Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Controllo Parlamentare | ||||
Titolo: | L'attività di controllo parlamentare n. 10/XVII MARZO 2014 | ||||
Serie: | L'attività di controllo parlamentare Numero: 10 Progressivo: 2014 | ||||
Data: | 14/03/2014 | ||||
Descrittori: |
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Notiziario mensile Numero 10/XVII MARZO 2014 L’attività di controllo parlamentare
MONITORAGGIO DI: NOMINE GOVERNATIVE ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO RELAZIONI AL PARLAMENTO ED ALTRI ADEMPIMENTI
a cura del Servizio per il Controllo parlamentare |
INDICE
NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI 3
ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO 31
In evidenza a febbraio 2014 32
Note annunciate al 28 febbraio 2014 in attuazione di atti di indirizzo 39
Ministero degli affari esteri 39
Ministro per gli affari regionali e le autonomie 53
Ministro per l'integrazione 54
Ministero del lavoro e delle politiche sociali 61
RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE 65
L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento 66
In evidenza a febbraio 2014 67
Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo 1° – 28 febbraio 2014 74
Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di vari tipi di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, per offrire notizie, dati statistici ed altre informazioni utili per l’attività parlamentare.
A tal fine il notiziario è suddiviso in tre sezioni in modo da considerare analiticamente gli adempimenti governativi a fronte di obblighi derivanti da leggi ovvero da deliberazioni non legislative della Camera dei deputati, nonché relativi alla trasmissione degli atti per i quali è prevista l’espressione di un parere parlamentare.
La pubblicazione si apre con la Sezione I relativa alle nomine governative negli enti pubblici, monitorate principalmente ai sensi dalla legge n. 14 del 24 gennaio 1978, che disciplina le richieste di parere parlamentare e le comunicazioni al Parlamento di nomine effettuate dal Governo in enti pubblici.
Scendendo maggiormente nel dettaglio, la sezione I dà conto, nella sottosezione a), delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della suddetta legge n. 14 del 1978 nel periodo considerato dalla pubblicazione. Si tratta pertanto delle nomine conseguenti a proposte di nomina trasmesse per l’espressione del parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 14 del 1978), informando quindi sull’esito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari di entrambe le Camere in sede di nomina da parte governativa, o comunicate dal Governo (ai sensi dell’articolo 9 della richiamata legge n. 14). Vengono anche specificate le procedure di nomina previste dalle norme relative ai singoli enti e fornite notizie essenziali sull’attività degli stessi.
Nella sottosezione b) vengono elencate ed analizzate le principali cariche di nomina governativa, sempre ricomprese nell’ambito della legge n. 14 del 1978, scadute e non ancora rinnovate nel periodo considerato o che scadranno nei mesi successivi.
La sottosezione c) dà conto di nomine o di cariche in scadenza, sempre nel periodo preso in esame, in enti pubblici e autorità indipendenti che esulano dal campo di applicazione della legge n. 14 del 1978.
La Sezione I cerca quindi di fornire un quadro della situazione delle nomine governative in molti enti pubblici tramite l’utilizzo di una banca dati istituita negli ultimi mesi del 2002 dal Servizio per il controllo parlamentare per colmare una lacuna avvertita non solo a livello parlamentare, e che da allora è cresciuta anche estendendo il campo del proprio monitoraggio. Tale banca dati viene implementata dal Servizio stesso tramite la ricerca e l’esame di documenti di varia provenienza (prevalentemente parlamentare e governativa) nonché il contatto diretto con i Ministeri competenti per le nomine e con gli enti stessi. Lo scopo è appunto quello di fornire dati di non facile reperibilità, ordinati in modo cronologico e logicamente coerente, per far sì che l’utente possa meglio orientarsi in un campo vario e complesso. In tal modo è possibile disporre, tra l’altro, di uno scadenzario delle principali nomine che dovranno poi essere rinnovate ed avere notizia dell’esito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni.
Nella Sezione II viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri agli impegni contenuti in atti di indirizzo (ordini del giorno, mozioni o risoluzioni) approvati in Assemblea o in Commissione. Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare detti atti ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti). Gli atti così inviati alle Amministrazioni sono elencati nel paragrafo “Le nostre segnalazioni”.
Nella Sezione III si illustrano gli esiti del monitoraggio svolto dal Servizio sulle relazioni al Parlamento la cui trasmissione sia prevista da norme di legge, distinte tra “governative” e “non governative”. Si dà inoltre conto delle relazioni di nuova istituzione, stabilite cioè da nuove norme entrate in vigore nel periodo considerato.
Come per quelle contenute nella Sezione I, anche le informazioni riportate nelle sezioni II e III sono tratte dalle altre due banche dati sviluppate e gestite dal Servizio per il controllo parlamentare, e costantemente alimentate sulla base dei dati contenuti nelle Gazzette Ufficiali, degli atti parlamentari, nonché delle informazioni acquisite direttamente dai Ministeri.
La sezione è ripartita in tre sottosezioni che danno conto: 1) delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della legge n. 14/1978 nel mese di febbraio (e nella prima parte del mese di marzo), indicando i nominativi dei titolari, le cariche assunte, le modalità, le date di nomina e il tipo di controllo parlamentare previsto (espressione del parere da parte delle Commissioni competenti o comunicazione al Parlamento da parte dei Ministeri, evidenziando altresì i casi in cui non sia stata seguita nessuna delle due procedure); 2) delle nomine scadute e non ancora rinnovate negli enti medesimi nello stesso periodo e di quelle in scadenza fino al 30 aprile con l’indicazione dei titolari e delle cariche in scadenza (o scadute), delle procedure di nomina e del tipo di controllo parlamentare previsto per il rinnovo delle suddette cariche; 3) delle principali nomine effettuate, e di quelle in scadenza entro il 30 aprile, in enti pubblici o autorità amministrative indipendenti non ricompresi nel campo di applicazione della citata legge n. 14/1978, con l’indicazione dei titolari, delle cariche, delle procedure di nomina, delle date di scadenza e dell’eventuale rinnovo se già avvenuto.
La prima sezione della pubblicazione “L’attività di controllo parlamentare” dà conto delle nomine governative negli enti pubblici e dello stato del quadro normativo di riferimento, monitorando il mese di febbraio nonché l'inizio di quello di marzo, con una proiezione previsionale delle cariche in scadenza fino alla fine di aprile. La sezione è composta da tre sottosezioni, che danno rispettivamente conto delle cariche rinnovate nel mese di febbraio, nonché di quelle da rinnovare entro la fine di aprile nei campi degli enti pubblici e delle autorità amministrative indipendenti.
IN QUESTO NUMERO:
- Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con lettera del 12 febbraio 2014, annunciata alla Camera e al Senato il 17 e il 20 febbraio 2014, ha comunicato la nomina, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, di Vittorio Conti commissario straordinario dell'Istituto nazionale della previdenza sociale INPS fino alla nomina del nuovo presidente e comunque non oltre il 30 settembre 2014.
- Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera del 14 febbraio 2014, annunciata alla Camera ed al Senato rispettivamente il 20 e il 24 febbraio 2014, ha comunicato di aver nominato Ugo Leone commissario straordinario dell'Ente parco nazionale del Vesuvio per la durata di sei mesi a decorrere dal 15 febbraio 2014 e comunque non oltre la nomina del presidente.
- Con decreto del Presidente della Repubblica in data 11 febbraio 2014, Rino Tarelli è stato nominato presidente della Commissione di vigilanza sui fondi pensione COVIP fino al 21 ottobre 2014, mentre Antonella Valeriani e Francesco Massicci sono stati nominati componenti della medesima Commissione per la durata di un quadriennio.
- Con lettera del 14 febbraio 2014, annunciata alla Camera il 27 febbraio 2014, il Ministro per i rapporti con il Parlamento e coordinamento dell'attività di governo ha trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Franco Gallo a presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani Spa.
- La 13ª Commissione (Territorio) del Senato e l'VIII Commissione (Ambiente) della Camera hanno espresso, nelle rispettive sedute del 5 e del 19 febbraio 2014, pareri favorevoli sulla proposta di nomina di Antonio Carrara a presidente dell'Ente parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
- La I Commissione (Affari costituzionali) della Camera, nella seduta del 14 febbraio 2014, ha espresso parere favorevole sulla proposta di nomina di Pietro Carlo Padoan a presidente dell'Istituto nazionale di statistica ISTAT (Padoan è stato nel frattempo nominato, il 21 febbraio 2014, Ministro dell'Economia e delle finanze nel nuovo governo Renzi).
- Nel febbraio 2014 la 4ª Commissione (Difesa) del Senato si è espressa favorevolmente sulla proposta di nomina di Tommaso Ferro a presidente dell'Opera nazionale per i figli degli aviatori ONFA.
- Il Ministro dello sviluppo economico, con lettera del 31 gennaio 2014, annunciata al Senato e alla Camera rispettivamente il 6 e il 7 febbraio 2014, ha comunicato di aver prorogato, con proprio decreto del 27 dicembre 2013, il mandato del commissario dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile ENEA, Giovanni Lelli, nonché quello dei subcommissari Pietro Maria Putti e Piergiuseppe Maranesi.
- Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con lettere annunciate al Senato nel mese di febbraio 2014, ha comunicato le nomine, per la durata di un quadriennio, di Massimo Inguscio e Aldo Godone rispettivamente a presidente e componente del consiglio di amministrazione dell'Istituto nazionale di ricerca metrologica INRIM, nonché di Sergio Molinari quale componente del consiglio di amministrazione dell'Istituto nazionale di astrofisica INAF.
- Nel mese di febbraio 2014 sono scaduti i mandati dei presidenti dell'Ente parco nazionale della Sila, Sonia Ferrari, dell'Ente parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Amilcare Troiano e dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare ISMEA, Arturo Semerari.
- Nel mese di marzo 2014 scadranno inoltre i mandati di Piero Barucci a componente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato AGCM, di Piero Calandra a componente dell'Autorità garante per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture AVCP, di Giovanni Grimaldi a presidente dell'Autorità portuale di Gioa Tauro, nonché di Fedele Sanciu, Felicio Angrisano, Cosimo Aiello e Vincenzo Cannatella a commissari straordinari delle Autorità portuali rispettivamente di Olbia e Golfo Aranci, Napoli, Catania e Palermo. Nello stesso mese scadranno infine i mandati di Franco Paoli e Pietro Vatteroni rispettivamente a presidente e vicepresidente della Lega Navale Italiana LNI.
- Nel mese di aprile 2014 non risultano cariche in scadenza da segnalare.
Per l'approfondimento sulle nomine e sulle scadenze nei singoli enti, si rinvia alle relative note.
a)
Principali nomine effettuate (o in corso di
perfezionamento)
dal Governo in enti ricompresi nel campo di
applicazione
della L. n. 14/1978 nel mese
di febbraio 2014
In questa sottosezione si dà conto delle principali nomine soggette a controllo parlamentare effettuate dal Governo nel periodo considerato, delle procedure e del tipo di controllo parlamentare seguiti.
In particolare si specifica se per il rinnovo delle suddette cariche sia stata trasmessa dal Governo la richiesta di parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14 del 24/1/1978, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, definiti successivamente come: istituti e (...) enti pubblici anche economici, che riguarda generalmente i presidenti o comunque gli organi di vertice degli enti e in qualche caso anche i vicepresidenti o i componenti di consigli o commissioni), o la mera comunicazione al Parlamento (ai sensi dell’articolo 9 della suddetta L. n. 14/1978, che riguarda generalmente i componenti dei consigli degli enti o i commissari straordinari), o se in occasione dei precedenti rinnovi non siano state attivate queste procedure.
La citata L. 14/1978 stabilisce, tra l’altro, dall’art. 1 all’art. 8, che il Presidente del Consiglio dei ministri, il Consiglio dei ministri ed i singoli ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare (…). Il parere parlamentare è espresso dalle Commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. (…) L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni. (…) La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico. (…) Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.
Le richieste di parere parlamentare su proposte di nomina trasmesse dal Governo, sono poi assegnate alle Commissioni competenti per l’esame ai sensi del comma 4 dell’articolo 143 del Regolamento della Camera, che stabilisce che: nei casi in cui il Governo sia tenuto per legge a richiedere un parere parlamentare su atti che rientrano nella sua competenza, il Presidente della Camera assegna alla Commissione competente per materia la relativa richiesta, e ne dà notizia all'Assemblea nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. In periodo di aggiornamento dei lavori della Camera, il Presidente della Camera può differire l'assegnazione della richiesta di parere, tenuto conto del termine previsto dalla legge per l'adozione dell'atto da parte del Governo. (…) In ordine ad atti di nomina, proposta o designazione, la Commissione delibera il parere nel termine di venti giorni dall’assegnazione, prorogabile una sola volta, per non più di dieci giorni, dal Presidente della Camera. (…) Il parere è comunicato al Presidente della Camera, che lo trasmette al Governo.
Per quanto riguarda le nomine che il governo è tenuto a comunicare al Parlamento, sempre la legge 24 gennaio 1978, n. 14, all’articolo 9, stabilisce che le nomine, le proposte o designazioni degli altri amministratori degli istituti ed enti di cui al precedente articolo 1 effettuate dal Consiglio dei ministri o dai ministri, devono essere comunicate entro quindici giorni alle Camere. Tali comunicazioni devono contenere l’esposizione dei motivi che giustificano le nomine, le proposte o designazioni, le procedure seguite ed una biografia delle persone nominate o designate con l’indicazione degli altri incarichi che eventualmente abbiano ricoperto o ricoprano.
Qualora la legge istitutiva del singolo ente (o categoria di enti) o il relativo statuto, ove approvato con atto avente forza di legge, contengano specifiche norme relative al controllo parlamentare alternative o integrative rispetto a quelle generali contenute nella L. n. 14/1978, allora se ne dà conto, nell'ambito della successiva sottosezione "c", nella colonna relativa alla procedura di nomina.
Si ricorda per inciso, riguardo alla scadenza degli organi degli enti in questione, che il D.L. 16/5/1994, n. 293, convertito dalla L. 15/7/1994, n. 444, sulla disciplina della proroga degli organi amministrativi, stabilisce tra l’altro che: (…) gli organi amministrativi svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti. Gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di cui all'articolo precedente sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza del termine medesimo. Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili (…). Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti. (…) I provvedimenti di nomina dei componenti di organi scaduti adottati nel periodo di proroga sono immediatamente esecutivi. (…) Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Istituto dell'Enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani Spa IEI |
Presidente: Franco Gallo |
Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell'art. 1 della L. n. 14/1978, annunciata alla Camera il 27 febbraio 2014 e in corso di esame presso le Commissioni VII Cultura (Camera) |
Procedura di nomina in corso |
D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei Ministri su proposta del Presidente del Consiglio |
Con lettera del 14 febbraio 2014, annunciata alla Camera il 27 febbraio 2014, il Ministro per i rapporti con il Parlamento e coordinamento dell'attività di governo ha trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Franco Gallo a presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani Spa. Il mandato di Giuliano Amato come presidente dell’istituto è scaduto il 20 febbraio 2014.
Si ricorda che l’assemblea dei soci dell'Istituto, nella riunione del 28 aprile 2011, ha provveduto al rinnovo per il triennio 2011-2013 del consiglio di amministrazione, attualmente composto da: Francesco Tatò (amministratore delegato), Luigi Abete, Franco Rosario Brescia, Pierluigi Ciocca, Marcello De Cecco, Ferruccio Ferranti, Paolo Garimberti, Fabrizio Gianni, Luigi Guidobono Cavalchini Garofoli, Mario Romano Negri, Giovanni Puglisi, Gianfranco Ragonesi, Giuseppe Vacca .
L’articolo 2 dello statuto, riguardante le finalità istituzionali dell'ente, specifica che l’Istituto ha per oggetto la compilazione, l'aggiornamento, la pubblicazione e la diffusione della Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti iniziata dall'Istituto Giovanni Treccani, e delle opere che possano comunque derivarne, o si richiamino alla sua esperienza, in specie per gli sviluppi della cultura umanistica e scientifica, nonché per esigenze educative, di ricerca e di servizio sociale. L’istituto fu fondato a Roma il 18 febbraio 1925 e ne fu nominato primo direttore scientifico Giovanni Gentile. Con R.D.L. 24 giugno 1933 n. 669, convertito in L. 11 gennaio 1934, n. 68, si ordinava l'istituto che poi nel 1983 è stato trasformato in società per azioni. Il modello di organizzazione, gestione e controllo dell’istituto è stato adottato dal Cda, ai sensi del D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 e successive modificazioni, con delibera del 7 dicembre 2006.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Ente parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise
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Presidente:
Antonio Carrara |
Pareri favorevoli espressi dalla 13ª Commissione del Senato il 5/2/2014 e dalla VIII Commissione della Camera il 19/2/2014
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Procedura di nomina in corso |
D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con le regioni competenti
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Ente parco nazionale del Vesuvio
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Commissario straordinario:
Ugo Leone |
Nomina comunicata e annunciata alla Camera il 20/2/2014 ed al Senato il 24/2/2014 ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978
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11/2/2014
(decorrenza: 15/2/2014) |
D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare |
Il 19 febbraio 2014 la commissione VIII (Ambiente) della Camera ha espresso parere favorevole sulla richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Antonio Carrara a presidente dell'Ente parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, dopo aver proceduto all'audizione informale1 dello stesso Carrara nella seduta dell'11 febbraio 2014. Anche la Commissione 3ª (Territorio) del Senato ha espresso parere favorevole sulla proposta di nomina nella seduta del 5 febbraio 2014
L'Ente parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise versa in gestione commissariale dal 12 luglio 2012 allorquando, con decreto ministeriale comunicato e annunciato alla Camera il 24 luglio 2012, ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, era stato nominato commissario straordinario Giuseppe Rossi, presidente uscente dell'Ente parco medesimo. Il mandato presidenziale di Rossi infatti era scaduto il 31 maggio 2012, essendo stato nominato per cinque anni con decreto ministeriale del 31 maggio 2007, ed era proseguito in regime di prorogatio, ai sensi dell'art. 3 del D.L. n. 293/1994 convertito con modificazioni dalla L. n. 444/1994, fino alla sua nomina a commissario straordinario.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera del 14 febbraio 2014, annunciata alla Camera ed al Senato rispettivamente il 20 e il 24 febbraio 2014, ha comunicato, ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, di aver nominato Ugo Leone commissario straordinario dell'Ente parco nazionale del Vesuvio per la durata di sei mesi a decorrere dal 15 febbraio 2014 e comunque non oltre la nomina del presidente.
Come ricordato nei precedenti numeri del Bollettino, il 31 dicembre 2013 era scaduto il mandato a presidente del predetto Ente parco dello stesso Ugo Leone, che era stato nominato con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 15 gennaio 2008, ed il cui mandato era stato prorogato fino al 31 dicembre 2013 dall'art. 1, comma 424, della L. n. 228/2012 (legge di stabilità per il 2013). Come peraltro precisato nelle premesse del ricordato decreto di commissariamento, il mandato presidenziale di Leone è definitivamente cessato il 14 febbraio 2014, allo scadere della prorogatio di cui all'art. 3 del D.L. n. 293/1994 convertito con modificazioni dalla L. n. 444/1994. Leone era succeduto ad Amilcare Troiano che, dopo aver presieduto l'Ente parco fino al 24 ottobre 2006, ne era stato in seguito nominato commissario straordinario.
Gli Enti parco nazionali, disciplinati dall'art. 9 della L. n. 394/1991, hanno personalità giuridica di diritto pubblico, sede legale e amministrativa nel territorio del parco e sono sottoposti alla vigilanza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne nomina il presidente con proprio decreto, d’intesa con le regioni e le province autonome interessate, e previo parere delle Commissioni parlamentari competenti. Altri organi dell'Ente parco sono il consiglio direttivo, la giunta esecutiva, il collegio dei revisori dei conti e la comunità del parco2. I mandati sono quinquennali.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Opera nazionale per i figli degli aviatori ONFA |
Presidente:
Tommaso Ferro |
Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell'art. 1 della L. n. 14/1978, annunciata alla Camera e al Senato il 5/2/2014. Parere favorevole espresso dalla 4ª Commissione del Senato il 12/2/2014. |
Procedura di nomina in corso
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del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro della difesa, sentito il Capo di stato maggiore dell'Aeronautica
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Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento dell'attività di Governo, con lettera del 3 febbraio 2014, annunciata alla Camera e al Senato il 5 febbraio 2014, ha trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Tommaso Ferro a presidente dell'Opera nazionale per i figli degli aviatori ONFA. Tale richiesta è stata assegnata alla 4ª Commissione (Difesa) del Senato, che ha espresso parere favorevole nella seduta del 12 febbraio 2014, e alla IV Commissione (Difesa) della Camera.
Come ricordato nei precedenti numeri della presente pubblicazione, il 26 ottobre 2013 era scaduto il secondo mandato triennale del presidente uscente dell'ONFA, Piergiorgio Crucioli, che, nominato una prima volta con D.P.R. dell'8 giugno 2007, era stato confermato alla guida dell'Ente con D.P.R. del 26 ottobre 2010.
Si ricorda inoltre che il 9 novembre 2013 erano scaduti altresì i mandati triennali dei componenti del consiglio di amministrazione dell'Ente, Nicola Lanza De Cristoforis, Claudio Salerno, Maria Laura Morì e Attilio Salutari, che erano stati nominati con decreto del Ministro della difesa del 9 novembre 2010.
Istituito dal R.D. 21 agosto 1937, n.1585, l'ONFA è un ente di diritto pubblico, dotato di autonomia amministrativa e contabile, vigilato dal Ministero della difesa, che provvede all’assistenza degli orfani del personale militare dell’Aeronautica militare. L'organizzazione dell'ONFA è stata modificata in un primo momento dal D.P.R. n. 215/2009, che ha disposto il riordino dell'Ente in attuazione delle procedure recate dalla normativa "taglia-enti" di cui all'art. 26 del D.L. n. 112/2008, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 133/2008. La governance dell'ONFA è stata ulteriormente modificata con l'adozione del nuovo statuto che, approvato con decreto del Ministro della difesa del 13 gennaio 2011, recepiva anche il disposto dell'art. 6, comma 5 del D.L. n. 78/2010, convertito con modificazioni dalla L. n. 122/2010, riducendo la composizione del consiglio di amministrazione3.
