Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera
Titolo: Modalità di accesso alle facoltà di medicina e ad altri corsi universitari di studi sanitari in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna
Serie: Appunti    Numero: 89
Data: 28/04/2015

Camera dei deputati

XVII Legislatura

 

BIBLIOTECA – LEGISLAZIONE STRANIERA

 

A P P U N T I

 

Appunto 18/2015                                                                                         28 aprile 2015

Modalità di accesso alle facoltà di medicina e ad altri corsi universitari di studi sanitari in Francia,

Germania, Regno Unito e Spagna

Francia

In Francia, non appena conseguito il diploma di maturità (baccalauréat) o altri tipi di diplomi che consentano l’accesso ad un corso universitario, gli studenti che intendono intraprendere studi in materia sanitaria – Etudes de santé- presso università francesi, devono iscriversi ad un primo anno di corso di studi denominato: Première année commune des études de santé (PACES)[1]. Il PACES è comune per gli studenti che intendono poi iscriversi a corsi di laurea nelle facoltà di medicina, farmacia, odontoiatria e nelle scuole di ostetricia (cfr. in particolare Code de l’éducation, art. L631-1, come modificato dalla Loi n. 2009-833 du 7 juillet 2009 portant création d'une première année commune aux études de santé et facilitant la réorientation des étudiants; si veda inoltre il decreto ministeriale applicativo della legge n. 2009-833: Arrêté du 28 octobre 2009 relatif à la première année commune aux études de santé. Presso alcune università, il conseguimento del PACES permette inoltre allo studente di iscriversi successivamente ad una scuola di chinesiterapia o di ergoterapia. Il dispositivo del PACES è stato avviato a partire dall’anno accademico 2010/2011.

Nel dicembre 2013 il Ministero dell’insegnamento superiore e della ricerca ha attivato un sito internet specificamente dedicato all’Admission Post-Bac: le Portail national de coordination des admissions dans l’enseignement supérieur, in cui è possibile reperire informazioni riguardo ai diversi percorsi formativi di insegnamento superiore offerti in Francia. Nella sezione del sito dedicata a “Les Formations” è presente in particolare una scheda relativa agli Etudes de santé. Nel sito è inoltre pubblicata una “Guide du candidat” (2015), in cui sono delineate le tappe per l’iscrizione ad un’università o ad altro istituto.

Con riferimento specifico al PACES, si rileva che esso è organizzato in due semestri:

·         nel primo semestre agli studenti è offerta una formazione generale in alcune materie comuni per i 4 corsi di laurea: le unités d’enseignement communes. Le materie sono stabilite nell’allegato al decreto ministeriale sopra richiamato (Arrêté du 28 octobre 2009). Si tratta di materie suddivise in 7 categorie: UE1) studio degli atomi, biomolecole, genoma, bioenergetica, metabolismo (ad es. biochimica e biologia molecolare, biofisica, biomatematica, chimica organica, chimica generale, ecc.); UE2) studio della cellula e dei tessuti (ad es. anatomia e citologia patologica, biologia cellulare, ecc.); UE3) studio dell’organizzazione degli strumenti e dei sistemi, basi fisiche dei metodi di analisi (ad es. biofisica e medicina nucleare, ecc.); UE4) valutazione dei metodi di analisi applicata alle scienze della vita e della salute (ad es. biofisica, medicina nucleare, biostatistica, ecc.; UE5) studio dell’organizzazione degli strumenti e dei sistemi- aspetti metodologici e funzionali (ad es. anatomia, radiologia, radiodiagnostica); UE6) iniziazione alla conoscenza del farmaco (ad es. farmacologia generale, rianimazione, medicina d’urgenza, diritto ed economia della salute, ecc.); UE7) “studi di sanità, società e umanità” (ad es. scienze sociali, antropologia, sociologia, diritto e scienze politiche, medicina legale e diritto della salute, epidemiologia, economia della salute e prevenzione, ecc.). Nel primo semestre è inoltre offerta una presentazione dei diversi sbocchi professionali dei corsi di laurea e della ricerca biomedica. Al termine del primo semestre, gli studenti sono chiamati a sostenere delle prove d’esame sulle materie d’insegnamento di questa prima fase di studi. Sulla base del punteggio ottenuto in tali prove, alcuni studenti possono essere “riorientati” verso altri corsi di formazione universitaria, per decisione del rettore (président de l’université). Il numero degli studenti “riorientati” non può essere superiore al 15% del numero degli iscritti;

