Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Controllo Parlamentare
Titolo: L'attività di controllo parlamentare n. 22/XVII APRILE 2015
Serie: L'attività di controllo parlamentare    Numero: 22    Progressivo: 2015
Data: 20/04/2015
Descrittori:
ATTIVITA' PARLAMENTARE NON LEGISLATIVA   CONTROLLO SUL GOVERNO












Notiziario mensile

Numero 22/XVII

APRILE 2015

L’attività di controllo parlamentare


MONITORAGGIO DI:

NOMINE GOVERNATIVE

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO

RELAZIONI AL PARLAMENTO ED ALTRI ADEMPIMENTI


a cura del Servizio per il Controllo parlamentare

INDICE

AVVERTENZA 1

Sezione I 3

NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI 3

In evidenza a marzo 2015 4

a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento) dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 nel mese di marzo 2015 8

b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 scadute e non ancora rinnovate nel mese di marzo 2015 o previste in scadenza entro il 31 maggio 2015 17

c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978, rinnovate o in scadenza entro il 31 maggio 2015 23

Sezione II 25

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO 25

In evidenza a marzo 2015 26

Note annunciate al 31 marzo 2015 in attuazione di atti di indirizzo 33

Presidenza del Consiglio dei ministri 33

Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale 35

Ministero della difesa 68

Ministero dell'interno 72

Ministero del lavoro e delle politiche sociali 73

Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione 75

Ministero dello sviluppo economico 111

Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate al 31 marzo 2015 125

Sezione III 127

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE 127

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento 128

In evidenza a marzo 2015 129

Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo 1° – 31 marzo 2015 136

Relazioni governative 136

Relazioni non governative 143

Nuove relazioni previste da fonti normative 144

Relazioni governative 144

AVVERTENZA



Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di vari tipi di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, per offrire notizie, dati statistici ed altre informazioni utili per l’attività parlamentare.

A tal fine il notiziario è suddiviso in tre sezioni in modo da considerare analiticamente gli adempimenti governativi a fronte di obblighi derivanti da leggi ovvero da deliberazioni non legislative della Camera dei deputati, nonché relativi alla trasmissione degli atti per i quali è prevista l’espressione di un parere parlamentare.


La pubblicazione si apre con la Sezione I relativa alle nomine governative negli enti pubblici, monitorate principalmente ai sensi dalla legge n. 14 del 24 gennaio 1978, che disciplina le richieste di parere parlamentare e le comunicazioni al Parlamento di nomine effettuate dal Governo in enti pubblici.

Scendendo maggiormente nel dettaglio, la sezione I dà conto, nella sottosezione a), delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della suddetta legge n. 14 del 1978 nel periodo considerato dalla pubblicazione. Si tratta pertanto delle nomine conseguenti a proposte di nomina trasmesse per l’espressione del parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 14 del 1978), informando quindi sull’esito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari di entrambe le Camere in sede di nomina da parte governativa, o comunicate dal Governo (ai sensi dell’articolo 9 della richiamata legge n. 14). Vengono anche specificate le procedure di nomina previste dalle norme relative ai singoli enti e fornite notizie essenziali sull’attività degli stessi.

Nella sottosezione b) vengono elencate ed analizzate le principali cariche di nomina governativa, sempre ricomprese nell’ambito della legge n. 14 del 1978, scadute e non ancora rinnovate nel periodo considerato o che scadranno nei mesi successivi.

La sottosezione c) dà conto di nomine o di cariche in scadenza, sempre nel periodo preso in esame, in enti pubblici e autorità indipendenti che esulano dal campo di applicazione della legge n. 14 del 1978.

La Sezione I cerca quindi di fornire un quadro della situazione delle nomine governative in molti enti pubblici tramite l’utilizzo di una banca dati istituita negli ultimi mesi del 2002 dal Servizio per il controllo parlamentare per colmare una lacuna avvertita non solo a livello parlamentare, e che da allora è cresciuta anche estendendo il campo del proprio monitoraggio. Tale banca dati viene implementata dal Servizio stesso tramite la ricerca e l’esame di documenti di varia provenienza (prevalentemente parlamentare e governativa) nonché il contatto diretto con i Ministeri competenti per le nomine e con gli enti stessi. Lo scopo è appunto quello di fornire dati di non facile reperibilità, ordinati in modo cronologico e logicamente coerente, per far sì che l’utente possa meglio orientarsi in un campo vario e complesso. In tal modo è possibile disporre, tra l’altro, di uno scadenzario delle principali nomine che dovranno poi essere rinnovate ed avere notizia dell’esito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni.


Nella Sezione II viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri agli impegni contenuti in atti di indirizzo (ordini del giorno, mozioni o risoluzioni) approvati in Assemblea o in Commissione. Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare detti atti ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti). Gli atti così inviati alle Amministrazioni sono elencati nel paragrafo “Le nostre segnalazioni”.


Nella Sezione III si illustrano gli esiti del monitoraggio svolto dal Servizio sulle relazioni al Parlamento la cui trasmissione sia prevista da norme di legge, distinte tra “governative” e “non governative”. Si dà inoltre conto delle relazioni di nuova istituzione, stabilite cioè da nuove norme entrate in vigore nel periodo considerato.


Come per quelle contenute nella Sezione I, anche le informazioni riportate nelle sezioni II e III sono tratte dalle altre due banche dati sviluppate e gestite dal Servizio per il controllo parlamentare, e costantemente alimentate sulla base dei dati contenuti nelle Gazzette Ufficiali, degli atti parlamentari, nonché delle informazioni acquisite direttamente dai Ministeri.















Sezione I


NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI


























La sezione è ripartita in tre sottosezioni che danno conto: 1) delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della legge n. 14/1978 nel mese di marzo 2015 (e nella prima parte del mese di aprile 2015), indicando i nominativi dei titolari, le cariche assunte, le modalità, le date di nomina e il tipo di controllo parlamentare previsto (espressione del parere da parte delle Commissioni competenti o comunicazione al Parlamento da parte dei Ministeri, evidenziando altresì i casi in cui non sia stata seguita nessuna delle due procedure); 2) delle nomine scadute e non ancora rinnovate negli enti medesimi nello stesso periodo e di quelle in scadenza fino al 31 maggio 2015 con l’indicazione dei titolari e delle cariche in scadenza (o scadute), delle procedure di nomina e del tipo di controllo parlamentare previsto per il rinnovo delle suddette cariche; 3) delle principali nomine effettuate, e di quelle in scadenza entro il 31 maggio 2015, in enti pubblici o autorità amministrative indipendenti non ricompresi nel campo di applicazione della citata legge n. 14/1978, con l’indicazione dei titolari, delle cariche, delle procedure di nomina, delle date di scadenza e dell’eventuale rinnovo se già avvenuto.

In evidenza a marzo 2015


La prima sezione della pubblicazione “L’attività di controllo parlamentare” dà conto delle nomine governative negli enti pubblici e dello stato del quadro normativo di riferimento, monitorando il mese di marzo nonché l'inizio di quello di aprile 2015, con una proiezione previsionale delle cariche in scadenza fino alla fine di maggio 2015. La sezione è composta da tre sottosezioni, che danno rispettivamente conto delle cariche rinnovate nel mese di marzo 2015, nonché di quelle da rinnovare entro la fine di maggio 2015 nei campi degli enti pubblici e delle autorità amministrative indipendenti.



IN QUESTO NUMERO:



- La 6a Commissione (Finanze) del Senato ha espresso, in data 31 marzo 2015, parere favorevole sulla proposta di nomina di Eugenio Giani a presidente dell'Istituto per il credito sportivo ICS.


- Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, con proprio decreto in data 19 marzo 2015, ha nominato Paolo Carrà commissario straordinario dell'Ente nazionale risi ENR sino alla nomina degli organi di ordinaria amministrazione dell'Ente e comunque per un periodo massimo di sei mesi.


- Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto in data 18 marzo 2015, ha prorogato il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci, Nunzio Martello, fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di tre mesi.


- Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con proprio decreto del 18 febbraio 2015, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 9 e il 10 marzo 2015, ha prorogato il mandato del commissario straordinario dell'Ente parco nazionale del Vesuvio, Ugo Leone, per un periodo di sei mesi a decorrere dal 15 febbraio 2015 e comunque non oltre la nomina del presidente. Si anticipa che lo stesso Ministro, con propri decreti del 2 aprile 2015, ha altresì prorogato i mandati dei commissari straordinari dell'Ente parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Amilcare Troiano, e dell'Ente parco nazionale della Sila, Sonia Ferrari, per un periodo di sei mesi e comunque non oltre la nomina dei rispettivi presidenti


- Il 19 marzo 2015 è stata indetta dalla Presidenza del Consiglio dei ministri una procedura per la richiesta di manifestazione di interesse volta a selezionare e individuare due candidati per gli incarichi attualmente vacanti di membro della Commissione nazionale per le società e la borsa CONSOB.

- Nel mese di marzo 2015 non risultano cariche scadute e non ancora rinnovate da segnalare.


- Nel mese di aprile 2015 scadono invece i mandati del presidente dell'Autorità portuale di Livorno, Giuliano Gallanti, e dei commissari straordinari delle Autorità portuali di Catania, Cosimo Indaco, di Cagliari, Vincenzo Di Marco, di Napoli, Francesco Karrer, e di Piombino, Luciano Guerrieri.


- Nel mese di maggio 2015 scadranno inoltre i mandati dei commissari straordinari delle Autorità portuali di Gioia Tauro, Giovanni Grimaldi, e di Augusta, Alberto Cozzo, nonché gli incarichi del presidente del Conorzio del Ticino, Alessandro Folli, e del presidente dell'Ente parco nazionale delle Dolomiti bellunesi, Benedetto Fiori.


- Si ricorda che l'art. 1, comma 11-bis, del D.L. n. 192/2014, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 11/2015, pubblicato nella G.U. n. 49 del 28 febbraio 2015, ha prorogato non oltre il 31 maggio 2015 la scadenza del mandato del presidente dell'Ente parco nazionale dello Stelvio, Ferruccio Tomasi, il cui mandato quinquennale era scaduto il 3 agosto 2014. Nominato con decreto ministeriale del 3 agosto 2009, Tomasi era già stato prorogato fino al 17 febbraio 2015 dall'art. 11, comma 8, del D.L. n. 91/2014, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 116/20141. La proroga del presidente dell'Ente parco nazionale dello Stelvio è stata disposta nelle more e fino alla sottoscrizione dell'intesa fra lo Stato, la regione Lombardia e le province autonome di Trento e Bolzano, relativa al trasferimento o alla delega delle funzioni statali e dei relativi oneri finanziari riferiti al predetto Parco, ai sensi dell'art. 1, comma 515, della L. n. 147/2013 (legge di stabilità 2014)2. Come riferito nel precedente Bollettino, tale intesa è stata siglata l'11 febbraio 2015 presso il Dipartimento per gli affari regionali, le autonomie e lo sport della Presidenza del Consiglio dei ministri, e avrà efficacia con l'emanazione della relativa normativa di attuazione, sancendo tra l'altro: la decadenza del presidente dell'Ente parco, la soppressione del Consorzio del Parco nazionale dello Stelvio e l'istituzione di un Comitato di coordinamento ed indirizzo, composto dalla regione e dalle province autonome interessate, cui sarà affidata la tutela e la gestione del Parco. Al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sarà invece riservato un parere vincolante sul piano del Parco, sul regolamento e sulle proposte di modifica.


- Il Consiglio dei ministri del 27 marzo 2015 ha approvato un disegno di legge recante la riforma della RAI-Radiotelevisione italiana s.p.a. e del servizio pubblico radiotelevisivo. Come riferito nel relativo comunicato, la nuova governance della RAI prevede anzitutto la riduzione da 9 a 7 dei componenti del consiglio di amministrazione della società. L'elezione di tali componenti avviene sulla base di una lista composta da 4 membri eletti dal Parlamento (in particolare 2 eletti dalla Camera dei deputati e 2 dal Senato della Repubblica con voto limitato), 2 membri di nomina governativa designati dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, ed un membro designato dall’assemblea dei dipendenti3. Il presidente del consiglio di amministrazione è nominato dallo stesso consiglio di amministrazione nell’ambito dei suoi membri. L’amministratore delegato, che non può essere dipendente della RAI, è anch'esso nominato dal consiglio di amministrazione e rimane in carica per tre anni4. Restano ferme le funzioni di indirizzo generale e di vigilanza della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi: il consiglio di amministrazione della RAI riferisce annualmente alla predetta Commissione. Si ricorda che attualmente, ai sensi dell'art. 20, comma 9, della L. n. 112/2004, ai fini della formulazione dell'unica lista di candidati agli incarichi di componente del consiglio di amministrazione da presentare all'assemblea dei soci convocata per il rinnovo degli organi, la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi indica sette membri eleggendoli con il voto limitato a uno; i restanti due membri, tra cui il presidente, sono invece indicati dal socio di maggioranza, ossia dal Ministro dell'economia e delle finanze. La nomina del presidente diviene altresì efficace solo dopo l'acquisizione del parere favorevole, espresso a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, della predetta Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. Si ricorda che il mandato dei componenti del consiglio di amministrazione uscente5 della RAI, nominati dall'assemblea degli azionisti il 5 luglio 2012, è scaduto il 31 dicembre 2014. Secondo lo statuto della Società, infatti, gli amministratori restano in carica per la durata di tre esercizi sociali e decadono alla data dell’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio dell'esercizio sociale relativo all'ultimo anno di carica: nella fattispecie entro 180 giorni dal 31 dicembre 2014. Il consiglio di amministrazione della RAI dovrà pertanto essere rinnovato entro il 30 giugno 2015.


Per l'approfondimento sulle nomine e sulle scadenze nei singoli enti, si rinvia alle relative note.


a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento)
dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione
della L. n. 14/1978 nel mese di marzo 2015


In questa sottosezione si dà conto delle principali nomine soggette a controllo parlamentare effettuate dal Governo nel periodo considerato, delle procedure e del tipo di controllo parlamentare seguiti.

In particolare si specifica se per il rinnovo delle suddette cariche sia stata trasmessa dal Governo la richiesta di parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14 del 24/1/1978, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, definiti successivamente come: istituti e (...) enti pubblici anche economici, che riguarda generalmente i presidenti o comunque gli organi di vertice degli enti e in qualche caso anche i vicepresidenti o i componenti di consigli o commissioni), o la mera comunicazione al Parlamento (ai sensi dell’articolo 9 della suddetta L. n. 14/1978, che riguarda generalmente i componenti dei consigli degli enti o i commissari straordinari), o se in occasione dei precedenti rinnovi non siano state attivate queste procedure.


La citata L. 14/1978 stabilisce, tra l’altro, dall’art. 1 all’art. 8, che il Presidente del Consiglio dei ministri, il Consiglio dei ministri ed i singoli ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare (…). Il parere parlamentare è espresso dalle Commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. (…) L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni. (…) La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico. (…) Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.


Le richieste di parere parlamentare su proposte di nomina trasmesse dal Governo, sono poi assegnate alle Commissioni competenti per l’esame ai sensi del comma 4 dell’articolo 143 del Regolamento della Camera, che stabilisce che: nei casi in cui il Governo sia tenuto per legge a richiedere un parere parlamentare su atti che rientrano nella sua competenza, il Presidente della Camera assegna alla Commissione competente per materia la relativa richiesta, e ne dà notizia all'Assemblea nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. In periodo di aggiornamento dei lavori della Camera, il Presidente della Camera può differire l'assegnazione della richiesta di parere, tenuto conto del termine previsto dalla legge per l'adozione dell'atto da parte del Governo. (…) In ordine ad atti di nomina, proposta o designazione, la Commissione delibera il parere nel termine di venti giorni dall’assegnazione, prorogabile una sola volta, per non più di dieci giorni, dal Presidente della Camera. (…) Il parere è comunicato al Presidente della Camera, che lo trasmette al Governo.


Per quanto riguarda le nomine che il governo è tenuto a comunicare al Parlamento, sempre la legge 24 gennaio 1978, n. 14, all’articolo 9, stabilisce che le nomine, le proposte o designazioni degli altri amministratori degli istituti ed enti di cui al precedente articolo 1 effettuate dal Consiglio dei ministri o dai ministri, devono essere comunicate entro quindici giorni alle Camere. Tali comunicazioni devono contenere l’esposizione dei motivi che giustificano le nomine, le proposte o designazioni, le procedure seguite ed una biografia delle persone nominate o designate con l’indicazione degli altri incarichi che eventualmente abbiano ricoperto o ricoprano.


Qualora la legge istitutiva del singolo ente (o categoria di enti) o il relativo statuto, ove approvato con atto avente forza di legge, contengano specifiche norme relative al controllo parlamentare alternative o integrative rispetto a quelle generali contenute nella L. n. 14/1978, allora se ne dà conto, nell'ambito della successiva sottosezione "c", nella colonna relativa alla procedura di nomina.


Si ricorda per inciso, riguardo alla scadenza degli organi degli enti in questione, che il D.L. 16/5/1994, n. 293, convertito dalla L. 15/7/1994, n. 444, sulla disciplina della proroga degli organi amministrativi, stabilisce tra l’altro che: (…) gli organi amministrativi svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti. Gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di cui all'articolo precedente sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza del termine medesimo. Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili (…). Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti. (…) I provvedimenti di nomina dei componenti di organi scaduti adottati nel periodo di proroga sono immediatamente esecutivi. (…) Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.


































Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura

di nomina

Istituto

per il credito sportivo

ICS


Presidente:


Eugenio Giani


Richiesta di parere parlamentare ai sensi

dell'art. 1

della L. n. 14/1978

annunciata

alla Camera

e al Senato

il 4/3/2015.

Parere favorevole espresso dalla

6a Commissione

del Senato

il 31/3/2015.

Parere non ancora

espresso dalla

VI Commissione della Camera.


Procedura

di nomina

in corso

Decreto

del Presidente del Consiglio dei ministri, d'intesa con

il Ministro per i beni e le attività culturali

e il turismo,

di concerto

con il Ministro dell'economia

e delle finanze


Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera del 23 febbraio 2015, annunciata alla Camera e al Senato il 4 marzo 2015, ha richiesto il parere parlamentare sulla proposta di nomina di Eugenio Giani a presidente dell'Istituto per il credito sportivo ICS. Tale richiesta è stata assegnata alla 6a Commissione (Finanze) del Senato, che l'ha esaminata nella seduta del 31 marzo 2015 esprimendo parere favorevole. La richiesta è stata altresì assegnata alla VI Commissione (Finanze) della Camera che, si anticipa, ne ha avviato l'esame nella seduta dell'8 aprile 2015, ha proceduto all'audizione informale di Giani nella seduta del 9 aprile 2015, ma non ha ancora espresso alcun parere.

L'Istituto per il credito sportivo, ente di diritto pubblico nonché banca pubblica ai sensi e per gli effetti dell'art. 151 del D.Lgs. n. 385/1993 (Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia), versa attualmente in amministrazione straordinaria ai sensi dell'art. 70 del predetto decreto legislativo. Tale procedura, da ultimo prorogata dalla Banca d'Italia con provvedimento del 16 dicembre 2014 per la durata di due mesi a decorrere dal 1° gennaio 20156, era stata inizialmente disposta con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze in data 28 dicembre 2011, con effetto dal 1° gennaio 2012. Il Ministro aveva infatti disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo dell'Istituto e la Banca d'Italia, con provvedimento del 28 dicembre 2011, aveva nominato Marcello Clarich e Paolo D'Alessio commissari straordinari, sempre con effetto dal 1° gennaio 20127. A seguito quindi delle dimissioni dall'incarico rassegnate da Clarich a far data dal 3 settembre 20148, attuale commissario dell'ICS è il solo Paolo D'Alessio.

Con l'apertura della procedura di amministrazione straordinaria il controllo sulle nomine nell'Istituto è dunque momentaneamente transitato dall'ambito parlamentare a quello della vigilanza bancaria, di competenza appunto della Banca d'Italia. In precedenza infatti le nomine degli organi dell'ICS erano avvenute in ottemperanza alle disposizioni della legge n. 14/1978. In particolare, Clarich e D'Alessio sono subentrati ad Andrea Cardinaletti, già nominato presidente dell'Istituto9 con decreto del Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive d'intesa con il Ministro per i beni e le attività culturali e di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze in data 3 maggio 2007, nominato poi commissario straordinario dello stesso Istituto con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri d'intesa con il Ministro per i beni e le attività culturali e il Ministro dell’economia e delle finanze in data 17 giugno 2011 (incarico quest'ultimo più volte prorogato sino al 30 dicembre 2011).

Inoltre il D.P.R. 27 ottobre 2011 n. 207 aveva provveduto al riordino dell'Istituto a norma dell'articolo 6, comma 5, del decreto-legge n. 78/2010, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 122/2010. In particolare tale regolamento aveva ridotto da nove10 a cinque membri (sempre compreso il presidente) la composizione del consiglio di amministrazione dell'Istituto, ed aveva modificato la procedura di nomina dei suoi componenti e del presidente. Tale disciplina è stata poi recepita nel nuovo statuto dell'ICS, approvato con decreto del Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze in data 24 gennaio 201411.

Il presidente dell'Istituto, che ne presiede il consiglio di amministrazione, è dunque nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (o del Sottosegretario di Stato con delega allo sport, ove nominato), d'intesa con il Ministro per i beni e le attività culturali e il turismo, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Il consiglio di amministrazione è altresì composto da: un membro designato dalla Cassa depositi e prestiti s.p.a sentito il Ministro dell’economia e delle finanze; un membro designato dalla Giunta nazionale del Comitato olimpico nazionale italiano CONI; da due membri designati da tutti i soggetti partecipanti al capitale sociale dell’ICS. I membri designati sono nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (o del Sottosegretario di Stato con delega allo sport, ove nominato) di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Il consiglio di amministrazione dura in carica quattro esercizi; i componenti sono confermabili una sola volta.

La proposta di nomina di Giani alla presidenza dell'ICS avvia dunque il primo rinnovo degli organi di gestione ordinaria dell'Istituto successivo al riordino dell'Ente.

L'Istituto per il credito sportivo, istituito dalla L. n. 1295/1957, ente di diritto pubblico con gestione autonoma, opera nel settore del credito per lo sport e per le attività culturali ai fini della costruzione, l'ampliamento, l'attrezzatura ed il miglioramento di impianti sportivi, compresa l’acquisizione delle relative aree, nonché dell'acquisto di immobili da destinare alle predette attività.


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura

di nomina

Ente nazionale risi

ENR



Commissario straordinario:


Paolo Carrà



Nomina non ancora comunicata

alle Camere

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978


19/3/2015



Decreto

del Ministro

delle politiche agricole alimentari

e forestali



Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, con proprio decreto in data 19 marzo 2015 non ancora comunicato alle Camere ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978, ha nominato Paolo Carrà commissario straordinario dell'Ente nazionale risi ENR sino alla nomina degli organi di ordinaria amministrazione dell'Ente e comunque per un periodo non superore a sei mesi.

Come ricordato nei precedenti numeri del Bollettino, il 3 febbraio 2015 era scaduto il mandato a presidente dell'ENR dello stesso Carrà, che era stato nominato per quattro anni con decreto del Presidente della Repubblica in data 3 febbraio 2011. Il 7 febbraio 2015 erano altresì scaduti i mandati dei componenti del consiglio di amministrazione dello stesso Ente: Mario Preve, Mario Francese, Gianmaria Melotti e Massimo Camandona, i quali erano stati nominati per quattro anni con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali del 7 febbraio 2011.

Lo statuto dell'ENR, modificato da ultimo con decreto interministeriale in data 19 marzo 2010, prevede che il mandato quadriennale del presidente possa essere rinnovato al massimo due volte (in precedenza era ammesso un solo rinnovo), mentre il mandato quadriennale dei componenti del consiglio di amministrazione possa essere rinnovato una sola volta. L'art. 6 dello statuto prevede inoltre che il consiglio di amministrazione dell'Ente sia composto, oltre che dal presidente, da un membro in rappresentanza delle Regioni interessate alla risicoltura designato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, e da tre membri scelti tra una rosa di nominativi indicati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative della filiera risicola. La scelta di questi tre membri è effettuata in modo da assicurare una calibrata rappresentanza delle componenti della filiera.

L'ENR, ente pubblico economico sottoposto alla vigilanza del Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali, si occupa della tutela del settore risicolo, fornendo assistenza tecnica agli agricoltori e conducendo azioni volte al miglioramento della produzione. L'Ente controlla la commercializzazione del riso italiano stilando bilanci annuali preventivi e consuntivi di collocamento e agevolando la filiera nel porre in essere azioni volte a orientare le scelte commerciali. L’Ente è anche organismo pagatore degli aiuti e degli interventi dell'Unione europea nel settore. L’attività dell’ENR è regolata dalle norme del codice civile e dalle altre leggi riguardanti le persone giuridiche private.


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura

di nomina

Autorità portuale

di Olbia

e Golfo Aranci

Commissario straordinario:


Nunzio Martello


Nomina non ancora comunicata

alle Camere

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978


18/3/2015

Decreto del Ministro delle infrastrutture

e dei trasporti


Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto in data 18 marzo 2015, notificato all'interessato in pari data e non ancora comunicato alle Camere ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, ha prorogato il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci, Nunzio Martello, fino alla nomina del presidente e comunque per un periodo massimo di tre mesi.

Il 10 marzo 2015 era scaduto infatti il mandato dello stesso Martello, che era già stato prorogato con analogo decreto ministeriale in data 9 dicembre 2014 per la durata massima di tre mesi a decorrere dal 10 dicembre 2014. Martello era stato inizialmente nominato per sei mesi a decorrere dal 7 marzo 2014 con decreto ministeriale del 6 marzo 2014 ed era stato successivamente prorogato per ulteriori tre mesi con analogo decreto ministeriale del 9 settembre 2014. In precedenza, con decreto ministeriale in data 5 settembre 2013, era stato nominato per sei mesi commissario straordinario dell'Autorità portuale sarda Fedele Sanciu, a seguito della scadenza del secondo e ultimo mandato quadriennale del presidente uscente, Paolo Silverio Piro.

L'Autorità portuale, disciplinata dalla L. n. 84/1994, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia amministrativa, di bilancio e finanziaria. L'Autorità portuale ha tra l'altro compiti di indirizzo, controllo e programmazione delle operazioni portuali, di manutenzione delle parti comuni e di mantenimento dei fondali del porto, nonché di affidamento e controllo delle attività dirette alla fornitura di servizi di interesse generale agli utenti portuali.

L’art. 8, commi 1 e 1-bis, della L. n. 84/1994 stabilisce che il presidente dell’Autorità portuale è nominato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti previa intesa con la regione interessata, nell'ambito di una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale, designati rispettivamente da provincia, comuni e camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura territorialmente competenti. La terna è comunicata al Ministro tre mesi prima della scadenza del mandato ed egli può richiedere, entro trenta giorni, una seconda terna di candidati nell'ambito della quale effettuare la nomina. Qualora non pervenga nei termini alcuna designazione, il Ministro può procedere alla nomina previa intesa con la regione.

Esperite tali procedure, qualora entro trenta giorni non si raggiunga l'intesa con la regione interessata, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti indica il prescelto nell'ambito di una terna formulata a tal fine dal presidente della giunta regionale, tenendo conto anche delle indicazioni degli enti locali e delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura interessati. Ove il presidente della giunta regionale non provveda alla indicazione della terna entro trenta giorni dalla richiesta allo scopo indirizzatagli dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, questi chiede al Presidente del Consiglio dei ministri di sottoporre la questione al Consiglio dei ministri.

Infine, ai sensi dell’art. 8, comma 2, della legge n. 84/1994, il presidente ha la rappresentanza dell'Autorità portuale, resta in carica quattro anni e può essere confermato una sola volta.


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura

di nomina

Ente parco nazionale

del Vesuvio



Commissario straordinario:


Ugo Leone



Nomina comunicata

e annunciata

alla Camera

il 9/3/2015

e al Senato

il 10/3/2015

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978


18/2/2015


(decorrenza: 15/2/2015)

Decreto

del Ministro

dell'ambiente

e della tutela

del territorio

e del mare


Ente parco nazionale

del Cilento,

Vallo di Diano

e Alburni


Commissario straordinario:


Amilcare Troiano

Nomine in corso

di trasmissione

alle Camere

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978


2/4/2015


(decorrenza: 11/4/2015)

Ente parco nazionale

della Sila


Commissario straordinario:


Sonia Ferrari



2/4/2015


(decorrenza: 14/4/2015)


Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con proprio decreto in data 18 febbraio 2015, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato rispettivamente il 9 e il 10 marzo 2015 ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, ha prorogato il mandato del commissario straordinario dell'Ente parco nazionale del Vesuvio, Ugo Leone, per un periodo di sei mesi a decorrere dal 15 febbraio 2015 e comunque non oltre la nomina del presidente.

Il 15 febbraio 2015 sarebbe infatti scaduto il mandato commissariale di Leone, che era già stato prorogato per sei mesi a decorrere dal 15 agosto 2014 con decreto ministeriale del 29 luglio 2014, comunicato e annunciato al Senato e alla Camera il 3 e il 4 settembre 2014. Tale incarico era stato inizialmente conferito a Leone per sei mesi a decorrere dal 15 febbraio 2014 con analogo decreto ministeriale dell'11 febbraio 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 20 e il 24 febbraio 2014. In precedenza Leone era stato nominato presidente del suddetto Ente parco con decreto ministeriale del 15 gennaio 2008 e il relativo mandato quinquennale, prorogato al 31 dicembre 2013 dall'art. 1, comma 424, della L. n. 228/2012 (legge di stabilità 2013), era definitivamente cessato il 14 febbraio 2014, allo scadere della prorogatio di cui all'art. 3 del D.L. n. 293/1994 convertito, con modificazioni, dalla L. n. 444/1994. Leone era succeduto ad Amilcare Troiano che, presidente dell'Ente parco fino al 24 ottobre 2006, ne era stato poi nominato commissario straordinario.

Si anticipa che il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con proprio decreto in data 2 aprile 2015, in corso di trasmissione alle Camere ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, ha prorogato il mandato del commissario straordinario dell'Ente parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Amilcare Troiano, per un periodo di sei mesi a decorrere dall'11 aprile 2015 e comunque non oltre la nomina del presidente.

L'11 aprile 2015 sarebbe infatti scaduto il mandato commissariale dello stesso Troiano, che era stato prorogato per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dall'11 ottobre 2014 con analogo decreto ministeriale del 30 settembre 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato rispettivamente il 10 e il 21 ottobre 2014. Troiano era stato inizialmente nominato per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dall'11 aprile 2014 con decreto ministeriale del 4 aprile 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 12 e il 27 maggio 2014. Il 10 aprile 2014 era infatti definitivamente cessato, allo scadere del periodo di prorogatio, il mandato alla presidenza del predetto Ente parco dello stesso Troiano, che era stato nominato per cinque anni con decreto ministeriale del 25 febbraio 2009.

Si anticipa inoltre che il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con ulteriore decreto in data 2 aprile 2015, in corso di trasmissione alle Camere ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, ha prorogato il mandato del commissario straordinario dell'Ente parco nazionale della Sila, Sonia Ferrari, per un periodo di sei mesi a decorrere dal 14 aprile 2015 e comunque non oltre la nomina del presidente.

Il 14 aprile 2015 sarebbe infatti scaduto il mandato della stessa Ferrari, che era stata nominata per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 14 ottobre 2014 con analogo decreto ministeriale in data 8 ottobre 2014, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 22 ottobre 2014.

Si ricorda che il 12 febbraio 2014 era scaduto il mandato quinquennale della stessa Ferrari alla presidenza dell'Ente parco calabrese: dopo la nomina, avvenuta con decreto ministeriale in data 13 febbraio 2009, l'incarico presidenziale era definitivamente cessato il 29 marzo 2014 allo scadere del periodo di prorogatio. Successivamente la gestione dell'Ente parco è stata assicurata dal consiglio direttivo dello stesso sotto la guida del vicepresidente che, eletto dal consiglio direttivo al suo interno, sostituisce il presidente in caso di assenza o impedimento. Nella fattispecie l'incarico di vicepresidente dell'Ente parco è stato ricoperto da Wanda Ferro, eletta dal consiglio direttivo il 19 gennaio 2012. In precedenza Ferro era stata nominata componente del consiglio direttivo con decreto ministeriale del 3 ottobre 2011 su designazione dalla comunità del parco, di cui faceva parte in quanto presidente della provincia di Catanzaro. Per effetto quindi del rinnovo del consiglio provinciale di Catanzaro, il 13 ottobre 2014 è cessato il predetto incarico di Ferro nell'Ente parco, rendendosi così necessario nominare un commissario straordinario nelle more della nomina del nuovo presidente.

L'Ente parco nazionale, disciplinato dall'art. 9 della L. n. 394/1991, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è sottoposto alla vigilanza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne nomina il presidente con proprio decreto, d’intesa con le regioni e le province autonome interessate, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti. Altri organi dell'Ente parco sono il consiglio direttivo, la giunta esecutiva, il collegio dei revisori dei conti e la comunità del parco. I mandati sono tutti quinquennali.


b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978
scadute e non ancora rinnovate nel mese di marzo 2015
o previste in scadenza entro il 31 maggio 2015










Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

Autorità portuale di Catania

Commissario straordinario:


Cosimo Indaco

Comunicazione

alle Camere

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

3/4/2015

Decreto del Ministro delle infrastrutture

e dei trasporti

Autorità portuale di Livorno

Presidente:


Giuliano Gallanti


Richiesta di parere parlamentare

ai sensi dell'art. 1

della L. n. 14/1978

13/4/2015

Decreto del

Ministro delle infrastrutture

e dei trasporti d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta

da province, comuni e camere di commercio

Autorità portuale di Cagliari

Commissario straordinario:


Vincenzo Di Marco

Comunicazione

alle Camere

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

26/4/2015


Decreto del Ministro delle infrastrutture

e dei trasporti

Autorità portuale di Napoli

Commissario straordinario:


Francesco Karrer

30/4/2015

Autorità portuale di Piombino

Commissario straordinario:


Luciano Guerrieri

30/4/2015

Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

Autorità portuale di Gioia Tauro

Commissario straordinario:


Giovanni Grimaldi


Comunicazione

alle Camere

ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

4/5/2015

Decreto del Ministro delle infrastrutture

e dei trasporti

Autorità portuale di Augusta

Commissario straordinario:


Alberto Cozzo

14/5/2015

Nel mese di marzo 2015 non risultano cariche scadute e non ancora rinnovate da segnalare12.

Il 3 aprile 2015 è scaduto invece il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Catania, Cosimo Indaco, che era stato nominato per un periodo massimo di sei mesi con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 22 settembre 2014, notificato il 3 ottobre 2014. Precedenti commissari straordinari dell'Autorità portuale etnea sono stati Giuseppe Alati, nominato con decreto ministeriale del 18 marzo 2014, e dapprima Cosimo Aiello, nominato con decreto ministeriale del 10 agosto 2012 e prorogato con analoghi decreti del 15 febbraio 2013, del 14 agosto 2013 e del 13 settembre 2013. Ultimo presidente dell'Autorità portuale siciliana era stato invece Santo Castiglione, il cui secondo mandato quadriennale era scaduto il 2 luglio 2012.

Il 13 aprile 2015 scade altresì il mandato del presidente dell'Autorità portuale di Livorno, Giuliano Gallanti, che era stato nominato per quattro anni con decreto ministeriale dell'11 aprile 2011, notificato il 13 aprile 2011. Gallanti, già nominato commissario straordinario dell'Autorità portuale livornese dal 19 gennaio 2011 fino alla sua nomina a presidente, era succeduto a Roberto Piccini, il cui quadriennio presidenziale era scaduto il 5 dicembre 2010.

Il 26 aprile 2015 scadrà quindi, se non sarà stato nominato prima il presidente, il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Cagliari, Vincenzo Di Marco, che, inizialmente nominato con decreto ministeriale del 29 gennaio 2014, è stato successivamente prorogato con analoghi decreti ministeriali del 7 agosto 2014, del 10 novembre 2014 e - da ultimo - del 23 gennaio 2015, notificato il 26 gennaio 2015, per un periodo massimo di tre mesi. Come ricordato nei precedenti numeri della presente pubblicazione, Di Marco è succeduto a Piergiorgio Massidda, che era stato a sua volta nominato commissario straordinario con decreto ministeriale del 26 novembre 2013, dopo che la sentenza n. 4768/2013 del Consiglio di Stato13 aveva annullato il decreto ministeriale con il quale lo stesso Massidda era stato nominato presidente dell'Autorità portuale di Cagliari il 23 settembre 2011. Il Giudice Amministrativo di appello aveva in particolare ritenuto Massidda privo del requisito della "massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale" prescritto dall'art. 8 della L. n. 84/1994. Avverso tale pronuncia il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti aveva presentato, oltre che ricorso avanti alla Corte di Cassazione per motivi attinenti la giurisdizione14, istanza di sospensione degli effetti, che è stata respinta con decreto monocratico n. 5100/2013 del 20 dicembre 2013 dal Presidente della IV Sezione del Consiglio di Stato, con rinvio all'udienza camerale del 28 gennaio 2014. Preso atto di tale pronuncia, il suddetto Ministro, con proprio decreto del 27 dicembre 2013, aveva preposto Massidda alla gestione dell'Autorità portuale fino alla decisione definitiva sull'istanza cautelare, con poteri limitati all'ordinaria amministrazione caratterizzati da indifferibilità ed urgenza. A seguito infine dell'ordinanza n. 364/2014 del 28 gennaio 2014 (depositata il 29 gennaio 2014), con cui il Consiglio di Stato, Sez. IV, aveva respinto la ricordata istanza cautelare, il Ministro ha provveduto alla revoca del mandato di Massidda nominando in sua vece Di Marco.

Il 30 aprile 2015 scadrà inoltre, se non sarà stato nominato prima il presidente, il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Napoli, Francesco Karrer, che, nominato con decreto ministeriale del 30 aprile 2014, era stato prorogato con analogo decreto del 30 ottobre 2014 per un periodo massimo di sei mesi. Karrer era stato nominato in seguito alle dimissioni rassegnate dal precedente commissario straordinario, Felicio Angrisano, che a sua volta era stato nominato con decreto ministeriale dell'11 dicembre 2013 ed era stato prorogato con analogo decreto del 13 marzo 2014. La nomina di Angrisano era seguita alle dimissioni di Luciano Dassatti, che, già presidente dell'Autorità portuale partenopea, ne era stato nominato commissario straordinario con decreto ministeriale del 15 marzo 2013 ed era stato confermato con analogo decreto del 20 settembre 201315.

Il 30 aprile 2015, sempre se non sarà stato nominato prima il presidente, scadrà pure il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Piombino, Luciano Guerrieri, che era stato da ultimo prorogato con decreto ministeriale del 30 ottobre 2014 per un periodo massimo di sei mesi. Già prorogato con analoghi decreti del 29 luglio 2014 e del 27 gennaio 2014, Guerrieri era stato nominato commissario straordinario con decreto del 23 luglio 2013, dopo che il 9 giugno 2013 era scaduto il suo secondo e ultimo mandato alla presidenza dell'Autorità portuale toscana16.

Il 4 maggio 2015 scadrà invece, sempre se non sarà stato nominato prima il presidente, il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Gioia Tauro, Giovanni Grimaldi, che era stato prorogato per un periodo massimo di sei mesi con decreto ministeriale del 30 ottobre 2014 notificato il 4 novembre 2014. Grimaldi era stato nominato commissario straordinario dell'Autorità portuale gioiese con decreto ministeriale del 30 aprile 2014, dopo che il 9 marzo 2014 era scaduto17 il suo secondo e ultimo mandato alla presidenza dell'Autorità portuale calabrese.

Il 14 maggio 2015, infine, sempre se non sarà stato nominato prima il presidente, scadrà il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Augusta, Alberto Cozzo, che era stato nominato per un periodo massimo di sei mesi con decreto ministeriale del 13 novembre 2014, notificato il 14 novembre 2014. La nomina di Cozzo era seguita alle dimissioni rassegnate il 12 novembre 2014 dal precedente commissario straordinario dell'Autorità portuale megarese, Enrico Maria Pujia, che, nominato per sei mesi con decreto ministeriale del 3 dicembre 2013, era stato poi prorogato con analogo decreto del 4 giugno 2014. In precedenza, il 6 ottobre 2013 era scaduto il mandato quadriennale del presidente uscente dell'Autorità portuale, Aldo Garozzo.

