Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento attività produttive
Altri Autori: Servizio Studi - Dipartimento attività produttive , Servizio Rapporti Internazionali
Titolo: Missione a Stoccarda nell'ambito dell'indagine conoscitiva "Industria 4.0" (29-31 maggio 2016)
Serie: Documentazione e ricerche    Numero: 236
Data: 24/05/2016
Descrittori:
INDAGINI CONOSCITIVE   INDUSTRIA
Organi della Camera: X-Attività produttive, commercio e turismo

 

Camera dei deputati

XVII LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione e ricerche

 

 

 

Missione a Stoccarda nell’ambito dell’indagine conoscitiva “Industria 4.0”

(29-31 maggio 2016)

 

 

 

 

 

 

 

 

n. 236

 

 

 

24 maggio 2016

 


Servizio responsabile:

Servizio Studi – Dipartimento Attività Produttive

( 066760-3403 – * st_attprod@camera.it  Twitter_logo_blue.png @CD_Attprod

Hanno partecipato alla redazione del dossier i seguenti Servizi e Uffici:

Servizio Biblioteca – Osservatorio della legislazione straniera

( 066760-2278 – * bib_segreteria@camera.it

Servizio Rapporti internazionali

( 066760-3948 / 066760-9515 – * cdrin1@camera.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La documentazione dei servizi e degli uffici della Camera è destinata alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge. I contenuti originali possono essere riprodotti, nel rispetto della legge, a condizione che sia citata la fonte.

File: AP0066.docx

 


INDICE

 

Schede di lettura

Programma. 5

Industria 4.0 in Germania: programmi e iniziative. 9

Il contesto economico. 13

Repubblica Federale di Germania – Scheda paese. 18

Rapporti parlamentari tra la Camera dei deputati e la Repubblica Federale tedesca  69

 

 


Schede di lettura

 


 

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Programma

CAMERA DEI DEPUTATI

 

Indagine conoscitiva

“Industria 4.0: quale modello applicare al tessuto industriale italiano?”

 

Missione a Stoccarda 29 – 31 maggio 2016

 

PROGRAMMA

 

Domenica 29 maggio

 

14.00                                    Partenza dall’autorimessa della Camera dei deputati

 

16.35                                    Partenza con volo Eurowings (4U 2885) da Fiumicino

 

18.10                                    Arrivo a Stoccarda

Trasferimento a cura di Porsche all’hotel Maritim

(Seidenstraße 34, 70174 Stuttgart, Germania)

 

20.30                                     Cena offerta dal console generale Daniele Perico (Ristorante Valle, Geschwister-Scholl-Str. 3)               

 

Lunedì 30 maggio

 

08.50                                     Meetingpoint Hotel Maritim, sala Köln

                                               Benvenuto

 

09.00                                     Josef Nierling, amministratore delegato di Porsche Consulting.

                                               Storia di successo Porsche

 

09.15                                     Gregor Grandl, partner di Porsche Consulting

                                               Industrie 4.0

 

11.15                                     Trasferimento allo stabilimento Porsche

 

12.00                                     Pranzo alla mensa degli ospiti

 

13.00                                     Visita allo stabilimento Porsche

 

15.15                                     Trasferimento al Ministero dell’economia del Land Baden-Württemberg

                                               (Theodor- Heuss-Str. 4)

 

16.00                                     Incontro con Karlheinz Bechtle, responsabile dei rapporti commerciali con l’Italia Incontro con Günther Leßnerkraus, capo della sezione “Industria, Innovazione e Ricerca economica”

 

17.00                                     Incontro con Manfred Wittenstein, presidente di Allianz 4.0 Baden-Württemberg

                                               Incontro con Cristoph Zanker, coordinatore di Allianz 4.0 Baden-Württemberg

 

18.00                                    Trasferimento in hotel

 

20.00                                     Cena al ristorante da Maurizio, Calwer Str. 62

 

Martedì 31 maggio

 

8.30                                       Meeting point Hall hotel.                           

                                               Trasferimento presso Trumpf GmbH & Co, azienda all’avanguardia nella fabbricazione di macchine per la lavorazione dell’acciaio, in particolare laser, tra i precursori di Allianz 4.0 (Johann-Maus-Straße 2, 71254 Ditzingen)

 

9.00                                       Visita dell’azienda Trumpf GmbH & Co con Stephan Fischer, Head of Software Development e responsabile del programma di digitalizzazione di Trumpf

 

10.30                                     Trasferimento presso l’area Fraunhofer (Nobelstrasse 12, 70569 Stuttgart)

 

 11.00                                    Introduzione alla Società Fraunhofer e all’Istituto Fraunhofer IAO (Economia del lavoro e organizzazione) presso il centro per l’ingegneria virtuale, di Isabella R. Jesemann, Manager Business Development

 

11.15                                     Seminario: Industria 4.0 all’IAO, di Maik Berthold, Research Assistant Production Excellence

 

11.30                                     Visita: Immersive Engineering Lab, con Stephan Wilhelm, Senior Researcher Virtual Environments

 

11.45                                     Visita: Digital Engineering Lab, con Joachim Lentes, Head of Digital Engineering

 

12.15                                     Lunch presso il centro Virtual Engineering

 

13.00                                     Visita: Pattern Factory, con Maik Berthold

 

13.30                                     Fraunhofer IPA (Institute for Manufacturing Engineering and Automation)

                                               Introduzione al Fraunhofer IPA,  Dr. Günter Hörcher, Research Strategist

 

13.45                                     Seminario: Industry 4.0 all’IPA, di Bumin Hatiboglu, Research Fellow Competence Center for DigiTools

 

14.30                                     Visita: Application Center presso Fraunhofer IPA, con Bumin Hatiboglu

 

15.00                                    Trasferimento all’aeroporto di Stoccarda (a cura di Porsche)

 

16.50 -17.35                       Volo Lufthansa (LH2149)  Stoccarda – Monaco

 

18.55 – 20.25                     Volo (AZ433) Alitalia Monaco – Roma Fiumicino

 

21.00 circa                           Rientro all’autorimessa della Camera


Industria 4.0 in Germania: programmi e iniziative

La c.d. Quarta rivoluzione industriale (Industrie 4.0) ha avuto origine nel 2011 in Germania come uno dei progetti del futuro (Zukunftsprojekte) formulati nell’ambito della strategia governativa in materia di alta tecnologia (c.d. Hightech-Strategie). Acatech – l’Accademia tedesca delle scienze tecniche – ha presentato nel 2013 un’Agenda di ricerca (Forschungsagenda) con una serie di raccomandazioni a fini attuativi, che è stata poi elaborata su impulso del Ministero federale per la formazione e la ricerca (Bundesministerium für Bildung und Forschung - BMBF). Per dare seguito alle proposte degli esperti, il Ministero ha finora autorizzato la sovvenzione di progetti di ricerca con oltre 120 milioni di euro[1].

Parallelamente, anche il Ministero federale per l’economia e l’energia (Bundesministerium für Wirtschaft und Energie- BMWi), con due programmi di sostegno (Autonomik für Industrie 4.0 e Smart Service Welt), ha stanziato circa 100 milioni di euro[2] per portare avanti la ricerca e lo sviluppo di importanti innovazioni nell’ambito di Industrie 4.0.

Industrie 4.o rappresenta per la Germania un passo significativo nella direzione di una produttività più efficiente e più attenta alle risorse. Circa 15 milioni di posti di lavoro dipendono direttamente o indirettamente dall’attività produttiva contribuendo in modo decisivo alla competitività internazionale dell’industria tedesca. I vantaggi della trasformazione digitale sono evidenti: una maggiore connessione di prodotti e macchinari aumenta l’efficienza, riduce i costi e contemporaneamente fa risparmiare risorse. Attraverso un monitoraggio intelligente e processi trasparenti le aziende possono avere una visione costante e reagire flessibilmente e rapidamente ai mutamenti del mercato. Prodotti e macchinari intelligenti raccolgono molteplici dati, grazie ai quali possono svilupparsi nuove offerte e ottimizzare i procedimenti produttivi.

Nell’aprile 2013 le Associazioni industriali BITKOM, VDMA e ZVEI, che insieme rappresentano più di 6.000 aziende associate, hanno concluso un accordo di cooperazione per lo sviluppo e la prosecuzione di Industrie 4.0, nella forma di una collaborazione tematica attuata nell’ambito di un’apposita piattaforma. Il lancio di tale progetto, ovvero la Piattaforma Industrie 4.0 (Plattform Industrie 4.0), è stato annunciato ufficialmente alla Fiera di Hannover 2013.

La Piattaforma Industrie 4.0 mira ad assicurare e potenziare, a livello internazionale, la posizione di punta della Germania nell’industria manifatturiera, accelerando il cambiamento strutturale digitale e creando le necessarie condizioni di uniformità e affidabilità. Più è connessa l’economia, più diventano necessari la cooperazione, la partecipazione e il coordinamento di tutti gli attori interessati. Fondamentale in tale contesto è il dialogo con il mondo delle imprese, i sindacati, l’università e la politica.

Alla guida della Piattaforma sono posti i due Ministeri competenti in materia (il Ministero federale dell’economia e dell’energia e il Ministero dell’istruzione e della ricerca) e altri rappresentanti di spicco provenienti dal mondo imprenditoriale, scientifico e sindacale. La Direzione della Piattaforma è l’organo decisionale superiore, che definisce gli obiettivi generali, determina la linea strategica, l’occupazione del personale, la dotazione finanziaria e rappresenta pubblicamente la Piattaforma.

Nella struttura della Piattaforma si distinguono:

§  un Comitato strategico (Strategiekreis) che, con i rappresentanti del Comitato dirigente, della Cancelleria federale e del Ministero federale dell’interno, i rappresentanti dei Länder, delle associazioni di settore, dei sindacati e del mondo scientifico, funge da organo consultivo della Direzione in tutte le questioni strategiche;

§  un Comitato dirigente (Lenkungskreis) costituito da rappresentanti delle imprese e dei sindacati, che coordina e indirizza le attività dei cinque Gruppi di lavoro attivi su temi specifici: 1. Architetture di riferimento, standard e normalizzazione; 2. Ricerca e innovazione; 3. Sicurezza e sistemi di connessione; 4. Condizioni giuridiche di riferimento; 5. Lavoro, formazione e perfezionamento.

Sia i Gruppi di lavoro, in particolare il Gruppo di lavoro sulla ricerca e l’innovazione, sia i due Comitati sono coadiuvati dal Consiglio scientifico (wissenschaftlicher Beirat), di cui fanno parte i rappresentanti delle principali organizzazioni scientifiche. Tra i suoi compiti vi è quello di valutare l’Agenda di ricerca (Forschungsagenda) e i progetti di ricerca in corso.

Per conto del Ministero federale dell’economia e dell’energia all’Ufficio di sede della Piattaforma (Geschäftsstelle) è affidata la gestione operativa del progetto. L’Ufficio organizza e coordina le attività della Piattaforma, coadiuvando i singoli Comitati; funge da interlocutore centrale delle imprese, della politica e dei mezzi di comunicazione fornendo informazioni sui progressi compiuti nell’ambito della strategia di cooperazione che è alla base della Piattaforma Industrie 4.0.

Infine, sul versante parlamentare, si segnala una mozione presentata al Bundestag dai gruppi parlamentari della coalizione di governo CDU/CSU (cristiano-democratici) e SPD (socialdemocratici) il 10 novembre 2015 (stampato BT n. 18/6643), intitolata “Industrie 4.0 und Smart Services - Wirtschafts-, arbeits-, bildungs- und forschungspolitische Maßnahmen für die Digitalisierung und intelligente Vernetzung von Produktions- und Wertschöpfungsketten” (Industrie 4.0 e Servizi Smart – Misure economiche, attinenti al mondo del lavoro e della formazione, nonché alla politica di ricerca per la digitalizzazione e la messa in rete intelligente di catene della produzione e della creazione di valori). La mozione parlamentare è stata oggetto di un ampio dibattito in Assemblea nella seduta del 13 novembre 2015, al termine del quale è stata approvata con il voto contrario dell’opposizione (gruppo dei Verdi e gruppo della Sinistra). Nella mozione i deputati hanno esortato il Governo federale a proseguire nell’attuazione dell’Agenda digitale e della Strategia Hightech[3], affinché possano essere rafforzate la capacità di innovazione e la competitività della Germania. Per quanto riguarda la problematica relativa alla ricerca nell’ambito di Industrie 4.0, il Governo è stato sollecitato a potenziare tale settore ai fini dello sviluppo di sistemi e di procedimenti produttivi intelligenti e della messa in rete intelligente di impianti di produzione, tenendo in debita considerazione la sicurezza informatica e la protezione dei dati, senza trascurare i servizi e la modernizzazione e umanizzazione del mondo del lavoro[4].


Il contesto economico

Germania

I dati macroeconomici

Nelle seguenti tabelle sono riportati i valori, a consuntivo e previsionali, del PIL, riferiti agli anni 2006-2015 dei principali paesi dell’Area Euro (Francia, Germania e Spagna) , del Regno Unito, dell’UE-28, degli USA e del Giappone.

 

 

A partire dal 2007, l’andamento ciclico in Europa è stato caratterizzato da due fasi recessive: la prima, molto profonda, si è estesa all’incirca tra la metà del 2008 e la metà del 2009; la seconda, molto meno intensa, si è sviluppata tra l’inizio del 2012 e l’inizio del 2013 (cfr. Figura 1.1).

La prima recessione, caratterizzata da una forte caduta del commercio internazionale, è stata più accentuata per Germania e Italia (con cadute tendenziali di Pil rispettivamente di -6,9 e -7,2 per cento nel primo trimestre del 2009), mentre la seconda ha riguardato, tra i principali paesi, Italia e Spagna.

 

Nelle seguenti tabelle sono riportati i valori, a consuntivo e previsionali, dell’ inflazione, riferiti agli anni 2006-2015 dei principali paesi dell’Area Euro (Francia, Germania e Spagna) , del Regno Unito, dell’UE-28, degli USA e del Giappone.

 

Produttività e occupazione

Nelle seguenti tabelle sono riportati i valori, a consuntivo e previsionali, della disoccupazione, riferiti agli anni 2006-2015 dei principali paesi dell’Area Euro (Francia, Germania e Spagna) , del Regno Unito, dell’UE-28, degli USA e del Giappone.

 

 

 

Il calo occupazionale è stato particolarmente marcato nell’industria per l’intera Area euro. Il mercato del lavoro tedesco ha sostanzialmente tenuto, nonostante la rilevante caduta del prodotto in particolare nella prima fase recessiva. (Figura 1.4)

 

 

Nella manifattura la flessione dell’occupazione per l’Area euro è stata molto marcata, sia nella prima fase recessiva (la riduzione degli addetti è stata pari al -7,2 per cento su base tendenziale nel terzo trimestre 2009) sia nella seconda (-1,5 per cento e -1,6 per cento rispettivamente nel primo e nel secondo trimestre 2013).

La Germania, al contrario, ha mantenuto una dinamica meno accentuata rispetto ai partner europei nelle fasi di contrazione occupazionale (tra il 2009 e il 2010) e una maggiore vivacità nelle fasi di espansione (nel 2008 e nel periodo 2011-2013). Nel periodo più recente, infine, si assiste a un recupero di occupati in minor misura in Germania (Figura 1.6). Sebbene per il complesso delle attività del terziario la flessione occupazionale nell’Area euro sia stata meno accentuata, nei servizi di mercato (escluso commercio) la crisi si è manifestata negli stessi tempi e con la stessa intensità osservati nell’industria (Figura 1.7): la forte connessione tra questi comparti si è dunque riflessa sul ciclo occupazionale.

 

 

 


 


Stell300

Repubblica Federale di Germania – Scheda paese


(a cura del Ministero per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale) Febbraio 2016


 

CENNI STORICI

 

 

1806:            con la deposizione della corona imperiale da parte di Francesco II d’Asburgo, dopo che il Rheinbund aveva riconosciuto Napoleone come nuovo imperatore, ha termine il Sacro Romano Impero (e quindi il I Reich, iniziato nel 936 con Ottone I).

1871:            Guglielmo I di Prussia nominato Imperatore tedesco (inizio del II Reich, che terminerà nel 1918 con l’abdicazione di Guglielmo II) a seguito della vittoria prussiana nella guerra (1870-1871) contro la Francia di Napoleone III.

1888-1918: periodo guglielmino (Guglielmo II) caratterizzato dalla politica di potenza con un forte attivismo nel settore marittimo-navale ed in ambito coloniale.

1914-1918:   sconfitta della Germania e dell’Austria nel I conflitto mondiale.

1919:            vittoria dei socialdemocratici alle elezioni. Inizio della Repubblica di Weimar.

1929:            crollo della borsa a Wall Street ed inizio del declino della Repubblica di Weimar. Crisi economica e disoccupazione dilagante (6 milioni di individui alla fine del 1932).

1933             (30 gennaio): il Presidente von Hindenburg nomina Cancelliere Hitler, che ha ottenuto la maggioranza relativa alle elezioni con il partito NSDP.

1934             Hitler assume anche le funzioni di Capo dello Stato e di Comandante delle forze armate. E’ l’inizio del III Reich.

1938:            annessione dell’Austria e, dopo la Conferenza di Monaco, annessione dei Sudeti.

1939:            annessione del resto della Cecoslovacchia (marzo); patto d’acciaio con l’Italia (maggio); patto von Ribbentrop-Molotov (agosto); invasione della Polonia (1 settembre) e scoppio del II conflitto mondiale.

1945:            capitolazione della Germania e fine del III Reich (8 maggio).

1948-1949:   blocco di Berlino e ponte aereo alleato.

- 23 maggio ’49  Adenauer firma la Legge fondamentale: nasce la Rep. Federale Tedesca.

- 7 ottobre ‘49 nasce la Rep. Democratica Tedesca.

1955:            la RFT entra a far parte della NATO.

1957:            Trattati di Roma. Italia, Francia, RFT e Benelux fondano la CEE e l’Euratom.

1961             (13 agosto): eretto il Muro di Berlino.

1963:            Trattato dell’Eliseo con la Francia. Riconciliazione franco-tedesca.

1972:            Firma del Trattato fondamentale intertedesco; Ost-Politik di Willy Brandt (SPD).

1973:            La RFT entra a far parte dell’ONU.

1982-1998:   Cancelliere Helmut Kohl (CDU) a capo dell’esecutivo.

1989:            apertura delle frontiere ungheresi (settembre); apertura del Muro di Berlino (9 novembre); dimissioni di Honecker (18 dicembre). Egon Krenz Segr. Gen. SED.

1990             (18 marzo): libere elezioni nella RDT: Lothar de Maizière Ministro Presidente; agosto: il Parlamento della RDT si pronuncia a favore dell’adesione alla RFT.

