Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento attività produttive | ||
Altri Autori: | Servizio Studi - Dipartimento attività produttive , Servizio Rapporti Internazionali | ||
Titolo: | Missione a Stoccarda nell'ambito dell'indagine conoscitiva "Industria 4.0" (29-31 maggio 2016) | ||
Serie: | Documentazione e ricerche Numero: 236 | ||
Data: | 24/05/2016 | ||
Descrittori: |
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Organi della Camera: | X-Attività produttive, commercio e turismo |
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Camera dei deputati |
XVII LEGISLATURA |
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Documentazione e ricerche |
Missione a
Stoccarda nell’ambito dell’indagine conoscitiva “Industria 4.0” (29-31 maggio
2016) |
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n. 236 |
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24 maggio 2016 |
Servizio responsabile: |
Servizio Studi – Dipartimento Attività Produttive ( 066760-3403 – * st_attprod@camera.it |
Hanno partecipato alla redazione del dossier i seguenti Servizi e Uffici: |
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File:
AP0066.docx |
INDICE
Industria 4.0 in Germania:
programmi e iniziative
Repubblica Federale di Germania –
Scheda paese
Rapporti parlamentari tra la Camera
dei deputati e la Repubblica Federale tedesca
CAMERA DEI DEPUTATI
Indagine
conoscitiva
“Industria
4.0: quale modello applicare al tessuto industriale italiano?”
Missione a Stoccarda 29 – 31 maggio 2016
PROGRAMMA
Domenica
29 maggio
14.00 Partenza
dall’autorimessa della Camera dei deputati
16.35 Partenza
con volo Eurowings (4U 2885) da
Fiumicino
18.10 Arrivo
a Stoccarda
Trasferimento a cura di Porsche
all’hotel Maritim
(Seidenstraße 34,
70174 Stuttgart, Germania)
20.30 Cena
offerta dal console generale Daniele Perico (Ristorante Valle,
Geschwister-Scholl-Str. 3)
Lunedì 30 maggio
08.50 Meetingpoint
Hotel Maritim, sala Köln
Benvenuto
09.00 Josef
Nierling, amministratore delegato di
Porsche Consulting.
Storia
di successo Porsche
09.15 Gregor
Grandl, partner di Porsche Consulting
Industrie
4.0
11.15 Trasferimento
allo stabilimento Porsche
12.00 Pranzo
alla mensa degli ospiti
13.00 Visita
allo stabilimento Porsche
15.15 Trasferimento
al Ministero dell’economia del Land Baden-Württemberg
(Theodor-
Heuss-Str. 4)
16.00 Incontro
con Karlheinz Bechtle, responsabile dei
rapporti commerciali con l’Italia Incontro con Günther Leßnerkraus, capo della sezione “Industria, Innovazione e
Ricerca economica”
17.00 Incontro
con Manfred Wittenstein, presidente di
Allianz 4.0 Baden-Württemberg
Incontro
con Cristoph Zanker, coordinatore di Allianz
4.0 Baden-Württemberg
18.00 Trasferimento
in hotel
20.00 Cena
al ristorante da Maurizio, Calwer Str. 62
Martedì
31 maggio
8.30 Meeting
point Hall hotel.
Trasferimento
presso Trumpf GmbH & Co, azienda all’avanguardia nella fabbricazione di
macchine per la lavorazione dell’acciaio, in particolare laser, tra i
precursori di Allianz 4.0 (Johann-Maus-Straße 2, 71254 Ditzingen)
9.00 Visita
dell’azienda Trumpf GmbH & Co con Stephan Fischer, Head of Software Development e responsabile del programma di
digitalizzazione di Trumpf
10.30 Trasferimento
presso l’area Fraunhofer (Nobelstrasse 12, 70569 Stuttgart)
11.00 Introduzione alla Società Fraunhofer e
all’Istituto Fraunhofer IAO (Economia del lavoro e organizzazione) presso il
centro per l’ingegneria virtuale, di Isabella R. Jesemann, Manager Business Development
11.15 Seminario: Industria 4.0 all’IAO, di Maik
Berthold, Research
Assistant Production Excellence
11.30 Visita: Immersive Engineering Lab, con
Stephan Wilhelm, Senior Researcher
Virtual Environments
11.45 Visita: Digital Engineering Lab, con Joachim
Lentes, Head of Digital Engineering
12.15 Lunch presso il centro Virtual Engineering
13.00 Visita: Pattern Factory, con Maik Berthold
13.30 Fraunhofer IPA (Institute for
Manufacturing Engineering and Automation)
Introduzione
al Fraunhofer IPA, Dr. Günter Hörcher, Research Strategist
13.45 Seminario: Industry 4.0 all’IPA, di Bumin
Hatiboglu, Research Fellow Competence
Center for DigiTools
14.30 Visita: Application Center presso Fraunhofer
IPA, con Bumin Hatiboglu
15.00 Trasferimento
all’aeroporto di Stoccarda (a cura di Porsche)
16.50
-17.35 Volo
Lufthansa (LH2149)
Stoccarda – Monaco
18.55 –
20.25 Volo (AZ433) Alitalia
Monaco – Roma Fiumicino
21.00
circa Rientro
all’autorimessa della Camera
La c.d. Quarta rivoluzione industriale (Industrie 4.0) ha avuto origine nel 2011 in Germania come uno dei progetti del futuro (Zukunftsprojekte) formulati nell’ambito della strategia governativa in materia di alta tecnologia (c.d. Hightech-Strategie). Acatech – l’Accademia tedesca delle scienze tecniche – ha presentato nel 2013 un’Agenda di ricerca (Forschungsagenda) con una serie di raccomandazioni a fini attuativi, che è stata poi elaborata su impulso del Ministero federale per la formazione e la ricerca (Bundesministerium für Bildung und Forschung - BMBF). Per dare seguito alle proposte degli esperti, il Ministero ha finora autorizzato la sovvenzione di progetti di ricerca con oltre 120 milioni di euro[1].
Parallelamente, anche il Ministero federale per l’economia e l’energia (Bundesministerium für Wirtschaft und Energie- BMWi), con due programmi di sostegno (Autonomik für Industrie 4.0 e Smart Service Welt), ha stanziato circa 100 milioni di euro[2] per portare avanti la ricerca e lo sviluppo di importanti innovazioni nell’ambito di Industrie 4.0.
Industrie 4.o rappresenta per la Germania un passo
significativo nella direzione di una produttività più efficiente e più attenta
alle risorse. Circa 15 milioni di posti di lavoro dipendono direttamente o
indirettamente dall’attività produttiva contribuendo in modo decisivo alla
competitività internazionale dell’industria tedesca. I vantaggi della
trasformazione digitale sono evidenti: una maggiore connessione di prodotti e
macchinari aumenta l’efficienza, riduce i costi e contemporaneamente fa
risparmiare risorse. Attraverso un monitoraggio intelligente e processi
trasparenti le aziende possono avere una visione costante e reagire
flessibilmente e rapidamente ai mutamenti del mercato. Prodotti e macchinari
intelligenti raccolgono molteplici dati, grazie ai quali possono svilupparsi
nuove offerte e ottimizzare i procedimenti produttivi.
Nell’aprile
2013 le Associazioni industriali BITKOM, VDMA e ZVEI, che insieme rappresentano
più di 6.000 aziende associate, hanno concluso un accordo di cooperazione
per lo sviluppo e la prosecuzione di Industrie
4.0, nella forma di una collaborazione tematica attuata nell’ambito di
un’apposita piattaforma. Il lancio di tale progetto, ovvero la Piattaforma Industrie 4.0 (Plattform
Industrie 4.0), è stato
annunciato ufficialmente alla Fiera di Hannover 2013.
La Piattaforma Industrie 4.0 mira ad assicurare e potenziare, a livello internazionale, la posizione di punta della Germania nell’industria manifatturiera, accelerando il cambiamento strutturale digitale e creando le necessarie condizioni di uniformità e affidabilità. Più è connessa l’economia, più diventano necessari la cooperazione, la partecipazione e il coordinamento di tutti gli attori interessati. Fondamentale in tale contesto è il dialogo con il mondo delle imprese, i sindacati, l’università e la politica.
Alla guida della Piattaforma sono posti i due Ministeri competenti in materia (il Ministero federale dell’economia e dell’energia e il Ministero dell’istruzione e della ricerca) e altri rappresentanti di spicco provenienti dal mondo imprenditoriale, scientifico e sindacale. La Direzione della Piattaforma è l’organo decisionale superiore, che definisce gli obiettivi generali, determina la linea strategica, l’occupazione del personale, la dotazione finanziaria e rappresenta pubblicamente la Piattaforma.
Nella struttura della Piattaforma si distinguono:
§ un Comitato strategico (Strategiekreis) che, con i rappresentanti del Comitato dirigente, della Cancelleria federale e del Ministero federale dell’interno, i rappresentanti dei Länder, delle associazioni di settore, dei sindacati e del mondo scientifico, funge da organo consultivo della Direzione in tutte le questioni strategiche;
§ un Comitato dirigente (Lenkungskreis) costituito da rappresentanti delle imprese e dei sindacati, che coordina e indirizza le attività dei cinque Gruppi di lavoro attivi su temi specifici: 1. Architetture di riferimento, standard e normalizzazione; 2. Ricerca e innovazione; 3. Sicurezza e sistemi di connessione; 4. Condizioni giuridiche di riferimento; 5. Lavoro, formazione e perfezionamento.
Sia i Gruppi di lavoro, in particolare il Gruppo di lavoro sulla ricerca e l’innovazione, sia i due Comitati sono coadiuvati dal Consiglio scientifico (wissenschaftlicher Beirat), di cui fanno parte i rappresentanti delle principali organizzazioni scientifiche. Tra i suoi compiti vi è quello di valutare l’Agenda di ricerca (Forschungsagenda) e i progetti di ricerca in corso.
Per conto del Ministero federale dell’economia e dell’energia all’Ufficio di sede della Piattaforma (Geschäftsstelle) è affidata la gestione operativa del progetto. L’Ufficio organizza e coordina le attività della Piattaforma, coadiuvando i singoli Comitati; funge da interlocutore centrale delle imprese, della politica e dei mezzi di comunicazione fornendo informazioni sui progressi compiuti nell’ambito della strategia di cooperazione che è alla base della Piattaforma Industrie 4.0.
Infine, sul versante parlamentare, si segnala una mozione presentata al Bundestag dai gruppi parlamentari della coalizione di governo
CDU/CSU (cristiano-democratici) e SPD (socialdemocratici) il 10 novembre 2015 (stampato BT
n. 18/6643), intitolata “Industrie
4.0 und Smart Services - Wirtschafts-, arbeits-, bildungs- und
forschungspolitische Maßnahmen für die Digitalisierung und intelligente
Vernetzung von Produktions- und Wertschöpfungsketten” (Industrie 4.0 e Servizi Smart – Misure economiche, attinenti al
mondo del lavoro e della formazione, nonché alla politica di ricerca per la
digitalizzazione e la messa in rete intelligente di catene della produzione e
della creazione di valori). La mozione parlamentare è stata oggetto di un ampio
dibattito in Assemblea nella seduta del 13 novembre 2015, al termine
del quale è stata approvata con il
voto contrario dell’opposizione (gruppo dei Verdi e gruppo della Sinistra).
Nella mozione i deputati hanno esortato il Governo federale a proseguire
nell’attuazione dell’Agenda digitale e della Strategia Hightech[3], affinché
possano essere rafforzate la capacità di innovazione e la competitività della
Germania. Per quanto riguarda la problematica relativa alla ricerca nell’ambito di Industrie 4.0, il Governo è stato
sollecitato a potenziare tale settore ai fini dello sviluppo di sistemi e di
procedimenti produttivi intelligenti e della messa in rete intelligente di
impianti di produzione, tenendo in debita considerazione la sicurezza
informatica e la protezione dei dati, senza trascurare i servizi e la
modernizzazione e umanizzazione del mondo del lavoro[4].
Germania
Nelle seguenti tabelle sono riportati i valori, a consuntivo e previsionali, del PIL, riferiti agli anni 2006-2015 dei principali paesi dell’Area Euro (Francia, Germania e Spagna) , del Regno Unito, dell’UE-28, degli USA e del Giappone.
A partire dal 2007, l’andamento ciclico in Europa è stato caratterizzato da due fasi recessive: la prima, molto profonda, si è estesa all’incirca tra la metà del 2008 e la metà del 2009; la seconda, molto meno intensa, si è sviluppata tra l’inizio del 2012 e l’inizio del 2013 (cfr. Figura 1.1).
La prima recessione, caratterizzata da una forte caduta del commercio internazionale, è stata più accentuata per Germania e Italia (con cadute tendenziali di Pil rispettivamente di -6,9 e -7,2 per cento nel primo trimestre del 2009), mentre la seconda ha riguardato, tra i principali paesi, Italia e Spagna.
Nelle seguenti tabelle sono riportati i valori, a consuntivo e previsionali, dell’ inflazione, riferiti agli anni 2006-2015 dei principali paesi dell’Area Euro (Francia, Germania e Spagna) , del Regno Unito, dell’UE-28, degli USA e del Giappone.
Nelle seguenti tabelle sono riportati i valori, a consuntivo e previsionali, della disoccupazione, riferiti agli anni 2006-2015 dei principali paesi dell’Area Euro (Francia, Germania e Spagna) , del Regno Unito, dell’UE-28, degli USA e del Giappone.
Il calo occupazionale è stato particolarmente marcato nell’industria per l’intera Area euro. Il mercato del lavoro tedesco ha sostanzialmente tenuto, nonostante la rilevante caduta del prodotto in particolare nella prima fase recessiva. (Figura 1.4)
Nella manifattura la flessione dell’occupazione per l’Area euro è stata molto marcata, sia nella prima fase recessiva (la riduzione degli addetti è stata pari al -7,2 per cento su base tendenziale nel terzo trimestre 2009) sia nella seconda (-1,5 per cento e -1,6 per cento rispettivamente nel primo e nel secondo trimestre 2013).
La Germania, al contrario, ha mantenuto una dinamica meno accentuata rispetto ai partner europei nelle fasi di contrazione occupazionale (tra il 2009 e il 2010) e una maggiore vivacità nelle fasi di espansione (nel 2008 e nel periodo 2011-2013). Nel periodo più recente, infine, si assiste a un recupero di occupati in minor misura in Germania (Figura 1.6). Sebbene per il complesso delle attività del terziario la flessione occupazionale nell’Area euro sia stata meno accentuata, nei servizi di mercato (escluso commercio) la crisi si è manifestata negli stessi tempi e con la stessa intensità osservati nell’industria (Figura 1.7): la forte connessione tra questi comparti si è dunque riflessa sul ciclo occupazionale.
(a
cura del Ministero per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale) Febbraio
2016
1806: con
la deposizione della corona imperiale da parte di Francesco II d’Asburgo, dopo
che il Rheinbund aveva riconosciuto
Napoleone come nuovo imperatore, ha termine il Sacro Romano Impero (e quindi il
I Reich, iniziato nel 936 con Ottone
I).
1871: Guglielmo
I di Prussia nominato Imperatore tedesco (inizio del II Reich, che terminerà nel 1918 con l’abdicazione di Guglielmo II)
a seguito della vittoria prussiana nella guerra (1870-1871) contro la Francia
di Napoleone III.
1888-1918: periodo guglielmino (Guglielmo II)
caratterizzato dalla politica di potenza con un forte attivismo nel settore
marittimo-navale ed in ambito coloniale.
1914-1918: sconfitta
della Germania e dell’Austria nel I conflitto mondiale.
1919: vittoria
dei socialdemocratici alle elezioni. Inizio della Repubblica di Weimar.
1929: crollo
della borsa a Wall Street ed inizio del declino della Repubblica di Weimar.
Crisi economica e disoccupazione dilagante (6 milioni di individui alla fine
del 1932).
1933 (30 gennaio): il
Presidente von Hindenburg nomina Cancelliere Hitler, che ha ottenuto la
maggioranza relativa alle elezioni con il partito NSDP.
1934 Hitler assume
anche le funzioni di Capo dello Stato e di Comandante delle forze armate. E’
l’inizio del III Reich.
1938: annessione
dell’Austria e, dopo la Conferenza di Monaco, annessione dei Sudeti.
1939: annessione
del resto della Cecoslovacchia (marzo); patto d’acciaio con l’Italia (maggio);
patto von Ribbentrop-Molotov (agosto); invasione della Polonia (1 settembre) e
scoppio del II conflitto mondiale.
1945: capitolazione
della Germania e fine del III Reich (8 maggio).
1948-1949: blocco
di Berlino e ponte aereo alleato.
- 23 maggio ’49 Adenauer firma
la Legge fondamentale: nasce la Rep. Federale Tedesca.
- 7 ottobre ‘49 nasce la Rep.
Democratica Tedesca.
1955: la
RFT entra a far parte della NATO.
1957: Trattati
di Roma. Italia, Francia, RFT e Benelux fondano la CEE e l’Euratom.
1961 (13 agosto):
eretto il Muro di Berlino.
1963: Trattato
dell’Eliseo con la Francia. Riconciliazione franco-tedesca.
1972: Firma
del Trattato fondamentale intertedesco;
Ost-Politik di Willy Brandt (SPD).
1973: La
RFT entra a far parte dell’ONU.
1982-1998: Cancelliere
Helmut Kohl (CDU) a capo dell’esecutivo.
1989: apertura
delle frontiere ungheresi (settembre); apertura del Muro di Berlino (9
novembre); dimissioni di Honecker (18 dicembre). Egon Krenz Segr. Gen. SED.
1990 (18 marzo):
libere elezioni nella RDT: Lothar de Maizière Ministro Presidente; agosto: il
Parlamento della RDT si pronuncia a favore dell’adesione alla RFT.
3
ottobre (ora festa
nazionale): nasce la Repubblica Federale
di Germania.
1998 (27 settembre):
Schröder (SPD) vince le elezioni
politiche e forma una coalizione di governo con i Verdi.
2002 (22 settembre):
Schröder vince nuovamente, di misura, le
elezioni politiche. Confermata la coalizione con i Verdi.
2005 (18 settembre): l’Unione guidata da Angela Merkel
vince di misura le elezioni e forma un
governo di grande coalizione con l’SPD. Il 22 novembre Angela Merkel è eletta
Cancelliere e diventa la prima donna a capo dell’esecutivo.
2009-2013: secondo
Governo Merkel, sostenuto da un’alleanza CDU-CSU/FDP.
2013 (22 settembre): elezioni per il rinnovo del Bundestag.
2013 (17 dicembre): insediamento del terzo Governo
Merkel, sostenuto da una grande coalizione CDU-CSU/SPD.
