alle proprie dipendenze meno di 50 addetti che non sono tenuti al versamento del TFR al Fondo di tesoreria INPS e che non intendono corrispondere con risorse proprie la quota maturanda di TFR, possono accedere ad un finanziamento assistito da garanzia rilasciata dal Fondo di cui al comma 32 dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190 e da garanzia dello Stato, di ultima istanza. Il finanziamento è altresì assistito dal privilegio speciale in materia bancaria e creditizia. Il suddetto Fondo, istituito presso l'INPS, presenta una dotazione iniziale pari a 100 milioni di euro per l'anno 2015 a carico del bilancio dello Stato, ed è alimentato dal gettito contributivo mensile (0,2 per cento della retribuzione imponibile ai fini previdenziali nella stessa percentuale della quota maturanda liquidata come parte integrativa della retribuzione a seguito della manifestazione di volontà) dei datori di lavoro che abbiano alle proprie dipendenze meno di 50 addetti. La richiesta di finanziamento può essere presentata dai datori di lavoro ad uno degli intermediari aderenti all'apposito accordo quadro sottoscritto il 20 marzo 2015 dal Ministro dell'economia e delle finanze, dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali e dal Presidente dell'ABI. Con il suddetto decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri vengono previste le disposizioni attuative delle disposizioni illustrate, nonché le modalità di funzionamento del Fondo di garanzia e della garanzia di ultima istanza dello Stato”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/97

Ordine del giorno

Nuti

Assemblea

27/4/2015

XI

Convenzioni con gli enti locali per l’utilizzo dei lavoratori socialmente utili


L'ordine del giorno Nuti n. 9/2679-bis-A/97, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo ad adottare le iniziative normative necessarie per interrompere l'annuale rifinanziamento “a pioggia” degli enti locali per la stipula delle convenzioni concernenti l'utilizzo dei lavoratori socialmente utili, introducendo criteri selettivi e procedendo, per quanto di competenza, a successivi controlli.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Con riferimento alle convenzioni sottoscritte annualmente ai sensi dell'articolo 78, comma 2, lett. a) e b) e comma 3, della legge n. 388/2000, tra il Ministero del lavoro e le Regioni nel cui territorio sono utilizzati lavoratori in attività socialmente utili prevalentemente presso gli enti locali, si rappresenta che mediante le suddette convenzioni, il Ministero del lavoro assicura ogni anno con risorse del FSOF il sostegno al reddito (assegni ASU/ANF erogati dall'INPS) a lavoratori che, alla data del 31 dicembre 1999, erano già impegnati in progetti di lavori socialmente utili con oneri a carico del Fondo per l'Occupazione e avevano maturato un'anzianità di dodici mesi di permanenza in quelle attività nel periodo dal 1° gennaio 1998 al 31 dicembre 1999 (artt. 1 e 2, del d.lgs. n. 81/2000). Esso finanzia altresì l'attuazione di misure di politica attiva del lavoro a favore degli stessi al fine di "esaurire", il bacino di loro appartenenza.

Sul piano dei controlli, si rappresenta che è attuata rigorosa e costante verifica della spesa relativa alle convenzioni, attraverso il rendiconto TNPS delle prestazioni erogate ai LSU e il Sistema informatico di monitoraggio del bacino LSU affidato ad Italia lavoro, continuamente aggiornato dalle Regioni, con l'elenco degli enti autorizzati alla prosecuzione delle attività socialmente utili, e dagli enti utilizzatori con i dati della concreta gestione dei lavoratori (es. eventuali periodi di malattia, sospensione, cessazione del rapporto di utilizzo in ASU con indicazione della relativa causale, etc.).

Si precisa, inoltre, che le risorse destinate all'attuazione di misure di politica attiva del lavoro, sono trasferite alle Regioni a fronte di loro espressa richiesta e sempre previo riscontro con i dati esposti nel rendiconto dell'INPS.

Per l'ipotesi che l'ordine del giorno in esame si riferisca alle convenzioni stipulate da questo Ministero con enti locali per consentire lo svolgimento di attività socialmente utili e/o per la stabilizzazione di LSU cc.dd. autofinanziati - come nel caso del Comune di Palermo (ex articolo 2, comma 550, 551, della legge n. 244/2007 e articolo 41, comma 16-terdecies, del decreto-legge n. 207/2008) e dei Comuni di Sciacca e Bormida (ex articolo 2, comma 552, della legge n. 244/2007) - si rappresenta che le stesse costituiscono attuazione di procedure disciplinate in dettaglio da puntuale normativa e, specialmente ai fini della selezione dei beneficiari, prevedono trasferimenti di risorse trimestrali o per stati di avanzamento dei Programmi di stabilizzazione dei lavoratori e, in ogni caso, impongono agli enti il rendiconto, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 158 del TUEELL, del contributo percepito.

In nessuna delle suindicate fattispecie, il finanziamento con risorse del FSOF dell'utilizzo di LSU e/o dei loro Programmi di stabilizzazione può dirsi elargito agli enti locali "a pioggia" o in mancanza di "criteri selettivi" e di "successivi controlli"”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/99

Ordine del giorno

Lombardi

Assemblea

27/4/2015

XI

Estensione agli immobili

di proprietà degli enti

di previdenza privatizzati del contratto di godimento in funzione

della successiva alienazione


L'ordine del giorno Lombardi n. 9/2679-bis-A/99, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di adottare iniziative, anche normative, affinché la disciplina dei contratti di godimento in funzione della successiva alienazione di immobili, di cui all'articolo 23 del decreto-legge n. 133 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 164 del 2014, sia estesa anche agli immobili in locazione di proprietà di tutti gli enti di cui all'allegato A del decreto legislativo 30 giugno 1994 n. 509, a condizione: che il diritto di riscatto sia esercitato solo dai conduttori privi di altra abitazione di proprietà adeguata alle esigenze del nucleo familiare nella città di residenza; che l'immobile riscattato sia rivenduto solo una volta trascorsi almeno dieci anni dal riscatto; che il prezzo di vendita non sia superiore a quello di acquisto, rivalutato in base agli indici ISTAT; che sia garantito il diritto di prelazione agli enti locali competenti per territorio che decidano per l'acquisto ai fini dell'emergenza abitativa e agli inquilini che detengano l'alloggio.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Nel prendere atto della proposta di estensione dell'articolo 23 della legge n. 164/2014 agli enti di previdenza privatizzati di cui al d.lgs n. 509/1994, si rappresenta che un'applicazione automatica del precitato articolo 23 senza una specifica armonizzazione del medesimo con le norme che dettano le procedure in materia di bilancio di detti enti, potrebbe determinare effetti sulla sostenibilità di lungo periodo richiesta dalla legge per questi istituti con conseguente pregiudizio per gli iscritti beneficiari del trattamento pensionistico”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/126

Ordine del giorno

Pesco

Assemblea

27/4/2015

XII

Introduzione di un reddito minimo di cittadinanza


L'ordine del giorno Pesco n. 9/2679-bis-A/126, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo ad assumere ogni iniziativa, anche di carattere normativo, al fine di introdurre misure di sostegno al reddito tali da garantire a ciascun cittadino un livello minimo di soddisfacimento delle esigenze fondamentali e primarie di vita, individuali e familiari.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Quanto alle iniziative volte a reperire ulteriori risorse da destinare al programma di cui all'articolo 60 del decreto legge 9 febbraio 2012 n. 5 convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35 ed alle connesse misure di accompagnamento come definite nell'ultimo periodo del comma 216, articolo 1, della legge n. 147/2013, e più in generale misure per garantire alle persone bisognose un livello minimo di soddisfacimento delle esigenze fondamentali e primarie di vita, individuali e familiari, si rappresenta che nelle dodici città più grandi del Paese è pienamente operativa la sperimentazione del Sostegno per l'Inclusione Attiva (SIA), la cd. social card sperimentale, introdotta dal decreto legge "Semplifica Italia" con durata prevista di un anno. In tutte le città oggetto della sperimentazione, con l'eccezione di Roma, sono stati identificati i beneficiari, avviati i pagamenti tra aprile e agosto e avviati o in via di predisposizione i progetti personalizzati di presa in carico da parte dei servizi sociali dei comuni.

Obiettivo del programma è la lotta alla povertà minorile, a partire dalle famiglie più marginali rispetto al mercato del lavoro, e l'acquisizione degli elementi necessari di valutazione della possibile generalizzazione della nuova social card sperimentale come strumento di contrasto alla povertà assoluta. Si rappresenta che l'erogazione del sussidio previsto dalla carta acquisti sperimentale si associa a un progetto di attivazione e inclusione sociale, proprio al fine di valorizzare l'investimento in quegli ambiti che sono strategici per determinare il cambiamento positivo. I Comuni e gli Ambiti Territoriali aderendo alla sperimentazione, si sono infatti impegnati ad associare al trasferimento monetario un progetto personalizzato di presa in carico per ciascuna famiglia. Al fine di attuare le politiche che mettano a disposizione di tutti i soggetti interessati una pluralità di servizi, la concessione della Carta al beneficiario è, infatti, condizionata alla sottoscrizione di un progetto personalizzato di intervento dal carattere multidimensionale, predisposto dai servizi sociali del Comune in rete con i servizi per l'impiego, i servizi sanitari e le scuole, nonché con soggetti privati attivi nell'ambito degli interventi di contrasto alla povertà, con particolare riferimento agli enti non profit. I progetti riguardano adulti e bambini e prevedono specifici impegni in termini di: contatti con i servizi, ricerca attiva di lavoro, adesione a progetti di formazione, frequenza e impegno scolastico, prevenzione e cura volti alla tutela della salute.

E' stato altresì pubblicato un report sul sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali con le prime evidenze legate alla chiusura della prima fase. Nelle 11 città in cui sono avviate le erogazioni, i beneficiari sono circa 27 mila distribuiti in oltre 6.500 nuclei familiari. Se Roma — in cui vi è stato un elevato numero di domande — dovesse esaurire il budget disponibile per la prima selezione, si può stimare in poco meno di 40 mila il numero di beneficiari della prima fase della sperimentazione per circa 10 mila nuclei familiari.

La prossima estensione riguarderà il Mezzogiorno, sulla base delle risorse già stanziate nell'ambito del Programma Azione Coesione (167 milioni, ex d.l. 76/2013, art. 3), con criteri che terranno conto dell'introduzione del nuovo ISEE. A maggio 2014 è stato registrato dalla Corte dei Conti il decreto interministeriale firmato dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, dal Ministro dell'economia e delle finanze e dal Ministro per la coesione territoriale che ripartisce le risorse finalizzate all'estensione della Sperimentazione ai territori delle Regioni del Mezzogiorno che non ne siano già coperti. L'estensione avverrà con nuovi criteri volti a semplificare le procedure e a semplificare i criteri in maniera da facilitare l'accesso alla misura, fermo restando il budget complessivo. Prima però di estendere territorialmente la sperimentazione, si è inteso attendere la chiusura delle operazioni di selezione delle 12 città al fine di trarne i dovuti elementi di valutazione, e si è inteso attendere l'effettiva implementazione della riforma dell'ISEE, avvenuta a partire dal 1° gennaio 2015. Attualmente, è in corso di perfezionamento il decreto per la determinazione delle modalità operative della Sperimentazione nei territori delle Regioni del Mezzogiorno e l'individuazione dei requisiti per l'accesso ai benefici.

La sperimentazione è in linea con le richieste che provengono dall'Unione Europea. Nel 2014 la Commissione ha rivolto all'Italia una Raccomandazione specifica nell'ambito della Strategia Europa 2020 con la quale si chiede al paese "per far fronte al rischio di povertà e di esclusione sociale, di estendere gradualmente il regime pilota di assistenza sociale, senza incidenza sul bilancio, assicurando un'assegnazione mirata, una condizionalità rigorosa e un'applicazione uniforme su tutto il territorio e rafforzandone la correlazione con le misure di attivazione". La Commissione richiede quindi l'estensione del SIA a tutto il territorio nazionale.

Inoltre, si segnala che nell'ambito del ciclo di programmazione dei fondi Comunitari 2014-2020 è stato approvato un programma nazionale volto principalmente a supportare il Sostegno per l'Inclusione Attiva, in particolare attraverso lo sviluppo di misure di attivazione e servizi di presa in carico rivolti ai beneficiari della carta. Le risorse complessivamente assegnate a tale finalità nell'ambito del Programma Operativo Nazionale a titolarità di questa Amministrazione ammontano a oltre 1 miliardo di euro, dei quali circa 800 milioni di euro risultano essere assegnati alle regioni meno sviluppate o in transizione, e circa 270 milioni di euro risultano essere assegnati alle regioni più sviluppate”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/128

Ordine del giorno

Villarosa

Assemblea

27/4/2015

XI

Introduzione di misure

di sostegno al reddito

per i soggetti titolari

di trattamento

pensionistico minimo


L'ordine del giorno Villarosa n. 9/2679-bis-A/128, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare la possibilità di assumere ogni iniziativa, anche a carattere normativo, per l'introduzione di misure di sostegno del reddito per i soggetti titolari di trattamento pensionistico minimo, anche attraverso l'erogazione di somme aggiuntive al rateo mensilmente erogato, da corrispondersi periodicamente o una tantum nei limiti delle risorse finanziarie disponibili.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Tale problematica rientra in via esclusiva nella sfera delle valutazioni politiche, previo imprescindibile approfondimento delle compatibilità di ordine finanziario”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/161

Ordine del giorno

Baldassarre

Assemblea

27/4/2015

XI

Iniziative per consentire l’utilizzo dei contributi “silenti”


L'ordine del giorno Baldassarre n. 9/2679-bis-A/161, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo: a valutare la possibilità di adottare gli opportuni atti normativi per consentire l'utilizzo dei contributi “silenti” al fine di corrispondere a favore dei soggetti non titolari di altre prestazioni un trattamento – a calcolo puro – al raggiungimento dell'età anagrafica di 65 anni, prescindendo dai requisiti minimi richiesti; a valutare la possibilità di procedere – con particolare riferimento ai lavoratori iscritti alla gestione separata di cui all'articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335 – ad una ricognizione per determinare l'ammontare totale dei contributi “silenti” e la sua evoluzione nei prossimi 10 anni, alla luce delle innovazioni in materia previdenziale e del mercato del lavoro e, contestualmente, indicare la destinazione attuale della contribuzione non utile alla maturazione di un autonomo trattamento pensionistico versata nella gestione separata.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“L'atto parlamentare in oggetto riguarda la dichiarazione del Direttore dell'Inps che ha stimato in 10 miliardi di euro l'ammontare dei contributi c.d. silenti, indicando in diversi milioni la platea di assicurati interessati. Con l'atto parlamentare in questione si chiede un intervento del Governo atto a valutare la possibilità di assumere iniziative finalizzate ad adottare opportuni atti normativi per consentire l'utilizzo dei predetti contributi ed in particolare di corrispondere, a favore di soggetti non titolari di altre prestazioni pensionistiche, al raggiungimento dell'età anagrafica di 65 anni, prescindendo dai requisiti minimi richiesti, un trattamento pensionistico a calcolo puro. Tale problematica rientra in via esclusiva nella sfera delle valutazioni politiche, previo imprescindibile approfondimento delle compatibilità di ordine finanziario”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/164