Sull'Autorità portuale in generale, vedasi supra alla sottosezione a).


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto

Data scadenza

Procedura

di nomina

Consorzio

del Ticino


Presidente:


Alessandro Folli


Richiesta di parere parlamentare

ai sensi dell'art. 1

della L. n. 14/1978


12/5/2015

Decreto

del Ministro dell'ambiente

e della tutela

del territorio

e del mare



Il 12 maggio 2015 scadrà il mandato del presidente del Consorzio del Ticino, Alessandro Folli, che era stato nominato per quattro anni con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 12 maggio 201118.

Il Consorzio del Ticino, insieme agli omologhi Consorzio dell'Adda e Consorzio dell'Oglio, era stato soppresso dall'art. 21, comma 12, del D. L. n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 214/2011, che aveva contestualmente disposto l’affidamento delle loro funzioni, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, ad un unitario Consorzio nazionale per i grandi laghi prealpini, vigilato dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Tale disposizione tuttavia è stata soppressa, prima della costituzione del nuovo ente, dall'art. 27-bis del D. L. n. 216/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 14/2012. I citati Consorzi del Ticino, dell’Oglio e dell’Adda sono stati quindi ricostituiti e sono state riattribuite loro le funzioni esercitate in precedenza.

Tale ultima disposizione prevedeva d’altra parte che, con decreti di natura non regolamentare del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, venissero approvate le modifiche statutarie inerenti la composizione degli organi di amministrazione dei Consorzi ricostituiti. Il nuovo statuto del Consorzio del Ticino è stato approvato con decreto ministeriale del 12 maggio 2011 ed ha previsto la riduzione del numero dei componenti del consiglio di amministrazione19.

Organi del Consorzio sono dunque il presidente, il direttore, il consiglio di amministrazione, l'assemblea degli utenti, l'assemblea generale del Consorzio e il collegio dei revisori dei conti. Tuttavia solo il presidente del Consorzio è organo amministrativo di nomina governativa: il consiglio di amministrazione infatti, sebbene presieduto dal presidente del Consorzio, è altresì composto da quattro membri eletti dall'assemblea degli utenti, dei quali due in rappresentanza delle utenze industriali (uno di monte e uno di valle) e due in rappresentanza degli utenti (uno per la sponda lombarda ed uno per la sponda piemontese)20.

Il Consorzio del Ticino, costituito nel 1928 come erede del Consorzio interprovinciale, è stato dichiarato ente pubblico non economico ai sensi della L. n. 70/1975 e provvede alla costruzione, alla manutenzione e all'esercizio dell’opera regolatrice del Lago Maggiore, nonché a coordinare e disciplinare l'esercizio delle utilizzazioni dell'acqua disponibile nell'interesse generale. Il Consorzio, che ha sede a Milano, ha quindi competenze in ordine alla regolazione del deflusso delle acque del lago, in particolare a beneficio dei consorzi di irrigazione e degli impianti idroelettrici insistenti sui territori delle regioni Piemonte e Lombardia.


Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura

di nomina

Ente parco nazionale

delle Dolomiti bellunesi

Presidente:


Benedetto Fiori

Richiesta di parere parlamentare

ai sensi dell'art. 1

della L. n. 14/1978

31/5/2015

Decreto

del Ministro

dell'ambiente

e della tutela

del territorio

e del mare, d'intesa

con la regione interessata


Il 31 maggio 2015 scadrà il mandato del presidente dell'Ente parco nazionale delle Dolomiti bellunesi, Benedetto Fiori, che era stato nominato per cinque anni con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 31 maggio 201021.

Fiori era succeduto al precedente presidente Guido De Zordo venendo inizialmente nominato commissario straordinario dell'Ente parco veneto con decreto ministeriale del 25 gennaio 2010, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato rispettivamente il 3 febbraio 2010 ed il 2 marzo 2010, ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978. Detto mandato commissariale era stato quindi prorogato con analogo decreto ministeriale del 19 aprile 2010, comunicato e annunciato alla Camera e al Senato il 27 aprile 2010, fino alla nomina presidenziale dello stesso Fiori.

Sull'Ente parco nazionale in generale, vedasi supra alla sottosezione a).



c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978,
rinnovate o in scadenza
entro il 31 maggio 2015




Ente

Carica

di riferimento

e titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura

di nomina

Commissione nazionale

per le società

e la borsa CONSOB


Componente:


indetta procedura per la selezione di due nominativi


Richiesta di parere parlamentare ai sensi

dell'art. 1, comma 3

del D.L. n. 95/1974, convertito dalla

L. n. 216/1974,

e dell'art. 1 della

L. n. 14/1978.


Procedura

di nomina

in corso

D.P.R. adottato

su proposta

del Presidente del Consiglio

dei ministri previa deliberazione

del Consiglio

dei ministri, sentite

le Commissioni parlamentari competenti


Come preannunciato nel Consiglio dei ministri del 12 marzo 2015, il 19 marzo 2015 è stata indetta dalla Presidenza del Consiglio dei ministri una procedura per la richiesta di manifestazione di interesse volta a selezionare e individuare due candidati per gli incarichi attualmente vacanti di componente della Commissione nazionale per le società e la borsa CONSOB. Possono manifestare il loro interesse i cittadini italiani o appartenenti ad un Paese membro dell’Unione europea dotati di specifica e comprovata competenza ed esperienza nelle materie oggetto dell’attività della CONSOB e di indiscussa moralità e indipendenza, in possesso dei diritti civili e politici, che non abbiano riportato condanne penali, non abbiano procedimenti penali in corso e non siano stati destinatari di provvedimenti riguardanti l’applicazione di misure di sicurezza o di prevenzione. Le manifestazioni di interesse dovranno essere presentate entro il 16 aprile 2015.

Come precisato nel bando, la scelta dei candidati cui conferire l'incarico è comunque effettuata discrezionalmente dall'Autorità politica. I componenti della CONSOB sono infatti nominati con decreto del Presidente della Repubblica adottato su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentite le Commissioni parlamentari competenti, nel rispetto delle norme della L. n. 14/1978. I mandati sono settennali e non rinnovabili.

Si ricorda che la composizione della CONSOB era stata modificata dall'art. 23, comma 1, lett. e) del D.L. n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 214/2011 (cosiddetto "Salva Italia"), che ne aveva ridotto la consistenza dai cinque componenti compreso il presidente inizialmente previsti, a tre componenti compreso sempre il presidente. Sulla base di siffatto quadro normativo, a seguito delle dimissioni rassegnate da Luca Enriques a decorrere dal 16 giugno 2012, nonché della scadenza del mandato di Vittorio Conti avvenuta il 21 luglio 2013, non aveva fatto seguito la nomina di un nuovo componente della Commissione, che si era così allineata alla ridotta consistenza numerica prevista. A seguito poi della scadenza del mandato di Michele Pezzinga, avvenuta il 15 dicembre 2013, Anna Genovese è stata nominata componente della CONSOB con D.P.R. in data 15 luglio 2014. La CONSOB risulta attualmente composta da Giuseppe Vegas, presidente (nominato per sette anni con D.P.R. del 15 dicembre 2010), Paolo Troiano (nominato per sette anni con separato D.P.R. del 15 dicembre 2010) e la citata Anna Genovese (nominata per sette anni con D.P.R. del 15 luglio 2014).

Da ultimo tuttavia l'art. 22, comma 13, del D.L. n. 90/2014, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 114/2014, ha abrogato il predetto art. 23, comma 1, lett. e) del D.L. n. 201/2011, ripristinando l’antevigente composizione della CONSOB, che è così tornata ad essere composta da cinque membri compreso il presidente22. Per effetto di tale disposizione si rende pertanto necessario integrare la composizione della Commissione con la nomina di due ulteriori componenti.

La CONSOB, istituita dall'art. 1 del D.L. n. 95/1974, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 216/1974, successivamente modificato dall'art. 1 della L. n. 281/1985, è un'autorità amministrativa indipendente, dotata di personalità giuridica e piena autonomia, la cui attività è rivolta alla tutela degli investitori, all'efficienza, alla trasparenza e allo sviluppo del mercato mobiliare italiano. Le funzioni della CONSOB, estese a tutti gli aspetti rilevanti per l'efficiente tutela del risparmio, riguardano i prodotti oggetto degli investimenti e i relativi emittenti, gli intermediari dei quali i risparmiatori si avvalgono per effettuare tali investimenti e i mercati nei quali essi vengono realizzati. Nello svolgimento dell'attività di vigilanza di sua competenza, la CONSOB è tra l'altro dotata di poteri regolamentari, autorizzatori e sanzionatori.

















Sezione II

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO




























Nella presente Sezione si dà conto degli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) segnalati dal Servizio per il controllo parlamentare ai Ministeri ai fini della loro attuazione, nonché delle note trasmesse dagli stessi Dicasteri a seguito delle segnalazioni ricevute.

In evidenza a marzo 2015


Nella Sezione II vengono indicati gli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni, ordini del giorno) accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni parlamentari nel periodo di riferimento (normalmente con cadenza mensile) che il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare alla Presidenza del Consiglio ed ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti).

Nella medesima Sezione vengono inoltre riportate le note ricevute dal Servizio con le quali i diversi Dicasteri forniscono informazioni al Parlamento in ordine a quanto effettivamente realizzato per dare concreta attuazione agli impegni accolti dai rappresentanti dell'esecutivo con gli atti di indirizzo oggetto di segnalazione nei termini sopraddetti. Con riferimento, in particolare agli ordini del giorno riferiti ai diversi atti parlamentari esaminati, ciò consente, tra l'altro, di valutare, anche sotto il profilo quantitativo, la percentuale di attuazioni governative rispetto al complesso degli atti medesimi e dunque, in qualche misura, anche il maggiore o minore grado di efficienza a questo riguardo dei singoli Ministeri. In altri termini, l'attività di segnalazione dell'impegno contenuto nell'atto di indirizzo ed il recepimento dell'eventuale nota governativa consente di avere percezione del grado di “risposta” da parte del Governo in ordine agli impegni assunti in una determinata materia, pur se il dato deve essere valutato alla luce del fatto che non necessariamente tutte le azioni governative vengono illustrate in note informative trasmesse al Parlamento, non sussistendo al riguardo alcun obbligo formale. E' tuttavia indubbio che l'attività di sollecitazione avviata ormai da anni nei confronti dei Ministeri e che ha consentito, nel tempo, di strutturare con essi una fattiva collaborazione, ha portato ad un incremento delle note di attuazione ricevute e, in generale, ad una maggiore sensibilità nei confronti dell'esigenza per l'istituzione parlamentare di disporre di quante più informazioni possibile sull'operato del Governo in ordine alle deliberazioni ed alle iniziative parlamentari non legislative. L'ottenimento di informazioni sul seguito dato dal Governo agli indirizzi definiti in ambito parlamentare, e quindi in merito al grado di adempimento o meno da parte dell'esecutivo, può così rappresentare una premessa per valutare l'opportunità per ciascun deputato di attivare o meno gli strumenti regolamentari di controllo attualmente disponibili (ad esempio interrogazioni o interpellanze), che consentano, se del caso, di esprimere una censura politica nei confronti di quella che possa ritenersi una risposta inadeguata o insufficiente rispetto ad impegni accolti in merito ad un determinato indirizzo politico di cui, in ipotesi, una parte politica che si sia fatta portavoce e che, per diverse ragioni, non sia stato esplicitato attraverso un'iniziativa legislativa.

La pubblicazione del testo integrale della nota governativa, posta a confronto con l'impegno contenuto nell'atto di indirizzo cui la stessa si riferisce, offre agli interessati, in primo luogo ai sottoscrittori dell'atto di indirizzo in questione, anche la possibilità di maturare una valutazione di quanto rappresentato dal Governo autonoma e non “filtrata” in alcuno modo.

Il Servizio per il controllo parlamentare si propone quindi di fornire un'attività documentale che offra un concreto supporto alle esigenze scaturenti dal progressivo spostamento, negli ultimi anni, del baricentro dell'attività parlamentare dalla funzione legislativa a quella “politica” di indirizzo e di controllo e il conseguente accrescimento dell'impegno degli organi parlamentari nelle attività ispettive, di indirizzo, informazione e monitoraggio, come è ampiamente dimostrato dalle statistiche parlamentari e non solo in Italia.



Le attuazioni governative:

Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione sono state trasmesse al Servizio per il controllo parlamentare da parte dei Ministeri competenti le note relative all’attuazione di 92 ordini del giorno e di 1 risoluzione.

Di tali attuazioni 53 sono state trasmesse dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, 19 dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, 16 dal Ministero dello sviluppo economico, 2 dal Ministero della difesa, 1 dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, 1 dal Ministero dell'interno ed 1 dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Premesso che nella Sezione II della presente pubblicazione si dà conto testualmente di quanto riferito dai Dicasteri in merito ai singoli atti di indirizzo, si evidenzia che delle 92 attuazioni riferite ad ordini del giorno trasmesse nel periodo considerato:


32 danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame degli Atti Camera 2486-AR e 2486-B, divenuti legge n. 114 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, recante misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari. Tali note di attuazione sono state trasmesse dal Ministero della difesa e dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti agli Atti Camera 2486-AR e 2486-B, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 138, di cui finora attuati 33;


27 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame degli Atti Camera 2679-bis-A e 2679-bis-B, divenuti legge n. 190 del 2014, concernente “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015)”. Tali note di attuazione sono state trasmesse dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, dal Ministero dello sviluppo economico e dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti agli Atti Camera 2679-bis-A e 2679-bis-B, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 393, di cui finora attuati 27;


16 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'A.C. 2629, divenuto legge n. 164 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, recante misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive. Tali note di attuazione sono state trasmesse dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dal Ministero dell'interno, dal Ministero dello sviluppo economico e dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2629, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 131, di cui finora attuati 18;


8 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'A.C. 2598, divenuto legge n. 141 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° agosto 2014, n. 109, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché disposizioni per il rinnovo dei Comitati degli italiani all’estero. Tali note di attuazione sono state trasmesse dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2598, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 29, di cui finora attuati 11;


6 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'A.C. 2149, divenuto legge n. 28 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione”. Tali note di attuazione sono state trasmesse dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2149, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 23, di cui finora attuati 13;


1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2568, divenuto legge n. 116 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, recante disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l’efficientamento energetico dell’edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea”. Tale nota di attuazione è stata trasmessa dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2568, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 121, di cui finora attuati 3;

1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2681, divenuto legge n. 162 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 132, recante misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell’arretrato in materia di processo civile. Tale nota di attuazione è stata trasmessa dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2681, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 47, di cui finora attuato 1;


1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2295, divenuto legge n. 2 del 2015 concernente “Modifica all’articolo 635 del codice dell’ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, e altre disposizioni in materia di parametri fisici per l’ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle Forze armate, nelle Forze di polizia e nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Tale nota di attuazione è stata trasmessa dal Ministero della difesa.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 2295, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 2, di cui finora attuato 1.








Le nostre segnalazioni:

Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare gli ordini del giorno, accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni, ai Ministeri individuati come competenti per la loro attuazione solo dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge cui essi si riferiscono.

In particolare, nel periodo 1° - 31 marzo 2015 sono stati segnalati 199 ordini del giorno*, dei quali:


137 riferiti alla legge n. 11 del 2015, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative” (A.C. 2803).

39 sono stati inviati al Ministero dell'economia e delle finanze, 15 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 15 al Ministero dell'interno, 14 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 12 al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, 11 al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, 9 al Ministero della salute, 8 al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, 7 al Ministero dello sviluppo economico, 5 al Ministero della giustizia, 4 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, 2 al Ministero della difesa ed 1 al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;


61 riferiti alla legge n. 20 del 2015, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 5 gennaio 2015, n. 1, recante disposizioni urgenti per l’esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in crisi e per lo sviluppo della città e dell’area di Taranto” (A.C. 2894).

20 sono stati inviati al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, 12 al Ministero della salute, 12 al Ministero dello sviluppo economico, 4 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 3 al Ministero della giustizia, 3 al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, 3 al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, 2 al Ministero dell'economia e delle finanze, 2 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 2 al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, 1 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, 1 al Ministero della difesa ed 1 al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;


1 riferito alla legge n. 13 del 2015, concernente “Ratifica ed esecuzione dell’Accordo di cooperazione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica islamica dell’Afghanistan in materia di prevenzione e contrasto al traffico illecito di stupefacenti, sostanze psicotrope e loro precursori, fatto a Roma il 2 giugno” (A.C. 1743), al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.


Nel periodo considerato sono state inoltre segnalate dal Servizio per il controllo parlamentare 20 mozioni**:


Sono state infine segnalate dal Servizio per il controllo parlamentare 2 risoluzioni:

Note annunciate al 31 marzo 2015
in attuazione di atti di indirizzo


Presidenza del Consiglio dei ministri


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2629-AR/40

Ordine del giorno

Giorgetti Giancarlo

Assemblea

31/3/2015

VIII

Dichiarazione dello stato di emergenza per il territorio lombardo colpito nell'estate 2014 da ripetuti eventi alluvionali e stanziamento delle risorse necessarie per fronteggiare i danni subiti dal territorio


L'ordine del giorno Giancarlo Giorgetti n. 9/2629-AR/40, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 29 ottobre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare i presupposti, in base alla normativa vigente, per dichiarare lo stato d'emergenza per il territorio lombardo colpito nell'estate e nell'autunno 2014 da ripetuti eventi alluvionali e a provvedere allo stanziamento delle risorse necessarie a ristabilire le normali condizioni di vita dei cittadini.

In merito a tale impegno la Presidenza del Consiglio dei ministri ha trasmesso la seguente nota:

“Si trasmette la nota prot. n. CG/0013940 del 16/03/2015, con la quale il Capo del Dipartimento della Protezione civile fornisce, per quanto riguarda i profili di propria competenza, elementi circa l'attuazione dell'ordine del giorno indicato in oggetto.

La regione Lombardia, nel corso del 2014, è stata investita da due situazioni emergenziali che hanno richiesto l'utilizzo di poteri straordinari in deroga alla vigente normativa, che si riassumono nel seguito.

Per quanto riguarda il primo evento, verificatosi nel periodo dal 7 luglio al 31 agosto 2014, si rappresenta che il Consiglio dei Ministri, in data 30 ottobre 2014, ha deliberato lo stato di emergenza, per centottanta giorni, prevedendo uno stanziamento di 5.500.000 euro a valere sul Fondo di riserva per le spese impreviste di cui all'art. 28 della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

Successivamente il Capo del Dipartimento della Protezione Civile con propria ordinanza n° 208 del 28 novembre 2014 ha demandato al nominato Commissario delegato la definizione del piano dei primi interventi urgenti secondo una stringente tempistica (60 giorni dall'emanazione dell'ordinanza), e la successiva quantificazione dei fabbisogni di cui alla lettera d), comma 2 dell'articolo 5 della legge 24febbraio 1992 n. 225 (90 giorni dall'emanazione dell'ordinanza).

Il Commissario delegato, in data 19 gennaio 2015, ha trasmesso il citato piano di interventi urgenti. A seguito di un incontro tenuto nei giorni 25 e 26 febbraio 2015 presso la Regione Lombardia, sono state richieste alcune modifiche al suddetto piano al fine di una corretta formalizzazione ai sensi dall'articolo 5 della legge 225/1992. Ad oggi lo scrivente Dipartimento è in attesa di un riscontro in merito per la successiva approvazione.

Per quanto concerne il secondo evento, verificatosi dal 11 al 22 novembre 2014, la Regione Lombardia ha richiesto il riconoscimento dello stato di emergenza, con nota prot. reg. n. A1/2014/0098389 del 19 novembre 2014 e con nota prot. Reg. n. A l/2014/0107352 del 18 dicembre 2014. In data 10 febbraio 2015 il Consiglio dei Ministri ha deliberato, per centottanta giorni, lo stato di emergenza per il citato contesto emergenziale, prevedendo uno stanziamento di 9.000.000,00 a valere sul Fondo per le emergenze nazionali.

Si rende noto che in data 3 marzo 2015 il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, con propria ordinanza n. 226 attualmente in corso di pubblicazione, ha nominato il Direttore Generale Sicurezza, Protezione Civile ed Immigrazione della Regione Lombardia Commissario delegato, il quale provvederà, entro 60 giorni, alla definizione del piano dei primi interventi urgenti, e alla successiva quantificazione dei fabbisogni di cui alla lettera d), comma 2 dell'articolo 5 della legge 24 febbraio 1992 n. 225, entro 90 giorni dall'emanazione della citata ordinanza.

Quanto alla richiamata necessità, da parte dell'interrogante, “di risorse immediate per colmare i danni alle proprietà e alle attività di impresa e finanziamenti straordinari per la prevenzione del rischio idrogeologico e la difesa dei cittadini da ulteriori disastri”, per quanto di competenza, si precisa che la ricognizione dei fabbisogni sopra citati, riguarda il ripristino delle strutture e delle infrastrutture, pubbliche e private, danneggiate, nonché dei danni subiti dalle attività economiche e produttive, dai beni culturali e dal patrimonio edilizio.

Tuttavia, i fabbisogni di cui trattasi non trovano copertura con le risorse già stanziate per le emergenze in rassegna, posto che queste riguardano esclusivamente gli interventi di cui all'articolo 5, comma 2, lettere a), b) e c) della legge 225/92 e, quindi, si renderebbe necessario un apposito stanziamento di risorse da parte del Governo una volta conclusa l'attività di ricognizione da parte del Commissario delegato.

Evidentemente, solo all'esito di tale stanziamento, si potrebbe avviare l'attuazione delle misure urgenti previste nella ricognizione dei fabbisogni con apposita ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile ai sensi dell'articolo 5, comma 2, lettera e) della legge 225/92”.



Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2149/35

Ordine del giorno

Baldassarre

Assemblea

9/3/2015

III

Comunicazione al Parlamento della pianificazione delle attività militari connesse alla missione ISAF


L'ordine del giorno Baldassarre ed altri n. 9/2149/35, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 13 marzo 2014, impegnava l'esecutivo ad adottare e comunicare entro il 30 aprile 2014 la pianificazione delle operazioni necessarie per la cessazione delle attività militari connesse con la missione ISAF in Afghanistan.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

Al Vertice di Chicago del maggio 2012, la NATO aveva approvato un calendario che prevedeva la cessazione dell'operazione ISAF alla data del 31 dicembre 2014 e l'avvio di una nuova missione - finalizzata all'addestramento e alla formazione delle forze di sicurezza afghane - a partire dal 1 gennaio 2015.

In occasione della Riunione dei Ministri degli Esteri della NATO del 2 dicembre 2014, è stata formalizzata l'attuazione delle decisioni di Chicago e l'avvio di Resolute Support Mission (RSM), resa possibile dalla firma e dalla ratifica, da parte afghana, del SOFA NATO e dell'Accordo Bilaterale di Sicurezza con gli USA, che forniscono le basi legali per la presenza del personale militare, compreso quello italiano, in Afghanistan anche dopo il termine della missione ISAF.

L'Italia mantiene quindi il proprio impegno a sostegno dell'Afghanistan anche dopo la cessazione di ISAF, prendendo parte a RSM con il ruolo di "Framework Nation", segnatamente nella regione occidentale del Paese (Herat) e svolgendo attività di supporto alle Forze di Sicurezza Nazionali Afghane”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2149/7

Ordine del giorno

Gallo Luigi

Assemblea

9/3/2015

III

Sostegno italiano ai rifugiati siriani in Libano


L'ordine del giorno Luigi Gallo ed altri n. 9/2149/7, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 13 marzo 2014, impegnava l'esecutivo a continuare ad implementare il sostegno italiano ai rifugiati siriani in Libano e a richiedere all'Unione europea un impegno più organico nel sostegno umanitario in quel Paese.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

Ad oltre tre anni dall'inizio della crisi, il numero dei rifugiati siriani registrati in Libano - secondo Paese di accoglienza - ha raggiunto la cifra di 1,15 milioni, interamente ospitati in centri urbani o dispersi sul territorio. Dall'insorgere della crisi siriana, l'intervento della Cooperazione italiana a favore dei rifugiati siriani in Libano e delle comunità ospitanti ammonta a oltre 22 milioni di euro, di cui 11 milioni di euro per iniziative approvate nel solo 2014.

Sono attualmente in corso o in fase di avvio iniziative sul canale bilaterale per un valore di 6,32 milioni di euro. Questi interventi, da realizzarsi con il concorso delle ONG idonee, prevedono il supporto ai rifugiati ed alle comunità ospitanti mediante la creazione e il sostegno di attività generatrici di reddito nonché il rafforzamento e la riqualificazione dei servizi ambientali, socio-sanitari ed educativi di base. Ulteriori programmi potranno essere avviati nei primi mesi del 2015, nell'ambito delle risorse messe a disposizione dal Decreto Missioni.

Inoltre, nel corso del 2014, notevole sostegno è stato dato al “Regional Response Plan” delle Nazioni Unite con contributi a UNICEF (1.900.000 euro) per interventi nel settore dell'istruzione, dell'acqua e dell'igiene, ad UNHCR (1,7 milione di euro) in attività multisettoriali rivolte al rafforzamento dei servizi di base, al PAM (un milione di euro) per l'assistenza alimentare mediante la distribuzione di voucher elettronici , al CICR (500.000 euro) per attività di natura sanitaria, a ILO (400.000 Euro) per migliorare i servizi all'impiego e rispondere al bisogno crescente di lavoro sia per i rifugiati che per le comunità libanesi più vulnerabili. Ulteriore supporto sarà fornito in collaborazione con UNDP (700.000 euro) per assicurare l'inclusione economica e sociale delle fasce più povere della popolazione, con particolare attenzione alle donne e ai giovani, attraverso la realizzazione di attività di cash for work, che riguarderanno principalmente interventi per la conservazione e la salvaguardia ambientale, la sanità e l'igiene pubblica.

Per sostenere la società civile libanese e le comunità che sono maggiormente esposte al flusso di profughi, nel corso del 2013 è stato approvato un finanziamento di 1,2 milioni di euro a favore di 3 programmi bilaterali italo-libanesi in partenariato con il Ministero degli Affari Sociali e il Ministero degli Interni e delle Municipalità, al fine di rafforzare le capacità delle municipalità libanesi e dei Social Development Centers (SDC) nell'erogazione dei servizi di base (sanità, acqua, rifiuti solidi, gestione del territorio e risparmio energetico).

E' stato, infine, recentemente approvato un contributo di 3 milioni di Euro al Fondo fiduciario regionale dell'Unione Europea (EUTF) in risposta alla crisi siriana, attraverso il quale saranno realizzati interventi umanitari e di ricostruzione in Siria e nei Paesi limitrofi, in collaborazione con i Governi ospitanti.

Nel solco già tracciato, il Governo intende proseguire nell'opera di aiuto della popolazione siriana che trova rifugio in Libano e negli altri Paesi della Regione per alleviare le sofferenze che tale popolazione deve affrontare in una situazione estremamente difficile”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2149/23

Ordine del giorno

Colletti

Assemblea

9/3/2015

III

Invio alle Commissioni parlamentari competenti di dati aggiornati sulla partecipazione italiana all'iniziativa Adriatico-Ionica (IAI)


L'ordine del giorno Colletti ed altri n. 9/2149/23, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 13 marzo 2014, impegnava l'esecutivo a fornire alle Commissioni parlamentari competenti dati aggiornati sulle attività già avviate dall'iniziativa Adriatico-Ionica (IAI), sui risultati ottenuti, sull'utilizzo delle risorse ad essa destinate e a favorire il costante aggiornamento delle pagine internet dedicate alla IAI.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

1) L'Italia gioca un forte ruolo di sostegno nei confronti della cooperazione intra-regionale tra i Paesi dell'area adriatico-balcanica. La nostra ferma convinzione è infatti che l'integrazione dei Balcani Occidentali in Europa passi attraverso una più intensa cooperazione in ambito regionale. Sostegno alla cooperazione in ambito regionale e al percorso d'integrazione europea dei Balcani occidentali sono infatti due volani complementari per il consolidamento dell'area. Un ruolo centrale in tale ambito è giocato dall'Iniziativa Adriatico-Ionica.

L'Iniziativa Adriatico-Ionica (IAD, fondata ad Ancona nel 2000, comprende attualmente 8 membri: Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Serbia, Slovenia. Nel 2010, dopo l'istituzione due anni prima di un “Segretariato Permanente” ad Ancona, sono stati firmati, su proposta della Presidenza italiana di turno, protocolli intergovernativi senza oneri aggiuntivi sui seguenti settori: turismo, piccola e media impresa e sviluppo rurale. Nel dicembre 2010 è stata inoltre istituita - in connessione con la proposta da parte del nostro Paese di una “Strategia UE per la Regione adriatico-ionica” - la “Fondazione Segretariato Permanente IAI” con sede ad Ancona, fornendo per la prima volta sostegno finanziario all'attività del Segretariato Permanente della IAI. Si tratta di un organo di coordinamento dell'azione intergovernativa della IAI, che intende garantire continuità alle attività delle Presidenze annuali ed offrire ulteriore slancio all'Iniziativa. E ciò, in particolare, attraverso attività di Segretariato, iniziative “project oriented” e programmi di cooperazione con le autorità locali e con la rete ed i fora adriatico-ionici.

La IAI è sostenuta, attraverso il Segretariato Permanente, oltre che dal MAECI, dalla Regione Marche, dal Comune di Ancona, dall'Università Politecnica delle Marche e dalla Camera di Commercio di Ancona. Il contributo del MAECI varia negli anni rispetto alle necessità. Dal 2010, il contributo complessivo erogato al Segretariato permanente è stato di 1.150.000 euro, a valere sui Decreti Missioni Internazionali, regolarmente rendicontati dal Presidente della Fondazione in base alle deliberazioni assunte dal Consiglio di Amministrazione (300 mila euro rispettivamente per il secondo semestre 2010, per il primo semestre 2011 e per il secondo semestre 2011; 150 mila euro per il terzo trimestre 2013; 100 mila euro per il primo semestre 2014). Non è stata prevista alcuna erogazione nel 2012.

La trasparenza e la pubblicità delle attività dell'Iniziativa Adriatico Ionica e del suo Segretariato Permanente sono principi fondanti. Il sito internet del Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale contiene elementi di informazione ciclicamente aggiornati sulle linee di azione della IAI, unitamente al “collegamento ipertestuale” verso il sito internet della IAI (www.aii-ps.org), da cui attingere dettagliate informazioni, costantemente aggiornate, con le notizie, le novità, le attività di cooperazione e le iniziative della IAI, oltre ai documenti ufficiali di tutte le riunioni, le Tavole Rotonde, i Comitati degli Alti funzionari, i Consigli ministeriali.

2) Con riguardo alle attività svolte dalla IAI e della connessa struttura, il ruolo tipico del Segretariato Permanente è di assicurare la continuità delle numerose iniziative con il susseguirsi delle Presidenze di turno (a rotazione annuale). A questo scopo, il Segretariato assiste la Presidenza nella preparazione degli incontri internazionali previsti durante l'anno (Conferenze Ministeriali, Comitati di Alti Funzionari, Conferenze Parlamentari, Tavole Rotonde Tematiche), sia dal punto di vista della documentazione che dell'organizzazione pratica degli incontri.

3) Per quanto riguarda le attività progettuali, il Segretariato Permanente è fortemente impegnato sui fronti della Strategia Europea per la Regione Adriatico Ionica (EUSAIR) - adottata nel corso del Semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea e di cui la IAI rappresenta l'“ancoraggio intergovernativo”- e del Programma di finanziamento per progetti Adriatico Ionici. Come si evince dalla “Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni” dello scorso giugno e dalle “Conclusioni del Consiglio sulla Strategia Europea della Regione Adriatico Ionica” del settembre 2014, la Strategia trae beneficio “dall'esperienza di oltre un decennio nell'ambito dell'iniziativa intergovernativa adriatico ionica. Tale collaborazione proficua ha già creato forti legami tra i Paesi partecipanti e spin-off di collaborazione regionale tra città, camere di commercio e università”. L'Iniziativa Adriatico Ionica ed il suo Segretariato Permanente sono infatti stati fortemente impegnati in tutte le fasi che hanno portato all'adozione della Strategia Europea per la Regione Adriatico Ionica lo scorso 24 ottobre da parte del Consiglio Europeo ed al suo successivo lancio in occasione della Conferenza di Bruxelles del 18 novembre 2014. presieduta dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, P. Gentiloni, il quale non ha peraltro mancato di sottolineare come proprio la Strategia Europea per la Regione Adriatico Ionica rappresenti un'innovativa piattaforma di cooperazione tra Paesi UE e non UE dei Balcani occidentali, tesa a stimolare il percorso di integrazione europea di questi ultimi.

4) Con riferimento al contributo di euro 100.000 di cui al Decreto missioni internazionali primo semestre 2014, esso è stato necessario per assicurare il funzionamento del Segretariato dell'Iniziativa, di cui siamo l'unico contributore, nonché per lo svolgimento di attività ed eventi legati al ruolo della IAI di ancoraggio intergovernativo della Strategia EUSAIR; la IAI ha co-organizzato, in particolare, la Conferenza conclusiva degli partecipanti all'EUSAIR, con la partecipazione dei Ministri degli Esteri e dei Commissari Hahn e Damanaki (Atene, 6 febbraio 2014) e la Conferenza di Lancio dell'EUSAIR sotto la Presidenza Italiana del Consiglio dell'Unione Europea (Bruxelles, 18 novembre 2014). Ciò oltre alle molteplici iniziative curate e direttamente riconducibili alla dimensione intergovernativa della IAI (Tavola Rotonda sulla Cooperazione Marittima e i Trasporti, Durazzo, 21 febbraio 2014; Tavola Rotonda sulla Protezione Anti-Incendio Tirana, 24 aprile 2014; Consiglio Adriatico Ionico dei Ministri degli Esteri IAI, Bruxelles, 13 maggio 2014; Comitato Alti Funzionari e workshop sulla mobilità nella sanità in area Adriatico Ionica, Sarajevo, 17 giugno 2014; Tavola Rotonda sulle PMI, Sarajevo, 18 dicembre 2014).

Alla luce di quanto precede, l’architettura di governance della Strategia, lanciata in occasione della sopra citata Conferenza del 18 novembre, prevede il Segretariato Permanente tra i membri del Governing Board (organo di impulso e coordinamento dell'EUSAIR). Sulla scia di tale ruolo, il Segretariato Permanente ha curato l'organizzazione della prima riunione del governing board, che si è tenuto ad Ancona il 22 e 23 gennaio 2015.

5) Il Segretariato Permanente IAI è infine un punto di riferimento per la società civile che opera e lavora nella regione adriatico-ionica. A tale proposito, svolge una funzione di costante coordinamento con le autorità locali e con la rete ed i fori adriatico-ionici. Nello specifico, il Segretariato Permanente ha concluso un accordo con i tre maggiori fori adriatico ionici (Forum delle Camere di Commercio; Forum delle città; UniAdrion-Network Universitario), con lo scopo di rendere la cooperazione più efficace, in un'ottica di consultazione “bottom-up”. Con queste tre associazioni con sede ad Ancona, durante il Forum delle Camere di Commercio di Medjugorje (14-16 maggio 2013), il Segretariato Permanente ha costituito un “Segretariato Integrato” volto ad allineare le azioni dei tre Fora, renderli più visibili e portare le loro istanze in contesti internazionali e soprattutto europei, con particolare riguardo alla succitata Strategia UE per la Regione Adriatico Ionica”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2598-AR/23

Ordine del giorno

Di Stefano Manlio

Assemblea

9/3/2015

III

Missione TIPH (Temporary International Presence in Hebron)


L'ordine del giorno Manlio Di Stefano n. 9/2598-AR/23, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 settembre 2014, impegnava l'esecutivo ad assumere una decisa iniziativa nei confronti delle autorità di Tel Aviv al fine di far cessare la politica degli insediamenti dei coloni e cancellare il progetto di esproprio di 400 ettari nel blocco di insediamenti di Gush Etzion nella piana tra Betlemme e la città di Hebron.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

La complessa vicenda israelo-palestinese ha registrato negli ultimi mesi i seguenti sviluppi. In primo luogo, merita segnalare la mancata approvazione della risoluzione palestinese al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva la fine dell'occupazione israeliana entro il 2016, la successiva adesione di Ramallah a 15 Convenzioni ONU tra le quali la Corte Penale Internazionale e la reazione israeliana con il mancato trasferimento degli introiti doganali percepiti per conto dei palestinesi in base agli accordi di Oslo ($ 127 milioni, circa il 60% delle entrate fiscali della Palestina), che ha ulteriormente esacerbato la già difficile situazione finanziaria dell'ANP.

In tale delicato contesto, le Autorità israeliane hanno annunciato la costruzione di nuove unità abitative negli insediamenti in Cisgiordania e attorno a Gerusalemme (con la costruzione di ulteriori 430 unità e avanzamento del piano per la realizzazione di 93 unità abitative a Gilo e di 64 nuove unità nell'insediamento di Ramot), delle demolizioni (42 fra abitazioni e ricoveri per animali tra Gerusalemme, Ramallah, Gerico ed Hebron) e delle confische. A questo si aggiungono possibili nuove espansioni delle colonie di Kedumim, Emanuel e Neveh Tzuf (nel nord della Cisgiordania) e Vered Yeriko (nei pressi di Gerico). L'espansione della colonia di Gilo consoliderebbe la connessione fra Gerusalemme e il blocco di Gush Etzion (nell'area tra Betlemme ed Hebron), dove il Ministero della Difesa israeliano ha retroattivamente legalizzato l'outpost di Netiv Ha'avot (costruito nel 2001, senza autorizzazione). La dirigenza palestinese appare intenzionata a presentare alla Corte Penale Internazionale un dossier sulla questione degli insediamenti.

Il Governo italiano, in linea con la posizione europea, da ultimo espressa anche dall'Alto Rappresentante dell'Unione Europea Mogherini, ha condannato la prosecuzione della politica di espansione degli insediamenti. Essa complica ulteriormente gli sforzi per il rilancio dei negoziati tra le parti ed è incompatibile con la volontà, più volte ribadita dal Governo israeliano, di giungere ad una pace basata sulla soluzione dei due Stati. In particolare, la decisione di proseguire l'espansione e le confische nell'area di Gerusalemme è una scelta che pregiudica il futuro status di Gerusalemme quale futura capitale dei due Stati. Alla luce dell'obiettivo prioritario dell'Unione Europea di addivenire alla soluzione del contenzioso israelo-palestinese basato sulla soluzione dei due Stati, l'UE e i suoi Stati membri continueranno a seguire con la massima attenzione la politica di insediamenti e le sue più ampie implicazioni, impegnandosi ad agire di conseguenza (cft. Conclusioni CAE del dicembre 2012 ancora pienamente valide).

Al fine di assicurare un monitoraggio della situazione sul terreno, il Governo ha rinnovato la partecipazione italiana all'interno del contingente della “TIPH”, unica missione di osservazione internazionale nei Territori Occupati palestinesi. La missione, dislocata nella città di Hebron in Cisgiordania, è composta da personale proveniente, oltre che dall'Italia, da Danimarca, Norvegia, Svezia, Svizzera e Turchia. Istituita a seguito degli Accordi di Oslo tra l'OLP e Israele, che prevedevano il parziale ritiro dell'esercito israeliano da Hebron, la Missione è divenuta formalmente operativa sul terreno il 1° febbraio 1997. Il suo mandato è di “assicurare la presenza di osservatori per contribuire al consolidamento del processo di pace nella regione mediorientale, infondendo sicurezza nei cittadini palestinesi residenti nella città di Hebron” (dal Memorandum d'Intesa sottoscritto dai Paesi partecipanti alla missione ad Oslo il 30 gennaio 1997). L'Italia, con 13 osservatori militari appartenenti all'Arma dei Carabinieri, fornisce il secondo contingente (su un totale di 65) dopo la Norvegia per numero di unità, ed è titolare delle posizioni di Vice-Capo Missione, Capo Divisione Operazioni della Forza (a rotazione semestrale con la Danimarca). La TIPH può operare indistintamente sia nell'area sotto controllo palestinese che in quella sotto controllo israeliano (l'80 % della città di Hebron è in area A, il restante 20% in area C).

