ATTI DEL GOVERNO
Giovedì 21 gennaio 2010. - Presidenza del presidente della VIII Commissione Angelo ALESSANDRI. - Interviene il viceministro per le infrastrutture e i trasporti, Roberto Castelli.
La seduta comincia alle 13.40.
Schema di decreto ministeriale diretto a consentire il ricorso al Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente, conseguenti all'utilizzo, mediante operazioni di attualizzazione, di contributi pluriennali per la realizzazione di interventi infrastrutturali nei settori dei trasporti stradali, portuali e ferroviari.
Atto n. 179.
(Esame e rinvio).
Le Commissioni iniziano l'esame.
Alessio BONCIANI (PdL), relatore per la VIII Commissione, e in sostituzione del relatore, per la IX Commissione, ricorda che lo schema in esame viene adottato ai sensi dell'articolo 4, comma 177-bis della legge finanziaria 2004 e dell'articolo 6 del decreto-legge 154/2008. Tale ultima norma in particolare ha istituito, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, un Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente conseguenti all'attualizzazione di contributi pluriennali. Il Fondo è finalizzato a compensare gli effetti negativi, scaturenti in termini di cassa, da specifici contributi di importo fisso costante con onere a carico dello Stato concessi in virtù di autorizzazioni legislative.
All'utilizzo del Fondo si provvede con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da trasmettere al Parlamento, per il parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari, nonché alla Corte dei conti.
Rileva quindi che la relazione illustrativa allo schema di decreto n. 179 in esame - che sconta anche gli utilizzi del Fondo previsti per il 2010 dallo schema di decreto ministeriale Atto Camera n. 178, recante compensazione degli effetti derivanti dall'attualizzazione dei contributi da parte di ARCUS S.p.a, attualmente all'esame del Parlamento - indica le disponibilità
del suddetto Fondo come pari 478,8 milioni di euro per l'anno 2010 e a 131,5 milioni per il 2011. Le disponibilità per il 2012 sono pari a 54 milioni.
L'utilizzo del Fondo disposto dallo schema di decreto in esame è pari a 434,6 milioni di euro per il 2010 e a 40,2 milioni per il 2011.
Come sottolinea la relazione illustrativa allo schema di decreto, esso è stato predisposto al fine di consentire la copertura finanziaria degli effetti peggiorativi sui saldi di finanza pubblica derivanti dall'attivazione di operazioni finanziarie a valere sui contributi pluriennali stanziati nel bilancio dello Stato per la realizzazione di alcuni interventi rientranti nel Programma delle infrastrutture strategiche (PIS). Gli effetti peggiorativi sono stati quantificati dalla relazione illustrativa in complessivi 434,628 milioni di euro per l'anno 2010 e in 40,169 milioni di euro per il 2011.
Ricorda, quindi, che gli interventi del Programma interessati dallo schema di decreto riguardano infrastrutture stradali, portuali e ferroviarie, fra le quali: il completamento Corridoio Tirrenico Meridionale (collegamento A12 (Roma-Fiumicino) - Appia (Formia) - tratta collegamento alla A12 (Roma-Civitavecchia) svincolo di Sabaudia/Terracina); il potenziamento dell'hub portuale di Civitavecchia; il completamento della linea 6 della metropolitana di Napoli; il collegamento tra l'area pontina e l'A2 (Cisterna-Valmontone A2); la metrotranvia per la città di Bologna.
Coglie l'occasione per esprimere apprezzamento al governo per l'impegno profuso nel rilancio del Programma delle infrastrutture strategiche della legge obiettivo, che ha consentito di portare a 116 miliardi il valore delle opere in fase di istruttoria, di cui 49 miliardi per cantieri già avviati nonché di concludere nuove intese con pressoché tutte le regioni ai fini dell'aggiornamento del Programma.
In particolare, sono state realizzate 51 opere per un valore di oltre 28 miliardi di euro, pari al 16 per cento delle opere deliberate dal Cipe e al 10 per cento di tutto il programma. In un Paese come il nostro dove sussistono numerosi vincoli e difficoltà nella realizzazione di infrastrutture e in questa legislatura la VII Commissione è più volte intervenuta per risolvere alcuni di essi sia sotto il profilo legislativo sia con un'azione di monitoraggio e di impulso questo risultato sembra un buon punto di partenza per concentrare tutti i nostri sforzi verso una più celere realizzazione della restante parte del Programma.
Tra le opere ultimate ricorda l'alta velocità Torino-Milano, il Passante di Mestre, il potenziamento di due tratti dell'autostrada A4 Torino-Novara Est e Milano-Bergamo-Brescia nel Nord; l'alta velocità Milano-Bologna, cui seguirà la Bologna-Firenze a dicembre prossimo, la quarta corsia Modena-Bologna, il grande raccordo anulare di Roma al Centro.
Per quanto riguarda il Sud ricorda, infine, il completamento di importanti tratte delle autostrade siciliane e della Salerno - Reggio Calabria, la riqualificazione del porto di Olbia, numerosi sistemi idrici nonché alcuni elettrodotti.
Rileva, altresì che, il governo ha contestualmente emanato misure volte ad incrementare le risorse per le infrastrutture, per le quali uno specifico Fondo reca oltre 12 miliardi di euro, nonché ad accelerare i tempi di realizzazione delle opere. L'articolo 20 del decreto-legge n. 185 del 2008 ha, infatti, introdotto norme volte a velocizzare le procedure esecutive dei progetti e le disposizioni processuali amministrative. Analoghe procedure acceleratorie sono previste, nel settore delle reti energetiche, dal decreto-legge n. 78 del 2009. Con il decreto del 5 agosto 2009 si è quindi provveduto alla nomina dei commissari straordinari previsti per la realizzazione del quadro strategico nazionale.
È stato inoltre concluso un accordo tra l'Italia e la Banca Europea per gli Investimenti per la concessione di un prestito di 15 miliardi di euro per la realizzazione di infrastrutture e sono state ampliate le competenze della Cassa depositi e prestiti, prevedendo che i fondi provenienti dalla raccolta del risparmio postale possono essere utilizzati, tra l'altro, per le infrastrutture.
Ritiene, quindi che tutte le misure citate possano effettivamente accelerare la realizzazione di quelle opere strategiche di cui tutto il Paese sente il bisogno.
Carlo MONAI (IdV) evidenzia che l'elenco delle opere contenute nello schema in esame appare in certo modo carente. Sottolinea, infatti, che è assente il riferimento a opere relative al Corridoio V, per quanto tali interventi rivestano una indubbia rilevanza strategica per la dotazione infrastrutturale del Paese. Sollecita pertanto un chiarimento, per quanto concerne questo specifico profilo, da parte del rappresentante del Governo.
Il viceministro Roberto CASTELLI osserva che lo schema di decreto ministeriale in esame non reca indicazioni sulla programmazione di opere pubbliche, quanto piuttosto evidenzia gli effetti di peggioramento, in termini di conti pubblici, connessi alla realizzazione di determinate opere. Tali effetti di peggioramento derivano dal fatto che il fabbisogno e l'indebitamento netto dipendono dai cosiddetti «tiraggi di cassa», i quali a loro volta hanno luogo in coincidenza con le fasi di effettivo avanzamento dei lavori. Lo schema di decreto in esame pertanto si limita a prendere atto di una situazione di fatto che si è determinata in relazione a specifiche opere pubbliche. Rileva peraltro che gli effetti negativi sotto il profilo finanziario, ai quali lo schema di decreto fa fronte, implicano tempi di realizzazione delle opere più rapidi di quelli che erano stati previsti.
Angelo ALESSANDRI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 13.50.