Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento agricoltura | ||
Titolo: | Rendiconto 2013 - Assestamento 2014 - A.C. 2541, A.C. 2542 - Profili di competenza della XIII Commissione Agricoltura | ||
Riferimenti: |
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Serie: | Progetti di legge Numero: 205 | ||
Data: | 22/07/2014 | ||
Organi della Camera: | XIII-Agricoltura |
Rendiconto 2013 - Assestamento 2014
22 luglio 2014
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Indice |
Rendiconto 2013|Assestamento 2014| |
Rendiconto 2013 |
1. Ministero delle politiche agricoleNell’anno 2013, gli stanziamenti di spesa iniziali di competenza iscritti nel bilancio di previsione del MIPAAF ammontano a 1.257,5 milioni di euro. Gli stanziamenti definitivi di competenza relativi al medesimo Ministero ammontano a 1.545,5 milioni con una variazione in aumento del 22,9 percento circa. Si consideri che gli stanziamenti definitivi di competenza includono - sulla base di quanto risulta dal quadro contabile riassuntivo contenuto nella Nota integrativa al Rendiconto generale dello Stato per il 2013 - circa 187,7 milioni di residui passivi perenti reiscritti in bilancio (in conto competenza) nonché 33,5 milioni relativi a debiti pregressi. Dunque, gli stanziamenti definitivi di competenza relativi al MIPAAF, al netto delle somme destinate al pagamento dei debiti pregressi, ivi inclusi i residui passivi perenti reiscritti a bilancio, ammontano a 1.324,3 milioni di euro. La Corte dei Conti rileva che i debiti pregressi – pari a 33,5 milioni di euro, riguardano, per 32,1 milioni di euro l’attività della soppressa Agenzia per lo sviluppo del settore ippico (ASSI ex UNIRE) e il restante importo è riconducibile principalmente a situazioni debitorie del Corpo forestale dello Stato e, per la residua parte, ai servizi in gestione unificata del Ministero (fitti passivi, etc.).
Si segnala che la ricognizione di tali somme ed il relativo quasi integrale pagamento (in particolare, di 33,5 milioni sono stati pagati circa 29,5 milioni) è avvenuto in osservanza di quanto previsto dall’art. 5 del D.L. n. 35/2013 - relativo alla lotta ai ritardi di pagamento delle P.A. - il quale ha disposto che le Amministrazioni statali presentino piani di rientro delle situazioni debitorie pregresse ai fini dell’estinzione dei debiti per somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali, maturati alla data del 31 dicembre 2012, a fronte dei quali non sussistono residui passivi anche perenti.
Per il pagamento delle somme in questione, relative ai debiti pregressi, il medesimo D.L. n. 35 ha messo a disposizione - per l'intero comparto statale - la cifra complessiva di 500 milioni di euro per il 2013 che è stata ripartita tra i diversi Ministeri.
In particolare, al Mipaaf, per il pagamento dei predetti debiti pregressi è stata assegnata la somma di 32,8 milioni di euro, ai quali si sono aggiunti circa 0,7 milioni provenienti da rimodulazioni di spesa del medesimo Ministero.
La tabella che segue indica l’evoluzione della spesa finale del MIPAAF negli anni 2011-2013 e la sua incidenza rispetto al totale delle spese finali iscritte a bilancio statale.