A tal riguardo, occorre ricordare che il personale della Missione non può interferire in dispute o incidenti, ma solo riferire tramite rapporti quanto accaduto; non ha compiti militari o di polizia; non può condurre indagini, ma solo raccogliere informazioni aggiuntive per fornire relazioni più esaustive su quanto osservato. I rapporti redatti sono inoltrati ai comitati congiunti israelo-palestinesi previsti dagli accordi i quali sono competenti a darne seguito, nel caso fossero riscontrate violazioni degli accordi internazionali o dei diritti umani universalmente riconosciuti”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/112

Ordine del giorno

Spadoni

Assemblea

9/3/2015

III

Sostegno alle iniziative italiane finalizzate a creare strutture specializzate nell’accoglienza e nel supporto soprattutto psicologico alle vittime della violenza nel Kurdistan iracheno


L'ordine del giorno Spadoni n. 9/2679-bis-A/112, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo ad assicurare un pieno sostegno all'azione italiana in termini di aiuti umanitari e a quella dell'UNHCR e un contributo specifico in termini di strutture specializzate nell'accoglienza e nel supporto, soprattutto psicologico, alle vittime delle violenze nel Kurdistan iracheno.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

Secondo le ultime stime delle Nazioni Unite, sono oltre 1,8 milioni gli sfollati in Iraq a seguito dell'offensiva dell'ISIS. Più di 850.000 persone hanno trovato rifugio nelle provincie di Niniwe, Diyala, Anbar e in quella di Dohuk, nel Kurdistan iracheno, limitando la capacità del Governo Regionale curdo di dare immediato riscontro all'emergenza.

La Cooperazione italiana è intervenuta tempestivamente in risposta alla crisi umanitaria con iniziative pari - nel corso del 2014 - a circa 5 milioni di euro sia sul canale multilaterale che a livello bilaterale, con particolare attenzione al Kurdistan iracheno e alle regioni limitrofe (piana di Ninive). Per quanto riguarda il 2015 - proprio in risposta alla grave situazione dei profughi sottolineata nell'ordine del giorno in questione - sono stati approvati due contributi multilaterali di emergenza del valore di 500.000 euro ciascuno a sostegno delle attività di assistenza e protezione realizzate dall'Alto Commissariato per i Rifugiati (UNHCR) e dall'UNICEF. Da una parte, si potrà garantire una sistemazione al riparo dalle intemperie ai civili sfollati nella Regione Autonoma del Kurdistan sostenendo I'UNHCR nella costruzione ex-novo di un campo di accoglienza nel Governatorato di Sulaymaniyah per riuscire ad accogliere complessivamente circa 1.040 famiglie (6.240 persone), fornendo al contempo specifici kit di assistenza (stufe, cherosene, coperte) in considerazione delle rigide temperature invernali. Dall'altra parte, il sostegno ad UNICEF sarà in particolare impiegato per fornire assistenza umanitaria e supporto psicologico alle donne - in gran parte minori - vittime di violenza ed appartenenti alle minoranze religiose gravemente colpite dall'avanzata dell'ISIS/Daesh, come ad esempio quella yazida. E' prevista la fornitura di servizi specifici per la salute riproduttiva, nonché supporto psicologico e cure mediche di emergenza per le donne che sono state liberate o sono riuscite a fuggire dopo essere state soggette a rapimenti e violenze, al fine di consentirne la reintegrazione psico-sociale nelle comunità di appartenenza.

Per il 2015 sono stati infine inseriti fondi sul Decreto Missioni, attualmente in conversione alla Camera, per garantire il prosieguo dell'impegno di assistenza umanitaria di emergenza e di sostegno alle autorità locali, in particolare a quelle della Regione Autonoma del Kurdistan, per migliorare la loro capacità di risposta e gestione nel contesto attuale”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2149/13

Ordine del giorno

Sibilia

Assemblea

12/3/2015

III

Iniziative a sostegno dei processi di pace e di rafforzamento della sicurezza nell’Africa subsahariana ed in America latina, con particolare riferimento alla Colombia


L'ordine del giorno Sibilia ed altri n. 9/2149/13, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 13 marzo 2014, impegnava l'esecutivo a prevedere, già nel prossimo decreto missioni, finanziamenti più adeguati a svolgere politiche di sostegno ai processi di pace e di rafforzamento della sicurezza nell'Africa subsahariana e in America centrale, inclusa la Colombia; a sostenere nelle opportune sedi internazionali – anche attraverso il rilancio del consesso dei Paesi “Amici della Colombia” – il processo di dialogo tra il Governo colombiano e le Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia-Ejercito del Pueblo (FARC-Ep).

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

Colombia - Sostegno italiano al dialogo tra Governo e FARC

Il ruolo storico di primo piano dell'Italia a sostegno del processo di Pace in Colombia non è mai venuto meno negli anni ma ha saputo modularsi a seconda dell'evolversi dei negoziati tra il governo colombiano e le formazioni rivoluzionarie, che, come noto, non hanno sempre seguito un percorso lineare. Il ruolo importante assunto dall'Italia in seno al "Grupo de Facilitadores" (oltre all'Italia, Cuba, Venezuela, Messico, Canada, Svizzera, Norvegia, Svezia, Spagna e Francia), a partire in particolare dal marzo del 2001, va inserito nel contesto storico che ne favorì lo svolgimento, con particolare riferimento alla situazione di emergenza e la crisi dei negoziati che in quel momento erano sull'orlo del fallimento. Il Governo e la società civile colombiana invocarono in quella circostanza l'aiuto internazionale, senza peraltro avere in mente uno specifico mandato da affidarle, ma piuttosto con l'obiettivo prioritario di salvare i negoziati. In buona misura è quanto avvenne, nella stessa fase storica, con il coinvolgimento dei "Paises Amigos" (Cuba, Spagna, Francia, Norvegia e Svizzera) rispetto ai negoziati con l'ELN.

L'evoluzione più recente dei negoziati di pace fra Governo e FARC, giunti ora a uno snodo cruciale, consiglia un attivo coinvolgimento dei partner della Colombia e dei Paesi che si sono tradizionalmente impegnati per favorire una pacificazione del Paese, fra cui l'Italia.

In linea con tale spirito, merita sottolineare come i rapporti bilaterali dell'Italia con la Colombia abbiano registrato negli ultimi mesi una forte accelerazione, anche quale testimonianza dell'incoraggiamento italiano nella prosecuzione della positiva dinamica di pacificazione in atto. L'allora Ministro degli Esteri Mogherini aveva preso parte, lo scorso agosto, alla cerimonia di reinsediamento del Presidente Colombiano Santos, anche quale concreto segnale della vicinanza italiana agli sforzi di pace propugnati dal Presidente. Quale testimonianza della fiducia riposta dalle Autorità colombiane nell'azione italiana a sostegno della pace, il Presidente Santos aveva affidato al Ministro Mogherini - durante tale visita - la richiesta che l'Unione Europa possa istituire un apposito trust fund a sostegno della ricostruzione post-conflitto nel paese, messaggio che l'Italia, anche nella sua qualità di Presidente di turno dell'UE ha veicolato alle competenti istanze comunitarie.

A margine dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, lo scorso settembre, il Presidente del Consiglio Renzi ha inoltre avuto un incontro bilaterale col Presidente Santos, mentre il Ministro degli Esteri colombiano Holguin ha incontrato a Roma il Sottosegretario Giro nel mese di ottobre scorso.

Proprio in considerazione del nostro attivo coinvolgimento e del cruciale snodo che conosce il negoziato con le FARC, si intende partecipare al costituendo trust fund europeo per la ricostruzione post-conflitto in Colombia, e promuovere attività con il coinvolgimento di organizzazioni internazionali, ivi compreso l'Istituto italo-latino americano (IILA), attraverso uno stanziamento incluso nel decreto missioni 2015.

Si tratta di iniziative di sostegno di valenza strategica in quanto accompagnano e danno sostegno alle iniziative di pacificazione nella misura in cui presentano alle controparti coinvolte nel negoziato prospettive concrete di ricostruzione nella fase del post conflitto che auspicabilmente giungerà nel futuro prossimo.

Anche in sede di coordinamento UE, e per tornare sul tema del trust fund europeo, non è mai mancato il sostegno dell'Italia al processo di pace colombiano. I programmi di cooperazione allo sviluppo in ambito europeo constano ad oggi di circa cinquanta programmi per un valore di circa €132 milioni, il 90% dei quali riconducibili ad attività di peace building in senso ampio (accesso alla proprietà fondiaria e immobiliare, sviluppo rurale etc.). Per parte nostra, siamo intervenuti per primi incoraggiando lo studio di fattibilità del trust fund, sottolineando come la richiesta colombiana costituisca una occasione unica per l'Europa per ritagliarsi un ruolo da protagonista nel processo di pace e come il fondo fiduciario potrebbe eventualmente essere uno strumento utile per contribuire allo svolgimento di attività di assistenza post-conflitto, nelle quali la UE ha un elevato livello di credibilità.

E' bene peraltro precisare che la posizione della Colombia è peculiare, in quanto paese a reddito medio-alto, rendendosi necessario identificare modalità innovative di sostegno, che includano un'ampia definizione delle risorse ed iniziative conferibili, nel rispetto dei regolamenti e delle procedure interne degli Stati membri. L'azione di sensibilizzazione dell'Italia sta riscontrando reazioni pressoché unanimi di consenso da parte dei partner europei che assieme al nostro Paese stanno ora approfondendo modalità per l'adozione del fondo, tenuto conto del principio della peculiarità della Colombia come destinatario di aiuti di cooperazione prima richiamato.

Africa Sub-Sahariana

I finanziamenti previsti dal Decreto Missioni per interventi in Africa sub-sahariana sono stati destinati a progetti ad alto impatto.

Le iniziative si sono concentrate, come si evince dalle relazioni presentate al Parlamento, da un lato nella regione del Corno d'Africa con una particolare attenzione alla Somalia, dall'altro lato nei Paesi del Sahel e dell'Africa Occidentale. Le crisi che si succedono in queste due aree, che tendono a fondersi creando un unico arco di instabilità, si ripercuotono più direttamente sul nostro Paese e sulla sua sicurezza. In particolare, in Somalia sono state promosse attività di capacity building sia delle amministrazioni federali che federate, in materia politica e amministrativa e con una particolare attenzione alle tematiche della sicurezza e dei processi di riconciliazione. Per sostenere il difficile processo di stabilizzazione, i bisogni su cui si intende proseguire l'azione sono soprattutto nel campo della ricostituzione di forze di polizia federali e locali, in grado di contrastare la minaccia degli Al-Shabab, ma anche nel settore culturale, dove si assiste a un crescente logoramento della stessa cultura e tradizione somala, soppiantata da quella di stampo arabo-fondamentalista.

Per quanto riguarda la regione del Sahel, particolare attenzione viene posta ai problemi della sicurezza e del controllo delle frontiere. In prospettiva, si auspica di avviare ulteriori azioni, ad esempio nel campo della lotta alla pirateria nel Golfo di Guinea, e di continuare nel rafforzamento delle capacità delle forze di Polizia dei Paesi più fragili e porosi alla criminalità e al terrorismo”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2598-AR/35

Ordine del giorno

Di Battista

Assemblea

12/3/2015

III

Iniziative a sostegno dei processi di pace e di rafforzamento della sicurezza

nell’Africa subsahariana ed in America latina, con particolare riferimento alla Colombia


L'ordine del giorno Di Battista n. 9/2598-AR/35, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 settembre 2014, impegnava l'esecutivo a prevedere, già nel prossimo decreto missioni, finanziamenti più adeguati a svolgere politiche di sostegno ai processi di pace e di rafforzamento della sicurezza nell'Africa subsahariana e in America centrale, inclusa la Colombia; a sostenere nelle opportune sedi internazionali – anche attraverso il rilancio del consesso dei Paesi “Amici della Colombia” – il processo di dialogo tra il Governo colombiano e le Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia-Ejercito del Pueblo (FARC-Ep).

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

AMERICA LATINA

L'Italia è tradizionalmente impegnata, insieme ad altri partners, nel processo di pacificazione per favorire l'evoluzione dei negoziati di pace in Colombia fra Governo e FARC, giunti ad uno snodo cruciale.

Merita sottolineare come i rapporti bilaterali con la Colombia abbiano registrato negli ultimi mesi una forte accelerazione, anche quale testimonianza dell'incoraggiamento italiano nella prosecuzione della positiva dinamica di pacificazione in atto. L'allora Ministro degli Esteri Mogherini ha preso parte, lo scorso agosto, alla cerimonia di reinsediamento del Presidente Colombiano Santos, anche quale concreto segnale della vicinanza italiana agli sforzi di pace propugnati dal Presidente. Quale testimonianza della fiducia riposta dalle Autorità colombiane nell'azione italiana a sostegno della pace, il Presidente Santos ha affidato al Ministro Mogherini - durante tale visita - la richiesta che l'Unione Europa possa istituire un apposito trust fund a sostegno della ricostruzione post-conflitto nel paese, messaggio che l'Italia, anche nella sua qualità di Presidente di turno dell'UE ha veicolato alle competenti istanze comunitarie.

A margine dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, lo scorso settembre, il Presidente del Consiglio Renzi ha inoltre avuto un incontro bilaterale col Presidente Santos, mentre il Ministro degli Esteri colombiano Holguin ha incontrato a Roma il Sottosegretario Giro nel mese di ottobre scorso.

Proprio in considerazione del nostro attivo coinvolgimento e del cruciale snodo che conosce il negoziato con le FARC, si intende partecipare al costituendo trust fund europeo per la ricostruzione post-conflitto in Colombia, e promuovere attività con il coinvolgimento di organizzazioni internazionali, ivi compreso l'Istituto italo-latino americano (IILA), attraverso uno stanziamento incluso nel decreto missioni 2015.

Sempre tramite la programmazione del decreto missioni 2015, si intende inoltre proseguire nel sostegno a iniziative tese al rafforzamento della sicurezza dei Paesi dell'America centrale, in particolare mediante interventi di formazione di personale del comparto sicurezza (magistrati, procuratori, funzionari di P.S. dediti al contrasto delle attività delle organizzazioni criminali transnazionali), con l'obiettivo ultimo di rafforzare lo Stato di Diritto ed il tessuto democratico in tali Paesi. Tutto ciò adottando sempre un approccio regionale (facendo così salvo il principio della regional ownership), al fine di assicurare strategie tendenzialmente condivise da parte dei singoli Paesi nei confronti di problematiche trasversali, che interessano uniformemente tutta l'area centroamericana. Tali iniziative si inquadrerebbero peraltro nell'ambito della Strategia di Sicurezza della Unione Europea per l'America centrale e i Caraibi, approvata nel luglio 2014 con il contributo di tutti gli Stati Membri.

Le attività finanziate con il Decreto Missioni del primo semestre 2014 sono state rivolte ai 3 Paesi del c.d. triangolo nord dell'America Centrale (EI Salvador, Guatemala, Honduras), che presentano problemi di sicurezza più gravi e pressanti.

Con i finanziamenti del Decreto Missioni del secondo semestre 2014, la collaborazione è stata allargata a tutti i Paesi membri del SICA. I corsi vertono sul contrasto al crimine organizzato, con particolare riferimento al sequestro dei beni derivanti da attività illecite, con relativo reimpiego a fini sociali, secondo lo schema della legislazione italiana, molto avanzata in materia. Tali attività costituiscono il seguito naturale del Plan de Apoyo alla Strategia di Sicurezza del SICA, portato a termine tra il 2011 e il 2013 nell'ambito di una collaborazione tra il Ministero degli Esteri, il SICA e il Banco Centroamericano de Integración Economica (BCIE).

L'insieme di queste iniziative testimonia il perdurante impegno italiano in America Centrale, soprattutto sul fronte del rafforzamento istituzionale e della capacità di contrasto alle organizzazioni criminali transnazionali operanti nella Regione.

AFRICA

I finanziamenti previsti dal Decreto Missioni per interventi in Africa sub-sahariana sono stati destinati a progetti ad alto impatto.

Le iniziative si sono concentrate, come si evince dalle relazioni presentate al Parlamento, da un lato nella regione del Corno d'Africa con una particolare attenzione alla Somalia, dall'altro lato nei Paesi del Sahel e dell'Africa Occidentale.

Le crisi che si succedono in queste due aree, che tendono a fondersi creando un unico arco di instabilità, si ripercuotono più direttamente sul nostro Paese e sulla sua sicurezza. In particolare, in Somalia sono state promosse attività di capacity building sia delle amministrazioni federali che federate, in materia politica e amministrativa e con una particolare attenzione alle tematiche della sicurezza e dei processi di riconciliazione. Per sostenere il difficile processo di stabilizzazione, i bisogni su cui si intende proseguire l'azione sono soprattutto nel campo della ricostituzione di forze di polizia federali e locali, in grado di contrastare la minaccia degli Al-Shabab, ma anche nel settore culturale, dove si assiste a un crescente logoramento della stessa cultura e tradizione somala, soppiantata da quella di stampo arabo-fondamentalista.

Per quanto riguarda la regione del Sahel, particolare attenzione viene posta ai problemi della sicurezza e del controllo delle frontiere. In prospettiva, si auspica di avviare ulteriori azioni, ad esempio nel campo della lotta alla pirateria nel Golfo di Guinea, e di continuare nel rafforzamento delle capacità delle forze di Polizia dei Paesi più fragili e porosi alla criminalità e al terrorismo”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2149/4

Ordine del giorno

Cozzolino

Assemblea

18/3/2015

III

Missione internazionale EUBAM in assistenza alle frontiere per il valico di

Rafah nella Striscia di Gaza


L'ordine del giorno Cozzolino ed altri n. 9/2149/4, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 13 marzo 2014, impegnava l'esecutivo a verificare con gli altri Paesi dell'Unione europea se sussistono ancora le condizioni per proseguire la missione internazionale EUBAM (European Union Border Assistance Mission) in Rafah, stante la priorità del sostegno umanitario e il transito di beni di prima necessità attraverso la striscia di Gaza e atteso che tale sostegno può realizzarsi solo tramite una fattiva collaborazione tra le autorità egiziane, quelle palestinesi e la missione dell'Unione europea.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

Il Governo italiano è consapevole dell'urgenza che Israele e Palestina riprendano il negoziato diretto in considerazione delle forti tensioni in corso a Gerusalemme e Cisgiordania e dalle aree di crisi delle aree circonvicine. Si tratta dell'unica alternativa per pervenire a una soluzione complessiva e durevole del contenzioso pluridecennale, basata sulla soluzione dei due Stati. Sul perseguimento di tale obiettivo si concentra lo sforzo della Farnesina, in pieno coordinamento con i partner europei, l'alleato americano e i principali attori regionali.

In tale contesto, l'Italia ha contribuito agli sforzi della Comunità Internazionale volti dapprima ad assicurare la cessazione delle ostilità a Gaza e a favorire una rapida ripresa dei negoziati tra israeliani e palestinesi per il consolidamento del cessate il fuoco. Ciò grazie a uno stretto raccordo con le cancellerie europee e il Governo egiziano, che ha assunto il compito di mediare tra le due parti belligeranti (merita segnalare al riguardo la visita del Presidente del Consiglio Renzi al Cairo il 2 agosto u.s.). La ricostruzione della Striscia di Gaza rimane una priorità assoluta della comunità internazionale, come evidenziato dagli esiti della Conferenza del Cairo del 12 ottobre 2014 che l'allora Ministro Mogherini ha co-presieduto e in cui è stato promesso un contributo totale internazionale di 4,5 miliardi di euro. In quella sede l'Italia ha annunciato un impegno di 18,7 milioni di euro. Purtroppo le attività di ricostruzione stentano a decollare e le condizioni di vita della popolazione restano assai precarie. Anche nel 2015 l'Italia continuerà in ogni caso a garantire assistenza umanitaria alla popolazione palestinese - sia a Gaza, sia in Cisgiordania ed a Gerusalemme Est - attraverso interventi a forte impatto sociale che verranno realizzati dalle nostre ONG e dalle Agenzie del sistema ONU per un importo complessivo nell'ordine di 5 Milioni di Euro. Le nostre attività continueranno ad essere guidate dai 4 principi fondamentali dell'aiuto umanitario: indipendenza, imparzialità, neutralità ed umanità. Non si è materializzato l'auspicabile rientro dell'Autorità Nazionale Palestinese nella Striscia a causa dello stallo nel processo di riconciliazione nazionale palestinese e del perdurante dissidio tra Hamas e al-Fatah. Rimangono critici i nodi relativi agli accessi alla Striscia (vitali per l'afflusso dei beni indispensabili per la ricostruzione), ivi inclusa l'ipotesi di collegamenti marittimi (sea links) e le questioni relative alla sicurezza di Israele (in primis, i tunnel). Ad influire negativamente sulla situazione a Gaza concorre anche la prolungata chiusura del valico di Rafah, su decisione delle Autorità egiziane e la decisione egiziana di istituire una estesa zona cuscinetto militarizzata lungo il confine terrestre con Israele e Gaza.

In ambito europeo, l'Italia ha promosso il mantenimento della missione EUBAM-Rafah, istituita con l'Azione Comune del Consiglio 2005/889/PESC del 25 novembre 2005 al fine di assicurare una presenza terza al valico di Rafah contribuendo alla sua apertura e rafforzare la fiducia tra il Governo di Israele e l'Autorità Palestinese. Il mandato della missione è stato prorogato dal Consiglio Europeo fino al 30 giugno 2015. Sono attualmente in corso riflessioni sulla possibile riattivazione della missione quale contributo dell'Unione Europea alla gestione post-crisi. La disponibilità dell'UE a contribuire alla riattivazione e all'estensione delle missioni di Politica di Sicurezza e Difesa Comune sul terreno (ferma restando l'esigenza di un previo rientro effettivo dell'ANP a Gaza) è stata espressa anche dall'AR Mogherini sia alla parte israeliana sia a quella palestinese nel corso della sua visita del 7-8 Novembre u.s. Inoltre, il Consiglio Affari Esteri del 17 Novembre, adottando Conclusioni sul Processo di Pace in Medio Oriente cui l'Italia ha fortemente contribuito, ha espresso la volontà dell'UE a svolgere un ruolo chiave negli sforzi internazionali a sostegno di un cessate-il-fuoco duraturo, anche attraverso la rapida riattivazione, l'estensione di obiettivi e il mandato delle Missioni EUBAM Rafah ed EUPOL COPPS nei Territori Palestinesi. In ogni caso, occorre sussistano una serie di pre-condizioni indispensabili (al momento lungi dal materializzarsi) per il riavvio dell'impegno Politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) nella Striscia tra cui: un cessate il fuoco duraturo, il controllo effettivo di Gaza da parte dell'Autorità Palestinese e la presenza delle relative forze di sicurezza, nonché un invito formale alla sua riattivazione da parte di Israele e Palestina”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2149/28

Ordine del giorno

Grande

Assemblea

24/3/2015

III

Iniziative di soccorso in favore delle popolazioni della Repubblica Centrafricana


L'ordine del giorno Grande ed altri n. 9/2149/28, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 13 marzo 2014, impegnava l'esecutivo a porre in essere azioni diplomatiche finalizzate a permettere il soccorso internazionale delle popolazioni civili della Repubblica Centrafricana, dando seguito alle determinazioni in tal senso degli organismi internazionali cui l'Italia appartiene.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“1. A seguito della violenta crisi politica iniziata a fine 2013 la Repubblica Centrafricana ha conosciuto un'emergenza umanitaria di vaste proporzioni, che colpisce anche i Paesi limitrofi. Circa 440.000 persone sono sfollate al suo interno, la metà delle quali risiede attualmente presso famiglie ospitanti. Secondo le ultime stime dell'ONU, vi sono circa 50.000 sfollati interni in 34 diversi siti nelle sole aree di Bangui e Bimbo, mentre diverse migliaia di persone sarebbero nascoste nelle foreste o costrette a vivere segregate in enclave situate nell'area di Bangui e nelle aree nord-occidentali del Paese. Oltre 429.000 rifugiati sarebbero invece fuggiti nella Repubblica Democratica del Congo, in Congo Brazzaville, in Camerun e in Ciad.

Ciò ha indotto l'ONU a classificare a livello 3 - il più alto - la crisi umanitaria in atto. Le pessime condizioni di sicurezza nella capitale Bangui ed in altre aree del Paese rappresentano un serio ostacolo alla distribuzione degli aiuti umanitari, ponendo al contempo una seria minaccia all'incolumità degli operatori umanitari.

2. La Cooperazione italiana è intervenuta nella Repubblica Centrafricana già nel 2013 con uno stanziamento iniziale pari a 500.000 euro per finanziare un intervento della FAO nel settore agro-alimentare, al fine di migliorare la sicurezza alimentare e nutrizionale della popolazione rurale vulnerabile, soprattutto femminile. Alcuni kit sanitari sono stati inoltre messi a disposizione per il tramite del Deposito delle Nazioni Unite di Brindisi e sono giunti a Bangui nel dicembre di quell'anno.

3. In occasione della riunione dei donatori tenutasi il 20 gennaio 2014 a Bruxelles, l'Italia - accogliendo l'appello delle Nazioni Unite e della Commissione Europea - ha annunciato la realizzazione di nuovi interventi umanitari per un valore complessivo di 2 milioni di euro.

In particolare, abbiamo realizzato progetti nel settore della protezione dell'infanzia del valore di 1 milione di euro in collaborazione con l'UNICEF. La prima tranche - per 400.000 euro - era intesa a realizzare interventi di prevenzione delle violenze di genere e attività di assistenza psicosociale ai minori, oltre che iniziative finalizzate alla formazione degli operatori sociali e alla prevenzione del reclutamento di bambini-soldato. La quota restante, pari a 600.000 euro, ha sostenuto attività cruciali nel settore della protezione infantile e dell'istruzione. In particolare, sono stati realizzati progetti di prevenzione delle violenze di genere (incluse quelle sessuali) e assistenza psico-sociale a favore di 250 sopravvissuti e di circa 10.000 minori colpiti dalla guerra, anche attraverso la creazione di spazi a misura di bambino.

Il restante milione di euro, invece, non è stato erogato nel 2014 in quanto le proibitive condizioni di sicurezza a Bangui hanno impedito alle nostre ONG di operare nel Paese. Sono ad ogni modo in corso, anche al fine di mantenere l'impegno assunto alla Conferenza dei donatori di Bruxelles, le procedure di approvazione di un contributo di 1,5 Milioni di euro sul canale multilaterale equamente ripartito in tre tranches da 0,5 milioni a favore di UNHCR, FAO e OMS. La relativa erogazione avverrà entro la prima metà del corrente anno (vedasi punto 5).

Inoltre nel febbraio 2014 è giunto a Bangui un aereo cargo di oltre 27 tonnellate di aiuti di emergenza, contenente teli di plastica, taniche, sistemi di potabilizzazione dell'acqua, zanzariere, kit igienici e forniture sanitarie. L'operazione umanitaria, del valore complessivo di circa 135.000 euro, è stata realizzata in collaborazione con l'ong Intersos e ha potuto assistere oltre 85.000 persone in condizioni disperate in 26 campi, senza alcun accesso ai servizi sanitari, riducendo così il rischio di diffusione della malaria e malattie connesse alle precarie condizioni igieniche. Successivamente, ad aprile dello stesso anno è giunto a Bangui un ulteriore volo umanitario contenente medicine, alimenti ed attrezzature medicali (per un valore complessivo dei beni di quasi 300.000 euro) raccolti dalle Associazioni “Maniverso” e “Amici per il Centrafrica” e dalla Caritas Diocesana di Treviso destinate all'ospedale di “S. Pietro Celestino V” a Bimbo. Il costo per le spese di trasporto, a carico della Cooperazione italiana, è stato pari a circa 100.000 euro.

4. Si segnala infine che l'Unione Europea ha deciso di dar vita ad uno strumento finanziario - il Fondo Fiduciario per la Repubblica Centro-africana - che consentirà ai Paesi membri di finanziare progetti focalizzati anche sugli aspetti di ricostruzione e di sviluppo, seppure in un'ottica di complementarietà con le iniziative puramente umanitarie. L'Italia ha espresso parere favorevole alla creazione di tale Fondo Fiduciario.

5. Per quanto riguarda il 2015, sono già stati individuati nuovi interventi da realizzarsi sul canale multilaterale per un valore complessivo pari a 1,5 milioni di euro (residui 2014), come sopra anticipato. Tali risorse saranno equamente ripartite in tre progetti da realizzarsi in collaborazione con la FAO per interventi di emergenza nel settore agricolo al fine di favorire la ripresa delle attività economiche, con l'UNHCR per attività di protezione agli sfollati interni e con l'OMS per il sostegno agli ospedali pediatrici.

Ulteriori risorse, per un totale di 2 milioni di euro, saranno rese disponibili nel corso dell'anno per interventi da realizza/rsi in collaborazione con gli Organismi Internazionali più attivi sul campo. Qualora le condizioni di sicurezza lo permettano, sarà presa in considerazione la realizzazione di iniziative in via bilaterale per interventi nei settori prioritari da realizzarsi in collaborazione con le ONG italiane presenti nel Paese.

6. Nell'ambito delle iniziative a cui partecipa il nostro Paese al fine di permettere un soccorso internazionale delle popolazioni civili della Repubblica Centro Africana, si segnala inoltre che nel Paese è attiva la missione militare EUFOR CAR, lanciata il 1 aprile 2014, avente i seguenti obiettivi: la sicurezza dell'aeroporto internazionale di Bangui e della zona circostante, inclusi i campi profughi; sufficienti condizioni di sicurezza in alcuni quartieri della capitale, per consentire il rientro dei profughi e la ripresa delle attività economiche ed il contrasto alle forme più gravi di criminalità, restaurando un livello minimo di ordine pubblico. Dal dispiegamento, EUFOR CAR ha assistito i 2.000 uomini della Missione francese Sangaris ed i 6.000 della Missione africana MISCA, in attesa del lancio della missione di peacekeeping delle Nazioni Unite MINUSCA, approvata nella primavera del 2014 e sostitutiva delle missioni dell'Unione Europea e dell'Unione africana.

L'Italia partecipa alla missione EUFOR CAR con un contingente di 5 unità tra i Quartier Generali di Larissa e Bangui ed un plotone del genio, composto da 48 genieri. Si segnala che i genieri alpini in missione hanno ripristinato un'importante strada di Bangui, nell' ambito dei progetti volti a migliorare la circolazione e la sicurezza nei diversi quartieri della capitale. I lavori di ripristino sono terminati nel gennaio 2015 con la posa di una passerella metallica fabbricata dai nostri tecnici militari; il progetto è stato promosso anche dall'Ambasciata francese. Nelle prossime settimane i genieri alpini della brigata Julia completeranno la costruzione di un ponte militare di 24 metri che collegherà tre quartieri di Bangui. Il progetto è frutto di un'importante partnership europea: la Repubblica ceca fornisce la struttura modulare di fabbricazione polacca, la Svezia cura il trasporto e la Germania esercita, con un team ceco, la supervisione tecnica dei lavori”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2598-AR/2

Ordine del giorno

Amendola

Assemblea

24/3/2015

III

Proposta di costituzione, sotto l’egida dell’ONU, di una forza internazionale di pace e di monitoraggio dei confini e del rispetto della tregua nella striscia di Gaza

9/2598-AR/6

Ordine del giorno

Piras


Gli ordini del giorno Amendola ed altri n. 9/2598-AR/2 e Piras ed altri n. 9/2598-AR/6, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 settembre 2014, impegnavano l'esecutivo a sostenere con determinazione nelle sedi europee e internazionali un approfondimento della fattibilità politica e tecnica della proposta di costituzione di una forza internazionale di pace e monitoraggio dei confini e del rispetto della tregua, da dispiegare sul territorio della striscia di Gaza, sotto egida ONU.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“Nell'annosa questione del Processo di Pace, in linea con i partner dell'Unione Europea l'Italia promuove la necessità di un ritorno a un negoziato diretto tra le parti per pervenire a una soluzione complessiva e durevole al conflitto, basata sulla soluzione dei due Stati. Il Processo di Pace sta purtroppo vivendo una fase di stallo che potrebbe comportare un necessario ripensamento sul metodo, sull'approccio e sui termini negoziali finora utilizzati da parte della Comunità Internazionale. Va segnalata la mancata approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza della risoluzione palestinese che chiedeva la fine dell'occupazione israeliana entro il 2016, e la successiva adesione da parte delle Autorità di Ramallah a 15 Convenzioni ONU tra le quali lo Statuto di Roma cui ha reagito Israele mediante il mancato trasferimento degli introiti doganali percepiti per conto dei palestinesi in base agli accordi di Oslo (127 milioni di USD, circa il 60% delle entrate fiscali della Palestina). La complessa congiuntura politico-diplomatica è ulteriormente influenzata dalla fase di transizione che contraddistingue la scena politica israeliana, monopolizzata dalla campagna per le elezioni che si svolgeranno il prossimo 17 marzo. La sensazione che ne discende è che il confronto politico rischi di ripercuotersi sul terreno, con conseguenze ancor più pesanti se esso dovesse condurre alla fine della collaborazione fra palestinesi e israeliani nel settore della sicurezza.

Per quanto concerne Gaza, il Governo italiano prende attivamente parte agli sforzi della Comunità Internazionale volti a impedire un ritorno del ciclo delle violenze a Gaza e a favorire le premesse per un cambio fondamentale della Striscia attraverso il rientro dell'ANP a Gaza. Le attività di ricostruzione dopo il conflitto dell'estate scorsa stentano ad avviarsi con la necessaria intensità. Ciò in primo luogo è motivato dall'impasse nel processo di formazione del governo di unità nazionale fra Hamas e Fatah (premessa politica per la ricostruzione) e conseguente mancato rientro dell'ANP a Gaza. Ciò unito ai ritardi nell'esborso degli aiuti promessi dalla Comunità Internazionale durante la Conferenza del Cairo - rischia di provocare una crisi umanitaria senza precedenti. Ad influire negativamente sulla situazione a Gaza concorre anche la prolungata chiusura del valico di Rafah. La Cooperazione italiana ha fatto la sua parte con rapidità. Essa è intervenuta a Gaza sia mediante l'invio di aiuti di prima necessità, sia erogando contributi a favore dei principali organismi multilaterali (OMS, CICR, OCHA). Inoltre, l'Italia ha promesso un pledge di 18,7 milioni di euro così strutturato: 15 milioni di euro stanziati in qualità di credito per lo sviluppo di un piano di edilizia popolare a Gaza; ad oggi, sono stati interamente erogati i 2,5 milioni di curo destinati alla realizzazione di progetti sociali realizzati da ONG italiane operanti in loco nonché i 200.000 euro per un progetto di sminamento realizzato attraverso UNMAS; è invece imminente l'erogazione dell'importo di 1 milione di euro per progetti umanitari realizzati dall'Italia in collaborazione con UNRWA. Per quanto riguarda l'iniziativa a credito d'aiuto da 15 milioni di Euro, solo a fine gennaio l'Autorità palestinese ha approvato la proposta di linea di credito "revolving fund" per costruzione di abitazioni a favore di sfollati palestinesi a Gaza: solo recentemente sono potute quindi cominciare le attività di definizione del progetto di dettaglio dell'iniziativa, che dovrà successivamente essere approvata secondo le procedure DGCS.

In tale contesto, l'invio di una forza internazionale di pace e monitoraggio dei confini sotto l'egida delle Nazioni Unite appare subordinata ad una serie di pre-condizioni indispensabili tra cui un cessate il fuoco duraturo, il controllo effettivo di Gaza da parte dell'Autorità Palestinese e presenza delle relative forze di sicurezza, un invito formale alla riattivazione da parte di Israele e Palestina nonché il raggiungimento di un consenso in ambito di Consiglio di Sicurezza. Per tale ragione, in ambito europeo, l'Italia ha promosso il mantenimento della missione EUBAM-Rafah il cui mandato (dopo lo scoppio della crisi dell'estate di Gaza) è stato prorogato dal Consiglio Europeo fino al 30 giugno 2015. Sono attualmente in corso riflessioni sulla possibile riattivazione della missione quale contributo dell'Unione Europea alla gestione post-crisi. La disponibilità dell'UE a contribuire alla riattivazione e all'estensione delle missioni di politica di sicurezza e difesa comune (PSDC) sul terreno (ferma restando l'esigenza di un previo rientro effettivo dell'ANP a Gaza) è stata espressa anche dall'AR Mogherini sia alla parte israeliana sia a quella palestinese. Inoltre, il Consiglio Affari Esteri del 17 Novembre, adottando Conclusioni sul Processo di Pace in Medio Oriente, ha espresso la volontà dell’UE a svolgere un ruolo chiave negli sforzi internazionali a sostegno di un cessate-il-fuoco duraturo, anche attraverso la rapida riattivazione l’estensione di obiettivi e mandato delle Missioni EUBAM Rafah ed EUPOL COPPS nei Territori Palestinesi”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2598-AR/7

Ordine del giorno

Nicchi

Assemblea

24/3/2015

III

Iniziative a sostegno del processo di pace fra Israele e Palestina


L'ordine del giorno Nicchi ed altri n. 9/2598-AR/7, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 settembre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare la possibilità di autorizzare – a decorrere dall'approvazione del prossimo decreto di rifinanziamento delle missioni internazionali – iniziative aggiuntive rispetto a quelle attualmente esistenti a sostegno del processo di pace tra Israele e Palestina e per la ricostruzione nei territori palestinesi.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“Nell'attuale fase di stallo del Processo di Pace e in linea con i partner dell'Unione Europea, l'Italia concentra i suoi sforzi sulla necessità di pervenire rapidamente al ritorno ai negoziati diretti tra le Parti quale unica soluzione, complessiva e durevole, per il conflitto, basata sulla soluzione dei due Stati, come ribadito nella mozione della maggioranza, sulla quale il Governo ha dato parere favorevole, sul riconoscimento della Palestina. Il Processo di Pace sta attualmente vivendo un momento estremamente complesso che potrebbe implicare un ripensamento sul metodo, sull'approccio e sui termini negoziali finora utilizzati. Va segnalata la mancata approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite della risoluzione palestinese che chiedeva la fine dell'occupazione israeliana entro il 2016 e la successiva adesione da parte delle Autorità di Ramallah a 15 Convenzioni ONU tra le quali lo Statuto di Roma cui Israele ha reagito mediante il mancato trasferimento degli introiti doganali percepiti per conto dei palestinesi in base agli accordi di Oslo (127 milioni di USD, circa il 60% delle entrate fiscali della Palestina). La sensazione che ne discende è che il confronto politico rischi di ripercuotersi sul terreno, con conseguenze ancor più pesanti se esso dovesse condurre alla fine della collaborazione fra palestinesi e israeliani nel settore della sicurezza. La complessa congiuntura politico-diplomatica è ulteriormente influenzata dalla fase di transizione che contraddistingue la scena politica israeliana, interamente assorbita dalla campagna elettorale per le elezioni del prossimo 17 marzo.

Malgrado l'impasse sul piano politico diplomatico, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale ha promosso iniziative volte a rafforzare ulteriormente il dialogo tra esponenti della società civile israeliana e di quella palestinese sul tema della ripresa del processo di pace. Gli incontri hanno inteso enucleare principi guida per pervenire rapidamente a una soluzione del conflitto.

Nel quadro dell'assistenza italiana al processo di consolidamento delle istituzioni statali palestinesi e con l'obiettivo di rafforzare il quadro di collaborazione di sicurezza tra Israele e Palestina, il Governo italiano ha avviato il 1° febbraio 2015 la seconda missione di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi da parte di un contingente di 30 unità dell'Arma dei Carabinieri. La Missione addestrativa italiana in Palestina (MIADIT I) si svolge nella sede del General Military Training Center (GMTC) di Gerico. Il secondo ciclo di addestramento è in larga parte analogo a quello già condotto nel primo ciclo (la MIADIT I si è svolta dal 30 marzo al 26 giugno 2014), con una maggiore attenzione su pianificazione e interoperabilità delle varie forze di polizia, già coinvolte nelle attività formative. Il programma contiene anche moduli formativi per il miglioramento delle capacità di investigative e del presidio delle infrastrutture. Le attività prevedono anche l'addestramento della componente femminile delle forze di polizia palestinesi, della polizia turistica e di quella stradale.