3 ottobre (ora festa nazionale): nasce la Repubblica Federale di Germania.

1998             (27 settembre): Schröder (SPD) vince le elezioni politiche e forma una coalizione di governo con i Verdi.

2002             (22 settembre): Schröder vince nuovamente, di misura, le elezioni politiche. Confermata la coalizione con i Verdi.

2005             (18 settembre): l’Unione guidata da Angela Merkel vince di misura le elezioni e  forma un governo di grande coalizione con l’SPD. Il 22 novembre Angela Merkel è eletta Cancelliere e diventa la prima donna a capo dell’esecutivo.

2009-2013:   secondo Governo Merkel, sostenuto da un’alleanza CDU-CSU/FDP.

2013             (22 settembre): elezioni per il rinnovo del Bundestag.

2013             (17 dicembre): insediamento del terzo Governo Merkel, sostenuto da una grande coalizione CDU-CSU/SPD.


STRUTTURA ISTITUZIONALE E DATI DI BASE

 

Superficie:

357.050 kmq

Capitale:

Berlino

Principali città:

Berlino, Amburgo, Monaco di Baviera, Colonia, Francoforte sul Meno, Stoccarda, Düsseldorf, Brema, Hannover, Norimberga, Lipsia, Dresda.

Nome Ufficiale:

Repubblica Federale di Germania

Forma di Stato e di Governo:

Repubblica federale; democrazia parlamentare

Sistema legislativo:

Parlamento bicamerale (Bundestag: Camera rappresentativa; Bundesrat: Camera dei Länder)

Capo dello Stato:

Joachim Gauck dal 18.03.2012

Presidente del Bundesrat

Carica ricoperta a rotazione annuale dal Ministro Presidente di uno dei 16 Länder (sostituisce il Presidente della Repubblica Federale in caso di impedimento). Dal 1° novembre 2015 il Presidente è il Ministro Presidente del Land Sachsen, Stanislaw Tillich (CDU).

Presidente del Bundestag

Norbert Lammert (CDU) dal 22.10.2013 (terzo mandato)

Capo del Governo:

Angela Merkel (CDU) dal 17.12.2013 (terzo mandato)

Ministro degli Esteri:

Frank-Walter Steinmeier (SPD) dal 17.12.2013

Sistema legale:

diritto codificato

Suffragio:

universale, con diritto di voto a 18 anni

Popolazione ed indicatori socio-economici

Popolazione:

81,2  milioni (31.12.2014)

PIL (mld di Euro)

2.809,5 (2013)  2.903,8 (2014) 3026,6 (2015)

Crescita del PIL reale

+0,4% (2012); +0,1% (dato 2013); + 1,6 (2014); +1,7 (2015); +1,7% (stima 2016)

Reddito pro capite (Euro)

37.154 Euro  (2015)

Rapporto Deficit/PIL

-0,1% (2013) + 0,3% (2014) +0,5% (2015)

 

0,3

Rapporto Debito pubblico/PIL

77,1% (2013) 74,7% (2014) 71,4% (2015)

Disoccupazione

6,7%  (dato Bundesagentur für Arbeit - gennaio 2016)

Inflazione

+0,3% (febbraio 2016)

Aspettativa di vita alla nascita:

74,5 anni (uomini) 81,4 anni (donne) (dati 2013)

Gruppi linguistici:

tedesco (91.5%), turco (2,4%), altri (6,1% in larga parte serbo-croato, italiano, russo, greco, polacco, spagnolo)

Religioni:

protestante (34%), cattolica (34%), musulmana (3,7%), non affiliati o altre (28,3%)

 

Lingue ufficiali:

tedesco

 

Partiti politici principali

rappresentati in Parlamento (Bundestag):

Unione Cristiano Democratica (CDU) e Unione Cristiano Sociale (CSU); Partito socialdemocratico (SPD);  Alleanza ‘90/Verdi; Die Linke (sinistra);Alternative fuer Deutschland (destra)

 


POLITICA INTERNA

 

SITUAZIONE ATTUALE

Il III Esecutivo Merkel, a coalizione CDU-SPD, insediatosi il 17 dicembre 2013, ha dall’estate del 2015 la sfida dell’immigrazione al centro della sua agenda. L’eccezionale flusso di profughi soprattutto dalla Siria, nonché da Afghanistan e Iraq, dall’agosto del 2015 ha portato all’arrivo di ben 1.100.000 profughi in Germania lo scorso anno, soprattutto lungo la cosiddetta rotta balcanica (Siria-Turchia-Balcani-Austria-Germania).

Dopo la dichiarazione della Cancelliera tedesca a settembre 2015 secondo cui la Germania “ce la farà” (“Wir schaffen das”), l’opinione pubblica tedesca e i partiti di governo hanno gradualmente virato, sull’onda delle eccezionali dimensioni del flusso migratorio e della conseguente sfida di accoglienza e integrazione, verso una pressante richiesta al Capo del Governo di porre argine al flusso di profughi, con un tetto agli arrivi nel 2016 che la CSU, in prima linea nel voler ridurre gli arrivi, ha quantificato in 200.000 l’anno. La Cancelliera si è rifiutata per ora di quantificare soglie o quote di arrivi.

Tale pressione politica e mediatica è stata attenuata solo in parte dallo sforzo della Cancelliera e del suo Governo di mettere in atto misure nazionali, e di favorire decisioni conseguenti sul piano europeo, in materia migratoria (sul piano nazionale: I pacchetto di misure in materia di asilo approvato a ottobre; intesa di coalizione il 5 novembre 2015 per un II pacchetto di misure in materia di asilo poi varate dal Consiglio dei Ministri tedesco il 27 gennaio 2016; I Vertice intergovernativo con la Turchia, il 22 gennaio 2016 a Turchia, con annesso negoziato su MoU fra Ministeri dell’Interno per cooperazione contro il traffico di esseri umani) e successiva visita della Cancelliera in Turchia l’8 gennaio 2016.

Il 2016, apertosi nel segno delle aggressioni di Capodanno a Colonia ad opera di gruppi di immigrati, e con una solo parziale diminuzione del flusso migratorio verso la Germania (80-90.000 arrivi a gennaio 2016), vede la Cancelliera muoversi con spazio di manovra limitato e la necessità di ottenere rapidi risultati sull’immigrazione entro marzo, sul piano sia nazionale che europeo. A trarre profitto dell’attuale debolezza del Governo (con gradimento ai minimi degli ultimi anni sia per l’Esecutivo sia per la Cancelliera Merkel) non sono né la SPD, il cui stesso elettorato nutre timori per l’ondata migratoria, né le opposizioni di sinistra o dei Verdi (che propugnano una politica di apertura su asilo e immigrazione in controtendenza con gli umori dell’elettorato tedesco). E’ invece il partito euroscettico “Alternative fuer Deutschland” a vedere crescere – grazie anche ad una linea marcatamente xenofoba (invito alla Polizia tedesca a sparare sui profughi ai confini tedeschi) ed anti-europea – i consensi attestandosi nei sondaggi al 12%, il che ne farebbe il terzo partito in Germania.

 

LE ULTIME ELEZIONI LEGISLATIVE, EUROPEE, E NEI LAENDER FEDERALI

Le ultime elezioni federali si sono svolte il 22 settembre 2013, con un'affluenza in leggera ascesa al 71,5% (70,8% nel 2009). Esse sono state contrassegnate dall'affermazione netta dell'Unione tra la CDU del Cancelliere Merkel ed il partito consociato bavarese CSU, che hanno ottenuto insieme il 41,5% dei consensi (tornando a livelli mai più raggiunti dall'era Kohl nel 1994), con un aumento del 7,7% rispetto al 2009. Il dato più eclatante è stato l'uscita del partito liberale FDP dal Bundestag, dove aveva sempre avuto propri rappresentanti fin dalle prime elezioni della Repubblica Federale nel 1949. Esso ha infatti raggiunto solo il 4,8% dei voti (al di sotto della soglia di sbarramento del 5%), facendo registrare, rispetto ai risultati ottenuti nel 2009 (14,6%), un drastico calo di consensi. L'esclusione dei liberali disegna quindi per la prima volta un Bundestag nel quale è rappresentata una sola forza di centrodestra, l'Unione CDU/CSU, a fronte di tre partiti di centrosinistra.

Il risultato elettorale dell'SPD (25,7%) ha rappresentato soltanto un modesto progresso  rispetto al minimo del dopoguerra raggiunto nel 2009 (23%). La Linke all'8,6% (meno 3,3) e i Verdi all'8,4% (meno 2,3) completano il fronte di centrosinistra. Mentre dunque il fronte conservatore-moderato si è compattato nel sostegno al partito più grande, nel centrosinistra prosegue quel fenomeno di frammentazione avviatosi con la nascita negli anni ’80 del partito ecologista e progressivamente accentuatosi, dopo la riunificazione tedesca, con i movimenti sorti alla sinistra dell’SPD (in parte alimentati da una diaspora verificatasi all’interno del partito socialdemocratico), unitisi poi nel partito Die Linke.

Tra i partiti minori o di recente formazione, mentre i Pirati si sono fermati al 2,2%, il partito euroscettico di destra Alternative fuer Deutschland, che aveva come obiettivo principale il superamento dell'attuale unione monetaria europea, da sostituirsi con unioni ristrette ad alcuni Paesi e/o con il ritorno a valute nazionali, ha ottenuto un significativo 4,7% (restando quindi di poco al di sotto della soglia di sbarramento del 5%), con oltre 2 milioni di voti. 

 

Dopo quasi tre mesi dalle elezioni, il 17 dicembre 2013 si è insediato il terzo Esecutivo guidato dal Cancelliere Merkel - dopo quelli del 2005-2009 (alla guida di una "grande coalizione" con l'SPD) e del 2009-2013 (in alleanza col partito liberale FDP) - nuovamente sostenuto da una grande coalizione Unione-SPD.

 

Il Governo si compone di 5 Ministeri attribuiti alla CDU (cui si aggiunge il Ministro alla Cancelleria), 3 alla CSU, 6 all’SPD. Il leader socialdemocratico Sigmar Gabriel ricopre anche la carica di Vice Cancelliere.

 

 

 

- Cancelliere Federale: Angela Merkel (CDU).

- Ministro alla Cancelleria: Peter Altmaier (CDU).

- Vice Cancelliere e Ministro dell’Economia e dell’Energia: Sigmar Gabriel (SPD).

- Ministro degli Esteri: Frank-Walter Steinmeier (SPD).

- Ministro dell’Interno: Thomas de Maiziere (CDU).

- Ministro della Difesa: Ursula von der Leyen (CDU).

- Ministro delle Finanze: Wolfgang Schaeuble (CDU).

- Ministro del Lavoro e degli Affari sociali: Andrea Nahles (SPD).

- Ministro della Salute: Hermann Groehe (CDU).

- Ministro della Giustizia e della tutela dei consumatori: Heiko Maas (SPD).

- Ministro dell’Istruzione e della ricerca: Johanna Wanka (CDU).

- Ministro dell’Ambiente: Barbara Hendricks (SPD).

- Ministro della Famiglia: Manuela Schwesig (SPD).

- Ministro dei Trasporti: Alexander Dobrindt (CSU).

- Ministro dell’Agricoltura: Christian Schmidt * (CSU).

- Ministro per la Cooperazione economica e lo sviluppo: Gerd Mueller (CSU).

 

 (*) Dal febbraio 2014, a seguito delle dimissioni di Hans-Peter Friedrich (CSU)

 

Tre Ministri di Stato nominati presso la Cancelleria hanno il compito di assistere il Cancelliere federale su specifiche materie. Si tratta di:

 

§  Monika Grütters, MdS incaricato del Governo federale per cultura e media;

§  Aydan Özoguz, MdS incaricato del Gov. Fed. per immigrazione, rifugiati, integrazione;

§  Helge Braun, MdS per semplificazione amministrativa e “better regulation”.

 

I leader dei tre partiti della maggioranza Merkel (CDU), Seehofer (CSU) e Gabriel (SPD) hanno guidato le rispettive delegazioni di partito anche nelle lunghe trattative volte alla formazione dell’alleanza ed alla definizione del relativo “contratto di coalizione”.

 

Ciascun partito può vantare di essere riuscito ad inserire nell’accordo dei tratti caratterizzanti e distintivi dei propri propositi elettorali, tra i quali spiccano alcuni degli elementi più controversi dei negoziati, sui quali i partiti coinvolti avevano inizialmente posizioni molto distanti, ovvero il contenimento (inteso come mancato aumento) della pressione fiscale voluto dalla CDU (che ha ancora una volta posto l’enfasi sulla priorità delle finanze solide e del contenimento e successiva riduzione del debito pubblico), il salario minimo legale voluto dall’SPD (8,50 Euro all’ora a partire dal 2015 ma con alcune eccezioni) e criticato anche aspramente da diversi economisti ed esponenti del mondo imprenditoriale, l’introduzione del pedaggio autostradale (destinato a colpire di fatto soltanto autoveicoli con targa straniera, nel quadro di un meccanismo di compensazione con altre imposizioni previsto a favore degli autoveicoli immatricolati in Germania) voluto dalla CSU.

 

Il documento, intitolato “Deutschlands Zukunft gestalten” (“configurare il futuro della Germania”), si compone di 185 pagine suddivise in un preambolo ed in 8 macroaree tematiche, a loro volta suddivise in paragrafi, così intitolate: 1) Crescita, innovazione e benessere; 2) Piena occupazione, lavoro di buona qualità e sicurezza sociale; 3) Finanze solide; 4) Coesione della società; 5) Stato moderno, sicurezza interna e diritti dei cittadini; 6) Europa forte; 7) Responsabilità nel mondo; 8) Modalità di lavoro della coalizione.

 

Oltre a garantire la citata solidità finanziaria interna, il Governo è impegnato in un ambizioso “cambiamento radicale dell’approvvigionamento energetico”. La tabella di marcia individuata sin dal debutto del Governo di Coalizione dal Vice Cancelliere e Ministro dell'Economia ed Energia Gabriel per il processo di revisione della Legge nazionale sulle Energie Rinnovabili (EEG) è stata rispettata e il Bundesrat ha licenziato l’11 luglio 2014 la legge di riforma che è entrata in vigore il 1 agosto 2014.

 

Importante, soprattutto nell’ottica degli equilibri di coalizione, la conferma che la Signora Merkel ha delineato circa l’intento di introdurre (pur con delle eccezioni transitorie) il salario minimo di 8,50 Euro all’ora a partire dal 2015. Il provvedimento è stato approvato dal Bundestag a larga maggioranza il 3 luglio, licenziato dal Bundesrat l’11 luglio 2014 ed è entrato in vigore dal 1° gennaio 2015.

Degno di nota anche l’accento posto nel Contratto di Coalizione sulle misure previdenziali, e in particolare sulla riforma del sistema pensionistico (c.d. “Rentenpaket”) che prevede la possibilità del pensionamento anticipato a 63 anni, a condizione di aver versato contributi per 45 anni. Tale misura è stata definitivamente approvata dal Parlamento tedesco ed è in vigore dal 1° luglio 2014. 

Elezioni europee

Le elezioni europee del 25 maggio 2014 hanno rappresentato un primo banco di prova per il Governo di Grande Coalizione, confermando un quadro politico sostanzialmente stabile (salvo l’affermazione, col 7%, del partito euroscettico “Alternative fuer Deutschland”) a confronto, soprattutto, dell’esito elettorale in Francia, motivo qui di viva preoccupazione al contrario del sollievo suscitato dal risultato delle elezioni europee in Italia. Rispetto alle elezioni politiche del 22 settembre 2013, l’SPD ha leggermente rafforzato la posizione (crescita dell’1,6%), mentre il blocco CDU-CSU ha subìto un calo del 6,2% (in gran parte per la campagna elettorale sbagliata condotta dalla CSU), con una conferma, comunque, della distanza fra le due componenti della coalizione (35,3% per i democristiani, 27,3% per i socialdemocratici).

In Germania sono stati registrati, circa i risultati delle elezioni europee negli altri principali Stati membri, preoccupazione per i risultati in Francia e apprezzamento per il risultato in Italia.

 

Elezioni regionali

A cavallo tra la fine della precedente legislatura e l’inizio della nuova, il 15 settembre 2013 si sono svolte le elezioni regionali in Baviera, primo Land del Paese per estensione territoriale e secondo per popolazione, un unicum anche sul piano politico, caratterizzato dalla presenza preponderante del partito conservatore CSU (Unione cristiano-sociale), a specifica vocazione regionale ma gemellato, in ambito federale, con la CDU (Unione cristiano-democratica), attiva negli altri 15 Laender tedeschi.

Nel valutare le implicazioni su scala nazionale del voto, non si può prescindere dall’evidenziare questa “specialità” della Baviera, regione dove la CSU governa dalla fine della seconda guerra mondiale (salvo brevi parentesi a guida SPD nei primi anni del dopoguerra) ed ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti tra il 1962 ed 2008, con punte del 62,1% nel 1974.  

Il 47,7% ottenuto dalla CSU è ovviamente una vittoria ed un riscatto rispetto al 2008 (la crescita in termini assoluti, favorita dalla maggiore affluenza, è stata di ben 1 milione di voti) ma rappresenta paradossalmente il secondo “peggior” risultato del partito negli ultimi 50 anni, dovendo risalire fino al 1962 per trovare un consenso più basso (47,5%).

La circostanza che da decenni mediamente un elettore bavarese su due sostenga la CSU è dovuta anche all’apprezzamento (con qualche venatura patriottica legata ad una lunga tradizione di autonomia) della popolazione per un partito che cura prioritariamente gli interessi della Baviera, traendone un indubbio vantaggio, anche di immagine, rispetto ai partiti concorrenti. Insoddisfacente nel complesso è stato il risultato dell’SPD, con una modesta crescita del 2% in più rispetto al picco negativo del 18,6% nel 2008.

 

Alle elezioni regionali in Assia svoltesi il 22 settembre 2013, in parallelo con le elezioni federali, si è registrata una ulteriore sconfitta di una coalizione regionale uscente tra CDU ed FDP. A seguito di una complessa fase post-elettorale, si è formato un Governo retto da una delle rare esperienze di coalizione, finora tutte a livello locale, tra CDU e Verdi.

 

Le elezioni in Sassonia del 31 agosto 2014, le prime consultazioni regionali a svolgersi dopo quelle federali del settembre 2013, oltre a riconfermare la primazia della CDU nel Libero Stato, dove il partito cristiano-democratico governa dalla riunificazione, hanno sanzionato l’ennesima sconfitta del Partito liberale FDP, che non ha raggiunto la soglia di sbarramento del 5%. Le elezioni hanno registrato, in linea con la tendenza già emersa a livello nazionale in occasione delle elezioni europee, anche l'ascesa fulminante del Partito euroscettico Alternative für Deutschland che, con il 9,7% dei consensi, si guadagna l’ingresso nel suo primo Parlamento regionale. Nel novembre 2014 la rinnovata Assemblea regionale ha approvato la nomina di Stanislav Tillich (CDU) quale Ministro Presidente alla guida di un governo di grande coalizione con la SPD.

