Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento bilancio
Titolo: Ripartizione della quota dell'otto per mille deIl'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2014
Riferimenti:
SCH.DEC 215/XVII   SCH.DEC 214/XVII
SCH.DEC 216/XVII   SCH.DEC 217/XVII
Serie: Atti del Governo    Numero: 215
Data: 03/11/2015
Descrittori:
DPR 1998 0076   IRPEF
RIPARTIZIONE DI SOMME     
Organi della Camera: V-Bilancio, Tesoro e programmazione
Altri riferimenti:
DPR 76/1998     

 

Camera dei deputati

XVII LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione per l’esame di
Atti del Governo

 

 

 

Ripartizione della quota dell’otto per mille deIl’IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2014

Schema di D.P.C.M.
n. 214, n. 215, n. 216 e n. 217

(art. 7, D.P.R. n. 76/1998)

 

 

 

 

 

 

 

 

n. 215

 

4 novembre 2015

 

 


 

Servizio responsabile:

Servizio Studi – Dipartimento Bilancio

( 066760-9932 – * st_bilancio@camera.it

 

 

 

 

La documentazione dei servizi e degli uffici della Camera è destinata alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge. I contenuti originali possono essere riprodotti, nel rispetto della legge, a condizione che sia citata la fonte.

File: BI0279.docx

 


I N D I C E

 

 

Schede di lettura

Il quadro normativo. 3

§  1.  La destinazione dell'otto per mille del gettito IRPEF. 3

§  2.  Il D.P.R. 10 marzo 1998, n. 76, “Regolamento recante i criteri e le procedure per l’utilizzazione dell’otto per mille dell’IRPEF devoluta alla diretta gestione statale” 4

La ripartizione della quota dell’otto per mille IRPEF per il 2014. 13

Gli schemi di decreto di ripartizione della quota dell’otto per mille IRPEF di pertinenza statale per il 2014. 15

§  1.  La quota di pertinenza statale. 15

§  2.  Il piano di ripartizione dei contributi 20

§  3.  Domande e finanziamenti negli anni 2007-2013. 30

 

 


Schede di lettura


Il quadro normativo

1.  La destinazione dell'otto per mille del gettito IRPEF

A seguito dell’Accordo di revisione del Concordato stipulato tra Stato e Santa Sede nel 1984, la legge 20 maggio 1985, n. 222, recante "Disposizioni sugli enti ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi", ha stabilito che a decorrere dal 1990 una quota pari all'otto per mille del gettito dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, liquidata dagli uffici sulla base delle dichiarazioni annuali, venga destinata, in parte, a scopi di interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione statale e, in parte, a scopi di carattere religioso a diretta gestione della Chiesa cattolica (articolo 47, secondo comma).

La scelta relativa all'effettiva destinazione viene effettuata dai contribuenti all'atto della presentazione della dichiarazione annuale dei redditi; in caso di scelte non espresse dai contribuenti, la destinazione viene stabilita in proporzione alle scelte espresse (articolo 47, terzo comma).

Relativamente all'impiego dei fondi disponibili, l’articolo 48 della citata legge n. 222/1985 prevede che tali quote vengano utilizzate:

§  dallo Stato, per interventi straordinari per la fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione dei beni culturali. Da ultimo, con la novella apportata dall’articolo 1, comma 206, della legge di stabilità 2014 (legge n. 147/2012), è stata inserita una ulteriore finalità per l’utilizzo delle risorse da parte dello Stato, relativa ad interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all'istruzione scolastica;

§  dalla Chiesa cattolica, per esigenze di culto della popolazione, sostentamento del clero, interventi caritativi a favore della collettività nazionale o di Paesi del terzo mondo.

Con successivi interventi normativi, l’opzione del contribuente è stata estesa anche a favore di altre confessioni religiose (l’Unione italiana delle Chiese cristiane avventiste del 7° giorno, le Assemblee di Dio in Italia, la Chiesa evangelica valdese, la Chiesa Evangelica Luterana in Italia, l’Unione delle Comunità ebraiche italiane, nonché, a decorrere dal periodo d’imposta 2012, la Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale, la Chiesa apostolica in Italia, l'Unione Buddhista Italiana e l'Unione Induista Italiana, Sanatana Dharma Samgha).

 

In relazione a ciò, si ricorda che con le leggi 22 novembre 1988, nn. 516 e 517 è stata introdotta la possibilità che la scelta sulla destinazione dell'otto per mille possa essere effettuata anche a favore dell'Unione italiana delle Chiese cristiane avventiste del 7° giorno (cfr. la legge n. 637/1996) e delle Assemblee di Dio in Italia, vincolando la destinazione dei fondi disponibili ad interventi sociali e umanitari anche a favore di paesi del terzo mondo.

Successivamente, la legge 5 ottobre 1993, n. 409, modificata dalla legge 8 giugno 2009, n. 68, ha esteso la possibilità di scelta in favore della Chiesa evangelica valdese, che può utilizzare le somme così ricevute esclusivamente per interventi sociali, assistenziali, umanitari e culturali in Italia e all'estero, sia direttamente, attraverso gli enti aventi parte nell'ordinamento valdese, sia attraverso organismi associativi ed ecumenici a livello nazionale ed internazionale.

Con la legge 29 dicembre 1995, n. 520 tale possibilità di scelta è stata estesa in favore della Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI). Anche la CELI utilizza le somme devolute dai contribuenti per gli interventi sociali, assistenziali, umanitari e culturali in Italia e all'estero.

La disciplina relativa alla destinazione dell’8 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche è stata estesa anche all'Unione delle Comunità ebraiche italiane (legge 20 dicembre 1996, n. 638): le somme assegnate possono essere utilizzate per attività culturali, per la salvaguardia del patrimonio storico, artistico e culturale, nonché per interventi sociali ed umanitari, volti in special modo alla tutela delle minoranze contro il razzismo e l’antisemitismo.

A decorrere dal periodo d’imposta 2012, la possibilità di scelta del contribuente è stata estesa all’Unione cristiana evangelica battista d’Italia, con la legge 12 marzo 2012, n. 34, la quale destina le somme devolute dai contribuenti ad interventi sociali, assistenziali, umanitari e culturali in Italia e all'estero; alla Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale, con la legge 30 luglio 2012, n. 126, che può destinare le somme devolute per il mantenimento dei ministri di culto, per la realizzazione e la manutenzione degli edifici di culto e di monasteri, per scopi filantropici, assistenziali, scientifici e culturali da realizzarsi anche in paesi esteri; alla Chiesa apostolica in Italia, con la legge 30 luglio 2012, n. 128, la quale destina le somme devolute a interventi sociali culturali ed umanitari, anche a favore di altri Paesi esteri; all'Unione Buddhista Italiana, con la legge 31 dicembre 2012, n. 245, la quale destina le somme devolute ad interventi culturali, sociali ed umanitari anche a favore di altri Paesi, nonché assistenziali e di sostegno al culto; e, infine, all'Unione Induista Italiana, Sanatana Dharma Samgha, con la legge 31 dicembre 2012, n. 246, la quale vincola le somme devolute dai contribuenti ad interventi culturali, sociali, umanitari ed assistenziali eventualmente pure a favore di altri Paesi.

2.  Il D.P.R. 10 marzo 1998, n. 76, “Regolamento recante i criteri e le procedure per l’utilizzazione dell’otto per mille dell’IRPEF devoluta alla diretta gestione statale

I criteri e le procedure per l’utilizzazione della quota dell’otto per mille dell’IRPEF devoluta alla diretta gestione statale sono attualmente disciplinati dal D.P.R. 10 marzo 1998, n. 76.

Il regolamento (già in precedenza modificato dal D.P.R. 23 settembre 2002, n. 250) è stato di recente pressoché interamente riformulato con il D.P.R. 26 aprile 2013, n. 82, il quale ha inciso profondamente sui criteri di riparto e sulle procedure per la utilizzazione delle risorse della quota dell'otto per mille dell’IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, ridisegnando sia la procedura di concessione e di monitoraggio dei contributi, esplicitando i criteri di distribuzione delle risorse secondo principi di certezza e trasparenza, sia il procedimento di valutazione degli interventi da finanziare e di assegnazione dei contributi medesimi, limitandolo ad un periodo massimo di 170 giorni (in luogo degli oltre otto mesi in precedenza necessari)[1].

Si è poi nuovamente intervenuti sulle disposizioni regolamentari con il D.P.R. 17 novembre 2014, n. 172, al fine di apportarvi le integrazioni atte a garantire l’utilizzo della quota dell’otto per mille IRPEF a diretta gestione statale anche per interventi relativi ad immobili scolastici.

Le nuove disposizioni si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2014, e trovano pertanto la prima applicazione con gli schemi di D.P.C.M all’esame.

 

Il D.P.R. n. 76/1998 individua le tipologie di interventi ammessi alla ripartizione della quota dell’otto per mille di diretta gestione statale (articolo 2, comma 1), conformemente ai cinque settori previsti dall’articolo 48 della legge n. 222/1985, come modificato dalla legge di stabilità per il 2014 (legge n. 147/2013), indicandole nei seguenti settori:

§  fame nel mondo;

§  calamità naturali;

§  assistenza ai rifugiati;

§  conservazione di beni culturali;

§  ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili adibiti all'istruzione scolastica di proprietà pubblica (Stato, enti locali territoriali).

Sono esplicitamente ricompresi dalla norma anche gli immobili di proprietà del Fondo edifici di culto destinati ad uso scolastico, la cui gestione è affidata al Ministero dell’interno[2].

