CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 luglio 2009
198.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Martedì 7 luglio 2009. - Presidenza del vicepresidente Roberto TORTOLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia.

La seduta comincia alle 12.10.

Disciplina dell'attività professionale di costruttore edile e delle attività professionali di completamento e finitura edilizia.
C. 60 Realacci, C. 496 Zacchera, C. 1394 Marchi, C. 1926 Fava, C. 2306 Stradella, C. 2313 Luciano Rossi e C. 2398 Razzi.

(Seguito dell'esame e rinvio - Abbinamento del progetto di legge C. 2398).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 5 maggio 2009.

Roberto TORTOLI, presidente, comunica che la proposta di legge n. 2398 deve intendersi abbinata, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del Regolamento, vertendo su materia identica a quella delle proposte di legge in titolo.

La Commissione prende atto.

Roberto TORTOLI, presidente, rileva che, a seguito dell'abbinamento, nei lavori del Comitato ristretto, nominato ai fini dello svolgimento di un breve ciclo di audizioni e della predisposizione di un testo unificato, si terrà conto anche della proposta di legge abbinata nella seduta odierna. Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.15.

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SEDE CONSULTIVA

Martedì 7 luglio 2009. - Presidenza del vicepresidente Roberto TORTOLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia.

La seduta comincia alle 12.15.

DL 78/09 Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali.
C. 2561 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, ricorda che il decreto legge sul quale la Commissione è chiamata d esprimere il proprio parere introduce un insieme di misure anticrisi in favore di famiglie e imprese, interventi antievasione e antielusione internazionale e nazionale, misure a favore dell'occupazione e per il potenziamento di specifici ammortizzatori sociali, una serie di autorizzazioni di spesa nonché la proroga di alcune missioni internazionali di pace. Per quanto concerne i profili finanziari, senza entrare nel merito dei numeri, segnala che il provvedimento non reca effetti in termini di variazione dell'indebitamento netto della P.A., mentre per quanto riguarda il saldo netto da finanziare, nonché il fabbisogno, il provvedimento reca effetti positivi di miglioramento nell'intero quadriennio 2009-2012.
Si sofferma, quindi, sugli articoli che incidono più direttamente sugli ambiti di competenza della Commissione.
Al riguardo, segnala, anzitutto, l'articolo 3, che reca misure per la riduzione del costo dell'energia per imprese e famiglie, improntate alla promozione dell'efficienza e della concorrenza nel mercato del gas naturale, e l'articolo 9, che introduce una disciplina volta a garantire il sollecito pagamento delle somme dovute dalle P.A. per somministrazioni, forniture ed appalti, in linea con le disposizioni comunitarie contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. La nuova disciplina è volta ad evitare in futuro ritardi eccessivi nei pagamenti della P.A. e ridurre, pertanto, i possibili oneri a carico delle imprese, nonché a sanare i debiti pregressi attraverso l'avvio di un processo di liquidazione dei residui cumulati nel passato.
L'articolo 4 reca norme di semplificazione per gli interventi di produzione, trasmissione e distribuzione di energia da realizzare con capitale prevalentemente o interamente privato qualora ricorrano particolari ragioni di urgenza in riferimento allo sviluppo socio-economico e nel caso in cui essi debbano essere effettuati con mezzi e poteri straordinari. Tali interventi sono individuati dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Ministro per la semplificazione normativa e d'intesa con le regioni e le province autonome interessate. Con le medesime modalità sono nominati uno o più commissari straordinari del Governo e sono individuate le strutture di cui si avvale il commissario - senza che ciò comporti ulteriori oneri a carico del bilancio dello Stato - nonché i poteri di controllo e di vigilanza del Ministro per la semplificazione normativa e degli altri Ministri competenti. Quanto ai poteri attribuiti al commissario, segnala che egli emana gli atti e i provvedimenti, nonché cura tutte le attività di competenza delle amministrazioni pubbliche occorrenti all'autorizzazione e all'effettiva realizzazione degli interventi, nel rispetto delle disposizioni comunitarie, avvalendosi ove necessario dei poteri di sostituzione e di deroga già attribuiti al commissario di cui all'articolo 20 del decreto-legge n. 185 del 2008.
Rileva, inoltre, che l'articolo 23 reca una serie di misure di proroga di termini. In particolare, il comma 1 sospende per ulteriori sei mesi - fino al 31 dicembre 2009 - le procedure esecutive di rilascio per finita locazione previste dal decreto-legge