STRUTTURA ISTITUZIONALE E DATI DI BASE
Superficie: |
357.050 kmq |
Capitale: |
Berlino |
Principali città: |
Berlino, Amburgo, Monaco
di Baviera, Colonia, Francoforte sul Meno, Stoccarda, Düsseldorf, Brema,
Hannover, Norimberga, Lipsia, Dresda. |
Nome Ufficiale: |
Repubblica Federale di
Germania |
Forma di Stato e di Governo: |
Repubblica federale;
democrazia parlamentare |
Sistema legislativo: |
Parlamento bicamerale (Bundestag: Camera rappresentativa; Bundesrat: Camera dei Länder) |
Capo dello Stato: |
Joachim Gauck dal 18.03.2012 |
Presidente del Bundesrat |
Carica ricoperta a
rotazione annuale dal Ministro Presidente di uno dei 16 Länder (sostituisce
il Presidente della Repubblica Federale in caso di impedimento). Dal 1° novembre 2015 il Presidente è il Ministro Presidente del Land
Sachsen, Stanislaw Tillich (CDU). |
Presidente del Bundestag |
Norbert Lammert (CDU) dal 22.10.2013 (terzo mandato) |
Capo del Governo: |
Angela Merkel (CDU) dal 17.12.2013 (terzo mandato) |
Ministro degli Esteri: |
Frank-Walter Steinmeier (SPD) dal 17.12.2013 |
Sistema legale: |
diritto codificato |
Suffragio: |
universale, con diritto
di voto a 18 anni |
Popolazione ed indicatori
socio-economici
Popolazione: |
81,2 milioni (31.12.2014) |
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PIL (mld di Euro) |
2.809,5 (2013) 2.903,8 (2014) 3026,6 (2015) |
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Crescita del PIL reale |
+0,4% (2012); +0,1% (dato 2013); + 1,6 (2014); +1,7 (2015); +1,7%
(stima 2016) |
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Reddito pro capite (Euro) |
37.154 Euro (2015) |
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Rapporto Deficit/PIL |
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Rapporto Debito
pubblico/PIL |
77,1% (2013) 74,7% (2014)
71,4% (2015) |
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Disoccupazione |
6,7% (dato Bundesagentur für
Arbeit - gennaio 2016) |
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Inflazione |
+0,3% (febbraio 2016) |
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Aspettativa di vita alla nascita: |
74,5 anni (uomini) 81,4
anni (donne) (dati 2013) |
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Gruppi linguistici: |
tedesco (91.5%), turco
(2,4%), altri (6,1% in larga parte serbo-croato, italiano, russo, greco,
polacco, spagnolo) |
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Religioni: |
protestante (34%),
cattolica (34%), musulmana (3,7%), non affiliati o altre (28,3%) |
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Lingue ufficiali: |
tedesco |
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Partiti politici principali rappresentati in Parlamento (Bundestag): |
Unione Cristiano
Democratica (CDU) e Unione Cristiano Sociale (CSU); Partito socialdemocratico
(SPD); Alleanza ‘90/Verdi; Die Linke
(sinistra);Alternative fuer Deutschland (destra) |
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Il III
Esecutivo Merkel, a coalizione CDU-SPD, insediatosi il 17 dicembre 2013, ha
dall’estate del 2015 la sfida dell’immigrazione al centro della sua agenda.
L’eccezionale flusso di profughi soprattutto dalla Siria, nonché da Afghanistan
e Iraq, dall’agosto del 2015 ha portato all’arrivo di ben 1.100.000 profughi in
Germania lo scorso anno, soprattutto lungo la cosiddetta rotta balcanica
(Siria-Turchia-Balcani-Austria-Germania).
Dopo
la dichiarazione della Cancelliera tedesca a settembre 2015 secondo cui la
Germania “ce la farà” (“Wir schaffen das”), l’opinione pubblica tedesca e i
partiti di governo hanno gradualmente virato, sull’onda delle eccezionali
dimensioni del flusso migratorio e della conseguente sfida di accoglienza e
integrazione, verso una pressante richiesta al Capo del Governo di porre argine
al flusso di profughi, con un tetto agli arrivi nel 2016 che la CSU, in prima
linea nel voler ridurre gli arrivi, ha quantificato in 200.000 l’anno. La
Cancelliera si è rifiutata per ora di quantificare soglie o quote di arrivi.
Tale
pressione politica e mediatica è stata attenuata solo in parte dallo sforzo
della Cancelliera e del suo Governo di mettere in atto misure nazionali, e di
favorire decisioni conseguenti sul piano europeo, in materia migratoria (sul
piano nazionale: I pacchetto di misure in materia di asilo approvato a ottobre;
intesa di coalizione il 5 novembre 2015 per un II pacchetto di misure in
materia di asilo poi varate dal Consiglio dei Ministri tedesco il 27 gennaio
2016; I Vertice intergovernativo con la Turchia, il 22 gennaio 2016 a Turchia,
con annesso negoziato su MoU fra Ministeri dell’Interno per cooperazione contro
il traffico di esseri umani) e successiva visita della Cancelliera in Turchia
l’8 gennaio 2016.
Il
2016, apertosi nel segno delle aggressioni di Capodanno a Colonia ad opera di
gruppi di immigrati, e con una solo parziale diminuzione del flusso migratorio
verso la Germania (80-90.000 arrivi a gennaio 2016), vede la Cancelliera
muoversi con spazio di manovra limitato e la necessità di ottenere rapidi
risultati sull’immigrazione entro marzo, sul piano sia nazionale che europeo. A
trarre profitto dell’attuale debolezza del Governo (con gradimento ai minimi
degli ultimi anni sia per l’Esecutivo sia per la Cancelliera Merkel) non sono né
la SPD, il cui stesso elettorato nutre timori per l’ondata migratoria, né le
opposizioni di sinistra o dei Verdi (che propugnano una politica di apertura su
asilo e immigrazione in controtendenza con gli umori dell’elettorato tedesco).
E’ invece il partito euroscettico “Alternative fuer Deutschland” a vedere
crescere – grazie anche ad una linea marcatamente xenofoba (invito alla Polizia
tedesca a sparare sui profughi ai confini tedeschi) ed anti-europea – i
consensi attestandosi nei sondaggi al 12%, il che ne farebbe il terzo partito
in Germania.
Le ultime elezioni federali si sono svolte
il 22 settembre 2013, con
un'affluenza in leggera ascesa al 71,5% (70,8% nel 2009). Esse sono state
contrassegnate dall'affermazione netta dell'Unione
tra la CDU del Cancelliere Merkel ed il partito consociato bavarese CSU, che
hanno ottenuto insieme il 41,5% dei
consensi (tornando a livelli mai più raggiunti dall'era Kohl nel 1994), con
un aumento del 7,7% rispetto al 2009. Il dato più eclatante è stato l'uscita
del partito liberale FDP dal Bundestag, dove aveva sempre avuto propri
rappresentanti fin dalle prime elezioni della Repubblica Federale nel 1949.
Esso ha infatti raggiunto solo il 4,8% dei voti (al di sotto della soglia di
sbarramento del 5%), facendo registrare, rispetto ai risultati ottenuti nel 2009
(14,6%), un drastico calo di consensi. L'esclusione dei liberali disegna quindi
per la prima volta un Bundestag nel quale è rappresentata una sola forza di
centrodestra, l'Unione CDU/CSU, a fronte di tre partiti di centrosinistra.
Il risultato
elettorale dell'SPD (25,7%) ha rappresentato soltanto un modesto progresso rispetto al minimo del dopoguerra raggiunto
nel 2009 (23%). La Linke all'8,6% (meno 3,3) e i Verdi all'8,4% (meno 2,3)
completano il fronte di centrosinistra. Mentre dunque il fronte
conservatore-moderato si è compattato nel sostegno al partito più grande, nel
centrosinistra prosegue quel fenomeno di frammentazione avviatosi con la
nascita negli anni ’80 del partito ecologista e progressivamente accentuatosi,
dopo la riunificazione tedesca, con i movimenti sorti alla sinistra dell’SPD
(in parte alimentati da una diaspora verificatasi all’interno del partito
socialdemocratico), unitisi poi nel partito Die
Linke.
Tra i
partiti minori o di recente formazione, mentre i Pirati si sono fermati al
2,2%, il partito euroscettico di destra Alternative
fuer Deutschland, che aveva come obiettivo principale il superamento
dell'attuale unione monetaria europea, da sostituirsi con unioni ristrette ad
alcuni Paesi e/o con il ritorno a valute nazionali, ha ottenuto un
significativo 4,7% (restando quindi di poco al di sotto della soglia di
sbarramento del 5%), con oltre 2 milioni di voti.
Dopo
quasi tre mesi dalle elezioni, il 17 dicembre 2013 si è insediato il terzo
Esecutivo guidato dal Cancelliere Merkel
- dopo quelli del 2005-2009 (alla guida di una "grande coalizione"
con l'SPD) e del 2009-2013 (in alleanza col partito liberale FDP) - nuovamente
sostenuto da una grande coalizione Unione-SPD.
Il Governo si compone di 5
Ministeri attribuiti alla CDU (cui si aggiunge il Ministro alla Cancelleria), 3
alla CSU, 6 all’SPD. Il leader socialdemocratico Sigmar Gabriel ricopre anche
la carica di Vice Cancelliere.
- Cancelliere Federale: Angela Merkel (CDU).
- Ministro alla Cancelleria: Peter Altmaier (CDU).
- Vice Cancelliere e Ministro dell’Economia e dell’Energia:
Sigmar Gabriel (SPD).
- Ministro degli Esteri: Frank-Walter Steinmeier (SPD).
- Ministro dell’Interno: Thomas de Maiziere (CDU).
- Ministro della Difesa: Ursula von der Leyen (CDU).
- Ministro delle Finanze: Wolfgang Schaeuble (CDU).
- Ministro del Lavoro e degli Affari sociali: Andrea Nahles
(SPD).
- Ministro della Salute: Hermann Groehe (CDU).
- Ministro della Giustizia e della tutela dei consumatori:
Heiko Maas (SPD).
- Ministro dell’Istruzione e della ricerca: Johanna Wanka
(CDU).
- Ministro dell’Ambiente: Barbara Hendricks (SPD).
- Ministro della Famiglia: Manuela Schwesig (SPD).
- Ministro dei Trasporti: Alexander Dobrindt (CSU).
- Ministro dell’Agricoltura: Christian
Schmidt * (CSU).
- Ministro per la Cooperazione economica e lo sviluppo: Gerd
Mueller (CSU).
(*) Dal
febbraio 2014, a seguito delle dimissioni di Hans-Peter Friedrich (CSU)
Tre Ministri di Stato nominati presso la Cancelleria hanno il compito di assistere il Cancelliere federale su specifiche materie. Si tratta di:
§ Monika Grütters, MdS incaricato del Governo federale
per cultura e media;
§ Aydan Özoguz, MdS incaricato del Gov. Fed. per
immigrazione, rifugiati, integrazione;
§ Helge Braun, MdS per semplificazione amministrativa e
“better regulation”.
I leader dei tre partiti della maggioranza Merkel (CDU), Seehofer (CSU) e Gabriel (SPD) hanno guidato le rispettive delegazioni di partito anche nelle lunghe trattative volte alla formazione dell’alleanza ed alla definizione del relativo “contratto di coalizione”.
Ciascun partito può vantare di essere riuscito ad inserire nell’accordo dei tratti caratterizzanti e distintivi dei propri propositi elettorali, tra i quali spiccano alcuni degli elementi più controversi dei negoziati, sui quali i partiti coinvolti avevano inizialmente posizioni molto distanti, ovvero il contenimento (inteso come mancato aumento) della pressione fiscale voluto dalla CDU (che ha ancora una volta posto l’enfasi sulla priorità delle finanze solide e del contenimento e successiva riduzione del debito pubblico), il salario minimo legale voluto dall’SPD (8,50 Euro all’ora a partire dal 2015 ma con alcune eccezioni) e criticato anche aspramente da diversi economisti ed esponenti del mondo imprenditoriale, l’introduzione del pedaggio autostradale (destinato a colpire di fatto soltanto autoveicoli con targa straniera, nel quadro di un meccanismo di compensazione con altre imposizioni previsto a favore degli autoveicoli immatricolati in Germania) voluto dalla CSU.
Il documento, intitolato “Deutschlands Zukunft gestalten” (“configurare il futuro della Germania”), si compone di 185 pagine suddivise in un preambolo ed in 8 macroaree tematiche, a loro volta suddivise in paragrafi, così intitolate: 1) Crescita, innovazione e benessere; 2) Piena occupazione, lavoro di buona qualità e sicurezza sociale; 3) Finanze solide; 4) Coesione della società; 5) Stato moderno, sicurezza interna e diritti dei cittadini; 6) Europa forte; 7) Responsabilità nel mondo; 8) Modalità di lavoro della coalizione.
Oltre a garantire la citata solidità
finanziaria interna, il Governo è impegnato in un ambizioso “cambiamento
radicale dell’approvvigionamento energetico”. La tabella di marcia individuata
sin dal debutto del Governo di Coalizione dal Vice Cancelliere e Ministro
dell'Economia ed Energia Gabriel per il processo di revisione della Legge
nazionale sulle Energie Rinnovabili (EEG) è stata rispettata e il Bundesrat ha
licenziato l’11 luglio 2014 la legge di riforma che è entrata in vigore il 1
agosto 2014.
Importante,
soprattutto nell’ottica degli equilibri di coalizione, la conferma che la
Signora Merkel ha delineato circa l’intento di introdurre (pur con delle
eccezioni transitorie) il salario minimo di 8,50 Euro all’ora a partire dal
2015. Il provvedimento è stato approvato dal Bundestag a larga maggioranza il 3
luglio, licenziato dal Bundesrat l’11 luglio 2014 ed è entrato in vigore dal 1°
gennaio 2015.
Degno
di nota anche l’accento posto nel Contratto
di Coalizione sulle misure previdenziali, e in particolare sulla riforma
del sistema pensionistico (c.d. “Rentenpaket”) che prevede la possibilità del
pensionamento anticipato a 63 anni, a condizione di aver versato contributi per
45 anni. Tale misura è stata definitivamente approvata dal Parlamento tedesco
ed è in vigore dal 1° luglio 2014.
Le elezioni europee del 25 maggio 2014 hanno rappresentato un primo banco di prova per il Governo di Grande Coalizione, confermando un quadro politico sostanzialmente stabile (salvo l’affermazione, col 7%, del partito euroscettico “Alternative fuer Deutschland”) a confronto, soprattutto, dell’esito elettorale in Francia, motivo qui di viva preoccupazione al contrario del sollievo suscitato dal risultato delle elezioni europee in Italia. Rispetto alle elezioni politiche del 22 settembre 2013, l’SPD ha leggermente rafforzato la posizione (crescita dell’1,6%), mentre il blocco CDU-CSU ha subìto un calo del 6,2% (in gran parte per la campagna elettorale sbagliata condotta dalla CSU), con una conferma, comunque, della distanza fra le due componenti della coalizione (35,3% per i democristiani, 27,3% per i socialdemocratici).
In Germania sono stati registrati, circa i risultati delle elezioni europee negli altri principali Stati membri, preoccupazione per i risultati in Francia e apprezzamento per il risultato in Italia.
A cavallo tra la fine della precedente legislatura
e l’inizio della nuova, il 15 settembre
2013 si sono svolte le elezioni
regionali in Baviera, primo Land del Paese per estensione territoriale e
secondo per popolazione, un unicum anche sul piano politico, caratterizzato
dalla presenza preponderante del partito conservatore CSU (Unione
cristiano-sociale), a specifica vocazione regionale ma gemellato, in ambito
federale, con la CDU (Unione cristiano-democratica), attiva negli altri 15
Laender tedeschi.
Nel valutare le implicazioni su scala nazionale del
voto, non si può prescindere dall’evidenziare questa “specialità” della
Baviera, regione dove la CSU governa dalla fine della seconda guerra mondiale
(salvo brevi parentesi a guida SPD nei primi anni del dopoguerra) ed ha
ottenuto la maggioranza assoluta dei voti tra il 1962 ed 2008, con punte del
62,1% nel 1974.
Il 47,7% ottenuto dalla CSU è ovviamente una
vittoria ed un riscatto rispetto al 2008 (la crescita in termini assoluti,
favorita dalla maggiore affluenza, è stata di ben 1 milione di voti) ma
rappresenta paradossalmente il secondo “peggior” risultato del partito negli
ultimi 50 anni, dovendo risalire fino al 1962 per trovare un consenso più basso
(47,5%).
La circostanza che da decenni mediamente un
elettore bavarese su due sostenga la CSU è dovuta anche all’apprezzamento (con
qualche venatura patriottica legata ad una lunga tradizione di autonomia) della
popolazione per un partito che cura prioritariamente gli interessi della
Baviera, traendone un indubbio vantaggio, anche di immagine, rispetto ai
partiti concorrenti. Insoddisfacente nel complesso è stato il risultato
dell’SPD, con una modesta crescita del 2% in più rispetto al picco negativo del
18,6% nel 2008.
Alle elezioni
regionali in Assia svoltesi il 22 settembre 2013, in parallelo con le
elezioni federali, si è registrata una ulteriore sconfitta di una coalizione
regionale uscente tra CDU ed FDP. A seguito di una complessa fase
post-elettorale, si è formato un Governo retto da una delle rare esperienze di
coalizione, finora tutte a livello locale, tra CDU e Verdi.
Le
elezioni in Sassonia del 31 agosto 2014, le prime consultazioni
regionali a svolgersi dopo quelle federali del settembre 2013, oltre a
riconfermare la primazia della CDU nel Libero
Stato, dove il partito cristiano-democratico governa dalla riunificazione,
hanno sanzionato l’ennesima sconfitta del Partito liberale FDP, che non ha
raggiunto la soglia di sbarramento del 5%. Le elezioni hanno registrato, in
linea con la tendenza già emersa a livello nazionale in occasione delle
elezioni europee, anche l'ascesa fulminante del Partito euroscettico Alternative für Deutschland che, con il
9,7% dei consensi, si guadagna l’ingresso nel suo primo Parlamento regionale.
Nel novembre 2014 la rinnovata Assemblea regionale ha approvato la nomina di
Stanislav Tillich (CDU) quale Ministro Presidente alla guida di un governo di
grande coalizione con la SPD.