Sono dunque organi dell'ONFA il presidente ed il consiglio di amministrazione, composto dallo stesso presidente e da ulteriori quattro membri. I mandati sono tutti triennali e possono essere rinnovati una sola volta. Tale composizione degli organi dell'ONFA è stata da ultimo recepita, a livello di legislazione primaria, dal D.P.R. n. 191/2012 che ha modificato in tal senso l'articolo 55 del D.P.R. n. 90/2010, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, per la riorganizzazione del Ministero della difesa, degli uffici di diretta collaborazione del Ministro e degli enti vigilati.
Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con lettera del 12 febbraio 2014, annunciata alla Camera e al Senato rispettivamente il 17 e il 20 febbraio 2014, ha comunicato, ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978, che con proprio decreto in data 12 febbraio 2014, adottato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, ha nominato Vittorio Conti commissario straordinario dell'Istituto nazionale della previdenza sociale INPS fino alla nomina del nuovo presidente dell'Istituto e comunque non oltre il 30 settembre 2014.
La nomina di Conti a commissario straordinario consegue alle dimissioni rassegnate il 3 febbraio 2014 dal presidente uscente dell'INPS, Antonio Mastrapasqua, che era stato nominato per un quadriennio con decreto del Presidente della Repubblica del 30 luglio 2008. La durata in carica di Mastrapasqua era stata successivamente differita fino al 31 dicembre 2014 ai sensi dell'art. 21, comma 9, del D.L. n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 214/2011.
Come precisato nelle premesse del citato decreto, la nomina del commissario straordinario che assuma i poteri del presidente dell'INPS serve ad assicurare la continuità nella gestione dell'Istituto, in attesa della definizione del processo normativo inteso alla revisione della governance degli enti previdenziali e assicurativi pubblici e alla nomina del nuovo presidente dell'INPS.
Si ricorda in proposito che il riassetto degli enti pubblici di previdenza ed assistenza operato dall'art. 7 del D.L. n. 78/2010, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 122/2010, che ha modificato l'art. 3 del D.Lgs. n. 479/1994, aveva comportato la soppressione del consiglio di amministrazione di tali enti e l'attribuzione al presidente delle relative funzioni. L'unico organo collegiale risulta dunque essere il consiglio di indirizzo e vigilanza (CIV), il quale definisce i programmi, individua le linee di indirizzo ed approva il bilancio preventivo e il conto consuntivo dell'ente previdenziale. Sono altresì attribuite al CIV4 competenze specifiche in relazione alla nomina del presidente dell'ente5.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile ENEA
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Commissario:
Giovanni Lelli
Subcommissari:
Pietro Maria Putti e Piergiuseppe Maranesi
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Nomine comunicate e annunciate al Senato il 6/2/2014 e alla Camera il 7/2/2014 ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978 |
27/12/2013
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D.M. del Ministro dello sviluppo economico |
Il Ministro dello sviluppo economico, con lettera del 31 gennaio 2014, annunciata al Senato e alla Camera rispettivamente il 6 e il 7 febbraio 2014, ha comunicato di aver prorogato, con proprio decreto del 27 dicembre 2013, il mandato del commissario dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile ENEA, Giovanni Lelli, nonché quello dei subcommissari Pietro Maria Putti e Piergiuseppe Maranesi. La proroga ha la durata di sei mesi a decorrere dalla data del decreto e comunque non oltre la data di approvazione del decreto interministeriale di cui all'art. 37, comma 4, della L. n. 99/2009.
Il 27 dicembre 2013 era infatti prevista la scadenza dei predetti incarichi che, già prorogati per dodici mesi a decorrere dal 28 settembre 2012 con decreto ministeriale del 5 ottobre 2012, erano stati ulteriormente prorogati per tre mesi con analogo decreto ministeriale in data 27 settembre 2013.
Si ricorda che in precedenza il suddetto Ministro, con proprio decreto dell'11 settembre 2009, aveva nominato per un periodo di dodici mesi Lelli commissario dell'Agenzia, che veniva a sostituire il soppresso Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente ENEA. Il Ministro aveva inoltre nominato Pietro Maria Putti ed Enrico Elli in qualità di subcommissari, con il compito di coadiuvare il commissario svolgendo le attività dallo stesso delegate. Detti incarichi venivano successivamente prorogati, con analoghi decreti ministeriali, per ulteriori dodici mesi a decorrere dapprima dal 9 settembre 2010 e successivamente dal 23 settembre 2011. Tuttavia, a seguito delle dimissioni rassegnate da Enrico Elli dalla carica di subcommissario, il Ministro dello sviluppo economico, con proprio decreto del 27 settembre 2011, nominava in sua vece Piergiuseppe Maranesi.
L'Agenzia ENEA è ente di diritto pubblico vigilato dal Ministro dello sviluppo economico, finalizzato alla ricerca e all’innovazione tecnologica nonché alla prestazione di servizi avanzati nei settori dell’energia e dello sviluppo economico sostenibile. L’Agenzia opera in autonomia sulla base degli indirizzi definiti dal Ministro dello sviluppo economico, d’intesa con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
Ai sensi dell'art. 37, comma 4, della L. n. 99/2009, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, con il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentite le Commissioni parlamentari competenti, sono determinati tra l'altro gli organi di controllo e di amministrazione dell'Agenzia, la sede, le modalità di costituzione e di funzionamento, e le procedure per l’erogazione delle risorse dell’Agenzia.
b)
Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi
nel
campo di applicazione della L. n. 14/1978
scadute e non
ancora rinnovate nel mese
di febbraio 2014
o previste in scadenza entro il 30 aprile
2014
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto
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Data scadenza |
Procedura di nomina |
Ente parco nazionale della Sila |
Presidente:
Sonia Ferrari |
Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell'art. 1 della L. n. 14/1978 |
13/02/2014 |
D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare d'intesa con la regione competente
|
Ente parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni |
Presidente:
Amilcare Troiano |
25/02/2014 |
Il 13 febbraio 2014 è scaduto il mandato del presidente dell'Ente parco nazionale della Sila, Sonia Ferrari, che era stata nominata con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 13 febbraio 2009. La nomina di Ferrari aveva automaticamente fatto venir meno il mandato del commissario straordinario Silvio Vetrano, che era stato nominato con decreto ministeriale del 29 settembre 2008 e prorogato con decreto ministeriale del 25 novembre 2008.
Il 25 febbraio 2014 è scaduto anche il mandato del presidente dell'Ente parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni6, Amilcare Troiano, che era stato nominato con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 25 febbraio 2009. Troiano era succeduto a Domenico De Masi che, nominato con decreto ministeriale del 15 gennaio 2008, aveva rassegnato le sue dimissioni il 15 luglio 2008.
Sugli Enti parco nazionale in generale, vedasi supra alla sottosezione "a".
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto
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Data scadenza |
Procedura di nomina |
Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare ISMEA
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Presidente:
Arturo Semerari
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Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell'art. 1 della L. n. 14/1978 |
22/02/2014
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D.P.R. su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali
|
Il 22 febbraio 2014 è scaduto il mandato del presidente dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare ISMEA, Arturo Semerari, che era stato nominato con D.P.R. del 22 febbraio 2010. Per Semerari si è trattato del terzo mandato alla guida dell'ISMEA, essendo già stato nominato presidente dell'Istituto dapprima con D.P.R. del 26 febbraio 2002 e successivamente con D.P.R. del 22 dicembre 2005.
Il presidente dell'ISMEA è nominato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Ai sensi dell'art. 4 del D.P.R. n. 200/2001, sono organi dell'ISMEA il presidente, il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale. Il consiglio di amministrazione è composto, oltre che dal presidente, da quattro membri scelti fra esperti di amministrazione o dei settori di attività dell'Istituto, nominati dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di cui uno su designazione della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome7. I componenti degli organi dell'Istituto durano in carica quattro anni e sono rinnovabili una sola volta8.
L’ISMEA, ente pubblico economico vigilato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, svolge funzioni riguardanti la rilevazione, l'elaborazione e la diffusione di dati concernenti i mercati agricoli, forestali, ittici e alimentari, anche ai fini dell'attuazione degli adempimenti e degli obblighi derivanti dalla normativa comunitaria e dal Sistema statistico nazionale SISTAN, di cui fa parte. L'Istituto, che fa parte anche del Sistema informativo agricolo nazionale SIAN, svolge altresì attività di ricerca, analisi e informazione per la commercializzazione, la valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli, ittici e alimentari.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto
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Data scadenza |
Procedura di nomina |
Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci
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Commissario straordinario:
Fedele Sanciu
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Comunicazione alle Camere ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978 |
6/03/2014
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D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti |
Autorità portuale di Gioia Tauro
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Presidente:
Giovanni Grimaldi
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Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell'art. 1 della L. n. 14/1978 |
9/03/2014
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D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio
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Autorità portuale di Napoli
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Commissario straordinario:
Felicio Angrisano
|
Comunicazione alle Camere ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978 |
11/03/2014
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D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti |
Autorità portuale di Catania
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Commissario straordinario:
Cosimo Aiello
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15/03/2014
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Autorità portuale di Palermo
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Commissario straordinario:
Vincenzo Cannatella |
21/03/2014
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Il 6 marzo 2014, se non sarà previamente nominato il presidente, scadrà il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci, Fedele Sanciu, che era stato nominato con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti il 5 settembre 2013 per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 6 settembre 2013. Il 22 luglio 2013 era infatti scaduto il secondo e ultimo mandato del presidente uscente, Paolo Silverio Piro, che era stato confermato9 con decreto ministeriale del 9 luglio 2009, notificato all'interessato il 22 luglio 2009.
Il 9 marzo 2014 scadrà anche il mandato del presidente dell'Autorità portuale di Gioia Tauro, Giovanni Grimaldi, che era stato nominato per quattro anni con decreto ministeriale del 25 febbraio 2010, notificato all'interessato il 9 marzo 2014. Per Grimaldi si tratta del secondo ed ultimo mandato presidenziale, essendo già stato nominato alla guida dell'Autorità portuale calabrese con decreto ministeriale del 20 febbraio 2006, notificato all'interessato il 22 febbraio 2006.
L'11 marzo 2014 è prevista la scadenza del mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Napoli, Felicio Angrisano, che era stato nominato con decreto ministeriale dell'11 dicembre 2013 per la durata massima di tre mesi. La nomina di Angrisano ha fatto seguito alle dimissioni rassegnate l'11 dicembre 2013 dal precedente commissario straordinario, Luciano Dassatti, che era stato nominato con decreto ministeriale del 20 settembre 2013 per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 23 settembre 2013. In precedenza lo stesso Dassatti, già nominato presidente dell'Autorità portuale partenopea con decreto ministeriale del 29 gennaio 2009 per quattro anni a decorrere dal 4 febbraio 2009, era stato nominato commissario straordinario dell'Ente con decreto ministeriale del 15 marzo 2013 per sei mesi a decorrere dal 22 marzo 2013.
Si ricorda in proposito che il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettera del 1° ottobre 2013, annunciata alla Camera ed al Senato l'8 ottobre 2013, aveva trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Riccardo Villari a presidente dell'Autorità portuale di Napoli. Su tale richiesta aveva espresso parere favorevole l'8ª Commissione (Lavori pubblici) del Senato nella seduta del 22 ottobre 2013, mentre la IX Commissione (Trasporti) della Camera aveva espresso parere contrario nella seduta del 23 ottobre 2013.
Il 15 marzo 2014 scadrà poi il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Catania, Cosimo Aiello, che era stato nominato con decreto ministeriale del 13 settembre 2013 per la durata massima di sei mesi a decorrere dal 15 settembre 2013. Aiello era stato nominato commissario straordinario dell'Autorità portuale etnea per sei mesi con decreto ministeriale del 10 agosto 2012 alla scadenza del secondo mandato quadriennale del presidente uscente, Santo Castiglione. L'incarico commissariale di Aiello era stato prorogato per un ulteriore semestre con decreto del ministeriale del 15 febbraio 2013, poi per un mese con decreto ministeriale del 14 agosto 201310, e da ultimo per altri sei mesi con il ricordato decreto ministeriale del 13 settembre 2013.
Infine il 21 marzo 2014 scadrà il mandato del commissario straordinario dell'Autorità portuale di Palermo, Vincenzo Cannatella, che era stato nominato con decreto ministeriale del 20 settembre 2013 per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 21 settembre 2013. Il 20 settembre 2013 era scaduto infatti il mandato del precedente commissario straordinario, Antonio Bevilacqua, che era stato nominato con decreto ministeriale del 15 marzo 2013 per un periodo massimo di sei mesi a decorrere dal 20 marzo 2013. Il 2 febbraio 2013 era scaduto il secondo e ultimo mandato quadriennale alla presidenza della citata Autorità portuale dello stesso Bevilacqua, che era stato nominato con decreto ministeriale del 29 gennaio 2009, notificato il 2 febbraio 200911.
Sull'Autorità portuale in generale, vedasi supra alla sottosezione "a".
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto
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Data scadenza |
Procedura di nomina |
Lega navale italiana LNI
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Presidente:
Franco Paoli
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Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell'art.1 della L. n. 14/1978 |
30/03/2014
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D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Capo di stato maggiore della Marina
|
Vicepresidente:
Pietro Vatteroni
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D.M. del Ministro della difesa di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Capo di stato maggiore della Marina e le Commissioni parlamentari competenti |
Il 30 marzo 2014 verrà a scadenza il mandato del presidente della Lega navale italiana LNI, Franco Paoli, che era stato nominato con decreto del Presidente della Repubblica dell'11 marzo 2011 per la durata di tre anni a decorrere dal 30 marzo 2011. Paoli era succeduto a Marcello De Donno che, già nominato presidente della LNI con D.P.R. del 18 febbraio 2005, era stato confermato alla guida dell'Ente con D.P.R. del 18 marzo 2008.
Sempre il 30 marzo 2014 scadrà inoltre il mandato del vicepresidente della LNI, Pietro Vatteroni, che era stato nominato, con decreto del Ministro della difesa di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti in data 28 marzo 2011, per la durata di tre anni a decorrere dal 30 marzo 2011. Vatteroni era succeduto a Mario Maguolo che, già nominato vicepresidente con decreto ministeriale del 18 febbraio 2005, era stato confermato con analogo decreto del 6 marzo 2008.
La Lega navale italiana è stata riordinata con il D.P.R. n. 205/2009 nell'ambito delle procedure disposte dall'art. 26 del D.L. n. 112/2008, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 133/2008, nell'ambito della normativa "taglia-enti". Ai sensi dell'art. 69 del D.P.R. n. 90/2010, testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, che ha recepito le disposizioni introdotte con il predetto provvedimento di riordino, il presidente nazionale della LNI è nominato con decreto del Presidente della Repubblica, secondo le procedure dell’art. 3 della L. n. 400/1988 su proposta del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Capo di stato maggiore della Marina militare. È coadiuvato dal vicepresidente nazionale, nominato con decreto del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Capo di stato maggiore della Marina militare, secondo le procedure della L. n. 14/197812.
Altri organi della LNI sono l'assemblea generale dei soci, il consiglio direttivo nazionale (la cui composizione, a seguito del riordino, è stata ridotta da 13 a 10 membri compresi il presidente e il vicepresidente13), il collegio dei revisori dei conti e il collegio dei probiviri. Tutti gli incarichi hanno durata triennale e possono essere riconfermati una sola volta.
La Lega navale italiana, istituita con R.D. del 28 febbraio 1907 e disciplinata dagli articoli 65-72 del citato D.P.R. n. 90/2010, è un ente di diritto pubblico non economico, a base associativa e senza finalità di lucro, avente lo scopo di diffondere nella popolazione, quella giovanile in particolare, lo spirito marinaro, la conoscenza dei problemi marittimi, l'amore per il mare e l'impegno per la tutela dell'ambiente marino e delle acque interne. È sottoposta alla vigilanza del Ministero della difesa e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per i profili di rispettiva competenza.
c)
Principali cariche in enti e autorità non ricompresi
nel
campo di applicazione della L. n. 14/1978,
rinnovate o in
scadenza entro
il 30 aprile 2014
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Istituto nazionale di statistica ISTAT
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Presidente:
Pietro Carlo Padoan |
Richiesta di parere parlamentare trasmessa ai sensi dell'art. 16, comma 1, del D.Lgs. n. 322/1989, annunciata alla Camera il 20/1/2014 e al Senato il 21/1/2014. Pareri favorevoli con maggioranza superiore ai due terzi, espressi dalla 1ª Commissione del Senato il 22/1/2014 e dalla I Commissione della Camera il 14/2/2014. |
Procedura di nomina in corso |
D.P.R. su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, previo parere favorevole espresso dalle Commissioni parlamentari competenti a maggioranza dei 2/3 dei componenti
|
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento dell'attività di Governo, con lettera in data 30 dicembre 2013 annunciata alla Camera e al Senato l'8 gennaio 2014, aveva richiesto il parere parlamentare sulla proposta di nomina di Pietro Carlo Padoan a presidente dell'Istituto nazionale di statistica ISTAT. La richiesta era stata assegnata alla I Commissione (Affari costituzionali) della Camera ed alla 1ª Commissione (Affari costituzionali) del Senato. Quest'ultima l'aveva esaminata nella seduta del 15 gennaio 2014 ed aveva espresso parere favorevole senza tuttavia raggiungere la prescritta maggioranza dei due terzi dei componenti.
Di conseguenza il predetto Ministro, con lettera del 17 gennaio 2014, annunciata alla Camera e al Senato il 20 e il 21 gennaio 2014, ha confermato la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina in questione. La 1ª Commissione del Senato ha pertanto nuovamente esaminato la richiesta nella seduta del 22 gennaio 2014, esprimendo parere favorevole con maggioranza superiore ai due terzi dei componenti della Commissione. La I Commissione della Camera ha avviato l'esame della proposta di nomina nella seduta del 5 febbraio 2014, ha proceduto all'audizione di Padoan nella seduta del 12 febbraio 2014, ed ha espresso anch'essa parere favorevole con maggioranza superiore ai due terzi dei componenti della Commissione nella seduta del 14 febbraio 2014. Nel frattempo, il 21 febbraio 2014 Padoan è stato nominato Ministro dell'Economia e delle finanze nel nuovo governo Renzi.
Presidente uscente dell'ISTAT è Enrico Giovannini, che era stato nominato per quattro anni con D.P.R. del 3 agosto 2009, e che ha rassegnato le proprie dimissioni in seguito alla sua nomina a Ministro del lavoro e delle politiche sociali il 28 aprile 2013. In seguito a ciò, il Presidente del Consiglio dei ministri, con proprio decreto del 13 giugno 2013, ha incaricato Antonio Golini di svolgere le funzioni e i compiti attribuiti al presidente dell'ISTAT, in attesa dell'avvio e del perfezionamento della procedura di nomina dello stesso14.
Ai sensi dell'art. 16, comma 1, del D.Lgs. n. 322/1989, modificato dall'art. 5, comma 1, della L. n. 196/2009, e recentemente modificato dall'art. 8-bis, comma 1, lett. d) del D.L. n. 101/2013, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 125/2013, il presidente dell'ISTAT è scelto tra i professori ordinari in materie statistiche, economiche e affini, con esperienza internazionale, ed è nominato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio, previa deliberazione del Consiglio dei ministri. La designazione effettuata dal Governo è sottoposta al previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, che possono procedere all'audizione della persona designata. La nomina è subordinata al parere favorevole espresso dalle Commissioni a maggioranza dei due terzi dei componenti. Il presidente dura in carica quattro anni e può essere confermato una sola volta.
L'ISTAT, ente pubblico dotato di autonomia scientifica, organizzativa, finanziaria e contabile, svolge la propria attività secondo i principi di indipendenza scientifica, imparzialità, obiettività, affidabilità, qualità e riservatezza dell'informazione statistica, dettati a livello europeo e internazionale. L'Istituto è stato riordinato dal D.P.R. n. 166/2010, emanato nell'ambito delle procedure previste dalla normativa taglia-enti introdotta dall'art. 26 del D.L. n. 112/2008, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 133/2008. Organi dell'Istituto sono, oltre al presidente, il consiglio (la cui composizione è stata ridotta a 5 membri compreso il presidente, dai 10 membri compreso il presidente precedentemente previsti), il comitato di indirizzo e coordinamento dell'informazione statistica (la cui composizione è stata parimenti ridotta a 15 membri compreso il presidente, dai 22 compreso il presidente precedentemente previsti) e il collegio dei revisori dei conti. I mandati hanno tutti durata quadriennale.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Commissione di vigilanza sui fondi pensione COVIP
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Presidente:
Rino Tarelli
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Richieste di parere parlamentare trasmesse ai sensi dell'art. 18, comma 3, del D.Lgs. n. 252/2005 e dell'art. 1 della L. n. 14/1978, annunciate alla Camera e al Senato l'8/1/2014. Pareri favorevoli espressi dalla 11ª Commissione del Senato il 15/1/2014 e dalla XI Commissione della Camera il 5/2/2014
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11/2/2014
(nomine deliberate dal Consiglio dei ministri del 6/2/2014)
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D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze
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Componenti:
Antonella Valeriani Francesco Massicci
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Con decreto del Presidente della Repubblica in data 11 febbraio 2014, Rino Tarelli è stato nominato presidente della Commissione di vigilanza sui fondi pensione COVIP fino al 21 ottobre 2014. Con separato decreto del Presidente della Repubblica, sempre in data 11 febbraio 2014, Antonella Valeriani e Francesco Massicci sono stati nominati componenti della medesima Commissione per la durata di un quadriennio.
Come ricordato nel precedente Bollettino, il Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento dell'attività di Governo aveva trasmesso le richieste di parere parlamentare sulle proposte di nomina di Tarelli, Valeriani e Massicci con lettere del 17 dicembre 2013 annunciate alla Camera e al Senato l'8 gennaio 2014. Al riguardo l'11ª Commissione (Lavoro, previdenza sociale) del Senato aveva espresso pareri favorevoli nella seduta del 15 gennaio 2014, mentre l'XI Commissione (Lavoro pubblico e privato) della Camera, dopo aver avviato e proseguito l'esame nelle sedute del 14, 15, 22 e 28 gennaio 2014, aveva espresso pareri favorevoli nella seduta del 5 febbraio 2014. Tali nomine erano state definitivamente approvate dal Consiglio dei ministri del 6 febbraio 2014.
Si ricorda che nei mesi di dicembre 2012 e febbraio 2013 erano venuti a scadere i mandati rispettivamente del presidente Antonio Finocchiaro e del commissario Giuseppe Stanghini, la COVIP risultava da ultimo composta e presieduta dal predetto Rino Tarelli15, che era stato nominato commissario con D.P.R. del 22 ottobre 2010. A tal proposito, si osserva che il mandato presidenziale da ultimo conferito a Tarelli con il citato D.P.R. dell'11 febbraio 2014 è previsto in scadenza il 21 ottobre 2014, presumibilmente in osservanza del limite quadriennale della durata del mandato dei componenti della Commissione16.
