SEDE CONSULTIVA
Martedì 28 luglio 2009. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO.
La seduta comincia alle 10.10.
Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2008.
C. 2632 Governo, approvato dal Senato.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2009.
C. 2633 Governo, approvato dal Senato.
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Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del regolamento e rinvio).
La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.
Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che la Commissione è convocata, in sede consultiva, per l'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del regolamento, dei disegni di legge n. 2632 e n. 2633, recanti il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2008 e le disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2009, limitatamente agli stati di previsione e alle parti di propria competenza. Al termine dell'esame preliminare, l'iter proseguirà distintamente.
Propone di fissare, sin d'ora, il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge sull'assestamento del Bilancio dello Stato alle ore 17 di oggi.
La Commissione concorda.
Lucio BARANI (PdL), relatore, ricorda che il rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura dell'anno finanziario, adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria. In primo luogo, dal punto di vista organizzativo - come evidenziato dalla relazione della Corte dei conti - con il decreto-legge 6 maggio 2008, n. 85, convertito dalla legge 14 luglio 2008, n. 121, il numero dei Ministeri è stato fissato a dodici, ritornando, pur con talune significative variazioni concernenti in particolare la Presidenza del Consiglio dei ministri, all'impianto del decreto legislativo n. 300 del 1999. Tale normativa ha disposto il ri-accorpamento di preesistenti, autonome strutture in quattro Ministeri (Ministero dello sviluppo economico, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca). In particolare, gli uffici e le attribuzioni del preesistente Ministero del lavoro e della previdenza sociale, del preesistente Ministero della solidarietà sociale e del preesistente Ministero della salute sono stati accorpati nel Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Tuttavia, non appare ancora compiuta la ridefinizione delle strutture relative al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Per quanto riguarda i profili di interesse della Commissione, con riferimento al complessivo stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, la dotazione di residui passivi (cioè, in linea di massima, delle somme impegnate contabilmente negli esercizi finanziari precedenti, ma che non sono state ancora spese in termini di cassa) è pari a 8.070,9 milioni di euro. Tale importo è superiore (nella misura di 1.271,8 milioni) rispetto alla stima effettuata dalla legge di bilancio iniziale. In particolare, la dotazione consta di 5.705,2 milioni di euro relativi alla parte corrente e di 2.365,8 milioni concernenti il conto capitale. Tra le eccedenze di spesa, per le quali viene proposta sanatoria con l'articolo 7 del disegno di legge in esame, esclusivamente a livello di unità previsionali di base, si segnala in particolare l'unità previsionale concernente la ricerca nel settore sanitario e zooprofilattico, che riguarda le somme dovute a titolo di indennizzo ai soggetti danneggiati da complicanze a causa di vaccinazioni, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati per 8,7 milioni di euro. Esaminando la spesa per Missioni e Programmi, si segnala che la missione «Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali» ha registrato impegni per 122.217 milioni di euro destinati in parte al concorso dello Stato al
Pag. 147finanziamento della spesa sanitaria per 7.996 milioni di euro.
Il disegno di legge di assestamento del bilancio dello Stato, quanto a struttura e contenuto, contiene, sia per lo stato di previsione dell'entrata sia per ciascuno degli stati di previsione della spesa, le proposte di variazione degli stanziamenti di bilancio in termini di competenza e di cassa, oggetto di approvazione da parte del Parlamento. In particolare, le previsioni di bilancio sono adeguate in relazione: all'eventuale revisione delle stime del gettito, per quanto riguarda le entrate; ad esigenze sopravvenute, per quanto riguarda le spese aventi carattere discrezionale; alla consistenza dei residui accertati in sede di rendiconto all'esercizio precedente, per quanto riguarda la determinazione delle autorizzazioni di pagamento (in termini di cassa). Si evidenziano, per quanto di interesse della Commissione, le variazioni delle principali poste di bilancio degli stati di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e del Ministero dell'economia e delle finanze. Per quanto riguarda lo stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali per l'anno finanziario 2009, il disegno di legge di assestamento tiene conto delle variazioni già apportate al bilancio 2009 nel periodo da gennaio a maggio 2009 attraverso atti amministrativi e propone ulteriori variazioni. Rispetto alle previsioni iniziali, risultano complessivamente le seguenti variazioni in aumento (in migliaia di euro): 1.271.802 euro dei residui per variazioni proposte, determinate dalla necessità di adeguare i residui presunti a quelli risultanti dal rendiconto del 2008; 543.809 euro degli stanziamenti in termini di competenza (di cui 390.536 euro di variazioni per atto amministrativo e 153.273 euro di variazioni proposte); 882.994 euro degli stanziamenti in termini di cassa (di cui 386.137 euro di variazioni per atto amministrativo e 496.807 euro di variazioni proposte). Nel complesso, le previsioni di bilancio per il 2009 sono assestate come segue: residui pari a 8.070.948 euro; stanziamenti pari a 81.948.689 euro in termini di competenza; 83.116.460 euro in termini di cassa. In particolare, per quanto riguarda le poste di bilancio afferenti alla materia sanitaria, si evidenziano le variazioni, in diminuzione e in aumento, che riguardano le previsioni delle missioni 17 e 20, con i relativi programmi.