Le
elezioni svoltesi il 14 settembre 2014 in Brandeburgo
e in Turingia hanno segnato, come
tendenza generale, un buon risultato per la CDU del Cancelliere Merkel che è
cresciuta in entrambi i Länder, e una
perdita di consensi della SPD, più contenuta in Brandeburgo, dove comunque
mantiene la maggioranza. L'uscita di scena dai due Parlamenti regionali di
Erfurt e Potsdam della FDP, colpita dall'ennesima sconfitta è accompagnata
dall'avanzata del Partito euroscettico Alternative für Deutschland, che diventa
quarta forza politica nei due Länder orientali, registrando il 12,2% dei voti
in Brandeburgo e il 10,6% in Turingia.
Mentre in Brandeburgo si è riconfermata la coalizione di governo
rosso-rosso a guida SPD (che ha ottenuto il 31,9%) insieme alla Linke (18,6%),
in Turingia per la prima volta, un esponente del partito dell’estrema sinistra
tedesca, ed erede della SED, è stato eletto alla guida di un Land nella
Germania riunificata. Sulla scia di un ampio dibattito divenuto di interesse
mediatico anche per la coincidenza con il 25° anniversario della caduta del
Muro di Berlino, Bodo Ramelow (Die Linke) guida infatti dal 5 dicembre u.s. una
coalizione composta da Die Linke, SPD e Verdi.
Con la
formazione del Governo “rosso-rosso-verde” ad Erfurt si è dunque assistito al
sorpasso da parte dei Verdi sulla CDU per numero di presenze negli Esecutivi
regionali. All'SPD, presente nei governi di 14 Laender, seguono ora appunto i
Verdi, membri di governo in 8 Laender, e la CDU, presente in 7 governi locali.
Per
quanto riguarda infine la Città-Stato di
Berlino, nell’agosto 2014 il Sindaco-Governatore Klaus Wowereit (SPD) aveva
annunciato le proprie dimissioni. Ad avere un ruolo determinante in tale
decisione sarebbe stato lo scandalo
legato al ritardo nel completamento del nuovo aeroporto berlinese (in
attesa dal 2012 di essere terminato e inaugurato e costato finora 5,3 miliardi
di euro in più del previsto). L’11 dicembre 2014 si è insediato
ufficialmente a capo dell’Esecutivo della Città-Stato il suo successore Michael
Müller, già membro del Senato di Berlino (organo esecutivo) con delega
all’ambiente e allo sviluppo urbano. Le elezioni regionali sono previste per la
fine del 2016.
Le
elezioni per il rinnovo dell'Assemblea regionale ("Buergerschaft")
della Citta' Stato di Amburgo,
svoltesi il 15 febbraio 2015, hanno sancito la riconferma del partito
socialdemocratico (SPD) come principale forza politica del Land. La
lieve perdita di consensi ha sottratto
tuttavia ai socialdemocratici la
maggioranza assoluta. Il voto ha segnato anche una forte contrazione
della CDU, che ha perso voti a favore del Partito liberale e di AfD.
Quest'ultima formazione ha superato, con il 6,1% dei voti, la soglia di
sbarramento (5%) conquistando il suo
quarto Parlamento regionale. Buoni risultati per i 'Die Linke' e Verdi. Il
nuovo Governo, guidato dallo stesso Sindaco uscente Scholz, è composto da una
coalizione tra Socialdemocratici e Verdi
ed ha ricevuto la fiducia dell’Assemblea regionale a metà aprile 2015.
Le
elezioni per il rinnovo dell’Assemblea Parlamentare (“Buergerschaft”) della Città Stato di Brema, svoltesi il 10
maggio 2015, hanno sancito la riconferma della SPD come primo partito locale,
ma con una netta perdita di consensi ( - 5,7%) rispetto alle precedenti
elezioni del 2011, in linea peraltro con la perdita di consenso (-7,2%) dei
Verdi, “junior partner” di coalizione a Brema. Il Sindaco uscente Jens
Boehrnsen (SPD) si è pertanto dimesso e alla guida del Governo di coalizione SPD-Verdi
si è insediato il 15 luglio 2015 il deputato della SPD Carsten Sieling.
Il 13 marzo 2016 si sono svolte le elezioni
regionali in Baden-Württenberg, Renania-Palatinato, Sassonia-Anhalt.
Elezioni che hanno avuto, fin dall'avvio della campagna elettorale, valenza
politica nazionale, in primis come test del consenso dell'elettorato tedesco
riguardo alla politica migratoria della Cancelliera Merkel. Il dato politico
più rilevante è il successo in tutte e tre le consultazioni del partito
anti-europeo di destra "Alternative fuer Deutschland" (nato come
partito anti-euro e ora profilatosi soprattutto come anti-immigrati). L'AfD
ottiene il 15,1 per cento in Baden-Wrttemberg, il 12,7 in Renania Palatinato, e
il 24 per cento in Sassonia Anhalt. L'AfD ha drenato consensi a quasi tutti i
partiti ed è riuscita anche a mobilitare parte degli astenuti, come
testimoniato dal tasso di partecipazione, elevato per elezioni regionali (oltre
il 70 nei due Laender occidentali, oltre il 60 in Sassonia Anhalt) notevolmente
superiore alle ultime consultazioni. I
risultati dei partiti tradizionali, oltre ad essere condizionati dalle perdite
subite in favore di AfD, lo sono stati anche da una personalizzazione
della competizione,
che ha premiato i popolari titolari degli attuali governi
regionali anche al di là delle dinamiche del consenso dei rispettivi
partiti. Così,
ad esempio, il sorprendente 30 per cento dei verdi in Baden-Württenberg è
legato alla popolarità del Ministro Presidente Winfried Kretschmann, pragmatico
sostenitore della linea
del Cancelliere Merkel sui profughi. Analogamente,
la netta sconfitta della SPD, divenuta quarto partito sia in Baden-Württenberg
sia in Sassonia-Anhalt - con percentuali dimezzatesi e giunte tra il 12 e il 10
per cento - è stata temperata dalla conferma dei suoi consensi in Renania -
Palatinato, grazie alla popolarità del Ministro Presidente Malu Dreyer (36%),
che ha mantenuto una linea politica socialdemocratica e di sostegno alla
politica migratoria di Angela Merkel. La CDU ha mantenuto percentuali intorno
al 30 per cento dappertutto, ma registra una consistente flessione, soprattutto
in Baden-Württenberg, da interpretare peraltro non solo come dissenso dell'elettorato
riguardo alla linea Merkel sulla politica migratoria (consistenti flussi di
voti sarebbero andati dalla CDU ad AfD), come dimostrano le sconfitte dei
candidati CDU a Ministro Presidente in Renania-Palatinato e in
Baden-Wuerttemberg, Kloeckner e Wolf, che si erano distanziati dalla politica
migratoria della Cancelliera.
GOVERNI REGIONALI
Amburgo |
Governo: SPD-Verdi (in via di formazione) Primo Borgomastro: Olaf
Scholz Ultime elezioni: 15
febbraio 2015 |
Prossime elezioni: 2019 |
Assia |
Governo: CDU-Verdi Ministro-Presidente:
Volker Bouffier Ultime elezioni: 22
settembre 2013 |
Prossime elezioni: 2018 |
Baden-Württemberg |
Governo: Verdi/SPD Ministro-Presidente:
Winfried Kretschmann Ultime elezioni: 13 marzo
2016 |
Prossime elezioni: 2021 |
Bassa-Sassonia |
Governo: SPD/Verdi Ministro-Presidente:
Stephan Weil Ultime elezioni: 20 gennaio 2013 |
Prossime elezioni: 2018 |
Baviera |
Governo: CSU Ministro-Presidente: Horst
Seehofer Ultime elezioni: 15
settembre 2013 |
Prossime elezioni: 2018 |
Berlino |
Governo: SPD-CDU Primo Borgomastro: Michael
Müller Ultime elezioni: 18
settembre 2011 |
Prossime elezioni: 2016 |
Brandeburgo |
Governo: SPD-Linke Ministro Presidente: Dietmar Woidke Ultime elezioni: 14 settembre 2014 |
Prossime elezioni: 2019 |
Brema |
Governo: SPD-Verdi Ministro-Presidente: Jens
Böhrnsen Ultime elezioni: 10 maggio
2015 |
Prossime elezioni: 2019 |
Meclenburgo-Pomerania
anteriore |
Governo: SPD-CDU Ministro-Presidente: Erwin
Sellering Ultime elezioni: 4
settembre 2011 |
Prossime elezioni: 2016 |
Nord-Reno Westfalia |
Governo: SPD-Verdi Ministro-Presidente:
Hannelore Kraft Ultime elezioni: 13 maggio
2012 |
Prossime elezioni: 2017 |
Renania Palatinato |
Governo: SPD-Verdi Ministro-Presidente: Malu
Dreyer Ultime elezioni: 13 marzo
2016 |
Prossime elezioni: 2021 |
Saarland |
Governo: CDU-SPD Ministro-Presidente:
Annegret Kramp-Karrenbauer Ultime elezioni: 25 marzo 2012 |
Prossime elezioni: 2017 |
Sassonia |
Governo: CDU-SPD Ministro-Presidente:
Stanislaw Tillich Ultime elezioni: 31 agosto
2014 |
Prossime elezioni: 2019 |
Sassonia-Anhalt |
Governo: CDU-SPD Ministro-Presidente:
Reiner Haseloff Ultime elezioni: 13 marzo
2016 |
Prossime elezioni: 2021 |
Schleswig-Holstein |
Governo:
SPD-Verdi-SSW(minoranza danese) Ministro-Presidente:
Torsten Albig Ultime elezioni: 6 maggio
2012 |
Prossime elezioni: 2017 |
Turingia |
Governo: Die Linke- SPD-
Verdi Ministro Presidente: Bodo
Ramelow Ultime elezioni: 14
settembre 2014 |
Prossime elezioni: 2019 |
La
Germania è la prima economia dell’UE, producendo circa il 29% del PIL
dell'Eurozona ed il 21% di quello dell'Europa a 28. Spina dorsale della sua
economia continua ad essere il settore
manifatturiero (circa il 26% del PIL dell’economia, al netto del comparto
edilizio che pesa per quasi il 5%),
l’agricoltura e la pesca rappresentano l’uno per cento circa del PIL circa,
mentre la quota dei servizi raggiunge quasi il 69%.
L’economia
tedesca si caratterizza anche per il suo alto
grado di internazionalizzazione Nonostante il cambio non sempre favorevole,
negli ultimi anni la Germania ha rafforzato la sua presenza nei più importanti
mercati esteri, in particolare quelli emergenti. Il successo con cui i prodotti
tedeschi competono sui mercati mondiali è comprovato, ad esempio, dal fatto che
il saldo della bilancia commerciale con l’estero è attivo a favore della
Germania ininterrottamente dal 2005 ed è ormai il più ampio al mondo (il Tesoro
americano, il FMI e la Commissione Europea hanno espresso i loro rilievi
critici a riguardo). L’elevata propensione all’internazionalizzazione
dell’economia tedesca è dovuta anche alla competitività delle aziende e dei
prodotti tedeschi, soprattutto nel comparto industriale-manifatturiero. Questo
risultato è frutto di ingenti
investimenti in innovazione, ricerca
scientifica e tecnologica (secondo
i dati governativi pari a circa il 3% del PIL, oltre 2/3 dei quali provenienti
da aziende private) e della prassi delle parti sociali di legare gli incrementi
salariali agli aumenti di produttività dei lavoratori. Ulteriore presupposto
della competitività dell’industria tedesca è la buona dotazione
infrastrutturale del Paese, che – nonostante alcune obsolescenze dovute alla
scarsità di investimenti negli ultimi anni - dispone di quasi 36 km di
autostrade e oltre 105 km di ferrovie per ogni 1.000 km-quadri di superficie (in Italia tali valori
corrispondono rispettivamente a quasi 30 e circa 80).
Appare tuttavia opportuno notare che
all’interno del Governo sono cominciati ad emergere segnali di discontinuità rispetto all'approccio dogmatico del passato,
fermo nel ricondurre il surplus commerciale tedesco esclusivamente alla
competitività dei prodotti nazionali. Il Ministro dell’Economia e dell’Energia
Gabriel ha, infatti, assicurato l'intenzione della coalizione di rafforzare gli investimenti pubblici e la
domanda interna (anche attraverso l’introduzione del salario minimo),
contribuendo così a correggere gli squilibri evidenziati dalla Commissione.
Egli ha così istituito nel 2014 una 'Commissione di esperti per il rafforzamento
degli investimenti in Germania' composta da tredici illustri rappresentanti
della ricerca economica e del mondo dell'impresa e del lavoro. L'accento
prevalente è sulla necessità di stimolare gli investimenti privati (soprattutto
nel settore dei trasporti e delle infrastrutture digitali), anche se il
Ministro delle Finanze Schaeuble ha annunciato lo sblocco di dieci miliardi di
Euro addizionali di risorse pubbliche nel periodo 2016-2018. Da notare,
inoltre, che per tutte le componenti della compagine governativa, l’enfasi
sugli investimenti non pregiudica la
politica fiscale sinora adottata dal Governo federale tesa al pareggio di
bilancio ( c.d. “schwarze Null”). Negli
ultimi mesi, inoltre, la crisi migratoria è stata qui declinata anche nelle sue
componenti economiche, essendo evidenti le necessità di spesa alle quali il
Governo federale dovrà far fronte per l’accoglienza
e l’integrazione dei rifugiati. Per il momento, Il Ministro Schaeuble si è
detto pronto a fronteggiare tale emergenza, evidenziando che la Germania
dispone attualmente di un sufficiente margine di manovra fiscale (“fiscal space”).
Nel 2015 la crescita del prodotto interno
lordo è stata del 1,7%, una cifra di poco superiore a quella registrata l'anno
precedente (+1,6%), ma comunque significativamente maggiore della media degli
ultimi dieci anni (+1,3%). Tale andamento è stato assicurato, in primo luogo,
dalla dinamica dei consumi interni (+1,9% quelli privati e +2,8% quelli
pubblici), nonché dagli investimenti netti complessivi che hanno segnato
complessivamente un +1,7% (+3,6% quelli per macchinari ed attrezzature, +0,2%
quelli del settore edilizio). In relazione a quest’ultimo dato, tuttavia, è
bene precisare che molti osservatori (ed imprenditori) continuano a rilevare il
perdurante deficit nello stock di investimenti nel Paese. A tale proposito, il
Ministro dell’Economia e dell’Energia Gabriel, sulla spinta della componente
socialdemocratica della coalizione starebbe approntando un piano decennale in
grado di mobilitare investimenti aggiuntivi dell’ordine di 600 miliardi annui
(con una particolare enfasi per il settore delle infrastrutture digitali). Tale
iniziativa non risulta essere stata ancora concordata con i partner di Governo.
Il contributo del commercio estero alla crescita ha invece pesato solo per lo
0,2%sull'aumento del PIL, con un sostanziale equilibrio tra dinamica delle
esportazioni (+5,7%) e delle importazioni (+5,4%). La vivacità delle
importazioni tedesche è tuttavia allo stato ben lungi dal ridurre l'enorme
surplus della bilancia commerciale, pari a 229,1 miliardi di Euro nel periodo
gennaio-novembre 2015.
Sul fronte delle finanze pubbliche, nel 2015 è proseguito il "percorso di consolidamento" del bilancio statale del quale il Ministro Schaeuble ha fatto la propria bandiera politica, in Germania e all’estero. Secondo i calcoli preliminari, infatti, il settore pubblico (Stato federale, Laender, amministrazioni locali ed assicurazioni sociali) ha concluso l'anno con un avanzo finanziario di 16,4 miliardi di Euro (pari allo 0,5% del PIL calcolato a prezzi correnti). Il Ministro Schaeuble ha dichiarato pubblicamente che tale surplus potrà essere utilizzato per le spese legate alla gestione e all'integrazione dei migranti. Per quanto riguarda le previsioni di crescita per il 2016, il Governo federale ha preannunciato un aumento del PIL pari a +1,7%, un dato tuttavia inferiore a quello indicato dal Presidente della confindustria tedesca, Ulrich Grillo. In particolare, secondo le stime governative, nell’anno in corso le esportazioni dovrebbero aumentare del 3,2%, le importazioni del 4,8% e la domanda interna del 2,3%.
A seguito della crisi finanziaria iniziata nel 2008, per la Germania è divenuto prioritario ristrutturare il sistema finanziario internazionale e le sue istituzioni, consolidare i conti pubblici, adottare riforme strutturali che permettano una crescita duratura e sostenibile. La Germania ha svolto quindi un ruolo di primo piano nella definizione delle politiche europee finalizzate a stabilizzare l’Euro, a recuperare la fiducia dei mercati, a rafforzare il coordinamento delle politiche economiche degli Stati dell’Eurozona, anche attraverso una riforma dell’Unione economica e monetaria. Essa è stata il maggiore contribuente sia al meccanismo europeo di stabilità EFSF (garanzie tedesche fino a 211 miliardi €), sia al successivo Fondo permanente MES (capitale versato di 22 miliardi € e garanzie per oltre 168 miliardi €). La Germania ha sempre mantenuto una posizione propulsiva in questi negoziati: l’obiettivo di fondo è stato e permane quello di garantire la convergenza delle politiche macroeconomiche e di stabilizzare le dinamiche dei debiti pubblici per poi ridurne l’entità. La formazione del nuovo Governo, pur introducendo una maggiore sensibilità in materia di contrasto alla disoccupazione e promozione della crescita (che aveva già avuto modo di manifestarsi in precedenza con un più marcato ruolo nella ricerca di strumenti di sostegno all’impresa suscettibili di generare ricadute occupazionali e con la Conferenza di Berlino sulla disoccupazione giovanile del 3 luglio 2013) non ha finora sostanzialmente modificato le grandi direttrici dell’azione tedesca. Sul progetto di Unione Bancaria, la Germania è stata molto prudente, anche al fine di evitare che essa conducesse in tempi rapidi a forme di mutualizzazione di oneri e rischi . Attualmente tale prudenza si declina nell’opposizione ad uno Schema europeo di garanzia sui depositi. Berlino ispira le proprie posizioni negoziali nell’UE ai seguenti principi: come già ricordato, assoluto rigore nella condotta dei conti pubblici, attenzione alle conseguenze per i contribuenti tedeschi dei diversi pacchetti di salvataggio, coinvolgimento del Bundestag nelle decisioni che hanno riflessi sul bilancio pubblico, opposizione a misure che possano compromettere l’indipendenza della BCE e portare a un finanziamento dei debiti pubblici con misure di politica monetaria, rigorosa condizionalità nella concessione di aiuti ai Paesi in difficoltà.