I componenti della COVIP sono nominati, nel rispetto della disciplina di cui alla L. n. 14/1978, con decreto del Presidente della Repubblica emanato su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri adottata su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.
La composizione della COVIP è stata modificata dall'art. 23, comma 1, lett. g) del D.L. n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 214/2011 (cosiddetto "Salva Italia"), che ne ha ridotto la consistenza dai cinque componenti compreso il presidente inizialmente previsti, a tre componenti compreso sempre il presidente. Il relativo mandato dura quattro anni ma, per effetto del divieto generale di conferma alla cessazione della carica previsto dall'art. 23, comma 3, dello stesso D.L. n. 201/2011, i componenti della COVIP non possono più essere confermati nell'incarico come inizialmente previsto dalla legge istitutiva. Per effetto di tale modificazione, scaduti nei mesi di febbraio ed agosto 2012 i mandati dei commissari Eligio Boni e Giancarlo Morcaldo, non sono stati nominati nuovi commissari in loro vece, consentendo con ciò alla COVIP di raggiungere la ridotta consistenza numerica prevista nel ricordato D.L. n. 201/2011.
La COVIP, istituita con il D.Lgs. n. 124/1993, è regolata dall'art. 18 del D.Lgs. n. 252/2005 con lo scopo di perseguire la trasparenza e la correttezza dei comportamenti e la sana e prudente gestione delle forme pensionistiche complementari, avendo riguardo alla tutela degli iscritti e dei beneficiari e al buon funzionamento del sistema di previdenza complementare. Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali vigila sulla COVIP, che ha personalità giuridica di diritto pubblico, ed esercita l'attività di alta vigilanza sul settore della previdenza complementare, adottando direttive generali rivolte alla Commissione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze17.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Data nomina
|
Data scadenza |
Procedura di nomina |
Autorità garante della concorrenza e del mercato AGCM
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Componente:
Piero Barucci |
3/3/2007 |
3/3/2014 |
Determinazione adottata d'intesa dai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica |
Il 3 marzo 2014 verrà a scadenza il mandato a componente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato AGCM di Pietro Barucci, che era stato nominato per sette anni con determinazione adottata d'intesa dai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica del 3 marzo 2007, pubblicata nella G.U. n. 53 del 5 marzo 2007.
La composizione dell'Autorità è stata modificata dall'art. 23, comma 1, lett. d) del D.L. n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 214/2011 (cosiddetto "Salva Italia"), che ne ha ridotto la consistenza dai cinque componenti compreso il presidente inizialmente previsti, a tre componenti compreso sempre il presidente.
Per effetto di tale modificazione, a seguito della scadenza del mandato di Antonio Pilati nel dicembre 2011 e delle dimissioni rassegnate il 25 novembre 2013 da Carla Rabitti Bedogni, l'AGCM si è allineata alla consistenza numerica ridotta prevista dal D.L. n. 201/2011. L'Autorità risulta dunque attualmente composta da Giovanni Pitruzzella, presidente, Salvatore Rebecchini e dal predetto Piero Barucci. La scadenza del mandato di Barucci renderà pertanto necessaria la nomina di un nuovo componente dell'Autorità.
I componenti dell'Autorità sono scelti tra persone di notoria indipendenza da individuarsi tra magistrati del Consiglio di Stato, della Corte dei conti o della Corte di cassazione, professori universitari ordinari di materie economiche o giuridiche, e personalità provenienti da settori economici dotate di alta e riconosciuta professionalità. Essi non possono esercitare, a pena di decadenza, alcuna attività professionale o di consulenza, né possono essere amministratori o dipendenti di enti pubblici o privati, né ricoprire altri uffici pubblici. I dipendenti statali sono collocati fuori ruolo per l'intera durata del mandato. Il mandato dei componenti dell'AGCM dura sette anni e non può essere rinnovato.
L'Autorità garante della concorrenza e del mercato AGCM (nota anche come antitrust), istituita dall’art. 10 della L. n. 287/1990, recante norme per la tutela della concorrenza e del mercato, ha funzioni di vigilanza contro gli abusi di posizione dominante e le intese o cartelli che possano ledere o restringere la concorrenza. Controlla altresì le operazioni di concentrazione, valuta ed eventualmente sanziona i casi di conflitto d'interesse dei componenti del Governo, come stabilito dalla L. n. 215/2004. All’Autorità sono assegnate anche competenze in materia di pubblicità ingannevole e di pubblicità comparativa, così come stabilito dal D.Lgs. n. 206/2005.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Data nomina
|
Data scadenza |
Procedura di nomina |
Autorità garante per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture AVCP
|
Componente:
Piero Calandra |
3/3/2007 |
3/3/2014 |
Determinazione adottata d'intesa dai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica
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Il 3 marzo 2014 verrà a scadenza il mandato a componente dell'Autorità garante per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture AVCP di Piero Calandra, che era stato nominato per sette anni con determinazione adottata d'intesa dai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica del 3 marzo 2007, pubblicata nella G.U. n. 53 del 5 marzo 2007.
La composizione dell'Autorità è stata modificata dall'art. 23, comma 1, lett. b) del D.L. n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 214/2011 (cosiddetto "Salva Italia"), che ne ha ridotto la consistenza dai sette componenti compreso il presidente inizialmente previsti, a tre componenti compreso sempre il presidente.
Per effetto di tale modificazione, alla scadenza del mandato di Calandra non dovrebbe verosimilmente seguire la nomina di un nuovo componente, analogamente per quanto avvenuto a seguito delle dimissioni rassegnate il 15 settembre 2013 da Andrea Camanzi, nominato presidente dell'Autorità per la regolazione dei trasporti. L'Autorità pertanto risulta attualmente composta da Sergio Santoro, presidente, Alfredo Meocci, Giuseppe Borgia, Sergio Gallo, Luciano Berarducci ed il predetto Piero Calandra.
I componenti dell'Autorità sono scelti tra personalità operanti in settori tecnici, economici e giuridici, con riconosciuta professionalità. L’art. 47-quater del D.L. n. 248/2007, aggiunto dalla legge di conversione n. 31/2008, ne ha prolungato i mandati da cinque a sette anni non rinnovabili.
L'Autorità garante per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture AVCP vigila sui contratti pubblici, anche di interesse regionale, di lavori, servizi e forniture, al fine di garantire il rispetto dei principi di correttezza e trasparenza delle procedure e di economica ed efficiente esecuzione dei contratti, nonché il rispetto delle regole della concorrenza nelle singole procedure di gara. Inoltre l’autorità segnala al Governo e al Parlamento fenomeni particolarmente gravi di inosservanza o di applicazione distorta della normativa sui contratti pubblici; formula al Governo proposte in ordine alle modifiche occorrenti in relazione alla legislazione che disciplina i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture; invia al Governo e al Parlamento una relazione annuale nella quale si evidenziano le disfunzioni riscontrate nel settore dei contratti pubblici; esprime pareri non vincolanti relativamente a questioni insorte durante lo svolgimento delle procedure di gara, eventualmente formulando ipotesi di soluzione; provvede alla raccolta e alla elaborazione dei dati informativi concernenti i contratti pubblici su tutto il territorio nazionale e promuove la realizzazione di un collegamento informatico con le stazioni appaltanti, nonché con le regioni.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Istituto nazionale di ricerca metrologica INRIM
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Presidente:
Massimo Inguscio
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Nomine comunicate e annunciate alla Camera il 27/1/2014 e al Senato l'11/2/2014 ai sensi dell'art. 11, comma 5, del D.lgs. n. 213/2009 |
20/12/2013 |
D.M. del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca su designazione del Ministro
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Componente del consiglio di amministrazione:
Aldo Godone
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14/1/2014 |
del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca su designazione della comunità scientifica
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Istituto nazionale di astrofisica INAF
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Componente del consiglio di amministrazione:
Sergio Molinari
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Nomina comunicata e annunciata alla Camera l'8/1/2014 e al Senato l'11/2/2014 ai sensi dell'art. 11, comma 5, del D.lgs. n. 213/2009
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2/10/2013 |
D.M. del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca su designazione della comunità scientifica |
Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con lettera del 16 gennaio 2014, annunciata alla Camera il 27 gennaio 2014 e al Senato l'11 febbraio 2014 ai sensi dell'art. 11, comma 5, del D.Lgs. n. 213/2009, ha comunicato di aver provveduto, con proprio decreto in data 14 gennaio 2014, alla ricostituzione per un quadriennio del consiglio di amministrazione dell'Istituto nazionale di ricerca metrologica INRIM, costituito da Massimo Inguscio, presidente, e Aldo Godone, componente.
Si precisa che, secondo quanto specificato nelle premesse del ricordato decreto, Inguscio era stato nominato presidente dell'INRIM per quattro anni con decreto ministeriale del 20 dicembre 2013, e che Godone è stato nominato quale componente del consiglio di amministrazione individuato dalla comunità scientifica dell'Ente. Con successivo decreto ministeriale il consiglio di amministrazione dell'Istituto sarà integrato con la nomina del terzo e ultimo componente, di designazione governativa.
Con la ricostituzione degli organi ordinari, viene dunque meno la gestione commissariale dell'INRIM, che era conseguita allo scioglimento degli organi18 dell'Istituto disposto con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 14 febbraio 2013 ed alla contestuale nomina di Rodolfo Zich a commissario straordinario19. In precedenza il consiglio di amministrazione dell'INRIM risultava composto da Alberto Campinteri, presidente, e da Paolo Vigo ed Aldo Godone20, componenti, tutti nominati con decreto ministeriale del 10 agosto 2011.
Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con lettera del 19 dicembre 2013, annunciata alla Camera l'8 gennaio 2014 e al Senato l'11 febbraio 2014 ai sensi dell'art. 11, comma 5, del D.Lgs. n. 213/2009, ha comunicato di aver nominato, con proprio decreto in data 2 ottobre 2013, Sergio Molinari membro del consiglio di amministrazione dell'Istituto nazionale di astrofisica INAF.
Come specificato nel citato decreto, Molinari è stato nominato in sostituzione di Maria Rosaria Schirru, dimissionaria21, che era stata nominata con decreto ministeriale del 10 agosto 2011 per la durata di quattro anni. Per tale ragione il mandato di Molinari decorre dalla data del provvedimento di nomina, ossia dal 2 ottobre 2013, e dura per il restante periodo del quadriennio di nomina in corso, ossia fino al 10 agosto 2015.
Si precisa altresì che Schirru ed il suo sostituto Molinari sono stati nominati componenti del consiglio di amministrazione dell'Istituto su designazione della comunità scientifica o disciplinare di riferimento. In particolare Molinari è stato designato in quanto utilmente collocatosi nella graduatoria delle procedure elettive svoltesi nel 2011.
Pertanto il consiglio di amministrazione dell'INAF risulta attualmente composto da: Giovanni Fabrizio Bignami, presidente, nominato con decreto ministeriale del 10 agosto 2011; Massimo Capaccioli, componente di designazione governativa, nominato22 con analogo decreto del 15 settembre 2011; Monica Tosi, nominata con decreto ministeriale del 10 agosto 2011, e il suddetto Sergio Molinari, componenti eletti dalla comunità scientifica o disciplinare di riferimento. A seguito inoltre delle dimissioni23 rassegnate da Stefano Cristiani, componente designato dal Ministero, dovrà essere nominato un ulteriore componente dell'organo collegiale di amministrazione dell'Istituto.
Gli enti di ricerca vigilati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca sono stati riordinati dal D.Lgs. n. 213/2009. I consigli di amministrazione di tali enti sono composti: da cinque membri compreso il presidente, nel caso in cui ricevano un contributo pubblico annuale superiore al 20 per cento del fondo di funzionamento ordinario degli enti o qualora impieghino oltre cinquecento unità di personale; da tre membri compreso il presidente negli altri casi.
Nei consigli di amministrazione composti da cinque consiglieri, tre componenti e tra questi il presidente, sono individuati dal Ministro. Gli altri due componenti sono scelti direttamente dalla comunità scientifica o disciplinare di riferimento sulla base di una forma di consultazione definita negli statuti. Nei consigli di amministrazione composti invece da tre consiglieri, due componenti, incluso il presidente, sono individuati dal Ministro ed il terzo è scelto direttamente dalla comunità scientifica o disciplinare di riferimento. Ai fini della nomina dei presidenti e dei consiglieri di amministrazione di designazione governativa, il Ministro nomina un comitato di selezione che fissa con avviso pubblico le modalità e i termini per la presentazione delle candidature e propone al Ministro le rose dei candidati (cinque per la carica di presidente e tre per la carica di consigliere).
I componenti del consiglio di amministrazione, compreso il presidente, sono nominati con decreto del Ministro, durano in carica quattro anni, e possono essere confermati una sola volta.
Ai fini del controllo parlamentare, si osserva che le comunicazioni delle nomine in oggetto sono avvenute in base alla norma speciale di cui all'art. 11, comma 5, del richiamato D.Lgs. n. 213/2009. Tale norma ha stabilito anzitutto che sulle candidature dei presidenti degli enti di ricerca vigilati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca non si esprimano più in via preventiva le Commissioni parlamentari competenti, come precedentemente disposto dalla disciplina generale di cui all'art. 1 della L. n. 14/1978, prevedendo per essi la mera comunicazione alle Camere delle relative nomine. Invece la disciplina speciale del D.Lgs. n. 213/2009 non ha sostanzialmente innovato la tipologia del controllo parlamentare sulla nomina dei componenti dei consigli di amministrazione di tali enti, riproducendo la previsione della loro comunicazione al Parlamento già prevista dall'art. 9 della L. n. 14/1978.
Nella presente Sezione si dà conto degli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) segnalati dal Servizio per il controllo parlamentare ai Ministeri ai fini della loro attuazione, nonché delle note trasmesse dagli stessi Dicasteri a seguito delle segnalazioni ricevute.
Nella Sezione II vengono indicati gli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni, ordini del giorno) accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni parlamentari nel periodo di riferimento (normalmente con cadenza mensile) che il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare alla Presidenza del Consiglio ed ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti).
Nella medesima Sezione vengono inoltre riportate le note ricevute dal Servizio con le quali i diversi Dicasteri forniscono informazioni al Parlamento in ordine a quanto effettivamente realizzato per dare concreta attuazione agli impegni accolti dai rappresentanti dell'esecutivo con gli atti di indirizzo oggetto di segnalazione nei termini sopradetti. Con riferimento, in particolare agli ordini del giorno riferiti ai diversi atti parlamentari esaminati, ciò consente, tra l'altro, di valutare, anche sotto il profilo quantitativo, la percentuale di attuazioni governative rispetto al complesso degli atti medesimi e dunque, in qualche misura, anche il maggiore o minore grado di efficienza a questo riguardo dei singoli Ministeri. In altri termini, l'attività di segnalazione dell'impegno contenuto nell'atto di indirizzo ed il recepimento dell'eventuale nota governativa consente di avere percezione del grado di “risposta” da parte del Governo in ordine agli impegni assunti in una determinata materia, pur se il dato deve essere valutato alla luce del fatto che non necessariamente tutte le azioni governative vengono illustrate in note informative trasmesse al Parlamento, non sussistendo al riguardo alcun obbligo formale. E' tuttavia indubbio che l'attività di sollecitazione avviata ormai da anni nei confronti dei Ministeri e che ha consentito, nel tempo, di strutturare con essi una fattiva collaborazione, ha portato ad un incremento delle note di attuazione ricevute e, in generale, ad una maggiore sensibilità nei confronti dell'esigenza per l'istituzione parlamentare di disporre di quante più informazioni possibile sull'operato del Governo in ordine alle deliberazioni ed alle iniziative parlamentari non legislative. L'ottenimento di informazioni sul seguito dato dal Governo agli indirizzi definiti in ambito parlamentare, e quindi in merito al grado di adempimento o meno da parte dell'esecutivo, può così rappresentare una premessa per valutare l'opportunità per ciascun deputato di attivare o meno gli strumenti regolamentari di controllo attualmente disponibili (ad esempio interrogazioni o interpellanze), che consentano, se del caso, di esprimere una censura politica nei confronti di quella che possa ritenersi una risposta inadeguata o insufficiente rispetto ad impegni accolti in merito ad un determinato indirizzo politico di cui, in ipotesi, una parte politica che si sia fatta portavoce e che, per diverse ragioni, non sia stato esplicitato attraverso un'iniziativa legislativa.
La pubblicazione del testo integrale della nota governativa, posta a confronto con l'impegno contenuto nell'atto di indirizzo cui la stessa si riferisce, offre agli interessati, in primo luogo ai sottoscrittori dell'atto di indirizzo in questione, anche la possibilità di maturare una valutazione di quanto rappresentato dal Governo autonoma e non “filtrata” in alcuno modo.
Il Servizio per il controllo parlamentare si propone quindi di fornire un'attività documentale che offra un concreto supporto alle esigenze scaturenti dal progressivo spostamento, negli ultimi anni, del baricentro dell'attività parlamentare dalla funzione legislativa a quella “politica” di indirizzo e di controllo e il conseguente accrescimento dell'impegno degli organi parlamentari nelle attività ispettive, di indirizzo, informazione e monitoraggio, come è ampiamente dimostrato dalle statistiche parlamentari e non solo in Italia.
Le attuazioni governative:
Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione sono state trasmesse al Servizio per il controllo parlamentare da parte dei Ministeri competenti le note relative all’attuazione di 18 ordini del giorno e di 4 risoluzioni.
Di tali attuazioni 14 sono state trasmesse dal Ministero degli affari esteri, 4 dal Ministero dell'interno, 2 dal Ministro per l'integrazione, 1 dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed 1 dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie.
Premesso che nella Sezione II della presente pubblicazione si dà conto testualmente di quanto riferito dai Dicasteri in merito ai singoli atti di indirizzo, si evidenzia che delle 18 attuazioni riferite ad ordini del giorno trasmesse nel periodo considerato:
7 danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 1670, divenuto legge n. 135 del 2013, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 ottobre 2013, n. 114, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero degli affari esteri.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 1670, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 59, di cui finora attuati 7;
3 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 1239, divenuto legge n. 118 del 2013, concernente “Ratifica ed esecuzione del Trattato sul commercio delle armi, adottato a New York dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 2 aprile 2013”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero degli affari esteri.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 1239, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 3, tutti attuati;
2 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame degli Atti Camera 1248-AR e 1248-B, divenuti legge n. 98 del 2013, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero dell'interno e dal Ministro per l'integrazione.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti agli Atti Camera 1248-AR e 1248-B, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 199, di cui finora attuati 11;
1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 1197, divenuto legge n. 71 del 2013, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 26 aprile 2013, n. 43, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell’area industriale di Piombino, di contrasto ad emergenze ambientali, in favore delle zone terremotate del maggio 2012 e per accelerare la ricostruzione in Abruzzo e la realizzazione degli interventi per Expo 2015. Trasferimento di funzioni in materia di turismo e disposizioni sulla composizione del CIPE”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero degli affari esteri.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 1197, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 77, di cui finora attuati 4;
1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 1326, divenuto legge n. 96 del 2013, concernente “Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea - Legge di delegazione europea 2013”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell'interno.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 1326, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 30, di cui finora attuati 2;
1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 1458, divenuto legge n. 99 del 2013, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 giugno 2013, n. 76, recante primi interventi urgenti per la promozione dell’occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonché in materia di Imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministro per l'integrazione.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 1458, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 102, di cui finora attuato 1;
1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 1628, divenuto legge n. 112 del 2013, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, recante disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell'interno.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 1628, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 49, di cui finora attuato 1;
1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 1540, divenuto legge n. 119 del 2013, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell'interno.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 1540, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 37, di cui finora attuati 3;
1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 1866, divenuto legge n. 148 del 2013, concernente “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all'A.C. 1866, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 7, di cui finora attuato 1.
Le nostre segnalazioni:
Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare gli ordini del giorno, accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni, ai Ministeri individuati come competenti per la loro attuazione solo dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge cui essi si riferiscono.
In particolare, nel periodo 1° - 28 febbraio 2014 sono stati segnalati 152 ordini del giorno*, dei quali:
46 riferiti alla legge n. 9 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, recante interventi urgenti di avvio del piano «Destinazione Italia», per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la riduzione dei premi RC auto, per l’internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonché misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015 (A.C. 1920).
18 sono stati inviati al Ministero dello sviluppo economico, 10 al Ministero dell'economia e delle finanze, 7 al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, 5 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 4 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 2 al Ministro per gli affari regionali, 2 al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, 2 al Ministero della salute, 1 al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ed 1 al Ministero della giustizia;
42 riferiti alla legge n. 6 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 dicembre 2013, n. 136, recante disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate” (A.C. 1885).
33 sono stati inviati al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, 5 al Ministero della salute, 4 al Ministero dell'economia e delle finanze e 3 al Ministero dell'interno;
41 riferiti alla legge n. 5 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 novembre 2013, n. 133, recante disposizioni urgenti concernenti l’IMU, l’alienazione di immobili pubblici e la Banca d’Italia” (A.C. 1941).
36 sono stati inviati al Ministero dell'economia e delle finanze, 4 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 1 al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ed 1 al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;
23 riferiti alla legge n. 10 del 2014, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 146, recante misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria” (A.C.1921).
22 sono stati inviati al Ministero della giustizia e 2 al Ministero dell'interno.