 

Il regolamento, precisa gli ambiti degli interventi ammessi a riparto, nelle cinque tipologie previste dall’art. 48 della legge n. 222/1985, prevedendo:

§  per gli interventi di contrasto alla fame nel mondo, che essi devono essere diretti alla realizzazione di progetti finalizzati all'obiettivo dell'autosufficienza alimentare nei Paesi in via di sviluppo, nonché alla qualificazione di personale locale da destinare a compiti di contrasto delle situazioni di sottosviluppo e denutrizione ovvero di pandemie e di emergenze umanitarie che minacciano la sopravvivenza delle popolazioni ivi residenti;

§  per gli interventi in caso di calamità naturali, vengono esplicitati quelli diretti all'attività di realizzazione di opere, nonché gli studi, i lavori, i monitoraggi finalizzati alla tutela della pubblica incolumità da fenomeni geo-morfologici, idraulici, valanghivi, metereologici, di incendi boschivi e sismici. Viene, inoltre, precisato che il ripristino dei beni riguarda i beni pubblici, ivi inclusi i beni culturali e gli immobili adibiti all'istruzione scolastica di proprietà pubblica dello Stato, degli enti locali territoriali, e del Fondo edifici di culto, danneggiati o distrutti dalle medesime tipologie di fenomeni di calamità naturali ammesse al riparto;

§  relativamente agli interventi di assistenza ai rifugiati, sono inclusi nella platea dei destinatari i soggetti ai quali, secondo la normativa vigente, sono riconosciute forme di protezione internazionale o umanitaria e i soggetti i quali hanno fatto richiesta di tale protezione, purché privi di mezzi di sussistenza e ospitalità in Italia[3];

§  relativamente agli interventi per la conservazione di beni culturali, deve trattarsi di interventi (volti al restauro, alla valorizzazione, alla fruibilità da parte del pubblico di beni immobili - ivi inclusi quelli adibiti all'istruzione scolastica di proprietà pubblica – o immobili, che presentano un particolare interesse, architettonico, artistico, storico, archeologico, etnografico, scientifico, bibliografico e archivistico) per i quali sia intervenuta la verifica ovvero la dichiarazione dell'interesse culturale ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al D.Lgs. n. 42/2004;

§  relativamente agli interventi per gli immobili adibiti all'istruzione scolastica, essi consistono nella ristrutturazione, nel miglioramento, nella messa in sicurezza, nell'adeguamento antisismico e nell'efficientamento energetico degli edifici.

 

Gli interventi ammissibili alla ripartizione della quota dell'otto per mille a diretta gestione statale devono presentare il carattere di straordinarietà, consistente nella effettiva estraneità rispetto all’attività di ordinaria e corrente cura degli interessi coinvolti nei settori indicati; deve, pertanto, trattarsi di interventi non compresi nella programmazione e destinazione delle risorse finanziarie ordinarie. Per gli interventi relativi ad immobili scolastici, essi sono considerati straordinari quando non siano oggetto di altre linee di finanziamento o le stesse siano insufficienti a coprire l'intero intervento.

Il D.P.R. n. 82/2013 ha introdotto, inoltre, la previsione che gli interventi ammessi al riparto dell’otto per mille, oltre ad avere il carattere della straordinarietà, devono essere coerenti con gli indirizzi e le priorità eventualmente individuati dal Presidente del Consiglio del Ministri, dai Ministri competenti e dai Ministri delegati (art. 2, comma 5-bis).

Gli interventi ammissibili devono, inoltre, essere tali da consentire il completamento dell’iniziativa o quanto meno l’attuazione di una parte funzionale della stessa e devono essere definiti in ogni aspetto tecnico, funzionale e finanziario.

Gli interventi – fatta eccezione per quelli destinati al contrasto alla fame nel mondo - devono, infine, essere eseguiti sul territorio italiano.

 

I soggetti che possono accedere alla ripartizione (articolo 3) sono:

§  pubbliche amministrazioni;

§  persone giuridiche;

§  enti pubblici e privati.

Sono escluse le persone fisiche e, in ogni caso, i soggetti che operano per fine di lucro

Per gli interventi relativi ad immobili scolastici, i soggetti che possono accedere alla ripartizione sono:

§  le amministrazioni statali,

§  il Fondo edifici di culto,

§  gli enti locali territoriali, proprietari di immobili adibiti all'istruzione scolastica.

 

L’articolo 2-bis al D.P.R. n. 76/1998 – introdotto dal D.P.R. n. 82/2013 - definisce specifici criteri di ripartizione del beneficio dell’otto per mille, stabilendo, in particolare, che la quota dell'otto per mille di diretta gestione statale venga ripartita - di regola - in considerazione delle finalità perseguite dalla legge, in cinque quote uguali per le cinque tipologie di interventi ammesse a contributo (comma 1).

Nell’ipotesi in cui gli interventi ammessi a contributo e valutati favorevolmente per una o più delle quattro tipologie di intervento non esauriscono la somma attribuita per l’anno all’otto per mille, la somma residua è distribuita in modo uguale a favore delle altre tipologie di intervento.

 

Uno specifico criterio di riparto geografico è previsto per la quota dell’otto per mille destinata agli interventi straordinari di conservazione dei beni culturali, al fine di perseguire un'equa distribuzione territoriale delle risorse. Si prevede, pertanto, che la quota attribuita sia divisa per cinque in relazione alle aree geografiche del Nord Ovest (per le regioni Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Liguria), del Nord Est (per le regioni Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna), Centro (per le regioni Toscana, Umbria, Marche, Lazio), Sud (per le regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria), Isole (per le regioni Sicilia, Sardegna) (comma 4).

 

Qualora in sede di elaborazione del piano di riparto il Consiglio dei Ministri, su proposta del suo Presidente, intenda derogare ai suddetti criteri di ripartizione – nel caso in cui si voglia concentrare le risorse per specifici interventi, per questioni di eccezionalità, necessità ed urgenza dei medesimi, ovvero nel caso in cui l'importo delle risorse a disposizione sia inferiore o uguale a 1 milione di euro - il Governo è tenuto a trasmettere alla Camere una relazione che dia conto delle ragioni per cui ha derogato ai criteri suddetti (comma 5).

 

La domanda per accedere alla ripartizione della quota dell'otto per mille riguardante il medesimo intervento può essere presentata per una sola delle tipologie di interventi ammessi.

Il giudizio di valutazione sulle richieste, per l'elaborazione dello schema del piano di riparto, deve tenere conto della natura straordinaria, dell'esigenza di tendenziale concentrazione, della rilevanza e della qualità degli interventi.

Entro il 31 gennaio di ogni anno, con decreto del Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono individuati e pubblicati, nel sito della Presidenza, i parametri specifici di valutazione delle istanze (comma 7).

La concessione a soggetti che siano stati già destinatari del contributo nei due anni precedenti richiede specifica motivazione sulle ragioni della nuova concessione del beneficio ed è esclusa per interventi complementari o integrativi di interventi già finanziati, qualora questi ultimi non siano stati completati (comma 8).

Per ciò che concerne la procedura per l’utilizzo della quota dell’otto per mille dell’IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, a partire dal riparto per il 2014, il D.P.R. n. 76 prevede:

§  entro il 31 gennaio di ogni anno: pubblicazione nel sito internet del decreto del Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri sui parametri specifici di valutazione delle istanze (art. 2-bis, comma 7, del D.P.R. 76/1998). Per il 2014, il provvedimento è stato emanato con D.P.C.M. 14 gennaio 2014;

§  entro il 30 settembre di ogni anno: presentazione delle domande per l’accesso al contributo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri a mezzo raccomandata o attraverso l'uso di posta elettronica certificata (art. 6, comma 2);

§  entro il 28 gennaio di ogni anno la Presidenza del Consiglio dei Ministri definisce lo schema del decreto concernente il piano di ripartizione delle risorse derivanti dalla quota dell’otto per mille di gestione statale, redatto secondo i criteri indicati dall'articolo 2-bis.

Il piano viene predisposto sulla base delle richieste pervenute alla stessa Presidenza del Consiglio entro il 30 settembre antecedente, avvalendosi, a tal fine, delle valutazioni espresse sulle singole iniziative dalle cinque apposite Commissioni tecniche di valutazione, una per ogni tipologia di intervento, istituite con provvedimento del Segretario generale, composte da un rappresentante della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con funzioni di presidente, da sei rappresentanti del Ministero dell'economia e delle finanze e da sei rappresentanti delle amministrazioni statali competenti per materia. Le Commissioni, sulla base del decreto che annualmente fissa i parametri specifici di valutazione delle istanze adottato il 31 gennaio di ogni anno, attribuiscono a ciascun progetto una valutazione espressa in centesimi.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri verifica la sussistenza dei requisiti per l’ammissione delle domande, esamina le valutazioni delle suddette Commissioni e definisce lo schema di riparto entro un massimo di 120 giorni dal termine per la presentazione delle domande stesse (art. 5, comma 4);

§  entro e non oltre il 12 febbraio, cioè entro 15 giorni dalla scadenza del 28 gennaio per la sua predisposizione, lo schema di decreto di ripartizione, con la relativa documentazione, viene trasmesso dal Presidente del Consiglio dei Ministri alle competenti Commissioni parlamentari per l’espressione del parere (art. 7, comma 1);

§  acquisito il parere, o comunque decorso infruttuosamente il termine a tal fine previsto (20 giorni previsti dal Regolamento Camera), il decreto di ripartizione deve essere adottato entro i 15 giorni successivi l’espressione del parere parlamentare, vale a dire entro il termine massimo del 19 marzo (art. 7, comma 2) e pubblicato sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri (art. 7, comma 3).

 

La tabella che segue illustra la tempistica in cui si articola il procedimento di assegnazione delle risorse.