in milioni di euro
Dalla tabella sopra esposta si evince che nel 2013 si registra un aumento degli stanziamenti definitivi di competenza (+ 2,2 percento) e degli impegni (+ 2,7 per cento) rispetto all’anno 2012. Procedendo ad un più dettagliato esame della spesa del MIPAAF nell’anno 2013, si evidenzia che - rispetto all’ammontare degli stanziamenti definitivi di competenza (pari come detto a 1545,5 milioni di euro) - circa il 98,7 percento risulta impegnato (1.524,8 milioni di euro) al termine dell’esercizio finanziario. Il pagato del Ministero ammonta a circa 1428 milioni di euro, in diminuzione rispetto all’anno 2012 (in cui i pagamenti ammontano a 1.547,1 milioni). Ciò è da riconnettersi anche allo smaltimento del residui, che nell’esercizio 2013 ha mostrato difficoltà. Come evidenziato dalla Corte dei Conti, si registra nell’anno 2013 un consistente decremento dei pagamenti in conto residui (-47,3 percento rispetto al 2012). Nello specifico, nell'anno 2013, i residui ammontano a 353,3 milioni di euro (dei quali 235 milioni sono di nuova formazione e 118,3 milioni di euro sono provenienti da esercizi precedenti). Rispetto all’anno 2012, il totale dei residui finali registra un aumento del 22,2 percento (nell’anno 2012, i residui finali erano pari a 289,2 milioni di euro). In particolare, aumentano sia i residui di nuova formazione (+17,5%); sia i residui provenienti da esercizi precedenti (+ 33,3%). Peraltro, dall'analisi nella Nota integrativa al Rendiconto generale dello Stato per il 2013 risulta che una quota parte dei residui di nuova formazione (pari a 36,9 milioni di euro) è costituita da quelle somme relative a residui passivi perenti reiscritti in conto competenza (cioè a somme cadute in perenzione dal punto di vista amministrativo, ma reiscritte in bilancio perchè comunque dovute dal punto di vista giuridico) che al termine dell'esercizio sono rimaste impagate.
Si consideri, infine, che l’aumento complessivo dei residui riguarda comunque quelli propri o formali (cioè le somme che sono state comunque impegnate ma non ancora pagate al termine dell’esercizio) e non i residui impropri, o di stanziamento (cioè le somme né impegnate, né pagate al termine dell’esercizio finanziario). Quest’ultima tipologia di residui si riduce considerevolmente, di circa il 66% rispetto all’anno 2012.
1.2 Analisi per centri di responsabilità, titolo e categorie di spesaPer ciò che attiene all’analisi dello stato di previsione della spesa del MIPAAF per centri di responsabilità (CDR), si ricorda che i CDR del Ministero sono attualmente cinque:
La ridefinizione dei programmi di spesa ha consentito di assicurare il rispetto e la coerenza, a partire dal 2013, della struttura dello stato di previsione della spesa con l’assetto organizzativo del ministero (D.P.R. n. 41/2012 e al D.P.C.M. 27 febbraio 2013, n. 105) conciliandosi con il modello delineato dalla riforma contabile. La realizzazione di ciascun programma di spesa, come indicano le Note integrative al Rendiconto generale dello Stato 2013, è pertanto stata affidata ad un unico Centro di Responsabilità amministrativa. La Tabella che segue riporta, gli stanziamenti definitivi di spesa, gli impegni ed i residui totali del MIPAAF distinti per Centri di responsabilità, come risultanti dal Rendiconto generale dello Stato 2013. La Tabella riporta altresì il riparto per titolo (spese correnti e spese in conto capitale) e categorie di spesa (rediti da lavoro dipendente, consumi intermedi e investimenti fissi lordi e trasferimenti), degli stanziamenti per ciascun CDR. Quest’ultima ulteriore ripartizione è stata elaborata dalla Corte dei Conti, su dati del Ministero dell’economia e finanze-RGS. (in migliaia di euro)
Esaminando le spese per Centri di responsabilità, dalla Tabella si evince che le dotazioni più rilevanti sono assegnate ai seguenti CDR:
Procedendo ad un esame delle spese per titolo, il 69,7 percento delle spese (stanziamenti definitivi di competenza), pari a 1.077,5 milioni di euro, è di natura corrente. Essa risulta in aumento rispetto all’anno 2012 (in cui le spese di natura corrente sono state pari a 949,4 milioni di euro). Gli stanziamenti definitivi di competenza in conto capitale risultano invece pari a 468 milioni di euro, in diminuzione rispetto all’anno 2012 (in cui risultavano pari a 561,7 milioni di euro). Nell’ambito delle spese correnti, procedendo ad un esame delle diverse categorie di spesa, le spese di personale (cioè gli stanziamenti per redditi da lavoro dipendente) ne costituiscono la parte preponderante, pari a 531,4 milioni di euro. La Corte dei Conti evidenzia che tali spese, considerate al netto delle imposte pagate sulla produzione (pari a 28,9 milioni di euro), ammontano a 502,5 milioni di euro e sono in diminuzione rispetto all’esercizio 2012 (in cui erano pari a 504,6). Gli stanziamenti di spesa per consumi intermedi, pari a 83,6 milioni euro nel 2013 risultano invece in aumento rispetto all’esercizio precedente (in cui erano pari a 63,6 percento). Infine, nel 2013 gli stanziamenti per trasferimenti correnti ad Amministrazioni pubbliche - sono passati da 294,1 milioni di euro nel 2012 a 147,6 milioni di euro riducendosi di circa la metà, mentre quelli relativi ai contributi agli investimenti alle Amministrazioni pubbliche sono aumentati del 6,2 per cento passando da 88,2 milioni di euro a 93,8 milioni di euro. Il totale delle due categorie incide sulla spesa totale del MIPAAF per il 15,6 percento. Tale dato è evidenziato dalla Corte dei Conti, nell’ambito dell'analisi dei trasferimenti da parte del MIPAAF ai propri enti strumentali e delle riduzioni lineari a tali categorie di spesa operate da diversi provvedimenti di finanza pubblica (cfr. infra, cap. 3). |
2. Analisi della spesa per principali missioni e programmi di interesseNell’ambito dello stato di previsione del MIPAAF, la missione che assorbe la gran parte delle risorse rispetto al totale degli stanziamenti del Ministero risulta la 9 “Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca” per il 64,7 per cento. La tabella che segue riporta, per l’anno 2013, gli stanziamenti iniziali e definitivi di competenza, e gli impegni per l’anno 2013 relativi alla Missione 9. (in migliaia di euro)
* si riporta tra parentesi la numerazione che la Missione/programma di spesa assume nello stato di previsione del MIPAAF.
La Missione 9 (che è numerata Missione 1 nello stato di previsione del MIPAAF) è una missione “condivisa” tra Ministero delle politiche agricole alimentari, che ne gestisce la gran parte dei programmi di spesa ad essa sottesi, e forestali e il Ministero dell’economia e finanze. In particolare, come risulta dalla tabella, tre dei quattro programmi di spesa di cui è composta sono iscritti nello stato di previsione del MIPAAF. Si tratta dei seguenti programmi:
Il programma è gestito dal CDR 2 Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale. Tale programma assorbe il 30,3 percento della dotazione finanziaria dell’intero Ministero.
Il programma è gestito dal CDR 4 ICQRF e assorbe il 3,1 percento delle risorse stanziate sullo stato di previsione del MIPAAF per il 2013.
Il programma è gestito dal CDR 3 Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare e della pesca. Si ricorda che, a seguito della soppressione dell’ASSI e delle modifiche introdotte all’organizzazione del Ministero con il D.P.C.M. n. 105/2013 il programma è stato rinominato in Politiche competitive, della qualità agroalimentare, della pesca, dell’ippica e mezzi tecnici di produzione. Tale programma assorbe il 31,2 percento della dotazione finanziaria dell’intero Ministero. E’ invece iscritto nello stato di previsione del Ministero dell’economia e finanze, il programma 9.3 “sostegno al settore agricolo”. La tabella che segue riporta, per l’anno 2013, gli stanziamenti iniziali e definitivi di competenza, e gli impegni relativi a ulteriori programmi di interesse della Commissione agricoltura, iscritti nello stato di previsione del MIPAAF. (in migliaia di euro)
* si riporta tra parentesi la numerazione che la Missione/programma di spesa assume nello stato di previsione del Mipaaf.