Ordine del giorno

Bechis

Assemblea

27/4/2015

XI

Superamento della gestione separata dell’Inps


L'ordine del giorno Bechis n. 9/2679-bis-A/164, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo ad assumere iniziative atte a creare un'unica cassa nella quale far confluire la gestione dei lavoratori autonomi, degli artigiani e dei commercianti con la previsione di un'unica aliquota contributiva, prevedendo un aumento graduale dei contributi per i nuovi lavoratori autonomi per i primi 3-5 anni di attività, in modo da agevolare l'inserimento nel mercato del lavoro di tali imprenditori, sia i giovani, sia i soggetti di qualsiasi età che a seguito della perdita di lavoro, ad esempio dipendente, inizino una propria attività autonoma.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“La questione dei professionisti senza Cassa che confluiscono nella gestione separata e la diversa natura della loro attività rispetto ai co.co.co. e co.co.pro, con i quali condividono la gestione pensionistica di cui trattasi, è una questione da tempo all'attenzione dell'Amministrazione. Premesso che tali lavoratori già fruiscono di una tutela pensionistica, il Governo è impegnato a valutare la possibilità di un'unica Cassa nel quadro di un eventuale, più ampio, intervento di tutela dei lavoratori autonomi”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/165

Ordine del giorno

Cominardi

Assemblea

27/4/2015

XI

Requisiti minimi

per l’accesso alla pensione di vecchiaia per il personale ferroviario “viaggiante”

e “di macchina”


L'ordine del giorno Cominardi ed altri n. 9/2679-bis-A/165, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo, al fine di garantire le specifiche aspettative di vita nonché la sicurezza del trasporto ferroviario, ad assumere ogni iniziativa utile: a consentire al personale ferroviario “viaggiante” e “di macchina” il diritto di conseguire la pensione anticipata al raggiungimento del requisito anagrafico di cinquantotto anni di età e del requisito contributivo di trentotto anni, di cui almeno venti anni effettivamente svolti nelle mansioni di addetto alla condotta dei treni, alla scorta dei treni, alla manovra, traghettamento, formazione treni; a riconoscere al personale ferroviario, qualora a causa della perdita dei requisiti psico-fisici previsti dalle disposizioni vigenti venisse meno la specifica abilitazione per lo svolgimento di una delle predette mansioni, il diritto alla pensione anticipata, a condizione che sia stato raggiunto il requisito contributivo di trentacinque anni, di cui almeno quindici anni effettivamente svolti nelle citate mansioni, salva la scelta del lavoratore di rimanere in servizio fino al raggiungimento del limite di età per l'accesso al pensionamento di vecchiaia di cui all'articolo 24, comma 6, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Sulla problematica del personale viaggiante ferroviario va rappresentato che tale categoria di lavoratori, che ha sempre beneficiato di requisiti ridotti per l'accesso al pensionamento, non è stato inserito tra le categorie addette a lavoro usurante, ed è stato considerato come diretto destinatario dei nuovi requisiti previsti dalla riforma per la generalità dei lavoratori. Pertanto, a decorrere dal 1° gennaio 2012, i precedenti limiti di età previsti per l'accesso alla pensione di vecchiaia, differenziati in relazione dell'attività svolta (58, 60, 62 per il personale "viaggiante" e di "macchina"; 65 o 66 per il restante personale) sono stati sostituiti dal requisito anagrafico unico di 66 anni per gli uomini e di 62 anni per le donne. Tali requisiti sono ulteriormente adeguati in relazione agli incrementi della speranza di vita previsti dal 2013 per la generalità dei lavoratori. Per quanto riguarda il riconoscimento dello svolgimento di attività usurante - che permette l'accesso anticipato al pensionamento - il personale di "macchina" e "viaggiante" fruisce di tale riconoscimento non per lo svolgimento dell'attività in quanto tale ma solo qualora l'attività lavorativa si esplichi in orario notturno. La concessione del suddetto beneficio è, comunque, subordinata alla dimostrazione di un periodo minimo di permanenza lavorativa all'interno dell'attività usurante”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/166

Ordine del giorno

Tripiedi

Assemblea


27/4/2015


XI


Tutela previdenziale

dei lavoratori

addetti ad attività usuranti

9/2679-bis-A/212

Ordine del giorno

Boccuzzi

9/2679-bis-B/79

Ordine del giorno

Tripiedi


Gli ordini del giorno Tripiedi n. 9/2679-bis-A/166 e Boccuzzi ed altri n. 9/2679-bis-A/212, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, e l'ordine del giorno Tripiedi ed altri n. 9/2679-bis-B/79, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnavano l'esecutivo a verificare se le risorse destinate, a decorrere dall'esercizio 2015, ai benefici di carattere previdenziale per i lavoratori addetti ad attività usuranti siano sufficienti, anche a seguito della riduzione operata con la legge di stabilità 2015, a far fronte alle spese necessarie a garantire la piena tutela di tali lavoratori sul piano previdenziale, anche al fine di valutare l'opportunità di adottare futuri interventi normativi finalizzati a ripristinare il livello dei finanziamenti previsti a legislazione vigente.

In merito a tali impegni il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Con periodicità annuale viene svolta, con la presenza di rappresentanti di questo Ministero, del MEF e dell'INPS, una Conferenza dei servizi di monitoraggio dell'andamento del pensionamento anticipato per gli addetti alle mansioni usuranti. A seguito della Conferenza svoltasi a dicembre 2014, sono stati raccolti dati sulle domande accolte e sulle proiezioni di spesa che possono anche rappresentare una valida fonte di informazione per valutare la reale portata di quanto previsto dalla legge di stabilità 2015 in materia di riduzione degli stanziamenti previsti in materia (riduzione di 150 milioni di euro annui a decorrere dal 2015)”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/170

Ordine del giorno

Di Vita

Assemblea

27/4/2015

XII

Stanziamento di risorse economiche finalizzate all’attuazione del piano

d’azione biennale

per la promozione dei diritti e l’integrazione

delle persone con disabilità


L'ordine del giorno Di Vita ed altri n. 9/2679-bis-A/170, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a disporre, entro l'emanazione del Documento economico finanziario, lo stanziamento di risorse economiche in misura adeguata da destinare a interventi diretti alla implementazione della Linea di intervento 1 “Revisione del sistema di accesso, riconoscimento/certificazione della condizione di disabilità e modello di intervento del sistema socio-sanitario”, della Linea di intervento 2 “Lavoro e occupazione” e della Linea di intervento 5 “Processi formativi ed inclusione scolastica” del programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 4 ottobre 2013, individuando altresì i criteri di riparto e le conseguenti disposizioni attuative.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Nel Programma d'Azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità, elaborato dall'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità (di cui alla legge 18/2009) e adottato con DPR 4 ottobre 2013, si specifica che le azioni richiamate e da attuarsi nell'ambito della legislazione vigente "risultano finanziabili nei limiti degli stanziamenti previsti, mentre gli impegni assunti alla presentazione alle Camere di nuovi provvedimenti legislativi saranno condizionati al rispetto della disciplina ordinaria in tema di programmazione finanziaria. A tali impegni è, quindi, da riconoscere carattere meramente programmatico, in quanto la sede nella quale saranno ponderate le diverse esigenze di settore è la Decisione di finanza pubblica (DFP)".

Per quel che riguarda le azioni che si intendono avviare, si rappresenta che l'Osservatorio è stato ricostituito a luglio 2014 ed ha inteso focalizzare l'attenzione dei propri lavori su una serie di temi, fra i quali, ad esempio, la riforma del sistema di accertamento/riconoscimento della condizione di disabilità. A tale proposito è stato dato mandato al Comitato tecnico-scientifico di elaborare un piano articolato di lavori per il triennio 2014 — 2016 approvato nella sessione plenaria del 4 novembre u.s.

Tale piano, oltre ad individuare il tema della riforma dell'accertamento dell'invalidità/disabilità come uno degli argomenti prioritari per l'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, ha previsto la individuazione di alcuni gruppi di lavoro, fra i quali un gruppo dedicato alla tematica "Riconoscimento della condizione di disabilità e valutazione multidimensionale finalizzata a sostenere il sistema di accesso e la progettazione personalizzata", coordinato da Ministero della salute, Regioni e rappresentanti delle federazioni delle associazioni delle persone con disabilità, uno dedicato alla tematica del lavoro denominato "L'inclusione lavorativa e la protezione sociale" ed un terzo, collegato con la linea di intervento 5, denominato appunto "Processi formativi ed inclusione scolastica"”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/209

Ordine del giorno

Incerti

Assemblea

27/4/2015

XI

Stanziamento di risorse aggiuntive per finanziare

gli ammortizzatori sociali

in deroga


L'ordine del giorno Incerti ed altri n. 9/2679-bis-A/209, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo ad intervenire, già durante l'esame del disegno di legge di stabilità 2015, al fine di assicurare le risorse finanziarie necessarie a dare continuità agli ammortizzatori sociali, nonché completa attuazione alle altre disposizioni contenute nella legge 10 dicembre 2014, n. 183.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Le risorse destinate al finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per il 2014 risultano fino ad oggi così ripartite:

• 30 milioni di euro riservati alla CIG nel settore della pesca (legge n. 147/2013 art. 1, comma 184);

• 200 milioni di euro accantonati per essere destinati agli interventi in favore di lavoratori dipendenti di imprese plurilocalizzate, i cui accordi sono sottoscritti in sede ministeriale;

• 400 milioni di euro ripartiti tra le Regioni e P.A. con decreto interministeriale n. 78641 del 22.01.2014;

• 400 milioni di euro assegnati alle Regioni e P.A. con il decreto interministeriale n. 83117 del 16.07.2014, a copertura delle prestazioni autorizzate nell'anno 2013;

• 400 milioni di euro ripartiti tra le Regioni e P.A. con decreto interministeriale n. 83527 del 6.08.2014;

•30 milioni di euro quali risorse destinate alle Regioni Basilicata e Calabria, a valere sulle risorse derivanti dalla riprogrammazione dei programmi cofinanziati dai Fondi strutturali 2007-2013 oggetto del Piano di azione e coesione;

• 503 milioni di euro ripartiti tra le regioni con il decreto interministeriale n. 86486 del 4.12.2014, a copertura delle prestazioni autorizzate da Regioni e Province Autonome.

Quanto al 2015, l'articolo 1, comma 107, della legge n. 190/2014 prevede che "Per fare fronte agli oneri derivanti dall'attuazione dei provvedimenti normativi di riforma degli ammortizzatori sociali, ivi inclusi gli ammortizzatori sociali in deroga, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, di quelli in materia di riordino dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, nonché per fare fronte agli oneri derivanti dall'attuazione dei provvedimenti normativi volti a favorire la stipula di contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti, al fine di consentire la relativa riduzione di oneri diretti e indiretti, è istituito nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali un apposito fondo, con una dotazione di 2.200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016 e di 2.000 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2017".”


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/210

Ordine del giorno

Argentin

Assemblea

27/4/2015

XII

Rifinanziamento

del Fondo per il diritto

al lavoro dei disabili


L'ordine del giorno Argentin ed altri n. 9/2679-bis-A/210, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a predisporre concrete misure normative ed economiche volte ad inserire tra le sue priorità le politiche sull'inclusione attiva, in particolare lavorativa, delle persone con disabilità, anche attraverso un adeguato rifinanziamento del Fondo per il diritto al lavoro dei disabili, previsto dall'articolo 13 della legge 12 marzo 1999, n. 68.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“L'articolo 1, comma 160, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015) ha previsto che, a decorrere dall'anno 2015, la dotazione del Fondo per il diritto al lavoro dei disabili di cui all'articolo 13, comma 4, della legge 12 marzo 1999, n. 68, è incrementata di 20 milioni di euro annui”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/229

Ordine del giorno

Tidei

Assemblea

27/4/2015

XI

Iniziative finalizzate

alla partecipazione

dei lavoratori al capitale

ed agli utili delle imprese


L'ordine del giorno Tidei ed altri n. 9/2679-bis-A/229, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo: a dare sollecita attuazione all'articolo 1, comma 180, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014), affinché il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, adotti in tempi rapidi il decreto volto a definire modalità e criteri per l'utilizzo delle risorse, pari complessivamente a 7 milioni di euro nel biennio 2014-2015, necessarie per incentivare iniziative rivolte alla partecipazione dei lavoratori al capitale e agli utili delle imprese e per la diffusione dei piani di azionariato rivolti ai lavoratori dipendenti; ad assumere iniziative legislative concernenti i contenuti della delega prevista dall'articolo 4, comma 62, della legge 28 giugno 2012, n. 92 (cosiddetta “riforma Fornero”), intesa ad introdurre elementi di partecipazione dei lavoratori nella gestione delle imprese e sulla quale nella precedente legislatura si era registrata una considerevole convergenza; a definire un quadro normativo, compatibile con il contesto europeo, organico, efficace e al tempo stesso semplice, in grado di agevolare una legislazione favorevole alla promozione di regimi di partecipazione, anche azionaria, dei lavoratori dipendenti; a promuovere a livello europeo, anche nel corso del semestre italiano di presidenza dell'Unione europea, iniziative volte definire un quadro normativo coerente, in tutti gli Stati membri, in materia di partecipazione azionaria dei lavoratori dipendenti.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Si rappresenta che il Fondo di cui al comma 180 della legge n. 147/2013, dell'importo originario complessivo di euro 7.000.000, risulta ridotto, per effetto di disposizioni relative a riduzioni di spesa, per l'anno 2014, ad euro 1.818.872 e, per l'anno 2015, ad euro 39.245. Per quanto riguarda lo stato di attuazione della disposizione, si comunica che lo schema di DM, volto a definire modalità e criteri per l'utilizzo delle risorse è in corso di perfezionamento”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/240