 

DPR n. 76/1998

Pubblicazione nel sito internet del decreto del Segretario generale della P.C.M. sui parametri specifici di valutazione delle istanze

Entro il 31 gennaio
(art. 2-bis, co. 7)

Presentazione richieste alla Presidenza del Consiglio

Entro il 30 settembre
(art. 6, co. 2)

Verifica della sussistenza dei requisiti ed esame delle valutazioni (ora da parte di 4 apposite Commissioni tecniche)

Entro il 28 gennaio
(120 giorni dal
30 settembre)
(art. 5, co. 4)

Elaborazione dello schema di ripartizione

Trasmissione alle Commissioni parlamentari per il parere

Entro il 12 febbraio
(15 giorni dal 28 gennaio)
(art. 7, co. 1)

Termine per l’espressione del parere

Rinvio ai regolamenti parlamentari
(20 giorni,
ex art. 143, co. 4, Reg. Cam.)

Adozione del decreto da parte del Presidente del Consiglio dei ministri

Entro il 19 marzo
(entro 15 giorni dal parere)
(art. 7, co. 2)

Tempo intercorrente tra il termine per la presentazione delle richieste e l’adozione del decreto

170 giorni

(30 settembre -19 marzo anno successivo)

I fondi dell’otto per mille sono erogati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ne dà comunicazione ai Ministeri competenti per materia (art. 8, comma 1).

Per quanto concerne le procedure che disciplinano l’erogazione e l’eventuale revoca dei fondi, le modifiche introdotte dal D.P.R. n. 82/2013 hanno disposto una regolazione più ampia ed articolata rispetto a quella prima operante.

In particolare, per quanto concerne l’assegnazione dei fondi - per cui si richiedeva prima la semplice presentazione da parte dei soggetti beneficiari di una relazione analitica sugli interventi realizzati, con l’indicazione del costo totale suddiviso per le principali voci di spesa, accompagnata da una dichiarazione di notorietà resa dal rappresentante legale - è ora richiesta (articolo 8):

§  la conferma da parte dei soggetti destinatari dei fondi dell’otto per mille dei requisiti soggettivi posseduti al momento della domanda, l’indicazione delle modalità di accredito dell’importo e l’invio delle autorizzazioni all’esecuzione dei lavori oggetto del finanziamento;

§  l’invio della documentazione, entro sei mesi dalla richiesta formulata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, relativa agli interventi da eseguire con revoca del finanziamento qualora tale termine decorra inutilmente;

§  la corresponsione dell’intero importo se inferiore a 30 mila euro ed invece una corresponsione, in caso di importo superiore, di una somma pari a 30 mila euro ovvero alla metà del finanziamento concesso, se maggiore, con accredito delle ulteriori spettanze in base all’acquisizione della successiva documentazione sul prosieguo nell’esecuzione dell’opera;

§  la presentazione da parte dei soggetti beneficiari di una relazione con cadenza semestrale (entro il 31 maggio ed il 30 novembre dell’anno) in ordine alla realizzazione dell’intervento, il cui andamento è monitorato da parte della Presidenza del Consiglio mediante apposite commissioni tecniche.

 

È previsto l’obbligo, per i soggetti destinatari dei contributi, di presentare, a consuntivo, entro 180 giorni decorrenti dal termine previsto di conclusione dell'intervento, una relazione finale analitica sugli interventi realizzati, che ne indichi il costo totale, suddiviso nelle principali voci di spesa. Nel caso di interventi per calamità naturali o conservazione di beni culturali immobili, nonché per gli interventi concernenti gli immobili pubblici adibiti all'istruzione scolastica la relazione deve essere corredata anche di un certificato di collaudo o di regolare esecuzione e da una relazione sul conto finale (art. 8, comma 6).

 

Il Presidente del Consiglio dei Ministri riferisce annualmente al Parlamento sull’erogazione dei fondi dell’anno precedente e sulla verifica dei risultati ottenuta mediante gli interventi finanziati (art. 8, comma 7).

L’ultima Relazione presentata è quella sull’erogazione della quota dell’otto per mille a diretta gestione statale relativa all’anno 2011 e sulla verifica dei risultati ottenuti mediante gli interventi finanziati negli anni precedenti in data 16 luglio 2013 (Doc. LXIV, n. 1).

 

È prevista una specifica procedura di revoca dei finanziamenti nelle ipotesi in cui l’intervento non sia stato avviato entro il termine di 18 mesi dal mandato di pagamento, ovvero in caso di mancata trasmissione della dichiarazione di effettivo inizio delle attività entro diciotto mesi dalla data dell’ordinativo di pagamento, mancata presentazione della relazione di fine lavori, mancata effettuazione dell’intervento entro il termine stabilito, nonché esecuzione dello stesso in modo difforme da quanto previsto (articolo 8-bis).

L’importo del contributo così recuperato viene versato dal beneficiario all’entrata del bilancio dello ai fini della ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale.

 

L’articolo 8-ter disciplina una procedura semplificata per l’approvazione di variazioni di interventi già finanziati.

Tale procedura è attivabile qualora le variazioni non comportino sostanziali modifiche all’oggetto dell’intervento originario ovvero qualora le variazioni attengano esclusivamente all'esecuzione dell'intervento senza comportare alcuna modifica dell'oggetto. In tal caso si prevede che la variazione sia autorizzata dal Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri o dal dirigente all'uopo delegato. L'utilizzo di risparmi di spesa sulle somme assegnate per eseguire il completamento dell'intervento originario può invece essere autorizzato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Qualora i risparmi realizzati non superino il 10 per cento dell'importo del finanziamento, l'autorizzazione è data dal Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri o dal dirigente all'uopo delegato.

I suddetti decreti vengono successivamente comunicati, entro sessanta giorni, al Parlamento.

 

 

Si ricorda, infine, che il D.P.R. n. 82/2013, nell’integrare le disposizione del precedente regolamento, ha introdotto la previsione che obbliga il Governo a riferire alle competenti Commissioni parlamentari, qualora venga disposta con un provvedimento legislativo di iniziativa governativa la riduzione o la diversa destinazione delle risorse dell’otto per mille dell’IRPEF a diretta gestione statale, in merito alle modalità di reintegrazione delle risorse medesime e alle conseguenti iniziative (art. 2-bis, comma 6).

Tale previsione, che è in vigore dal 2014, intende affrontare un aspetto critico più volte emerso nell’esperienza applicativa della legge n. 222 del 1985, connesso all’utilizzo delle risorse destinate dai contribuenti all'otto per mille IRPEF di diretta gestione statale per finalità difformi da quelle indicate dalla normativa richiamata, attinenti prevalentemente la copertura finanziaria di provvedimenti legislativi ovvero il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica.

Rispetto a quanto teoricamente spettante allo Stato sulla base delle scelte dei contribuenti, infatti, lo stanziamento dell’otto per mille di pertinenza statale che viene iscritto nel bilancio dello Stato (cap. 2780 dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze) - ed annualmente messo a riparto - sia risultato in questi ultimi anni spesso decurtato da interventi normativi che ne hanno ridotto l’autorizzazione di spesa destinando le risorse ad altre finalità.

 

Sempre in riferimento a tale questione, va rammentato che è attualmente all’esame della V Commissione bilancio della Camera la proposta di legge A.C. 2648 (Boccia ed altri), la quale, al fine di garantire il rispetto delle scelte espresse dai contribuenti, dispone una modifica all’articolo 17 della legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196/2009) - che disciplina le modalità di copertura finanziaria delle leggi - introducendo il divieto di utilizzo della quota dell’otto per mille dell’IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per la copertura finanziaria delle leggi.

 


La ripartizione della quota
dell’otto per mille IRPEF per il 201
4

La ripartizione della quota dell’otto per mille IRPEF per l’anno 2014 è riferita alle scelte effettuate dai contribuenti sulle dichiarazioni dei redditi riferiti all’anno 2010 e dichiarati nel 2011.

 

La quota dell’otto per mille è determinata sulla base degli incassi in conto competenza relativi all’imposta sui redditi delle persone fisiche, risultanti dal rendiconto generale dello Stato (art. 45, comma 7, legge n. 448/1998).

In base al rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2010, gli incassi in conto competenza relativi all’IRPEF nel suo complesso risultano pari a 164,6 miliardi.

In proposito va segnalato che l’importo considerato per la determinazione della quota dell’otto per mille non corrisponde perfettamente agli incassi in conto competenza relativi all’IRPEF risultanti nel rendiconto generale dello Stato. Le discordanze sono sostanzialmente ascrivibili al fatto che i versamenti relativi a un determinato anno d’imposta sono introitati al bilancio dello Stato in parte nell’esercizio finanziario corrispondente a tale anno (versamento in acconto per autotassazione) e in parte nell’esercizio finanziario successivo (versamento a saldo per autotassazione). Inoltre, sono effettuate ulteriori operazioni di rettifica escludendo, dagli incassi dell’esercizio, quelli relativi ai ruoli (in quanto afferenti ad esercizi pregressi, diversi dall’anno di imposta considerato); l’importo in questione è poi decurtato dai versamenti di ritenute sul lavoro dipendente incassate a gennaio dell’anno di riferimento (perché relative al mese di dicembre dell’anno precedente) ed integrato delle ritenute del gennaio dell’anno successivo (in quanto relative al mese di dicembre dell’anno di imposta) [4].

 

Gli incassi considerati per la determinazione della quota dell’otto per mille risultano pari nel 2010 a 157.909.139.480 euro; di conseguenza l’ammontare complessivo delle risorse da ripartire risulta pari a 1.263.273.115 euro.

 

Secondo le informazioni disponibili sul sito del Dipartimento delle finanze del Ministero dell’economia e delle finanze[5], il 45,7 per cento dei contribuenti ha effettuato la scelta relativa alla destinazione dell’otto per mille nella dichiarazione dei redditi effettuata nel 2011, apponendo la propria firma nell’apposito modulo allegato alla dichiarazione dei redditi.

