SEDE REFERENTE
Martedì 17 marzo 2009. - Presidenza del presidente della I Commissione Donato BRUNO - Interviene il ministro per le pari opportunità Maria Rosaria Carfagna.
La seduta comincia alle 11.35.
Istituzione del Garante nazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
C. 127 Bocciardo, C. 349 De Poli, C. 858 Pisicchio, C. 1197 Palomba, C. 1591 Veltroni, C. 1913 Iannaccone, C. 2008 Governo e C. 2199 Cosenza.
(Seguito dell'esame e rinvio - Adozione del testo base).
Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 marzo 2009.
Mario TASSONE (UdC), ricordato che l'ordinamento italiano prevede diverse autorità amministrative indipendenti, esprime perplessità su questo tipo di figura, che, nell'assumere funzioni e compiti precedentemente attribuiti al Governo, ha creato in molti casi situazioni di incertezza. Per quanto riguarda, nello specifico, il Garante nazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, pur prendendo atto che la sua istituzione tiene fede ad un impegno internazionale dell'Italia, riterrebbe necessaria una riflessione in ordine al suo ruolo, atteso che in Italia già operano per la tutela dell'infanzia e dell'adolescenza più istituzioni, col rischio, pertanto, che le competenze del Garante si sovrappongano o interferiscano con quelle di altri soggetti, a cominciare dal Governo stesso.
Chiarisce, quindi, che il suo gruppo non intende portare elementi di divisione su una materia delicata come quella della tutela dell'infanzia e dell'adolescenza, rispetto alla quale non può che esservi concordia tra tutte le forze politiche, ma vuole far valere l'esigenza che l'organo che si intende istituire sia dotato di poteri effettivi e di competenze nettamente delineate.
Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdC), premesso che le osservazioni critiche che formulerà non hanno intento polemico ma intendono solo contribuire al miglioramento del testo del Governo, del quale condivide appieno le finalità, invita innanzitutto
Pag. 5a riflettere sulla figura di Garante ivi delineata, che, a suo modo di vedere, non è in grado di promuovere quel che oggi soprattutto occorre, ossia una politica incisiva del Governo per l'infanzia. Le competenze in materia di infanzia sono infatti oggi plurime e suddivise tra innumerevoli organismi di ogni genere, ma non sono coordinate: servirebbe il piano nazionale per l'infanzia, ma di questo nel testo del Governo non si parla.
Ritiene poi che il disegno di legge del Governo avrebbe dovuto prevedere indirizzi e principi per i garanti regionali dell'infanzia, che, al momento, sono stati istituiti solo in alcune regioni, con ruoli diversi e talora marginali.
Esprime poi preoccupazione per l'indipendenza del Garante, che, a suo avviso, non può essere piena ed effettiva se, come previsto nel testo del Governo, l'organo deve appoggiarsi, dal punto di vista operativo, alle strutture del Dipartimento per la famiglia e le pari opportunità. Né la dotazione finanziaria di 200 mila euro prevista dal provvedimento, per di più destinata alla sola remunerazione del titolare della carica di Garante, è idonea ad assicurare all'organo lo svolgimento efficace dei suoi compiti in condizioni di reale autonomia.
Quanto ai compiti del Garante, ritiene che i pareri che questo è chiamato ad esprimere, ai sensi dell'articolo 3, sui disegni di legge e sugli atti normativi del Governo in materia di infanzia e di adolescenza e sul rapporto periodico del Governo al Comitato dei diritti del fanciullo dovrebbero essere obbligatori, e non facoltativi, diversamente risultando il ruolo dell'organo del tutto svuotato di ragion d'essere.
Quanto alla possibilità di proporre al Governo l'adozione di iniziative legislative per assicurare la piena promozione e tutela dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, invita a riflettere sul fatto che nell'ambito del Parlamento opera una Commissione parlamentare per l'infanzia, la quale dovrebbe pertanto, a suo parere, essere coinvolta in tali proposte di iniziativa.
Quanto poi alla previsione secondo cui il Garante assicura forme idonee di consultazione e di collaborazione con tutti i soggetti interessati alla tutela dell'infanzia e dell'adolescenza, comprese, tra l'altro, le associazioni familiari, esprime la convinzione che tali associazioni, che rappresentano interessi diffusi, dovrebbero essere coinvolte in modo più incisivo nella elaborazione delle politiche per l'infanzia.
In conclusione, esprime il timore che il Governo intenda istituire un organismo di mera facciata, che sarà poi ibrido e privo di forza reale, al pari di altri operanti nel campo della tutela dell'infanzia, al solo fine di poter affermare nelle sedi pubbliche di aver adempiuto a un impegno internazionale che da lungo tempo attendeva di essere onorato.
