Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Ufficio Rapporti con l'Unione Europea
Titolo: Incontro con i parlamentari membri del Gruppo interparlametare di amicizia Europa-Canada - Roma, 14 aprile 2014
Serie: Incontri europei e internazionali    Numero: 7
Data: 14/04/2014
Descrittori:
CANADA   EUROPA
PARLAMENTARI   UNIONE EUROPEA


Camera dei deputati

XVII LEGISLATURA

 

 

 

 

 

 

 

Documentazione per le Commissioni

audizioni e incontri in ambito ue

 

 

 

 

 

Incontro con i parlamentari membri del Gruppo interparlamentare di amicizia Europa-Canada

 

 

 

Roma, 14-15 aprile 2014

 

 

 

 

 

 

 

 

n. 7

 

14 aprile 2014

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il dossier è stato curato dall’Ufficio rapporti con l’Unione europea
(' 066760.2145 - * cdrue@camera.it)

Il capitolo ‘Rapporti parlamentari Italia-Canada’ è stato curato dal Servizio Rapporti internazionali (' 066760.3948)

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I dossier dei servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge.

 


 

I N D I C E

 

Scheda di lettura   1

Priorità della Presidenza Italiana del  Consiglio dell’Unione europea   3

·         Dimensione parlamentare della Presidenza del Consiglio dell’UE   4

·         Scadenze istituzionali nel corso del Semestre di Presidenza dell’Italia  5

Il ruolo del Parlamento italiano nella partecipazione alla formazione delle politiche europee   7

·         Trasmissione diretta di documenti da parte delle istituzioni europee  7

·         Obblighi di informazione da parte del Governo  7

·         Semestre europeo  8

·         Esame dei progetti di atti normativi dell’UE   8

·         Controllo di sussidiarietà sui progetti legislativi dell'UE   8

·         Dialogo politico  9

·         La riserva di esame parlamentare  9

·         Altri strumenti conoscitivi, di indirizzo e di controllo  10

·         Attuazione degli indirizzi parlamentari 10

·         Decisioni dell’UE soggette alla approvazione degli Stati membri 11

·         Esame dei documenti di programmazione legislativa dell'Unione europea  11

·         Nomina di membri italiani alle istituzioni dell’UE   11

Il ruolo del Parlamento italiano nell’attuazione della normativa dell’Unione europea nell’ordinamento interno   13

·         La legge di delegazione europea e la legge europea  13

·         L’esame dei profili di compatibilità comunitaria dei progetti di legge  13

·         Controllo parlamentare sulle procedure di infrazione  14

Il ruolo del Parlamento italiano nella cooperazione interparlamentare   15

·         La Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell’Unione europea  15

·         La Conferenza degli organi parlamentari specializzati per gli affari dell’UE (COSAC) 15

·         La Conferenza per il controllo parlamentare sulla politica estera e di sicurezza comune (PESC) e sulla politica di sicurezza e difesa comune (PSDC) 15

·         Le riunioni di rappresentanti delle omologhe commissioni dei Parlamenti dell’UE   16

·         La cooperazione interparlamentare a livello amministrativo  16

Rapporti tra l’Unione europea e il Canada   17

·         Il nuovo accordo globale economico e commerciale (CETA) 17

·         L’accordo di partenariato strategico  18

·         Accordi e strumenti di cooperazione in vigore  18

·         Relazioni commerciali 19

Rapporti parlamentari Italia – Canada   21

·         XVII LEGISLATURA  21

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Scheda di lettura



 

Priorità della Presidenza Italiana del
Consiglio dell’Unione europea

 

L’Italia eserciterà la Presidenza del Consiglio dell’Unione europea nel secondo semestre del 2014 (1° luglio – 31 dicembre 2014).

La Presidenza italiana dovrà presentare ai primi di luglio 2014 al Parlamento europeo le priorità del semestre di Presidenza.

In quanto parte del gruppo del Trio della Presidenza del Consiglio dell’UE per il periodo di 18 mesi, dal 1° luglio 2014 al 31 dicembre 2015, i Governi di Italia, Lettonia e Lussemburgo dovranno presentare il programma di lavoro del Consiglio per tali 18 mesi, che viene approvato dal Consiglio Affari generali dell’UE.

In ragione delle scadenze istituzionali che interverranno nei prossimi mesi (v. infra), la Presidenza italiana dovrebbe concentrarsi su grandi iniziative di carattere politico piuttosto che su negoziati relativi a specifiche proposte legislative.

Il Governo Letta aveva prospettato in più occasioni le priorità che intendeva porre al centro del semestre articolandole intorno a tre grandi pilastri:

·       l’Europa della crescita, in particolare mediante il consolidamento dell’Unione economica e monetaria, inclusa l’Unione bancaria, nonché misure volte al rilancio dell’occupazione giovanile, all’attuazione dell’Agenda digitale europea e al rilancio della politica industriale dell’UE.

·       l’Europa dei cittadini, rafforzando la rappresentanza e la democraticità delle istituzioni dell’UE e affrontando la questione della promozione dello stato di diritto, della democrazia, dei diritti umani e delle libertà fondamentali;

·       l’Europa nei rapporti internazionali, rafforzando la politica dell’UE a sostegno dei paesi del sud del mediterraneo, anche in relazione ai flussi migratori, promuovendo le relazioni commerciali con i paesi terzi e aprendo i negoziati per l’adesione all’UE di Serbia, Montenegro e Albania.

La definizione delle priorità della Presidenza, aggiornate e dettagliate per ciascuna politica europea, dovrebbe essere operata anche in esito all’indagine conoscitiva in corso presso le Commissioni esteri e politiche UE di Camera e Senato.