 

Di tale percentuale, le quote delle scelte espresse a favore dei beneficiari dell’otto per mille sono così distribuite:

 

Soggetti beneficiari della quota dell’otto per mille (redditi 2010)

Percentuale delle scelte espresse dai contribuenti

Stato

13,35

Chiesa Cattolica

82,24

Unione italiana Chiese avventiste del 7° giorno

0,18

Assemblee di Dio in Italia

0,25

Unione delle Chiese metodiste e Valdesi

3,23

Chiesa Evangelica Luterana in Italia

0,32

Unione delle comunità ebraiche italiane

0,43

 

100,00

 

Tenendo conto che la quota relativa alle scelte non espresse viene altresì ripartita secondo la percentuale delle scelte espresse in dichiarazione[6], le quote dell’otto per mille da ripartire tra i beneficiari risultano le seguenti:

 

Soggetti beneficiari della quota dell’otto per mille (redditi 2010)

Capitolo
Min. Economia

Importo da ripartire

Stato

2780

170.347.958

Chiesa Cattolica

2840/01

1.038.915.810

Unione italiana Chiese avventiste del 7° giorno

2840/03

2.273.892

Assemblee di Dio in Italia

2840/04

1.457.185

Unione delle Chiese metodiste Valdesi

2840/05

40.803.722

Unione delle comunità ebraiche italiane

2840/06

5.432.074

Chiesa Evangelica Luterana in Italia

2840/07

4.042.474

 

 

1.263.273.115

 

Va segnalato che la quota dell’otto per mille di pertinenza statale che viene messa a ripartizione con gli schemi di D.P.C.M. in esame è molto inferiore a quella di 170.347.958 euro teoricamente spettante allo Stato applicando la percentuale sopra indicata del 13,35 per cento sugli incassi Irpef 2010 - integrata sulla base delle scelte non espresse - in ragione dei diversi interventi normativi che hanno ridotto nel corso degli ultimi anni la corrispondente autorizzazione di spesa. In proposito si rinvia a quanto esposto nella tabella riportata nel paragrafo che segue.


Gli schemi di decreto di ripartizione della quota
dell’otto per mille IRPEF di pertinenza statale per il 20
14

1.  La quota di pertinenza statale

Gli schemi di riparto in esame sono presentati secondo la disciplina di cui al D.P.R. n. 76/1998, successiva alle modifiche apportate dal D.P.R. n. 82/2013 e dal D.P.R. n. 172/2014

 

Si osserva, preliminarmente, che tali schemi di D.P.C.M. di riparto risultano presentati tardivamente rispetto alla tempistica indicata nel D.P.R. n. 76, che ne prevede la trasmissione al Parlamento entro il 28 gennaio di ogni anno e l’adozione entro il 4 marzo.

Tale circostanza, peraltro, è in parte da ricondursi al fatto che il termine del 30 settembre, ordinariamente previsto per la presentazione delle istanze di ammissione al beneficio, è stato posticipato al 15 dicembre 2014 per le domande relative agli interventi di edilizia scolastica – domande che inoltre sono state numerosissime, in numero di 1.978 - ai sensi dell’articolo 8 del D.P.R. 17 novembre 2014, n. 172.

Si ricorda che tale D.P.R. è intervenuto sulla disciplina del D.P.R. n. 76 al fine di apportarvi le integrazioni necessarie a ricomprendere, nella stessa, anche la nuova finalità di destinazione delle risorse dell’otto per mille del gettito IRPEF di competenza statale a partire dal 2014, in base a disposto dall’articolo 1, comma 206, delle legge di stabilità 2014 (legge n. 147/2013).

Con riferimento specifico al riparto della quota dell'otto per mille IRPEF a gestione statale relative all'edilizia scolastica, si ricorda peraltro che l’articolo 1, comma 172, della legge n. 107/2015 (c.d. “La Buona Scuola”) ha disposto che le risorse della quota a gestione statale dell'otto per mille IRPEF relative all'edilizia scolastica sono destinate agli interventi di edilizia scolastica che si rendono necessari a seguito di eventi eccezionali e imprevedibili individuati annualmente con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, anche sulla base dei dati contenuti nell'Anagrafe dell'edilizia scolastica.

Pertanto, per il riparto dell’anno 2015, la procedura di assegnazione delle risorse dell’otto per mille Irpef di pertinenza statale destinate agli interventi di edilizia scolastica sarà gestita dal Ministero.

 

Si osserva inoltre che, diversamente dal passato, in luogo di un unico schema di D.P.C.M., il Governo ha presentato distinti schemi di decreti di riparto delle risorse dell’otto per mille IRPEF di competenza statale per ognuna delle categorie di interventi ammessi a finanziamento, con l’eccezione della quota assegnata per la categoria relativa all’assistenza ai rifugiati, per la quale il Governo ha trasmesso la relazione prevista dall’articolo 2-bis, comma 5, del D.P.R. n. 76/1998.

Secondo quanto esposto nella Relazione illustrativa, la scelta di adottare distinti schemi di decreti di ripartizione per ognuna delle categorie di intervento è stata ritenuta la più idonea a contemperare le esigenze di unitarietà con quelle della chiarezza e semplificazione procedimentale, considerate le specifiche e differenti modalità di ripartizione riferite alle categorie d'intervento e rilevato, altresì, l'elevato numero di istanze in particolare per la categoria dell'edilizia scolastica.

Su tale ultimo aspetto, la relazione evidenzia che sono pervenute complessivamente 3.172 istanze, di cui 1.978 relative agli immobili scolastici, con un incremento notevole rispetto alle istanze presentate mediamente negli anni precedenti (per il riparto 2013, 1.187 domande; per il 2010, 1.133 domande).

 

Con gli schemi in esame si provvede al riparto della quota dell’otto per mille IRPEF, di pertinenza statale per il 2014, nell’importo di complessivi 33.581.397 euro.

 

Come detto, si tratta di un importo notevolmente inferiore rispetto a quanto teoricamente spettante allo Stato. Sulla base delle scelte dei contribuenti, infatti, la quota dell’otto per mille di pertinenza statale risulta pari a 170.347.958 euro.

Tale differenza deriva dalla circostanza che il suddetto importo risulta decurtato ai sensi di diverse disposizioni legislative intercorse, che ne hanno disposto la destinazione ad altre finalità.

In particolare, per l’anno 2014, incidono sulla quantificazione delle risorse dell’otto per mille di competenza statale, iscritte sullo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, le seguenti autorizzazioni legislative:

 

Rideterminazione della quota dell’8 per mille di pertinenza statale 2014

(in euro)

Provvedimenti di riduzione

Anno 2014

Quota IRPEF 2010 di spettanza dello Stato secondo la percentuale delle scelte espresse (comprensiva della ripartizione delle scelte non espresse)

170.347.958

Riduzione, a decorrere dal 2006, disposta ai sensi del D.L. n. 249/2004, art. 1-quater, co. 4, a copertura di disposizioni previdenziali concernenti gli iscritti al Fondo speciale di previdenza per il personale di volo dipendente da aziende di navigazione aerea (c.d. Fondo volo)

-5.000.000

Riduzione lineare delle dotazioni finanziarie rimodulabili delle missioni di spesa, prevista dall’art. 60, co. 1, del D.L. n. 112/2008 e dall’art. 2, co. 1, del D.L. n. 78/2010

-2.349.144

Riduzione, a decorrere dal 2011, disposta dall’art. 21, co. 9, del D.L. n. 98/2011, a copertura delle spese per la gestione dei mezzi della flotta aerea della Protezione civile

-64.000.000

Riduzione disposta dall’articolo 1, comma 279, della legge di stabilità 2013 (legge n. 228/2012)

-14.000.000

Riduzione lineare disposta ai sensi dell’art. 13, co. 1-quinquies, del D.L. n. 16/2012 delle Missioni di spesa di ciascun Ministero

-79.611

Riduzione operata in attuazione delle clausole di salvaguardia finanziaria contenute nell’art. 2, co. 1, del D.L. n. 78/2010[7] e dell’art. 16, co. 3, del D.L. 98/2011[8]

-91.901

Riduzione per il 2014 disposta dall’art. 12, co. 3, lett. c-sexies) del D.L. n. 35/2013 (pagamento dei debiti della PA), a parziale copertura degli oneri recati dal provvedimento[9]

-2.100.000

Riduzione per il 2014 disposta dall’art. 31, co. 3, lett. d) del D.L. n. 63/2013 (Recepimento Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell'edilizia), a parziale copertura degli oneri recati dal provvedimento (Detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica e istituzione della Banca dati degli incentivi in materia di efficienza energetica e produzione di energia da fonti rinnovabili)[10]

-20.000.000

Riduzione per il 2014 disposta dall’art. 12, co. 1, lett. g-bis) del D.L. n. 76/2013 (interventi urgenti per la promozione dell'occupazione, in particolare giovanile), a parziale copertura degli oneri recati dal provvedimento

-10.000.000

Riduzione a decorrere dal 2014 disposta dall’art. 13, co. 2, lett. b) della legge n. 97/2013 a parziale copertura degli oneri recati dall'articolo (recepimento direttiva 2003/109/CE relativa allo status dei cittadini di paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo)

-12.000.000

Bilancio 2014 (legge n. 148/2013)

40.727.302

Legge di assestamento 2014 (legge n. 145/2014)

-4.248.539

Riduzione lineare disposta ai sensi dell’art.12, comma 3, lett. b) e co. 4 del D.L. n. 35/2012

-3.244.442

Rideterminazione della quota dell’8 per mille di pertinenza statale per il 2014 (cap. 2780/Economia - Rendiconto)

33.234.321

 

Si ricorda, da ultimo, che la legge 11 agosto 2014, n. 125 destina al finanziamento della istituenda Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo una quota pari al 20 per cento dell'8 per mille IRPEF a diretta gestione statale.