I seguenti programmi di spesa sono gestiti dal CDR 5 Corpo forestale dello Stato, al quale, come già detto, corrisponde il 33,9 percento delle dotazioni del Ministero:
Infine, il programma di spesa 5.1 indirizzo politico, nell’ambito della citata Missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche, è gestito dal CDR 1 Gabinetto e uffici diretta collaborazione del Ministro. La dotazione finanziaria del programma iscritto sul MIPAAF assorbe lo 0,5 percento delle risorse stanziate sullo stato di previsione del MIPAAF per il 2013. Infine, la tabella che segue - tratta dalla Relazione della Corte dei Conti sul Rendiconto generale dello Stato - fornisce l’indicazione dell’andamento della spesa del complesso delle Missioni del MIPAAF negli anni 2011-2013. (in milioni di euro)
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3. Le osservazioni della Corte dei Conti3.1 I tagli operati al MIPAAF con particolare riferimento alle riduzioni di spesa sugli enti vigilatiLa Corte dei Conti ricorda che il processo di razionalizzazione degli assetti organizzativi dei ministeri previsto dal D.L. n. 95/2012 (articolo 2 comma 10-ter) ha visto coinvolto, nell’anno 2013, anche il MIPAAF. Ai sensi della predetta norma è stato adottato il nuovo Regolamento di organizzazione del Ministero, D.P.C.M 27 febbraio 2013, n. 105, che costituisce la quarta riorganizzazione operata dal MIPAAF in tre anni (prima, si ricorda, il D.P.R. n. 18/2008, il D.P.R. n. 129/2009, il D.P.R. n. 41/2012). Il nuovo Regolamento di organizzazione ha comportato una rideterminazione della dotazione organica del Ministero, la quale, seppure incrementata nel 2012 del contingente di personale proveniente dalla soppressa Agenzia per lo sviluppo del settore ippico (ASSI, soppressa ai sensi dell’articolo 23-quater, comma 9 del D.L. n. 95/2012), ha portato ad una riduzione dei posti di funzione dirigenziale, evidenziata anche nella Nota integrativa al rendiconto generale dello Stato. Inoltre, il processo di riordino ha visto coinvolti anche gli enti strumentali e le società partecipate e/o vigilate dal Ministero, con una riduzione, nel 2013, del numero degli enti vigilati che da 9 sono passati a 6, di cui uno in liquidazione (l’Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia e Lucania). Si ricorda che, allo stato, appartengono alla categoria degli Enti vigilati/partecipati dal MIPAAF i seguenti enti pubblici non economici: l’Istituto nazionale di economia agraria - I.N.E.A.; Il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura - C.R.A.; l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura - AGEA; l’Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia e Lucania (soppresso e in liquidazione) - EIPLI. Sono invece Enti pubblici economici: l’Ente nazionale risi; l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare - ISMEA.
Rientrano, invece, nella categoria delle Società partecipate: l’Istituto per lo sviluppo agroalimentare S.p.A. - ISA; Unirelab S.r.l.; e Buonitalia S.p.A. (soppressa e in liquidazione).
La Corte dei Conti focalizza l’attenzione sui tagli al Dicastero agricolo operati negli ultimi anni dalle diverse manovre di finanza pubblica, che hanno visto coinvolti in i fondi del MIPAAF ed in particolare le risorse destinate a interventi/investimenti a enti di ricerca vigilati e imprese.