·         nel secondo semestre, lo studente è chiamato a proseguire i corsi nelle materie d’insegnamento di interesse comune (unités d’enseignement communes), oltre a corsi specifici nelle materie relative al corso di laurea, o a più corsi di laurea, per il quale/i quali dovrà dichiarare di voler optare (unités d’enseignement spécifiques). Al termine del secondo semestre gli studenti sono chiamati a sostenere delle prove d’esame sui corsi seguiti. In base al punteggio conseguito nelle prove sono classificati in quattro diverse graduatorie, che risultano rilevanti ai fini dell’ammissione ai corsi di studi in medicina, farmacia, odontoiatria e ostetricia.

L’accesso ai quattro corsi è, infatti, a “numero chiuso”. Ogni anno è stabilito, a livello nazionale, il numero chiuso relativo ad ogni corso di studi. Il numerus clausus 2015, ossia il numero di studenti ammessi, dopo aver seguito il PACES, al secondo anno di studi in materia sanitaria è disposto con decreto ministeriale. E’ pubblicato un diverso decreto per ciascuno dei quattro corsi indicati. Con riferimento ad esempio al corso di laurea in medicina per l’anno accademico 2015-2016, l’Arrêté du 29 décembre 2014 fixant le nombre d'étudiants de première année commune aux études de santé autorisés à poursuivre leurs études en médecine à la suite des épreuves terminales de l'année universitaire 2014-2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre 2014, dispone che gli studenti ammessi ad iscriversi siano in totale 7.497, ripartiti in numero differente nelle diverse università francesi. Nella stessa Gazzetta Ufficiale sono pubblicati altri tre decreti relativi agli studenti ammessi ad iscriversi al corso di laurea in odontoiatria (1.198 studenti), in farmacia (3.097 studenti) e in ostetricia (1.011 studenti), sempre in relazione all’anno accademico 2015-2016.

Il secondo ed il terzo anno di studi in Medicina, o in Odontoiatria, o in Farmacia, o in Ostetricia costituiscono il “Primo ciclo di studi” in una di queste discipline. Al termine di tale ciclo lo studente può ottenere un “Diploma di Formazione Generale” in una di tali materie.

Dopo questa fase formativa, si apre per ogni disciplina un “Secondo ciclo di studi” e poi un “Terzo Ciclo di studi” di durata differente. Con riguardo alle discipline di medicina, odontoiatria e farmacia, al termine del terzo ciclo di studi, gli studenti possono ottenere il “Diploma di Stato di dottore” in una di tali materie. Complessivamente, per la facoltà di medicina, il corso di studi può durare 9 anni (per diventare dottore in medicina generale) o 11 anni (per diventare dottore in un’altra disciplina medica). Per la facoltà di odontoiatria, il corso dura 6 anni (per diventare dottore in chirurgia dentaria) e possono poi essere compiuti dai 2 ai 4 anni di specializzazione. Per la facoltà di farmacia il corso dura 6 anni (per diventare dottore in farmacia), a cui possono seguire altri 3 anni di specializzazione. Con riferimento alle scuole di ostetricia, il corso di studi dura 4 anni, dopo il PACES. Al termine del corso lo studente può ottenere il “diploma di Stato” in ostetricia (diplôme d’État de sage-femme).

Con riguardo specifico al corso di laurea in medicina, si rileva che, al termine del terzo anno di studi del “Primo ciclo di studi”, si accede ad un “Secondo ciclo di studi medici” della durata di tre anni. Si tratta degli studi denominati del quatrième, del cinquième e del sixième année, al termine dei quali lo studente può ottenere il “Diploma della fine del Secondo Ciclo” in Scienze mediche.