 

La somma complessiva da ripartire per l’anno 2014 è pari a 33.581.397 euro, costituita dallo stanziamento definitivo di competenza relativo alla quota dell’otto per mille di pertinenza statale iscritto sul cap. 2780 dello stato di previsione del Ministero dell’economia (nell’ambito della Missione “Fondi da ripartire”), come risultante nel Rendiconto generale dello Stato dell’esercizio finanziario 2014[11], cui si aggiunge l’ulteriore importo di 347.076 euro già disponibile sul relativo capitolo di spesa della Presidenza del Consiglio dei Ministri, quale esito del recupero di somme delle annualità precedenti già pagate dell’otto per mille (rimborsi e restituzioni) (cap. 224 “Contributi ad enti e associazioni diverse per assegnazione di quota parte dell’otto per mille IRPEF di pertinenza dello Stato).

 

Sulla questione della riduzione delle risorse dell’otto per mille a gestione statale, si ricorda quanto di recente osservato dalla Corte dei Conti, che, nella delibera n. 16/2014, sulla destinazione e gestione delle risorse complessive dell’otto per mille dell’IRPEF, ha segnalato la distrazione, per esigenze di bilancio, della maggior parte delle risorse che i contribuenti destinano allo Stato nella scelta effettuata in sede di dichiarazione dei rediti. Sin dai primi anni di applicazione dell’istituto, ma sistematicamente a partire dalla legge finanziaria per il 2004, la quota destinata allo Stato è stata drasticamente ridotta e dirottata sulle più varie finalità, che a volte erano addirittura antitetiche rispetto alla volontà dei contribuenti (la Corte porta l’esempio degli interventi militari in Albania e nei Balcani), violando l’affidamento dei contribuenti e la stessa legge n. 222/1985, che indica tassativamente le finalità dell’istituto.

 

Nella tabella che segue è riportato, per settore di intervento, l’ammontare dei finanziamenti autorizzati con gli annuali D.P.C.M. di riparto[12] dell’otto per mille di pertinenza statale, negli anni dal 2002 al 2013.

Va ricordato che per gli anni 2011 e 2012 non si è proceduto alla ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF a diretta gestione statale per mancanza di disponibilità finanziaria[13].

Con riferimento alla quota dell’otto per mille IRPEF di competenza statale dell’anno 2011, essa non è stata oggetto di riparto ai sensi dell’articolo 47 della legge n. 222/1985 in quanto lo stanziamento, pari a oltre 145 milioni di euro (rispetto all’importo di 174,3 milioni determinato dalle scelte dei contribuenti[14]), è stato utilizzato a copertura di interventi legislativi approvati nell’ambito delle manovre di consolidamento dei conti pubblici adottate nel corso dell’anno[15].

Analogamente, la quota per l’anno 2012, iscritta in bilancio nell’importo di 61 milioni, (rispetto alla quota di circa 206 milioni di euro determinata dalle scelte dei contribuenti), è risultata interamente decurtata per effetto di successivi provvedimenti legislativi, per la gran parte legati ad esigenze di protezione civile[16].

(milioni di euro)

Settore

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2013

Beni culturali

68,5

64,2

13,9

7,9

-

32,8

-

26,2

108,5

-

Calamità naturali

19,0

26,2

5,1

2,8

-

3,6

3,5

14,3

22,6

-

Assistenza rifugiati

9,0

8,7

0,6

0,6

-

9,8

-

2,6

7,9

-

Fame nel mondo

2,7

2,3

0,9

0,4

4,7

0,3

-

0,8

5,4

0,4

Totale finanziamenti

99,2

101,5

20,5

11,8

4,7

46,5

3,5

43,9

144,4

0,4

 

Come risulta evidente dalla tabella, la prima riduzione di risorse della quota dell’otto per mille IRPEF di competenza statale è stata disposta disposto a decorrere dal 2004 con la legge finanziaria 2004 (legge n. 350/2003, art. 2, co. 69) che ha ne disposto la riduzione di 80 milioni di euro. Tale importo è stato destinato a miglioramento dei saldi di finanza pubblica. Tale disposizione è stata successivamente modificata dalla legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296/2006, art. 1, co. 1233), ai fini dell’integrale ripristino delle risorse dell’otto per mille dell’IRPEF destinate allo Stato, a decorrere dal 2010.

Negli anni 2011-2012 tuttavia, come già sopra illustrato, non si è proceduto al riparto, in quanto l’intero stanziamento è stato utilizzato a copertura di interventi legislativi.

Anche per il 2013, l’importo è stato pressoché interamente utilizzato per finalità di copertura finanziaria di provvedimenti legislativi[17].

2.  Il piano di ripartizione dei contributi

Si ricorda, preliminarmente, che il piano di riparto delle risorse 2014 dell’otto per mille di competenza statale, contenuto negli schemi di decreto in esame, è il primo riparto elaborato sulla base della nuova disciplina di ripartizione dei contributi tra le categorie di interventi ammissibili, di cui all’attuale testo D.P.R. n. 76, vigente a decorrere dal 1° gennaio 2014, ai sensi di quanto disposto dall’articolo 11 del D.P.R. n. 82/2013.

In sintesi, come già ricordato nel precedente capitolo, la nuova procedura prevede che la quota dell'otto per mille di diretta gestione statale venga ripartita - di regola – in cinque quote uguali per le cinque tipologie di interventi ammesse a contributo (per i beni culturali, da suddividere equamente tra le cinque aree geografiche) e che i beneficiari del contributo vengano individuati sulla base delle valutazioni espresse dalle cinque Commissioni tecniche costituite per ognuna delle tipologie di intervento previste dalla norma.

Qualora, in sede di elaborazione del piano di riparto, il Consiglio dei Ministri intenda derogare ai suddetti criteri di ripartizione – nei soli casi in cui si voglia concentrare le risorse per specifici interventi ovvero l'importo da ripartire sia inferiore o uguale a 1 milione di euro - il Governo è tenuto a trasmettere alla Camere una relazione per dar conto delle ragioni della deroga (art. 2-bis del D.P.R. n. 76/1998, introdotto dal D.P.R. n. 82/2013).

 

Pertanto, la somma complessiva a disposizione per l’otto per mille IRPEF di competenza statale, pari a 33.581.397 euro, è stata suddivisa in parti uguali tra le cinque categorie di intervento, per un importo unitario di 6.716.279 euro.

Per la categoria dei beni culturali la singola quota è stata ulteriormente suddivisa per ognuna delle cinque aree geografiche sopra richiamate al fine di perseguire una equa distribuzione delle risorse, ai sensi del comma 4 dell’articolo 2-bis del Regolamento, per un importo unitario pari a 1.343.255 euro.

 

Per il riparto delle risorse relative all’anno 2014 sono stati presentati quattro distinti schemi di decreto, riferiti a ciascuna delle tipologie di interventi ammessi alla ripartizione della quota dell’otto per mille di diretta gestione statale:

§  schema di D.P.C.M. concernente gli interventi relativi alla fame nel mondo (Atto n. 214);

§  schema di D.P.C.M. concernente gli interventi relativi alle calamità naturali (Atto n. 215);

§  schema di D.P.C.M. concernente gli interventi relativi alla conservazione dei beni culturali (Atto n. 216);

§  schema di D.P.C.M. concernente gli interventi relativi all'edilizia scolastica (Atto n. 217).

 

Non risulta invece presentato lo schema di D.P.C.M. di assegnazione delle risorse per la quinta categoria relativa all'assistenza ai rifugiati.

 

Per questa categoria, il Governo ha trasmesso una specifica relazione (NN 14, n. 32), in quanto ha inteso destinare - con apposita deliberazione in Consiglio de Ministri in data 27 agosto 2015, ai sensi dell'art. 2-bis, comma 5, del Regolamento n. 76 - l’intera quota parte delle risorse otto per mille della categoria ad un’unica finalità, e precisamente al finanziamento del Sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati.

In particolare, nella Relazione si sottolinea che si è ritenuto opportuno assegnare la quota complessivamente spettante alla categoria al Ministero dell'interno per il Sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati - anziché procedere all'assegnazione delle risorse ai relativi progetti risultati finanziabili, derogando pertanto ai criteri di ripartizione ordinariamente previsti - in ragione della particolare situazione di eccezionalità e urgenza derivante dalla perdurante instabilità politica dell'area del Mediterraneo e dalla presenza di zone di conflitto armato che hanno accresciuto i flussi migratori provenienti dall'Africa Sub-Sahariana e dal Medio Oriente verso lo Stato italiano.

La concentrazione delle risorse al Ministero dell'interno per il sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati risponderebbe, infatti, “in modo più efficace e tempestivo alle necessità di intervento”, consentendo di far fronte alla situazione di emergenza per i rifugiati richiedenti protezione internazionale mediante il rafforzamento operativo, strumentale e finanziario dei centri di accoglienza.

 

La mancata presentazione dello schema di D.P.C.M. concernente gli interventi per l’assistenza ai rifugiati con contestuale presentazione della relazione, andrebbe valutato alla luce del disposto del comma 5 dell’articolo 2-bis del Regolamento n. 76, che indica la funzione cui deve assolvere la relazione in questione.

 

Come indicato nel preambolo degli schemi di D.P.C.M., e nella Relazione illustrativa degli schemi, ai fini dell’ammissione alla ripartizione della quota dell’otto per mille IRPEF di pertinenza statale per il 2014 sono pervenute 3.172 domande, di cui:

§  100 per la fame nel mondo, di cui 89 ammesse alla valutazione tecnica;

§  232 per calamità naturali, di cui 109 ammesse alla valutazione tecnica;

§  48 per assistenza ai rifugiati, di cui 45 ammesse alla valutazione tecnica;

§  814 per conservazione beni culturali, di cui 430 ammesse alla valutazione tecnica;

§  1.978 per l’edilizia scolastica, di cui 1.837 ammesse alla valutazione tecnica.