Nel periodo considerato sono state inoltre segnalate dal Servizio per il controllo parlamentare 8 risoluzioni**:
- Giancarlo GIORGETTI ed altri n. 6/00044 (Testo risultante dalla votazione per parti separate), TURCO ed altri n. 6/00045, Daniele FARINA ed altri n. 6/00046 (Testo modificato nel corso della seduta), CIRIELLI e Giorgia MELONI n. 6/00047, BRUNETTA ed altri n. 6/00048 (Testo posto in votazione nella parte non preclusa), sulle comunicazioni del Ministro della giustizia sull’Amministrazione della giustizia, ai sensi dell’articolo 86 del Regio Decreto 30 gennaio 1941, n. 12, come modificato dall’articolo 2, comma 29 della legge 25 luglio 2005, n. 150, al Ministero della giustizia;
- ZANIN ed altri n. 8/00034, sulle questioni relative alle coltivazioni provenienti da sementi geneticamente modificate e alle conseguenze su altre coltivazioni, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;
- MOLEA ed altri n. 8/00035, sulle recenti iniziative relative all’assetto giornalistico ed editoriale di un’Agenzia di stampa, alla Presidenza del Consiglio dei ministri ed al Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
- CENNI ed altri n. 8/00036, concernente iniziative in ambito europeo in materia di normativa sulle sementi, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Sono state infine segnalate dal Servizio per il controllo parlamentare 9 mozioni:
- DI LELLO, Dorina BIANCHI, GARAVINI, SCOTTO, Andrea ROMANO ed altri n. 1/00157 (Nuova formulazione), concernente l’indicazione dell’affiliazione dei partiti politici nazionali a quelli europei, in vista delle elezioni europee del 2014, al Ministero dell'interno;
- RUOCCO ed altri n. 1/00288, BUSIN ed altri n. 1/00329 (Testo modificato nel corso della seduta), PAGLIA ed altri n. 1/00330 (Nuova formulazione - Testo modificato nel corso della seduta), ZANETTI ed altri n. 1/00331, CAUSI ed altri n. 1/00332 (Testo modificato nel corso della seduta), Dorina BIANCHI e BERNARDO n. 1/00333 (Testo modificato nel corso della seduta), BUTTIGLIONE ed altri n. 1/00336, CAPEZZONE ed altri n. 100338 (Testo modificato nel corso della seduta), concernenti iniziative per armonizzare il sistema europeo dell’imposta sul valore aggiunto alla luce del Libro verde sul futuro dell’IVA adottato dalla Commissione europea, al Ministero dell'economia e delle finanze.
50Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
8/00023 Risoluzione conclusiva |
Cimbro |
Commissione |
04/02/14 |
III |
III Vertice del Partenariato orientale dell'Unione europea (Vilnius, 28-29 novembre 2013) |
La risoluzione conclusiva Cimbro ed altri n. 8/00023, accolta dal Governo ed approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 26 novembre 2013, in vista dello svolgimento, il 28 e 29 novembre 2013, a Vilnius del III Vertice del Partenariato orientale dell'Unione europea, impegnava l'esecutivo: a ribadire il sostegno a favore della ratifica o della firma degli accordi di associazione con i Paesi del Partenariato orientale pronti e disposti a farlo, purché i requisiti necessari in termini di adesione ai valori comuni e di rispetto dello Stato di diritto fossero soddisfatti; ad evidenziare che la realizzazione di ulteriori riforme politiche ed economiche in questi Paesi, sulla base dei valori democratici e di rispetto dello stato di diritto, è nell'interesse non solo della stessa Unione europea ma di tutto il continente; a continuare ad adoperarsi per garantire stabilità e sicurezza a livello regionale, in particolare con il fine di risolvere i conflitti territoriali in Georgia, Azerbaijan, Armenia e Moldova; ad esortare in tale contesto i Paesi del partenariato orientale a proseguire ed intensificare i loro sforzi per portare avanti le riforme.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:
“Il Governo italiano si è adoperato a fondo per attuare gli impegni assunti in Parlamento con la presente Risoluzione e, nella fattispecie:
1) Il sostegno alla ratifica e/o alla firma degli Accordi di Associazione.
In occasione del Vertice di Vilnius sono stati parafati gli Accordi di Associazione comprensivi di Area Approfondita di Libero Scambio (AA/DCFTA) con Georgia e Moldova, per la cui firma si sta lavorando a livello UE affinché possa aver luogo entro l'autunno, e quindi sotto la Presidenza italiana. Un altro risultato significativo è stato conseguito con la firma dell'Accordo di facilitazione visti con l'Azerbaijan, con il quale proseguono, del resto, anche i negoziati per l'Accordo di Associazione.
Nel mese di settembre, invece, l'Armenia ha annunciato l'intendimento di entrare a far parte dell'Unione Doganale Euro-Asiatica e di non firmare, perciò, I'AA/DCFTA, pur non rinunciando ad approfondire le relazioni con l'UE nell'ambito del Partenariato Orientale. Si è inoltre dovuto prendere atto della decisione ucraina, presa da Kiev nell'imminenza del Vertice, di sospendere temporaneamente la firma dell'AA/DCFTA, mentre l'UE ha reiterato la propria disponibilità alla firma, ove le condizioni politiche e l'adempimento dei criteri previsti lo consentano.
2) Evidenziare che la realizzazione di ulteriori riforme politiche ed economiche è nell'interesse dell'UE e di tutto il continente.
I risultati ottenuti al Vertice rappresentano, in effetti, un progresso effettivo rispetto all'avvio del Partenariato Orientale nel 2009, con l'affermazione del principio di differenziazione delle scelte dei Partner e la connessa premialità. A Vilnius si è infatti preso atto dei risultati sin qui conseguiti dai Vicini Orientali, in funzione della realizzazione degli obiettivi strategici di lungo termine di associazione politica e di integrazione economica: Vilnius ha così costituito una tappa importante verso la realizzazione di tali obiettivi.
Del resto, sull'esito del Vertice di Vilnius - quanto alle decisioni di Armenia ed Ucraina - ha certamente influito l'azione diplomatica lanciata nei mesi precedenti da Mosca con l'intento di condizionare la finalizzazione degli AA/DCFTA negoziati dall'UE e di attrarre i Partner orientali verso l'Unione Doganale Euro-Asiatica. Al riguardo, 1'UE ha adottato una linea, che condividiamo, che prevede solidarietà e sostegno politico ai Partner orientali a seguito delle indebite pressioni russe e, al contempo, di dialogo con Mosca, anche per rassicurarla che il Partenariato Orientale non è concepito in funzione anti-russa e che sussistono vantaggi anche per Mosca dal perseguimento del cammino di associazione politica e di integrazione economica dei Partner orientali con l'UE.
3) Esortare i Partner orientali ad intensificare gli sforzi per le riforme.
Da parte italiana non si è mancato, a livello sia europeo che bilaterale con i singoli Partner orientali, di sottolineare la stretta correlazione fra riforme e premialità: il cosiddetto principio del more-for-more, cardine della Politica europea di Vicinato. In detto contesto, a Vilnius i Partner sono stati invitati a concentrare gli sforzi sulle riforme volte all'effettiva attuazione degli AA/DCFTA.
La firma dei predetti Accordi di Associazione e la loro successiva piena attuazione è la premessa per qualunque intensificazione delle relazioni tra i Partner orientali e l'UE.
Politica di Vicinato e strategia di allargamento hanno infatti diverse basi giuridiche, differenti obiettivi e procedure distinte. Non si ritiene perciò corretto sotto il profilo istituzionale evocare già nel contesto del Partenariato Orientale prospettive di adesione all'UE e ad oggi - nelle more del pieno sfruttamento delle potenzialità di tale processo di integrazione economica ed associazione politica - ogni previsione di percorso europeo per questi Paesi appare prematura”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1197/62 Ordine del giorno |
Fitzgerald Nissoli |
Assemblea |
27/02/14 |
III |
Iniziative volte a coinvolgere gli italiani all'estero e l'imprenditoria italiana nel mondo in Expo 2015 |
L'ordine del giorno Fitzgerald Nissoli n 9/1197/62, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 21 giugno 2013, impegnava l'esecutivo a valutare la possibilità di attivare iniziative volte a coinvolgere gli italiani residenti all'estero e l'imprenditoria italiana nel mondo in Expo 2015.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:
“Il Ministero degli Affari Esteri ha allo studio, nell'articolato quadro dell'azione di Governo, le modalità di attivazione di un Tavolo di confronto progettuale tra differenti attori istituzionali a livello nazionale e locale, nell'ambito della costituenda "Casa degli Italiani all'Estero". Tale esercizio è finalizzato a facilitare un coinvolgimento nell'Esposizione Universale di Milano 2015 dei nostri connazionali e dell'imprenditoria italiana nel mondo, il cui contributo potrebbe risultare decisivo per la buona riuscita del prossimo Expo.
La Società Expo 2015, in stretto raccordo con il Ministero degli Affari Esteri, ha parimenti avviato una riflessione per considerare la fattibilità di differenti iniziative dedicate espressamente al tema, sia per richiamare al sito espositivo visitatori italiani provenienti dall'estero, sia sotto il profilo istituzionale”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1670-AR/16 Ordine del giorno |
Ferrara |
Assemblea |
27/02/14 |
III |
Sostegno alla soluzione pacifica e rispettosa degli accordi internazionali delle controversie esistenti in Mali, nell'ambito della partecipazione italiana alla missione delle Nazioni Unite MINUSMA |
9/1670-AR/18 Ordine del giorno |
Lavagno |
Gli ordini del giorno Ferrara n 9/1670-AR/16 e Lavagno n 9/1670-AR/18, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 3 dicembre 2013, impegnavano l'esecutivo, nell'ambito della partecipazione italiana alla missione delle Nazioni Unite MINUSMA, a continuare a sostenere le iniziative internazionali volte ad una soluzione pacifica delle controversie esistenti in Mali ed a garantire la validità e la democraticità delle elezioni legislative in quel Paese.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:
“La partecipazione italiana a MINUSMA (United Nations Multidimentional Integrated Stabilization Mission in Mali), EUTM Mali (European Training Mission Mali) ed EUCAP Sahel Niger (European Union Capacity Building Mission in Niger) rientra tra le attività che l'Italia svolge di concerto con la comunità internazionale per sostenere una soluzione pacifica e non armata delle controversie presenti nel Nord del Mali e nell'area saheliana.
La missione delle Nazioni Unite, MINUSMA, è stata istituita il 25 aprile scorso dal Consiglio di Sicurezza, con risoluzione n. 2100. La missione ha sostituito con effetto immediato l'Ufficio ONU in Mali (UNOM) e dal 1° luglio la missione dell'Unione Africana (AFISMA). Il mandato di MINUSMA è ampio e variegato, con un'attenzione prioritaria alla protezione dei civili, alla promozione dei diritti umani e del diritto umanitario e al sostegno alle Autorità maliane nel dialogo politico interno. La risoluzione n. 2100 ha al contempo autorizzato una "forza parallela", costituita da truppe francesi, che su richiesta del Segretario Generale delle Nazioni Unite, è chiamata a utilizzare "tutti i mezzi necessari " a sostegno di MINUSMA nel caso in cui la Missione ONU si trovi di fronte a una minaccia seria e imminente. Al momento, a causa di problemi logistici, solo la metà del personale militare, di polizia e civile autorizzato a comporre MINUSMA è stato dispiegato; il processo di messa a disposizione delle forze e degli assetti è stato comunque completato. L'Italia ha messo a disposizione della MINUSMA, sulla base di autorizzazione parlamentare, fino a un massimo di tre Ufficiali di staff.
Quanto alle missioni UE, EUTM Mali ed EUCAP Sahel, esse svolgono un ruolo essenziale per la formazione delle forze armate e di Polizia del Mali e dei Paesi saheliani. La missione PSDC EUTM Mali, lanciata il 18 febbraio 2013, garantisce l'addestramento militare e la riorganizzazione delle forze armate, mentre è escluso qualsiasi coinvolgimento della missione in attività di combattimento. Il ristabilimento dell'integrità territoriale ed il consolidamento dello stato di diritto in Mali attraverso la formazione dell'esercito maliano costituisce infatti un obiettivo non solamente militare ma anche evidentemente politico. Le attività addestrative hanno avuto inizio il 2 aprile 2013 e il dispiegamento del contingente UE è stato completato nello stesso mese. E' attualmente in corso la Strategic Review della missione, che prevede l'estensione del mandato - di iniziali 15 mesi - per ulteriori due anni, sino a maggio 2016, e l'addestramento di ulteriori 4 battaglioni maliani. L'Italia ha contribuito da un punto di vista logistico all'avvio della missione EUTM Mali e ha messo a disposizione, sulla base di autorizzazione parlamentare, un massimo di 24 unità militari. Attualmente partecipiamo alla missione con 14 unità guidate da un Tenente Colonnello.
Nel quadro del più ampio impegno nella regione saheliana, l'UE ha lanciato nel luglio 2012 la missione civile PSDC, EUCAP Sahel Niger, con funzioni di assistenza e formazione delle forze di sicurezza nigerine, anche in un'ottica di contrasto al terrorismo e al traffico di armi. Pur basata in Niger, la missione aspira ad una dimensione regionale, anche attraverso la presenza di ufficiali di collegamento nelle Delegazioni UE in Mauritania e Mali. E' attualmente in corso la revisione strategica della missione e si prevede un rinnovo del mandato per altri 24 mesi. L'Italia ha assicurato il proprio contributo alla missione EUCAP Sahel Niger distaccandovi tre esperti, di cui due provenienti dal Ministero della Difesa, che lavorano nell'ambito del rafforzamento istituzionale ("capacity building") e della costruzione di database e archivi documentali, ed un esperto del Ministero degli Affari Esteri in qualità di addetto stampa e comunicazione.
L'Italia ha inoltre fortemente sostenuto l'opportunità di inviare una missione LTE, di osservatori in Mali, che ha contribuito a testimoniare la validità e democraticità delle elezioni legislative del 28 novembre e dell'11 dicembre 2013.
Il contributo del nostro Paese alla stabilizzazione del Mali e della regione si esplica anche attraverso l'organizzazione diretta di corsi di formazione per forze di sicurezza e polizia di frontiera, ad esempio quello appena conclusosi per guardie doganali nigerine organizzato presso il Comando della Guardia di Finanza di Orvieto.
Sul piano internazionale, la questione dell'applicazione degli Accordi di Ouagadougou è stata ribadita in una Dichiarazione Presidenziale del Consiglio di Sicurezza (CdS) delle Nazioni Unite di fine gennaio. Il CdS si è recato in missione in Mali dall'1 al 3 febbraio, ribadendo l'urgenza della ripresa di un dialogo inclusivo per una soluzione durevole del problema del Nord e dell'applicazione dell'acquartieramento dei combattenti di MNLA, HCUA, MAA e altre sigle minori. E' stata altresí reiterata la necessità dell'avvio del processo di disarmo e reinserimento dei combattenti stessi, come previsto dall'Accordo di Ouagadougou. La Comunità di Sant'Egidio, attiva in molte zone di crisi e situazioni post-conflitto, sta conducendo attività di mediazione tra Bamako e Tuareg.
Si intende rinnovare in tutti i fora internazionali ed a livello bilaterale la nostra richiesta di prendere in esame le legittime istanze espresse democraticamente da gruppi ed individui che rigettino violenza e terrorismo, partecipando al dialogo in maniera costruttiva, anche nell'ottica di evitare discriminazioni ai danni di minoranze e per consentire la piena riconciliazione nazionale.
Dal punto di vista del dialogo con le popolazioni tuareg del Nord, il Governo di Bamako ha attivato le Assisi Nazionali e gli Stati Generali della Decentralizzazione ai sensi dell'Accordo di Ouagadougou dello scorso giugno. Si registrano, tuttavia, persistenti tensioni, come dimostrano gli scontri verificatisi il 7 febbraio scorso tra Peuls e Tuareg, che continuano a reclamare autonomia e indipendenza. Nel corso delle missioni della Ministro Emma Bonino, in Africa (Ghana e Senegal dal 5 all'8 gennaio e Sierra Leone e Costa d'Avorio dal 12 al 15 gennaio) ed in occasione di tutti gli incontri con interlocutori africani ed internazionali, è stata ribadita l'importanza di un rinnovato dialogo tra le Autorità di Bamako ed i gruppi armati tuareg (MNLA, HCUA, HAA). Giova ricordare che il tema della prosecuzione del dialogo negoziale è stato posto quale condizione essenziale per lo sblocco degli aiuti internazionali, europei e bilaterali in favore del Mali.
Quanto ai finanziamenti che il nostro Paese ha erogato in risposta all'emergenza del Sahel, si segnala che la Cooperazione allo Sviluppo italiana ha finanziato nel 2012 interventi umanitari per un totale di circa 2,3 milioni di euro, mentre nel 2013 è stato predisposto un pacchetto complessivo di interventi del valore di 3,75 milioni di euro, focalizzati in gran parte sul Mali a seguito della crisi umanitaria occorsa nel Paese. Per l'anno in corso sono stati destinati due milioni di Euro per ulteriori iniziative di carattere umanitario da realizzare nella Regione in parola, sia sul canale bilaterale (fondi in loco), sia attraverso il sistema delle Nazioni Unite. Al fine di sostenere gli sforzi internazionali per assicurare il rientro dei profughi maliani in patria, nel 2013 l'Italia ha erogato 1 milione di euro a UNHCR per il "Programma di protezione e assistenza ai rifugiati maliani".
Nell'ottica di un approccio integrato alla regione saheliana, l'Italia guarda con fiducia alla Strategia Integrata delle Nazioni Unite per il Sahel, elaborata e lanciata dal Presidente R. Prodi quale Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per il Sahel (incarico terminato lo scorso 31 gennaio). Nell'ambito della strategia si attende, a breve, l'avvio di alcuni progetti pilota per lo sviluppo della regione, tra cui quello finanziato dall'Italia e volto a fornire a centinaia di famiglie gli strumenti a energia solare per purificare l'acqua. La Cooperazione allo Sviluppo italiana ha inoltre accantonato alla fine del 2013 due milioni di euro per finanziare un nostro eventuale contributo al prospettato Fondo Regionale del Sahel (non ancora operativo), un finanziamento coerente con gli impegni assunti dall'Italia in occasione della Conferenza Internazionale dei Donatori per lo sviluppo del Mali dello scorso maggio che tiene conto del persistere della situazione di forte instabilità ed insicurezza nel nord del Paese, nonché dell'impatto umanitario dovuto ai conseguenti movimenti di popolazioni che hanno colpito anche i Paesi confinanti nell'area del Sahel (in particolare Burkina Faso e Niger)”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1670-AR/38 Ordine del giorno |
Ragosta |
Assemblea |
27/02/14 |
III |
Promozione della più ampia partecipazione delle diverse componenti della società civile siriana alla Conferenza di Ginevra II |
L'ordine del giorno Ragosta n 9/1670-AR/38, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 3 dicembre 2013, impegnava l'esecutivo a farsi promotore attivo, tramite i canali diplomatici e le associazioni riconosciute, affinché vi fosse la maggior partecipazione possibile alla Conferenza di Ginevra II, partendo dalla collaborazione stretta con tutti i movimenti non violenti siriani.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:
“A riscontro degli impegni assunti con l'approvazione dell'odg 9/1670-A-R/38 dell'On. Ragosta sulla partecipazione alla conferenza di Ginevra II, il Governo si è adoperato per una costante e continua azione di coinvolgimento dei diversi gruppi della società civile siriana in vista dell'avvio del processo negoziale iniziato a Ginevra a fine gennaio, nella piena consapevolezza del ruolo fondamentale di tutte le componenti della società siriana ai fini di una soluzione politica del conflitto.
L'obiettivo di questa azione è stato anche quello di propiziare la partecipazione della Coalizione al processo di Ginevra con una delegazione più inclusiva possibile, che inglobasse tutte le anime dell'opposizione e fosse rappresentativa di tutte le componenti etniche, religiose e politiche, con un'adeguata rappresentanza femminile, nel pieno rispetto, comunque, dell'ownership siriana.
Anche grazie alla presenza diplomatica al confine turco-siriano, l'Italia ha fornito un significativo contributo aggiuntivo allo sforzo della comunità internazionale teso a far sciogliere le riserve dell'opposizione siriana alla Conferenza di Pace di Ginevra, attraverso contatti quotidiani e frequenti incontri con i leader della Coalizione delle opposizioni siriane (SOC), attivisti ed esponenti della società civile siriana e alla partecipazione a tutte le riunioni convocate in territorio turco dal Gruppo ristretto degli "Amici del Popolo Siriano" (formato dei c.d. "London 11").
Oltre ai contatti regolari con gli esponenti della SOC (Segretario Generale, Vice presidenti), si sono avuti incontri con il Presidente del Kurdish National Council, il Presidente del Syrian National Council e si è provveduto a rafforzare i contatti con rappresentati della società civile, delle ONG siriane e dei Consigli Locali operanti in Siria, incontrando, tra gli altri, i Presidenti uscente ed entrante del Consiglio Amministrativo della Provincia di Aleppo, il Co-Direttore del Center for Civil Society and Democracy in Syria e i Co-Direttori del Syrian Institute for Justice”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1670-AR/49 Ordine del giorno |
Tacconi |
Assemblea |
27/02/14 |
III |
Incremento delle risorse destinate alla cooperazione allo sviluppo |
L'ordine del giorno Tacconi ed altri n 9/1670-AR/49, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 3 dicembre 2013, impegnava l'esecutivo a prevedere, a partire dal prossimo decreto di proroga delle missioni internazionali, un aumento della quota delle risorse da destinare agli interventi di cooperazione, anche nel settore dell'assistenza sanitaria.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:
“Per quanto riguarda le risorse derivanti dal decreto missioni internazionali (DMI), sono stati assegnati alla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri 35,4 milioni di euro per il primo semestre dell'anno in corso, a fronte dei 35,5 milioni di euro assegnati con il DMI relativo ai primi nove mesi del 2013.
Il decreto in questione trova la sua ragion d'essere proprio nell'opportunità che esso conferisce di intervenire in teatri di crisi e di fragilità sensibili per gli interessi italiani, nei quali non sarebbe possibile, attraverso gli strumenti ordinari, fornire alcun tipo di assistenza. Di fatto, da anni, il DMI si configura come un fondamentale strumento di cooperazione allo sviluppo, sinergico e complementare alle attività condotte con ricorso allo stanziamento ordinario della Cooperazione allo sviluppo.
Per quanto attiene all'assistenza sanitaria, si tratta di un tema che ha fortemente e molto positivamente caratterizzato l'azione e la visibilità del nostro Paese in materia di cooperazione allo sviluppo negli ultimi anni. In tale contesto, il contributo italiano al Fondo Globale per la lotta all'AIDS, Tubercolosi e Malaria, avviato in occasione del Vertice del G8 del 2001, è stato particolarmente rilevante, pari ad un importo di circa 800 milioni di euro. Il forte coinvolgimento nel Fondo è valso all'Italia ampi riconoscimenti in sede internazionale (tra cui anche, nel 2009, la proposta indirizzata al nostro Paese di esercitare, a nome degli otto donatori del Fondo, la Vice Presidenza del Consiglio di Amministrazione).