Sempre con riferimento agli studenti di medicina, una volta concluso il “Secondo ciclo di studi”, si accede ad una fase di “specializzazione” denominata Internat, che corrisponde al “Terzo Ciclo di Studi Medici”. L’Internat prevede inoltre un’esperienza di formazione in ospedale e il pagamento di uno stipendio. Anche l’accesso all’Internat è a numero chiuso. Gli studenti che intendono accedervi devono ottenere un punteggio adeguato in determinate prove d’esame. L’Internat è poi di durata diversa a seconda delle discipline. Ad esempio, per la specializzazione in Medicina generale l’Internat è della durata di 3 anni, mentre per la specializzazione in cardiologia, dermatologia, endocrinologia, gastroenterologia ed altre discipline, l’Internat dura 4 anni. Per la specializzazione in Anestesia-Rianimazione, Ginecologia, Chirurgia generale, Oncologia, ed altre discipline, l’Internat dura 5 anni. Al termine dell’Internat il candidato è tenuto a presentare una tesi e a sostenere un esame per ottenere il “Diploma di Stato di Dottore in Medicina”.

Nel 2013 è stato inoltre avviato un progetto di sperimentazione per sei anni, in alcune università francesi, per permettere agli studenti che intendono intraprendere degli Études de santé di accedere direttamente al Secondo o Terzo anno del Primo ciclo di studi in medicina, odontoiatria, farmacia, ostetricia senza aver prima frequentato un PACES (cfr. art. 39 della Loi n. 2013-660 du 22 juillet 2013 relative à l’enseignement supérieur et à la recherche). In base a tale progetto, gli studenti devono risultare iscritti ad un corso universitario per ottenere una licence (diploma di studi universitari di primo livello, che si ottiene dopo tre anni di studio). Il corso deve riguardare alcune licences specifiche (come ad esempio la licence in chimica, in “scienze per la salute”, ecc.). Gli studenti devono inoltre aver frequentato almeno da uno a tre anni di corso universitario, a seconda dei casi (cfr. Arrêté du 20 février 2014 relatif à l'expérimentation de nouvelles modalités d'admission dans les études médicales, odontologiques, pharmaceutiques et maïeutiques).

 

 

Germania

In Germania, secondo la Legge fondamentale (Grundgesetz - GG), ogni cittadino tedesco ha il diritto di accedere gratuitamente all’istruzione e all’università, a condizione che abbia conseguito il diploma di maturità (Fachhochschulreife, Hochschulreife, Abitur). In generale, dunque, tutti i candidati che soddisfano i requisiti di ammissione sono iscritti al corso di studio prescelto. Qualora, per una determinata materia di studio, il numero di candidati superi quello dei posti disponibili, i posti sono assegnati tramite procedure di selezione decise a livello nazionale/regionale o dall’istituto di istruzione superiore in questione.

1. Procedura di selezione a livello nazionale

Alcuni corsi di studio a numero chiuso di tutte le università statali (medicina, farmacia, veterinaria e odontoiatria) rientrano nella procedura di selezione a livello nazionale, svolta attraverso la “Fondazione per l’accesso all’Università” (Stiftung für Hochschulzulassung – SfH). La SfH è una fondazione di diritto pubblico istituita con l’omonima legge adottata dal Land Nordrhein-Westfalen (Gesetz zur Errichtung einer Stiftung "Stiftung für Hochschulzulassung", del 18 novembre 2008) e riconosciuta da tutti i 16 Länder federali attraverso l’Accordo interstatale tra i Länder sulla fondazione di un comune Istituto per l’accesso all’università (Staatsvertrag über die Errichtung einer gemeinsamen Einrichtung für Hochschulzulassung) del 5 giugno 2008. Tale Accordo, a sua volta, è stato attuato attraverso le singole leggi regionali.

