Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera | ||||
Titolo: | Composizione e nomina delle Autorità portuali in Francia e Germania | ||||
Serie: | Appunti Numero: 72 | ||||
Data: | 07/04/2014 | ||||
Descrittori: |
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Camera dei deputati
XVII Legislatura
BIBLIOTECA – LEGISLAZIONE STRANIERA
A P P U N T I |
Appunto 17/2014
Composizione e nomina delle Autorità portuali
in Francia e Germania
Francia
Il
settore portuale francese è molto sviluppato e rappresenta, per quantità di
merci trattate nei suoi porti commerciali, circa il 5% del traffico mondiale e
il 10% del traffico europeo (cfr. la pagina web del Ministero dell’Ecologia, dello Sviluppo
sostenibile e dell’Energia dedicata ai Ports maritimes).
I
porti francesi, destinati al commercio e alla pesca, sono distinti attualmente (Code des transports,
art.
L5311-1) nelle
categorie seguenti:
-
i “Grandi
porti” marittimi e i “Porti
autonomi” che fanno capo allo Stato;
-
gli altri
porti marittimi che rientrano nelle competenze delle collettività
territoriali e dei loro raggruppamenti.
Costituisce
caso a sé il porto di Port-Cros, la gestione del quale compete all’Ente pubblico
del Parco nazionale di Port-Cros.
L’organizzazione dei porti francesi
è stata riformata dalla Legge del
A seguito della riforma, da ottobre 2008 i grandi
porti commerciali sul territorio metropolitano sono stati trasformati da porti
autonomi in “Grandi Porti marittimi”.
A. I Grandi porti
marittimi
I Grandi Porti marittimi
sono enti pubblici dello Stato e
svolgono il ruolo di autorità portuali (Code des transports, artt.
L5312-1 - L5312-5). Essi esercitano le funzioni di regolamentazione e di polizia del
traffico marittimo nelle zone portuali e ai loro accessi attraverso le
capitanerie di porto e si occupano della gestione e manutenzione delle
infrastrutture portuali (canali, dighe, chiuse, banchine), della promozione
generale del porto, della gestione e valorizzazione del patrimonio portuale e
dei connessi servizi di trasporto terrestre, ferroviario e fluviale (Code des transports, art.
L5312-2). La gestione e la proprietà delle attrezzature portuali
(gru, gru a portale, etc.) è invece stata ceduta, ad eccezione dei Grandi Porti
d’Oltremare, agli operatori privati che si occupano della manutenzione dei
terminali portuali.
Ogni Grande Porto marittimo è gestito da un Direttorio collegiale sotto il controllo di un Consiglio di sorveglianza (Code
des Transports, art.
L5312-6).
Il Direttorio è composto
da un numero di membri variabile (di norma 3), determinato per ogni Grande
Porto con decreto governativo. Il
Collegio è presieduto da un Presidente nominato dallo Stato, su parere conforme del Consiglio
di sorveglianza che nomina invece direttamente gli altri membri del Direttorio
(Code des Transports, art.
L5312-9).
Il Consiglio di
sorveglianza è composto da 17 membri,
dei quali 5 rappresentanti dello Stato, 4 delle collettività territoriali, 3
del personale portuale e altre 5 personalità qualificate, nominate
dall’autorità statale in rappresentanza della Camera di commercio e industria locale,
nonché degli attori economici collegati al porto (Code des transports,
art.
L5312-7)[3].
Il mandato dei membri del Consiglio ha
la durata di cinque anni, rinnovabile (Code des ports maritimes, art.
R 102-2).
Il Consiglio è presieduto da un Presidente eletto dai
suoi membri per un mandato di cinque anni, rinnovabile (Code des ports maritimes, art.
R 102-10).
È previsto anche un organo consultivo, il Consiglio di sviluppo, composto da 20 membri, nel quale sono rappresentate le imprese che operano e
sono collegate al porto, le collettività territoriali, il personale e almeno un rappresentante delle associazioni per la
protezione dell’ambiente.