Ordine del giorno

Lenzi

Assemblea

27/4/2015

XII

Incentivazione delle misure di lotta alla povertà

e di inclusione sociale


L'ordine del giorno Lenzi ed altri n. 9/2679-bis-A/240, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo: ad incentivare il ruolo del terzo settore nella co-progettualità delle nuove iniziative locali contro la povertà; ad individuare ulteriori risorse economiche volte ad estendere l'utilizzo della social card sperimentale o SIA, secondo una programmazione condivisa con le singole regioni; a creare una strategia integrata che garantisca una interazione positiva delle politiche economiche, sociali e dell'occupazione.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Nell'ambito della programmazione comunitaria 2014-2020 il Piano Operativo Nazionale Inclusione, approvato dalla Commissione Europea in data 17 Dicembre 2014, prevede un intervento (Asse 3 — "Sistemi e modelli di intervento sociale") destinato a potenziare, in chiave di azioni di sistema, la performance delle amministrazioni responsabili ai diversi livelli di governo della attuazione di misure sociali e di integrazione delle comunità e delle persone a rischio di emarginazione. La finalità è quella di ridurre l'eterogeneità territoriale nelle risposte ai bisogni dei cittadini e favorire l'affermazione dei modelli più efficaci e appropriati di intervento, anche attraverso la promozione dell'innovazione sociale e della complementarietà delle risorse private e del terzo settore rispetto all'azione pubblica. L'identificazione di modelli appropriati di intervento sociale riguarda in particolare: l'integrazione delle comunità Rom, Sinti e Caminanti, e l'inclusione attiva di specifici gruppi di persone a rischio di discriminazione (ad esempio, servizi di sostegno per le vittime di violenza, di tratta e grave sfruttamento; interventi di inclusione attiva per i minori stranieri non accompagnati e i beneficiari di protezione internazionale, sussidiaria ed umanitaria, interventi di inserimenti lavorativo per carcerati ed ex carcerati). Sono inoltre previste azioni di sistema inerenti la promozione delle attività economiche a contenuto sociale, delle imprese sociali di inserimento lavorativo e di un'azione amministrativa socialmente responsabile; l'implementazione del sistema informativo dei servizi e delle prestazioni sociali; la definizione della denominazione dei contenuti delle professioni sociali e il loro riconoscimento uniforme sul territorio nazionale; la diffusione e scambio di best practices relative ai servizi per la famiglia”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/245

Ordine del giorno

Casati

Assemblea

27/4/2015

XII

Finanziamento a favore dell’Unione italiana ciechi


L'ordine del giorno Casati ed altri n. 9/2679-bis-A/245, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a disporre, già nel corso dell'esame del disegno di legge di stabilità 2015, un finanziamento a favore dell'Unione italiana ciechi.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

Il comma 191 della legge n. 190/2014 autorizza la spesa di 6,5 milioni di euro annui a decorrere dal 2015 a favore dell'Unione italiana ciechi e ipovedenti per garantire il finanziamento di interventi già previsti a legislazione vigente per tale ente”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/250

Ordine del giorno

Garavini


Assemblea


27/4/2015


XI


Requisiti previsti

per il riconoscimento

ed il finanziamento

degli istituti di patronato

e assistenza sociale

9/2679-bis-B/162

Ordine del giorno

Rubinato

9/2679-bis-B/187

Ordine del giorno

Tancredi


L'ordine del giorno Garavini ed altri n. 9/2679-bis-A/250, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo: a valutare la possibilità, nell'ambito della manovra di bilancio, al fine di escludere la riduzione dell'offerta di servizi e la minore tutela dei cittadini (in particolar modo per le fasce di reddito più svantaggiate), di ridurre il taglio del finanziamento delle attività degli istituti di patronato e assistenza sociale e di ripristinare la gratuità delle prestazioni offerte dai patronati, escludendo l'applicazione di un contributo per l'erogazione dei servizi da essi forniti.

L'ordine del giorno Rubinato n. 9/2679-bis-B/162, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, con riferimento alla disciplina inerente i criteri di costituzione e l'ambito di attività degli istituti di patronato, impegnava l'esecutivo: ad eliminare il requisito della presenza di sedi in almeno otto Paesi stranieri; a disporre un'opportuna modifica dell'articolo 2, comma 1, lettera b) della legge n. 152 del 2001 prevedendo, in capo alle Organizzazioni promotrici, la presenza in un numero di province riconosciute la cui somma della popolazione sia pari ad almeno l'80 per cento della popolazione italiana, come accertata dall'ultimo censimento nazionale; ad eliminare il riferimento al criterio dell'attività non inferiore all'1,5 per cento di attività ammessa a finanziamento; a prevedere la possibilità che i patronati già operanti alla data di entrata in vigore della citata legge n. 152 del 2001 ed il cui riconoscimento sia stato convalidato ai sensi della stessa, si consorzino entro un termine adeguato, quale il 31 dicembre 2017.

L'ordine del giorno Tancredi ed altri n. 9/2679-bis-B/187, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo ad adottare iniziative normative volte ad assumere il 2015, e non il 2014, quale anno base di riferimento per l'individuazione dell'attività rilevante dei patronati, ai fini del finanziamento di legge.

In merito a tali impegni il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

Con la legge n. 190/2004 sono state ridisegnate le competenze degli istituti di patronato in una visione più moderna e più rispondente alla platea dei potenziali beneficiari dei servizi.

E' prevista l'adozione di una serie di decreti attuativi che riguarderanno:

- i criteri di adeguata distribuzione nel territorio nazionale delle sedi degli istituti di patronato e di assistenza sociale;

- lo schema di convenzione che definisce le modalità di esercizio delle attività di sostegno, informative, di consulenza, di supporto, di servizio e di assistenza tecnica in materia di previdenza e assistenza sociale, il diritto del lavoro, la sanità, il diritto di famiglia e delle successioni, il diritto civile e la legislazione fiscale, il risparmio, la tutela e la sicurezza sul lavoro;

- l'individuazione dei criteri con i quali le attività di cui sopra possono essere svolte in favore delle pa e di organismi dell'Unione europea anche sulla base di apposite convenzioni;

- la definizione dello schema di convenzione in base al quale gli istituti di patronato contribuiscono a sostenere il processo di riorganizzazione della pubblica amministrazione;

- l'individuazione delle modalità e dei criteri con i quali devono essere stipulate apposite convenzioni utili allo svolgimento, da parte degli istituti di patronato, delle attività di informazione, consulenza e assistenza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;

- l'individuazione delle prestazioni non rientranti nel finanziamento per le quali è ammessa l'esigibilità del contributo per l'erogazione del servizio da parte dell'utenza o degli enti pubblici beneficiari. Con decreto del Direttore generale per le politiche previdenziali e assicurative del MLPS si adeguerà, ogni quattro anni, l'elenco delle prestazioni e dei contributi per l'erogazione del servizio da parte degli istituti di patronato;

- l'adozione di uno schema di bilancio analitico di competenza definito dal MLPS redatto secondo le disposizioni del codice civile.

La riduzione del "taglio" agli stanziamenti per il finanziamento delle attività degli istituti di patronato e assistenza sociale, già prevista dalla legge n. 190/2014 rientra in via esclusiva nella sfera delle valutazioni politiche, previo imprescindibile approfondimento delle compatibilità di ordine finanziario”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/256

Ordine del giorno

Burtone

Assemblea

27/4/2015

XI

Ripartizione delle risorse destinate per il 2014

agli ammortizzatori sociali

in deroga


L'ordine del giorno Burtone ed altri n. 9/2679-bis-A/256, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a verificare la possibilità: di procedere in tempi brevi al riparto delle risorse residue per il finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga al fine di coprire le mensilità rimanenti dell'anno 2014 e a consentire, d'intesa con l'Inps e l'Agenzia delle entrate, l'applicazione del criterio di competenza, al fine di scongiurare un incremento della tassazione ed una decurtazione ulteriore degli importi delle indennità; di attivare un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali al fine di gestire la fase di passaggio tra il regime attuale degli ammortizzatori in deroga e le nuove forme di tutela introdotte con la legge 10 dicembre 2014, n. 183; di prorogare, come previsto dal dispositivo dell'ordine del giorno Bruno Bossio n. 9/2660-A/109, accolto dal Governo come raccomandazione, nel corso della seduta del 25 novembre 2014, in accordo con le regioni, i trattamenti in deroga attualmente in essere almeno fino all'entrata in vigore dei decreti legislativi relativi ai nuovi ammortizzatori sociali.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

Alla fine del 2014 sono stati tenuti presso lo scrivente Ministero diversi tavoli tecnici alla presenza dei rappresentanti delle singole Regioni e P.A. relativamente ad una ricognizione e analisi delle problematiche relative al finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per l'anno 2014.

Sono state invitate le Regioni e le P.A. a fornire a questo Ministero il dato relativo al fabbisogno di risorse finanziarie necessarie a sostenere gli interventi per gli ammortizzatori sociali in deroga di cui agli accordi stipulati dal 1° gennaio al 3 agosto 2014 e il dato relativo alla stima delle risorse finanziarie necessarie a sostenere definitivamente l'ulteriore fabbisogno di ammortizzatori sociali in deroga dal 4 agosto 2014 al 31 dicembre 2014, nel rispetto dei requisiti di cui al decreto interministeriale n. 83473 del 1° agosto 2014.

Alla luce di detta ricognizione e a seguito del monitoraggio compiuto dall'Inps relativamente alle spese di CIG e mobilità in deroga per le prestazioni di competenza del 2013 e 2014 per le singole regioni e P.A., ivi compresi gli eventuali residui dello stanziato 2013/2014 ante D.I. n. 83117 del 16 luglio 2014 (assegnazione di 400.000 euro "indivisi" finalizzata a saldare il fabbisogno 2013), si procederà a verificare le risorse da destinare per ulteriori interventi di CIG in deroga”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/262

Ordine del giorno

Paris

Assemblea

27/4/2015

XI

Riconoscimento

dei necessari benefici

previdenziali e contributivi alle maestranze dell’ex stabilimento Isochimica


L'ordine del giorno Paris ed altri n. 9/2679-bis-A/262, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a prevedere nel primo provvedimento utile, nei limiti delle risorse della finanza pubblica, una soluzione adeguata per i lavoratori dell'ex stabilimento Isochimica, che assicuri certezza nel percorso di riconoscimento dei diritti e della posizione dei lavoratori medesimi.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

La legge n. 190/2014, al comma 117 dell'articolo 1, ha previsto che "In deroga a quanto disposto dall'art. 24 del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni, dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214, le disposizioni di cui al comma 2 dell'art. 13 della legge 27 marzo 1992, n. 257 e successive modificazioni. si applicano ai fini del conseguimento del diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico nel corso dell'anno 2015, senza la corresponsione di ratei arretrati, sulla base della normativa vigente prima dell'entrata in vigore del citato D.L. 201 del 2011, anche agli ex lavoratori occupati nelle imprese che hanno svolto attività di scoimbentazione e bonifica che hanno cessato il loro rapporto di lavoro per effetto della chiusura, dismissione o fallimento dell'impresa presso cui erano occupati e il cui sito è interessato da piano di bonifica da parte dell'ente territoriale, che non hanno maturato i requisiti anagrafici e contributivi previsti dalla normativa vigente, che risultano ammalati con patologia asbesto-correlata accertata e riconosciuta ai sensi dell'art. 13, comma 7 della legge 27 marzo 1992 n. 257 e successive modificazioni".

La disposizione non prevede un provvedimento di attuazione da parte del Ministero del lavoro ed è, pertanto, immediatamente applicabile in presenza dei requisiti ivi prescritti”.



Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/305

Ordine del giorno

Cani

Assemblea

27/4/2015

XI

Misure a favore dei lavoratori della regione Sardegna già beneficiari di ammortizzatori sociali


L'ordine del giorno Cani ed altri n. 9/2679-bis-A/305, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo: a garantire il reperimento delle risorse finanziarie, pari a duecento milioni di euro per l'anno 2014, necessarie all'integrale copertura del fabbisogno per gli ammortizzatori sociali in deroga per la regione Sardegna; ad individuare, in sede di applicazione del decreto interministeriale del 1° agosto 2014, azioni che, in una fase transitoria e limitata, mitighino gli effetti negativi conseguenti alla perdita di ogni forma di sostegno del reddito;  a definire, in sede di determinazione dei criteri per la quantificazione del 5 per cento di cui all'articolo 6, comma 3 del decreto interministeriale in questione, indicatori che, nel valutare in maniera appropriata la situazione di particolare gravità che si registra nella regione Sardegna, consentano lo stanziamento di almeno sei milioni di euro; ad adottare disposizioni analoghe a quelle a suo tempo previste nel decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468 (articolo 12) in favore dei lavoratori già beneficiari di ammortizzatori sociali nella regione Sardegna ed attualmente in regime di utilizzo presso amministrazioni ed enti pubblici.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

Con riferimento alla situazione degli ammortizzatori sociali in deroga della Regione Sardegna, si rappresenta che nel corso dell'anno 2014, con il decreto n. 78641 del 22 gennaio 2014, sono stati assegnati alla Regione euro 17.313.075; con il decreto 83527 del 6 agosto 2014 sono stati parimenti assegnati euro 17.313.075 e infine con la terza assegnazione, di cui al decreto n. 86486 del 4 dicembre 2014 sono stati attribuiti euro 21.641.344 di cui euro 1.082.067 per le finalità previste dall'articolo 6, comma 3, del decreto interministeriale n. 83473 del 1° agosto 2014”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/306

Ordine del giorno

Marrocu

Assemblea

27/4/2015

XI

Interpretazione della cosiddetta “opzione donna” per l’accesso al trattamento pensionistico per le donne lavoratrici


L'ordine del giorno Marrocu n. 9/2679-bis-A/306, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, con riferimento al regime sperimentale di accesso al pensionamento per le lavoratrici optanti per il sistema contributivo, previsto dall'articolo 24, comma 14, del decreto-legge n. 201 del 2011, impegnava l'esecutivo: ad assumere iniziative per modificare l'interpretazione restrittiva adottata dall'Inps, prevedendo la possibilità di accedere alla pensione avendo maturato i necessari requisiti di età e anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2015, indipendentemente dall'applicazione della finestra mobile di accesso, al fine di salvaguardare lo spirito dell'«opzione donna»; a valutare, entro il medesimo termine, la possibilità di prorogare il regime sperimentale di accesso al trattamento pensionistico per le donne lavoratrici.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