Tuttavia, l'ultimo versamento effettuato dall'Italia risale al dicembre 2007 e concerne l'annualità 2008, per 130 milioni di euro; da allora, le condizioni della finanza pubblica non hanno consentito di onorare impegni annunciati in precedenza, per un ammontare complessivo di 260 milioni di euro. Ciò malgrado, il sostegno pregresso alle attività del Fondo e il nostro riconosciuto ruolo di "Paese fondatore" è valso all'Italia la possibilità di mantenere la presenza nei meccanismi decisionali del Fondo stesso, dapprima a titolo individuale, successivamente insieme alla Spagna, da ultimo in una constituency insieme a Commissione Europea e altri Stati Membri.
Durante la Conferenza di Washington per il IV Replenishment del Fondo Globale, svoltasi nel dicembre 2013 a Washington, il Vice Ministro degli Affari Esteri, On. L. Pistelli, ha annunciato l'intenzione di rinnovare il contributo finanziario dell'Italia, con un pledge di 100 milioni di euro, per il triennio 2014-2016.
Il finanziamento della prima tranche di 30 milioni di euro per il 2014 sarà a valere sugli stanziamenti ordinari destinati alla Cooperazione dalla legge di Stabilità e Bilancio 2014, attraverso il canale multilaterale”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1670-AR/62 Ordine del giorno |
Artini |
Assemblea |
27/02/14 |
III |
Creazione di corridoi umanitari verso la Siria attraverso la Turchia e la Regione autonoma curda (KRG) |
L'ordine del giorno Artini ed altri n 9/1670-AR/62, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 3 dicembre 2013, impegnava l'esecutivo ad adoperarsi per ottenere dalla Turchia e dalla Regione autonoma curda (KRG) l'apertura di valichi per consentire il passaggio degli aiuti umanitari.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:
“Il Governo italiano si è impegnato, tramite la costante azione dell'Ambasciata italiana ad Ankara e nel contesto della linea comune assunta dall'Unione Europea, a favorire presso le Autorità turche il mantenimento dell'apertura dei valichi di frontiera agli aiuti umanitari veicolati da enti italiani.
L'invio di aiuti umanitari attraverso i valichi di confine in Turchia non si è interrotto, nonostante il deterioramento delle condizioni di sicurezza e la recrudescenza dei combattimenti in territorio siriano in prossimità con il confine con la Turchia e con la Regione Autonoma Curda. Si aggiunge che il crescente rischio di infiltrazioni estremiste in territorio turco hanno oggettivamente reso più difficile la realizzazione di operazioni umanitarie transfrontaliere in taluni momenti.
La dimensione catastrofica della crisi umanitaria siriana e l'andamento incerto dei negoziati tra le parti in corso a Ginevra hanno motivato il Governo nell'assumere come priorità il favorire l'immediato e incondizionato accesso umanitario in tutto il Paese, in particolare nelle aree poste sotto assedio, anche attraverso l'attuazione di "pause" umanitarie. A tal fine, l'Italia ha partecipato fattivamente al gruppo di alto livello sulle sfide umanitarie della crisi siriana, presieduto dall'“Under Secretary General and Emergency Relief Coordinator” delle Nazioni Unite, Valerie Amos, riunitosi a Ginevra il 26 novembre e il 19 dicembre scorsi, e ha accettato di ospitare a Roma il 3 febbraio 2014, su invito dell'USG, V. Amos, e della Ministro degli Affari Esteri, On. Emma Bonino, la terza riunione del gruppo, innalzando il livello di partecipazione.
Oltre alla delegazione dell'“UN - Office for the Coordination of Humanitarian Affairs” (UN-OCHA), hanno partecipato circa 30 delegazioni, alcune delle quali presenti a livello politico. Sono stati invitati tutti i Paesi che hanno diretta influenza sulle parti (Iran, Arabia Saudita), i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, oltre ai Paesi della regione (e non solo) che esercitano un'influenza indiretta sul processo di risoluzione della crisi.
Nel corso della riunione del 3 febbraio è stato definito un percorso incrementale di 11 azioni concrete e di 7 aree prioritarie di intervento (in particolare, accesso alle aree assediate e difficilmente raggiungibili, smilitarizzazione delle scuole e degli ospedali, campagna di vaccinazione, reperibilità dei fondi, rimozione degli ostacoli amministrativi), sulle quali la comunità internazionale dovrà concentrare la propria azione per uscire dall'attuale stallo.
Inoltre, il Governo sostiene fattivamente in sede ONU l'adozione di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza che richieda il pieno e immediato accesso umanitario. Anche grazie ai contatti diplomatici instaurati con l'opposizione, si continua a esercitare la nostra influenza per favorire la sua piena adesione all'adozione di misure che allevino le sofferenze della popolazione, garantendo soprattutto l'attuazione delle stesse sul terreno da parte dei gruppi combattenti dell'opposizione.
La questione dell'accesso umanitario va, tuttavia, di pari passo con la necessità di reperire i fondi necessari per far fronte alla catastrofe umanitaria. L'Italia è intervenuta immediatamente, mettendo a disposizione sin dall'inizio della crisi un contributo complessivo pari a circa 26,5 milioni di euro, privilegiando settori quali gli aiuti alimentari per gli sfollati, la riabilitazione dei servizi di base, il settore sanitario e la protezione delle fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare donne e minori. Nel 2013 è stato inoltre approvato un contributo volontario di 3,4 milioni di euro a favore del Fondo Fiduciario per la ricostruzione in Siria (SRTF), con il quale saranno finanziati interventi di ricostruzione di infrastrutture e di riabilitazione di servizi sociali nelle zone che da tempo sono sotto il controllo delle forze moderate dell'opposizione siriana. Nel corso del 2014 nuove iniziative umanitarie e di sviluppo saranno realizzate in Siria e nella Regione con le risorse aggiuntive - pari a 38 milioni di euro - annunciate dal Vice Ministro degli Affari Esteri, On. L. Pistelli, in occasione della conferenza dei donatori di Kuwait City del 15 gennaio scorso. Si tratta di uno stanziamento importante (oltre il 70% in più rispetto al 2013), sia in termini assoluti, sia in rapporto alla dotazione complessiva dell'Aiuto Pubblico allo Sviluppo dell'Italia nel 2014. Tale importo colloca l'Italia al terzo posto fra gli Stati membri dell'UE - dopo Regno Unito e Germania - ed al nono posto a livello mondiale”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1670-AR/65 Ordine del giorno |
Spadoni |
Assemblea |
27/02/14 |
III |
Assunzione di iniziative presso il Governo afghano per garantire l'esclusione dal codice penale della pratica della lapidazione |
9/1670-AR/72 Ordine del giorno |
Molteni |
Gli ordini del giorno Spadoni ed altri n 9/1670-AR/65 e Molteni ed altri n 9/1670-AR/72, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 3 dicembre 2013, impegnavano l'esecutivo a continuare a svolgere con determinazione, di concerto con i partner internazionali, tutti i passi necessari volti ad ottenere dal governo afghano conferma delle rassicurazioni già fornite dal Ministro della Giustizia circa il fatto che la pratica della lapidazione non venga introdotta nel codice penale.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:
“La tutela dei diritti umani costituisce da sempre una priorità dell'azione italiana nei confronti dell'Afghanistan, sia dal punto di vista dei rapporti bilaterali, sia dal punto di vista multilaterale.
Da un punto di vista internazionale, in occasione della Conferenza di Tokyo sullo sviluppo civile ed economico dell'Afghanistan del luglio 2012, la comunità internazionale ha inteso condizionare l'effettiva erogazione degli aiuti allo sviluppo promessi al Paese (16 miliardi di dollari per il periodo 2012-2015) al raggiungimento da parte afghana di progressi misurabili in vari settori, tra i quali la tutela dei diritti umani. A tal fine, è stato istituito il Tokyo Mutual Accountability Framework, che rappresenta la cornice attraverso la quale vengono monitorati l'efficiente impiego dei fondi erogati ed il rispetto degli impegni assunti da parte delle autorità afghane, in un'ottica di reciprocità degli impegni e condizionalità. In tale occasione il Governo italiano, in linea con gli indirizzi parlamentari, si è adoperato con successo affinché il documento finale contenesse un impegno esplicito del Governo di Kabul a favore di una efficace tutela dei diritti delle donne, misurabile attraverso parametri definiti.
Da un punto di vista bilaterale, l'Italia è da sempre impegnata nella promozione dei diritti delle donne afghane. Tale impegno si concretizza in una serie di azioni che investono tutte le dimensioni della nostra politica estera nei confronti dell'Afghanistan. Ad esempio in materia di cooperazione italiana allo sviluppo, la politica italiana si esplica in una serie di interventi destinati alla tutela della salute materno-infantile, alla lotta alla gender based violente, all'empowerment socio-economico, nonché al supporto istituzionale. L'intervento italiano nel campo della cooperazione allo sviluppo, molto apprezzato dalle nostre controparti, persegue un progressivo allineamento dei progetti con le priorità espresse dal Governo afghano nel NAPWA (National Action Plan for Women in Afghanistan). Inoltre, i nostri progetti sono progressivamente integrati nel quadro del Tokyo Mutual Accountability Framework, il che consente di monitorare l'effettivo rispetto degli impegni assunti dalle Autorità afghane anche in tema di tutela dei diritti delle donne, nell'ottica di condizionalità summenzionata.
Accanto al complesso delle predette attività a sostegno delle donne, l'altro volet dell'azione del governo italiano mira a scongiurare pericolose “regressioni” da parte delle Autorità afghane in tema di diritti di genere. Tale volet si traduce non solo nella costante riaffermazione del principio della condizionalità degli aiuti allo sviluppo ma anche in interventi diretti e mirati a tutela di situazioni ben identificate come per la vicenda citata nell'interrogazione in questione.
La diffusione della notizia secondo cui sarebbe allo studio del Parlamento afghano una riforma del codice penale che prevede l'introduzione della pena di morte per lapidazione per le donne colte in flagranza di adulterio ha provocato l'indignazione dell'opinione pubblica internazionale. In tale occasione, su sollecitazione generale della comunità internazionale, il Rappresentante Speciale del Segretario Generale ONU a Kabul, Jan Kubis, ha immediatamente preteso spiegazioni direttamente dal Presidente Karzai. Su impulso di quest'ultimo, il Ministro della Giustizia afghano Ghaleb ha fornito quindi ampie assicurazioni sul fatto che il progetto di nuovo codice penale — tuttora alle fasi preliminari di studio nelle commissioni parlamentari competenti non conterrà alcun riferimento alla possibilità di applicare la pena di lapidazione per il reato di adulterio24.
Nel prendere atto delle rassicurazioni fornite dal governo afghano, la comunità internazionale e il Governo italiano per il tramite dell'ambasciata a Kabul continuano e continueranno anche in futuro a monitorare attentamente il tema in questione e, più in generale, la situazione dei diritti delle donne in Afghanistan al fine di assicurare che le Autorità afghane rispettino gli impegni assunti internazionalmente in tale ambito.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1239-A/1 Ordine del giorno |
Marazziti |
Assemblea |
27/02/14 |
III |
Ratifica del Trattato sul commercio delle armi |
9/1239-A/2 Ordine del giorno |
Zanin |
||||
9/1239-A/3 Ordine del giorno |
Scotto |
Gli ordini del giorno Marazziti n. 9/1239-A/1, Zanin ed altri n. 9/1239-A/2 e Scotto ed altri n. 9/1239-A/3, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 12 settembre 2013, impegnavano l'esecutivo a proseguire incessantemente nell'opera politica internazionale volta alla risoluzione pacifica delle controversie e ad assumere il tema della regolamentazione su scala globale del commercio delle armi come chiave fondamentale in ordine alla costruzione preventiva della pace; ad applicare il Trattato sul commercio delle armi, continuando a dare piena attuazione alla legge n. 185 del 1990 e valorizzandola come modello a livello internazionale; a promuovere, nei contatti bilaterali e multilaterali, l'adesione ovvero la ratifica di altri Stati al Trattato in questione affinché esso possa avere sempre più una dimensione universale.
In merito a tali impegni il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:
“In primo luogo, si ricorda che l'Italia, insieme alla Germania, è stato il primo Paese membro dell'Unione Europea ad adottare la legge nazionale di ratifica del Trattato, già nello scorso settembre 2013, ad ulteriore testimonianza dell'impegno profuso dal nostro Paese nel corso del decennale negoziato in sede ONU per l'adozione dell'ATT (Arms Trade Treaty), quale strumento fondamentale per la trasparenza e la regolamentazione del settore del commercio mondiale di armi. In merito al deposito dello strumento di ratifica a New York e la successiva entrata in vigore del trattato, si segnala che è in via di finalizzazione la procedura di adozione del testo della Decisione del Consiglio dell'Unione che autorizza gli Stati membri alla ratifica. A seguito del positivo riscontro in data 16 dicembre 2013 della Commissione parlamentare designata per l'esame del documento (la Commissione INTRA - International Trade), il Parlamento europeo ha infatti espresso parere favorevole in merito alla proposta di Decisione nel corso della seduta plenaria del 5 febbraio. Le procedure per l'adozione definitiva della proposta di Decisione dovrebbero quindi essere finalizzate già per il mese di marzo.
A seguito della formale adozione della Decisione, gli Stati membri potranno quindi depositare lo strumento di ratifica dell'ATT a New York, presso il Segretariato delle Nazioni Unite. A tale proposito, si segnala che i Paesi già pronti alla ratifica definitiva del Trattato stanno valutando nell'ambito del Gruppo di lavoro del Consiglio dell'Unione dedicato all'ATT (COARM — ATT) la possibilità di procedere ad un deposito contestuale degli strumenti di ratifica, al fine di garantire il massimo risalto possibile all'impegno da sempre mantenuto da parte dell'Unione Europea nell'adozione e nella pronta entrata in vigore del Trattato.
L'Italia, di concerto principalmente con la Germania, sostiene inoltre l'opportunità di organizzare un evento in sede ONU che dia ulteriore risalto agli sforzi di sensibilizzazione condotti dall’UE per l'universalizzazione del Trattato.
L'Italia sta infine pienamente partecipando alla definizione delle prossime attività di assistenza e di outreach dell'Unione Europea nei confronti di quei Paesi terzi che richiederanno assistenza in merito alle modalità di recepimento ed attuazione delle previsioni del Trattato nel proprio ordinamento interno. Per completezza di informazione, si segnala che ad oggi sono nove i Paesi che hanno già depositato lo strumento di ratifica a New York, segnatamente: l'Islanda (2 luglio), la Guyana (4 luglio), Antigua e Barbuda (12 agosto), la Nigeria (12 agosto), il Costa Rica (25 settembre), il Messico (25 settembre), Trinidad e Tobago (25 settembre), Grenada (22 ottobre), il Mali (3 dicembre).
In merito al recepimento delle disposizioni del Trattato nell'ordinamento interno, si segnala che la Legge 185/90, come modificata dal Decreto Legislativo 22 giugno 2012, n. 105, è pienamente rispondente alle previsioni dell'ATT, a testimonianza del carattere di legislazione tra le più moderne ed efficaci nel settore del controllo delle movimentazioni dei materiali di armamento a livello europeo ed internazionale, anche sotto il profilo della valutazione dell'impatto delle movimentazioni di armi sui diritti fondamentali della persona, principio che l'ATT ha introdotto e che rappresenta un importante elemento di innovazione con riferimento al settore del commercio internazionale di armi.
Anche alla luce della legislazione nazionale in materia, si ricorda che da parte italiana è stato dato particolare rilievo all'adozione dell'ATT quale primo strumento normativo internazionale inerente l'adozione di standard comuni a livello mondiale per la regolamentazione di un settore tradizionalmente riservato alle politiche nazionali dei singoli Paesi, specialmente dei grandi produttori, quale quello delle armi. Tale impegno ad una rapida entrata in vigore del Trattato ATT continua ad essere reiterato in tutti i pertinenti consessi dedicati al controllo delle movimentazioni dei materiali di armamento, a livello di Unione Europea, Nazioni Unite e regimi internazionali dedicati”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
8/00024 Risoluzione conclusiva |
Scotto |
Commissione |
27/02/14 |
III |
Emergenza umanitaria nelle Filippine |
La risoluzione conclusiva Scotto ed altri n 8/00024, accolta dal Governo ed approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 26 novembre 2013, impegnava l'esecutivo: a manifestare al Governo delle Filippine la disponibilità a destinare integralmente i fondi allocati per l'accordo per la conversione del debito a favore di azioni di cooperazione (circa tre milioni di euro) e già disponibili al supporto di azioni di emergenza e ricostruzione nelle zone colpite dal tifone del novembre 2013, con particolare riguardo a donne e bambini; a manifestare al Governo delle Filippine la disponibilità a coinvolgere le organizzazioni dei migranti filippini nella gestione del fondo di controvalore che dovrà occuparsi delle risorse derivanti dalla conversione.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:
“1. A seguito delle proposte scaturite dalla Risoluzione il Governo italiano si è subito attivato per consultare, tramite la nostra Ambasciata a Manila, le Autorità filippine sull'accordo di conversione dei fondi allocati e già disponibili per le azioni di emergenza e ricostruzione nelle zone colpite dal tifone nel novembre 2013.
La controparte filippina, pur apprezzando la nostra disponibilità a destinare integralmente i fondi in questo senso, preferirebbe non vanificare il lavoro fin qui svolto nell'ambito del programma di conversione. L'orientamento consolidato, di conseguenza, risulta essere quello di completare la selezione dei progetti pervenuti a seguito del bando, la cui valutazione dovrebbe essere ultimata entro il mese di febbraio, favorendo, tra i progetti di buona qualità, quelli da realizzare nelle aree colpite dal tifone, così da contribuire, anche con una parte dei fondi di conversione, ad attività di riabilitazione di zone e/o attività colpite dal tifone.
2. La controparte filippina, in particolare il Dipartimento Finanze (DOF), specificamente sollecitata sulla questione del coinvolgimento di rappresentati delle organizzazione dei migranti filippini nella gestione del fondo di riconversione del debito, ha comunicato di apprezzare l'iniziativa italiana che dimostra particolare attenzione verso il Paese in questo momento difficile. Allo stesso tempo, tuttavia, il DOF ha avanzato il timore che la nomina di un nuovo adviser possa rallentare un processo che si sta svolgendo secondo una tabella molto precisa e ordinata (ad es., lo scorso 30 gennaio si è riunito il Technical Committee per l'esame dei progetti short-listed). Inoltre, tale nomina (non prevista né dall'accordo base né dal Technical Agreement) necessiterebbe probabilmente di una rinegoziazione dei testi, già firmati e ratificati dai due Paesi.
3.In sostanza, pur esprimendo gratitudine per il gesto di attenzione da parte del nostro Parlamento, le Autorità filippine preferirebbero lasciare per il momento invariata la composizione del Technical Committe quale esso attualmente è”.
Ministro per gli affari regionali e le autonomie
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1866-A/6 Ordine del giorno |
Coccia |
Assemblea |
04/02/14 |
VII |
Revisione della normativa vigente in materia di società sportive e associazioni sportive dilettantistiche |
L'ordine del giorno Coccia n. 9/1866-A/6, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 21 dicembre 2013, impegnava l'esecutivo a valutare la possibilità di rivedere la normativa vigente in materia di società sportive e associazioni sportive dilettantistiche, confermando il CONI come unico organismo certificatore della effettiva attività sportiva svolta dalle società e dalle associazioni dilettantistiche.
In merito a tale impegno il Ministro per gli affari regionali e le autonomie ha trasmesso la seguente nota:
“Si evidenzia che, nel quadro di una complessiva rivisitazione della normativa in materia di sport, i competenti Uffici del Ministro per gli Affari Regionali, le Autonomie e lo Sport hanno avviato l'esame delle norme vigenti anche in materia di attività svolte da società e da associazioni dilettantistiche sportive, con l'obiettivo di rendere la legislazione rispondente in misura più puntuale alle esigenze degli operatori del settore”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1248-AR/143 Ordine del giorno |
Patriarca |
Assemblea |
11/02/14 |
XII |
Iniziative finalizzate ad incentivare il Servizio civile nazionale, anche attraverso l'individuazione di adeguate risorse finanziarie |
9/1458/38 Ordine del giorno |
L'ordine del giorno Patriarca ed altri n. 9/1248-AR/143, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 24 luglio 2013, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di reperire i fondi necessari affinché l'esperienza del Servizio civile non subisca ulteriori tagli con conseguente riduzione del numero dei giovani coinvolti; a modificare, laddove possibile, la normativa fiscale che a vario modo incide negativamente sullo stanziamento annuale complessivo.
L'ordine del giorno Patriarca ed altri n. 9/1458/38, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 7 agosto 2013, impegnava l'esecutivo ad assumere le opportune misure volte a restituire credibilità e ruolo al Servizio civile nazionale, attraverso l'individuazione di risorse finanziarie adeguate a consentire una reale programmabilità dei progetti e il soddisfacimento delle aspettative di migliaia di giovani.
In merito a tali impegni il Ministro per l'integrazione ha trasmesso la seguente nota:
“Si segnala che il Governo ha dato seguito agli impegni assunti dando parere favorevole all'emendamento che ha stabilito un aumento sul fondo del Servizio civile nazionale di 1,5 milioni di euro per il 2013 e di 10 milioni per il 2014, prelevandoli dalla quota destinata allo Stato dell'otto per mille (articolo 12, comma 1, lettera g)-bis del decreto legge 28 giugno 2013, n. 76, convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 99).
Pur nell’attuale difficile contesto economico che aveva comportato delle progressive riduzioni degli stanziamenti per il Servizio civile nazionale negli ultimi anni, il Governo ha evitato ulteriori tagli e ha messo a disposizione 99.923.540 di euro per i bandi del 2013, al netto dei costi generali e di funzionamento e degli oneri finanziari scaturiti dai precedenti bandi. Ciò ha consentito di pubblicare venerdì 4 ottobre 2013 il nuovo bando per il Servizio civile nazionale e i bandi regionali di selezione dei volontari, che permetteranno la partecipazione complessiva di 15.466 giovani, 502 dei quali da impiegarsi in progetti all'estero. Inoltre, per quanto riguarda il 2014, il Governo all'interno della legge di stabilità ha aumentato a 105 milioni di euro le risorse a disposizione del Fondo nazionale per il Servizio civile, fornendo un segnale di attenzione e sensibilità alle politiche giovanili e in particolare al Servizio civile nazionale (legge 27 dicembre 2013 n. 147, Tabella C, capitolo 2185)”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1248-AR/218 Ordine del giorno |
Dall'Osso |
Assemblea |
04/02/14 |
I |
Possibilità di indicare sui documenti di riconoscimento la disponibilità o il diniego alla donazione degli organi |
L'ordine del giorno Dall'Osso n. 9/1248-AR/218, sul quale il Governo si è rimesso all'Assemblea che lo ha approvato nella seduta del 25 luglio 2013, impegnava l'esecutivo a valutare la possibilità, attraverso idonee iniziative normative, di inserire la disponibilità o il diniego alla donazione degli organi sia nella carta di identità sia nel passaporto con un apposito codice seriale corrispondente al soggetto.