La Corte ricorda i seguenti interventi:
sempre per ciò che attiene ai rapporti tra MIPAAF ed enti vigilati/società controllate, la legge di stabilità 2012 (articolo 4, comma 53, come modificato dal D.L. n. 201/2011), come integrata della legge di stabilità 2013 (legge n. 228/2012, articolo 1, comma 71), ha autorizzato l’ISA S.p.A., società totalmente partecipata dal MIPAAF, a versare all’entrata del bilancio statale (cap.3590), sotto forma di distribuzione di riserve, somme complessivamente pari a 47,2 milioni di euro entro il 31 gennaio 2012, a 25,4 milioni entro il 31 gennaio 2013, a 18,1 milioni di euro entro il 31 gennaio 2014 e a 7,8 milioni entro il 31 gennaio 2015.Ad integrazione di quanto sopra, si ricorda l’articolo 16, comma 8, del DL n. 66/2014, che ha previsto che l’ISA versi all’entrata del bilancio dello Stato la somma di 21,2 milioni di euro entro il 31 luglio 2014.
3.2 Ulteriori questioni gestionali di particolare interesse affrontate dalla Corte dei Conti: le quote latteLa Corte dei Conti ricorda come già in sede di referto sul Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio 2012 avesse evidenziato un esborso complessivo nei confronti dell’Unione europea di oltre 4,4 miliardi di euro. Per il periodo precedente la campagna lattiera 1995/96, la relazione sul rendiconto 2012 aveva in particolare rilevato - sulla base delle risultanze dell’indagine condotta dalla apposita Sezione Controllo Stato con deliberazione n. 20/2012/G che “l’onere del prelievo si è scaricato interamente - per scelta politica - sull’erario, mentre il teoricamente recuperabile nei confronti degli allevatori inadempienti - e già anticipato all’Unione europea a carico della fiscalità generale - risultava superare la cifra di oltre 2 milioni di euro”. Con deliberazione n. 11/2013/G la Corte - Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato ha, in particolare, fissato un termine di:
Nel caso di specie, la Sezione centrale di controllo sulla gestione ha riscontrato notevoli criticità sulle modalità di gestione degli interventi, individuando, altresì, le cause dei ritardi nei recuperi e le responsabilità dei molteplici soggetti istituzionali operanti nel settore. Il 20 giugno 2013 la Commissione europea ha disposto l’avvio, ai sensi dell’art. 258 TFUE, di una procedura di infrazione per i mancati recuperi. Relativamente ai periodi dal 1995/1996 al 2001/2002, per i quali è stata accordata la possibilità della rateizzazione, nel 2013 il numero delle aziende debitrici risulta pari a circa 22.249 aziende, rispetto alle 22.893 aziende dell’anno precedente ed alle 25.123 aziende del 2005. Nell’ultimo anno sono state accolte – rilava la Corte - 255 nuove richieste di rateizzazione per un importo di 13 milioni di euro. Limitatamente a tali periodi, l’importo complessivo del prelievo ancora dovuto ammonta a 997 milioni di euro, di cui 357 sono in corso di riscossione rateale (pari ad appena il 35,80 per cento). L’importo residuo di 640 milioni di euro comprende 365 milioni attualmente non esigibili e 93 non più recuperabili. Le somme rimaste a carico dell’erario ammontano, quindi, afferma la Corte dei Conti, al 71,56 per cento. In proposito, si ricorda che – con un recente comunicato stampa del 10 luglio 2014 – la Commissione UE informa di aver compiuto un altro passo nella procedura per l’esiguità dei recuperi dei prelievi dovuti dai produttori di latte, che nelle campagne dal 1995 al 2009 avevano superato la rispettiva quota di produzione. Su un importo totale di 2,265 miliardi di euro, 1,395 miliardi non sono stati ancora recuperati; l’entità di quest’importo è tale da dimostrare che le autorità italiane non hanno adottato o non hanno attuato misure sufficienti per assicurare che i produttori in debito paghino il dovuto. Dopo la notifica della messa in mora già citata, del 20 giugno 2013, la seconda tappa della procedura d’infrazione è l’emissione di un parere motivato. Se entro due mesi l’Italia non avrà trasmesso una risposta soddisfacente, la Commissione potrà citarla alla Corte di giustizia dell’Unione europea perché sia constatata l’inadempienza. |