Con riferimento al regime sperimentale di accesso al pensionamento per le lavoratici optanti per il sistema contributivo, previsto dall'articolo 24, comma 14, del decreto-legge n. 201/2011, si sollecita un impegno del Governo finalizzato a valutare un intervento atto a modificare l'interpretazione restrittiva della legge che, fornita dalle Amministrazioni vigilanti (MinLavoro e MEF) all'Inps in occasione dell'emanazione della circolare n. 35/2012 dell'Istituto, possa consentire alle donne optanti di poter accedere al trattamento pensionistico avendo maturato i requisiti di età (anni 57) e anzianità contributiva (pari o superiore a 35 anni) entro il 31/12/2015, indipendentemente dalla data di decorrenza della pensione. Si chiede quindi la non applicazione sia della "finestra mobile" di un anno, sia del posticipo per incremento dell'aspettativa di vita, nonché di valutare la possibilità di prorogare il regime sperimentale in questione oltre il 31/12/2015. La problematica è da tempo all'attenzione di questa Amministrazione ed in merito si sono si sono svolti vari incontri sia con l'Inps che con il MEF, che ha però sempre eccepito la non praticabilità della proposta, stante l'aumento significativo dell'età di pensionamento ed il conseguente peggioramento dei conti pubblici in materia previdenziale. L'Inps, in attesa di una definitiva risoluzione della problematica e sottolineando il rischio dell'instaurarsi di un contenzioso sfavorevole per l'Istituto, ha pubblicato un messaggio ERMES, con il quale si informa che le eventuali domande di pensione di anzianità in regime sperimentale, presentate dalle lavoratrici che perfezionano i prescritti requisiti anagrafici entro il 31/12/2015, ancorché la decorrenza della pensioni si collochi oltre la medesima data, non devono essere respinte ma tenute in evidenza. Nella continua attività volta a trovare una soluzione praticabile, anche dal punto di vista finanziario, alla problematica, l'Inps ha fornito i dati concernenti gli effetti sulle pensioni liquidate, del regime sperimentale fino al 31.12.2014”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/1

Ordine del giorno

Zampa

Assemblea

27/4/2015

XII

Approvazione del Piano nazionale per l’infanzia


L'ordine del giorno Zampa ed altri n. 9/2679-bis-B/1, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a prevede celermente l'approvazione del Piano nazionale per l'infanzia contenente concrete misure di contrasto alla povertà ed al disagio minorile.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

A gennaio 2011 è stato approvato dal Presidente della Repubblica e pubblicato il Terzo piano nazionale per l'infanzia che prevede una serie di azioni e di interventi legislativi, programmatori e operativi che impegnano Amministrazioni centrali, regioni ed Enti locali nella promozione e nella tutela dei diritti di bambini ed adolescenti in attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo.

Il Rapporto di sintesi, relativo agli esiti del monitoraggio sul Terzo piano nazionale per l'infanzia, è stato approvato dall'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza a novembre 2012”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/64

Ordine del giorno

Rostellato

Assemblea

27/4/2015

XI

Concessione di sgravi contributivi ai datori di lavoro del settore agricolo


L'ordine del giorno Rostellato ed altri n. 9/2679-bis-B/64, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare la possibilità di utilizzare eventuali stanziamenti residui del Fondo per gli incentivi all'assunzione di giovani lavoratori agricoli di cui all'articolo 5, comma 2, del decreto legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito con modificazioni dalla legge 11 agosto 2014, n. 116, esclusivamente per la concessione degli sgravi contributivi introdotti dalla legge di stabilità 2015 e destinati ai datori di lavoro del settore agricolo, al fine di ampliare l'entità delle risorse a disposizione del comparto.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

Gli sgravi contributivi a favore del settore agricolo previsti dall'articolo 1, commi 119 e 120, della legge n. 190/2014 sono più favorevoli di quelli stabiliti per il medesimo settore dalla legge n. 116/2014, soprattutto per quanto riguarda la durata, 36 mesi per la prima norma rispetto ai 18 mesi della seconda, ma anche relativamente ad una maggiore copertura finanziaria. In tale contesto, la prospettata questione di investire i fondi residui fissati dalla citata legge n. 116/2014, rimasti inutilizzati, per finanziare lo sgravio di cui alla legge di stabilità 2015 non può che essere rimessa alle competenti valutazioni politico-finanziarie”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/108

Ordine del giorno

Bechis

Assemblea

27/4/2015

XI

Incremento dell’importo minimo dei trattamenti pensionistici


L'ordine del giorno Bechis ed altri n. 9/2679-bis-B/108, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare la possibilità di aumentare l'importo minimo dei trattamenti pensionistici.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

Tale problematica rientra in via esclusiva nella sfera delle valutazioni politiche, previo imprescindibile approfondimento delle compatibilità di ordine finanziario”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/109

Ordine del giorno

Baldassarre

Assemblea

27/4/2015

XI

Salvaguardia dei posti di lavoro creati in virtù dei benefici contributivi previsti per l’assunzione di disoccupati con contratto a tempo indeterminato


L'ordine del giorno Baldassarre ed altri n. 9/2679-bis-B/109, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a porre in essere misure normative al fine di salvaguardare i posti di lavoro creati in virtù delle agevolazioni previdenziali concesse dall'articolo 8, comma 9, della legge n. 407 del 1990.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

L'abrogazione delle agevolazioni previdenziali - di durata triennale, volte a favorire l'assunzione di fasce svantaggiate della popolazione, previste dall'articolo 8, comma 9, della legge n. 407 del 1990 - da parte dell'articolo l, comma 121, della legge n. 190/2014, che contiene esoneri contributivi di analogo tenore, crea in effetti una situazione di frattura normativa per cui, essendo la fruizione dello sgravio contributivo di cui al citato articolo 1, limitata alle assunzioni relative al solo anno 2015, per il 2016 si viene a determinare l'assenza di incentivi per chi abbia intenzione di assumere giovani lavoratori o, comunque, lavoratori in situazione di debolezza sociale, e ciò anche in considerazione della natura strutturale della menzionata disposizione abrogativa dell'articolo 8, comma 9. L'eventuale reintroduzione, a decorrere dal primo gennaio 2016, di misure a regime analoghe a quelle della legge n. 407/1990 appartiene alle valutazioni proprie della sfera politico-finanziaria. Va, infine, detto che l'abrogazione in questione ha effetto ex nunc e, pertanto, per gli sgravi in corso la normativa dettata dalla legge n. 407/1990 mantiene inalterati tutti i suoi effetti anche a livello occupazionale”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/164

Ordine del giorno

Gnecchi

Assemblea

27/4/2015

XI

Rimozione delle criticità inerenti al calcolo del trattamento pensionistico maturato dai lavoratori con più di 18 anni di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995


L'ordine del giorno Gnecchi ed altri n. 9/2679-bis-B/164, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare gli effetti applicativi delle modifiche apportate dalla legge n. 190 del 2014 (legge di stabilità 2015) all'articolo 24, commi 2 e 10, della legge n. 214 del 2011, concernenti il calcolo dell'importo del trattamento pensionistico e le penalizzazioni in caso di accesso al pensionamento prima dei sessantadue anni di età, al fine di intervenire con il primo provvedimento di riordino del sistema previdenziale per rimuovere le criticità derivanti da tali modifiche.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

La questione attiene all'applicazione dell'articolo 1, comma 707, della legge n. 190/2014 sul calcolo dell'intero trattamento pensionistico maturato dai soggetti in possesso di più di 18 anni di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. In sostanza, la norma prevede un doppio calcolo della pensione, che si determina nel seguente modo. Secondo il primo calcolo (basato sulle norme vigenti) è utilizzato il metodo retributivo per le anzianità contributive sino al 31 dicembre 2011 ed il metodo contributivo a decorrere dal 1° gennaio 2012. Il secondo calcolo prevede, invece, il sistema interamente retributivo per tutte le anzianità contributive maturate dall'assicurato. Una volta effettuata questa procedura si mettono a confronto i due importi ottenuti e si liquida l'importo minore al soggetto interessato. La predisposizione di eventuali interventi volti a superare prospettate disparità di trattamento fra soggetti la cui pensione viene calcolata su periodi contributivi diversi (vedi, per esempio il trattamento di pensione anticipata per uomini e donne), è conseguente a valutazioni di carattere politico-finanziario. E' comunque all'attenzione di questo Ministero una bozza di circolare Inps che prende in esame alcuni aspetti problematici della questione. In merito alla cancellazione delle penalizzazioni sulle pensioni corrisposte a soggetti di età inferiore a 62 a decorrere dal 1° gennaio 2015, secondo quanto previsto dall'art. 1, comma 113, della legge di stabilità 2015, va puntualizzato che una possibile applicazione di tale norma anche per le situazioni pregresse volta a prevenire il contenzioso che altrimenti verrebbe a determinarsi è lasciato alle competenti valutazioni politico-finanziarie. Stesso discorso, sempre per il pregresso, vale relativamente ad una più esaustiva definizione di "effettiva prestazione lavorativa" ai fini della non applicazione della penalizzazione in discorso”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/191

Ordine del giorno

Pagano

Assemblea

27/4/2015

XI

Riscatto dei versamenti alla Cassa avvocati per i soggetti che abbiano successivamente avviato un’attività di lavoro dipendente


L'ordine del giorno Pagano n. 9/2679-bis-B/191, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo ad emanare disposizioni interpretative che consentano a coloro i quali si siano cancellati dall'Albo degli avvocati ed abbiano successivamente avviato un'attività di lavoro dipendente, di recuperare, tramite riscatto, i versamenti effettuati alla Cassa avvocati.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

Per quanto riguarda l'impegno del Governo ad emanare disposizioni interpretative che diano la "possibilità, per i soggetti già andati in pensione, di ricongiunzione ai fini Inps tramite riscatto dei periodi di pratica legale, con versamenti alla Cassa avvocati", si ritiene che siano necessari approfondimenti con l'Inps e con la Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

1/00445

Mozione

Fitzgerald Nissoli

Assemblea

28/4/2015

XI

Iniziative per la tutela dei diritti previdenziali dei lavoratori italiani emigrati in Paesi non appartenenti all'Unione europea

1/00761

Mozione

Dall'Osso


Le mozioni Fitzgerald Nissoli ed altri n. 1/00445 e Dall'Osso ed altri n. 1/00761, accolte dal Governo ed approvate dall'Assemblea nella seduta del 19 marzo 2015, impegnavano l'esecutivo, alla luce delle importanti e sostanziali modifiche intervenute in questi ultimi anni nel sistema previdenziale italiano, a valutare l'opportunità di istituire un tavolo tecnico che veda la presenza dei rappresentanti dei Ministeri interessati, dell'Inps e dei patronati nazionali con il preciso compito di monitorare lo stato delle convenzioni bilaterali di sicurezza sociale in essere e verificare la loro compatibilità con le modifiche suddette e l'eventuale, conseguente necessità di rinegoziazione; verificare, a fronte dell'aumentata mobilità internazionale di lavoratori e lavoratrici, sia in uscita che in ingresso in Italia, l'esigenza di stipulare nuovi accordi bilaterali di sicurezza sociale – completando il quadro giuridico di salvaguardia dei diritti sociali – e di aggiornare quelli in vigore, a garanzia di una più adeguata, efficace ed ampia tutela previdenziale.

In merito a tali impegni il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Per quanto di competenza di questo Dicastero, si rappresenta che con la legge n. 35 dell'11 marzo 2015, è stato ratificato l'Accordo tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di Turchia sulla previdenza sociale.

Si informa, inoltre, che sono state avviate a ratifica le convenzioni con Canada, Giappone ed Israele”.



Ministero della salute


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/62

Ordine del giorno

Bernini Massimiliano

Assemblea

14/4/2015

XII

XIII

Interventi per indennizzare gli apicoltori che hanno subito l'abbruciamento coatto delle arnie, misure alternative per il controllo del coleottero Aethina tumida e messa a punto dell'anagrafe apistica


L'ordine del giorno Massimiliano Bernini ed altri n. 9/2679-bis-B/62, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo: ad attivare urgentemente le procedure necessarie ad indennizzare gli apicoltori che hanno subìto l'abbruciamento coatto delle arnie e ad individuare, di concerto con tutti gli esperti del mondo apistico, in primis gli apicoltori professionisti e i loro rappresentanti, gli enti di ricerca e gli Istituti zooprofilattici, misure alternative per il controllo del coleottero Aethina tumida che non prevedano la distruzione degli apiari; a provvedere alla messa a punto dell'anagrafe apistica che, attraverso la conoscenza della realtà produttiva, consenta di prevenire ed intervenire tempestivamente con strumenti idonei a fronteggiare eventuali emergenze.

In merito a tale impegno il Ministero della salute, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Con il Decreto Dirigenziale del 19 dicembre 2014 "Misure straordinarie di eradicazione ed indennizzo conseguente all'infestazione da "Aethina tumida" è stato disposto l'indennizzo, ai sensi della legge 2 giugno 1988, n. 218, a favore degl apicoltori i cui apiari sono stati sottoposti a misure di distruzione a causa della infestazione da "Aethina tumida".

Il Ministero della salute ha, inoltre, portato all'esame del Consiglio Superiore di Sanità la questione relativa alla strategia da adottare per combattere il parassita "Aethina tumida", attualmente presente nelle Regioni Calabria e Sicilia.

In tale consesso, sono stati ascoltati i vari esperti in materia appartenenti a diversi Istituti di ricerca.

Con l'emanazione del decreto "Approvazione del manuale operativo per la gestione dell'anagrafe apistica nazionale, in attuazione dell'articolo 5 del decreto 4 dicembre 2009, recante: 'Disposizioni per l'anagrafe apistica nazionale' dell'11 agosto 2014 del Ministro della salute, di concerto con il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 291 del 16 dicembre 2014, è stato dato complessivo avvio all'anagrafe apistica nazionale”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/171

Ordine del giorno

Grillo

Assemblea

27/4/2015

XII

Riduzione dell'utilizzo di auto di servizio nell'ambito del sistema sanitario nazionale



L'ordine del giorno Grillo ed altri n. 9/2679-bis-A/171, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a garantire che la riduzione delle auto di servizio, in particolare nell'ambito del Servizio sanitario nazionale, sia attuata senza ulteriori azioni dilatorie.

In merito a tale impegno il Ministero della salute ha trasmesso la seguente nota:

“Il Ministero della salute ed il Ministero dell'economia e delle finanze, in sede di monitoraggio trimestrale dei conti economici, verificano l'andamento dei diversi aggregati di spesa tra cui quelli che includono al loro interno l'acquisto di servizi non sanitari e i noleggi.

Non esiste negli attuali modelli economici trasmessi al Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS) una voce di spesa specifica per il ricorso alle auto di servizio da parte delle aziende sanitarie le quali, tuttavia, dovendo ricorrere agli obiettivi di contenimento della spesa pubblica, dovranno rispettare i “budget” assegnati in sede di programmazione regionale.