 

L’articolo 7, comma 1, del D.P.R. n. 76/1998 stabilisce che il Presidente del Consiglio dei Ministri sottopone alle competenti Commissioni parlamentari, per il parere, lo schema di decreto di ripartizione della quota dell'otto per mille a diretta gestione statale, redatto sulla base delle valutazioni espresse dalle Commissioni tecniche di valutazione, con la relativa documentazione.

In ciascuno schema di ripartizione relativo all’anno 2014, la documentazione presentata in allegato è articolata in vari elenchi, in cui sono indicate le istanze raggruppate in base alla valutazione ottenuta.

Negli allegati alle rispettive proposte di ripartizione, per ognuna delle categorie di intervento, sono riportati il numero e l’importo complessivo degli interventi, suddivisi per tipologia e con l’indicazione dei punteggi conseguiti.

 

Delle istanze pervenute, 661 sono state escluse per mancanza dei requisiti soggettivi ed oggettivi e 3 istanze sono state dichiarate improcedibili.

Sono stati ammessi alla valutazione delle Commissioni tecniche 2.510 progetti, compresi quelli relativi all’assistenza ai rifugiati.

Ai fini della ripartizione, sono state ammesse a finanziamento le istanze che hanno conseguito il punteggio più alto nella valutazione, fino a concorrenza della somma disponibile per ogni categoria.

 

Nel complesso, le istanze ammesse al finanziamento con gli schemi di D.P.C.M. sono risultate pari a 70, come illustrato nella tabella che segue:

 

Riparto 2014

Istanze ammesse al riparto della quota

Importo complessivo
(in euro)

Fame nel mondo

40

6.716.279

Calamità naturali

7

6.716.279

Conservazione beni culturali

17

6.716.279

Edilizia scolastica

6

6.716.279

Totale

70

26.865.116

 

A tale importo di 26.865.116 euro vanno aggiunti gli ulteriori 6.716.279 euro assegnati alla categoria relativa all’assistenza ai rifugiati, di cui alla Relazione presentata dal Governo, che esauriscono, pertanto, la somma complessiva a disposizione per l’otto per mille IRPEF di competenza statale per il 2014 (33.581.397 euro).

 

Nella Relazione si specifica che, nella formulazione del piano di ripartizione, si è ritenuto opportuno prevedere, al fine di non eccedere rispetto alle quote massime stabilite, di procedere ad una riduzione percentuale per le somme concorrenti riferite ad ognuna delle categorie e delle aree geografiche nel caso degli interventi per i beni culturali.

 

I singoli progetti ammessi a contributo della quota dell’otto per mille dell’IRPEF a diretta gestione statale delle singole categorie sono elencati in Allegato ai singoli schemi di riparto.

La tabella che segue presenta un riepilogo dei progetti presentati, valutati, esclusi ed ammessi a contributo, per le quattro finalità di riparto della quota dell’8 per mille statale, di cui agli schemi di decreto in esame.

La Tabella non considera le istanze relative all’assistenza ai rifugiati.

 

 

Presentate

Valutate

Escluse

Ammesse a contributo

Conservazione beni culturali

814

430

384

17

Calamità naturali

232

107

123

7

Fame nel mondo

100

89

11

40

Edilizia scolastica

1.978

1.837

141

6

Totale

3.124

2.465

659

70

 

Da tale riepilogo emerge che la maggior parte dei progetti presentati riguarda la finalità “Edilizia scolastica” (62,4 per cento delle domande presentate), ed oltre un quarto delle istanze riguarda la conservazione dei beni culturali (25,7 per cento delle domande presentate). La finalità riguardante le calamità naturali totalizza il 7,3 per cento dei progetti pervenuti, la “fame nel mondo” il 3,2 per cento, e il restante 1,5 per cento riguarda l’assistenza ai rifugiati.

Siccome la ripartizione è avvenuta suddividendo in parti uguali tra le cinque finalità la somma disponibile, senza tener conto della quantità di progetti pervenuti né dell’ammontare medio degli importi richiesti, tale distribuzione non si riflette nelle ammissioni a contributo relative ai diversi settori di intervento.

L’”Edilizia scolastica”, che ha visto pervenire quasi 2 mila domande, ne ha avute ammesse a contributo solo 6 (lo 0,3 per cento di quelle presentate), mentre per il settore di intervento “Fame nel mondo” sono stati finanziati il 40 per cento dei progetti che hanno fatto richiesta di contributo.

 


 

La tabella che segue riporta gli interventi che lo schema di D.P.C.M. n. 214 intende finanziare per l’anno 2014 nell’ambito del settore di intervento “Fame nel mondo”:

 

INTERVENTI

FAME NEL MONDO

(in euro)

ASSOCIAZIONE SOOMAALIYA ONLUS - TORINO

intervento straordinario a vantaggio dei rifugiati e delle popolazioni del distretto somalo di abudwak, colpite dalla siccità e dalla guerra civile

404.318

MOVIMENTO AFRICA '70 - ONG COOPERAZIONE E VOLONTARIATO – ONLUS

Approccio globale alla sicurezza alimentare nelle tendopoli Sahrawi ubicate nel deserto di Algeri

262.822

ARCS - ARCI CULTURA ESVILUPPO ONG

Mozambico: promozione dell'empowerment delle donne in agricoltura

63.340

COSPE - COOPERAZIONE PER LO SVILUPPO DEI PAESI EMERGENTI

Rafforzamento dei piccoli produttori per la sicurezza alimentare da realizzarsi nei governatorati di Fayoum e Minia nell'alto Egitto

89.527

ASSOCIAZIONE MANI TESE ONG – ONLUS

Miglioramento della sicurezza alimentare e delle condizioni igienico-sanitarie della comunità di contadini del Payam di Lobonok, contea di Juba, stato dell'equatoria centrale, sud Sudan

217.954

ARCS - ARCI CULTURA E SVILUPPO ONG

Contrasto alla fame nel mondo a cuba: aumento della produzione di carne e latte per la sicurezza alimentare del municipio di Mantua - provincia di Pinar del Rio - cuba

166.231

SERVIZIO VOLONTARIO INTERNAZIONALE – SVI

Lotta alla malnutrizione infantile e all'insicurezza alimentare nel distretto di Morrumbene (Mozambico)

139.352

ASSOCIAZIONE VOLONTARI PER IL SERVIZIO INTERNAZIONALE (AVSI) - ONG

Progetto S.N.A.C.: supporto alla malnutrizione ed accompagnamento alla crescita per donne e bambini in sud Sudan

142.914

CBM ITALIA ONLUS

sicurezza alimentare e nutrizionale per i bambini e le donne disabili della zona di Wolayta - Etiopia

102.889

COSPE - COOPERAZIONE PER LO SVILUPPO DEI PAESI EMERGENTI

Rafforzamento della capacità di risposta della popolazione del comune di Tabalak (Niger) alle situazioni di crisi alimentare attraverso un approccio agro ecologico

211.058

ASSOCIAZIONE SOOMAALIYA ONLUS - TORINO

Intervento straordinario al fine di ridurre la mortalità' materno infantile nel distretto di Abudwak - Somalia

278.393

ASSOCIAZIONE PERSONE COME NOI – ONLUS

Dall'emergenza umanitaria all'autosufficienza alimentare: tutela dei terreni irrigui e promozione delle coltivazioni orticole nella valle del Rio la Paz - Bolivia

260.084

CELIM - CENTRO LAICI ITALIANI PER LE MISSIONI - MILANO

Riduzione della malnutrizione diffusa nella provincia di Inhambane - Mozambico

144.784

ASSOCIAZIONE KOINONIA ONLUS

Sviluppo della coltivazione della moringa e  sostegno alla commercializzazione dei suoi prodotti nella zona di Rangau comune di Ongata Rongai Kenya

102.287

ACCRI - ASSOCIAZIONE DI COOPERAZIONE CRISTIANA INTERNAZIONALE

Autosufficienza alimentare della popolazione infantile delle primary schools del Mbeere subcounty e della Tumaini children's home del Laikipia county in Kenia

171.367

FONDAZIONE CUMSE ONLUS

Albero di vita - sostegno all'avvio di piccole attività imprenditoriali femminili per la coltivazione della moringa a ma y ami provincia di Garoua zona subsahariana dell'estremo nord del Camerun

171.773

CESVI - COOPERAZIONE e SVILUPPO ONLUS

Supporto alle comunità vulnerabili colpite dalla siccità nel distretto Tharparker per il rafforzamento dei loro mezzi di auto-sussistenza Pakistan

140.797

ISTITUTO OIKOS ONLUS – VARESE

Progetto volto a promuovere la sicurezza alimentare e la produzione di alimenti nei contesti urbani e periurbani di Cabo Delgado, nel nord est del Mozambico

107.475

ASSOCIAZIONE MANI TESE ONG - ONLUS

"Chakula bora!": progetto di sicurezza alimentare e nutrizionale nella contea di Baringo – sub  contea di Marigat - nella repubblica del Kenya

276.241

COMITATO COLLABORAZIONE MEDICA - CCM

Rafforzamento della resilienza delle comunità' pastorali locali e sfollate residenti nella Liben zone Etiopia

120.986

ASSOCIAZIONE LUMBELUMBE ONLUS

Pink trade village - progetto di microcredito a sostegno di un gruppo di donne nel villaggio di Wonji - Etiopia

49.127

ASSOCIAZIONE PERSONE COME NOI ONLUS

Programma di sicurezza alimentare in Repubblica democratica del Congo

288.222

CISV – COMUNITA’ IMPEGNO SERVIZIO VOLONTARIATO ONLUS

Progetto di sostegno alle popolazioni pastorali nel Cercle di Douentza - Mali

216.978

ASSOCIAZIONE PERSONE COME NOI ONLUS

Sostegno alla sicurezza alimentare delle comunità indigene Quechua nel distretto di Los Morochucos in Perù