A tali principi la Germania ha ispirato il
proprio corso d’azione anche in relazione al sostegno finanziario alla Grecia,
ottenendo nell’agosto 2014 (dopo aver ventilato un’uscita temporanea di Atene
dall’Eurozona), ampi impegni di riforma da parte ellenica, che hanno consentito
(nonostante diffusi malumori in seno alla componente democristiana della
coalizione di Governo) l’approvazione da parte del Parlamento federale del
Terzo pacchetto di aiuti.
Si riassumono qui di seguito le più
importanti misure di politica economica adottate dalla Germania a livello
nazionale negli ultimi anni.
Dopo la
crisi finanziaria nell’autunno 2008, la Germania ha adottato varie misure finalizzate
a stabilizzare i mercati finanziari (come il fondo speciale SOFFIN per le banche, di cui è stata
successivamente prolungata l’operatività) e un piano a sostegno dell’economia reale, strutturato
in due pacchetti di un valore complessivo di 82 miliardi €. La somma di
questi interventi ha costituito il più vasto programma di spesa pubblica
nell’UE ed è stato il piano più robusto approvato in Germania dal dopoguerra.
Per rassicurare i mercati sulla tenuta dei conti pubblici nonostante le
poderose misure di politica fiscale espansiva, nell’estate 2009 è stato
inserito nella costituzione il cd. “freno
all’indebitamento”, norma che impone al Governo federale un disavanzo di
bilancio strutturale pari a massimo lo 0,35% del PIL a partire dal 2016. I Länder dovranno a loro volta avere, dal
2020, un bilancio in pareggio.
A luglio 2009 è stata approvata
una speciale legge per permettere alle banche di ripulire i bilanci dai titoli tossici (cd. legge sulle “Bad Bank”) e di erogare maggiori
prestiti a consumatori e imprese, utilizzata da due banche tedesche. Nel
novembre 2010, il Parlamento ha approvato un’imposta sulle banche il cui gettito (circa 1 miliardo annuo)
confluisce in uno speciale Fondo da utilizzare in caso di future crisi
finanziarie.
Rilevano anche i provvedimenti
adottati dal Governo di coalizione CDU-CSU/SPD volti ad introdurre il salario
minimo legale (introdotto progressivamente dal primo gennaio 2015), concedere
un abbassamento a 63 anni dell’età pensionabile per quanti abbiano maturato 45
anni di contributi e prevedere agevolazioni pensionistiche per talune categorie
di madri lavoratrici.
Importanti sono anche le scelte di politica energetica del Governo federale degli ultimi anni. A
seguito del disastro di Fukushima la Germania ha anticipato il calendario di
chiusura delle proprie centrali nucleari (saranno tutte progressivamente spente
entro il 2022) e si è posta obiettivi molto ambiziosi in termini di sviluppo
delle fonti energetiche rinnovabili, aumento dell’efficienza energetica,
ammodernamento delle infrastrutture di trasporto dell’elettricità (cosiddetta
“svolta energetica”). La riforma di tali politiche, che hanno rivelato notevoli
criticità sotto il profilo dei costi per gli utenti (privati ed industriali) è attualmente
al centro dell’azione di Governo, con una particolare visibilità in materia del
Vice-Cancelliere e Ministro dell’Economia e dell’Energia, Gabriel. Il primo
tassello di tale processo è stato compiuto con l’entrata in vigore il 1° agosto
2014 della Legge di Revisione delle Energie Rinnovabili che prevede,
innanzitutto, l’istituzione di "corridoi predefiniti" per lo sviluppo
di energie rinnovabili, e la revisione dei sistemi di incentivi. Grazie a tale
riforma – ha sottolineato il Ministro Gabriel – a partire dal 1° gennaio
2015 i consumatori hanno visto scendere,
per la prima volta dal 2011, il contributo in bolletta destinato alle rinnovabili
(6,17 Cent/kWh anziché 6,24 Cent/kWh).
Tavola dei
principali indicatori macroeconomici della Germania
|
2012 |
2013 |
2014 |
2015 |
PIL nominale (mld di
euro) |
2.749 |
2.809 |
2.903,8 |
3026,6 |
Variazione reale del PIL
reale (%) |
+0,4% |
+0,1% |
+1,6% |
+1,7% |
Debito pubblico (% del
PIL) |
79,3% |
77,1% |
74,7% |
71,4% |
Inflazione (variazione
media annua) |
+2% |
+1,5% |
+0,9% |
+0,3% (febbraio 2016) |
Disoccupazione (% valore
medio) |
7,6% |
6,9% |
6,7% |
7,1% (febbraio 2016)* |
Fonte: elaborazione dell’Ambasciata d’Italia su dati dell’Ufficio
federale di Statistica tedesco
* il corrispondente dato fornito dall’Agenzia federale del lavoro a
gennaio e’ 6,7
L’andamento delle
esportazioni tedesche nei primi undici mesi del 2015 è stato positivo, con un aumento del +6,7% (per un valore di
circa 1103,9 miliardi di Euro).
Nelle prime due
posizioni del ranking dei Paesi acquirenti figurano,
nel periodo gennaio-novembre 2015, gli Stati Uniti e la Francia,
rispettivamente con 105 miliardi di Euro e 95,4 miliardi di Euro. Seguono poi
il Regno Unito con 82,7 miliardi e i Paesi Bassi con 68,2 miliardi.
Sul lato delle
importazioni, la Cina risulta il primo paese fornitore con un volume di 84,1
miliardi di Euro, seguono i Paesi Bassi con 73,7 miliardi di Euro e la Francia.
Importazioni dai principali Paesi fornitori (valori in milioni di Euro)
|
|
2013 |
2014 |
Gennaio-Novembre 2015 |
+-% gennaio-giugno 2014/2015 |
|
Mondo |
896.140 |
916.650 |
875.325 |
4,26 |
1 |
Cina |
73.340 |
79.289 |
84.075 |
15,23 |
2 |
Paesi Bassi |
80.508 |
81.426 |
73.680 |
-1,87 |
3 |
Francia |
63.530 |
66.799 |
61.516 |
0,04 |
4 |
Stati Uniti |
48.477 |
48.535 |
54.242 |
21,41 |
5 |
Italia |
47.223 |
48.155 |
45.053 |
0,95 |
Esportazioni tedesche verso
i principali Paesi acquirenti (valori in milioni di Euro)
|
|
2013 |
2014 |
Gennaio-Giugno 2015 |
+-% gennaio-giugno 2014/2015 |
|
Mondo |
1.093.767 |
1.133.496 |
595.148 |
6,9 |
1 |
Stati Uniti |
88.179 |
96.088 |
55.764 |
23,7 |
2 |
Francia |
99.134 |
101.197 |
53.420 |
4,5 |
3 |
Regno Unito |
71.186 |
79.627 |
44.283 |
15,1 |
4 |
Paesi Bassi |
68.268 |
70.392 |
36.486 |
3,3 |
5 |
Cina |
67.025 |
74.503 |
35.999 |
0,8 |
6 |
Italia |
52.676 |
54.104 |
29.377 |
6,4 |
Fonte: Elaborazioni
ICE-Berlino su dati DESTATIS
alle
tabelle di cui sopra si evince che l’Italia rappresenta il quinto fornitore
delle importazioni tedesche, mentre si colloca al sesto posto in qualità di
destinatario di esportazioni oltralpe.
Italia e Germania, Paesi fondatori dell’UE, sono legate da condivisi ideali europeisti. Il legame transatlantico della NATO ha storicamente fornito ulteriori importanti motivi di cooperazione tra i due Paesi.
Per l’Italia un’azione congiunta con la Germania in un forte contesto europeo significa anche:
§ contenere l’esclusività dei rapporti franco-tedeschi, ed indirizzare Berlino verso una visione degli equilibri europei più attenta alle tematiche della crescita e dell’occupazione e verso un effettivo rafforzamento dell’UE sul piano dell’architettura istituzionale interna e della sua competitività come attore globale;
§ prevenire tentazioni di “direttorii”;
§ sostenere una riforma del CdS ONU coerente con un approccio regionale ed europeo, alternativa rispetto all’aspirazione di Berlino ad un seggio permanente.
Sul piano economico-commerciale e dei servizi, l’Italia deve difendere e possibilmente aumentare le sue quote del mercato tedesco, favorire l’aumento del flusso di turisti tedeschi e stimolare maggiori investimenti diretti. La collaborazione tra i due sistemi economici non può più basarsi, come in passato, sul differenziale dei costi di produzione (che oggi favorisce le economie emergenti), ma deve imperniarsi sulla ricerca di nuove complementarietà di interessi, quali il miglioramento della competitività complessiva nei mercati internazionali attraverso aggregazioni imprenditoriali (es. Unicredit-HVB e Volkswagen-Giugiaro), la ricerca e l’innovazione tecnologica, la condivisione di esperienze e di capacità, l’accesso a materie prime e alle fonti energetiche.
Sia la Germania che l’Italia dispongono di una forte base industriale molto dipendente dalla capacità di esportazione: ciò favorisce, anche nel quadro europeo, una complementarietà di interessi sul fronte del rafforzamento della competitività, della ricerca e della politica industriale (sebbene su alcuni fronti si siano registrate divergenze nella declinazione delle concrete politiche europee). Il proseguimento della collaborazione, già molto solida, tra Confindustria e la Federazione dell’industria tedesca è un obiettivo di grande importanza.
Sotto il profilo sociale, oltre all’impegno rappresentato dal voto all’estero e dal coordinamento della vasta rete consolare, risulta prioritaria l’esigenza di indirizzare l’evoluzione della collettività italiana in Germania, con la piena integrazione scolastica quale chiave per scongiurare la marginalità economico-sociale. Accanto all’avvio di progetti concreti promossi dall’Ambasciata (campagna di sensibilizzazione; istituzione di un premio per i migliori risultati scolastici) è necessario continuare a sollecitare la collaborazione delle Autorità tedesche.
Dal punto di vista culturale, il legame tra Italia e Germania è molto stretto. Vi è
grande attenzione del pubblico tedesco e delle istituzioni locali per le
diverse espressioni della cultura italiana. Un interesse privilegiato, la cui
salvaguardia va posta al centro della nostra politica culturale, non solo
attraverso la promozione di manifestazioni ed eventi ma anche attraverso lo
sviluppo dello studio e dell’interesse per la lingua italiana.
I vertici bilaterali presieduti dai Capi di Governo avvengono su base annuale (2001 Berlino, 2002 Trieste, 2003 Brema, 2004 Roma). I vertici 2005 e 2006 non si sono svolti in ragione delle scadenze elettorali e dei cambi di Governo nei due Paesi. Nel novembre 2007 il vertice di Meseberg ha posto particolare attenzione sui temi economici, con una formula allargata a selezionati esponenti di grandi gruppi industriali dei due Paesi. Il vertice di Trieste del 18 novembre 2008 ha segnato una svolta nel senso dell’ampliamento delle partecipazioni ministeriali: oltre ai Capi di Governo ed ai Ministri degli Esteri hanno infatti partecipato i Ministri dell’Economia, delle Finanze e dei Trasporti, nonché esponenti del mondo imprenditoriale italiano e tedesco. A margine del Vertice, i Ministri degli Esteri Frattini e Steinmeier hanno effettuato una visita congiunta alla Risiera di San Sabba e lanciato le seguenti due iniziative: l’istituzione di una Commissione storica congiunta per le vicende risalenti alla II Guerra Mondiale e l’avvio di una piattaforma internet per la promozione degli scambi giovanili tra Italia e Germania.
Il 17
marzo 2014 si è svolto a Berlino l’ultimo Vertice bilaterale intergovernativo
italo-tedesco. La delegazione del Governo italiano, guidata dal Presidente del
Consiglio Renzi, ha
compreso i Ministri degli Esteri, Mogherini, della Difesa, Pinotti,
dell’Economia e delle Finanze, Padoan, del Lavoro, Poletti, dello Sviluppo
Economico, Guidi, dei Trasporti, Lupi.
Il
22-23 gennaio 2015 la Cancelliera Merkel ha incontrato a Firenze il Presidente
del Consiglio Renzi, nell’ambito della preparazione del Vertice dei Capi di
Governo (7-8 giugno ad Elmau, in Baviera) del G7 a Presidenza tedesca. Il 1°
luglio 2015 la Cancelliera Merkel ha
incontrato il Presidente del Consiglio Renzi a Berlino. Dopo l’incontro tra i
due Capi di Governo il 18 agosto 2015 in
occasione della visita della Cancelliera Merkel ad EXPO Milano, il Presidente
Renzi e la Cancelliera Merkel hanno avuto un colloquio ufficiale a Berlino
venerdì 29 gennaio 2016.
Per
quanto riguarda altri incontri bilaterali a livello ministeriale, il 2 settembre 2014 il Ministro
dell’Interno, Alfano, ha incontrato a Berlino l’omologo tedesco de Maizière,
in un colloquio che ha segnato un progresso verso l’evoluzione dall’operazione
“Mare Nostrum” a una tutela UE dei confini meridionali dell’Unione rispetto al
crescente flusso migratorio. Sempre sul tema dell’immigrazione, il Ministro
Alfano ha incontrato a Stoccarda il 6 giugno 2015 sia il Ministro de Maizière,
sia il Ministro dell’Interno francese, Cazeneuve.
Il
13 novembre 2014 il Ministro Gentiloni ha
effettuato a Berlino la prima visita all’estero dopo la nomina a Ministri degli
Esteri italiano, incontrando l’omologo tedesco Steinmeier. I due Ministri si sono poi incontrati a Roma il 28
novembre 2014 presentando l’iniziativa
congiunta sull’immigrazione dal Corno d’Africa a margine della Conferenza
della Presidenza italiana UE sul “Processo di Khartoum”. Il Ministro Gentiloni
è intervenuto come relatore, nella sessione di lavoro su immigrazione,
rifugiati e Medio Oriente, all’edizione 2015 della “Conferenza di Monaco sulla
Sicurezza” (6-8 febbraio 2015), alla quale ha assistito anche il Ministro della
Difesa Pinotti che a margine dei lavori ha incontrato l’omologa tedesca, Ursula
von der Leyen (CDU). Infine, il Ministro
Gentiloni ha incontrato il Ministro
Steinmeier Il 17 giugno 2015 a
Berlino e, il 9 novembre 2015, a Ponte
Buggianese.
Sulle relazioni bilaterali continuano a pesare alcuni dossier relativi alla II Guerra Mondiale. Negli ultimi anni si sono moltiplicate nei Tribunali italiani, contro il Governo tedesco, richieste di risarcimento avanzate da privati cittadini per crimini commessi da truppe naziste. Il Governo tedesco rigetta ogni coinvolgimento e, richiamando il Trattato di Pace e gli Accordi bilaterali stipulati nel 1961, con i quali ritiene di aver assolto ad ogni obbligo, chiama in garanzia lo Stato italiano. Con le stesse argomentazioni, Berlino respinge le richieste di indennizzo avanzate dai superstiti dei circa 700mila ex Internati Militari Italiani (IMI). Il 23 dicembre 2008 la Germania ha presentato ricorso contro l’Italia presso la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja a seguito delle sentenze di condanna al risarcimento pronunciate da Tribunali italiani, che violerebbero, secondo la Germania, il principio dell’immunità degli Stati sancito dal diritto internazionale. La sentenza della CIG del 3 febbraio 2012 riconosce la violazione del principio dell’immunità da parte italiana.
Il 22 ottobre 2014 la sentenza n. 238 della Corte Costituzionale italiana
ha dichiarato costituzionalmente illegittime le norme introdotte
nell’ordinamento interno al fine di dare attuazione alla sentenza della CIG del
3 febbraio 2012. E’ in corso uno stretto raccordo fra i due Governi circa
l’impatto giuridico della sentenza e l’individuazione di possibili soluzioni
condivise.
Grazie
anche al rapporto della Commissione bi-nazionale di storici sulle relazioni
italo-tedesche nel biennio 1943-1945, è proseguito lo sforzo di creare una
memoria condivisa nel comune impegno per la costruzione europea. Tale sforzo ha
trovato un momento significativo nella visita dei Presidenti Napolitano e Gauck
a Sant’Anna di Stazzema nel marzo 2013, e trova inoltre articolazione
nell’impegno politico e finanziario del Governo tedesco (“Fondo per il futuro”
della legge di bilancio 2014) per progetti sulla memoria delle stragi naziste
in Italia. Il 5 agosto 2014 inoltre la
Corte d’Appello di Karlsruhe ha annullato l’archiviazione, da parte della
Procura di Stoccarda, delle indagini sulla strage di Sant’Anna di Stazzema,
inviando il fascicolo alla Procura di Amburgo. Quest’ultima ha deciso il 26
maggio 2015 l'archiviazione dell'indagine contro l'ex SS Gerhard Sommer per la
citata strage, in ragione di una permanente incapacità dibattimentale
dell'imputato e recependo al contempo - tranne che sullo stato di salute
dell'imputato - tutti gli argomenti relativi alla responsabilità penale di
Sommer.
Particolarmente intenso è il dialogo a livello di “società civile”, sia quello promosso direttamente da Istituzioni ed enti dei due Paesi sia quello facilitato dai due Governi. Merita di essere segnalato in particolare il “Foro italo-tedesco”, sotto l’egida dei due Capi di Stato, la cui seconda edizione ha avuto luogo a Torino il 13 aprile 2016. Parimenti degne di menzione sono le attività del Centro italo-tedesco di “Villa Vigoni”, l’istituzione sostenuta dai due Governi (unica nel suo genere) che promuove la cooperazione bilaterale nei settori della cultura, della ricerca scientifica e socio-politica, della formazione e che quest’anno celebra il trentesimo anniversario dalla sua fondazione.
Visite e incontri
istituzionali recenti
2014
18
gennaio Partecipazione
del Sottosegretario Maurizio Martina al VI Vertice dei Ministri
dell'Agricoltura di Berlino.
30
gennaio Partecipazione
del Segretario di Stato all’Economia e alla Tecnologia Kapferer alla II Conf.
Min. europea dei Paesi Amici dell'Industria a Roma.
31 gen-2 feb 50° Conferenza di Monaco sulla Sicurezza.
Partecipazione del MAE Bonino, del Min. Difesa Mauro e del Vice Ministro degli
Esteri Pistelli.
7 febbraio Incontri a Roma del Ministro degli Esteri
Steinmeier con Presidente della Repubblica Napolitano, Presidente del Consiglio
Letta e omologa Bonino.
28 febbraio Visita a Roma del Vice Cancelliere e Ministro
dell’Economia Gabriel. Incontri con Presidente della Repubblica Napolitano,
Presidente del Consiglio Renzi e omologa Guidi.
16 marzo Vertice bilaterale italo tedesco a Berlino alla
presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e della
Cancelliera Angela Merkel.
8 maggio Incontro Sottosegretario On. Umberto
Del Basso De Caro con Segretario Parlamentare ai Trasporti Katherina Reiche.