Nella risoluzione Speranza e altri approvata dalla Camera il 18 marzo 2014, in esito alle comunicazioni del Presidente Renzi sul Consiglio europeo del 20-21 marzo sono stati individuati i seguenti obiettivi prioritari del semestre di Presidenza:

·       il contemperamento, in sede di applicazione delle regole vigenti o prospettando appropriate modifiche legislative, tra la stabilità delle finanze pubbliche e l’adozione di misure per il rilancio della crescita e dell’occupazione, soprattutto giovanile, e per contrastare povertà e discriminazione sociale;

·       il completamento della tabella di marcia per un’autentica Unione economica e monetaria, con particolare riferimento alla introduzione di meccanismi per la mutualizzazione del debito sovrano dei Paesi dell’area euro, alla creazione di un’autonoma capacità fiscale dell’Eurozona e l’emissione in comune di titoli per finanziare grandi progetti in grado di rilanciare stabilmente l’economia europea;

·       l’avvio di una fase nuova della costruzione europea volta alla realizzazione di un’unione politica in senso federale.

La legge di stabilità per il 2014 ha previsto per le attività connesse con l’esercizio della Presidenza uno stanziamento di 56 milioni di euro.

Tutte le riunioni ministeriali informali e il Vertice ASEM si svolgeranno a Milano, le rimanenti riunioni si svolgeranno a Roma.

 

Dimensione parlamentare della Presidenza del Consiglio dell’UE

Il Parlamento del Paese che esercita la presidenza promuove una serie di incontri e di riunioni  tra i rappresentanti dei Parlamenti degli Stati membri dell'Unione e del Parlamento europeo.  

Alcune di queste riunioni hanno cadenza regolare e quindi il loro svolgimento è predeterminato, altre invece sono convocate su iniziativa del Parlamento dello Stato membro che detiene la Presidenza del Consiglio.

Le riunioni con cadenza regolare sono:

·       la COSAC (Conferenza degli organi parlamentari specializzati negli affari comunitari ed europei dei Parlamenti dell'UE): la riunione dei Presidenti COSAC e la riunione plenaria;

·       la Conferenza interparlamentare sulla politica estera e di sicurezza comune (PESC) e sulla politica di sicurezza e difesa comune (PSDC), che ha sostituito le riunioni tematiche delle Commissioni Affari esteri e difesa;

·       la Conferenza interparlamentare sulla governance economica e finanziaria dell’Unione europea;

·       la Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell’UE, preceduta dalla riunione dei Segretari generali (entrambe da svolgersi nel primo semestre del 2015).

Ulteriori riunioni delle Commissioni competenti dei Parlamenti dell’UE, organizzate su iniziativa del Parlamento italiano, potrebbero riguardare, secondo una intesa in via di definizione tra Camera e Senato, i seguenti temi: occupazione, ricerca, innovazione; diritti fondamentali; agricoltura e piccole e medie imprese; energia e ambiente.

Nel corso della Presidenza italiana è inoltre previsto lo svolgimento della riunione interparlamentare dell’ASEP (Asia-Europe Parliamentary Partnership Meeting).

 

Scadenze istituzionali nel corso del Semestre di Presidenza dell’Italia

Nel corso del semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’UE sono previste le seguenti scadenze:

·       elezioni del Parlamento europeo, che si svolgeranno il 22 – 25 maggio 2014 e conseguente processo di formazione del Parlamento europeo per la legislatura 2014 -2020;

·       scadenza del mandato della Commissione europea il 31 ottobre 2014 e nomina della nuova Commissione europea con mandato 1° novembre;

·       scadenza il 30 novembre 2014 del mandato del Presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, e nomina del successore;

·       scadenza il 31 ottobre 2014 del mandato dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, Catherine Ashton, e nomina del successore;

·       scadenza il 30 novembre 2014 del Presidente dell'Eurogruppo, ovvero del Consiglio dei ministri economici dei Paesi della zona dell'euro.



Il ruolo del Parlamento italiano nella partecipazione alla formazione delle politiche europee

 

Trasmissione diretta di documenti da parte delle istituzioni europee

Il Trattato di Lisbona prevede la trasmissione diretta ai Parlamenti nazionali dei documenti di consultazione della Commissione europea, dei progetti legislativi, nonché delle loro modifiche nel corso del procedimento, degli strumenti di programmazione della Commissione europea, della relazione annuale della Commissione europea sull’applicazione dei principi fondamentali in tema di delimitazione delle competenze, dellla relazione annuale della Corte dei conti, degli ordini del giorno e dei risultati dei lavori del Consiglio.

 

Obblighi di informazione da parte del Governo

In base alla legge n. 234, fanno capo al Governo specifici obblighi di trasmissione e di informazione nei confronti delle Camere, In particolare, il Governo trasmette alle Camere:

contestualmente alla loro ricezione, i progetti di atti normativi e di indirizzo delle Istituzioni europee, le eventuali modifiche e gli atti preparatori. Il Governo ha, altresì, l’obbligo di predisporre, entro 20 giorni dalla trasmissione dei medesimi progetti, una relazione tecnica che dia conto del rispetto dei principi dell’UE in materia di competenze, delle prospettive negoziali nonché della valutazione dell'impatto sull'ordinamento interno;

i documenti di consultazione della Commissione europea e, qualora vi partecipi, i commenti inviati dal Governo stesso alle istituzioni dell'UE;

le relazioni e note informative predisposte dalla Rappresentanza permanente presso l'UE con riferimento a riunioni, anche informali, del Consiglio UE e dei suoi organismi preparatori, ai triloghi tra Parlamento europeo, Consiglio e Commissione, ad atti, progetti di atti o ad altre iniziative o questioni relative all'UE, a procedure di precontenzioso e contenzioso avviate nei confronti dell'Italia;

ogni tre mesi, una relazione sull’andamento dei flussi finanziari tra l’Italia e l’Unione europea.