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n. 158 del 2008. La nuova sospensione degli sfratti riguarda i comuni capoluoghi di provincia, i comuni con essi confinanti con popolazione superiore a 10.000 abitanti e i comuni ad alta tensione abitativa nonché i conduttori in condizioni di particolare disagio, ovvero coloro che dispongono di un reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27.000 euro, ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66 per cento, ovvero con figli fiscalmente a carico, purché non siano in possesso di altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella regione di residenza.
Ricorda, inoltre, che il comma 6, novellando l'articolo 159, comma 1, del Codice dei beni culturali e del paesaggio, proroga di ulteriori sei mesi - fino al 31 dicembre 2009 il regime transitorio di autorizzazione paesaggistica, i procedimenti di rilascio dell'autorizzazione in corso non conclusi con l'emanazione della relativa autorizzazione o approvazione alla data del 31 dicembre 2009 nonché il termine assegnato alle regioni per verificare l'adeguatezza delle strutture dei soggetti delegati all'esercizio della funzione autorizzatoria in materia di paesaggio e in tal modo anche il termine, in caso di inadempimento, per la decadenza delle deleghe e il conseguente ritorno delle funzioni in capo alle stesse. Ricorda che la Commissione Ambiente ha già approvato una risoluzione con la quale si impegnava il governo a differire l'entrata in vigore della nuova disciplina delle autorizzazioni paesaggistiche, al fine di consentire agli uffici periferici del Ministero per i beni e le attività culturali, nonché alle regioni e agli enti locali, di riorganizzare le proprie strutture in modo da assicurare l'attuazione del nuovo regime procedimentale. La nuova disciplina comporta, infatti, una serie di gravosi adempimenti a carico degli enti locali, che potrebbero dover costituire nuove strutture tecniche senza disporre delle relative risorse.
Ricorda, inoltre, che il comma 11 proroga di tre mesi e, quindi, sino al 18 settembre 2009, il termine per l'iscrizione dei produttori di pile e accumulatori al Registro nazionale istituito dal comma 1 del medesimo articolo, necessaria per l'immissione sul mercato dei prodotti medesimi. Come emerge dalla relazione illustrativa al decreto-legge, infatti, la proroga si rende necessaria poiché il ritardato avvio del sistema di registrazione dei produttori, avvenuto solo in data 25 maggio 2009, sta causando gravi difficoltà agli stessi.
Il comma 21 differisce dal 30 giugno al 31 dicembre 2009 il termine oltre il quale i comuni possono comunque adottare la tariffa integrata ambientale (TIA), anche in mancanza dell'emanazione da parte del Ministero dell'ambiente del regolamento - previsto dall'articolo 238, comma 6, del decreto legislativo n. 152 del 2006 - volto a disciplinare l'applicazione della TIA stessa.
Desidera, inoltre, segnalare alcune disposizioni riguardanti il terremoto in Abruzzo, per dimostrare, come sempre dichiarato nel corso dell'esame parlamentare del decreto-legge sull'Abruzzo, che il governo intende proseguire il proprio impegno per favorire le popolazioni colpite dagli eventi sismici e il riavvio di tutte le attività economiche. A tal fine, l'articolo 25, oltre a disporre il recupero - in 24 mensilità a decorrere dal mese di gennaio 2010 - dei versamenti fiscali e contributivi sospesi per il periodo dal 6 aprile al 30 novembre 2009, provvede ad incrementare, di 55 milioni per il 2009, 289 milioni per il 2010 e di 84 milioni per il 2011, le risorse finanziarie utilizzabili dal CIPE per gli interventi di ricostruzione e le altre misure di sostegno. Il comma 14 dell'articolo 23 dispone la proroga di sei mesi di alcuni termini indicati dal Codice della proprietà industriale, onde evitare che il mancato rispetto di detti termini comporti la perdita di un diritto di proprietà industriale da parte del titolare. Il comma 15 differisce al 30 aprile 2010 l'avvio delle procedure per il rinnovo degli organi delle Camere di commercio dell'Abruzzo; conseguentemente viene prorogato il termine di scadenza degli organi delle medesime Camere di commercio.

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Segnala, da ultimo che il comma 35 dell'articolo 17 destina ad obiettivi di protezione ambientale e sicurezza della circolazione le risorse già stanziate in favore delle imprese di autotrasporto merci, sotto forma di agevolazioni fiscali volte a ridurne i costi di esercizio, mentre il comma 9 abroga la norma che disponeva la riduzione a tre del numero dei membri del consiglio di amministrazione, tra l'altro, della Sogin S.p.A. Il comma 4 dell'articolo 23 reca poi alcune norme in materia di concorsi per i vigili del fuoco.
Nell'esprimere, quindi, un giudizio complessivamente positivo nei confronti del provvedimento, si riserva di valutare gli elementi che emergeranno nel corso del dibattito ai fini della redazione di una proposta di parere.