In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:
“Relativamente alle carte di identità, la previsione normativa a cui l'atto parlamentare fa riferimento avrà attuazione con il decreto interministeriale recante "Modalità tecniche di emissione della Carta d'identità elettronica e del Documento digitale unificato nonché definizione del piano per il graduale rilascio, in attuazione dell'articolo 10, commi 2 e 3, del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2011, n. 106, e successive modificazioni", in corso di adozione.
Lo schema del predetto provvedimento, infatti, prevede che il comune invii al Sistema informativo trapianti (SIT) l'informazione relativa al consenso o al diniego alla donazione di organi e tessuti, eventualmente espresso dal cittadino maggiorenne in sede di rilascio del documento.
Nelle more, il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali di questo Ministero, d'intesa con i competenti Uffici del Ministero della Salute, ha avviato l'elaborazione di uno schema di direttiva indirizzata ai comuni che, indicando le modalità di comunicazione al SIT dell'informazione relativa alla volontà espressa dal cittadino in occasione del rilascio della carta d'identità, consenta di pervenire al raggiungimento delle finalità connesse alla norma in argomento.
Per
quel che concerne invece i passaporti, pur non rilevandosi elementi
ostativi
all'inserimento in essi del dato relativo alla disponibilità
alla donazione degli organi,
appaiono imprescindibili le valutazioni di competenza del Ministero
degli Affari
Esteri, atteso che i Questori procedono al rilascio di tali
documenti su delega di quel
Dicastero”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1628/45 Ordine del giorno |
Taglialatela |
Assemblea |
11/02/14 |
I |
Eliminazione della richiesta di autorizzazione al questore per gli spettacoli teatrali di piccola portata |
L'ordine del giorno Taglialatela n. 9/1628/45, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 3 ottobre 2013, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di estendere agli spettacoli teatrali destinati ad un massimo di 200 spettatori la procedura di segnalazione di inizio attività in luogo della licenza del questore e dell'autorità locale di pubblica sicurezza.
In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:
“Si fa riferimento all'ordine del giorno indicato in oggetto, con il quale si impegna il Governo a valutare l'opportunità di estendere agli spettacoli teatrali destinati ad un massimo di 200 spettatori, la semplificazione introdotta dall'art. 7 della legge n. 112 del 7 ottobre 2013 che consente di sostituire la licenza di pubblico spettacolo di cui all'art. 68 del T.U.L.P.S. con la segnalazione certificata di inizio attività.
Al riguardo si segnala, innanzitutto, che per una disamina complessiva della tematica occorre distinguere tra gli impianti teatrali con una capienza massima di 200 spettatori e le rappresentazioni teatrali in forma itinerante o episodica della medesima dimensione.
In particolare, i locali e gli impianti teatrali con capienza fino a 200 posti godono di un iter semplificato nel procedimento di controllo preventivo delle condizioni di sicurezza, previsto dall'art. 141, comma 2, del Regolamento del TULPS, consistente nella possibilità che le verifiche e gli accertamenti di competenza delle commissioni di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo siano sostituiti da una relazione tecnica di un professionista iscritto all'albo.
Il superamento di tale disciplina, con la sostituzione della licenza con la segnalazione certificata di inizio attività, sia pure limitatamente ai teatri con la capienza massima di 200 spettatori, si tradurrebbe non solo in un regime di favore rispetto agli altri impianti di pubblico spettacolo o intrattenimento della medesima dimensione, ma anche in una compressione di elementari esigenze di sicurezza ed igiene.
Per quanto concerne le rappresentazioni teatrali svolte in forma itinerante o comunque episodica, nell'ambito di allestimenti occasionali, della durata di una sola giornata e con un pubblico massimo di 200 persone, si ritiene che tali manifestazioni siano già incluse nel nuovo “regime semplificato”, di cui alla sopra indicata legge n. 112 del 7 ottobre 2013 che consente di sostituire la licenza di pubblico spettacolo di cui all'art. 68 del T.U.L.P.S. con la segnalazione certificata di inizio attività.
Si sottolinea, infine, che, in materia di spettacoli e trattenimenti pubblici, le licenze di cui agli artt. 68 e 69 del richiamato Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, così come la licenza di agibilità prevista dal successivo art. 80, non sono più oggetto di rilascio da parte del Questore e dell'Autorità locale di pubblica sicurezza, bensì da parte dei Comuni ai quali la competenza è stata attribuita, ai sensi dell'art. 19 del DPR 24 luglio 1977, n. 616, nell'ambito dei compiti di polizia amministrativa connessi alla pubblica incolumità”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1540-A/39 Ordine del giorno |
Locatelli |
Assemblea |
11/02/14 |
I |
Opportunità di effettuare un monitoraggio sull'andamento della delittuosità connessa al fenomeno della violenza di genere |
L'ordine del giorno Locatelli ed altri n. 9/1540-A/39, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 9 ottobre 2013, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di verificare, attraverso un monitoraggio sul numero dei delitti connessi al fenomeno della violenza di genere, se l'irrevocabilità della querela, introdotta dal decreto-legge n. 93 del 2013, si sia rivelata un deterrente alla decisione delle donne di sporgere denuncia nel caso di condotte moleste.
In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:
“Il Dipartimento della pubblica sicurezza di questo Ministero detiene, attraverso la banca dati interforze (SDI), i dati relativi all'andamento della delittuosità connessa al fenomeno della "violenza di genere”, riferiti sia al periodo antecedente che a quello successivo all'emanazione del decreto legge n. 93/2013, nonché quelli relativi agli omicidi volontari consumati in Italia.
Si allegano le relative schede statistiche, predisposte da quel Dipartimento, che ha precisato quanto segue:
1. i dati forniti sono di fonte SDI-SSD. “consolidati” (definitivi) per il periodo 14 agosto - 31 dicembre 2012 ed “operativi”* per il periodo 14 agosto – 31 ottobre 2013;
2. i dati del 2013 relativi agli ammonimenti sono “operativi” e si riferiscono anche ai provvedimenti per casi di percosse e lesioni commessi nell'ambito domestico;
3. i dati relativi agli omicidi volontari consumati sono “operativi”.
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
Periodo 14 agosto – 31 ottobre 2012 e 2013
Delitto |
14 ago – 31 ott 2012 |
14 ago – 31 ott 2013 |
Omicidi volontari consumati (art. 575 CP) |
114 |
95 |
… di cui con vittime di sesso femminile
|
32 |
29 |
Omicidi volontari consumati in ambito familiare/affettivo (art. 575 CP) |
33 |
33 |
… di cui con vittime di sesso femminile |
19 |
21 |
Omicidi volontari consumati commessi da partner o ex partner (art. 575 CP) |
14 |
19 |
… di cui con vittime di sesso femminile |
11 |
19 |
Dati di fonte Direzione Centrale della Polizia Criminale |
|
|
Numero di delitti commessi in Italia
con incidenza percentuale di vittime di sesso femminile
nel periodo 14 agosto – 31 ottobre 2012 (dati consolidati fonte SDI-SSD)
e nel periodo 14 agosto – 31 ottobre 2013 (dati non consolidati fonte SDI-SSD)
Descrizione reato (Delitti commessi) |
14 ago – 31 ott 2012 |
Incidenza % vittime di sesso femminile |
14 ago – 31 ott 2013 |
Incidenza % vittime di sesso femminile |
LESIONI PERSONALI |
14.363 |
40,65% |
11.456 |
41,71% |
PERCOSSE |
3.580 |
46,65% |
2.755 |
47,70% |
MINACCIA |
18.366 |
45,06% |
15.212 |
45,86% |
VIOLENZE SESSUALI |
883 |
90,15% |
748 |
92,25% |
MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA O VERSO I FANCIULLI |
2.061 |
80,88% |
2.382 |
82,28% |
ATTI PERSECUTORI (art. 612 bis co.1) |
1.316 |
71,43% |
1.150 |
75,13% |
ATTI PERSECUTORI (art. 612 bis co.2) |
749 |
87,45% |
781 |
87,96% |
ATTI PERSECUTORI (art. 612 bis co.3) |
90 |
71,11% |
55 |
72,73% |
Numero dei soggetti denunziati/arrestati in Italia
con incidenza percentuale di vittime di sesso femminile
nel periodo 14 agosto – 31 ottobre 2012 (dati consolidati fonte SDI-SSD)
e nel periodo 14 agosto – 31 ottobre 2013 (dati non consolidati fonte SDI-SSD)
Descrizione reato (Delitti commessi) |
14 ago – 31 ott 2012 |
Incidenza % vittime di sesso femminile |
14 ago – 31 ott 2013 |
Incidenza % vittime di sesso femminile |
LESIONI PERSONALI |
7.906 |
38,76% |
5.702 |
40,37% |
PERCOSSE |
1.862 |
44,31% |
1.157 |
47,19% |
MINACCIA |
9.339 |
44,93% |
6.534 |
46,33% |
VIOLENZE SESSUALI |
545 |
89,91% |
451 |
91,35% |
MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA O VERSO I FANCIULLI |
1.191 |
81,11% |
1.506 |
83,33% |
ATTI PERSECUTORI (art. 612 bis co.1) |
717 |
68,06% |
708 |
77,54% |
ATTI PERSECUTORI (art. 612 bis co.2) |
444 |
85,36% |
512 |
86,91% |
ATTI PERSECUTORI (art. 612 bis co.3) |
51 |
76,47% |
28 |
67,86% |
Ammonimenti del Questore in Italia
(dati operativi – fonte SDI-SSD)
|
14 ago – 31 ott 2012 |
14 ago – 31 ott 2013 |
AMMONIMENTI DEL QUESTORE |
239 |
285 |
… di cui ammonimenti per percosse e lesioni |
n.d. |
44 |
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1326/11 Ordine del giorno |
Bragantini Matteo |
Assemblea |
27/02/14 |
I |
Valutazione degli effetti applicativi del decreto che darà attuazione alla direttiva 2011/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani |
L'ordine del giorno Matteo Bragantini ed altri n. 9/1326/11, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 31 luglio 2013, impegnava l'esecutivo a valutare gli effetti applicativi del decreto che darà attuazione alla direttiva 2011/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e ad assumere a tal fine le necessarie iniziative normative.
In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso, per quanto attiene ai profili di propria competenza, la seguente nota:
“Si rappresenta che, dagli elementi acquisiti da questo Ufficio, risulta in corso di adozione il decreto di attuazione della direttiva 2011/36/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 aprile 2011, concernente la prevenzione e la repressione della tratta degli esseri umani.
II provvedimento in questione è stato predisposto dal Ministero della Giustizia, quale amministrazione incaricata, con il concerto, tra gli altri, anche di questo Dicastero”.
Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
8/00025 Risoluzione conclusiva |
Bechis |
Commissione |
27/02/14 |
XI |
Procedure di mobilità e piano di salvaguardia occupazionale dei lavoratori della Nokia Solutions Network |
La risoluzione conclusiva Bechis ed altri n. 8/00025, accolta dal Governo ed approvata dalla XI Commissione (Lavoro) nella seduta del 27 novembre 2013, impegnava l'esecutivo a porre in essere iniziative volte ad evitare procedure di licenziamento nei confronti dei lavoratori della Nokia Solutions Network, nonché ad aprire un tavolo di confronto con le imprese italiane e multinazionali operanti nel settore delle telecomunicazioni.
In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso, per quanto attiene ai profili di propria competenza, la seguente nota:
“Con riferimento alla risoluzione conclusiva in oggetto, concernente la situazione aziendale della società Nokia Solutions Network Italia S.p.A., per quanto di competenza di questo Dicastero, si rappresenta quanto segue.
La Società ha fruito di un periodo di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale, dal 1° novembre 2012 al 31 ottobre 2013, in favore di un numero massimo di 445 unità lavorative di cui al verbale ministeriale del 29 ottobre 2012.
Approssimandosi la scadenza del citato trattamento di integrazione salariale la Società, per il tramite di Assolombarda, con lettera del 23 luglio 2013 ha avviato una procedura di licenziamento collettivo nei confronti di complessive 226 unità lavorative, strutturalmente eccedenti rispetto alle esigenze aziendali.
Definita senza accordo la fase sindacale della procedura di licenziamento collettivo, la competente Direzione Generale di questo Ministero ha convocato le parti per il 24 settembre e il 31 ottobre 2013 per l'espletamento della relativa fase amministrativa.
All'esito della riunione del 31 ottobre le parti, dopo ampio e approfondito confronto, si sono date atto dell'impossibilità di addivenire ad una soluzione condivisa e hanno siglato il verbale di mancato accordo.
Alla luce di nuovi elementi emersi, la Società ha richiesto al Ministero del lavoro e delle politiche sociali un riesame delle questioni che non hanno trovato soluzione nel corso della riunione del 31 ottobre 2013.
Le Parti, convocate il giorno 20 dicembre 2013, hanno condiviso di superare il mancato accordo del 31 ottobre 2013 procedendo alla stipula di un'intesa che prevede le seguenti misure:
- il licenziamento potrà essere intimato dalla Società nei confronti di un numero massimo di 198 unità lavorative, di cui 18 occupate presso la sede di Roma, 4 presso la sede di Napoli e 176 presso la sede di Milano;
- diversamente da quanto previsto dall'articolo 5 della legge n. 223 del 1991, i lavoratori con cui verrà risolto il rapporto di lavoro saranno individuati tra coloro che manifesteranno per iscritto la non opposizione al licenziamento;
- il licenziamento dei lavoratori che non si opporranno avverrà sino al 30 giugno 2014, esercitando così la facoltà di deroga e proroga ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dall'articolo 8, comma 4, del decreto-legge n. 148 del 1993, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 236 del 1993”.
Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite
le note di attuazione annunciate
|
Primo firmatario |
Tipo di Atto |
Numero |
Pag. |
|
On. |
Artini |
Ordine del giorno |
9/1670-AR/62 |
46 |
On. |
Bechis |
Risoluzione conclusiva |
8/00025 |
61 |
On. |
Bragantini Matteo |
Ordine del giorno |
9/1326/11 |
60 |
On. |
Cimbro |
Risoluzione conclusiva |
8/00023 |
39 |
On. |
Coccia |
Ordine del giorno |
9/1866-A/6 |
53 |
On. |
Dall'Osso |
Ordine del giorno |
9/1248-AR/218 |
55 |
On. |
Ferrara |
Ordine del giorno |
9/1670-AR/16 |
41 |
On. |
Fitzgerald Nissoli |
Ordine del giorno |
9/1197/62 |
41 |
On. |
Lavagno |
Ordine del giorno |
9/1670-AR/18 |
41 |
On. |
Locatelli |
Ordine del giorno |
9/1540-A/39 |
57 |
On. |
Marazziti |
Ordine del giorno |
9/1239-A/1 |
50 |
On. |
Molteni |
Ordine del giorno |
9/1670-AR/72 |
48 |
On. |
Patriarca |
Ordine del giorno |
9/1248-AR/143 |
54 |
On. |
Patriarca |
Ordine del giorno |
9/1458/38 |
54 |
On. |
Ragosta |
Ordine del giorno |
9/1670-AR/38 |
44 |
On. |
Scotto |
Ordine del giorno |
9/1239-A/3 |
50 |
On. |
Scotto |
Risoluzione conclusiva |
8/00024 |
51 |
On. |
Spadoni |
Ordine del giorno |
9/1670-AR/65 |
48 |
On. |
Tacconi |
Ordine del giorno |
9/1670-AR/49 |
45 |
On. |
Taglialatela |
Ordine del giorno |
9/1628/45 |
56 |
On. |
Zanin |
Ordine del giorno |
9/1239-A/2 |
50 |
La sezione tratta della trasmissione al Parlamento da parte del Governo e di altri soggetti (regioni, autorità amministrative indipendenti, ecc.) delle relazioni previste dalle norme vigenti che sono pervenute nel periodo in esame. Conclude la sezione l’indicazione delle nuove relazioni ove introdotte da disposizioni pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale nel periodo considerato.
Nell'ambito della propria competenza per la verifica dell'adempimento da parte del Governo degli obblighi di legge nei confronti del Parlamento, il Servizio per il controllo parlamentare effettua il monitoraggio delle relazioni che la Presidenza del Consiglio dei ministri e i diversi Dicasteri devono trasmettere periodicamente al Parlamento in conformità di quanto stabilito dalle vigenti disposizioni legislative; nella prassi, tale verifica è stata estesa anche ad altri soggetti non governativi.
A tale fine, il Servizio cura una banca dati che viene aggiornata sia attraverso la registrazione delle relazioni di volta in volta trasmesse ed annunciate nel corso delle sedute dell’Assemblea, riscontrabili nell’Allegato A al resoconto della relativa seduta, sia mediante l’individuazione degli obblighi previsti da norme di nuova introduzione, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. L’aggiornamento si completa con l’accertamento delle relazioni per le quali l’obbligo di trasmissione sia venuto meno a seguito dell’abrogazione della norma istitutiva, ovvero sia da ritenersi - per le più diverse ragioni - superato o, comunque, non più attuale o rilevante alla luce della situazione di fatto (ad esempio, una relazione che abbia ad oggetto programmi o interventi ormai completati o esauriti senza che la norma che prevede la relazione stessa sia stata esplicitamente abrogata). Ciò nell’ottica di contribuire, da una parte ad una focalizzazione degli obblighi residui e, dall'altra ad un superamento di tutto il superfluo, per favorire il processo di semplificazione normativa.
Nella presente Sezione si dà dunque conto delle risultanze dell’attività di monitoraggio circoscritta alla sola indicazione delle relazioni trasmesse nel periodo considerato dalla pubblicazione, nonché degli eventuali obblighi di nuova introduzione.
Al fine di definire un quadro complessivo degli adempimenti vigenti quanto più corretto ed esaustivo, il Servizio per il controllo parlamentare intrattiene costanti contatti con i competenti uffici interni alle amministrazioni (governative e non) anche attraverso la predisposizione e l’invio di schede informative contenenti l’elenco delle relazioni a carico di ciascun presentatore. Per ogni relazione, vengono indicati la norma istitutiva dell’obbligo, l’argomento, la frequenza della trasmissione (con la data entro la quale si aspetta il prossimo invio), nonché le informazioni sull’ultima relazione inviata. In una distinta sezione di ogni scheda vengono, inoltre, elencate le relazioni la cui trasmissione risulti in ritardo rispetto alla scadenza prevista e di cui pertanto si sollecita la trasmissione al Parlamento.
Tali schede vengono contestualmente inviate anche alle Commissioni parlamentari competenti per materia, con l’intento di fornire uno strumento di agevole consultazione che consenta da un lato ad ogni Ministero di essere al corrente dell’esito delle verifiche effettuate dal Servizio per il controllo parlamentare e, dall’altro, di informare i parlamentari dello stato di adempimento degli obblighi.
Nell'ambito delle relazioni pervenute al Parlamento nel periodo preso in considerazione dalla presente pubblicazione, si segnala in primo luogo, in quanto conclusiva dell'obbligo, la trasmissione, da parte del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, della relazione avente ad oggetto le iniziative realizzate dal Comitato promotore delle celebrazioni verdiane (Doc. XXVII, n. 10), in ottemperanza di quanto previsto dall'articolo 3, comma 4, della legge 11 novembre 2012, n. 206, che ha introdotto una serie di disposizioni finalizzate a celebrare il secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi. In particolare, l'articolo 3, al comma 1, ha previsto l'istituzione di un Comitato, effettivamente costituito con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 gennaio 201325, con il compito di promuovere, valorizzare e diffondere in Italia e all'estero, anche avvalendosi della collaborazione di soggetti privati, la conoscenza della figura e dell'opera di Giuseppe Verdi, attraverso un adeguato programma di celebrazioni e di manifestazioni culturali, nonché di interventi di tutela e valorizzazione dei luoghi verdiani. Il comma 4 del citato articolo 3 ha poi disposto che, al termine delle celebrazioni, il Comitato, previsto in carica fino alla data del 31 dicembre 2013, predisponesse una relazione, avente dunque natura una tantum, sulle iniziative realizzate e sull'utilizzazione delle risorse finanziarie previste dalla stessa legge n. 206, da presentare al Presidente del Consiglio dei Ministri per la trasmissione alle Camere26.
Tra i documenti trasmessi nel mese di febbraio, si richiama inoltre l'attenzione, in quanto si tratta del primo adempimento, sulla relazione, trasmessa dal Ministro degli affari esteri ai sensi dell'articolo 5-bis, comma 4, del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, sull'attività svolta dal Centro di studi per la ricerca letteraria, linguistica e filologica Pio Rajna e sull'utilizzo dei contributi pubblici ricevuti, predisposta dal medesimo Centro, con dati riferiti al 2013 (Doc. CCXII, n. 1). Si ricorda che il decreto-legge n. 91 del 2013, all'articolo 5-bis, commi 1 e 2, autorizza, per il triennio 2013-2015, il finanziamento del Centro Pio Rajna allo scopo di sostenere le attività di ricerca storica, filologica e bibliografica sulla cultura umanistica italiana del Centro stesso, con particolare attenzione alle iniziative mirate allo sviluppo della ricerca su Dante e sulla sua opera, in occasione del settimo centenario della morte del poeta, che cadrà nel 2021, nonché all'informatizzazione della Bibliografia generale della lingua e della letteratura italiana (BiGLI), pubblicata dal Centro Pio Rajna, in modo da garantirne l'accesso attraverso il sito internet del medesimo Centro.
In particolare, il comma 3 dell'articolo 5-bis prevede che, entro il 31 gennaio di ciascun anno, il Centro trasmetta al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e al Ministro degli affari esteri, una relazione sull'attività svolta nell'anno precedente e sull'utilizzo dei contributi pubblici ricevuti, con specifico riferimento ai contributi statali e al perseguimento delle finalità di cui al comma 2; il comma 4 stabilisce quindi che entro il 15 febbraio di ciascun anno, i suddetti Ministri trasmettano la relazione di cui al comma 3 alle Camere.
Nel mese di febbraio sono inoltre pervenute alle Camere diverse relazioni su cui si richiama l'attenzione in quanto il loro invio sana un ritardo nell'adempimento di un obbligo nei confronti del Parlamento.