È previsto, inoltre, che il Governo informi i competenti organi parlamentari:

in via preventiva, sulla posizione che intende assumere in occasione delle riunioni del Consiglio europeo e, su richiesta degli organi parlamentari competenti, delle riunioni del Consiglio dei ministri dell’UE;

in via consuntiva, sui risultati delle riunioni del Consiglio europeo e del Consiglio dei ministri dell’UE, entro 15  giorni dal loro svolgimento;

su iniziative o questioni relative alla politica estera e di difesa comune, presentate al Consiglio dei ministri dell’UE, dando specifico rilievo a quelle in materia di difesa.

La legge n. 234/2012 prevede inoltre che il Governo presenti al Parlamento:

entro il 31 dicembre di ogni anno una relazione sugli orientamenti e le priorità che il Governo intende assumere per l'anno successivo, entro il 28 febbraio di ogni anno una relazione in cui sono illustrate. le attività svolte nell'anno precedente sui sopracitati profili, compreso il seguito dato agli indirizzi definiti dalla Camere; che, alla Camera, è esaminata congiuntamente con il disegno di legge di delegazione europea.

Alla Camera le relazioni sono esaminate da tutte le Commissioni per i profili di rispettiva competenza e dalla Commissione politiche dell’UE, che riferisce all’Assemblea; l’esame in Aula, di norma, si conclude con l’approvazione di una risoluzione.

 

Semestre europeo

La legge n. 39 del 2011, in materia di contabilità pubblica, prevede, inoltre, che il Governo assicuri, nell’ambito della procedura del semestre europeo per il coordinamento ex ante delle politiche economiche, la tempestiva informazione e consultazione delle Camere sulla predisposizione dei programmi nazionali di riforma per l’attuazione in Italia della Strategia per la crescita e l’occupazione (Strategia UE 2020) e dei programmi di stabilità.

 

Esame dei progetti di atti normativi dell’UE

Alla Camera gli atti e i progetti di atti normativi dell’Unione europea e i relativi atti preparatori – trasmessi dal Governo o dalle Istituzioni dell’UE - sono assegnati per l’esame alla Commissione parlamentare competente per materia, e per il parere alla Commissione politiche dell’UE.

Le Commissioni competenti – che secondo il regolamento della Camera devono garantire il “tempestivo esame” dei documenti in questione – possono adottare un documento finale, che è trasmesso al Governo nonché al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione nell’ambito del dialogo politico.

 

Controllo di sussidiarietà sui progetti legislativi dell'UE

Il Trattato di Lisbona prevede che i Parlamenti nazionali possano inviare alle Istituzioni europee pareri motivati in merito alla conformità al principio di sussidiarietà di ciascun progetto di atto legislativo relativo a materie di competenza concorrente dell’UE (cosiddetto allarme precoce o early warning). Qualora i pareri motivati raggiungano determinate soglie, il progetto dovrà essere riesaminato e potrà essere confermato, modificato o ritirato dai presentatori, nonché bloccato dal legislatore europeo.

Alla Camera, in via sperimentale, è stata attribuita alla Commissione politiche dell'Unione europea la verifica della conformità al principio di sussidiarietà dei progetti di atti legislativi dell'UE, verifica che deve concludersi entro 40 giorni dall’assegnazione con l’approvazione di un documento.

Il documento motivato della XIV Commissione contenente la valutazione dei profili di sussidiarietà può essere sottoposto all'Assemblea e il procedimento deve comunque concludersi nel termine di otto settimane dalla trasmissione del progetto.

Alle Istituzioni europee sono inviati, da parte della Presidenza della Camera, i documenti contenenti una decisione motivata negativa in materia di sussidiarietà approvati dalla XIV Commissione o dall'Assemblea. La XIV Commissione può comunque avanzare espressa richiesta di trasmissione anche dei documenti recanti una decisione favorevole.

Dialogo politico

La Commissione ha mantenuto fermo il cosiddetto dialogo politico anche dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona trasmettendo direttamente ai Parlamenti nazionali le proprie proposte legislative e documenti di consultazione ed invitandoli ed esprimere osservazioni e pareri cui la Commissione stessa replica.

La legge n. 234/2012, codificando la prassi consolidata, prevede che le Camere possano far pervenire alle istituzioni dell’UE e contestualmente al Governo ogni documento utile alla definizione delle politiche europee.

La riserva di esame parlamentare

La legge n. 234 prevede l’istituto della riserva di esame parlamentare, attivabile su iniziativa di una delle Camere o del Governo, su ogni progetto o atto dell’UE per cui vige obbligo di trasmissione alle Camere da parte del Governo.

Nella prima ipotesi, ove le Camere ne facciano richiesta, il Governo deve apporre in sede di Consiglio la riserva d’esame parlamentare e può procedere alle attività di propria competenza per la formazione dei relativi atti soltanto a conclusione dell’esame parlamentare e comunque decorso il termine di trenta giorni dalla comunicazione alle Camere dell’apposizione della riserva; a questo fine il Presidente della Camera comunica al Governo l’avvenuto inizio dell’esame parlamentare di un atto.

La seconda ipotesi ha luogo quando il Governo appone di propria iniziativa una riserva d’esame parlamentare su un progetto di atto o su una o più parti di esso, dandone comunicazione alle Camere. Anche in questo caso, decorso il termine di trenta giorni, il Governo può procedere anche in mancanza della pronuncia parlamentare.

Altri strumenti conoscitivi, di indirizzo e di controllo

Oltre alle procedure per l’esame dei progetti di atti richiamate, il regolamento della Camera prevede ai fini del collegamento con le attività delle istituzioni dell’UE che la Commissione politiche dell’UE e le Commissioni permanenti possano: disporre, in relazione all'ordine del giorno del Consiglio dell’UE, lo svolgimento di un dibattito con l'intervento del Ministro competente; invitare membri del Parlamento europeo a fornire informazioni sugli aspetti attinenti alle attività dell’UE, nonché componenti della Commissione europea.