Le norme che disciplinano la procedura di selezione nazionale sono contenute nel Regolamento della Fondazione (VergabeVO Stiftung). I principali criteri di selezione sono la media dei voti del diploma e il numero dei semestri di attesa dal conseguimento del diploma.

La Fondazione si occupa, dunque, si occupa dell’assegnazione dei posti per il primo semestre di corso o per gli immatricolati. Nell’espletamento dei suoi compiti l’istituto si avvale di un portale (hochschulstart.de) che fornisce informazioni sulle procedure di presentazione delle candidature e di selezione dei candidati. Le regole di selezione per i corsi di studio a numero chiuso prevedono tre quote:

·       una prima quota del 20% dei posti disponibili è assegnata sulla base del voto del diploma (Abiturbestenquote);

·       un’ulteriore quota del 20% dei posti è assegnata sulla base del numero dei semestri di attesa (Wartezeitquote);

·       il restante 60% dei posti possono essere distribuiti autonomamente dalle singole università sulla base di propri parametri (procedura di selezione delle università – Auswahlverfahren). Per limitare il numero dei candidati, alcune università svolgono una selezione preliminare (Vorauswahl) sulla base del grado di qualificazione (media dei voti del diploma) e della preferenza del luogo, espressa dal candidato. La procedura di selezione successiva si basa su ulteriori parametri: i singoli voti del diploma, i risultati dei test attitudinali, i colloqui, la formazione professionale. A questa procedura selettiva prendono parte i candidati che non possono essere ammessi ai corsi a numero chiuso sulla base del voto del diploma o del tempo di attesa. Le procedure di selezione si svolgono in conformità con le norme contenute nei regolamenti dei singoli Länder per l’assegnazione dei posti nei corsi di studio di medicina, veterinaria, odontoiatria e farmacia ricompresi nella procedura di selezione nazionale (Vergabeverordnungen der Länder für die in das zentrale Verfahren einbezogenen Studiengänge Medizin, Tiermedizin, Zahnmedizin und Pharmazie).

2. Procedure di selezione a livello locale

Per i corsi a numero chiuso che non rientrano nella procedura di selezione nazionale le singole università svolgono speciali procedure di selezione a livello locale, che mirano a individuare nel candidato una reale attitudine per il corso richiesto.

In questi casi è soltanto l’istituto in questione ad avere voce in capitolo sulle ammissioni. Al termine della procedura, è redatta una graduatoria sulla base dei criteri adottati. I criteri selettivi (colloqui, test attitudinali, esperienza lavorativa, pratica professionale e ponderazione di alcuni voti del diploma) sono stabiliti dalle singole università in conformità con le norme contenute nei Regolamenti dei rispettivi Länder sull’assegnazione dei posti (Landesvergabeverordnungen) e con le disposizioni stabilite dagli atenei. In ogni caso, la media dei voti del diploma costituisce sempre il criterio decisivo. Nella maggior parte dei casi, le università applicano le regole che valgono anche per le procedure di selezione nazionale adottate dalla Fondazione per l’accesso all’Università.

La Fondazione, oltre a svolgere un ruolo attivo nelle procedure di selezione a livello nazionale, ha il compito di sostenere le università che ne facciano richiesta nelle procedure di selezione a livello dei propri candidati[2].

 

 

Regno Unito

Le modalità di ammissione alle facoltà universitarie di medicina del Regno Unito rispecchiano i caratteri generalmente tipici del sistema universitario britannico.

La determinazione dei criteri di accesso è materia rimessa all’autonomia degli atenei, i quali definiscono il contenuto delle prove di ammissione per l’immatricolazione degli studenti attraverso la predisposizione di specifiche admissions policies. L’intervento pubblico, di norma, si esplica nell’individuazione di strumenti diretti a porre limiti massimi per l’incremento delle rette universitarie (tuition fees) e a garantire l’equità (fairness) dei criteri di ammissione, in una prospettiva di giustizia sociale e di promozione delle pari opportunità. Fatto salvo il rispetto della legislazione in materia di diritti umani e contro le discriminazioni, i criteri di ammissione sono dunque autonomamente definiti dalle singole università. Nondimeno, è diffusa l’applicazione di schemi uniformi all’interno di raggruppamenti o di consorzi universitari, le cui previsioni hanno portata generale oppure sono riferite a specifici corsi universitari; sono operanti, a questo riguardo, canali ormai consolidati.