Sotto questo profilo si evidenzia la relazione trasmessa dal Ministro dell'economia e delle finanze ai sensi dell'articolo 29, comma 2, del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 545, sull'andamento dell'attività degli organi di giurisdizione tributaria, predisposta sulla base degli elementi forniti dal Consiglio di presidenza della giustizia tributaria (Doc. CLV, n. 1): la precedente relazione, con dati riferiti al periodo 1° gennaio-31 dicembre 2010, era stata inviata nel mese ottobre 2012. Il documento trasmesso ha ad oggetto l'anno 2011.
Si ricorda che il decreto legislativo n. 545 del 1992, recante “Ordinamento degli organi speciali di giurisdizione tributaria ed organizzazione degli uffici di collaborazione in attuazione della delega al Governo contenuta nell'art. 30 della legge 30 dicembre 1991, n. 413”, all'articolo 29, comma 1, dispone che sulle commissioni tributarie e sui giudici tributari eserciti l'alta sorveglianza il Presidente del Consiglio dei Ministri e che quest'ultimo e il Ministro delle finanze abbiano facoltà di chiedere al consiglio di presidenza e ai presidenti delle commissioni informazioni circa il funzionamento della giustizia tributaria ed i servizi relativi e possano fare, al riguardo, le comunicazioni che ritengono opportune al consiglio di presidenza. Il comma 2 del medesimo articolo 29 stabilisce che il Ministro delle finanze (ora dell'economia e delle finanze) presenti al Parlamento, entro il 31 dicembre di ogni anno, una relazione sull'andamento dell'attività degli organi di giurisdizione tributaria sulla base degli elementi predisposti dal consiglio di presidenza.
Sempre il Ministro dell'economia e delle finanze ha trasmesso la relazione generale sulla situazione economica del Paese per l'anno 2012 (Doc. XI, n. 1), in ottemperanza di quanto previsto dall'articolo 12, comma 1, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 (Legge di contabilità e finanza pubblica): tale disposizione prevede che entro il mese di aprile di ogni anno sia presentata alle Camere la relazione sulla situazione economica del Paese per l'anno precedente, mentre il penultimo adempimento (Doc. XI n. 4) risaliva al mese di giugno 2012 ed aveva ad oggetto l'anno 201127.
Il Ministro della salute ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 25 della legge 7 agosto 1973, n. 519, la relazione sui risultati dell'attività svolta dall'Istituto superiore di sanità, con dati relativi all'anno 2012 (Doc. XXIX, n. 1): al riguardo, si rileva che, nonostante l'obbligo debba essere adempiuto con cadenza annuale, il precedente invio alle Camere risale al mese di ottobre 2009 ed ha ad oggetto dati relativi al 2008, contenenti anche un quadro di riferimento sul contesto organizzativo e normativo dell'ente (Doc. XXIX, n. 2): non risultano pertanto pervenuti gli aggiornamenti relativi agli anni 2009-2011.
Si evidenzia che l'articolo 8, comma 1, lett. a), del decreto legislativo 28 giugno 2012, n. 106, recante riorganizzazione degli enti vigilati dal Ministero della salute, compreso l'Istituto superiore di sanità28, ha disposto l'abrogazione della legge n. 519 del 1973, e dunque dell'obbligo di relazione al Parlamento previsto dall'articolo 25, a decorrere dalla data di entrata in vigore del nuovo statuto dell'Istituto e dei regolamenti di cui agli articoli 2 e 3 dello stesso decreto n. 106: il nuovo statuto, tuttavia, non è stato ancora emanato29. Peraltro, l'articolo 1 del decreto n. 106 prevede, al comma 1, che l'Istituto adotti un piano triennale di attività, aggiornato annualmente, in conformità alle finalità ed obiettivi ad esso demandati30 ed il comma 4 del medesimo articolo 1 dispone che il Ministro della salute presenti, ogni tre anni, al Parlamento una relazione sull'attività svolta dall'Istituto e sul programma per il triennio successivo. Tale previsione ha riprodotto un obbligo già introdotto dall'articolo 1, comma 3, del decreto legislativo 30 giugno 1993, n. 26731. Inoltre, sull'attività svolta annualmente dall'Istituto il Ministero vigilante (dunque il Ministero della salute) è chiamato a riferire ai sensi dell'articolo 30, comma quinto, della legge 20 marzo 1975, n. 7032.
Il Ministro per la coesione territoriale33 ha trasmesso le relazioni del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) sul sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici e sul codice unico di progetto34 con dati riferiti, rispettivamente, al I e II semestre 2012 (Doc. IX-bis, nn. 1 e 2), in conformità di quanto disposto dall'articolo 1, comma 6, della legge 17 maggio 1999, n. 144, recante “Misure in materia di investimenti, delega al Governo per il riordino degli incentivi all'occupazione e della normativa che disciplina l'INAIL, nonché disposizioni per il riordino degli enti previdenziali”. Il comma 5 dell'articolo 1 ha previsto l'istituzione presso il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) del “Sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici” (MIP), con il compito di fornire tempestivamente informazioni sull'attuazione delle politiche di sviluppo, con particolare riferimento ai programmi cofinanziati con i fondi strutturali europei, sulla base dell'attività di monitoraggio svolta dai nuclei di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, di cui al comma 1. Tale attività concerne le modalità attuative dei programmi di investimento e l'avanzamento tecnico-procedurale, finanziario e fisico dei singoli interventi. Il comma 6 dell'articolo 1, oltre a stabilire che le informazioni derivanti dall'attività di monitoraggio siano trasmesse dal CIPE alla Cabina di regia nazionale, di cui all'articolo 6 del decreto-legge 23 giugno 1995, n. 244, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1995, n. 341, alla sezione centrale dell'Osservatorio dei lavori pubblici e, in relazione alle rispettive competenze, a tutte le amministrazioni centrali e regionali, prevede che il CIPE invii un rapporto semestrale al Parlamento. Al riguardo, si evidenzia che la precedente trasmissione alle Camere in ottemperanza dell'articolo 1, comma 6, della legge n. 144 del 1999 risaliva al mese di agosto 2010 ed aveva ad oggetto dati relativi al I e II semestre 2009 (Doc. IX-bis, nn. 4 e 5)35.
Da ultimo, sempre in quanto interrompono un ritardo rispetto ai termini di trasmissione, si segnalano le relazioni, inviate dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sull'attività svolta dall'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) e dall'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) nell'anno 2012, con allegati i bilanci consuntivi per l'anno 2011, i bilanci di previsione per l'anno 2012 e le relative piante organiche dei medesimi Istituti, ai sensi dell'articolo 30, comma quinto, della legge 20 marzo 1975, n. 70. Tale disposizione prevede che, entro il 31 luglio di ogni anno, ciascun Ministero trasmetta al Parlamento una relazione sull'attività svolta, sui bilanci di previsione e sulla consistenza degli organici degli enti pubblici non economici sottoposti alla propria vigilanza, con allegati i bilanci di previsione stessi e le relative piante organiche, nonché i conti consuntivi dell'esercizio precedente. Le precedenti relazioni pervenute erano state trasmesse al Parlamento nel mese di giugno 2012 ed avevano ad oggetto attività svolta dall'INPS e dall'INAIL nell'anno 2011, con allegati i bilanci consuntivi per l'anno 2010, i bilanci di previsione per l'anno 2011 e le relative piante organiche.
Sul versante dell'individuazione di nuovi obblighi, si evidenziano, in primo luogo, le previsioni introdotte dall'articolo 2, comma 4, e dall'articolo 2-bis, comma 6, del decreto-legge 10 dicembre 2013, n. 136, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 febbraio 2014, n. 6, recante “Disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate”.
Il comma 4 dell'articolo 2 prevede che il Comitato interministeriale istituito ai sensi del comma 1 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri36 con il compito di determinare gli indirizzi per l'individuazione o il potenziamento di azioni e interventi di prevenzione del danno ambientale e dell'illecito ambientale, di monitoraggio, anche di radiazioni nucleari, di tutela e bonifica nei terreni, nelle acque di falda e nei pozzi della regione Campania indicati ai sensi dell'articolo 1, comma 6, predisponga, con cadenza semestrale, una relazione, da trasmettere alle Camere, avente ad oggetto il quadro aggiornato delle procedure di bonifica e messa in sicurezza dei siti inquinati, lo stato di avanzamento specifico dei lavori e dei progetti, nonché il rendiconto delle risorse finanziarie impiegate e di quelle ancora disponibili.
L'articolo 2-bis del decreto-legge n. 136, al comma 6, dispone che il Governo presenti annualmente alle Camere una relazione sull'attuazione del comma stesso. Quest'ultimo introduce disposizioni volte a garantire la trasparenza e la libera concorrenza nella realizzazione delle opere e degli interventi connessi allo svolgimento delle attività di monitoraggio e di bonifica delle aree inquinate della Campania, prevedendo che per l'efficacia dei controlli antimafia nei contratti pubblici e nei successivi subappalti e subcontratti aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture e nelle erogazioni e concessioni di provvidenze pubbliche sia prevista la tracciabilità dei relativi flussi finanziari. Le modalità attuative del comma 6 saranno definite con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri dell'interno, della giustizia, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'economia e delle finanze, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge n. 13637, ed è prevista la costituzione, presso la prefettura-ufficio territoriale del Governo di Napoli, di elenchi di fornitori e prestatori di servizi, non soggetti a rischio di inquinamento mafioso, ai quali possono rivolgersi gli esecutori dei lavori oggetto dell'articolo 2-bis.
Il decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 146, recante “Misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria”, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 10, all'articolo 7, comma 1, istituisce presso il Ministero della giustizia il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale. Il Garante è costituito in collegio, nominato con decreto del Presidente della Repubblica, su deliberazione del Consiglio dei ministri, sentite le competenti Commissioni parlamentari, e composto dal Presidente e da due membri, scelti tra persone che assicurino indipendenza e competenza nelle discipline afferenti la tutela dei diritti umani, per la durata di cinque anni non prorogabili. Il comma 5 dell'articolo 1, che elenca i compiti del Garante, prevede, alla lettera g), che il Garante medesimo trasmetta annualmente ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, nonché al Ministro dell'interno e al Ministro della giustizia, una relazione sull'attività svolta.
Il decreto-legge 28 dicembre 2013, n. 149, recante “Abolizione del finanziamento pubblico diretto, disposizioni per la trasparenza e la democraticità dei partiti e disciplina della contribuzione volontaria e della contribuzione indiretta in loro favore”, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 13, all'articolo 11, commi da 1 a 7, introduce detrazioni per le erogazioni liberali in denaro in favore di partiti politici. Il comma 8 del medesimo articolo quantifica l'ammontare degli oneri derivanti dalle previste detrazioni ed individua la relativa copertura. Il comma 10 stabilisce che nel caso in cui si verifichino, o siano in procinto di verificarsi, scostamenti rispetto alle suddette previsioni, il Ministro dell'economia e delle finanze provveda, con proprio decreto, alla riduzione, nella misura necessaria alla copertura finanziaria delle minori entrate risultanti dall'attività di monitoraggio38, dell'importo delle risorse disponibili iscritte nel fondo di cui all'articolo 12, comma 4, del decreto-legge n. 149, mediante corrispondente rideterminazione della quota del due per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche da destinare a favore dei partiti politici ai sensi del medesimo comma 4 e riferisca “senza ritardo" alle Camere con apposita relazione in merito alle cause degli scostamenti e all'adozione delle misure di cui al secondo periodo del medesimo comma 10.
Ancora sul versante delle nuove previsioni, si segnala per completezza, che l'articolo 11, comma 1, del decreto legislativo 28 gennaio 2014, n. 7, recante “Disposizioni in materia di revisione in senso riduttivo dell’assetto strutturale e organizzativo delle Forze armate ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettere a), b) e d) della legge 31 dicembre 2012, n. 244”39, ha introdotto nel decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, l'articolo 2188-quinquies. Quest'ultimo, al comma 4, ha disposto che nell'ambito della relazione annuale al Parlamento prevista dall'articolo 12, comma 2, del medesimo decreto, il Ministro della difesa dia evidenza, a consuntivo, tenuti presente anche i provvedimenti ordinativi adottati negli anni precedenti, degli effettivi risultati conseguiti sul piano delle riduzioni della spesa, fermo restando quanto previsto dall'articolo 4, comma 1, della legge 31 dicembre 2012, n. 244.
Si ricorda che l'articolo 12, comma 2, del citato decreto legislativo n. 66 del 2010 (Codice dell'ordinamento militare) prevede che il Ministro della difesa presenti, entro il 31 gennaio di ogni anno, una relazione al Parlamento sullo stato di avanzamento dei provvedimenti di ristrutturazione delle Forze armate, nonché sulla necessità di apportarvi correttivi nei limiti degli stanziamenti di bilancio e delle dotazioni organiche di personale previste dalle vigenti disposizioni e che nella medesima relazione si evidenzino inoltre le modalità attraverso le quali il processo di ristrutturazione attua il principio del coordinamento tra le Forze armate. Tale previsione riproduce sostanzialmente l'adempimento già previsto dall'articolo 3, comma 3, del decreto legislativo 28 novembre 1997, n. 464, contestualmente abrogato dall'articolo 2268, comma 1, n. 939, del medesimo Codice.
Il contenuto della relazione al Parlamento di cui all'articolo 12 del decreto legislativo n. 66 del 2010 era stato peraltro già integrato dal decreto del Presidente della Repubblica 6 agosto 2013, n. 115, con cui è stato emanato il regolamento recante disposizioni per il riordino delle scuole militari e degli istituti militari di formazione: l'articolo 4, comma 1, di detto regolamento ha infatti disposto che nell’ambito della relazione di cui trattasi, a decorrere dall’anno 2014 e fino al completamento del processo di riordino, il Ministro della difesa informi il Parlamento sui risparmi di spesa derivanti dalle disposizioni di cui al medesimo regolamento e circa il processo di reimpiego del personale40.
Presidenza del Consiglio dei ministri |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 241/1990, art. 27, co. 5 |
Trasparenza dell'attività della Pubblica Amministrazione (Predisposta dalla Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi)* (Dati relativi al 2012, Doc. LXXVIII, n. 1) |
I Affari costituzionali |
11/2/2014 |
*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione sia redatta e presentata alle Camere dalla Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. |
Ministero degli affari esteri |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
D.L. 91/2013, art. 5-bis, co. 4* |
Attività svolta dal Centro di studi per la ricerca letteraria, linguistica e filologica Pio Rajna ed utilizzo dei contributi pubblici ricevuti (Predisposta dal medesimo Centro) (Dati riferiti al 2013, Doc. CCXII, n. 1) (PRIMA RELAZIONE) |
VII Cultura |
17/2/2014 |
*L'articolo 5-bis prevede che il Centro Pio Rajna, entro il 31 gennaio di ciascun anno, trasmetta ai Ministri dei beni e delle attività culturali e del turismo, dell’istruzione, dell’università e della ricerca e degli affari esteri, i quali la trasmettono alle Camere entro il 15 febbraio, una relazione sull’attività svolta nell’anno precedente, nonché sull’utilizzo dei contributi pubblici ricevuti, con specifico riferimento ai contributi statali e al perseguimento delle finalità di cui al comma 2, inerenti lo sviluppo della ricerca su Dante e sulla sua opera, nonché all’informatizzazione della Bibliografia generale della lingua e della letteratura italiana (BiGLI). |
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 36/2001, art. 6, co. 5 |
Stato di attuazione della legge quadro 22 febbraio 2001, n. 36, sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (Predisposta dal Comitato interministeriale per la prevenzione e la riduzione dell'inquinamento elettromagnetico)* (Dati relativi agli anni 2012 e 2013, Doc. CXLVIII, n. 1) |
VIII Ambiente |
20/2/2014 |
*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione sia predisposta dal Comitato interministeriale per la prevenzione e la riduzione dell'inquinamento elettromagnetico, istituito ai sensi del medesimo articolo 6 della legge n. 36 del 2001. |
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 206/2012, art. 3, co. 4
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Relazione conclusiva sulle iniziative realizzate nell'ambito delle celebrazioni del secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi (Predisposta dal Comitato promotore delle celebrazioni verdiane, Doc. XXVII, n. 10) |
VII Cultura |
6/2/2014 |
Ministro per la coesione territoriale |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 144/1999, art. 1, co. 6
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Rapporto sul sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici e sul codice unico di progetto (Dati relativi al I e II semestre 2012, Doc. IX-bis, nn. 1 e 2) |
V Bilancio |
20/2/2014 |
Ministero dell'economia e delle finanze |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
D.Lgs. 545/1992, art. 29, co. 2
|
Andamento dell’attività degli organi di giurisdizione tributaria (Predisposta sulla base degli elementi forniti dal Consiglio di presidenza della giustizia tributaria) (Dati riferiti al 2011, Doc. CLV, n. 1) |
II Giustizia VI Finanze |
17/2/2014 |
L. 196/2009, art. 12, co. 1
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Relazione generale sulla situazione economica del Paese (Dati relativi al 2012, Doc. XI, n. 1) |
V Bilancio |
19/2/2014 |
L. 212/2000, art. 13, co. 13 |
Attività svolta dai Garanti del contribuente (Dati relativi al 2012, Doc. LII, n. 1) |
VI Finanze |
19/2/2014 |
Ministero della giustizia |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 193/2000, art. 5, co. 3 |
Svolgimento da parte di detenuti di attività lavorative o di corsi di formazione professionale per qualifiche richieste da esigenze territoriali (Dati relativi al 2013, Doc. CXCIV, n. 1) |
II Giustizia XI Lavoro |
24/2/2014 |
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 413/1998, art. 5, co. 4 |
Stato di attuazione delle leggi in materia di interventi per l'industria cantieristica ed armatoriale (Dati relativi all'anno 2012, Doc. XL, n. 1) |
IX Trasporti |
19/2/2014 |
L. 240/1990, art. 2, co. 5 |
Stato di attuazione del piano quinquennale degli interporti (Dati aggiornati al 31 dicembre 2013) |
IX Trasporti |
24/2/2014 |
Ministero dell'interno |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 234/2012, art. 15, co. 2* |
Relazione concernente le procedure d'infrazione n. 2014/0135 e n. 2014/0136, avviate ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea per mancato recepimento, rispettivamente, della direttiva 2011/95/UE recante norme sull'attribuzione, ai cittadini di Paesi terzi o apolidi, della qualifica di beneficiario di protezione internazionale, su uno status uniforme per i rifugiati o per le persone aventi titolo a beneficiare della protezione sussidiaria nonché sul contenuto della protezione riconosciuta e della direttiva 2011/98/UE relativa a una procedura unica di domanda per il rilascio di un permesso unico che consente ai cittadini di Paesi terzi di soggiornare e lavorare nel territorio di uno Stato membro e a un insieme comune di diritti per i lavoratori di Paesi terzi che soggiornano regolarmente in uno Stato membro |
I Affari costituzionali XIV Politiche dell'Unione europea |
27/2/2014 |
*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che entro venti giorni dalla comunicazione alle Camere, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro per gli affari europei, delle decisioni assunte dalla Commissione europea concernenti l'avvio di una procedura d'infrazione di cui agli articoli 258 e 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il Ministro con competenza prevalente sia tenuto a trasmettere alle Camere una relazione che illustri le ragioni che hanno determinato l'inadempimento o la violazione contestati con la procedura d'infrazione di cui trattasi, indicando altresì le attività svolte e le azioni che si intende assumere ai fini della positiva soluzione della procedura stessa. |
Ministero del lavoro e delle politiche sociali |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 70/1975, art. 30, co. quinto, Tab. I
|
Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico dell’Istituto nazionale previdenza sociale – INPS (Dati relativi all'attività svolta nel 2012 con allegati il bilancio consuntivo per l'anno 2011, il bilancio di previsione per l'anno 2012 e la relativa pianta organica) |
XI Lavoro |
19/2/2014 |
L. 70/1975, art. 30, co. quinto, Tab. I
|
Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico dell’Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro – INAIL (Dati relativi all'attività svolta nel 2012 con allegati il bilancio consuntivo per l'anno 2011, il bilancio di previsione per l'anno 2012 e la relativa pianta organica) |
XI Lavoro |
19/2/2014 |
D.Lgs. 81/2008 art. 6, co. 8, lett. e) |
Stato di applicazione della normativa sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro e suo possibile sviluppo (Predisposta dalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, istituita presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali) (Dati relativi al 2013) |
XI Lavoro XII Affari sociali |
20/2/2014 |
Ministero della salute |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 234/2012, art. 15, co. 2* |
Relazione concernente le procedure d'infrazione n. 2014/0129 e n. 2014/0141, avviate ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea per mancato recepimento, rispettivamente, della direttiva 2011/24/UE concernente l'applicazione dei diritti dei pazienti relativi all'assistenza sanitaria transfrontaliera e della direttiva di esecuzione 2012/52/UE comportante misure destinate ad agevolare il riconoscimento delle ricette mediche emesse in un altro Stato membro |
XII Affari sociali XIV Politiche dell'Unione europea |
6/2/2014 |
*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che entro venti giorni dalla comunicazione alle Camere, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro per gli affari europei, delle decisioni assunte dalla Commissione europea concernenti l'avvio di una procedura d'infrazione di cui agli articoli 258 e 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il Ministro con competenza prevalente sia tenuto a trasmettere alle Camere una relazione che illustri le ragioni che hanno determinato l'inadempimento o la violazione contestati con la procedura d'infrazione di cui trattasi, indicando altresì le attività svolte e le azioni che si intende assumere ai fini della positiva soluzione della procedura stessa. |
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L. 123/2005, art. 6, co. 1 |
Stato delle conoscenze e delle nuove acquisizioni scientifiche in tema di malattia celiaca, con particolare riferimento ai problemi concernenti la diagnosi precoce e il monitoraggio delle complicanze (Dati relativi al 2012, Doc. LXII, n. 1) |
XII Affari sociali |
6/2/2014 |
L. 125/2001, art. 8, co. 1 |
Interventi realizzati ai sensi della legge n. 125 del 2001, in materia di alcool e di problemi alcolcorrelati (Dati relativi all'anno 2012 quanto agli interventi realizzati dalle regioni ed all'anno 2013 quanto agli interventi attuati dal Ministero della salute, Doc. CXXV, n. 1) |
XII Affari sociali |
7/2/2014 |
L. 519/1973, art. 25, co. unico
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Risultati dell’attività svolta dall'Istituto superiore di sanità (Dati relativi all'anno 2012, Doc. XXIX, n. 1) |
XII Affari sociali |
19/2/2014 |
Ministero dello sviluppo economico |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 234/2012, art. 15, co. 2* |
Relazione concernente la procedura d'infrazione n. 2013/0400, del 28 novembre 2013, avviata ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea per mancato recepimento della direttiva 2012/12/UE che modifica la direttiva 2001/112/CE concernente i succhi di frutta e altri prodotti analoghi destinati all'alimentazione umana |
XIII Agricoltura XIV Politiche dell'Unione europea |
6/2/2014 |
*La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che entro venti giorni dalla comunicazione alle Camere, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro per gli affari europei, delle decisioni assunte dalla Commissione europea concernenti l'avvio di una procedura d'infrazione di cui agli articoli 258 e 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il Ministro con competenza prevalente sia tenuto a trasmettere alle Camere una relazione che illustri le ragioni che hanno determinato l'inadempimento o la violazione contestati con la procedura d'infrazione di cui trattasi, indicando altresì le attività svolte e le azioni che si intende assumere ai fini della positiva soluzione della procedura stessa. |
Fonte istitutiva |
Soggetto competente |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 212/2000, art. 13, co. 13-bis |
Garante del contribuente della regione Sardegna |
Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale (Dati relativi al 2013) |
VI Finanze |
6/2/2014 |
L. 215/2004, art. 8, co. 1 |
Autorità garante della concorrenza e del mercato |
Stato delle attività di controllo e vigilanza in materia di conflitti di interesse (Dati aggiornati al mese di dicembre 2013, Doc. CLIII, n. 2) |
I Affari costituzionali |
7/2/2014 |
L. 212/2000, art. 13, co. 13-bis |
Garante del contribuente della regione Basilicata |
Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale (Dati relativi al 2013) |
VI Finanze |
12/2/2014 |
L. 212/2000, art. 13, co. 13-bis |
Garante del contribuente della regione Puglia |
Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale (Dati relativi al 2013) |
VI Finanze |
17/2/2014 |
L. 212/2000, art. 13, co. 13-bis |
Garante del contribuente della regione Liguria |
Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale (Dati relativi al 2013) |
VI Finanze |
17/2/2014 |
Nuove relazioni previste da fonti normative (*)
Fonte |
Presentatore |
Oggetto |
D.L. 136/2013 art. 2, co. 4* |
Comitato interministeriale istituito presso la Presidenza del Consiglio ai sensi del comma 1 dell'articolo 2 del decreto-legge n. 136 del 2013 |
Quadro aggiornato delle procedure di bonifica e messa in sicurezza dei siti inquinati nei territori della regione Campania, stato di avanzamento dei lavori e dei progetti, rendiconto delle risorse finanziarie impiegate e di quelle ancora disponibili |
*Il testo del decreto-legge 10 dicembre 2013, n. 136, coordinato con la legge di conversione 6 febbraio 2014, n. 6, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'8 febbraio 2014, n. 32. Il comma 4 prevede che la relazione sia predisposta, con cadenza semestrale, da un Comitato interministeriale istituito presso la Presidenza del Consiglio, presieduto dal Presidente del Consiglio o da un Ministro da lui delegato, e composto dal Ministro per la coesione territoriale, dal Ministro dell'interno, dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, dal Ministro della salute, dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e dal Ministro della difesa. Il Comitato ha il compito di determinare gli indirizzi per l'individuazione o il potenziamento di azioni o interventi di prevenzione del danno ambientale e dell'illecito ambientale, di monitoraggio, di tutela e bonifica nei terreni, nelle acque di falda e nei pozzi della regione Campania. Ai lavori del Comitato partecipa di diritto il presidente della regione Campania. |
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D.L. 136/2013 art. 2-bis, co. 6* |
La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione venga trasmessa dal Governo senza specificare il Ministero competente |
Attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 2-bis, comma 6, del decreto-legge n. 136 del 2013, relative alla tracciabilità dei flussi finanziari nei contratti pubblici e nei successivi subappalti e subcontratti aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture e nelle erogazioni e concessioni di provvidenze pubbliche, ai fini dei controlli antimafia |
*Ai sensi del comma 6 il Governo deve presentare la relazione alle Camere con cadenza annuale. Le modalità attuative del comma 6 saranno definite con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore (9 febbraio 2014) della legge di conversione del decreto-legge n. 136 del 2013. |
(*) Si tratta di relazioni previste da nuove norme pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale nel periodo preso in considerazione dal presente bollettino.