 

Le elezioni svoltesi il 14 settembre 2014 in Brandeburgo e in Turingia hanno segnato, come tendenza generale, un buon risultato per la CDU del Cancelliere Merkel che è cresciuta  in entrambi i Länder, e una perdita di consensi della SPD, più contenuta in Brandeburgo, dove comunque mantiene la maggioranza. L'uscita di scena dai due Parlamenti regionali di Erfurt e Potsdam della FDP, colpita dall'ennesima sconfitta è accompagnata dall'avanzata del Partito euroscettico Alternative für Deutschland, che diventa quarta forza politica nei due Länder orientali, registrando il 12,2% dei voti in Brandeburgo e il 10,6% in Turingia.  Mentre in Brandeburgo si è riconfermata la coalizione di governo rosso-rosso a guida SPD (che ha ottenuto il 31,9%) insieme alla Linke (18,6%), in Turingia per la prima volta, un esponente del partito dell’estrema sinistra tedesca, ed erede della SED, è stato eletto alla guida di un Land nella Germania riunificata. Sulla scia di un ampio dibattito divenuto di interesse mediatico anche per la coincidenza con il 25° anniversario della caduta del Muro di Berlino, Bodo Ramelow (Die Linke) guida infatti dal 5 dicembre u.s. una coalizione composta da Die Linke, SPD e Verdi.

Con la formazione del Governo “rosso-rosso-verde” ad Erfurt si è dunque assistito al sorpasso da parte dei Verdi sulla CDU per numero di presenze negli Esecutivi regionali. All'SPD, presente nei governi di 14 Laender, seguono ora appunto i Verdi, membri di governo in 8 Laender, e la CDU, presente in 7 governi locali.

 

Per quanto riguarda infine la Città-Stato di Berlino, nell’agosto 2014 il Sindaco-Governatore Klaus Wowereit (SPD) aveva annunciato le proprie dimissioni. Ad avere un ruolo determinante in tale decisione sarebbe stato lo scandalo legato al ritardo nel completamento del nuovo aeroporto berlinese (in attesa dal 2012 di essere terminato e inaugurato e costato finora 5,3 miliardi di euro in più del previsto).  L’11 dicembre 2014 si è insediato ufficialmente a capo dell’Esecutivo della Città-Stato il suo successore Michael Müller, già membro del Senato di Berlino (organo esecutivo) con delega all’ambiente e allo sviluppo urbano. Le elezioni regionali sono previste per la fine del 2016.

Le elezioni per il rinnovo dell'Assemblea regionale ("Buergerschaft") della Citta' Stato di Amburgo, svoltesi il 15 febbraio 2015, hanno sancito la riconferma del partito socialdemocratico (SPD) come principale forza politica del Land. La lieve perdita di consensi ha sottratto  tuttavia ai socialdemocratici la  maggioranza assoluta. Il voto ha segnato anche una forte contrazione della CDU, che ha perso voti a favore del Partito liberale e di AfD. Quest'ultima formazione ha superato, con il 6,1% dei voti, la soglia di sbarramento  (5%) conquistando il suo quarto Parlamento regionale. Buoni risultati per i 'Die Linke' e Verdi. Il nuovo Governo, guidato dallo stesso Sindaco uscente Scholz, è composto da una coalizione tra Socialdemocratici  e Verdi ed ha ricevuto la fiducia dell’Assemblea regionale a metà aprile 2015.

 

Le elezioni per il rinnovo dell’Assemblea Parlamentare (“Buergerschaft”) della Città Stato di Brema, svoltesi il 10 maggio 2015, hanno sancito la riconferma della SPD come primo partito locale, ma con una netta perdita di consensi ( - 5,7%) rispetto alle precedenti elezioni del 2011, in linea peraltro con la perdita di consenso (-7,2%) dei Verdi, “junior partner” di coalizione a Brema. Il Sindaco uscente Jens Boehrnsen (SPD) si è pertanto dimesso e alla guida del Governo di coalizione SPD-Verdi si è insediato il 15 luglio 2015 il deputato della SPD Carsten Sieling.

 

Il 13 marzo 2016 si sono svolte le elezioni regionali in Baden-Württenberg, Renania-Palatinato, Sassonia-Anhalt. Elezioni che hanno avuto, fin dall'avvio della campagna elettorale, valenza politica nazionale, in primis come test del consenso dell'elettorato tedesco riguardo alla politica migratoria della Cancelliera Merkel. Il dato politico più rilevante è il successo in tutte e tre le consultazioni del partito anti-europeo di destra "Alternative fuer Deutschland" (nato come partito anti-euro e ora profilatosi soprattutto come anti-immigrati). L'AfD ottiene il 15,1 per cento in Baden-Wrttemberg, il 12,7 in Renania Palatinato, e il 24 per cento in Sassonia Anhalt. L'AfD ha drenato consensi a quasi tutti i partiti ed è riuscita anche a mobilitare parte degli astenuti, come testimoniato dal tasso di partecipazione, elevato per elezioni regionali (oltre il 70 nei due Laender occidentali, oltre il 60 in Sassonia Anhalt) notevolmente superiore alle ultime consultazioni. I risultati dei partiti tradizionali, oltre ad essere condizionati dalle perdite subite in favore di AfD, lo sono stati anche da una personalizzazione della competizione, che ha premiato i popolari titolari degli attuali governi regionali anche al di là delle dinamiche del consenso dei rispettivi partiti. Così, ad esempio, il sorprendente 30 per cento dei verdi in Baden-Württenberg è legato alla popolarità del Ministro Presidente Winfried Kretschmann, pragmatico sostenitore della linea del Cancelliere Merkel sui profughi.  Analogamente, la netta sconfitta della SPD, divenuta quarto partito sia in Baden-Württenberg sia in Sassonia-Anhalt - con percentuali dimezzatesi e giunte tra il 12 e il 10 per cento - è stata temperata dalla conferma dei suoi consensi in Renania - Palatinato, grazie alla popolarità del Ministro Presidente Malu Dreyer (36%), che ha mantenuto una linea politica socialdemocratica e di sostegno alla politica migratoria di Angela Merkel. La CDU ha mantenuto percentuali intorno al 30 per cento dappertutto, ma registra una consistente flessione, soprattutto in Baden-Württenberg, da interpretare peraltro non solo come dissenso dell'elettorato riguardo alla linea Merkel sulla politica migratoria (consistenti flussi di voti sarebbero andati dalla CDU ad AfD), come dimostrano le sconfitte dei candidati CDU a Ministro Presidente in Renania-Palatinato e in Baden-Wuerttemberg, Kloeckner e Wolf, che si erano distanziati dalla politica migratoria della Cancelliera.

 

GOVERNI REGIONALI

 

Amburgo

Governo: SPD-Verdi (in via di formazione)

Primo Borgomastro: Olaf Scholz

Ultime elezioni: 15 febbraio 2015

Prossime elezioni: 2019

Assia

Governo: CDU-Verdi

Ministro-Presidente: Volker Bouffier

Ultime elezioni: 22 settembre 2013

Prossime elezioni: 2018

Baden-Württemberg

Governo: Verdi/SPD

Ministro-Presidente: Winfried Kretschmann 

Ultime elezioni: 13 marzo 2016

Prossime elezioni: 2021

Bassa-Sassonia

Governo: SPD/Verdi

Ministro-Presidente: Stephan Weil

Ultime elezioni:  20 gennaio 2013

Prossime elezioni: 2018

Baviera

Governo: CSU

Ministro-Presidente: Horst Seehofer

Ultime elezioni: 15 settembre 2013

Prossime elezioni: 2018

Berlino

Governo: SPD-CDU

Primo Borgomastro: Michael Müller

Ultime elezioni: 18 settembre 2011

Prossime elezioni: 2016

Brandeburgo

Governo: SPD-Linke

Ministro Presidente: Dietmar Woidke

Ultime elezioni: 14 settembre 2014

Prossime elezioni: 2019

 

Brema

Governo: SPD-Verdi

Ministro-Presidente: Jens Böhrnsen

Ultime elezioni: 10 maggio 2015

Prossime elezioni: 2019

Meclenburgo-Pomerania anteriore

Governo: SPD-CDU

Ministro-Presidente: Erwin Sellering

Ultime elezioni: 4 settembre 2011

Prossime elezioni: 2016

Nord-Reno Westfalia

Governo: SPD-Verdi

Ministro-Presidente: Hannelore Kraft

Ultime elezioni: 13 maggio 2012

Prossime elezioni: 2017

Renania Palatinato

Governo: SPD-Verdi

Ministro-Presidente: Malu Dreyer

Ultime elezioni: 13 marzo 2016

Prossime elezioni: 2021

Saarland

Governo: CDU-SPD

Ministro-Presidente: Annegret Kramp-Karrenbauer Ultime elezioni: 25 marzo 2012

Prossime elezioni: 2017

Sassonia

Governo: CDU-SPD

Ministro-Presidente: Stanislaw Tillich

Ultime elezioni: 31 agosto 2014

Prossime elezioni: 2019

 

Sassonia-Anhalt

Governo: CDU-SPD

Ministro-Presidente: Reiner Haseloff

Ultime elezioni: 13 marzo 2016

Prossime elezioni: 2021

Schleswig-Holstein

Governo: SPD-Verdi-SSW(minoranza danese)

Ministro-Presidente: Torsten Albig

Ultime elezioni: 6 maggio 2012

Prossime elezioni: 2017

Turingia

Governo: Die Linke- SPD- Verdi

Ministro Presidente: Bodo Ramelow

Ultime elezioni: 14 settembre 2014

Prossime elezioni: 2019

 


 

 

SITUAZIONE ECONOMICA

1. Il sistema economico

La Germania è la prima economia dell’UE, producendo circa il 29% del PIL dell'Eurozona ed il 21% di quello dell'Europa a 28. Spina dorsale della sua economia continua ad essere il settore manifatturiero (circa il 26% del PIL dell’economia, al netto del comparto edilizio che pesa per quasi il 5%), l’agricoltura e la pesca rappresentano l’uno per cento circa del PIL circa, mentre la quota dei servizi raggiunge quasi il 69%.

L’economia tedesca si caratterizza anche per il suo alto grado di internazionalizzazione Nonostante il cambio non sempre favorevole, negli ultimi anni la Germania ha rafforzato la sua presenza nei più importanti mercati esteri, in particolare quelli emergenti. Il successo con cui i prodotti tedeschi competono sui mercati mondiali è comprovato, ad esempio, dal fatto che il saldo della bilancia commerciale con l’estero è attivo a favore della Germania ininterrottamente dal 2005 ed è ormai il più ampio al mondo (il Tesoro americano, il FMI e la Commissione Europea hanno espresso i loro rilievi critici a riguardo). L’elevata propensione all’internazionalizzazione dell’economia tedesca è dovuta anche alla competitività delle aziende e dei prodotti tedeschi, soprattutto nel comparto industriale-manifatturiero. Questo risultato è frutto di ingenti investimenti in innovazione, ricerca scientifica e tecnologica (secondo i dati governativi pari a circa il 3% del PIL, oltre 2/3 dei quali provenienti da aziende private) e della prassi delle parti sociali di legare gli incrementi salariali agli aumenti di produttività dei lavoratori. Ulteriore presupposto della competitività dell’industria tedesca è la buona dotazione infrastrutturale del Paese, che – nonostante alcune obsolescenze dovute alla scarsità di investimenti negli ultimi anni - dispone di quasi 36 km di autostrade e oltre 105 km di ferrovie per ogni 1.000 km-quadri di superficie (in Italia tali valori corrispondono rispettivamente a quasi 30 e circa 80).

Appare tuttavia opportuno notare che all’interno del Governo sono cominciati ad emergere segnali di discontinuità rispetto all'approccio dogmatico del passato, fermo nel ricondurre il surplus commerciale tedesco esclusivamente alla competitività dei prodotti nazionali. Il Ministro dell’Economia e dell’Energia Gabriel ha, infatti, assicurato l'intenzione della coalizione di rafforzare gli investimenti pubblici e la domanda interna (anche attraverso l’introduzione del salario minimo), contribuendo così a correggere gli squilibri evidenziati dalla Commissione. Egli ha così istituito nel 2014 una 'Commissione di esperti per il rafforzamento degli investimenti in Germania' composta da tredici illustri rappresentanti della ricerca economica e del mondo dell'impresa e del lavoro. L'accento prevalente è sulla necessità di stimolare gli investimenti privati (soprattutto nel settore dei trasporti e delle infrastrutture digitali), anche se il Ministro delle Finanze Schaeuble ha annunciato lo sblocco di dieci miliardi di Euro addizionali di risorse pubbliche nel periodo 2016-2018. Da notare, inoltre, che per tutte le componenti della compagine governativa, l’enfasi sugli investimenti non pregiudica la politica fiscale sinora adottata dal Governo federale tesa al pareggio di bilancio ( c.d. “schwarze Null”). Negli ultimi mesi, inoltre, la crisi migratoria è stata qui declinata anche nelle sue componenti economiche, essendo evidenti le necessità di spesa alle quali il Governo federale dovrà far fronte per l’accoglienza e l’integrazione dei rifugiati. Per il momento, Il Ministro Schaeuble si è detto pronto a fronteggiare tale emergenza, evidenziando che la Germania dispone attualmente di un sufficiente margine di manovra fiscale (“fiscal space”).

 

2. Andamento congiunturale

Nel 2015 la crescita del prodotto interno lordo è stata del 1,7%, una cifra di poco superiore a quella registrata l'anno precedente (+1,6%), ma comunque significativamente maggiore della media degli ultimi dieci anni (+1,3%). Tale andamento è stato assicurato, in primo luogo, dalla dinamica dei consumi interni (+1,9% quelli privati e +2,8% quelli pubblici), nonché dagli investimenti netti complessivi che hanno segnato complessivamente un +1,7% (+3,6% quelli per macchinari ed attrezzature, +0,2% quelli del settore edilizio). In relazione a quest’ultimo dato, tuttavia, è bene precisare che molti osservatori (ed imprenditori) continuano a rilevare il perdurante deficit nello stock di investimenti nel Paese. A tale proposito, il Ministro dell’Economia e dell’Energia Gabriel, sulla spinta della componente socialdemocratica della coalizione starebbe approntando un piano decennale in grado di mobilitare investimenti aggiuntivi dell’ordine di 600 miliardi annui (con una particolare enfasi per il settore delle infrastrutture digitali). Tale iniziativa non risulta essere stata ancora concordata con i partner di Governo. Il contributo del commercio estero alla crescita ha invece pesato solo per lo 0,2%sull'aumento del PIL, con un sostanziale equilibrio tra dinamica delle esportazioni (+5,7%) e delle importazioni (+5,4%). La vivacità delle importazioni tedesche è tuttavia allo stato ben lungi dal ridurre l'enorme surplus della bilancia commerciale, pari a 229,1 miliardi di Euro nel periodo gennaio-novembre 2015.

Sul fronte delle finanze pubbliche, nel 2015 è proseguito il "percorso di consolidamento" del bilancio statale del quale il Ministro Schaeuble ha fatto la propria bandiera politica, in Germania e all’estero. Secondo i calcoli preliminari, infatti, il settore pubblico (Stato federale, Laender, amministrazioni locali ed assicurazioni sociali) ha concluso l'anno con un avanzo finanziario di 16,4 miliardi di Euro (pari allo 0,5% del PIL calcolato a prezzi correnti). Il Ministro Schaeuble ha dichiarato pubblicamente che tale surplus potrà essere utilizzato per le spese legate alla gestione e all'integrazione dei migranti.  Per quanto riguarda le previsioni di crescita per il 2016, il Governo federale ha preannunciato un aumento del PIL pari a +1,7%, un dato tuttavia inferiore a quello indicato dal Presidente della confindustria tedesca, Ulrich Grillo. In particolare, secondo le stime governative, nell’anno in corso le esportazioni dovrebbero aumentare del 3,2%, le importazioni del 4,8% e la domanda interna del 2,3%.

 

3. Politica economica

A seguito della crisi finanziaria iniziata nel 2008, per la Germania è divenuto prioritario ristrutturare il sistema finanziario internazionale e le sue istituzioni, consolidare i conti pubblici, adottare riforme strutturali che permettano una crescita duratura e sostenibile. La Germania ha svolto quindi un ruolo di primo piano nella definizione delle politiche europee finalizzate a stabilizzare l’Euro, a recuperare la fiducia dei mercati, a rafforzare il coordinamento delle politiche economiche degli Stati dell’Eurozona, anche attraverso una riforma dell’Unione economica e monetaria. Essa è stata il maggiore contribuente sia al meccanismo europeo di stabilità EFSF (garanzie tedesche fino a 211 miliardi €), sia al successivo Fondo permanente MES (capitale versato di 22 miliardi € e garanzie per oltre 168 miliardi €). La Germania ha sempre mantenuto una posizione propulsiva in questi negoziati: l’obiettivo di fondo è stato e permane quello di garantire la convergenza delle politiche macroeconomiche e di stabilizzare le dinamiche dei debiti pubblici per poi ridurne l’entità. La formazione del nuovo Governo, pur introducendo una maggiore sensibilità in materia di contrasto alla disoccupazione e promozione della crescita (che aveva già avuto modo di manifestarsi in precedenza con un più marcato ruolo nella ricerca di strumenti di sostegno all’impresa suscettibili di generare ricadute occupazionali e con la Conferenza di Berlino sulla disoccupazione giovanile del 3 luglio 2013) non ha finora sostanzialmente modificato le grandi direttrici dell’azione tedesca. Sul progetto di Unione Bancaria, la Germania è stata molto prudente, anche al fine di evitare che essa conducesse in tempi rapidi a forme di mutualizzazione di oneri e rischi . Attualmente tale prudenza si declina nell’opposizione ad uno Schema europeo di garanzia sui depositi.   Berlino ispira le proprie posizioni negoziali nell’UE ai seguenti principi: come già ricordato, assoluto rigore nella condotta dei conti pubblici, attenzione alle conseguenze per i contribuenti tedeschi dei diversi pacchetti di salvataggio, coinvolgimento del Bundestag nelle decisioni che hanno riflessi sul bilancio pubblico, opposizione a misure che possano compromettere l’indipendenza della BCE e portare a un finanziamento dei debiti pubblici con misure di politica monetaria, rigorosa condizionalità nella concessione di aiuti ai Paesi in difficoltà.