Roberto TORTOLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.25.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 7 luglio 2009. - Presidenza del vicepresidente Roberto TORTOLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia.

La seduta comincia alle 12.25.

Proposta di nomina del sig. Ferruccio Tomasi a presidente dell'Ente parco nazionale dello Stelvio.
Nomina n. 40.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Renato Walter TOGNI (LNP), relatore, ricorda che la proposta di nomina in esame è stata trasmessa alle Camere per l'espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari ed è stata assegnata alla VIII Commissione in data 30 giugno 2009.
Al riguardo, segnala, anzitutto, che nel caso specifico non si tratta di una nuova nomina ma di una conferma, considerato che il Signor Ferruccio Tomasi ricopre la carica di presidente del Parco nazionale dello Stelvio dal 15 luglio 2004. Segnala, altresì, che sulla persona di Tomasi, proposta dal Ministro dell'ambiente, è già stata acquisita la prescritta intesa della Regione Lombardia e delle Province autonome di Trento e Bolzano, cosicché risulta compiutamente rispettato l'iter procedimentale previsto dall'articolo 9 della legge n. 394 del 1991.
Quanto al merito della discussione, desidera per prima cosa richiamare l'attenzione della Commissione sul fatto positivo che il Ministro dell'ambiente ha acquisito sollecitamente la richiamata intesa della regione e delle province autonome interessate. Ritiene, infatti, che questo dato debba essere valutato sul piano politico non solo come un segnale positivo dell'avvenuta applicazione in questa circostanza del principio di leale collaborazione fra i diversi livelli di governo coinvolti, ma anche della qualità e della credibilità della persona proposta per la nomina.
Nell'esprimere, inoltre, apprezzamento per l'opera prestata nel corso dell'ultimo quinquennio dal presidente Tomasi per la tutela e per la valorizzazione dello straordinario patrimonio ambientale e paesaggistico rappresentato dal territorio del Parco nazionale dello Stelvio, ritiene opportuno ribadire, anche in questa sede, che il radicamento territoriale - di cui Tomasi è sicuramente espressione -, costituisce una precondizione sostanziale, da un lato, per dare forza agli organi di direzione e di gestione di organismi complessi come i parchi nazionali, dall'altro, per assicurare alle loro attività l'indispensabile collaborazione delle forze politiche e sociali che operano sul territorio.
In relazione alle considerazioni svolte e nella certezza che la futura gestione del Parco nazionale dello Stelvio saprà garantire l'ulteriore sviluppo e la crescita dei territori interessati, propone, pertanto, di esprimere parere favorevole sulla proposta di nomina in esame.

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Sergio Michele PIFFARI (IdV) ritiene che la proposta di nomina in esame induce ad una riflessione più generale sul rapporto tra la salvaguardia del territorio, di cui l'ente parco è stato fino ad oggi espressione rigorosa, e le popolazioni ivi residenti. A tal proposito ritiene che la scelta del signor Tommasi costituisca un buon esempio in quanto capace di coniugare, per la contiguità della persona con il territorio, esigenze legate ella preservazione dell'ambiente e necessità legate allo sviluppo socio economico del territorio interessato. Per questi motivi annuncia il voto favorevole del suo gruppo alla proposta di nomina in esame.

Roberto TORTOLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.30.

RISOLUZIONI

Martedì 7 luglio 2009. - Presidenza del vicepresidente Roberto TORTOLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia.

La seduta comincia alle 12.30.

7-00181 Alessandri: misure attuative decreto legislativo n. 151 del 2005 in materia di smaltimento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione.

