SEDE CONSULTIVA
Giovedì 4 ottobre 2012. — Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali Michel Martone.
La seduta comincia alle 11.30.
DL 158/2012 Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute.
C. 5440 Governo.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.
Nedo Lorenzo POLI (UdCpTP), relatore, osserva che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere di competenza sul disegno di legge di conversione del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute: il provvedimento, composto da 16 articoli suddivisi in quattro capi, interviene su alcuni importanti aspetti del Servizio sanitario Nazionale, in particolare, operando un riassetto del sistema delle cure territoriali, di alcuni profili della governance del personale dipendente del Servizio sanitario nazionale (SSN), nonché della riqualificazione e razionalizzazione dell'assistenza farmaceutica; vengono, inoltre, adottate misure urgenti su alcune specifiche tematiche del settore sanitario. Rileva, pertanto, che si tratta di interventi attinenti ad ambiti diversi, sia pur qualificati nel loro insieme come misure destinate a garantire la continuità, la funzionalità e lo svolgimento delle particolari attività connesse ai bisogni di salute, in un quadro di migliore sostenibilità finanziaria.
In questo contesto, fa notare che il provvedimento (in particolare, agli articoli 11 e 12) detta una serie di disposizioni Pag. 79finalizzate ad una revisione straordinaria del «Prontuario farmaceutico nazionale» ovvero dirette a favorire l'impiego razionale ed economicamente compatibile dei medicinali: su queste misure, rese necessarie per adeguare il settore farmaceutico convenzionato agli interventi sulla spesa farmaceutica attuati con il decreto-legge sulla revisione della spesa pubblica (che hanno, fra l'altro, ridotto gli spazi economici destinati alla rimborsabilità dei farmaci), la Commissione di merito ha rivolto una specifica attenzione, attraverso un ciclo di audizioni da cui sono emersi, unitamente ad elementi di soddisfazione per quanto concerne il servizio agli utenti, anche spunti di estrema preoccupazione – soprattutto sotto il profilo della tenuta occupazionale del settore – da parte dei rappresentanti dell'industria farmaceutica.
Passando, peraltro, ai profili di più diretto interesse della XI Commissione, sottolinea che assumono una certa rilevanza le disposizioni in materia di attività medica intramoenia, trasparenza nella scelta della dirigenza sanitaria, responsabilità professionale dei medici e assistenza a determinate categorie di personale.
In proposito, segnala anzitutto l'articolo 1, che, disponendo in tema di riordino dell'assistenza territoriale e di mobilità del personale delle aziende sanitarie, configura nuovi percorsi assistenziali, basati su un approccio multidisciplinare del paziente, allo scopo di promuovere meccanismi di integrazione delle prestazioni sanitarie e sociali per garantire l'efficacia della continuità delle cure; l'articolo in esame, quindi, innova la disciplina del rapporto tra il Servizio sanitario nazionale e i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e gli specialisti ambulatoriali, definita dagli accordi collettivi nazionali di durata triennale, sulla scorta di quanto, in parte, già delineato dagli accordi medesimi, stabilendo alcuni principi qualificanti in tema di riordino delle cure primarie. Al riguardo, fa notare che l'attuazione delle nuove disposizioni è rimessa alle regioni – nei limiti delle disponibilità finanziarie a legislazione vigente – che possono anche attuare processi di mobilità del personale dipendente dalle ASL, ricollocabile presso altre aziende regionali al di fuori dell'ambito provinciale, previo accertamento delle situazioni di eccedenza ovvero della disponibilità di posti; per quanto riguarda l'accesso alla professione, si prevede un ruolo unico e un accesso unico al fine di a far fronte alle esigenze di continuità assistenziale, di organizzazione e gestione, di prestazioni strumentali, di coordinamento informativo, di specifiche competenze cliniche richieste.
Evidenzia, quindi, l'articolo 2, che reca modifiche alla legge n. 120 del 2007, recante disposizioni in materia di attività libero-professionale intramuraria e altre norme in materia sanitaria, con l'intento di delineare il passaggio a regime dell'attività libero-professionale intramuraria, fissando al 30 novembre 2012 il termine per la ricognizione straordinaria degli spazi da dedicare a tale attività. Fa osservare, in proposito, che la norma mira anche a rendere possibile un effettivo controllo del numero delle prestazioni che il professionista svolge sia durante il servizio ordinario, sia in regime di intramoenia.