Al fine di assicurare un monitoraggio della situazione sul terreno, il Governo ha inoltre rinnovato la partecipazione italiana del contingente di 13 osservatori militari appartenenti all'Arma dei Carabinieri all'interno del contingente della “TIPH”, unica missione di osservazione internazionale nei Territori Occupati palestinesi. La missione, dislocata nella città di Hebron in Cisgiordania, può operare indistintamente sia nell'area sotto controllo palestinese che in quella sotto controllo israeliano (l’80% della Città di Hebron è in area A, il restante 20% in area C) ed è composta da personale proveniente, oltre che dall'Italia, da Danimarca, Norvegia, Svezia, Svizzera e Turchia. Il mandato è di “assicurare la presenza di osservatori per contribuire al consolidamento del processo di pace nella regione mediorientale, infondendo sicurezza nei cittadini palestinesi residenti nella città di Hebron”.

Per quanto concerne la ricostruzione della Striscia di Gaza, la Cooperazione italiana ha fatto la sua parte con estrema rapidità, intervenendo sia mediante l'invio di aiuti di prima necessità che attraverso l'erogazione di contributi a favore dei principali organismi multilaterali (Organizzazione Mondiale della Sanità, Comitato Interministeriale Credito Risparmio, Office Coordination Humanitarian Affairs). Inoltre, l'Italia ha promesso un contributo di 18,7 milioni di euro così strutturato: 1) 15 milioni di euro stanziati in qualità di credito per lo sviluppo di un piano di edilizia popolare a Gaza; 2) 2,5 milioni di curo, già erogati, destinati alla realizzazione di progetti sociali realizzati da ONG italiane operanti in loco, nonché i 200.000 euro per un progetto di sminamento realizzato attraverso il gruppo “United Nations Mine Action Service”; 3) è imminente l'erogazione dell'importo di 1 milione di euro per progetti umanitari realizzati dall'Italia in collaborazione con UNRWA. Per quanto riguarda, in particolare, l'iniziativa a credito d'aiuto da 15 milioni di Euro, solo a fine gennaio l'Autorità palestinese ha approvato la proposta di linea di credito “revolving fund” per costruzione di abitazioni a favore di sfollati palestinesi a Gaza. Solo recentemente sono potute quindi cominciare le attività di definizione del progetto di dettaglio dell'iniziativa, che dovrà successivamente essere approvata secondo le procedure della Cooperazione”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2598-AR/14

Ordine del giorno

Santerini

Assemblea

24/3/2015

III

Iniziative di cooperazione finalizzate al ripristino della convivenza tra comunità, gruppi etnici e religiosi diversi


L'ordine del giorno Santerini ed altri n. 9/2598-AR/14, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 settembre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di affiancare alle iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione, in atto in Asia ed Africa, anche interventi volti alla restaurazione della convivenza tra comunità e gruppi religiosi ed etnici diversi.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“Con riferimento all'esigenza di favorire la convivenza tra comunità e gruppi religiosi, e di promuovere il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione in corso, si segnala quanto segue.

Gli eventi in Siria hanno influenzato in maniera significativa l'evoluzione del contesto economico, politico e sociale dell'intera regione mediorientale. La destabilizzazione provocata dalle milizie islamiste ha determinato una crisi umanitaria di dimensioni preoccupanti. Nell'ambito dei provvedimenti in risposta a tale situazione, finanziati con lo strumento del Decreto Missioni Internazionali, si attira l'attenzione sul caso del Libano e dell'Iraq.

Per quanto riguarda il Libano, sono stati recentemente approvate dal Comitato Direzionale DGCS due iniziative: 1) Contributo volontario (pari a 700.0(X) Euro) a UNDP all'interno del Programma "Lebanon Host Communities Support-LHCS" e 2) Contributo volontario (pari a 1.400.0(0 Euro) a UNICEF all'interno del Programma "Reaching all children with education-RACE".

In entrambi i casi, i progetti vogliono anche raggiungere l'obiettivo di stemperare le forti tensioni che inevitabilmente si determinano fra le comunità locali ed i profughi siriani, il cui arrivo in Libano ha comportato, fra le altre cose, gravi conseguenze sotto il profilo economico e sociale (calo del PIL pari al 2.9% l'anno, aumento tino al 20% del tasso di disoccupazione, aumento del numero di famiglie libanesi che vivono sotto la soglia di povertà e collasso dei sistemi sanitario e scolastico). I due progetti, aumentando la capacità di assorbimento del settore scolastico pubblico e le capacità di generazione di occupazione da parte delle comunità ospitanti (istituzioni cui si rivolgono generalmente sia i rifugiati siriani che le fasce sociali medio-basse della popolazione libanese) contribuiscono ad eliminare possibili focolai di contrasti fra popolazione rifugiata e comunità ospitante.

Per quanto riguarda l'Iraq, secondo le ultime stime delle Nazioni Unite, ci sono circa 1.8 milioni di sfollati in Iraq. Più di 862.000 IDP's hanno trovato rifugio nelle provincie di Niniwe, Diyala. Anbar, Erbil, Suleymania e Dohuk (queste ultime tre accolgono rispettivamente il 16%, 20% e 64 % degli sfollati), limitando la capacità del Governo Regionale curdo di dare immediato riscontro all'emergenza. Tra tutte le popolazioni colpite dalla crisi attuale, alcune minoranze religiose ed etniche, in particolare — sia per il loro status di minoranza sia per la localizzazione dei loro insediamenti — risultano particolarmente a rischio. Se prima dell'attacco americano del 2003, la comunità cristiana contava più di un milione di persone, oggi ne sono rimasti meno di 400.000. Numerose le popolazioni appartenenti alle altre minoranze che hanno subito stragi e persecuzioni negli ultimi anni, figli di culture millenarie come yazidi, assiri e cristiani caldei, turcomanni, sciiti e alawiti, shabak, che vivevano già durante la dittatura di Saddam Hussein sotto assedio e protetti dai curdi. Oggi, continuano ad essere il bersaglio delle milizie dell'ISIS.

Con le risorse messe a disposizione dal Decreto Missioni, la Cooperazione italiana si è attivata, sia sul canale bilaterale che multilaterale, al fine del ripristino della convivenza tra comunità e gruppi etnici e religiosi diversi, a favore delle minoranze, in particolare cristiane, e nelle zone da esse abitate. In tali aree, infatti, la Cooperazione è intervenuta con la creazione di centri sanitari, di riabilitazioni di scuole e interventi di sostegno all'integrazione dei minori e con interventi di sanità pubblica.

In ambito multilaterale, sono stati finanziati tre contributi a favore dell'UNICEF: la prima iniziativa, per un valore pari a 1.200.000 euro è volta a promuovere il diritto alla salute, all'istruzione e alla protezione dei minori emarginati, appartenenti alle minoranze etniche di venti province vulnerabili, attraverso politiche di sensibilizzazione, knowledge management, comunicazione e promozione del dialogo comunitario. 11 secondo programma, che vanta un contributo pari a 677.0(X) euro dà sostegno ai rifugiati siriani con interventi nei settori della protezione dell'acqua e dell'igiene. Recentemente, è stato approvato un contributo pari a 230.000 curo, per il miglioramento delle condizioni di vita degli sfollati e delle minoranze e per una loro risolutiva sistemazione nelle aree e nelle comunità di origine, ripristinando i servizi base e fornendo assistenza sociale. Sono stati inoltre approvati fondi a sostegno dei programmi dell'UNHCR per l'assistenza ai rifugiati del Camp Hurrya, per un valore di 200.000 curo.

In ambito bilaterale, sono state assicurate forniture di prima necessità per circa 40.000 euro per il sostegno del sistema sanitario nel Kurdistan iracheno. la provincia ed il governatorato di Dohuk, poi, sono destinatari di numerosi interventi: vi è un progetto del valore di 980.000 Euro, volti) ad aumentare la capacità di risposta del sistema sanitario alle domande di salute legate alla gravidanza, alle patologie neonatali, ereditarie e congenite; ad ottobre 2014, è stato approvato un contributo all'Università di Sassari, di circa 600.000 euro per il rafforzamento del sistema sanitario; si è appena conclusa, infine, una breve missione di un team di cinque esperti nel settore sanitario, per un valore di circa 100.0(X) curo, al fine di sostenere gli sforzi compiuti dal servizio sanitario locale nell'affrontare le emergenze derivanti dall'afflusso dei profughi provenienti dalla Provincia di Mosul. E' altresì in programmazione la missione di due esperti volta a dare continuità a quanto raggiunto precedentemente.

E' inoltre in corso di adeguamento alla situazione un contributo di 370.000 curo attraverso la nostra Ambasciata, volto alla riabilitazione di quattro scuole in due comunità della provincia di Ninive (tgaraqosh e Bashika), di cui fanno parte bambini di minoranze cristiane, yazide, shabak, turcomanne, kurde. Le attività, appena iniziate con affidamento alla ONG "Un Ponte Per.." hanno l'obiettivo specifico dell'integrazione educativa di più di 2 mila minori sfollati nell'Iraq del nord, nell'auspicio di un pronto rientro delle minoranze nei loro villaggi di origine nella piana di Ninive.

Nell'ottica di ripristino della convivenza tra comunità e gruppi etnici religiosi diversi, la Cooperazione italiana è impegnata anche nella promozione dello sviluppo del patrimonio culturale, con l'intento di salvaguardare l'inestimabile valore artistico-letterario iracheno, come fattore identitario e al tempo stesso unificante di diverse etnie e religioni, nonché per la tutela da eventuali azioni distruttive o di danneggiamento da parte di attacchi terroristici.

In tale ambito, siamo considerati punto di riferimento internazionale: il progetto del Ministero per i Beni Artistici e Culturali per il Museo di Baghdad e la formazione di archeologi e restauratori; le iniziative con l'Università di Roma "La Sapienza" per i musei del Kurdistan e Nassiriya e, di recente, per la realizzazione di un piano per la conservazione e manutenzione del monumento più significativo del sito archeologico di Ur (Ziqqurat); con l'Università di Udine, per la creazione di un parco archeologico nel Nord Iraq e infine con il Comune di Firenze per la Biblioteca di Baghdad e la Cittadella di Erbil.

E', infine, in corso un riorientamento di residui attivi riguardanti progetti in essere, per azioni finalizzate alla tutela e conservazione del patrimonio culturale, danneggiato nel corso dei recenti eventi bellici, come ad esempio: il restauro del fondo librario dell'Ordine Domenicano, a favore delle comunità cristiane; la raccolta delle informazioni circa i danni subiti, reperibili attraverso la collaborazione con le Autorità curde, ecclesiastiche (vescovi di Erbil e Mosul) e con i membri delle minoranze sfollate”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/114

Ordine del giorno

Di Stefano Manlio

Assemblea

24/3/2015

III

Riallineamento dell’Italia agli standard internazionali in materia di cooperazione allo sviluppo


L'ordine del giorno Manlio Di Stefano ed altri n. 9/2679-bis-A/114, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a dare piena attuazione alla nuova normativa in materia di cooperazione internazionale, introdotta dalla legge n. 125 del 2014, in un percorso di riallineamento dell'Italia agli standard internazionali in tale settore, come indicato nel Documento di economia e finanza 2014 ed evidenziato nella Relazione previsionale e programmatica sulle attività di cooperazione allo sviluppo per l'anno 2015; ad assicurare che la prossima relazione previsionale e programmatica sulle attività di cooperazione allo sviluppo sia maggiormente particolareggiata, in linea con il dettato della citata legge n. 125.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“Per quanto riguarda l'applicazione della nuova normativa introdotta dalla Legge 125/2014, è stato adottato il decreto ministeriale che istituisce il Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo, composto dai principali soggetti pubblici e privati, profit e non profit della cooperazione internazionale. Sono inoltre in fase di definizione e approvazione gli altri decreti di attuazione della Legge, quali ad esempio lo Statuto dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo.

Al contempo, si sta procedendo alla elaborazione del Documento triennale di programmazione e indirizzo, di cui all'art.12 della citata Legge. Questo documento mira ad indicare la visione strategica, gli obiettivi di azione e i criteri di intervento, la scelta delle priorità delle aree geografiche e dei singoli Paesi, nonché dei singoli settori. L'obbligo di predisporre una Relazione previsionale e programmatica sulle attività di cooperazione allo sviluppo risulta dunque superata dal nuovo dettato normativo.

Si ricorda, peraltro, che l'art. 31 comma 1 della Legge 125 sancisce l'abrogazione — dal primo giorno del sesto mese successivo alla data di entrata in vigore del regolamento dell'Agenzia — della Legge 49 del 1987 che, all'art.2 comma 2 prevedeva la elaborazione della Relazione previsionale e programmatica”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/222

Ordine del giorno

Farina Gianni

Assemblea

24/3/2015

III

Incentivazione delle attività di promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo


L'ordine del giorno Gianni Farina ed altri n. 9/2679-bis-A/222, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di avviare un confronto di ampio respiro volto a riformare l'intero sistema di promozione della lingua e della cultura italiane all'estero, con l'obiettivo di migliorare il livello di coordinamento degli interventi, di elevarne gli standard qualitativi, di aumentarne la flessibilità rispetto alle molteplici e diverse situazioni locali.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“Nel rispondere ai quesiti dell'Onorevole Farina, preme segnalare che rispetto alla situazione evocata nell'Ordine del giorno, la situazione è parzialmente mutata, come illustrato di seguito.

Per il capitolo relativo ai contributi a favore degli Enti gestori per la realizzazione di corsi di lingua e cultura italiana all'estero a favore dei nostri connazionali (n. 3153), si segnala che, con modifiche approvate in Senato durante la discussione della legge di Stabilità 2015, è stato disposto uno stanziamento aggiuntivo di oltre tre milioni di Euro, che ha portato l'assegnazione totale del capitolo in questione a 11.918.796 di Euro. Il competente Ufficio del Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale (MAECI) è adesso impegnato nell'assegnazione dei contributi agli Enti gestori con il preciso obiettivo di ridurre al massimo il taglio dei corsi di lingua e cultura italiana causato dalla riduzione del contingente estero dei docenti ministeriali. La legge di stabilità prevede inoltre un incremento di 555.000 Euro a decorrere dal 2016 sul capitolo 3153, a partire da una previsione di assegnazione di 8.070.548 di Euro, che porterebbe il totale del capitolo in questione a poco più di 8 milioni e mezzo di Euro.

Il MAECI ha avviato misure compensative per gli altri capitoli afferenti alla promozione della lingua e della cultura italiane all'estero, oggetto di riduzione, nonché per il contingente del personale della scuola all'estero, ridotto complessivamente di oltre il 40%, per espressa previsione della normativa cosiddetta della "revisione della spesa". Per compensare l'inevitabile contrazione delle attività in diversi settori, sono state attuate iniziative volte a preservare la nostra presenza in aree assai rilevanti. In particolare, è stata attuata la concessione di appositi contributi alle Università straniere che non si avvalgono più del lettore ministeriale, scongiurando temporaneamente il rischio di riduzione o addirittura la scomparsa dell'insegnamento dell'italiano. Sono state inoltre predisposte ipotesi di modifiche normative finalizzate a ottimizzare l'utilizzo delle ridotte risorse umane disponibili, anche attraverso una loro diversa distribuzione sulla rete. Sono continuati, seppur ridotti, i programmi di sostegno anche tramite l'invio di materiale didattico, in particolare nei Paesi dove l'italiano costituisce, in base ad accordi bilaterali, materia di insegnamento scolastico.

Il MAECI ha inteso rendere le azioni di promozione culturale ancor meglio mirate rispetto ai più generali obiettivi di politica estera e alle priorità della politica di promozione, concentrando le ridotte risorse sulla base di una logica di sistema. Nel 2014, sono state pertanto individuate aree geografiche prioritarie, per le attività di sostegno a cattedre di italianistica e scuole, oltre che per la formazione e l'aggiornamento del personale docente e il sostegno alla diffusione del libro italiano: innanzitutto il Nord Africa e il Mediterraneo, anche alla luce del rilievo strategico per la nostra politica estera; inoltre, Paesi culturalmente e linguisticamente lontani, in particolare in Estremo Oriente e Asia sud-orientale, anche in ragione della crescente domanda di lingua e cultura italiane proveniente da quelle aree a forte crescita economica e con crescenti interessi per la nostra economia. Nel 2015, a queste aree — che permangono prioritarie — si aggiunge l'America Latina, nella quale è in corso l'importante rassegna “Anno dell'Italia in America Latina”, prima iniziativa di promozione integrata (cultura, impresa, scienza e tecnologia) su base continentale.

Il MAECI ha inoltre avviato, in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione e dell'Università, oltre che con la CRUI (Conferenza Rettori Università Italiane) e i principali enti accademici e culturali, un intenso lavoro di approfondimento delle azioni propugnate nel corso degli Stati Generali della Lingua Italiana nel Mondo. Si tratta di innovazioni volte ad una sempre maggiore qualità della nostra offerta di insegnamento della lingua italiana, in coerenza con il quadro comune europeo di riferimento: l'utilizzo, in qualità di docenti di italiano, di laureati in glottodidattica dell'italiano come lingua straniera; programmi di formazione e aggiornamento a distanza dei docenti; approfondimento e diffusione della cultura della certificazione delle competenze linguistiche; la creazione di un portale della lingua italiana nel mondo, quale piattaforma per tutti gli enti — istituzionali ed accademici — attivi in tale settore.

Nel 2014, inoltre, sono stati rafforzati i meccanismi di coordinamento del MAECI con gli altri enti e istituzioni attivi nella promozione culturale, tramite l'istituzione del Gruppo di Lavoro Consultivo per la Promozione della Cultura e della Lingua Italiane all'Estero. L'esigenza di dotarsi di un foro di confronto e condivisione delle linee strategiche in materia di promozione culturale era emersa a seguito dell'abolizione, nel 2012, della Commissione Nazionale per la Promozione della Cultura e della Lingua Italiane all'Estero. Il Gruppo di Lavoro discute e formula pareri sulla programmazione delle attività di promozione culturale. Nel Gruppo sono altresì previste due sezioni, rispettivamente per l'Editoria e le Missioni Archeologiche.

Si ritiene infine utile accennare alla Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, per la quale nel 2014 è stato avviato un percorso dedicato agli strumenti della diffusione della lingua, nell'intento anche di sottolineare il ruolo e l'importanza delle “industrie culturali”. L'edizione 2014 è stata dedicata al libro e all'editoria ed ha registrato un evidente successo, con circa mille eventi nel mondo e la partecipazione, in moltissime sedi, dei nostri autori più affermati. L'edizione 2015 sarà incentrata sul tema della musica, quale vettore della diffusione della nostra lingua, con il titolo “L'italiano della musica, la musica dell'italiano”.”


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/225

Ordine del giorno

Fedi

Assemblea

24/3/2015

III

Iniziative di rilancio del progetto di un Museo nazionale delle migrazioni


L'ordine del giorno Fedi ed altri n. 9/2679-bis-A/225, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo: a considerare l'opportunità di assicurare nella legge di stabilità per il 2015 le risorse indispensabili alla tenuta in vita nel prossimo triennio del Museo dell'emigrazione italiana; ad avviare un più diretto confronto tra i Ministeri degli affari esteri e della cooperazione internazionale, dei beni e delle attività culturali e del turismo e dell'istruzione, dell'università e della ricerca, finalizzato al rilancio dell'iniziale progetto di un Museo nazionale delle migrazioni, che assicuri un'offerta culturale e formativa capace di inglobare la dimensione immigratoria, di rappresentare in modo più compiuto le “nuove migrazioni”, di mettere in rete i musei locali esistenti sul territorio italiano e implementare lo scambio di dati e materiali con i musei esteri.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“1. Il Governo italiano mantiene costanti rapporti con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo per assicurare il regolare funzionamento del Museo dell'Emigrazione Italiana ospitato presso il Complesso Monumentale del Vittoriano. La gestione amministrativa del Museo è affidata sin dalla sua apertura alla società "Comunicare Organizzando" che detiene la concessione degli spazi al Vittoriano, come di recente confermato dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio, la quale ha precisato che la concessione risulta in regime di proroga in attesa dell'emanazione delle linee guida in base alle quali bandire le nuove procedure ad evidenza pubblica.

2. In mancanza di una Legge che garantisca la stabilizzazione del Museo, si è provveduto in questi anni a garantire l'ordinaria amministrazione del Museo e solamente alcune migliorie elementari in base alle disponibilità finanziarie individuate volta per volta. L'emendamento alla Legge di Stabilità 2013 aveva garantito, per il 2014, un finanziamento integrativo di 200.000 euro che ha consentito di realizzare gli allestimenti in lingua inglese e quei lavori di manutenzione straordinaria che una struttura come il Vittoriano richiede periodicamente. Considerato che nel 2015 non è stato approvato in Legge di Stabilità alcuna disposizione ad hoc per il Museo, per evitarne la chiusura il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale tornerà a far ricorso alle risorse del capitolo concernente le spese per le politiche generali. I fondi disponibili potranno coprire le sole spese di ordinaria manutenzione e funzionamento del Museo. 3. In questo quadro si auspica che possa essere calendarizzato in tempi rapidi il progetto di legge parlamentare, presentato nel 2013 che, una volta finalizzato, darebbe una cornice più stabile al museo, garantendone il funzionamento e consentendo una programmazione di lungo periodo delle sue attività”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/4

Ordine del giorno

Locatelli

Assemblea

24/3/2015

III

Incremento delle risorse per la cooperazione bilaterale e non applicazione dell’IVA sui beni delle ONG da impiegare nell’ambito dei programmi di cooperazione


L'ordine del giorno Locatelli ed altri n. 9/2679-bis-B/4, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a incrementare le risorse per la cooperazione bilaterale, stabilendo tempi rapidi e definiti per il raggiungimento dello stanziamento dello 0,7 per cento del PIL; assicurare la non applicazione dell'IVA sui beni delle ONG destinati ad essere impiegati nell'ambito dei programmi di cooperazione.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“L'Italia ha una storia importante di vocazione all'aiuto internazionale e, tanto più alla luce della prossima definizione di una nuova agenda per lo sviluppo post-2015, continuerà a condividere con la comunità internazionale l'impegno in favore della pace, della prosperità e di un sistema internazionale stabile e giusto. In questo quadro, il tema delle risorse risulta essenziale per affrontare le grandi sfide internazionali e agli impegni previsti o prevedibili nei prossimi anni.

Come noto, soltanto a partire dal 2012, la determinazione politica condivisa dai successivi governi e da un ampio schieramento di forze politiche e della società civile ha permesso di invertire la rotta e di riportare l'Italia tra i soggetti importanti della cooperazione internazionale, raggiungendo, per il 2013, lo 0,17% del rapporto APS/RNL. L'impegno al riallineamento agli standard internazionali dell'APS italiano è stato mantenuto anche nel DEF 2014, la cui impostazione generale si ispira, peraltro, a principi di riduzione della spesa pubblica. La stessa legge 125/2014, all'art. 30, recepisce tale principio in modo da porre l'Italia in linea con gli impegni e gli obiettivi assunti a livello europeo ed internazionale.

Per quanto riguarda l'ultimo punto sollevato nell'ordine del giorno in questione, si segnala che con un emendamento — su iniziativa governativa — in legge di stabilità (art. 1, comma 139 L. 23 dicembre 2014 n. 190) si è provveduto a modificare il testo dell'art. 26 comma 5 della L. 125/2014, che ora prevede che: “Le cessioni di beni e le relative prestazioni accessorie effettuate, secondo modalità stabilite con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, nei confronti delle amministrazioni dello Stato e dei soggetti della cooperazione allo sviluppo iscritti nell'elenco di cui al comma 3, destinati ad essere trasportati o spediti fuori dell'Unione europea in attuazione di finalità umanitarie, comprese quelle dirette a realizzare programmi di cooperazione allo sviluppo, sono non imponibili agli effetti dell'imposta sul valore aggiunto ai sensi dell'articolo 8-bis del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633”.”


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

8/00082

Risoluzione conclusiva

Berlinghieri

Commissione

24/3/2015

III

Strategia dell'Unione europea per la regione alpina (EUSALP)


La risoluzione conclusiva Berlinghieri ed altri n. 8/00082, accolta dal Governo ed approvata delle Commissioni riunite III (Affari esteri) e XIV (Politiche dell'Unione europea) nella seduta del 22 ottobre 2014, impegnava l'esecutivo ad adoperarsi affinché la Strategia dell'Unione europea per la regione alpina: a) includa in via principale i territori alpini di Italia, Francia, Svizzera, Germania, Austria, Liechtenstein e Slovenia, come delimitati dalla Convenzione delle Alpi del 1991, in coerenza con l'articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea;  b) sia intesa prioritariamente al superamento degli svantaggi strutturali delle regioni di montagna dell'area alpina e a garantirne un'effettiva coesione sociale e territoriale, anche con i territori circostanti, con particolare riferimento alle questioni connesse alla fragilità dell'ecosistema alpino, allo sviluppo sostenibile dei territori e alle culture transfrontaliere, con specifico riguardo ai temi del sostegno allo sviluppo delle infrastrutture e delle intermodalità, del superamento del digital divide, anche attraverso lo sviluppo della banda larga e ultralarga, dello sviluppo del turismo come strumento di valorizzazione del territorio, dello sviluppo di reti di aziende su scala macroregionale e della tutela dell'ambiente e della difesa idrogeologica del territorio;  c) favorisca, in sede di attuazione, mutui benefici alle aree montane e ai territori circostanti, avendo però cura di evitare squilibri a vantaggio delle grandi aree metropolitane; d) tenga conto degli strumenti di cooperazione e delle reti transnazionali già esistenti in questo ambito; e) sia attuata dalle regioni e dagli enti locali interessati secondo tali indicazioni.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Dall'approvazione dell'atto in questione da parte della Commissione Esteri della Camera dei Deputati il 22 ottobre u.s., due sono stati i seguiti operativi principali nell'ambito dell'iter costitutivo di EUSALP: la riunione dello “Steering Committee” della Strategia a Zurigo il 13 e 14 novembre scorsi e la conclusione della fase di consultazione degli stakeholders EUSALP, sulla quale è stato redatto un report nazionale, che è stato inviato alla Commissione Europea come input per la prossima fase di redazione del Piano d'Azione.

a) In occasione della suddetta riunione dello “Steering Committee” di Zurigo, si è confermata la suddivisione delle priorità strategiche nei tre pilastri della Strategia. Il terzo pilastro della Strategia si concentra in via principale sulle problematiche dei territori alpini dei Paesi coinvolti, mirando a promuovere una gestione sostenibile delle risorse energetiche, naturali e culturali della Regione, una migliore protezione dell'ambiente e la tutela della biodiversità e delle risorse naturali. Poiché i protocolli della Convenzione delle Alpi si concentrano specialmente su tali tematiche, e considerando l'inclusione come osservatore della Convenzione delle Alpi nello “Steering Committee” di EUSALP - l'organo composto da rappresentanti di Stati, Regioni, Commissione europea e Programma Spazio Alpino (oltre alla stessa Convenzione delle Alpi), che guida l'iter di elaborazione della Strategia — le sensibilità e i problemi concreti dei territori alpini e dei suoi abitanti assumono un ruolo primario. Quanto agli altri due pilastri della Strategia (competitività, crescita sostenibile e occupazione; trasporti e mobilità), sia nei documenti preparatori — redatti dai sottogruppi tematici dello “Steering Committee” - che nel report nazionale sulla fase di consultazione (che riflette fedelmente gli esiti della consultazione) si sottolineano priorità e misure specifiche ai territori alpini. A titolo di esempio, si citano: trasporti pubblici e mobilità locale e intra-alpina; agricoltura di montagna; università/formazione nelle aree montane; “digital divide” tra zone di montagna e zone urbane; servizi pubblici in zone remote; ripopolamento dei territori alpini; gestione delle foreste e del patrimonio paesaggistico.

b) - c) Le questioni menzionate nel punto b) dell'Ordine del giorno sono centrali nella Strategia. In particolare, priorità/azioni dedicate alle tematiche dello sviluppo sostenibile e dello sviluppo di reti di aziende su scala macroregionale sono inserite nel primo pilastro; il sostegno allo sviluppo delle infrastrutture e delle intermodalità è il tema cardine del secondo pilastro; la tutela dell'ecosistema alpino, le cultura transfrontaliere e la difesa idrogeologica sono parte integrante nel terzo pilastro della Strategia. Tali questioni sono inoltre state opportunamente evidenziate nel report nazionale sulla consultazione degli stakeholders. I temi più generali della coesione sociale e territoriale delle regioni di montagna, anche con i territori circostanti, e dei mutui benefici alle aree montane e ai territori circostanti attraversano i tre pilastri, e rappresentano il vero valore aggiunto della Strategia, come sottolineato dall'Italia in occasione della suddetta riunione dello “Steering Committe” e come confermato dalla consultazione degli stakeholders italiani. La questione dell'interconnessione tra aree montane e territori urbani (relativa alla mobilità ma anche alla formazione e alla creazione di reti di imprese) è emerso come uno dei più sentiti dagli stakeholders italiani.

d) Si è tenuto conto degli strumenti di cooperazione e delle reti transnazionali già esistenti sottolineando, in occasione della riunione dello “Steering Committee” del 13-14 novembre, l'opportunità di includere nell'organo operativo della futura architettura di "governance" di EUSALP sia la Convenzione delle Alpi che il Programma Spazio Alpino come osservatori. Si è inoltre evidenziata la necessità di prevedere che tale sistema di “governance” includa un quadro di cooperazione con le istituzioni esistenti. Su entrambi i punti si è registrato un consenso generale fra Stati e Regioni partecipanti allo “Steering Committee”, ed è ora in corso di negoziato una Dichiarazione degli Stati e delle Regioni che includa i suddetti riferimenti.

e) La stretta collaborazione tra i livelli statuale, regionale e transfrontaliero ha rappresentato fin dall'inizio dell'iter di costituzione della Strategia il suo vero valore aggiunto. Tale elemento innovativo continua a caratterizzare la Strategia, ed è riscontrabile anche nella composizione dello “Steering Committee”, formato pariteticamente da rappresentanti degli Stati e delle Regioni. Nelle discussioni sulla futura architettura di governance alla riunione di Zurigo si è avanzata la proposta di prevedere un sistema di governance multi-livello, in cui la Presidenza a rotazione annuale della Strategia avviene su base statuale, ma quest'ultimo potrà — se compatibile con l'ordinamento costituzionale — delegare la Presidenza a una Regione. Si sottolinea inoltre che in Italia, il coordinamento nazionale continua a contare su un tavolo coordinato dal MAECI e dal Dipartimento Sviluppo e Coesione e comprendente le Regioni e Province Autonome alpine, nell'ambito del quale si condividono le scelte strategiche relative a EUSALP”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2598-AR/33

Ordine del giorno

Frusone

Assemblea

31/3/2015

III

Ruolo del Consiglio di

Sicurezza delle Nazioni Unite per le iniziative della coalizione anti-Isis sul territorio siriano


L'ordine del giorno Frusone n. 9/2598-AR/33, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 settembre 2014, impegnava l'esecutivo a chiedere nelle sedi opportune che ogni iniziativa sul territorio siriano della coalizione anti-Isis sia autorizzata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con il più largo consenso della comunità internazionale e che siano evitate iniziative unilaterali che possano mettere a rischio la compattezza stessa del fronte anti-Isis.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso la seguente nota:

“L'impegno del Governo italiano al contrasto del terrorismo internazionale si è cristallizzato in impegni coordinati con la comunità internazionale e con sforzi bilaterali volti ad alleviare le condizioni dei rifugiati siriani.

L'Italia ha mantenuto fermo il suo impegno ad utilizzare il Consiglio di Sicurezza dell'ONU come foro decisionale per le crisi internazionali. Il nostro Paese ha assunto un ruolo profilato nel coordinamento anti-ISIS. L'Italia è membro di rilievo tra i 61 partecipanti alla Coalizione, costituitasi dopo una serie di incontri multilaterali ove lo stesso mondo arabo è ampiamente rappresentato. Quanto alla Siria il Governo italiano condivide gli sforzi internazionali per porre fine al conflitto nel Paese. L'Italia non partecipa ad operazioni militari in territorio siriano. Sul piano diplomatico il nostro Paese si è orientato al pieno sostegno dell'attività negoziale dell'Inviato Speciale ONU per la Siria De Mistura. Il Governo italiano ritiene che l'unica via d'uscita al conflitto sia una soluzione politica inclusiva, nel quadro di un'intesa regionale per la stabilizzazione di Siria e Iraq. Nei vari consensi internazionali, incluso il Gruppo Amici della Siria, il Governo italiano ha promosso in modo costante tale approccio, mettendo il luce la necessità che l'Inviato Speciale De Mistura disponga di adeguati spazi di manovra per poter formulare una road map realistica e sostenibile. In tutti gli incontri di alto livello, l'Italia ha incoraggiato un consenso il più ampio possibile per la proposta De Mistura volta al raggiungimento di una cessazione dei combattimenti ad Aleppo, anche per il carattere simbolico che la città riveste nell'opinione pubblica. Il “freeze" promosso da De Mistura sarebbe il primo passo di un processo politico inclusivo e dal basso, che affronti subito — con la fine dei combattimenti .in alcune aree — le sofferenze della popolazione siriana, ormai allo stremo”.



Ministero della difesa


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/25

Ordine del giorno

Scanu

Assemblea

9/3/2015

IV

Revisione della normativa sui richiami del personale militare


L'ordine del giorno Scanu ed altri n. 9/2486-AR/25, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, impegnava l'esecutivo a rivedere la normativa concernente i richiami del personale militare e, in attesa di tale revisione a: contenere i richiami per altre amministrazioni a quelli strettamente indispensabili, quali quelli per esigenze di protezione civile, in caso di emergenze e per supplenze di professionalità non altrimenti disponibili con immediatezza; limitare, nell'ambito dell'amministrazione della difesa, il ricorso all'istituto del richiamo in servizio del personale militare ai casi in cui ciò risulti effettivamente necessario per esigenze funzionali non altrimenti assolvibili, delle Forze Armate, compresa l'Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza, comunque salvaguardando i richiami dal Ruolo d'onore e per le Forze di completamento; valutare la possibilità del distacco a domanda presso gli enti e reparti dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato di un congruo numero di marescialli, ritenuti in esubero nelle tre Forze Armate, per assegnarli a compiti nel settore logistico, tecnico e amministrativo, al fine di consentire al personale in servizio effettivo a tali Forze di polizia l'attribuzione di compiti operativi, ivi compresi i Comandi di Stazione Carabinieri.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:

La tematica dei richiami in servizio del personale militare è seguita dal Governo, e dal Ministero della difesa in particolare per gli aspetti di stretta competenza, con particolare attenzione.

La disciplina applicativa dell'istituto, contenuta in apposita direttiva (SMD-P¬102, edita nel 2008), è sostanzialmente in linea con l'atto di indirizzo in argomento, ove esso prevede di:

- contenere i richiami per altre Amministrazioni a quelli strettamente indispensabili (ad esempio per esigenza di protezione civile, casi di emergenze e supplenze di professionalità non altrimenti disponibili con immediatezza);

- limitare, nell'ambito dell'Amministrazione della difesa, il ricorso all'istituto del richiamo in servizio del personale militare, salvaguardando comunque i richiami dal Ruolo d'Onore e per le Forze di completamento;

- valutare la possibilità di “distaccare” a domanda, presso i Reparti dell'Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato, un congruo numero di Marescialli, ritenuti in esubero nelle Forze armate, per assegnarli a compiti di carattere tecnico, logistico ed amministrativo, al fine di consentire al personale dei suddetti corpi di svolgere incarichi di natura operativa.

Nella citata pubblicazione, infatti, è previsto che il ricorso all'istituto del richiamo in servizio possa avvenire solo per brevi periodi e riguardare esclusivamente personale in possesso di specifiche professionalità.

Il richiamo, in particolare recita la direttiva, “... dovrà essere scrupolosamente valutato, proposto ed attuato soltanto in limitati casi di comprovata necessità e dettagliatamente motivati, dopo aver accertato inequivocabilmente l'impossibilità di soddisfare le esigenze con personale in servizio...”.

Tale indicazione, pur riferendosi ai richiami di interesse dell'Amministrazione della difesa, viene applicata anche ai richiami effettuati per sopperire alle necessità di altre Amministrazioni, ed in tali casi è necessaria, altresì, un'espressa richiesta nel senso da parte dell'amministrazione richiedente, ed un successivo provvedimento di natura interministeriale.

Per quanto concerne, invece, la possibilità di “distaccare” a domanda, presso le Forze di Polizia, un congruo numero di Marescialli in esubero, si ritiene opportuno evidenziare che il termine “distacco”, di uso corrente, è riconducibile all'istituto del “comando”, che consente, appunto, ad un dipendente della Pubblica amministrazione di prestare temporaneamente la propria attività lavorativa presso un'altra amministrazione (ricevente) per i fini propri di quest'ultima. Dunque, ove speciali e transitorie esigenze vengano rappresentate dalle prefate Forze di Polizia non va trascurata certamente la possibilità di rendere disponibile il personale richiesto, ove questo presenti domanda nel senso.

Ulteriori indirizzi contenuti nell'Ordine del Giorno in argomento trovano riscontro nel decreto legislativo n. 8 del 2014, recante Disposizioni in materia di personale militare e civile del Ministero della difesa, nonché misure per la funzionalità della medesima amministrazione, che ha introdotto nel Codice dell'ordinamento militare, fra gli altri, l'articolo 2209-quater.

Tale disposizione, in particolare, reca il “Piano di programmazione triennale scorrevole” che, ai fini del progressivo raggiungimento delle dotazioni organiche complessive delle Forze armate disciplina minutamente - a decorrere dal 2016 e fino al 2024 - le modalità di attuazione dei transiti del personale militare (non dirigente e non soggetto a obblighi di ferma) di Esercito, Marina ed Aeronautica, nei ruoli del personale civile dell'amministrazione della difesa e di altre amministrazioni pubbliche”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2295/1

Ordine del giorno

Bernini Paolo

Assemblea

24/3/2015

IV

Emanazione del regolamento disciplinante le nuove disposizioni in materia di parametri fisici per l’ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle Forze armate, nelle Forze di polizia e nel Corpo nazionale dei Vigili del fuoco


L'ordine del giorno Paolo Bernini ed altri n. 9/2295/1, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 18 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a procedere all'emanazione del regolamento recante le nuove disposizioni in materia di parametri fisici per l’ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle Forze armate, nelle Forze di polizia e nel Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:

Con l'approvazione definitiva da parte della Camera dei deputati dell'A.C. 2295, divenuto legge 12 gennaio 2015, n. 2, sono state apportate rilevanti modifiche all'articolo 635 del Codice dell'ordinamento militare, che disciplina i limiti di altezza ed altri parametri fisici per i reclutamenti delle Forze armate e delle Forze di polizia.

Le nuove disposizioni, in particolare, introducono nuovi parametri (composizione corporea, forza muscolare e massa metabolicamente attiva) in luogo del requisito dell'altezza.

Al fine di rendere effettive le nuove misure sarà necessario intervenire - novellandolo - sul Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 90 del 2010.

A questo scopo il Ministero della difesa - per la parte di propria competenza - e conscio delle aspettative conseguenti all'entrata in vigore della nuova disciplina, particolarmente attesa da tutti quei giovani che fino ad oggi sono rimasti esclusi dal reclutamento nelle Forze armate e nelle Forze di polizia per i previgenti limiti, in piena sintonia con lo spirito e lo scopo dell'atto di indirizzo in argomento ha dato avvio - già prima che la legge n. 2 del 2015 fosse pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana in data 22 gennaio 2015, n. 17, ed entrasse poi in vigore - alle attività di coordinamento tecnico tra gli stati maggiori delle Forze armate e del Comando generale dell'Arma dei Carabinieri, finalizzate a delineare una prima proposta di regolamento da sottoporre alla concertazione interministeriale.