8 maggio Visita
a Roma del Ministro degli Affari Esteri Steinmeier e incontro con l’On.
Ministro Mogherini.
21 maggio Missione
a Berlino del Sottosegretario On. Gozi (colloqui con il Consigliere per gli
Affari Europei della Signora Merkel, Meyer-Landrut ed il Segretario di Stato
agli Affari Esteri, Roth).
2 giugno Partecipazione
del Ministro Martina alle celebrazioni della Festa della Repubblica dedicate ad
EXPO 2015.
3 giugn Incontro bilaterale a Berlino tra il Ministro
dell’Agricoltura e delle Politiche Forestali Martina e il Bundesminister
Schmidt.
5 giugno Incontro
bilaterale a Berlino tra il Ministro delle Finanze e del Tesoro Padoan e il
Ministro Schäuble.
29 giugno Partecipazione
alla
commemorazione dell’eccidio nazista di Civitella Val di Chiana dei Ministri
degli Esteri Steinmeier e Mogherini.
17 luglio Incontro a Roma tra il
Ministro Lupi ed il Ministro Dobrindt
30 luglio Incontro
trilaterale a Berlino del Sottosegretario On. Gozi con gli omologhi tedesco
Roth e francese Désir.
2 settembre Incontro a Berlino fra il
Ministro dell'Interno, On. Angelino Alfano, e l'omologo tedesco, Thomas de
Maizière.
23 settembre Visita del Ministro Lupi alla
Fiera “Innotrans 2014”
9 ottobre Incontro del Vice Ministro
Calenda con il Segretario all’Economia e all’Energia Machnig
28 ottobre Incontro del Ministro degli
Esteri Federica Mogherini con il Ministro degli Esteri Steinmeier (Berlino,
Conferenza sui rifiguati siriani)
13 novembre Incontro del Ministro degli
Esteri Paolo Gentiloni con il Ministro degli Esteri Steinmeier (Berlino)
28 novembre Incontro del Ministro degli
Esteri Paolo Gentiloni con il Ministro degli Esteri Steinmeier (Roma,
Conferenza sul “Processo di Khartoum”)
11-12 dicembre Foro di dialogo italo-tedesco:
incontro Presidenti Napolitano e Gauck
2015
17 gennaio Partecipazione del Vice
Ministro Olivero al Vertice annuale dei Ministri dell’Agricoltura (GFFA)
22-23 gennaio Incontro fra il Cancelliere Merkel
e il Presidente del Consiglio Renzi (Firenze, nell’ambito della preparazione
del Vertice dei Capi di Governo G7 sotto Presidenza tedesca)
2 marzo Visita del Presidente
della Repubblica a Berlino (incontri con Presidente federale Gauck e
Cancelliere Merkel)
12 marzo Presentazione del Ministro della Giustizia,
On. Andrea Orlando, a
Francoforte dedicata alla riforma della giustizia
civile
17 giugno Incontro del Ministro degli
Esteri, Paolo Gentiloni con il Ministro degli Esteri Steinmeier (Berlino)
1° luglio Incontro fra il
Presidente del Consiglio Renzi e il Cancelliere Merkel (Berlino)
18 agosto Visita del Cancelliere
Merkel ad EXPO Milano. Incontro con il Presidente del Consiglio Renzi.
2-3 novembre Visita SS del MAECI Della Vedova a
Berlino
3 novembre Visita del Ministro
dell’Economia e delle Finanze, Prof. Padoan a Berlino
9 novembre Incontro del Ministro degli
Esteri, Paolo Gentiloni con il Ministro degli Esteri Steinmeier (Ponte
Buggianese)
2016
16 gennaio Partecipazione del Vice
Ministro Olivero al Vertice annuale dei Ministri dell’Agricoltura di Berlino
29 gennaio Incontro fra il Presidente del
Consiglio Renzi e il Cancelliere Merkel (Berlino)
La
Germania rappresenta di gran lunga il
primo partner commerciale dell’Italia: il nostro interscambio con Berlino
ammonta tradizionalmente quasi alla somma di quelli che intratteniamo con
Francia e Regno Unito insieme.
Nei primi undici mesi dell'anno appena
trascorso, il commercio bilaterale
ha registrato una buona performance, anche se con un aumento delle esportazioni tedesche in Italia ben superiore a
quello delle esportazioni italiane in Germania (+7,4% a fronte di +1%). Complessivamente,
l'interscambio ha quasi raggiunto i 99 miliardi di Euro nel periodo
considerato. I dati dell’anno si chiuderanno quindi abbondantemente sopra la
“tradizionale” soglia dei 100 miliardi (circa 103 nel 2014).
Nei primi undici mesi del 2015 si rileva un
aumento significativo delle esportazioni verso la Germania principalmente per
macchine elettriche (+7,2%), autoveicoli (+7,1%), alluminio (+8,8%), frutta
secca e noci (+14,9%) e calzature (+9,7%). Si segnala invece un trend negativo
relativo alle esportazioni di acciaio e ferro (-13,5%), di prodotti
farmaceutici (-9,2%) nonché di macchine in generale (-1,2%). Anche bevande e
vini hanno fatto registrare una flessione dell’1,5%. Nella tabella che segue
viene riportato il valore dei prodotti italiani esportati in Germania tra il
2012 e il periodo gennaio-novembre 2015, in quest’ultimo caso con le relative
variazioni rispetto allo stesso periodo del 2014.
|
2012 |
2013 |
2014 |
Gennaio/novembre 2015 |
Gennaio/novembre 2014/15 +/- % |
Import. dall’Italia |
48.866 |
47.223 |
48.155 |
45.053 |
0,95 |
Macchinari |
7.482 |
7.238 |
7.475 |
6.836 |
-1,18 |
Mezzi di trasporto |
5.800 |
5.636 |
5.118 |
5.053 |
7,08 |
Macchine elettriche |
3.295 |
3.117 |
3.148 |
3.095 |
7,24 |
Prodotti di plastica |
2.678 |
2.678 |
2.782 |
2.641 |
2,39 |
Prodotti di acciaio e di ferro |
2.479 |
2.239 |
2.328 |
2.208 |
1,74 |
Acciaio e ferro |
2.610 |
2.279 |
2.321 |
1.883 |
-13,54 |
Prodotti farmaceutici |
1.809 |
1.948 |
2.282 |
1.853 |
-9.19 |
Bevande e vini |
1.282 |
1.318 |
1.298 |
1.153 |
-1,46 |
Alluminio |
1.015 |
1.018 |
1.070 |
1.064 |
8,83 |
Mobili |
1.141 |
1.050 |
1.084 |
1.025 |
0,27 |
Frutta e noci |
892 |
991 |
925 |
988 |
14,87 |
Calzature |
827 |
803 |
856 |
884 |
9,67 |
Gomma |
975 |
1008 |
984 |
896 |
-1,22 |
Ottica, strumenti medicali |
902 |
901 |
968 |
874 |
-1,53 |
Prodotti chimici organici |
744 |
868 |
905 |
841 |
4,04 |
Carta e cartone |
854 |
845 |
844 |
814 |
3,96 |
Prodotti di rame |
875 |
826 |
778 |
678 |
-5,67 |
Preparati a base di cereali, farine,
amidi e pasticcerie |
571 |
609 |
632 |
674 |
20,30 |
Prodotti chimici inorganici |
651 |
680 |
624 |
630 |
-10,49 |
Abbigliamento |
640 |
576 |
647 |
642 |
3,08 |
Va osservato poi che le prime tre voci
dell’import tedesco dall’Italia trovano riscontro nelle prime quattro posizioni
riferite all’import totale della Germania dal mondo. Il 33,6% delle
importazioni tedesche è infatti costituito da macchinari, da veicoli, esclusi
quelli ferroviari, e da macchine elettriche. Le stesse voci rappresentano anche
il 33,3% delle importazioni dall’Italia.
Sul versante dei Paesi acquirenti, nel
periodo gennaio-novembre 2015, l'Italia
si è collocata al sesto posto nella classifica dei destinatari delle
esportazioni tedesche, con una quota
di mercato pari al 4,9% ed un ammontare complessivo di 53,7 miliardi di Euro.
Sul lato dei fornitori, il nostro Paese ha occupato il quinto posto dopo
Cina, Paesi Bassi, Francia e Stati Uniti, con
una quota di mercato del 5,1% ed un valore pari a 45 miliardi.
Investimenti diretti reciproci
Si stima che gli investimenti tedeschi in Italia (ripartiti su oltre 1800 imprese) occupino complessivamente circa 125.000 dipendenti, per un fatturato complessivo di quasi 58 miliardi di Euro annui. Di converso, le imprese tedesche partecipate o controllate da capitale italiano sono oltre 2100 e danno lavoro a più di 81.000 persone, generando un fatturato complessivo di quasi 48 miliardi di Euro.
I settori di investimento sono estremamente variati, riflettendo pienamente il grado di integrazione delle due economie. Fra le presenze più significative sul nostro mercato si rilevano - a titolo meramente esemplificativo - Allianz e Deutsche Bank nel comparto bancario/assicurativo, Audi in quello automobilistico e motociclistico (con il controllo di Ducati e Lamborghini, nei cui impianti italiani sono stati pianificati e riconfermati, anche dopo lo “scandalo Volkswagen” importanti investimenti produttivi), Thyssen Krupp in quello siderurgico. Al riguardo si segnala che, la dirigenza tedesca continua a ribadire che, nonostante il progressivo miglioramento della performance, l’impianto italiano non è ritenuto strategico dal punto di vista aziendale globale. La presenza tedesca è, inoltre, forte nel settore dei servizi per l’informatica e telecomunicazioni, nonché della logistica e trasporti (DHL in primis). Degna di nota infine, nel settore delle costruzioni, la cessione del 45% di Italcementi Group (quota di controllo della societa’) ad Heidelberg Cement, annunciata dalla famiglia Pesenti nel luglio 2015.
Dal punto di vista geografico, gli investimenti diretti dalla Germania in Italia si sono indirizzati per la maggior parte nel Nord Ovest (62%) e nel Nord Est (23%).
Specularmente, in Germania meritano di essere segnalate - sempre a titolo meramente esemplificativo - forti presenze italiane nel settore bancario/assicurativo (Assicurazioni Generali e Unicredit, quest’ultima attraverso la controllata HypoVereinBank), nonché’ cospicui investimenti nei comparti alimentare (Ferrero), siderurgico (Feralpi, Riva, Marcegaglia, KME), dell’automotive (Magnetto e Iveco), farmaceutico (Menarini, che attraverso Berlin Chemie è uno dei maggiori datori di lavoro industriali di Berlino, e Bracco), dei trasporti e della logistica (Trenitalia è operatore di traffico regionale passeggeri attraverso la società Netinera ed è attiva nel trasporto merci con TX Logistik), energia (ENI), cavi (Prysmian), materiali per l’edilizia (Mapei), salute e tempo libero (Tecnogym). Da menzionare anche la recentissima acquisizione (gennaio 2016) da parte di Enel Green Power del 78,6% di Erdwaerme Oberland GmbH, azienda specializzata nello sviluppo di progetti geotermici in Baviera. Per Enel Green Power si tratta di una scelta “politica” finalizzata all’ingresso in uno dei mercati delle rinnovabili più avanzati al mondo.
I rapporti fra le due associazioni confindustriali sono eccellenti e si concretizzano, fra l’altro, in incontri annuali che si svolgono tradizionalmente a Bolzano in autunno.
La quinta edizione di tale appuntamento, che ha avuto luogo il 15-16 ottobre 2015, è stata dedicata ai temi dell'energia e della digitalizzazione.
Da parte del mondo imprenditoriale e politico tedesco c’è una costante attenzione alle prospettive economiche dell’Italia, con un particolare focus sugli aspetti che caratterizzano la competitività ed il clima di affari, nonché gli andamenti della finanza pubblica. E’ con tale spirito che il processo di riforme in Italia e la sua attuazione vengono costantemente apprezzati e monitorati.
Si segnala innanzitutto l’attività del Gruppo Finmeccanica, che
non opera in Germania direttamente, ma attraverso la partecipazione a programmi
internazionali o di cooperazione con l’industria tedesca da parte di società
del gruppo, attivo principalmente tramite Alenia, AgustaWestland, Selex,
Telespazio, Ansaldo e Avio.
Per quanto riguarda i principali programmi di cooperazione spiccano: lo Eurofighter, il MEADS (Medium Range Extended Air Defence System) in collaborazione con gli USA, il PzH 2000 (mezzo semovente corazzato), l’IRIS-T (missile aria-aria), l’AGS (Allied Ground Surveillance), l’NH-90 (per la produzione di un elicottero multiruolo) ed infine il sommergibile U 212A.
I
Ministri della Difesa Pinotti e von der Leyen hanno avuto un primo contatto a
margine della Ministeriale difesa del 26-27 febbraio 2014. I due Ministri nel
corso dell’anno si sono comunque più volte incontrati nell’ambito di consessi
internazionali attinenti alla Difesa e nel corso del Vertice intergovernativo
del 17 marzo 2014 a Berlino. Un nuovo incontro fra i due Ministri della Difesa
si è svolto il 7 febbraio 2015 a Monaco, a margine della Conferenza sulla
Sicurezza.
Un significativo passo in avanti per il rafforzamento della
collaborazione bilaterale nel settore politico-militare e dell'industria della
difesa è stato compiuto con la firma il 29 novembre 2011 a Berlino di una
Lettera di intenti da parte degli allora Ministri della Difesa Di Paola e de Maizière. L’intesa, concepita
quale esempio di cooperazione e ottimizzazione delle risorse nel settore della
difesa da estendere anche ad altri partner UE, fissa le linee generali di una
collaborazione in numerosi settori: dall'analisi strategica all'addestramento e
all'impiego operativo, dallo sviluppo di aeromobili a pilotaggio remoto (APR)
fino a quelli da combattimento, dai sottomarini agli armamenti terrestri.
Le
relazioni e l’intesa tra gli attuali Ministri della Difesa Pinotti-von der
Leyen, sebbene siano ottimi, non si sono tradotti ancora in nuove e più strette
collaborazioni/cooperazioni tra le FFAA e/o tra le rispettive industrie
del comparto difesa delle due Nazioni.
Secondo
gli ultimi dati diffusi da ENIT, la
Germania si è confermata anche nel 2013 il primo Paese di provenienza dei
turisti stranieri in visita in Italia. In linea con l’andamento del
recente passato, infatti, l’Italia continua a rappresentare la seconda meta
preferita dai turisti tedeschi dopo la Spagna, con una quota di circa il 7% sul
totale dei viaggi all’estero. In termini numerici, nel 2013 il numero dei
turisti tedeschi in Italia ha superato il record già sperimentato nel 2012,
raggiungendo 10,3 milioni (+1,3%). Per la maggior parte, si è trattato di
cittadini provenienti dai ricchi Laender meridionali: Baviera,
Baden-Wuerttemberg e Nordreno Vestfalia (70% del totale). Le regioni
maggiormente visitate sono state ancora una volta quelle più facilmente
raggiungibili in macchina, ovvero Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia e
Toscana. Sulla base dei dati forniti dalla Bundesbank, nel periodo
gennaio-settembre 2014 la spesa dei turisti tedeschi in Italia è rimasta pressoché
immutata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi a
circa 5,8 miliardi di Euro.
I
dati preliminari sulla performance delle mete italiane sul mercato tedesco sono
elevati anche per il 2014 e gli operatori turistici tedeschi hanno registrato, secondo le cifre di ENIT, un andamento stabile
delle vendite della “destinazione Italia”. Molto bene la vacanza balneare,
specie in Calabria, Campania, Sicilia, Sardegna e Liguria, ma sono stati
richiesti anche i laghi (specie il Lago di Garda) e le città d’arte.
Per
quanto riguarda le tendenze più generali del mercato tedesco, l’associazione
Forschungsgemeinschaft Urlaub und Reisen (FUR) ha indicato ottimismo per l’anno
turistico 2015 e una domanda stabile o in aumento.
La diffusione della lingua e della cultura
italiane è affidata ad una rete composta da IIC, Facoltà di
filologia/romanistica, Italienzentren,
lettori di ruolo MAECI, “società civile” (circoli Dante Alighieri e
associazioni della Verein der
Deutsch-Italienischer Kulturgesellschaften). L’italiano continua ad
occupare la quarta posizione tra le lingue straniere più studiate in Germania. I
cittadini tedeschi che lo studiano sono circa 4.000 presso gli IIC, quasi
11.000 a livello universitario, 6.500 presso i centri di studio
interuniversitari, 60.000 nelle scuole pubbliche tedesche e più di 150.000
nelle Volkshochschulen presenti sull’intero territorio federale. Dalle rilevazioni
effettuate presso Università e IIC, emerge una leggera tendenza all’aumento del
numero di studenti in diversi atenei.
Sono
attivi in Germania 4 IIC (Berlino, Monaco, Stoccarda, Colonia) e 1 sezione
distaccata (Amburgo). Nel quadro della politica
di spending-review è stata decisa la
chiusura delle Sezioni distaccate di Francoforte (fine ottobre 2014) e
Wolfsburg (fine settembre 2014), assegnando le competenze della prima agli IIC
di Colonia e Stoccarda e quelle della seconda ad un neo-istituito ufficio
culturale presso l’Agenzia consolare di Wolfsburg in stretta collaborazione con
l’IIC Berlino.
Sono 21 i circoli della Società Dante
Alighieri in Germania e 49 le associazioni culturali riunite nella VDIG, che ha complessivamente più di
7.000 soci. Le Dante e le associazioni culturali italo-tedesche mantengono
stretti contatti con i locali IIC, l’Ambasciata e gli Uffici consolari.
Dal
2010 è attiva la piattaforma interattiva www.ciao-tschau.eu,
che offre ai giovani di età compresa tra i 15 e i 30 anni in Germania e in
Italia la possibilità di entrare in contatto fra di loro e ottenere
informazioni sui soggiorni nell’altro Paese. Il progetto, finanziato in parti
uguali dai due Governi, è nato su suggerimento del gruppo parlamentare di
amicizia italo-tedesco e in conformità alla Dichiarazione congiunta d’intenti
sottoscritta dai due Ministri degli Esteri nell’ambito del vertice
intergovernativo del 18 novembre 2008 a Trieste. Dopo uno scambio di note
diplomatiche, la Dichiarazione congiunta è stata formalizzata il 18 giugno
2009. L’Ufficio Ciao-Tschau
insediatosi, nel 2010, presso il Centro italo-tedesco di Villa Vigoni, dal
quale ancora oggi dipende, ha attualmente sede a Roma.