Sottolinea poi l'articolo 3, che disciplina alcuni aspetti della responsabilità professionale dell'esercente le professioni sanitarie, attribuendo rilevanza alle linee guida e alle buone pratiche elaborate dalla comunità scientifica nazionale e internazionale, mentre l'articolo 4, dettando disposizioni in tema di dirigenza sanitaria e di governo clinico, disciplina le modalità di nomina dei direttori generali delle aziende e degli enti del servizio sanitario regionale da parte delle regioni, tenute ad attingere obbligatoriamente da un elenco regionale di idonei costituito mediante una selezione effettuata da una commissione di cui è disciplinata la composizione (quest'ultima deve essere composta in prevalenza da esperti indicati da qualificate istituzioni scientifiche indipendenti dalla regione). Osserva, altresì, che vengono definiti gli strumenti e le modalità di valutazione dei dirigenti medici e sanitari e viene stabilita una nuova e specifica disciplina per il Pag. 80conferimento degli incarichi di direttore di struttura complessa e di responsabile di struttura semplice, prevedendo che una commissione individui una terna di candidati idonei (formata sulla base dei migliori punteggi attribuiti, all'esito di un'analisi comparativa riguardante diversi requisiti connessi al merito), tra i quali la scelta viene effettuata dal direttore generale, con l'obbligo di una motivazione analitica qualora si discosti dal criterio del miglior punteggio. Fa, altresì, notare che tale articolo vieta l'utilizzazione di contratti a tempo determinato, di cui all'articolo 15-septies del decreto legislativo n. 502 del 1992, per il conferimento dell'incarico di struttura complessa.
Segnala, quindi, l'articolo 14, che dispone la razionalizzazione di taluni enti sanitari, nella parte in cui pone fine al contenzioso conseguente all'articolo 52, comma 23, della legge n. 289 del 2002 (legge finanziaria 2003) ed alla sentenza della Corte Costituzionale n. 190 del 2007, stabilendo la misura del contributo obbligatorio alla Fondazione ONAOSI, a carico dei sanitari dipendenti pubblici, iscritti ai rispettivi ordini professionali italiani dei farmacisti, dei medici chirurghi e odontoiatri e dei veterinari, per il periodo 1o gennaio 2003-21 giugno 2007.
Infine, rileva che l'articolo 15 disciplina il trasferimento alle regioni delle funzioni di assistenza sanitaria del personale navigante (marittimo e dell'aviazione civile) e le prestazioni soggette a tariffa rese dal Ministero della salute.
In conclusione – preso atto del contenuto del provvedimento in esame e tenuto, altresì, conto delle norme di più immediata competenza – ritiene che vi siano le condizioni per un orientamento positivo da parte della XI Commissione, ferma restando l'opportunità di attendere gli esiti dell'esame degli emendamenti, tuttora in corso presso la Commissione di merito, prima di definire una proposta di parere che possa eventualmente evidenziare anche spunti e rilievi di interesse nella materie in precedenza richiamate o su nuovi argomenti, che dovessero essere inclusi nel testo, nella predetta fase emendativa.
Silvano MOFFA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire e preso atto di quanto prospettato dal relatore in ordine ai lavori della Commissione di merito, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Promozione a titolo onorifico ai militari profughi a seguito dell'applicazione del trattato di Parigi del 10 febbraio 1947.
C. 4994 Villecco Calipari.
(Parere alla IV Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 12 settembre 2012.
Elisabetta RAMPI (PD), nel ringraziare il relatore per l'esauriente relazione svolta nella precedente seduta, si associa alle sue considerazioni, sottolineando l'importanza e la delicatezza del provvedimento in esame. Fa notare, infatti, che il progetto di legge mira a colmare una lacuna dell'ordinamento, prevedendo il conferimento di una promozione a titolo onorifico ai militari profughi dai territori sui quali è cessata la sovranità dello Stato italiano, in seguito al Trattato di pace del 1947: si tratta, pertanto, di un atto di riconoscimento morale per cittadini italiani duramente colpiti da dolorose vicende storiche, rispetto alle quali si pongono questioni rilevanti, attinenti alla costruzione della stessa identità di un popolo. Ritiene, tuttavia, fondamentale che oggi si possa ripercorrere con oggettività e serietà i fatti del passato, al fine di costruire una memoria storica condivisa riferita ai valori fondanti della Carta costituzionale, che si ricollegano alla resistenza e all'antifascismo; nell'ottica del raggiungimento di un comune sentimento nazionale di coesione e di unità, giudica quindi importante valorizzare il concetto di onorificenza contenuto nel presente provvedimento, eventualmente ipotizzando modifiche al testo che subordinino la promozione a titolo onorifico al rilascio di un'autocertificazione da parte dell'interessato, con la quale lo stesso dichiari di non aver Pag. 81combattuto per le forze nazi-fasciste e di non aver commesso nel territorio nazionale atti di guerra contro le popolazioni, che sarebbero peraltro contrari ai principi costituzionali. Sottolineata l'esigenza si evitare qualsiasi forma di automatismo nel riconoscimento di tale promozione, auspica, pertanto, che il relatore possa cogliere tale principio in sede di elaborazione della sua proposta di parere.