Il Regolamento, infatti, sarà adottato su proposta dei Ministri della difesa, dell'interno, dell'economia e delle finanze e delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro della salute e con il Ministro delegato per le pari opportunità (le cui deleghe - al momento - sono ancora in possesso del Presidente del Consiglio dei Ministri).

A tal riguardo, si evidenzia che nonostante i nuovi parametri sostitutivi dell'altezza siano destinati a valere per i reclutamenti dell'intero “comparto sicurezza-difesa”, la nuova disciplina non prevede - tra i ministri proponenti - il Ministro della giustizia, per quanto ha fatto con il Corpo di polizia penitenziaria, nondimeno la Difesa, in considerazione sia della complessità sul piano tecnico dell'individuazione dei nuovi parametri fisici, sia della necessità che essi siano condivisi nell'ambito del comparto, nonché della stringente tempistica stabilita dalla nuova disciplina, ha già rappresentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - in piena intesa con le altre amministrazioni interessate - l'opportunità di costituire sollecitamente un tavolo tecnico interministeriale per la predisposizione del regolamento in argomento.

Lo schema di provvedimento, una volta conclusa la concertazione interministeriale, sarà sottoposto all'approvazione preliminare del Consiglio dei Ministri e dunque sottoposto all'esame del Parlamento, che potrà esprimersi attraverso le Commissioni parlamentari competenti.

Nelle more dell'entrata in vigore delle nuove disposizioni recanti i parametri fisici per il reclutamento del personale delle Forze armate, delle Forze di polizia ad ordinamento militare e civile e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, come noto, continuano ad applicarsi i limiti di altezza previsti dalla vigente normativa”.



Ministero dell'interno


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2629-AR/5

Ordine del giorno

Catalano

Assemblea

31/3/2015

I

Iscrizione dei titolari delle imprese di autotrasporto nelle cosiddette white list delle Prefetture, a conferma del requisito dell'onorabilità


L'ordine del giorno Catalano n. 9/2629-AR/5, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 29 ottobre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare, nel rispetto della normativa vigente, l'opportunità di prevedere, fra le modalità attraverso le quali i soggetti operanti nell'autotrasporto possono dimostrare il requisito dell'onorabilità, quella dell'iscrizione degli stessi nelle cosiddette white list delle prefetture, previste dall'articolo 1, commi da 52 a 57, della legge n. 190 del 2012, e dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 18 aprile 2013.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“L'iscrizione agli elenchi previsti dall'art. 1, comma 52, della legge 6 novembre 2012, n. 190 (c.d. “white list”), è prevista per le imprese che operano nei settori a rischio di infiltrazione mafiosa di cui al comma 53 del citato art. 1, fra i quali rientra quello dell'autotrasporto “per conto terzi”.

Ne consegue, quindi, che le imprese del settore possono già richiedere l'ammissione nelle white list, la quale, come stabilisce il comma 52 della medesima disposizione, è equipollente all'informazione antimafia liberatoria ed è quindi idonea a dimostrare la sussistenza del requisito di onorabilità stabilito dall'art. 29-bis del D.L. n. 133/2014. Peraltro, il citato art. 1, comma 52, della legge n. 190/2012 pone l'obbligo in capo alle pubbliche amministrazioni di controllare l'avvenuta iscrizione nelle predette “liste” solo per quanto concerne la stipula di contratti pubblici o l'autorizzazione di subappalti.

Per quanto concerne le imprese che effettuano il trasporto su strada di persone, si evidenzia come tale attività non sia compresa nel novero di quelle per le quali è consentito richiedere l'iscrizione nelle white list. Tuttavia, poiché l'elenco delle attività per cui è possibile richiedere l'ammissione nelle “liste” può essere aggiornato annualmente, in occasione di tale revisione potrà essere valutata l'opportunità di “aprire” le iscrizioni anche alle imprese di trasporto di persone.

In generale, si ritiene che l'inserimento nei predetti elenchi dei soggetti titolari di imprese di autotrasporto non presenti controindicazioni e che il conseguente aumento di adempimenti a carico delle medesime imprese e degli organismi competenti ad effettuare le verifiche antimafia potrà essere compensato dallo snellimento delle relative procedure per effetto dell'entrata in vigore del Regolamento sul funzionamento della Banca Dati Unica della documentazione antimafia, di cui al D.P.C.M. 30 ottobre 2014, n. 193”.


Ministero del lavoro e delle politiche sociali


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2598-AR/37

Ordine del giorno

Grande

Assemblea

31/3/2015

III

XII

Istituzione del contingente dei Corpi civili di pace


L'ordine del giorno Grande n. 9/2598-AR/37, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 settembre 2014, impegnava l'esecutivo a riattivare il Tavolo per i Corpi civili di pace istituito nel 2007 e operativo sino al 2008; ad attivare, nei Paesi in situazione di fragilità, di conflitto o post-conflitto, di cui all'articolo 9 del decreto-legge n. 109 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 141 del 2014, il contingente di giovani volontari di cui all'articolo 1, comma 253, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014), tenendo conto del lavoro del Governo sulla riforma del servizio civile e di quanto previsto dalla legge del 28 agosto 2014, n. 125.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Con riferimento all'ordine del giorno in oggetto, con il quale il Governo si è impegnato ad attivare, nelle aree previste dall'articolo 9 del decreto-legge n. 109 del 2014, il personale di cui alla legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014), articolo 1, comma 253, alla luce del lavoro che il Governo sta svolgendo in relazione alla riforma del servizio civile e di quanto previsto dalla legge 28 agosto 2014, n. 125, per quanto di competenza di questo Dicastero e tenuto conto dei contributi pervenuti dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, si rappresenta quanto segue.

E' stato emanato, in attuazione dell'articolo 1, comma 253, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, il decreto interministeriale che disciplina l'organizzazione del contingente dei corpi civili di pace.

Tale provvedimento, sottoscritto dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, è attualmente in fase di registrazione presso la Corte dei conti e prevede, all'articolo 3, comma 3, concernente i progetti di servizio civile dei corpi civili di pace, che “I Paesi esteri in cui possono svolgersi i progetti sono individuati dal MAECI, di concerto con il Dipartimento”.

Pertanto, nell'individuazione dei Paesi esteri in cui attuare i progetti, si terrà conto delle aeree di intervento indicate dall'articolo 9 del decreto-legge 1° agosto 2014, n. 109, convertito nella legge 1° ottobre 2014, n. 141, ferma restando la verifica da parte dei competenti uffici del MAECI della presenza di adeguate condizioni di sicurezza per i giovani volontari.

In relazione alla sperimentazione dei corpi civili di pace, il MAECI ritiene fondamentale il ruolo delle organizzazioni della società civile cui saranno affidate sia la gestione dei progetti, sia la selezione che la formazione dei giovani volontari.

I volontari saranno impegnati in processi di democratizzazione, mediazione e riconciliazione, in attività umanitarie e di sostegno alle popolazioni civili vittime di conflitti o di calamità naturali, promuovendo al contempo una più ampia presenza di giovani italiani in posizioni qualificate nelle carriere internazionali.

Al fine di garantire la massima sicurezza dei volontari, è prevista una specifica formazione dei giovani sia prima della partenza che durante la permanenza all'estero.

Il Ministero degli esteri e le rappresentanze diplomatiche saranno il punto di riferimento costante per assicurare che i giovani operino con il massimo di sicurezza possibile nei contesti ai quali saranno destinati.

Infine, per quanto concerne la riattivazione del Tavolo per i Corpi civili di pace istituito nel 2007 presso il Ministero degli affari esteri e operativo fino alla fine della XV Legislatura , nel 2008, la problematica è rimessa alla valutazione degli organi di indirizzo politico”.


Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/3

Ordine del giorno

Di Gioia

Assemblea

12/3/2015

I

XI

Limite di durata degli incarichi dirigenziali e collaborazioni conferiti a soggetti in quiescenza


L'ordine del giorno Di Gioia n. 9/2486-AR/3, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, impegnava l'esecutivo a valutare gli effetti applicativi dell'articolo 6 del decreto-legge n. 90 del 2014, convertito con modificazioni, dalla legge n. 114 del 2014, che limita ad un anno la durata prevista per incarichi dirigenziali e collaborazioni conferiti a titolo gratuito a soggetti in quiescenza, prevedendo che tale durata, da stabilirsi comunque non superiore a due anni, sia commisurata alle necessità dell'amministrazione interessata.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha adottato un’apposita circolare (n. 6 del 4 dicembre 2014) concernente “Interpretazione e applicazione dell'articolo 5, comma 9, del decreto-legge n. 95 del 2012, come modificato dall'articolo 6 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90”, a seguito della quale si provvederà a valutare gli effetti dell'attuazione della disposizione normativa, anche con riguardo alla durata prevista per lo svolgimento di incarichi a titolo gratuito, al fine di considerare eventuali misure correttive.”


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/8

Ordine del giorno

Berretta

Assemblea

12/3/2015

I

XI

Mantenimento degli incarichi dirigenziali o direttivi conferiti a soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza


L'ordine del giorno Berretta n. 9/2486-AR/8, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, impegnava l'esecutivo a ribadire, in sede di applicazione amministrativa dell'articolo 6, comma 2, del decreto-legge n. 90 del 2014, convertito con modificazioni, dalla legge n. 114 del 2014, che restano salvi gli incarichi dirigenziali o direttivi conferiti a soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza, con provvedimento emanato prima della data di entrata in vigore del decreto-legge stesso, cioè entro il 24 giugno 2014, a prescindere dall'intervenuta o meno stipula del contratto che disciplina i diritti e gli obblighi connessi allo svolgimento dell'incarico conferito.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“La circolare n. 6 del 2014, concernente “Interpretazione e applicazione dell'articolo 5, comma 9, del decreto-legge n. 95 del 2012, come modificato dall'articolo 6 del decreto-legge 24 giugno 2014. n. 90”, emanata dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione in data 4 dicembre 2014, chiarisce specificatamente al paragrafo 2 quanto richiesto con l'OdG in questione”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/20

Ordine del giorno

Baruffi

Assemblea

12/3/2015

I

XI

Procedure negoziali e contrattuali per il personale dipendente delle pubbliche amministrazioni


L'ordine del giorno Baruffi ed altri n. 9/2486-AR/20, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, impegnava l'esecutivo a dare tempestivamente corso, per la parte normativa, alle procedure contrattuali e negoziali, ricadenti negli anni 2013-2014, per il personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 e successive modificazioni.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha manifestato alle Organizzazioni Sindacali la disponibilità a dar corso alla contrattazione per il comparto pubblico per la parte normativa.”


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/23

Ordine del giorno

Bargero

Assemblea

12/3/2015

I

XI

Regime di incompatibilità per i dirigenti delle autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità


L'ordine del giorno Bargero ed altri n. 9/2486-AR/23, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, impegnava l'esecutivo a valutare gli effetti applicativi dell'estensione a tutti i dirigenti delle autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità - sia di ruolo sia con contratto a tempo determinato - del regime di incompatibilità già previsto per i componenti degli organi di vertice delle medesime autorità: ciò al fine di ricondurre detti effetti solo ai contratti a tempo determinato ovvero ai rinnovi di quelli in essere, stipulati successivamente all'entrata in vigore della legge n. 114 del 2014, di conversione del decreto-legge n. 90 del 2014.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo valuterà in un congruo arco di tempo gli effetti applicativi dell'articolo 22, comma 3, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90 - il quale ha esteso a tutti i dirigenti delle autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità il regime di incompatibilità già previsto per gli organi di vertice delle medesime Autorità, anche sulla base delle eventuali regolazioni poste in essere dalle Autorità”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/59

Ordine del giorno

Baldassarre

Assemblea

12/3/2015

I

XI

Accessibilità per tutti i cittadini ai dati delle pubbliche amministrazioni, anche con riferimento all'utilizzo delle risorse pubbliche


L'ordine del giorno Baldassarre n. 9/2486-AR/59, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'adozione di opportune iniziative normative al fine di favorire l'accessibilità totale da parte di tutti i cittadini ai dati che riguardano l'utilizzo delle risorse pubbliche, nonché ai dati delle pubbliche amministrazioni, con particolare riguardo a quelli relativi ai bandi di gara, alle consulenze, alle spese immobiliari di qualsiasi natura, agli appalti e assegnazioni di servizi in maniera diretta, agli investimenti mobiliari e immobiliari, ai compensi – e ogni altra forma di erogazione monetaria – dei dirigenti all'interno degli enti stessi.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Riguardo alle iniziative per favorire tutti i cittadini nelle forme di controllo diffuse verso le amministrazioni pubbliche si segnala, in primo luogo, che già nel decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, è previsto lo strumento dell'accesso civico (articolo 5), ai sensi del quale chiunque può richiedere documenti, informazioni o dati rispetto ai quali le pubbliche amministrazioni devono garantire la pubblicità, e di cui è stata omessa la pubblicazione.

Inoltre, il disegno di legge, recante "Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche" (A.S. 1577), attualmente in discussione, reca all'articolo 6 una delega al Governo ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33.

Infine, si ricorda l'importanza rivestita dall'Agenda digitale nel senso di accrescere gli strumenti di trasparenza e di conoscibilità: si pensi, ad esempio, al portale online "soldipubblici.gov.it" che vuole promuovere la conoscenza dei cittadini sui dati della spesa della Pubblica Amministrazione appunto in un'ottica di maggiore trasparenza e partecipazione”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/81

Ordine del giorno

Tripiedi

Assemblea

12/3/2015

I

XI

Rinnovo del contratto del pubblico impiego


L'ordine del giorno Tripiedi ed altri n. 9/2486-AR/81, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, impegnava l'esecutivo a consentire un rapido avvio, nell'anno 2015, di una sessione negoziale presso l'ARAN, al fine di procedere, nel rispetto dei vincoli di bilancio, al rinnovo per la parte normativa ed economica del contratto del pubblico impiego, con riferimento al personale di cui all'articolo 2, comma 2, e all'articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni, per il triennio 2014 -2016; a valutare altresì l'opportunità di avviare un'analoga sessione negoziale per rideterminare le risorse per il rinnovo contrattuale del personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“La legge di stabilità per il 2015, pur in un difficile contesto economico che richiede misure di contenimento della spesa pubblica, prevede il superamento del blocco degli scatti di stipendio correlati all'anzianità di servizio (c.d. automatismi retributivi). Viene, altresì, fatta salva l'erogazione dell'indennità di vacanza contrattuale, in applicazione dell'articolo 2, comma 35, della legge 22 dicembre 2008, n. 203.

Infine, pur nella indisponibilità delle risorse finanziarie necessarie per il riavvio della contrattazione collettiva relativa agli aspetti economici, il Ministro ha manifestato alle organizzazioni sindacali la disponibilità a riaprire la contrattazione per la parte normativa”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/135

Ordine del giorno

Gnecchi

Assemblea

12/3/2015

I

XI

Criteri inerenti la risoluzione del rapporto di lavoro nelle pubbliche amministrazioni


L'ordine del giorno Gnecchi ed altri n. 9/2486-AR/135, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di evitare che per conseguire il ricambio generazionale o far fronte ad esuberi, le pubbliche amministrazioni licenzino o mandino in pensionamento coatto dipendenti che sarebbero interessati a rimanere in servizio, in ragione del fatto che, avendo maturato pochi anni contributivi, percepirebbero pensioni troppo basse.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Il 19 febbraio u.s. il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha emanato la circolare n. 2 del 2015 sull'interpretazione ed applicazione dell'articolo 1 del decreto legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito con modificazioni dalla legge 11 agosto 2014, n. 114. In tale circolare è specificato che l'intervento legislativo è volto a favorire il ricambio e il ringiovanimento del personale nelle pubbliche amministrazioni e che con l'entrata in vigore delle recenti modifiche il sistema prevede la risoluzione del rapporto di lavoro: obbligatoria, per coloro che hanno maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia ovvero il diritto a pensione, avendo raggiunto l'età limite ordinamentale; rimessa alla determinazione dell'amministrazione, per coloro che hanno maturato il diritto alla pensione anticipata secondo i requisiti di cui all'articolo 24, commi 10 e 12, del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, aggiornati con l'adeguamento alla speranza di vita, peraltro, senza penalizzazione del trattamento ai sensi dall'articolo 6, comma 2-quater, secondo periodo, del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, convertito con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14, come modificato dall'articolo l, comma 113, della legge 23 dicembre 2014, n. 190”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/143

Ordine del giorno

Di Salvo

Assemblea

12/3/2015

I

XI

Proroga dei contratti di lavoro a tempo determinato, in scadenza alla data del 31 dicembre 2014, stipulati dalle province per specifiche necessità


L'ordine del giorno Di Salvo ed altri n. 9/2486-AR/143, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di disporre la proroga dei contratti di lavoro fino all'entrata in vigore del decreto legislativo attuativo dell'articolo 1, comma 97, della legge n. 56 del 2014, recante disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“La legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015) ha previsto, all'articolo 1, comma 429, quanto segue: “Allo scopo di consentire il regolare funzionamento dei servizi per l'impiego, nonché la conduzione del Piano per l'attuazione della raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea, del 22 aprile 2013 sull'istituzione di una «Garanzia per i giovani», le città metropolitane e le province che, a seguito o in attesa del riordino delle funzioni di cui all'articolo 1, commi 85 e seguenti, della legge 7 aprile 2014, n. 56, continuino ad esercitare le funzioni ed i compiti in materia di servizi per l'impiego e politiche attive del lavoro, fermo restando il rispetto della vigente normativa in materia di contenimento della spesa complessiva di personale, hanno facoltà di finanziare i rapporti di lavoro a tempo indeterminato nonché di prorogare i contratti di lavoro a tempo determinato e i contratti di collaborazione coordinata e continuativa strettamente indispensabili per la realizzazione di attività di gestione dei fondi strutturali e di interventi da essi finanziati, a valere su piani e programmi nell'ambito dei fondi strutturali.”

La medesima legge, nei precedenti commi (da 420 a 428), è intervenuta con ulteriori misure volte a garantire l'occupazione del personale delle città metropolitane e delle province, a seguito del riordino delle relative funzioni”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/144

Ordine del giorno

Brunetta

Assemblea

12/3/2015

I


Riordino dell'Associazione Formez PA


L'ordine del giorno Brunetta n. 9/2486-AR/144, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di provvedere al riordino dell'Associazione Formez PA attraverso un ripensamento della mission dell'istituto che sia al servizio del progetto di innovazione e modernizzazione della pubblica amministrazione.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Il piano di riforma dell'Associazione Formez, proposto dal Commissario straordinario ai sensi dell'articolo 20 del decreto-legge n. 90 del 2014, è stato approvato dall'assemblea dei soci ed è coerente con quanto auspicato dall'ordine del giorno”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/154

Ordine del giorno

Palmieri

Assemblea

12/3/2015

I

Valutazione della specificità del comparto scuola nell'ambito dell'attuazione delle disposizioni relative alla nuova Scuola nazionale dell'amministrazione


L'ordine del giorno Palmieri ed altri n. 9/2486-AR/154, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, premesso che l'articolo 21 del decreto-legge n. 90 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 114 del 2014, unifica le scuole di formazione delle pubbliche amministrazioni, impegnava l'esecutivo a considerare la specificità del comparto scuola nell'ambito dell'attuazione delle disposizioni relative alla nuova Scuola nazionale dell'amministrazione.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“In sede di riorganizzazione della Scuola nazionale dell'amministrazione si sta tenendo conto delle esigenze legate al reclutamento dei dirigenti scolastici. Un apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, in fase di stesura, disciplinerà i corsi-concorsi sui dirigenti scolastici, per l'espletamento dei quali verrà coinvolta la SNA”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/162

Ordine del giorno

Gigli

Assemblea

12/3/2015

I

XI

Necessità di motivare per iscritto le esigenze organizzative sottese alla risoluzione del contratto di lavoro


L'ordine del giorno Gigli ed altri n. 9/2486-AR/162, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, con riferimento a quanto disposto al comma 5 dell'articolo 1 del decreto-legge n. 90 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 114 del 2014, impegnava l'esecutivo a prevedere che le pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, anche al fine di evitare favoritismi nell'esercizio del proprio potere discrezionale, nel risolvere il rapporto di lavoro e il contratto individuale, debbano motivare per iscritto e analiticamente quali siano le esigenze organizzative che hanno portato alla decisione e i criteri di scelta applicati.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Le garanzie richieste sono già previste dall'articolo 1, comma 5, del decreto-legge n. 90 del 2014, laddove si fa esplicitamente richiamo alla “decisione motivata con riferimento alle esigenze organizzative e ai criteri di scelta applicati”. Nel nuovo testo unico sul pubblico impiego da adottarsi in attuazione della delega prevista, in ogni caso, ribadiremo tali garanzie di imparzialità.”


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/9

Ordine del giorno

Piso

Assemblea

12/3/2015

I

Adozione di misure finalizzate ad evitare il prolungamento del periodo di commissariamento per le pubbliche amministrazioni commissariate diverse dalle istituzioni elettive


L'ordine del giorno Piso n. 9/2486-AR/9, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, impegnava l'esecutivo ad emanare con sollecitudine disposizioni applicative dell'articolo 11 della legge 23 agosto 1988, n. 400, finalizzate ad evitare per tutte le pubbliche amministrazioni commissariate, diverse dalle istituzioni elettive, prolungamenti del periodo di commissariamento per la ricostituzione degli organi di governo.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“In relazione alla esigenza, rappresentata nell'OdG di cui trattasi, di evitare per tutte le pubbliche amministrazioni commissariate, diverse dalle istituzioni elettive, prolungamenti del periodo di commissariamento per la ricostituzione degli organi di governo, sono in corso approfondimenti sulle discipline relative alle diverse gestioni commissariali”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/49

Ordine del giorno

Misuraca

Assemblea

12/3/2015

I

Possibilità per il Commissario straordinario dell'Associazione Formez di proporre un piano di riforma dell'istituto


L'ordine del giorno Misuraca ed altri n. 9/2486-AR/49, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, premesso che l'articolo 20 del decreto-legge n. 90 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 114 del 2014, prevede lo scioglimento dell'Associazione Formez e la nomina di un Commissario straordinario, impegnava l'esecutivo a consentire che il Commissario medesimo possa proporre un piano di riforma dell'Associazione.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“La possibilità che il Commissario straordinario dell'Associazione Formez possa proporre un piano di riforma della stessa è coerente con la disciplina in vigore e con le funzioni e i poteri che sono attualmente affidati allo stesso Commissario”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/50

Ordine del giorno

Tancredi

Assemblea

12/3/2015

I

XI

Introduzione per le assunzioni nelle pubbliche amministrazioni dell'istituto dell'apprendistato


L'ordine del giorno Tancredi ed altri n. 9/2486-AR/50, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, impegnava l'esecutivo a valutare la possibilità di introdurre, per le assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, l'istituto dell'apprendistato.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“In relazione all'introduzione dell'apprendistato quale strumento di accesso al lavoro anche nelle pubbliche amministrazioni, condividendo l'esigenza di introdurre maggiore flessibilità nel reclutamento anche al fine di favorire l'ingresso di giovani lavoratori, si valuterà la tematica nell'ambito dell'attuazione della delega sul pubblico impiego contenuta nell'articolo 13 del disegno di legge di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (A.S. 1577), attualmente all'esame del Senato”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/137

Ordine del giorno

Albanella

Assemblea

12/3/2015

I

XI

Trattamento retributivo accessorio del personale delle regioni e degli enti locali


L'ordine del giorno Albanella ed altri n. 9/2486-AR/137, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, nelle more dell'adozione degli interventi per il personale della pubblica amministrazione, di cui al decreto-legge n. 90 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 114 del 2014, impegnava l'esecutivo ad adottare iniziative legislative o regolamentari in materia di trattamento retributivo accessorio del personale di regioni ed enti locali.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“In data 12 maggio 2014 il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione e il Ministro dell'economia e delle finanze hanno adottato una circolare, in materia di trattamento retributivo accessorio del personale di regioni ed enti locali, relativa alle modalità attuative dell'art. 4 del decreto-legge 6 marzo 2014, n. 16, recante "Misure conseguenti al mancato rispetto di vincoli finanziari posti alla contrattazione integrativa e all'utilizzo dei relativi fondi". La suddetta norma individua un percorso guidato per recuperare in via graduale le somme attribuite al di fuori dei vincoli economici e normativi prescritti per la contrattazione integrativa. Al fine di fornire criteri per la corretta ed uniforme attuazione di quanto previsto da tale articolo è stato costituito, presso la Conferenza Unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, un comitato temporaneo composto dai rappresentanti delle competenti amministrazioni centrali, regionali e locali, con il compito di fornire indicazioni applicative, nei tempi più rapidi possibili, anche attraverso proposte normative o finalizzate alla redazione di atti di indirizzo da parte dell'Aran, in materia di trattamento retributivo accessorio del personale delle regioni e degli enti locali”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/141

Ordine del giorno

Bonaccorsi

Assemblea

12/3/2015

I

XI

Utilizzo delle graduatorie relative ai passaggi di area banditi anteriormente al 1° gennaio 2010


L'ordine del giorno Bonaccorsi n. 9/2486-AR/141, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di intraprendere ogni iniziativa urgente affinché per “concorso pubblico” si possa intendere a tutti gli effetti anche il concorso interamente riservato ai dipendenti o la progressione verticale, laddove la relativa graduatoria è stata approvata prima dell'entrata in vigore del decreto legislativo n. 150 del 2009.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Sul tema posto dall'OdG in questione sono in corso approfondimenti con i competenti uffici del Dipartimento della funzione pubblica. Da un lato, infatti, il tenore letterale della disposizione contenuta nel comma 4 dell'articolo 4 del decreto-legge n. 101 del 2013, nel prorogare "l'efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato", parrebbe escludere le graduatorie relative a concorsi non pubblici. Dall'altro, per effetto della previsione dell'articolo 24, colma 1, del decreto legislativo n. 150 del 2009 (secondo cui "le amministrazioni pubbliche, a decorrere dal l° gennaio 2010, coprono i posti disponibili nella dotazione organica attraverso concorsi pubblici, con riserva non superiore al cinquanta per cento a favore del personale interno, nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di assunzioni"), l'utilizzo delle graduatorie relative ai passaggi di area banditi anteriormente al 1° gennaio 2010, in applicazione della previgente disciplina, sembrerebbe consentito al solo fine di assumere i candidati vincitori e non anche gli idonei della procedura selettiva, come da circolare n. 5/2013 del Dipartimento della funzione pubblica”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-B/13

Ordine del giorno

De Menech

Assemblea

12/3/2015

I

XI

Trasferibilità tra enti pubblici dei dipendenti anche in assenza del consenso dell'amministrazione di appartenenza


L'ordine del giorno De Menech ed altri n. 9/2486-B/13, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 7 agosto 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di estendere la possibilità di trasferimento tra enti pubblici per tutti i dipendenti aventi qualifica corrispondente senza il consenso della amministrazione di appartenenza e senza creare eccessive carenze nelle piante organiche delle diverse amministrazioni.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“L'articolo 4, comma 2, del decreto-legge n. 90 del 2014 prevede, tra l'altro, che “Con decreto del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, previa consultazione con le confederazioni sindacali rappresentative e previa intesa, ove necessario, in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, possono essere fissati criteri per realizzare i processi di cui al presente comma, anche con passaggi diretti di personale tra amministrazioni senza preventivo accordo, per garantire l'esercizio delle funzioni istituzionali da parte delle amministrazioni che presentano carenze di organico”. La questione posta verrà affrontata in termini più generali e completi, sulla base di un nuovo sistema di gestione del personale, nell'ambito dell'attuazione della delega sul pubblico impiego contenuta nell'articolo 13 del disegno di legge di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (A.S. 1577), attualmente all'esame del Senato”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-B/24

Ordine del giorno

Dell'Orco

Assemblea

12/3/2015

I

Tagli all'utilizzo delle autovetture di servizio e di rappresentanza da parte delle pubbliche amministrazioni


L'ordine del giorno Dell'Orco n. 9/2486-B/24, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 7 agosto 2014, ferme restando le vigenti disposizioni di contenimento della spesa per autovetture già previste per spending review, a valutare l'opportunità di diminuire dal 50 al 30 per cento il limite di spesa previsto ai sensi dell'articolo 1, comma 2, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, per le amministrazioni pubbliche che non adempiono, ai fini del censimento permanente delle autovetture di servizio, all'obbligo di comunicazione previsto dall'articolo 5 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 agosto 2011.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“E' stato emanato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 agosto 2011, sull'utilizzo delle autovetture di servizio e di rappresentanza da parte delle pubbliche amministrazioni. Inoltre, in attuazione dell'art. 15 del decreto-legge 66 del 2014 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 89 del 2014, è stato emanato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 settembre 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana dell'11 dicembre 2014, con il quale sono stati previsti ulteriori tagli all'utilizzo delle auto blu da parte delle amministrazioni centrali dello Stato, graduando la riduzione in base alle dimensioni dell'ente, con particolare riguardo al numero di dipendenti. Prima di intraprendere ulteriori iniziative, il Governo si riserva di valutare gli effetti derivanti dall'attuazione di detti provvedimenti”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-B/26

Ordine del giorno

Vallascas

Assemblea

12/3/2015

I

Misure volte alla stabilizzazione degli idonei inseriti nelle graduatorie dei concorsi banditi dalla pubblica amministrazione


L'ordine del giorno Vallascas n. 9/2486-B/26, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 7 agosto 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di stanziare risorse derivanti dai maggiori risparmi dei capitoli di spesa relativi all'organizzazione degli uffici di diretta collaborazione con il Ministro, al fine di favorire la stabilizzazione degli idonei inseriti nelle graduatorie dei concorsi banditi dalla pubblica amministrazione.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Nel disegno di legge di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (A.S. 1577), attualmente all'esame del Senato, tra i criteri di delega è espressamente prevista all'articolo 7 la riduzione degli uffici di diretta collaborazione dei Ministri e dei Sottosegretari. In sede di esercizio della delega, si terrà presente l'esigenza di favorire l'immissione in ruolo dei vincitori di concorsi e, in subordine, degli idonei”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-B/33

Ordine del giorno

Carinelli

Assemblea

12/3/2015

I

XI

Promozione della conciliazione dei tempi di vita e lavoro nelle amministrazioni pubbliche


L'ordine del giorno Carinelli n. 9/2486-B/33, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 7 agosto 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di assumere iniziative legislative finalizzate a garantire una migliore conciliazione tra tempi di vita e di lavoro a vantaggio del dipendente delle pubbliche amministrazioni, anche attraverso un migliore e più diffuso utilizzo del contratto a tempo parziale.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo sta provvedendo a garantire una migliore conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro a vantaggio del dipendente con il disegno di legge di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (A.S. 1577), il cui articolo 11 è difatti rubricato "Promozione della conciliazione dei tempi di vita e lavoro nelle amministrazioni pubbliche" e introduce misure per rafforzare meccanismi di flessibilità dell'orario di lavoro e per agevolare il lavoro ripartito. Inoltre, è stato approvato dal Consiglio dei ministri del 20 febbraio u.s. il decreto legislativo contenente disposizioni in materia di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, a norma dell'articolo 1, commi 8 e 9 della legge n. 183 del 2014”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-B/34

Ordine del giorno

Nuti

Assemblea

12/3/2015

I

XI

Determinazione dei fabbisogni standard di personale delle amministrazioni pubbliche


L'ordine del giorno Nuti n. 9/2486-B/34, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 7 agosto 2014, impegnava l'esecutivo ad adottare le opportune iniziative al fine di individuare in tempi rapidi i fabbisogni standard di personale delle amministrazioni pubbliche, in modo da garantire un adeguato bilanciamento tra la necessità di provvedere alla spending review e l'erogazione dei servizi pubblici.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Il Dipartimento della funzione pubblica sta lavorando per introdurre nuove procedure per la determinazione dei fabbisogni standard di personale delle amministrazioni pubbliche, contestualmente alla definizione della nuova disciplina della valutazione dei pubblici dipendenti nell'ambito dell'attuazione della delega sul pubblico impiego contenuta nell'articolo 13 del disegno di legge di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (A.S. 1577), attualmente all'esame del Senato e nell'articolo 7 del medesimo disegno di legge, con particolare riguardo ai criteri per la riorganizzazione delle amministrazioni centrali (tra i quali si segnalano la riduzione degli uffici e del personale destinati ad attività strumentali e correlativo rafforzamento degli uffici che erogano prestazioni ai cittadini e alle imprese; la possibilità di gestione unitaria dei servizi strumentali, attraverso la costituzione di uffici comuni)”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-B/43

Ordine del giorno

Gallo Luigi

Assemblea

12/3/2015

I

Revisione della struttura della retribuzione dei dirigenti pubblici


L'ordine del giorno Luigi Gallo n. 9/2486-B/43, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 7 agosto 2014, impegnava l'esecutivo a disciplinare, nell'ambito dei futuri provvedimenti in materia di dirigenza, il trattamento economico onnicomprensivo dei soggetti che svolgono funzioni direttive, dirigenziali o equiparate, anche in posizione di fuori ruolo o di aspettativa, stabilendo che il trattamento economico (parametrato a quello del primo presidente della Corte di cassazione) non possa ricevere a carico delle finanze pubbliche “indennità o altra retribuzione” nell'ambito di rapporti di lavoro dipendente o autonomo con pubbliche amministrazioni statali, nonché con le autorità amministrative indipendenti, con gli enti pubblici economici e con le pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, ivi incluso il personale di diritto pubblico, di cui all'articolo 3 del medesimo decreto legislativo, e i componenti degli organi di amministrazione, direzione e controllo delle autorità amministrative indipendenti.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“In sede di attuazione del disegno di legge di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (A.S. 1577. attualmente all'esame del Senato, che prevede, all'articolo 10, anche una revisione della struttura della retribuzione dei dirigenti pubblici, potranno essere riconsiderate anche le voci del trattamento economico previste per gli incarichi dirigenziali a soggetti esterni alla pubblica amministrazione”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/118

Ordine del giorno

Lombardi

Assemblea

12/3/2015

I

Individuazione dei dati inerenti la ricognizione degli enti pubblici e unificazione delle banche dati delle società partecipate


L'ordine del giorno Lombardi n. 9/2486-AR/118, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, premesso che l'articolo 17 del decreto-legge n. 90 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 114 del 2014, prevede l'istituzione di un sistema informatico di acquisizione di dati relativi agli enti pubblici funzionale alla loro razionalizzazione, nonché l'unificazione delle banche dati delle società partecipate, impegnava l'esecutivo ad adottare le opportune iniziative, anche legislative, affinché siano espressamente specificati i dati che gli enti di cui all'articolo 17 sono tenuti ad inserire nel sistema informatico predisposto dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e quale sia la banca dati in cui inserire i dati medesimi.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“L'articolo 17 del decreto-legge n. 90 del 2014, convertito con modificazioni dalla legge n. 114 del 2014, recante "Ricognizione degli enti pubblici e unificazione delle banche dati delle società partecipate", è in fase di attuazione.

Al momento il Dipartimento non ritiene necessario, per procedere all'attuazione di detta disposizione, adottare ulteriori iniziative legislative; i chiarimenti circa gli elementi da inserire nel sistema informatico verranno forniti in sede di attuazione dell'articolo citato”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/149

Ordine del giorno

Chiarelli

Assemblea

12/3/2015

I

Aggiornamento del quadro istituzionale e regolatorio relativo al monitoraggio sulla spesa pubblica in materia di informatizzazione della pubblica amministrazione


L'ordine del giorno Chiarelli ed altri n. 9/2486-AR/149, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di aggiornare il quadro istituzionale e regolatorio sul regime delle attività dei monitoraggi esterni e qualificati, per garantire qualità, efficienza ed efficacia della spesa pubblica in materia di informatizzazione della pubblica amministrazione.  

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Gli auspici avanzati dall'ordine del giorno sono già oggetto di attenzione da parte del Governo.