Dal 1977 è inoltre attivo (con un’interruzione
dal 2010 al 2012), un programma di scambio gestito, da parte tedesca, dal
Servizio Pedagogico per gli Scambi della Conferenza dei Ministri regionali
dell’Istruzione (PAD - Paedagogische Austauschdienst der
Kultusministerkonferenz) e, da parte italiana, dal MAECI. Lo scambio
prevede un viaggio-studio in Italia (a Levico Terme, Trento) di circa 40
studenti tedeschi. Su base di reciprocità, la parte tedesca offre un analogo
programma di borse per studenti italiani (attualmente 43) per viaggi-studio di
quattro settimane nella zona di Wuerzburg e comprendente una gita di una
settimana a Berlino.
Sono 619
gli accordi bilaterali e 160 quelli multilaterali vigenti fra gli Atenei
dei due Paesi, volti a favorire attività di ricerca congiunta e scambi
accademici (portale istituzionale accordi-internazionali.cineca.it).
Questi accordi sono nati soprattutto nell’ambito dei Programmi Quadro dell’UE e
di altri programmi comunitari, primo fra tutti l’ERASMUS.
La mobilità studentesca dall’Italia verso la
Germania nell’ambito del programma Erasmus è soddisfacente, mentre quella
tedesca verso il nostro Paese è negli ultimi dieci anni in costante calo in
termini percentuali. Nell’AA 2011-2012, 2.383 studenti italiani sono stati
ospitati in Università tedesche, mentre la mobilità di studenti tedeschi verso
l’Italia è rimasta stabile intorno alle 1.800 unità (al 5° posto nelle
preferenze dopo Francia, Spagna, Regno Unito e Svezia). Per promuovere la
mobilità studentesca verso l’Italia sono state organizzate, a cura
dell’Ambasciata, giornate di informazione rivolte agli studenti tedeschi. Sono
stati inoltre sensibilizzati i rettori di alcune Università italiane
sull’esigenza di assistere maggiormente gli studenti stranieri e di migliorare
il loro percorso formativo in Italia.
Sono attualmente 12 i lettori di ruolo MAECI
impegnati presso 16 lettorati di italiano: a Berlino (2 unità), Bochum, Bonn-Düsseldorf,
Dresda, Francoforte sul Meno, Halle, Heidelberg-Mannheim, Monaco, Rostock,
Saarbrücken, Stoccarda. Dall’A.A. 2013-2014 la lettrice ministeriale in
servizio presso l’Università di Bonn svolge ore di insegnamento anche presso
l’Università di Düsseldorf per sopperire alla mancata sostituzione del lettore ministeriale in servizio presso quell’Ateneo. Nel
quadro della revisione del contingente del personale della scuola all’estero, è
stato soppresso a partire dell’AA 2014/2015 il lettorato ministeriale presso
l’Università di Tubinga, mentre a partire dall’AA 2015/2016 sono stati
soppressi i lettorati di Treviri, Jena e Lipsia, garantendo in quest’ultimo
caso un condominio di ore-lezioni con la lettrice governativa in applicazione
presso l’Università di Halle.
Sono una quarantina le cattedre di Filologia
romanza e Romanistica attivate presso le Università tedesche, con più di 100
lettori assunti direttamente. Esiste un’unica cattedra di Italianistica presso
la Ludwig-Maximilian-Universität di
Monaco di Baviera. Il MAECI sostiene finanziariamente diversi Atenei tedeschi
per il mantenimento delle cattedre di Italiano.
Italienzentren (IZ), centri studi di eccellenza dedicati all’Italia e specializzati nelle materie umanistiche e scientifiche, sono attivi presso la Freie Universität di Berlino e le Università di Dresda, Heidelberg, Stoccarda e Bonn. I primi 4 ricevono contributi dai bilanci degli IIC, mentre l’IZ di Bonn riceve un contributo da parte dell’IIC di Colonia in occasione di particolari manifestazioni realizzate congiuntamente.
Le mensilità messe a disposizione dal MAECI
a favore di studenti universitari europei ed in particolare tedeschi per studi
in Italia sono diminuite negli ultimi dieci anni. Nell’A.A. 2013/14 sono state
assegnate 8 borse di studio per un totale di 63 mensilità di 700 € l’una per il
pool Europa (alla Germania una borsa/rinnovo di 9 mensilità), laddove ad
esempio nell’anno accademico 2010-2011 erano state erogate 198 mensilità da 800
€. Va tuttavia segnalata un’inversione di tendenza nell’ultimo biennio anche e
soprattutto in ragione dall’ampliamento dei Paesi ricompresi nel pool Europa
(Germania, Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia,
Francia, Grecia, Irlanda, Islanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo,
Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica
Ceca, Romania, San Marino, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria). Per
il pool Europa, nell’A.A. 2014/15 sono state assegnate 32 borse (264
mensilità - 1 per la Germania di 9 mesi), mentre per l’A.A. 2015/2016 29 borse (200 mensilità/
700 € cad. - 1 rinnovo di 9 mesi per la Germania).
Il compito di facilitare i contatti tra
Università dei due Paesi è affidato all’Ateneo Italo-Tedesco, struttura di
coordinamento degli scambi accademico-studenteschi, con sede presso
l’Università di Trento e presso il Deutscher
Akademischer Austausch Dienst (DAAD)
di Bonn. L’Università di Trento ed il DAAD,
unitamente alle due Conferenze Permanenti dei Rettori Italiana e Tedesca,
costituiscono gli enti promotori dell’Ateneo, le cui attività principali sono
state finora: l’organizzazione delle giornate universitarie italo-tedesche
(ogni due anni, alternativamente nei due Paesi); il conferimento dei premi
Brentano (migliore opera di uno studioso tedesco su un tema che riguardi
l’Italia) e Mittner (migliore opera di uno studioso italiano su un tema che
riguardi la Germania); la gestione di programmi di internazionalizzazione
relativi alla cooperazione tra i due Paesi.
Il
premio, istituito nel 2008, viene assegnato ad anni alterni a traduttori italiani
e tedeschi che hanno contribuito con il loro lavoro alla diffusione della
letteratura contemporanea in Italia e in Germania. Nel 2015 (il 23 marzo) la
cerimonia di premiazione si è tenuta presso il prestigioso Bode Museum di Berlino: alla presenza dei due Ministri della
Cultura Dario Franceschini e Monika Grütters sono stati premiati i traduttori
tedeschi di opere letterarie italiane. La nona edizione del Premio avrà luogo a
Roma, nel 2016, e vedrà la partecipazione di traduttori italiani di opere tedesche.
L’Accordo in vigore dal 1996 sul reciproco
riconoscimento dei titoli accademici garantisce il riconoscimento dei titoli
finali nonché dei periodi intermedi per la prosecuzione degli studi nell’altro
Paese. Dal 1975 vige un Memorandum sul riconoscimento a tutti gli effetti dei
titoli finali delle scuole tedesche in Italia e delle scuole secondarie
italiane in Germania.
INIZIATIVE IN CORSO E
PROSPETTIVE DI COLLABORAZIONE FUTURE
§ L’arte
contemporanea - Una delle principali direttrici che ispirano
l’azione culturale dell’Ambasciata è rappresentata dalla promozione dell’arte
contemporanea italiana, espressione del nostro patrimonio culturale che
riscuote in Germania e particolarmente a Berlino crescente interesse. Ad inaugurare
questa tendenza, è stato il progetto intitolato ITaliens – Arte Giovane in Ambasciata, articolato in quattro
diverse esposizioni. L’iniziativa è nata con l’obiettivo di sostenere i giovani
artisti italiani che hanno scelto Berlino come propria sede creativa. In
continuità con tale iniziativa, l’Ambasciata ha deciso di invitare istituzioni
italiane a presentare parte del loro patrimonio artistico nella sede sul Tiergarten; Museion, Museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano, è stato
il primo ad esporre una selezione delle collezioni dei suoi artisti più giovani
con la mostra Embassy goes Contemporary,
cui hanno fatto seguito incontri con collezioni private e progetti con
associazioni locali. Al tempo stesso l’Italia è sempre presente con artisti e
mostre alle edizioni annuali del Gallery Weekend, dell’Art Week Berlin e della Berlin
Biennale, i tre tradizionali appuntamenti berlinesi con l’arte
contemporanea.
§ Mostre e eventi di rilievo co-organizzati dalla rete culturale italiana in Germania - I grandi appuntamenti del 2015 sono stati: l’Esposizione Universale di Milano, le commemorazioni del settantesimo anniversario della fine della seconda guerra mondiale e del Centenario del primo conflitto mondiale, il 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri e la Settimana della Lingua Italiana nel mondo (dal titolo ”L’Italiano della musica, la musica dell’Italiano”).
Nel 2016 ci si dedicherà, invece, al tema della creatività. La Settimana della lingua italiana nel mondo “L’italiano e la creatività: marchi e costume, moda e design” e la XXI edizione dell’Esposizione Triennale di Milano “Il design e le cose” rappresenteranno alcuni fra i momenti più significativi della nostra agenda culturale. Su un piano diverso assumerà grande rilevanza la Conferenza “Forum Kunstgeschichte Italiens”, dedicata alla storia dell’arte italiana e realizzata dall’Ambasciata e dall’IIC di Berlino in collaborazione con la Freie Universität e la Humboldt Universität. Fra i relatori si segnala la presenza del Direttore degli Uffizi Eike Schmidt.
§ Cooperazioni culturali rafforzate e territori italiani - Proseguirà anche nel 2016 l’intensa attività di promozione delle varietà culturali locali e del saper fare italiano, attraverso una serie di eventi dedicati alla valorizzazione delle singole eccellenze. Ad esempio, per il Veneto con i tradizionali ed apprezzati appuntamenti berlinesi della Biennale di Venezia e dell’Arena di Verona. L’Ambasciata continuerà inoltre a sfruttare le leve di importanti Festival e Mostre locali per valorizzare le eccellenze italiane nei vari settori tematici.
COLLABORAZIONE
SCIENTIFICA E TECNOLOGICA E IL SISTEMA DELLA RICERCA IN GERMANIA
La Germania investe in Ricerca e Sviluppo
(R&S) in maniera crescente, riconoscendone il ruolo di traino economico.
Nel 2012 ha praticamente raggiunto il traguardo di Lisbona, con il 2.9% del PIL
investito in R&S, per un totale di 79,2 miliardi (2013 stimato 80,2
miliardi), di cui 55 miliardi spesi nelle tre regioni Baden-Württemberg,
Baviera e Nord-Reno Vestfalia. In quanto alla somma di investimenti in
istruzione e ricerca, la Germania si trovava nel 2012 al 9,0% del PIL (248,9
miliardi), in leggera discesa dal 9,5% del 2009.
Il governo federale (Bund) ha investito in R&S nel 2013 più del 50% in più rispetto
al 2005 (ultimo anno del governo Schröder): 14,5 miliardi di euro, di cui 8,3
amministrati dal Ministero Federale per l’Istruzione e la Ricerca (BMBF). Per
il 2015 è prevista una spesa di 15,9 miliardi.
Nel contratto di coalizione del 2013, CDU e SPD si sono impegnati a
mantenere l’intensità’ degli investimenti: 9 dei 23 miliardi di nuove spese
“garantite” dal contratto andranno a istruzione e ricerca, temi ai quali è
dedicato lo stesso spazio che all’economia nel suo complesso.
Alcuni dati e scomposizioni dei fondi per
R&S (dati 2012):
§
Con
circa il 67% degli investimenti in R&S a carico dell’industria, la Germania
è seconda solo al 77% del Giappone, è al livello degli USA (66%) e davanti a
Francia (52%), Gran Bretagna (47%) e Italia (42%). La maggioranza relativa dei
53,3 miliardi di euro in R&S investiti dalle industrie in ricerca al loro
interno è dell’industria automobilistica, con 17,2 miliardi.
§
I fondi
pubblici sono divisi fra governo federale
e regioni (Laender), in
rapporto 56% a 44%. I fondi regionali sono indirizzati in gran parte (86%) alla
ricerca universitaria.
§
I fondi
pubblici investiti in R&S ammontano al 3% (stabile dal 2009) del bilancio
pubblico.
§
I
settori maggiormente finanziati da fondi federali sono (previsioni 2015):
bio-medicina (circa 2,1 miliardi €), aviazione-spazio (1,5 miliardi €),
clima-ambiente-sostenibilità (1,3 miliardi), energia (1,3 miliardi).
§
La
Germania è, con la Cina, il paese con la più alta percentuale di esportazioni
ad alto contenuto tecnologico (Germania 12,1%, Cina 12,0%).
§
579.000
posti di lavoro (FTE, “full time equivalent”) in R&S (di cui ca 342.000
ricercatori), pari a circa l’1,4% della forza lavoro (Italia 0,9%, Svezia 1,6%)
.
Bund e Laender partecipano insieme alla
definizione e al finanziamento delle politica R&S. Nel dicembre 2014 vi è
stato un importante cambiamento delle regole del gioco, a seguito della
modifica dell’articolo della costituzione 91b: il Governo federale può ora
finanziare l’università in modo ordinario e non più solo tramite progetti a
tempo determinato, come nel caso dell’ “Iniziativa per l’Eccellenza”. Sinora
l’istruzione -con l’importante esclusione della formazione duale- era stata di
esclusiva competenza regionale (tali sono rimasti i livelli di istruzione
sub-terziari). La Ministro Wanka ha nominato fra primi esempi di collaborazione
istituzionale futura con le regioni la creazione di un nuovo istituto
universitario dedicato a internet.
Il coordinamento delle politiche di ricerca
è demandato dal 2007 alla conferenza stato-regioni per la scienza (Gemeinsamen Wissenschaftskonferenz,
GWK), di cui fanno parte i Ministri della ricerca e delle finanze delle 16
regioni e del governo federale. Le regioni hanno complessivamente 16 voti, come
il governo federale. Il coordinamento delle politiche dell’istruzione è invece
dal 1948 compito della conferenza permanente dei ministri regionali
dell’istruzione (Kultusministerkonferenz,
KMK).
Un ruolo chiave di collegamento fra
istituzioni scientifiche e politiche -per esempio nella preparazione dei
dossier per il GWK- è ricoperto dal Consiglio della Scienza (Wissenschaftsrat, WR). L’assemblea che
guida il WR è nominata dal Capo dello Stato ed è formata in modo da bilanciare
il ruolo consultivo del sistema scientifico (24 rappresentanti dalle quattro
organizzazioni federali di ricerca, conferenza dei rettori e agenzia per la
ricerca) e della società civile (8 membri designati su indicazione dei governi
federale e regionali) con il livello politico (22 membri con 32 voti, 16 per il
Bund e 16 per le regioni). Il WR valuta le istituzioni scientifiche, accredita
le nuove università, formula raccomandazioni e pareri. Ad esempio, dopo la
riunificazione il WR ha valutato gli istituti scientifici extra-universitari
dell’ex Germania Est, raccomandandone di volta in volta la fusione (spesso
all’interno dell’ente federale Leibniz ) o la soppressione.
L’Agenzia Tedesca per la Ricerca (Deutsche Forschungsgemeinschaft, DFG) è
l’organizzazione centrale di autogoverno della scienza tedesca; ne sono membri
69 università, 18 istituzioni extra-universitarie, 8 accademie e 3 associazioni
scientifiche. Funge da agenzia di distribuzione di fondi per progetti di
ricerca, principalmente per le università. Il bilancio previsto per il 2015 è
di quasi 2 miliardi (58% Bund, 42% regioni), a cui si somma circa 1 miliardo
che la DFG amministra per i patti stato-regioni. La DFG, come la, è un organo
parzialmente politico: poco meno della metà dei voti nel comitato esecutivo
sono espressi da stato e regioni. WR e DFG sono insieme responsabili per
l’Iniziativa per Eccellenza.
Le politiche della ricerca si sono
articolate con i governi Merkel a partire dal 2006 lungo due direttive
principali: a) la Strategia High-Tech; b) i tre principali “patti” fra governo
federale e governi regionali: l’iniziativa per l’eccellenza (Exzellenzinitiative), il patto per
l’università (Hochschulpakt) e il
patto per la ricerca e l’innovazione (Pakt
für Forschung und Innovation).
Strategia
High-Tech
La strategia high-tech ha “messo a sistema”
tutti gli attori R&S (industria, ministeri, enti di ricerca e università)
per progredire in cinque grandi ambiti: clima/energia, salute/alimentazione,
mobilità, sicurezza e comunicazione. A tal fine la strategia ha individuato da
un lato alcune priorità, e.g. un milione di vetture elettriche entro il 2020, o
la medicina personalizzata, o le smart
cities, e dall’altro alcune tecnologie trasversali abilitanti, e.g. le
nanotecnologie e le tecnologie ottiche. Dopo le smart cities e la svolta
sull’energia (Energiewende), un terzo
tema trainante (fortemente presente anche nei media) è Industrie 4.0, che il
governo cerca esplicitamente di stabilire anche come marchio globale.
Nel settembre 2014 il governo ha aggiornato
l’agenda della strategia high-tech (“nuova strategia high-tech”). La principale
novità e la formalizzazione di una nuova struttura consultiva, lo
“Hightech-Forum”, che diviene di fatto una nuova cabina di regia, guidato
dall’associazione dei donatori per la scienza tedesca (Stifterverbandes für die Deutsche Wissenschaft), e dall’ente
federale per la ricerca applicata Fraunhofer.
Le principali linee d’azione sono
l’incentivazione delle collaborazioni pubblico-privato, con investimenti di 38
miliardi di euro nel periodo 2010-2014, e il sostegno diretto alle aziende, con
particolare riguardo alle PMI (a cui sono stati dedicati 1,4 miliardi per
R&S nel 2013, tanti quanti per le grandi aziende). Lo strumento principale
per incentivare la collaborazione pubblico-privato è stato la creazione e
promozione di raggruppamenti e/o reti di aziende tecnologiche e ricerca
pubblica.
I principali strumenti sotto la guida del BMBF sono:
§ Cluster d’eccellenza (leading-edge cluster), iniziativa partita nel 2007, ha selezionato in tre edizioni 15 cluster. I cluster sono alleanze su base locale con progetti di durata fino a cinque anni e ricevono finanziamenti fino a 80 milioni (a metà fra Bund e partner industriali). Dopo una fase iniziale di consolidamento dei cluster, il governo tedesco, all’interno della sua incisiva strategia per l’internazionalizzazione (che comprende un’esplicita campagna di “marketing della ricerca”), sta promuovendo l’apertura dei suoi cluster alle collaborazioni estere.