Le risoluzioni del Parlamento europeo sono deferite alle Commissioni competenti per materia e, per il parere, alla Commissione politiche dell’UE e alla Commissione esteri; su di esse può essere aperto un dibattito, che può concludersi con l’approvazione di una risoluzione; le sentenze della Corte di giustizia relative all’Italia sono inviate alle Commissioni competenti per materia e alla Commissione politiche dell’UE per il parere; l’esame delle sentenze può portare a un documento finale.

Le Commissioni parlamentari e l’Assemblea possono utilizzare nelle materie europee tutti gli ordinari strumenti conoscitivi, di indirizzo e controllo previsti dal regolamento (a seconda della sede, audizioni, indagini conoscitive, interrogazioni ed interpellanze, risoluzioni e mozioni).

 

Attuazione degli indirizzi parlamentari

La legge n. 234/2012 reca l’obbligo del Governo di assicurare che la posizione rappresentata in sede di Consiglio ovvero presso altre istituzioni od organi dell'UE sia coerente con gli indirizzi delle Camere. Ove il Governo non abbia potuto attenersi agli indirizzi delle Camere, il Presidente del Consiglio dei ministri o il Ministro competente riferisce ai competenti organi parlamentari, dandone motivazione.

La medesima legge dispone altresì l’obbligo del Governo di:

consultare preventivamente le Camere su accordi che prevedano l'introduzione o il rafforzamento di regole in materia finanziaria o monetaria o producano conseguenze rilevanti sulla finanza pubblica e di assicurare che la posizione rappresentata nella negoziazione degli accordi in questione tenga conto degli atti di indirizzo parlamentari; anche in questo caso, ove non abbia potuto conformarsi il Governo fornisce alle Camere le appropriate motivazioni della posizione assunta;

attivare, ove entrambe le Camere adottino un atto di indirizzo in tal senso, il c.d. “freno di emergenza”, chiedendo che la questione sia sottoposta al Consiglio europeo.

Decisioni dell’UE soggette alla approvazione degli Stati membri

La legge n. 234/2012 disciplina le prerogative delle Camere in relazione alle procedure semplificate di modifica dei Trattati e alle decisioni dell’UE la cui entrata in vigore è subordinata alla previa approvazione degli Stati membri conformemente alle rispettive norme costituzionali.

Per le decisioni del Consiglio europeo relative alla revisione semplificata dei Trattati nonché alla definizione di una difesa comune europea e alle risorse proprie si prevede l’approvazione con legge. Per le altre decisioni la cui entrata in vigore è subordinata all’approvazione degli Stati membri conformemente alle norme costituzionali si richiede la deliberazione positiva di entrambe le Camere.

 

Esame dei documenti di programmazione legislativa dell'Unione europea

A partire dal 2000 - sulla base di una procedura indicata dalla Giunta per il regolamento - la Camera dei deputati esamina il programma legislativo della Commissione e il programma del Consiglio. La procedura prevede:

l'esame da parte di tutte le Commissioni permanenti (per i profili ricadenti nell’ambito delle rispettive competenze), che approvano un parere;

l’esame generale da parte della Commissione politiche dell’UE (anche con l’audizione degli europarlamentari italiani), che presenta una relazione all’Assemblea;

la discussione in Assemblea, che di norma si conclude con l'approvazione di atti di indirizzo al Governo.

I documenti di programmazione legislativa dell’UE sono esaminati congiuntamente alla relazione del Governo sugli orientamenti e le priorità che il Governo intende assumere per l'anno successivo (vedi supra).

 

Nomina di membri italiani alle istituzioni dell’UE

La legge n. 234/2012 prevede che il Governo informi le Camere della proposta o della designazione da parte del Governo dei membri italiani della Commissione europea, della Corte di giustizia dell’Unione europea, della Corte dei conti europea, del Comitato economico e sociale europeo, del Comitato delle regioni, del Consiglio di amministrazione della Banca europea per gli investimenti e delle agenzie dell’Unione europea.

Le Commissioni parlamentari possono chiedere l’audizione dei membri nominati, dopo la loro assunzione delle funzioni.



Il ruolo del Parlamento italiano nell’attuazione della normativa dell’Unione europea nell’ordinamento interno

 

La legge di delegazione europea e la legge europea

La legge n. 234/2012 prevede che, in luogo del disegno di legge comunitaria annuale previsto dalla normativa previgente, il Governo presenti alle Camere entro il 28 febbraio di ogni anno, il disegno di legge di delegazione europea, volto a conferire al Governo la delega per il recepimento delle direttive, l’attuazione degli altri atti dell’UE o la modifica o abrogazione di disposizioni vigenti limitatamente a quanto necessario per garantire la conformità dell’ordinamento ai pareri motivati o alle sentenze di condanna della Corte di giustizia.

La legge di delegazione europea individua le direttive i cui schemi di decreto legislativo o di regolamento di recepimento, prima della sua adozione, debbano essere sottoposti al parere delle Commissioni parlamentari competenti.

Si prevede, inoltre, la possibilità per il Governo, nel caso in cui insorgessero nuove esigenze di adempimento, di presentare entro il 31 luglio di ciascun anno un ulteriore disegno di legge di delegazione europea relativo al secondo semestre dell’anno stesso.

Il ddl di delegazione europea dovrebbe essere esaminato , secondo le norme del regolamento riferite alla legge comunitaria,insieme alla relazione annuale del Governo sulla partecipazione dell’Italia all’UE nell’anno precedente (vedi supra), nell’ambito di una sorta di “sessione europea”, con scadenze prestabilite per l’esame in Commissione. L’esame si svolge in sede referente presso la Commissione politiche dell'UE e, per le parti di rispettiva competenza, presso le altre Commissioni.