Le voci da considerare nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze attengono principalmente agli stanziamenti per l'edilizia sanitaria e per il Fondo sanitario nazionale di parte corrente e di parte capitale. Per quanto riguarda l'edilizia sanitaria, occorre segnalare, per la relativa unità previsionale di base, una variazione in aumento dei residui pari a 1.677.345.944 euro, la cui previsione assestata per il 2009 risulta pari a 1.677.345.944 euro. Per quanto concerne le risorse complessive afferenti al Fondo sanitario nazionale di parte corrente, si segnalano le seguenti variazioni in aumento: 6.429.440.606 euro dei residui e 209.088.815 euro degli stanziamenti in termini sia di competenza sia di cassa per variazioni da atto amministrativo. Le previsioni di bilancio per il 2009 risultano pertanto assestate nella misura di 6.429.440.606 euro per i residui e 6.840.908.048 euro sia per gli stanziamenti in termini di cassa che per quelli in termini di competenza.
Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare dei provvedimenti in titolo e ricorda che il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge sull'assestamento del bilancio dello Stato è stato fissato alle ore 17 di oggi. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
Legge comunitaria 2009.
C. 2449 Governo.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame di emendamenti - Parere su emendamenti).
La Commissione inizia l'esame, per il parere di competenza, degli emendamenti presentati presso la XIV Commissione.
Pag. 148Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che la XIV Commissione ha trasmesso, per l'espressione del prescritto parere, l'emendamento 1.19 del relatore.
Benedetto Francesco FUCCI (PdL), relatore, illustra l'emendamento in esame, volto a inserire alcune direttive negli allegati A e B, soffermandosi su quelle di particolare interesse della Commissione. Formula, infine, una proposta di parere favorevole.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore.
La seduta termina alle 10.25.
INTERROGAZIONI
Martedì 28 luglio 2009. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali Francesca Martini.
La seduta comincia alle 13.50.
Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione del circuito. Avverte, altresì, che le interrogazioni 5-01051 Tommaso Foti e 5-01287 Palagiano e Favia, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.
5-01051 Tommaso Foti: Iniziative del Governo volte a modificare le norme che disciplinano i costi dei controlli igienico-sanitari sulle imprese.
5-01287 Palagiano e Favia: Iniziative del Ministero in merito all'applicazione della normativa sui controlli sanitari ufficiali per alcune categorie di imprese.
Il sottosegretario Francesca MARTINI risponde congiuntamente alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Tommaso FOTI (PdL), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto.
David FAVIA (IdV), replicando, si dichiara insoddisfatto, lamentando la disattenzione del Governo verso le esigenze delle piccole imprese e delle cosiddette «lavorazioni povere», anche se, naturalmente, alcune di queste non possono essere esentate dai controlli sanitari. Auspica, infine, una riconsiderazione della materia da parte del Governo.
5-00729 Grimoldi e Goisis: Pericoli per la salute derivanti dall'uso dello «spumante per bambini Winx Club Party».