Silvano MOFFA, presidente, pur prendendo atto della rilevante questione appena posta, ricorda che la Commissione, in sede consultiva, dovrebbe attenersi alla disamina delle parti del provvedimento attinenti ai profili di propria competenza, riguardanti, nel caso di specie, gli aspetti previdenziali e retributivi.
Giovanni PALADINI (IdV) giudica scandaloso il provvedimento in esame, dal momento che esso appare caratterizzato da una visione superficiale e ipocrita della promozione a titolo onorifico, che sembrerebbe essere riconosciuta indistintamente a tutti i militari profughi, senza l'adozione di criteri meritocratici connessi al valore di ciascuna persona. Fatto notare, peraltro, che il testo in esame non offre indicazioni circa la quantificazione della platea dei potenziali beneficiari, senza neanche far luce sulle modalità del conferimento di tale onorificenza, anche per quanto concerne la scelta degli organismi che dovrebbero essere a ciò deputati, ritiene che in questo modo si rischi di non rendere onore proprio a quei militari che si distinsero per eroico spirito patriottico, per riconoscere il merito dei quali, a suo avviso, andrebbero ipotizzate ben altre procedure. Chiarito, in conclusione, che il suo orientamento non si riferisce alla possibilità in sé di offrire un riconoscimento legittimo a chi ne ha dimostrato di meritarlo, obiettivo che ritiene condivisibile, ma alle modalità scelte in relazione alla fattispecie in esame (che giudica troppo vaghe, generiche e «qualunquiste»), ribadisce la sua netta contrarietà al provvedimento in esame, nella sua attuale formulazione.
Antonino FOTI (PdL), relatore, alla luce del dibattito svolto, ritiene opportuno approfondire le questioni sollevate, al fine di valutare se vi siano i margini per l'elaborazione di una proposta di parere condivisa da tutti i gruppi. Ritiene, dunque, che nella prossima settimana si possa giungere alla definizione di una soluzione opportuna che, tenendo fermi i profili di più diretta competenza della Commissione, possa affrontare con serietà anche alcuni degli elementi nel frattempo emersi.
Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire e preso atto dell'orientamento del relatore, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 11.50.
SEDE REFERENTE
Giovedì 4 ottobre 2012. — Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali Michel Martone.
La seduta comincia alle 11.50.
Modifiche alla vigente normativa in materia di requisiti per la fruizione delle deroghe in materia di accesso al trattamento pensionistico.
Testo unificato C. 5103 Damiano, C. 5236 Dozzo, C. 5247 Paladini.
(Seguito dell'esame e conclusione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 7 agosto 2012.
Silvano MOFFA, presidente, nel ricordare che il provvedimento in titolo è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire dal prossimo 8 ottobre, comunica che sul testo unificato delle proposte di legge in esame è al momento pervenuto soltanto il parere favorevole della I Commissione (Affari costituzionali), mentre non sono ancora stati espressi i Pag. 82pareri della V Commissione (Bilancio) e della VI Commissione (Finanze).
Per tali ragioni, avverte che la seduta sarà ora sospesa e riprenderà al termine delle sedute delle Commissioni competenti in sede consultiva.
La seduta, sospesa alle 11.55, è ripresa alle 12.35.
Silvano MOFFA, presidente, comunica che sul provvedimento in esame è appena pervenuto il parere favorevole con osservazione della VI Commissione (Finanze), mentre la V Commissione (Bilancio) ha richiesto al Governo la predisposizione, entro lunedì 8 ottobre, della relazione tecnica per la quantificazione degli oneri, ai fini di una eventuale espressione del parere direttamente all'Assemblea.