La legge n. 234/2012 prevede altresì che, ove necessario, il Governo possa presentare un disegno di legge denominato legge europea con il quale provvedere a dare attuazione agli obblighi normativi dell’UE con normazione diretta. La legge europea conterrà, infatti, le disposizioni modificative o abrogative di norme interne oggetto di procedure di infrazione o di sentenze della Corte di giustizia, quelle necessarie per dare attuazione agli atti dell’Unione europea ed ai Trattati internazionali conclusi dall’UE e quelle emanate nell’ambito del potere sostitutivo.

 

L’esame dei profili di compatibilità comunitaria dei progetti di legge

Il regolamento della Camera dispone che la Commissione politiche dell’UE esprima parere sui profili di compatibilità comunitaria di tutti i progetti di legge che contengano disposizioni rilevanti sotto il profilo della normativa europea.

Anche le Commissioni di merito sono tenute a prendere in considerazione, nell’ambito della istruttoria legislativa, la compatibilità della disciplina proposta con la normativa dell’UE.

Controllo parlamentare sulle procedure di infrazione

La legge n. 234/2012, ai fini dell’esercizio del controllo parlamentare sulle procedure di infrazione, prevede che il Governo:

trasmetta alle Camere ogni tre mesi gli elenchi delle sentenze della Corte di giustizia e degli altri organi giurisdizionali dell’UE, relative all’Italia, dei rinvii pregiudiziali disposti da organi giurisdizionali italiani, delle procedure d’infrazione nei confronti dell’Italia e dei procedimenti di indagine formale sugli aiuti di Stato, avviati dalla Commissione europea ed ogni sei mesi informazioni sulle eventuali conseguenze di carattere finanziario di tali atti;

informi ogni sei mesi le Camere sullo stato di recepimento delle direttive da parte delle regioni e delle province autonome nelle materie di loro competenza;

nel caso in cui il provvedimento di recepimento di una direttiva dell'UE non sia stato adottato alla scadenza del termine da essa previsto, trasmetta alle Camere una relazione che dà conto dei motivi addotti a giustificazione del ritardo nel recepimento;

comunichi alle Camere le decisioni della Commissione europea concernenti l’avvio di una procedura di infrazione, contestualmente alla ricezione della relativa notifica da parte della Commissione europea;

trasmetta, entro 20 giorni dalla comunicazioni alle Camere dell’avvio di una procedura di infrazione, una relazione che illustri le ragioni che hanno determinato l’avvio della procedura ed indichi le attività che si intende assumere per la sua positiva risoluzione;

informi le Camere di ogni sviluppo significativo delle procedure di infrazione, avviate per la mancata esecuzione di una sentenza della Corte di giustizia che possono condurre ad una ulteriore sentenza di condanna dello Stato al pagamento di una somma forfettaria o ad una penalità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il ruolo del Parlamento italiano nella cooperazione interparlamentare

 

Il Parlamento italiano partecipa da sempre attivamente alle iniziative di cooperazione interparlamentare nell’ambito dell’Unione europea, e ne ha sempre sostenuto la razionalizzazione e il rafforzamento in tutte le sedi. La cooperazione si svolge soprattutto attraverso riunioni tra rappresentanti di tutti i Parlamenti dell’Unione (nazionali ed europeo), su temi di comune interesse.

La Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell’Unione europea

La Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell’Unione europea, composta dai Presidenti delle Assemblee parlamentari degli Stati membri dell’Unione e del Parlamento europeo, opera per tutelare e promuovere il ruolo dei parlamenti e svolge funzioni di supervisione e coordinamento delle forme e degli strumenti della cooperazione interparlamentare. La Conferenza si riunisce annualmente sotto la Presidenza del Parlamento dello Stato membro che ha detenuto la Presidenza dell’UE nel secondo semestre dell’anno precedente e delibera per consenso.

La Conferenza degli organi parlamentari specializzati per gli affari dell’UE (COSAC)

La COSAC si riunisce ogni sei mesi presso il Parlamento dello Stato membro che detiene la Presidenza semestrale dell’Unione europea. Composta da sei membri delle Commissioni competenti per gli affari UE di ogni Parlamento nazionale e da sei membri in rappresentanza del Parlamento europeo, la COSAC può sottoporre all'attenzione delle istituzioni dell'Unione i contributi che ritenga utili, che in ogni caso non vincolano i parlamenti nazionali e non pregiudicano la loro posizione.

 

La Conferenza per il controllo parlamentare sulla politica estera e di sicurezza comune (PESC) e sulla politica di sicurezza e difesa comune (PSDC)

La PESC-PSDC (istituita dalla Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell’UE di Varsavia il 19-21 aprile 2012) si riunisce due volte l'anno nel Paese che esercita la Presidenza semestrale del Consiglio o presso il Parlamento europeo a Bruxelles ed è composta da sei membri per ogni parlamento nazionale e 16 membri per il Parlamento europeo nonché da 4 membri osservatori per ogni parlamento dei paesi europei appartenenti alla NATO. La Conferenza può adottare per consenso conclusioni non vincolanti.

 

Le riunioni di rappresentanti delle omologhe commissioni dei Parlamenti dell’UE

Le riunioni fra i rappresentanti delle omologhe commissioni dei parlamenti nazionali sono promosse dal Parlamento dello Stato membro che esercita la Presidenza di turno del Consiglio dell’UE o dal Parlamento europeo o, eventualmente, da altri parlamenti. Alcune riunioni hanno, di fatto, assunto cadenza periodica, come quella dei Presidenti delle Commissioni affari esteri.

La cooperazione interparlamentare a livello amministrativo

La cooperazione tra le amministrazioni parlamentari in ambito UE assicura un costante scambio di informazioni tra i Parlamenti su tutti i temi di comune interesse, sia in preparazione di singole iniziative o eventi interparlamentari, sia al fine di realizzare strumenti e servizi di carattere generale a supporto delle esigenze degli organi parlamentari. Tale cooperazione si esplica regolarmente soprattutto attraverso la rete dei funzionari di collegamento, che operano presso le strutture competenti per gli affari europei dei parlamenti nazionali, e dei rappresentanti dei Parlamenti nazionali, attivi presso le sedi delle istituzioni europee.