Il Grande Porto marittimo, ente dotato di autonomia finanziaria, è
inoltre soggetto al controllo di un Revisore dei conti, del Commissario del
Governo, del controllo generale economico e finanziario dello Stato, della
Corte dei Conti.
B. I Porti autonomi
Anche i Porti autonomi
sono enti pubblici dello Stato (Code des Transports, artt.
da L5313-1 a L5313-6). Dotati di ampia
autonomia di gestione, i Porti autonomi gestiscono le installazioni portuali
all’interno del perimetro delle loro circoscrizioni (fluviale o marittima) ed
esercitano il ruolo di autorità portuali
con compiti relativi allo sfruttamento e alla polizia del porto, ai lavori di
estensione e miglioramento delle infrastrutture e alla gestione del patrimonio
immobiliare del porto del quale sono assegnatari (a differenza dei Grandi Porti
che sono proprietari del relativo patrimonio immobiliare portuale).
Sono
attualmente attivi due Porti autonomi
fluviali in territorio metropolitano, Parigi e Strasburgo, e due porti autonomi marittimi nell’Oltremare, Papeete e Nuova
Caledonia.
I
Porti autonomi sono gestiti da un Consiglio
di amministrazione, assistito da un direttore
generale che viene nominato
dallo Stato con decreto (Code des Transports, art.
L5313-7).
Il Consiglio
d’amministrazione dei Porti autonomi é presieduto da un Presidente eletto dai suoi membri. Secondo
modalità determinate da un decreto governativo previo parere del Consiglio di
Stato, il Consiglio comprende un numero variabile di membri (di norma 26) ed è
composto:
-
per metà, da
rappresentanti designati dalle camere di commercio e industria e dalle
collettività locali (regione, dipartimento, comune, intercomunalità)
della circoscrizione del porto, nonché da rappresentanti del personale
dell’ente pubblico e degli operai del porto;
-
per
metà, da rappresentanti dello Stato e da personalità
scelte tra i principali attori economici utenti del porto o designati per la
loro competenza sui problemi portuali, della navigazione marittima, dei
trasporti e dell’economia regionale o nazionale. I
membri diversi da quelli designati dalle Camere di commercio e dalle
collettività locali, eletti in seno alle rispettive assemblee consiliari, sono
nominati con decreto (Code des Transports,
art.
L5313-8).
Il mandato dei membri del Consiglio
d’amministrazione ha la durata di cinque
anni, ad eccezione dei membri eletti in rappresentanza della Camera di
Commercio e dei consigli delle collettività locali che terminano il mandato al
momento del rinnovo delle assemblee che li hanno designati[4].
C. Gli altri porti marittimi
In tutti gli altri porti
marittimi francesi (oltre 500) il ruolo di autorità portuale è assicurato dalla collettività territoriale competente. Si distinguono in
particolare: i porti commerciali sui
quali hanno competenza le regioni, ma anche i dipartimenti o sindacati misti di
comunità locali; i porti pescherecci,
di competenza dei dipartimenti; i porti
turistici, rientranti nelle competenze dei comuni (Code des transports,
artt.
L5314-1 - L5314-12).
I poteri di polizia delle
capitanerie di porto nei più importanti porti marittimi rimangono tuttavia sotto
la responsabilità dello Stato, mentre la gestione e lo sfruttamento del porto sono,
di norma, affidati alla Camera di Commercio e Industria della circoscrizione
locale attraverso contratti di concessione (cfr. il sito dei Ports de France).
Germania
L’Autorità portuale di
Amburgo
L’Autorità portuale di Amburgo (Hamburger Hafenbehörde, meglio nota con
l’acronimo inglese HPA - Hamburg Port Authority) è,
giuridicamente, un ente di diritto
pubblico (Anstalt öffentlichen Rechts – AöR) con un capitale
sociale di 150 milioni di euro, proprietario della maggior parte del terreno
del porto che comprende circa
L’organo di
gestione, ovvero