182.203

RE.TE. ONG – ASSOCIAZIONE DI TECNICI PER LA SOLIDARIETA’ E LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Miglioramento dell’agricoltura familiare per la sicurezza alimentare nella regione di Louga in Senegal

112.066

COOPI – COOPERAZIONE INTERNAZIONALE – ONG ONLUS

Progetto di supporto alle comunità nomadi e sedentarie soggette ad insicurezza alimentare nella località di Um Baru – Nord Darfur

133.536

COPE – COOPERAZIONE PAESI EMERGENTI

Progetto SAFI: sicurezza alimentare e formazione micro-imprenditoriale – Regione di Ruvuma - Tanzania

94.982

GVC – GRUPPO VOLONTARIATO CIVILE ONLUS

Lotta alla malnutrizione infantile in Burundi

79.271

ENGIM – ENTE NAZIONALE GIUSEPPINI DEL MURIALDO ONLUS

Pommes de terre et maraichages per ridurre la malnutrizione in Mali

157.422

COSPE – COOPERAZIONE PER LO SVILUPPO DEI PAESI EMERGENTI

Lotta all’insicurezza alimentare e sviluppo agricolo sostenibile nella regione di Lubombo Swaziland

273.012

AMREF – AFRICAN MEDICAL AND RESEARCH FOUNDATION – ONG ONLUS

Rafforzamento della sicurezza alimentare e delle condizioni socio-sanitarie delle comunità rurali nella contea di Kitui in Kenya

320.146

ICU – ISTITUTO PER LA COOPERAZIONE UNIVERSITARIA ONLUS

Miglioramento della sicurezza alimentare per gli abitanti del caserio et Tamarindo – El Salvador

93.474

ASSOCIAZIONE PARMA ALIMENTA ONLUS

Lotta alla malnutrizione cronica e contrasto alla fame con il sostegno, tramite energie rinnovabili, alle filiere agroalimentari in Burundi

139.553

ENGIM – ENTE NAZIONALE GIUSEPPINI DEL MURIALDO ONLUS

SRI (system of rice intensification) in Sierra Leone

210.361

ARCS – ARCI CULTURA E SVILUPPO ONG

Reintegrazione socio economica delle donne vittime di violenza e dei bambini orfani capo-famiglia in Ruanda

90.045

UNIONE MEDICO MISSIONARIA ITALIANA ONLUS

Promozione e tutela del diritto all’alimentazione, prevenzione e cura della malnutrizione severa a favore della salute materna e infantile presso l’hospital Divina Providencia – Luanda

105.898

ISTITUTO OIKOS ONLUS – VARESE

Intervento per migliorare le condizioni dei pescatori dell’arcipelago Myeik e del Parco naturale marino di Lampi – Myanmar

102.313

AUCI – ASSOCIAZIONE UNIVERSITARIA PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ONLUS

Sicurezza alimentare Reseau di Kenge nella repubblica democratica del Congo

187.730

AVI – ASSOCIAZIONE VOLONTARIATO INSIEME ONLUS

Agricoltura, sicurezza alimentare e salute: il centro comunitario per lo sviluppo rurale integrato Rieti farm di Manyonge - kenia

158.515

ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII CONDIVISIONE TRA I POPOLI ONLUS E ONG

Contrasto a sottosviluppo e malnutrizione attraverso formazione, istruzione e qualificazione professionale della gioventù zambiana del Copperbelt

146.523

TOTALE

6.716.279

 


 

La tabella che segue riporta gli interventi che lo schema di D.P.C.M. n. 215 intende finanziare per l’anno 2014 nell’ambito del settore di intervento “Calamità naturali”:

 

INTERVENTI

CALAMITA’ NATURALI

(in euro)

COMUNE DI GORGOGLIONE (MT)

Consolidamento e messa in sicurezza del versante compreso tra piazza Zanardelli e via Mengoli

2.161.858

COMUNE DI MELISSA (KR)

Regimazione idraulica del torrente San Giacomo e messa in sicurezza aree a rischio inondazione

1.137.667

COMUNE DI CASAMICCIOLA TERME (NA)

Bonifica e consolidamento dei versanti a monte del centro abitato

461.496

COMUNE DI MANDATORICCIO (CS)

Consolidamento e messa in sicurezza del versante Tormo nel centro abitato

906.068

COMUNE DI ROTELLA (AP)

Messa in sicurezza della scarpata sud del centro abitato e del palazzo comunale

799.314

COMUNE DI SCHIAVI DI ABRUZZO (CH)

Sistemazione geotecnica delle aree in frana del comune

1.210.494

COMUNE DI VILLONGO

Sistemazione idraulica e difese spondali del tratto di torrente Uria compreso tra i ponti di via del Risorgimento e Dante Alighieri

39.354

TOTALE

6.716.279

 

 

La tabella che segue riporta gli interventi che lo schema di D.P.C.M. n. 216 intende finanziare per l’anno 2014 nell’ambito del settore di intervento “Conservazione dei beni culturali”, secondo la ripartizione tra le aree geografiche:

 

 

INTERVENTI

BENI CULTURALI

(in euro)

MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO – ARCHIVIO DI STATO DI GENOVA

restauro e digitalizzazione di registri e manoscritti medievali custoditi nei locali

dell'archivio di stato di Genova

50.863

AREA NORD OVEST

MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO – ARCHIVIO DI STATO DI GENOVA

restauro e digitalizzazione del fondo notarile medievale di Genova

33.292

MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO -

SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI PER LE PROVINCE DI BRESCIA, CREMONA E MANTOVA

restauro della facciata principale della basilica concattedrale di Sant'Andrea  Apostolo in Mantova

416.149

ASSOCIAZIONE ARCHIVIO STORICO OLIVETTI – IVREA

allestimento strutturale dell'archivio della società e della famiglia Olivetti in Ivrea (TO)

582.165

PARROCCHIA SACRO CUORE DI MARIA IN TORINO

restauro della facciata principale e del campanile della chiesa del Sacro Cuore di Maria

143.340

COMUNE DI BUSSOLENO

recupero, restauro ed allestimento mulino Varesio

117.447

TOTALE

1.343.256

 

 

AREA NORD EST

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA - DIREZIONE CASA RECLUSIONE FEMMINILE DI VENEZIA

restauro conservativo della chiesa di Santa Maria Maddalena - detta delle convertite presso l'isola della Giudecca - Venezia

918.732

DIOCESI DI CESENA-SARSINA

restauro e risanamento conservativo, consolidamento e recupero funzionale delle mura settecentesce e torricini vescovili di Sarsina (FC)

424.524

TOTALE

1.343.256

 

 

AREA CENTRO

MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO -

SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DEL LAZIO

recupero, restauro e valorizzazione della antica via prenestina

469.681

MINISTERO DELL'INTERNO – FONDO EDIFICI DI CULTO

basilica di santa maria novella in Firenze: consolidamento e restauro delle coperture e del campanile

699.525

MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO – DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI  CULTURALI E IL DIRITTO D'AUTORE

biblioteca nazionale centrale di Roma - ricognizione e bonifica dei magazzini librari, selezione dei documenti per uno scarto secondo la normativa vigente

174.049

TOTALE

1.343.256

 

 

AREA SUD

COMUNE DI SANTA MARIA DEL CEDRO

recupero e valorizzazione del complesso monumentale san Michele nel comune di Santa Maria del Cedro (CS)

753.234

PARROCCHIA SANTA CATERINA D'ALESSANDRIA IN GALATINA

restauro delle superfici lapidee, degli affreschi della contrafacciata interna, del campanile della basilica

422.882

ISTITUTO CINEMATOGRAFICO DELL'AQUILA "LA LANTERNA MAGICA"

interventi straordinari di recupero e conservazione del fondo di pellicole cinematografiche dichiarate bene di interesse storico, artistico e culturale conservate presso l'istituto

167.140

TOTALE

1.343.256

 

 

AREA ISOLE

MIBACT - SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DI SASSARI E NUORO

recupero funzionale dell'edificio del deposito archeologico e riordino e Restauro di tutto il materiale archeologico in esso contenuto danneggiati dall'alluvione del 18 novembre 2013 in Olbia (OT)

499.148

MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO -

SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI PER LE PROVINCE DI

CAGLIARI E ORISTANO

consolidamento delle mura di cinta dell'antica citta' punica, dette "su muru  annu", nel sito archeologico d Tharros in Cabras (OR)

414.293

REGIONE SICILIANA

restauro castello della Favara a Maredolce nel comune di Palermo

429.815

TOTALE

1.343.256

 

 

La tabella che segue riporta gli interventi che lo schema di D.P.C.M. n. 217 intende finanziare per l’anno 2014 nell’ambito del settore di intervento “Edilizia scolastica”:

 

INTERVENTI

EDILIZIA SCOLASTICA

(in euro)

COMUNE DI SAN LAZZARO DI SAVENA (BO)

Ristrutturazione scuola secondaria di primo grado “Jussi”

97.197

COMUNE DI PUTIGNANO

progetto di manutenzione ed adeguamento a norme della scuola materna "s. Nicola" in Putignano (BA)

990.667

COMUNE DI VILLORBA

lavori di adeguamento strutturale della scuola primaria "Marco Polo" sita in Villorba (TV)

1.303. 108

COMUNE DI ROSA'

miglioramento sismico ed efficientamento energetico della scuola primaria "G. Pascoli" in Rosà (VI)

 

1.221.887

COMUNE RIPATRANSONE

adeguamento sismico, eliminazione barriere architettoniche, di adeguamento igienico sanitario della scuola dell'infanzia scuola primaria e scuola secondaria di primo grado in piazza xx settembre nel comune di Ripatransone (AP)