Nell’ambito della cooperazione amministrativa sono stati avviati, inoltre, specifici progetti comuni, tra i quali assume particolare rilievo l’IPEX (Interparliamentary EU information exchange), volto a realizzare lo scambio elettronico di informazioni in materia europea tra tutti i Parlamenti dell’UE.

Il coordinamento e la direzione della cooperazione amministrativa sono assicurati dai Segretari generali, sulla base delle indicazioni della Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell’UE.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rapporti tra l’Unione europea e il Canada

 

Il Canada è uno dei più longevi e vicini partner dell’Unione europea. La relazione reciproca, avviata a partire dal 1950 come puramente economica, si è evoluta nel corso degli anni in uno stretto partenariato strategico.

Le relazioni tra l’UE e il Canada sono attualmente in fase di aggiornamento sulla base di:

·       un nuovo accordo globale economico e commerciale (CETA);

·       un accordo di partenariato strategico (SPA).

Il nuovo accordo globale economico e commerciale (CETA)

Il 18 ottobre 2013, il Primo ministro canadese Stephan Harper e il Presidente della Commissione José Manuel Barroso hanno annunciato che i negoziatori hanno raggiunto un accordo politico per nuovo accordo globale economico e commerciale (CETA).

L’accordo, i cui negoziati sono stati avviati nel 2009, è volto a promuovere la liberalizzazione delle relazioni commerciali e di investimento tra UE e Canada e dovrebbe essere siglato nell'estate del 2014, previa revisione giuridica. Successivamente dovrà essere approvato dal Parlamento europeo e ratificato dai 28 Stati membri dell’UE. Esso potrebbe entrare in vigore nel corso del 2015.

L’accordo copre, in particolare, i seguenti aspetti: accesso ai rispettivi mercati per beni, investimenti e contratti di appalto; definizione di standard tecnici su in materia sanitaria e fitosanitaria; protezione degli investimenti; regole comuni per la concorrenza e diritti di proprietà intellettuale.

Secondo le stime della Commissione europea, una volta entrato in vigore l’accordo, il commercio bilaterale di beni e servizi potrebbe aumentare del 23% ed il PIL dell’UE di 11, 6 miliardi ogni anno.

Gli elementi chiave dell'accordo economico e commerciale globale sono:

·      l'eliminazione del 99% dei dazi doganali esistenti tra le due aree economiche sui beni industriali e agricoli e nel settore della pesca;

·      il riconoscimento delle indicazioni geografiche protette e la possibilità  ai produttori canadesi di carne di avere accesso al mercato europeo e viceversa agli agricoltori europei di vendere latticini e prodotti caseari sul mercato nordamericano;

·      la rimozione di alcuni ostacoli agli investimenti diretti;

·      la liberalizzazione del commercio nel settore dei servizi;

·      una maggiore protezione, da parte canadese, della proprietà intellettuale, attraverso standard armonizzati a quelli dell'UE.

·      l’eliminazione di barriere di natura non tariffaria, attraverso un maggior dialogo e trasparenza nel settore della regolamentazione tecnica;

·      il mutuo riconoscimento delle qualifiche professionali (ingegneri, architetti, commercialisti);

·      una maggiore apertura dei mercati degli appalti pubblici.

 

L’accordo di partenariato strategico

Il 25 marzo 2014 si sono conclusi i negoziati per l’accordo di partenariato strategico tra l’UE e il Canada, che dovrà essere firmato una volta finalizzati alcuni aspetti tecnici e giuridici.

L’accordo prevede il rafforzamento del dialogo politico tra l’UE e il Canada e la cooperazione bilaterale in una serie di settori quali: istruzione, trasporti, energia, ricerca e sviluppo tecnologico.

L’’accordo prevede, inoltre, una maggiore cooperazione nel settore della politica estera e di sicurezza e nella gestione delle crisi.

Il Parlamento europeo ha approvato il 10 dicembre 2013 una risoluzione sui negoziati per l’accordo di partenariato strategico UE-Canada nella quale in particolare:

·       ribadisce che l'accordo di partenariato strategico con il Canada, come per tutti gli accordi dell'UE con paesi terzi, deve comprendere clausole di condizionalità reciproca e clausole politiche in materia di diritti umani e democrazia;

·       rileva la complementarietà tra l'accordo di partenariato strategico e l'accordo economico commerciale globale;

·       chiede che la società civile e le principali parti interessate siano pienamente coinvolte, informate e consultate nell'ambito del processo;

·       chiede che l'accordo contenga un impegno rispetto alla cooperazione interparlamentare, che riconosca l'importante ruolo svolto dal Parlamento europeo e dal parlamento canadese nelle relazioni UE-Canada;

·       siano presentate periodicamente al Parlamento europeo una relazione sull'applicazione dell'accordo.

 

Accordi e strumenti di cooperazione in vigore

Le relazioni tra Unione europea e Canada sono regolate attualmente da tre strumenti principali:

·       l’Accordo quadro di cooperazione commerciale ed economica del 1976 che stabilisce le modalità per favorire i legami economici e commerciali e migliorare gli scambi e le operazioni congiunte tra le industrie e le società commerciali;

·       la Dichiarazione sulle relazioni transatlantiche del 1990 che ha promosso la cooperazione tra UE e Canada a settori quali la ricerca scientifica, lo sviluppo tecnologico e l’istruzione e prevede un dialogo politico regolare;

·       la Dichiarazione congiunta sulle relazioni UE-Canada e il Piano d’azione congiunto del 1996 che definiscono i principi generali delle relazioni ed individuano nuovi settori di cooperazione fra cui le relazioni economiche e commerciali, le questioni relative alla politica estera e di sicurezza, la cooperazione su questioni globali come quelle ambientali o relative agli aiuti umanitari, la lotta contro la criminalità organizzata e il traffico di stupefacenti; la cooperazione scientifica e tecnologica.