Le domande di ammissione (alle facoltà mediche, come ad ogni altra facoltà universitaria) sono gestite, in modo centralizzato, dall’organizzazione a cui la generalità degli atenei del Paese affida l’amministrazione delle procedure di reclutamento, lo UCAS (Universities and Colleges Admissions Service, configurato come registered charity). L’attività di questo ente senza scopo di lucro (registered charity), dedito alla promozione dello sviluppo dell’istruzione secondaria e superiore, ha ad oggetto principale la prestazione di servizi di intermediazione tra gli atenei e i candidati all’ammissione ai corsi di laurea da essi attivati (Bachelor’s degree, conseguita dopo tre o quattro anni di studi) e alle specializzazioni successive (postgraduate degrees). L’ente cura, inoltre, programmi di formazione del personale docente degli istituti di istruzione secondaria, in base ad una visione integrata della formazione che ha ampio riscontro negli stessi criteri valutativi preordinati alle ammissioni universitarie.

Per l’accesso alle facoltà mediche, infatti, è preso in considerazione, in primo luogo, il curriculum scolastico del candidato, il quale deve aver conseguito con ottimi voti il titolo di studio conclusivo del ciclo dell’istruzione secondaria; a tale riguardo lo stesso UCAS indica quale requisito preliminare l’eccellente votazione scolastica (corrispondente ad almeno tre “A”) nelle materie scientifiche oltre che nella lingua inglese (inclusi i candidati stranieri), e raccomanda buone votazioni riportate anche in materie come la chimica e la biologia.

La maggioranza delle facoltà mediche, di odontoiatria e veterinarie richiedono, quale requisito ulteriore di ammissione, l’idoneità conseguita dal candidato attraverso apposite prove, quali lo UK Clinical Aptitude Test (UKCAT), il BioMedical Admissions Test (BMAT) ed il Graduate Medical School Admissions Test (GAMSAT); ciascuno di essi è espressione di criteri valutativi individuati da gruppi di atenei e affidati, quanto alla loro operatività, alle procedure stabilite da apposite organizzazioni.

Lo UKCAT, in particolare, è il test messo a punto da un consorzio di università britanniche e ampiamente utilizzato nelle procedure di selezione svolte dalle facoltà dell’area medica al fine di individuare, sotto il profilo della predisposizione personale, i migliori candidati tra quelli comunque in possesso di titoli di eccellenza. La prova consiste principalmente nella verifica di abilità attitudinali, logiche e comportamentali ritenute rilevanti per l’esercizio della professione medica e odontoiatrica; superando tali prove (ove richieste), il candidato può presentare attraverso l’UCAS fino a quattro domande di ammissione (applications). Lo UCAS censisce, attraverso il suo portale Internet, le singole facoltà che per selezionare le rispettive ammissioni si avvalgono di questo specifico test, le cui date e sedi di esame sono pubblicate direttamente dal Consorzio UKCAT assieme alle modalità di iscrizione e ad informazioni di carattere generale sulla relativa preparazione.

Per contro, il BMAT è il test (gestito dallo Admission Testing Service) diretto a selezionare i candidati alle facoltà bio-mediche in base a competenze prevalentemente riferite alle particolari discipline di riferimento. Il contenuto della prova, ripartita in tre sezioni, è funzionale all’accertamento delle capacità del candidato sotto il profilo della comprensione e dell’analisi di dati, delle conoscenze scientifiche e matematiche (al livello dei programmi dell’istruzione superiore) e dell’esposizione scritta di argomenti. Tra gli atenei universitari che adottano il BMAT figurano università non soltanto britanniche (Oxford, Imperial College di Londra, University College London, Leeds), ma anche italiane, come l’Università di Bari “Aldo Moro” e l’Università di Pavia.