David FAVIA (IdV) giudica lodevole l'iniziativa dell'istituzione di un Garante nazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, ma ritiene che si dovrebbe curare il raccordo tra l'organo nazionale e i garanti regionali come pure che si dovrebbe porre attenzione, per risolverlo, al problema del conflitto latente ma forte tra i garanti regionali, dove istituiti, e i tribunali per i minori, i quali spesso assolvono anche a compiti assistenziali. Quanto alla dotazione finanziaria prevista dal disegno di legge del Governo per il Garante, la circostanza che lo stanziamento sia insufficiente a creare un organo davvero indipendente, ma nel contempo abbondante per la sola remunerazione del titolare della carica di Garante, lo induce a temere che si finirà col dare luogo all'ennesimo spreco di danaro pubblico in una figura priva di efficacia concreta e costosa per le finanze. Si dice poi dubbioso in merito alle modalità di nomina del Garante, che, sebbene imputata a figure certamente imparziali come i presidenti delle Camere, avrebbe potuto essere affidata a figure di imparzialità ancora superiore, come il presidente della Repubblica o il primo presidente della Cassazione.
Alessandra MUSSOLINI (PdL), ad integrazione dell'intervento svolto in una precedente
Pag. 6seduta, invita a riflettere sull'insensatezza di prevedere l'istituzione di un ennesimo numero telefonico di emergenza, quando in Italia di tali numeri ne esistono fin troppi. Fa presente che, tra l'altro, l'Italia non ha ancora attuato un indirizzo dell'Unione europea con il quale si chiede ai Paesi membri di attivare un numero unico per le emergenze, denominato EU 112, al quale faccia capo un centralino avente il compito di smistare le chiamate ai diversi operatori a seconda della natura delle segnalazioni.
Carla CASTELLANI (PdL), relatore per la XII Commissione, premesso di parlare anche a nome della relatrice per la I Commissione, deputata Calabria, nel ringraziare, per il contributo portato alla discussione, tutti i deputati intervenuti, ricorda che il ministro Carfagna ha fin dalla prima seduta dichiarato la massima apertura rispetto al testo del Governo e la ferma volontà di giungere a delineare una figura di Garante dell'infanzia e dell'adolescenza costruttiva e propositiva. In quest'ottica, occorre, a suo avviso, che le Commissioni organizzino i propri lavori in modo da giungere all'approvazione di un testo in tempi congrui: fa presente che si tratta di dare attuazione ad un impegno assunto ormai quasi venti anni fa, con la Convenzione sui diritti del fanciullo, anche se va detto che l'Italia non è rimasta nel frattempo inerte e, in materia di tutela dell'infanzia, ha una legislazione certamente avanzata e un sistema di competenze ampio, articolato tra più soggetti e figure. Concorda che proprio questa pluralità di figure rende difficile definire con precisione le specifiche funzioni innovative del Garante, ma si dice fiduciosa, considerata la comune volontà di tutti i gruppi di dar vita ad un organo funzionale ed efficiente, che si possa concludere il lavoro positivamente in tempi ragionevoli.
Si sofferma, quindi, sulla proposta di legge C. 2199, da ultimo abbinata, la quale è simile, nell'impianto generale, alle altre proposte in esame, ma se ne discosta in due punti: in primo luogo là dove prevede in capo al Garante un potere sanzionatorio nei confronti dei soggetti che non ottemperino alle richieste effettuate dal Garante stesso nell'esercizio delle proprie funzioni; in secondo luogo là dove prevede la soppressione dell'Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile ed il trasferimento al Garante del relativo personale e delle dotazioni finanziarie.
In conclusione, d'accordo con la relatrice per la I Commissione, propone di adottare come testo base per il seguito dell'esame il disegno di legge del Governo C. 2008.
Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdC), preso atto che le relatrici intendono passare alla fase emendativa, chiede se sia stata presa in considerazione la possibilità di svolgere alcune audizioni sulla materia prima di procedere ulteriormente nell'esame.
Donato BRUNO, presidente, premesso che, fino a questo momento, non è stata avanzata dai gruppi alcuna richiesta in tal senso, osserva che la questione potrà certamente essere valutata nell'ambito degli uffici di presidenza delle Commissioni riunite.
Delia MURER (PD), nel concordare sull'utilità di svolgere audizioni, propone di ascoltare, tra gli altri, anche i garanti regionali dell'infanzia, dove esistenti. Quanto alla proposta delle relatrici di adottare come testo base il disegno di legge del Governo, ritiene che non tenga in gran conto il dibattito fin qui svolto, che avrebbe dovuto suggerire piuttosto, a suo parere, l'elaborazione di un testo unificato delle diverse proposte di legge.
Il ministro Maria Rosaria CARFAGNA, dopo aver ringraziato le relatrici e tutti i deputati intervenuti per il contributo di riflessione portato al dibattito, assicura che non è sua intenzione imporre al Parlamento il testo del Governo; al contrario intende tenere conto di tutti i suggerimenti che sono venuti e ancora verranno, da ogni parte. Sottolinea che
Pag. 7l'obiettivo è ampiamente condiviso: si tratta di rafforzare ancor di più il sistema di tutele dell'infanzia e dell'adolescenza, che in Italia è già molto forte, come ricordato dalla relatrice Castellani, ma che può comunque, con il concorso di tutti, essere ulteriormente migliorato.
Le Commissioni deliberano di adottare come testo base per il seguito dell'esame il disegno di legge del Governo C. 2008.
Donato BRUNO, presidente, comunica che il termine per la presentazione di emendamenti al testo base è fissato alle ore 12 di venerdì 27 marzo 2009. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 12.25.