Tali spese possono essere rilevate a livello locale in voci specifiche dei piani dei conti sottostanti al sistema di contabilità aziendale e le stesse possono essere monitorate, nello specifico, da parte dei singoli collegi sindacali delle singole aziende, all'interno delle quali vi è la componente del Ministero della salute che potrà essere opportunamente sensibilizzato al controllo di dette spese, in seno al controllo di legittimità degli atti deliberativi del vertice aziendale.

Con riguardo all'impegno del Governo, è intenzione del Ministero della salute proporre una modifica dei modelli di rilevazione economica delle aziende ospedaliere pubbliche e dei presidi ospedalieri a gestione diretta, volta a valutare l'efficienza produttiva di tali strutture, mettendo a raffronto i costi dei fattori produttivi impiegati con la produzione resa.

Ne consegue che i costi connessi al ricorso alle auto di servizio concorreranno alla costruzione di indicatori di “performance” delle strutture pubbliche”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/11

Ordine del giorno

Nastri

Assemblea

27/4/2015

XII

Nomina dei componenti del nucleo di valutazione per la realizzazione della Città della salute e della scienza di Novara


L'ordine del giorno Nastri ed altri n. 9/2679-bis-B/11, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a provvedere in tempi rapidi alla nomina del nucleo di valutazione per la realizzazione della Città della salute e della Scienza di Novara, la cui funzione risulta indispensabile nel supporto allo sviluppo della rete regionale per la gestione del rischio clinico.

In merito a tale impegno il Ministero della salute ha trasmesso la seguente nota:

“Il Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti di cui all'articolo 1, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144, è attualmente in fase di ricostituzione.

Alla data odierna sono stati nominati ai sensi dell'art. 12, comma 1, del D.P.R. n. 44/2013, i quattro esperti delle Regioni designati dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano e successivamente ratificati nella seduta del 19 febbraio 2015 e i tre esperti designati dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Age. Na.S.).

Con riguardo ai tre rappresentanti del Ministero della salute ed ai tre esperti designati dal Ministro della salute, è in corso la procedura di selezione, oggetto del bando di valutazione comparativa, pubblicato dal Ministero della salute in data 16 marzo 2015.

Alla luce delle esigenze presentate dalle Regioni, sarà cura del Ministero procedere tempestivamente all'adozione dei provvedimenti necessari”.



Ministero dello sviluppo economico


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/26

Ordine del giorno

Scotto


Assemblea


22/4/2015

IX

Tutela dei livelli occupazionali presso Poste Italiane S.p.a.

9/2679-bis-A/150

Ordine del giorno

Bianchi Nicola

Riduzione della durata del contratto di programma stipulato tra il Ministero dello sviluppo economico e Poste Italiane S.p.a. e promozione di iniziative volte alla digitalizzazione dei servizi resi

9/2679-bis-B/87

Ordine del giorno

Bianchi Nicola

Tutela delle esigenze essenziali degli utenti di servizi resi da Poste Italiane S.p.a., con particolare riferimento alle isole minori ed alle zone rurali e montane

9/2679-bis-B/88

Ordine del giorno

Dell'Orco

Rideterminazione delle tariffe degli invii relativi alla posta prioritaria ed agli altri servizi di qualità

9/2679-bis-B/89

Ordine del giorno

Sarti

Adeguamento agli standard europei degli obiettivi statistici di qualità da perseguire nell'erogazione del servizio postale

9/2679-bis-B/90

Ordine del giorno

Spessotto

Coinvolgimento delle associazioni dei consumatori e degli utenti nella determinazione degli obiettivi di qualità e delle tariffe del servizio postale universale

9/2679-bis-B/194

Ordine del giorno

Realacci

Garanzia in tutti i comuni di un servizio postale funzionale ed adeguato alle aree a bassa capacità di utenza e a rischio di fallimento di mercato


L'ordine del giorno Scotto ed altri n. 9/2679-bis-A/26, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo ad assicurare nell'iter di privatizzazione di Poste Italiane S.p.a la tutela, la protezione sociale e il mantenimento dei livelli occupazionali attuali di tutti i lavoratori impiegati presso l'ente, con particolare riferimento a quelli operanti nel settore del recapito postale.

L'ordine del giorno Nicola Bianchi n. 9/2679-bis-A/150, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a ridurre la durata del prossimo contratto di programma stipulato tra Ministero dello sviluppo economico e Poste italiane SpA; ad adottare ogni azione utile al fine di garantire un corretto espletamento del servizio universale postale; a valutare l'opportunità di promuovere iniziative volte a favorire una digitalizzazione dei servizi postali.

L'ordine del giorno Nicola Bianchi ed altri n. 9/2679-bis-B/87, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo, nelle more della razionalizzazione del servizio postale universale, a garantire una adeguata tutela delle esigenze essenziali dell'utenza, con particolare riferimento alle situazioni riguardanti le isole minori e le zone rurali e montane.

L'ordine del giorno Dell'Orco ed altri n. 9/2679-bis-B/88, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo ad escludere la possibilità che dalla nuova determinazione delle tariffe degli invii relativi alla posta prioritaria e agli altri servizi di qualità possano derivare ulteriori aggravi economici per l'utenza.

L'ordine del giorno Sarti ed altri n. 9/2679-bis-B/89, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo, nelle more di una nuova determinazione degli obiettivi statistici di qualità da perseguire nell'erogazione del servizio postale universale, a garantire un adeguamento degli stessi agli obiettivi realizzati a livello europeo, con particolare riguardo ai tempi di instradamento e di recapito ed alla affidabilità e regolarità dei servizi.

L'ordine del giorno Spessotto ed altri n. 9/2679-bis-B/90, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo, nelle more di una nuova determinazione degli obiettivi statistici di qualità da perseguire nell'erogazione del servizio postale universale e della nuova determinazione delle tariffe degli invii relativi alla posta prioritaria e agli altri servizi di qualità,

a coinvolgere le associazioni dei consumatori e degli utenti.

L'ordine del giorno Realacci ed altri n. 9/2679-bis-B/194, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo ad attivare ogni possibile azione in ordine al servizio postale universale al fine di garantire in tutti comuni un servizio postale funzionale e adeguato alle aree a bassa capacità di utenza e a rischio di fallimento di mercato.

In merito a tali impegni il Ministero dello sviluppo economico ha trasmesso la seguente nota:

“Si premette che, alla luce di quanto deciso dal Parlamento (Legge di Stabilità 2015), questo Ministero sta lavorando al contratto di programma con le Poste Italiane S.p.a.. Le novità di ordine sostanziale sono le seguenti: efficacia del precedente contratto fino alla conclusione della procedura di approvazione del nuovo, la cui vigenza avrà durata quinquennale; fissazione dell'importo massimo dei trasferimenti in 262,4 milioni di euro a carico del bilancio dello Stato per lo svolgimento del servizio universale; razionalizzazione della consegna a giorni alterni con tempi e modalità stabiliti dall'AGCOM e snellimento della procedura di approvazione del contratto di programma stesso con l'abolizione dei passaggi deliberatori al CIPE ed al NARS.

Lo schema di contratto di programma sarà infine sottoposto all'esame delle Commissioni parlamentari.

In ordine allo stato di attuazione degli impegni accolti dal Governo, si forniscono i seguenti elementi relativi ai sopra indicati ordini del giorno:

Ordine del giorno n. 9/2679-bis-A/26 Scotto e altri.

L'impegno assunto dal Governo è finalizzato ad assicurare, durante l'iter di privatizzazione di Poste Italiane, la tutela ed il mantenimento dei livelli occupazionali attuali di tutti i lavoratori impiegati presso la suddetta Società, con particolare riferimento a quelli operanti nel settore del recapito postale. Al riguardo, si è tenuto, lo scorso 12 febbraio 2015, un apposito incontro, tra il Sottosegretario di Stato di questo Ministero, on. Giacomelli, il Presidente dell'AGCOM, prof. Cardani, e l'Amministratore delegato di Poste Italiane S.p.a., ing. Caio. In tale occasione l'ing. Caio ha ribadito che il piano di razionalizzazione degli uffici postali non avrà alcun impatto occupazionale, perché il personale viene spostato su altri sportelli che aumentano gli orari di apertura.

Ordine del giorno n. 9/2679-bis-B/87 Nicola Bianchi e altri.

L'impegno assunto dal Governo a garantire un'adeguata tutela delle esigenze essenziali dell'utenza, con particolare riferimento alle situazioni riguardanti le isole minori e le zone rurali e montane, trova attualmente applicazione con il decreto ministeriale del 7 ottobre 2008 e con la delibera integrativa dell'AGCOM n. 342/14/CONS che riguardano i criteri di distribuzione degli uffici postali ed in particolare:

- il divieto di chiusura di uffici postali situati in Comuni rurali che rientrano anche nella categoria dei Comuni montani;

- il divieto di chiusura di uffici postali che sono presidio unico nelle isole minori (escluse Sicilia e Sardegna) in cui risiedono permanentemente almeno 50 abitanti;

- l'obbligo del fornitore del servizio universale di comunicare con cadenza annuale all'AGCOM una informativa sugli interventi attuati di chiusura e rimodulazione oraria degli uffici postali.

Il Ministero dello sviluppo economico sta seguendo tale processo e rispetto alle annunciate chiusure di uffici, il Sottosegretario di Stato on. Giacomelli il 12 febbraio 2015 ha avuto un incontro con l'Amministratore delegato di Poste Italiane S.p.a., ing. Gaio, ed il Presidente dell'AGCOM, prof. Cardani. Nella circostanza l'on. Giacomelli ha invitato Poste Italiane a condividere le strategie con le realtà locali interessate, anche in vista delle novità che arriveranno con l'approvazione del nuovo contratto di programma, ovvero l'aumento dei costi della posta prioritaria che ridurrà il servizio in alcune aree e la reintroduzione della posta ordinaria con tempi di consegna maggiori. Al riguardo, Poste Italiane S.p.a., ha assicurato che “procederà all’attuazione del piano di razionalizzazione dopo aver completato il dialogo avviato con le regioni, per l'analisi di dettaglio dei territori, seguendo le indicazioni del MISE atte al coinvolgimento delle istituzioni locali”.

Ordine del giorno n. 9/2679-bis-B/88 Dell'Orco e altri.

In ordine all'impegno del Governo di assumere ogni iniziativa per escludere che dalla nuova determinazione delle tariffe della posta prioritaria e degli altri servizi di qualità possano derivare ulteriori aggravi economici per l'utenza, si rappresenta che la determinazione delle tariffe, ai sensi dell'art. 2, comma 4, lett. d) del decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261, modificato dal decreto 31 marzo 2011, n.58, è di competenza dell'AGCOM, la quale sta valutando le proposte trasmesse da Poste Italiane S.p.A..

Ordine del giorno n. 9/2679-bis-B/89 Sarti e altri.

L’impegno assunto dal Governo di garantire un adeguamento a livello europeo della qualità del servizio postale universale, con specifico riferimento ai tempi di instradamento e di recapito, nonché alla affidabilità e regolarità dei servizi, rientra nella competenza dell'AGCOM che sta provvedendo alla determinazione dei nuovi obiettivi di qualità, ai sensi dell'art. 2, comma 4, lett. c) del già citato decreto legislativo 261/1999 e s.m.i..

Ordine del giorno n. 9/2679-bis-A/150 Nicola Bianchi.

Circa l'impegno accolto, come raccomandazione, dal Governo a ridurre la durata del contratto di programma tra Ministero dello sviluppo economico e Poste Italiane S.p.a., si rappresenta che la modifica del contratto da triennale a quinquennale, oltre a garantire un puntuale riferimento giuridico e di sostenibilità finanziaria della fornitura del servizio universale, in coerenza con gli impegni assunti presso la Commissione europea, fornisce, nella prospettiva della privatizzazione di Poste Italiane S.p.a., un riferimento temporale di maggior entità con l'effetto di aumentare il livello di certezza dei potenziali investitori. L'opportunità di promuovere iniziative volte a favorire una digitalizzazione dei servizi resi da Poste Italiane S.p.a., sarà valutabile nell'ambito del nuovo contratto di programma il cui schema dovrà essere sottoposto al parere delle competenti Commissioni parlamentari.

Ordine del giorno n. 9/2679-bis-B/194 Realacci e altri.

L'impegno di garantire in tutti i Comuni un servizio postale funzionale e adeguato alle aree a bassa capacità di utenza e a rischio di fallimento di mercato trova corrispondenza nell'attuale regolamentazione di cui al decreto ministeriale del 7 ottobre 2008 ed alla delibera integrativa dell'AGCOM n. 342/14/CONS con particolare riguardo, come già riferito per l'ordine del giorno n. 9/2679-bis-B/87 dell'on. Nicola Bianchi, agli uffici postali situati in Comuni rurali, che rientrano anche nella categoria dei Comuni montani, ed agli uffici nelle isole minori.

L'AGCOM è competente per la vigilanza sull'assolvimento degli obblighi a carico del fornitore del servizio postale universale, ai sensi dell'art. 2, comma 4, lett. f), del decreto legislativo 261/1999. La stessa Autorità, ai sensi dell'art. 3, comma 7, del citato decreto 261/1999, modificato dalla Legge di stabilità 2015, autorizza la deroga “in presenza di particolari situazioni di natura infrastrutturale o geografica in ambiti territoriali con una densità inferiore a duecento abitanti/chilometro quadrato e comunque fino ad un massimo di un quarto della popolazione nazionale. Ogni deroga concessa dall'Autorità è comunicata alla Commissione europea”.

Il Ministero dello sviluppo economico, dopo aver acquisito i pareri del Ministero dell'economia e delle Finanze e dell'Autorità, sottoporrà il contratto di programma alle Commissioni parlamentari ed alla Commissione europea per le valutazioni di competenza.

Ordine del giorno n. 9/2679-bis B/90 Spessotto.

L'impegno di coinvolgere le associazioni dei consumatori e degli utenti in previsione di una nuova determinazione degli obiettivi di qualità e delle tariffe del servizio postale universale, attiene espressamente, come già riferito per gli ordini del giorno n. 9/2679-bis-B/88 dell'on. Dell'Orco e n. 9/2679-bis-B/89 dell'on. Sarti, alla competenza dell'AGCOM per effetto dell'art. 2, comma 4, lett. c) del già citato decreto legislativo 261/1999 e s.m.i.. La procedura dell'AGCOM, prima di decidere sull'importo di revisione dei prezzi formalizzata da Poste Italiane S.p.a., prevede la consultazione pubblica e quindi anche le Associazioni dei consumatori possono manifestare le loro istanze”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2629-AR/192

Ordine del giorno

Gallinella

Assemblea

22/4/2015

X

Inserimento nel “Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l'attrazione degli investimenti” della prestazione di assistenza tecnica, legale e logistica agli imprenditori dell'agroalimentare che decidano di operare all'estero


L'ordine del giorno Gallinella n. 9/2629-AR/192, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 29 ottobre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare la possibilità di inserire nelle attività del Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l'attrazione degli investimenti, la fornitura di assistenza tecnica, legale e logistica agli imprenditori dell'agroalimentare che decidano di operare all'estero, al fine di offrire loro servizi e strumenti volti a risolvere eventuali problematiche, ritardi ed impedimenti all'avvio dell'attività di impresa.