In questa direzione vanno: anzitutto, i nuovi poteri conferiti all'ANAC (si pensi, in particolare, al Capo II del decreto-legge n. 90 del 2014, in materia ai poteri di sorveglianza e di garanzia conferiti all'Autorità in materia di appalti); inoltre, le funzioni svolte dall'AgID, cui spetta il compito di garantire la realizzazione degli obiettivi dell'Agenda digitale italiana in coerenza con l'Agenda digitale europea. Infine, si segnala che l'articolo 1 del disegno di legge di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (nel testo sostitutivo presentato dal relatore, emendamento 1.500), introduce la "Carta della cittadinanza digitale", al fine di garantire ai cittadini e alle imprese, anche attraverso l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, il diritto di accedere a tutti i dati, i documenti e i servizi di loro interesse in modalità digitale”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-AR/155

Ordine del giorno

Centemero

Assemblea

12/3/2015

I

Tirocinio formativo per giovani laureati presso gli uffici di diretta collaborazione e gli uffici centrali e periferici dei Ministeri


L'ordine del giorno Centemero n. 9/2486-AR/155, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di prevedere il tirocinio formativo presso gli uffici di diretta collaborazione e gli uffici centrali e periferici dei Ministeri dei giovani laureati che vogliano accedere ai concorsi nella Pubblica Amministrazione, allo scopo di incrementarne il livello di preparazione e di apportare un valido aiuto ai dirigenti dello Stato.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo interverrà sugli uffici di staff, anche con riferimento al personale che ne fa parte, in sede di attuazione dell'articolo 7 del disegno di legge di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (A.S. 1577), il quale detta principi e criteri direttivi per l'adozione di decreti-legislativi volti a procedere alla riorganizzazione dell'amministrazione dello Stato”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-B/35

Ordine del giorno

Dieni

Assemblea

12/3/2015

I

Determinazione della quota massima di incarichi dirigenziali a tempo determinato negli enti locali


L'ordine del giorno Dieni n. 9/2486-B/35, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 7 agosto 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di prevedere l'applicazione di sanzioni amministrative nei confronti degli enti pubblici, locali e territoriali, che non abbiano adempiuto all'obbligo previsto dal comma 3 dell'articolo 26 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, che subordina alla ridefinizione delle piante organiche l'incremento delle posizioni dirigenziali; a considerare altresì l'opportunità, nel rispetto dell'autonomia dei singoli enti, di concordare, in sede di Conferenza Unificata, le modalità e le scadenze relative agli aggiornamenti delle dotazioni organiche del personale dirigenziale e non dirigenziale, nonché per la pubblicazione delle predette rideterminazioni sul sito internet del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Nel far presente che si sta valutando come conciliare la necessaria flessibilità nell'utilizzo del personale con il rigore richiesto dall'applicazione delle norme, si precisa che esistono già norme sanzionatorie, delle quali si sta misurando l'efficacia”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-B/37

Ordine del giorno

D'Ambrosio

Assemblea

12/3/2015

I

Determinazione della soglia minima di riduzione della spesa per incarichi di consulenza, studio e ricerca commissionati dalle Autorità indipendenti


L'ordine del giorno D'Ambrosio n. 9/2486-B/37, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 7 agosto 2014, premesso che l'articolo 22, comma 6, del decreto-legge n. 90 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 114 del 2014, dispone che le spese per incarichi di consulenza, studio e ricerca commissionati dalle Autorità indipendenti siano ridotte in misura non inferiore al 50 per cento della spesa sostenuta nel 2013, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di prevedere un ulteriore innalzamento di tale soglia.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo si riserva di valutare i risparmi conseguiti, derivanti dall'attuazione dell'articolo 22, comma 6, del decreto-legge n. 90 del 2014, e di procedere a un eventuale innalzamento della soglia minima delle spese per incarichi di consulenza, studio e ricerca commissionati dalle Autorità indipendenti, anche tenendo conto dei diversi compiti e attività svolte dalle stesse”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-B/54

Ordine del giorno

Gagnarli

Assemblea

12/3/2015

I

Stabilizzazione degli idonei inseriti nelle graduatorie dei concorsi banditi dalla pubblica amministrazione


L'ordine del giorno Gagnarli n. 9/2486-B/54, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 7 agosto 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di destinare risorse derivanti dai maggiori risparmi dei capitoli di spesa relativi all'organizzazione degli uffici di diretta collaborazione con il Ministro alla stabilizzazione degli idonei inseriti nelle graduatorie dei concorsi banditi dalla pubblica amministrazione.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Nel disegno di legge di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (A.S. 1577), attualmente all'esame del Senato, tra i criteri di delega è espressamente prevista all'articolo 7 la riduzione degli uffici di diretta collaborazione dei Ministri e dei Sottosegretari. Inoltre, il Governo favorirà l'immissione in ruolo dei vincitori di concorsi e, in subordine, degli idonei”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-B/67

Ordine del giorno

Centemero

Assemblea

12/3/2015

I

Requisiti richiesti per la selezione pubblica del personale delle regioni e degli enti locali


L'ordine del giorno Centemero n. 9/2486-B/67, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 7 agosto 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di adottare iniziative normative per specificare le caratteristiche e i requisiti richiesti dalla selezione pubblica di cui all'articolo 11, comma 3, del decreto-legge n. 90 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 114 del 2014, che interviene in materia di personale delle regioni e degli enti locali.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“L'articolo 11, comma 3, del decreto-legge 90 del 2014, nel richiamare l'art. 110, comma 1, del T.U.E.L., come modificato dal medesimo decreto, fa già riferimento ai requisiti richiesti per la qualifica da ricoprire, nonché al possesso di comprovata esperienza pluriennale e specifica professionalità nelle materie oggetto dell'incarico. In ogni caso, in sede di applicazione della disposizione il Dipartimento della funzione pubblica risponderà ad eventuali quesiti e contestualmente si valuterà la necessità di dettare istruzioni”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2486-B/68

Ordine del giorno

Sisto

Assemblea

12/3/2015

I

XI

Modalità applicative dell'istituto della risoluzione unilaterale del contratto da parte della pubblica amministrazione


L'ordine del giorno Sisto n. 9/2486-B/68, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 7 agosto 2014, premesso che l'articolo 1, comma 5, del decreto-legge n. 90 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 114 del 2014, amplia l'ambito applicativo dell'istituto della risoluzione unilaterale del contratto da parte della pubblica amministrazione nei confronti dei dipendenti che abbiano maturato i requisiti pensionistici, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di adottare iniziative, anche di tipo normativo, per prevedere che, in caso di applicazione del suddetto istituto, il riscatto degli anni della laurea e studio sia considerato utile solo ove successivo all'entrata in vigore della disposizione richiamata.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“In relazione alla questione posta dall'OdG, l'opportunità di adottare eventuali iniziative, anche normative, sarà valutata sulla base dell'attuazione dell'articolo 1, comma 5, del decreto-legge n. 90 del 2014 e dei problemi applicativi eventualmente segnalati”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/98

Ordine del giorno

Dieni

Assemblea

12/3/2015

I

Sospensione del ricorso alle assunzioni conformi al comma 6 dell'articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 da parte delle amministrazioni


L'ordine del giorno Dieni n. 9/2679-bis-A/98, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative, anche normative, al fine di prevedere la sospensione del ricorso da parte delle amministrazioni alle assunzioni di personale esterno ai ruoli delle amministrazioni medesime, in conformità al comma 6 dell'articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“L'articolo 19, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, risponde alla esigenza delle Amministrazioni di potersi avvalere di "persone di particolare e comprovata qualificazione professionale, non rinvenibile nei ruoli dell'Amministrazione". La citata disposizione prevede la possibilità di conferire tali incarichi dirigenziali entro precisi limiti percentuali rispetto alle dotazioni organiche dei dirigenti di prima e seconda fascia. Conseguentemente, i tagli imposti alle dotazioni organiche dai provvedimenti normativi concernenti misure di contenimento della spesa pubblica, da ultimo il decreto legge n. 95 del 2012 (c.d. di spending review), hanno prodotto effetti anche su tale tipologia di incarichi. In diverse amministrazioni, infatti, al fine di evitare il crearsi di posizioni soprannumerarie, non sono stati confermati gli incarichi dirigenziali ai sensi dell'articolo 19. comma 6, del d.lgs. n. 165 del 2001 né sono stati o né possono essere conferiti di nuovi. In ogni caso, la tematica sarà affrontata, nell'ambito del riordino della dirigenza pubblica, in sede di attuazione del disegno di legge delega di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (A.S. 1577), attualmente all'esame del Senato”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/101

Ordine del giorno

D'Ambrosio

Assemblea

12/3/2015

I

Rilevanza del rispetto dei termini normativi ai fini della valutazione della performance della dirigenza


L'ordine del giorno D'Ambrosio n. 9/2679-bis-A/101, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo ad adottare iniziative finalizzate ad introdurre disposizioni che incentivino le pubbliche amministrazioni centrali, regionali e locali ad adempiere agli obblighi cui sono chiamate dagli atti normativi nei termini ivi indicati, prevedendo, in un'ottica di interventi sanzionatori graduali, che l'inadempimento di termini sia rilevante ai fini della misurazione e della valutazione della performance individuale dei dirigenti responsabili e comporti responsabilità dirigenziale e disciplinare, nonché una sanzione pecuniaria a carico del rispettivo trattamento economico.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Nel disegno di legge delega di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (A.S. 1577), attualmente all'esame del Senato, è stato rafforzato il criterio di delega in materia di valutazione dei dirigenti e anche di responsabilità dirigenziale. Pertanto, in sede di attuazione sarà possibile disciplinare compiutamente la materia”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/246

Ordine del giorno

Carnevali

Assemblea

12/3/2015

I

Misure necessarie per garantire alle persone con disabilità, in particolare alle persone non vedenti o ipovedenti, l'accesso ai servizi informatici e telematici della Pubblica Amministrazione


L'ordine del giorno Carnevali ed altri n. 9/2679-bis-A/246, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo ad individuare tutte le misure necessarie per garantire alle persone con disabilità, in particolare alle persone non vedenti o ipovedenti, l'accesso ai servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione, evitando di conseguenza ogni forma di esclusione e di discriminazione.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Nel disegno di legge delega di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (A.S. 1577), attualmente all'esame del Senato, è previsto espressamente che in sede di attuazione si dovrà favorire l'elezione di un domicilio digitale da parte di cittadini e imprese ai fini dell'interazione con le amministrazioni, garantendo l'adozione di soluzioni idonee a consentirne l'uso anche in caso di indisponibilità di adeguate infrastrutture e dispositivi di comunicazione o di un inadeguato livello di alfabetizzazione informatica, in modo da assicurare la piena accessibilità mediante l'introduzione di modalità specifiche e peculiari, quali, tra le altre, quelle relative alla lingua dei segni. È altresì, previsto che dovrà essere garantito lo sviluppo per tutti i cittadini di competenze digitali di base, riducendo il divario digitale”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/257

Ordine del giorno

Cardinale

Assemblea

12/3/2015

I

XI

Contrattazione integrativa per il personale del comparto sanità


L'ordine del giorno Cardinale ed altri n. 9/2679-bis-A/257, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di autorizzare l'Aran ad aprire un tavolo di contrattazione integrativo per il comparto sanità e l'area della dirigenza III e IV.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Nel disegno di legge delega di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (A.S. 1577), attualmente all'esame del Senato, potrà essere prevista per la dirigenza medica, veterinaria e sanitaria l'istituzione di una distinta area negoziale al fine anche di salvaguardare la specificità del settore, favorendo l'opportunità di riaprire i tavoli per la contrattazione”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/180

Ordine del giorno

Lupo

Assemblea

12/3/2015

I

XI

Mantenimento delle graduatorie concorsuali relative all'Istituto nazionale di economia agraria (INEA) e al Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA)


L'ordine del giorno Lupo n. 9/2679-bis-A/180, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, stante l'accorpamento dell'Istituto nazionale di economia agraria (INEA) e del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA) e la previsione di un periodo di commissariamento, impegnava l'esecutivo: a mantenere valide, durante e successivamente tale periodo, le graduatorie concorsuali, attive ai sensi delle leggi vigenti, per le procedure di reclutamento autorizzate dal dipartimento della funzione pubblica in base ai percorsi per il reclutamento ordinario nei due enti; a valutare la necessità di garantire, per i dipendenti con contratto a tempo indeterminato e per quelli con contratto a tempo determinato, attualmente in capo ad INEA e CRA, la facoltà di optare per il mantenimento della cassa previdenziale di provenienza.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Il decreto legge 31 agosto 2013 n. 10, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2011 n. 125, ha previsto la proroga, fino al 31 dicembre 2016, dell'efficacia delle graduatorie dei concorsi relative alle amministrazioni pubbliche soggette a limitazioni delle assunzioni e, pertanto, fino a tale data restano valide tutte le graduatorie concorsuali, ivi comprese quelle degli enti in questione”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/2

Ordine del giorno

Cenni

Assemblea

12/3/2015

I

Tutela dei dipendenti in ruolo nelle province


L'ordine del giorno Cenni ed altri n. 9/2679-bis-B/2, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a porre in essere ogni atto necessario per la tutela dei dipendenti attualmente in ruolo nelle province e ad assicurare condizioni certe volte a garantire il totale assorbimento delle posizioni soprannumerarie.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“In sede di attuazione delle disposizioni previste dalla legge di stabilità, con particolare riguardo alle linee guida nelle quali sono state dettate specifiche indicazioni in relazione al bando di mobilità volontaria, adottato dal Ministero della Giustizia, per la copertura di 1.031 posti vacanti, è stata data priorità al riassorbimento del personale delle province e delle città metropolitane. Infatti, è stato previsto che, solo qualora non ci siano domande di mobilità da parte del predetto personale, è possibile procedere a processi di mobilità di altro personale, ipotesi, dunque, meramente residuale. È evidente che la ricollocazione dei dipendenti provenienti dai predetti enti rappresenta una priorità nell'ambito delle politiche in materia di pubblico impiego. Peraltro, anche nel decreto legge 31 dicembre 2014, n. 192, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative, è previsto che le risorse derivanti dalla proroga delle assunzioni di personale delle pubbliche amministrazioni, relative agli anni precedenti al 2015, sono destinate ai processi di mobilità del personale in esame”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/52

Ordine del giorno

Frusone

Assemblea

12/3/2015

I

Introduzione di specifici percorsi di formazione professionale e tecnica nelle pubbliche amministrazioni finalizzati a migliorarne gli standard qualitativi


L'ordine del giorno Frusone ed altri n. 9/2679-bis-B/52, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di assumere iniziative legislative finalizzate ad introdurre specifici percorsi di formazione professionale e tecnica improntati ai criteri di efficacia ed economicità dell'azione formativa delle pubbliche amministrazioni, per migliorarne gli standard qualitativi nell'ambito degli obiettivi strategici individuati dalle medesime amministrazioni pubbliche.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Nel disegno di legge delega di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (A.S. 1577), attualmente all'esame del Senato, si intende prevedere una revisione complessiva del sistema di formazione dei pubblici dipendenti, anche attraverso un riassetto organizzativo della Scuola Nazionale dell'Amministrazione, con il coinvolgimento di istituzioni nazionali ed internazionali di riconosciuto prestigio, in modo da assicurare l'omogeneità della qualità e dei contenuti formativi”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/54

Ordine del giorno

Lombardi

Assemblea

12/3/2015

I

Istituzione di procedure di monitoraggio finalizzate ad accrescere l'efficienza, l'economicità e la trasparenza della pubblica amministrazione


L'ordine del giorno Lombardi ed altri n. 9/2679-bis-B/54, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di assumere iniziative legislative finalizzate ad accrescere l'efficienza, l'economicità e la trasparenza della pubblica amministrazione attraverso l'istituzione di procedure di monitoraggio e verifica semestrale.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“In merito alla richiesta avanzata dagli onorevoli proponenti si osserva che, a legislazione vigente, sono già previsti idonei strumenti di monitoraggio dell'efficienza della pubblica amministrazione, nonché puntuali disposizioni in materia di trasparenza.

In ogni caso, nel disegno di legge delega di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (A.S. 1577), attualmente all'esame del Senato, si intende razionalizzare e migliorare complessivamente il sistema di controllo, anche attraverso una revisione dei meccanismi di valutazione del personale”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/111

Ordine del giorno

Ciprini

Assemblea

12/3/2015

I

Attuazione delle disposizioni in materia di servizi pubblici locali e società e partecipazioni detenute da regioni ed enti locali


L'ordine del giorno Ciprini ed altri n. 9/2679-bis-B/111, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a porre in essere le necessarie ispezioni atte a garantire l'attuazione delle disposizioni in materia di servizi pubblici locali e società e partecipazioni detenute da regioni ed enti locali, attivando, ove necessario i poteri sostitutivi.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Nel disegno di legge delega di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (A.S. 1577), attualmente all'esame del Senato, si prevede il riordino complessivo della disciplina delle partecipazioni societarie delle pubbliche amministrazioni e dei servizi pubblici locali, introducendo nuovi criteri e principi di delega volti a razionalizzare e rendere maggiormente trasparente ed efficiente il sistema, anche al fine di superare i regimi transitori”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/113

Ordine del giorno

Albini

Assemblea

12/3/2015

I

Accelerazione del processo di riordino delle province e città metropolitane e misure volte ad assicurare la sostenibilità dei contributi a loro carico


L'ordine del giorno Albini ed altri n. 9/2679-bis-B/113, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo: ad accelerare il processo di riordino previsto dalla legge n. 56 del 2014 recante “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”; a valutare, in corso di predisposizione della legge di stabilità 2016, i risultati e l'effettiva sostenibilità del contributo posto a carico di province e città metropolitane, per gli anni 2016 e 2017; ad eliminare le sanzioni a carico delle province e città metropolitane non adempienti al patto di stabilità 2014 e ad eliminare gli obiettivi di patto 2015 in virtù del fatto che si tratta di nuovi enti locali, completamente riformati nella governance e nelle funzioni assegnate; ad adottare ulteriori iniziative normative volte a far slittare i termini di definizione del contributo richiesto a carico di e città metropolitane, di cui ai commi 418 e 419 dell'articolo unico della legge di stabilità 2015, ad una data successiva al completamento del riordino da parte dello Stato e delle Regioni; a consentire, in via eccezionale ed in deroga alla normativa vigente, che province e città metropolitane possano predisporre il solo bilancio di previsione 2015 in data successiva al completamento del riordino da parte dello Stato e delle Regioni.

  L'ordine del giorno invita infine il Governo a garantire le risorse necessarie a coprire il costo del personale precario oggi in forza nelle province e nelle città metropolitane – nonché il personale delle società partecipate strumentali –, ed i cui contratti non possono essere reiterati in virtù di quanto previsto al comma 420 dell'articolo unico della legge di stabilità.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“La ricollocazione dei dipendenti provenienti dalle province e dalle città metropolitane rappresenta una priorità nell'ambito delle politiche in materia di pubblico impiego. La scelta del Governo in merito al personale precario in servizio presso i predetti enti è quella effettuata con il comma 429 della legge di stabilità. Con esso viene garantito il regolare funzionamento dei servizi per l'impiego, nonché l'attuazione della c.d. “Garanzia per i giovani”, prevedendo la facoltà di finanziare, con il Fondo di rotazione per la formazione professionale e il fondo sociale europeo, i rapporti di lavoro a tempo indeterminato e di prorogare i contratti di lavoro a tempo determinato e i contratti di collaborazione coordinata e continuativa strettamente indispensabili per la realizzazione di attività di gestione dei fondi strutturali”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/121

Ordine del giorno

Russo

Assemblea

12/3/2015

I

Processo di riordino delle province e città metropolitane


L'ordine del giorno Russo ed altri n. 9/2679-bis-B/121, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo ad accelerare il processo di riallocazione delle funzioni non fondamentali delle province, prevedendo anche l'esercizio del potere sostitutivo a decorrere dal 30 marzo 2015, in caso di inerzia del legislatore regionale; a valutare, in corso di predisposizione della legge di stabilità per il 2016, i risultati e l'effettiva sostenibilità del contributo posto a carico di province e città metropolitane per gli anni 2016 e 2017; a garantire le risorse necessarie a coprire il costo degli stipendi del personale collocato in mobilità, nonché del personale a tempo determinato oggi in forza nelle province e nelle città metropolitane e nelle società partecipate strumentali; a valutare, al fine di favorire il completo assorbimento del personale delle province e città metropolitane in servizio alla data di entrata in vigore della legge di stabilità per il 2015, la possibilità di consentire l'applicazione, limitatamente al possesso dei requisiti per il collocamento a riposo, delle previsioni di cui all'articolo 2, comma 11, lettera a) del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Consapevole che il processo di riordino delle province e quello di mobilità sono estremamente complessi e, perciò, richiedono un coordinamento nazionale per assicurarne il corretto e funzionale svolgimento, il Governo d'intesa con le autonomie territoriali, nel rispetto delle forme di partecipazione sindacale previste dalla legge, il 29 gennaio 2015 ha adottato dettagliate linee guida in materia di attuazione delle disposizioni in materia di personale e di altri profili connessi al riordino delle funzioni delle province e delle città metropolitane”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/125

Ordine del giorno

Cirielli

Assemblea

12/3/2015

I

Processo di mobilità del personale delle province in soprannumero


L'ordine del giorno Cirielli ed altri n. 9/2679-bis-B/125, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'adozione di procedure che consentano a tutto il personale in servizio presso province e città metropolitane di essere riassorbito presso altri enti pubblici.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Al fine di agevolare il processo di mobilità del personale delle province in soprannumero, il Governo ha già avviato alcune iniziative:

d'intesa con le autonomie territoriali, nel rispetto delle forme di partecipazione sindacale previste dalla legge, il 29 gennaio 2015 ha predisposto dettagliate linee guida in materia di attuazione delle disposizioni in materia di personale e di altri profili connessi al riordino delle funzioni delle province e delle città metropolitane (circolare n. 1/2015 del Ministro della semplificazione e della pubblica amministrazione e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie);

inoltre, è stato pubblicato il bando di mobilità volontaria esterna, ai sensi dell'art. 30 del decreto legislativo n. 165/2001 e del decreto-legge n. 101/2013, per complessivi n. 1031 posti a tempo pieno e indeterminato per la copertura dei posti vacanti degli uffici giudiziari”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/126

Ordine del giorno

Mazziotti Di Celso

Assemblea

12/3/2015

I

Riordino della disciplina delle partecipazioni societarie delle pubbliche amministrazioni


L'ordine del giorno Mazziotti Di Celso ed altri n. 9/2679-bis-B/126, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo ad adottare misure, anche di natura normativa, volte ad assicurare che nell'ambito dei piani di razionalizzazione delle partecipazioni societarie previsti dal comma 611 dell'articolo unico della legge di stabilità 2015, le amministrazioni intervengano anche per sopprimere, dismettere o accorpare le società che abbiano fatturato inferiore a 100.000 euro.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Nel disegno di legge, A.S. 1577, recante "Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche", è inserito un articolo, rubricato "Riordino della disciplina delle partecipazioni societarie delle pubbliche amministrazioni", che delega il Governo ad adottare un decreto-legislativo di riordino della disciplina in materia di partecipazioni societarie delle pubbliche amministrazioni, al fine prioritario di assicurare la chiarezza della disciplina, la semplificazione normativa e la tutela e promozione della concorrenza”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/159

Ordine del giorno

Milanato

Assemblea

12/3/2015


Riordino della disciplina delle partecipazioni societarie delle pubbliche amministrazioni


L'ordine del giorno Milanato ed altri n. 9/2679-bis-B/159, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo ad adottare interventi volti ad assicurare che l'attuazione delle disposizioni sulla razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente od indirettamente possedute, di cui al comma 611 dell'articolo unico della legge di stabilità per il 2015, sia coerente con l'effettiva volontà cui si ispirano le disposizioni medesime.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo interverrà in modo organico sulle tematiche segnalate esercitando la delega prevista dall'articolo 14 del disegno di legge, A.S. 1577, recante "Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche", il quale è rubricato "Riordino della disciplina delle partecipazioni societarie delle pubbliche amministrazioni", e delega il Governo ad adottare un decreto-legislativo di riordino della disciplina in materia di partecipazioni societarie delle pubbliche amministrazioni, al fine prioritario di assicurare la chiarezza della disciplina, la semplificazione normativa e la tutela e promozione della concorrenza”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/166

Ordine del giorno

Chiarelli

Assemblea

12/3/2015

I

Ricollocamento del personale in mobilità presso regioni ed enti locali


L'ordine del giorno Chiarelli ed altri n. 9/2679-bis-B/166, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare gli effetti applicativi del comma 424 dell'articolo unico della legge di stabilità per il 2015, riguardante il ricollocamento del personale in mobilità presso regioni ed enti locali, al fine di prevedere la possibilità di assunzione anche per i vincitori di concorso pubblico già bandito prima dell'entrata in vigore della citata legge di stabilità.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo è intervenuto in merito con la circolare n. 1/2015, adottata il 29 gennaio 2015 dal Ministro della semplificazione e della pubblica amministrazione e dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie, d'intesa con le autonomie territoriali, nel rispetto delle forme di partecipazione sindacale previste dalla legge, la quale nel predisporre dettagliate linee guida in materia di attuazione delle disposizioni in materia di personale e di altri profili connessi al riordino delle funzioni delle province e delle città metropolitane, ha altresì previsto (nello specificare l'ambito soggettivo e la disciplina del comma 424 della legge di stabilità) che la percentuale di turn over legata alle facoltà di assunzioni deve essere destinata in via prioritaria all'immissione nei ruoli dei vincitori di concorso pubblico collocati nelle proprie graduatorie vigenti o approvate al 1° gennaio 2015”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/170

Ordine del giorno

Scotto

Assemblea

12/3/2015

I

Ricollocamento del personale in mobilità presso regioni ed enti locali


L'ordine del giorno Scotto ed altri n. 9/2679-bis-B/170, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a giungere, entro il 31 dicembre 2016, al pieno ricollocamento di tutto il personale delle province.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo ha già preso alcune iniziative che vanno proprio nella direzione di agevolare e facilitare il processo di mobilità del personale delle province in soprannumero. Tra queste si segnalano, la circolare n. 1/2015, del Ministro della semplificazione e della pubblica amministrazione e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, adottata d'intesa con le autonomie territoriali, nel rispetto delle forme di partecipazione sindacale previste dalla legge, il 29 gennaio 2015, che ha predisposto dettagliate linee guida in materia di attuazione delle disposizioni in materia di personale e di altri profili connessi al riordino delle funzioni delle province e delle città metropolitane. Inoltre, si ricorda che è stato pubblicato il bando di mobilità volontaria esterna, ai sensi dell'art. 30 del decreto legislativo n. 165/2001 e del decreto-legge n. 101/2013, per complessivi n. 1031 posti a tempo pieno e indeterminato per la copertura dei posti vacanti degli uffici giudiziari, rivolti anche ai dipendenti provinciali”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/176

Ordine del giorno

Melilla

Assemblea

12/3/2015

I

Pubblicazione sui siti internet delle pubbliche amministrazioni dei dati riguardanti appalti e consulenze


L'ordine del giorno Melilla ed altri n. 9/2679-bis-B/176, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo ad assumere le opportune iniziative amministrative e legislative al fine di ottenere da parte di tutte le pubbliche amministrazioni l'effettiva pubblicazione sui loro siti, con modalità facilmente accessibili, dei dati riguardanti appalti e consulenze, prevedendo forme sanzionatorie per le amministrazioni inadempienti.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo interverrà sul punto quando eserciterà la delega contenuta nel disegno di legge recante "Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche" (A.S. 1577), attualmente in discussione. L'articolo 6 del citato disegno di legge, rubricato "Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di anticorruzione, pubblicità e trasparenza", contiene infatti una delega al Governo ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/179

Ordine del giorno

Bianchi

Dorina

Assemblea

12/3/2015

I

Rafforzamento del divieto per le province di attribuzione di nuovi incarichi


L'ordine del giorno Dorina Bianchi ed altri n. 9/2679-bis-B/179, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo a rafforzare ulteriormente i divieti previsti per le province dal comma 420 dell'articolo unico della legge di stabilità per il 2015, inerenti l'attribuzione di incarichi, eventualmente valutando, per talune delle fattispecie, che il divieto sia reso retroattivo sino alla data delle elezioni provinciali 2014.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo è già intervenuto in merito. In particolare si segnalano i chiarimenti forniti dalle Linee guida dettate con la circolare n. 1/2015, adottata il 29 gennaio 2015 dal Ministro della semplificazione e della pubblica amministrazione e dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie, d'intesa con le autonomie territoriali, nel rispetto delle forme di partecipazione sindacale previste dalla legge. In proposito, con riferimento al comma 420 della legge di stabilità per il 2015 (l. n. 190/2014), nelle linee guida si chiarisce che alle province è preclusa in modo assoluto, per le finalità di contenimento della spesa derivanti principalmente dalla misura di cui al comma 418 della legge di stabilità, la possibilità di attivare nuovi rapporti di lavoro ai sensi dell'articolo 90 (Uffici di supporto agli organi di direzione politica) e 110 (Incarichi a contratto) del TUEL, sia per le province che hanno svolto le nuove elezioni, sia per quelle che devono ancora svolgerle, ai sensi della legge 56/2014. Inoltre, sul punto si opera una distinzione tra l'articolo 90 e l'articolo 110, nonché tra disciplina a regime e disciplina transitoria”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/55

Ordine del giorno

Lupo

Assemblea

12/3/2015

I

Assunzione di personale presso gli enti di ricerca


L'ordine del giorno Lupo ed altri n. 9/2679-bis-B/55, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo ad adottare provvedimenti affinché gli enti di ricerca, la cui spesa per il personale non superi l'80 per cento delle entrate correnti complessive, possano procedere, a decorrere dall'anno 2014, ad assunzioni di personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato nel limite di spesa pari al 100 per cento di quella relativa al personale cessato nell'anno precedente.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Attualmente, il decreto legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, detta, compatibilmente con l'esigenza di contenimento della spesa pubblica, una disciplina speciale di maggior favore per gli enti di ricerca, prevedendo, al comma 2 dell'articolo 3, che essi possano “procedere, per gli anni 2014 e 2015, ad assunzioni di personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 50 per cento di quella relativa al personale di ruolo cessato nell'anno precedente. La predetta facoltà ad assumere è fissata nella misura del 60 per cento nell'anno 2016, dell'80 per cento nell'anno 2017 e del 100 per cento a decorrere dall'anno 2018”.”


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/115

Ordine del giorno

Carrescia

Assemblea

12/3/2015

I

Requisiti per il collocamento a riposo del personale delle province e delle città metropolitane


L'ordine del giorno Carrescia ed altri n. 9/2679-bis-B/115, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, nelle more del complesso iter per la mobilità del personale delle province e città metropolitane e comunque in tempo utile, impegnava l'esecutivo: a prevedere che al personale dei suddetti enti in servizio alla data di entrata in vigore della legge di stabilità per il 2015, si applichino, limitatamente al possesso dei requisiti per il collocamento a riposo, le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 11, lettera a) del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135; a tenere in particolar conto nel riassetto organizzativo degli enti locali delle disposizioni del decreto-legge n. 95 del 2014 relative al principio del “valore medio nazionale”.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo ha già avviato iniziative volte a risolvere la questione della mobilità del personale delle province in soprannumero. Tra queste rientra, anzitutto, il bando di mobilità volontaria esterna, ai sensi dell'art. 30 del decreto legislativo n. 165/2001 e del decreto-legge n. 101/2013, per complessivi n. 1031 posti a tempo pieno e indeterminato per la copertura dei posti vacanti degli uffici giudiziari.

Inoltre, al fine di esplicitare le modalità per conciliare le previsioni contenute nella legge 7 aprile 2014, n. 56 e le previsioni di cui alla legge 23 dicembre 2014, n. 190 (stabilità 2015), in data 29 gennaio 2015 è stata pubblicata la circolare n. 1/2015, del Ministro della semplificazione e della pubblica amministrazione e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, con la quale vengono forniti alcuni chiarimenti in materia”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2568-AR/176

Ordine del giorno

Saltamartini

Assemblea

12/3/2015

I

Razionalizzazione delle società e degli enti partecipati dalle pubbliche amministrazioni


L'ordine del giorno Saltamartini ed altri n. 9/2568-AR/176, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 6 agosto 2014, impegnava l'esecutivo ad introdurre con la massima sollecitudine disposizioni di razionalizzazione e di efficientamento delle società e degli enti partecipati dalle pubbliche amministrazioni, tali da assicurare una riduzione sino al 50 per cento degli attuali oneri a carico della pubblica amministrazione.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Con riferimento alle esigenze rappresentate nell'ordine del giorno si evidenzia che il Governo sta già procedendo nella direzione di introdurre disposizioni di razionalizzazione ed efficientamento delle società e degli enti partecipati delle pubbliche amministrazioni. In questa direzione vanno le previsioni contenute nella legge di stabilità per il 2015 (legge n. 190 del 2014), e in particolare all'articolo 1, comma 611, laddove si prevede che, al fine di assicurare il coordinamento della finanza pubblica, il contenimento della spesa, il buon andamento dell'azione amministrativa e la tutela della concorrenza e del mercato, le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano, gli enti locali, le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, le università e gli istituti di istruzione universitaria pubblici e le autorità portuali, a decorrere dal 1° gennaio 2015, avviano un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, in modo da conseguire la riduzione delle stesse entro il 31 dicembre 2015.

Inoltre, il disegno di legge di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche contiene un articolo dedicato a tali problematiche. L'articolo 14 reca, infatti, una delega al Governo per l'adozione di un decreto-legge di riordino della disciplina in materia di partecipazioni societarie delle pubbliche amministrazioni, al fine prioritario di assicurare la chiarezza della disciplina, la semplificazione normativa e la tutela e promozione della concorrenza, con particolare riferimento al superamento dei regimi transitori”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2629-AR/145

Ordine del giorno

D'Incà

Assemblea

12/3/2015

I

Misure di partecipazione attiva della cittadinanza ai procedimenti amministrativi


L'ordine del giorno D'Incà n. 9/2629-AR/145, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 29 ottobre 2014, impegnava l'esecutivo, al fine di diminuire drasticamente il ricorso ai tribunali amministrativi regionali chiamati a intervenire sulla correttezza degli atti amministrativi aventi ad oggetto l'autorizzazione di progetti impattanti sul territorio, ad adottare ogni iniziativa necessaria per avviare su tutto il territorio nazionale l'uso sistematico da parte delle amministrazioni di ogni livello di meccanismi di partecipazione attiva della cittadinanza, che consentano di giungere all'elaborazione di progetti condivisi.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo ha già avviato iniziative volte a semplificare le procedure e renderle omogenee, anche al fine di ridurre le incertezze. Si segnala inoltre che ulteriori misure di partecipazione ai procedimenti amministrativi sono previste dal disegno di legge di riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni (A.S. 1577)”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2681/127

Ordine del giorno

Tabacci

Assemblea

12/3/2015

I

Valorizzazione dell'istituto della difesa civica


L'ordine del giorno Tabacci n. 9/2681/127, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 5 novembre 2014, impegnava l'esecutivo ad affiancare le iniziative di riforma della giustizia civile con interventi volti a valorizzare l'istituto della difesa civica come strumento di deflazione del contenzioso tra cittadini e pubbliche amministrazioni, rafforzandone funzioni, poteri e ambiti di cognizione, con particolare riferimento al ruolo di garanzia e tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali.

In merito a tale impegno il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha trasmesso la seguente nota:

“Prima di avviare nuove iniziative legislative, il Governo sta valutando gli strumenti per dare anzitutto attuazione alle misure già esistenti, tenendo conto dei limiti che incontra la competenza statale (posto che la figura del Difensore civico è stata prevista ed istituita con discipline regionali)”.



Ministero dello sviluppo economico


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2629-AR/1

Ordine del giorno

Boccadutri

Assemblea

24/3/2015

IX

Iniziative finalizzate ad ampliare l’accesso alle reti di comunicazione elettronica a banda larga ed ultralarga

9/2629-AR/52

Ordine del giorno

Binetti

9/2629-AR/68

Ordine del giorno

Bordo Franco


Gli ordini del giorno Boccadutri n. 9/2629-AR/1, Binetti n. 9/2629-AR/52 e Franco Bordo ed altri n. 9/2629-AR/68, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 29 ottobre 2014, impegnavano l'esecutivo: a promuovere il più ampio accesso da parte di tutte le fasce sociali alle reti di comunicazione elettronica a banda larga ed ultralarga, anche prevedendo per le aree marginali o con caratteristiche morfologiche particolari, l'accesso ad internet mediante collegamenti satellitari; ad informare il Parlamento in merito alla strategia complessiva da adottare per l'attuazione dell'Agenda digitale italiana e sulle risorse a tal fine destinate.

In merito a tali impegni il Ministero dello sviluppo economico ha trasmesso la seguente nota:

“Per quanto riguarda la possibilità di prevedere si sta già provvedendo a recepire le richieste pervenute a fronte di un bando (gestito da Infratel) per accreditare società satellitari al fine di azzerare il digital divide in tali aree. Al momento l'architettura di rete privilegiata consiste nell'installazione della singola parabola in sede d'utente, ma nulla vieterebbe di considerare architetture diverse (a basso impatto ambientale seppur con limiti dovuti al diametro di operabilità) con stazioni satellitari centralizzate e collegamenti wifì.

Sulle altre questioni, quali l'ottimazione delle risorse e la loro quantificazione, nonché l'opportunità di adottare una struttura centralizzata che eviti la duplicazione degli interventi che preveda un coordinamento nazionale, attualmente è attiva una cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri alla quale partecipa anche questo Dicastero.

Per quanto riguarda gli stanziamenti destinati alla banda larga e ultra larga, si sta cercando di prevedere un unico fondo che raccolga le risorse attualmente parcellizzate nei diversi strumenti finanziari previsti dalla politica di coesione dell'Unione europea, quali il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) ed il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-A/152

Ordine del giorno

Liuzzi

Assemblea

24/3/2015

IX

Stanziamento di ulteriori fondi per il completamento del Piano nazionale della banda ultralarga


L'ordine del giorno Liuzzi n. 9/2679-bis-A/152, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre 2014, impegnava l'esecutivo a stanziare ulteriori fondi, nel rispetto degli obiettivi dell'Agenda digitale europea, per il completamento del Piano nazionale della banda ultralarga.

In merito a tale impegno il Ministero dello sviluppo economico ha trasmesso la seguente nota:

“Nella seduta del 3 marzo u.s., il Consiglio dei Ministri ha approvato la Strategia italiana per la banda ultralarga e la Strategia per la crescita digitale 2014-2020 con l'obiettivo, in coerenza con l'Agenda Digitale Europea, di colmare il ritardo digitale del nostro Paese, rispettivamente, sul fronte infrastrutturale e nei servizi.

Entrambe le strategie sono state definite dall'Agenzia per l'Italia digitale e dal Ministero dello Sviluppo Economico sotto il coordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il nuovo piano nazionale per la banda ultralarga si propone un mix virtuoso di investimenti pubblici e privati. Qualora i privati investiranno in misura uguale al pubblico, l'obiettivo che si può raggiungere è superiore a quello minimo europeo. Lo scopo della Strategia Italiana per la banda ultralarga è quello di rimediare a questo gap infrastrutturale e di mercato, creando le condizioni più favorevoli allo sviluppo integrato delle infrastrutture di telecomunicazione fisse e mobili, con azioni quali:

• agevolazioni tese ad abbassare le barriere di costo di implementazione, semplificando e riducendo gli oneri amministrativi;

• coordinamento nella gestione del sottosuolo attraverso l'istituzione di un Catasto del sotto e sopra suolo che garantisca il monitoraggio degli interventi e il miglior utilizzo delle infrastrutture esistenti;

• adeguamento agli altri Paesi europei dei limiti in materia di elettromagnetismo;

• incentivi fiscali e credito a tassi agevolati nelle aree più redditizie per promuovere il “salto di qualità”;

• incentivi pubblici per investire nelle aree marginali;

• realizzazione diretta di infrastrutture pubbliche nelle aree a fallimento di mercato.

Le risorse pubbliche a disposizione sono i fondi europei FESR e FEASR, il Fondo di Sviluppo e Coesione, per complessivi 6 miliardi, a cui si sommano i fondi collegati del Piano Juncker.

Con i provvedimenti attuativi, previsti dal Piano banda ultralarga (al momento in corso di elaborazione) saranno meglio individuati anche gli ulteriori fondi da utilizzare”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2679-bis-B/94

Ordine del giorno

Scagliusi

Assemblea

24/3/2015

IX

Riduzione del canone di abbonamento RAI


L'ordine del giorno Scagliusi ed altri n. 9/2679-bis-B/94, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre 2014, impegnava l'esecutivo ad adottare iniziative normative volte a ridurre la misura del canone di abbonamento alle radioaudizioni dovuto per l'anno 2015 rispetto a quanto stabilito per il 2014 con il decreto del Ministro dello sviluppo economico del 17 dicembre 2013.

In merito a tale impegno il Ministero dello sviluppo economico ha trasmesso la seguente nota:

“Al riguardo, si evidenzia che l'eventuale diminuzione del canone di abbonamento, considerate le difficoltà legate all'individuazione delle cd “fasce più deboli”, in relazione alla quantificazione del reddito di riferimento, all'impatto che tale riduzione avrebbe sugli introiti pubblici e conseguentemente sul rimborso dei costi per il Servizio Pubblico offerto dalla RAI, dovrà essere valutato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Si comunica che il Governo ha allo studio un provvedimento di riforma del canone RAI basato su una diversa natura impositiva del canone e su un importo sensibilmente inferiore rispetto a quello attuale, una soluzione che, pertanto, potrebbe andare incontro anche all'impegno assunto con la raccomandazione in oggetto”.



Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2629-AR/170

Ordine del giorno

Ruocco

Assemblea

24/3/2015

X

Razionalizzazione del sistema degli incentivi per l’internazionalizzazione delle imprese

L'ordine del giorno Ruocco n. 9/2629-AR/170, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 29 ottobre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare la possibilità di riordinare e razionalizzare il sistema degli incentivi per l'internazionalizzazione delle imprese attualmente allocati presso gli enti per l'internazionalizzazione, con particolare attenzione al credito all’export.

In merito a tale impegno il Ministero dello sviluppo economico ha trasmesso la seguente nota:

“Relativamente all'impegno assunto di riorganizzare e razionalizzare il sistema degli incentivi per l'internazionalizzazione delle imprese, oltre al recente decreto-legge, n. 3 del 24 gennaio 2015, recante “Misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti”, in corso di conversione in legge*, che prevede, tra l'altro, il rafforzamento delle attività di SACE a supporto dell'export e dell'internazionalizzazione, si rappresenta che si sta avviando un gruppo di lavoro con il compito di elaborare proposte di riforma degli strumenti finanziari gestiti dalla Simest S.p.a., da sottoporre all'approvazione dei Ministeri competenti”.



Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2629-AR/7

Ordine del giorno

Labriola

Assemblea

24/3/2015

X

Attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi


L'ordine del giorno Labriola n. 9/2629-AR/7, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 29 ottobre 2014, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di rivedere, nell'ambito della semplificazione energetica con riferimento alla regolamentazione delle attività estrattive di idrocarburi, il coinvolgimento delle amministrazioni territoriali nelle fasi decisionali ed esecutive, per pervenire a un'intesa concorrente in tema di impatto ambientale, economico e sociale della ricerca ed estrazione di idrocarburi.

In merito a tale impegno il Ministero dello sviluppo economico ha trasmesso la seguente nota:

“Il procedimento di conferimento di permessi e concessioni per lo svolgimento di attività estrattive di idrocarburi prevede esattamente quanto richiesto dall'impegno accolto dal Governo, che le procedure si svolgano con il pieno coinvolgimento di tutti gli enti locali interessati”.




Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2629-AR/10

Ordine del giorno

Crivellari

Assemblea

24/3/2015

X

Attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi


L'ordine del giorno Crivellari ed altri n. 9/2629-AR/10, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 29 ottobre 2014, impegnava l'esecutivo a tener conto, in relazione alle attività di ricerca di idrocarburi, della specificità del territorio dell'Alto Adriatico, con particolare riferimento alla costa polesana e quella veneziana, al Delta del Po e all'entroterra padovano e veneziano prossimo all'area polesana.

In merito a tale impegno il Ministero dello sviluppo economico ha trasmesso la seguente nota:

“Si segnala che il Governo mantiene l'impegno previsto, tenendo conto “in relazione alle attività di ricerca, della specificità del territorio dell'Alto Adriatico con particolare riferimento alla costa polesana e quelle veneziana, al Delta del Po e all'entroterra padovano e veneziano prossimo all'area polesana”, nei modi previsti dall'articolo 38 del D.L. n. 133 del 2014.