Luigi MURO (FLpTP), relatore, evidenzia che gli elementi che emergono dai pareri espressi non impongono alcun intervento emendativo in questa fase: a suo avviso, pertanto, la Commissione può certamente concludere l'esame in sede referente e iniziare la discussione del testo unificato in Assemblea, ferma restando l'esigenza di valutare il contenuto della relazione tecnica che il Governo dovrebbe trasmettere alla V Commissione – sulla base del termine indicato dalla stessa Commissione – entro lunedì 8 ottobre, nel cui ambito potrà essere verificata anche la questione della copertura finanziaria segnalata dalla VI Commissione.
Invita, in ogni caso, lo stesso Governo e tutte le forze politiche ad individuare un'effettiva soluzione a un problema che esiste e che deve essere affrontato con il fine di salvaguardare le situazioni di reale difficoltà, in un'ottica di equilibrio complessivo dei conti. Per tale ragione, auspica che si possa rapidamente affiancare alla volontà politica anche la ricerca di soluzioni che siano sostenibili sotto il profilo tecnico e finanziario.
Il viceministro Michel MARTONE dichiara di apprezzare le considerazioni svolte dal relatore circa l'individuazione di soluzioni che siano davvero sostenibili dal punto di vista finanziario e tecnico. Sotto questo profilo, avverte che il Governo giudica imprescindibile attendere le risultanze della relazione tecnica, richiesta dalla V Commissione per l'esatta quantificazione degli oneri del provvedimento, che allo stato rappresentano il principale ostacolo rispetto ad eventuali interventi in materia.
In ogni caso, ribadisce che il Governo non può che auspicare che qualsiasi iniziativa normativa tenga conto di un quadro di complessiva sostenibilità finanziaria, come derivante dalla recente riforma previdenziale.
Silvano MOFFA, presidente, non essendovi proposte emendative predisposte dal relatore per il recepimento dei pareri, prima di procedere alla votazione sul conferimento del mandato al relatore a riferire all'Assemblea avverte che la presidenza si riserva di apportare al testo unificato le correzioni di forma che si renderanno necessarie ai fini di un corretto coordinamento normativo.
La Commissione prende atto.
Cesare DAMIANO (PD) osserva anzitutto che il voto favorevole che il suo gruppo si appresta ad esprimere nella votazione sul conferimento del mandato al relatore non risponde a logiche di propaganda elettorale, ma rispecchia il senso di responsabilità di una classe dirigente che intende indicare una soluzione concreta ad un problema reale, riguardante migliaia di lavoratori in difficoltà. Pur comprendendo che sul provvedimento in esame esistono questioni attinenti ai suoi profili di sostenibilità finanziaria, sulle quali occorre ragionare seriamente, fa notare che il Governo e gli organismi competenti in materia economica utilizzano criteri restrittivi o espansivi a seconda che si tratti di quantificare i risparmi o le spese conseguenti ad un provvedimento, limitando, di fatto, l'iniziativa legislativa parlamentare, proprio a causa di valutazioni finanziarie eccessivamente onerose.Pag. 83
Auspica, pertanto, che sulla questione del reperimento delle necessarie risorse finanziarie il Governo si mostri disponibile a instaurare un dialogo costruttivo e serio, tenuto conto che si tratta di salvaguardare lavoratori che rischiano di rimanere senza stipendio, ammortizzatori sociali e pensione per un lungo periodo di tempo.
Massimiliano FEDRIGA (LNP), considerata l'esigenza di fare chiarezza sui profili di natura finanziaria del provvedimento e sulle relative modalità di copertura, fatti emergere anche dalle altre Commissioni che si sono espresse in sede consultiva, chiede alla presidenza se non sia possibile avviare da subito con i gruppi un confronto costruttivo, anche in sede informale, al fine di individuare soluzioni adeguate, suscettibili di anticipare eventualmente le stesse indicazioni provenienti dalla V Commissione. A tale proposito, fa presente che il suo gruppo propenderebbe per una copertura finanziaria più idonea di quella attuale, che sin dalla sua individuazione presentava più di un profilo problematico, richiamando l'esigenza, ad esempio, di fare riferimento all'utilizzo dei fondi FAS, attualmente stanziati in modo poco razionale e che presenterebbero un'ampia disponibilità.
In ogni caso, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo nella deliberazione sul conferimento del mandato al relatore a riferire all'Assemblea.
Silvano MOFFA, presidente, pur non escludendo l'ipotesi di un confronto informale tra i gruppi che possa agevolare l'individuazione di soluzioni alternative in ordine alla copertura finanziaria del testo, giudica opportuno attendere il parere che la V Commissione esprimerà, sulla base della relazione tecnica presentata dal Governo: ritiene, infatti, che tale momento di verifica tecnica sia essenziale per una esatta quantificazione degli oneri e rappresenti il punto di partenza imprescindibile per l'avvio di qualsiasi tipo di discussione sull'argomento.