 Nel 2004, in occasione di un vertice bilaterale, è stata inoltre adottata l’Agenda del partenariato UE - Canada che individua i settori nei quali un’azione congiunta delle due parti potrebbe risultare più efficace:

·       politica estera e sicurezza comune: l’UE e il Canada, ribadendo il loro attaccamento a istituzioni multilaterali e all’idea di una governance mondiale, si adopereranno per proiettare i loro lavori comuni su scala mondiale;

·       giustizia e affari interni: le due parti si sforzeranno di garantire la sicurezza e i diritti dei cittadini, provvedendo, tra l’altro, a rendere più sicuri i voli aerei e a scambiare informazioni che permettano di identificare minacce potenziali nel pieno rispetto della vita privata dei cittadini;

·       crescita economica mondiale: verranno promossi un ciclo di negoziati commerciali multilaterali;

·       cambiamento climatico e lotta alla povertà nei paesi in via di sviluppo: UE e Canada si impegnano a ricercare una risposta alle sfide mondiali in tali ambito.

Nel 2005 è stato firmato un accordo sulla partecipazione del Canada alle missioni UE di gestione delle crisi. Il Canada partecipa alle missione EUPOL dell’UE per l’attività di formazione della polizia afgana ed alla missione EUPOL COPPS nei territori palestinesi ed alla missione EULEX sullo stato di diritto in Kosovo . Il Canada partecipa inoltre a missioni UE di osservazione elettorale.

Relazioni commerciali

L'UE è il secondo partner commerciale del Canada dopo gli USA. Nel 2012 l'UE ha esportato verso il Canada merci per 31,2 miliardi di euro e ha assorbito merci canadesi per un valore di 30,5 miliardi di euro. Il Canada è 12° tra i partner commerciali internazionali dell'UE.

Gli scambi di servizi tra l'UE e il Canada hanno registrato notevoli progressi. Nel 2011 le esportazioni di servizi dall'UE verso il Canada hanno raggiunto i 15,9 miliardi di euro e le importazioni nell'Unione di servizi provenienti dal Canada sono state valutate pari a 10 miliardi di euro.

In termini di investimenti esteri diretti (IED), l'UE ha investito in Canada più di quanto il Canada non abbia investito nell'UE. Nel 2011 gli stock di IED dell'UE destinati al Canada hanno raggiunto 221 miliardi di euro. Gli stock canadesi nell'UE sono stati valutati pari a 137 miliardi di euro.

 


Rapporti parlamentari Italia – Canada

(a cura del Servizio Rapporti Internazionali)

 

 

 

Presidente della Camera dei Comuni

Andrew Scheer (Conservatore) dal 2 giugno 2011, succede a Peter Milliken (Liberale), per dieci anni Presidente della Camera

Presidente del Senato

Noël Kinsella (Conservatore), dall’8 febbraio 2006

 

RAPPRESENTANZE DIPLOMATICHE

Ambasciatore in Canada:

Gian Lorenzo CONRADO,
dal 2 aprile 2013

Ambasciatore in Italia:

Peter McGOVERN
dal luglio 2013

 

XVII LEGISLATURA

Parlamentari eletti all’estero

Nell’ambito della Ripartizione America settentrionale e centrale, è stata eletta l’on. Francesca La Marca (PD), residente a Toronto, Canada.

Corrispondenza

La Presidente della Camera dei Deputati, on. Laura Boldrini, ha inviato, il 12 luglio 2013, allo Speaker della Camera dei Comuni, Andrew Scheer, una lettera di cordoglio per il grave incidente ferroviario di Lac-Mégantic.

Incontri bilaterali

Nella XVII legislatura, il Presidente del Senato canadese, Noël Kinsella, è stato ricevuto il 2 settembre 2013 dal Vice Presidente della Camera, Luigi Di Maio.

Nella XVI legislatura, il 15 ottobre 2009, il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, aveva incontrato il Presidente Kinsella e il Presidente dell'Assemblea Nazionale del Québec, Yvon Vallieres.

 

 

Commissioni

Il 18 dicembre 2013, il Vice Presidente della Commissione Affari Esteri, on Andrea Manciulli, ha incontrato il Ministro delle Relazioni internazionali del Québec, Jean-François Lisée.

Nella XVI legislatura, l’allora Ministro delle Relazioni internazionali e Ministro responsabile della Francofonia del Quebec, on. Monique Gagnon-Tremblay aveva effettuato due missioni in Italia incontrando il 23 giugno 2011, il Presidente della Commissione Affari esteri, on. Stefano Stefani, e il 14 ottobre 2010, il Vice Presidente della Commissione Affari Esteri, on. Franco Narducci.

Cooperazione multilaterale

Il Canada invia proprie delegazioni parlamentari alle Assemblee parlamentari della NATO e dell’OSCE. Nel 2001 il Canada ha ospitato, ad Ottawa, la 47ma Sessione annuale dell’Assemblea parlamentare della NATO e dal 13 al 17 novembre 2006 ha ospitato a Quebec la 52ma Sessione annuale dell'Assemblea NATO.

Nell’ambito dell’Assemblea NATO, è in programma una missione a Vancouver e Victoria dal 30 aprile al 3 maggio prossimi cui parteciperanno gli onorevoli Paolo Alli e Andrea Causin e la sen. Cristina De Pietro. Sono previsti incontri: all’Università del British Columbia per discutere di difesa e sicurezza nella regione Asia Pacifico e delle risorse energetiche non convenzionali del Canada; all’Assemblea legislativa del British Columbia, e infine una visita al Port Metro di Vancouver e alla Base navale Esquimalt.