In merito a tale impegno il Ministero dello sviluppo economico ha trasmesso la seguente nota:

“Il Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia prevede le seguenti azioni prioritarie:

1) la valorizzazione delle produzioni di eccellenza, in particolare agricole e agroalimentari, e tutela all'estero dei marchi e delle certificazioni di qualità e di origine delle imprese e dei prodotti;

2) la realizzazione di un segno distintivo unico, per le iniziative di promozione all'estero e durante l'Esposizione universale 2015, delle produzioni agricole e agroalimentari che siano rappresentative della qualità e del patrimonio enogastronomico italiano;

3) la realizzazione di campagne di promozione strategica nei mercati più rilevanti e di contrasto al fenomeno dell'Italian sounding.

A tale proposito, si evidenzia che il decreto interministeriale di adozione del summenzionato Piano straordinario è stato, nei giorni scorsi, registrato dalla Corte dei Conti.

La relativa copertura finanziaria delle misure di cui al predetto Piano Straordinario è stata assicurata da quanto disposto dall'articolo 1, comma 202, della Legge del 23 dicembre 2014, n. 190 (Legge di stabilità 2015).

Infine, si comunica che le dotazioni finanziarie relative a ciascuna azione sono in via di definizione con appositi decreti, d'intesa con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e, con particolare riferimento alle azioni sopra richiamate, con il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali”.


Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate
al 30 aprile 2015



Primo firmatario

Tipo di Atto

Numero

Pag.

On.

Argentin

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/210

78

On.

Baldassarre

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/161

72

On.

Baldassarre

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/109

87

On.

Bechis

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/164

73

On.

Bechis

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/108

87

On.

Beni

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/244

52

On.

Bernini Massimiliano

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/62

91

On.

Bianchi Nicola

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/150

94

On.

Bianchi Nicola

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/87

94

On.

Boccuzzi

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/212

75

On.

Bonomo

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/260

52

On.

Burtone

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/256

82

On.

Cani

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/305

84

On.

Carrescia

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/43

59

On.

Caruso

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/71

61

On.

Casati

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/245

80

On.

Cicchitto

Risoluzione

7/00456

42

On.

Cirielli

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/7

40

On.

Cominardi

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/165

73

On.

Costantino

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/18

51

On.

D'Ambrosio

Ordine del giorno

9/2433/68

49

On.

D'Ambrosio

Ordine del giorno

9/2803-A/95

49

On.

Dall'Osso

Mozione

1/00761

89

On.

Damiano

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/211

57

On.

Dell'Orco

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/88

94

On.

Di Gioia

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/12

51

On.

Di Vita

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/170

75

On.

Farina Daniele

Ordine del giorno

9/2803-A/157

46

On.

Ferrara

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/22

52

On.

Fitzgerald Nissoli

Mozione

1/00445

89

On.

Fratoianni

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/38

55

On.

Gallinella

Ordine del giorno

9/2629-AR/192

98

On.

Garavini

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/250

80

On.

Gigli

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/75

64

On.

Gnecchi

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/164

88

On.

Gribaudo

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/133

57

On.

Grillo

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/171

92

On.

Incerti

Ordine del giorno

9/2803-A/171

46

On.

Incerti

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/209

77

On.

Lavagno

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/234

52

On.

Lenzi

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/240

79

On.

Librandi

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/87

66

On.

Lombardi

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/99

69

On.

Marazziti

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/74

62

On.

Marcolin

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/48

60

On.

Marrocu

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/306

84

On.

Melilla

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/42

57

On.

Misiani

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/206

57

On.

Nastri

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/11

93

On.

Nicchi

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/30

55

On.

Nicchi

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/168

57

On.

Nuti

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/97

68

On.

Pagano

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/191

89

On.

Paris

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/262

83

On.

Pesco

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/126

70

On.

Prataviera

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/49

56

On.

Realacci

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/194

94

On.

Rostellato

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/64

86

On.

Rubinato

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/162

80

On.

Saltamartini

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/302

57

On.

Sannicandro

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/40

56

On.

Sarti

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/89

94

On.

Sberna

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/73

61

On.

Scagliusi

Risoluzione conclusiva

8/00090

37

On.

Scotto

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/26

94

On.

Spessotto

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/90

94

On.

Tancredi

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/187

80

On.

Tidei

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/229

78

On.

Tinagli

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/85

65

On.

Totaro

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/77

65

On.

Tripiedi

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/166

75

On.

Tripiedi

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/79

75

On.

Villarosa

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/128

72

On.

Zampa

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/1

86

On.

Zaratti

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/174

50





















Sezione III

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE

























La sezione tratta della trasmissione al Parlamento da parte del Governo e di altri soggetti (regioni, autorità amministrative indipendenti, ecc.) delle relazioni previste dalle norme vigenti che sono pervenute nel periodo in esame. Conclude la sezione l’indicazione delle nuove relazioni ove introdotte da disposizioni pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale nel periodo considerato.

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento


Nell'ambito della propria competenza per la verifica dell'adempimento da parte del Governo degli obblighi di legge nei confronti del Parlamento, il Servizio per il controllo parlamentare effettua il monitoraggio delle relazioni che la Presidenza del Consiglio dei ministri e i diversi Dicasteri devono trasmettere periodicamente al Parlamento in conformità di quanto stabilito dalle vigenti disposizioni legislative; nella prassi, tale verifica è stata estesa anche ad altri soggetti non governativi.

A tale fine, il Servizio cura una banca dati che viene aggiornata sia attraverso la registrazione delle relazioni di volta in volta trasmesse ed annunciate nel corso delle sedute dell’Assemblea, riscontrabili nell’Allegato A al resoconto della relativa seduta, sia mediante l’individuazione degli obblighi previsti da norme di nuova introduzione, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. L’aggiornamento si completa con l’accertamento delle relazioni per le quali l’obbligo di trasmissione sia venuto meno a seguito dell’abrogazione della norma istitutiva, ovvero sia da ritenersi - per le più diverse ragioni - superato o, comunque, non più attuale o rilevante alla luce della situazione di fatto (ad esempio, una relazione che abbia ad oggetto programmi o interventi ormai completati o esauriti senza che la norma che prevede la relazione stessa sia stata esplicitamente abrogata). Ciò nell’ottica di contribuire, da una parte ad una focalizzazione degli obblighi residui e, dall'altra ad un superamento di tutto il superfluo, per favorire il processo di semplificazione normativa.

Nella presente Sezione si dà dunque conto delle risultanze dell’attività di monitoraggio circoscritta alla sola indicazione delle relazioni trasmesse nel periodo considerato dalla pubblicazione, nonché degli eventuali obblighi di nuova introduzione.

Al fine di definire un quadro complessivo degli adempimenti vigenti quanto più corretto ed esaustivo, il Servizio per il controllo parlamentare intrattiene costanti contatti con i competenti uffici interni alle amministrazioni (governative e non) anche attraverso la predisposizione e l’invio di schede informative contenenti l’elenco delle relazioni a carico di ciascun presentatore. Per ogni relazione, vengono indicati la norma istitutiva dell’obbligo, l’argomento, la frequenza della trasmissione (con la data entro la quale si aspetta il prossimo invio), nonché le informazioni sull’ultima relazione inviata. In una distinta sezione di ogni scheda vengono, inoltre, elencate le relazioni la cui trasmissione risulti in ritardo rispetto alla scadenza prevista e di cui pertanto si sollecita la trasmissione al Parlamento.

Tali schede vengono contestualmente inviate anche alle Commissioni parlamentari competenti per materia, con l’intento di fornire uno strumento di agevole consultazione che consenta da un lato ad ogni Ministero di essere al corrente dell’esito delle verifiche effettuate dal Servizio per il controllo parlamentare e, dall’altro, di informare i parlamentari dello stato di adempimento degli obblighi.

In evidenza ad aprile 2015



Nell'ambito delle relazioni pervenute alle Camere nel periodo preso in considerazione dalla presente pubblicazione si segnala, in quanto interviene a sanare un ritardo rispetto al previsto termine di trasmissione, il documento, inviato dal Ministro dell'economia e delle finanze, sull'attività svolta dalle fondazioni bancarie, predisposto utilizzando i dati, patrimoniali, economici ed istituzionali, relativi agli esercizi 2012-2013, comunicati dalle fondazioni stesse (Doc. CLXXXI, n. 1). La relazione di cui trattasi adempie l'obbligo introdotto dall'articolo 10, comma 3, lettera k-bis)40, del decreto legislativo 17 maggio 1999, n. 15341. Tale disposizione prevede che il Dicastero, cui è attribuita la vigilanza sulle fondazioni ai sensi del comma 1 dell'articolo 1042, presenti, entro il 30 giugno, una relazione al Parlamento sull’attività svolta dalle fondazioni bancarie nell’anno precedente, con riferimento, tra l’altro, agli interventi finalizzati a promuovere lo sviluppo economico-sociale nei territori locali in cui operano le medesime fondazioni. Si ricorda che la relazione precedente, con dati riferiti all'esercizio 2011 (Doc. CCXLII n. 2), era stata inviata alle Camere nel mese di febbraio 2013.

Nell'introduzione alla relazione da ultimo trasmessa si ricostruisce il processo normativo, a partire dalla legge 30 luglio 1990, n. 218 (Disposizioni in materia di ristrutturazione e integrazione patrimoniale degli istituti di credito di diritto pubblico), che ha determinato una profonda e radicale trasformazione delle originarie Banche del Monte e Casse di Risparmio, nonché di alcuni grandi istituti bancari di diritto pubblico, con lo scorporo dell'attività creditizia ed il suo conferimento alle società bancarie privatizzate ed il mantenimento delle attività finalizzate allo sviluppo culturale, civile ed economico da parte delle neonate fondazioni che, tuttavia, hanno conservato il controllo delle banche scorporate.

Sempre in premessa, nel documento pervenuto si evidenzia come l'attività erogativa delle fondazioni di origine bancaria, di cui la giurisprudenza ha confermato nel tempo la natura, in precedenza incerta, di persone giuridiche private senza fini di lucro, sia strettamente connessa alla redditività del portafoglio investito e, pertanto, particolarmente esposta alla congiuntura economica e finanziaria non solo italiana, ma anche europea e globale. Nella relazione si analizzano quindi i dati patrimoniali delle fondazioni bancarie (la variazione e la concentrazione del patrimonio, l'attivo investito ed il risultato economico), nonché l'attività istituzionale svolta nelle diverse aree del Paese, con riferimento all'andamento delle erogazioni, ai soggetti beneficiari, agli interventi in pool.

Per quanto attiene all'individuazione di nuovi obblighi, si richiamano le disposizioni introdotte dal decreto-legge 18 febbraio 2015, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 aprile 2015, n. 43, recante “Misure urgenti per il contrasto del terrorismo, anche di matrice internazionale, nonché proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione”43.

Il comma 2 dell'articolo 2 del decreto-legge n. 7 non prevede, in realtà, la trasmissione di una nuova relazione, ma dispone che in un'apposita sezione della relazione sull’attività delle forze di polizia e sullo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica nel territorio nazionale, già prevista dall'articolo 113 della legge 1° aprile 1981, n. 12144, il Ministro dell'interno riferisca in merito ai provvedimenti di cui allo stesso comma 2, nonché ai commi 3 e 4, concernenti il costante aggiornamento dell'elenco dei siti utilizzati per attività e condotte aventi finalità di terrorismo, anche internazionale, o di eversione dell'ordine democratico, di cui agli articoli 270-bis e 270-sexies del codice penale, l'inibizione dell'accesso ai suddetti siti o la loro rimozione.

L'articolo 5 del decreto-legge n. 7 interviene in materia di potenziamento e proroga dell'impiego del personale militare appartenente alle Forze armate: il comma 3-bis di tale articolo autorizza la spesa per fronteggiare l'onere del rafforzamento del dispositivo aeronavale di sorveglianza e sicurezza nel Mediterraneo centrale, in relazione alle straordinarie esigenze di prevenzione e contrasto del terrorismo e al fine di assicurare la tutela degli interessi nazionali, ed individua la copertura del relativo onere. L'ultimo periodo del comma 3-bis stabilisce che il Governo riferisca alle competenti Commissioni parlamentari, entro il 15 giugno 2015, sugli sviluppi della situazione e sulle misure adottate.

Ancora con riferimento alle nuove previsioni, si evidenzia che la legge 16 aprile 2015, n. 47, recante “Modifiche al codice di procedura penale in materia di misure cautelari personali. Modifiche alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di visita a persone affette da handicap in situazione di gravità”45, all'articolo 15, prevede che il Governo, entro il 31 gennaio di ogni anno, presenti alle Camere una relazione contenente dati, rilevazioni e statistiche relativi all'applicazione, nell'anno precedente, delle misure cautelari personali, distinte per tipologie, con l'indicazione dell'esito dei relativi procedimenti, ove conclusi.



Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo
1° – 30 aprile 2015


Relazioni governative


Presidenza del Consiglio dei ministri

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 185/1990,

art. 5, co. 1


Operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento*

(Trasmessa dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri)

(Dati relativi al 2014,

Doc. LXVII, n. 3)

III Affari esteri

IV Difesa

X Attività produttive

10/4/2015

*L'articolo 1, comma 1, lett. f), n. 1, del decreto legislativo 22 giugno 2012, n. 105, ha sostituito l'articolo 5, comma 1, della legge 9 luglio 1990, n. 185, integrando il contenuto della relazione ivi già prevista. L'articolo 5, come riformulato, prevede che il Presidente del Consiglio dei ministri invii al Parlamento, entro il 31 marzo di ciascun anno, una relazione in ordine alle operazioni autorizzate e svolte entro il 31 dicembre dell'anno precedente, con riguardo anche alle operazioni svolte nel quadro di programmi intergovernativi o a seguito di concessione di licenza globale di progetto, di autorizzazione globale di trasferimento e di autorizzazione generale o in relazione ad esse, fermo l'obbligo governativo di riferire analiticamente alle Commissioni parlamentari circa i contenuti della relazione entro 30 giorni dalla sua trasmissione. Il comma 2 dell'articolo 5, rimasto immutato, stabilisce altresì che i Ministri degli affari esteri, dell'interno, della difesa, delle finanze, dell'industria, del commercio e dell'artigianato, delle partecipazioni statali e del commercio con l'estero, per quanto di rispettiva competenza, riferiscano annualmente sulle attività di cui alla stessa legge n. 185 del 1990 al Presidente del Consiglio dei ministri, il quale allega tali relazioni alla relazione al Parlamento di cui al comma 1.