A tali principi la Germania ha ispirato il proprio corso d’azione anche in relazione al sostegno finanziario alla Grecia, ottenendo nell’agosto 2014 (dopo aver ventilato un’uscita temporanea di Atene dall’Eurozona), ampi impegni di riforma da parte ellenica, che hanno consentito (nonostante diffusi malumori in seno alla componente democristiana della coalizione di Governo) l’approvazione da parte del Parlamento federale del Terzo pacchetto di aiuti.

 

Si riassumono qui di seguito le più importanti misure di politica economica adottate dalla Germania a livello nazionale negli ultimi anni.

Dopo la crisi finanziaria nell’autunno 2008, la Germania ha adottato varie misure finalizzate a stabilizzare i mercati finanziari (come il fondo speciale SOFFIN per le banche, di cui è stata successivamente prolungata l’operatività) e un piano a sostegno dell’economia reale, strutturato in due pacchetti di un valore complessivo di 82 miliardi €. La somma di questi interventi ha costituito il più vasto programma di spesa pubblica nell’UE ed è stato il piano più robusto approvato in Germania dal dopoguerra. Per rassicurare i mercati sulla tenuta dei conti pubblici nonostante le poderose misure di politica fiscale espansiva, nell’estate 2009 è stato inserito nella costituzione il cd. “freno all’indebitamento”, norma che impone al Governo federale un disavanzo di bilancio strutturale pari a massimo lo 0,35% del PIL a partire dal 2016. I Länder dovranno a loro volta avere, dal 2020, un bilancio in pareggio.

A luglio 2009 è stata approvata una speciale legge per permettere alle banche di ripulire i bilanci dai titoli tossici (cd. legge sulle “Bad Bank”) e di erogare maggiori prestiti a consumatori e imprese, utilizzata da due banche tedesche. Nel novembre 2010, il Parlamento ha approvato un’imposta sulle banche il cui gettito (circa 1 miliardo annuo) confluisce in uno speciale Fondo da utilizzare in caso di future crisi finanziarie.

Rilevano anche i provvedimenti adottati dal Governo di coalizione CDU-CSU/SPD volti ad introdurre il salario minimo legale (introdotto progressivamente dal primo gennaio 2015), concedere un abbassamento a 63 anni dell’età pensionabile per quanti abbiano maturato 45 anni di contributi e prevedere agevolazioni pensionistiche per talune categorie di madri lavoratrici.

Importanti sono anche le scelte di politica energetica del Governo federale degli ultimi anni. A seguito del disastro di Fukushima la Germania ha anticipato il calendario di chiusura delle proprie centrali nucleari (saranno tutte progressivamente spente entro il 2022) e si è posta obiettivi molto ambiziosi in termini di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, aumento dell’efficienza energetica, ammodernamento delle infrastrutture di trasporto dell’elettricità (cosiddetta “svolta energetica”). La riforma di tali politiche, che hanno rivelato notevoli criticità sotto il profilo dei costi per gli utenti (privati ed industriali) è attualmente al centro dell’azione di Governo, con una particolare visibilità in materia del Vice-Cancelliere e Ministro dell’Economia e dell’Energia, Gabriel. Il primo tassello di tale processo è stato compiuto con l’entrata in vigore il 1° agosto 2014 della Legge di Revisione delle Energie Rinnovabili che prevede, innanzitutto, l’istituzione di "corridoi predefiniti" per lo sviluppo di energie rinnovabili, e la revisione dei sistemi di incentivi. Grazie a tale riforma – ha sottolineato il Ministro Gabriel – a partire dal 1° gennaio 2015  i consumatori hanno visto scendere, per la prima volta dal 2011, il contributo in bolletta destinato alle rinnovabili (6,17 Cent/kWh anziché 6,24 Cent/kWh).

 

Tavola dei principali indicatori macroeconomici della Germania

 

 

2012

2013

 

2014

 

2015

PIL nominale (mld di euro)

2.749

2.809

2.903,8

3026,6

Variazione reale del PIL reale  (%)

+0,4%

+0,1%

+1,6%

+1,7%

Debito pubblico (% del PIL)

79,3%

77,1%

74,7%

71,4%

Inflazione (variazione media annua)

+2%

+1,5%

+0,9%

+0,3% (febbraio 2016)

Disoccupazione (% valore medio)

7,6%

6,9%

6,7%

7,1% (febbraio 2016)*

 

Fonte: elaborazione dell’Ambasciata d’Italia su dati dell’Ufficio federale di Statistica tedesco

* il corrispondente dato fornito dall’Agenzia federale del lavoro a gennaio  e’ 6,7

 

4. Relazioni economiche e commerciali con i principali Paesi partner

L’andamento delle esportazioni tedesche nei primi undici mesi del 2015 è stato positivo,  con un aumento del +6,7% (per un valore di circa 1103,9 miliardi di Euro).

Nelle prime due posizioni del ranking dei Paesi acquirenti figurano, nel periodo gennaio-novembre 2015, gli Stati Uniti e la Francia, rispettivamente con 105 miliardi di Euro e 95,4 miliardi di Euro. Seguono poi il Regno Unito con 82,7 miliardi e i Paesi Bassi con 68,2 miliardi.

 

Sul lato delle importazioni, la Cina risulta il primo paese fornitore con un volume di 84,1 miliardi di Euro, seguono i Paesi Bassi con 73,7 miliardi di Euro e la Francia.


 

 

             Importazioni dai principali Paesi fornitori (valori in milioni di Euro)

 

 

2013

2014

Gennaio-Novembre 2015

+-%  gennaio-giugno 2014/2015

 

Mondo

896.140

916.650

875.325

4,26

1

Cina

73.340

79.289

84.075

15,23

2

Paesi Bassi

80.508

81.426

73.680

-1,87

3

Francia

63.530

66.799

61.516

0,04

4

Stati Uniti

48.477

48.535

54.242

21,41

5

Italia

47.223

48.155

45.053

0,95

 

Esportazioni tedesche verso i principali Paesi acquirenti (valori in milioni di Euro)

 

 

2013

2014

Gennaio-Giugno 2015

+-%  gennaio-giugno 2014/2015

 

Mondo

1.093.767

1.133.496

595.148

6,9

1

Stati Uniti

88.179

96.088

55.764

23,7

2

Francia

99.134

101.197

53.420

4,5

3

Regno Unito

71.186

79.627

44.283

15,1

4

Paesi Bassi

68.268

70.392

36.486

3,3

5

Cina

67.025

74.503

35.999

0,8

6

Italia

52.676

54.104

29.377

6,4

Fonte: Elaborazioni ICE-Berlino su dati DESTATIS

alle tabelle di cui sopra si evince che l’Italia rappresenta il quinto fornitore delle importazioni tedesche, mentre si colloca al sesto posto in qualità di destinatario di esportazioni oltralpe.


RAPPORTI BILATERALI

 

Obiettivi e interessi italiani

Italia e Germania, Paesi fondatori dell’UE, sono legate da condivisi ideali europeisti. Il legame transatlantico della NATO ha storicamente fornito ulteriori importanti motivi di cooperazione tra i due Paesi.

Per l’Italia un’azione congiunta con la Germania in un forte contesto europeo significa anche:

§  contenere l’esclusività dei rapporti franco-tedeschi, ed indirizzare Berlino verso una visione degli equilibri europei più attenta alle tematiche della crescita e dell’occupazione e verso un effettivo rafforzamento dell’UE sul piano dell’architettura istituzionale interna e della sua competitività come attore globale;

§  prevenire tentazioni di “direttorii”;

§  sostenere una riforma del CdS ONU coerente con un approccio regionale ed europeo, alternativa rispetto all’aspirazione di Berlino ad un seggio permanente.

 

Sul piano economico-commerciale e dei servizi, l’Italia deve difendere e possibilmente aumentare le sue quote del mercato tedesco, favorire l’aumento del flusso di turisti tedeschi e stimolare maggiori investimenti diretti. La collaborazione tra i due sistemi economici non può più basarsi, come in passato, sul differenziale dei costi di produzione (che oggi favorisce le economie emergenti), ma deve imperniarsi sulla ricerca di nuove complementarietà di interessi, quali il miglioramento della competitività complessiva nei mercati internazionali attraverso aggregazioni imprenditoriali (es. Unicredit-HVB e Volkswagen-Giugiaro), la ricerca e l’innovazione tecnologica, la condivisione di esperienze e di capacità, l’accesso a materie prime e alle fonti energetiche.

Sia la Germania che l’Italia dispongono di una forte base industriale molto dipendente dalla capacità di esportazione: ciò favorisce, anche nel quadro europeo, una complementarietà di interessi sul fronte del rafforzamento della competitività, della ricerca e della politica industriale (sebbene su alcuni fronti si siano registrate divergenze nella declinazione delle concrete politiche europee). Il proseguimento della collaborazione, già molto solida, tra Confindustria e la Federazione dell’industria tedesca è un obiettivo di grande importanza.

Sotto il profilo sociale, oltre all’impegno rappresentato dal voto all’estero e dal coordinamento della vasta rete consolare, risulta prioritaria l’esigenza di indirizzare l’evoluzione della collettività italiana in Germania, con la piena integrazione scolastica quale chiave per scongiurare la marginalità economico-sociale. Accanto all’avvio di progetti concreti promossi dall’Ambasciata (campagna di sensibilizzazione; istituzione di un premio per i migliori risultati scolastici) è necessario continuare a sollecitare la collaborazione delle Autorità tedesche.

Dal punto di vista culturale, il legame tra Italia e Germania è molto stretto. Vi è grande attenzione del pubblico tedesco e delle istituzioni locali per le diverse espressioni della cultura italiana. Un interesse privilegiato, la cui salvaguardia va posta al centro della nostra politica culturale, non solo attraverso la promozione di manifestazioni ed eventi ma anche attraverso lo sviluppo dello studio e dell’interesse per la lingua italiana.

 

Relazioni politiche

I contatti bilaterali sono frequenti ed intensi a tutti i livelli. Per quanto riguarda i Capi di Stato, il 2 marzo 2015 il Presidente Mattarella ha effettuato a Berlino, incontrando l’omologo Gauck e il Cancelliere Merkel, la sua prima visita all’estero come Capo dello Stato italiano. Il Presidente emerito Napolitano e il Presidente Gauck si erano incontrati a Roma il 15 giugno 2012. A tale incontro erano seguite la Visita di Stato a Monaco e Berlino del Presidente Napolitano (26 febbraio-1 marzo 2013) e la visita congiunta a Sant’Anna di Stazzema (24 marzo 2013). Sotto l’egida di Napolitano e Gauck si era inoltre svolto a Torino l’11-12 dicembre 2014 il “Foro di dialogo italo-tedesco”, con illustri personalità del mondo istituzionale, economico, culturale dei due Paesi. La II edizione del predetto “Foro” si terrà il 13 aprile 2016 sempre nel capoluogo piemontese, alla presenza del Presidente Gauck e del Presidente Mattarella. Quest’ultimo ha altresì preso parte il 21-22 settembre 2015 in Turingia alla Riunione Informale dei Capi di Stato del gruppo di Arraiolos presieduta dal Presidente Gauck.

 

I vertici bilaterali presieduti dai Capi di Governo avvengono su base annuale (2001 Berlino, 2002 Trieste, 2003 Brema, 2004 Roma). I vertici 2005 e 2006 non si sono svolti in ragione delle scadenze elettorali e dei cambi di Governo nei due Paesi.  Nel novembre 2007 il vertice di Meseberg ha posto particolare attenzione sui temi economici, con una formula allargata a selezionati esponenti di grandi gruppi industriali dei due Paesi. Il vertice di Trieste del 18 novembre 2008 ha segnato una svolta nel senso dell’ampliamento delle partecipazioni ministeriali: oltre ai Capi di Governo ed ai Ministri degli Esteri hanno infatti partecipato i Ministri dell’Economia, delle Finanze e dei Trasporti, nonché esponenti del mondo imprenditoriale italiano e tedesco. A margine del Vertice, i Ministri degli Esteri Frattini e Steinmeier hanno effettuato una visita congiunta alla Risiera di San Sabba e lanciato le seguenti due iniziative: l’istituzione di una Commissione storica congiunta per le vicende risalenti alla II Guerra Mondiale e l’avvio di una piattaforma internet per la promozione degli scambi giovanili tra Italia e Germania.

Il 17 marzo 2014 si è svolto a Berlino l’ultimo Vertice bilaterale intergovernativo italo-tedesco. La delegazione del Governo italiano, guidata dal Presidente del Consiglio Renzi, ha compreso i Ministri degli Esteri, Mogherini, della Difesa, Pinotti, dell’Economia e delle Finanze, Padoan, del Lavoro, Poletti, dello Sviluppo Economico, Guidi, dei Trasporti, Lupi.

Il 22-23 gennaio 2015 la Cancelliera Merkel ha incontrato a Firenze il Presidente del Consiglio Renzi, nell’ambito della preparazione del Vertice dei Capi di Governo (7-8 giugno ad Elmau, in Baviera) del G7 a Presidenza tedesca. Il 1° luglio 2015 la Cancelliera Merkel ha incontrato il Presidente del Consiglio Renzi a Berlino. Dopo l’incontro tra i due Capi di Governo il 18 agosto  2015 in occasione della visita della Cancelliera Merkel ad EXPO Milano, il Presidente Renzi e la Cancelliera Merkel hanno avuto un colloquio ufficiale a Berlino venerdì 29 gennaio 2016.

 

Per quanto riguarda altri incontri bilaterali a livello ministeriale, il 2 settembre 2014 il Ministro dell’Interno, Alfano, ha incontrato a Berlino l’omologo tedesco de Maizière, in un colloquio che ha segnato un progresso verso l’evoluzione dall’operazione “Mare Nostrum” a una tutela UE dei confini meridionali dell’Unione rispetto al crescente flusso migratorio. Sempre sul tema dell’immigrazione, il Ministro Alfano ha incontrato a Stoccarda il 6 giugno 2015 sia il Ministro de Maizière, sia il Ministro dell’Interno francese, Cazeneuve.

Il 13 novembre 2014 il Ministro Gentiloni ha effettuato a Berlino la prima visita all’estero dopo la nomina a Ministri degli Esteri italiano, incontrando l’omologo tedesco Steinmeier. I due Ministri si sono poi incontrati a Roma il 28 novembre 2014 presentando l’iniziativa congiunta sull’immigrazione dal Corno d’Africa a margine della Conferenza della Presidenza italiana UE sul “Processo di Khartoum”. Il Ministro Gentiloni è intervenuto come relatore, nella sessione di lavoro su immigrazione, rifugiati e Medio Oriente, all’edizione 2015 della “Conferenza di Monaco sulla Sicurezza” (6-8 febbraio 2015), alla quale ha assistito anche il Ministro della Difesa Pinotti che a margine dei lavori ha incontrato l’omologa tedesca, Ursula von der Leyen (CDU). Infine, il Ministro Gentiloni ha incontrato il Ministro Steinmeier Il 17 giugno 2015 a Berlino e, il 9 novembre 2015, a Ponte Buggianese.

 

Sulle relazioni bilaterali continuano a pesare alcuni dossier relativi alla II Guerra Mondiale. Negli ultimi anni si sono moltiplicate nei Tribunali italiani, contro il Governo tedesco, richieste di risarcimento avanzate da privati cittadini per crimini commessi da truppe naziste. Il Governo tedesco rigetta ogni coinvolgimento e, richiamando il Trattato di Pace e gli Accordi bilaterali stipulati nel 1961, con i quali ritiene di aver assolto ad ogni obbligo, chiama in garanzia lo Stato italiano. Con le stesse argomentazioni, Berlino respinge le richieste di indennizzo avanzate dai superstiti dei circa 700mila ex Internati Militari Italiani (IMI). Il 23 dicembre 2008 la Germania ha presentato ricorso contro l’Italia presso la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja a seguito delle sentenze di condanna al risarcimento pronunciate da Tribunali italiani, che violerebbero, secondo la Germania, il principio dell’immunità degli Stati sancito dal diritto internazionale. La sentenza della CIG del 3 febbraio 2012 riconosce la violazione del principio dell’immunità da parte italiana.

Il 22 ottobre 2014 la sentenza n. 238 della Corte Costituzionale italiana ha dichiarato costituzionalmente illegittime le norme introdotte nell’ordinamento interno al fine di dare attuazione alla sentenza della CIG del 3 febbraio 2012. E’ in corso uno stretto raccordo fra i due Governi circa l’impatto giuridico della sentenza e l’individuazione di possibili soluzioni condivise.

Grazie anche al rapporto della Commissione bi-nazionale di storici sulle relazioni italo-tedesche nel biennio 1943-1945, è proseguito lo sforzo di creare una memoria condivisa nel comune impegno per la costruzione europea. Tale sforzo ha trovato un momento significativo nella visita dei Presidenti Napolitano e Gauck a Sant’Anna di Stazzema nel marzo 2013, e trova inoltre articolazione nell’impegno politico e finanziario del Governo tedesco (“Fondo per il futuro” della legge di bilancio 2014) per progetti sulla memoria delle stragi naziste in Italia.  Il 5 agosto 2014 inoltre la Corte d’Appello di Karlsruhe ha annullato l’archiviazione, da parte della Procura di Stoccarda, delle indagini sulla strage di Sant’Anna di Stazzema, inviando il fascicolo alla Procura di Amburgo. Quest’ultima ha deciso il 26 maggio 2015 l'archiviazione dell'indagine contro l'ex SS Gerhard Sommer per la citata strage, in ragione di una permanente incapacità dibattimentale dell'imputato e recependo al contempo - tranne che sullo stato di salute dell'imputato - tutti gli argomenti relativi alla responsabilità penale di Sommer.

 

Particolarmente intenso è il dialogo a livello di “società civile”, sia quello promosso direttamente da Istituzioni ed enti dei due Paesi sia quello facilitato dai due Governi. Merita di essere segnalato in particolare il “Foro italo-tedesco”, sotto l’egida dei due Capi di Stato, la cui seconda edizione ha avuto luogo a Torino il 13 aprile 2016. Parimenti degne di menzione sono le attività del Centro italo-tedesco di “Villa Vigoni”, l’istituzione sostenuta dai due Governi (unica nel suo genere) che promuove la cooperazione bilaterale nei settori della cultura, della ricerca scientifica e socio-politica, della formazione e che quest’anno celebra il trentesimo anniversario dalla sua fondazione.


 

Visite e incontri istituzionali recenti

 

2014

 

18 gennaio                  Partecipazione del Sottosegretario Maurizio Martina al VI Vertice dei Ministri dell'Agricoltura di Berlino.

 

30 gennaio                  Partecipazione del Segretario di Stato all’Economia e alla Tecnologia Kapferer alla II Conf. Min. europea dei Paesi Amici dell'Industria a Roma.