Il sottosegretario Francesca MARTINI risponde congiuntamente all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Paolo GRIMOLDI (LNP), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto. Avrebbe apprezzato, infatti, se il Governo, preso atto della disciplina comunitaria in materia, si fosse impegnato a rappresentare presso le competenti istituzioni dell'Unione europea l'opportunità di rivedere tale disciplina, anche alla luce delle diverse soluzioni adottate da alcuni Paesi terzi. Ritiene, infine, che la problematica relativa ai tappi del prodotto in argomento sia, in fondo, secondaria rispetto ai problemi posti dalla sua composizione e riportati nell'atto di sindacato.
Giuseppe PALUMBO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.05.
Pag. 149SEDE REFERENTE
Martedì 28 luglio 2009. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali Eugenia Maria Roccella.
La seduta comincia alle 14.05.
Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento.
C. 2350, approvata in un testo unificato dal Senato, C. 625 Binetti, C. 784 Rossa, C. 1280 Farina Coscioni, C. 1597 Binetti, C. 1606 Pollastrini, C. 1764-bis Cota, C. 1840 Della Vedova, C. 1876 Aniello Formisano, C. 1968-bis Saltamartini, C. 2038 Buttiglione e C. 2124 Di Virgilio.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 23 luglio 2009.
Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione del circuito.
Sui lavori della Commissione.
Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD) ricorda che, nei giorni scorsi, le associazioni ADISCO, AIL, AVIS, FIDAS, CRI, ADMO e Fratres hanno fatto pervenire una lettera, indirizzata al sottosegretario Roccella e al presidente della Commissione, con la quale si comunica che il decreto ministeriale attuativo dell'articolo 10, comma 3, della legge n. 219 del 2005 è stato predisposto dal competente ufficio legislativo ed è in attesa del parere della Conferenza Stato-regioni, giungendo così a colmare definitivamente la carenza normativa. Nella lettera, si chiede, pertanto, di considerare attentamente l'iter dei provvedimenti già in corso d'esame, non essendovi necessità alcuna, a parere delle associazioni suddette, di legiferare ulteriormente al riguardo. In proposito, comunica di aver appurato che tale provvedimento non risulta essere disponibile per i deputati, non è stato inviato alla Conferenza Stato-regioni e, pertanto, non esiste ufficialmente. A fronte di questo stato di fatto, invita la presidenza a censurare pubblicamente quanto accaduto e ad appurare se l'ufficio legislativo abbia davvero predisposto quel documento e come le associazioni citate ne siano venute a conoscenza.
Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda di aver già dato conto, in Commissione, della lettera citata dalla collega Farina Coscioni e di aver precisato, al riguardo, che essa sarà oggetto di discussione nel prosieguo dell'esame dei progetti di legge in materia di raccolta ed utilizzo del sangue cordonale.
Il sottosegretario Eugenia Maria ROCCELLA ricorda che il Governo aveva già dato notizia, in Commissione, della predisposizione dello schema di decreto ministeriale attuativo dell'articolo 10, comma 3, della legge n. 219 del 2005, sostenendo che tale atto colmasse definitivamente l'asserito vuoto normativo in materia.
Giuseppe PALUMBO, presidente, invita i colleghi, essendo stata chiarita la questione sollevata dalla collega Farina Coscioni, a riprendere la discussione sulle proposte di legge in esame.