§ Campus di ricerca, introdotti nel 2011. Sono analoghi ai cluster d’eccellenza, prevedono però raggruppamenti più piccoli (cofinanziamento del Bund di 1-2 milioni per anno, per 10 progetti nella prima edizione), attivi per un periodo di tempo maggiore (sino a 15 anni).
§ PMI-innovative (KMU-innovativ), per promuovere la ricerca nelle PMI, con una forte componente di servizi di consulenza. Metà delle imprese finanziate sono alla loro prima richiesta di fondi. Dal 2007 sono state finanziate 1900 PMI con circa 830 milioni.
Ulteriori programmi del BMBF sono l’iniziativa pilota per la validazione del potenziale innovativo della ricerca, con 140 progetti ad ora validati, e l’iniziativa dedicata alle regioni dell’ex Germania Est (Unternehmen Region), che in 15 anni ha accompagnato 400 reti di imprese sulla strada dell’innovazione.
I programmi di clustering guidati dal BMWi sono maggiormente rivolti
all’innovazione tecnologica e alla costituzione e promozione di reti nazionali.
Gli esempi principali sono:
1.
go-cluster.
Le misure principali sono la certificazione di reti di imprese (il marchio go-cluster prova la loro qualità), la
promozione (marketing) delle reti, anche all’estero, il supporto alle attività
di cluster management, e la produzione di analisi dei cluster. Sono stati
certificati sinora 100 reti, comprendenti circa 13.000 attori.
2.
programma
centrale per l’innovazione nelle PMI (ZIM).
Ha riunito le PMI in 287 reti e più che raddoppiato le cooperazioni fra PMI e
università/ centri di ricerca fra il 2008 ed il 2013.
Un’ulteriore linea di finanziamenti del BMWi
e’ dedicata alle start-up. In particolare il programma EXIST promuove da 1998 gli spin-off
(start-up dalla ricerca) universitari e degli enti di ricerca
extra-universitari. In totale in 15 anni sono stati erogati finanziamenti per
circa 260 milioni.
Dal 2005 esiste un secondo programma
pubblico-privato “fondo per start-up high tech”, finanziato da ministero, banca
per la ricostruzione (la cassa depositi e prestiti tedesca) e 20 soggetti
privati, per un volume totale di 573 milioni, di cui 500 pubblici. Investe in
presenza di prototipo o proof of concept, inizialmente sino a 500k per il 15% delle
azioni e poi sino a 2 Mio.
Un terzo programma (“Invest”) riguarda i businness angels. A partire da maggio
2013 il BMWi finanzia il 20% (min 2000 max 50.000) dell’investimento di una
persona privata. La sede della start-up che riceve l’investimento deve essere
nella UE, con filiale in Germania.
Oltre a finanziare progetti, la Strategia
High-Tech mira a migliorare le condizioni al contorno per l’innovazione, ad es.
tramite: l’incentivazione all’uso del pre-commercial procurement, attività di
normazione e standardizzazione, la creazione di stabili organi consultivi e
valutativi indipendenti, che promuovono ed accompagnano le iniziative maggiori.
La più nota fra queste, la “Commissione di Esperti per la Ricerca e
l’Innovazione” (EFI), presenta annualmente al Cancelliere una valutazione del
sistema R&S, con tratti non raramente critici che trovano eco anche nei
mass media, e cui il Governo si è impegnato a dare risposta scritta.
I patti
stato-regioni
L’iniziativa internazionalmente più nota
degli ultimi anni nel campo della ricerca è probabilmente l’“Iniziativa per
l’Eccellenza”, con la quale il Governo ha inteso sviluppare la caratura di
alcune università, per renderle competitive con quelle statunitensi ed inglesi
in cima alle classifiche internazionali. Nella prima fase 2005-2012 sono stati
investiti 1,9 miliardi, nella seconda ne verranno investiti 2,7 sino al 2017.
Ne beneficiano in tutto 44 università, attraverso le tre linee “scuole di
dottorato” (45), “cluster tematici” (43) e i “progetti per il futuro” (11), che
coinvolgono tutta l’università e danno il sigillo “università di eccellenza”.
Il “Patto per l’Università” si prefigge di
migliorare l’offerta universitaria e aumentare la percentuale di studenti
universitari, specialmente nelle materie tecnico-scientifiche. Dal 2005 ad oggi
la percentuale di matricole sul totale di giovani dello stesso anno è cresciuta
dal 37% a più del 50%. La seconda fase del patto, 2011- 2016, aumenta la
dotazione per ognuna delle matricole eccedenti il livello del 2005 da 22mila €
a 26mila €, per un costo di 7 miliardi. Una seconda linea del patto (Programpauschale) incrementa i progetti
finanziati dal DFG (che vanno nella maggioranza alle università) del 20% per
coprire costi indiretti.
Il “Patto per la Ricerca e l’Innovazione”,
assicura a organizzazioni e agenzie federali di ricerca una crescita del budget
del 5% l’anno nel periodo 2011-2015.
I tre patti scadranno entro il 2017. Nel
dicembre 2014 si è anche raggiunto un accordo per il proseguimento dei tre
patti sino al 2020, per un totale di 25,3 miliardi di finanziamenti. Come
previsto esplicitamente nel contratto di coalizione, i nuovi fondi saranno
vincolati al soddisfacimento di criteri relativi a: quote rosa, maggiore
cooperazione fra i diversi attori del sistema della ricerca e migliori
condizioni per i giovani ricercatori.
Enti finanziatori
Il principale finanziatore di progetti, come
detto, è l’agenzia a questo preposta, la DFG. Altri soggetti, pur disponendo di
fondi decisamente minori, giocano comunque un ruolo importante nel sistema
tedesco, in special modo nella selezione delle eccellenze e
nell’internazionalizzazione.
La Fondazione Alexander von Humboldt (AvH)
contribuisce fortemente alla strategia di internazionalizzazione del sistema di
ricerca tedesco, concentrandosi sulle eccellenze a partire dal livello postdoc.
Nel 2013 ha avuto un budget di 110 milioni (96% federali, principalmente dal
ministero degli esteri, da cui dipende). Gli strumenti tradizionali sono le fellowships per ricercatori stranieri
post-dottorato, per trascorrere periodi da 6 mesi a 2 anni in Germania (circa
500 all’anno, più 60 riservate ai paesi in via di sviluppo) e 100 borse
Fedor-Lynnen per ricercatori tedeschi che svolgano un periodo all’estero presso
alumni humboldtiani. Più recentemente la AvH ha istituito, come parte della
strategia federale per attrarre le eccellenze, la Alexander von Humboldt
Professorship (5 anni, 3,5-5 milioni, sino a 10 l’anno) e i Sofja Kovalevskaja
Award (fino a 1,65 milioni su 5 anni a giovani scienziati per formare un gruppo
di ricerca in Germania). La AvH assegna inoltre premi prestigiosi, fra cui l’
Humboldt Research Award (dotazione 60.000 euro, circa 80 l’anno), e, insieme al
MAx Planck, il Max Planck Research Award (750.000 euro, uno all’anno) e. La
Fondazione von Humboldt cura infine attivamente la rete dei suoi 26.000 alumni,
fra cui 48 premi Nobel.
Il servizio tedesco per lo scambio
accademico (Deutscher Akademischer
Austauschdienst, DAAD) si integra bene con l’AvH, occupandosi degli scambi
a livello di studenti universitari e giovani ricercatori ed è l’organizzazione
più grande al mondo del suo genere. Nel 2013 ha amministrato 430 milioni, per l’80% di provenienza federale.
Nel 2012 ha finanziato ca 75.000 persone, 45.000 stranieri e 30.000 tedeschi
(nel 2014, 3231 tedeschi hanno ricevuto una borsa per l’Italia e 621 italiani
una borsa per la Germania).
Un elemento importante del sistema tedesco è
la selezione e promozione dei giovani di talento, attraverso una pluralità di
fondazioni –statali, partitiche, confessionali. Le più antiche, nate negli anni
’20, sono la fondazione del popolo tedesco (Studienstiftung des deutschen
Volkes) -la maggiore, statale- e la fondazione Friedrich-Ebert, del partito
socialdemocratico. L’ultima arrivata, nel 2014, è la fondazione Avicenna per
gli studenti musulmani. La Studienstiftung finanzia annualmente 12.000 studenti
universitari e 1200 dottorandi con un budget 2013 di 78 milioni, e opera sotto
l’alto patrocinio del presidente della repubblica.
La principale fondazione di diritto privato
per la promozione della scienza è la Fondazione Volkswagen (creata dal governo
federale insieme al Land Bassa Sassonia con i proventi della vendita di parte
della casa automobilistica Volkswagen, da cui il nome; è quindi completamente
indipendente dalla casa automobilistica), con un volume di finanziamenti
annuale di 160 milioni (e un capitale di 2,9 miliardi).
L’associazione dei donatori per la scienza
tedesca (Stifterverband für die Deutsche
Wissenschaft), oltre ad essere uni dei maggiori finanziatori privati della
scienza tedesca, con un budget annuo di 150 milioni, rappresenta le istanze di
sviluppo tecnologico e scientifico dei suoi 3000 soci, fra cui tutte le grandi
aziende.
Esecutori
dell’attività di ricerca e sviluppo
Il sistema di R&S si articola su sei
grandi esecutori di ricerca. Come già ricordato, il principale, per quantità di
fondi, è l’industria nel suo complesso. Al secondo posto vi è il sistema delle
università. Finanziato, per la sola parte ricerca con 13,5 miliardi di fondi
ordinari. La Germania distingue fra università vere e proprie (Universitaeten), caratterizzate dal
diritto di poter conferire titoli di dottorato, e “Fachhochschulen” (che vengono tradotte in inglese come “university of applied sciences”), che
prevedono stage obbligatori in azienda. Le Fachhochschulen sono una colonna
portante dell’educazione terziaria tedesca, con circa 900.000 studenti, contro
1,7 milioni di studenti universitari. Vi sono 182 università e 241
Fachhochschulen. Gli altri quattro esecutori di ricerca sono i grandi enti
federali.
Max Planck Gesellschaft
(MPG)
Probabilmente l’organizzazione tedesca più
nota internazionalmente, conta 83 istituti (di cui 5 all’estero, fra cui di
l’Istituto di Storia dell’Arte di Firenze e la Biblioteca Herziana a Roma) e si
occupa prioritariamente di ricerca di base, principalmente nelle scienze
naturali. Il budget 2014 ha superato i 2 miliardi (+ 6,6%). Caratteristico per
il MPG è che ben il 79% del budget proviene da fondi istituzionali (50% e 50%
da stato e regioni). La conseguenza è che i ricercatori non devono rincorrere
progetti ma possono dedicare la maggior parte del proprio tempo alla ricerca.
Il 37,6% dei fondi copre costi del personale: al 01.01.2015 al MPG lavoravano
22.002 persone. Ogni istituto è formato da alcuni dipartimenti, che di norma
sono creati intorno ad uno scienziato di spicco (e vengono chiusi quando lo
scienziato lascia). Sempre di norma, ogni dipartimento, che conta alcune decine
di ricercatori a vari livelli di anzianità, ha solo un paio di posizioni a
tempo indeterminato oltre al direttore.
Il 54% dei dottorandi e l’80% dei postdoc è di passaporto non-tedesco.
Le posizioni apicali sono invece per 2/3 tedesche, ma la quantità di stranieri
è in crescita. Dei 21 nuovi direttori nominati nel 2014, 10 sono stranieri.
Solo 4 sono donne. Di queste, due sono scienziate italiane. L’Italia è il paese
europeo maggiormente rappresentato far i giovani ricercatori e gli scienziati
ospiti. Nel 2014, 645 italiani di queste due categorie hanno lavorato al MPG,
contro 356 francesi e 330 spagnoli (guidano la Cina con 1087 e l’India con
807).
Helmholtz Gemeinschaft
(HFG)
E’ la maggiore fra le organizzazioni di
R&S tedesche e la più vicina alla politica. Nel 2014 ha avuto un bilancio
di 3,95 miliardi €, di cui 2,69 miliardi di finanziamento pubblico ordinario
(per il 90% federale), e conta uno staff di circa 37.000 persone in 18 grandi
centri, contenenti le grandi infrastrutture di ricerca tedesche. Svolge
prioritariamente ricerca all’interno delle tematiche della strategia high-tech,
occupandosi dell’intera filiera, dalla ricerca fondamentale allo
sviluppo pre-competitivo.
Leibniz Gemeinschaft (WGL)
E’ l’organizzazione più generalista: si
occupa sia di scienze umane che naturali, sia di ricerca fondamentale che
applicata. Cura diversi musei, fra cui quello di storia naturale di Berlino.
Impiega circa 18.100 persone, in 89 istituti dotati di ampia autonomia
amministrativa, con un budget 2014 di 1,64 miliardi €, di cui circa 1 miliardo
di fondi pubblici ordinari (50% e 50% da stato e regioni).
Fraunhofer Gesellschaft
(FhG)
All’estremo opposto rispetto alla MPG, si
occupa di ricerca applicata e sviluppo pre-competitivo, ed è in
questo ambito la maggiore in Europa. Ha una grandezza paragonabile a MPG e WGL,
con 23.800 impiegati e un budget di 2,1 miliardi €, di cui solo poco più di un
terzo è coperto da fondi pubblici ordinari (in rapporto 5 a 1 fra Bund e
regioni) e quasi il 30% provengono da incarichi industriali.
Un importante capitolo di spesa pubblica
(ca. 971 milioni € nel 2014) è impiegato nei circa 40 istituti di ricerca
interni ai ministeri (“Ressortforschung”).
Si tratta di ricerche applicate o di raccolte-dati, svolte principalmente nei
settori politicamente sensibili. L’esempio più noto è l’Istituto Robert Koch,
che ha il compito di monitorare la salute pubblica.
La Germania attribuisce grande importanza
alle infrastrutture di ricerca (IR), finanziate con 1,1 miliardi nel 2014. Nel
2011 ha iniziato un processo di valutazione e priorizzazione delle IR,
confluito nella roadmap 2013. Delle 8 organizzazioni intergovernative europee
riunite in EIROforum, tre hanno sede in Germania: European Molecular Biology Laboratory
(EMBL) ad Heidelberg, European Organisation for Astronomical Research in
the Southern Hemisphere (ESO) a Garching (Monaco di Baviera) e European Free-Electron Laser Facility
(XFEL) ad Amburgo (diretto dal fisico italiano Massimo Altarelli).
Nel 2013, 38.094 unità di personale
(comprendente dottorandi e postdoc)
straniero erano assunti presso istituzioni tedesche di istruzione superiore, di
cui 2.886 come docenti. Mentre il numero totale del personale accademico
straniero è aumentato del 74 % dal 2006, il personale tedesco è aumentato solo
di circa la metà nel corso dello stesso periodo. In particolare, il numero di
docenti stranieri è aumentato del 46 %, mentre il numero di professori tedeschi
è aumentato del 18 %.
Differenziando per paese d'origine,
l'Italia, con 2589 persone (6,8% del totale), guida la classifica del personale
accademico straniero, seguita da Cina e l'Austria. Nella sottocategoria dei
professori stranieri, la maggioranza proviene invece da Austria (565) e
Svizzera (317). Da notare comunque che l'Italia presenta il tasso di crescita
maggiore dal 2007 al 2013 fra tutti i principali paesi, sia per il personale
scientifico in totale (raddoppiato, da circa 1.250 a 2.589; i numeri cinesi
sono appena inferiori), che per il numero di professori (pure raddoppiato da
circa 90 a 185).
In numeri assoluti, il settore più
rappresentato è matematica-scienze naturali, con 9.934 unità di personale
straniero. Nelle università il 15,5% del personale totale e il 10,8% dei
professori è straniero in questo settore. Percentuali maggiori ma con numeri
assoluti minori si trovano per arte e storia dell’arte.
In quanto ricercatori “visiting”, nel 2013
52.310 docenti universitari e ricercatori stranieri hanno ricevuto
finanziamenti tedeschi per soggiorni in Germania. Il 42% dei ricercatori
visiting appartengono a matematica e scienze naturali. L’Italia è al 4° posto
in assoluto e al primo fra i paesi EU sia come dottorandi (880) che come
ricercatori senior (1251) visiting. I numeri spagnoli sono 395 e 735, ancora
minori quelli francesi.
COLLETTIVITA’ ITALIANA
La
presenza italiana è concentrata nelle regioni meridionali (le circoscrizioni
consolari di Stoccarda, Friburgo, Monaco di Baviera raggruppano 323.000
connazionali) e centrali (Francoforte, Colonia e Dortmund raggruppano 309.000
connazionali). Le regioni settentrionali ed orientali (Hannover, Berlino) registrano
una presenza di circa 65.000 persone. Berlino è diventata negli ultimi anni un
forte polo di richiamo (gli italiani residenti crescono dell’ 8% l’anno),
attirando soprattutto giovani (artisti, professionisti di vari settori) anche
grazie al costo ancora relativamente contenuto della vita.
Tale
fenomeno migratorio, oltre che da crisi, può essere piuttosto definito come
“nuova mobilità”, un tipo di migrazione interna all’Unione e che interessa
anche altri grandi paesi e che coinvolge una nuova forma di cittadino, i
cosiddetti “nuovi mobili”, che risultano essere in piena età lavorativa e
perfettamente impiegabili.
Sotto
il profilo dell’inserimento professionale prevalgono nettamente i lavoratori
dipendenti, impiegati in particolare nel settore dell’industria meccanica,
chimica ed elettrica (es. BMW, Bosch, Mercedes, Volkswagen, Siemens, Bayer,
Basf, ecc.) anche se la nostra presenza nelle libere professioni, nel
commercio/servizi, nell’imprenditoria, nell’università/ricerca è in costante
aumento.
Una
quota di impiego consistente si osserva ancora nel settore gastronomico
(ristoranti, pizzerie, gelaterie) ove si stima siano attive circa 25.000
imprese appartenenti a cittadini italiani, spesso a conduzione familiare e con
numero di addetti limitato.
Il
livello di inserimento nella realtà tedesca può definirsi raggiunto sul piano
lavorativo e dei rapporti interpersonali, mentre non appare ancora
soddisfacente sul piano scolastico.
Permangono
in proposito forme di disagio sociale che impediscono ai connazionali di
integrarsi nella società tedesca in posizioni corrispondenti alle loro
effettive capacità. Le cause di tale disagio sono molteplici, sia di tipo
esogeno (crisi del modello di integrazione economica del lavoro in fabbrica che
aveva originato il flusso migratorio degli anni 50-70 e difficoltà di acquisire
nuove qualificazioni professionali all’interno del sistema lavorativo tedesco),
sia endogeno (una certa mancanza di coesione della comunità, spesso segmentata
in gruppi con scarsa osmosi tra di loro, tendenza al “pendolarismo” con
l’Italia, un adagiarsi sull’appartenenza all’UE e sui benefici forniti dal
sistema socio-assistenziale tedesco).