Il GAMSAT, infine, è il test di origine anglo-australiana (poiché messo a punto dallo Australian Council for Educational Research in collaborazione con il Consortium of Graduate Medical Schools) utilizzato nel Regno Unito (oltre che nella stessa Australia e in Irlanda) per la selezione dei candidati all’ammissione ai corsi specialistici nelle discipline bio-mediche; esso è diretto a valutare la preparazione acquisita nel precedente ciclo universitario e l’attitudine ad affrontare studi di maggiore complessità. Sebbene per superare il GAMSAT siano necessarie competenze nel campo delle scienze biologiche e fisiche, il previo conseguimento di una laurea di primo livello in materie scientifiche non costituisce tuttavia un pre-requisito; il test può infatti essere affrontato anche da candidati che abbiano completato il loro primo ciclo universitario in altri ambiti disciplinari, purché vi abbiano ottenuto risultati eccellenti.

In ragione del carattere standardizzato del GAMSAT, e dell’utilità di una preparazione integrativa soprattutto per coloro che vi accedono provenendo da studi non scientifici, la stessa organizzazione predispone materiali didattici concernenti le materie della prova e i metodi di apprendimento.

In tutti i casi, la pregressa esperienza lavorativa del candidato, svolta a titolo di volontariato o di tirocinio, può essere tenuta in considerazione ai fini dell’ammissione, in quanto sia pertinente agli studi di medicina.

La definizione dei contenuti e delle finalità dei test di ammissione alle facoltà bio-mediche è maturata nel contesto di valutazioni e riflessioni svolte da parte delle istituzioni dell’istruzione superiore, da esperti della formazione nonché in seno agli stessi ordini professionali. Degno di nota, a tale proposito, è il documento diffuso nel 2009 dal General Medical Council (GMC), dal titolo Tomorrow’s Doctors (pubblicato in una prima versione nel 2003); in esso, con l’intento di delineare criteri uniformi da proporre all’adozione da parte delle facoltà di riferimento, rispettivamente si individuano, per i candidati, i requisiti culturali e attitudinali ritenuti necessari, e, per le facoltà, i percorsi formativi da integrare nei rispettivi programmi allo scopo di contribuire ad assicurare livelli di eccellenza della professione medica (in conformità al ruolo professionale e sociale del medico come delineato in un documento sottoscritto nel 2008 dagli organismi rappresentativi della professione medica: Role of the Doctor Consensus Statement). 

Più in generale, va ricordato come tali indirizzi si siano formati nel quadro della più ampia discussione pubblica sul tema dell’accesso all’istruzione universitaria che ha preceduto l’approvazione dello Higher Education Act 2004.

L’intervento legislativo era stato preparato, nel 2003, dalla pubblicazione da parte del Department for Education and Skills di due “Libri bianchi” (The Future of Higher Education; Widening participation in higher education), nei quali si prefigurava l’adozione di misure rivolte ad introdurre in questo ambito criteri di equità e di pari opportunità, e veniva fatto riferimento ad accordi tra un soggetto regolatore di nuova istituzione e le singole università, alla cui ottemperanza da parte di queste ultime sarebbe stata condizionata l’erogazione di fondi pubblici. Tali misure, a fronte di un imminente incremento dei costi di iscrizione (determinatosi per effetto dell’introduzione, nel settembre 2006, delle variable tuition fees), venivano ritenute essenziali per garantire l’accesso all’istruzione universitaria da parte dei soggetti meno abbienti o appartenenti a gruppi sociali minoritari. Un’inchiesta sulle procedure di ammissione agli istituti di istruzione superiore ed universitaria era stata altresì condotta, ancora su impulso del medesimo Dipartimento, da una commissione indipendente insediata allo scopo, la cui relazione finale, corredata da raccomandazioni di buona pratica, è stata pubblicata nel settembre 2004 (Admission to Higher Education Steering Group, Fair Admissions to Higher Education: Recommendations for Good Practice).