Renato Walter TOGNI (LNP), cofirmatario della risoluzione in titolo, ne illustra il contenuto rilevando, preliminarmente, che essa mira a far sì che siano emanati alcuni fondamentali provvedimenti ministeriali che si rendono necessari per dare compiuta attuazione al sistema di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), disciplinato dal decreto legislativo n. 151 del 2005, attuativo della direttiva 2002/95/CE, della direttiva 2002/96/CE e della direttiva 2003/108/CE, relative alla riduzione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti.
Osserva, quindi, che la gestione dei RAEE in Italia è molto giovane e non ha permesso ancora di raggiungere né la media europea di raccolta pari ad oltre 7 chilogrammi per abitante all'anno, né l'obiettivo attualmente fissato dalla legislazione nazionale, pari a 4 chilogrammi per abitante all'anno.
Sottolinea, inoltre, che l'Unione europea, a partire dal 2002, ha iniziato a concentrare l'attenzione sul corretto trattamento e smaltimento dei RAEE, anche in considerazione del consistente aumento di questa tipologia di rifiuti, con l'emanazione delle tre direttive citate, le quali hanno razionalizzato a livello comunitario la gestione dei RAEE, integrando il principio del «chi inquina paga» con quello della «responsabilità estesa e condivisa».
Aggiunge che in Italia il recepimento di tali direttive è avvenuto con il predetto decreto legislativo n. 151 del 2005, che ha definito il nuovo assetto normativo ed operativo in materia di RAEE, anche se l'iter normativo italiano ha avuto bisogno di un periodo di tempo abbastanza lungo prima che si potesse avviare definitivamente l'operatività dei Sistemi collettivi di gestione dei RAEE.
Il «sistema RAEE» ha, infatti, mosso in Italia i suoi primi passi nel settembre del 2007, con il varo dei decreti ministeriali che hanno istituito il Registro dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche presso le Camere di commercio, il Comitato di vigilanza e controllo, il Comitato di indirizzo sulla gestione dei RAEE ed anche il Centro di coordinamento RAEE.
Passa quindi ad illustrare analiticamente il quadro normativo nazionale che, in conformità con le citate direttive europee, ha assegnato ruoli, oneri e competenze a tutti gli attori interessati.
Avviandosi alla conclusione, sottolinea - come evidenziato ampiamente nella risoluzione

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in titolo - la chiara urgenza di pervenire in tempi rapidi all'approvazione definitiva dei decreti ministeriali cui il decreto legislativo n. 151 del 2005 rimanda per la completa attuazione della disciplina della gestione dei RAEE, ribadendo che se tali provvedimenti fossero prontamente approvati sarebbe possibile risolvere gran parte delle criticità che al momento ostacolano il raggiungimento degli obiettivi di raccolta e recupero dei RAEE.
In particolare, ricorda che il primo decreto ministeriale in parola è quello concernente le tariffe per la copertura degli oneri derivanti dal sistema di gestione dei RAEE, bloccato perché sembra che manchi l'analisi dei costi per le ispezioni da parte dell'autorità di controllo, in particolare della Guardia di finanza. Il secondo decreto, relativo alle modalità semplificate di gestione dei RAEE, che consentirebbe, fra l'altro, di dare attuazione all'obbligo di ritiro «1 contro 1» da parte dei distributori, sembrerebbe definito compiutamente in merito al contenuto, ma risulterebbe ancora in attesa del prescritto parere del Consiglio di Stato. Quanto all'emanazione del terzo e ultimo decreto ministeriale, relativo all'approvazione dello Statuto del Centro di coordinamento RAEE, riferisce invece che mancherebbe solo il nulla osta del Ministero dell'economia e delle finanze.
Conclude auspicando che il Governo proceda con immediatezza a dare attuazione ai predetti provvedimenti e che adotti tutte le altre iniziative che possano contribuire alla compiuta ed efficace attuazione della disciplina sui RAEE.

Salvatore MARGIOTTA (PD) ricorda preliminarmente che un'analoga risoluzione, a sua firma, era stata discussa e approvata nella precedente legislatura. A suo avviso si tratta di un dato che, da un lato, chiarisce che nella vicenda in questione non c'è alcuna particolare responsabilità del Governo in carica, dall'altro, dimostra che siamo di fronte ad un ritardo grave che rischia di produrre conseguenze molto negative sia sul piano della tutela dell'ambiente, sia su quello della tutela e dello sviluppo di un settore produttivo importante, come è quello legato alla raccolta, al riciclo e allo smaltimento dei RAEE. Per queste ragioni, auspica che il Governo affronti con determinazione la questione sollevata dalla risoluzione in esame, provvedendo a rimuovere tutti gli ostacoli che si sono finora frapposti all'emanazione dei richiamati decreti ministeriali.

Il sottosegretario Roberto MENIA, pur riconoscendo che l'Italia sconta nel settore un ritardo rispetto all'Europa, rileva che di recente si sono registrate alcune evoluzioni positive in merito all'iter procedurale di approvazione dei provvedimenti in esame. Riferisce, in particolare, che il Ministero dell'economia e finanze ha formulato il proprio assenso in merito al decreto di approvazione dello Statuto del centro di coordinamento RAEE mente restano ancora da risolvere alcune questioni riguardanti l'individuazione e la quantificazione delle componenti di costo relative alla gestione del sistema e che compongono la tariffa. Confida, comunque, dato che le problematiche sono ormai in corso di risoluzione, di poter arrivare ad una proposta condivisa dal Ministero dell'ambiente ed il Ministero dell'economia e delle finanze nel minor tempo possibile.

Roberto TORTOLI, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.45.