Attualmente non sono comunque in corso attività in tali aree”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2629-AR/59

Ordine del giorno

Sannicandro

Assemblea

24/3/2015

X

Attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi


L'ordine del giorno Sannicandro ed altri n. 9/2629-AR/59, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 29 ottobre 2014, impegnava l'esecutivo: a garantire, nell'ambito delle procedure autorizzative di attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, il pieno coinvolgimento delle amministrazioni locali e dei cittadini, prevedendo piena pubblicità alle predette attività; a prevedere il monitoraggio delle attività nelle zone di rischio sismico, vulcanico, e di subsidenza, nonché una preventiva valutazione di costi e benefici riguardo alle aree di zone di pregio turistico ed economico;  a dare seguito agli impegni previsti dalle risoluzioni in materia di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, approvate dalla Commissione ambiente della Camera il 6 agosto 2014.

In merito a tale impegno il Ministero dello sviluppo economico ha trasmesso la seguente nota:

“Al riguardo, si precisa che le nuove disposizioni introdotte dal decreto “Sblocca Italia” si inseriscono in un quadro normativo già esistente in materia e sono funzionali, tra l'altro, ad ovviare alle situazioni di stallo procedimentale oggi esistente a causa dei numerosi passaggi autorizzativi previsti a vari livelli governativi per il rilascio dei titoli autorizzatori.

Le norme non prevedono, comunque, alcun vulnus alle competenze regionali in materia, in quanto pur rimettendo al Governo centrale le competenze relative ad un endoprocedimento amministrativo in materia ambientale, quale il procedimento di VIA, non comportano un completo trasferimento allo Stato dell'intera materia del rilascio dei predetti titoli che infatti, anche a seguito dell'entrata in vigore del decreto “Sblocca Italia” e dell'introduzione del c.d. titolo unico, per quanto riguarda le attività onshore, rimangono comunque vincolate al rilascio dell'intesa da parte della Regione territorialmente interessata e al rispetto degli standard di sicurezza e di tutela ambientale esistenti.

Ciò premesso, si rileva che l'impegno previsto di “garantire nell'ambito delle procedure autorizzative di attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, il pieno coinvolgimento delle amministrazioni locali e dei cittadini prevedendo piena pubblicità alle predette attività” risulta già pienamente osservato nello svolgimento dei procedimenti amministrativi in parola, tramite le pubblicazioni formali, la convocazione in conferenza di servizi e la pubblicazione sul sito ministeriale dei progetti da realizzare.

Il monitoraggio delle attività nelle zone di rischio sismico, vulcanico e di subsidenza è stato inoltre già previsto. A novembre 2014 sono state pubblicate, da parte del Ministero dello sviluppo economico, le linee guida sul monitoraggio, attualmente in fase di sperimentazione su casi pilota.

Si sta, infine, provvedendo a dar seguito anche all'impegno di “prevedere, con riguardo all'autorizzazione di attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, una preventiva valutazione di costi e benefici riguardo alle aree di zone di pregio turistico ed economico”. Infine, si segnala, tuttavia, che attualmente la massima parte delle attività estrattive in Italia coincidono con le aree di massimo turismo (Ravenna, Rimini)”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2629-AR/89

Ordine del giorno

Abrignani

Assemblea

24/3/2015

X

Attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi


L'ordine del giorno Abrignani n. 9/2629-AR/89, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 29 ottobre 2014, impegnava l'esecutivo ad individuare nel Ministero dello sviluppo economico la competenza in materia di geotermia sperimentale e a considerare strategici sia gli impianti principali che quelli accessori e di servizio necessari all'esercizio della centrale (vapordotti, cavidotti, ecc.); a regolamentare, semplificandole, le procedure ed i termini del procedimento ed i poteri sostitutivi dello Stato; a stabilire che l'attività è svolta a seguito del rilascio di un titolo unico che comprende la fase di ricerca e la successiva fase di coltivazione, e che tale titolo unico sostituisce ogni altra approvazione, contiene la dichiarazione di pubblica utilità ed il suo rilascio ha effetto di variante urbanistica; a stabilire altresì un procedimento unico per il rilascio del titolo unico e un termine perentorio per la sua conclusione, nonché l'adeguamento dei termini del procedimento di VIA al nuovo termine così determinato.

In merito a tale impegno il Ministero dello sviluppo economico ha trasmesso la seguente nota:

Si rappresenta che il Governo, con le opportune misure, provvederà a tener conto delle proposte assunte dal predetto impegno. In particolare, al fine di garantire la sicurezza, il contenimento dei costi e lo sviluppo dell'utilizzo delle risorse geotermiche, nel quadro delle misure volte a migliorare l'efficienza e la competitività nel settore geotermico, si provvederà ad individuare, quali infrastrutture e insediamenti strategici, gli impianti produttivi geotermici, le aree di ricerca, i campi, i pozzi geotermici di estrazione e reiniezione e le aree di sedime su cui insistono, gli acquedotti e i vapordotti, gli elettrodotti e i cavidotti che collegano gli impianti geotermici alla rete di distribuzione e tutti gli impianti accessori e di servizio necessari all'esercizio.

Infine, le attività di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche saranno svolte a seguito del rilascio di un titolo concessorio unico, da parte del Ministero dello sviluppo economico d'intesa con le Regioni interessate e verranno disciplinati i tempi e le modalità di rilascio”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2629-AR/109

Ordine del giorno

Di Vita

Assemblea

24/3/2015

X

Attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi


L'ordine del giorno Di Vita n. 9/2629-AR/109, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 29 ottobre 2014, ricordato in premessa che l'articolo 38 del decreto-legge n. 133 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 164 del 2014, introduce un sistema di semplificazione della procedura di rilascio di autorizzazioni alle compagnie petrolifere per le ricerche di idrocarburi nel territorio italiano, impegnava l'esecutivo a valutare con urgenza ogni opportuna iniziativa normativa volta a fornire indicazioni precise sul meccanismo di diniego a nuove autorizzazioni di ricerca, prospezione e coltivazione nelle acque antistanti le 12 miglia dalle zone costiere, ovvero dal perimetro esterno di aree protette e riserve marine, valutando altresì in prospettiva futura di arrestare definitivamente e nel più breve tempo possibile la deriva petrolifera.

In merito a tale impegno il Ministero dello sviluppo economico ha trasmesso la seguente nota:

Preliminarmente si segnala che l'art. 38 del D.L. n. 133/2014, così come formulato, non si pone in contrasto né con la disciplina nazionale attualmente vigente in materia, né con il diritto comunitario, né tantomeno con le garanzie costituzionalmente previste. Le attività di prospezione ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale sono state ritenute dal Governo, “ai soli fini amministrativi”, di carattere strategico e non sono soggette ad alcuna procedura semplificata e accelerata, così come riportato nelle premesse del predetto ordine del giorno.

La procedura amministrativa prevista per il rilascio dei titoli abilitativi allo svolgimento delle attività upstream va, infatti, ad integrare quella già esistente e garantisce comunque la competenza concorrente con le Regioni per le attività onshore, ai sensi della L. 239/2004.

Il comma 3 dell'articolo 38 prevede infatti che, in analogia con i progetti offshore, anche per i progetti onshore le competenze per il rilascio del provvedimento di VIA, nell'ambito del più ampio procedimento autorizzatorio allo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, siano trasferite dalle Regioni al Ministero dell'ambiente. Pertanto, non è stata fatta alcuna “forzatura” rispetto alle competenze concorrenti tra Stato e Regioni, in quanto per il rilascio del titolo abilitativo finale la Regione interessata rimane comunque competente, per le attività in terraferma, a dare l'assenso finale, tramite l'espressione dell'intesa. La disposizione risulta quindi pienamente conforme alle disposizioni costituzionali, laddove da un lato rimette allo Stato una funzione amministrativa ab origine statale, rientrante nella materia “ambiente” di legislazione esclusiva dello Stato, e, dall'altro, salvaguarda la titolarità delle competenze regionali, prevedendo nell'ambito del procedimento per il rilascio del titolo finale, una modalità concertativa forte, quale quella dell'intesa con le Regioni nel cui territorio l'opera dovrà essere realizzata.

Fatte tali precisazioni, in merito all'impegno accolto dal Governo, si segnala che in Italia è già in atto una moratoria, di fatto, su quasi tutte le nuove attività di ricerca di petrolio e di gas, in pieno contrasto con il forte sviluppo in corso in tale settore, in altri Paesi mediterranei, e che non sono comunque previste nuove ricerche nelle aree antistanti le 12 miglia dalle coste”.



Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2629-AR/143

Ordine del giorno

Di Maio

Luigi

Assemblea

24/3/2015

X

Attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi


L'ordine del giorno Luigi Di Maio n. 9/2629-AR/143, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 29 ottobre 2014, impegnava l'esecutivo a pianificare progressivamente la sostituzione dell'energia fossile con fonti di energia alternativa, pulita e sostenibile; ad ottimizzare l'utilizzo di energia attraverso strumenti innovativi, come le cosiddette “Smart Grid”; ad investire in ricerca e sviluppo di tali fonti energetiche nel lungo periodo, al fine di pianificare e raggiungere gli obiettivi previsti dalla “Strategia Europa 2020” e dalla COM(2011)885 “Tabella di marcia per l'energia 2050”.

In merito a tale impegno il Ministero dello sviluppo economico ha trasmesso la seguente nota:

“In merito al predetto ordine del giorno, si specifica che si sta provvedendo all'attuazione dell'impegno secondo il programma previsto nel documento di Strategia Energetica Nazionale, di cui al Decreto Interministeriale dell'8 marzo 2013. Inoltre, è bene ricordare che, nell'ambito di una programmazione strategica sovranazionale, pur prevedendo in misura sussidiaria il ricorso alla produzione nazionale di fonti fossili (gas e olio), ritenuto necessario a livello internazionale per garantire la sicurezza strategica degli approvvigionamenti nel processo di transizione verso la decarbonizzazione, il predetto documento è prioritariamente orientato alla promozione del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2629-AR/211

Ordine del giorno

Bianchi

Mariastella

Assemblea

24/3/2015

X

Attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi


L'ordine del giorno Mariastella Bianchi ed altri n. 9/2629-AR/211, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 29 ottobre 2014, impegnava l'esecutivo: a definire e rendere pubblici i criteri attraverso i quali sono selezionate le aree nelle quali svolgere le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi; ad assumere tra i criteri di valutazione per la selezione di queste aree la vicinanza a centri abitati e la presenza di rilevanti beni architettonici, paesaggistici, storici e artistici, di falde acquifere e di bacini imbriferi, la possibilità di ripristinare lo stato dei luoghi precedente alle attività suddette, in particolare nelle aree di reperimento dei parchi nazionali e delle riserve marine, così come indicate dagli articoli 34 e 36 della legge n. 394 del 1991; a prevedere che nell'applicazione del divieto di attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi possa essere interessata la fascia inferiore a dodici miglia a partire dalle linee di base delle acque territoriali; a valutare la compatibilità delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi con le altre attività economiche presenti nei territori, al fine di armonizzare al meglio le diverse attività produttive, agricole e turistiche e non pregiudicare la vocazione economica e i sistemi produttivi preesistenti.

In merito a tale impegno il Ministero dello sviluppo economico ha trasmesso la seguente nota:

Al riguardo, si specifica che l'articolo 38 comma 1-bis del decreto “Sblocca Italia”, convertito con modificazioni dalla legge n. 164 del 2014, è stato modificato dalla legge 23 dicembre 2014, n. 190 (Legge di stabilità 2015), così come di seguito riportato:

“1-bis. Il Ministro dello sviluppo economico, con proprio decreto, sentito il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, predispone un piano delle aree in cui sono consentite le attività di cui al comma 1. Il piano, per le attività sulla terraferma è adottato previa intesa con la Conferenza unificata. In caso di mancato raggiungimento dell'intesa, si provvede con le modalità di cui all'articolo 1, comma 8-bis, della legge 23 agosto 2004, n. 239. Nelle more dell'adozione del piano i titoli abilitativi di cui al comma 1 sono rilasciati sulla base delle norme vigenti prima della data di entrata in vigore della presente disposizione”.

Ciò posto, si conferma l'impegno assunto dal Governo, secondo le determinazioni nello stesso riportate. Inoltre, si segnala che è stato predisposto un piano delle aree che sarà a breve trasmesso al MATTM per sentirne l'opinione e successivamente portato a conoscenza dei Presidenti delle Regioni, in seno alla Conferenza unificata, per il rilascio dell'intesa prevista.

Con particolare riferimento al punto dell'impegno che prevede di applicare il divieto di attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi nella fascia inferiore a dodici miglia, a partire dalle linee di base delle acque territoriali, si evidenzia che ad oggi non sono rilasciati in tali aree marine permessi per nuove attività”.



Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2629-AR/222

Ordine del giorno

Speranza

Assemblea

24/3/2015

X

Attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi


L'ordine del giorno Speranza ed altri n. 9/2629-AR/222, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 29 ottobre 2014, impegnava l'esecutivo a definire una nuova intesa istituzionale con la regione Basilicata “per assicurare le risorse energetiche al Paese e rassicurare le popolazioni ed i territori in termini di salvaguardia ambientale e sviluppo economico”, come previsto dall'ordine del giorno Speranza ed altri n. 9/1865-A/90, approvato dalla Camera dei deputati il 20 dicembre 2013, allo scopo di: individuare la quantità massima di idrocarburi liquidi e gassosi (in termini di barili/giorno) da estrarre in relazione alle aree interessate; definire un piano di interventi per lo sviluppo economico ed infrastrutturale della Basilicata; promuovere, di concerto con la Regione Basilicata, e con il contributo dell'Ispra, dell'Arpab, dell'Università degli Studi della Basilicata e degli enti di ricerca presenti sul territorio regionale, la riorganizzazione dei sistemi di controllo e monitoraggio ambientale; promuovere, presso la regione Basilicata e sotto la diretta responsabilità del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, un “Tavolo della Trasparenza”, con la partecipazione delle istituzioni e del mondo associativo del territorio, per assicurare la vigilanza e l'informazione sull'impatto delle attività petrolifere per la salute e l'ambiente.

In merito a tale impegno il Ministero dello sviluppo economico, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Occorre preliminarmente fare alcune precisazioni.

In merito all'entrata in produzione del giacimento della Valle del Sauro, si rileva che l'entrata in produzione del nuovo centro olio “Tempa Rossa” non è così imminente, è infatti rallentata dalla mancanza di autorizzazioni in area Taranto e non si prevede possa avvenire prima del 2018.

Con riferimento, invece, agli inconvenienti verificatesi al centro Olio di Viggiano, occorre in primo luogo specificare che non sono emerse problematiche di sicurezza dei lavoratori e non si sono riscontrate criticità nell'applicazione del piano emergenza impianto interno e/o di evacuazione; sono state attuate le previste procedure di messa in sicurezza dell'impianto e non si sono verificati danneggiamenti dello stesso.

Per porre rimedio al ripetersi della medesima fenomenologia delle improvvise fiammate di gas dovute all'attivazione delle procedure di sicurezza per lo smaltimento in torcia del gas presente nel predetto Centro Olio, a seguito della mancanza/diminuzione di approvvigionamento elettrico, è necessario mettere in esercizio nuovi impianti, già realizzati ed autorizzati, necessari a garantire l'autoproduzione di energia in misura sufficiente a scongiurare i frequenti black-out. Infine, si rappresenta che per tali impianti l'autorizzazione integrata ambientale è stata rilasciata solo il 23 gennaio 2015.

Ciò premesso, in merito all'impegno assunto dal Governo di “definire una nuova intesa istituzionale con la Regione Basilicata «per assicurare le risorse energetiche al Paese e rassicurare le popolazioni ed i territori in termini di salvaguardia ambientale e sviluppo economico»”, si segnala che è stato avviato un tavolo Stato/Regione/Compagnie petrolifere che ha predisposto uno schema di intesa per la quale si attende il contributo regionale.

È in corso la predisposizione degli adempimenti previsti dall'articolo 38 del D.L. n. 133 del 2014 e sarà valutata la produzione massima ottenibile prima di rilasciare titoli unici.

Il piano di interventi per lo sviluppo economico ed infrastrutturale della Basilicata, collegato alla programmazione comunitaria, è in corso di predisposizione nell'ambito dell'accordo istituzionale Stato-Regione.

L'ulteriore obiettivo che si intende raggiungere, con l'accordo istituzionale, è quello di promuovere un “Tavolo della Trasparenza”, con la partecipazione delle istituzioni e del mondo associativo del territorio, al fine di “assicurare la vigilanza e l'informazione sull'impatto delle attività petrolifere per la salute e l’ambiente”, sotto la diretta responsabilità del Ministero dell'ambiente, prevedendo la necessaria partecipazione del Ministero dello sviluppo economico, i cui uffici territoriali UNMIG (Ufficio Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e le Georisorse) sono competenti per la vigilanza sulla sicurezza e la salute.

Nell'anno appena trascorso, sono stati effettuati, dall'ufficio UNMIG di Napoli oltre 260 verifiche e controlli sugli impianti produttivi”.



Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2629-AR/227

Ordine del giorno

Folino

Assemblea

24/3/2015

X

Attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi


L'ordine del giorno Folino ed altri n. 9/2629-AR/227, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 29 ottobre 2014, impegnava l'esecutivo a prevedere il rilascio dei titoli concessori unici di cui all'articolo 38 del decreto-legge n. 133 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 164 del 2014, per la regione Basilicata entro il limite massimo di produzione di complessivi 154 mila barili/giorno.

In merito a tale impegno il Ministero dello sviluppo economico ha trasmesso la seguente nota:

“In merito all'impegno accolto dal Governo “a prevedere il rilascio dei titoli concessori unici di cui all'articolo 38 del presente decreto per la Regione Basilicata entro il limite massimo di produzione di complessivi 154 mila barili/giorno”, si segnala che, attualmente, il raggiungimento o, a maggior ragione, un eventuale superamento del limite di produzione previsto dall'impegno non è ipotizzabile, in quanto la produzione riportata di 85 mila barili/giorno si riferisce al 2013 ed è diminuita nel 2014, sotto gli 80 mila barili/giorno. Inoltre, la produzione, mancando le autorizzazioni regionali necessarie alla manutenzione dei giacimenti di Val d'Agri è destinata a diminuire ulteriormente nel 2015, fino a 70 mila barili/giorno.

Lo sviluppo del progetto “Tempa Rossa”, che dovrebbe fornire 50 mila barili/giorno, è fortemente rallentato e forse compromesso dalla mancanza di autorizzazioni per la realizzazione del terminale a Taranto ed inoltre potrebbe non riprendere a causa del sopravvenuto basso trend di prezzi dell'olio.

Anche le ricerche di nuovi giacimenti, che potrebbero contribuire in alternativa ad avvicinare la soglia indicata, sono tutte sospese per la moratoria da tempo in atto in Basilicata.

Per quanto sopra esposto, è garantito, pertanto, il rispetto dell'impegno assunto dal Governo, in merito al rilascio dei titoli concessori unici entro il limite massimo di produzione di idrocarburi previsto per la regione Basilicata”.



Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2629-AR/171

Ordine del giorno

Sarti

Assemblea

31/3/2015

X

Iniziative per il contrasto al fenomeno della contraffazione

L'ordine del giorno Sarti n. 9/2629-AR/171, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 29 ottobre 2014, premesso che l'articolo 30 del decreto-legge n. 133 del 2014, convertito con modificazioni dalla legge n. 164 del 2014, prevede l'adozione del Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia, impegnava l'esecutivo a promuovere un tavolo di coordinamento finalizzato a istituire un sistema di condivisione delle esperienze tra produttori, enti di controllo e utilizzatori in materia di anticontraffazione, sfruttando le possibili sinergie.

In merito a tale impegno il Ministero dello sviluppo economico ha trasmesso la seguente nota:

Il coordinamento per la condivisione delle esperienze tra produttori, forze dell'ordine e consumatori in materia di anticontraffazione è attuato, da alcuni anni, dal Consiglio Nazionale Anticontraffazione (CNAC) presso la DG per la lotta alla contraffazione-UIBM (ex art. 145 Codice Proprietà Industriale) di questo Ministero.

Al riguardo, si rileva, peraltro, che una delle priorità evidenziate dal Consiglio per il biennio 2014-2015 riguarda la tutela del Made in Italy da fenomeni di usurpazione all'estero nell'ottica della promozione e della valorizzazione delle produzioni di qualità italiane. In tale prospettiva, il CNAC ha recentemente varato alcune proposte operative - frutto della concertazione tra le agenzie di enforcement, le associazioni imprenditoriali e le associazioni dei consumatori, tutte rappresentate nel predetto Consiglio - attualmente in fase di adozione/implementazione. Proposte, peraltro, elaborate alla luce degli scenari strategici prefigurati dall'imminente Esposizione Universale e dallo stesso Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy.

Si considera, pertanto, tale organismo quale ambito ideale per dar seguito alla raccomandazione di cui all'ordine del giorno in oggetto. Naturalmente a tale scopo la partecipazione al CNAC potrà essere allargata ad altri soggetti per il più efficace perseguimento degli obiettivi oggetto della raccomandazione in questione.

Da ultimo, quanto alla condivisa esigenza di sensibilizzare anche gli utilizzatori finali sui rischi che i prodotti contraffatti possono comportare, sia in termini di sicurezza che di carattere economico, si rappresenta che la sopra indicata Direzione generale, oltre ad essere finanziatrice e coordinatrice della ricerca pubblicata dal “CENSIS” citata nella premessa dal proponente, identifica nella corretta informazione sul valore della Proprietà Industriale e sulla salvaguardia dei diritti ad essa connessi, la principale strategia volta all'educazione dei cittadini e delle imprese ad una cultura del rispetto di questi valori e ad un consumo più consapevole.

I messaggi e le numerose iniziative di comunicazione sono finalizzate a:

- informare e diffondere tra società civile ed addetti ai lavori la conoscenza di un sistema di proprietà industriale, al fine di educare a un corretto impiego dei suoi strumenti di tutela e promozione;

- evidenziare il valore strategico dell'innovazione e della creatività come chiave competitiva e di rilancio del sistema economico nazionale;

- informare sulla necessità di un'adeguata conoscenza e utilizzo degli strumenti di tutela quale principale dispositivo di contrasto al mercato del falso;

- sensibilizzare tutti gli attori coinvolti rispetto ai rischi (economici, sulla sicurezza e sulla salute) derivati dalla produzione, commercializzazione e acquisto di prodotti contraffatti, mirando a un forte depotenziamento della domanda;

- informare i consumatori che acquistando un prodotto falso si è soggetti a una sanzione amministrativa pecuniaria.

La strategia prevede di raggiungere al meglio tutti gli interlocutori: società civile, imprese, mondo dell'istruzione, addetti ai lavori, istituzioni (locali e centrali), differenziando attività e canali secondo le specificità di ciascun target, nell'ambito di un sistema di comunicazione integrato.

La competente Direzione Generale per la lotta alla contraffazione del MiSE, attua una strategia di comunicazione attraverso azioni mirate quali:

campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini ed alle imprese;

- seminari formativi ed informativi rivolti in particolare al mondo imprenditoriale;

- percorsi formativi, rivolti alle scuole di ogni ordine e grado;

- concorsi di idee per 1'assegnazione di premi rivolti a giovani inventori e a laureandi, le cui tesi abbiano come oggetto temi brevettuali;

- indagini conoscitive sulla percezione da parte dei consumatori del fenomeno della

contraffazione;

spot settoriali” per evidenziare i pericoli derivanti dall'acquisto ed utilizzo di beni contraffatti;

- partecipazione a fiere specializzate;

- newsletter;

- sportelli informativi su tutto il territorio nazionale attraverso il supporto delle Associazioni dei Consumatori;

- materiale informativo quali vademecum settoriali realizzati, in collaborazione con Associazioni dei consumatori e imprenditoriali, per i consumatori”.

Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate
al 31 marzo 2015



Primo firmatario

Tipo di Atto

Numero

Pag.

On.

Abrignani

Ordine del giorno

9/2629-AR/89

116

On.

Albanella

Ordine del giorno

9/2486-AR/137

83

On.

Albini

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/113

100

On.

Amendola

Ordine del giorno

9/2598-AR/2

52

On.

Baldassarre

Ordine del giorno

9/2149/35

35

On.

Baldassarre

Ordine del giorno

9/2486-AR/59

77

On.

Bargero

Ordine del giorno

9/2486-AR/23

76

On.

Baruffi

Ordine del giorno

9/2486-AR/20

76

On.

Berlinghieri

Risoluzione conclusiva

8/00082

64

On.

Bernini Paolo

Ordine del giorno

9/2295/1

70

On.

Berretta

Ordine del giorno

9/2486-AR/8

75

On.

Bianchi Dorina

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/179

106

On.

Bianchi Mariastella

Ordine del giorno

9/2629-AR/211

119

On.

Binetti

Ordine del giorno

9/2629-AR/52

111

On.

Boccadutri

Ordine del giorno

9/2629-AR/1

111

On.

Bonaccorsi

Ordine del giorno

9/2486-AR/141

84

On.

Bordo Franco

Ordine del giorno

9/2629-AR/68

111

On.

Brunetta

Ordine del giorno

9/2486-AR/144

80

On.

Cardinale

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/257

96

On.

Carinelli

Ordine del giorno

9/2486-B/33

87

On.

Carnevali

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/246

95

On.

Carrescia

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/115

107

On.

Catalano

Ordine del giorno

9/2629-AR/5

72

On.

Cenni

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/2

98

On.

Centemero

Ordine del giorno

9/2486-AR/155

90

On.

Centemero

Ordine del giorno

9/2486-B/67

93

On.

Chiarelli

Ordine del giorno

9/2486-AR/149

90

On.

Chiarelli

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/166

104

On.

Ciprini

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/111

100

On.

Cirielli

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/125

102

On.

Colletti

Ordine del giorno

9/2149/23

37

On.

Cozzolino

Ordine del giorno

9/2149/4

48

On.

Crivellari

Ordine del giorno

9/2629-AR/10

115

On.

D'Ambrosio

Ordine del giorno

9/2486-B/37

92

On.

D'Ambrosio

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/101

95

On.

D'Incà

Ordine del giorno

9/2629-AR/145

109

On.

De Menech

Ordine del giorno

9/2486-B/13

85

On.

Dell'Orco

Ordine del giorno

9/2486-B/24

86

On.

Di Battista

Ordine del giorno

9/2598-AR/35

46

On.

Di Gioia

Ordine del giorno

9/2486-AR/3

75

On.

Di Maio Luigi

Ordine del giorno

9/2629-AR/143

118

On.

Di Salvo

Ordine del giorno

9/2486-AR/143

79

On.

Di Stefano Manlio

Ordine del giorno

9/2598-AR/23

40

On.

Di Stefano Manlio

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/114

59

On.

Di Vita

Ordine del giorno

9/2629-AR/109

117

On.

Dieni

Ordine del giorno

9/2486-B/35

91

On.

Dieni

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/98

94

On.

Farina Gianni

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/222

60

On.

Fedi

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/225

62

On.

Folino

Ordine del giorno

9/2629-AR/227

122

On.

Frusone

Ordine del giorno

9/2598-AR/33

66

On.

Frusone

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/52

98

On.

Gagnarli

Ordine del giorno

9/2486-B/54

92

On.

Gallo Luigi

Ordine del giorno

9/2149/7

36

On.

Gallo Luigi

Ordine del giorno

9/2486-B/43

88

On.

Gigli

Ordine del giorno

9/2486-AR/162

81

On.

Giorgetti Giancarlo

Ordine del giorno

9/2629-AR/40

33

On.

Gnecchi

Ordine del giorno

9/2486-AR/135

79

On.

Grande

Ordine del giorno

9/2149/28

50

On.

Grande

Ordine del giorno

9/2598-AR/37

73

On.

Labriola

Ordine del giorno

9/2629-AR/7

114

On.

Liuzzi

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/152

112

On.

Locatelli

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/4

63

On.

Lombardi

Ordine del giorno

9/2486-AR/118

89

On.

Lombardi

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/54

99

On.

Lupo

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/180

97

On.

Lupo

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/55

107

On.

Mazziotti Di Celso

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/126

103

On.

Melilla

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/176

105

On.

Milanato

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/159

103

On.

Misuraca

Ordine del giorno

9/2486-AR/49

82

On.

Nicchi

Ordine del giorno

9/2598-AR/7

54

On.

Nuti

Ordine del giorno

9/2486-B/34

88

On.

Palmieri

Ordine del giorno

9/2486-AR/154

81

On.

Piras

Ordine del giorno

9/2598-AR/6

52

On.

Piso

Ordine del giorno

9/2486-AR/9

82

On.

Ruocco

Ordine del giorno

9/2629-AR/170

113

On.

Russo

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/121

101

On.

Saltamartini

Ordine del giorno

9/2568-AR/176

108

On.

Sannicandro

Ordine del giorno

9/2629-AR/59

115

On.

Santerini

Ordine del giorno

9/2598-AR/14

56

On.

Sarti

Ordine del giorno

9/2629-AR/171

123

On.

Scagliusi

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/94

113

On.

Scanu

Ordine del giorno

9/2486-AR/25

68

On.

Scotto

Ordine del giorno

9/2679-bis-B/170

105

On.

Sibilia

Ordine del giorno

9/2149/13

43

On.

Sisto

Ordine del giorno

9/2486-B/68

93

On.

Spadoni

Ordine del giorno

9/2679-bis-A/112

42

On.

Speranza

Ordine del giorno

9/2629-AR/222

120

On.

Tabacci

Ordine del giorno

9/2681/127

109

On.

Tancredi

Ordine del giorno

9/2486-AR/50

83

On.

Tripiedi

Ordine del giorno

9/2486-AR/81

78

On.

Vallascas

Ordine del giorno

9/2486-B/26

86



















Sezione III

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE

























La sezione tratta della trasmissione al Parlamento da parte del Governo e di altri soggetti (regioni, autorità amministrative indipendenti, ecc.) delle relazioni previste dalle norme vigenti che sono pervenute nel periodo in esame. Conclude la sezione l’indicazione delle nuove relazioni ove introdotte da disposizioni pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale nel periodo considerato.

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento


Nell'ambito della propria competenza per la verifica dell'adempimento da parte del Governo degli obblighi di legge nei confronti del Parlamento, il Servizio per il controllo parlamentare effettua il monitoraggio delle relazioni che la Presidenza del Consiglio dei ministri e i diversi Dicasteri devono trasmettere periodicamente al Parlamento in conformità di quanto stabilito dalle vigenti disposizioni legislative; nella prassi, tale verifica è stata estesa anche ad altri soggetti non governativi.

A tale fine, il Servizio cura una banca dati che viene aggiornata sia attraverso la registrazione delle relazioni di volta in volta trasmesse ed annunciate nel corso delle sedute dell’Assemblea, riscontrabili nell’Allegato A al resoconto della relativa seduta, sia mediante l’individuazione degli obblighi previsti da norme di nuova introduzione, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. L’aggiornamento si completa con l’accertamento delle relazioni per le quali l’obbligo di trasmissione sia venuto meno a seguito dell’abrogazione della norma istitutiva, ovvero sia da ritenersi - per le più diverse ragioni - superato o, comunque, non più attuale o rilevante alla luce della situazione di fatto (ad esempio, una relazione che abbia ad oggetto programmi o interventi ormai completati o esauriti senza che la norma che prevede la relazione stessa sia stata esplicitamente abrogata). Ciò nell’ottica di contribuire, da una parte ad una focalizzazione degli obblighi residui e, dall'altra ad un superamento di tutto il superfluo, per favorire il processo di semplificazione normativa.

Nella presente Sezione si dà dunque conto delle risultanze dell’attività di monitoraggio circoscritta alla sola indicazione delle relazioni trasmesse nel periodo considerato dalla pubblicazione, nonché degli eventuali obblighi di nuova introduzione.

Al fine di definire un quadro complessivo degli adempimenti vigenti quanto più corretto ed esaustivo, il Servizio per il controllo parlamentare intrattiene costanti contatti con i competenti uffici interni alle amministrazioni (governative e non) anche attraverso la predisposizione e l’invio di schede informative contenenti l’elenco delle relazioni a carico di ciascun presentatore. Per ogni relazione, vengono indicati la norma istitutiva dell’obbligo, l’argomento, la frequenza della trasmissione (con la data entro la quale si aspetta il prossimo invio), nonché le informazioni sull’ultima relazione inviata. In una distinta sezione di ogni scheda vengono, inoltre, elencate le relazioni la cui trasmissione risulti in ritardo rispetto alla scadenza prevista e di cui pertanto si sollecita la trasmissione al Parlamento.

Tali schede vengono contestualmente inviate anche alle Commissioni parlamentari competenti per materia, con l’intento di fornire uno strumento di agevole consultazione che consenta da un lato ad ogni Ministero di essere al corrente dell’esito delle verifiche effettuate dal Servizio per il controllo parlamentare e, dall’altro, di informare i parlamentari dello stato di adempimento degli obblighi.

In evidenza a marzo 2015


Nell'ambito delle relazioni pervenute alle Camere nel periodo considerato dalla presente pubblicazione, si segnala in primo luogo, la trasmissione, da parte del Ministro della salute, della relazione, con dati aggiornati al 1° ottobre 2014 (Doc. CCXXV, n. 1), in ottemperanza di quanto previsto dall'articolo 2, comma 4-bis, del decreto-legge 25 marzo 2013, n. 24, recante “Disposizioni urgenti in materia sanitaria”, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 2013, n. 57. L'articolo 2 introduce una disciplina transitoria concernente l'impiego di medicinali per terapie avanzate preparati su base non ripetitiva e sottoposti a sperimentazione clinica. Tale disposizione trae origine, essenzialmente, dalla necessità di fare fronte alla delicata situazione delineatasi a seguito dell'effettuazione, presso l'azienda ospedaliera Spedali Civili di Brescia, di terapie con medicinali a base di cellule staminali mesenchimali, preparate secondo il cosiddetto metodo della Stamina Foundation23. Nello specifico, il comma 2 del predetto articolo 224 consente alle strutture pubbliche il completamento - sotto la responsabilità del medico prescrittore – dei trattamenti già avviati su singoli pazienti con medicinali per terapie avanzate a base di cellule staminali mesenchimali, purché i medicinali siano stati lavorati in laboratori di strutture pubbliche e secondo procedure idonee alla lavorazione e alla conservazione di cellule e tessuti.

Il comma 2-bis stabilisce che il Ministero della salute, avvalendosi dell'Agenzia italiana del farmaco e del Centro nazionale trapianti, promuova lo svolgimento di una sperimentazione clinica, coordinata dall'Istituto superiore di sanità, da completarsi entro diciotto mesi - decorrenti dal 1° luglio 201325 - e condotta anche in deroga alla disciplina vigente sugli usi terapeutici di medicinali sottoposti a sperimentazione clinica. Riguardo alle prescrizioni e condizioni generali relative alle sperimentazioni cliniche dei medicinali, la norma fa invece rinvio alle disposizioni, in quanto compatibili, del decreto del Ministro della salute 17 dicembre 2004. In ogni caso, si pone come condizione che i medesimi medicinali, riguardo alla sicurezza del paziente, siano preparati in conformità alle linee guida di cui all'articolo 5 del regolamento (CE) n. 1394/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 novembre 2007. Al fine di garantire la ripetibilità delle terapie in oggetto, si prevede che le modalità di preparazione siano rese disponibili alla Agenzia italiana del farmaco e all'Istituto superiore di sanità, che fornisce un servizio di consulenza multidisciplinare di alta specializzazione per i pazienti coinvolti. Alla sperimentazione medesima viene destinato, secondo le procedure stabilite dal comma 2-bis, un importo massimo pari ad un milione di euro per il 2013 e a 2 milioni di euro per il 2014, a valere sulle risorse del Fondo sanitario nazionale. L'Istituto superiore di sanità e l'Agenzia italiana del farmaco curano la valutazione della sperimentazione.

Sempre l'articolo 2, al comma 4, dispone che le strutture che effettuano la sperimentazione assicurino la costante trasmissione all'Agenzia italiana del farmaco, all'Istituto superiore di sanità, al Centro nazionale trapianti ed al Ministero della salute di informazioni dettagliate sulle indicazioni terapeutiche per le quali è stato avviato il trattamento, sullo stato di salute dei pazienti e su ogni altro elemento utile alla valutazione degli esiti e degli eventi avversi, con modalità tali da garantire la riservatezza dell'identità dei pazienti. Il comma 4-bis, stabilisce che il Ministero della salute, con cadenza almeno semestrale, trasmetta alle competenti Commissioni parlamentari ed alla Conferenza delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano la documentazione di cui al comma 4 ed una relazione sugli esiti dell'attività di controllo, valutazione e monitoraggio svolta ai sensi dell'articolo 2, nonché sull'utilizzo delle risorse stanziate per la sperimentazione di cui al comma 2-bis.

La relazione presentata espone la valutazione tecnico-scientifica, redatta nel mese di ottobre 2014, del contenuto di circa 140 cartelle cliniche ricevute dagli Spedali Civili di Brescia e degli aggiornamenti di un database gestito dagli stessi ospedali, volto a monitorare le infusioni nell'uomo di cellule prodotte con il cosiddetto metodo stamina. Nell'introduzione si osserva preliminarmente che la relazione riguarda un campione ristretto e disomogeneo di pazienti, affetti da patologie rare e tra loro diverse per quanto attiene l'eziologia, la patogenesi, la prognosi e la terapia farmacologica e di sostegno, per le quali i dati scientifici in letteratura non sono così consolidati come quelli riguardanti altre patologie con maggiore incidenza. Si evidenzia inoltre che non ci si trova nell'ambito di uno studio clinico e pertanto è assente tutta la parte metodologica atta a raccogliere i dati di sicurezza ed efficacia. A tal fine si ricorda che “non essendo definiti gli endpoint (ovvero le ipotesi sui risultati attesi) primari e secondari della presunta terapia, è pressoché impossibile misurare gli effetti attesi in quanto sconosciuti”.

Il documento pervenuto alle Camere costituisce la prima attuazione della disposizione istitutiva dell'obbligo, ma è da considerarsi anche come adempimento una tantum e pertanto conclusivo dell'obbligo stesso, atteso che per la sperimentazione su cui il Ministero della salute è tenuto a riferire si fissa comunque un arco temporale delimitato, e che la stessa, stando anche all’esito dell’ultimo parere del Comitato scientifico, istituito ai fini della sperimentazione medesima, non avrà alcun seguito.

Tra le relazioni pervenute nel mese di marzo si segnala inoltre la trasmissione, da parte del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche e gli affari europei, della relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, ai sensi dell'articolo 13, comma 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, recante “Norme generali sulla partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea”. La disposizione richiamata prevede che, al fine di fornire al Parlamento tutti gli elementi conoscitivi necessari per valutare la partecipazione dell'Italia all'Unione europea, il Governo presenti alle Camere una relazione, i cui contenuti sono dettagliatamente prescritti26, entro il 28 febbraio di ogni anno. La relazione inviata il 27 marzo 2015 (Doc. LXXXVII, n. 2), oltre ad intervenire a quasi due anni di distanza dalla precedente (Doc. LXXXVII, n. 1)27, dà conto delle attività svolte dall'esecutivo nei vari ambiti del processo di integrazione europea in riferimento all'anno 201328.

Si ricorda che la legge n. 243 del 2012 ha introdotto, anche in considerazione delle innovazioni recate dal Trattato di Lisbona, una riforma organica delle disposizioni che regolano la partecipazione dell'Italia alla formazione ed all'attuazione della normativa europea, già contenute nella legge 4 febbraio 2005, n. 11. Quest'ultima, interamente abrogata dalla lettera b) del comma 1 dell’articolo 61 della stessa legge n. 234 del 2012, prevedeva diversi obblighi inerenti la trasmissione al Parlamento di relazioni governative. Quasi tutte le relazioni in questione sono state tuttavia riproposte, coerentemente riformulate, dalla legge n. 234 del 2012. Nello specifico, l'articolo 13, comma 2, riproduce nella sostanza, con taluni aggiornamenti un obbligo già previsto dall'articolo 15, comma 2, della soppressa legge n. 11 del 200529.