 

31 gen-2 feb               50° Conferenza di Monaco sulla Sicurezza. Partecipazione del MAE Bonino, del Min. Difesa Mauro e del Vice Ministro degli Esteri Pistelli.

 

7 febbraio                   Incontri a Roma del Ministro degli Esteri Steinmeier con Presidente della Repubblica Napolitano, Presidente del Consiglio Letta e omologa Bonino.

 

28 febbraio                 Visita a Roma del Vice Cancelliere e Ministro dell’Economia Gabriel. Incontri con Presidente della Repubblica Napolitano, Presidente del Consiglio Renzi e omologa Guidi.

 

16 marzo                    Vertice bilaterale italo tedesco a Berlino alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e della Cancelliera Angela Merkel.

 

8 maggio                     Incontro Sottosegretario On. Umberto Del Basso De Caro con Segretario Parlamentare ai Trasporti Katherina Reiche.

 

8 maggio                     Visita a Roma del Ministro degli Affari Esteri Steinmeier e incontro con l’On. Ministro Mogherini.

 

21 maggio                   Missione a Berlino del Sottosegretario On. Gozi (colloqui con il Consigliere per gli Affari Europei della Signora Merkel, Meyer-Landrut ed il Segretario di Stato agli Affari Esteri, Roth).

 

2 giugno                      Partecipazione del Ministro Martina alle celebrazioni della Festa della Repubblica dedicate ad EXPO 2015.

 

3 giugn                     Incontro bilaterale a Berlino tra il Ministro dell’Agricoltura e delle Politiche Forestali Martina e il Bundesminister Schmidt.

 

5 giugno                      Incontro bilaterale a Berlino tra il Ministro delle Finanze e del Tesoro Padoan e il Ministro Schäuble.

 

29 giugno                    Partecipazione alla commemorazione dell’eccidio nazista di Civitella Val di Chiana dei Ministri degli Esteri Steinmeier e Mogherini.

 

17 luglio                      Incontro a Roma tra il Ministro Lupi ed il Ministro Dobrindt

 

30 luglio                       Incontro trilaterale a Berlino del Sottosegretario On. Gozi con gli omologhi tedesco Roth e francese Désir.

 

2 settembre                 Incontro a Berlino fra il Ministro dell'Interno, On. Angelino Alfano, e l'omologo tedesco, Thomas de Maizière.

 

23 settembre               Visita del Ministro Lupi alla Fiera “Innotrans 2014”

 

9 ottobre                      Incontro del Vice Ministro Calenda con il Segretario all’Economia e all’Energia Machnig

 

28 ottobre                    Incontro del Ministro degli Esteri Federica Mogherini con il Ministro degli Esteri Steinmeier (Berlino, Conferenza sui rifiguati siriani)

 

13 novembre               Incontro del Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni con il Ministro degli Esteri Steinmeier (Berlino)

 

28 novembre               Incontro del Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni con il Ministro degli Esteri Steinmeier (Roma, Conferenza sul “Processo di Khartoum”)

 

11-12 dicembre           Foro di dialogo italo-tedesco: incontro Presidenti Napolitano e Gauck

 

2015

 

17 gennaio                  Partecipazione del Vice Ministro Olivero al Vertice annuale dei Ministri dell’Agricoltura (GFFA)

 

22-23 gennaio             Incontro fra il Cancelliere Merkel e il Presidente del Consiglio Renzi (Firenze, nell’ambito della preparazione del Vertice dei Capi di Governo G7 sotto Presidenza tedesca)

 

2 marzo                       Visita del Presidente della Repubblica a Berlino (incontri con Presidente federale Gauck e Cancelliere Merkel)

 

12 marzo                     Presentazione del Ministro della Giustizia, On. Andrea Orlando, a Francoforte dedicata alla riforma della giustizia civile

 

17 giugno                    Incontro del Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni con il Ministro degli Esteri Steinmeier (Berlino)

 

1° luglio                       Incontro fra il Presidente del Consiglio Renzi e il Cancelliere Merkel (Berlino)

 

18 agosto                    Visita del Cancelliere Merkel ad EXPO Milano. Incontro con il Presidente del Consiglio Renzi.

 

2-3 novembre             Visita SS del MAECI Della Vedova a Berlino

 

3 novembre                 Visita del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Prof. Padoan a Berlino

 

9 novembre                 Incontro del Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni con il Ministro degli Esteri Steinmeier (Ponte Buggianese)

 

2016

 

16 gennaio                  Partecipazione del Vice Ministro Olivero al Vertice annuale dei Ministri dell’Agricoltura di Berlino

 

29 gennaio                  Incontro fra il Presidente del Consiglio Renzi e il Cancelliere Merkel (Berlino)

 

Relazioni economiche, finanziarie e commerciali

La Germania rappresenta di gran lunga il primo partner commerciale dell’Italia: il nostro interscambio con Berlino ammonta tradizionalmente quasi alla somma di quelli che intratteniamo con Francia e Regno Unito insieme.

 

Nei primi undici mesi dell'anno appena trascorso, il commercio bilaterale ha registrato una buona performance, anche se con un aumento delle esportazioni tedesche in Italia ben superiore a quello delle esportazioni italiane in Germania (+7,4% a fronte di +1%). Complessivamente, l'interscambio ha quasi raggiunto i 99 miliardi di Euro nel periodo considerato. I dati dell’anno si chiuderanno quindi abbondantemente sopra la “tradizionale” soglia dei 100 miliardi (circa 103 nel 2014).

Nei primi undici mesi del 2015 si rileva un aumento significativo delle esportazioni verso la Germania principalmente per macchine elettriche (+7,2%), autoveicoli (+7,1%), alluminio (+8,8%), frutta secca e noci (+14,9%) e calzature (+9,7%). Si segnala invece un trend negativo relativo alle esportazioni di acciaio e ferro (-13,5%), di prodotti farmaceutici (-9,2%) nonché di macchine in generale (-1,2%). Anche bevande e vini hanno fatto registrare una flessione dell’1,5%. Nella tabella che segue viene riportato il valore dei prodotti italiani esportati in Germania tra il 2012 e il periodo gennaio-novembre 2015, in quest’ultimo caso con le relative variazioni rispetto allo stesso periodo del 2014.


 

 

 

2012

2013

2014

Gennaio/novembre 2015

Gennaio/novembre 2014/15 +/- %

Import. dall’Italia

48.866

47.223

48.155

45.053

0,95

Macchinari

7.482

7.238

7.475

6.836

-1,18

Mezzi di trasporto

5.800

5.636

5.118

5.053

7,08

Macchine elettriche

3.295

3.117

3.148

3.095

7,24

Prodotti di plastica

2.678

2.678

2.782

2.641

2,39

Prodotti di acciaio e di ferro

2.479

2.239

2.328

2.208

1,74

Acciaio e ferro

2.610

2.279

2.321

1.883

-13,54

Prodotti farmaceutici

1.809

1.948

2.282

1.853

-9.19

Bevande e vini

1.282

1.318

1.298

1.153

-1,46

Alluminio

1.015

1.018

1.070

1.064

8,83

Mobili

1.141

1.050

1.084

1.025

0,27

Frutta e noci

892

991

925

988

14,87

Calzature

827

803

856

884

9,67

Gomma

975

1008

984

896

-1,22

Ottica, strumenti medicali

902

901

968

874

-1,53

Prodotti chimici organici

744

868

905

841

4,04

Carta e cartone

854

845

844

814

3,96

Prodotti di rame

875

826

778

678

-5,67

Preparati a base di cereali, farine, amidi e pasticcerie

571

609

632

674

20,30

Prodotti chimici inorganici

651

680

624

630

-10,49

Abbigliamento

640

576

647

642

3,08

 

Va osservato poi che le prime tre voci dell’import tedesco dall’Italia trovano riscontro nelle prime quattro posizioni riferite all’import totale della Germania dal mondo. Il 33,6% delle importazioni tedesche è infatti costituito da macchinari, da veicoli, esclusi quelli ferroviari, e da macchine elettriche. Le stesse voci rappresentano anche il 33,3% delle importazioni dall’Italia.

Sul versante dei Paesi acquirenti, nel periodo gennaio-novembre 2015, l'Italia si è collocata al sesto posto nella classifica dei destinatari delle esportazioni tedesche, con una quota di mercato pari al 4,9% ed un ammontare complessivo di 53,7 miliardi di Euro. Sul lato dei fornitori, il nostro Paese ha occupato il quinto posto dopo Cina, Paesi Bassi, Francia e Stati Uniti, con una quota di mercato del 5,1% ed un valore pari a 45 miliardi.

 

 

Investimenti diretti reciproci

 

Si stima che gli investimenti tedeschi in Italia (ripartiti su oltre 1800 imprese) occupino complessivamente circa 125.000 dipendenti, per un fatturato complessivo di quasi 58 miliardi di Euro annui. Di converso, le imprese tedesche partecipate o controllate da capitale italiano sono oltre 2100 e danno lavoro a più di 81.000 persone, generando un fatturato complessivo di quasi 48 miliardi di Euro. 

 

I settori di investimento sono estremamente variati, riflettendo pienamente il grado di integrazione delle due economie. Fra le presenze più significative sul nostro mercato si rilevano - a titolo meramente esemplificativo - Allianz e Deutsche Bank nel comparto bancario/assicurativo, Audi in quello automobilistico e motociclistico (con il controllo di Ducati e Lamborghini, nei cui impianti italiani sono stati pianificati e riconfermati, anche dopo lo “scandalo Volkswagen” importanti investimenti produttivi), Thyssen Krupp in quello siderurgico. Al riguardo si segnala che, la dirigenza tedesca continua a ribadire che, nonostante il progressivo miglioramento della performance, l’impianto italiano non è ritenuto strategico dal punto di vista aziendale globale. La presenza tedesca è, inoltre, forte nel settore dei servizi per l’informatica e telecomunicazioni, nonché della logistica e trasporti (DHL in primis). Degna di nota infine, nel settore delle costruzioni, la cessione del 45% di Italcementi Group (quota di controllo della societa’) ad Heidelberg Cement, annunciata dalla famiglia Pesenti nel luglio 2015.

 

Dal punto di vista geografico, gli investimenti diretti dalla Germania in Italia si sono indirizzati per la maggior parte nel Nord Ovest (62%) e nel Nord Est (23%).

 

Specularmente, in Germania meritano di essere segnalate - sempre a titolo meramente esemplificativo - forti presenze italiane nel settore bancario/assicurativo (Assicurazioni Generali e Unicredit, quest’ultima attraverso la controllata HypoVereinBank), nonché’ cospicui investimenti nei comparti alimentare (Ferrero), siderurgico (Feralpi, Riva, Marcegaglia, KME), dell’automotive (Magnetto e Iveco), farmaceutico (Menarini, che attraverso Berlin Chemie è uno dei maggiori datori di lavoro industriali di Berlino, e Bracco), dei trasporti e della logistica (Trenitalia è operatore di traffico regionale passeggeri attraverso la società Netinera ed è attiva nel trasporto merci con TX Logistik), energia (ENI), cavi (Prysmian), materiali per l’edilizia (Mapei), salute e tempo libero (Tecnogym).  Da menzionare anche la recentissima acquisizione (gennaio 2016) da parte di Enel Green Power del 78,6% di Erdwaerme Oberland GmbH, azienda specializzata nello sviluppo di progetti geotermici in Baviera. Per Enel Green Power si tratta di una scelta “politica” finalizzata all’ingresso in uno dei mercati delle rinnovabili più avanzati al mondo.

I rapporti fra le due associazioni confindustriali sono eccellenti e si concretizzano, fra l’altro, in incontri annuali che si svolgono tradizionalmente a Bolzano in autunno.

La quinta edizione di tale appuntamento, che ha avuto luogo il 15-16 ottobre 2015, è stata dedicata ai temi dell'energia e della digitalizzazione.

Da parte del mondo imprenditoriale e politico tedesco c’è una costante attenzione alle prospettive economiche dell’Italia, con un particolare focus sugli aspetti che caratterizzano la competitività ed il clima di affari, nonché gli andamenti della finanza pubblica. E’ con tale spirito che il processo di riforme in Italia e la sua attuazione vengono costantemente apprezzati e monitorati.

 

5. Cooperazione in materia di difesa

Si segnala innanzitutto l’attività del Gruppo Finmeccanica, che non opera in Germania direttamente, ma attraverso la partecipazione a programmi internazionali o di cooperazione con l’industria tedesca da parte di società del gruppo, attivo principalmente tramite Alenia, AgustaWestland, Selex, Telespazio, Ansaldo e Avio.

Per quanto riguarda i principali programmi di cooperazione spiccano: lo Eurofighter, il MEADS (Medium Range Extended Air Defence System) in collaborazione con gli USA, il PzH 2000 (mezzo semovente corazzato), l’IRIS-T (missile aria-aria), l’AGS (Allied Ground Surveillance), l’NH-90 (per la produzione di un elicottero multiruolo) ed infine il sommergibile U 212A.

I Ministri della Difesa Pinotti e von der Leyen hanno avuto un primo contatto a margine della Ministeriale difesa del 26-27 febbraio 2014. I due Ministri nel corso dell’anno si sono comunque più volte incontrati nell’ambito di consessi internazionali attinenti alla Difesa e nel corso del Vertice intergovernativo del 17 marzo 2014 a Berlino. Un nuovo incontro fra i due Ministri della Difesa si è svolto il 7 febbraio 2015 a Monaco, a margine della Conferenza sulla Sicurezza.

Un significativo passo in avanti per il rafforzamento della collaborazione bilaterale nel settore politico-militare e dell'industria della difesa è stato compiuto con la firma il 29 novembre 2011 a Berlino di una Lettera di intenti da parte degli allora Ministri della Difesa Di Paola e de Maizière. L’intesa, concepita quale esempio di cooperazione e ottimizzazione delle risorse nel settore della difesa da estendere anche ad altri partner UE, fissa le linee generali di una collaborazione in numerosi settori: dall'analisi strategica all'addestramento e all'impiego operativo, dallo sviluppo di aeromobili a pilotaggio remoto (APR) fino a quelli da combattimento, dai sottomarini agli armamenti terrestri.

Le relazioni e l’intesa tra gli attuali Ministri della Difesa Pinotti-von der Leyen, sebbene siano ottimi, non si sono tradotti ancora in nuove e più strette collaborazioni/cooperazioni tra le FFAA  e/o tra le rispettive industrie del comparto difesa delle due Nazioni.

 

6. Turismo

Secondo gli ultimi dati diffusi da ENIT, la Germania si è confermata anche nel 2013 il primo Paese di provenienza dei turisti stranieri in visita in Italia. In linea con l’andamento del recente passato, infatti, l’Italia continua a rappresentare la seconda meta preferita dai turisti tedeschi dopo la Spagna, con una quota di circa il 7% sul totale dei viaggi all’estero. In termini numerici, nel 2013 il numero dei turisti tedeschi in Italia ha superato il record già sperimentato nel 2012, raggiungendo 10,3 milioni (+1,3%). Per la maggior parte, si è trattato di cittadini provenienti dai ricchi Laender meridionali: Baviera, Baden-Wuerttemberg e Nordreno Vestfalia (70% del totale). Le regioni maggiormente visitate sono state ancora una volta quelle più facilmente raggiungibili in macchina, ovvero Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia e Toscana. Sulla base dei dati forniti dalla Bundesbank, nel periodo gennaio-settembre 2014 la spesa dei turisti tedeschi in Italia è rimasta pressoché immutata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi a circa 5,8 miliardi di Euro.

I dati preliminari sulla performance delle mete italiane sul mercato tedesco sono elevati anche per il 2014 e gli operatori turistici tedeschi hanno registrato,  secondo le cifre di ENIT, un andamento stabile delle vendite della “destinazione Italia”. Molto bene la vacanza balneare, specie in Calabria, Campania, Sicilia, Sardegna e Liguria, ma sono stati richiesti anche i laghi (specie il Lago di Garda) e le città d’arte.

Per quanto riguarda le tendenze più generali del mercato tedesco, l’associazione Forschungsgemeinschaft Urlaub und Reisen (FUR) ha indicato ottimismo per l’anno turistico 2015 e una domanda stabile o in aumento.


RELAZIONI CULTURALI

 

Diffusione della lingua e cultura italiana

La diffusione della lingua e della cultura italiane è affidata ad una rete composta da IIC, Facoltà di filologia/romanistica, Italienzentren, lettori di ruolo MAECI, “società civile” (circoli Dante Alighieri e associazioni della Verein der Deutsch-Italienischer Kulturgesellschaften). L’italiano continua ad occupare la quarta posizione tra le lingue straniere più studiate in Germania. I cittadini tedeschi che lo studiano sono circa 4.000 presso gli IIC, quasi 11.000 a livello universitario, 6.500 presso i centri di studio interuniversitari, 60.000 nelle scuole pubbliche tedesche e più di 150.000 nelle Volkshochschulen presenti sull’intero territorio federale. Dalle rilevazioni effettuate presso Università e IIC, emerge una leggera tendenza all’aumento del numero di studenti in diversi atenei.

 

Istituti di Cultura

Sono attivi in Germania 4 IIC (Berlino, Monaco, Stoccarda, Colonia) e 1 sezione distaccata (Amburgo). Nel quadro della politica di spending-review è stata decisa la chiusura delle Sezioni distaccate di Francoforte (fine ottobre 2014) e Wolfsburg (fine settembre 2014), assegnando le competenze della prima agli IIC di Colonia e Stoccarda e quelle della seconda ad un neo-istituito ufficio culturale presso l’Agenzia consolare di Wolfsburg in stretta collaborazione con l’IIC Berlino.

Società Dante Alighieri e Verein der Deutsch-Italienischer Kulturgesellschaften (VDIG)

Sono 21 i circoli della Società Dante Alighieri in Germania e 49 le associazioni culturali riunite nella VDIG, che ha complessivamente più di 7.000 soci. Le Dante e le associazioni culturali italo-tedesche mantengono stretti contatti con i locali IIC, l’Ambasciata e gli Uffici consolari.

Scambi giovanili

Dal 2010 è attiva la piattaforma interattiva www.ciao-tschau.eu, che offre ai giovani di età compresa tra i 15 e i 30 anni in Germania e in Italia la possibilità di entrare in contatto fra di loro e ottenere informazioni sui soggiorni nell’altro Paese. Il progetto, finanziato in parti uguali dai due Governi, è nato su suggerimento del gruppo parlamentare di amicizia italo-tedesco e in conformità alla Dichiarazione congiunta d’intenti sottoscritta dai due Ministri degli Esteri nell’ambito del vertice intergovernativo del 18 novembre 2008 a Trieste. Dopo uno scambio di note diplomatiche, la Dichiarazione congiunta è stata formalizzata il 18 giugno 2009. L’Ufficio Ciao-Tschau insediatosi, nel 2010, presso il Centro italo-tedesco di Villa Vigoni, dal quale ancora oggi dipende, ha attualmente sede a Roma.