L'articolo 27, comma 4, della legge n. 185 del 1990, come sostituito dall'articolo 6, comma 1, lettera e), del citato D.Lgs. n. 105/2012, prevede inoltre che la relazione al Parlamento contenga anche un capitolo sull'attività degli istituti di credito operanti nel territorio italiano concernente le operazioni disciplinate dalla legge n. 185 del 1990; a tal fine il Ministero dell'economia e delle finanze trasferisce al Ministero degli affari esteri i dati derivanti dalla sua attività di raccolta delle comunicazioni di cui al comma 1.

Si ricorda, infine, che l'articolo 4, comma 3, della legge 27 febbraio 1992, n. 222, ha previsto che con la relazione in oggetto il Presidente del Consiglio riferisca anche sull'attività svolta dal Comitato interministeriale per gli scambi di materiali di armamento per la difesa (CISD).

L. 196/2009,

art. 10, co. 7

Interventi realizzati nelle aree sottoutilizzate

(Dati relativi al 2014,

Allegato V al Documento di economia e finanza 2015,

Doc. LVII, n. 3)

(Trasmesso dal Presidente del Consiglio dei ministri)

V Bilancio

e per il parere tutte le Commissioni permanenti e

Commissione per le questioni regionali

13/4/2015

D.Lgs. 66/1999,

art. 12, co. 1*

Relazione di inchiesta concernente l'incidente occorso a un aeromobile presso l'aviosuperficie di Castel del Monte, nel comune di Andria, il 27 agosto 2014

(Trasmessa dal Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento)

IX Trasporti

24/4/2015

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che per ciascuna inchiesta relativa ad un incidente l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo e modifiche al codice della navigazione - ANSV -, rediga una relazione. Tale relazione è trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l'invio alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica entro dodici mesi dalla data dell'incidente, salva l'ipotesi in cui l'inchiesta, per la sua complessità, si protragga oltre tale termine.

L. 234/2012,

art. 14, co. 1

Elenco delle procedure giurisdizionali e di precontenzioso con l'Unione europea

(Trasmessa dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche e gli affari europei)

(Dati riferiti al primo trimestre 2015,

Doc. LXXIII-bis, n. 9)

Tutte le Commissioni permanenti

Commissione per le questioni regionali

29/4/2015

L. 246/2005,

art. 14, co. 10

Stato di applicazione dell'analisi di impatto della regolamentazione (AIR)

(Trasmessa dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri)

(Dati relativi al 2014,

Doc. LXXXIII, n. 3)

I Affari costituzionali

30/4/2015





Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 216/2011

art. 13, co. 3

Funzionamento del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI)

(Dati aggiornati al 30 settembre 2014,

Doc. CCXXI, n. 3)

VIII Ambiente

9/4/2015

L. 196/2009,

art. 10, co. 9

Stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra

(Allegato III al Documento di economia e finanza 2015,

Doc. LVII, n. 3)

(Trasmesso dal Presidente del Consiglio dei ministri)

V Bilancio

e per il parere tutte le Commissioni permanenti e

Commissione per le questioni regionali

13/4/2015


Ministero dell'economia e delle finanze

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 488/1999,

art. 26, co. 5

Risultati ottenuti in materia di razionalizzazione della spesa per l'acquisto di beni e servizi per le pubbliche amministrazioni

(Dati relativi al 2014,

Doc. CLXV, n. 3)

V Bilancio

8/4/2015

L. 244/2007,

art. 2, co. 576

Fabbisogni annuali di beni e servizi della pubblica amministrazione e risparmi conseguiti con il sistema delle convenzioni Consip

(Dati aggiornati al 2014,

Allegato IV al Documento di economia e finanza 2015,

Doc. LVII, n. 3)

(Trasmesso dal Presidente del Consiglio dei ministri)

V Bilancio

e per il parere tutte le Commissioni permanenti e

Commissione per le questioni regionali

13/4/2015

L. 196/2009,

art. 3, co. 1

Rapporto sullo stato di attuazione della riforma della contabilità e finanza pubblica

(Dati relativi al 2014,

Allegato I al Documento di economia e finanza 2015,

Doc. LVII, n. 3)

(Trasmesso dal Presidente del Consiglio dei ministri)

V Bilancio

e per il parere tutte le Commissioni permanenti e

Commissione per le questioni regionali

13/4/2015

L. 234/2012,

art. 15, co. 2*

Relazione concernente la procedura d'infrazione n. 2015/0064, avviata per mancato recepimento della direttiva 2013/14/UE che modifica la direttiva 2003/41/CE, relativa alle attività e alla supervisione degli enti pensionistici aziendali o professionali, la direttiva 2009/65/CE, concernente il coordinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative in materia di taluni organismi d'investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM), e la direttiva 2011/61/UE, sui gestori di fondi di investimento alternativi, per quanto riguarda l'eccessivo affidamento ai rating del credito;


Relazione concernente la procedura d'infrazione n. 2015/66, avviata per mancato recepimento della direttiva 2014/59/UE che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che modifica le direttive 82/891/CEE, 2001/24/CE, 2002/47/CE, 2004/25/CE, 2005/56/CE, 2007/36/CE, 2011/35/UE, 2012/30/UE e 2013/36/UE e i regolamenti (UE) n. 1093/2010

e (UE) n. 648/2012

VI Finanze

XIV Politiche dell'Unione europea

13/4/2015

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che entro venti giorni dalla comunicazione alle Camere, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro per gli affari europei, delle decisioni assunte dalla Commissione europea concernenti l'avvio di una procedura d'infrazione di cui agli articoli 258 e 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il Ministro con competenza prevalente sia tenuto a trasmettere alle Camere una relazione che illustri le ragioni che hanno determinato l'inadempimento o la violazione contestati con la procedura d'infrazione di cui trattasi, indicando altresì le attività svolte e le azioni che si intende assumere ai fini della positiva soluzione della procedura stessa.

L. 49/1987,

art. 4, co. 2-bis*

Attività di banche e fondi di sviluppo a carattere multilaterale e partecipazione italiana alle risorse di detti organismi

(Predisposta di concerto con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale)

(Dati relativi al 2014,

Doc. LV, n. 3-bis)

III Affari esteri

16/4/2015

*L'articolo 31, comma 1, lett. b) della legge 11 agosto 2014, n. 125, ha previsto che la legge n. 49 del 1987 sia abrogata dal primo giorno del sesto mese successivo alla data di entrata in vigore del regolamento del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di cui all'articolo 17, comma 13, della legge n. 125, con cui viene adottato lo statuto disciplinante le competenze e le regole di funzionamento dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, non ancora emanato.

D.Lgs. 153/1999,

art. 10, co. 3,

lett. k-bis

Attività svolta dalle fondazioni bancarie

(Dati relativi al 2013,

Doc. CLXXXI, n. 1)

VI Finanze

16/4/2015





Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 289/2002,

art. 71, co. 6*

Stato di attuazione degli interventi di cui alla legge 21 dicembre 2001,

n. 443, e successive modificazioni, concernente il programma di realizzazione delle infrastrutture di preminente interesse nazionale

(Programma delle infrastrutture strategiche, Allegato VI al Documento di economia e finanza 2015, Doc. LVII, n. 3)

(Trasmesso dal Presidente del Consiglio dei Ministri)

V Bilancio

e per il parere tutte le Commissioni permanenti e

Commissione per le questioni regionali

13/4/2015

*Il comma 6 dell'articolo 71 della legge 27 dicembre 2002 (legge finanziaria 2003) prevede che il Governo proceda annualmente ad una verifica, e riferisca alle competenti Commissioni parlamentari, sullo stato di attuazione degli interventi di infrastrutturazione strategica di preminente interesse nazionale di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443, e successive modificazioni, con l'obiettivo di consentire al Parlamento di valutare l'efficacia della strumentazione adottata, in funzione della realizzazione tempestiva, a perfetta regola d'arte e nel rispetto delle vigenti disposizioni nazionali e comunitarie. A partire dal 2005 l'obbligo di riferire al Parlamento è stato assolto, in via di prassi, con la trasmissione del cd. Allegato infrastrutture al DPEF (ora DEF), predisposto ai sensi dell'articolo 1 della legge 21 dicembre 2001, n. 443, in quanto in tale Allegato si dà conto anche dello stato di attuazione delle infrastrutture strategiche. Pertanto, la relazione di cui al comma 6 dell'articolo 71 della legge n. 289 del 2002 non è stata più trasmessa come documento autonomo. L'articolo 10, comma 8, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, come sostituito dall'articolo 2, comma 2, della legge 7 aprile 2011, n. 39, ha poi espressamente previsto che il programma di cui alla legge n. 443 del 2001, nonché lo stato di avanzamento del medesimo programma relativo all'anno precedente, predisposto dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sia trasmesso in allegato al DEF.









Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 234/2012,

art. 15, co. 2*

Relazione concernente la procedura d'infrazione n. 2014/4168, avviata, ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, per violazione del diritto dell'Unione in relazione all'applicazione della sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea Gardella c. INPS

(causa C-233-12)

XI Lavoro

XIV Politiche dell'Unione europea

21/4/2015

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che entro venti giorni dalla comunicazione alle Camere, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro per gli affari europei, delle decisioni assunte dalla Commissione europea concernenti l'avvio di una procedura d'infrazione di cui agli articoli 258 e 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il Ministro con competenza prevalente sia tenuto a trasmettere alle Camere una relazione che illustri le ragioni che hanno determinato l'inadempimento o la violazione contestati con la procedura d'infrazione di cui trattasi, indicando altresì le attività svolte e le azioni che si intende assumere ai fini della positiva soluzione della procedura stessa.



Ministero della salute

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 52/2014

art. 1, co. 2-bis

Stato di attuazione delle iniziative per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari

(Trasmessa congiuntamente al Ministro della giustizia)

(Dati aggiornati al 31 marzo 2015,

Doc. CCXVII, n. 3)

II Giustizia

XII Affari sociali

21/4/2015



Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 180/2011,

art. 7, co. 3

Stato di attuazione delle disposizioni in materia di riduzione e trasparenza degli adempimenti amministrativi a carico di cittadini e imprese

(Dati relativi all'anno 2014,

Doc. CCXIV, n. 2)

I Affari costituzionali

X Attività produttive

9/4/2015



Ministero dello sviluppo economico

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 234/2012,

art. 15, co. 2*

Relazioni concernenti le procedure d'infrazione n. 2014/2286 e

n. 2014/2284, avviate ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea per violazione del diritto dell'Unione in riferimento, rispettivamente, al non corretto recepimento delle direttive 2009/72/CE e 2009/73/CE (terzo pacchetto energia) e all'incompleto recepimento della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica

X Attività produttive

XIV Politiche dell'Unione europea

1°/4/2015

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che entro venti giorni dalla comunicazione alle Camere, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro per gli affari europei, delle decisioni assunte dalla Commissione europea concernenti l'avvio di una procedura d'infrazione di cui agli articoli 258 e 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il Ministro con competenza prevalente sia tenuto a trasmettere alle Camere una relazione che illustri le ragioni che hanno determinato l'inadempimento o la violazione contestati con la procedura d'infrazione di cui trattasi, indicando altresì le attività svolte e le azioni che si intende assumere ai fini della positiva soluzione della procedura stessa.

D.L. 73/2014

art. 2, co. 2*

Attività svolta dal Commissario di cui all'articolo 86 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, entità dei lavori ancora da eseguire e rendicontazione contabile delle spese sostenute in relazione all'incarico ricevuto

(Trasmessa dal medesimo Commissario)

(Dati aggiornati al 31 marzo 2015, Doc. CCXIX, n. 2)

VIII Ambiente

16/4/2015

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che il Commissario “ad acta” di cui all'articolo 86 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, nominato con decreto del Ministro delle attività produttive 21 febbraio 2003, per la realizzazione degli interventi di ricostruzione nei comuni di Campania, Basilicata, Puglia e Calabria colpiti dagli eventi sismici del 1980-1981, invii al Parlamento, all'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (ora soppressa) e al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con periodicità semestrale e al termine dell'incarico commissariale, un rapporto contenente la relazione sulle attività svolte e sull'entità dei lavori ancora da eseguire, nonché la rendicontazione contabile delle spese sostenute in relazione all'incarico ricevuto.




Relazioni non governative



Fonte istitutiva

Soggetto

competente

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 127/1997,

art. 16, co. 2

Difensore civico della regione Valle d'Aosta

Attività svolta

(Dati relativi al 2014,

Doc. CXXVIII, n. 31)

I Affari costituzionali

8/4/2015

L. 127/1997,

art. 16, co. 2

Difensore civico della regione Piemonte

Attività svolta

(Dati relativi al 2014,

Doc. CXXVIII, n. 32)

I Affari costituzionali

9/4/2015

L. 127/1997,

art. 16, co. 2

Difensore civico della regione Lombardia

Attività svolta

(Dati relativi al 2014,

Doc. CXXVIII, n. 33)

I Affari costituzionali

9/4/2015

L. 127/1997,

art. 16, co. 2

Difensore civico della regione Marche

Attività svolta

(Dati relativi al 2014,

Doc. CXXVIII, n. 34)

I Affari costituzionali

23/4/2015




Nuove relazioni previste da fonti normative (*)


Relazioni governative


Fonte

Presentatore

Oggetto

D.L. 7/2015

art. 5, co. 3-bis*

La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che la trasmissione della relazione avvenga da parte del Governo senza specificare il Ministero competente

Sviluppi dell'azione di prevenzione e contrasto del terrorismo nel Mediterraneo centrale

*Il testo del decreto-legge 18 febbraio 2015, n. 7, coordinato con la legge di conversione legge 17 aprile 2015, n. 43, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 20 aprile 2015, n. 91.

Il comma 3-bis dell'articolo 5 autorizza la spesa per il potenziamento del dispositivo aeronavale di sorveglianza e sicurezza nel Mediterraneo centrale in relazione alle straordinarie esigenze di prevenzione e contrasto del terrorismo e al fine di assicurare la tutela degli interessi nazionali, stabilendo che il Governo riferisca alle competenti Commissioni parlamentari, entro il 15 giugno 2015, sugli sviluppi della situazione e sulle misure adottate.