Occorre
tuttavia rilevare come siano state rimosse alcune delle cause che impedivano
una più completa integrazione dei cittadini italiani, ad esempio mediante la
possibilità di acquisire in tutti i Länder (dal 2005) la nazionalità tedesca
conservando quella italiana. Permane tuttavia una limitata propensione alla
partecipazione politico-elettorale nell’ambito sia delle istituzioni tedesche
(il voto comunale è aperto ai cittadini comunitari) sia di quelle italiane (la
partecipazione alle ultime elezioni politiche del 2013 è stata del 28,5, in
calo del 4% rispetto al 2008, mentre l’affluenza alle europee del maggio 2014 è
stata mediamente inferiore al 6%).
In
tema di integrazione della comunità italiana in Germania restano le difficoltà
nell’inserimento scolastico.
Nell’ambito
della scuola secondaria il 37% dei nostri giovani frequenta la “Hauptschule”
(scuola dell’obbligo, corrispondente alle nostre vecchie scuole di avviamento
al lavoro), poco qualificata professionalmente, mentre solo il 20% frequenta il
Ginnasio, la scuola che poi consente
l’accesso all’intera gamma dell’istruzione universitaria.
Il
26% frequenta la Realschule,
istituzione meno prestigiosa del Ginnasio ma che apre la porta alla formazione
di tecnici qualificati e il 15% la Gesamtschule,
istituzione “ibrida”, sulla quale le Autorità scolastiche puntano molto per
abbinare i vantaggi della scuola ginnasiale con quelli della scuola
professionale.
Tali
dati evidenziano un lieve ma costante miglioramento della presenza italiana nei
corsi scolastici che offrono più adeguate prospettive di accesso al lavoro, ma
restano preoccupanti se confrontati con la media tedesca (46% di frequenza nei
Ginnasi e 11% nelle Hauptschulen).
Ne
sono causa la natura selettiva del sistema scolastico tedesco, che impone
scelte scolastiche impegnative in età precoce, impedendo così di recuperare
l’iniziale svantaggio linguistico, e l’accentuata mobilità delle famiglie, che
accresce le difficoltà di consolidamento dei risultati scolastici. Non ultima,
anche una scarsa predisposizione dei genitori ad assecondare i percorsi
scolastici dei figli, nell’erronea convinzione che un guadagno immediato sia
comunque preferibile ad un investimento scolastico-professionale di più ampio
respiro.
Da
parte italiana si interviene con corsi di lingua e cultura finalizzati a
promuovere la conoscenza della lingua e cultura italiana e con l’organizzazione
di corsi preparatori (sostegno e recupero) per migliorare l’apprendimento delle materie scolastiche più difficili,
quali tedesco e matematica.
Di
particolare importanza è poi il potenziamento della rete delle scuole bilingui
italo-tedesche (attualmente circa 35 istituzioni frequentate da oltre 3000
alunni) che, oltre a fornire adeguata preparazione scolastica agli alunni
italiani, contribuiscono alla diffusione dell’italiano tra gli alunni locali,
creando un efficace ponte interculturale in chiave europea.
Il
pieno inserimento scolastico, con tutte le difficoltà e gli ostacoli sopra
menzionati, rimane una delle priorità
dell’azione dell’Ambasciata e della rete consolare per intensificare il grado
di integrazione dei connazionali.
Le
difficoltà scolastiche si traducono in precaria formazione professionale, causa
principale di disoccupazione, mentre il possesso di adeguate conoscenze
professionali è strumento per imporsi in un mercato del lavoro altamente
qualificato e selettivo.
La maggioranza dei nuovi arrivi è in piena
età lavorativa e, potenzialmente, perfettamente impiegabile. Si rileva
tuttavia, e questo è il dato preoccupante, una crescente difficoltà del mercato
del lavoro tedesco ad accogliere e ad impiegare questi nuovi arrivi. Nostri
contatti nel settore accademico e delle indagini sociologiche confermano
trattarsi di persone in possesso di un elevato grado di istruzione e di un
certo spirito di adattamento. In molti casi però il posto di lavoro che viene
ottenuto in Germania non corrisponde alle aspettative e non è in linea con il
titolo di studio posseduto.
Utile l’iniziativa, nell’ambito dell’attività
di coordinamento consolare e Intercomites del 2013, di redigere un vademecum
per i nuovi italiani che vengono in Germania, comprensivo di informazioni sui
primi passi da compiere in territorio tedesco e sui principali servizi
consolari erogati dalla nostra rete consolare.
La Guida “Primi Passi” è stata aggiornata
alla fine del 2015 ed è disponibile on-line.
Costante poi la collaborazione con la
Bundesagentur für Arbeit: l'Agenzia federale del lavoro tedesca punta a
coinvolgere il maggiore numero di connazionali fornendo loro consulenza in
materia di opportunità lavorative, corsi di lingua e formazione professionale.
Nell’ambito dell’attività specifica svolta
dalla cancelleria consolare a Berlino, è stato costituito un gruppo di lavoro
sull’occupazione giovanile, coinvolgendo qualificati esponenti della società
civile che sono in contatto con la collettività italiana (COMITES, Patronati,
enti religiosi e caritatevoli, associazioni), per discutere insieme delle
principali problematiche dei giovani, delle loro possibili soluzioni e per
scambiare e replicare rispettive esperienze di successo in tale ambito.
RETE
CONSOLARE IN GERMANIA
Attualmente
la rete diplomatico-consolare in Germania è costituita, oltre che
dall’Ambasciata d’Italia a Berlino, anche dai Consolati Generali di Monaco,
Stoccarda, Colonia, Francoforte, Hannover, dai Consolati di Dortmund e
Friburgo, dall’Agenzia consolare di Wolfsburg e dai Consolati Onorari di
Amburgo, Brema, Dresda, Kiel, Lipsia Norimberga e Saarbrücken (di recente
istituzione).
Nel
quadro di una razionalizzazione della rete consolare all’estero, è stata
disposta negli ultimi anni la chiusura di una ventina di Sedi nel mondo, di cui
4 in Germania (Saarbrücken e Norimberga nel settembre 2010, Mannheim
nell’ottobre 2010, Amburgo nel giugno 2011). Oltre che rispondere a
considerazioni di natura finanziaria, tale misura tiene conto del grado di
evoluzione della nostra collettività e della possibilità almeno in linea
teorica di offrire all’utenza, grazie alla moderna tecnologia, servizi più
rapidi ed efficaci on line.
Preoccupante
tuttavia è il divario tra una domanda crescente di servizi consolari e un’allarmante
contrazione di risorse umane e finanziarie, che, nel caso di alcuni Consolati,
sta creando condizioni di autentica sofferenza.
Ad aprile 2015 si
sono tenute le elezioni per il rinnovo dei Comites, attese da tempo (le ultime
elezioni dei Comitati risalivano al lontano 2004). Il 26
settembre 2015 si è riunita in Ambasciata l’Assemblea Paese per il rinnovo del
Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. In Germania sono stati eletti 7
Consiglieri.
PRESIDENTI DELLE CAMERE |
|
Presidente del Bundestag |
Norbert LAMMERT (CDU) (eletto nel 2005 e successivamente
riconfermato il 27 ottobre 2009 e il 22 ottobre 2013) |
Presidente del Bundesrat |
Stanislaw TILLICH (CDU, Presidente del Land Sachsen) (dal 1° novembre 2015 al 31 ottobre 2016) |
RAPPRESENTANZE
DIPLOMATICHE |
|
Ambasciatore d’Italia a Berlino: Pietro BENASSI, da settembre 2014 |
Ambasciatore di Germania a Roma: Susanne Marianne WASUM-RAINER, da settembre 2015 |
XVII LEGISLATURA
Deputati eletti all’estero
Per la XVII legislatura sono stati eletti nella Ripartizione Europa della Circoscrizione Estero i deputati Laura Garavini (Partito Democratico) e Mario Caruso (Scelta civica per l’Italia) residenti in Germania, rispettivamente a Berlino e a Neulingen.
Incontri bilaterali
Il 24 febbraio 2016 la Vice Presidente della Camera, Marina Sereni, ha ricevuto la visita del Ministro Presidente della Turingia, Bodo Ramelow, accompagnato da una delegazione di rappresentanti del Governo regionale.
La nuova Ambasciatrice della Repubblica federale tedesca, Susanne Marianne Wasum-Rainer, si è recata alla Camera, il 10 novembre 2015, per una visita di cortesia alla Presidente della Camera, Laura Boldrini, che aveva già incontrato il precedente 6 ottobre, presso Villa Almone, in occasione delle celebrazioni del 25mo Anniversario dell’Unità tedesca.
La Presidente Boldrini ha incontrato il suo omologo Norbert Lammert in diverse occasioni:
Il 31 marzo 2015 la Vice Presidente Sereni ha incontrato il
Presidente del gruppo parlamentare SPD presso il Bundestag, Thomas Opperman.
Il 17 novembre 2014 la Vice Presidente Sereni - a New York per partecipare alla Riunione preparatoria della Conferenza dei Presidenti dell’Unione Interparlamentare (UIP) - ha avuto un colloquio bilaterale con il Presidente del Bundestag, Lammert.
Il 16 luglio 2014 la Vice Presidente Sereni ha ricevuto la visita di una delegazione della Commissione per gli Affari dell’Unione europea del
Bundestag, guidata dal Presidente Gunther Krichbaum.
Oggetto dell’incontro: le sfide che deve affrontare l’Unione europea per rispondere alle richieste dei cittadini e superare l’euroscetticismo, acuito dalla crisi economica. In particolare la Vice Presidente Sereni ha sottolineato che occorre affrontare in sede europea la questione della legittimazione democratica, che coinvolge anche il rapporto con parlamenti nazionali, e dare contenuti adeguati alle politiche di settore per uscire dalla crisi.
Il 17 giugno 2014, la Vice Presidente Sereni ha incontrato il Ministro aggiunto per le politiche europee, Michael Roth. All’incontro era presente la deputata Laura Garavini, Presidente del Gruppo di amicizia Italia-Germania, nell’ambito dell’Unione Interparlamentare (UIP).
Al centro del colloquio le politiche europee e il semestre di Presidenza italiano. In particolare il Ministro Roth ha sottolineato la necessità di politiche più flessibili che, pur nel rispetto dei vincoli di bilancio, possano consentire il finanziamento di progetti per stimolare la crescita e creare nuova occupazione.
Il 3 giugno 2013 la Presidente Boldrini ha incontrato l’allora l’Ambasciatore della Repubblica
Federale tedesca Schäfers.
Incontri delle Commissioni
Dal 12 al 13 maggio 2016 ha avuto luogo una missione in Germania del Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione della Camera dei deputati al fine di acquisire informazioni sulle modalità con cui viene esercitata la funzione di controllo parlamentare. La delegazione era guidata dal Presidente del Comitato nonché Vice Presidente della Camera, Luigi Di Maio.
Il 9 maggio 2016 la Presidente del Comitato
parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di
vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di
immigrazione, Laura Ravetto, ha incontrato la Ministra del Land di
Baviera per gli Affari europei e i Rapporti con le regioni, Beate Merk.
La Commissione di inchiesta sulle
attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad
esse correlati ha effettuato una missione a Berlino dal 4 all’8 aprile 2016.
Una delegazione della Commissione Affari
esteri, guidata dal Presidente Fabrizio Cicchitto, ha effettuato una
visita a Berlino, dal 13 al 15 marzo 2016, per partecipare alla Conferenza
interparlamentare internazionale sulla lotta all’antisemitismo. In tale
occasione la Commissione ha avuto anche un colloquio con il Presidente della Konrad-Adenauer Stiftung ed ex
Presidente del Parlamento europeo, Hans-Gert Pöttering.
Il 10 febbraio 2016 l’Ambasciatrice della
Repubblica Federale tedesca Wasum-Rainer è stata audita dal Comitato
Schengen.
L’11 dicembre 2015 il Presidente della
Commissione Affari esteri Cicchitto ha ricevuto il Presidente
della Commissione esteri del Bundestag, Norbert Röttgen. Il
Presidente Röttgen era stato già ricevuto dal Presidente Cicchitto il 12 giugno
2014.
Il 28 luglio 2015 il deputato Gennaro Migliore,
allora Presidente della Commissione di inchiesta sul sistema di
accoglienza, identificazione e trattenimento dei migranti, ha ricevuto
Aydan Özoğuz, Ministro aggiunto, incaricato dal Governo federale per le
migrazioni, i rifugiati e l’integrazione.
L’8 ottobre 2014 una delegazione della
Commissione Lavoro ha ricevuto la visita di una delegazione della Commissione
per il Lavoro, Integrazione, Formazione Professionale e Donne del Parlamento
Regionale di Berlino.
Il 16 luglio 2014 la Commissione Affari esteri e comunitari e la Commissione Politiche dell’Unione europea hanno incontrato congiuntamente una delegazione della Commissione per gli Affari dell’Unione europea del Bundestag, guidata dal Presidente Krichbaum.
Il 7 maggio 2014, in occasione di una visita ufficiale a Berlino, il Presidente della Commissione per le Politiche europee, Michele Bordo, ha incontrato l'omologa Commissione del Bundestag, guidata dal suo Presidente Krichbaum.
L’11 ottobre 2013 il Presidente della Commissione Affari esteri Cicchitto ha ricevuto Andreas Schockenhoff, membro del Bundestag.
Il 1° agosto 2013 la deputata Lia Quartapelle, Segretaria della Commissione Affari esteri, ha incontrato il Primo Consigliere dell'Ambasciata della Repubblica Federale di Germania, Susanne Schütz.
Il 4 giugno 2013 il Presidente Cicchitto ha ricevuto l'allora Ambasciatore tedesco Schafers.
Comitato permanente sui
diritti umani
Il 21 gennaio 2015 l’allora Presidente del
Comitato permanente sui diritti umani della Commissione Affari esteri,
Mario Marazziti, ha incontrato i parlamentari tedeschi Frank
Schwabe e Gabriela Heinrich.
Una delegazione del Comitato permanente
sui diritti umani si è recata, dall’11 al 13 novembre 2014, in visita
presso la Commissione per le petizioni del Bundestag.
Cooperazione multilaterale
La Germania prende
parte alla cooperazione parlamentare nell'ambito
dell'Unione europea.
Il 14 settembre 2015 ha avuto luogo presso la Camera dei deputati la Cerimonia per la firma della Dichiarazione “Più integrazione europea: la strada da percorrere”, cui hanno partecipato i Presidenti delle Camere basse di Italia, Francia, Germania e Lussemburgo. La dichiarazione mira ad imprimere slancio all’integrazione politica europea
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La Germania invia delegazioni alle Assemblee parlamentari del Consiglio d'Europa, dell'OSCE e della NATO.
A margine della Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dei Paesi aderenti al Consiglio d’Europa, che ha avuto luogo ad Oslo l’11 e 12 settembre 2014, la Presidente Boldrini ha avuto un colloquio con il Presidente del Bundesrat della Repubblica Federale tedesca e Ministro Presidente del Land Bassa Sassonia, Stephan Weil.
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La Germania partecipa alla cooperazione parlamentare nell'ambito del Partenariato euro mediterraneo e, in tale contesto, all’Assemblea Parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo (AP-UpM), di cui il Parlamento italiano ha detenuto la Presidenza da marzo 2010 a marzo 2011.
L’11 e il 12 maggio
2015 si è svolta a Lisbona la sessione
plenaria dell’AP-UPM nonché il secondo Summit degli Speaker al quale ha
partecipato il Presidente Lammert.
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La Germania prende parte altresì alla dimensione parlamentare del G8.
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La Germania partecipa inoltre al Forum globale dei legislatori del Dialogo sui Cambiamenti climatici dei Paesi G8+5, che vede coinvolti i rappresentanti legislativi dei Paesi del G8, insieme a 5 paesi in fase di avanzato sviluppo (Cina, India, Messico, Brasile e Sud Africa), e che si pone l’obiettivo di discutere un accordo sui cambiamenti climatici “post-2012”, ovvero successivo alla prima scadenza del Protocollo di Kyoto, sulla riduzione delle emissioni dei gas serra, al fine di stabilire la più ampia convergenza sugli obiettivi ambientali a livello mondiale[5].
Cooperazione amministrativa
Da alcuni anni, con
cadenza annuale, è previsto un programma
di visite di studio e formazione, alternativamente a Roma e a Berlino, di
funzionari delle due Amministrazioni parlamentari, in conformità agli accordi
intercorsi tra la Camera e il Bundestag.
L’ultima visita di
studio è stata quella della delegazione di funzionari del Bundestag, che ha
avuto luogo dal 22 al 26 giugno 2015.
La prossima visita di studio è prevista a Berlino, nell’autunno 2016.
Unione interparlamentare (UIP)
Nell'ambito dell'Unione Interparlamentare (UIP) è stata ricostituita la sezione bilaterale di amicizia Italia-Germania. Il Presidente è la deputata Laura Garavini (PD), già membro del gruppo di amicizia nella XVI legislatura. Ne fanno parte altresì i deputati Alberto Bombassei, Rocco Buttiglione, Giancarlo Giorgetti e Marta Grande nonché il senatore Francesco Molinari.
Il 10 febbraio 2015 il Primo Ministro della Sassonia, Stanislaw Tillich, ha effettuato una visita alla Camera per partecipare al seminario “Il successo della Germania orientale: un modello per il Mezzogiorno” organizzato dalla UIP. In quell’occasione il Primo Ministro ha incontrato la Vice-Presidente Sereni, la Presidente della sezione bilaterale di amicizia Italia-Germania Garavini e il Presidente della Commissione Affari Esteri Cicchitto.
[3] Si veda, a tale proposito, il documento
presentato dal Governo nel settembre 2014, intitolato “Die neue Hightech-Strategie – Innovationen für Deutschland” (La
nuova strategia hightech – innovazioni per la Germania, stampato BT n. 18/2497).
[4] Sul tema oggetto della mozione, la
Commissione del Bundestag per la
formazione, la ricerca e la valutazione delle conseguenze tecniche (Ausschuss
für Bildung, Forschung und Technikfolgenabschätzung) ha poi svolto, il 2 dicembre 2015,
un’audizione pubblica di esperti, le cui posizioni sono disponibili
nella pagina web della Commissione, al seguente indirizzo: http://www.bundestag.de/bundestag/ausschuesse18/a18/fg-industrie-4-0/397368.
[5] Si ricorda che il VI Forum si è svolto a
Roma, presso la Camera dei deputati, il 12 e 13 giugno 2009.