723.949

COMUNE DI COLLEDARA

messa in sicurezza dal rischio sismico, adeguamento energetico, rimozione amianto, ripristino dell'idoneità igienico-sanitaria del plesso scolastico in località Villa Petto nel comune di Colledara (TE)

428.654

TOTALE

6.716.279

3.  Domande e finanziamenti negli anni 2007-2013

La tabella che segue riporta il numero delle istanze pervenute ai fini del riparto della quota di pertinenza statale dell’otto per mille IRPEF negli anni dal 2007 al 2013[18], nonché gli importi autorizzati con i DPCM rispetto a quelli richiesti, ammissibili al finanziamento, sulla base della procedura di assegnazione dei contributi previgente alle modifiche apportate dal D.P.R. n. 82/2013:


 

valori in euro

 

2007

2008

2009

2010

2013

DOMANDE

Istanze pervenute

1.142

1.168

974

1.132

1.187

Istanze con parere favorevole (A)

808

749

768

823

936

Istanze finanziate (B)

102

7

95

337

4

% finanziate su favorevoli (B/A *100)

12,6%

0,9%

12,4%

40,9%

0,4%

FINANZAMENTI

Ammissibili (C)

338.939.081

308.025.410

352.581.798

397.428.030

437.500.123

Autorizzati (D)

46.503.979

3.542.043

43.969.406

144.489.192

404.771

(D/C *100)

13,7%

1,1%

12,5%

36,4%

0,1%

 

 

 

La tabella che segue riporta nel dettaglio, per settore di intervento, l’ammontare dei finanziamenti autorizzati con gli annuali D.P.C.M. di riparto dell’otto per mille di pertinenza statale, a partire dal 2007, e relativa percentuale di ripartizione:

 

valori in euro

 

2007

2008

2009

2010

2013

 

Contributo

%

Contributo

%

Contributo

%

Contributo

%

Contributo

%

Conservazione beni culturali

32.805.209

70,5

-

0

26.227.172

59,6

107.782.162

74,6

-

0

Calamità naturali

3.590.970

7,7

3.542.043

100,0

14.319.067

32,6

20.023.749

13,9

-

0

Fame nel mondo

336.800

0,7

-

0

814.192

1,9

5.410.560

3,7

404.771

100,0

Assistenza ai rifugiati

9.771.000

21,0

-

0

2.608.975

5,9

11.272.719

7,8

-

0

TOTALE

46.503.979

100,0

3.542.043

100,0

43.969.406

100,0

144.489.192

100,0

44.7714

100,0

 



[1]     Si ricorda che il D.P.R. n. 82/2013 ha inteso risolvere alcuni aspetti critici emersi nel corso degli anni, relativamente alle modalità e ai criteri di riparto delle risorse derivanti dalla quota dell’otto per mille devoluta alla diretta gestione statale.

[2]     Si rammenta che il Fondo edifici di culto, istituito e disciplinato dagli articoli da 54 a 65 della legge n. 222/1985 (che ha contestualmente soppresso, dal 1°gennaio 1987, il previgente Fondo per il culto e il Fondo di beneficenza e religione nella città di Roma)  ha personalità giuridica ed è amministrato in base alle norme che regolano le gestioni patrimoniali dello Stato. L'amministrazione del Fondo, i cui proventi patrimoniali sono utilizzati per la conservazione, il restauro e la tutela e la valorizzazione degli edifici ad esso appartenenti, è affidata al Ministero dell'interno, che ne ha anche la rappresentanza giuridica. Il bilancio del Fondo è sottoposto all'approvazione del Parlamento, in allegato al bilancio del Ministero dell'interno.

[3]     Tale previsione risulta coerente con la normativa nazionale sopravvenuta in attuazione di direttive comunitarie sulla materia, la quale assimila ai rifugiati le persone bisognose di protezione internazionale.

[4]     Cfr. quanto affermato al riguardo dal rappresentante del Governo in sede di esame dello schema di DPCM di riparto per l’anno 2006 (V Commissione Bilancio, seduta del 28 settembre 2006). In detta sede è stato peraltro sottolineato che tali modalità di calcolo sono conformi alla disposizione di cui all’art. 45, comma 7 della legge n. 448 del 1998, in quanto il calcolo viene operato sugli incassi in conto competenza del rendiconto.

[5]     http://www1.finanze.gov.it/stat_8xMilleSerie/index.php?req_classe=01

[6]     Con l’unica eccezione della quota delle Assemblee di Dio in Italia, che confluisce invece nella quota di pertinenza statale.

[7]     La clausola in questione prevede riduzioni lineari delle missioni di spesa dei Ministeri, operanti nel caso in cui gli effetti finanziari delle misure di contenimento delle spese in materia di impiego pubblico disposte dall’art. 9 del D.L. n. 78 medesimo risultino, per qualsiasi motivo, conseguiti in misura inferiore rispetto a quella prevista.

[8]     Anche questa clausola di salvaguardia prevede riduzioni lineari delle missioni di spesa dei Ministeri, nel caso in cui si verifichino risparmi inferiori a quelli previsti dalle misure di contenimento delle spese in materia di impiego pubblico di cui al comma 1 del medesimo articolo 16 del D.L. n. 98/2011.

[9]     La medesima norma prevede inoltre una riduzione di 35,8 milioni dall’anno 2015.

[10]    La medesima norma prevede inoltre una riduzione di 35 milioni per l’anno 2015.                      

[11]    La quota di competenza delle confessioni religiose è iscritta in bilancio nel cap. 2840/Economia, nell’ambito della Missione 20 “Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti”, Programma “Rapporti con le confessioni religiose”.

[12]    Per il 2002, D.P.C.M. 20 novembre 2002 (Gazz. Uff. 10 marzo 2003, n. 57, S.O.); per l'anno 2003, D.P.C.M. 20 dicembre 2003 (Gazz. Uff. 3 marzo 2004, n. 52, S.O.); per l'anno 2004, D.P.C.M. 23 novembre 2004 (Gazz. Uff. 26 gennaio 2005, n. 20, S.O.); per l'anno 2005, con D.P.C.M. 30 gennaio 2006 (Gazz. Uff. 6 marzo 2006, n. 54) per il 2006, D.P.C.M. 10 novembre 2006 (G.U. 24/1/2007, n. 19); per il 2007, D.P.C.M. 23 novembre 2007 (G.U. 17/12/2007, n. 292); per il 2008, D.P.C.M. 19 novembre 2008 (G.U. 8/1/2009, n. 5); per il 2009, D.P.C.M. 27 novembre 2009 (G.U. 8/2/2010, n. 31); per il 2010, D.P.C.M. 10 dicembre 2010 (G.U. 22/12/2010, n. 298, S.O.); per il 2013, D.P.C.M. 12 marzo 2014 (G.U. 19/5/2014, n. 114).

[13]    Cfr. i relativi Comunicati della presidenza del Consiglio dei Ministri del 13 gennaio 2012 e del 26 gennaio 2013.

[14]    La ripartizione delle scelte espresse dai contribuenti relativamente alla destinazione dell’otto per mille dell’IRPEF 2011 e 2012 è reperibile sul sito del Dipartimento delle finanze: http://www1.finanze.gov.it/stat_8xMilleSerie/index.php?req_block_column=2&req_classe=01.

[15]    Lo stanziamento è stato dapprima ridotto di 64 milioni dall’articolo 21, comma 9, del D.L. n. 98/2011, per la flotta aerea della Protezione civile, e poi di ulteriori 57,3 milioni dall’articolo 4, comma 2, del D.L. n. 211/2011, a copertura delle esigenze connesse al potenziamento delle infrastrutture penitenziarie. L’ulteriore riduzione di circa 24 milioni è stata determinata con l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno 2011, che ha provveduto a trasformare in riduzioni di spesa gli accantonamenti lineari sugli stanziamenti di bilancio, operati, ai sensi dell’art. 1, co. 13, della legge di stabilità 2011 (legge n. 220/2010), previsti quale misura cautelare in caso di mancati introiti dall’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze radioelettriche.

[16]    Con riferimento all’anno 2012, la disponibilità di bilancio (61 milioni) già decurtata, a legislazione vigente, dai provvedimenti legislativi approvati nel 2011, è stata successivamente ridotta di 57 milioni di euro dall’articolo 30, comma 5, del D.L. n. 201/2011, a copertura dell’onere derivante dall’incremento del Fondo protezione civile, e, poi, di ulteriori 4 milioni con il D.L. n. 95/2012, a copertura degli interventi connessi alle eccezionali avversità atmosferiche del mese di febbraio 2012 (c.d. emergenza neve). Con il provvedimento di assestamento del bilancio, il capitolo è stato incrementato di 32,8 milioni. Ma tali risorse sono state successivamente assegnate, dall’articolo 1, comma 280, della legge di stabilità 2013 (legge n. 228/2012) ad incremento del rifinanziamento del Fondo della protezione civile.

[17]    Per il 2013, rispetto alla quota derivante dalle scelte dei contribuenti (pari a 169.899.025 euro), lo stanziamento iscritto a bilancio era pari a soli 13,8 milioni di euro. Esso è stato poi decurtato dal D.L. n. 69/2013 (- 10 milioni) e dal D.L. n. 76/2013 (- 1,5 milioni) a copertura degli oneri recati dai due provvedimenti. Ulteriori riduzioni sono derivate dall’assestamento di bilancio (0,8 milioni) e dall’operare delle clausole di salvaguardia contenute nell’art. 2, co. 1 del D.L. n. 78/2010 e dell’art. 16, co. 3, del D.L. 98/2011 (-1,1 milioni).

[18]    Una ricostruzione completa delle assegnazioni della quota dell’otto per mille IRPEF di destinazione statale a partire dal 1991 è disponibile presso il Servizio Studi - Dipartimento Bilancio.