Facendo seguito a tali indicazioni, l’apposita autorità indipendente istituita nel 2004 con compiti di controllo e di supervisione, l’Office for Fair Access (OFFA), riporta sul proprio sito Internet gli accordi (access agreements) stipulati con le singole università, mediante i quali si intendono garantire la condizione di parità dei candidati all’ammissione ai corsi e la trasparenza dei relativi procedimenti (un bilancio concernente l’adeguatezza di tali accordi è stato svolto, nel giugno 2013, da una commissione indipendente, la Social Mobility and Child Poverty Commission, nella sua relazione dal titolo: Higher Education: the Fair Access Challenge).

Più di recente, il tema generale delle tendenze e delle modalità del reclutamento degli studenti da parte degli atenei è venuto in rilievo nel contesto del piano strategico nazionale (National strategy for access and student success in higher education) per l’accesso all’istruzione superiore, predisposto nell’aprile 2014 dal Department for Business, Innovation and Skills con l’apporto dell’OFFA e dello Higher Funding Council for England - HEFCE.

Del pari rilevante, per il tema dell’accesso all’istruzione universitaria, è il “codice di buona pratica” per l’ammissione ai corsi universitari adottato fin dal 2006, e rimesso alla spontanea adesione degli atenei nel quadro di raccomandati parametri qualitativi, dalla Quality Assurance Agency for Higher Education (QAA), agenzia indipendente con compiti di valutazione delle università (UK Quality Code for Higher Education, di cui si segnala il Chapter B2: Recruitment, Selection and Admission to Higher Education).

 

Spagna

In Spagna l’accesso alle facoltà di medicina non differisce sostanzialmente dall’ammissione ad altre facoltà universitarie.

La Ley Orgánica 2/2006 de Educación (art. 38) aveva reso obbligatoria la c.d. prova di selectividad, che insieme alle qualificazioni ottenute dai candidati alla fine del bachillerato (titolo rilasciato al termine dei due anni di studio successivi al ciclo di istruzione obbligatoria), costituiva le Pruebas de Acceso a Estudios Universitarios (PAU). Si intendeva così consentire la valutazione in termini obiettivi della maturità accademica, delle conoscenze acquisite e della capacità di portare a termine gli studi universitari dei richiedenti. Erano ammessi a sostenere le prove di accesso gli studenti in possesso del certificato di bachillerato.

Il Governo aveva poi emanato il Real Decreto 1892/2008, de 14 de noviembre[3], vale a dire il regolamento attuativo dell’art. 38 della Legge organica del 2006.

La PAU era articolata in due parti, una generale, l’altra specifica. La parte generale consisteva in quattro esercizi relativi alle seguenti materie: lingua e letteratura spagnola; lingua straniera; una materia, a scelta del candidato, tra quelle del secondo anno di bachillerato comuni a tutti gli indirizzi; una materia, a scelta del candidato, tra quelle del secondo anno di bachillerato proprie di un determinato corso di studi (materia de modalidad). Nelle Comunità autonome con una seconda lingua ufficiale era previsto un quinto esercizio sulla seconda lingua. La parte specifica consisteva in un questionario scritto sulle materie de modalidad (diverse da quella oggetto di uno degli esercizi della parte generale) indicate dal candidato al momento della presentazione della domanda di ammissione. La votazione finale era data dalla ponderazione tra la qualificazione ottenuta nelle prove scritte (40%) e la qualificazione media del curriculum di bachillerato (60%).

Tuttavia la Ley Orgánica 8/2013, de 9 de diciembre, para la mejora de la calidad educativa ha riformulato l’art. 38 della Legge organica 2/2006[4].