D.L. 149/2013 art. 11, co. 10* |
Ministro dell'economia e delle finanze |
Cause degli scostamenti verificatisi rispetto alle previsioni indicate all'articolo 11, comma 9, del decreto-legge n. 149 del 2013, recante “Abolizione del finanziamento pubblico diretto, disposizioni per la trasparenza e la democraticità dei partiti e disciplina della contribuzione volontaria e della contribuzione indiretta in loro favore” e misure adottate per la copertura finanziaria delle minori entrate |
*Il testo del decreto-legge 28 dicembre 2013, n. 149, coordinato con la legge di conversione 21 febbraio 2014, n. 13, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 26 febbraio 2014, n. 47. |
Fonte |
Soggetto competente |
Oggetto |
D.L. 146/2013 art. 7, co. 5, lett. g)* |
Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale** |
Attività svolta |
*Il testo del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 146, coordinato con la legge di conversione 21 febbraio 2014, n. 10, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 21 febbraio 2014, n. 43. **Il Garante è istituito presso il Ministero della giustizia ed è costituito in collegio, nominato con decreto del Presidente della Repubblica, su deliberazione del Consiglio dei ministri, sentite le competenti Commissioni parlamentari, e composto dal Presidente e da due membri, scelti tra persone che assicurino indipendenza e competenza nelle discipline afferenti la tutela dei diritti umani, per la durata di cinque anni. La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione abbia cadenza annuale. |
1Si ricorda che il 26 giugno 2013 la Giunta per il Regolamento della Camera dei deputati ha deliberato, in via sperimentale ed in attesa di eventuali modifiche regolamentari in materia, di consentire alle Commissioni, nell'ambito della procedura prevista per l'espressione del parere parlamentare su nomine governative, di dar corso all'audizione informale dei soggetti designati, finalizzata esclusivamente all'accertamento dei requisiti posseduti e senza possibilità di incidere sugli indirizzi gestionali degli enti e degli organismi interessati.
2Ai sensi dell'art. 1 del D.P.R. n. 73/2013, recante il riordino degli enti vigilati dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la consistenza del consiglio direttivo degli Enti parco è stata ridotta da 12 a 8 componenti oltre il presidente, e quella della giunta esecutiva da 5 a 3 membri compreso il presidente.
3Tale norma prevede infatti che "... tutti gli enti pubblici, anche economici, e gli organismi pubblici, anche con personalità giuridica di diritto privato, provvedono all'adeguamento dei rispettivi statuti al fine di assicurare che, a decorrere dal primo rinnovo successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto, gli organi di amministrazione e quelli di controllo, ove non già costituiti in forma monocratica, nonché il collegio dei revisori, siano costituiti da un numero non superiore, rispettivamente, a cinque e a tre componenti".
4La cui composizione è stata ridotta in misura del trenta per cento dei componenti in occasione del loro rinnovo, avvenuto il 1° ottobre 2013, ai sensi dell'art. 7, comma 9, del D.L. n. 78/2010.
5Almeno trenta giorni prima della naturale scadenza, ovvero entro dieci giorni dall'anticipata cessazione del presidente, il CIV informa il Ministro del lavoro e delle politiche sociali affinché si proceda alla nomina del nuovo titolare. Il Ministro, contestualmente alla richiesta del parere parlamentare di cui alla legge n. 14/1978, provvede ad acquisire sulla proposta di nomina del presidente anche l'intesa con il CIV, che deve intervenire entro trenta giorni. In caso di mancato raggiungimento dell'intesa entro tale termine, il Consiglio dei ministri può comunque procedere alla nomina con provvedimento motivato.
6L'attuale denominazione dell'Ente parco è stata modificata con D.M. del 21 dicembre 2011 (nella G.U. del 3 gennaio 2012). La denominazione precedente era "Ente parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano".
7La composizione corrente del consiglio di amministrazione consegue alle modifiche dell'art. 4 dello Statuto dell'ISMEA, approvate con D.M. del 3 dicembre 2009, in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 4-sexiesdecies del D.L. n. 171/2008, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 205/2008, che ha provveduto al riordino degli enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole,alimentari e forestali. In proposito si precisa che, a seguito delle dimissioni rassegnate nel 2011 da Paolo Giopp e, nel corso del 2013, da Ernesto Carbone e Gian Luca Galletti, il consiglio di amministrazione dell'ISMEA risulta attualmente composto, oltre che dal presidente Semerari, da Carmine Canonico, Adolfo Orsini, Domenico Di Giorgio e Salvatore Grillo.
8La procedura per il secondo rinnovo dell’incarico di Semerari era stata avviata dal Consiglio dei ministri del 28 ottobre 2009 nelle more del riordino degli enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, ed era stata consentita dal comma 1-bis dell’art. 3 del D.L. n. 207/2008, convertito dalla L. n. 14/2009, che ha esteso anche agli enti predetti il dettato dell’art. 6, secondo comma della L. n. 14/1978, secondo il quale sono rinnovabili fino a due volte gli incarichi degli organi di governo degli enti pubblici.
9Piro era stato nominato per la prima volta presidente dell'Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci con decreto ministeriale del 12 maggio 2005, notificato all'interessato il 18 maggio 2005.
10In precedenza, con decreto ministeriale del 9 agosto 2013 il mandato commissariale di Aiello era stato prorogato per un periodo massimo di sei mesi. Tale decreto era stato però sostituito dal decreto ministeriale del 14 agosto 2013 che, alla luce dell'emergenza determinatasi per l'incremento dell'afflusso di migranti verso le coste italiane, riduceva a un mese il periodo di commissariamento dell'Ente.
11La prima nomina presidenziale di Bevilacqua era avvenuta con decreto ministeriale del 29 settembre 2004, notificato il 7 ottobre 2004, cui fece seguito la nomina del medesimo a commissario straordinario dell'Ente, avvenuta con decreto ministeriale dell'11 dicembre 2008 e protrattasi fino alla seconda nomina a presidente.
12Si precisa che, ai sensi dell'art. 1 della L. n. 14/1978, il parere parlamentare deve essere richiesto anche sulla proposta di nomina dei vicepresidenti degli enti pubblici.
13L'organo è stato rinnovato, nella composizione ridotta riferita nel testo, con decreto del Ministro della difesa di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti in data 2 luglio 2013.
14Come specificato dapprima nel comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei ministri del 21 giugno 2013, e come precisato poi dai rappresentanti del Governo nelle sedute dell'Assemblea della Camera del 3 e del 5 luglio 2013, la nomina di Golini ha carattere temporaneo e risponde all'esigenza di garantire, per un periodo contingente e transitorio, la continuità e la funzionalità dell'Istituto. L'individuazione di un soggetto facente funzioni è stata determinata anche dalla necessità di colmare il vuoto regolamentare determinato dalla mancata previsione della figura di un vicepresidente dell'Ente o di colui che svolga le funzioni del presidente in caso di sua assenza definitiva. Infatti la normativa di settore prevede solo l'ipotesi di sostituzione temporanea del presidente dell'ISTAT in caso di sua assenza o impedimento contingente, previa delega del medesimo ad un membro del consiglio ovvero ad un dirigente per specifiche funzioni. Viceversa l'assunzione da parte del presidente dell'Istituto dell'incarico di Ministro non può essere configurata alla stregua di un'assenza o di un impedimento contingente.
15In particolare l'art. 10, comma 1, del D.L. n. 76/2013, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 99/2013, dispone che sino alla nomina degli altri componenti della COVIP, il componente in carica continua ad assicurare lo svolgimento delle funzioni demandate alla Commissione da norme di legge e di regolamento.
16Si ricorda inoltre che nel corso del 2013 il Governo aveva trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Fiorella Kostoris a presidente della Commissione, la quale tuttavia non aveva avuto alcun seguito. In un primo momento il Ministro per i rapporti con il Parlamento aveva trasmesso la richiesta di parere parlamentare con lettera del 24 dicembre 2012, annunciata al Senato il 16 gennaio 2013 ed alla Camera il 22 gennaio 2013. Tale proposta, presentata alle Camere successivamente al loro scioglimento disposto con il D.P.R. 22 dicembre 2012, n. 225, era stata assegnata alla 11ª Commissione del Senato, che non l'aveva esaminata entro il termine previsto per l'espressione del parere. La proposta era stata altresì assegnata alla XI Commissione della Camera, che l'aveva esaminata nella seduta del 22 gennaio 2013 senza esprimere alcun parere e lasciando parimenti scadere infruttuosamente il termine regolamentare previsto.
Successivamente il Ministro per i rapporti con il Parlamento ha rinnovato la predetta richiesta di parere parlamentare con lettera del 29 marzo 2013, annunciata alla Camera l'8 maggio 2013 e al Senato il 14 maggio 2013. Anche in questo caso le competenti Commissioni parlamentari non hanno espresso alcun parere.
17Per mera completezza si ricorda che il testo originario dell'art. 13 del D.L. n. 95/2012, recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini, istitutiva l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni e sul risparmio previdenziale IVARP, cui sarebbero state attribuite le funzioni già affidate all'ISVAP ed alla COVIP, ad eccezione di quelle da ultimo attribuite alla Commissione dall'art. 14 del D.L. n. 98/2011, che sarebbero state invece assegnate al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. La COVIP avrebbe dovuto soggiacere alla decadenza dei propri organi in carica e ad un commissariamento propedeutico alla sua successiva soppressione. Tali previsioni concernenti la COVIP sono state però soppresse dalla legge n. 135/2012 di conversione del predetto D.L. n. 95/2012.
18Ad eccezione del collegio dei revisori dei conti.
19Si ricorda che la 7ª Commissione (Istruzione pubblica) del Senato, nella seduta del 23 gennaio 2013, aveva espresso parere favorevole condizionato sul relativo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, che era stato annunciato al Senato ed alla Camera rispettivamente il 16 ed il 22 gennaio 2013.
Ai sensi infatti dell'art 1, comma 5, della L. n. 165/2007 il Governo può procedere, con decreto sottoposto al parere delle Commissioni parlamentari competenti, al commissariamento degli enti di ricerca vigilati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, in caso, tra l'altro, di comprovata difficoltà di funzionamento degli stessi. Detta ipotesi era stata ravvisata nella fattispecie dal Governo, alla luce delle dimissioni (rassegnate il 12 dicembre 2012 e accettate dal Ministro il 19 dicembre 2012) di Paolo Vigo e di Aldo Godone dalla carica di componente del consiglio di amministrazione dell'INRIM. Detto organo, infatti, risultava composto dai due membri dimissionari e dal presidente uscente dell'ente, Alberto Carpinteri.
20Godone designato dalla comunità scientifica e disciplinare di riferimento.
21Dimissioni rassegnate il 20 giugno 2013 ed accettate il 3 luglio 2013.
22In sostituzione di Nazzareno Mandolesi, che era stato inizialmente nominato con decreto ministeriale del 10 agosto 2011, e che aveva rinunciato alla nomina il 13 settembre 2011.
23Contestuali alle dimissioni di Maria Rosaria Schirru.
*Si fa presente che il medesimo atto può investire la competenza di più amministrazioni e quindi essere segnalato, ai fini dell'attuazione, a più di un Ministero.
**Le risoluzioni e le mozioni vengono segnalate ai fini dell'attuazione subito dopo la loro approvazione da parte dell'Assemblea o delle Commissioni.
24 Vale per inciso segnalare che la notizia diffusa in origine dall'ONG "Menali Rights Watch" sulla reintroduzione della lapidazione sarebbe stata riportata dalla stampa internazionale in maniera sommaria. codice penale attualmente vigente in Afghanistan risale al 1976; una sua riforma è allo studio da lungo tempo ma ad oggi è ancora oggetto di lavoro a livello tecnico e ben lungi dall'approdare in Parlamento. All'attenzione del Parlamento afghano è invece il codice di procedura penale, nel quale non vi è alcun riferimento alla lapidazione.
*“Operativi” sono i dati non ancora “consolidati” poiché la fattispecie delittuosa configurata può essere suscettibile di modifiche in relazione alle conseguenze del medesimo evento verificatosi.
25Il Comitato è stato confermato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 luglio 2013, che ha disposto che il Comitato medesimo potesse avvalersi, in considerazione della complessità e della rilevanza del programma di interventi e manifestazioni celebrative della figura verdiana, del supporto operativo e tecnico-amministrativo della struttura di missione per la commemorazione del centenario della prima guerra mondiale.
26Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 giugno 2013, articolo 3, comma 1, lo svolgimento delle funzioni del Presidente del Consiglio dei ministri previste dalla legge n. 206 del 2012, compresa la presidenza del Comitato promotore delle celebrazioni verdiane, è stato delegato al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, il quale ha pertanto trasmesso la relazione al Parlamento.
27L'obbligo di cui trattasi, inizialmente previsto al comma 7 dell'articolo 12 della legge n. 196 del 2009, poi interamente sostituito dall'articolo 6, comma 1, della legge 7 aprile 2011, n. 39, riproduce una previsione di contenuto sostanzialmente analogo già introdotta dall'articolo unico della legge 21 agosto 1949, n. 639, e successive modificazioni.
Nella RGE 2012 sono analizzate le risorse disponibili per gli investimenti pubblici, lo sviluppo economico territoriale, con particolare attenzione all'intervento dello Stato a favore delle aree sottoutilizzate e la situazione energetica. Dal lato delle politiche sociali, il documento presenta le analisi e le informazioni relative alla formazione del capitale umano e all'azione pubblica nel mercato del lavoro, al sistema di protezione sociale e al servizio sanitario nazionale. Sono analizzati, infine, i bilanci delle Amministrazioni Pubbliche e le relazioni finanziarie tra Stato e Enti locali.
28Ai sensi dell'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 20 gennaio 2001, n. 70, non abrogato dal citato decreto legislativo n. 106 del 2012, l'Istituto superiore di sanità è ente di diritto pubblico, dotato di autonomia scientifica, organizzativa, amministrativa e contabile, vigilato dal Ministero della salute. Organo tecnico-scientifico del servizio sanitario nazionale, l'ISS svolge in particolare funzioni di ricerca, di sperimentazione, di controllo e di formazione per quanto concerne la salute pubblica.
29L'articolo 2 (commi 4 e 5) del decreto legislativo n. 106 del 2012 prevede che in sede di prima attuazione lo statuto sia deliberato, a maggioranza assoluta, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore (7 agosto 2012) del decreto medesimo, previo parere del Comitato scientifico e sentite le organizzazioni sindacali, dal Consiglio di amministrazione di cui all'articolo 4, nominato nelle forme e nei modi di cui all'articolo 7, integrato, esclusivamente a tal fine, da quattro esperti (ai quali non è riconosciuto alcun compenso o indennità) nominati, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, dal Ministro della salute, dotati di specifiche competenze in relazione alle finalità dell'Istituto ed al particolare compito conferito. Decorso il termine per l'approvazione, il Ministro della salute, d'intesa con il Ministro dell'economia e delle finanze, provvede in via sostitutiva
30Il piano deve essere adottato in coerenza anche con le linee di indirizzo e di programmazione relative al Centro nazionale per i trapianti di cui alla legge 1° aprile 1999, n. 91, e al Centro nazionale sangue di cui alla legge 21 ottobre 2005, n. 219, definite dal Ministro della salute, di intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome.
31L'ultima relazione presentata in ottemperanza dell'articolo 1, comma 3, del decreto legislativo 30 giugno 1993, n. 267 (Doc. XXIX-bis n. 1), con dati relativi al triennio 1995-1997, è stata annunciata nella seduta dell'Assemblea del 10 marzo 1999.
32Si ricorda che ai sensi dell'articolo 30, quinto comma, della legge 20 marzo 1975, n. 70, i Ministeri, entro il 31 luglio di ogni anno, devono presentare al Parlamento una relazione sull'attività svolta da ciascun ente pubblico non economico sul quale quel dicastero esercita la propria vigilanza, con allegati il bilancio di previsione e la consistenza dell'organico. Tale relazione non risulta essere stata mai trasmessa con riferimento all'Istituto superiore di sanità.
33Nell'ambito del Governo Letta, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 maggio 2013, il Ministro per la coesione territoriale è stato delegato ad esercitare le funzioni di supervisione e coordinamento delle attività della Presidenza del Consiglio in materia di investimenti pubblici e affari economici di competenza del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE).
34La legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante “Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione, all'articolo 11, comma 1, dispone: “1. A decorrere dal 1° gennaio 2003, per le finalità di cui all'articolo 1, commi 5 e 6, della legge 17 maggio 1999, n. 144, e in particolare per la funzionalità della rete di monitoraggio degli investimenti pubblici, ogni nuovo progetto di investimento pubblico, nonché ogni progetto in corso di attuazione alla predetta data, è dotato di un “Codice unico di progetto”, che le competenti amministrazioni o i soggetti aggiudicatori richiedono in via telematica secondo la procedura definita dal CIPE.
35I Doc. IX-bis, nn. 4 e 5 sono stati trasmessi dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, in qualità di segretario del CIPE, ed annunciati nella seduta dell'Assemblea dell'8 settembre 2010.
36Il comma 1 prevede che il Comitato sia presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri o da un Ministro da lui delegato, e composto dal Ministro per la coesione territoriale, dal Ministro dell'interno, dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, dal Ministro della salute, dal Ministro per i beni e le attività culturali e dal Ministro della difesa. Ai lavori del Comitato partecipa di diritto il Presidente della regione Campania.
37La legge 6 febbraio 2014, n. 6, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 dicembre 2013, n. 136, è entrata in vigore il 9 febbraio 2014.
38Il comma 10 stabilisce che ai sensi dell'articolo 17, comma 12, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, l'Agenzia delle entrate provveda al monitoraggio delle minori entrate di cui all'articolo 11 e riferisca in merito al Ministro dell'economia e delle finanze.
39Il decreto legislativo 28 gennaio 2014, n. 7, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 11 febbraio 2014, n. 34, S.O.
40L'ultima relazione trasmessa ai sensi dell'art.12, comma 2, del decreto legislativo n. 66 del 2010, con dati riferiti al 2013 (Doc. XXXVI-bis n. 1) è stata annunciata nella seduta dell'Assemblea del 31 gennaio 2014.