Delia MURER (PD), dopo aver ringraziato l'onorevole Di Virgilio per l'ampia e particolareggiata relazione, esprime la propria preoccupazione per il rischio che, sulle proposte di legge in esame, non si sviluppi un confronto aperto e reale, capace di condurre, dopo lo svolgimento delle audizioni ritenute necessarie, all'adozione come testo base di un testo unificato delle proposte medesime. In particolare,
Pag. 150desidera richiamare l'attenzione dei colleghi su alcuni punti del documento del Consiglio nazionale della Federazione degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, approvato a Terni lo scorso 13 giugno. Tale documento afferma che sulla materia in discorso «il legislatore dovrà intervenire formulando un «un diritto mite» che si limiti cioè a definire la cornice di legittimità giuridica sulla base dei diritti della persona costituzionalmente protetti, senza invadere l'autonomia del paziente e quella del medico prefigurando tipologie di trattamenti disponibili e non disponibili nella relazione di cura. Ognuna di queste, unica e irripetibile, contiene tutte le dimensioni etiche, civili e tecnico-professionali per legittimare e garantire la scelta giusta, nell'interesse esclusivo del paziente e rispettosa delle sua volontà». Lo stesso documento afferma anche che «in accordo con una vasta e autorevole letteratura scientifica, la nutrizione artificiale è trattamento assicurato da competenze mediche e sanitarie, in grado di modificare la storia naturale della malattia, calibrato su specifici problemi clinici mediante la prescrizione di nutrienti, farmacologicamente preparati e somministrati attraverso procedure artificiali, sottoposti a rigoroso controllo sanitario ed infine richiedente il consenso informato del paziente in ragione dei rischi connessi alla sua predisposizione e mantenimento nel tempo». Alla luce dei passi citati e, soprattutto, del clima particolarmente conflittuale che ha accompagnato, al Senato, l'approvazione del provvedimento, auspica che l'esame in Commissione produca un testo idoneo a migliorare il quadro giuridico attuale, preservando il ruolo della relazione tra il medico e il paziente e l'autodeterminazione responsabile di quest'ultimo. Richiama, quindi, la Convenzione di Oviedo che sancisce il principio per cui devono essere sempre tenuti presenti i desideri del paziente, anche con riferimento a trattamenti che, come l'idratazione e la nutrizione artificiale, presentano la stessa invasività dei trattamenti sanitari, anche se perseguono, indubbiamente, finalità diverse. Invita, altresì, i colleghi a non perdere di vista il confine tra il diritto al rifiuto di determinate terapie e un generico diritto di morire e a rispettare le sensibilità e le valutazioni etiche di ciascuno, senza accusare, come ha fatto il sottosegretario Roccella in un recente intervento sulla stampa, chi difende il diritto a rifiutare determinate terapie, di essere portatore di una cultura che rifiuta l'esperienza del dolore e della morte.
Lucio BARANI (PdL) ricorda che la storia drammatica di Eluana Englaro lacera le coscienze e fa emergere la grande esigenza di una legge, ormai improcrastinabile. La legge non è certo una panacea, perché sono tante e complesse le implicazioni di interventi legislativi su questi temi, ma da più parti si chiede di intervenire. Il testo trasmesso dal Senato rappresenta una buona base di lavoro. Su questi temi, ognuno deve essere libero di esprimere le proprie convinzioni, ma tenendo sempre ben presente la difesa della vita, perché questa non può essere messa in discussione. Nello scontro ideologico si finisce per smarrire il senso della pietà. Cita, quindi, un passo della lettera che Bob Schindler, padre di Terri Schiavo, ha inviato a Beppino Englaro, per spiegargli che «i sostenitori dell'eutanasia le diranno che far morire di fame e di sete una persona con danni cerebrali non causa dolore: sono stato testimone di questo tipo di esecuzione e posso dire che è falso. È di gran lunga la morte più dolorosa che un essere umano possa sperimentare». Nel dibattito sul testamento biologico, si è sempre detto che nessuno può decidere della vita e della morte di una persona. È però possibile, nei pazienti più gravi, o quando si è in coma irreversibile, accompagnare una persona verso la fine, evitando l'accanimento terapeutico e una morte «artificiale». Ma è difficile dire che il sondino che alimenta sia accanimento: acqua e cibo sono un sostegno alla vita e nessuno può interromperlo. Eluana Englaro, come altre persone in situazioni analoghe, respirava per conto proprio e non era aiutata da nessun macchinario. C'è il rischio, a suo avviso, che si