Dal 1977 è inoltre attivo (con un’interruzione dal 2010 al 2012), un programma di scambio gestito, da parte tedesca, dal Servizio Pedagogico per gli Scambi della Conferenza dei Ministri regionali dell’Istruzione (PAD - Paedagogische Austauschdienst der Kultusministerkonferenz) e, da parte italiana, dal MAECI. Lo scambio prevede un viaggio-studio in Italia (a Levico Terme, Trento) di circa 40 studenti tedeschi. Su base di reciprocità, la parte tedesca offre un analogo programma di borse per studenti italiani (attualmente 43) per viaggi-studio di quattro settimane nella zona di Wuerzburg e comprendente una gita di una settimana a Berlino.

Cooperazione universitaria italo-tedesca

Sono 619 gli accordi bilaterali e 160 quelli multilaterali vigenti fra gli Atenei dei due Paesi, volti a favorire attività di ricerca congiunta e scambi accademici (portale istituzionale accordi-internazionali.cineca.it). Questi accordi sono nati soprattutto nell’ambito dei Programmi Quadro dell’UE e di altri programmi comunitari, primo fra tutti l’ERASMUS.

Mobilità studentesca

La mobilità studentesca dall’Italia verso la Germania nell’ambito del programma Erasmus è soddisfacente, mentre quella tedesca verso il nostro Paese è negli ultimi dieci anni in costante calo in termini percentuali. Nell’AA 2011-2012, 2.383 studenti italiani sono stati ospitati in Università tedesche, mentre la mobilità di studenti tedeschi verso l’Italia è rimasta stabile intorno alle 1.800 unità (al 5° posto nelle preferenze dopo Francia, Spagna, Regno Unito e Svezia). Per promuovere la mobilità studentesca verso l’Italia sono state organizzate, a cura dell’Ambasciata, giornate di informazione rivolte agli studenti tedeschi. Sono stati inoltre sensibilizzati i rettori di alcune Università italiane sull’esigenza di assistere maggiormente gli studenti stranieri e di migliorare il loro percorso formativo in Italia.

Lettori di italiano nelle università tedesche

Sono attualmente 12 i lettori di ruolo MAECI impegnati presso 16 lettorati di italiano: a Berlino (2 unità), Bochum, Bonn-Düsseldorf, Dresda, Francoforte sul Meno, Halle, Heidelberg-Mannheim, Monaco, Rostock, Saarbrücken, Stoccarda. Dall’A.A. 2013-2014 la lettrice ministeriale in servizio presso l’Università di Bonn svolge ore di insegnamento anche presso l’Università di Düsseldorf per sopperire alla mancata sostituzione del lettore ministeriale in servizio presso quell’Ateneo. Nel quadro della revisione del contingente del personale della scuola all’estero, è stato soppresso a partire dell’AA 2014/2015 il lettorato ministeriale presso l’Università di Tubinga, mentre a partire dall’AA 2015/2016 sono stati soppressi i lettorati di Treviri, Jena e Lipsia, garantendo in quest’ultimo caso un condominio di ore-lezioni con la lettrice governativa in applicazione presso l’Università di Halle.

Dipartimenti di Filologia romanza, cattedre di Italianistica ed Italienzentren nelle Università tedesche

Sono una quarantina le cattedre di Filologia romanza e Romanistica attivate presso le Università tedesche, con più di 100 lettori assunti direttamente. Esiste un’unica cattedra di Italianistica presso la Ludwig-Maximilian-Universität di Monaco di Baviera. Il MAECI sostiene finanziariamente diversi Atenei tedeschi per il mantenimento delle cattedre di Italiano.

Italienzentren

Italienzentren (IZ), centri studi di eccellenza dedicati all’Italia e specializzati nelle materie umanistiche e scientifiche, sono attivi presso la Freie Universität di Berlino e le Università di Dresda, Heidelberg, Stoccarda e Bonn. I primi 4 ricevono contributi dai bilanci degli IIC, mentre l’IZ di Bonn riceve un contributo da parte dell’IIC di Colonia in occasione di particolari manifestazioni realizzate congiuntamente.

Borse di studio MAECI

Le mensilità messe a disposizione dal MAECI a favore di studenti universitari europei ed in particolare tedeschi per studi in Italia sono diminuite negli ultimi dieci anni. Nell’A.A. 2013/14 sono state assegnate 8 borse di studio per un totale di 63 mensilità di 700 € l’una per il pool Europa (alla Germania una borsa/rinnovo di 9 mensilità), laddove ad esempio nell’anno accademico 2010-2011 erano state erogate 198 mensilità da 800 €. Va tuttavia segnalata un’inversione di tendenza nell’ultimo biennio anche e soprattutto in ragione dall’ampliamento dei Paesi ricompresi nel pool Europa (Germania, Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia,  Irlanda, Islanda, Lettonia, Lituania,  Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, San Marino, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria). Per il pool Europa, nell’A.A. 2014/15 sono state assegnate 32 borse (264 mensilità - 1 per la Germania di 9 mesi), mentre  per l’A.A. 2015/2016 29 borse (200 mensilità/ 700 € cad. - 1 rinnovo di 9 mesi per la Germania).

Ateneo Italo Tedesco

Il compito di facilitare i contatti tra Università dei due Paesi è affidato all’Ateneo Italo-Tedesco, struttura di coordinamento degli scambi accademico-studenteschi, con sede presso l’Università di Trento e presso il Deutscher Akademischer Austausch Dienst (DAAD) di Bonn. L’Università di Trento ed il DAAD, unitamente alle due Conferenze Permanenti dei Rettori Italiana e Tedesca, costituiscono gli enti promotori dell’Ateneo, le cui attività principali sono state finora: l’organizzazione delle giornate universitarie italo-tedesche (ogni due anni, alternativamente nei due Paesi); il conferimento dei premi Brentano (migliore opera di uno studioso tedesco su un tema che riguardi l’Italia) e Mittner (migliore opera di uno studioso italiano su un tema che riguardi la Germania); la gestione di programmi di internazionalizzazione relativi alla cooperazione tra i due Paesi.

Premio Italo-tedesco alla traduzione

Il premio, istituito nel 2008, viene assegnato ad anni alterni a traduttori italiani e tedeschi che hanno contribuito con il loro lavoro alla diffusione della letteratura contemporanea in Italia e in Germania. Nel 2015 (il 23 marzo) la cerimonia di premiazione si è tenuta presso il prestigioso Bode Museum di Berlino: alla presenza dei due Ministri della Cultura Dario Franceschini e Monika Grütters sono stati premiati i traduttori tedeschi di opere letterarie italiane. La nona edizione del Premio avrà luogo a Roma, nel 2016, e vedrà la partecipazione di traduttori italiani di opere tedesche.

Riconoscimento titoli di studio

L’Accordo in vigore dal 1996 sul reciproco riconoscimento dei titoli accademici garantisce il riconoscimento dei titoli finali nonché dei periodi intermedi per la prosecuzione degli studi nell’altro Paese. Dal 1975 vige un Memorandum sul riconoscimento a tutti gli effetti dei titoli finali delle scuole tedesche in Italia e delle scuole secondarie italiane in Germania.


INIZIATIVE IN CORSO E PROSPETTIVE DI COLLABORAZIONE FUTURE

 

§  L’arte contemporanea - Una delle principali direttrici che ispirano l’azione culturale dell’Ambasciata è rappresentata dalla promozione dell’arte contemporanea italiana, espressione del nostro patrimonio culturale che riscuote in Germania e particolarmente a Berlino crescente interesse. Ad inaugurare questa tendenza, è stato il progetto intitolato ITaliens – Arte Giovane in Ambasciata, articolato in quattro diverse esposizioni. L’iniziativa è nata con l’obiettivo di sostenere i giovani artisti italiani che hanno scelto Berlino come propria sede creativa. In continuità con tale iniziativa, l’Ambasciata ha deciso di invitare istituzioni italiane a presentare parte del loro patrimonio artistico nella sede sul Tiergarten; Museion, Museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano, è stato il primo ad esporre una selezione delle collezioni dei suoi artisti più giovani con la mostra Embassy goes Contemporary, cui hanno fatto seguito incontri con collezioni private e progetti con associazioni locali. Al tempo stesso l’Italia è sempre presente con artisti e mostre alle edizioni annuali del Gallery Weekend, dell’Art Week Berlin e della Berlin Biennale, i tre tradizionali appuntamenti berlinesi con l’arte contemporanea.

 

§  Mostre e eventi di rilievo co-organizzati dalla rete culturale italiana in Germania - I grandi appuntamenti del 2015 sono stati: l’Esposizione Universale di Milano, le commemorazioni del settantesimo anniversario della fine della seconda guerra mondiale e del Centenario del primo conflitto mondiale, il 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri e la Settimana della Lingua Italiana nel mondo (dal titolo ”L’Italiano della musica, la musica dell’Italiano”).

Nel 2016 ci si dedicherà, invece, al tema della creatività. La Settimana della lingua italiana nel mondo “L’italiano e la creatività: marchi e costume, moda e design” e la XXI edizione dell’Esposizione Triennale di Milano “Il design e le cose” rappresenteranno alcuni fra i momenti più significativi della nostra agenda culturale. Su un piano diverso assumerà grande rilevanza la Conferenza “Forum Kunstgeschichte Italiens”, dedicata alla storia dell’arte italiana e realizzata dall’Ambasciata e dall’IIC di Berlino in collaborazione con la Freie Universität e la Humboldt Universität. Fra i relatori si segnala la presenza del Direttore degli Uffizi Eike Schmidt.

 

§  Cooperazioni culturali rafforzate e territori italiani - Proseguirà anche nel 2016 l’intensa attività di promozione delle varietà culturali locali e del saper fare italiano, attraverso una serie di eventi dedicati alla valorizzazione delle singole eccellenze. Ad esempio, per il Veneto con i tradizionali ed apprezzati appuntamenti berlinesi della Biennale di Venezia e dell’Arena di Verona. L’Ambasciata continuerà inoltre a sfruttare le leve di importanti Festival e Mostre locali per valorizzare le eccellenze italiane nei vari settori tematici.


COLLABORAZIONE SCIENTIFICA E TECNOLOGICA E IL SISTEMA DELLA RICERCA IN GERMANIA

 

La Germania investe in Ricerca e Sviluppo (R&S) in maniera crescente, riconoscendone il ruolo di traino economico. Nel 2012 ha praticamente raggiunto il traguardo di Lisbona, con il 2.9% del PIL investito in R&S, per un totale di 79,2 miliardi (2013 stimato 80,2 miliardi), di cui 55 miliardi spesi nelle tre regioni Baden-Württemberg, Baviera e Nord-Reno Vestfalia. In quanto alla somma di investimenti in istruzione e ricerca, la Germania si trovava nel 2012 al 9,0% del PIL (248,9 miliardi), in leggera discesa dal 9,5% del 2009.

Il governo federale (Bund) ha investito in R&S nel 2013 più del 50% in più rispetto al 2005 (ultimo anno del governo Schröder): 14,5 miliardi di euro, di cui 8,3 amministrati dal Ministero Federale per l’Istruzione e la Ricerca (BMBF). Per il 2015 è prevista una spesa di 15,9 miliardi.  Nel contratto di coalizione del 2013, CDU e SPD si sono impegnati a mantenere l’intensità’ degli investimenti: 9 dei 23 miliardi di nuove spese “garantite” dal contratto andranno a istruzione e ricerca, temi ai quali è dedicato lo stesso spazio che all’economia nel suo complesso.

Alcuni dati e scomposizioni dei fondi per R&S (dati 2012):

§  Con circa il 67% degli investimenti in R&S a carico dell’industria, la Germania è seconda solo al 77% del Giappone, è al livello degli USA (66%) e davanti a Francia (52%), Gran Bretagna (47%) e Italia (42%). La maggioranza relativa dei 53,3 miliardi di euro in R&S investiti dalle industrie in ricerca al loro interno è dell’industria automobilistica, con 17,2 miliardi.

§  I fondi pubblici sono divisi fra governo federale  e regioni (Laender), in rapporto 56% a 44%. I fondi regionali sono indirizzati in gran parte (86%) alla ricerca universitaria.

§  I fondi pubblici investiti in R&S ammontano al 3% (stabile dal 2009) del bilancio pubblico.

§  I settori maggiormente finanziati da fondi federali sono (previsioni 2015): bio-medicina (circa 2,1 miliardi €), aviazione-spazio (1,5 miliardi €), clima-ambiente-sostenibilità (1,3 miliardi), energia (1,3 miliardi).

§  La Germania è, con la Cina, il paese con la più alta percentuale di esportazioni ad alto contenuto tecnologico (Germania 12,1%, Cina 12,0%).

§  579.000 posti di lavoro (FTE, “full time equivalent”) in R&S (di cui ca 342.000 ricercatori), pari a circa l’1,4% della forza lavoro (Italia 0,9%, Svezia 1,6%) .

Coordinamento del sistema R&S

Bund e Laender partecipano insieme alla definizione e al finanziamento delle politica R&S. Nel dicembre 2014 vi è stato un importante cambiamento delle regole del gioco, a seguito della modifica dell’articolo della costituzione 91b: il Governo federale può ora finanziare l’università in modo ordinario e non più solo tramite progetti a tempo determinato, come nel caso dell’ “Iniziativa per l’Eccellenza”. Sinora l’istruzione -con l’importante esclusione della formazione duale- era stata di esclusiva competenza regionale (tali sono rimasti i livelli di istruzione sub-terziari). La Ministro Wanka ha nominato fra primi esempi di collaborazione istituzionale futura con le regioni la creazione di un nuovo istituto universitario dedicato a internet.

Il coordinamento delle politiche di ricerca è demandato dal 2007 alla conferenza stato-regioni per la scienza (Gemeinsamen Wissenschaftskonferenz, GWK), di cui fanno parte i Ministri della ricerca e delle finanze delle 16 regioni e del governo federale. Le regioni hanno complessivamente 16 voti, come il governo federale. Il coordinamento delle politiche dell’istruzione è invece dal 1948 compito della conferenza permanente dei ministri regionali dell’istruzione (Kultusministerkonferenz, KMK).

Un ruolo chiave di collegamento fra istituzioni scientifiche e politiche -per esempio nella preparazione dei dossier per il GWK- è ricoperto dal Consiglio della Scienza (Wissenschaftsrat, WR). L’assemblea che guida il WR è nominata dal Capo dello Stato ed è formata in modo da bilanciare il ruolo consultivo del sistema scientifico (24 rappresentanti dalle quattro organizzazioni federali di ricerca, conferenza dei rettori e agenzia per la ricerca) e della società civile (8 membri designati su indicazione dei governi federale e regionali) con il livello politico (22 membri con 32 voti, 16 per il Bund e 16 per le regioni). Il WR valuta le istituzioni scientifiche, accredita le nuove università, formula raccomandazioni e pareri. Ad esempio, dopo la riunificazione il WR ha valutato gli istituti scientifici extra-universitari dell’ex Germania Est, raccomandandone di volta in volta la fusione (spesso all’interno dell’ente federale Leibniz ) o la soppressione.

L’Agenzia Tedesca per la Ricerca (Deutsche Forschungsgemeinschaft, DFG) è l’organizzazione centrale di autogoverno della scienza tedesca; ne sono membri 69 università, 18 istituzioni extra-universitarie, 8 accademie e 3 associazioni scientifiche. Funge da agenzia di distribuzione di fondi per progetti di ricerca, principalmente per le università. Il bilancio previsto per il 2015 è di quasi 2 miliardi (58% Bund, 42% regioni), a cui si somma circa 1 miliardo che la DFG amministra per i patti stato-regioni. La DFG, come la, è un organo parzialmente politico: poco meno della metà dei voti nel comitato esecutivo sono espressi da stato e regioni. WR e DFG sono insieme responsabili per l’Iniziativa per Eccellenza.

Politiche di R&S

Le politiche della ricerca si sono articolate con i governi Merkel a partire dal 2006 lungo due direttive principali: a) la Strategia High-Tech; b) i tre principali “patti” fra governo federale e governi regionali: l’iniziativa per l’eccellenza (Exzellenzinitiative), il patto per l’università (Hochschulpakt) e il patto per la ricerca e l’innovazione (Pakt für Forschung und Innovation).

 

 

 

 

Strategia High-Tech

 

La strategia high-tech ha “messo a sistema” tutti gli attori R&S (industria, ministeri, enti di ricerca e università) per progredire in cinque grandi ambiti: clima/energia, salute/alimentazione, mobilità, sicurezza e comunicazione. A tal fine la strategia ha individuato da un lato alcune priorità, e.g. un milione di vetture elettriche entro il 2020, o la medicina personalizzata, o le smart cities, e dall’altro alcune tecnologie trasversali abilitanti, e.g. le nanotecnologie e le tecnologie ottiche. Dopo le smart cities e la svolta sull’energia (Energiewende), un terzo tema trainante (fortemente presente anche nei media) è Industrie 4.0,  che il governo cerca esplicitamente di stabilire anche come marchio globale.

Nel settembre 2014 il governo ha aggiornato l’agenda della strategia high-tech (“nuova strategia high-tech”). La principale novità e la formalizzazione di una nuova struttura consultiva, lo “Hightech-Forum”, che diviene di fatto una nuova cabina di regia, guidato dall’associazione dei donatori per la scienza tedesca (Stifterverbandes für die Deutsche Wissenschaft), e dall’ente federale per la ricerca applicata Fraunhofer.

Le principali linee d’azione sono l’incentivazione delle collaborazioni pubblico-privato, con investimenti di 38 miliardi di euro nel periodo 2010-2014, e il sostegno diretto alle aziende, con particolare riguardo alle PMI (a cui sono stati dedicati 1,4 miliardi per R&S nel 2013, tanti quanti per le grandi aziende). Lo strumento principale per incentivare la collaborazione pubblico-privato è stato la creazione e promozione di raggruppamenti e/o reti di aziende tecnologiche e ricerca pubblica.

I principali strumenti sotto la guida del BMBF sono:

§  Cluster d’eccellenza (leading-edge cluster), iniziativa partita nel 2007, ha selezionato in tre edizioni 15 cluster. I cluster sono alleanze su base locale con progetti di durata fino a cinque anni e ricevono finanziamenti fino a 80 milioni (a metà fra Bund e partner industriali). Dopo una fase iniziale di consolidamento dei cluster, il governo tedesco, all’interno della sua incisiva strategia per l’internazionalizzazione (che comprende un’esplicita campagna di “marketing della ricerca”), sta promuovendo l’apertura dei suoi cluster alle collaborazioni estere.