L. 47/2015

art. 15, co. 1*

La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che la trasmissione della relazione avvenga da parte del Governo senza specificare il Ministero competente

Applicazione delle misure cautelari personali

*La legge 16 aprile 2015, n. 47, recante “Modifiche al codice di procedura penale in materia di misure cautelari personali. Modifiche alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di visita a persone affette da handicap in situazione di gravità”, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 23 aprile 2015, n. 94.

L'articolo 15, comma 1, dispone che il Governo presenti alle Camere, entro il 31 gennaio di ogni anno, una relazione contenente dati, rilevazioni e statistiche relativi all'applicazione, nell'anno precedente, delle misure cautelari personali, distinte per tipologie, con l'indicazione dell'esito dei relativi procedimenti, ove conclusi.








(*) Si tratta di relazioni previste da nuove disposizioni pubblicate nella Gazzetta Ufficiale nel periodo preso in considerazione dal presente Bollettino.






1Tomasi era inoltre già stato nominato presidente dell'Ente parco con decreto ministeriale del 15 luglio 2004.

2L'art. 1 comma 515, della L. n. 147/2013, specifica che con apposite norme di attuazione si provvederà al completamento del trasferimento o della delega delle funzioni statali oggetto dell’intesa. Con tali accordi, lo Stato, la regione e le province autonome interessate devono individuare gli standard minimi di servizio e di attività che lo Stato, per ciascuna delle funzioni trasferite o delegate, si impegna a garantire sul territorio provinciale o regionale con riferimento alle funzioni i cui oneri sono sostenuti dalle province o dalla regione, nonché i parametri e le modalità per la quantificazione e l’assunzione degli oneri.

3Al riguardo si segnala anche l'avvenuto svolgimento, nel corso della seduta dell'Assemblea della Camera dei deputati del 14 aprile 2015, delle interpellanze Kronbichler ed altri n. 2-00424 e Plangger ed altri n. 2-00492, nonché dell'interrogazione Rostellato ed altri n. 3-01431, concernenti per l'appunto problematiche riguardanti la pianificazione della gestione del Parco nazionale dello Stelvio.

4Si ricorda che il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettera del 1° ottobre 2013, annunciata alla Camera ed al Senato l'8 ottobre 2013, aveva trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Riccardo Villari a presidente dell'Autorità portuale di Napoli. Su tale richiesta aveva espresso parere favorevole l'8ª Commissione (Lavori pubblici) del Senato nella seduta del 22 ottobre 2013, mentre la IX Commissione (Trasporti) della Camera aveva espresso parere contrario nella seduta del 23 ottobre 2013.

5Consiglio di Stato, Sez. IV, 25 giugno 2013 (depositata il 26 settembre 2013).

6I ricorsi proposti avanti alla Corte di Cassazione da Massidda, dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dalla Provincia di Cagliari sono stati respinti dalle Sezioni Unite Civili della predetta Corte, con sentenza 17 giugno – 23 dicembre 2014, n. 27341.

7Detto incarico è definitivamente cessato il 23 aprile 2014 al termine del periodo di prorogatio della durata di 45 giorni previsto dall’art. 3 del D.L. n. 293/1994, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 444/1994.

8Detto incarico è definitivamente cessato il 24 luglio 2013 al termine del periodo di prorogatio.

9Da ultimo prorogata dalla Banca d'Italia con provvedimento del 16 dicembre 2014 per la durata di due mesi a decorrere dal 1° gennaio 2015; cfr. Banca d'Italia, Bollettino di vigilanza n.12, dicembre 2014, sez. XII, 1.

10La Banca d'Italia ha altresì nominato Matteo Rescigno, Alessandro Carretta e Marco D'Alberti componenti del comitato di sorveglianza. Nella riunione del 3 gennaio 2012 D'Alberti è stato nominato presidente del comitato. I riferiti provvedimenti sono stati comunicati per estratto nella G.U. n. 24 del 30 gennaio 2012.

11Banca d'Italia, Bollettino di vigilanza n. 9, settembre 2014, sez. XII, 1.

12Sulla relativa proposta di nomina avevano espresso parere favorevole la 6a Commissione (Finanze) del Senato il 19 aprile 2007 e la VI Commissione (Finanze) della Camera il 3 maggio 2007.

13Composizione prevista dall'art. 1, comma 1297, della L. n. 296/2006 (Legge finanziaria per il 2007), come modificato dall’art. 11-sexies del D.L. n. 8/2007 convertito, con modificazioni, dalla L. n. 41/2007.

14Con provvedimento del 14 aprile 2014 la Banca d'Italia ha rilasciato il nulla osta all'avvio della procedura di nomina degli organi della gestione ordinaria dell'Istituto.

15Della durata di 45 giorni, ai sensi dall’art. 3 del D.L. n. 293/1994, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 444/1994.

16Il decreto ministeriale del 2 gennaio 2015, concernente la nomina di Parlato, è stato ritirato in sede di autotutela per approfondimenti istruttori. Tale nomina è stata quindi nuovamente disposta, sempre per la durata di un anno prorogabile una sola volta per motivate esigenze, con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali del 2 marzo 2015, che ha sostituito il precedente decreto con pari decorrenza.

17Il commissario straordinario si è sostituito agli organi statutari di amministrazione del CRA, ossia al presidente Giuseppe Alonzo, che era stato nominato per quattro anni con D.P.R. del 13 marzo 2012, e al consiglio di amministrazione, presieduto dal presidente dell'Ente, e composto altresì da Salvatore Tudisca, Francesco Adornato, Rita Clementi, nominati anch'essi per quattro anni con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali in data 11 luglio 2012, e Gianni Salvadori, da ultimo nominato con analogo decreto ministeriale in data 13 novembre 2014, su designazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

18In particolare la composizione del consiglio dell'Istat è stata ridotta a 5 membri compreso il presidente, dai 10 membri compreso il presidente precedentemente previsti; la composizione del comitato di indirizzo e coordinamento dell'informazione statistica, oggetto della presente nota, è stata parimenti ridotta a 15 membri compreso il presidente, dai 22 compreso il presidente precedentemente previsti.

19Il comitato emana direttive vincolanti nei confronti degli uffici di statistica, nonché atti di indirizzo nei confronti degli altri uffici facenti parte del Sistema statistico nazionale.

20Attuale presidente dell'ISTAT è Giorgio Alleva, nominato per un quadriennio con D.P.R. del 15 luglio 2014, conformemente ai pareri favorevoli espressi, con maggioranza superiore ai due terzi dei componenti, dalla 1ª Commissione (Affari costituzionali) del Senato e dalla I Commissione (Affari costituzionali) della Camera nelle sedute del 19 giugno 2014 e del 2 luglio 2014, ai sensi dell'art. 16, comma 1, del D.Lgs. n. 322/1989.

21Si tratta di Pier Paolo Italia e Maria Cannata.

22Si tratta di Daniela Cocchi (Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della funzione pubblica), Emilia Mazzuca (Ministero dell'interno), Fabio Bartolomeo (Ministero della giustizia) e Paolo Pennesi (Ministero del lavoro e delle politiche sociali).

23Si tratta di Antonio Lentini (Regioni), Alberto Avetta (Enti locali), Gaetano Palombelli (Province).

24Si tratta di Domenico Mauriello.

25Come precisato nelle premesse del D.P.C.M. 6 marzo 2015 citato nel testo, è stata confermata la presenza nel comitato dei rappresentanti dell'Istituto nazionale della previdenza sociale INPS (Cinzia Ferrara) e della Banca d'Italia (Luigi Cannari).

26I due componenti nominati in qualità di esperti sono Patrizia Farina e Tiziana Laureti. Ai sensi dell'art. 3, comma 3, del D.P.R. n.166/2010, il comitato può essere altresì integrato, su proposta del presidente, da rappresentanti di altre amministrazioni statali competenti per specifici oggetti di deliberazione.

27Emilia Mazzuca, Fabio Bartolomeo, Maria Cannata, Gaetano Palombelli, Luigi Cannari e Patrizia Farina, già componenti del precedente comitato, sono stati confermati con il D.P.C.M. 6 marzo 2015 citato nel testo.

28Il ricorso era stato proposto da Calogero Casilli, il cui nominativo era stato incluso nella terna di candidati sottoposta dalla Provincia di Brindisi al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

29Sulla relativa proposta di nomina, presentata alla Camera e al Senato il 12 gennaio 2011, avevano espresso parere favorevole l'VIII Commissione (Ambiente) della Camera nella seduta del 26 gennaio 2011 e la 13a Commissione (Territorio) del Senato, nella seduta del 2 febbraio 2011.

30In precedenza la più ampia composizione di tale organo comprendeva anche rappresentanti delle province interessate e dei Ministeri dell’ambiente e della tutela del territorio, delle politiche agricole e dell’economia e delle finanze. In particolare sono 4 i componenti di nomina ministeriale del consiglio di amministrazione del Consorzio del Ticino venuti meno per effetto della intervenuta modifica statutaria.

31Gli utenti e le utenze sono individuati ai sensi dell'art. 2 dello statuto del Consorzio.

32Sulla relativa proposta di nomina avevano pronunciato parere favorevole la 13a Commissione (Territorio) del Senato e l'VIII Commissione (Ambiente) della Camera nelle rispettive sedute del 21 e del 28 aprile 2010.

33In effetti con il D.P.C.M. 1° luglio 2013 Zanetti e Maccagno sono rispettivamente nominati “commissario straordinario” e “vice-commissario straordinario”, mentre con i precedenti provvedimenti (cfr. infra nel testo) erano stati nominati “commissario” e “vice-commissario” in funzione del commissariamento della FOM disposto ai sensi dell'art. 30 del D.L. n. 159/2007, convertito con modificazioni dalla L. n. 222/2007.

34Ai sensi infatti dell'art. 1, comma 4, del D.P.C.M. 1° luglio 2013 il commissario straordinario provvede: a redigere uno schema di statuto della Fondazione che ne definisca l'organizzazione alla luce del superamento della situazione emergenziale di dissesto; alla ricognizione delle risultanze economiche e patrimoniali ed all'attivazione dei rimedi idonei ad assicurare il recupero del loro equilibrio; a proporre progetti di valorizzazione del patrimonio culturale mauriziano da sottoporre all'approvazione della Presidenza del Consiglio dei ministri.

35Composto da un presidente, nominato dal Presidente del Consiglio dei ministri sentiti i Ministri dell'interno e per i beni e le attività culturali; da un componente nominato dalla Regione Piemonte e da tre creditori dell'Ente, individuati dal presidente del comitato.

36Si segnala che benché la Fondazione Ordine Mauriziano appaia un ente pubblico (in tal senso depongono le pronunce rese dalla Corte dei Conti, Sez. Giur. reg. Piemonte, 1° settembre 2005, n. 223, nonché dal Consiglio di Stato, Sez. VI, 3 giugno 2010, n. 3511) ricompreso nel campo di applicazione della legge n. 14/1978, non risultano precedenti di trasmissione al Parlamento da parte del Governo di proposte o comunicazioni di nomina nell'Ente stesso.

37Avevano infatti avuto luogo quattro votazioni nelle sedute del 26 giugno, del 3 e del 4 luglio 2012, che non avevano comunque consentito di procedere alla designazione dei componenti di indicazione parlamentare della lista da sottoporre all'assemblea degli azionisti della Rai.

38Il consiglio di amministrazione, oltre ai compiti attribuiti dallo statuto e dalla legge, approva il piano industriale, il piano editoriale, il preventivo di spesa annuale e gli investimenti superiori a 10 milioni di euro.

39L'amministratore delegato risponde della gestione aziendale, assicura coerenza nella programmazione con la linea editoriale, firma atti e contratti, propone all’approvazione del consiglio di amministrazione i piani annuali, attua il piano investimenti, il piano finanziario, i piani del personale, i piani di ristrutturazione e i progetti specifici approvati dal consiglio di amministrazione. L’amministratore delegato definisce altresì criteri e modalità di reclutamento del personale nel rispetto della disciplina relativa alle società a totale partecipazione pubblica.

*Si fa presente che il medesimo atto può investire la competenza di più amministrazioni e quindi essere segnalato, ai fini dell'attuazione, a più di un Ministero.

**Le risoluzioni e le mozioni vengono segnalate ai fini dell'attuazione subito dopo la loro approvazione da parte dell'Assemblea o delle Commissioni.

*La relazione trasmessa dal Ministro dell'interno è stata annunciata nella seduta dell'Assemblea del 10 aprile 2015.

40Lettera aggiunta dall'articolo 52, comma 1-quinquies, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, come modificato dalla legge di conversione 30 luglio 2010, n. 122.

41Il decreto legislativo 17 maggio 1999, n. 153 reca “Disciplina civilistica e fiscale degli enti conferenti di cui all'articolo 11, comma 1, del D.Lgs. 20 novembre 1990, n. 356, e disciplina fiscale delle operazioni di ristrutturazione bancaria, a norma dell'articolo 1 della L. 23 dicembre 1998, n. 461”.

42Il comma 1 dell'articolo 10 recita:“1. Fino all'entrata in vigore della nuova disciplina dell'autorità di controllo sulle persone giuridiche di cui al titolo II del libro primo del codice civile, ed anche successivamente, finché ciascuna fondazione rimarrà titolare di partecipazioni di controllo, diretto o indiretto, in società bancarie ovvero concorrerà al controllo, diretto o indiretto, di dette società attraverso la partecipazione a patti di sindacato o accordi di qualunque tipo, la vigilanza sulle fondazioni è attribuita al Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica”.

Per l'interpretazione autentica del comma 1 dell'articolo 10 si veda il comma 1 dell'articolo 52 del decreto-legge n. 78 del 2010.

43Il testo del decreto-legge 18 febbraio 2015, n. 7, coordinato con la legge di conversione 17 aprile 2015, n. 43, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 20 aprile 2015, n. 91.

44L'articolo 113 recita: “Il Ministro dell'interno presenta annualmente al Parlamento una relazione sull'attività delle forze di polizia e sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica nel territorio nazionale”. Tale obbligo è stato adempiuto, da ultimo, con la trasmissione del documento dal titolo “Relazione sull'attività delle Forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata”, Doc. XXXVIII n. 2, con dati relativi al 2013, annunciato nella seduta dell'Assemblea del 27 febbraio 2015. Tale documento contiene anche le relazioni previste dall’articolo 3, comma 1, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e dall’articolo 109, comma 1, seconda parte, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159.

45La legge 16 aprile 2015, n. 47, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 23 aprile 2015, n. 94.