Pag. 151voglia decidere quale vita è degna e quale non lo è: se si introduce il concetto di dignità della vita, si rischia di essere fuorviati, con conseguenze difficilmente prevedibili per i cosiddetti «malati scomodi». Ritiene, che, in Italia, si sia generata una cultura e dei precedenti molto strani. Il legislatore ha il dovere di assumersi le proprie responsabilità e non può essere sostituito da una serie di giudici, che hanno deciso in maniera univoca sulla vita della ragazza diventando simili a quegli spartani che, sul monte Taigeto, sacrificavano i bambini deformi, malati e non utili alla dura società di Sparta. Non c'era ipocrisia allora: l'uccisione selettiva dei neonati era tanto dura quanto ineluttabile e condivisa da tutti. Oggi, nella opulenta società occidentale, sono cambiati i metodi di uccisione e selezione, ma non la sostanza, se i giudici decidono se far vivere o morire un essere umano. C'è poco da essere fieri, a suo avviso, della moratoria sulla pena di morte o delle mozioni contro l'aborto come mezzo di controllo delle nascite, approvate dall'Aula pochi giorni fa, se poi si permette a dei giudici di far morire una donna togliendole l'idratazione e l'alimentazione artificiali. Drammi come quello di Eluana Englaro impongono anche scelte di valore: da laici, quale che sia il proprio credo religioso. Ribadisce che non si tratta di accanimento terapeutico, bensì di un coma profondo, nel quale la sopravvivenza è garantita dall'alimentazione. In queste condizioni, il valore della vita deve essere rispettato. L'uomo non ha diritto di intervenire togliendo acqua e cibo, solo perché la persona non è in grado di provvedere da sola. Non si può e non si deve superare questa soglia, per quanto dolore ciò possa procurare. Per il credente, significa rimettersi a una volontà superiore. Per il non credente, significa affermare un valore permanente in una società afflitta dal relativismo. Spera sia chiaro, alla luce di quanto detto, che nessuno sta conducendo una battaglia con spirito «bonapartista», né tanto meno golpista: lo si fa con la convinzione che il buonsenso debba tornare a prevalere sulla demagogia. Anche per queste ragioni, ritiene, anche a nome del suo gruppo, che il testo inviato dal Senato dovrebbe essere adottato come testo base.
Donata LENZI (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, esprime forti perplessità sull'intenzione, espressa dal collega Barani a nome del suo gruppo, di imprimere una forte accelerazione all'esame delle proposte di legge in titolo. Tale decisione, ove fosse assunta dalla Commissione, impedirebbe, a suo avviso, un esame approfondito del provvedimento e precluderebbe, pertanto, la possibilità di proseguire il confronto in modo costruttivo, come da più parti auspicato. In particolare, sottolinea la necessità di svolgere un ciclo di audizioni per acquisire le opinioni di esperti e associazioni del settore, dal momento che la semplice lettura dei materiali depositati presso il Senato non consente, ovviamente, di interloquire con tali soggetti e di formulare loro domande e obiezioni.
Giuseppe PALUMBO, presidente, ribadisce che, come ha avuto modo di precisare ripetutamente nelle precedenti sedute, la presidenza non intende ridurre gli spazi di discussione e di approfondimento sul provvedimento in esame. Le considerazioni espresse dal collega Barani, al pari di quelle degli altri gruppi, saranno oggetto di considerazione nell'ambito della riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella quale si discuterà del prosieguo dell'esame. Naturalmente, qualora la presidenza dovesse constatare che non vi sono ulteriori richieste di intervento, dichiarerebbe concluso l'esame preliminare.
Paola BINETTI (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che alcuni colleghi del suo gruppo desiderano intervenire nel corso dell'esame preliminare. Pertanto, anche alla luce degli approfondimenti che la materia in discorso richiede e delle poche sedute a disposizione della Commissione prima della pausa estiva, chiede alla presidenza di chiarire se sia possibile prevedere che l'esame preliminare
Pag. 152si concluda dopo la ripresa dei lavori parlamentari nel mese di settembre.
Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda di aver già invitato quanti desiderino intervenire a comunicarlo alla presidenza e ribadisce che, in mancanza di iscrizioni a parlare, la presidenza si vedrebbe costretta a dichiarare concluso l'esame preliminare del provvedimento.
Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, ricorda di avere già, in precedenza, chiesto alla presidenza di consentire che la discussione sul provvedimento in esame possa proseguire anche al termine delle audizioni che la Commissione riterrà di svolgere.
Giuseppe PALUMBO, presidente, ribadisce che, come già ha avuto modo di chiarire, le determinazioni in ordine al prosieguo dell'esame saranno assunte a seguito di un'apposita riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi. Peraltro, come è noto, ai deputati è consentito di intervenire, anche sulla base degli elementi di conoscenza acquisiti nel corso delle audizioni, in ogni fase dell'esame, nelle forme e nei limiti previsti dal regolamento.
Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD), dopo aver ringraziato il presidente per i chiarimenti forniti, rileva che, a suo avviso, l'esame del provvedimento in titolo presso il Senato è stato caratterizzato da eccessiva conflittualità, anche a causa della concomitanza con la vicenda di Eluana Englaro. Constata, pertanto, con soddisfazione che l'esame in Commissione sembra essere iniziato in un clima più disteso, anche grazie all'equilibrata relazione del collega Di Virgilio. Ritiene infatti, da medico e da cattolico democratico, che il confronto tra le diverse sensibilità culturali e religiose su temi tanto delicati non possa che ispirarsi ai valori costituzionali dello Stato laico. Ritiene, altresì, che il documento del Consiglio nazionale della Federazione degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, approvato a Terni lo scorso 13 giugno, si basi su dati scientifici difficilmente contestabili, che, a suo avviso, dovrebbe costituire la base di ogni riflessione sull'argomento. Sottolinea, quindi, la necessità di assicurare il rispetto della volontà del paziente, proprio nel momento in cui il progresso tecnico sposta sempre più in là il termine della vita. Com'è apparso con chiarezza anche nel corso dell'esame al Senato, il nodo centrale del provvedimento in titolo è rappresentato dall'alimentazione e idratazione artificiali. A suo avviso, si tratta, con tutta evidenza, di un atto medico che richiede altissime competenze e talvolta, come nel caso del tubo gastrico, un vero e proprio intervento chirurgico. Le stesse sostanze somministrate al paziente in tali casi non sono, come viene spesso affermato con una certa leggerezza, acqua e cibo, bensì preparati farmacologici attentamente bilanciati, che richiedono la massima appropriatezza clinica. Poiché, come è noto, l'articolo 32 della Costituzione implica il rispetto del consenso informato del paziente perché possa essere sottoposto a trattamenti sanitari, non c'è ragione per cui da tale consenso si debba prescindere qualora sia stato espresso in precedenza, per il caso di sopravvenuta incapacità. In questo senso, il testamento biologico non rappresenta che un'estensione del consenso informato. Peraltro, è pur vero che occorre evitare un'eccessiva burocratizzazione delle modalità di espressione di tale consenso anticipato. Auspica, infine, un dialogo vero tra i componenti la Commissione, al fine di addivenire a un testo migliore di quello trasmesso dal Senato. Ritiene, infatti, che, piuttosto che approvare una legge ingiusta e contraddittoria, sia preferibile astenersi da qualsiasi intervento legislativo in materia.
Domenico DI VIRGILIO (PdL), relatore, si rammarica della scarsa partecipazione al dibattito da parte dei colleghi e auspica che, nei prossimi giorni, anche i colleghi che sinora non sono intervenuti portino il loro contributo alla discussione.
Pag. 153Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD) concorda con le valutazioni del relatore, ma ritiene che la scarsa partecipazione abbia sin qui contraddistinto soprattutto i colleghi della maggioranza. Osserva, quindi, che il provvedimento in esame è nato nel contesto della vicenda di Eluana Englaro, al fine di impedire, anziché disciplinare, il testamento biologico.
Giuseppe PALUMBO, presidente, invita la collega Farina Coscioni e tutti i colleghi a mantenere gli interventi sull'ordine del giorno nei limiti loro propri.
Lucio BARANI (PdL), rispondendo alla collega Farina Coscioni, la invita ad astenersi dal formulare giudizi sugli interventi dei deputati appartenenti al gruppo del Popolo delle Libertà, che hanno sin qui dato il proprio contributo al dibattito. Preannuncia, altresì, che, a nome del suo gruppo, formulerà una proposta in ordine al prosieguo dell'esame nell'ambito della riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, già convocata per domani.
Il sottosegretario Eugenia Maria ROCCELLA precisa che il suo intervento sulla stampa, cui ha fatto riferimento la collega Murer, non era volto a esprimere giudizi su scelte e valutazioni personali, ma rifletteva semplicemente un'analisi culturale, peraltro ampiamente condivisa, sul rifiuto della sofferenza e della morte nelle società contemporanee.
Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.15.