Assestamento 2014 |
1. Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali: analisi per stato di previsione della spesaLa dotazione di competenza dello stato di previsione della spesa del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per l'esercizio 2014, approvato con la L. 27 dicembre 2013, n.148, reca complessivi 1.269 milioni di euro. Gli stanziamenti assestati di competenza relativi al medesimo Ministero ammontano a 1.297,1 milioni di euro con una variazione in aumento di 28,1 milioni di euro rispetto alla dotazione di competenza iniziale (+ 2,2 percento). La tabella che segue indica le previsioni di competenza del MIPAAF e le previsioni assestate del medesimo Ministero, ciascuno rapportato in termini percentuali al totale degli stanziamenti finali del bilancio statale per il 2014. (in milioni di euro)
Nota: i dati riportati nel DDL di assestamento sono al netto delle regolazioni debitorie e contabili
Gli stanziamenti di cassa iscritti a legge di bilancio ammontano invece a 1.290,4 milioni di euro e quelli assestati ammontano a 1.405,9 milioni (+ 115,5 milioni). I residui presunti, con il DDL di assestamento, vengono allineati a quelli risultanti da Rendiconto generale dello Stato al 31 dicembre 2013 ( cfr. dossier sul Rendiconto 2013), tenuto conto delle eventuali variazioni compensative intervenute nel conto dei residui medesimi in relazione all’attuazione di particolari disposizioni legislative. I residui pertanto passano dagli iniziali 184,1 milioni di euro a 353,3 milioni di euro (+169,2 milioni). Le variazioni alle previsioni iniziali di spesa sono riconducibili a due ordini di fattori. Il primo riguarda tutte le variazioni introdotte in bilancio in forza di atti amministrativi nel periodo gennaio-maggio 2014. Il secondo si riferisce alle variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento in esame. Le variazioni interessano le unità di voto approvate dal Parlamento con la predetta n.148/2013 e si collocano sui capitoli in cui sono state ripartite le unità medesime con l'emanazione, ai fini della gestione e della rendicontazione, del decreto del ministro dell'economia e delle finanze 27 dicembre 2013, secondo quanto previsto dall'articolo 21, comma 17, della L. 196/2009. In particolare, per ciò che concerne le variazioni per atto amministrativo esse sono pari complessivamente a 16,6 milioni di euro sia in termini di competenza sia in termini di cassa. Si ricorda che le variazioni per atto amministrativo sono determinate dall’applicazione di nuovi provvedimenti legislativi intervenuti successivamente all’approvazione del bilancio (per i quali il Ministro dell’economia è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le conseguenti variazioni al bilancio), oppure dall’applicazione di procedure previste dalla normativa contabile. Le variazioni per atto amministrativo registrate dal disegno di legge di assestamento sono quelle intervenute fino alla data del 31 maggio 2014. Dunque, il disegno di legge di assestamento in esame ancora non contabilizza gli effetti – cioè le variazioni per atto amministrativo - determinati dal D.L. n. 66/2014 come convertito in legge n. 89/2014 e il D.L. n. 91/2014, non ancora convertito in legge, provvedimenti entrambi successivi a tale data. Le variazioni per atto amministrativo registrate dal disegno di legge di assestamento in esame sono le seguenti:
La tabella che segue sintetizza le predette variazioni intervenute per atto amministrativo:
(in milioni di euro)