Esso prevede ora che le Università possano determinare l’ammissione agli insegnamenti universitari ufficiali degli studenti che abbiano il titolo di bachiller o equivalente esclusivamente in base al criterio del voto finale ottenuto per il bachillerato. Le Università possono comunque stabilire procedure di ammissione agli insegnamenti universitari ufficiali per tali studenti, in accordo con la normativa di base stabilita dal Governo, che deve rispettare i principi di uguaglianza, non discriminazione, merito e capacità. Tali procedure utilizzano, congiuntamente al voto finale ottenuto per il bachillerato, uno o più dei seguenti criteri di valutazione:

a)    materie seguite nei corsi per il bachillerato, in relazione al corso prescelto;

b)    voti ottenuti in specifiche materie nei corsi per il bachillerato o la valutazione finale;

c)    formazione accademica o professionale complementare;

d)   studi superiori svolti in precedenza.

Possono inoltre stabilirsi eccezionalmente valutazioni specifiche di conoscenze e di competenze. La ponderazione del voto finale del bachillerato deve avere un valore minimo pari al 60% del risultato finale della procedura di ammissione.

Le Università possono realizzare congiuntamente tutte o parte delle procedure di ammissione, nonché riconoscere reciprocamente i risultati delle valutazioni effettuate nelle procedure di ammissione. Le procedure per l’ammissione all’Università devono essere condotte in condizioni di accessibilità per gli studenti con disabilità.

Si tenga tuttavia presente che contro le modifiche apportate dalla Legge organica 8/2013 sono pendenti alcuni ricorsi di incostituzionalità, di cui il Tribunale costituzionale ha ammesso la presentazione nell’aprile 2014.

Il Real Decreto 412/2014, de 6 de junio, por el que se establece la normativa básica de los procedimientos de admisión a las enseñanzas universitarias oficiales de Grado ha infine stabilito la normativa di base prevista dalla riforma del 2013.

L’art. 3 disciplina l’accesso agli studi universitari, prevedendo che possano accedere alle università spagnole gli studenti in possesso di diversi titoli, tra cui il titolo di bachiller del sistema educativo spagnolo (o equivalente), del titolo di bachillerato europeo o del diploma di bachillerato internazionale, di titoli, diplomi o studi di bachillerato o bachiller dei sistemi educativi degli Stati membri dell’Unione europea o di altri Stati con cui la Spagna ha accordi internazionali, in condizioni di reciprocità.

L’art. 6 prevede che il Governo possa stabilire dei limiti numerici di ammissione per l’insieme delle Università pubbliche e private.

Le Università possono determinare l’ammissione agli insegnamenti universitari ufficiali utilizzando esclusivamente il criterio del voto finale ottenuto nella scuola superiore o fissare dei procedimenti di ammissione (art. 9).

L’art. 10, relativo ai procedimenti di ammissione eventualmente utilizzati dalle Università per l’accesso agli studi, ribadisce i criteri e le modalità già previsti dall’art. 38 della Legge organica 2/2006.

Procedimenti specifici di ammissione sono inoltre previsti per alcune categorie di soggetti (studenti maggiori di 25 anni, persone con almeno 40 anni di età in possesso di esperienze di lavoro o professionali, studenti maggiori di 45 anni, persone disabili).

Per l’ammissione ai corsi universitari degli anni accademici 2014-2015, 2015-2016 e 2016-2017 le Università possono utilizzare come criterio di valutazione nelle procedure di ammissione il superamento delle materie della PAU con le relative votazioni.

SERVIZIO BIBLIOTECA - Ufficio Legislazione Straniera

tel. 06/6760. 2278 – 3242 ; mail: LS_segreteria@camera.it



[1] Per una presentazione del PACES e del Corso di studi universitari in Medicina si veda, ad esempio, la brochure esplicativa pubblicata dalla Facoltà di Medicina dell’Università di Nizza: Faculté de Médicine, Université de Nice, PACES 2015-2016.

[2] Informazioni più dettagliate sulle regole relative all’assegnazione, a livello federale e locale, dei posti disponibili per i corsi a numero chiuso sono riportate sul sito della Fondazione.

[3] Il decreto 1892/2008 è stato in vigore fino all’8 giugno 2014.

[4] La modifica dell’art. 38 della legge organica 2/2006 decorre dal 30 dicembre 2013.