§  Campus di ricerca, introdotti nel 2011. Sono analoghi ai cluster d’eccellenza, prevedono però raggruppamenti più piccoli (cofinanziamento del Bund di 1-2 milioni per anno, per 10 progetti nella prima edizione), attivi per un periodo di tempo maggiore (sino a 15 anni).

§  PMI-innovative (KMU-innovativ), per promuovere la ricerca nelle PMI, con una forte componente di servizi di consulenza. Metà delle imprese finanziate sono alla loro prima richiesta di fondi. Dal 2007 sono state finanziate 1900 PMI con circa 830 milioni.

Ulteriori programmi del BMBF sono l’iniziativa pilota per la validazione del potenziale innovativo della ricerca, con 140 progetti ad ora validati, e l’iniziativa dedicata alle regioni dell’ex Germania Est (Unternehmen Region), che in 15 anni ha accompagnato 400 reti di imprese sulla strada dell’innovazione. 

 

I programmi di clustering guidati dal  BMWi sono maggiormente rivolti all’innovazione tecnologica e alla costituzione e promozione di reti nazionali. Gli esempi principali sono:

1.    go-cluster. Le misure principali sono la certificazione di reti di imprese (il marchio go-cluster prova la loro qualità), la promozione (marketing) delle reti, anche all’estero, il supporto alle attività di cluster management, e la produzione di analisi dei cluster. Sono stati certificati sinora 100 reti, comprendenti circa 13.000 attori.

2.    programma centrale per l’innovazione nelle PMI (ZIM). Ha riunito le PMI in 287 reti e più che raddoppiato le cooperazioni fra PMI e università/ centri di ricerca fra il 2008 ed il 2013.

 

Un’ulteriore linea di finanziamenti del BMWi e’ dedicata alle start-up. In particolare il programma EXIST promuove da 1998 gli spin-off (start-up dalla ricerca) universitari e degli enti di ricerca extra-universitari. In totale in 15 anni sono stati erogati finanziamenti per circa 260 milioni.

Dal 2005 esiste un secondo programma pubblico-privato “fondo per start-up high tech”, finanziato da ministero, banca per la ricostruzione (la cassa depositi e prestiti tedesca) e 20 soggetti privati, per un volume totale di 573 milioni, di cui 500 pubblici. Investe in presenza di prototipo o proof of concept,  inizialmente sino a 500k per il 15% delle azioni e poi sino a 2 Mio.

Un terzo programma (“Invest”) riguarda i businness angels. A partire da maggio 2013 il BMWi finanzia il 20% (min 2000 max 50.000) dell’investimento di una persona privata. La sede della start-up che riceve l’investimento deve essere nella UE, con filiale in Germania.

 

Oltre a finanziare progetti, la Strategia High-Tech mira a migliorare le condizioni al contorno per l’innovazione, ad es. tramite: l’incentivazione all’uso del pre-commercial procurement, attività di normazione e standardizzazione, la creazione di stabili organi consultivi e valutativi indipendenti, che promuovono ed accompagnano le iniziative maggiori. La più nota fra queste, la “Commissione di Esperti per la Ricerca e l’Innovazione” (EFI), presenta annualmente al Cancelliere una valutazione del sistema R&S, con tratti non raramente critici che trovano eco anche nei mass media, e cui il Governo si è impegnato a dare risposta scritta.

 

 

 

 

 

I patti stato-regioni

 

L’iniziativa internazionalmente più nota degli ultimi anni nel campo della ricerca è probabilmente l’“Iniziativa per l’Eccellenza”, con la quale il Governo ha inteso sviluppare la caratura di alcune università, per renderle competitive con quelle statunitensi ed inglesi in cima alle classifiche internazionali. Nella prima fase 2005-2012 sono stati investiti 1,9 miliardi, nella seconda ne verranno investiti 2,7 sino al 2017. Ne beneficiano in tutto 44 università, attraverso le tre linee “scuole di dottorato” (45), “cluster tematici” (43) e i “progetti per il futuro” (11), che coinvolgono tutta l’università e danno il sigillo “università di eccellenza”.

Il “Patto per l’Università” si prefigge di migliorare l’offerta universitaria e aumentare la percentuale di studenti universitari, specialmente nelle materie tecnico-scientifiche. Dal 2005 ad oggi la percentuale di matricole sul totale di giovani dello stesso anno è cresciuta dal 37% a più del 50%. La seconda fase del patto, 2011- 2016, aumenta la dotazione per ognuna delle matricole eccedenti il livello del 2005 da 22mila € a 26mila €, per un costo di 7 miliardi. Una seconda linea del patto (Programpauschale) incrementa i progetti finanziati dal DFG (che vanno nella maggioranza alle università) del 20% per coprire costi indiretti.

Il “Patto per la Ricerca e l’Innovazione”, assicura a organizzazioni e agenzie federali di ricerca una crescita del budget del 5% l’anno nel periodo 2011-2015.

I tre patti scadranno entro il 2017. Nel dicembre 2014 si è anche raggiunto un accordo per il proseguimento dei tre patti sino al 2020, per un totale di 25,3 miliardi di finanziamenti. Come previsto esplicitamente nel contratto di coalizione, i nuovi fondi saranno vincolati al soddisfacimento di criteri relativi a: quote rosa, maggiore cooperazione fra i diversi attori del sistema della ricerca e migliori condizioni per i giovani ricercatori.

Organizzazione del sistema R&S

Enti finanziatori

 

Il principale finanziatore di progetti, come detto, è l’agenzia a questo preposta, la DFG. Altri soggetti, pur disponendo di fondi decisamente minori, giocano comunque un ruolo importante nel sistema tedesco, in special modo nella selezione delle eccellenze e nell’internazionalizzazione.

La Fondazione Alexander von Humboldt (AvH) contribuisce fortemente alla strategia di internazionalizzazione del sistema di ricerca tedesco, concentrandosi sulle eccellenze a partire dal livello postdoc. Nel 2013 ha avuto un budget di 110 milioni (96% federali, principalmente dal ministero degli esteri, da cui dipende). Gli strumenti tradizionali sono le fellowships per ricercatori stranieri post-dottorato, per trascorrere periodi da 6 mesi a 2 anni in Germania (circa 500 all’anno, più 60 riservate ai paesi in via di sviluppo) e 100 borse Fedor-Lynnen per ricercatori tedeschi che svolgano un periodo all’estero presso alumni humboldtiani. Più recentemente la AvH ha istituito, come parte della strategia federale per attrarre le eccellenze, la Alexander von Humboldt Professorship (5 anni, 3,5-5 milioni, sino a 10 l’anno) e i Sofja Kovalevskaja Award (fino a 1,65 milioni su 5 anni a giovani scienziati per formare un gruppo di ricerca in Germania). La AvH assegna inoltre premi prestigiosi, fra cui l’ Humboldt Research Award (dotazione 60.000 euro, circa 80 l’anno), e, insieme al MAx Planck, il Max Planck Research Award (750.000 euro, uno all’anno) e. La Fondazione von Humboldt cura infine attivamente la rete dei suoi 26.000 alumni, fra cui 48 premi Nobel.

Il servizio tedesco per lo scambio accademico (Deutscher Akademischer Austauschdienst, DAAD) si integra bene con l’AvH, occupandosi degli scambi a livello di studenti universitari e giovani ricercatori ed è l’organizzazione più grande al mondo del suo genere. Nel 2013 ha amministrato 430  milioni, per l’80% di provenienza federale. Nel 2012 ha finanziato ca 75.000 persone, 45.000 stranieri e 30.000 tedeschi (nel 2014, 3231 tedeschi hanno ricevuto una borsa per l’Italia e 621 italiani una borsa per la Germania).

Un elemento importante del sistema tedesco è la selezione e promozione dei giovani di talento, attraverso una pluralità di fondazioni –statali, partitiche, confessionali. Le più antiche, nate negli anni ’20, sono la fondazione del popolo tedesco (Studienstiftung des deutschen Volkes) -la maggiore, statale- e la fondazione Friedrich-Ebert, del partito socialdemocratico. L’ultima arrivata, nel 2014, è la fondazione Avicenna per gli studenti musulmani. La Studienstiftung finanzia annualmente 12.000 studenti universitari e 1200 dottorandi con un budget 2013 di 78 milioni, e opera sotto l’alto patrocinio del presidente della repubblica.

La principale fondazione di diritto privato per la promozione della scienza è la Fondazione Volkswagen (creata dal governo federale insieme al Land Bassa Sassonia con i proventi della vendita di parte della casa automobilistica Volkswagen, da cui il nome; è quindi completamente indipendente dalla casa automobilistica), con un volume di finanziamenti annuale di 160 milioni (e un capitale di 2,9 miliardi).

L’associazione dei donatori per la scienza tedesca (Stifterverband für die Deutsche Wissenschaft), oltre ad essere uni dei maggiori finanziatori privati della scienza tedesca, con un budget annuo di 150 milioni, rappresenta le istanze di sviluppo tecnologico e scientifico dei suoi 3000 soci, fra cui tutte le grandi aziende.

 

Esecutori dell’attività di ricerca e sviluppo

 

Il sistema di R&S si articola su sei grandi esecutori di ricerca. Come già ricordato, il principale, per quantità di fondi, è l’industria nel suo complesso. Al secondo posto vi è il sistema delle università. Finanziato, per la sola parte ricerca con 13,5 miliardi di fondi ordinari. La Germania distingue fra università vere e proprie (Universitaeten), caratterizzate dal diritto di poter conferire titoli di dottorato, e “Fachhochschulen” (che vengono tradotte in inglese come “university of applied sciences”), che prevedono stage obbligatori in azienda. Le Fachhochschulen sono una colonna portante dell’educazione terziaria tedesca, con circa 900.000 studenti, contro 1,7 milioni di studenti universitari. Vi sono 182 università e 241 Fachhochschulen. Gli altri quattro esecutori di ricerca sono i grandi enti federali.

 

Max Planck Gesellschaft (MPG)

 

Probabilmente l’organizzazione tedesca più nota internazionalmente, conta 83 istituti (di cui 5 all’estero, fra cui di l’Istituto di Storia dell’Arte di Firenze e la Biblioteca Herziana a Roma) e si occupa prioritariamente di ricerca di base, principalmente nelle scienze naturali. Il budget 2014 ha superato i 2 miliardi (+ 6,6%). Caratteristico per il MPG è che ben il 79% del budget proviene da fondi istituzionali (50% e 50% da stato e regioni). La conseguenza è che i ricercatori non devono rincorrere progetti ma possono dedicare la maggior parte del proprio tempo alla ricerca. Il 37,6% dei fondi copre costi del personale: al 01.01.2015 al MPG lavoravano 22.002 persone. Ogni istituto è formato da alcuni dipartimenti, che di norma sono creati intorno ad uno scienziato di spicco (e vengono chiusi quando lo scienziato lascia). Sempre di norma, ogni dipartimento, che conta alcune decine di ricercatori a vari livelli di anzianità, ha solo un paio di posizioni a tempo indeterminato oltre al direttore.  Il 54% dei dottorandi e l’80% dei postdoc è di passaporto non-tedesco. Le posizioni apicali sono invece per 2/3 tedesche, ma la quantità di stranieri è in crescita. Dei 21 nuovi direttori nominati nel 2014, 10 sono stranieri. Solo 4 sono donne. Di queste, due sono scienziate italiane. L’Italia è il paese europeo maggiormente rappresentato far i giovani ricercatori e gli scienziati ospiti. Nel 2014, 645 italiani di queste due categorie hanno lavorato al MPG, contro 356 francesi e 330 spagnoli (guidano la Cina con 1087 e l’India con 807).

 

Helmholtz Gemeinschaft (HFG)

 

E’ la maggiore fra le organizzazioni di R&S tedesche e la più vicina alla politica. Nel 2014 ha avuto un bilancio di 3,95 miliardi €, di cui 2,69 miliardi di finanziamento pubblico ordinario (per il 90% federale), e conta uno staff di circa 37.000 persone in 18 grandi centri, contenenti le grandi infrastrutture di ricerca tedesche. Svolge prioritariamente ricerca all’interno delle tematiche della strategia high-tech, occupandosi dell’intera filiera, dalla ricerca fondamentale allo sviluppo pre-competitivo.

 

 

 

 

Leibniz Gemeinschaft (WGL)

 

E’ l’organizzazione più generalista: si occupa sia di scienze umane che naturali, sia di ricerca fondamentale che applicata. Cura diversi musei, fra cui quello di storia naturale di Berlino. Impiega circa 18.100 persone, in 89 istituti dotati di ampia autonomia amministrativa, con un budget 2014 di 1,64 miliardi €, di cui circa 1 miliardo di fondi pubblici ordinari (50% e 50% da stato e regioni).

 

Fraunhofer Gesellschaft (FhG)

 

All’estremo opposto rispetto alla MPG, si occupa di ricerca applicata e sviluppo pre-competitivo, ed è in questo ambito la maggiore in Europa. Ha una grandezza paragonabile a MPG e WGL, con 23.800 impiegati e un budget di 2,1 miliardi €, di cui solo poco più di un terzo è coperto da fondi pubblici ordinari (in rapporto 5 a 1 fra Bund e regioni) e quasi il 30% provengono da incarichi industriali.

 

Un importante capitolo di spesa pubblica (ca. 971 milioni € nel 2014) è impiegato nei circa 40 istituti di ricerca interni ai ministeri (“Ressortforschung”). Si tratta di ricerche applicate o di raccolte-dati, svolte principalmente nei settori politicamente sensibili. L’esempio più noto è l’Istituto Robert Koch, che ha il compito di monitorare la salute pubblica.

La Germania attribuisce grande importanza alle infrastrutture di ricerca (IR), finanziate con 1,1 miliardi nel 2014. Nel 2011 ha iniziato un processo di valutazione e priorizzazione delle IR, confluito nella roadmap 2013. Delle 8 organizzazioni intergovernative europee riunite in EIROforum, tre hanno sede in Germania: European Molecular Biology Laboratory (EMBL) ad Heidelberg, European Organisation for Astronomical Research in the Southern Hemisphere (ESO) a Garching (Monaco di Baviera) e European Free-Electron Laser Facility (XFEL) ad Amburgo (diretto dal fisico italiano Massimo Altarelli).

 

Mobilità dei ricercatori

Nel 2013, 38.094 unità di personale (comprendente dottorandi e postdoc) straniero erano assunti presso istituzioni tedesche di istruzione superiore, di cui 2.886 come docenti. Mentre il numero totale del personale accademico straniero è aumentato del 74 % dal 2006, il personale tedesco è aumentato solo di circa la metà nel corso dello stesso periodo. In particolare, il numero di docenti stranieri è aumentato del 46 %, mentre il numero di professori tedeschi è aumentato del 18 %.

Differenziando per paese d'origine, l'Italia, con 2589 persone (6,8% del totale), guida la classifica del personale accademico straniero, seguita da Cina e l'Austria. Nella sottocategoria dei professori stranieri, la maggioranza proviene invece da Austria (565) e Svizzera (317). Da notare comunque che l'Italia presenta il tasso di crescita maggiore dal 2007 al 2013 fra tutti i principali paesi, sia per il personale scientifico in totale (raddoppiato, da circa 1.250 a 2.589; i numeri cinesi sono appena inferiori), che per il numero di professori (pure raddoppiato da circa 90 a 185).

In numeri assoluti, il settore più rappresentato è matematica-scienze naturali, con 9.934 unità di personale straniero. Nelle università il 15,5% del personale totale e il 10,8% dei professori è straniero in questo settore. Percentuali maggiori ma con numeri assoluti minori si trovano per arte e storia dell’arte.

In quanto ricercatori “visiting”, nel 2013 52.310 docenti universitari e ricercatori stranieri hanno ricevuto finanziamenti tedeschi per soggiorni in Germania. Il 42% dei ricercatori visiting appartengono a matematica e scienze naturali. L’Italia è al 4° posto in assoluto e al primo fra i paesi EU sia come dottorandi (880) che come ricercatori senior (1251) visiting. I numeri spagnoli sono 395 e 735, ancora minori quelli francesi.


 

COLLETTIVITA’ ITALIANA

 

La collettività italiana iscritta all’AIRE ammonta a circa 740.000 persone (al dicembre 2015), di cui oltre 100.000 doppi cittadini. Si assiste negli ultimi anni ad un continuo graduale incremento nel numero dei connazionali, la cui presenza annuale aumenta di circa il 3% (anno 2015).

La presenza italiana è concentrata nelle regioni meridionali (le circoscrizioni consolari di Stoccarda, Friburgo, Monaco di Baviera raggruppano 323.000 connazionali) e centrali (Francoforte, Colonia e Dortmund raggruppano 309.000 connazionali). Le regioni settentrionali ed orientali (Hannover, Berlino) registrano una presenza di circa 65.000 persone. Berlino è diventata negli ultimi anni un forte polo di richiamo (gli italiani residenti crescono dell’ 8% l’anno), attirando soprattutto giovani (artisti, professionisti di vari settori) anche grazie al costo ancora relativamente contenuto della vita.

Tale fenomeno migratorio, oltre che da crisi, può essere piuttosto definito come “nuova mobilità”, un tipo di migrazione interna all’Unione e che interessa anche altri grandi paesi e che coinvolge una nuova forma di cittadino, i cosiddetti “nuovi mobili”, che risultano essere in piena età lavorativa e perfettamente impiegabili.

 

Caratteristiche generali e integrazione della collettività

Sotto il profilo dell’inserimento professionale prevalgono nettamente i lavoratori dipendenti, impiegati in particolare nel settore dell’industria meccanica, chimica ed elettrica (es. BMW, Bosch, Mercedes, Volkswagen, Siemens, Bayer, Basf, ecc.) anche se la nostra presenza nelle libere professioni, nel commercio/servizi, nell’imprenditoria, nell’università/ricerca è in costante aumento.

Una quota di impiego consistente si osserva ancora nel settore gastronomico (ristoranti, pizzerie, gelaterie) ove si stima siano attive circa 25.000 imprese appartenenti a cittadini italiani, spesso a conduzione familiare e con numero di addetti limitato.

Il livello di inserimento nella realtà tedesca può definirsi raggiunto sul piano lavorativo e dei rapporti interpersonali, mentre non appare ancora soddisfacente sul piano scolastico.

Permangono in proposito forme di disagio sociale che impediscono ai connazionali di integrarsi nella società tedesca in posizioni corrispondenti alle loro effettive capacità. Le cause di tale disagio sono molteplici, sia di tipo esogeno (crisi del modello di integrazione economica del lavoro in fabbrica che aveva originato il flusso migratorio degli anni 50-70 e difficoltà di acquisire nuove qualificazioni professionali all’interno del sistema lavorativo tedesco), sia endogeno (una certa mancanza di coesione della comunità, spesso segmentata in gruppi con scarsa osmosi tra di loro, tendenza al “pendolarismo” con l’Italia, un adagiarsi sull’appartenenza all’UE e sui benefici forniti dal sistema socio-assistenziale tedesco).