Le proposte di variazioni avanzate con il disegno di legge di assestamento sono pari complessivamente a 11,5 milioni in termini di competenza, a 98,9 milioni in termini di cassa e a 169,2 milioni in termini di residui. In particolare, secondo quanto emerge dalla Nota Illustrativa, le variazioni alla competenza e alla cassa sono connesse alle esigenze emerse dall’effettivo svolgimento della gestione, tenuto altresì conto della situazione della finanza pubblica, mentre le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione sia alla maggiore consistenza dei residui, sia alle variazioni proposte per la competenza, tenuto conto, peraltro, delle concrete capacità operative dell’Amministrazione. A questo proposito, come già accennato, si ricorda che le variazioni ai residui sono finalizzate ad allineare i residui presunti a quelli risultanti da Rendiconto generale dello Stato al 31 dicembre 2013 (cfr. dossier sul Rendiconto 2013), tenuto conto delle eventuali variazioni compensative intervenute nel conto dei residui medesimi in relazione all’attuazione di particolari disposizioni legislative. Le variazioni proposte con l'assestamento incidono sia sulla parte corrente della spesa che sulla parte capitale, nel seguente modo: (in milioni di euro)
Procedendo ad un'analisi delle variazioni proposte dal Disegno di legge di assestamento alle diverse Missioni/programmi iscritti nello stato di previsione del Mipaaf esse sono così suddivise:
(in milioni di euro)
*Si riporta tra parentesi il numero che la Missione/programma assume nello stato di previsione del MIPAAF
Procedendo ad una più approfondita analisi delle variazioni proposte dal disegno di legge di Assestamento, sulla base di quanto risulta dalla precedente tabella, il programma di spesa che subisce la maggiore variazione in aumento della spesa (+5,5 milioni di euro in conto competenza) è il Programma Politiche competitive, della qualità agroalimentare, della pesca, dell’ippica e mezzi tecnici di produzione (1.5) all'interno della Missione Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca. In particolare, il capitolo di spesa n. 2081, relativo ad enti ed istituti di ricerca e nello specifico il piano di gestione 2 di tale capitolo, sul quale è iscritto il contributo straordinario all' Istituto nazionale di economia agraria-INEA subisce un incremento di 5,3 milioni di euro. La dotazione di tale capitolo passa dunque da una previsione iniziale di 5 milioni di euro circa ad una assestata di 10,3 milioni di euro per il 2014. In nota al relativo capitolo risulta che la variazione viene apportata per far fronte "a indifferibili esigenze di natura obbligatoria". Nell'ambito dello stesso programma, si registra inoltre la variazione in aumento, pari a 0,18 milioni di euro circa sul capitolo 1968 relativo alle somme da corrispondere al commissario"ad acta" nominato per le materie attribuite al Ministero. La nota a tale capitolo afferma che la variazione che si apporta con il DDL di assestamento è finalizzata ad erogare il compenso al commissario "ad acta" e ai consulenti giuridici ex Agensud. Nell'ambito della stessa Missione, il programma di spesa Politiche europee ed internazionali e dello sviluppo rurale (1.2) subisce un incremento dello stanziamento di competenza di circa 1,6 milioni di euro. All'interno di tale programma, si segnala il capitolo 7455. Tale capitolo, stando alla nota relativa contenuta nel disegno di legge di assestamento, viene istituito con uno stanziamento di 1,6 milioni di euro per pagare i consorzi di bonifica per i lavori di completamento, ammodernamento e realizzazione di impianti di provvista delle risorse idriche. Ulteriore variazione in aumento - pari a 3,2 milioni di euro - concerne il programma di spesa Fondi da assegnare (6.1) nell'ambito della Missione Fondi da ripartire (6): l'incremento è integralmente ascritto al capitolo n. 2305, relativo al Fondo unico di amministrazione. La dotazione di tale capitolo passa dunque da una previsione iniziale di 1,7 milioni di euro circa ad una assestata di 4,9 milioni di euro per il 2014. La nota al capitolo afferma che la variazione si apporta per assegnare al Fondo unico la quota variabile prevista dalle disposizioni in materia, contenute nell'articolo 31 del Contratto collettivo nazionale di lavoro -CCLN. In conclusione, le previsioni di bilancio 2014 risultano così complessivamente assestate: (in milioni di euro)
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