Giovanni PALADINI (IdV) ritiene che il provvedimento in esame non contenga rivendicazioni di stampo propagandistico, ma miri alla soluzione concreta di un problema esistente, rispecchiando la volontà unanime dei gruppi di dare sostegno ai lavoratori più deboli messi in difficoltà dalla recente riforma previdenziale, soprattutto laddove si trovino in contesti aziendali di minore tutela. Auspicato, quindi, che si intavoli con il Governo un dialogo costruttivo in vista del reperimento delle risorse finanziarie, preannuncia che il suo gruppo voterà a favore del conferimento del mandato al relatore a riferire in Assemblea.
Nedo Lorenzo POLI (UdCpTP), nel far notare che il testo in esame non può essere strumentalizzato per scopi elettorali, essendo il risultato di uno sforzo unanime prodotto dai gruppi, al fine di porre rimedio ad un errore commesso dal Governo in materia previdenziale, invita a concentrarsi sulle questioni relative alla copertura finanziaria, in vista di una sollecita approvazione del provvedimento. Osservato che una copertura degli oneri del testo potrebbe derivare da una razionale analisi degli sprechi e delle inefficienze presenti nell'ambito della pubblica amministrazione locale (laddove anche di recente si è accertato un uso disinvolto e illegittimo di risorse pubbliche), ritiene doveroso per il Parlamento portare a compimento un lungo percorso normativo teso a sostenere quei lavoratori in difficoltà, che rischiano di rimanere senza alcuna forma di remunerazione. Preannuncia, pertanto, il voto favorevole del suo gruppo nella deliberazione sul conferimento del mandato al relatore a riferire in Assemblea.
Antonino FOTI (PdL) ritiene che non si sia di fronte ad una questione di propaganda elettorale, ma ad un problema di giustizia sociale, causato dalla grave imperizia di un Governo tecnico responsabile, a suo avviso, di aver introdotto misure previdenziali inadeguate, lesive dei diritti di migliaia di lavoratori. Pur richiamando la necessità di riflettere sui profili di carattere finanziario del provvedimento, Pag. 84eventualmente ipotizzando una «selezione» degli interventi, realizzata sulla base delle risorse disponibili, auspica una sollecita approvazione del provvedimento, che consenta di sanare un vulnus grave commesso ai danni dei lavoratori.
Preannuncia, per le ragioni esposte, il voto favorevole del suo gruppo nella deliberazione sul conferimento del mandato al relatore a riferire in Assemblea.
Angelo SANTORI (Misto), sottolineato che il testo in esame – che è condiviso anche dal gruppo misto – è il frutto di un lavoro serio e collegiale svolto da tutti i gruppi, finalizzato ad offrire il giusto sostegno ai lavoratori più deboli, auspica che il Governo reperisca le risorse necessarie, per tradurre in interventi concreti le misure previste dal provvedimento.
Giuliano CAZZOLA (PdL), intervenendo a titolo personale, fa presente che aveva subordinato il proprio voto all'effettiva espressione dei pareri da parte delle Commissioni competenti: atteso che la VI Commissione si è pronunciata in termini non ostativi e che la V Commissione ha chiesto al Governo l'invio – in data certa – della relazione tecnica, ritiene che non vi siano, allo stato, particolari difficoltà a procedere alla conclusione dell’iter in Commissione, tenuto conto, peraltro, che occorre attendere il pronunciamento della stessa V Commissione, preannunciato per l'esame in Assemblea. Ribadisce, peraltro, l'opportunità di tornare allo spirito originario della proposta di legge, che prevedeva di fare il possibile per andare incontro ai lavoratori più in difficoltà, pur in un quadro di piena sostenibilità finanziaria ed evitando di caricare il provvedimento di misure inappropriate. Per tali ragioni, preannuncia il proprio orientamento favorevole nella deliberazione sul conferimento del mandato al relatore, nei cui confronti ribadisce piena stima e fiducia.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire al deputato Muro il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul testo unificato delle proposte di legge nn. 5103, 5236 e 5247, come modificato nel corso dell'esame in sede referente. Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
Silvano MOFFA, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove per l'esame in Assemblea, sulla base delle indicazioni dei gruppi
La seduta termina alle 13.