Occorre tuttavia rilevare come siano state rimosse alcune delle cause che impedivano una più completa integrazione dei cittadini italiani, ad esempio mediante la possibilità di acquisire in tutti i Länder (dal 2005) la nazionalità tedesca conservando quella italiana. Permane tuttavia una limitata propensione alla partecipazione politico-elettorale nell’ambito sia delle istituzioni tedesche (il voto comunale è aperto ai cittadini comunitari) sia di quelle italiane (la partecipazione alle ultime elezioni politiche del 2013 è stata del 28,5, in calo del 4% rispetto al 2008, mentre l’affluenza alle europee del maggio 2014 è stata mediamente inferiore al 6%).

 

Una sfida aperta: l’inserimento scolastico

In tema di integrazione della comunità italiana in Germania restano le difficoltà nell’inserimento scolastico.

Nell’ambito della scuola secondaria il 37% dei nostri giovani frequenta la “Hauptschule” (scuola dell’obbligo, corrispondente alle nostre vecchie scuole di avviamento al lavoro), poco qualificata professionalmente, mentre solo il 20% frequenta il Ginnasio, la scuola che poi consente l’accesso all’intera gamma dell’istruzione universitaria.

Il 26% frequenta la Realschule, istituzione meno prestigiosa del Ginnasio ma che apre la porta alla formazione di tecnici qualificati e il 15% la Gesamtschule, istituzione “ibrida”, sulla quale le Autorità scolastiche puntano molto per abbinare i vantaggi della scuola ginnasiale con quelli della scuola professionale.

Tali dati evidenziano un lieve ma costante miglioramento della presenza italiana nei corsi scolastici che offrono più adeguate prospettive di accesso al lavoro, ma restano preoccupanti se confrontati con la media tedesca (46% di frequenza nei Ginnasi e 11% nelle Hauptschulen).

Ne sono causa la natura selettiva del sistema scolastico tedesco, che impone scelte scolastiche impegnative in età precoce, impedendo così di recuperare l’iniziale svantaggio linguistico, e l’accentuata mobilità delle famiglie, che accresce le difficoltà di consolidamento dei risultati scolastici. Non ultima, anche una scarsa predisposizione dei genitori ad assecondare i percorsi scolastici dei figli, nell’erronea convinzione che un guadagno immediato sia comunque preferibile ad un investimento scolastico-professionale di più ampio respiro.

 

Da parte italiana si interviene con corsi di lingua e cultura finalizzati a promuovere la conoscenza della lingua e cultura italiana e con l’organizzazione di corsi preparatori (sostegno e recupero) per migliorare l’apprendimento delle materie scolastiche più difficili, quali tedesco e matematica.

Di particolare importanza è poi il potenziamento della rete delle scuole bilingui italo-tedesche (attualmente circa 35 istituzioni frequentate da oltre 3000 alunni) che, oltre a fornire adeguata preparazione scolastica agli alunni italiani, contribuiscono alla diffusione dell’italiano tra gli alunni locali, creando un efficace ponte interculturale in chiave europea.

Il pieno inserimento scolastico, con tutte le difficoltà e gli ostacoli sopra menzionati,  rimane una delle priorità dell’azione dell’Ambasciata e della rete consolare per intensificare il grado di integrazione dei connazionali.

Le difficoltà scolastiche si traducono in precaria formazione professionale, causa principale di disoccupazione, mentre il possesso di adeguate conoscenze professionali è strumento per imporsi in un mercato del lavoro altamente qualificato e selettivo.

 

Mobilità italiana e iniziative per promuovere l’occupazione di giovani italiani

La maggioranza dei nuovi arrivi è in piena età lavorativa e, potenzialmente, perfettamente impiegabile. Si rileva tuttavia, e questo è il dato preoccupante, una crescente difficoltà del mercato del lavoro tedesco ad accogliere e ad impiegare questi nuovi arrivi. Nostri contatti nel settore accademico e delle indagini sociologiche confermano trattarsi di persone in possesso di un elevato grado di istruzione e di un certo spirito di adattamento. In molti casi però il posto di lavoro che viene ottenuto in Germania non corrisponde alle aspettative e non è in linea con il titolo di studio posseduto.

Utile l’iniziativa, nell’ambito dell’attività di coordinamento consolare e Intercomites del 2013, di redigere un vademecum per i nuovi italiani che vengono in Germania, comprensivo di informazioni sui primi passi da compiere in territorio tedesco e sui principali servizi consolari erogati dalla nostra rete consolare.

La Guida “Primi Passi” è stata aggiornata alla fine del 2015 ed è disponibile on-line.

Costante poi la collaborazione con la Bundesagentur für Arbeit: l'Agenzia federale del lavoro tedesca punta a coinvolgere il maggiore numero di connazionali fornendo loro consulenza in materia di opportunità lavorative, corsi di lingua e formazione professionale.

Nell’ambito dell’attività specifica svolta dalla cancelleria consolare a Berlino, è stato costituito un gruppo di lavoro sull’occupazione giovanile, coinvolgendo qualificati esponenti della società civile che sono in contatto con la collettività italiana (COMITES, Patronati, enti religiosi e caritatevoli, associazioni), per discutere insieme delle principali problematiche dei giovani, delle loro possibili soluzioni e per scambiare e replicare rispettive esperienze di successo in tale ambito.

 

RETE CONSOLARE IN GERMANIA

 

Attualmente la rete diplomatico-consolare in Germania è costituita, oltre che dall’Ambasciata d’Italia a Berlino, anche dai Consolati Generali di Monaco, Stoccarda, Colonia, Francoforte, Hannover, dai Consolati di Dortmund e Friburgo, dall’Agenzia consolare di Wolfsburg e dai Consolati Onorari di Amburgo, Brema, Dresda, Kiel, Lipsia Norimberga e Saarbrücken (di recente istituzione).

Nel quadro di una razionalizzazione della rete consolare all’estero, è stata disposta negli ultimi anni la chiusura di una ventina di Sedi nel mondo, di cui 4 in Germania (Saarbrücken e Norimberga nel settembre 2010, Mannheim nell’ottobre 2010, Amburgo nel giugno 2011). Oltre che rispondere a considerazioni di natura finanziaria, tale misura tiene conto del grado di evoluzione della nostra collettività e della possibilità almeno in linea teorica di offrire all’utenza, grazie alla moderna tecnologia, servizi più rapidi ed efficaci on line.

Preoccupante tuttavia è il divario tra una domanda crescente di servizi consolari e un’allarmante contrazione di risorse umane e finanziarie, che, nel caso di alcuni Consolati, sta creando condizioni di autentica sofferenza.

Ad aprile 2015 si sono tenute le elezioni per il rinnovo dei Comites, attese da tempo (le ultime elezioni dei Comitati risalivano al lontano 2004). Il 26 settembre 2015 si è riunita in Ambasciata l’Assemblea Paese per il rinnovo del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. In Germania sono stati eletti 7 Consiglieri.

 


Rapporti parlamentari tra la Camera dei deputati e la Repubblica Federale tedesca

 

PRESIDENTI DELLE CAMERE

Presidente del Bundestag

Norbert LAMMERT (CDU)

(eletto nel 2005 e successivamente riconfermato il 27 ottobre 2009 e il 22 ottobre 2013)

Presidente del Bundesrat

Stanislaw TILLICH

(CDU, Presidente del Land Sachsen)

(dal 1° novembre 2015 al 31 ottobre 2016)

 

RAPPRESENTANZE DIPLOMATICHE

Ambasciatore d’Italia a Berlino:

Pietro BENASSI, da settembre 2014

 

Ambasciatore di Germania a Roma: Susanne Marianne WASUM-RAINER, da settembre 2015

 

 

 

XVII LEGISLATURA

 

Deputati eletti all’estero

Per la XVII legislatura sono stati eletti nella Ripartizione Europa della Circoscrizione Estero i deputati Laura Garavini (Partito Democratico) e Mario Caruso (Scelta civica per l’Italia) residenti in Germania, rispettivamente a Berlino e a Neulingen.

 

Incontri bilaterali

Il 24 febbraio 2016 la Vice Presidente della Camera, Marina Sereni, ha ricevuto la visita del Ministro Presidente della Turingia, Bodo Ramelow, accompagnato da una delegazione di rappresentanti del Governo regionale.

 

La nuova Ambasciatrice della Repubblica federale tedesca, Susanne Marianne Wasum-Rainer, si è recata alla Camera, il 10 novembre 2015, per una visita di cortesia alla Presidente della Camera, Laura Boldrini, che aveva già incontrato il precedente 6 ottobre, presso Villa Almone, in occasione delle celebrazioni del 25mo Anniversario dell’Unità tedesca.

 

La Presidente Boldrini ha incontrato il suo omologo Norbert Lammert in diverse occasioni:

 

Il 31 marzo 2015 la Vice Presidente Sereni ha incontrato il Presidente del gruppo parlamentare SPD presso il Bundestag, Thomas Opperman.

 

Il 17 novembre 2014 la Vice Presidente Sereni - a New York per partecipare alla Riunione preparatoria della Conferenza dei Presidenti dell’Unione Interparlamentare (UIP) - ha avuto un colloquio bilaterale con il Presidente del Bundestag, Lammert.

 

Il 16 luglio 2014 la Vice Presidente Sereni ha ricevuto la visita di una delegazione della Commissione per gli Affari dell’Unione europea del Bundestag, guidata dal Presidente Gunther Krichbaum.

Oggetto dell’incontro: le sfide che deve affrontare l’Unione europea per rispondere alle richieste dei cittadini e superare l’euroscetticismo, acuito dalla crisi economica. In particolare la Vice Presidente Sereni ha sottolineato che occorre affrontare in sede europea la questione della legittimazione democratica, che coinvolge anche il rapporto con parlamenti nazionali, e dare contenuti adeguati alle politiche di settore per uscire dalla crisi.

 

Il 17 giugno 2014, la Vice Presidente Sereni ha incontrato il Ministro aggiunto per le politiche europee, Michael Roth. All’incontro era presente la deputata Laura Garavini, Presidente del Gruppo di amicizia Italia-Germania, nell’ambito dell’Unione Interparlamentare (UIP).

Al centro del colloquio le politiche europee e il semestre di Presidenza italiano. In particolare il Ministro Roth ha sottolineato la necessità di politiche più flessibili che, pur nel rispetto dei vincoli di bilancio, possano consentire il finanziamento di progetti per stimolare la crescita e creare nuova occupazione.

Il 3 giugno 2013 la Presidente Boldrini ha incontrato l’allora l’Ambasciatore della Repubblica Federale tedesca Schäfers.

 

 

 

Incontri delle Commissioni

Dal 12 al 13 maggio 2016 ha avuto luogo una missione in Germania del Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione della Camera dei deputati al fine di acquisire informazioni sulle modalità con cui viene esercitata la funzione di controllo parlamentare. La delegazione era guidata dal Presidente del Comitato nonché Vice Presidente della Camera, Luigi Di Maio.

 

Il 9 maggio 2016 la Presidente del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, Laura Ravetto, ha incontrato la Ministra del Land di Baviera per gli Affari europei e i Rapporti con le regioni, Beate Merk.

 

La Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati ha effettuato una missione a Berlino dal 4 all’8 aprile 2016.

 

Una delegazione della Commissione Affari esteri, guidata dal Presidente Fabrizio Cicchitto, ha effettuato una visita a Berlino, dal 13 al 15 marzo 2016, per partecipare alla Conferenza interparlamentare internazionale sulla lotta all’antisemitismo. In tale occasione la Commissione ha avuto anche un colloquio con il Presidente della Konrad-Adenauer Stiftung ed ex Presidente del Parlamento europeo, Hans-Gert Pöttering.

 

Il 10 febbraio 2016 l’Ambasciatrice della Repubblica Federale tedesca Wasum-Rainer è stata audita dal Comitato Schengen.

 

L’11 dicembre 2015 il Presidente della Commissione Affari esteri Cicchitto ha ricevuto il Presidente della Commissione esteri del Bundestag, Norbert Röttgen. Il Presidente Röttgen era stato già ricevuto dal Presidente Cicchitto il 12 giugno 2014.

 

Il 28 luglio 2015 il deputato Gennaro Migliore, allora Presidente della Commissione di inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione e trattenimento dei migranti, ha ricevuto Aydan Özoğuz, Ministro aggiunto, incaricato dal Governo federale per le migrazioni, i rifugiati e l’integrazione.

 

L’8 ottobre 2014 una delegazione della Commissione Lavoro ha ricevuto la visita di una delegazione della Commissione per il Lavoro, Integrazione, Formazione Professionale e Donne del Parlamento Regionale di Berlino.

 

Il 16 luglio 2014 la Commissione Affari esteri e comunitari e la Commissione Politiche dell’Unione europea hanno incontrato congiuntamente una delegazione della Commissione per gli Affari dell’Unione europea del Bundestag, guidata dal Presidente Krichbaum.

 

Il 7 maggio 2014, in occasione di una visita ufficiale a Berlino, il Presidente della Commissione per le Politiche europee, Michele Bordo, ha incontrato l'omologa Commissione del Bundestag, guidata dal suo Presidente Krichbaum.

 

L’11 ottobre 2013 il Presidente della Commissione Affari esteri Cicchitto ha ricevuto Andreas Schockenhoff, membro del Bundestag.

 

Il 1° agosto 2013 la deputata Lia Quartapelle, Segretaria della Commissione Affari esteri, ha incontrato il Primo Consigliere dell'Ambasciata della Repubblica Federale di Germania, Susanne Schütz.

 

Il 4 giugno 2013 il Presidente Cicchitto ha ricevuto l'allora Ambasciatore tedesco Schafers.

 

Comitato permanente sui diritti umani

Il 21 gennaio 2015 l’allora Presidente del Comitato permanente sui diritti umani della Commissione Affari esteri, Mario Marazziti, ha incontrato i parlamentari tedeschi Frank Schwabe e Gabriela Heinrich.

 

Una delegazione del Comitato permanente sui diritti umani si è recata, dall’11 al 13 novembre 2014, in visita presso la Commissione per le petizioni del Bundestag.

 

Cooperazione multilaterale

La Germania prende parte alla cooperazione parlamentare nell'ambito dell'Unione europea.

Il 14 settembre 2015 ha avuto luogo presso la Camera dei deputati la Cerimonia per la firma della DichiarazionePiù integrazione europea: la strada da percorrere, cui hanno partecipato i Presidenti delle Camere basse di Italia, Francia, Germania e Lussemburgo. La dichiarazione mira ad imprimere slancio all’integrazione politica europea

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La Germania invia delegazioni alle Assemblee parlamentari del Consiglio d'Europa, dell'OSCE e della NATO.

A margine della Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dei Paesi aderenti al Consiglio d’Europa, che ha avuto luogo ad Oslo l’11 e 12 settembre 2014, la Presidente Boldrini ha avuto un colloquio con il Presidente del Bundesrat della Repubblica Federale tedesca e Ministro Presidente del Land Bassa Sassonia, Stephan Weil.

 

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La Germania partecipa alla cooperazione parlamentare nell'ambito del Partenariato euro mediterraneo e, in tale contesto, all’Assemblea Parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo (AP-UpM), di cui il Parlamento italiano ha detenuto la Presidenza da marzo 2010 a marzo 2011.

L’11 e il 12 maggio 2015 si è svolta a Lisbona la sessione plenaria dell’AP-UPM nonché il secondo Summit degli Speaker al quale ha partecipato il Presidente Lammert.

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La Germania prende parte altresì alla dimensione parlamentare del G8.

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La Germania partecipa inoltre al Forum globale dei legislatori del Dialogo sui Cambiamenti climatici dei Paesi G8+5, che vede coinvolti i rappresentanti legislativi dei Paesi del G8, insieme a 5 paesi in fase di avanzato sviluppo (Cina, India, Messico, Brasile e Sud Africa), e che si pone l’obiettivo di discutere un accordo sui cambiamenti climatici “post-2012”, ovvero successivo alla prima scadenza del Protocollo di Kyoto, sulla riduzione delle emissioni dei gas serra, al fine di stabilire la più ampia convergenza sugli obiettivi ambientali a livello mondiale[5].

 

Cooperazione amministrativa

Da alcuni anni, con cadenza annuale, è previsto un programma di visite di studio e formazione, alternativamente a Roma e a Berlino, di funzionari delle due Amministrazioni parlamentari, in conformità agli accordi intercorsi tra la Camera e il Bundestag.

L’ultima visita di studio è stata quella della delegazione di funzionari del Bundestag, che ha avuto luogo dal 22 al 26 giugno 2015. La prossima visita di studio è prevista a Berlino, nell’autunno 2016.

 

Unione interparlamentare (UIP)

Nell'ambito dell'Unione Interparlamentare (UIP) è stata ricostituita la sezione bilaterale di amicizia Italia-Germania. Il Presidente è la deputata Laura Garavini (PD), già membro del gruppo di amicizia nella XVI legislatura. Ne fanno parte altresì i deputati Alberto Bombassei, Rocco Buttiglione, Giancarlo Giorgetti e Marta Grande nonché il senatore Francesco Molinari.

Il 10 febbraio 2015 il Primo Ministro della Sassonia, Stanislaw Tillich, ha effettuato una visita alla Camera per partecipare al seminario “Il successo della Germania orientale: un modello per il Mezzogiorno organizzato dalla UIP. In quell’occasione il Primo Ministro ha incontrato la Vice-Presidente Sereni, la Presidente della sezione bilaterale di amicizia Italia-Germania Garavini e il Presidente della Commissione Affari Esteri Cicchitto.



[1]     Fonte: https://www.bmbf.de/de/zukunftsprojekt-industrie-4-0-848.html

[2]     Fonte: http://www.bmwi.de/DE/Themen/Industrie/industrie-4-0.html

[3]     Si veda, a tale proposito, il documento presentato dal Governo nel settembre 2014, intitolato “Die neue Hightech-Strategie – Innovationen für Deutschland” (La nuova strategia hightech – innovazioni per la Germania, stampato BT n. 18/2497).

[4]     Sul tema oggetto della mozione, la Commissione del Bundestag per la formazione, la ricerca e la valutazione delle conseguenze tecniche (Ausschuss für Bildung, Forschung und Technikfolgenabschätzung) ha poi svolto, il 2 dicembre 2015, un’audizione pubblica di esperti, le cui posizioni sono disponibili nella pagina web della Commissione, al seguente indirizzo: http://www.bundestag.de/bundestag/ausschuesse18/a18/fg-industrie-4-0/397368.

[5]     Si ricorda che il VI Forum si è svolto a Roma, presso la Camera dei deputati, il 12 e 13 giugno 2009.