Dal 17 al 21 ottobre 2008 il Canada ha ospitato a Toronto la Riunione autunnale dell'Assemblea parlamentare dell'OSCE.

Dimensione parlamentare del G8

Il Canada partecipa alla dimensione parlamentare del G8. L'ultima riunione si è svolta a Londra dal 6 all’8 settembre 2013.

La prossima dovrebbe tenersi a Mosca nel settembre 2014.

Dialogo dei legislatori dei Paesi G8+5 sui cambiamenti climatici

Nell’ambito della dimensione parlamentare del G8, il Canada fa altresì parte del Dialogo dei Legislatori sui Cambiamenti climatici dei Paesi G8+5 che vede coinvolti i rappresentati legislativi dei paesi del G8 insieme a 5 paesi in fase di avanzato sviluppo (Cina, India, Messico, Brasile e Sud Africa) e che si pone l’obiettivo di discutere un accordo sui cambiamenti climatici “post-2012”, ovvero successivo alla prima scadenza del Protocollo di Kyoto, sulla riduzione delle emissioni dei gas serra, al fine di stabilire la più ampia convergenza sugli obiettivi ambientali a livello mondiale.

L’ultimo Forum si è tenuto in Sud Africa, a Città del Capo, dal 3 al 4 dicembre 2011, a latere della Conferenza delle Parti svoltasi a Durban dal 28 novembre al 10 dicembre 2011. Il Parlamento italiano non vi ha partecipato con una propria delegazione, analogamente a quanto avvenuto in precedenza per il forum tenutosi in Cina, a Tianjin, dal 6 all’8 novembre 2010.

Cooperazione amministrativa

Il 25 settembre 2007 la Vice Direttrice del Servizio Rapporti interparlamentari e internazionali dell’Assemblea nazionale del Quebec, Dominique Drouin, ha incontrato, presso la Camera dei deputati, i responsabili del Servizio Rapporti internazionali e dell’Ufficio del Cerimoniale.

In occasione della visita in Italia di una delegazione del Senato canadese, il Segretario Generale del Senato canadese, Paul Bélise, ha incontrato il 10 ottobre 2006 il Segretario Generale della Camera dei deputati Ugo Zampetti.

Sul piano della cooperazione amministrativa in ambito G8, a seguito di un'indicazione ricevuta dai Presidenti, i responsabili dei servizi di sicurezza delle Camere Basse dei Paesi G8 si sono riuniti a Roma, il 21 e 22 novembre 2003, per confrontare le rispettive esperienze.

Sindacato ispettivo

L’on. Francesca La Marca, ha presentato il 19 giugno 2013 una interrogazione a risposta scritta (4-00937) in merito alla Convenzione sulla sicurezza sociale per sapere quali iniziative urgenti i Ministri degli Affari esteri, del Lavoro e delle politiche sociali e dell’Economia e delle finanze intendano adottare affinché si possa pervenire alla ratifica dell'Accordo di sicurezza sociale tra l'Italia e il Canada, firmato dalle due parti contraenti nel 1995 e già approvato dal Parlamento canadese, per onorare così gli impegni presi con il Governo canadese e con lei collettività dei cittadini italiani residenti in Canada e dei cittadini canadesi residenti in Italia (l’iter è in corso).

L’on. Francesca La Marca, ha presentato il 20 maggio 2013 una interrogazione a risposta scritta (4-00505 ) in merito alla sospensione della pubblicazione del Corriere canadese a seguito delle misure di riduzione della spesa pubblica degli ultimi anni e della rigidità interpretativa dei criteri stabiliti per la concessione dei contributi alle aziende editoriali, comprese quelle che agiscono all'estero. L’on. La Marca chiede di favorire, in tempi comprensibilmente brevi, una modifica del decreto-legge 18 maggio 2012, n. 63, in modo da renderne piùdisposizioni flessibile e realistica l'applicazione ai quotidiani italiani all'estero, tenendo conto delle diverse situazioni esistenti in realtà così difformi dall'Italia e tra loro, soprattutto per quanto riguarda il mercato del lavoro e le forme societarie e richiama l'attenzione dei responsabili del dipartimento per l'editoria presso la Presidenza del Consiglio sul caso della sospensione delle pubblicazioni de Il Corriere Canadese al fine di favorire tutte le azioni possibili in base alle norme vigenti perché la situazione di crisi della testata canadese non evolva in modo irreversibile, ma anzi sia al più presto superata (l’iter è in corso).

L’on. Francesca La Marca, ha presentato il 19 luglio 2013 una interrogazione a risposta scritta (4-01331) in merito allo stato dei negoziati di un accordo di reciprocità con il Canada in materia di conversione di patenti di guida per eventualmente accelerarne l’iter (l’iter è in corso).

L’on. Francesca La Marca, ha presentato il 18 ottobre 2013 l’interrogazione a risposta scritta (4-02226) in merito alla necessità di interpretazioni univoche della vigente Convenzione contro le doppie imposizioni fiscali tra Italia e Canada entrata in vigore nel 2011 con particolare riguardo alla tassazione delle pensioni e chiede tra l’altro al governo di uniformare tutte le convenzioni bilaterali contro le doppie imposizioni fiscali, compresa quella con il Canada, nella parte relativa alla tassazione delle pensioni, al Modello OCSE che prevede regole chiare e semplificate (l’iter è in corso).

UIP

Nella XVII legislatura è sta designata a presiedere la sezione di amicizia Italia-Canada l’onorevole Francesca La Marca (PD), nata a Toronto.

Il 18 dicembre 2013, l’on. La Marca ha incontrato il Ministro delle Relazioni internazionali del Québec, Jean-François Lisée, in visita in Italia.

Il Canada ha ospitato, dal 21 al 26 ottobre 2012, a Quebec City, la 127ma Assemblea dell’Unione interparlamentare.