La relazione consuntiva per il 2013, come si legge in premessa, al fine di agevolarne la consultazione, presenta il medesimo impianto espositivo adottato per la Relazione programmatica 201430. Il Doc. LXXXVII, n. 2 è quindi articolato in tre capitoli: il primo tratta le questioni istituzionali ed economico-monetarie; il secondo illustra le singole politiche settoriali dell’Unione; il terzo trae un bilancio dagli adempimenti italiani nel quadro della partecipazione dell’Italia al processo di integrazione europea, con particolare riferimento all’attuazione della normativa europea nel nostro Paese ed alle procedure di infrazione. In tale ultimo capitolo, si dà altresì conto delle modalità di partecipazione delle regioni, delle province autonome e degli enti locali alle attività dell’Unione sia nella fase ascendente che in quella discendente. La Relazione è stata elaborata grazie al contributo dei Nuclei di valutazione costituiti all’interno di ciascuna amministrazione statale, ai sensi dell’articolo 20 della legge n. 234 del 2012. Si segnala, infine, che nell’ambito delle varie sezioni del documento sono stati indicati i seguiti dati da ciascuna amministrazione agli atti di indirizzo formulati dalle Camere su specifici atti ed iniziative dell’Unione Europea31.

Per quanto attiene all'individuazione di nuovi obblighi, si segnalano, in primo luogo le previsioni introdotte dal decreto-legge 5 gennaio 2015, n. 1, recante “Disposizioni urgenti per l'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in crisi e per lo sviluppo della città e dell'area di Taranto”, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 marzo 2015, n. 2032. Il provvedimento estende alle imprese che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale, quale l'ILVA S.p.A., la disciplina stabilita per l'ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria delle imprese in crisi operanti nel settore dei servizi pubblici essenziali, delineata dall'articolo 2 del decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347 (Misure urgenti per la ristrutturazione industriale di grandi imprese in stato di insolvenza), convertito, con modificazioni dalla legge 18 febbraio 2004, n. 39. In particolare, l'articolo 1 del decreto-legge n. 1 del 2015 prevede che il commissario straordinario dell'impresa di interesse strategico nazionale in crisi, nominato ai sensi dell'articolo 1 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 6133, presenti l'istanza per l'ammissione dell'impresa medesima alla procedura di amministrazione straordinaria e possa essere nominato egli stesso commissario di tale procedura di amministrazione straordinaria.

L'articolo 2 (Disciplina applicabile ad ILVA S.p.A.) del decreto-legge n. 1 del 2015, al comma 1, stabilisce che l'ammissione di ILVA S.p.A. alla procedura di amministrazione straordinaria di cui al decreto-legge n. 347 del 2003 determina la cessazione della precedente gestione commissariale ed il subentro del nuovo organo commissariale34 nei poteri attribuiti per l'attuazione del Piano delle misure e delle azioni di bonifica previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 marzo 2014. Il comma 4-bis dell'articolo 2 dispone quindi che il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare presenti alle Camere, con cadenza semestrale, una relazione sullo stato di attuazione del Piano e sulle risultanze dei controlli ambientali effettuati.

Sempre il decreto-legge n. 1 del 2015, all'articolo 3, comma 2, stabilisce che, ai fini dell'attuazione delle prescrizioni di cui al soprarichiamato d.P.C.M. 14 marzo 2014, il Commissario straordinario di ILVA S.p.A. è titolare di contabilità speciali, aperte presso la tesoreria statale, in cui confluiscono: a) le risorse assegnate dal CIPE con propria delibera, previa presentazione di un progetto di lavori, a valere sul Fondo di sviluppo e coesione di cui al decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, nel limite delle risorse annualmente disponibili e garantendo comunque la neutralità dei saldi di finanza pubblica; b) altre eventuali risorse a qualsiasi titolo destinate o da destinare agli interventi di risanamento ambientale. Il comma 3 dell'articolo 3 dispone che il Commissario straordinario rendiconti, secondo la normativa vigente, l'utilizzo delle risorse di tutte le contabilità speciali aperte e ne fornisca periodica informativa al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministero dello sviluppo economico e alle autorità giudiziarie interessate nonché, con una relazione semestrale, alle Camere.

Sempre sul versante dei nuovi obblighi si evidenzia la previsione introdotta dall'articolo 7 del decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 3, recante “Misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti”, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2015, n. 3335.

L'articolo richiamato, al comma 1, sostituisce integralmente l'articolo 15 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164: l'articolo 15, nel nuovo testo, dispone che il Governo promuova l’istituzione di una Società per azioni per la patrimonializzazione e la ristrutturazione delle imprese con sede in Italia il cui capitale dovrà essere interamente sottoscritto da investitori istituzionali e professionali. Detta Società è finalizzata ad intraprendere iniziative per il rilancio di imprese o gruppi di imprese con sede in Italia che, nonostante temporanei squilibri patrimoniali o finanziari, siano caratterizzate da adeguate prospettive industriali e di mercato, ma necessitino di ridefinizione della struttura finanziaria o di adeguata patrimonializzazione o comunque di interventi di ristrutturazione.

Il comma 6 dell'articolo 7 specifica che obiettivo della Società è la cessione delle partecipate, ovvero il trasferimento dei beni e rapporti oggetto del singolo investimento, entro il termine più breve possibile, dopo il superamento della situazione di temporaneo squilibrio patrimoniale o finanziario e comunque entro il termine stabilito dallo statuto, prevedendo all'ultimo periodo, che il Ministro dello sviluppo economico presenti annualmente alle Camere una relazione sull'attività della Società, comprendente il monitoraggio delle iniziative in corso.

Per completezza, si segnala che sempre il decreto-legge n. 3 del 2015, all'articolo 4, comma 11-septies, modifica il comma 7 dell'articolo 32 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, concernente “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”, convertito con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, differendo dal 1° marzo al 1° settembre di ogni anno il termine per la trasmissione alle Camere della relazione che ai sensi del citato comma 7 il Ministro dello sviluppo economico, anche avvalendosi del sistema permanente di monitoraggio e di valutazione previsto al comma 2 dell'articolo 3236 del decreto-legge n. 179 del 2012, deve presentare alle Camere sullo stato di attuazione delle misure per la nascita e lo sviluppo di imprese start-up innovative37.

Da ultimo si rappresenta che la legge 10 febbraio 2015, n. 13, recante “Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica islamica dell'Afghanistan in materia di prevenzione e contrasto al traffico illecito di stupefacenti, sostanze psicotrope e loro precursori, fatto a Roma il 2 giugno 2011”38, all'articolo 3, comma 1, quantifica gli oneri derivanti dall'attuazione della legge stessa: il comma 3 stabilisce che nel caso si verifichino, o siano in procinto di verificarsi, scostamenti rispetto alle previsioni di cui al comma 1, il Ministro dell'economia e delle finanze riferisca senza ritardo alle Camere, con apposita relazione, in merito alle cause degli scostamenti e alle misure adottate a copertura finanziaria del maggior onere determinatosi. Previsioni di analogo tenore sono state introdotte, rispettivamente, dall'articolo 3, comma 3, della legge 10 febbraio 2015, n. 14, concernente “Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione nel campo della cultura e dell'istruzione e dello sport fra il Governo della Repubblica italiana ed il Consiglio dei Ministri della Bosnia Erzegovina, fatto a Mostar il 19 luglio 200439, e dall'articolo 3, comma 3, della legge 10 febbraio 2015, n. 17, concernente “Ratifica ed esecuzione del Trattato sul trasferimento delle persone condannate tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica federativa del Brasile, fatto a Brasilia il 27 marzo 2008”40.


Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo
1° – 31 marzo 2015


Relazioni governative


Presidenza del Consiglio dei ministri

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs. 66/1999,

art. 12, co. 1*

Relazione di inchiesta concernente l'incidente occorso a un aeromobile in località Castel Giorgio (Terni) il 16 dicembre 2006

(Trasmessa dal Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento)

IX Trasporti

13/3/2015

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che per ciascuna inchiesta relativa ad un incidente l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo e modifiche al codice della navigazione - ANSV -, rediga una relazione. Tale relazione è trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l'invio alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica entro dodici mesi dalla data dell'incidente, salva l'ipotesi in cui l'inchiesta, per la sua complessità, si protragga oltre tale termine.

L. 234/2012,

art. 13, co. 1

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea

(Trasmessa dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche e gli affari europei)

(Dati relativi all'anno 2015,

Doc. LXXXVII-bis, n. 3)

Tutte le Commissioni permanenti

Commissione per le questioni regionali

13/3/2015

L. 234/2012,

art. 13, co. 2


Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea

(Trasmessa dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche e gli affari europei)

(Dati relativi all'anno 2013,

Doc. LXXXVII, n. 2)

Tutte le Commissioni permanenti

Commissione per le questioni regionali

31/3/2015



Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 484/1998,

art. 4, co. 1,

lett. c)

Stato di esecuzione del Trattato per il bando totale degli esperimenti nucleari

(Dati relativi al 2014,

Doc. CXXXIX, n. 3)

III Affari esteri

6/3/2015

L. 411/1985,

art. 3, co. 2

Attività svolta dalla Società Dante Alighieri

(Dati relativi al 2014 con allegato il bilancio consuntivo riferito alla medesima annualità)

III Affari esteri

VII Cultura

20/3/2015






Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 207/2012,

art. 1, co. 5


D.L. 61/2013

art. 1, co. 13-bis

Ottemperanza delle prescrizioni contenute nel provvedimento di riesame dell'autorizzazione integrata ambientale in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale, concernente lo stabilimento ILVA di Taranto, nonché stato e adeguatezza dei controlli ambientali concernenti il medesimo stabilimento

(Dati aggiornati al 31 gennaio 2015,

Doc. CCIV, n. 4)*

VIII Ambiente

X Attività produttive

13/3/2015

*Il Doc. CCIV, n. 4 ottempera congiuntamente a due obblighi introdotti, rispettivamente, dall'articolo 1, comma 5, del decreto-legge 3 dicembre 2012, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 dicembre 2012, n. 231, recante “Disposizioni urgenti a tutela della salute, dell'ambiente e dei livelli di occupazione, in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale”, e dall'articolo 1, comma 13-bis, del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 61, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 89, concernente “Nuove disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro nell'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale”, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 89.


Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 91/2013,

art. 5-bis, co. 4*

Attività svolta dal Centro di studi per la ricerca letteraria, linguistica e filologica Pio Rajna ed utilizzo dei contributi pubblici ricevuti

(Predisposta dal Centro Pio Rajna)

(Dati riferiti al 2014,

Doc. CCXII, n. 2)

VII Cultura

3/3/2015

*L'articolo 5-bis prevede che il Centro Pio Rajna, entro il 31 gennaio di ciascun anno, trasmetta ai Ministri dei beni e delle attività culturali e del turismo, dell’istruzione, dell’università e della ricerca e degli affari esteri, i quali la trasmettono alle Camere entro il 15 febbraio, una relazione sull’attività svolta nell’anno precedente, nonché sull’utilizzo dei contributi pubblici ricevuti, con specifico riferimento ai contributi statali e al perseguimento delle finalità di cui al comma 2, inerenti lo sviluppo della ricerca su Dante e sulla sua opera, nonché all’informatizzazione della Bibliografia generale della lingua e della letteratura italiana (BiGLI).









Ministero dell'economia e delle finanze

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs. 118/2011,

art. 78, co. 2

Risultati della sperimentazione dell'attuazione delle disposizioni di cui al titolo I del decreto legislativo n. 118 del 2011, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei loro organismi

(Dati riferiti al secondo semestre 2014,

Doc. CCIII, n. 4)

V Bilancio

6/3/2015










Ministero della giustizia

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 194/1978,

art. 16,

co. terzo

Stato di attuazione della legge n. 194 del 1978, recante “Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza”

(Trasmessa dal Ministro della giustizia per la parte di sua competenza)*

(Dati relativi al 2014, comprensiva dei dati relativi al periodo 1995-2014,

Doc. XXXVII-bis, n. 2)

II Giustizia

XII Affari sociali

19/3/2015

*L'articolo 16, primo comma, della legge n. 194 del 1978 prevede che, entro il mese di febbraio, il Ministro della sanità (ora della salute) presenti al Parlamento una relazione sull'attuazione della legge stessa e sui suoi effetti, anche in riferimento al problema della prevenzione. Il terzo comma del medesimo articolo prescrive che analoga relazione sia presentata dal Ministro della giustizia per quanto riguarda le questioni di specifica competenza del suo Dicastero.

L. 193/2000,

art. 5, co. 3*

Svolgimento da parte di detenuti di attività lavorative o di corsi di formazione professionale per qualifiche richieste da esigenze territoriali

(Dati relativi al 2014,

Doc. CXCIV, n. 2)

II Giustizia

XI Lavoro

25/3/2015


*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione sia presentata dal Ministro della giustizia di concerto con il Ministro del lavoro e della previdenza sociale.





Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 234/2012,

art. 15, co. 2*

Relazioni concernenti le procedure d'infrazione avviate ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea:


n. 2014/0464, notificata in data 29 settembre 2014, sul mancato recepimento della direttiva 2012/35/UE che modifica la direttiva 2008/106/CE concernente i requisiti minimi di formazione per la gente di mare;



n. 2014/0515, notificata in data 25 novembre 2014, sul mancato recepimento della direttiva 2009/13/CE recante attuazione dell'accordo concluso dall'Associazione armatori della Comunità europea (ECSA) e dalla Federazione europea dei lavoratori dei trasporti (ETF) sulla convenzione sul lavoro marittimo del 2006 e che modifica la direttiva 1999/63/CE






IX Trasporti

XIV Politiche dell'Unione europea






XI Lavoro

XIV Politiche dell'Unione europea

10/3/2015

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che entro venti giorni dalla comunicazione alle Camere, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro per gli affari europei, delle decisioni assunte dalla Commissione europea concernenti l'avvio di una procedura d'infrazione di cui agli articoli 258 e 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il Ministro con competenza prevalente sia tenuto a trasmettere alle Camere una relazione che illustri le ragioni che hanno determinato l'inadempimento o la violazione contestati con la procedura d'infrazione di cui trattasi, indicando altresì le attività svolte e le azioni che si intende assumere ai fini della positiva soluzione della procedura stessa.

L. 99/2009,

art. 50, co. 1

Andamento del processo di liberalizzazione dei servizi a terra negli aeroporti civili

(Dati relativi al I semestre 2014,

Doc. LXXI-bis, n. 3)

IX Trasporti

19/03/2015









Ministero dell'interno

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 234/2012,

art. 15, co. 2*

Relazione relativa alla procedura d'infrazione n. 2014/4253, avviata per violazione del diritto dell'Unione europea in relazione al contributo per il rilascio del permesso di soggiorno UE di lunga durata – Direttiva 2003/109/CE

I Affari costituzionali

XIV Politiche dell'Unione europea

31/3/2015

*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che entro venti giorni dalla comunicazione alle Camere, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro per gli affari europei, delle decisioni assunte dalla Commissione europea concernenti l'avvio di una procedura d'infrazione di cui agli articoli 258 e 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il Ministro con competenza prevalente sia tenuto a trasmettere alle Camere una relazione che illustri le ragioni che hanno determinato l'inadempimento o la violazione contestati con la procedura d'infrazione di cui trattasi, indicando altresì le attività svolte e le azioni che si intende assumere ai fini della positiva soluzione della procedura stessa.







Ministero della salute

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 70/1975,

art. 30,

co. quinto*


Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico della Lega italiana per la lotta contro i tumori (LILT)

(Dati relativi al 2013, corredati dal bilancio consuntivo e dal bilancio consolidato nonché dalla pianta organica per il medesimo anno)

XII Affari sociali

9/3/2015

*L'articolo 30, quinto comma, della legge 20 marzo 1975, n. 70, prevede che entro il 31 luglio di ogni anno, ciascun Ministero trasmetta al Parlamento una relazione sull'attività svolta, sui bilanci di previsione e sulla consistenza degli organici degli enti pubblici non economici sottoposti alla propria vigilanza, con allegati i bilanci di previsione stessi e le relative piante organiche e i conti consuntivi dell'esercizio precedente.

D.Lgs. 219/2006,

art. 129, co. 2,

lett. f)

Farmacovigilanza

(Predisposta dall’Agenzia italiana del farmaco – AIFA)

(Dati relativi al 2013,

Doc. CLXXXV, n. 2)

XII Affari sociali

12/3/2015

D.Lgs. 178/2012

art. 8, co. 5*

Stato di attuazione del decreto legislativo n. 178 del 2012, recante riorganizzazione dell'Associazione italiana della Croce Rossa (CRI)

(Dati aggiornati al 31 dicembre 2014,

Doc. CCVI, n. 4)

XII Affari sociali

18/3/2015

*Il decreto legislativo 28 settembre 2012, n. 178, come modificato dal decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125 e, successivamente, dall'articolo 7, del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2015, n. 11, ha previsto una graduale privatizzazione dell'Ente Croce Rossa Italiana: a decorrere dal 1° gennaio 2016, si procederà alla costituzione di una nuova associazione privata di interesse pubblico, denominata "Associazione della Croce rossa italiana", mentre contestualmente la CRI, che mantiene la personalità giuridica di diritto pubblico, assumerà la denominazione di "Ente strumentale alla Croce Rossa italiana". Con decorrenza dal 1° gennaio 2018, l'Ente sarà soppresso e messo in liquidazione e tutte le funzioni da esso esercitate saranno trasferite all'Associazione.

L. 125/2001,

art. 8, co. 1


Interventi realizzati ai sensi della legge n. 125 del 2001, in materia di alcool e di problemi alcolcorrelati

(Dati relativi all'anno 2013 quanto agli interventi realizzati dalle regioni ed all'anno 2014 quanto agli interventi realizzati dal Ministero della salute

Doc. CXXV, n. 2)

XII Affari sociali

20/3/2015

D.L. 24/2013

art. 2 co. 4-bis

Esiti delle attività di controllo, valutazione e monitoraggio sull'impiego di medicinali per terapie avanzate preparati su base non ripetitiva e sull'impiego terapeutico di medicinali sottoposti a sperimentazione clinica

(Dati aggiornati al 1° ottobre 2014, Doc. CCXXV, n. 1)

XII Affari sociali

20/03/2015





Ministero dello sviluppo economico

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 239/2003,

art. 1-quater,

co. 8

Rapporto sull'andamento delle autorizzazioni concernenti la realizzazione o il potenziamento di centrali termoelettriche di potenza superiore a 300 MW termici

(Dati relativi al periodo

1° marzo 2014 - 28 febbraio 2015)

VIII Ambiente

X Attività produttive

24/3/2015






Relazioni non governative



Fonte istitutiva

Soggetto

competente

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 212/2000,

art. 13,

co. 13-bis

Garante del contribuente della regione Basilicata

Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale

(Dati relativi al 2014)

VI Finanze

6/3/2015

L. 127/1997,

art. 16, co. 2

Difensore civico della regione Basilicata

Attività svolta

(Dati relativi all'anno 2014,

Doc. CXXVIII, n. 29)

I Affari costituzionali

9/3/2015

    L. 212/2000,

    art. 13,

    co. 13-bis

Garante del contribuente della regione Lazio

Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale

(Dati relativi al 2014)

VI Finanze

19/3/2015

    L. 212/2000,

    art. 13,

    co. 13-bis

Garante del contribuente della regione Liguria

Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale

(Dati relativi al 2014)

VI Finanze

24/3/2015

L. 127/1997,

art. 16, co. 2

Difensore civico della regione Lazio

Attività svolta

(Dati relativi al 2014,

Doc. CXXVIII, n. 30)

I Affari costituzionali

27/3/2015

    L. 212/2000,

    art. 13,

    co. 13-bis

Garante del contribuente della regione Campania

Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale

(Dati relativi al 2014)

VI Finanze

27/3/2015




Nuove relazioni previste da fonti normative (*)


Relazioni governative


Fonte

Presentatore

Oggetto

D.L. 133/2014,

art. 15, co. 6*

Ministro dello sviluppo economico

Attività della Società di servizio per la patrimonializzazione e la ristrutturazione delle imprese e monitoraggio delle iniziative in corso

*L'articolo 15 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, è stato integralmente sostituito dall'articolo 7, comma 1, del decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 3, pubblicato, nel testo coordinato con la legge di conversione 24 marzo 2015, n. 33, nella Gazzetta Ufficiale 25 marzo 2015, n. 70, S.O.

L'articolo 15 del decreto-legge n. 133 del 2014, nel nuovo testo, dispone che il Governo promuova l’istituzione di una Società per azioni per la patrimonializzazione e la ristrutturazione delle imprese con sede in Italia, il cui capitale dovrà essere interamente sottoscritto da investitori istituzionali e professionali, finalizzata ad intraprendere iniziative per il rilancio di imprese o gruppi di imprese che, nonostante temporanei squilibri patrimoniali o finanziari, siano caratterizzate da adeguate prospettive industriali e di mercato, ma necessitino di ridefinizione della struttura finanziaria o di adeguata patrimonializzazione o comunque di interventi di ristrutturazione. Il comma 6 dell'articolo 7 specifica che obiettivo della Società è la cessione delle partecipate, ovvero il trasferimento dei beni e rapporti oggetto del singolo investimento, entro il termine più breve possibile, dopo il superamento della situazione di temporaneo squilibrio patrimoniale o finanziario e comunque entro il termine stabilito dallo statuto, prevedendo all'ultimo periodo, che il Ministro dello sviluppo economico presenti annualmente alle Camere una relazione sull'attività della Società, comprendente il monitoraggio delle iniziative in corso.

D.L. 1/2015,

art. 2, co. 4-bis*

Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

Stato di attuazione del Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria di cui al d.P.C.M. 14 marzo 2014 e risultanze dei controlli ambientali effettuati

*Il testo del decreto-legge 5 gennaio 2015, n. 1, coordinato con la legge di conversione 4 marzo 2015, n. 20, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 5 marzo 2015, n. 53.

Il comma 4-bis prevede che la relazione sia presentata alle Camere dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con cadenza semestrale.









(*) Si tratta di relazioni previste da nuove disposizioni pubblicate nella Gazzetta Ufficiale nel periodo preso in considerazione dal presente Bollettino.







D.L. 1/2015,

art. 3, co. 3*

Commissario straordinario per l'ILVA S.p.A

Utilizzo delle risorse delle contabilità speciali aperte presso la tesoreria statale di cui è titolare il Commissario straordinario per ILVA S.p.A

*L'articolo 3 del decreto-legge n. 1 del 2015, al comma 2, stabilisce che, ai fini dell’attuazione delle prescrizioni contenute nel piano ambientale, approvato con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 marzo 2014, il Commissario straordinario per l'ILVA S.p.A. è titolare di contabilità speciali, aperte presso la tesoreria statale. Il comma 3 dell'articolo 3 dispone che il Commissario rendiconti, secondo la normativa vigente, l'utilizzo delle risorse di tutte le contabilità speciali e ne fornisca periodica informativa al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministero dello sviluppo economico e alle autorità giudiziarie interessate nonché, con una relazione semestrale, alle Camere.

L. 13/2015,

art. 3, co. 3*

Ministro dell'economia e delle finanze

Cause degli scostamenti verificatisi rispetto alle previsioni di spesa di cui all'articolo 3, comma 1, della legge n. 13 del 2015, recante “Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica islamica dell'Afghanistan in materia di prevenzione e contrasto al traffico illecito di stupefacenti, sostanze psicotrope e loro precursori, fatto a Roma il 2 giugno 2011” e misure adottate per la copertura finanziaria del maggior onere

*La legge 10 febbraio 2015, n. 13, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 2 marzo 2015, n. 50.

L'articolo 3, al comma 1, quantifica gli oneri derivanti dall'attuazione della legge n. 13: il comma 3 stabilisce che, nel caso si verifichino, o siano in procinto di verificarsi, scostamenti rispetto alle previsioni, il Ministro dell'economia e delle finanze riferisca senza ritardo alle Camere, con apposita relazione, in merito alle cause degli scostamenti e alle misure adottate per la copertura finanziaria del maggior onere.

L. 14/2015,

art. 3, co. 3*

Ministro dell'economia e delle finanze

Cause degli scostamenti verificatisi rispetto alle previsioni di spesa di cui all'articolo 3, comma 1, della legge n. 14 del 2015, recante “Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione nel campo della cultura e dell'istruzione e dello sport fra il Governo della Repubblica italiana ed il Consiglio dei Ministri della Bosnia Erzegovina, fatto a Mostar il 19 luglio 2004” e misure adottate per la copertura finanziaria del maggior onere

*La legge 10 febbraio 2015, n. 14, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 3 marzo 2015, n. 51.

L'articolo 3, al comma 1, quantifica gli oneri derivanti dall'attuazione della legge n. 14: il comma 3 stabilisce che nel caso si verifichino, o siano in procinto di verificarsi, scostamenti rispetto alle previsioni, il Ministro dell'economia e delle finanze riferisca senza ritardo alle Camere, con apposita relazione, in merito alle cause degli scostamenti e alle misure adottate per la copertura finanziaria del maggior onere.

L. 17/2015,

art. 3, co. 3*

Ministro dell'economia e delle finanze

Cause degli scostamenti verificatisi rispetto alle previsioni di spesa di cui all'articolo 3, comma 1, della legge n. 17 del 2015, recante “Ratifica ed esecuzione del Trattato sul trasferimento delle persone condannate tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica federativa del Brasile, fatto a Brasilia il 27 marzo 2008” e misure adottate per la copertura finanziaria del maggior onere

*La legge 10 febbraio 2015, n. 17, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 4 marzo 2015, n. 52.

L'articolo 3, al comma 1, quantifica gli oneri derivanti dall'attuazione della legge n. 17: il comma 3 stabilisce che nel caso si verifichino, o siano in procinto di verificarsi, scostamenti rispetto alle previsioni, il Ministro dell'economia e delle finanze riferisca senza ritardo alle Camere, con apposita relazione, in merito alle cause degli scostamenti e alle misure adottate per la copertura finanziaria del maggior onere.



1Tomasi era inoltre già stato nominato presidente dell'Ente parco con decreto ministeriale del 15 luglio 2004.

2L'art. 1 comma 515, della L. n. 147/2013, specifica che con apposite norme di attuazione si provvederà al completamento del trasferimento o della delega delle funzioni statali oggetto dell’intesa. Con tali accordi, lo Stato, la regione e le province autonome interessate devono individuare gli standard minimi di servizio e di attività che lo Stato, per ciascuna delle funzioni trasferite o delegate, si impegna a garantire sul territorio provinciale o regionale con riferimento alle funzioni i cui oneri sono sostenuti dalle province o dalla regione, nonché i parametri e le modalità per la quantificazione e l’assunzione degli oneri.

3Il consiglio di amministrazione, oltre ai compiti attribuiti dallo statuto e dalla legge, approva il piano industriale, il piano editoriale, il preventivo di spesa annuale, gli investimenti superiori a 10 milioni di euro.

4L'amministratore delegato risponde della gestione aziendale, assicura coerenza nella programmazione con la linea editoriale, firma atti e contratti, propone all’approvazione del consiglio di amministrazione i piani annuali, attua il piano investimenti, il piano finanziario, i piani del personale, i piani di ristrutturazione e i progetti specifici approvati dal consiglio di amministrazione. L’amministratore delegato definisce altresì criteri e modalità di reclutamento del personale nel rispetto della disciplina relativa alle società a totale partecipazione pubblica.

5Il consiglio di amministrazione uscente dell’Azienda è composto da Benedetta Tobagi, Rodolfo De Laurentiis, Antonio Verro, Guglielmo Rositani, Gherardo Colombo ed Antonio Pilati, che erano stati designati (al pari di Luisa Todini, che ha rassegnato le sue dimissioni il 19 novembre 2014), dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi nella quinta votazione a scrutinio segreto svoltasi durante la seduta del 5 luglio 2012. Fanno altresì parte del consiglio di amministrazione della RAI Marco Pinto, indicato dal Ministero dell'economia e delle finanze quale proprio rappresentante, ed Anna Maria Tarantola, indicata dal medesimo Ministero come presidente della RAI-Radiotelevisione S.p.a.. Il 10 luglio 2012 il consiglio di amministrazione dell'Azienda ha nominato Anna Maria Tarantola presidente della RAI-Radiotelevisione italiana s.p.a., ma tale nomina è divenuta efficace il 12 luglio 2012, a seguito del parere favorevole espresso, a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.

6Banca d'Italia, Bollettino di vigilanza n.12, dicembre 2014, sez. XII, 1.

7La Banca d'Italia ha altresì nominato Matteo Rescigno, Alessandro Carretta e Marco D'Alberti componenti del comitato di sorveglianza. Nella riunione del 3 gennaio 2012 D'Alberti è stato nominato presidente del comitato. I riferiti provvedimenti sono stati comunicati per estratto nella G.U. n. 24 del 30 gennaio 2012.

8Banca d'Italia, Bollettino di vigilanza n. 9, settembre 2014, sez. XII, 1.

9Sulla relativa proposta di nomina avevano espresso parere favorevole la 6a Commissione (Finanze) del Senato il 19 aprile 2007 e la VI Commissione (Finanze) della Camera il 3 maggio 2007.

10Composizione prevista dall'art. 1, comma 1297, della L. n. 296/2006 (Legge finanziaria per il 2007), come modificato dall’art. 11-sexies del D.L. n. 8/2007 convertito, con modificazioni, dalla L. n. 41/2007.

11Con provvedimento del 14 aprile 2014 la Banca d'Italia ha rilasciato il nulla osta all'avvio della procedura di nomina degli organi della gestione ordinaria dell'Istituto.

12In tale periodo risultava in scadenza solo il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci, Nunzio Martello, successivamente prorogato con D.M. in data 18 marzo 2015, come riferito supra nella sottosezione a).

13Consiglio di Stato, Sez. IV, 25 giugno 2013 (depositata il 26 settembre 2013).

14I ricorsi proposti avanti alla Corte di Cassazione da Massidda, dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dalla Provincia di Cagliari sono stati respinti dalle Sezioni Unite Civili della predetta Corte, con sentenza 17 giugno – 23 dicembre 2014, n. 27341.

15Si ricorda che il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettera del 1° ottobre 2013, annunciata alla Camera ed al Senato l'8 ottobre 2013, aveva trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Riccardo Villari a presidente dell'Autorità portuale di Napoli. Su tale richiesta aveva espresso parere favorevole l'8ª Commissione (Lavori pubblici) del Senato nella seduta del 22 ottobre 2013, mentre la IX Commissione (Trasporti) della Camera aveva espresso parere contrario nella seduta del 23 ottobre 2013.

16Detto incarico è definitivamente cessato il 24 luglio 2013 al termine del periodo di prorogatio della durata di 45 giorni previsto dall’art. 3 del D.L. n. 293/1994, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 444/1994.

17Detto incarico è definitivamente cessato il 23 aprile 2014 al termine del periodo di prorogatio della durata di 45 giorni previsto dall’art. 3 del D.L. n. 293/1994, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 444/1994.

18Sulla relativa proposta di nomina, presentata alla Camera e al Senato il 12 gennaio 2011, avevano espresso parere favorevole l'VIII Commissione (Ambiente) della Camera nella seduta del 26 gennaio 2011 e la 13a Commissione (Territorio) del Senato, nella seduta del 2 febbraio 2011.

19In precedenza la più ampia composizione di tale organo comprendeva anche rappresentanti delle province interessate e dei Ministeri dell’ambiente e della tutela del territorio, delle politiche agricole e dell’economia e delle finanze. In particolare sono 4 i componenti di nomina ministeriale del consiglio di amministrazione del Consorzio del Ticino venuti meno per effetto della intervenuta modifica statutaria.

20Gli utenti e le utenze sono individuati ai sensi dell'art. 2 dello statuto del Consorzio.

21Sulla relativa proposta di nomina avevano pronunciato parere favorevole la 13a Commissione (Territorio) del Senato e l'VIII Commissione (Ambiente) della Camera nelle rispettive sedute del 21 e del 28 aprile 2010.

22Inoltre l'art. 22, comma 14, del citato D.L. n. 90/2014, ha previsto che le deliberazioni della CONSOB concernenti determinati aspetti dell'organizzazione interna e del funzionamento della Commissione medesima, debbano essere adottate con non meno di quattro voti favorevoli. Le disposizioni concernenti tali quorum deliberativi si applicheranno dalla data di nomina dell'ultimo dei cinque componenti della Commissione.

*Si fa presente che il medesimo atto può investire la competenza di più amministrazioni e quindi essere segnalato, ai fini dell'attuazione, a più di un Ministero.

**Le risoluzioni e le mozioni vengono segnalate ai fini dell'attuazione subito dopo la loro approvazione da parte dell'Assemblea o delle Commissioni.

*Il decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 3, recante “Misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti”, è stato convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2015, n. 33.

23Si veda al riguardo quanto osservato dal relatore di maggioranza in occasione dell'esame in terza lettura da parte dell'Assemblea del Senato del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 24 del 2013 nel corso della seduta pomeridiana del 21 maggio 2013.

24Il comma 1 dell'articolo 2 è stato soppresso dal Senato durante l'esame in prima lettura del disegno di legge di conversione.

25Ossia entro il 1° gennaio 2015.

26Ai sensi del comma 2 dell'articolo 13 la relazione deve avere ad oggetto i seguenti temi: a) gli sviluppi del processo di integrazione europea registrati nell'anno di riferimento, con particolare riguardo alle attività del Consiglio europeo e del Consiglio dell'Unione europea, alle questioni istituzionali, alla politica estera e di sicurezza comune dell'Unione europea nonché alle relazioni esterne dell'Unione europea, alla cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni e agli orientamenti generali delle politiche dell'Unione. La relazione deve altresì recare l'elenco delle riunioni del Consiglio europeo e del Consiglio dell'Unione europea tenutesi nell'anno di riferimento, con l'indicazione delle rispettive date, dei partecipanti per l'Italia e dei temi trattati; b) la partecipazione dell'Italia al processo normativo dell'Unione europea e in generale alle attività delle istituzioni dell'Unione europea per la realizzazione delle principali politiche settoriali, quali: mercato interno e concorrenza; politica agricola e della pesca; politica dei trasporti e reti transeuropee; politica della società dell'informazione e delle nuove tecnologie; politica di ricerca e dell'innovazione; politica dello spazio; politica energetica; politica dell'ambiente; politica fiscale; politiche per l'inclusione sociale, le pari opportunità e la gioventù; politica del lavoro; politica della salute; politica per l'istruzione, la formazione e la cultura; politiche per la libertà, sicurezza e giustizia. Nella relazione devono essere riportate le linee negoziali che hanno caratterizzato la partecipazione italiana, insieme ai dati consuntivi e a una valutazione di merito della predetta partecipazione, anche in termini di efficienza ed efficacia dell'attività svolta in relazione ai risultati conseguiti. La relazione deve recare altresì l'elenco dei principali atti legislativi in corso di elaborazione nell'anno di riferimento e non definiti entro l'anno medesimo; c) l'attuazione in Italia delle politiche di coesione economica, sociale e territoriale, l'andamento dei flussi finanziari verso l'Italia e la loro utilizzazione, con riferimento anche alle relazioni della Corte dei conti dell'Unione europea per ciò che concerne l'Italia. La relazione deve contenere anche una valutazione di merito sui principali risultati annualmente conseguiti nonché sui progressi e sui temi rilevanti, anche relativamente al concorso delle politiche per il raggiungimento degli obiettivi del periodo di programmazione vigente; d) il seguito dato e le iniziative assunte in relazione ai pareri, alle osservazioni e agli atti di indirizzo delle Camere, nonché alle osservazioni della Conferenza delle regioni e delle province autonome, della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e della Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome.

27Il Doc. LXXXVII, n. 1, riferito all'anno 2012, è stato inviato alle Camere il 12 giugno 2013.

28Nella lettera di trasmissione della relazione consuntiva riferita al 2013 (Doc. LXXXVII, n. 2) il Sottosegretario Gozi preannuncia l'invio della relazione relativa al 2014 non appena sarà stata esaminata dal Consiglio dei ministri.

29L'ultima relazione trasmessa ai sensi dell'articolo 15, comma 2, della legge n. 11 del 2005, con dati relativi al 2011 (Doc. LXXXVII n. 5) è stata annunciata nella seduta dell'Assemblea del 27 marzo 2012.

30La relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2014 (Doc. LXXXVII-bis, n. 2) è stata trasmessa dal Ministro per gli affari europei, ai sensi dell'articolo 13, comma 1, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, con lettera in data 10 gennaio 2014 ed annunciata nella seduta dell'Assemblea del 13 gennaio 2014.

La relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2015 (Doc. LXXXVII-bis, n. 3) è stata inviata alle Camere dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche e gli affari europei, con lettera in data 11 marzo 2015 ed annunciata nella seduta dell'Assemblea del 13 marzo 2015.

31Cfr. Doc. LXXXVII, n. 2, pag. 1.

32Il testo del decreto-legge 5 gennaio 2015, n. 1, coordinato con la legge di conversione 4 marzo 2015, n. 20, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 5 marzo 2015, n. 53.

33Il decreto-legge 4 giugno 2013, n. 61, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 89, articolo 1, comma 1, recita: “Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio, può deliberare il commissariamento straordinario dell'impresa, esercitata anche in forma di società, che impieghi un numero di lavoratori subordinati, compresi quelli ammessi al trattamento di integrazione guadagni, non inferiore a mille e che gestisca almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale ai sensi dell'articolo 1 del decreto-legge 3 dicembre 2012, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 dicembre 2012, n. 231, la cui attività produttiva abbia comportato e comporti oggettivamente pericoli gravi e rilevanti per l'integrità dell'ambiente e della salute a causa della inosservanza reiterata, dell'autorizzazione integrata ambientale, di seguito anche "a.i.a.". Il commissario è nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri entro sette giorni dalla delibera del Consiglio dei Ministri e si avvale di un sub commissario nominato dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Con gli stessi procedimenti si provvede all'eventuale sostituzione o revoca del commissario e del sub commissario. Al commissario e al sub commissario sono attribuiti poteri per i piani e le azioni di bonifica previsti dall'a.i.a”.

34In data 21 gennaio 2015 il Commissario Gnudi (già nominato ai sensi del decreto-legge n. 61 del 2013) ha presentato, in conformità di quanto consentito dal decreto-legge n. 1 del 2015, l'istanza per l'ammissione immediata della ILVA S.p.A. alla procedura di amministrazione straordinaria a norma dell'articolo 2 del decreto-legge n. 347 del 2003. Tale istanza è stata accolta con decreto del Ministro dello sviluppo economico 21 gennaio 2015, con cui è stato contestualmente nominato il collegio commissariale della S.p.a. Ilva.

35Il testo del decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 3, coordinato con la legge di conversione 24 marzo 2015, n. 33, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 25 marzo 2015, n. 70, S.O.

36Il comma 2 dell'articolo 32 del decreto-legge n. 179 del 2012 recita: “Al fine di monitorare lo stato di attuazione delle misure di cui alla presente sezione volte a favorire la nascita e lo sviluppo di start-up innovative e di valutarne l'impatto sulla crescita, l'occupazione e l'innovazione, è istituito presso il Ministero dello sviluppo economico un sistema permanente di monitoraggio e valutazione, che si avvale anche dei dati forniti dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) e da altri soggetti del Sistema statistico nazionale (Sistan)”.

37La relazione deve indicare, in particolare, l'impatto sulla crescita e l'occupazione e formulare una valutazione comparata dei benefici per il sistema economico nazionale in relazione agli oneri derivanti dalle stesse disposizioni, anche ai fini di eventuali modifiche normative.

La prima relazione in ottemperanza del comma 7 dell'articolo 32 del decreto-legge n. 179 del 2012, con dati aggiornati al 1° marzo 2014 (Doc. CCXIII, n. 1), trasmessa dal Ministro dello sviluppo economico, è stata annunciata nella seduta dell'Assemblea del 19 marzo 2014.

38La legge 10 febbraio 2015, n. 13, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 2 marzo 2015, n. 50.

39La legge 10 febbraio 2015, n. 14, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 3 marzo 2015, n. 51.

40La legge 10 febbraio 2015, n. 17, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 4 marzo 2015, n. 52.